Adriana
Musella “Voglio andare via dalla Calabria terra suicida e autodistruttiva”
30/06
"Voglio andare via dalla Calabria. Chiedo a tutte quelle persone
che hanno imparato in tutti questi anni a conoscermi ad aiutarmi a
realizzare il mio proposito". E' questo l'appello lanciato, in
una dichiarazione, da Adriana Musella, presidente del Coordinamento
nazionale antimafia Riferimenti. Adriana Musella è figlia di
un imprenditore edile, Gennaro, di origine campana, ucciso nel 1982
a Reggio Calabria in un attentato dinamitardo. "Credo che in
20 anni - afferma Adriana Musella - io abbia dato tanto a una terra
non mia dalla quale, forse, dovevo scappare fin dal giorno in cui
la 'ndrangheta uccise mio padre. Ho creduto invece che il mio dovere
fosse quello di impegnarmi a costruire una societa' diversa per dare
un senso a quella morte ma anche alla mia vita. La Calabria, però,
è una terra strana e, chissà perché, suicida
ed autodistruttiva. Qui si gioca al massacro e a un certo punto non
si capisce più dove sia la verità, perché tutto
finisce nella melma, il buono ed il cattivo. Ho voglia di tornarmene
a casa, tra la mia gente. Con la Calabria chiudo. Purtroppo, essendo
un funzionario regionale con 32 anni di servizio, non mi è
concessa ancora la pensione. Non devo ringraziare nessuno in quanto
né io, né la mia famiglia, abbiamo mai avuto un riconoscimento,
un grazie o un qualsivoglia appoggio". "Chiedo pertanto,
pubblicamente al presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino
- conclude Adriana Musella - di farmi tornare nella mia terra, accettando
la mia domanda di trasferimento e, nel contempo, mi affido al prefetto
di Reggio Calabria, Luigi De Sena, perché salvaguardi la mia
persona".
Sessantenne
di Paola si getta sotto un treno
30/06 Un uomo di 63 anni, originario di Paola (Cosenza), V.C., si
e' tolto la vita questa mattina lanciandosi da un treno in corsa nei
pressi della stazione di Torricola, a Roma. L'uomo, che soffriva da
tempo di depressione, si trovava a bordo dell'intercity Milano-Salerno.
Il sul corpo e' stato ritrovato in un fossato dai carabinieri.
Insediato
il nuovo presidente della Corte dei Conti della Calabria
30/06 Si è insediato stamani a Catanzaro il nuovo presidente
della Sezione di controllo per la Calabria della Corte dei Conti,
Silvio Aulisi. Il presidente Aulisi, che subentra a Gian Giorgio Paleologo,
ha presieduto un' adunanza pubblica sul controllo amministrativo contabile
in un campione di dieci comuni calabresi. "Sono felice - ha aggiunto
Auliso - di tornare in Calabria dove ho vissuto da ragazzo e dove
ho numerosi amici. Provengo da Roma dove ho svolto sia funzioni di
controllo che di giurisdizione. Quello attuale - ha detto ancora -
è un momento importante e decisivo, come si rileva dalla situazione
dei conti dello Stato, per il rilancio della nostra attività.
Uno stimolo ulteriore viene dal fatto che la recente finanziaria ha
posto nuove incombenze a carico della Corte dei Conti". Per il
nuovo presidente della Sezione regionale di Controllo della Corte
dei conti calabrese, "le priorità sono rivolte proprio
alla necessità di agire per indirizzare gli enti locali affinché
diano il loro contributo al risanamento del Paese seguendo le direttive
della legge finanziaria e rispettando il patto di stabilità.
Da un periodo caratterizzato dall' eccesso si è passati ad
una fase segnata dalla quasi assenza dei controllo, quello di cui
c' è bisogno adesso è un controllo collaborativo".
Corte
dei Conti: Buono il lavoro dei revisori, devono adeguare gli schemi
alle varie realtà
30/06 "I collegi dei revisori dei conti dei Comuni calabresi
fanno abbastanza bene il loro lavoro anche se, in sostanza, si è
constatato che la relazione che accompagna il conto consuntivo è
redatta sulla base di uno schema comune che è stato loro fornito
dagli organismi professionali di appartenenza". Lo ha detto Luigi
Condemi presentando la relazione su "Il funzionamento dei controlli
di regolarità amministrativo-contabile di un campione di dieci
comuni della Calabria per l' anno di gestione 2004" letta nell'
adunanza di oggi della Sezione regionale di controllo per la Calabria
della Corte dei Conti. Condemi, nel corso della seduta - presieduta
dal nuovo presidente della Sezione, Silvio Aulisi, che si è
insediato oggi subentrando a Gian Giorgio Paleologo - ha sottolineato
la metodologia utilizzata nella realizzazione della relazione precisando
di avere inviato agli organi ed enti interessati la bozza della relazione
finale per eventuali osservazioni o controdeduzioni. Alla sollecitazione
rivolta ai Comuni interessati che sono Briatico, Melissa, Chiaravalle
Centrale, Davoli, Diamante, Mesoraca, Mileto, Roccella ionica e Spezzano
Albanese, ha risposto solo il Comune di Scilla, i cui revisori hanno
presenziato alla seduta. "La possibilità di avere a disposizione
uno schema comune fornito dall' ordine dei revisori ufficiali dei
conti, e da quelli dei dottori commercialisti e dei ragionieri commercialisti
i quali da tempo indicano ai loro associati le linee guida per lo
svolgimento della funzione - ha sottolineato il relatore - rappresenta
un fatto estremamente positivo, non fosse altro perché facilita
il compito dei revisori e consente una certa uniformità di
fondo all' esercizio della loro funzione. Senonché siffatto
'modus operandi' contiene in sé un inconveniente che è
costituito dalla propensione che taluni revisori hanno di avvalersi
degli schemi di relazione soltanto per inserire i dati essenziali
della gestione. Solo che, agendo in tal modo, essi frustrano le finalità
della loro importante funzione la quale, anche se non soprattutto,
comporta la necessità di seguire passo passo il dispiegarsi
della gestione cogliendo gli aspetti più salienti, esaminando
i fenomeni, approfondendo i fatti gestori e indicando agli organi
di vertice dell' ente sia gli accadimenti patologici, sia quelli di
buona e sana gestione". "In buona sostanza - ha aggiunto
Condemi - ben vengano le linee guida comuni, ma esse vanno calate
nelle singole realtà gestorie, le quali rappresentano il vero
interesse dell' organo politico dell' ente (il Consiglio), di cui
i revisori dei conti costituiscono l' osservatorio più importante
ai fini del' indirizzo e del controllo. E' anche mediante l' ausilio
dell' organo di revisione economico - finanziaria, quindi, che il
rappresentante della comunità locale (il Consiglio dell' Ente)
può disporre di utili elementi di valutazione per effettuare
con consapevolezza le proprie ragionate scelte al fine di meglio conseguire
quell' interesse pubblico che istituzionalmente è chiamato
a curare". Nella relazione è riportato, inoltre, un lungo
excursus sui controlli interni alla luce delle novità introdotte
dalla legislazione in materia e sui compiti dei revisori anche e soprattutto
tenuto conto delle disposizioni della recente legge finanziaria che
ha imposto a tali figure l' obbligo di trasmettere alle sezioni regionali
di controllo della Corte di conti una relazione sul bilancio di previsione
dell' esercizio di competenza e sul rendiconto dell' esercizio medesimo.
"Ciò - ha precisato Condemi - ai fini della tutela dell'
unità economica della Repubblica e del coordiamento della finanza
pubblica". La metodologia dell' indagine, inoltre, ha riguardato
l' acquisizione sia dei conti consuntivi (e relativi allegati) sia
delle relazioni dei revisori dei conti. La sezione di controllo per
la Calabria della Corte dei conti ha anche predisposto un questionario
che ha trasmesso ai presidenti dei collegi dei revisori dei comuni
presi in esame per avere ulteriori elementi di valutazione.
A
Scalea un camionista denuncia una falsa rapina e viene arrestato
30/06 Un camionista, L. R., 30 anni, di Bari, e' stato arrestato
dai carabinieri a Scalea per procurato allarme, simulazione di reato
e appropriazione indebita di denaro. Il camionista si e' presentato
negli uffici della caserma dei carabinieri di Scalea ed ha denunciato
di aver subito una rapina. L'uomo ha raccontato agli investigatori
che mentre si alla guida del suo camion e percorreva la strada statale
18, due persone hanno bloccato il suo mezzo costringendolo a consegnare
il denaro che era in suo possesso, pari a 2 mila euro, ricevuto al
termine di una consegna di merce. I carabinieri, insospettiti dal
racconto del camionista, hanno deciso di compiere una perquisizione
a bordo del camion dove e' stato trovato il denaro.
Due
truffe scoperte dalla Finanza nel Vibonese
30/06 I finanzieri della Tenenza di Tropea hanno denunciato 55 persone
con l' accusa di truffa ai danni dello Stato e falsità ideologica
in atti nel settore dei contributi pubblici, a sostegno delle locazioni,
previsti per i cittadini meno abbienti. I militari, a seguito di una
serie di verifiche dei dati nelle autocertificazioni presentate, hanno
scoperto che le persone denuciate avevano presentato documentazioni
false ai danni del Comune di Tropea e del Ministero dei Lavori pubblici.A
Vibo, inoltre, sempre la Guardia di Finanza ha denunciato 77 persone
per i reati di truffa ai danni dello Stato e falso ideologico nel
settore delle prestazioni sociali agevolate. Il Nucleo provinciale
di polizia tributaria, nel corso di un' operazione di controllo della
spesa sanitaria, ha esaminato le posizioni patrimoniali di centinaia
di cittadini, che avevano dichiarato di avere un reddito inferiore
a quello reale per usufruire dell' esenzione del ticket sanitario
per l' acquisto di prodotti farmaceutici e per la fruizione di alcune
prestazioni sanitarie.
Brevi
di cronaca da Piano Lago, Bocchigliero, Rende, Cerisano
30/06 A Piano Lago di Mangone i carabinieri hanno
arrestato un pregiudicato con l' accusa di detenzione illegale di
armi. L' uomo è stato trovato in possesso dai militari della
Compagnia di Rogliano di un fucile calibro 16 con canne mozzate e
matricola abrasa. Un' altra persona è stata denunciata in stato
di libertà per ricettazione. A Bocchigliero
i Carabinieri della locale Stazione ha tratto in arresto una persona
per tentato furto. A Rende militari dell'arma della
locale Stazione, unitamente ai militari della sezione di polizia giudiziaria,
in esecuzione ad un ordine di custodia cautelare agli arresti domiciliari,
ha tratto in arresto una persona accusata di reati contro la persona
e la famiglia. A Cerisano i carabinieri hanno arrestato
Luigi Righetti, di 31 anni, con precedenti penali, con l' accusa di
detenzione illegale di sostanze stupefacenti. Righetti, sottoposto
a controllo mentre si trovava nei pressi di un bar, è stato
trovato dapprima in possesso di tre grammi di cocaina. Successivamente
i militari hanno trovato nell' abitazione di Righetti altri 45 grammi
di cocaina, un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento
delle dosi di sostanza stupefacente, oltre ad un' apparecchiatura
ricetrasmittente. L' arrestato è stato portato nel carcere
di Cosenza. Sempre a Cerisano sono stati eseguiti due arresti. Uno
è un immigrato rumeno, Ovidio Rostas, di 21 anni, accusato
di non avere ottemperato al decreto di espulsione emesso nei suoi
confronti dal prefetto di Cosenza il 2 giugno dello scorso anno. L'
altra persona arrestata è Giuseppe Pignataro, di 25 anni. Nell'
abitazione di Pignataro i militari della stazione di Cerisano e del
Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Cosenza hanno trovato,
nel corso di una perquisizione, cento grammi di cocaina, un bilancino
di precisione, materiale per il confezionamento delle dosi e 500 euro
in contanti provento, secondo gli investigatori, dell' attività
di spaccio di droga svolta dal giovane. I militari, nell' ambito dell'
operazione che ha portato all' arresto di Pignataro, hanno denunciato
in stato di libertà altri due giovani per detenzione di due
grammi di cocaina e porto ingiustificato di coltello di genere vietato.
Ovidio Rostas e Giuseppe Pignataro sono stati portati nel carcere
di Cosenza.
Arrestato
il feritore del tabaccaio, ricoverato in gravi condizioni, che lo
percosse durante la rapina
29/06 I carabinieri hanno arrestato un giovane, Fausto Raso, di 23
anni, con l' accusa di essere il responsabile della rapina nel corso
della quale, ieri sera, a Lamezia Terme, è stato ferito in
modo grave il titolare di una tabaccheria, Nunzio Raso, di 30 anni.
Nunzio Raso è stato colpito alla testa col calcio di una pistola
e si trova adesso ricoverato, con prognosi riservata, nell' ospedale
di Cosenza. A fare irruzione nella tabaccheria sono state due persone,
una armata di pistola e l' altra di coltello. Fausto Raso avrebbe
compiuto la rapina insieme a due complici che, secondo quanto si è
appreso, sono stati identificati dai carabinieri e sul conto dei quali
sono in corso indagini per accertare la loro responsabilità.
All' arresto di Raso, accusato di rapina e lesioni gravi, i militari
del Reparto operativo di Catanzaro e della Compagnia di Lamezia sono
giunti dopo che nell' abitazione del giovane è stato trovato
un coltello a serramanico imbrattato di sangue. In un magazzino di
proprietà di Raso è stato trovato, inoltre, uno scooter
che potrebbero essere stato quello utilizzato dai banditi per allontanarsi
dal luogo della rapina. Le indagini che hanno portato all' arresto
di Fausto Raso sono state coordinate dal procuratore della Repubblica
di Lamezia Terme, Raffaele Mazzotta.
''Ho espresso al procuratore della Repubblica di Lamezia, al colonnello
dei Carabinieri Lanzillotti, al capitano Micucci e alle altre forze
dell' ordine, il mio apprezzamento vivissimo e quello della cittadinanza''.
E' quanto sostiene in una nota il sindaco di Lamezia Terme, Gianni
Speranza. ''In pochissime ore - ha aggiunto - l' azione investigativa
dei Carabinieri e' riuscita a venire a capo di un episodio criminoso
gravissimo, dando un segnale di grande fiducia alla citta'. L' indagine
ha avuto successo perche' si e' stabilito una collaborazione forte
tra i carabinieri e i cittadini del territorio. Esprimo solidarieta'
e auguri di una pronta guarigione al nostro concittadino ferito''
Legacoop
“Privilegiare l’utilizzo sociale dei beni confiscati”
29/06 "Il sequestro e la confisca dei beni rappresentano sicuramente
due istituti in grado di minare le fondamenta su cui poggia il potere
mafioso regionale ed è una strada da percorrere fino in fondo
snellendo e velocizzando le procedure di assegnazione, per il riutilizzo
efficace ed a scopo sociale di tali ingenti beni". E' quanto
afferma, in una dichiarazione, Tommaso Innocenti, responsabile regionale
di Legacoop Agroalimentare commentando l' iniziativa attuata martedì
dalla Giunta regionale calabrese alla presenza dei prefetti di Catanzaro
e Reggio e del viceministro dell' Interno Marco Minniti. "Tali
istituti, a mio giudizio, - aggiunge Innocenti - intanto hanno efficacia,
in quanto è chiara la loro precisa destinazione sociale e produttiva
in favore della comunità. Tale indirizzo, è finalizzato
ad allargare la cultura della legalità e della sicurezza ed
a diminuire lo spazio della 'zona grigia' fatta di silenzi e rassegnazione
in cui vegeta il potere mafioso. A tale proposito lo scorso 24 giugno
a Gioia Tauro la cooperativa Valle Del Marro/Libera Terra, nostra
aderente, ha organizzato una iniziativa pubblica per esporre i prodotti
che derivano dalla coltivazione e dalla gestione di 30 ettari di terreni
confiscati. Un impegno straordinario da parte dei giovani della cooperativa
che hanno visto nella gestione di tali beni non solo la possibilità
di testimoniare un impegno civile e sociale, ma anche quella di contribuire
allo sviluppo e al progresso del territorio attraverso una iniziativa
innovativa in grado, se adeguatamente supportata, di creare reddito
ed occupazione". "Come movimento cooperativo - sottolinea
ancora Innocenti - abbiamo avuto modo, già dalla nascita della
cooperativa, di esprimere condivisione e vicinanza per lo sviluppo
dell' iniziativa, ma, riteniamo fondamentale per il futuro dell' iniziativa,
avere il sostegno delle istituzioni pubbliche e della Giunta regionale
in primo luogo. Le possibilità di sviluppo e di allargamento
della cooperativa Valle Del Marro, ma anche di altre cooperative assegnatarie
di beni confiscati, passa, attraverso la possibilità di costruire
imprese con caratteristiche di stabilità e durata al fine di
coniugare legalità e sviluppo contro la prevaricazione che
distorce ed impedisce la crescita. In questo senso, io non so, se
occorra costituire nuove 'agenzie di gestione dei beni confiscati',
credo sia opportuno aver chiaro la destinazione e l' effettivo utilizzo
sociale e produttivo di tali beni. La Cooperativa Valle ne è
un esempio"
Brevi
di cronaca da Torano, Corigliano, Rogliano, Cassano, Aiello Calabro
29/06 A Torano Castello personale della locale stazione, in esecuzione
di un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Ravenna, ha tratto
in arresto una persona, gia' ai domiciliari presso la comunita' terapeutica
''Regina Pacis'', per violazione delle regole del programma terapeutico.
A Corigliano Calabro i carabinieri del locale Norm hanno arrestato
due cittadini polacchi, responsabili di rissa aggravata. A Rogliano
i miliari del Nucleo operativo e radiomobile, in esecuzione di una
ordinanza di applicazione della misura cautelare emessa dal Tribunale
di Cosenza, hanno tratto in arresto tre presone responsabili, in concorso,
del reato di detenzione di considerevole quantitativo di hashish.
A Cassano Ionio - I carabinieri hanno trovato, occultate in un terreno
in località Pietra del Cervo, una pistola semiautomatica scacciacani
cal. 6 e relativo caricatore privo di munizioni ed una pistola semiautomatica
cal. 6,35 con matricola abrasa e relativo caricatore contenente 5
cartucce dello stesso calibro, prive di marca, entrambe efficienti
ed in buono stato di conservazione. Ad Aiello Calabro una persona
e' stata arrestata e posta ai domiciliari dai Carabinieri della locale
stazione, con l'accusa di avere compiuto atti sessuali con minorenne
e tentata violenza privata. L'uomo e' stato fermatp in esecuzione
ad una ordinanza emessa dal Tribunale di Paola. Durante una perquisizione
domiciliare l'uomo e' stato trovato in possesso di una pistola e di
8 proiettili illegalmente detenuti.
Rapina
in tabaccheria a Lamezia, titolare ferito gravemente
28/06 Il titolare di una tabaccheria, Nunzio Agostino Raso, di 30
anni, e' stato ferito in modo grave stasera a Lamezia Terme in una
rapina nel suo negozio. Nella tabaccheria, secondo la ricostruzione
fatta dai carabinieri del Reparto operativo di Catanzaro, hanno fatto
irruzione due persone, una armata di pistola e l' altra di coltello.
I banditi hanno intimato a Raso di consegnare loro il denaro custodito
in cassa. Il titolare della tabaccheria ha tentato di reagire ed e'
stato colpito alla testa col calcio della pistola. I rapinatori hanno
poi arraffato i soldi e sono fuggiti a piedi. Per la grave ferita
riportata alla testa Nunzio Agostino Raso e' stato ricoverato, con
prognosi riservata, nel reparto di neurochirurgia dell' ospedale di
Cosenza.
Indebiti
finanziamenti comunitari, la Finanza sequestra beni per dieci milioni
di euro e denuncia 23 persone nel lametino
28/06 Indebite percezioni di finanziamenti pubblici comunitari e
nazionali sono finite nel mirino della Guardia di Finanza di Lamezia
Terme che ha denunciato 23 persone e sequestrato beni mobili ed immobili
per un valore di circa 10 milioni di euro. A spiegare i dettagli di
tre distinte operazioni, due delle quali già concluse, è
stato il comandante regionale della guardia di finanza, gen. Riccardo
Piccinni, il procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, Raffaele
Mazzotta, il col. Stefano Paoluzi ed il maggiore Marco Letizi. Secondo
quanto è stato riferito, nell'operazione ancora in fase di
conclusione, gli inquirenti avrebbero accertato che un progetto presentato
nel 1998 per la realizzazione di un insediamento produttivo per la
fabbricazione di componenti elettronici nel comune di Soveria Mannelli
non avrebbe mai visto la luce, nonostante l'erogazione, nel 1999,
di una prima tranche di contributo per un valore di oltre tre milioni
di euro, a fonte di un impegno di spesa previsto di 28 mln di euro.
I finanzieri hanno accertato false dichiarazioni presentate al ministero
per le Attività produttive che attestavano l'operatività
aziendale e l'assunzione di 235 persone tra operai specializzati ed
impiegati mentre, di fatto, nulla di tutto questo è successo.
Da qui il recupero di 10 mln di euro e la segnalazione alla procura
di due persone che, in concorso, devono rispondere di falso in atto
pubblico e truffa ai danni dello Stato. In un'altra operazione sono
state nove le persone coinvolte, accusate, a vario titolo, di associazione
a delinquere finalizzata alla truffa aggravata ai danni dello Stato
e del bilancio comunitario attraverso emissione ed annotazione di
truffa per operazioni inesistenti. Inoltre la finanza ha eseguito
un sequestro preventivo, emesso dal Gip del tribunale di Lamezia Terme
su richiesta della Procura. Nel corso delle indagini, che hanno riguardato
un complesso turistico nel comune di Jacurso, la titolare di una società
operante nel settore turistico-alberghiero, attraverso l'utilizzazione
di fatture per operazioni economiche inesistenti emesse da società
compiacenti ed aventi come rappresentanti legali dei meri prestanome,
ha presentato al ministero delle Attività produttive, per richieste
di finanziamento rientranti nei Patti territoriali lametini, false
dichiarazioni con l'esposizione di dati contabili non corrispondenti
alla reale situazione economico-patrimoniale della società
e delibere di fittizi aumenti di capitale sociale. Un meccanismo,
questo, che avrebbe consentito agli indagati di ottenere finanziamenti
illeciti per un importo pari ad oltre 2.200.000 euro complessivi interamente
percepiti. I nove sono già stati rinviati a giudizio. L'ultima
indagine, infine, ha riguardato indebite percezioni di finanziamenti
pubblici nazionali per un importo superiore ai due milioni di euro
e sono state denunciate 12 persone. A finire nel mirino delle Fiamme
gialle un progetto industriale che, finalizzato alla realizzazione
di un opificio a Lamezia Terme ed all'acquisto di macchinari per un
costo complessivo di oltre cinque mln doveva essere finanziato con
capitali pubblici per 2.595.366 e con capitali privati per 2.474.174.
Dalle indagini, invece, è emerso che l'opera sarebbe stata
realizzata solo con i capitali pubblici e che la documentazione contabile
presentata al ministero delle Attività produttive era costituita
da fatture per operazioni inesistenti, false certificazioni, falsi
bilanci, false quietanze e fittizi aumenti di capitale. Inoltre, secondo
quanto è stato riferito, il tutto avveniva con "la complicità
di funzionari ministeriali, direttori di banca, commercialisti ed
imprenditori". In questa operazione, i finanzieri hanno individuato
e posto sotto sequestro beni per un valore complessivo di oltre 7,5
milioni di euro.
Truffa
alla 488, tre denunce a Vibo
28/06 Tre persone sono state denunciate a Vibo Valentia dal Comando
provinciale della Guardia di finanza di Vibo Valentia nell' ambito
di un' indagine che ha portato alla scoperta di una truffa mirata
all' indebita percezione di un contributo comunitario ex legge 488-92,
del valore di 500 mila euro. In particolare, due persone sono state
denunciate per i reati di truffa aggravata ai danni dello Stato e
malversazione, emissione ed utilizzo di fatture emesse a fronte di
operazioni commerciali inesistenti, occultamento di scritture contabili,
falsità ideologica, mentre la terza dovrà rispondere
di falsità ideologica per la sottoscrizione di una falsa perizia
giurata. L' attività operativa, protrattasi per circa due anni,
ha permesso ai finanzieri di rilevare gravi irregolarità da
parte di un' azienda ubicata nella zona industriale di Vibo impegnata
nella produzione di sedie, attraverso l' utilizzo di documentazione
fiscale falsa e non allegata alla pratica di finanziamento. La truffa,
secondo quanto emerso, si è concretizzata grazie alla compiacenza
di un tecnico estensore della falsa perizia e alla complicità
dell' amministratore di un' altra azienda, operante nello stesso settore.
I finanzieri hanno accertato che il presunto nuovo impianto era stato
avviato con l' utilizzo di macchinari e attrezzature già usate
dall' azienda operante da anni nello stesso stabilimento.
Truffa
da un milione di euro scoperta dalla Finanza a Locri
28/06 Una truffa ai danni dello Stato con false certificazioni di
spesa per circa un milione di euro nell' ambito dei finanziamenti
dei Patti territoriali è stata scoperta dalla guardia di finanza
di Locri a pochi giorni dalla conclusione di una attività simile
fatta dai finanzieri di Roccella Ionica. Esaminando i tabulati forniti
dal ministero delle Attività produttive che riepilogano i soggetti
beneficiari delle agevolazioni, le fiamme gialle, nell' ottobre scorso,
hanno avviato un controllo nei confronti di una società di
Siderno che aveva beneficiato di un finanziamento pubblico, rientrante
nel Patto territoriale della Locride, per un importo di oltre 900.000
euro finalizzato alla realizzazione di un complesso produttivo destinato
al recupero ed al riciclaggio di materie plastiche e che prevedeva
l' acquisizione di un terreno, la costruzione di un capannone e l'
acquisto di macchinari e attrezzature. Nel corso di un sopralluogo,
secondo quanto è stato riferito, la finanza ha accertato che
la società provvedeva alla raccolta di pneumatici usati riponendoli
all' interno di un fabbricato adibito a deposito senza essere in possesso
delle prescritte autorizzazioni amministrative e senza provvedere
allo smaltimento trimestrale degli stessi così come previsto
dal Decreto Ronchi. L' immobile è stato subito sequestrato
come discarica abusiva che si estendeva su una superficie di circa
1.800 mq. All' interno si trovavano stoccate 145 tonnellate di rifiuti
speciali costituti da copertoni usati. Un successivo esame della documentazione
contabile e bancaria acquisita sul conto della società, ha
permesso alla finanza di accertare come la stessa avesse indebitamente
ricevuto la prima tranche del finanziamento ed avesse predisposto
una serie di artifizi contabili al fine di ottenere l' erogazione
della seconda quota nonostante che il programma previsto dal finanziamento
non fosse stato minimamente realizzato. In particolare, è stato
riferito, la società aveva comunicato di aver sostenuto spese
per complessivi 781.000 euro per l' acquisto del terreno su cui sorge
il capannone e per l' acquisto di macchinari che dovevano essere forniti
da una fantomatica società tunisina. L' attività investigativa
ha permesso invece di accertare che la compravendita del suolo era
stata simulata, in quanto di proprietà della moglie dell' amministratore
unico della società, che nessun impianto era mai giunto in
Italia, che il fornitore africano era totalmente inesistente e che
nemmeno un centesimo era stato in realtà speso. I Finanzieri
hanno poi scoperto che nella contabilità della società
era stato simulato l' apporto di mezzi propri per 150.000 euro attraverso
il versamento sui conti societari di un assegno bancario, tratto da
un conto corrente personale dell' amministratore che già da
tempo era stato estinto, che nella medesima giornata era stato richiamato.
A conclusione delle indagini, la guardia di finanza ha denunciato
alla Procura della Repubblica di Locri C.F., di 51 anni, amministratore
unico della società, per truffa aggravata ai danni dello Stato,
malversazione e per aver esercitato senza autorizzazione un'attività
di gestione rifiuti. Il pm, Rosanna Sgueglia, ha già ottenuto
dal Gip Gianluca Sarandrea, il sequestro preventivo di disponibilità
bancarie e di beni immobili dell' indagato, per circa 500.000 euro,
pari alla prima tranche del finanziamento indebitamente percepito,
che dovranno essere restituiti con gli interessi. E' stata inoltre
impedita l' erogazione della seconda quota del contributo.
Rdb/Cub
“Treni passeggeri o carri bestiame?”
28/06 “Nel giro di poche ore, circa un centinaio di pendolari,
hanno spontaneamente raccolto le firme per protestare contro il trattamento
che subiscono i “clienti” di Trenitalia qui in Calabria.
Le firme, accompagnate da una nota, sono state inviate prontamente
dai viaggiatori firmatari a Trenitalia e, per conoscenza all’Assessore
Regionale, ma “ovviamente” non vi è stata alcuna
risposta”. E’ quanto si legge nella lettera aperta inviata
dalla La Direzione Regionale di Federazione Rdb/Cub a Trenitalia,
al Ministro Bianchi, al Presidente Loiero e all'Assessore ai Trasporti
Tripodi. C'è chi pensa che la modernizzazione di una regione
passi attraverso lo smantellamento di strutture pubbliche o attraverso
monumentali, quanto spesso inutili, opere (vedi il Ponte sullo Stretto),
mentre per noi modernizzazione significa, invece, far sì che
gli abitanti della nostra regione si sentano cittadini a tutti gli
effetti. Zecche, pulci, sporcizia varia, questo è il trattamento
riservato a chi viaggia da Napoli in giù; se poi il treno è
un “regionale”, destinato prevalentemente ai pendolari,
le condizioni peggiorano ancora: carrozze prive di aria condizionata
e spesso anche di luce.
Eppure questi “clienti” pagano regolarmente biglietti
o abbonamenti che non sono affatto economici. Ricordate le bugie che
ci hanno propinato col sorriso a trentadue denti?
“se privatizziamo le ferrovie, i servizi saranno migliori e
finalmente elimineremo un baraccone, rendendo più moderno il
Paese”. Queste sono le menzogne di chi voleva farci credere
che la privatizzazione di per sé avrebbe portato automaticamente
un miglioramento dei servizi; per questo siamo più che mai
convinti che non si debbano smantellare i servizi della Pubblica Amministrazione,
ma solo renderli migliori e mettere i dipendenti nelle condizioni
di poter lavorare al meglio. Ci uniamo, quindi, alla richiesta dei
firmatari dell’esposto a Trenitalia e chiediamo al sig. Ministro,
al Presidente della Giunta Regionale e all'Assessore ai Trasporti
della Regione Calabria, cui inviamo questa lettera aperta per conoscenza,
di intervenire presso Trenitalia, al fine di dare una risposta alle
lamentele avanzate da nostri corregionali, facendo in modo che la
modernità cominci dando dignità ai cittadini calabresi.
Riteniamo che, da calabresi dovremmo vergognarci di quanto evidenziato
nell’esposto e fare in modo che ciò non avvenga più
per il futuro, dal momento che nel contratto di trasporto che si sottoscrive
con l’acquisto del biglietto o dell’abbonamento, è
previsto che il trasporto debba avvenire su un treno passeggeri e
non su un carro bestiame.
L’ass.
Laudadio nel Comitato tecnico dell’Upi
28/06 L' Unione province italiane ha designato quale proprio rappresentante
nel Comitato tecnico consultivo nazionale per l' applicazione della
Legge 482 sulle minoranze linguistiche l' assessore alla Provincia
di Cosenza, Donatella Laudadio. I rappresentanti dell' Upi nel Comitato
sono soltanto due: uno per il nord, l' assessore provinciale di Belluno,
ed uno per il centro-sud, individuato in Donatella Laudadio. "E'
un incarico assai prestigioso ed importante - ha detto il Presidente
della Provincia, Mario Oliverio - poiché garantisce la presenza
della Calabria in un organismo che deve vigilare sull' applicazione
della legge su tutto il territorio nazionale, tutelando le Province
del Sud dalle discriminazioni che si sono verificate ai nostri danni,
soprattutto in termini di trasferimenti finanziari, durante tutta
la permanenza del governo di Centrodestra. Per questa ragione ho ufficialmente
chiesto che fosse la Provincia di Cosenza ad essere rappresentata
nel Comitato, in ragione del fatto che essa ha il più alto
numero di abitanti di Comuni di minoranza del Mezzogiorno e che sta
producendo in questo ambito una mole di lavoro davvero all' avanguardia
per quantità e qualità delle iniziative, in linea con
il mio programma, volto a favorire il multiculturalismo e l' intensificarsi
dei rapporti tra le realtà culturali del Mediterraneo".
"Sono particolarmente soddisfatta per questa nomina, che premia
la lungimiranza del Presidente Oliverio che ha voluto istituire una
delega specifica per le Minoranze Linguistiche - ha affermato, dal
canto suo, Laudadio - e sono ancor più soddisfatta perché
la nostra nomina è stata sostenuta anche dalle altre Province
del Mezzogiorno, che nell' aprile 2005 costituirono il Comitato Interprovinciale
per le Minoranze, dando alla Provincia di Cosenza il mandato di rappresentanza
per il primo biennio". "La nomina - ha concluso la Laudadio
- premia inoltre il grande impegno dei Comuni di Minoranza, che compongono
il Coordinamento Provinciale insieme all' Unical ed a rappresentanze
istituzionali e parlamentari calabresi, che da più anni chiedevano
al governo nazionale, inutilmente, una rappresentanza meridionale
in seno al Comitato. Vigileremo perché tutte le Province meridionali
vedano rispettati i propri diritti, sia in termini di attuazione puntuale
della legge, sia in termini di trasferimenti finanziari". L'
assessore Laudadio, infine, ha fatto presente che si è costituito
in seno all' Upi un Coordinamento per le problematiche delle Minoranze
Linguistiche, proprio in seguito alle richieste della Provincia di
Cosenza, che ha visto riuniti tutti gli assessori alle Minoranze d'
Italia, nella seduta d' insediamento del 19 giugno scorso e che "ha
già avviato una nutrita agenda di incontri per discutere delle
iniziative e delle proposte tese alla più efficace applicazione
della legge sulla tutela delle Minoranze Linguistiche d' Italia, dai
problemi della scuola a quelli della comunicazione, da quelli del
rapporto con la Rai a quelli della formazione, da quelli del lavoro
a quelli dei rapporti con le nazioni d' origine".
Divieto
estivo per il traffico pesante sulla litoranea tirrenica
28/06 Il prefetto di Cosenza Bruno Sbordone ha emanato un' ordinanza
con la quale, nel tratto della statale 18 compreso tra i comuni di
Tortora e Amantea, è sospesa la circolazione degli automezzi
con massa complessiva a pieno carico superiore a 3,5 tonnellate. Lo
riferisce un comunicato della Prefettura di Cosenza. Il provvedimento,
è spiegato nel comunicato, è stato adottato d' intesa
con le amministrazioni dei Comuni interessati e sentite anche le associazioni
di categoria. "Al fine, comunque, di evitare - è detto
ancora nella nota - che l' adozione di questo provvedimento abbia
ripercussioni negative sulle attività economiche, specie commerciali
che si svolgono nel territorio, la circolazione sarà consentita
dalle ore 5 alle 10,30; dalle 13,30 alle 17 e dalle 20,30 alle 21,30".
Due
arresti per rissa a Corigliano
28/06 I carabinieri hanno arrestato per rissa aggravata due cittadini
polacchi, Zdzislaw Matuszewski, di 47 anni e Przemyslaw Tomaz Wlodarski,
di 22 anni, entrambi domiciliati a Corigliano. I due sono stati sorpresi
dai militari durante una lite, scoppiata per motivi ancora da accertare,
con altri tre connazionali che sono fuggiti. I due sono stati ricoverati
nell'ospedale di Corigliano per contusioni giudicate guaribili in
sette giorni.
Truffa
alla UE per oltre 6 milioni di euro: Sequestrate a Corigliano la Sensitec
e la Printec, quattro arresti. Cinquanta lavoratori presi in giro.
27/06
Sono arrivati nell' area industriale di Corigliano dalla Germania,
hanno realizzato due aziende, la Sensitec, per la produzione di sensori
per i contatori del gas, e la Printec, per la fabbricazione di oggetti
di cancelleria, assunto 80 persone, intascando un finanziamento di
sei milioni 470 mila euro sul Fers, il fondo per lo sviluppo regionale,
ma la produzione non e' mai partita. A scoprire la frode e' stata
la Guardia di finanza di Rossano e del Comando provinciale di Cosenza,
coordinati dalla Procura di Cosenza. L'operazione e' stata condotta
dai finanzieri dopo articolate e complesse indagini di polizia giudiziaria,
effettuate nei confronti di due fittizie iniziative imprenditoriali,
finalizzate a percepire indebitamente contributi comunitari del fondo
europeo di sviluppo regionale (Fers). I provvedimenti di sequestro
preventivo delle due aziende con annesse palazzine degli uffici amministrativi,
delle attrezzature, dei macchinari, degli impianti nonche' degli arredi
vari, per un valore complessivo di circa euro 1.500.000,00, sono stati
emessi dal gip del tribunale di Cosenza che ha inoltre firmato le
ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di tre soggetti
implicati. Le societa' implicate, sono la Sensitec s.r.l., specializzata
nella costruzione di contatori per gas liquidi, destinataria di contributi
pubblici per 1.760.000,00 euro e la Printec International s.r.l.,
industria per la fabbricazione di oggetti di cancelleria, destinataria
di contributi pubblici per 4.710.000,00 euro, per un totale di contributi
concessi e percepiti in conto capitale pari a 6.470.000,00 euro. L'attivita'
investigativa eseguita dagli uomini delle fiamme gialle di Rossano,
coordinate dalla procura della Repubblica di Cosenza, ha consentito
di individuare ''evidenti irregolarita''' a carico delle due societa'
coinvolte nell'inchiesta, con riferimento agli obblighi imposti dalla
normativa in vigore. Ed ai fini dell'inchiesta di particolare rilevanza
sono state le dichiarazioni testimoniali dei dipendenti delle societa'
sotto inchiesta, che, seppur inizialmente assunti, non hanno mai svolto,
di fatto, alcuna attivita' lavorativa, in quanto non e' mai stata
avviata l'attivita' produttiva delle aziende. Infatti secondo quanto
hanno accertato gli uomini delle Fiamme Gialle i circa cinquanta lavoratori,
per mesi si sono recati presso i 2 opifici, senza, pero', essere mai
impiegati effettivamente, per mancanza dei minimi presupposti per
l'avvio a regime del ciclo produttivo. Operai che successivamente,
sono stati messi in cassa integrazione ed i cancelli d'ingresso delle
fabbriche sono stati chiusi ''per ferie'', comunque costantemente
presieduti da alcuni lavoratori in attesa di essere ''impiegati''.
A giudizio della Guardia di Finanza, l'assunzione dei lavoratori e
le iniziali retribuzioni corrisposte dal datore di lavoro sono solo
servite a dare la parvenza, all'esterno, dello svolgimento dell'attivita'
economica, al fine di evitare eventuali controlli in grado di ''smascherare
l'ordito truffaldino''. Questa
''simulazione'' dell'adempimento degli impegni assunti nelle iniziative
imprenditoriali finanziate, ''purtroppo'', hanno spiegato gli investigatori
nel corso di una conferenza stampa, ''per gli ideatori del disegno
criminoso, non ha impedito ai finanzieri della compagnia di Rossano
di proseguire nelle indagini, che si sono concretizzate con diversi
sopralluoghi nelle due aziende, con l'effettuazione di specifici rilevamenti
di carattere contabile ed amministrativo e nell'esame della documentazione
amministrativo-contabile sequestrata presso il soggetto giuridico
attuatore del finanziamento, in qualita' di banca concessionaria''.
Attivita' investigativa, e' stato detto che ''ha consentito agli uomini
della Guardia di Finanza di rilevare, oltre alla sostanziale inattivita'
delle aziende oggetto dell'indagine, il mancato rispetto degli impegni
assunti con particolare riferimento ai parametri: occupazionali (fittizia
assunzione di 82 dipendenti a regime); ambientali (mancata adesione
alla certificazione internazionale di qualita' ambientale uni eso
14001); economici (mancato avvio della produzione ed il conseguente
raggiungimento dei limiti quantitativi circa il fatturato previsto
a regime); l'irreperibilita' del rappresentante legale delle societa'
interessate nonche' di gran parte della documentazione contabile''
Nel corso dei successivi sopralluoghi tecnici, effettuati presso le
aziende poste sotto sequestro, dagli uomini della sezione operativa
della compagnia di Rossano, insieme al consulente tecnico nominato
dalla procura della Repubblica di Cosenza, sono emersi ulteriori elementi
probatori, idonei a cristalizzare il quadro gravemente indiziario
emerso, corroborando l'impianto accusatorio gia' acquisito. E' stato
definitivamente accertato, hanno detto gli inquirenti, ''l'utilizzo,
da parte di entrambe le societa', di macchinari ed impianti tecnologicamente
vetusti e di valore di gran lunga inferiore a quello documentato a
mezzo di fatture fiscali di acquisto, emesse dai fornitori esteri''.
In particolare, ''sono stati rinvenuti macchinari con la riverniciatura
delle parti meccaniche effettuata in modo artigianale e con l'apposizione
apocrifa e di comodo delle targhette identificative dei macchinari
in sostituzione di quelle originali''. Nel corso dell'inchiesta oltre
alla responsabilita' dell'amministratore, sono emersi gravi indizi
di reita' a carico di 4 liberi professionisti (due commercialisti
uno di Catanzaro ed uno di Lamezia, un architetto di Reggio ed un
ingegnere di Catanzaro) che, incaricati dalla banca concessionaria
di effettuare il collaudo tecnico-amministrativo dei progetti agevolati,
hanno di fatto omesso i controlli e le verifiche previste dalla normativa,
avuto riguardo soprattutto agli aspetti essenziali per la realizzazione
delle opere finanziate nonche' rispetto agli impegni assunti dalla
societa' in argomento. In pratica, secondo gli uomini delle Fiamme
Gialle, ''e' stata attestata falsamente dai predetti professionisti,
formulando parere favorevole, la sussistenza dei requisiti previsti
quale 'conditio sine qua non' per l'erogazione dell'ultima rata di
finanziamento e per la conseguente emanazione del decreto di concessione
del definitivo intero contributo pubblico comunitario''.
Di
Pietro chiede il commissariamento dell’ANAS. La Procura apre
un indagine. L’azienda replica abbiamo sempre rispettato le
regole
27/06 L’Anas nella bufera. E' arrivato sul tavolo del Procuratore
della Repubblica di Roma, Giovanni Ferrara, il 'dossier' sulla gestione
della societa' che il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro
ha deciso di presentare all'Autorita' giudiziaria. Una mossa preannunciata
questa mattina nel corso di un'audizione alla Commissione Ambiente
della Camera nella quale il responsabile del dicastero di Porta Pia
aveva parlato di ''ipotesi da valutare sotto l'aspetto della false
comunicazioni sociali e del falso in bilancio''. E Di Pietro ha anche
riferito di aver avanzato al premier, Romano Prodi, e all'azionista
Tesoro la richiesta di commissariamento della societa': un ''atto
doveroso'', ha detto, sul quale ora decidera' il ministero dell'Economia
di concerto con la presidenza del Consiglio. E la risposta dell'Anas
non si e' fatta attendere: la societa' ha ''sempre rispettato le leggi'',
non ha mai cantierato opere senza copertura finanziaria e ''non veritiere''
sono le informazioni fornite da Di Pietro sulla contrattalizzazione
di impegni per 19 miliardi di euro. Quanto al nodo dei vertici, il
presidente Vincenzo Pozzi ha valutato se le sue dimissioni immediate
non rischino di comportare un danno per lo Stato visti i tempi stretti
dell'operazione in corso tra Autostrade e Abertis. Per l'Anas, dunque,
e' stata una giornata convulsa, cominciata di buon mattino con un
incontro di due ore tra Pozzi e Di Pietro. Ma la mina e' esplosa nel
corso dell'audizione alla Camera quando il ministro delle Infrastrutture
ha aperto il 'dossier' relativo alla mancanza di risorse di cassa
e di competenza della societa'. Come ha spiegato Di Pietro, ''la questione
Anas nasce nel 2001-2002 a seguito della trasformazione dell'ente
pubblico in una societa' per azioni. In quel momento, si e' cercato
di fare un riepilogo di quelle che erano le potenzialita' dell'Anas
in termini di cassa e di competenza. Al 18 dicembre 2002, l'Anas aveva
residui passivi per 12 miliardi di euro presi in carico dalla nuova
spa''. E di questi, 6 miliardi erano vincolati a lavori in esecuzione
e oltre 4 miliardi venivano destinati a nuovi investimenti. A quel
punto, si procedeva a definire ''un elenco importante di opere da
attivare con quei 4 miliardi di euro. E tutto questo e' inserito nel
contratto di programma 2003-05. Ma in realta' -ha detto il ministro
delle Infrastrutture - quei 4 miliardi erano destinati a impegni gia'
presi''. Insomma, l'Anas ''ha posto in essere una duplice attivita'
con gli stessi soldi. Ma e' evidente che cosi' si andava verso una
strozzatura''. Di fronte a questa situazione, il ministro Di Pietro
ha chiesto una serie di verifiche sugli impegni e i fondi di copertura.
''Al 31 dicembre 2005 e' emerso che a fronte di 19 miliardi di euro
c'era una copertura di 15,5 miliardi con una differenza negativa di
3,5 miliardi di euro. L'Anas non puo' completare gli investimenti
perche' le mancano 3,5 miliardi ai quali si devono aggiungere i maggiori
costi''. E Di Pietro ha sottolineato che di questo ''non e' mai stata
data comunicazione''. Altro elemento emerso, sempre secondo quanto
riferito dal ministro Di Pietro, nel bilancio 2004, e' che ''qualcuno
ha fatto risultare quei 4 miliardi vincolati''. ''Ma quelli dell'Anas
-si e' chiesto quindi Di Pietro- sono impazziti? O qualcuno gliel'ha
comandato?''. Parole, queste, che hanno fatto da preludio all'affondo
sulla questione di un ricambio al vertice. ''L'attivo patrimoniale
dell'Anas- ha detto il ministro- risulta minore dei debiti e questo
comporta delle precise responsabilita' in capo ad una societa' per
azioni: quella di informare quando il debito superano l'attivo patrimoniale''.
Di qui la necessita' di chiedersi, ha ancora argomentato Di Pietro,
se, nel momento in cui si chiede all'azionista di ripianare, ''questi
soldi debbano essere consegnati all'attuale management'' o se invece
''non debbano essere consegnati ad altro management''. Una domanda
retorica visto che Di Pietro ha poi annunciato di aver presentato
la richiesta di commissariamento dell'Anas. E il ministro delle Infrastrutture
ha anche parlato di 3 milioni di consulenze indebite e illegale pagate
dall'Anas. Anche in questo caso, i fatti risalgono al momento della
trasformazione dell'Anas in spa. ''Quando e' stata trasformata in
Spa -ha detto Di Pietro- c'e' stato un compromesso indebito e illegittimo.
Il vecchio cda non voleva andare via e sono stati pagati 3 milioni
in consulenze non dovute e non fatte e in liquidazioni in parte non
dovute''. Al termine dell'audizione, il ministro Di Pietro ha sottolineato
che ''si tratta di liquidazioni e consulenze in parte indebite, in
parte illegittime e in parte illegali''. E a chi gli chiedeva di chi
siano le responsabilita', il ministro delle Infrastrutture si e' limitato
a rispondere di aver ''chiesto la secretazione''. Denunce, queste,
che il ministro Di Pietro ha esposto in un'altra audizione, nel pomeriggio,
presso la Commissione Lavori Pubblici del Senato. E dopo il j'accuse
del ministro delle Infrastrutture, la parola e' passata all'Anas.
La prima puntualizzazione riguarda la decisione del cda di avviare
le procedure propedeutiche allo stop ai cantieri.Gia' a partire dal
gennaio 2005, Anas ''ha ripetutamente segnalato al Governo e al Parlamento
i mancati trasferimenti di cassa da parte del Tesoro, e che sia prima,
sia durante, sia dopo l'iter di approvazione della legge finanziaria
2006, ha evidenziato la necessita' di innalzare di almeno 1,1 miliardi
di euro il tetto di spesa per gli investimenti e contestualmente di
provvedere alle erogazioni di cassa, per far fronte al pagamento degli
stati di avanzamento lavori che sarebbero maturati nel corso del 2006''.
La seconda precisazione riguarda la situazione dei conti. L'Anas,
anche in relazione alle recenti disposizioni della Legge Finanziaria
2006, ha effettuato un approfondito riesame delle risorse finanziarie
effettivamente disponibili a copertura degli investimenti ancora da
attivare in adempimento sia del Contratto di Programma 2003-2005 sia
di ulteriori disposizioni di legge. Da tale analisi, e' emerso che
alla data del 31 dicembre 2005, a fronte di disponibilita' finanziarie
di 15,5 miliardi di euro, risultano impegni da parte dell'Anas per
un importo complessivo di 14,8 miliardi di euro, cosi' composti: 10,6
miliardi di euro per impegni gia' contrattualizzati verso terzi; 3,3
miliardi di euro per impegni vincolati comunque da attivare; 0,9 miliardi
di euro per stima del contenzioso pendente sui lavori in corso. Residuano,
pertanto, disponibilita' finanziarie per un ammontare complessivo
di 0,8 miliardi di euro. Alla luce di questi dati, afferma Anas,''e'
evidente, quindi, che non risultano veritiere le informazioni in ordine
alla contrattualizzazione di impegni 'per 19 miliardi contro un totale
di fondi a disposizione pari a 15,5 miliardi'. L'Anas non ha ne' contrattualizzato
ne' appaltato alcun lavoro che non avesse la relativa copertura finanziaria''.
Inoltre, i bilanci Anas sono stati approvati dal cda e vengono controllati
in modo analitico dalla Corte dei Conti e da molti altri organismi
dello Stato, oltre che dal collegio dei sindaci, e sono certificati
da primarie societa' indipendenti di revisione. E ancora, ''tutte
le attivita' contabili dell'Anas sono state puntualmente comunicate
all'Azionista (il Ministero dell'Economia), al quale il Presidente
e il Consiglio di Amministrazione hanno riferito costantemente anche
in ordine alle criticita' di cassa, in atti pubblici e in comunicazioni
scritte e verbali''. La realta' e' che l'attuale criticita' di cassa
e' la conseguenza degli enormi crediti vantati dall'Anas nei confronti
del Tesoro, pari a 7,548 miliardi di euro, che non sono stati mai
erogati dal Ministero dell'Economia e delle Finanze. Crediti che consistono
in gran parte in 6,437 miliardi di euro di residui passivi di precedenti
esercizi di bilancio. I restanti crediti dell'Anas si riferiscono
agli stanziamenti ancora non erogati relativi alle leggi finanziarie
2004, 2005 e 2006, pari globalmente a 1,110 miliardi di euro. Quanto
al problema dei vertici, Pozzi, riferisce sempre l'Anas, ''si e' rammaricato
che nonostante le sue dichiarazioni scritte al Ministro delle Infrastrutture
Di Pietro di rimettere il suo mandato al Governo, non sia stato minimamente
ascoltato in merito alle cosiddette criticita' esposte alle Camere,
che avrebbe potuto chiarire in maniera ampia ed esaustiva''. E Pozzi
''ha attentamente valutato se le sue immediate dimissioni non possano
comportare un danno per lo Stato in riferimento ai tempi molto stretti
relativi alla fusione Autostrade-Abertis, con l'obiettivo di evitare
che, dimettendosi, impedisca quelle azioni a tutela dell'interesse
pubblico che il Governo considera giustamente necessarie''.
La
bimba annegata all’Acquapark di Zambrone era stata già
salvata dieci minuti prima
27/06 Dieci minuti prima di annegare, Letizia, la bambina di cinque
anni morta sabato scorso in una piscina dell' Aquapark di Zambrone,
nel vibonese, era stata salvata da una bagnina in una vasca profonda
120 centimetri. Lo ha sostenuto, in una dichiarazione, il direttore
della struttura, Saverio Mancini. ''Premesso che la disgrazia accaduta
lo scorso sabato all' interno del parco acquatico Aquapark di Zambrone
- ha sostenuto Mancini - ha scosso profondamente me e le circa 80
persone che al momento compongono lo staff del parco, in qualita'
di direttore, anche allo scopo di tutelare quell' immagine di qualita'
e sicurezza che nel corso dei 18 anni di attivita' piu' di 3 milioni
di persone ci hanno voluto riconoscere con la loro presenza, desidero
riferire con esattezza la sequenza di quegli eventi che alla fine
si sono conclusi con la tragica disgrazia accaduta alla piccola Letizia''.
''Dieci minuti prima di annegare - ha proseguito Mancini - la piccola
Letizia, senza la presenza dei suoi genitori, e' gia' oggetto di un
intervento di salvataggio da parte di una bagnina all' interno di
una piscina denominata Laguna. La piccola arriva da uno scivolo in
una piscina profonda 120 centimetri. Incustodita, senza saper nuotare
e priva di braccioli, la piccola va sott' acqua e solo l' intervento
immediato della bagnina li presente scongiura in quel momento una
disgrazia. Subito dopo Letizia, ancora sola, si allontana ulteriormente
ed entra nella piscina Onde, dove diversi ospiti ed il bagnino addetto
la vedono giocare. La piscina Onde ha un fondale che da zero centimetri
scende gradatamente fino a 180 centimetri. Partono le onde dopo un
avviso acustico''. ''Pochi attimi dopo - ha aggiunto Mancini - la
bambina viene vista con la testa sott' acqua. Il bagnino addetto attua
la procedura di soccorso prevista per questi casi: si tuffa per il
recupero, la porta fuori dalla piscina e la adagia sul fianco iniziando
subito ad effettuare i primi interventi di soccorso. La bambina inizia
subito a vomitare una grande quantita' di cibo ancora intero. Scattato
l' allarme arrivano subito la dottoressa che come sempre era presente
nell' infermeria del Parco e il capo bagnino, al quale pochi minuti
prima i genitori di Letizia si erano rivolti per cercare aiuto per
la ricerca della propria figlia. La situazione appare subito critica:
cianotica, priva di sensi. La dottoressa esegue subito le diverse
manovre di rianimazione. Si chiama contemporaneamente il 118 per chiedere
un' ambulanza, la quale arriva dopo 20-25 minuti. Un tempo veramente
eccezionale; anzi dopo cinque minuti ne arriva una seconda. I dottori
del 118 provano anche loro a rianimarla portandola all' interno dell'
ambulanza. Dopo 15-20 minuti arriva l' elisoccorso. Quello che e'
accaduto dopo lo sappiamo tutti''. ''Per quanto sara' solo il dottore
incaricato dal magistrato ad appurare le cause che hanno portato all'
annegamento - ha concluso Mancini - ritengo che i fatti descritti
e la conoscenza personale che ho maturato in questi anni con i miei
collaboratori, mi autorizzano ad affermare con serenita' e sicurezza
che tutto cio' che era in nostro potere fare per Letizia, e' stato
fatto. Se questa consapevolezza rassicura la nostra coscienza, ci
lascia comunque un grande peso nel cuore: la morte di una bambina
lascia il segno, soprattutto su chi ha tentato tutto il possibile
perche' questo non si verificasse''.
Presentazione
alla Provincia del Piano dei Beni storici
27/06 Il Piano per la valorizzazione dei beni paesistici e storici
della Provincia di Cosenza sara' presentato mercoledì 28 dal
presidente dell' Ente, Mario Oliverio e dall' assessore provinciale
all' Urbanistica, Pietro Mari. ''Oggi - ha sostenuto Oliverio - la
cultura si produce nelle botteghe, nelle accademie, nelle scuole,
nei musei, negli atelier di moda. Bisogna essere in grado di individuare
in ogni sito, i luoghi di produzione della cultura, cogliendo le vocazioni
esistenti ed incoraggiando e valorizzando quelle latenti. In questo
contesto, la conoscenza e la consapevolezza del capitale culturale
odierno sono essenziali per qualsiasi piano di valorizzazione''. ''Conoscere
nei dettagli il sistema culturale - ha proseguito Oliverio - e' un'
operazione necessaria per poterne mobilitare 'tutte' le componenti.
Quello che abbiamo ottenuto con le ricerche svolte e che presentiamo
con il lavoro fin qui prodotto, non e' un semplice censimento, ma
la costruzione di un vero e proprio sistema culturale''. ''La forza
di un' esperienza culturale - ha concluso il Presidente della Provincia
- va recuperata nei valori della 'forza del carattere' delle comunita'
locali, la cui identita' si afferma pienamente solo nel radicamento
territoriale e nella storia''. ''Con il Piano di Tutela e Valorizzazione
del Patrimonio Storico e Ambientale - ha dichiarato dal canto suo
l' assessore Mari illustrando gli obiettivi del progetto - la Provincia
di Cosenza intende invertire una tendenza consolidata, mirando ad
un modello di sviluppo connesso sinergicamente con la rinascita culturale
del territorio. Esso si articola su cinque livelli progettuali: il
progetto delle conoscenze; il progetto della tutela e della conservazione;
il progetto della valorizzazione culturale; il progetto della valorizzazione
economica; il progetto di monitoraggio''. ''Obiettivo finale del Piano
- ha concluso Mari - e' la creazione di uno strumento operativo capace
di promuovere l' integrazione tra le componenti del settore culturale
territoriale con quelle dei settori connessi, valorizzando al massimo
le risorse umane e le conoscenze specifiche presenti sul territorio,
poco conosciute e, percio', sottoutilizzate''.
Il
presidente Oliverio chiede un incontro con il Ministro Bianchi per
le infrastrutture nel cosentino
27/06 Al fine di affrontare le problematiche relative alle infrastrutture
nella provincia di Cosenza, con particolare riferimento al progetto
dell'aeroporto di Sibari e all'estensione dell'autorita' portuale
di Gioia Tauro al Porto di Corigliano, il Presidente della Provincia
di Cosenza, Mario Oliverio, ha inviato stamane un telegramma al Ministro
dei Trasporti, Alessandro Bianchi, attraverso cui ha chiesto un incontro
da concordare al piu' presto. ''Sarebbe opportuno definire la data
a breve termine - e' scritto nel telegramma - anche al fine di tranquillizzare
le popolazioni, gli amministratori locali, le forze sociali e i consiglieri
provinciali, fortemente preoccupati dalle tue dichiarazioni relative
all'infrastruttura portuale di Sibari''.
Al
via il Piano per Sibari Patrimonio dell’Unesco
27/06 Sottoscritta la convenzione tra il comune di Cassano, rappresentato
dal responsabile del settore Affari Generali, Giuseppe Manera, e l'architetto
Pietro Laureano, tecnico incaricato, per la redazione di un Piano
di fattibilita' finalizzato alla candidatura dell'area di Sibari nella
lista del patrimonio mondiale dell'Unesco. Al momento della sottoscrizione
della convenzione erano presenti il sindaco di Cassano, Gianluca Gallo,
la sovrintendente per i Beni Archeologici della Calabria, Annalisa
Zarattini, la direttrice del Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide,
Silvana Luppino, i consiglieri provinciali Pasqualina Straface e Luigi
Lione, e la direttrice della filiale della Banca Carime di Cassano,
Gilda Scarpelli, e il vice presidente della Bcc dei Due Mari di Calabria,
Roberto Ruscelli, i due istituti bancari che con il loro contributo
economico hanno sposato la causa. Il sindaco Gallo ha definito la
sottoscrizione della convenzione ''un momento importante per il territorio.
Con questo atto - ha evidenziato - si apre l'iter procedurale che
dovra' portare all'ambito riconoscimento''. La Sovrintendente Zarattini,
dopo aver ha affermato che ''l'area archeologica di Sibari e' eccezionale
soprattutto per le sue peculiarita''', ha sostenuto che l'iniziativa
del riconoscimento Unisco ''rappresenta anche una promozione culturale
di elevato spessore per far conoscere il territorio in una prospettiva
piu' ampia, sia dal punto di vista storico, culturale e scientifico''.
L'architetto Laurenzano nel rimarcare che ''il percorso sara' lungo
e difficoltoso, in quanto vi sono gia' 40 siti italiani che ambiscono
al riconoscimento Unisco'', ha sottolineato che ''non avrei accettato
se non pensassi che il progetto di Sibari potesse andare a buon fine''.
Corbelli
“La sibaritide una priorità nazionale”
27/06 ''Ritengo che la Sibaritide debba porsi come problema e come
priorita' non solo della Provincia di Cosenza, ma dell'intera Regione
Calabria''. E' quanto ha detto il consigliere provinciale di Cosenza,
Franco Corbelli, nel corso della conferenza stampa che i consiglieri
provinciali della 'Sibaritide' Pasqualina Straface, Antonio Pucci
e Giuseppe Bruno di An, Luigi Garofalo e Gilberto Raffo dell'Udeur,
Giovanbattista Genova dei Ds e Leonardo Trento della Rosa nel Pugno,
insieme con il primo cittadino cassanese, Gianluca Gallo, e agli assessori
provinciali Rosetta Console e Giuseppe Gagliardi, hanno tenuto questa
mattina, nell'aula consiliare cassanese, sulla questione dell'aeroporto
della Sibaritide. ''Propongo - ha aggiunto Corbelli - che qui, nella
Sibaritide, si dia vita a una grande manifestazione per richiamare
l'attenzione delle Istituzioni e che qui, a Cassano, nella sala consiliare
del Comune, si tenga una riunione di un consiglio provinciale straordinario
a cui dovrebbe partecipare lo stesso ministro Bianchi e tutti quegli
enti che sono impegnati e coinvolti nella realizzazione dell'aeroporto
della Sibaritide. Bisogna partire con questo tipo di iniziative concrete
che diano un segnale preciso perche' si capisca che la Calabria, e
non solo Sibari, puo' ripartire, puo' decollare se si iniziano a dare
soluzioni alle problematiche. L'aeroporto della Sibaritide, insieme
alla statale 106 e alla rete ferroviaria jonica, devono essere viste
come priorita'''. Il sindaco di Cassano ha poi detto che ''la battaglia
che stiamo conducendo insieme, al di la' delle appartenenze politiche
sull'aeroporto di Sibari ha un forte connotato di territorialita'.
Le dichiarazioni del ministro Bianchi sull'aeroporto di Sibari sono
solo il frutto di una mancata conoscenza della questione''. Tutti
i partecipanti alla conferenza stampa, anche se da angolazioni diverse,
hanno argomentato sulla necessita' che questa importante infrastruttura
venga realizzata e sull'importanza che riveste per il definitivo decollo
economico-sociale dell'intera provincia di Cosenza.
Sapia
(Inail) “Avviare un tavolo di concertazione sigli incidenti
sul lavoro”
27/06
Il presidente provinciale del Comitato consultivo dell'Inail di Cosenza,
Michele Sapia (nella foto a sinistra), ritiene prioritario aprire
un tavolo di concertazione al livello locale sui temi: sicurezza sui
posti di lavoro, malattie professionali, infortuni, morti bianche.
''Le eccessive carenze di equipaggiamenti adeguati - ha detto Sapia
- e di mezzi protettivi, determinano il proliferare di infortuni e
decessi sul posto di lavoro. Il problema spezza la vita della corpus
operaio e la crescita della produttivita' edilizia ed agricola. Inequivocabili
ed allarmanti i dati rilevati dal nostro Istituto: tre morti al giorno
per incidenti sul lavoro. La tragedia avvenuta sul tratto autostradale
Catania-Siracusa non e' che un esempio della triste catena. I sub-appalti
sono la piaga sociale della Calabria e troppo spesso vengono affidati
a ditte che eludono le norme di sicurezza a scapito dei lavoratori''.
''Alla luce di cio' - ha proseguito Sapia - viene spontaneo chiedersi
verso quali angusti scenari si dirigera' il nostro sistema economico.
Per tracciare un percorso qualificante e progressista del nostro paese
e' necessario dedicarsi alla concertazione fra l'Inail, gli enti locali
e le strutture. Lo dobbiamo ai lavoratori che rischiano la vita per
miseri guadagni ed alle aziende coraggiose che investono, spesso con
esiti disastrosi, i loro capitali nella fragile economia italiana.
La sicurezza e' l'unico parametro che difende l'onorabilita' del lavoro
dalle contaminazioni di un mercato mercenario. Bisogna calendarizzare
una nuova e serrata stagione di controlli sul risanamento dei posti
di lavoro attraverso una campagna di sensibilizzazione e di prevenzione''.
''Sono convinto - ha concluso Sapia - che la sinergia tra la Dirigenza
dell'Istituto Inail provinciale e le sedi periferiche di Cosenza sarebbe
un passo decisivo in tal senso''
Pensionato,
presunto pedofilo, arrestato ad Aiello Calabro
27/06 Avrebbe abusato di una bambina di otto anni per oltre una settimana,
minacciandola di morte se avesse rivelato a qualcuno dell' accaduto.
Un pensionato di 76 anni e' stato arrestato dai carabinieri di Aiello
Calabro in esecuzione di un' ordinanza di custodia cautelare agli
arresti domiciliari. Nel corso della perquisizione nell' abitazione
del pensionato, i carabinieri hanno sequestrato un computer dove sarebbero
stati trovati documenti pornografici. Inoltre e' stata trovata una
pistola 6,35, detenuta illegalmente e numerose munizioni. L' uomo
dovra' rispondere anche di detenzione illegale dell' arma.
La
Finanza sequestra mezzo chilo di marijuana a San Giovanni
26/06 Mezzo chilo di marijuana e una bilancia di precisione utilizzata
per il confezionamento della sostanza stupefacenti sono stati sequestrati
dalla guardia di finanza di San Giovanni in Fiore nel corso di un'
operazione antidroga effettuata in diverse localita' dell' altopiano
silano. La droga e' stata trovata in localita' Valle Piccola, nelle
vicinanze del centro silano. Le indagini proseguono per individuare
i responsabili del traffico. ''L' operazione - e' scritto in una nota
della finanza - conferma ancora una volta il ruolo strategico della
statale 107 per il transito di sostanze stupefacenti per essere poi
smistate nei paesi dell' altopiano silano''.
Scomparso
da gironi, ritrovato carbonizzato in Basilicata
26/06 Un cadavere carbonizzato - quasi certamente quello di un uomo
del quale non si avevano notizie da alcuni giorni - e' stato trovato
in contrada ''Gamba pelosa'' di Rotonda (Potenza) all' interno di
un' automobile che era stata data alle fiamme. La scoperta dell' automobile
incendiata e del cadavere nell' abitacolo e' stata fatta dagli agenti
del Corpo forestale dello Stato, che stavano perlustrando una zona
del Parco nazionale del Pollino, ai confini fra Basilicata e Calabria.
Vettura e cadavere sono nei pressi di una cava. Il cadavere dovrebbe
essere quello di un uomo di 49 anni. I Carabinieri, che indagano per
omicidio, stanno facendo rilievi nella zona e stanno interrogando
alcune persone. Il delitto potrebbe essere avvenuto - con modalita'
ancora da accertare - per motivi passionali o di interesse.
Finanziata
la metanizzazione della sibaritide
26/06 Il Ministero dell' Economia e delle Finanze, nell' ambito della
legge sulla metanizzazione del Mezzogiorno, ha finanziato il progetto
presentato dalla societa' Italiana per il Gas per la realizzazione
delle rete urbana di distribuzione del metano a Sibari. Il finanziamento
ammonta a 343 mila euro. Per consentire la realizzazione dell' intero
progetto, i cui lavori ammontano ad un milione e 100 mila euro, il
Comune di Cassano integrera' il finanziamento con un mutuo concesso
dalla Cassa depositi e prestiti. L' intervento dovra' essere realizzato
in due anni. L' avvio dei lavori e' previsto per la fine del 2006.
Diciottenne
di Rogliano arrestato a Taranto con pasticche di ecstasy
26/06 Sono state numerose, oltre una cinquantina, le pasticche di
ecstasy sequestrate durante controlli fatti, nel fine settimana, davanti
alle discoteche, dai carabinieri di Taranto che hanno per questo arrestato
tre persone. In particolare, davanti ad un locale notturno di Castellaneta,
sono stati arrestati Vittorio Corrado, di 19 anni, di Scanzano Jonico
(Matera), che aveva con se' 27 pasticche di ecstasy, e Carlo Migliori,
di 18, di Rogliano (Cosenza) scarcerato da pochi giorni per gli stesso
reati, che aveva nove grammi di hascisc e una pasticca di ecstasy.
A Castellaneta Marina, inoltre, e' stato arrestato Vincenzo Missere,
di 26 anni, di Mesagne (Brindisi), che aveva 28 pasticche di ecstasy.
Nel corso dei controlli sono stati inoltre segnalati 26 giovani come
assuntori di sostanze stupefacenti.
Quattro
condanne per l’alluvione di Soverato
26/06 Quattro condanne e quattro assoluzioni: e' questa la sentenza
emessa dal Tribunale di Catanzaro a conclusione del processo per l'
alluvione nel camping Le Giare di Soverato che, nella notte tra il
9 ed il 10 settembre del 2000, provoco' la morte di 13 persone. Le
persone condannate sono il gestore del campeggio, Egidio Vitale, al
quale e' stata comminata una pena di quattro anni di reclusione; Carlo
Serrao, funzionario della Regione, e Vincenzo Citriniti, funzionario
del Ministero delle Finanze (tre anni e sei mesi ciascuno) e Silvestro
Perrone, anch' egli funzionario della Regione (un anno ed otto mesi).
Assoluzione, invece, per Giovanni Calabretta, all' epoca dei fatti
sindaco di Soverato; Vincenzo Ceniti (funzionario della Regione) e
per Marco Donato Agrusti e Pasquale De Lucia, funzionari del Ministero
delle Finanze. I quattro imputati condannati, insieme alla Regione
ed all' Agenzia del demanio, sono stati condannati, in solido, al
risarcimento dei danni alle parti civili. Nel frattempo il Tribunale
ha disposto la liquidazione di provvisionali che vanno da un minimo
di mille euro ad un massimo di 60 mila euro. Quest' ultima cifra dovra'
essere corrisposta ai parenti di Vinicio Calio', il giovane che lavorava
nel camping Le Giare e che mori' nell' alluvione. Il cadavere di Calio'
non e' mai stato trovato.
Brevi
di cronaca da Aiello, Campana, Cassano, Corigliano
26/06 A Campana e' stato arrestato un uomo per evasione dagli arresti
domiciliari e resistenza a pubblico ufficiale. Ad Aiello Calabro e'
stata arrestata una persona per rapina impropria. A Cassano Ionio,
un giovane, Michele Pepe, di 19 anni e' stato arrestato dai carabinieri
con l' accusa di furto aggravato. Il giovane e' stato sorpreso a bordo
di una Fiat Panda che era stata rubata nel villaggio turistico ''Marina
di Sibari'' a un pensionato del luogo. Sempre a Cassano Ionio, Francesco
Cavaliere, di 21 anni, e' stato arrestato dai carabinieri per resistenza
a pubblico ufficiale. Il giovane, secondo quanto riferito dai militari,
era alla guida del suo ciclomotore e non si e' fermato ad un posto
di blocco. Cavaliere, raggiunto dai carabinieri, ha inveito contro
i militari. A Corigliano una psicologa, M.V., di 38 ani, e un cittadino
di nazionalita' marocchina, M.F., di 39 anni, sono stati arrestati
dai carabinieri per resistenza e minacce a pubblico ufficiale. Durante
una perquisizione in un magazzino nella loro disponibilita' i due,
secondo l' accusa, hanno opposto resistenza ed hanno minacciato i
militari. Dopo la convalida degli arresti, i due sono stati scarcerati
in attesa di giudizio. Sempre a Corigliano due giovani di 18 e 19
anni sono stati arrestati da carabinieri perche' sorpresi a rubare
denaro e profilattici da un distributore automatico posto all'esterno
di una farmacia. I due studenti, che sono stati scarcerati, sono stati
trovati in possesso della somma di 50 euro portati via dal distributore
automatico di profilattici.
Bilancio
grave per un auto fuori strada a Rossano: un morto ed un ferito
25/06 E' di un morto e di un ferito grave il bilancio di un incidente
stradale accaduto alla periferia di Rossano, sulla ex Statale 177,
che dallo Scalo porta al Centro storico. La vittima e' Maria Russo
che viaggiava a bordo di un' auto guidata dal nipote, Umberto Pace.
La vettura, per cause ancora in corso d' accertamento da parte della
polizia municipale, e sbandata andando a finire contro un paracarro.
In
trenta fuggono dal CPT di Isola. Danneggiate due palazzine del centro.
25/06 Una trentina di immigrati che si trovavano nel Cpt di Isola
Capo Rizzuto, sono fuggiti dopo che un tentativo di fuga aveva coinvolto
praticamente tutti i 120 ospiti della struttura. L' episodio e' accaduto
in mattinata. Un centinaio di immigrati ha tentato la fuga cercando
di scavalcare l' alta recinzione. L' intervento dei poliziotti e dei
carabinieri in servizio al centro ha impedito che il tentativo andasse
a buon fine. Gli stranieri, per riuscire nel loro intento, si sono
allora divisi in gruppetti in maniera da costringere polizia e carabinieri
a fronteggiare piu' situazioni. E' stato in questa fase, secondo quanto
si e' appreso, che una trentina di immigrati e' riuscito a forzare
uno dei cancelli del centro ed a fuggire. Al centro sono poi arrivati
rinforzi di polizia e carabinieri che hanno fatto tornare la situazione
alla normalita'. Nei disordini un poliziotto, un carabiniere ed un
immigrato sono rimasti contusi. I rivoltosi hanno anche danneggiato
gravemente due delle quattro palazzine del centro, rompendo infissi,
suppellettili e termosifoni. Le due palazzine sono state dichiarate
momentaneamente inagibili in attesa dei lavori di ripristino. Le forze
dell' ordine hanno avviato una serie di battute per cercare di rintracciare
gli stranieri fuggiti.
Due
ore di attesa agli imbarcaderi di Villa
25/06 E' di due ore il tempo di attesa, a Villa San Giovanni, per
l' imbarco sui traghetti per la Sicilia. Nessun problema, invece,
viene segnalato dalla polizia stradale per quanto riguarda la circolazione
sull' autostrada Salerno-Reggio Calabria.
Rissa
a Schiavonea, sei arresti
25/06 Sei persone, cinque giovani e una ragazza, tutti di Corigliano,
sono stati arrestati ieri sera dai carabinieri con l' accusa di rissa
aggravata. Il fatto e' accaduto nei pressi di un locale notturno in
localita' Schiavonea. I militari stanno indagando per individuare
i motivi che hanno portato alla rissa. Uno degli arrestati e' stato
medicato al pronto soccorso dell' ospedale di Corigliano per le contusioni
riportate.
Tragedia
all’Acquapark di Zambrone, bimba di 5 anni annega in piscina
24/06 Doveva essere il suo ultimo giorno di vacanza in Calabria,
ma e' stato il suo ultimo giorno di vita. Una bambina di cinque anni
e' morta annegata, oggi, in una piscina di un parco giochi acquatici,
l' Acquapark di Zambrone, una delle principali localita' turistiche
della costa tirrenica, a pochi chilometri da Tropea, nel vibonese.
I genitori L.T., di Carpi (Modena), domani sarebbero ripartiti alla
volta dell' Emilia Romagna, ma prima di andarsene hanno pensato di
portare la figlia ed il fratellino piu' grande, di dieci anni, a divertirsi
nel parco acquatico che aveva aperto i battenti proprio oggi. Nel
pomeriggio, verso le 18, la coppia stava guardando la figlia giocare
con il fratello e con altri bambini nella piscina per i piccoli, quella
con l' acqua molto bassa. Improvvisamente l' hanno persa di vista.
Spinta forse dalla curiosita', e' l' ipotesi che fanno gli investigatori,
la bambina e' uscita dalla vasca e si e' incamminata per percorrere
le poche decine di metri che la separavano dalla piscina con le onde,
l' unica, in tutta la struttura, dove l' acqua e' in movimento. Qui
l' entrata e' graduale, con il livello dell' acqua che sale da zero
sino a due metri, come al mare. La piccola, inconsapevole, si e' avventurata
in avanti. Forse e' stata sorpresa dal moto ondoso meccanico che viene
azionato ogni mezzora circa e che potrebbe averla travolta e trascinata
in una zona in cui l' acqua e piu' profonda. E' stato un bagnino a
notarla riversa in acqua. Subito si e' gettato e l' ha portata a bordo
vasca. Un medico rianimatore che stava trascorrendo una giornata di
riposo e' intervenuto per le prime operazioni di salvataggio in attesa
dell' arrivo dell' ambulanza. Operazioni che si sono svolte in mezzo
agli altri bagnanti, ignari del dramma che si sarebbe consumato di
li' a poco. La bambina, appena uscita dall' acqua, respirava ancora
e dopo essere giunta all' ospedale di Tropea, i medici hanno deciso
di trasferirla immediatamente, con l' eliambulanza, in quello di Lamezia
Terme. Al suo arrivo al pronto soccorso del nosocomio lametino, pero',
la piccola era gia' morta e per i medici non c' e' stato niente da
fare. In ospedale, poco dopo, sono giunti i genitori che adesso, distrutti
dal dolore, stanno vegliando la loro figlioletta, in attesa che venga
stabilita' la procura competente per territorio, se quella di Vibo
Valentia o quella di Lamezia Terme, a svolgere gli adempimenti del
caso.
Amministratori
dello Ionio denunciati dalla Finanza per irregolarità sulla
stabilizzazione degli LSU
24/06 La brigata della guardia di finanza di Trebisacce, nell'ambito
di attivita' di servizio nel settore della polizia economico-finanziaria
ed in particolare in relazione al corretto utilizzo delle poste di
bilancio di alcune amministrazioni comunali, ha concluso un'articolata
indagine di polizia giudiziaria diretta dalla procura della Repubblica
di Castrovillari che ha consentito di individuare i responsabili di
presunti abusi relativi alla stabilizzazione di nove lavoratori socialmente
utili per l'anno 2002. Le indagini sono scaturite da numerosi esposti
di alcuni cittadini che ipotizzavano irregolarita' nelle procedure
adottate per la stabilizzazione, favorendo l'inserimento di alcuni
lavoratori sulla base di criteri strettamente discrezionali in violazione
dei criteri previsti dalla vigente normativa del settore. Dagli accertamenti
sinora compiuti sarebbero emersi profili di rilevanza penale a carico
di amministratori e componenti delle apposite commissioni, che sono
stati segnalati pertanto all'autorita' giudiziaria per i reati di
falsita' ideologica in atto pubblico ed abuso d'ufficio. Le indagini
sono state effettuate sotto la direzione del sostituto procuratore
della Repubblica di Castrovillari, Sandro Cutrignelli, ed hanno evidenziato
anche sospetti sull'indebita percezione di fondi regionali previsti
per la stabilizzazione.
Giovane
scomparso da un anno a San Giovanni, Laratta chiede l’intervento
del Ministro Amato
24/06 Il deputato dell' Ulivo Franco Laratta ha depositato una interrogazione
al ministro dell' Interno, Giuliano Amato, per sapere ''quali informazioni
disponga il Governo e quali atti concreti siano stati compiuti dalle
forze dell' ordine in direzione della ricerca'' di Giuseppe Loria,
di 26 anni, scomparso lo scorso anno a San Giovanni in Fiore. Laratta
nell'interrogazione ha rievocato quel pomeriggio del 3 settembre 2005,
quando il giovane, dopo una giornata di lavoro e senza plausibili
motivi, e' scomparso nel nulla senza lasciare alcuna traccia di se'.
Nell'interrogazione Laratta sostiene che per i fatti finora conosciuti
si ''evincono connotati poco chiari e per questo chiede al Ministro
di imprimere un forte impulso investigativo volto all'accertamento
dei fatti e delle circostanze sulla scomparsa di Pino, in modo da
dare alla famiglia del giovane quella parola di verita' e di speranza
che attende da troppo tempo''.
La
Finanza scopre evasione iva da 16 milioni di euro nel messinese. Coinvolte
società calabresi
24/06 I finanzieri del nucleo regionale della polizia tributaria
hanno scoperto una ingente frode fiscale dell'Iva pari a circa 16
milioni di euro, realizzata da 7 societa' in Sicilia orientale operanti
nel settore del commercio all'ingrosso di prodotti alimentari. I militari
hanno accertato inoltre violazioni alla normativa antiriciclaggio.
Trentadue le persone finora denunciate, mentre sono state eseguite
13 perquisizioni domiciliari e aziendali. All'indagine, cominciata
nel 2004, sono interessate le Procure di Catania, Messina, Barcellona
Pozzo di Gotto (Messina) e Modica (Ragusa). Il sistema di frode coinvolge
anche societa' calabresi e campane. L'operazione delle Fiamme gialle,
che ha permesso di ricostruire la frode, ha preso avvio da una verifica
fiscale nei confronti di una societa' commerciale con sede a Milazzo,
nella cui contabilita' erano registrate ripetute vendite all'ingrosso
di prodotti alimentari non imponibili poiche' il regime di cui all''art.
8 del D.P.R. 633/72 esclude il pagamento dell'Iva quando le merci
siano, direttamente o indirettamente, destinate a Paesi diversi da
quelli dell'Unione europea. L'attivita' di intelligence e una serie
di circostanze emerse durante l'indagine hanno suscitato dubbi sulla
regolarita' fiscale delle numerosissime operazioni ''atipiche''. Sono
stati avviati quindi diversi controlli incrociati che hanno gradualmente
portato a ricomporre il quadro di una illecita triangolazione commerciale.
Ecco la ricostruzione fatta dalla Guardia di finanza: un falso commerciante
dichiarava alla societa' di Milazzo di voler acquistare la merce per
esportarla; la societa' cedeva cartolarmente al commerciante la merce
''con fattura ma senza Iva, mentre in realta' la merce arrivava in
nero ad altri commercianti che, a loro volta, rivendevano la merce
al minuto e senza scontrino; nel frattempo, il falso commerciante
occultava o distruggeva tutta la documentazione fiscale ricevuta per
impedire, in concorso con la societa' di Milazzo, la scoperta della
frode. In conclusione, il falso commerciante ha ''schermato'' i reali
clienti della societa' di Milazzo, tutti commercianti al minuto del
messinese che, inosservando anche la vigente normativa antiriciclaggio,
hanno potuto occultare gran parte del loro fatturato al fisco. Sulla
base degli elementi probatori, la Procura presso il Tribunale di Barcellona
Pozzo di Gotto ha disposto l'esecuzione di 13 perquisizioni presso
le sedi delle imprese messinesi e delle abitazioni dei suoi titolari
che, unitamente agli accertamenti bancari, hanno permesso di smascherare
l'intera organizzazione criminosa e di ricostruire il fatturato reale
di tutti i commercianti coinvolti. L'esperienza investigativa ha consentito
di individuare lo stesso sistema di frode in altre societa' di Messina,
Torregrotta, San Giovanni la Punta, Belpasso e Modica, con le Procure
di Messina, Catania e Modica che hanno potuto disporre accertamenti
bancari e specifiche attivita' delegate nei confronti di 6 imprenditori
che avrebbero, a piu' riprese e sempre fittiziamente, intrattenuto
rapporti commerciali con l'estero. L'esito di ulteriori verifiche
fiscali e accertamenti sono tuttora al vaglio delle autorita' giudiziarie.
Complessivamente, sono state finora deferite 32 persone, responsabili
delle violazioni di cui all'art. 4, art. 5 e art. 8 del D. Lgs. 10/03/2000
n. 74 (in caso di condanna, la pena piu' grave prevede la reclusione
da 1 anno e sei mesi a 6 anni); sono state sequestrate 18 dichiarazioni
di intento per l'esportazione, 521 documenti extra-contabili e 81
assegni bancari; e' stata accertata l'emissione di 6.649 fatture false
per un imponibile pari a 96.673.000 di euro e violazioni in materia
Iva per un'imposta dovuta pari a 15.749.000 di euro. All'Agenzia delle
Entrate sono state anche avanzate 2 proposte per l'adozione di misure
cautelari reali, previste dall'art. 22 del D. Lgs. 472/97. L'attivita'
del nucleo regionale polizia tributaria ha riguardato anche il rispetto
della normativa antiriciclaggio, prevista dalla legge 5 luglio 1991
n.197, che, come ben noto, vieta le transazioni di denaro, superiori
alla soglia di euro 12.500, svolte al di fuori del circuito bancario.
In particolare, e' stato rilevato il ''frazionamento'' delle operazioni
commerciali, effettuato con vendite realizzate con piu' fatture senza
Iva emesse, nella stessa giornata e con numerazioni immediatamente
consequenziali, nei confronti dello stesso cliente, con lo scopo,
attraverso l'elusione dei divieti imposti dalla legge 197/91, di rendere
difficile l'individuazione degli effettivi commercianti acquirenti
e, nello stesso tempo, degli illeciti tributari connessi. Le violazioni
antiriciclaggio ammontano a complessivi 11.202.000 di euro e sono
collegate a 424 operazioni regolate in contante. Gli imprenditori
sono stati segnalati all'ufficio italiano cambi e al ministero dell'Economia
per l'applicazione delle sanzioni. Alle filiali dell'Agenzia delle
Entrate e ai comandi territoriali della Guardia di finanza sono stati,
nel frattempo, trasmessi elementi di prova sul conto di altre 15 societa'
- con sede in Calabria, Campania ed Emilia-Romagna - per frode fiscale,
da segnalare alle Procure della Repubblica competenti, per ulteriori
87 milioni di euro, pari ad altra Iva evasa di circa 15 milioni di
euro.
Il
Termometro sfiora i 40 gradi, allerta della Protezione civile per
gli anziani
24/06 Temperature agostane - con punte che sfiorano i 40 gradi -
nel primo fine settimana d' estate, caldo reso ancora piu' insopportabile
dall' umidita'. E scatta l' allerta del ministero della Salute alle
Regioni, affinche' attivino i piani per far fronte alle ondate di
calore.
Il grande caldo avanza e non ci dara' tregua anche nei prossimi giorni.
Parola di Protezione Civile che annuncia valori di temperatura diurna
superiori alle medie del periodo e un aumento graduale delle massime
almeno fino a martedi' prossimo. L'alta pressione di matrice africana
garantira' condizioni di tempo bello e stabile praticamente su tutta
la penisola, ma determinera' una inevitabile spinta in su del termometro
soprattutto al centro-sud e sulle zone pianeggianti a partire da domani.
Da lunedi' andra' anche peggio: le temperature sono previste in ulteriore
aumento ben al di sopra delle medie del periodo, con una accentuazione
maggiore ancora una volta in pianura e sulle regioni centro-meridionali.
Il picco massimo del caldo si potrebbe avere nella giornata di martedi'
quando sono previsti ancora aumenti specie sulle due isole maggiori.
L'ondata di calore puo' provocare danni alla salute, soprattutto agli
anziani. Ecco allora il ministero di Livia Turco ricordare che spetta
ai medici di famiglia e ai servizi socio-sanitari il compito di contattare
regolarmente i soggetti a rischio, soprattutto quelli residenti in
centri urbani nei quali e' previsto un forte innalzamento delle temperature
come a Milano, Brescia, Torino, Roma, Napoli, Bari, Catania, Palermo
e Cagliari. L'"allarme rosso" in particolare, riguarda Roma,
Milano, Catania e Palermo. Le condizioni meteorologiche che parlano
di colonnina di mercurio anche oltre i 40 gradi, sottolinea ancora
il ministero, suggeriscono di adottare alcune importanti norme di
comportamento per diminuire i disagi fisiologici: bere molta acqua,
vestire leggeri e consumare pasti a basso contenuto calorico, evitando
alcol e cibi grassi. Il grande caldo non rappresenta comunque un pericolo
solo per gli umani. A rischiare, infatti, sono anche gli amici "a
quattro zampe" perche' sotto la canicola cani e gatti risultano
particolarmente esposti ai colpi di sole e di calore. La Protezione
Animali ricorda che e' punito dalla legge chi lascia animali chiusi
in auto o legati alla catena senza riparo dal sole e consiglia di
lasciare sempre acqua fresca a dispozione. Attenzione pero' a non
somministrare acqua fredda di frigorifero. Meglio l'acqua del rubinetto.
E con il termometro che sale, parte la corsa degli italiani verso
le localita' di mare. Telefono Blu calcola che non siano meno di 9
milioni gli italiani fuori citta' per una "due giorni" di
vacanze.
ALLERTA MINISTERO SALUTE
La cappa d' afa - secondo il Centro di competenza nazionale della
Protezione civile - e' infatti destinata a rimanere ancora per qualche
giorno su gran parte dell' Italia, con effetti particolarmente acuti
in molti centri urbani, tra i quali Milano, Brescia, Torino, Roma,
Napoli, Bari, Catania, Palermo e Cagliari. Condizioni che hanno indotto
il ministero ad attivare gli assessorati regionali alla Sanita' ed
i Servizi sociali in modo che medici di famiglia e servizi socio-sanitari
contattino regolarmente i soggetti a rischio, come gli anziani. Per
gli ultrasessantenni, infatti, le ondate di calore sono un rischio,
specie in presenza di malattie respiratorie e cardiovascolari e di
condizioni socio-economiche disagiate, quando vivono da soli ed in
piani alti privi di impianti di condizionamento.
GOVERNATORI RISPONDONO
E le Regioni si dicono preparate a rispondere all' emergenza. ''Abbiamo
gia' allertato un mese e mezzo fa - spiega il presidente della Lombardia,
Roberto Formigoni - le Asl e i Comuni, diramando le indicazioni necessarie
per fronteggiare adeguatamente tutte le situazioni legate al problema
del caldo e ribadendo le informazioni sui comportamenti da assumere
e la corretta alimentazione con particolare riferimento agli anziani
e ai cardiopatici''. Analoga la risposta del presidente del Lazio,
Piero Marrazzo. ''Sono in costante contatto - osserva - con la sala
operativa della Protezione civile regionale. Le alte temperature che
si registrano nelle ultime ore destano qualche preoccupazione, soprattutto
per le persone anziane, ma al momento i volontari non si sono trovati
ad affrontare situazioni di particolare rilevanza''. A tutti i soggetti
potenzialmente a rischio, aggiunge, ''consigliamo, soprattutto in
previsione di un aggravarsi dell' ondata di caldo, che dovrebbe durare
fino a martedi', di non uscire nelle ore piu' calde della giornata
e di bere molto''.
TEMPERATURE IN AUMENTO
Le temperature sono dunque in aumento con valori, indica il bollettino
meteo della Protezione civile, ''nettamente superiori alle medie del
periodo'' per domani e dopodomani, in particolare su Sardegna, Sicilia,
Calabria e Puglia. Oggi il termometro ha toccato il picco ad Alghero,
dove si sono registrati ben 38 gradi, ma ovunque le temperature hanno
raggiunto livelli di guardia: a Catania 35,4 gradi, ma quella percepita,
a causa dell' alto tasso di umidita', e' di 38,4; a Milano i 33,6
''ufficiali'' diventano 36,3 percepiti. E stupiscono anche i 33 gradi
di Bolzano ed i 31 di Aosta, citta' abituate, in questo periodo, ad
un clima piu' fresco.
Il
Sindaco di Lamezia scrive agli amministratori calabresi “Formiamo
un comitato regionale per la sicurezza”
24/06 ''La convocazione del comitato regionale per la sicurezza e
l' ordine pubblico da parte del vice ministro all' Interno, Minniti,
immediatamente dopo gli ultimi gravi avvenimenti di recrudescenza
della criminalita' mafiosa in Calabria, le misure di rafforzamento
e di coordinamento tra le forze di polizia prese verso la citta' di
Lamezia rappresentano un primo positivo ed importante segnale nei
confronti della nostra regione che deve essere sottolineato positivamente''.
Con queste parole il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, ha
iniziato una lettera aperta scritta ai sindaci ed ai presidenti delle
province calabresi. ''La sicurezza in Calabria - ha scritto Speranza
- e' fondamentale nella vita quotidiana, per la tranquillita' dei
cittadini e per lo sviluppo, per gli investimenti degli imprenditori
e per la qualita' della vita. Proprio per questo le istituzioni locali
devono accompagnare gli sforzi degli organi dello Stato in una maggiore
capacita' d' indagine e di repressione, ma anche svolgere un ruolo
politico democratico che e' proprio della rappresentanza dei cittadini,
concertando politiche di costante impegno con il governo nazionale''.
Da qui l'idea di dare vita ad un' assemblea regionale di tutti gli
amministratori calabresi da tenersi nella prima decade di luglio,
ed alla quale Speranza chiede a Minniti di essere presente. ''Ho pensato
- ha concluso Speranza - che quest' assemblea, se siete d' accordo,
si possa tenere a Lamezia, sia per la centralita' geografica e la
comodita' che avrebbe per voi tutti sia per il significato particolare.
La mia citta' sta ripartendo positivamente tra mille difficolta' e
fatti gravi che vorrebbero riportarla indietro. Da Lamezia potrebbe
partire un processo d' intesa e di concertazione tra Calabria e Governo''.
Il
Sindaco di Platì “Indignazione e sconcerto per lo scioglimento
del Consiglio”
24/06 ''Ho appreso, ancora una volta per via mediatica, dello scioglimento
del Consiglio Comunale di Plati' per possibili infiltrazioni mafiose.
Io, che ho speso una vita sempre ed ovunque al servizio dei piu' bisognosi,
dei piu' deboli, dei piu' emarginati; io che ho sempre creduto nello
Stato di diritto e nelle sue istituzioni, sono indignato, anzi sconcertato
per come quelle istituzioni a cui ho sempre creduto stanno operando
in maniera indecorosa e, passatemi il termine, schifosa''. E' quanto
sostiene in una nota il sindaco di Plati', Francesco Mittiga, dopo
lo scioglimento del consiglio deciso con provvedimento del Consiglio
dei Ministri per infiltrazioni della criminalita' organizzata. ''Non
mi si venga a dire - ha aggiunto - che delegittimo le istituzioni,
perche' sono esse stesse che si stanno delegittimando una dopo l'altra
con il loro improvvido e preconcetto operare, per il gioco allo sfascio
in cui oggi mi pare siano impegnate quasi tutte le istituzioni; mi
convinco sempre di piu' che dove non arriva la mafia ad operare guasti
ci pensa l'antimafia. Penso ad un loro patto segreto, certamente non
scritto. Sono rammaricato per i platiesi, nella stragrande maggioranza
persone oneste e laboriose, che sono oggetto continuo di vessazioni
gratuite da parte di chi viola impunemente la legge ed opera per preconcetti''.
''I nostri governanti - ha concluso Mittiga - preferiscono a capo
delle varie istituzioni ed enti, nani, ballerine e persone duttili
alla loro bisogna. Ora e' arrivato il momento della carta bollata,
con la speranza che la Giustizia con la 'G' maiuscola possa finalmente
trionfare''.
Corbelli
chiede al Procuratore Creazzo di portare a termine l’indagine
su Fortugno
24/06 ''Completi prima l'inchiesta e poi accetti pure la promozione
al ministero della Giustizia. Intanto rinunci, congeli momentaneamente
questa nomina per non disperdere il patrimonio di notizie, elementi
investigativi, conoscenze, sensazioni che sino ad oggi ha acquisito
su questo efferato delitto''. E' l'appello rivolto dal leader del
Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, al sostituto procuratore
della Dda di Reggio Calabria, Giuseppe Creazzo, che coordina le indagini
sull'omicidio di Franco Fortugno. ''Creazzo - ha aggiunto - continui
con la determinazione e competenza che gli vengono riconosciute. Il
suo lavoro, insieme ai suoi validi colleghi, alla ricerca di quella
verita' sul movente e sui mandanti politici dell'omicidio di Fortugno
che tutti, in Calabria e in Italia, da oltre 8 mesi, da domenica 16
ottobre 2005, si aspettano ad iniziare dal procuratore nazionale antimafia,
Grasso. C'e' il rischio che dopo gli ultimi due arresti, sull'omicidio
Fortugno possa calare, per sempre, il sipario e il silenzio''
Di
Pietro “Non ci sono i fondi per finire i lavori sulla A3”
23/06 Le risorse per le Infrastrutture? "Non abbiamo gli occhi
per piangere", dice il ministro Antonio Di Pietro, ribadendo
che per le grandi opere bisogna individuare gli interventi da realizzare
come priorità compatibilmente con le risorse in cassa. Intervistato
da Radio24, Di Pietro si rivolge anche al ministro dell'Economia,
Tommaso Padoa-Schioppa, per "segnalare" che, dovendo fare
scelte in base alle risorse disponibili, "tra le priorità"
del Governo "quella dei cantieri deve essere la priorità
delle priorità". Oggi, dice il ministro delle Infrastrutture,
il Governo si trova di fronte un piano per le infrastrutture varato
"senza farsi prima i conti in tasca. Il Governo precedente ha
voluto mettere in piedi tanti cantieri con pochi soldi pagando solo
gli acconti, ed ora che bisogna pagare il rendiconto non ci sono i
soldi. Anas e Ferrovie, soprattutto l'Anas, a fine mese non possono
pagare gli stipendi per i lavoratori che stanno lavorando nei cantieri,
servono 5 mld di euro, ed altri 5 miliardi per le Ferrovie. Se non
diciamo queste verità sembra che siamo noi a non voler fare
le opere". Bisogna "fare delle scelte, individuare delle
priorità", dice Di Pietro, ribadendo che è un ragionamento
che vale anche per il progetto di ponte sullo stretto di Messina:
"Un ponte è un manufatto che che collega due sponde, da
un lato e dall'altro devono arrivare strade, autostrade e ferrovie,
altrimenti è una cattedrale nel deserto, ci passano solo gli
asini. Per un treno ad alta velocità da Battipaglia a Reggio
Calabria ci vogliono 20 miliardi, e noi non abbiamo gli occhi per
piangere". Per la Tav Torino-Lione, dice invece il ministro,
ci sono contributi europei disponibili, con "un miliardo subito
all'avvio dei lavori", e "sarebbe un errore buttarli via".
La notizia della chiusura del cantiere di Venaus in Val di Susa "non
va né amplificata, né tenuta sotto tono. La verità
è più semplice e lineare: di quei lavori bisognerà
discutere con le realtà locali. Non vuol dire che la Tav non
si fa. Stiamo semplicemente cercando la soluzione su come farla, ma
siamo tutti decisi perché il corridoio 5 possa passare anche
per la Torino-Lione. Non lo dico solo io, lo ha detto anche Prodi.
Bisogna incanalare un dialogo, e trovare la soluzione che crei meno
problemi". Rinunciare, "sarebbe da allocchi".
Dunque l'Anas è sul punto di chiudere i cantieri: da luglio,
ha annunciato, non ci saranno più soldi per gli investimenti.
La "situazione è delicatissima", conferma il ministro
delle Infrastrutture Antonio Di Pietro: nelle casse di Anas e Ferrovie
mancano "11,6 miliardi" da spendere nel 2006. Ma il ministro
dell'Economia "se ne sta occupando, lasciamolo lavorare".
E rassicura: "Aspettiamo da un momento all'altro che arrivino
i soldi, perché non vogliamo bloccare i cantieri". L'allarme
dell'Anas arriva dal consiglio di amministrazione, che sollecita "un
auspicabile ed urgente provvedimento normativo che consenta un innalzamento
del tetto di spesa", ed intanto affida al presidente Vincenzo
Pozzi il mandato di mettere in atto "ogni azione necessaria e
propedeutica" per la sospensione dei cantieri. Lo stop ai lavori
è previsto in tempi brevissimi, "già da luglio",
perché se non arrivano nuove risorse "dal prossimo mese
non si potrà più procedere ad ulteriori pagamenti".
Il presidente di Legambiente, Roberto Della Seta, parla di decisione
"indecente": l'Anas "ha usato malissimo i soldi pubblici",
i vertici "devono andarsene perché hanno fallito".
E Anas replica: "La realtà è che mancano i soldi
promessi per opere in pieno svolgimento". Il ministro delle Infrastrutture,
Antonio Di Pietro, anche in questo caso non usa mezzi termini: le
risorse per le infrastrutture? "Non abbiamo neanche gli occhi
per piangere". Di Pietro spiega di aver parlato anche ieri con
Anas e Ferrovie, e di aver "fatto presente" in Consiglio
dei Ministri che "siamo di fronte ad una situazione molto delicata".
E si rivolge direttamente al ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa:
"Tra le priorità del Governo quella dei cantieri deve
essere la priorità delle priorità". Le risorse
possono essere reperite "solo attraverso manovre finanziarie,
interventi definitivi e mirati. Ed è di questo - spiega - che
il ministro Padoa-Schioppa si sta occupando". Solo per esigenze
di cassa nel 2006, "perché se guardiamo alla competenza
la mancanza di risorse è molto più ampià".
l'Anas "ha bisogno di 5 miliardi, di cui 1,9 miliardi subito".
Ma il problema investe anche le Ferrovie che, aggiunge Di Pietro,
hanno bisogno di "6,618 miliardi", la somma di "2,1
miliardi per la Tav, 3 miliardi per la rete convenzionale, 900 milioni
per il contratto di programma, e 618 milioni per gli interessi Ispa".
Una eredità del precedente Governo, dice Di Pietro: le grandi
opere previste dalla Legge Obiettivo "rappresentano più
un elenco di opere pie che un elenco di opere pubbliche. Per far vedere
che stavano facendo tante cose hanno aperto tanti cantieri. Con le
cento lire necessarie per un solo cantiere, ne hanno aperti 10 con
un acconto di 10 lire ciascuno". Ed ora che "arriva il conto",
ed in cassa ci sono "10-20 miliardi rispetto a opere per 160-180
miliardi", per il ministro "va rivisto" il piano per
le infrastrutture, è necessario "individuare priorità"
in base alle risorse disponibili. Così se per la Tav Torino-Lione
ci sono fondi europei, "e sarebbe un errore buttarli via",
non ci sono abbastanza fondi per fare "strade, autostrade e ferrovie"
necessarie perché realizzare il ponte sullo stretto di Messina
non significhi costruire "una cattedrale nel deserto".
Per
la seconda volta in quattro anni sciolto il Comune di Platì
per mafia
23/06 E' la seconda volta, negli ultimi quattro anni, che il consiglio
comunale di Plati' viene sciolto a causa di infiltrazioni mafiose.
La commissione d'accesso che ha portato allo scioglimento deciso oggi
dal consiglio dei ministri si era insediata alla fine del novembre
scorso, su decisione del prefetto di Reggio Calabria, Luigi De Sena.
L'arrivo della commissione era stata piu' volte criticata sia dal
sindaco Franco Mittiga sia dagli altri componenti della locale amministrazione
comunale. L'Amministrazione comunale di Plati' era in carica dal 13
giugno del 2004, data in cui venne eletta dopo ben diciassette mesi
di gestione commissariale. Dieci giorni prima dell' insediamento della
Commissione d'accesso antimafia, ignoti malviventi incendiarono il
portone del Municipio dopo averlo cosparso di liquido infiammabile.
Quello di Plati' e' un territorio che, da poco piu' di un ventennio,
e' diventato noto per episodio collegati alla 'ndrangheta.
Pelle
(CISL) “A quando la ripresa dei lavori dello svincolo di Zumpano?”
23/06
"Da mesi aspettiamo di vedere gli operai all' opera allo svincolo
di Zumpano ma finora abbiamo solo letto dichiarazioni e annunci mediatici
sull' inizio dei lavori. Forse non cogliamo la sfumatura tra cantierizzazione
del sito e costruzione effettiva dell' opera". A sostenerlo è
Enzo Pelle, segretario generale della Filca Cisl di Cosenza che, sulla
questione, si rivolge al Comune di Zumpano. "Per tale motivo
- prosegue Pelle - chiediamo al Comune di Zumpano di chiarirci le
idee sullo stato dell' arte dell' opera progettata. Già che
ci siamo vorremmo conoscere anche le motivazioni che soggiacciono
a questo inspiegabile ritardo anche per i disagi logistici che la
delimitazione del cantiere sta arrecando da mesi all' utenza della
107 ed alle attività che ricadono sul medesimo territorio".
Per il segretario provinciale della Filca Cisl "é necessario
che, chi di competenza, risponda a quesiti del tutto ovvi ma basilari:
'questo svincolo si realizzera'? O resterà l' ennesima incompiuta
della provincia di Cosenza? Di chi è la responsabilità
del fermo lavori? Attendiamo delle risposte immediate".
Il
Procuratore Creazzo lascia la DDA di Reggio per il Ministero di Grazia
e Giustizia
23/06 Il sostituto procuratore della Dda di Reggio Calabria, Giuseppe
Creazzo, titolare dell' inchiesta sull' omicidio di Francesco Fortugno,
a breve lascera' gli uffici giudiziari reggini per andare a ricoprire
l' incarico di vice capo dell' Ufficio legislativo del ministero di
Grazia e giustizia. Allo stato manca ancora la formalizzazione del
trasferimento, ma dovrebbe essere questione di poco. La proposta era
stata avanzata al dott. Creazzo gia' nei mesi scorsi, ma la decisione
di accettare, secondo quanto si e' appreso, e' stata presa dal magistrato
recentemente. Creazzo, con il trasferimento, sara' necessariamente
costretto a lasciare le indagini sull' omicidio Fortugno.
Scarcerato
ex sindaco del vibonese
23/06 Il Tribunale del Riesame di Catanzaro, uniformandosi al principio
di diritto fissato dalla Corte di Cassazione che, nel marzo 2006 aveva
accolto il ricorso presentato dall' Avv.Francesco Gambardella per
conto dell'ex Sindaco di S. Gregorio Ippona, Filippo Ruggiero, di
49 anni, aveva annullato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere
emessa dal Gip distrettuale nei confronti del primo cittadino, ha
disposto la scarcerazione dell'indagato per mancanza dei gravi indizi
di colpevolezza. Lo ha reso noto l'avvocato Gambardella. Ruggiero,
quale sindaco del comune del vibonese, era stato ritenuto appartenere
al clan Fiare', in quanto a suo carico furono acquisiti elementi a
seguito di intercettazioni su autovetture, telefoniche ed ambientali.
Per tali motivi il Procuratore Dda chiese ed ottenne l'applicazione
della misura della custodia cautelare in carcere che fu confermata
anche dal Tribunale del Riesame a cui i difensori del Ruggiero, Avv.
Francesco Gambardella ed Avv. Francesco Casuscelli, avevano fato ricorso.
Da qui il ricorso in Cassazione conclusosi con una sentenza di annullamento
dell'ordinanza cautelare. La vicenda e' relativa all'operazione ''Rima''
nell'ambito della quale furono arrestate alcune persone che, a vario
titolo, erano accusate di appartenere ad un comitato di affari tra
mafia e politica finalizzato ad ottenere il controllo del territorio.
Brevi
di cronaca da Rossano, Corigliano
23/06 A Rossano, i carabinieri del Nucleo operativo radiomobile hanno
arrestato, una persona gia' nota alle forze dell' ordine, con l' accusa
di evasione dagli arresti domiciliari. Sempre a Rossano i carabinieri
hanno arrestato un cittadino marocchino per non aver rispettato l'
ordine di espulsione emesso dal Questore di Latina. A Corigliano tre
persone sono state arrestate dai carabinieri per furto. Si tratta
di un cittadino italiano di 45 anni e due stranieri di nazionalità
romena di 24 e 20. I tre sono stati sorpresi con 160 piante di arance
rubate in un terreno di priorità del Consorzio di bonifica
Sibari-Crati.
Forte
scossa di terremoto nello Jonio avvertita a Cosenza, Catanzaro, Taranto
e Bari. Tanta paura e gente in strada ma nessun danno.
22/06 Una forte scossa di terremoto, avvertita dalla popolazione,
e' stata registrata in serata a Cosenza. Dalle prime informazioni
del Dipartimento della Protezione civile la magnitudo sarebbe 4.2
Richter. L' epicentro, sempre secondo le prime notizie, sarebbe localizzato
in mare. Al momento non risulterebbero danni a persone. Le verifiche
sono tuttora in corso. I rilievi effettuati dall'Istituto nazionale
di geofisica e vulcanologia hanno accertato che la magnitudo del sisma
e' stata di 4.5. La scossa e' stata registrata alle 21.34. L'epicentro
e' stato localizzato tra i comuni di Trebisacce, Corigliano Calabro
e Villapiana in mare a quindici chilometri dalla costa di Corigliano.
La scossa - rende noto il Dipartimento della protezione civile - e'
stata avvertita anche nelle province di Catanzaro, Taranto e Bari.
La scossa registrata stasera nel cosentino, e' stata avvertita nelle
zone piu' vicine all'epicentro, quali Cassano, Rossano e Trebisacce,
ma anche ai piani alti dei palazzi a Catanzaro. Decine e decine di
telefonate sono giunte al centralino dei vigili del fuoco da persone
spaventate dal sisma, ma al momento non sono segnalati danni a cose
o persone. Nei paesi della costa jonica la paura ha fatto scendere
la gente in strada. Non si segnalano danni
CISL:
“Lo scalo aereo di Sibari importante per lo sviluppo”
21/06 ''La Cisl provinciale di Cosenza condivide e sostiene la battaglia
per l'istituzione dell'Aeroporto di Sibari e stigmatizza con forza
le dichiarazioni di disimpegno espresse a tal proposito dal neo-Ministro
dei Trasporti Alessandro Bianchi''. E' quanto sostiene in una nota
il segretario della Cisl di Cosenza, Paolo Tramonti. ''La Cisl - ha
aggiunto - e' fortemente convinta che il nostro territorio puo' recuperare
il proprio ritardo di sviluppo anche e soprattutto attraverso il potenziamento
delle infrastrutture. In questo senso avevamo salutato favorevolmente
l'inserimento nel nuovo Governo di un rappresentante della nostra
Regione, quale segnale di svolta autentica ai fini di una maggiore
attenzione per quest'area della nostra Regione. Ma la realta' ha fugato
subito ogni nostra speranza. Si e' esordito con la contrarieta' espressa
dal Ministro alla costruzione del Ponte sullo Stretto a cui e' seguita
la bocciatura unilaterale sull'istituzione dell'Aeroporto della Sibaritide.
Ma quello che sorprende e lascia sconcertati e' non solo il merito
della questione, ma anche e sopratutto il metodo adottato, se si considera
che la ventilata decisione di non istituire l'Aeroporto di Sibari,
per quanto ci risulta, non e' stata socializzata con nessun livello
istituzionale, Regione, Provincia e Comuni interessati e ben che mai
discussa con le rappresentanze sociali ed economiche del territorio.
Fra l'altro proprio su questa importante infrastruttura la stessa
Amministrazione Provinciale di Cosenza ha costituito da tempo una
apposita 'Societa' per l'Aeroporto di Sibari'''. ''Se questa - ha
sostenuto Tramonti - e' la concertazione tanto declamata dal Governo
Prodi e se questi sono i primi atteggiamenti di chi dovrebbe al contrario
avere un occhio di riguardo per le problematiche di questa parte del
Paese non c'e' tanto da stare allegri. Piu' in particolare, per quanto
riguarda l'Aeroporto di Sibari, la Cisl ritiene che l'aspettativa
dei cittadini di quell'area sia del tutto legittima, anche in considerazione
della specificita' di quel comprensorio che, come si sa, possiede
una forte caratterizzazione economico, produttiva, agroindustriale
oltre che turistica. Per queste ragioni l'Aeroporto di Sibari puo'
davvero costituire un vero fattore di crescita e sviluppo dell'intera
Provincia, oggi fortemente penalizzata sul fronte delle infrastrutture
materiali e immateriali''. ''In considerazione della complessita'
dei temi - ha concluso Tramonti - si ritiene necessaria l'attivazione
di una forte sinergia Regione - Provincia - Comuni affinche' si apra
al piu' presto una fase di confronto e concertazione, allargata alle
parti sociali, che si prefigga l'obiettivo di elaborare una proposta
comune non solo per l'Aeroporto della Sibaritide, ma anche sulle scelte
strategiche da effettuare in materia di infrastrutture e trasporti
per la Provincia di Cosenza''
Decine
di incendi in Calabria: A Reggio raggiunti i 40 gradi
22/06 Decine di incendi sono in corso in Calabria. I roghi sono alimentati
dal caldo intenso che, a Reggio Calabria, ha raggiunto i 40 gradi.
Per spegnere le fiamme stanno lavorando numerose squadre dei vigili
del fuoco, del corpo forestale dello stato e volontari del servizio
antincendio regionale. Nella zona del reggino, dove vengono segnalate
le situazioni piu' critiche, e' stato chiesto l'intervento di tre
mezzi aerei. Anche nel cosentino e' previsto l'arrivo di un canadair
che dovra' far fronte ad un incendio che da alcune ore divampa nelle
campagne di Rossano. Una decina di persone, la gran parte dei quali
anziani, hanno avvertito dei lievi malori e, dopo aver ricevuto le
cure negli ospedali, hanno fatto rientro nelle loro abitazioni.
Lavoro fin dalle prime ore del giorno per i mezzi aerei della flotta
dello Stato gestita dal Dipartimento della Protezione Civile: Canadair
ed elicotteri sono dovuti intervenire su 13 incendi che si sono sviluppati
nel sud Italia. Le situazioni piu' difficili sono in Sicilia, dove
dall'alba sono impegnati tutti i mezzi aerei a disposizione: per fermare
l'incendio scoppiato nella riserva dello Zingaro, alimentato dal forte
vento che rende difficili le operazioni, stanno lavorando 2 Canadair
(e' in arrivo un terzo) ed un elicottero. Sono, invece, stati spenti
i roghi ad Adrano e in provincia di Messina. Problemi anche in provincia
di Reggio Calabria. Sui numerosi incendi stanno lavorando complessivamente
2 Canadair, 2 elicotteri Erikssonn S64 (mezzi che trasportano fino
a 9mila litri d'acqua) e un terzo elicottero. Infine in Sardegna e'
stato spendo un incendio in provincia di Nuoro mentre a Narcao, in
provincia di Cagliari, sta ancora lavorando un S64.
Brevi
di cronaca da Cassano, Campana, Longobardi, San Fili
22/06 A Cassano allo Ionio un uomo, Maurizio Belmonte,
di 38 anni, e' stato arrestato dai carabinieri per furto. I carabinieri
hanno sorpreso l'uomo mentre si allontanava dal centro ricreativo
''San Matteo'', ubicato nel quartiere di Lauropoli, da dove aveva
rubato del materiale informatico e alcuni hi-fi, per un valore complessivo
di 5 mila euro. La merce e' stata recuperata e riconsegnata al parroco
che gestisce il centro ricreativo. A Campana un operaio,
Carmine Franco Sapia, di 38 anni, e' stato arrestato dai carabinieri
perche' accusato del tentato omicidio nei confronti della moglie,
dalla quale vive separato, dei figli e della suocera. Sapia ha tentato
di investire con la propria autovettura i suoi familiari. All' arrivo
dei carabinieri, chiamati da alcune persone, l'uomo ha cercato di
fuggire ma e' stato raggiunto e fermato. I familiari dell'operaio
non hanno pero' denunciato l'uomo che e' stato lasciato libero. Nel
corso della notte pero' Sapia ha incendiato il portone dell'abitazione
all'interno della quale c'erano i familiari. L'uomo e' stato rintracciato
dai carabinieri che lo hanno arrestato.A Longobardi
un uomo e' stato arrestato dai carabinieri per detenzione ai fini
di spaccio di sostanze stupefacenti. Nel corso di controlli i carabinieri
hanno trovato l'uomo in possesso di alcune dosi di droga. A San
Fili una piantagione di canapa indiana e' stata scoperta
e sequestrata dai carabinieri nelle campagne del posto. Nell'area
sono state sequestrate 46 piante che erano state coltivate tra la
fitta vegetazione della zona. I carabinieri hanno avviato le indagini
per identificare chi aveva impiantato la piantagione.
Un
dialogo interreligioso per il secondo Meeting Euromediterraneo a Cosenza
21/06
E' stato presentato a Cosenza il programma del secondo meeting Euromediterraneo
promosso dalla Fondazione Europa Mezzogiorno Mediterraneo e dalla
Provincia di Cosenza sul tema "Dialogo interreligioso, laicità
e dialogo tra le religioni nel mediterraneo", che si svolgerà
il 23 e 24 giugno prossimi. L' appuntamento sarà concluso sabato
con l' intervento del viceministro dell' Interno Marco Minniti e la
presentazione del "Manifesto per le alleanze tra le civiltà".
"La Fondazione Europa Mezzogiorno Mediterraneo - ha spiegato
il direttore Riccardo Allevato - si pone come strumento di dialogo
e di comprensione tra tutti i popoli del Mediterraneo. La promozione
del dialogo interreligioso e interculturale è uno dei suoi
compiti fondamentali, ritenendo che l' incontro tra le grandi religioni
monoteiste del Mediterraneo e tra persone di fedi diverse possa contribuire
a superare i conflitti, ad accrescere la conoscenza e a promuovere
il rispetto e la fraternità tra i popoli". Al meeting,
è stato evidenziato nel corso della presentazione, parteciperanno
tra gli altri i rappresentanti dell' Unione europea, il ministro plenipotenziario
per il Mediterraneo e il Medio oriente del Ministero degli Affari
esteri in Italia, il Ministro delle Piccole e medie imprese del Senegal,
il direttore del Ministero degli Affari islamici del Marocco, l' imam
della moschea Elabidin di Cartagine. "Il meeting - ha sostenuto
il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio - intende
iniziare un percorso e un impegno durevole negli anni, perché
ritiene che sia ancora molto importante il ruolo e l' influenza che
le religioni esercitano nella vita sociale e nella vita pubblica di
milioni di persone e perché l' incontro tra le religioni, costituisce
un aspetto imprescindibile per la costruzione della pace, per la coesione
sociale, per la realizzazione di percorsi comuni di sviluppo economico,
di solidarietà e giustizia, dei diritti fondamentali per le
molteplici comunità religiose e per tutte le donne e gli uomini
che vivono sulle rive del Mediterraneo". La manifestazione sarà
caratterizzata da due momenti di musica. Il primo venerdì con
la rassegna di cori e musica sacra Novum Musicum e sabato sera con
l'atteso concerto dei Mau Mau. " E' importante - ha sostenuto
la senatrice Rosa Villecco Calipari, dei Ds - costruire percorsi di
pace quali precondizione per lo sviluppo economico e sociale. L' esperienza
irachena ha dimostrato che il conflitto non è la soluzione
dei problemi. "Euromediterraneo - ha concluso il presidente Oliverio
- non é un appuntamento a sé, ma è l' occasione
per avviare relazioni diplomatiche tra i paesi del mediterraneo. Dopo
il meeting dello scorso anno abbiamo avviato contatti e cooperazioni
con la Tunisia e il Marocco. Primi risultati di una lavoro intenso
che proseguirà e si intensificherà nei prossimi anni".
Con
il caldo arrivano gli incendi: ben otto in Calabria
21/06 I mezzi di intervento della flotta aerea dello Stato coordinati
dal dipartimento della Protezione civile sono stati oggi impegnati
nello spegnimento delle fiamme di 17 roghi divampati tra Sicilia,
Sardegna, Calabria, Puglia e Liguria. La regione piu' colpita, e'
detto in una nota della Protezione Civile, e' stata la Calabria: otto
incendi boschivi sono scoppiati tra le province di Reggio Calabria,
Crotone e Cosenza. Cinque di questi sono stati spenti mentre per gli
altri tre i velivoli antincendio sono ancora in azione. La Sicilia
e' stata invece colpita particolarmente nelle zone intorno alle province
di Palermo, Catania, Agrigento e Messina con sei incendi, tre dei
quali ora domati. Ancora attivi risultano alcuni roghi presso le localita'
di Altavilla Milicia (PA), Adrano, (CT) e Porte Empedocle,(AG). Al
nord, un incendio e' divampato in Liguria, nella localita' di Monte
Moro (GE); l'intervento di due elicotteri ne ha permesso lo spegnimento.
Brevi
di cronaca da Cassano, Corigliano, San Fili, Santa Maria del Cedro
21/06 A Cassano allo Ionio un giovane, V.S., di 26 anni, e' stato
arrestato dai carabinieri per resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto
di fornire le proprie generalita'. Il ventiseienne, in qualita' di
vigilante presso un villaggio turistico della zona, ha opposto resistenza
ai carabinieri che dovevano entrare all'interno del villaggio per
effettuare un normale controllo. A Corigliano un giovane pescatore,
A.M., di 18 anni, e' stato arrestato dai carabinieri per detenzione
ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Nel corso di una perquisizione
nell'abitazione del giovane i carabinieri hanno trovato 20 grammi
di hascisc e 10 di marijuana, un bilancino di precisione e altro materiale
per il confezionamento della droga. A San Fili un uomo, M.G., di 52
anni, è stato arrestato dai carabinieri per detenzione illegale
di armi e munizioni. Nel corso di una perquisizione domiciliare i
carabinieri hanno trovato un fucile monocanna, senza marca e matricola,
una carabina ad aria compressa di fabbricazione tedesca, senza matricola,
un castello ed una canna di fucile, 5 cartucce calibro 12 a palla
singola, un caricatore per pistola calibro 7,65, attrezzature per
la fabbricazione di cartucce da caccia e 3 chili di polvere da sparo.
A Santa Maria del Cedro è stato arrestato un cittadino straniero
di nazionalità marocchina per lesioni.
Scandalo
sanità in Puglia, coinvolto Fitto (ai domiciliari). Sui conti
calabresi dell’Udc parte di una presunta tangente
20/06 E' transitata - secondo l'accusa - su conti correnti della
segreteria nazionale e della segreteria regionale calabrese dell'Udc
parte della presunta tangente da 500.000 euro che società del
gruppo Tosinvest avrebbero elargito con bonifici bancari al movimento
politico di Fitto 'La Puglia prima di tutto'. E' quanto è stato
spiegato nel corso di una conferenza stampa dai pm inquirenti. I magistrati
hanno affermato che il danaro transitato su due conti correnti dell'Udc
ammonta a complessivi 200.000 euro e hanno sottolineato che per la
dazione complessiva di danaro "non è stata rigorosamente
rispettata la legge sul finanziamento pubblico ai partiti". Secondo
l'accusa, otto società del gruppo Tosinvest hanno compiuto
"fittiziamente" tre bonifici per complessivi 100.000 euro
sul conto corrente della segreteria nazionale dell'Udc; e altri tre
bonifici per altri 100.000 euro sul conto corrente della segreteria
regionale calabrese dell'Udc. "Somme - sostiene l'accusa - in
realtà destinate 'ab origine' alla lista 'La Puglia prima di
tutto' e da quest'ultima percepite durante la campagna elettorale".
Tutto il danaro - sempre secondo i pm - sarebbe poi finito a mezzo
di bonifici sul conto corrente bancario della 'Puglia prima di tutto':
sia i 200.000 euro provenienti dai due conti dell'Udc sia altri 300.000
euro provenienti direttamente da conti bancari delle società
del gruppo Tosinvest. Nel corso delle indagini militari della Guardia
di Finanza hanno sequestrato disposizioni di bonifico sulle quali
- rileva il gip nel provvedimento cautelare - vi era "l'eloquente
dicitura 'confidential'".
Con le accuse di concorso in corruzione e illecito finanziamento ai
partiti, la Procura di Bari ha ottenuto dal gip Giuseppe De Benedictis
un provvedimento di arresti domiciliari per l'ex presidente Fitto,
37 anni, accusato anche di falso, e per l'imprenditore ed editore
romano Giampaolo Angelucci, di 35, proprietario di un impero economico
composto da una miriade di societa' che spaziano dall'editoria alla
sanita'. Nei confronti di Fitto, neoparlamentare di Forza Italia,
il provvedimento non e' esecutivo ed e' stata quindi chiesta alla
giunta per le autorizzazioni della Camera dei Deputati il via libera
per l'arresto. La giunta si riunira' il 27 giugno per esaminare il
caso Fitto ma il presidente, Carlo Giovanardi (Udc), ha gia' anticipato
che ''si tratta di una richiesta davvero sorprendente''. In attesa
delle determinazioni della giunta di Montecitorio, a Fitto, Angelucci
e a quattro societa' dell'impero Tosinvest (della famiglia Angelucci)
sono stati sequestrati beni immobili, quote societarie, autoveicoli
e conti correnti bancari per 55 milioni di euro, pari al valore dell'utile
ipotetico dell'appalto (stimato in 54,5 milioni) aggiunto all'importo
della mazzetta. A Fitto non e' stata risparmiato neppure un ciclomotore
Vespa. Dalle 149 pagine del provvedimento cautelare si evince che
il gip De Benedictis non ha dubbi: i 500.000 euro versati durante
e dopo la campagna elettorale per le regionali del 2005 sono una tangente
che Fitto fece versare nelle casse del suo partito dal Consorzio San
Raffaele di Roma (gruppo Tosinvest) per affidare al consorzio stesso
l'appalto per la gestione di undici Residenze sanitarie assistite
(Rsa) pugliesi, che hanno in cura disabili e anziani non autosufficienti.
Per un'altra presunta vicenda di corruzione e' finito ai 'domiciliari'
l'imprenditore salentino Paolo Pagliaro, di 46 anni, editore del Gruppo
Mixer Media del quale fa parte l'emittente televisiva salentina Telerama.
Pagliaro, per il tramite di Fitto, e' accusato di aver ricevuto dalla
Seap, la societa' che gestisce gli aeroporti pugliesi, un lucroso
appalto per la pubblicita' del nuovo aeroporto di Bari: in cambio,
secondo i magistrati baresi, Telerama avrebbe offerto appoggio politico
a Fitto durante la campagna elettorale. Per questo fatto e' indagato
per corruzione l'amministratore unico della Seap, Domenico Di Paola,
che avrebbe affidato l'appalto a Pagliaro senza bandire alcuna gara.
Nelle maglie dell'inchiesta, che si avvale di una consistente mole
di intercettazioni telefoniche e di sequestri, sono finite almeno
23 persone. Tra queste l'arcivescovo di Lecce, monsignor Cosmo Francesco
Ruppi. Il prelato, che e' il presidente dei vescovi pugliesi, e' accusato
di corruzione - a quanto e' dato sapere - per provvedimenti approvati
dalla giunta Fitto che prevedevano finanziamenti in favore degli oratori
della chiesa cattolica per la costruzione di strutture sportive e
del tempo libero. Ruppi si e' detto ''pronto per ogni chiarimento
che gli verra' richiesto dalla competente autorita' giudiziaria''.
Estranei alla vicenda si sono detti il gruppo Tosinvest, e gli imprenditori
Angelucci e Pagliaro. Respingendo tutte le accuse, Fitto ha invece
definito ''chiari'' e ''leciti'' i finanziamenti ricevuti. ''Questo
Paese - ha detto - deve al piu' presto recuperare una concezione di
legalita' vera, effettiva, allo stato resa irriconoscibile dal sinistro
tintinnare di manette''.
Lotta
alla ndrangheta: La strategia del contrasto punta sulla confisca dei
patrimoni
20/06 La strategia di contrasto contro la 'ndrangheta puntera', nel
breve termine, soprattutto sul sequestro e la confisca dei beni delle
cosche nel tentativo di cancellare il principale elemento su cui si
basa il potere delle cosche, e cioe' il loro smisurato potere economico.
E' quanto e' stato concordato nel corso della Conferenza regionale
sulla sicurezza, riunitasi ieri a Reggio Calabria sotto la presidenza
del viceministro all' Interno, Marco Minniti. Nel corso della riunione,
inoltre, secondo quanto si e' appreso, e' stata tracciata una mappatura
dettagliata delle cosche nelle cinque province della Calabria sulla
base del lavoro avviato dal Servizio analisi criminale del Ministero
dell' Interno. Sul fronte della lotta alla droga, nel corso della
riunione, e' stato redatto un primo elenco di soggetti direttamente
o indirettamente coinvolti in inchieste, nazionali ed internazionali,
sui traffici di sostanze stupefacenti controllati dalla 'ndrangheta
al fine di proporre eventuali misure di prevenzione patrimoniali.
Una particolare funzione, in questa direzione, sara' svolta dalla
Dia che, secondo quanto emerso dai lavori della Conferenza, e' destinata
a coordinare in tutta la Calabria l' attivita' avviata a livello centrale
in tema di misure patrimoniali. Un ruolo preciso, infine, sara' affidato
ai Servizi segreti il lavoro dei quali, in particolare, servira' a
monitorare alcune aree di particolare problematicita', tra cui l'
area di Gioia Tauro.
Riferimenti
“sul caso Calipari il Governo si costituisca in giudizio”
20/06 ''Se, come sostiene la Procura della Repubblica di Roma, l'
uccisione di Nicola Calipari ha prodotto un danno allo Stato Italiano,
chiediamo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, individuata
dai pm come parte lesa, di costituirsi in giudizio contro Mario Lozano''.
A sostenerlo e' stato il Coordinamento nazionale antimafia Riferimenti.
''Sarebbe un atto di grande responsabilita' - e' scritto in una nota
- nei confronti di un' assassinio che non appartiene soltanto al privato,
ma a tutto il popolo italiano che esige verita' e giustizia, rivendicando
il rispetto della dignita' della Nazione''
Aeroporto
di Sibari: intervengono il Sindaco Perugini e Garofalo (Udeur)
20/06 "Un aeroporto in più in Calabria non sarebbe certo
un surplus inutile. Al contrario, può significare la differenza,
o quanto meno contribuire sensibilmente a farla, tra sviluppo sempre
auspicato e sviluppo reale". E' quanto sostiene il sindaco di
Cosenza, Salvatore Perugini, circa la nascita dell'Aeroporto di Sibari.
"Non sono un mistero per nessuno - ha proseguito - le condizioni
precarie di strade, autostrade e ferrovie calabresi. Per volare, letteralmente
e metaforicamente, la Calabria ha bisogno della presenza di uno scalo
in una delle sue aree più belle ed interessanti da molteplici
punti di vista. Sibari non può continuare ad essere solo simbolo
di storia e di arte calabresi. Oggi costituisce, piuttosto, una potenzialità
preziosa di proiezione verso mete commerciali, turistiche, culturali
che verrebbero ad arricchire tutta la regione. Europa da una parte
e Paesi del Mediterraneo dall'altra sono altrettanti mondi nuovi che
la Calabria può scoprire e dai quali può farsi scoprire.
Lo sviluppo della stessa area urbana cosentina non può prescindere
da Sibari, dal suo porto e dal suo aeroporto". "Sono certo
- ha concluso Perugini - che il Ministro Bianchi, prima di assumere
qualsiasi decisione, dimostrerà la sensibilità che gli
è riconosciuta e si confronterà con i rappresentanti
delle istituzioni locali. Il Ministro potrà, così, riconsiderare
la questione nell'ottica più giusta, nell'interesse dei calabresi
e dell'intera nazione"
"L'aeroporto di Sibari è ritenuto una delle più
importanti strutture che potranno dare un forte impulso allo sviluppo
socio economico dell' intero comprensorio. Non possiamo accettare
l' ennesimo tentativo di sotterrare le speranze della Sibaritide,
che ancora una volta è la grande tradita e che vede naufragare
i suoi progetti di sviluppo e si ritrova con un pugno di mosche".
Lo ha detto il capogruppo dell' Udeur nel Consiglio provinciale di
Cosenza, Luigi Garofalo, facendo riferimento alle dichiarazioni del
ministro dei Trasporti, Bianchi, secondo cui la realizzazione dell'
aeroporto della Sibaritide non è necessaria. "La provincia
di Cosenza, da tempo impegnata sul fronte della realizzazione dell'
aeroporto della Sibaritide - aggiunge Garofalo - si era attivata per
creare una sinergia fra le istituzioni (Comune, Provincia, Regione,
Governo) su questa vicenda. Sinergia che aveva portato questi enti
a riunirsi attorno ad uno stesso tavolo e che li aveva condotti a
marciare assieme. La realizzazione dell' aeroporto della Sibaritide
è sempre stata ritenuta dall' Amministrazione provinciale di
Cosenza, sul piano dello sviluppo delle attività imprenditoriali
e turistiche, indispensabile per l' avvio di un processo di modernizzazione
dei sistemi di collegamento con elevati standard di qualità.
Proprio per questo - conclude Garofalo - invito le forze politiche
presenti sul nostro territorio a non abbassare la guardia e lavorare
affinché il sogno possa diventare realtà".
La
Famiglia di Carlo Giuliani chiede l’interruzione della prescrizione
per l’ex cc Placanica
20/06 "Ho inviato una raccomandata a Mario Placanica a fini
cautelativi per interrompere i termini di prescrizione". Lo ha
detto l' avv. Gilberto Pagani, del foro di Milano, legale della famiglia
di Carlo Giuliani, il giovane morto in piazza Alimonda il 20 luglio
2001, durante in G8. Il legale ha spiegato che non si tratta di una
citazione in giudizio ma solo di una raccomandata che è stata
inviata anche a Filippo Cavataio, autista del Defender sul quale si
trovava l' ex carabiniere Placanica accusato di aver ucciso Carlo
Giuliani con un colpo di pistola alla testa, e poi assolto, ed al
vice questore romano Adriano Lauro, che era responsabile di area.
Inoltre, ha aggiunto l' avv. Pagani, la stessa raccomandata é
stata mandata al ministero della Difesa, a quello degli Interni ed
alla Presidenza del Consiglio. "La speranza della famiglia Giuliani
- ha sottolineato il legale milanese - è che ci sia una riapertura
delle indagini. Se ciò non avverrà valuteremo se promuovere
l' azione civile". "Non chiediamo i danni a Placanica ma
vogliamo che rimanga aperta la possibilità di arrivare ad un
processo per l'uccisione di nostro figlio". A parlare è
Haidi Giuliani che, dai microfoni di Popolare Network, spiega il motivo
per cui i suoi legali hanno inviato la lettera all'ex carabiniere.
"La vita di un figlio non ha prezzo - aggiunge -; noi abbiamo
semplicemente chiesto ai nostri legali di inviare una lettera formale
in modo da evitare l'impossibilità di intentare una causa civile.
Devo precisare che noi non abbiamo intenzione di intentare cause civili;
vorremmo ottenere una causa penale che faccia luce non solo su 'piazza
Alimonda', non solo su chi effettivamente ha sparato, ma anche sulle
responsabilità politiche e sulla catena di comando". "Senza
questa lettera formale - prosegue Haidi Giuliani - dopo 5 anni dai
fatti, non avremmo più avuto la possibilità di arrivare
ad un processo". Rispondendo a Radio Popolare sulla possibilità,
come effetto collaterale, che Placanica debba risarcire, Haidi Giuliani
ha detto: "Solo nel caso noi promuovessimo una causa civile.
Ma, ripeto, noi vogliamo arrivare al processo penale". E perché
si possa raggiungere questo intento, ha proseguito, "ci vorrebbe
l'attenzione da parte della magistratura". "Comunque - ha
concluso - noi abbiamo fatto ricorso alla Corte di Strasburgo. Attendiamo
questa risposta"
Provincia
di Cosenza: Insediato lo staff per la rete dei servizi minimi
20/06 Si è insediato oggi lo staff tecnico incaricato della
redazione della Rete dei servizi minimi tra i Comuni di Cosenza, Rende
e Montalto Uffugo, alla presenza dell' assessore provinciale ai Trasporti,
Giuseppe Gagliardi. Si tratta, è scritto in una nota della
Provincia di Cosenza, del secondo passaggio per la realizzazione della
Rete, dopo la firma del protocollo d'intesa tra la Provincia, alla
quale è stato affidato il ruolo di coordinamento delle attività
di progettazione, ed i tre Comuni dell' area urbana. L' assessore
Gagliardi, nell' esprimere soddisfazione per il lavoro svolto ed i
risultati raggiunti, ha evidenziato "l' importanza connessa all'
accordo istituzionale sottoscritto, che vede le principali realtà
dell' area urbana cosentina, compreso il Comune di Castrolibero, condividere,
per la prima volta ed in maniera concreta, un percorso di elaborazione
progettuale di grande respiro e ricaduta sulla qualità della
vita delle comunità amministrate". "Un sistema di
trasporto efficiente, al di là dei ristretti confini geografici
- ha detto Gagliardi - rappresenta la pietra angolare per la costruzione
di una grande area metropolitana, l'unica possibile in Calabria, in
cui sviluppare le potenzialità rappresentate dal patrimonio
storico, culturale e produttivo dell'area in questione. Per fare questo
è necessaria una fase di concertazione e condivisione tra le
diverse articolazioni istituzionali, che sarà avviata nei prossimi
giorni con i sindaci dei tre Comuni, che hanno aderito al protocollo
d'intesa. Insieme definiremo obiettivi e strategie per l' elaborazione
tecnico-progettuale e per pervenire, in tempi brevi, alla predisposizione
di uno strumento di programmazione inedito ed innovativo nel metodo
e nel merito. Successivamente si avvierà la fase di affidamento
dei servizi su basi oggettive, senza alcuna indebita discrezionalità".
Gagliardi ha anche auspicato "la ripresa del dialogo con la Regione,
inspiegabilmente interrotto dopo una faticosa fase di concertazione,
per arrivare alla definizione del livello dei servizi minimi e consentire
la prosecuzione delle procedure di affidamento dei servizi nel rispetto
delle normative nazionali e comunitarie con il contributo dei sindaci
della provincia".
Di
Pietro scrive all’ANAS: “Ridurre i disagi sulla A3”
20/06"La gente deve sapere che anche la prossima estate ci troveremo,
ancora, ad affrontare tutta una serie di disagi, a partire dall' autostrada
Salerno-Reggio Calabria". Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture,
Antonio Di Pietro, spiegando che ha "scritto all' Anas chiedendogli
di fare tutto il possibile per ridurre il danno. Ma é tardi,
serve programmazione - aggiunge -. Per fermare i cantieri bisogna
pensarci per tempo".
Laratta
(DL) “Grave la situazione economica dell’ANAS”
20/06 "La situazione dell'Anas è estremamente grave sul
piano economico e finanziario per cui occorrono provvedimenti urgenti
per consentire la messa in sicurezza delle strade calabresi".
E' quanto è emerso nel corso di un incontro tra il parlamentare
dell'Ulivo Franco Laratta ed una delegazione della Anas guidata dall'ing.
Raffaele Celia, capo del compartimento della viabilità per
la Calabria. "In Calabria - è scritto in una nota - esiste
l'elevato rischio che tutto il sistema viario interno soffochi nella
morsa del degrado e dell'abbandono a causa del taglio consistente
di risorse economiche. Rispetto al piano industriale elaborato dall'Anas,
la finanziaria del 2005 per l'anno in corso - è stato detto
nel corso dell'incontro - ha decurtato i fondi del 50 percento: 1
miliardo e 700 milioni di euro a fronte di un fabbisogno finanziario
minimo di 3,5 mld di euro. Un provvedimento giudicato dagli addetti
ai lavori e dall'onorevole Laratta ingeneroso verso un comparto che
ha il gravoso onere di garantire la sicurezza sulla viabilità
calabrese. Da questo ne deriva una gravissima sofferenza per l'utenza,
soprattutto alla vigilia delle vacanze estive con migliaia di turisti
che s'immettono sul sistema viario regionale. Le condizioni in cui
versano le statali 18 e 106; la grave fatiscenza della statale 107
Silana Crotonese, impongono interventi urgenti al fine di ripristinare
le minime condizioni anche sul piano manutentivo". Nel corso
dell'incontro, inoltre, si è discusso della situazione del
viadotto di Celico per il quale sarà avviata una fase di monitoraggio
che allo stato è impossibile per via della mancanza di fondi.
"Laratta - conclude la nota - chiederà al ministro delle
Infrastrutture Antonio Di Pietro e al ministro del Tesoro Padoa Schioppa
di assegnare all'Anas, già nel prossimo Dpef, in via d'urgenza,
le risorse indispensabili per garantire la sicurezza alle infrastrutture
viarie della Calabria. La delegazione dell'Anas ed il parlamentare
Franco Laratta hanno inoltre posto l'accento sulla situazione dei
precari dell'Anas che dovrà essere affrontata nell'immediato
al fine di garantire sicurezza e manutenzione nella rete di viabilità
calabrese"
Sanfilese
ferito a colpi di pistola a Lamezia
20/06 Un uomo, Luciano Oliva, di 32 anni, di San Fili, pregiudicato,
e' stato ferito a Lamezia Terme da sconosciuti con un colpo di pistola
che lo ha raggiunto ad un fianco. Oliva, nonostante fosse ferito,
e' riuscito a raggiungere a piedi la sede di una azienda di trasporti
dove ha chiesto aiuto. Soccorso da alcune persone e' stato portato
nell'ospedale di Lamezia Terme dove i sanitari lo hanno sottoposto
ad un intervento chirurgico. Sull'episodio sono in corso le indagini
della polizia di Stato. Al momento, secondo quanto si e' appreso,
non e' stato possibile ricostruire la dinamica del ferimento.
Fa
prostituire e abortire cinque volte la convivente. Ricercato un albanese
20/06 Una storia di degrado e di sfruttamento maturata nel contesto
dell' immigrazione clandestina,l'ennesima, quella portata alla luce
dai carabinieri della Compagnia di Castrovillari, coordinati dal sostituto
procuratore, Baldo Pisani: una giovane donna albanese, S.A., costretta
dal suo convivente a prostituirsi e ad abortire per ben cinque volte.
L' uomo, Bujar Islami, di 38 anni, di Tiber, nei cui confronti è
stata emessa un' ordinanza di custodia cautelare e una richiesta di
estradizione al governo albanese, è al momento latitante. Pisani,
delegato dal procuratore di Castrovillari, Agostino Rizzo, incontrando
i giornalisti ha spiegato che le indagini sono partite dopo la coraggiosa
denuncia della donna che ha raccontato di essere arrivata in Italia
a bordo di un gommone nel '98 e di essere stata costretta, da allora,
a prostituirsi in varie citta' italiane: Bologna, Napoli, Salerno,
Crotone, Spezzano albanese. Un vero incubo anche perché,ha
raccontato la donna, Islami l' ha costretta, con torture e sevizie,
ad effettuare cinque interruzioni di gravidanza nell' ospedale di
Castrovillari sempre sotto falso nome. Al riguardo, comunque, alcuni
sanitari sono stati raggiunti da avviso di garanzia per concussione.
L' uomo, infatti, avrebbe pagato per fare abortire la donna. Islami
avrebbe anche costretto la donna a pagare una somma di denaro per
darle l' autorizzazione e convivere con un cittadino italiano che
si era innamorato di lei. L' uomo, accusato di violenza sessuale continuata
e di interruzione di gravidanza senza il consenso della donna, è
ora ricercato.
Minniti
alla conferenza regionale sulla sicurezza “La lotta alla ndrangheta
priorità del Governo”
19/06 ''La lotta alla 'ndrangheta rappresenta una priorita' per il
Governo e non e', ne' sara' mai, una questione che riguarda soltanto
i calabresi. Si tratta, anzi, di un problema che riguarda la stessa
tenuta del sistema democratico del Paese''. Lo ha detto il viceministro
all'Interno, Marco Minniti, incontrando i giornalisti a conclusione
della Conferenza regionale sulla sicurezza, svoltasi a Reggio Calabria.
Alla conferenza, convocata dal prefetto di Reggio Calabria, Luigi
De Sena, coordinatore dei cinque prefetti della Calabria, hanno partecipato
i rappresentanti della magistratura e delle forze dell'ordine. ''Abbiamo
potuto constatare da tempo - ha aggiunto Minniti - che devastanti
iniziative criminali partono dalla Calabria e si sviluppano su scala
nazionale ed internazionale. L'abbattimento degli attuali livelli
di criminalita' e' un prerequisito per l'avvio in Calabria di qualsiasi
iniziativa di sviluppo economico. E' necessario attuare un'azione
di contrasto quotidiana. In questa direzione lo Stato deve dimostrarsi
forte sotto l'aspetto sia del controllo del territorio che investigativo''.
Secondo Minniti, inoltre, ''e' necessario costruire un rapporto di
fiducia dei cittadini calabresi con lo Stato, sapendo che il successo
di ogni strategia contro il crimine si fonda anche su questo aspetto.
Non e' vero, comunque, che ci sia una rottura tra lo Stato e la Calabria.
Stiamo notando, anzi, una forte ripresa di attenzione dei calabresi
nei confronti delle azioni dello Stato. Oggi, nel corso della riunione
della Conferenza regionale sulla sicurezza, siamo stati chiamati ad
esaminare una situazione complessa e difficile. La nostra volonta'
e' di non sottovalutare alcun aspetto, raccomandando pero' a tutti
una certa prudenza nella valutazione di alcuni fatti anche gravi e
di evidente allarme sociale''. Minniti, parlando con i giornalisti,
ha annunciato ''una lotta senza quartiere contro la 'ndrangheta'',
aggiungendo che ''nel corso del vertice di oggi sono stati definite
priorita' e indirizzi da raggiungere e verificare nell'azione di contrasto
contro la criminalita' organizzata. Priorita' ed indirizzi che, ovviamente,
non possono essere svelati per non concedere vantaggi alla criminalita'''.
Il viceministro all'Interno ha anche riferito che il prefetto di Reggio
Calabria, Luigi De Sena, nella qualita' di coordinatore dei cinque
prefetti della Calabria, ha a disposizione tre milioni di euro per
finanziare nuove tecnologie contro la 'ndrangheta.
''Molto presto la nuova Commissione del Viminale che si occupa della
protezione dei pentiti e dei testimoni di giustizia sara' messa nelle
condizioni di funzionare''. Ha poi detto il viceministro all'Interno,
Marco Minniti, parlando con i giornalisti a Reggio Calabria a conclusione
della Conferenza regionale sulla sicurezza. ''Posso assicurare che
la Commissione - ha aggiunto Minniti - interverra' puntualmente sui
vari casi segnalati negli ultimi tempi da alcuni testimoni di giustizia
e collaboratori di giustizia riguardo la loro sicurezza''.
Ragazzi
toscani in Calabria Coltivano le terre confiscate alla ‘nrangheta
19/06 Partiranno in questi giorni i 140 ragazzi toscani che quest'anno
aiuteranno Libera, l'associazione di Don Luigi Ciotti, a combattere
la mafia coltivando i campi sequestrati alle cosche. L'anno scorso
furono 82. Si alterneranno in Sicilia e in Calabria in sette turni
di due settimane fino al 4 settembre e a salutarli, domani alle 11
nell'auditorium della Regione Toscana in via Cavour n. 4 a Firenze,
sara' il vice presidente della Toscana Federico Gelli e l'assessore
alla cultura Mariella Zoppi, capofila dei progetti per la cultura
della legalita'. Con loro ci sara' anche il giudice ed ex procuratore
nazionale antimafia Pierluigi Vigna. La Regione e' uno dei promotori
e sostenitori del progetto ''Liberarci dalle spine'', a cui quest'anno
ha aderito anche la Regione Calabria. La Regione Toscana in particolare
si fara' carico di tutte le spese di viaggio. Quattro sono le realta'
in cui i ragazzi andranno ad operare: a Corleone e Monreale in provincia
di Palermo e a Canicatti' in provincia di Agrigento, in Calabria a
Gioia Tauro, San Luca e Locri nella provincia di Reggio Calabria.
I volontari presteranno il loro lavoro nelle cooperative agricole,
collaboreranno anche alla realizzazione di alcuni spettacoli ed eventi
culturali e daranno un ulteriore contributo di sei euro al giorno
per le spese sostenute.
Imprenditore
di Petilia Policastro scomparso da quattro giorni
19/06 Da giovedi' scorso non si hanno piu' notizie di un uomo di
Petilia Policastro, Salvatore Carvelli, di 75 anni, imprenditore edile
che si interessa anche della compravendita di terreni. Il mancato
rientro a casa e' stato denunciato ai carabinieri della Compagnia
di Petilia Policastro dai familiari dell' anziano il giorno successivo
a quello in cui e' stato visto per l' ultima volta. I militari hanno
avviato le ricerche dell' uomo, sposato e padre di due figlie, con
l'ausilio di unita' cinofile, ma finora senza esito. Tra le ipotesi
sulle quali i carabinieri stanno indagando c' e' anche quella di un
eventuale malore che l' uomo potrebbe avere accusato magari lontano
dall' abitato.
Il
macabro rito continua. Ancora cani morti per le strade di Dipignano.
19/06 (AT) La popolazione è allarmata. Dal 15 Giugno non c’è
giorno in cui non siano stati trovati nuovi animali morti in contrada
Cappuccini di Dipignano. Domenica 18 sono state segnalate ancora morti
sospette, e carcasse di cani e di gatti sono state rinvenute nelle
strade della zona e dintorni. Sono stati segnalati anche numerosi
uccelli morti. Non c’è più serenità, e
alcune abitanti della zona si sono dette preoccupate a far giocare
i bambini per strada, dal momento che non si è ancora fatta
luce sulla natura dell’ipotetico veleno che pare sia stato copiosamente
distribuito per la strade e nei giardini della zona. C’è
tensione tra gli abitanti che sospettano l’uno dell’altro,
e chi normalmente faceva la passeggiata serale col proprio cane al
guinzaglio evita di farlo per non vivere la brutta situazione che
ha colpito la famiglia Guarasci o la signora Grillo che al ritorno
dalla consueta camminata ha assistito impotente all’agonia del
proprio amato cane. I veterinari della zona non sanno come dividersi,
anche se nonostante le somministrazioni di emetico ai primi sintomi
di avvelenamento nessuno dei cani è stato salvato. I carabinieri
continuano a raccogliere denunce da parte dei proprietari di cani,
ma molti non sporgono denuncia per sfiducia verso le istituzioni.
Domenica durante un incontro pubblico nella piazza di Dipignano, il
prof. Silvio Gambino dell’Unical ha anticipato l’uscita
di una approfondita indagine sulle modalità di gestione del
fenomeno del randagismo nei comuni che non dispongono di un canile
comunale, facendo capire che vi sono infiltrazioni del mondo illegale
anche in questo settore. Speriamo che venga fatta presto luce su questo
inquietante rito che ogni anno si ripete, privando molti cittadini
della libertà affettiva di condividere la propria vita con
un compagno a quattro zampe.
Alla
Procura di Catanzaro cambiano i rapporti con la stampa
19/06 Da oggi cambia l' organizzazione della Procura della Repubblica
di Catanzaro, nel rispetto di quanto previsto dalla riforma dell'
ordinamento giudiziario, per quanto riguarda i rapporti con la stampa.
La diffusione delle notizie ai giornalisti ed eventuali dichiarazioni
sulle inchieste in corso saranno affidate esclusivamente al procuratore
della Repubblica, Mariano Lombardi. I due procuratori aggiunti, Salvatore
Murone e Mario Spagnuolo, potranno fornire notizie, su delega dello
stesso procuratore Lombardi, per quanto riguarda i rispettivi settori
di competenza, che per il primo e' la Procura ordinaria, di cui lo
stesso Murone e' coordinatore, e per il secondo e' l' attivita' della
Procura distrettuale riguardante il territorio di Cosenza e della
provincia. Murone fornira' anche le informazioni per quanto riguarda
l' attivita' antiterrorismo, di cui lo stesso magistrato e' coordinatore.
Lombardi e Murone, per quanto riguarda, rispettivamente, La Procura
distrettuale e la Procura ordinaria, sono anche titolari del potere
di assenso sulle richieste di emissione delle ordinanze di custodia
cautelare fatte dai singoli sostituti al gip. Per quanto riguarda,
invece, la Procura della Repubblica di Reggio Calabria non si ha notizia,
secondo informazioni raccolte tra alcuni sostituti, di disposizioni
impartite dal procuratore, Antonino Catanese in merito ad una diversa
organizzazione dell' ufficio.
Presidente
Oliverio “Serve una migliore viabilità per Acri”
19/06 E' stato interamente dedicato a due importanti infrastrutture
del territorio di Acri, la Sibari-Sila e la strada statale 660 di
collegamento con la A3, l' incontro convocato dal presidente della
Provincia di Cosenza, Mario Oliverio. Alla riunione hanno partecipato
il sindaco della citta', Elio Coschignano; l' assessore provinciale
alla Viabilita', Arturo Riccetti e il responsabile dell' Ufficio progettazione
infrastrutture strategiche della Provincia, Battista Iacino. ''In
ordine alla statale 660 - e' detto nel comunicato - preso atto delle
difficolta' dell' Anas a farsi carico della realizzazione dell' opera
viaria a seguito delle limitazioni imposte all' azienda dalla Legge
finanziaria, la Regione ha deliberato di individuare la Provincia
di Cosenza quale ente attuatore degli interventi previsti. Allo scopo,
i prossimi giorni vedranno la firma della relativa convenzione tra
le parti interessate, ormai superata la fase di discussione che negli
scorsi mesi aveva portato al tavolo provinciale tecnici ed amministratori.
Per quanto riguarda invece la Sibari-Sila, tenendo a base gli elaborati
progettuali gia' esistenti, e' stato stabilito di individuare un lotto
funzionale per consentire l'utilizzo dei fondi disponibili, circa
29 milioni di euro, in modo da rispettare i tempi previsti dalla relativa
delibera Cipe. A conclusione dell' incontro, il presidente Oliverio
ha proposto la costituzione del tavolo odierno in tavolo permanente
per monitorare il prosieguo del lavoro, via via, sino alla realizzazione
delle conseguenti gare d' appalto per l' opera. ''E' stata una riunione
importante - ha sostenuto Mario Oliverio - e particolarmente impegnativa
per delineare il percorso che portera' nell' arco di pochi mesi ad
indire le gare d' appalto di due importanti infrastrutture che toglieranno
la citta' di Acri ed il suo comprensorio da uno stato di isolamento
ed apriranno ad un rapporto con l'autostrada e la Piana di Sibari
una vasta area interna della nostra provincia''
''La riunione tenutasi oggi alla Provincia di Cosenza e promossa dal
presidente Oliverio sulla grande viabilita' di Acri rappresenta un
momento importante per l'avvio dei lavori delle due grandi arterie,
quella verso Cosenza e quella verso la piana di Sibari''. E' quanto
sostiene, in una dichiarazione, il consigliere regionale Maurizio
Feraudo, di Italia dei valori, che ha partecipato alla riunione. ''Dall'
incontro - aggiunge Feraudo - e' emersa la volonta' concreta di affrontare
il problema dell'isolamento viario di Acri utilizzando le risorse
economiche che la Regione ha inserito nell' Accordo di programma quadro
dei Trasporti. Quando saranno esaurite le dovute verifiche di carattere
tecnico, sara' definito il tracciato della nuova statale 660 e sara'
individuato il tratto della Sibari-Sila su cui intervenire con immediatezza.
Sono soddisfatto per l' esito dell' incontro che ha segnato un passo
in avanti importante in direzione della questione che avevo sollevato
e che, finalmente, ha riavviato l'iter che a breve, e comunque entro
l' anno, portera' ad appaltare i primi lotti delle due grosse opere.
Insieme alla Provincia e al Comune la Regione portera' avanti gli
impegni assunti e dara' quelle risposte che Acri sta aspettando da
anni. Il mio impegno continuera' ad essere quello di stimolo verso
gli enti preposti affinche' nel piu' breve tempo possibile si passi
alla fase operativa''
Intimidazione
al DG della Provincia di Vibo: rinvenute due cartucce da fucile nella
sua auto
19/06 Due cartucce da fucile caricate a pallettoni sono state lasciate
oggi all' interno dell' auto del direttore generale della Provincia
di Vibo Valentia, Domenico Mazzitelli. L' auto era nel parcheggio
riservato attiguo alla sede dell' ente. E' stato lo stesso Mazzitelli
a rinvenire le cartucce e ad avvisare la polizia. Nelle scorse settimane
tra Mazzitelli ed il personale dell' Ente ci sono stati contrasti
e polemiche.
Il
23 e 24 giugno il 2° Meeting Euromediterraneo al Rendano
19/06 Il 23 ed il 24 Giugno si svolgerà a Cosenza il 2°Meeting
Euromediterraneo della Fondazione Europa Mezzogiorno Mediterraneo,
dedicato al tema del dialogo interreligioso.
Alle due importanti giornate parteciperanno, tra gli altri, le massime
cariche istituzionali della Regione Calabria, rappresentanti della
Commissione Europea, il Presidente del Congresso dei Poteri Locali
e Regionali del Consiglio d’Europa, delegati dell’Istituto
Internazionale Jacques Maritain, il Ministro Plenipotenziario –DGMM
del Ministero degli Affari Esteri.
Ancora, animeranno i due giorni di incontro e riflessione numerose
autorità laiche e religiose, nazionali ed internazionali, in
rappresentanza delle comunità Cristiana, Ebraica, ed Islamica.
La Fondazione Europa Mezzogiorno Mediterraneo continua così
nell’impegno verso le relazioni tra le comunità, i popoli
e i Paesi dell'area per costruire la pace e per intraprendere percorsi
di comprensione di cooperazione e di sviluppo condiviso.
Ad
Antonio Marziale il premio “Mauro Laeng 2006”
19/06 E' stata conferito al presidente dell'Osservatorio sui diritti
dei minori, Antonio Marziale, il ''Premio Mauro Laeng 2006'' per la
comunicazione educativa. Antonio Marziale, sociologo e giornalista
calabrese, e' scritto in una nota, ha condiviso il riconoscimento
con il giornalista della Rai, Massimo Bernardini, conduttore di ''Tv
Talk'', e con Marisa D' Alessio, docente di psicologia dell' eta'
evolutiva dell' Universita' La Sapienza di Roma. La cerimonia di consegna
si e' svolta nell' aula consiliare del Comune di Colledara, in provincia
di Teramo, al termine di una relazione che il giovane professionista
taurianovese, distintosi per le sue battaglie finalizzate al ricentraggio
qualitativo dell' offerta televisiva, ha tenuto sul tema ''Universi
educativi e universi emozionali: segni e simboli della comunicazione
per i minori''. Marziale, componente della commissione ministeriale
che ha redatto il ''Codice Gasparri per l' autoregolamentazione Tv
e minori'' ed il ''Codice Internet e Minori'', fondatore della Scuola
online permanente di Educazione ai media, patrocinata dal Ministero
delle Comunicazioni, ha ricevuto il premio dal sindaco di Colledara,
Giuseppe Di Bartolomeo, alla presenza della vedova del prof. Laeng,
la docente universitaria Graziella Ballanti. Il prof. Mauro Laeng,
cui e' intestato il premio organizzato dal Comitato ''I Teramani'',
presieduto da Giancarlo Puritani, e' stato pedagogista di fama internazionale,
autore di studi tradotti in lingua inglese, francese, tedesca, spagnola,
giapponese e coreana, direttore del Museo storico della Didattica,
fondatore e direttore dell' Enciclopedia pedagogica e dell'Istituto
superiore Montessori di Ricerca e Formazione, insignito della Medaglia
d' oro dei Benemeriti della scuola, della cultura e dell' arte con
decreto del Presidente della Repubblica.
Brevi
di cronaca da Scala Coeli, Corigliano
19/06 I militari della stazione dei Carabinieri di Scala
Coeli, in provincia di Cosenza, hanno arrestato tre persone
con l'accusa di furto aggravato sono R.P., 41 anni, R.P., 47 anni
e M. P., 22 anni tutti residenti in provincia di Arezzo. I carabinieri
sono riusciti ad intercettare i tre mentre si allontanavano a bordo
di una autovettura Mercedes di loro proprieta', dopo aver sottratto
abbigliamento sportivo ad Ahmed Said, commerciante ambulante residente
a Cariati, in provincia di Cosenza. La refurtiva composta da abbigliamento
sportivo per un valore di 50 euro e' stata restituita, mentre i soggetti
fermati, dopo le formalita' di rito sono stati rimessi in liberta'
su disposizione dell'autorita' giudiziaria. A Corigliano
due persone, marito e moglie, Giorgio Elia Guaranna, di 50 anni, e
Teresa Sorba, di 36, sono stati arrestati dai carabinieri con l' accusa
di produzione e detenzione di sostanze stupefacenti. I militari, nel
corso di una perquisizione nell' abitazione della coppia, hanno trovato
90 grammi di semi di canapa indiana e, coltivate in un giardino circostante
la casa, 19 piante di marijuana.
Tano
Grasso ai funerali di Scarcella a Briatico “Un delitto di ‘ndrangheta”
18/06 ''Quello di Fedele Scarcella e' stato, senza alcun dubbio,
un delitto di 'ndrangheta. Un omicidio cosi' efferato non si decide
senza il placet di una consorteria mafiosa''. Lo ha detto il presidente
onorario della Fondazione antiracket, Tano Grasso, parlando con i
giornalisti a conclusione dei funerali di Scarcella, l'imprenditore
agricolo ucciso nella notte tra il 9 e 10 giugno scorsi a Briatico,
nel vibonese. Grasso ha partecipato ai funerali di Scarcella, svoltisi
oggi pomeriggio nel Duomo di Vibo Valentia, insieme a rappresentanti
di associazioni antiracket della Calabria e della Sicilia. Il sospetto
degli investigatori e' che l'omicidio di Scarcella, il cui cadavere
carbonizzato e' stato trovato sul sedile posteriore dell'auto dell'imprenditore,
data alle fiamme dagli stessi assassini, sia da collegare ad una vendetta
del racket delle estorsioni. Scarcella, infatti, alcuni anni fa, quando
era residente a Gioia Tauro, aveva denunciato i responsabili di una
serie di azioni estorsive ai suoi danni. ''Fedele Scarcella- ha aggiunto
Tano Grasso - era un imprenditore libero. Cio' che mi ha piu' colpito
in senso negativo e' stata l'assenza ai funerali di rappresentanti
delle istituzioni. E questo mi porta a pensare che quando si viene
uccisi e' perche' si resta soli. Scarcella, purtroppo, era rimasto
solo e per questo oggi il suo e' stato un funerale in solitudine.
Ci sono persone che sicuramente sanno perche' Fedele Scarcella e'
stato ucciso. L'invito che rivolgo loro e' di parlare e di collaborare
con le istituzioni. Lo dobbiamo a Fedele ed ai suoi familiari''. Ai
funerali di Scarcella ha partecipato anche Angela Napoli, deputato
di Alleanza nazionale e vicepresidente uscente della Commissione parlamentare
antimafia, secondo la quale ''l'omicidio di Scarcella deve fare meditare
tante persone e spronarle a reagire ed a ribellarsi ai soprusi della
'ndrangheta. La Calabria intera deve trovare la forza e l'unita' per
sconfiggere il crimine''. Un invito a reagire contro i poteri criminali
e' venuto anche dal sacerdote che ha celebrato i funerali, don Nino
Vattiata, parroco di Vazzano, il centro del vibonese in cui Scarcella
viveva insieme alla famiglia. ''Bisogna uscire - ha detto il sacerdote
- da questa condizione di omerta'. E' drammatico che tutti sappiano
ma nessuno trova il coraggio di parlare. Perche' ci sia maggiore collaborazione
occorre, pero', che vengano date maggiori garanzie alla gente sulla
certezza della pena. Altrimenti qualsiasi appello alla collaborazione
cadra' nel vuoto''.
Il
premio “Mela D’Oro Bellisario” alla Ad della Simet
18/06 ''Mela d' Oro per l' impegno con cui e' riuscita a coniugare
gli interessi turistici e di marketing con le declinazioni piu' genuine
della responsabilita' sociale d' impresa. Grazie alla sua guida, la
Simet rappresenta uno dei piu' noti e rispettati gruppi del Mezzogiorno
operanti nel settore dei Trasporti''. Con questa motivazione e' stata
consegnata ieri la Mela d' Oro - Premio Fondazione Bellisario, a Mariella
De Florio, amministratore delegato della Simet di Rossano. Al suo
arrivo in citta', emozionata e soddisfatta per il riconoscimento,
Mariella De Florio ha dedicato il Premio a tutte le numerose giovani
donne imprenditrici del Mezzogiorno. ''Esse - ha detto - sono una
testimonianza ed una speranza per un Sud che sa e vuole fare impresa
e che, proprio per questo, contribuisce a costruire un progetto alternativo
e credibile di rilancio sociale, economico e culturale del Mezzogiorno''.
Un
minore arrestato a Reggio dopo una rapina. I complici riescono a fuggire
18/06 Un minore e' stato arrestato a Reggio Calabria dai carabinieri
poco dopo che aveva compiuto una rapina in un negozio per la vendita
di prodotti per la casa, asportando circa millecinquecento euro in
contanti. I complici del minore, almeno altre due persone, sono invece
riusciti ad allontanarsi a piedi. L' arresto del minore e' avvenuto
dopo che i rapinatori, mentre si allontanavano a bordo di un' automobile,
sono stati intercettati dal fratello del titolare del negozio, che
li ha speronati con la sua vettura. Il minore, nello scontro, ha riportato
una contusione al volto ed e' stato poi bloccato dai carabinieri della
stazione di Gallico. I militari hanno anche sequestrato una pistola
giocattolo utilizzata per compiere la rapina.
Iniziativa
del Comune di Reggio: Mille euro al mese per 15 anni ai datori che
assumeranno 300 disoccupati
18/06 ''I disagi che stanno subendo i disoccupati che hanno risposto
all'opportunita' di occupazione che abbiamo creato erano inevitabili
se si vuole garantire effettivamente l'assoluta trasparenza nell'individuazione
delle persone da avviare al lavoro''. Lo ha detto il sindaco di Reggio
Calabria, Giuseppe Scopelliti, commentando la lunga coda di persone
(oltre 700 al momento) che si e' formata davanti all'ufficio incaricato
di ricevere le domande per la partecipazione ad un'iniziativa del
Comune per la creazione di 300 nuovi posti di lavoro. L'Amministrazione
comunale, utilizzando fondi del Decreto Reggio, garantira' un contributo
di mille euro per 15 anni a chi assumera' persone con un'anzianita'
di disoccupazione superiore ai due anni. I disoccupati per l'assunzione
dei quali e' previsto il contributo erogato dal Comune sono 300. ''La
grande aspettativa che si e' creata in citta' in merito alla nostra
iniziativa - ha aggiunto il sindaco Scopelliti - aspettativa che non
ci ha sorpreso anche se non ci attendevamo una presenza cosi' folta,
testimonia il bisogno di lavoro che si avverte tra i giovani di Reggio
Calabria. Come Amministrazione comunale, comunque, siamo riusciti
a proporre opportunita' che mai prima d'ora i giovani avevano avuto.
Ed in ogni caso, meglio queste file interminabili per i nostri giovani
che il vuoto del passato''. La scelta delle persone da avviare al
lavoro sara' fatta sulla base dell'ordine cronologico di presentazione
della domande, che l'ufficio comunale incaricato comincera' a ricevere
da domani. ''Un metodo - ha commentato Scopelliti - che, malgrado
i disagi che si sono creati, rimane il piu' trasparente in un'area
come il Mezzogiorno che negli ultimi 40 anni ha subito logiche clientelari
ed abusi. La soluzione che abbiamo adottato ha l'obiettivo di rendere
sempre piu' credibili quelle istituzioni che vogliono rappresentare
anche su questo versante una svolta sul piano della trasparenza''.
Scopelliti ha anche riferito che ''per sopperire ai disagi che si
sono creati, ci sono stati il pronto intervento e la collaborazione
dalla Croce rossa, dalla Protezione civile e dalle organizzazioni
di volontariato, che sono intervenute subito somministrando generi
di conforto alle persone che sono in coda''. ''Fino a ieri - ha detto
ancora il sindaco Scopelliti - l' unica possibilita' per quei giovani
che oggi stanno facendo la coda era quella della 'valigia', e cioe'
trovare fuori dalla nostra citta' una prospettiva occupazionale. Oggi,
invece, la mia Amministrazione trasmette idee positive che consentono
a questi giovani di immaginare un futuro diverso creandosi anche una
famiglia nella loro citta'''. ''Quelle che stiamo promuovendo - ha
aggiunto Scopelliti - sono politiche attive del lavoro che fanno registrare
non soltanto un processo di nuova occupazione sul territorio, ma che
realizzano anche un percorso di riemersione dal lavoro irregolare.
Tutto questo, nel suo complesso, rappresenta un passaggio utile anche
per uscire dalle forme di illegalita' che si registrano nel mercato
del lavoro. Questo progetto si pone lungo una linea di continuita'
col successo che avevamo gia' registrato lo scorso anno con l' iniziativa
Workmed, grazie alla quale 360 dei 500 giovani che hanno fatto tirocini
formativi hanno trovato lavoro presso le imprese. Successivamente,
sempre nel campo del lavoro, abbiamo realizzato, credo per primi in
Italia, attraverso il Psu con fondi comunitari, il progetto 'Carpe
diem' rivolto a giovani disoccupati intenzionati a creare un' impresa.
Grazie a quest' ultimo progetto sono in via di costituzione 100 nuove
imprese giovanili che avvieranno la loro attivita' nel campo del turismo
allargato''.
La
Foderauto Bruzia chiude i battenti.
17/06 La Foderauto Bruzia chiude definitivamente i battenti. La storica
industria con sede a Belvedere Marittimo, sul Tirreno cosentino, rinomata
per la produzione di fodere per automobili, cessa la sua attivita'
dopo trenta anni da leader nel proprio settore. Di conseguenza, e'
stata avviata la procedura di attivazione della mobilita' per le 225
unita' lavorative impegnate nello stabilimento della provincia di
Cosenza. E' il crollo, quindi, di un sogno imprenditoriale e di sviluppo
occupazionale, con un indotto complessivo di circa cinquecento unita'
lavorative. La comunicazione della cessazione di attivita' e' stata
inviata, lo scorso 14 giugno, alla presidenza del Consiglio dei Ministri,
alla presidenza della Giunta regionale della Calabria, alla presidenza
della Provincia di Cosenza, alle organizzazioni sindacali e alla Confindustria,
oltre che ai sindaci dei comuni di Sangineto, Bonifati, Diamante e
Belvedere Marittimo. Un fiume in piena che travolge le istituzioni,
dal momento che e' ben chiara - sottolinea l'azienda - la posizione
per la quale ogni iniziativa eventualmente posta in essere, non sara'
piu' compatibile con i tempi dettati dalle regole del mercato e dalle
modalita' di affidamento delle commesse. Tre le critiche forti e drammatiche
che, a parere della Foderauto Bruzia, hanno portato alla chiusura
definitiva dell'azienda. A partire dalla creazione di un rapporto
diretto con la Fiat, che sarebbe dovuto passare dall'intervento diretto
della Regione Calabria. Passando dall'attivazione di uno strumento
di finanziamento, noto come Sistema moda regione Calabria, che permettesse
alla Foderauto Bruzia di ristrutturarsi per passare dalla sola produzione
delle fodere a quella del sedile completo. Infine, la salvaguardia
dei livelli occupazionali e l'attivazione di tutte le procedure per
il mantenimento di tutto l'indotto lavorativo. Un accordo quadro,
sottoscritto dalla presidenza del Consiglio dei Ministri, e implementato
con specifici accordi siglati con Regione Calabria, Provincia di Cosenza
e Confindustria. Impegni istituzionali che, secondo l'azienda, sarebbero
rimasti solo attivi sulla carta. Suffragati, questo si', esclusivamente
dalla societa' di Belvedere Marittimo. Tempi biblici di attesa, secondo
la Foderauto Bruzia, contro la necessita' di concretizzare tutto senza
dovere attendere il tempismo della politica e della burocrazia, per
permettere alla societa' di rimanere competitiva secondo i parametri
del mercato e dei principali committenti. Considerato che, mentre
le istituzioni promettevano di applicare provvedimenti utili e indifferibili,
l'azienda cosentina era costretta a fare fronte a un biennio contrassegnato
dalle crescenti difficolta' del comparto automobilistico e dalla concorrenza,
definita "sleale", da parte di Paesi in via di sviluppo.
Nessuna speranza resta nella comunicazione trasmessa dalla Foderauto
Bruzia, dal momento che la societa' per azioni dichiara che non sussistono
le condizioni per potere ulteriormente attendere gli esiti, del tutto
ininfluenti rispetto ai tempi di mercato, di qualunque ulteriore iniziativa.
Si infrange quindi il sogno di un'occupazione stabile per circa cinquecento
lavoratori, in una regione gia' in ginocchio in termini di occupazione,
in una realta' in cui le grandi speranze imprenditoriali nate negli
anni settanta, si piegano su se' stesse senza riuscire piu' a reggere
le dure regole del mercato europeo.
Eseguita
l’autopsia sull’agricoltore ucciso nel vibonese: nessun
colpo di arma da fuoco rinvenuto
17/06 Non e' stato ucciso con colpi di arma da fuoco Fedele Scarcella,
di 71 anni, l' agricoltore assassinato domenica scorsa a Briatico.
E' quanto e' emerso dall' autopsia effettuata stasera nell' obitorio
dell' ospedale di Vibo Valentia. Il cadavere di Scarcella era stato
trovato carbonizzato a bordo dell' automobile dell' agricoltore, nei
pressi della spiaggia di Briatico. La vettura (una Fiat Punto) era
stata data alle fiamme dagli assassini di Scarcella. Il medico legale
che ha effettuato l' autopsia, Giulio Di Mizio, dell' Universita'
Magna Grecia di Catanzaro, non ha rilevato sul cadavere di Scarcella
ferite provocate da colpi di pistola o di fucile. Sulle cause della
morte di Scarcella, dunque, al momento regna il mistero. L' ipotesi
che viene presa in considerazione dagli investigatori e' che l' agricoltore
possa essere stato strangolato oppure che la sua morte possa essere
stata la conseguenza di un pestaggio. Il cadavere di Scarcella e'
stato poi caricato sul sedile posteriore dell' automobile dell' agricoltore,
che e' stata incendiata allo scopo, presumibilmente, di cancellare
eventuali tracce che potessero consentire di identificare i responsabili
dell' omicidio. Il medico legale effettuera' nei prossimi giorni esami
istologici e tossicologici sui tessuti prelevati dal corpo di Scarcella
nel tentativo di accertare la causa della morte dell' agricoltore.
Il procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, Alfredo Laudonio,
ed i carabinieri, che conducono le indagini, non hanno comunque alcun
dubbio sul fatto che Scarcella sia stato ucciso, escludendo categoricamente
l' ipotesi del suicidio. Una delle piste che vengono seguite dagli
investigatori per accertare il movente dell' omicidio e' che l' uccisione
di Scarcella sia da collegare ad una vendetta del racket delle estorsioni.
Nel 1998, infatti, l' agricoltore, quando viveva a Gioia Tauro, aveva
denunciato le persone che lo avevano sottoposto ad una serie di taglieggiamenti.
Scarcella, due anni dopo, decise di trasferirsi nel Vibonese, dove
era proprietario di alcuni terreni. L' ipotesi della vendetta del
racket, comunque, non sarebbe l' unica che viene presa in considerazione
per risalire al movente dell' omicidio
Il
legale dell’ucciso di Lamezia precisa “Rotundo mai condannato
per truffa”
17/06 Luciano Rotundo, il rappresentante di gioielli ucciso giovedi'
sera a Lamezia Terme, non era mai stato indagato, ne' aveva subito
condanne per truffa. E' quanto riferisce, in una nota, l' avvocato
Gregorio Barba, legale di Antonio Rotundo, padre della vittima, facendo
riferimento a notizie di stampa. ''La seconda sezione penale della
Corte suprema di Cassazione, inoltre - aggiunge l' avv. Barba - all'udienza
del 24 maggio scorso, in accoglimento delle mie tesi difensive, ha
annullato senza rinvio la sentenza di condanna pronunciata dalla Corte
d'appello di Catanzaro a carico di Luciano Rotundo inerente ad una
contestata vicenda di natura esclusivamente privata, che, pertanto,
si ha motivo di ritenere totalmente estranea alla sua allarmante soppressione.
Tanto si precisa ai fini di una corretta informazione ed a doverosa
tutela della memoria dello scomparso ad opera di odiosa mano criminale
che, purtroppo, dilaga incessantemente e prepotentemente in Calabria,
mortificando le coscienze oneste ed operose dei suoi abitanti''.
La
Provincia di Cosenza presenta numerosi progetti all’Euro PA
17/06 ''Sono numerosi i progetti che la Provincia di Cosenza ha presentato
nell' ambito dell' Euro P.A, l' importante salone delle autonomie
locali, sede di confronto e programmazione che, aperto lo scorso 14
giugno, si e' chiuso ieri nel quartiere fieristico di Rimini''. Lo
rende noto la Provincia in un comunicato. ''In linea con il tema-traino
dell' edizione 2006, 'Difendere l' innovazione e premiare le eccellenze'
- prosegue la nota - la Provincia di Cosenza ha inserito, in questa
vera e propria comunita' che discute su temi importanti legati al
governo locale, le piu' significative piattaforme di servizi avanzati
che sono o prossime al debutto o gia' operanti in qualita' di servizi
ai cittadini. Tra i progetti, a Rimini si e' ridiscusso di 'In Chiaro'
e 'Chiaritevi', che, agendo sull' ampliamento della dimensione dell'
accesso alla sfera pubblica, hanno quale target la partecipazione
democratica dei cittadini nel nuovo rapporto con l'Amministrazione''.
Nello specifico, ''In Chiaro'', rivolto ai giovani (studenti delle
ultime due classi dei Tecnici superiori) ed alle donne (25-45 anni,
diplomate, laureate in cerca di prima occupazione), e' scritto nel
comunicato, ''crea un canale di collaborazione sui temi del mercato
del lavoro attraverso percorsi di e-democracy articolati sull' informazione,
il dialogo e la consultazione, supportati da strumenti tradizionali
(laboratori, tavoli tematici, sondaggi, focus group) e da strumenti
legati alle nuove tecnologie (newsletter, weblog, portali)''. ''Chiaritevi'',
come divulgato all' Euro P.A., e' invece un programma servizi di T-gouvernement
da erogare attraverso il mezzo televisivo. Un nuovo canale di comunicazione
che sfrutta il digitale terrestre e che permettera' agli utenti di
consultare informazioni di pubblica utilita', ma anche di richiederne,
dialogando con semplici strumenti interattivi. Tra i progetti di maggiore
interesse presentati dalla Provincia di Cosenza c' era anche il Cst,
Centro servizi territoriali, Polisnet, diretto ad eliminare il digital
divide tra i Comuni medio-piccoli (popolazione inferiore ai 25.000
abitanti) e le altre istituzioni. ''Una azione, successiva alla risposta
ad uno specifico bando della Regione Calabria - e' scritto nella nota
- che aggrega alla Provincia di Cosenza, istituzione capofila, le
altre Province calabresi in un consorzio il cui scopo e' garantire
un supporto tecnologico agli enti locali di piccole e medie dimensioni,
assicurando la disponibilita' di servizi adeguati nei territori a
rischio di marginalita'. A Polisnet hanno gia' aderito 231 Comuni
della Calabria, un Consorzio di Comuni della Locride, 6 Comunita'
Montane, il CST Casali Cosentini. Area tecnologica dedicata al Trasporto
Pubblico Locale, ancora presente all' Euro P.A., si presenta Trasport@ndo,
supporto on line per definire e monitorare la qualita' dei servizi
per la mobilita' dei cittadini, fornendo nel contempo informazione
all'utenza, provvisto di un portale strutturato su di un Osservatorio
dedicato. Ancora per l' intervento nelle politiche del lavoro, il
numero verde S.O.S. lavoro Provincia di Cosenza 800.53.53.2, rivolto
sia ai disoccupati che alle aziende con l'obiettivo principale di
facilitare l'incontro tra domanda ed offerta, intermediandole''. ''Come
sottolineato nel corso del Salone delle Autonomie Locali - conclude
la nota - l' attivita' del Numero Verde ha evidenziato un indice di
gradimento altissimo: 12.433 contatti nel 2005, con un incremento
del 26% rispetto all' anno precedente. Un dato significativo: il 95%
delle telefonate e' stata fatta da disoccupati, fra i quali hanno
prevalso le donne, ben il 62%. Presenti a Rimini, tra gli altri, nell'
apprezzato e frequentato stand del padiglione C7, Luigi Oliva, responsabile
dei Servizi Informatici della Provincia di Cosenza, i consiglieri
Michele Ambrogio, Antonio Belmonte, Flaviano Federico''.
A
Civita, sequestra la ex ragazza e la picchia: uomo arrestato dai carabinieri
17/06 Un giovane V.D., di 31 anni, di Civita, e' stato arrestato
dai carabinieri della Compagnia di Castrovillari per il reato di sequestro
di persona in esecuzione di un' ordinanza di custodia cautelare emessa
dal Gip del locale Tribunale. V.D., secondo quanto hanno riferito
i militari, il giovedi' scorso, per futili motivi, avrebbe costretto
una ragazza, che si trovava a bordo dell' autovettura del proprio
fidanzato, a seguirlo sulla propria auto. Dopo averla condotta in
una zona isolata avrebbe percosso la donna, provocandole lesioni guaribili
in dieci giorni. Al giovane sono stati concessi gli arresti domiciliari.
Brevi
di cronaca da Rossano e Castrovillari
17/06 A Rossano i carabinieri della Compagnia di Rossano hanno arrestato
un uomo, gia' agli arresti domiciliari, per evasione e resistenza
a pubblico ufficiale. – A Castrovillari carabinieri hanno denunciato
in stato di liberta' cinque persone per violazione degli obblighi
della sorveglianza speciale.
Anziano
perde la vita in un incidente sulla strada di Laurignano
16/06 E' giunto cadavere in ospedale l'uomo di 81 anni che per cause
che sono in via d'accertamento da parte dei carabinieri della compagnia
di Cosenza diretti dal capitano simone Pacioni e' finito in un burrone
con la sua utilitaria sulla provinciale Cosenza Laurignano. Si tratta
di Francesco Beltrano che subito dopo l'uscita di strada e' stato
soccorso da un'ambulanza del 118; l'uomo pero' e' deceduto durante
il trasporto in ospedale.
Indagine
della Finanza sull’Alberghiero di Castrovillari: Informazione
di garanzia a dirigente
16/06 La Guardia di finanza ha notificato un' informazione di garanzia
al dirigente scolastico dell' Istituto alberghiero di Castrovillari,
Santino Di Stasi, indagato per abuso d' ufficio. L' informazione di
garanzia e' stata emessa nell' ambito di un' inchiesta condotta dai
sostituti procuratori della Repubblica di Castrovillari Sandro Cutrignelli
e Baldo Pisani. I finanzieri della Tenenza di Castrovillari hanno
anche eseguito una perquisizione nell' istituto alberghiero, su delega
dei sostituti Cutrignelli e Pisani, sequestrando, secondo quanto si
e' appreso, alcuni documenti.
Task
Force di PS inviata a Lamezia. Soddisfazione del Sindaco Speranza.
16/06 L' invio di una task force di investigatori per contrastare
''con maggiore incisivita''' la criminalita' nella zona di Lamezia
Terme, in Calabria e' stato concordato in sede interforze dal Dipartimento
di Pubblica sicurezza, a seguito dei recenti episodi delittuosi verificatisi
nella zona. La task force sara' formata da esperti della Polizia di
Stato, dell' Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della
Dia per fornire un adeguato supporto specialistico agli uffici ed
ai comandi territoriali, gia' impegnati nell' azione di contrasto.
Il Direttore centrale della Polizia Criminale, prefetto Alessandro
Pansa, e' stato incaricato di coordinare l' iniziativa.
Il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, si e' detto ''molto
soddisfatto'' per la decisione di inviare in citta' una task force
concordata in sede interforze dal Dipartimento di pubblica sicurezza.
''Gia' stamattina - ha aggiunto Speranza - il viceministro Minniti
mi aveva telefonato per informarmi del fatto che stava seguendo personalmente
la situazione di Lamezia Terme e che si stava approfondendo la possibilita'
di risposte concrete e positive in favore della nostra comunita'.
Il fatto che cosi' celermente sia stata presa una decisione conferma
la mia fiducia e ringrazio Minniti, il ministro Amato e l' intero
Governo per questo primo segnale di attenzione nei nostri confronti''.
Inoltre il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, ha reso noto
di avere ricevuto stamattina una telefonata del vice ministro dell'Interno,
on. Marco Minniti. "L' on. Minniti, nel corso del colloquio telefonico,
- ha aggiunto Speranza - ha voluto approfondire con me i drammatici
avvenimenti che hanno investito la nostra comunità. Inutile
dire che ho molto gradito questo segno d' attenzione del quale gli
sono grato. Il vice ministro era già dettagliatamente informato
su tutto perché, mi ha spiegato, ha fin dall' inizio e personalmente
seguito la vicenda". "Il vice ministro Minniti - ha detto
ancora Speranza - mi ha garantito che continuerà ad occuparsi
di quanto sta avvenendo per dare una risposta che garantisca la sicurezza
dei nostri concittadini in modo stabile e quotidiano. Nel ringraziare
l'on. Minniti per quanto sta facendo, gli ho chiesto di partecipare
a una riunione istituzionale a Lamezia quanto prima, trovando la sua
disponibilità".
Si
indaga sulla vita privata dell’uomo ucciso a Lamezia
16/06 Sono indirizzate verso la vita privata e professionale le indagini
dei carabinieri per fare luce sull' omicidio del rappresentante di
gioielli Luciano Rotundo, di 41 anni, ucciso ieri sera a Lamezia Terme.
Secondo quanto si è appreso in ambienti investigativi, allo
stato verrebbe esclusa la matrice della criminalità organizzata.
Un' ipotesi, quest' ultima, che è basata sulle modalità
del delitto. Secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri, i killer
hanno atteso l' arrivo di Rotundo davanti al cancello che immette
nel cortile della palazzina nella quale l' uomo abitava con la compagna,
con la quale avrebbe dovuto sposarsi a breve, e la figlia piccola.
Quando Rotundo, a bordo della sua auto Bmw, è arrivato e si
è fermato per aprire il cancello elettrico, uno dei due ha
sparato un colpo di pistola calibro 7.65. L' uomo è riuscito
però ad accelerare e ad entrare nel cortile. Uno dei due sicari
lo ha inseguito ed ha sparato altri quattro colpi dentro la vettura,
che aveva il finestrino dal lato guida abbassato. Quindi è
tornato dal complice ed a bordo di uno scooter è fuggito. In
ambienti investigativi si fa rilevare che la criminalità organizzata
lametina, solitamente, usa altre modalità: gli omicidi sono
più eclatanti e spesso vengono compiuti in luoghi affollati,
vengono usate armi più potenti e motociclette di grossa cilindrata.
Anche l' ipotesi della rapina è stata scartata dopo che nell'
auto è stata trovata la borsa di Rotundo contenente gioielli
e denaro. Tra l' altro viene ritenuto improbabile che i due siano
fuggiti perché disturbati da qualcuno o da qualcosa prima di
riuscire ad impossessarsi della borsa. Rotundo stava aprendo una gioielleria
a Lamezia Terme. Nelle scorse settimane il locale, in fase di ristrutturazione,
aveva subito un danneggiamento. Ignoti avevano incendiato la serranda.
Un particolare ritenuto non sufficiente a giustificare un omicidio
da parte del racket delle estorsioni. Rotundo, secondo quanto è
stato riferito dagli investigatori, era stato indagato in passato
per truffa. Inoltre, avrebbe avuto un carattere irruente. Gli investigatori
stanno quindi cercando di appurare se nel recente passato possa avere
avuto contrasti con qualcuno.
Le
associazioni antiracket ai funerali dell’agricoltore ucciso
dalla ndrangheta
16/06 Le associazioni antiracket calabresi parteciperanno domenica
prossima a Vibo Valentia ai funerali di Fedele Scarcelli, di 71 anni,
l' agricoltore ucciso a Briatico ed il cui cadavere carbonizzato e'
stato trovato nella sua auto data alle fiamme. Scarcelli, secondo
un' ipotesi investigativa, potrebbe essere stato ucciso per vendetta
per avere denunciato un' estorsione subita. ''Accanto alla famiglia
e agli imprenditori calabresi delle associazioni antiracket, uniti
in questa triste circostanza - e' detto in un comunicato diramato
da Maria Teresa Morano, coordinatore delle associazioni antiracket
calabresi - ci saranno anche i colleghi di tutte le associazioni aderenti
alla Fai, la Federazione delle associazioni antiracket ed antiusura
italiane, insieme al presidente onorario, Tano Grasso, ed al presidente
in carica, Giuseppe Scandurra. La storia personale e il valore della
scelta di Fedele Scarcella e di tutti gli imprenditori che come lui
denunciano il racket delle estorsioni - si afferma ancora nella nota
- devono diventare un patrimonio comune ed un richiamo a tutta la
societa' civile per un comune impegno nel contrasto a tutte le forme
di sopraffazione e violenza mafiosa''
Truffa
da un milione di euro scoperta nel vibonese
16/06 Ammonterebbe ad oltre un milione di euro la truffa consumata
ai danni di una quarantina di ditte produttrici di attrezzi agricoli
e concimi, sparse su tutto il territorio nazionale, scoperta dai carabinieri
nel Vibonese. Si tratta comunque di un bilancio provvisorio in quanto
continuano ad affluire altre denunce che segnalano modalità
e termini del raggiro perpetrato ai loro danni da alcuni commercianti
vibonesi e alle cui spalle ci potrebbe essere una più vasta
organizzazione. Secondo quanto accertato dai carabinieri, gli appartenenti
all' organizzazione aprivano dei centri di vendita e quindi ritiravano
la merce dai fornitori: trattori, motoseghe, decespugliatori, concimi
e tutto quanto serve nel settore agricoltura. Le prime forniture venivano
pagate puntualmente, ma col passare del tempo i fornitori, nel portare
gli assegni all' incasso, se li sono visti respingere per estinzione
dei conti. Nel contempo, però, la merce acquistata e consegnata
veniva venduta ad altri commercianti in nero o addirittura occultata,
mentre successivamente veniva chiusa l' attività. Da qui la
difficoltà dei militari dell' Arma nell' individuare i titolari
delle aziende. Solo alcuni sono stati identificati e denunciati. Le
indagini dei carabinieri di Vibo Valentia e di Sant' Onofrio sono
ancora in corso e mirano ad accertare l' esatta entità della
truffa.
Truffe
alla UE: sette denunce della Finanza a Roccella Jonica
16/06 La Tenenza di Roccella Jonica della Guardia di finanza ha denunciato
in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Locri
due fratelli, M.Z. e P.Z., titolari di altrettante aziende, e altre
cinque persone con l' accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato
e dell' Unione europea, malversazione, emissione ed utilizzo di fatture
per operazioni inesistenti. Le denunce sono scattate a seguito di
controlli da parte dei finanzieri nell' ambito di un' operazione denominata
"Patti chiari" finalizzata alla verifica del corretto utilizzo
delle somme percepite da alcune imprese nell' ambito dei Patti territoriali
per la Locride, e dei finanziamenti comunitari per l' incentivazione
delle attività agricole. Dall' analisi dei tabulati forniti
dal Ministero dell' Economia e delle Finanze, che riepilogano i soggetti
beneficiari delle agevolazioni, i militari hanno eseguito un controllo
nei confronti di due aziende agricole, con sede a Gioiosa Jonica,
una delle quali, gestita da M.Z., aveva beneficiato di un finanziamento
pubblico rientrante nel Patto territoriale della Locride per un importo
di circa 300 mila euro per la realizzazione di un agriturismo. L'
altra azienda, gestita dalla sorella, P.Z., aveva ricevuto finanziamenti
comunitari per circa 200 mila euro per lo sviluppo delle aree rurali.
L' esame della documentazione contabile e bancaria acquisita ha evidenziato
i titolari delle due aziende avessero ripetutamente chiesto ed ottenuto,
per diversi anni, finanziamenti di natura comunitaria e nazionale,
utilizzando sempre lo stesso iter procedurale. I contributi percepiti
avevano per oggetto la ristrutturazione di fabbricati rurali e l'
acquisto di macchine agricole. Per i fabbricati le opere risultavano
essere state fatte da una piccola impresa edile che non aveva alcuna
capacità operativa per poterle realizzare. Inoltre, i pagamenti
delle fatture emesse dall' impresa edile e non solo, che risultavano
saldate con assegni, dopo un breve giro, rientravano nella disponibilità
delle aziende agricole. I titolari delle due aziende, per giustificare
i pagamenti delle fatture passive, esibivano i medesimi assegni per
i diversi fornitori in modo da aumentare l' ammontare del finanziamento.
Il sistema di frode architettato dai due fratelli è risultato
particolarmente insidioso dal momento che se il controllo fosse stato
eseguito nei confronti di uno solo di loro sarebbe stato difficile
scoprire il raggiro ai danni dello Stato e della Comunità europea.
La Procura della repubblica di Locri ha disposto il sequestro preventivo
delle disponibilità bancarie dei due fratelli per circa 500
mila euro, pari alla somma dei finanziamenti indebitamente percepiti.
Strage
di cani a Dipignano
16/06 (AT) Il risveglio della mattina del 15 Giugno 2006 per gli
abitanti della contrada Cappuccini di Dipignano verrà ricordata
come un incubo. Numerosi cani e decine di gatti sono morti apparentemente
a causa di decine di polpette avvelenate gettate per le strade, e
nei recinti di ville private della contrada. Per passare con le macchine
si sono dovuti evitare vari cadaveri di cani appena morti in mezzo
alla strada. La mattanza è continuata fino al giorno seguente,
tra le urla strazianti degli animali agonizzanti. Già due anni
fa si era verificata in contrada Cappuccini la stessa situazione,
con la morte di altri 20 cani. I proprietari degli animali uccisi
hanno sporto denuncia ai carabinieri, che si sono impegnati a svolgere
approfondite indagini, e alcuni cadaveri sono stati prelevati dall’Istituto
Zooprofilattico perché vengano eseguite le autopsie per determinarne
la causa della morte. Il sindaco di Dipignano Roberto Perri ha condannato
questa barbara circostanza, e si è riservato di costituirsi
parte civile al fianco dei proprietari degli animali barbaramente
uccisi, qualora le indagini mettano in luce precise responsabilità.
Gandhi disse che la civiltà di un popolo si misura dal rispetto
che ha per gli animali.
Brevi
di cronaca da Luzzi
16/06 Un operaio di Luzzi, in provincia Cosenza, e' stato arrestato
dai carabinieri della locale Stazione, in flagranza di reato con l'accusa
di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e minaccia grave.
Calabria
martoriata dalla criminalità: Ucciso a colpi di pistola un
rappresentante di gioielli a Lamezia
15/06 Un rappresentante di gioielli, Luciano Rotundo, e' stato ucciso
a Lamezia Terme con alcuni colpi di pistola. L'uomo e' morto poco
dopo il ricovero in ospedale. Il fatto e' accaduto in localita' Quattrocchie
di Lamezia Terme, nelle vicinanze dell'abitazione dell'uomo. L'omicidio,
secondo le prime notizie, e' stato compiuto intorno alle 21. Rotundo,
quando e' stato affrontato dal killer, era a bordo della sua automobile,
una Bmw, nel cortile antistante la palazzina in cui abitava, nei pressi
del cimitero del quartiere Nicastro. Contro l'uomo sono stati sparati
almeno cinque colpi di pistola, probabilmente calibro 9. Rotundo non
e' morto sul colpo. Soccorso e' stato portato subito in ospedale dove,
pero', e' morto per le gravi ferite riportate. A bordo dell'auto,
secondo quanto si e' appreso, polizia e carabinieri, subito intervenuti
sul posto, non hanno trovato la valigetta con i preziosi, ma, al momento,
non sarebbe stato ancora appurato se sia stata portata via dal sicario
o se Rotundo non l'aveva con se'. Sposato e padre di una bambina,
Saverio Rotundo, risultava residente a Catanzaro, ma era domiciliato
a Lamezia Terme. Secondo le ricostruzioni fatte dagli investigatori
sarebbero stati due uomini a sparare contro Luciano Rotundo. I due
sono poi fuggiti a bordo di una moto. Sempre secondo la prima ricostruzione
del delitto, i due hanno atteso l'arrivo di Rotundo nel cortile della
sua abitazione. Quando l'uomo e' arrivato, uno dei due ha sparato
almeno cinque colpi di pistola. Quindi, insieme al complice, a bordo
della moto, si e' allontanato dal luogo dell'agguato. Rotundo, sposato
e padre di una bambina piccola, non e' morto sul colpo. E' stato soccorso
da un' ambulanza del 118, ma e' deceduto durante il trasporto verso
l'ospedale e non, come si era appreso in un primo momento, dopo il
ricovero nel nosocomio. Sul luogo dell'omicidio, gli investigatori
hanno trovato alcuni bossoli che ad un primo esame sembrano essere
calibro 9. I reperti saranno comunque sottoposti a perizia balistica
per accertare in maniera definitiva il calibro. Dalla ricostruzione
della dinamica del delitto, seppure in una prima fase, gli investigatori
sembrano propensi a parlare di un vero e proprio agguato. Il che porterebbe
ad escludere l'ipotesi di una rapina. Anche perche', dalle prime indicazioni,
sembra che i killer siano entrati in azione non appena Rotundo e'
arrivato nel cortile della palazzina di tre piani in cui abitava a
bordo della sua Bmw. Sul movente del delitto i carabinieri del Reparto
operativo di Catanzaro e quelli della Compagnia di Lamezia Terme,
che conducono le indagini, non escludono alcuna ipotesi. Rotundo,
in ogni caso, dai primi accertamenti, risultava essere incensurato.
Gli investigatori stanno adesso sentendo i familiari della vittima
e gli abitanti della zona alla ricerca di elementi utili per risalire
agli autori del delitto. Il luogo in cui e' avvenuto il delitto e'
nelle vicinanze del cimitero del quartiere Nicastro in una zona abbastanza
isolata, a circa tre chilometri dal centro dei Lamezia Terme.
Appartenente
al clan dei Mancuso arrestato a Milano con un arsenale di armi
15/06 Fucili mitragliatori, pistole mitragliatrici, revolver, bombe
a mano, un migliaio di munizioni, kit per la confezione artigianale
di munizioni: "uno dei più rilevanti sequestri di armi
negli ultimi anni nel milanese" è stato fatto a Seregno
dai carabinieri di Monza. In carcere è finito Salvatore Mancuso,
di 39 anni di Limbadi, appartenente all’omonima cosca. L'arsenale
era nascosto in un carrello da traino con la copertura di metallo,
chiusa con un lucchetto, "immediatamente trasferibile - si legge
in un comunicato dei carabinieri - e pronto all'uso in località
anche distanti dal luogo del rinvenimento. Le armi sono efficienti
e in perfetto stato di conservazione. L'uomo, con precedenti per stupefacenti
e armi, residente a Giussano (Milano) e a carico del quale non risultavano
provvedimenti restrittivi, è stato notato tempo fa dagli uomini
del reparto territoriale di Monza nei pressi di un palazzo di Seregno
(Milano) e dall'osservazione dei suoi spostamenti si è arrivati
all'arsenale, che si trovava in un box nelle sue disponibilità.
Salvatore Mancuso, ora, è rinchiuso nel carcere di Monza. "Abbiamo
tenuto d'occhio il carico d'armi per un po' di tempo - ha spiegato
Antonio Pizzi, procuratore della Repubblica di Monza - ma ad un certo
punto per timore che potesse essere trasferito siamo intervenuti".
"Il tipo e la cura con cui sono state conservate le armi, tra
cui spiccano numerosi silenziatori e fucili di precisione - ha detto
il colonnello Alfonso Manzo, comandante del Reparto territoriale di
Monza - indica chiaramente che queste armi potevano essere utilizzate
per omicidi e agguati"
Continua
la protesta dei lavoratori della Bocoge
15/06
Questa mattina gli operai della Bocoge hanno marciato pacificamente
dal cantiere dell’Unical a piazza Matteotti di Rende. Oltre
100 manifestanti si sono riversati per le strade del Comune per tenere
viva l’attenzione delle Istituzioni locali sulla vertenza del
Polo tecnologico. L’incontro fra i sindacati e la Regione è
fissato per domani ma l’agitazione è permanente fino
all’esito delle trattative. Gli operai sono stati chiari. <Ci
attendiamo un segnale ed un ragionamento inequivocabile dalla Regione>,
dichiarano, <ma non siamo pronti ad abboccare di nuovo all’amo
delle promesse. Dopo tutti questi mesi non bastano le belle parole,
sono necessari i fatti. Siamo esasperati dalla mancanza di certezze
sulla prosecuzione dei lavori e dai rinvii dei tavoli istituzionali.
Annaspiamo in una cassa integrazione straordinaria non ancora approvata
dal Ministero del Lavoro e senza alcuna anticipazione economica>.
I lavoratori guardano con sospetto il fermo-lavori al Cubo di Economia
che, comunque, definiscono <un provvedimento tampone sul quale
non ci si deve cullare. Noi combattiamo, principalmente, per la realizzazione
del Polo Tecnologico, la panacea di tutti i mali>. E sono doppiamente
motivati nell’obiettivo. Tutelare il loro posto di lavoro e
garantire un futuro “calabrese” ai figli che studiano
nell’Università che, senza un centro scientifico, non
avrebbe alcun significato. <Ma la protesta pacifica di oggi>,
affermano Pasquale Costabile della Segreteria Filca Cisl, Bruno Marte
Segretario generale della Feneal Uil e Umberto Calabrone della Fillea
Cgil, <ha lo scopo soprattutto di coinvolgere l’ente comunale
nell’Odissea di questa vertenza. Il Comune rendese, in questi
anni, non si è mai schierato a favore dei suoi lavoratori né
ha mai preso posizione né ha mai accompagnato i sindacati nei
tavoli di concertazione. Eppure il Comune è legato alle controversie
del Polo Tecnologico da un filo doppio: l’opera ricade nel suo
territorio di competenza e la maggior parte dei lavoratori risiedono
a Rende>. Il nuovo sindaco Umberto Bernaudo ha ricevuto i lavoratori
al seguito dei rappresentanti sindacali, ha accolto le loro istanze
e ne ha sposato la causa. Domani, infatti, Bernaudo presenzierà
in veste ufficiale all’appuntamento con la Giunta regionale
a Catanzaro. La Filca Cisl, Fillea Cgil, Feneal Uil precisa che i
lavori dell’Unical dagli anni ’70 sono affidati in concessione
alla Bocoge e non in appalto come erroneamente qualche organo di stampa
ha diffuso. Oggi anche gli universitari del movimento “Resistenza
studentesca”, indipendente dal gruppo del “Filo Rosso”,
si è unito ai lavoratori con i quali condividono timori, speranze
e prospettive. I giovani rinnovano un invito alla solidarietà
di tutti gli studenti dell’Unical.
Brevi
di cronaca da Santa Maria del Cedro, Corigliano, Paterno
15/06 I carabinieri hanno arrestato a Santa Maria del Cedro due immigrati
rumeni, un uomo ed una donna, Sorin Stefan, di 27 anni, ed Ana Stefan,
di 30. I due, secondo quanto riferito dai carabinieri, non hanno ottemperato
al decreto di espulsione emesso nei loro confronti dal prefetto di
Cosenza. Sorin Stefan ed Ana Stefan sono stati portati, rispettivamente,
nelle carceri di Paola e Castrovillari. A Corigliano è stata
arrestata una persona per evasione dagli arresti domiciliari. All'uomo
è stata notificata una ordinanza emessa dal Gip del tribunale
di Rossano. A Paterno Calabro, infine, è stato arrestato un
uomo per inosservanza alle prescrizioni previste dalla misura della
sorveglianza speciale.
La
Finanza scopre un’evasione per 11 milioni di euro. Fatture false
per 5 milioni
14/06 La Guardia di Finanza ha scoperto un'evasione totale alle imposte
sui redditi per oltre 11 milioni di euro, con un'ulteriore emissione
di fatture false per 5 milioni, ed all'Iva per oltre 5 milioni d'euro.
Le indagini, condotte dal Nucleo di polizia tributaria del Comando
provinciale di Crotone e dirette dalla direzione della Procura della
Repubblica presso il Tribunale di Crotone, hanno consentito di ricostruire
un imponente fatturato attraverso indagini bancarie e centinaia di
controlli avvenuti nei confronti di aziende operanti su tutto il territorio
nazionale. Molte fatture, che riportano valori superiori al reale
ed altre totalmente false, sono state utilizzate per ottenere finanziamenti
pubblici per un valore complessivo di oltre 3 milioni di euro.
Esponenti
antiracket dai familiari della vittima nel vibonese. La Napoli scrive
al ministro Amato
14/06 Il presidente della Federazione Antiracket italiana, Mimmo
Comissotto, ha incontrato la compagna e i figli di Fedele Scarcella,
l'agricoltore di 71 anni ucciso a Briatico, nel vibonese, e il cui
cadavere è stato trovato carbonizzato nella sua automobile
bruciata. All'incontro ha partecipato anche il presidente del coordinamento
antiracket della Calabria, Maria Teresa Morano. Sul fronte delle indagini,
intanto, non emerge nessuna novità utile che possa portare
a scoprire gli autori e il movente del delitto. Gli investigatori
stanno compiendo verifiche nella vita professionale e privata di Scarcella.
Non viene inoltre esclusa l'ipotesi che l'omicidio sia una vendetta
del racket considerato che l'agricoltore, nel 1998 mentre era residente
nel reggino, denunciò due persone che gli estorcevano denaro.
Nell'ambito delle indagini sono in corso verifiche anche dal punto
di vista patrimoniale. Tra i carabinieri di Vibo Valentia e negli
ambienti della magistratura, però, viene mantenuto il massimo
riserbo. Domani, intanto, dovrebbe svolgersi l'autopsia che dovrà
chiarire in che modo è stato ucciso Scarcella. Per avere la
certezza dell'identità del cadavere, intanto, si è in
attesa dell'esito dell'esame del Dna. Fedele Scarcella era proprietario
di alcuni terreni a Briatico interessati a una lottizzazione. Non
è escluso che l'agricoltore, nelle ultime settimane, stesse
concentrando la sua attenzione sulla possibilità di cedere
i terreni ed anche sul costo della vendita. Scarcella, secondo quanto
si è appreso a Briatico, nonostante fosse ufficialmente residente
a Filogaso si spostava periodicamente in alcuni appartamenti che aveva
acquistato nel vibonese. Nell'ambito investigativo non si esclude
che la sera del delitto l'uomo si sia recato nei pressi della spiaggia
di Briatico per un appuntamento con una persone che poi lo ha ucciso.
La Fiat Uno della vittima sarebbe stata poi incendiata per eliminare
qualsiasi traccia utile per risalire agli autori del delitto.
La deputata di An Angela Napoli ha presentato un' interrogazione al
Ministro dell' Interno per sapere se "se disponga di informazioni
sulla matrice degli omicidi ed attentati" compiuti recentemente
nel vibonese e "sulla preoccupante ascesa della pressione criminale
sul territorio" e "quali urgenti iniziative intenda assumere
per garantire le massime condizioni di sicurezza dei cittadini di
quell'intero territorio". "Nei giorni scorsi - ha sostenuto
la Napoli - un gravissimo fatto di sangue, consumato a Briatico, ha
destato viva preoccupazione in tutti i cittadini calabresi. E' stato,
infatti, trovato carbonizzato nella sua auto il corpo dell' imprenditore
Fedele Scarcella, componente dell'associazione 'Sos Impresa'. Scarcella
aveva nel 1998 denunziato e fatto arrestare i suoi aguzzini in Gioia
Tauro e nel 2000 si era trasferito in provincia di Vibo Valentia.
Poiché l' imprenditore era diventato un attivista dell'antiracket,
il suo omicidio ha destato viva preoccupazione nell' intera Calabria.
Il corpo carbonizzato di Scarcella è, peraltro, stato trovato
nel vibonese, dove da qualche mese si sta assistendo ad una preoccupante
ascesa dell' attività criminale evidenziata da quotidiani attentati
ed atti intimidatori". "Gli operatori turistici, gli imprenditori,
i commercianti ed i professionisti - ha proseguito la parlamentare
- sono stritolati dai clan che impongono mazzette, forniture, operai,
e guardianie. Anche se nei giorni scorsi il processo d' appello ha
sancito, per la prima, volta l' esistenza del clan mafioso dei Mancuso
di Limbadi, assicurando alla sbarra 31 persone coinvolte nell' operazione
Dinasty, i loro sostituti e le giovani leve, assetate di dominio,
esercitano quotidianamente le loro pressioni sull' intero territorio.
Tutti gli imprenditori sono sfiduciati di fronte alla strategia del
terrore posta in essere dagli uomini della 'ndrangheta. Colpi di pistola
contro esercizi commerciali, incendi di automobili, furgoni e attrezzi
agricoli, attentati incendiari contro fabbriche, videoteche e lidi,
persino colpi di pistola contro l' auto del capogruppo di opposizione
del Comune di Briatico, nel cui territorio è stato ritrovato
il cadavere carbonizzato dell' imprenditore Scarcella: il tutto non
può lasciare privi di grande paura e preoccupazione i cittadini
di quel territorio". "Poche settimane fa, in pieno centro
a Vibo Valentia - ha concluso Angela Napoli - è stato, altresì,
ucciso il pastore Pasquale Franzé. Ieri l' ultimo preoccupante
appello lanciato dal Presidente degli industriali calabresi, Filippo
Callipo".
Protesta
dei pescatori, ancora disagi sulla linea ferroviaria
14/06 E' ripresa alle 17,45 la circolazione ferroviaria lungo la
linea Reggio Calabria-Paola. I manifestanti, circa 200 pescatori,
che avevano occupato la stazione di Bagnara alle 16,35 di ieri, hanno
lasciato liberi i binari poco dopo le ore 17, bloccando, quasi contemporaneamente
i binari della stazione di S. Lucido Marina. Un blocco, quest'ultimo,
durato però circa mezz'ora: alle 17,45, infatti, i manifestanti
hanno lasciato la stazione. Le occupazioni dei binari in Calabria
hanno provocato forti disagi al trasporto ferroviario in tutta Italia.
Nonostante l'avvenuto sblocco della situazione, la circolazione dei
convogli, secondo quanto riferito da Trenitalia, resta critica a causa
del ritardato passaggio verso nord soprattutto dei treni notte, che
non saranno quindi disponibili in molte stazioni del settentrione.
Trenitalia, è scritto in una nota, "ha già potenziato
al massimo la macchina dell'assistenza, ma invita comunque i viaggiatori
a informarsi in stazione prima di mettersi in viaggio. Per affrontare
l'emergenza, infatti - prosegue la nota - Trenitalia aveva predisposto
un'apposita task force che ha curato i servizi sostitutivi con i pullman
tra le stazioni di Villa San Giovanni, Gioia Tauro, Rosarno, Lamezia
e Paola, e le navette veloci di Rfi tra i porti di Messina e Gioia
Tauro. Circa quindicimila i viaggiatori trasbordati; garantita dal
personale di Trenitalia anche l'assistenza a numerosi disabili".
"La protesta minacciata dai pescatori di Bagnara Calabra sarebbe
uno sconsiderato atto contro la natura e un segnale di disprezzo per
il futuro dell'uomo". A sostenerlo è il coordinatore regionale
dell' Enpa della Calabria, Aldo Pirillo, circa la protesta dei pescatori
calabresi. "Non è stata sufficiente - ha aggiunto - la
procedura di infrazione aperta dalla commissione Ue contro l'Italia
per il mancato rispetto delle direttive europee. Il mare non deve
essere saccheggiato, tra l'altro con metodi illegali, per l'interesse
economico di pochi. Sono migliaia gli animali che muoiono ogni giorno
a causa di reti che, gettate in mare, continuano a mietere vittime
tra i pesci; spesso a soccombere nelle reti sono anche i delfini e
i piccoli cetacei". "Chiediamo - ha concluso Pirillo - al
Governo un giro di vite e una particolare attenzione alle norme comunitarie:
basta con i metodi di pesca che impoveriscono il mare e che rischiano
di consegnare alla future generazioni un ambiente marino depauperato
e profondamente alterato a causa dell'egoismo umano"
Processo
G8/Diaz: Un poliziotto afferma “Una situazione tranquilla”
14/06 Doveva essere, quella di stamani, la prima udienza del processo
per i fatti accaduti nella scuola Diaz in cui erano chiamati a deporre
cinque agenti che parteciparono all'irruzione nella scuola Pascoli,
durante il G8. A presentarsi davanti ai giudici è stato però
solo l'agente scelto Sandro Santopolo, calabrese. Incalzato dalle
domande dei pm Enrico Zucca e Francesco Cardona Albini, l'agente ha
raccontato che quando entrò in una stanza della scuola Pascoli
vide delle persone inginocchiate con le mani sulla testa. Alla domanda
del pm se quella posizione fosse stata ordinata da qualche poliziotto,
Santopolo ha risposto negativamente, suscitando ilarità tra
i rappresentanti delle parti civili. "Dopo alcuni minuti - ha
aggiunto - dato che la situazione era alquanto tranquilla, uscivo
dallo stabile per avere nuove disposizioni". Dopo il poliziotto
ha deposto la teste Angela Petrone, di Foggia, la quale ha raccontato
l'irruzione della polizia nella scuola Diaz. "Gli agenti - ha
detto - lanciavano ingiurie e minacce nei nostri confronti del tipo:
'Bastardi, assassini, ve la faremo pagare'". L'udienza proseguirà
domani con altri testi, tra cui la parlamentare europea Luisa Morgantini.
Brevi
di Cronaca da Corigliano, Castrovillari, Catraro, Mangone
14/06 A Corigliano i carabinieri hanno arrestato stamani, Giovanni
Arturi, di 27 anni, del luogo, già agli arresti domiciliari
per estorsione, in esecuzione di un' ordinanza di custodia cautelare
in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Rossano. Il Gip ha disposto
l' arresto in quanto Arturi non si era adeguato agli obblighi imposti
dalla misura degli arresti domiciliari. A Castrovillari, un camion
di proprietà di una impresa di calcestruzzi è stato
danneggiato da un incendio sulle cui cause sono in corso accertamenti.
Il mezzo era parcheggiato all'interno del cortile dell'azienda quando
è stato travolto dalle fiamme. L'incendio é stato spento
dai vigili del fuoco. L'episodio è stato denunciato agli agenti
della polizia di stato che hanno avviato le indagini. A Cetraro è
stata arrestata una persona per inosservanza degli obblighi imposti
dalla sorveglianza speciale. A Mangone è stato arrestato un
giovane per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti
e resistenza a pubblico ufficiale.
La
Finanza blocca traffico di droga tra Bologna e Rossano: cinque arresti
13/06
La Guardia di Finanza di Rossano, in provincia di Cosenza, ha arrestato
cinque giovani, di cui non sono state rese note le generalita', nel
corso di un'operazione contro lo spaccio di sostanze stupefacenti.
Una pattuglia delle Fiamme Gialle in servizio di prevenzione e repressione
dei traffici illeciti sulla strada statale 106, in localita' S. Irene,
ha sottoposto ad un controllo di routine un autocarro con a bordo
quattro giovani rossanesi, provenienti da Bologna. A seguito di un
accurata ispezione dell'automezzo, supportata dal cane antidroga 'It',
e' stato possibile scoprire, abilmente occultati all'interno di una
cassetta portattrezzi, 2 panetti di sostanza stupefacente del tipo
hashish, per un peso complessivo di 200 grammi, che, una volta 'tagliati',
avrebbero potuto fruttare lo spaccio di centinaia di dosi. Si e' proceduto
cosi' all'arresto dei 4 giovani, oltre al sequestro della sostanza
stupefacente, di 6 telefonini e dell'autocarro utilizzato per il trasporto
della droga. Il rinvenimento dell'ingente quantitativo di hashish,
unito all'individuazione di un pericoloso canale di smercio di sostanza
stupefacente proveniente dalla citta' di Bologna verso l'hinterland
rossanese, ha consentito di avviare un'immediata attivita' investigativa,
finalizzata a ripercorrere le rotte dell'approvvigionamento della
sostanza stupefacente. E' stato, cosi', attuato un dipositivo operativo
che ha portato le fiamme gialle sulle tracce di un altro giovane rossanese,
domiciliato a Bologna, citta' dove, come gli arrestati, vive per motivi
di lavoro. L'attivita' di osservazione, pedinamento ed appostamento,
effettuata a Bologna per alcuni giorni, con l'assistenza del reparto
territoriale della citta' felsinea, ha confermato l'ipotesi investigativa
delle Fiamme Gialle di Rossano, che, pertanto, hanno eseguito, una
perquisizione locale, delegata dalla Procura della Repubblica del
tribunale di Rossano, in un appartamento nella disponibilita' del
giovane. Nell'abitazione bolognese, sono stati rinvenuti 200 grammi
di sostanza stupefacente del tipo hashish, suddivisi in piu' pezzi,
oltre a 5 grammi di marijuana, 55 semi di canapa indiana nonche' sostanza
(mannite, ammoniaca e bicarbonato) ed attrezzatura varia per il taglio
e la preparazione delle dosi, 1.600 euro in banconote di vario taglio
e 2 telefonini. Tutto il materiale e' stato sottoposto a sequestro,
con il conseguente arresto dell'uomo per detenzione illecita di sostanza
stupefacente ai fini di spaccio. All'interno di un armadio c'era un
vaso rettangolare contenente terriccio, utilizzato per la coltivazione
di canapa indiana e dotato di un impianto artigianale di riscaldamento,
composto da alcuni condensatori, per l'alimentazione di una lampada
posizionata nella parte superiore del vaso, e da un termometro digitale
per controllare il livello dell'umidita' e la temperatura.
Un
arresto e due denunce della Finanza a Schiavonea per contrabbando
13/06 Un cittadino ucraino, privo del permesso di soggiorno, è
stato arrestato e altri due stranieri, rispettivamente un ucraino
ed un lituano, sono stati denunciati in stato di libertà a
Schiavonea dai baschi verdi della Guardia di Finanza di Rossano. I
militari hanno anche sequestrato due autovetture con all' interno
circa 12 chili di tabacchi lavorati esteri introdotti illecitamente
nel territorio italiano. Al termine di un' attività di controllo
e di osservazione sul lungomare di Schiavonea, dove molti cittadini
extracomunitari smerciano vari prodotti provenienti dai paesi d' origine,
i finanzieri hanno operato delle perquisizioni che hanno consentito
il ritrovamento di 560 pacchetti di sigarette di contrabbando. L'
operazione dei 'baschi verdi' di Rossano si inserisce nel quadro dei
servizi di controllo del territorio predisposti su tutta la fascia
ionica del cosentino nei settori della repressione dell' immigrazione
clandestina e dei traffici illeciti
Spadare:
200 pescatori bloccano i treni a Bagnara.
La circolazione sulla linea ferroviaria tirrenica è interrotta
a causa di una manifestazione di circa 200 pescatori che hanno occupato
i binari nella stazione di Bagnara Calabra, nel reggino. I manifestanti,
secondo quanto si è appreso, protestano contro una norma dell'Unione
europea che vieta l'utilizzo delle reti da posa per la pesca, comunemente
dette "spadare". In seguito alla protesta i treni, sia locali
che a lunga percorrenza, sono stati fermati lungo il percorso nelle
prime stazioni utili. Trenitalia, tra le stazioni di Villa San Giovanni
e Gioia Tauro, sta organizzando un servizio sostitutivo con autobus.
E' in corso anche il potenziamento degli uffici di assistenza alla
clientela. Una protesta analoga a quella in corso oggi pomeriggio
si era svolta il 24 maggio scorso, sempre nella stazione ferroviaria
di Bagnara Calabra. Da Messina a Gioia Tauro Ferrovie dello Stato
ha organizzato una nave veloce per i viaggiatori di due treni notte:
il Sicilia-Torino (150 viaggiatori) e il Sicilia-Venezia (290 viaggiatori).
Il provvedimento, secondo quanto si apprende da Trenitalia, è
stato deciso a causa della protesta dei pescatori che hanno occupato
la stazione ferroviaria di Bagnara Calabra. I viaggiatori arriveranno
nella stazione ferroviaria Gioia Tauro da dove proseguiranno il loro
viaggio. Coloro che dovranno raggiungere Torino troveranno un treno
diretto mentre per i viaggiatori diretti a Venezia ci sarà
un treno per Roma da dove potranno proseguire.
''Esprimo il pieno sostegno alla Capitaneria di porto di Reggio Calabria
che sta effettuando controlli contro l'uso di spadare, non consentite
dall'Unione Europea. La linea del rigore indicata dal Ministero per
le Politiche agricole sul divieto di pesca con sistemi devastanti
per la fauna ittica ci trova d'accordo''. Lo afferma il presidente
della commissione Agricoltura Marco Lion commentando la protesta dei
pescatori a Bagnara Calabra. ''La comunita' scientifica - prosegue
Lion - e' concorde nel sostenere che il Mediterraneo e' un mare a
rischio per la riduzione ed in molti casi per la stessa sopravvivenza
del pescato. L'impegno dell'Italia dovra' proseguire facendo rispettare
le norme comunitarie e non consentire sistemi di pesca che provocano
una vera e propria mattanza anche contro cetacei e tartarughe. Le
spadare, come altri sistemi di pesca, sono dannose perche' riducono
la fauna ittica, provocando non solo un grave danno ambientale ma
anche economico a danno degli stessi pescatori, oggi e ancor di piu'
domani''
Giallo
dei canadair all’aeroporto di Reggio: Tripodi ne denuncia lo
spostamento, la Sogas nega, ProtCivile li smentisce
13/06 "Deve essere impedito il trasferimento della base operativa
della protezione civile e dei canadair da Reggio Calabria. E' necessario
sospendere il provvedimento, che dovrebbe decorrere dal prossimo 16
giugno e per questo chiedo l' intervento degli esponenti di governo
del centrosinistra per evitare quella che rischia di diventare una
vera e propria spoliazione ai danni della città, frutto di
una scelta miope e sbagliata partita stranamente dalla stessa città".
A sostenerlo, in una nota, è l' assessore regionale all' Urbanistica,
Michelangelo Tripodi. "Sembra che questa decisione - aggiunge
Tripodi - sia stata determinata da un' iniziativa assunta dal direttore
generale della Sogas, Luigi Salfa, che ha chiesto al dipartimento
della Protezione civile lo spostamento dei Canadair su uno scalo alternativo
a quello di Reggio Calabria per la stagione estiva. Tale richiesta
avrebbe dovuto essere almeno discussa con gli enti locali e con i
rappresentanti istituzionali della città, della Provincia e
della Regione. Lo spostamento degli aerei ad oltre 100 chilometri
di distanza produrrà un abbassamento dei livelli di garanzia,
tutela e sicurezza per tutta l' area dello Stretto, che nel periodo
estivo è particolarmente esposta al dilagare degli incendi".
"La presenza della base di protezione civile in questa fase -
conclude Tripodi - deve essere resa compatibile con tutte le altre
attività aeroportuali, in attesa di trovare una soluzione definitiva.
Sollecito la sospensione del trasferimento dei canadair e l' apertura
immediata di un tavolo di confronto per ricercare e trovare le soluzioni
adeguate per l' Aeroporto dello Stretto
"In merito alla voce, totalmente infondata, secondo la quale
la società di gestione dell'Aeroporto dello Stretto vorrebbe
spostare la base operativa della Protezione Civile su uno scalo alternativo,
si fa presente che oggi i due Canadair fanno base al Tito Minniti,
e vi rimarranno fino alla fine dell'anno in corso, posizionati uno
nello stand 4, l'altro nello stand dell'Aviazione Civile". E'
quanto scritto in una nota della Sogas, la società di gestione
dell'aeroporto di Reggio Calabria. "Proprio a garanzia del servizio
- prosegue la nota - questa società di gestione si è
anzi preoccupata, da mesi, di ottenere da Enac tutte le specifiche
autorizzazioni per permettere i posizionamenti dei Canadair, posizionamenti
che presentavano punti di criticità causati dall'esiguità
dello spazio disponibile. Forse la voce, mal riportata, fa riferimento
al fatto che il Dipartimento Protezione Civile ha chiesto nei mesi
scorsi di aggiungere altri 5 Canadair ai 2 già ospitati dal
Tito Minniti. Dopo un incontro tra il Direttore Generale, Luigi Salfa,
ed il Direttore Enac, Patrizia Terlizzi, verificando che ospitare
altri Canadair, e dunque impegnare il piazzale solo per i mezzi della
Protezione Civile, equivaleva a chiudere l'aeroporto civile, è
stata comunicata la disponibilità a mantenere per il 2006 due
soli Canadair, e la conseguente indisponibilità a prenderne
altri". "Almeno per il momento: è previsto - conclude
la nota - l'ampliamento dei parcheggi, in corso di progettazione,
e per il 2007 potranno essere destinati ulteriori nuovi spazi ai mezzi
della Protezione Civile. Per completezza di informazioni, si comunica
infine che lo scorso fine settimana sono stati spostati due Canadair,
che erano stati mandati in aggiunta ai due presenti ed operativi,
per poter procedere ai lavori in corso di pavimentazione ed interventi
air-side per la pista 11-29".
I Canadair antincendio sono stati spostati dall' aeroporto di Reggio
Calabria perche' lo ha chiesto la societa' Aeroporto dello Stretto
- Sogas Spa. Lo fa sapere la Protezione civile. Il Dipartimento riporta
una lettera del direttore della Sogas inviata lo scorso 11 maggio,
in cui la societa' spiega che ''la carenza di disponibilita' di parcheggi
sullo scalo e il contestuale intenso programma schedulato di voli
commerciali, che prevede attualmente quattro aeromobili in night stop,
costringe la scrivente a richiedere per la stagione corrente lo spostamento
della Vs. base operativa su uno scalo alternativo a quello di Reggio
Calabria''. Dunque, rileva la Protezione civile, ''il Dipartimento
non ha potuto fare altro che prendere atto della situazione e provvedere,
suo malgrado, al ridislocamento della flotta aerea dello Stato impegnata
nella lotta agli incendi boschivi nella sede alternativa strategicamente
piu' idonea''.
I
Carabinieri salvano tre persone in una barca alla deriva a Corigliano
13/06 I carabinieri della motovedetta di Corigliano Calabro hanno
soccorso e tratto in salvo tre persone che si trovavano a bordo di
una barca che era alla deriva a causa di un guasto al motore. L'avaria
al motore si è verificata mentre l'imbarcazione si trovava
ad un miglio dalla costa. Le tre persone che erano a bordo hanno contattato
i carabinieri e la motovedetta è intervenuta effettuando il
salvataggio
Revocato
lo stato di agitazione dei dipendenti il Comune di Praia a Mare
13/06 E' stato revocato lo stato di agitazione dei dipendenti del
Comune di Praia a Mare. La decisione e' stata presa in seguito all'
esito positivo dell' incontro, convocato per espletare un tentativo
preventivo di conciliazione, che si e' tenuto oggi nella Prefettura
di Cosenza. All' incontro ha preso parte il sindaco, Biagio Pratico',
accompagnato dal segretario comunale e dal responsabile dei servizi
finanziari. Erano presenti i rappresentanti delle organizzazioni sindacali
Cgil funzione pubblica e Diccap Sulpm. ''Dopo una circostanziata illustrazione
e discussione - e' detto in un comunicato - da parte dei rappresentanti
sindacali delle questioni poste a base dello stato di agitazione e
registrata l' ampia disponibilita' dell' Amministrazione comunale,
in tutti i livelli di competenza, politica e gestionale, a promuovere
un confronto per esaminare congiuntamente e nel merito le questioni
stesse, le organizzazioni sindacali hanno revocato lo stato di agitazione
dei lavoratori comunali''
Funerali
e lutto cittadino per la piccola Alice a Santa Sofia d’Epiro
13/06 Alcune centinaia di persone hanno partecipato oggi pomeriggio
a Santa Sofia D'Epiro ai funerali di Alice De Marco, la bambina di
sei anni morta in un incidente stradale avvenuto domenica nei pressi
di Bari. I funerali della bambina si sono svolti nella chiesa di S.
Atanasio il Grande. Il sindaco, Vincenzo Sanseverino, per il pomeriggio
ha proclamato il lutto cittadino. Al rito funebre hanno partecipato
anche i compagni di asilo di Alice che hanno lanciato sulla piccola
bara bianca confetti e fiori, sparsi anche lungo il percorso che porta
in cimitero. All' uscita dalla chiesa il feretro e' stato salutato
con un lungo applauso e dal volo di centinaia di palloncini.
Brevi
di cronaca da Cropalati, Corigliano,
13/06 A Cropalati, il personale del Norm della compagnia di Rossano,
coadiuvato dai carabinieri della locale stazione, ha arrestato due
persone, per resistenza a pubblico ufficiale. A Corigliano Calabro
quattro persone, tutte dello stesso nucleo familiare, sono state arrestate
dai carabinieri per produzione e detenzione di sostanze stupefacenti
e detenzione illegale di armi e munizioni. I carabinieri hanno compiuto
una perquisizione nell'abitazione dei quattro dove hanno trovato e
sequestrato nove piante di canapa indiana coltivate in vasi e, nascoste
in un armadio, 20 cartucce di calibro 22, due di calibro 12, un passamontagna
e una pistola a salve. Il Sostituto Procuratore di turno di Rossano
ha confermato gli arresti concedendo la scarcerazione dei quattro
in attesa del giudizio in quanto incensurati. E sempre a Corigliano
i militari del Nucleo Operativo della locale compagnia, hanno arrestato
un pregiudicato del luogo per evasione dagli arresti domiciliari.
La
Provincia di Cosenza stanzia 77 milioni di euro per “La via
delle Terme”
12/06 ''La Via delle Terme'' e' il nome del progetto integrato strategico,
che verra' presentato il 14 giugno alle ore 11,00, nel salone di presidenza
della provincia di Cosenza. Il progetto integrato strategico, e' una
delle direttrici strategiche individuate dal presidente della provincia
di Cosenza Mario Oliverio per lo sviluppo e la crescita del territorio,
coinvolgera' i cinque luoghi del termalismo della provincia di Cosenza
e prevede un totale di investimenti attivati pari a circa 77 milioni
di euro di cui 57,305 di finanza pubblica e 19,508 di cofinanziamento
privato. Oliverio spiega che ''sono molteplici, gli scopi specifici
del programma che vanno dalla ristrutturazione degli stabilimenti
di cure termali, alla espansione della capacita' ricettiva del sistema,
alla rinaturalizzazione della viabilita' esistente con previsione
di nuova viabilita', alla generale promozione e fruizione delle risorse
dell'area vasta presa in considerazione, tutti confluenti verso l'obiettivo
globale della rivilitalizzazione e valorizzazione della risorsa termale,
utilizzando quest'ultima come momento di lancio e sviluppo di un complesso
di attivita' economiche''. Alla conferenza saranno presenti oltre
Oliverio, Maurizio Nicolai e Massimo Chiodo, ideatori del progetto
integrativo strategico, Giovanni Soda, dirigente del settore programmazione
ed internazionalizzazione della provincia di Cosenza, i sindaci dei
comuni di Acquappesa, Guardia Piemontese, Cassano allo Jonio, Spezzano
Albanese e Cerchiara di Calabria.
Parte
la settimana espositiva “Arti e Mestieri” organizzata
dalla Provincia
12/06 Inizia, oggi a Rende, la seconda settimana espositiva dedicata
alle pelletterie, nell' ambito della manifestazione "Arti &
Mestieri d'altri tempi", organizzata dalla Provincia di Cosenza
in collaborazione con il Centro commerciale Metropolis, che proseguirà
fino al 30 giugno. La rassegna "Arti & Mestieri d'Altri Tempi",
è scritto in una nota della Provincia di Cosenza, che sta registrando
un notevole successo di visitatori, rappresenta una delle vetrine
più prestigiose dell' artigianato artistico e di tradizione
della Provincia, confermando la validità dell' idea voluta
dal presidente della Provincia, Mario Oliverio e dall' assessore provinciale
all' Artigianato, Mimmo Bevacqua. Altre due settimane tematiche saranno
dedicate all' esposizione del tessile e dei ricami, a partire, da
lunedì 19 giugno e dal 26 giugno, l' ultima settimana in cui
saranno in esposizione manufatti di ferro battuto e vetro. La Provincia
di Cosenza, grazie alla collaborazione delle Associazioni degli artigiani
e alla disponibilità del Centro commerciale Metropolis, anche
quest'anno è riuscita a mettere in vetrina la migliore produzione
dell' artigianato cosentino che vanta eccellenti artigiani nella lavorazione
della ceramica, del cuoio e delle pelli, del ferro battuto, del vetro,
e nel settore del tessile e ricamo, coniugando la tradizione dell'
artigianato con la modernità del Centro commerciale. "L'
artigianato artistico e di tradizione - spiegano il presidente Oliverio
e l' assessore Bevacqua - rappresenta ed interpreta le origini, la
cultura, le tradizioni del nostro territorio e, quindi, è fortemente
rappresentativo dell' identità della nostra Provincia. Per
questo motivo riteniamo importante che l' artigianato debba essere
sempre più sostenuto e valorizzato e che questa iniziativa,
da riproporre annualmente, possa rappresentare una valida occasione
per tanti artigiani per farsi conoscere ed apprezzare dal grande pubblico,
creando delle nicchie privilegiate per l' intero comparto". La
grande novità di questa seconda edizione, conclude la nota,
è stata la manifestazione itinerante, allestita in contemporanea,
nella piazza del Metropolis, denominata "Paesi Calabria storia
& sapori", e patrocinata dalla Provincia di Cosenza, che
dopo i primi quattro giorni di permanenza al Centro Commerciale Metropolis,
si è spostata per portare in mostra, con 60 stand in 23 Comuni,
la tradizione artigiana e le ricchezze storiche, culturali e naturalistiche
della Provincia di Cosenza.
Conclusa
l’iniziativa Field “Alumni networking”
12/06 Si e' conclusa a Tiriolo, col ritiro dei diplomi, la manifestazione
''Alumni Networking'' che sancisce la chiusura dei corsi dei laboratori
formativi Field presieduta da Mario Muzzi'. ''Ero sul punto di fare
le valige ed andarmene dalla Calabria. La mia attivita' di imprenditore
turistico non andava bene ed avevo deciso di trovare altrove la mia
strada''. A dirlo, secondo quanto riferito in un comunicato, e' stato
un imprenditore, Fernando, che ha raccontato di avere cambiato idea
per un corso per imprenditori bandito dalla Fondazione Field nel quadro
delle attivita' di laboratorio promosse dalla scuola di Tiriolo. ''Ho
letto il bando - ha raccontato - e ho deciso di partecipare alla selezione,
era la mia ultima chance. Per la verita' ho affrontato la selezione
per l' ammissione al corso senza particolare entusiasmo, con il sospetto
che si trattasse di una delle tante iniziative calabresi di formazione.
Il colloquio mi ha in un certo senso sorpreso, ho capito dalle cose
che mi chiedevano che si faceva sul serio e il corso e' stata una
cosa molto seria, che mi ha consentito anche di fare uno stage in
Canada dove ho avuto l' opportunita' di conoscere il mondo dei tour
operators''. ''Il protagonista di questa storia in Calabria - prosegue
la nota - non solo e' rimasto, ma dal prossimo autunno nella sua struttura
turistica arrivera' il primo gruppo di turisti canadesi, a dimostrazione
che la Calabria e' anche terra di opportunita'. Fernando e' uno dei
100 giovani calabresi che hanno partecipato ai corsi di formazione
per imprenditori della Field e che si sono ritrovati sabato a Tiriolo
per ritirare i diplomi di qualifica e soprattutto per aderire al programma
'Alumni networking', un' aula virtuale che mediante il principio di
rete vuole essere un riferimento costante per quanti interagiscono
con la Fondazione''. Le finalita', le modalita' di funzionamento ed
i servizi attivabili del network sono stati illustrati da Rosaria
Amantea, direttore tecnico del laboratorio di formazione e ricerche
della Field, che ha richiamato l' esperienza maturata sotto la guida
di Luca Meldolesi, presidente del Comitato nazionale per l' emersione
del lavoro non regolare presso il Ministero del Lavoro, e responsabile
del comitato tecnico-scientifico della Fondazione Field, autore del
progetto che da un paio d' anni la Fondazione sta realizzando in Calabria
per diffondere la cultura d'impresa e stimolare processi di sviluppo
locale anche per combattere l'economia sommersa. Meldolesi, presente
a Tiriolo, ha presentato il suo ultimo saggio ''Il giuoco degli Dei''
edito da Rubbettino, ''un nuovo contributo di analisi e di proposte
per la legalita' del lavoro - e' scritto nella nota - e soprattutto
per consentire ad un' economia fragile, come quella calabrese, di
riscattarsi mettendo a frutto la grande risorsa umana e le potenzialita'
presenti nei diversi territori''. Il presidente della Fondazione Mario
Muzzi', nell' introdurre l' incontro di Tiriolo, ha indicato le linee
lungo le quali la Field intende operare coerentemente con gli indirizzi
programmatici del governo regionale, con l' ambizione di diventare
un' agenzia regionale per la promozione dello sviluppo locale. Un
obiettivo che il direttore generale dell' assessorato regionale alla
formazione Alberto De Maio ha condiviso e rilanciato. Il presidente
Muzzi' si e' particolarmente soffermato sul problema del credito,
annunciando per il prossimo 7 luglio un incontro con gli oltre 190
piccoli operatori calabresi, che, grazie al fondo di garanzia costituito
da Field, hanno potuto accedere a linee di credito. La giornata del
7 luglio e' la prima di una serie di iniziative che saranno attuate
per preparare una conferenza regionale sul credito che la Fondazione
intende promuovere per il prossimo autunno.
Domenica
cambia l’orario dei treni
12/06 Domenica prossima, 18 giugno, nuovo cambio di orario per i
treni, con modifiche che riguarderanno 170 convogli nazionali e circa
1.500 treni regionali. La seconda revisione dell'orario 2006, dopo
quella attuata lo scorso mese di marzo, è stata concordata
con le Regioni e con le associazioni dei Consumatori, nell'obiettivo
- spiega Trenitalia, società di trasporto del Gruppo Ferrovie
dello Stato - di "migliorare la puntualitàe adeguare l'offerta
alle richieste dei clienti". Tutte le informazioni al riguardo
si possono conoscere consultando il sito www.trenitalia.com, o telefonando
all' 892021 e presso le stazioni ferroviarie. Le nuove modifiche sono
state messe a punto "al termine di un approfondito confronto
con le Regioni e le associazioni dei Consumatori", giungono dopo
circa tre mesi dalla prima revisione operata lo scorso marzo e riguarderanno
complessivamente gli orari di 170 convogli nazionali e di circa 1.500
treni regionali. Gli obiettivi perseguiti da Trenitalia puntano a
"consolidare gli standard di puntualità raggiunti negli
tre ultimi mesi, con il 91,3% dei treni regionali puntuali entro i
5 minuti e il 90% dei treni a lunga percorrenza puntuali entro i 15
minuti adeguare sempre di più l'offerta alle esigenze espresse
dalle istituzioni, dalle associazioni dei consumatori e dai clienti
in generale; riorganizzare il servizio sulla Roma Napoli anche in
previsione dello sviluppo dei collegamenti sulla linea ad Alta Velocità/Alta
Capacità; proseguire nel processo di fluidificazione dei nodi
di Firenze e Roma; potenziare l'offerta commerciale in alcune aree,
con l'attivazione di nuove fermate". Nel dettaglio, queste le
principali modifiche all'orario dei treni nazionali, secondo quanto
reso noto da Trenitalia: Modificato l'orario di 28 Intercity tra Roma
e Napoli, anticipandone la partenza da Napoli e/o posticipandone l
arrivo di 6/12 minuti; assegnate 16 nuove fermate a treni Intercity
nelle stazioni di Firenze Campo Marte e Firenze Rifredi; spostata
da Firenze SMN a Firenze Rifredi la fermata degli ES 9306 - 9307 tra
Roma e Torino; spostata da Firenze Campo Marte a Firenze Rifredi la
fermata degli ES 9457 - 9458 Roma - Bergamo; eliminata la fermata
a Roma Termini degli Espressi 806/809 Napoli-Torino, conservando la
fermata a Roma Ostiense; riposizionata su Roma Ostiense anziché
Roma Tiburtina la fermata del treno EN 369 Montecarlo Nizza - Napoli;
istituiti due Eurostar tra Milano - Ancona che collegheranno nei fine
settimana dall'1 luglio al 10 settembre le principali località
balneari adriatiche con il capoluogo lombardo; anticipata alle 17.16
da Roma Tiburtina la partenza del TrenOK Roma - Bari ed assegnata
la fermata ad Ariano Irpino sia da che verso Roma; assegnata la fermata
a Grassano agli Eurostar 9360-9363 Roma Taranto; assegnata la fermata
di Cattolica a quattro IC da e per Milano nel periodo estivo; riattivati
gli Espressi 924 925 tra Bolzano e Lecce/Napoli e, dal 1 luglio, le
antenne joniche degli Intercity Notte 763-766 da/per Torino e 750-753
da/per Milano.
A
Corigliano maltratta la convivente e viene arrestato
12/06 I carabinieri hanno arrestato, in località Schiavonea,
Giuseppe Gammuto, di 36 anni, di Corigliano, con l' accusa di maltrattamenti
in famiglia, minacce e lesioni personali. L' uomo è stato sorpreso
dai carabinieri mentre minacciava la convivente, C.B. di 30 anni,
di Corigliano, alla quale aveva anche provocato lesioni personali
giudicate guaribili in 25 giorni. Gammuto, dopo la convalida dell'
arresto da parte della Procura della Repubblica di Rossano, è
stato condotto in carcere
Brevi
di cronaca da Rogliano
12/06 Un uomo è stato arrestato dai carabinieri a Rogliano
per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Nel corso
di controlli l'uomo è stato trovato in possesso di alcune dosi
di droga.
Omicidio
della ndrangheta nel vibonese. Ucciso e dato alle fiamme un agricoltore
socio dell’associazione antiracket SOS impresa. Aveva fatto
arrestare due pluripregiudicati.
11/06 Dovrebbe sicuramente essere riconducibile ad una vendetta del
racket delle estorsioni l'omicidio dell'agricoltore Fedele Scarcella,
di 71 anni, il cui cadavere carbonizzato e' stato trovato dai carabinieri
nei pressi della spiaggia di Briatico, nel vibonese. Il cadavere dell'uomo
e' stato trovato dopo una segnalazione anonima giunta ai carabinieri
di Briatico i quali nei pressi della spiaggia hanno trovato una Fiat
Punto in fiamme. Vigili del fuoco e carabinieri hanno spento le fiamme
e all'interno del mezzo, tra i sedili posteriori e quelli anteriori,
hanno trovato il cadavere dell'agricoltore. Il corpo e' stato portato
nell'obitorio dell'ospedale di Vibo Valentia dove sono stati compiuti
diversi accertamenti per l'identificazione. Attraverso la comparazione
delle impronte digitali e con altri elementi raccolti i carabinieri
sono riusciti a risalire all'identita' della vittima. L'uomo era uscito
ieri pomeriggio dalla sua abitazione dove non era piu' rientrato.
Dopo il ritrovamento del cadavere i carabinieri hanno compiuto numerose
perquisizioni e controlli nei confronti di persone con precedenti
penali del vibonese e nella zona del reggino. Gli investigatori hanno
sentito anche familiari ed amici dell'agricoltore per ricostruire
i suoi ultimi spostamenti e per verificare se recentemente aveva ricevuto
minacce. Sulla dinamica dell'omicidio gli investigatori attendono
l'esito dell'autopsia che dovra' accertare se Scarcella e' stato ucciso
prima che venisse incendiata l'automobile all'interno della quale
e' stato trovato il corpo. La vittima, secondo quanto si e' appreso,
era residente a Gioia Tauro dove fu vittima di numerosi danneggiamenti
ed estorsioni. Nel 1998 decise di denunciare quanto gli stava accadendo
ed i carabinieri arrestarono due pluripregiudicati ritenuti appartenenti
alla cosca dei Piromalli-Mole'. . Nel 2000 l'agricoltore decise di
trasferirsi nella zona del vibonese dove era proprietario di alcuni
terreni. Dopo la denuncia dei suoi estorsori Scarcella ottenne anche
il risarcimento da parte del fondo antiracket ed ora era socio dell'associazione
'Sos Impresa' della Confesercenti di Reggio Calabria. ''La barbara
uccisione di Fedele Scarcella - e' scritto in una nota dell'Associazione
Sos Impresa di Reggio Calabria - ci addolora e di indigna. Da anni
era in prima linea nella lotta contro il racket e l'estorsione in
Calabria. Esprimiamo innanzitutto il nostro cordoglio alla famiglia
con cui condividiamo il dolore per la sua scomparsa''. ''Una lunga
e solidale attivita' - conclude la nota - ci legava all'imprenditore
caduto vittima del racket, delle prepotenze, operate dalla criminalita'
organizzata''
Bimba
di sei anni di Santa Sofia d’Epiro morta in un incidente ad
Acquaviva
11/06 Una bambina di 6 anni, Alice De Marco, di Santa Sofia d'Epiro
(Cosenza), e' morta oggi in un incidente sull'autostrada A 14, nei
pressi di Acquaviva delle Fonti. Sono rimasti feriti i suoi genitori,
Attanasio De Marco, di 44 anni, e Maria Russo, di 38, e i suoi due
fratelli, Alessandro, di 15 anni, e Luigi, di 13. La famiglia calabrese
viaggiava a bordo di una Fiat Punto, condotta dall'uomo, che per cause
ancora da accertare e' finita fuori strada. La piccola, che e' morta
sul colpo, era seduta insieme con i fratelli sul sedile posteriore
della vettura. I feriti sono stati trasportati agli ospedali Di Venere
e Policlinico di Bari, dove sono stati giudicati guaribili con prognosi
fra i 25 e i 15 giorni. Indagini per accertare la dinamica dell'incidente
sono in corso da parte della Polizia stradale di Palagiano (Taranto).La
famiglia di Santa Sofia D'Epiro si stava recando a Bari, a bordo della
Fiat Punto, per partecipare alla cerimonia della prima comunione di
una loro nipote residente con i familiari nel capoluogo pugliese.
A Santa Sofia la famiglia De Marco e' molto conosciuta e stimata.
Dopo la notizia dell'incidente stradale in molti si sono recati dai
nonni della bambina che vivono nel piccolo centro del cosentino.
Ricercato
per una rapina a Tarsia arrestato a Scalea
11/06 Un uomo, Vito Della Gatta, di 34 anni, e' stato arrestato dai
carabinieri a Scalea. Della Gatta era ricercato dal maggio scorso
perche' destinatario di una ordinanza di custodia cautelare emessa
dal Gip di Cosenza per il reato di rapina. Della Gatta e' accusato
con altre persone di una rapina compiuta il 9 febbraio a San Marco
Argentano nella Banca di Credito Cooperativo di Tarsia. In quella
il bottino fu di 6.650 euro.
Medico
di Siderno muore in sella alla sua moto in un incidente
11/06 Un medico, M.C., di 73 anni, e' morto in un incidente stradale
avvenuto sulla Ss 106, nei pressi di Siderno. L'uomo era in sella
alla sua moto che, per cause ancora in corso di accertamento, si e'
scontrata contro una automobile. Il medico e' stato soccorso ed accompagnato
nell'ospedale di Locri dove e' morto poco dopo. Sul luogo dell'incidente
sono intervenuti gli agenti della polizia stradale di Brancaleone.
Studente
arrestato a Soverato trovato in possesso di cocaina e marijuana
11/06 Uno studente, D.T., di 24 anni, e' stato arrestato dai carabinieri
a Soverato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Nel corso di controlli, ai quali hanno partecipato anche unita' cinofile,
i carabinieri hanno compiuto una perquisizione nell'abitazione di
Tedesco dove hanno trovato e sequestrato 27 grammi di cocaina e 40
grammi di marijuana. Nel corso della perquisizione sono stati sequestrati
anche tre assegni per un importo complessivo di 13 mila euro.
Incontro
diplomatico con dirigenti tunisini del Presidente della Provincia
Oliverio
10/09
Dopo l' incontro ufficiale dello scorso anno del Console di Tunisia
a Napoli, Mohamed Imed Torjemane, e la presenza diplomatica del Paese
della Riva Sud nella prima edizione del Meeting Euromediterraneo,
il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, ricevuto
la visita del Direttore generale dell' Istituto nazionale del patrimonio
della Tunisia, Mohamed Beji Ben Mami. Ben Mami era accompagnato da
Fethi Be'jaoui, direttore della Ricerca dell' Istituto e Conservatore
del sito di Cartagine, e Ridha Boussoffara, responsabile del Servizio
di preistoria dell' Inp, a Cosenza per una giornata di studi organizzata
dall'Universita' della Calabria. ''E' con grande piacere che abbiamo
programmato questo incontro - ha detto agli ospiti tunisini il presidente
Oliverio -. Siamo una terra naturalmente proiettata verso le relazioni
con il Mediterraneo, delle quali si fa cura la nostra Fondazione Europa
Mezzogiorno Mediterraneo che ha gia' ricevuto molteplici adesioni
da parte di istituzioni del nostro territorio. Siamo infatti convinti
che nel bacino del mare comune si possa aprire una fase di stabile
pace se ci sara' cooperazione costruita su basi economiche. Grazie
all'azione del Presidente Ben Ali riconosciamo il vostro quale Paese
fortemente impegnato in un grande sforzo di sviluppo del quale i frutti
sono gia' evidenti E' nostro intendimento legare le due realta' non
solo con i vincoli di amicizia che vanno stabilendosi, ma anche attraverso
una serie di opportunita' offerte da progetti di partenariato che
possano ricevere il sostegno dell' Unione Europea. Pensiamo ai programmi
Meda, ma guardiamo al 2010, all' avvio cioe' dell' area di libero
scambio ed alle prospettive che essa apre''. ''La Tunisia e' un Paese
aperto al dialogo culturale, sociale, religioso - ha detto dal canto
suo Mohamed Beji Ben Mami -, che da' importanza alla democrazia e
ben lieto di collaborare con la Calabria e con la Provincia di Cosenza
con la quale ritiene di avere molte cose in comune, a partire dalla
storia millenaria che ha fatto incrociare uomini e vicende. Nutriamo
lo stesso spirito di tolleranza, siamo naturalmente portati all' accoglienza,
abbiamo avviato progetti culturali di ampio respiro che tendono a
valorizzare i nostri giacimenti culturali. Le relazioni fra le nostra
comunita' ed istituzioni - ha aggiunto Ben Mami, che e' anche Vicesindaco
di Tunisi - rivestono particolare importanza. Auspichiamo possano
caratterizzarsi sempre piu' in maniera ufficiale''. E proprio a questo
scopo, unanimemente riconosciuto ed accolto, alla fine dell' incontro
gli ospiti hanno preannunciato al Presidente Oliverio l'invito a recarsi
in Tunisia per una visita i cui dettagli di programma verranno definiti
in seguito alla prossima comunicazione ufficiale da parte delle autorita'
locali. All'incontro erano presenti anche gli assessori Donatella
Laudadio e Giuseppe Gagliardi; Franco Iacucci, coordinatore dello
staff di presidenza della Provincia di Cosenza; Giovanni Soda, dirigente
del Dipartimento di Internazionalizzazione; Riccardo Allevato, responsabile
della Fondazione Europa Mezzogiorno Mediterraneo, nonche' i docenti
dell'Unical Roma e Sangineto, con i quali la delegazione tunisina
condivide la realizzazione di un progetto di telerilevamento delle
aree archeologiche.
Presentato
dalla CM del Savuto sistema informativo per la gestione del catasto
degli incendi boschivi
10/06 Voluto dalla Comunita' montana del Savuto e' stato presentato
a Rogliano, nel corso del convegno sul tema ''Difendere e conservare
il patrimonio boschivo-Prevedere e prevenire il rischio incendi'',
il Sistema informativo territoriale per la gestione del catasto degli
incendi boschivi''. ''Considerato - e' detto in una nota - che almeno
l' 80% degli incendi e' causato dall' uomo, l'esistenza di un catasto,
tra l'altro imposto da una legge poco applicata, rende disponibili
subito le informazioni riguardanti le aree che, se colpite da incendio,
non possono essere edificate per almeno 10 anni, con l' aggiunto del
divieto di caccia e pascolo. Anna Aurora Colosimo, presidente della
Comunita' montana del Savuto, ha ricordato che, nel caso venissero
date licenze per tale aree, la legge prevede che le responsabilita'
restino a carico degli amministratori che le concedessero. Lo strumento
del catasto e' dunque anche una salvaguardia per le Amministrazioni,
oltre che un ovvio deterrente contro i piromani''. L' Agriconsulting
di Roma, che ha curato la realizzazione pratica del sistema informatico,
ha catalogato finora tutte le aree interessate da incendi tra il 2000
e il 2004, sulla base delle indicazioni fornite dal Corpo forestale
dello Stato. Il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio,
nel corso della presentazione, ha auspicato che ''un sistema simile
sia presto adottato anche nel resto della Calabria, mentre l' assessore
regionale all' Agricoltura ed alla Forestazione, Mario Pirillo, ha
sottolineato ''il grande attivismo della Comunita' montana del Savuto
e come questa realizzi sempre progetti di grande interesse''.
Abbattute
“vacche vaganti” nel reggino
10/06 Il Corpo forestale dello Stato ha effettuato un servizio di
controllo del territorio in provincia di Reggio Calabria per reprimere
il cosiddetto fenomeno delle ''vacche sacre'', i bovini di proprieta'
di latitanti della 'ndrangheta che vagano liberamente provocando danni
alle colture e disagi alla circolazione. Una situazione che in passato
e' stata oggetto dell' attenzione delle forze di polizia e della magistratura.
Il servizio e' stato effettuato dal Comando stazione di Caulonia in
collaborazione con il Servizio veterinario di Locri, che hanno sequestrato
due capi bovini, privi di marchi auricolari e vaganti nei boschi.
Il sequestro e' stato eseguito in considerazione del fatto che i bovini
erano privi di marchio auricolare e non consentivano quindi alcun
controllo sanitario. Trascorse le 48 ore senza che nessuno si sia
presentato per rivendicarne la proprieta', gli animali, sotto il controllo
delle autorita' veterinarie, sono stati abbattuti.
Brevi
di cronaca a Pedace, Rocca Imperiale
10/06 A Pedace una persona e' stata arrestata dai carabinieri per
detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Nel corso
di controlli l'uomo e' stato fermato e trovato in possesso di alcune
dosi di droga. A Rocca Imperiale un cittadino straniero, C.J., di
23 anni, e' stato arrestato dai carabinieri per furto. Il giovane
e' stato sorpreso mentre stava rubando dei vestiti e altri oggetti
in una abitazione.
Commerciante
di Pietrapaola ucciso dallo spasimante della figlia
09/06 Un commerciante di generi alimentari, Pasquale Mancuso, di
75 anni, incensurato, è stato ucciso oggi pomeriggio a Pietrapaola,
un centro dell' alto Jonio cosentino. L' omicidio è accaduto
nel negozio di Mancuso, ubicato nel centro del paese. Il commerciante
è stato assassinato, secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri
della Compagnia di Rossano, che stanno svolgendo le indagini, con
una coltellata al torace infertagli da una persona che si è
poi allontanata facendo perdere le proprie tracce. La morte del commerciante
è stata istantanea. Non è escluso che l' assassino abbia
agito in complicità con un' altra persona. Sul movente dell'
omicidio non si esclude, al momento, alcuna ipotesi. Mancuso, oltre
ad essere incensurato, secondo quanto riferito dai carabinieri, non
aveva frequentazioni in ambienti malavitosi. Chi ha ucciso il commerciante,
inoltre, non voleva compiere una rapina, visto che dalla cassa non
è stato sottratto nulla. In serata la soluzione del giallo.
I carabinieri hanno, quindi, fermato un giovane, Ettore Scigliano,
di 28 anni, con l' accusa di essere il responsabile dell' omicidio.
I fatti: Scigliano ha subito tentato di crearsi un alibi chiamando
i carabinieri per avvertirli dell' omicidio di Mancuso. Giunti sul
posto, i militari della Compagnia di Rossano hanno pero' cominciato
ad avere sospetti sulla possibile responsabilita' di Scigliano nell'
omicidio. Approfondendo le indagini i carabinieri hanno scoperto,
cosi', che da alcuni mesi il giovane aveva tentato di allacciare una
relazione con la figlia del commerciante. Tentativi osteggiati da
Mancuso per i numerosi precedenti penali esistenti a carico di Scigliano.
Successivamente i carabinieri hanno trovato il coltello utilizzato
per uccidere Mancuso, ancora sporco di sangue, nel giardino dell'
abitazione di Scigliano. Il giovane nel corso dell' interrogatorio
compiuto dal sostituto procuratore della Repubblica di Rossano, Maria
Vallefuoco, ha ammesso, secondo quanto riferito dai carabinieri, le
proprie responsabilita'. Si sta verificando, in particolare, se Scigliano
abbia premeditato l' omicidio, visto che si e' recato nel negozio
di Mancuso armato di coltello, o se l' assassinio sia avvenuto nel
corso di una lite. La contrarieta' di Mancuso alla relazione tra la
figlia e Scigliano potrebbe essere stata la causa scatenante dell'
omicidio
Il
GIP scarcera l’ex presidente del Consorzio industriale di Crotone
09/06 Il Gip del Tribunale di Crotone, Rosa Larocca, ha disposto
oggi la scarcerazione di Carlo Turino, di 54 anni, l' ex presidente
del Consorzio industriale di Crotone che si trovava agli arresti domiciliari
dallo scorso 28 aprile con l' accusa di concussione ed estorsione.
Il Gip ha accolto l' istanza del difensori, gli avvocati Francesco
Verri e Vincenzo Cardone, revocando la misura della custodia cautelare
domiciliare sostituendola con il divieto temporaneo di esercitare
uffici direttivi nell' ambito delle persone giuridiche sia pubbliche
che private e l' attività di impresa. Turino, che ha ricoperto
fino alle recenti elezioni amministrative la carica di consigliere
comunale di Alleanza nazionale, era stato bloccato dai carabinieri
del Reparto operativo di Crotone il 25 aprile scorso mentre un imprenditore
gli dava una busta contenente due banconote da 500 euro ciascuna.
La consegna era stata ripresa dai militari con una telecamera nascosta.
Mentre l' imprenditore aveva detto che quella somma di denaro serviva
per ottenere uno sconto per i costi della depurazione presso l' impianto
del Consorzio industriale, Turino (che intanto si era dimesso da presidente
del Consorzio industriale ed era stato sospeso da An) aveva invece
parlato di un contributo elettorale. Turino, dopo la convalida dell'
arresto era stato quindi posto agli arresti domiciliari. Il giudice,
nel disporre la scarcerazione di Carlo Turino, ha ritenuto che non
esista il pericolo di inquinamento delle prove.
Nessuna
traccia del commerciante di Locri scomparso da casa
09/06 A distanza di una settimana dalla misteriosa scomparsa, e nonostante
le indagini e le ricerche fatte dai carabinieri, non ci sono tracce,
né notizie, di Leonardo Martelli, di 54 anni, di Locri, titolare
di un bar situato in pieno centro, a pochi metri dal Municipio, svanito
nel nulla nel primo pomeriggio di venerdì 2 giugno. A denunciare
ai carabinieri di Locri, la mattina successiva, il suo mancato rientro
a casa e quindi la sua misteriosa scomparsa sono stati i familiari.
Leonardo Martelli è sposato e padre di quattro figli, di cui
tre femmine. Dell' uomo non si hanno notizie da una settimana, ossia
da quando lo stesso Martelli, persona nota alle forze dell' ordine
per via di alcuni precedenti con la giustizia risalenti però
ad oltre dieci anni fa, ha deciso di recarsi, utilizzando il suo fuoristrada
Kia (ritrovato dai carabinieri), alla periferia sud di Locri nei pressi
di un ristorante-pizzeria di proprietà dello stesso, ma mai
aperto al pubblico poiché in perenne fase di ristrutturazione.
In questi giorni, più volte familiari e parenti dello scomparso
sono stati interrogati a lungo dagli investigatori dei carabinieri
della Compagnia di Locri. A coordinare l' indagine é il sostituto
procuratore di Locri, Rosanna Sgueglia. Sulla misteriosa scomparsa
di Leonardo Martelli, che non legato ad ambienti criminali, gli investigatori
non si sbilanciano più di tanto visto che si limitano a sussurrare
che "dietro la sparizione del commerciante locrese non c' è,
allo stato, una pista precisa, chiara, per cui le indagini si snodano
su più fronti senza tralasciare alcuna ipotesi investigativa".
Al di là di questo, col passare dei giorni prendono corpo due
ipotesi per spiegare la misteriosa scomparsa di Martelli: allontanamento
volontario per via di possibili e imminenti problemi di natura personale
o giudiziaria o un caso di "lupara bianca". In particolare,
per quanto riguarda la seconda ipotesi, gli investigatori stanno valutando
se la sparizione di Martelli possa avere un qualche punto di contatto
con uno di due omicidi avvenuti a Locri, nel 2004 e nell' aprile scorso,
uno dei quali compiuto nei pressi del suo bar. La scomparsa di Leonardo
Martelli porta a due il numero di persone svanite nel nulla nella
Locride nell' ultimo anno. Dal 13 agosto 2005, infatti, non si hanno
più notizie di Renato Vettrice, 41 anni, operaio incensurato,
sposato e padre di tre figli, di Bovalino, scomparso mentre lavorava
in una azienda agricola e floreale di S.Ilario dello Ionio
Un
arresto a Castrovillari
06/09 Un uomo con precedenti penali è stato arrestato dai
carabinieri a Castrovillari perche deve scontare una condanna per
violazione delle prescrizioni della sorveglianza speciale. All'arrestato
è stata notifica una ordinanza emessa dalla Procura della Repubblica
di Castrovillari
La
Finanza scopre una truffa a danno di compagnie petrolifere: sette
denunce
08/06 La Guardia di finanza di Cosenza ha denunciato in stato di
libertà sette persone nell' ambito di un' inchiesta su una
presunta truffa ai danni della società Tamoil Petroli, con
sede a Milano, e della Società internazionale lubrificanti
di Soresina (Cremona) per un valore complessivo di oltre 560.000,00
€.. I risultati dell' operazione sono stati illustrati a Cosenza
dal comandante provinciale della Guardia di finanza, col. Maurizio
Massarini, e dal tenente Renato Sommella, comandante della Compagnia
di Castrovillari. Tre dei sette denunciati, agenti o subagenti della
stesse società vittime della truffa, avrebbero effettuato fittizi
ordini di acquisto di oli lubrificanti utilizzando nominativi di imprese
inesistenti, inattive o ignare degli stessi ordinativi. Le stesse
tre persone, insieme ad altre quattro, anche loro agenti o subagenti,
sono accusate di essersi appropriate indebitamente totalmente o in
parte di somme di denaro della stesse società petrolifere di
cui erano agenti o subagenti. Somme derivanti dai compensi per cessione
a terze persone di olio lubrificante. Dall' indagine della Guardia
di finanza, coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica
di Castrovillari, Baldo Pisani, è emersa una fitta ragnatela
di rapporti commerciali fittizi in molti centri della Calabria e della
Basilicata.
Catturato
il boss di Sant’Onofrio, Domenico Bonavota
08/06 I carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia hanno tratto
in arresto Domenico Bonavota, 27 anni, di Sant'Onofrio, da tempo latitante
perche' colpito da ordinanza di custodia in carcere dal Gip del tribunale
di Catanzaro per i reati di estorsione ed usura commessi con modalita'
mafiosa in concorso con altri. L'arresto di Bonavota, elemento di
spicco dell'omonima cosca mafiosa, e' avvenuto dopo un inseguimento
nelle campagne del comune di Sant'Onofrio. Unitamente a Domenico Bonavota
carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia hanno tratto in arresto
un giovane di 21 anni, Antonio Patania, che gli faceva da spalla fin
da quando era ancora minorenne. Rocambolesche le fasi che hanno portato
alla loro cattura. Il comandante della locale stazione Sebastiano
Cannizzaro, che gli dava la caccia da circa un anno, ha individuato
il ricercato nelle campagne della "Morsillara", la frazione
di Sant'Onofrio dove i due risiedono. Il sottufficiale ha chiesto
i rinforzi facendo confluire sul luogo una trentina di carabinieri
che, integrati anche da militari dello squadrone eliportato cacciatori
"Calabria", hanno circondato la zona togliendo ogni possibilita'
di scampo. Bonavota, non appena si e' accorto della loro presenza,
si e' dato a una precipitosa fuga tra sentieri e sterpaglie fino a
quando non e' inciampato in una rete, facendosi catturare. Bonavota,
elemento di spicco dell'omonima cosca vibonese, che era riuscito a
sottrarsi all'ordinanza del Gip della DDA di Catanzaro emessa nel
luglio 2005 nell'ambito dell'operazione "Van Helsing", concretizzata
con l'arresto di nove persone accusate a vario titolo di estorsioni
e usura con le modalita' mafiose nei confronti di alcuni commercianti
del luogo, uno dei quali ridotto sul lastrico. Domenico Bonavota,
figlio del defunto boss Vincenzo, secondo quanto e' emerso nella conferenza
stampa degli inquirenti, attraverso una carriera fulminante all'insegna
di una serie di reati, era diventato uno degli elementi di vertice
dell'omonima cosca uscita vincente dalla faida con il clan Petrolo
che ha insanguinato il paese e culminata nella "strage dell'
Epifania" del 1991.
A
Crotone truffa all’Inps, tre imprenditori denunciati, scoperti
92 falsi braccianti
08/06 I carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro, nel corso
di alcuni controlli effettuati nel crotonese, hanno scoperto un meccanismo
per truffare l'Inps allo scopo di ottenere prestazioni e indennità
per lavori agricoli in realtà mai effettuate. Tre imprenditori
agricoli della provincia di Reggio Calabria e 92 falsi braccianti
sono stati denunciati alla Procura della Repubblica per truffa e tentata
truffa ai danni dello Stato. Gli imprenditori sono accusati anche
di false dichiarazioni. Secondo quanto è emerso dalle indagini
dai carabinieri, i tre imprenditori avevano comunicato alla sede Inps
di Crotone di essere proprietari o comunque titolari di alcuni terreni
ubicati nel territorio del comune di Isola Capo Rizzuto. Ai funzionari
della stessa sede Inps, poi, era stato riferito che alcuni braccianti
agricoli della zona avevano svolto una serie di giornate lavorative
per loro conto, ottenendo in questo modo prestazioni e indennità
per malattia, disoccupazione, maternità ed altri benefici.
Dai controlli effettuati dai carabinieri è emerso, invece,
che in effetti le giornate di lavoro non erano mai state effettuate
e che i contratti di acquisto o di affitto dei terreni che gli imprenditori
reggini avevano esibito all'Inps erano stati disconosciuti dai legittimi
proprietari. L' ammontare della truffa, che si riferisce al secondo
semestre del 2004, è di circa 30 mila euro.
Corbelli
“Sul delitto Fortugno un silenzio inquietante”
08/06 "La Calabria e l' intero Paese aspettano ancora di conoscere,
dopo otto mesi, il movente e i nomi dei mandanti (politici?) dell'
omicidio dell' ex vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria,
Francesco Fortugno, ucciso a Locri il 16 ottobre scorso. Su questa
vicenda sembra essere calato un silenzio inquietante". Lo sostiene,
in una dichiarazione, Franco Corbelli, leader del Movimento Diritti
Civili. "Sorprende poi - sostiene ancora Corbelli - che dopo
236 giorni e nonostante l' arresto del killer e dei suoi complici,
la testimonianza decisiva di un pentito e le intercettazioni telefoniche
e ambientali, non si sia fatta ancora piena luce sul delitto".
Corbelli critica anche il Consiglio regionale della Calabria per la
"colpevole mancata elezione, a tutt' oggi - dice - del nuovo
vice presidente in sostituzione di Fortugno. A che serve un Consiglio
regionale che non si riunisce da sei mesi, fatta eccezione per la
seduta lampo per la scelta dei grandi elettori per l' elezione del
Presidente della Repubblica, e che non riesce, da otto mesi, ad eleggere
il sostituto di Francesco Fortugno? Farebbero bene ad andarsene tutti
a casa".
La
Provincia di Cosenza appalta lavori per cinque strade
08/05 Una serie di progetti per l' esecuzione di lavori su cinque
strade in provincia di Cosenza è stata avviata a realizzazione,
già con l' assegnazione degli appalti e, quindi, ormai al via.
"Si tratta - è detto in una nota dell' ufficio stampa
dell' ente - di interventi consistenti, per un primo blocco di lavori
cui seguiranno presto altri, che danno risposte a situazioni di viabilità
precaria del territorio provinciale, sul quale si snodano circa tremila
chilometri di strade di competenza della Provincia". La somma
complessiva dei lavori appaltati, per cinque diversi interventi, inseriti
nel Piano Triennale dei Lavori Pubblici 2005/2007, annualità
2005, ammonta a tre milioni e 880 mila euro, finanziati dalla Cassa
depositi e prestiti. Grande soddisfazione hanno manifestato il presidente
della Provincia, Mario Oliverio, e l' assessore alle Infrastrutture
e viabilità, Arturo Riccetti, "per questi progetti che
vanno a buon fine, arricchendo il patrimonio di rete stradale e rendendo
le percorribilità più adeguate alle esigenze di mobilità
degli utenti". "Si tratta di uno sforzo di notevole entità
che la Provincia mette in campo - hanno detto il presidente Oliverio
e l' assessore Riccetti- per ottemperare alle plurime esigenze del
territorio e favorirne sviluppo e crescita, assicurando, al contempo,
standard di sicurezza sulle arterie, pur nella contingenza di una
disponibilità sempre più ridotta di risorse assegnate
agli enti locali". "E' grazie anche all' impegno profuso
dal dirigente del Settore Viabilità della Provincia, Ing. Francesco
Basta - prosegue la nota - che si sono attivati gli espletamenti procedurali
per avviare questa fase, che consentirà di dotare presto il
territorio cosentino di nuove infrastrutture viarie o, comunque, rese
più agevoli e sicure. Lavori di costruzione del ponte sul fiume
Crati sulla strada provinciale, ex-strada statale 178, saranno, pertanto,
avviati, per un importo di un milione e 600 mila euro, restituendo
un importante e strategico collegamento tra i paesi ivi ubicati. Per
la strada provinciale Serricella-Canaletta, in territorio di Acri,
sono previsti lavori di ampliamento ed ammodernamento per una spesa
di 700 mila euro, mentre per la provinciale San Nicola-Lorica, lavori
di manutenzione straordinaria; lavori di completamento, infine, sulla
variante esterna all' abitato di San Giovanni in Fiore, per il costo
di un milione di uro. Responsabile del procedimento per la Provincia,
relativamente a questi quattro lavori, sarà l' ing. Stefano
Aiello". "Altri lavori riguardanti la strada provinciale
106, nel tratto che va da San Giorgio Albanese al Bivio di San Giacomo
D'Acri - conclude la nota - saranno realizzati, con la responsabilità
del procedimento a carico del geom. De Angelis, per una spesa di 130
mila euro".
Colpi
di fucile contro concessionaria auto di Crotone
08/06 La notte scorsa, ignoti hanno sparato due colpi di fucile caricato
a pallettoni contro la vetrata di una concessionaria d' auto, lungo
la statale 106, nel territorio del comune di Crotone. Nessun danno,
comunque, e' stato provocato alle auto esposte nel salone interno.
E' stato lo stesso titolare della ditta ad accorgersi dell' accaduto
ed a chiamare le Volanti della Polizia. Sul gesto indaga la squadra
mobile.
Le
associazioni antiracket plaudono all’iniziativa della Magistratura
di Palmi contro le banche
08/06 Il Coordinamento delle Associazioni Antiracket calabresi ha
espresso il "plauso per l' azione della magistratura nella vicenda
di usura che ha interessato l' imprenditore De Masi" e che ha
portato al rinvio a giudizio dei vertici di tre istituti di credito
nazionali. "Siamo certi - è scritto in una nota - che
si potranno accertare eventuali responsabilità nel perfezionamento
dell' azione giudiziaria. Anche in questo caso, come nella lotta al
racket, va premiata l' azione diretta dell' imprenditore che decide
di non soccombere ma si fa promotore di una azione di 'liberazione'.
E' ormai innegabile che le condizioni del fare imprenditoria al sud
siano impari rispetto alle aziende del nord, ma se a questo si aggiungono
le 'pressioni' finanziarie che in questi momenti difficili stringono
nella morsa le imprese meridionali, il rischio è quello del
collasso". "Ancora una volta - conclude la nota - l' imprenditoria
del Sud paga un prezzo troppo alto per sopravvivere sui mercati ed
il nostro auspicio è quello che si possano ristabilire condizioni
tali per cui fare impresa significa competere solo con le imprese
concorrenti e non anche con le banche o con i mafiosi".
Sul
quotidiano inglese Guardian: “La ndrangheta più potente
di cosa nostra”
08/06 La mafia calabrese che davvero gestisce l'Italia: con questa
copertina, il Guardian di oggi - nell'inserto G2 - dedica un lungo
articolo alla 'Ndragheta, affermando che la criminalita' organizzata
calabrese "é più forte della Mafia". "Fatti
da parte, Cosa Nostra", i titola all'interno, nel quale si parla
di "spargimenti di sangue pubblici, assassinii, faide brutali...
la mafia calabrese è più grande, più profondamente
radicata e più potente della mafia siciliana". Nell'articolo
si parla nel dettaglio della storia di questa organizzazione criminale
e della sua potenza, ricordando le sue imprese più sanguinarie,
come l'assassinio di Francesco Fortugno o la vicenda di Giovanni Morabito,
il nipote del boss Giuseppe Morabito, che sparò a sua sorella
perché la donna, che aveva lasciato il marito, aspettava un
figlio da un altro uomo.
Brevi
di cronaca da Corigliano, Cassano
08/06 A Corigliano tre giovani, tutti di età
compresa tra i 21 ed i 24 anni, sono stati arrestati dai carabinieri
per furto. I tre sono stati sorpresi dai carabinieri a bordo di un
autocarro carico di materiale inerte prelevato, senza le previste
autorizzazioni, dal torrente Cino nei pressi di Corigliano. A Cassano
allo Jonio i carabinieri hanno arrestato un immigrato tunisino,
Aifa Belgacem Ben Bechir, di 36 anni, con l' accusa di sequestro di
persona, rapina impropria e lesioni personali. Secondo quanto riferito
dai militari della Tenenza di Cassano, l' immigrato ha picchiato,
nel corso di una lite, la convivente, una cittadina polacca, ha costretto
la donna a consegnargli 700 euro e l' ha poi chiusa in casa. L' immigrato
è stato portato nel carcere di Castrovillari.
Arrestato
Vincenzo Ficara, latitante da otto anni
07/06 I carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria hanno
arrestato a Matelica (Macerata) Vincenzo Ficara, di 37 anni, latitante
dal 1998. L' uomo, ritenuto uno dei boss della cosca Ficara-Latella
di Reggio Calabria, e' stato condannato all' ergastolo in via definitiva
ed e' ritenuto il killer di Vincenzo Barreca, ucciso alcuni anni fa
mentre si trovava dal barbiere, nel rione Pellaro, alla periferia
sud di Reggio Calabria. Secondo quanto riferito dagli investigatori,
Ficara era ospite di alcuni amici calabresi. Al momento dell' irruzione,
condotta dai carabinieri di Reggio con l' ausilio di quelli di Macerata,
l' uomo, che non era armato, non ha opposto resistenza. Vincenzo Ficara
e' stato sorpreso stamani insieme alla madre, Consiglia Latella, di
63 anni, sorella del boss Giacomo Latella, esponente dell' omonima
famiglia della 'ndrangheta del Valanidi, i cui movimenti erano stati
seguiti dai carabinieri del Comando provinciale. Ficara e la madre
si trovavano insieme per festeggiare oggi il compleanno della donna,
avvenimento a cui il latitante teneva molto. L' uomo era stato inquisito
e condannato nell' operazione ''Revenge'' del 1994 e nelle inchieste
''Valanidi 1'' e ''Valanidi 2'' condotte a meta' degli anni '90 dai
carabinieri del Comando provinciale e dalla Procura distrettuale antimafia
a carico di decine di boss e gregari della cosca Latella-Ficara.
Sono numerosi i reati contestati a Vincenzo Ficara, arrestato stamane
dai carabinieri mentre con la madre si trovava in un centro commerciale
in provincia di Macerata. Ficara e' figlio del defunto Giovanni, alias
''u'ngigneri'', nonche' nipote di Giacomo, Saverio, Giuseppe e Antonino
Latella, ritenuti tutti esponenti di spicco dell'omonima cosca, notoriamente
dedita alle estorsioni, al traffico degli stupefacenti ed all'inserimento
illecito nei pubblici appalti. Vincenzo Ficara e' stato inquisito
nel procedimento scaturito dalla nota operazione ''Valanidi'' dove
gli venivano contestati i reati di associazione per delinquere di
tipo mafioso ed una serie di omicidi e tentati omicidi, riconducibili
ad una presunta guerra di mafia tra cosche rivali. Tra gli omicidi
contestatigli, figuravano quelli di Domenico Alampi e Angelo Ronaldo,
assassinati a Reggio Calabria nel dicembre del 1988. E' accusato anche
dell'omicidio di Pasquale Amodeo e Paolo Dattola, uccisi nel luglio
del 1989; di quello di Domenico Serraino avvenuto nel febbraio 1990
ed infine dell' uccisione del minore Letterio Nettuno del gennaio
1991. Nettuno, secondo gli investigatori, era stato sequestrato proprio
da Ficara e successivamente ucciso per aver collaborato, fungendo
da vedetta, nell'attentato a colpi di bazooka ai danni del padre Giovanni,
il quale si era salvato perche' viaggiava a bordo di un fuoristrada
blindato. Vincenzo Ficara e' stato inquisito anche per i tentati omicidi
di Umberto Sconti e Carmelo Zema, compiuti rispettivamente nei mesi
di giugno 1989 e settembre 1990.
Sequestrate
nove tonnellate di sigarette al porto di Gioia
07/06 Nove tonnellate di tabacchi lavorati esteri di contrabbando
di marca ''Bon'', per un valore di un milione e mezzo di euro, sono
state sequestrate dalla guardia di finanza al termine di un' operazione
condotta nel porto di Gioia Tauro in collaborazione con l' Ufficio
doganale. Il carico, in transito nello scalo gioiese, era all' interno
di un container proveniente da Jebel Ali (Emirati Arabi) con la motonave
''MSK Detroit''. Il contenitore carico di sigarette, che dai documenti
di carico avrebbe dovuto trasportare giocattoli, era destinato in
Croazia anche se gli investigatori sospettano una possibile introduzione
fraudolenta nel circuito commerciale comunitario attraverso l' utilizzazione
di altre frontiere. Il controllo preventivo effettuato con il sistema
di controllo a raggi-x (Scanner), ha evidenziato una disomogeneita'
del carico che ha insospettito gli investigatori. Un successivo controllo
ha portato alla scoperta del carico di sigarette, occultate dietro
il carico di copertura di giocattoli. Il risultato, ha evidenziato
la guardia di finanza, e' stato raggiunto grazie ad una ''meticolosa
attivita' d' intelligence mediante la quale, i finanzieri e i funzionari
doganali, sono riusciti ad individuare, fra le migliaia di container
che quotidianamente sbarcano nel porto calabrese, il carico illecito
di bionde''.
Scomparso
un commerciante a Locri
07/06 Nessuna ipotesi viene esclusa dai carabinieri che hanno avviato
le indagini sulla scomparsa del gestore di un bar di Locri, Leonardo
Martelli, di 54 anni. Dell'uomo, che e' sposato e padre di quattro
figli, non si hanno piu' notizie da venerdi' scorso quando si e' recato
alla periferia sud di Locri, nei pressi del Museo nazionale lungo
la Statale 106, in un ristorante di sua proprieta', ma mai aperto
al pubblico. I familiari di Martelli successivamente hanno denunciato
ai carabinieri di Locri la scomparsa del congiunto. In questi giorni
i carabinieri hanno sentito ripetutamente i familiari e gli amici
del commerciante. Dagli interrogatori, pero', non emerso nessun elemento
utile che possa motivare la scomparsa. Leonardo Martelli, secondo
quanto si e' appreso, non e' ritenuto dagli inquirenti un affiliato
o vicino ad ambienti della criminalita' organizzata.
I
Carabinieri rendono onore alle vittime di Nassiryia
07/06 Nella sede del Comando Regione dei carabinieri di Catanzaro
si e' svolta una breve, solenne cerimonia di omaggio ai caduti dell'
Arma e di tutte le Forze Armate negli attentati a Nassiriya. La celebrazione
del 192/mo annuale della Fondazione dell' Arma dei carabinieri, e'
scritto in una nota, che avrebbe dovuto svolgersi il 6 giugno scorso,
alla presenza delle massime autorita' civili, religiose, militari
e di rappresentanze della cittadinanza e delle scolaresche locali,
non ha avuto luogo in segno di lutto per l' ennesima tragedia che
ha colpito le Forze Armate italiane impegnate in Iraq. Alla cerimonia
era presente il generale Vittorio Barbato, Comandante interregionale
carabinieri ''Culqualber'', che accompagnato dal generale Edoardo
Centore, Comandante della Regione carabinieri Calabria e dal generale
Arturo Esposito, Comandante della Regione carabinieri Sicilia, ha
deposto una corona di alloro al Sacrario della sede. Barbato, giunto
appositamente da Messina, ha voluto cosi' rendere la sua personale
testimonianza ed affettuosa partecipazione al sacrificio di tutti
i militari caduti nelle missioni di pace all' estero.
La
Provincia approva il rendiconto del 2005 e lo statuto della Agenzia
per lo sviluppo
07/06 Il Consiglio provinciale di Cosenza ha approvato con ventidue
voti a favore (quelli della maggioranza di centrosinistra), sei contrari
(An, Fi e gruppo misto) e con l' astensione di Franco Corbelli di
Diritti Civili, il Rendiconto di gestione dell' esercizio finanziario
2005. Nel corso della seduta il presidente della Provincia, Mario
Oliverio ha sottolineato ''lo stato di ottima salute finanziaria dell'
ente e la soddisfazione, circa il perseguimento degli obiettivi programmatici
a cui si e' pervenuti attraverso un'oculata azione di governo. Registriamo
- ha aggiunto Oliverio - risultati positivi che rappresentano un ente
sano, sotto l' aspetto economico-finanziario, che consolida, pertanto
le sue certezze e puo' guardare al futuro con serenita', facendosi
garante di un percorso propulsivo di sviluppo per il territorio''.
Via libera da parte dell' assemblea anche allo statuto della societa'
consortile Alessco (Agenzia locale per l' energia e lo sviluppo sostenibile)
costituita tra l' ente come socio promotore con il 60% delle quote,
il Comune di Cosenza, l' Universita' della Calabria, la Confindustria
di Cosenza, la Confederazione nazionale degli artigiani, l' Istituto
industriale Monaco.
Ordigno
esplode vicino un supermercato di Crotone
07/06 Un rudimentale ordigno e' stato fatto esplodere da sconosciuti
dinanzi all'ingresso di un supermercato che si trova nel centro di
Crotone, a poche decine di metri dal palazzo di giustizia. L'esplosione
ha provocato ingenti danni alla struttura. Sul luogo sono intervenuti
i vigili del fuoco. L'episodio e' stato denunciato agli agenti della
squadra mobile della questura di Crotone che hanno avviato le indagini.
Vandali
al teatro comunale di Lamezia
07/06 Danni sono stati provocati da sconosciuti all'interno del teatro
comunale 'Umberto' a Lamezia Terme. Gli sconosciuti si sono introdotti
nella struttura e con gli estintori hanno danneggiato le poltrone
del teatro. L'episodio e' stato segnalato da una anonimo agli agenti
della polizia di Stato. Sono in corso le indagini per identificare
gli autori dell'atto vandalico.
Rimesso
in libertà il Presidente della Camera di Commercio di Crotone
che afferma “Sulla ‘Giara’ non è stata detta
la verità”
06/06 Il Tribunale della libertà di Catanzaro ha revocato
l' ordinanza di arresti domiciliari che era stata emessa il 23 maggio
scorso dal gip di Crotone nei confronti dell' industriale oleario
Luigi Siciliani, di 52 anni, accusato di associazione per delinquere
finalizzata ad una serie di reati, dalla bancarotta fraudolenta, al
falso in bilancio ed alla truffa aggravata. L' inchiesta che aveva
portato all' arresto di Siciliani riguardava il fallimento delle società
La Giara, Tradizioni di Calabria e Tradizioni Italiane. I giudici
del Tribunale della libertà hanno accolto l' istanza che era
stata presentata dai difensori di Siciliani, avvocati Vincenzo Ioppoli
e Francesco Verri, e discussa nel corso dell' udienza del primo giugno.
Secondo i difensori, il provvedimento nei confronti di Siciliani faceva
riferimento a reati per i quali, a loro dire, non sussistevano i gravi
indizi di colpevolezza richiesti dalla legge. Inoltre non vi erano
più esigenze cautelari da salvaguardare nel momento in cui
Siciliani si era dimesso da tutte le cariche ricoperte, compresa la
presidenza della Camera di commercio di Crotone. Nell' inchiesta che
aveva portato all' arresto di Siciliani risulta tra le parti offese
Samaritana Rattazzi, figlia di Susanna Agnelli, socia dell' industriale
oleario nella gestione delle società coinvolte nel fallimento.
''Sulla storia di Giara e sulla mia storia personale per molte cose
non e' stata detta la verita'. Voglio che si sappia, comunque, che
io non subiro'. Faro' chiarezza e quando l' inchiesta me lo permettera'
scrivero' io una storia piu' autentica''. Lo ha detto l' industriale
oleario Luigi Siciliani commentando la decisione del Tribunale della
liberta' di Catanzaro di revocare l' ordinanza di arresti domiciliari
emessa nei suoi confronti dal gip di Crotone. ''Lo devo a me stesso
- aggiunge Siciliani - a mia figlia ed agli affetti piu' cari, alla
memoria di mia madre ed alle persone che mi sono state vicino in questa
vicenda triste e stupefacente per molti versi. Dedichero' tutte le
mie energie, insieme ai miei legali, per ristabilire la verita'. Preferisco
anche in questa occasione, comunque, non rilasciare dichiarazioni
nel merito della mia vicenda''.
Sequestrate
alcune spadare a Bagnara, scoppiano tafferugli. Goletta Verde non
approda
06/06 Tafferugli sono avvenuti nel pomeriggio a Bagnara Calabra dopo
che il personale della Capitaneria di porto ha sequestrato alcune
reti da posa per la pesca, comunemente dette ''spadare''. Le mogli
di alcuni pescatori, dopo aver appreso la notizia del sequestro, hanno
inscenato una manifestazione di protesta contro il provvedimento.
Le donne hanno anche lanciato sassi e bottiglie contro il personale
della capitaneria di Porto. Per placare gli animi sono intervenuti
i carabinieri della compagnia di Palmi. In serata, dalle forze dell'ordine,
si e' appreso che la protesta delle mogli dei pescatori avvenuta a
Bagnara Calabria e' consistita solamente in urla contro il sequestro
delle 'spadare' compiuto dal personale della Capitaneria. La situazione
dell'ordine pubblico non ha comunque subito problemi.
La Capitaneria di Porto ha poi chiesto a Goletta Verde di non attraccare
al porto di Bagnara Calabra a causa dei tafferugli avvenuti dopo il
sequestro delle spadare. La barca di Legambiente, nell'ambito della
campagna 'Occhio alle Coste', ha quindi proseguito la navigazione
verso Reggio ed i volontari dell'associazione ambientalista non hanno
potuto incontrare la comunita' della costa viola. ''Siamo amareggiati
dal fatto - ha detto il portavoce di Goletta Verde, Antonino Morabito
- che le azioni illegali di pochi abbiano impedito un momento di gioia
per tutti, deludendo l'attesa di tanti bambini, in trepidazione per
l'arrivo di Goletta. Veleggiando verso Reggio Calabria abbiamo manifestato
pacificamente e civilmente, com'e' nei modi che da sempre ci caratterizzano,
la nostra ferma contrarieta' all'uso delle reti derivanti, innalzando
sulla Goletta Verde lo striscione: No alle spadare killer! Tutto il
nostro sincero apprezzamento va alla Guardia Costiera che in queste
settimane ha sequestrato decine e decine di km di reti proibite, portando
avanti una battaglia per l'affermazione della legalita' e della civilta'.
Chiediamo espressamente alle Istituzioni di non promettere a coloro
che perseverano nell'illegalita', cio' che non puo' essere mantenuto''.
''Sarebbe grave ed incosciente - ha concluso Morabito - alimentare
illusioni verso quei i pescatori che in questi anni hanno ricevuto
sostegni economici indirizzati alla riconversione delle attrezzature,
nel contempo continuando ad infrangere chiare normative comunitarie''
Il
Prefetto Sbordone riceve i precari delle Aziende sanitarie di Rossano
e Paola”
06/06 Il prefetto di Cosenza, Bruno Sbordone, ha ricevuto stamattina
i rappresentanti sindacali regionali e territoriali della Cgil e Uil
ed una delegazione di lavoratori a tempo determinato operanti presso
le Aziende sanitarie di Paola e di Rossano che hanno proclamato lo
stato di agitazione. "I lavoratori interessati alla mobilitazione
- è detto in un comunicato della Prefettura - appartengono
a qualifiche quali autisti, caldaisti, centralinisti e operatori sanitari
essenziali per il quotidiano e regolare funzionamento del sistema
sanitario. I delegati sindacali presenti hanno richiesto l' intervento
del Prefetto sulla Regione perché svolga le necessarie attività
sia in sede legislativa che esecutiva perché le suddette categorie
lavorative approdino ad un rapporto di lavoro a tempo indeterminato".
"Il Prefetto, ascoltata con la massima attenzione l' argomentazione
illustrata dalle organizzazioni sindacali e dagli stessi lavoratori
- prosegue il comunicato - ha assicurato il pieno sostegno affinché
la problematica rappresentata trovi la giusta risoluzione, attesa
la rilevanza sociale della stessa in considerazione delle ripercussioni
che essa comporta sul buon andamento di un servizio primario quale
quello sanitario. Infine, si è impegnato a rivolgersi da subito
a tutti gli organismi regionali interessati alla vertenza per sollecitarne
l' intervento con la tempestività che la questione richiede".
Annullata
la festa dei Carabinieri a Catanzaro per l’attentato a Nassiriya
06/06 E' stata annullata la celebrazione a Catanzaro del 192/mo anniversario
della fondazione dell' arma dei carabinieri organizzata dal Comando
Regione dell' Arma. L' annullamento è stato deciso dal Comando
generale in segno di lutto per l' attentato di ieri sera a Nassirya.
Stessa decisione è stata presa negli altri comandi regionali
in cui oggi avrebbero dovuto svolgersi analoghe manifestazioni.
Cordopatri
“Andrò a testimoniare senza scorta”
06/06 "Dopo l' immotivata decisione, peraltro non notificatami,
del prefetto di Roma, Achille Serra, che, inopinatamente, ha disposto
la revoca di ogni sistema di sicurezza che ininterrottamente mi era
stato garantito quando era Ministro dell' Interno Giorgio Napolitano,
fin dal 1997 e, successivamente, potenziato, quando era Ministro dell'
Interno Rosa Russo Iervolino nel 1999, mi vedo costretta a rischiare
in prima persona per far valere i miei diritti di cittadina e di testimone
di giustizia". Lo ha detto, in una dichiarazione, Maria Giuseppina
Cordopatri, testimone di giustizia. "Da oggi, quindi, pur privata
della scorta e rischiando la mia incolumità - aggiunge Maria
Giuseppina Cordopatri - mi recherò nelle aule di Tribunale
e negli uffici di Procura, dove, come sempre, difenderò la
legalità, negata da quanti si piegano alle logiche intimidatorie
ed interdittive del crimine organizzato. Riterrò responsabile
di qualsiasi cosa mi accada quanti, contraddicendo le richieste della
magistratura, hanno deciso di privarmi, dopo nove anni, di ogni forma
di sicurezza"
Sistema
informativo sugli incendi boschivi della Comunità Montana del
Savuto
06/06 La Comunita' Montana del Savuto, in provincia di Cosenza, ha
realizzato, previo apposita delega dei 17 comuni associati, il sistema
informativo territoriale per la gestione del catasto incendi boschivi.
Il progetto e' stato sviluppato in risposta agli adempimenti previsti
dalla legge quadro in materia di previsione, prevenzione e lotta contro
gli incendi boschivi in particolare dell'articolo 10, che prescrive
espressamente l'istituzione da parte dei comuni di un catasto dei
suoli colpiti da incendio. Il catasto incendi boschivi costituisce
un importante strumento preventivo, soprattutto rispetto alle motivazioni
di carattere speculativo. Il sistema informativo territoriale e' stato
realizzato dalla Agriconsulting Spa di Roma, societa' leader sia in
Italia che all'estero nel campo delle politiche ambientali ed in particolare
nell'elaborazione degli strumenti di pianificazione in ambiente Gis.
E' strutturato in una grande banca dati in ambiente Gis del territorio
del Savuto che consente l'individuazione, la perimetrazione e la rappresentazione
cartografica delle aree percorse dal fuoco negli ultimi 5 anni che
sono sottoposte ai divieti di carattere urbanistico edilizio dettati
dalla legge. Sono previsti gli aggiornamenti annuali della banca dati
mediante l'inserimento di tutte le informazioni necessarie per l'identificazione
e catalogazione delle nuove superfici boscate interessate dal fuoco.
Lo scopo della comunita' montana del Savuto e' quello di implementare
ed estendere il data base per consentire ulteriori applicazioni sempre
in ambiente Gis, come ad esempio la gestione dei piani intercomunali
di protezione civile e la gestione degli strumenti urbanistici comunali.
Disagi
sulla linea ferroviaria tirrenica
06/06 Traffico ferroviario in difficoltà per un'ora, durante
la scorsa notte, a causa del cedimento di un portale dell'alta tensione
a sud dello stazione di Ascea. L'incidente, verificatosi intorno alle
22 di ieri, ha coinvolto un traliccio in ferro, inclinatosi di circa
dieci gradi, che ha mandato in tilt l'intera linea elettrica da San
Mauro Labruca a Omignano Scalo e ha paralizzato il traffico sulla
tratta da Salerno a Reggio Calabria. L'intervento delle squadre di
Omignano, Agropoli e Pisciotta dipendenti dall'Unità Territoriale
di Sapri, ha in seguito consentito la partenza dei convogli che hanno
proceduto in entrambe le direzioni su un solo binario. Fermo per l'intera
nottata, al contrario, un treno merci partito da Lamezia e diretto
a Marcianise che al momento del black-out transitava sul binario coinvolto
dall' interruzione elettrica. Solo questa mattina intorno alle otto,
e con gravi ritardi, la circolazione é tornata alla normalità.
Esclusa l'origine dolosa dell'incidente, pare che l'inclinazione del
traliccio sia da imputare alla corrosione del pilone. La Direzione
Compartimentale della Rete ferroviaria di Reggio Calabria ha comunque
avviato una inchiesta amministrativa per appurare con esattezza i
motivi che hanno causato il cedimento.
Brevi
di cronaca a Corigliano, Sangineto, mangone, Diamante, Paola
06/06 A Corigliano due persone di 31 e 22 anni sono
stati arrestati dai carabinieri per il furto di un furgone. Nel corso
di controlli i carabinieri hanno individuato i due mentre erano alla
guida di un furgone che e' risultato rubato. A Sangineto
è stato arrestato un uomo per detenzione ai fini di spaccio
di sostanze stupefacenti. A Mangone è stata
arrestata una persona per evasione dagli arresti domiciliari. A Diamante,
è stato arrestato un uomo in esecuzione di una ordinanza di
custodia cautelare emessa dal Gip del tribunale di Napoli per violazione
delle leggi sugli stupefacenti. A Paola due operai
di una ditta appaltatrice per conto delle Ferrovie dello Stato sono
stati arrestati dagli agenti della polizia ferroviaria. I due, originari
della provincia di Bari, sono stati sorpresi mentre stavano rubando
un ingente quantitativo di rame. Nel corso di controlli gli agenti
della polizia ferroviaria hanno notato i due operai mentre stavano
portando via il materiale da un deposito delle ferrovie. All'interno
della loro automobile gli agenti hanno trovato e sequestrato 150 chilogrammi
di rame.
Sgominata
una banda di spacciatori a Soverato
05/06 Avevano creato un' associazione dedita al traffico ed allo
spaccio di stupefacenti nella zona di Soverato, soprattutto nel periodo
estivo. Un giro andato avanti per anni fino a quando, stamani, i carabinieri,
non sono intervenuti arrestando il presunto capo del gruppo, corrieri
e spacciatori. Otto le persone arrestate, quattro delle quali sono
state poste ai domiciliari, in esecuzione di ordinanze di custodia
cautelare per associazione a delinquere finalizzata al traffico e
alla cessione di stupefacenti emesse dal Gip del Tribunale di Catanzaro,
Antonio Giglio, su richiesta del sostituto procuratore della Dda,
Gerardo Dominijanni, a conclusione di un' indagine avviata dai carabinieri
della Compagnia di Soverato nella primavera del 2004. Nel corso dell'
operazione, denominata Zefiro (un vento lieve che pulisce le acque),
sono anche state notificate sette informazioni di garanzia. I particolari
dell' operazione sono stati illustrati stamani dal procuratore aggiunto
della Repubblica, Salvatore Murone, da Dominijanni, dal comandante
provinciale dei carabinieri, col. Giuseppe Lanzillotti, dal comandante
del reparto operativo, Francesco Iacono, e dal comandante della Compagnia
di Soverato, Francesco Tocci. A capo dell' organizzazione, secondo
gli investigatori, c' era Piero Folino, di 33 anni, di San Sostene,
che all' inizio delle indagini si trovava agli arresti domiciliari
nell' ambito dell' operazione Mithos in quanto ritenuto affiliato
al "locale" di Guardavalle facente capo alle famiglie Gallace
e Novella. Proprio per la sua condizione agli arresti domiciliari,
ha spiegato Tocci, Folino aveva creato una rete di corriere e spacciatori
che vendevano nel soveratese hascisc, cocaina ed eroina, reperite
nel reggino e nel comprensorio catanzarese, "come peraltro confermato
dai numerosi sequestri eseguiti nel corso delle indagini". All'
operazione di stamani, oltre ai carabinieri di Soverato, hanno partecipato
quelli di Roma, Catanzaro, Montepaone Lido Davoli, San Sostene, Satriano
e Marina di Gioiosa Ionica (Reggio Calabria). Complessivamente sono
stati un centinaio i militari impiegati. Secondo l' accusa, i corrieri
della banda erano Salvatore Folino, di 28 anni, di Catanzaro, studente;
Rodolfo Del Sorbo (47), di Montepaone Lido, parrucchiere e Antonietta
Scozzafava (21), di Catanzaro, studentessa. Il fornitore era Francesco
Manno (36) di Marina di Gioiosa Ionica, venditore ambulante, mentre
gli spacciatori erano Francesco Procopio (31), di Davoli, carrozziere;
Vitaliano Sinopoli (37), di Catanzaro, impiegato; Pierangelo Corapi
(37), di Satriano, studente. Procopio, Scozzafava, Sinopoli e Corapi.
Quest' ultimo non è stato trovato a casa, ma i carabinieri
hanno subito accertato che si trovava a Roma. All' uomo è stata
quindi fatta una telefonata e, con una scusa, convocato in una caserma
dei carabinieri della capitale dove gli è stata notificata
l' ordinanza. Le informazioni di garanzia emesse da Dominijanni sono
state notificate a Piero Abruzzo (23), di Soverato, commerciante;
Cristian Ferraro (37), di Satriano, studente; Giuseppe Gualtieri (39),
di Davoli, operaio; Antonio Longo (29), di Soverato, pescatore; Antonio
Lucà (21), di Gioiosa Ionica, operaio; Michele Matarese (30),
di Montepaone Lido, operaio; Carmine Procopio (24), di San Sostene,
carrozziere. "Vivo apprezzamento" per gli esiti dell' operazione
è stata espressa da Lanzillotti. "Sono qua dall' ottobre
scorso - ha aggiunto - ed ho impostato il lavoro performare una squadra,
primo passo per arrivare a centrare gli obiettivi. Ho cercato di ricostruire
certi rapporti arrugginiti e rifondare l' impianto lavorativo in modo
che ognuno di noi mettesse a disposizione la propria parte migliore".
Complimenti agli investigatori sono stati fatti anche da Murone, mentre
Dominijanni ha spiegato come l' operazione di stamani sia "una
costola dell' operazione Mithos. Da quell' inchiesta è emerso
che c' era una costola del gruppo che era dedita al traffico ed allo
spaccio di stupefacenti". Il magistrato ha anche reso noto che
le richieste di arresto presentate al Gip erano state 15. Quindi ha
rivolto i complimenti ai carabinieri di Soverato "con i quali
si lavora divinamente ottenendo risultati considerevoli".
Denuncia
alla Procura di Paola per i danni della processionaria
05/06 Una denuncia alla Procura della Repubblica di Paola è
stata presentata dal Nucleo di vigilanza ambientale dei Vas di Cetraro
nei confronti delle autorità preposte in relazione alla mancata
realizzazione degli interventi previsti contro la "processionaria
del pino" le cui larve si sviluppano sulle piante di conifere,
pini in particolare, nel periodo compreso tra l' autunno e la primavera.
"Non sono tuttavia solo i pini - è detto in un comunicato
- ad essere danneggiati dalla 'processionaria' poiché i peli
urticanti, come detto prima, possono causare effetti nocivi anche
su persone e animali, ove gli effetti patologici sono causati dal
contatto con la cute e con le mucose. Di tale situazione già
lo scorso anno le guardie ecologiche avevano informato il servizio
fitosanitario della Regione, ed il Corpo forestale dello Stato di
Cetraro nonché i sindaci dei Comuni di Cetraro, Acquappesa
e Guardia Piemontese ed il Dipartimento di prevenzione dell' Azienda
sanitaria di Paola, chiedendo di intraprendere con estrema urgenza
idonei provvedimenti atti a contenere la proliferazione della processionaria
del pino al fine di prevenire i gravi ed irreparabili danni al patrimonio
arboreo pubblico e privato e l'insorgere di eventuali pregiudizi igienico
- sanitari a carico della popolazione e degli animali". Per il
nucleo ecologista dei Vas "sarebbe integrato anche il reato di
omissione di atti d' ufficio a carico di coloro i quali erano deputati
ad eseguire l' intervento di lotta che avrebbe, sicuramente, evitato
tale indecente e pericolosa situazione".
PM
Dominijanni “Rivedere l’istituto dei domiciliari, gli
indagati continuano a delinquere”
05/06 "L' istituto degli arresti domiciliari, di per sé
meritevole, andrebbe rivisto e dovrebbe essere applicato solo a determinati
tipi di reato visto che la nostra esperienza ci dimostra che adesso
serve a ben poco". A sostenerlo è stato il sostituto procuratore
della Dda di Catanzaro, Gerardo Dominijanni, illustrando i risultati
di un' operazione condotta dai carabinieri contro un' organizzazione
dedita allo spaccio di stupefacenti il cui presunto capo era agli
arresti domiciliari quando ha avviato l' attività illecita.
"Oltretutto - ha aggiunto il magistrato - è un istituto
che impone un dispendio di energie da parte delle forze dell' ordine
che sottraggono uomini al controllo del territorio ed alle indagini.
A questo punto è meglio la rimessione in libertà".
L' incontro con i giornalisti è stato l' occasione per il comandante
provinciale dei carabinieri di Catanzaro, col. Giuseppe Lanzillotti,
per affermare che "i sei mesi intercorsi tra la richiesta delle
ordinanze di custodia cautelare e la loro emissione sono un tempo
assolutamente accettabile per questa sede", facendo evidente
riferimento alle carenze di organico dell' ufficio Gip del Tribunale
del capoluogo calabrese. Un argomento ripreso anche dal procuratore
della Repubblica aggiunto di Catanzaro, Salvatore Murone, il quale
ha sottolineato che le "difficoltà di organico comportano
ritardi nei tempi di riposta, che comunque, in questo caso, è
stato contenuto". "Per l' ufficio del Gip - ha detto al
riguardo Dominijanni - non posso avere che parole di ammirazione,
ma purtroppo tra richiesta e emissione delle ordinanze c' è
stato un ritardo nel corso del quale gli indagati hanno continuato
a delinquere. Non c' è niente da rimproverare all' Ufficio
Gip, ma se non si arriva ad un' analisi complessiva del lavoro, continueranno
a verificarsi casi del genere".
Brevi
di cornaca a Spezzano Albanese, Bonifati
05/06 A Spezzano Albanese i carabinieri hanno arrestato nel corso
di un' operazione di controllo del territorio, un operaio V.P., di
20 anni. L' arresto è scattato dopo che il giovane è
stato trovato in possesso di 17 grammi di hascisc.A Bonifati un ventenne
del luogo, Andrea Califano, è stato arrestato dai carabinieri
con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
L' atteggiamento sospetto del giovane ha indotto i militari a perquisire
lui e la sua auto. Califano è stato trovato in possesso di
28 grammi di hascisc, di un coltello a serramanico e di un bilancino
di precisione. Al giovane sono stati concessi gli arresti domiciliari.
Studente
sedicenne arrestato a Vibo per estorsione
04/06 Avrebbe incendiato il portone d' ingresso di un pub per due
volte per indurre il titolare a pagare la tangente: con questa accusa
i carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia e di San Costantino
Calabro hanno arrestato uno studente sedicenne mentre stava ritirando
una busta con il denaro versato dal commerciante. Il giovane e' accusato
di estorsione, minacce aggravate e danneggiamento. L' arresto e' giunto
a conclusione di indagini prolungate, avviate dopo una serie di danneggiamenti
subiti dal commerciante di San Costantino. Quest' ultimo, dopo avere
subito l' incendio del portone della sua attivita', ha ricevuto lettere
e messaggi contenenti minacce e richieste di denaro in cambio di ''tranquillita'''.
I militari, dopo un servizio di appostamento, sono intervenuti quando
hanno visto il giovane prendere la busta con il denaro lasciata dall'
imprenditore. In casa del minore i carabinieri hanno sequestrato il
computer e la stampante che, secondo gli investigatori, potrebbero
essere stati utilizzati per scrivere le lettere di minacce. Dopo l'
arresto il sedicenne e' stato portato nel centro di prima accoglienza
per minori di Catanzaro.
Due
ore di coda agli imbarcaderi per la Sicilia
04/06 E' di circa due ore il tempo medio di attesa per imbarcarsi
sui traghetti diretti in Sicilia in partenza da Villa San Giovanni.
Nessun problema particolare viene segnalato sull' autostrada Salerno-Reggio
Calabria, dove il traffico e' regolare.
Arresti
e denunce nel vibonese
04/06 Un uomo, Pantaleo Calello, di 30 anni, con precedenti di polizia,
è stato arrestato dai carabinieri della Compagnia di Tropea
in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di
Vibo perché deve scontare una pena di un anno e quattro mesi.
I militari, a Rombiolo, hanno denunciato R. M. di 29 anni, del posto,
per il reato di ricettazione. Il giovane aveva venduto cinque telefoni
cellulari risultati rubati in un negozio di Gioia Tauro. Denunciate
per incauto acquisto anche cinque persone. I cellulari sono stati
restituiti al proprietario. A Tropea, per ricettazione, è stato
denunciato A.A., di 30 anni, del posto, sorpreso a bordo di una moto
risultata rubata l'anno scorso ad un cittadino di Padova. Sempre a
Tropea C.G., di 36 anni, è stato denunciato per favoreggiamento
dell' immigrazione clandestina mentre uno straniero che era in sua
compagnia M.A., anche lui di 36 anni, di origine irachena, è
stato trovato in possesso di alcuni grammi di eroina. Nel corso di
una perquisizione, a Ricadi, i carabinieri hanno trovato circa 11
grammi di marijuana nella disponibilità di A.G. di 31 anni.
La sostanza stupefacente è stata sequestrata. Altri quattro
cittadini extracomunitaria, due di nazionalità rumena e due
ucraini, sono stati denunciati per inosservanza del provvedimenti
di espulsione. Nel corso dei posti di blocco istituiti nei vari punti
nevralgici del territorio, sono stati sottoposti a verifica centinaia
di veicoli. Al termine dei controlli sono stati ritirati ritirati
8 documenti di guida e di circolazione; sequestrati cinque ciclomotori
e quattro vetture prive della copertura assicurativa.
Brevi
di cronaca da Cariati, Dipignano, San Giorgio Albanese, Altomonte
04/06 A Cariati personale del Nucleo Operativo della
Compagnia di Rossano ha arrestato un pregiudicato del luogo, per violazione
delle prescrizioni inerenti la sorveglianza speciale con obbligo di
soggiorno. A San Giorgio Albanese personale del Nucleo
Operativo della compagnia di Corigliano Calabro, ha arrestato tre
cittadini polacchi, perche' trovati in possesso di patenti di guida
polacche, contratti assicurativi e passaporti polacchi falsi, nonche'
vario materiale informatico utilizzato per la produzione dei documenti
falsi. A Dipignano due persone sono state arrestate
dai Carabinieri della compagnia di Cosenza in contrada Granci, nel
corso di un'operazione antidroga. Si tratta di Giuseppe Ruffolo, 28
anni, autista, e Andrea Molinari, 29 anni, autotrasportatore, entrambi
di Cosenza gia' noti alle forze dell'ordine. I due sono stati sorpresi
in flagranza del reato di illecita detenzione di sostanze stupefacenti.
A seguito di una perquisizione, sono stati trovati in possesso di
7 grammi di cocaina, 30 grammi di hashish, 1,5 grammi di marjuana,
un coltellino per il confezionamento delle dosi, un bilancino di precisione,
la somma contante di 12.300 euro in banconote di vario taglio ed assegni
per un importo complessivo di 9.600 euro, ritenuti provento dell'attivita'
di spaccio. E' stata inoltre segnalata al locale ufficio territoriale
del governo una persona, trovata in possesso di una dose di cocaina.
Gli arrestati, espletate le formalita' di rito, sono stati associati
alla casa circondariale di via Popilia a disposizione della competente
autorita' giudiziaria. Ad Altomonte i carabinieri
della locale Stazione, hanno tratto in arresto due cittadini Rumeni
senza il permesso di soggiorno, per furto aggravato.
Arrestato
un uomo a Cassano trovato con due kalashnikov nel bagagliaio
03/06
Due fucili d' assalto kalashnikov, con circa 100 proiettili, sono
stati sequestrati dai carabinieri di Rende e di Cassano che, al termine
di una serie di indagini, hanno anche arrestato un uomo. Le armi erano
a bordo della vettura dell' uomo, di Taurianova e gia' noto alle forze
dell' ordine. L' uomo, Domenico Siclari, di 36 anni, e' stato arrestato
dai carabinieri della compagnia Rende e della tenenza di Cassano allo
Ionio per detenzione illegale di armi da guerra. Nel bagagliaio e
sotto il sedile della vettura in uso a Siclari, un' Audi A2, i militari
hanno rinvenuto due fucili Zastava M 70 di fabbricazione Jugoslava
e 103 colpi. Secondo quanto si e' appreso, da alcuni mesi i militari
erano sulle tracce del pregiudicato reggino, che secondo quanto riferito
dagli investigatori ha precedenti per omicidio. L' uomo, forse, era
a Cosenza per un incontro con alcuni esponenti della criminalita'
della zona. E stamani i carabinieri hanno intercettato la vettura
diretta a Cassano. In localita' ''Le Sorgenti'' i militari hanno notato
l' auto parcheggiata nei pressi dell'abitazione di un pregiudicato
del luogo. Sono state avviate quindi le perquisizioni nel corso delle
quali sono state trovate le armi. Siclari e' stato portato nella casa
circondariale di Castrovillari a disposizione del sostituto procuratore
Sandro Cutrignelli.
Centauro
muore in un incidente sulla 106 vicino Corigliano
02/06 Domenico De Stefano, di 36 anni, e' morto in un incidente stradale
accaduto a Corigliano Calabro lungo la statale 106 jonica, nel territorio
della contrada Torricella. De Stefano era alla guida di una moto di
grossa cilindrata di cui, mentre superava un' automobile, ha perso
il controllo, finendo rovinosamente sull' asfalto. Il conducente della
moto, che indossava il casco, e' morto sul colpo. I rilievi sul luogo
dell' incidente sono stati fatti dagli agenti del distaccamento di
Rossano della Polizia stradale.
La
famiglia Mazza, i ristoratori minacciati di Villa, vanno via dalla
Calabria.
02/06 ''Al Valantain'', il ristorante di proprieta' della famiglia
Mazza, situato in localita' ''Santa Trada'' di Villa San Giovanni,
chiude i battenti. Lo ha detto stamani la stessa proprietaria, Vittoria
Mazza, nel corso di una manifestazione antimafia organizzata in occasione
del 2 giugno dai ragazzi del coordinamento antimafia ''AmmazzateciTutti''
che si e' svolta nel ristorante e a cui hanno partecipato forze sociali,
come il Fo.re.ver., imprenditori, associazioni scout e i rappresentanti
di Libera. Il ristorante chiude, incalzato dai creditori e dagli attentati
subiti dai proprietari in questi mesi ad opera della 'ndrangheta,
che non hanno permesso la prosecuzione dell' attivita' imprenditoriale.
''Avervi qui e' una grande gioia - ha detto Vittoria Mazza - perche'
in questi mesi ci siamo sentiti molto soli. E la solitudine fa paura
ed e' di paura che si ingrassa la mafia. Noi dobbiamo vivere, e quindi
dobbiamo lavorare, per questo andremo via da qui. Avremmo voluto che
lo Stato ci fosse venuto piu' incontro. Abbiamo combattuto una battaglia
di idee contro l' omerta' e per una societa' che si liberi dalla violenza,
alzando il nostro urlo di dolore contro la 'ndrangheta. Prima di andare
via, pero', voglio ricordare ancora che la 'ndrangheta e' fatta non
solo di 'coppole', ma anche di colletti bianchi''. ''Contro questo
sistema - ha concluso Vittoria Mazza - abbiamo contrapposto le nostre
piccole forze. Per questo posso dire che dalla Calabria andiamo via
a testa alta''. Alla manifestazione ha partecipato anche Mario Congiusta,
il padre di Gianluca, commerciante di articoli di telefonia ucciso
nei mesi scorsi a Siderno. ''Non avremmo voluto essere qui per i motivi
che oggi conosciamo tutti. I giovani sono con noi - ha detto Congiusta
- e si assumono grandi rischi. Lo Stato e' invece il grande assente.
Trentadue omicidi a Siderno e Locri nell' ultimo anno e nessuno degli
autori e' stato individuato. Io credo che nella Locride occorre impegnare
investigatori di provata esperienza. Siamo in guerra, e ai giudici
che chiedono misure adeguate per sostenere questa guerra contro la
'ndrangheta i politici non danno risposte sufficienti. Nelle settimane
scorse ho scritto a tutti i componenti della Commissione regionale
antimafia per conoscere l' attivita' dell' organismo, e non ho ancora
ricevuto alcuna risposta. Posso soltanto dire che nel 2005 la Commissione
regionale antimafia ha tenuto soltanto due sedute, di cui una di insediamento.
Nel 2006 invece non e' stata mai convocata. Mi chiedo: se non sentono
il bisogno di rispondere ai cittadini che cosa fanno?''. ''Infine
- ha concluso Congiusta - vogliamo conoscere i mandanti degli omicidi,
quelli che hanno cioe' deciso la morte di mio figlio o di Franco Fortugno.
Quelli vanno condannati ed incarcerati, perche' sapere soltanto il
nome degli autori non puo' certamente bastare''.
''Sono, in generale e per principio, contrario alle parate antimafia,
soprattutto quando sono strumentalizzate politicamente da una sola
parte contro un' altra. Nella fattispecie ritengo quella organizzata
dal Forum 'Ammazzateci tutti', e dalle altre ben note associazioni,
la solita, inutile trovata mediatica''. A sostenerlo e' stato il leader
di Diritti civili, Franco Corbelli, in merito alla manifestazione
promossa oggi per solidarieta' con i titolari del ristorante Valantain.
''Questi giovani onnipresenti, noti preti, note signore - ha sostenuto
Corbelli - dov' erano quando Diritti Civili denunciava e manifestava,
nel febbraio scorso, andando finanche a Reggio Calabria a sfidare
la mafia, per e insieme ai fratelli Mazza? Erano tutti silenti e latitanti.
Oggi scoprono il caso dei fratelli Mazza, ignorando che lo Stato,
dopo la mia denuncia e l' incontro con il prefetto di Reggio Calabria,
e' gia' intervenuto, per aiutare e non abbandonare chi come i fratelli
Mazza ha avuto il coraggio di dire no alla mafia. Il 3 marzo e' stata
scritta una grande pagina di giustizia e solidarieta'. Una vittoria
delle Istituzioni e una sconfitta della 'ndrangheta. Da Reggio e'
infatti arrivata la notizia che il prefetto di Reggio Calabria, Luigi
De Sena, aveva firmato il provvedimento che sospende tutti gli atti
ingiuntivi e le istanze di fallimento nei confronti dei tre fratelli,
Anna, Valentina e Ernesto Mazza''. ''A che cosa serve dunque - ha
concluso Corbelli - scoprire tre mesi dopo il caso Mazza. Solo per
giustificare la solita parata dei nuovi professionisti dell' antimafia?''
Gesto
eclatante della Cordopatri che rinunzia alla cittadinanza italiana
02/06 Maria Giuseppina Cordopatri, testimone di giustizia in numerosi
processi contro la 'ndrangheta, ha deciso di rinunciare alla cittadinanza
italiana. ''Ho preso questa decisione, annunciandola significativamente
nel giorno della Festa della Repubblica - afferma la stessa testimone
di giustizia - in segno di protesta contro l' improvvisa ed immotivata
revoca della scorta concessami nel lontano '97 dall'allora Capo della
Polizia Masone. Di fatto mi trovo segregata nell' alloggio protetto
in precaria condizione di salute. E' troppo alto, infatti, il pericolo
perche' possa liberamente circolare. Nel momento in cui ho toccato
alcuni gangli vitali del potere ministeriale e giudiziario romano,
giunge la revoca della scorta, una vera e propria rappresaglia che
mi impedisce di partecipare a numerose udienze, di curarmi e, addirittura,
di acquistare i viveri. Mi vedo cosi' costretta a prendere una decisione
clamorosa di fronte al comportamento di rappresentanti istituzionali
che, in effetti, agevola la mafia e davanti a cosi' tanta violenza
nei miei confronti''.
Dal
5 giugno al Metropolis “Arti e mestieri d’altri tempi”
02/06 Si aprira' il 5 giugno la manifestazione ''Arti&Mestieri
d' altri tempi'', organizzata dalla Provincia di Cosenza in collaborazione
col Centro commerciale Metropolis. Lo stesso giorno e' in programma
una conferenza di presentazione dell' iniziativa alla quale parteciperanno
il presidente della Provincia, Gerardo Mario Oliverio, l' assessore
Provinciale all' Artigianato, Mimmo Bevacqua, il direttore del Centro
commerciale, Pino Belmonte, il presidente dell' Associazione regionale
delle Pro-Loco, Unpli, Mimmo Bloise. ''La manifestazione - e' scritto
in una nota - proseguira' fino al 30 giugno, dopo lo straordinario
successo registrato nella passata edizione imponendosi come rassegna
dell' artigianato artistico e di tradizione della provincia di Cosenza.
I numerosi artigiani che prendono parte all' iniziativa metteranno
in mostra i loro prodotti nelle vetrine delle aree espositive, appositamente
poste nella galleria superiore del Metropolis, in quattro diversi
turni: ceramica, pelle, tessile, vetro-ferro battuto. Come lo scorso
anno, e'' prevista la dimostrazione pratica da parte degli artigiani
che daranno dimostrazione dal vivo della lavorazione dei manufatti''.
All' iniziativa saranno presenti le Associazioni degli artigiani ed
i Sindaci dei Comuni dove fara' tappa la manifestazione itinerante,
allestita in contemporanea, a partire da giorno 5, nella piazza del
Metropolis, denominata ''Paesi Calabri-storia & sapori'', e patrocinata
dalla Provincia di Cosenza. Dopo i primi quattro giorni di permanenza
al Centro Commerciale Metropolis, la manifestazione si spostera' per
portare in mostra, con 60 stand in 23 Comuni, il meglio della tradizione
artigiana e le ricchezze storiche, culturali e naturalistiche della
provincia di Cosenza.
Corbelli:
“Assai dubbie le ultime vincite al Superenalotto. La Procura
indaghi”
02/06 Il leader del movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, ha
chiesto al procuratore capo della Repubblica di Paola, Luciano D'
Emmanuele, di indagare sulle ultime due vincite al superenalotto definite
''assai dubbie''. Corbelli, gia' nel 1998, aveva presentato una denuncia
alla Procura di Paola ''sulle vincite sospette al Superenalotto'',
ha sostenuto di confidare nel procuratore D' Emmanuele, ''un magistrato
coraggioso e riservato, che non ha mai interrotto, in tutti questi
anni, le sue indagini sulle vincite sospette all' insaputa e a danno
della Sisal''. ''Gli hacker - ha sostenuto il leader di Diritti civili
- si inseriscono dall' esterno nel cervellone della Sisal e programmano
la giocata con la sestina vincente. Questo sistema da me denunciato
e spiegato dettagliatamente in questi anni, accertato da alcune perizie
disposte dalla Procura di Paola, e' non solo tecnicamente possibile,
ma anche estremamente semplice. Questo e' quello che vado denunciando
da 8 anni e che ha portato all' apertura dell' inchiesta della Procura
di Paola. Le ultime due vincite, quella di Mentana e di Pozzuoli,
sono sospette. Per la facilita', la regolarita', il montepremi identico,
le stesse zone. Ancora una volta si sono vinti 70 miliardi di vecchie
lire con semplici schedine di appena qualche euro: il 4 aprile a Pozzuoli
(Napoli) e ieri sera a Mentana (Roma). Nonostante il Superenalotto,
lo ricordo, sia il gioco piu' difficile al mondo: per fare 6 esiste
una sola possibilita' su 623 milioni di combinazioni possibili. Lascia
perplessi, a parte la facilita', la regolarita' delle vincite. Le
vincite, infatti, avvengono con lo stesso montepremi (35 milioni di
euro) e si registrano quasi sempre nelle stesse zone, Roma, Napoli,
Milano, cosi' come storicamente nella superfortunata Puglia''.
Brevi
di cronaca da Santa Sofia d’Epiro, Rossano, San Giorgio Albanese
02/06 A Santa Sofia d' Epiro un sorvegliato speciale con obbligo
di soggiorno e' stato arrestato dai carabinieri. L' uomo, secondo
l' accusa, non ha rispettato le prescrizioni imposte dalla misura
cautelare. A Rossano un giovane, F.G.A., di 21 anni, e' stato arrestato
per avere aggredito i carabinieri che lo avevano fermato per un controllo
e trovato senza assicurazione. Il giovane, inoltre, mentre veniva
fatto salire sulla vettura dei militari ha danneggiato la portiera
colpendola con calci e pugni. A San Giorgio Albanese i carabinieri,
hanno arrestato un uomo, Miroslaw Vlodzimierz Domagalski, di 42 anni,
e due donne, Bozena Brzozowska, di 47, e Marta Gabula, di 38, per
possesso e fabbricazione di patenti, contrassegni assicurativi, passaporti
falsi e altri documenti di vario tipo. Durante la perquisizione nella
loro abitazione, i militari hanno trovato attrezzature e materiale
per la produzione dei documenti falsi che venivano poi utilizzati
per i cittadini polacchi che soggiornavano in Italia
Brevi
di cronaca da Briatico, San Costantino
02/06 A Briatico, persone non identificate, la scorsa notte, hanno
incendiato un furgone di proprieta' di F.C., di 68 anni, proprietario
di un villaggio turistico della zona. L' automezzo si trovava parcheggiato
nelle vicinanza dell' abitazione del proprietario. L' intervento dei
vigili del fuoco non ha consentito di evitare che il furgone andasse
distrutto. Sull' intimidazione hanno avviato indagini i carabinieri,
che non escludono una possibile matrice estorsiva. A San Costantino
Calabro, ignoti hanno incendiato la notte scorsa, , un deposito di
attrezzi agricoli. Il capannone e' situato sulla strada che da San
Costantino conduce a Francica. I danni, secondo una prima stima, ammontano
ad almeno 5.000 euro. Le indagini sono condotte dai carabinieri.
Campagna
di Riferimenti a sostegno dei commercianti taglieggiati dal pizzo
01/06 ''La meravigliosa risposta dei giovani calabresi dovrebbe sollecitare
gli adulti ad avere uno scatto d' orgoglio, e riscattarsi dall' ignavia
secolare ma tutto, invece, resta invariato''. E' quanto si afferma
in una nota del Coordinamento nazionale antimafia Riferimenti nella
quale si evidenzia ''la mortificante vicenda del ristorante Valantain
di Villa San Giovanni, i cui proprietari sono in procinto di abbandonare
la Calabria a seguito degli innumerevoli attentati subiti e della
solitudine in cui sono stati lasciati''. L' associazione, in particolare,
lancia in Calabria una campagna di adesione per ''raccogliere le firme
dei cittadini che si impegnano personalmente e attivamente a sostenere
i commercianti che si oppongono al pizzo proponendo una campagna di
consumo critico antiracket e invitando a frequentare il ristorante
Valantain ridotto alla chiusura per mancanza di clientela dileguatasi
dopo gli innumerevoli attentati subiti dall' esercizio''. Per Riferimenti
''in Calabria, il popolo non tutela la propria dignita' continuando
ad arrendersi alla paura, per questo invitiamo i cittadini calabresi
che non vogliono essere chiamati mafiosi ne' vogliono essere ad essi
accomunati, a compiere una scelta di campo netta e concreta, non lasciando
soli ,in questa regione, quei pochi che hanno avuto la forza di ribellarsi
alla prepotenza criminale''. ''In Calabria - prosegue il comunicato
del coordinamento - ancora non si e' capito che la battaglia antimafia
si vince tenendosi per mano e facendo muro. A quella gente che pensa
che il problema non sia il proprio ma di altri, Riferimenti chiede
di mettersi in gioco perche' il gioco riguarda tutti. Un invito ben
preciso viene rivolto a frequentare proprio quel martoriato ristorante
Valantain la cui clientela si e' dileguata dopo gli atti intimidatori.
L'appello viene rivolto, innanzitutto, agli amministratori pubblici
cui viene richiesto di dare un esempio, poi a tutta quella parte di
Calabria onesta che crede nella sfida della legalita' e che questa
sfida vuole vincere, perche' non risulti sconfitta la speranza''
La
Polizia municipale di Castrovillari una delle poche ad avere la “patente
di servizio”
01/06 Il Corpo della Polizia municipale di Castrovillari e' uno dei
pochissimi di Italia ad essere in possesso della patente di servizio.
Lo rende noto il comandante dei Vigili urbani di Castrovillari, Salvatore
De Cecio, il quale precisa ''che sono ben 19 le unita' che hanno questo
documento, che serve per guidare i veicoli di servizio di polizia
stradale''. ''La patente - spiega De Cecio - e' rilasciata dal Prefetto
della Provincia, nella quale l' agente esplica il servizio di Polizia
stradale. Il documento in realta' ha lo scopo di qualificare tutti
gli operatori di Polizia stradale e, in particolare, gli appartenenti
a quella municipale che, al contrario di coloro i quali svolgono servizio
per la Polizia di Stato, arma dei carabinieri, Guardia di Finanza,
non erano dotati della patente di servizio per condurre i veicoli
di servizio. La patente di servizio diventa elemento indispensabile
per ogni appartenente alla Polizia municipale ai fini dell' espletamento
dei servizi di Polizia stradale. Opportunita' di approfondimento che
hanno trovato particolare interesse tra i colleghi provenienti dalla
Sicilia, Puglia, Basilicata e dalla stessa Calabria''
Frode
per evadere l’Iva dalle auto nuove scoperta dalla Finanza a
Gioia
01/06 Una frode fiscale per oltre un milione di euro nel settore
del commercio delle automobili e' stata scoperta dai militari della
Compagnia della guardia di finanza di Gioia Tauro che hanno denunciato
in stato di liberta' il responsabile che farebbe parte di un piu'
vasto giro a livello nazionale. L' operazione e' stata condotta nell'
ambito di una vasta attivita' d' indagine, disposta dal comandante
provinciale della guardia di finanza di Reggio Calabria, col. Francesco
Gazzani, ed ha portato ad una verifica fiscale nei confronti di una
grossa azienda della piana, operante nel settore della compravendita
di auto nuove provenienti dalla comunita' europea. Ad attirare l'
attenzione dei finanzieri sono stati i prezzi particolarmente competitivi
che l' azienda riusciva ad applicare alle auto vendute; prezzi, e'
stato riferito, che avrebbero trovato una qualche giustificazione
solo se si fosse trattato di una delle varie forme di vendita di auto
aziendali, ma non di auto nuove di fabbrica. I finanzieri hanno ricostruito
tutti i passaggi degli acquisti effettuati, fino a scoprire il fornitore
comunitario e i diversi intermediari, tra cui sono stati individuati
soggetti completamente sconosciuti al fisco. Si tratta, ha riferito
la guardia di finanza, della cosiddetta ''frode carosello''. L' operatore
nazionale acquista l' auto da un Paese della comunita' europea. L'
Iva che colpisce il bene (20%), rimane sospesa fintanto che l' auto
non viene venduta. Un altra societa' italiana (che puo' essere il
rivenditore finale o, come normalmente accade, una societa' fasulla)
acquista la vettura e la rivende ad un altro operatore, una societa'
di comodo o concessionario. Questo soggetto emette regolarmente le
fatture, ma non versa l' Iva ne' paga le tasse. Si tratta, ha evidenziato
la guardia di finanza, di ditte individuali di vita breve, di difficile
individuazione e, quandanche individuate, ''ci si trova di fronte
a soggetti anziani, nullatenenti, tutti elementi che vanificano la
pretesa dello stato al recupero delle imposte ed alla inflazione della
sanzione penale dell' arresto''. Il concessionario, dunque, avra'
a disposizione un' auto nuova al costo scontato del 20%, tolta la
provvigione per l' intermediario fasullo (dal 5 al 10%), che immettera'
sul mercato ad un prezzo interessante, potendo cosi' sbaragliare la
concorrenza. Il responsabile gioiese, secondo quanto e' stato riferito,
dovra' versare nelle casse dell' erario piu' di 500.000 euro, oltre
alle sanzioni amministrative.
Gestori
di distributori di benzina denunciati a Catanzaro per frode: praticavano
prezzi più alti
01/06 Praticavano prezzi piu' alti, da 3 a 8 centesimi, di quanto
pubblicizzati dalle loro aree di servizio: per questo motivo i gestori
di tre impianti di distribuzione carburante di Catanzaro sono stati
denunciati dalla guardia di finanza per frode in commercio. Ad altri
otto, invece, sono state contestate violazioni amministrative per
non avere esposto i prezzi praticati. L' operazione del Nucleo provinciale
di polizia tributaria della guardia di finanza di Catanzaro, che ha
interessato venti distributori, e' scattata dopo le lamentele e le
segnalazioni di numerosi automobilisti che hanno riferito di difformita'
tra i prezzi del carburante praticati all' erogazione e quelli esposti
all' ingresso delle aree di servizio. I gestori denunciati, in particolare,
praticavano la frode negli orari in cui era in funzione il servizio
self-service. I finanzieri hanno accertato una differenza di prezzo
tra i 3 e gli 8 centesimi a seconda del carburante tra quelli indicati
dalla colonnina e quelli esposti all' ingresso dell' area di servizio.
Per un pieno medio di 50 litri di benzina, per esempio l' automobilista
spendeva inconsapevolmente fino a 4 euro in piu' ricevendo circa 3
litri in meno a quanto dovuto rispetto ai prezzi esposti.
Prosegue
il ripopolamento delle lepri nell’alto ionio
01/06 Saranno altri ventuno i Comuni della provincia di Cosenza destinati,
questa volta nelle localita' dell' alto Ionio, ad accogliere la selvaggina
in immissione sul territorio, nell' ambito del Piano di ripopolamento
lepri per il 2006, che completera' gli interventi prossimamente anche
nella zona dello basso Ionio. Lo rende noto la Provincia di Cosenza.
Come previsto dal Piano Faunistico provinciale, e' scritto in una
nota, sono state molte centinaia i capi di lepri liberati fino a questo
momento. Soddisfazione hanno espresso il presidente della Provincia,
Mario Oliverio e l' assessore provinciale alla Caccia e Pesca, Pietro
Mari, che in piu' occasioni, secondo il calendario previsto, hanno
voluto essere presenti all' atto dell' immissione della selvaggina
in alcune delle localita' della provincia.
Brevi
di cronaca da San Demetrio Corone, Castrovillari
01/06 A San Demetrio Corone due coniugi, S. B., di 22 anni e M.G.L.,
di 29 anni, entrambi di origine tedesca, sono stati arrestati dai
carabinieri per detenzione di sostanze stupefacenti e detenzione illegale
di armi. I militari, nel corso di una perquisizione effettuata nell'
abitazione dei due coniugi, hanno rinvenuto nel terrazzo, in vasi
opportunamente occultati, varie piante di canapa indiana e nascosta
in un armadio una carabina ad aria compressa non denunciata. I due
sono stati trasferiti a Rossano dove il Sostituto Procuratore della
Repubblica, Paolo Remer ha confermato gli arresti e ha concesso agli
arrestati, a norma dell' articolo 121 delle norme di attuazione del
codice di procedura penale, la scarcerazione in stato di liberta',
in attesa del giudizio perche' incensurati. A Castrovillari un cittadino
rumeno, C.C., di 34 anni, e' stato arrestato dalla polizia per non
aver ottemperato al provvedimento di espulsione. Il cittadino extracomunitario
era stato espulso dal territorio italiano con un decreto emesso il
18 febbraio 2005 dal Questore di Reggio Calabria.
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