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Cronaca
Truffa alla UE: ai domiciliari il capogruppo dei DS

 

Adamo (DS) “Non siamo dei garantisti con lo sterzo”

27/08 "Ritengo che l'attuale gruppo dirigente Ds non sia mai stato iscritto nella schiera dei colpevolisti pregiudiziali né tra i garantisti con lo sterzo". A sostenerlo è stato il vice presidente della Giunta regionale della Calabria, Nicola Adamo, in merito alle reazioni alle iniziative di parlamentari e consiglieri regionali di centrosinistra dopo l'arresto del capogruppo dei Ds al Consiglio regionale, Franco Pacenza, attualmente ai domiciliari. Adamo ha citato le parole usate da "un autorevole parlamentare per motivare il dissociarsi dall'iniziativa degli altri parlamentari e dimostrare piena fiducia verso i magistrati: 'L'arresto di un consigliere regionale è un evento negativo per le istituzioni. Se l'arrestato poi è il capogruppo dei Ds, maggiore partito di governo, l'episodio desta ancora più preoccupazione nella stessa società calabresé ". Quindi ha sostenuto, tra l'altro, che "un eletto rappresenta un mandato. E chi ha dato il mandato, o anche chi esercita insieme a lui quel mandato, soprattutto se improntato ad un rapporto di fiducia, ha il dovere di pronunciarsi. A questo dovere le personalità più rappresentative del gruppo dirigente regionale dei Ds non si sono mai sottratte. Lo abbiamo fatto di volta in volta, guidati sempre dallo stesso principio: rispettare l' autonomia della magistratura, ma al contempo non rinunciare alla responsabilità della funzione della politica. Sono numerosi i casi che possiamo citare e che non riguardano esponenti del nostro partito". "L'atteggiamento assunto sul caso Pacenza - ha sostenuto Adamo - è pienamente coerente con questa cultura politica. Non abbiamo mai tentato di difendere Pacenza dal processo, anzi abbiamo chiesto che si faccia chiarezza e la verità si accerti presto nel processo. Abbiamo però ritenuto eccessivo l'arresto. Ancora in queste ore chiediamo se è giusto che il faccendiere che ha truffato sia libero e che invece Pacenza sia agli arresti senza essere accusato della truffa, se l'arresto fosse così necessario affinché l'indagine ed eventualmente il processo penale andassero avanti. Riteniamo che questa esigenza di custodia cautelare non ci fosse. Perciò abbiamo parlato di errore giudiziario. Esprimere questa opinione equivale ad interferenza o ad una contrapposizione con il potere giudiziario? Pare proprio di no. La nostra iniziativa politica, invece, ha avuto solo il senso di invocare serenità di giudizio in attesa che la giustizia facesse il suo corso e che la spettacolarizzazione dell'arresto non venisse utilizzata strumentalmente da chi persegue obiettivi politici che nulla hanno a che fare sull'accertamento della verità e delle responsabilità in questa vicenda". "Infatti - ha concluso Adamo - è assai curioso che i capi fila di questa strumentalità siano i vari Gasparri, Valentino ed altri di centrodestra che invece di interrogarsi sul perché e sul come la truffa sia stata commessa e consumata negli anni dei loro governi, in Calabria ed a Roma, si lanciano in sortite tanto assurde quanto giustificazioniste ed assolutorie di esperienze che alla Calabria hanno consegnato solo macerie".

Tassone (PRC) “Spegnere i riflettori sul caso Pacenza”

27/08 “Non sono dispiaciuto di essere stato poco presente sulla stampa in relazione alla vicenda dell’arresto di Franco Pacenza: forse è il caso che si spengano per un po’ i riflettori”. Ha affermato in una dichiarazione il segretario regionale di Rifondazione comunista, Rocco Tassone.”Sono d’accordo – ha aggiunto Tassone- con l’intervista rilasciata qualche giorno fa al quotidiano “Liberazione” da Mario Sinopoli, segretario regionale calabrese della FIOM. Fermo restando il diritto-dovere di cronaca della stampa, il circo mediatico attorno al “caso Pacenza” sta avendo effetti devastanti, in primis sul dramma personale di un uomo costretto a subire un processo kafkiano sui giornali prima ancora che venga imbastito il processo giudiziario. Abbiamo assistito in questi giorni alla pontificazione di una quantità spropositata di soloni, uomini e donne, ciascuno dei quali ha inteso diffondere il proprio verbo “urbi et orbi” per gratificare le masse di verità altrimenti sconosciute. In massima parte si tratta di espressioni del ceto politico mestierante con gravi responsabilità nei disastri di questa regione che oggi, magari perché parcheggiati nel cimitero degli elefanti, si sentono autorizzati a salire in cattedra e propinare lezioni. Evito di fare riferimenti specifici proprio per non alimentare polemiche sterili che finiscono per dare a costoro ancora più spazio.
Ma riprendiamo il ragionamento sugli effetti negativi del circo mediatico attorno al “caso Pacenza”. Dopo il suo arresto sono passate in secondo piano alcune questioni fondamentali con l’aggiunta di inaccettabili distorsioni della realtà. Il dramma dei lavoratori delle fabbriche Printec e Sensitec - senza stipendio, ammortizzatori sociali e prospettive occupazionali – è passato in secondo piano. Gli stessi lavoratori vengono coinvolti in questa vicenda come dei volgari “clientes” senza dignità e senza coscienza disponibili a mettersi al soldo del potente di turno. Sta passando in secondo piano il lavoro certosino e prezioso della Guardia di Finanza che col contributo decisivo delle denunce dei lavoratori e del sindacato sta colpendo duramente il sistema del malaffare impiantato attorno agli incentivi allo sviluppo. Stanno passando in secondo piano le responsabilità dei malversatori e qualcuno degli arrestati di un mese fa è già a spasso. Stanno passando in secondo piano i temi programmatici della verifica di governo regionale. Occorre allora spegnere i riflettori sul “caso Pacenza”: per rispetto verso la sua persona, perché la magistratura deve fare il proprio lavoro senza i riflettori puntati addosso e con la consapevolezza degli effetti nefasti di una eventuale distorsione nella valutazione delle responsabilità, per risuscitare l’attenzione dell’opinione pubblica attorno ai temi veri della politica calabrese.
Abbiamo in corso la verifica di governo di cui non siamo in grado di prevedere tempi e sviluppi. L’obiettivo è il rilancio della maggioranza e della sua azione di governo, ma ancora non si conoscono i temi su cui la coalizione pensa di puntare. Per quanto riguarda Rifondazione Comunista posso garantire l’impegno del mio partito affinché diventino oggetto di discussione e di concrete assunzioni di responsabilità le questioni della trasparenza e della moralità a partire dall’abolizione delle recenti norme sulla segretazione del BURC e dall’introduzione di norme più efficaci in materia di gestione degli aiuti statali, regionali e comunitari affinché non avvengano più le malversazioni che hanno dilapidato le risorse destinate allo sviluppo. La coalizione si dovrà fare carico altresì concrete proposte per dare sostegno e prospettiva ai lavoratori sul lastrico. Questi ultimi sono impegni politici ma anche d’onore: lo abbiamo promesso ai lavoratori della Printec/Sensitec il 25 marzo del 2006 quando davanti a quelle fabbriche abbiamo tenuto una manifestazione col compagno Fausto Bertinotti nella stessa occasione in cui abbiamo lanciato una vibrata denuncia politica della malversazione in atto”.

Corbelli propone Pacenza assessore alla Regione

27/08 Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, in una dichiarazione, chiede ai Ds ''di confermare l'indicazione del capogruppo regionale Franco Pacenza, cosi' come era dato per pressoche' certo sino al momento dell'arresto, per l'incarico di assessore regionale per l'imminente rimpasto della Giunta che si appresta a varare il Governatore calabrese, Agazio Loiero, se il Tribunale del riesame di Catanzaro martedi' prossimo revochera' il provvedimento di custodia cautelare nei confronti dello stesso politico''. ''Dopo le inequivocabili prese di posizione garantiste dei leader calabresi dei Ds e, oggi, anche del vice presidente del gruppo dell'Ulivo al Senato e braccio destro di Massino D'Alema, Nicola Latorre, e del quotidiano L'Unita' - afferma Corbelli - chiedo al partito di Fassino, a Marco Minniti, viceministro all'Interno, Nicola Adamo, vice presidente della Regione Calabria, e Carlo Guccione, segretario regionale dei Democratici di Sinistra, di manifestare il loro garantismo sempre, nei confronti di tutti gli indagati, soprattutto dei tanti poveri cristi, dimenticati nelle carceri, e di confermare l'indicazione di Pacenza''. ''Chiarisco subito - prosegue Corbelli - che la mia non e' affatto una provocazione, ne' nei confronti dei Ds, ne' naturalmente verso la magistratura. E' la mia lunga storia di garantista storico a 360 gradi che mi porta a fare questa riflessione e a suggerire ai Ds una scelta ponderata, coraggiosa, garantista che serve a tutelare un uomo, un politico che si ritiene onesto, capace, innocente e vittima di un errore giudiziario, come hanno espressamente dichiarato, tra gli altri, Minniti e Latorre. Se si e' sicuri dell'innocenza di Pacenza e' giusto e doveroso continuare a riporre in lui la massima fiducia e stima e non penalizzarlo, o peggio distruggerlo politicamente, invece per questa vicenda giudiziaria, ancora tutta da chiarire nelle sedi competenti. Se i Ds sono sicuri che l'arresto di Pacenza e' un errore e se naturalmente questa loro convinzione sara' supportata dalla decisione del Tribunale del riesame devono allora confermare a Loiero l'indicazione della sua candidatura per l'assessorato. E' questo un modo coerente, onesto, coraggioso di difendere un compagno innocente, vittima di un errore giudiziario. La Giustizia intanto fara' il suo corso. Ci sara', nel caso, un regolare processo. E una sentenza. Solo alla fine del terzo grado di giudizio, in caso di condanna, un cittadino puo' essere ritenuto colpevole''.

Burani (FI) “Chiudere i varchi agli imbroglioni”

27/08 ''Il problema delle truffe di cui il Sud e' vittima da tempo riguarda soprattutto le Regioni, la cui burocrazia e' spesso funzionale all'ingranaggio perverso. E nel passato anche le banche erano complici di un sistema negativo. E' chiaro che tutto cio' non c'entra nulla con la gestione Loiero, ma al presidente ci permettiamo di chiedere, dall'opposizione, segnali di discontinuita' con il passato per fare in modo che non si verifichino piu' fatti del genere''. Ad affermarlo e' la senatrice Maria Burani Procaccini, di Forza Italia. ''Abbiamo i titoli morali per dire che Sviluppo Italia si e' sempre comportata bene da questo punto di vista - aggiunge la Burani - ed e' semmai parte lesa nell'architrave complessiva del sistema dei finanziamenti. E' fondamentale che chiunque, da maggioranza ad opposizione, lavori per chiudere i varchi agli imbroglioni che, dal nord Europa, vengono in Calabria e nel Sud a prendersi i soldi pubblici e poi scappano''.

Precedenti (link)

25/08 Truffa UE: Greco e Cavalcanti (RNP) “Sul caso Pacenza prima vera rottura tra DS e DL”.Rettore Latorre “Un vero e proprio errore giudiziario”. Naccari (DL) “Indigna la visione della Calabria come peso”

25/08 Truffa UE: Guccione (DS) appoggia la richiesta di Fuda (Pdm) di aprire una commissione d’inchiesta sui fondi 488. Falcone “La Regione non è un organo di polizia, le garanzie sono nei bandi”

24/06 Truffa UE: Il GIP lascia in carcere il commercialista. I legali “Cultura giuridica mortificata”. . Li Gotti (Idv) “Inopportuna la visita dei parlamentari in carcere”

23/06 Truffa UE: Lungo interrogatorio per il commercialista. Il GIP Greco replica a Minniti “Errore giudiziario solo dopo le sentenze”. La Regione Calabria “Ci siamo sempre costituiti parte civile contro le truffe

22/08 Truffa UE: Parla Raffaella D’Alba, la moglie di Franco Pacenza: “Cosa c’entra mio marito?" e punta l'indice contro Sviluppo Italia Calabria. Donnici "Da rivedere i meccansimi dei finanziamenti". Barile "Entrata di Minniti a piedi uniti". Zavettieri: "Non bisogna parlare di errore"

21/08 Truffa UE: Franco Pacenza ai domiciliari. Gli avvocati non sono soddisfatti “negli atti evidente estraneità, opzione surrettizia del Gip”. Viceministro Minniti "sensazione di errore giudiziario"

20/08 Truffa UE: Il commercialista respinge le accuse nell’interrogatorio di garanzia. Scardino (DS) “Pacenza politico di alto profilo morale”. Sgarbi “La visita dei parlamentari è lecita”

19/08 Truffa UE: Pacenza nega ogni addebito nell’interrogatorio di garanzia. I legali ne chiedono la scarcerazione. Di Pietro chiede le dimissioni dei parlamentari. Avv. Sammarco “I magistrati hanno tutti gli elementi per considerare l’arresto di Pacenza un errore”.

19/08 Truffa UE: Pacenza nega ogni addebito nell’interrogatorio di garanzia. I legali ne chiedono la scarcerazione. Di Pietro chiede le dimissioni dei parlamentari. Avv. Sammarco “I magistrati hanno tutti gli elementi per considerare l’arresto di Pacenza un errore”

18/08 Truffa UE/Arresto Pacenza: E’ polemica tra i parlamentari e il Ministro Di Pietro “Gravissime dichiarazioni”. La moglie racconta “Mio figlio pensava ad un rapimento” La CGIL chiede controlli sulla spesa pubblica. I legali del commercialista "Non ha violato la legge". Prosegue il dibattito del mondo politico.

18/08 Truffa UE/Arresto Pacenza: "Mi sento un uomo distrutto". Sit in dei parlamentari calabresi in visita al carcere "Non ce ne andiamo finchè non viene scarcerato". Sabato l'interrogatorio. Caustico il Ministro di Pietro "Stupisce la solidarietà dei parlamentari"

17/08 Truffa UE/Arresto Pacenza: Sviluppi nelle indagini, coinvolti SVI Calabria e la Regione. Nessun altro consigliere nelle indagini. Finti colloqui selettivi nella sede dei DS. Reazioni e commenti dal mondo politico.

17/08 Truffa alla UE Sensitec/Printec: Loiero “Indagini senza sconti ma in fretta”. Per Pacenza l’accusa è di concussione, assunzioni in cambio di voti, per il commercialista truffa aggravata. Avviata la procedura internazionale per arrestare i quattro tedeschi e i due turchi coinvolti.

16/08 Arresti eccellenti della Finanza per la truffa Sensitec/Printec. In manette il capogruppo dei DS della Calabria, Franco Pacenza, e un noto commercialista cosentino

27/06 Gli arresti del 27 giugno e l'inizio dell'indagine

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