Lo stabilimento della Printec
Arresti
eccellenti per la truffa Sensitec/Printec. In manette il capogruppo
dei DS della Calabria, Pacenza, e un noto commercialista cosentino.
16/08
Un epilogo clamoroso per l’inchiesta contro le frodi alla UE,
perpetrate da industriali tedeschi nella zona di Corigliano, da parte
della Fiamme Gialle che oggi hanno chiuso il cerchio delle indagini
con un arresto eccellente. E’ stato infatti arrestato il capogruppo
dei Ds nel Consiglio regionale della Calabria, Franco Pacenza, di
48 anni. L’arresto è avvenuto ad opera dalla Guardia
di finanza nell'ambito di un' indagine sulla gestione di finanziamenti
dell'Unione Europea destinati alla realizzazione di insediamenti industriali.
L'arresto e' stato fatto in Sardegna, dove Pacenza si trovava in vacanza,
in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip
del Tribunale di Cosenza su richiesta della Procura della Repubblica.
Oltre a quella nei confronti di Pacenza, il gip di Cosenza ha emesso
altre sette ordinanze di custodia cautelare in carcere. Due dei provvedimenti
restrittivi, secondo quanto si è appreso, sono stati eseguiti
dalla Guardia di finanza nei confronti di Pacenza e di un'altra persona.
Si tratterebbe di un noto consulente commerciale di Cosenza. Le altre
sei ordinanze di custodia cautelare sono in fase di esecuzione. Alcuni
dei provvedimenti riguarderebbero persone residenti all'estero, presumibilmente
in Germania. L'inchiesta nell'ambito della quale sono state emesse
le otto ordinanze di custodia cautelare riguarda i finanziamenti europei
concessi per la realizzazione, da parte di industriali tedeschi, di
due aziende, la Sensitec e la Printec, per la produzione, rispettivamente,
di sensori per i contatori del gas e di oggetti di cancelleria. Per
la realizzazione delle due aziende fu utilizzato un finanziamento
dell'Unione europea di sei milioni e 470 mila euro. Le due aziende,
però, non hanno mai avviato la produzione. Nell'ambito della
stessa inchiesta, il 27 giugno scorso, furono arrestate quattro persone.
Gli arresti eseguiti oggi rappresentano la prosecuzione della stessa
indagine. La Guardia di finanza riferirà domani i particolari
dell'inchiesta che ha portato all'emissione delle ordinanze di custodia
cautelare nei confronti di Pacenza e delle altre sette persone coinvolte.
Arrestato un commercialista
16/08 E' un commercialista di Cosenza, M.A., di 43 anni,
la seconda persona arrestata nell'ambito dell'inchiesta in cui è
coinvolto il capogruppo dei Ds nella Regione Calabria, Franco Pacenza.
Le altre sei ordinanze emesse dal gip di Cosenza riguardano gli imprenditori
tedeschi che avevano ottenuto i finanziamenti per la realizzazione
degli stabilimenti della Sensitec e della Printec nell'area industriale
di Corigliano Calabro. Tra loro, secondo quanto si è appreso,
ci sarebbe anche un italiano da tempo residente in Germania. I provvedimenti
restrittivi sono stati emessi dal gip del Tribunale di Cosenza, Giuseppe
Greco, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica, Giuseppe
Cozzolino.
Pochi particolari resi noti
16/08 Un'inchiesta sulla gestione di fondi comunitari destinati alla
realizzazione di insediamenti industriali, ha portato all'arresto
del capogruppo dei Ds al Consiglio regionale della Calabria, Franco
Pacenza e del commercialista cosentino M.A. Scarni, al
momento, i particolari sull'inchiesta. Non si conosce, in particolare,
il ruolo che sarebbe stato svolto nella vicenda dall'esponente politico.
Maggiori particolari in tal senso saranno forniti domani da magistrati
e investigatori. Da quello che si è appreso, l'inchiesta nella
quale è coinvolto Pacenza è il prosieguo di quella che
nel giugno scorso portò all'arresto di quattro persone per
la gestione dei finanziamenti europei concessi per la realizzazione,
da parte di industriali tedeschi, di due aziende, la Sensitec e la
Printec, per la produzione, rispettivamente, di sensori per i contatori
del gas e di oggetti di cancelleria. Dall'inchiesta era emerso che
alcuni industriali tedeschi avevano impiantato le due aziende che
però non erano mai entrate in funzione, nonostante il finanziamento
di sei milioni e 470 mila euro sul Fers, il fondo europeo per lo sviluppo
regionale. Le persone arrestate nel giugno scorso facevano parte dell'equipe
di collaudo che, su incarico della banca accreditata, doveva certificare
la regolare esecuzione dei lavori per ottenere i fondi europei. I
quattro, di fatto, secondo l'accusa, avevano omesso i controlli formulando
parere favorevole per l' erogazione dell' ultima rata di finanziamento
e per la conseguente emanazione del decreto di concessione del definitivo
intero contributo pubblico comunitario. Nell'occasione, la guardia
di finanza aveva avviato le procedure di rogatoria internazionale
per interrogare l'amministratore delegato delle due aziende, un cittadino
tedesco residente a Hangen. Gli imprenditori tedeschi, secondo l'accusa,
avevano messo in piedi le due aziende attraverso un vorticoso giro
di fatturazioni false o inesistenti, acquistando, fra l'altro, macchinari
fatiscenti. Quindi avevano incassato i soldi, senza mai avviare la
produzione. A dare il via alle indagini erano state le proteste dei
lavoratori che sebbene assunti sulla carta, non avevano mai varcato
i cancelli delle aziende.
Lo stabilimento della Sensitec
Sei milioni e mezzo di euro di finanziamenti
per due aziende mai aperte
16/08 Le indagini sulla Sensitec e sulla Printec, nell'ambito delle
quali è stato arrestato il capogruppo dei Ds nel Consiglio
regionale della Calabria, Franco Pacenza, avevano portato alla scoperta
di una truffa nell' utilizzo di oltre sei milioni di euro di fondi
comunitari. In particolare, dall'indagine della Guardia di finanza,
coordinata dalla Procura della Repubblica di Cosenza, era emerso che
alcuni industriali tedeschi avevano impiantato le due aziende che
però non erano mai entrate un funzione nonostante il finanziamento
di sei milioni e 470 mila euro sul Fers, il fondo europeo per lo sviluppo
regionale. Le persone arrestate nel giugno scorso facevano parte dell'
equipe di collaudo che, su incarico della banca accreditata, doveva
certificare la regolare esecuzione dei lavori per ottenere i fondi
europei. Si tratta di Francesco Costantino, di 43 anni, di Catanzaro,
commercialista a Roma; Guido Mignolli (45), di Catanzaro, ingegnere;
Giuseppe Di Leo (56), di Reggio Calabria, architetto; Giovanni Piacente
(41), di Lamezia, commercialista. I quattro, di fatto, secondo l'accusa,
avevano omesso i controlli formulando parere favorevole per l' erogazione
dell' ultima rata di finanziamento e per la conseguente emanazione
del decreto di concessione del definitivo intero contributo pubblico
comunitario. Nell'occasione, la guardia di finanza aveva avviato le
procedure di rogatoria internazionale per interrogare l'amministratore
delegato delle due aziende, un cittadino tedesco residente a Hangen.
Gli imprenditori tedeschi, secondo l'accusa, avevano messo in piedi
le due aziende attraverso un vorticoso giro di fatturazioni false
o inesistenti, acquistando, fra l'altro, macchinari fatiscenti. Quindi
avevano incassato i soldi, senza mai avviare la produzione. A dare
il via alle indagini erano state le proteste dei lavoratori che sebbene
assunti sulla carta, non avevano mai varcato i cancelli delle aziende.
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Gli
arresti del 27 giugno e l'inizio dell'indagine