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Dir.resp. Pippo Gatto |
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Agroalimentare
Fare Verde: “Il Ministro de Castro favorevole agli OGM” 31/05 Il direttivo provinciale di Cosenza di Fare Verde Calabria,
presieduto da Francesco Pacienza, esprime, in una nota, "forte
preoccupazione per la nomina del Prof. Paolo De Castro a Ministro
delle Politiche Agricole". Fare Verde motiva la propria posizione
col "fatto che De Castro, in passato già Ministro dell'
Agricoltura, non ha mai negato di essere favorevole, senza troppi
distinguo, alla coesistenza in tema di prodotti Ogm e le sue posizioni
più volte sono state di apertura arrendevole verso questa forma
di coltivazione, che rischia di compromettere seriamente le specificità
agricole italiane. E' sufficiente fare riferimento ad una delle sue
tante dichiarazioni pubbliche, intrise di ineluttabile soggiacenza
alle logiche del mercato globale, ma anche di dubbie interpretazioni
degli avvenimenti, per comprendere come il lavoro portato avanti con
sostanziale coerenza dagli ultimi due ministri, Pecoraro Scanio ed
Alemanno, improntato su decisioni di avanguardia e lungimiranza nella
lotta agli Ogm, sia seriamente messo a repentaglio da questa nomina.
La nomina lascia ancor più interdetti se si pensa che nel programma
dell'Unione si legge quanto sia centrale: 'custodire i valori della
biodiversita' e privilegiare la naturalità dei processi incentivando
realmente l'agricoltura biologica anche ai fini della difesa e valorizzazione
ambientale e adottando verso gli Organismi Geneticamente Modificati
il principio di massima precauzioné". "Fare Verde
Cosenza - prosegue la nota - chiede al Ministro De Castro di non tradire
lo spirito di quanto affermato nel programma davanti agli elettori
e di non deludere le aspettative di milioni di cittadini, sia agricoltori
che consumatori, che, indipendentemente dalle scelte di voto, continuano
a manifestare massima sfiducia verso l'alimentazione biotech". Venerdì a Montalto la prima festa del trattore 31/05 Trattori d' epoca saranno esposti al pubblico il prossimo 2
giugno a Montalto Uffugo in occasione di una festa singolare che sarà
dedicata a questo mezzo meccanico di ausilio al mondo dell' agricoltura.
La manifestazione - coordinata da Giovanni e Paolo Cosentino, e patrocinata
dal Comune di Montalto Uffugo, dalla Coldiretti di Cosenza e dalla
Comunità Montana Media Valle del Crati - prenderà il
via con l' arrivo dei trattori condotti dai proprietari. A conclusione
della festa saranno assegnati premi ai trattori più antichi
e a quello, fra tutte le marche produttrici, meglio tenuto e immatricolato
da almeno cinque anni. La commissione incaricata di assegnare i premi
sarà composta da esperti del settore. L' iniziativa è
stata messa in cantiere con il sostegno della Banca di Credito Cooperativo
di San Vincenzo La Costa Confagri: “Impegno per l’uso delle bioenergie” 30/05 Gli imprenditori agricoli vogliono svolgere un ruolo attivo
nello sviluppo del settore agroenergetico. A sostenerlo è la
Confagricoltura Calabria che, é scritto in una nota, "é
impegnata a predisporre progetti e a promuovere l' uso delle bioenergie
derivanti da materie prime agricole-forestali come una ulteriore opportunità
di reddito realmente praticabile". "In particolare - prosegue
la nota - i biocarburanti (biodiesel, bioetanolo, olio vegetale puro)
e le biomasse agricole-forestali per la produzione di energia elettrica
e termica, incluso il biogas. In entrambi i casi l' organizzazione
degli imprenditori agricoli calabresi auspica che le istituzioni evidenzino
le opportunità e le criticità, per cogliere le prime
e superare le seconde, senza arrivare a scelte definitive". L'
obiettivo principale di Confagricoltura è di "indicare
nuove possibilità di sviluppo agli imprenditori agricoli, aumentandone
la competitività e riconoscendone il ruolo multifunzionale,
tenendo come punto di riferimento l' impresa agricola, che può
dare un contributo qualitativo e in una certa misura anche quantitativo
per risolvere la difficoltà di approvvigionamento energetico,
e per contenere i danni provocati dall' effetto serra, con positivi
riflessi anche dal punto di vista occupazionale. Per fare questo -
conclude la Confagricoltura Calabria - in primo luogo è necessario
sensibilizzare le forze politiche e del Governo sulle possibili destinazioni
energetiche delle produzioni agricole e, più in generale, sulla
produzione e i consumi di energia in agricoltura; in secondo luogo,
va sviluppato un percorso per favorire una forte sinergia tra la categoria
delle piccole e medie imprese ed il mondo della ricerca nell' ambito
delle politiche energetiche del Paese". Un olio calabrese nella top ten mondiali degli oli Award 27/05 L' olio extra vergine d' oliva "L' Aspromontano"
della Olearia San Giorgio dei fratelli Fazari di San Giorgio Morgeto
(Reggio Calabria) si è classificato tra gli oli Award "Top
10" del mondo nel concorso internazionale organizzato annualmente
in Germania dalla rivista di gastronomia il "Der Feinschmecker".
E' quanto riferisce un comunicato diffuso da Rosario Franco, divulgatore
dell' Arssa, l' Agenzia regionale della Calabria per i servizi in
agricoltura. "Al concorso - prosegue la nota - hanno partecipato
oltre 750 produttori di olio extra vergine d' oliva. All' olio extra
vergine di oliva 'L' Aspromontanò è stata riconosciuta,
dal punto di vista organolettico, dalla giuria internazionale di esperti,
oltre alla particolare armonia, la freschezza e finezza accompagnate
queste, da pregiatissime note aromatiche di pomodoro, kiwi, basilico
e banana. L' azienda agricola dei fratelli Fazari, a forte innovazione
tecnologica, è tra le artefici della nuova olivicoltura in
Calabria. Le sue azioni si basano sull' esaltazione del patrimonio
varietale autocotono mantenendo, nei prodotti ottenuti, la tipicità
territoriale". "E' una grande soddisfazione - ha commentato
l' amministratore delegato dell' Olearia San Giorgio, Domenico Fazari
- che ci ripaga dai numerosi sacrifici e dal lavoro a cui quotidianamente
siamo sottoposti. Questo premio non è importante solo per l'
azienda che rappresento, ma anche per tutta la nostra regione che
sta conquistando posizioni e soprattutto considerazioni in un settore
che fino a qualche anno fa ci vedeva fortemente penalizzati ed in
qualche modo emarginati. Voglio ringraziare, per questo successo,
tutte le persone, compresi i divulgatori agricoli dell' Arssa, che
collaborano con me per il raggiungimento di questi importanti traguardi".
Coldiretti “Gli ortaggi calabresi sono sicuri e genuini” 26/05 "Frutta e verdura 'made in Calabria' sono assolutamente
sicure perché rispettano i limiti imposti dalla legge per l'
utilizzo di fitofarmaci e registrano l' assenza, o in alcuni casi,
una presenza di residui chimici nettamente inferiore rispetto alla
media degli altri paesi europei". E' quanto sostiene la Coldiretti
Calabria, commentando "le notizie infondate relative alla contaminazione
pesticida delle fragole italiane". "E' indispensabile non
creare inutili allarmismi - afferma il presidente di Coldiretti Calabria,
Pietro Molinaro - perché i prodotti ortofrutticoli italiani
ed in particolare quelli calabresi, vengono coltivati in maniera esclusivamente
genuina, rispettando tecniche di coltivazioni tradizionali e sfruttando
unicamente le caratteristiche pedo-climatiche del territorio di produzione.
Per non correre alcun pericolo è sufficiente che il consumatore
al momento dell' acquisto rivolga particolare attenzione alla stagionalità
e tracciabilità del prodotto, in quanto gli unici rischi provengono
da ortaggi di importazione da paesi extraeuropei, dove sono ampiamente
usati pesticidi e dove l' assenza di disciplinari di produzione mantiene
bassi i costi, permettendo di aggredire i nostri mercati con prezzi
competitivi". "Le recenti inquietudini ingiustificate -
sostiene il direttore di Coldiretti Calabria, Angelo Milo - diffuse
dai media, hanno generato un crollo dei prezzi al consumo nei mercati
calabresi, registrando nell' arco di pochi giorni un calo da tre euro
a poco più di un euro al chilo con gravi ripercussioni per
i fragolicoltori locali, i quali, investendo le proprie risorse su
qualità e salubrità dei prodotti, rischiano di non coprire
i costi di produzione. Frutta e verdura di stagione sono indispensabili
per una corretta ed equilibrata alimentazione che sia ricca di vitamine,
fibre e sali minerali, anche particolarmente indicate per le diete
per il loro basso contenuto calorico" Un milione e mezzo di euro alle imprese agricole della Presila con i fondi PIAR 25/05 Un milione e mezzo di euro di finanziamento a fondo perduto
per le imprese agricole della Presila Crotonese saranno disponibili
con i Piar, i Piani integrati per le aree rurali. Il project manager
dell' Ufficio Comune del Pit 12 Sila Crotonese, Salvatore Barresi,
ha incontrato gli imprenditori agricoli e turistici di Cotronei comunicare
il bando pubblico multimisura Piar - dipartimento Agricoltura foreste,
forestazione, caccia e pesca Por Calabria 2000-2006. All' incontro
ha partecipato l' assessore al Lavoro e alla Formazione professionale
della Provincia di Crotone, Belcastro, il sindaco reggente di Cotronei,
Francesco Pellegrini, e l' assessore Tonino Musacchio e Rodolfo La
Bernarda. Barresi, è scritto in una nota, ha illustrato tutte
le modalità per beneficiare dei finanziamenti a fondo perduto
nell' area della Presila Crotonese che scadranno il prossimo 3 giugno
2006 spiegando, altresì, quali sono i soggetti destinatari
delle misure, i requisiti e le tipologie di investimenti ammissibili,
i parametri di spesa, la forma e le intensità di aiuto che
risultano per un ammontare di 1.443.250. Durante l' incontro sono
state affrontate le problematiche relative alla tipologie di investimenti
ammissibili e agli ambiti di intervento da parte delle aziende agricole:
frutticoltura minore (fichi e frutti di bosco), frutticoltura (ciliegio
di varietà locale), colture arboree da seme e guscio (castagno),
ospitalità agrituristica e attività didattiche con la
ristrutturazione e miglioramento di fabbricati rurali da adibire all'
attività agrituristica, incentivazione di attività artigianali
con la realizzazione di piccoli laboratori artigianali tradizionali
di produzioni non previste nell' allegato 1 del Trattato, realizzazione
di reti e servizi telematici nelle aree rurali con la realizzazione
di un portale telematico ed informatico per la promozione delle imprese
locali e per la valorizzazione economica e culturale del territorio,
che preveda servizi di commercio elettronico di diffusione normativa
ed informativa. Consegnato i decreti di piano della filiera del miele 25/05 Si è conclusa la consegna dei decreti agli apicoltori
beneficiari, nelle sedi Coldiretti delle cinque province calabresi,
la fase di programmazione del piano regionale di filiera Apicoltura
"Dulcizia". "Il piano - è detto in una nota
di Coldiretti - nasce nell' ambito delle misure del Por Calabria relative
all'agricoltura, che, in maniera integrata, prevedono la possibilità
di costruire sistematicamente delle filiere produttive. Il settore
da tempo sentiva l'esigenza di una strutturazione integrata ed ha
sfruttato le opportunità offerte dal Por Calabria. Grazie anche
al positivo apporto di funzionari e dirigenti dell' assessorato regionale
all' Agricoltura, oggi si può affermare che l' apicoltura calabrese
ha la possibilità di confrontarsi alla pari con tutti gli altri
settori della zootecnica in quanto a tecnologie, innovazione e garanzie
sulla tracciabilità delle produzioni. Il piano interessa circa
75 mila alveari, per una produzione stimata annua di tre milioni e
750 mila chilogrammi di miele. Di non poco conto il supporto di Coldiretti,
che grazie alla sua strutturazione capillare sul territorio ha fatto
sì che i benefici del piano potessero raggiungere le più
disparate necessità degli apicoltori di tutta la regione. Fondamentale
la politica intrapresa da alcuni anni di incentivare l'associazionismo
delle imprese, la qualità delle produzioni e la tracciabilità
dei processi. L'ente capofila è la cooperativa Arac (l' ex
Associazione regionale apicoltori calabresi, rappresentata dall' allevatore
Giuseppe Orrico, unica riconosciuta dalla Regione). La validità
del piano, elaborato dal tecnico, Giacomina Durante, ed il laborioso
lavoro di istruttoria (oltre quattro anni) ha raccolto attorno alla
filiera l' adesione di ben 267 aziende e diverse altre sono rimaste
escluse per insufficienza di fondi. Circa 75 mila sono gli alveari
allevati. Si è stimata una percentuale del 30% di giovani imprenditori
e consistente è la presenza di donne imprenditrici che consolidano
il loro peso economico/produttivo nel comparto". "La filiera
- ha detto il presidente della Coldiretti Calabria, Molinaro - in
maniera sinergica, integrata, efficace ed efficiente, avrà
un ruolo fondamentale: il rafforzamento di un settore strategicamente
rilevante, in funzione della qualità del prodotto, della redditività
delle imprese, della creazione di valore aggiunto che resti, finalmente
e definitivamente, agli imprenditori calabresi e al loro territorio" Coldiretti: Rilanciare il comparto del vino puntando sulla qualità 23/05 Rilanciare il comparto vitivinicolo calabrese, partendo da
un mirato ed adeguato piano di comunicazione e puntando sulla qualità
dei vini autoctoni, indissolubilmente legata alle caratteristiche
del territorio di produzione. E' stato questo il tema che i dirigenti
di Coldiretti Calabria hanno affrontato durante l' incontro a Lamezia
Terme. All' inziativa hanno partecipato il presidente ed il direttore
della Coldiretti, Pietro Molinaro e Angelo Milo per la Federazione
regionale; il presidente Francesco Giovinazzo per la Federazione provinciale
di Reggio Calabria; il presidente ed il direttore, Pietro Tarasi e
Salvatore Loffreda per la Federazione cosentina. "Coldiretti
Calabria - ha affermato il presidente Molinaro - intende fermamente
rilanciare la vitivinicoltura calabrese che, con i suoi 12 riconoscimenti
d.o.c. e 13 i.g.t., ha le potenzialità per rappresentare al
meglio sul mercato mondiale i prodotti di qualità legati al
territorio". "Oggi le condizioni del mercato comunitario
del vino sono cambiate - ha spiegato Milo - con un mercato globale
che ha reso più accesa la concorrenza. Nel corso degli ultimi
anni le importazioni dei paesi terzi sono più che raddoppiate.
I paesi dell' est europeo e del sud america rientrano tra i primi
fornitori di vino dell' Unione europea, sviluppando politiche commerciali
aggressive, che valorizzano prodotti a prezzi molto competitivi".
"Per valorizzare al meglio la vitivinicoltura calabrese - ha
concluso Molinaro - è necessario elaborare insieme a tutti
gli operatori della filiera una trasparente e concreta progettualità
di intervento accompagnata da una valida politica di marketing, che
renda maggiormente visibile i vini autoctoni. Considerati questi presupposti
Coldiretti Calabria intende instaurare un dialogo continuo con le
Istituzioni locali al fine di correggere alcune storture presenti
nel sistema. Auspichiamo che la Pubblica Amministrazione sia operativa
ad ogni livello e disponibile ad accogliere le esigenze degli imprenditori
calabresi, che operano nel settore attraverso politiche finalizzate
ad ottimizzare le risorse disponibili per un concreto sviluppo dell'
intero territorio". Coldiretti: “Un bene l’etichettatura dell’olio d’oliva” 17/05 "Si è compiuto un ulteriore passo in avanti per affermare la logica della trasparenza nel rapporto tra produttore e consumatore fornendo un rilevante impulso alla valorizzazione dell' olio italiano ed in particolare quello calabrese". E' quanto afferma Pietro Molinaro, presidente di Coldiretti Calabria commentando il divieto imposto dal governo ai pubblici esercizi, in particolare nel campo della ristorazione, di proporre al consumo olio d' oliva in contenitori non etichettati conformemente alla normativa vigente. "Nel quadro della nuova riforma Ocm Olio e tramite il sistema del disaccoppiamento totale da noi fortemente voluto per rilanciare l'olivicoltura calabrese - prosegue Molinaro - questa legge rappresenta una valida opportunità per rendere le nostre imprese maggiormente competitive sul mercato nazionale ed estero". "La Calabria pur occupando il secondo posto come produttore nazionale di olio d'oliva - sottolinea il direttore di Coldiretti Calabria, Angelo Milo - risulta essere il fanalino di coda nel campo dell' imbottigliamento. Per tale ragione l' obbligo di proporre al consumo solo il prodotto con apposita etichettatura spingerà le imprese ad incentivare la produzione e l' imbottigliamento in un' ottica di maggiore possibilità di identificazione del prodotto" L’import della frutta fuori stagione fa impennare i prezzi 16/05 L’aumento record del 10 per cento nell’importazione
di frutta e verdura fuori stagione dall’estero fa impennare
i prezzi di vendita al consumo per prodotti che, senza adeguati controlli
sull’etichettatura, rischiano di essere spacciati come Made
in Italy. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare l’aumento
dell’inflazione valutato dall’Istat, sulla base dell’andamento
del commercio estero nel primo mese del 2006. Un forte incremento
si è registrato nell’arrivo di frutta dall’estero
(+11 per cento) che viene venduta a prezzi anche eclatanti come a
Roma dove le ciliegie spagnole sono quotate a 14 euro al chilo, l’uva
cilena a 4,8 euro e le pesche iberiche a 5,20 euro al chilo. Ma il
boom delle importazioni ha riguardato anche verdure ed ortaggi (+9
per cento) e ad esempio - prosegue la Coldiretti - sono triplicati
gli arrivi dall’estero di carciofi provenienti principalmente
dall’Egitto e di carote dagli altri Paesi dell’Unione
Europea. A causa delle irregolarità presenti nell’etichettatura
l’ortofrutta proveniente dall’estero è destinata
in molti casi a essere spacciata come Made in Italy poiché,
- denuncia la Coldiretti - nonostante l'entrata in vigore di norme
che prevedono multe salate, sono praticamente scomparse dai banchi
di frutta e verdura le etichette con l'indicazione dell'origine, della
qualità e delle varietà in vendita. La mancanza delle
etichette con l'indicazione dell'origine impedisce - spiega la Coldiretti
- di fare scelte consapevoli e di capire quali prodotti sono di stagione
nel nostro Paese e possono quindi garantire condizioni di genuinità
e freschezza uniche non essendo soggetti ai lunghi tempi di trasporto
dei prodotti importati. Si tratta - precisa la Coldiretti - di "alimenti
a chilometri zero", sostenibili dal punto di vista ambientale
anche perché non consumano carburante necessario al trasporto
e contribuiscono dunque a ridurre l'inquinamento atmosferico. Peraltro
secondo un’indagine svolta alla fine di aprile dalla Coldiretti.
in 23 centri commerciali della grande distribuzione dell’Emilia
Romagna, oltre il 55 per cento dei prodotti ortofrutticoli freschi
sono d’importazione. Per evitare di cadere nelle trappole del
mercato la Coldiretti consiglia quindi di verificare sempre l'origine
nazionale dei prodotti e di prediligere le varietà di stagione,
in serra e in pieno campo, che presentano le migliori caratteristiche
qualitative e il prezzo più conveniente; preferire le produzioni
e le varietà locali che non essendo soggette a lunghi tempi
di trasporto garantiscono maggiore freschezza; privilegiare gli acquisti
diretti dagli agricoltori, nei mercati e nei punti vendita specializzati
dove è più facile individuare l'origine e la genuinità
dei prodotti, scegliere i frutti con il giusto grado di maturazione
e infine optare per acquisti ridotti e ripetuti nel tempo a garanzia
di un'elevata freschezza. Impegni del ministero per i pescatori 16/05 Nel pomeriggio al ministero si é svolto un secondo incontro
al termine del quale i pescatori hanno accolto favorevolmente l' impegno
da parte del ministero di emanare in tempi brevi un decreto ministeriale
per allineare l' uso delle "ferrettare" agli standard europei,
cioé la possibilità di usare una maglia da 180 millimetri
ed l' aumento della distanza massima di operatività dalla costa.
Entro martedì sarà convocata un commissione consultiva
centrale per l'approvazione dei decreti relativi alle ferrettare e
agli attrezzi da posta, che saranno emanati tenendo conto delle direttive
comunitarie ma estendendo il limite di pesca dalle 3 alle cinque miglia,
aumentando la misura della maglia e prevedendo le ancore galleggianti.
Comunque i rappresentanti dei pescatori, seppure soddisfatti, hanno
deciso di attendere la formazione del nuovo governo, al quale presenteranno
una proposta unitaria. Proporranno l' uso un attrezzo da posta della
lunghezza di 5.000 metri, l' utilizzo delle ancore galleggianti per
evitare che la rete catturi delfini. I pescatori proporranno anche
l' uso di una "ferrettara lunga 3.000 metri, con maglie larghe
18 centimetri, da usare entro le 12 miglia dalla costa. Il vice presidente
nazionale e presidente regionale delle Confcooperative Gaetano Mancini
si è detto soddisfatto delle aperture dimostrate dal ministero.
"La Confcooperative - ha detto Mancini - è soddisfatta
per il risultato, da tempo atteso dalle cooperative associate, ma
continuerà a vigilare sul mantenimento dell' impegno assunto
oggi dal Ministero". Anche il presidente dell' Unci Pesca, Pasquale
Amico, è soddisfatto della "risposta positiva anche se
parziale da parte delle istituzioni e spera "che il nuovo governo
prenda i dovuti provvedimenti senza che le associazioni di categoria
debbano mobilitare la piazza" Il Presidente della Provincia Oliverio, incontra le organizzazioni agricole 12/05 Il trasferimento di funzioni in atto del settore dell'agricoltura,
passate dalla Regione alle Province per effetto della Legge regionale
34 del 2002, è stato oggetto di una riunione convocata dal
presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, con i rappresentanti
delle organizzazioni agricole, Italo Garrafa, della Cia, Pietro Tarasi,
della Coldiretti, e Renzo Caliguiri, dell' Unione Agricoltori. "Alla
Provincia di Cosenza - è detto in un comunicato dell' ufficio
stampa - sono state trasferite le funzioni esercitate dalla Regione
attraverso l' Ispettorato agrario, con uno spostamento di personale
di 191 dipendenti, passati all' Amministrazione provinciale di Cosenza
con distacco funzionale fino al 30 giugno prossimo e con definitivo
trasferimento in organico a partire dal primo luglio. "Il trasferimento
di funzioni nel settore dell' agricoltura dalla Regione alle Province-
ha detto nel corso dell' incontro il presidente Oliverio - assume
particolare importanza nel quadro del complessivo processo di trasferimento
in atto di funzioni in diversi settori, tra cui la Formazione, il
Territorio ed altri. Intendiamo questo passaggio come occasione per
rilanciare la funzione programmatoria e legislativa della Regione
e per affermare una moderna ed efficiente organizzazione degli interventi
sul territorio da parte delle istituzioni quali le Province, che avranno
il compito di gestire gli interventi stessi per la realizzazione degli
obiettivi di crescita e sviluppo. Il settore primario, che vive un
momento di difficoltà per le ben note vicende di carattere
europeo ed internazionale, richiede più di altri una sinergia
di sforzi verso un' efficace e mirata utilizzazione delle risorse
disponibili. Siamo alla vigilia della definizione dei programmi 2007-2013
per l' utilizzazione di consistenti risorse dell' Unione europea ed
abbiamo la necessità d' individuare, attraverso una concertazione
feconda, gli obiettivi sui quali impegnarle per dare slancio e sostegno
ad un processo di ammodernamento e capacità competitiva delle
nostre produzioni ed anche per dare sostegno alle aziende ed ai produttori
in vista di una riorganizzazione aziendale e di aggregazione del prodotto
per vincere le sfide sui mercati. Una riforma degli strumenti di intervento
in agricoltura, come si configura quella che parte con il trasferimento
delle funzioni, non è altra cosa rispetto alla necessità
di perseguire e realizzare questi scopi. E' per questo che il trasferimento
di funzioni deve essere salutato positivamente dagli agricoltori e
deve essere completo ed organico per evitare che sin dall'inizio possa
essere compromesso e risicato. Ed è ancora per questo che al
trasferimento di funzioni e del personale deve essere accompagnato
il relativo trasferimento di risorse finanziarie". I rappresentanti
del mondo agricolo, da parte loro, è detto ancora nel comunicato,
"hanno convenuto su questa impostazione e si sono dichiarati
disponibili a sviluppare in sinergia con la Provincia le iniziative
adatte a sostenere i percorsi indicati. In prospettiva, è stato
deciso di costituire un tavolo 'verde' che vedrà, con il coordinamento
della Provincia, il concorso attivo e permanente delle organizzazioni
agricole per accompagnare il processo individuato e definire le proposte
sulle quali utilizzare le risorse, in direzione dell' ammodernamento
dell' agricoltura" Accordo ANCI-Cia per tutelare e promuovere i prodotti tipici locali 10/05 Tutelare, promuovere e valorizzare i prodotti tipici locali
per ottenere la ristorazione di qualità: é uno degli
obiettivi del protocollo d'intesa sottoscritto da Anci e Confederazione
italiana agricoltori (Cia) per il progetto di marketing territoriale
'Res Tipica'. L'accordo è stato firmato da Michele Porcari,
coordinatore nazionale del progetto, e dal presidente della confederazione
Giuseppe Politi. Lo rende noto un comunicato della Cia. Il progetto
'Res Tipica', riferisce la Cia, prevede "la tutela e la valorizzazione
dei prodotti tipici locali intesi come beni culturali che ha la forza
di un marchio registrato dall'Anci in trentadue Paesi del mondo rappresentanti
quattro continenti (Europa, America, Asia e Oceania)". Con il
protocollo d' intesa Anci e Cia riconoscono la valenza delle attività
agricole in chiave "multifunzionale" anche per la promozione
e la valorizzazione della cultura rurale, dei prodotti tipici locali
e la tutela dei consumatori. Tra l'altro, nel contesto delle rispettive
competenze, Anci e Cia si impegnano a supportare gli sportelli unici
per le attività produttive al fine di semplificare le pratiche
per l'esercizio delle attività agricole. Inoltre, Anci e Cia,
predispongono azioni di livello territoriale affinché i consumatori
conoscano la provenienza dei prodotti impegnandosi anche a promuovere
occasioni di vendita diretta di prodotti sul territorio, sia in forma
fisica che virtuale, sensibilizzando a tal fine i comuni circa l'uso
dei propri strumenti istituzionali di comunicazione. Tra gli altri
obiettivi del progetto c'é anche quello di tutelare e valorizzare
le botteghe storiche e gli antichi mestieri, attraverso il recupero
della memoria e dei saperi legati alle produzioni nonché di
inserire le tipicità nelle reti di promozione dei prodotti,
dalle strade tematiche, alle comunità virtuali, al commercio
elettronico, alle manifestazioni specializzate. Venerdì a Rende la festa degli allevatori 09/05 Si svolgerà venerdì mattina a Rende, nell'Istituto
di Stato per l'Agricoltura 'Todaro', la quarta Festa dell'Allevatore
organizzata dall'Associazione Allevatori di Cosenza. Il programma
è molto variegato e nutrito, di sicuro interesse per gli allevatori,
ma anche aperto "ai cittadini-consumatori - ha detto il Direttore
dell'Apa di Cosenza, Piero Maffei - che potranno, nell'area esterna
della scuola, ammirare nei numerosi stand presenti, le eccellenze
del patrimonio zootecnico, le produzioni, la modernità e la
capacità di innovazione delle imprese". Nel corso della
giornata, verrà presentata la relazione-rapporto annuale dell'Associazione
che contiene, opportunità, servizi, cifre, statistiche di un
settore che contribuisce a determinare il Pil regionale ed assicurare
sicurezza alimentare e ambientale. "L'associazione, - ha detto
il Presidente Molinaro -, nel corso di questa vera e propria kermesse
del mondo zootecnico, terra un convegno avente come tema "Fare
impresa in zootecnia per creare sviluppo in Calabria: l'impegno degli
allevatori, le responsabilità delle Istituzioni". Moderato
da Mario Tursi Prato della Rai della Calabria, si confronteranno rappresentanti
del mondo degli allevatori Biafora Presidente dell'Ara, Molinaro Presidente
Apa Cosenza, Scrocchi Direttore generale Aia, il mondo accademico
con i proff. Peretti dell'Università di Napoli e Di Cindio
dell'Università della Calabria. Ed ancora, il Presidente dell'Arssa
Donato, dei suinicoltori Gusmaroli, il Presidente della Camera di
Commercio di Cosenza Lucchetti, I rappresentanti delle Organizzazioni
Agricole Tarasi di Coldiretti, Caligiuri di Confagricoltura e Garraffa
della Cia. Alla manifestazione interverranno anche il Presidente Oliverio,
il Consigliere regionale Occhiuto, gli Assessori Principe, Lo Moro
e Pirillo. Le conclusioni, saranno affidate al Presidente della Regione,
Agazio Loiero. Vecchioni (Confagri) “Valorizzare la funzione imprenditoriale del settore agricolo” 05/05 "Il dilemma non é tra la possibilità di
adagiarsi sul pagamento unico o di indirizzarsi verso nuove possibilità
di reddito. Per Confagricoltura, per le nostre imprese, questa alternativa
non é mai stata presa in considerazione. E il sostegno fine
a se stesso non ha mai costituito di un obiettivo sindacale".
Lo ha detto Federico Vecchioni, presidente nazionale di Confagricoltura,
intervenendo a Lamezia Terme al convegno su "Impresa agricola:
tra riforma e nuove attività". L' iniziativa, promossa
dalla Confagricoltura provinciale di Catanzaro, si è svolta
alla vigilia della prima campagna di disaccoppiamento totale dell'aiuto
alla produzione dell'olio d' oliva. "Certo - ha proseguito Vecchioni
- non è semplice né programmare né investire
se ci sono insidie come quelle previste dall' intesa sulle prospettive
finanziarie dei prossimi anni, approvata l' altro ieri dalla Commissione
europea. Non abbiamo neanche completato la riforma della Pac del 2003,
con la sua dirompente carica innovativa, e dovremmo già riflettere
su eventuali tagli ai sostegni oppure a forme di modulazione volontaria
che possono distorcere fortemente il quadro di riferimento; anche
in riferimento ai produttori dei nostri Paesi diretti concorrenti".
"Il sostegno, quindi - ha concluso il presidente di Confagricoltura
- non può costituire un obiettivo a sé, ma piuttosto
l' elemento determinante per garantire quella base di redditività
su cui si costruiscono i processi produttivi e le scelte imprenditoriali.
A patto, beninteso, che sia gestito in un quadro stabile e senza discriminazioni
tra soggetti. Per consolidare le posizioni sin qui conquistate e,
magari, per valorizzare al meglio la nostra funzione di imprenditori
nel nuovo scenario economico nazionale ed europeo" Da Lamezia ad Australia e Giappone, parte per l’estero la produzione del 50% dei vini Lento 04/05 Dalla Calabria arriva un esempio di giovane imprenditoria femminile
nel settore vitivinicolo che fa viaggiare i nomi dei vitigni autoctoni
come il magliocco, il greco nero e il nerello nei floridi mercati
nordamericani ma anche in Australia e in Giappone. "Esportiamo
il 50% delle 500mila bottiglie prodotte - ha detto oggi a Roma la
produttrice Danila Lento - ma stiamo in particolare potenziando i
contatti con operatori dei mercati Usa, Australia e Giappone. Vogliamo
sempre più legare il nostro nome al territorio calabrese, sia
attraverso la coltura di uve autoctone, sia aprendo agli enoturisti
l'azienda e il percorso naturalistico che collega, nel punto più
stretto d'Italia e con un panorama su Tirreno e Ionio, la villa patronale
ad un borgo che, entro l'anno prossimo, ristruttureremo". Le
cantine, gestite dalle sorella Danila e Manuela Lento, hanno una superficie
di 70 ettari vitati nella zona di Lamezia terme e hanno ottenuto il
certificato di qualità da Cisq Cert "per la tecnologia
ed il know-how utilizzati nel processo produttivo si fondano sull
utilizzo di uve di prima scelta". "Il magliocco è
la varietà autoctona più interessante - ha detto l'enologo
Antonio Zaffino - perché si adatta a lunghi invecchiamenti.
Stiamo sperimentando in azienda vinificazioni in purezza con l'obiettivo
di riscoprire una coltura un tempo abbandonata per la tendenza ad
appassire nella maturazione, mettendo a rischio la vendemmia. Le moderne
tecnologie consentono ora maggiori controlli nei tempi di raccolta,
con risultati molto apprezzabili in bottiglia come dimostra il successo
del nostro Lamezia Doc riserva, un blend di varietà locali
con leggere note speziate e di liquirizia che si distingue per la
spiccata personalità e forte identità regionale". L’ass. Pirillo incntra Cia, Confagri e Copagri: “Dalla bieticoltura crotonese riconversione alle biomasse” 02/05 Per riconvertire il bacino bieticolo del crotonese si pensa
ad una coltivazione finalizzata alla produzione di energia elettrica
da biomasse. Il dato è emerso nel corso dell' incontro che
Francesco Barretta (Cia), Nicola Cappa (Confagricoltura) e Natale
Carvello (Copagri) hanno avuto a Catanzaro con l' assessore regionale
all' Agricoltura Mario Pirillo. "Le tre organizzazioni professionali
agricole - è detto in un comunicato dell' Assessorato - hanno
informato Pirillo sul progetto di riconversione del bacino bieticolo,
redatto dalle tre sigle sindacali, al fine di concordare tutte le
iniziative a supporto della progettualità in corso. "Si
tratta di un passo indispensabile - hanno aggiunto Barretta, Cappa
e Carvello - per una globale valutazione della problematica, in modo
da sviluppare l' operatività in sinergia con l' Assessorato".
"L' assessore Pirillo, dal canto suo, - è scritto ancora
nel comunicato - si è detto disponibile ad approfondire la
questione, ricordando che sulle biomasse si era già speso in
fase di programmazione strategica del settore di sua competenza, e
auspicando che col nuovo piano operativo regionale, anche i Fondi
europei possano finanziare un settore, quello delle bio-energie, di
straordinaria valenza economica ed occupazionale" Mangone (CIA) “ scrive all’ANCI “Disagi per la gestione della fiscalità”” 28/04 Il Presidente regionale della Confederazione Italiana Agricoltori
della Calabria, Giuseppe Mangone, ha inviato una lettera al commissario
dell'Anci Calabria, Angelo Mughetti, per segnalare il crescente disagio
che vive il settore agricolo per la non sempre puntuale ed appropriata
gestione della fiscalità locale da parte dei Comuni. "Assistiamo
- sostiene Mangone - a scelte che, anziché privilegiare il
dialogo e la semplificazione, assumono i connotati di una burocratizzazione
esasperata, così come dobbiamo constatare, con rammarico, l'adozione
di comportamenti difformi nell'interpretazione e nell'applicazione
delle varie discipline riferite ai tributi locali. In particolare
questa situazione emerge in tutta evidenza nell'applicazione dell'imposta
comunale sugli immobili, che ha provocato e continua a provocare forti
contrapposizioni fra le parti in causa, creando i presupposti per
un diffuso e negativo contenzioso. Ad essere maggiormente interessati
sono gli imprenditori agricoli in relazione ai fabbricati rurali ed
ai terreni agricoli su cui viene esercitata l'attività imprenditoriale".
"La Confederazione Italiana Agricoltori - prosegue Mangone -
al fine di creare i presupposti per una uniforme applicazione della
fiscalità locale su tutto il territorio nazionale, nel rispetto
comunque delle prerogative e dell'autonomia di ogni singolo Comune,
ritiene indispensabile definire apposite linee guida che possano rappresentare
utile strumento per le stesse Amministrazioni comunali, il più
delle volte alle prese con situazioni complesse, non sempre facili
da risolvere. In tal senso, la Cia manifesta la propria disponibilità
a collaborare e propone la costituzione di un tavolo di lavoro in
ambito Anci, per concordare orientamenti ed indirizzi a favore delle
autonomie locali associate". Il presidente della Cia ha, in oltre,
chiesto un incontro urgente all'Assessore regionale all'agricoltura,
Mario Pirillo, per discutere sulle linee guida che devono essere emanate
dalla regione, per il riconoscimento della qualifica di Imprenditore
Agricolo Professionale, da parte delle province. La Coldiretti chiede un organismo unico regionale per turismo e prodotti tipici 22/04 "La necessità che la Calabria si doti di un organismo
unico di promozione a livello regionale che possa mettere insieme,
eliminando gli sprechi, conoscenze e risorse economiche per una efficace
azione di marketing delle produzioni agroalimentari made in Calabria
sinergicamente al sistema turistico della nostra regione". è
stato chiesto dal presidente della Coldiretti, Pietro Molinaro, e
dal direttore, Angelo Milo, in una lettera inviata al presidente di
Unioncamere, Paolo Abramo, agli assessori regionali all' Agricoltura,
Mario Pirillo, e al Turismo, Beniamino Donnici, e, per conoscenza,
al presidente della Regione, Agazio Loiero. "Avendo potuto constatare
la presenza delle imprese vitivinicole al recente Vinitaly svoltosi
a Verona - è scritto nella lettera - ci vediamo costretti,
dopo una attenta analisi, a rivolgerci agli organi in indirizzo, consapevoli
che è stato arrecato un danno sul piano dell' immagine e dell'
economia in un settore produttivo, vitale e significativo per la nostra
Regione. Riteniamo che quanto accaduto evidenzia la mancanza di politiche
di sviluppo, la non assunzione di responsabilità, senza una
efficace e autorevole programmazione, ma continuando a vivere alla
giornata. Il nostro, non è un atteggiamento meramente rivendicativo
ne vanamente contestatario, ma vuole rappresentare la difesa doverosa
della dignità delle imprese vitivinicole calabresi oltre che
degli interessi economici regionali". "Fa specie - prosegue
la lettera della Coldiretti - che in un momento di affermazione e
consolidamento del comparto vitivinicolo anche della Calabria, nel
contesto nazionale, oltre che nei mercati esteri, si penalizzino le
imprese direttamente coinvolte in questo processo, offuscandone l'
immagine. Infatti, le aziende che hanno preso parte alla edizione
di Vinitaly 2006, sono state relegate in uno spazio molto esiguo e
nascosto e quindi con scarsa visibilità, in un padiglione enorme
che vedeva primeggiare per spazi espositivi sia la Puglia che l' Umbria.
Una pessima organizzazione, che sicuramente ci ha fatto fare la figura
di cenerentola, in un comparto ad alta dimensione di immagine e che
porta valore aggiunto al territorio". Libro della Cia sulle strategia di qualità nell’agriturismo 20/04 S' intitola ''Strategie di qualita' nell' agriturismo'' il volume di A.R.Ge.S.S.A - Cia a cura di Giuseppe Mangone, presidente Cia Calabria e Rosa Critelli presidente di Turismo Verde Calabria, pubblicato da Ursini Edizioni di Catanzaro. La pubblicazione - e' detto in un comunicato - e' stata presentata in una conferenza alla quale hanno partecipato, tra gli altri, numerosi agricoltori e operatori del settore. Il presidente Mangone ha sottolineato che A.R.Ge.S.S.A.- Cia, fin dalla sua costituzione ha profuso un notevole impegno a sostegno del settore agrituristico, attraverso una costante azione di informazione rivolta agli agricoltori della Calabria. Sono stati pubblicati diversi manuali con i quali si e' cercato di supportare sia gli agricoltori e le agricoltrici sia i tecnici impegnati nel settore. '''Strategie di qualita' nell' agriturismo' - e' detto ancora nel comunicato - si inquadra in questo contesto ed ha l' obiettivo di offrire una serie di suggerimenti circa le azioni che un' impresa agricola agrituristica puo' intraprendere per qualificare sempre di piu' la propria azienda e per intercettare meglio la domanda degli ospiti. Il lavoro prodotto, parte dal ruolo dell' azienda nel contesto territoriale, precisa le caratteristiche dell'attivita' agrituristica alla luce delle nuove attese della domanda e suggerisce un preciso atteggiamento degli operatori nei confronti degli ospiti: dai contatti per le prenotazioni, all'arrivo, alla permanenza, alla partenza, alla fatturazione''. ''Il volume, infine, - conclude la nota - individua la certificazione come uno degli elementi importanti della complessa strategia dell' azienda agricola nell'attivita' agrituristica''. Con il petrolio alle stelle all’Europa conviene il biodiesel 19/04 Con il prezzo del petrolio oltre i 72 dollari al barile (sessanta
euro) la produzione europea di biodiesel ottenuta dalle coltivazioni
agricole è competitiva con il normale carburante già
con le attuali tecnologie e senza considerare i minori costi ambientali
determinati dalla riduzione dell’inquinamento. E’ quanto
afferma la Coldiretti nel commentare il nuovo record raggiunto dal
prezzo del petrolio sulla base della indicazioni contenute nella Comunicazione
della Commissione Europea sulla “Strategia Ue per i biocarburanti”.
Il caro petrolio rafforza l’impegno dell’Unione Europea
che nell’ultimo Consiglio dedicato al problema energetico ha
previsto "di espandere l'utilizzo di biocarburanti nel settore
dei trasporti, con la prospettiva di aumentare entro il 2015 la proporzione
di utilizzo fino all' 8 per cento, attraverso un dialogo costruttivo
con il settore petrolifero, accordando il massimo sostegno possibile
alla ricerca e allo sviluppo dei biocarburanti della seconda generazione".
Lo sforzo dell'Unione Europea è coerente con le scelte fatte
da Paesi come gli Stati Uniti dove - precisa la Coldiretti - è
stata imboccata una direzione di marcia verso fonti alternative con
l'approvazione di un pacchetto di norme sull'energia con il proposito
di raddoppiare entro il 2012 la produzione di biocarburanti fino a
7,5 miliardi di galloni (28,43 miliardi di litri) che includono biodiesel,
bioetanolo e combustibile da biomasse. Tuttavia - continua la Coldiretti
- l’Unione Europea è fortemente in ritardo sulla tabella
di marcia fissata per raggiungere l’obiettivo finale e che prevedeva
di sostituire entro il 2005 il 2 per cento dei consumi totali di benzina
e gasolio da autotrazione con biocarburanti, per poi salire al 5,75
per cento entro il 2010, per far fronte agli impegni assunti con la
firma del protocollo di Kyoto. Si tratta di un ritardo che l’Italia
può contribuire a colmare grazie alla rivoluzione nei serbatoi
che partirà su tutte le macchine circolanti sul territorio
nazionale dal luglio 2006 che è la data prevista dalla legge
81/2006 fortemente sostenuta dalla Coldiretti per l’obbligo
di miscelare il normale carburante con almeno una percentuale dell'uno
per cento di biocarburanti derivanti dalle coltivazioni agricole,
da incrementare di un punto per ogni anno, fino al 2010. Una decisione
che significa un impegno delle imprese agricole per indirizzare a
coltivazioni energetiche pari nel primo anno a 273mila ettari di terreno
nazionale, destinati peraltro a moltiplicarsi negli anni successivi
per arrivare - continua la Coldiretti - a quasi un milione e 400mila
ettari nel 2010. I biocarburanti derivano dalle coltivazioni agricole
che l'agricoltura italiana produce in abbondanza e in particolare
il bioetanolo - spiega la Coldiretti - viene prodotto tramite processi
di fermentazione e distillazione di materiali zuccherini, amidacei
o sottoprodotti come cereali, barbabietola da zucchero e prodotti
della distillazione del vino, mentre il biodiesel deriva dall'esterificazione
degli oli vegetali ottenuti da colture come il colza e il girasole.
Con il biodiesel - continua la Coldiretti - è possibile ridurre
dell'80 per cento le emissioni di idrocarburi e policiclici aromatici
e del 50 quelli di particolato e polveri sottili mentre con il bioetanolo
si riducono le emissioni di idrocarburi aromatici come il benzene
del 50 per cento e di oltre il 70 per cento l'anidride solforosa,
mentre cali più contenuti si hanno anche per il particolato
e per le polveri sottili. Laratta (Ulivo) “Bisogna rilanciare l’agricoltura” 18/04 Rilanciare l’agricoltura calabrese in un clima di ampia
concertazione. E’ quanto è emerso, tra l’altro,
in un incontro tra la Coldiretti regionale e il neodeputato dell’Ulivo
Franco Laratta. Nel corso del colloquio, al quale hanno partecipato
il presidente regionale Pietro Molinaro, quello provinciale, Pietro
Tarasi e il direttore provinciale della Coldiretti cosentina Salvatore
Goffredo, sono state evidenziate le priorità di un comparto
che può rappresentare il volano dello sviluppo calabrese. I
vertici di Coldiretti hanno auspicato che la Giunta regionale presieduta
da Agazio Loiero attivi al più presto il Tavolo agricolo di
concertazione, per affrontare le emergenze che in questi anni hanno
impedito al settore di essere rilanciato. Il Tavolo, ha sottolineato
la Coldiretti, è uno strumento di dialogo fondamentale attraverso
cui istituzioni e forze sociali possono approfondire le questioni
relative allo sviluppo dell’intera filiera agricolo-alimentare
ed agro-industriale ed è finalizzato alla realizzazione di
un progetto di sviluppo condiviso. Durante l’incontro i dirigenti
della Coldiretti hanno elencato a Franco Laratta alcune urgenti priorità
per dare ossigeno all’agricoltura calabrese, tra queste: la
destinazione dei fondi del Por 2007-2013 per la programmazione dello
sviluppo rurale; la riforma dell’organizzazione comune di mercato
per gli agrumi e l’ortofrutta; rettificare la normativa sugli
Ogm; aumentare le quote d’ingresso per gli extracomunitari da
utilizzare in agricoltura; potenziare le fonti di approvvigionamento
irriguo. Menzione di merito per aziende calabresi produttrici d’olio 15/04 La dop Alto Crotonese, dell' Azienda agricola Urso e Piro;
la Dop Bruzio del frantoio oleario Geraci di Corigliano Calabro; il
frantoio oleario Vulcano di Mirto Crosia e la Dop Lamezia dell' azienda
agricola De Lorenzo di Lamezia Terme. Sono questi gli oli dop calabresi
che riceveranno la menzione di merito in occasione della consegna
della quarta edizione del Premio Sirena d' oro, che avra' luogo venerdi'
prossimo, 21 aprile, a Salerno. Il premio e' organizzato dall' assessorato
all' Agricoltura ed alle Attivita' produttive della Regione Campania
e dal Comune, dall' Amministrazione provinciale e dalla Camera di
commercio di Salerno, in collaborazione con l' Associazione nazionale
Citta' dell'Olio, Oleum e Federdop, primo salone Mediterraneo degli
oli di qualita'. La consegna della Menzione di merito e' il primo
passo per partecipare al premio Sirena d' Oro di Sorrento. Nel corso
della cerimonia di premiazione, in programma al Casino Sociale di
Salerno, saranno consegnate le menzioni a 57 aziende delle 31 dop
italiane in gara, selezionate tra le circa 200 aziende che si erano
iscritte al concorso. Tutti gli oli concorrenti, infatti, sono stati
divisi per singola Dop e valutati da una commissione composta da 12
capi panel provenienti da tutta Italia. La cerimonia di premiazione
conclusiva, che andra' a stabilire i migliori oli dop italiani, e'
prevista per il 13 maggio prossimo al Teatro Tasso di Sorrento. Il
21 aprile, inoltre, in apertura del Mese dell' Olio Dop in Campania,
sempre a Salerno verra' inaugurato il Salone Mediterraneo degli oli
di qualita', un importante momento di incontro per operatori e buyer,
ma anche per il grande pubblico di appassionati che nelle tre giornate
potra' toccare con mano l' eccellenza oleicola del nostro paese. Il
Salone Mediterraneo verra' infatti organizzato in tre sezioni: la
sezione Dop, con tutte le 36 denominazioni nazionali presenti; la
sezione delle produzioni biologiche e la sezione extravergine, dedicata
alle aziende produttrici di olio extravergine d'oliva del sud Italia
e agli attori pubblici che si occupano della promozione di questi
prodotti. Il salone prevede inoltre un percorso di approfondimento
sulla cultura dell' extravergine con spazi dedicati al benessere e
al gusto, oltre che all' arte e alla cultura. Molinaro (Coldiretti) “Costituire tavoli agroalimentari” 13/04 Costituire al piu' presto i tavoli agroalimentari provinciali
per rimarcare il nuovo protagonismo delle Amministrazioni territoriali
dopo il trasferimento delle deleghe da parte della Regione. E' la
richiesta avanzata dal presidente regionale di Coldiretti, Pietro
Molinaro, nella relazione letta in occasione del Consiglio direttivo
dell' organizzazione. ''Come imprenditori - ha detto Molinaro - ci
sentiamo impegnati a dare attuazione al progetto di rigenerazione
di un comparto strategico dell' economia e della societa' italiana
sul quale vogliamo confrontarci con il metodo della concertazione
progettuale portando le nostre proposte al Tavolo del confronto istituzionale
e chiedendo che esso sia il piu' rappresentativo possibile dell' intero
comparto agroalimentare. Il presidente Loiero, ritarda anche perche'
questo metodo non e' mai semplice, perche' richiede costanza, sapienza,
disponibilita', trasparenza nelle scelte, preparazione e applicazione
da parte di tutta la governance politica e burocratica e poi non avviene
mai a basso prezzo''. ''Noi - ha aggiunto Molinaro - abbiamo lavorato,
e presentato in svariate occasioni, una piattaforma programmatica
che porteremo avanti con i nostri interlocutori fondamentali in questa
fase, oltre alle Istituzioni ovviamente, sono le altre componenti
della filiera agroalimentare allargata al soggetto nuovo, in termini
sociali, che prorompe sulla scena economica e sociale: i consumatori.
Il fulcro resta la concertazione perche' e' quella che da' l' impulso
necessario per essere credibile nelle scelte determinanti per il futuro
dell' agroalimentare calabrese dove rimangono troppe incompiute''.
Per il presidente della Coldiretti calabrese ''la Regione, deve completare
per la sua parte il ciclo di riforme avviato con il varo della nuova
Politica agricola comune intervenendo anche nel settore vitivinicolo,
sull' ortofrutta e sulla zootecnia e olivicoltura dove occorre garantire
certezza delle prospettive finanziarie e competitivita' alle imprese''.
Critiche la Coldiretti ha mosso, infine, all' organizzazione della
presenza calabrese al Vinitaly di Verona. ''Certo non si promuove
la Calabria - e' stato sottolineato - se il livello di partecipazione
e' quello che si e' potuto riscontrare in termini organizzativi e
di immagine. Molinaro e tutto il Consiglio, hanno giudicato pessima
l' organizzazione da parte di Unioncamere Calabria''. Premio internazionale Biol: le selezioni in Calabria a cura dell’ARSSA 13/04 Presso il Centro Pilota Olivicolo-Elaiotecnico del Centro Sperimentale
Dimostrativo dell’ARSSA (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e
i Servizi in Agricoltura) di Mirto (CS), si è svolta la selezione
regionale del “Premio Internazionale BIOL” – Città
di Andria - 11^ edizione anno 2006, che mette a concorso i migliori
oli da agricoltura biologica italiani e stranieri. ELENCO AZIENDE PARTECIPANTI AL PREMIO BIOL 2006 CLASSIFICA PREMIO BIOL 1° Az. Agr. Monte Pruìa - Cariati Marina (CS) La selezione regionale, ha avuto lo scopo di decretare i migliori
oli calabresi, provenienti da agricoltura biologica, i quali saranno
inviati alla rassegna finale che si svolgerà ad Andria (BA)
dal 20 al 22 aprile 2006. Questa volta, a sancire quali saranno gli
oli vincitori sarà una Giuria Internazionale formata da Capi
Panel provenienti dall’Italia e dall’Estero (tra i quali
Giuseppe Giordano dell’ ARSSA – Regione Calabria). Dall’agricoltura energia alternativa 13/04 Da un campo di un ettaro coltivato a girasole è possibile
produrre biomasse sufficienti a garantire energia elettrica per le
esigenze di una intera famiglia come pure dall'installazione di pannelli
solari sul tetto di una stalla o dal biogas dei reflui prodotti da
un allevamento di 10 mucche. E’ quanto afferma la Coldiretti
che per contribuire alla necessità di sviluppare alternative
energetiche dopo il nuovo record storico del petrolio parteciperà
e darà il proprio patrocinio a Solarexpo 2006, che si svolgerà
dal 27 al 29 aprile prossimo alla Fiera di Vicenza dove spazi espositivi
e convegni saranno dedicati allo sviluppo del solare, termico e fotovoltaico,
ma anche alle biomasse ed all’architettura sostenibile ed efficienza
energetica. Gli aumenti record del prezzo del petrolio - sottolinea
la Coldiretti - sono causa di una crescita di costi per le imprese
e per i consumatori che vanno affrontati con interventi strutturali
per individuare fonti di energia alternative e rinnovabili che consentano
di uscire da situazioni di crisi ormai ricorrenti. Dalla luce, dalle
coltivazioni di cereali e oleaginose e con il riciclaggio dei prodotti
naturali è possibile - prosegue la Coldiretti - produrre energia
rinnovabile in grado di generare un circolo virtuoso che concilia
il rispetto dell'uso corretto e non intensivo delle risorse ambientali
con l'esigenza di ridurre l'inquinamento atmosferico. Potenziando
le coltivazioni dedicate alla produzione di biocarburanti (biodiesel
e bioetanolo), utilizzando residui agricoli, forestali e dell'allevamento
e installando pannelli solari nella aziende agricole - sostiene la
Coldiretti - è possibile arrivare a coprire entro il 2010 fino
al 13 per cento del fabbisogno energetico nazionale, risparmiare oltre
12 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti e ridurre le emissioni
di anidride carbonica di origine fossile di 30 milioni di tonnellate.
In Italia - sostiene la Coldiretti - ci sono le condizioni per una
reale riscossa nello sviluppo di energie rinnovabili alternative al
petrolio con l'immediata attuazione dell'obbligo previsto dalla legge
81/2006 nella quale si prevede che "dal primo luglio 2006 i produttori
di carburanti diesel e di benzina sono obbligati a immettere al consumo
biocarburanti di origine agricola" "in misura pari all'1
per cento" che "è incrementata di un punto per ogni
anno, fino al 2010". La rivoluzione nel serbatoio in tutte le
auto circolanti in Italia prevista dalla legge secondo i calcoli della
Coldiretti significa l'aggiunta nel primo anno ai normali carburanti
di circa 400mila tonnellate di biocarburanti, come bioetanolo e biodiesel
che possono essere ottenuti indirizzando a coltivazioni energetiche
273mila ettari di terreno nazionale, destinati peraltro a moltiplicarsi
negli anni successivi per arrivare a quasi un milione e 400mila ettari
nel 2010. Si tratta di un determinante passo in avanti sostenuto con
la raccolta da parte della Coldiretti di quasi sessantamila firme
per recuperare il ritardo accumulato e rispondere con fatti concreti
agli obiettivi della Commissione Europea che prevede di utilizzare
i biocarburanti per sostituire entro il 2010 il 5,75 per cento dei
carburanti derivanti dal petrolio utilizzati per i trasporti per contribuire
al raggiungimento del target fissato dal protocollo di Kyoto. Un obiettivo
rafforzato dall'ultimo Consiglio Europeo che ha previsto "di
espandere l'utilizzo di biocarburanti nel settore dei trasporti, con
la prospettiva di aumentare entro il 2015 la proporzione di utilizzo
fino all'8 per cento, attraverso un dialogo costruttivo con il settore
petrolifero" anche perché secondo la Commissione con il
prezzo del petrolio attorno ai sessanta euro al barile la produzione
europea di biodiesel ottenuta dalle coltivazioni agricole è
competitiva con il normale carburante già con le attuali tecnologie
e senza considerare i minori costi ambientali determinati dalla riduzione
dell'inquinamento. Con il biodiesel - conclude la Coldiretti - è
possibile ridurre dell'80 per cento le emissioni di idrocarburi e
policiclici aromatici e del 50 quelli di particolato e polveri sottili
mentre con il bioetanolo si riducono le emissioni di idrocarburi aromatici
come il benzene del 50 per cento e di oltre il 70 per cento l'anidride
solforosa, mentre cali più contenuti si hanno anche per il
particolato e per le polveri sottili Coldiretti: A Pasqua i dolci tipici regionali battono uova e colombe 12/04 I dolci tradizionali regionali battono le uova e le colombe
in occasione della Pasqua: lo rileva un'indagine della Coldiretti
secondo la quale gli adulti approfittano della festivita' per riscoprire
sapori del passato conservati nelle specialita' regionali mentre naturalmente
i piu' piccoli preferiscono le uova di cioccolato. Si tratta, sottolinea
la Coldiretti, di dolci caratterizzati spesso da sapori forti che
hanno le uova tra gli ingredienti principali come la scarcedda lucana
che e' un dolce ripieno di uova sode o la torta pasqualina della Liguria
che e' un rustico ripieno di verdura, uova e parmigiano nonche' la
pastiera napoletana con ricotta, germe di grano e buccia d'arancia.
Ma sono centinaia le specialita' diffuse in Italia e che, anche se
apparentemente simili, presentano differenze negli ingredienti o nel
metodo di preparazione tra oltre 8mila comuni italiani. Secondo la
Coldiretti la preparazione casalinga dei piatti tradizionali e' un'
attivita' ritornata ad essere considerata ''gratificante'' per uomini
e donne. In alternativa, tuttavia, ci sono oltre quindicimila agriturismi
della campagna italiana dove e' ancora possibile gustare autentiche
specialita' regionali fatte con ingredienti genuini e ricette uniche
del territorio che saranno offerte ai trecentomila italiani che vi
troveranno ospitalita' per le vacanze. Illustrata dagli esperti Arssa a Riccione la difesa fitosanitaria alle aziende viticole del Crotonese 11/04 Si è svolta, recentemente, a Riccione (RN) la tradizionale
manifestazione biennale delle “Giornate Fitopatologiche”
che, con l’occasione, ha anche festeggiato il 50° anniversario
della sua fondazione. L’iniziativa, alla quale ha partecipato
un folto pubblico di ricercatori, tecnici e rappresentanti delle industrie
di agrofarmaci, è servita a fare il punto sul complesso sistema
che regola i rapporti tra piante-patogeni e mezzi di controllo dalle
principali avversità parassitarie. Origine in etichetta per pane e e pasta contro il grano contaminato 11/04 Per impedire che emergenze sanitarie si traducano in gravi
rischi per la salute dei cittadini è necessario estendere a
tutti i prodotti alimentari l'obbligo di indicare in etichetta il
luogo di coltivazione o allevamento dei prodotti agricoli impiegati
negli alimenti. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare
la notizia che ventisettemila tonnellate di grano provenienti dal
Messico per essere destinate a pastifici di Marche ed Emilia sono
state bloccate nel porto di Ancona perché contaminate da una
muffa parassita. Si tratta - sottolinea la Coldiretti - di creare
le condizioni per consentire di rintracciare e togliere immediatamente
dal mercato i prodotti alimentari ottenuti da ingredienti inquinati
e dannosi per la salute che troppo spesso giungono in Italia attraverso
le importazioni, come dimostra peraltro il recente sequestro di grano
canadese contaminato in Puglia. Per garantire la rintracciabilità
delle produzioni, maggiori controlli e scelte di acquisto consapevoli
ai consumatori, di fronte alle emergenze sanitarie che si rincorrono,
è dunque necessario - continua la Coldiretti - che l’obbligo
di indicare in etichetta la provenienza sia esteso a tutti gli alimenti,
dal grano al pane e alla pasta, dalla carne di maiale all’extravergine
di oliva, colmando i ritardi e le contraddizioni presenti nella normativa
dell’Unione Europea. Si tratta di completare il percorso iniziato
dopo la crisi mucca pazza nel 2002 quando è stata introdotta
per la prima volta in Europa l'etichettatura di origine della carne
bovina che si è unita all'obbligo di indicare varietà,
qualità e provenienza nell'ortofrutta fresca, all'arrivo dal
primo gennaio 2004 del codice di identificazione per le uova, all'obbligo
di indicare in etichetta, a partire dal primo agosto 2004, il Paese
di origine in cui il miele è stato raccolto, dall'obbligo scattato
il 7 giugno 2005 di indicare la zona di mungitura o la stalla di provenienza
per il latte fresco e per ultimo dal 17 ottobre 2005 all’etichetta
del pollo Made in Italy per effetto dell’influenza aviaria.
Ma se la carta di identità è ormai una realtà
per oltre il 50% della spesa, molto resta ancora da fare e - rileva
la Coldiretti - l'etichetta resta anonima per la carne di maiale,
la pasta, le conserve vegetali e i succhi di frutta, ma anche per
l'extravergine di oliva con la possibilità di commercializzare
olio ottenuto da miscele di origine diversa senza che questo venga
indicato in etichetta. L'Italia si trova peraltro avvantaggiata in
questo percorso grazie all'approvazione della legge n.204/04 sull'etichettatura
d'origine obbligatoria di tutti gli alimenti ottenuta con il sostegno
di un milione di firme raccolte dalla Coldiretti. Secondo una indagine
Coldiretti-Ispo otto italiani su dieci considerano necessario che
debba essere sempre indicato in etichetta il luogo di origine della
componente agricola contenuta negli alimenti e ben due italiani su
tre sono d'accordo sul fatto che "se il prodotto alimentare è
italiano sono più sicuro da dove proviene e quindi mi fido
di più". Sono salite a 21mila le imprese vitivinicole che vendono direttamente 11/04 Si torna a comprare il vino in cantina e salgono a 21mila le
imprese vitivinicole nazionali che hanno aperto nell’ultimo
anno le porte aziendali direttamente ai consumatori realizzando un
fatturato record stimabile in quasi un miliardo di euro. E’
quanto emerge da uno studio dell’Osservatorio Coldiretti sulle
vendite dirette in Italia, che evidenzia un fenomeno in rapida ascesa
frutto della necessità di combattere la moltiplicazione dei
prezzi dal campo alla tavola dopo l’esplosione degli ultimi
anni e della volontà di verificare personalmente qualità,
genuinità, origine e tecnologie utilizzate per il vino che
si porta in tavola. Si tratta - precisa la Coldiretti - di una opportunità
per i consumatori che possono così risparmiare e garantirsi
acquisti sicuri e di qualità, ma anche di una occasione per
le imprese agricole che possono vendere senza intermediazioni e far
conoscere direttamente le caratteristiche e il lavoro necessario per
realizzare una specialità territoriale unica ed inimitabile.
Il vino - sottolinea la Coldiretti - è infatti il prodotto
dove è cresciuta più rapidamente la forbice dei prezzi
tra produzione e vendita al dettaglio e nella ristorazione con valori
in continua ascesa per i consumatori mentre per i viticoltori all’origine
si registra un incomprensibile calo che è stato pari al 21,2
per cento nell’ultimo anno secondo l’ismea. Anche per
questo - continua la Coldiretti - il vino è oggi il prodotto
piu’ commercializzato dalle aziende agricole impegnate in Italia
nella vendita diretta e supera ortofrutta, olio, carni e derivati
e formaggi che seguono a distanza. Le regioni dove maggiore è
l’incidenza del vino nella vendita diretta sono - precisa la
Coldiretti - Friuli, Piemonte, Umbria, Lazio e Basilicata dove sono
coinvolte quasi la metà delle imprese che scelgono questa forma
di commercializzazione. La vendita diretta del vino con la possibilità
di conoscere vigneti e cantine sono molto diffuse tra i nuovi Paesi
produttori come Sudafrica, Australia e Stati Uniti dove la visita
alle wineries - riferisce la Coldiretti - alimenta anche un importante
flusso turistico. Si tratta di una opportunità che sta crescendo
anche in Italia dove sono 147 le strade del vino e dei sapori e 540
le città del vino che delimitano territori e aziende aperti
ai visitatori. Un ulteriore impulso alla vendita diretta potrebbe
venire dall’attuazione da parte di un numero crescente di Comuni
della legge 231/2005 su "Interventi urgenti in agricoltura"
che stabilisce che - sottolinea la Coldiretti - al fine di migliorare
l'accesso ai mercati degli alimenti locali si impegnano i Comuni a
destinare spazi adeguati agli imprenditori agricoli che intendono
vendere direttamente i prodotti e pertanto si prevede che i comuni,
sulla base delle disposizioni emanate dalle Regioni, stabiliscano
l'ampiezza complessiva delle aree da destinare all'esercizio di questa
attività, nonché le modalità di assegnazione
dei posteggi, la loro superficie e i criteri di assegnazione delle
aree riservate, in misura congrua sul totale. Un vero e proprio via
libera anche in Italia ai Farmers Market, i mercatini degli agricoltori
nelle città che - conclude la Coldiretti - stanno riscuotendo
un grande successo in Francia, Inghilterra e Stati Uniti dove il loro
numero è cresciuto nell'arco di cinque anni del 30% passando
da circa 3000 agli oltre 3700 interessando anche le aree di prestigio
di grandi centri come New York. Donato (ARSSA) “Da Pizzini affermazioni false” 08/04 "Antonio Pizzini, ex presidente dell' Arssa, è
davvero dotato di molto coraggio: sfida la buona sorte e riesce, forse,
a superare qualunque limite. Per la terza volta interviene sulla stampa
con parole di censura nei confronti dell' attuale Consiglio di amministrazione
dell' Arssa e del presidente. Mette in discussione la serietà
del presidente, denunzia lo 'smantellamento del qualificato gruppo
di dirigenti e di responsabili dell' epoca dellà sua 'gestione,
eseguito per partito preso e non in nome della professionalita'' e
dichiara che 'tutte le positive azioni istituzionali che erano in
corso sono state bloccate senza apparente motivazione'. Ognuna delle
affermazioni è falsa". A sostenerlo, in una dichiarazione,
è stato il nuovo presidente dell' Arssa, Valerio Donato. "Forse
Pizzini non ha, comunque, la adeguata legittimazione a proporle. In
particolare - ha aggiunto Donato - i qualificati dirigenti e responsabili
ai quali si fa riferimento hanno proposto dimissioni e sono stati
rimossi per una cattiva gestione, in virtù di azioni delle
quali probabilmente l' ex presidente dell' Arssa è ampiamente
a conoscenza e in ordine ai quali posso eventualmente offrire allo
stesso ampio chiarimento, nelle sedi, istituzionali e non, giudicate
idonee da Pizzini. Il cosiddetto smantellamento dei dirigenti non
è stato effettuato, certo per partito preso, come dimostrato
dalla circostanza che i ruoli vacanti sono attualmente ricoperti ad
interim; dunque senza determinazioni indirizzate a soddisfare esigenze
particolari, di gruppi o istituzioni. Tale costume è estraneo
all' attuale Cda; forse, a interpretare superficialmente i documenti,
era usuale al precedente. L' attuale Cda ha, per altro verso, ereditato
un Ente gravato, non soltanto da debiti scaturenti da banchetti e
forniture non adempiuti, ma, soprattutto, da un bilancio con un deficit
pari a 3,5 milioni di euro. Tra questi ben due mln sono stati spesi
in virtù di una previsione di entrata palesemente e coscientemente
impossibile; mentre, 1,3 mln in virtù di debiti scaturenti
da una controversia generata da una concessione immobiliare quanto
meno discutibile. Una indagine sui documenti dell' andamento della
precedente amministrazione, denunzia spese fuori bilancio per un 2,7
mln circa. Questi sono, forse, fatti capaci di denunziare assenza
di serietà, limiti di gestione e l' uso dell' Ente regionale
per fini diversi da quelli istituzionali. La difficile opera di recupero
che l' attuale Cda dell' Arssa ha intrapreso é dotata di ben
altra prospettiva ideale. D' altronde, non mi pare azzardato ritenere
che l' Arssa non abbia conosciuto 'positive azioni istituzionali'
intraprese da Pizzini, né tanto meno che l' attuale Cda abbia
ostacolato o bloccato alcuna delle iniziative poste in essere dai
bravi professionisti in servizio all' Arssa, ai quali soltanto è
imputabile il merito di aver consumato attività meritevoli
di apprezzamento positivo: i Centri sperimentali dimostrativi sono
stati lasciati nel pieno abbandono, le richieste dei Divulgatori non
ricevevano risposta alcuna anche nelle ipotesi nelle quali le loro
azioni erano esenti da gravami per l' Ente, la professionalità
dei ricercatori è stata umiliata costantemente, gli immobili
di proprietà dell' Ente sono stati lasciati nello stato di
abbandono, l' Ente è stato lasciato in una condizione patrimoniale
destinata a non sopportare le sia pure giuste rivendicazioni ed i
diritti quesiti dei lavoratori". "Un' azione, non so se
giudicabile positivamente o negativamente - ha sostenuto Donato -
è imputabile visibilmente alla 'gestione' Pizzini: l' istituzione
di un Centro sperimentale dimostrativo a Paola, ancora in attività,
stranamente relativo alla circoscrizione elettorale nella quale é
stato eletto Pizzini. Ma sicuramente la coincidenza è casuale.
L' attuale CdA ha intrapreso una attività di forte recupero
di credibilità, mediante una programmazione dei servizi all'
agricoltura, l' elaborazione di una tempestiva e disinteressata dismissione
e valorizzazione del patrimonio immobiliare, di una ristrutturazione
dell' organizzazione interna all' Ente, mediante la riduzione dei
Settori da 13 a 5. I pochi mesi di insediamento non corrispondono,
come appare evidente, a poche azioni e decisioni, ma ad iniziative
attese da decenni". Convegno ARSSA su “Informazione pedologica e applicazioni agroambientali” 07/04 Presso il Centro Agroalimentare Spa di Lamezia Terme (CZ) s’è
svolto un interessante momento di riflessione tecnico-scientifico
sullo studio del suolo, nei suoi diversi aspetti, con particolare
riferimento alla tematica della multifunzionalità di una risorsa
unica che va tutelata e conservata, non solo per le finalità
produttive ma anche per il necessario equilibrio degli ecosistemi
agro-ambientali. L’iniziativa ARSSA si colloca nel contesto della PAC. Infatti,
l’integrazione di obiettivi ambientali nel regime degli aiuti
diretti, prevista da “Agenda 2000”, trova applicazione
concreta con l’attuale riforma della politica agricola comune.
Criminalità rurale, la Cia pubblica un dossier 06/04 I fenomeni di criminalità rurale, quali attentati e
danneggiamenti nei confronti delle strutture agricole e, soprattutto
in alcune aree interne, l' abigeato, sono spesso spie di altri fenomeni
più complessi, prevalentemente di tipo mafioso, quali estorsioni
o intimidazioni inquadrate nell' ambito delle strategie di controllo
del territorio delle cosche. Partendo da questa considerazione, la
Confederazione italiana agricoltori (Cia), ha realizzato un libro
sul fenomeno della criminalità e dell' usura nelle campagne,
"Rompiamo il silenzio", edito da Ursini, che raccoglie gli
atti di un convegno svoltosi due anni fa in collaborazione con la
Fondazione Cesar, presieduta da Giancarlo Brunello, al quale parteciparono
esponenti del mondo agricolo, del sindacato, della magistratura e
delle Forze dell' ordine. "La Cia - ha sostenuto il presidente
regionale, Giuseppe Mangone - nello svolgere la sua funzione sindacale
e di rappresentanza degli interessi degli agricoltori, ha ritenuto
necessario occuparsi in maniera abbastanza diretta per una migliore
conoscenza dei problemi legati al nuovo sistema d' illegalità
che colpisce l' agricoltura in genere e, in maniera particolare, gli
imprenditori agricoli. Il vecchio fenomeno criminoso dell' abigeato
è diventato sempre più cruente e la criminalità
nelle campagne ha allargato sempre più il suo raggio di azione.
Da alcuni anni, l' impresa agricola, frammentata e diffusa nel territorio,
quasi sempre caratterizzata dall' isolamento, in piena solitudine
di fronte alle minacce della criminalità, non sempre riesce
a trovare la forza per reagire e, pertanto, l' entità del fenomeno
criminale non viene pienamente avvertita. Ecco perché è
necessario esercitare una quotidiana azione di vigilanza per arginare
possibili ingerenze e reticenze e per chiedere misure adeguate a sostegno
della libertà di impresa degli agricoltori". Giancarlo
Brunello, dal canto suo, ha sostenuto che l' iniziativa "Rompiamo
il silenzio" "é quella che più mi ha colpito,
a partire dal titolo. E' una ricerca - ha aggiunto - che la Cia, inizialmente,
aveva deciso di fare solo su due regioni, la Campania e la Puglia.
Poi, su iniziativa di Mangone, si è aggiunta poi la Calabria.
Una cosa che mi segnalavano è che la Dia afferma che la stragrande
maggioranza della popolazione calabrese è decisamente gente
per bene, gente che é contro la criminalità organizzata,
ma che è in aumento la cosiddetta zona grigia, cioé
le persone che senza compromettersi con la criminalità subiscono
le angherie e non hanno la capacità di ribellarsi e di denunciare
i loro aguzzini. Allora, cosa bisogna fare, per arginare questi fenomeni?
Intanto credo che il fatto di aver rotto il silenzio sia molto positivo.
Si comincia a parlare di usura e criminalità anche in agricoltura.
Si comincia a ragionare su come bisogna affrontare questi fenomeni,
sulla possibilità di dare forza alla magistratura e alle Forze
dell'ordine, denunciando coloro che, direttamente o indirettamente,
tentano di mettere le mani sulle vostre piccole aziende, che poi sono
quelle maggiormente a rischio". Giuseppe Mangone, ha concluso
sostenendo che "l' istituzione dell' Ufficio antimafia, specificatamente
delegato a seguire il settore agricolo, da solo non è sufficiente
a porre in sicurezza gli agricoltori. Sono necessarie altre misure,
come ad esempio l' uso della tecnologia satellitare per un monitoraggio
continuo del territorio, e la istituzione della figura dei vigili
urbani rurali da affiancare alla polizia municipale. La Cia è
a disposizione di tutti per dare un proprio autonomo contributo su
queste problematiche. Noi siamo portatori di una visione di sviluppo
legata soprattutto al territorio all' interno del quale i vari soggetti
economici e sociali possono liberamente esprimersi, raccordarsi, fare
insomma sistema, per affrontare il mercato e ricavare il proprio reddito
e, quindi, la possibilità di continuare ad esercitare senza
alcun condizionamento la propria funzione". Crescono i consumi mondiali dell’olio d’oliva 06/04 Nonostante un significativo aumento dei prezzi, i consumi mondiali
delle diverse categorie di qualita' degli oli di oliva sono in aumento
e sono stimati a 2,77 milioni di tonnellate per il 2005-2006. E' quanto
emerge da una analisi condotta dall' osservatorio economico Unaprol
i cui risultati sono stati illustrati dal direttore dell' organizzazione
dei produttori Ranieri Filo della Torre al convegno promosso dalla
Fiera di Vicenza in occasione della 12/a edizione del salone internazionale
dell' olio d' oliva vergine e extravergine ''Sol'' di Veronafiere
aperto nell' ambito di Vinitaly. Secondo Unaprol la media annuale
di crescita e' stata del 3,9% a livello mondiale dal 1995 a oggi con
punte del 16,3% nel Regno Unito del 9,6% in Germania e dell' 8% negli
Usa. Il motore dello sviluppo del settore risiede nelle sue qualita'
nutrizionali, salutistiche ed organolettiche. Proprio per questa ragione
nel settore si stanno oggi affacciando nuovi paesi competitori che
investono in termini di innovazione, funzionalita' della filiera ed
in precise strategie di mercato che prevedono tra l' altro l' acquisizione
di marchi storici di made in Italy. ''Occorre per il sistema Italia
- ha sottolineato il direttore dell' Unaprol - raccogliere la sfida
e lavorare da subito per un grande progetto di filiera che parta dall'
esigenza delle imprese ed utilizzi tutti gli strumenti disponibili
a partire dai fondi della Pac e da quelli dello sviluppo rurale''.
Secondo Unaprol, l' Italia ha ereditato un ruolo di leadership nel
settore che puo' trovare nuova linfa solo attraverso un forte patto
di collaborazione tra gli operatori della filiera. L' approvvigionamento
di oli extra vergini da parte dell' industria italiana avviene in
funzione degli andamenti quali-quantitativi della campagna in maniera
variabile dei paesi del bacino del mediterraneo. Mediamente, 50-100
mila tonnellate provengono dal nord della Puglia e da alcune aree
della Calabria, Sicilia e Campania. 500-400 mila tonnellate sono importate
da Spagna e Grecia soprattutto, a cui si aggiungono Tunisia e altri
paesi del Maghreb. Circa 200 mila tonnellate sono dirette al mercato
estero, con un plus medio in valore del 50% e dove le quote di mercato
dell'Italia oscillano tra il 60 e l'80%. Progetto Anci e Ancitel per il mercato ortofrutticolo 05/04 Il mercato ortofrutticolo di. Cosenza, l’unico della
Calabria di tipologia terminale gestito dal Comune sin dal 1958, stato
selezionato all’interno di, un progetto ambizioso coordinato
dal. Ministero dell’interno e cofinanziato dalla Unione Europea.
Il progetto ha come obiettivi; il monitoraggio dei prezzi dei prodotti
ortofrutticoli a marchio europeo di qualità DOP/IGP per e nei
mercati, ortofrutticoli all’ingrosso delle regioni; il monitoraggio
telematico del territorio, realizzato da ANCI e da ANCITEL nell’ambito
del Pon sicurezza 2000/2006. Il mercato ortofrutticolo, diretto da
Ettore Tucci, rientra nel progetto “polo periferico per il sud”,
che riguarda i prodotti interessati al marchio europeo di qualità
che saranno oggetto del monitoraggio del prezzo. Le derrate interessate
sono: clementine di, Calabria, cipolla di Tropea, pomodoro di Belmonte,
patata silvana, castagna di Fagnano o di Torano Castello, broccoletti
di rape. I prezzi saranno rilevati quotidianamente dalla direzione
del mercato nelle prime ore delle contrattazioni e immediatamente
trasmessi, in modo da consentire ai sistema telematico di ANCITEL
di elaborare i dati restituendoli sotto forma di grafici e tabelle.
L’obiettivo è quello di raggiungere, attraverso il sistema,
una valutazione visibile e trasparente in relazione alla variazione
dei prezzi dei prodotti monitorati d,a ciascun mercato e per la comparazione
dei prezzi rilevati nei diversi mercati. Gli utenti abilitati alla
consultazione del sistema saranno gli operatori del settore agroalimentare
oltre ai soggetti istituzionali del compatto sicurezza, comandi di
polizia municipale, guardia di finanza, comuni, prefetture, ministero
dell’interno. Il progetto sarà gestito dal Settore Attività
Economiche del Comune di Cosenza. Vertice in Regione sulla crisi avicola 30/03 Sulla grave crisi che sta investendo il settore avicolo calabrese,
esposto ai rischi di infenzione da influenza aviaria, il capo di gabinetto
della Presidenza, Michele Lanzo, ha presieduto stamani una riunione
alla Regione, a cui hanno preso parte il dirigente di settore dell’assessorato
all’Agricoltura, Pietro Andricciola, il dirigente di servizio
veterinario dell’assessorato alla Sanità, Giorgio Pirano,
Raffaele Di Gioia e Leonardo Le Rose della Confagricoltura di Crotone
e alcuni produttori del settore. Le richieste dei produttori e dei
rappresentanti di Confragricoltura - si legge in una nota dell’ufficio
stampa della Giunta - poste sul tavolo della discussione riguardano
il riconoscimento dello stato di crisi del comparto avicolo; il rinvio
delle scadenze delle cambiali agrarie; la richiesta del trattamento
di integrazione e di disoccupazione agricola speciale in favore dei
lavoratori delle imprese avicole; la creazione di un marchio di qualità
regionale del settore; il reperimento di fondi per i lavori di adeguamento
delle strutture anche dal punto di vista sanitario; la realizzazione
di una filiera avicola nel programma 2007/2013 dei fondi comunitari.
Su questi punti, le parti, hanno sottoscritto un accordo “che
- ha dichiarato il dirigente Andricciola - l’assessore regionale
all’Agricoltura, Mario Pirillo, sottoporrà in sede di
conferenza Stato-Regione”. Inoltre, Andricciola si è
anche impegnato a promuovere una campagna pubblicitaria che informi
sulla mancanza di rischi nel consumo di carni bianche. In materia
sanitaria, invece, il capo di gabinetto Lanzo ha annunciato che domani
il presidente Agazio Loiero firmerà la revoca dell’ordinanza
numero 41 del 13 febbraio 2006, relativa all’istituzione delle
zone di protezione e sorveglianza per l’influenza aviaria. Infine
è stato deciso di convocare un tavolo tecnico per discutere
la bozza delle linee guida per la vendita degli animali degli allevamenti
rurali Dalla stalla allo scaffale il latte aumenta del 300% 29/03 Il prezzo del latte fresco si moltiplica di oltre il 300% dalla stalla allo scaffale dei supermercati dove si registrano nel 2006 aumenti per i consumatori, mentre agli allevatori viene proposta una ulteriore riduzione dei compensi che mette a rischio il futuro del latte Made in Italy. E’ quanto denuncia la Coldiretti sulla base dei dati Ismea Ac Nielsen che evidenziano peraltro, nel mese di gennaio 2006, un aumento boom nella spesa per acquisti familiari in latte fresco del 6,9 per cento. Si tratta di un trend positivo al quale fa riscontro - afferma la Coldiretti - un’ingiustificata proposta di riduzione del prezzo pagato dalle industrie agli allevatori ad un valore attorno ai 30 centesimi al litro, il livello più basso degli ultimi dieci anni e pari a neanche il costo di metà caffè al bar. A tanto - spiega la Coldiretti - si vuole pagare agli allevatori un litro di buon latte italiano che quando giunge sugli scaffali dei supermercati vede lievitare il suo prezzo a valori attorno a oltre 1,3 euro al litro, in aumento rispetto allo scorso anno. Non esistono dunque le condizioni di mercato per giustificare una ennesima riduzione del prezzo del latte alla stalla poichè - sostiene la Coldiretti - la produzione rallenta, i consumi aumentano, i prezzi dei prodotti derivati al dettaglio si rafforzano e le esportazioni sono in netta ripresa. Si tratta di segnali che - continua la Coldiretti - l’intera filiera lattiero casearia deve cogliere per non mettere a rischio il futuro dell’allevamento Made in Italy, ma anche dell’industria nazionale, come dimostra il fatto che, mentre diminuiscono le importazioni di latte dall'estero, sono in netto aumento le importazioni di prodotti trasformati. L’arrivo crescente di prodotti lattiero caseari già confezionati è significativo - sottolinea la Coldiretti - di un processo di delocalizzazione produttiva che dopo aver interessato l'agricoltura sta colpendo anche l’industria e al quale occorre rispondere con la valorizzazione del Made in Italy dal campo alla tavola che garantisca la tracciabilità, il legame con il territorio e l'identità nazionale. Un percorso di trasparenza che ha ottenuto già importanti successi come dimostra il boom nei consumi di latte fresco che si è verificato in tutti i mesi successivi all’entrata in vigore del decreto interministeriale del 7 giugno 2005 sull’obbligo di etichettatura di origine del latte fresco per evitare che venga spacciato come italiano quello ottenuto da mucche bavaresi, austriache, francesi o slovene. Nel 2005 - conclude la Coldiretti - gli acquisti familiari di latte fresco da parte delle famiglie italiane sono aumentati del 4,3 per cento invertendo una tendenza che aveva portato ad una progressiva riduzione raggiungendo nel 2004 il livello più basso con un crollo di ben il 14 per cento rispetto al 2000. CONFRONTO PREZZI STALLA - CONSUMO DEL LATTE ALIMENTARE (PIAZZA DI
MILANO) Macrì: “Confagri un sieggetto economico del fare” 29/03 ''La Confagricoltura e' un' organizzazione di progetto, ma
anche soggetto economico del fare''. E' quanto sostiene il presidente
di Confagricoltura Calabria, Francesco Macri', nel corso dell' assemblea
generale dei Quadri dirigenti della Federazione regionale agricoltori,
che si e' svolta a Stignano, in provincia di Reggio Calabria, per
sottolineare ''il ruolo che la maggiore organizzazione nazionale di
rappresentanza delle imprese agricole, si e' data di recente. ''Un
filo sottile - e' scritto in una nota - ha legato i lavori dell' assemblea
regionale alla Conferenza programmatica nazionale di Stresa, svoltasi
proprio la scorsa settimana; conferenza che ha rappresentato per l'
organizzazione un punto di partenza per una nuova stagione del fare.
Macri' ha definito l' incontro di Stresa 'un appuntamento decisivo
per l' organizzazione a testimonianza della volonta' di Confagricoltura
di porsi al servizio dell' impresa produttiva, dell' impresa agricola
datoriale, l' unica che crea reddito ed occupazione per il territorio'.
Parole che non hanno lasciato dubbi sulla strategia che Confagricoltura
Calabria intende perseguire sul territorio, in linea con gli obiettivi
e gli indirizzi definiti a Stresa, costituiti da sano pragmatismo
e da impegni manageriali immediati, concreti e decisivi, in cui avra'
un posto centrale la formazione per dirigenti e direttori, ma anche
una forte ristrutturazione interna; il tutto finalizzato al miglioramento
del sistema dei servizi forniti all' impresa agricola datoriale, ovvero
all' impresa che crede e investe capitali in agricoltura, impresa
che punta alla modernizzazione, all'internazionalizzazione e alla
competitivita'''. ''Confagricoltura - aggiunge il presidente Macri'
- e', e sempre piu' deve essere, l' organizzazione di riferimento
dell' impresa agricola, perche' l' impresa e' un tratto distintivo
del nostro Dna. Nel fare questo sara' necessario porsi nel ruolo di
interlocutore principale del mondo delle imprese italiane, ma anche
essere protagonisti nella definizione delle politiche agricole; a
livello regionale tutto questo si traduce in un' azione di forte controllo
sull'attivita' amministrativa perche' assuma un indirizzo diverso
sul piano organizzativo, consolidando allo stesso tempo un chiaro
rapporto istituzionale con la Regione. Ma se la Regione non indirizzera'
le risorse finanziarie del Psr al rafforzamento ed allo sviluppo delle
imprese agricole, interpretando la complessa e difficile situazione
dell' agricoltura calabrese, la stessa subira' pesantissimi colpi''.
''Il sistema agricolo calabrese - conclude il senatore dello Sdi,
Cesare Marini deve attrezzarsi per competere, parallelamente al sostegno
che deve venire dalle istituzioni nel rafforzamento dei processi di
modernizzazione, spronando all' adozione di idonee politiche di marketing,
con grossi investimenti, perche' il mercato deve conoscere di piu'
il prodotto italiano e l' agricoltore sa produrre bene, ma non sa
vendere bene''. Guida Regionale dell’Olio Extravergine 2006 di Saperi e Sapori 29/03” Continua, con la pubblicazione del secondo numero de
"Gli Extravergini Calabresi - Guida agli Oli Regionali di Qualità",
la nostra avventura editoriale, consapevoli del fatto che occorra
dare un seguito al percorso già intrapreso”. E’
quanto informa in una nota il presidente dell’Associazione Saperi
e Sapori, Antonio Lauro. “E' importante –prosegue Lauro-
continuare non solamente per rendere onore ad un prodotto, come l'olio
d'oliva, fondamentale per l'economia della nostra regione, ma anche,
per rispondere al grande interesse suscitato, dall'edizione precedente
della guida, sia tra i consumatori, sia tra le aziende produttrici
di olio. Quest'anno, con orgoglio e soddisfazione, dobbiamo sottolineare
come il numero delle aziende, che producono, imbottigliano e commercializzano
olio, entrate in guida, sia quasi raddoppiato rispetto alla precedente
edizione. Nel corso della realizzazione della nuova guida, riveduta
ed aggiornata, abbiamo dato più spazio alle aziende, mettendo
in grande risalto, questa volta, gli aspetti legati alle caratteristiche
organolettiche degli oli. I campioni inviati dalle aziende, sono stati
sottoposti ad analisi sensoriale, effettuata dal Panel di Assaggio
dell'ARSSA, ufficialmente riconosciuto dal Ministero delle Politiche
Agricole, al fine di tracciarne i profili sensoriali. Ciò permetterà
ai consumatori di orientarsi, all'interno della vasta gamma di oli
presentati, e di selezionare quelli che per attributi e intensità
meglio soddisfano il proprio gusto e corrispondono ai migliori abbinamenti
con i diversi alimenti. Proposta per la certificazione degli oli di qualità 28/03 Il prossimo 31 marzo, in occasione della manifestazione ''Excellens Oleum'', premio giornalistico riservato ai migliori extra vergini d'oliva della Calabria, che si svolgera' nel Centro Intrattenimenti Luna Rossa a San Giorgio Morgeto, verra' presentata una proposta per la certificazione della qualita' degli oli. E' quanto riferisce, in una nota, l' associazione Saperi e Sapori. ''Con il metodo annunciato - si aggiunge nalla nota - si accerta analiticamente e organoletticamente il livello qualitativo superiore degli oli extra vergini di oliva prodotti in Calabria. Si riferisce pertanto al prodotto e non al sistema produttivo. I suoi elevati standard qualitativi vengono analizzati e controllati in ogni fase. Con il processo si garantisce, di conseguenza, una qualita' oggettiva definita e accertata, che prescinde da qualsiasi elemento emotivo o fantasioso. Essendo un sistema aperto a tutte le aziende che ne facciano richiesta e ne accettino le regole, assume percio' il valore e la rilevanza di una nuova categoria merceologica per gli oli di alta gamma applicabile anche a prodotti certificati con denominazioni di origine (Dop e Igp) o provenienti da agricoltura biologica. I controlli e la rispondenza degli attributi dichiarati vengono effettuati da un ente certificatore, appositamente individuato, che si occupera' di controllare la conformita' qualitativa dei prodotti. Per definire e identificare il 'segmento alto' degli oli extra vergini di oliva e per offrire ai consumatori uno strumento certo che garantisca parametri qualitativi superiori agli standard europei ed internazionali''. Secondo Saperi e sapori, infatti, ''le attuali normative, come piu' volte rilevato dagli esperti, per la loro genericita' e permissivita', oltre a non garantire l' assoluta genuinita' dei prodotti, non consentono l' identificazione univoca degli extra vergini di alta gamma. La certificazione proposta sopperisce a questa lacuna fissando precisi ed innovativi parametri analitici, elevando il livello di quelli previsti dalle normative vigenti''. Coldiretti: “Stop all’olio spagnolo nelle bottiglie italiane” 28/03 “Con la definitiva cessione del marchio Carapelli al
gruppo spagnolo Sos Cuetara è ancora più urgente introdurre
l’obbligo di indicare in etichetta l’origine delle olive
impiegate nell’extravergine commercializzato per impedire che
sia spacciato come Made in Italy quello ottenuto dalla spremitura
di olive spagnole. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare
la cessione da parte di MPS Venture Sgr, per conto del fondo comune
di investimento mobiliare chiuso Ducato Venture, della partecipazione
del 13,62% detenuta in Carapelli Firenze a Minerva Oli, controllata
dall' iberica Sos Cuetara. Si tratta di una operazione che - sottolinea
la Coldiretti - fa seguito all’acquisizione da parte dello stesso
gruppo iberico del marchio Sasso e che conferma una strategia che
punta sull’acquisizione di marchi storici nazionali da utilizzare
per commercializzare la crescente produzione di olio spagnolo. Per
questo bisogna intervenire immediatamente - sostiene la Coldiretti
- prima che si radichi definitivamente sui mercati internazionali
un falso olio Made in Italy magari imbottigliato sul suolo nazionale
e commercializzato con marchi storici italiani, ma ottenuto con olive
straniere all’insaputa dei consumatori e con un grave danno
al reddito delle imprese agricole italiane. Una situazione che - sottolinea
la Coldiretti - toglie spazio di mercato alla produzione nazionale
perché sfrutta l’immagine positiva di un territorio e
di uno stile ineguagliabili a vantaggio di alimenti che nulla hanno
a che fare con il tessuto produttivo agricolo italiano. Una esigenza
di trasparenza alla quale - sostiene la Coldiretti - l’Italia
deve al più presto rispondere con l’attuazione della
legge 204/2004 che prevede l’obbligo di indicare in etichetta
la provenienza di tutti i prodotti agricoli di base utilizzati come
già avviene per carne bovina, pollame, latte fresco, miele,
uova, frutta e verdura fresche e a partire dal 15 giugno anche per
la passata di pomodoro. L’Italia - conclude la Coldiretti -
è il secondo produttore europeo di olio di oliva dopo la Spagna
con circa 250 milioni di piante per una produzione nazionale media
di oltre 500.000 tonnellate e 37 oli extravergini riconosciuti dall’Unione
Europea. Coldiretti: Sospesi fino al 31 luglio i debiti contributivi in attesa del condono 27/03 Sono sospesi, fino al 31 luglio 2006, i giudizi pendenti e
tutte le procedure di riscossione e recupero dei crediti contributivi
riguardanti il settore agricolo, in attesa del condono previdenziale.
Lo rende noto la Coldiretti Calabria. ''Riguardo la riscossione tramite
cartelle di pagamento - riferisce una nota della Coldiretti Calabria
- risultano sospesi fino al 31 luglio 2006, i versamenti su cartelle
di pagamento, gia' notificate alla data del 12 marzo 2006 o che saranno
notificate fino al 31 luglio 2006; gli atti esecutivi o cautelari
in corso di espletamento da parte dei concessionari con divieto di
iniziare nuove procedure, ed i giudizi pendenti riferiti a opposizioni
a cartella o alle misure esecutive e cautelari. A fine luglio una
Commissione di tre esperti verifichera' la possibilita' di definire
le modalita' di estinzione di tali debiti, presentando una proposta
al presidente del Consiglio''. ''La procedura di sospensione dei debiti
contributivi del settore agricolo - sostiene il presidente Coldiretti
Calabria, Pietro Molinaro - rappresenta una boccata di ossigeno per
le imprese calabresi, che escono gia' provate economicamente dalla
crisi di mercato provocata dall' influenza aviaria''. ''Rilanciare
la competitivita' delle imprese agricole - conclude il direttore Coldiretti
Calabria, Angelo Milo - attraverso un' attenta ed equa politica fiscale
e creditizia, diventa quanto mai necessario per la realta' imprenditoriale
calabrese che si vuole confrontare sul mercato nazionale ed estero,
in un' ottica di valorizzazione e promozione del territorio''. Ass. Pirillo: “Impegnati a rilanciare il settore della zootecnica” 27/03 Una razionalizzazione del comparto, che deve passare anche
attraverso l' approvazione di una nuova legge sulla zootecnia calabrese,
e un rifinanziamento utile a sanare la situazione economica in cui
versano le associazioni nella regione. Sono alcune delle richieste
avanzate dai responsabili provinciali delle associazioni degli allevatori
calabresi, guidati dal presidente regionale Giovanni Biafora, nel
corso di un incontro con l' assessore regionale all' Agricoltura,
Mario Pirillo. ''L' assessore Pirillo - e' detto in un comunicato
dell' Assessorato all' Agricoltura - ha dato cosi' seguito all' incontro
che aveva avuto con una delegazione dei lavoratori delle Apa, enti
morali finalizzati alla tenuta dei libri genealogici, ai controlli
funzionali, e all' assistenza tecnica alle aziende zootecniche. Sono
circa settanta le unita' lavorative impiegate nelle cinque associazioni
provinciali, da tempo alle prese con una situazione finanziaria particolarmente
precaria''. ''Pirillo - e' scritto ancora nel comunicato - si e' detto
disponibile ad affrontare il problema, ha recepito le istanze e, dopo
avere augurato un proficuo lavoro all' indirizzo del presidente Biafora,
al quale e' stata riconosciuta la sua continua vicinanza alle problematiche
del comparto, si e' assunto l' impegno di rilanciare la zootecnia
calabrese, partendo proprio dalla razionalizzazione delle strutture
provinciali e regionale degli allevatori. ''Come ho gia' avuto modo
di affermare - ha detto Pirillo - dobbiamo mettere a punto un piano
che ci convinca tutti. Io sono per il riconoscimento dei diritti,
ma c' e' bisogno che ognuno faccia anche il proprio dovere. Sono attento
alla situazione economica che stanno vivendo i lavoratori per parte
nostra vogliamo fare chiarezza, anche nell' interesse della zootecnia
calabrese''. Tra i compiti delle associazioni degli allevatori rientra
anche quello della gestione dell' anagrafe degli animali, supporto
fondamentale per trasmettere informazioni corrette e veritiere ai
consumatori e consentire un' etichettatura adeguata e chiara del prodotto. Premiati vini di San Giorgio Albanese 27/03 Un vino bianco, ricavato da vitigno ''pinot'' e un vino rosso
ricavato da un vitigno ''malvasia'', entrambi prodotti da agricoltori
di S. Giorgio Albanese, sono stati premiati in un concorso indetto
dal comune di Vaccarizzo Albanese. La scelta e' stata fatta dagli
assaggiatori dell'Arssa di Cosenza tra 68 rossi e 25 bianchi, prodotti
in undici paesi italo albanesi della Presila e del Pollino. Prima
della premiazione si e' tenuto un dibattito dal tema ''Produzioni
agricole e territorio, un chance per l'arberia'', con gli interventi
del Sindaco di Vaccarizzo, Aldo Marino, del Presidente della Pro Loco
Calabria, Mimmo Bloise e dell'Assessore all'Agricoltura della Provincia
di Cosenza, Luciano Manfrinato. Accordo con il Mipaf cinque milioni di euro per la produzione di qualità vitivinicola 24/03 Il commissario ad acta dell'ex-Agensud del Ministero delle
Politiche agricole e forestali, Roberto Iodice, ha stipulato con l'Assessore
all'agricoltura della Regione Calabria, Mario Pirillo, una convenzione
relativa al finanziamento di cinque milioni di euro nel settore vitivinicolo.
Lo comunica una nota del ministero delle Politiche agricole. Il finanziamento,
dall'importo quasi doppio rispetto all'assegnazione media degli ultimi
anni, e' stato disposto in attuazione all'articolo 1-ter comma 2 lettera
b della Legge numero 231 del 2005, ed e' finalizzato alla riconversione
della viticoltura della regione verso produzioni vinicole di qualita',
per superare le ricorrenti crisi di mercato dovute alla sovrapproduzione
di vino di non elevato livello qualitativo. ''L'iniziativa - afferma
il Ministro delle Politiche agricole e forestali, Gianni Alemanno
- e' un ulteriore segnale di attenzione che il Mipaf ha voluto inviare
alla Calabria, che sui vini di qualita', come confermato dal generale
apprezzamento riscosso in tutto il mondo dalle sue produzioni migliori,
presenta elevati potenziali di crescita e sviluppo'' La Provincia di Cosenza promuove i prodotti tipici locali in Europa 22/03 Va avanti senza sosta e in tutto il mondo l’opera di
valorizzazione e promozione delle aziende e dei prodotti tipici locali
della provincia di Cosenza da parte dell’assessorato provinciale
all’agricoltura guidato da Luciano Manfrinato. La Coldiretti chiede alla Regione la proroga dei fondi per il sostegno delle zone svantaggiate 21/03 La Coldiretti della Calabria ha inviato una lettera all'assessore
regionale all'Agricoltura, Mario Pirillo, e al dirigente dell'assessorato,
Mario Toteda, per sollecitare la proroga per le domande concernenti
la misura relativa al sostegno delle zone svantaggiate e quella agroambientale.
Nella lettera, il presidente Molinaro e il direttore Milo hanno evidenziato
che ''la richiesta di rinvio non e' dovuta solo ai tempi ristretti,
ma alla necessita' che l'Assessorato regionale, aderendo alla possibilita'
offerta attraverso procedure messe a disposizione dal sistema nazionale
Sian, avvii percorsi moderni per la compilazione delle pratiche affidando
ai Centri di Assistenza Agricoli la possibilita' di fare le domande
senza costi per le imprese e ancor di piu', attuando un regime semplificato
e sburocratizzando gli adempimenti a carico dell'imprenditore''. La
Coldiretti, ha chiesto altresi' all'Assessore, al Presidente Loiero
e al dirigente Toteda di ''evitare sprechi - conclude la nota - per
cio' che concerne l'approvazione del Programma finalizzato al sostegno
dell'agricoltura biologica regionale derivante da fondi del Ministero
dell'Agricoltura che devono, secondo la Coldiretti, essere messi a
bando e non assegnati a progetti di massima presentati''. Coldiretti: Riforma Dop e Igp della UE, bisogna difendere la leadership del Made in Italy 21/03 L’Italia deve difendere il primato nelle produzioni di
qualità conquistato in Europa dove può contare su 155
denominazioni di origine riconosciute nel registro comunitario che
rappresentano oltre il 20 per cento del totale di oltre 710. E’
quanto afferma la Coldiretti nel commentare la riforma della normativa
europea sulle denominazione d'origine (Dop) e indicazioni geografiche
(Igp) varata dal Consiglio dei ministri dell'agricoltura dell'Ue.
La nuova normativa - sostiene la Coldiretti - deve garantire la trasparenza
dell’informazione ai consumatori sull’origine degli alimenti
con particolare riferimento a quelli di provenienza extracomunitaria
che devono avere le stesse garanzie di sicurezza alimentare di quelli
europei. E la Commissione Europea - continua la Coldiretti - deve
ora dimostrare abilità negoziale nel far valere a livello internazionale
i passi in avanti compiuti al fine di garantire reciprocità,
nel rispetto della proprietà intellettuale delle denominazioni
contro le falsificazioni e l’agropirateria. Contro i pirati
del cibo che falsificano l'identità territoriale degli alimenti
sul mercato globale ostacolando il commercio leale, l'Unione Europea
- afferma la Coldiretti - deve ora ricercare un'alleanza anche con
i paesi in via di sviluppo (PVS) per spingere il Consiglio del Wto
a prendere misure appropriate entro il 31 luglio 2006, come previsto
dalla VI Conferenza Ministeriale che si è chiusa ad Hong Kong.
Entro questa data il Consiglio del Wto deve infatti esprimersi sulla
possibilità di estendere la protezione delle indicazioni geografiche
oltre che ai vini e agli alcolici anche ad altri prodotti, come formaggi
e salumi ma anche caffe', cacao o altro. Occorre - prosegue la Coldiretti
- stringere i tempi per rafforzare il fronte di quanti sono interessati
alla tutela dei prodotti a indicazione geografica guardando anche
ai paesi meno sviluppati dove cresce la consapevolezza di difendere
le proprie produzioni tradizionali dalle imitazioni che vanificano
importanti opportunità di sviluppo sostenibile. E per L’Italia
- rileva la Coldiretti - sono Parmigiano Reggiano e il Grana Padano
i due prodotti tipici più imitati nel mondo che diventano Parmesao
in Brasile, Regianito in Argentina, Reggiano e Parmesano in tutto
il sudamerica o Parmesan dagli Stati Uniti al Canada, dall'Australia
fino al Giappone ma anche "Grana Pardano", "Grana Padana"
o "Grana Padona", solo per citare le più colorite
e smaccate spuntate negli Stati Uniti. Ma molti altri sono i casi
di "agropirateria" come il Provolone, l'Asiago e la Mortadella
Bologna made in USA, la Robiola, il Gorgonzola e il Caciocavallo prodotti
in Canada, il Salame Milano del Cile e il Salame Cacciatori del Sud
Africa. Tra le 155 denominazioni italiane protette, di cui 105 Dop
e 50 Igp la categoria più “ricca” di riconoscimenti
è rappresentata - conclude la Coldiretti - dagli ortofrutticoli
(47), seguita dagli oli d’oliva (37), dai formaggi (32), dai
prodotti a base di carne (28), dai prodotti della panetteria (3),
dalle spezie o essenze (3), dagli aceti (2), dalle carni e frattaglie
fresche (2) e dai mieli (1). Nuovi scenari per la valorizzazione dell’olio d’oliva calabrese. Convegno il 24 a Corigliano. 20/03 Il 24 Marzo alle 15:30 si terrà, presso l’Osservatorio
Fitopatologico della Regione Calabria, al porto di Corigliano Calabro
(CS), il convegno, promosso dalla delegazione regionale ONAOO (Organizzazione
Nazionale Assaggiatori Olio d’Oliva) e patrocinato dalla Regione
Calabria – Assessorato all’Agricoltura e dall’UNAPROL
(Unione Nazionale Associazioni Produttori Olivicoli), per la valorizzazione
e l’innovazione dell’olio d’oliva calabrese, uno
tra i più nobili prodotti della nostra terra. L’olio
d’oliva calabrese sta vivendo un momento delicato, nonostante
l’ottimo livello qualitativo raggiunto, il riconoscimento DOP
dell’Unione Europea e le certificazioni di prodotto da agricoltura
biologica. Scopo del convegno è quello di far rinascere questo
prodotto e individuare le vie per la sua corretta valorizzazione.
Numerosi e consistenti saranno gli interventi, che permetteranno di
confrontare le nuove tecniche utilizzate in altre zone per la valorizzazione
dei prodotti. Si parlerà delle produzioni tipiche di qualità
riconosciute dall’Unione Europea, di coltura olearia, delle
modifiche che ha subito il settore dell’olivicoltura dopo la
riforma OCM olio, di agricoltura etica; verrà analizzata l’esperienza
dell’olio extravergine d’oliva “Toscano” IGP,
così da trarre i migliori insegnamenti attualmente possibili,
e verranno illustrati gli scenari futuri per la valorizzazione del
prodotto. La conclusione dei lavori sarà curata dall’assessore
all’agricoltura della Regione Calabria, On. Prof. Mario Pirillo.
Quello di venerdì sarà un importante appuntamento per
lo sviluppo dell’olio d’oliva calabrese in Italia e nel
mondo. Convegno sulle opportunità dell’Agriturismo al Rendano 20/03
Operatori del settore, docenti dell’Università della
Calabria e rappresentanti istituzionali hanno dato vita questa mattina
ad un interessantissimo confronto-dibattito nell’ambito del
convegno svoltosi presso il Ridotto del Teatro Rendano di Cosenza
e promosso dall’Assessorato provinciale all’Agricoltura,
guidato da Luciano Manfrinato sul tema: “Agriturismo: opportunità
da utilizzare, realtà da governare”. Assenti, perchè
convocati urgentemente a Catanzaro, gli assessori regionali all’Ambiente,
al Turismo e all’Agricoltura (Tommasi, Donnici e Pirillo) e
il vice presidente della giunta regionale Nicola Adamo. La Regione
è stata rappresentata dall’architetto Eugenio Madeo,
intervenuto per conto dell’assessore al Turismo. L’iniziativa,
nel corso della quale è stato presentato il Consorzio Agrituristico
Calabrese di recente costituzione, si è sviluppata in due sessioni.
Convegno su “Agriturismo: opportunità da utilizzare” al Rendano a Cosenza 19/03 “Cosenza, una provincia verde. Agriturismo: opportunità
da utilizzare, realtà da governare”. Se ne parlerà
in un convegno promosso dall’Assessorato provinciale all’Agricoltura,
guidato da Luciano Manfrinato, lunedì prossimo, 20 marzo, alle
ore 9.30, presso il Ridotto del Teatro Rendano di Cosenza L’iniziativa,
che intende promuovere e presentare il Consorzio Agrituristico Calabrese
di recente costituzione, si svilupperà in due sessioni. Nel
corso della prima parte, la dottoressa Laura Pagliaro, presidente
del Consorzio, illustrerà le peculiarità dello strumento
consortile (nato per iniziativa di sei aziende agrituristiche della
provincia di Cosenza) e le attività del progetto I.P.O.A.,
finanziato nell’ambito della programmazione P.I.S. Rete ecologica
Regionale della Misura 1.10 del Por, la cui durata complessiva è
di 24 mesi. Parte Marinando: Ragazzi ex detenuti impiegati in attività della pesca 17/03 ''Si tratta di un progetto assolutamente innovativo nel panorama
Europeo, a cui abbiamo aderito con molto entusiasmo''. Con queste
parole il vice direttore di Federpesca, Corrado Peroni commenta il
protocollo di intesa firmato dai ministeri delle Infrastrutture e
della Giustizia, che vede il coinvolgimento anche di Confitarma e
Fedarlinea. L'obiettivo e' il reinserimento sociale e lavorativo dei
minorenni, che hanno scontato una pena in carcere, in attivita' legate
al mare: dalla pesca, al trasporto di merci e passeggeri. 'Marinando'
e' il nome dell'iniziativa che partira' in via sperimentale per due
anni in cinque aree a grande vocazione marittima, vale a dire Liguria,
Marche, Abruzzo, Sicilia, Calabria e Puglia, con l'eventuale successiva
estensione delle attivita' in altre regioni del territorio nazionale.
La Puglia e' la regione che assorbira' il maggior numero dei 60 ragazzi
previsti per quanto riguarda Federpesca, pari a circa i due terzi
del totale. ''Molfetta - spiega Peroni - sara' particolarmente coinvolta
in questo progetto, una zona da sempre molto sensibile e attenta alle
problematiche sociali, come ha dimostrato anche nel passato''. I ragazzi,
dopo un corso di formazione tecnico-professionale nell'ambito della
pesca e del trasporto marittimo di circa una settimana, per cui sono
stati stanziati specifici fondi da alcune province, come spiega Peroni
per quanto riguarda Federpesca, verranno imbarcati a bordo di navigli
superiori alle 10 tonnellate di stazza lorda. Il progetto, sul quale
sovrintende il Corpo delle Capitanierie di Porto-Guardia Costiera
alle dipendenze del Ministero delle Infrastrutture, ha avuto una preparazione
capillare, in cui le tre associazioni di categoria coinvolte hanno
mostrato tutte, un'ampia disponibilita' ad attivare progetti formativi
finalizzati e specifici. L'intesa tra i due ministeri dovrebbe tradursi
nei fatti entro il mese di aprile, in modo che i ragazzi possano essere
utilizzati subito sia nelle unita' da traffico commerciale che su
quelle da pesca. Il lavoro in mare, richiedendo spirito di sacrificio,
disciplina, preparazione e rispetto, costituira' per i giovani usciti
dal carcere una buona palestra di vita per il loro reinserimento.
Regole, autodisciplina e aggregazione costituiscono, secondo i promotori
del progetto, una buona 'anticamera' per coloro che si trovano spesso
in situazioni di disagio e a rischio di emarginazione sociale. Convegno di Coldiretti sulla modernizzazione del settore agricolo lunedì a Catanzaro 17/03 La modernizzazione del settore agricolo: le opportunita' per
l' impresa agricola'. E' questo il tema del convegno, organizzato
dalla Coldiretti Calabria, che si svolgera' lunedi' prossimo, a Catanzaro.
''Nel corso del convegno - e' scritto in una nota - si provvedera'
alla raccolta delle firme per una proposta di legge nazionale di iniziativa
popolare, per la promozione della produzione e dell' impiego di biomasse
e biocarburanti di origine agricola, e di una proposta di legge regionale
di iniziativa popolare, riguardante norme per orientare e sostenere
il consumo dei prodotti agricoli regionali''. ''L' obiettivo della
Coldiretti - prosegue la nota - attraverso qualificati relatori, dirigenti
della Confederazione, tra l'altro tutti di origine calabrese, e' di
illustrare i numerosi interventi legislativi, sia comunitari che nazionali,
che hanno interessato il settore agricolo e che si sono caratterizzati
per la crescente attenzione rivolta alla capacita' delle imprese agricole
di rapportarsi con il mercato, facendo coglierne le opportunita'.
Lo scopo e' di migliorare la conoscenza e di promuovere la concreta
applicazione delle importanti novita' legislative che sono alla base
della modernizzazione del settore''. ''Il convegno - afferma il delegato
Coldiretti di Catanzaro, Grazioso Manno - dara' l'opportunita' agli
imprenditori agricoli e alle istituzioni locali della nostra Provincia
di recepire quanto, in coerenza con la nuova politica comunitaria
e con il cambiamento socio-culturale che accompagna l' evoluzione
dell' agricoltura, la Coldiretti ha ottenuto attraverso una costante
concertazione con il Governo nazionale, in termini di approvazione
di una innovativa strumentazione normativa in grado di supportare
la propensione delle imprese agricole di affrontare il mercato''.
Al via le preselezioni territoriali per premio BIOL che si terrà ad Andria dal 20 al 29 aprile 17/03 Ultimi preparativi, in varie regioni italiane e anche all'estero,
per le preselezioni territoriali del Premio Biol - Citta' di Andria,
la manifestazione olivicola internazionale che dal 20 al 29 aprile
per l'undicesimo anno consecutivo, porra' a confronto tra Bari e Andria
i migliori oli bio-extravergini dei vari continenti. Le preselezioni
per l'evento, coordinato dalla Camera di Commercio di Bari con organizzazione
tecnica del CiBi e supporto del Comune di Andria, si terranno quasi
tutte nella prima settimana di aprile, in Abruzzo, Basilicata, Calabria,
Campania, Lazio, Molise, Sardegna, Sicilia, Toscana, Puglia, Grecia
e Spagna. Anche quest'anno, dopo la fase delle preselezioni territoriali
in Italia e all'estero, la giuria (costituita da esperti provenienti
dalle diverse regioni olivicole del mondo) assegnera' vari riconoscimenti:
il Premio Biol, rivolto al migliore olio extravergine biologico imbottigliato
all'origine e pronto per la commercializzazione; il Biolpack, per
il miglior packaging, ossia il confezionamento di prodotto con il
migliore design e l'etichettatura piu' chiara; il Biolblended, premio
per il miglior blended, cioe' il prodotto finito (imbottigliato) commercializzato
con marchi non del produttore, ma che abbia comunque origine e qualita'
certa. Piu' vari riconoscimenti territoriali. Tra le novita' anche
un concorso fotografico su olio, olive, ulivi, protagonisti del paesaggio
agricolo e della realta' contadina dei diversi territori. Il concorso
non prevede limiti di eta' ed e' destinato a fotografi professionisti
e no. Si puo' partecipare con massimo tre immagini (non sono ammesse
diapositive), in bianco e nero o a colori, da spedire entro il 15
aprile a: Segreteria Organizzativa Premio Biol. Il Premio Biol si
tiene con il patrocinio di Ifoam e Coi e la collaborazione di enti
locali e vari organismi di settore come Aiab Puglia, Icea - Istituto
per la Certificazione Etica e Ambientale, Consorzio Puglia Natura,
la Fiera spagnola Ecoliva. Incontri in Calabria sulla modernizzazione del settore agricolo 15/06 Conoscere lo scenario normativo che negli ultimi cinque anni
ha riscritto il ruolo dell' impresa agricola e promuovere, nel contempo,
la concreta applicazione delle importanti novita' legislative che
sono alla base del processo di modernizzazione del settore agricolo:
e' questo il fulcro delle tematiche che la Coldiretti Calabria affrontera'
in una serie di incontri territoriali sulla ''Modernizzazione del
settore agricolo - Le opportunita' per l'impresa agricola'', ai quali
parteciperanno sia gli imprenditori agricoli calabresi che i rappresentanti
delle Istituzioni locali. ''Tra il 2001 ed il 2005 - ha sostenuto
il presidente della Coldiretti regionale, Pietro Molinaro - abbiamo
assistito a livello comunitario e nazionale, a numerosi interventi
del legislatore in materia agricola aventi come filo conduttore, il
modo in cui la nuova impresa e' capace a rapportarsi col mercato.
In particolare, con i decreti legislativi di orientamento e modernizzazione
del settore agricolo approvati nel corso degli ultimi cinque anni,
l' impresa vede potenziate le proprie opportunita' attraverso una
ridefinizione del proprio ruolo che punta da un lato alla diversificazione
ed all' ottimizzazione della produzione di alimenti, e dall' altro,
ad ampliare le capacita' reddituali mediante lo svolgimento di attivita'
di utilita' collettiva, come ad esempio la produzione di energia alternativa
tramite le biomasse''. ''Riuscire a leggere la portata del cambiamento
nel modo di fare agricoltura - ha sostenuto il direttore regionale
della Coldiretti, Angelo Milo - diventa indispensabile per un' impresa
agricola che vuole essere multifunzionale e competitiva sul mercato
e, nel contempo, tendere a diventare un punto di riferimento della
struttura pubblica nell' ottica del principio di sussidiarieta' rivalutato
con la riforma istituzionale del titolo V della Costituzione''. I
tre incontri, e' scritto in un comunicato, si svolgeranno a San Marco
Argentano (Cosenza) il 17 marzo alle ore 18 e, successivamente, a
Crotone e Catanzaro, rispettivamente 18 e 20 marzo alle 10. Cgil “Preoccupati per la situazione della produzione delle pesche” 11/03 “La Flai comprensoriale Pollino – Sibari –
Tirreno, in merito all’incontro unitario tenutosi giovedì
scorso con l’assessore regionale all’Agricoltura, onorevole
Mario Pirillo, sulla grave crisi che si registra nel settore delle
pesche, ritiene porre la sua attenzione su alcune questioni”.
E' quanto scritto in una nota congiunta del segretario comprensoriale
della Flai-Cgil del Pollino, Michele Tempo, ed il componente del direttivo
regionale della Flai-Cgil, Vincenzo Laurito. “L’incontro
con l’assessore Pirillo -peoseguono Tempo e Laurito-, era stato
richiesto, unitariamente, dalle segreterie di categoria Flai Cgil,
Fai Cisl ( con il segretario generale provinciale Tonino Russo), Uila
– Uil (con il segretario generale provinciale Antonio De Gregorio)
e confederali territoriali e regionali, subito dopo che i rappresentanti
delle organizzazioni datoriali, in un incontro avuto con i rappresentanti
sindacali di categoria, avevano messo in evidenza la situazione di
grande difficoltà che si vive nel comparto agricolo della peschicoltura,
dove si registrano forti segnali di declino e di forte crisi che investe
quasi tutte le aziende agricole leaders e all’avanguardia di
questo territorio che commercializzano i loro prodotti non solo sui
mercati del nord Italia ma anche e soprattutto sui mercati stranieri.
Non si poteva quindi restare inermi ad assistere all’agonia
del settore della peschicoltura che, con i circa 5 mila addetti impegnati
per un minimo di 101 giornate lavorative all’anno, rappresenta
l’unica vera fonte di occupazione di questa nostra area, anche
perché i risvolti potrebbero essere devastanti e non sostenibili.
Giovedì, nella sede catanzarese dell’assessorato all’Agricoltura,
c’è stato l’incontro. La Cgil era rappresentata
da Michele Tempo, segretario comprensoriale Pollino - Sibari –
Tirreno, da Vincenzo Laurito, componente del direttivo regionale della
Flai, dal segretario generale regionale di categoria, Antonio Spataro,
e da Nino Zumbo, del direttivo regionale della Cgil. Durante l’incontro
abbiamo chiesto come il governo regionale intende sostenere in maniera
specifica e finalizzata quelle aziende che, in riferimento alla direttiva
comunitaria 2078, attuano la “lotta integrata”, cioè
determinano una maggiore qualità per l’ambiente e per
i consumatori. Come sindacato abbiamo proposto la preparazione e la
pubblicazione di un bando. L’assessore Pirillo si è detto
disponibile da subito a lavorare alla predisposizione del bando anche
perché prima di essere pubblicato dovrà avere il placet
della Comunità Europea, che dovrebbe arrivare entro e non oltre
la fine del mese d’aprile. Come sindacato unitario abbiamo,
altresì, rivendicato il rispetto delle norme contrattuali.
Abbiamo chiesto esplicitamente che nei bandi dovranno essere previste
le cosiddette clausole sociali e cioè: i contributi dovranno
essere erogati solo ed esclusivamente a quelle aziende che rispettano
le norme contrattuali e le norme contributive e che non facciano uso
di lavoratori in nero, ciò anche a tutele delle aziende che
rispettano la legalità. Come Flai, quindi, esprimiamo una moderata
soddisfazione sull’incontro. Noi rimaniamo preoccupati della
situazione complessiva e soprattutto rispetto ai tempi che si prevedono
per l’erogazione dei benefici previsti e intendiamo anche dire
alle organizzazioni di categoria che non possono continuare a restare
in disparte. Le sollecitiamo pubblicamente a fare fattivamente la
loro parte nei confronti non solo della politica, ma anche nei confronti
delle istituzioni. Coldiretti: “Passata di pomodoro: ora le origini sono in etichetta” 10/03 Con l’indicazione obbligatoria in etichetta dell’origine del pomodoro utilizzato nella passata più della metà dei soldi spesi dagli italiani in alimenti sono ora destinati all’acquisto di prodotti con informazioni trasparenti sulla provenienza dal campo alla tavola. È quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che, con la pubblicazione del decreto interministeriale in Gazzetta che obbliga a indicare nella etichetta della passata il luogo di coltivazione, si compie un ulteriore passo in avanti in un percorso di trasparenza iniziato dopo la crisi mucca pazza con l'etichettatura di origine della carne bovina. Da allora grazie alla mobilitazione della Coldiretti con la raccolta di oltre un milione di firme che ha portato all’emanazione della legge 204/04 sull’obbligo di etichettatura di tutti gli alimenti si è moltiplicato l’elenco dei prodotti che possono contare su una carta di identità. All'obbligo di indicare varietà, qualità e provenienza nell'ortofrutta fresca - precisa la Coldiretti - si è unito l'arrivo dal primo gennaio 2004 del codice di identificazione per le uova, l'obbligo di indicare in etichetta, a partire dal primo agosto 2004, il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto, l’etichetta di origine per il latte fresco del giugno 2005 e quella introdotta il 17 ottobre scorso per la carne di pollo e dei suoi derivati. Ora - continua la Coldiretti - non ci sono più scuse per estendere a tutti gli alimenti l’indicazione del luogo di allevamento o coltivazione del prodotto agricolo impiegato per combattere le contraffazioni e per garantire la rintracciabilità delle produzioni, maggiori controlli e scelte di acquisto consapevoli per i consumatori di fronte alle emergenze sanitarie che si rincorrono. Molto resta infatti ancora da fare e - rileva la Coldiretti - l'etichetta resta anonima per la carne di maiale, le conserve vegetali e i succhi di frutta, ma anche per la pasta, l'extravergine di oliva con la possibilità di commercializzare olio ottenuto da miscele di origine diversa senza che questo venga indicato in etichetta. Secondo una indagine Coldiretti-Ispo otto italiani su dieci considerano necessario che debba essere sempre indicato in etichetta il luogo di origine della componente agricola contenuta negli alimenti e ben due italiani su tre sono d'accordo sul fatto che "se il prodotto alimentare è italiano sono più sicuro da dove proviene e quindi mi fido di più". GLI ALIMENTI CON L’OBBLIGO DI INDICARE L’ORIGINE IN ETICHETTA L'ETICHETTA CON L'ORIGINE SULLE TAVOLE DEGLI ITALIANI
Fonte: Elaborazioni Coldiretti Coldiretti Calabria scrive a Loiero e Pirillo: “Salvaguardare il patrimonio bovino da latte” 09/03 La Coldiretti calabrese ha scritto al presidente della Giunta
regionale Agazio Loiero e all' assessore all' Agricoltura Mario Pirillo
''al fine - e' detto nel testo - di salvaguardare il patrimonio bovino
da latte per come previsto dall' articolo 33 della Legge regionale
Calabria n. 13, del 17 agosto 2005, che ha previsto la possibilita'
del trasferimento in altre Regioni o Province autonome di una quota
massima del quantitativo di riferimento individuale pari al 50% del
quantitativo riferito al periodo di commercializzazione 2005-2006''.
''La norma in parola - afferma il presidente Pietro Molinaro - e'
da considerarsi un elemento di sicuro interesse per la valorizzazione
del patrimonio zootecnico calabrese e rappresenta, al contempo, una
dimostrazione del corretto esercizio della potesta' legislativa regionale
in materia agricola alla luce della riforma del Titolo V della parte
seconda della Costituzione. In effetti, lo stesso Consiglio dei Ministri
in data 14 ottobre 2005, in sede di esame del provvedimento in questione,
ai fini dell' eventuale impugnativa ex articolo 127 Cost., ha evidenziato
taluni possibili profili di illegittimita' costituzionale della Legge
regionale n. 13 senza, tuttavia, censurare in alcun modo la limitazione
della percentuale di 'quota latte' trasferibile fuori Regione''. Per
il direttore regionale Milo ''e' imprescindibile ed improrogabile
che l' Amministrazione regionale si attivi per garantire, anche con
puntuali azioni di monitoraggio e controllo, la piena e corretta applicazione
dell' articolo 33, comma 1, della legge regionale n. 13 del 2005 anche
per evitare azioni di acquisizioni di quote latte da parte di altre
aree del paese, (tentativo posto in essere dalla Lombardia) che potrebbero
impoverire l' economia della Calabria a danno di produzioni di qualita'
e della filiera del latte'' Legapesca chiede interventi urgenti per Cirò Marina 09/03 L urgenza di dare risposte tempestive e concrete ai pescatori
di Ciro' Marina colpiti dalla eccezionale mareggiata del 23 febbraio
ha gia' portato la Lega Pesca ad attivarsi presso tutte le Autorita',
sia regionali, che nazionali, perché siano attivati gli indispensabili
interventi di indennizzo e sostegno alla categoria. Ne da' notizia
il responsabile della Lega Pesca Calabria, Salvatore Martilotti. In
particolare, e' stato richiesta l attivazione degli interventi per
calamita' naturale previsti dall art. 24 della Legge Regionale n.
24/2002, cosi' come e' stata avviata la procedura per l attivazione
del Fondo nazionale di solidarieta' del ministero delle Politiche
agricole. Il bilancio della mareggiata e' impressionante, afferma
Martilotti. Una prima stima, sicuramente approssimativa e sottostimata,
quantifica in oltre 300.000 euro i danni accertati: circa 50 sono
state le imbarcazioni danneggiate, di cui 20 colate a picco e irrimediabilmente
perdute. Ingenti anche i quantitativi di reti dispersi, i danni alle
attrezzature (come remi, ancore, come e galleggianti) e agli attrezzi
di pesca. Spazzate via anche le costose le dotazioni tecnologiche,
come Radar, GPS, ecoscandagli, baracchini e VHF. Lega Pesca ha prontamente
risposto alla richiesta di aiuto di Vincenzo Tangari, presidente della
storica cooperativa 'Luigi Marino' di Ciro' Marina. L Associazione
e' da tempo punto di riferimento per i bisogni e le esigenze della
categoria, anche a seguito della apertura, proprio a Ciro' Marina,
di uno degli sportelli dei Centri Assistenza alla Pesca (CAP). Grazie
all iniziativa di Lega Pesca proprio le infrastrutture portuali del
porto di Ciro' erano state oggetto di interventi di miglioramento
a valere sui fondi strutturali comunitari, che avevano consentito
il raggiungimento di elevati standard di qualita' per i servizi alla
pesca in banchina e per la sicurezza del lavoro in mare. Nell esprimere
la ''piena e convinta solidarieta' ai pescatori colpiti dagli eventi
calamitosi, indipendenti dalla volonta' della categoria'', la Lega
Pesca ribadisce con forza che ''occorre ora dare una risposta non
burocratica alle esigenze della categoria. Bisogna dare certezza agli
operatori con una risposta tempestiva che sappia superare le croniche
lungaggini cui vanno incontro gli interventi del fondi di solidarieta'
nazionale'' Occorre invece dare una risposta in forma straordinaria
rilancia Ettore Iani', presidente nazionale della Lega Pesca soprattutto
perché questo evento calamitoso cade in un momento a dir poco
drammatico per le imprese di pesca. Non dimentichiamo - aggiunge Iani'
- le specifiche difficolta' della pesca calabrese: l economia regionale
reca i segni della drastica crisi socioeconomica innescata dal famigerato
bando spadare''. Qualche dato: la flotta regionale si e' ridotta di
circa il 19% negli ultimi cinque anni, con un saldo negativo di circa
200 imbarcazioni. Anche le catture, nel periodo di riferimento 2000-2004,
si sono ridotte del 13%. A Cosenza il primo “barometro” congiunturale del sistema agricolo 09/03 ''Molto si e' fatto, ma si puo' e si deve fare di piu' per
sostenere le imprese agricole e agroalimentari'': partendo da questa
la linea guida, l' attivita' della Camera di Commercio di Cosenza
trovera' conferma nel convegno in programma sabato prossimo, organizzato
dall' Azienda speciale Agrisistema, per presentare ''Agros'', il ''Primo
barometro congiunturale del sistema agricolo e agroalimentare cosentino''
e i risultati di una indagine eseguita in collaborazione con l' Istituto
Tagliacarne. ''L' Osservatorio Agros - ha sostenuto il presidente
Nicola Lucchetti - nasce con l' obiettivo primario di conoscere, analizzare
e fotografare la difficile situazione economica del settore agricolo
e agroalimentare. Con l' Osservatorio Agros ci proponiamo di offrire
a tutti gli operatori commerciali del comparto agricolo informazioni
approfondite e aggiornate necessarie per pianificare sia gli interventi
che le scelte imprenditoriali''. ''Agros ha previsto - ha sostenuto
il presidente di Agrisistema, Pietro Tarasi - la realizzazione del
Barometro Congiunturale, sia per monitorare l' evoluzione del sistema
agricolo e agroalimentare della provincia Cosentina, analizzando l'
andamento delle variabili aziendali, prezzi, volumi di vendita, investimenti,
export, occupazione, sia per conoscere le prospettive di sviluppo
delle piccole e medie imprese nel breve periodo''. L' iniziativa,
e' scritto in una nota, e' anche un' opportunita' per presentare gli
obiettivi e le strategie che la Camera di Commercio e Agrisistema
si propongono di attuare per accompagnare il processo di innovazione
del patrimonio agricolo e agroalimentare Cosentino. Il dibattito sara'
concluso dall' assessore regionale all' Agricoltura, Mario Pirillo.
Un sms per tracciare l’olio extra vergine 09/03 Un Sms per sapere tutto sull' olio che si consuma: il sistema
di rintracciabilita' dell' olio extra vergine di oliva di qualita',
attraverso Sms telefonico messo a punto da Unaprol e gia' operativo
in Puglia, Toscana e Abruzzo, ora e' attivo anche in Umbria presso
il frantoio Marfuga di Campello sul Clitunno. L'iniziativa e' stata
realizzata dai soci Coldiretti, organizzati dagli olivicoltori dall'Aprol
di Perugia. Il sistema - e' detto in un comunicato della Coldiretti
- consente di trasferire al consumatore la storia dell'olio extra
vergine confezionato con il marchio ''Trace''. Basta avere un telefono
portatile dal quale far partire un Sms al numero riportato sul collarino
della bottiglia digitando il codice posto sul sigillo. In pochi secondi
la centrale Unaprol elaborera' un Sms di risposta con tutte le informazioni
per favorire un acquisto consapevole. Si potra' infatti conoscere
nome del produttore e luogo di produzione delle olive oltre a il frantoio
di lavorazione ed il luogo di imbottigliamento, le caratteristiche
chimiche, organolettiche ed anche i consigli per l'abbinamento in
cucina. ''Il sistema e' stato pensato per conferire al prodotto umbro
un forte valore aggiunto perche' legato al concetto di territorio''
ha detto il presidente dell'Aprol, Giulio Scatolini che e' anche dirigente
dell'Unaprol. ''L'obiettivo - ha spiegato Sergio Marini, vicepresidente
della Coldiretti nazionale - e' quello di offrire a tutti i consumatori
la garanzia di un prodotto di alta qualita', ma soprattutto certificato
100% 'made in Italy' di fronte al moltiplicarsi di messaggi pubblicitari
spesso poco veritieri'' I Prodotti calabresi alla più importante fiera agroalimentare spagnola 07/03 Per la prima volta i prodotti della Calabria sono esposti alla
fiera agro-alimentare di Barcellona, Alimentaria 2006, considerata
come la piu' importante del settore nella penisola iberica, che festeggia
il suo trentesimo anniversario. ''L' Assessore regionale all' Agricoltura,
Mario Pirillo - e' scritto in una nota - giunto a Barcellona nella
giornata di lunedi, ha indicato proprio la Spagna quale uno dei principali
Paesi con i quali instaurare rapporti di natura culturale e commerciale,
solidi e duraturi. A tal proposito, Pirillo, che guida la delegazione
calabrese, ha cenato con il Console generale d' Italia a Barcellona,
Roberto Natali ; nel corso dell'incontro, l' esponente politico regionale
ha rimarcato con determinazione la volonta' della regione di inserirsi
nei circuiti commerciali iberici''. ''Il fatto che la produzione italiana
e quella spagnola siano praticamente simili - sostiene Pirillo - non
deve farci declinare dall' idea di poter aumentare la quota delle
nostre esportazioni in Spagna, anche perche' le caratteristiche organolettiche
dei nostri prodotti differiscono da quelle iberiche, e vedo la possibilita'
che le due produzioni si completino, aumentando gli interscambi commerciali,
anche attraverso un miglioramento dei rapporti culturali tra la Catalogna
e la Calabria''. ''D' accordo - conclude la nota - sull' impostazione
di Pirillo anche il Console che immagina di legare il turismo ai prodotti
tipici, ritenendo la cultura e le tradizioni mediterranee il vero
valore aggiunto per una promozione qualificata delle produzioni italiane.
Il mercato spagnolo rappresenta il nono mercato di sbocco delle esportazioni
enogastronomiche della Calabria. Nel pomeriggio di oggi e' prevista
una conferenza dell' Assessore Pirillo con la stampa specializzata
spagnola, alla quale sara' presente anche un nutrito gruppo di grandi
distributori iberici'' La FAI CISL sul decreto senza copertura fa un appello senso di responsabilità 05/03 ''La prossima settimana sara' decisiva per il destino di centinaia di migliaia di lavoratori. La Fai Cisl si appella dunque al senso di responsabilita' del Governo e di tutte le forze politiche''. Lo afferma il Segretario Nazionale della Fai Cisl, Armando Zanotti, dopo il rinvio alle Camere da parte del Capo dello Stato del provvedimento per l' emergenza aviaria e gli altri interventi per l'agricoltura e la pesca per il quale si cerca una soluzione. ''Questo rinvio alle Camere - scrive Zanotti in una nota - suscita non poca preoccupazione per le ricadute negative in termini produttivi ed occupazionali se non saranno garantiti tutti gli incentivi e gli sgravi previdenziali previsti per la crisi aviaria, per la ristrutturazione degli zuccherifici e per il settore della pesca, nonche' quelli occorrenti per la copertura finanziaria per la disoccupazione dei lavoratori agricoli 'centocinquantunisti'''. Zanotti richiama quindi a ''un sano dibattito parlamentare, per ricercare la necessaria copertura finanziaria che garantisca l'operativita' dell'intero pacchetto di interventi. Sarebbe una iattura - prosegue il segretario nazionale della Fai Cisl - qualora dovessero prevalere interessi corporativi di taluni settori a discapito di altri, abbandonando al proprio destino la tutela dei lavoratori dipendenti del settore agricolo, di quello aviario, degli zuccherifici e della pesca''. Ass. Pirillo: “Nuovi aiuti agli agricoltori” 03/03 Circa 25 milioni di euro saranno presto resi disponibili per gli agricoltori calabresi, non appena il Comitato Star dell'Unione Europea dara' il suo ok alla richiesta di modifica del PSR, il Piano di Sviluppo Rurale della Calabria. Lo ha reso noto l'Assessore regionale all'Agricoltura Mario Pirillo. Il Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria ha, infatti, inviato al Ministero per le Politiche Agricole la documentazione per l'introduzione della misura F.3. Il MIPAF, a sua volta, ha gia' trasmesso la richiesta a Bruxelles per gli adempimenti di competenza. La misura prevede aiuti per unita' di superficie coltivata con pratiche rispettose dell'ambiente, metodologie cioe' che riducono l'utilizzo di concimi azotati e fitofarmaci. E riguardano i comparti degli agrumi, drupacee, viti da vino DOC e IGT, patate e ulivi; vale a dire il 90% della produzione agricola calabrese. ''In attesa della decisione del Comitato Star - ha affermato un soddisfatto Pirillo - stiamo comunque predisponendo i bandi. Il Comitato dovrebbe decidere entro aprile, le domande degli agricoltori potrebbero arrivare entro giugno, cosi' che gli aiuti per la prima annualita' sarebbero disponibili per la prossima stagione agricola, a partire cioe' dal 15 ottobre''. Sara' prevista anche una priorita' per quegli agricoltori che possono dimostrare con apposita certificazione di avere assunto quale metodo di conversione il sistema introdotto con il REG. CE 2078 del 1992. Coldiretti, con decreto meno costi per 200mila imprese agricole 02/03 Oltre duecentomila imprese agricole italiane che assumono manodopera
beneficeranno di una riduzione del costo del lavoro e della sospensione
degli aumenti automatici che favorirà l’occupazione dopo
che, secondo l’Istat, nel 2005 si è registrato per l’agricoltura
un crollo record dell’8 per cento nelle unità di lavoro.
Lo afferma la Coldiretti nell’esprimere grande soddisfazione
per la definitiva conversione in legge del decreto legge n.2 del 10
gennaio 2006 che prevede, insieme agli interventi per l’aviaria
e biocarburanti, importanti misure previdenziali tra cui anche il
pagamento dei contributi sul salario reale e non più “virtuale”,
la semplificazione burocratica attraverso l’invio a un unico
ente delle comunicazioni di assunzione e la possibilità di
regolarizzare i contributi pregressi. Le nuove norme approvate sotto
il “pressing” di centinaia di agricoltori della Coldiretti
che hanno presidiato per due giorni Palazzo Madama, sono il risultato
della lunga mobilitazione dell’organizzazione degli imprenditori
agricoli per garantire “Meno costi per le imprese, più
risorse e investimenti per il made in Italy", con concrete proposte
in materia di lavoro e previdenza per dare risposte alle imprese su
due versanti: riduzione dei costi e migliore utilizzo della manodopera
al fine di intraprendere un percorso di trasparenza dei rapporti di
lavoro. L’iniziativa della Coldiretti ha avuto dunque successo
nell’allineare i costi delle imprese agricole italiane ai livelli
degli altri Paesi europei con quali si deve competere nel mercato
comunitario. Le disposizioni del decreto - precisa la Coldiretti -
si pongono l’obiettivo di razionalizzare, semplificare e riorganizzare
il sistema previdenziale agricolo al fine di renderlo maggiormente
coerente con l’ordinamento previdenziale generale e con un sistema
moderno di welfare, salvaguardando tuttavia le specificità
del lavoro agricolo. Le nuove norme - continua la Coldiretti - tendono
a sostenere la competitività delle aziende agricole, contenendo
gli oneri sociali secondo le raccomandazioni dell’Unione Europea,
al fine di favorire sviluppo e occupazione. Nel particolare - precisa
la Coldiretti - sono sospesi gli aumenti automatici previsti dalla
norma del 1997 che disponeva l’aumento progressivo dell’aliquota
per il fondo pensioni lavoratori dipendenti nella misura dello 0,20
per cento annuo (0,60 per cento per le imprese con processi produttivi
di tipo industriale) fino al raggiungimento dell’aliquota in
vigore negli altri settori (32 per cento). Inoltre - sottolinea la
Coldiretti - si prevede la riduzione delle aliquote contributive attraverso
un aumento della fiscalizzazione nelle zone montane dall’attuale
70% al 75% e nelle zone svantaggiate dall’attuale 40% al 68%.
Il costo effettivo dei contributi viene quindi abbattuto rispettivamente
del 20% nelle zone montane e del 50% nelle zone svantaggiate. Viene
individuata una ulteriore possibilità per una soluzione all’annoso
problema dei contributi previdenziali pregressi dopo che verrà
dato il via libera dall’Unione Europea. In particolare è
previsto che per i carichi contributivi risultanti fino al 30 giugno
2005, compresi quelli cartolarizzati, i datori di lavoro agricolo
e i lavoratori autonomi possano estinguere l’intero debito contributivo
senza corrispondere sanzioni e interessi, in rate semestrali entro
il 31 dicembre 2030. In ogni caso, vengono sospesi sino al 30 giugno
2006 i giudizi pendenti e le azioni di recupero. Si elimina definitivamente
- prosegue la Coldiretti - il salario medio convenzionale quale base
di calcolo per i contributi e le prestazioni, prevedendo il passaggio
al sistema generale di cui all’art. 1, legge 389/89, che considera
retribuzione imponibile quella contrattuale, definita a livello provinciale
e quindi in linea con le dinamiche economiche territoriali. Infine
- conclude la Coldiretti - sono previste norme che rappresentano un
decisivo passo verso la semplificazione delle assunzione contribuendo
in maniera determinante al percorso di trasparenza dei rapporti di
lavoro intrapreso in questi anni dal settore agricolo. Confagri: “Il decreto previdenza non risolve i problemi” 02/03 La Confederazione Italiana Agricoltori della Calabria, dopo
l'approvazione definitiva in Senato del decreto legge per gli interventi
urgenti in agricoltura, sostiene, in una nota, che ''per quanto attiene
i problemi della previdenza agricola, pur in presenza di misure importanti,
resta, comunque una grande e preoccupante incertezza''. ''La forte
e imponente mobilitazione delle scorse settimane, culminata nella
manifestazione di Bologna e nelle iniziative di protesta davanti al
Parlamento - prosegue la nota - ha prodotto sicuramente risultati
positivi che sono stati recepiti dal decreto. Tuttavia, gli emendamenti
apportati, durante l'iter parlamentare relativi alla regolarizzazione
dei contributi pregressi ne riducono l'efficacia, mentre la stessa
attesa per valutazione definitiva dell'Unione Europea rischia di allungare
i tempi e di allontanare ancora di piu' l'attuazione degli interventi.
Nel decreto legge, sono stati accolti molti elementi positivi, sollecitati
a piu' riprese dalla nostra Confederazione, quali il congelamento
per il triennio 2006-2008 delle aliquote contributive e le maggiori
agevolazioni contributive per le imprese delle aree montane e svantaggiate,
che in Calabria sono una grande parte dell' intero territorio. E'
da valutare negativamente invece, soprattutto, l' anticipazione al
30 giugno 2005, rispetto al 30 ottobre 2005, del termine massimo per
i contributi da regolarizzare e l'obbligo di pagare un ulteriore 8
per cento del dovuto entro la fine dell'anno 2006''. Secondo la Confagricoltura,
''il provvedimento adottato non risolve il problema del riordino della
previdenza agricola e dei costi che continueranno a pesare in maniera
eccessiva sulle aziende agricole. Oneri che riducono le capacita'
competitive degli agricoltori e che rischiano di aggravare ulteriormente
il panorama imprenditoriale del settore che fa i conti con un drastico
calo dei redditi e con prezzi sui campi in costante e vertiginoso
calo''. ''La Confederazione Italiana Agricoltori della Calabria, che
e' fortemente impegnata nella campagna congressuale, che culminera'
nell'appuntamento dell'assemblea elettiva regionale che si terra'
il 16 marzo a Catanzaro - conclude il comunicato - continuera' a porre
con forza, anche in vista delle scadenze elettorali per il rinnovo
del Parlamento della Repubblica, l' esigenza di una nuova politica
agraria, attraverso un progetto per la competitivita', per sostenere
lo sviluppo dell' agricoltura, accrescere le capacita' concorrenziali
delle imprese agricole, tutelare i redditi e creare opportunita' perche'
gli agricoltori possano operare in condizioni di maggiore certezza.
Un progetto per il Mezzogiorno, che faccia di quest'area un ponte
delle relazioni tra l'Europa e la sponda sud del Mediterraneo. Una
politica di protezione sociale in grado di offrire agli agricoltori
un sistema previdenziale e assistenziale adeguato''. Coldiretti Calabria: “Il decreto un buon contributo per il settore” 02/03 ''L' approvazione definitiva al Senato del Decreto Agricoltura
con il rilancio della competitivita' delle imprese agricole, rappresenta
in un momento cosi' difficile, un buon contributo per un settore fondamentale
dell' economia calabrese''. A sostenerlo e' stato il presidente della
Coldiretti della Calabria, Pietro Molinaro. ''Soprattutto le norme
sulla riduzione dei contributi a carico dei datori di lavoro in agricoltura
- ha aggiunto - che interessano direttamente la nostra regione, possono
dare un nuovo impulso a tante aziende agricole. Gli interventi previsti
dal Governo rappresentano un notevole passo in avanti per la tutela
del settore economico-produttivo calabrese, anche grazie all' ampliamento
delle competenze dell' Alto Commissario per la lotta alla contraffazione,
mirando ad investire maggiori risorse per un efficiente sistema di
controlli sull' origine e sulla qualita' delle produzioni; sviluppando
cosi' un percorso di valorizzazione economica, tutela e controllo
in materia di indicazioni geografiche, denominazioni di origine e
specialita' tradizionali garantite, che vanno ad innestare un circuito
virtuoso per l' incentivazione dell' imprenditoria e la promozione
del territorio in tutta Italia ed all' estero. Positiva anche la parte
del provvedimento riferita alla dissoluzione dei dubbi sull' interpretazione
della vendita diretta dei prodotti da parte degli imprenditori agricoli
poiche', non e' richiesta la comunicazione di inizio attivita' per
la vendita esercitata su superfici all' aperto tanto nell' ambito
dell' azienda di produzione quanto su altre aree private di cui gli
imprenditori agricoli abbiano la disponibilita'''. ''Si tratta di
una norma - ha proseguito - che agevola il rapporto diretto tra agricoltori
e consumatori, fondamentale da un lato nel combattere la moltiplicazione
dei prezzi dal campo alla tavola e l' inflazione, dall' altro ad acquistare
prodotti freschi e genuini'' ''Un' importanza strategica per la tutela
della biodiversita' del patrimonio agroalimentare e faunistico della
Calabria - ha sostenuto il direttore della Coldiretti Calabria, Angelo
Milo - e' senz' altro la parte innovativa del decreto relativa alla
rivoluzione prevista per i serbatoi di tutte le auto circolanti in
Italia a diesel o a benzina dove ci sara' almeno l' uno per cento
di biocarburanti derivanti dalle coltivazioni agricole che contribuiscono
allo sviluppo delle energie pulite contro, il caro petrolio e l' inflazione
e per l'abbattimento dello smog nelle citta'. Di particolare rilievo
e' anche la disposizione secondo cui il biogas, ottenuto anche dai
reflui degli allevamenti, e' equiparato al gas naturale, in ordine
all' esenzione dall' imposta prevista per l' olio minerale equivalente'' Coldiretti: “Urge la convocazione di un tavolo sull’agroalimentare in Calabria” 01/03 Partire da una concertazione progettuale condivisa ed efficace tra Istituzioni Regionali e forze sociali organizzate, al fine di elaborare soluzioni propositive e concrete che puntino alla rigenerazione del settore agroalimentare come modello di sviluppo del territorio.E' il tema centrale affrontato dai dirigenti della Coldiretti Calabria e delle Federazioni Provinciali che, nel corso del Consiglio Direttivo convocato a Lamezia Terme e allargato ai componenti delle Consulte produttive regionali, hanno presentato le linee programmatiche del percorso di mobilitazione dell'Organizzazione. A giudizio del presidente della Coldiretti Calabria, Pietro Molinaro ''e' improrogabile l'esigenza della convocazione da parte del Governo Regionale di un Tavolo Agroalimentare di concertazione non finalizzato esclusivamente alla mediazione di conflitto tra le parti sociali o diretto a contrastare situazioni d'emergenza, ma che sia espressione di una democrazia economica effettiva e compiuta e che miri a corresponsabilizzare soggetti istituzionali ed attori della filiera agro-alimentare nel quadro di un costante e costruttivo confronto secondo i tempi e le modalita' sancite nell'articolo 14 della Legge Regionale 24/02 (Interventi nel settore agricolo e agroalimentare)''. E per un'efficace rigenerazione del settore, secondo Molinaro, ''e' necessario che la giunta regionale si impegni affinche' si dia una corretta e completa attuazione alle norme gia' esistenti, a partire dalla definizione del Documenti di programmazione economica e finanziaria regionale per liberare le risorse dal bilancio in favore di politiche per lo sviluppo dell'agro-alimentare 'Made in Calabria' e per azzerare le emergenze in alcune filiere, eliminando nel contempo le strozzature procedurali e gestionali che vanificano l'efficacia degli interventi e la qualita' della spesa''. Infatti per il presidente della Coldiretti Calabria, ''se si vuole realmente dare impulso all'imprenditoria agricola nell'ottica di un rilancio economico regionale queste misure devono essere accompagnate da una riduzione consistente dei costi per le imprese e dall'attivazione di Fondi per i Consorzi Fidi in Agricoltura alla luce delle difficolta' di accesso al credito imposte da 'Basilea 2'''. Dal canto suo il il direttore della Coldiretti Calabria, Angelo Milo, ha sottolineato che ''l'agricoltura se osservata secondo approccio sistemico, acquista una valenza strategica in un'ottica di valorizzazione e promozione del territorio poiche' - spiega - grazie alla multifunzionalita' delle imprese che vi operano, si crea un circuito virtuoso che coinvolge tutti gli attori del tessuto socio-economico''. E per Milo ''creare un sistema di imprese che operano in regime di eco-condizionalita' vuol dire realizzare una rete di servizi che oltre a snellire l'attivita' della Pubblica Amministrazione, nell'ottica del principio di sussidiarieta', consolidano un rapporto trasparente e sicuro con il consumatore sempre piu' orientato verso l'acquisto di prodotti che certificano la qualita'''. Flai CGIL: “Peschicoltura, un settore in agonia” 01/03 ''L' incontro tenutosi lunedi' scorso presso la sede dell'
Unione agricoltori provinciali di Cosenza, tra i rappresentanti delle
organizzazioni datoriali del settore agricolo e i rappresentanti sindacali
di categoria ha messo in evidenza la situazione di grande difficolta'
che si vive nel comparto agricolo della peschicoltura. Crisi che noi,
come Flai, purtroppo, andiamo denunciando da tempo''. E' quanto sostiene,
in una dichiarazione, Michele Tempo, segretario comprensoriale della
Flai-Cgil del Pollino. ''Da circa tre anni - aggiunge Tempo - nel
settore della peschicoltura si registrano forti segnali di declino
e quindi di grande preoccupazione. Bisogna correre immediatamente
ai ripari, anche perche' questa crisi investe quasi tutte le aziende
agricole leaders e all'avanguardia della Piana di Sibari e di Cammarata
che commercializzano i loro prodotti non solo sui mercati del nord
Italia, ma anche e soprattutto su quelli esteri. Non si puo' restare
inermi di fronte all' agonia del settore della peschicoltura che,
con i circa cinquemila addetti impegnati per un minimo di 101 giornate
lavorative l' anno, rappresenta l' unica vera fonte di occupazione
di questa nostra area. I risvolti potrebbero essere devastanti e non
sostenibili. La fase d'espansione della forza lavoro che si e' registrata
continuamente negli ultimi anni si e' arrestata e gli imprenditori
del comparto della peschicoltura cominciano a parlare di esuberi''.
''Nel farci carico delle difficolta' degli imprenditori - conclude
Tempo - come Flai intendiamo, ancora una volta, ribadire che i diritti
dei lavoratori non si barattano con la crisi di mercato ne', tanto
meno, e' pensabile poter scaricare le difficolta' sui lavoratori''.
Coldiretti: “Boom dell’export del vino made in Italy nel 2005” 24/02 ''Boom del 10,2% nelle bottiglie di vino Made in Italy esportate
sul mercato mondiale per un valore che si stima nel 2005 pari alla
cifra record di 3 miliardi di euro''. E' quanto afferma la Coldiretti,
sulla base dei dati Istat che evidenziano come ''il risultato complessivo
sia frutto di un incremento in valore nei mercati comunitari del 3,4%,
negli Stati Uniti del 2,6% e di un vero boom nei paesi extracomunitari
emergenti come Russia (+ 52,4%) e Cina (+ 45%)''. ''Se Cina e Russia
al momento rappresentano destinazioni di mercato marginali, i buoni
risultati sul mercato statunitense e europeo, che insieme rappresentano
ben l'80% del valore delle esportazioni, confermano - sottolinea l'organizzazione
agricola - il rinascimento del vino italiano, a vent'anni dall'emergenza
metanolo''. Coldiretti, Associazione nazionale Citta' del vino e Symbola
durante il week end nelle cantine in tutta Italia festeggiano la rinascita
di un settore che oggi e' una delle punte di diamante della nostra
economia. Nel corso degli incontri sara' presentato il dossier 'Accadde
domani: a vent'anni dal metanolo. Il Rinascimento del vino italiano'.
Sono decine le manifestazioni, con convegni, degustazioni e incontri
culturali enogastronomici. Tra gli appuntamenti principali, in provincia
di Pisa, domenica a Castellina Marittima, la manifestazione prevede
la presenza del ministro dell'Ambiente Altero Matteoli, di Ermete
Realacci presidente di Symbola, Stefano Masini responsabile Consumi
e Ambiente di Coldiretti, Fabrizio Filippi presidente Coldiretti Pisa
e di Paolo Benvenuti, direttore dell'Associazione Citta' del Vino.
In Calabria, a Torre Melissa (Crotone) presso la Torre Aragonese,
dibattito per un primo bilancio su progressi, luci e ombre del vino
calabrese mentre in Liguria, in collaborazione con l'Ente Parco Nazionale
delle Cinque Terre, tavola rotonda e degustazione sabato a Riomaggiore
(La Spezia), nella Cantina Sociale delle Cinque Terre Agriturismo: fatturato in diminuzione nel 2005 ma in aumento la stima per il 2006 23/02 Sfiora gli ottocento milioni di euro, in flessione rispetto
all'anno precedente, il fatturato complessivo del settore dell'agriturismo
made in Italy nel 2005, secondo il consuntivo della scorsa stagione
diffuso da Agriturist, in occasione della presentazione della 31/a
edizione della guida realizzata con la collaborazione di Confagricoltura.
Il dato segna un calo pari all'1,6% rispetto al 2004. Ancora piu'
negativo il giro di affari medio per azienda diminuito, nel confronto
con lo stesso periodo, del 9,6%. Tuttavia, sempre nel 2005, il settore
della vacanza in fattoria e' cresciuto sia per quanto riguarda l'offerta
(+8,9%) sia per gli arrivi, cioe' il numero di soggiorni (+2,5%);
anche se le presenze, ossia il numero di pernottamenti, si sono ridotte
del 3,4%, con il risultato di soggiorni piu' brevi. Un dato, quest'ultimo,
che si prepara ad una inversione di tendenza nell'anno in corso. Fra
le regioni in cui le aziende agrituristiche autorizzate sono cresciute
di piu', in testa la Calabria (+64%) e l'Emilia Romagna (+26%). Sono
invece di segno positivo le stime di Agriturist per il 2006, con un
boom atteso per quanto riguarda il giro d'affari. Nell'anno in corso,
sulla base delle previsioni, l'offerta del settore crescera' del 6,8%
rispetto al 2005, portando a quota 15.700 il numero degli agriturismo
presenti da nord a sud del Paese, mentre saliranno del 6,2% gli arrivi.
In ripresa anche le presenze che - sempre secondo le previsioni per
il 2006 - aumenteranno del 3,6%, rendendo quindi piu' lunghi i periodi
di permanenza. L'incremento piu' alto stimato per il 2006 dovrebbe
invece riguardare il fatturato complessivo del settore, che si prevede
sara' del +10,9%, sempre rispetto all'anno scorso, attestandosi a
quota 883 milioni di euro. In crescita anche il giro di affari medio
per azienda (+3,7%). ''Una cifra di assoluto rispetto'', ha commentato
il presidente di Agriturist, Riccardo Ricci Curbastro, sottolineando
peraltro il contesto non positivo determinato dalla psicosi dell'influenza
aviaria. Questi dati, ha aggiunto Ricci Curbastro, ''dimostrano come
l'agriturismo abbia sempre piu' una capacita' di innovarsi, di essere
un momento importante di incontro con il territorio e con i prodotti
del territorio Dop e Igp''. Nella guida Agriturist 2006, che propone
circa 1600 aziende agricole in cui trascorrere una vacanza a contatto
con la natura, e' presente anche una rubrica dedicata ai prodotti
agroalimentari riconosciuti, nel quadro della campagna ''Dop e Igp...
Agriturismo... diffidate dalle imitazioni!'' promossa dall'Agriturist
con il contributo del ministero delle Politiche agricole e forestali.
Quest'anno il programma prevede un concorso giornalistico ed un concorso
per le scuole. La Coldiretti chiede controlli sull’import extra UE 23/02 ''Rafforzare il sistema dei controlli e le norme sull'obbligo
di indicare in etichetta la provenienza per evitare che vengano spacciati
come made in Italy prodotti ottenuti senza il rispetto di analoghe
norme di carattere sanitario, ambientale ed etico''. Lo chiede la
Coldiretti in riferimento ai dati sul commercio con i paesi extra
Ue divulgati dall'Istat che, sottolinea l'organizzazione, registrano
anche un aumento record nell'importazione di prodotti agricoli (+33,7%)
e alimentari (+23,5%). Secondo la Coldiretti, per affrontare da subito
il problema in termini concreti, occorre - spiega - al pari di quanto
avvenuto per il pollame con l'emergenza aviaria, che anche per la
passata di pomodoro ''diventi obbligatorio indicare in etichetta la
provenienza, secondo quanto prevede il decreto firmato dal ministro
delle Politiche agricole, Gianni Alemanno, che e' stato gia' trasmesso
al ministro delle Attivita' produttive, Claudio Scajola, per la controfirma
di competenza''. L'Italia, aggiunge la Coldiretti, importa dalla Cina
una quantita' pari oltre un terzo della produzione nazionale di concentrato
di pomodoro, oltre 150.000 tonnellate per un valore di 62 milioni
di euro, che in assenza di una rigorosa normativa rischia di essere
spacciata come made in Italy e di favorire truffe e contraffazioni.
''Bisogna impedire - conclude l'organizzazione - che per colpa delle
maglie larghe della normativa si radichi definitivamente sui mercati
un falso made in Italy che si 'produce' nei porti e sfrutta l'immagine
positiva di un territorio e di uno stile ineguagliabili a vantaggio
di alimenti che nulla hanno a che fare con il tessuto produttivo agricolo
italiano, come anche l'olio spremuto da olive tunisine''. Confagri: “I parlamentari calabresi si preoccupino della Previdenza agricola” Il Presidente della Confagricoltura Calabria Francesco Macri' ha
inviato a tutti i parlamentari calabresi una nota per sensibilizzare
la loro attenzione nei confronti del decreto attualmente in esame
presso la Camera dei Deputati che comprende il pacchetto sulla previdenza
agricola. Il provvedimento interessa l'agricoltura meridionale ed
in particolar modo quella calabrese, perche' consente di rateizzare
per un lungo periodo le somme pregresse dovute all'istituto di previdenza
e nel contempo e' inserita una norma che riduce le aliquote del costo
del lavoro per il futuro. ''Questo provvedimento - e' scritto in una
nota - e' stato oggetto di un esame approfondito da parte del Consiglio
Direttivo di Confagricoltura Calabria riunitosi urgentemente ieri,
riveste una grande valenza in termini di modernizzazione, di recupero
e di efficienza dell'intero sistema previdenziale agricolo, nonche'
per un piu' efficace contrasto al fenomeno del lavoro non regolare''.
Confagricoltura Calabria, in considerazione dell'importanza che le
norme del decreto in questione rivestono per il settore agroalimentare
calabrese, auspica che ai lavori della Camera dei Deputati sia presente
l'intera deputazione parlamentare calabrese. Crisi delle clementine: Alemanno, “contributi per 3 mil aeuro alel aziende”. Pirillo “La Regione ha già dichiarato lo stato di crisi” 21/02 Contributi per 3mila euro per azienda; la sospensione per cinque
anni del pagamento dei contributi previdenziali a condizione che la
Regione Calabria dichiari lo stato di crisi; la possibilita' di ottenere
aperture di credito per il tramite dell'Istituto di servizi per il
mercato agricolo alimentare(Ismea) con le banche del territorio: e'
questo il pacchetto delle misure messo a punto dal ministro delle
politiche agricole e forestali, Gianni Alemanno a favore dei produttori
di clementine in Calabria Una delegazione di produttori di clementine
composta dai rappresentanti del 'Comitato spontaneo celentino Rossano'
e dell'Associazione agrumicoltori della Piana di Sibari' e' stata
ricevuta oggi, presente il consigliere regionale, Giovanni Dima, dal
ministro Alemanno nella sede del ministero. Alemanno ha invitato i
produttori a costituirsi al piu' presto in OP (Organizzazione professionale)
al fine di accedere con maggiore tempestivita' ai relativi contributi
comunitari, nonché alle misure nazionali previste per coloro
che presentano contratti di filiera. (ANSA). Al sud la vendemmia più ricca del 2005. Dal 1 al 4 ottobre il Congresso nazionale dei sommelier in calabria 21/02 ''Sono le regioni meridionali a vantare la migliore produzione
italiana del 2005 a livello di quantita' della raccolta''. E' quanto
emerge dall'analisi degli esperti di Vinum che, nel numero di febbraio-marzo
in edicola in questi giorni fanno il punto sull'ultima vendemmia,
con un primo piano sulle produzioni europee, in Francia e Spagna,
ed extraeuropee. Il clima di Puglia, Calabria, Campania, Sicilia e
Sardegna, secondo la rivista europea di Editoriale Domus, ha fatto
maturare in maniera ottimale sia i banchi che i rossi, conferendo
loro una notevole raffinatezza. Si attendono quindi ottimi vini da
aglianico, uva di Troia, negroamaro e primitivo, con vini siciliani
e sardi che si presentano equilibrati e rotondi. Al centro, in particolare
in Toscana, quantita' e qualita' si bilanciano: uve belle e di notevole
equilibrio e una raccolta fino a un terzo in meno rispetto a quella
dell'anno scorso promettono una buona annata. Se i cabernet e merlot
chiantigiani sono stati influenzati dai capricci meteorologici, il
sangiovese impressiona favorevolmente per i tannini maturi, un buon
aroma fruttato e una grande eleganza. Al Nord invece, e' stato premiato
chi ha vendemmiato prima dell'arrivo delle forti piogge. Convincenti
i bianchi altoatesini grazie, soprattutto, alla loro fresca acidita'
e alla finezza degli aromi fruttati. Convegno sulla Riforma agrumaria il 23 a Corigliano 21/02 La Coldiretti di Cosenza, come già anticipato nei numerosi
incontri sezionali tenutosi nei mesi scorsi sul territorio della Sibaritide,
per illustrare le proprie strategie sindacali e per approfondire tematiche
di stretta attualità, ha organizzato un convegno sul tema “Fiscalità
in agricoltura e analisi sulla nuova riforma agrumaria” che
si svolgerà giovedì 23 febbraio 2006 a Corigliano Calabro
Scalo, alle ore 9.30, in Via W. Disney nella sede dell’Ufficio
Zona della Coldiretti, nei pressi della sopraelevata. Il convegno
al quale sono stati invitati le rappresentanze istituzionali e le
imprese della filiera della Piana di Sibari, l’area di eccellenza
delle produzioni agricole ed agoalimentari regionale, sarà
dedicato alla illustrazione della fiscalità in agricoltura
ed delle proposte Coldiretti per l'attuazione della Politica Agricola
Nazionale e Comunitaria, con particolare riferimento al settore agrumicolo,
ed alla puntualizzazione dello scenario economico-commerciale, sia
nazionale che internazionale. Relatori del convegno saranno Pietro
Tarasi, Presidente Provinciale della Coldiretti, Nicola Lucchetti,
Presidente della Camera di Commercio di Cosenza, Francesco Preziosi,
Responsabile Nazionale Coldiretti dell’ Ufficio Assistenza Tributaria,
Pietro Sandali, Responsabile Nazionale Coldiretti dell’Area
Azione Economica, Luciano Manfrinato, Assessore Agricoltura Provincia
di Cosenza, Pietro Molinaro, Presidente Regionale Coldiretti Calabria.
“Questo convegno – sostiene Salvatore Loffreda, direttore
provinciale di Coldiretti – darà l’opportunità
alle numerose imprese agricole della Sibaritide di recepire le potenzialità
della fiscalità in agricoltura, alla luce della ultime leggi
in materia, che saranno illustrate dal Dott. Francesco Preziosi, Responsabile
Nazionale Coldiretti dell’ Ufficio Assistenza Fiscale e Tributaria.
Coldiretti Cosenza – conclude il presidente provinciale Pietro
Tarasi – raccogliendo le esigenze del comparto agrumicolo della
Sibaritide ha inteso organizzare questo convegno per discutere con
le imprese della filiera e le rappresentanze istituzionali le aspettative
del comparto in vista della prossima OCM agrumi in considerazione
della Politica Agricola Nazionale e Comunitaria, ed alla puntualizzazione
dello scenario economico-commerciale a livello nazionale ed internazionale,
di un settore economico di fondamentale rilevanza per la provincia
di Cosenza. Il 25 e 26 febbraio si festeggia il vino italiano 20/02 Con un dossier e decine di iniziative in tutt’Italia
Città del vino, Coldiretti e Symbola celebrano IL RINASCIMENTO
DEL VINO ITALIANO, meno quantità (-37%) più qualità
(raddoppiano doc, docg, igt), maggior valore (più che triplicati
fatturato ed export ). “UNA METAFORA PER L’ECONOMIA DEL
FUTURO” Il 25 e 26 febbraio in tutt’Italia le cantine
festeggiano il vino italiano. Venti anni fa lo scandalo del metanolo:
19 vittime, decine di intossicati, le inchieste giudiziarie, l’immagine
dell’Italia e dei suoi vini drammaticamente compromessa, un
intero settore produttivo in ginocchio. Oggi, a due decenni di distanza,
il vino italiano domina le classifiche internazionali, col 25% del
mercato siamo i primi esportatori al mondo per valore, abbiamo raddoppiato
il numero di vini doc docg e igt e più che quintuplicato il
loro peso nella produzione complessiva. Le nostre etichette sono tra
i più prestigiosi ambasciatori dell’Italia nel mondo.
“Dalla quantità alla qualità e ai legami col territorio: il rinascimento del vino italiano dopo il metanolo è figlio di questa coraggiosa riconversione” – sottolinea Ermete Realacci, presidente di Symbola. “E’ sulla stessa rotta che oggi deve muoversi l’Italia. Dobbiamo avere fiducia nei nostri talenti e tornare a fare quello in cui siamo bravi: la qualità. Abbiamo territori ricchi di saperi, di creatività, di comunità che conservano qualità della vita e forte coesione sociale. Paesaggi, cultura, arte e un saper fare che il mondo ci invidia. Dobbiamo valorizzare questi talenti: con un marketing territoriale adeguato; con l’innovazione, sfruttando le grandissime opportunità offerte dalle nuove tecnologie, sostenendo la ricerca. La via italiana alla competitività non può che passare per una coraggiosa scommessa sulla qualità. Come è stato per il nostro vino”. “Il vino oggi testimonia un processo di rigenerazione realizzato da un sistema di imprese che dopo il grande percorso di valorizzazione qualitativa si è posto anche l’obiettivo - afferma Paolo Bedoni, presidente della Coldiretti - di offrire nel bicchiere un intero territorio fatto del patrimonio genetico dei suoi vitigni, delle sue ricchezze endogene, del clima, di paesaggio, di testimonianze artistiche e naturali . Di questo nuovo modello di sviluppo che dispone di capacità innovativa e di risorse imprenditoriali e che ha un legame inscindibile con un territorio dotato di straordinarie risorse, l’agricoltura italiana - prosegue Bedoni - si è fatta interprete con il divieto alla coltivazione di organismi geneticamente modificati (Ogm), la leadership europea nel biologico e nei prodotti a denominazione di origine ma anche la più bassa percentuale di residui da prodotti chimici nella frutta e verdura. Si tratta di risultati di eccellenza per l’agroalimentare nazionale che ha conquistato un rapporto di grande fiducia con il consumatore del quale possono ora beneficiare l’ambiente e l’intera economia Made in Italy”. “A vent’anni di distanza dallo scandalo del vino al metanolo
– sottolinea il presidente delle Città del Vino, Floriano
Zambon – registriamo una profonda trasformazione del vigneto
Italia avvenuta sotto la spinta alla qualità. I nostri vini
hanno conquistato prestigio, i vigneti si sono valorizzati e questo
ha consentito di mantenere inalterati centinaia di paesaggi viticoli.
E’ nato il fenomeno dell’enoturismo, si è formata
una nuova sensibilità commerciale sui vitigni autoctoni, che
sono per l’Italia un patrimonio genetico unico. Abbiamo fatto
molti passi avanti ma oggi – avverte Zambon – ci vengono
lanciate altre sfide dai nuovi Paesi produttori di vino. E’
necessario quindi riorganizzarci per una governance del comparto vitivinicolo
più incisiva. Dobbiamo investire sulla ricerca, valorizzare
i vitigni autoctoni, accompagnare il fenomeno dell’enoturismo,
rilanciare le Strade del Vino, investire sulla scuola e sulla formazione.
Se vent’anni fa era necessario risollevarsi oggi dobbiamo sempre
più specializzarci”. IL METANOLO è un componente naturale del vino, ed è presente in una misura compresa tra 0,6 e 0,15 ml su 100 ml di alcool etilico complessivo. Aggiungere metanolo voleva dire far salire illecitamente di gradazione alcolica, e quindi di valore commerciale, anche i prodotti più vili della spremitura delle uve. Complice la carenza del sistema dei controlli, i sofisticatori trovano col metanolo il modo di moltiplicare esponenzialmente il valore del vino. Ma l’alcool metilico, altro nome del metanolo, assunto sopra i 25 ml provoca danni gravissimi: cecità, coma, fino alla morte. Dalla metà del dicembre 1985 al marzo 1986, periodo nel quale si può circoscrivere la sofisticazione, fu impiegata una quantità di metanolo di circa 2 tonnellate e mezzo. LO SHOCK del metanolo è stato drammatico: per il mercato del vino e per l’Italia. Diciannove morti, decine di persone intossicate, colpite da gravi lesioni, rimaste accecate, l’intero settore vitivinicolo in crisi. Le esportazioni crollarono di oltre un terzo (da quasi 18 a circa 11 mln ettolitri), per un fatturato sceso da 1.668 a 1.260 miliardi di lire (un quarto in meno). Rispetto al 1985, rimasero invenduti 21 milioni di ettolitri di vino in più. LE CONTROMISURE. Allo scandalo il Governo reagì rendendo più
efficace l’azione di prevenzione e repressione delle sofisticazioni
alimentari. Venne istituita l’Anagrafe vitivinicola su base
regionale: per raccogliere tutte le informazioni su chi produce, detiene,
elabora e commercializza, uve, vini, e derivati. E l’Ispettorato
Centrale Repressione Frodi. Proprio il maggior rigore imposto nei
controlli e il rispetto delle regole sono state le premesse per la
rinascita del settore. L’export. Oggi siamo il primo esportatore mondiale di vino in valore, con il 25% del fatturato globale. Siamo il primo esportatore negli Usa, con 2 mln di ettolitri. Negli anni dal 2001 al 2004 il valore del vino esportato sul mercato statunitense è cresciuto più in fretta (+21%) delle quantità esportate (+17%): uno degli indicatori della crescita in qualità di quell’export. Analogo discorso per il mercato britannico. 1,2 mln tonnellate nel 2001 salite fino a 1,5 nel 2004: + 25%. Ma il valore di quel vino è aumentato del 27%, da 244 milioni a 311 circa. In crescita nello stesso periodo anche i mercati canadese (+20,9% in quantità, +24% in valore), Danese (+23% circa in quantità, + 48% in valore). Sono aumentate anche le esportazioni verso la Spagna, verso la Russia, l’Australia, la Nuova Zelanda, e, negli ultimi due anni, verso la Cina. Il turismo. Il vino è divenuto anche uno dei più autorevoli ambasciatori dell’Italia nel mondo. E’ un pezzo importante dell’immagine positiva del nostro paese, ed è un deciso fattore di impulso al turismo. L’enoturismo può contare su 4 milioni di visitatori e circa 2,5 miliardi di euro di consumi, con la prospettiva di raddoppiarli nei prossimi 5 anni. Un fenomeno che fa sognare italiani e stranieri: i risultati di una ricerca dell'Istituto Piepoli, commissionata dall'istituto Leonardo e dall'Ice, evidenzia come per uno straniero su due (45%) siano i vini e il cibo la prima cosa che viene in mente pensando all'Italia, più che i luoghi (20%), l'abbigliamento (19%) e il calcio (15%). LE CANTINE FESTEGGIANO IL RINASCIMENTO DEL VINO ITALIANO. Il 25 e il 26 febbraio l’Italia del vino ricorda lo scandalo del metanolo e celebra il rinascimento del settore. Centinaia di cantine aperte ai visitatori, e alle degustazioni, nelle Città del vino in tutt’Italia. E incontri e dibattiti sul tema organizzati da Associazione nazionale città del vino, Coldiretti e Symbola in ogni regione: da Asti a Marsala, Da Greve in Chianti al Parco delle Cinque Terre, dove un altro appuntamento si terrà anche il 5 marzo, a Conegliano veneto; da San Martino sulla Marrucina (CH) a Montefalco (PG), da Isera (TN) a Berchidda (SS). DOPO IL METANOLO IL RINASCIMENTO DEL VINO ITALIANO IN CIFRE
(*) riferito al 2004 Incontro di Coldiretti con i giovani i mprenditori 20/02 Un intervento di formazione multimediale integrata per l'acquisizione
di conoscenze e lo sviluppo di competenze dei giovani aderenti al
Movimento giovanile. E' questo l'obiettivo del progetto 'Vivaio dei
talenti' realizzato dal Movimento giovanile Coldiretti in collaborazione
con Inipa e Bluarancio, che e' stato tema dell'incontro, che si e'
svolto a Lamezia Terme tra il presidente ed il direttore regionale
Coldiretti Calabria, Pietro Molinaro e Angelo Milo con i giovani imprenditori
agricoli aderenti al progetto. ''La Coldiretti punta al futuro - si
legge in una nota - i 18 imprenditori, coordinati da una giovane funzionaria
della Federazione regionale Campania, Alessandra Nobilione e logisticamente
seguiti dal segretario Regionale dei giovani della Coldiretti Calabria,
Onofrio Casuscelli provengono da Basilicata, Calabria e Campania e
partecipano ad un impegnativo percorso formativo. I giovani sono impegnati
in una vera e propria palestra di progettazione e sono inseriti in
un piu' ampio contesto formativo nazionale. Circa 200 giovani imprenditori
agricoli sono coinvolti, su tutto il territorio nazionale in un percorso
formativo, suddiviso in 4 moduli. Il percorso, ha l'ambizioso obiettivo
di sviluppare le capacita' individuali dei giovani che hanno fatto
la scelta di fare impresa in agricoltura''. Gli imprenditori, impegnati
in questo percorso di Project Management si incontrano su due livelli
: il primo e' periodico ed e' costituito da 4 giornate d'aula per
ogni modulo, il secondo e' quotidiano ed e' basato su di una piattaforma
informatica, appositamente sviluppata, all'interno della quale i giovani
seguono quattro cicli di video-lezioni, tenute da autorevoli professori
universitari''. ''L'idea imprenditoriale ed il rischio d'impresa -
ha detto il Presidente Molinaro - sono un talento specifico che il
giovane imprenditore agricolo Coldiretti deve sviluppare per crescere
come imprenditore che quotidianamente si confronta con le potenzialita'
e le risorse del territorio''. Antonio Schiavelli responsabile dei circoli “Nuova Agricoltura”della Margherita 20/02 Il dott. Antonio Schiavelli è il responsabile calabrese
della rete dei circoli della Margherita “Nuova Agricoltura”.
L’iniziativa di questa rete nasce dal prof. Paolo De Castro,
docente ordinario di Economia e Politica Agraria all’Università
di Bologna, Presidente della Fondazione Qualivita, Ministro delle
Politiche Agricole e Forestali dal 1998 al 2000, vicino al prof. Romano
Prodi di cui è stato Consigliere economico alla Presidenza
del Consiglio. I circoli “Nuova Agricoltura”, che hanno
tenuto a Roma la loro prima assemblea nazionale l’8 febbraio
scorso (sul sito www.circolinuovagricoltura.it si può trovare,
insieme ad altra documentazione, il “Manifesto per il futuro
dell’agricoltura italiana”), sono nati dalla “lettera
appello” del prof. De Castro, nella quale si sottolineava la
«fase estremamente delicata per il futuro dell’economia
italiana, di cui il settore agroalimentare rappresenta una delle realtà
più vitali e significative» e si invitava a raccogliere
la sfida «di un rinnovato impegno politico (…) anche attraverso
la creazione di una rete di circoli tematici che si collochino nell’ambito
del progetto politico e culturale rappresentato dalla Margherita».
«La Margherita calabrese - dichiara il Coordinatore regionale
del partito, Franco Bruno - si arricchisce di una nuova iniziativa
che tende a legare le dinamiche del mondo dell’agricoltura,
così rilevanti per la nostra regione, alla politica. Grazie
all’azione dell’Assessore Mario Pirillo, quello agricolo
è uno dei settori che meglio funzionano in Calabria. Il nostro
partito - conclude Bruno - è ora chiamato a dare un contributo
politico e progettuale che la rete dei circoli “Nuova Agricoltura”,
affidata alla competenza, all’esperienza e alla passione del
dott. Antonio Schiavelli, Amministratore delegato del Consorzio Sibarit
e Presidente del Consorzio di bonifica del Pollino, non mancherà
di offrire». Pirillo: “Agricoltura multifunzionale per le aziende agricole” 19/02 Di agricoltura multifunzionale e di crescita e conversione
di aziende agricole, si e' discusso nel corso di un convegno a Scalea
al quale ha partecipato l'assessore regionale Mario Pirillo. Secondo
Pirillo la multifunzionalita' dell'azienda agricola, e' una sfida
notevole ''sapendo - ha detto - che l'agricoltura e' il comparto che
potra' dare un riscontro davvero positivo all' economia della regione.
L'agricoltura da sola, non ha risposto finora per come si voleva e
quindi pensiamo che lo sviluppo rurale corrisponda a una agricoltura
multifunzionale''. Nel corso dell'incontro e' stato illustrato il
contenuto della guida alla multifunzionalita' dell'azienda agricola,
ideata e redatta da Pino Forestieri. ''L'opuscolo - ha detto Forestieri
- e' stato creato per fare in modo che in un territorio altamente
vocato per l'agriturismo, nascono attivita' multifunzionali, ognuna
con una propria specificita'. Il nostro progetto e' creare nel territorio
adiacente il fiume Lao-Parco del Pollino, un Consorzio di Aziende
Agricole Multifunzionali''. I Sindacati chiedono di essere convocati dal Presidente dell’ARSSA 17/02
I Segretari provinciali della Fai Cisl Tonino Russo (nella foto),
della Flai Cgil Giovanni De Donato e della Uila Uil Antonio De Gregorio
scrivono al presidente dell’Arssa Valerio Donato. Chiedono un
incontro per allontanare il sospetto della crisi economica che incombe
sull’Agenzia regionale. Le federazioni, pertanto, non intendono
dormire sugli allori. <Vogliamo vederci chiaro>, dichiarano
i sindacati degli agricoltori, <si avvicina la stagione primaverile
e le voci sulla presunta depressione economica si rincorrono. Il sistema
delle piccole aziende è stato polverizzato. Da sole non andranno
molto lontano>. Per tale motivo Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil
premono sull’acceleratore della programmazione. <Se di crisi
si tratta>, affermano i sindacati, <possiamo batterla sul suo
stesso terreno. Economia, bilanci e tempistica. Non dobbiamo lasciare
alla recessione il tempo di attecchire sul tessuto sociale ed occupazionale.
È necessario scalzare immediatamente l’infelice congiuntura
prima che il danno acquisti proporzioni troppo grandi. Insistiamo
sul rinnovamento della progettazione relativa ai Centri sperimentali
dimostrativi e ai Vivai. Lavoratori e strutture del comparto>,
continuano i sindacati, <hanno bisogno di un sostegno da parte
dell’Agenzia regionale>. <Il primo passo nella giusta
direzione>, sottolineano i Segretari provinciali Tonino Russo della
Fai Cisl, Giovanni De Donato della Flai Cgil e Antonio De Gregorio
della Uila Uil, <è la concertazione assidua con le organizzazioni
sindacali preposte. Non è il caso di arrivare trafelati all’ultimo
giorno utile prima della scadenza dei termini. Il problema va affrontato
preventivamente, per entrare con tranquillità nella prossima
stagione lavorativa. Il decollo dei Centri sperimentali rappresenta
una vittoria dello stesso ente che li ha generati. L’Arssa.
Impostando un discorso di rilancio anche il ruolo dell’Agenzia
regionale acquisterebbe risalto. In fondo>, commenta Tonino Russo,
<si tratta di rafforzare i principi e le attività su cui
si regge l’Arssa. Senza le quali, ipoteticamente, l’ente
non avrebbe motivazioni. Non si dimentichi quindi il valore strategico
dei piccoli nuclei di avanguardia punti di forza della ricerca agro-alimentare.
Servono garanzie di servizi moderni>. <Siamo certi>, aggiungono
Giovanni De Donato e Antonio De Gregorio, <che riusciremo a confrontare
le diverse posizioni. Il fine è comune: raggiungere ottimi
risultati nell’interesse dell’agricoltura, dei lavoratori
e per il risanamento dell’Arssa>. Il sindacato unitario avanza
già delle proposte. <È necessario>, sostengono
Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, <che la programmazione viaggi parallelamente
ai fondi regionali. Se gli stanziamenti ci sono, perché non
utilizzarli?>. <La gestione dei bilanci del 2007-2013>, puntualizza
Russo, <non dovrà inciampare negli stessi errori della precedente
stagione. Un asso nella manica potrebbe essere il potenziamento del
settore agro-alimentare. I nostri prodotti, purtroppo, vengono lavorati
altrove e altrove creano valore aggiunto. Esportiamo ricchezza e restiamo
a mani vuote>. <L’Arssa>, suggeriscono i sindacalisti,
<dovrebbe orientare la propria economia verso la trasformazione
dei prodotti locali, soprattutto di quelli freschi che stentano a
trovare una collocazione sul mercato. Ma occorre accorciare i tempi.
Basta con le pianificazioni improvvisate, largo a strategie di medio
e lungo respiro>. Confagri: Cala il reddito italiano, più che in tutta la UE, nel comparto agricolo. 17/02 Il calo del reddito medio agricolo, che ha colpito l'Italia
piu' del resto dei paesi europei, e' dato centrale degli stati generali
del Mezzogiorno di Confagricoltura, oggi a Napoli al New Europe Hotel.
L'associazione chiede al prossimo Governo e al prossimo Parlamento
un progetto di sviluppo per rilanciare la competitivita' delle imprese
anche attraverso politiche di vantaggio, insieme alle proposte di
rilancio delle filiere produttive e l'avvio di una programmazione
per una grande rete di infrastrutture, materiali e immateriali. L'incontro,
alla presenza di i dirigenti di Confagricoltura di tutte le province
di Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, e' momento
preparatorio del convegno dei quadri dirigenti di Confagricoltura,
che si svolgera' il 20 e 21 marzo a Baveno-Stresa. ''Le aspettative
delle imprese sono enormi - dice in una nota il direttore regionale
della Campania Antonio Ippolito - le nostre aziende lamentano, come
principale criticita', la difficolta' di accesso al mercato. Il nostro
obiettivo primario non e' piu' la sola tutela, ma la promozione e
lo sviluppo degli interessi economici delle imprese in una visione
integrata con gli altri settori produttivi, con il mondo dei servizi,
con la societa'''. ''L'agricoltura italiana - aggiunge Vito Bianco,
direttore generale di Confagricoltura - vive un momento di difficolta',
stretta fra il calo dei prezzi all'origine, la perdita di competitivita'
e le difficolta' di collocazione dei prodotti. Secondo i dati Eurostat
2005, il reddito agricolo per occupato, in termini reali, e' calato
nell'Unione del 6,3%, rispetto al 2004. L'Italia ha subito una diminuzione
piu' accentuata, perdendo il 9,6%. Al di la' del dato congiunturale,
le indicazioni piu' allarmanti, per l'Italia, derivano pero' dall'andamento
del reddito nel medio periodo. Dai medesimi dati emerge, infatti,
che in Italia l'indice del reddito agricolo per occupato, posto uguale
a 100 l'anno base 2000, scende a 85,6 nel 2005, con un calo i oltre
il 14%. Viceversa, nella media europea l'indice guadagna, circa il
4% sul 2000 e nella maggior parte dei singoli Paesi, i registrano
avanzamenti consistenti. Nella graduatoria europea, al di sotto del
nostro Paese, si situa solo la Grecia (78,8%). Ecco perche' la fase
di elaborazione dei documenti di programmazione di sviluppo rurale
2007-13 si presenta con aspetti di evidente straordinarieta'''. Uno
scenario che, secondo Bianco, impone un'allocazione oculata delle
risorse, e l'azione coordinata, tra ministro e Regioni. Confartigianato
insiste sulla necessita' che ''il dialogo con le parti sociali, vissuto
negli ultimi anni a intermittenza'', torni a rappresentare un elemento
di continuita' dell'azione di Governo''. ''Poniamo cinque obiettivi
prioritari per il settore agroalimentare - e' la conclusione - Rafforzare
la capacita' di competitivita' ed innovazione del sistema produttivo
agricolo; ridurre i costi di produzione, favorire l'integrazione con
i settori 'a valle', comunicare efficacemente al consumatore l'impegno
crescente in direzione della sicurezza alimentare e dell'affermazione
della qualita', proseguire sulla strada della semplificazione'' Pirillo: “Non condivido la protesta degli agrumicoltori” 14/02 ''Voglio ribadire, ancora una volta, che per quanto riguarda
il settore di mia competenza, abbiamo fatto tutto quello che era nelle
nostre possibilita' circa la situazione di crisi in cui versano i
coltivatori e produttori agrumicoli della Piana di Sibari''. E' quanto
sostiene in una nota l'assessore regionale all'agricoltura, Mario
Pirillo, circa la giornata di mobilitazione decisa dagli agrumicoltori
della Sibaritide e che si svolgera' domani. ''Ai rappresentanti dei
comitati spontanei - ha aggiunto - che ho ricevuto in Assessorato
lo scorso 23 gennaio, ho chiarito in maniera dettagliata quali sono
le competenze della Regione, quali invece quelle del Governo nazionale.
E proprio per questo motivo ho scritto al Ministro per le Politiche
Agricole Gianni Alemanno una lettera con la quale gli avevo chiesto
un incontro urgente per affrontare la questione. Nella lettera, invitavo
Alemanno a valutare le proposte avanzate dai comitati della Sibaritide,
istanze che ho definito per nulla rivolte a vecchie logiche assistenziali,
ma anzi utili alla riorganizzazione del comparto. Per quanto riguarda
invece le responsabilita' istituzionali e politiche della Regione,
gli atti sono li' a dimostrare che non abbiamo perso tempo''. ''La
prima delibera - ha proseguito Pirillo - della Giunta guidata da Agazio
Loiero e' dell'agosto 2005; con essa abbiamo chiesto al Governo nazionale
il riconoscimento dello stato di crisi del mercato agrumicolo per
l'annualita' 2004. Il 28 novembre 2005 e il 16 gennaio 2006, su mia
proposta, sono state approvate altre due delibere; la prima per il
riconoscimento dello stato di crisi del settore anche per il 2005,
la seconda per la dichiarazione dello stato di calamita' naturali.
Non sono atti di facciata, i nostri, visto che, per esempio, la riduzione
dei contributi previdenziali e fiscali e' conseguenza del riconoscimento
dello stato di crisi del settore e della dichiarazione dello stato
di calamita'''. ''Alla manifestazione di domani - ha concluso - io
non saro' presente. Non ci sarei stato comunque, perche' onestamente
non ne condivido le premesse. E tuttavia, il motivo reale riposa nel
fatto che fino a sabato prossimo guidero' la delegazione calabrese
alla Prod Expo di Mosca, una delle piu' importanti fiere internazionali
in campo agricolo. Spero di riuscire a chiudere l'intesa commerciale
sulla quale stiamo lavorando da tempo. Ecco, io penso che e' da queste
operazioni che puo' venire una risposta concreta alle problematiche
degli agrumicoltori'' Confagricoltura: “L’attuale ruolo dell’ARSSA non va bene” 14/02 ''Se la struttura dell'Arssa dovesse rimanere cosi' com'e',
e' meglio che non svolga alcun ruolo nell'ambito dell'agricoltura
regionale ed attinga le risorse necessarie dal altri comparti produttivi,
considerato che sia la Confcommercio che la Confindustria hanno espresso
il loro consenso sull'operato e sulle iniziative che l'organismo vorrebbe
intraprendere''. E' quanto ribadisce in una nota la Confagricoltura
della Calabria circa il ruolo dell'Arssa nell'agricoltura regionale.
''Se l'intenzione del Consiglio di Amministrazione in carica - prosegue
la nota - e' di tenere ancora in piedi un simile ''carrozzone'', il
quale a fronte di un bilancio di oltre 50 milioni di euro genera un
ritorno di servizi effettivi per l'agricoltura pari a circa 2 milioni
e mezzo di euro, come si evince dal bilancio stesso dell'Arssa, tutto
cio' in verita' agli agricoltori non interessa. Riguardo poi ai programmi
di assistenza tecnica alle imprese agricole Confagricoltura Calabria,
attraverso la propria Associazione di divulgazione agricola Confagridap,
ha sempre puntualmente e qualificatamente presentato progetti elaborati
in base alle reali esigenze delle aziende agricole, d'intesa con i
divulgatori ed i Cesa di appartenenza, con una forte e capillare animazione
territoriale, come previsto dalla legge regionale 19/99 e dalla successiva
convenzione stipulata tra l'Arssa e le organizzazioni dei produttori
agricoli''. In conclusione Confagricoltura Calabria evidenzia che
il primo compito del nuovo Consiglio di Amministrazione e' di ''saper
governare - conclude la nota - e dirigere un organismo cosi' complesso
e delicato con il massimo dell'efficienza operativa e della trasparenza,
avendo nel contempo l'umilta' di ascoltare le proposte dei cosiddetti
''Professionisti dell'Agricoltura'' che svolgono quotidianamente reali
e non fittizi servizi a favore delle imprese agricole calabresi'' Insediato il tavolo vitivinicolo del cirotano 13/02 L'assessore regionale all' Agricoltura Mario Pirillo ha insediato
stamane il tavolo permanente del comparto vitivinicolo del Cirotano.
Del tavolo fanno parte i consiglieri regionali espressione del territorio,
Enzo Sculco e Francesco Sulla, i sindaci e i rappresentanti delle
organizzazioni professionali e di quelle associative del comprensorio.
''Il comparto vitivinicolo calabrese - ha detto l'assessore Pirillo
- conosce sistematicamente momenti di crisi la situazione merita una
profonda riflessione e uno sforzo ulteriore, affinche' si esca definitivamente
dalla precarieta'. E' per questo che diventa fondamentale la collaborazione
di tutti gli attori; e ognuno per le proprie competenze deve assumersi
le proprie responsabilita'''. Nel corso dell'incontro Pirillo ha posto
l' accento sulla regionalizzazione del marchio vinicolo. ''So bene
che il Cirotano - ha aggiunto - rappresenta la fetta maggiore della
produzione vitivinicola calabrese, ma dobbiamo renderci conto che
sui mercati internazionali e' il marchio Calabria il vero valore aggiunto
delle nostre produzioni''. D'accordo sull' impostazione data si sono
detti sia Sculco che Sulla, ai quali Pirillo ha poi chiesto uno sforzo
aggiuntivo in occasione della seduta del Consiglio regionale di domani,
che dovra' approvare il bilancio dell' Arssa. La crisi del settore
della vendemmia 2005, che sfocio' nell' occupazione della Statale
106 da parte dei produttori cirotani, fu affrontata e risolta grazie
a un accordo stipulato davanti a Pirillo tra le Cantine vinicole e
l' Arssa, e con quest'ultima che si impegnava a sostenere la produzione
attraverso l' acquisto del vino imbottigliato. Due sono dunque le
direttrici che l'area vitivinicola del Cirotano dovra' perseguire:
da una parte l' accelerazione della procedura finanziaria per la soluzione
dell' emergenza, dall' altra una pianificazione preventiva che affronti
la problematica attraverso una seria programmazione, utile ad evitare
di ricadere nell' emergenza. A questo proposito, Pirillo ha ricordato
che il Decreto governativo sul vitivinicolo ha previsto una somma
di 5 milioni di euro. ''Dobbiamo alzare il livello della discussione
- ha concluso l' Assessore regionale - e dobbiamo anche investire
su un nuovo modo di rapportarci coi problemi del territorio. Potrebbe
anche succedere, io me lo auguro, che il metodo che studieremo insieme,
sara' la soluzione definitiva''. Coldiretti: “Buone prospettive per i floricoltori a San Valentino” 13/02 In occasione di San Valentino, festa degli innamorati, per
le imprese floricole calabresi ci sono buone prospettive. A sostenerlo
e' la Coldiretti. ''I fiori - e' scritto in una nota - superano i
cioccolatini nella lista dei regali scambiati tra gli innamorati:
la crescente attenzione alla dieta, un certo ritorno al romanticismo
tra i giovani e la diffusione dell' omaggio floreale anche per gli
uomini hanno favorito lo storico sorpasso. Con una spesa complessiva
vicina ai 50 milioni di euro ad essere preferite nelle scelte sono
soprattutto le rose, sempre in numero dispari, in confezioni da uno,
tre o cinque aa di buyer della grande distribuzione organizzata, giornalisti
della stampa specializzata, produttori e operatori del settore. In
particolare le tipologie ''cocktail'', ''mini cocktail'' e ''grappolo''
a marchio La Zagara della Giovanni Grasso & C, di Fiumefreddo,
sono divenute sughi espressi. La Sicilia ha fatto notare la sua eccellenza
anche negli altri prodotti ortofrutticoli rigorosamente freschi come
zucchine, peperoni e la nuova mini anguria seedless Solinda, presentati
in insolite combinazioni. ''La nostra azienda - ha detto Davide Benini,
product manager della S&G per il pomodoro in Itali - e' alla costante
ricerca di varieta' innovative, attraverso incroci esclusivamente
naturali, per fare recuperare al consumatore i sapori tradizionali
ed educarlo ad abbinare ad ogni piatto il pomodoro migliore''. L’Ass. Pirillo chiede agli olivicoltori un percorso unitario 11/02 L'Assessore regionale all'Agricoltura Mario Pirillo ha incontrato i responsabili calabresi di Confagricoltura, Cia e Copagri, per esaminare e valutare le possibili ipotesi finalizzate al proseguimento dell'attivita' di ricerca e sperimentazione del Corassol, il Consorzio regionale delle associazioni olivicole, a favore dei programmi di sviluppo dell'olivicoltura calabrese. Confagricoltura, Cia e Copagri hanno portato all'attenzione dell'assessore regionale l'intenzione di costituire una societa' tra le associazioni olivicole, per il mantenimento e la gestione delle strutture e delle sofisticate strumentazioni di cui e' dotato l'organismo consortile. Pirillo non ha posto alcun ostacolo all'iniziativa delle associazioni, ma ha chiesto a tutti gli attori del comparto di avviare finalmente un percorso unitario, tendente a fare dell'olivicoltura calabrese un sistema maturo e funzionale, che, partendo dalla ricerca, arrivi fino all'imbottigliamento dell'olio calabrese e alla sua commercializzazione. ''Anche perche' - ha detto l'Assessore - sono convinto che l'economia calabrese crescerebbe notevolmente se si riuscisse a far diventare l'olivicoltura un sistema compiuto''. A questo proposito, Pirillo ha annunciato che si fara' promotore di un tavolo istituzionale, intorno al quale dovranno sedere gli Istituti di ricerca, l'Universita', l'Arssa, le Organizzazioni Professionali e quelle dei Produttori, i rappresentanti del Consorzio per la tutela del marchio Dop calabrese e gli Enti per la commercializzazione nazionale e internazionale. ''Partiamo dal Cra - ha insistito Pirillo - con il Centro di ricerca per l'olivicoltura che ha sede a Rende, razionalizziamo i servizi, coinvolgiamo l'Arssa; insomma, puntiamo sulla qualita' e la sicurezza dei nostri prodotti, e vedrete che si riuscira' a stare sul mercato meglio e piu' della concorrenza''. La Calabria e' la seconda regione italiana per la produzione olivicola. Agriturist “Bene l’approvazione della nuova legge quadro sull’agriturismo” 10/02''La nuova legge quadro per la disciplina dell' agriturismo
oltre a rappresentare una naturale evoluzione della precedente normativa
del 1985, prevede procedure amministrative piu' snelle e piu' stringenti
requisiti di connessione con l'attivita' agricola, tesi ad esaltare
le peculiarita' dell'agriturismo nel panorama dell'offerta turistica
complessiva del nostro Paese''. E' quanto afferma Francesco Fratto,
responsabile di Agriturist Calabria, l' associazione agrituristica
di Confagricoltura, dopo l' approvazione del provvedimento. ''Il provvedimento
- prosegue Fratto - contribuira' ad accelerare la diffusione dell'
agriturismo, ma soprattutto a migliorarne ulteriormente la qualita'.
Adesso e' necessario aggiornare la normativa regionale alla nuova
legge quadro, al fine di adeguarla ai recenti sviluppi del settore''.
''Fra le novita' piu' significative della nuova legge - sottolinea
il responsabile regionale di Agriturist - vi e' un piu' stretto collegamento
della ristorazione ai prodotti agricoli del territorio (in particolare
quelli riconosciuti Dop e Igp), al rilascio piu' rapido delle autorizzazioni
(pur con immutato rigore nei controlli da parte delle Regioni), alla
costituzione di un osservatorio nazionale di settore. Inoltre viene
eliminato l' obbligo di prevalenza dell' attivita' agricola rispetto
a quella agrituristica'' La Provincia di Cosenza al fianco degli agrumicoltori in protesta 09/02 La Provincia di Cosenza sara' ancora una volta al fianco degli
agrumicoltori della piana di Sibari che, in relazione alla grave crisi
del settore, hanno deciso una giornata di mobilitazione per il 15
Febbraio. Lo hanno reso noto il Presidente, Mario Oliverio e l'Assessore
all'Agricoltura, Luciano Manfrinato, quest'ultimo intervenuto all'assemblea
del comitato spontaneo che ha deciso l'iniziativa per richiamare l'attenzione
istituzionale sulla situazione del settore. ''La Provincia - ha detto
il presidente della Provincia, Mario Oliverio - e' sempre intervenuta
per sostenere le istanze dei produttori che sperimentano ormai da
anni i contraccolpi di una crisi che ha messo in ginocchio una delle
produzioni di maggiore rilievo della Calabria. La nostra mobilitazione,
il sostegno attivo, la nostra attenzione espressa anche in sede parlamentare
per il tramite di numerose interrogazioni non hanno avuto sin oggi
la giusta ed efficace risposta che ci si aspettava. Non ci tireremo
indietro neanche nell'occasione della prossima giornata di mobilitazione
e chiederemo, ancora una volta, che il Governo destini una attenzione
straordinaria a questa crisi che dovra' definitivamente risolversi
nell'emanazione di provvedimenti adeguati all'urgenza ed alla dimensione
del caso. Nel contempo, ci faremo portavoce della questione anche
presso la Regione Calabria''. ''Pertanto - hanno aggiunto Oliverio
e Manfrinato - per il prossimo 15 Febbraio chiamiamo a raccolta tutte
le istituzioni, il loro sostegno concreto, rivolgendoci in primo luogo
ai Sindaci della zona che ben conoscono la gravita' del problema che
non puo' piu' aspettare di essere risolto''. Confagri: “Riformare l’ARSSA o abolirla” 08/02 ''L' Agenzia regionale servizi in agricoltura, Arssa, e', o
meglio dovrebbe essere, un organismo a sostegno dello sviluppo delle
imprese agricole. Questa missione e' stata quasi sempre disattesa
e se non si dovesse procedere in tempi rapidi alla riforma dell' Ente,
e' meglio abolirlo''. A sostenerlo e' stato il presidente di Confagricoltura
Calabria, Francesco Macri'. Da mesi, e' scritto in una nota, Confagricoltura
ha invitato la nuova Giunta Regionale ed il rinnovato Consiglio d'
amministrazione dell' Arssa a valutare l' urgenza e la necessita'
di procedere ad un' ampia ristrutturazione dell' Ente, partendo dall'
esame dei progetti di legge giacenti nelle Commissioni del Consiglio
regionale. ''Questo lungo silenzio - prosegue la nota - indubbiamente
tende a cambiare tutto a parole per non cambiare nulla nei fatti ed
in ogni circostanza si usa e si abusa del termine discontinuita'''.
''In un contesto di grave disagio in cui versano le aziende agricole
- afferma Confagricoltura - non e' possibile immaginare il mantenimento
di un Ente che sottrae risorse importanti al settore primario dell'
economia calabrese. E' tempo, pertanto, di avviare un' ampia discussione
nelle Commissioni consiliari, per dare finalmente all' Arssa un assetto
funzionale alle reali esigenze del mondo agricolo. Inoltre in tempi
non sospetti l' Ismea aveva manifestato la propria disponibilita'
a gestire la dismissione di parte del patrimonio non necessario al
funzionamento dell' Agenzia. Purtroppo, anche su questo argomento
non abbiamo ricevuto alcun segnale''. ''Si avverte - conclude la nota
di Confagricoltura - l' assoluta mancanza della tanto reclamata inversione
di tendenza che deve investire non solo l' Arssa, ma tutti gli enti
strumentali della Regione. La questione e' aperta, attendiamo concrete
risposte''. Coldiretti: “L’Agriturismo un modello vincente” 06/02 ''L'intendimento di tutto il sistema agrituristico Coldiretti,
e' di aiutare in modo concreto imprenditori e tecnici a perseguire
la qualita' utilizzando elementi di conoscenza e di analisi coniugando
le caratteristiche di ogni agriturismo alle caratteristiche e tipicita'
del territorio''. E' questo - come si legge in una nota - l'argomento
che si sviluppera' nel corso del seminario ''Agriturismo: un modello
vincente nel sistema territoriale'', che si svolgera' giovedi' prossimo
organizzato da Terranostra Calabria, l' Associazione Agrituristica
promossa dalla Coldiretti. L'incontro si terra' con le aziende agrituristiche
calabresi e alla presenza di tecnici, per presentare due Workshop
previsti prossimamente che riguarderanno l'introduzione, gestione
e controllo dei sistemi di qualita' nel comparto agrituristico regionale.
''Le aziende agrituristiche della Calabria, vogliono continuare ad
investire nell'integrazione del territorio - ha sottolineato il presidente
regionale della Coldiretti, Pietro Molinaro - per testimoniare nel
rapporto diretto con il consumatore, i valori espressi dall'agricoltura
della nostra regione''. Insieme al presidente regionale di Terranostra
Calabria, Ranieri Filippelli, saranno presenti i presidenti delle
associazioni provinciali, Pietro Tarasi per Cosenza, Sandra Pascali
per Catanzaro-Crotone e Vibo Valentia, e Francesco Sacca' per Reggio
Calabria. ''L' iniziativa, inserita nell' ambito del Progetto sistema
integrato per lo sviluppo dell' agriturismo in Calabria - ha concluso
il direttore Angelo Milo - punta a curare sempre di piu' la qualita'
agrituristica in tutti i suoi aspetti e vuole fornire un ponte tra
agricoltura e turismo per valorizzare sempre di piu' il territorio
in tutte le sue manifestazioni''. Cisl: Salve le indennità di disoccupazione dei lavoratori agricoli, ma rimane lo stato di agitazione 03/02 (a.c.) Fai Cisl: <All’indomani dello sciopero generale
in difesa del comparto agricolo calabrese il Governo centrale ha allontanato,
per il momento, il cappio al collo del settore agricolo calabrese>.
Il Ministro delle Politiche Agricole e Forestali Giovanni Alemanno
che ha accolto la delegazione sindacale si è impegnato a bloccare
il taglio del 40% delle indennità di disoccupazione. Una normativa
che rischia di soffocare i lavoratori agricoli e l’intera economia
calabrese. <Una boccata d’ossigeno>, commenta il Segretario
generale provinciale della Fai Cisl Tonino Russo, <ci riteniamo
parzialmente soddisfatti del risultato ottenuto. Con un maxidecreto,
infatti, il Ministero sospenderà per un anno la decurtazione
delle indennità>. Il Segretario generale, tuttavia, non
abbassa la guardia e frena i facili entusiasmi. <Lo stato di agitazione
del comparto agricolo è permanente. Abbiamo raggiunto un traguardo
transitorio. Non facciamoci troppe illusioni. Il provvedimento adottato
è solo un “mini” tampone alla crisi profonda che
sta attraversando l’agricoltura della nostra regione>. <Lo
Stato>, sottolinea il Segretario della Fai Cisl, <si è
limitato a fronteggiare un’emergenza contingente. Allo scadere
del 2006, purtroppo, il problema si ripresenterà e bisognerà
affrontarlo in modo definitivo. Senza esitazioni e proroghe vacillanti.
Non bisogna neppure arrivare all’appuntamento a mani vuote,
ovvero senza un progetto di rinnovamento. Alla resa dei conti, quindi,
ci sarà solo una strada possibile: una riforma del settore
agricolo nella sua interezza. Altrimenti, tutti a casa>. Il sindacato
perciò invita alla prudenza. <Non si può sottovalutare
la posta in gioco>, continua Tonino Russo, <la Calabria non
è una regione industrializzata che può contare su risorse
manifatturiere. Il nostro è, in gran parte, un territorio a
vocazione agricola e la riforma del settore potrebbe realmente rilanciare
la dignità economica di una vecchia “locomotiva”
ormai fuori binario>. Tante sono le perplessità del sindacato
agricolo. Prima fra tutte <l’attuabilità della promessa
fatta dal Ministro Alemanno>. <Notizie non ancora ufficiali>,
dichiara il Segretario della Fai Cisl, <mettono in allarme il sindacato.
Pare che la manovra finanziaria, incluso il nostro emendamento, rischi
di incagliarsi ai vincoli e ai parametri imposti dalla Comunità
Europea. Se la chiacchiera fosse vera>, conclude Russo, <ci
ritroveremo al punto di partenza. Un ipotesi aleatoria che speriamo
non abbia alcun riscontro oggettivo>. Istat: In calo la produzione di uva, vino e mosto 31/01 Nel 2005 si e' ridotta complessivamente del 3,3% rispetto all'anno
precedente la produzione di vino e mosto in Abruzzo, pari a tre milioni
e 468.604 ettolitri. Nel dettaglio sono stati prodotti un milione
e 348.078 ettolitri di vino bianco (+2%), due milioni e 22.526 di
rosso e rosato (-6,5%) e 98 mila di mosto (-3%). E' quanto stima l'Istat
nel rapporto sulla produzione di uva e vino in Italia nel 2005 pubblicato
oggi. A livello nazionale la produzione di vino e mosto e' calata
complessivamente del 4,8%, soprattutto a causa della forte riduzione
al Nord (-12,9%) e al Centro (-8%). In controtendenza le regioni del
Mezzogiorno, dove si e' registrato un incremento del 4,8%. Per quanto
riguarda i vini con marchio di qualita', l'Abruzzo ne ha prodotti
nel 2005 tre milioni e 268.404 ettolitri, con un calo del 2,9% rispetto
al 2004. Si tratta di un milione e 147.486 ettolitri di vini Doc e
Docg (-3%), 180.950 ettolitri di vini Igt (-0,9%) e un milione 939.968
ettolitri di vini da tavola (-3,1%). Anche la raccolta delle uve da
vino ha registrato un calo del 3,8%, dai quattro milioni e 762.035
quintali del 2004 ai quattro milioni e 578.888 quintali del 2005.
Il segno negativo riguarda, inoltre, la raccolta di uve da tavola,
con una flessione del 3,7% dai 268.185 quintali del 2004 ai 258.380
del 2005. Un dato, quest'ultimo, in controtendenza rispetto all'andamento
nazionale che ha segnato invece un aumento complessivo del 17,1%,
grazie in particolare alle performance della Lombardia (+67,8%), della
Calabria (+42,1%) e della Puglia (+21,7%). L’ass. Pirillo incontra i le associazioni degli allevatori 31/01 L'assessore regionale all' Agricoltura Mario Pirillo ha incontrato
una delegazione dei lavoratori delle associazioni provinciali degli
allevatori (Apa), enti morali finalizzati alla tenuta dei libri genealogici,
ai controlli funzionali, e all' assistenza tecnica alle aziende zootecniche.
La delegazione era guidata dal segretario regionale della Fai Cisl,
Giuseppe Gualtieri. Sono circa settanta le unita' lavorative impiegate
nelle cinque associazioni provinciali, da tempo alle prese con una
situazione finanziaria particolarmente precaria. Gualtieri, dopo avere
esposto la situazione, ha chiesto all' esponente del governo regionale
di farsi promotore di una iniziativa di legge, al fine di salvaguardare
le professionalita' maturate, senza per questo dover riconoscere alle
stesse un ingresso nei ruoli regionali. Pirillo ha espresso apprezzamento
per l' iniziativa voluta dal sindacalista, ripromettendosi di intervenire
in sede di assestamento del bilancio. ''Ma prima ancora - ha detto
l' assessore regionale - dobbiamo mettere a punto un piano che ci
convinca tutti. Io sono per il riconoscimento dei diritti, ma c'e'
bisogno che ognuno faccia anche il proprio dovere''. Pirillo ha comunicato
alla delegazione che nel mese di febbraio convochera' i Presidenti
e i Direttori delle cinque Apa e dell' Ara (l' Associazione Regionale
degli Allevatori), per discutere della loro riorganizzazione. ''Sono
attento alla situazione economica che stanno vivendo i lavoratori
- ha concluso Pirillo - per parte nostra vogliamo fare chiarezza,
anche nell' interesse della zootecnica calabrese''. Tra i compiti
delle associazioni degli allevatori, infatti, rientra anche quello
della gestione dell' anagrafe degli animali, supporto fondamentale
per trasmettere informazioni corrette e veritiere ai consumatori e
consentire un'etichettatura adeguata e chiara del prodotto. Agrumicoltori sul piede di guerra a Corigliano 28/01 Il Comitato Spontaneo ''Il Clementino'' e l'Associazione Agrumicoltori
della Piana di Sibari hanno indetto per domani un'assemblea pubblica,
che si terra' a Corigliano, nel corso della quale verranno decise
nuove azioni di lotta. Gli agrumicoltori, infatti, non si ritengono
soddisfatti dalla risposte ottenute dall'assessore regionale all'agricoltura,
Mario Pirillo, circa le iniziative da adottare contro la crisi del
settore. L’ass. Pirillo incontra i rappresentanti delle organizzazioni agricole 27/01 L' assessore regionale all' Agricoltura, Mario Pirillo, ha
incontrato i rappresentanti di Cia, Confagricoltura, Copagri e Coldiretti,
per discutere operativamente sui nuovi criteri di valutazione per
l' ammissione agli aiuti previsti dal regolamento Cee 2080 del 1992,
una normativa intorno alla quale, e' scritto in una nota, ''resta
forte l' interesse del mondo agricolo calabrese''. E' questo il primo
dei tavoli tecnici che l' assessore ha voluto insediare per meglio
approfondire le tematiche inerenti il comparto agricolo regionale.
''Il primo dei problemi da affrontare, infatti - prosegue la nota
- e' quello di modificare le statistiche ufficiali sulle produzioni
agricole, da cui discendono proporzionalmente le risorse assegnate
da Unione Europea e Governo nazionale, e per le quali la Calabria
accusa un deficit che bisogna colmare. Nel frattempo il Dipartimento
Agricoltura ha creato uno specifico ufficio che avra' lo scopo di
istruire e coordinare tutte le pratiche previste dal regolamento comunitario.
Il nuovo corso della regione sara' improntato al riconoscimento della
qualita' quale pre-requisito per ogni istanza di aiuto finanziario''.
''Nelle misure per le quali la regione esercita un ruolo discrezionale
esclusivo - ha affermato Pirillo - dovremo mettere a punto una griglia
valoriale che deve fare dell' oggettivita' l' unico metodo applicabile.
E' proprio per questo che chiediamo alle organizzazioni professionali
di saper interpretare le reali esigenze degli agricoltori calabresi,
la cui eterogeneita' e' molto forte. Ma non ci fermeremo solo alle
misure di esclusiva competenza regionale. La Calabria dovra' riuscire
a vincolare anche le decisioni su scala nazionale alle effettive esigenze
del suo territorio''. ''E' un argomento difficile - ha concluso Pirillo
- ma se lavoreremo in sinergia con i livelli nazionali delle organizzazioni
professionali agricole sono sicuro che raggiungeremo l' obiettivo''.
Pirillo ha infine espresso la sua soddisfazione per la presenza dei
rappresentanti della Coldiretti, che avevano deciso di disertare il
primo incontro convocato dall'Assessore lo scorso 17 gennaio. Crisi degli agrumi: Pirillo chiede un incontro con Alemanno 26/01 L' assessore regionale all' Agricoltura Mario Pirillo incontrera'
domani le organizzazioni professionali agricole con le quali si occupera',
tra l'altro, del grave stato di crisi in cui versa il comparto dell'
agrumicoltura calabrese. E' quanto si apprende da un comunicato nel
quale si precisa che l' assessore ha scritto al ministro per le Politiche
agricole Gianni Alemanno per chiedergli ''un incontro urgente per
affrontare la questione agrumicola calabrese''. ''Continuano - e'
scritto nella lettera - le sollecitazioni di incontri e riunioni nel
tentativo di dare risposte immediate al problema con l' effetto, per
nulla secondario, di fungere anche da valvola di sfogo in cui calmierare
l' esasperazione e quel tangibile senso di disperazione che fanno
temere per atti di turbativa dell' ordine pubblico''. L' assessore
Pirillo ha voluto ricordare che il Dipartimento Agricoltura si e'
''tenuto costantemente aggiornato sugli sviluppi della situazione,
ma soprattutto pronto alle iniziative che si sono rese opportune e
che hanno riguardato decisioni immediate e attivita' di piu' largo
respiro e prospettiva. Certamente - e' scritto nella lettera - non
sono queste attivita' che hanno la pretesa di risolvere definitivamente
il problema che richiede interventi di ben altra natura, inseriti
in un contesto di vera e propria pianificazione programmata per la
riorganizzazione del comparto in ogni sua parte. Tuttavia si tratta
di fronteggiare una situazione di emergenza''. Nella lettera, l' assessore
regionale ha invitato il ministro ''a valutare - e' detto nel comunicato
- una serie di proposte avanzate dai rappresentanti dei Comitati spontanei
degli agrumicoltori, sorti nella Piana di Sibari. I comitati chiedono
una riduzione del prezzo del carburante agricolo e dell' energia elettrica,
decisioni sulle quali la Regione non ha competenza alcuna. Sulla riduzione
dei contributi previdenziali, invece, Pirillo aveva ricordato che
proprio dal riconoscimento dello stato di crisi del mercato e dello
stato di calamita' naturali, chiesti al Governo dalla Regione, potranno
discendere gli sgravi contributivi. I prodotti Dop della Calabria sabato su Uno mattina 26/01 Dal capocollo e soppressata, alla salsiccia e pancetta: questi
i salumi Dop (denominazione di origine protetta) che faranno da protagonisti
durante la puntata del programma televisivo ''Unomattina'', che andra'
in onda sabato prossimo su Rai Uno a partire dalle 6.45. Lo ha reso
noto Coldiretti della Calabria. Nel corso della puntata, e' scritto
in una nota, saranno presentate, da Pietro Molinaro, presidente della
Cozac, una Cooperativa di allevatori calabresi, le caratteristiche
organolettiche e le tecniche di preparazione dei salumi Dop e della
famosa 'nduja calabrese. ''Il nostro territorio - ha sostenuto Molinaro
- possiede innumerevoli risorse agroalimentari che se inserite adeguatamente
in un progetto di rivalutazione possono esprimere al meglio le loro
potenzialita'. Questi prestigiosi salumi sono ottenuti attraverso
specifici disciplinari di produzione che ne vincolano tutte le fasi
di trasformazione, ed attraversano un percorso di filiera che li rende
assolutamente tracciabili in modo che una volta immessi sul mercato
rendano maggiormente responsabile e sicura la scelta del consumatore''.
''Infine - ha concluso Molinaro - si tratta di prodotti che provengono
da un' area geografica ben delimitata e presentano, percio', peculiarita'
dovute ad un intimo legame tra il prodotto ed il territorio di origine
con caratteristiche geologiche, agronomiche e climatiche inimitabili''. Uila: “La qualità dei prodotti agricoli calabresi deve essere il valore aggiunto” 23/01 ''La qualita' dei nostri prodotti deve essere il principale
e riconoscibile valore aggiunto dell'offerta agricola locale, sia
sul mercato interno che su quello internazionale. Da qui creare nuova
occupazione e garantire quella esistente''. E' quanto sostiene in
una nota il segretario della Uila-Uil di Cosenza, Antonio De Gregorio,
il quale anticipa i temi che saranno affrontati giovedi' in occasione
del terzo congresso provinciale. Nel corso del congresso sara' discusso
il tema ''Tra sviluppo rurale e globale. Le nuove frontiere del sindacato
per la crescita sociale ed economica del territorio e per le tutele
dei lavoratori''. ''Un'agricoltura di qualita' - ha aggiunto De Gregorio
- e' l'unica strada che permette di dare prospettive di reddito ed
occupazionali agli attori del settore. Per questo chiediamo che il
nuovo Por Calabria ed enti come l'Arssa orientino le nostre produzioni
verso la qualita' e la difesa della tipicita' dei nostri prodotti
locali''. Nel corso del congresso la relazione del segretario responsabile
De Gregorio sara' preceduta dagli interventi di Nino Merlino, segretario
regionale della Uila e Roberto Castagna, segretario generale della
Uil Calabria. Il congresso sara' presieduto da Pino Cannataro mentre
le conclusioni sono state affidate al leader nazionale della Uila,
Stefano Mantegazza Ass. Pirillo: “Affronteremo con il Governo la crisi agrumicola” 23/01 ''Mi faro' promotore di un incontro col Ministro per le Politiche
Agricole Gianni Alemanno, che vedro' personalmente in settimana, per
affrontare col Governo nazionale la crisi dell'agrumicoltura calabrese''.
E' quanto ha detto l'Assessore regionale all'Agricoltura Mario Pirillo,
che stame ha incontrato i rappresentanti dei comitati spontanei della
Sibaritide. All'incontro hanno partecipato l'Assessore all'Agricoltura
della Provincia di Cosenza Luciano Manfrinato, il Sindaco di Rossano
Orazio Longo e l'Assessore alle Attivita' Produttive del Comune di
Corigliano Vincenzo Casciaro. L'Assessore Pirillo - e' scritto in
una nota dell'ufficio stampa della giunta regionale - e' stato invitato
a valutare una serie di proposte avanzate dai Comitati, sulle quali
per la verita' la Regione non ha competenza alcuna. Pirillo ha ricordato
infatti che tutto quello che la Regione doveva fare e' stato fatto,
a cominciare dalla richiesta del riconoscimento dello stato di crisi
del prodotto per l'annualita' 2004, deliberato dalla Giunta Regionale
nell'agosto del 2005. Ulteriori delibere di Giunta sono state approvate
su proposta dell'Assessore Pirillo il 28 novembre 2005 e il 16 gennaio
2006, riguardanti, la prima la richiesta di riconoscimento dello stato
di crisi del mercato anche per il 2005, la seconda per la dichiarazione
dello stato di calamita' naturali. ''Sono Assessore regionale da maggio
- ha detto Pirillo nel corso dell'incontro - e malgrado l'esistenza
della cosiddetta Indicazione Geografica Protetta, non siete ancora
riusciti a costituire il Consorzio per la Tutela delle Clementine,
che sapete bene e' lo strumento piu' importante per conservare, difendere
e promuovere i prodotti di qualita'''. Circa le richieste per la riduzione
del prezzo del carburante agricolo e del costo dell'energia elettrica,
Pirillo ha ribadito la totale estraneita' della Regione nelle competenze
specifiche. Sulla riduzione dei contributi previdenziali e fiscali,
l'esponente politico ha invece ricordato che proprio dal riconoscimento
dello stato di crisi del mercato e dello stato di calamita' naturali
discenderanno gli sgravi contributivi. Pirillo ha poi delucidato i
rappresentanti dei Comitati sugli accordi internazionali che l'Assessorato
all'Agricoltura sta approntando, al fine di aprire i mercati russo
e cinese. ''Sulla riconversione varietale occorrera' programmare i
Fondi comunitari 2007/2013 - ha aggiunto l'Assessore - ma e' importante
che ognuno si assuma le proprie responsabilita': non e' possibile
continuare a mantenere un settore come questo, in cui lavorano tra
diretto e indotto 70 mila persone, senza una concreta aggregazione
del prodotto''. L'Assessore ha informato i presenti che a breve convochera'
anche le Organizzazioni Professionali Agricole e quelle dei Produttori.
Il sangiovese proviene dalla Calabria. Per la Coldiretti regionale “motivo d’orgoglio” 20/01 Incredibile ma vero: e' la Calabria, e non la Toscana, ad aver
sentito i primi vagiti di uno dei piu' celebri vitigni autoctoni italiani,
il Sangiovese. E dunque, a dirla lunga, anche nel Brunello c'e' un
po' di Calabria. Il vitigno piu' conosciuto nel mondo, e arcinoto
per le sue celebrate radici toscane, sarebbe quindi figlio di un vitigno
indigeno calabrese, coltivato nel passato anche in alcune zone della
Campania in provincia di Salerno. E' questa la maggiore curiosita'
della relazione di Jose' Vouillamoz dell'Universita' di Neuchatel
(formazione dei vitigni europei) presentata in occasione della nascita
di Genius Loci, associazione costituita da una serie di produttori
vitivinicoli europei con l'obiettivo di proporre vini dai fortissimi
legami con il loro territorio e con una tipicita' tale da renderli
unici e reperibili solo nella zona di provenienza. Il Sangiovese sarebbe
infatti - secondo quanto spiegato dallo studioso dell'Universita'
di Neuchatel - figlio di due antichi vitigni autoctoni, il toscano
Ciliegiolo e il Calabrese Montenuovo. Lo studio di Vouillamoz ha inoltre
messo in in luce l'importanza del vitigno autoctono europeo Eiren,
il piu' coltivato al mondo con ben 430.000 ettari. A confermare la
portata della notizia sulle radici calabresi del Sangiovese e' il
responsabile Ambiente e Territorio della Coldiretti, Stefano Masini:
''abbiamo scoperto - ha detto riferendosi alla relazione illustrata
da Vouillamoz - che non e' toscano ma calabrese. Si tratta di una
grande notizia per i cultori del vino e di questo settore''. L'essenza
di Genius loci, ha spiegato Andrea Surbone, coordinatore dell' associazione,
''e' presentare uniti una serie di vini che possano essere reperiti
dai consumatori solo nella zona di cui sono espressione''. Una bottiglia,
infatti, per quanto eccellente possa essere, non potra' - secondo
Surbone - mai essere esaustiva di se stessa; la sua piena conoscenza
si potra' avere calcando il suolo che l'ha prodotta, guardando i volti
delle persone che cola' abitano, apprezzando la luce, la morfologia,
l'intervento umano, dai casolari alla culinaria, in quella regione.
''Il fine associativo diviene, quindi, - ha concluso Surbone - non
solo presentare un vino, ma anche il territorio di cui tale vino e'
espressione. Si tratta, pertanto, di una associazione, piu' che fra
produttori, fra vini che abbiano in se' valenze anche turistiche e
culturali. Questo, quindi, il nostro scopo ultimo: offrire agli estimatori,
ognuno per il proprio ambito ma uniti nella proposta, un vino e il
suo genius loci''. Il 28 marzo a Cosenza il “festival del bergamotto” 20/01 Cosenza ospitera' il festival del bergamotto che sara' inaugurato,
il 28 marzo, con la ''Mostra-degustazione sul bergamotto'' in Piazza
11 Settembre. La mostra, con annessa degustazione di prodotti a base
di bergamotto, prevede la partecipazione di artigiani e produttori
che utilizzano l' agrume per i loro lavori, quali i manufatti d' arredo
in scorza di bergamotto e la liuteria del Museo dello Strumento Musicale
di Reggio Calabria. La manifestazione e' stata presentata dal presidente
dell' Associazione Creazione e immagine, Sante Orrico, nell' ambito
del progetto Moda Movie 2006. ''Il tema di quest' anno - ha affermato
Orrico - e' incentrato sul bergamotto, agrume tipico della nostra
terra, che intende aprirsi a diverse prospettive da quella di natura
gastronomica, sociologica ed economica, inserendo il bergamotto in
un piu' ampio dibattito sulla natura e sul carattere dell' identita'
calabrese del nuovo millennio a quella prettamente stilistica, con
approfondimenti legati alla nuance e alla fragranza del bergamotto.
L' intento e' quello di far interagire il mondo accademico con quello
popolare e con le aziende che operano in diversi settori, cercando
di valorizzare al meglio le risorse umane ed economiche del territorio,
promuovere i piu' meritevoli, professionalizzare gli studenti e gli
esordienti e favorire il loro ingresso nel mondo del lavoro''. Il
29 marzo, invece, si svolgera' il convegno ''Analisi economica e strategie
di comunicazione per la valorizzazione del bergamotto'', al quale
parteciperanno docenti ed esperti del bergamotto. Dopo il convegno
sara' presentato il video-documentario ''Bergamotto: Calabria in Stille''
realizzato dell' associazione Creazione e immagine. La Provincia di Cosenza a fianco degli agrumicoltori della Sibaritide 19/01 La Provincia di Cosenza aderirà venerdì 20 gennaio,
alla manifestazione di protesta per sostenere gli agrumicoltori dell'area
della Sibaritide che, da tempo, versano in una insostenibile crisi
del settore.. Il Presidente della Provincia On. Gerardo Mario Oliverio,
e l'Assessore Provinciale all'Agricoltura, Luciano Manfrinato, che
sarà presente alla manifestazione sulla SS. 106 in rappresentanza
dell'Ente, nel sostenere con forza le ragioni della categoria, hanno
assicurato, come in altre circostanze precedenti, di voler chiedere
al Ministro delle Politiche Agricole ed al Governo interevnti concreti. Pirillo: “La Giunta regionale ha già approvato la delibera di calamitò naturale per la sibaritide” 18/01 ''Mi risulta che il Sindaco di Rossano, Orazio Longo, e' persona
attenta. Stranamente, in questo caso, sembra ignorare che la deliberazione
con la quale la Regione ha chiesto lo stato di calamita' naturale,
e' stata da me portata in Giunta, e successivamente approvata, nella
seduta di lunedi' 16 gennaio''. E' quanto sostiene in una nota l'assessore
regionale all'agricoltura, Mario Pirillo, circa la richiesta del sindaco
di Rossano dello stato di calamita'. ''Mi dara' atto il Sindaco di
Rossano - ha aggiunto - che non da oggi seguo con attenzione le problematiche
riguardanti il territorio della Sibaritide. Nel merito, poi, ero gia'
intervenuto, approntando una prima deliberazione sullo stato di crisi
del mercato delle clementine, la 1050 del 28 novembre 2005, proprio
perche' conosco bene le difficolta' lamentate dai produttori, difficolta'
causate dalla forte concorrenza degli altri paesi che si affacciano
sul Mediterraneo, dal deprezzamento del prodotto attestato ad un prezzo
di vendita che e' piu' basso del costo di produzione, ma anche dalla
mancanza di tutela del prodotto stesso. Ecco perche' da tempo sostengo
che ognuno debba fare la propria parte, se si vuole veramente affrontare
e risolvere i problemi''. ''C'e' bisogno - ha concluso - di tutelare
le clementine con un marchio certificato. Aggiungo che e' mia intenzione
proseguire su una intuizione che, sono convinto, potra' dare sfogo
all' aumento delle nostre produzioni d'eccellenza. Mi riferisco alla
grande distribuzione estera, Russia e Cina in particolare, dove certamente
potremo essere competitivi. Stia tranquillo il primo cittadino rossanese:
l' attenzione mia personale e della Giunta Regionale non mancheranno''.
L’ass. Pirillo incontra le associazioni agricole professionali 17/01 Le strategie per la nuova programmazione del settore agricolo
calabrese sono state analizzate nel corso dell' incontro che l' Assessore
regionale all' Agricoltura ha tenuto con le organizzazioni professionali
agricole regionali. All' incontro hanno partecipato Francesco Macri',
Presidente di Confagricoltura, Carmelo Vazzana, Presidente di Copagri,
e Michele Drosi, Vicepresidente Cia, accompagnati dai rispettivi Direttori
organizzativi. Assenti i responsabili della Coldiretti, che nei giorni
scorsi avevano sollecitato la convocazione del Tavolo agricolo regionale.
Sollecito al quale l' Assessore Pirillo aveva risposto meravigliato,
vista la convocazione dell' incontro odierno programmata gia' dal
10 gennaio scorso. E' stato Michele Drosi della Cia, ad esprimere
- e' scritto in una nota dell'ufficio stampa della giunta regionale
- disappunto per l' assenza della Coldiretti. Nel corso dell' incontro
e' stato infatti ricordato dai presenti che il Tavolo agricolo, istituito
con legge regionale nel 2002, ha motivo d'essere quando la politica
agisce contemporaneamente in piu' settori: e' in questi casi che il
Tavolo assurge a organo rilevante ai fini della programmazione generale
della politica calabrese. Contento e soddisfatto si e' detto Carmelo
Vazzana. Il Presidente della Copagri ha posto l' accento sulla ''incredibile
accelerazione della spesa negli ultimi sei mesi di attivita'. E' questo
un dato di fatto che va riconosciuto all' Assessore Pirillo''. Al
31 dicembre 2005, infatti, il il Fondo europeo in campo agricolo (Feoga)
ha raggiunto una spesa pari al 63% delle risorse riconosciute alla
Calabria. Vazzana ha analizzato - prosegue la nota - anche criticamente
sulla gestione dei Pif, i Piani Integrati di Filiera, per i quali
''c'e' stato un lassismo e una inefficienza delle strutture regionali
del precedente corso amministrativo che vanno velocemente colmati''.
A tal proposito e' stata annunciata la volonta' di andare verso lo
scorrimento della graduatoria dei PIF, dei quali 55 sono in istruttoria
presso il Dipartimento Agricoltura. Il presidente di Confagricoltura,
Francesco Macri', associandosi alla riflessione di Vazzana, ha poi
chiesto a Pirillo se e' intenzione dell' Assessorato di intervenire
anche nella rifunzionalizzazione dei Consorzi di Bonifica. L'Assessore
Pirillo ha chiarito che e' sua intenzione convocare sistematicamente
una serie di tavoli tematici per giungere rapidamente a soluzioni
concrete. A questo proposito l' Assessore regionale ha gia' fissato
per il prossimo 27 gennaio una riunione che si occupera' specificamente
del Regolamento CEE 2080, una normativa intorno alla quale rimane
forte l' interesse del mondo agricolo calabrese. Leone (FI) “Arriva il decreto per novellame e rossetto” 17/01 ''Arriva puntuale, anche quest'anno, il decreto del ministero
delle Politiche Agricole e Forestali che stabilisce le norme relative
alla pesca professionale di novellame e rossetto per il 2006''. Lo
annuncia il vicepresidente vicario del Gruppo di Forza Italia alla
Camera, Antonio Leone nel sottolineare come ''anche questa volta,
il governo abbia risposto positivamente e con efficacia alle aspettative
delle marinerie e di quelle di Manfredonia, Taranto e Crotone in modo
particolare''. La pesca di novellame e rossetto, fonte indispensabile
dell'economia ittica locale e argomento controverso di dibattito scientifico,
precisa il deputato azzurro ''ha ottenuto per ora il placet dell'Unione
Europea, ancora una volta, soprattutto grazie all'intervento del sottosegretario
Paolo Scarpa Bonazza Buora''. I compartimenti marittimi di Manfredonia
e dello Ionio, ovvero Taranto e Crotone, avranno la possibilita' di
praticare questo periodo di pesca rispettivamente dal 23 gennaio al
23 marzo e dal 13 febbraio al 13 aprile 2006. Tutti gli altri compartimenti
marittimi osserveranno invece un periodo diverso: dal 6 febbraio al
6 aprile. Il Sindaco di Rossano scrive all’ass. Pirillo”Serve lo stato di calamità naturale” 17/01 Il sindaco di Rossano, Orazio Longo ha inviato all'assessore
all'Agricoltura della Regione Calabria, Mario Pirillo, un telegramma
di adesione ''alle pressanti richieste delle associazioni dei produttori
agrumicoli in relazione al fenomeno delle gelate verificatesi nella
seconda meta' del mese di dicembre 2005 sul territorio del comune
di Rossano''. Longo ha espresso ''pieno sostegno alle istanza per
ottenere la dichiarazione dello stato di calamita' naturale''. Ha
inoltre evidenziato ''le gravi ripercussioni sull' economia locale
e il conseguente incremento del fenomeno recessivo in atto''. Il mercato degli agrumi biologici soffre la concorrenza straniera 16/01 Il mercato degli agrumi biologici soffre. A dicembre 2005 e'
aumentata l'offerta, sia nei mercati all'origine sia nei centri di
condizionamento, ma non e' corrisposto un aumento della domanda finale,
che e' risultata lenta e poco interessata. E' quanto rende noto Ismea
in una rilevazione periodica sul comparto. Condizioni climatiche caratterizzate
da continui abbassamenti termici e abbondanti piogge hanno determinato
uno scadimento qualitativo del prodotto. In flessione tutte le varieta'
di agrumi biologici, tranne il mandarino comune che ha fatto registrare,
nella seconda quindicina del mese, una rivalutazione sia in termini
di domanda, sia nelle quotazioni rispetto al medesimo periodo dell'anno
precedente. Inoltre, e' da segnalare - stando ai dati Ismea - una
lieve ripresa del mercato degli agrumi biologici in prossimita' delle
festivita' natalizie. Anche nel mese di novembre si era registrata
una flessione, dovuta a un generale rallentamento della domanda e
alla massiccia presenza del prodotto d'importazione sui mercati di
sbocco che ha reso difficile la collocazione del prodotto nazionale.
Un'offerta superiore alla domanda finale ha portato allo stoccaggio
del prodotto, in quantita' crescente, con un notevole incremento delle
scorte produttive. Analizzando gli andamenti mercantili delle singole
regioni, a dicembre 2005, si osserva che in Puglia c'e' stata una
flessione, sia rispetto al mese precedente che a dicembre 2004. In
Basilicata, il calo delle quotazioni ha raggiunto quota -20% per le
clementine e -16% per le arance naveline, causa un peggioramento delle
caratteristiche qualitative del prodotto. Stesso quadro anche per
la Calabria, dove la concorrenza del prodotto straniero e le cattive
condizioni climatiche hanno contribuito a far registrare flessioni. Ass. Pirillo: “Lunedì la discussione della delibera sullo stato di calamità delle clementine” 14/01 Nella seduta della Giunta regionale, prevista per lunedi' prossimo,
sara' discussa una nuova delibera riguardante la dichiarazione dello
stato di calamita' per le clementine in seguito delle recenti gelate.
Lo ha reso noto l' assessore regionale all' Agricoltura, Mario Pirillo,
che ha cosi' risposto alla lettera inviatagli dal sindaco di Cassano
Ionio Gianluca Gallo, in merito alla crisi in cui versa il settore
agrumicolo nella Sibaritide. ''Ben conscio dell' importanza che riveste
questo settore nell' economia della zona - ha scritto Pirillo - mi
sono adoperato gia' in passato con una delibera di Giunta Regionale,
la 1050 del 28 novembre 2005, con la quale ho avanzato richiesta di
dichiarazione dello stato di crisi del mercato del comparto delle
clementine in Calabria''. Pirillo aveva gia' affrontato la situazione
chiedendo il riconoscimento dello stato di crisi al Ministero delle
Politiche Agricole, alla luce delle difficolta' lamentate dai produttori,
difficolta' causate dalla forte concorrenza degli altri Paesi (in
special modo la Spagna), dal deprezzamento del prodotto attestato
ad un prezzo di vendita inferiore al costo di produzione, e dalla
mancanza di tutela del prodotto stesso. ''L' assessore - e' scritto
in un comunicato - aveva poi avuto un lungo colloquio con i rappresentanti
delle organizzazioni professionali agricole, nel corso del quale aveva
lamentato la totale assenza del consorzio di tutela atto a valorizzare
e a promuovere il prodotto, criticando anche tutte le iniziative delle
passate campagne che non hanno lasciato alcuna traccia''. ''Un prodotto
di eccellenza calabrese come puo' essere la clementina - ha sostenuto
Pirillo - necessita della certificazione della produzione con marchi
di qualita' e un potenziamento delle strutture. Cio' in questi anni
non e' accaduto, a causa di scelte strategiche sbagliate. Ho ritenuto
di avviare iniziative tese a indirizzare il nostro prodotto verso
la grande distribuzione estera, che potrebbe aprire nuovi scenari
in mercati sicuramente competitivi''. Pirillo, infine, ha voluto far
presente al sindaco di Cassnao che ''la decretazione del Ministero
delle Politiche agricole prima e dell' Unione Europea dopo consentiranno
ai produttori di clementine di ottenere diverse agevolazioni anche
dal punto di vista fiscale''. Alte le spese carburanti nella zootecnia. Crollano i redditi per gli allevatori di bovini 13/01 Aumentano i costi degli allevamenti di bovini in Italia e la
redditivita' non consente di coprire i costi. E' questo il quadro
a tinte fosche che emerge da un'indagine condotta da Ismea in collaborazione
con il Crpa di Reggio Emilia, volta ad analizzare i costi e la redditivita'
della produzione di carne bovina in Italia. Nel 2004, i costi di acquisto
di mangimi e foraggi sono aumentati notevolmente nella pianura padana,
in conseguenza dell' impennata dei prezzi degli alimenti zootecnici,
iniziata al termine della campagna di raccolta 2003. Tra i costi variabili,
molto rilevante (+40-60%) e' stato l'aumento delle spese per carburanti
ed energia che ha interessato gli allevamenti del Veneto e del Piemonte.
In Italia la produzione di carne bovina e' fortemente concentrata
al Nord, dove le prime quattro regioni Veneto, Lombardia, Emilia Romagna
e Piemonte coprono poco meno dei due terzi del totale nazionale. L'
Umbria - secondo Ismea - e' stata la regione che ha fatto registrare
l'aumento di costi piu' consistente rispetto al 2003 (+16%). Riguardo
alla redditivita' degli allevamenti, sia per quelli a ciclo aperto
che a ciclo chiuso, si rileva una insufficienza, nel 2004 dei ricavi
nelle vendite, per coprire i costi medi di produzione. Nella pianura
veneta, oltre all'incremento dei costi di alimentazione si e' scontato
anche il calo dei prezzi di vendita dei vitelloni (-4% rispetto al
2003). Stesse difficolta' sono state riscontrate negli allevamenti
piemontesi. Il sostegno al reddito previsto dall'Ocm - secondo Ismea
- svolge un ruolo chiave nell'abbattimento del costo di produzione,
per il 24% in Umbria, per il 12% in Toscana, per il 22% in Piemonte,
per il 19% in Calabria e per il 25% in Veneto. Nonostante i premi
incassati le aziende del campione analizzato hanno evidenziato un
margine negativo che ha determinato una sottoremunerazione del lavoro
familiare Grano contaminato: si poteva evitare. Coldiretti Calabria chiede una legge per l’etichettatura di origine dei prodotti 11/01 ''Il grave scandalo che mette a rischio la salute dei cittadini
si sarebbe potuto evitare se si fosse data completa attuazione alla
legge sull' etichettatura obbligatoria dell' origine dei prodotti
agroalimentari, fortemente voluta dalla Coldiretti che ha provveduto
a raccogliere con una petizione popolare oltre un milione di firme''.
E' quanto sostiene in una nota il presidente della Coldiretti della
Calabria, Pietro Molinaro, circa la vicenda del grano contaminato
da ocratossina sequestrato in Puglia. ''L'estensione - ha detto il
direttore regionale della Coldiretti, Angelo Milo - a tutti i prodotti
alimentari dell' obbligo di indicare in etichetta il luogo di coltivazione
o allevamento dei prodotti agricoli impiegati negli alimenti serve
infatti, attraverso la rintracciabilita', a rendere piu' agevoli i
controlli necessari ad impedire contraffazioni, sofisticazioni ed
episodi criminali di avvelenamento. Di fronte ad un mercato globale
dove si rincorrono le emergenze sanitarie per agevolare i controlli
e valorizzare i primati qualitativi nazionali servono misure strutturali
con un sistema di etichettatura obbligatorio che indichi la provenienza
e l' origine di tutti gli alimenti, come elemento di trasparenza per
produttori e consumatori e a garanzia della sicurezza alimentare''.
''Bisogna dunque colmare - ha proseguito - i ritardi presenti nella
normativa nazionale e comunitaria che anche per la mobilitazione della
Coldiretti ha gia' portato dopo l' emergenza mucca pazza all' etichettatura
di origine obbligatoria per la carne bovina, per la frutta e verdura
fresca, per le uova, il miele e il latte fresco. Ma se la carta di
identita' e' ormai una realta' per oltre il 50% della spesa, molto
resta ancora da fare. L'etichetta resta anonima per la carne di maiale,
la pasta, le conserve vegetali e i succhi di frutta, ma anche per
l' extravergine di oliva con la possibilita' di commercializzare olio
ottenuto da miscele di origine diversa senza che questo venga indicato
in etichetta''. ''La Coldiretti Calabria - ha concluso Molinaro -
dopo la presentazione in Conferenza stampa, continuera' nel suo impegno
per sostenere in particolare una proposta di Legge Regionale per il
consumo dei prodotti agricoli regionali'' L’Italia non importa polli dalla Turchia 09/01 La Turchia non e' abilitata ad importare polli in Italia ma
solo ovicaprini e pesci di acquacoltura. Lo assicura il medico veterinario
del posto di ispezione frontaliera del Porto di Bari, dott.Paolo Pieroni,
che e' uno dei centri di ispezione frontaliera (Pif) dove devono necessariamente
passare gli animali di importazione per essere sottoposti a controlli
veterinari prima dell'ingresso nel nostro Paese. In Italia, comunque,
assicura Pieroni, in generale non viene importato pollame perche'
il fabbisogno e' soddisfatto dalla produzione interna e il nostro
Paese e' esportatore di questi prodotti. Il Pif di Bari e' uno dei
due presenti in Puglia mentre l'altro e' a Taranto. Nel meridione
vi sono altri centri di ispezione frontaliera a Reggio Calabria, Palermo,
Napoli, Cagliari e Salerno. Clementine: Ass. Pirillo, verifiche per lo stato di calamità 05/01 L'assessore regionale all'agricoltura, Mario Pirillo, ha predisposto
tutti gli accertamenti per verificare se ci sono le condizioni per
richiedere al Ministero per le politiche agricole lo stato di calamita'
per i danni subiti da alcuni comparti agricoli a causa del maltempo
delle ultime settimane. Lo rende noto un comunicato dell'assessore
regionale Pirillo. “Le difficili condizioni meteorologiche di
queste ultime settimane, che hanno interessato la Calabria, hanno
decisamente compromesso alcuni comparti agricoli. La situazione in
cui versa il mercato delle clementine si è particolarmente
aggravata per le continue piogge e le gelate che in queste ultime
settimane hanno interessato la piana di Sibari. Tale stato ha inciso
fortemente sulla qualità del prodotto. Ho predisposto tutti
gli accertamenti da effettuare per verificare se ci sono le condizioni
per richiedere al Ministero per le politiche agricole lo stato di
calamità, relativo ai danni alla produzione”. Otto milioni per lo sviluppo digitale nelle microimprese agricole 04/01 L'innovazione digitale imbocca la strada dell'agricoltura.
Il Governo va infatti in aiuto di almeno 1,8 milioni di microimprese
del settore affinche', superando il divario digitale, esse possano
utilizzare l'innovazione tecnologica per migliorare la propria competitivita'
e accrescere l'internazionalizzazione. E' quanto si apprende in una
nota congiunta del 2 gennaio dei ministeri per l'Innovazione e le
Tecnologie e delle Politiche agricole. Un bando, con una dotazione
di 8 milioni di euro, che innescheranno investimenti per oltre 17
milioni, e' stato infatti messo a disposizione per il 50% dal ministero
delle Politiche Agricole e Forestali e, per la restante parte, dal
ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, a favore delle imprese
del comparto agricolo che manifestano un ritardo innovativo. Nel periodo dei saldi torna in vendita la bistecca alla fiorentina, scontata del 20% 03/01(Giu.Pal.) Finalmente dopo cinque anni di digiuno, le tavole
italiane ritrovano una vecchia conoscenza: la bistecca fiorentina.
Insieme ai saldi di fine stagione che riguardano, come usanza, abbigliamento
e generi tecnologici, anche la bistecca sarà venduta con lo
sconto del 20% nei ristornanti aderenti a Fiepet-Confesercenti e nelle
macellerie aderenti ad Assomacellai-Confesercenti. "L'iniziativa
- spiega il presidente della Confesercenti, Marco Venturi, prenderà
il via da oggi fino al 10 gennaio in quasi tutte le città italiane
per celebrare, dopo cinque anni di divieto e 2,5 miliardi di danni
per il comparto, il ritorno della bistecca con l'osso nelle 37.644
macellerie, nei 74.000 ristoranti e sulla tavola degli italiani. Allevatori,
macellai, ristoratori ed un efficace sistema di controllo - ricorda
Venturi - hanno vinto una lunga battaglia che restituisce agli italiani
il piacere di mangiare la fiorentina". Il divieto, di vendere
o somministrare carne bovina di età superiore a dodici mesi
macellati a partire dal primo aprile 2001 alla quale non fosse asportata
la colonna vertebrale, inclusi i gangli spinali, scattò in
seguito all'esplosione della Bse, comunemente della "Mucca Pazza",
registrati verso l'ottobre del 2000. Le perdite per il settore della
carne bovina furono considerevoli: i consumatori rinunciarono ad uno
dei piatti preferiti della cucina italiana e gli operatori al dettaglio
ad oltre il 25% del fatturato delle singole macellerie, per un danno
economico di circa 2,5 miliardi. In particolare, la sorveglianza sulle
carni bovine è iniziata già nel maggio del 1998, quando
si è avuto il primo caso di Bse, i controlli si sono intensificati
quando nell'ottobre del 2000 si è manifestato il secondo caso
di contagio. "Da Gennaio 2001 ad oggi - sottolinea Venturi -
sono stati effettuati circa 3 milioni di controlli. Accanto all'azione
di controllo attivo basata sulla presenza di oltre 5 mila veterinari
pubblici e sull'opera dei laboratori degli Istituti Zooprofilattici
Sperimentali, si segnala anche il controllo passivo costituito presso
gli allevamenti al quale concorrono operatori del settore, veterinari
privati, professionisti addetti alla sicurezza alimentare. Dal Gennaio
2001 sono stati individuati un centinaio di casi. In questi anni,
il settore si e' profondamente evoluto grazie all'introduzione del
sistema di etichettatura obbligatoria, la carta d'identità
di tutti i bovini, da cui e' possibile ricostruire tutti i vari passaggi
dell'animale, dalla nascita alla macellazione. Lo stesso dettaglio
e' profondamente cambiato, soggetto come e' stato ad una dura selezione
concorrenziale che ha comportato l'espulsione di quasi il 5% degli
operatori dal 2001 ad oggi. L'Italia e' il terzo produttore in Europa
di carne bovina, dopo Francia e Germania, e quello della carne bovina
e' un settore chiave per l'agricoltura, per l'industria e la distribuzione
alimentare italiana. I bovini macellati sono 4,2 milioni all'anno,
contro 13,5 milioni di suini e 7,3 milioni di altri capi". Coldiretti: Oltre 5 miliardi spesi per i cenoni di capodanno e Natale 01/01 Tra vigilia, pranzo di Natale e cenone di fine anno e' stato
consumato a tavola il 5 percento in piu' dello scorso anno per un
totale di oltre 5 miliardi di euro, sopratutto per l'acquisto dei
cibi che hanno imbandito le tavole delle feste casalinghe scelte dalla
grande maggioranza degli italiani per trascorrere le feste. E' questo
il primo bilancio stimato dalla Coldiretti sui consumi alimentari
del fine anno dove si e' registrato un ritorno alla tradizione Made
in Italy, sulla base dell'indagine Swg Confesercenti. A farla da padrone
sulle tavole - sottolinea la Coldiretti - e' stato l'onnipresente
spumante del quale nel corso delle feste di fine anno tra case private,
ristoranti, piazze e luoghi di intrattenimento ne sono state consumate
80 milioni di bottiglie con una prevalenza schiacciante delle bottiglie
nazionali rispetto allo champagne. A fronte di una sostanziale stabilita'
nei consumi a livello nazionale (+1%) sono stati in molti a brindare
Made in Italy all'estero dove si e' verificato un aumento delle esportazioni
dell'8,6% in valore, con aumenti significativi negli Stati Uniti (+15
percento) e addirittura in Francia (+14,4 percento), secondo i dati
Istat relativi ai primi nove mesi del 2005. L'arrivo del 2006 ha fatto
anche registrare - rileva la Coldiretti - il ritorno dei tradizionali
cotechini e zamponi con un consumo record di 8000 tonnellate e una
tendenza di aumento simile a quella dello scorso anno quando la domanda
e' cresciuta del 5 percento. Ad essere stati preferiti, insieme alle
'fortunate' lenticchie, sono state in maggioranza le specialita' protette
dall'Unione Europea, come il Cotechino e lo Zampone di Modena IGP.
Tra le curiosita' nella tavola di fine anno va segnalata la maxigrigliata
di fiorentina organizzata da oltre mille fortunati allevatori della
Coldiretti a Borgo San Lorenzo in provincia di Firenze, con qualche
ora di anticipo rispetto alla fine dell'esilio del pregiato taglio
di carne dopo 4 anni e nove mesi di assenza. Si tratta - sottolinea
l'associazione - della vera novita' del nuovo anno che pone fine al
piu' lungo periodo di proibizionismo alimentare dei tempi recenti
a seguito dell'innalzamento da 12 a 18 mesi dell'obbligo di eliminare
la colonna vertebrale degli animali macellati che riporta in tavola
il taglio vero con l'osso a T e di animali intorno ai 18 mesi di eta'
e fa sparire di scena la fiorentina mutilata o quella 'giovane'. Le
festivita' appena trascorse hanno fatto anche registrare un calo delle
portate nei simboli internazionali del lusso come il salmone (- 11,7
per cento), le ostriche (-2,5 per cento) e il caviale (- 1 per cento),
sulla base dei dati Istat relativi alle importazioni nei primi nove
mesi dell'anno, mentre si e' verificato un aumento negli acquisti
di prodotti tipici nazionali come il Parmigiano Reggiano (+3,8 per
cento). Complessivamente si stima che gli italiani hanno consumato
per le festivita' 1,5 miliardi di Euro di prodotti tipici nazionali
con la preferenza nell'ordine di vini e spumanti (40), formaggi (35),
salumi (20), extravergini di oliva (1) e legumi, frutta secca e altri
prodotti (4). Ad essere piu' gettonati - conclude la Coldiretti -
sono stati i cibi territoriali, che ricordano una tradizione, un sapore
del passato o un luogo, ma anche quelli piu' facilmente conservabili
scelti tra i 153 prodotti nazionali (il 20% del totale comunitario)
che possono fregiarsi del marchio a denominazione di origine (Dop
o Igp), i 4100 prodotti tradizionali regionali e i 453 vini Docg,
Doc o Igt. Confagricoltura chiede lo stato di calamità naturale sugli agrumi 28/12 L' attivazione delle procedure per il riconoscimento dello stato di calamita' naturale e' stata chiesta all' assessore regionale all' Agricoltura, Mario Pirillo, dal presidente della Confagricoltura di Cosenza, Renzo Caligiuri. A riferirlo e' un comunicato dell' organizzazione agricola. ''Il presidente Caligiuri - e' scritto nella nota - ha chiesto che vengano predisposti gli opportuni accertamenti di verifica a seguito delle persistenti piogge abbattutesi durante tutto il mese di dicembre e, soprattutto, delle gelate notturne verificatesi dal 17 al 24 dicembre che hanno definitivamente compromesso la produzione agrumicola dell' intera Piana di Sibari. Le tipologie di danno consistono in oleocellosi sulla buccia, invecchiamento rapido della buccia, perdita di turgidita' della polpa, riduzione del contenuto in succo. Tutto cio' determina problemi di commercializzazione degli agrumi che gia' risentono pesantemente della caduta verticale del prezzo all'origine''. Per Confagricoltura Cosenza si stima tra il 60 e il 70% il prodotto non raccolto che a causa della pioggia e del gelo risulta completamente danneggiato. Il presidente provinciale di Confagricoltura di Cosenza, conclude la nota, ''si appella all' Assessore affinche' attivi ogni utile strumento per la tutela delle aziende agricole in questo periodo di crisi che non ha precedenti'' Un Natale tradizionale sulle tavole degli Italiani 26/12 E' piu' ricco il Natale 2005 sulle tavole degli italiani rispetto
a quello dello scorso anno. Tra il cenone della vigilia e il pranzo
del 25 dicembre le famiglie hanno consumato il 3,7 percento in piu'
rispetto al 2004 per un totale di oltre 2,6 miliardi di euro destinati
all'acquisto sopratutto di prodotti della tradizione Made in Italy
che hanno imbandito le tavole delle case private dove si sono ritrovati,
insieme a parenti ed amici, il 95 percento degli italiani. E’
quanto emerge da un primo bilancio stimato dalla Coldiretti sui consumi
alimentari delle festivita' appena trascorse. In pratica si e' registrato
un aumento negli acquisti di prodotti tipici nazionali come il Parmigiano
Reggiano (+3,8 per cento) ed un calo delle portate nei simboli internazionali
del lusso come il salmone (- 11,7 per cento), le ostriche (-2,5 per
cento) e il caviale (- 1 per cento), sulla base dei dati Istat relativi
alle importazioni nei primi nove mesi dell'anno. Si tratta - sostiene
la Coldiretti - della riscoperta del legame del Natale con i valori
della tradizione territoriale che si e' espressa a tavola nella preparazione
delle ricette tradizionali del passato: dai cappelletti in brodo della
Romagna al cappone in Piemonte, dai Canederli in Trentino alla minestra
di cardi in Abruzzo, dalla Brovada e muset con polenta in Friuli,
alle scillatelle in Calabria, dal pandolce in Liguria alla Pizza de
Nata' nelle Marche e le molte altre specialita' presenti in tutte
le Regioni italiane. Nonostante la diffusione dei regali tecnologici
con telefonini e televisori in primo piano, i prodotti della tradizione
alimentare Made in Italy hanno trovato spazio anche sotto l'albero
di Natale, magari confezionati secondo tradizione in colorati cesti.
Si tratta di una scelta che e' stata il frutto - precisa la Coldiretti
- di comportamenti dettati dalla necessita' di ridurre i margini di
errori nei regali e di ottimizzare la spesa con acquisti utili. Ad
essere preferiti - continua la Coldiretti - sono stati i prodotti
alimentari di qualita' piu' conservabili da consumare tutti i giorni,
come vini, extravergini di oliva, salumi, formaggi e legumi secchi.
I prodotti tipici piu' 'gettonati' dal Natale sono stati il Parmigiano
reggiano e il Grana padano ed anche i pecorini ma non sono mancati
salumi pregiati (dal Parma, al San Daniele fino alle soppressate calabresi),
gli oli Dop, le confezioni di legumi tradizionali autentiche come
i fagioli (di Lamon, di Sarconi e di Sorana), frutta secca (nocciole),
i vini (particolarmente apprezzati per regalo quelli autoctoni) e
gli spumanti sopratutto dolci. L'Italia con 153 prodotti riconosciuti
puo' contare su una grande varieta' di offerta grazie - conclude la
Coldiretti - alla leadership europea nelle specialita' con 153 prodotti
(il 20 percento del totale comunitario) che possono fregiarsi del
marchio a denominazione di origine (Dop o Igp) alle quali si aggiungono
4100 prodotti tradizionali censiti dalle Regioni e 453 vini nazionali
Docg, Doc o Igt. La Coldiretti chiede un marchio italiano per i cibi bio non contaminati OGM 22/12 "Per dare ai consumatori di prodotti biologici la certezza
di acquistare alimenti non inquinati dal biotech è ora necessario
rendere operativo il marchio del biologico italiano che garantisca
la tolleranza zero sulla presenza di organismi geneticamente modificati
(Ogm)". Lo afferma la Coldiretti commentando, in una nota, la
proposta adottata ieri dalla Commmissione per un nuovo regolamento
che consentirebbe nella produzione biologica una contaminazione da
Ogm fino allo 0,9 per cento. "Il marchio italiano serve per difendere
produttori e consumatori che non vogliono consumare Ogm", sottolinea
la Coldiretti. E osserva: "Dal 2000 a oggi è triplicato
il numero di importatori di prodotti biologici dall'estero mentre
si è verificato un drastico crollo del 28% nel numero di imprese
agricole italiane impegnate nelle coltivazioni biologiche. Il rischio
evidente - avverte l'organizzazione degli agricoltori - è che
in assenza di una adeguata etichettatura di origine il crescente arrivo
di prodotti importati favorisca la diffusione di prodotti contaminati
da Ogm". D'altra parte, continua la Coldiretti, "l'avvio
del marchio del biologico italiano è l'occasione per colmare
il ritardo del nostro Paese nei confronti di Francia, Germania, Austria,
Belgio, Svizzera, Olanda, Svezia e Danimarca che hanno da tempo fatto
questa scelta". Ed è anche "un'opportunità
per difendere il podio conquistato dall'Italia nella classifica mondiale
della produzione biologica davanti a Stati Uniti e Brasile e dietro
soltanto ad Australia e Argentina, paesi che hanno la disponibilità
di terreni coltivati enormemente più grande di quella nazionale".
"L'Italia - sottolinea la Coldiretti - è tuttora leader
assoluta nell'Europa allargata, con oltre un quinto della superficie
coltivata a biologico e un terzo delle imprese". L'organizzazione
ricorda, infine, che a livello regionale è la Sicilia, con
6.389 aziende agricole, a detenere il primato nel biologico, seguita
dalla Calabria (4.078 aziende), dall'Emilia-Romagna (3.378 aziende),
dalla Puglia (3.065 aziende) e dal Lazio (2.543 aziende). Ass. Pirillo: “Allo studio un sostegno per le produzioni di qualità” 21/12 Facendo seguito alle richieste degli agricoltori calabresi
e dei peschicoltori di Castrovillari, l’Assessorato Regionale
all’Agricoltura, pur non avendo assunto nessun impegno, ha allo
studio la possibilità di attivare le misure di conversione
colturale (integrato all’interno del Psr), per consentire un
sostengo quinquennale alle produzioni di qualità della Calabria.
Con il Mipaf l’assessore regionale all’agricoltura, Mario
Pirillo, ha in corso una serie di contatti per intercettare le risorse
necessarie a portare avanti tale programma. È di pochi giorni
fa la notizia che è stato approvato dall’apposita commissione,
il disciplinare di produzione secondo le nuove norme comunitarie.
A breve si tenterà di predisporre i relativi bandi per consentire
il sostegno alle aziende, conseguente alla disponibilità di
risorse che potranno essere messe a disposizione della Calabria. In
riferimento a ciò le prospettive di concreto aiuto sono legate
alla effettiva disponibilità di risorse che saranno rese disponibili
dal Mipaf. E’ utile ricordare che da parte dell’assessorato
non è stato mai assunto alcun impegno proprio perché
mancavano le risorse finanziarie. Longo: “La crisi agrumicola sta minando l’economia del territorio. Creare binomio produttivo col turismo” 20/12 ''La crisi agrumicola sta interessando e menomando l'intera
economia del territorio. E' quindi necesario incentivare il turismo
e abbinarlo all'agricoltura creando un binomio produttivo strategico''E'
quanto ha detto il sindaco di Rossano, Orazio Longo, nel corso della
presentazione del Progetto 'Educazione alla Campagna Amica' organizzato
nella scuola elementare del quarto circolo di contrada Monachelle
a Rossano Scalo. ''Nelle ambizioni di ognuno di noi - ha aggiunto
- e segnatamente nei progetti messi in cantiere dall'Esecutivo in
questi anni, il rilancio del turismo, anzi l'obiettivo di fare del
turismo culturale, una delle piu' significative molle produttive locali,
rappresenta senza dubbio un obiettivo, largamente condiviso, che ci
ha visto e che ci vede concretamente impegnati, ma resta pur sempre
un obiettivo, i cui effetti si dispiegheranno necessariamente negli
anni a venire. Ma oggi, chi vive di sola agricoltura e' in rianimazione.
Tanti agricoltori non riescono neppure a coprire i costi di raccolta.
E' dunque a questa crisi forte e che tocca ognuno di noi, che dobbiamo
tentare di porre un freno, ognuno per le proprie competenze, organizzandoci
con urgenza e prevedendo ogni soluzione utile''. ''Sicuramente - ha
proseguito Longo - dobbiamo valorizzare i nostri prodotti, per identificarli
con nome e cognome, per meglio garantirli nella sfida del mercato
globale. Far apprezzare le nostre risorse, tutto il patrimonio locale
ai nostri bambini, vuol dire contribuire a creare un legame prezioso
e proficuo tra le future classi dirigenti e la loro terra d'origine.
Perche' e' qui che dobbiamo far ritornare le intelligenze migliori
emigrate in altre regioni o all'estero''. ''Dobbiamo esortare e convincere
i nostri giovani - ha concluso - a ritornare nella loro terra e ad
investire qui, con coraggio e con sacrificio, tutte le loro energie
e la loro fantasia''. A Rossano convegno sulla storia dei vini calabresi 19/12 Della storia dei vini tipici calabresi, le loro degustazioni
e le loro proprieta' organolettiche si e' discusso nel corso di un
convegno organizzato dall'Ammnistrazione comunale di Rossano nella
Sala Rossa del Palazzo Comunale delle Culture di San Bernardino. Il
convegno sul tema ''La terra degli Enotri: il futuro dei vini calabresi'',
e' stato curato dall'Istituto Tecnico Agrario F. Silvestri ed inserito
nell'ambito della quinta edizione di ''Natalitia 2005'', la rassegna
delle mostre e del folklore organizzata per Natale dal Comune. Accanto
alla mostra dedicata ai vini, una sezione dedicata ai libri e un laboratorio
dimostrativo della lavorazione e dei fattori economici e di sviluppo
della viticoltura. La giornata di domenica e' stata riservata ai giovani
studenti delle scuole medie e superiori di Rossano, ai loro docenti
e ad esperti di etichettatura del vino. Sono stati assegnati infine
i premi destinati agli alunni delle terze medie che sono risultati
vincitori del Concorso letterario ''La terra degli Enotri''. Coldiretti chiede l’applicazione della legge sull’etichettatura 18/12 ''E' indispensabile giungere, in tempi brevi, alla piena applicazione
della legge 204/04 sull' etichettatura per tutti i prodotti alimentari,
al fine di tutelare la salute dei consumatori e la qualita' delle
produzioni, impedendo il diffondersi sul mercato di prodotti spacciati
come italiani e provenienti da Paesi dove non esiste alcuna garanzia
di salubrita' nei processi produttivi''. A sostenerlo e' stato il
presidente di Coldiretti Calabria, Pietro Molinaro. Molinaro ha cosi'
commentato il sequestro di 1.400 tonnellate di concentrato di pomodoro
andate a male, che dopo una superficiale ripulitura sono state immesse
sul mercato. ''Sono ancora molti, purtroppo - ha aggiunto il direttore
di Coldiretti, Angelo Milo - gli alimenti privi di etichettatura di
cui si disconosce la tracciabilita' di filiera, con un evidente ritorno
negativo di immagine per le specificita' agro-alimentari del territorio
calabrese che puo' vantare produzioni inimitabili in altre aree geografiche.
n occasione delle festivita' natalizie e' necessario che aumentino
i controlli, da parte delle autorita' preposte, sui prodotti che finiranno
sulle tavole di migliaia di famiglie, e, nel contempo, e' opportuna
un' informazione che inviti ad acquisti consapevoli come i prodotti
di stagione, i quali offrono maggiori garanzie di genuinita' con un
minore costo d'acquisto''. ''E' opportuno che le Istituzioni nazionali
e regionali ¿ ha affermato, poi, Molinaro ¿ si impegnino
affinche' si rendano esecutive norme gia' esistenti, considerato che
la legge sull' etichettatura di origine obbligatoria, prevede che
entro sei mesi dalla pubblicazione vengano emanati i decreti applicativi
per le singole produzioni. Nel contempo, e' necessario istituire un
sistema coordinato di controlli doganali in modo da monitorare costantemente
la movimentazione transfrontaliera dei prodotti alimentari. Solo cosi'
facendo si potra' valorizzare al meglio le produzioni agricole e dare
nel contempo un maggiore impulso all' economia calabrese e di riflesso
anche a quella di tutto il Paese''. Unaprol lancia il progetto “Mosaico Olivicolo” 17/12 Per affrontare un mercato che cresce e' necessario un piano
strategico nazionale che consenta di valorizzare ogni risorsa, pubblica
e privata. L'Unaprol lo ha delineato durante la tavola rotonda su
'Le esigenze della filiera e la nuova Ocm olio',che si e' tenuta oggi
a Roma, definendolo 'mosaico olivicolo'. Si tratta di una strategia
che investe quattro piani operativi: gli oli dop/igp e bio, gli extravergini
destinati all'industria e al confezionamento, gli extravergini per
il mercato locale e oli vergini lampanti destinati alle raffinerie.
Ogni area e' distinta per territorio, numero e dimensioni degli operatori,
caratteristiche e valore del prodotto, tipologie di consumatori e
sistema distributivo. ''Crediamo che sia necessario creare servizi
commerciali in diverse aree sostiene Nicola Ruggiero, presidente dell'Unaprol
- a seconda delle esigenze, a Bari e Reggio Calabria ci occuperemo
di concentrazioni, in Toscana in Liguria ci occuperemo di valorizzazione
ma sicuramente in tutta Italia porteremo servizi di innovazione tecnologica''.
Quali? ''Stiamo per tirare fuori - risponde Ruggiero - un paio di
brevetti per la conservazione del prodotto e la trasformazione e avremo
anche bisogno di mettere nuove varieta' e nuovi impianti''. Attraverso
il 'mosaico olivicolo' l'Unaprol e' convinta che le risorse del Reg.
865/04 ''possono sapientemente essere finalizzate e valorizzate''.
Ben chiare sono anche le necessita' della filiera. Secondo il presidente
dell'Unaprol ''e' necessaria la definizione, entro i tempi prestabiliti,
delle disposizioni attuative nazionali, servono regole chiare per
l'attuazione dei programmi, introducendo criteri di premialita' per
iniziative di filiera e infine, una responsabilizzazione dei soggetti
previsti dal regolamento comunitario'' Archivio dal 17/12/05 al 30/05/06
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