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Agroalimentare Archivio dal 18/1 al 30/4
Gli olivicoltori calabresi chiedono maggiore considerazione da parte della Regione 30/04 ''E' auspicabile che il Governo regionale, che in questi giorni s' insediera', tenga nella giusta considerazione le questioni del settore olivicolo al fine di non disperdere un patrimonio costruito negli anni con innumerevoli sacrifici''. E' quanto ha sostenuto il presidente dell' Associazione regionale produttori olivicoli (Arpol), Domenico Commisso, nel corso dell' annuale assemblea dei soci, svoltasi a Catanzaro. ''L' attuale momento politico - e' detto in un comunicato - vede la categoria degli olivicoltori alle prese con le nuove norme dettate dal recente Regolamento emanato dalla Comunita' europea, che disciplina fino al 2013 i rapporti relativi agli aiuti economici per il settore olivicolo ed e' in attesa di conoscere, prima della prossima campagna olearia, gli orientamenti del Governo riguardo a specifiche situazioni''. Nella relazione introduttiva, il presidente Commisso si e' detto ''fiducioso sull' accoglimento delle richieste presentate in questi mesi al tavolo del Ministero delle Politiche agricole per mettere fine alle diverse e contrastanti interpretazioni che lasciano nella incertezza gli operatori del settore''. Secondo Commisso, ''il nuovo Regolamento comunitario contiene anche alcuni obiettivi a carico delle Associazioni olivicole che mirano al miglioramento della produttivita' e della qualita' dell' olio di oliva, della sua tracciabilita', della salvaguardia dell' ambiente e della commercializzazione del prodotto. Si tratta di una vera e propria rivoluzione copernicana, introdotta dalla Comunita' europea, considerato che le associazioni dovranno assumere un ruolo nuovo nel comparto e sostenere il peso delle relative problematiche. In tale prospettiva, l'Arpol ha avviato da tempo una serie di interventi a sostegno degli olivicoltori associati, mettendo a loro disposizione una serie di servizi, a cominciare dall' assistenza tecnica e amministrativa, alla fornitura di idonei contenitori per la raccolta delle olive, all' utilizzo di reti, scuotitori ed altre attrezzature meccaniche. Inoltre e' stato messo a disposizione dei soci lo stabilimento che l' Arpol ha realizzato nella zona Pip di Caraffa di Catanzaro, su un' area di 1.800 metri quadri, nel quale sono stati collocati un moderno frantoio, un centro di stoccaggio, con cisterne inox e un impianto di imbottigliamento. E' stato, inoltre, dato il via ad una campagna di promozione e di commercializzazione dell'olio di oliva calabrese''. Commisso ha sottolineato ''le difficolta' che quotidianamente incontrano gli operatori del settore, non essendo stata mai affrontata a livello regionale la valorizzazione di uno dei veri e significativi prodotti della terra calabra, rappresentato appunto dall' olio di oliva. Nel settore operano ben 150 mila aziende ed oltre 200 mila addetti che rappresentano, se ben orientati, un volano economico di indubbia valenza che non puo' essere lasciato alla libera iniziativa di pochi volenterosi''. I partecipanti all' assemblea, conclude la nota, ''hanno condiviso l' analisi svolta dal presidente Commisso, esprimendo la volonta' d' intraprendere tutte le necessarie iniziative, sia a livello regionale che nazionale, per portare certezze e nuove opportunita' di sviluppo all' olivicoltura calabrese''. ì L’ARSSA al Convegno Nazionale Podologico (Mipaf) di Torino 28/04 S’è svolto, recentemente, a Torino, presso la
sede della Regione Piemonte, un importante quanto attuale Convegno
nazionale sullo stato delle conoscenze pedologiche nelle Regioni e
sul ruolo dell’Osservatorio Nazionale Pedologico, in vista dell’applicazione
della nuova Politica Agricola Comunitaria. Presto assunti 16.000 stagionali extra comunitari. Soddisfazione della CIA 27/04 Sedicimila lavoratori stagionali extracomunitari ''indispensabili
all'agricoltura nazionale per il normale svolgimento delle lavorazioni
e della raccolte primaverili ed estive'' potranno finalmente essere
assunti. E' quanto annuncia la Coldiretti che ha partecipato al tavolo
tecnico sull'immigrazione presso il Ministero del Welfare. La circolare
n. 16/2005 prevede infatti la ripartizione su base regionale dei nuovi
ingressi di lavoratori stagionali extracomunitari autorizzati con
l'ordinanza 3426firmata dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
su proposta del Ministro del Welfare Roberto Maroni per far fronte
alla ''situazione emergenziale in atto''. ''Con il provvedimento -
spiega la Coldiretti - e' stata effettuata la distribuzione tra le
Regioni e le Province Autonome di 16.000 ingressi per lavoratori stagionali
extracomunitari tenuto conto dei fabbisogni individuati sulla base
delle domande pervenute, mentre una quota di 4.000 unita' viene mantenuta
nella disponibilita' del Ministero per far fronte ad eventuali successive
esigenze. Il maggior numero di lavoratori extracomunitari autorizzati
con il nuovo provvedimento lavorera' - riferisce la Coldiretti - in
Emilia Romagna (5500), seguita dal Veneto (1850), dalla Campania (1600),
Piemonte (1200), Abruzzo (1100), Puglia (1000), Toscana (900), Provincia
Autonoma di Bolzano (600) e Provincia Autonoma di Trento (500). Ma
ulteriori ingressi - continua la Coldiretti - riguardano il Friuli
Venezia Giulia (250), le Marche (250), il Lazio (200), la Lombardia
(200), la Calabria (200), la Sicilia (150), l'Umbria (150), la Liguria
(100), la Basilicata (70), la Sardegna (60), il Molise (50) e la Val
d'Aosta (20). Oltre ai ventimila nuovi ingressi autorizzati, nel 2005
- ricorda la Coldiretti - e' stato dato il via libera all'ingresso
di 159.000 lavoratori, meta' neocomunitari e meta' extracomunitari
dei quali 24.800 lavoratori subordinati stagionali residenti fuori
dall'Unione gia' ripartiti tra le Regioni. L'immigrazione legale -
sottolinea la Coldiretti - e' una risorsa indispensabile per lo sviluppo
della nuova agricoltura come dimostra il fatto che negli ultimi anni
la presenza di lavoratori immigrati nei campi e' cresciuta con tassi
di incremento annui a due cifre e che, sulla base dell'ultima indagine
Inea, gli extracomunitari occupati in agricoltura sono pari a circa
117.000, quasi l'11% del totale degli occupati in agricoltura, concentrati
per circa la meta' nelle Regioni del Nord (48%), ma presenti anche
nel sud e isole (37%) e nel centro Italia (15%). Selezione degli oli calabresi presso il CSD ARSSA di Mirto Crosia 26/04 Presso il Centro Pilota Olivicolo-Elaiotecnico del Centro Sperimentale
Dimostrativo dell’ARSSA (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e
i Servizi in Agricoltura) di Mirto (CS), si è svolta, nei giorni
scorsi, la selezione regionale del “Premio Internazionale BIOL”
– Città di Andria - 10^ edizione anno 2005, che mette
a concorso i migliori oli da agricoltura biologica italiani e stranieri.
Il CIBI - Consorzio Italiano per il Biologico di Bari, l’Ente
ideatore e organizzatore del Premio, ha affidato al Comitato Territoriale
BIOL Calabria dell’ARSSA, il compito di curare l’evento
in ambito regionale, mediante l’organizzazione e la diffusione
dell’iniziativa, la raccolta e la selezione degli oli.
Gli oli presentati sono stati 15, suddivisi in quattro categorie: Premio BIOL, destinato ai produttori che hanno ottenuto l'olio extravergine biologico di migliore qualità; Premio Biol Blended, destinato all'olio imbottigliato e commercializzato con marchi non del produttore, che abbia in ogni modo origine e qualità certa; Premio Biol Frantoio destinato ai frantoiani, che, oltre al proprio prodotto, imbottigliano olio derivante dall’acquisto di olive, di olio o dalla molenda; Premio Biol Packaging, che premia il confezionamento di prodotto con il migliore design, la migliore (più chiara, corretta e comprensibile) etichettatura. Di seguito sono indicati i produttori che entreranno alla finale internazionale: Classifica Premio BIOL
CLASSIFICA PREMIO BIOL BLENDED
CLASSIFICA PREMIO BIOL FRANTOIO
CLASSIFICA PREMIO BIOL PACKAGING
La selezione regionale, i cui lavori si sono svolti nella Sala di degustazione degli oli vergini d’oliva del Centro Sperimentale Dimostrativo ARSSA di Mirto Crosia (CS), ha avuto lo scopo di decretare i migliori oli calabresi da agricoltura biologica, i quali hanno fatto bella mostra alla finale internazionale che si è svolta ad Andria (BA) dal 21 al 23 aprile 2005. Questa volta, a selezionare gli oli vincitori, che saranno resi noti nei prossimi giorni, sarà una Giuria Internazionale formata da Capi Panel provenienti dall’Italia e dall’Estero (tra i quali Giuseppe Giordano dell’ ARSSA). La Calabria presente alla fiera europea della pesca a Bruxelels 26/04 Da oggi al 28 aprile, circa settanta aziende produttrici, di tredici regioni italiane, espongono i loro prodotti sui banchi della European Seafood Exposition (Ese), la piu' grande e qualificata fiera europea dedicata ai prodotti del mare, che si tiene a Bruxelles. In cinque anni la partecipazione di operatori del settore alla piu' grande e qualificata fiera europea dedicata ai prodotti del mare, e' andata via via crescendo, sulla spinta di associazioni di categoria e armatoriali (Agci pesca, Api, Federcoopesca, Federpesca, Lega pesca ed Unci pesca), riunite nel consorzio di promozione del settore ittico Uniprom. ''Cinque anni fa abbiamo cominciato con un mini-stand di 200 metri quadrati che ospitava solo 11 aziende, in rappresentanza di pochissime regioni'', afferma Ettore Iani', il presidente di Uniprom che, con il contributo del ministero delle politiche agricole e dell' Ue, agisce per promuovere l'immagine delle imprese italiane all'estero. ''Oggi, la nostra presenza alla grande fiera di Bruxelles e' adeguata allo sviluppo delle nostre coste e all'attivita' di acquacoltura che nel nostro paese sta raggiungendo traguardi ragguardevoli, rispetto a quanto accade in altri paesi concorrenti'', ha aggiunto Iani'. Lo stand Italia si sviluppa infatti su una superficie di 870 mq, piu' altri 150 mq destinati all'area degustazioni. In totale, alla fiera partecipano 12 mila aziende provenienti da 140 paesi. Molto ricca la presenza dei paesi asiatici e della Cina che, anche nel settore ittico, si rivela una concorrente temibile, in particolare per la coltura di anguille e per la produzione di farina di pesce. Nel 2002, la Cina guidava la classifica dei paesi esportatori di prodotti ittici, con una quota mondiale del 7,5%. Il peso delle esportazioni dell'insieme dei 25 paesi della Ue, nello stesso anno, era del 23,7% tra scambi comunitari ed extracomunitari. Nel 2003, la produzione italiana e' stata pari a 518 mila tonnellate, per un valore di 1.947 milioni di euro. Il saldo commerciale e' stato negativo: l'Italia ha esportato per 359 milioni di euro, ma ha importato per 3.029 milioni di euro. Negli ultimi anni si e' registrato un forte incremento di consumo pro-capite che ha superato nel 2002 i 20 chili a testa. Un forte impulso alla produzione e' venuto dall'acquacoltura, settore nel quale sono attive 15 mila aziende, incluso l'indotto. Le regioni presenti alla grande fiera di Bruxelles sono Emilia Romagna (con la delegazione piu' numerosa), Friuli Venezia Giulia, Veneto, Calabria, Liguria, Lombardia, Marche, Puglia, Sardegna, Sicilia e Toscana. A queste si aggiungono le province autonome di Bolzano e Trento.
Dichiarata incostituzionale la legge regionale relativa all’inquadramento degli ispettori fitosanitari La Corte Costituzionale ha dichiarato l'illegittimita' costituzionale della legge della Regione Calabria n. 28 del 5 dicembre 2003, relativa all'inquadramento degli ispettori fitosanitari. Contro la legge regionale, nel febbraio dell'anno scorso, era stato presentato ricorso dal Presidente del Consiglio dei ministri. In particolare nel ricorso si faceva riferimento all'articolo 1 della legge regionale nel quale e' previsto che ''il personale dipendente dell'assessorato all'agricoltura della Regione Calabria, il quale alla data di entrata in vigore della legge svolga le mansioni di ispettore fitosanitario o ne abbia acquisito la qualifica con la partecipazione a corsi di formazione professionale espletati dalla stessa Regione e svolga talune attivita' tecnico-ispettive specificamente elencate ovvia sia componente 'essenziale e indispensabile' di talune commissioni regionali, 'puo' accedere, previo superamento di un concorso per esami e titoli, alla qualifica di funzionario - categoria D3'''. Al secondo comma, inoltre, e' previsto anche che ''gli idonei al concorso per titoli ed esami, presteranno servizio presso il Dipartimento Agricoltura, Caccia e Pesca''. Nella sentenza la Corte Costituzionali ha evidenziato che ''la regola del pubblico concorso puo' dirsi pienamente rispettata solo qualora le selezioni non siano caratterizzate da arbitrarie ed irragionevoli forme di restrizione dei soggetti legittimati a parteciparvi''. Anche l'accesso dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni a funzioni piu' elevate ''non sfugge - e' scritto nella sentenza - di norma alla regola del pubblico concorso e che non sono pertanto ragionevoli norme che prevedano scivolamenti automatici verso posizioni superiori o concorsi interni per la copertura della totalita' dei posti vacanti''. ''Nemmeno e' condivisibile - conclude la sentenza della Corte Costituzionale - l'ulteriore argomentazione prospettata dalla Regione Calabria, secondo cui la normativa legale e contrattuale relativa al personale in questione delineerebbe un quadro complessivo all'interno del quale la progressione verticale costituirebbe la regola di sviluppo della carriera''. Gli animalisti accusano Alemanno per la concessione dell’uso di reti vietate. Il Ministero smentisce 21/04 "Mi giunge notizia, da fonti attendibili, che ieri il
ministro Alemanno, per placare gli animi degli irruenti pescatori
di Lipari che minacciavano violente proteste, avrebbe concesso un
decreto, autorizzando l'uso delle ferrettare dal 15 aprile al 31 luglio
con reti di 5 chilometri nelle isole minori, disattendendo ancora
una volta le normative europee e facendo un altro autogol". A
denunciare il fatto e' Ilaria Ferri, direttore del settore cattivita'
e ambiente marino dell'associazione Animalisti italiani. La notizia
l'ha data oggi al convegno "Spadare: analisi e valutazioni sull'utilizzo
illegale delle reti pelagiche derivanti nel Mar Mediterraneo, a tre
anni dal bando europeo". Come ricorda Ferri, infatti, dal primo
gennaio 2002 "e' vietato a qualsiasi imbarcazione tenere a bordo
ed effettuare attivita' di pesca con una o piu' reti da posta derivanti,
o spadare". La ragione del divieto sta soprattutto nei numeri
delle catture accidentali di cetacei documentate dall'Internationa
whaling commission-Iwc: su una pesca, solo il 20% del pesce e' la
specie cacciata (tonni o pescespada), l'altro 80% sono specie incappate
nella rete e comunque uccise. Morirebbero cosi' almeno 8 mila cetacei
l'anno, 50 mila dal 1999 al 2004. Ma a quanto pare il bando (che autorizza
comunque le ferrettare, spadare meno micidiali) non e' stato rispettato
dai pescatori italiani: dal primo luglio 2004 a oggi, secondo i dati
del comando generale delle Capitanerie di porto, come ha ricordato
il tenente di vascello Fabio Rivalta, "sono stati effettuati
190 controlli e sequestrati 26.770 metri di rete spadara, in testa
la marineria di Reggio Calabria, dove tale pratica e' diffusa, con
24 controlli e 82.300 metri di rete sequestrati, seguita da Palermo
con 18 controlli e 66.700 metri e da Napoli con 20 controlli e 50.600
metri". "Quest'attivita' del tutto illegale e' stata incentivata
da una serie di ambigui provvedimenti del ministero delle Politiche
agricole- spiega Ferri per Animalisti italiani- con il decreto del
27 marzo 2003 n.88 'Modalita' per l'aggiunta degli atterzzi da posta
alle unita' gia' autorizzate alla ferrettara', la relativa circolare
di Tripodi (Attilio, direttore generale Pesca al Mipaf, ndr) e il
decreto che ridefinisce, in modo del tutto illeggitimo le reti da
posta, in spregio a tutte le normative italiane e ai regolamenti europei
vigenti". Insomma, "l'artificio legislativo messo in opera
dal nostro governo- rincara la dose Ferri- e' da ritenersi illeggittimo
perche' non in linea con i regolamenti europei". La ferrettara
e' una rete pelagica derivante con maglia molto stretta, 5 cm di lato,
lunga solo 2 Km che deve essere utilizzata entro 3 miglia dalla costa,
quindi in regola con la norma europea. Intanto, pero', cone fa notare
Giancarlo Lauriano e ricercatore dell'Istituto centrale per la ricerca
applicata al mare (Icram) "stenella e capodoglio sono in declino
nel Mediterraneo, a causa delle catture accidentali, come gia' rilevato
dall'Iwc nel 1990". La pesca con le spadare poi "e' particolarmente
diffusa nel Tirreno meridionale- aggiunge- dove se ne svolge il 75%
circa. Ma l'area e' fondamentale anche per il capodoglio: il maggior
numero di spiaggiamenti si e' verificato tra maggio e agosto, e se
vediamo qual e' l'attrezzo usato nel momento in cui maggiore e' il
numero delle catture accidentali, quello e' la ferrettara". Sul sito web dell’ARSSA la carta dei Suoli della Calabria 21/04 Sul sito web dell’ARSSA, www.regione.calabria.it/arssa,
è stata pubblicata, alla conclusione della Ia fase del progetto,
una prima versione interrogabile della Carta dei Suoli della Regione
Calabria in scala 1:250.000. Tre aziende olivicole calabresi premiate alla Fiera di Verona 21/04 Tre aziende calabresi olivicole sono state premiate nel corso
della Fiera di Verona, dove la Calabria ha riscosso un notevole successo.
Le produzioni dell'olio calabresi, infatti, insieme a quelle del vino,
sono state considerate tra le migliori. In questa occasione lo ''Slow
Food'' ha attribuito dei riconoscimenti molto importanti ad alcune
aziende agricole, come Maurizio Bigotti, ''Serracavallo'' di Demetrio
Stancati e ''Terre del Castello''. L'imprenditore agricolo Bilotti,
Vice Presidente dell'Unione Agricoltori di Cosenza e Vice Presidente
della Federazione Confagricoltura, ha ricevuto un premio come migliore
olio extravergine Monocoltivar. La sua azienda, sita a Mongrassano
Scalo, vanta una lunga esperienza contraddistinta dalla qualita' e
dalla competitivita' nel settore. Gia' negli anni Trenta era dotata
di un frantoio che negli anni Cinquanta fu sostituito da macchine
piu' sofisticate. L'altra azienda agricola calabrese e cosentina premiata
a Verona per l'ottima qualita' del suo olio extravergine di oliva
e' la ''Serracavallo'' di Demetrio Stancati, Consigliere dell'Unione
Agricoltori di Cosenza. La terza azienda premiata per l'ottimo olio
extravergine di oliva prodotto e' la ''Terre del Castello'' di Corigliano
Calabro, nata dalla fusione di tre aziende agricole: oliveto Feraudo,
oliveto Minisci ed oliveto Marchiano'. Importanti successi per la Calabria che produce qualità 16/04 Hanno chiuso i battenti gli appuntamenti fieristici tra i più
attesi dell’anno a Veronafiere, nell’ambito dei quali
la Calabria ha conquistato, ancora una volta sul campo, il suo meritato
successo, sul piano della qualità espositiva e della rappresentanza
delle migliori produzioni oleicole ed enologiche delle aziende produttrici,
provenienti da tutta la regione. Un successo confermato dall’affluenza
record di oltre 140 mila visitatori, di cui oltre 30 mila tra osservatori
ed operatori esteri. L’ ARSSA, in fiera, è stata presente
con una delegazione di personale esperto nelle diverse discipline,
guidata dal Direttore Generale, dr.Giovanni Marzullo. Ricerca Eurispes: I calabresi preferiscono i prodotti locali” 16/04 ''Occorre stimolare iniziative territoriali che favoriscano
la fiducia dei consumatori e avvicinino maggiormente i cittadini alla
produzione made in Calabria. Obiettivi raggiungibili agevolando il
consumatore nell'operazione di monitoraggio e confronto della variabilita'
dei prezzi nel tempo e nello spazio, attraverso l'istituzione di cinque
centri di rilevazione dei prezzi del mercato da realizzare in collaborazione
con le Camere di Commercio calabresi''. Cosi', il presidente dell'Eurispes
Calabria, Raffaele Rio commenta l'ultima indagine dell'Istituto di
ricerca sul consumo, sui comportamenti e le motivazione d'acquisto
dei calabresi. Dalla ricerca si evince che 9 consumatori su 10, ben
il 90,2%, dichiarano di consumare beni alimentari di provenienza locale
calabrese, con una percentuale maggiore fra i maschi rispetto alle
femmine, il 93% a fronte dell'87,6%; rispetto all'eta', invece, si
osserva che gli over 64 anni, tra i quali si rileva comunque una percentuale
di risposte positive pari all'81,4%, risultano meno inclini a consumare
prodotti di origine locale. ''I prezzi che si formano sui mercati
- continua Rio - sono lo specchio di una realta' fatta di venditori
e compratori i cui rapporti sono ancora poco chiari e trasparenti.
Monitorare il prezzo significa da un lato regolamentare il mercato
e dall'altro produrre maggiori informazioni per i consumatori aumentando
un generale clima di fiducia''. Anche incrociando i dati con la variabile
che descrive la condizione occupazionale degli intervistati si osservano
alcuni importanti differenze: i dirigenti (100%), i liberi professionisti
(98,5%) gli impiegati (96,2%) e gli insegnanti (95,5%), la cui posizione
professionale puo' essere considerata di livello medio-alto, rappresentano
le categorie in cui si conta il maggior numero di consumatori di prodotti
tipici calabresi; meno sostenuto, ma comunque consistente, il consumo
delle casalinghe (89,4%), dei disoccupati (87,0%), dei pensionati
(80,8%) e degli operai (78,9%). Se si considera, poi, la composizione
del nucleo familiare, i single rappresentano, tra le quattro tipologie
di nucleo, quella che consuma prodotti tipici con minore frequenza,
nel 78,1% dei casi, a fronte di percentuali di consumo ben piu' elevati
evidenziate dai nuclei familiari con piu' componenti. L'indagine dell'Eurispes
Calabria ha previsto anche un quesito volto a indagare come il consumatore
valuti il livello dei prezzi praticati dai produttori e/o distributori
di prodotti tipici in rapporto ai prezzi di prodotti simili ma non
di provenienza locale.Dall'analisi delle risposte fornite dal campione,
si evidenzia che un calabrese su due (46,8%) li considera alti: il
33,1% moderatamente alti e il 13,7% esageratamente alti. Oltre un
terzo dei cittadini giudica, invece, i prezzi dei prodotti tipici
calabresi rispetto a un prodotto simile ma non tipico ''proporzionati'',
vale a dire che al valore monetario elevato corrisponde anche una
qualita' elevata. Per il 12,5%, infine, risultano ''competitivi''
avendo lo stesso prezzo di prodotti analoghi non tipici e una qualita'
maggiore. Nella suddivisione del campione per sesso, si nota che le
donne (50,8%) piu' degli uomini (42,6%) tendono a giudicarli piu'
elevati, mentre rispetto all'eta' tale tendenza si riscontra maggiormente
tra gli adulti, il 49,6% a fronte del 43,8% dei piu' giovani. Differenze
valoriali si riscontrano anche nella suddivisione del campione per
provincia. Nell'area di Vibo Valentia e di Cosenza, rispettivamente
nel 53,4% e nel 50,6% dei casi, si riscontra il numero maggiore di
consumatori che ritiene esageratamente/moderatamente elevato il livello
dei prezzi dei prodotti tipici, mentre all'opposto le province in
cui si registra il numero maggiore di persone convinte della competitivita'
di tali prezzi sono Crotone, con il 18%, e con un valore di poco inferiore,
il 14,4%, la provincia di Reggio Calabria. Anche l'analisi per condizione
occupazionale evidenzia delle divergenze di opinione: pensionati (52,4%),
disoccupati (49%), insegnanti (48,5%) e casalinghe (48%) sono le categorie
che piu' delle altre sono concordi nel ritenere che i prezzi dei prodotti
agroalimentari tipici calabresi siano significativamente alti; al
contrario dirigenti (75%) e liberi professionisti (44,2%) sono maggiormente
convinti che siano equilibrati, mentre e' fra gli operai (21,1%),
i disoccupati (17,4%) e gli impiegati (15,8%) che si computano piu'
casi di consumatori che li valutano competitivi ed economici. Quali
sono allora i prodotti tipici maggiormente consumati dai calabresi?
A tale domanda oltre la meta' degli intervistati, il 56,9%, ha risposto
fornendo i nomi dei piu' tradizionali prodotti agroalimentari tipici
o locali, vale a dire gli insaccati (salsiccia, soppressata, 'nduja,
ecc.); a seguire, con il 32,1% delle preferenze, i formaggi e i latticini
(in particolare i prodotti silani, quali il caciocavallo), i prodotti
ortofrutticoli, indicati nella misura del 29,3% dei casi: tra questi,
sono stati principalmente indicati le clementine, il peperoncino,
la cipolla di Tropea e le patate silane. Gli intervistati segnalano,
inoltre, nel 12,7% dei casi, un prodotto tipico molto apprezzato e
diffuso: l'olio d'oliva calabrese. Tra i meno indicati e dunque meno
consumati sono invece da elencare: i vini locali (6,8%), sottoli e
sottaceti (5,7%), il pane e i dolci tipici (4,8%) e il pesce (3,8%),
nonostante riscuota particolare successo il tonno. Chiudono la classifica
le confetture (2,5%), la pasta (2,9%), le bevande e i liquori tipici
(1%). Alla domanda ''quali sono le motivazioni che spingono ad acquistare
questi prodotti'', quasi un calabrese su tre (29,3%) indica quale
ragione principale il fatto che essi siano di provenienza locale,
lasciando intendere che cio' e' sufficiente per avere garanzia o fiducia
sulle loro qualita'; sono di questo parere piu' gli uomini (31,1%)
che le donne (27,4%). A seguire, vengono segnalate la salubrita' nella
misura del 23,1% (in questo caso sono piu' le donne che gli uomini
ad indicare tale fattore, rispettivamente con il 26,8% e il 19,3%
delle risposte),il valore nutrizionale (22,9%), la qualita' superiore
e la tradizione,entrambi scelti dal 18,4% del campione, le maggiori
garanzie di sicurezza alimentare (13,7%), mentre in un solo caso su
dieci e' la conoscenza diretta del produttore a stimolare l'acquisto
di prodotti tipici (11,2%). Infine, i fattori che sembrano avere la
minore influenza sulle decisioni d'acquisto risultano essere il prezzo
economico (4%), la notorieta' del marchio e la curiosita', entrambe
segnalate appena nel 2,5% dei casi. Al fine di completare la mappa
di percezione dei comportamenti e delle abitudini d'acquisto del consumatore
calabrese, e' stato chiesto agli intervistati di indicare il punto
vendita in cui e' piu' preferibile acquistare i prodotti agroalimentari
tipici locali. Oltre un terzo del campione (36,9%) afferma che e'
conveniente farlo direttamente dal produttore, un calabrese su quattro
(25,2%) consiglia i reparti della grande distribuzione, ipermercati
e supermercati, il 15,3% del campione i mercati rionali, il 12% il
negozio specializzato e solo l'8% propone il negozio alimentare tradizionale. Confagricoltura chiede la borsa telematica degli agrumi 15/04 ''L'ausilio di strumenti telematici applicati al mercato agrumicolo calabrese puo' rappresentare un segnale positivo di svolta in un comparto da tempo alle prese con difficolta' strutturali e commerciali, dove esiste un'accesa concorrenza dei Paesi del bacino del Mediterraneo ed extracomunitari, aggravata dalla lontananza dai mercati e dall'eccessivo costo del lavoro''. E' questo il commento del Presidente di Confagricoltura Calabria Francesco Macri' alla presentazione ufficiale presso la Camera di Commercio di Reggio Calabria di ''Meteora S.p.A.'', la Borsa Merci Telematica Italiana, presieduta da Francesco Bettoni, alla quale hanno preso parte numerosi agricoltori ed operatori del settore. ''Il progetto avra' il compito di agevolare la contrattazione dei prodotti agricoli ed agroalimentari - cosi' come ha dichiarato il Presidente della Cciaa Lucio Dattola - attraverso un rapporto trasparente con il mercato e con i consumatori''. Questa iniziativa ha concluso la fase sperimentale ed entrera' a regime nella prossima Campagna ''L'agrumicoltura calabrese - sottolinea Macri' - possiede delle enormi potenzialita' e pertanto e' necessario interpretare le nuove dinamiche commerciali ed il 'Sistema Meteora' puo' certamente accorciare le distanze nell'intermediazione fra i produttori ed il mercato, consentendo un rilancio dell'economia agrumicola calabrese''. Questo strumento telematico, conclude la nota di Confagricoltura Calabria, ''impone un salto di qualita' nell'accettare sostanziali cambiamenti sul piano organizzativo e produttivo da parte degli imprenditori e le opportunita' previste da questa forma particolare di commercio consentono di intercettare nuovi segmenti di mercato, nuovi consumatori, facendo ulteriormente conoscere le qualita' delle produzioni calabresi''. Lucia (Cia) “Rivedere la quota degli operai agricoli stranieri” 15/04 ''Da diverso tempo occorre rivedere la quota di lavoratori
extracomunitari assegnata dal Governo alla Calabria. Allo stato essa
e' irrisoria appena 100 unita'. Da una ricognizione sommaria l'agricoltura
calabrese necessita di almeno 1000 unita' stabili e 2000 stagionali
da utilizzare in occasione delle grandi campagne di raccolta. E' importante
che la nuova Giunta Regionale nell'ambito della Conferenza Stato Regione
si muova in tale direzione''. E' quanto sostiene in una nota il presidente
della Cia di Catanzaro, Franco Lucia. ''In Calabria - ha aggiunto
- nonostante ci sia un tasso di disoccupazione oltre il 25% in alcuni
settori, soprattutto in quello agricolo che e' piu' esposto alla stagionalita'
legata alle varie colture, oltre alle fluttuazioni del mercato e'
impossibile pena il blocco produttivo, reperire manodopera aggiuntiva.
Senza manodopera extracomunitaria aggiuntiva comparti nevralgici dell'agroalimentare
calabrese, quale l'ortofrutta e il florovivaismo vanno in forte sofferenza
con conseguenti ricadute negative sull'occupazione e sui redditi.
La Cia, ritiene inoltre che l'incremento di quote deve essere accompagnato
da una politica concertativa tra istituzioni regionali, organizzazioni
delle imprese, enti locali e sindacati tesa a intervenire sugli aspetti
sociali del fenomeno con l'obiettivo di favorire l'integrazione in
loco dei lavoratori extracomunitari''. ''Solo cosi' - ha concluso
- si fronteggia in modo efficientela presenza nei diversi settori
economici di sacche di illegalita'. La Cia e' impegnata in questa
direzione, tanto e' vero che, nel prossimo mese in collaborazione
con la Commissione Regionale per il lavoro irregolare, avviera' un'indagine
conoscitiva del fenomeno per la piana di Lamezia da cui scaturiranno,
in tempi brevi, proposte operative''. Confagricoltura e UPA: “La crescita della Calabria passa per l’agricoltura” 12/04 ''La crescita economica della Calabria passa anche dal consolidamento
e dalla modernizzazione del settore agricolo, il quale deve essere
posto al centro del programma del nuovo governo di centrosinistra''.
E' quanto sostengono in una nota il Presidente di Confagricoltura
Calabria Francesco Macri', e i presidenti delle Unioni Provinciali
Agricoltori, rivolgendosi al neo eletto presidente della giunta regionale
Agazio Loiero, alla vigilia del suo insediamento. ''E' importante
- ha aggiunto Macri' - mantenere e rafforzare i livelli di concertazione
tra le organizzazioni professionali agricole, la presidenza della
giunta, l'assessorato regionale all'agricoltura, utilizzando lo strumento
del Tavolo Verde di recente insediato. Siamo consapevoli di trovarci
di fronte ad una svolta storica rappresentata dall'allargamento dell'Unione
Europea, con il conseguente abbandono degli strumenti tradizionali
di garanzia dei prezzi e delle produzioni e se non si interviene con
una politica intelligente e flessibile, adeguata alle diverse condizioni
del mercato, gli effetti di questi cambiamenti comunitari si ripercuoteranno
sulle regioni meridionali ed in particolare sulla Calabria''. ''Dinanzi
a questi nuovi scenari - ha concluso - ed alle oggettive difficolta'
esistenti, Confagricoltura si rende disponibile, come per il passato,
anche in accordo con altre organizzazione di categoria, a dare un
fattivo contributo per il rilancio dell'agricoltura calabrese e per
la difesa dei legittimi interessi delle imprese agricole, che rischiano
di rimanere emarginata dai mercati nazionali ed esteri''. Coldiretti: “Riprogrammare le problematiche dell’agricoltura” 08/04 Le problematiche riguardanti il settore agricolo ''dovranno essere rimesse al centro della programmazione regionale''. A sostenerlo e' stato il presidente della Coldiretti Calabria, Pietro Molinaro. ''La Coldiretti - ha aggiunto Molinaro - e' pronta a riprendere il confronto diretto e trasparente con il nuovo Governo regionale, sul progetto complessivo che ho avuto modo di presentare agli allora candidati alla Presidenza della Giunta in occasione di un incontro con tutti i quadri dirigenti della Organizzazione. Il confronto con i canoni della concertazione progettuale dovra' avvenire nel tavolo agricolo costituito presso la Giunta''. Le problematiche del settore saranno discusse nel corso del Consiglio direttivo della Coldiretti in programma lunedi' prossimo a Lamezia Terme che oltre ad un' analisi politico-organizzativa del settore dovra' anche approvare il bilancio dell' associazione. Nell' occasione, Molinaro e il direttore, Sorbo, renderanno nota una lettera inviata al presidente eletto della Giunta, Agazio Loiero, che, e' scritto in una nota, ''oltre agli auguri di buon lavoro per l' elezione, declina alcune urgenze che si devono affrontare nell' immediato''. Sindaco di Corigliano. “Giusta la proroga per la pesca del novellame” 02/04 Il sindaco di Corigliano Calabro, Giovanni Battiglia Genova,
ha inviato un telegramma al ministro per le Politiche agricole e forestali,
Gianni Alemanno, in relazione alla proroga della pesca del novellame.
''Desidero ringraziarla - scrive Genova nel telegramma ad Alemanno
- per aver accolto le giuste istanze dei pescatori di Schiavonea di
Corigliano, decidendo la proroga di 15 giorni del termine fissato
per la pesca del novellame di sarda''. La richiesta di proroga avanzata
dai pescatori di Schiavonea era stata motivata col fatto che le avverse
condizioni atmosferiche hanno impedito la pesca del novellame non
solo a Schiavonea, ma nell' intera fascia ionica cosentina. Proroga di quindici giorni per la pesca del novellame. Soddisfazioni e critiche 01/04 Un'ulteriore proroga di quindici giorni per consentire l'esercizio
delle pesche tradizionali, bianchetto e rossetto in testa, a partire
dal prossimo 5 aprile: e' quanto ha stabilito il Sottosegretario alla
Pesca Paolo Scarpa Bonazza Buora, d'intesa con il Ministro Alemanno,
in risposta alle sollecitazioni giunte da numerose marinerie d'Italia,
soprattutto da parte di quelle pugliesi e calabresi. A darne notizia
e' una nota dello stesso ministero delle Politiche agricole e forestali.
A causa del maltempo, sottolinea la nota, la precedente concessione
e' stata, infatti, vanificata dai molteplici e prolungati fermi a
cui sono state costrette le imbarcazioni. Oliverio scrive al Ministro Alemanno per l’incentivazione della pesca al novellame 29/03 “Avvieremo tutte le iniziative necessarie affinché
un attività così importante quale è la pesca
del novellame per la flotta peschereccia di Corigliano e dell’intero
comprensorio possa essere sostenuta ed anzi incentivata, a partire
dall’immediato.” Fuda: “Nella zootecnia è necessario cambiare registro” 26/03 ''Ai candidati Abramo e Loiero, che ieri hanno avuto un incontro
importante in cui, parlando di agricoltura, hanno condiviso la necessita'
di giungere ad una programmazione concertata, ricordo che anche nel
campo della zootecnia e' necessario cambiare registro raccordando,
a livello regionale, le diversita' territoriali per caratteristiche
geografiche e per vocazioni''. E' quanto sostiene in una nota il presidente
della Provincia di Reggio Calabria, Pietro Fuda, dopo l'incontro avuto
con il presidente dell' Associazione Provinciale Allevatori reggina,
Domenico Tripodi. ''Nell' augurio - ha aggiunto - che le Province
calabresi possano svolgere al piu' presto il compito assegnato dalla
Legge regionale 34/02, che in materia di sviluppo agricolo e rurale
recupera ed amplia le funzioni ed i compiti amministrativi gia' attribuiti
dalla Legge regionale 9/1998, fino ad oggi completamente disattesa,
si rende necessaria la costituzione, a livello provinciale, di tavoli
di lavoro che permettano di esprimere il massimo coordinamento e la
massima guida a problemi cosi' importanti e dettagliati. Ricordo che,
durante il dibattito in Commissione Riforme, si e' posto ripetutamente
l' accento sulla tendenza degli assessori, di destra e di sinistra,
a farsi portatori dei problemi della provincia di appartenenza, forse
perche' meglio conosciuti. La necessita' di assicurare che gli assessori
regionali, a prescindere dal colore di appartenenza politica, potessero
farsi garanti di tutte le realta' territoriali, porto' alla proposta
di introdurre nella legge elettorale meccanismi che ipotizzavano una
quota di eletti su base regionale; ipotesi poi scartata per non creare
consiglieri regionali di serie A e di serie B''. ''Anche in questa
circostanza - ha proseguito Fuda - la risposta e' a portata di mano:
dare voce ai territori, e dunque maggiori competenze agli enti locali,
permettendo loro di garantire meglio le singole esigenze. Nel campo
zootecnico, come e' venuto alla luce durante l' incontro con Tripodi,
ci troviamo di fronte a due aree diverse, che richiedono due diversi
approcci a livello di politica regionale: la Calabria meridionale,
che ha una forte vocazione per la produzione di bovini da carne e
di ovocaprini, caratterizzata da piccole aziende, e dunque da una
frammentazione ed una conseguente dispersione sul territorio, e la
Calabria settentrionale, piu' vocata ai bovini da latte, con grandi
aziende, forti anche in tutte le relative filiere. Atteso che la Calabria,
come ben sanno Abramo e Loiero, avrebbe bisogno, innanzitutto, di
una forte spinta sulla zootecnia, per le naturali condizioni favorevoli
(basti ricordare i tanti tentativi di approccio al problema di Cremonini
e di Rosi, che le istituzioni regionali si sono fatti sfuggire), e'
altrettanto vero che la Regione deve adottare misure confacenti alle
reali necessita' dei territori, in modo da non sbilanciare gli interventi
a favore di un'area e a danno di un'altra. Misure che devono, quindi,
essere individuate e filtrate attraverso la garanzia delle istituzioni
e degli enti locali, e non affidate esclusivamente ad associazioni
di categoria che potrebbero tradursi in lobby, piccole o grandi, assicurando
gli interessi di pochi e perdendo di vista quelli della regione, che
avrebbe invece la possibilita' di crescere allontanandosi, una volta
per tutte, dalle logiche assistenzialistiche''. Il presidente della
Provincia di Reggio Calabria ha poi evidenziato che ''l' Apa reggina
ha rimandato al mittente regionale la prima stesura del programma
Sata 2005 , che, riducendo notevolmente il compenso per ovocaprini
e bovini da carne, costringerebbe veterinari e zootecnici a non erogare
l' assistenza al 96% delle aziende della nostra provincia (484 su
505), creando una serie di ripercussioni negative che porterebbero
ad una crisi irreversibile dell' intero settore. Dall' incontro e'
emersa anche la necessita' di accelerare ulteriormente il completamento
ed il potenziamento delle infrastrutture viarie, per facilitare il
servizio agli allevamenti sparsi sul territorio e consentire ai veterinari
di accettare la convenzione cosi' come avvenuto nelle altre province''.
''I fondi per la viabilita' rurale - ha concluso - uniti a quelli
per la zootecnia, devono prevedere interventi mirati, di filiera,
non disgiunti. Le leggi, se applicate, consentirebbero di lavorare
per potenziare un comparto cosi' importante per la nostra economia''. Agriturist festeggia i 40 anni della sua fondazione 25/03 ''I calabresi Rinaldo Chidichimo, Giovanni Martirano e Francesco
Amantea sono stati tra i costitutari, il 10 febbraio 1965, del gruppo
di dirigenti della Confagricoltura che firmarono, in Campidoglio,
a Roma, l' atto costitutivo dell' associazione Agriturist ''. A ricordarlo
e' il segretario regionale dell' Agriturist Calabria, Nunzio Lacquaniti.
Lacquaniti, in una nota, evidenzia che ''con quell' atto aveva inizio
il cammino dell' agriturismo italiano, allora soltanto un' idea ispirata
a modelli francesi e britannici, oggi una realta' che vede l' Italia,
unica in Europa e nel mondo, con una legislazione organica che lega
l' ospitalita' all' agricoltura, i prodotti del territorio alla tavola,
la rivalutazione del paesaggio all' accoglienza''. Il primo presidente
dell' Agriturist fu Simone Velluti Zati, imprenditore agricolo toscano,
che ha guidato l' associazione per 33 anni ed e' ormai riconosciuto
come il padre dell' agriturismo. Nel 1998 ha consegnato il testimone
a Riccardo Ricci Curbastro, produttore vitivinicolo in Franciacorta,
operatore agrituristico. Il quarantennale dell' Agriturist e' stato
celebrato a Roma alla presenza di Federico Vecchioni, presidente della
Confagricoltura. Quest' ultimo, nell' occasione, ha consegnato a Velluti
Zati il ''Menologio d' Oro'', riproduzione su medaglia dell' antico
calendario agricolo romano che la Confagricoltura attribuisce agli
imprenditori che piu' si sono distinti nella innovazione agricola
e nella azione sindacale. Riccardo Ricci Curbastro, presidente di
Agriturist, ha quindi premiato i costituenti dell' Associazione, e
altre personalita' che hanno contribuito alla sua crescita e al suo
prestigio, consegnando loro una delle trenta copie, numerate e firmate,
della pubblicazione che Agriturist ha realizzato per ricordare i propri
quarant' anni. ''Sono stati premiati, fra gli altri - e' scritto in
un comunicato - Rinaldo Chidichimo, primo segretario generale dell'
Associazione, che in seguito, nella veste di direttore generale della
Confagricoltura, ha sostenuto gli obiettivi dell' agriturismo impegnando
l' intera Confederazione nello sviluppo di questa attivita'; l' imprenditore
agricolo Francesco Amantea, il quale aveva, gia' alla fine degli anni
sessanta, elaborato e applicato un progetto di 'coltivazione' integrale
delle risorse territoriali di cui oggi riconosciamo la straordinaria
somiglianza con le politiche di sviluppo rurale promosse dall' Unione
Europea. Quindi Giovanni Martirano, oggi direttore dell' agenzia di
stampa Agrapress, e Piergiorgio Ortis, promotore di tantissime iniziative
per portare la gente a conoscere la campagna e l' ospitalita' dell'
agricoltura, a partire dalla campagna 'Cancelli aperti' del 1970 e
1971 che grande successo ha avuto in Calabria''. ''Questa felice intuizione
- ha sottolineato Francesco Macri', presidente degli imprenditori
agricoli calabresi - ha permesso negli anni di poter sviluppare anche
in Calabria il settore agrituristico con la costituzione della sede
regionale (1970) e successivamente con le sedi provinciali, diventando
un modello di sviluppo per le aziende collinari e per il recupero
di beni architettonici di interesse rurale, altrimenti abbandonati'' Rapporto Eurispes sull’agricoltura: I calabresi snobbano il biologico preferendo i prodotti locali 25/03 Nove calabresi su dieci acquistano prodotti tipici locali,
snobbando il biologico. Oltre il 63 per cento degli operatori economici
ha usufruito degli incentivi regionali, ma lamenta una congiuntura
economica sfavorevole. Tre le priorita' per lo sviluppo del comparto
secondo gli imprenditori: innovazione, potenziamento della rete distributiva
e protezione della tipicita' e della qualita' dei prodotti. E, intanto,
in Calabria si produce il 30,6 per cento degli agrumi del Paese. Sono
i risultati emersi dal Primo Rapporto sull'agricoltura in Calabria,
realizzato da Eurispes Calabria, che ha coinvolto 200 imprenditori
agricoli calabresi e 1.000 cittadini. Per il presidente dell'Eurispes
Calabria, Raffaele Rio, ''e' necessario favorire i processi di cooperazione
e di filiera per uscire dall'isolamento e competere sul mercato puntando
sulla produzione di qualita'''. ''La terziarizzazione dell'economia,
la differenziazione e segmentazione delle attivita' economiche, il
progresso tecnologico, l'ampliamento e la globalizzazione dei mercati
- ha dichiarato Rio - fanno da sfondo ad un cambiamento dell'intero
sistema agricolo calabrese. Non piu' semplice comparto produttore
di derrate alimentari, ma produttore di beni e servizi di qualita',
mirati ad esaltare il ruolo polivalente, assunto dall'agricoltura''.
Qualche dato emergente dal rapporto Eurispes: sono 194.600 le aziende
agricole presenti in Calabria secondo gli ultimi dati disponibili.
In cima alla graduatoria per incidenza percentuale, la provincia di
Cosenza con 69.295 unita' pari al 35,7 per cento del totale regionale;
seguono Reggio Calabria con 52.496 aziende agricole pari al 27%, Catanzaro
(17,9%), Vibo Valentia (10,1%) e Crotone (9,5%). Tuttavia, per comprendere
quale sia la distribuzione delle aziende agricole sul territorio,
e' necessario considerare anche un indicatore capace di mettere in
relazione il numero di unita' produttive con la popolazione residente.
Si tratta, in altre parole, del tasso di densita' imprenditoriale
relativo alle imprese agricole. Attraverso la lettura di questo indicatore,
emerge che a registrare la quota maggiore di imprese agricole ogni
1.000 abitanti e' la provincia di Vibo Valentia (111,6 per mille);
segue Crotone (106,6 per mille). Sotto la soglia del valore medio
calabrese, con poco piu' di 95 imprese ogni 1.000 abitanti (95,1 per
mille), si trovano le province di Cosenza (93,1 per mille), Reggio
Calabria (91,9 per mille) e Catanzaro (90,8 per mille). L’imprenditore Francesco Macrì confermato presidente di Confagricoltura Calabria 24/03 L' imprenditore Francesco Macri' e' stato confermato alla presidenza della Confagricoltura calabrese. L' elezione di Macri', che rimarra' in carica per il prossimo triennio, e' stata sancita al termine dell' assemblea dei delegati dell' organizzazione imprenditoriale agricola svoltasi a Catanzaro. Ai lavori dell' assemblea annuale, che ha eletto anche il nuovo consiglio direttivo, hanno partecipato, tra gli altri, il presidente nazionale di Confagricoltura Federico Vecchioni, il direttore generale Vito Bianco ed il componente di Giunta Carlo Siciliani, responsabile per i problemi del Mezzogiorno. ''La fiducia accordatami - ha sostenuto Macri' - impone un impegno maggiore rispetto al passato soprattutto a difesa delle vere imprese agricole che occupano e commercializzano e nello stesso tempo nei confronti della Regione. Con la collaborazione del consiglio direttivo - ha aggiunto il presidente di Confagricoltura - intendo guardare avanti, non solo per consolidare l' attuale situazione delle imprese, ma assisterle con supporti intelligenti e flessibili, adeguati alle condizioni di mercato ed alle mutate politiche comunitarie e nazionali''. ''Il nostro sindacato - ha affermato ancora Macri' - deve rappresentare qualcosa in piu', favorendo un processo di fidelizzazione che rafforzi lo spirito di appartenenza dei nostri associati, garantendo nel contempo servizi sempre piu' efficienti che possano divenire un punto di riferimento per tutti gli agricoltori calabresi''. Per il leader della Confagricoltura calabrese, inoltre, esiste ''la necessita' di rafforzare il confronto tra i rappresentanti del mondo imprenditoriale e le istituzioni al fine di definire strategie di intervento integrate e condivise, atte soprattutto a calibrare azioni mirate rispetto ai principali problemi dei diversi sistemi produttivi dei vari territori. Cio' che e' auspicabile e' la stabilita' politica della Giunta regionale per l' intera legislatura ed una stretta sinergia operativa con il Consiglio regionale, affinche' la Regione nel suo complesso risponda alle nuove esigenze del mondo agricolo''. Il pecorino crotonese a Geo & geo del 30 marzo 24/03 Le tecniche di produzione del pecorino crotonese saranno illustrate
nel corso della trasmissione televisiva Geo&Geo, condotta da Sveva
Sagramola, che andra' in onda il 30 marzo alle 17,30 su Raitre. La
trasmissione televisiva rientra nell'ambito delle iniziative della
Coldiretti della Calabria per la promozione dei prodotti locali. Nel
corso della trasmissione si parlera' anche della preparazione di un
timballo del marchesato che prevede l' utilizzo del formaggio crotonese
nonche', l' illustrazione di abbinamenti per la degustazione del formaggio
al quale, il pascolo crotonese conferisce qualita' e profumi particolari.
Saranno in studio ad illustrare questa parte Roberto Torchia e Franco
Russo. Durante il programma ci sara' anche il maestro orafo Michele
Affidato con le sue creazioni uniche nel loro genere, che spaziano
dall' oreficeria antica e moderna a quella dell' arte sacra. Il maestro
Affidato, presentera' nel corso della trasmissione ''l' infilatura
di perline in un centro collana di fattezze bizantine'' una lavorazione
unica in Italia. Le creazioni che proporra' il maestro Affidato, saranno
tutte di oreficeria antica in stile Magno Greco - Bizantino, e tutte
realizzate a mano. Nel corso del programma saranno messi a disposizione
dell' utenza televisiva dei numeri di centralino per ogni genere d'informazione
sul contenuto della trasmissione ed ogni altra informazione utile
che vedra' la presenza di Marina Mazzei della Coldiretti calabrese. Vecchioni (Confagri) “Colmare il gap strutturale del sud. Ridurre la politica dei costi” 23/03 ''L' agricoltura meridionale risente di una parte delle criticita'
che sono relative al sistema primario in tutto il Paese e, in piu',
ha dei gap strutturali che devono essere colmati''. Lo ha detto Federico
Vecchioni, presidente nazionale di Confagricoltura, partecipando all'
assemblea annuale dell' Unione agricoltori della Calabria che si è
svolta a Catanzaro. ''In questi giorni - ha aggiunto Vecchioni - Confagricoltura
si sta attivando in sede nazionale e in sede comunitaria per una serie
di scadenze, alcune delle quali di breve periodo come l' applicazione
della riforma della politica agricola comunitaria e delle organizzazione
comuni di mercato, in particolare quella relativa all' olio d' oliva
che in Calabria ha una ricaduta importante e significativa. Nel contempo
ci stiamo occupando anche del tema relativo alle risorse, che l' Unione
europea ha stabilizzato fino al 2013 ma che vedono anche la necessita'
di programmare il periodo 2007-2013 per i Por e per i piani di sviluppo
rurale. Si tratta di un capitolo importante di risorse che devono
rimanere a disposizione del settore in un processo che deve vedere
la Confagricoltura attiva sotto il profilo delle progettualita'''.
Oliverio: “Ultimare i lavori della condotta idrica del Savuto” 22/03 “E’ necessario accelerare per quanto più
è possibile i lavori di ripristino della condotta per l’irrigazione
dei campi del Savuto”. Lo sostiene il Presidente della Provincia,
Mario Oliverio, che si è rivolto direttamente ai responsabili
del Consorzio di bonifica del Lametino da cui dipendono le squadre
che stanno riparando il sistema idrico che serve la zona agricola
a cavallo tra Nocera Terinese e Campora, danneggiato un mese addietro
dalla tracimazione del fiume Savuto. “Raccolgo il grido d’allarme
dei coltivatori della zona, preoccupati per l’esito di un raccolto
che potrà essere del tutto compromesso se non verrà
adeguatamente irrigato il seminato- ha precisato l’onorevole
Oliverio-. I problemi per le colture del Savuto sono alcuni fra i
tanti che registrano le attività economiche e produttive in
seguito al maltempo delle scorse settimane e per la risoluzione dei
quali si sta lavorando su più fronti. La cipolla rossa della
zona, apprezzata e rinomata non solo in Calabria, è un vero
e proprio patrimonio che non può essere in alcun modo intaccato.
Pertanto, la Provincia di Cosenza, che riconosce in questo tipo di
coltivazione una punta di eccellenza ed una specificità produttiva
da salvaguardare e tutelare in ogni modo, si unisce al giusto appello
dei coltivatori della zona chiedendo uno sforzo suppletivo, se dovesse
rendersi necessario, per mettere in condizione la condotta idrica
di funzionare al più presto. Per scongiurare, si tenga inoltre
presente, anche il collasso economico di una realtà produttiva
che seppure di non vaste dimensioni, rappresenta fonte di reddito
per alcune decine di famiglie”. Il 23 assemblea della Confagricoltura calabrese con il presidente Vecchioni 21/03 Il presidente nazionale di Confagricoltura, Federico Vecchioni,
assieme al direttore generale Vito Bianco e a Carlo Siciliano, componente
della Giunta confederale e responsabile per i problemi del Mezzogiorno,
sara' mercoledi' 23 marzo a Catanzaro per partecipare ai lavori dell'
assemblea della Confagricoltura calabrese. ''Il rinnovo degli organi
sociali - ha affermato il presidente di Confagricoltura Calabria,
Francesco Macri' - rappresenta un appuntamento tra i piu' importanti
nella vita sindacale della nostra organizzazione. La partecipazione
del presidente Vecchioni, che tra l' altro e' il piu' giovane presidente
della storia centenaria di Confagricoltura sta a rappresentare una
forte volonta' affinche' l' agricoltura del Mezzogiorno svolga un
ruolo di primo piano per cio' che rappresenta sul piano delle grandi
produzioni e dell' occupazione''. Nel corso dell' assemblea - e' detto
in un comunicato - saranno inoltre delineati gli scenari e le prospettive
strategiche che l' organizzazione dovra' attuare nel prossimo periodo.
Alemanno: “Forte impulso dai contratti di distretto agroalimentare” 21/03 ''Nel decreto sulla competitivita' abbiamo inserito la figura
dei contratti di distretto agroalimentare, cioe' la possibilita' di
finanziare progetti sul territorio per valorizzare le identita' e
le specificita' di territori come quello calabrese''. Lo ha detto
Gianni Alemanno, ministro per le Politiche agricole, parlando con
i giornalisti a Catanzaro. ''La Regione Calabria, in questo senso
- ha aggiunto il ministro - aveva gia' previsto l' istituzione dei
distretti agroalimentari di qualita'. Adesso, dopo la decisione del
Governo si mette in campo una possibilita' molto importante per un'
agricoltura volta alla qualita' come quella calabrese''. Ass. Dima: “Approvato il piano delle aree rurali della Sibaritife” 15/03 Il Piano integrato per le aree rurali (PIAR) della Sibaritide
e dello Jonio e' stato approvato, in via definitiva, dal direttore
generale del Dipartimento agricoltura della Regione Calabria. Il progetto
punta alla valorizzazione e alla promozione dell'area altamente vocata
sotto il profilo rurale: Cassano e' il comune referente di tale progetto.
Lo ha reso noto l'assessore regionale Giovanni Dima. ''I piani integrati
– ha osservato Dima - sono finalizzati alla valorizzazione delle
aree rurali attraverso l'attuazione di procedure concertative, caratterizzate
dal coinvolgimento nella fase di progettazione e di elaborazione dei
piani stessi, di soggetti pubblici, comuni e comunita' montane, privati
e imprenditori locali. Ci troviamo di fronte a uno strumento che,
parte integrante del POR Calabria, punta alla valorizzazione delle
aree rurali regionali attraverso il coinvolgimento dei soggetti attivi
del territorio, alla promozione di quest'ultimo e alla creazione di
un sistema di sviluppo che, partendo dal basso, persegue l'obiettivo
della crescita economica e sociale dei comprensori. Siamo consapevoli
– ha aggiunto Dima - di aprire una nuova stagione di sviluppo,
che vedra' coinvolti la Regione, i Comuni della Sibaritide e dello
Jonio, che insieme dovranno individuare le procedure piu' consone
e gli obiettivi piu' realistici da perseguire e da raggiungere al
fine di avviare il rilancio delle aree rurali''. Coldiretti: “Contro l’uso illegale dell’olio di colza ridurre le accise sul Biodiesel. Ne giova l’ambiente” 14/03 ''Con il biodiesel ottenuto da coltivazioni come il colza e
il girasole e' possibile ridurre dell'80 per cento le emissioni di
idrocarburi e policiclici aromatici e del 50 per cento quelli di particolato
e polveri sottili, principali responsabili dello smog in citta'''.
E' quanto afferma la Coldiretti, in riferimento alla notizia che in
Trentino nei supermercati e' quasi introvabile l'olio di colza da
cucina perche' gli automobilisti lo usano come carburante nelle vetture
diesel. Se in questo caso – spiega la Coldiretti - si tratta
di una pratica illegale perche' vengono evase le accise fissate dal
fisco per il carburante da autotrazione e' senza dubbio vero che l'aumento
record del prezzo del petrolio aumenta la competitivita' economica
dei combustibili ecologici nei confronti dei derivati del greggio
che nel caso del biodiesel contribuiscono anche al raggiungimento
degli obiettivi del protocollo di Kyoto con la riduzione di circa
2,5 chilogrammi di anidride carbonica per ogni chilogrammo utilizzato.
A differenza dell'olio di colza ad uso alimentare venduto nei supermercati
che, oltre a problemi di ''odore'' secondo pareri tecnici potrebbe
causare problemi alle autovetture, il biodiesel - sottolinea la Coldiretti
- deriva dall'esterificazione degli oli vegetali ottenuti da colture
come il colza e il girasole ed e' molto diffuso in Paesi come la Francia
dove un proprietario di auto Coldiretti: “Subito le norme sulla rintracciabilità degli alimenti” 12/03 ''Stringere i tempi per l' entrata in vigore delle nuove norme
sulla rintracciabilita' obbligatoria degli alimenti, cosi' come previsto
dalla legge del n. 204 del 3 agosto 2004 che impedisce di 'spacciare'
come italiani prodotti provenienti da altri continenti''. Lo afferma
Francesco Giovinazzo, presidente della Coldiretti di Reggio Calabria.
''Le truffe alimentari - sostiene Giovinazzo - oltre a mettere a repentaglio
la salute dei consumatori, minacciano la produzione agrumicola tipica
e genuina con gravi ripercussioni sulle diverse economie locali''.
Anche secondo il direttore provinciale dell' associazione agricola
reggina ''e' necessario evitare che vengano organizzate truffe alimentari
ai danni dei consumatori che disconoscono i passaggi di filiera dei
prodotti che arrivano sulla tavola. Per tale ragione e' piu' che mai
urgente rendere esecutiva la legge sull' etichettatura obbligatoria
degli alimenti garantendo la conoscibilita' al consumatore del luogo
di origine e delle diverse fasi di lavorazione degli stessi''. Gugliemelli (Isfa) “I produttori silani possono risolvere la crisi della patata” 11/03 Sulla crisi che investe il settore della patata silana e' da
ritenere ''una parziale buona risposta'' quella data dal Ministro
Alemanno che, aderendo alla sollecitazione dell' assessore regionale
all' agricoltura Giovanni Dima, ha disposto che i quantitativi di
prodotto che non hanno trovato sbocco sul mercato pare saranno trasformati
in fiocchi in Abruzzo per essere poi destinati ad aiuti alimentari
a favore di popolazioni bisognose. Lo afferma Franco Guglielmelli,
presidente dell' Istituto Isfa-Reis ed esperto in economia dei mercati
agricoli. ''Considerare parziale la positivita' della risposta, se
confermata, - prosegue Guglielmelli - e' dovuto al fatto che queste
crisi sono ricorrenti, anche se non sempre si arriva al ritiro pubblico
e che il provvedimento ministeriale rappresenta il tampone a una situazione
di emergenza che pero' non rimuove in alcun modo le cause che l' hanno
determinata. Per cui, non affrontando le ragioni strutturali che ne
sono origine, ci vuole poco a prevedere che nuove difficolta' di mercato,
cosi' come avvenuto in passato, si ripresenteranno in futuro''. ''Allora
il problema da porsi e' - si chiede il presidente dell' istituto Isfa-Reis
- perche' questo stato di cose in Calabria non viene risolto una volta
per tutte? Perche' da una parte si continuano a impiegare tanti soldi
pubblici e dall' altra si va avanti nella precarieta' e nella insicurezza,
quando sarebbe piu' conveniente per tutti, sia in termini economici
sia in termini sociali, lavorare per ottenere una condizione di efficienza
e di premialita' di mercato portando a redditivita' costante l'intero
comparto della Patata della Sila?''. Per Guglielmelli ''tuttavia,
il mondo dei produttori silani di patate non puo' risolvere i suoi
problemi se non vi e' a monte una assunzione di responsabilita' della
Regione che diverra' co-protagonista nella fase immediatamente successiva.
Allora la domanda che va rivolta con assoluta priorita' all'ambito
pubblico, e dunque in primis all'Assessorato all'Agricoltura in uno
con l'Assessore Dima, ma anche alle forze politiche che si contrappongono
nella competizione elettorale in corso e' cosa si intende fare (o
si chiede che venga fatto) per porre fine a questa situazione paradossale?
Sapendo che, se ci si muove con assoluta tempestivita', alcuni interventi
iniziali, con i conseguenti primi positivi risultati, - conclude Guglielmelli
- possono essere gia' in atto nella prossima campagna di vendita,
ovvero nel settembre/ottobre 2005''. Le arance italiane sulle tavole giapponesi. Tolto l’embargo 09/03 Il Sol Levante arricchisce il proprio paniere alimentare di
un'altra tipicita' tutta made in Italy. Le prime ad aprire la strada
sono le arance Tarocco, ma le intenzione del ministro delle Politiche
agricole, Gianni Alemanno sono ancora piu' ambiziose. Dopo aver superato
i rigidi controlli fitosanitari nipponici, l'obiettivo e' di ''aggiungere
presto l'export di kiwi e pere''. Resta, comunque, il fatto che finalmente,
grazie al via libero di un decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale
giapponese, si apre un mercato finora precluso, dal divieto di importazione,
a causa della difficolta' di eliminare le larve della 'mosca mediterranea':
un piccolissimo 'infestante' tanto fastidioso, ma, quanto basta, per
bloccarne la commercializzazione. A beneficiare di questo nuovo successo
all'estero dell'agroalimentare nostrano e', piu' di tutti, la Sicilia:
terra di sole e di sapori genuini, ma soprattutto patria dell'arancia
con oltre il 60% del prodotto seguita con il 30%, al di la' dello
Stretto, dalla vicina Calabria. Nell'isola sono presenti sia quelle
bionde, come le 'navel', le 'navelina', la 'Washington navel', sia
le sanguigne: moro, sanguinello, e la tarocco. Ed e' proprio quest'ultima,
che esteticamente si presenta di un brillante color arancio con sfumature
rosso granato, a rappresentare il 50% della produzione italiana .
A seguire le Navel con il 17%, il Biondo Comune con il 15%, Moro e
Valencia entrambe con il 5%. Non puo' non nascondere la propria soddisfazione
l'assessore all'agricoltura della Sicilia, Innocenzo Leontini che
rileva come sia ''un grande passo in avanti per l'economia siciliana,
che avra' delle ottime ricadute in ambito occupazionale, grazie all'espansione
reale del mercato agrumicolo''. Secondo il direttore del Consorzio
Aop Sicilia, Rosario Provino ''esportare le arance in un nuovo mercato
e' una buona notizia ma dovremo puntare soprattutto su quel che abbiamo
di piu' prezioso e cioe' su la qualita' e la particolarita' del nostro
prodotto per superare chi e' gia presente''. E si tratta di una concorrenza
non poco temibile visto che sui banchi di frutta giapponesi sono gia'
presenti da tempo arance prodotte in California e Sud Africa. ''Sono
Paesi che hanno gia' fatto le loro conquiste - spiega Provino - noi
dobbiamo ancora creare un mercato''. Ma l'aspetto piu' delicato che
i produttori dovranno affrontare e' quello delle distanze. ''Non siamo
proprio dietro l'angolo - rileva il presidente della Coldiretti Sicilia,
Giuseppe Guastella - ma le arance possono essere la Ferrari dell'agricoltura
italiana ed e', quindi, necessaria una svolta nell'associazionismo
per abbattere i costi di trasporto perche' inviare circa 22 mila chili
di merce in Giappone in container refrigerati che assicurano la qualita'
all'arrivo, puo' costare anche 3.000 euro, costo che lievita - aggiunge
- nel caso si utilizzi il trasporto aereo''. Restano quindi solo le
vie del mare con una sola avvertenza: abituarsi a aspettare che il
carico giunga a destinazione dopo 20-30 giorni. Cia: “In Calabria l’agricoltura è in ginocchio. Danni pe milioni di euro” 08/03 Il maltempo continua a far sentire i suoi pesanti effetti sull'agricoltura.
Nel Sud, ma soprattutto in Calabria, si sono registrati danni per
milioni di euro. Colpite non solo le colture (ortaggi, alberi da frutta),
ma anche le strutture agricole (in particolare serre e stalle) e in
special modo la zootecnia che e' a rischio sopravvivenza. A sottolinearlo
e' la Confederazione italiana agricoltori che sta seguendo con attenzione
l'evolversi della situazione attivando sul territorio centri di assistenza
per gli agricoltori e gli allevatori colpiti dalle conseguenze delle
abbondanti nevicate e piogge e dall'eccezionale ondata di freddo.
Tuttavia il quadro piu' critico al momento, secondo la Cia, si registra
in molte zone agricole della Calabria dove le intemperie hanno provocato
ingenti danni sia al comparto ovicaprino che a quello bovino. Molti
animali sono morti per il freddo, altri per il crollo di stalle e
capannoni, mentre migliaia di capi rischiano di morire per l'impossibilita'
di essere alimentati. Numerose aziende zootecniche calabresi stanno,
inoltre, esaurendo le scorte di foraggio e mangime. Nelle zone interne
e montane, dove la zootecnia rappresenta l'unica fonte di reddito,
sono numerose le imprese isolate da diversi giorni e che rischiano
di vedere i loro animali morire per stento.Questi danni - conclude
la Confederazione - rendono ancora piu' complesso lo scenario della
zootecnia calabrese che gia' vive un momento di grande incertezza
con gli imprenditori che a causa di emergenze climatiche sanitarie,
come la Lingua Blu, vedono calare i redditi e diminuire sempre di
piu' la loro competitivita' sui mercati. Da domani a Bologna “La Calabria è servita” 08/03 Degustazione e presentazione di prodotti tipici della gastronomia
e del turismo, menu' a tema in tre ristoranti: e' 'La Calabria e'
servita', che da domani a sabato portera' a Bologna le piccole e medie
imprese del Crotonese e del Cosentino, in una manifestazione promossa
da 'E'-group' e dal 'Club dei Sapori'. Al centro commerciale Conad
Leclerc per quattro giorni e' prevista la degustazione di prodotti
tipici (dal peperoncino alla sardella in salamoia, dalle salse ai
vini, fino all'olio calabro e i formaggi dop), oltre alla presentazione
di localita' ed offerte turistiche per la prossima stagione estiva.
In tre ristoranti ('Nonno Rossi' domani e giovedi', 'La Bottega di
Franco' venerdi', e 'Antichi sapori di Bologna' sabato) saranno invece
proposti menu' 'calabresi' a prezzo fisso, entro 35 euro bevande comprese,
dagli chef del Centro regionale di formazione professionale di San
Giovanni in Fiore (Cosenza). Alla presentazione dell'iniziativa, che
si e' tenuta nella sede dell'Ordine dei giornalisti, hanno partecipato
i presidenti di Bologna Turismo, Aldo Bacchiocchi (che ha auspicato
piu' scambi con altre realta' regionali) e dell'Associazione giornalisti
agroalimentari Roberto Zalambani, e il rappresentate della delegazione
del Club dei Sapori Giulio Biasion. Non sono potuti intervenire invece
i rappresentanti di 'E'-group', bloccati in Calabria per problemi
di viabilita' dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria. Coldiretti: E’ allarme nelle campagne, danni a colture, serre e stalle 08/03 Migliaia di alberi da frutta (pesche, albicocche, nettarine, agrumi) nella piana di Sibari piegati sotto il peso della neve che ha distrutto centinaia di serre di ortaggi (cavoli, insalate, finocchi, ecc.), allevamenti di mucche, pecore e capre isolati senza foraggi per lalimentazione e animali morti per fame e freddo. E' questo il primo bilancio dei danni tracciato dalla Coldiretti per l'ondata di maltempo che si e' riversata con particolare intensita' in Calabria, dal Pollino alla Sila, dove in provincia di Cosenza a causa delle frane molte famiglie agricole rischiano di perdere le loro case e le strutture aziendali situate in zone a rischio. Una situazione - sottolinea l'organizzazione agricola - favorita dal degrado e dall'abbandono che hanno messo in atto da anni un processo di erosione che il maltempo di questi giorni ha accentuato. Nelle Valli del Crati e dell'Esaro problemi ai frutteti, mentre l'isolamento degli animali nelle zone interne impedisce la consegna del latte con una conseguente perdita del prodotto che dura da tre giorni per un quantitativo di circa 4-5000 quintali, che potrebbero però aumentare se la situazione di isolamento permarrà ulteriormente. A Longobardi e Aiello Calabro si registrano in alcuni allevamenti la morte di pecore e capre per il freddo e la fame, mentre in Sila si e' aggravata la situazione delle strutture per gli allevamenti e molte stalle risultano danneggiate fortemente e inagibili per gli animali e per cui occorre realizzare ricoveri di emergenza per evitare che il freddo li uccida. Sempre nella zona silana con il crollo dei magazzini ortofrutticoli e' a rischio il raccolto delle patate che e' stato stoccato dal mese di novembre. Anche la viabilita' interna e' fortemente compromessa rendendo impossibile raggiungere molte aziende agricole e strutture zootecniche delle zone interne. La Coldiretti ha attivato le proprie strutture sul territorio per raccogliere le esigenze piu' immediate delle imprese agricole e per realizzare una mappa aggiornata della situazione in costante evoluzione. L'organizzazione agricola sollecita le istituzioni regionale ad attivare tutte le necessarie procedure per la proclamazione dello stato di emergenza considerata la calamita' naturale rappresentata da uno degli inverni piu' freddi degli ultimi venti anni. Per la neve quattromila ovini rischiano di morire di fame 08/03 Quattromila ovini rischiano di morire in alcuni centri della provincia di Cosenza perche', a causa delle abbondanti nevicate, non e' possibile garantire le forniture di foraggio. La situazione piu' critica si registra ad Acri e nei centri della presila cosentina, dove la scorsa notte ci sono state abbondanti nevicate. L' Amministrazione comunale di Acri ha chiesto l' intervento della Protezione civile e della Prefettura di Cosenza per fronteggiare l' emergenza ed attuare provvedimenti urgenti in favore degli allevatori. Da stamane sono in funzione 20 mezzi spalaneve del Comune di Acri e della provincia di Cosenza. Ha nevicato per tutta la notte anche nei paesi italo albanesi, da San Demetrio Corone a San Giorgio Albanese. Emergenza degli allevatori: Il maltempo ha messo in ginocchio le aziende 07/03 ''E' emergenza maltempo per l' agricoltura calabrese, con la
zootecnia che e' tra i settori piu' danneggiati dall' eccezionale
ondata di maltempo che in questi giorni sta colpendo la Calabria''.
A sostenerlo e' l' Associazione regionale allevatori della Calabria
che, in una nota, chiede l' adozione degli interventi previsti dal
decreto sulla crisi di mercato rendendo, inoltre, possibile l' accensione
di mutui senza intaccare il patto di stabilita'. ''A provocare danni
- afferma il presidente Franco Barretta - non e' solo la neve e il
freddo, in alcune zone le copiose piogge hanno provocato smottamenti
dei terreni agricoli e hanno seriamente compromesso i raccolti e le
strutture aziendali. Il quadro e' preoccupante. Il maltempo ha provocato,
infatti, ingenti danni sia al comparto ovicaprino che a quello bovino.
Molti animali sono morti per il freddo, altri per il crollo di stalle
e capannoni, mentre migliaia di capi rischiano di morire per l 'impossibilita'
di essere alimentati''. ''Numerose - afferma Barretta - sono le aziende
zootecniche che stanno esaurendo le scorte di foraggio e mangime.
Nelle zone interne e montane, dove la zootecnia rappresenta l' unica
fonte di reddito, molte aziende isolate da diversi giorni rischiano
di vedere i loro animali morire per stento. Stesso discorso vale per
il latte il cui trasporto, proprio a causa dell' impraticabilita'
delle strade di campagne ha fatto registrare notevole difficolta'.
Un gran numero di allevatori si sono cosi' trovati nell' impossibilita'
di consegnare il prodotto, molto del quale e' andato distrutto''.
Per il presidente dell' Ara ''questi danni rendono ancora piu' complesso
lo scenario della nostra zootecnia che gia' vive un momento di grande
incertezza con gli imprenditori. La situazione resta ancora molto
critica e le aree interne e di montagna sono senz' altro quelle che
stanno soffrendo di piu'''. A Sanremo successo delle iniziative promozionali calabresi 07/03 Tra i tanti successi del 55/mo Festival di Sanremo e' da registrare
senz' altro l' edizione 2005 di 'Calabria in Festival', tra i tradizionali
appuntamenti di promozione della Calabria in coincidenza di grandi
eventi come quello della manifestazione canora nazionale. Quest' anno
a Sanremo la Regione ha inteso far conoscere e valorizzare il marchio
Calabria, dando spazio ai prodotti tipici dell' agricoltura e alla
cucina calabrese. Cosi durante la manifestazione, a cura dell' Arssa
con la maestria degli chef del Centro Florens di San Giovanni in Fiore
(Cs), si e' potuto far gustare nel corso delle cinque serate, ai giornalisti
accreditati al Festival e agli ospiti che si sono avvicendati nella
Sala stampa dell' Ariston, alcuni piatti tipici significativi delle
cinque province calabresi: dai maccheroni dei Tre colli con peperoncino,
ai maltagliati con sardelline e alici dello Jonio, alla zuppa di ceci
della Sila, alle penne al tonno di Pizzo, al risotto ai profumi dello
stretto con bergamotto e gamberi, accompagnati da salumi e formaggi,
da dolci tipici, con vino e acqua di Calabria. L' iniziativa e' stata
resa possibile grazie alla spontanea disponibilita' di Raiuno, consolidando
un rapporto tra la Regione Calabria e la Rai, che in questi ultimi
anni ha permesso di far parlare sempre piu' spesso delle straordinarie
risorse naturali e delle produzioni di qualita' calabresi, che l'
Assessorato regionale all' Agricoltura intende a buon ragione promuovere.
Insieme alla Regione Calabria quest' anno le Associazioni agricole
di categoria Coldiretti, Confagricoltura e Cia hanno avuto modo di
far conoscere il proprio impegno in un settore considerato strategico
per l' economia regionale. Un successo testimoniato da tante attestazioni
favorevoli da parte della stampa accreditata al Festival. Oltre a
questa iniziativa la Calabria e' stata presente a Sanremo con una
degustazione pubblica di prodotti, offerti dal G.al.Kroton, nel corso
della manifestazione 'Festival Arti e Costumi' in collaborazione con
l' Associazione culturale di oriundi ''Magna Grecia'', presieduta
da Giovanni Iuliano. Coldiretti “Per il maltempo in calo del 30% la produzione della mimosa” 07/03 ''La produzione di mimose destinate tradizionalmente ad essere
donate in occasione della festa della donna e' prevista quest' anno
in calo del 30% a causa del maltempo e del freddo intenso che hanno
causato un ritardo della fioritura nel Ponente Ligure dove, nei tipici
terrazzamenti che si affacciano sul Tirreno, viene ottenuto tre quarti
del raccolto nazionale''. E' quanto sostiene in una nota la Coldiretti
della Calabria che, in occasione della Festa di domani, rivolge un
augurio a tutte le donne. ''Saranno comunque quasi quindici milioni
- prosegue la nota della Coldiretti - i mazzetti del curioso fiore
giallo offerti alle italiane. Un acquisto 'ambientalmente corretto'
perche' si tratta di una coltivazione realizzata in zone collinari
svantaggiate con tecniche sostenibili dal punto della salvaguardia
del territorio. Il prezzo pagato all'imprenditore agricolo nelle zone
di produzione si aggira sui 6-7 euro al chilo, un valore che si moltiplica
piu' volte al consumo dove viene venduto a costi che variano a seconda
del tipo di confezione e del luogo: dal rametto di 2-3 euro al mazzo
di 15 euro. Una spesa che puo' essere ottimizzata se si seguono alcune
semplici regole di conservazione per evitare il disseccamento veloce''.
''Si consiglia - aggiunge la Coldiretti - di tagliare quanto prima
gli steli che devono rimanere per due ore in acqua pulita e inacidita
con due gocce di limone. Vanno quindi collocati in piena luce e mantenuti
in ambiente fresco e umido perche' la mimosa rilascia molta acqua
attraverso la traspirazione e bisogna evitare che la grande perdita
di liquidi faccia seccare rapidamente il fiore. La mimosa simboleggia
la determinazione, la concretezza e allo stesso tempo la sensibilita'
delle donne e per questo e' stata scelta come simbolo universale della
loro festa. La mimosa e' coltivata in Italia da circa 2000 imprese
su una superficie di quasi 600 ettari di terreno dai quali si ottengono
annualmente circa 120 milioni di steli raccolti soprattutto in Liguria
e destinati anche all'esportazione in Francia, Svizzera e Paesi del
Nord Europa''. ''La mimosa - conclude la nota - venne introdotta in
Europa intorno al 1820 e con il passar del tempo riusci' ad adattarsi
molto bene al clima Italiano, soprattutto nelle zone temperate come
la Liguria. Nei paesi d'origine come Sud America e Australia dove
e' considerata fiore nazionale, la mimosa raggiunge i 30 metri di
altezza, in Europa, invece, al massimo 10 metri''. Successo delle aziende calabresi all’ “Agrifood” di Verona. 04/03 Stanno riscuotendo un grande interesse le aziende agroalimentari
della Calabria presenti ad Agrifood a Verona. Per la Calabria si va
dai formaggi, alla liquirizia, ai salumi Dop, all’olio e al
vino, al miele e all’ortofrutta ed ancora bergamotto e patate
della sila e prodotti trasformati l’eccellenza produttiva di
tutte le province. “È la prima fiera che guarda al Made
in Italy nella sua globalità abbandonando le vecchie rotture
settoriali e corporative che il mercato non capisce, per inaugurare
invece una formula che porta il prodotto di qualità fuori dalla
nicchia e lo proietta definitivamente nella logica d’impresa
in una prospettiva al dialogo tra i soggetti della filiera”
ha affermato il presidente della Coldiretti Paolo Bedoni in occasione
del nuovo Salone dedicato al “prodotto agroalimentare di qualità”
che si propone come una rappresentazione completa del mercato con
la presenza di tutte le componenti di una “filiera allargata”.
Un evento fieristico come Agrifood che vede la presenza di primarie
imprese calabresi. Il Presidente Regionale della Coldiretti della
Calabria, Pietro Molinaro, presente a Verona con un nutrito numero
di imprenditori e dirigenti ha affermato che “è un’occasione
stimolante per il tessuto produttivo della Calabria che si affaccia
al mercato per dialogare in modo diretto e senza intermediazioni di
sorta con gli altri soggetti della filiera”. Un appuntamento
che “porta l’impresa al mercato”, mette alla prova
la sua abilità nella vendita diretta, ma anche la sua capacità
di dialogare con l’industria, con la distribuzione, con la ristorazione,
la gastronomia e anche con i media ai quali affida i suoi messaggi
e rappresenta le sue potenzialità. È l’agricoltura
che non produce solo “materia prima”, come si diceva una
volta, ma prodotti ad alto valore aggiunto perché sono espressione
di cultura, conoscenza, professionalità. Un valore aggiunto
per il Made in Italy alimentare sul quale ricostruire la coesione
tra i vari soggetti della filiera con l’indicazione in etichetta
dell’origine dei prodotti alimentari, a favore della quale sono
arrivati importanti consensi nell’ultimo Consiglio dei Ministri
agricoli europei. Dall’impresa agricola l’industria e
la distribuzione devono pretendere qualità e competitività,
ma dall’industria l’impresa agricola - queste le motivazioni
degli imprenditori calabresi - deve pretendere che si impegni a valorizzare
il prodotto agricolo italiano. È il consumatore a volerlo.
Uno sforzo congiunto da fare insieme, visto e considerato che disponiamo
di una varietà di risorse territoriali uniche al mondo. Imprenditori
e dirigenti della Calabria hanno partecipato al convegno “il
marchio dei marchi per il made in Italy alimentare” moderato
da Fabrizio Del Noce con il presidente Paolo Bedoni, Gianluca Rana
e Davide Paolini esperto di gastronomia. Ventisei aziende agroalimentari calabresi alla Fiera di Verona 02/03 Ventisei aziende agroalimentari calabresi, grazie all' impegno
della Coldiretti, parteciperanno a Verona, da domani e fino al 6 marzo,
ad Agrifood 2005 il ''salone internazionale del prodotto agroalimentare
di qualita''' un evento biennale sui prodotti agroalimentari. ''L'
obiettivo - ha sostenuto il presidente della Coldiretti, Molinaro
- e' quello di promuovere il prodotto agroalimentare di qualita',
la Regione e il territorio di origine, i nuovi modelli di vita in
campagna e le straordinarie potenzialita' dell' agricoltura rigenerata''.
La Calabria proporra', in linea con l' impostazione di Agrifood, le
proprie produzioni per aree tematiche al fine di coinvolgere e motivare
la partecipazione del grande pubblico e dei consumatori. Le imprese
saranno raggruppate nei padiglioni per tipologia produttiva, il fulcro
sara' il Salone del Made in Italy nel quale ci saranno anche le imprese
calabresi con i loro prodotti di eccellenza e il loro legame con il
territorio. Ciascun comparto, sara' firmato da un esperto di fama
che sara' un vero e proprio testimonial. L' interesse della Coldiretti
della Calabria, e' scritto in una nota, si e' concentrata su tutte
le aree tematiche e pertanto tutte le imprese calabresi presenti,
proporranno in questa primaria vetrina internazionale le proprie produzioni.
Il direttore regionale della Coldiretti, Sorbo, presente insieme a
Molinaro, agli imprenditori espositori e a tutti i dirigenti delle
Federazioni a Verona ha affermato che con la presenza ad Agrifood,
''intendiamo dare una grande e pratica visibilita' al progetto di
'Campagna Amica' che deve uscire dalla fase dei mercatini per giungere
alla fase dei mercati''. Sottoscritto il nuovo contratto agricolo provinciale 01/03 Le organizzazioni datoriali e i sindacati di categoria della provincia di Cosenza hanno firmato il nuovo contratto agricolo. A sottoscrivere il contratto, che avra' validita' fino al 31 dicembre del 2007, sono stati Upa, Coldiretti e Cia, da una parte, e Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil dall' altra. ''In una fase particolarmente delicata del sistema agricolo dell' intera provincia - affermano i sindacati in una nota - la sottoscrizione del contratto si pone esplicitamente come un impegno sostanziale di tutela e valorizzazione degli interessi delle aziende e dei lavoratori. Un nuovo modello relazionale tra le parti che rafforza l'impegno a costruire una bilateralita' efficace su tutte le materie in cui e' possibile come le problematiche connesse al mercato del lavoro, la tutela della salute, dell'ambiente e la politica ecologica, i fabbisogni di formazione e di riqualificazione professionale e la conciliazione sui ricorsi e sulle vertenze tra le parti, che rendono il contratto agricolo provinciale un moderno ed efficace strumento di regolazione dei rapporti di lavoro''. Nel contratto, riferisce ancora la nota, ''e' previsto che gli aumenti salariali a regime saranno del 7,3% sulle tabelle del contratto scaduto al 31 dicembre del 2003. In materia di classificazione professionale il contratto presenta tre aree professionali e riduce a sette i livelli di inquadramento.Le parti, preso atto del risultato negativo registrato dalle colture intensive a basso valore aggiunto, ed in considerazione della difficile situazione economica in cui versa l' agricoltura, hanno convenuto che per le operazioni di raccolta semplice, le aziende che operano in territori particolarmente svantaggiati, potranno utilizzare il parametro 100 per la raccolta di patate, olive e orticole a pieno campo.Inoltre per meglio assecondare le esigenze produttive aziendali e garantire la stabilita' occupazionale, le aziende dell' ortofrutta con meno di duemila giornate lavorative, avranno l' opportunita' di utilizzare in maniera polivalente le prestazioni dei lavoratori interessati gia' prevista per le grandi aziende''. ''Le parti contraenti - conclude la nota - hanno sollecitato un' adeguata attenzione politica nei confronti del settore agricolo che consenta alle aziende di reggere la sfida della competitivita', valorizzando le qualita' produttive, professionali ed il miglioramento organizzativo''. Prodotti tipici calabresi al festival di Sanremo 01/03 Si rinnova la tradizione degli "assaggini" di prodotti tipici a Sanremo in sala stampa all'Ariston, tradizione che ha preso le mosse da qualche anno. Ad aprire la serie in questa edizione del Festival e' la Regione Calabria, con il suo assessorato all'Agricoltura, e in collaborazione con le sezioni regionali di Coldiretti, Confagricoltura e Confederazione italiana agricoltori (Cia). Il menu' a base di maltagliati "ammottolati" con sardellina piccante e alici croccanti dello jonio, quindi salumi e formaggi e, per finire, dolci tipici calabresi. Il tutto innaffiato con vini regionali. Sequestrati 31 quintali di caciocavallo Dop contraffatto 28/02 La Guardia di Finanza e l' Ispettorato centrale repressione
frodi hanno sequestrato in Basilicata 31 quintali di caciocavallo
che stavano per essere immessi in commercio con la denominazione comunitaria
protetta di 'Caciocavallo silano Dop', senza aver ottenuto la certificazione
prevista dall' apposito disciplinare. Il sequestro, che ha portato
alla denuncia del titolare del caseificio alla Procura della Repubblica
di Melfi per frode in commercio, si e' reso necessario per evitare
che il prodotto contraffatto fosse immesso definitivamente al consumo
con una denominazione ingannevole per i consumatori. Al momento del
sequestro il prodotto era custodito per la stagionatura all' interno
di containers privi di qualsiasi specifica autorizzazione sanitaria.
''L' attivita' di controllo svolta in concorso tra la Guardia di Finanza
e l' Ispettorato centrale repressione frodi, come nel caso del sequestro
del caciocavallo silano - ha dichiarato il ministro delle Politiche
agricole e forestali, Gianni Alemanno - dimostra l' efficacia della
collaborazione tra i diversi organismi di controllo in vista dell'
obiettivo comune della tutela della qualita' delle produzioni agroalimentari
italiane senza inutili duplicazioni e sovrapposizioni di interventi
ispettivi nei confronti degli operatori''. I prodotti a denominazione
protetta, ha sottolineato il ministro, ''costituiscono un patrimonio
del settore agroalimentare che va difeso con fermezza da qualsiasi
contraffazione per dare certezze ai consumatori e per tutelare i produttori
onesti dell' intera filiera agroalimentare''. Aipo: “Un piano per l’ovicoltura a difesa di produttori e consumatori” 28/02 Un piano olivicolo a difesa di produttori e consumatori. E'
quanto emerso nel corso del convegno dell' Associazione Italiano Produttori
Olivicoli (Aipo) svoltosi presso il Protoconvento Francescano a Castrovillari.
Nel corso dell'incontro il presidente dell' Aipo, Giuseppino Santoianni,
ha rivolto un invito al Ministero dell'Agricoltura affinche' venga
attuato il Piano olivicolo per la difesa e la tutela dei produttori
e dei consumatori. Il tema della riforma sulla nuova Politica agricola
comunitaria (Pac), che investe tutti i frantoiani nonche' i produttori,
e' stato illustrato dal capo tecnico del ministero delle politiche
agricole e forestali Flaminia Ventura. Dal suo intervento e' emerso
che gli strumenti del decreto sono finalizzati all' ottenimento della
qualita' nelle produzioni. Il direttore della Aipo, Renato Verzari,
ha affrontato, oltre le azioni previste per l' aiuto della produzione
ed i diritti finanziari agli agricoltori, il tema della commercializzazione
della produzione dei propri associati che, secondo decreto, e' pari
al 75%. L'intervento finale del Direttore dell' Istituto Sperimentale
dell' Olivicoltura di Cosenza Nicola Lombardi ha sottolineato la necessita'
di sostenere l' agricoltore calabrese a migliorare la qualita' della
produzione olivicola. Francesca Gerace eletta responsabile regionale Donne Impresa Coldiretti 28/02 Francesca Gerace, imprenditrice olivicola di Francica, e' stata
eletta nella carica di responsabile regionale del coordinamento Donne
Impresa di Coldiretti. Gerace, eletta nel corso di una riunione del
coordinamento regionale, sara' affiancata da due vice Serenella Rizzo,
imprenditrice agrituristica di Montalto Uffugo e Caterina Malaspina
di Reggio Calabria, imprenditrice vitivinicola. L' elezione dei vertici
del coordinamento calabrese di Donne Impresa, e' stata sancita nel
corso di una riunione svoltasi alla presenza del presidente di Coldiretti
Calabria Pietro Molinaro e del direttore regionale Prisco Lucio Sorbo.
''Il coordinamento regionale - e' detto in un comunicato - valorizzera'
al massimo le politiche di sviluppo al femminile con un particolare
impegno per la concreta attuazione dell' impegno sulle pari opportunita'
e partecipera' attivamente all' azione sindacale dell' organizzazione''.
Per Francesca Gerace ''anche in Calabria e' necessario valorizzare
al massimo l' esperienza delle donne nella gestione delle imprese
agricole anche perche' si va sempre piu' affermando in questo settore
l' esperienza delle imprese in rosa. Le donne imprenditrici, secondo
una indagine della Coldiretti calabrese, - ha aggiunto - crescono
di numero e contribuiscono a fare affermare una impresa rinnovata
e pronta a recepire i cambiamenti, mettendo a frutto le ultime riforme
del settore agricolo''. La neo coordinatrice calabrese, insieme a
Serenella Rizzo, e' stata nominata anche nel coordinamento nazionale
Donne Impresa. Martedì 1 marzo conferenza di presentazione “Dalla terra alla vita” all’ARSSA 26/02 Martedì 1 Marzo, ore 11.00, nella Sala Consiliare ARSSA,
il Sig. Presidente uscente dell’ ARSSA, Antonio Pizzini e la
responsabile dell’Associazione Sud Italia Trapiantati di Cosenza,
dott.ssa Rosanna Piemonte, hanno inteso promuovere la Conferenza Stampa
di presentazione al mondo dell’informazione calabrese degli
obiettivi della Manifestazione denominata: “ Dalla Terra alla
Vita” . Apre i battenti il Centro Sperimentale Dimostrativo dell’ARSSA di Paola 25/02 La neo Struttura pubblica regionale, definita come: “Un
Prototipo di Centro Sperimentale all’avanguardia in Italia”,
si pone al servizio della didattica tecnico-scientifica, degli operatori
del Settore e del mondo della Scuola. L’ innovativa realizzazione
dell’Agenzia per i Servizi in Agricoltura della Regione Calabria
è ubicata in Località San Miceli - zona collinare denominata:
La Stara – Sipala – Montagna Grande - Valle della Noce.
Un lembo di territorio molto rappresentativo della realtà ambientale
dell’entroterra del Tirreno casentino. Dima: “A Corigliano gli uffici fitosanitari della Regione” 25/02 Saranno inaugurati domani a Corigliano Calabro gli uffici fitosanitari
della Regione ubicati nella Stazione marittima del Porto. A darne
notizia e' stato l' assessore regionale all' Agricoltura La Regione ha approvato i 41 piani integrati per le Aree Rurali 24/02 Con decreto del direttore generale del Dipartimento Agricoltura,
sono stati dichiarati ammissibili 41 Piani Integrati per le Aree Rurali
(Piar). Lo si e' appreso dall' assessore regionale Giovanni Dima che
ha evidenziato l' importanza di un risultato che rafforza ulteriormente
un' azione politico - amministrativa sempre piu' diretta a valorizzare
ed a creare sistemi rurali moderni e produttivi. I Piani Integrati
per le Aree Rurali sono finalizzati alla valorizzazione delle aree
rurali attraverso l' attuazione di procedure concertative caratterizzate
dal coinvolgimento, nella fase della progettazione e dell' elaborazione
dei piani stessi, di soggetti pubblici, Comuni e Comunita' montane,
e privati, imprenditori locali. ''Ci troviamo di fronte - ha detto
Dima - ad uno strumento che, parte integrante del Por Calabria, punta
alla valorizzazione delle aree rurali regionali attraverso il coinvolgimento
dei soggetti attivi del territorio, la promozione di quest' ultimo
e la creazione di un sistema di sviluppo che, partendo dal basso,
persegue l' obiettivo della crescita economica e sociale dei comprensori.
Un altro importante passo in avanti e' stato compiuto nel percorso
relativo alla definizione di uno strumento comunitario innovativo
e moderno che portera' alla rapida emissione dei decreti di impegno
e quindi alla realizzazione delle iniziative pubbliche e private importanti
per lo sviluppo e la crescita dei singoli territori''. ''Siamo consapevoli
- ha concluso Dima - di aprire una nuova stagione che vedra' coinvolti,
come soggetti protagonisti di tale iniziativa, la Regione e, soprattutto,
i Comuni e le Comunita' montane calabresi che, insieme ai soggetti
privati coinvolti, dovranno individuare le procedure piu' consone
e gli obiettivi piu' realistici da perseguire e da raggiungere al
fine di avviare il rilancio delle aree rurali calabresi attraverso
una costante valorizzazione delle loro specificita' e caratteristiche
e nel quadro della creazione di un progetto di sviluppo territoriale
concreto e calato nella realta' in cui dovra' realizzarsi''. Nuovo ente per i contributi all’agricoltura: nasce l’Argea 24/02 E' di 365 milioni di euro all' anno, in Calabria, l' ammontare
delle erogazioni comunitarie in agricoltura veicolate dall' Agenzia
per le erogazioni in agricoltura (Agea): all' organismo pagatore nazionale
subentra, da oggi, l' Arcea (Agenzia regionale per le erogazioni in
agricoltura) presentata stamani, a Catanzaro, dal capo di gabinetto
della Giunta regionale, Franco Morelli. All' incontro con i giornalisti,
svoltosi in concomitanza con una nuova riunione del Tavolo verde regionale,
hanno partecipato i rappresentanti di Coldiretti, Cia, Confagricoltura,
Copagri e Urbi. ''Anche la Calabria, dopo Emilia Romagna, Toscana,
Abruzzo e Lombardia - ha detto Morelli - ha il suo organismo pagatore
in agricoltura che nasce sotto l' impulso dell' art. 12 della legge
8 luglio 2002 n. 24. L' Arcea avra' un profilo snello, agile e flessibile
lontano da ogni concezione baracconistica, cosi' come fortemente voluto
dal presidente della Giunta regionale Giuseppe Chiaravalloti e dall'
assessore all' Agricoltura Giovanni Dima. A dare forza e concretezza
all' azione, inoltre, sara' la sinergia avviata con le organizzazioni
professionali agricole calabresi che rappresentano la totalita' del
settore''. Per il capo di gabinetto della Giunta regionale ''l' obiettivo
principale, sulla base del know-how dell' Agea messo a disposizione
dal presidente Antonio Buonfiglio, e' quello di garantire efficienza,
efficacia e redditivita' eliminando i tempi lunghi che rappresenterebbero
una insopportabile penalizzazione per le aziende. Per il primo periodo,
tre anni, - ha proseguito - l' Agea garantira' il tutoraggio con un
intervento che non avra' alcun costo per la Regione. In ogni caso
la struttura sara' molto leggera''. ''La realizzazione dell' Arcea
- ha sostenuto Prisco Lucio Sorbo, direttore di Coldiretti Calabria
- e' importantissima non solo nell' azione di ulteriore riduzione
dei tempi dell' erogazione, ma anche per quanto concerne gli aspetti
della sicurezza e della tracciabilita'''. La spina dorsale dell’economia italiana nelle qualità territoriali dei piccoli comuni 24/02 La spina dorsale dell'economia italiana sta nelle qualita'
territoriali, presenti nove volte su dieci nei piccoli comuni, che
spingono un agricoltore su tre a scegliere di produrre con marchi
di qualita', 3,5 milioni di turisti ogni anno verso mete enogastronomiche
e sviluppano un fatturato di 8,5 miliardi di euro con i prodotti a
denominazione di origine. Sono i numeri del successo ''della Terza
Italia dove il 94% dei 5.824 piccoli comuni vanta almeno un prodotto
certificato Dop'', ribaditi da Coldiretti e Legambiente ''con l'orgoglio
di un'economia ne' di nani ne' di giardinieri'' in occasione della
presentazione, avvenuta oggi a Roma, del 'Primo rapporto sulle qualita'
agro-territoriali', elaborato da Ager. Sul podio delle eccellenze
il Trentino Alto Adige risulta leader nell'agriturismo, l'Abruzzo
per parchi e aree protette, il Lazio nei comuni liberi da transgenico,
la Sardegna nelle coltivazioni biologiche e la Valle d'Aosta nei prodotti
tipici. ''Una fotografia che ribalta molti luoghi comuni -ha sottolineato
il segretario generale della Coldiretti Franco Pasquali- con indici
che vedono, ad esempio, Molise e Calabria molto attive nell'avviare
le strade del vino o la Campania perdere l'immagine di regione delle
discariche e criminalita' mostrando ricchezza di aree protette con
segnali di nuova vitalita', insieme a Lazio-Abruzzo e Sardegna, sulla
difesa del territorio da contaminazioni Ogm''. Il Rapporto analizza
il territorio italiano attraverso una decina di indicatori socio-economici
della qualita' agro-territoriale: tra essi i 4.000 prodotti tradizionali
con almeno 25 anni di storia, i 148 prodotti Dop e Igp che danno all'Italia
il primato europeo, i 29.111 Km quadrati di parchi ed aree protette
che occupano il 10% del territorio nazionale. ''La capacita' del territorio
nel generare valore e' anche dimostrata - continuano Coldiretti e
Legambiente - dal fatto che quasi la meta' degli oltre quattromila
prodotti tradizionali censiti a livello nazionale, per l'utilizzazione
di metodi di lavorazione rimasti inalterati nel tempo, ha un nome
che evoca il territorio anche attraverso espressioni dialettali''.
Un patrimonio anche lessicale quindi, oltre che produttivo e di presidio
ambientale, che secondo il presidente della Coldiretti Paolo Bedoni
''da' un valore aggiunto inimitabile al Made in Italy, di fronte alla
spregiudicatezza e alla concorrenza sleale dell'agropirateria, con
l'indicazione dell' origine del prodotto in etichetta che diventa
un elemento indispensabile di difesa e di garanzia della produzione
nazionale''. Per evidenziare l'idea del nuovo modello di sviluppo
secondo il presidente onorario di Legambiente Ermete Realacci ''basta
pensare che un tempo il numero di occupati in agricoltura era un indice
di arretratezza di un Paese, mentre oggi una filiera che punta alla
qualita' agro-territoriale e' considerato indice di modernita' e di
un modello di sviluppo che guarda al futuro affondando nelle radici
della tradizione. Contro il fenomeno dei prodotti alimentari 'Italian
Sounding' (che sembrano italiani) che, solo nella grande distribuzione
americana, vengono venduti ogni anno per 16,2 miliardi di dollari,
c'è una sola chance - conclude Realacci - cioe' scommettere
sulla creativita', sulla ricerca, sul gusto, sulle tradizioni che
nessuno puo' copiarci o delocalizzare''. Olivicoltori a convegno domenica prossima a Castrovillari: “La riforma UE nella politic agricola” 24/02 A tutela dei produttori e dei consumatori: e' questo l' obiettivo
dell' opera di informazione portata avanti dall' Aipo (Associazione
italiana produttori olivicoli) che per domenica prossima, a Castrovillari,
ha organizzato un convegno sul tema ''La riforma dell' organizzazione
comune di mercato dell' olio di oliva nel contesto della nuova politica
agricola comunitaria''. ''Una riforma - e' scritto in un comunicato
dell' Aipo - destinata a cambiare il comparto agricolo di riferimento,
che e' bene conoscere, per affrontare al meglio le nuove sfide del
settore. Il comparto olivicolo e' interessato da una profonda trasformazione
che coinvolgera' tutta la filiera, dall' azienda agricola agli operatori
commerciali. L' Ue ha approvato la nuova organizzazione Comune di
Mercato dell' olio di oliva ed ha inserito il settore olivicolo nel
piu' complesso contesto degli aiuti alla agricoltura. Un passaggio
tra aiuto alla produzione ed aiuto al reddito: un confine netto tra
passato e futuro''. Le difficolta' dell' olivicoltura italiana, legate
anche alle sue peculiari caratteristiche, a giudizio dell' Aipo, non
sembrano facilmente affrontabili nel nuovo scenario. ''In questo quadro
di complesse normative - afferma l' Associazione - e' bene vederci
chiaro, soprattutto in territorio come il nostro, dove molti sono
i produttori del settore e numerosi anche quelli aderenti al sodalizio
nazionale''. Venerdì 25 inauguuraziine del Centro Sperimentale dimostrativo dell’ARSSA a Paola 26/02 Il Centro Sperimentale Dimostrativo (CSD) ARSSA di Paola è
ormai una realtà. L’attesa manifestazione d’inaugurazione,
della neo Struttura pubblica dell’Agenzia sul Tirreno cosentino,
definita appropriatamente: “ Un Prototipo di Centro Sperimentale
all’avanguardia in Italia”, si terrà, come previsto,
il prossimo 25 Febbraio (ore 10,00). Oltre al Presidente dell’Agenzia
per i Servizi in Agricoltura, Antonio Pizzini, hanno assicurato la
presenza il Governatore della Calabria, On.le Giuseppe Chiaravalloti
e l’Assessore Regionale all’Agricoltura, On.le Giovanni
Dima. Emergenza maltempo per l'agricoltura. Aziende agricole bloccate 22/02 Le eccezionali nevicate che si sono abbattute in queste ultime
ore, hanno bloccato le aziende agricole isolandole, mentre l'ondata
di gelo ha distrutto coltivazioni di ortaggi e molti alberi da frutta,
danneggiando anche oliveti, vigneti, colture floricole. Il peso della
neve ha fatto poi crollare stalle, serre e capannoni. Questo il primo
bilancio tracciato dalla Confederazione italiana agricoltori (Cia)
secondo la quale il colpo di coda dell'inverno ha provocato danni
al settore per decine di milioni di euro. La situazione generale -
avverte la Cia - e' assai difficile anche perche' per molti allevamenti
c'e' il rischio di carenza di foraggi e mangimi in quanto la non praticabilita'
delle strade impedisce la regolare circolazione dei mezzi e, quindi,
il trasporto degli approvvigionamenti. Numerose aziende zootecniche
stanno, infatti, esaurendo le scorte. Stesso discorso per il latte.
In alcune zone, in particolare del Centro-Sud, il ritiro del prodotto
dalle stalle non avviene da tre giorni. Danni - affermano dalla Confederazione
- si registrano in quasi tutte le regioni, in particolare quelle che
si affacciano sul litorale adriatico. Pesanti conseguenze si sono
comunque avute anche in Basilicata, in Calabria, in Campania, in Umbria,
nel Lazio, in Liguria. In alcune zone le piogge copiose e le grandinate
hanno provocato smottamenti dei terreni agricoli e hanno seriamente
compromesso i raccolti. Anche gli allagamenti hanno causato perdite
di colture. La Cia ha organizzato sul territorio centri di assistenza
per gli agricoltori e sta portando avanti un'attenta attivita' di
monitoraggio. L'obiettivo e' di valutare le varie situazioni al fine
di chiedere lo stato di calamita' per venire incontro agli imprenditori
agricoli duramente colpiti. Pirillo (Margherita) “L’ARSSA deve assumere 53 divulgatori agricoli” 22/02 “L’Arssa con deprecabile superficialità,
da una parte accumula ingenti perdite per l’allegra e dissennata
gestione dei punti vendita e degustazione, con perdite quantizzate
in diversi milioni di euro, e dall’altra, continua a mortificare
una categoria di lavoratori altamente specializzati che aspirano legittimamente
alla meritata assunzione, per aver superato un pubblico concorso con
relativa copertura finanziaria assicurata dal Regolamento Cee”.
È il testo della interrogazione urgente a risposta scritta
presentata al presidente della giunta e all’assessore all’agricoltura
dal presidente del gruppo regionale della Margherita, On. Mario Pirillo,
in merito alla mancata assunzione dei 53 Divulgatori Agricoli da parte
dell’Arssa. L’On. Pirillo chiede “quali iniziative
urgenti ed indifferibili si intendono intraprendere per consentire
l’immediata assunzione dei divulgatori agricoli che l’ostruzionistico
ed incomprensibile comportamento dell’Arssa continua a relegare
in una estenuante e mortificante attesa”. La presentazione del libro sull’OVS occasione per ricordare la storia dell’ente 19/02
Come da programma, si è regolarmente svolta, presso il Centro
Congressi Hotel S. Francesco – Rende (CS), la prevista manifestazione
incentrata sulla presentazione del volume d’interesse storico:
“ L’Opera Valorizzazione Sila (O.V.S.) – ora ARSSA
– Celebra i ‘50 anni ‘ della sua istituzione”
(di fianco l'immagine della copertina). Il 18 all’Hotel San Francesco presentazione del volume "I 50 anni dell’OVS-ARSSA" 16/01 Come da Programma, si svolgerà il prossimo 18 Febbraio
– ore 10,00 – presso il Centro Congressi Hotel S. Francesco
– Rende (CS) – la prevista manifestazione incentrata sulla
presentazione del volume d’interesse storico: “ L’Opera
Valorizzazione Sila (O.V.S.) – ora ARSSA – Celebra i ‘50
anni ‘ della sua istituzione” . La Flai CGIL chiede “Una legge regionale per la pesca”. Replica l’ass. Dima “Esiste già” ''Le istituzioni, in una regione con piu' di 700 chilometri di costa,
non dovrebbero sottovalutare l' importanza che assumono le attivita'
dirette o collegate alla pesca. Questo in Calabria purtroppo accade
se pensiamo che ancora non esiste uno strumento legislativo regionale
di qualificazione, di promozione e di sostegno del settore, armonizzato
con le normative dell' Unione Europea''. E' quanto sostiene in una
nota il responsabile del dipartimento Pesca della Flai-Cgil, Antonio
Spataro. La Flai-Cgil, la Fai-Cisl e la Uila-Uil regionali, in rappresentanza
dei lavoratori dipendenti coinvolti nelle attivita' della pesca ''venuti
a conoscenza - prosegue Spataro - che presso la quarta commissione
del Consiglio Regionale sono giacenti da tempo due proposte di legge
inerenti il settore, hanno immediatamente chiesto una audizione presso
la stessa commissione per aprire il necessario confronto, precedentemente
ignorato dall' assessore regionale al ramo''. ''L' opportunita' di
un intervento nel settore - ha aggiunto - e' quanto meno necessario
ed urgente anche in considerazione delle normative comunitarie sempre
e piu' indirizzate verso la riduzione dello sforzo di pesca, che se
da un lato hanno notevolmente ridimensionato la nostra flotta, dall'
altro hanno legato il prelievo dal mare a piu' alti livelli di qualita'
e sicurezza alimentare oltre a promuovere e sostenere le attivita'
di acquacoltura e marinocoltura. Occorre quindi bilanciare gli effetti
e le ricadute economiche negative che coinvolgono il settore con le
possibilita' e le attivita' sostitutive o collegate, cosi' come occorre
sostenere e promuovere il completamento della filiera, qui' in Calabria
e non altrove. Se si adeguassero le risorse economiche e le attivita'
promozionali e formative in direzione del completamento della filiera
del pescato offriremmo una grande chance all'economia ed all' occupazione
della nostra Regione''. ''Ma se da un lato - ha concluso - occorre
migliorare, concentrare e qualificare la nostra offerta in termini
di pescato mantenendo sempre alto il livello di qualita' e sicurezza
alimentare, dall' altro, occorre anche che si aiutino i processi rivolti
a garantire una maggiore sicurezza a bordo per il personale imbarcato.
Di questo vogliamo discutere con la Regione e non di come mettere
il bastone tra le ruote, come qualche pessimo politico afferma''. Successo della manifestazione in Sila “il Treno dei Ricordi”. L’ARSSA ha ospitato il Club Papillon 14/02 Gli appuntamenti del Club Papillon, sono sempre eventi importanti
ed attesi, per l’originalità dell’impostazione
e per la qualità degli obiettivi che s’intendono realizzare
con i momenti celebrativi. Domenica scorsa è perfettamente
riuscita la “ II^ Giornata della Resistenza Umana”, iniziativa
a cura del Club Papillon della Calabria, che ha avuto inizio con il
classico e prolungato fischio della storica locomotiva della FCL,
con partenza dalla stazione di Camigliatello Silano (CS). Un’iniziativa
che ha avuto come slogan significativo: “Un nuovo motore per
l’ascolto dei nostri sapori” e che ha coinvolti oltre
150 persone, tra soci del Club, osservatori, esponenti delle testaste
giornalistiche specializzate, rappresentanti di Organismi diversi,
provenienti sia dalle cinque province di Calabria, sia da altre regioni
d’Italia. Ass. Dima “Il marchio di qualità dell’olio DOP Bruzio opportunità di sviluppo” 13/02 ''Il consorzio di tutela dell' olio di oliva Dop Bruzio e'
un mezzo importante, perche' significa finalmente poter affiancare
la nostra capacita' produttiva ad un marchio che esalti la qualita'
del nostro olio e che diventi luogo, filiera e opportunita' di sviluppo
e ricchezza per il territorio stesso''. A sostenerlo e' stato l' assessore
regionale all' Agricoltura, Giovanni Dima. Dima ha partecipato, a
Cariati, ad un convegno sul tema ''Olio Dop, la fiera olivicola, la
tracciabilita' del prodotto, opportunita' e prospettive alla luce
della nuova Ocm (Nuova integrazione olio d' oliva)'' nel corso del
quale e' stata prestata particolare attenzione agli aiuti e alle politiche
europee nazionali per la tutela della qualita' e delle biodiversita'.
Durante l' incontro e' stato anche presentato il riconoscimento del
Consorzio Dop Bruzio da parte del Ministero delle Politiche Agricole.
''Il riconoscimento del Dop Bruzio del ministro Alemanno - ha aggiunto
Dima - e la nostra attivita' di Consorzio sono importanti per la valorizzazione
del territorio e delle sue capacita'''. Presente al dibattito anche
il direttore generale dell' assessorato regionale all' Agricoltura,
Nicola Cumino, il quale ha sostenuto che il marchio Dop Bruzio rappresenta
la garanzia della provenienza, della qualita' e della varieta' dell'
olio extra vergine d' oliva prodotto nelle zone dello Ionio cosentino.
Al convegno erano presenti anche il presidente onorario del Consorzio,
Saverio Greco; il presidente del Consorzio, Giancarlo Greco; il presidente
dell' Agea, Antonio Buonfiglio; il dirigente di settore e sviluppo
rurale Por Calabria, Tommaso Di Girolamo; Enzo Perri, dell' Istituto
di Sperimentazione Ovicoltura di Cosenza; Renzo Caligiuri, presidente
della Confagricoltura; Antonio Mondera, direttore dell' Istituto Calabria
qualita' (Icq); il sindaco di Cariati, Domenica Arcudi. Protocollo d’intesa tra ARSSA e Istituto Tecnico “Pizzini” di Paola 13/02
L’ ARSSA sempre più impegnata verso il “Pianeta
Scuola”. Dopo il protocollo d’Intesa con l’ Ufficio
Scolastico Regionale ed altri atti analoghi, stipulati con Enti ed
Organismi diversi sul territorio regionale, ultimo in ordine di data
quello sottoscritto tra l’ Agenzia per i Servizi in Agricoltura
e l’Amministrazione Provinciale – Assessorato Caccia e
Pesca di Vibo Valentia, c’è da segnalare un altro passo
importante. Nei giorni scorsi è stata varata l’ufficializzazione
del Protocollo d’Intesa tra ITCG “ G.P. Pizzini”
di Paola (CS) e l’ARSSA della Regione Calabria. Presentato il sito web ufficiale dell’ARSSA. “I servizi in Agricoltura in punta di mouse” 11/02 In linea con gli indirizzi generali d’ammodernamento
multimediale della pubblica amministrazione regionale, anche l’ARSSA
– Agenzia Regione per lo Sviluppo e per i Servizi in Agricoltura,
Organismo tecnico-strumentale della Regione Calabria, ha presentato
ufficialmente, questa mattina, il proprio Sito Web, presso il Centro
Congressi dell’ Hotel S. Francesco di Rende (CS). L’evento
è stato presentato nell’ambito di una pubblica manifestazione
avente pere tema: ” L’ ARSSA nel WEB- I servizi in Agricoltura
a portata di mouse “. L’ARSSA presenta il suo sito web venerdì 11 al S. Francesco 09/02 In linea con gli indirizzi generali d’ammodernamento
multimediale della pubblica amministrazione regionale, anche l’ARSSA
– Agenzia Regione per lo Sviluppo e per i Servizi in Agricoltura,
Organismo tecnico-strumentale della Regione Calabria, presenterà
ufficialmente il proprio Sito Web, presso il Centro Congressi dell’
Hotel S. Francesco di Rende (CS), il prossimo 11 Febbraio, alle ore
10,00. L’evento sarà ricordato con una manifestazione
pubblica,denominata: ” L’ ARSSA nel WEB- I servizi in
Agricoltura a portata di mouse “. La Coldiretti chiede di rivedere la legge regionale per la zootecnica 07/02 La Coldiretti ha inviato a tutti i Consiglieri Regionali una
lettera a firma del Presidente Regionale Molinaro e del Direttore
Sorbo con allegate le proposte di emendamenti che la Coldiretti ritiene
necessari apportare in occasione della discussione - prevista in occasione
del Consiglio Regionale convocato per domani - del Progetto di Legge
Regionale ''Disciplina del settore zootecnico e del sistema allevatori
in Calabria''. Il progetto che e' stato approvato dalla seconda commissione
regionale, e che nasce dalla sintesi di tre distinte proposte - sottolinea
la Coldiretti - non e' quello atteso dalle imprese zootecniche.La
Coldiretti propone attraverso gli emendamenti predisposti, di far
fare alla normativa sul comparto zootecnico, un salto di qualita'
con l'obiettivo di avviare nella produzione della norma legislativa
una piena sintonia con la normativa comunitaria e l'avanzata legislazione
nazionale che ci chiama a parlare di impresa, qualita', sicurezza
alimentare, ambientale e benessere degli animali. Il Progetto di Legge
approvato dalla commissione, ha le caratteristiche di una 'Legge Provvedimento'
e non guarda alla modernizzazione del sistema anzi, in qualche modo
favorisce gli sprechi''. Nuovo software per la gestione delle pratiche agricole dell’ENAPA 02/07 Un software per la gestione telematica delle domande di disoccupazione
agricola e degli assegni del nucleo familiare e' stato presentato
nel corso di un incontro al quale hanno partecipato 73 responsabili
delle regioni meridionali dell' Ente Nazionale Assistenza Patrocinio
Agricoltori della Confagricoltura. Il programma informatico permette
di velocizzare e razionalizzare i tempi e le procedure di presentazione
delle pratiche, nonche' gestire in modo piu' efficiente l'archivio
informatico degli utenti. L'incontro, che e' stato coordinato dai
funzionari della sede nazionale dell'Enapa Cipriani, Trotta e Rosati,
sono stati introdotti dal Presidente della Confagricoltura Calabria
Francesco Macri' e dal responsabile regionale Enapa Lorella Turco,
che hanno sottolineato l'importanza di queste riunioni finalizzate
all'aggiornamento dei tecnici addetti al settore.Macri' ha inoltre
aggiunto che ''il lavoro di patronato e' un'attivita' complessa che
presuppone un continuo aggiornamento professionale e sindacale, nonche'
una forte motivazione e spirito di servizio''. Nel suo intervento
il Presidente dell'Erapra Calabria, l'Ente di formazione della Confagricoltura,
Rossana Grandinetti, ha evidenziato la necessita' di supportare adeguatamente
l'attivita' formativa per garantire un servizio agli agricoltori piu'
rispondente ai nuovi indirizzi in materia di previdenza e assistenza.
Gli agricoltori della CIA chiedono più attenzione ai candidati delle regionali 04/02 ''L' agricoltura, pur rappresentando ben il 5-6% del Pil e
del valore aggiunto regionale, non ha il posto che le spetta ne' nelle
politiche finanziarie nazionali ne' in quelle regionali''. Lo sostiene
Giuseppe Mangone presidente regionale della Confederazione italiana
agricoltori della Calabria che si rivolge ai due candidati alla presidenza
della Regione, Loiero e Abramo per richiamare la loro attenzione sui
problemi del comparto agricolo calabrese. ''I dati dell' ultimo censimento
nella nostra regione - sostiene Mangone - indicano una riduzione del
numero degli addetti senza alcun incremento della dimensione media
delle aziende che, anzi, diminuisce al di sotto dei 3 ettari. Aumenta
la fascia dei conduttori ultra cinquantacinquenni che rappresentano
ben il 65% del totale. Con il Por Calabria - prosegue Mangone - e'
stato erogato il premio di primo insediamento a circa 2.000 giovani
ma la gran parte di questi non si e' insediato per la mancata approvazione
del piano di miglioramento aziendale, presentato contestualmente alla
richiesta del premio di insediamento''. Per Mangone ''in Calabria
gli indicatori dello sviluppo economico, segnano una condizione di
ristagno. Negli ultimi anni gli investimenti aggiuntivi sono stati
costantemente ridotti, fino alla totale eliminazione. Le risorse dei
fondi strutturali, da aggiuntive sono diventate sostitutive dell'
intervento ordinario. Cosi' facendo, si e' aggravato il divario con
il resto del paese e le altre regioni del Sud. I pochi fondi di bilancio
destinati all'agricoltura sono ripartiti per oltre l'80% all' Arssa
che, per i motivi che ben conosciamo e che costantemente denunciamo,
non riesce ad erogare servizi utili ed efficienti alle aziende agricole''.
A parere del presidente regionale della Cia ''i problemi del reddito
degli agricoltori non possono essere piu' rinviati: urge trovare soluzioni
agendo in piu' direzioni, la prima e' sulla materia dei prezzi''.
Gli appuntamenti dell’ARSSA per febbraio 04/02 Serie di appuntamenti dell’ARSSA per il mese di febbraio.
L’ARSSA all’incontro di valorizzazione del peperoncino a Lamezia 02/02 S’è svolto, recentemente, presso l’Union
Camere di Lamezia Terme il previsto incontro tecnico per la definizione
del disciplinare di produzione finalizzato all’ottenimento dell’Indicazione
Geografica Protetta (IGP) - Peperoncino di Calabria. L’incontro,
organizzato dalla Camera di Commercio di Vibo Valentia scaturisce
da una collaborazione attivata nel marzo 2003 tra i responsabili dell’Organismo
Camerale di Vibo, il vice presidente dell’ARSSA, Ettore Vaccaro
e di Enzo Monaco, presidente Accademia del Peperoncino. Domenica a Montalto convegno sulla produzione vitivinicola locale 28/01 “Vino? un territorio si racconta' e' il titolo del convegno
organizzato dal Comune di Montalto Uffugo in collaborazione con l'Associazione
italiana sommeliers e la Comunita' montana della media valle Crati
che si svolgera' presso la sala consiliare del Comune di Montalto
domenica 30 gennaio alle 9.30. L'incontro - si legge nelle note di
presentazione della manifestazione- rappresentare un momento di 'conoscenza'
delle realta' produttive della vitivinicoltura del territorio della
media valle del Crati per valutarne la qualita' e stimolarne lo sviluppo
nel contesto economico locale. A introdurre i lavori, gli interventi
del sindaco di Montalto, Ugo Gravina, e del presidente della Comunità
montana della media valle Crati, Ferruccio Ceci. Nella sala consiliare
sara' allestito un banco di assaggio curato dai produttori vinicoli
e dalla sezione calabrese dell'associazione sommeliers. A conclusione
del dibattito si terra' una degustazione guidata di quattro vini:
il Campoville bianco Boscarelli, il Donna Aurelia bianco di Vivacqua,
il Cariglialto rosso di Lidia Matera e il Terraccia Rosso Serracavallo. Coldiretti “Anomali rincari delle arance: dal campo alla tavola aumenti di cinque volte” 27/01 ''Per ridurre efficacemente il consumo di farmaci occorre anche
garantire adeguati controlli per evitare che i rincari anomali nei
prezzi dal campo alla tavola di prodotti come le arance impediscano
a molti cittadini di beneficarne aumentando cosi i casi di influenza''.
E' quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che la moltiplicazione
media di cinque volte del prezzo delle arance dalla produzione al
consumo, secondo i dati dell'Osservatorio prezzi del Governo relativi
alla seconda settimana di gennaio, fa raggiungere valori che costringono
molti cittadini a rinunciare all'acquisto. Un comportamento che non
manchera' di avere ripercussioni sulla salute degli italiani perche'
- spiega l'organizzazione agricola - non e' un caso se le arance sono
state scelte come frutto simbolo di benessere e solidarieta' in occasione
della giornata per il sostegno alla ricerca sui tumori che si svolge
nel prossimo weekend organizzato Airc (Associazione Italiana Ricerca
contro il cancro). E l'Italia ha la fortuna di produrre arance in
abbondanza, tanto che - conclude la Coldiretti - si stima, per quest'anno,
un aumento dei raccolti con circa due milioni di tonnellate di arance,
oltre il 60% coltivate in Sicilia. Coldiretti chiede che sulle etichette dell’olio venga indicata la provenienza 25/01 ''Occorre tutelare la salute dei consumatori e la genuinita'
dei prodotti tipici attraverso l' esecuzione della legge 204/94 sulle
disposizioni relative al luogo d'origine e provenienza degli alimenti
soprattutto per un prodotto di punta come l' olio d'oliva''. E' quanto
sostiene il presidente della Coldiretti reggina, Francesco Giovinazzo,
sulla base della delibera approvata dalla Food and Drug Administration
(FDA), che autorizza a indicare sulle etichette il Paese di origine
e le proprieta' terapeutiche dei prodotti genuini come l' olio extravergine
di oliva. ''L' etichettatura trasparente degli alimenti - ha aggiunto
- permette di individuare sul mercato nazionale ed internazionale
l' esatta origine di oli extravergini dichiarati italiani, invece
prodotti con olive tunisine o di altri paesi. Nel caso dell' olio
extravergine il prodotto calabrese rappresenta il 33% della produzione
nazionale, ed e' riconosciuto a livello internazionale come elemento
basilare della tipica dieta mediterranea apprezzata e consigliata
per le sue qualita' terapeutiche contro le malattie coronariche''.
''L' obbligatorieta' dell' etichettatura - ha concluso - per certificare
le varie fasi di filiera e le proprieta' di ogni alimento contenuto
nel prodotto finale, e' necessaria sia per valorizzare le produzioni
locali, diventando nel contempo competitivi sui mercati, sia per educare
il consumatore a salvaguardare la propria salute acquistando esclusivamente
prodotti genuini la cui origine e' chiara''. Riconosciuto il Consorzio di tutela DOP per l’olio extravergine “Bruzio” 24/01 Ha ottenuto il riconoscimento ministeriale il Consorzio per
la tutela e la valorizzazione dell'olio extravergine di oliva Dop
'Bruzio', con sede a Cariati in provincia di Cosenza. E' quanto prevede
il decreto (13 gennaio) del direttore generale per la qualita' dei
prodotti agroalimentari e la tutela del consumatore, pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale del 22 gennaio. Il Mipaf, verificata la conformita'
dello statuto, incarica il Consorzio di svolgere le funzioni di tutela
della Dop Bruzio per tre anni. Chiesto lo stato di crisi del settore pataticolo calabrese 22/01 Le organizzazioni agricole calabresi chiedono lo stati di crisi
per il settore pataticolo. La grave crisi del settore e' stata al
centro di un incontro tra le stesse organizzazioni e l'assessore regionale
all'Agricoltura, Giovanni Dima. I rappresentanti delle organizzazioni
di categoria hanno sottolineato che la produzione di patate nel 2004,
a causa delle avverse condizioni climatiche, ha avuto costi elevati
ed un ingresso tardivo sul mercato che ha, tra l'altro, determinato
la perdita di una parte importante di vendite, vale a dire quella
in cui i produttori spuntavano tradizionalmente i prezzi piu' remunerativi.
Il confronto con il mercato - sostengono i dirigenti delle organizzazioni
agricole - e' stato sin dall'inizio difficile facendo registrare una
debole domanda ed un progressivo peggioramento del prezzo all'origine.
Della produzione stimata intorno ai 400 mila quintali, circa il 70%
risulta in giacenza e si sovrapporra', nelle prossime settimane, con
il prodotto proveniente da altri paesi, determinando cosi' un'ulteriore
riduzione dei prezzi, costringendo le aziende a vendere sotto costo.
In conseguenza di questa situazione, il patrimonio di imprese e di
lavoro, rappresentato dal comparto rischia, se abbandonato a se stesso,
di essere definitivamente travolto e cancellato. Le organizzazioni
professionali agricole, inoltre, nel corso dell'incontro con l'assessore
calabrese Dima, hanno rimarcato la necessita', intanto, di proclamare
lo stato di crisi per il comparto. Hanno poi proposto all'assessorato
di attivarsi con l'Agea per un intervento di ritiro di produzione
dal mercato e comunque la realizzazione di un provvedimento per sovvenire
le imprese interessate. L'assessore Dima, nel riservarsi di approfondire
ulteriormente la problematica, ha prospettato la possibilita' di proporre
all'Agea il ritiro e l'invio di un quantitativo considerevole di prodotto
alle popolazione del Sudest Asiatico colpite dal maremoto. L'assessore
si e' inoltre impegnato ad attivarsi con il Ministero per le Risorse
agricole per avviare accordi con la grande distribuzione sul modello
gia' sperimentato in Puglia. E' stato, altresi', prospettato un intervento
regionale per finanziare il packaging e la campagna pubblicitaria,
elementi indispensabili per poter siglare un eventuale accordo con
la grande distribuzione. L'assessore ha anche espresso il convincimento
che in ogni caso vi e' la necessita' di un intervento e si e' impegnato
a prospettarlo in sede di elaborazione del bilancio regionale 2005.
Confagricoltura, Cia e Coldiretti, al termine dell'incontro hanno
espresso apprezzamento per la manifestata disponibilita' dell'assessore
Dima ed hanno insistito, in ogni caso, per la proclamazione immediata
dello stato di crisi. Oltre il 50% delle acque usate per irrigare si disperde prima di giungere a destinazione 19/01 Si disperde prima di giungere a destinazione il 50% delle acque
destinate ad uso irriguo in Calabria. Il dato emerge da uno studio
dell'Urbi, l'Unione regionale delle bonifiche e delle irrigazioni,
che definisce "allarmante" la situazione complessiva delle
risorse idriche della regione. Il fenomeno, secondo quanto emerge
dallo studio, deriva dallo stato di criticita' della rete irrigua,
insufficiente sotto l'aspetto della manutenzione e della stessa estensione.
L'Urbi evidenzia, in primo luogo, il divario netto esistente tra la
superficie dominata (ovvero ricadente nella competenza dei consorzi
di bonifica della regione), pari a 125.000 ettari, la superficie irrigabile
(cioe' potenzialmente raggiungibile dalla rete), pari a 92.000 ettari,
e la superficie irrigata, che e' di 47.000 ettari. L'indice di utilizzazione
media e' dunque calcolato nel 35-40%. "Il dato, di per se' allarmante,
- si legge nella relazione dell'Urbi - e' conseguenza di diversi fattori:
generale deterioramento delle opere di presa, minore disponibilita'
delle risorse idriche derivabili, generale vetusta' delle reti di
adduzione e distribuzione, problematiche correlabili ai sistemi di
gestione". Da questa situazione derivano, secondo l'Unione delle
bonifiche, l'elevato livello delle perdite sulle reti, pari appunto
a circa il 50%, molte delle quali ancora a pelo libero (cioe' non
intubate); l'insufficiente disponibilita' dei comprensori irrigui;
l'enorme incremento del numero di impianti autonomi a carattere privato
per lo piu' alimentati da prelievi non controllati delle falde sotterranee.
"Il progressivo impoverimento di queste ultime - segnala l'Urbi
- e' in alcune aree (Piana di Sibari, crotonese, Piana di Gioia Tauro,
area di Reggio Calabria) talmente grave da accentuare i fenomeni di
subsidenza e salinizzazione della falda in atto per la tendenza all'inaridimento
conseguente alle note crisi climatiche in atto". Sempre secondo
l'Unione delle bonifiche "i problemi connessi alla ottimizzazione
dei sistemi irrigui calabresi riguardano l'ambito dell'intera Calabria
e si riferiscono ad una molteplicita' di questioni tra loro correlate
per la cui analisi, individuazione e soluzione delle problematiche
connesse occorre necessariamente ipotizzare il ricorso a progetti
integrati attraverso i quali concentrare le risorse e garantire la
coerenza con le vocazioni del territorio". Parte il laboratorio di formazione d’impresa agricola 18/01 Realizzare un modello innovativo che sia economico, associativo
ma di concezione imprenditoriale per la creazione d' impresa e l'
occupazione in agricoltura in Calabria. E' questo l' obiettivo di
Agronos, progetto inserito nel programma Equal-Fondo sociale europeo
e dal Ministero del Lavoro, presentato stamani nella sede della Giunta
regionale a Catanzaro. Il progetto ''laboratorio'' - predisposto dall'
agenzia Tertium, dall' associazione Romea onlus, da Confagricoltura
Calabria - e' rivolto al superamento delle forme di discriminazione
e disuguaglianza del mercato del lavoro e prevede una disponibilita'
economica pari a un milione 300 mila euro. La durata dell' iniziativa
che si sviluppera' sul piano della promozione, della divulgazione
e della ricerca e' di 24 mesi: dal luglio 2005 al luglio 2007. Agronos
- che e' uno dei 55 elaborati ammessi a finanziamento dal Ministero
del Lavoro e delle Politiche sociali su un totale di 386 - punta,
anche attraverso la cooperazione transnazionale, a rafforzare l' area
del terzo settore attraverso un' azione di sviluppo mirata a far nascere
piccole e medie imprese sociali in agricoltura favorendo l' irrobustimento
di quelle esistenti. ''Abbiamo cercato di creare e di diffondere -
ha spiegato Sandro Turano (della societa' Tertium specializzata in
formazione) - un nuovo modello di orientamento valido per i piccoli,
i medi e i neo imprenditori agricoli e per le imprese sociali che
offrono o intendono offrire servizi al settore agricolo''. Per Monica
Falcomata' dell' associazione Romea onlus, ''l' iniziativa ha puntato,
sin dalla fase d' ideazione, alla realizzazione di un modello formativo
non fine a se stessa. L' intento, infati, e' quello di dare il necessario
sostegno alle aziende esistenti cercando di agire positivamente laddove
ci sono idee imprenditoriali''. ''Quello realizzato con questo progetto
- ha sostenuto il presidente regionale di Confagricoltura, Francesco
Macri' - e' un secondo tentativo, dopo il primo avviato con il reinserimento
dei detenuti. Siamo felici, per questo, - ha aggiunto - di poter fare
da incubatore in questo senso, sempre con un intento costruttivo''.
Rossana Grandinetti, presidente Erapra Calabria (l' ente per l' istruzione
professionale di Confagricoltura) ha messo in evidenza, dal canto
suo, gli obiettivi posti a base del progetto: crescita professionale
e della cultura imprenditoriale; attivazione dello sviluppo del territorio
agricolo, promozione e rafforzamento dello spirito dell' associazionismo
nelle varie forme e livelli.
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