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Dir.resp. Pippo Gatto |
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Agroalimentare dal 3/5 al 10/9
Al Salone del Naturale a Bologna l’esperienza del biologico di Melissa 10/09 Salsomaggiore Terme (Parma) e' nota in tutta Italia per essere
patria del concorso di Miss Italia. Grugliasco (Torino) invece sara'
la sede delle Biolimpiadi gemellate alle Olimpiadi invernali del 2006.
Melissa, nel crotonese, presentera' l'iniziativa 'Adottare Melissa',
un percorso innovativo per il recupero del centro storico della cittadina.
In comune hanno la caratteristica di essere 'Citta' del Bio', la rete
di Enti locali accomunati dal desiderio di promuovere uno stile di
vita in armonia con la natura che sceglie il biologico come momento
di identita' forte, utile ad indirizzare la produzione agricola ed
a valorizzare il territorio, necessario per orientare i cittadini
ad un consumo consapevole e per favorire progetti di educazione alimentare
che prevedano l'inserimento del biologico del territorio nella ristorazione
scolastica. Queste esperienze si sono confrontate nel corso di un'iniziativa
al Sana, il Salone internazionale del Naturale in corso a Bologna,
dove le tre realta' hanno presentato le loro tipicita' e soprattutto
il loro impegno per valorizzare le produzioni biologiche. Nell'occasione
e' stato presentato anche il progetto dell' Osservatorio sulla Bioristorazione
a cui sta lavorando Citta' del Bio (www.cittadelbio.it), per fornire
un quadro complessivo delle esperienze di bioristorazione scolastica
in Italia. La scelta di introdurre alimenti da agricoltura biologica
nel pasto a scuola e' in costante crescita e offre l'opportunita'
per definire programmi di educazione alimentare. ''L'agricoltura biologica
- commenta Andrea Ferrante, presidente di Aiab - oggi rappresenta
non solo un metodo colturale, ma una proposta culturale, un modello
di sviluppo attento alla conservazione delle risorse, alla compatibilita'
ambientale e alla valorizzazione delle differenze locali. E' necessario
non fermarsi alla conversione della sola azienda agricola, ma estendere
il processo a tutto il territorio complessivamente inteso, coinvolgendo
nuove attivita' economiche e piu' comparti produttivi, sollecitando
l'adozione di disciplinari di produzione improntati all'ecosostenibilita'''.
Gli impegni che i Comuni Citta' del Bio devono rispettare vanno dall'adozione
di una delibera per il divieto alla coltivazione di Ogm sul proprio
territorio comunale e per l' impegno alla valorizzazione delle produzioni
tipiche e biologiche, all'impegno ad inserire alimenti biologici nella
ristorazione scolastica e ad adottare iniziative di educazione alimentare
e di orientamento al consumo consapevole; dall' impegno a promuovere
i mercati dei produttori biologici e l' informazione sul regolamento
e il logo comunitario dell' agricoltura biologica al sostegno alla
costituzione di Gruppi d'acquisto, per favorire il rapporto diretto
con la produzione, all'impegno alla difesa della biodiversita', con
l'adozione di una varieta' (vegetale od animale) a rischio estinzione. Presentato un progetto di valorizzazione dei vitigni autoctoni della locride 09/09 ''La recente scoperta nella fascia jonico-reggina della Calabria,
di un notevole numero di vitigni autoctoni che potrebbero discendere
da varieta' di viti di eta' magnogreca, pone le basi per lo sviluppo
di un filone di ricerca nuovo e ricchissimo non solo a livello economico
ma anche per quanto concerne lo sviluppo socio-culturale dell' area''.
E' questo il senso del progetto ''Vino - Terre D' Aspromonte'' varato
dalla Cooperativa Valle del Bonamico e dall' associazione ''Citta'
del Vino''. L' iniziativa progettuale prevede la costruzione di un
centro ricerche sui vitigni autoctoni dell' antica Enotria; la catalogazione
dei vitigni autoctoni e raccolta campioni per la conservazione del
germoplasma; uno studio ampelografico; la ricerca degli antichi semi
e studio del loro genoma e confronto con il genoma dei vitigni autoctoni
esistenti nel territorio; la riproduzione di quegli antichi vitigni
simili per genoma ai vitigni della storia antica; impianto di campi
catalogo per la produzione e selezione di uve da vino dai vitigni
autoctoni ottenuti e creazione di un impianto per piccola vinificazione
delle uve da vitigni autoctoni e selezione delle cultivar piu' convenienti
da coltivare per le loro qualita' e caratteristiche. ''La scoperta
contemporanea, nella stessa fascia geografica, di oltre settecento
'palmenti' (le antiche vasche di vinificazione) di epoca greca, romana
e bizantina e la scoperta della Villa di Casignana, come antico centro
di raccolta del vino prodotto nelle ville romane presenti nel circondario,
- e' detto in un comunicato - consolida l' unicita' e peculiarita'
dello stesso territorio quale scrigno di un patrimonio vitivinicolo
da studiare e consegnare al futuro dell' economia e della cultura
europea'' Ass. Pirillo: “Non ci sarà più il clientelismo della CDL nell’agricoltura” 08/09 “Chi immaginava che il clientelismo targato Casa delle
Libertà continuasse a regnare sovrano, ha sbagliato i conti.
Proprio perché di numeri si tratta: quando si viene in possesso
di dati che di certo non portano benefici alle casse della Regione,
si rendono allora necessari drastici e coraggiosi interventi. Quando
poi si cerca di strumentalizzare alcune difficili situazioni allora
diventa imprescindibile intervenire: sono dell’idea che in politica
non c’è posto per gli sciacalli”. E’ quanto
sostiene l’assessore regionale all’agricoltura Mario Pirillo.
“La fase sperimentale, avviata alcuni anni fa –prosegue
Pirillo- prevedeva la valorizzazione delle tipicità delle produzioni
locali, attraverso una serie di Centro di degustazione dislocati sul
territorio, nell’idea che l’intero territorio calabrese
fosse a conoscenza delle saporite particolarità tradizionali
presenti nella nostra terra. Ma allo sforzo organizzativo non è
seguito alcun risultato: al contrario le spese in questi anni sono
continuate a salire, raggiungendo cifre insostenibili. Le determinazioni
assunte dal Consiglio di amministrazione (chiusura del centro di degustazione
e bar del Centro Arssa di Paola), sono il risultato di una gestione
fallimentare che ha provocato non pochi danni all’ente Regione:
il risultato gestionale (incluso il costo aggiuntivo del personale)
è passato da – (negativo) 15.237,05 Euro a – (negativo)
253.789,78 Euro del 2004. Il segno negativo è sintomo di un
malessere dettato da una serie di circostanze: le spese legate al
personale dipendente proveniente da altre realtà territoriali
unite ai costi complessivi hanno di fatto appesantito il bilancio
e quindi affondato la struttura. Un ultimo tentativo è stato
fatto procrastinandone la chiusura, nella speranza che la stagione
estiva portasse risultati convincenti. Ma ciò non è
accaduto. Tant’è che dal primo gennaio al 31 agosto le
perdite ricalcano l’indice negativo. Per cui il Cda ha ritenuto
di rimodulare le spese ed economicizzare la gestione, sospendendo
le attività di degustazione (ristorazione e bar), mentre rimarrà
operativo l’esercizio commerciale dedicato alla vendita di prodotti
alimentari tipici della nostra terra. Nei confronti di tale servizio
la clientela ha mostrato un notevole gradimento, visto l’utilizzo
del personale dipendente della struttura di Paola e che non comporta
nessun onere aggiuntivo per il riconoscimento di salario accessorio.
Il tutto per portare a conoscenza delle vere, autentiche motivazioni
che hanno determinato la privazione di un servizio alla città
di Paola di cui il sindaco era stato adeguatamente informato. Io sono
per istituire i servizi e non per toglierli. Il mio impegno politico
è dettato dallo sviluppo del territorio cui sono fortemente
legato. Ma solo attraverso una politica economica mirata si potrà
realmente dare voce alle realtà imprenditoriali, sostenerli
e assicurare loro un futuro. Filippelli (Udeur) “Alemanno affossa il biologico a sud” 08/09 ''Come e' noto, il Governo Berlusconi e' riuscito, nel corso
del suo mandato, a interrompere il positivo trend dell'economia meridionale,
che era in netta crescita: evidentemente il Ministro Alemanno ha voluto
metterci del suo, riuscendo ad affossare anche il comparto agricolo''.
Cosi' Nicodemo Filippelli (Udeur) commenta il crollo del settore biologico
soprattutto nel Sud e in particolare la Calabria. ''I dati resi noti
dalla Associazione dell'Agricoltura biologica della Cia - afferma
Filippelli - confermano le preoccupazioni che alcuni mesi fa avevo
ampiamente denunciato con una interrogazione al ministro Alemanno:
ma il calo del numero delle aziende operanti nel settore e la flessione
nei consumi aggravano una situazione che rischia di diventare pericolosamente
critica''. ''A fronte di questa situazione - prosegue l'esponente
del Campanile - il Ministro Alemanno ha evitato di rispondere alle
mie sollecitazioni riguardanti l'urgenza di un provvedimento organico
a sostegno della agricoltura biologica nel mezzogiorno e soprattutto
volto a istituire un Fondo per lo sviluppo dell'agricoltura biologica
da destinare proprio alle aziende operanti nelle regioni meridionali'' Crisi biologico: In 4 anni triplicato il numero degli importatori 08/09 Dal 2000 ad oggi e' triplicato il numero di importatori di
prodotti biologici dall'estero ed e' raddoppiato il numero di trasformatori
mentre si e' verificato un drastico crollo del 28% nel numero di imprese
agricole italiane impegnate nelle coltivazioni biologiche (meno di
37 mila unita'). E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti
svolta in occasione dell'apertura del Salone internazionale dell'alimentazione,
salute e ambiente (Sana). A livello regionale - secondo l'analisi
della Coldiretti - e' la Sicilia, con 6.389 aziende agricole a detenere
il primato nel biologico, seguita dalla Calabria (4.078 aziende),
dall'Emilia-Romagna (3.378 aziende), dalla Puglia (3.065 aziende)
e dal Lazio (2.543 aziende). Un aspetto rilevante e' legato alla presenza
in azienda di animali allevati con metodo biologico per i quali nel
2004, rispetto al 2003, si e' registrato un incremento in tutte le
specie, dalle mucche ai maiali, tranne che per i caprini e le pi (arnie
in calo da 76.607 a 67.713) mentre particolarmente sensibile l'aumento
dei polli passati da 1.287.131 a 2.152.295 unita' Confagri incontra l’INPS sui contributi dovuti dalle imprese agricole 08/09 La confagricoltura e la direzione regionale dell' Inps hanno
avuto un incontro, definito ''positivo'' dall' associazione degli
agricoltori, in merito alla situazione verificatasi nelle scorse settimane
con l' invio da parte dell' Istituto delle lettere di interruzione
dei termini di prescrizione per i contributi pregressi dovuti dalle
imprese agricole all' Inps. Nel corso dell' incontro, richiesto da
Confagricoltura Calabria, con il direttore dell' Inps regionale, Aldo
Limardo, assistito dal direttore provinciale di Catanzaro, Domenico
Costantino, e' scritto in una nota, ''e' stato approfondito il problema
che tanto allarmismo ha creato tra le imprese agricole calabresi''.
Per la Confagricoltura hanno partecipato Nunzio Lacquaniti, direttore
regionale; Giovanni Iannuzzi, direttore di Cosenza; Franco Bomba,
direttore di Catanzaro; Carmela Martino, direttore di Reggio Calabria;
Sergio Battista, direttore di Vibo Valentia; Raffaele Di Gioia, direttore
di Crotone. I responsabili dell' associazione, secondo quanto e' stato
riferito, hanno fatto presente che l' iniziativa dell' Inps ''pur
essendo senz' altro legittima e' stata portata avanti con modalita'
inaccettabili, non essendo stato preceduta da un attento controllo
degli estratti conto delle aziende agricole, risalenti all' epoca
della soppressione dello Scau, e mai seriamente aggiornati nonostante
il decennio trascorso''. Secondo Confagricoltura nella stragrande
maggioranza dei casi sono stati quindi richiesti contributi previdenziali
ed assistenziali non dovuti perche' regolarmente pagati, condonati,
oggetti di sgravi per avversita' atmosferiche o calamita' naturali,
ovvero abbondantemente gia' prescritti. A conclusione dei lavori,
e' stato concordato che, prima di procedere all' emissione delle cartelle
esattoriali, le sedi territoriali dell' Inps provvederanno ad una
attenta verifica della posizione contributiva di ogni singola azienda
al fine di escludere eventuali richieste indebite. I rappresentanti
della Confagricoltura Calabria hanno espresso la loro disponibilita'
e offerto la loro collaborazione per supportare l' Istituto nell'
esame delle singole situazioni. Nel corso dell' incontro, infine,
sono stati affrontati altri problemi, quali rilascio dei registri
d' impresa, rapporti tra l' istituto e le Associazioni, interventi
formativi congiunti, che saranno singolarmente approfonditi nel corso
di successive e specifiche riunioni. E’ crisi per il settore biologico. Calano le aziende e i consumi 06/09 La crisi investe anche il biologico e diminuiscono aziende
e consumi: "Politiche sbagliate e interventi parziali rendono
lo scenario allarmante", ma qualche segnale di speranza viene
dalle vendite nella grande distribuzione, come super e ipermercati.
Anabio, l'associazione dell'agricoltura biologica della Cia-Confederazione
italiana agricoltori, alla vigilia del Sana di Bologna, mette in evidenza
i problemi del settore, ma sottolinea che vi sono le potenzialita'
per invertire la rotta. Occorre, pero', "una nuova e piu' mirata
strategia". Sono infatti in calo sia il numero delle aziende
(meno 15,48 per cento) che quello dei produttori (giu' di oltre il
17 per cento in un anno): flessione dei consumi, prospettive incerte,
problemi e difficolta' che si intrecciano in maniera preoccupante
alimentano profonda incertezza tra gli operatori del settore. L'Italia,
terzo produttore nel mondo e primo in Europa, "continua cosi'
a perdere percentuali rilevanti, tali- afferma Anabio- da far attestare
il numero di aziende nel 2004 a 40.965 (di cui 34.836 produttori agricoli)
a fronte delle 56.440 del 2001". Ma i dati "non sono omogenei-
avverte l'associazione dell'agricoltura biologica della Cia- il crollo
avviene nelle isole, in Puglia e Calabria . Nelle altre sedici regioni
il calo e' del 3,55 per cento. Nelle Marche si registra invece un
incremento del 13,72 per cento". Nel frattempo, in quelle Regioni
che nel 2005 hanno riaperto i bandi Psr (Piani di sviluppo regionali)
per il biologico si assiste ad un nuovo boom di richieste.Va bene,
secondo Anabio-Cia, la zootecnia biologica, settore dove il numero
dei capi raddoppia e addirittura triplica il numero degli avicoli.
"Paradossalmente- spiega- il caso dell'influenza aviaria, nato
negli allevamenti super intensivi, rischia di danneggiare adesso proprio
il biologico se dovesse verificarsi l'ipotesi che, per evitare il
contagio, bisogna confinare gli animali in spazi chiusi e cio' non
e' consentito negli 'allevamenti bio'". Sul fronte dei consumi
le rilevazioni di Ismea/Ac Nielsen (che si limitano pero' ai supermercati
ed agli ipermercati) indicano una riduzione del 4 per cento nel 2004
del valore degli acquisti rispetto al 2003. Ma la stessa Ismea, pero',
nel luglio di quest'anno ha dichiarato, sottolinea Anabio-Cia, che
"secondo i risultati di una recente indagine sui negozi specializzati
in prodotti biologici e nella Gdo l'andamento delle vendite negli
ultimi 12 mesi sembra risultare piu' favorevole rispetto a quanto
emerge dai dati Ismea/Ac Nielsen".Secondo le rilevazioni Iri/Infoscan,
infatti, "nel 2004 il valore dei prodotti biologici confezionati
venduti in super ed ipermercati- avverte Anabio-Cia- e' aumentato,
rispetto al 2003, del 3,6 per cento". Nasce il coordinamento degli istituti zooprofilattici 06/09 Carmelo Castiglione, 50 anni, presidente dell'istituto zooprofilattico
della Sicilia, e' stato eletto alla guida del ''coordinamento degli
istituti zooprofilattici italiani'', costituito oggi a Roma. ''Abbiamo
deciso di dar vita ad un coordinamento 'politico' di tutti gli istituti
presenti sul territorio nazionale - ha detto - per fare in modo che
le istituzioni possano avere un unico interlocutore. Oggi abbiamo
avuto la prima riunione, il prossimo mese avremo un secondo incontro
per mettere a punto un regolamento dell'organismo''. In Italia gli
istituti zooprofilattici sono dieci: ''Abruzzo e Molise'', ''Lazio
e Toscana'', ''Lombardia e Emilia'', ''Piemonte, Valle d'Aosta e Liguria'',
''Puglia e Basilicata'', ''Mezzogiorno (Campania e Calabria)'', ''Sardegna'',
''Sicilia'', ''Umbria e Marche'', ''Venezie''. Gli istituti zooprofilattici
si occupano principalmente della salute degli animali attraverso l'attuazione
di piani di profilassi, risanamento ed eliminazione delle malattie
mediante vaccinazione; produzione di vaccini e sieri; fornitura di
supporto tecnico-scientifico ed operativo nelle operazioni di polizia
veterinaria. In Calabria gli unici centri di ritiro del pomodoro 05/09 Presso la sala Cavour del Ministero per le politiche agricole
e forestali, alla presenza del Ministro Alemanno e di tutti i componenti
il tavolo della filiera del pomodoro, si è tenuta una riunione
per analizzare il particolare momento di crisi che sta attraversando
il comparto. In evidenza sono state poste alcune problematiche inerenti
il settore, specie per i produttori i quali, sebbene avessero stipulato
contratti con le industrie di trasformazione, impotenti vedono il
loro prodotto deteriorarsi sui campi. Difatti, un po’ per le
intemperanze metereologiche che, di fatto, hanno anticipato i tempi
di maturazione del prodotto, un po’ per le eccedenze delle industrie
che a stento riescono a smaltire il trasformato, non si è nelle
condizioni di poter onorare i contratti stipulati con grave danno
economico per i produttori. Per la particolare categoria merceologica,
caratterizzata da un’alta deperibilità, a parte gli interventi
più generali e straordinari miranti a riorganizzare il comparto,
si tratta di intervenire con immediatezza appunto perché il
prodotto già maturo in campo non consente proroghe e dilazioni.All’attualità,
l’intervento più tempestivo ammesso e legalmente praticabile
è l’attivazione dei Centri di ritiro dal mercato del
pomodoro per una percentuale consentita del 10% del prodotto commercializzato
da destinare al condizionamento. Alla data odierna, tale iniziativa
è stata praticata solo dalla Regione Calabria che, in risposta
all’emergenza e dopo attenta analisi delle prospettive, con
solerzia ha inteso intervenire attivando ben tre centri di ritiro
del pomodoro, localizzati soprattutto nel crotonese. Tuttavia, da
una prima stima a livello nazionale, sembra che anche una energica
attivazione dei centri di ritiro nei limiti consentiti del 10% non
sia capace di risolvere definitivamente il problema. Pertanto, in
sede della stessa riunione, si è convenuto di promuovere un
tavolo tecnico ristretto per fare il punto esatto della situazione
e costruire, nel più breve tempo possibile, una proposta d’intervento
perseguibile e commisurata alla reale entità della crisi ma
soprattutto che preveda una effettiva ricaduta in favore dei produttori. Coldiretti: Rane e lumache nel 5% delle sagre locali. Ma il grosso viene dai funghi 04/09 Sono dedicate alle rane e alle lumache il 5% delle sagre alimentari
e delle feste di paese previste nelle regioni italiane in questo settembre,
e si annuncia una grande stagione per la raccolta di funghi. E' quanto
segnala al Coldiretti che ha compiuto uno studio apposito sulle preferenze
degli ormai tradizionali appuntamenti di fine estate che fanno il
pieno di partecipanti, soprattutto nei piccoli centri e nelle campagne,
e che hanno al centro i migliori prodotti della produzione gastronomica
nazionale. La parte del leone nei 'festeggiamenti' la fanno invece
l'uva e il vino, prescelti nel 35% delle feste locali. Tra gli altri
prodotti, i piu' rappresentativi, tanto da meritare una specifica
festa in loro onore, sono la frutta e verdura celebrate nel 22% dei
casi e i funghi (11%). Nell'8% dei casi -prosegue la Coldiretti- ad
essere 'onorati' sono la carne e i suoi derivati e la stessa percentuale
di sagre e' dedicata a pasta, pane e polenta. Non mancano momenti
di festa per i formaggi (6%), per il miele e i dolci (5%). Il maltempo
di agosto ha giocato a favore dei molti appassionati di funghi e le
previsioni sono di una buona stagione per la raccolta nei quasi 10
milioni di ettari di bosco che coprono l'Italia e che si stima possano
offrire una produzione di circa 30mila tonnellate. Dopo liniziale
siccita', le piogge che sono cadute copiose in vaste aree del territorio
fanno prevedere un buon raccolto dal cadore alle langhe, dalle colline
emiliano romagnole a quelle toscane, ma anche nella sila e nellaspromonte
in Calabria nel mezzogiorno. Per dedicarsi a questo hobby e' necessario
tuttavia - consiglia la Coldiretti - evitare le improvvisazioni e
seguire alcune importanti regole che vanno dal rispetto delle norme
e vincoli specifici presenti nei diversi territori alla raccolta solo
i funghi di cui si e' sicuri e non fidarsi assolutamente dei detti
e dei luoghi comuni, ma anche rivolgersi sempre in caso di incertezza
per controlli ai Comuni o alle Unioni micologiche e utilizzare cestini
di vimini ed evitare le buste di plastica. L'attivita' di raccolta
di porcini, finferli, trombette e chiodini - afferma la Coldiretti
- coinvolge milioni di vacanzieri e svolge anche una funzione economica
a sostegno delle aree interne boschive dove alimenta molte attivita'
dai negozi ai ristoranti, ma soprattutto agriturismi che sono certamente
un luogo privilegiato per alloggiare e dedicarsi allattivita' di raccolta
ma anche per consumare funghi freschi, che non devono essere costretti
a lunghi tempi di trasporto grazie alla vicinanza ai boschi. Se le
previsioni per il mese di settembre saranno confermate a fine anno
gli ospiti degli agriturismi raggiungeranno i livelli dello scorso
anno con tre milioni di presenze per un fatturato complessivo che
dovrebbe attestarsi sui circa 800 milioni di Euro. L'agriturismo italiano
puo' contare su oltre 13.000 aziende, delle quali 7.700 offrono servizi
di ristorazione e 10.000 con alloggio garantito da 140.000 posti letto. Previsioni enologiche di ottima qualità per la Vendemmia 2005 in Calabria 03/09 (di Enzo Pianelli) Lo stato di salute del vigneto Calabria
si presenta ottimale, così come le previsioni produttive dell’annata
in corso dovrebbero attestarsi intorno ai 500.000 ettolitri, con un
leggero incremento produttivo rispetto alla decorsa annata. Il vigneto
in produzione 2005 è di 18.053 ettari circa, con una resa media
di 28 ettolitri/ettaro. Cresce la tensione tra i lavoratori del Sibari-Crati: Occupata la sede di Cosenza 31/08
Non accenna a diminuire lo stato di tensione tra i lavoratori del
Consorzio Sibari-Crati in conseguenza della situazione venutasi a
creare per il mancato pagamento degli stipendi arretrati. Oggi, secondo
quanto riporta un comunicato, dipendenti e rappresentanti sindacali
hanno occupato la sede di Cosenza. Alcuni di loro si sono incatenati
ai cancelli. Domani e' prevista, a Sibari, un' assemblea di tutto
il personale. ''E' a tutt' oggi inspiegabile - sostengono i rappresentanti
di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil in una nota - la decisione della
Giunta regionale che, nonostante lo specifico accordo sottoscritto
in data 18 luglio con le organizzazioni sindacali, continua a non
fornire risposte di merito sulle problematiche in atto, anzi manifesta
stupore e sorpresa per le iniziative di lotta annunciate. L' insostenibile
difficolta' economica in cui sono state relegate numerose famiglie
di lavoratori del Consorzio Sibari-Crati - prosegue la nota - spinge
all' intensificazione delle azioni di lotta che non si fermeranno
fino a quando non verranno ristabiliti principi di buon senso e di
coerenza da parte della Giunta regionale''. ''Per queste ragioni -
concludono i rappresentanti dei lavoratori - le organizzazioni sindacali
di categoria ribadiscono che condizione inderogabile ed imprescindibile
per la ripresa di qualunque trattativa e' il rispetto degli impegni
assunti ed il pagamento delle mensilita' arretrate. Diversamente continueranno
tutte le forme di lotta previste dalla legge per far valere i diritti
e la dignita' dei lavoratori''. Coldiretti: Boom delle esportazioni di vino in Cina e Russia (+4%) 31/08 Il vino italiano conquista le tavole russe e cinesi, con una
crescita complessiva delle esportazioni nel mondo del 4%. Lo rileva
un'analisi condotta dalla Coldiretti su dati Istat relativi al primo
quadrimestre 2005. Il vino, si legge nel rapporto, e' la principale
voce dell'export agroalimentare nazionale, con un valore che nel 2005
potrebbe superare i 3 miliardi di euro. A spingere in alto le esportazioni
e' soprattutto la domanda proveniente da Cina (+98%), Russia (+90%)
e Stati Uniti (+12%), mentre sono sostanzialmente stabili le richieste
dai mercati Ue. Stando all'indagine Coldiretti, l'Italia si conferma
secondo Paese produttore di vino al mondo, con una vendemmia 2005
che, secondo l'Ismea e l'Unione Italiana Vini, dovrebbe attestarsi
sui 56 milioni di ettolitri, per un giro di affari complessivo di
circa 8,5 miliardi. "Si tratta di un risultato incoraggiante",
sottolinea la Coldiretti, anche perche' e' una vendemmia "ottima
dal punto di vista qualitativo e produttivo".La vendemmia 2005
vedra' un equilibrio tra vini rossi o rosati e bianchi, con una leggera
prevalenza dei primi. Quanto alle aree di provenienza, quasi due terzi
della produzione nazionale sara' realizzata, nell'ordine, in Veneto,
Puglia, Emilia Romagna e Sicilia, e ben il 60% potra' essere commercializzato
sotto una delle 453 denominazioni di origine (Docg, Doc e Igt) riconosciute.
Tornando all'export, ad acquistare i vini italiani sono soprattutto
i cittadini della Ue (oltre la meta' delle esportazioni, Germania
in testa), ma cresce il gradimento anche oltreoceano: la domanda statunitense,
in continua crescita, rappresenta oltre un quarto del valore delle
esportazioni italiane, che dominano il mercato davanti ai prodotti
australiani e francesi. A spingere la crescita, secondo Coldiretti,
sono state "la qualita' e la competitivita' della produzione
italiana rispetto alla concorrenza, ma anche l'immagine positiva di
cui gode il Made in Italy nei Paesi emergenti, e i risvolti commerciali
positivi di numerose ricerche che hanno evidenziato gli effetti benefici
del consumo di vino sulla salute". Nel rapporto Coldiretti non
mancano le note negative, soprattutto per quanto riguarda la cosiddetta
'vinopirateria'. Secondo l'associazione dei coltivatori, le esportazioni
nazionali sul mercato statunitense potrebbero raddoppiare se il Wto
desse un chiaro segnale nella lotta alla contraffazione. Secondo Coldiretti,
solo negli Stati Uniti e' 'falsa' una bottiglia su due, e non e' raro
trovare bottiglie di Chianti, Sangiovese, Refosco e Barbera anche
Rose', Barolo e Super Piemontese prodotti in California. Confagricoltura: “No all’esportazione delle clementine affogliate nella UE” 31/08 Il presidente della sezione regionale di prodotto agrumicoltura
di Confagricoltura Calabria Nicola Cilento ha aspramente criticato
la decisione della Comunita' Europea, di autorizzare l'esportazione
di clementine ''affogliate'' in tutto il territorio europeo, abrogando
il precedente divieto, valido sino all'aprile scorso per tutti gli
agrumi. ''Il provvedimento - commenta Cilento - oltre a rafforzare
la concorrenza estera nei confronti del nostro territorio, che e'
il primo produttore in Italia di questa pregiata produzione, e' motivo
di preoccupazione per i nostri agrumicoltori, in quanto soprattutto
in Spagna sono segnalati ormai da anni diversi casi di 'Tristeza',
una malattia endemica che si diffonde con le parti legnose della pianta,
quindi anche con i ramoscelli attaccati al frutto, caratterizzata
dalla caduta delle foglie della pianta e con conseguente intristimento
rapido che porta alla morte della pianta stessa''. A tal proposito
la Confagricoltura Calabria evidenzia che la Regione ''gia' da tempo
e' vigile per l'individuazione di eventuali focolai all'interno del
nostro territorio che risulta ufficialmente indenne dalla malattia''.
Per questo motivo il presidente Cilento si ''appella alle istituzioni
regionali affinche' su questo problema si attivino in tempi solleciti,
auspicando anche l'avvio di forti iniziative a sostegno delle aziende
agrumicole calabresi, gia' alle prese da tempo con una difficolta'
strutturale del comparto, causata soprattutto dalla crescente immissione
sul nostro mercato di ingenti quantita' di prodotti provenienti da
altri Paesi a prezzi fortemente concorrenziali''. Entrano in sciopero i lavoratori del Consorzio Sibari-Crati. Verrà sospesa l’erogazione dell’acqua 30/08 Da mercoledì gli agricoltori della Piana di Sibari non
riceveranno piu' l' acqua dell' invaso di Tarsia. La sospensione del
servizio per l' astensione dal lavoro delle maestranze e' stata decisa
stamani dall' assemblea dei dipendenti del Consorzio di bonifica Sibari-Crati,
indetta stamani dalle organizzazioni sindacali Flai-Cgil, Fai-Cisl
e Uila-Uil. L' iniziativa di sciopero si inserisce nella vertenza
promossa dai sindacati confederali per rivendicare il mancato pagamento
degli stipendi che per alcuni lavoratori supera i 12 mesi, e fa seguito
alle cinque giornate di sciopero della fame e della sete attuate dal
coordinatore provinciale di Cosenza del SinCobas Pietro Altavilla.
In un telegramma al presidente della Giunta regionale Agazio Loiero,
al Prefetto di Cosenza ed al Commissario straordinario del consorzio,
le organizzazioni sindacali mettono in evidenza che ''la mancata approvazione
in fase di variazione di bilancio dell' andamento concordato in data
18 luglio scorso con Cgil, Cisl e Uil che avrebbe consentito il pagamento
delle numerose mensilita' arretrate e la copertura finanziaria a tutto
il 31 dicembre prossimo, ha creato gravi disagi ai lavoratori del
consorzio. Pertanto l' assemblea generale dei lavoratori appositamente
indetta - prosegue il testo - ha deciso di interrompere con decorrenza
immediata le prestazioni lavorative poiche' gli stessi lavoratori
non sono piu' in condizione di anticipare di propria tasca nemmeno
le risorse economiche per raggiungere i rispettivi posti di lavoro.
Poiche' l' astensione generale dal lavoro comportera' la non sorveglianza
e manutenzione degli impianti consortili si declina fin d'ora qualsiasi
responsabilita' per eventuali danni causati''. Nel corso dell' assemblea
le organizzazioni sindacali hanno puntato l' indice anche sugli agricoltori
che, secondo quanto sostenuto, non pagano l' acqua da piu' di dieci
anni contribuendo cosi' alla crisi finanziaria del consorzio. Non
sono escluse azioni di lotta piu' eclatanti come l' occupazione della
ferrovia, della strada statale 106 jonica e dell' autostrada Salerno-Reggio
Calabria. Presentato il 4° Game Fair Calabria in programma a Camigliatello dal 2 settembre. 29/09 ''Un momento esaltante per fare conoscere l' attivita' venatoria
in Calabria, promuovendo l' amore per la natura, gli animali e le
attivita' sportive all' aperto''. Lo ha detto Mario Pirillo, assessore
regionale all' Agricoltura, foreste, forestazione, caccia e pesca,
presentando stamani a Catanzaro la quarta edizione del Game Fair in
programma dal 2 al 4 settembre a Camigliatello. La manifestazione,
promossa dalla Regione in collaborazione con la Provincia di Cosenza,
l' Arssa e il Comune di Spezzano della Sila, si svolgera' anche quest'
anno nell' area di 227 ettari dell' azienda sperimentale di Molarotta.
Alla presentazione ufficiale del calendario di attivita', che si snoderanno
lungo il week-end del Game Fair, oltre all' assessore Pirillo, sono
intervenuti anche Sergio Rocca, dirigente dell' Assessorato e Rachele
Russo Ciponte assessore della Provincia di Cosenza. In particolare
nell' area espositiva saranno presenti stand enogastronomici, percorsi
di tiro organizzati in collaborazione con le piu' importanti aziende
italiane del settore armiero (Benelli, Beretta, Franchi, Fiocchi,
Breda); dimostrazioni delle discipline sportive legate alla caccia
e alla pesca; mostre canine ed esibizioni di falconeria e di tiro
con l' arco. Prevista, il 3 settembre, anche una tavola rotonda sul
tema ''La realta' venatoria nel contesto del Mediterraneo''. ''Abbiamo
inteso riproporre il Game Fair - ha detto Pirillo - perche' si tratta
di una manifestazione di cui la Calabria deve andare fiera. In questi
mesi, a livello di assessorato, - ha aggiunto l' assessore - abbiamo
attuato una ricognizione complessiva soprattutto sui temi dell' agricoltura
e della forestazione, ma e' nostra intenzione lavorare per la valorizzazione
delle potenzialita' delle due deleghe ritenute erroneamente minori,
caccia e pesca''. Per l' assessore, che ha sottolineato la necessita'
di lavorare superando le barriere per determinare un dialogo reciprocamente
utile, ''ci deve essere un contatto tra caccia e ambiente e non servono
davvero le polemiche come quella sul calendario venatorio. La caccia,
nel rispetto della natura, puo' dare un contributo di crescita alla
regione. Oggi con il presidente Loiero - ha sottolineato Pirillo -
c'e' un taglio nuovo e diverso nella politica regionale che non c'
era in passato e questo appuntamento cosi' come noi lo abbiamo pensato
che come vogliamo che si tenga va nella direzione della novita'''.
''Proprio per la migliore riuscita del Game Fair, che nella nostra
visione dovra' avere una forte ricaduta, - ha aggiunto ancora Pirillo
- lanciamo un appello alla collaborazione degli ambientalisti. Li
invitiamo - ha insistito l' assessore - e speriamo che vengano per
darci suggerimenti capaci di fare stare insieme una compatibilita'
che dobbiamo cercare di fare emergere''. Quattro proposte di Legapesca per rilanciare il settore 29/08 Completare le azioni previste dagli accordi di programma, evitare
che i fondi comunitari residui vadano perduti, fare in modo che un
parte delle royalties pagate dall'Agip sia destinata stabilmente al
settore ittico, rendere operativa la nuova legge regionale. Questi
le quattro priorita' del settore ittico in Calabria secondo il presidente
della Lega Pesca Ettore Iani' e che hanno ottenuto il sostegno dell'assessore
regionale alla Pesca e all'Agricoltura Mario Pirillo. A darne notizia
e' l'associazione di categoria, al termine di un incontro al quale
hanno partecipato, tra gli altri, il presidente della Lega pesca Ettore
Iani', il presidente Legacoop Calabria Giorgio Gemelli e l'assessore
regionale. Molteplici, dunque, le iniziative in cantiere. Ricerche
di mercato, monitoraggi, interventi di ammodernamento per la flotta
piu' piccola, promozione delle produzioni sono le proposte principali
''per valorizzare le potenzialita' di occupazione, qualita' e sviluppo
del settore ittico regionale'', ha detto il presidente della Lega
Pesca. Dal 2 al 4 settembre a Camigliatello il “Game Fair Calabria”. Lunedì 29 presentazione dell’evento 27/08 Si terrà lunedì mattina 29 agosto alle ore 10.30,
presso la sede dell’assessorato alla forestazione di via Lucrezia
della Valle a Catanzaro, la conferenza stampa di presentazione del
Game Fair Calabria, giunta alla quarta edizione, che anche quest’anno
si svolgerà, dal 2 al 4 settembre, nella suggestiva cornice
dell’Azienda Arssa di Molarotta di Camigliatello Silano, in
provincia di Cosenza. Un esempio di come si può coniugare il
mondo venatorio, il rispetto dell’ambiente e valorizzare le
bellezze della terra calabrese. Particolarmente decisa è la
presenza dell’assessorato regionale all’agricoltura e
forestazione della Regione Calabria, attore principale della manifestazione.
Saranno presenti gli organizzatori della manifestazione e l’assessore
regionale Mario Pirillo. “Il Game Fair – ha detto l’assessore
regionale Pirillo – vuole essere anche un momento esaltante
per far conoscere l’attività venatoria in Calabria, nonché
promuovere l’amore per la natura, per i cavalli, per i cani,
per la caccia, per la pesca e per la falconeria, consentendo in tal
modo ai non esperti di potersi sentire attori di gare sportive all’aperto”.
“Conoscere la Calabria non solo per le splendide coste e per
il suo mare – ha detto l’assessore Pirillo – ma
anche le montagne idonee a far svolgere giochi all’aperto in
un autentico rispetto della natura”. Durante la manifestazione
si svolgeranno numerose iniziative intese al migliore espletamento
dell’attività venatoria, evidenziando così un
grande interesse che la Regione Calabria ha nei confronti di tale
attività, muovendosi anche in direzione di un efficace turismo
venatorio. Consegnate dall’ass. Pirillo sei borse di studio a sei studenti figli orfani di forestali 26/08 ''La nostra speranza, ma anche l' impegno verso il quale siamo tesi e' che tra qualche anno il comparto possa essere piu' tranquillo e riesca a contare su maggiori certezze''. Lo ha detto Mario Pirillo, assessore regionale alla Forestazione, intervenendo nel corso della cerimonia di consegna di sei borse di studio del valore di 800 euro messe a disposizione di altrettanti studenti calabresi dalla Fondazione intitolata a S. Giovanni Gualberto, patrono della categoria. Alla manifestazione, svoltasi nella sede dell' Assessorato a Catanzaro, oltre a Pirillo e ai vincitori con le loro famiglie, hanno partecipato il direttore generale Rocco Leonetti e il sacerdote don Franco Lorenzo in procinto di assumere le funzioni di cappellano della Forestale. ''Per il rilancio del settore - ha detto ancora Pirillo - servono indirizzi chiari affinche' i lavoratori siano messi in condizione di poter svolgere pienamente il proprio lavoro. In questo senso abbiamo nominato due commissioni, la prima che si occupera' di studiare il settore in tutte le sue sfaccettature e la seconda che di adoperera' per individuare le modalita' attraverso le quali rendere operativo il comparto''. ''Quello realizzato grazie alla Fondazione S. Giovanni Gualberto - ha aggiunto l' assessore - e' un riconoscimento per i ragazzi vincitori ma anche un insegnamento per tutti noi che siamo invitati a sviluppare un maggiore raccordo nei confronti di questi giovani che vivono situazioni di difficolta'. Per questo saremo loro piu' vicini e, anzi, siamo pronti ad essere da subito un punto di riferimento in un' ottica di attenzione, solidarieta' e supporto verso il soddisfacimento dei vostri bisogni''. Dopo un accenno alle difficolta' del settore, culminate nelle manifestazioni di protesta dello scorso mese di dicembre, Pirillo ha indicato alcuni obiettivi che alla guida dell' Assessorato si propone di raggiungere. ''E' nostra intenzione - ha detto - avviare un percorso ricco di contenuti rendendo possibile un maggiore coinvolgimento di tutti. Stiamo pensando all' apertura di uno sportello informativo in tutte le province e alla realizzazione di una pubblicazione, aperta al contributo di tutti, che sia al servizio del settore''. ''Manifestazioni come questa - ha detto, dal canto suo, don Lorenzo - sono proprio come l' olio che alimenta la lampada dell' impegno. Un impegno tanto piu' importante quanto orientato alla salvaguardia della natura''. Leonetti, che si e' soffermato sul ruolo della Fondazione San Giovanni Gualberto, ha messo l' accento sulla presenza della Regione nelle celebrazioni dedicate al Santo patrono dei forestali ''in un' azione - ha detto - ispirata alla difesa di valori forti''. A conclusione della cerimonia l' assessore Pirillo ha consegnato le pergamene e gli assegni ai vincitori Giovannina Donato (III Liceo Classico Santa Severina), Carmelo Stilo (IV Itc Brancaleone), Massimiliano Silipo (II Ipsia Vibo), Chiara Maiorano (III media Paola), Valentina Laino (V elementare Mormanno) e Isabella Madeo (IV Ipsia Longobucco). Riparte il Game Fair. Ambiente e Sport binomio vincente per la Sila 24/08 (Enzo Pianelli) Le bellezze ambientali, naturali e paesaggistiche
dell'Altopiano Silano faranno ancora da splendida cornice alla quarta
edizione del Game Fair Calabria, in programma dal 2 al 4 Settembre
presso il Centro Sperimentale ARSSA di Molarotta a Camigliatello Silano.
L’Agenzia agricola calabrese non ha solo offerto ospitalità
logistica ma ha concorso anche ad alcuni aspetti organizzativi di
particolare importanza. Venerdì l’ass. Pirillo consegnerà sei borse di studio messe a disposizione dalla Fondazione San Giovanni Gualberto. 24/08 Si terrà venerdì prossimo, 26 agosto, alle ore
12, la consegna di sei borse di studio (di 800 euro l’una) messe
a disposizione dalla Fondazione San Giovanni Gualberto, Santo Patrono
dei Forestali. Sarà l’assessore regionale Mario Pirillo
a consegnare la pergamena e la borsa di studio presso l’assessorato
regionale alla forestazione in via Lucrezia della Valle a Catanzaro.
Quest’anno è toccato alla Regione Calabria offrire l’olio
per la lampada votiva, patrocinando la manifestazione in onore del
santo patrono dei forestali, che si è svolta nelle scorse settimane
in Toscana. La Fondazione San Giovanni Gualberto ha inteso sostenere
tale iniziativa per aiutare chi è in difficoltà e verso
chi dimostra una particolare dedizione verso la risorsa foreste e
verso il territorio calabrese. Convocato dal Ministro Alemanno, per il 25, un tavolo per la crisi del pomodoro 22/08 ''Non mancheremo di esplorare tutte le possibili forme di intervento,
compatibili con la normativa comunitaria, che consentano di assicurare
agli agricoltori un adeguato sostegno e una garanzia di reddito'':
e' questo uno degli obiettivi del tavolo convocato dal ministro alle
Politiche agricole Gianni Alemanno il prossimo giovedi' 25 agosto
per affrontare le criticita' che stanno interessando il comparto.
''Abbiamo ritenuto necessario convocare il tavolo con urgenza, nonostante
il periodo di ferie - ha proseguito il ministro - per rispondere tempestivamente
all'allarme che ci e' pervenuto dalle organizzazioni professionali
agricole''. 'Si tratta - ha spiegato Alemanno di identificare i comportamenti
che non consentono di dare la giusta retribuzione agli agricoltori
e soprattutto di richiedere a tutte le componenti della filiera il
rispetto rigoroso degli impegni contrattuali liberamente assunti''.
Nel frattempo, ha sottolineato il ministro, sono state date ''istruzioni
agli organi competenti di rafforzare le operazioni di vigilanza e
controllo sulla correttezza di tutte le operazioni che si svolgono
all'interno della filiera del pomodoro''. Alla riunione sono stati
invitati a partecipare, informa il ministero, tutti i componenti del
tavolo nazionale: le Regioni interessate (Emilia Romagna, Campania,
Abruzzo, Puglia, Calabria, Molise, Basilicata, Lombardia), le organizzazioni
professionali agricole (Confagricoltura, Coldiretti e Cia), le organizzazioni
del movimento cooperativo, le unioni del comparto ortofrutticolo,
le associazioni degli industriali della trasformazione del pomodoro
e l'Agea. Il peperoncino protagonista in Calabria ed in Abruzzo 21/08 In omaggio all'ultimo scorcio della calda stagione, in Abruzzo
e in Calabria le notti diventano incandescenti, piccantissime. Dal
22 al 24 agosto si tiene a Filetto, in provincia di Chieti il primo
festival del peperoncino piccante con degustazioni, convegni, arte
e musica tutte ispirate alla pianta e frutto che riscalda il palato
e il cuore, in onore a ''sua maesta' il peperoncino'' spezia di una
tradizione antica e intrigante. Il sindaco di Filetto, Nicolino D'Alessandro
ha raccontato all'ADNKRONOS che '' a Filetto si ricorda una santona
che agli inizi del 1800, in assenza di un vero medico nel paese, offriva
ai suoi compaesani rimedi per mallanni quali distorsioni ed eritemi.
Base di ogni sua 'magica' bevanda medicinale, il peperoncino piccante
e nei suoi storici appunti si puo' leggere di un 'rimedio per gli
uomini' una pozione, un rito destinato a risvegliare i sensi sopiti''.
L'Abruzzo, con questo festival, avoca a se' il primato nazionale come
produttore e consumatore di peperoncino. Una rassegna enogastronomica
che promette lasciare un segno indelebile a quanti assageranno le
bruschette al 'viagra d'Abruzzo', il cioccolato piccante, la grappa,
il vino e l'olio al peperoncino, il ritmo sara' scandito dalle musiche
folcloristiche regionali. Se l'Abruzzo e' alla sua prima celebrazione
'piccante', la Calabria rinnova per il tredicesimo anno l'appuntamento
con il ''Peperoncino festival'' che si terra' come di consueto la
prima settimana di settembre, nel comune di Diamante, in provincia
di Cosenza . Dal 7 all'11 settembre verra' offerto ai curiosi e ai
cultori un 'full immersion' di quattro giorni nei sapori del 'piparieddru',
croce e delizia del palato. Un mix, quello proposto dal festival calabrese,
di gastronomia e cultura, quindi non solo cibo ma anche convegni,
mostre, cinema, satira e altro. Il tutto ispirato al concetto di 'piccante',
sinonimo di intenso, stuzzicante, malizioso, eccitante. E 'piccante'
e' anche il tema del concorso internazionale di cortometraggi organizzato
in collaborazione con l'unione italiana circoli del cinema. Cortometraggi
di tre minuti, ispirati a termini come trasgressivo, ironico, frizzante,
verranno premiati nei giorni del festival a Diamante In Calabria c'e'
anche chi grazie al peperoncino, mixato al saper fare cabaret, ha
ottenuto grande successo, come l'attore comico Franco Neri, il 'Franco,
oh Franco' di Zelig che deve appunto parte della sua fortuna proprio
ai racconti del temibile peperoncino di Soverato. Interpellato come
'esperto' della materia, il comico ha affermato che ''per mangiare
il peperoncino di Soverato si deve essere dei veri uomini e sapere
poi gestirne le conseguenze, un 'viagra' calabrese, che messo sulla
pasta ancora cruda ne riesce a terminare persino la cottura''. Dalla
satira alla storia, per risalire alle origini del peperoncino e' necessario
tornare indietro di 9.000 anni e recarsi in Messico. Il popolo Maya
infatti lo considerava un alimento sacro, utilizzato per la conservazione
dei cibi, per proteggere l'intestino e per stimolare la circolazione
del sangue. Se ne trova precisa testimonianza anche nelle biografie
di Montezuma, ultimo signore degli Aztechi, che mentre era prigioniero
del conquistadore spagnolo Cortez,passava il tempo rimastogli scherzando
con le sue concubine e mangiando pietanze con peperoncino rosso. Il
Capsicum annuum, questo il nome scientifico di questa spezia, arrivo'
in Spagna grazie ad un medico e biologo facente parte della seconda
spedizione nelle Americhe di Cristoforo Colombo, avvenuta tra il 1493
e il 1494, il dottor Diego Alvarez Chanca di Siviglia. La sua diffusione
in Europa fu straordinaria fino al punto che nel 1700 divenne un vero
e prorio farmaco, il peperoncino, infatti, veniva prescritto per curare
problemi come il mal di testa, i disturbi digestivi e le nevralgie.
Se ebbe molta fortuna nei Paesi del sud, dove divenne caratteristico
il suo uso nella preparazione di piatti poveri come quelli a base
dii legumi, il peperoncino venne addirittura bandito dalla gente ricca,
poiche' il suo forte sapore nascondeva il gusto di cibi raffinati
e divenne in seguito persino bersaglio di pregiudizi morali. - I puritani
lo vietarono considerandolo un eccitante in grado di risvegliare i
sensi e lo dichiarono persino capace di stimolare poteri diabolici.
Non per nulla il peperoncino fu ingrediente prediletto delle pozioni
di quelle che in Italia tra il XV e XVII secolo venivano considerate
'streghe' e anche oggi navigando su internet nei siti dedicati alla
'wicca' e alle moderne incantatrici si puo' trovare tra pozioni e
riti una formula stuzzicante ''per far innamorare un uomo preparate
una bevanda con quattro foglie di fiore di papavero, due cucchiai
di cioccolato, un pizzico di peperoncino piccante..'' Del resto in
molti nostri dialetti meridionali, il peperoncino piccante viene appellato
'diavolicchio', giusto per restare in campo esoterico. Persino per
la bellezza il peperoncino e' un complice prezioso, la tradizione
popolare calabrese tramanda ricette in cui e' ingrediente principale,
come per la cura dei capelli, poiche' ne rafforza la struttura, della
lozione calabra contro la calvizie e' assicurata l'infallibilita'
''far macerare al buio per otto giorni trepeperoncini in un litro
di alcool, filtrare e frizionare per 2 volte al giorno''. C'e' chi
lo consiglia da mixare a creme contro la cellulite, riattivando la
circolazione ne previene la formazione, piu' semplicemete per la cura
del torcicollo e persino ai primi sintomi di un rafferdore autunnale
un bagno caldo con ''lavanda, ginepro e qualche goccia di olio al
peperoncino'' e' suggerita per una buona sudata terapeutica. Non solo,
pare che dietro il suo colore rosso scarlatto, che racchiude piccoli
semi gialli come il sole, il peperoncino nasconda portentosi effetti
afrodisiaci. Se si vuol dare una minima valenza scientifica a questa
'fantasia popolare' si puo' riconoscere che questa spezia e' ricca
di vitamina E, la cosiddetta vitamina della fecondita' e della potenza
sessuale. Anche Gabriele D'Annunzio in un'ode appella i peperoncini
come ''i rossardenti diavoletti folli'', richiamandone cosi' una loro
sensuale peculiarita'. Una ricetta afrodisiaca semplice da preparare
e deliziosa da assaggiare in due, e' senza dubbio quella delle fragole
birbanti ''immergere alcune fragole in 200 grammi di bollente ciocccolato
al peperoncino, accompagnate dallo champagne, per un incontro appassionato
e voluttuoso''. Chiarella: “La Regione scommetta sui prodotti tipici” 20/08 ''E' ora di incominciare a scommettere seriamente sui prodotti
calabresi agroalimentari, non limitandosi alle feste e alle sagre,
pur necessari, ma cercando di promuovere iniziative concrete di commercializzazione,
attraverso un marchio che ne tuteli la qualita'''. E' quanto sostiene
in una nota il consigliere regionale Egidio Chiarella che ha presentato
un disegno di legge sulla valorizzazione e commercializzazione dei
prodotti tipici locali. ''I prodotti di questa Regione - ha aggiunto
- sono inimitabili perche' nascono dalla tradizione, da materie prime
inconfondibili, da tecniche antiche, ma soprattutto perche' sono il
frutto di una terra ancora incontaminata. Il sapore ricco del sole,
l'odore dei pascoli, i colori caldi dei paesaggi, si mescolano insieme
per creare quelle caratteristiche presenti solo nei prodotti Made
in Calabria. Una simbiosi tutta naturale perfettamente riuscita, visti
i tanti e diversificati prodotti e i differenti piatti a base di legumi,
ortaggi, cereali, erbe aromatiche e spontanee, frutta selvatica e
coltivata, carne di maiale, prodotti della pastorizia, della pesca,
dell'allevamento. Una miriade di ricette colorate profumate, saporite,
brulicanti di vita ed energia, in grado tanto di soddisfare i robusti
appetiti quanto di stuzzicare i palati piu' raffinati, nel rispetto
delle piu' spettacolari ricorrenze rituali, sacre e profane, in un
contesto antropologico di tale spessore culturale, che nemmeno gli
sconvolgenti cambiamenti degli ultimi decenni hanno messo in crisi''.
''L'Agricoltura - ha proseguito Chiarella - con la sua varieta' di
produzioni, e' uno dei segreti della diversita' gastronomica di questa
regione. Nelle aziende, per lo piu' piccole e numerose, prevalgono
tante produzioni che altrove sono gia' scomparse. Dove ci sono gli
ulivi ci sono le viti, i fichi e gli altri alberi da frutto. Colture
secolari, che grazie alla presenza dell'uomo e alla sua capacita'
di produrle, trasformarle e conservarle, sono diventate una ricchezza
tutta naturale. L'esistenza di antichi frantoi ancora funzionanti,
le aziende ittiche risalenti al medioevo, gli impianti di trasformazione
dei prodotti della pastorizia e della norcineria, le aziende, vinicole
e cerealicole, rivelano uno straordinario attaccamento ai valori della
terra e quanto profonda sia la cultura, in termini di sapori popolari,
legata alla produzione e conservazione del cibo. Poterne fruire e
conservare l'esistente il piu' a lungo possibile, per consegnarlo
alle figure generazioni, dipende anche dalle scelte dei consumatori
e di come sapranno sostenere e premiare sul mercato queste straordinarie
produzioni''. ''Il disegno di Legge - ha concluso Chiarella - presentato
nell'ultimo Consiglio regionale disciplina, per la prima volta nella
nostra regione, nell'ambito delle proprie competenze in materia di
produzione, raccolta, trasformazione di prodotti agricoli, zootecnici
e silvo-pastorali e di promozione e valorizzazione degli stessi, promuove
iniziative di commercializzazione e di un marchio di prodotti agricoli
e agro-alimentari che garantiscono, sotto il profilo qualitativo,
una maggiore tutela dei consumatori''. L’ass. Pirillo incontra le organizzazioni agricole: “Risolveremo la crisi del Sibari-Crati” 18/08 Si è tenuto questa mattina, l’atteso incontro tra l’assessore all’agricoltura, foreste, forestazione, caccia e pesca della Regione Calabria, Mario Pirillo e le organizzazioni professionali agricole (presenti Italo Garraffa e Renzo Caligiuri), in merito alla difficile situazione economica presente al Consorzio Sibari-Crati. Le organizzazioni professionali agricole hanno apprezzato la piena disponibilità manifestata dall’assessore di istituire un tavolo di confronto per la delicata vertenza che interessa l’ente di bonifica. L’assessore Pirillo nel suo intervento, dopo aver sottolineato il grave stato di difficoltà dell’ente, ha posto in evidenza la ferma volontà di dare il via ad un nuovo sistema consortile. Un’azione forte quindi necessaria per il risanamento dell’ente. “C’è un impegno deciso ad affrontare e risolvere il problema che si presenta di non facile soluzione”, ha spiegato l’assessore Pirillo. ”Questo incontro si è reso necessario alla luce della situazione drammatica in cui versa il consorzio. È certamente uno dei più imponenti strumenti che utilizza l’agricoltura calabrese in una zona tra le più grandi della Calabria. Non funzionando il consorzio vengono meno i servizi per l’agricoltura di qualità e si pongono forti dubbi sul buon andamento dell’agricoltura della piana. Nel corso dell’incontro abbiamo parlato del risanamento che presenta un debito di oltre 130 milioni di Euro. C’è bisogno della disponibilità dei sindacati e dei proprietari terrieri a sostenere quest’azione forte, necessaria per il risanamento. Non c’è dubbio che la passata legislatura è stata molto deleteria, al di là delle polemiche venute fuori in questi giorni, cinque anni sono passati inutilmente: già nel 2000 avevamo fatto una ricognizione del debito e avevamo anche ipotizzato un ammortamento dello stesso”. L’assessore Pirillo, d’intesa con il vicepresidente e assessore al bilancio, Nicola Adamo, ha convocato per il prossimo 13 settembre alle ore 10, presso la sala della Giunta Regionale, un incontro tra le Organizzazioni professionali agricole e il Comitato di consulenza giuridica, nel corso del quale sarà presa in esame una proposta predisposta dal commissario del consorzio, dalla direzione generale e dal dipartimento all’agricoltura, che in seguito, sarà oggetto di discussione con tutte le altre parti sociali e sindacati. La dichiarazione audio di Pirillo in formato mp3. L’ass. Pirillo incontra le associazioni professionali agricole 17/08 Si terrà giovedì 18 agosto, alle ore 10, presso
la sede dell’assessorato regionale all’agricoltura, l’atteso
incontro tra l’assessore Mario Pirillo e i rappresentanti delle
Organizzazioni Professionali Agricole (Opa). Nell’incontro saranno
discusse alcune questioni inerenti il Consorzio di Bonifica Sibari-Crati.
“E’ una riunione decisamente impegnativa – ha spiegato
l’assessore all’agricoltura Pirillo - che io ho accettato
volentieri, grazie anche alla grande sensibilità mostratami
dalle organizzazioni agricole della provincia di Cosenza. Per come
abbiamo fatto nel passato, sicuramente anche stavolta troveremo una
soluzione all’annoso e delicato e grave problema inerente la
situazione debitoria del Sibari-Crati”. Nei giorni scorsi l’assessore
Pirillo aveva richiamato ad una maggiore attenzione, soprattutto in
questo periodo estivo, tutti i lavoratori impegnati, sollecitando
le OoPpAa ad intervenire presso gli agricoltori affinché pagassero
le quote annuali per far affluire nelle casse del Consorzio le risorse
necessarie per gestire l’emergenza ed anche parte dell’ordinario.
“Il Sibari-Crati – ha proseguito l’assessore Pirillo,
oggi è una realtà che ha bisogno di trovare soluzioni
importanti altrimenti è destinato al fallimento. Ritengo che
le OoPpAa, come i sindacati, assumano in tale contesto un grande rilievo,
perché sono i portatori delle istanze della base degli agricoltori.
Per cui li tengo in debita considerazione”. Intervista
audio di Pirillo. Prodotti tipici calabresi della Coldiretti al Montechiarello Golf Club 17/08-(G.C.)- Nella trentesima tappa del Wine Tour Cup, il torneo
di golf che unisce sport, ambiente ed enogastronomia tipica, che si
svolgerà il 21 agosto, presso ''Montechiarello Golf Club''
di Orti' saranno protagonisti alcuni prodotti tipici calabresi, come
ad esempio il vino doc Greco di Bianco, la soppressata Dop e 'nduja
grecanica, il pecorino della zona aspromontana, ed il miele d'agrumi
di San Ferdinando. Per l'occasione la Coldiretti reggina ha organizzato
la presenza di alcune note imprese agricole della provincia, con l'
intento di proporre e far degustare, ai golfisti e visitatori, la
qualità dei prodotti enogastronomici legati al territorio calabrese.
''L'obiettivo che ci prefissiamo - ha dichiarato il presidente della
Coldiretti Francesco Giovinazzo - e' di promuovere i prodotti agroalimentari
di qualità legati al territorio in una cornice di oasi naturale,
come le colline reggine, che si presta ben volentieri ad eventi che
associano lo sport ad una sana alimentazione''. Ad organizzare l'
evento per conto dell' Associazione Nazionale Città del Vino
sarà Enrico Lucisano, consulente di marketing territoriale
e particolarmente attento alla valorizzazione delle tipicità
enogastronomiche. A Sellia Superiore la sagra dell’olio d’oliva 16/08 Torna domani, a Sellia, il tradizionale appuntamento con la
''Sagra dell' olio d' oliva'' giunta alla nona edizione. La manifestazione,
che si svolgera' nel centro storico, a due passi dal Castello, e'
promossa, nell' ambito del cartellone ''Agosto a Sellia'', dall' Amministrazione
comunale con il patrocinio della Regione, della Provincia di Catanzaro,
della Comunita' montana Presila catanzarese, dell' Apt e della sezione
di Slow Food di Catanzaro. Il programma della sagra prevede, in mattinata,
il via al terzo premio Arti visive sul tema 'L' olio d'oliva fra sacralita'
e cultura mediterranea'' mentre nel pomeriggio il cardiochirurgo Salvatore
Spagnolo partecipera' al convegno ''l' Olio d'oliva e il cuore''.
L' apertura degli stand gastronomici nel centro storico e' fissata
alle 20. I visitatori potranno ammirare lungo il percorso gli artigiani
al lavoro nelle antiche botteghe e fare visita a due antichi frantoi
risalenti all' Ottocento. Per tutta la serata ci saranno le esibizioni
itineranti del gruppo folk ''I Suveritani''. Per l' occasione Poste
italiane ha predisposto un annullo filatelico. Visite saranno possibili
anche alle chiese di San Nicola di Bari (XVI secolo) e del Ss. Rosario
(XVII secolo). A ferragosto successo del pranzo negli agriturismo 15/08 Nonostante il maltempo che ha interessato parte della penisola gli italiani non hanno rinunciato alla tradizionale gita fuori porta e hanno deciso comunque di trascorre di ferragosto in campagna trovando spesso 'rifugio' in uno delle 13.000 strutture di agriturismo italiane che fanno registrare oltre 100.000 presenze a tavola. E' quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che ''i menu' offerti sono stati spesso realizzati sulla base di ricette custodite sapientemente nelle aziende di campagne molto attenti a mantenere vivi i sapori e i profumi del passato''. Le regioni dove e' verificata la maggiore presenza di ospiti in agriturismo sono le province di Trento e Bolzano seguite dalla Toscana, dalla Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Umbria dove maggiore e' il numero di aziende, ma di rilievo anche le richieste nel mezzogiorno in Campania, Calabria e Sardegna. A scegliere l' agriturismo secondo una recente indagine della Coldiretti sono soprattutto i giovani (55%) con eta' compresa tra i 18 e i 35 anni, grazie anche all' offerta di escursioni e sport. A suggerire le vacanze in agriturismo, sempre secondo la Coldiretti, sarebbero anche le preoccupazioni per il quadro internazionale che hanno favorito la scelta di luoghi piu' vicini. Dopo una incertezza iniziale le previsioni per l' estate 2005 in agriturismo sono piu' positive con un incremento delle prenotazioni last minute che potrebbero segnare un aumento delle presenze rispetto al 2004, quando il fatturato complessivo e' stato di 800 milioni di euro, per oltre tre milioni di presenze. Il numero delle strutture agrituristiche in Italia e' aumentato del 53% negli ultimi cinque anni e, delle 13.000 aziende, in 7.700 sono offerti servizi di ristorazione e in 10.000 l' alloggio per complessivi 140.000 posti letto. Il Presidente della 6a Commissione provinciale incontra gli imprenditori agricoli 11/08
In una recente riunione della Sesta Commissione, presieduta da Marino
Reda, sono stati messi sul tappeto varie problematiche legate al settore
agricolo nella provincia di Cosenza, evidenziando, in particolare,
come negli anni passati si siano verificate annate negative nel settore
agricolo silano e sottolineando come quella che ha interessato l’ultimo
anno sia stata una fra le più gravi.. Chiesto il riconoscimento IGP per il peperoncino calabrese 10/08
A conclusione di un lavoro di ricerca tecnico e storico, durato all'incirca
otto mesi, l'Associazione Produttori di Peperoncino di Calabria ha
inoltrato alla Regione Calabria e al Ministero per le Politiche Agricole
la richiesta per il riconoscimento della indicazione geografica protetta
(Igp) per il ''Peperoncino di Calabria''. L'Associazione Produttori
di Peperoncino di Calabria, costituita il 28 giugno a Lamezia Terme
su invito della Camera di Commercio di Vibo Valentia, si e' attivata
per avviare un percorso finalizzato a promuovere la tutela e la valorizzazione
di uno dei prodotti tipici piu' caratteristici della regione Calabria,
ma ancora non inserito in un percorso di identificazione certificata.
Unioncamere Calabria ha concesso all'Associazione di stabilire la
sede presso la propria struttura di Sant' Eufemia in modo da favorire
maggiormente gli incontri tra produttori provenienti da tutte e cinque
le province calabresi. L'attivita' della Camera di Commercio di Vibo
Valentia, avviata nel 2004 dal segretario generale, Antonio Gallo
Cantafio, e dal commissario pro-tempore, Dario Lamanna, e' stata infatti
fortemente condivisa e supportata da Unioncamere Calabria e dalle
altre Camere di Commercio calabresi, dall'Arssa, che ha fornito con
le sue strutture decentrate una preziosa collaborazione tecnica ed
operativa sul campo e dall'Accademia del Peperoncino di Diamante.
Nello specifico il gruppo di lavoro operativo e' stato coordinato
da Giulia Megna (fase di avvio) e da Maurizio Caruso Frezza (fase
centrale e finale), responsabili di area della Camera di Vibo entrambi
assistiti dal collaboratore Francesco Latorre. Il supporto tecnico
e' stato garantito, invece, da Orazio Olivieri, consulente capo di
Dintec scrl societa' del sistema camerale specializzata nel settore
delle certificazioni agroalimentari e dal suo collaboratore Domenico
Cetrone. E' stato indispensabile infine il coinvolgimento continuo
dei produttori di peperoncino che hanno partecipato alla definizione
del disciplinare ed attuato alla fine la volonta' associativa richiesta
dalla normativa: il 28 luglio si sono ritrovati infatti in 25 provenienti
da tutta la Calabria per costituire l'Associazione dei produttori
di peperoncino di Calabria finalizzata a presentare la domanda per
il riconoscimento Igp. Ad essere eletto all'unanimita' come Presidente
e' stato il Marsio Blaiotta di Francavilla Marittima. La Camera di
Commercio di Vibo, in particolare, ha voluto, sulla conclusione di
un progetto provinciale, estendere a tutto il territorio regionale
i risultati acquisiti sugli ecotipi locali di peperoncino, portando
avanti una linea di intervento sostenuta dal sistema camerale nazionale,
volta a diffondere politiche di sviluppo imprenditoriale basati sulla
certificazione della qualita', sul marketing di marchio e sulla valorizzazione
delle produzioni tipiche agro-alimentari. E' stata seguita una impostazione
che ha privilegiato la dimensione economica di sviluppo della filiera
piuttosto che la differenziazione degli ecotipi e questo ha consentito
di superare alcune problematiche tecniche a tutto vantaggio della
coesione dei produttori. ''E' un risultato importante - ha detto il
presidente della Camera di Commercio di Vibo Valentia, Michele Lico
- che apre un nuovo sentiero di sviluppo per uno dei prodotti piu'
caratteristici della nostra regione oltre che della provincia di Vibo
Valentia. In particolare voglio sottolineare la necessita' di far
convergere su questo prodotto gli sforzi degli imprenditori quanto
delle associazioni di categoria del settore agricolo e di quello della
trasformazione. Il primo deve garantire nella produzione qualita'
e certificazione mentre il secondo deve operare al fine di apportare
al prodotto agricolo quel maggiore valore aggiunto che puo' fungere
da ulteriore volano per la diffusione del prodotto sui mercati nazionale
ed internazionale''. ''Ci auguriamo - ha concluso Lico - che l'iter
regionale e ministeriale possa avere uno sviluppo rapido e che presto
l'identificabilita' del Peperoncino di Calabria Igp possa consentire
la crescita strutturata di una filiera produttiva agricola-industriale-turistica
di grande interesse per l'intera economia regionale''. Il vino passito di Calabria alla conquista della Cina 09/08 La lunga marcia cinese verso i migliori standard occidentali
procede a tappe forzate, con relativo corredo da neo-ricchi: dopo
le Ferrari, l'alta (e bassa) moda, l' high-tech nostrano, il paese
dei neo-Mandarini apre ai prodotti tipici italiani. E in attesa delle
probabili copie c'e' da registrare il sicuro successo del Passito
'Greco di Bianco', un concentrato di storia che risale VII secolo
prima di Cristo. Dal 30 settembre nello showroom che aprira' i battenti
a Shangai, prima vetrina del made in Italy enologico e non solo, comparira'
tra i banconi di esposizione e vendita anche un pezzetto di Calabria.
Si', perche' questo passito a Denominazione di origine protetta, con
tanto di disciplinare di produzione composto da 7 articoli, viene
prodotto in un angolo mite di questa Regione, precisamente in 49 ettari
di superficie nelle zone del Comune di Bianco a Sud di Locri nel basso
Ionio. Il clima tipico dell'area, con temperature medie intorno ai
18 e che raramente scendono sotto i 7, conferiscono a questo prodotto
un inconfondibile gusto mediterraneo che tanto piace ai cinesi delle
grandi citta'. E questo non solo perche' oggi il made in italy fa
status symbol, ma anche perche' il sapore zuccherino e aromatico con
un leggero sottofondo amarognolo di questo passito, sedurra' dolcemente
i consumatori di questo immenso Paese. ''Piu' del vino, i cui toni
sono piu' decisi e risoluti, i passiti hanno un sapore con cui i cinesi
hanno una certa dimestichezza -afferma all'Ansa Paolo Benvenuti, direttore
generale della Citta' del Vino, che ha collaborato alla nascita dello
show room di Shangai - per questo sono convinto che il Greco di Bianco
sara' il primo passito a sbarcare in Cina, ma non certo l'ultimo''.
Imparare a saper apprezzare un Brunello, infatti, potrebbe non essere
impresa facile per un palato che non lo ha mai fatto (non e' un caso
che verranno organizzati anche dei veri e propri corsi di degustazione
nello showroom); quello dei cinesi e' sicuramente piu' avvezzo a bere
il famoso Baijiu, alcol bianco liquoroso ricavato dal grano, che naturalmente
non ha niente a che fare con i nostri passiti se non l'inconfondibile
gusto zuccherino che lo accomuna. Conquistarsi la fiducia dei consumatori
cinesi sara' cosa ardua, ma sicuramente lo sara' meno per il passito,
un mondo su cui sta crescendo l'interesse anche nel Belpaese, patria
storica di questo nettare considerato fino ad oggi un mercato di nicchia
dai contorni nebulosi sia come dati di produzione che come quelli
di consumo. ''Tutti in Cina vogliono bere del buon vino di vecchia
data. Il problema e' che semplicemente non esiste. Le viti cinesi
non sono abbastanza vecchie per poter produrre vini che valga la pena
conservare per piu' di tre anni'', sostiene Wu Shuxian, una nota critica
di vini, che si sta impegnando affinche' cio' che viene considerata
una bevanda esotica, di elite, diventi qualcosa di meno alieno al
popolo cinese. E con queste premesse il passito potrebbe trovare davvero
un terreno fertile, sapendo coniugare storia, sapore e moda. L’Ass. Pirillo incontra le organizzazioni della pesca. Presto una concertazione con la Regione 05/08 Presso l’assessorato regionale all’agricoltura, foreste, forestazione, caccia e pesca, si è tenuto questa mattina un incontro convocato dall’assessore Mario Pirillo con le associazioni di categoria, inerente la pesca nelle acque interne. Nel corso del colloquio, che si è svolto in un clima molto cordiale, - è scritto in una nota- sono state dibattute una serie di tematiche riguardanti la pesca sportiva. Si è discusso inoltre della Carta Ittica, della classificazione delle acque, della creazione di laghi per pesca sportva, del ripopolamento ittico nei fiumi e nei laghi. Su proposta dell’assessore Pirillo, inoltre, si è decisa la costituzione di un tavolo di concertazione per discutere di alcune iniziative da adottare in tale materia L’assessore Pirillo nel suo intervento ha inteso ribadire alcune linee guida indicate dal momento dell’insediamento, della vocazione naturale del territorio calabrese verso la pesca, di mare come di acqua dolce. “La Calabria – ha detto l’assessore Pirillo – può andare fiera delle tradizioni legate alla pesca e delle risorse presenti sul territorio, sia esso collinare, montano e marittimo. Il settore ittico possiede numerose sfacettature che lo rendono risorsa decisiva per l’economia calabrese. È mia intenzione promuovere ogni iniziativa tesa a garantire uno sviluppo organico ecocompatibile: la natura, il mare, la terra sono un patrimonio di tutti e tutti siamo chiamati a svolgere ruoli indirizzati alla loro tutela. Nel corso dell’incontro le associazioni hanno portato alla mia attenzione una serie di argomenti, di valore naturalistico oltre che sociale ed economico. Un primo passo verso un lavoro sinergico e di sostegno per una efficace gestione del settore ittico”. L’assessore ha convocato le associazioni per il prossimo 7 settembre nel corso del quale saranno prese in esame alcune proposte presentate dalle associazioni. Dalla UE via libera alla raccolta del foraggio dai campi a riposo 05/08-(G.C.)-Il mondo ha sete, e la crisi idrica scuote anche l'Unione
europea, che per aiutare le aziende zootecniche da' via libera alla
raccolta del foraggio dai campi a riposo.A causa della carenza di
acqua in molte parti d'Italia, Bruxelles ha infatti autorizzato, in
via straordinaria, l'uso dei foraggi prodotti dai campi lasciati a
riposo. A darne notizia e' la Coldiretti ricordando che secondo quanto
chiarito dall'Agea (l'Agenzia generale per le erogazioni in agricoltura)
il prodotto potrà essere raccolto, ma non venduto a terzi e
dovrà essere destinato esclusivamente all'autoconsumo nelle
aziende zootecniche che possono dimostrare di utilizzare questi foraggi.
nelle aree a riposo non e' permessa alcuna nuova semina, si può
procedere solo all'asportazione del prodotto già esistente.
Il provvedimento della Ue e' arrivato a causa '' dell'eccezionale
calo di precipitazioni in certe regioni d'Italia sin dall'autunno
del 2004 che ha seriamente colpito la produzione di foraggio''. I
dati meteo indicano che il mese peggiore e' stato proprio giugno scorso,
il più caldo degli ultimi 125 anni, con temperature fra i 4
e i 6 gradi superiori alla media e piogge inesistenti. Mentre per
quanto riguarda i mesi autunnali e invernali, le precipitazioni non
sono state tali da soddisfare appieno le esigenze dei campi. Il provvedimento
colpisce varie regioni italiane tra cui Valle d'Aosta, Piemonte, Trentino
Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna
e Sicilia. In Toscana invece il provvedimento riguarda le province
di Firenze, Siena, Arezzo, Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara. Nel
Lazio quelle di Roma, Viterbo e Rieti. In Calabria solo quella di
Reggio Calabria. Soddisfazione di Confagricolutra per la riforma sull’olivicoltura accolta dalla conferenza Stato Regioni 05/08 ''Confagricoltura Calabria ha accolto con soddisfazione la
decisione della Conferenza Stato-Regioni che ha sostenuto la richiesta
della Calabria di individuare, nell' ambito della riforma ocm olio
d' oliva, misure specifiche a salvaguardia degli olivicoltori che
ritornano in possesso dei propri oliveti ceduti in affitto nel periodo
di riferimento''. E' quanto sostiene in una nota il presidente di
Confagricoltura Calabria, Francesco Macri'. ''Il Ministro Alemanno
- ha aggiunto - sta mettendo a punto una proposta che nei prossimi
giorni sara' inoltrata alla Commissione. Il successo dell'iniziativa
e' stato possibile grazie alle azioni coordinate sia a livello locale
che con il supporto della Confederazione e grazie all'impegno del
mondo politico regionale, anche nel confronto con il disimpegno delle
altre Organizzazioni agricole calabresi''. ''E' infine necessario
- ha concluso - porre mano con decisione ad un rinnovo strutturale
dell'olivicoltura calabrese con un nuovo e concreto utilizzo della
ricerca che deve procedere ''accoppiata'' alla produzione''. Santi Zappalà nominato direttore dell’Arcea 29/07 E' Santi Zappala', 45 anni, di Bagnara Calabra, il direttore
dell' Arcea, l' organismo pagatore della Regione Calabria competente
per l' erogazione degli aiuti comunitari in agricoltura. Lo ha reso
noto l' Agea in un comunicato. ''La nomina - e' scritto nella nota
- giunge al termine di un lungo processo di decentramento amministrativo
avviato dall' Agea circa due anni addietro con la Regione Calabria
e conclusosi nei mesi scorsi con la costituzione dell'organismo pagatore
regionale. A Zappala' tocchera' il compito di organizzare la struttura
amministrativa di un ente che dovra' sostituire progressivamente l'
Agea nella gestione di un consistente flusso finanziario che interessa
circa 33.000 aziende agricole calabresi. Nel 2004 sono stati erogati
da Agea aiuti per 397 milioni di euro a favore di 32.903 aziende.
Di questi 171.544.000 sono stati andati in provincia di Reggio Calabria,
105.057.000 a Catanzaro, 82.626.000 a Crotone e 6.389.000 a Vibo Valenzia''.
Confagricoltura soddisfatta dei risultati della Conferenza Stato-Regioni sull’olivicoltura 29/07 ''Confagricoltura Calabria e' pienamente soddisfatta dei risultati
raggiunti dalla Conferenza Stato-Regione in merito all'applicazione
della riforma Pac nel settore dell'olio che ha stabilito la percentuale
di disaccoppiamento al 100% e ha dato incarico al Ministro Alemanno
di svolgere tutte le opportune azioni in sede comunitaria per trovare
una soluzione al problema degli affitti''. E' quanto sostiene il presidente
della Confagricoltura della Calabria, Francesco Macri'. ''Il risultato
raggiunto - ha aggiunto - e' stato possibile grazie alla concertazione
svolta, in particolare, dall'Assessore Regionale all'Agricoltura Mario
Pirillo e il Ministro Alemanno al Tavolo Verde. In particolare Confagricoltura
Calabria apprezza la posizione delle Regioni che impegna il Governo
a trovare, nella predisposizione dei regolamenti applicativi, una
soluzione al problemi degli oliveti dati in affitto nel periodo di
riferimento, fenomeno presente in modo particolare in Calabria. Nello
schema di decreto sull'attuazione della Pac nel settore dell'olio
d'oliva, che l'Italia deve indicare alla Commissione europea verra'
inserito il riferimento alle superfici degli oliveti dati in affitto,
prevedendo misure specifiche di tutela e salvaguardia degli olivicoltori
che torneranno in possesso dei propri terreni''. ''Questo obiettivo
- hai evidenzato Macri' - e' stato raggiunto anche per merito dell'efficace
azione sindacale svolta dalla Confagricoltura Calabria che, facendosi
interprete delle crescenti preoccupazioni degli operatori olivicoli,
ha promosso una serie di manifestazioni pubbliche e di sensibilizzazione
delle autorita' politiche''. In una nota la Coldiretti della Calabria
ha espresso soddisfazione per la posizione assunta dalla Conferenza
Stato-Regioni sulla riforma dell'Organizzazione comune di mercato
per l'olio d'oliva un tassello importante per la il tessuto produttivo
della Calabria. ''La scelta del disaccoppiamento totale - conclude
la nota - e il regime del pagamento unico, elimina una serie di storture
e da certezza alla filiera olivicola che puo' predisporre investimenti
anche a tutela della qualita' come fattore di competitivita' del Sistema
Olivicolo calabrese e rendera' competitivo nel tempo il vantaggio
nei confronti del mercato. Il cuore del problema dell'olivicoltura
e' questo, altri argomenti, vedi questione degli affitti, hanno solo
di intorpidito le acque anzi l'olio''. Naccarato: correggere l’applicazione della normativa sull’ovicoltura 28/07 Il sottosegretario alla presidenza della Regione Paolo Naccarato
ha illustrato, prima alla Conferenza dei Presidenti e delle Province
Autonome e, subito dopo, nella riunione Stato-Regioni, la posizione
della Regione rispetto alla necessita' di una piu' corretta applicazione
della normativa comunitaria sull' attribuzione dei 'titoli' agli affittuari
degli uliveti. Lo rende noto un comunicato dell' Ufficio stampa della
Giunta. ''Cosi' come ha scritto l' assessore all'agricoltura Mario
Pirillo al Ministro per le politiche agricole Alemanno - prosegue
il comunicato - la Calabria e' la regione in cui si concentra questo
fenomeno, con province in cui le aziende in affitto arrivano anche
al 50% del totale. Le Regioni italiane puntano a salvaguardare il
diritto dei proprietari delle aziende olivicole a ricevere i contributi
comunitari, quando essi torneranno in possesso dei terreni precedentemente
dati in affitto. La proposta, cosi' come presentata da Naccarato,
e' stata recepita dalla Conferenza Stato-Regioni, che ha discusso
lo schema di decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali,
inerente le disposizioni per l'attuazione della riforma della 'Politica
Agricola Comune' nel settore dell'olio d'oliva''. Secondo quanto riporta
la nota ''il rapporto proprietari - affittuari riveste una notevole
importanza nelle province di Crotone, Catanzaro e Reggio Calabria
dove, nell' ambito delle 183.374 aziende agricole del settore, oltre
52.000 che hanno incassato ben il 53,6% dei contributi nella campagna
olearia del 2003, sono interessate all' affitto degli oliveti. La
proposta di Naccarato ha ottenuto il consenso unanime ed ha registrato
il voto favorevole al parere sull' emendamento. Pertanto, nello schema
di decreto sull' attuazione della PAC nel settore dell' olio d' oliva
che l' Italia deve indicare alla Commissione europea entro il prossimo
primo agosto, verra' inserito il riferimento alle superfici degli
oliveti dati in affitto, prevedendo misure specifiche di tutela e
salvaguardia degli olivicoltori che torneranno in possesso dei propri
terreni''. ''I rappresentanti del Governo nazionale, durante la seduta
della Conferenza Stato-Regioni,- e' scritto ancora nella nota - hanno
preso l' impegno a sostenere questa posizione a Bruxelles, ora bisogna
cercare di trovare delle soluzioni tecnicamente idonee. La riforma
della Pac stabilisce il regime di sostegno a favore degli agricoltori,
trasferendo una parte significativa dei pagamenti, precedentemente
legati alle produzioni, al regime di pagamento unico per azienda,
subordinato anche a determinati criteri ambientali e di sicurezza
alimentare. Con la proposta della Calabria, opportuna proprio in questa
fase di messa a regime e che poi governera' il settore olivicolo per
i prossimi anni, le Regioni hanno cercato di evitare varie forme di
sperequazione tra gli operatori agricoli che, a diverso titolo hanno
gestito e sostenuto l' olivicoltura, puntando proprio alla sopravvivenza
degli impianti e delle produzioni nel momento di trapasso della conduzione
delle aziende''. ''In questo modo - ha detto Naccarato - abbiamo interpretato
i principi generali della riforma agricola comunitaria''. La Conferenza Stato Regioni recepisce la proposta della Calabria sull’olivicoltura 28/07 La Conferenza Stato-Regioni, che ha discusso lo schema di decreto
del ministero delle Politiche agricole e forestali, inerente le disposizioni
per l' attuazione della riforma della 'politica agricola comune' nel
settore dell'olio d' oliva, ha recepito una proposta avanzata dalla
Regione Calabria relativa alla necessita' di una piu' corretta applicazione
della normativa comunitaria sull' attribuzione dei titoli agli affittuari
degli uliveti. A renderlo noto e' stato l' Ufficio stampa della Giunta
regionale. Il sottosegretario alla presidenza della Regione, Paolo
Naccarato, ha illustrato la posizione della Regione prima alla Conferenza
dei Presidenti e delle Province Autonome e, subito dopo, nella riunione
Stato-Regioni. ''Cosi' come ha scritto l' assessore regionale all'
agricoltura Mario Pirillo al Ministro per le politiche agricole Alemanno
- prosegue il comunicato - la Calabria e' la regione in cui si concentra
questo fenomeno, con province in cui le aziende in affitto arrivano
anche al 50% del totale. Le Regioni italiane puntano a salvaguardare
il diritto dei proprietari delle aziende olivicole a ricevere i contributi
comunitari, quando essi torneranno in possesso dei terreni precedentemente
dati in affitto''. Oliverio (DL) “Da alemanno nessuna risposta concreta sull’olivicoltura” 28/07 ''Il Ministro Alemanno non ha fornito alcuna risposta concreta
in merito alla richiesta di tutela degli olivicoltori calabresi che
a seguito dell' approvazione, aprile 2004, da parte del Consiglio
dei Ministri Agricoli, della Cosiddetta riforma Pac, perderanno a
partire dal prossimo mese di agosto, il diritto a percepire l' aiuto
economico una volta tornato a condurre il proprio fondo, a vantaggio
dei loro affittuari, che nel nostro territorio rappresentano solo
una piccolissima percentuale di proprietari di grandi frantoi''. Lo
sostiene Nicodemo Oliverio, parlamentare della Margherita dopo la
risposta ricevuta dal Ministro alle politiche Agricoli e Forestali
Alemanno, a seguito dell' interrogazione presentata pochi giorni fa
insieme agli altri deputati Calabresi Bianchi e Marcora. ''L' interrogazione
si era resa necessaria - e' detto in un comunicato - a seguito del
nocivo meccanismo che deriverebbe dall' attuazione della nuova normativa.
Lo stesso Oliverio prosegue facendo notare, come lo stesso Ministro,
nel rispondere all' interrogazione, abbia ammesso che la riforma del
comparto olivicolo, potrebbe creare una sorta di disorientamento per
l' intero settore produttivo, cui seguirebbe solo in un secondo momento
un assestamento, senza pero' pensare al grosso conflitto sociale che
di qui a poco potrebbe ingenerarsi nell' intera regione, e che porterebbe
inevitabilmente alla scomparsa dell' intero comparto''. ''A tal proposito
- conclude Oliverio - mi impegnero' a presentare insieme agli altri
deputati calabresi nuove iniziative a difesa della categoria, nell'
intento di far annullare o quantomeno far apportare delle modifiche
che non vadano a sfavorire i proprietari dei fondi e che rendano piu'
celeri i rapporti negoziali con la Commissione Europea intavolati
dalla delegazione Italiana al fine di trovare eventuali soluzioni
in grado di contemperare le esigenze degli olivicoltori stessi''.
A Roccella nasce il consorzio d’imprese agroalimentari “Terra Calabria” 28/07 Si chiama ''Terra Calabria'' il nuovo Consorzio di imprese
che operano nel settore agroalimentare costituito a Roccella. Del
nuovo organismo fanno parte diverse aziende che operano in tutto il
territorio della provincia di Reggio Calabria. La costituzione del
Consorzio consentira', in particolare, alle aziende che gia' ne fanno
parte di avere un canale privilegiato e piu' diretto nelle esportazioni
dei propri prodotti ''made in Calabria''. Con voto unanime dei responsabili
delle imprese, presidente del Consorzio ''Terra Calabria'' e' stato
eletto il roccellese Danilo Lavorata, giovane imprenditore che opera
nel settore vinicolo. Vicepresidente e' stata invece nominata l'imprenditrice
olearia Maria Teresa Fragomeni, mentre le funzioni di amministratore
delegato saranno svolte dall'imprenditore Vittorio Barranca che opera
nel campo del caffe'. Ad elezione avvenuta il neo presidente del Consorzio
''Terra Calabria'', Danilo Lavorata ha detto che nel ''settore agroalimentare
i prodotti calabresi sono davvero d'alta qualita' e per questo particolarmente
richiesti anche all'estero. Ecco perche' sono convinto che il Consorzio
non potra' che aiutare e spingere ancora di piu' le aziende reggine
ad entrare ancora di piu' nel florido mercato europeo. Cio' ¿
ha concluso Lavorata - oltre a far conoscere in maniera ancora piu'
capillare i prodotti doc della Calabria, consentira' alle imprese
di poter aumentare il loro volume di produzione e creare cosi' piu'
economia e piu' posti di lavoro in un'area dove, purtroppo, si registra
ancora uno dei piu' alti tassi di disoccupazione giovanile''. Nubi all’orizzonte per la produzione del miele: arriva quello cinese 28/07 Le api italiane non sono andate ancora in ferie, e c'e' da
scommettere che non si riposeranno fino all'autunno, quando terminera'
il loro lavoro di 'bottinatura'. Anche se e' ancora presto per avere
il quadro completo, promette bene il raccolto di miele 2005, soprattutto
per acacia e millefiori, ovvero le tipologie piu' amate dagli italiani.
Per il bilancio definitivo l'appuntamento e' la ''Settimana del Miele
di Montalcino'' (9-11 settembre), la piu' importante kermesse del
settore, organizzata dagli apicoltori di Siena, Grosseto e Arezzo
(Asga). Ma quali sono i mieli che quest'anno hanno ottenuto le migliori
performance? In primis il miele di acacia, in assoluto il piu' amato
e ricercato in Italia: la raccolta e' nella media molto buona, con
punte di eccellenza, sia in qualita' che in quantita', in Toscana.
Ottima produzione anche nelle regioni piu' vocate del Nord - Lombardia
e Piemonte - e buone rese anche in Veneto, Emilia e Friuli. Produzione
di rilievo di miele di acacia perfino in regioni non tradizionalmente
vocate a questo monoflora, come Lazio, Campania e Calabria. Anche
il raccolto di millefiori sta andando molto bene in tutto il Paese,
con una qualita' mediamente ottima. Meno positivo l'andamento del
miele di agrumi, penalizzato nelle isole, in particolare in Sicilia.
Anche in Calabria, Basilicata e Puglia i raccolti del profumatissimo
miele d'arancio sono risultati non abbondanti. ''Per i dati definitivi
dovremo aspettare settembre - spiega Francesco Panella, presidente
dell'Unione Nazionale degli Apicoltori Italiani - ma per ora l'inizio
di estate ci regala ottimi segnali: l'annata si sta presentando bene
e il raccolto 2005 si preannuncia, tranne alcune eccezioni, di buona
qualita'''. Sulle tavole degli italiani si consumano ogni anno quasi
400 grammi di miele a testa, con un interesse ed una conoscenza in
continua crescita tra il grande pubblico. Nel settore operano ben
50.000 apicoltori, con 1,1 milioni di alveari che ospitano una popolazione
di 55 miliardi di api. Il giro d'affari dell'apicoltura italiana e'
di 60 milioni di euro, ma arriva a 2,5 miliardi se si considera il
servizio di impollinazione fornito dalle api all'agricoltura. Eppure
sul settore dell'apicoltura non poche nubi si profilano all'orizzonte.
Il mercato degli operatori e' attualmente fermo, a causa di una stasi
della domanda interna e del crollo delle quotazioni internazionali
di miele. Le cause? L'invasione di miele in barile in arrivo dai mercati
esteri, in particolare dalla Cina (che ha da poco riavviato l'export
di miele dopo che era stato proibito dall'Unione Europea a causa della
contaminazione da antibiotici) e dai Paesi dell'Est, a prezzi concorrenziali,
ma di qualita' mediocre e soprattutto privi di adeguate garanzie igieniche
e sanitarie. Interrogazione di parlamentari del CS sul potenziamento dell’olivicoltura 26/07 I parlamentari Iovene, Basso, Flammia, Murineddu, Piatti e
Vicini hanno presentato un' interrogazione al Presidente del Consiglio
e al Ministro delle politiche agricole e forestali, per sollecitare
interventi a sostegno del settore olivicolo dopo le recenti decisioni
relative all' organizzazione comune di mercato (Ocm) del comparto.
''In particolare - sottolineano i parlamentari - la scelta del disaccoppiamento
totale (100%) per la Calabria ed il Mezzogiorno in particolare, il
cui territorio e' prevalentemente collinare e montano, favorira' l'
abbandono degli oliveti, causando prima il depauperamento delle piante
e poi la loro distruzione a causa degli incendi boschivi di origine
dolosa e non. In Calabria, allo stato attuale, la coltura olivicola
costituisce fonte di occupazione e di sviluppo economico, di tutela
ambientale e paesaggistica. Il disaccoppiamento totale (100%) significherebbe
per la Calabria aumento della disoccupazione, distruzione dell' attuale
paesaggio e dell' ambiente, desertificazione e dissesto idrogeologico''.
Nell' interrogazione, inoltre, si chiede di sapere ''se non si ritenga
sbagliato e dannoso per il settore olivicolo, e particolarmente nel
Mezzogiorno, il disaccoppiamento totale (100%) e quindi se il Governo
non ritenga piu' opportuno optare per il disaccoppiamento parziale
vincolando una quota di aiuti al mantenimento della produzione ed
alla sua qualita'''. Infine, i parlamentari chiedono di sapere ''se
non si ritenga che tale situazione possa determinare gravissimi risvolti
non solo dal punto di vista economico e produttivo ma anche dal punto
di vista ambientale e sociale''. Approvato, dall’Unione Bonifiche e Irrigazioni, il bilancio 2004 26/07 E' stato approvato alla unanimita', in occasione dell' Unione
regionale delle bonifiche e delle irrigazioni per la Calabria (Urbi),
il bilancio consuntivo 2004. All' assemblea hanno partecipato i presidenti
di tutti consorzi di bonifica calabresi, i presidenti e rappresentati
di Cia, Coldiretti e Confagricoltura, e il dirigente generale della
Regione, Leonetti. ''Esprimo una vera soddisfazione per le attivita'
dei Consorzi di Bonifica calabresi - afferma il presidente dell' Urbi,
Grazioso Manno - offriamo una serie di servizi che gli agricoltori
e i cittadini possono percepire quotidianamente, dalla sistemazione
idrogeologica alla difesa, tutela e valorizzazione del territorio
rurale fino a garantire un servizio di protezione civile in casi di
urgenza e di pericolo per la comunita'''. Riprendendo alcuni concetti
espressi dal presidente nazionale dell' Anbi, Gargano, il presidente
calabrese ha parlato di '' quadro esemplare sulla centralita' dei
Consorzi di Bonifica a livello di progettazione strutturale civile
e non solo agricola. E il metodo della concertazione offerta in seno
ai Consorzi di Bonifica deve essere un metodo culturale prioritario
a garanzia del servizio di queste attivita'. Per Manno ''la nostra
regione vanta la piu' avanzata delle legislazioni in materia di bonifica
e di tutela del territorio rurale. La Legge 11 del 2003 e' un modello
normativo riconosciuto a livello nazionale, presa ad esempio ovunque
in Italia proprio per il ruolo moderno che hanno i Consorzi di Bonifica
in Calabria. Purtroppo, alcuni ritardi nell'applicazione di questo
importante strumento normativo rendono non completo il servizio che
potremmo gia' offrire e che in modo crescente ci viene chiesto dai
cittadini''. ''Ci auguriamo - ha concluso Manno - che tutte le istituzioni
regionali completino celermente il proprio lavoro di calibratura legislativa
e che si possano trovare le necessarie risorse finanziarie con il
bilancio 2006 della Regione''. Confagricoltura: “Risolvere il problema degli affitti degli uliveti” 22/07 Gli olivicoltori calabresi della Confagricoltura, nel corso di una manifestazione a Cutro, hanno rimarcato il problema dell' affitto degli oliveti, esprimendo, e' scritto in un comunicato, ''rabbia e delusione per il fatto che il problema si trascini senza trovare adeguata soluzione, nonostante le ripetute sollecitazioni di attenzione da parte dell' Organizzazione professionale''. Confagricoltura, e' stato rimarcato, sin da prima dell' approvazione della riforma aveva posto sul tavolo la questione e formulato diverse proposte per risolverla; ''nonostante cio' - e' stato detto - non ha avuto la necessaria attenzione da parte del ministero e del governo e si rischia davvero di penalizzare una delle produzioni piu' significative della Calabria e del Paese'. Gli olivicoltori calabresi hanno rinnovato al ministro Alemanno ''la pressante richiesta di affrontare il problema dei proprietari di oliveti che avevano affittato le superfici negli anni di riferimento, e che si trovano completamente esclusi dai benefici della Pac''. ''Si e' ricordato - e' scritto nella nota - come il ministro avesse assicurato di risolvere la questione nel modo migliore senza arrecare danni economici ai diretti interessati, impegnando i tecnici del ministero a trovare le adeguate soluzioni per una corretta applicazione della normativa''. Messaggi di adesione all' iniziativa di Confagricoltura, e' stato riferito, sono giunti dal presidente della Giunta regionale, Agazio Loiero, dall' assessore regionale all' Agricoltura, Mario Pirillo, da parlamentari e consiglieri regionali, dai sindaci dei comuni della provincia crotonese. All' incontro di Cutro hanno partecipato anche il componente della Giunta nazionale di Confagricoltura, Carlo Siciliani, il presidente della Federazione regionale, Francesco Macri', il presidente di Confagricoltura Crotone, Nicola Cappa. L' on. Dorina Bianchi, dal canto suo, ha annunciato Cipat-Cia : “Potenziare la formazione professionale” 22/07 ''Individuare le direttrici di una piu' moderna formazione
professionale nel settore agricolo che possa essere in sintonia con
le nuove esigenze degli agricoltori e di definire un sistema di monitoraggio
e di orientamento delle competenze professionali''. E' quanto si propone
un incontro che il consiglio direttivo della Cipat Calabria avra'
martedi' prossimi a Catanzaro con l' assessore regionale alla Formazione
professionale, Egidio Masella. All' incontro che si svolgera' nella
sede regionale della Confederazione italiana agricoltori, saranno
presenti il presidente del Cipat Calabria, Michele Drosi che e' vicepresidente
regionale della Cia; il presidente della Cia Calabria, Giuseppe Mangone,
i presidenti delle Cia provinciali e i dirigenti dall' organizzazione.
''Lo scopo che il Cipat si prefigge - e' detto in un comunicato -
e' quello di colmare le disparita' fra agricoltura e 'non agricoltura',
fra 'agricolture forti' e 'agricolture deboli', presenti fra Nord
e Sud del Paese ma anche all' interno delle stesse aree territoriali,
disparita' fortemente collegate alla tipologia delle strutture aziendali
e ai differenti livelli e modelli di sviluppo regionali e territoriali
che hanno un considerevole effetto sui risultati economici finali
delle imprese. Disparita' che dipendono pero', in larga misura, dalle
competenze professionali degli addetti alla produzione''. L’Ass. Pirillo consegna i decreti di concessione finanziamenti per i Piani integrati rurali 21/07
L’assessore all’agricoltura e forestazione della Regione
Calabria, Mario Pirillo, ha consegnato presso il Centroagroalimentare
di Lamezia Terme, i decreti di concessione dei Piar (Piani integrati
per le aree rurali) il cui finanziamento ammonta a 108 milioni di
Euro. Erano presenti i referenti dei 41 comuni capofila e gli amministratori
interessati. L’assessore all’agricoltura, Mario Pirillo
nel suo intervento ha spiegato come i Piani integrati per le aree
rurali, inclusi nel Por Calabria, e di esso parte integrante, siano
finalizzati alla valorizzazione delle aree rurali, attraverso il coinvolgimento
dei soggetti attivi del territorio. “L’utilizzo dei fondi
europei – ha spiegato l’assessore Pirillo – passa
attraverso i Piani integrati per le aree rurali, che riguardano l’intera
regione. Nell’attuazione delle procedure e nella fase della
progettazione e dell'elaborazione dei piani, assumono particolare
attenzione i soggetti pubblici, Comuni e Comunità montane,
Province e nella fase successiva i privati. La vostra presenza –
ha proseguito Pirillo rivolgendosi agli amministratori invitati -
è quanto mai utile per rappresentare l’urgente necessità
dell’utilizzo dei fondi, al fine di evitarne il disimpegno automatico”.
“È uno dei più grandi investimenti di questi ultimi
anni – ha sostento ancora l’assessore all’agricoltura
- sono sicuro che con l’operazione che ho fortemente voluto,
sollecitando la struttura burocratica dell’assessorato e degli
ispettorati provinciali, entro ottobre, o al più la fine di
quest’anno, si potranno scaricare buona parte delle spese. I
Piani integrati
per le aree rurali sono caratterizzati da un sistema innovativo di
promozione, valorizzazione e sviluppo del territorio.I decreti consegnati
sono indirizzati alla realizzazione di infrastrutture rurali (misura
4.17 - strade, acquedotti ecc.) e il recupero di borghi e villaggi
(misure 4.11 – 4.12 – 4.13).Entro trenta giorni, di concerto
con le pubbliche amministrazioni l’assessorato regionale all’agricoltura
provvederà alla pubblicazione dei bandi per la parte privata,
per l’attivazione delle misure 4.5 (investimenti in azienda),
4.10 (agriturismo), 4.11 (recupero borghi e villaggi privati), 4.12
e 4.13 (realizzazione di attività ricreative in aree rurali).
Cia: “Unire le forse per rivendicare un ruolo all’agricoltura” 21/07 Unire le forze per rivendicare il giusto ruolo dell' agricoltura:
a sottolinearlo sono stati i partecipanti all' assemblea provinciale
della Cia (Confederazione italiana agricoltori) di Cosenza. Un impegno,
e' scritto in una nota della Cia, ''prioritario anche per il nuovo
governo regionale, come confermato dall' assessore all' agricoltura
Mario Pirillo'' intervenuto ai lavori. I lavori dell' assemblea, sul
tema ''Agricoltura tra recessione e un nuovo patto con la Societa'-Nuove
politiche e nuovi strumenti per lo sviluppo, in Calabria e in Italia'',
sono stati aperti dal presidente provinciale della Cia, Italo Garrafa.
All' incontro sono intervenuti, oltre Pirillo; Anna Aurora Colosimo,
presidente della Comunita' montana del Savuto; Giovanbattista Genova,
sindaco di Corigliano Calabro; Pietro Lecce, sindaco di Spezzano della
Sila; Pio Paternostro, sindaco di Morano Calabro; Luciano Manfrinato,
assessore provinciale all' Agricoltura; Peppino Mangone, presidente
regionale della Cia. Garrafa ha sottolineato ''la grave condizione
di precarieta' del settore agricolo'' determinata dalla crisi dei
consumi, dagli elevati costi di produzione e dall' aumento dei costi
al consumatore. Quindi ha parlato di ''propaganda ingannevole sul
Por'' e di ''agricoltura sparita dal bilancio regionale'' della precedente
legislatura. Inoltre ha criticato l' Arssa, ''che ha assorbito risorse
senza divenire uno strumento al servizio dell' agricoltura, bensi'
un' arena per la conduzione di una mini politica fine a se' stessa
e a qualche elezione. Crolla la competitivita' - ha affermato poi
Garrafa parlando dei problemi nazionali - e i nostri mercati diventano
sempre piu' terra di conquista. Il divario della Calabria con il Mezzogiorno
si e' accentuato. Mentre il rischio di revoca dei finanziamenti del
Por si fa sempre piu' incalzante. Cio' che e' mancato alla Calabria
e' la volonta' politica di cambiare le cose. E' un indirizzo nuovo,
che dobbiamo conquistare''. ''Ogni giorno che passa - ha aggiunto
Garrafa - diventera' sempre piu' pressante la domanda di speranza
degli agricoltori e della societa' calabrese verso il nuovo Governo
regionale che deve mandare subito forti ed inequivocabili segnali
di cambiamento. Bisogna far avanzare un nuovo indirizzo economico
e sociale. L' agricoltura deve tornare protagonista attiva per fornire
il suo insostituibile contributo allo sviluppo''. Garrafa ha avuto
parole di apprezzamento per la decisione di istituire un comparto,
nell' ambito dell' Assessorato regionale all' Agricoltura, per le
Politiche di sviluppo rurale. ''Bisogna pero' - ha aggiunto - rafforzare
questa linea costituendo una vera e propria equipe che s' interfacci,
sul territorio, con gli operatori, le organizzazioni professionali,
le Istituzioni''. Sul Distretto agro-alimentare di Sibari Garrafa
ha ribadito la necessita' di attivare un ''azionariato diffuso''.
Pirillo, secondo quanto riferito nel comunicato, ha fatto riferimento
alla velocizzazione delle spesa per i Piar; alle difficolta' riscontrate
in Afor, Arssa e nei Consorzi di Bonifica. Alla necessita' di ''far
decollare, dandosi gli organismi'' il Distretto agro-alimentare di
Sibari. Le difficolta' burocratico-amministrative per la mancanza
di Personale non fermeranno l' assessorato, secondo Pirillo, a raggiungere
due obiettivi: la certificazione di qualita' dei prodotti agro-alimentari
e la commercializzazione degli stessi sui mercati che contano. Pirillo,
e' scritto nella nota della Cia, ha chiesto, tuttavia, ancora tempo
per essere giudicati, sebbene alcuni risultati importanti, ha evidenziato,
sono stati raggiunti con l' elaborazione di comparti capaci di utilizzare
i lavoratori idraulico-forestali per la creazione di filiere del bosco
e per contrastare il dissesto idro-geologico. Mangone, concludendo
i lavori, ha chiesto che gli Enti locali ''ragionino con noi'' e che
si lavori per garantire alle imprese agricole l' accesso al credito,
avendo la possibilita' di mettere a disposizione almeno 200 milioni
di euro. Cia: In aumento i consumi della frutta, male verdure e ortaggi 21/07 Consumi di frutta in ripresa, ma per verdure e ortaggi e' crollo verticale. Lo rileva la Cia-Confederazione italiana agricoltori in merito ai dati resi noti dall'Istat sull'andamento del commercio al dettaglio nello scorso mese di maggio. In particolare la confederazione rileva che per l'insieme del settore dell'ortofrutta il segno rimane negativo, proprio perche' verdure e ortaggi continuano a registrare una forte diminuzione negli acquisti. Nel mese di maggio la flessione, rispetto all'analogo periodo del 2004, e' stata pari al 5,2%. Calo in parte attenuato dalla ripresa dei consumi di frutta che su base annua hanno segnato una crescita dell'1,9%. Un incremento certo positivo che tuttavia si contrappone alle pesanti diminuzioni avutesi nell'anno passato: -7,3% per la frutta e -10,6% per gli ortaggi e le verdure. Secondo la Cia sono proprio i rincari al dettaglio che continuano a far crollare gli acquisti di ortaggi, mentre la stabilita' dei prezzi ha favorito un recupero, seppur flebile, per la frutta fresca. Gli italiani, proprio a causa dei vertiginosi aumenti dei listini al consumo (anche +10% nel solo mese di maggio), hanno pero' visto crescere la loro spesa per zucchine, pomodori, melanzane, insalate, broccoli, finocchi, carote. Insomma, la frutta e soprattutto verdure e ortaggi sono troppo cari e cosi' i consumatori li hanno allontanati dalle loro tavole. In pratica, nel 2004 quattro italiani su dieci non hanno mangiato questi prodotti almeno una volta al giorno. Una percentuale che si e' praticamente raddoppiata rispetto ad otto anni fa. Nel 1997, infatti, erano solo due italiani su dieci che non avevano quotidianamente sulle loro tavole ortofrutticoli. Interrogazione al Ministro Alemanno “Porre rimedio ai danni della riforma UE sull’olivicoltura” 21/07 Un' interrogazione al Ministro delle politiche agricole, Gianni
Alemanno, nel quale si chiede un ''intervento urgente per porre rimedio
alle disastrose conseguenze causate dalla riforma del 'pacchetto mediterraneo'
con particolare riferimento al settore dell'olivicoltura'' e' stata
presentata dal presidente della commissione agricoltura della Camera
dei Deputati, Luca Marcora, il componente della stessa commissione,
Nicodemo Oliverio, e la parlamentare Dorina Bianchi. ''Il meccanismo
della nuova riforma - e' scritto in una nota dei tre parlamentari
della Margherita - approvata a Lussemburgo dal Consiglio dei Ministri
Agricoli, lo scorso aprile 2004, stabilisce che a partire dal primo
agosto 2005, il sostegno economico concesso agli olivicoltori, determina
per il proprietario che ha concesso i fondi in conduzione (affitto)
per uno o piu' anni del periodo di riferimento, la perdita del diritto
a percepire l' aiuto, una volta tornato a condurre il fondo stesso.
Tale sostegno finirebbe invece nelle tasche esclusivamente dei cosiddetti
''affittuari temporanei'', costituiti quasi tutti da proprietari dei
grandi frantoi, che in Calabria sono circa 25-30 persone''. ''Da una
prima analisi - prosegue la nota - in Calabria verrebbero dunque colpiti
circa il 35% degli olivicoltori. Questa normativa, errata sotto vari
profili, dara' luogo se cosi' applicata, ad una situazione che puo'
diventare esplosiva in tutte le zone calabresi interessate, soprattutto
nel crotonese dove, come sottolinea il presidente della Confagricoltura
di Crotone Nicola Cappa, il numero dei titolari dei terreni raggiunge
oltre il 70% e, comunque, questa riforma scatenera' una serie infinita
di vertenze''. ''Sarebbe necessario - concludono i parlamentari della
Margherita - che il ministro Alemanno si rendesse conto di questa
situazione che colpisce alle gambe l' intero settore dell' olivicoltura
calabrese e intervenisse celermente per la creazione di una riserva
nazionale cui attingere per assegnare il premo unico al proprietario
che torna a condurre il fondo''. Rossi (Confagricoltura) “olivicoltura, settore importante” 20/07 Una grande manifestazione, che vedra' impegnate tutte le organizzazioni
dell'olivicoltura calabrese si terra' domani, a Cutro, nei locali
del Centro Polifunzionale. In vista di tale manifestazione il Presidente
della Confagricoltura di Catanzaro, Ferdinando Rossi, ha lanciato
l'allarme sulle varie problematiche che gravano sull'importante settore
dell'economia regionale. ''Il settore olivicolo - ha detto Rossi -
costituisce un ruolo prevalente nell'attivita' agricola calabrese.
In tale settore operano circa 200 mila aziende che vedono impegnate
tantissime unita' lavorative che, nell'insieme, riescono a realizzare
un prodotto di alta qualita' e di tale entita' che pone la Calabria
al secondo posto, dietro soltanto alla Puglia. Nonostante le innumerevoli
difficolta' cui sono costretti ad affrontare gli olivicoltori hanno
sempre resistito e continuano a lottare in difesa di un qualcosa che,
per loro, ha un significato tradizionale e affettivo, piu' che allettati
a realizzare un ritorno economico che diventa sempre piu' chimerico,
specie dopo la riforma della Pac la cui recente normativa comporta
ulteriori problemi e preoccupa per gli olivicoltori''. ''Il riferimento
al periodo 1999-2002 - ha proseguito - per la determinazione del contributo
comunitario alla produzione, ove si consideri che puo' far venir meno
l'interesse a dedicarsi al miglioramento e ad una piu' razionale coltivazione
per la realizzazione di un prodotto che, almeno nella entita', ha
un indice predeterminato ai fini di certi vantaggi da conseguire.
Il problema diventa ancora piu' complesso e scottante quando si evidenziano
rapporti di fitto (e sono tantissimi), o di altra conduzione impropria,
sulle particelle olivetate nel predetto periodo. Tale aspetto andrebbe
considerato con particolare attenzione e necessita di regole chiare
per evitare di alterare la pacifica convivenza e collaborazione tra
le parti che fino ad oggi, agendo in simbiosi, sono riuscite ad ottenere
apprezzabili risultati; senza regole chiare ed equitative ne conseguira'
un inevitabile contenzioso''. ''Tutte queste problematiche - ha concluso
- le abbiamo trascritte in un ampio e dettagliato documento inviato
al Ministero delle Politiche Agricole e le porteremo a conoscenza,
ed al vaglio, dell'Assessorato regionale calabrese, in modo da ottenere
una soddisfacente soluzione nella Conferenza Stato - Regioni prevista
per il prossimo 28 luglio, che riteniamo sia l'occasione piu' opportuna
ed ultimativa per affrontare concretamente, e risolvere, il problema''. Il 25 a Lamezia consiglio direttivo della Coldiretti Calabria 20/07 Si terra' il 25 luglio a Lamezia il Consiglio Direttivo della
Coldiretti Calabria allargato ai dirigenti delle consulte produttive.
''Sara' - e' scritto in una nota - una analisi a tutto campo della
situazione della nostra Regione, anche in vista di scelte economiche
fondamentali per le imprese calabresi e che e' necessario compiere
in Regione''. La Coldiretti, riproporra' alla Regione la scelta della
''concertazione progettuale'' che a giudizio della Coldiretti e' l'unico
modo che garantisce il recupero delle risorse necessarie per programmare
gli interventi, anche su un tema caldo quale e' quello dei fondi comunitari.
La prima organizzazione agricola, non vuole trarre giudizi politici
sui primi cento giorni della nuova Giunta Regionale, ma declinare
le urgenze offrendo una progettualita' sulle cose da fare''. ''Questi
sono - conclude la nota - alcuni dei temi generali in discussione,
nel corso dell'incontro dal confronto serrato tra imprenditori di
tutta la regione che operano sul mercato, verranno fuori importanti
proposte per stimolare la crescita e l'occupazione e per posizionare
l'agroalimentare tra i principali settori produttivi capace di dare
- come dimostrano alcuni dati recenti- un apporto decisivo all'economia
della Regione''. Progetto di collaborazione tra Afor e Ferrovie della Calabria 20/07 Francesco Macri', presidente del consiglio di amministrazione
dell' Afor e Mario Scali, presidente della societa' Ferrovie della
Calabria hanno chiesto un incontro all' assessore regionale alla Forestazione,
Mario Pirillo per di stipulare una convenzione che sancisca ufficialmente
l' accordo di collaborazione fra i due Enti, finalizzato alla difesa
del suolo e alla valorizzazione del patrimonio boschivo e ambientale.
''L' opportunita' di stringere una sinergia fra l' Afor e le Ferrovie
della Calabria - e' detto in una nota dell' Azienda delle foreste
regionali - e' scaturita nel corso di una riunione tra i presidente
dei due enti, in cui si e' convenuto di realizzare un progetto di
riqualificazione del territorio, collegato alle attivita' di tutela
e promozione per lo sviluppo sostenibile del territorio ricadente
nel Parco nazionale della Sila''. Il progetto dovrebbe prevedere uno
scambio di servizi. In particolare, l' Afor si impegna con i suoi
operai idraulico forestali, in una serie di interventi di manutenzione
mentre le Ferrovie della Calabria, invece, hanno manifestato la propria
disponibilita' al servizio di trasporto degli operai idraulico forestali
destinati nei vari cantieri sparsi su tutto il territorio regionale,
consentendo all' Azienda un notevole risparmio sulle spese attualmente
erogate agli operai per l' indennita' di chilometraggio. ''Ci sono
molte ragioni che fanno di questo - e' detto nel comunicato - un progetto
importante per l' Afor, innanzitutto perche', per la prima volta,
un accordo di collaborazione, con un altro ente, si concretizzerebbe
in una fonte di reddito per l' Azienda, dal momento che, le Ferrovie
della Calabria, secondo quanto previsto, retribuira' gli interventi
eseguiti dagli operai idraulico forestali e poi perche' la sinergia
fra le due aziende si tradurra' in significativi risultati verso la
riqualificazione di un territorio di inestimabile bellezza''. Decreto prefettizio sulla vendemmia 2005 20/07 Il Prefetto di Cosenza ha fissato dal 1° agosto al 25 novembre
2005 il periodo di vendemmia per la campagna 2005/6. In un apposito
decreto, il Prefetto ha stabilito le modalità della vinificazione
e l’obbligo di comunicazione. I produttori devono comunicare
all’Ispettorato Centrale Repressione Frodi, sito in via P. Rossi
Palazzo Cava. “La comunicazione – si legge nel decreto
prefettizio - può essere presentata direttamente ovvero tramite
telegramma, fax e posta elettronica e si intende utilmente effettuata
qualora pervenga almeno settantadue ore prima del giorno di inizio
delle operazioni”. L’ispettorato Centrale Repressione
Frodi del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali vigileranno
sull’osservanza delle disposizioni contenute nel decreto e sulle
norme che regolano la produzione e il commercio dei mosti, dei vini,
degli aceti e dei loro sottoprodotti. Domani a Lamezia la consegna dei Piani integrati per le aree rurali 20/07 Come aveva preannunciato alcune settimane addietro, l’assessore all’agricoltura e forestazione della Regione Calabria, Mario Pirillo, ha convocato per le ore 11 di domani, 21 luglio al Centroagroalimentare di Lamezia Terme, i comuni capofila dei Piar (Piani integrati per le aree rurali), e gli amministratori interessati, per la consegna dei decreti di concessione il cui finanziamento ammonta a 108 milioni di Euro. La presenza degli amministratori invitati è quanto mai utile per rappresentare l’urgente necessità dell’utilizzo dei fondi UE, al fine di evitarne il disimpegno automatico. I Piani integrati per le aree rurali, inclusi e parti integranti del Por Calabria, sono finalizzati alla valorizzazione delle aree rurali, attraverso il coinvolgimento dei soggetti attivi del territorio. Nell’attuazione delle procedure, e nella fase della progettazione e dell'elaborazione dei piani stessi infatti, assumono particolare attenzione i soggetti pubblici, Comuni e Comunità montane, Provincie e privati. I Piani integrati per le aree rurali sono caratterizzati da un sistema innovativo di promozione, valorizzazione e sviluppo del territorio. Strano che l’Afor non sia stata invitata al convegno sulla forestazione 19/07 ''Appare quanto mai strano che il piu' grande Ente regionale
che gestisce la forestazione in Calabria, non sia stato invitato al
convegno nazionale su: 'Forestazione, quale futuro?' organizzato dalla
Uil''. E' quanto scritto in una nota dell'Afor. ''Se si vuole aprire
un confronto - e' aggiunto nella nota - la discussione deve vedere
tutti gli attori protagonisti della scena senza nessun escluso; altrimenti
il rischio e' quello di non formulare un quadro completo sull' attuale
situazione del settore forestale di cui l' Afor, soprattutto per memoria
storica, vanta dei riferimenti e delle indicazioni che altri enti
non sono in grado di fornire. Per esempio il segretario regionale
della Uila, Nino Merlino, quando afferma che occorre definire l' inventario
forestale regionale previsto dalla legge del '92 e mai realizzato,
dimostra di non essere a conoscenza del fatto che l' Afor ha stipulato
una convenzione con l' Agea finalizzata proprio al censimento e al
controllo di tutti i beni gestiti, compreso il patrimonio boschivo
e, probabilmente, sono altre le cose di cui il sindacato non e' a
conoscenza''. ''Anche per questi motivi - conclude la nota dell'Afor
- tornava quanto mai utile la presenza dell' Afor ad un simile dibattito,
se non altro, per evidenziare o ribadire, il ruolo e le funzioni dell'
Azienda che gestisce un patrimonio di circa 55 mila ettari di demanio
forestale di proprieta' regionale e di circa 6.500 operai idraulico
forestali''. Giovedì manifestazione degli agricoltori contro la revisone PAC 19/07 La Confagricoltura Calabria, d'intesa con le Unioni Provinciali
Agricoltori e le Associazioni di Produttori olivicoli aderenti ha
promosso per giovedi'21 luglio a Cutro, alle ore 18.00, presso il
Centro Polifunzionale, una manifestazione per denunciare lo squilibrio
normativo determinato dalla revisione della Politica Agricola Comunitaria,
per quanto attiene la gestione della proprieta' e dell'affitto degli
oliveti. Interpretando la forte la tensione e preoccupazione degli
olivicoltori calabresi, il Presidente di Confagricoltura Calabria
Francesco Macri' sottolinea che ''con l'iniziativa di Cutro si intende
sensibilizzare le autorita' politiche nazionali e regionali su un
problema che riguarda particolarmente la nostra regione, affinche'
si trovi in tempi solleciti una soluzione per un'equa attribuzione
dei diritti nel settore olivicolo e per la tutela del piu' fondamentale
diritto rappresentato dal valore della proprieta' che rischia di essere
svilito, con conseguenze negative per la gestione dell'impresa''. Ottime le previsioni per la vendemmia del 2005 19/07 A settembre ci attende un'ottima vendemmia: lo dicono l'Unione
Italiana Vini e l'Ismea, che anticipano le prime previsioni sul raccolto
2005. Lo stato dei vigneti italiani lascia infatti prevedere fin d'ora
un buon raccolto, pur con l'incognita delle condizioni meteo delle
prossime settimane, con una produzione di vino che dovrebbe attestarsi
sui volumi del 2004, annata che ha segnato il ritorno alla normalità
dopo il crollo produttivo del 2002 e 2003. Spiega Andrea Sartori,
presidente dell'Unione Italiana Vini: "La previsione sopraggiunge
in un momento delicato per il mercato, segnato dai continui ribassi
dei prezzi e ancora in attesa di conoscere gli esiti della richiesta
di una distillazione di crisi per l'Italia, che consentirebbe a molte
cantine di liberare gli spazi necessari per stoccare la nuova produzione
Del resto si tratta di un problema comune a tutto il mercato vitivinicolo
mondiale, contrassegnato da forti eccedenze di prodotto. E' importante
in questa fase mantenere i nervi saldi e fare "sistema",
per evitare ulteriori diminuzioni dei prezzi che sarebbero dannose
per tutti". In Italia i timori di siccità legati al caldo
asciutto di giugno sono stati allontanati dalle piogge diffuse e dalle
temperature non altissime d'inizio luglio. L'inverno molto lungo e
piovoso ha consentito ai vigneti, in particolare a quelli del Mezzogiorno,
di arrivare all'estate con buone riserve idriche, e ideale è
anche la situazione fitosanitaria. "Sul territorio nazionale
- sottolinea il presidente dell'Ismea, Arturo Semerari – la
situazione resta comunque differenziata: per quanto riguarda il Piemonte,
al freddo della tarda primavera è imputabile la perdita di
almeno il 10% dei grappoli di Nebbiolo, prima varietà a germogliare
nelle Langhe-Roero. Dunque le disponibilità legate a questo
vitigno potrebbero essere leggermente più scarse del 2004,
anche se nel complesso la produzione della regione dovrebbe confermare
i volumi dello scorso anno. In Lombardia lo stato vegetativo dei vigneti
è molto buono ovunque, grazie a una disponibilità idrica
ottimale che ha permesso alla pianta di sopportare bene l'ondata di
caldo di giugno. Nel complesso la produzione della regione è
prevista meno abbondante dello scorso anno". Dopo i volumi record
del 2004 - prosegue l'indagine Ismea-Uiv - anche i vigneti del Veneto
lasciano presagire una flessione del raccolto, che per varietà
quali il Cabernet è apparso evidente fin dalla fase della germogliazione.
Cali anche in Friuli e in Trentino. In Toscana la situazione è
in generale molto buona, con uve sane e vigne leggermente più
avanti rispetto all'anno passato. Dovrebbe riproporre i volumi dello
scorso anno la vendemmia nelle Marche, dove grandinate a macchia di
leopardo hanno colpito l'area del Verdicchio e del Rosso Piceno, con
effetti comunque circoscritti. Grandine anche nella zona dei Castelli
del Lazio, ma all'inizio di giugno, quando la fase vegetativa della
vite non era ancora molto avanzata. A causa di un inverno protrattosi
più del solito, il ciclo vegetativo è partito infatti
con un ritardo di una o due settimane, recuperando in seguito quasi
completamente grazie al bel tempo. In Puglia le viti appaiono sane
e lasciano presagire un aumento del raccolto rispetto alla scorsa
annata. Stessa tendenza in Calabria, Molise e Sicilia. In quest'ultima
regione, ma anche in Sardegna, le abbondanti piogge invernali e primaverili
hanno permesso il formarsi di una buona riserva idrica con la quale
affrontare l'estate. In ogni caso in Sardegna la produzione confermerebbe
i volumi del 2004. La Cia lancia un patto per la competitività nel settore agricolo 18/07 Non piu' un' agricoltura chiusa e stretta nel suo alveo, ma
un mondo agricolo aperto al confronto con la societa'. Per tale motivo
la Cia lancia un nuovo Patto per garantire un' agricoltura forte e
competitiva, ''capace di produrre reddito e ricchezza per il Paese''.
Un Patto, e' scritto in una nota, che ''rafforzi il rapporto tra agricoltura
e societa' e ponga le fondamenta solide per un processo di sviluppo
sano, equilibrato e duraturo''. Per tale motivo venerdi' prossimo,
a Reggio Calabria, verra' siglato il primo protocollo d' intesa tra
la Cia e le Associazioni calabresi Avis, Legambiente e Cai. Il Patto
verra' illustrato dal vice presidente della Cia nazionale, Enzo Pierangioli,
e dal presidente della Cia Calabria, Giuseppe Mangone. Il Patto con
la societa', lanciato da Politi nel giugno scorso nel corso dei lavori
dell' Assemblea nazionale, vuole assicurare agli agricoltori gli strumenti
essenziali per vincere le complesse sfide che sono costretti ad affrontare
e contribuire alla crescita socio-economica dell' intero Paese. ''In
un momento in cui l' Italia sta attraversando un difficile momento
economico - ha sostenuto Mangone - una crisi che molti hanno considerato
la piu' difficile dal dopoguerra ad oggi, in una realta' agricola
negativa caratterizzata dalla mancanza di reddito per le nostre aziende,
dal calo dei consumi e dal senso di smarrimento presente tra gli agricoltori
sulle prospettive future, la Cia si fa portavoce di tutte le esigenze
del mondo agricolo e, sia a livello locale che nazionale, intende
battersi al fianco degli agricoltori, sviluppando una strategia energica
e decisiva. Un impegno forte per rilanciare in maniera decisa l' agricoltura,
le cui risorse sono fondamentali per una crescita solida che coinvolga
l' intera societa' e il sistema economico del Paese''. ''Il Patto
che sigliamo con alcune realta' del territorio calabrese - ha proseguito
Mangone - vuole dare il riconoscimento dell' apporto multifunzionale
che l' agricoltura da' al benessere sociale nella sua accezione piu'
ampia. Un' agricoltura che deve ritrovare una sua dimensione, tornare
ad essere protagonista attiva, poter fornire il suo insostituibile
contributo allo sviluppo, alla rinascita del Paese. Sta qui il senso
vero di questo progetto, del nuovo Patto tra agricoltura e societa'
che lanciamo con rinnovato vigore, perche' siamo convinti di dare
un concreto apporto alla crescita del mondo agricolo, attualmente
condizionato da tanti e complessi problemi, ma che vuole svolgere
una funzione di primo piano nell' economia; un mondo agricolo forte
e competitivo in grado di dare un contributo determinante allo sviluppo.
Il Patto vuole essere una grande alleanza che, se da una parte crea
una salda unione tra cittadini e agricoltori, dall' altra consente
a quest' ultimi di continuare a produrre qualita', alimenti, ricchezza,
cultura e ambiente. Un Patto che, tuttavia, garantisca prezzi equi
dei prodotti agro-alimentari, acceleri lo sviluppo, assicurando la
competitivita' delle imprese agricole e i redditi dei produttori''.
Ass. Pirillo, “Ci adoperiamo per il rilancio della forestazione” 16/07 Avviata anche la fase di negoziazione dei Piani integrati di
filiera (Pif) del legno. L’Assessorato all’agricoltura
e forestazione ha proceduto ad una ridistribuzione delle risorse finanziarie
coinvolgendo l’intera Regione e impegnando le risorse che ammontano
a 40 milioni di euro. I quattro beneficiari avevano presentato le
domande e la relativa documentazione nel 2002 e da allora erano rimaste
inevase. “Ci stiamo adoperando per rilanciare il comparto della
silvicoltura – ha spiegato l’assessore all’agricoltura
e forestazione, Mario Pirillo – ampliando l’orizzonte
dell’analisi degli strumenti economici a disposizione dei soggetti
proponenti. In poche settimane abbiamo avviato una serie di validi
contributi che ricalcano perfettamente le modalità espresse
dalla politica agricola e forestale che questo assessorato intende
portare avanti”. Aumenta la tensione tra i lavoratori del Consorzio Sibari-Crati, sono senza stipendi da 11 mesi 15/07 Si fa sempre piu' tesa la situazione nel consorzio di Bonifica
Sibari-Crati. La riprova e' venuta dagli esiti dell' assemblea indetta
per oggi dalla Flai, Fai e Uila al termine della quale le maestranze
hanno avanzato richiesta di un maggiore interessamento da parte della
Regione. Le organizzazioni sindacali - e' scritto in una nota - ''avevano
gia' lanciato l' allarme sul rischio che la situazione potesse precipitare
da un momento all' altro e proprio nella fase piu' delicata della
stagione irrigua. Purtroppo le soluzioni, al momento prospettate ,
francamente non possono certo alleviare le sofferenze dei lavoratori
che accreditano ben 11 mensilita' arretrate. Ancor di piu' se tali
soluzioni assumono il carattere della parzialita' e della discriminazione
in ragione di specifici contributi regionali che nel caso del consorzio
Sibari-Crati, ad avviso del sindacato, hanno scarso fondamento''.
Per il sindacato bisogna ''interrompere un' acquiescente politica
regionale che, negli ultimi anni, ha sostanzialmente affrancato la
proprieta' terriera della Sibaritide dal pagare il dovuto per i servizi
erogati dal consorzio; dalla gratuita', pretesa e gridata, si e' passati
ad un clima di impunita' diffusa costantemente scaricata sulle spalle
dei lavoratori che non di rado, provvedono a proprie cure e spese
ad effettuare piccole riparazioni sugli impianti''. Per Flai Fai e
Uila la Regione Calabria deve produrre ''un impegno finanziario di
piu' ampio respiro che, garantendo la copertura di tutte le mensilita'
arretrate e quelle almeno fino al prossimo dicembre, consenta di lavorare,
con relativa tranquillita', ad un riordino complessivo della bonifica
in generale e del Sibari-Crati''. Stabilito il calendario per il fermo pesca 2005 14/07 Il Sottosegretario al ministero delle Politiche agricole e
forestali ha firmato il decreto che stabilisce il calendario del fermo
pesca 2005 e che gia' da domani sara' pubblicato sul sito del Mipaf.
L'accordo, informa una nota del ministero, ha soddisfatto tutte le
parti. E' inoltre allo studio la possibilita' di programmare lungo
tre anni anche l'interruzione estiva delle attivita'. Il fermo ''sara'
attuato in via obbligatoria in Adriatico e Ionio -spiega il ministero-
secondo modalita' che consentono di tener conto delle diverse realta'
economico-sociali e dei diversi contesti ecologici, nonché
di assicurare un costante approvvigionamento dei circuiti commerciali
dei prodotti ittici''. Nei compartimenti marittimi da Trieste ad Ancona
e' prevista l'interruzione temporanea obbligatoria della pesca per
trenta giorni consecutivi dal 1 al 30 agosto 2005; nei compartimenti
marittimi da San Benedetto del Tronto a Manfredonia e da Molfetta
a Crotone la pausa sara' sempre di 30 giorni ma sara' suddivisa in
due periodi di quindici giorni consecutivi. Nel primo caso, il fermo
sara' effettuato dal 13 al 27 agosto e dal 17 settembre al 1/o ottobre
2005 e nel secondo dal 3 al 18 settembre e dal 30 settembre al 14
ottobre 2005. Per il Mar Tirreno e per la piccola pesca con attrezzi
passivi il fermo sara' attuato solo se un numero qualificato di armatori
dichiari di aderire alla misura, pari rispettivamente al 60% e al
70%. ''Ho dato istruzioni ai competenti uffici del Ministero di svolgere
nel corso del mese di settembre i necessari approfondimenti tecnici
con le parti sociali in modo che sia sottoposto alle mie valutazioni
un programma di fermo che abbia la stessa durata del Programma triennale
2006/2008 -ha affermato Scarpa-. Cio' consentira' secondo gli orientamenti
governativi di avere una programmazione tempestiva ed efficace di
una misura cosi' importante per il settore''. Al Convegno di Confagricoltura presenzieranno l’ass. Pirillo e il Presidente Loiero 13/07 Si terrà giovedì mattina, con inizio alle ore
13, l’incontro promosso da Confagricoltura, cui prenderà
parte anche l’assessore regionale all’agricoltura, Mario
Pirillo. All’importante appuntamento, sul tema “Le nuove
politiche regionali per uno sviluppo sostenibile dell’agricoltura
italiana”, parteciperanno tutti i responsabili regionali italiani
al ramo e il presidente della Giunta Regionale calabrese, Agazio Loiero.
Coltivatori di barbabietole in piazza contro la Riforma 13/07 Associazioni unite contro la proposta Ue che di fatto condanna
a morte il settore bieticolo italiano: tutta la filiera ha marciato
unita per dire no alla riforma della commissaria Mariann Fischer Boel
che vorrebbe drasticamente ridurre entro due anni la coltura della
barbabietola da zucchero. Da Rovigo a Matera anche produttori, impiegati
e industriali dello zucchero sono scesi oggi in piazza a Roma per
dare la dimensione di un settore che non si arrende. ''Questa proposta
sta creando una frattura in un mondo 'ecumenico' come quello delle
barbabietole da zucchero in Europa - spiega Carlo Biasco, direttore
generale dell'Anb, sindacato che raccoglie circa il 60% degli agricoltori
- andando a favorire stati gia' favoriti dalle condizioni climatiche
come Francia e Germania e condannando a morte Paesi gia' penalizzati''.
Il fenomeno inoltre coinvolgera' soprattutto le piccole aziende di
coltivatori, che nella difficolta' generale pagheranno il dazio maggiore:
''Siamo nel fango e stiamo conoscendo la fame come negli anni '50'',
afferma un agricoltore arrivato da Foggia, per il quale ''il settore
compra caro e poi viene fatta l'elemosina per vendere''. In crisi
anche gli stabilimenti che lavorano la barbabietola: l' Eridania-Sadem
Castiglionese, che serve Toscana e Umbria potrebbe chiudere e perdere
100 posti di lavoro; lo stabilimento di Portovico, sul delta del Po,
ha cento impiegati a rischio mentre sono gia' stati chiusi gli stabilimenti
di Strongoli Marina vicino a Crotone e di Policoro in Basilicata.
A rischio anche lo stabilimento di Campobasso che raccoglie tutto
il bacino d'utenza meridionale. ''Cento posti come minimo - spiega
un operaio della fabbrica toscana - perche' tutta la filiera, fra
mezzi agricoli, trasporti e coltura vera e propria coinvolge molta
piu' manodopera''. Sia in Toscana che in Puglia la chiusura del settore
bieticolo avrebbe comunque un effetto domino sull'economia locale.
La proposta Fischer Boel e' ritenuta dannosa anche da un punto di
vista agronomico: ''la coltura della barbabietola da zucchero - spiega
un agricoltore di Crotone - e' un fattore di miglioramento perche'
e' essenziale per la rotazione dei terreni, perdere la barbabietola
vuol dire quindi compromettere anche le colture degli altri anni e
impoverire la terra''. La delegazione dei vari presidenti delle associazioni
dei produttori e dell'industria si incontrera' nel pomeriggio col
sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e in serata
sara' la volta dell'incontro con il ministro per le Politiche agricole,
Gianni Alemanno. Sul tavolo del governo verranno ribadite le richieste
da far valere a Bruxelles. In pratica produttori e industria ritengono
che la politica si trovi di fronte a un bivio sulla strategia Ue:
seguitare a garantire la produzione di zucchero italiano o decidere
di importalo per il futuro. Pur convinti della necessita' di una riforma,
imposta dagli stessi obblighi derivanti dalle regole del commercio
mondiale eil recente risultato del Panel Wto, i bieticoltori sono
disposti a cedere qualcosa ma non a fa morire il settore. Per questo,
in linea con il processo di contenimento della produzione europea,
accettano l' ipotesi di una nuova e piu' ridotta dimensione per il
comparto anche in Italia: 180/200.000 ettari coltivabili contro i
245.000 attuali, almeno 1,150 milioni di tonnellate di zucchero contro
1,557 milioni attuali; dunque una riduzione di circa il 25%. E anche
l' industria di trasformazione si dice pronta a fare la sua parte
procedendo a una riduzione e ristrutturazione degli impianti al fine
di raggiungere la maggiore competitivita' possibile. Lunedì convegno della Uila sulla Forestazione con Angeletti 13/07 ''Forestazione quale futuro?'': e' questo il tema di un convegno
organizzato dalla Uila-Uil che si terra' lunedi' mattina a Reggio
Calabria nella sede del Consiglio regionale. La manifestazione sara'
conclusa dal segretario generale nazionale della Uil, Luigi Angeletti.
''La necessaria svolta - e' scritto in una nota - e' avvertita dalle
popolazioni calabresi, soprattutto quelle delle aree interne, ma anche
dagli addetti ai lavori, dagli stessi lavoratori idraulico-forestali
che, stanchi di ingiuste etichette e precarieta', vogliono guardare
al futuro con certezza e fiducia''. ''Cosi' il sindacato Uila - conclude
la nota - sta portando avanti in Calabria un' azione di proposta e
di spirito costruttivo per rilanciare concretamente il settore e arrivare
ad una Gestione Forestale Sostenibile, secondo gli impegni internazionali
dell' Italia''. All’ARSA la FAI CISL assegna il premio “Bocca della verità” 08/07 E’ stato personalmente il Segretario generale della FAI
– CISL nazionale, Albino Gorini, a comunicare al Direttore Generale
dell’ARSSA, Giovanni Marzullo, che l’Agenzia Regionale
per i Servizi in Agricoltura della Regione Calabria, grazie al costante
e qualificato impegno per la valorizzazione e promozione delle risorse
agroalimentari in Italia ed anche all’estero, provenienti da
agricoltura ecosostenibile, figurava tra gli Organismi destinatari
dell’ambito premio nazionale del Sindacato, denominato: “
La Bocca della verità ”. Al via la quarta edizione del “Game Fair Calabria” 07/07 Al via la quarta edizione del Game Fair Calabria che anche
quest’anno si svolgerà, dal 2 al 4 settembre, nella suggestiva
cornice dell’Azienda Arssa di Molarotta di Camigliatello Silano.
Un esempio di come si può coniugare il mondo venatorio, il
rispetto dell’ambiente e valorizzare le bellezze della terra
calabrese. Particolarmente decisa è la presenza dell’assessorato
regionale all’agricoltura e forestazione della Regione Calabria,
attore principale della manifestazione. Questa mattina, presso la
sede regionale dell’agricoltura, si è svolto un incontro
tra l’assessore regionale Mario Pirillo, gli organizzatori e
la dirigenza dell’Arssa. “Il Game Fair – ha detto
l’assessore regionale Pirillo – vuole essere anche un
momento esaltante per far conoscere l’attività venatoria
in Calabria, nonché promuovere l’amore per la natura,
per i cavalli, per i cani, per la caccia, per la pesca e per la falconeria,
consentendo in tal modo ai non esperti di potersi sentire attori di
gare sportive all’aperto”. “Conoscere la Calabria
non solo per le splendide coste e per il suo mare – ha detto
l’assessore Pirillo – ma anche le montagne idonee a far
svolgere giochi all’aperto in un autentico rispetto della natura”.
Durante la manifestazione si svolgeranno numerose iniziative intese
al migliore espletamento dell’attività venatoria, evidenziando
così un grande interesse che la Regione Calabria ha nei confronti
di tale attività, muovendosi anche in direzione di un efficace
turismo venatorio. Convegno tecnico nazionale sulle macchine irroratrici in agricoltura 06/07 Presso la sede del D.E.I.A.F.A.(Dipartimento di Economia e
Ingegneria Agraria e Forestale) dell’Università di Torino
si è riunito, nei giorni scorsi, il Comitato tecnico nazionale
sulle macchine irroratrici, coordinato dal Prof. Paolo Balsari, che
è anche membro del comitato tecnico europeo che si occupa delle
problematiche del controllo funzionale delle macchine irroratrici
in Europa. Le associazioni degli agricoltori incontrano il sottosegretario Nola: “Servono interventi” 05/07 Ipotesi di intervento per fronteggiare le gravi difficolta'
manifestate dagli agricoltori circa l'immissione sul mercato delle
produzioni ortofrutticole estive sono state illustrate, nel corso
di un incontro, dal sottosegretario alla giunta regionale, Giuseppe
Nola, dai presidenti della Confagricoltura e della Cia della Calabria,
Francesco Macri' e Giuseppe Mangone. Nel corso dell'incontro e' stata
''esaminata - e' scritto in una nota - la situazione per individuare
e proporre un intervento immediato da parte della Regione e del Ministero
dell' Agricoltura, in coerenza con i provvedimenti gia' adottati in
sede nazionale''. ''Nel settore - hanno detto Macri' e Mangone - lavorano
decine di migliaia di addetti. Come e' noto - hanno sottolineato Macri'
e Mangone nel corso dell' incontro - la congiuntura negativa dei mercati
e la caduta verticale dei consumi ha colpito in modo preoccupante
il comparto agroalimentare calabrese con gravi ripercussioni anche
sull'indotto''. L’ass. Pirillo sulla crisi dei pataticoltori silani 04/07 “In più occasioni ho posto in particolare rilievo
le produzioni di nicchia, che rappresentano un forte motore economico
dell’intero settore agricolo regionale”, afferma l’ass.
regionale all’Agricoltura, Mario Pirillo. “In tale contesto
-prosegue Pirillo- è necessario porre nella giusta considerazione
il settore delle patate. Il mercato dei pataticoltori silani si presenta
complesso e decisamente segnato da crisi che scaturisce da un mancato
reddito provocato da un mercato saturo. Per cui si rende necessario
un impegno immediato, in primo luogo indirizzato al problema dell’acqua
di irrigazione. Un ambiente fortemente svantaggiato che segna l’economia
locale e che penalizza una economia che muove un indotto non indifferente”.
Si è svolto a Corigliano il convegno su “Tracciabilità e rintracciabilità delle produzioni agrumicole” 04/07 L’ Agenzia Regionale per lo Sviluppo e per i Servizi
in Agricoltura (ARSSA) ha promosso ed organizzato, d’intesa
con la Regione Calabria – Assessorato Agricoltura, con il patrocinio
del MiPAF e dell’INEA, il Convegno vertente su: “Tracciabilità
e rintracciabilità delle produzioni agrumicole” . Argomento,
questo, rientrante nel Presentata l’associazione AFMED Senza Frontiere 01/07 Presso la Sala del Consiglio di Amministrazione dell’ARSSA, è stata presentata oggi l’Associazione AFMED Senza Frontiere - ONLUS, nata a Cosenza nello scorso mese di Giugno con l’obiettivo di contribuire, come agronomi e forestali del Mediterraneo, ad un processo culturale e tecnico di sviluppo di iniziative da realizzare nei Paesi dell’Area del Mediterraneo nel settore dell’Agricoltura, delle Foreste e del Mondo rurale. La necessità d’ individuare azioni concrete di intervento, a supporto di scelte strategiche di programmazione in questo settore vitale per la vita dei cittadini e per la loro alimentazione, nasce anche dalle prospettive che si renderanno concreto nel 2010 con la creazione dell’area di libero scambio nel Mediterraneo. Questo presuppone che i Paesi, in particolare quelli della Riva Sud del Mediterraneo arrivino a condividere un minimo di regole comuni nella produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli ed agroalimentari, con i Paesi dell’Unione Europea e che si realizzino vere e proprie integrazioni nelle politiche dello sviluppo rurale e dei sistemi economici locali. L’Associazione si prefigge, altresì, lo scopo di contribuire con idee progettuali e di programmazione a questa difficile ma affascinante fase d’allargamento del mercato agroalimentare del Mediterraneo. Nei prossimi mesi sono previste, in calendario, iniziative a carattere seminariale con la partecipazione di esperti provenienti dagli altri Paesi del Mediterraneo che potranno dare un valido contributo culturale alle azioni che l’Associazione porterà avanti in collaborazione con altri Organismi interprofessionali similari e con le Istituzioni deputate all’intervento in Agricoltura, Ambiente e Forestazione. All’incontro, presieduto da Aurelio Morrone, responsabile dell’Associazione, hanno preso parte anche i Soci fondatori, i membri dell’Organismo direttivo dell’ AFMED S.F. OnLus, la rappresentanza ARSSA. Fissati dalla UE i limiti per la produzione dell’olio e i contributi 01/07 La Commissione europea ha fissato per la campagna 2003-2004
l'ammontare della produzione di olio d'oliva e il relativo aiuto per
Italia, Francia,Spagna, Grecia e Portogallo. La produzione italiana
di olio d'oliva e' stata fissata a 736.198 tonnellate a cui andra'
un contributo europeo pari a 97,83 euro i 100 kg di prodotto. L'aiuto
complessivo ai produttori di olio italiani raggiungera' quindi i 720,2
milioni di euro. Per gli altri partner sono stati fissati gli aiuti
per le Coldiretti “Un bene se le Regioni controllano i falsi made in Italy dell’agricoltura” 01/07 ''Una banca dati sui controlli per evitare che venga spacciata
come Made in Italy la frutta e verdura importata a danno degli agricoltori
nazionali, un decreto per riservare il termine passata solo a quella
ottenuta da pomodoro fresco ed evitare che sia confusa con quella
prodotta dalla rilavorazione di concentrato dalla Cina e controlli
sull'etichettatura delle carni bovine ed avicole''. Sono gli impegni
contenuti nell'ordine del giorno della Conferenza delle Regioni, presieduta
da Vasco Errani, che si e' conclusa raccogliendo le sollecitazioni
della piattaforma presentata dalla Coldiretti a Bologna con una manifestazione
di oltre diecimila imprenditori agricoli. L'ordine del giorno in materia
di qualita' sulle produzioni agroalimentari affronta - sostiene la
Coldiretti - i temi sollevati nel corso della manifestazione con misure
per garantire la trasparenza del Made in Italy dal campo alla tavola
necessarie per salvaguardare concretamente la produzione agricola
italiana. L'impegno per una maggiore efficienza nell'attivita' di
controllo e' una esigenza perche' nei banchi di vendita secondo una
stima della Coldiretti solo una etichetta su quattro riporta l'informazione
obbligatoria per legge sulla provenienza e nonostante l'Italia sia
il principale paese produttore di frutta e verdura in Europa, quest'anno
si stima arriveranno 3,5 miliardi di chilogrammi di ortofrutta dall'estero
destinati in molti casi ad essere spacciati come Made in Italy. La
necessita' di tutelare la passata italiana dalle imitazioni nasce
dall'accordo raggiunto tra Coldiretti e AIIPA (Associazione Italiana
Industrie Prodotti Alimentari) nel quale si prevede che la passata
sia ottenuta solo da pomodoro fresco mentre tutti gli altri prodotti,
ottenuti dalla diluizione del concentrato, potranno essere posti in
vendita sul mercato nazionale solo con denominazioni differenti, tali
da non creare confusione con la vera passata di pomodoro. Un' esigenza
questa, volta ad evitare che venga spacciato, come Made in Italy un
prodotto ottenuto dalla rilavorazione di concentrato di pomodoro di
qualunque provenienza; in particolare di prodotto cinese, che ha rappresentato
la principale voce delle importazioni di prodotti agroalimentari in
Italia, con un valore che nel 2004 ha superato i 62 milioni di euro.
Il documento della Conferenza delle Regioni - continua la Coldiretti
- chiede anche una maggiore organizzazione dei controlli nel settore
delle carni, proponendo che l'etichettatura, obbligatoria per la carne
bovina, diventi tale anche nel settore avicolo (attualmente e' solo
volontaria), dove la certezza dell'origine nazionale puo' essere un
fattore fondamentale per il rilancio dei consumi dopo le vicende della
Sars. Infine, sul fronte dello zucchero, la Conferenza delle Regioni
ha chiesto di attivare ogni iniziativa per tutelare la produzione
italiana. Piani di Filiera, l’ass. Pirillo invita i beneficiari ad accellerare la procedura di spesa 29/06 Sono stati convocati questa mattina, presso l’assessorato
regionale all’agricoltura, dal titolare al ramo, Mario Pirillo,
tutti i referenti dei Piani Integrati di filiera (Pif) già
finanziati, i cui termini di validità sono già scaduti
o che si trovano in prorogatio. I referenti sono stati convocati per
valutare lo stato di attuazione dei lavori di ogni singolo Piano integrato.
Nello specifico si è entrato nel merito di ogni singolo intervento
distinto per misura. Con questo adempimento vengono sollecitati tutti
i beneficiari ad accelerare la procedura di spesa onde evitarne il
disimpegno. Sindacati: “Il rilancio del comprato agricolo passa dall’innovazione” 29/06 ''Lo sviluppo del nostro territorio passa necessariamente attraverso
un rilancio del comparto agricolo. Occorre puntare su ricerca ed innovazione,
qualita', sicurezza ed eccellenza delle produzioni, centralita', valorizzazione
e formazione del lavoratore, per una estensione dei diritti e delle
tutele''. A sostenerlo e' stato il segretario generale della Fai-Cisl
di Cosenza, Tonino Russo, aprendo, anche a nome anche delle federazioni
Flai-Fai e Uila, i lavori della tavola rotonda promossa dai sindacati
su ''Il lavoro Agricolo tra i diritti contrattuali e riforme previdenziali''.
''Anche dal punto di vista infrastrutturale - ha aggiunto Russo -
questo territorio e' assolutamente inadeguato e nell' immediato ha
bisogno di alcuni prioritari interventi: completamento della ss 106
con doppia corsia per ogni senso di marcia; raddoppio ed elettrificazione
della ferrovia versante ionico; attivazione del porto di Sibari; creazione
di un' aeroporto nel territorio della piana; completamento del circuito
idrico Esaro-Tarsia-Laurenzano-Sinni, essenziali per il rilancio di
un' agricoltura intensiva''. Il dirigente della Cisl ha poi ribadito
''la netta opposizione ad ogni tentativo di smantellare la previdenza
agricola e l' impegno del sindacato confederale Cgil, Cisl e Uil per
l' attivazione di meccanismi di premialita' che favoriscano nell'
accesso al credito ed ai finanziamenti le imprese virtuose, che assumano
e rispettano i contratti, per la lotta la sommerso al vecchio e al
nuovo caporalato che lede diritti e offende la dignita' umana. Qualsiasi
tentativo di riforma - ha aggiunto - va calibrata alle specifiche
caratteristiche del settore che vanno individuate nella saltuarieta',
discontinuita', pluralita' dei rapporti di lavoro nell' anno, condizionamento
esterni di tipo climatico e stagionale che convergono nell' assegnare
un ruolo vitale agli ammortizzatori sociali e all' indennita' di disoccupazione
che vanno visti come strumenti importanti in virtu' della caratteristica
del rapporto di lavoro in agricoltura, per salvaguardare la permanenza
di manodopera professionalizzata che altrimenti fuoriuscirebbe dal
settore con gravi perdite e conseguenze negative per la competitivita',
per la crescita del comparto, per la qualita' e l'eccellenza delle
produzioni, per la capacita' di conquistare nuovi mercati da parte
delle imprese''. Ass. Pirillo: “I forestali sono una risorsa per la Calabria” 28/06 ''Ho trovato una situazione molto difficile e complicata. Tanti
lavoratori di questo importante consorzio di bonifica, il Sibari-Crati,
non percepiscono lo stipendio da diversi mesi. Ho potuto soltanto
predisporre, e farle approvare dalla Giunta regionale nella seduta
di ieri, due deliberazioni che danno, ai vari consorzi di bonifica
calabresi, dei contributi per le spese d' irrigazione''. A sostenerlo
e' stato l' assessore regionale all' Agricoltura, Mario Pirillo, a
margine del convegno, organizzato da Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil
sul ''lavoro agricolo tra diritti contrattuali e riforme previdenziali''.
''Per quanto riguarda la difficile situazione del Sibari-Crati - ha
aggiunto Pirillo - speriamo di iniziare a pagare, quanto prima, gli
stipendi arretrati e di arrivare, nel piu' breve tempo possibile,
alla normalita'''. Pirillo, parlando poi dei lavoratori idraulico
forestali, ha ribadito che ''il comparto e' assai importante per l'
economia della nostra regione. Io ho affermato e affermo - ha aggiunto
- che gli operai idraulico forestali sono una risorsa per la Calabria,
ma vanno saputi utilizzare. Ho ipotizzato, e spero che sia questo
il percorso che faremo, due comparti per la loro utilizzazione. Uno
che si dovra' occupare di interventi riferiti al dissesto idrogeologico
della nostra regione e l' altro che si dovra' occupare dell' utilizzazione
del bosco, dando vita cosi' alla filiera legno. Su questa impostazione,
che e' stata condivisa anche dal vice ministro all' Economia, Baldassarre,
credo che attiveremo un dibattito all' interno della nostra Regione,
ma prima ancora di avviare il dibattito istituiremo un tavolo con
i sindacati e insieme a loro, nel giro di qualche mese, saremo in
grado di dare vita a una proposta credibile che sia, poi, il supporto
al finanziamento statale''. L' assessore regionale all' Agricoltura
ha anche ribadito l' impegno assunto con il sindacato per debellare
o quanto meno arginare il fenomeno del lavoro nero in agricoltura,
''inserendo nei bandi una clausola che non permettera' la concessione
dei finanziamenti a tutte quelle aziende agricole che non dichiarino
di non utilizzare il lavoro nero. Questo credo che sia sufficiente
e comunque - ha affermato Pirillo - e' il massimo che la Regione e
l' assessorato all' Agricoltura puo' fare. Chi non fara' questa dichiarazione
non potra' ottenere alcun finanziamento''. Secondo Coldiretti, nessuna preoccupazione di siccità in Calabria 27/06 Non ci sono preoccupazioni per le risorse idriche in Calabria. Da un monitoraggio della Coldiretti Calabria svolto in collaborazione con l' Unione regionale dei Consorzi di bonifica, secondo quanto riferito dalla stessa Coldiretti, emerge un quadro abbastanza consolante per quanto riguarda le riserve idriche. ''La Coldiretti e l' Urbi - e' scritto in un comunicato - hanno constatato che dove esistono le infrastrutture quali dighe, invasi, vasche di accumulo e canalizzazioni, quindi un sistema di captazione delle acque, non esiste nessun problema. C' e' acqua a sufficienza per l' irrigazione delle colture e, se necessario, puo' essere messa a disposizione per uso misto, quindi anche civile. In particolare, nel reggino, la diga sul Metramo e Pantaleo, hanno sette milioni di metri cubi di acqua. Qualche problema di approvvigionamento puo' sorgere in zone, quali la fascia ionica reggina, dove non c' e' sufficiente dotazione infrastrutturale. Nelle altre province la situazione almeno sino alla fine dell' estate e' tranquilla. A Vibo anche delle semplici vasche di accumulo garantiscono la necessaria dotazione idrica. Certamente ci si augura che la stagione a cui si va incontro, non sia particolarmente secca''. La Coldiretti, nella nota, afferma anche di ritenere ''valido il percorso dei Consorzi di Bonifica che sono impegnati a dotare e ammodernare tutto il territorio delle necessarie strutture in grado di raccogliere e gestire opportunamente le risorse idriche''. A tal fine, per la Coldiretti, ''e' importante ultimare le opere e ricercare le risorse finanziarie per completare un moderno sistema di raccolta, distribuzione e risparmio delle acque diffuso su tutto il territorio regionale. Da notizie di fonte Associazione nazionale bonifiche - conclude la nota - tutto il Mezzogiorno quest' anno non dovrebbe soffrire la sete''. Coldiretti: “Rintracciabilità anche nel reparto lattiero caseario a garanzia dei consumatori” 27/06 ''Il sistema Coldiretti, anche nel comparto lattiero-caseario,
attraverso l' adozione di un avanzato sistema di rintracciabilita'
nella filiera, oltre a porre l' attenzione sulla tutela delle produzioni
calabresi di qualita' si pone l' obbiettivo strategico di garantire
la massima trasparenza e garanzia per i consumatori''. A sostenerlo
e' stato il presidente della Coldiretti, Molinaro, nel corso di un
convegno sulla rintracciabilita'. L' iniziativa, introdotta dal presidente
dell' Associazione Aprolac, ha messo assieme le imprese di trasformazione
aderenti al sistema di servizi Coldiretti. Nel corso dei lavori, cui
ha partecipato anche il direttore della Coldiretti, Sorbo, e' scritto
in una nota, sono state verificate le metodologie utilizzate per l'
applicazione della rintracciabilita' secondo quanto prescritto dal
R.C. 178/2002 entrato in vigore il primo gennaio 2005. L' adozione
del manuale aziendale delle procedure permette di seguire il percorso
degli alimenti dal campo alla tavola con garanzie per i consumatori.
''La partecipazione delle imprese piu' note del settore - e' scritto
nella nota - e' servita a mettere in risalto le opportunita' che l'
etichettatura obbligatoria determinera' per i prodotti lattiero-caseari
calabresi, oggi sottoposti ad una forte concorrenza di mercato''.
L’Arssa replica a Trematerra: “Nessuna paralisi. Gli Organismi istituzionali in carica stanno garantendo la gestione con impegno” 26/06 Con riferimento all’interrogazione rivolta dall’On.le
Michele Trematerra (UDC) al Governatore della Calabria, On.le Agazio
Loiero, relativa alla richiesta di un Commissariamento ad acta per
l’Arssa, l’ Amministrazione dell’Agenzia per i Servizi
in Agricoltura precisa in una nota: “ Gli Organismi istituzionali,
attualmente in carica, assicurano, regolarmente e con impegno, la
gestione dell’Organismo strumentale agricolo della Regione Calabria.
Il C. d. A, presieduto dal Consigliere anziano, dr. Ettore Vaccaio,
assolve ad ogni adempimento, riconducibile al ruolo ed alla funzione
dell’Organo di governo dell’ Agenzia. Nessuna paralisi
tecnico-burocratica, né problemi di tipo gestionale, fino a
questo momento, sono da addebitare al C.d.A dell’Arssa, rimasto
in carica nelle more della designazione del nuovo assetto Amministrativo
”. La Coldiretti chiede più spese sociali per le zone rurali 25/06 Un invito ai sindaci, alle province e all' assessorato regionale alle politiche sociali ''affinche' si qualifichi la spesa sotto il versante dei servizi sociali alle famiglie che sono lontane dai centri abitati e spesso hanno notevoli difficolta' per usufruire di servizi primari e indispensabili alle persone, in primo luogo la sanita' e la scuola'', e' stato lanciato dall' Associazione pensionati della Coldiretti calabrese, nel corso di un convegno sul tema delle famiglie che vivono nelle zone rurali. ''Le famiglie rurali - ha sostenuto il presidente dell' Associazione, Pietro Molinaro - mantengono vivo il paesaggio, ne sono custodi, sono ancora imprenditori agricoli attivi e assicurano che alcuni prodotti per qualita' e tradizione, vengano commercializzati su questo noi stiamo facendo la nostra parte''. A fronte di cio', la Coldiretti, e' scritto in una nota, chiede che d' intesa con le Amministrazioni Comunali, venga rimodulata e qualificata la spesa sui servizi sociali che la Regione mette in campo. ''Non chiediamo - ha affermato il direttore della Coldiretti, Sorbo - assistenzialismo, ma che ci sia parita' di accesso a quei servizi che la Regione senza distinzioni deve rendere alla collettivita'''. La Coldiretti intende stringere sempre di piu' il patto con i cittadini, affinche' siano solidali e coscienti che bisogna destinare risorse aggiuntive, proprie dei bilanci comunali, provinciali e regionali alle aree rurali perche' soprattutto nelle zone montane questo diventa una priorita'. La Coldiretti chiede di aprire un confronto, su questi ed altri temi, con la Regione convinti che c' e' la possibilita' di una progettualita' condivisa attuando anche forme di sussidiarieta'. Nel corso del convegno e' stato anche approfondito l' ultimo documento della Conferenza episcopale italiana ''Frutto della Terra e del Lavoro dell'uomo: mondo rurale che cambia e Chiesa italiana'' con l'ausilio di padre Renato Gaglianone e don Giuseppe Megna rispettivamente consigliere Ecclesiastico Nazionale e regionale dell' Organizzazione. Un documento, e' stato affermato, ''che riconosce espressamente alla Coldiretti il ruolo di primo piano nelle nuove politiche agricole nazionali ed europee''. ''La nota pastorale - e' scritto in un comunicato della Coldiretti - interpella e chiama in causa anche i parroci che vivono nei comuni rurali affinche' attuino sempre di piu' una azione pastorale a servizio delle famiglie rurali. Corrado Docimo gia' primario all' ospedale Pugliese di Catanzaro e presidente della Lega regionale dei tumori, con il quale sono state programmate una serie di iniziative, ha molto insistito che una corretta educazione sanitaria e servizi efficienti in queste aree, sono indispensabili per non permettere i viaggi della speranza. Ha raccomandato di rivolgersi con fiducia alle strutture sanitarie regionali che sono all'avanguardia per molte tipologie di malattie''. In merito al Piano integrato per le aree rurali l’ass. Pirillo convocherà tutti i Sindaci capofila 23/06 Dopo la segnalazione di alcuni sindaci del Vibonese che lamentavano
il ritardo nella firma dei decreti relativi al Piar (Piano integrato
per le aree rurali), l' Assessore Regionale all' Agricoltura, Mario
Pirillo, ha assicurato che, nel giro di dieci giorni, saranno convocati
tutti i comuni capofila per definire i tempi per l' assegnazione delle
opere programmate. Lo si e' appreso da una nota dell'ufficio stampa
della giunta regionale. Pirillo rassicurera' i comuni - prosegue la
nota - anche sulla volonta' della Regione di erogare adeguati finanziamenti
per evitare che essi debbano anticipare somme di cui, tra l' altro,
non dispongono. ''Lunedi' mattina - ha detto l' Assessore - i Piar
Calabria dovranno essere sul mio tavolo per consentire al programma
di procedere speditamente, altrimenti non attendero' un solo giorno
a inviare gli ispettori regionali in quei servizi provinciali dell'
agricoltura che non hanno ancora terminato l' istruttoria delle pratiche'' Vertice istituzionale dell’ass. Pirillo con il capo di gabinetto del Ministro Alemanno, sull’agricoltura 22/06 Le autorita' istituzionali del campo dell'agricoltura, regionali
e nazionali, si sono incontrate questa mattina nel centro agroalimentare
di Lamezia Terme, convocate per l'occasione dall'assessore regionale
all'agricoltura, foreste, forestazione, caccia e pesca, Mario Pirillo.
All'incontro erano presenti, oltre all'assessore Pirillo, il capo
di gabinetto del Ministero per l'agricoltura, dr. Ezio Castiglione,
il presidente dell'Agea, Avv. Antonio Bonofiglio. L'appuntamento fa
seguito alla riunione romana svoltasi dieci giorni fa alla presenza
del Ministro Alemanno. Sono state definite alcune modalita' dell'agroalimentare
in Calabria. Particolare attenzione e' stata data dall'assessore Pirillo
ad una nuova ottica di mercato e al sostegno di prodotti di nicchia.
Inoltre l'assessore Pirillo ha delineato alcuni aspetti ed iniziative
che potrebbero rendere competitivo il mercato calabrese non solo in
Italia, ma nell'intera Europa, tra cui strumenti di garanzia per accesso
al credito, assicurazione per eventi calamitosi, nuovi criteri di
intervento per il riordino fondiario, dismissioni di beni dell'Arssa
e analisi della crisi di mercato. Nel corso dell'incontro sono state
poste sul tappeto una serie di questioni che caratterizzano le misure
inerenti l'attivita' agricola, tra cui il Por e lo sviluppo rurale.
Particolare attenzione inoltre e' stata data all'idea dell'assessore
Pirillo di istituire un ''passaporto verde'' per i lavoratori extracomunitari
stagionali. Durante il vertice ha fatto la sua visita il Presidente
della Regione, Agazio Loiero, il quale ha interloquito assieme a Pirillo
e a Castiglione delle caratteristiche peculiari calabresi e delle
produzioni di qualita'. L’ass. Pirillo ha incontrato la consulta faunistico venatoria per i calendari della caccia. La Lav chiede il rispetto delle norme 21/06 Si è riunita questa mattina, sotto la presidenza dell’assessore
regionale all’agricoltura, foreste, forestazione, caccia e pesca,
Mario Pirillo, la “Consulta Faunistico–Venatoria Regionale”.
All’importante incontro erano presenti i rappresentanti delle
amministrazioni delle cinque province calabresi, delle associazioni
agricole, venatorie ed ambientaliste, del Corpo Forestale dello Stato
e dell’Ordine degli agronomi. La consulta è stata convocata
per discutere, tra le altre questioni, del calendario venatorio di
coordinamento delle province per quanto concerne la prossima stagione
di caccia. È stata una riunione cordiale nel corso della quale
è emersa la volontà comune di collaborazione, tra le
parti e nei confronti dell’assessorato regionale. Ha aperto
i lavori l’assessore Pirillo il quale, dopo aver ringraziato
i presenti, ha inteso evidenziare come l’occasione sia da impulso
a delineare le problematiche da risolvere e le iniziative da intraprendere
nel comparto. “Insieme – ha detto ancora l’assessore
Pirillo – possiamo avviare un ragionamento serio sulle linee
comuni da avviare. Da parte mia – ha tenuto a sottolineare –
sarà dato un rilievo maggiore alla caccia e alla pesca, sinora
considerate le “sorelle minori” dell’assessorato
e che invece sono essenziali allo sviluppo delle risorse presenti
nella nostra terra calabrese. È necessario valorizzare il settore
della caccia senza mortificare chi è contro e chi è
a favore”. L’assessore ha anche preannunciato la concessione
di un contributo alle amministrazioni provinciali inerenti il settore,
soprattutto in riferimento al ripopolamento non realizzato lo scorso
anno. All’assessore Pirillo sono state presentate una serie
di questioni inerenti il settore venatorio, secondo le esigenze di
ciascuna categoria: dall’orario di caccia alla modalità
di caccia al cinghiale, dal regolamento inerente il tesserino regionale
al ripopolamento. L’assessore concludendo la riunione ha ribadito
la volontà di valutare tutte le richieste presentate al fine
di elaborare un calendario venatorio più omogeneo possibile.
''Il prossimo Calendario venatorio sia finalmente rispettoso delle
normative statali e comunitarie e del prioritario interesse alla tutela
della fauna, patrimonio indisponibile dello Stato''. E' quanto chiede
il coordinatore regionale della Lav Calabria, Roberto Vecchioni, circa
le dichiarazioni dell'Assessore regionale all'agricoltura, Mario Pirillo,
che ha riunito a Catanzaro la Consulta faunistico-venatoria regionale.
''La precedente giunta regionale - ha aggiunto - ha reso la Calabria
una delle peggiori regioni italiane per quanto riguarda la protezione
degli animali perseguendo una scellerata politica di liberalizzazione
selvaggia della caccia. Si ricordi, a tal proposito, che una serie
incredibile di provvedimenti illegittimi della Giunta Chiaravalloti,
ottennero, infatti, sonore bocciature dal Tar e persino dallo stesso
Governo Berlusconi che ne ha bocciato, per palese e grave illegittimita'
costituzionale, il piano faunistico venatorio.Ora l' Assessore Pirillo
ha in mano un'occasione importante per dimostrare una ferma e sostanziale
rottura con la dissennata gestione del passato, che ha agito contro
le regole e le norme nazionali e comunitarie a tutela della fauna
pur di accontentare la parte minoritaria e piu' estremista del mondo
venatorio''. ''Per garantire legalita' e fauna - ha proseguito - e
non incidere negativamente sul patrimonio di biodiversita', il prossimo
calendario dovra' finalmente evitare la micidiale pre-apertura della
stagione di caccia al primo settembre, applicando la legge 157/92
che fissa in tutta Italia l'apertura della stagione venatoria alla
terza domenica di settembre; non dovra' prevedere la caccia in deroga
a specie protette dall'UE (fringuelli e storni) o ad uccelli estremamente
rari ed in declino (coturnice, quaglia, marzaiola, combattente, ecc.).
Occorrera' anche adeguare il calendario regionale alle norme della
legge nazionale relative ai tempi, ai modi ed ai luoghi di caccia,
nonche' ai limiti di carniere''. ''La Lav - ha concluso - sottoporra'
nei prossimi giorni all'Assessore un articolato documento sulle priorita'
faunistiche per la prossima stagione venatoria; e considerato che
gia' nella scorsa legislatura Pirillo ha dimostrato sensibilita' alle
nostre proposte, aderendo all'Intergruppo regionale per la tutela
degli animali, proposto dalla Lav in seno al Consiglio regionale,
confidiamo che per la fauna selvatica della Calabria il futuro possa
essere meno preoccupante rispetto al passato''. Emergenza bieticoltura, iniziativa del Sindaco di Termoli 18/06 Il sindaco di Termoli, Remo Di Giandomenico, ha inviato a 180
Comuni di Molise, Puglia, Basilicata, Campania e Calabria - che hanno
nel loro territorio operatori bieticoli - una lettera di sollecito
ad adottare atti deliberativi nei rispettivi consigli comunali che
impegnino il Ministero dell'Agricoltura ed il Governo a mettere in
atto iniziative finalizzate alla risoluzione positiva della riforma
Ocm zucchero, scongiurando cosi' il drastico ridimensionamento produttivo
e la contrazione dei posti di lavoro nel settore agricolo, industriale
e nell'indotto. ''Lo stato di incertezza generale - ha dichiarato
il sindaco termolese e parlamentare, Remo Di Giandomenico - deve indurre
tutti ad un impegno costante e sinergico che, mantenendo viva l'attenzione
al problema, non escluda per il futuro prossimo ulteriori iniziative
che coinvolgano le istituzioni ad un livello piu' ampio. Credo che
in questa azione sia necessaria la creazione di una rete di rapporti
stretti e sinergici fra le varie istituzioni attraverso l'adesione
al comitato''. Il sindaco Di Giandomenico, promotore della costituzione
del Comitato per la difesa dello Zucchero del Molise, il cui primo
incontro si e' svolto la scorsa settimana con la partecipazione del
Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi, chiama
nuovamente a raccolta tutti i sindaci che hanno nei loro territori
operatori bieticoli per creare un unico movimento contro la proposta
di riforma Ocm zucchero. Confagricoltura: “La riforma della Politica agricola comunitaria penalizza gli ovicoltori” 18/06 ''Lo squilibrio normativo determinato dalla nuova riforma della
Politica agricola comunitaria, per quanto attiene la gestione della
proprieta' e dell'affitto degli oliveti, puo' rappresentare un duro
colpo agli interessi economici ed occupazionali del comparto olivicolo
calabrese''. E' quanto e' emerso, secondo quanto riferisce un comunicato,
dalla riunione del Comitato di presidenza della Federazione Regionale
di Confagricoltura, riunitosi a Lamezia Terme, sotto la presidenza
di Francesco Macri'. ''Nel corso della riunione - e' detto ancora
nel comunicato - i dirigenti dell' organizzazione agricola hanno elaborato
varie ipotesi per trovare una soluzione alla questione relativa all'
attribuzione dei diritti nel settore olivicolo, per quanto concerne
i casi in cui la superficie coltivata sia stata concessa in conduzione
per uno o piu' anni nel periodo di riferimento 1999-2002, i cui effetti,
specie in Calabria, creano seria preoccupazione. In particolare, l'
attuale normativa di riforma assegna i diritti di premio agli affittuari,
mentre gli imprenditori proprietari che hanno affittato il fondo nel
periodo di riferimento si troverebbero nella situazione di non poter
percepire alcun aiuto a fronte degli impegni previsti dalla stessa
riforma con l'applicazione della 'condizionalita''.Una delle possibili
soluzioni al problema - si afferma ancora nella nota - potrebbe essere
quella di prevedere la modifica dell' art. 10 del Regolamento 795
del 2004, ipotesi piu' facilmente praticabile rispetto alla rettifica
del regolamento di base, che permetterebbe ai proprietari olivicoltori
di usufruire dei titoli o diritti nel caso in cui vengono in possesso
degli impianti successivamente al periodo di riferimento''. Il presidente
Macri', in particolare, ''interpretando il diffuso malcontento degli
imprenditori olivicoli calabresi'', ha chiesto ''come mai in un' Europa
che tutti vogliono piu' liberale e sempre meno burocratizzata, e'
possibile che sia stato emanato un regolamento che certamente non
brilla per equilibrio e non si capisce il motivo per il quale non
si possa correggere una stortura normativa che rischia di disperdere
un patrimonio importante per la nostra regione''. Sottosegretario Scarpa “Mi auguro che il Tar non rinnovi la sospensione delle reti da posta” 16/06 ''Ci auguriamo che il Tar non rinnovi la sospensione in ogni
caso non abbandonero' mai i pescatori e lavorero' per trovare le soluzioni
idonee per permettere ai lavoratori del settore di continuare a svolgere
la loro attivita', attivita' perfettamente legittima che va tutelata''.
Cosi' il sottosegretario alle Politiche Agricole con delega alla pesca
e all'acquacoltura, Paolo Scarpa Bonazza Buora, al termine dell'incontro
con una delegazione di pescatori che sono giunti a Roma per manifestare
in vista della decisione del Tar, il 20 giugno prossimo, sul decreto
ministeriale del 19 aprile scorso di deroga sulle caratteristiche
delle reti da posta. Scarpa ha parlato di ''estremismi nefasti'' riferendosi
all' atteggiamento degli ambientalisti e ha richiamato ''all' equilibrio''.
''Sono anch'io un ambientalista - ha detto Scarpa - ma ho una profonda
avversione per gli estremismi e quando questi estremismi vengono dagli
ambientalisti portano ad effetti nefasti e fanno arrabbiare migliaia
di persone chiamando per di piu' a uno sforzo delle forze dell'ordine
che anziche' essere impegnate in queste manifestazioni potrebbero
essere piu' utili da un'altra parte''. ''Meglio quindi qualche estremista
di meno e qualche pescatore in piu''', ha detto Scarpa sottolineando
che accogliera' la decisione del Tar ''con serenita'''. ''Io non mollo
i pescatori in mare senza regole'', ha poi aggiunto. ''Oggi sotto
le mie finestre si e' svolta una manifestazione affettuosa - ha rilevato
quindi il sottosegretario - rivolta agli ambientalisti con animo collaborativo
per far capire alla controparte che i pescatori non sono ne' pirati
ne' truffatori e che vogliamo ragionare insieme a loro per la tutela
dell' ambiente marino''. ''Il problema - ha aggiunto Scarpa - e' mettere
in equilibrio l'esigenza ambientale, tutela delle risorse ittiche
ed esigenze economiche''. Una situazione italiana che contrasta con
quella europea. ''E' intollerabile - ha concluso Scarpa - che la Commissione
Prodi ha permesso l'uso delle reti derivanti nel Mare del Nord e del
Baltico. Dimostrazione questa del fatto che quando erano a Bruxelles
hanno fatto danni colossali ai quali Berlusconi e Barroso stanno cercando
di riparare''. Il sit-in si e' svolto sotto il ministero delle Politiche
Agricole contro la decisione del Tar il 20 giugno prossimo sul decreto
di deroga in merito alle reti da posta. Il decreto e' stato impugnato
dagli ambientalisti e ridefinisce le misure delle reti prevedendo
tra l'altro una lunghezza non superiore ai 5 km e un'altezza non oltre
i 20mt. A Roma sono arrivati da tutta Italia in rappresentanza dei
pescatori delle isole minori ai quali si rivolge il decreto. E cosi'
dalle Eolie come da Ponza. In piazza anche le marinerie calabresi
e sarde. Una delegazione e' stata ricevuta dal sottosegretario Scarpa
per mettere a punto un piano di dialogo sia con gli ambientalisti
che con l'Unione Europea. Il tutto per scongiurare l'incubo principale:
quello di non riuscire a portare a casa la stagione. L’Ass. Pirillo ha incontrato i lavoratori del Consorzio Sibari Crati 15/06 Si è svolta presso la sede dell’assessorato regionale all’agricoltura, un incontro tra l’assessore Mario Pirillo, una rappresentanza dei lavoratori del consorzio Sibari – Crati e delle organizzazioni sindacali di categoria. Sono state illustrate all’assessore Pirillo una serie di questioni inerenti il settore, tra cui la mancata corresponsione di alcune mensilità. L’assessore Pirillo ha inteso in primo luogo sottolineare le corrette relazioni sindacali che sono alla base del rapporto tra le parti. Ha inoltre sottolineato la unione d’intenti che è presente con i sindacati e lavoratori. Per la soluzione delle problematiche prospettate nel corso del colloquio, l’assessore Pirillo ha mostrato la massima disponibilità sottolineando che “la maggioranza di Governo Regionale ha bisogno del sostegno dei lavoratori e del sindacato in merito alle questioni, che dal 2000 hanno assunto contorni impressionanti, a causa della mala gestione del passato esecutivo”. Le risorse che sono state trasferite dal Ministero (22,5 milioni di euro), ha tenuto a sottolineare il titolare al dicastero, sono stati già spesi, e che non hanno assolto alla funzione alla quale erano stati destinati. Fondi attraverso cui sarebbero stati risolti i problemi economici dei consorzi. È intenzione dell’assessore applicare la legge di riordino dei consorzi (L.R. 11/03). In ultimo l’assessore Pirillo ha assunto l’impegno di portare nella prossima giunta regionale la ripartizione dei fondi, per altro esigui e non sufficienti alle necessità dei consorzi, previsti in bilancio per far fronte alla esigenze degli enti strumentali. Pezzotta (CISL) “L’Agroalimentare ha un ruolo trainante per il Paese” 15/06 Il ruolo trainante del settore agoralimentare per il Paese
e' stato sottolineato dal segretario generale della Cisl Savino Pezzotta,
intervenuto a Merano ai lavori del congresso della Fai-Cisl. ''C'e'
chi - ha detto - e' uso a pensare che il comparto sia un settore un
po' marginale, ma non e' cosi', e soprattutto quando cominciano a
venir meno le protezioni del passato serve una grande attenzione e
uno sforzo di innovazione anche nell'agrolimentare''. Pezzotta ha
parlato della necessita' di una ''nuova agricoltura che dovra' porsi
di fronte al tema dell'ambiente e della sua salvaguardia con un forte
legame con il territorio il cui abbandono per il fenomeno dell'urbanizzazione
e' fortemente deleterio''. Pezzotta ha sottolineato anche il ruolo
importante della montagna e della forestazione, facendo un accenno
anche ai tema dei forestali della Calabria: ''Le polemiche pretestuose
che ci sono state - ha detto - dimostrano la non conoscenza della
situazione da parte di molti della politica''. Parlando del settore
alimentare, Pezzotta ha affermato: ''L'Italia e' un Paese trasformatore
e quindi potenzialmente debole, ma puo' trarre proprio da questo settore,
dalla valorizzazione del cibo e dell'industria alimentare, le credenziali
per rappresentare il Paese anche all'estero''. Pezzotta - infine -
ha parlato della stretta connessione esistente - ha detto - tra le
politiche agricole e lo sviluppo del mezzogiorno. Parte la mobilitazione dei bieticoltori 14/06 E' partita da Foggia oggi la mobilitazione nazionale contro
la riforma Ocm zucchero che l'UE presentera' il prossimo 22 giugno.
Nella sala congressi del quartiere fieristico si e' svolta la prima
di manifestazioni che si terranno in tutta Italia fino al 20 giugno
(domani a Forlimpopoli, ore 10.00, in piazza centro storico, e a Ferrara,
ore 20.30 al centro ortofrutticolo). Alla manifestazione era presente
anche il presidente nazionale dell'Associazione nazionale Bieticoltori,
Carlo Alberto Roncarati. Alla manifestazione hanno partecipato il
presidente della provincia di Foggia, Carmine Stallone, il sindaco
di Foggia, Orazio Ciliberti, rappresentanti delle province di Crotone
e Campobasso e della Regione Abruzzo, dirigenti delle associazioni
di categoria, di organizzazioni sindacali e anche i dirigenti di alcuni
zuccherifici. Nel corso dei lavori e' stato ricordato che e' una ''riforma
'amara''' quella elaborata dall'Unione Europea per il comparto bieticolo-saccarifero.
''La riduzione del prezzo delle bietole e dello zucchero (-42,6% e
-39%) mette a rischio - e' stato sottolineato - uno dei settori produttivi
piu' redditizi dell'economia italiana e soprattutto meridionale''.
''E' una riforma che non ci piace - afferma Roncarati - e in questa
mobilitazione occorre coinvolgere anche gli esponenti politici''.
La riforma investe anche gli zuccherifici, alcuni dei quali sono a
rischio chiusura. La riduzione degli stabilimenti, d'altra parte,
per Roncarati, sara' necessaria in un piano di riconversione. ''Il
nostro sistema produttivo - ha affermato - non e' qualitativamente
inferiore a quello degli altri paesi europei, ma e' evidente che dovremo
affrontare una riconversione. Abbiamo troppi stabilimenti, e con costi
troppo elevati. Anche i produttori devono migliorare la resa, ma credo
che ce la possiamo fare''. Barbabietole: Sfir, Cnb e Anb chiedono garanzie per il Sud 13/06 Istituire uno strumento di garanzia idoneo a tutelare i bieticoltori dell'Italia meridionale e l' intera filiera bieticolo-saccarifera. E' quanto chiedono le associazioni bieticole Anb e Cnb, con un comunicato in cui danna la notizia di un incontro con la societa' saccarifera Sfir, con sede a Cesena, per affrontare il problema delle bietole in Calabria. Nel comunicato, Anb e Cnb ricordano che la Sfir ha preavvertito i bieticoltori di non essere in condizioni di continuare l'attivita' in Calabria per la campagna bieticola 2006, viste le proposte di riforma del mercato bieticolo saccarifero comunitario, che prevede riduzioni del 42% del prezzo di riferimento in Italia. Il problema secondo le Assocazioni sono le semine autunnali, che dovrebbero avvenire in un momento ancora di dibattito della riforma comunitaria, senza certezze sull'esito dell'approvazione finale. Secondo Anb e Cnb, lo ''strumento di garanzia di tutela per i bieticoltori del Sud dovrebbe essere concordato nell'ambito dell'interprofessione e reso operativo con il contributo del Ministero competente. In questo contesto - si legge nel comunicato - la societa' Sfir ha dichiarato che non e' preclusa la continuazione dell'attivita' anche per il 2006''. Forestali: L’ass. Pirillo incontra il vice Ministro Baldassarri 13/06 Il futuro dei lavoratori forestali sara' al centro dell' incontro
che l' assessore regionale all' agricoltura e foreste, forestazione,
caccia e pesca, Mario Pirillo, avra' martedì con il vice ministro
all' economia, Mario Baldassarri. Nel corso dell' appuntamento, secondo
quanto e' stato riferito in un comunicato, saranno discusse alcune
questioni da cui si potranno avviare una serie di pratiche tese alla
garanzia delle risorse economiche degli operai forestali, tramite
la prima stesura della finanziaria del prossimo anno. ''Un punto di
partenza - e' scritto nella nota - affinche' si possa decisamente
avviare un piano di miglioramento dei servizi, e garantire una riorganizzazione
del comparto. Piu' volte l' assessore Pirillo e' intervenuto in difesa
del settore forestale, dove gli stessi operai assumono un ruolo importante
in ambito sociale come in quello economico e ambientale''. Pirillo,
nei giorni scorsi, ha avuto importanti colloqui. Il primo e' stato
con il ministro alle Politiche agricole, Gianni Alemanno, nel corso
del quale sono state affrontate questioni connesse al settore agricolo
e forestale, e posta nella giusta considerazione la crisi di alcuni
prodotti. Particolarmente apprezzata, e' scritto nella nota, e' stata
la proposta di Pirillo di regolarizzare la manodopera extracomunitaria,
attraverso l' istituzione di un ''passaporto verde'', un permesso
di soggiorno stagionale, che assicuri all' agricoltura calabrese la
manodopera necessaria ad assolvere le produzioni regionali. Nel fine
settimana, invece, l' assessore ha incontrato, al centro Florens dell'
Arssa di San Giovanni in Fiore, i dirigenti scolastici degli istituti
agrari, professionali per l' agricoltura ed alberghieri calabresi.
Sono state delineate alcune linee guida per quanto concerne la didattica
intesa come punto di riferimento essenziale per il futuro degli operatori
del settore che delle produzioni di eccellenza calabresi. I lavoratori del Consorzio Sibario Crati chiedono l’intervento della Regione 13/06 I lavoratori del Consorzio Sibari Crati e rappresentanti sindacali
hanno si sono riuniti in assemblea per definire le priorita', di breve
e medio periodo, che verranno rappresentate, all' assessore regionale
Mario Pirillo, nel corso dell' incontro previsto per il prossimo 15
giugno. ''Dall' assemblea - e' scritto in un comunicato congiunto
di da Tonino Russo (Fai-Cisl), Giovanni Donato e Vincenzo Laurito
(Flai-Cgil) e da Antonio De Gregorio (Uila-Uil) - si sono levati pesanti
capi di accusa contro coloro che sindacati e lavoratori ritengono
responsabili del degrado del Sibari Crati, individuando nella Regione
e nella cosiddetta 'proprieta'', ovvero le aziende agricole dell'
intera Sibaritide che beneficiano dei servizi del Consorzio, i principali
imputati. Situazione, questa, decisamente paradossale, dal momento
che lo stesso termine Consorzio, appare oggi quantomeno improprio.
Difatti, il mondo agricolo, chiamato alla gestione dell' Ente, in
realta' si e' limitato, fino a oggi, esclusivamente a beneficiare
di un servizio che spesso non intende nemmeno riconoscere; dall' altro
versante, le responsabilita' della Regione, che di fatto dal 1996
ha il pieno controllo gestionale, appaiono in tutta la loro gravita',
dal momento che non ha mai dispiegato politiche tese alla normalizzazione
del Sibari-Crati''. ''Una congiuntura da troppo tempo sfavorevole
- hanno proseguito i sindacalisti - che affligge i lavoratori del
Consorzio, i quali oltre ad aver maturato e non percepito oltre 10
mensilita' arretrate, svolgono il proprio lavoro in una situazione
di estrema precarieta' ed in assenza di prospettive serie''. Le organizzazioni
sindacali, a questo proposito, ritengono che ''la strada per normalizzare
il Consorzio, sia quanto mai necessaria e incombente, quanto meno
per garantire la normale stagione irrigua, ormai avviata, per l' anno
2005 e che le politiche di normalizzazione del Sibari-Crati debbano
partire, prioritariamente, dall' applicazione della L.R. 23 luglio
2003, n. 11. Il rischio che si possa passare da uno stato di diffuso
disagio e malcontento, tra i lavoratori, a uno piu' radicale - hanno
sostenuto Russo, Donato, Laurito e De Gregorio - deve essere la base
dalla quale partire per definire un percorso di medio periodo all'
interno del quale garantire almeno un anno di tranquillita' finanziaria
e la messa in campo delle necessarie politiche di normalizzazione
e risanamento''. ''Percio' - hanno concluso i sindacalisti - nel condividere
le forti preoccupazioni dei lavoratori e nel comprenderne le ragioni
del diffuso malcontento, che hanno portato l' Assemblea a proclamare
lo stato d' agitazione, il sindacato ritiene non piu' procrastinabile
la questione del Sibari-Crati, per cui si aspetta da parte delle Istituzioni
regionali, in primis l' assessore regionale all' agricoltura Mario
Pirillo, un concreto e definitivo impegno che segni discontinuita'
con quanto finora non fatto dalla precedente Giunta Regionale, soprattutto
sul versante del risanamento finanziario del Sibari-Crati''. I sindacati
e i lavoratori, alla fine dell' assemblea, si sono dati appuntamento,
per giorno 16 giugno, a Sibari ''al fine di verificare la disponibilita'
e le proposte che dall' incontro con l' Assessore Regionale all' agricoltura,
si aspettano''. Origine ed etichetta le armi vincenti dell’agricoltura calabrese 10/06 ''Origine ed etichettatura sono le armi vincenti per l'agricoltura
calabrese. L'impatto della normativa comunitaria nel mondo della produzione
rappresenta, inoltre, un incentivo alla ottimizzazione delle tappe
della filiera''. E' quanto emerso nel corso un incontro sulla rintracciabilita'
dei prodotti lattiero caseari organizzato dalla Coldiretti della Calabria
e dall' Associazione Aprolac. L'iniziativa si e' volta nell'ambito
delle attivita' di qualificazione dei prodotti lattiero-caseari ed
e' stata rivolta alle aziende del settore aderenti al sistema servizi
della Coldiretti. Nel corso dell'incontro sono state esaminate le
modificazioni intervenute nella politica alimentare europea conseguentemente
all'entrata in vigore del regolamento sulla rintracciabilita' obbligatoria
per i prodotti destinati alla alimentazione umana. Nel corso dei lavori,
si sono analizzate le procedure per la definizione del manuale operativo
che i caseifici aderenti al sistema Coldiretti adotteranno per la
parte relativa alla normativa europea. Al termine dell'incontro si
e' svolto un dibattito tra imprenditori e tecnici che e' servito a
fare il punto sull'applicabilita' delle procedure proposte. ''La verifica
- e' scritto in una nota - diretta nei laboratori, consentira' di
arrivare alla definizione del manuale delle procedure per affermare
la filiera casearia calabrese certificata. La filiera lattiero-casearia
in Calabria occupa un posto di assoluto rilievo nel panorama economico''. Ass. Pirillo: "Un Passaporto Verde per i lavoratori stagionali extracomunitari" 09/06 Il Ministro per le politiche agricole e forestali, On. Gianni
Alemanno, ha incontrato a Roma, presso il Ministero, gli assessori
regionali all’agricoltura. È stato un incontro cordiale
e ricco di contenuti, teso ad affrontare le numerose problematiche
del settore agricolo e forestale. Il ministro Alemanno, il capo di
gabinetto, dr. Ezio Castiglione, il presidente dell’Agea, Avv.
Antonio Bonofiglio, del Formez, dr. Arturo Semerari e i capi dipartimento,
hanno posto all’attenzione dei presenti alcune iniziative che
sono in itinere in questo particolare momento politico. L’assessore
regionale all’agricoltura, Mario Pirillo, nel suo intervento
ha sottolineato le evidenti difficoltà che vive l’agricoltura
calabrese, non trascurando la crisi di alcuni prodotti (barbabietole,
cipolle ecc.) e le numerose calamità per le quali gli agricoltori
non hanno ancora ottenuto le provvidenze. L’Assessore Pirillo
ha proposto, inoltre, al Ministro un intervento del governo nazionale
per la regolarizzazione della manodopera extracomunitaria, attraverso,
magari, un permesso di soggiorno stagionale, per assicurare all’agricoltura
calabrese una quantità di lavoratori, necessaria ad assolvere
alle quotidiane incombenze legate alle tante produzioni di qualità
della nostra regione. Il ministro Alemanno, nella replica, ha mostrato
particolare interesse per l’intervento dell’assessore
Pirillo, dimostrando di conoscere bene il problema dei lavoratori
stagionali extracomunitari, assicurando un impegno forte e congiunto
dei Ministri del Lavoro e degli Interni per l’utilizzo completo
delle quote per gli immigrati a disposizione del nostro paese. Prende
così consistenza l’idea dell’assessore Pirillo
di un “Passaporto Verde”. Lacquaniti (Confagricoltura) “Le Regioni siano pronte alla politica agricola comunitaria (PAC)” 09/06 ''Il riequilibrio degli incentivi alla produzione e della politica
delle strutture previsto dalla Politica Agricola Comunitaria deve
trovare le regioni, particolarmente la Calabria, attente e organizzate,
sia politicamente che burocraticamente, per utilizzare al meglio queste
importanti risorse come si e' verificato negli ultimi anni''. E' quanto
sostiene in una nota il direttore della Confagricoltura della Calabria,
Nunzio Laquaniti. ''Questo trova conforto - ha aggiunto - anche nei
dati forniti dalla Banca d' Italia da cui risulta che il Prodotto
Interno Lordo Calabrese e' aumentato grazie al settore agricolo''.
Recentemente e' stato realizzato un sondaggio dall'Eurobarometro dal
emerge che per i cittadini dei futuri stati membri dell'Ue e' importante
la disponibilita' di alimenti sani e sicuri e il sostegno al miglioramento
della vita rurale. Dalla ricerca emerge inoltre che l' 88% degli interpellati
ritiene che la politica agricola comune (Pac) debba servire alla realizzazione
di questi obiettivi. Una netta maggioranza - e' scritto in una nota
di Confagricoltura - pari al 67% degli intervistati favorisce la direzione
in cui si sta muovendo la Pac, caratterizzata da minori sovvenzioni
per i prodotti agricoli e maggiori finanziamenti per lo sviluppo e
la protezione dell' economia rurale unitamente al sostegno diretto
fornito agli agricoltori. Dall' inchiesta risulta inoltre che la maggior
parte dei cittadini dei futuri Stati membri conta su una Pac favorevole
agli agricoltori, ai consumatori, all' industria alimentare e all'
ambiente nel mondo rurale. Il raffronto dei risultati di questa rilevazione
con una analoga effettuata l' anno scorso nei paesi dell' Ue rivela
che i cittadini degli Stati membri sia attuali che futuri esprimono
una misura sostanzialmente analoga di consenso verso la maggior parte
degli obiettivi della Pac. ''Dai dati del sondaggio - ha concluso
Lacquaniti - emerge l' attenzione che i cittadini europei riservano
al settore e non solo come produttore di alimenti di qualita' ma anche,
se non di piu', come l' unico settore che puo' garantire l' ambiente
naturale e il territorio rurale''. Dima (AN) “L’agricoltura determinante per il PIL” 08/06 ''L' agricoltura calabrese e' stata determinante per la crescita
del prodotto interno lordo regionale ''. Lo sostiene, in una dichiarazione,
il consigliere regionale di An Giovanni Dima, ex assessore all' Agricoltura,
in relazione al rapporto della Banca d' Italia sull' andamento dell'
economia della Calabria nel corso del 2004. Secondo Dima, ''i dati
ufficiali contenuti nel rapporto sono il frutto anche e soprattutto
dell' impegno profuso e diffuso dall' Istituzione regionale, in perfetta
sintonia con gli agricoltori e gli organismi di rappresentanza, in
vari settori dell'economia calabrese. Il rapporto sostiene che il
settore agricolo, nel suo complesso, ha contribuito per circa l'1,4
% alla crescita del prodotto regionale e che l'agricoltura, la silvicoltura
e la pesca sono cresciuti in termini reali del 18,5% . In particolare,
i settori agricoli che dimostrano una positiva tendenza di crescita
sono quello olivicolo (39% di crescita) che da solo determina quasi
la meta' della produzione agricola regionale, e quello vitivinicolo
(9,7% di crescita) in cui la stessa produzione con marchi Doc ed Igt
e' cresciuta del 28%. Questi dati - ha proseguito Dima - rappresentano
la sintesi piu' evidente di una crescita economica che ha avuto anche
ricadute positive nel settore occupazionale, grazie all' attuazione
di politiche di sviluppo che hanno caratterizzato l'attivita' della
precedente Giunta regionale''. ''In particolar modo - ha rilevato
ancora Dima - e' necessario ed indispensabile sottolineare che il
settore agricolo, nel 2004, e' riuscito a registrare le migliori performance
di crescita, anche rispetto al resto del Paese, grazie al pieno e
completo utilizzo dei fondi comunitari, nazionali e regionali ed all'
attivazione di innovativi progetti di sviluppo che hanno visto coinvolti
i produttori calabresi. L' impegno per la realizzazione dei Piani
integrati di filiera, dei Piani integrati per le aree rurali, del
Piano di sviluppo rurale, e delle misure del Por Calabria, dirette
ad incentivare il ricambio generazionale in agricoltura, la riconversione
ed il miglioramento aziendale, sono i risultati piu' evidenti di un
impegno che ha permesso alla nostra agricoltura di raggiungere risultati
positivi anche in termini di utilizzo di risorse economico-finanziarie
che per la prima volta non sono restituite''. '' L'auspicio - ha concluso
Dima - e' che il nuovo Governo regionale sappia mantenere alta l'
attenzione nei confronti di questo settore, confermando i dati relativi
all' attuale sviluppo dell'intero comparto ''. Confagricoltura costituisce la Onlus di imprese “Agro Energia” 07/06 Costituita in Confagricoltura ''AGRO-ENERGIA'', un'associazione
ONLUS imprese che operera' nel campo delle energie rinnovabili di
origine agroforestale, dell'efficienza energetica e della tutela dell'ambiente.
A darne notizia e' il Presidente della Confagricoltura Calabria Francesco
Macri' che sottolinea come questa iniziativa sia particolarmente interessante
per la nostra regione ricca di foreste. Nata per volonta' di un gruppo
di imprenditori agricoli, tra cui lo stesso presidente della Confagricoltura
Federico Vecchioni, gia' attivamente impegnati nella produzione di
energia nelle proprie aziende, l'Associazione, presieduta da Andrea
d'Elci, intende riunire tutti i soggetti, privati e pubblici, interessati
alla tutela ambientale attraverso la crescita dell'impiego di fonti
rinnovabili per la produzione di energia. Ne potranno dunque far parte,
come soci ordinari, gli imprenditori che a qualsiasi titolo producono
nella propria azienda energia da fonti rinnovabili e, come soci aderenti
tutti coloro che in qualche modo sono interessati ad approfondire
queste tematiche, compatibilmente con gli scopi statutari dell'associazione.
Intorno a questi temi Confagricoltura Calabria sta organizzando una
riunione con gli imprenditori agricoli e silvicoli per discutere e
organizzare la costituzione della sede regionale dell'associazione.
Le principali finalita' di AGRO-ENERGIA sono quelle di informare gli
imprenditori agricoli; promuovere la cultura dell'utilizzo e della
produzione energetica da fonti rinnovabili e della tutela ambientale;
sviluppare attivita' di formazione; favorire l'aggregazione di imprese
in filiere agro-energetiche orientate alla fornitura di servizi verso
il libero mercato dell'energia; svolgere attivita' di studio e ricerca;
organizzare manifestazioni e convegni di approfondimento sulle tematiche
tecniche, legali e commerciali, collegate alla produzione e vendita
di energia da fonti rinnovabili; valorizzare l'immagine di un'agricoltura
multifunzionale, moderna, che adotta criteri produttivi caratterizzati
da principi di sostenibilita' ambientale; stabilire relazioni con
le Istituzioni competenti, in particolar modo a livello regionale. L’agricoltura punta al biologico per il rilancio e spera nelle programmazioni regionali 03/06 Un quintale di grano viene pagato 11 euro, il prezzo cioe'
di due colazioni al bar. Con questi compensi, come si puo' favorire
un ricambio generazionale nei campi? Con questo interrogativo si e'
aperto oggi a Roma il primo congresso dell'Associazione Italiana di
Agricoltura Biologica Aiab sul tema del rilancio dell'agricoltura
biologica, in impasse con un calo sistematico delle aziende dalle
oltre 60.000 unita' del 2002 alle attuali 50.000 imprese. Una ripresa
del modello di produzione alternativo alla chimica e agli Ogm che,
secondo il presidente nazionale Vincenzo Vizioli, passa per ''un'alleanza
forte che debba partire all'interno del mondo agricolo per trovare
voce nella programmazione normativa e finanziaria delle Regioni'',
per poi essere capace di estendersi alla societa' come nuova opportunita'
di consumo. La pianificazione dei Piani di sviluppo regionali (Psr)
e l'applicazione dell'art. 69 della nuova Pac rappresentano, secondo
l'Aiab, un ''banco di prova'' per le amministrazioni regionali, che
saranno chiamate ad effettuare delle scelte strategiche per il futuro
del sistema agricolo italiano, qualificando il sostegno pubblico all'agricoltura,
in un momento di forti contrazioni dei consumi. ''Regioni che pero'
non hanno avuto il coraggio in sede europea - ha detto Vizioli - di
sganciarsi dal disaccoppiamento totale, penalizzando il biologico
che esce, dalla riforma della Pac, senza nessun sostegno, bruciato
dall'art 69, e con il rischio di essere un ammortizzatore, invece
che un volano di un modello per uno sviluppo rurale condiviso e davvero
sostenibile ''. Al calo delle imprese biologiche, secondo la fotografia
Aiab, si contrappone una stabilizzazione della superficie coltivata.
''Questo significa - ha osservato il presidente - che, a parita' di
ettari, entrano in scena grandi aziende che, se per un verso superano
la storica parcellizzazione nazionale, con sei ettari in media per
ogni azienda agricola, dall'altra fanno scomparire la piccola e giovane
imprenditoria e alcune coltivazioni. Il quadro - ha continuato Vizioli
- testimonia la paurosa assenza di interventi strutturali per il settore,
insieme a scelte che certificano l'incapacita' di progettare un futuro
per l'agricoltura, da parte del Governo e di molte Regioni. E tutto
cio' e' successo perche' il biologico non e' stato rappresentato nei
'tavoli verdi'''. Il progetto Aiab, con il rilancio di incontri diretti
tra produttori e consumatori nella filiera corta e nei gruppi di acquisto
'Godo', si presenta come ''fortemente alternativo al modello agro-industriale
che sta delocalizzando e concentrando la produzione in poche aree
vocate'', con la conseguente scomparsa dal territorio di contadini,
allevatori e piccoli trasformatori. Con un Piano di azione italiano
''scarso in termini di risorse'' - sono appena 5 milioni stanziati
in Finanziaria per i quali ancora non esiste un decreto ministeriale
per la spesa - e in un momento di forte crisi dei consumi soprattutto
per prodotti di alta gamma, secondo Luca Marcora (Dl) della Commissione
Agricoltura della Camera dei deputati, una soluzione puo' venire ''dall'introduzione,
al momento del rilascio della licenza, dell'obbligo per i supermercati
di esporre prodotti da agricoltura biologica '', secondo quanto peraltro
previsto dagli emendamenti presentati da Loredana De Petris (Verdi)
alla Commissione agricoltura del Senato. ''Il rilancio del biologico
non come mercato di nicchia ma come modello di sviluppo centrale per
l'agricoltura italiana - ha precisato De Petris - passa infatti attraverso
nuove idee di consumo: dalla promozione in ambito nazionale delle
mense biologiche al lancio di una rete comune con il commercio equo
e solidale, fino all'introduzione degli sgravi fiscali per i costi
di certificazione e infine, come avviene in Francia ed in altri Paesi
europei, all'obbligo di una presenza di almeno un 10% di prodotti
biologici sugli scaffali del supermercato''.
Sfiorano il tetto di 50.000 unita' le aziende convertite al biologico
in Italia. Una realta' che muove il 3% del fatturato del mercato agroalimentare
nazionale e che porta il Belpaese ad essere il primo produttore, per
estensione e produzione, in Europa e terzo nel mondo. Con l'affermazione,
in tema di sviluppo rurale sostenibile, del concetto di ''agricoltura
multifunzionale'' si e' segnato, negli ultimi anni, per il mondo agricolo
il passaggio dalla centralita' della produzione, alla centralita'
dell'ambiente, con l'agricoltura biologica che ha recuperato il suo
ruolo di cerniera tra produzione e territorio, tra alimentazione e
salute, tra lavoro e sviluppo sostenibile. Da qui il dialogo aperto
e consolidatosi tra l'Aiab e il mondo agricolo, ambientalista e le
istituzioni locali. Con l'ingresso di Bubbio del primo giugno, sono
saliti a 47 i 'Comuni bio' italiani, distribuiti su 14 regioni. Tra
questi, le citta' di Roma, Torino, Verona, Alessandria e Biella ma
tra i soci ci sono anche realta' straniere come Hanziatika, un consorzio
di Comuni della Lituania. Sul fronte dei comuni 'Liberi da Ogm', in
Italia il fermo no al transgenico nei campi, secondo l'ultima rilevazione
della Coldiretti, e' testimoniato da 2115 comuni, 37 Province e 43
Comunita' montane che hanno aderito alla campagna approvando delibere
che ne vietano l'uso. L'Aiab, con sede a Roma, e' un'associazione
culturale che ha lo scopo di promuovere l'agricoltura biologica, l'ecosviluppo
rurale e l'alimentazione naturale, censendo nel 2005 160 agriturismo
biologici. Associa sia produttori agricoli, che tecnici, consumatori
ed associazioni ecologiste e di consumatori. Cura, in particolare,
l'aggiornamento di rigorosi disciplinari di produzione e trasformazione,
nel settore alimentare e non, svolgendo attivita' di promozione verso
il pubblico dei marchi di Garanzia Aiab nella cosmesi, nel turismo,
nel tessile, nella detergenza e ovviamente nell'agroalimentare. Nel
settore delle ''buone pratiche agricole'' l'Aiab con oltre 14.000
soci, 16 Associazioni Regionali e sportelli informativi in diverse
regione d'Italia e' l'associazione piu' rappresentativa. A garantire
la produzione biologica provvede l'Istituto per la Certificazione
Etica e Ambientale Icea al quale fa notificata la produzione con metodo
biologicoNella tabella la distribuzione, regione per regione, delle
aziende di produzione biologica associate all'Aiab. Protesta dei lavoratori dei centri sperimentali 01/06
Una manifestazione dei lavoratori dei centri sperimentali e dei vivai
dell' Arssa, e' stata organizzata dalle segreterie provinciali di
Flai, Fai, Uila per protestare, tra l' altro, contro la mancata applicazione
del contratto provinciale agricolo rinnovato gia' da alcuni mesi.
In un documento unitario di Uila, Fai e Flai, si contesta ''il comportamento
dell' Arssa che non ha ancora provveduto ad applicare ai lavoratori
dei Centri sperimentali e vivai gli istituti contrattuali previsti
dal nuovo contratto provinciale. E' una situazione paradossale, se
si considera che un ente pubblico, quale e' l' Arssa, finirebbe per
trovarsi, sul piano del rispetto contrattuale, fortemente inadempiente
ed esposto al rischio di una miriade di ricorsi legali da parte dei
lavoratori''. Per i rappresentanti del sindacato confederale ''le
conseguenze della pessima qualita' della spesa dell' Arssa, che ha
segnato negativamente la credibilita' e l' assetto finanziario dell'ente
negli ultimi anni, non possono gravare sull' anello piu' debole della
catena, rappresentato notoriamente dai lavoratori tutti, nella fattispecie
da quelli del comparto agricolo, ai quali si vorrebbe continuare a
negare il nuovo contratto provinciale e si vorrebbe addirittura precludere,
ad una decina di essi, il diritto alla riassunzione quale conseguenza
della restrittiva interpretazione della recente circolare dall' Assessore
Regionale all' Economia Nicola Adamo. Un primo percorso in grado di
aprire all' ente fonti di finanziamento aggiuntive potrebbe esser
rappresentato da: un potenziamento e da una diversificazione delle
attivita' dei centri sperimentali, da una maggiore interazione con
le misure dei Por, da un'intensificazione delle collaborazioni con
i centri di ricerca''. Secondo l’Alpa sono contestabili le cartelle esattoriali del Consorzio Ferro e Sparviero 01/06 Le cartelle esattoriali che il Consorzio di Bonifica del Ferro
e dello Sparviero sta notificando, tramite l' Etr, ai produttori agricoli
della Sibaritide, sono state oggetto di una riflessione tra il presidente
dell' Alpa comprensoriale, Giuseppe Sammarro, e l' avvocato convenzionato
dell' Alpa Pollino-Sibari-Tireno, Alfonso Petrone. ''L' analisi -
e' scritto in un comunicato - ha posto in luce che il Consorzio di
Bonifica del Ferro e dello Sparviero e' autorizzato, in sostituzione
del Consorzio di Bonifica Sibari Crati, soltanto all' esazione del
tributo relativo alle opere irrigue, mentre il tributo per miglioramento
fondiario e' rimasto di competenza del Consorzio Sibari Crati. Pertanto
le cartelle esattoriali erroneamente iscritte a ruolo dal Consorzio,
oppure non indicanti l' acconto versato tramite conto corrente postale
in sede di domanda annuale al Consorzio di Ferro e Sparviero, possono
essere contestate dai produttori agricoli tramite ricorso alla Commissione
Tributaria Provinciale''. I due rappresentanti dell' Alpa comprensoriale
annunciano che gli uffici dell' associazione, presso la Camera del
Lavoro di Corigliano Scalo, ''sono a disposizione degli interessati
per ogni chiarimento e per la presentazione dell' eventuale ricorso''
e che, a breve, ''l' Alpa promuovera' un incontro con il responsabile
del Consorzio Ferro e Sparviero e del Consorzio Sibari Crati per evitare
che in futuro vengano iscritte a ruolo tributi non dovuti, con gravi
disagi per gli agricoltori, gia' con scarse risorse economiche, essendo
il comparto in grave crisi''. Dal 7 giugno degustazione di latte fresco nei capoluoghi calabresi 31/05 Sono state promosse dalla Coldiretti Calabria delle iniziative
per la degustazione del latte fresco che si svolgeranno il 7 giugno
nelle piazze di Catanzaro, Cosenza, Crotone, Reggio Calabria e Vibo.
L'iniziativa e' stata promossa in occasione dell'entrata in vigore
del provvedimento che prevede il riferimento in etichetta della provenienza
del latte. In Calabria sono 160 i produttori di latte fresco di alta
qualita' e in Calabria vengono prodotti 200 mila quintali di latte
annuo per un valore di 7 milioni di euro e con un valore di commercializzazione
pari a 12 milioni di euro. La meta' del latte calabrese prodotto,
sempre più apprezzato per bontà e genuinità,
viene esportato fuori dalla regione. Forestali: Ass. Pirillo “Dichiarazione dei sindacati fuori luogo. Oggi sono stati emessi i mandati di pagamento”, sospesa la protesta 30/05 Le dichiarazioni delle due sigle sindacali FLAI CGIL e UILA
UIL, apparse oggi sulla stampa, sono, a mio parere, decisamente fuori
luogo e tendenti ad incrinare il rapporto tra l’Assessorato
all’Agricoltura e Forestazione e i lavoratori che, dal primo
momento del mio insediamento ho cercato di mantenere corretto e leale.
E’ veramente poco corretto parlare di “ritardi nella corresponsione
dei salari ai lavoratori forestali” quando gli stessi sindacati
sanno bene, per essere stati tempestivamente informati dal sottoscritto
che, fino alla data del 27 maggio scorso, gli Enti non avevano ancora
provveduto ad inoltrare i progetti relativi ai lavori da finanziare.
E’ proprio la data del 27 maggio che, nel corso di un apposito
incontro tenuto il 19 maggio (incontro fissato dal sottoscritto quale
primo atto ufficiale e, come tale, positivamente accolto unanimemente
dagli stessi sindacati) era stata concordata quale termine ultimo,
perentorio per la presentazione degli elaborati progettuali da parte
degli Enti gestori. Se si considera, poi, che in data odierna sono
stati emessi tutti i mandati di pagamento a fronte dei decreti che
il Dipartimento, nella stessa giornata di ricezione dei progetti (27
maggio) ha definito, si comprende benissimo che il ritardo è
limitato ai soli giorni di sabato e domenica in cui gli Uffici notoriamente
sono chiusi. Spiace veramente constatare, pertanto, che tale presa
di posizione non è suffragata da alcun legittimo motivo dal
momento che, si ribadisce, mai come in questa circostanza è
stato pedissequamente rispettato il termine concordato con i Sindacati. L’ass.Pirillo invita il commissario per la pesca della UE,Borg, in Calabria 30/05 Grazie alle sue consolidate esperienze nel settore della pesca
e alla valorizzazione dei suoi 800 chilometri di coste, la Regione
Calabria si avvia a divenire un autentico polo di sviluppo del settore
ittico. L’Assessorato all’Agricoltura e Foreste, Forestazione,
Caccia e Pesca della Regione Calabria ha realizzato una serie di azioni
di Ricerca e di Promozione del prodotto ittico calabrese che sono
state presentate in uno stand presso la “65° Fiera Internazionale
della Pesca” di Ancona. L’Assessore Mario Pirillo, presente
nella prima giornata, ha presenziato alla cerimonia di inaugurazione
della Fiera e ha prontamente instaurato un rapporto di collaborazione
con il Commissario Europeo per la pesca, il maltese Joe Borg che ha
assicurato la sua presenza in Calabria in occasione di un convegno
in fase di organizzazione per il mese di giugno. Lo stand della Regione
Calabria, allestito in collaborazione con la società Aquatech
grazie a un finanziamento ottenuto nell’ambito del POR Calabria
2000-2006, è risultato fra quelli che hanno maggiormente suscitato
l’interesse dei visitatori. E’ stato infatti possibile
avere una visione completa del comparto ittico in Calabria: dalla
pesca alla maricoltura, dalla trasformazione alla commercializzazione.
In particolare è stato posto l’accento sulle potenzialità
di sviluppo della maricoltura che, anche grazie alla eccellente qualità
delle acque costiere e la mitezza del clima, è in grado di
creare nuove opportunità imprenditoriali ed occupazionali.
Le nuove competenze delle Amministrazioni locali in materia di rilascio
delle concessioni demaniali per la realizzazione di impianti di Maricoltura
comportano, d’altra parte, la necessità di poter contare
sull’esatta conoscenza delle tecnologie da impiegare, del sistema
dei vincoli ambientali, dello studio delle condizioni meteo-marine.
E’ stato inoltre presentato uno studio svolto direttamente presso
le marinerie calabresi attraverso un questionario cui hanno risposto
oltre 800 pescatori. La ricerca ha fornito risultati per molti versi
inattesi sul grado di consapevolezza della categoria dei pescatori
sulle problematiche del settore, anche nella prospettiva della introduzione
di nuove tecnologie quali la maricoltura. Sono stati inoltre presentati
i risultati di un’indagine statistica telefonica sulle preferenze
delle famiglie in materia di prodotti ittici che ha confermato l’importanza
che questi prodotti rivestono nella tradizione alimentare calabrese.
Per quanto riguarda le attività promozionali si è provveduto
a mettere a disposizione degli operatori la normativa aggiornata di
riferimento in campo sanitario e veterinario e a presentare un repertorio
dei principali disciplinari in materia di certificazione del prodotto
dal punto di vista qualità/sicurezza alimentare. Ass. Pirillo: “Siamo pronti a bloccare i fondi alle aziende irregolari” 29/05 ''Sono disposto anche a far inserire nella stesura dei 'Bandi'
regionali, relativi alle Misure a sostegno della attivita' agricole
e agroindustriali, la possibilita' di revocare le agevolazioni dei
finanziamenti a quelle aziende che non rispettano i contratti di lavoro
vigenti. Nella nostra Regione dobbiamo tornare alla normalita' ed
e' giusto che sia cosi'''. E' quanto ha detto l'assessore regionale
all'agricoltura, Mario Pirillo, a margine dell'incontro sul tema “Quale
destino per l'agricoltura calabrese? Competizione dei prezzi o sovranita'
alimentare?” svoltosi domenica a Marina di Sibari. Pirillo si
e' detto disponibile ad accettare la proposta avanzata nei giorni
scorsi dal segretario regionale generale della Cgil, Fernando Pignataro,
e dal segretario regionale generale della Flai Cgil, Antonio Spataro,
di bloccare i finanziamenti comunitari e regionali a quelle imprese
agricole che utilizzano lavoro irregolare. ''Pero', in parallelo -
ha aggiunto - io mi sto gia' occupando, ho parlato con il Questore
di Catanzaro e il prossimo 9 giugno parlero', a Roma, durante l'incontro
degli assessori regionali all'agricoltura, con il Ministro, di porre
il problema degli operai che non sono regolarizzati. Credo che la
situazione si debba normalizzare attraverso gli interventi sia dell'assessorato
regionale all'agricoltura e sia della stessa Presidenza della Giunta
Regionale''. Marcora “Il Governo ha fatto solo grandi promesse in agricoltura” 29/''Come in altri settori, anche in agricoltura, questo governo
ha fatto grandi promesse, grandi annunci, ma pochissime, quasi niente,
realizzazioni concrete. Anzi, dove sono state messe in pratica alcune
indicazioni ci sono stati anche degli effetti negativi''. E' quanto
ha detto il componente della Commissione Agricoltura della Camera
dei Deputati, Luca Marcora, nel corso dell'incontro svoltosi a Marina
di Sibari sul tema 'Quale destino per l'agricoltura calabrese? Competizione
di prezzo o sovranita' alimentare?'. ''La qualita' - ha aggiunto -
la tipicita', il legame con il territorio, un'agricoltura piu' rispettosa
dell'ambiente e della qualita' del prodotto agroalimentare sono parole
d'ordine che questo governo ha copiato da noi del centrosinistra,
ma che non ha saputo declinare in iniziative concrete. La qualita'
e' un'ottima parola, e io sono convinto che e' l'unica strada dell'agricoltura.
La qualita', pero', costa, e questo costo o viene pagato agli agricoltori
oppure le aziende agricole chiudono. Pero' non basta dire qualita',
bisogna anche mettere in atto le politiche agricole concrete in termini
di commercializzazione e di competitivita' delle imprese che permettono
di trasformare questa parola d'ordine in una fonte di reddito reale
per i nostri agricoltori''. ''Su questa tema - ha proseguito Marcora
- sul tema della politica agricola concreta, l'assenza del governo
Berlusconi e' stata totale. L'agricoltura italiana, invece, ha bisogno
di una politica agricola nazionale. Siamo di fronte ad uno snodo cruciale
per la nostra agricoltura, che puo' riprendere un cammino di sviluppo,
un percorso di crescita e diventare un settore, qual e' adesso e ancor
piu' nel futuro, portante per l'economia italiana, oppure, alla luce
degli accordi del Wto, della globalizzazione dei mercati e alla luce
della nuova riforma della Pac, se non si colgono queste opportunita',
l'agricoltura italiana rischia di andare verso una fase di declino.
In questa fase, cosi' cruciale per l'agricoltura, l'assenza di una
politica agricola nazionale naturalmente porta piu' a pensare che
si possa andare verso un declino e non verso uno sviluppo. Su questo
il centrosinistra si deve impegnare''. ''Noi - ha concluso - abbiamo
chiaramente detto in tutte le sedi che per il nostro schieramento
politico il settore agricolo e il settore agroalimentare sono settori
centrali per la politica economica del paese. Su questo ci vogliamo
impegnare, anche in termini di programma, e su questo andremo a chiedere
i consensi agli elettori''. Aumentano, del 2.4%, gli occupati in agricoltura. Al sud calo dell’1% 29/05 Gli occupati nell'agricoltura, nel 2004, sono 990 mila e, di
questi, ben 574 mila sono lavoratori indipendenti e 416 mila dipendenti.
Sono i dati segnalati dall'Istat, nell'ultima rilevazione sulle forze
di lavoro, che hanno fatto registrare, per il settore, un aumento
dell'occupazione di 23 mila unita', pari a +2,4% in un anno. Una percentuale
tre volte superiore alla crescita media occupazionale italiana (+0,7%).
Ad aumentare sono stati soprattutto i lavoratori dipendenti (+4,4%),
mentre gli autonomi hanno registrato +0,9%. La crescita si e' concentrata
soprattutto al Nordovest (+16,2%), dove il numero dei lavoratori dell'agricoltura
e' salito a 154 mila. La seconda migliore performance l'ha registrata
il Centro (+8,7%, con 133 mila addetti). In recessione, invece, il
Nordest, che con i suoi 219 mila occupati ha segnato una perdita dell'1,9%,
e il Mezzogiorno, che, pur detenendo la quota maggiore di lavoratori
(483 mila, pari a circa la meta' del totale del settore), ha perso
l'1% di addetti. Dei circa 990 mila occupati in agricoltura, la maggior
parte (121 mila) risiede in Puglia, che si aggiudica cosi' la palma
della regione a piu' alto tasso di lavoro 'verde'. A seguire, si trovano
la Sicilia, con 109 mila lavoratori nelle attivita' agricole e forestali,
l'Emilia Romagna (89 mila), la Campania (88 mila), il Veneto (86 mila),
la Calabria (74 mila), la Lombardia (73 mila), il Piemonte (68 mila)
e la Toscana (59 mila). Piu' contenuta, invece, la presenza in Lazio
(38 mila), Sardegna (37 mila), Trentino Alto Adige (29 mila), Marche
e Abruzzo (23 mila), Basilicata (21 mila), Friuli Venezia Giulia (15
mila), Umbria (13 mila) e Liguria (12 mila). Presenze di lavoratori
agricoli sotto quota 10 mila, infine, in Molise (9 mila) e in Valle
d'Aosta (2 mila). Per quanto riguarda i lavoratori autonomi, il record
di presenze va al Veneto (68 mila), seguito a ruota dall'Emilia Romagna
(66 mila). Cospicua la presenza di imprenditori agricoli anche in
Piemonte (56 mila), Lombardia (50 mila) e Campania (46 mila). I lavoratori
dipendenti, invece, sono concentrati soprattutto al Sud. Puglia (81
mila), Sicilia (73 mila) e Calabria (58 mila), da sole, totalizzano
la meta' circa del totale italiano degli occupati alle dipendenze
in agricoltura. Le aziende agricole in Italia sono circa 2 milioni
e 218 mila. L'ultima rilevazione Istat (2003), segnala che, rispetto
al 2000, sono diminuite del 13% e che la maggior parte di esse (1
milione e 326 mila) si trova al Mezzogiorno. Al Nord operano, invece,
503 mila imprese e al Centro 389 mila. Sopravvive ancora, inoltre,
una quota 'pubblica'. Infatti, sono ben 3.500 le aziende agricole
di enti pubblici, che possiedono il 15,2% della superficie totale,
pari a 2,77 milioni di ettari. Ma la superficie realmente utilizzata
si riduce a 945 mila ettari. La dimensione media dell'azienda agricola
e' cresciuta, in tre anni, passando da 5,6 a 6,2 ettari (+10,6%).
L'incremento ha interessato di piu' il Nord (+17,5%) e il Centro (16,5%),
rispetto al Mezzogiorno (+7,6%). Per quanto riguarda le coltivazioni,
il seminativo copre oltre la meta' della superficie utilizzata (7,2
milioni di ettari). Il resto e' coperto da coltivazioni permanenti
e prati e pascoli. Fra le produzioni, il frumento duro e' aumentato
in tre anni del 12,5%, arrivando a occupare una superficie di 1,9
milioni di ettari, a svantaggio del frumento tenero, che scende a
481 mila ettari (-9,3%). L'agricoltura italiana sembra, comunque,
avere riscoperto la sua anima mediterranea. Sono, infatti, in recupero
la coltura della vite (+8,7%), dell'olivo (6,5%) e degli agrumi (5%).
Persiste, invece, la crisi dei fruttiferi (soprattutto melo, pesco
e pero), la cui superficie di coltivazione si e' ridotta, in tre anni,
del 6,4%. La CGIL scrive all’ass. Pirillo: “Revocare i contributi alle aziende che hanno lavoratori a nero” 27/05 Il segretario generale della Cgil Calabria, Fernando Pignataro,
ed il segretario regionale della Flai-Cgil, Antonio Spataro, in una
lettera all' assessore regionale all' Agricoltura, Mario Pirillo,
lo invitano, in vista del prossimo incontro, ad una ''attenta riflessione
e valutazione nel merito'' della vicenda della revoca di agevolazioni
e finanziamenti alle aziende che utilizzano lavoratori a nero, italiani
o stranieri, o che non rispettano i contratti di lavoro vigenti. ''Pensiamo
- sostengono i sindacalisti - debba finire, una volta per sempre,
la stagione del disimpegno sociale ed economico dai veri problemi
della regione ponendo una maggiore e dovuta attenzione al lavoro dipendente
ed ai suoi drammi calabresi''. La questione era gia' stata sollevata
in occasione del confronto del 19 maggio scorso insieme alle federazioni
regionali della Fai-Cisl e della Uila-Uil. ''In particolare - scrivono
Pignataro e Spataro - vorremmo ricordarLe, che proponemmo la necessita'
di inserire nella stesura dei bandi relativi alle misure a sostegno
delle attivita' agricole ed agro-industriali, la revoca delle agevolazioni
e dei finanziamenti alle aziende che utilizzano lavoratori a nero,
italiani o stranieri, o che non rispettano i contratti di lavoro vigenti.
Purtroppo queste due piaghe sono in aumento, cosi' come dimostrano
i vecchi ed i nuovi dati macro economici oltre alle innumerevoli denunce
presentate in seguito a vertenze di lavoro o come conseguenza di operazioni
condotte dagli uffici vigilanza dell' Inps, dall' Ispettorato del
Lavoro o dalle forze dell' ordine''. ''Il sotto salario, il mancato
rispetto dei contratti, lo sfruttamento e l' utilizzo di lavoro irregolare
- affermano gli esponenti della Cgil - oltre a costituire una pratica
moralmente e civilmente inaccettabile costituisce altresi' una preoccupante
concorrenza sleale nei confronti di quelle aziende che adempiono a
tutti gli obblighi inerenti i normali rapporti di lavoro. Per questi
motivi ribadimmo che sarebbe stato un paradosso ed una beffa concedere
agevolazioni e sostegno economico alle imprese inadempienti. Con rammarico
abbiamo invece constatato che nei bandi emanati dalla precedente Giunta
Regionale e proposti dall' assessore Dima non era contenuta alcuna
ipotesi di revoca delle agevolazioni per i casi sopra esposti, nonostante
avessimo avanzato a piu' riprese tale necessita'''
Ass. Pirillo: “Problema irriguo del Sibari-Crati: Gli iscritti paghino le spettanze” 26/05 L’assessore regionale all’agricoltura, foreste,
forestazione, caccia e pesca, On. Mario Pirillo ha inviato una lettera
alle organizzazioni professionali agricole, Upa, Cia, Coldiretti di
Cosenza in merito al servizio irriguo nel comprensorio del Consorzio
Sibari-Crati. Forestazione: secondo l’eurispes calano gli investimenti, poche aziende leader e scarsa formazione 26/05 "Poche aziende leader, calo degli investimenti, inconsistente
l’attività di riqualificazione e di formazione professionale,
stazionario l’andamento dell’occupazione. E’ questa
la percezione degli imprenditori del settore forestale in Calabria
che, per rilanciare l’intero comparto, puntano su interventi
incisivi dell’Ente Regione".E' quanto afferma in una lunga
nota Eurispes Calabria. E sul versante della crescita economica? Secondo
l’Eurispes, le comunità montane “Serre Calabre”
di Vibo Valentia e “Appennino Paolano” di Cosenza, le
aree territoriali a maggiore potenzialità di sviluppo.
Fonte: Eurispes. Censore (DS) “Confermata la potenzialità di crescita delle ‘Serre’” 26/05 ''L' indagine Eurispes sugli indici di sviluppo forestale conferma
la potenzialita' di crescita dell' area compresa nella Comunita' Montana
delle Serre che secondo alcuni indicatori economici di rilevamento
come il patrimonio boschivo, l' assetto orografico territoriale, l'
attivita' di impresa esistente e le opportunita' occupazionali si
troverebbe al primo posto rispetto ad altre realta' montane della
Calabria''. A sostenerlo e' stato il consigliere regionale Bruno Censore,
dei Ds, commentando i dati Eurispes sulla forestazione in Calabria
e nell' area delle Serre Vibonesi in particolare. ''E' questo - ha
aggiunto Censore - il significato della presentazione dello studio
Eurispes a Serra San Bruno: un segnale importantissimo sulle concrete
possibilita' di sviluppo delle aree interne quale risposta anche alla
crisi attuale dell' economia regionale e nazionale dove il variegato
sistema della piccola e media impresa tradizionale avverte qualche
crepa per via dell' aggressiva concorrenza asiatica. Le zone interne
non devono essere considerate marginali, vittime di un atavico isolamento
e di gravissimi fenomeni di spopolamento che conducono lentamente
al loro progressivo abbandono. Esse rappresentano un punto di forza
di un nuovo progetto integrato di sviluppo evidentemente basato soprattutto
sulle straordinarie e quasi uniche ricchezze naturali disponibili
che vanno sicuramente tutelate e gestite anche in funzione di ricadute
produttive e occupazionali. Si pensi ad un migliore e piu' razionale
utilizzo del bosco con il riassetto della forestazione, al recupero
dei siti ambientali, al rilancio del patrimonio culturale''. ''Ci
sono le condizioni - ha concluso Censore - per creare occupazione
e sviluppo che richiamino l' attenzione politica e amministrativa
del nuovo governo regionale''. Giuria di giornalisti per il premio “Excellens oleum” sugli oli extravergini 26/05 Si chiama 'Excellens oleum' ed è alla sua edizione d'esordio,
il premio regionale per gli oli extravergini di qualità che
sarà attribuito da una giuria formata da soli giornalisti.
La manifestazione si svolgerà martedì prossimo 31 maggio,
a San Giorgio Morgeto (Rc) ed è promossa dall'associazione
'Saperi e sapori' in collaborazione con la Copagi, il CeSa n. 7 dell'
Arssa e l'Oea (organizzazione esperti assaggiatori) della Calabria.
Con questa iniziativa, si legge in una nota, si intende avviare in
Calabria, attraverso un'azione che vede coinvolti tutti i mass media
operanti nella regione, un percorso finalizzato alla promozione della
cultura dell'olio extravergine di qualità. Una giuria, appositamente
formata da giornalisti, sarà chiamata a valutare gli oli extravergini
di oliva propodtti in Calabria. 'Excellens' Oleum avrà cadenza
triennale Assemblea della CIA: “Serve concertazione per rilanciare l’agricoltura” 25/05 ''Scopro con grande rammarico che in cinque anni l' assessore
regionale e la Giunta che ci hanno preceduto non sono stati dei bravi
interlocutori con le agenzie de settore e con gli stessi agricoltori''.
Lo ha detto Mario Pirillo, assessore regionale all' Agricoltura intervenendo
a Catanzaro all' assemblea di presentazione delle proposte della Confederazione
italiana agricoltori per la nuova legislatura regionale. All' incontro,
presenti dirigenti regionali e quadri dell' organizzazione professionale
agricola, hanno partecipato il presidente della Cia Giuseppe Politi,
il presidente regionale Giuseppe Mangone e il vicepresidente Michele
Drosi. ''La situazione che abbiamo trovato - ha detto ancora Pirillo
- mi impegna ad affrontare con forza una serie di questioni, una fra
tutte la definizione della situazione dei forestali. Mi rendo conto
che occorre ripartire dal 2000 quando ho lasciato l' assessorato all'
agricoltura perche' non credo che altrimenti si possa venire a capo
di una situazione che in cinque anni si e' ulteriormente incancrenita.
Per questo chiedero' la professionalita' e l' impegno di tutti''.
L' assessore Pirillo, nel suo intervento, ha aggiunto che ''un passo
molto importante sara' la messa in regola dell' Agea che dovra' partire
con il piedi giusto''. Inoltre, secondo Pirillo, ''a differenza del
passato, dovranno funzionare le commissioni permanenti del Consiglio
regionale per istruire i provvedimenti che poi andranno in aula''.
''I principali indicatori dello sviluppo economico - ha detto nella
sua relazione il presidente regionale Mangone - segnano una condizione
di ristagno. Il divario con le altre regioni e del Paese si e' accentuato,
malgrado la disponibilita' delle risorse dei fondi strutturali e di
quelli allocati negli altri strumenti di programmazione. Le misure
del Por non si realizzano con la velocita' e la qualita' della spesa
necessarie mentre gli anni scorrono velocemente e il rischio di revoca
dei finanziamenti non utilizzati entro la fine dell' anno e' sempre
piu' concreto. In assenza di un piano di sviluppo non si effettuano
le necessarie scelte strategiche per la cui realizzazione occorrerebbe
concentrare le risorse finalizzandole a precisi obiettivi di sviluppo
economico e sociale''. Per il presidente della Cia calabrese ''il
settore agricolo viene lasciato al palo in quanto le poche risorse
messe in bilancio vengono destinate per oltre l' 80% all' Arssa che
per motivi che ben conosciamo e che costantemente denunciamo non riesce
ad erogare sevizi utili ed efficienti alle aziende agricole. Il trasferimento
delle risorse per le competenze agricole, nella cosiddetta omnibus
agricoltura, da' una somma irrisoria pari a circa 20 miliardi delle
vecchie lire. Malgrado la scarsa considerazione e sottovalutazione
del settore, gli agricoltori si sono impegnati e continuano ad impegnarsi
con successo per realizzare un' agricoltura incentrata sulla qualita'
e sulla sostenibilita'. C' e' poi un divario tra prezzi pagati ai
produttori e prezzi al consumo finale che ammazza i produttori e scoraggi
i consumi''. La Cia, nelle proposte avanzate concentra l' attenzione
sul funzionamento dell' apparato burocratico amministrativo; sulla
criminalita'; sulla questione ambientale; sull' accesso al credito
rilanciando la necessita' della concertazione e della funzionalita'
del tavolo agro-alimentare. ''Lo stato dell' agricoltura in Calabria,
ma anche altrove - ha detto il presidente Politi - ha messo in evidenza
un dato: si e' prodotto di piu', ma il reddito degli agricoltori e'
diminuito. Il risultato, pero', e' stato che gli agricoltori hanno
investito e si sono indebitati anche con il sistema bancario. A breve
terremo anche in Calabria, a Reggio, una conferenza in preparazione
di un incontro che si terra' a Bari sui temi dell' area di libero
scambio del Mediterraneo. L' apertura dei mercati, dalla Cina al Medioriente,
portera' concorrenza, ma assegnera' anche opportunita', in questo
senso la Calabria e il Mezzogiorno potranno caratterizzarsi come un
ponte ideale verso questi mercati. Detto questo: o riusciamo a cogliere,
anche noi come organizzazioni professionali, queste possibilita' mettendo
in campo maggiore capacita' propositiva oppure tutto questo non lo
fara' nessuno. Credo, per questo, che dobbiamo lanciare un apporto
di fiducia leale verso le istituzioni, valutando le azioni concrete''.
Politi (Cia) “L’agricoltura e il Mezzogiorno come risorsa. Gli Ogm non servono” 25/05 ''I problemi dell' agricoltura nel Mezzogiorno non si possono
risolvere guardando indietro o inventandoci nuovo sigle, nuovi ministri,
ma inquadrando le potenzialita' di quest' area nell' ambito di scelte
di carattere nazionale''. Lo ha detto Giuseppe Politi, presidente
della Confederazione italiana agricoltori, parlando con i giornalisti
a Catanzaro, a margine dell' assemblea regionale dell' associazione.
''E' necessaria - ha aggiunto Politi - una riconsiderazione dell'
apporto che il settore agricolo puo' dare in un Paese che e' in difficolta'
sia di carattere economico che di carattere sociale. Un Paese che
e' 'malato' deve cercare di valorizzare quello che ha prima di andare
fuori a trovare risorse o soluzioni. L' agricoltura e gli agricoltori
sono una risorsa come lo e' anche il Mezzogiorno che non puo' essere
rappresentato come una palla al piede''. Poi sugli Ogm Politi ha dichiarato:
''Gli organismi geneticamente modificati sostanzialmente non servono
perche' rischiano di appiattire tutto e di eliminare la differenziazione
territoriale e la qualita' legata al territorio, alle tradizioni e
ai sapori''. ''La nostra posizione sulla questione degli Ogm - ha
proseguito Politi - e' molto chiara e rappresenta il punto di vista
che e' quello di un' organizzazione professionale che rappresenta
interessi. Noi partiamo da un dato di fatto, l' agricoltura italiana
con tutte le sue difficolta' e' un' agricoltura forte perche' fortemente
diversificata per la presenza di un mix di aziende piccole, medie
grandi. Partendo da questo vogliamo adoperarci per valorizzare la
nostra agricoltura adeguando le produzioni a quelle che sono le necessita'
del mercato''. Ass. Pirillo: “Troppi PIF che non funzionano” 25/05 ''Non si possono tenere in piedi 50 Piani integrati di filiera
(Pif) sapendo che ne funzionano solo pochi'': lo ha detto Mario Pirillo
assessore regionale all' Agricoltura intervenendo a Catanzaro all'
assemblea regionale della Confederazione italiana agricoltori. Per
Pirillo ''ha sbagliato chi ha istruito questi strumenti di sviluppo
che sviluppo, in fondo, non ne hanno prodotto. Cosi' la filiera: non
credete - si e' chiesto l' assessore - che questa si debba concludere
con uno sbocco mercato? Mi chiedo quale sbocco di mercato c' e' stato
sinora. Forse bisognava adeguare la burocrazia alle nuove e mutate
esigenze circa l' utilizzazione dei fondi europei''. Pirillo, quindi,
ha anticipato che il presidente della Giunta regionale, Agazio Loiero,
ha deciso di convocare a breve una conferenza stampa per informare
l' opinione pubblica sull' eredita' lasciata dal governo Chiaravalloti
e illustrare le proposte per la risoluzione del problemi. ''L' Esac,
l' Afor, i Consorzi di bonifica cosi' come sono - ha concluso Pirillo
- non ci piacciono e non ci servono. Sara' un problema di tempo, ma
metteremo tutto a posto. Troveremo una soluzione per risolvere i guai
ereditati''. Legacoop: “Evitare il disimpegno dei fondi europei e razionalizzare la spesa” 24/05 ''Occorre imprimere un' accelerazione della spesa, nello scorcio di tempo che ci separa dalla conclusione della programmazione 2000-2006, al fine di reagire positivamente alla crisi che attanaglia il settore agroalimentare e di evitare, che le risorse indispensabili per l' ammodernamento e la competitivita' del sistema, rischino di essere disimpegnati dalla Calabria per essere utilizzati altrove''. E' quanto si afferma in una nota del coordinamento regionale di Legacoop Calabria. L' organismo regionale dell' associazione, riunitosi a Catanzaro per effettuare un' analisi dello stato del settore, ha formulato gli auguri di buon lavoro al nuovo assessore regionale all' Agricoltura, Mario Pirillo esprimendo l' auspicio ''che il nuovo corso della politica regionale in materia agroalimentare rappresenti una vera svolta, razionalizzando e qualificando la spesa pubblica nel comparto, per finalizzarla verso un utilizzo produttivo delle risorse''. ''Per far questo - prosegue la nota - occorre mettere in moto tutte le iniziative dirette a far ripartire la macchina burocratica, la cui lentezza ha impedito ed impedisce l' implementazione efficace ed efficiente di molte iniziative intraprese dalle parti delle componenti piu' vivaci dell' imprenditoria agroalimentare regionale. La ripresa della concertazione - prosegue il comunicato - auspichiamo rappresenti un metodo indispensabile sia per individuare i fabbisogni piu' urgenti del settore, sia per costruire un sistema 'agroalimentare integrato' in grado di superare visioni localistiche o parziali per diventare piu' competitivo nel panorama italiano ed europeo''. Legacoop Agroalimentare, e' scritto ancora nella nota, ''ritiene di poter dare il proprio autonomo contributo di proposta e di idee per costruire un progetto agroalimentare calabrese capace di creare valore aggiunto alle nostre produzioni piu' tipiche ed ai nostri territori piu' vocati guardando agli interessi dei soci e dei produttori calabresi''. Plauso della Lav per il sequestro delle spadare 24/05 La Lega anti vivisezione Calabria (Lav) plaude all' operazione
della Capitaneria di porto di Reggio Calabria che, nei giorni scorsi,
ha portato al sequestro di cinque reti pelagiche derivanti illegali,
le cosiddette ''spadare'', nelle acque tra Scilla e Tropea. ''Questo
tipo di reti - dichiara Maria Teresa D' Agostino, responsabile nazionale
Lav Pesca e Itticoltura - usate per la pesca al pesce spada e al tonno,
sono state messe al bando dall' Onu e dall' Ue per contrastare il
loro devastante impatto ambientale sulle popolazioni ittiche. Si tratta,
infatti, di attrezzi da pesca non selettivi che provocano la morte
di migliaia di cetacei e di altre specie protette. Anche l' Italia
si era adeguata al bando dell' Ue, ma in realta' sono stati fatti
decreti ministeriali che hanno consentito l' aggiramento del divieto
e il mancato monitoraggio della situazioni, ha permesso la sopravvivenza
delle spadare che continuano a fare scempio dei mari, nonostante i
cinque milioni di euro stanziati per la loro dismissioni''. ''Il decreto
emanato il 19 aprile scorso dal Ministero delle Politiche agricole
e Forestali - conclude la Lav - concede l' utilizzo delle ferettate
(reti da posta legittime, se di dimensioni contenute) aumentandone
larghezza e lunghezza e, di fatto, trasformandole nelle pericolose
ed illegali spadare. Questo provvedimento illegittimo, perche' non
conforme alle disposizioni europee, e' stato impugnato da Lav, Wwf,
Lac e Legambiente che hanno presentato ricorso al Tar del Lazio''.
Pirillo: “Azzereremo i vertici degli enti strumentali del settore agricoltura e foreste” 20/05 La Giunta regionale azzerera' al piu' presto i vertici degli enti strumentali del settore agricoltura e forestazione''. Lo ha detto l' assessore regionale all' Agricoltura e alla Forestazione, Mario Pirillo, nel corso di un incontro svoltosi alle Terme Sibarite di Cassano allo Ionio. ''Dobbiamo assolutamente rivedere - ha aggiunto Pirillo - la funzione di alcuni enti strumentali regionali che, come e' stato recentemente affermato dalla Corte dei conti, fanno solo debiti, prosciugano risorse dal bilancio regionale e non danno alcun riscontro, soprattutto, in termini di servizi al territorio. Con la legge regionale che andremo ad approvare nella prossima seduta del Consiglio regionale azzereremo tutte le direzioni e i consigli d'amministrazione di questi enti. Rivisiteremo, dove e' necessario, la normativa che disciplina l' attivita' di questi enti, soprattutto quella di Arssa ed Afor, che ricadono nella mia delega. Si tratta di due enti che devono, rispettivamente, fare sviluppo e gestire compiutamente la forestazione. Al contempo, il lavoro degli operai idraulico-forestali va qualificato. Ho sempre sostenuto che questi lavoratori sono una risorsa e non un peso per la Regione. Nel giro di pochissimi anni si deve arrivare al completo autofinanziamento del settore della Forestazione. Abbiamo tutto il potenziale necessario per arrivare a questo importante risultato e per evitare cosi' l' intervento governativo che spesso tarda a venire e che, nel dicembre scorso, ha creato grandi problemi non soltanto ai lavoratori idraulico forestali, ma all'intera Calabria''. Pirillo ha anche sostenuto che ''la Giunta regionale guarda con attenzione alla Sibaritide a partire dai settori dell'agricoltura e della forestazione. In questo comprensorio insistono centri archeologici di primissima importanza, le terme, e il mare. In quest' area l'agricoltura va potenziata e collegata ai mercati nazionale ed europeo, cosi' come vanno sviluppate le filiere''. Secondo Pirillo, inoltre, ''oggi non si puo' fare a meno di un distretto agroalimentare di qualita' perche' e' lo strumento che aiuta la Regione, gli agricoltori e il territorio a crescere. E' un organismo che aiuta a tirar fuori quelle potenzialita' inespresse che finora hanno rallentato la crescita del territorio agricolo calabrese''. Tre aziende olearie calabresi tra le 28 che rappresentando il DOP 20/05 Ci sono tre aziende calabresi tra le 28 che rappresentano al
meglio la Dop di provenienza dell' olio, simbolo della qualita' italiana.
La selezione e' avvenuta a Firenze nel corso del primo Banco d' Assaggio
delle Dop dell' olio italiane, organizzato dal Consorzio Dop Chianti
Classico, al quale hanno partecipato 111 aziende. ''Non e' stata una
gara - hanno sostenuto gli organizzatori - ma veramente un momento
di incontro tra realta' che, pur diverse tra loro per storia e tradizione,
sono unite dal comune denominatore della ricerca della qualita'. Quella
che ha avuto luogo in questi giorni e' stata in pratica una ricerca.
I panelisti hanno avuto il compito, non facile, di scegliere un campione
per ogni Dop presente, ma che fosse un campione rappresentativo della
singola Dop, vale a dire che le sue caratteristiche fossero quanto
piu' possibili rispondenti alle indicazioni fornite dai rispettivi
disciplinari. Quindi una degustazione volta non tanto a scegliere
i migliori, dal momento che le etichette presenti erano, tra l' altro,
tutta di altissimo profilo, ma i piu' caratteristici''. Le azienda
calabresi inserite nell' elenco delle 28 sono l' azienda ''Urso e
Piro'' di Verzino (Crotone), il frantoio Luigi Vulcano di Cosenza,
l' azienda De Lorenzo di Lamezia Terme. L’ARSSA costituisce un gruppo di lavoro per un piano di sviluppo del Savuto 19/05 Allo scopo di conferire concretezza ed operatività al
redigendo Piano di Sviluppo Integrato dell’Area del Savuto,
ricadente nell’omonimo territorio della Comunità Montana,
è stato costituito un gruppo di lavoro interdisciplinare che,
nell’arco di un mese, sarà nelle condizioni di preparare
un piano d’azione, sulla base dell’analisi dei fabbisogni
reali degli operatori e del territorio oggetto dell’intervento.
Il Direttore Generale dell’ARSSA, Giovanni Marzullo, ha comunicato,
a tutti i Soggetti interessati all’iniziativa, la composizione
del Gruppo di Lavoro, di cui fanno parte cinque esperti dell’Agenzia
Agricola Calabrese ( Bruno Maiolo – coordinatore -, Michelangelo
Bruno Bossio, Vincenzina Scalzo, Gennaro e Martino Convertini), due
tecnici della Comunità Montana del Savuto ( Malvina Garofano
e Giuseppe Vizza) ed un rappresentante della CIA di Cosenza ( Giovanni
Fazio). Crisi barbabietola: Il Presidente dell’Agea incontrerà la Sfir 19/05 Il presidente dell’AGEA, Antonio Bonofiglio, su sollecitazione
dell’Assessore Regionale all’agricoltura e foreste, forestazione,
caccia e pesca della Calabria, Mario Pirillo, incontrerà mercoledì
prossimo, 25 maggio, il presidente e il dirigente della Sfir, Società
Fondiaria industriale Romagnola, per discutere e risolvere il problema
della crisi della barbabietola in Calabria. La Sfir nei giorni scorsi
aveva annunciato di voler interrompere a partire dalla campagna 2006,
i contratti relativi al ritiro in Calabria dei prodotti bieticoli.
In merito l’assessore Pirillo, dopo aver stigmatizzato la scelta
della Sfir, sostenendo che tale scelta avrebbe provocato serie ripercussione
nel settore agricolo, si era recato a Roma per discutere della questione
con Bonofiglio e con il capogabinetto del ministro delle politiche
agricole, Alemanno. D’Ippolito sulla crisi della barbabietola: “Intervenga Alemanno” 19/05 ''Preservare la produzione di barbabietola, una coltura importante nell' economia calabrese''. A chiederlo e' stata la senatrice di Fi, Ida D' Ippolito in una interrogazione al Ministro delle Politiche agricole e forestali, Alemanno, e in una lettera al sottosegretario Scarpa Bonazza Buora. La parlamentare calabrese, e' scritto in una nota, ha cosi' raccolto l' appello lanciato dal presidente regionale di Confagricoltura, Francesco Macri', dopo la decisione della Societa' fondiaria industriale romagnola (Sfir) di non rinnovare i contratti con i bieticoltori calabresi. ''Concordo in pieno con Macri' - sostiene Ida d' Ippolito - nel ritenere assolutamente ingiustificata e unilaterale la decisione della Sfir di troncare i rapporti con gli agricoltori calabresi. Tale decisione rischia di pesare non solo su un' economia, quella della nostra regione, gia' storicamente e strutturalmente fragile, ma soprattutto sui bilanci familiari degli stessi agricoltori che, ormai da tanti anni, lavorano con passione e nel pieno rispetto delle regole di mercato nelle aree di Catanzaro, Crotone e Cosenza''. ''In Calabria - e' scritto nell' interrogazione - i lavoratori raggiunti dalle crisi delle loro aziende, contrariamente a quelli del Nord, non hanno alcuna possibilita' di reinserimento perche' nella regione mancano altre significative fonti produttive. Anche per questo motivo mi sembra necessario ripristinare al piu' presto un clima di tranquillita' e certezza per i bieticoltori''. Ida d' Ippolito chiede quindi ''che il ministro Alemanno, dopo essersi confrontato ed avere ascoltato le posizioni dei soggetti interessati, si faccia carico dell' organizzazione di un tavolo di trattative ad hoc in sinergia con la Regione Calabria, per trovare adeguate soluzioni a difesa della produttivita' e dell' occupazione''. Allarme da Confagricoltura: dal 2006 interrotti i contratti delle barbabietole per il costo dei trasporti. 17/05 La Societa' Fondiaria Industriale Romagnola (Sfir) ha deciso
di interrompere, a paritre dalla campagna 2006, i contratti relativi
al ritiro in Calabria dei prodotti bieticoli a causa dell'eccesivo
costo per il trasporto del prodotto. Lo si e' appreso dal presidente
regionale della Confagricoltura, Francesco Macri, secondo il quale
si tratta di una scelta ''unilaterale ingiustificata''. ''Si rischia
- ha aggiunto - di far scomparire una coltura particolarmente diffusa
nelle aree agricole di Cosenza, Catanzaro e Crotone, dove tra l'altro
non esistono alternative. Questo assurdo provvedimento e' un'ulteriore
mazzata alla gia' fragile economia agricola calabrese ed ai tanti
agricoltori che in questi anni hanno operato con passione e professionalita'
nel rispetto delle regole''. Il Presidente della Confagricoltura della
Calabria ha inviato un telegramma al Ministro per le Politiche Agricole
e Forestali Gianni Alemanno, al Presidente della Giunta Regionale
Agazio Loiero, l'Assessore Regionale all'Agricoltura Mario Pirillo,
il Presidente dell'Associazione Nazionale Bieticoltori Carlo Alberto
Roncarati, il componente di Giunta della Confagricoltura Nazionale
Carlo Siciliani e lo stesso Presidente della Sfir Mario Riciputi,
affinche' si attivino per fare in modo che ''si receda da questa disposizione
- e' scritto in una nota - ristabilendo un clima di tranquillita'
e certezza per i bieticoltori calabresi''. Allarme barbabietole: Il Ministro Scarpa pronto a incontrare le parti 17/05 Il Ministero delle Politiche agricole e forestali e' disponibile ''ad incontrare le parti per scongiurare un grave danno per l'agricoltura calabrese'': e' quanto afferma il sottosegretario al dicastero Paolo Scarpa Bonazza Buora, in seguito alla notizia che ''la Sfir (Societa' Fondiaria Industriale Romagnola) avrebbe deciso di interrompere a partire dalla campagna 2006 i contratti relativi al ritiro in Calabria dei prodotti bieticoli a causa dell'eccessivo costo dei trasporti del prodotto''. Scarpa, informato della situazione ''dal Presidente di Confagricoltura della Calabria Francesco Macri'', si dice comunque ''convinto che questa decisione potra' essere rivista ricorrendo al buon senso ed alla capacita' operativa delle parti''. In particolare, conclude il Sottosegretario, ''la Regione Calabria dovra' intervenire per abbattere i costi di trasporto''. Allarme barbabietole: Attivato l’ass. Pirillo che investe l’AGEA del problema 17/05 ''Avendo ricevuto, cosi' come accaduto anche al presidente
regionale di Confagricoltura, il messaggio di allarme, ho prontamente
interessato il presidente di Agea per affrontare il problema avendo
preso conoscenza che la Sfir non intende piu' provvedere al ritiro
delle barbabietole''. E' quanto sostiene in una nota l'assessore regionale
all'agricoltura, Mario Pirillo, circa l'annuncio della Sfir di non
voler ritirare le colture bieticole dalla Calabria. ''Sarebbe una
grave crisi - ha concluso Pirillo - per il settore agricolo calabrese.
Domani mattina incontrero' prima Buonfiglio, presidente dell' Agea,
e poi il capo di gabinetto del ministro delle Politiche agricole,
Alemanno, per affrontare il problema''. Presidente Oliverio “Manca l’acqua, colture a rischio” 16/05 Centinaia di ettari di terreno nella zona di Bisignano, gia' seminati ad ortaggi, sono in pericolo per la mancanza della necessaria irrigazione: a dirlo sono stati il vice sindaco di Bisignano, Roberto Cairo, l' assessore Vincenzo Alfano e alcuni agricoltori nel corso di un incontro con il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio. Gli impianti di irrigazione gestiti dal Consorzio di Bonifica Sibari-Crati, hanno riferito gli amministratori secondo quanto riportato in un comunicato della Provincia, sono obsoleti, non sottoposti alla necessaria manutenzione ed esistono contenziosi con le ditte appaltatrici del servizio. Perdurando l' attuale situazione, e' stato fatto presente, le colture rischiano di non portare frutto. ''Accogliendo immediatamente la segnalazione, Oliverio - e' scritto nella nota - ha inviato un telegramma al Commissario straordinario del Consorzio Sibari-Crati nonche' al presidente della Giunta regionale, Loiero ed agli assessori all' Agricolture, Pirillo ed al Bilancio, Adamo, richiedendo espressamente un loro tempestivo intervento a soluzione di quella che si profila come crisi capace di determinare un collasso, produttivo ed economico''. ''Una delegazione di agricoltori della Media Valle del Crati, accompagnati da alcuni amministratori del Comune di Bisignano - ha scritto Oliverio - hanno sollecitato un incontro urgente per affrontare e risolvere le problematiche relative all' irrigazione delle colture. La situazione e' delicata, considerata la necessita' irrigua per la produzione e, a tutt' oggi, per la mancata manutenzione degli impianti. E' necessario intervenire urgentemente per garantire i produttori ed evitare conseguenze dannose, ma anche al fine di scongiurare tensioni prevedibili e problemi per l' ordine pubblico''. La Cia aderisce alla manifestazione del 21 a Lamezia: Scomparsi in Calabria oltre 10.000 animali 16/05 Sono oltre 10 mila gli animali tra ovini, caprini e bovini
che in Calabria, sono scomparsi nel nulla. In tutta Italia i furti
di animali d' allevamento sono aumentati del 20% e la Calabria (9,1%)
e' al quarto posto dopo la Sicilia (18,7%) e il Lazio (13,6%). I dati
emergono da una analisi della Cia regionale della Calabria che sabato
partecipera' alla manifestazione contro la mafia indetta dai sindacati
a Lamezia Terme. Nel corso della manifestazione Il presidente regionale
della Cia, Giuseppe Mangone, diffondera' i dati relativi all'azione
della criminalita' nel settore agricolo. Esiste - e' scritto in una
nota della Cia - un legame molto stretto tra questo fenomeno e un
business legato alla macellazione clandestina per la produzione di
carne destinata al consumo umano, quindi senza alcun controllo sanitario,
per un giro d' affari da capogiro di 250 milioni di euro. Restando
in campo zootecnico in provincia di Reggio Calabria e' radicato il
fenomeno delle ''vacche sacre'', animali di proprieta' della mafia
che pascolano indisturbati su terreni privati senza alcun controllo.
Ma l' abigeato, ovvero il furto del bestiame, non e' l' unica minaccia
per gli imprenditori. La 'ndrangheta prende di mira attrezzature e
macchine agricole che spesso oltre ad essere rubate vengono distrutte
con incendi dolosi se non viene pagato l' oneroso pizzo. Le zone a
rischio sono Gioia Tauro, Lamezia Terme, Vibo Valentia dove nessuno
viene risparmiato dal taglieggiamento per la guardiania. Le aree interne
della provincia di Cosenza e Catanzaro - prosegue la nota della Cia
- sono interessate anche dal caporalato. Le imprese agricole malavitose
certificano all' Inps, mediante certificazione falsa, giornate lavorative
in misura superiore al 7,2% dei massimali imposti dalla legge. La
mano della 'ndrangheta c' e' anche nelle compravendite di terreno
per riciclaggio di denaro sporco, acquisizioni effettuate a seguito
di estorsioni che portano alla rovina l' imprenditore agricolo, la
gestione dell' import/export di prodotti agricoli verso l' estero
e' sotto il controllo della malavita che, tramite l' acquisizione
del prodotto ancora sulla pianta, arriva a condizionare il prezzo
del prodotto sul mercato. Critica e' inoltre la situazione nelle province
di Cosenza e Catanzaro per cio' che riguarda le cave abusive. ''I
nostri agricoltori - sostiene il presidente regionale della Cia, Giuseppe
Mangone - sono soli e disarmati per cui quando va bene, non gli rimane
che scendere a patti con la malavita. Non bisogna meravigliarsi se
le denunce riguardano solo il 10% delle angherie subite. Dobbiamo
essere credibili solo cosi' si puo' conquistare la fiducia dell'opinione
pubblica e degli operatori economici. Le declamazioni sono inutili,
occorrono i fatti. Manifestazioni come queste, che vedono una massiccia
presenza di politici ed esponenti dell'associazionismo calabrese,
servono a far prendere coscienza del fatto che se si vuole far uscire
la Calabria da questa agognante miseria economica e sociale la 'ndrangheta
deve essere annientata con ogni mezzo''. ''Gli eventi criminosi -
ha concluso - che oramai si ripetono incessanti da svariati anni e
che colpiscono gli amministratori calabresi, ci fanno vedere invece
un fenomeno malavitoso che riesce ad agire indisturbato, che non ha
paura di uscire allo scoperto e che destabilizza l'operato burocratico
e la sicurezza dei cittadini''. Nasce il marchio del “Maiale nero di Calabria” 12/05 Presentato questo pomeriggio nella Camera di Commercio di Crotone il marchio del "Maiale nero di Calabria". Un'iniziativa promossa dal Consorzio Nero di Calabria, che ormai da diverso tempo sta portando avanti una costante azione finalizzata al recupero della razza suina, sfociata in un contratto di programma, gia' approvato dalla Regione, che coinvolge 150 allevatori e prevede l'utilizzo di una superficie pari a circa 2000 ettari per la realizzazione di un centro di assistenza tecnica e riproduzione, un centro di trasformazione delle carni ed un altro riservato alla commercializzazione. L'intero processo, attualmente in corso, sara' certificato in maniera scientifica attraverso il sistema di telerilevamento. "Ci stiamo riappropriando di un valore storico, una tradizione calabrese - ha esordito Natale Carvello, presidente del Con.N.Cal. - e questo e' importante per l'economia della nostra area area, dimostra che il territorio riesce a fare cose positive". Il lancio dei prodotti derivati dalla filiera e' imminente: si conta di inserire i salumi derivati dal suino nero in circuiti commerciali privilegiati, puntando non sulla grande distribuzione, bensi' sull'alta gastronomia. Gia' sono stati avviati contatti con societa' dell'Emilia Romagna. Il consorzio aupsica che presto il progetto ottenga una risposta dal Cipe per quanto riguarda l'attribuzione del finanziamento richiesto. "Il prodotto del maiale nero - ha aggiunto Carvello - e' di ottima qualita', anche e soprattutto per il modo in cui viene allevato. La carne e' assai nutriente, ricca di omega 3. L'analisi del patrimonio genetico ha dimostrato che questa razza possiede difese immunitarie di cui gli altri animali, nella maggior parte dei casi, risultano privi. E questo testimonia una rusticita' eccezionale". Il suino di Calabria viene cresciuto in zone di alta collina e nella Presila, dove regnano querceti e castagneti. E' grande e robusto, con spalle larghe e forti: "Oltre alla faccia stilizzata dell'animale - ha spiegato Franco Barretta, presidente della Cia - nel marchio abbiamo scelto di raffigurare alcune ghiande per sottolineare l'allevamento allo stato brado, che consente di mantenere intatte le caratteristiche originarie della razza". Una razza che rischiava l'estinzione; tutt'oggi non ci sono molti esemplari:"Il nostro consorzio conta 400 capi, poi ce ne sono altrisparsi nella regione. Si tratta comunque di piccoli gruppi". Ass. Pirillo: “Serve sostenere il Made in Calabria” 09/05 ''E' necessario sostenere il patrimonio del ''Made in Calabria'', che offre la qualita' migliore in buona parte dei settori agricoli''. E' quanto ha detto stamane l'assessore regionale all'agricoltura e foreste, forestazioni, caccia e pesca, Mario Pirillo, nel corso di un incontro con le organizzazioni sindacali degli agricoltori calabresi. Nel corso dell'incontro i rappresentanti sindacali, dopo aver apprezzato la sensibilita' dell' assessore Pirillo ad invitarli subito dopo l' insediamento, hanno esposto alcune questioni che riguardano il mondo agricolo calabrese. Le organizzazioni sindacali erano rappresentate da Sorbo per la Coldiretti, Macri' per la Confagricoltura, Mangone per la Cia e Vazzana per la Copagri. L' assessore Pirillo ha evidenziato alcuni punti inerenti la concertazione delle politiche agricole in generale e la programmazione a breve termine dove saranno messe a fuoco alcune problematiche, tra cui l' interazione dei comparti, la regolarizzazione del mercato e i progetti per la formazione. Nel corso della riunione sono emerse le difficolta' inerenti il mercato, sia nazionale che europeo, che gli agricoltori calabresi hanno registrato in questi anni. I sindacati hanno lamentato la mancanza di strategie finanziarie che avrebbero potuto approfondire i quesiti del settore dell' agrumicolo, come le questioni inerenti l' accesso al credito, e la lentezza della macchina burocratica, con progetti che hanno registrato lunghissimi iter. I rappresentanti sindacali, dal canto loro, hanno parlato del fallimento di alcuni piani di sperimentazione per scelte politiche sbagliate. L' assessore Pirillo, nel chiudere l' incontro ha parlato di competitivita' del prodotto calabrese e delle imprese sul mercato nazionale ed internazionale. Confagricoltura Calabria aderisce alla giornata “Voler bene all’Italia” 06/05 Confagricoltura Calabria,'' aderisce in modo convinto'', alla giornata ''Voler bene all'Italia'', evento dedicato alle realta' di minore dimensione demografica, vera spina dorsale del bel Paese, ricco di tesori e tradizioni da scoprire in programma in tutti i piccoli comuni d'Italial'8 maggio prossimo. Secondo il presidente di Confagricoltura Calabria, Francesco Macri', ''i temi di interesse che i piccoli Comuni avranno l'opportunita' di evidenziare in questa importante data, spaziano infatti dalle manifestazioni eno-gastronomiche, ai tesori architettonici conservati, al patrimonio naturalistico locale fino alla memoria di personaggi storici vissuti ''nell'ombra'' dei piccoli campanili''. La Calabria ha 326 piccoli comuni pari all'80% dei 409 istituiti e la popolazione residente in questi territori risulta essere di 687.232, pari al 34% della popolazione calabrese. ''Nella nostra regione - evidenzia Macri' - i piccoli comuni sono quasi totalmente situati in zone collinari e montane e, oltre a rappresentare un presidio di civilta' con impianti urbani di grande valore urbanistico, concorrono in modo fattivo a formare un argine contro il dissesto idrogeologico''. L'iniziativa ''Voler bene all'Italia'' ideata da Legambiente, che si svolge l'8 maggio, alla quale aderiscono molti Enti ed Istituzioni, si pone come obiettivo di valorizzare le bellezze paesaggistiche, artistiche di questi territori. Quest'anno partecipano alla festa, con un programma specifico, quattro comuni della Calabria (Civita e Firmo in provincia di Cosenza, Cerenzia in provincia di Crotone, Zagarise in provincia di Catanzaro). L'invito che rivolgono Confagricoltura e Agriturist Calabria ai cittadini e' quello di cogliere l'occasione dell'8 maggio per visitare questi piccoli comuni dove sono previste una serie di manifestazioni culturali e folkloristiche con degustazioni di prodotti tipici locali che sono alla base della nostra gastronomia tradizionale. Incontro programmatico tra ARSSA, CIA, Comunità Montana del Savuto e Soc.Coop. dell’Altopiano Silano 05/05 Presso la sede centrale dell’ARSSA, si è tenuto
un proficuo incontro tecnico-operativo, su richiesta del Presidente
della Confederazione Italiana Agricoltori ( CIA ) di Cosenza, Italo
Garrafa, coadiuvato da Giovanni Fazio membro della Presidenza dell’Organizzazione,
al quale hanno partecipato il Presidente f.f. dell’ARSSA, Ettore
Vaccaro; il Consigliere d’Amministrazione, On.le Maria Grazia
Caporale; il Direttore Generale, Giovanni Marzullo. In pericolo l’ecosistema del Mediterraneo per il pesce importato 04/05 Per il Wwf l'ecosistema del Mediterraneo rischia di essere contaminato da nuovi virus presenti nel pesce importato in Europa e destinato ad alimentare i tonni che ogni hanno vengono pescati per essere allevati durante 6-7 mesi in grandi 'fattorie' del mare, e poi esportati essenzialmente verso il Giappone. Nell'Unione - ha indicato l'organizzazione ambientale - sono 46 le 'fattorie' ''dichiarate ufficialmente come allevamenti di tonno''. Si trovano soprattutto in Italia, Spagna, Grecia, Malta e a Cipro. In Italia sono sei situate nel Mezzogiorno. In Sicilia, cita il Wwf, sono a ''Milazzo, Castellammare del Golfo (Trapani), Bivona (Agrigento) e San Nicola (Palermo). Le altre sono situate a Lamezia Terme (Calabria) e a Marina di Camerota (Campania)''. ''Questi tonni - ha spiegato Sergi Tudela , coordinatore del programma Wwf per il Mediterraneo - sono alimentati con pesce proveniente essenzialmente dal Nord Atlantico (ad esempio le aringhe), dall'ovest dell'Africa, dal Nord America e dal Sud America, e potrebbe introdurre nuovi virus come e' gia' avvenuto in Australia''. Proprio in Australia - ricorda l'organizzazione ambientalista - l'utilizzo di pesce importato nel paese per l'alimentazione in acquacoltura fu all'origine di un'epidemia virale che nel 1995 si diffuse su 5.000 km di coste provocando la morte del 75% della popolazione di sardine adulte''. Per il Wwf e' quindi piu' che mai ''urgente che questo tipo di alimentazione sia messa immediatamente al bando''. Il pesce importato ''potrebbe essere sostituito - secondo Sergi Tudela - da prodotti trasformati, anche con l'apporto di farine di pesce. Ma ammette: dal punto di vista ecologico non e' la soluzione ideale, ma in questo modo si potrebbero evitare l'eventuale diffusione di virus nelle specie tradizionali''. Nel 2004 si stima che circa 26.000 tonni pescati in mare siano finiti nelle 'fattorie' per essere allevati in cattivita' grazie all'importazione in una anno di 225.000 tonnellate di pesce. L'organizzazione ambientalista ha realizzato uno studio sul problema - con l'aiuto di specialisti australiani - che e' stato oggi consegnato ai commissari europei responsabili per i settori della pesca, della sanita' e dell'ambiente. Dopo la consegna del rapporto del Wwf, la Commissione europea ha fatto sapere ''di essere sensibile alla questione''. Prevediamo - ha aggiunto - ''di prendere contatti con i principali interessati per conoscere la loro opinione, raccogliere ulteriori informazioni e prendere - se del caso - misure appropriate''. Cresce il biologico nel Mezzogiorno 03/05 ''Nel Mezzogiorno si concentrano quasi i due terzi delle coltivazioni
biologiche nazionali, il 10% del territorio e' coperto da parchi e
aree protette e in poco più di un anno un comune su tre si
e' dichiarato Ogm free''. E quanto afferma la Coldiretti, in occasione
dell'apertura di Cibus Med e dell'incontro tra i governatori delle
regioni, nel sottolineare che nel sud Italia si trovano anche il 30%
degli alimenti a indicazione geografica nazionali e il 40% delle strade
del vino, sulle base dello studio Ager sulle qualità agroterritoriali
del Mezzogiorno. Si tratta di un'analisi che - precisa la Coldiretti
- evidenziano come nonostante il degrado, gli attacchi causati dall'abusivismo
e gli smaltimenti illeciti, il territorio del Mezzogiorno sia in grado
di esprimere primati gastronomici e alimentari (53 dop-igp, 1306 prodotti
tradizionali, 100 doc-docg e 39 strade del vino) che possono generare
nuovo sviluppo. Ma - conclude la Coldiretti - bisogna dare valore
al rapporto con il territorio, in un sistema integrato che coinvolga
tutti i protagonisti, dall'agricoltura all'industria, dalla finanza
al commercio fino al turismo, in stretta connessione con le risorse
storiche, archeologiche, culturali ed ambientali di cui il sud e'
ricchissimo. Ecco in due tabelle riassuntive le qualita' territoriali
del Mezzogiorno:
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del 28/01/2004
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