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Dir.resp. Pippo Gatto |
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Agroalimentare
Dal 5 novembre pronto il vino novello calabrese 31/10 "Dalla mezzanotte di domenica 5 novembre sarà possibile
stappare le bottiglie di novello anche made in Calabria con ben 11
giorni di anticipo rispetto al concorrente beaujolais nouveau francese,
che si potrà assaggiare solo a partire dal 16 novembre, quando
è previsto il deblocage". E' quanto afferma, in una nota,
la Coldiretti Calabria. "Il vino novello - continua la Coldiretti
- sarà offerto in negozi, ristoranti, enoteche, winebar e vinerie
per essere consumato, al meglio delle sue qualità, entro i
prossimi sei mesi. Una scadenza determinata dal metodo di vinificazione
utilizzato che è stato messo a punto dal ricercatore francese
Flanzy ed è profondamente diverso da quello tradizionale. Le
uve del novello non vengono pigiate e successivamente fermentate come
nel caso dei vini tradizionali, ma viene invece effettuata la fermentazione
direttamente con gli acini interi in modo che solo una piccola parte
degli zuccheri presenti si trasformi in alcool, conferendo al vino
il caratteristico gusto amabile e fruttato. Il novello è nato
negli anni '50 in Francia nella regione Beaujolais, ma in tempi piu'
recenti è diventato anche in Italia un fenomeno di mercato
e di costume che esercita una forte attrattiva soprattutto sul pubblico
dei più giovani e meno esperti per la sua leggerezza, la bassa
gradazione (11 gradi), il bouquet aromatico, la trasparenza del colore
rosso rubino, l'abbinamento con i prodotti autunnali, dalle caldarroste
ai prodotti tipici del territorio. "Il vino da bere 'giovane'
- conclude la Coldiretti - sta conquistando fette di mercato in costante
crescita anche per il prezzo, nella maggioranza dei casi contenuto
su valori variabili tra i tre e i sette euro per bottiglia, che lo
rende meno impegnativo e più competitivo con le bevande per
i giovani. In Calabria, il fenomeno è in costante crescita,
con un aumento delle imprese rigenerate che hanno puntato molto in
questo settore del mercato" Ass. Pirillo “Tutelare la tipicità dei consorzi calabresi” 30/10 "Sarebbe utile spingere verso la costituzione dei Consorzi
di Tutela e, cosa assai interessante, invitare con forza e costanza
i ristoratori calabresi ad utilizzare i prodotti della nostra terra,
che non sempre troviamo nei menù". E' quanto ha affermato
Mario Pirillo, assessore regionale all' Agricoltura incontrando i
rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole. "L'
assessore Pirillo - è detto in un comunicato - ha chiesto ai
presidenti di Confagricoltura, Coldiretti, Cia e Copagri di ragionare
insieme intorno alla questione dei marchi di qualità Doc e
Igp, elemento sempre più pregnante per il futuro del primo
settore calabrese. A questo proposito l' esponente politico ha prospettato
l' idea di riuscire ad aggiungere, a tutti i marchi riconosciuti o
ancora da riconoscere, la dicitura 'di Calabria', per fare in modo
che la produzione calabrese di qualità riesca ad entrare nei
mercati internazionali con maggiore facilità". "I
rappresentanti delle organizzazioni professionali dell' agricoltura
- prosegue la nota - si sono detti d' accordo sul percorso indicato
dall' assessore, impegnandosi a fare la propria parte in direzione
della riorganizzazione delle produzioni agricole, della sicurezza
e del sostegno al consumo dei prodotti calabresi. Pirillo ha poi prospettato
l' idea di organizzare in Calabria una Fiera dei prodotti tipici".
"Dobbiamo fare in modo - ha detto Pirillo - che siano i buyers
a venire in Calabria invece di incontrarli in giro per il mondo".
"A conclusione dell'incontro - riporta ancora la nota - l' assessore
e le organizzazioni professionali hanno discusso della delibera programmatica
che destinerà le risorse trasferite dal Governo alla Regione
per l'annualità in corso". Dal 3 novembre parte “Primolio” 29/10 Partira' il 3 novembre la settima edizione della manifestazione
''Primolio, giornate internazionali per la valorizzazione dell'olivicoltura
mediterranea''. L'inziativa e' promossa dall'associazione Saperi e
Sapori, con il supporto tecnico dell'Olearia San Giorgio e con il
patrocinio del Consiglio oleicolo internazionale, del Ministero delle
Politiche agricole, della Facolta' di Agraria dell'Universita' di
Reggio Calabria, della Regione e dell'Arssa. La manifestazione si
aprira' a Rende con un convegno-tavola rotonda sul tema ''Una strategia
condivisa per la filiera olivicolo olearia italiana, nuova ocm, piano
di sviluppo rurale, piano olivicolo ed esigenze di innovazione e di
ricerca''. ''Saranno chiamate a confrontarsi - e' detto in un comunicato
- la massime autorita' nazionali ed internazionali e i maggiori esperti
del settore. Quest'anno la manifestazione e' inserita nell'ambito
del progetto Ricerca ed innovazione in olivicoltura, coordinato dal
Cra¿Isol di Rende. Questo partenariato nasce allo scopo di
rendere sempre piu' stabili i rapporti tra il mondo della ricerca
ed il settore produttivo. Per il 4 novembre, come e' tradizione, nell'azienda
agricola dei Fratelli Fazari e nel Comune di San Giorgio Morgeto ci
saranno rispettivamente le prove dimostrative di raccolta meccanica
e di trasformazione delle olive in olio e la Festa popolare dell'olio
nuovo, alla fine della quale verranno premiate le migliori aziende
olivicole calabresi. Per questa edizione il programma si arricchisce
ulteriormente: infatti, oltre a stimolare le produzioni di olio di
eccellenza, ci saranno momenti dedicati a promuovere le aziende imbottigliatrici
di olio in tutta la regione con l'iniziativa Primolio Frantoi aperti,
prevista per il 25 novembre e nel nord Italia con 'L'olio di Calabria
nella grande ristorazione italiana'. Quest'ultima iniziativa e' prevista
per l'11 dicembre presso i Frantoi Celletti di Milano. L'intera manifestazione
avra' un particolare significato per cio' che concerne l'aspetto dell'informazione
in quanto e' finalizzata prioritariamente a migliorare il bagaglio
delle conoscenze tecnico scientifiche degli addetti ai lavori. In
effetti, i vari momenti di dimostrazione e discussione di queste giornate
dell'olio, serviranno a promuovere le innovazioni tecniche esistenti
nel settore, mettendo in risalto vari aspetti tra cui anche quello
commerciale e di marketing, sulla scia degli attuali orientamenti
e delle forti pressioni che vengono dalle organizzazioni dei consumatori.
Grazie agli organizzatori sara' possibile trasmettere agli operatori
del settore rilevanti indicazioni di tipo tecnico, economico e politico
che sicuramente incideranno positivamente su quelle che sono le prospettive
future dell'olivicoltura e dell'olio extra vergine d'oliva'' Floro De Nardo eletto nel direttivo Sipaoc 29/10 Il lametino Floro De Nardo, zootecnico presso l'Associazione
interprovinciale allevatori di Catanzaro-Crotone, e' stato confermato
nel Consiglio direttivo nazionale della Societa' italiana di patologia
ed allevamento degli ovini e dei caprini (Sipaoc). L'elezione di De
Nardo e' avvenuta a conclusione del 17/mo Congresso nazionale della
societa', svoltosi nel Centro agroalimentare di Lamezia Terme da mercoledi'
a sabato scorsi. ''De Nardo - e' detto in un comunicato - e' risultato
il primo degli eletti, a riconoscimento della lunga e fattiva collaborazione
tra le associazioni allevatori della Calabria e gli Istituti di ricerca
italiani, volta in particolar modo allo sviluppo ed alla crescita
dei comparti ovino e caprino. Per De Nardo si tratta di una riconferma
considerato che gia' nel 2002, nell'ambito del Congresso svoltosi
a Cagliari, fu candidato ed eletto, consentendo per la prima volta
alla Calabria di avere un suo rappresentante in seno al direttivo
della societa'''. ''La Sipaoc - si afferma ancora nella nota - si
propone ai vari livelli istituzionali come referente per tutte le
problematiche inerenti la filiera dell'allevamento, la produzione,
la distribuzione e la vendita degli ovini e caprini e dei prodotti
da essi derivati''. Presidente della Societa' e' stato nominato il
Prof. Giovanni Rippa, direttore del Dipartimento di biologia animale
presso la facolta' di Medicina veterinaria dell'Universita' di Sassari. Al centro Agroalimentare di Lamezia i lavori del XVII Congresso Nazionale SIPAOC 26/10 Alla presenza di oltre 300 iscritti, sono proseguiti, presso
il centro Agroalimentare di Lamezia Terme (CZ), i lavori del XVII°
Congresso Nazionale della S.I.P.A.O.C. con la prima delle due tavole
rotonde dedicata alle problematiche dell’allevamento della capra
– aspetti zootecnici e sanitari, coordinata dalla Presidente
della Società Prof. Emilia Duranti, dal Dr. Santo Caracappa
vice presidente della stessa. Questo tema è particolarmente
avvertito, come ha dichiarato il consigliere Nazionale S.I.P.A.O.C.,
il lametino Floro De Nardo, in considerazione che la Regione Calabria
è la seconda in Italia per numero di caprini allevati e la
prima in quanto a numero di aziende presenti. Coldiretti “Risolvere subito il pericolo brucellosi” 24/10 "E' necessario arginare e risolvere al più presto
questo fenomeno che potrebbe portare alla paralisi del settore, coinvolgendo
molte imprese zootecniche che in questi anni hanno investito risorse
e professionalità per migliorare, nel rispetto della normativa,
gli standard qualitativi". E' quanto sostiene, in una nota, la
Coldiretti Calabria, in merito "alla situazione che si è
creata dopo i casi di infezione da brucellosi riscontrati in alcuni
allevamenti". La Coldiretti calabrese chiede "alle Istituzioni
regionali di attivare quanto previsto dalla Legge regionale 24/2002
che prevede che 'in presenza di emergenze sanitarie, il Presidente
della Giunta regionale istituisce con proprio decreto un' unità
di crisi con il compito di sottoporre alla Giunta regionale un programma
di interventi straordinari. Si impongono, attraverso l'unità
di crisi, provvedimenti coordinati ed organici che consentano la convergenza
delle attività dei diversi livelli istituzionali, in particolare
Regione e Aziende sanitarie per un efficace e concertato piano di
eradicazione. La Coldiretti a più riprese ed in particolare
dal 2002 nel corso di una manifestazione, aveva evidenziato che 'brucellosi,
e tubercolosi' sono mine vaganti. Oggi davanti ad una situazione che
sta ingenerando confusione ed incertezza, anche per i cittadini, è
necessario restituire certezze alle imprese ed ai consumatori".
La Coldiretti ritiene "fondamentale per la sicurezza alimentare
il ruolo dei servizi veterinari che sono indispensabili in una moderna
e attuale visione e posizionamento dell'impresa. I servizi veterinari,
devono essere potenziati, e avere strutturalmente un efficace coordinamento
regionale. E' necessario che si faccia definitiva chiarezza sull'anagrafe
zootecnica, strumento ed opportunità per le imprese e per i
cittadini" A Lamezia dal 28 il XVII Congresso Sipaoc 23/10 Si svolgerà, per la prima volta in Calabria, il XVII
congresso della Società italiana di patologia di allevamenti
ovini e caprini (Sipaoc), in programma dal 25 al 28 ottobre, al Centro
servizi agroalimentari di Lamezia Terme. All'iniziativa parteciperanno
i docenti di tutte le Facoltà di Agraria delle Università
italiane, tutti i tecnici, ricercatori ed esperti del settore, italiani
e stranieri. Nel corso dei lavori, sono previste oltre 60 relazioni,
divise tra il settore della zootecnia, della patologia, con una tavola
rotonda finale sui problemi dell'allevamento della capra, relativamente
agli aspetti zootecnici e sanitari. Grande attesa e soddisfazione
è stata espressa dal presidente dell' Associazione interprovinciale
allevatori di Catanzaro e Crotone, Alberto Statti, anche presidente
del Comitato organizzatore, ha sottolineato come "é la
prima volta che l'organizzazione del convegno è stata affidata
completamente ad un organismo degli allevatori e questo è motivo
di orgoglio, anche per la fiducia e la stima che godono le strutture
dell'Ara e delle Apa calabresi in tutta Italia" La Coldiretti di Crotone apre uno sportello sull’agroenergia 21/10 La Coldiretti di Crotone "in costante attenzione e con
continuo monitoraggio sull'evoluzione della programmazione agroenergetica
che si sta approntando" aprirà a breve uno sportello sull'energia
in modo tale, è scritto in una nota, "da consentire una
consulenza qualificata per le imprese che vogliano intraprendere in
questo campo". Il tema delle agroenergie e il possibile sviluppo
di tale settore è stato al centro di un incontro svoltosi a
Crotone coordinato dal direttore della Coldiretti, Angelo Milo, e
dal delegato per la provincia di Crotone, Roberto Torchia. "Dal
confronto - è scritto nella nota - è emerso che l'agroenergia
rappresenta per l'impresa agricola una grande opportunità.
Infatti il percorso di rigenerazione intrapreso negli ultimi anni,
ha consolidato la convergenza tra gli interessi delle imprese agricole
e quelli della società. In un paese fortemente deficitario
di energia come il nostro l'agricoltura può e soprattutto vuole
fare la sua parte. Le imprese sono pronte a scommettere sul futuro
nell'ambito di un patto o meglio di un'alleanza con i cittadini consumatori
che in un ambiente salubre non inquinato, in alimenti sani e in una
energia pulita vedono le precondizioni necessarie per migliorare la
qualità della vita" I pensionati della Cia riconfermano Cerenzia presidente 21/10 L'assemblea provinciale dei Pensionati della Cia di Cosenza
ha riconfermato all'unanimita' Claudio Cerenzia alla presidenza dell'organizzazione.
''Di meglio non potevamo chiedere - ha detto il Presidente Provinciale
della Cia di Cosenza, Italo Garrafa - nel presentare i neo eletti
che si preparano ad una stagione importante che vuole rendere giustizia
sociale ad una categoria fino ad ora messa ai margini anche dalla
politica. Lo scenario non e' dei piu' esaltanti. Sia per le problematiche
che offre il contesto internazionale, sia per quel che riguarda il
testo di legge dell'ultima finanziaria e la politica messa in campo
fino ad ora dal governo regionale, sulla quale il giudizio, per ora,
rimane sospeso'' Un tavolo di filiera sui controlli dell’olio d’oliva 19/10 Un tavolo di filiera sui controlli nel settore dell'olio e
per discutere ed individuare eventuali misure in previsione dell'avvio
della campagna olearia 2006-2007. Lo ha convocato il Ministero delle
Politiche Agricole e l'Ispettorato Centrale repressione Frodi, per
il prossimo 24 ottobre presso il ministero. Soddisfazione per l'iniziativa
arriva da Massimo Gargano, presidente di Unaprol che giudica positiva
la convocazione poiché "accoglie le richieste più
volte avanzate dai produttori di olio di prevenire possibili frodi
e sofisticazioni che potrebbero turbare il mercato dell'olio di oliva
in Italia". Il tema dei controlli è ai primi posti tra
le priorità del settore che produce mediamente 650 mila tonnellate
all'anno. "I controlli - ha detto Gargano - sono indispensabili
per difendere il primato italiano dell'olio extra vergine di oliva
nel mondo ma servono soprattutto a rassicurare i consumatori sull'eccellenza
del prodotto italiano, sottoposto a vari livelli di controllo, proprio
per garantire trasparenza e tracciabilità". Il consumo
interno, secondo l'Unaprol, sfiora le 800 mila tonnellate, quindi
per soddisfare la domanda è necessario ricorrere all'importazione.
Mentre l'approvvigionamento degli oli extra vergini di oliva, da parte
dell'industria italiana avviene in funzione degli andamenti quali-quantitativi
della campagna. In media, tra le cinquanta e le centomila tonnellate
provengono dal Nord della Puglia e da alcune aree della Calabria,
Sicilia e Campania, tra le trecento e le quattrocento mila tonnellate
sono importate da Spagna e Grecia, a cui si aggiungono Tunisia e altri
paesi del Maghreb. Istituita dalla Cia l’associazione “Donne in campo” 18/10 E' stata costituita l' associazione regionale "Donne in
Campo" Calabria, promossa dalla Cia regionale della Calabria.
Sono stati nominati presidente e vice presidente, Milena Torcia e
Rosetta Furfari. Le socie fondatrici sono Milena Torcia, imprenditrice
agricola; Rosa Critelli, componente della presidenza regionale della
Cia; le imprenditrici Rosetta Furfari, di Reggio Calabria, Maria Pia
Bonifati, Maria Pellicano, Daniela Conforti di Cosenza; le funzionarie
Cia, Anna Vetrano e Marianna Siclari di Vibo Valenzia, Patrizia Guzzo
Bonifacio e Natalina Rotella di Catanzaro; Marcella Pisano e Margherita
Caridi di Reggio Calabria. Prima della costituzione dell' associazione,
si è svolta, nella sede della Cia regionale, una riunione,
alla quale hanno partecipato, Franco Belmonte della Presidenza regionale,
ed il presidente regionale, Giuseppe Mangone. "Con la costituzione
dell'associazione, la Cia calabrese - ha detto Mangone - si dota di
uno strumento fondamentale per avviare una forte iniziativa politica,
in favore dello sviluppo delle imprese condotte da imprenditrici,
attraverso anche l'utilizzo delle opportunità previste dalla
nuova Programmazione regionale e dalla legislazione nazionale e comunitaria.
Milena Torcia, dopo i ringraziamenti per l'incarico affidatole, ha
espresso "la volontà di voler avviare fin da subito il
lavoro per l'elaborazione, da parte della direzione dell' associazione,
di un preciso programma di iniziative da realizzare nei prossimi mesi". L’ARSSA Calabria partner del Rural Med 17/10
L'Arssa, su incarico della Regione Calabria, ha partecipato all'attuazione
del progetto transnazionale "Rural Med-Forum permanente e rete
di centri per lo sviluppo rurale nel Mediterraneo", collegato
al Programma Interreg III B-Medoc, con il coinvolgimento di alcuni
Stati Membri dell'Europa e dell'Africa settentrionale. Il progetto
è stato attivato nel 2004 e si è concluso nello scorso
mese di settembre, nel corso dell' ultimo comitato di pilotaggio che
si è svolto a Granada (Spagna). L'iniziativa comunitaria, ideata
dalla Regione Andalusia (Spagna) ha coinvolto altri partners europei
quali il Portogallo, con la regione dell'Algarve, la Francia, con
il Paca, l'Italia, con il Piemonte, la Toscana, la Sardegna e la Calabria,
e come partner non europei, il Marocco e l'Algeria. L'Arssa, è
scritto in un comunicato, quale soggetto attuatore della Regione Calabria,
è stata impegnata nel progetto alla realizzazione di alcune
importanti linee tematiche, tra cui quella che riguarda le Prospettive
di genere, che ha avuto come obiettivo l'introduzione del concetto
di Genere e delle politiche collegate negli ambienti rurali calabresi.
Il lavoro si è concluso con la pubblicazione divulgativa finale
e con la prospettiva di costituire in Calabria un Osservatorio di
Genere, con il coinvolgimento di differenti livelli istituzionali.
L'Arssa ha individuato "un territorio rappresentativo della Regione
Calabria con spiccate caratteristiche di ruralità e vocazionalità
turistica. L'area pilota scelta è quella situata nella parte
a nord-est della regione, denominata Alto Ionio cosentino, che abbraccia
11 comuni del comprensorio. In quest'area sono stati realizzati uno
studio del territorio sul paesaggio rurale ed un monitoraggio delle
imprese operanti nel turismo rurale. Successivamente è stato
selezionato un nucleo di aziende che aggregandosi, ha dato vita ad
una struttura associativa denominata "Coraj" (Consorzio
Ospitalità Rurale Alto Jonio), formato da 13 operatori del
turismo rurale, dal Gruppo di Azione Locale, e dal Consorzio di tutela
e valorizzazione del limone di Rocca Imperiale. All'incontro hanno
partecipato il direttore generale della Giunta regionale dell' Andalusia,
José Roman Montes; e i rappresentanti istituzionali dei paesi
partner, tra cui il presidente dell' Arssa Calabria, Valerio Donato.
Donato ha evidenziato "l'importanza del confronto e della collaborazione
tra i paesi comunitari e non, stipulando un accordo di collaborazione
anche per i programmi futuri. E' necessario, inoltre - ha detto Donato
- rafforzare i rapporti tra i paesi partner, soprattutto in vista
dell'apertura delle frontiere ai nuovi paesi del Peco(Europa dell'Est)".
Il presidente Donato ha sottolineato "l'importanza della figura
femminile in tutti i settori della società e soprattutto in
agricoltura; il valore dell' agricoltura in Calabria ed in particolare
il ruolo del comparto olivicolo". La coordinatrice del Progetto
Rural-Med II, Esther Canizares, ha evidenziato "l'importanza
di Rural-Med per le popolazioni rurali, complimentandosi con i vari
partner per il lavoro effettuato e per i concreti risultati ottenuti
in questi due anni. Un nuovo progetto è in via di programmazione.
Nel 2007 si uniranno ai partner Rural-Med anche altri partner comunitari
e i paesi Peco. Tra i relatori dell' iniziativa sono intervenuti,
anche, il prof. Gennaro Giametta della Regione Calabria; il prof.
Giuseppe Zimbalatti e Stefano Morabito del Dipartimento S.t.a.f.a
della Facoltà di Agraria dell' Università Mediterranea
di Reggio Calabria; Marcello Bruno e Vincenzo Melissari del Settore
Programmazione e divulgazione dell'Arssa Riconosciuto lo stato di calamità per le gelate di dicembre scorso nel cosentino 17/10 Il Ministero delle Politiche agricole ha riconosciuto il carattere
di eccezionalita' alle gelate verificatesi tra il 17 e il 24 dicembre
dello scorso anno in provincia di Cosenza. Lo ha reso noto l'assessore
regionale all'Agricoltura, Mario Pirillo, che aveva avanzato, con
delibera di Giunta regionale, la richiesta di riconoscimento dello
stato di calamita'. ''Il decreto del ministro De Castro - ha detto
Pirillo - e' la dimostrazione che non prendevamo in giro gli agricoltori
della Sibaritide quando annunciavamo che saremmo comunque arrivati
a definire la questione. Anche recentemente alcune organizzazioni
dei coltivatori della Piana di Sibari avevano inscenato proteste e
lanciato accuse pesanti nei confronti della nostra onesta' intellettuale.
Il decreto del Governo ci rende giustizia, ma spero anche che gli
agricoltori facciano tesoro della vicenda''. L'erogazione degli aiuti
per le produzioni e' subordinata, comunque, alla decisione della Commissione
dell'Unione europea. Agriturist “L’Agriturismo una vetrina per i prodotti tipici” 16/10 Programmazione delle attività organizzative del prossimo
periodo, in particolare la campagna informativa e di sensibilizzazione
indirizzata verso i prodotti a Denominazione d'Origine Protetta (Dop)
e ad Indicazione Geografica Protetta (Igp). Sono questi alcuni dei
principali argomenti esaminati dal Consiglio Direttivo di Agriturist
Calabria, l'Associazione agrituristica di Confagricoltura. Nel corso
dei lavori - è scritto in una nota - i dirigenti di Agriturist
hanno innanzitutto ribadito l'importanza che l'agriturismo svolge
nelle valorizzazione e promozione delle produzioni agroalimentari,
contribuendo ad avvicinare i consumatori al mondo agricolo. A tale
proposito, Agriturist ha previsto giornate dedicate ai prodotti Dop
e Igp, che si svolgeranno, a partire dalla fine di ottobre, presso
alcune aziende agrituristiche associate. Il Presidente regionale di
Agriturist, Francesco Fratto, ha evidenziato che il forte legame tra
produzioni tipiche e agriturismo costituisce un binomio vincente per
incrementare l'offerta turistica del territorio. "Non c'é
alcun dubbio - ha detto Fratto - che l'agriturismo sia la vetrina
ideale per valorizzare le produzioni tipiche, in particolare in quei
territori rurali che, seppur vocati al turismo, trovano difficoltà
ad inserirsi nei circuiti dei mercati, o dove le tipicità agroalimentari
non hanno la forza necessaria per incontrare la domanda finale".
Occorre pertanto, a parere di Agriturist Calabria, continuare a diffondere
meglio la conoscenza dei marchi comunitari per i prodotti tipici.
"La Calabria - ha concluso Fratto - con i suoi 10 prodotti certificati,
è una delle regioni del Sud Italia più sensibili alla
tutela delle specificità agroalimentari" Puglia e Calabria mantengono i due terzi del mercato dell’olio di oliva 13/10 La campagna olearia 2006/2007, si presenta con una qualità
superiore alla media ed una quantità in leggera flessione rispetto
allo scorso anno, in quanto all'annata di scarica ha sopperito l'entrata
in produzione degli olivi impiantati negli anni Novanta. Lo afferma
Cia-Confederazione italiana agricoltori diffondendo le prime previsioni
sulla produzione olivicola appena iniziata. Quasi 6 mila frantoi,
tra aziendali, cooperativi e industriali in questi giorni stanno avviando
gli impianti e le prime bottiglie di olio novello - afferma la Cia
- inizieranno ad essere disponibili per i consumatori alla fine di
ottobre, mentre le olive da tavola verdi sono già in buona
misura nei magazzini e man mano saranno lavorate quelle nere. La campagna
olivicolo-olearia 2006-2007 - rileva ancora la Cia - terrà
impegnati strutture e operatori fino all'inizio della prossima primavera
e richiederà l'impegno di tutti i produttori per una annata
caratterizzata da un andamento climatico favorevole all'olivo, con
fitopatologie pressoché assenti e tempi di invasatura nella
norma. Tra olio d'oliva e olive da tavola - evidenzia la Cia - saranno
prodotti quasi 7 milioni di quintali, poco meno dello scorso anno
e pari a quasi i due terzi del fabbisogno nazionale di consumo ed
esportazione, che genereranno comunque più di 3 miliardi di
euro di Plv (produzione lorda vendibile), di cui un miliardo sarà
il traguardo delle esportazioni di quest'anno. Circa 6 milioni e 300
mila saranno i quintali di olio e più di 600 mila quelli di
olive da tavola. La Puglia - sostiene la Cia - si conferma come prima
regione produttrice, seguita dalla Calabria, assieme alla quale copre
circa i due terzi dell'intera produzione nazionale, e poi, a notevole
distanza vengono le altre regioni italiane. Prima fra tutte la Sicilia,
che, terza nella produzione di olio mantiene il primato nazionale
in quella delle olive da tavola dove è particolarmente pregiata
la Nocellara del Belice nel trapanese. Seppure con numeri quantitativamente
limitati, continua l'interesse all'impianto di olivi nel Nord-Est
ed anche sulle colline del Piemonte. La Cia sostiene che a livello
provinciale Bari conta il 10 per cento dell'intera superficie olivicola
italiana e produce più del 15 per cento di tutto l'olio di
pressione; Lecce e Reggio Calabria, con quote di produzione superiori
al 10 per cento ciascuna, presentano una forte incidenza di olio lampante,
componente essenziale per la preparazione del prodotto etichettato
come 'olio d'olivà, pur se in termini di superficie incidono
sugli oliveti nazionali, rispettivamente, per quasi l'8 e poco più
del 4%. Crotone ha la superficie olivata coltivata con il metodo biologico
più ampia pari ad un quarto della superficie provinciale. "L'andamento
climatico dei prossimi mesi potrà ancora incidere sul risultato
finale sia in termini quantitativi che qualitativi - conclude la Cia
- ma non c'é dubbio che la qualità degli oli di questa
annata sarà fra l'ottimo e l'eccellente ed aumenterà
ancora l'offerta di extravergine, di quello biologico e con marchio
Dop e Igp, per i quali l'Italia detiene l'assoluto primato, a scapito
della quantità di olio lampante, anche quest'anno in netta
flessione". In Calabria una grossa produzione di cedri 12/10 "Oggi in Calabria si producono oltre 7.000 quintali di
cedro, un dato importante e positivo che rilancia il nostro settore".
Ad affermarlo è Franco Galliano, presidente dell'Accademia
Internazionale del Cedro, associazione Onlus fondata nel 1999 con
lo scopo di promuovere a livello culturale e scientifico il cedro.
La coltivazione del cedro ha subito un periodo di progressivo calo
e di crisi fino agli anni '90, quando si e' innescata un'inversione
di tendenza imputabile soprattutto alla forte azione di propaganda
culturale svolta dall'Accademia e al costituirsi di un consorzio per
assistere a livello tecnico i contadini. E c'é una parte della
produzione del cedro che non ha mai subito crisi: l'esportazione,
ad opera di rabbini ed ebrei ortodossi, del frutto. Si tratta di una
tradizione antichissima. Il cedro, pianta conosciuta fin dal tempo
degli egiziani, si è sparsa nel mondo legandosi strettamente
alle tradizioni e alle emigrazioni ebraiche. Dio disse a Mosé:
"Prendete i frutti dell'albero più bello, dei rami di
palma e dell'albero più frondoso, dei salici del torrente e
vi rallegrerete dinnanzi al Signore". I frutti dell'albero più
bello sono i cedri, fondamentali per il Sukkot, la festa dei Tabernacoli
che si sta celebrando proprio in questi giorni. Senza di questi la
festa non si poteva fare, perciò gli ebrei se ne portarono
dietro i segreti della coltivazione ovunque andassero. In Italia il
cedro ha fatto la sua apparizione due o trecento anni prima di Cristo.
Nel sedicesimo secolo la cedricoltura calabrese aveva un grande sviluppo
per la presenza di folte colonie ebraiche in Calabria, calcolabili
attorno a 50.000 persone, quasi il 10% della popolazione. Di secolo
in secolo questo legame non è venuto meno e ancora oggi, ogni
estate, si presentano gruppi di ebrei ortodossi da tutto il mondo,
Stati Uniti e Europa centro-orientale in particolare. I cedri della
'Riviera dei Cedri', zona costiera dell'Alto Tirreno Calabrese, sono
di una qualità particolare, il liscio diamante, estremamente
gradita alle comunità ebraiche che necessitano di frutti che
non abbiano subito innesti e che abbiano una buccia, un colore e una
forma particolari. I più belli vengono esportati, con un buon
mercato negli Stati Uniti e Israele. "La coltivazione del cedro
è fondamentale per la nostra economia" afferma Francesco
Fazio, sindaco di Santa Maria del Cedro (Cosenza) "anche a livello
di promozione turistica. Siamo infatti l'unica comunità che
offre questa particolare qualità di prodotto e il ritorno d'immagine
è molto ampio perché racchiude in sé tradizioni
storiche, culturali e religiose. Il nostro cedro permette di valorizzare
tutti questi elementi". Politi (CIA) a Corigliano “Importante il distretto di Qualità di Sibari” 11/10 Oltre cinquecento produttori hanno partecipato a Corigliano
Calabro all' incontro sul tema "Ortofrutta e agrumicoltura del
Distretto agroalimentare della Sibaritide, negli scenari del mercato
nazionale ed internazionale" promosso dalla Confederazione italiana
agricoltori. All' iniziativa presieduta da Italo Garrafa, presidente
provinciale della Cia di Cosenza e aperta dalla relazione del vicepresidente
Francesco Mazzei, - riferisce un comunicato - ha partecipato il presidente
nazionale dell' organizzazione Giuseppe Politi. "L' istituzione
del Distretto agroalimentare di Qualità di Sibari - ha detto
Politi - dimostra che in questa zona del nord-Calabria l' agricoltura
è una cosa importante". Il presidente della Cia - riporta
il comunicato - non ha lesinato critiche alla Regione "il cui
presidente - è scritto nel comunicato - in un anno e mezzo
non ha sentito il bisogno di misurarsi con le organizzazioni agricole".
"Negli ultimi anni - ha sottolineato Garrafa - il settore ha
prodotto un milione 620 mila quintali di pesche e tre, quattro milioni
di quintali di agrumi. L' ortofrutta va a braccetto con la produzione
del latte, di salumi, di vino e con la zootecnia. "Le importazioni
crescenti - ha sottolineato Mazzei - costringono il Distretto ad essere
maggiormente competitivo. Anche per affrontare la crisi di mercato,
l' impatto negativo sui redditi degli agricoltori che da congiunturali
rischiano di diventare strutturali. Urge - ha concluso Mazzei - una
moderna organizzazione di filiera". "L' esame della realtà
geografica e produttiva - ha detto Giuseppe Mangone, presidente regionale
della Cia - deve far scaturire una maggiore presenza sui mercati nazionali
e internazionali. Studiamo ed invertiamo la tendenza, ma come essere
maggiormente competitivi? Il singolo imprenditore diventi artefice
del processo di sviluppo" Confagri “Preoccupazione per i contributi pregressi” 10/10 "Non è ancora chiaro quale sarà la proposta
per la definitiva risoluzione del problema dei contributi agricoli
pregressi. A giudicare da quanto affermato dal Ministro De Castro,
il Governo avrà solo un ruolo di mediazione tra agricoltori
e banche. Conoscendo la scarsa sensibilità degli Istituti di
credito nei confronti del mondo agricolo c'é da essere molto
preoccupati". E' quanto ha detto il neo direttore regionale di
Confagricoltura, Giovanni Iannuzzi, dopo l'intervista del ministro
per le Politiche agricole e forestali, Paolo De Castro, pubblicata
sull'inserto "Sud" de "Il Sole 24 Ore",. Per De
Castro "siamo vicini ad una soluzione totale e definitiva e posso
garantire che non ci saranno né condoni, né sconti.
L'obiettivo è l'acquisizione da parte del sistema bancario
delle società di cartolarizzazione e il ruolo del Governo sarà
solo quello di fare in modo che i debiti delle imprese vengano dilazionati".
"Confagricoltura - ha concluso Giovanni Iannuzzi - è da
sempre attenta a questa problematica, che soprattutto nelle regioni
meridionali si manifesta in tutta la sua complessità. Ci auguriamo
che venga fuori una proposta concreta e condivisa per tentare di invertire
una situazione che comincia ad assumere contorni rischiosi per le
imprese agroalimentari della Calabria" Primo corso di abilitazione per tecnici lla taratura di macchine irroratrici 09/10 L’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e per i Servizi in
Agricoltura della Regione Calabria da anni è impegnata in programmi
e attività, finalizzate alla riduzione dell’impatto sull’ambiente
dei processi produttivi agricoli, in modo particolare degli agrofarmaci.
Successo della “Seconda Giornata Dimostrativa di Raccolta Meccanica delle Nocciole” 04/10 Si è svolta a Lumbato, nel comune di Torre di Ruggiero
(CZ), la seconda Giornata Dimostrativa di Raccolta Meccanica delle
Nocciole, organizzata in collaborazione dall’ISMA (Istituto
Sperimentale per la Meccanizzazione Agricola di Roma), dall’ISF
(Istituto Sperimentale per la Frutticoltura di Caserta) e dall’ARSSA
Centro di Divulgazione Agricola di Serra San Bruno. Concluso il Rural Med di Cittanova, seminario su olivicoltura e innovazione 03/10 Si è svolto a Cittanova (RC) un importante seminario
dal titolo “Innovazione tecnologica in olivicoltura, tra esigenze
di qualità e di tutela ambientale”, su iniziativa della
Regione Calabria, del DiSTAfA dell’Università Mediterranea
di Reggio Calabria e dell’ARSSA. Nel corso del Seminario, coordinato
dal prof. Gennaro Giametta (DiSTAfA), esperti internazionali del settore
olivicolo, hanno relazionato sulla presentazione di soluzioni innovative,
da applicare nelle diverse fasi del processo produttivo, con la finalità
di offrire spunti di riflessione sul miglioramento del livello qualitativo
ed economico dell’olio, nel pieno rispetto dell’ambiente.
L’evento è stato seguito da autorità istituzionali,
rappresentanti delle Organizzzioni Agricole ed Olivicole, da tecnici
del settore che hanno contribuito, con i loro interventi, ad approfondire
l’argomento centrale dell’iniziativa, giudicato di rilevanza
strategica per l’economia dell’area mediterranea. Giovanni Iannuzzi nuovo direttore di Confagri Calabria 02/10 Giovanni Iannuzzi è il nuovo direttore generale di Confagricoltura
Calabria. Lo ha nominato il presidente nazionale dell'associazione,
Federico Vecchione. "Iannuzzi - è scritto in una nota
- è entrato in Confagricoltura nella sede di Cosenza 1985 con
la mansione di impiegato ed ha scalato i vertici dell'associazione.
Nel 1995 è stato nominato responsabile del patronato provinciale
e dal 1997 era direttore di Confagricoltura Cosenza". "Si
tratta - ha sostenuto il presidente provinciale di Confagricoltura,
Renzo Caligiuri - di una nomina di cui siamo fieri e che testimonia
un riconoscimento chiaro e netto alla categoria cosentina ed ai risultati
raggiunti in termini di innovazione nell'agricoltura e di organizzazione
aziendale. Posso aggiungere che rimane un po' di rammarico per la
sottrazione di un dirigente così valido in chiave territoriale,
ma emerge la consapevolezza che Iannuzzi saprà essere ancora
più prezioso nella postazione assunta per il forte rilancio
dell'agricoltura calabrese". Caligiuri, infine, ha sottolineato
come "la lettura della carriera di Iannuzzi sia la vivida rappresentazione
di quei criteri di meritocrazia che Confagricoltura attua al suo interno
e richiede all'esterno come strumento di crescita generale e qualitativa
del sistema". Martedì convegno sui sentieri dell’uva a Villa 01/10 E' considerato un evento nell'evento la tavola rotonda "Dai
sentieri dell'uva alle radici dell'Europa" che martedì
mattina vedrà impegnati studiosi, ricercatori, enologi, sommelier,
produttori di vini, politici e giornalisti. L'iniziativa si svolgerà,
infatti, nel pieno dei lavori del 40mo Congresso Nazionale dell'Associazione
italiana sommelier-Ais che è in corso per la prima volta in
Calabria. Nel corso dell'incontro sarà affrontato uno dei temi
più affascinanti: l'eccezionale patrimonio varietale di vitigni
autoctoni calabresi, in gran parte ancora da scoprire. Ne discuteranno,
di fronte a una platea qualificatissima, il professor Attilio Scienza,
professore ordinario di Viticoltura all'Università di Milano
(considerato a livello internazionale un autentico "guru"
della ricerca genetica sulla vite), gli enologi Franco Bernabei (Cantine
Ippolito), Vincenzo Bàmbina (Cantine Statti), Antonio Zaffina
(Cantine Lento), l' imprenditore Nicodemo Librandi che, tra l'altro,
illustrerà gli straordinari risultati della sperimentazione
da anni avviata nella sua azienda di Cirò Marina, e l'assessore
all'agricoltura della Regione Calabria, Mario Pirillo. La tavola rotonda,
aperta al pubblico, sarà condotta dal giornalista Gianfranco
Manfredi e verrà introdotta dal presidente dell'Ais-Calabria,
Gennaro Convertini. "Alla valorizzazione di queste uve dimenticate
per secoli è legato il futuro del 'vigneto Calabria' ¿
ha detto Convertini - e lo stesso impegno dei sommelier". La
riscoperta di preziosi vitigni "perduti" presenti in Calabria
come in pochissime altre zone del mondo viene, infatti, coniugata
felicemente con le tecniche più moderne e con una nuova mentalità
imprenditoriale. Tutto questo ¿ sarà l'argomento più
dibattuto martedì - può essere garanzia di un autentico
rinascimento vinicolo per la riconquista di nuovi mercati e nuovi
consumatori. Altro appuntamento significativo, lunedì pomeriggio
alle 18.00, sempre nel complesso alberghiero di Altafiumara: i vertici
dell'Ais incontreranno una delegazione dell'Associazione interparlamentare
"Luigi Veronelli", fondata nella scorsa legislatura da senatori
e deputati di varia estrazione politica uniti, aldilà delle
appartenenze, dall'impegno per la tutela e la valorizzazione del vino
italiano. Guidata dalla senatrice di Forza Italia, Laura Bianconi
e dal senatore dell'Ulivo, Nuccio Iovene, la delegazione confermerà
l'intensa collaborazione con l'Ais e la messa in cantiere di importanti
iniziative in comune. Domani sera, dalle 19.00, il Congresso avrà
il momento di massima apertura al grande pubblico degli appassionati
del vino nel borgo marinaro di Scilla. Chianalea, fino a notte, ospiterà
stand e banchi di degustazione che vedranno protagonista assoluto
il vino calabrese: bianchi, rossi e rosati che sempre più stanno
guadagnando credibilità e considerazione anche fuori dai confini
nazionali. Sarà, nei vicoli dell'antico borgo di pescatori,
un'autentica kermesse aperta a tutti. Ci saranno, infatti, con le
loro bottiglie più prestigiose, e con le loro storie di imprenditori,
uomini e donne del mondo del vino delle dodici zone "doc"
e delle altrettante "Igt" calabresi e i sommelier di tutte
e cinque le province. Saliranno, per così dire, in passerella,
per proclamare che il vino calabrese è cresciuto, e molto.
Per confermarlo, tutti quanti vorranno e potranno arrivare a Chianalea
di Scilla lunedì sera, avranno a disposizione un calice da
degustazione e un piccolo "marsupio" da appendere al collo
per tuffarsi nel gioco del raffronto e dei paragoni tra i vini. Sarà
un lunedì sera tutto da degustare, insomma, con un'ampia degustazione
e tanti banchi d'assaggio liberi, ma anche con gruppi musicali folk
e ragazzi e ragazze in costume tipico. Progetto dell’ARSSA per promuovere la patata silana da seme di alta qualità 26/09 Si è svolta nel Centro sperimentale dimostrativo dell'Arssa
di Molarotta di Camigliatello silano una giornata di studio, concernente
il "Piano sementiero-Patata da seme alta qualità".
"Il progetto - è detto in un comunicato - rientra in un
Progetto finanziato dalla Regione e vede la partecipazione dell'Arssa
in qualità di soggetto pubblico, designato al coordinamento
ed alla gestione delle attività di moltiplicazione del tubero
seme. Attività svolta in collaborazione con il Dipartimento
di Scienze agronomiche e gestione del territorio agroforestale dell'Università
di Firenze, quale consulente di supporto tecnico per la produzione
del materiale di moltiplicazione; del Cisa Mario Neri" di Imola
come costitutore di nuove varietà e del Dipartimento di Biotecnologie
e Monitoraggio agro-alimentare ed ambientale dell'Università
di Reggio Calabria, impegnato in prove dimostrative di tecnica colturale".
La giornata si è articolata con una visita ai campi di moltiplicazione
delle varietà oggetto dell'attività, al laboratorio
di coltura in vitro e controllo sanitario, ad un successivo incontro,
durante il quale sono stati illustrati i risultati ottenuti. "Tali
elementi - si afferma ancora nella nota - rappresentano un concreto
trasferimento dei risultati della ricerca al mondo delle imprese agricole".
Il Presidente dell'Arssa, Valerio Donato, nel suo intervento, ha sottolineato
"l'attualità e l'importanza del Progetto interregionale,
proposto da esperti e funzionari delle Regioni Sicilia, Puglia e Calabria,
facendo propria detta iniziativa, che si pone quale elemento cruciale
per conferire risposte alle concrete esigenze degli operatori del
settore pataticolo calabrese. Questa nuova iniziativa - ha aggiunto
Donato - è strettamente collegata al Progetto di moltiplicazione
del tubero-seme ed ha l'obiettivo di ampliare il periodo di disponibilità
di tubero fresco da consumo, sul mercato nazionale ed estero, valorizzando
produzioni tipiche del Mediterraneo. L'ambizione di questo Progetto
è anche quella di raggiungere una futura condivisione della
strategia di produzione e commercializzazione con altri Paesi del
bacino mediterraneo" Agrital: “Azioni territoriali per rilanciare il settore dell’olio” 26/09 "Superare i problemi strutturali del comparto olivicolo
per evitare lo smantellamento e l' abbandono degli uliveti sulla scia
della rassegnazione o dell' adattamento e intervenendo con nuove politiche
di settore e azioni territoriali". E' quanto emerso a conclusione
di un convegno promosso dall' Arpol - Op (Associazione regionale produttori
olivicoli organizzazione di produttori) e svoltosi oggi a Caraffa.
All' iniziativa hanno partecipato, tra gli altri, l' assessore regionale
all' Agricoltura, Mario Pirillo (al quale il coordinamento degli Assessori
regionali all' agricoltura ha affidato la filiera olio); il presidente
dell' Associazione italiana coltivatori (Aic), Giuseppino Santoianni,
il presidente nazionale dell' Agci Maurizio Zaffi e il presidente
dell' Arpol Domenico Commisso. Il presidente di Agci-Agrital, Giampaolo
Bonofiglio, nel corso del suo intervento, ha chiesto misure per la
formazione, il prepensionamento, l' insediamento dei giovani olivicoltori
e drastica ricomposizione fondiaria, ammodernamento delle tecnologie
e creazione di idonei centri di stoccaggio del prodotto e accorciamento
della filiera. "E' oggi necessario - ha sottolineato Bonofiglio
- dare una più decisa spinta verso l' aggregazione dei produttori
innalzando il limite minimo necessario per il riconoscimento di una
organizzazione di produttori da 5 a 300, assicurando così maggiore
trasparenza ai meccanismi di garanzia sull' origine italiana delle
olive molite e rimuovere le contraddizioni tra normativa comunitaria
e italiana sulla etichettatura in direzione di quella nazionale. In
questo quadro - ha concluso Bonofiglio - occorre affermare e formalizzare
a Bruxelles la naturale corrispondenza tra organizzazioni di produttori
e cooperative, che rimangono di fatto senza un ruolo riconosciuto
nei piani operativi per il miglioramento della qualità finanziati
dall' Unione europea con il regolamento 2080/2205" Un insetto mette a rischio l’ecosistema locale calabrese 25/09 Il Centro di divulgazione agricola Arssa sta seguendo con attenzione
l'insetto Metcalfa pruinosa perché, con una sua progressiva
espansione nel territorio calabrese, ha determinato un graduale squilibrio
degli ecosistemi locali, soprattutto in alcuni comprensori agricoli
a fortissima vocazione olivicola, agrumicola ed ortofrutticola come
la Piana di Gioia Tauro e Lamezia Terme. "Recentemente - è
scritto in una nota del Centro di divulgazione agricola Arssa - sono
stati segnalati da parte di alcuni divulgatori, alcuni focolai di
infezioni di Metcalfa pruinosa su piante di olivo ed agrumi: ciò
a conferma della sua capacità di espansione su nuovi areali
di diffusione. E facendo riferimento a questo argomento, si è
svolto un convegno a Gioia Tauro, organizzato dall'Arssa (Agenzia
regionale per lo sviluppo e i servizi in agricoltura) e dall'Agrocaal
(Associazione agronomi calabresi), nel corso del quale sono stati
illustrati i risultati ottenuti nell'anno 2005, attraverso l'introduzione
in alcuni siti del territorio della piana di Gioia Tauro, dell'entomoparassita
(Neodryinus typhlocybae), predatore della Metcalfa pruinosa. Al convegno
erano presenti: l'assessore all'Agricoltura della Regione Calabria,
Mario Pirillo, che ha manifestato, con gradito impegno, la volontà
di finanziare i lanci inoculativi col Neodryinus typhlocybae in quei
territori colpiti dall'insetto; il consigliere regionale, Egidio Chiarella,
che ha evidenziato la necessità di prevedere anche per il prossimo
anno interventi mirati per il risanamento della produttività
agricola; il dirigente del settore fitosanitario della Regione Calabria,
Pietro Andricciola; il presidente dell'Arssa, Valerio Donato; alcuni
sindaci della Piana di Gioia Tauro; agronomi e forestali della Provincia
di Reggio Calabria. Si è trattato di un segno tangibile di
sensibilità verso il grave problema fitosanitario". "L'impegno
manifestato per la circostanza - prosegue la nota - si è concretizzato
in un programma di lungo periodo che ha avuto inizio già nel
mese di giugno con l'introduzione del parassitoide a mezzo di lanci
inoculativi, in alcune aree risultate idonee sia per la massiccia
presenza di Metcalfa pruinosa, che per le condizioni ambientali favorevoli.
Nel corso della manifestazione, il presidente Donato ha spiegato che
verranno eseguiti dei rilievi periodici da parte di alcuni esperti
divulgatori dell'Arssa, che renderanno possibile la valutazione del
grado di parassitizzazione e, di conseguenza, verificheranno anche
l'efficacia dell'introduzione del parassitoide. Si tratta di una attività
che è anche utile per fornire elementi di valutazione sui tempi
necessari per avere una ricaduta pratico-economica sul territorio,
scaturente dalla lotta programmata al temibile insetto". "Tutto
ciò - conclude la nota - è stato possibile, oltre che
dal concreto sostegno assicurato dall'Assessorato regionale all'Agricoltura,
anche dall'impegno del dirigente del Cesa-Arssa, Francesco Scolaro,
e dall'azione dei divulgatori dell'agenzia: il coordinatore del progetto,
Rosario De Leo, e Lidia Viterale impegnata nella ricerca di un modello
di lotta eco-compatibile, al fine di cercare di abbassare l'utilizzo
della percentuale dei prodotti fitosanitari tanto dannosi alla salute
dell'uomo e dell'ambiente". "E' auspicabile - ha detto Donato
- che questo primo intervento abbia un seguito nei prossimi anni,
con l'obiettivo di controllare definitivamente il dannosissimo insetto". La consegna dei decreti di finanziamento per i PIF “Le Vie dell’Olio” 25/09 Saranno consegnati martedì 26 a Rende i decreti di finanziamento
relativi al Progetto Integrato di Filiera (Pif) denominato "Le
Vie dell' Olio". Lo riferisce un comunicato dell' Assessorato
regionale all' Agricoltura. Al Consorzio che ha attivato il Pif hanno
aderito 115 aziende (tra imprese agricole, di trasformazione e di
commercializzazione) concentrate prevalentemente nella provincia di
Cosenza sui territori più vocati alla produzione di olio di
oliva. La spesa attivata ammonta a 19 milioni di euro, con un contributo
pubblico, sostenuto con Fondi del Por Calabria 2000-2006, di circa
10 milioni di euro. "Il finanziamento del Pif - ha affermato
l' assessore regionale Mario Pirillo - rappresenta un passo importante
verso l' aggregazione di quella massa critica delle produzioni di
qualità che è necessaria per favorire l' ingresso dei
prodotti calabresi sui mercati nazionali ed internazionali, così
facendo riusciremo a potenziare il primo settore e faremo crescere
anche nuove opportunità di impiego". Per il presidente
del Consorzio Le Vie dell'Olio, Maurizio Nicolai, "l' approvazione
del progetto è un importante successo per i soggetti istituzionali
e le strutture regionali che hanno seguito il programma. Così
come per le imprese consorziate che hanno creduto nel progetto fin
dall' inizio, nonostante le non poche difficoltà che si sono
dovute superare". "L' attivazione di queste risorse - è
detto nel comunicato dell' assessorato - rappresenta l' inizio di
un più vasto e complesso programma di sviluppo e modernizzazione
delle filiere agro-alimentari calabresi. La nuova programmazione regionale
dei Fondi Strutturali 2007-2013, in fase di pianificazione da parte
del Dipartimento Agricoltura, farà certamente tesoro dei risultati
acquisiti, con l' obiettivo di implementare prioritariamente la capacità
di spesa" A Bianco la seconda festa del passito greco 25/09 Si svolgerà domani la seconda festa del vino passito-greco
di Bianco, promossa dalla Confagricoltura Calabria. "La filiera
del vino di questa area - ha sostenuto il presidente della Confagricoltura,
Francesco Macrì - è interessata da più tempo
da un trend positivo, frutto dell'impegno, della passione e della
vitalità imprenditoriale dei produttori vitivinicoli della
Locride, che hanno investito sulle strutture, puntando decisamente
sulla qualità delle produzioni. Questo dato, è acclarato
dal crescente consenso dei consumatori e ne sono testimonianza i numerosi
riconoscimenti ottenuti nelle più prestigiose manifestazioni
nazionali ed internazionali". Sempre secondo Macrì, l'importanza
del progetto portato avanti dall'ente consortile Enopolis, è
"indirizzato alla realizzazione di uno sviluppo integrato della
filiera vitivinicola della provincia di Reggio Calabria, attraverso
un piano organico di interventi". In programma è previsto
un convegno a cui prenderanno parte il presidente dell'Amministrazione
provinciale di Reggio Calabria, Giuseppe Morabito; il componente della
Commissione agricoltura del Parlamento europeo, Armando Veneto; l'assessore
regionale Demetrio Naccari Carlizzi; il sindaco di Casignana, Pietro
Crinò; il presidente della Camera di commercio di Reggio Calabria,
Lucio Dattola; il dirigente della Regione Calabria Giovanni Sidari;
il docente dell'università Mediterranea di Reggio Calabria,
Rocco Zappia; l'imprenditore agricolo Umberto Ceratti; il presidente
dell'associazione dei giovani agricoltori della Confindustria di Reggio
Calabria (Anga), Ilaria Campisi. Dopo le conclusioni di Macrì,
ci sarà una degustazione di vini Greco di Bianco, accompagnata
da prelibati assaggi di alcuni prodotti tipici del comprensorio della
Locride. "La festa, ripresa dalle telecamere della Rai - è
scritto in una nota - sarà soprattutto l'occasione per confrontarsi
e discutere sull'importanza di questa particolare varietà di
vino che, specialmente negli ultimi anni, sta conoscendo un incremento
di consumi, contribuendo ad intercettare nuove fasce di mercato" Accordo delle Regioni del sud per lo sviluppo delle aree rurali 23/09 L' assessore all' Agricoltura della Basilicata, Gaetano Fierro,
ha firmato a Napoli un protocollo d' intesa con Abruzzo, Calabria,
Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, che mira ad attuare
politiche unitarie per lo sviluppo delle aree rurali e dell' agro-alimentare.
Lo ha reso noto, con un comunicato, l' ufficio stampa della Giunta
regionale lucana. Per Fierro "il miglioramento della performance
commerciale del sistema agro-alimentare pone problemi comuni alle
Regioni del Sud, quali il grado di coordinamento di filiere, la concentrazione
della produzione e il rafforzamento di fattori di vantaggio competitivo
non convenzionali". "Per questa ragione - ha sottolineato
Fierro - l' individuazione di appropriate strategie di marketing delle
imprese e dei territori, come quella istituzionalizzata a Napoli,
possono essere essenziali per creare un modello per gestire al meglio
le risorse e per individuare le iniziative sia politiche che tecniche,
volte ad affrontare i problemi della competitività oltre il
confine tra le singole regioni" Raccolta di firme di Coldiretti per una legge regionale sul prodotto tipico 23/09 A Sant'Eufemia di Lamezia Terme nell'ambito della rassegna
"Degusta-Tipico", in svolgimento da oggi, la Coldiretti
sarà presente con oltre venti imprese delle province di Catanzaro-Crotone
e Vibo Valentia che offriranno il meglio dei prodotti agroalimentare.
E' prevista la degustazione e la vendita delle eccellenze agroalimentare
dei tre territori. Nell'ambito della manifestazione ci sarà
uno stand che offrirà materiale informativo sul sistema agrituristico
della Calabria. Un particolare spazio di animazione farà capo
al Movimento Giovani Impresa dell'organizzazione. In particolare,
saranno raccolte le firme per una proposta di Legge regionale per
orientare e sostenere il consumo dei prodotti agricoli regionali.
Il Presidente ed il Direttore della Coldiretti ritengono che il bilancio
delle manifestazioni di questo tipo è "sempre molto positivo
perché esse sono ottime occasioni per presentarci al pubblico,
sempre più attento a quella sicurezza alimentare che noi, da
sempre, siamo in prima linea nel sostenere". "Il nostro
impegno - hanno aggiunto - per l'obbligo dell'indicazione di origine
e la tracciabilità dei prodotti alimentari, oltre al nostro
deciso e fermo No agli Ogm sono condivisi da una sempre maggiore parte
dei cittadini calabresi, italiani ed europei". Nasce il patto tra le regioni del Sud per lo sviluppo rurale 21/09 "Un esempio concreto di cooperazione rafforzata che le
Regioni meridionali vogliono realizzare nel settore agroalimentare,
grazie all'impegno dell'assessore campano all'agricoltura, Andrea
Cozzolino che ha voluto mettere assieme le Regioni del Mezzogiorno
con l'obiettivo di uno sviluppo comune dell'area". Lo ha detto
il ministro alle Politiche agricole, alimentari e forestali, Paolo
De Castro, nel corso della conferenza stampa di presentazione del
patto per lo sviluppo agricolo nel Mezzogiorno. Le Regioni del Sud
si uniscono per lo sviluppo dell'agricoltura meridionale e la cooperazione
nel Mediterraneo, con un impegno di cooperazione mediterranea, attraverso
il quale le istituzioni si impegnano a collaborare tra loro e a coordinare
le loro azioni. Erano presenti all'incontro, oltre al ministro De
Castro, gli assessori regionali all'agricoltura, Gaetano Fierro (Basilicata),
Mario Pirillo (Calabria), Andrea Cozzolino (Campania), Enzo Russo
(Puglia), Francesco Foddis (Sardegna), Giovanni La Via (Sicilia) e
un delegato dell'assessore Mario Verticelli (Abruzzo). Il documento
individua i temi che per primi saranno affrontati nelle prossime settimane:
infrastrutture e filiere, con l'individuazione di interventi comuni;
programmazione comunitaria, con il coordinamento delle iniziative
connesse all'attività di programmazione, implementazione e
monitoraggio nell'ambito della programmazione comunitaria 2007-2013;
organizzazioni comuni di mercato (OCM), per la definizione di posizioni
comuni in tema di riforme delle OCM; area Euromed, per la definizione
di iniziative comuni nell'ambito della realizzazione della zona di
libero scambio nel Mediterraneo nel 2010. Il protocollo firmato oggi
ha valore vincolante per tre anni, il comitato degli assessori si
riunirà una volta al mese. "La globalizzazione vuole politiche
competitive sui mercati - ha aggiunto De Castro - occorrono strumenti
adeguati, non più politiche assistenziali. Le nostre imprese
hanno bisogno di maggior capacità organizzativa, la grande
distribuzione è un interlocutore fondamentale. Dobbiamo evitare
sovrapposizioni e sprechi, le risorse sono poche e devono essere occasione
di sviluppo e non semplice assistenza". Due obiettivi principali
sul piano europeo e quello nazionale: secondo De Castro, "occorre
un piano di coordinamento sia a livello europeo, sia nei confronti
delle politiche nazionali a partire dalla finanziaria. Abbiamo due
riforme importantissime a Bruxelles, ho necessità di ragionare
con i nostri assessori perché vitivinicoltura e ortofrutta
rappresentano riforme europee di importanza strategica. Se andiamo
uniti i risultati ci saranno". E i mercati asiatici? Secondo
il ministro delle politiche agricole, "l'agroalimentare deve
guardare ai mercati asiatici, dove i consumi crescono del 7-8% all'anno,
i nostri prodotti sono straordinari e vinciamo la concorrenza su questo
campo, ma dobbiamo tutelare l'originalità dei nostri prodotti.
Nella riforma delle organizzazioni comuni di mercato la Ue deve mettere
in campo strumenti adeguati. La finanziaria avrà atti concreti
sul settore agroalimentare", ha concluso Paolo De Castro. Ideatore
del patto per lo sviluppo, l'assessore campano Andrea Cozzolino, che
ha spiegato: "Occorre una strategia comune per l'utilizzo delle
risorse Ue, anche con politiche di sviluppo delle infrastrutture per
agevolare la vendita dei prodotti tipici. La politica nazionale guarda
al Mezzogiorno d'Italia, è l'inizio di una nuova stagione politica
ed economica per il settore dell'agroalimentare". Secondo Cozzolino
"con l'incontro di oggi ci diamo una strategia, un tavolo di
confronto, una piattaforma. Adesso dobbiamo passare dalle parole ai
fatti, che sono rappresentati dalle sfide dei prossimi mesi nella
programmazione dei fondi comunitari, che dovranno guardare all'insieme
delle Regioni meridionali e non alle singole realtà. Vorremmo
confrontarci con l'Unione Europea sui temi delle produzioni tipiche,
ortofrutticola e vitivinicola. Vogliamo darci delle grandi infrastrutture
perché le nostre merci possano competere di più sui
mercati internazionali. Ne abbiamo già cominciato a discutere,
per creare una rete commerciale meridionale perché la nostra
tipicità possa davvero competere sui mercati internazionali.
Ci rivedremo da qui ai prossimi quindici giorni per precisare alcuni
obiettivi e per verificare l'impegno che il ministro ha preso con
noi sulla previdenza, che riguarda in modo particolare le Regioni
del Sud, a cominciare dalla legge finanziaria", ha concluso Cozzolino.
Per l'assessore pugliese Enzo Russo "si è costituito un
impegno politico in un'ottica di cooperazione con i Paesi dell'Areamed.
Non è un cartello del Sud, ma un segnale positivo. La riforma
Ue ci permetterà di stipulare alleanze con i Paesi dell'area
Med", ha concluso l'assessore Russo. Buona qualità dei vini nella vendemmia del 2006 18/09 Nel 2006 ci sarà un po' meno vino in quantità
ma di buon potenziale qualitativo. E' quanto emerge da un sondaggio
di Winenews che ha raccolto i pareri dei maggiori produttori italiani,
tracciando una mappa regione per regione. Si parte dal Trentino Alto
Adige, dove si sta affrontando una bella vendemmia secondo Fausto
Peratoner, direttore della Cantina La Vis, "abbiamo cominciato
con le uve per le basi spumante, ottime - ha dichiarato Peratoner
- e stiamo vendemmiando le uve bianche per i vini fermi, i grandi
sbalzi termici hanno favorito una maturazione graduale, che in termini
di grado alcolico è superiore a quella del 2005". Anche
in Veneto le previsioni sono ottimistiche, per Orazio Franchi, enologo
di Paladin-Bosco del Merlo, le uve venete sono stupende, con grandi
gradazioni alcoliche. In particolare, nell'area veneta buoni risultati
si registrano anche per Franco Giacosa, enologo di Zonin, che assicura
una buona annata per il recioto, "davvero straordinario".
Per Gianluca Bisol, direttore generale di Bisol, la vendemmia vera
e propria comincerà tra poco, ma le grandi escursioni termiche
hanno già preparato un prosecco di grande ricchezza aromatica.
Prudenza arriva, invece, da Alessandro Alì, direttore marketing
del gruppo Santa Margherita, "fino a quando le uve non sono tutte
in cantina - ha sottolineato Alì - non possiamo dire che sia
una buona vendemmia". In Friuli, per Gianni Venica, titolare
dell'azienda omonima il caldo e soprattutto la luce di settembre potrebbero
dare la rifinitura decisiva ad un'annata che potrebbe essere "speciale",
mentre Elda Felluga dell'azienda Livio Felluga è più
cauta e suggerisce di incrociare le dita. E se in Lombardia, Matteo
Vezzola, enologo di Bellavista non si aspettava una vendemmia così
bella, Michele Chiarlo, titolare dell'omonima azienda piemontese,
il 2006 è un'annata in cui, per ora non si vedono negatività.
Ottimisti anche i toscani Renzo Cotarella, enologo e direttore generale
di Antinori che ricorda solo un leggero ritardo per la vendemmia,
mentre Stefano Campatelli, direttore del Consorzio del Brunello di
Montalcino parla di una "bellissima" vendemmia. Risultati
strepitosi anche per le uve a bacca rossa, secondo Rudy Buracchi,
enologo di Castello Banfi, a patto che le condizioni climatiche restino
buone. Le premesse sono ottime, anche per Lamberto Frescobaldi, "queste
giornate soleggiate e fresche - ha dichiarato il responsabile della
produzione di Frescobaldi - sono perfette, non si può non essere
ottimisti". Nelle Marche, per Michele Bernetti, titolare di Umani
Ronchi, dopo le preoccupazioni per il clima di agosto, "settembre
ha accelerato la maturazione sia del verdicchio che del rosso conero",
valori nella media, secondo Bernetti per quantità ma al di
sopra in quanto a qualità delle uve. In Umbria c'é ottimismo
sia per Marco Caprai che per Chiara Lungarotti, per la quale si profila
una vendemmia straordinaria. Uve sane e ottimi risultati si registrano
poi in Abruzzo e in Campania, stando ai commenti di Gianni Masciarelli,
dell'omonima azienda abruzzese e di Piero Mastroberardino titolare
dell'impresa campana che porta il suo nome. In Puglia, è cominciata
da poco la vendemmia dei bianchi e già c'é ottimismo
secondo le previsioni di Nicola Leone de Castris. In Calabria, poi,
la vendemmia sarà nella norma, mentre in Sicilia si registra
un calo della produzione di circa un 20% in meno ma gli auspici sono
buoni, "abbiamo vendemmiato chardonnay, merlot e fiano - ha spiegato
Alessio Planeta - quest'ultimo davvero bellissimo, potrebbe essere
un'annata da varietà autoctono tipo grecanico e nero d'avola,
sicuramente più mediterranea di quella del 2005". Nessun accordo per l’ogm sulla colza 18/09 Il Consiglio dei ministri dell'agricoltura dell'Ue non è
riuscito a trovare una accordo, oggi a Bruxelles, sulla proposta della
Commissione europea di autorizzare la vendita sul mercato comunitario
di colza transgenica che potrebbe entrare, integrata in diversi prodotti,
nella catena alimentare umana e animale in Europa. L'Italia si è
dichiarata contraria. Sarà ora la Commissione europea, in mancanza
di una decisione del Consiglio Ue, a varare la sua propria proposta
nelle prossime settimane. La richiesta di autorizzazione, (relativa
al Brassica napus per le linee Ms8, Rf3 e Ms8xRf3 tolleranti all'erbicida
glucofosinato ammonio) era stata esaminata il 5 dicembre 2005 dal
Comitato europeo competente nel settore dell'ambiente, dove sono presenti
a livello tecnico i rappresentanti dei 25 stati membri e della Commissione
Ue, senza però raggiungere la necessaria maggioranza per ottenere
il via libera. In questo caso la procedura prevede il passaggio al
Consiglio Ue e, in mancanza di accordo, il ritorno del dossier per
approvazione alla Commissione europea. In materia di Ogm i partner
europei sono profondamente divisi con la conseguenza che è
quasi sempre l'Esecutivo Ue a varare il provvedimento proposto. Ass. Pirillo “Il ruolo della ricerca è fondamentale per le bioenergie” 18/09 "Credo che abbiamo fatto un buon lavoro che sarà
utile per riempire di contenuti il nuovo Por Calabria. L' agricoltore,
naturalmente, sarà al centro di questa iniziativa, ma non bisogna
dimenticare che molto dipende dal ruolo che la ricerca applicata e
le nuove tecnologie riusciranno a produrre per il primo settore".
Lo ha detto l' assessore all' Agricoltura Mario Pirillo in occasione
della riunione del Tavolo sulle bioenergie insediato nel Dipartimento
agricoltura della Regione. "Voglio dire - ha aggiunto Pirillo
- che il campo di cui ci stiamo occupando è per definizione
multisettoriale. E noi dovremo sapere sfruttare la pluralità
delle voci messe in campo. Agricoltura, ricerca, formazione, difesa
dell' ambiente dovranno raggiungere un unico obiettivo: trovare soluzioni
ai grandi temi come la difesa del pianeta, ma anche a quelli più
immediati e concreti che riguardano l' economia e gli abitanti dei
nostri territori". In occasione della riunione del Tavolo delle
Bioenergie, riporta un comunicato dell' Assessorato, è stato
concordato che i rappresentanti delle Università di Arcavacata
e Reggio Calabria stenderanno un primo documento di sintesi, in collaborazione
con le organizzazioni professionali agricole e i tecnici del Dipartimento.
Il documento, che terrà conto dei vari contributi presentati
nel corso delle riunioni, sarà la base del cosiddetto Progetto
tematico strategico (Pts) sulle bioenergie, strumento finanziario
ideato per la gestione dei fondi europei, previsti per il settore
nel prossimo sessennio 2007/2013. Convegno per migliorare la qualità dell’olio 13/09 Le soluzioni innovative da applicare nelle diverse fasi del
processo produttivo per migliorare il livello qualitativo ed economico
dell'olio di oliva sono state illustrate nel corso del seminario internazionale
Rural Med "Innovazione tecnologica in olivicoltura fra esigenze
di qualità e di tutela ambientale" svoltosi a Cittanova.
L'iniziativa è stata promossa dalla Regione Calabria, dall'Università
Mediterranea e dall'Arssa. I lavori, sono stati coordinati dal prof.
Gennaro Giametta, del dipartimento dell'Università Mediterranea,
mentre le relazioni sono state affidate al Dirigente Generale del
Dipartimento Programmazione Internazionale e Comunitaria della Regione
Calabria, al Presidente dell'Accademia dei Georgofili di Firenze,
al Direttore aggiunto del Coidi Madrid. al convegno sono intervenuti
anche l'Assessore Regionale all'Agricoltura, Mario Pirillo, il Presidente
dell'Arssa, Valerio Donato, e il Presidente della Camera di Comercio
di Reggio Calabria, Lucio Dattola. Nel corso dell'incontro i relatori
hanno indicato quelle che potrebbero essere le linee guida da percorrere
per fare in modo che il comparto agricolo, possa affrancarsi definitivamente,
contribuendo a risollevare le sorti dell'economia delle zone dove
l'olivo occupa un ruolo preponderante. Secondo quanto è emerso
nel dibattito, è impensabile che l'olio d'oliva prodotto nelle
zone ad olivicoltura tradizionale, possa sperare nel prossimo futuro
di essere competitivo sul mercato godendo dei soccorsi pubblici. Gli
olivicoltori quindi, non possono più ignorare la spinta dei
tempi e i nuovi orientamenti della politica comunitaria, che prevede
nei prossimi anni, una riduzione dei sostegni e, contestualmente,
un aumento della competitività. I relatori del convegno hanno
evidenziato anche che l'olivicoltura tradizionale mediterranea deve
far fronte a problemi di competitività legata soprattutto ai
paesi emergenti. Ci sono realtà che hanno incominciato a produrre
su vaste superfici e che sono in grado di arrivare quanto prima sul
mercato. Ad impiantare i nuovi oliveti nei nuovi continenti sono per
lo più olivicoltori dell'area mediterranea che, per loro fortuna,
non hanno vincoli di alcun genere come ad esempio quello che esiste
da noi in tema di abbattimento di olivi e conservazione del paesaggio.
Vi è la necessità di costituire forti aggregazioni fra
olivicoltori superando le frammentazioni esistenti, in grado di proporsi
in maniera compatta sul mercato mondiale dell'olio di oliva, insidiato
in maniera sempre più pressante dai paesi emergenti. C'é
un crescente bisogno di innovazione delle aziende olivicole e un ruolo
principale per il raggiungimento dell'obiettivo lo deve ricoprire
certamente la divulgazione agricola. All’Italia 8,29 miliardi di euro di fondi per lo sviluppo rurale. 3,34 Mld alle regioni del sud 11/09 Pioggia di miliardi di euro per rilanciare, dal prossimo gennaio,
l'occupazione nelle aree rurali in Italia e in generale in Europa:
ossia nel 92% del territorio europeo dove vive poco più del
50% della popolazione comunitaria, ma da cui provengono il 53% dei
posti di lavoro e il 45% della ricchezza dell'Ue. L'Italia, secondo
quanto appreso dall'Ansa, sarà infatti la seconda beneficiaria,
dopo la Polonia e prima della Germania, dei finanziamenti europei
per il rilancio degli investimenti nel mondo rurale che varerà
domani la Commissione europea. Per il periodo 2007-2013 all'Italia
andranno 8,29 miliardi di euro di fondi europei di cui un minimo di
3,34 miliardi dovranno essere destinati a Campania, Puglia, Calabria
e Sicilia: ossia le regioni in ritardo economico dell'attuale obiettivo
1 e del futuro obiettivo convergenza dei fondi strutturali. Globalmente,
il Fondo di sviluppo rurale destinato ai 25 stati membri per il periodo
2007-2013 potrà contare su un finanziamento globale di 77,66
miliardi di euro. Il Fondo unico per le campagne europee, creato con
la grande riforma della politica agricola comune del 2003, rappresenta
la parte più innovativa dell'agricoltura europea in quanto
tra i suoi principali obiettivi c'é la creazione di nuovi posti
di lavoro non solo in agricoltura ma anche nell'industria: dalle telecom
per l'estensione della banda larga al rafforzamento dei servizi, all'industria
di trasformazione. La novità è che tutto questo deve
essere creato in linea con la tutela dell'ambiente, la salvaguardia
del territorio e del benessere degli animali, l'innalzamento degli
standard di qualità per coloro che vivono in quelle aree e
per ciò che producono. Nell'Ue poi, l'Italia è tra i
paesi più interessati al varo del fondo per le campagne in
quanto presenta molte potenzialità per la realtà delle
aree rurali italiane. Nella distribuzione dei finanziamenti per lo
sviluppo rurale 2007-2013 la Commissione europea ha tenuto conto di
tre criteri: in primo luogo le maggiorazioni finanziarie in favore
del mondo rurale che l'Italia ha ottenuto (per un ammontare di 500
milioni di euro) con altri sette paesi membri, nel vertice europeo
del dicembre 2005 dedicato alle prospettive finanziarie dell'Ue 2007-2013;
quindi i criteri fissati per la concessione dei fondi alle regioni
in ritardo economico in Europa (attuale obiettivo 1 e futuro obiettivo
convergenza), ed infine sulla base dei dati e della chiave di ripartizione
storici in vigore per il settore. Di seguito i fondi che riceverà
annualmente l'Italia per lo sviluppo rurale dal 2007 al 2013 e la
parte destinata alla regioni in ritardo economico del Mezzogiorno:
Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. Ad ottobre il congresso nazionale dei sommellier AIS in Calabria 11/09 "Per quattro giorni, dal prossimo primo ottobre, la nostra
regione sarà la capitale internazionale del vino e dei sommelier
e l'intero mondo enologico calabrese avrà a disposizione un'occasione
prestigiosa per dimostrare gli alti livelli raggiunti, sia nella qualità
e sia nella ricerca, ma anche una vetrina per i nostri prodotti, la
nostra ristorazione e la nostra cultura del territorio con tutte le
sue peculiari identità". Così il presidente dei
sommelier calabresi, Gennaro Convertini, anticipa l'evento destinato
a contrassegnare quest'anno per gli appassionati e i professionisti
del vino nella regione: il 40/mo Congresso nazionale Ais che si svolgerà
per la prima volta in Calabria dal primo al 4 ottobre prossimi. Per
l'occasione il complesso turistico di Altafiumara e, soprattutto,
il borgo marinaro di Scilla diverranno due "capoluoghi"
del vino, con Chianalea che per tre sere ospiterà stand e banchi
di degustazione che vedranno protagonista assoluto il vino calabrese:
bianchi, rossi e rosati che sempre più stanno guadagnando credibilità
e considerazione anche fuori dai confini nazionali. Ci saranno, infatti,
con le loro bottiglie più prestigiose e con le loro storie
di imprenditori, uomini e donne del mondo del vino delle dodici zone
"doc" e delle altrettante "Igt" calabresi e i
sommelier di tutte e cinque le province. Saliranno, per così
dire, in passerella, per confermare che il vino calabrese è
cresciuto, e molto. Ma anche per rimarcare che la Calabria vanta un
eccezionale patrimonio varietale di vitigni in gran parte ancora da
scoprire. E che alla valorizzazione di queste uve dimenticate per
secoli è legato il futuro del "vigneto Calabria"
e lo stesso impegno dei sommelier. "Il Congresso nazionale che
conclude il quarantesimo anno di vita dell'Ais - sottolinea Convertini
- è stato affidato per la prima volta all'associazione calabrese,
la più giovane sezione territoriale d'Italia. La circostanza
è lusinghiera: conferma l'affidabilità e la credibilità
dei sommelier calabresi e premia un'organizzazione dinamica e vivace
che conta già nella regione 450 iscritti e 230 sommelier che
hanno completato il percorso formativo". Assolvendo al prestigioso,
quanto oneroso, compito di organizzare l'evento cardine della realtà
associativa, l'Ais calabrese coglie l'occasione anche per presentare
il nuovo staff dirigente calabrese. Convertini, infatti, mette in
campo la nuova squadra al vertice dell'organizzazione dopo il congresso
regionale dell' 11 giugno scorso a Lamezia. Alla guida dei sommelier
calabresi sarà affiancato dal vicepresidente, Francesco Nicoletti,
dalla delegata di Cosenza Maria Rosaria Romano (che è anche
responsabile regionale didattica e corsi), dal delegato Catanzaro-Lamezia
Terme, Massimo Stirparo, di Reggio Calabria, Demetrio Crupi, dal responsabile
regionale sommelier, Alfonso Verta, dal responsabile della comunicazione,
il giornalista-sommelier Gianfranco Manfredi e dalla responsabile
delle web relations, Monica Straticò. Di assoluto rilievo l'appuntamento
congressuale: le tre giornate, in programma nel complesso alberghiero
Altafiumara di Villa San Giovanni, impegneranno i vertici dell'Associazione,
la Giunta esecutiva nazionale, il Consiglio nazionale e gli altri
organi istituzionali e i rappresentanti delle delegazioni nazionali
e estere: Germania, Belgio, Lussemburgo, Repubblica Dominicana. Saranno
tre giorni serrati di confronti sui risultati delle attività
intraprese e sui nuovi progetti. E non solo. Ci saranno dibattiti,
degustazioni, forum (dedicati, oltre che ai vini, all'extravergine
d'oliva), tavole rotonde e la finale del concorso "migliore sommelier
d'Italia". Sulle rive dello Stretto si svolgerà, insomma,
un evento destinato a scuotere l'intero mondo vitivinicolo calabrese,
e ad avere echi importanti a livello nazionale ed oltre. Un calabrese tra i pionieri dell’agriturismo in Russia 02/09 Anche in Russia è tempo di agriturismo e calabrese è
uno dei suoi pionieri. A Mednoye, uno sperduto villaggio duecento
chilometri a nord di Mosca, vicino all'antica città di Tver,
Pietro Mazza ha costruito una fattoria-modello. Ci produce mozzarella,
ricotta e burrata e offre vitto e alloggio ai visitatori interessati
alle delizie e ai segreti del formaggio 'made in Italy'. Mucche, pecore,
capre, suini, cavalli, struzzi: al signor Pietro, originario di Reggio
Calabria, portato oggi alla ribalta dal tabloid 'Moskovskoi Komsomolets'
in un reportage sulle vacanze trascorse nello sprofondo delle campagne
russe, non manca niente. Il formaggio (ne sforna anche uno a pasta
dura, il "parmigianino") rimane al centro del suo business
ma di recente vi ha aggiunto la dimensione agriturismo, approfittando
del fatto che la la sua fiorente Fattoria del Sole non è lontana
dalla trafficatissima strada tra Mosca e San Pietroburgo e può
essere la meta per un rilassante week-end. Cinquantasei anni, da sette
a Mednoye, sposato ad una bellezza russa molto più giovane
(Zhanna) che ha conosciuto a Roma e che ha ovviamente avuto un ruolo
fondamentale nella sua inconsueta scelta di vita, Pietro Mazza ha
imparato l'arte del formaggiaio da ragazzo nella regione natia e non
ha difficoltà a piazzare i suoi latticini grazie all'enorme
popolarità della cucina tricolore tra i 'nuovi russi' beneficiati
dal passaggio al capitalismo. Quando si è impiantato a Mednoye,
dopo aver comprato una cascina in rovina, nessuno in zona credeva
che quel pazzo di "italianez" potesse farcela: sembrava
un progetto troppo esotico, troppo avulso da quella remota e povera
realtàagricola. Le difficoltà sono state tante: pastoie
burocratiche a non finire, grosse grane con il fisco, continui problemi
di manodopera, convivenza con vicini ostili ma l'ostinato calabrese
non si è arreso. Dopo il successo con i formaggi gli interessa
adesso avviare una produzione di prosciutto crudo e si è molto
ben posizionato in un settore - il turismo rurale - che sta appena
muovendo i primi passi in Russia. Oltre alla moglie, due connazionali
(Angelo e Antonio) lo aiutano nella conduzione della Fattoria del
Sole, che da poco tempo vanta un vero e proprio ristorante italiano
e che ha dipendenti in prevalenza uzbeki e tagiki (musulmani e quindi
non attaccati alla bottiglia come invece i russi...). A quanto racconta
oggi 'Moskovski Komsomolets', gli italiani sono stati in effetti i
primi assieme ai tedeschi a rispondere all'offerta russa di agriturismo.
L'offerta è concentrata soprattutto nelle campagne tra Mosca,
San Pietroburgo e Pskov e perlopiù si traduce nell'immersione
in un mondo contadino estremamente spartano, senz'acqua corrente,
con la latrina fuori dell'izba e ritmi di vita da Medioevo. A detta
del tabloid moscovita parecchi italiani mal si adattano ad una vacanza
piuttosto disagiata, complicata dal fatto che si fatica a comunicare
con la diffidente gente del posto se non si parla russo. I contadini
che hanno aperto le izbe ai turisti italiani e tedeschi raccontano
al 'Moskovski Komsomolets' che i loro ospiti apprezzano comunque molto
la cucina nostrana (ministre a base di cavolo e specialità
come le patate con i funghi), vanno matti per la "bania"
(la sauna russa) e ammazzano il tempo lavorando nei campi e negli
orti. Curiosamente, una certa zia Zoia dice al giornale che gli eco-turisti
tedeschi sono meglio: "Gli italiani contano ogni copeco, non
comprano i souvenir perché li trovano cari e nemmeno il nostro
miele. I tedeschi invece ci assomigliano, bevono e cantano con noi". Gli enologi soddisfatti “Annata molto positiva” 01/09 Positiva, interessante, equilibrata e addirittura bella. Questi
sono solo alcuni degli aggettivi che gli esperti di vino italiani
intervistati da Winenews hanno usato per parlare della vendemmia 2006.
Tutti sono d'accordo sul fatto che settembre sarà il mese decisivo
per la sorte dei vini che si berranno a partire dal mese di ottobre.
Per quanto riguarda la quantità, gli esperti parlano di un
leggero incremento della produzione e di una sostanziale sanità
delle uve. Ma se per Leonardo Valenti dell' Università di Milano
"l'andamento stagionale del 2006 è stato altalenante",
per l'enologo Riccardo Cotarella, "si profila una vendemmia positiva,
dove la buona produzione è affiancata alla sanità diffusa
delle uve, le condizioni attuali possono far intuire che sarà
una bella vendemmia, forse bellissima". Sulla stessa lunghezza
d'onda anche il commento di Renzo Cotarella enologo e direttore generale
di Antinori che a fronte di un leggero ritardo di maturazione delle
uve auspica un risultato analogo a quello del 2005 con una qualità
tendenzialmente superiore, "se non piove più - sottolinea
Cotarella - nel prossimo mese e mezzo". Belle e sane, poi, sono
le uve 2006 secondo l'enologo Carlo Ferrini e Attilio Pagli, enologo
consulente a capo del Gruppo Matura che considera il 2006 "un'annata
molto interessante, equilibrata con temperature ideali per le uve".
In Umbria, Marche e Toscana, secondo Pagli, la situazione è
abbastanza omogenea, mentre in Romagna la quantità di pioggia
superiore degli ultimi tempi potrebbe compromettere lo stato di salute
delle uve. Potrebbe essere addirittura una grande annata secondo Lorenzo
Landi, consulente ma anche enologo del gruppo Saiagricola, "perché
- spiega Landi - il peso dei grappoli, rispetto allo scorso anno è
più basso e gli acini più piccoli". Dettagliato,
poi, il commento di Vincenzo Mercurio, enologo di Mastroberardino,
secondo il quale i vitigni bianchi hanno goduto di escursioni termiche
molto buone, a vantaggio del mantenimento degli aromi e i vitigni
rossi hanno avuto uno straordinario accumulo di antociani fra giugno
e luglio anche se, per questi ultimi "é ancora presto
per cantare vittoria". In Sicilia la situazione, fino a ferragosto,
era molto vicina a quella dell'annata 2005, secondo Carlo Corino,
enologo di Planeta e della Cantina Sottesoli, poi c'é stata
una sorta di accelerazione nel processo di maturazione delle uve causata
dall'ondata di caldo e dallo scirocco, specialmente di quelle precoci
che ha costretto a vendemmiare. Giudizio sostanzialmente buono, quindi,
"mi sembra - dice Corino - che possiamo aspettarci una buona
annata anche sulle uve tardive". Infine, sarà calo di
produzione rispetto al 2005 per la produzione del Nord Italia secondo
Donato Lanati, enologo a capo dello studio Enosis. Il decremento è
stato causato dalla grandine che in Piemonte non ha compromesso la
sanità delle uve ma ha creato una sorta di diradamento 'naturale',
mentre in Friuli la recente e copiosa pioggia di agosto insieme all'umidità
potranno minacciare lo stato di salute delle uve, "bene le uve
precoci piemontesi - conclude Lanati - salvaguardate negli aromi dal
fresco mentre è ancora prematuro il giudizio sulle uve tardive,
come nebbiolo e barbera" Macrì (Confagri) “Sfruttare il POR per modernizzare il settore” 31/08 "Mancano 122 giorni a dicembre, una data importante entro
la quale la nostra Regione dovrà dimostrare tutta la propria
efficienza politica ed organizzativa per non veder vanificate tutte
le opportunità offerte, in questi anni, riguardo la spesa dei
fondi comunitari previsti dal Por". A sostenerlo, in un comunicato,
è il presidente della Confagricoltura Calabria, Francesco Macrì,
facendo riferimento alla riunione del Comitato di sorveglianza del
Por "nel corso della quale - è detto in una nota - le
componenti economiche e sociali del partenariato hanno allertato gli
assessorati ed i loro dirigenti affinché venga prodotto ogni
sforzo per evitare il disimpegno delle risorse comunitarie. "Nonostante
gli sforzi dell'assessore all'Agricoltura, Mario Pirillo, e le rassicurazioni
avute nei mesi scorsi dai massimi rappresentanti delle istituzioni
regionali - prosegue Macrì - permane purtroppo un preoccupante
stato di stasi e di incertezza sulle strategie che la Regione intende
attuare nel processo di completamento del Por. A ciò si aggiunge
la contestuale stesura del nuovo Piano di sviluppo rurale 2007/2013,
che rappresenta l'ultima chance che abbiamo a disposizione per favorire
lo sviluppo del 'sistema Calabria' sfruttando al meglio tutte le risorse
finanziarie messe a disposizione dall'Unione Europea che vanno, però,
utilizzate con progetti mirati. Nello stesso tempo va sostenuto il
processo di riorganizzazione burocratica ed amministrativa della Regione
al fine di favorire lo sviluppo nella qualità della spesa,
maggiore trasparenza e lo snellimento nelle procedure burocratiche.
L'ultimo aspetto della questione ma, non per importanza, riguarda
l'attribuzione delle deleghe alle Province che rimane appesa tra incertezze
tecniche e difficoltà finanziarie, già causa di un rallentamento
dell'attività amministrativa, con conseguenze negative per
tutti i settori economici". "Confagricoltura Calabria -
conclude Macrì - segue con molta attenzione il processo di
decentramento, consapevole che si tratta di un passaggio importante
ed indispensabile per rendere più moderna e competitiva la
nostra regione. E' fondamentale che le forze produttive possano contare
su un processo irreversibile di modernizzazione che garantisca, a
livello centrale e periferico, una riorganizzazione della burocrazia
che preveda tempi certi nelle procedure, indispensabili per dare fiducia
agli imprenditori e nuovo slancio allo sviluppo del settore agroalimentare".
Lieve calo della produzione del vino (-1%) ma ottima qualità della vendemmia 30/08 Una vendemmia 2006 sostanzialmente in linea con i volumi del 2005 e di ottima qualità, nonostante le avverse condizioni atmosferiche dei mesi estivi. E' quanto prevede Fedagri-Confcooperative. "Se permarranno le attuali condizioni climatiche per tutta la durata della raccolta - ha affermato il presidente di Fedagri, Paolo Bruni - nel 2006 si produrrà vino per circa 50 milioni di ettolitri; si tratta di un valore sostanzialmente in linea con la campagna 2005 e come nella vendemmia precedente, anche nel 2006 le quantità di vini rossi e rosati saranno di poco superiori alle produzioni di vini bianchi". Ad oggi la qualità delle uve è generalmente molto buona. L'ottimo stato fitosanitario dei grappoli, l'assenza totale di malattie ed un grado zuccherino mediamente in linea con il periodo di maturazione delle uve, lascia intravedere una vendemmia di ottima qualità, dai vini equilibrati, con buone gradazioni naturali e quindi ricchi di sapori e sentori che sono tipici ed inimitabili delle nostre più importanti zone viticole. "I primi riscontri - spiega Luigi Pasetto, presidente del settore vino di Fedagri - si registrano in alcune regioni del sud Italia dove la vendemmia è già iniziata ma anche nel resto del Paese dove si stanno raccogliendo le varietà precoci. Fondamentale sarà la presenza del sole nel prossimi quindici giorni, soprattutto in quelle aree viticole in cui la vendemmia verrà ritardata di qualche giorno". Da un'analisi su scala regionale, ad oggi, si prevede una riduzione del prodotto nell'ordine dell'8-10% in Abruzzo e Friuli Venezia Giulia, mentre Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Emilia Romagna, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna confermeranno sostanzialmente i volumi prodotti nel 2005. Una probabile leggera flessione si registrerà in Toscana, Umbria, Marche e Calabria, non tanto per la mancanza di uva quanto per la scarsa consistenza dei grappoli. Valori produttivi in aumento intorno al 5-10% vengono invece segnalati dal Trentino Alto Adige, Valle D'Aosta, dal Molise, dalla Campania e dal Lazio. La regione leader per quantità prodotta sarà ancora una volta la Puglia (8,35 milioni di ettolitri), seguita dalla Sicilia, dal Veneto e dall'Emilia Romagna. L’Unione regionale bonifiche pronta a concertare il ruolo delle risorse idriche 18/08 L' Unione regionale delle bonifiche "é pronta a
concertare fattivamente il ruolo della risorsa idrica all' interno
del Piano di sviluppo rurale che verrà ulteriormente definito
il prossimo 25 agosto al Tavolo tecnico negli importanti aspetti delle
zonizzazioni e della risorsa idrica": è quanto si afferma
in un comunicato del direttore dell' Urbi Calabria, Antonio Mazzonello.
"Confortati dagli orientamenti comunitari - è detto nel
comunicato - che si basano sulla concentrazione di un numero limitato
di obiettivi prioritari, e dalle continue raccomandazioni delle organizzazioni
agricole di categoria (Coldiretti, Confagricoltura e Cia) che hanno
ribadito la necessità di disegnare una gestione che tenga conto
delle peculiarità del territorio dando così massima
attenzione all' utilizzazione ed alla modificazione antropica dei
sistemi naturali, abbiamo confermato l' approccio verso il quale ci
si é voluti orientare sin dai primi incontri per la definizione
del Documento strategico regionale. E' venuta naturale la necessità
di inserire una specifica filiera della risorsa idrica, condividendo
l' approccio organico delle scelte dei piani di filiera, per sottolineare
gli aspetti che più interessano la nostra regione". "Il
nostro approccio - prosegue la nota - mira, dunque, alla comunicazione,
formazione ed informazione con partenariati per le certificazioni
ambientali ed amministrative; alla consulenza per l' approccio al
risparmio e riutilizzo idrico; alla creazione di uno sportello per
la progettazione di piani di diversificazione che parta dai sistemi
irrigui e sia rivolto verso il biologico, il turistico e le energie
alternative; al coordinamento dei gruppi di azione locale attraverso
il coinvolgimento diretto di Province e Comuni nonché a tutte
le attività di sistemazioni e sicurezze ambientali ed idrogeologiche".
"Le proposte dell' Urbi calabrese presieduta da Grazioso Manno,
che rappresenta i 17 Consorzi di Bonifica della Calabria, - è
detto ancora nel comunicato - tendono a offrire anche un positivo
contributo alla Regione ed ai soggetti partecipanti al 'Tavolo Tecnico
di Partenariato' per un utilizzo ottimale dei fondi strutturali 2007/2013.
L' obiettivo è anche quello di risolvere una consolidata sovrapposizione
di competenze nei settori d' intervento per rendere organici gli apporti
di tutti i soggetti che intervengono nelle diverse fasi della produzione
agricola". Meno uva, ma di qualità, per i gravi danni subiti sui vigneti vittime di grandinate 17/08 I temporali, ma soprattutto le grandinate, di questi ultimi
giorni hanno provato danni rilevanti ai vigneti del Nord Italia, anche
a quelli piu' pregiati. La produzione vinicola dovrebbe attestarsi
sotto i 48 milioni di ettolitri, circa il 7% in meno rispetto allo
scorso anno, quando si sono registrati piu' di 51 milioni di ettolitri,
e il 10% in meno nei confronti del 2004 (circa 53 milioni di ettolitri).
La vendemmia si preannuncia, comunque, di buona qualita'. E' quanto
evidenziano le prime stime dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori.
La Cia fa notare che le ultime grandinate e gli smottamenti dei terreni
causati dalla pioggia torrenziale hanno provocato effetti devastanti
sui vigneti, molti quelli di pregio. Le regioni piu' colpite sono
il Piemonte, la Liguria, la Lombardia, il Veneto e il Friuli. I rischi
- avverte la Cia - non sono pero' superati. Se nelle prossime settimane
si ripeteranno i fenomeni, specialmente la grandine, di queste ultime
ore, la produzione vitivinicola, soprattutto quella delle regioni
settentrionali, corre il pericolo di ridursi ulteriormente rispetto
alle previsioni. Intanto, nei prossimi giorni, comincera' la raccolta
delle uve precoci (Chardonnay, Pinot bianco, Muller turghau, Primitivo)
in Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna per concludersi solo nella
seconda decade di ottobre con quelle tardive (Aglianico, Nebbiolo,
Cabernet, Raboso) ed in mezzo, per tutto il mese di settembre, saranno
portate in cantina le uve a maturazione intermedia che rappresentano
la maggior parte della nostra produzione (Trebbiano, Sangiovese, Barbera,
Corvina, Merlot). Fra le regioni Puglia, Veneto, Sicilia ed Emilia
Romagna si contenderanno il primato produttivo, dopo alcuni anni di
netta prevalenza da parte del Veneto. Il 16 settembre a Cirò convegno sui vitigni autoctoni calabresi 17/08 Dal "Magliocco" al "Mantonico bianco" senza
dimenticare l' "Arvino", il "Gaglioppo" o il "Greco
bianco": saranno in ogni caso i vitigni autoctoni calabresi ad
occupare la scena il prossimo 16 settembre a Cirò Marina, la
"capitale" dell' enologia calabrese. L' occasione per rilanciare
l' attenzione su un patrimonio notevole, che può trovare nuove
strade nell' equilibrio tra tradizione e innovazione, sarà
offerta dal convegno "La cultura della vite e del vino in Calabria:
antiche tradizioni per una moderna vitivinicoltura" promosso
dalla Cantina Librandi. L' evento, che si terrà nella Sala
Convegni del Centro servizi delle imprese di località Cappella
Cirò, si propone di presentare i primi risultati degli studi
condotti dall' azienda vinicola Librandi sui vitigni autoctoni calabresi.
Un' attività di riscoperta e sperimentazione avviata dall'azienda
nel 1993 con l' impianto della prima vigna sperimentale. E proseguita,
poi, grazie ai successi ottenuti con la valorizzazione di vitigni
che hanno condotto alla produzione di vini come il Magno Megonio (magliocco)
e l' Efeso (mantonico). Una sorta di vera e propria ripartenza per
l' azienda cirotana rispetto alla fase che l' aveva visto cimentarsi
con successo nell' introduzione di vitigni inediti per la Calabria
come lo Chardonnay, Cabernet e Sauvignon. Nel corso dell' iniziativa
di studio di settembre, che sarà seguita da una visita ai campi
sperimentali e da degustazioni dei vini della cantina, verranno presentati
in particolare anche gli sviluppi passati e futuri della ricerca e
le potenzialità di questi vitigni sulla base degli studi scientifici
effettuati dai maggiori esperti italiani in materia. Molteplici gli
aspetti che saranno presi in considerazione in occasione del simposio.
Mario Fregoni, docente ordinario di Viticoltura all' Università
Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza tratterà il tema "La
protezione e la valorizzazione internazionale e nazionale dei vitigni
autoctoni" mentre Vito Teti ordinario di Etnologia all' Università
di Cosenza parlerà de "Il vino nella storia e nell' antropologia
della Calabria" e "Aspetti antropologici della viticoltura
e della cultura del vino in Calabria"; Marilena De Bonis, ricercatrice
letteraria e scrittrice si occuperà di "Economia e cultura
della vite in Calabria" mentre Stella Grando, responsabile Unità
genetica molecolare-Istituto Agrario San Michele all' Adige approfondirà
il tema relativo a "Lo studio del Dna di antiche varietà
autoctone calabresi coltivate nel campo sperimentale dell' azienda
vinicola Librandi". E ancora: la ricercatrice del Cnr dell' Istituto
virologia vegetale, Unità grugliasco Anna Schneider tratterà
di "Descrizione e valorizzazione di vitigni autoctoni minori
in Calabria" mentre Franco Mannini, dell' Istituto virologia
vegetale us viticoltura Cnr si occuperà de "Il ruolo del
miglioramento genetico e sanitario per la valorizzazione dei vitigni
autoctoni calabresi". L' agronomo Andrea Paoletti parlerà
di "Nuove strade per la viticoltura calabrese: la ricerca nei
campi sperimentali Librandi" mentre Donato Lanati, professore
di Tecnologia enologia Università di Torino e consulente dell'
azienda tratterà il tema "Profilo enologico dei vini sperimentali
da antiche varietà calabresi". Al giornalista Cesare Pillon,
che svolgerà il ruolo di moderatore del convegno, è
affidato, infine, il tema "Conclusioni e prospettive per la moderna
vitivinicoltura calabrese". Successo della manifestazione “Primolio e dintorni” a Palmi 14/08 Palmi ha ospitato, ottenendo successo di pubblico e di critica,
la prima edizione di "Primolio-Olio e dintorni", manifestazione
espositiva e culturale di prodotti tipici del territorio che ha registrato
la partecipazione di oltre venti aziende produttrici di olio, vino,
miele, pane tradizionale, dolci, salumi, formaggi. L'appuntamento
ha visto alternarsi, nelle due giornate, momenti di dibattito e di
degustazioni guidate curate dagli esperti di analisi sensoriale dell'Arssa.
L'iniziativa, organizzata dall'associazione Saperi e Sapori, con la
fattiva collaborazione dell'Arssa e del Comune di Palmi, è
inserita nell'ambito delle manifestazioni di "Primolio",
di cui questo é stato uno dei primi appuntamenti. Con Primolio-olio
e dintorni, è scritto in un comunicato degli organizzatori,
è stata offerta la possibilità ai produttori di esporre,
ai consumatori di degustare e agli addetti ai lavori di discutere
di quelle che sono le risorse agroalimentari del territorio, con l'olio
extra vergine d'oliva come punto di partenza ed unione per poi passare
a tutti gli altri prodotti presenti nella tradizione alimentare della
nostra regione. Nel corso della prima giornata è stato presentato
dagli autori il libro "Gli extravergini calabresi - Guida agli
oli regionali di qualità". Successivamente, in una tavola
rotonda, é stato discusso, alla presenza di tecnici del settore
agricolo, studiosi e cittadini sensibili ai problemi legati all'alimentazione,
il tema "La specificità delle produzioni agricole del
territorio". Altrettanto interessante è stata la seconda
giornata, con un convegno sul tema "La valorizzazione delle produzioni
agroalimentari regionali". "Ricco e di grande valore - prosegue
la nota - è stato il parterre dei relatori che si sono soffermati
sulle problematiche legate al tema del convegno. Si è convenuto
che è necessario per le specificità regionali calabresi,
costruire un marchio ombrello finalizzato alla certificazione dei
prodotti e alla loro definitiva collocazione sui mercati nazionali
ed internazionali". I lavori sono proseguiti con delle degustazioni
guidate di olio, vino e pane. Valorizzare un territorio, attraverso
le sue produzioni tipiche ed a queste fornire un valore aggiunto con
la promozione del territorio, è stato il tema conduttore di
questa iniziativa. Il principio su cui gli organizzatori intendono
fondare la manifestazione "Primolio", è scritto nella
nota, è che "il gusto ha radici profonde nella tradizione
e nella cultura dell'uomo e, pertanto, per le molteplici relazioni
che esso intrattiene con questi ambiti, va difeso e salvaguardato".
L'Associazione si propone quindi la riscoperta, la divulgazione e
la salvaguardia dei significati che il gusto, indissolubilmente legato
al cibo, racchiude, studiandone i differenti aspetti ed evoluzioni.
Il prossimo appuntamento di Primolio è previsto per l'11 settembre
a Cittanova, dove, in un convegno internazionale che vedrà
la presenza di molti relatori provenienti da Paesi del bacino del
Mediterraneo, sarà discusso il tema "Innovazione tecnologica
in olivicoltura tra esigenze di qualità e di tutela ambientale". Coldiretti Calabria chiede alla Finanza più controlli sul vino 08/08 La Coldiretti Calabria, raccogliendo la richiesta delle imprese
vitivinicole, ha scritto una lettera alla Guardia di finanza di Crotone
e all'ufficio Repressioni e Frodi per sollecitare, nel rispetto delle
competenze, maggiori controlli per tutelare la produzione vitivinicola,
sia dal punto di vista produttivo a tutela delle imprese che dei cittadini
consumatori. "Per il vino - è scritto in una nota - esistono
disciplinari che devono essere rispettati, poiché rappresentano
un valore aggiunto per il territorio e permettono al prodotto di fregiarsi
dei marchi a Denominazione di Origine Controllata. La Coldiretti,
ritiene che il settore, a fronte di cambiamenti, possiede una capacità
di innovazione notevole per merito delle imprese che stanno credendo
nella fase di rilancio. Assicurare forme di controllo, può
contribuire a dare oltre che serenità anche una feconda fase
di sviluppo" L’ass. Pirillo insedia il tavolo sulle bioenergie 07/08 L'assessore regionale all'Agricoltura, Mario Pirillo, ha insediato
stamani il Tavolo delle Bioenergie per affrontare la nuova programmazione
dei fondi europei nel periodo 2007/2013. ''Su questo argomento - ha
sostenuto nel suo intervento l'assessore Pirillo - c'e' la massima
attenzione del Ministro per le Politiche agricole, Paolo De Castro,
che ha ribadito il suo impegno nella valorizzazione della legge quadro
del settore, la 81 del 2006. Se a questo aggiungiamo l'interesse mondiale
verso la ricerca di energie nuove e piu' pulite, anche alla luce dell'esplosione
del prezzo del greggio, si capisce bene che dobbiamo cogliere al volo
questa straordinaria opportunita'''. Al Tavolo siedono le organizzazioni
professionali agricole, i sindacati e le Universita' di Reggio Calabria
e Cosenza, ''la cui presenza - e' detto in un comunicato - spinge
molto verso la ricerca di nuove produzioni capaci di aumentare la
redditivita' delle imprese''. A questo proposito sono intervenuti
i rappresentanti del Consorzio Biomasse di Crotone, che stanno lavorando
in direzione della riconversione della produzione bieticola pitagorica
in piantagioni a rapido accrescimento da utilizzare per la produzione
di energia elettrica. ''Il Tavolo - prosegue la nota - mira a sostenere
e agevolare le aziende agricole, per la produzione del proprio fabbisogno
energetico: un compito importante che il Dipartimento Agricoltura
ha intenzione di promuovere, attraverso l'inserimento di questo programma
nel Piano di sviluppo rurale. Le conseguenti misure saranno contenute
sia nel Feoga, il Fondo europeo agricolo di orientamento e di garanzia,
che nel Fesr, il Fondo europeo di sviluppo regionale''. Previsioni di crescita per il mercato dell’olio 04/08 La campagna olivicolo-olearia 2006/07 si presenta "di
carica, sebbene la siccità delle ultime settimane abbia ridimensionato
le attese degli operatori". E' quanto emerge da un'indagine effettuata
congiuntamente da Ismea e dalle Unioni dei produttori (Aipo, Cno,
Unasco, Unapol, Unaprol) secondo la quale "il raccolto nazionale
dell'autunno 2006 dovrebbe superare abbondantemente quello della scorsa
annata". "Pur delineandosi un'annata di incrementi produttivi
- osserva Ismea - si evidenzia un andamento diversificato a livello
territoriale, con le zone del Centro che mostrano progressioni più
consistenti rispetto al Sud". La situazione delle regioni maggiormente
vocate evidenzia la discreta ripresa produttiva della Puglia, tradizionalmente
prima regione produttrice. Ma nella zona del Tavoliere la buona fioritura
è stata in parte pregiudicata dalle alte temperature. In particolare,
nell'areale del Gargano è attesa una contrazione produttiva,
mentre nel foggiano si prevede una produzione leggermente maggiore
rispetto all'anno precedente. Nel Barese produzione in linea o leggermente
superiore di quella della precedente campagna. Si teme solo per alcuni
oliveti della zona di Bitonto, dove le alte temperature e la mancanza
di irrigazione potrebbero determinare una contrazione dei livelli
produttivi. Nella zona di Taranto la fioritura e l'allegagione hanno
avuto un buon andamento: si stima, pertanto, un leggero aumento produttivo
rispetto alla precedente annata. Gli oliveti leccesi, dopo una fioritura
ottima, hanno manifestato un'allegagione al di sotto delle aspettative,
soprattutto a causa di grandinate che, a macchia di leopardo, hanno
provocato la caduta delle drupe meno resistenti. Al momento, comunque,
la previsione è di un aumento rispetto all'anno scorso. Nel
brindisino gli olivi si presentano più produttivi. Anche la
Calabria, seconda regione per importanza produttiva, mostra una situazione
non omogenea ma, complessivamente, "si stima un incremento del
raccolto". Nella provincia di Cosenza, ad una buona fioritura
è seguita una fase di allegagione compromessa da eventi climatici
sfavorevoli. Nelle zone di Reggio Calabria e di Catanzaro previsto
"un consistente incremento produttivo". Solo in alcune aree
del catanzarese, le alte temperature del mese di giugno hanno pregiudicato
la successiva allegagione determinando fenomeni di cascola. La situazione
dell'olivicoltura in Sardegna permette di stimare, al momento, "un
incremento produttivo considerevole" rispetto alla precedente
campagna. La fioritura è stata ottima, seguita da un'allegagione
solo parzialmente compromessa dall'andamento climatico che tuttavia
potrebbe favorire i temuti attacchi di mosca. Nelle regioni centrali,
dopo un'annata di particolare scarica, "la fioritura si è
sviluppata in maniera ottima e, a volte, eccezionale, seppur in ritardo
e in concomitanza con l insorgere di alte temperature. La successiva
allegagione è stata pregiudicata, in quanto sviluppatasi in
un contesto di avversità climatiche. In particolare, tale fenomeno
è stato maggiormente ravvisabile in Umbria nelle zone di alta
collina e per la varietà moraiolo". La situazione relativa
alla produzione toscana al momento è simile a quella umbra.
Anche per questa regione si può ipotizzare un considerevole
incremento produttivo. Nel Lazio lo stato vegetativo degli olivi appare
buono. Nelle Marche lo sviluppo delle fasi di fioritura e allegagione
é stato omogeneo e pertanto, in tutti gli areali, si attende
un aumento della produzione. Le previsioni per l'Abruzzo appaiono
differenziate per zone, con produzione di scarica nelle zone del teatino
e con livelli in linea con la precedente campagna nell'area del pescarese.
Per la Campania si aspetta, al momento, "dopo una fioritura ottima,
un'annata in flessione rispetto ai livelli raggiunti nella precedente,
a causa di precipitazioni e di alte temperature intervenute in momenti
critici che hanno pregiudicato l'esito dell'allegagione". In
Basilicata, lo stato degli oliveti al momento è buono e si
prevede un positivo andamento produttivo con incrementi a volte anche
considerevoli. Per il Molise si prevede una produzione sostanzialmente
allineata a quella dello scorso anno. Nelle zone olivicole delle regioni
del Nord, si riscontra una situazione differenziata nelle diverse
zone. Negli areali della dop Garda e Laghi Lombardi, le basse temperature
verificatesi durante la fioritura hanno influenzato negativamente
il suo decorso seguito da un periodo di siccità che ha compromesso
anche la fase di allegagione. Le attese sono per una campagna in linea
con la precedente, con qualche leggera contrazione in alcune sottozone.
In Veneto, dopo l'eccezionale campagna olearia dello scorso anno,
si può stimare una diminuzione del livello produttivo, avvalorata
dai timori nei confronti della siccità. L'Emilia Romagna si
trova in annata di carica ed è possibile, al momento, stimare
una produzione superiore e qualitativamente migliore rispetto a quella
dello scorso anno. Infine, in Liguria, regione particolarmente vocata
nel Nord, si stima un'annata di carica, con incrementi considerevoli. Fratto: “Positivi segnali di ripresa per l’agroturismo” 03/08 "In Calabria la stagione agrituristica 2006 si presenta
in chiaro scuro, l'andamento complessivo registra sensibili segnali
di ripresa, in particolare per il mese di luglio". E' quanto
afferma in una nota il presidente regionale di Agriturist Francesco
Fratto. "Infatti - ha aggiunto - tra giugno e luglio si è
registrato un lieve aumento di arrivi e presenze, in particolare straniere;
agosto resta il periodo preferito dalle famiglie italiane (provenienti
dal Nord Italia in larga percentuale), con un'eccessiva concentrazione
di richieste per le due settimane centrali di agosto, periodo in cui
la domanda eccede di gran lunga l'offerta, si registrano infatti moltissimi
casi di overbooking, mentre posti liberi si trovano ancora per la
prima e l'ultima settimana di agosto e per settembre. Il soggiorno
medio si attesta sui 6 giorni di permanenza. Un ottimo segnale sulla
qualità delle nostre aziende è dato dalla buona percentuale
(in media il 30%) di ospiti "fidelizzati" quelli che ritornano
a trascorrere le vacanze nelle stesse aziende, o comunque negli stessi
territori. Sulla presenza degli ospiti stranieri possiamo confermare
una buona percentuale di turisti tedeschi, inglesi, francesi, belgi
e olandesi, mentre si cominciano a registrare arrivi dalla Russia".
"Possiamo affermare - ha proseguito Fratto - che stagionalità
a parte che connota il turismo calabrese in genere, l'offerta agrituristica
regionale segue la falsa riga dell'andamento nazionale, e cioé
un periodo che per ora rimane lontano dal boom degli anni scorsi,
evidentemente la congiuntura economica non favorevole continua a farsi
sentire, ma cominciano ad intravedersi segnali di ripresa." E'
opportuno ribadire come l'offerta agrituristica regionale sia qualitativamente
migliorata e continua ad essere in crescita, sia per la professionalità
degli operatori, differenziazione di servizi, prezzi competitivi,
e va da sé che occorre continuare sui questa strada, investendo
sulla comunicazione, internet in particolare, su forme aggregative-associative
per accedere a particolari mercati, fare economie di scala ed avere
maggiore potere contrattuale; tutti elementi che innalzano l'appeal
della nostra offerta e completano le cosiddette "rendite di posizione",
le quali da sole evidentemente non bastano". "E' altresì
opportuno ribadire - ha concluso - l'importanza dell'intervento pubblico
nel sostenere e qualificare l'offerta agrituristica e turistica in
genere, e mi riferisco ai problemi di viabilità, che costituiscono
spesso uno spiacevole deterrente agli spostamenti dei turisti; mi
riferisco alla pulizia delle spiagge e ai servizi minimi in genere
che una comunità ospitante (al di là del diritto di
fruirne essa stessa) deve poter garantire ad ogni visitatore".
Indagine sul significato di DOP e IGP 02/08 L'Associazione Agriturist di confagricoltura ha svolto una indagine tra gli agrituristi per conoscere quanto si conosca su Dop e Igp. Dai risultati emerge che "siamo in cammino ma che la strada da compiere è ancora tanta: mentre il 60% degli intervistati sa cosa significa la sigla Dop, meno del 40% conosce il significato di Igp". "Anche in considerazione di una comunicazione insufficiente - afferma il presidente di Agriturist Calabria Francesco Fratto - proseguirà nel 2007 la campagna di informazione sui prodotti agroalimentari riconosciuti, ai sensi del Regolamento 2081/92, a Denominazione d'Origine Protetta (Dop) e ad Indicazione Geografica Protetta (Igp), promossa dall'Agriturist con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, che ha per tema. Per il 2006, il programma, ormai in fase di conclusione, ha previsto un concorso giornalistico finalizzato soprattutto a far conoscere i requisiti necessari per il riconoscimento, un concorso per le scuole, la terza edizione delle "Giornate Nazionali delle DOP e delle IGP". Iniziato a febbraio, si è concluso il 30 aprile, il concorso "Conoscere e raccontare i prodotti tipici dell'agricoltura e della tradizione italiana a denominazione d'origine" rivolto alle scuole di ogni ordine e grado. Obiettivo del Concorso è stato quello di far riflettere i ragazzi sull'origine dei prodotti alimentari che consumano quotidianamente o vedono negli scaffali dei supermercati, oggi sempre più percepiti come provenienti da una "fabbrica" ignorando che "a monte" c'é il lavoro di una azienda agricola, le sue coltivazioni, i suoi allevamenti e un ben preciso contesto territoriale. E soprattutto ignorando che, fra un prodotto e l'altro, vi sono notevoli differenze nella lavorazione e nella qualità, differenze legate a diverse origini territoriali, tradizioni, scelte imprenditoriali. Trasferimento delle competenze: la Provincia incontra le organizzazioni agricole 02/08 Si è svolto questa mattina presso la sede della Provincia
di Cosenza un incontro tra il Presidente, onorevole Mario Oliverio,
l’assessore all’Agricoltura, Luciano Manfrinato ed i rappresentanti
di alcune fra le maggiori organizzazioni agricole del territorio:
Italo Garrafa e Giovanni Fazio, per la CIA, Giovanni Iannuzzi, direttore
provinciale Confagricoltura, Pietro Tarasi, presidente provinciale
Coldiretti. La riunione è servita per dare avvio ad una discussione
sulle linee di programmazione di sviluppo rurale elaborate dalla Regione
Calabria, in vista del trasferimento delle relative competenze alla
Provincia, in virtù della legge 34/2002. Ad emergere, alcuni
temi specifici cui sono stati correlati alcuni obiettivi rispetto
ai quali -è stato convenuto- occorreranno approfondimenti e
concertazione. Allo scopo, è stato deciso di dar vita a breve
al Tavolo Agroalimentare, per altro previsto dalla legislazione vigente,
individuato quale strumento di confronto e luogo di discussione. Prossima
riunione alla ripresa delle attività amministrative, dopo la
pausa estiva. L’ARSSA sottoscrive accordi nei settori della ricerca delle biomasse 01/08 In sintonia con i principi dell'azione programmatica, intrapresa
dall'Arssa, portata avanti dal Consiglio di Amministrazione, presieduto
da Valerio Donato, sono state siglate alcune convenzioni che riguardano
il Settore di Ricerca Applicata e Sperimentazione dell'Agenzia. Si
tratta - è scritto in una nota del Presidente dell'Arssa- di
accordi di collaborazione tra l'Agenzia e Istituzioni di Ricerca,
tesi alla condivisione del lavoro con partner istituzionali con i
quali mettere in comune esperienze, infrastrutture, risorse umane.
L'approvazione di un accordo di collaborazione con l'Allasia Plant
Magna Graecia, realtà vivaistica, specializzata nella produzione
di essenze arboree da legno e forestali, dà la possibilità
concreta di realizzare di fatto un partenariato tra Enti di Ricerca,
Arssa ed imprenditori nel settore delle biomasse, permettendo una
ricaduta territoriale ed un risparmio nella realizzazione delle parcelle
sperimentali. Altro importante partner, è rappresentato dall'Istituto
Sperimentale per la Pioppicoltura, struttura di Ricerca del Cra-Mipaaff,
con il quale l'Arssa ha deliberato un accordo di collaborazione relativo
allo sviluppo di attività di ricerca nell'ambito dell'arboricoltura
da legno. "Tale accordo, - ha detto Donato - permetterà
all'Agenzia di avvalersi di una supervisione scientifica e specialistica
sulla filiera delle biomasse arboree, provvedendo ad un rinnovamento
dell'apparato vivaistico dell'Arssa, nonché la possibilità
di instaurare collaborazioni per la predisposizione di progetti da
avviare al finanziamento da parte di Istituzioni europee, nazionali
e locali". Per quanto riguarda il settore nuove fibre, è
stato siglato un accordo di collaborazione tra l'Arssa, l'assessorato
regionale all'agricoltura, relativo all'esecuzione del progetto "Gantt
-Ginestra e tecnologia tessile". Con l'Università degli
Studi di Napoli "Federico II"- Dipartimento di Scienze del
Suolo, della Pianta e dell'Ambiente, è stato, invece, deliberato
un accordo di collaborazione relativo all'attività di ricerca,
nell'ambito della ricerca vegetale ed in particolare la pataticoltura
calabrese. Il programma di prove e di sperimentazioni mira ad innovare
il parco varietale di patate a disposizione degli imprenditori, nonché
a rafforzare il sistema della produzione di seme nell'areale "silano".
L'approvazione di un accordo di collaborazione con l'Università
degli Studi di Perugia - Dipartimento di Biologia Vegetale e Biotecnologie
Agroambientali e Zootecniche - Sezione di Botanica Ambientale ed Applicata,
permette di costituire una rete di giardini fenologici e di acquisire
conoscenze e competenze in aree tematiche, inerenti il monitoraggio
climatico e la qualità ambientale. Altro strategico accordo
di collaborazione, riguarda la cooperazione con l'Istituto Sperimentale
per la Frutticoltura - Sezione periferica di Forlì - con il
quale già da tempo era in atto una importante collaborazione,
tesa a realizzare i contenuti di un segmento quale quello vivaistico
della "filiera" fragola. Con tale attività si vuole
rendere disponibile, per il comparto fragolicolo calabrese, l'approvvigionamento
di piante fresche, le quali aumentano la qualità del prodotto
finale e riducono la dipendenza dei nostri imprenditori dal mercato
settentrionale ed estero. La provincia presenta la manifestazione “Fattorie aperte in Sila” 01/08 ''Fattorie aperte in Sila'' e' il titolo della manifestazione
che si protrarra' per tutti i sabati e le domeniche di agosto e settembre,
patrocinata dalla Provincia di Cosenza, nello scenario incomparabile
del Parco Nazionale della Sila. L'idea e' quella di organizzare visite
guidate e degustazioni all'interno di cinque fattorie ed aziende agricole
tra le piu' antiche dell'altopiano (Bio' di Lagaro'- Paese di Camigliatello
- Martino di Zagaria- Sirianni di Zagaria- Vallefiore di San Giovanni
in Fiore) che accoglieranno i turisti, coinvolgendoli nelle attivita'
che in esse vengono svolte. Dalla visita nelle stalle, alla mini-transumanza
a cavallo o a piedi, alla caccia fotografica a daini e caprioli sino
alla partecipazione alla caseificazione ed alla filiera di produzione
delle specialita' tipiche silane, con successiva degustazione, ''Fattorie
Aperte'' offrira' un affascinante viaggio in una parte importante
di patrimonio sociale, economico, naturalistico della provincia di
Cosenza. L'iniziativa sara' presentata alla stampa domani, alle ore
11,00 nel salone di presidenza di corso Telesio a Cosenza. I conteuti
dell'iniziativa saranno illustrati dal presidente della provincia
di Cosenza, Mario Oliverio; dal dirigente dell'assessorato Agricoltura
della Regione Calabria Salvatore Procopio, dal consigliere provinciale
di Cosenza Mario Caligiuri,. E da Antonietta Converso, assessore al
Turismo del comune di Rossano Calabro; Giuseppe Cipparrone, presidente
della Comunita' Montana Silana; Saverio Grillo, Presidente dell'Association
Europe Lagaro'; i Sindaci di Spezzano della Sila, Celico e San Giovanni
in Fiore, Mauro D'Acri, in rappresentanza di Cia, Ermes e Aprozoo;
la dirigenza di Banca Carime. Accordo per il contratto regionale quadri e impiegati 01/08 Dopo una serie di incontri, le organizzazioni professionali
agricole Confagricoltura, Cia e Coldiretti della Calabria, la Confederdia
e le organizzazioni sindacali Flai - Cgil, Fai - Cisl e Uila - Uil
hanno raggiunto l'accordo per il rinnovo del Contratto regionale dei
quadri ed impiegati agricoli della Calabria, scaduto il 31 dicembre
2005. Le parti - è scritto in una nota - hanno espresso il
loro compiacimento per avere soddisfatto le aspettative di questa
categoria di dipendenti che collaborano strettamente con le aziende
agricole stabilendo tra l'altro un aumento retributivo in linea con
l'andamento dell'inflazione ed introducendo miglioramenti su alcune
indennità speciali, il nuovo contratto avrà validità
sino al 31 dicembre 2009. "E' importante evidenziare - hanno
detto i rappresentanti delle organizzazioni agricole e dei sindacati
regionali dei lavoratori - come l'intera trattativa sia stata caratterizzata
da un senso di responsabilità che ha permesso il raggiungimento
di una soluzione condivisa su determinati punti qualificanti del nuovo
contratto". Magarò: “Riformare l’ARSSA per renderla più snella” 31/07 L'Arssa dovrà svolgere esclusivamente, assistenza tecnica,
ricerca, sperimentazione ed attività mirate a favorire l'ammodernamento
e lo sviluppo dell'agricoltura mediante azioni di promozione, divulgazione
e trasferimento di processi innovativi nel sistema produttivo agricolo
ed agro industriale, nonché promuovere ogni azione utile ed
opportuna finalizzata a favorire la commercializzazione delle produzioni
agroalimentari calabresi. E' quanto previsto dalla proposta di modifica
ed integrazione alla legge regionale 15/93 istitutiva dell'Agenzia
regionale per lo sviluppo ed i servizi in agricoltura presentata oggi
da Salvatore Magarò, consigliere regionale della Rosa nel Pugno.
"L'obiettivo - ha detto Magarò - è quello di riformare
il più importante strumento operativo al servizio dell'agricoltura
calabrese, così come richiesto dai settori agricoli del nostro
territorio, che reclamano un'agenzia più snella, che svolga
in via esclusiva compiti attinenti il comparto agricolo, e di ottimizzare
le risorse finanziarie che annualmente la Regione Calabria destina
all'Agenzia. Le modifiche ed integrazioni contenute nella proposta
riportano l'Arssa ad occuparsi di quelle attività per le quali
era stata istituita, cui si aggiungerà quella di favorire la
commercializzazione delle produzioni agroalimentari calabresi. Inoltre
si prevede di affidare all'Arssa anche il sistema dei controlli degli
organismi certificatori nazionali e regionali che applicano il metodo
di produzione biologico di prodotti agricoli. Sarà risolto
anche l'annoso problema delle cosiddette attività improprie,
attraverso il trasferimento delle attività afferenti gli acquedotti
e gli impianti irrigui agli ATO (ambiti territoriali ottimali non
esistenti nel 1993) mentre gli impianti di risalita che insistono
sull'Altopiano Silano ed il personale che vi lavora, saranno trasferiti
alle Province competenti per territorio". "Le modifiche
ed integrazioni proposte dal presente testo - ha sottolineato Magarò
- affrontano e risolvono il trentennale ed annoso precariato del personale
Esac Impresa, prevedendo l'espletamento di concorso interno ed il
passaggio delle figure necessarie, per altro già utilizzate
presso gli uffici Arssa, nell'organico della stessa Agenzia. Si prevede,
uniformando l'Agenzia a tutti gli altri organismi pubblici, la figura
del Direttore Generale e l'abolizione del consiglio di amministrazione,
organismo obsoleto e superato, con considerevole risparmio di risorse
finanziarie che consentirà di affrontare e risolvere direttamente
le problematiche in essere, fornendo risposte più pronte ed
efficaci". Valorizzazione del territorio e delle produzioni regionali: IL VINO” 31/07 Si è svolto a Villa San Giovanni, Venerdì 21.07.06,
presso l’Hotel De La Ville, il convegno dal titolo: Dal paesaggio
viticolo della “Costa Viola”: ARMACIA il vino dei terrazzamenti.
Nell’ambito di tale manifestazione il Servizio Marketing dell’ARSSA,
è stato invitato a relazionare sul tema: “Valorizzazione
del territorio e delle produzioni regionali: IL VINO”. Caldo: I Consigli per salvare fiori, piante e ortaggi coltivati in casa 27/07 Se in campagna sono le grandi coltivazioni agricole a soffrire
il caldo e la siccità con danni di centinaia di milioni di
euro, nelle città dove l’afa è diventata soffocante
sono i fiori, le piante e gli ortaggi che arricchiscono gli orti,
i giardini ed i balconi delle case a rischiare di appassire irreversibilmente.
E’ quanto afferma la Coldiretti che ha messo a punto un vademecum
dove sono raccolti i preziosi consigli degli imprenditori agricoli
ai quasi quattro italiani adulti su dieci (36,5 per cento) che, secondo
l’Istat, in casa si dedicano al giardinaggio o alla cura dell’orto.
Innanzitutto per evitare una eccessiva traspirazione e diminuire le
esigenze idriche occorre - sottolinea la Coldiretti - tenere le piante
all’ombra spostando i vasi quando e possibile oppure proteggendole
con reti ombreggianti per non esporle direttamente ai raggi solari.
L’acqua - precisa la Coldiretti - va comunque somministrata
una volta al giorno in orari serali e notturni e in quantità
più contenute se si è realizzata l’ombreggiatura.
Va evitato accuratamente di versare l’acqua direttamente sulle
foglie che rischiano così di essere “bruciate”.
Senza ombreggiatura il terreno perde tre o quattro litri di acqua
a metro quadro e occorrerebbero, quindi, considerato l’assorbimento
delle piante per compensare 5-6 litri al metro quadro, un’esigenza
che si riduce a 3-4 litri se le piante sono all’ombra. Con il
grande caldo le piante e i fiori in vaso vanno dotate di un sottovaso
che ha la funzione di riserva per l’acqua che vi ristagna e
impedisce il contatto diretto con la superfici surriscaldate. La concimazione
- continua la Coldiretti - deve proseguire con le solite modalità
del resto dell’anno, ma con accortezza maggiore nella diluizione
evitando una eccessiva concentrazione perché i concimi con
il caldo potrebbero danneggiare le piante irreversibilmente. Inoltre
i concimi per mantenere intatte le loro caratteristiche devono essere
interrati e non esposti alla luce del sole. E se non c’è
la possibilità di cura quotidiana e si devono lasciare le piante
di casa incustodite, un sistema per resistere almeno per il week end
- conclude la Coldiretti - è quello di interrare nel vaso il
collo di una bottiglia piena capovolta, dove al posto del tappo viene
messo un batuffolo di ovatta in modo che l’acqua possa scendere
lentamente. Fuda “Il Governo difenda la qualità e il lavoro dei produttori vinicoli” 26/07 Il senatore Pietro Fuda è uno dei firmatari di una mozione
con cui si impegna il Governo "ad adoperarsi in tutte le sedi
comunitarie affinché sia difeso il percorso qualitativo ed
il lavoro dei produttori vinicoli europei, impedendo l'introduzione
di pratiche enologiche estranee alla tradizione e tendenti all'omologazione
verso il basso dei gusti e dei prodotti ed affinché siano comunque
adottate chiare modalità di etichettatura che consentano ai
consumatori di scegliere consapevolmente". Nella mozione si chiede
anche di "sostenere lo sviluppo e la valorizzazione del comparto
vitivinicolo nazionale, anche adottando quanto prima la riforma di
settore per i vini a denominazione d'origine". La mozione specifica
bene il problema che potrebbe investire il prossimo anno l'intero
mercato enologico: "fra le pratiche enologiche oggetto del pre-accordo"
si legge nella premessa "risulta compresa l'aggiunta di trucioli
di legno nei mosti per simulare l'invecchiamento tradizionale e l'affinamento
dei vini nelle botti di rovere", che "consente di procurare
rapidamente, con bassi costi di produzione, alcune note aromatiche
tipiche dei vini di alta qualità, senza peraltro attivare quei
processi di micro-ossigenazione naturale derivanti dalla permanenza
nelle botti, così rilevanti nella definizione delle qualità
organolettiche del vino di pregio. Non esistendo ancora alcun metodo
accreditato di analisi che consenta a chi dovrebbe operare i controlli
di distinguere con certezza il vino maturato nelle botti di rovere
da quello ottenuto con l'aggiunta di truciolato ed in assenza di chiare
indicazioni in etichetta e di metodiche ufficiali di controllo, l'utilizzo
dei trucioli di legno nei processi enologici può costituire
un inganno per i consumatori ed una forma di concorrenza sleale per
i produttori vinicoli europei". Per il senatore Fuda l'enogastronomia
"rappresenta il fiore all'occhiello non solo della nostra regione,
ma di tutto il Paese. Il prestigio internazionale dei nostri vini
e dei nostri prodotti tipici nasce dall'alta qualità e dalla
tradizione ultrasecolare di lavorazione dei prodotti agricoli, una
tradizione sulla quale si base la nostra cultura, il nostro passato
ed il nostro futuro. Da quando, lo scorso 12 maggio, i servizi tecnici
della Commissione europea hanno dato il parere favorevole all'utilizzo
dell' invecchiamento artificiale con truciolati di legno anche sul
territorio comunitario, ho condiviso totalmente la forte preoccupazione
dei rappresentanti calabresi del settore vitivinicolo". "Ed
ho - ha concluso - immediatamente aderito alla mozione del collega
De Petris: ritengo, come tutti gli altri firmatari dell'atto, che
il governo debba adottare provvedimenti immediati per scongiurare
il pericolo che la qualità dei nostri vini venga sopraffatta
da illogiche regole di mercato con le quali si potrebbero incentivare
dubbie quanto pericolose scelte imprenditoriali, da parte di chi verrebbe
messo in grado di competere sul mercato nonostante la mancanza di
competenze e di prodotti di qualità". Domenico Oriani presidente dell’AGEA 24/07 "Mi associo alla soddisfazione espressa dalla Coldiretti
calabrese, e a quella del consigliere provinciale Clelia Badolato,
in merito alla nomina di Domenico Oriani a presidente dell'Agea. Oriani
è persona integerrima, attenta, dalle grandi doti professionali
e umane". E' quanto sostiene in una nota l'Assessore regionale
all'Agricoltura Mario Pirillo, presidente facente funzioni dell'agenzia
che eroga i contributi in agricoltura. "Sarò naturalmente
a sua disposizione - ha aggiunto - per qualsiasi delucidazione circa
il mio impegno di questi mesi in Agea dove abbiamo fatto un buon lavoro.
Abbiamo per esempio erogato, al 30 giugno scorso, un miliardo e trecento
milioni di euro di aiuti, arrivando al 96,5% dell'importo richiesto
per il pagamento della domanda unica della campagna 2005". "Anche
i dati che riguardano la Calabria - ha proseguito Pirillo - per la
campagna 2006, con le domande presentate entro lo scorso 15 luglio,
grazie all'intervento programmato insieme ai dirigenti Agea con i
Caa regionali, sono particolarmente positivi, avendo raggiunto oltre
l'80% delle richieste rispetto ai calcoli effettuati sulla base della
cosiddetta attesa di domanda". "Adesso dovremo raccogliere
i frutti - ha concluso - e con la Presidenza Oriani non mancheranno
le soddisfazioni per gli agricoltori calabresi. Per parte mia, da
membro del cda Agea, darò il mio apporto fattivo, lavorando
come e più di prima". Ass. Pirillo “Aspetto una proposta per valorizzare Lardone di Aprigliano” 21/07 "Mi piacerebbe capire in che modo possiamo aiutare Lardone
a uscire dall' immobilismo culturale che denuncia l' Amministrazione
comunale di Aprigliano. E per farlo c' è una sola strada: avanzare
una proposta seria e concreta, che per la verità né
l' Afor, né l' assessorato alla Forestazione, hanno ancora
ricevuto da alcuna istituzione". A sostenerlo è stato
l' assessore regionale all' Agricoltura e Forestazione, Mario Pirillo.
"Intanto - ha proseguito Pirillo - vorrei che si riconoscesse
il lavoro svolto dall' Afor a beneficio di questo incantevole territorio
calabro: se lo stesso Sindaco definisce Lardone 'splendido luogo naturalistico'
sarà merito certamente del Creatore, ma un riconoscimento bisognerebbe
darlo anche agli operai idraulico-forestali e ai lavori fin qui realizzati.
Ritengo anch' io importante godere delle bellezze naturali e dei manufatti
come casa Lardone, ma è altrettanto importante programmare
un loro utilizzo parsimonioso, per evitare che cattive gestioni causino
guasti irreparabili. Se il Sindaco Gallucci ha qualche idea, sarò
ben lieto di valutarla. Ma prima, bisognerebbe conoscerla". Urbi “Il Piano di sviluppo rurale garantirà lo sviluppo agricolo” 18/07 "L' Urbi Calabria, presieduta da Grazioso Manno, è impegnata dal luglio 2005 nelle attività riguardanti la definizione del Documento strategico regionale, partecipando al tavolo tecnico di Partenariato per la predisposizione del Piano di sviluppo rurale (Psr) - Fondi europei 2007-2013. Tali fondi saranno investiti per il rilancio economico-strutturale del comparto agricolo al fine di favorire lo sviluppo di un settore che è, insieme ad altri, il principale volano occupazionale della nostra Regione". Ad affermarlo è la stessa Urbi in un comunicato. "Il contributo dell' Unione regionale bonifiche Calabria, in rappresentanza dei 17 Consorzi di bonifica della regione - prosegue la nota - è finalizzato a proposte d' intervento su tutti gli Assi del Por, pubblicato anche sul sito del dipartimento regionale all' Agricoltura, consultabile da tutti. L' Urbi ha partecipato alle riunioni del tavolo di Partenariato in piena sintonia con gli orientamenti Comunitari che si basano sulla concentrazione di un numero limitato di obiettivi prioritari, con la chiara intenzione di definire investimenti finalizzati alla realizzazione della filiera della risorsa idrica. Lo scopo è quello di collegare le realtà economico-produttive della Regione in sinergia con gli operatori dei servizi, come i Consorzi di bonifica, tenendo conto delle peculiarità del territorio, fornendo una strategica gestione della risorsa idrica, prestando massima importanza alla salvaguardia ambientale". "Il gruppo di lavoro coordinato dal direttore dell' Urbi, Antonino Mazzonello, costituito da Antonio Rotella e Procolo Guida, su preciso mandato della presidenza - è scritto nella nota - ha voluto puntare su tre concetti fondamentali: spostare l' asse delle scelte dall' emergenza alla prevenzione, definire la risorsa idrica come strategico indicatore per l' intero comparto agricolo e come principale volano di sviluppo, puntare sulla concertazione progettuale per delineare elementi concreti, tempi e responsabilità precise. Alla fine di un percorso di condivisione con tutte le strutture consortili, con le organizzazioni agricole di categoria (Coldiretti, Confagricoltura e Cia), queste ultime presenti ai lavori del tavolo di Partenariato, l' Urbi ha licenziato la bozza di filiera della risorsa idrica che è stata consegnata al dipartimento dell' assessorato regionale all' Agricoltura per l' esame del Psr che avverrà il prossimo 28 luglio al tavolo tecnico". "Certi di aver dato un contributo all' ottimo lavoro coordinato dal dipartimento - conclude l' Urbi - siamo persuasi che l' ultima stesura del Psr potrà così garantire quell' indispensabile sviluppo che, con questa nuova programmazione dei fondi europei 2007-2013, si prefigge di portare l' intero comparto a competere con tutti i mercati nazionali ed internazionali". Confagri “Unità per rilanciare la zootecnia” 18/07 "Unità e massimo impegno per rilanciare la zootecnia
calabrese". questo l' appello lanciato dal presidente della Confagricoltura
Calabria, Francesco Macrì, "ricordando il grave stato
di incertezza in cui versano migliaia di aziende zootecniche, a causa
della mancanza di programmazione da parte delle istituzioni regionali
e della contestuale inadeguatezza di risorse per lo sviluppo del settore".
"Non conosciamo - ha detto Macrì - le linee guida e gli
orientamenti, ma per la zootecnia manca un coordinamento a livello
regionale, anche se continua ad avere una rilevanza significativa
sia economica che sociale. E' importante la collaborazione tra il
mondo agricolo e la Regione, al fine di individuare le sinergie adatte
per superare l' attuale fase di emergenza. Dal coraggio di tanti allevatori
dovrà partire un forte segnale di cambiamento. Ormai è
fondamentale cominciare a guardare in maniera progettuale ad un rilancio
della zootecnia, basato sulla qualità, salubrità e tracciabilità
della produzione. Servono provvedimenti urgenti per spezzare quel
lungo periodo di incertezze che la zootecnia calabrese sta ormai attraversando
da troppo tempo". Francesco Macrì ha assicurato "che
Confagricoltura Calabria continua a seguire da vicino i lavori delle
commissioni consiliari, affinché non ci siano ritardi nell'
utilizzazione di tutte le risorse finanziarie disponibili e di quelle
che dovranno essere aggiunte, ricorrendo, se necessario, a misure
straordinarie, anche se i fondi stanziati, fino a questo momento,
non sono sufficienti a risanare la zootecnia calabrese. Sono fiducioso
sull' impegno da parte degli allevatori a rendersi protagonisti nella
rinascita del comparto, mettendo in atto forti iniziative di rilancio,
a cui dovrà fare seguito il forte senso di responsabilità
degli imprenditori di Confagricoltura nel collaborare in questo progetto
a fianco delle istituzioni regionali". Molinari (Coldiretti) “Concertazioni con le istituzioni” 18/07 "Un concreto sviluppo economico della Calabria deve partire
necessariamente da una corretta fase di concertazione tra Istituzioni
e forze sociali che definisca in modo chiaro e deciso una politica
di distribuzione delle risorse destinata ad agevolare l'attività
d'impresa in particolare nel settore agroalimentare". E' quanto
ha detto il presidente di Coldiretti Calabria, Pietro Molinaro in
un messaggio rivolto alle Istituzioni regionali nel corso del forum
"Una politica strategica per il futuro dell'agricoltura giovane
e dei territori calabresi", organizzato da Coldiretti Calabria
presso il Consiglio Regionale. Durante l'incontro sono state analizzate
dai relatori della Confederazione Coldiretti, Cristina Monti e Andrea
Fugaro, le nuove opportunità e prospettive che il Piano di
Sviluppo Rurale 2007/2013 è in grado di offrire alle imprese
nell'ottica della competitività. "Il nuovo Psr - afferma
Molinaro - rappresenta uno strumento di valorizzazione delle specificità
del nostro territorio, per tale ragione è fondamentale che
in fase di approvazione ci sia un adeguato confronto con le Istituzioni
regionali attraverso una convocazione costante di un tavolo verde,
dove definire le priorità e l'entità di interventi verso
un settore, quello agroalimentare, che oltre a rappresentare l'identità
del nostro territorio si pone come vero volano di sviluppo economico.
Il nostro patrimonio enogastronomico è unico al mondo, non
solo per le caratteristiche climatiche della nostra terra ma anche
per il meticoloso impegno profuso negli anni da parte del tessuto
imprenditoriale calabrese, che da sempre investe in progetti di qualità
e tracciabilità degli alimenti". "Nella nostra regione
- conclude Molinaro - sono presenti numerosi giovani talenti che credono
fermamente in un progetto di crescita attraverso l'imprenditoria agroalimentare
e sono pronti a scommettere sul valore inestimabile delle nostre produzioni
tipiche" Grazioso Manno confermato presidente dei Consorzi di bonifica 17/07 Grazioso Manno è stato riconfermato alla presidenza
dell' Unione regionale delle Bonifiche. L' elezione è giunta,
all' unanimità, a conclusione dell' assemblea dell' Urbi, alla
quale hanno partecipato i vertici regionali delle organizzazioni agricole
Coldiretti, Confagricoltura e Cia. Manno si era presentato ai lavori
assembleari riconfermando, ancora una volta, la propria indisponibilità
a ricoprire l' incarico. "Tale decisione - ha sostenuto Manno,
secondo quanto riferito in un comunicato - maturata nel corso dell'
ultimo periodo di presidenza, è dettata dalla consapevolezza
che tre mandati ininterrotti all' Urbi possono bastare ed è
giusto che il testimone passi in altre mani". Nel corso dei lavori,
prosegue la nota, tutti gli amministratori dei Consorzi hanno confermato
la loro piena approvazione all' attività svolta dall'Urbi,
chiedendo la riconferma di Manno alla presidenza. La richiesta è
stata oggetto di proposta unitaria da parte dei vertici regionali
delle organizzazioni agricole presenti. L' assemblea dell' Urbi ha
così rinnovato, all' unanimità, l' incarico di presidente
a Grazioso Manno, riconfermando anche i tre vice presidenti: Giuseppe
Caminiti, Gennaro Marrazzo e Giuseppe Musco, oltre che i componenti
del Comitato direttivo, Antonio Rossi, Domenico Piccione e Marsio
Blaiotta. Ha, inoltre, riconfermato il collegio dei revisori dei conti
nelle persone di Vincenzo Ciccia (Presidente), Annunziato Lacquaniti
(Componente). E' stato inoltre eletto quale componente dello stesso
Collegio Angelo Milo (direttore della Coldiretti regionale). Grazioso
Manno ha preso atto della volontà del mondo consortile calabrese
che ha dato pieno mandato alla Presidenza di operare ogni iniziativa
utile a tutelare le competenze dei Consorzi di bonifica, anche alla
luce dell' applicazione della L.R. 11/2003, e della normativa nazionale
che detta i principi di sussidiarietà. "A tal fine - ha
sostenuto Manno - occorre, una volta per tutte, rendere partecipe
l' opinione pubblica che i Consorzi non sono un costo, ma una risorsa
utile per il territorio, da non sottovalutare. In tal senso il prossimo
autunno, così come indicato dall' assemblea Urbi, sarà
organizzato un convegno a tema, in cui i Consorzi di Bonifica si impegneranno,
insieme all' Unione regionale bonifiche, a rappresentare puntualmente
e peculiarmente l' attività della Bonifica Calabrese. Oggi
i Consorzi evidenziano, fra l' altro, sempre più la loro specificità
nell' operare la difesa attiva del territorio, rafforzando il loro
indispensabile ruolo nella difesa idraulica che si svolge a beneficio
del territorio, nel rispetto delle vere conoscenze e competenze locali".
Danni all’agricoltura a Cassano l’ass. Bruno chiede l’intervento della Regione 17/07 L'assessore all'Ambiente e all'Agricoltura del Comune di Cassano
Ionio, Roberto Bruno, ha chiesto l'intervento della Regione Calabria
a sostegno degli agricoltori cassanesi per i gravi danni subiti dalle
colture di stagione a causa del gran caldo registratosi a fine giugno.
''Sono numerose - e' scritto in un telegramma inviato alla Regione
- le preoccupazioni pervenute dal mondo agricolo, che ha segnalato
il fenomeno della cascola delle fioriture di olivo, agrumi ed altri
alberi da frutto determinata dall'elevato aumento delle temperature.
Quindi, il prossimo raccolto di tali specie, in modo inevitabile,
risultera' compromesso e cio' provochera' grave nocumento alla gia'
anemica economia del comparto e degli operatori del settore''. Bruno
ha sollecitato l'assessore regionale all'agricoltura a ''prendere
nella debita considerazione la situazione e di attivarsi di conseguenza
per venire incontro agli agricoltori di Cassano''. Dima (AN) propone Gattuso come testimonial delle clementine 17/07 "Sarebbe un gesto molto apprezzato dai calabresi poter
legare alle gesta sportive dei nostri calciatori, in particolar modo
a Gennaro Gattuso, la valorizzazione e la promozione delle produzioni
tipiche regionali utilizzando l' enorme successo da loro conseguito,
in termini di immagine e di risultati sportivi, per far conoscere
ai consumatori italiani ed esteri la bontà delle nostre produzioni:
pensiamo, per esempio, alla promozione delle clementine di Calabria
che potrebbero avere come testimonial d' eccezione Rino Gattuso".
A sostenerlo è stato il coordinatore regionale di An, Giovanni
Dima. "La Giunta regionale - ha proseguito Dima - potrebbe, in
vista della campagna agrumicola del prossimo autunno, predisporre
una campagna promozionale diretta a far conoscere le ottime qualità
organolettiche del clementine di Calabria utilizzando come testimonial
d' eccezione il nazionale Rino Gattuso, esempio migliore di una Calabria
che a costo di enormi sacrifici riesce ad imporsi all' attenzione
mondiale per le non comuni doti caparbietà e di umiltà:
legare all' immagine di questo figlio della Calabria la bontà
dei frutti migliori della nostra terra potrebbe essere utile per pubblicizzare
le ricchezze della nostra regione". "Riteniamo - ha affermato
Dima - indispensabile puntare sulla promozione e sulle campagne pubblicitarie
affinché le nostre clementine possano conquistare nuove fette
di mercato non solo grazie alle loro qualità, che ne fanno
un prodotto unico nel suo genere che quindi deve essere sempre di
più tutelato e difeso, ma anche e soprattutto grazie alla loro
facile identificazione attraverso personaggi di prestigio come Gattuso.
Negli anni passati avevamo già avviato un progetto di promozione
delle clementine di Calabria che si è concretizzato attraverso
il ricorso a campagne pubblicitarie su grandi reti televisive nazionali
giungendo alla creazione di un marchio identificativo e contando sul
supporto di importanti personaggi dello spettacolo come Paola Saluzzi".
"Speriamo - ha concluso Dima - che la Giunta regionale decida
finalmente di investire nella promozione dei prodotti agrumicoli di
eccellenza: l' occasione c' è ed è rappresentata dalla
presenza di questi campioni che contribuiscono a promuovere una nuova
immagine della Calabria, speriamo solo che non sfugga". Garrafa (CIA) “Il vino di Frascineto al centro di un processo di sviluppo per il Pollino” 16/07 "E' venuto il momento di valorizzare gli sforzi degli
imprenditori in un'ottica di filiera capace di mettere al centro il
prodotto vino, per renderlo l'elemento trainante del tessuto socio
- economico e turistico della zona del Pollino". E' quanto emerso
nel corso della manifestazione Vino in Piazza, organizzata a Frascineto
dalla Confederazione Italiana Agricoltori, per fare il punto sulle
prospettive della vitivinicoltura della zona del Pollino a trent'anni
dal riconoscimento del marchio Doc. Il Presidente della Cia di Cosenza,
Italo Garrafa, ha evidenziato che "si tratta di un momento storico
per la vitivinicoltura del Pollino. Il momento in cui i governi di
ogni ordine e grado devono poter far sviluppare la nuova imprenditorialità".
Una richiesta venuta con forza che si unirà anche alla nascita
della sede della Cia, a breve, nel comune di Frascineto, capitale
indiscussa del vino del Pollino. "Il vino - ha aggiunto Garrafa
- qui è un miracolo della natura generosa, l'esempio concreto
di quanto la piccola innovazione possa dare grandi risultati. Le autorità
hanno il dovere di prestare attenzione a queste produzioni, dando
una mano per diffonderle, allargarle e portale avanti". Il sindaco
di Frascineto, Domenico Braile, ha sottolineato la necessità
di "sfruttare le potenzialità economiche che arrivano
dall'Europa. Puntare sulle "peculiarità del territorio,
integrarle in una prospettiva di insieme con le arti, le bellezze
naturali e paesaggistiche e la tradizione". Una identità
forte con il territorio è la condizione necessaria anche per
Mario Toteda, capo Dipartimento Assessorato Agricoltura Regione Calabria,
per il quale il prodotto "deve fare sistema con il territorio".
Un territorio, insomma, che deve lavorare insieme attorno al prodotto
vino per renderlo, poi, come ha ricordato l'Assessore Provinciale
al Turismo, Rosetta Console, elemento qualificante di un sistema turistico
legato all'enogastronomia del territorio. In conclusione, il presidente
provinciale della Cia, Italo Garrafa ha rivolto un appello alla Regione
auspicando una decisa inversione di rotta e chiedendo di attuare discontinuità
rispetto al passato per imprimere scelte decisionali governative all'altezza
delle aspettative delle popolazioni e degli imprenditori agricoltori
in particolare. L'iniziativa è stata preceduta e conclusa dalla
degustazione di vino del Pollino, ben 24 vini, ognuno diverso dall'altro,
e di prodotti tipici dell'area offerti dai produttori della zona.
Confagri “Velocizzare le pratiche degli olivicoltori” 14/07 "E' importante procedere adesso con la massima celerità
per definire le pratiche degli olivicoltori, in considerazione che
l' olivicoltura calabrese, seconda per superficie e produzione in
Italia, svolge da sempre un ruolo primario nell' economia regionale,
non solo per il numero delle imprese agricole, ma anche per i riflessi
occupazionali". E' quanto afferma, in una nota, il presidente
di Confagricoltura Calabria, Francesco Macrì, in merito ai
due incontri che si sono svolti all' assessorato regionale all'Agricoltura
con i responsabili dell' Agea ed i rappresentanti dei Centri di assistenza
agricola. Francesco Macrì ha espresso "soddisfazione ed
apprezzamento per queste riunioni tecniche, promosse dall' assessore
all' Agricoltura, Mario Pirillo, su sollecitazione delle organizzazioni
professionali, che sono servite a chiarire alcuni aspetti relativi
alla nuova Organizzazione comune di mercato dell' olio di oliva, alle
domande di aiuto ed all'assegnazione dei titoli". "Questa
metodo di concertazione - aggiunge Francesco Macrì - ha dato
la possibilità di fornire risposte adeguate a tutti gli imprenditori
olivicoli. L' olivicoltura calabrese, seconda per superficie e produzione
in Italia rappresenta un elemento importante dell' economia calabrese
anche per l' indotto che genera e per il prodotto lordo vendibile
che si attesta mediamente intorno al 25 per cento ed i cui aiuti comunitari
incidono sul 40 per cento circa sul reddito complessivo delle aziende
olivicole". In aumento l’acquisto di prodotti nelle aziende agricole 14/07 "Il crescente interesse di cittadini e turisti di effettuare
acquisti direttamente nelle aziende agricole è dettato da un
duplice obiettivo: ricercare prodotti che garantiscono qualità
e sicurezza ed evitare la moltiplicazione dei prezzi dal campo alla
tavola". E' quanto afferma Pietro Molinaro, presidente di Coldiretti
Calabria, presentando il primo rapporto realizzato dalla Coldiretti
in collaborazione con Agri 2000. La stagione turistica 2006 in Calabria,
secondo la Coldiretti, ha registrato un vero boom del fenomeno degli
acquisti in campagna da parte dei numerosi turisti che, già
da tempo, hanno scelto la regione come luogo ideale dove trascorrere
una vacanza all' insegna delle specificità agroalimentari locali
legate ad una cornice paesaggistico - ambientale unica al mondo. "Adottando
questo criterio di scelta consapevole - prosegue Molinaro - si offre
al consumatore la possibilità di comperare senza intermediari
e conoscere direttamente le caratteristiche ed il procedimento di
lavorazione necessario per realizzare specificità territoriali
uniche ed inimitabili". "Puntare sull' enogastronomia locale
- ha sottolineato il direttore Angelo Milo - significa anche diversificare
l' offerta turistica regionale creando un' opportunità di sviluppo
dell' intero territorio attraverso la valorizzazione del ricco patrimonio
enogastronomico di cui disponiamo". Nella nostra regione sono
presenti 250 aziende che praticano la vendita diretta, sostiene Coldiretti
Calabria, di cui il 38-40% vende vino, il 30-32% olio, il 20-22% ortofrutta,
l' 8-10% carne, il 2-4% formaggi, lo 0,5% miele. Mentre vasto è
il panorama di itinerari del gusto distribuiti su tutto il territorio
con undici "Strade del vino e dei sapori", dieci "Città
del vino", sei "Città dell'olio", una "Città
del pane" ed una "Città del bio". La Calabria
vanta ben 271 specificità agroalimentari tradizionali che comprendono:
bevande analcoliche, distillati e liquori (10), carni fresche (28),
formaggi (24), grassi (burro, margarina, oli) (4), prodotti vegetali
allo stato naturale o trasformati (75), prodotti di pasticceria (85),
prodotti di origine animale (miele, lattiero-caseari escluso burro)
(11), preparazioni di pesci, molluschi crostacei e tecniche particolari
di allevamento degli stessi (21), condimenti (1), piatti composti
o prodotti della gastronomia (12). Dieci i prodotti fregiati del marchio
Dop (Bergamotto di Reggio Calabria, Bruzio, Caciocavallo Silano, Capocollo
di Calabria, Pancetta di Calabria, Salsiccia di Calabria, Soppressata
di Calabria, Alto Crotonese, Lamezia) ed Igp (Clementina di Calabria),
oltre a 12 vini Doc (Bivongi, Donnici, Greco di Bianco, Lamezia, Melissa,
Pollino, Sant'Anna di Isola Capo Rizzuto, San Vito di Luzzi, Savuto,
Scavigna, Verbicaro) e 13 Igt (Arghillà, Calabria, Condoleo,
Costa Viola, Esaro, Lipuda, Locride, Palizzi, Pellaro, Scilla, Val
di Neto, Valdamato, Valle del Crati). Grazie all’ARSSA la Calabria non interessata alla direttiva nitrati 13/07 La Regione Calabria, avvalendosi dell’Agenzia Regionale
per lo Sviluppo e per i Servizi in Agricoltura (ARSSA), sta conducendo
un programma di attività nel settore dello studio delle risorse
ambientali, con riguardo particolare all’acquisizione di conoscenze
sulla risorsa suolo. Le associazioni degli allevatori in stato di agitazione 13/07 Stato di agitazione del personale delle associazioni provinciali
degli allevatori della Calabria che, da alcuni mesi, non percepisce
la retribuzione. A darne notizia sono i sindacati Flai-Cgil, Fai-Cisl
e Uila-Uil di Cosenza che hanno sollecitato un incontro con le organizzazioni
datoriali Cia, Coldiretti, Confagricoltura e i presidenti delle cinque
Apa. "Il sindacato unitario - è scritto in un comunicato
delle organizzazioni sindacali uniatarie - chiede un incontro, entro
questa settimana. Due saranno i punti all' ordine del giorno: ridefinire
le competenze in virtù della nuova normativa sulla sicurezza
alimentare e trovare un rimedio per il pagamento delle spettanze inevase.
Respingiamo ogni tentativo d' indebolimento delle posizioni professionali
dell' Apa e di depotenziamento dell' Ente a vantaggio dei privati
verso cui oggi si dirigono i finanziamenti. Tale operazione non conviene
all' economia calabrese, ai nostri lavoratori né alla garanzia
dei nostri prodotti alimentari". "Non sta a noi - prosegue
il comunicato - rammentare l' estrema delicatezza del settore zootecnico.
La Cia, la Coldiretti e l' Upa, quindi, non pensino solo alla gestione
manageriale ma s' impegnino a riorganizzare adeguatamente i ruoli
delle diverse professionalità. Dobbiamo sfornare un provvedimento
prima della variazione di bilancio della Giunta regionale che a sua
volta dovrà legiferare sulla nuova piattaforma contrattuale.
Se non avremo risposte, nel più breve tempo possibile, non
garantiremo l' erogazione dei servizi. Con tutte le conseguenze del
caso". Alta percentuale di domande per gli aiuti comunitari 13/07 "Come si vede intorno a questo tavolo, ma anche per tanti
altri comparti del primo settore, la concertazione resta l' unico
metodo capace di dare risposte alle tante, troppe, problematiche che
riguardano la nostra agricoltura". E' quanto ha detto Mario Pirillo,
assessore regionale all' Agricoltura nel corso di un incontro avuto
con i responsabili dei Centri di assistenza agli agricoltori (Caa)
commentando l' alta percentuale di domande presentate per l' ottenimento
degli aiuti comunitari. All' incontro ha partecipato anche il direttore
dell' area coordinamento dell' Agenzia per le erogazioni in agricoltura
Giancarlo Nanni secondo cui "i risultati raggiunti sono ottimi".
"Secondo i dati forniti dai vertici dell' Agea, - è detto
in un comunicato - rispetto ai calcoli effettuati sulla base della
cosiddetta attesa di domanda, in Calabria è stato presentato
oltre l'80% delle richieste. Pirillo ha poi voluto informare i presenti,
dopo le sollecitazioni e le preoccupazioni espresse da molti Sindaci
calabresi sul limite dimensionale per l' accesso al regime di pagamento,
che il neo ministro alle Politiche agricole, Paolo De Castro, intenderebbe
proporre una modifica dei criteri. De Castro, secondo Pirillo, è
consapevole che tremila metri quadri sono un limite che penalizza
un numero elevato di piccoli olivicoltori calabresi". "L'
assessore all' Agricoltura - è detto ancora nella nota - ha
ringraziato i dirigenti Agea per la disponibilità dimostrata,
e soprattutto per l'aiuto concreto fornito agli agricoltori calabresi".
"Sono state tre sedute importanti - ha concluso Pirillo - che
hanno sollecitato il territorio calabrese. E i risultati si sono visti".
Il termine per la presentazione della domanda unica per l' accesso
agli aiuti comunitari previsti dalla riforma della Pac (domanda unica
per seminativi, zootecnia, uliveti, tabacco, zucchero, latte) scadrà
il prossimo 15 luglio. Convegno sull’aviaria a Lamezia 13/07 "Influenza Aviaria: indicazioni utili per un corretto
comportamento". E' il tema di un convegno promosso dall'Assessorato
regionale all'Agricoltura che si terrà venerdì pomeriggio
nel Centro Agroalimentare di Lametia Terme. Ai lavori parteciperà
Riccardo Orusa, del Centro di Referenza Nazionale per le Malattie
degli Animali Selvatici. "Abbiamo invitato - ha detto l'assessore
regionale all'agricoltura, Mario Pirillo - addetti ai lavori e rappresentanti
istituzionali per evitare che possibili futuri nuovi allarmi mettano
in ginocchio l'economia calabrese, come è già successo
lo scorso anno. Cacciatori e ambientalisti in primis, ma anche semplici
cittadini amanti del nostro territorio, possono fare molto per la
tutela dell'ambiente e della nostra fauna, conoscendo le regole basilari
per affrontare eventuali situazioni d'allarme". Pirillo ha ricordato
anche che la Calabria è stata la prima regione che ha insediato
un Gruppo di Lavoro per l'osservazione dell'Influenza Aviaria. "Vogliamo
continuare su questa strada - ha concluso - anche perché riteniamo
che la conoscenza aiuta quasi sempre a prevenire i rischi". Intanto
si è appreso che l'Unione Europea ha licenziato due provvedimenti
eccezionali a favore delle aziende olivicole che avevano subito, proprio
a causa dell'aviaria, una preoccupante perdita di redditività
nel periodo compreso fra settembre 2005 e aprile 2006. Approvata la piattaforma contrattale APA. I sindacati chiedono di incontrare Cia, Coldiretti e UPA 11/07 È stata approvata, questa mattina presso l’Apa
locale, la nuova piattaforma rivendicativa del Contratto Collettivo
Nazionale. Le tre organizzazioni sindacali, Fai Cisl, Flai CGIL, Uila
UIL, si sono date appuntamento con il personale dell’Associazione
provinciale degli allevatori di Cosenza e di Crotone per migliorare
le condizioni contrattuali. Il risultato della concertazione sarà
presentato dai sindacati all’assemblea nazionale che si terrà
a Roma il 31 agosto. Ma dall’incontro di questa mattina è
emerso un altro problema. Il personale dell’Apa non viene retribuito
da alcuni mesi. I lavoratori, tutti monoreddito e con famiglia a carico,
stentano ad arrivare a fine mese. Stato d’agitazione in corso.
Il sindacato unitario pertanto chiede <un incontro, entro questa
settimana, con le associazioni datoriali Cia, Coldiretti, Upa ed i
presidenti delle 5 Apa. Due saranno i punti all’ordine del giorno:
ridefinire le competenze in virtù della nuova normativa sulla
sicurezza alimentare e trovare un rimedio per il pagamento delle spettanze
inevase. Respingiamo>, dichiarano i sindacalisti, <ogni tentativo
d’indebolimento delle posizioni professionali dell’Apa
e di depotenziamento dell’Ente a vantaggio dei privati verso
cui oggi si dirigono i finanziamenti. Tale operazione non conviene
all’economia calabrese, ai nostri lavoratori né alla
garanzia dei nostri prodotti alimentari. Non sta a noi rammentare
l’estrema delicatezza del settore zootecnico. La Cia, la Coldiretti
e l’Upa, quindi, non pensino solo alla gestione manageriale>,
continuano i rappresentanti sindacali, <ma s’impegnino a
riorganizzare adeguatamente i ruoli delle diverse professionalità.
Dobbiamo sfornare un provvedimento prima della variazione di bilancio
della Giunta regionale che a sua volta dovrà legiferare sulla
nuova piattaforma contrattuale. Se non avremo risposte, nel più
breve tempo possibile, non garantiremo l’erogazione dei servizi.
Con tutte le conseguenze del caso>. Rinasce nella Locride il vino Palmaziano di Cassiodoro 08/07 "Il Palmaziano di Cassiodoro-Presentazione di vini storici
della Locride tra storia e mito" è il tema di un convegno
che si terrà martedì 11 luglio a Locri. L' iniziativa
prende spunto dall' attività della cooperativa sociale agricola
"Masseria degli Armeni", nata con l' obiettivo di valorizzare
sotto il profilo economico-culturale il vino dei Cassiodoro che si
riteneva estinto e che invece è stato recuperato dal prof.
Orlando Sculli. Confagricoltura Calabria, l' associazione nazionale
"Città del vino", la fondazione "Palazzo Spinelli"
di Firenze e tanti vitivinicoltori hanno già raccolto l' invito
della coop "Masseria degli Armeni" per percorrere la via
della vite e dei palmenti storici intesi non solo come elemento di
storia e cultura ma soprattutto di sviluppo e benessere economico.
Negli ultimi anni importanti settori della cultura italiana del vino
come l' Università statale di Milano, l' associazione "Città
del Vino" e cantine nazionali quali la Cavit hanno rivolto attenzione
al territorio regionale. A testimonianza di quest'attenzione si pone
l'importanza delle recenti scoperte fatte da Sculli nell'enclave compresa
tra il territorio di Bruzzano-Ferruzzano, quello di Bianco-Casignana,
Locri-Gerace e quello di Caulonia-Bivongi-Stilo, con la scoperta di
circa 300 vitigni autoctoni, in parte ritenuti estinti, e la contestuale
messa in luce di circa 750 palmenti storici di epoca pre-Ellenica,
Ellenica, Bizantina, ancora perfettamente conservati. La vite si è
avviata a divenire l'elemento principe dello sviluppo agricolo, economico
e culturale della Calabria, l' antica Enotria (terra del vino). Tutti
i popoli che hanno soggiornato, più o meno a lungo, nella regione
hanno portato con sé dei propri vitigni autoctoni creando così,
in Calabria, un patrimonio viticolo unico al mondo. Una realtà
che risale alle radici della migrazione della cultura della vite e
del vino: dall' Armenia, attraverso la Grecia, la vite approda nella
Magna Grecia dove, coltivata per secoli e diffusa nel resto delle
terre d' occidente, pone le basi per divenire ciò che oggi
la vite è in Europa: un' opportunità economica, sociale
e culturale. In questo ambito si colloca la rinascita, dopo secoli
di oblio, del Palmaziano, il vino dei Cassiodoro di cui si riteneva
estinto persino il vitigno che, recuperato dal prof. Sculli è
diventato oggi il primo vino storico della Locride, esempio di quello
che dovrebbe essere il motore di un nuovo modo d'intendere lo sviluppo
economico, sviluppo che deve nascere dalla stretta cooperazione tra
cultura del territorio e produzione, in questo caso enologica, in
cui un insieme di soggetti diversi, uniti unicamente dall' amore per
la propria terra, fanno divenire risultato concreto e reale opportunità
di sviluppo, un sogno maturato nella ricerca, figlio della nostra
storia e dei nostri miti. Convegno FIELD il 10 a Lamezia sugli immigrati nel comparto agricolo 07/07 «Coltivare la regolarità». E’ questa
la denominazione di un progetto d’area rivolto agli immigrati
irregolari nel comparto agricolo, promosso dalla Confederazione italiana
agricoltura (Cia), e finanziato dalla Fondazione Field presieduta
da Mario Muzzì. I primi risultati del progetto, in fase di
realizzazione nell’area lametina, saranno illustrati a Lamezia
Terme lunedì 10 luglio alle ore 17 presso il Grand Hotel Lamezia,
alla presenza del sindaco della città Gianni Speranza. Il progetto,
rivolto agli immigrati irregolari che operano in agricoltura, si propone
di avviare uno studio preliminare per la costituzione di un’agenzia
di intermediazione finalizzata al reperimento per le aziende agricole,
di manodopera immigrata regolare. Secondo alcune indagini, in Calabria
il fenomeno del lavoro nero e del caporalato in agricoltura è
in forte crescita, e specie nelle piane calabresi, sfiora il 50 percento:
i lavoratori extracomunitari sono costretti a turni di lavoro massacranti
senza alcuna tutela e garanzia. Aiuti alle imprese calabresi per la crisi delle patate del 2004 06/07 Sono pubblicate sulla Gazzetta ufficiale del 5 luglio, con
decreto (27 giugno 2006) del ministero delle Politiche agricole e
forestali, le modalità di attuazione degli interventi economici
ed agevolazioni previdenziali a favore delle imprese agricole della
Regione Calabria danneggiate dalla crisi di mercato delle patate nel
2004. Le domande di intervento vanno presentate entro 45 giorni. I prodotti di qualità trainano l’export alimentare italiano 06/07 L'Italia è all'ottavo posto nel mondo per quota di export
agroalimentare, con il 4% sul totale mondiale e a trainare l'export,
cresciuto del 3,4% rispetto al 2004, sono le produzioni tipiche e
di qualità. Lo rivela uno studio dell'Istituto Guglielmo Tagliacarne
dal titolo 'L'agroalimentare in Italia: scenari, competitività,
problemi e prospettivé, presentato nel corso di un convegno
sul made in Italy: 'Enogastronomia e moda per il turismo italiano',
che si é tenuto nel corso della kermesse Italian Food and Fashion
2006, giunta alla sua terza edizione. I prodotti con i quali il made
in Italy è più conosciuto all'estero sono le paste,
i formaggi e i vini ad elevata valenza culturale e di qualità,
in particolare caratterizzati da un marchio di tutela. Fra questi
si distinguono oltre 470 prodotti tra Doc, Docg e Igt, 200 Dop e Igp
e 4.100 prodotti tradizionali. Per il settore dei vini, tra le denominazioni
d'origine e le indicazioni geografiche si contano oltre 470 produzioni
di qualità di cui il 67% Doc e quasi il 7% Docg. Fra le regioni
che maggiormente contribuiscono a tale livello produttivo, ci sono
Piemonte e Toscana che detengono il 21% delle denominazioni. Di rilievo
anche il contributo del Veneto (7,8%), della Sardegna (7,4%), della
Lombardia (6,7%), dell'Emilia Romagna e della Puglia (6,5%), della
Calabria e del Lazio (6,3%) e della Sicilia (6,1%). Spostando l'attenzione
sugli oltre 200 prodotti Dop e Igp, si evince che per il 26,2% si
tratta di formaggi, per il 24,3% di prodotti a base di carne, per
il 21,3% ortofrutticoli e cereali e per il 18,8% oli di oliva. In
questo caso, la regione italiana con il maggior numero di denominazioni
appare essere l'Emilia Romagna (12,4%), segue la Lombardia (9,9%),
la Toscana (9,4%) e la Sicilia (7,4%). Il versante delle produzioni
tipiche è quello più nutrito con 4.100 i prodotti tipici,
distribuiti in diverse tipologie di prodotto. Quasi il 30% appartiene
alla categoria 'paste fresche, prodotti di panetteria, pasticceria,
biscotteria e confetteria', il 27,6% a 'prodotti vegetali allo stato
naturale o trasformati', il 17% a 'carni (e frattaglie) fresche e
loro preparazioni' e l'11% alla categoria dei formaggi. Anche in questo
caso le regioni con il maggior numero di prodotti tipici sono la Toscana
(10,8%), il Piemonte (9%), il Veneto (8,7%), il Lazio (7,7%) e la
Campania (7,4%). Lo studio mette in evidenza come l'export agroalimentare
ha inciso sul totale esportato nazionale per il 6,8% nel 2005, percentuale
stabile rispetto al 1995. Fra i principali Paesi di destinazione c'é
la Germania, con oltre il 50% delle esportazioni agroalimentari, seguono
Francia, Usa e Regno Unito. La ricerca, inoltre, traccia una precisa
fotografia del settore agroalimentare che contribuisce alla ricchezza
del Paese per circa il 5%, con 950 mila imprese agricole ed oltre
100 mila dedite alle lavorazioni e trasformazioni alimentari. E sono
proprio queste ultime a crescere nell'ultimo decennio (1995-2005),
ad un tasso di variazione medio annuo del +2,5%,a fronte di un totale
degli altri settori del +1%. Secondo uno studio dell’ARSSA le foreste calabresi serbatoio di anidride carbonica 03/07 "I suoli calabresi sono diventati un serbatoio di anidride
carbonica. In particolare è stato stimato un significativo
accumulo di anidride carbonica nei suoli forestali". Il dato
emerge da uno studio realizzato dall' Arssa sul terreno forestale
calabrese, basato sul confronto fra foto aeree degli anni '50 e quelle
attuali, sul rilevamento di campagna e su analisi di laboratorio.
''L' esperienza fin qui acquisita - è scritto in un comunicato
dell' Arssa - indica che l' eccesso di biossido di carbonio, considerato
la causa principale dell' effetto serra a livello planetario, è
da attribuire all' utilizzo di combustibili fossili che libera ingenti
quantitativi di anidride carbonica. In Calabria sono stati rimboschiti,
negli ultimi 50 anni, circa 153 mila ettari di aree molto vulnerabili
dal punto di vista del dissesto idrogeologico. Le conseguenze positive,
in termini di tutela ambientale e regimazione delle acque superficiali,
sono spesso evidenziate dai diversi livelli istituzionali e scientifici.
Ma il contributo in termini di immagazzinamento di anidride carbonica
non è stato sufficientemente considerato. Da un primo incontro
tra il Presidente dell' Agenzia regionale e il Presidente dell'Afor,
è emersa l' esigenza di procedere ad una ricerca sulle aree
oggetto di rimboschimento da parte della Regione ed in una fase immediatamente
successiva alla valutazione degli esiti positivi delle attività
forestali". "I risultati di questo studio - spiega il presidente
dell' Arssa, Valerio Donato - sono di grande attualità anche
in considerazione del fatto che, a livello ministeriale, è
in fase di definizione il 'Registro nazionale dei serbatoi di carbonio
agro-forestali'. Attraverso questo strumento verrà attivato
il sistema dei 'crediti di carbonio', che aprono interessanti prospettive
economiche agli imprenditori agro-forestali. Anche le istituzioni
come l'Arssa, Afor, Consorzi di Bonifica, Comuni, che gestiscono suoli
forestali di proprietà pubblica, dovranno essere in grado di
proporre tali superfici, quali serbatoi naturali di anidride, coniugando
così aspetti ambientali ed economici. In un territorio come
quello calabrese, caratterizzato da forte vulnerabilità ambientale
legata a peculiarità geomorfologiche, dovute all' elevata energia
di rilievo, una forte azione di ripristino ambientale, realizzata
attraverso la ricostruzione della copertura vegetale, ha determinato
tangibili effetti in termini di difesa dagli eventi catastrofici e
di conservazione del suolo. Si è assistito ad un cambiamento
indicativo nell' indirizzo evolutivo dei suoli. Da situazioni podologiche
di forte degrado con versanti caratterizzati da suoli sottili o addirittura
con substrato affiorante, si è passati nelle aree rimboschite,
a situazioni più stabili, in cui la presenza di un orizzonte
superficiale arricchito di sostanza organica è l' elemento
caratterizzante". Dal primo luglio l’obbligo dell’olio di girasole nei carburanti 02/07 Come per i vini Doc sarà possibile stabilire l’origine dei biocarburanti in collaborazione con Cnr . "Contro lo smog che costringe alla chiusura del traffico delle città e il caro prezzi dal primo luglio 2006 i produttori di carburanti diesel e di benzina sono obbligati ad immettere al consumo biocarburanti di origine agricola" "in misura pari all'1 per cento" che "è incrementata di un punto per ogni anno, fino al 2010". Lo rende noto la Coldiretti nel riferire gli effetti dell’entrata in vigore della legge N.81/2006 approvata con il sostegno dell’organizzazione degli imprenditori agricoli guidata da Paolo Bedoni che ha promosso in tutta Italia una campagna di raccolta di firme per lo sviluppo dei biocarburanti che ha raggiunto quota centomila. La decorrenza del primo luglio significa che nell’arco dell’anno nei serbatoi di tutte le auto in circolazione in Italia dovranno essere utilizzate complessivamente circa 400mila tonnellate di biocarburanti. Si tratta di biodiesel (250mila) e bioetanolo (150mila) ottenuti rispettivamente da coltivazioni agricole come colza, girasole e da mais, sottoprodotti della lavorazione del vino e della barbabietola, in sostituzione dei normali combustibili derivati dal petrolio. Dal punto di vista ambientale si tratta di una vera rivoluzione per abbattere lo smog accentuato dal caldo, che ha portato alla chiusura al traffico di città come Roma e Napoli, poiché - sottolinea la Coldiretti - con il biodiesel si riducono dell'80 per cento le emissioni di idrocarburi e policiclici aromatici e del 50 per cento quelli di particolato e polveri sottili mentre con il bioetanolo calano le emissioni di idrocarburi aromatici come il benzene del 50% e di oltre il 70% anidride solforosa mentre cali più contenuti si hanno anche per il particolato e per le polveri sottili. Dall’attuazione del provvedimento - continua il Presidente della Coldiretti - dipende la possibilità di cogliere una opportunità che concilia le esigenze di ridurre lo smog e l'inquinamento ambientale previste dal protocollo di Kyoto, per contrastare i cambiamenti climatici in atto, con la necessità di trovare fonti alternative al petrolio e al gas per il quale si è verificato un ulteriore aumento delle tariffe. Si tratta - precisa Bedoni - di un determinate passo in avanti dopo che la Commissione Europea ha appena annunciato l’avvio di un procedimento legale nei confronti del Governo italiano per la mancata presentazione del rapporto sull’utilizzo di biocarburanti per rispettare l'obiettivo fissato dall'Unione europea di utilizzare i biocarburanti per sostituire entro il 2010 il 5,75 per cento dei carburanti derivanti dal petrolio utilizzati per i trasporti, come sta peraltro avvenendo negli Stati Uniti che puntano a raddoppiare la loro già elevata produzione entro il 2012 per arrivare a 28,4 miliardi di litri tra bioetanolo, biodiesel e combustibile da biomasse. Al fine di garantire l’origine nazionale dei prodotti destinati a biocarburanti, la legge prevede la stipulazione di intese di filiera, accordi quadro o di un contratto di programma e la garanzia di tracciabilità per ricostruire il percorso del biocarburante attraverso le fasi della produzione, trasformazione e distribuzione con particolare riferimento all'origine del prodotto agricolo. Un risultato che non è stato ancora raggiunto a livello nazionale anche se non mancano intese territoriali come nel Lazio dove è stato siglato tra Coldiretti e regione un protocollo che impegna a destinare ad agroenergia diecimila ettari di terreno, destinati a moltiplicarsi nel tempo, a partire dalla Valle del Sacco dove si registra una preoccupante emergenza ambientale. E ancora a Padova la società comunale che gestisce il servizio di trasporto pubblico urbano dal novembre 2005 fa circolare circa 100 bus con biocarburanti, mentre a Venezia grazie all’accordo siglato con la Coldiretti prenderà a breve il largo la prima flotta di vaporetti a “girasole”. D’altra parte - sostiene la Coldiretti - per non vanificare i positivi effetti ambientali dei biocarburanti è indispensabile ottenerli con prodotti agricoli nazionali “a chilometri zero” che non devono essere trasportati tra i diversi continenti per lunghe distanze con un conseguente consumo di combustibili fossili ed inquinamento atmosferico, come accadrebbe in caso di importazioni. La Coldiretti, in collaborazione con l’Istituto di Biometeorologia del CNR, ha messo a punto un sistema per stabilire la provenienza geografica dell’olio vegetale che sarà utilizzato per la produzione di biodiesel o dell’etanolo di origine agricola che dovrà essere presto aggiunto alle benzina. Così come i vini, anche i biocombustibili avranno la loro Doc (Denominazione di Origine Controllata). Si tratta di un passo in avanti importante per lo sviluppo in Italia della filiera agrienergetica che pur presentando nuove opportunità di sviluppo corre il rischio - sostiene la Coldiretti - di essere compromessa da ostacoli tecnici ed interpretativi. Non sono state infatti ancora stabilite - denuncia la Coldiretti le sanzioni nei confronti di eventuali inadempimenti da parte dei soggetti che devono immettere al consumo biocarburanti sulla base della legge N. 81/06 prevede che, con apposito decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro delle attività produttive e il Ministro delle politiche agricole e forestali, siano stabilite le condizioni di controllo dell’obbligo di immissione in rete dei biocarburanti. Un ritardo da superare e che va accompagnato - conclude la Coldiretti - con interventi per incentivare la produzione in Italia e in Europa e creare le condizioni di mercato necessarie a remunerare adeguatamente agli imprenditori agricoli. SMOG: COLDIRETTI, ARRIVA IL BIOCARBURANTE A DENOMINAZIONE D’ORIGINE
(DOC) TARIFFE: ENERGIA; COLDIRETTI, CONTRO AUMENTI SI TORNA AL LEGNO E
AL GRANO I CAMPI DA COLTIVARE PER RIEMPIRE IL SERBATOIO CON I BIOCARBURANTI Istituito l’l’ufficio di assistenza per gli olivicoltori 01/07 Il Consorzio olivicolo terre di Calabria (Cotec) di Cosenza
ha istituito l' Ufficio agroalimentare che si occuperà di fornire
assistenza tecnica ai produttori olivicoli alla luce delle nuove disposizioni
della Politica agricola comunitaria. L' iniziativa - è detto
in un comunicato - rientra nel programma delle operazioni che il Cotec
ha messo a punto per la campagna olivicola 2006-2007. "Il Cotec
- ha spiegato il presidente Giovan Battista Pisani - ha predisposto
un Piano integrato di filiera (Pif) che racchiude gran parte dello
Jonio e che è uno dei più importanti del Meridione.
Per il settore olivicolo, in cui i rischi potenziali riguardano soprattutto
l' abbandono degli oliveti nelle zone marginali con conseguenze nefaste
sull' ambiente, la parte disaccoppiata del sostegno mira a garantire
la copertura del costo della conservazione degli olivi, lasciando
ai produttori la libertà di scegliere il tipo di produzione
da portare avanti. Tale importo pertanto non è legato alla
produzione, ma è destinato alla conservazione degli olivi,
permettendo di proteggere il terreno e l' ambiente, tenendo in considerazione
le tradizioni e la cultura locali". "In questo quadro -
ha aggiunto Pisani - il Cotec consapevole della importanza di assistere
i propri associati in uno scenario normativo che sta rapidamente mutando,
e in considerazione della presenza nel territorio calabrese di riferimento
di ampie aree olivicole in cui le caratteristiche degli impianti sono
tali da assolvere a funzioni paesaggistiche ed ambientali di insostituibile
valenza, ha organizzato un nuovo servizio di orientamento ed assistenza
tecnica per i soci attraverso l' istituzione dell' Ufficio Agroambientale
attrezzato e dotato di personale tecnico". Per Pisani "l'
Ufficio Agroambientale nasce con l' intento di offrire un servizio
di assistenza tecnica guidando le aziende nell' introduzione ed applicazione
di tutte le condizioni agronomiche e colturali per il rispetto dei
criteri di conservazione e gestione degli oliveti, obbligatori per
l' ottenimento del premio" Avviata la produzione di fragole all’ARSSA 29/06 Il presidente dell' Arssa, Valerio Donato, ha reso noto che
nei Centri sperimentali dimostrativi di Cropani e di Molarotta è
stata avviata, per il secondo anno consecutivo, una produzione vivaistica
di piantine di fragola "finalizzata alla promozione - è
detto in un comunicato - di un processo di autonomia e autoproduzione
di materiale vegetativo, finora mai realizzato nella fragolicoltura
meridionale, totalmente dipendente dalle aziende vivaistiche del nord
Italia e dell' estero, in particolare Spagna e Polonia". L'iniziativa
dell' Arssa si colloca nel contesto di un Piano complessivo di ricerca
e sperimentazione, per il triennio 2005-2007, per il comparto vivaistico
ortofrutticolo. "Un progetto - si afferma ancora nella nota -
che si articola in tre punti: il potenziamento della parte vivaistica,
l' estensione dell' attività sperimentale-dimostrativa dei
campi di valutazione tecnologico-varietale e l' avvio di un programma
di validazione genetica sul territorio calabrese. Conclusa l' attività
di campo 2005-2006 di sperimentazione e valutazione varietale, che
l' Arssa ogni anno conduce nella piana di Lamezia Terme, dati gli
ottimi risultati raggiunto, quest'anno su un campo costituito da 121
parcelle è stato possibile effettuare la valutazione varietale
di nuove selezioni di fragola, differenti anche per origine vivaistica,
tipo di pianta ed epoca di trapianto". I risultati qualitativi
rilevati saranno adesso oggetto di elaborazione da parte dei tecnici
dell' Arssa, coadiuvati dagli esperti del Ministero per le Politiche
agricole - Istituto sperimentale di frutticoltura, impegnati nel progetto.
Per il prossimo anno è prevista l'individuazione di una tecnica
stabile, uno 'screening' di valutazione che possa garantire, nel giro
di 2 o 3 anni, un rifornimento e una stabilizzazione colturale vivaistica
sull' altopiano silano. La novità di quest' anno è rappresentata
dal coinvolgimento di aziende private. Infatti, la produzione di piante
avverrà, oltre che nel centro Molarotta di Camigliatello Silano,
anche nell' azienda agricola Fratelli Scrivano, a Celico, associata
alla cooperativa Cecita. "Il dato più rilevante di questo
programma - ha detto il presidente Donato - è, innanzitutto,
l' opportunità di entrare nel mercato internazionale con un
prodotto di altissima qualità, a costi competitivi. Ciò
è dovuto al fatto che questo tipo di coltivazione in quota,
grazie all' altitudine della Sila, consentirebbe un minor consumo
energetico rispetto alla tradizionale coltivazione delle piantine
frigo-conservate. In questo modo si eviterebbero, non solo costi di
frigo-conservazione, ma anche minore incidenza di malattie derivanti
da afidi, che in quota non avrebbero la stessa capacità di
trasmissione dei virus o altre patologie". A Camigliatello tre giorni di mostra nazionale della razza podolica 29/06 Da domani fino al 2 luglio, a Camigliatello Silano, localita'
Molarotta, in provincia di Cosenza, si svolgera' la IX Mostra nazionale
del libro genealogico della razza podolica, con il patrocinio del
Ministero delle Politiche Agricole e l'associazione Nazionale Bovini
da carne, in collaborazione con l'assessorato Agricoltura Regione
Calabria, l'associazione Regionale Allevatori, l'Arssa, le associazioni
Allevatori di Cosenza, Potenza, Matera e Foggia. La razza Podolica,
molto presente in Sila, costituisce un esempio riuscito di adattamento
biologico ad un ambiente ostile. Il suo areale di diffusione, e' assai
ampio e comprende tutto il sud d'Italia, cio' ha determinato una notevole
variabilita' nella taglia e nel colore del mantello. Vi e' grande
interesse per la valorizzazione di questo bovino che e' anche - a
detta di molti studiosi - un sensore biologico. Al manifestazione
di apertura della mostra e al convegno che seguira' su ''selezione,
territorio e qualita' delle produzioni: nuove opportunita' per la
Razza Podolica'' parteciperanno, dall'assessore regionale della Calabria
all'agricoltura Mario Pirillo, il sindaco di Spezzano della Sila Gigli,
il presidente della Provincia di Cosenza Mario Oliverio, il presidente
dell'Arssa Donato, il presidente dell'Ara Biafora, il presidente e
direttore dell'associazione Nazionale Bovini da carne Lucchetti e
Cannestrari, Perretti del dipartimento di Scienze zootecniche dell'Universita'
Federico II di Napoli, il presidente dell'Associazione allevatori
di Cosenza Pietro Molinaro. Inoltre interverranno, i rappresentanti
della regione Calabria e delle Organizzazioni professionali agricole.
Proficuo incontro dell’Ass. Pirillo con i sindacati sull’Arssa 28/06 "Molto proficuo", così, in un comunicato,
viene definito l' incontro tenuto dall' assessore regionale all' Agricoltura,
Mario Pirillo, con le organizzazioni sindacali Flai, Fai, Uila della
provincia di Cosenza, insieme al presidente dell' Arssa, Valerio Donato.
L' incontro, prosegue la nota, sollecitato dai segretari provinciali
di Flai, Fai e Uila, Giovanni Donato, Tonino Russo e Antonio De Gregorio,
ha focalizzato le problematiche inerenti alle attività dei
Centri sperimentali dimostrativi dell' Arssa, nonché alle prospettive
di stabilizzazione dei lavoratori precari che in tali centri operano.
"E' stato - è scritto nel comunicato - un confronto franco
e costruttivo, che ha permesso di configurare concretamente una serie
di scenari positivi, in direzione di una graduale stabilizzazione
dei lavoratori precari, sul breve e medio periodo. In questa direzione,
chiaro é stato l' impegno per andare al superamento del precariato,
parallelamente alla necessità di risanare l' assetto finanziario
dell' Agenzia che, è stato condiviso da tutti, mantiene inalterate
tutte le sue potenzialità di agenzia di servizi a sostegno
del primo settore. Dare centralità operativa ai Centri sperimentali
è stata la richiesta principale delle organizzazioni sindacali,
che invocano una sempre migliore qualità nella programmazione
e nella progettazione e una maggiore quota di risorse finanziarie
ordinarie". "Flai, Fai e Uila - conclude la nota - si sono
dette pronte a sostenere un piano di rilancio dell' Arssa, attesa
la situazione di grave emergenza finanziaria che sta vivendo l' Agenzia
a causa di una passata politica gestionale che, hanno affermato le
organizzazioni sindacali, vuole essere solo dimenticata. Sia il presidente
dell' Arssa Donato, che l' assessore Pirillo, hanno rassicurato i
sindacati sui diritti contrattuali dei lavoratori dei centri, che
saranno messi a regime non appena le condizioni finanziarie lo consentiranno".
Contratto di filiera Mipaf per la zootecnia 27/06 Il Comitato interministeriale per la programmazione economica
ha autorizzato, con deliberazione pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale
del 26 giugno, il ministero delle Politiche agricole e forestali a
stipulare con il Consorzio Natural Carni il contratto di filiera per
la promozione e la valorizzazione delle produzione di carni bovine
e suine di qualita' nelle regioni Calabria (12,37%), Campania (43,27%),
Lazio (5,09%) e Veneto (39,27%). Gli investimenti ammessi sono in
totale oltre 8,2 milioni di euro, realizzati da 15 aziende con investimenti
materiali da realizzare in quattro anni.Le agevolazioni finanziare
sono calcolate per la meta' sotto forma di contributo in conto capitale
e per il restante 50% sotto forma di finanziamento agevolato a tasso
di interesse pari allo 0,50% annuo, con un onere massimo a carico
della finanza pubblica di circa 5 milioni di euro. Ecco l'elenco delle
aziende beneficiarie: Associazione tra i produttori zootecnici del
territorio della Calabria; Agrirocca di Rech Emanuele (Lazio, Veneto);
Azienda agricola Vio Antonio (veneto); Beatrice Fiorenza (Campania);
Colomberotto (Veneto); Di Bellonia Mario Nicola (Campania); Ferrucci
Giovanni (Campania); Frusciante Agostino (Campania); Matteo Antonietta
(Campania); Natural Carni (Calabria, Campania, Lazio e Veneto); Orizzonte
di Paladin Fernanda (Veneto); Romano Sas di Romano Salvatore (Campania);
Sinergie di E. Rech (Lazio, Veneto); Sui.san gestione centro parentale
Srl (Campania) e Suinicola meridionale Srl (Campania). Venti nuovi casari, in provincia di Cosenza 27/06 Sono rientrati da Bella, Potenza venti tra giovani, tecnici
ed imprenditori cosentini al termine di un percorso formativo promosso
dalla Camera di Commercio di Cosenza, attraverso Agrisistema, Azienda
speciale per la promozione delle produzioni agricole, ed agroindustriali.
L’iniziativa che ha avuto un notevole successo di partecipazione
si inquadra nelle attività promosse, finalizzate a dare risposte
concrete ed operative alle necessità del territorio e sono
dedicate alla tutela, alla valorizzazione e alla promozione delle
produzioni locali. L’istituto di ricerca per la Zootecnia di
Bella in Lucania è uno dei tre centri di eccellenza in Italia,
dove si sono apprese le tecniche di trasformazione del latte per la
produzione di paste filate e formaggi duri, la lavorazione della mozzarella,
soprattutto, è stata al centro dell’interesse degli attenti
allievi. Ass. Pirillo “Rispettare i tempi della domanda unica per non perdere gli aiuti comunitari” 23/06 "I produttori che non presenteranno la domanda unica entro
il termine perderanno il diritto a ricevere gli aiuti e i premi comunitari
fino all' anno 2013. E' dunque importante, anzi strategico, chiarire
bene i termini della questione per evitare poi brutte sorprese".
Lo ha detto Mario Pirillo, assessore regionale all' Agricoltura incontrando
i responsabili dei Centri di assistenza agricola (Caa). L' assessore
Pirillo, accompagnato dal direttore dell' area coordinamento dell'
Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea), Giancarlo Nanni,
ha trattato la tematica alla presenza anche dei rappresentanti delle
organizzazioni professionali agricole. "Nel corso dell' incontro
- è detto in un comunicato - è stata focalizzata la
procedura per l' ottenimento degli aiuti comunitari, così come
prevedono le nuove normative in materia. Dal canto suo, Nanni ha ricordato
che, perentoriamente, il prossimo 15 luglio scade il termine per la
presentazione della domanda unica per l'accesso agli aiuti comunitari
previsti dalla riforma della PAC (domanda unica per seminativi, zootecnia,
uliveti, tabacco, zucchero, latte). I produttori che devono presentare
domanda hanno quindi ancora tempo per recarsi presso il Centro di
assistenza agricola al quale hanno conferito mandato, oppure presso
gli sportelli dell' organismo pagatore competente. Ed è stato
proprio questo il tema principale dell' incontro, servito essenzialmente
per chiarire le parti più complesse della nuova normativa". Coldiretti a Pirillo “Evitare di perdere consistenti quote dei vigneti” 23/06 La Coldiretti calabrese ha scritto all' assessore all' agricoltura,
Mario Pirillo, ai dirigenti del Dipartimento "per - è
detto in un comunicato dell' organizzazione agricola - segnalare e
richiedere, un intervento urgente attraverso un atto amministrativo,
come analogamente fatto in altre regioni tra cui la Sicilia, volto
ad evitare che consistenti quote di diritti di reimpianto di vigneti,
come sta accadendo, vengano venduti fuori regione depauperando il
nostro patrimonio vitivinicolo che, è paradigma di qualità,
ma anche potente motore di sviluppo di interi territori". Nella
lettera, inviata per conoscenza anche al presidente Agazio Loiero,
il presidente Molinaro e il direttore generale di Coldiretti, Milo,
dopo avere evidenziato la " carenza del 'tavolo agricolo di concertazione'
nel quale potevano essere affrontati con metodo progettuale, anche
alcune evidenti distorsioni e anomalie, pericolose per il futuro dell'agricoltura
e di alcuni settori ad alta valenza economica e di immagine quale
quello vitivinicolo" fanno presente che "oggi, in Calabria,
assistiamo ad una generale rivalutazione dei vitigni autoctoni e del
vinum loci, di quelle tante uve di territorio in molti casi praticamente
estinte e che solo negli ultimi anni, sono tornate al centro dell'attenzione
degli addetti ai lavori e dell' interesse del cittadino-consumatore".
"A fronte di questo salutare vento innovativo - proseguono i
vertici della Coldiretti calabrese - è necessario rafforzare
le regole, per non disperdere un patrimonio, anche paesaggistico -
ambientale, a vantaggio di altre aree dell' Italia. Tra l' altro,
in un comparto nel quale imprese di giovani, possono investire, ci
pare assurdo rinunciare al nostro potenziale, anzi, reimpiantare senza
titoli rappresenta un reato: in altri comparti non è così.
In questi ultimi tempi, si sta incentivando nella nostra regione,
un sistema ramificato e remunerativo di vendita dei diritti, con il
proliferare di un vero e proprio mercato anche attraverso internet
che andrà a vantaggio di altre regioni". "Non vorremmo,
- concludono Molinaro e Milo - che dietro la vicenda, si nascondessero
anche complicità di un certo livello, che possono portare a
facili guadagni ed arricchimenti. Per queste motivazioni, si devono
adottare le necessarie contromisure, a salvaguardia della nostra economia
ed identità. La Coldiretti, si augura, che attorno a questo
pericolo, che potrà penalizzare tra l' altro la Calabria nella
prossima riforma del settore vitivinicolo, si alzi una vera e propria
protesta da parte di Istituzioni locali, imprenditori del settore,
uomini e donne di cultura, forze sociali, associazioni dei consumatori,
per evitare di perdere un patrimonio che affonda le proprie radici
in una storia antica" Arrivano i primi aiuti della UE per i danni dell’aviaria agli avicoltori 21/06 Via libera dell'Ue ai primi 14 milioni di euro circa - di cui
quasi sette milioni a carico del bilancio europeo - per sostenere
in Italia il mercato del pollame e delle uova che ha conosciuto dal
settembre scorso una crisi senza precedenti. Questi fondi sono immediatamente
operativi. Si tratta quindi di un primo pacchetto finanziario - che
oltre all'Italia interessa altri 13 paesi per un costo delle misure
a carico delle casse comunitarie stimato tra 50 e 65 milioni di euro.
L'obiettivo è di realizzare una serie di interventi a sostegno
del settore avicolo a cui Bruxelles contribuirà nella misura
del 50% e la parte restante verrà versata dalle casse nazionali.
Il pacchetto finanziario globale per paese si conoscerà solo
il prossimo 5 luglio quando gli uffici della Commissione europea avranno
completato l'analisi di tutte le richieste provenienti dai singoli
partner e presenteranno le relative proposte. Entro venerdì
infatti dovranno pervenire a Bruxelles precisazioni, elementi nuovi
o ancora mancanti nei dossier. Questi finanziamenti sono operativi
subito. Dopo il voto di oggi al Comitato europeo di gestione per il
settore (che riunisce a livello tecnico i rappresentanti dei 25 stati
membri e della Commissione europea), nel giro di qualche giorno il
regolamento dell'Esecutivo Ue verrà pubblicato sulla Gazzetta
ufficiale dell'Ue e a quel punto l'Italia potrà fare una circolare
per l'erogazione degli aiuti attraverso l'Agea. Come ha recentemente
ricordato il ministro per le politiche agricole e forestali Paolo
De Castro si tratta di provvedimenti aggiuntivi rispetto ai 100 milioni
di euro di aiuti di stato già previsti dall'Italia per venire
in aiuto del settore avicolo e alla sua filiera, la cui procedura
di autorizzazione da parte di Bruxelles necessita tempi più
lunghi. Nell'annunciare la decisione, la commissaria europea all'agricoltura
Mariann Fischer Boel ha riconosciuto che "il drastico calo del
consumo di pollame e la caduta dei prezzi dei prodotti avicoli nei
primi mesi dell'anno hanno rappresentato una situazione straordinaria
che ha richiesto misure straordinarie". I timori diffusisi nei
mesi scorsi tra i consumatori europei, e soprattutto italiani, di
una possibile epidemia di influenza aviaria, hanno infatti provocato
un crollo dei consumi che in Italia ha registrato la punta più
elevata - meno il 70% - nel febbraio scorso, quanto sono stati individuati
i primi casi del virus in uccelli selvatici migratori. La commissaria
è convinta che le misure messe a punto oggi offriranno agli
avicoltori "la flessibilità necessaria per adeguare la
produzione alla situazione del mercato senza dover prolungare inutilmente
gli squilibri che caratterizzano attualmente il mercato avicolo".
Fischer Boel ha tenuto però a precisare: "Sono contraria
agli aiuti all'ammasso privato e alla distruzione delle scorte di
pollame. Grazie al recente miglioramento della situazione di mercato,
le scorte esistenti dovrebbero poter essere assorbite dall'industria".
Le misure che verranno finanziate riguardano la distruzione di uova
da cova; la trasformazione di uova da cova; la distruzione di pulcini
di gallina, faraona, anatra, tacchino e oca; l'abbattimento precoce
di animali riproduttori; la proroga dei periodi di sospensione temporanea
della produzione oltre le tre settimane; la riduzione volontaria della
produzione tramite riduzione delle vendite di pulcini; l'abbattimento
precoce di ovaiole. I provvedimenti di oggi riguardano 14 paesi (richieste
sono giunte da altri due paesi durante i lavori del Comitato di gestione
Ue ma saranno trattate ulteriormente). Oltre all'Italia sono interessati
ai provvedimenti Repubblica ceca, Germania, Grecia, Spagna, Francia,
Irlanda, Cipro, Ungheria, Paesi Bassi, Austria, Polonia, Portogallo
e Slovacchia. PDM Castrovillari “Il Trasferimento dell’ARSA un scippo al territorio” 20/06 ''Un altro 'scippo' sta per essere perpetrato nei confronti
della Citta' di Castrovillari e della zona del Pollino con il trasferimento
a San Marco Argentano del Centro di Divulgazione Agricola dell'Arssa''.
E' quanto scritto in una lettera inviata dal capogruppo del Pdm in
consiglio comunale a Castrovillari, Gianni Donato, all'assessore regionale
all'agricoltura, Mario Pirillo. ''Sembra - ha aggiunto - che la motivazione
ufficiale del trasferimento sia da attribuirsi a ragioni di carattere
economico, poiche' l'Arssa non sarebbe in grado di sostenere l'affitto,
di circa 2500 euro l'anno, lla sede,ubicata in una struttura privata,
mentre a S. arco gli uffici potrebbero essere ospitati in locali di
proprieta' dell' Ente. Questa soluzione, pero', e' viziata da altre
latenti motivazioni, poiche' alcuni altri Enti regionali di stanza
a Castrovillari hanno manifestato la loro disponibilita' ad ospitare
questo Centro di Divulgazione e, pare, che l'offerta sia stata declinata,
in maniera inequivocabile e tassativa senza margini di mediazione,
dai Dirigenti dell'Arssa''. ''Inoltre - prosegue la lettera - il trasferimento
a S.Marco Argentano della struttura, che per legge deve operare nel
territorio di Castrovillari e del Pollino, comportera' il pagamento
dell'indennita' di missione agli operatori ogniqualvolta dovranno
recarsi nella zona di loro competenza per effettuare i doveri d'ufficio.
Quale risparmio dunque? Anzi per l'Arssa questo trasferimento, mascherato
da ragioni di ristrettezza economica, rappresentera' un ulteriore
aggravio di spesa. Pertanto, per motivazioni strane ed incomprensibili,
Castrovillari e la zona del Pollino saranno private di una struttura,
dotata di Tecnici qualificati, che ha garantito, per anni, l'assistenza
tecnica agli agricoltori del comprensorio''. La Calabria seconda regione italiana produttrice di olio 20/06 Esistono buone possibilita' per le produzioni olivicole calabresi.
La Calabria e' la seconda regione produttrice in Italia e la qualita'
dell' olio e' migliorata sensibilmente. E' il dato emerso da un convegno
organizzato da Confagricoltura sulla ''filiera dell' olio di oliva
e sulla qualita' in campo'' Negli ultimi 15 anni, e' scritto in un
comunicato di Confagricoltura, il consumo di olio d'oliva nel mondo
e' passato da circa un milione e seicentomila a tre milioni di tonnellate.
Mentre nel 1990 il 75 per cento della domanda veniva consumata nei
Paesi europei, oggi gli stessi consumano solo il 67 per cento. In
questi anni i Paesi non consumatori tradizionali, dove e' assente
o insignificante la produzione interna di olio d'oliva, si sono fatti
avanti con incrementi esponenziali del consumo. A cio' hanno contribuito
le informazioni medico scientifiche che riconoscono a questo alimento
significativi principi salutistici. ''Il miglioramento e l' aumento
della produzione olivicola calabrese - ha detto il presidente di Confagricoltura
Calabria, Francesco Macri' - si puo' cogliere solo se si realizza
un' intesa tra le associazioni di produttori allo scopo di concentrare
l' offerta, aumentare la qualita', ridurre i costi di produzione e
poter essere competitivi sui mercati. Rispetto al passato la Calabria
adesso dispone di un' importante piattaforma di scambio commerciale
internazionale rappresentata dal porto di Gioia Tauro, la cui potenzialita'
non e' adeguatamente sfruttata dal settore agroalimentare''. ''Paesi
emergenti come Giappone, Stati Uniti, Svizzera, Germania e Svezia
- e' detto ancora nella nota di Confagricoltura Calabria - sono alcuni
dei nuovi mercati a cui bisogna rivolgere la nostra offerta, attraverso
intelligenti e moderne politiche di marketing, perche' si accresca
la promozione del valore aggiunto, della qualita' e della tipicita'
della filiera olivicola-olearia calabrese, che in questi ultimi anni
ha registrato significativi segnali di crescita''. A Parma una vetrina di prodotti calabresi 20/06 Una delegazione di produttori calabresi di olio di oliva e
di agrumi presentera' mercoledì 21, nella Camera di commercio
di Parma, i propri prodotti ad acquirenti del nord Italia. L' iniziativa,
promossa dalla Camera di commercio di Reggio Calabria e dalla Borsa
merci telematica italiana, e' scritto in una nota, ha lo scopo di
creare nuove relazioni di fiducia e di rafforzare i legami gia' esistenti
tra gli operatori di borsa per sviluppare le reciproche prerogative
commerciali ed un piu' proficuo utilizzo della piattaforma telematica.
Il programma sara' articolato in due sessioni di lavoro che saranno
introdotte dagli interventi del presidente ed del segretario generale
della Camera di Commercio di Parma, Andrea Zanlari e Alberto Egaddi;
del presidente e dal segretario generale della Camera di Commercio
di Reggio Calabria, Lucio Dattola e Antonio Palmieri, e del presidente
ed del direttore della Borsa Merci telematica italiana, Francesco
Bettoni e Annibale Feroldi. Il programma prevede anche una breve presentazione
della Borsa merci telematica sul suo nuovo regolamento speciale e
sulle proposte commerciali reali opportunamente inserite dagli operatori
calabresi e presenti sul mercato. Gli acquirenti presenteranno le
loro esigenze di prodotto ed i produttori calabresi replicheranno
parlando delle loro attivita' e delle loro produzioni. Si avvieranno,
poi, gli incontri commerciali veri e propri nel corso dei quali gli
operatori potranno relazionarsi privatamente in appositi spazi riservati
per approfondire la reciproca conoscenza ed affrontare le trattative
commerciali anche attraverso lo scambio di campioni di prodotto ed
altri supporti promozionali. ''L incontro - ha spiegato il presidente
Dattola - e' parte di un progetto piu' ampio con il quale si e' inteso
promuovere l' economia agroalimentare calabrese sia attraverso l'
introduzione dell' innovazione tecnologica, rappresentata dalla piattaforma
telematica per la trattazione delle merci, sia rafforzando quelle
relazioni di fiducia tra imprese appartenenti ad aree geografiche
molto diverse, Calabria e centro nord, necessarie per il buon funzionamento
del mercato e per il rilancio dell' intero comparto agroalimentare.
Un progetto pilota nel panorama nazionale che coniuga tradizione e
modernita' e che e' stato possibile realizzare solo grazie alla mobilitazione
del sistema camerale nazionale. Per questo sono profondamente grato
ad Andrea Zanlari e Francesco Bettoni, che hanno permesso la realizzazione
dell' iniziativa e con cui ho l' onore di condividere il comune impegno
di amministrare la Borsa Merci telematica italiana''. ''L' iniziativa
- ha detto, da parte sua, Antonio Palmieri - e' stata realizzata grazie
ad una capillare opera di concertazione, che si e' svolta a livello
locale e nazionale e che ha permesso di recepire le esigenze e le
istanze commerciali di tutti i soggetti imprenditoriali, sia della
Calabria che del centro nord, permettendo di costruire un quadro di
relazioni che avranno nella Borsa Merci telematica il luogo per lo
sviluppo delle loro complementarieta'. Tale processo di concertazione
ha permesso anche di selezionare una delegazione di operatori di eccellenza
nel panorama calabrese, per la qualita' delle imprese, delle produzioni
e la loro propensione all' innovazione, tale da costituire un viatico
per un' immagine forte e positiva dell' intero sistema economico e
territoriale. Un esempio di come la Camera di commercio di Reggio
Calabria opera per innovare il sistema imprenditoriale regionale ed
integrarlo nei circuiti commerciali che contano, affiancandolo concretamente
a 360 gradi''. I ministri della UE pronti a varare il fondo europeo per la pesca 18/06 Il Consiglio dei ministri dell' agricoltura e della pesca dell'Ue
varera' domani a Lussemburgo, due importanti dossier. Per l'Italia,
in particolare, il ministro per le politiche agricole e forestali
Paolo De Castro avra' un colloquio bilaterale con la commissaria europea
all'agricoltura Mariann Fischer Boel. In primo dossier riguarda il
nuovo Fondo europeo per la pesca che mettera' a disposizione del settore
in Europa per i prossimi sette anni 3,8 miliardi di euro, di cui 376
milioni andranno al comparto in Italia che potra' cosi' contare, con
l'aggiunta di contributi nazionali e privati, su 752 milioni di euro
(calcolato ai prezzi del 2004 a cui va aggiunto il 2% l'anno) di fondi
strutturali. Il secondo, e' inerente alle prime decisioni sul finanziamento
degli interventi 2007-2013 per lo sviluppo rurale nell'ambito della
politica agricola europea riformata: i fondi permetteranno tra l'altro
di orientare l'agricoltura, ma anche tutte le attivita' che potranno
realizzarsi nelle campagne, alle norme di tutela della qualita', dell'ambiente,
del territorio, della protezione degli animali. Di Iacovo “Appropriato il tavolo azzurro istituito da Pirillo” 17/06 ''L' iniziativa dell' assessore Regionale alla pesca, caccia,
agricoltura e forestazione, Mario Pirillo, di istituire un Tavolo
Azzurro per la pesca in quel di Schiavonea, dove insiste una delle
marinerie piu' importanti e corpose del Mezzogiorno, e' un iniziativa
lodevole ed appropriata. E' anche il segno distintivo di un modo di
fare politica, non parolaio, ma concreto e attento ai bisogni effettivi
di territori 'vocati' come quello di Corigliano/Schiavonea''. E' quanto
afferma Benedetto Di Iacovo, neo-consigliere comunale di Corigliano
del Pdm. ''A Pirillo e al sindaco De Rosis - ha aggiunto - va dato
atto di un impegno di realizzazione, ben al di fuori delle classiche
promesse elettorali. Cio' va sottolineato con forza, se si pensa che
ad appena una settimana dal termine delle elezioni, coerentemente
con quanto annunciato dal Pdm e dal suo massimo rappresentante, Mario
Pirillo, e dall' allora candidato a sindaco, Armando De Rosis e fortemente
voluto da tutti i candidati del Pdm, a partire dal sottoscritto, Pirillo
ha mantenuto la parola e messo in piedi l' importante tavolo. E' da
sottolineare che si e' trattato di un confronto vero, a piu' voci,
e, soprattutto, tra i veri protagonisti della vicenda: i pescatori,
le loro cooperative, le loro associazioni, il sindaco l' assessore
regionale e le istituzioni e i livelli burocratici preposti della
Regione che possono sostenere e dare indirizzi e svolte concrete al
sistema pesca a Schiavonea ed in Calabria. Si tratta di una grande
scommessa per ridisegnare il futuro della pesca calabrese e di Schiavonea,
in particolare''. ''Servizi portuali alla pesca - ha sostenuto Di
Iacovo - commercializzazione e distribuzione che, al di fuori di una
visione d' insieme, hanno costituito sinora in Calabria gli anelli
piu' deboli della filiera della pesca: una debolezza strutturale che
ha penalizzato l' economia ittica calabrese ed in particolare della
realta' di Schiavonea. Con questa importante iniziativa, con questo
importante strumento di ascolto e concertazione, oggi si possono rinnovare
i mercati e rilanciare in una visione piu' produttiva un settore importante,
che sino ad oggi non e' riuscito a dare a sufficienza reddito e remunerativita'
agli stessi pescatori, nonostante i loro immani sforzi, la pericolosita'
e le condizioni di disagio nei quali hanno dovuto da sempre operare.
Questo e', dunque, il primo, concreto, passo per far decollare i quattro
distretti ittici calabresi, dentro i quali quello di Schiavonea assume,
grazie all' iniziativa di Pirillo e di De Rosis, un ruolo di estrema
rilevanza''. ''Auspico, a questo punto - ha proseguito Di Iacovo -
che anche le altre richieste dei pescatori di Schiavonea, quali quelli
del fermo biologico da attivare nei mesi di giugno e luglio possano
essere accolti e che attivando subito i livelli Ministeriali, per
come ha assicurato il vice ministro Guido Tampieri, l' Europa possa
decidere di assegnare agli Stati membri la possibilita' di stabilire
autonomamente tramite le Regioni i mesi nei quali attivare tale fermo''. Raggiunto l’accordo con la Regione per l’irrigazione in Sila 16/06 Il Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria ha posto
in essere gli adempimenti relativi alla risoluzione definitiva della
problematica dell'irrigazione dell'Altipiano Silano. L'accordo era
stato sollecitato dall'Assessore regionale all'Agricoltura Mario Pirillo,
che aveva chiesto di accelerare i tempi per evitare l'acuirsi dell'emergenza
idrica in Sila. Il tavolo tecnico, composto dai rappresentanti delle
societa' concessionarie degli invasi irrigui silani, della Provincia
di Cosenza, dell'ufficio UMA territorialmente preposto e delle Organizzazioni
Professionali Agricole, si e' riunito stamani sotto la presidenza
del Dirigente Generale del Dipartimento, l'ingegnere Rocco Leonetti.
Le societa' concessionarie e il Dipartimento Agricoltura hanno deciso
di confermare, per l'anno in corso, l'accordo stipulato e sottoscritto
per gli esercizi irrigui degli anni 2004 e 2005. L'accordo ha coinvolto
anche l'amministrazione provinciale di Cosenza perche' contenente
una serie di integrazioni che riguardano le Utenze dei Motori Agricoli,
le cui competenze sono state trasferite proprio alle Province. Gli
agricoltori che attingeranno le acque dai bacini interessati avranno
l'obbligo di corrispondere all'erario regionale per gli anni 2004,
2005 e 2006 le somme corrispettive ai canoni; canoni che corrispondono
alla quantita' d'acqua che sarebbe stata concessa in funzione delle
superfici da irrigare, accertate dalle stesse societa' idroelettriche
e comunicate alla Regione. Estremamente soddisfatto l'Assessore Pirillo,
il quale ha sostenuto che ''avere sottoscritto questo accordo nei
tempi giusti, significa rispondere concretamente alle esigenze degli
agricoltori silani portando a soluzione uno dei problemi da loro piu'
avvertiti''. Confagri “Puntare sull’operatività dei fondi POR” 16/06 "La situazione economica della regione descritta dalle
lenti qualificate della Banca d' Italia, che ha presentato il consueto
rapporto annuale sull' andamento dell' economia della Calabria nel
2005, registra una diminuzione in tutti i settori produttivi ed una
forte caduta dell' occupazione". E' quanto rileva Confagricoltura
Calabria alla luce dei dati elaborati dal centro studi di Bankitalia.
Riguardo l' attuale congiuntura negativa, Confagricoltura Calabria,
in una nota, "ribadisce con forza che l' unico strumento che
può modificare il quadro non proprio esaltante dell' economia
agricola è rappresentato dall' operatività regionale
legata ai finanziamenti inseriti nel POR 2000/2006 che devono essere
impegnati entro il mese di ottobre di quest' anno, al fine di evitare
il disimpegno delle risorse comunitarie". Il settore agricolo
ed agroalimentare - prosegue la nota - "rappresentano il fulcro
dell' economia diretta ed indiretta della Calabria, dove i comparti
agrumicolo, olivicolo, vitivinicolo e zootecnico sono le principali
voci che alimentano l' export", ed è per questo motivo
che il direttore di Confagricoltura, Nunzio Lacquaniti, esprime "il
proprio disappunto per il mancato coinvolgimento delle organizzazioni
professionali agricole alla tavola rotonda di presentazione del rapporto,
alla quale al contrario hanno preso parte i rappresentanti del mondo
universitario e di altri settori produttivi". "Non a caso
- conclude Nunzio Lacquaniti - nel precedente rapporto l' andamento
complessivo registrava un indirizzo positivo, in virtù anche
di una buona produzione olivicola e riteniamo pertanto che il nostro
settore avrebbe dovuto meritare una maggiore considerazione da parte
degli organizzatori dell' iniziativa". Coldiretti “Importante la riforma dell’olivicoltura” 15/06 "La riforma dell' olivicoltura rappresenta un' altra tappa
fondamentale per la rigenerazione dell' agricoltura, in cui la Calabria
sia protagonista e possa predisporre atti, che devono contribuire
a fare chiarezza e ad assicurare trasparenza in un comparto fortemente
strategico, che rappresenta circa il 30% del Pil in agricoltura, escluso
l' indotto". E' quanto ha sostenuto il presidente della Coldiretti
Calabria, Pietro Molinaro, nel corso della consulta delle imprese
operanti nel settore ortofrutticolo e agrumicolo. "La Coldiretti
- è scritto in un comunicato - è impegnata a difendere
in sede comunitaria il budget finanziario assegnato al settore dal
bilancio agricolo. E' necessario difendere il comparto da incursioni
estranee alle imprese agricole, con la possibilità di portare
nell' alveo della valorizzazione delle produzioni e dei territori
le risorse che verranno assegnate, che devono andare alle imprese
e non ad una parvenza di organizzazioni economiche, che tentano di
mantenere la situazione cosi come è. E' indispensabile assicurare
subito dati veritieri e non confutabili con la realizzazione del catasto
frutticolo e in particolare di quello agrumicolo. Occorre eliminare
le anomalie delle riforme precedenti, che hanno drogato il mercato
e condotto aree della Regione a crisi irreversibili, con una scarsa
capacità di penetrazione sui mercati". Per il direttore
della Coldiretti, Angelo Milo "bisogna fare tesoro della vicenda
relativa alla nuova impostazione della riforma dell' olio di oliva,
che ha tolto di mezzo le cosiddette 'carte' per proiettare le imprese
verso il mercato. Comprendendo la richiesta delle imprese, occorrono
maggiori controlli per evitare che prodotti provenienti da altri paesi,
e spacciati per prodotti 'made in Calabria', possano compromettere
una fase di sicuro rilancio". "Immediatamente - ha concluso
Molinaro - è necessario avere un' unità di indirizzo
e di intenti per tutte le risorse provenienti dal piano agrumicolo
regionale, dal Por 2000-2006 ancora in corso di spesa, e anche dalla
nuova programmazione del Piano di sviluppo rurale che deve diventare
piano di sviluppo locale e dei territori. Quella dell' ortofrutta
è una partita fondamentale da giocare. E' necessario che anche
le Istituzioni, se hanno a cuore l' economia regionale, facciano la
loro parte per difendere e costruire una fase di sviluppo che contribuisca
a fare crescere l' asfittica economia regionale". Il vino calabrese protagonista al Calabria Wine Day 13/06 Il vino calabrese è stato il protagonista assoluto al
Calabria Wine Day, l' iniziativa promossa dall' associazione dei sommelier
(Ais) insieme al Comune di Lamezia Terme e con la collaborazione dell'
Ordine regionale dei giornalisti. Circa quattrocento degustatori,
27 aziende di tutte le aree vinicole della Calabria, all' agriturismo
Trigna di Lamezia Terme, hanno mostrato i progressi del vigneto, che
si estende dal Pollino allo Stretto. Il Calabria Wine Day si è
rivelato la prima e più importante 'vetrina' del panorama enologico
regionale. L' iniziativa, finalizzata alla conoscenza del patrimonio
enologico calabrese, ha reso partecipi il mondo dell' informazione,
i sommelier calabresi e una selezionata schiera di invitati appartenenti
al mondo della cultura, dell' imprenditoria, delle professioni e della
politica. Ad evidenziare la qualità della produzione enologica
calabrese sono stati, nei loro intervento, il sindaco di Lamezia,
Gianni Speranza; il neo presidente dell' Ais Calabria, Gennaro Convertini;
il presidente dell' Ordine regionale dei giornalisti, Giuseppe Soluri;
il presidente dell' Arssa, Valerio Donato, ed il consigliere regionale
Egidio Chiarella. "Mescendo e assaggiando stuzzicanti golosità
- è scritto in una nota - confrontando colori, profumi e consistenze
sono trascorsi un pomeriggio e una serata allietate dall' originale
Eno-Pianobar dello 'chansonnier' Pasquale Porchia. Una manifestazione
dedicata interamente al vino, bevanda come nessun' altra legata alla
cultura ed al territorio con le sue peculiari identità. Il
vino calabrese sta guadagnando credibilità e considerazione
anche fuori dai confini nazionali. Lamezia è stata riconosciuta
baricentro e capitale del vino calabrese: sono arrivati nella struttura
agrituristica lametina, a due passi dall' aeroporto, con le loro bottiglie
più prestigiose e con le loro storie di imprenditori, uomini
e donne del mondo enologico delle dodici zone 'doc' e delle altrettante
'Igt' calabresi e i sommelier di tutte e cinque le province. Il vino
calabrese aspetta i riconoscimenti che merita. La presenza delle aziende
locali al Calabria Wine Day è stata un' occasione propizia
per farsi conoscere e apprezzare nella regione e per lanciare, ormai
senza più complessi di inferiorità, la sfida del gusto
e dell' eccellenza del 'made in Calabria'". "Il lavoro prezioso
- conclude la nota - che molti produttori locali hanno compiuto nelle
vigne e nelle cantine per migliorare la qualità della produzione
calabrese, è stato ooservato 'in presa diretta' dai visitatori,
ristoratori, esperti e appassionati. La straordinaria riscoperta di
preziosi vitigni autoctoni, presenti in Calabria come in pochissime
altre zone del mondo, viene coniugata felicemente con le tecniche
più moderne e con una nuova mentalità imprenditoriale.
Tutto questo può essere garanzia di un autentico rinascimento
vinicolo per la riconquista di nuovi mercati e nuovi consumatori.
Così si riposiziona anche l' immagine dell' enoturismo calabrese
nell' ambito di un fenomeno, che muove ogni anno in tutto il mondo
flussi assai consistenti di visitatori e di appassionati, sempre più
attenti alla natura, alle tipicità e alle identità regionali". Coldiretti “Obbligo della provenienza per la passata di pomodoro” 12/06 E' iniziato il conto alla rovescia per l' entrata in vigore
dell' obbligo di indicare in etichetta la provenienza della passata
di pomodoro, secondo quanto previsto del decreto interministeriale
pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.57 del 9 marzo scorso. Ne da'
notizia la Coldiretti Calabria ''a pochi giorni - e' detto in una
nota - da quella che si annuncia come una vera rivoluzione alimentare
per il condimento piu' presente sulle tavole degli italiani, oltre
ad essere uno degli alimenti fondamentali della dieta mediterranea
famosa in tutto il mondo per la sua funzione antiossidante''. ''Si
tratta - ha detto Pietro Molinaro, presidente della Coldiretti Calabria
- di un traguardo fortemente voluto dalla Coldiretti a seguito di
una mobilitazione che ha portato alla raccolta di un milione di firme
alla quale hanno aderito associazioni di consumatori, ambientalisti,
gastronomi, nutrizionisti e rappresentanti delle Istituzioni a tutti
i livelli. Dal prossimo giovedi' i consumatori potranno riconoscere
da subito la passata prodotta esclusivamente da pomodoro italiano
grazie alle nuove etichette e ai bollini adottati da diverse aziende
(''100% italiano'', ''solo pomodoro italiano'' o ''tutto pomodoro
italiano'')''. ''Il nuovo provvedimento - afferma la Coldiretti Calabria
in una nota - stabilisce infatti che sulle etichette venga obbligatoriamente
indicata 'la zona di coltivazione del pomodoro fresco utilizzato'
e completa la precedente normativa che prevede che la vera passata
Made in Italy debba essere ottenuta solo direttamente da pomodoro
fresco con l' eventuale aggiunta di spezie, erbe, piante aromatiche
e sale, ma con una presenza di bucce e semi non superiore al 4% del
prodotto finito. Si tratta di una garanzia di trasparenza che, dopo
il latte fresco e la carne bianca, consentira' al consumatore di effettuare
scelte di acquisto consapevoli ed evitare qualsiasi tipo di contraffazione
alimentare''. ''Il pomodoro rappresenta l' alimento base per una corretta
ed equilibrata alimentazione - afferma da parte sua Angelo Milo, direttore
di Coldiretti Calabria -, oltre a costituire un settore portante dell'
economia agricola regionale, se si considera che sono circa diecimila
gli ettari utilizzati per la coltivazione, con una produzione totale
che si aggira intorno ai tre milioni e 600 mila quintali di prodotto.
Ci auspichiamo che le istituzioni s' impegnino - conclude Milo - a
prevedere l' obbligo di etichettatura anche ad altri alimenti tuttora
privi di tracciabilita' al fine di tutelare la salute dei consumatori
e di valorizzare le produzioni tipiche del territorio'' Di Iacovo “Soddisfazione per il provvedimento delle clementine” 11/06 ''Il Decreto di riconoscimento dell'Igp e del Consorzio delle
Clementine, da parte del Ministro delle Politiche agricole e' un provvedimento
importante e un fattore di sicuro, ulteriore, rilancio del settore
agrumicolo della Calabria; un contributo rilevante per l'ulteriore
sviluppo e una maggiore difesa dei prodotti della Piana di Sibari
e di Corigliano, in particolare''. E' quanto sostiene in una nota
il consigliere comunale di Corigliano del Pdm, Benedetto Di Iacovo.
''Grande merito - ha aggiunto - per questo immediato risultato, il
primo atto di un Ministro all'agricoltura di centro sinistra, va ascritto
all'assessore regionale all'agricoltura, Mario Pirillo, che l'ha fortemente
voluto, seguito, e sostenuto con tenacia e determinazione politica.
Questo provvedimento apre scenari importantissimi e strategici per
la Piana di Sibari e le clementine di Corigliano. Tutto questo, naturalmente,
a condizione che a partire dalle associazioni dei produttori si mettano
in piedi i necessari accorgimenti e si studino adeguate strategie
di programmazione delle attivita' di commercializazione del prodotto
in tutto il mondo, sul breve, medio, lungo periodo. Con l'Igp ed il
Consorzio di Tutela delle nostre Clementine anche quelle realta' e
quelle aziende agrumicole piu' piccole o site in aree marginali potranno
avere enormi benefici ed inserirsi nei grandi circuiti dei mercati
globali''. ''Gli agricoltori della Piana - ha proseguito Di Iacovo
- e dell'agro di Corigliano dovranno essere grati alla Giunta regionale
guidata dal presidente On. Agazio Loiero che con il suo assessore
al ramo, Mario Pirillo, portano a casa uno dei primi atti concreti
del Governo Prodi, per il tramite del Ministro De Castro che a differenza
di Alemanno, e' risultato essere persona attenta e coscienziosa verso
la Calabria, tenendo presente che questa, ancora oggi, vive soprattutto
di Agricoltura. Naturalmente spetta ai calabresi, alla Sibaritide,
agli agrumicoltori di Corigliano lavorare seriamente per utilizzare
appieno questa importante, ancorche' sempre richiesta e mai ottenuta,
opportunita' per il nostro prodotto agricolo per eccellenza''. ''L'amministrazione
Comunale che si insediera' - ha concluso - dovra' seguire queste fasi
attraverso la realizzazione di un ''tavolo verde'', per cosi' come
proposto nel suo programma dal Candidato a Sindaco dell'Unione, prof.
Armando De Rosis''. Successo dei prodotti cosentini a Zurigo 10/06 Formaggi, Salumi, Vini, Liquirizia e Fichi hanno conquistato
il palato di importanti operatori Svizzeri. Rilevanti, sono infatti
i riscontri che si sono avuti dopo la missione, appena terminata,
in Svizzera di otto aziende della provincia di Cosenza. L’incontro
si è svolto nell’ambito delle iniziative promosse da
Agrisistema , azienda Speciale della Camera di Commercio per la promozione
e lo sviluppo delle imprese del comparto agricolo e agroalimentare,
zootecnico, della pesca e dell’itticoltura. L’azienda
Speciale della Camera di Commercio di Cosenza, in partenariato con
L’Istituto per il Commercio Estero, e altre 5 Camere di Commercio,
ha messo a punto una serie di iniziative per la promozione delle produzioni
tipiche calabresi, in particolare l’attenzione sarà posta
sulla commercializzazione delle produzioni e sull’internazionalizzazione
delle aziende. L’iniziativa, fortemente voluta dal presidente
Dott. Pietro Tarasi, avrà come sviluppo la visita di ritorno
degli operatori Svizzeri presso le aziende calabresi, proseguirà
con una missione analoga prevista per il mese di settembre in Danimarca
a Copenaghen. Nonostante il commissariamento, dell’ente camerale
cosentino, le aziende speciali proseguono le attività programmate,
a sostegno di un’economia locale alle prese anche con le problematiche
della commercializzazione. Agrisistema, nell’ambito invece delle
attività finalizzate alla qualificazione delle produzioni tipiche,
dal 13 Giugno avvierà un percorso formativo nell’ambito
delle produzioni Lattiero-Casearie, l’attività culminerà
con prove pratiche di caseificazione presso l’istituto sperimentale
zootecnico di Bella nel potentino, centro leader nella lavorazione
del Latte. Coldiretti: Un bene per la Calabria il riconoscimento delle clementine 10/06 ''Garantita ufficialmente una maggiore salvaguardia per le
famose e rinomate clementine di Calabria, attraverso il riconoscimento
con decreto ministeriale del Consorzio di tutela che riunisce un consistente
numero delle imprese agricole calabresi''. E' quanto scritto in una
nota della Coldiretti Calabria circa il decreto ministeriale relativo
alle clementine. ''Le Istituzioni - sostiene il presidente della Coldiretti
Calabria, Pietro Molinaro - attraverso questo atto ufficiale hanno
dato un contributo rilevante per una maggiore difesa del ''Made in
Calabria'' al fine di contrastare le continue contraffazioni alimentari
che giornalmente invadono il nostro territorio spacciandosi per prodotti
locali. Le clementine sono una delle punte di diamante della nostra
regione, coltivate in ben 59 comuni della regione e la cui maturazione
e' legata indissolubilmente alle caratteristiche climatiche del territorio
di produzione. La qualita' certificata di queste produzioni, insieme
ad altri prodotti dop ed igt, rappresentano il valore aggiunto dell'economia
calabrese nel suo complesso. Per tale ragione ci auspichiamo che le
Istituzioni locali impieghino le risorse, per quanto possibile, al
fine di agevolare l'attivita' di promozione delle clementine di calabria
a cui il Consorzio stesso e' preposto''. Il direttore della Coldiretti,
Angelo Milo, ha evidenziato inoltre che ''lo sviluppo economico della
nostra regione e' legato in buona parte all'attivita' delle imprese
agricole che si trovano costantemente aggredite dalla concorrenza
sleale di prodotti stranieri privi di etichettatura la cui salubrita'
non e' garantita, occorre pertanto salvaguardarle nella loro funzione
primaria di valorizzazione e promozione del territorio calabrese attraverso
la tutela delle loro produzioni''. Due italiani su tre chiedono garanzie sui cibi 08/06 Due italiani su tre (in pratica il 65 per cento della popolazione) ritengono che il compito principale dell’Unione Europea sia quello di garantire nei cibi la sicurezza e la trasparenza dell’informazione su qualità, origine e caratteristiche per tutelare la salute e consentire scelte di acquisto consapevoli. E’ quanto emerge dai risultati del sondaggio effettuato dal sito www.coldiretti.it illustrati dal presidente Paolo Bedoni a Bruxelles in occasione dell’incontro internazionale “Il futuro alimentare dell’Unione Europea: sicurezza e mercato”, dai quali è emerso anche che ben il 20 per cento dei connazionali chiede controlli alle frontiere sul rispetto delle norme socio-ambientali per evitare che i prodotti in vendita vengano ottenuti danneggiando il territorio e sfruttando il lavoro, anche minorile. Solo il 12 per cento degli italiani - riferisce la Coldiretti - sostiene che l’Unione Europea debba “astenersi da qualsiasi intervento affinchè siano solo la domanda e l’offerta a determinare i prezzi e le caratteristiche dei prodotti sul mercato”, mentre una percentuale residuale del 3 per cento chiede “concorrenza ai più bassi prezzi di vendita con la liberalizzazione dei mercati”, a dimostrazione che per i prodotti alimentari le ragioni della sicurezza prevalgono su quelle economiche anche nei momenti di crisi. Una esigenza nel mercato globale soprattutto alla luce delle recenti emergenze sanitarie (dalla mucca pazza dell’Inghilterra al pesce al mercurio, dal latte alla diossina del Belgio ai polli all’antibiotico del Brasile fino all’influenza aviaria) che hanno dimostrato come la difesa degli interessi dei consumatori non può fermarsi alla liberalizzazione dei mercato ma - continua la Coldiretti - devono essere imposti requisiti di qualità e di trasparenza per tutti i prodotti alimentari e previsti meccanismi per la loro osservanza. Una misura di tutela dei cittadini che per gli italiani - continua la Coldiretti - deve estendersi anche fuori dai confini comunitari dove anche nell’agroalimentare molti sistemi produttivi fondano il proprio successo sullo sfruttamento dell’ambiente e del lavoro. Ne è un esempio - precisa la Coldiretti - l’allarme lanciato sull’importazione di rose nel mercato comunitario che vengono “smistate” nei diversi Paesi dell’Unione dopo essere arrivate a Londra e Amsterdam dal Kenia dove vengono coltivate senza protezioni sociali, con l’utilizzo di pesticidi non autorizzati e l’uso di acqua che viene sottratta alle popolazioni sofferenti per la sete. O ancora quella di pomodoro dalla Cina, che esporta in Italia 100mila tonnellate di concentrato all’anno, dove secondo l’accusa lanciata dal gruppo Human Rights in China viene coltivato con il lavoro dei detenuti costretti ai lavori forzati dal sistema carcerario paramilitare del Xinjiang, la regione centroasiatica di frontiera. Si tratta di pericolose distorsioni del commercio globale che - sottolinea la Coldiretti - coinvolgono direttamente l’Unione Europea che è il principale importatore mondiale di prodotti agroalimentare e ha il dovere di svolgere un ruolo di leadership nel garantire la sostenibilità del commercio dal punto di vista sanitario, ambientale e sociale. E per questo - precisa la Coldiretti - occorre accelerare il percorso intrapreso a livello comunitario con una riforma della politica agricola finalizzata a garantire una produzione agricola rivolta al mercato e alle garanzie di qualità anche con l’estensione a tutti i prodotti dell’obbligo (già in vigore nella UE per carne bovina, uova, miele, ortofrutta fresca) di indicare nelle etichette l’origine della componente agricola impiegata per ridurre i rischi, valorizzare il territorio e assicurare il rispetto di adeguati standard socio ambientali anche nelle produzioni importate. Una opportunità per l’Italia che può vantare i primati raggiunti sul piano della qualità, sicurezza alimentare ed ambientale dall'agricoltura nazionale con la leadership nazionale di ben 155 denominazioni di origine italiane riconosciute nell’albo comunitario sul totale di 720 (22 per cento) e il fatto che una impresa biologica europea su tre è italiana (37,7%), la superficie nazionale coltivata a biologico rappresenta più di un quarto (27,7%) del totale coltivato a livello Ue, senza dimenticare il divieto sancito a livello nazionale di coltivare produzioni biotech. Ma anche - conclude la Coldiretti - il record assoluto del 99 per cento dei campioni di frutta e verdura con residui di pesticidi al di sotto dei limiti di legge che conferma gli ultimi risultati pubblicati dalla Commissione Europea dai quali emerge che la frutta e la verdura Made in Italy sono le più sicure in Europa con una presenza di residui chimici nettamente inferiore a quella di altri Paesi produttori dove le irregolarità rilevate per i prodotti alimentari sono superiori di tre volte in Germania, quattro volte in Francia e Spagna e di oltre 6 volte in Olanda. IL SONDAGGIO SUL GIUDIZIO DEGLI ITALIANI SULL’EUROPA A TAVOLA ALCUNI ESEMPI DI EMERGENZE SANITARIE IN ITALIA E IN EUROPA I PRIMATI DEL MADE IN ITALY IN EUROPA Domenica a Lamezia il “Calabria WineDay” 06/06 L' Associazione dei Sommelier italiani (Ais) ha organizzato
per domenica prossima a Lamezia Terme, in collaborazione con l' Ordine
regionale dei giornalisti, un' iniziativa finalizzata alla conoscenza
del patrimonio enologico calabrese denominata " CalabriaWine
Day", . "L' obiettivo - è scritto in una nota - è
quello di evidenziare la qualità raggiunta dall' enologia regionale
e di comunicare questa consapevolezza rendendone partecipi innanzitutto
il mondo dell' informazione, i sommelier calabresi e una selezionata
schiera di invitati appartenenti al mondo della cultura, dell' imprenditoria
e della politica. Si tratta di un evento dedicato al vino, bevanda
particolarmente legata alla cultura e al territorio con le sue peculiari
identità. Protagonista assoluto sarà il vino calabrese:
bianchi, rossi e rosati che sempre più stanno guadagnando credibilità
e considerazione anche fuori dai confini nazionali. Uomini e donne
del mondo del vino calabrese e i sommelier delle cinque province saranno
presenti con le loro bottiglie più prestigiose e con le loro
storie di imprenditori. "Per i giornalisti calabresi - sostiene
il presidente dell' Ordine regionale, Giuseppe Soluri - l' appuntamento
costituisce un' occasione importante di conoscenza e approfondimento
'in presa diretta' dell' enogastronomia regionale che con i suoi vini,
oltre che con il suo paniere di produzioni tipiche, rappresenta uno
dei più interessanti giacimenti di eccellenze del Sud fino
ad ora portate alla luce solo in minima parte". "Sarà
- conclude la nota - una domenica tutta da degustare con un serrato
confronto sui risultati delle attività intraprese e sui nuovi
progetti, un breve dibattito e, soprattutto, un' ampia degustazione
guidata e un banco di assaggio libero. L' iniziativa vuole risultare
stimolante per il mondo vitivinicolo e per quello dell' informazione
calabrese, fortemente voluto dall' Associazione italiana sommeliers,
che è la più importante e accreditata organizzazione
della categoria, fondata quarant'anni fa e riconosciuta giuridicamente
dallo Stato. Il ' CalabriaWine Day' si annuncia come un vero e proprio
workshop, con la presenza qualificata del mondo della stampa, delle
radio e tv calabresi e di importanti opinion leader delle cinque province.
Nel corso della manifestazione saranno offerti assaggi di prodotti
tipici locali e, in sottofondo, le note piacevoli di un originale
'Eno-Pianobar' dal vivo. La scelta di organizzare a Lamezia Terme
il ' Calabria Wine Day' testimonia la volontà dell' Ais di
attivare iniziative di qualificazione e valorizzazione dell' enogastronomia
locale. Lamezia detiene un' importante denominazione d' origine controllata
e vanta vini straordinari. La partecipazione istituzionale e l' impegno
del Comune di Lamezia Terme per il ' Calabria Wine Day' sono garanzia
della collaborazione esistente con le istituzioni locali". A Crotone convegno su Agro-Energia 05/06 La Confagricoltura calabrese terrà, dopodomani a Crotone, un convegno sul tema: "Progetto Agro-Energia". "La riforma dell' organizzazione comune di mercato del comparto bieticolo - è scritto in una nota - e le difficoltà del pomodoro e di altre produzioni rischiano di mettere fuori gioco aree importanti. Gli agricoltori calabresi non vogliono trasformarsi in pensionati, ma vogliono continuare a produrre e sono pronti a imboccare nuove strade. A questo scopo la Confagricoltura intende proporre un progetto articolato di riconversione produttiva; laddove si è inteso 'destrutturare' si chiede ora di 'ristrutturare'. Nell' incontro di mercoledì si vogliono evidenziare le opportunità concrete che possono venire dalla creazione, in Calabria, di filiere energetiche". "Gli agricoltori - spiega il presidente del Consorzio Produttori Energetici, Nicola Cappa - puntano ad essere interlocutori di primo piano, in un progetto articolato che faccia dell' agro-energia una opportunità realmente praticabile. La Confagricoltura ed il suo presidente, Federico Secchioni, sono stati tra i primi ad individuare le potenzialità per gli agricoltori della coltivazione a finalità energetiche per essere sempre più sindacato di progetto e di programma". Prorogato al 31 giugno il termine del bando PIAR 01/06 Il Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria ha reso
noto che i termini per la presentazione delle domande inerenti il
bando Piar sono stati prorogati al 13 giugno. Il bando era stato pubblicato
nel supplemento straordinario del Burc dello scorso 3 maggio. La proroga
e' stata concessa attraverso un decreto dirigenziale, in corso di
perfezionamento. Archivio dal 01/06/06 al 31/10/06 Archivio dal 17/12/05 al 30/05/06
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