Jugale diventa digitale ed arriva su di un audiolibro con la voce di Totonno Chiappetta

14 lug 08 Una serata speciale presso la sede dell’editore Pellegrino mercoledì 16 luglio alle 21.30 per presentare l’Audiolibro di Jugale che Totonno Chiappetta ripubblica in versione ‘nuova’ facendo rivivere il fascino mai sopito del nonno. Una presentazione corale : in prima linea il ‘riesumatore’ dell’atavico poemetto, Totonno Chiappetta, che si esibirà con il suo trio composto da Pierluigi Abate, Fausto Guido e Antonio De Paola. A leggere i versi saranno Gigino Chiappetta, curatore delle note e dei disegni, ed Emanuele Gagliardi. A presenziare al lancio del ‘nuovo poemetto’ Antonello Anzani, curatore dell’audiolibro, Walter Pellegrini, e Cecchina Mungo del salumificio Sila che, per l’occasione, offrirà “sublimi leccornie”. Il poemetto Jugale appartiene alla memoria storica della famiglia Chiappetta, dentro i suoi versi si risente l’eco di intere generazioni saporose di libertà, ironia ed umorismo, una “simenta” gioiosa e vitale che non poteva restare chiusa in un cassetto. Jugale riesplode dunque con tutta la sua forza vitale e primordiale e si riavvolge nella tela degli antichi ricordi: le serate primaverili alla piazza del Carmine quando il padre di Totonno Chiappetta recitava gli episodi “du Jugale” attraverso i primi magici microfoni, gli altoparlanti ‘Radiomarelli’ di Caputo e la piazza era sempre stracolma con la gente che arrivava fino al Crocefisso.
Jugale ,come la gramigna ,non muore mai e suscita l'entusiasmo di grandi e bambini di tutti i tempi ed anche oggi, Jugale ,sa rifugiarsi nei residui di anime sopravvissute alle devastazioni atomiche. Perché Jugale, il “Ciaciale geniale”, in fondo rappresenta lo stupore dei colori primordiali, il verde ,il celeste ,il colorderosa ed è il solo ancora capace di sentire i profumi che salvaguardano il suo istinto di cielo, come una mamma accorta e amorevole. “La rinascita di Jugale sarà, è scritto in una nota dell’editore Pellegrini, editorialmente particolare e innovativa in una veste che sposa la tradizione con la modernità: non solo versi scritti ma anche versi recitati dalla voce narrante di Totonno Chiappetta . Cartaceo e vocale per un fascinoso poemetto da leggere e ascoltare insieme. Un audiolibro che, però, conserva intatto tutto il potere calamitante della scrittura e dell’iconografia”.

Rubbettino presenta “La sfida progettuale, architettura e futuro della città” il 16 a Reggio

14 lug 08 Sarà Fernando Miglietta, artista e architetto, critico e teorico, a tenere mercoledì 16 luglio 2008 alle ore 16,30 in Aula Magna della Facoltà di Architettura di Reggio Calabria, in C.da Melissari, Feo di Vito, una Conferenza dal titolo “ La Sfida progettuale Architettura e futuro della città / per un nuovo spazio come ambiente spirituale e umano dell’esistenza e dell’habitat ”. L’incontro promosso nel quadro delle attività culturali “ Incontri in Biblioteca” della Facoltà di Architettura dell’ Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, sarà presieduto da Massimo Giovannini, Rettore dell’Università Mediterranea, e introdotto da Francesca Fatta, Preside della Facoltà di Architettura. Interverranno Claudio Roseti, Franco Zagari, Enrico Costa e Domenico Passarelli.
Al centro della discussione i temi sollevati dal libro di Miglietta “La sfida progettuale”, tra pessimismo della ragione e pensiero dell’utopia, che -come ha scritto Franco Purini nella prefazione- in più parti “ assume i tratti di un vero e proprio Manifesto: dal controllo del paesaggio e della città, alla relazione tra globale e locale; alla riduzione della città alle logiche del consumo; alla necessità di riscoprire una scala umana; alla questione ecologica; all’ambiente; allo spazio pubblico come luogo di identificazione collettiva della città e di una comunità; al restauro del paesaggio, alla città come spazio dell’identità” .
Un confronto a più voci, dunque, sulla “forma plurale dell’architettura e della città” con un’artista-architetto, protagonista sin dagli anni Settanta di “Architettura plurale”, un luogo teorico e creativo - che ha realizzato, con il Laboratorio Città delle Arti, in numerose opere e progetti con il coinvolgimento di artisti di rilievo internazionale, Bruno Munari, Mimmo Rotella, Achille Perilli, ecc., - in cui convergono più componenti, tra le quali “un’idea del costruire come esito di un forte impegno sociale nei confronti della comunità; un’autentica e sempre coinvolgente attenzione per le prospettive imprevedibili e avventurose dell’arte; un interesse motivato per gli scenari complessi e mutevoli della comunicazione”.
Scrive Fernando Miglietta: “La città è divenuta “altra cosa” rispetto all’idea che ci ha accompagnato per tutto il Novecento. Oltre ogni inimmaginabile profezia. In questi anni è cambiato il mondo, la comunicazione; è cambiata, inevitabilmente, anche la città, l’architettura. E’ mutata l’idea del futuro. Il nuovo millennio impone un mondo di città, sempre più macro e sconfinate, complesse e inquietanti. Un mondo di città senza confini. La loro immagine è tutta da inventare”.

Libro di Nicaso e Gratteri sui falsi valori della ndrangheta dopo Duisburg

09 gen 08 La 'ndrangheta e i suoi falsi valori alla luce della strage di Duisburg. E' questo il 'filo rosso' del nuovo libro "Il grande inganno. I falsi valori della 'ndrangheta'', scritto a quattro mani dal pm antimafia di Reggio Calabria, Nicola Gratteri e dallo scrittore, Antonio Nicaso. A centro del libro, è detto in una nota, "l'ultimo terrificante episodio che ha provocato un vero e proprio movimento tellurico a Duisburg trasformando l'estate agostana in un 'inferno' di sangue". "Dunque, proprio dalla strage di Duisburg - prosegue la nota - ripartono le penne di Gratteri e Nicaso per ripuntare l'attenzione sulla 'ndrangheta nella sua essenza fenomenologica si' da riproporre l'idea chiave che la mafia calabrese non è né isolata né isolabile ma è presente in maniera onnicomprensiva e pervasiva, ovunque". "Un grande e mostruoso inganno la 'ndrangheta - riferisce ancora la nota - che intesse trine e orditi cosi' spessi e ganglici da rendere la matassa indipanabile e sempre più inquietante. Tanto è lo spessore della 'ndrangheta contemporanea spaventosamente postmoderna, capace d''imbastire abitì di sartoria così perfetti e inimitabili da rendere impossibile ogni smagliatura. Cinquantanove colpi esplosi nella cittadina tedesca da uomini allenati ad odiare e a mantenere la sagomatura dell'abito mentale in perfetta forma ne è la prova". Al testo ha contribuito anche Michele Borrelli, ordinario di Pedagogia Generale, "che lo arricchisce - conclude la nota - con la sua competenza didattico-pedagogica"

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