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Dir.resp. Pippo Gatto |
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Archivio Sindacati dall'1/6 al 10/10
Cosnil: “Siamo pronti a scioperare contro la Finanziaria al dianco di CGIL CISL e UIL” 10/10 Uno sciopero nazionale sara' proclamato dalla Confederazione
sindacati italiani lavoratori (Cosnil) insieme a Cgil, Cisl e Uil
se non verra' modificato il testo della manovra finanziaria. Lo rende
noto lo stesso sindacato sostenendo che ''e' quanto hanno stabilito
la segreteria generale e il coordinamento nazionale esecutivo dei
sindacati''. ''Gia' la nostra partecipazione alla manifestazione dell'
Unione di ieri in qualita' di unica unione sindacale presente in piazza
con oltre 10.000 lavoratori - ha sostenuto il coordinatore nazionale
dell' esecutivo Cosnil, Pietro Zannoni - e' un primo passo verso un
auspicabile sciopero generale che questa volta, data la gravita' delle
conseguenze sociali e occupazionali di questa finanziaria 2005, sara'
necessario concertare insieme con i sindacati generali per il bene
di tutti i lavoratori e delle fasce sociali piu' deboli, che da oggi
possono ritenersi ancora piu' a rischio occupazione. L' adesione della
nostra sigla allo sciopero dei confederali e' stata decisa all' insegna
dell' unitarieta' rappresentativa del mondo dei lavoro che abbisogna
di spirito di compattezza e di unione''. Pescato riconfermato segretario del SULT 09/10 Al termine del primo congresso del sindacato Unitario Lavoratori
del trasporto pubblico locale (Sult/tpl) il segretario uscente, Mario
Pescato, e' stato confermato segretario regionale. Al congresso, che
si e' svolto a Cellara, hanno partecipato oltre 50 delegati. I precari dell’Inps, in assemblea a Rossano, chiedono la stabilizzazione 07/10 I lavoratori precari dell' Inps in servizio in Calabria hanno
chiesto la stabilizzazione. La richiesta e' stata rinnovata a conclusione
di un' assemblea svoltasi nella sede Inps di Rossano alla presenza
del segretario generale della Cgil del comprensorio Sibari-Pollino,
Domenico Regina, e di Giulio Cristiano, del coordinamento regionale
Cgil-Inps. Dall' assemblea, e' detto in un comunicato, e' emersa ''una
forte denuncia delle discriminazioni contrattuali prodotte dallo stato
di precarieta' dei lavoratori, con la necessita' di concordare una
linea d' azione comune. Si e' appreso, leggendo il testo della Finanziaria
2006, che, purtroppo, anche per quest'anno, non si parla affatto di
stabilizzazione dei lavoratori precari. non se ne parla affatto. I
dirigenti sindacali presenti hanno ribadito la necessaria unita' d'intenti
sulle problematiche emerse e si sono impegnati ad intercedere presso
i parlamentari calabresi affinche' si facciano promotori di un emendamento
alla Finanziaria che sani la situazione''. Intitolata al sindacalista Presta la Camera del Lavoro di Altomonte 06/10 ''La Cgil dei diritti e della dignita', quella che avvia adesso
la fase congressuale con decine e decine di assemblee neiluoghi di
lavoro era il sindacato di Michele Presta e per questo abbiamo voluto
ricordarlo rinnovando un impegno che riguarda tutti noi''. Lo ha detto
Fernando Pignataro, segretario generale della Cgil calabrese, a margine
della manifestazione pubblica con la quale e' stata intitolata al
leader della Flai-Cgil calabrese ucciso il 3 luglio scorso a Catanzaro,
la Camera del Lavoro di Altomonte, suo paese natale. Alla manifestazione,
oltre a Pignataro, hanno partecipato il segretario nazionale della
Cgil Paolo Nerozzi, il segretario nazionale della Flai, Franco Chiriaco
e i componenti la segreteria, quello regionale Antonio Spataro e Antonio
Granata segretario comprensoriale della Cgil del Pollino. ''A ricordare
Michele Presta - ha detto ancora Pignataro - c' erano stamane piu'
di 400 persone, giunte da tutta la regione. In molti i lavoratori
idraulico-forestali hanno anche rinunciato alla giornata di lavoro
per essere qui e per rinnovare il legame con questo sindacalista,
anche un po' atipico, il cui obiettivo non era solo quello di siglare
un contratto in piu' o un semplice avanzamento economico. Il fine
dell' attivita' di Michele Presta - ha detto ancora Pignataro - era
infatti quello di dare al lavoratore la dignita' e la fierezza del
proprio ruolo''. ''Per questo - ha detto ancora il segretario generale
della Cgil calabrese - abbiamo inteso ricordare, in questa fase di
avvio dell' attivita' congressuale e a pochi mesi dalla sua scomparsa,
uno dei protagonisti della vita politica e sindacale. Soprattutto
per mantenere vivo il suo impegno, il suo senso etico nel rapporto
con la gente''. De Rose (FIP-CISL) “Immotivati i licenziamenti a Villa Serafina” 04/10 Cinque dipendenti della Casa Protetta 'Villa Serafina' di Camigliatello
Silano sono stati licenziati dall'azienda. A denunciarlo e' il segretario
generale della Fps-Cisl di Cosenza, Ugo De Rose, secondo il quale
i licenziamenti sono ''immotivati, illeggittimi, unilaterali e avvenuti
a seguito delle denunce fatte dalla nostra sigla sindacale nei giorni
scorsi in cui evidenziavamo lo stato di grave difficolta' economica
nel quale sono emarginati i circa 30 lavoratori della struttura''.
''Quanto sta avvenendo a 'Villa Serrafina'' - ha aggiunto De Rose
- e' grave non solo perche' e' in gioco il futuro di cinque famiglie
ma anche per il modo in cui si vuole affrontare e risolvere i problemi.
Solo il 10 agosto scorso avevano avuto rassicurazioni dalla Proprieta'
la quale, in un tentativo di conciliazione, fra l'altro verbalizzato
alla presenza del Capo di Gabinetto della Prefettura, si assumeva
l'impegno di pagare 2/3 mensilita' entro il 15 settembre 2005 e di
predisporre un piano d'ammortamento per le successive mensilita' non
riscosse, assumendo, tra l'atro, formale impegno di pagare le mensilita'
maturate entro il 15 del mese successivo''. ''Oggi ci troviamo di
fronte - ha proseguito - ad un fatto grave ed inusuale, dove cinque
lavoratori in seguito alla richiesta dei loro diritti sono stati licenziati
senza rispetto alcuno per la loro dignita' di uomini e lavoratori,
ne' per tutte quelle persone che da questi dipendenti ricevono cure
e attenzioni. Ma quello che e' piu' grave e' che in una struttura
accreditata dalla Regione Calabria nel campo dell'assistenza socio-sanitaria
agli anziani e sostenuta con risorse pubbliche si adottino comportamenti
irresponsabili, senza alcun rispetto delle norme contrattuali, dei
diritti dei lavoratori e senza avere la benche' minima consapevolezza
della propria funzione pubblica e sociale''. ''Per tutte queste ragioni
- ha concluso De Rose - la Cisl agira' con determinazione e decisione
nelle sedi preposte ed opportune per ripristinare il diritto violato
e garantire i diritti lesi dei cinque lavoratori investendo direttamente
dell'accaduto l'Assessorato regionale alla Sanita', l'Asl4 e lo stesso
Prefetto''. La CGIL ricorda ad Altomonte la figura di Michele Presta 03/10
A distanza di quattro mesi dalla tragica scomparsa del comp. Michele
Presta, la CGIL Comprensoriale Pollino-Sibari-Tirreno e quella Regionale
intendono ricordare la figura di Presta come uomo e come sindacalista.
Michele è stato un uomo impegnato per più di un quarto
di secolo, ha ricoperto varie cariche ed ha dedicato la propria vita
alla causa dei lavoratori e si è battuto per una società
più giusta e coesa.La memoria non va dispersa. I recenti fatti
avvenuti a Catanzaro dove gruppi di facinorosi, riconducibili agli
ambienti neo-fascisti, hanno voluto infangarne la memoria con scritte
ripugnanti ed offensive sono un campanello d’allarme per la
convivenza civile ed il rispetto per le persone. Nessuno mai potrà
mettere in dubbio la dirittura morale di Michele, il suo impegno civile
e la passione per la lotta politica. La CGIL lo ricorderà con
una manifestazione che si terrà ad Altomonte, suo paese natio,
il giorno 6 Ottobre c.a.. Il programma prevede la inaugurazione della
locale Camera del Lavoro che sarà intestata a Michele, sita
in Via San Francesco, successivamente nel Salone Razzetti, Piazza
S.Maria della Consolazione, si terrà una pubblica manifestazione
alla quale interverranno: Franco CHIRIACO, Segretario Generale FLAI-CGIL
Nazionale, Antonio GRANATA, Segretario Generale CGIL Comprensoriale,
Paolo NEROZZI, Segretario Nazionale CGIL, Fernando PIGNATARO, Segretario
Generale CGIL Calabria e Antonio SPATARO Segretario Regionale FLAI-CGIL
Calabria e tante altre personalità, colleghi, delegati/e e
gente comune che con la loro presenza vogliono testimoniare la loro
vicinanza alla CGIL e alla famiglia di Michele. Castagna segretario della UIL fino al Congresso 03/10 Sara' Roberto Castagna, segretario generale della UilCalabria,
a guidare ad interim la Uil cosentina fino al congresso provinciale,
che si terra' nei primi mesi del 2006 dopo le dimissioni di Benedetto
Di Iacovo, nominato segretario provinciale del movimento politico
Socialismo e' Liberta'. Castagna sara' affiancato da un ufficio di
segreteria composto dai responsabili di categoria: Elio Bartoletti,
Antonio De Gregorio, Antonio Lento, Bruno Marte, Attilio Onofrio,
Franco Scarcello e Iginio Scarpelli. La decisione e' stata presa dal
Direttivo provinciale riunitosi alla presenza dello stesso Roberto
Castagna; del segretario organizzativo regionale, Pino Zito, e di
Raffaele Gentile, componente della segreteria regionale. Castagna,
nel suo intervento, dopo avere ringraziato Benedetto Di Iacovo ''per
l' ottimo lavoro svolto alla guida dell' Uil cosentina, si e' soffermato
sui temi nazionali che impegneranno il lungo periodo di preparazione
che si completera' con il congresso nazionale della Uil al Palazzo
dei Congressi a Roma dal 25 al 28 giugno 2006. UGL: “Grave la situazione degli uffici del Tribunale di Rosssano e della Corte d’Appello di Catanzaro” 03/10 Della vivibilita' e dell'agibilita' della Corte d'Appello di
Catanzaro e del tribunale di Rossano, definite dalla Ugl-Ministeri
al 'limite del paradosso', si discutera' nel corso di assemblee convocate
per domani nelle due strutture dall'organizzazione sindacale. ''Esempio
significativo - sostiene il Responsabile Provinciale di Catanzaro
della Ugl Ministeri, Eleonora Belvedere - e' una cabina elettrica
che serve la zona di Catanzaro situato tra due stanze di cancelleria
della Corte di Appello e che emana un cosi' forte campo elettrico
che oltre ad essere nocivo per le persone che lavorano nelle prossimita'
addirittura fa accendere i computer da soli. Le nostre denunce hanno
generato solo un'ispezione della Asl che ha consigliato di spostare
le scrivanie all' altra parete. E' assurdo come e' assurda la lotta
che ogni giorno dobbiamo fare con gli insetti che dai fascicoli ci
ritroviamo addosso; qualche giorno fa ne abbiamo presi alcuni e portati
al dirigente per dimostrare che le nostre non erano fantasie''. ''Ma
a Catanzaro - ha aggiunto il responsabile Regionale della Ugl Ministeri,
Fabio Schiavone - siamo anche in presenza di un forte sott'organico
e ogni lavoratore ha carichi di lavoro triplicati rispetto agli standard
normali e questo ci porta a ritardi nei tempi giudiziari di 3 e 5
anni nel penale, mentre nel civile i tempi si allungano ed anche al
Giudice di Pace i tempi sono spropositati sebbene la funzione di questa
struttura era proprio lo snellimento dei processi''. ''La situazione
e' molto grave - ha concluso il Responsabile Nazionale della Ugl Ministeri,
Paola Saraceni - la carenza d'organico e l' inagibilita' delle strutture
rischia di mettere definitivamente in ginocchio il sistema giudiziario
in una regione a rischio come la Calabria e questo non e' una buona
cosa per la societa' civile''. L’ANAV minaccia il blocco totale dei trasporti per il 19 e 20 ottobre 02/10 Il consiglio direttivo della sezione regionale Calabria dell'
Anav, l' associazione che raggruppa la quasi totalita' delle aziende
che operano nel settore del trasporto pubblico locale, dopo una riunione
presieduta da Gennaro Scura e con massiccia partecipazione dei rappresentanti
delle aziende associate, ''ha deliberato di notificare alla Regione
Calabria un ulteriore atto stragiudiziale di diffida ed invito ad
adempiere entro e non oltre il 15/10/2005''. E' stato, altresi', deliberato
all' unanimita' che, ''decorso tale ultimo termine senza che sia dato
avvio alla risoluzione delle sopraccitate problematiche, le aziende
attueranno il fermo totale dei servizi di trasporto pubblico locale
regionale per le giornate del 19 e 20 ottobre''. Nel documento si
rileva come ''valutate le imponenti problematiche che, protrattesi
ed amplificatesi negli anni, hanno reso ormai insostenibile la situazione
del settore, ed in particolare, considerato: che il servizio di trasporto
pubblico locale su concessione regionale, affidato alle predette aziende,
e' ineludibilmente ed indissolubilmente legato, strutturalmente e
funzionalmente, all' erogazione dei contributi garantiti dalla Legge
Statale 10 aprile 1981 n. 151 e successive integrazioni e modifiche,
sui quali i concessionari possono e devono fare affidamento; che,
nel corso degli ultimi anni, ed in particolare nel periodo dal 1987
ad oggi, nonostante tale quadro normativo cogente e, comunque, generante
posizioni soggettive ben evidenti, l' attuazione, demandata alla Regione,
si e' posta in termini frammentari, provvisori e parziali; che, infatti,
tali contributi, non solo sono stati quantificati e riconosciuti con
metodologia inadeguata, inattuale e non soddisfacente, ma non sono
stati neanche erogati nella loro interezza, venendo a risultare crediti
insoddisfatti, a favore delle aziende, a fronte di servizi reali e
gia' effettuati, con tutti gli oneri a carico delle aziende concessionariedi
notevolissima incidenza; che tutto cio' ha determinato una situazione
economica e finanziaria delle aziende concessionarie di grave precarieta',
che si e' sempre piu' aggravata, mettendo in serissime difficolta'
la stessa gestione del servizio per evidenti ragioni; che la perdurante
mancanza di definizione di tali rapporti economici pone, peraltro,
le aziende in condizione di impossibilita' a partecipare alla imminente
attuazione della riforma del settore, che prevede l' istituzione del
contratto di servizio, con conseguente affidamento del servizio stesso
tramite procedure concorsuali, in luogo del precedente sistema dell'
affidamento su concessione; che, nonostante i ripetuti solleciti dell'
associazione e delle singole aziende, l' invito e la raccomandazione
della Corte dei Conti a sanare le carenze regionali, le sentenze delle
SS.UU. della Cassazione e della giurisprudenza di merito locale che,
in particolar modo nell' ultimo periodo, stanno riconoscendo il fondamento
delle pretese creditorie delle aziende e, in ultimo, l' ordine del
giorno del Consiglio Regionale della Calabria del 04 agosto 2005 che
impegna l' organo esecutivo regionale ad adottare le urgenti misure
necessarie per il reperimento dei fondi per l' integrale ripiano dei
contributi, quantomeno per l' ultimo quinquennio, l' amministrazione
Regionale e' rimasta inadempiente''. Baldassarri incontra Loiero e Pirillo: Governo assicura continuazione accordo triennale per i forestali. 29/09 Il Governo e' disponibile a proseguire l' accordo triennale
per il settore della Forestazione. Lo ha assicurato il viceministro
all' Economia, Mario Baldassarri, nel corso di un incontro col presidente
della Regione Calabria, Agazio Loiero, e l' assessore regionale alla
Forestazione, Mario Pirillo. La Calabria, da parte sua, s' impegna
a rendere produttivo il settore forestale. ''La nostra - ha spiegato
il presidente Loiero - e' una scelta per valorizzare le foreste calabresi
come risorsa plurima, cioe' da riorganizzare e rilanciare in ogni
aspetto produttivo e di servizio che esse sono in grado di offrire''.
In una nota dell' ufficio stampa della Giunta regionale, l' incontro
tra Baldassarri da una parte e Loiero e Pirillo dall' altra, svoltosi
dopo una serie di riunioni, e' stato positivo e propositivo, avendo
prodotto una convergenza sulle nuove finalita' per il settore forestale
in Calabria, dissolvendo i dubbi, da piu' parti sollevati in campo
nazionale, sulla mancanza di volonta' di cambiamento e rilancio. La
concretezza dell' incontro e' data dal fatto che, da una parte, il
vice-ministro Baldassarri ha confermato la sua disponibilita' a proseguire
l' accordo triennale sulla forestazione tra Stato e Regione (era scaduto
nel 2004 e prorogato per il 2005), mentre il presidente Loiero ha
riaffermato l' impegno della Calabria nell' opera di modernizzare
il settore, illustrando i contenuti della delibera approvata l' 8
agosto scorso in cui sono stati forniti gli indirizzi per il cosiddetto
'programma autosostenibile di sviluppo nel settore forestale'. Si
tratta di una delibera con la quale la Giunta regionale ha nominato
un Comitato tecnico scientifico di elevato spessore, tra cui docenti
di fama internazionale provenienti da diverse Universita' italiane
e proceduto alla nomina di un Gruppo di pilotaggio che ha realizzato
un apposito studio sull' autosostenibilita' di sviluppo nel settore
forestale. La relazione tecnico-scientifica e' stata consegnata dall'assessore
Pirillo al vice-ministro Baldassarri, ''il quale - riferisce la nota
dell' ufficio stampa - ha apprezzato l' impegno profuso dalla Regione
Calabria. Baldassarri, in particolare, ha preso atto sia dei passi
in avanti compiuti in questi anni, sia delle novita' introdotte dalla
nuova Giunta regionale e, nel confermare che dovra' continuare il
monitoraggio e la verifica sul piano di riordino, trovandosi in sintonia
con gli obiettivi illustrati, ha espresso il suo impegno affinche',
anche per il 2006, siano reperite le risorse necessarie per il settore
forestale della Calabria. Una decisione che dovra' essere presa, pero',
dal Consiglio dei Ministri con il varo della Legge finanziaria. L'
assessore Pirillo ha anche invitato il vice-ministro Baldassarri a
venire in Calabria ''sia per verificare sul territorio come viene
curato il patrimonio forestale, sia per partecipare a un convegno
in cui presentare compiutamente lo studio tecnico-scientifico sugli
Indirizzi programmatici e le linee guida per l' implementazione di
un piano-programma autosostenibile di sviluppo nel settore forestale
regionale. ''E' la prima volta - ha detto Pirillo - che la Regione
Calabria ha fatto un lavoro di qualificazione per rendere produttivo,
nel lungo periodo, l' intero sistema forestale. Abbiamo individuato
l' intero sistema della filiera produttiva che ci permettera' di entrare
a pieno titolo nelle risorse europee''. CGIL e Flai: “Sugli impegni del Governo sui forestali, la cautela è d’obbligo” 29/09 E’ un invito alla cautela ed alla vigilanza quello espresso
dalle segreterie regionali di Cgil e Flai in merito all’esito
dell’incontro tra la Regione Calabria ed il vice ministro all’Economia
e Finanze, Mario Baldassarri, sul rispetto degli impegni a suo tempo
assunti dal Governo nel prevedere, in occasione della prossima legge
finanziaria, il cofinanziamento degli interventi forestali per il
2006, dopo le forti iniziative di lotta del Dicembre scorso, le scriventi
organizzazioni sindacali nel prendere atto di quanto confermato dallo
stesso rappresentante di Governo circa il contenimento di tale previsione
nel documento che andrà in discussione in Parlamento invitano
alla cautela ed alla vigilanza. “La cautela è d’obbligo
–afferma la nota dl sindacato- perché le condizioni politiche
che si sono venute a determinare nella maggioranza di Governo sui
contenuti ed il profilo che deve assumere la finanziaria potrebbero
riservare qualche colpo di mano nell’iter dei lavori parlamentari
prima della sua approvazione. Soddisfazione di Sbarra (CISL)per la prosecuzione delle trattative Stato-Regione sui forestali 29/09 ''La ripresa del confronto Regione Calabria-Governo nazionale
per discutere sul futuro della forestazione calabrese e' sicuramente
positiva e la Cisl guarda con attenzione ed interesse all' evoluzione
del negoziato''. A sostenerlo e' stato il segretario generale della
Cisl calabrese, Luigi Sbarra. ''Aspettiamo di conoscere nelle prossime
ore - ha aggiunto Sbarra - i contenuti della nuova manovra economica
per verificare la presenza delle risorse necessarie per finanziare
le attivita' di forestazione per il prossimo anno, cosi' come definito
con il Governo Nazionale a dicembre 2004, caso contrario il ricorso
a nuove e forti iniziative di lotta e di mobilitazione sara' inevitabile.
Il sindacato condivide e sostiene l' esigenza di operare una vera
e propria svolta al comparto avviando una nuova fase di progettualita'
e di programmazione pluriennale in grado di assicurare da un lato
risorse, nazionali, regionali e comunitarie, ed investimenti certi
ed annualmente esigibili dall' altro qualificando maggiormente gli
interventi forestali in direzione dell' efficienza e della produttivita'''.
''La forestazione - e' il giudizio di Sbarra - nonostante i tanti
profeti di sventura e le cassandre, continua a rimanere un settore
strategico dell' economica della regione ed il comparto necessario
a praticare una politica di valorizzazione e tutela dell' ambiente,
del territorio, dell' immenso patrimonio boschivo, di recupero e salvaguardia
delle zone interne. A tale scopo diventa necessario reperire urgentemente
le risorse mancanti, pare 50 milioni di euro, per chiudere l' anno
2005 ed impedire il rischio della possibile sospensione anticipata
delle attivita' lavorative ed al tempo stesso assicurare che la nuova
Legge Finanziaria 2006 contenga le risorse per garantire il prosieguo
degli interventi forestali anche per i prossimi anni salvaguardando
in tal modo tutti i livelli occupazionali, che ricordiamo per effetto
del blocco imposto dalla Legge 442/84 di cui chiediamo l' abolizione
anche per favorire la pratica del tourn-over, sono passati da 35 mila
del 1984 ai 10.400 del dicembre 2004''. ''Tutto cio' - ha concluso
Sbarra - e' necessario per allontanare dall' agenda sindacale la programmazione
di dure ed incisive azioni di lotta del tipo di quelle gia' conosciute
nel Dicembre dello scorso anno''. UILM: Riuscito lo sciopero a Cosenza 29/09 ''La riuscita dello sciopero generale dei metalmeccanici e
delle manifestazioni odierne offre una duplice indicazione: da un
lato, dimostra che nella nostra categoria sta crescendo la consapevolezza
della gravita' della crisi che colpisce in modo esplosivo le aziende
Informatiche oltre a quelle del manifatturiero e getta un' ombra preoccupante
su tutto il sistema industriale calabrese; dall' altro, richiama l'
attenzione di tutti sulla necessita' di una rapida svolta nella vertenza
Carisiel''. E' quanto ha sostenuto Antonio Lento, segretario generale
della Uilm di Cosenza concludendo il sit-in che Fim, Fiom, Uilm hanno
tenuto in occasione dello sciopero generale dei metalmeccanici. ''Oltre
che una questione di adeguamento salariale, in grado di tutelare il
potere di acquisto dei lavoratori - ha aggiunto Lento - questo rinnovo
contrattuale si pone la questione di una regolamentazione del mercato
del lavoro che riduca i rischi crescenti di precarizzazione''. Sulla
vertenza Carisiel ha sottolineato Lento ''che bisogna fortemente contrastare
il rischio del precariato, unificando gli sforzi dei lavoratori con
quelli di un sindacato unitario. In una situazione di questo genere,
e' evidente che e' sempre piu' urgente la necessita' di aprire un
negoziato che dia dignita' ai lavoratori e che riduca il rischio di
un avanzamento del potere datoriale il quale incalza sempre piu' a
discapito dei diritti e della dignita' di ogni lavoratore calabrese''.
Spi/Cgil: Festa dei nonni strumentale ed irriguardosa 29/09 L' iniziativa del Governo che ha istituito la Festa nazionale
dei nonni proclamata per il 2 ottobre e' ''strumentale ed irriguardosa'':
a sostenerlo e' la segreteria calabrese dello Spi-Cgil. ''Per quella
data - e' scritto nella nota - le istituzioni locali (Comuni, Province
e Regioni) e le Scuole promuoveranno iniziative per valorizzare il
ruolo dei “nonni”, alcune hanno ritenuto di promuovere
direttamente le “feste”, altre le hanno finanche subappaltate
ad associazioni “amiche”. La CGIL intitola al sindacalista ucciso la Camera del Lavoro di Altomonte 29/09 ''Michele Presta: l' uomo, il sindacalista'': e' questo il
tema di un convegno promosso dalla Cgil del comprensorio Pollino-Sibari-Tirreno
per ricordare la figura del sindacalista di 57 anni ucciso il 4 luglio
scorso a Catanzaro. All' inizio dei lavori sara' inaugurata la Camera
del lavoro di Altomonte, che e' intitolata a Presta. All' incontro,
in programma ad Altomonte il 6 ottobre prossimo, parteciperanno il
segretario generale della Flai-Cgil, Franco Chiriaco; il segretario
generale della Cgil Pollino-SIbari-Tirreno, Antonio Granata; il segretario
nazionale della Cgil, Paolo Nerozzi; il segretario generale della
Cgil Calabria, Fernando Pignataro, ed il segretario regionale della
Flai-Cgil, Antonio Spataro. Sindacati Anas sul piede di guerra: “Senza risposte attueremo altre forme di lotta” 28/09 I dipendenti della Direzione territoriale delle gradi infrastrutture
del Mezzogiorno dell' Anas sono stati riuniti a Cosenza dai sindacati
Cgil, Cisl, Uil, Confsal, Cisal della Calabria per ribadire la contrarieta'
al progetto di riforma dell' Azienda. ''L' Ufficio calabrese con sede
in Cosenza che gestisce in un' unica struttura i lavori di ammodernamento
della A/3, della ss 106 Jonica, nonche' i servizi di manutenzione,
sorveglianza e pronto intervento lungo l' asse dell' A/3 - e' scritto
in una nota - concentra la gran parte dei dipendenti della societa'
Anas ed i maggiori investimenti infrastrutturali che il Governo ha
messo in atto con la Legge Obiettivo''. Per i sindacati, ''il primo,
o quantomeno, il piu' appetibile, obiettivo per far incassare pedaggi
ombra a misteriose societa' con capitale pubblico o privato, potrebbe
essere proprio l' asse viario calabrese. Doppia - prosegue la nota
- potrebbe essere la beffa per noi calabresi, sia in termini occupazionali
per i diretti operatori Anas, sia in termini economici per l' intera
collettivita' che potrebbe essere costretta, nell' imminente futuro,
a rimborsare sotto varie forme i pedaggi ombra che lo stato garantirebbe
alle nascenti societa'''. Nel corso dell' assemblea, i sindacalisti
hanno anche sottolineato la richiesta di incontro urgente, peraltro
gia' avanzata anche a Roma, in merito ''al mancato coinvolgimento
all' ennesima ristrutturazione interna alla Direzione grandi infrastrutture
del Mezzogiorno, diffidando la dirigenza dall' intraprendere azioni
unilaterali circa la definizione del modello organizzativo ed evidenziando
la forte carenza di risorse umane di esercizio, tecniche e amministrative,
con particolare riguardo ai Macrolotti 5 e 6 dove, a fronte di 1.700
milioni di euro di lavorazione in corso, l'Anas conta solo 8 unita'
tecniche''. All' assemblea ha partecipato anche il capo compartimento
dell' A/3, ing. Mastrangelo, il quale, secondo quanto riferito dai
sindacati, ''nel sottolineare l' alta professionalita' e la dedizione
al lavoro dimostrata nel corso degli anni da tutto il personale Anas,
ha auspicato che le forme di lotta intraprese, che riguardano tutto
il personale dell' Anas nazionale, possano in tempi brevi e secondo
le corrette procedure, portare a soluzioni funzionali per l' Azienda
senza intaccare i diritti dei lavoratori ed i livelli occupazionali
dell' Anas''. Mastrangelo, inoltre, ''ha rassicurato i sindacati circa
il loro coinvolgimento in merito alla definizione del Modello organizzativo
delle grandi infrastrutture del Mezzogiorno''. I sindacati, al termine
dell' assemblea, hanno confermato lo sciopero di venerdi' prossimo
ed il sit in davanti alla sede della Giunta regionale, a Catanzaro.
Qualora l' iniziativa ''non dovesse sensibilizzare il governo Regionale
e Centrale - conclude la nota dei sindacati - costringera' i lavoratori
dell' Anas ad intraprendere ulteriori forme di lotta con manifestazioni
di carattere nazionale che potrebbero interessare l' intera rete viaria
dell' Anas''. L’assemblea dei sindacati dell’ANAS conferma lo sciopero del 30 27/09 Proseguono le assemblee delle organizzazione sindacali Cgil,
Cisl, Uil, Confsal, Cisal e dei lavoratori dell' Anas della Calabria
che si sono riunite a Camigliatello per manifestare il proprio dissenso
in relazione al progetto di riforma dell' Anas. I sindacati hanno
anche confermato lo sciopero gia' proclamato per il 30 settembre prossimo
con sit in davanti alla sede della Regione, a Catanzaro. I sindacati
''ribadiscono con forza - e' scritto in una nota, il messaggio di
dissenso rispetto alle politiche governative volte allo smembramento
dell' Anas. E' evidente la preoccupazione dei lavoratori silani dell'
Anas nei confronti dell' incerto futuro. Quale sorte - prosegue la
nota - per la rete viaria che si ramifica tra le vette dell' altopiano
calabrese? Da moltissimi anni con dedizione, professionalita' e serieta',
gli operatori dell' Anas affrontano le avversita' delle alte quote,
contro ogni disagio atmosferico, sempre animati da quel profondo senso
del lavoro, per garantire standard di qualita' elevata dei servizi,
che solo questa societa' ha dimostrato di fornire''. I sindacati invitano
il Capo compartimento della viabilita' per la Calabria, ing. Celia,
''a rispettare l' accordo sottoscritto con i sindacati il 22 luglio
scorso riguardante il Piano invernale, con le conseguenti assunzioni
di personale, che permettera' agli operatori dell' Anas di lavorare
in sicurezza e rendere il servizio piu' fruibile per gli utenti della
strada''. I sindacati, infine, ''chiedono un urgente incontro al Capo
Compartimento che comprenda anche le problematiche relative all' applicazione
del modello organizzativo approvato in sede romana ed in corso di
attuazione, nonche' conoscere il motivo dei ritardi dei lavori di
ordinaria manutenzione lungo la rete viaria calabrese e diffidano
la dirigenza compartimentale ad ogni iniziativa unilaterale riguardante
tale organizzazione del lavoro e chiedono secondo quali criteri siano
state trasferite cinque unita' in altre sedi, nonostante le note carenze
di risorse umane nel Compartimento''. De Gregorio nuovo segretario provinciale della UILA 27/09 Antonio De Gregorio e' il nuovo segretario provinciale di Cosenza
della Uila, l' organizzazione dei lavoratori agroalimentari e forestali
della Uil. De Gregorio subentra a Pino Cannataro, che ha retto la
carica per 15 anni. Il cambio al vertice della Uila-Uil di Cosenza
e' stato deciso nel corso della riunione del Comitato direttivo del
sindacato, riunitosi a Rende alla presenza, tra gli altri, di Stefano
Mantegazza, segretario nazionale, e di Roberto Castagna, segretario
generale della Uil Calabria. Alla riunione ha partecipato anche Luigi
Incarnato, ex dirigente della Uil ed attuale assessore regionale ai
Lavori pubblici. ''Dobbiamo continuare a fare squadra ¿ ha
detto De Gregorio nella sua relazione ¿. La parola d'ordine
deve essere continuita' ed in questo senso restera' forte l' impegno
della Uila-Uil''. Nino Merlino, della segreteria regionale, ha espresso
preoccupazione per il futuro della forestazione in Calabria. ''La
copertura finanziaria e' assicurata fino al 2006 ¿ ha detto
Merlino ¿ e dalla Finanziaria arrivano segnali di possibili
sacrifici e tagli, fatto questo inaccettabile proprio mentre si cerca
di pensare finalmente, in Calabria, ad una forestazione produttiva,
non piu' come semplice bacino di occupazione'' Merlino (UILA-UIL): “Preoccupazione per la forestazione” 27/09 ''La copertura finanziaria e' assicurata fino al 2006 e dalla
finanziaria arrivano segnali di possibili sacrifici e tagli. Cio'
e' inaccettabile proprio mentre si cerca di pensare finalmente, in
Calabria, ad una forestazione produttiva non piu' semplice bacino
di occupazione''. Lo ha affermato il segretario regionale della Uila-Uil
Calabria, Nino Merlino, intervenendo alla riunione del direttore provinciale
della Uila-Uil di Cosenza. Merlino, inoltre ''ha espresso preoccupazione
per il futuro della forestazione in Calabria''. Mentre il leader nazionale
Stefano Mantegazza ha affermato che la Uila sara' molto determinata
nel difendere gli interessi della forestazione calabrese ''perche'
rappresenta un settore vitale per la regione, cosi' la Finanziaria
dovra' sostenere e valorizzare questo comparto per la tutela del territorio
calabrese, per l'economia della regione, per l'occupazione. Altro
che tagli - ha detto Mantegazza - qui c'e' bisogno di nuovi investimenti
e di sviluppo. L'impegno della Uila per il settore forestale - ha
concluso - e' stato dimostrato anche dal convegno nazionale che si
e' tenuto a luglio a Reggio Calabria, con la partecipazione del Segretario
Generale della Uil, Luigi Angeletti. Mantegazza (UILA) “La forestazione va sostenuta” 27/09 ''La Finanziaria dovra' sostenere e valorizzare il comparto
della forestazione. Altro che tagli''. Lo ha detto il segretario nazionale
della Uila, l'organizzazione dei lavoratori agroalimentari e forestali
della Uil, intervenendo alla riunione del Direttivo provinciale di
Cosenza dell' organizzazione. ''La Uila - ha aggiunto Mantegazza -
sara' molto determinata nel difendere gli interessi della forestazione
calabrese perche' rappresenta un settore vitale per l' economia e
l' occupazione nella regione. Piu' che di tagli, dunque, c' e' bisogno
di nuovi investimenti e di sviluppo. La forestazione, in sostanza,
e' sempre piu' caso nazionale''. I sindacati chiedono al Governo di mantenere gli impegni sui forestali 26/09 Le segreterie nazionali e della Calabria dei sindacati confederali
del settore forestazione (Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil) hanno scritto
al viceministro dell' Ecominia, Baldassarri, chiedendogli un incontro
urgente ''affinche' vengano rispettati gli impegni a suo tempo assunti
dal Governo di inserire nella Finanziaria 2006 le risorse destinate
al comparto della Forestazione''. Nel dicembre del 2004 il mancato
inserimento nella Finanziaria dei fondi per la Forestazione determino'
una protesta dei lavoratori che provoco' il blocco in Calabria di
tutti i collegamenti stradali e ferroviari. ''I tagli annunciati e
le forti divergenze esistenti all' interno della maggioranza di Governo
circa il profilo che deve assumere la stessa legge finanziaria - sostengono
i sindacati - destano forti preoccupazioni, tanto da richiedere, da
parte dei massimi vertici sindacali, una azione ricognitiva presso
il Ministero dell' Economia''. La situazione critica in cui versa
il settore della forestazione e' stata sottolineata dai rappresentanti
dei sindacati confederali anche nel corso dell' incontro con l' assessore
regionale alla Forestazione in occasione del quale ''e' stata anche
ribadita la necessita' di un intervento urgente dello stesso Assessore
e della Giunta regionale presso il Ministero competente per aprire
da subito un tavolo di discussione sulle linee e sugli impegni programmatici
della Regione per il rilancio produttivo del settore forestale''.
''Difesa e messa in sicurezza del territorio, manutenzione, riconversione
ed uso produttivo del bosco, difesa e valorizzazione del nostro patrimonio
ambientale, promozione e completamento della filiera del legno - affermano
ancora i sindacati - devono costituire i punti cardine sui quali costruire
la prossima programmazione del comparto ed iniziare un percorso credibile
che porti al rilancio ed all'auto-sostenibilita' del settore''. I
sindacati, nel corso dell' incontro con Pirillo, hanno anche sottolineato
''l' urgenza, per chiudere senza alcun deficit l' anno in corso, di
reperire altri finanziamenti 'pertinenti', essendo necessari 50 milioni
di euro per coprire il fabbisogno del 2005''. A Pirillo, in particolare,
e' stato chiesto di farsi promotore di un' iniziativa congiunta con
tutti i Parlamentari nazionali calabresi, di maggioranza e di opposizione,
ai fini di un impegno comune presso il Governo ed in Parlamento per
assicurare il finanziamento 2006''. ''L'assessore Pirillo - riferisce
una nota dei sindacati - nel condividere l'impostazione ed i contenuti
delle argomentazioni sindacali, ha annunciato che entro il 28 settembre
sara' pronto il documento regionale da presentare al Governo contenente
le linee guida generali sulle quali costruire la programmazione del
comparto per i prossimi anni avendo impegnato, a tal proposito, un
gruppo di lavoro formato da docenti e qualificati esperti del settore.
Da subito, comunque, la Regione chiedera' un tavolo di confronto con
il Governo impegnandosi, nel frattempo, ad una comune inziativa con
i Parlamentari calabresi. Per cio' che concerne, invece, le risorse
finanziarie mancanti per chiudere il 2005, e' stato comunicato che,
grazie al lavoro avviato tra l'assessorato ed il vicepresidente della
Giunta regionale, Nicola Adamo, sono state individuate gia' il 60%
delle somme occorrenti, mentre continuera' il monitoraggio e la ricognizione
anche presso gli enti subregionali per reperire la restante parte''.
''Alla fine della discussione - conclude il comunicato - si e' concordato
un ulteriore incontro per l'esame ed il confronto sul documento regionale
di prossima stesura e sulle altre questioni ancora aperte che riguardano
la gestione dei lavoratori forestali da affrontare definitivamente''.
I Sindacati dell’ANAS in sciopero il 30 c0ntro la riforma della società 26/09 Oggi si sono riuniti in assemblea i sindacati dell'ANAS Spa
della Calabria, CGIL-CISL-UIL-CONFSAL- CISAL - per manifestare il
proprio dissenso circa la riforma della Societa' . I sindacati hanno
informato i lavoratori dell'ANAS, sull'excursus che la riforma dell'ANAS
ha avuto sino ad oggi. A partire dallo schema di decreto legge, che
nella versione iniziale prevedeva la privatizzazione di circa 8500
chilometri di rete assoggettabile a pedaggio ombra o reale, con conseguente
spacchettamento della societa' che i gestisce la rete stradale nazionale,
in tante piccole societa' ,con effetti devastanti per i circa 6500
dipendenti. Successivamente il DL e' stato tradotto in un emendamento
inserito nel DL Infrastrutture che, grazie all'intervento dei Sindacati
Nazionali dell'ANAS e a due presidi presso la Camera ed il Senato
, ha cambiato forma e la paventata privatizzazione della rete stradale
e' stata scongiurata. La Societa' che dovrebbe gestire in sub concessione
le strade assoggettabili a pedaggio devono avere necessariamente capitale
pubblico.Tutto cio', a parere dei sindacati, se da un lato scongiura
la selvaggia privatizzazione dall'altro non evita lo spacchettamento
in piu' societa', anche pubbliche, ma sancisce l'anticamera di una
futura privatizzazione. La preoccupazione dei Sindacati rimane alta.
A confermare, a tal fine lo sciopero previsto per il 30 settembre
con manifestazione presso il piazzale antistante la sede della Giunta
Regionale in Viale de Filippis a Catanzaro per avere un incontro con
il Presidente Loiero. Con tale manifestazione i sindacati intendono
sensibilizzare le istituzioni locali nonche' l'opinione pubblica,
affinche' il sistema viario della Calabria venga affrondato in maniera
integrale rispetto ad un piu' globale piano dei trasporti. La Telecom licenzia il segretario della Cosnil calabrese. Impugnato il provvedimento 24/09 ''Roberto Sacco, dipendente della Telecom e segretario regionale
della Calabria del sindacato Cosnil, e' stato licenziato per avere
fatto ricorso amministrativo contro la negazione dell' applicazione
del diritto di attivazione della sua delega sindacale''. Ad affermarlo,
in una dichiarazione, e' Pietro Zannoni, coordinatore nazionale del
Cosnil. ''Abbiamo gia' impugnato - afferma Zannoni - il provvedimento
di licenziamento presso il Tribunale del Lavoro di Cosenza, affinche'
Roberto Sacco venga reintegrato quanto prima e soprattutto perche',
auspicando una sentenza tanto giusta quanto esemplare, si ponga fine
una volta per sempre a questo genere di prevaricazioni antisindacali,
che tra l' altro violano profondamente il senso della legalita' e
il rispetto delle regole fondamentali della convivenza civile''. Vasta (Cub/Rdb) “Premature le liti sulla Direzione Regionale delle Dogane della Calabria” 23/09 “In questi giorni si stanno succedendo sulla stampa,
dichiarazioni inerenti alla istituzione di una Direzione Regionale
delle Dogane in Calabria, come quelle rese dall’on Michelangelo
Tripodi da una parte e da Cantafio della UIL regionale, dall’altra;
la cosa ci fa particolarmente piacere, anche perché le RdB/Cub,
sono da tempo impegnate nel raggiungimento di questo che riteniamo
un momento di crescita fondamentale della nostra regione. Per questo
seguiamo con interesse come la nostra proposta, su questo obiettivo,
stia raccogliendo sempre più consensi, anche se, però,
riteniamo che questo interesse ora dovrebbe concretizzarsi in atti
tesi alla fattiva realizzazione di ciò che ci stiamo proponendo.
Quello che, però ci lascia perplessi nelle dichiarazioni rese
dall’on Tripodi e dal collega Cantafio, è legato alla
polemica che si sta innescando, circa la localizzazione di questa
ipotetica Direzione Regionale: ancora non esiste, non si sa se esisterà
e già si litiga su dove ubicarla? Ci pare quanto meno prematuro…”
Lo ha detto il Coordinatore Regionale RdB/Cub Agenzie Fiscali , Luciano
Vasta. “Sarebbe più auspicabile –ha proseguito
Vasta- che gli sforzi di tutti, in questo momento, fossero tesi a
far sì che l’istituzione della Direzione Regionale in
Calabria, entri nell’agenda degli impegni dell’Agenzia
delle Dogane a Roma e per farlo, occorre cercare di coinvolgere anche
tutte le forze politiche e imprenditoriali. Su questa strada le RdB/Cub
già da tempo si stanno spendendo in modo attivo e, infatti,
da diversi mesi, abbiamo iniziato una campagna di sensibilizzazione
verso alcuni politici calabresi, con incontri che hanno avuto questo
argomento come tema centrale. La Direzione regionale delle Dogane
può rappresentare davvero un volano decisivo per lo sviluppo
della economia della nostra regione e noi riteniamo che sia troppo
importante, perché ci si possa permettere il lusso di mandare
tutto all’aria, correndo dietro a battaglie campanilistiche.
La strada da perseguire è quella dell’unità di
intenti e siamo più che mai convinti che sollevare adesso polveroni
di polemiche campanilistiche, possa solo ostacolare la realizzazione
di questo progetto. Per questo motivo, le RdB/Cub intendono lanciare
un invito a tutte le forze sindacali, politiche ed imprenditoriali,
affinché si concentrino gli sforzi, non contro la spoliazione
di qualcosa che ancora non esiste, ma per perseguire, concretamente
ed unitariamente, la strada che ci permetterà di raggiungere
l’obiettivo della realizzazione della Direzione Regionale delle
Dogane in Calabria. Poi, dopo, a risultato raggiunto, ci si potrà,
al limite, confrontare su dove ubicarla.” Dal 3 ottobre l’UGL farà il “tour dello scandalo” con presidi davanti ai Tribunali contro i tagli al personale 22/09 La Unione Generale del Lavoro (Ugl) apre ''una nuova stagione
di lotta per protestare contro l' abbandono della Giustizia'' con
presidi e sit-in davanti alle Procure e ai Tribunali italiani che
cominceranno dalla Calabria all' inizio di ottobre. ''Chiamatelo pure
il 'tour dello scandalo' - dice Paola Saraceni, coordinatore nazionale
della Ugl Ministeri - ma non e' piu' tollerabile tagliare fondi e
uomini su un settore cosi' delicato come la giustizia. In molti uffici
siamo al limite del paradosso''. Il primo appuntamento e' il 3 ottobre
davanti al tribunale di Cosenza e Lametia Terme. Il 4 sara' la volta
della corte di Appello di Catanzaro e del tribunale di Rossano. A
seguire, il 5 il tribunale di Vibo Valentia e di Reggio Calabria;
e il 6 a Crotone. Il 7 ottobre la protesta si spostera' a Ischia,
con un presidio davanti al tribunale e al Giudice di Pace. Obiettivi
della mobilitazione: la ricollocazione di tutto il personale nella
posizione economica e giuridica superiore, le procedure di riqualificazione,
i trasferimenti volontari, il blocco dei tagli agli organici previsti
dalla Finanziaria, la copertura delle carenze di personale, gli investimenti
nelle strutture organizzative giudiziarie. Il rapporto tra sindacati e Direzione Regionale dell’Agenzia delle Dogane si sta inasprendo. 21/09 “La vicenda della costituzione degli uffici unici in
Calabria, sta diventando sempre più paradossale, tra ripicche
e decisioni autoritarie da parte della Direzione Regionale”.
A denunciarlo è Il Coordinamento Regionale RdB/Cub Agenzie
Fiscali Calabria. “Ricapitoliamo i fatti – prosegue la
nota- dopo due lunghissime, estenuanti, quanto inutili riunioni estive
(il 2 agosto e l’8 settembre), al termine delle quali la Direzione
ha presentato, entrambe le volte, un documento già preparato
che non rispecchiava affatto la discussione e che, ovviamente, tutte
le forze sindacali presenti hanno respinto, la Direzione ha deciso
di riconvocare le parti il 14 settembre. La Cosnil ricorre al giudice per il comportamento antisindacale della Teleom 21/09 Quaranta dipendenti di Telecom Italia hanno presentato un ricorso
al giudice del lavoro di Roma e Cosenza per comportamento antisindacale
e violazione dello Statuto dei lavoratori da parte della societa',
per non aver loro concesso l' attivazione delle deleghe sindacali.
Lo ha reso noto il segretario nazionale dei Comitati di Base aderenti
alla Confederazione sindacati italiani lavoratori, Francesco Lucirino.
Lucirino, e' scritto in una nota, ''si e' visto negare definitivamente
l' attivazione di ben 40 deleghe firmate da altrettanti dipendenti
Telecom che avevano scelto di disdire la loro iscrizione a Cgil, Cisl
e Uil, per scegliere di essere meglio rappresentati da sindacati autonomi
non confederali''. ''L' amministrazione di Telecom Italia - ha sostenuto
Lucirino - sta perpetrando un grave atto anticostituzionale, avendo
negato definitivamente ai sindacati autonomi della Cosnil l' attivazione
delle deleghe sindacali firmate da dipendenti dell' ente per la telefonia
italiana, iscritti alla nostra confederazione autonoma''. ''Siamo
stati costretti ad adire le vie legali - ha aggiunto il coordinatore
dell' esecutivo nazionale dei nuovi comitati di base Cosnil, Pietro
Zannoni - per il grave atto antisindacale e anticostituzionale esercitato,
quale quello gravissimo della negazione dell' attivazione di deleghe
sindacali. Ricorreremo ai sensi dell' articolo 28 dello Statuto dei
lavoratori e dell' art. 650 del codice penale, presso le sedi legali
competenti per materia e territorio, contro una sconcertante e palese
condotta antisindacale e il non rispetto dei diritti costituzionalmente
sanciti in difesa dei lavoratori dipendenti''. ''La Telecom Italia
- ha aggiunto Zannoni - ha bloccato le nostre deleghe, a livello nazionale,
non permettendo di entrare come rappresentanza in nessuna delle sedi
e filiali presenti sul territorio nazionale. Questo atto di congelamento
delle deleghe dei nostri iscritti e' stato ordinato dall' ufficio
relazioni industriali di Telecom Italia a seguito della prima delega
firmata, dal segretario regionale di Cosnil-Calabria, Roberto Sacco,
e ivi non attivata. Ci troviamo di fronte ad un grave fenomeno - ha
concluso Zannoni - che dimostra quanto in Italia vengano negati contro
ogni legge ed ogni regolamento amministrativo i diritti di base per
la difesa dei lavoratori nei confronti di sindacati autonomi non confederali''.
Cobas-Cosnil: “Atto antisindacale di Telecom nei nostri confronti. Ci hanno bloccato le deleghe” 20/09 ''L'amministrazione di Telecom Italia sta perpetrando un grave
atto antisindacale e anticostituzionale, avendo negato definitivamente
ai sindacati autonomi della Cosnil l' attivazione delle deleghe sindacali
firmate da dipendenti dell' ente per la telefonia italiana iscritti
alla nostra confederazione autonoma''. Lo afferma, in una dichiarazione,
il segretario nazionale dei Comitati di Base aderenti alla Confederazione
sindacati italiani lavoratori, Francesco Lucirino. Lucirino sostiene
di essersi ''visto negare definitivamente l'attivazione di ben 40
deleghe firmate da altrettanti dipendenti Telecom che avevano scelto
di strappare le tessere di iscrizione a Cgil, Cisl e Uil per scegliere
di essere meglio rappresentati dai sindacati autonomi non confederali''.
''Saremo costretti ad adire le vie legali - afferma, da parte sua,
Pietro Zannoni, dell' esecutivo nazionale dei comitati di base Cosnil
- per il grave atto antisindacale e anticostituzionale quale quello
gravissimo della negazione dell' attivazione di deleghe sindacali.
Ricorreremo presso le sedi legali competenti per materia e territorio
contro una sconcertante e palese condotta antisindacale e il non rispetto
dei diritti costituzionalmente sanciti in difesa dei lavoratori dipendenti.
La Telecom Italia ha bloccato le nostre deleghe, a livello nazionale,
non permettendo di fatto di entrare come rappresentanza in nessuna
delle sedi e filiali presenti sul territorio nazionale. Ci troviamo
di fronte ad un grave fenomeno che dimostra quanto in Italia vengano
negati contro ogni legge ed ogni regolamento amministrativo i diritti
di base per la difesa dei lavoratori nei confronti di sindacati autonomi
non confederali''. Spingola (CGIL) “LSU/LPU, rivisitare l epiante organiche degli enti” 20/09 ''La situazione che vivono da anni i lavoratori socialmente
utili e di pubblica utilita' deve fere i conti con la reale disponibilita'
dei sindaci e degli amministratori degli altri enti utilizzatori a
concretizzare percorsi di stabilizzazione''. E' quanto sostiene, in
una nota, il segretario generale della Cgil del comprensorio Pollino-Sibari-Tirreno,
Franco Spingola. ''Una disponibilita' - aggiunge Spingola - che passa
dalla rivisitazione delle piante organiche degli enti, il riconoscimento
del prezioso ruolo svolto da questi lavoratori ed il conseguente atto
della stabilizzazione riconoscendo loro lo status di lavoratori dipendenti,
con l'accesso a tutti i diritti, a cominciare da quelli salariali
e previdenziali. Crediamo, pur tenendo conto delle difficolta' economiche
che comporta la soluzione di tale problematica, che il percorso sia
obbligato e che un sforzo sia necessario farlo se vogliamo dare dignita'
al lavoro e certezza ed efficienza ai servizi erogati dalla pubblica
amministrazione. Non e' possibile procrastinare tale situazione all'
infinito, soprattutto quando a farne le spese sono lavoratori e lavoratrici
sospesi nel limbo del precariato. Lsu ed Lpu sono in attesa di vedere
completate le iniziative messe in atto dalla Giunta regionale, che
ha mantenuto fede agli impegni assunti con il sindacato i cui risultati
sono gia' visibili, a partire dalla copertura finanziaria fino al
31 dicembre prossimo. Ma gli sforzi della sola Regione non bastano.
E' necessaria anche un'intesa con il Governo nazionale per l' attuazione
di un piano straordinario per il precariato calabrese che preveda
risorse finanziarie e tempi certi per la stabilizzazione dei precari
e per l'attuazione di politiche occupazionali per i giovani ed i disoccupati
che attendono un segnale che dia loro fiducia nell' attuale fase drammatica
della Calabria e del Paese. Altro che finanziamenti mirati e riservati
alle sole citta' con piu' di 300 mila abitanti!''. ''Proprio in una
situazione simile - conclude Spingola - e' importante che i lavoratori
stiano in stretto rapporto con il sindacato, evitando azioni spontanee,
seppure generose, che possono creare aspettative illusorie, ricordando
che lo stesso sindacato rimane ancora oggi il soggetto insostituibile
nella difesa degli interessi e diritti dei lavoratori''. Maccari (COISP) “Sulla sicurezza serve un impegno trasversale” 20/09 ''Un impegno comune e politicamente trasversale capace di offrire una costruttiva sostanza civile, sociale e politica ai concetti di sicurezza e di liberta' e soprattutto delle loro fondamentali interrelazioni''. E' quanto chiede il segretario generale aggiunto del sindacato di Polizia Coisp, Franco Maccari, che dopodomani, giovedi', interverra' alla Festa nazionale dei Democratici di sinistra sui temi della sicurezza che comincia oggi a Lamezia Terme. ''Ho raccolto volentieri l' invito pervenutomi - ha detto Maccari - dagli organizzatori per la manifestazione che comincia oggi. Portero' il mio contributo a nome degli operatori della Polizia di Stato, focalizzando la mia partecipazione ad una tematica che ci sta particolarmente a cuore: le intersezioni fra legalita', sicurezza e ruolo delle istituzioni locali. Infatti, l' evoluzione delle forme di criminalita' in atti e azioni assolutamente non paragonabili al passato, pongono la necessita' di una rivisitazione globale dell' impiego delle stesse polizie locali, per creare sinergie concrete e non solo di facciata, con le altre forze di polizia presenti sul territorio. Da qui la forte necessita' di coinvolgimento delle istituzioni locali nel processo di 'progettazione della sicurezza'. Infine mi faro' latore di una precisa proposta circa l' impianto della cosiddetta 'polizia di quartiere', che necessita di una completa rivisitazione nei moduli e impieghi operativi. Va restituito il controllo del territorio in forma completa e moderna alla polizia di Stato ed ai carabinieri, mentre tutte le comunque necessarie e utili forme di vigilanza quartierale debbono essere ricomprese nelle competenze delle Polizie locali per una vera conoscenza del territorio e dialogo con il cittadino. Solo cosi' si creera' un reale coordinamento tra le forze di polizia, cosa che ancor oggi e pericolosamente non avviene a causa di attenzioni e gestioni orientate piu' alla proiezione di 'immagine effimera' delle singole polizie per l' immaginario collettivo, piuttosto che alla ricerca di concreti e reali moduli operativi che abbiano il fine ultimo, o esclusivo, di garantire la vera sicurezza di tutti i cittadini''. Il 30 sciopero dei pedaggi sulle autostrade contro la cessione ai privati 20/09 Un primo sciopero nazionale di tutti i dipendenti dell'Anas
per l'intera giornata di venerdi' 30 settembre, e' stato proclamato
dai sindacati di rappresentanza dei lavoratori del settore per protestare
contro le ipotesi di 'spacchettamento' dell'Anas e di pedaggiamento
della rete stradale e autostradale. Filt Cgil, Fit Cisl, Uilpa Anas,
Sada Fast Confsal, Snala Cisal e Ugl hanno infatti indetto la protesta
''a fronte dell' iniziativa governativa che ribadisce i propositi
di privatizzazione e l'assoggettamento a pedaggi reali o figurativi
di tratte stradali e autostradali, senza preoccuparsi minimamente
degli effetti devastanti che questo produrrebbe per gli utenti della
rete stradale e gli oltre 6500 dipendenti aziendali''. Secondo il
segretario nazionale della Filt Cgil, Roberto Martelli il progetto
di spacchettare l'Anas e venderla pezzo per pezzo ai privati e' confermato
dall'emendamento ad un decreto legge, in fase di conversione presso
il Senato, presentato dal presidente della commissione Lavori pubblici
del Senato, Luigi Grillo. ''Il testo dell'emendamento per il nuovo
modello di funzionamento dell'Anas - spiega il dirigente sindacale
- prevede la possibilita' di dare a societa' partecipate compiti affidati
fino ad oggi all'Anas e di dare a queste societa' subconcessionarie,
che faranno capo anche a soggetti privati, la possibilita' di riscuotere
direttamente i pedaggi, reali e figurativi (ombra), che saranno previsti
per una gran parte dell'attuale rete stradale e autostradale''. Con
questo progetto, ribadiscono i sindacati, potrebbero essere sottoposti
a pedaggio il gran raccordo anulare di Roma, la Salerno - Reggio Calabria,
la Messina - Catania, la Orte - Ravenna e molte altre arterie ancora.
Nel pomeriggio di oggi, intanto, si e' svolto di fronte il Senato
un presidio di oltre 150 lavoratori dell'Anas per protestare contro
le misure previste dalla prossima finanziaria sulla privatizzazione
dell' Anas. Preoccupazioni del sindacato medici per l’accordo Regione-Università Magna Grecia 19/09 Le organizzazioni sindacali della dirigenza medica dell' Aopc
''esprimono profonda preoccupazione per le notizie di stampa che hanno
riferito dell' esito della vicenda relativa alla facolta' di medicina
dell' Universita' Magna Grecia''. ''Se tali notizie - e' detto in
una nota - dovessero rivelarsi nella sostanza corrispondenti alla
verita' dell' intesa raggiunta tra Universita' e Giunta regionale
non si sarebbe registrata nessuna significativa novita' rispetto all'
accordo siglato lo scorso autunno con la vecchia Giunta e che fu severamente
stigmatizzato da questo Ordine e, piu' recentemente, dalla stessa
Giunta regionale in carica. Le organizzazioni sindacali della dirigenza
medica ricordano che anche il Consiglio direttivo dell' Ordine, nei
giorni scorsi, alla ripresa della discussione, aveva esortato le parti
ad un atteggiamento equilibrato e condiviso che consentisse di dispiegare
le legittime aspettative dell' Universita' ma anche di salvaguardare
l' armonico sviluppo del mondo ospedaliero e di una qualificata rete
di servizi territoriali''. ''Nulla di tutto cio' - prosegue la nota
- sembra essere accaduto. La soluzione prospettata appare infatti,
ancora una volta, come la rinuncia della politica al governo reale
del sistema sanita' in Calabria e come un cedimento all' autoreferenzialita'
e alla suggestione mediatica non priva di qualche deriva demagogica.
L' avallo acritico e non programmato a una megastruttura d' eccellenza
di cui sfuggono finalita' e limiti territoriali e che, allo stato,
appare come una mera riproposizione di UUOO gia' esistenti; la nascita
di una isolata struttura di emergenza specialistica non inserita nella
piu' generale rete di emergenza territoriale, il mancato coinvolgimento
a qualsiasi livello dell' Azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio e l'
assoluta assenza di garanzia in relazione al complessivo suo sviluppo
generale e dei suoi settori piu' qualificati e tradizionali rappresentano
una scelta con la quale la Giunta regionale della Calabria si sta
assumendo pesanti responsabilita' nei confronti dei calabresi di oggi
e di domani''. ''Il progetto che sembra stare all' origine dell' accordo
sembra essere dunque - conclude la nota - quello di privilegiare fortemente
le attivita' assistenziali di Mater Domini delegando importanti funzioni
a scapito del SSR e delle strutture del comprensorio catanzarese in
particolare finendo per attribuire all' Universita' funzioni prevalenti
diverse da quelle piu' direttamente istituzionali della didattica
e della ricerca''. Al documento ha aderito la segreteria provinciale
Fimmg. Flai CGIL: “Riavviare un tavolo di confronto con la Regione sui forestali” 16/09 “E’ indispensabile riavviare il tavolo di confronto
con l’attuale governo regionale sul settore forestale alla luce
anche delle ultime dichiarazioni dell’assessore al bilancio
e vice presidente della Giunta regionale”. Ad affermarlo sono
Antonio Spataro e Santino Aiello della segreteria Regionale della
Flai CGIL. “Siamo convinti, prosegue la dichiarazione della
segreteria regionale- che non si farà un buon lavoro per la
Calabria e per l’intero comparto forestale se si parte dalla
proposta di democristiana memoria (Andreatta) che riducendo il numero
di addetti si sarebbero, come d’incanto, risolti tutti problemi
del settore. La Flai ritiene che oggi, in Calabria, si sia già
raggiunto il giusto equilibrio patrimonio forestale/addetti e che
quindi altre siano le cause da rimuovere per fare della forestazione
una risorsa ed una nuova opportunità. Vanno rimosse inefficienze
programmatorie e gestionali che sono la vera palla al piede per il
rilancio del settore. C’è da mettere mano agli enti gestori
per una loro immediata rivisitazione e riforma perché in questi
anni sono divenuti centri di potere e di interessi politici e personali.
Per questi motivi ci preoccupano prese di posizione a prescindere
che non tengono conto dei bisogni della Calabria e delle sue peculiarità.
L’aver messo in sicurezza dal dissesto idrogeologico buona parte
del territorio calabrese, aver contribuito ad evitare lo spopolamento
di gran parte delle aree interne, sono solo una parte delle opere
che i lavoratori forestali hanno realizzato nel corso di questi anni.
A noi della FLAI-CGIL non interessa difendere lo status quo anzi lo
temiamo ritenendo invece indispensabile attuare e realizzare una programmazione
forestale di forte discontinuità con il passato puntando verso
obiettivi di autosostenibilità. Solo questo, di per sé,
sarebbe rivoluzionario. Lo stiamo richiedendo da tempo sperando che
questo governo regionale raccolga la sfida non confondendo le cause
con gli effetti. Abbiamo già ribadito, qualche giorno fa, che
nella forestazione calabrese occorre compiere un enorme salto culturale
transitando da una “logica di gestione del personale”
verso una vera e seria “programmazione e realizzazione del lavoro
forestale”. Programmi e riordino costituiscono il buon viatico
per presentarsi ai confronti romani con le carte in regola al fine
di garantire le risorse finanziarie per i prossimi anni. Di questo
e solo di questo siamo disponibili a discutere.” Triplice: “Sulla vicenda zecche, Trenitalia fa la caccia alle streghe”. L’azienda replica “Non è vero” 15/09 ''Un inutile clima di caccia alle streghe, con contestazioni
a molti ferrovieri dai toni e dai contenuti a dir poco faziosi''.
E' l' accusa che le segreterie regionali della Calabria dei sindacati
dei trasporti (Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil, Ugl Ferrovie, Fast-Confsal
ed Orsa) contestano, in una nota, alla societa' Trenitalia in relazione
alla presenza di zecche su un vagone dell' Intercity Reggio Calabria-Torino.
''Come sindacato - aggiungono i sindacati - speravamo che questo episodio,
accaduto alla fine di un' estate gremita di disservizi ferroviari,
potesse rappresentare per Trenitalia un utile momento di riflessione
e verifica sui tanti problemi irrisolti. Ci si aspettava una timida
ma onesta presa di coscienza dei tanti problemi insoluti o addirittura
un vigoroso colpo di reni capace di far invertire la rotta ad una
societa' che sta inesorabilmente volgendo al degrado ed alla disgregazione,
e che sempre piu' viene percepita e vissuta dai clienti come decotta.
Anche questa incresciosa vicenda e' da ricondurre e catalogare tra
le tante occasioni perse dalle Ferrovie dello Stato per fare autocritica
e revisionare i processi industriali, con l'obiettivo di bonificarla
dai tanti mali che l' affliggono. I massimi vertici di Trenitalia,
presi nel vortice della bufera mediatica provocata dalla scoperta
delle zecche sul vagone dell' Intercity, episodio che risulta fortunatamente
sporadico, si sono ben guardati dall' assumersi qualche responsabilita'
in ordine ai tanti problemi delle ferrovie italiane, trascurando consapevolmente
il fatto che sempre piu' Trenitalia evoca nei cittadini l' immagine
di un' azienda attraversata da mali endemici. I ritardi e le carenze
igieniche e di manutenzione hanno assunto oramai i connotati di vere
e proprie emergenze, che occorre aggredire immediatamente onde evitare
che la clientela ed il personale ferroviario, che mal patiscono i
continui disservizi e le conseguenti difficolta' operative comincino
a temere anche sul versante della sicurezza del viaggio, divenuto
oramai l'unico elemento di discrimine rispetto ad altre modalita'
di trasporto. Purtroppo pero' le Ferrovie, ad una rinnovata fase di
dialogo con le parti sociali, che avrebbe potuto recuperare le forti
motivazioni che nel passato hanno caratterizzato la categoria dei
ferrovieri, ha preferito riesumare la consolidata pratica dello 'scarica
barile'''. Secondo i sindacati, la prassi dello scaricabarile non
e' stata mai interamente accantonata da parte delle Ferrovie dello
Stato ed oggi risulta quanto mai attuabile in quanto la parcellizzazione
delle responsabilita', logica conseguenza della politica delle esternalizzazioni,
attuata abbondantemente in questi ultimi anni dal Gruppo Fs, ha inserito
all'interno dei processi produttivi attori non sempre totalmente affidabili
sul piano della qualita' delle prestazioni''. ''Abdicare alla missione
propria cui la societa' Trenitalia e' preposta - sostengono ancora
i sindacati - che nel caso specifico significa assicurare al paese
la mobilita' dei cittadini e delle merci in condizioni ed a costi
ottimali, trasmette al Paese un messaggio di sfiducia, cosi' come
vessare la categoria dei ferrovieri pretendendo prestazioni che oramai
vanno spesso al di la' del consentito, nell' intento di raggiungere
obiettivi che oramai non sono altro che chimere, non e' piu' accettabile.
L' imponente deficit manutentivo esige scelte coerenti e coraggiose,
gia' peraltro delineate con l'accordo nazionale del 23 giugno scorso,
sottoscritto dopo ben tre proclamazioni di sciopero nazionale dei
ferrovieri. Non bastano piu' ne' i 'pannicelli caldi', ne' le 'sante
inquisizioni'. Occorre, piuttosto, reinventare e riqualificare l'
intero processo manutentivo destinandogli risorse certe ed assumendo
impegni precisi''. ''Anche sul fronte degli appalti ferroviari - affermano
ancora i sindacati - e' venuto il momento delle scelte. Le nuove gare
possono rappresentare un momento di svolta perche' finalmente si e'
superata la logica del massimo ribasso, ma questo non basta. Occorre,
anche in questo settore, riqualificare e recuperare dei processi industriali
virtuosi, capaci cioe' di elevare gli standard qualitativi e di responsabilizzare
tutti gli attori. Dotare il paese di un sistema di trasporto ferroviario
efficace ed efficiente, cosi' come sarebbe auspicabile per un grande
paese civile, e' un'impresa difficile, ed a questo punto anche ardua,
ma scegliere la strada del disimpegno e del qualunquismo, come sta
facendo il Gruppo FS non e' piu' tollerabile''. La provincia incontra i sindacati. Positivo il giudizio del segretario UST-CISL Tramonti 13/09
“Abbiamo voluto questo incontro per stabilire un metodo di lavoro,
per costruire la concertazione non come fatto formale, ma come atto
sostanziale, al fine di governare una fase molto complessa che riguarda
i livelli occupazionali nella nostra provincia e presenta una situazione
difficile sul piano sociale, con punti di grave sofferenza dovuta
alla crisi che ha colpito interi settori e comparti produttivi a causa
di un’assoluta mancanza di risposte adeguate da parte di un
governo nazionale assente ed insensibile. Entro la fine del mese di
novembre questo tavolo, coordinato dalla Provincia, con la partecipazione
attiva di tutte le realtà sociali presenti sul territorio,
dovrà essere in grado di mettere in piedi una conferenza sul
lavoro, da cui possano emergere idee e proposte concrete, per ribaltare
finalmente una tendenza negativa che da troppo tempo attanaglia e
interessa la nostra provincia”. L’Alai Cisl chiede la modifica del decreto dei LPU/LSU che penalizza i piccoli comuni 13/09 Modificare con urgenza il decreto che penalizza le stabilizzazioni
nei piccoli Comuni è quanto chiede il Coordinamento dell’ALAI
CISL provinciale (l’Associazione a difesa dei Lavoratori atipici
e precari) a seguito di un’assemblea dei lavoratori LSU-LPU
indetta nel Comune di Mendicino. “Siamo molto preoccupati, scrive
in una nota il Coordinamento Provinciale dell’ALAI-CISL, del
silenzio che rischia di avvolgere l’intera vicenda del precariato
del nostro territorio con riferimento particolare agli LSU-LPU, verso
i quali il Governo ha deciso di agire in maniera discriminante e penalizzante
approvando un apposito decreto che prevede interventi e risorse aggiuntive
per le stabilizzazioni degli LSU per i Comuni con più di 300
mila abitanti, ed escludendo di fatto i Comuni della nostra Regione.
Il Governo Nazionale che si è contraddistinto per latitanza
e assenza verso i problemi reali del Mezzogiorno e della Calabria
in particolare non può pensare di adottare pesanti e inaccettabili
discriminazioni verso gli LSU calabresi attraverso provvedimenti che
tendono a mortificare la dignità di molti lavoratori e cittadini
che quotidianamente e con il loro contributo contribuiscono al progresso
economico, morale e civile della nostra terra. La società civile
calabrese e la classe politica, continua la nota sindacale della CISL,
devono gridare indignate il proprio disappunto a questa politica fortemente
penalizzante e chiedere al Governo un cambiamento deciso di rotta
su stabilizzazioni e precariato, estendendo il provvedimento anche
agli altri Enti Locali e soprattutto ai piccoli Comuni, e alla Regione
Calabria un impegno deciso a ottenere investimenti, risorse aggiuntive
e deroghe in materia di assunzione dei precari negli Enti Locali e
ad accelerare l’attuazione della legge 20/2003 nonché
l’avvio di un’intensa fase di concertazione che affronti
globalmente e definitivamente il problema degli LSU-LPU, precari,
inoccupati e sommerso. In assenza di atti concreti, l’ALAI-CISL,
aderendo alle posizioni espresse al riguardo dalla struttura regionale,
ritiene che l’unica strada percorribile e non più rimandabile
sia il ricorso ad una fase intensa di mobilitazione e di lotta che
potrebbe non escludere il ricorso allo Sciopero Generale”. Piena solidarietà della CISL provinciale sulla vertenza “Papa Giovanni XXIII” 12/09 Piena solidarietà viene espressa dal Segretario Generale
dell’UST-CISL di Cosenza Paolo Tramonti e dal Segretario provinciale
Sandro Nucci ai lavoratori dell’Istituto Papa Giovanni XXIII°
che in queste ore sono riuniti in Assemblea per protestare contro
i ritardi e le inadempienze dell’Assessorato regionale alla
Sanità. “La CISL territoriale ribadisce – in una
nota - il proprio impegno per la risoluzione della vertenza in questione
anche per le forti implicazioni di carattere sociale ed economico
che essa ha non solo per il territorio di competenza ma per l’intera
provincia, condividendo la lotta e le forme di mobilitazione dei lavoratori
impegnati in queste ore a far valere il riconoscimento di diritti
inalienabili quali il salario, il mantenimento del posto di lavoro
e il futuro stesso dell’Istituto”. “Da oltre sette
mesi, continua la nota sindacale, non si hanno risposte sul futuro
dell’Istituto Papa Giovanni XXIII° e sul pagamento degli
stipendi né tantomeno impegni per una felice composizione della
vicenda che interessa 700 lavoratori di cui circa la metà posti
in Cassa Integrazione. Per quanto sta avvenendo la CISL territoriale
– concludono Tramonti e Nucci – auspica un rinnovato impegno
delle Istituzioni preposte a risolvere l’annosa vertenza i cui
risvolti, se non si porrà immediatamente rimedio, rischiano
di diventare sempre più drammatici e incontrollati”.
Convegno della CGIL a Germaneto in vista della programmazione europea 2007-2013 12/09 La CGIL Calabria e l’Università degli studi Mediterranea
di Reggio Calabria terranno martedì 13 e mercoledì 14
settembre 2005 in Catanzaro – Località Germaneto –
presso la sede del Comalca, un convegno “il Mezzogiorno e la
Calabria per la coesione e la competitività nel quadro della
programmazione 2007-2013”. Nelle due giornate di lavoro saranno
approfonditi i temi della coesione e della competitività della
strategia europea per la prossima programmazione 2007-2013, le politiche
e gli impegni delle regioni meridionali obiettivo 1 che si rilevano
necessari per superare l’arretratezza del Mezzogiorno e della
Calabria rispetto le aree più avanzate del Paese e dell’Europa.
Nella giornata di martedì 13, inizio ore 9,30, saranno tenute
quattro sessioni di approfondimento con i contributi di numerosi sindacalisti,
docenti universitari, rappresentanti del FORMEZ nazionale, dell’OCSE
e degli assessori regionali: Nicola Adamo, Sandro Principe, Egidio
Masella, Michelangelo Tripodi e il sottosegretario Vincenzo Falcone.
Nella seconda giornata di mercoledì 14, inizio ore10.00, la
tavola rotonda “Lo sviluppo delle regioni del Mezzogiorno nel
quadro delle politiche di coesione e competitività dell’Unione
Europea” sarà coordinata dal Rettore dell’Università
Mediterranea Alessandro Bianchi e parteciperanno Mario Pezzini Direttore
Centrale OCSE, Fernando Pignataro Segretario Generale CGIL Calabria,
Agazio Loiero Presidente Regione Calabria, Ottaviano del Turco Presidente
Regione Abruzzo, Niki Vendola Presidente Regione Puglia e Antonio
Bassolino Presidente Regione Campania, Conclude i lavori Paolo Nerozzi
Segretario CGIL Nazionale. CISL “C’è ancora molto da fare per la sicurezza sul lavoro” 10/09 La Cisl e la Filca Cisl regionali hanno espresso il cordoglio
del sindacato per l' operaio catanese morto ieri in un cantiere di
lavoro per il raddoppio della tratta ferroviaria Reggio Calabria-Melito
Porto Salvo. ''Il sistema della sicurezza attuato, evidentemente -
hanno sostenuto il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, ed
il segretario regionale della Filca-Cisl, Enzo Pelle - non e' riuscito
a tutelare Salvatore, venuto in Calabria per il piu' onorevole degli
impegni, quello di svolgere il proprio lavoro. Questo incidente, che
purtroppo allunga una tragica lista, ci fa capire che nonostante tutte
le leggi emanate e i provvedimenti in atto, ancora c' e' molto da
fare per fermare lo stillicidio. Il sindacato ravviva l' impegno,
inarrestabile per quanto riguarda la sicurezza nei cantieri edili''.
''Il lungo elenco di vittime - hanno aggiunto - deve accelerare i
tempi per una piu' accurata visione delle motivazioni che mettono
a repentaglio la vita sui cantieri edili. Con tutti gli strumenti
possibili, legali, tecnici e morali, occorre fronteggiare in modo
particolare questa emergenza in un settore ad alto rischio e con un
maggior numero di incidenti mortali rispetto ad altri settori lavorativi.
E' necessario un controllo continuo, sempre piu' appropriato e con
un richiamo delle imprese, alla responsabilita'. Capita, infatti,
che le imprese tendano a giustificare la non piena attuazione di tutte
le norme sulla sicurezza, con la necessita' di far fronte ad una concorrenza
sleale nel settore''. ''La sicurezza - hanno sostenuto Sbarra e Pelle
- e' diritto prioritario del lavoratore, non e' merce soggetta a ribasso.
Ormai siamo riusciti a farlo sancire anche dalla legge con il regolamento
dei contenuti minimi dei piani di sicurezza in edilizia. Le aziende
non hanno ormai piu' scusanti: i costi della sicurezza sono ben definiti
nel regolamento, non sono soggetti a nessuna trattativa. Per capirci
meglio, nel caso di un appalto, i ribassi d' asta non coinvolgono
assolutamente i costi della sicurezza''. Inoltre, Sbarra e Pelle concordano
che ''per avere cantieri sicuri e conoscere meglio le norme che ci
tutelano, bisogna essere informati e formati in modo adeguato. E'
opportuno, che le imprese utilizzino sempre di piu' anche gli strumenti
che la bilateralita' mette a disposizione attraverso i comitati tecnici
per la sicurezza (Cpt). Migliorare anche i rapporti tra i rappresentanti
della sicurezza dei lavoratori (Rls) e i rappresentanti di Asl e Inail,
servira' sicuramente a prevenire incidenti e attuare una politica
coordinata per la vita''. ''Per i piccoli cantieri, in ciascuna provincia
della Calabria - hanno concluso i due esponenti della Cisl - e' necessario
istituire la figura del rappresentante territoriale dei lavoratori
per la sicurezza (Rlst), una figura specializzata, idonea cioe' a
garantire meglio la sicurezza dei lavoratori, superando le figure
messe solo sulla carta''. Tramonti (CISL) “Sul lavoro nero serve la stipula di un patto sociale” 08/09 ''Gli apprezzabili risultati che si stanno registrando a seguito dei numerosi controlli effettuati in provincia di Cosenza dimostrano, ancora una volta, l' ampiezza e la pervasivita' del fenomeno legato al lavoro nero e sommerso che, nel nostro territorio ha raggiunto livelli allarmanti, non risparmiando ormai alcun comparto, dal tessile, al manifatturiero, all'edilizia, al terziario, al commercio, al turismo''. E' quanto afferma Paolo Tramonti, segretario generale dell' Unione territoriale della Cisl di Cosenza che, in una nota, propone la sottoscrizione di un ''Patto sociale'' per una maggiore sinergia tra soggetti istituzionali, sociali ed economici. ''Quanto sta avvenendo - sostiene Tramonti - deve sensibilizzare tutti ad andare oltre la pur encomiabile attivita' di contrasto agendo verso la definizione di adeguati programmi di emersione, piu' efficaci rispetto a quelli finora messi in atto. Per uscire da questo autentico circolo vizioso e' necessaria un' azione complessa e concertata che preveda misure di carattere generale, a partire da una incisiva modifica fiscale ed economica mirata ad una progressiva riduzione degli oneri fiscali e contributivi che gravano sul lavoro''. A giudizio di Tramonti ''serve una strategia complessa per passare dal concetto di emersione a quello di consolidamento e qualificazione delle imprese, per aiutare la loro crescita dimensionale, per sviluppare cultura della legalita' e presidio del territorio e per garantire diritti e reddito ai lavoratori''. La sigla di un ''Patto sociale'' mette in evidenza Tramonti consentirebbe ''di eliminare gli ostacoli che frenano un' efficace azione di contrasto al fenomeno''. CISL: “La morte delle braccianti ripropone la questione del lavoro” 07/09 ''Questa grave vicenda ripropone con forza il problema del
lavoro che manca, dell'emigrazione, del pendolarismo e piu' complessivamente
quello del diritto al lavoro, a dimostrazione di una condizione sociale
intollerabile ed inaccettabile che da sempre caratterizza la nostra
Regione''. E' quanto sostengono in una nota congiunta il segretario
regionale della Cisl, Luigi Sbarra, ed il segretario della Ust-Cisl
di Cosenza, Paolo Tramonti, circa la morte delle due braccianti di
Albidona morte in un incidente stradale a Scanzano Jonio. ''Due giovani
vite - hanno aggiunto - falcidiate perche' non trovando occupazione
nel proprio Paese sono state costrette, come spesso capita, a prendere
l'odiosa strada dell'emigrazione che, come e' ormai risaputo, spesso
ci consegna sopraffazione, emarginazione, lutti e tragedie cosi' come
i tanti fatti di cronaca continuano purtroppo a dimostrare. E' arrivato
ormai il tempo di affrontare e risolvere una volta per tutte la ''Questione
Lavoro'' e' cio' non puo' che avvenire attraverso la promozione dello
sviluppo e la predisposizione di adeguate e incisive politiche oltre
che attraverso un'incisiva lotta a tutte le forme di precariato e
sommerso. Istituzioni e politica devono lavorare per fare in modo
che episodi come quello avvenuto a Scanzano non devono piu' accadere,
soprattutto per uno Stato che ha posto al primo punto della Carta
Costituzionale il diritto al lavoro, inteso come piena affermazione
della dignita' della persona e realizzazione umana e professionale.
In questo senso e' necessaria una profonda ridefinizione del ruolo
delle Istituzioni e della politica le quali devono convincersi che
il riscatto della nostra terra passa anche e soprattutto dai comportamenti,
dal recupero dell'etica della responsabilita', dal saper produrre
innovazione e modernizzazione, coniugate con una sempre maggiore attenzione
verso i bisogni e le attese dei cittadini e delle classi piu' deboli
e disagiate''. ''Per questi motivi - hanno concluso - va rilanciato
il valore della concertazione, da intendersi non soltanto come strumento
o metodo di confronto, ma come vera e propria politica da assumere
per il progresso economico, sociale e civile dell'intera Regione''. CGIL: “Per i forestali prevedere i fondi nella finanziaria” 05/09 ''Sarebbe quanto mai opportuno che l'assessore regionale alla
forestazione coordini una iniziativa unitaria con tutta la deputazione
nazionale calabrese affinche' si faccia quadrato nel sostenere la
necessita' che la prossima Finanziaria 2006 contenga le risorse del
settore per i prossimi anni''. E' quanto sostengono in una nota congiunta
il segretario generale della Cgil della Calabria, Fernando Pignataro,
ed il segretario regionale della Flai-Cgil, Antonio Spataro. ''L'esperienza
dell'anno passato - hanno aggiunto - con le forti iniziative di mobilitazione
dei lavoratori forestali portano insegnamento. Non siamo per nulla
tranquilli e non diamo per scontato quello che scontato non e'. Sarebbe
quindi opportuno riprendere nell'immediatezza il tavolo di confronto
avviato con la Regione Calabria per avviare operativamente e concretamente
il percorso delineato in un primo incontro svoltosi nel luglio scorso.
Nella forestazione calabrese occorre compiere un enorme salto culturale
transitando da una logica di gestione del personale verso una vera
e seria programmazione del lavoro forestale. Solo in questo modo si
fara' emergere l'effettiva potenzialita' delle risorse umane impegnate
nel settore, che da sempre e da piu' tempo, chiedono di essere utilizzate
in maniera efficace e produttiva''. ''Solo in questo modo - hanno
proseguito Pignataro e Spataro - riusciremo a valorizzare le enormi
risorse endogene delle nostra regione costituite da un patrimonio
boschivo-forestale che unito alla ricchezza delle bio-diversita' presenti
ed all'insieme del contesto rurale territoriale ne fanno un grande
ed unico riferimento ambientale da difendere, preservare, ma anche
utilizzare. Pensare che debba ancora persistere una logica dei due
tempi e cioe' prima i finanziamenti e poi, all'occasione, i programmi,
significa voler mantenere il comparto in uno stato di puro assistenzialismo''.
''Insomma bisogna legare - hanno concluso i due sindacalisti - l'insieme
degli interventi forestali ai programmi di sviluppo rurale del nostro
territorio. E' questo il salto di qualita' che va compiuto se vogliamo
dare concretezza ad un Piano di Sviluppo Sostenibile piu' complessivo
della nostra regione''. L’Ugl proclama lo stato di agitazione delle Ferrovie della Calabria 05/09 L' Ugl autoferrotramvieri ha proclamato lo stato di agitazione
del personale delle Ferrovie della Calabria. La decisione, e' scritto
in una lettera inviata al Prefetto di Catanzaro, e' stata presa perche'
''esaurite senza esito, per la mancata convocazione da parte aziendale,
le procedure previste dalla Regolamentazione provvisoria delle prestazioni
indispensabili nel settore del trasporto pubblico. Il sindacato chiede
al Prefetto un intervento per tentare una conciliazione, ''propedeutico
ad una nostra eventuale proclamazione di sciopero''. I problemi oggetto
della trattativa riguardano ''l' esatto inquadramento del personale
operante presso il Dco di Catanzaro; l' individuazione delle indennita'
dovute a detto personale e la loro quantificazione; l' accordo sul
numero e sull' orario che ciascun turno dovra' osservare''. ''La vertenza
- conclude la lettera indirizzata al Prefetto - prende spunto dal
mancato rispetto delle norme e degli accordi in merito alla sicurezza
ed alla continuita' dell' esercizio - professionalita' e preparazione
del personale addetto; verifica ed applicazione dei parametri di sicurezza;
modalita' di intervento in caso di guasto agli impianti; organico
ed inquadramento del personale; definizione indennita' - nella modifica
del sistema di esercizio prevista con l' attivazione dell' impianto
di Dirigenza centralizzata operativa''. Brugnano nominato responsabile delle relazioni esterne del Coisp 05/09 Giuseppe Brugnano, gia' rappresentante nazionale del Coisp
nonche' segretario regionale, e' stato nominato responsabile del neocostituito
Ufficio relazioni esterne del sindacato di polizia. Si tratta, e'
scritto in una nota, di un ''progetto ambizioso e fortemente voluto
per adeguare la struttura del Coisp, il Coordinamento per l' indipendenza
sindacale delle forze di polizia, alle mutate esigenze organizzative
ed al continuo aumento di responsabilita' sia politica e sia numerica
che il Coisp sta registrando per l' attivita' positiva e concreta,
profusa ad ogni livello''. L' ufficio, prosegue la nota, ''collaborera'
e diventera' punto di riferimento per l' organizzazione di eventi
e per quanto possa essere utile e necessario per promuovere l' impegno
e l' immagine del Sindacato anche all' esterno del settore specifico,
forti di un patrimonio di indipendenza che costituisce gia' di per
se' un grande patrimonio''. Sbarra (CISL) “Prevenire gli attacchi ai forestali con la produttività” 31/08 ''E' necessario prevenire attacchi e strumentalizzazioni verso
le attivita' di forestazione in Calabria ed evitare che il Governo
nazionale, con la prossima Finanziaria, riservi la spiacevole sorpresa
di tagliare per l' annualita' 2006 le risorse finalizzate a garantire
continuita' al settore''. E' quanto afferma, in una lunghissima nota,
Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl Calabria. Sbarra sostiene
che ''a tale scopo e' necessario varare un progetto strategico a valenza
pluriennale, integrato tra politiche agricole e forestali, turismo
e ambiente, trasporti e lavori pubblici, energia e attivita' produttive,
lavoro e formazione professionale che esalti la programmazione, l'
innovazione e la modernizzazione del settore, e che aiuti una politica
di riconversione degli interventi forestali attraverso un' ottimizzazione
delle risorse umane e finanziarie e renda il comparto forestazione
autenticamente produttivo in modo da garantire e salvaguardare i livelli
occupazionali. Guai a farsi trascinare dalle tendenze e ritenere che
la forestazione sia un settore improduttivo e caratterizzato solo
da elementi di assistenzialismo''. Secondo Sbarra, ''ci sono sicuramente
cose da cambiare per introdurre elementi di discontinuita' con il
passato e questo chiama in causa il ruolo della Regione Calabria,
dell' Afor e degli enti di gestione che devono migliorare le azioni
di coordinamento, garantire maggiore funzionalita', agire in modo
unitario, organico, semplificando e riducendo strutture di gestione
e procedure, rilanciare qualita' e progettualita', riconversione degli
interventi, controlli e verifiche sui risultati finali da realizzare
con severita' e rigore colpendo sprechi, abusi, sacche di improduttivita'.
Quanti nel Governo nazionale, nella Lega nord ed in certa stampa nazionale
sanno che in Calabria l' indice di boscosita' e' del 43%, mentre quello
nazionale e' del 28%, quello europeo del 30% e quello mondiale del
32%? Che il 93% della superficie regionale e' montagna e collina e
solo il 7% pianura? E che esistono 650 mila ettari di bosco che costituiscono
un patrimonio ambientale enorme da utilizzare ed impegnare e che le
particolari condizioni di fragilita' del territorio e le ricorrenti
calamita' naturali impongono attivita' frequenti di bonifica, manutenzione,
salvaguardia, difesa del suolo?''. ''Quanti poi sono realmente a conoscenza
- conclude Sbarra - dell' enorme riduzione dell' occupazione del settore
che, per effetto del blocco imposto dalla Legge 442 del 1984, e' passata
dai 35.000 addetti del 1984 agli attuali 10.500?''. ''Il sindacato
- afferma ancora Sbarra - e' cosciente e consapevole della necessita'
che il settore operi un salto di qualita', una vera svolta in direzione
di una maggiore produttivita' degli interventi di forestazione. La
Calabria grazie alla immensa superficie boscata viene definita 'Cuore
verde del Mediterraneo' una condizione unica, un' area di eccellenza
nel contesto nazionale e mediterraneo.Questa particolare situazione
e gli stessi indicatori di contesto andrebbero meglio valorizzati
e fatti conoscere soprattutto a quanti, e non sono pochi, a livello
nazionale ed anche nella nostra regione non perdono occasione per
tuonare contro i forestali e l' intero settore''. Secondo il segretario
generale della Cisl Calabria ''occorre portare avanti una campagna
di informazione adeguata sulla forestazione per contrastare luoghi
comuni, visioni stereotipate ed interessate pronte ad affiorare ogni
qualvolta si richiedono interventi di natura progettuale e finanziaria''.
Sbarra fa anche riferimento all' articolo che Alberto Ronchey ha scritto
di recente sul Corriere della Sera proprio alla questione dei forestali.
''Basterebbe spiegare al disinformato giornalista - afferma il segretario
della Cisl - che una cosa sono i 10.500 operai idraulico-forestali
calabresi molti dei quali precari ed altro sono le 450 guardie forestali
operanti in Lombardia. La Calabria, con il suo territorio fragile
e insicuro, non e' la Pianura Padana! Grazie all' opera dei forestali,
alle risorse impegnate ed agli interventi attivati e rogrammati, il
territorio calabrese, complicatissimo per le condizioni geo-morfologiche,
ha una condizione di relativa tranquillita'. Altra cosa e', invece,
la situazione di regioni come il Piemonte e le vicende collegate alla
Valtellina dove lo Stato ha impegnato migliaia di miliardi per fronteggiare
eventi disastrosi per le continue calamita' naturali. Si continua
a tacere di fronte al fiume di denaro pubblico impiegato dallo Stato
per sostenere processi di riorganizzazioni e ristrutturazioni del
sistema industriale e produttivo delle aree del centro-nord, l' oceano
di risorse statali investite per finanziare il sistema degli ammortizzatori
sociali, tutto concentrato nelle regioni settentrionali, mentre continua
a fare scandalo la vicenda dei forestali impegnati in un settore che
rappresenta non solo il cuore dell' economia regionale ma anche una
prospettiva concreta di rilancio delle politiche ambientali, turistiche,
di recupero delle aree interne. Qui in Calabria, invece, Governo nazionale,
Regione ed Unione Europea dovrebbero scommettere, investire, definire
e concentrare programmazione e risorse in un grande progetto di risanamento
ambientale e del territorio, di prevenzione del rischio sismico, di
recupero di intere aree urbane degradate che costituiscono se adeguatamente
bonificate una formidabile opportunita' di crescita e di sviluppo''.
''La vera sfida, quindi, per la forestazione del futuro in Calabria
- afferma ancora Sbarra - si gioca sul versante della produttivita',
del rilancio e della riconversione del settore, della riqualificazione
degli interventi, della riorganizzazione delle strutture e del corretto
impiego ed utilizzo delle risorse umane. E' sbagliato, profondamente
sbagliato pensare che tutte le maestranze ( 10.500 circa) possono
essere impegnate sul terreno della difesa del suolo e della manutenzione
del territorio. Occorre invece riorganizzare e rilanciare il comparto
e le attivita' ad esso collegate per un vero grande 'Progetto di forestazione
produttiva. Il contenitore legislativo necessario per organizzare
il progetto di forestazione produttiva per i prossimi cinque anni
potrebbe essere un'Accordo di programma quadro da sottoscrivere tra
Stato e Regione per fare uscire definitivamente il comparto dalla
provvisorieta' e dalla precarieta', operando invece per soluzioni
di tipo strutturale in grado di risolvere l' annosa vertenza della
forestazione calabrese. In tale direzione la Cisl Calabrese e' pronta
a dare il proprio contributo propositivo e costruttivo sostenendo
tali argomentazione in Calabria al tavolo di confronto e di concertazione
gia' avviato dall' assessore regionale, Mario Pirillo, ma anche a
livello nazionale impegnando a tale scopo la segreteria nazionale
della Cisl per rivendicare nel rapporto con il Governo nazionale responsabilita'
dirette a difendere e salvaguardare per i prossimi anni le attivita'
di forestazione ed i livelli occupazionali del comparto''. ''Questo
chiediamo come Cisl Calabria alla Giunta Regionale - conclude Sbarra
- per allontanare le aggressioni di certa stampa nazionale sui forestali;
per evitare che il Governo nazionale trovi alibi tagliando dalla finanziaria
2006 le risorse per il settore; per eliminare gli attacchi della Lega
Nord che continua ad avere sulle attivita' di forestazione giudizi
sbagliati, una incompetenza fatta da luoghi comuni e da visioni stereotipate.
Il settore della forestazione, al contrario, e' una risorsa per la
Calabria non solo economica e sociale ma anche per quanto riguarda
lo sviluppo endogeno, autopropulsivo ed ambientalmente sostenibile''. Pignataro e Lamonica (CGIL) “Il decreto ministeriale impedisce alla Regione di assumere gli LSU/LPU” 25/08 La CGIL calabrese - si legge in una nota a firma del Segretario
Generale, Fernando Pignataro, e della Segretaria Vera Lamonica - condivide,
per il merito e la tempestivita', la presa di posizione del Vice Presidente
della Giunta Regionale della Calabria, Nicola Adamo, sulla vicenda
dei precari LSU-LPU, e sostiene fortemente l'appello ad una incisiva
azione politica e parlamentare della deputazione calabrese. Il decreto
del Governo nazionale esclude la Calabria dalle azioni straordinarie
di stabilizzazione in esso previste per le citta' superiori ai 300.000
abitanti, sia per il sostegno finanziario che per le modifiche al
quadro normativo, che regola le assunzioni nelle Autonomie Locali.
Esso e', pertanto, fortemente discriminatorio e prosegue in un tipo
di politica - sostiene la Cgil - tesa a muoversi per ''centri di interesse''
politico ed elettorale e ben lontana dalla capacita' di mettere in
campo iniziative e progetti di largo respiro, capaci di sostenere
l'occupazione nel Mezzogiorno e, in esso, della regione piu' disastrata
dal punto di vista occupazionale, che e', appunto, la Calabria. Peraltro
ormai oltre un anno fa il Governo, in sede di Ministero del Lavoro,
aveva assunto con le Organizzazioni Sindacali calabresi l'impegno
a definire misure straordinarie, normative e finanziarie, per consentire
al sistema della AA.LL. di avviare una fase concreta di stabilizzazioni,
dopo un blocco di fatto che dura da anni, e dopo aver riconosciuto
la particolarita' della nostra regione che vede i precari disseminati
in una miriade di piccoli e piccolissimi Comuni e nelle Comunita'
Montane. Consorzio Sibari Crati: sindacalista minaccia sciopero della fame 17/08 Il coordinatore provinciale dei Comitati di Base (S.in.Cobas),
Pietro Altavilla, avviera' lo sciopero della fame e della sete se
entro sabato i responsabili del Consorzio di Bonifica 'Sibari Crati'
non riceveranno i lavoratori che, da alcuni mesi, non percepiscono
lo stipendio. Il sindacalista, in una lettera inviata al Prefetto
di Cosenza, all'Assessore Regionale all'Agricoltura, Mario Pirillo,
e per conoscenza al Commissario Straordinario ed al Direttore del
Consorzio, denuncia, anche, ''discriminazioni da parte dell'azienda
nei confronti della sua organizzazione sindacale''. CISL: “Sulla casa di cura di Pellaro assicurare un futuri ad ammalati e lavoratori” 17/08 Soddisfazione l' iniziativa della magistratura reggina che
ha posto sotto sequestro le strutture riabilitative psichiatriche
Pellaro 1 e Pellaro 2 di Reggio viene espressa, in una nota, dalla
segreteria provinciale della Cisl Fp. ''L' ordinanza del giudice -
si sostiene in un comunicato - sembra usi toni davvero forti, denominando
addirittura lager le due cliniche e le condizioni igienico-sanitarie
e di sicurezza delle stesse. Adesso il problema viene scoperto da
tutti. C'e' voluto il giudice, quando la Cisl Fp e' in vertenza con
la ditta Palermo, che gestisce le strutture, da mesi. I lavoratori
hanno attivato anche forme di protesta eclatanti: si sono incatenati;
sono stati ricevuti dal Prefetto in un silenzio assordante. Sono mesi
e mesi di tira e molla, con sette stipendi non pagati, piu' l' una
tantum contrattuale, piu' le indennita' per lavoro notturno degli
ultimi quattro anni, con circostanziate denunce all' Asl 11 delle
scorrettezze della Ditta, la quale veniva puntualmente retribuita
dalla stessa Asl con circa 77 mila euro circa di contributi mensili,
ma si guardava bene, unica struttura in provincia, dal retribuire
i lavoratori''. ''Adesso - prosegue la nota della Cisl Fp reggina
- esprimiamo consenso alla iniziativa forte e determinata del giudice,
ma anche grandi preoccupazioni per le sorti degli ammalati e dei lavoratori.
I primi, che rappresentano l' anello piu' debole del sistema, indifesi,
tollerati con fastidio dalla societa', saranno, alla meglio, sballottati
in altre strutture sconosciute, disabituate, subendone conseguenti
aggravi psicologici. E i lavoratori? Quale sara' la sorte dei 24 dipendenti
che hanno avuto il coraggio di denunciare una cosi' grave situazione?''.
In mancanza di risposte il sindacato minaccia di attuare iniziative
anche eclatanti a difesa dei diritti di ammalati e lavoratori. Soddisfatta la Cisl Cosenza per il pagamento degli stipendi agli ex “fondo sollievo” 10/08 Soddisfazione viene espressa dalla Cisl e dalla Fai-Cisl di
Cosenza per l'avvenuto trasferimento dei circa 7 milioni di euro dalla
Regione all'Afor per consentire il pagamento degli stipendi dei lavoratori
dell'ex-Fondo Sollievo. ''Ora - e' scritto in una nota congiunta di
Cisl e Fai-Cisl di Cosenza - vanno accelerate al massimo le procedure
burocratiche in modo che i lavoratori possano disporre delle somme
loro dovute ed in tal senso la Cisl ha gia' sollecitato i vertici
dell'Afor ad attivare tutte le iniziative di competenza, finalizzate
a corrispondere al piu' presto le indennita'.A questo primo importante
risultato si e' potuto pervenire grazie all'opera di stimolo e di
sollecitazione che la Cisl, a tutti i suoi livelli, ha esercitato
in questi giorni, anche richiamando alle proprie responsabilita' i
Rappresentanti Istituzionali Regionali chiamati a risolvere la vertenza''.
''Allo stesso modo la Cisl - conclude la nota - continuera' ad incalzare
la Giunta Regionale fino a quando non verranno sbloccati i pagamenti
a favore dei 200 lavoratori del Consorzio Sibari-Crati i quali, al
di la' del profluvio di dichiarazioni, commenti ed analisi di questi
giorni, continuano a non percepire alcun salario, lo ribadiamo, da
ben 12 mesi''. CGIL Cosenza: “Pronti ad accogliere la sfida del cambiamento” 09/08 ''La Cgil e' pronta nella sfida per il cambiamento. La Camera
del Lavoro di Cosenza, le categorie comprensoriali, sono pronte ad
accogliere la sfida del cambiamento a cui fa riferimento il vice presidente
della Giunta Regionale Nicola Adamo''. E' quanto sostiene in una nota
il segretario generale della Camera del Lavoro di Cosenza, Massimo
Covello. ''Proprio la Cgil a tutti i suoi livelli - ha aggiunto -
in questi ultimi anni ha colto e' denunciato, a volte in assoluta
solitudine anche rispetto al fronte politico del centrosinistra, che
il neoliberismo berlusconiano intrecciato al moderno ascarismo della
fallimentare giunta di centrodestra, dell'ex presidente Chiaravalloti,
hanno costituito un mix nefasto per la nostra Regione. Tante volte,
anche con forti momenti di mobilitazione e di lotta, abbiamo denunciato
l' uso distorto della spesa pubblica, le fortune politiche, gli arricchimenti
immeritati, le speculazioni irresponsabili, le degenerazioni etiche,
e gli sprechi costruite su di essa. Gli intrecci clientelari, assistenziali,
in molti casi illegali e criminali, come le diverse inchieste in corso
dimostrano, costruiti intorno e su la spesa pubblica, e su cui e'
proliferato un ceto politico, imprenditoriale, una vera e propria
rete di consulenti, esperti, oltre che reiterati esempi di nepotismo
ecc. sono un bubbone da estirpare con grande determinazione, anche
per ridare linfa democratica alla nostra Regione''. ''La sfida del
cambiamento - ha proseguito Covello - e' per davvero questione dell'oggi.
Non possiamo andare ulteriormente verso il declino: siamo gia' nel
baratro. Semmai il tema e' che fare: oggi che il centrosinistra deve
governare il risanamento ed il rilancio. Proprio in quest'ottica noi
suggeriamo di distinguere i diritti dei lavoratori, le loro giuste
rivendicazioni salariali, contrattuali, normative, le aspettative
di tutela sociale dei pensionati, i bisogni assistenziali degli inoccupati,
degli immigrati, dalle logiche di risanamento necessarie ma che non
possono essere nuovamente fatte ricadere sulle loro spalle''. ''A
noi - ha concluso - ci guidera' una bussola decisiva: valorizzazione
del lavoro e lotta al precariato; difesa dei beni pubblici e dei beni
comuni; valorizzazione delle risorse umane, naturali. Si riqualifichi
la spesa dunque, si costruisca con coerenza la sua programmazione,
coordinando quella ordinaria con quella straordinaria, selezionando
obbiettivi e strumenti, innovando metodi e procedure, sollecitando
partecipazione e responsabilita'''. Per la CGIL, sul Consorzio Sibari Crati, il vicepresidente Adamo ha ragione 08/08 ''La Cgil e la Flai di Cosenza condividono l' obiettivo del
vicepresidente della Giunta regionale, Nicola Adamo, di trasformare
il Consorzio di bonifica del Sibari-Crati da ente di spreco di risorse
pubbliche a strumento regionale efficiente nell' erogazione di un
servizio importante come quello dell' irrigazione nella Piana di Sibari''.
E' quanto affermano, in una nota, il segretario generale della Cgil
di Cosenza, Massimo Covello, ed il segretario della Flai-Cgil, Giovanni
Donato. ''Giusto e' il richiamo - aggiungono Covello e Donato - alle
organizzazioni di categoria degli agricoltori, che non possono continuare
in una posizione ambigua di pretendere il servizio di irrigazione
e nello stesso tempo invitare i propri associati a non pagare i canoni
appigliandosi a cavilli giuridici. La Flai Cgil, inoltre, da sempre
ha condannato gli sperperi in consulenze inutili e l' utilizzo strumentale
delle cariche istituzionali del Consorzio di bonifica a fini politici.
Cosi' come ai tavoli regionali abbiamo sempre auspicato che i 22 milioni
di euro non venissero erogati a pioggia, ma di concerto con le organizzazioni
professionali di categoria, indirizzati affinche' questi, finalmente,
ne assumessero la guida. In questa vicenda le uniche vittime sono
i lavoratori, che non si vedono riconosciuti i salari e a cui si deve
una risposta che non sia tampone come in passato''. ''La legge di
riordino dei Consorzi di Bonifica e degli enti strumentali - concludono
i due dirigenti sindacali - e' una priorita' della struttura amministrativa
della Regione. Noi siamo pronti a fare la nostra parte, interessati
e mossi solo dalla volonta' di un giusto riconoscimento dei diritti
dei lavoratori e di una radicale e profonda innovazione nell' uso
della spesa pubblica che riscatti il destino della Calabria''. Venulejo (Cisl) “Castagna pensi a fare sindacato e lasci la politica ai partiti” 05/08 “Il Sindacato Confederale della Provincia di Cosenza e della Calabria ha tanti problemi davanti a se ma uno più di altri lo tocca maggiormente : è il rapporto Sindacato – Politica. E’ questo un tema delicatissimo che impegna non solo le sigle , le strutture , gli organismi collegiali ma anche i singoli dirigenti sindacali , specie quelli che hanno ruolo ed incarichi di grande responsabilità che dovrebbero rispettare dal punto di vista etico il mandato di rappresentanza di interessi precisi e cioè quelli dei lavoratori , disoccupati , pensionati”. Ad affermarlo è il sindacalista Mario Venulejo dell’ALAI Cisl di Cosenza. “Il problema dell’Autonomia Sindacale –prosegue Venulejo nella su adichiarazione- rispetto alla Politica lo si avverte proprio oggi, ancor di più oggi , in presenza di governi di centrosinistra che amministrano importanti istituzioni locali e regionali verso i quali certi sindacalisti pensano di rallentare , imbavagliare , zittire l’iniziativa sociale e sindacale dal punto di vista vertenziale , rivendicativo e contrattuale. Tutto ciò non è corretto e chiama in causa il modello di sindacato che vogliamo costruire per i prossimi anni soprattutto in Calabria : il valore dell’Autonomia , il profilo dell’imparzialità, l’obiettività di fronte ad ogni interlocutore che deve essere giudicato non in base alle amicizie partitiche ed alle appartenenze politiche ma rispetto alle risposte che sa dare sui temi dello sviluppo, del lavoro , della qualità della vita , della efficienza dei servizi specie nella pubblica amministrazione. Desta non poco stupore a tale scopo ed anche un po’ di sconcerto la disinvolta ed incauta attività politica e sociale del Segretario Generale della Uil Calabria Roberto Castagna che invece di elevare l’attenzione e concentrare la sua azione sui tanti problemi aperti in Calabria e nel territorio della Provincia di Cosenza dal punto di vista economico e sociale , il dramma dei senza lavoro , la chiusura di tante aziende , la disperazione dei precari , il vuoto programmatico e progettuale di istituzioni regionali e locali distratte e sonnolenti al riguardo non trova altro da fare che impegnare il suo tempo per analizzare , riflettere e avanzare soluzioni su possibili alleanze partitiche e cordate politiche nella sinistra e nei socialisti a livello nazionale e locale. Spiace dover rilevare che per Castagna e per la Uil l’autonomia sindacale dalla politica è una pratica da utilizzare a giorni alterni come le targhe delle macchine nelle città soffocate dall’inquinamento , con la differenza che in Calabria lavoratori , inoccupati , precari aspettano risposte che mai arriveranno se il sindacato non ritrova il gusto originario e storico della sua missione che è e rimane intrisa anche e soprattutto dal valore dell’autonomia rispetto ai partiti ed a ogni e qualunque governo. Occorre quindi ritrovare le ragioni di un rilancio dell’iniziativa negoziale e vertenziale del sindacato con le istituzioni locali e regionali che metta al centro i temi dello sviluppo , del lavoro , della crescita economica per difendere autenticamente le fasce deboli della società calabrese senza ammiccamenti , distrazioni ed interessati tentennamenti.” Lamonica (CGIL) “Costruire un piano che aggredisca la disoccupazione” 05/08 ''Costruire in Calabria un Piano regionale per il lavoro capace
di aggredire le condizioni di disoccupazione, inoccupazione, precarieta'
strutturale, lavoro nero, e' l'impegno fondamentale che la Giunta
regionale ha davanti''. Lo sostiene in una nota Vera Lamonica, della
segretaria regionale della Cgil Calabria. Secondo Lamonica le buone
politiche per l'occupazione si creano ''se si ha la consapevolezza
piena che bisogna totalmente lasciarsi alle spalle le vecchie pratiche
di governo, fondate sull'improvvisazione e sull'incompetenza, e approcci
alla programmazione, altrettanto datati, fondati su una progettazione
che al massimo si pone l'obiettivo di spendere le risorse che rischiamo
di perdere, e non di spendere bene, collegando i progetti ad una visione
strategica di sviluppo''. A giudizio della sindacalista ''i problemi
dell'occupazione in Calabria sono tanti e tali che, per essere affrontati
efficacemente necessitano di alcune nette precondizioni''.La prima,
per Lamonica, ''e' quella di collegare strettamente l'emergenza alla
prospettiva, evitando la solita politica dei due tempi in cui il secondo
tempo non viene mai''. La sindacalista aggiunge che ''le politiche
di stabilizzazione degli attuali precari, a partire dagli Lsu-Lpu,
non possono rimanere un problema settoriale di cui si occupano gli
addettiai lavori, ma devono divenire una delle questioni su cui si
chiama a raccolta tutto il mondo dell'economia, del partenariato,
delle autonomie locali, e dello stesso governo nazionale - afferma
Lamonica - per costruire soluzioni credibili e strutturali che portino
all'obiettivo di svuotare totalmente il bacino regionale, riuscendo
cosi' anche a liberare risorse del bilancio regionale che potrebbero
essere utilizzate per misure nuove di politica del lavoro e di inserimento
sociale''. Peraltro, aggiunge, ''a questi lavoratori va dato un immediato
segnale di fiducia spendendo subito le risorse disponibili sul piano
occupazionale del 2003, investendo in formazione e riqualificazione,
rimodellando le loro condizioni di utilizzazione, pagando loro gli
assegni familiari''. La seconda precondizione per risolvere i problemi
occupazione a giudizio della Lamonica, ''e' quella di non pensare
ad un piano del lavoro tutto e solo dentro il recinto del fondo sociale
europeo, strumento importantissimo e tutto da riqualificare nella
progettazione esecutiva, a partire dalla formazione professionale,
dall'istruzione, e dalle politiche sociali, ma non sufficiente''.
Infatti, spiega la sindacalista, ''per l'entita' dei problemi dell'occupazione
in Calabria e per le caratteristiche del contesto economico regionale,
e' evidente che non si crea buona occupazione ne' si tutela quella
esistente, se non si interviene sullo sviluppo, cioe' sulla capacita'
del sistema regionale di crescere e qualificarsi''. Insomma per la
Lamonica ''non si crea lavoro agendo solo sull'occupabilita', cioe'
sulla qualificazione e il potenziamento dell'offerta, ma agendo anche
sulla domanda, quindi sul sistema delle imprese, sul tessuto socio-economico,
sui sistemi territoriali e sulle politiche di sviluppo locale''. E
tutto questo significa integrazione:''integrazione progettuale e di
spesa tra i diversi assi del Por, integrazione tra spesa comunitaria
e politiche di bilancio, integrazione tra il piano del lavoro e politiche
generali di giunta''. La terza precondizione indicata dalla sindacalista
e' che bisogna mettere mano ''alla strumentazione necessaria con azioni
innovative forti, di tipo organizzativo ed anche legislativo''. E
questo significa, per la sindacalista, ''investire molto sui servizi
pubblici all'impiego, che debbono divenire il braccio forte delle
politiche del lavoro: non bisogna fare solo accoglienza, ma anche
orientamento, formazione, politiche di integrazione sociale, bilancio
di competenze, interventi sulle imprese ed integrazione scuola-lavoro''.
Da qui la richiesta della sindacalista all'assessore regionale al
lavoro affinche' ''convogli intorno a se' intelligenze e competenze
adeguate affinche' si possa innovare profondamente l'approccio, anche
metodologico, e riscrivere un piano del lavoro all'altezza delle attese
e dei bisogni della societa' calabrese''. Soddisfazione della Filca Cisl Calabria per l’avvio della fase operativa del Documento Unico per la Regolarità Contributiva 04/08 “La Filca Cisl Calabria, esprime soddisfazione per l’avvio
della, tanta attesa, fase operativa del DURC (Documento Unico per
la Regolarità Contributiva)”.E’ quanto afferma
in una nota il segretario generale della Filca CISL Calabria, Enzo
Pelle. “La Circolare del Ministero del Lavoro –prosegue
Pelle- dirime molti dubbi sui modi di rilascio di quest’importante
documento. Adesso si spera di renderlo operativo nel giro di qualche
mese. Il DURC è un importante strumento di semplificazione
delle procedure per il settore Edile ma è anche un mezzo di
prevenzione per la lotta al sommerso. Dopo circa un anno dai primi
annunci si è arrivati finalmente alla fase operativa. Shyama Bokkory eletta presidente regionale dell’Anolf/Cisl 03/08 Shyama Bokkory, delle Mauritius, e' stata eletta presidente
regionale dell' Anolf, l' organizzazione della Cisl a tutela dei lavoratori
extracomunitari. Vice presidente e' stato eletto Mohamed El Ghouazi,
del Marocco. L' elezione e' avvenuta alla presenza del presidente
nazionale dell' Anolf, Oberdan Ciucci, del segretario generale della
Cisl Calabria, Luigi Sbarra, dei componenti la segreteria regionale
e del segretario generale della Cisl di Cosenza, Paolo Tramonti. I
temi del lavoro, dello sviluppo, dei diritti degli immigrati, e' scritto
in un comunicato, ''sono stati oggetto di una ampia e articolata discussione
che ha visto la partecipazione di molti lavoratori stranieri che hanno
messo in evidenza la loro condizione lavorative e la sostanziale mancanza
di diritti e tutele''. ''Purtroppo - ha commentato il neopresidente
- il problema delle regolarizzazioni degli stranieri con i gravosi
problemi di ordine burocratico e amministrativo che si incontrano,
spesso per negligenza e insensibilita' degli organi competenti, il
dramma del lavoro nero e irregolare, le difficili condizioni abitative
e il diffuso precariato, continuano a costituire l' assillo principale
nella testa dei lavoratori immigrati considerati spesso una forza
da lavoro da sfruttare e non persone con una propria dignita' e propri
diritti. Come non possiamo sottacere l' insensibilita' e lo scarso
impegno a far funzionare 'lo sportello unico per l'immigrazione presso
le Prefetture' laddove gli immigrati regolarmente soggiornanti nella
nostra Regione aspettano speranzosi risposte circa il rilascio di
nulla osta per i ricongiungimenti familiari''. La Cisl denuncia concorrenza sleale tra gli Istituti di Vigilanza del cosentino 02/08 Una richiesta urgente di incontro con il Prefetto di Cosenza
e con tutti gli Istituti di Vigilanza presenti nella provincia, e'
stata avanzata dalla Cisl-Fisascat al fine di affrontare il problema
del precariato derivante dalla situazione di concorrenza sleale che,
a giudizio dello stesso sindacato, si e' creata intorno agli Istituti
di Vigilanza Privata. Il segretario generale, Gianluca Campolongo,
in una nota, ha sottolineato che ''l' irregolarita' nella gestione
delle gare d' appalto nelle quali alcuni istituti agiscono non rispettando
i parametri stabiliti nelle tabelle prefettizie alle quali dovrebbero
fare riferimento, oltre ad implicare una violazione dei parametri
stabiliti dalla Prefettura, causa una serie di difficolta' sia alla
gestione degli istituti di vigilanza, sia alle proprie forze lavorative
che, nel caso di una perdita d' appalto della propria Azienda restano
fuori dal mercato del lavoro''. Per salvaguardare l' occupazione,
la Cisl ha quindi avanzato una proposta al nuovo Contratto Collettivo
Nazionale degli Istituti di Vigilanza privata sul riassorbimento del
personale in base alla quale ''prima di intraprendere qualsiasi iniziativa
relativa ad una riduzione dei livelli occupazionali o ad eventuali
nuove assunzioni, gli Istituti comunicheranno tempestivamente alle
Associazioni imprenditoriali o alle organizzazioni sindacali del territorio
interessato quanto accaduto, chiedendo uno specifico incontro al fine
di esaminare congiuntamente adeguate soluzioni''. Campolongo ha anche
chiesto l' istituzione, presso la Prefettura, di una ''specie di Anagrafe
delle guardie particolari giurate che mediante la cessazione di appalto
sono rimaste fuori dal Mercato del Lavoro in modo tale che costituisca
precedenza nelle richieste di nuove assunzioni o di cambi di appalto
sia negli enti Pubblici che in quelli Privati''. Nasce il Cosnil, nuova sigla sindacale nazionale, ha sede a Cosenza 30/07 Una nuova sigla sindacale accompagnera' d'ora in avanti a livello
nazionale le battaglie in difesa dei diritti dei lavoratori: si tratta
della Cosnil, la confederazione sindacale nazionale italiana lavoratori
che con il raggiungimento di una quota di 40.000 iscritti e' una nuova
realta' nell'ambito dei sindacati generali nazionali. Ad annuncialo,
in una nota, e' la neonata Cosnil che con la nomina di Pietro Zannoni
a dirigente dell'area Nord-est sara' presente su tutto il territorio
nazionale: la designazione e' firmata dal segretario nazionale, Francesco
Lucirino, a nome di tutta la direzione confederale con sede nazionale
a Cosenza. ''Il mio pensiero- afferma Zannoni nel commentare la sua
nomina-va alla precaria e instabile situazione occupazionale nel terziario
per il lavoratore-dipendente di fatto sempre meno tutelato nei suoi
piu' diretti interessi: proprio su alcune gravi situazioni di precarieta'
occupazionale la confederazione sindacati nazionali italiani lavoratori,
intende mettere mano promuovendo serie battaglie in difesa dei suoi
iscritti, senza cedere ad eventuali ricatti di sorta''. Nell' atto
di nomina, secondo quanto sil legge nella nota, si conferisce la delega
a svolgere attivita' sindacale conformemente ai principi e agli orientamenti
previsti dallo statuto al fine di tutelare gli interessi degli iscritti
''che stanno aumentando sempre di piu' nella Cosnil perche' tutelati
da un'organizzazione sindacale del tutto nuova, non coinvolta in interessi
o giochi di partito ma esclusivamente rivolta alla tutela dei diritti
dei lavoratori'', afferma lo stesso segretario generale Francesco
Lucirino. Quest' ultimo cosi' commenta la posizione politica del sindacato:''i
partiti dell'area di centro sinistra che vanno dall'Udeur a Rifondazione,
possono essere tutti di riferimento politico per le nostre battaglie,
poiche' unico nostro interesse e' quello di tutelare i lavoratori
non quello di accordarci con questo o quel partito per definire corsie
preferenziali. L'unico motivo di lotta sindacale e' il diritto del
lavoro e del lavoratore''. Stato di agitazione proclamato dai lavoratori del consorzio Sibari-Crati 28/07 Lo stato di agitazione dei lavoratori del consorzio di bonifica
della Piana di Sibari e della Media Valle Crati e' stato proclamato
dai Comitati di Base S.in.Cobas. I lavoratori protestano contro il
mancato pagamento dello stipendio relativo ad alcuni mesi. Gli operai
minacciano la sospensione del servizio d'irrigazione nella Piana di
Sibari. Valutazioni negative dei sindacati sulla gestione del personale della Regione 28/07 Le segreterie regionali della funzione pubblica di Cgil, Cisl
e Uil ''ritengono di dovere ribadire, con maggiore forza, le valutazioni
fortemente negative sulla gestione delle politiche organizzative e
funzionali della dirigenza e del personale della Regione alla fine
dei primi 100 giorni della Giunta Loiero'': e' quanto si afferma in
un comunicato congiunto. ''Una campagna elettorale lunga e difficile
- e' scritto nel comunicato - ha consentito di fare emergere una realta',
la Regione, che i cittadini calabresi, in termini chiari ed inequivocabili,
hanno scelto di volere cambiare senza appello. Purtroppo questa volonta'
popolare non riesce, nei fatti, ad emergere se la priorita', la necessita'
e l'obbligo di organizzare una macchina burocratica efficiente, giornalmente
viene sistematicamente disattesa da comportamenti e scelte che spesso
non si coniugano con le dichiarazioni di principio e che non vanno
nella direzione di uno stato di diritto, quasi che il governo della
cosa pubblica possa rimanere una variabile dipendente da ambizioni
elettorali, senza tenere conto dei veri problemi della societa' calabrese
e dei cittadini''. Per le segreterie di Cgil, Cisl e Uil del settore
''molto corposa risulta, infatti, la problematica afferente la elefantiaca
struttura burocratica della Regione, sulla quale vanno affermate regole
trasparenti che portino a soluzioni efficaci e produttive, senza dannose
duplicazioni di spesa, velocizzando il processo di decentramento amministrativo
di cui alla Legge regionale 34/02. In tale direzione, per esempio,
non si comprende il ruolo ed i compiti di una Commissione Paritetica
sul decentramento, equiparata a struttura regionale con Dirigente
di Settore e relativa spesa, quando gia' esiste un Comitato Tecnico,
unico titolato ad esprimere pareri obbligatori sui criteri da definire,
prioritariamente all' utilizzo funzionale del personale da parte delle
Autonomie locali''. ''Non si comprende, altresi' - prosegue la nota
- il generalizzato ricorso a figure di Direttore generale vicario
per ogni Dipartimento, con sottoscrizione solerte di contratti e relativa
remunerazione, attivando una pericolosa e gravosa duplicazione di
spesa, quando il vicariato puo' sostanziarsi solo in caso di assenza
del titolare. Parimenti, risulta non coerente con le dichiarazioni
programmatiche, anche se purtroppo in forte continuita' con il passato,
il ripetersi dello smisurato ricorso a personale assunto nelle strutture
speciali. Continua a non esserci trasparenza nei trasferimenti e comandi
di personale da altri Enti e Amministrazioni verso la Regione, senza
la preventiva verifica della esistenza di professionalita' interne
e, condizione piu' grave, dell'effettivo fabbisogno annuale''. ''Le
Segreterie Regionali Fp Cgil, Fps Cisl ed Uil Fpl - riporta ancora
la nota - ritengono pregiudiziale e prioritario a qualsiasi altra
condizione definire, entro e non oltre agosto 2005, data per la quale
e' stata attivata congiuntamente con la Rsu l' autoconvocazione dei
dipendenti, le procedure relative alle progressioni verticali del
personale regionale pubblicando, le graduatorie dei vincitori, in
modo da consentire una puntuale ridefinizione dell' assetto organizzativo
di settori, servizi ed uffici''. Proclamato lo stato di agitazione del personale Arpacal 27/07 Lo stato di agitazione del personale dell'Agenzia Regionale
per la Prevenzione Ambientale (Arpacal) e' stato proclamato dalle
segreterie regionali della Fp-Cgil, Fps-Cisl e Uil-Fpl. ''Da tempo
- e' scritto in una nota - denunciamo lo stato di grande precarieta'
in cui si trova l' Agenzia Regionale per la Prevenzione Ambientale
(Arpacal), aggravate da un lungo commissariamento che, solo nelle
ultime ore di attivita' della precedente Giunta Regionale, e' stato
trasformato in assegnazione di dirigenza generale, per arrivare all'
attuale stato, con provvedimento della Giunta Regionale Loiero, con
il quale e' stato revocato il Direttore generale ed incaricato il
nuovo Commissario Straordinario, Domenico Lemma, nonche' Direttore
generale del Dipartimento Ambiente della Regione Calabria e senza
la previsione del Direttore amministrativo e scientifico, previsti
dalla Legge ed anch'essi decaduti''. ''Mentre esiste uno stato di
confusione - prosegue la nota - della gestione organizzativa e funzionale
all' interno della stessa Agenzia, che sicuramente non aiuta a superare
le problematiche del personale e non risponde agli adempimenti di
agenzia previsti dalla legge istitutiva regionale in materia di prevenzione
ambientale, si trova il tempo di aggravare tale condizione con la
completa disattenzione in tema di relazioni sindacali, con la produzione
di atti che sperperano denaro pubblico, offendono la dignita' professionale
del personale dell' agenzia e non hanno preciso riscontro rispetto
ai compiti istituzionali della stessa ed ai problemi ambientali che
quotidianamente emergono in particolare in piena stagione estiva''.
''Denunciamo - aggiungono le organizzazioni sindacali - la carenza
di personale nelle strutture dei Dipartimenti provinciali, che tra
l' altro e' stata oggetto di apposite riunioni sindacali di concertazione
e di contrattazione e la cui gravita' e' stata portata a conoscenza
del Comitato di Indirizzo che e' l' organismo previsto dalla Legge
regionale n.20/99. I primi passi, della nuova Giunta Loiero, con il
commissariamento per via del famigerato spoil-system, di fatto producono,
non per le qualita' e le capacita' del nuovo Commissario, ma per il
ruolo ricoperto nell' organizzazione funzionale della struttura della
Giunta Regionale - Direttore Generale del Dipartimento Ambiente -
una commistione di funzioni e di ruoli tra chi, Assessorato, dovrebbe
dare indirizzi e verificare gli obiettivi assegnati e la stessa Autority,
- Agenzia Arpacal - che dovrebbe espletarli sul territorio''. La Uila soddisfatta dell’incontro con la Regione per i Forestali 26/07 ''L'esito della discussione, per la Uila Uil, puo' ritenersi
ampiamente soddisfacente, dal momento che i massimi vertici regionali
si sono impegnati formalmente sull' applicazione della norma regionale
che demanda la gestione dei 1500 lavoratori dell' ex fondo all' Afor,
sulla copertura finanziaria necessaria per garantire le 156 giornate
lavorative con la paga di operai idraulico - forestali e sull' immediato
trasferimento delle somme per provvedere subito al pagamento delle
mensilita' maturate''. E' quanto ha detto il componente della segreteria
provinciale della Uila -Uil, Antonio De Gregorio. ''Si tratta - ha
aggiunto - di un risultato estremamente positivo che qualifica l'
azione della giunta Loiero sul versante del precariato storico qual
e' quello dell' ex fondo sollievo. Ora bisogna ottimizzare i momenti
gestionali, mettendo in condizione la societa' di gestione 'Afor -
Progetto speciale fondo sollievo Scarl di operare in condizioni di
assoluta normalita' per rispettare i termini di tutti quegli adempimenti,
anche a carattere fiscale, che vanno necessariamente assolti''. ''La
preoccupazione - ha concluso De Gregorio - e' che la carenza di operatori
amministrativi non consenta, per esempio, di restituire con la busta
paga di Luglio il credito Irpef ai lavoratori aventi diritto''. Dieci settimane di Cassa integrazione per 200 operai della Polti-Sud 22/07 ''Quanto e' emerso oggi in seguito alla riunione di Commissione
dell' Inps che ha deliberato 10 settimane di Cigs per i 200 lavoratori
della Polti Sud e le dichiarazioni dell' azienda circa la ferma volonta'
di restare nel sito industriale di Piano Lago anche per il futuro
rappresentano un primo importante traguardo verso il rilancio e la
salvaguardia dei livelli occupazionali esistenti''. A sostenerlo,
in una nota, sono il segretario generale della Cisl di Cosenza Paolo
Tramonti e il segretario generale della Fim Graziano Bruno che esprimono
soddisfazione per la composizione della vertenza della Polti Sud.
''Se un primo importante passo e' stato fatto - proseguono Tramonti
e Bruno - restano ancora molti dubbi sul futuro dell' Azienda nel
territorio, nonostante le rassicurazioni fatteci pervenire dall' azienda''.
Per la Cisl, inoltre, ''e' necessaria la ripresa della concertazione
e la predisposizione di un serio 'Piano industriale' che deve fornire
garanzie sugli impegni, gli investimenti e la reale volonta' dell'
azienda di voler restare sul territorio. Per queste ragioni - concludono
i due sindacalisti - ci si attende un segnale forte gia' dall' incontro
di lunedi' a Catanzaro con l' assessore al Lavoro Egidio Masella''. Vertenza dogane, la RdB-Cub Agenzie Fiscali incontra la Direzione Regionale 22/07 “Nei giorni successivi all’accordo per il FUA 2002,
sottoscritto all’Ufficio Provinciale di Cosenza (da noi non
solo non firmato, ma anche fortemente osteggiato), avevamo chiesto
ufficialmente un incontro con il Direttore Regionale, il quale ha
accettato di incontrarci.”. E’ quanto afferma in una nota
Il Coordinamento Regionale RdB/Cub Agenzie Fiscali. “Purtroppo
–prosegue la nota - nei giorni seguenti ci è stato comunicato
che il Direttore sarà assente per alcune settimane. Vista l’urgenza
e la gravità della posta in gioco, abbiamo insistito con la
Direzione Regionale perché un incontro ci fosse comunque e
difatti, l’incontro c’è stato lo stesso, ma con
funzionari appositamente delegati. Ieri, dunque, alla presenza dei
nostri delegati di Cosenza, abbiamo potuto esprimere tutto il nostro
sdegno per quella contrattazione di fine giugno. Al Dirigente che
ci ha ricevuto, abbiamo chiesto, in modo ufficiale, che la Direzione
Regionale blocchi quell’accordo, riconvocando le parti e dando
delle direttive ben precise affinché si eliminino discriminazioni
e sperequazioni. I punti di disaccordo, sono tanti, lo ricordiamo,
e vanno dall’attività di front-office non riconosciuta
al personale che esegue ispezioni ipotecarie; all’indennità
per lavori disagiati destinata a specifiche categorie (ad esempio
uscieri e commessi); all’indennità di turno per i lavoratori
a tempo determinato; all’attività contabile di supporto. Tramonti (CISL) “Grave situazione economica nel cosentino, servono misure straordinarie” 21/07 ''La grave situazione economica, produttiva, sociale, occupazionale
della provincia di Cosenza richiede l'attivazione urgente di misure
straordinarie in materia di politiche del lavoro''. E' quanto sostiene
in una nota il segretario generale della Cisl di Cosenza, Paolo Tramonti,
circa la situazione economica ed occupazione nel cosentino. ''E' ormai
cronaca quotidiana - ha aggiunto Tramonti - quella che registra continue
crisi e chiusure aziendali, con interi comparti e filiere produttive
che stanno letteralmente cadendo a pezzi: dal tessile, al manifatturiero,
all'informatica, al bosco-legno, al calzaturiero, all'edilizia, al
settore dei rifiuti e della depurazione, al sistema dei trasporti
con il depotenziamento e lo svuotamento dei nodi ferroviari di Paola
e Cosenza. A questo punto proprio per la gravita' della situazione
venutasi a creare non e' piu' possibile, ne' ipotizzabile pensare
di andare avanti con interventi isolati, dettati delle emergenze e
dalle tensioni contingenti con il risultato di pervenire, nel migliore
dei casi, a soluzioni-tampone in grado di dare risposte soltanto di
tipo transitorio e quasi mai strutturale''. ''Proprio per questo la
Cisl - ha proseguito - rinnova l'appello al sistema imprenditoriale
ed alle Istituzioni locali, Comuni interessati ed Amministrazione
Provinciale, affinche' si intervenga con decisione per porre un argine
alla deriva in atto. La Cisl ha gia' avuto modo di manifestare apprezzamento
per la decisione dell'Amministrazione Provinciale che ha istituito
una cabina di regia per le crisi aziendali ma, proprio in virtu' della
situazione eccezionale e di particolare gravita' venutasi a creare,
ritiene indispensabile e non piu' rinviabile l'attuazione di politiche
di rilancio complessive in grado di incidere nel tessuto economico
e sociale del territorio. In questo senso si rende urgente e necessario
l'avvio di una fase di concertazione Istituzioni - Parti economiche
- Sindacato affinche' si mettano in campo interventi finalizzati non
solo alla gestione delle emergenze, ma capaci anche di individuare
linee di sviluppo che possano portare al definitivo superamento dell'attuale
fase''. La Cisl ha chiesto anche un incontro al Presidente dell'Amministrazione
Provinciale e all'Assessore Provinciale al Lavoro per ''coordinare
- ha concluso Tramonti - le varie iniziative da attivare soprattutto
nei confronti della Giunta Regionale, anche in considerazione che
per molte realta' aziendali sta per esaurirsi il periodo di utilizzo
degli ammortizzatori sociali, con la conseguenza che da qui a breve
centinaia di lavoratori della provincia di Cosenza potrebbero trovarsi
senza alcun sussidio di carattere economico e previdenziale''. La FIT CISL denuncia casi di mobbing alla SACAL 21/07 Alla Sacal, la societa' di gestione dell' aeroporto di Lamezia
Terme ''i casi di mobbing ci sono, siano essi gia' entrati nelle aule
di conciliazione, dove peraltro la Sacal non si e' presentata, siano
essi piu' oscuri e dunque piu' subdoli tendenti comunque all' emarginazione
del lavoratore non affiliato, o infine siano stati gia' risolti attraverso
una transazione comunque penalizzante per la societa'; dunque l'emarginazione
dei lavoratori esiste''. A sostenerlo, in un comunicato, e' la segreteria
regionale della Fit-Cisl. ''Alle famose quattro domande sulla Sacal
espresse da Soriero - prosegue la nota della Fit-Cisl - il presidente
Speziali aveva risposto con un pamphlet di auto celebrazione del proprio
operato negando qualsiasi accusa di demotivazione del personale e
allontanando da se' ogni addebito a riguardo di eventuali casi di
mobbing. La risposta tanto ferma aveva destato sconcerto anche fra
i corridoi della Sacal, poiche' non sempre la verita' riesce ad essere
celata soprattutto quando entra nelle aule di un tribunale. L' articolo
apparso mercoledi' scorso sul Quotidiano risponde e chiarisce la situazione
dell' iscritta Cisl Rita Lamonica, oggetto di mobbing, come ha efficacemente
spiegato il suo legale, avv. Pitaro. In vari incontri avevamo indicato
alla dirigenza Sacal la situazione della lavoratrice e i danni psico-fisici
conseguenti, ma la risposta e' stata di totale chiusura anzi le pressione
negative nei confronti della signora si sono inasprite fino al punto
di indurla denunciare la situazione alle autorita' competenti''. ''L'
emarginazione e la penalizzazione dei lavoratori - e' il giudizio
della Fit-Cisl - sono le pesanti conseguenze di errore strategico
di fondo operato dall' attuale presidenza Sacal, ovvero la decisione
di affidare lo scalo, dunque l' area piu' vasta e strategicamente
determinante per gli interessi dell' azienda, in mani inefficienti
quanto incapaci. Allo scalo, negli ultimi anni, si sono abbandonate
le strade delle regole e della meritocrazia per preferire quelle piu'
interessanti da un punto di vista assolutamente personale del disimpegno
e dell' arrangiarsi; a professionalita' brillanti e riconosciute si
e' preferita l' esaltazione di professionalita' inesistenti; ad una
organizzazione presente, seppure lacunosa e certamente da migliorare,
si e' preferito l' assoluta mancanza di struttura e di regole''. ''Nei
vari incontri con l' azienda - conclude la Fit-Cisl - e ad ogni avvenimento
increscioso abbiamo assistito impalliditi agli sconclusionati tentativi
del responsabile di settore e del direttore generale di 'spiegare',
proprio in questi incontri si palesa la loro assoluta incapacita'.
Infatti non sono mai riusciti a dare significato logico e operativamente
significante alle loro spiegazioni data l' assoluta improvvisazione
del loro ruolo. Le nostre denuncie sono state variamente espresse
sia negli incontri coni vertici aziendali fino alla decisione ultima
di denunciare lo scalo di Lamezia alla competente organizzazione di
categoria Asseaeroporti, con conseguente messa a conoscenze dei fatti
dello scalo delle autorita' politiche locali e di competenza''. Castagna (UIL): Il futuro della forestazione e' nelle mani dei calabresi. 20/07 Una Forestazione che preveda politiche integrate con Ambiente
e Territorio, che rilanci un sistema basato su Legno, Ambiente e Acqua.
Questo il modello sostenuto dal Segretario Generale della UIL Calabria,
Roberto Castagna, nell'intervento al Convegno Nazionale sulla Forestazione.
Difesa Idrogeologica; Regimazione delle Acque; Rimboschimenti e Imboschimenti;
Lotta e Difesa Antincendio; Turismo Montano sostenibile; Difesa della
Biodiversita', ecc. sono alcuni dei suggerimenti utili a dare alla
Forestazione un ruolo strategico e trainante nella economia regionale.
Un Settore importante ma che richiede una politica attenta e una figura
lavorativa sempre piu' articolata. Per Castagna, la proposta dell'Assessore
Pirillo, quella di puntare a due settori: uno a tutela del dissesto
idrogeologico e l'altro per la manutenzione dei boschi e' una indicazione
sulla quale e' possibile lavorare attivando una concertazione senza
pregiudizi e con la piena consapevolezza che insieme, forse e' possibile
farcela, da soli si perde! Una concertazione vera, poiche' la Calabria
ha bisogno di un grande sforzo collettivo, di una politica coesa ma
che non si trasformi in una sorta di CLOROFORMIO istituzionale e sociale.
Abbiamo due nemici dei Forestali e della Calabria, ha proseguito Castagna,
uno visibile: la LEGA e l'altro invisibile: la LOBBIES del Settentrione
che pervade trasversalmente ampi settori della vita politica, economica
e sociale. La classe politica, particolarmente quella nazionale, dovrebbe
avere piu' coraggio e piu' capacita' nei confronti di costoro che
non perdono occasione per rappresentare la Calabria, e l'intero Mezzogiorno,
non come una risorsa da utilizzare quanto come un peso da abbandonare. Castagna (UIL) “Lavorare sulla proposta dell’Ass. Pirillo per la forestazione” 19/07 ''La proposta dell' Assessore Pirillo di puntare alla tutela
del dissesto idrogeologico e alla manutenzione dei boschi e' una indicazione
sulla quale e' possibile lavorare attivando una concertazione senza
pregiudizi e con la piena consapevolezza che insieme sia possibile
farcela. Sara' compito della Regione attivare una politica produttiva
e protettiva della risorsa bosco e predisporre un modello organizzativo
e gestionale semplice per superare le carenze che presenta il settore''.
E' quanto sostiene in una nota il segretario generale della Uil della
Calabria, Roberto Castagna. ''Abbiamo due nemici dei Forestali - ha
aggiunto - e della Calabria. La Lega e le lobbie del Settentrione
che non perdono occasione per rappresentare la Calabria, e l'intero
Mezzogiorno, non come una risorsa da utilizzare quanto come un peso
da abbandonare. Se non ci fossero stati i forestali, con il loro impegno
sul versante dell' assetto idrogeologico e la relativa manutenzione,
la Calabria sarebbe ancora ''lo sfasciume pendulo sul mare'' di Giustiniana
memoria''. ''I miglioramenti del suolo e dei boschi - ha concluso
Castagna - avvenuti in questi anni, da soli giustificano il passato,
il presente e il futuro di questi lavoratori che sono, se meglio organizzati,
formati e impiegati, una risorsa umana di straordinario valore''.
Fai Cisl “I Problemi del settore forestazione vanno risolti” 15/07 Le organizzazioni sindacali del settore forestazione hanno
incontrato il Direttore Generale del Dipartimento Forestazione e Agricoltura
della regione il quale, in rappresentanza dell' assessore regionale,
Mario Pirillo, ha ascoltato e raccolto le istanze dei rappresentanti
dei lavoratori, impegnandosi, a provvedere ad una prima soluzione
di alcune tra le problematiche espostegli. ''La convocazione di questa
importante riunione - ha detto il segretario regionale della Fai-Cisl,
Giuseppe Gualtieri - non e' stata tra le piu' veloci. Abbiamo dovuto
attendere la nomina dei nuovo dirigente del Dipartimento, ma e' pur
vero, che i problemi che interessano i lavoratori, in realta', devono
essere, una volta per tutte, affrontati e risolti. Nonostante tutto,
non posso esimermi dal valutare in maniera favorevole la riunione
svoltasi con il dottore Leonetti: siamo riusciti ad illustrare alcune
tra le questioni piu' urgenti, a fissare un successivo incontro con
il Dipartimento per approfondire meglio le problematiche illustrate
in questo primo colloquio, ma anche, a far sbloccare i pagamenti di
alcune mensilita' che verranno erogate ai lavoratori a partire dalla
prossima settimana''. Il segretario della Fai-Cisl della Calabria
ha annunciato inoltre di voler impegnare personalmente l'assessore
regionale all'agricoltura ad affrontare e risolvere in modo definitivo,
la lunga seria di problematiche relative ai lavoratori impiegati nel
settore della forestazione. Uilcom Calabria e RSU Vodafone: “No ai trasferimenti coatti” 14/07 L' Uilcom Calabria e la Rsu della Vodafone di Catanzaro, in
un documento approvato al termine di un' assemblea, esprimono la loro
netta contrarieta' in merito ai processi di riorganizzazione aziendale
all' interno della societa' e in base ai quali tre lavoratori dalla
sede del capoluogo saranno costretti a trasferirsi nelle sedi di Napoli.
''Tali iniziative, gia' presentate e non condivise dalle organizzazioni
nazionali di categoria e dalle Rsu, - e' detto nel testo - prevedono
un accentramento su tre sedi nazionali Bologna, Roma e Napoli della
struttura Nss, impropriamente motivata dall' azienda da un processo
di efficientamento sicuramente non giustificabile. Tale processo,
di riflesso provoca il trasferimento di tre lavoratori che, in modo
coatto, saranno costretti a trasferirsi verso le sedi di Napoli''.
Secondo l' Uilcom e Rsu la decisione comporta ''un' ennesima perdita
di posti di lavoro in Calabria che impoverisce il gia' precario dato
occupazionale in questa regione a favore di altri territori nonostante
la presenza di personale ad elevata professionalita''' e ripropone
''la stucchevole e determinata azione che Vodafone intende perseguire,
ignorando gia' collaudate 'forme di remotizzazione del lavoro' che
sicuramente allevierebbero, ai lavoratori, grossi disagi dovuti ai
trasferimenti''. Nel documento si rileva, inoltre, ''l' accertata
possibilita' di riconversione lavorativa sul territorio, nel settore
rete molti sono i lavoratori Vodafone di altre regioni che operano
in regime di trasferta in Calabria, giustificata dalla grande mole
di lavoro che gli stessi tecnici della rete riescono quotidianamente
ad espletare con grandi difficolta' ela consapevolezza che la stessa
qualita' del servizio sia messa in discussione, nonostante la significativa
presenza nella regione di una clientela sempre piu' esigente e desiderosa
di nuovi e avanzati servizi''. Sbarra (CISL) “La Giunta regionale si adoperi per una nuova politica sociale” 13/07 ''Chiediamo alla Giunta Regionale della Calabria di mettere
in campo una nuova Politica Sociale per dare risposte alle fasce meno
abbienti: anziani , disabili , immigrati , disoccupati''. E' quanto
ha detto il segretario regionale della Cisl della Calabria, Luigi
Sbarra, nel corso dei lavori del consiglio regionale del sindacato
in corso a Lamezia Terme. ''Una nuova politica sociale - ha aggiunto
- per interpretare e rispondere alle vecchie e nuove poverta': infanzia,
adolescenza, anziani, immigrati, disabili, che orienti scelte e interventi
verso la famiglia, l' assistenza, il diritto alla salute, il problema
del caro affitti e si ponga obiettivi concreti su come allargare nella
solidarieta' l' area della inclusione sociale. La rimodulazione del
welfare indotta dalla grave situazione socio-economica del paese,
del processo demografico, dell' evoluzione strutturale delle famiglie,
dall' allungamento della vita, dall' integrazione degli immigrati
deve avvenire nel quadro di un nuovo modello di sviluppo che attraverso
la concertazione e la partecipazione valorizzi il ruolo primario del
servizio pubblico con il quale puo' concorrere, nel rispetto delle
regole e con assoluti criteri di trasparenza , il privato e soprattutto
il privato-sociale''. ''Abolire i tickets sanitari - ha aggiunto Sbarra
- finanziare un Fondo Regionale per la Non Autosufficienza; garantire
copertura finanziaria alla Legge Regionale sulla Famiglia; attuare
urgentemente la Legge Regionale 23 in materia di Assistenza; realizzare
attraverso il Bilancio Regionale un Fondo Sociale per sostenere la
politica degli Affitti di pensionati al minimo, incapienti, lavoratori
mono-reddito , immigrati. Un sistema sociale e sanitario moderno ed
ordinato , equo ed efficace, che risponda ai bisogni e alla domanda
di salute e di benessere, costituisce un parametro di civilta', una
garanzia dei diritti di cittadinanza, una correzione del grado di
disuguaglianza economica e sociale ed un fattore di inclusione. Il
sistema sanitario regionale e' da rivedere, in una logica che non
sia mercantile ma sociale e produttiva. Si tratta di investire sulla
salute e sul benessere dei cittadini, e delle categorie disagiate,
non di considerarli un peso da scontare al prezzo piu' basso. La sanita'
deve garantire livelli essenziali e universali di tutela lungo l'intera
filiera, abbassando il carico di contribuzione e di ticket, e facendo
agire insieme i distretti sanitari, le reti ospedaliere e i centri
di eccellenza''. ''La Cisl e' convinta - ha concluso Sbarra - della
urgente necessita' che Giunta e Consiglio Regionale adottino un provvedimento
legislativo che elimini definitivamente i tickets sanitari che rappresentano
la tassa più iniqua ed odiosa caricata sui redditi dei lavoratori
e dei pensionati. Su altre cose occorre intervenire per razionalizzare
i costi della sanita', contenere la spesa di un settore che assorbe
il 55% di risorse del Bilancio Regionale : eliminazione di sprechi
ed abusi , azzeramento di consulenti e pseudo-collaborazioni , riduzione
della spesa farmaceutica con un' azione di verifica e controlli appropriati
sulla medicina di base, riorganizzazione della rete ospedaliera, contrazione
dell' eccessivo fenomeno legato alla emigrazione sanitaria''. Alai CISL: “Silenzio su Telcal dopo incontro con vicepresidente”. La Regione replica: “Impegni rispettati” 12/07 ''Dopo l'incontro durante il quale il vice Presidente della
giunta regionale ha assunto verbalmente l'impegno di definire in uno
o due giorni tutti gli aspetti burocratici che bloccavano la ripresa
delle attivita' lavorative, questo obiettivo sembra un lontano 'miraggio'''.
E' quanto scritto in una nota la segreteria regionale dell'Alai-Cisl
circa i lavoratori dell'ex Telcal. ''Ad oggi - prosegue la nota -
dei 104 lavoratori dell'ex-Telcal, la maggior parte di essi non e'
stata ancora posta in attivita' all'interno del progetto regionale
definito ''demanio fluviale''; mentre all'incirca 30 unita' risultano
utilizzate ma senza aver percepito nessuna retribuzione (considerato
tra l'altro che il prossimo 29 luglio scade il loro contratto). Per
queste ragioni si sollecitano ancora una volta gli organi competenti
per definire il rispetto degli impegni assunti dal vicepresidente
nell'incontro del 21 giugno, in merito all'immediata ripresa delle
attivita' lavorative per tutti i 104 lavoratori e la ripresa del confronto
sulla definitiva stabilizzazione del bacino ex-telcal''. UGL “Infruttuoso incontro per la vertenza Calabria Maceri” 12/07 ''Infruttuoso e vano'': cosi', secondo l'Ugl, e' stato l'incontro
all'Assindustria con l'azienda Calabra Maceri. ''Da tempo - riferisce
una nota dell'Ugl - ormai le condizioni di lavoro sono ulteriormente
peggiorate e i lavoratori sono costretti a subire pesanti ricatti
ed estenuanti carichi di lavoro che possiamo definirli disumani, quattordici
quindici ore di lavoro giornalieri, oltretutto non retribuite''. Alcuni
lavoratori, secondo l'Ugl, ''negli ultimi mesi subiscono pesanti condizioni
di sfruttamento incidendo sulle piu' generali condizioni professionali
di lavoro da cui consegue anche una precarieta' psicologica''. L'Ugl,
''di fronte a questa precarizzazione reale delle condizioni vissuta
dai lavoratori'' annuncia il suo impegno ''a tutela della legalita'
e delle norme contrattuali e per ripristinare il rispetto delle regole
a fronte di una deregolamentazione di fatto sempre piu' esplicita''.
L'Ugl annuncia che non ''arriveranno risposte concrete per la risoluzione,
in primo luogo delle continue e reiterate intimidazioni e immediatamente
dopo dell'orario di lavoro estenuante'' che ''arrivera' allo sciopero
di tutti i lavoratori con l'organizzazione di presidi alle porte d'ingresso
al fine di bloccare l'accesso alle decine di camion''. In vista di
questo possibile esito, l'Ugl fa sapere di essere ''gia' pronta per
dichiarare battaglia alla Calabra Maceri, una battaglia di tutti i
lavoratori, per difendere la propria vita, la propria dignita', il
proprio futuro. Pertanto, allo scopo di scongiurare eventuali problemi
di ordine pubblico si fa appello al Prefetto ed all'Ispettorato del
Lavoro per mettere fine a questa incresciosa e pericolosa vertenzialita'
che l'azienda ha creato''. Alai CISL: “Dopo la legge regionale poche le stabilizzazioni LSU-LPU” 12/07 ''Siamo a due anni dall' introduzione della normativa regionale e a circa due anni dai termini previsti dalla legge stessa per svuotare definitivamente i due bacini, e non una sola stabilizzazione e' stata eseguita in Regione''. E' quanto scritto in una nota del coordinamento dell'Alai-Cisl della provincia di Cosenza. L' iniziativa di Guardia Piemontese e Cetraro, sostengono i dirigenti della Cisl, e' soltanto l' inizio di un percorso di sensibilizzazione piu' generale che avra' come prossimo impegno l' appuntamento di venerdi' a Paola dove si riuniranno in assemblea i precari dei comuni di Paola, San Lucido e Fuscaldo e proseguira' successivamente con il coinvolgimento dei lavoratori dell'intera provincia. ''Su tale vicenda - prosegue la nota - chiediamo alla regione Calabria chiarezza, impegni precisi e risorse certe. Non e' piu' tollerabile che persone, che percepiscono un misero sussidio mensile di appena 480 euro e sono del tutto privi di tutela previdenziale e contributiva non abbiano prospettive per il futuro e siano oltremodo mortificati nella loro dignita' di uomini e lavoratori attraverso le utilizzazioni piu' strane. Per tutte queste ragioni chiediamo una rivisitazione del disciplinare sulle modalita' di utilizzo degli Lsu-Lpu e una riscrittura della stessa Legge 20/2003 che fin'ora non ha favorito le tante sospirate stabilizzazioni''. ''C' e' bisogno - conclude la nota - di un impegno deciso della Regione Calabria verso la direzione dell'adozione di un grande Piano per il Lavoro che, nel mentre fronteggi l' emergenza dei precari, dall' altro predisponga un pacchetto di misure attive del lavoro che guardino alla formazione, agli incentivi selettivi per chi investe nel territorio, ai sostegni alle imprese come strumento per lenire il dramma della mancanza di lavoro nel territorio''. La Federcasalinghe presenta il Patronato Donne 11/07 Parte dalla Calabria un nuovo modo di intendere il Patronato.
Questa mattina, infatti, alla presenza di Federica Rossi Gasparrini,
presidente nazionale di Federcasalinghe, e di Giuseppe Carbone, segretario
generale Conflavoratori, e' stato presentato ''InformaFamiglia'' un
patronato interamente affidato alle donne. ''Parte dalla Calabria,
con aperture in tutte e cinque le province, il primo patronato affidato
ad una struttura femminile - ha spiegato Gasparrini - quindi, chiaramente,
avra' una voce ed un modo di rapportarsi diverso. Noi miriamo a dare
un sostegno alle famiglie per tutti i loro bisogni, non solo le pratiche.
Noi abbiamo gia' aperto un colloquio con il presidente della Regione
Calabria, Agazio Loiero, perche' vogliamo delle leggi nuove a sostegno
delle famiglie. In particolare - ha aggiunto la presidente di Federcasalinghe
- chiediamo l' assegno di maternita' da estendere, come in parecchi
Paesi europei, rispetto a come e' ora, per fare si' che la mamma possa
seguire il bambino piu' serenamente. Attualmente, in base alla legge
nazionale vigente viene erogato tre mesi prima del parto e due mesi
dopo. Poi, intendiamo aiutare le famiglie dove ci sono degli anziani
non autosufficienti. La legge nazionale favorisce le famiglie che
hanno delle badanti per seguire gli anziani, - ha proseguito - ma,
se la badante la fa la donna perche' non si puo' permettere una colf,
allora lo Stato non le da niente e questo e' un controsenso perche'
vai ad aiutare una famiglia dove c' e' una possibilita' e lasci da
sola chi e' piu' povera. Questo non va''. Nel corso della conferenza
stampa, e' stato anche spiegato che il patronato esercitera' gratuitamente
attivita' di informazione, consulenza e assistenza nei confronti di
tutti i lavoratori e le lavoratrici, dipendenti ed autonomi, pensionati
e singoli cittadini per il conseguimento delle prestazioni in materia
di sicurezza sociale, per l' adempimento in loro favore degli obblighi
contributivi e per il rispetto della normativa in materia di salute
e sicurezza sul lavoro. Accanto a questo, InformaFamiglia intende
anche diventare ''punto di riferimento sul territorio per una serie
di servizi diversi ed innovativi a tutela dei diritti di cittadinanza
ed a sostegno del reddito''. Un modo nuovo di intendere il patronato,
quindi, che, come ha anche spiegato Carbone, ''parte dalla Calabria
per dare una sensazione di modernita' e di modernizzazione del concetto
di patronato che non e' soltanto consulenza spicciola, ma e' proprio
l' avvicinamento alla gente perche' possa soddisfare a 360 gradi quelli
che sono i problemi quotidiani della vita''. Tra i primi atti che
InformaFamiglia intende effettuare quello ''di lanciare una sfida
ad una societa' assurda: - ha dichiarato Gasparrini - essere vicini
ad una donna ed alla sua bambina, andandole incontro. E' nostra intenzione,
infatti, offrire il nostro appoggio alla moglie dell' uomo che e'
stato arrestato per l' omicidio del sindacalista, Michele Presta.
Dietro quella morte, infatti, ci sono altre due vittime: una giovane
donna con il suo bambino''. La CGIL incontra l’INPS per la disoccupazione agricola 08/07 La campagna di disoccupazione agricola 2005 e' stata al centro
di un incontro promosso dalla Flai-Cgil e del Patronato Inca-Cgil
con i dirigenti dell' Inps regionale. Alla riunione hanno partecipato
il coordinatore regionale dell' Inca, Marcello Cirillo, il direttore
dell' Inca di Catanzaro, Luigi Cimino, e il direttore dell' Inca di
Castrovillari, Franco Pignataro; per l' Inps hanno partecipato il
direttore regionale, Aldo Limardo, e Francesca Pugliese, responsabile
regionale delle prestazione di disoccupazione. La discussione, secondo
quanto riferito dalla Cgil, si e' incentrata su due punti principali:
la liquidazione delle disoccupazione ai braccianti agricoli e le modalita'
nuove di trasmissione delle domande in via telematica. ''Sul primo
argomento - e' scritto in un comunicato - si e' constatato che a livello
regionale l' Inps ha quasi raggiunto il 60% delle liquidazioni anche
se si e' rilevato che l' andamento non e' uguale per tutte le sedi,
si passa da situazione di eccellenza come la sede Inps di Vibo Valentia
e delle sue sedi zonali di Tropea e Serra San Bruno, dove oramai la
liquidazione delle domande di disoccupazione e' finita. Permane invece
un ritardo nelle sedi Inps della provincia di Reggio Calabria dove
purtroppo rimanendo ancorati ad un tipo di lavorazione tradizionale
le liquidazione sono in ritardo''. Il giudizio complessivo emerso
nella riunione ''e' sicuramente positivo, reso possibile dall' azione
sinergica Inps Patronati che nel rispetto dei singoli ruoli, hanno
operato in maniera innovativa rendendo possibile l' anticipazione
della liquidazione delle prestazione di disoccupazione agricola agli
oltre 129 mila braccianti. Inoltre la liquidazione dei trattamenti
di disoccupazione (ordinaria, ridotta, i trattamenti speciali e i
trattamenti di famiglia) assume un totale ragguardevole nel corso
del 2004 sono stati liquidati sulle voci riportate circa 250 milioni
di euro, rimesse importanti per l' economia regionale''. Rispetto
alla innovazione introdotta nel corso della campagna 2005, quella
cioe' della nuova modalita' di presentazione delle domande di disoccupazione
utilizzando la via telematica, la Calabria si e' distinta a livello
nazionale. ''Grazie all' impegno di tutti i Patronati - e' scritto
nella nota - sono state trasmesse via web 102.592 domande pari a oltre
l' 80% del totale presentato. In questo ambito il Patronato Inca ha
dato un contributo notevole in quanto tutta la sua attivita' e' stata
inviata via web, con una incidenza di oltre il 23% del trasmesso in
via telematica''. Cirillo, ha sottolineato l' importanza dell' utilizzo
del web, in quanto si centrano due obiettivi: ''quello di velocizzare
e razionalizzare il comparto agricolo dell' Inps; inoltre le nuove
forme di comunicazioni sono uno strumento formidabile nella lotta
ai faccendieri e al malaffare che trovano nella burocrazia cartacea
la migliore occasione per truffare l' Inps e arrecare un danno agli
interessi dei lavoratori''. Nonostante i risultati ottenuti, secondo
la Cgil permane ancora un problema la cui soluzione e' fondamentale
per adeguare i tempi di liquidazione a quelli ''europei'': ''l' approvazione
annuale degli elenchi anagrafici dei braccianti agricoli, che altro
non sono che l' attestazione delle giornate lavorate da ogni bracciante
e che l' Inps utilizza al fine di determinare le spettanze del singolo
lavoratore''. A conclusione della riunione i rappresentanti dell'
Inca e dell' Inps hanno sottolineato che ''pur se con luci ed ombre,
la campagna di disoccupazione 2005, sara' sicuramente ricordato come
un anno di svolta, in cui l' azione sinergica tra Patronati e Inps
e' stato proficuo per gli interessi dei lavoratori''. La Uil alla Regione: “Investire fondi per il piano di sicurezza” 07/07 ''La Provincia di Cosenza sta vivendo un momento di estrema
difficolta' economica, sociale ed occupazionale, aggravato e reso
piu' difficile dalla paurosa escalation di atti criminali compiuti
in ogni parte della provincia, verso rappresentanti delle Istituzioni,
commercianti, forze sociali, imprenditori, semplici cittadini. E'
una situazione inaccettabile verso la quale bisogna reagire con fermezza
e in fretta''. A sostenerlo e' stata la Uil cosentina. ''Alle scontate,
puntuali e preziose misure di ordine pubblico messe in atto prontamente
da forze dell' ordine e magistratura - e' scritto in un comunicato
del sindacato - vanno assommate iniziative politiche, sociali ed Istituzionali,
capaci di respingere tali fenomeni, isolando nella societa' civile
i divulgatori del germe criminale. Le forze politiche, i sindacati,
le Amministrazioni locali, la scuola, la Chiesa devono all' unisono
condurre una battaglia ed una azione di educazione alla legalita'
e battersi per l' affermazione dei diritti e la democrazia. Tuttavia
e' necessario redigere un vero e proprio piano per la sicurezza e
la vivibilita' dei cittadini.Un vero e proprio Progetto a valere sul
Pon sicurezza, dotato di risorse economiche necessarie, che individui
azioni, strumenti e tecnologie adeguate per smantellare la rete criminale
che opprime il libero e democratico sviluppo delle nostre citta',
non consentendogli un decollo adeguato sul piano occupazionale''.
La Regione Calabria, secondo la Uil, ''deve investire in questo progetto
anche risorse del Por Calabria, puntando a veri e propri 'Piani sicurezza'
nelle aree urbane piu' a rischio e nelle realta', portuali e aeroportuali,
strategiche e crocevia di possibile nuovo sviluppo''. ''Un siffatto
progetto dovra' vedere il coinvolgimento - conclude il documento della
Uil di Cosenza - dei sindacati di polizia, delle associazioni antimafia,
delle organizzazioni sindacali confederali, delle associazioni imprenditoriali
e antiracket, della Chiesa, della scuola. In tale direzione la Uil
esprime vicinanza e solidarieta' a tutti gli amministratori e agli
imprenditori e commercianti che da Cosenza, passando per Cassano,
hanno subito in questi ultimi giorni l' attacco feroce e sprezzante
della 'ndrangheta con attentati ai propri mezzi aziendali o con minacce
intimidatorie, dichiarando la propria disponibilita' ad ogni azione
di contrasto e sempre al fianco della magistratura e delle forze dell'
ordine''. La Uil proclama lo stato di agitazione del personale carcerario calabrese 07/07 Lo stato di agitazione del personale penitenziario operante
in Calabria e' stato proclamato dal coordinamento regionale della
Uil-Pa. La decisione e' stata comunicata in una lettera inviata al
provveditore regionale, Paolo Quattrone, e per conoscenza al ministro
Roberto Castelli ed al capo del Dipartimento dell' Amministrazione
penitenziaria, Giovanni Tinebra. ''Il sistema penitenziario - ha sostenuto
il segretario nazionale della Uil-Pa penitenziari, Gennarino De Fazio
- attraversa uno stato di crisi senza soluzioni. L' amministrazione
penitenziaria, a tutti i livelli, non e' riuscita a garantire un'
organizzazione al passo con i tempi, una gestione omogenea ed imparziale
del personale. La sorda chiusura al confronto del ministro Castelli
in tema di organici e una constatata riluttanza al dialogo con le
organizzazioni sindacali ha finito per paralizzare ogni iniziativa
tesa a fare uscire dall' emergenza il sistema. Il sovraffollamento
degli istituti determina carichi di lavoro insopportabili e, soprattutto,
l' esigenza di reperire nuove strutture dove ospitare la popolazione
detenuta''. Dogana di Corigliano e Uffici Unici 07/07 “Le voci di corridoio di cui avevamo riportato notizia
nel comunicato di qualche giorno fa, hanno trovato puntuale conferma!”.
È quanto afferma in una nota la RdB/Cub Pubblico Impiego -
Agenzie Fiscali. “ E’ proprio vero –prosegue la
nota-, dunque, che vox populi …Il Direttore Regionale, dopo
la nostra lettera, ha, infatti, convocato i sindacati con all’ordine
del giorno “Istituzione di un ufficio doganale presso il porto
di Corigliano”. Nella riunione hanno purtroppo trovato conferma
anche i timori espressi circa la Dogana di Paola. Ma andiamo per ordine.
L’ordine del giorno ha subito una modifica poiché sono
arrivate disposizioni dalla Direzione Generale di Roma perché
entro il 4° trimestre di questo anno partano 2 uffici unici, quello
già previsto di Reggio Calabria e, a sorpresa, quello di Gioia
Tauro, anziché, come concordato in precedenza, quello di Catanzaro.
Dopo una lunga discussione, la soluzione trovata ci è parsa
soddisfacente, poiché si è concordato di far partire,
entro la fine dell’anno, 3 uffici in Calabria, inserendo anche
Catanzaro.Si è quindi discusso della Dogana di Corigliano e
della conseguente decisione del Direttore Regionale di chiudere la
Dogana di Paola, spostandone l’attività sull’Ufficio
di Cosenza e motivando la decisione con la presunta scarsa operatività.
La ferma opposizione delle RdB, ha frenato il progetto dell’Amministrazione
che alla fine è stata costretta a stralciare questo argomento
dall’ordine del giorno, rimandando la discussione a quando saranno
attivati gli uffici unici.Ci è parso assolutamente fuori da
ogni logica, nel momento in cui vengono ad essere minacciate risorse
per la nostra Agenzia, mostrare segni di debolezza chiudendo strutture,
peraltro storiche e piene di significato; tutto ciò ci appare
sbagliato anche alla luce della nostra sempre più pressante
richiesta di ottenere una Direzione Regionale per la Calabria staccata
da Napoli. Stralciata la questione Paola, è stato così
firmato un accordo che prevede che il personale per la costituenda
Dogana di Corigliano sarà reperito attraverso l’attivazione
di procedure di mobilità regionale volontaria e, nel caso fosse
necessario, con quella interregionale, sempre volontaria, ovviamente.
Riteniamo che sia un grande successo delle RdB, aver fatto rimandare
una decisione sulla Dogana di Paola, il cui destino sembrava essere
già segnato; siamo consapevoli, però, che la battaglia
è ancora tutta da giocare; e per questo chiediamo al personale
di mantenere alta la tensione. L’accordo firmato anziché
chiudere strutture, prevede, come detto, l’apertura di 3 uffici
unici in Calabria e di una nuova dogana.Un altro passo concreto verso
la costituzione della Direzione Regionale per la Calabria.” Il Coordinamento RdB/Cub chiede l’annullamento dell’accordo FUA 2002 05/07 “Il Coordinamento Regionale RdB/Cub Agenzie Fiscali Calabria,
in merito alla definizione dei compensi spettanti al personale dell’Agenzia
Provinciale del Territorio di Cosenza, ai fini del riconoscimento
di particolari posizioni di lavoro relativi al FUA 2002, ribadisce
ancora una volta il proprio NO AD ACCORDI AL RIBASSO, tesi a penalizzare
la stragrande maggioranza dei lavoratori e a mantenere invariati i
privilegi per pochi”. E’ quanto si legge in una nota del
Coordinamento Regionale RdB/Cub che ha lasciato la riunione della
trattativa”. “La sperequazione prosegue la nota, era così
eclatante (si va, a parità di presenze, dai 200 euro riconosciuti
a colleghi, ai 3.000 che qualcun altro, invece, percepisce), che un
accordo in questi termini non avrebbe meritato neanche di essere preso
in considerazione, eppure tutte le altre sigle sindacali questo accordo
lo hanno sottoscritto!!! Rinnovate le RSU Telecom della Calabria 30/06 Si sono svolte le elezioni per il rinnovo della Rsu-Rls nella
sede calabrese della Telecom. ''I lavoratori - e' detto in un comunicato
della Slc-Cgil - hanno dimostrato, ancora una volta, grande maturita'
democratica partecipando massicciamente al voto: hanno votato oltre
l'87% dei 1.320 aventi diritto e la Slc-Cgil ha ottenuto un risultato
eccezionale superando il 43% dei consensi, con un incremento rispetto
alle elezioni precedenti di oltre l'8%. Questa esaltante affermazione
consolida la posizione della Slc-Cgil quale primo sindacato delle
telecomunicazioni in Calabria e conferma il generale apprezzamento
dei lavoratori per il lavoro svolto dall' organizzazione in tutti
i settori. Infatti, questo grande successo elettorale si aggiunge
a quello, altrettanto eccezionale, conseguito dalla Slc-Cgil Calabria
nelle recenti elezioni degli enti collaterali di Telecom Italia: all'
Assilt (Associazione sanitaria) la nostra lista ha avuto oltre il
74% dei consensi ed al Cralt (Associazione ricreativa) oltre il 61%''.
L’Alai-Cisl chiede chiarezza sull’utilizzo dei precari LSU-LPU 29/06 E' necessario fare chiarezza sulle modalita' di utilizzo negli
enti di pertinenza dei lavoratori precari Lsu e Lpu calabresi: e'
quanto sostiene il coordinamento regionale Alai Cisl. ALAI-CISL:Coordinamento
regionale chiede chiarezza sulle modalita' di utilizzo dei lavoratori
precari calabresi. ''La Cisl - e' detto in una nota - non si rassegna
al silenzio che avvolge l' intera vertenza degli Lsu-Lpu e non accetta
che persone,le quali percepiscono un misero sussidio mensile di appena
480 euro e sono del tutto privi di tutela previdenziale e contributiva
ai fini pensionistici, siano oltremodo mortificati nella loro dignita'
di uomini e lavoratori. Quanto sta accadendo con i precari calabresi
e' una triste pagine della storia lavorativa di questa regione''.
Per l' organizzazione che riunisce i lavoratori precari aderenti alla
Cisl ''siamo ormai alla giungla lavorativa, al ritorno allo 'stato
di natura' dove regna sovrano il caos e nell' assenza di regole ed
e' possibile osservare di tutto: dai lavoratori spostati continuamente
nei loro compiti a quelli costretti a lavorare a contatto con le acque
fognarie senza un minimo di dotazione di sicurezza per finire a quanti
sono costretti a svolgere lavori inusuali come la riesumazione delle
salme''. L' Alai Cisl sollecita, nella nota, ''un intervento deciso
del legislatore regionale nel fare chiarezza sulle modalita' di utilizzo
dei lavoratori Lsu-Lpu attraverso una rivisitazione del 'Disciplinare
del Rapporto di utilizzazione' ed una nuova definizione dei progetti
di utilizzo. Contestualmente dovra' essere fatta una riflessione a
parte sulla legge regionale 20/2003 che, a circa due anni dalla sua
introduzione, non ha prodotto i risultati sperati, nonostante i buoni
propositi di avvio che il legislatore regionale del tempo si era prefissato
che prevedevano di svuotare i bacini entro il 31 dicembre del 2007.
Purtroppo, ad oggi tale obiettivo sembra quanto mai irrealistico''. Sbarra (CISL) “Allarmano i dati sull’economia illegale in Calabria” 28/06 I risultati dell' indagine dell' Eurispes sull' economia illegale
in Calabria rappresentano ''un dato allarmante che la dice lunga sulle
condizioni in cui versa la nostra regione piegata non solo da condizioni
di mancato sviluppo e da una ripresa del fenomeno criminale e mafioso,
ma anche da una inaccettabile e crescente illegalita' economica accompagnata
dal triste primato del piu' alto numero di lavoratori in nero'': lo
sostiene Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl calabrese. ''La
Cisl - afferma Sbarra - e' del parere che lo sviluppo del sistema
economico calabrese porti con se' la necessita' di norme e istituzioni
che regolino il corretto funzionamento dei mercati e alle quali imprese
e lavoratori si devono adeguare affinche' le potenzialita' dei soggetti
economici che su tali contesti operano, possano dispiegarsi appieno,
producendo effetti sociali positivi. D'altra parte, affinche' vi sia
crescita e progresso tecnico in Calabria, occorrono anche iniziativa,
spontaneita', intraprendenza e propensione al rischio da parte degli
agenti economici, viceversa si rischia una perdita di vitalita' e
di innovazione''. Per Sbarra ''il sistema istituzionale e politico
calabrese non puo' restare indifferente di fronte alla pesantezza
di un' economia caratterizzata da forti elementi di illegalita' che,
se non bloccati ed eliminati, rischia di affermare il principio che
in Calabria la moneta cattiva nel tempo scacci via quella buona.Di
riflesso e sulla scorta di tali preoccupanti risvolti assunti dall'economia
calabrese - conclude Sbarra - la Cisl non puo' che richiamare la massima
attenzione su una questione tanto delicata e rivendicare nel rapporto
con le Istituzioni regionali ed il Sistema delle imprese la necessita'
non piu' rinviabile, non solo di contrastare e sconfiggere l' oceano
di economia illegale presente nella regione ma anche l' impegno a
programmare, concertare e condividere una moderna politica per il
lavoro, la formazione, l' eliminazione del sommerso al fine di assicurare
nella legalita' e nel rispetto delle regole democratiche, legislative
e contrattuali una prospettiva di crescita produttiva ed occupazionale
della Calabria''. La SLP-CISL di Cosenza dice no alla spaccatura delle Poste Italiane 25/06 La situazione del comparto postale, la paventata collocazione
in Borsa dell' Azienda Poste o di parte di essa e le ''possibili ricadute
negative in termini di competitivita' e di mantenimento dei livelli
occupazionali'' sono stati gli argomenti al centro della discussione
del Consiglio direttivo provinciale del Slp-Cisl di Cosenza. Il Consiglio,
secondo quanto riferito in un comunicato, ''ha respinto l' ipotesi
di spaccatura dell' Azienda auspicando che qualunque decisione sul
futuro aziendale passi attraverso un confronto concertativo che veda
seriamente coinvolti l' azionista, l' azienda, il Governo e il sindacato''.
Ai lavori del Consiglio provinciale del Slp-Cisl, aperti dal segretario
provinciale, Dario Filice, hanno partecipato il segretario Ust-Cisl
di Cosenza, Paolo Tramonti, e Sandro Nucci componente della segreteria.
Le conclusioni sono state del segretario regionale, Franco Sergio.
Vasta (Rdb Cub): “L’apertura della Dogana di Corigliano a scapito della chiusura di altre dogane?” 24/06 “SOLO VOCI DI CORRIDOIO? E’ quello che vorremmo sapere, visto che da qualche settimana circola sempre più insistente la voce che la Direzione Regionale, senza aver assolutamente neanche consultato i sindacati, avrebbe intenzione di aprire la dogana nel porto di Corigliano. Ci auguriamo che la notizia sia priva di fondamento, perché altrimenti avremmo la tentazione di ritenere che si voglia ripetere lo “scherzetto” fatto nell’occasione della chiusura (pardon, sospensione delle attività) della Dogana di Catanzaro Lido”. Questo è quanto afferma in una nota Il Coordinatore Regionale RdB P. I. - Agenzie Fiscali. Luciano Vasta. “La spiegazione – prosegue Vasta nella nota - allora fu quella di dover effettuare i lavori di ristrutturazione, in vista dell’ormai prossima apertura, nello stesso stabile, dell’Ufficio Unico di Catanzaro. Ebbene, a quasi 5 mesi dalla chiusura, non solo i lavori, allora dati per imminenti, non sono iniziati, ma pare anche che lo stabile, di proprietà demaniale, stia per essere assegnato ad altre amministrazioni. Allora noi delle RdB, rispetto alla chiusura di Catanzaro, dicemmo: che senso ha? Oggi ce lo chiediamo sempre più convinti e lo chiediamo alla Direzione Regionale: che senso ha avuto affrettare quella chiusura, visto che anche l’apertura dell’Ufficio Unico di Catanzaro, così come quella dell’Ufficio di Reggio Calabria, sembra slittare a data da destinarsi? Se la voce dell’imminente apertura della Dogana a Corigliano dovesse essere vera, al di là di comportamenti che riterremmo scorretti, come RdB saremmo anche contenti, perché con la creazione di nuovi uffici si rafforza l’idea della necessità di istituire una Direzione Regionale in Calabria. Il nostro timore, però, è che si voglia aprire la Dogana di Corigliano chiudendone altre, quella di Paola, ad esempio. Abbiamo, per questo motivo, inviato una lettera aperta al Direttore Regionale, con la quale chiediamo che intervenga per smentire le “voci di corridoio” che sempre più insistentemente stanno circolando e creando apprensione tra i lavoratori. Ci aspettiamo una risposta chiara, rapida e senza margini di dubbio che vada verso gli interessi dei lavoratori stessi. In caso contrario, ci troveremmo a difendere quegli interessi con tutte le nostre forze, con la convinzione che, questa volta, con l’appoggio di tutti, riusciremo a sventare azioni che minacciano di mettere in discussione l’esistenza di uffici che rappresentano pezzi di storia delle dogane in Calabria”. “Pertanto –conclude la nota - se nuove dogane dovessero essere aperte, ben vengano, utilizzando, ovviamente la mobilità volontaria nazionale, e che a nessuno vengano in mente forme di mobilità coatta, anticipando magari l’accordo precontrattuale firmato il 27 maggio Le RdB ribadiscono che il posto di lavoro non si tocca e l’amministrazione sappia che siamo disposti ad andare fino in fondo, al fianco dei lavoratori.”. Di seguito la lettera aperta inviata al Direttore della Direzione Regionale per la Calabria e Campania dell’ Agenzia delle Dogane Ing. Roberta de Robertis: “Da qualche settimana, gira per gli uffici della Calabria una
voce, mai confermata peraltro da atti ufficiali, secondo cui sarebbe
prossima l’apertura di un ufficio presso il porto di Corigliano. CGIL “L’incendio dei bus di Romano dimostra come la mafia ponga un freno allo sviluppo della Calabria” 24/06 ''Il grave atto intimidatorio che ha colpito l' azienda Romano
di Crotone rappresenta certamente uno degli episodi piu' significativi
nella strategia della criminalita' organizzata portata avanti al fine
di piegare al suo dominio imprenditori che hanno creato importanti
realta' produttive e tantissime opportunita' di lavoro in un contesto
estremamente povero come quello Calabrese''. A sostenerlo sono stati
il segretario generale della Filt-Cgil, Paolo La Greca, ed il segretario
generale della Cgil calabrese, Fernando Pignatro. ''Questi fatti -
hanno aggiunto i due esponenti della Cgil - esprimono con chiarezza
la dirompente pericolosita' che rappresenta la mafia sul destino socio
economico di una realta' come la nostra e danno ragione a chi afferma
che la criminalita' organizzata rappresenta il piu' grave freno allo
sviluppo della regione. Questi imprenditori debbono percepire senza
ombra di dubbio la sensazione di non essere soli, di essere insieme
alla parte migliore della societa' per combattere uniti una battaglia
dura, difficile ma non impossibile, per affermare principi elementari
di civilta' come quello di dire no alla prepotenza della barbarie,
di poter produrre e lavorare senza sottostare all' odioso ricatto
della violenza''. ''La grandiosa manifestazione di Lamezia organizzata
dal sindacato confederale per affermare questi principi - hanno proseguito
La Greca e Pignataro - dimostra quanto sia forte e diffusa nella gente
la voglia di essere protagonisti e quanto sia potente ed efficace
la consapevolezza che questa piaga se si vuole puo' essere sconfitta,
i soggetti sociali, politici ed istituzionali debbono cogliere il
significato di quella bella partecipazione per rilanciare ovunque
momenti unitari di mobilitazione e di contrasto alla mafia. E' certamente
questa la strada per sconfiggere la cultura della sopraffazione mafiosa
a cui deve accompagnarsi l' efficacia delle azioni degli apparati
dello stato preposti''. ''Intorno all' azienda Romano, a tutti i suoi
dipendenti, a tutte le imprese ed istituzioni bersaglio di atti intimidatori
- hanno concluso La Greca e Pignataro - deve stringersi la solidarieta'
vera di chi e' consapevole che salvaguardando loro salvaguarda il
suo futuro''. La CISL chiede alla Regione di affrontare i problemi che rallentano lo sviluppo del territorio 24/06 ''E' di fondamentale importanza, che il Governo regionale si
adoperi, attraverso la concertazione, la partecipazione e la contrattazione,
ad affrontare le tante problematiche che decellerano lo sviluppo economico
e sociale del nostro territorio''. E' quanto emerso al termine della
riunione del comitato esecutivo regionale della Cisl della Calabria,
presieduto dal segretario generale, Luigi Sbarra. La Cisl ritiene
opportuno e non piu' rinviabile avviare una ''fase di confronto stringente
- e' scritto in una nota - con la Regione Calabria che affronti nel
merito le questioni legate al rilancio del tessuto produttivo, all'
efficienza dei servizi, ad una oculata e mirata utilizzazione della
spesa pubblica regionale, nazionale, comunitaria, qualificando l'
attivita' legislativa della Giunta Regionale e del Consiglio Regionale
per fare della Calabria una Regione normale. Il Comitato Esecutivo
sollecita la Giunta Regionale ad intraprendere le seguenti iniziative:
definizione e sottoscrizione con il Sindacato Confederale Calabrese
del Protocollo sulle Relazioni Sindacali che riconosca regole, tempi
e modalita' per praticare la Concertazione; una forte iniziativa capace
di affrontare la fase ''emergenziale'' per portare a soluzione le
tante vertenze aperte impegnando i vari assessorati a realizzare tavoli
di confronto bilaterali con le organizzazioni sindacali; prevedere
e programmare incontri presso la Presidenza della Giunta per esaminare
e contrattare con i dipartimenti le questioni relative alle politiche
sociali, forestazione e politiche agroalimentari, decentramento amministrativo
e riforme istituzionali, attivita' produttive e politica industriale,
infrastrutture e politiche dei traporti, istruzione, formazione e
politiche del lavoro, rilancio iniziative nel porto di Gioia Tauro''.
''Occorre inoltre - prosegue la nota della Cisl - che la Giunta Regionale
si impegni per determinare attraverso politiche di concertazione triangolare
Regione-Sindacato-Imprese un processo di programmazione di medio e
lungo periodo. Da sempre, la Cisl sostiene e rivendica un Patto per
lo Sviluppo l' Economia ed il Lavoro in Calabria, da concertare e
condividere tra Giunta Regionale, Sindacati e Forze Imprenditoriali
per assicurare una prospettiva di crescita produttiva ed occupazionale,
in grado di costruire nell' innovazione e nella modernizzazione, la
nuova Calabria. Su tutto cio' la Cisl Calabria misurera' la credibilita'
e la coerenza del Governo Regionale nell' affrontare e risolvere i
problemi della nostra Calabria''. Per attuare un' analisi piu' approfondita
della situazione politica-sindacale calabrese e valutare lo stato
del confronto con l' amministrazione regionale, il Comitato esecutivo
ha convocato per il prossimo 13 luglio a Lamezia Terme, il Consiglio
Regionale dell'organizzazione sindacale. La UIL chiede piani per rilanciare il settore forestale 24/06 ''Pur consapevoli che il settore forestale calabrese deve recuperare
un ritardo di decenni, non puo' essere condivisa un' eventuale politica
che miri alle sole esigenze immediate di cassa. La Uil ritiene ancora
possibile avviare piani di gestione forestale che mirino ad aumentare
le quantita' e le qualita' delle produzioni forestali, nonche' il
valore ecologico ed economico dei boschi''. E' quanto emerso al termine
della riunione del direttivo provinciale della Uila-Uil di Cosenza.
All'incontro hanno partecipato il segretario provinciale della categoria,
Antonio De Gregorio, il Segretario Generale della Uil Calabria Roberto
Castagna e Benedetto Di Iacovo della Uil di Cosenza. Nel corso della
riunione e' stata affrontata anche la questione del Consorzio di Bonifica
'Sibari - Crati'. La Uila-Uil, nel formulare gli auguri di un proficuo
lavoro al neo Commissario Salvatore Gargiulo, ritiene necessario che
''proprieta' e Regione Calabria si assumano le proprie responsabilita',
affinche' si avvii una politica di ristrutturazione finanziaria del
Consorzio. Siamo disponibili al dialogo, a condizione, pero', che
si garantisca un periodo di relativa tranquillita' ai lavoratori,
molti dei quali, oggi, arrivano ad accreditare ben 11 mensilita'.
Lo stesso impegno - e' emerso infine dai lavori del direttivo della
Uila Uil - muovera' la Uila Uil sulle vicende dell' Arssa, le cui
condizioni obbligano a essere vigili, e dell' ex Fondo sollievo, affinche'
vengano assicurate le necessarie risorse finanziarie per l' effettuazione
delle 156 giornate con retribuzione contrattuale da idraulico-forestale''. CISL: “E’ emergenza per l’ordine pubblico” 23/06 “La forte denuncia fatta dal Siulp in tema di ordine
pubblico trova concreta conferma in una La CGIL chiede la chiusura dei CPT ai Prefetti 23/06 Un incontro con i prefetti di Crotone e Catanzaro sara' chiesto
dalla segreteria Regionale della Cgil per chiedere la chiusura dei
centri di permanenza temporanea. E' quanto deciso al termine di una
riunione del comitato direttivo regionale della Cgil. All'incontro
saranno invitati a partecipare anche i rappresentanti della giunta
regionale, le amministrazioni provinciali interessate e gli amministratori
dei comuni di Crotone e Lamezia Terme. La Cgil considera i centri
di permanenza temporanea di Crotone e di Lamezia Terme come dei ''luoghi
- e' scritto in una nota - dove sono state sospese le piu' elementari
norme del diritto; luoghi dannosi perche' per le loro condizioni concrete
e operative continuano a generare conflitti e gesti autolesionistici,
ne chiede la chiusura immediata''. L'incontro con i prefetti sara'
il ''preludio - conclude la nota - di un impegno piu' generale ed
incisivo teso all'abrogazione della legge Bossi-Fini ed alla promozione
di politiche verso i ''migranti'' improntata all'inclusione ed al
riconoscimento dei diritti di cittadinanza, sociale e del lavoro'' Cisl: “Rivedere la legge regionale sugli LSU-LPU 22/06 ''Quanto sta accadendo con i precari calabresi e' una triste
pagine della storia lavorativa di questa regione. Siamo ormai alla
giungla lavorativa, al ritorno allo 'stato di natura' dove regna sovrano
il caos e nell'assenza di regole''. E' quanto scritto in una nota
del coordinamento regionale dell'Alai-Cisl circa le modalita' d'impiego
dei lavoratori Lsu-Lpu. ''Non accettiamo - prosegue la nota - che
persone a cui e' destinato un misero sussidio mensile di appena 483
euro e del tutto prive di tutela previdenziale e contributiva ai fini
pensionistici siano oltremodo mortificate nella loro dignita' di uomini
e lavoratori. In questo settore e' possibile osservare di tutto, dai
lavoratori spostati continuamente nei loro compiti, a quelli costretti
a lavorare a contatto con le acque fognarie senza un minimo di dotazione
di sicurezza per finire a quanti sono costretti a svolgere lavori
inusuali come la riesumazione delle salme. Sollecitiamo un intervento
deciso del legislatore regionale nel fare chiarezza sulle modalita'
di utilizzo dei lavoratori Lsu-Lpu attraverso una rivisitazione del
''Disciplinare del Rapporto di utilizzazione'' ed una nuova definizione
dei progetti di utilizzo''. ''Contestualmente - e' aggiunto - a circa
due anni dalla legge regionale 20 c'e' bisogno di una riflessione.
La legge e' nata con l'ambizioso obiettivo di svuotare definitivamente
i due bacini degli Lsu-Lpu entro il 31 dicembre del 2007 con la conseguente
stabilizzazione degli oltre 9.000 lavoratori precari calabresi. Ad
oggi tale obiettivo sembra quanto mai irrealistico. Poco o nulla le
amministrazioni e gli enti utilizzatori hanno fatto per stabilizzare
questi lavoratori e dare concretezza alla legge. Come in forte ritardo
e' la Regione Calabria sul fronte dell'erogazione delle risorse previste
dalla legge stessa per quanti hanno deciso di uscire volontariamente
dal bacino, e per quelle amministrazioni che ne avevano fatto esplicita
richiesta per avviare delle stabilizzazioni''. ''Per queste ragioni
- conclude la nota - ci chiediamo se una rivisitazione della legge
regionale 20 non sia necessaria nella direzione di un miglioramento
del pacchetto complessivo degli incentivi e dell'elevazione della
soglia di riserva oggi fissata al 30 % per le assunzioni negli enti
strumentali della Regione al fine di dare un minimo di certezze in
piu' e di speranza a lavoratori che da circa 10 anni vivono una condizione
lavorativa frustante e non degna di un paese civile'' I sindacati incontrano il Presidente Loiero 21/06 ''C'e' un processo vero, forte, di discontinuita', un cambio
di passo che fa senza dubbio ben sperare per la Calabria''. E' quanto
hanno detto i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil al termine di
un incontro con il presidente della Regione, Agazio Loiero. L'incontro
tra la giunta regionale e i sindacati - si apprende da una nota -
e' stato convocato dal presidente Loiero che, al ritorno da Bruxelles
dove ha avuto colloqui anche con il commissario per le politiche regionali
Danuta Hubner, ha voluto informare dettagliatamente i rappresentanti
dei lavoratori sullo stato del Por Calabria e sui pericoli di disimpegno
automatico di quasi 750 milioni di euro di fondi strutturali assegnati
e non spesi. All'incontro, oltre a Loiero, erano presenti il vicepresidente
Nicola Adamo, gli assessori Ennio Morrone e Luigi Incarnato, i sottosegretari
Vincenzo Falcone e Paolo Naccarato, il capo di gabinetto Michele Lanzo
e naturalmente i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil Fernando
Pignataro, Luigi Sbarra e Roberto Castagna. Il presidente Loiero,
prima di affrontare i problemi, ha sottolineato il valore della concertazione.
Quindi si e' soffermato sulla emergenza dei fondi strutturali, informando
dei risultati dei colloqui, sia tecnici che politici, avuti a Bruxelles,
e sostenendo che con uno sforzo di nuova programmazione, alla quale
ha sollecitato i sindacati a dare il loro contributo, si potranno
recuperare ingenti risorse che altrimenti andrebbero perse. Nel dettaglio
delle problematiche legate ai fondi per il Por Calabria, il sottosegretario
Falcone ha elencato tutte le manchevolezze addebitate alla Regione
per il passato e il programma di lavoro che la regione ha elaborato,mentre
l'assessore Morrone ha illustrato, per grandi linee, gli obiettivi
che la giunta si e' data per ottimizzare e valorizzare la propria
macchina amministrativa. Sono intervenuti quindi i tre segretari generali
di Cgil, Cisl e Uil che hanno parlato di fondi comunitari, da salvare,
ma anche di forestazione con l'intento di costruire un sistema chiaramente
produttivo ''Sia nel metodo che nel merito - ha detto il segretario
generale della Cgil, Fernando Pignataro - prendiamo atto di alcuni
atti molto positivi realizzati finora dalla giunta che invitiamo a
realizzare subito la nuova sede della Regione e ad aprire una sede
a Bruxelles. Su tutti, aver recuperato il cosiddetto decreto Campania
sull'emergenza dei depuratori che dimostra finalmente una capacita'
contrattuale enorme di questo nuovo governo regionale nei confronti
di altri interlocutori istituzionali. Ma e' apprezzabile soprattutto
l'approccio aggressivo che questa giunta, e soprattutto l'assessorato
alle attivita' produttive, sta assumendo nei confronti delle emergenze,
supportato anche da una strategia generale d'intenti e di proposte
metodologiche finalmente convincenti''. Il segretario generale della
Uil Roberto Castagna ha sottolineato lo sforzo, che ha definito 'titanico',
richiesto dalla critica situazione regionale: ''Non aver saputo programmare
la spesa - ha detto Castagna riferendosi alla passata giunta di centrodestra
- fallendo l'occasione legata ai fondi strutturali europei e' stato
un vero e proprio crimine''. Il segretario della Uil si e' anche soffermato
su una delle questioni piu' delicate legate al lavoro regionale, vale
dire il settore dei dipendenti forestali: ''Il personale dei forestali
deve essere reso produttivo e utilizzato bene, ma soprattutto non
va commesso l'errore di considerarlo tutto uguale, piatto e inutile''.
Secondo Castagna, distinguere i due interventi sull'assetto idrogeologico
e sulla forestazione produttiva diventa un'idea intelligente che puo'
utilizzare a pieno l'intera forza lavoro presente. Di autorevolezza
e dignita' della nuova Giunta ha parlato anche il segretario generale
della Cisl, Luigi Sbarra. ''Apprezziamo - ha detto Sbarra - questi
primi passi del nuovo governo regionale soprattutto nell'impostazione
dei rapporti con il governo nazionale e l'Ue''. Sbarra ha sollecitato
la definizione di un protocollo che disciplini e regolamenti i tempi,
le modalita' e gli argomenti da sottoporre a concertazione. Quindi
ha espresso l'esigenza di attivare un momento di confronto per programmare
attraverso un'intesa di legislatura da definire un patto per economia,
lavoro e sviluppo. Il segretario della Cisl ha invitato quindi Loiero
a intervenire su alcuni assessorati per avviare incontri bilaterali
con i sindacati. ''Presso la presidenza - ha concluso Sbarra - possono
essere aperti tavoli tematici come le politiche sociali, la formazione
e il lavoro, una cabina di regia per una programmazione negoziata
nei settori agroalimentare, forestazione e decentramento''. I sindacati
e la Giunta hanno stabilito, infine, di fissare il prossimo incontro
nel giro breve di 10-15 giorni per elaborare il protocollo e avviare
il confronto sui temi specifici. A tale incontro parteciperanno anche
le tre segreterie confederali nella loro interezza. Partito anche in Calabria il Coingresso della CGIL, probabili risposte forti 21/06 Ha preso il via anche in Calabria la discussione in preparazione del congresso nazionale della Cgil che dovrebbe tenersi ad inizio dell' anno prossimo, preceduto da una fase di preparazione prevista per ottobre. Riunitosi in un noto albergo di Lamezia, infatti, il direttivo regionale del sindacato ha fatto il punto, non solo sulla situazione nazionale, ma anche e soprattutto su quella Meridiionale e, in particolare, su quella calabrese. Fulvio Fammoni della segreteria nazionale ha evidenziato che ''i dati dell' Istat sull' occupazione che sono emersi ieri ci dicono che l' occupazione nel Mezzogiorno cala e contemporaneamente cala anche la disoccupazione con un peggioramento della situazione delle condizioni delle donne. Questo non e' un dato contraddittorio - aggiunge - perche' molte persone nella realta' del Mezzogiorno di fronte ad un'unica possibilita', che e' quella di un lavoro precario, senza futuro previdenziale, mal pagato e con grandi rischi dal punto di vista degli infortuni, scelgono, non per loro volonta', di rifluire nel sommerso. Non e' in questo modo che si rilancia il modello competitivo di questo Paese. In Calabria, - prosegue - la situazione, naturalmente, come in tutto il Mezzogiorno, e' piu' difficile che da altre parti e non solo perche' qui esistono problemi su cui il sindacato si batte in prima persona, importanti come quello della legalita'. Certo il fatto che, non solo vengono mandati dallo Stato nazionale segnali di incoraggiamento, ma che addirittura che il presidente del Consiglio nelle dichiarazioni che fa da Bruxelles citi il mondo dell' economia nera e dell' economia sommersa come una risorsa del Paese, e' un dato che crea grandissimi problemi, che depotenzia oggettivamente anche l' iniziativa contro la legalita' e che impedisce la nascita di uno sviluppo di qualita' anche in queste regioni. Vorrei sottolineare anche che questo continuo rapporto di continua contrapposizione con l' Europa che ci porta oggi a dover negoziare un deficit sotto controllo creera' grandi problemi per quanto riguarda il futuro dei fondi strutturali che sono particolarmente dedicati alle regioni del Mezzogiorno. Siamo poco considerati - spiega subito dopo - Dovremo fare una contrattazione difficile in fondi che comunque diminuiranno per l' ingresso dei nuovi paesi dell' Est. In realta' e' la politica economica di questo governo, che mostra la corda. La ricetta della Cgil per il Mezzogiono e, in particolare per la Calabria, - spiega - e' quello di un diverso modello di sviluppo economico e sociale. Il fallimento dopo questi quattro anni e, purtroppo, ancora di un anno visto che il Governo non trae le conseguenze del voto amministrativo, di un anno in cui non si fara' niente come le scelte sull' Irap di questi giorni dimostrano, la scelta e' quella di cambiare modello di sviluppo, non di frammentare il lavoro, non di renderlo piu' povero, ma e' la scelta di qualita' in cui il lavoro abbia un ruolo centrale come fattore propulsivo dello sviluppo, ma, soprattutto la scuola, la formazione, la conoscenza diventino il futuro del Paese. Nel modello del governo Berlusconi, - conclude - la formazione e la conoscenza, sono un lusso che non e' possibile permettersi. Lo dimostrano le iniziative della legge Moratti, lo dimostra il modello di sviluppo povero, unicamente basato sul costo che abbiamo. E' un fallimento da cui bisogna uscire in avanti con una grande proposta di qualita'''. Per Fernando Pignataro, segretario regionale della Cgil, che ha aperto i lavori con una relazione durata un'ora e mezza, la situazione in Calabria ''e' di grande difficolta' ed ha ragione la Giunta regionale nel dire che ha trovato una situazione grave e di sfascio in quasi tutti i settori. C' e' un preludio evidente di una difficolta'. Questa situazione va affrontata di petto, - spiega - in modo energico, tentando di fare massa critica. Ieri abbiamo detto queste cose alla Giunta ed abbiamo fatto un buon incontro in cui abbiamo deciso delle cose importanti di metodo e di merito. Riteniamo che ci debba essere un forte intervento istituzionale, - prosegue - un modello di sviluppo, un modello chiaro di Calabria che deve essere fatto di cambiamenti radicali, di scelte che segnino proprio un cambio di passo, partendo dalla spesa che sia fortemente finalizzata a ricadute occupazionali, che ci siano i controlli, che cia sia un ruolo forte del Consiglio regionale dal punto di vista legislativo per fare quei provvedimenti che servono, che ci sia, soprattutto, una regione che abbia un quadro sinottico, che ci sia il minimo di un piano complessivo di quello che deve essere l' intervento per risolvere i gravi mali di questa Calabria. Quello sulla mafia - conclude - mi pare una nuova attenzione istituzionale ed un fatto importante che va di pari passo con la tensione sociale. Quella della grande manifestazione di Lamezia, e' un punto di partenza incredibile, forte che va valorizzato pienamente''. Martedì si riunisce a Lamezia il direttivo regionale della CGIL 20/06 La situazione politica e sindacale e lo stato del confronto
con la Regione saranno gli argomenti al centro della riunione del
Comitato direttivo della Cgil Calabria in programma domani a Lamezia
Terme. I lavori saranno introdotti dal segretario generale della Cgil
calabrese, Fernando Pignataro, e conclusi da Fulvio Fammoni della
segreteria nazionale. Castagna (UIL) “Preoccupazione per i dati sull’economia calabrese. Serve una svolta” 18/06 ''Da una prima lettura dell' analisi della Banca d' Italia
sull' economia calabrese il giudizio della Uil calabrese non puo'
che essere preoccupato e spinge a sollecitare la nuova Giunta regionale
a lavorare in direzione di una vera e propria svolta''. A sostenerlo
e' stato il segretario generale della Uil, Roberto Castagna. ''L'
analisi di Banca d' Italia sull' economia calabrese - ha sostenuto
Castagna - ci dice che nel 2004 il Pil e' cresciuto. Settore agricolo,
sopratutto olivicoltura, turismo e trasporti hanno contribuito alla
crescita del prodotto regionale. L' attivita' nel settore dell' edilizia
e' stata costante poiche' ha beneficiato del valore delle opere pubbliche
avviate nell' anno. Il porto di Gioia Tauro si e' confermato al primo
posto in Italia per movimentazione di contenitori. Il credito concesso
e' aumentato del 10% rispetto al 2003. Cosi' come sono aumentati i
Mutui immobiliari. L' occupazione e' aumentata dell' 1,9%, salvo verificare
la precarieta' dei rapporti di lavoro, e la disoccupazione si e' attestata
al 14.3%''. ''I dati offerti - ha aggiunto - presenterebbero una situazione
leggermente positiva se non tenessimo conto della crisi strutturale
in cui versa la Calabria. Difatti, c' e' da ricordare che il sistema
aziendale calabrese e' estremamente frammentato e vive in completo
isolamento. Manca un sistema a rete capace di affrontare la competizione
sia sul versante nazionale e maggiormente su quello estero. Finora
e' stata assente una politica istituzionale capace di fare buona spesa
delle risorse della comunita' europea. Manca una politica selettiva
nell' utilizzo della Legge 488 che nel 2003 e nel 2004 ha rappresentato
oltre il 40% delle risorse agevolative salvo l' uso fatto da pseudo
imprenditori che hanno lucrato ingenti risorse senza avviare alcun
investimento produttivo''. I dati, a giudizio di Castagna, ''sollecitano
l' apertura di un grande confronto tra Regione, imprenditori e sindacati
per costruire un percorso virtuoso che punti a rilanciare il sistema
delle imprese, magari superando i carrozzoni delle Asi e creare condizioni
per uno sviluppo delle piccola e media impresa. Un confronto vero
che metta al centro il problema del precariato e costruisca un Piano
per il Lavoro, condiviso e sostenuto, che dia segnali concreti ai
disoccupati e freni l' emigrazione altamente scolarizzata dei circa
diecimila all' anno che abbandonano la nostra regione. Un confronto
che ci veda convinti e fortemente uniti contro le mafie che rallentano
ogni processo di sviluppo e rischiano di ridurre sensibilmente gli
spazi di democrazia e di liberta' singola e collettiva. Una sorta
di 'tavolo speciale' che, pur nella distinzione dei ruoli e delle
competenze, metta in campo una grande e straordinaria azione coesa
per realizzare obiettivi di ampia portata''. ''Questo - ha concluso
Castagna - e', per la UIL, un modo per far si' che il timido dato
positivo, rilevato dalla Banca d' Italia, possa diventare un elemento
dal quale partire per invertire, attraverso azioni concrete, una tendenza
negativa accumulata negli anni da una politica inadeguata e inconcludente''.
Castagna (UIL): “Calpark non può essere abbandonato” 18/06 Sulla situazione di crisi del Consorzio Calpark interviene
il Segretario Generale della UIL Calabria, Roberto Castagna, chiedendo
a Sviluppo Italia e Fincalabra, unitamente agli altri soci, di sostenere
la proposta di ricapitalizzazione suggerita dal rettore Latorre e,
invitando lo stesso, ad evitare di procedere alla messa in partime
degli 8 dipendenti dell'azienda. Castagna, non solo ritiene assurdo
che la Calabria si privi di una struttura che puo' assicurare ricerca
e trasferimento tecnologico alle imprese. Se Calpark dovesse chiudere
i battenti si dimostrerebbe palesemente che non c'e' un minimo di
futuro per questa Regione. Si puo' chiudere una bottega e sperare
di aprirne un'altra in un momento piu' favorevole ma una azienda che
produce ricerca e trasferimento tecnologico alle imprese se si chiude
con essa cancella, definitivamente, la speranza di uno sviluppo possibile.
Al rettore Latorre il merito di non avere fatto spegnere la fiammella
tuttavia oggi e' indispensabile che ci sia un forte intervento della
Regione per evitare la morte di una "speranza" in una regione
caratterizzata da un tasso di mortalita' aziendale superiore a quello
della natalita'. L'esperienza di tanti interventi fatti dalla Regione
nei confronti di situazioni di crisi ben piu' cospicua del Calpark
dimostrano che in presenza di volonta' politica e' possibile aiutare
il superamento di una difficolta' presente. Nel caso specifico, una
mancata disponibilita' non solo allontanerebbe bravi ricercatori dalla
nostra realta' quanto allontanerebbe la nostra realta' dalla possibilita'
di utilizzare il nostro ingegno e le nostre capacita' per far capire
che anche in Calabria, anzi ad Arcavacata, e' possibile fare buona
ricerca e rendere le nostre imprese tecnologicamente competitive nei
mercati locali e globali. CISL: “Firmata l’intesa con il Ministero per gli ex LSU del Pollino” 16/06 E' stata firmata ieri sera nella sede del ministero del lavoro
un protocollo d'intesa tra ministero del Lavoro, nella persona del
sottosegretario Pasquale Viespoli, ente parco nazionale del Pollino,
Regioni Basilicata e Calabria, Italia Lavoro e Cgil-Cisl-Uil di categoria
per i 331 ex lsu del Parco del Pollino. Lo ha reso noto il segretario
regionale della Cisl Basilicata, Enrico Gambardella, il quale ha sottolineato
che il protocollo consentira' la messa in mobilita', a partire da
oggi, dei lavoratori, cui sara' corrisposta la relativa indennita'
e la copertura contributiva figurativa. L' intesa raggiunta - e' scritto
nella nota della Cisl - impegna, inoltre, l'ente parco del Pollino
ad affidare le attivita' precedentemente svolte dalle societa' La
Fiorita e Duemila - commissariate in seguito a provvedimenti giudiziari
- ad un nuovo soggetto imprenditoriale, preferibilmente una societa'
mista, composta da Italia Lavoro, che si e' impegnata ad elaborare
un nuovo progetto di stabilizzazione, e dalle due Regioni coinvolte.
Progetto che consentira' di reintegrare tutti i lavoratori precedentemente
impegnati nelle attivita' del parco. Sara', inoltre, attivato il tavolo
di confronto richiesto dalle organizzazioni sindacali presso il ministero
del Lavoro con i ministeri dell'Ambiente e dell'Agricoltura con l'obiettivo
di individuare le attivita' che l'ente parco dovra' realizzare per
garantire lo sviluppo in chiave turistica del territorio. ''Resta
ancora da chiarire - precisa Gambardella - la soluzione che la Regione
Basilicata vorra' adottare relativamente al contenitore imprenditoriale
che dovra' affiancare Italia Lavoro nel progetto di stabilizzazione
in modo da consentire l'affidato 'in house' delle attivita' di manutenzione,
salvaguardia e sviluppo turistico del parco nazionale del Pollino''.
Gambardella ha espresso ''soddisfazione per la conclusione di una
vicenda che si trascinava stancamente da troppo tempo. Il protocollo
d'intesa firmato dopo una estenuante giornata di trattative - conclude
- rende finalmente giustizia ai lavoratori e alle lavoratrici che
con zelo e passione hanno assicurato un insostituibile presidio di
esperienza e conoscenza che lascia ben sperare per il decollo definitivo
del parco come occasione di sviluppo per tutto il territorio''. UIL: “Alla Foderauto necessario l’impegno delle istituzioni” 15/06 La Uil ha ottenuto 74 voti e tre delegati alle elezioni delle Rsu alla Foderauto Bruzia di Belvedere Marittimo, su un totale di 168 voti; due delegati e 67 voti sono andati alla Cgil; un delegato e 22 voti alla Cisl. A renderlo noto e' stata la Uil. Il totale degli aventi diritto al voto era di 247. L' azienda, negli ultimi due anni, e' stata interessata, e lo e' tuttora, da un forte processo di crisi e ristrutturazione aziendale, sfociato in moltissime lotte ed iniziative istituzionali per la difesa dell' occupazione ed il rilancio. ''Un impegno concreto delle organizzazioni sindacali confederali Cgil, Cisl e Uil - e' scritto in una nota - tra l' altro premiate dai votanti, pur in un momento delicato e di forte crisi aziendale che vede i lavoratori, nella maggior parte in cassa integrazione a zero ore''. Soddisfazione per l' esito della votazione e' stata espressa dai segretari regionale e provinciale della Uil, Roberto Castagna e Benedetto Di Iacovo, e del segretario provinciale della Uilta, Antonello Benvenuto. ''Si tratta - hanno sostenuto i tre sindacalisti - di un risultato complessivamente importante per le tre sigle confederali che premia l' impegno e la capacita' del sindacato confederale a difesa dell' occupazione e del sistema produttivo della nostra provincia. Recarsi alle urne in 168 su 247 in un momento critico con moltissimi lavoratori in cassa integrazione e tributare il consenso tutto alle tre sigle confederali e' un dato significativo che sollecita rinnovato e continuato impegno al sindacato tutto. All' interno di questo importante e generale risultato spicca il netto consenso tributato dalle maestranze alla Uil. Consenso che premia anni di impegno e coerenza dei dirigenti sindacali a livello confederale e di categoria della Uil provinciale che, negli anni, hanno sempre seguito e sostenuto con intelligenza, dedizione, passione ed onesta' i lavoratori e le lavoratrici della Foderauto Bruzia''. ''D' altra parte - hanno aggiunto Castagna, Di Iacovo e Benvenuto - il successo della Uil in ogni competizione elettorale riguardante la elezione di Rsu nei luoghi di lavoro, pubblici e privati, e' ormai una costante e un dato evidente. La Uil tuttavia, pur prendendo atto dell' importante risultato non si crogiolera' su questo e gia' dai prossimi giorni riprendera' il confronto sulla vertenza ai vari livelli, al fine di evitare battute di arresto nel processo di ristrutturazione teso al rilancio dell' azienda, cosciente che questa, unitamente alla Marlane di Praia a Mare, resta uno degli ultimi baluardi industriali del settore tessile della nostra provincia''. ''La vertenza - hanno concluso i tre esponenti sindacali - e' complessa, poiche' riguarda colossi come la Fiat e la Lear. Anche per queste ragioni necessita' di un forte impegno sindacale e di lotta dei lavoratori, ma soprattutto, un impegno dei livelli istituzionali, a partire dalla Giunta regionale, che non solo non potra' defilarsi, ma dovra' avere un ruolo di primo piano, sapendo che su questa azienda e' in gioco il destino di circa 250 lavoratori diretti e di un indotto di altre centinaia di unita'. La Uil incalzera' i vari livelli, Regione, ministeri, imprenditori, affinche' sulla vertenza Foderauto non cali il sipario''. Malara (CISL) “La gestione dello scalo di Lamezia offende gli operai” 15/06 In una nota Antonio Malara, della segreteria regionale della
Fit-Cisl, definisce ''culmine ed emblema della gestione qualunquista
negli ultimi anni dell' aeroporto di Lamezia Terme la recente organizzazione
dei corsi di qualificazione al sistema operativo Airone''. Secondo
Malara, ''il calendario dei corsi e' stato organizzato con approssimazione
e superficialita', con la partecipazione di gruppi misti senza tenere
alcun conto il background di ognuno, capi scalo di sevizio e stagionali,
personale con alta esperienza operativa, seppur non pienamente riconosciuto
dagli attuali vertici dello scalo, allergico a chi esprime comprovata
professionalita', insieme a chi e' stato da poco assunto, tutti insieme
in conformita' alla perseguente gestione qualunquistica. Mentre le
aziende leader del settore ricercano e guidano il proprio personale
alla professionalita' e alla qualificazione attraverso sistemi dedicati
e personalizzati, nello scalo di Lamezia Terme si preferisce perseguire
la politica del 'nessuno deve emergere' perche' metterebbe in luce
le forti ombre che caratterizzano la professionalita' di alcuni. Si
tratta di un sistema assolutamente irrispettoso della professionalita'
e della dignita' professionale dei lavoratori, espressione di una
metodologia di gestione legata ad interessi privati irriconoscente
del valore altrui, menefreghista nei confronti del servizio all' utenza,
e di un management che, in contrapposizione con le esigenze gestionali,
persegue esclusivi fini personali sprezzante dell' impegno e della
dignita' dei lavoratori. Tra i corridoi della Sacal serpeggia il malcontento,
ma la paura di esprimere tale disagio e' prevalente tra il personale
poiche' ben si conoscono le possibili attenzioni aziendali in caso
di palese disapprovazione dell' attuale gestione attuata allo scalo''.
Nella nota il dirigente della Fit-Cisl critica anche la programmazione
dei turni, ''che non e' piu' - afferma - uno strumento di lavoro,
ma un arma per benedire o punire, il personale compiacente o quello
che con molta dignita' esige rispetto e garanzia sui propri diritti.
Con questi presupposti la Sacal puo' sperare di esprimere leadership
e assumere il ruolo di volano per l'economia del territorio calabrese?.I
vertici aziendali, sordi ad ogni istanza sindacale e che continuano
a produrre appiattimento professionale e palese malcontento, hanno
delegato la conduzione dello scalo a dirigenti miopi e poco avezzi
alla selezione del personale secondo criteri di competenza professionale
e capacita' gestionale-operativa. Ormai e' manifesta la demotivazione
che sussiste nel personale, motivata dall' arroganza con la quale
sono gestite l' attivita' di scalo e le carriere.Livelli riconosciuti
in maniera discriminatoria e non rispondenti ai criteri da noi auspicati
hanno prodotto, nel personale, mortificazione e frustrazione nelle
legittime aspirazioni, con conseguente demotivazione nell'impegno
lavorativo''. ''Tale situazione ci sprona ancora di piu' - prosegue
Malara - a richiedere, nell'interesse del personale e della societa'
nel suo complesso, l' attuazione di una piu' oculata gestione dei
problemi che riguardano il personale e la gestione dei servizi di
scalo. Nel caso in cui non si manifestera' un' immediata svolta, sara'
realisticamente doveroso attivarsi per ottenere un nuovo vertice societario
che possa garantire un nuovo corso che, in netta discontinuita' con
il passato recente coinvolga, nell' assoluto rispetto dei ruoli, le
forze politiche, economiche e sociali presenti sul territorio''. Siglato accordo tra Patronati e Inpdap sulla previdenza 15/06 Un protocollo d' intesa e' stato sottoscritto tra Inpdap ed
i Patronati ed e' finalizzato a definire i principi generali che regolano
i rapporti tra l' Istituto e le organizzazioni. Lo si e' appreso da
una nota del responsabile regionale dell'Inas-Cisl, Francesco Russo.
''Il protocollo inoltre costituisce - prosegue la nota - il punto
di riferimento e lo strumento di metodo comportamentale e di gestione
dei rapporti ai vari livelli di responsabilita', al fine di rafforzare,
nella chiarezza dei ruoli e del confronto, la collaborazione su temi
di interesse comune e con l'obiettivo di dare risposte adeguate e
tempestive agli assicurati e pensionati della Previdenza Pubblica''.
''Sono previste inoltre intese - conclude la nota - a livello territoriale
su problematiche particolari per il necessario adeguamento alle specifiche
realta'''. Paolo La Greca eletto segretario della Cgil/Filt Calabria 15/06 Il direttivo regionale della Filt-Cgil, su proposta della segreteria
regionale della Cgil e della segreteria nazionale della Filt, ha eletto
a larghissima maggioranza Paolo La Greca a segretario generale della
categoria dei trasporti della Calabria. La Greca, che proviene da
una lunga esperienza di direzione politica del comprensorio Pollino-Sibari-Tirreno
e da un piu' recente impegno nel dipartimento industria regionale,
ha espresso soddisfazione per la scelta dei centri regolatori preposti,
per il largo consenso che l' organismo gli ha tributato, ed ha manifestato,
e' scritto in una nota, ''entusiasmo e consapevolezza per la portata
delle problematiche che riguardano la categoria che affronta una delle
questioni chiave per lo sviluppo della Calabria''. Il segretario generale
della Cgil calabrese, Fernando Pignataro, ha sottolineato che la complessita'
e l' articolazione della categoria dei trasporti ''ha determinato
l' esigenza di una scelta adeguata in termini di esperienza, di equilibrio
e di capacita' di direzione politica'' e si e' detto ''fiducioso dei
risultati che questa scelta comportera'''. La Uil calabrese: per una Calabria normale, ripartiamo da Guarasci 13/06 “Una Regione in grado di spiegare perché ancora
in Calabria la democrazia è difficile. Zumbo (CGIL) “Chi ha taciuto sui ritardi del Por non ha lavorato per il bene della Calabria” 12/06 ''Coloro che sino ad oggi hanno taciuto sul mancato rispetto
della strategia del Por Calabria, dei ritardi accumulati e sulla quasi
sicura perdita delle risorse al certamente non hanno lavorato per
il bene per la Calabria e dei calabresi''. E' quanto sostiene in una
nota il segretario della Cgil della Calabria, Nino Zumbo, circa i
ritardi nell'attuazione dei fondi Por. ''Ha fatto bene il Presidente
Loiero - ha aggiunto - a prendere contatti con il Ministero dell'Economia
e delle Finanze e la Commissaria Ue alle politiche regionali Canuta
Hubner per affrontare i gravi ritardi nell'attuazione dei Fondi Strutturali
2000-2006. Gli interessi particolari e a volte personali hanno portato
molti soggetti, anche preposti all'attuazione dei Fondi Strutturali,
a non reagire per individuare proposte e azioni per superare limiti
e criticita' bene individuati, ma a confutare la realta' facendo venire
meno la trasparenza e le energie necessarie per utilizzare le risorse
finanziare attraverso il rispetto delle regole e della qualita' della
spesa. Occorre guardare avanti ed e' per questo che il nuovo Governo
regionale deve mettere in campo uno straordinario impegno per portare
a trasparenza la spesa sin qui realizzata e regole e metodi di lavoro
chiari per il pieno utilizzo delle risorse in quest'ultima fase di
attuazione del Por Calabria''. ''La Calabria - ha proseguito Zumbo
- ha bisogno di acquisire fiducia in se stessa, coinvolgendo tutte
le istituzioni subregionali e i soggetti intermedi, in particolare
il partenariato sociale ed economico, nell'attuazione del Programma
Operativo Regionale e informando adeguatamente ed in modo oggettivo
tutti i cittadini calabresi, i quali si attendono risposte concrete
per avere un posto di lavoro nella loro terra e per avere un miglioramento
della qualita' della loro vita''. ''La Cgil vuole partecipare - ha
concluso - come tutto il partenariato sociale ed economico, alla sfida
per costruire una Calabria diversa attraverso una giusta e adeguata
programmazione quadro e di settore e per evitare sperpero di denaro
pubblico e nello stesso tempo per velocizzare la spesa e renderla
efficace in funzione della crescita economica e sociale''. Paolo Tramonti eletto segretario Provinciale della CISL 11/06
Il Consiglio Generale della CISL provinciale, riunitosi a Laurignano
questa mattina, ha eletto, con voto unanime, Paolo Tramonti Segretario
Generale. Alessandro Nucci e Michele Altieri completano l’assetto
della Segreteria. Tramonti nel suo intervento, nel ringraziare per
il consenso e la fiducia accordatagli, ha rivolto un saluto particolare
all’uscente Giuseppe Belcastro dicendosi certo che lo stesso
continuerà con profitto a contribuire alla crescita dell’Organizzazione,
anche se con incarichi diversi.Successivamente Tramonti si è
soffermato sull’impegno che l’intero Gruppo Dirigente
della CISL, a fronte dell’unità e compattezza dimostrata,
non farà mancare per la risoluzione delle tante emergenze presenti
nella provincia. Da questa riunione del Consiglio Generale –
ha continuato Tramonti – la CISL riparte con rinnovato slancio
e con nuovi e maggiori stimoli per svolgere un ruolo di primo piano
nel panorama politico e sindacale del territorio.Proprio per questo
– ha proseguito il neo-segretario Generale – non è
più procrastinabile l’avvio di una nuova fase di concertazione
territoriale che non potrà prescindere da un ruolo forte ed
una diversa consapevolezza da parte di tutti i soggetti del partenariato
economico e sociale: Istituzioni, politica, rappresentanze sociali,
sistema
economico e universitario, Associazioni. Solo così –
secondo Tramonti – si potranno dare risposte alle tante situazioni
di crisi presenti, come peraltro le tante vertenze aperte dimostrano,
così come va contrastato con forza il disimpegno che da più
tempo i grandi Gruppi a partecipazione pubblica stanno operando nei
confronti della nostra Regione, con evidenti e drammatiche ripercussioni
sociali ed economiche per la nostra provincia e per la stessa città
capoluogo. Tutto – questo ha precisato Tramonti – si consuma
in un territorio che al tempo stesso presenta grandi potenzialità
ed autentici punti di forza su cui puntare per il riscatto economico
e sociale: dal turismo, montano e marino, alle aree e ai siti culturali
e archeologici, all’agroindustria, al grande capitale umano
e professionale dei nostri giovani, diplomati e laureati. In conclusione
Tramonti si è detto certo dell’impegno di tutto il Gruppo
Dirigente nel perseguire e raggiungere gli obiettivi prefissati e
per questo la CISL si impegnerà per completare l’opera
di rafforzamento e radicamento sul territorio, anche attraverso l’apertura
di nuove sedi che andranno ad aggiungersi alle oltre 30 già
presenti, in modo da offrire sempre maggiori tutele e servizi ai lavoratori,
ai pensionati ai disoccupati. Altissima l’adesione allo sciopero dei metalmeccanici in Calabria 10/06 E' stata ''altissima'', in Calabria, l' adesione allo sciopero
generale dei metalmeccanici con ''punte di adesione, in molte fabbriche,
del 100%''. A sostenerlo e' il segretario generale della Fiom-Cgil,
Mario Sinopoli. ''In Calabria - ha spiegato Sinopoli - lo sciopero,
tranne che nella provincia di Vibo, e' stato di otto ore rispetto
alle quattro previste a livello nazionale. Vibo effettuera' le altre
quattro ore il 17 giugno''. ''Con questa grande giornata di mobilitazione
- ha affermato l' esponente della Fiom-Cgil - i metalmeccanici calabresi
hanno inteso mandare un segnale preciso a Federmeccanica che si ostina
a tenere, al tavolo della trattativa, una posizione che nei fatti
nega ai lavoratori di vedersi riconoscere un giusto aumento retributivo
che adegui il loro salario rispetto alle pesanti perdite subite in
questi anni in cui l' aumento dei prezzi e delle tariffe ha letteralmente
falcidiato il potere d' acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori.
Ormai, tutti gli economisti, ci spiegano che i lavoratori e le loro
famiglie non riescono ad arrivare alla quarta settimana del mese''.
''Aumentare il salario dei lavoratori, soprattutto nel Mezzogiorno
- ha proseguito Sinopoli - non e' solo un' operazione di giustizia
sociale, ma e' anche una giusta scelta di politica economica che ridistribuendo
quote di ricchezza a coloro che la producono puo' rilanciare i consumi
e dare cosi' risposta alla drammatica crisi economica che sta vivendo
il Paese. Ma in Calabria i metalmeccanici scioperano anche per denunciare
la devastante crisi produttiva e industriale che attanaglia il nostro
apparato produttivo. In tutte le province calabresi ci troviamo ad
affrontare e contrastare ogni giorno chiusure di siti produttivi,
richieste di cassa integrazione straordinaria, apertura di processi
di mobilita', in una parola espulsione di manodopera dai luoghi di
lavoro. In Calabria siamo ormai, non al declino, ma ad una vera e
propria desertificazione industriale e produttiva. Una Regione che
non produce e' una regione senza futuro''. ''Per tutte queste ragioni
- ha concluso Sinopoli - lo sciopero di oggi e quelli che seguiranno
nelle prossime settimane sono la dimostrazione piu' netta della volonta'
delle lavoratrici e dei lavoratori calabresi, di battersi per il riconoscimento
delle loro giuste rivendicazioni salariali e per una politica di difesa
e allargamento del nostro apparato produttivo, unica via per promuovere
in Calabria uno sviluppo serio e credibile che garantisca un futuro
soprattutto alle nuove generazioni''. Cavallaro (Cisal) “I dati Istat confermano lo stato di disagio del Mezzogiorno” 08/06 ''I dati Istat sull' andamento dell' economia nazionale per
il 2004, confermano per l' ennesima volta lo scandaloso squilibrio
territoriale che vede il Mezzogiorno indossare la maglia nera dello
sviluppo''. A sostenerlo e' stato il segretario generale della Cisal,
Francesco Cavallaro. ''Questo - ha aggiunto Cavallaro - conferma gli
annunci ipocriti e, ancora peggio , le omissioni ed anche gli errori
commessi dai governi centrali che si sono succeduti fino ad ora nell'
affrontare l' ormai secolare questione meridionale. I dati ultimi
sono sconfortanti. Quello relativo al Pil conseguito dal Sud e' di
gran lunga inferiore alla media nazionale e la differenza con il Centro
e' addirittura abissale. Gli altri dati sottolineano ancora di piu'
lo stato di disagio che si manifesta, addirittura, con la perdita
di unita' di lavoro e con una dinamica dei consumi pressoche' stazionaria''.
''La flessione della produzione industriale e il bassissimo incremento
dei servizi - ha concluso Cavallaro - confermano che per il Mezzogiorno
nulla si sta facendo di concreto e di questo se ne dovra' prendere
atto al momento di far pesare un giudizio politico con i fatti''. Vertenza Telcal, la Cisl chiede un incontro con la Regione 07/06 Un ''incontro immediato'' e' stato chiesto dall' Alai-Cisl alla presidenza della Giunta regionale per un esame della vertenza ex Telcal. A chiederlo e' stata la segreteria regionale del sindacato a margine di un incontro convocato per fare il punto sulla situazione degli ex lavoratori del ''Piano Telematico Calabria''. ''Ad oggi - e' scritto in un comunicato dell' Alai-Cisl - nonostante un progetto finanziato dai fondi del Por Calabria sulla 'informatizzazione del demanio fluviale', mediante il quale la Regione si era impegnata ad assumere i 104 lavoratori dell' ex-Telcal, la gran parte di essi, oltre 70 unita', non e' stata posta in attivita' all' interno del progetto e solo una piccola parte, circa 30 unita', risulta utilizzata, ma a tutt' oggi non ha percepito nessuna retribuzione.Nonostante i ripetuti solleciti e le richieste di incontro rivolti dal sindacato al Presidente della Giunta regionale e al vice presidente non e' stata ancora comunicata una data di incontro per definire e risolvere la delicata questione che allarma e snerva i lavoratori che da fine marzo 2005 non ricevono piu' l' indennita' di disoccupazione''. ''Per tutte queste ragioni - conclude il sindacato dei lavoratori atipici dell' Alai-Cisl - si sollecita ancora una volta agli organi competenti un immediato incontro per definire il percorso di utilizzo dei lavoratori tutt' ora disoccupati e per chiedere l' immediata apertura di un tavolo di confronto che conduca verso la definitiva stabilizzazione dell' intero bacino ex-Telcal''. Cubello (CISL) alla CGIL: “Noi non rinunciamo alle nostre prerogative” 06/06 ''Se ora la Cgil non intende assumere azioni di tutela dei
lavoratori e rinunciare alle proprie prerogative, perche' ammonisce
e pretende che anche le altre organizzazioni, in questo caso la Cisl,
facciano altrettanto?''. E' quanto afferma Domenico Cubello, segretario
regionale Fps Cisl intervenendo nella polemica innescata dopo l' incontro
che la Cisl ha avuto, sulle questioni relative al personale della
Regione, con il nuovo esecutivo. In particolare, Cubello replica ad
una presa di posizione sulla questione del segretario della Fp Cgil
Calabria Luigi Veraldi. ''Se qualcuno avesse voluto credere, e ce
lo saremmo tutti augurato, che si fosse trattato di un infortunio
da parte della Cgil, ha avuto ora motivo fondato di ricredersi: questa
volta, ci duole dirlo, la Cgil e' proprio in malafede. L' ennesima
sortita, ora da parte del segretario regionale Funzione pubblica Cgil
nel vano tentativo di salvare la faccia non lascia dubbi. Se errare
e' umano, perseverare non lo e' piu'. Veraldi intende ribadire un
concetto di democrazia e di rappresentanza dei lavoratori del tutto
sconvolgente''. ''Qual e' - prosegue Cubello - il concetto di democrazia
e di rappresentanza dei lavoratori ai quali si ispirano i dirigenti
della Cgil? Ma ci domandiamo e se lo domandano anche i dipendenti
della Regione: alla luce degli avvenimenti non era preferibile che
alle vistose e colpevoli 'disattenzioni' e al risveglio tardivo facesse
seguito il silenzio? Dimentica la Cgil che, proprio due anni fa per
gli stessi motivi, allora evidentemente validi in quanto governava
il centrodestra, Cgil Cisl e Uil proclamarono, unitamente alle segreterie
confederali regionali, una giornata di sciopero della categoria con
mobilitazione e manifestazione dei lavoratori davanti alla Regione'' Blandino (CISL) “In Calabria sono alte le tariffe del gas” 04/06 La Calabria, per le tariffe del gas, si colloca su valori medio-alti
rispetto a quelli nazionali, anche se c' e' una riduzione rispetto
al 2003. E' quanto afferma, in una nota, Raffaele Blandino, della
segreteria regionale della Cisl citando i risultati di un monitoraggio
sulle tariffe svolto dalla Cisl e dall' Istituto studi e formazione
nel campo dell' economia e del lavoro (Isfel). Dai dati forniti da
Blandini, ''la citta' di Cosenza emerge come la piu' cara (1.612 euro
per 2000 metri cubi di gas metano), seguita da Catanzaro (1.506 euro),
Crotone (1.478 euro) e Vibo Valentia (1.373 euro). Per Reggio Calabria
e' necessario fare un ragionamento diverso, dal momento che solo adesso
il territorio sta per essere coperto dalla rete del metano, per cui
la popolazione, per l' 80% ricorre ancora al gasolio da riscaldamento,
con una spesa superiore a quanto si spenderebbe con il gas''. L' iniziativa
della Cisl, condotta nel 2004, ha riguardato un paniere di tariffe
(gas, acqua e rifiuti), le principali tasse locali (Ici, addizionale
Irpef regionale e comunale) ed ha mirato a dare conto dei risultati
pratici sulle famiglie del processo di trasformazione che ha investito
questi settori in termini di crescente liberalizzazione, privatizzazioni,
gare di appalto, decentramento e federalismo. ''L' obiettivo - ha
spiegato Blandino - e' quello di avere servizi piu' efficienti e,
soprattutto, una tassazione equa, dal momento che per taluni settori
come il gas, l' acqua, la telefonia mobile e l' elettricita', l' Italia
registra le tariffe piu' elevate in Europa. Questo significa di fatto
decurtare in modo significativo il potere di acquisto dei salari e
delle pensioni, perche' addizionali e fiscalita' locale colpiscono
in modo uguale ricchi e poveri, ma, in proporzione, sono piu' onerose
per le famiglie a reddito medio-basso''. Denuncia della UIL: 58 crisi aperte, a rischio 16.000 posti di lavoro. In Calabria c rischio 1727 lavoratori. 02/06 Cinquantotto crisi aziendali, che mettono a rischio il posto
di 16 mila lavoratori. Sedici negoziati in corso nel solo Lazio e
ben 15 in Campania, che riguardano, rispettivamente, 3.137 e 4.217
addetti. Sono questi i dati piu' allarmanti della 'mappa delle crisi
aziendali' presso il Comitato per l'occupazione di Palazzo Chigi,
analizzati dal Coordinamento delle iniziative per l'occupazione della
Uil. Le cifre della rilevazione riguardano infatti imprese in crisi,
in cui il sindacato ha in corso negoziati a tutela dell'occupazione.
Alle spalle di Lazio e Campania - secondo il monitoraggio - le regioni
piu' colpite dalle crisi industriali sono la Calabria (15 casi che
coinvolgono 1.727 lavoratori), l'Abruzzo (6 aziende, 2.103 addetti),
la Puglia (6 imprese, 2.654 addetti) e la Sardegna, dove i negoziati
sindacali sono in corso in 4 aziende e riguardano 2.116 dipendenti.
I dati - spiega lo stesso Coordinamento - non sono certamente ''esaustivi
circa la profondita' della crisi dell'apparato produttivo nazionale.
Innanzitutto perche', da un punto di vista istituzionale, vi e' una
pluralita' di soggetti che intervengono nei momenti di ristrutturazione
delle imprese''. In alcuni casi direttamente la Presidenza del Consiglio,
come e' stato per le vicende Fiat e Thyssen Krupp. In altri, in particolare
per le imprese poste in regime di amministrazione straordinaria, il
ministero delle Attivita' Produttive. ''Inoltre - sottolinea la Uil
- c'e' da considerare che un numero rilevante di aziende in difficolta'
ha dinamiche esclusivamente locali''. Tuttavia il monitoraggio offre
uno spaccato attendibile che ''conferma la diffusione della crisi,
per territori e per settori'' e la frequenza di ''cessazioni di attivita'
e fallimenti''. Secondo il Coordinamento cio' sta ad indicare ''la
necessita' di iniziative imprenditoriali sostitutive'', e il bisogno
di ''riposizionamento delle attivita' produttive, o verso settori
innovativi o, all'interno dello stesso settore, in direzione di una
gamma di prodotti medio-alti, in grado di reggere la competizione
apertasi sui mercati internazionali''. Ecco di seguito la 'mappa delle
crisi aziendali' presso il Comitato per l'Occupazione di Palazzo Chigi,
cosi' come riportata dalla Uil.
Sicet/Cisl: In Calabria affitti da usura 01/06 In Calabria ''il caro affitti e' arrivato ormai a livello di
Usura; un lavoratore dipendente paga oltre il 50% del proprio reddito,
mentre un pensionato, alcune volte, supera lo stesso valore di pensione
mensile''. Questo, secondo quanto riferito in un comunicato della
Sicet, il Sindacato inquilini casa e territorio della Cisl, e' quanto
e' emerso nel corso del congresso regionale del sindacato. ''In Calabria
- prosegue la nota - circa 150.000 famiglie abitano in affitto. In
questi ultimi anni i canoni si sono triplicati portandosi a punte
che superano i 700 euro mensili; le case popolari, che nella nostra
regione sono solo 38.514, non riescono oramai a far fronte alle migliaia
di domande, che anche gli associati Sicet, presentano alle Aterp''.
''Nel corso della discussione - e' scritto nel comunicato - e' emersa
con forza la mancanza da parte della Regione di una politica abitativa
che faccia fronte alle emergenze abitativa e che calmierizzi il mercato.
Da anni le Aterp sono commissariate e questo non ha giovato alla gestione
efficiente e democratica del patrimonio pubblico, anzi in questi anni
il debito accumulato dagli Istituti ha reso stagnante l' assegnazione
dei fondi, con la conseguente non costruzione di nuovi alloggi da
assegnare alle famiglie bisognose. Come se non bastasse, il blocco
dei finanziamenti non ha reso possibile l' indispensabile manutenzione
delle unita' immobiliari. A seguito della delibera della passata Giunta
regionale, che prevedeva il conguaglio dei canoni a far data dal 1997
su presunti arretrati non dovuti, le Aterp hanno inviato a incolpevoli
assegnatari somme pari ad una anno di salario, 15.000 euro. La Cisl
ed il Sicet sono immediatamente intervenuti per bloccare questa assurda,
iniqua e cervellotica decisione della Regione''. La Cisl ed il Sicet,
a conclusione del Congresso, hanno sollecitato la nuova Giunta a ''assumere
provvedimenti adeguati a superare il commissariamento delle Aterp,
al fine di rendere efficiente la spesa per una politica abitativa
che non lasci al mercato la soluzione del bisogno casa; ritirare immediatamente
la Delibera di richiesta del conguaglio non dovuto dei canoni a partire
dal 1997; stanziare un adeguato fondo sociale affitti, che aiuti le
famiglie che abitano nel mercato privato a pagare l' affitto, in attesa
che gli venga assegnata una casa di edilizia pubblica''. UGL: “Decisa una commissione tecnica per monitorare le Ferrovie della Calabria. Diradiamo gli scioperi”. 01/06 Una commissione tecnica con la presenza di rappresentanti dell'
azienda e dei lavoratori si occupera' di monitorare i punti di criticita'
del servizio ferroviario fornito dalle Ferrovie della Calabria. E'
quanto si apprende da un comunicato dell' Ugl Autoferrotranvieri.
''A seguito dell' incontro tenutosi nei locali della Direzione generale
delle Ferrovie della Calabria tra le organizzazioni sindacali e il
Presidente del Consiglio di Amministrazione, Mario Scali, i rappresentanti
di Ugl-Autoferrotramvieri e dell' Orsa - e' scritto nella nota - si
sono fatti carico di intervenire presso il personale viaggiante aziendale
affinche', con ulteriori sacrifici dal punto di vista dell' impegno
e dell' attenzione sul servizio nonche' profondendo una professionalita',
fossero attenuati i disagi che il cattivo stato delle strutture ferroviarie
ed il malfunzionamento dei mezzi, ormai vetusti e cui non e' possibile
dedicare tutta la necessaria manutenzione a causa della scarsita'
del personale addetto e delle continue interruzioni che si verificano
al nuovo sistema di esercizio''. A seguito delle intese avviate ''l'
Ugl - e' scritto nella nota - ha autonomamente deciso di diradare
gli scioperi nel settore ferroviario''.
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