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Sindacati Archivio dal 4/6 al 14/9
La Confsal boccia la gestione dell’ATERP. Non risponde ai bisogni dell’utenza. 14/09 ''La gestione dell'ATERP di Cosenza non risponde ai bisogni dell'utenza. Dopo alcuni mesi dall'insediamento del direttore generale, ing. Gianfranco Volpe, dobbiamo constatare, con rammarico, un immobilismo generale, che non produce sortite di rinnovamento e ignora le drammatiche esigenze della popolazione''. Lo sostiene, in un documento, la Segreteria provinciale della Confsal Enti locali. ''L'Aterp - secondo la Confsal - e' sottorganico, se e'vero che vi lavora il 60% di quanto previsto dalla pianta aziendale, e non esprime segnali di concreta attenzione verso la popolazione amministrata. Il nuovo direttore generale ha programmato e portato a termine solo un concorso per la direttrice del servizio di ragioneria, che e', a nostro avviso - sostiene la Confsal - illegittimo, la dove si attribuiscono titoli e credenziali non evincbiili dalla documentazione cartacea''. ''Si assiste ad una scelta - sostiene la Confsal – di privilegiare situazioni locali ed amicali molto discutibile e rientrante in una gestione regionale dei lavori pubblici deludente ed arrogante. Non essendoci alcun dialogo con le forze sindacali, si arriva a constatare un declino inarrestabile che imporrebbe scelte manageriali forti e non logiche parentali, che stanno affossando, definitivamente, l'azienda residenziale pubblica di Cosenza''. Belcastro (CISL):“Le imprese fuggono dalla Provincia di Cosenza” 14/09 ''Ci rammarica osservare come dal nostro territorio,
accanto alla ''fuga dei cervelli'' e delle tante professionalita' si
vada aggiungendo un fenomeno nuovo e drammatico che e' quello della
''fuga delle imprese'', come denunciato anche dal Presidente dell'Assindustria
regionale Callipo''. E' quanto sostiene in una nota il segretario generale
della Cisl di Cosenza, Giuseppe Belcastro, circa la situazione dell'economia
e lo sviluppo del territorio provinciale. ''Le aziende fuggono - ha
aggiunto - perche' messe in ginocchio dal peso delle intimidazioni mafiose,
dal racket e dal sistema creditizio i cui elevati tassi di accesso al
credito alimentano un diffuso e pericoloso sistema d'usura. E' sconcertante
osservare che il credito, nella nostra provincia, funzioni male proprio
dove dovrebbe funzionare meglio, essendo CISL: “Necessario che la Giunta regionale sostenga il settore tessile con una adeguata programmazione” 14/09 Le convocazioni fissate per i prossimi 16 Settembre
presso la Giunta Regionale della Calabria per discutere del Polo Tessile
di Cetraro e quelle programmate a Roma per le vertenze FODERAUTO e Manifattura
del Crati rappresentano senz’altro un primo risultato positivo
ottenuto grazie alla grande mobilitazione messa in atto dal Sindacato
e dai lavoratori. Ad affermarlo sono Antonio Ferrari (Segretario Regionale
della CISL Calabrese), Paolo Tramonti (Segretario Organizzativo dell’UST-CISL
Cosenza) e Giuseppe Mammì (Segretario Regionale FEMCA-CISL) secondo
i quali occorre insistere nello sforzo unitario che dovrà proseguire
fino a quando non verrà bloccato il processo di smantellamento
del comparto tessile della nostra provincia e non verranno recuperati
tutti i posti di lavoro, oggi pesantemente a rischio. In tal senso –
sottolineano i Sindacalisti della CISL – è a questo punto
necessario che la Giunta Regionale avvii al più presto un’adeguata
programmazione del comparto, in modo da consentire non solo il mantenimento
dell’esistente, ma anche di sostenere la crescita dell’intero
settore industriale calabrese che, proprio sul tessile, può contare
su una forza-lavoro estremamente qualificata. Proprio per questo è
necessario che gli incontri in programma, sia a livello regionale che
nazionale, vengano preventivamente istruiti considerando la vicenda
del tessile calabrese merita la stessa considerazione che, per altre
Regioni, rappresenta la FIAT. Per la CISL FODERAUTO E MDC rappresentano
un “pezzo” troppo importante per la storia economica e sociale
della provincia di Cosenza e per questo la mobilitazione e le azioni
di lotta del Sindacato e dei lavoratori dovranno proseguire fino a quando
non saranno raggiunti i risultati sperati. Per i sindacati l’utilizzo del POR è stato un disastro. Persi 150 milioni di euro di premialità 10/09 “La Calabria ha subito e continua a subire un disastro nell' utilizzo dei fondi strutturali che rappresentano le uniche risorse certe e disponibili per le politiche di sviluppo della regione”: ad affermarlo sono i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Fernando Pignataro, Luigi Sbarra e Roberto Castagna, che criticano senza mezzi termini la gestione del Por Calabria 2000-2006 e, in un lungo documento, parlano di ''ritardi di attuazione, stravolgimenti delle strategie, non adeguatezza della struttura regionale preposta all' attuazione, di procedure che in alcuni casi, a parere dei sindacati, sono illegittime''. Questo il testo dell'intero documento inviato al Governatore Chiaravalloti, all’autorità di gestione del Por, Caterina Guarna, al Presidente della Commissione politiche comunitarie del Consiglio, ai direttori dei dipartimenti politiche di coesione e sviluppo e servizio fondi strutturali del Ministero dell' Economia, ed al capo dell' Unita' Italia della Commissione Europea. CGIL, CISL e UIL regionali, sin dall'avvio della programmazione 2000-2006, hanno contribuito con spirito costruttivo alla elaborazione del programma operativo regionale, attraverso la partecipazione ai tavoli partenariali. Nell'attuale fase di attuazione CGIL, CISL e UIL hanno continuato, con spirito di responsabilità, insieme agli altri Soggetti del Partenariato Economico e Sociale, a dare il proprio contributo in tutte le sedi a partire dal Comitato di Sorveglianza. In questi anni molteplici sono state le osservazioni e le denunzie che CGIL, CIS UIL hanno fatto in merito ai ritardi di attuazione del POR Calabria, agli stravolgimenti delle strategie, alla non adeguatezza della struttura regionale preposta all'attuazione, alle procedure utilizzate che in alcuni casi, a parere delle scriventi, sono illegittime. Le critiche avanzate da CGIL, CISL e UIL hanno trovato conferma nei risultati della valutazione intermedia del POR Calabria e negli incontri che le stesse hanno avuto con il Ministero dell'Economia e delle Finanze e con la Commissione Europea. Durante questi incontri sono stati presentati documenti puntuali, elaborati e condivisi con il Partenariato Economico e Sociale, a partire dai quali le Istituzioni preposte sono intervenute sulla Regione Calabria per richiedere l'assunzione in tempi certi degli impegni necessari a superare le criticità rilevate e condivise. Un ruolo importante di CGIL, CISL e UIL e del Partenariato Economico e Sociale è stato svolto in occasione delle riunioni del Comitato di Sorveglianza. I verbali dei Comitati di Sorveglianza del POR Calabria, se riletti con attenzione, danno conto della correttezza e giustezza delle numerose osservazioni e richieste avanzate dal partenariato. CGIL, CISL e UIL e il Partenariato Economico e Sociale, con senso di responsabilità, hanno continuato, nonostante i continui riscontri negativi, a credere che gli impegni assunti dalla Regione Calabria, e per essa dall'Autorità di Gestione, avrebbero avuto un seguito positivo. Oggi, alla ripresa delle attività e a seguito
dell'ultimo e importante Comitato di Sorveglianza del mese di luglio
è necessario fare il punto della situazione per valutare correttamente
lo stato di attuazione del POR Calabria. Nella fase attuale, dopo quattro
anni di attuazione del POR Calabria, si rileva quanto segue: Ferrari (Cisl): “Diventi una emergenza nazionale la crisi tessile calabrese” 10/09 ''Assumere la Calabria come emergenza nazionale
significa frenare il degrado e nel contempo rilanciare interi settori
come quello tessile che hanno rappresentato un volano di sviluppo per
l'intera regione''. E' quanto sostiene in una nota il segretario regionale
della Cisl con delega all'industria, Antonio Ferrari, circa la crisi
della Mdc di Castrovillari. ''Il dissipegno - ha aggiunto - e la mancanza
di una politica industriale da parte della giunta regionale, la scarsa
attenzione del governo nazionale alle tante emergenze di questa regione
come sostenuto anche con lo sciopero generale del 28 aprile con la presenza
del segretario generale Savino Pezzotta non sono stati sufficienti a
riavviare un processo di poitica per l'occupazione che ha visto solo
nel comparto tessile la perdita di oltre 1.000 posti di lavoro da Castrovillari
a Praia a Mare, Cetraro, Belvedere e Reggio Calabria''. ''In questo
contesto diventa difficile - ha proseguito Ferrari - per i lavoratori
calabresi in presenza di situazioni come la mdc di castrovillari partecipare
al dibattito sul candidato alla presidenza della regione alle prossime
elezioni amministrative. Saremmo piu' interessati come Cisl e come lavoratori
se la politica e in particolare questa giunta regionale riattaccasse
lauricolare dell'ascolto sui veri problemi calabresi''. ''In questo
contesto - ha concluso - la cisl regionale ha chiesto alla presidenza
della giunta all'assessore regionale alle attivita' produttive, alla
presidenza del consiglio dei ministri, e al ministro delle attivita'
produttive di riavviare il tavolo di confronto per una definizione della
vertenza della Mdc di Castrovillari''. CISL: “Assistiamo ad un inesorabile precipitare degli eventi nel reparto tessile” 09/09 ''Nonostante gli sforzi profusi da piu' tempo
dal sindacato e dai lavoratori, e pur in presenza di tavoli istituzionali
attivati ai massimi livelli, si sta assistendo all' inesorabile precipitare
degli eventi''. E' quanto sostengono, in una nota, Paolo Tramonti, segretario
organizzativo della Cisl di Cosenza, e Giuseppe Mammi', segretario regionale
della Femca-Cisl, in relazione alla situazione della Manifattura del
Crati. ''Va ricordato - aggiungono Tramonti e Mammi' - come, grazie
all'incessante opera del sindacato calabrese, regionale e territoriale,
e dopo le numerose iniziative svoltesi presso la Presidenza della Giunta
Regionale, nei mesi scorsi si era riusciti a portare la vertenza del
tessile in sede di Presidenza del Consiglio dei Ministri. In quella
sede si era convenuto che il Governo avrebbe assunto il coordinamento
dell'intera vicenda, anche con il coinvolgimento della task-force per
l' occupazione, e del Ministero delle Attivita' produttive''. A tale
proposito la Cisl chiede ''il rispetto dell' impegno, assunto dalla
stessa Presidenza del Consiglio dei Ministri il 3 giugno scorso, finalizzato
al rilancio dell' opificio di Cammarata attraverso l' individuazione
di un gruppo imprenditoriale in grado di riavviare le attivita' riportando
sul mercato l' azienda. Ad oggi, al contrario, non resta che rilevare
il progressivo smantellamento di quel che resta del comparto tessile
nella provincia di Cosenza, se si considera quanto sta avvenendo, non
solo con la Mdc ma anche con la Marlane di Praia a Mare, con il Distretto
di Cetraro e con la Foderauto di Belvedere Marittimo. S' impongono a
questo punto una netta inversione di tendenza ed un ruolo maggiormente
attivo ed incisivo del sistema istituzionale territoriale (Amministrazione
Provinciale e, nel caso specifico, Comune di Castrovillari) anche in
funzione di stimolo nei confronti dei livelli istituzionali superiori.
In questo senso, la Cisl continuera' a lavorare, per quanto di propria
competenza, nella ricerca di uno sbocco positivo della vertenza considerando
le forti implicazioni di carattere economico e sociale ad essa collegate''.
La triplice sulla criminalità a Cosenza: “Necessario agire sull’economia e bonificare il territorio” 09/09 ''E' necessario agire nella direzione della definizione di un politica ad ampio spettro, che affronti alla radice tanto le criticita' economiche e sociali del territorio, quanto i problemi di bonifica del territorio dai fenomeni criminosi, se si vuole generare una spirale virtuosa di comportamenti sociali ed economici funzionale alla crescita complessiva del territorio''. E' quanto sostengono, in una nota, le segreterie comprensoriali di Cosenza di Cgil, Cisl e Uil. ''Nel nostro territorio - aggiungono i sindacati confederali - le drammaticita' economiche, i fenomeni di smantellamento del tessuto economico-produttivo, la disoccupazione, il diffuso disagio sociale, la qualita' della vita ed i fenomeni criminosi meriterebbero la presenza quotidiana delle istituzioni in ogni luogo. I fatti recenti di Cosenza, la maxiretata operata dalla meritoria azione investigativa della magistratura e delle forze dell'ordine, con l'arresto di circa 70 persone, ultimo atto di una stagione di intensa escalation criminale, testimoniano come non esistano, anche nella nostra provincia, oasi felici esenti dai fenomeni criminosi, allontanando dallo stereotipo collettivo anche il ''mito'', per molti versi errato, di una Cosenza realta' avulsa dalla penetrazione mafiosa e dai fenomeni di devianza. Le tristi vicende di questi giorni confermano che le nostre denunce dei mesi scorsi, specie in occasione dello sciopero generale provinciale, trovano concreta conferma in una realta' provinciale in cui si moltiplicano gli attentati ai rappresentanti delle istituzioni locali e del mondo del lavoro e si allargano le infiltrazioni mafiose nei glangli vitali dell' economia a riprova di un territorio che diventa sempre piu' vulnerabile ed in cui l' illegalita' dilaga ed il potere criminale pretende di orientare la spesa, comportando inesorabilmente un peggioramento della vita civile e della sicurezza ed un sicuro arretramento della democrazia''. Secondo Cgil, Cisl e Uil, ''la forza delle organizzazioni criminali sta crescendo. Aree intere del territorio sono sottratte al controllo dello Stato e consegnate alle prevaricazioni e alla violenza. Il fenomeno dell' usura, che e' assunto a forma di credito quasi ordinaria, oggi elevato agli onori della gloria, rischia di soffocare la fragile economia provinciale con tutte le conseguenze immaginabili. Siamo sempre convinti che non vi puo' essere sviluppo senza legalita' e non c' e' legalita' dove mancano lo sviluppo, il lavoro, un reddito decente. In situazioni di poverta' e disagio sociale i fenomeni di devianza sociale, come tutte le ricerche sociologiche confermano, tendono a moltiplicarsi. La crescita economica, morale e civile di un territorio non puo' realizzarsi attraverso una politica dei due tempi dove una variabile e' precondizione dell'altra. Senza una cultura della legalita' non puo' esserci sviluppo. Per queste ragioni non bastano piu' rivendicazioni di principio, le buone intenzioni o celebrare scialbi protocolli di legalita' che nulla hanno prodotto. Occorre una seria azione d'urto e che la questione legalita' nel territorio provinciale diventi una grande questione nazionale che sviluppi un'efficace azione di contrasto con dispiegamento di forza di intelligence, e di nuovi strumenti di indagine che potenzino le ottime professionalita' e risorse presenti. Confidiamo nella sensibilita' di ttute le istituzioni affinche' si costituisca un tavolo permanente che, mantenendo alta la riflessione culturale sul fenomeno, affronti con determinazione le emergenze di questo martoriato territorio''. Crisi del turismo in Sila: La Cisl sollecita la convocazione della conferenza dei servizi 08/09 Si è svolta nei giorni scorsi una riunione
presso la sede comunale della CISL di S. Giovanni in Fiore dedicata
alle problematiche legate allo sviluppo dell’Altopiano Silano. Pignataro (CGIL): “Gravissima la crisi della Foderauto di Belvedere” 07/09 ''La crisi che sta vivendo la Foderauto di Belvedere
Marittimo e' una cosa gravissima che riguarda l' economia di tutta la
regione, che non deve essere sottovalutata da nessuno, tantomeno dal
governo regionale che continua ad assumere atteggiamenti assolutamente
inadeguati di fronte a fatti che stanno determinando lo smantellamento
definitivo del gia' esiguo tessuto produttivo calabrese''. E' quanto
sostiene in una nota il segretario generale della Cgil Calabria, Fernando
Pignataro. ''La Foderauto - ha aggiunto - e' una struttura industriale
moderna, con maestranze in possesso di elevatissime capacita' professionali
grazie alle quali si e' potuto far sempre fronte alle commesse in termini
quantitativi e qualitativi, una realta' produttiva per cui diventa difficilmente
comprensibile una condizione di crisi come quella che si e' determinata.
Una fabbrica che da' lavoro a settecentocinquanta persone (tra diretti
ed indotti) di cui l' 80% donne il che ha determinato in quel pezzo
di Tirreno cosentino una opportunita' di crescita sociale e democratica
e per cui e' facile prevedere l' arretramento che determinerebbe la
perdita di questa condizione, in una realta' in cui la criminalita'
organizzata ha dato inequivocabili segnali di vitalita' e di presenza''.
''La chiusura della Foderauto - ha proseguito Pignataro - sarebbe un
tragico sbocco per le prospettive di quel territorio ed un grave danno
per l'economia della regione che vedrebbe venire meno un tassello importante
del suo apparato industriale. Solo un forte impegno istituzionale da
parte del Governo centrale puo' costringere la Lear a rivedere il suo
atteggiamento e recuperare in pieno il rapporto con Foderauto, in passato
e' stato cosi': l' intervento diretto del ministro dell' industria Bersani
fu risolutivo nel convincere la committente a mantenere le commesse
diversificando il mercato, oggi e' necessario fare la stessa cosa''.
''Tutto cio' - ha concluso Pignataro - potra' realizzarsi se intorno
a questa vertenza si realizzera' la necessaria sinergia di tutti i soggetti
politici ed istituzionali se la Giunta Regionale riuscira' a giocare
fino in fondo il suo ruolo nei confronti del Governo Nazionale, il sindacato
dal canto suo e' gia' pronto a ricorrere alle iniziative che gli competono,
la lotta dei lavoratori resta la piu' appropriata''. Scarpino (CISL): “Il turismo in Calabria, un disastro” 04/09 ''Si parla di estate nera per il turismo calabrese.
L'estate peggiore di questo secolo per la Calabria; il giudizio e' pressocche'
unanime e, per la prima volta, i dati non vengano confusi, equivocati,
travisati. Riteniamo essenziale una riflessione seria senza veli, senza
rete, senza ipocrisie: una riflessione a fine stagione, e non prima,
per evitare di essere accusati di disfattismo''. Lo afferma Sergio Scarpino,
Segretario generale della Cisl Fps Calabria. ''Una analisi spietata,
se si vuole,veramente, affrontare la situazione in modo determinato,
senza nascondere, come lo struzzo, la testa davanti all'evidenza. Sappiamo
tutti che il turismo- afferma Scarpino - e' complessivamente in crisi,
un calo generalizzato di presenze, problemi di congiuntura internazionale,
problemi legati all'euro: ma tutto cio' non puo' tradursi in un comodo
alibi. In Calabria la situazione negativa ha radici profonde, non solo
congiunturali, ma di natura strutturale''. ''Crediamo sia giunto il
momento di dirci tutta la verita'. Non si tratta di un risultato negativo
episodico quello di quest'anno, ma di un trend progressivo. Insomma
i nodi sono venuti al pettine. E' un disastro annunciato. Per anni abbiamo
campato di rendita, amplificando ed esagerando a dismisura le favorevoli
condizioni naturali e sottacendo sulle condizioni ambientali, ricettive
e di accoglienza. Ora anche le condizioni del mare, sempre piu' peggiorate
progressivamente - prosegue il sindacalista – per mancanza di
interventi adeguati e per la carenza di appropriati controlli sono diventate
penose. Se proprio vogliamo si puo' salvare qualche grossa struttura
alberghiera, per il resto l'accoglienza e' disastrosa: prezzi assolutamente
esagerati e non competitivi, qualita' scadente, servizi approssimativi,
personale non professionalizzato, anzi, spesso improvvisato e raccattato.
Ma soprattutto la sporcizia. Sporcizia dappertutto; invade le spiagge,
le strade, le aiuole, i prati; gli argini traboccano di rifiuti di ogni
genere. Tristemente, oramai, abbiamo fatto gli occhi e quasi non ce
ne accorgiamo di essere inondati da una marea di immondizia, ma chi
arriva da fuori rimane disgustato e scioccato''. ''Dobbiamo porci un
interrogativo nella forma piu' appropriata - sostiene il sindacalista
della Cisl – per tentare di dare una risposta seria studiando
una strategia adeguata: domandarci non perche' i turisti non sono venuti
in Calabria , quanto piuttosto perche' i turisti dovrebbero venire o
tanto piu' tornare se le condizioni obiettive sono quelle che registriamo
tutti ogni giorno: caro prezzi, inquinamento, mare sporco, coste contaminate
da batteri, infezioni, zanzare, mancanza di servizi, tratte stradali
intasate ed impercorribili, assente la cultura delle regole e dell'ordine.
Tranne limitate eccezioni siamo allo stato primitivo: un quadro che
non invoglia il turista ma che spesso infastidisce noi stessi calabresi''.
''Ma come si fa a parlare - prosegue Scarpino – di prolungamento
della stagione turistica quando in presenza di tali condizioni diventa
un miracolo fare il pieno anche in agosto ? E allora perche' investire
tempo e risorse in promozioni all'estero, investire su un prodotto immaginario,
perche' inventare e divulgare costosi battages, perche' sponsorizzare
manifestazioni ? E' un prodotto fantasioso quello reclamizzato e quindi
una politica e una strategia controproducente perche' il turista convinto
di venire a scoprire le bellezze della Calabria scopre, invece, di essere
stato turlupinato, rimane male e diventa un feroce veicolo di promozione
negativa''. ''Perche' - afferma Scarpino – non fermarsi un po'
di anni e rivolgere l'attenzione non all'estero, ma all'interno della
Calabria. Concentrare gli sforzi per migliorare la qualita' del prodotto:
l'accoglienza, la pulizia, la professionalita', l'educazione. Cercare
di educare le popolazioni alla vocazione turistica. Non si puo' creare
sviluppo turistico senza la cultura dell'accoglienza. Lavorare per colmare
quell'abisso di cultura che ci separa e che anziche' regredire aumenta
rispetto a comunita' piu' evolute e progredite. Perche' dovrebbero venire
in Calabria i turisti se anche noi, sempre piu' spesso non vediamo l'ora
di scappare dalla Calabria e trascorrere almeno le ferie - conclude
Scarpino - in localita' piu' evolute, piu' accoglienti ed anche a prezzi
piu' convenienti''. Castagna (UIL): “Rilanciare la questione sociale” 01/09 Sviluppo, lavoro, sicurezza, questione sociale
e lotta al precariato saranno gli argomenti sui quali il Sindacato lancera'
la sfida alla politica in questa lunga ed articolata campagna elettorale.
Criminalita', precarieta', nuove e vecchie poverta' e l'assenza di una
idea forte sullo sviluppo da dare, richiedono la messa in campo di tutti
i soggetti istituzionali, politici e sociali, in una regione che, diversamente,
rischia di rimanere esclusa da qualunque processo di sviluppo economico
e sociale, con conseguenze gravissime per le nuove generazioni e un
impoverimento generalizzato per le classi medie e per il grande esercito
dei pensionati'': questo il commento del Segretario Generale della UIL
Calabrese, Roberto Castagna, che, in una nota, parla di una stagione
in cui, a differenza delle altre volte, il Sindacato ha il diritto-dovere
di entrare, a pieno titolo, nella kermesse elettorale, non per sostituirsi
alla politica, ma per rilanciare una grande questione sociale e una
proposta di sviluppo da confrontare con le forze in campo. ''Mai come
questa volta, quindi, sara' necessario uscire dalle facili accuse nei
confronti della politica per rivendicare il ruolo - dice Castagna -
insieme agli imprenditori e alle associazioni di categorie disponibili,
di soggetto di proposta, di cambiamento e, anche, di suggerimento nella
selezione della classe dirigente che dovra' guidare un grande processo
di trasformazione culturale e morale. Se cio' non accadra', cadranno
nel vuoto le tante analisi, le proposte e le sollecitazioni coraggiose
che, fino ad oggi, sono venute da personalita' vecchie e nuove della
politica nazionale e regionale''. ''Da destra a sinistra non sono mancate
critiche ed autocritiche, voglia di cambiare, anche prefigurando scomposizioni
all'interno della stessa coalizione di governo - osserva castagna -
puntando ad una ricomposizione dell'area cattolica e dell'area riformista
capace di assicurare una forma di governo forte, il tutto pero', condito
dalla necessita' di una vera selezione della classe dirigente''. Quello
della selezione della classe dirigente e', ad avviso del Segretario
della UIL, ''il vero problema da affrontare e risolvere. Senza una classe
dirigente onesta, preparata e motivata, con a capo una personalita'
autorevole sul piano politico, sara' difficile dare un futuro alla Calabria.
La sfida, quindi, dovra' vedere le forze piu' rappresentative della
societa', impegnate su due fonti: candidati e programmi da presentare
ai cittadini calabresi e, pertanto, il Sindacato non potra' evitare
di porre le questioni del lavoro, della sicurezza, dello sviluppo economico
e sociale, possibilmente, in chiave unitaria. Puntare alto – conclude
Castagna - sapendo che cio' che manca in Calabria, e', soprattutto,
una idea forte sullo sviluppo da dare''. Sciopero nelle Banche il 10 settembre e il 4 ottobre 20/08 Bancari in sciopero generale il 10 settembre,
poi il 1* ottobre in 9 regioni e il 4 ottobre nelle altre 11 regioni.
E' quanto comunica la Federazione Autonoma Bancari Italiani, informando
che ieri ''e' stato esperito il tentativo di conciliazione in ABI e,
come previsto, non ha ottenuto nessun risultato concreto''. ''Si rende
quindi necessaria - dichiara il segretario generale Fabi, Cristina Attuati
- la mobilitazione della categoria per il rifiuto di ABI a trattare.
La scissione radicale fra parte economica e normativa, cosi' come dichiarato
dalla delegazione ABI, rappresenta un inaccettabile presupposto riduttivo
della capacita' negoziale del sindacato. Neppure si puo' accettare l'impostazione
delle aziende che vogliono sterilizzare il salario contrattato per incrementare
la quota di retribuzione variabile da elargire senza alcuna condivisione
dei criteri''. Pertanto la FABI, il primo sindacato dei bancari in termini
di rappresentatività, ''nel rispetto delle attuali normative
di legge informa l'opinione pubblica che e'previsto uno sciopero generale
della categoria per l'intera giornata del 10 settembre 2004''. Inoltre
- conclude la nota della FABI - e' prevista un'ulteriore giornata, da
effettuarsi a livello regionale,con le seguenti articolazioni: 1* ottobre:
Lazio, Umbria,Trentino, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Puglia, Veneto,Emilia
Romagna, Toscana; 4 ottobre: Lombardia, Campania,Marche, Sicilia, Molise,
Abruzzo, Piemonte, Valle d'Aosta,Liguria, Calabria, Basilicata. Fenica Cisl: “Bene le gare sui prodotti nelle aree di servizio sulla A/3. Cade un monopolio”. 10/08 "Non puo' non essere riconosciuta ad ANAS, ai suoi uomini ed al Presidente Pozzi che ha speso la sua responsabilita' direttamente, la ferma determinazione di dare seguito agli impegni assunti gia' nel 2002, di procedere al rinnovo degli affidamenti dei servizi sulle aree autostradali della Salerno-Reggio Calabria, consentendo anche la piena attuazione delle facolta', fissate dal Parlamento nelle Leggi 496/99 e 57/01, previste per i gestori, in materia di attivita' non-oil e di vendita di alimentari". E' quanto si legge in un comunicato della Segreteria Nazionale della Fegica Cisl. "E' percio' con soddisfazione che i gestori possono verificare quanto contenuto nel primo dei bandi di gara pubblici che ANAS ha elaborato e che interesseranno tutte le 24 aree della tratta. Questo e' un atto - prosegue la nota - che assume ancora piu' rilievo perche' ANAS traccia, con l'autorevolezza della posizione di ente concedente di tutte le attivita' esercitate e di tutte le tratte autostradali italiane, una via alternativa e completamente diversa da quella pervicacemente imposta dal monopolista privato". "E' una via - prosegue la nota - che passa per l'uso di bandi di gara integralmente pubblici e percio' trasparenti in ogni loro fase attuativa (la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale rappresenta il primo indicativo passo) e che sceglie di contenere a livelli sopportabili la richiesta di royalties sui carburanti (33 centesimi di euro medi per ANAS, contro i circa 60 che ASPI sta gia' incassando!) e di aprire la concorrenza anche sulla vendita dei prodotti diversi in generale ed alimentari in particolare, dando seguito alle leggi ed alle indicazioni dell'Antitrust in materia. Un atto importante, quindi, tipico di un soggetto che sa di essere investito delle responsabilita' proprie di un gestore di concessione pubblica e che, di conseguenza, deve contemperare le proprie esigenze di recupero delle risorse, con quelle legittime di tutti gli operatori attraverso i quali saranno esercitate le attivita' delle aree. A questo proposito non stupiscono le reazioni scomposte della lobby della ristorazione. I gestori - conclude il comunicato della Fegica - sapranno vigilare perche' a questo primo significativo atto ne seguano altri conseguenti.": Immediata la replica di Confimprese alla nota di Fenica Cisl sugli appalti Anas sulla A/3: “La Salerno Reggio Calabria e' un progetto troppo importante per lo sviluppo del Paese per le polemiche estive. Si tratta di portare il sud in Europa e l'Europa al sud. Ho rivolto prima al presidente dell'Anas e poi ai ministri competenti alcune domande sulla legittimita' di un bando di gara che una volta conosciuto nei particolari dimostra lacune ancora piu' vistose. - afferma il presidente della confederazione delle imprese della ristorazione Mario Resca - Rispetto il parere di tutti, ma e' dalle istituzioni che Confimprese attende una risposta'' La FLAI CGIL dice no al contratto agricolo e florovivaistico per motivi di principio 09/08 ''I motivi per cui la Flai Cgil non ha inteso
sottoscrivere l' ipotesi d' accordo per il rinnovo del contratto provinciale
degli operai del comparto agricolo e florovivaistico sono squisitamente
di principio e attengono al riconoscimento del valore e alla salvaguardia
dei principi contenuti nel contratto nazionale''. A sostenerlo sono
stati Giovanni Donato e Vincenzo Laurito, rispettivamente segretario
generale comprensoriale della Flai-Cgil Cosenza e segretario generale
comprensoriale della Flai-Cgil Pollino-Sibari-Tirreno. ''A nostro parere
- hanno aggiunto i due esponenti della Cgil - con l' ipotesi d' accordo
provinciale sottoscritta nei giorni scorsi dalle altre sigle sindacali,
il contratto nazionale e' stato indebolito. Noi, come Flai, respingiamo,
a differenza di Fai-Cisl e Uila-Uil, l' ipotesi che gli incentivi economici
futuri, che scaturiranno dal prossimo rinnovo del contratto nazionale,
debbano essere ignorati. Per quanto attiene poi la rivisitazione della
scala parametrale, ribadiamo che, per noi della Flai, la rivisitazione
rimane un punto fermo e irrinunciabile. Nell' ipotesi di contratto sottoscritto
questo aspetto e' solo un obiettivo da raggiungere. C' e' solo l' impegno,
ma niente di sicuro''. ''Il nostro auspicio - hanno concluso Donato
e Laurito - e' che, con la ripresa delle attivita' sindacali, a settembre,
si possa riprendere la discussione e ritrovare quella unita' che c'
e' stata fino al 30 luglio scorso e che ci porti alla sottoscrizione
unitaria di un contratto provinciale che salvaguardi i principi ed i
valori del contratto nazionale e tuteli tutti i lavoratori interessati''.
Tramonti (CISL): "Sviluppo turistico della Sila: tante parole ma niente fatti" 05/08 Come ogni anno, a stagione turistica ormai avanzata,
non mancano le polemiche su quello che poteva essere fatto, e non è
stato fatto, per il decollo turistico dell’Altopiano Silano. Secondo
Paolo Tramonti – Segretario Organizzativo dell’UST-CISL
Territoriale, con delega alle politiche turistiche e ambientali –
quanto si sta verificando o, peggio ancora, quanto non si sta verificando
in questi giorni denota ancora una volta l’approssimazione e la
colpevole superficialità con cui vengono affrontati temi che,
al contrario, meriterebbero ben altra considerazione. Accordo dei sindacati con la Regione per i ticket farmaceutici 05/08 Su richiesta delle Confederazioni regionali di
CGIL CISL e UIL, delle Federazioni dei Pensionati di SPI, FNP e UILP,
dei Chimici della FULC e della Funzione Pubblica, si sono tenuti nei
giorni scorsi due incontri con l'Assessore alla Sanita' prima ed il
competente Dipartimento dopo, nel corso dei quali e' stata trattata
la richiesta sindacale di eliminazione dei tickets sui farmaci. ''L'iniquo
provvedimento, introdotto dalla Giunta Regionale - si legge in un comunicato
- continua ad essere causa di forte disagio per le fasce meno abbienti
della popolazione calabrese, gia' gravate dal carovita, dall'inflazione,
dalla perdita del potere di acquisto di salari e pensioni, dalla contrazione
delle risorse per la spesa sociale e dall'acuirsi delle condizioni generali
di crisi economica in cui versa il Paese ed ancor piu' la nostra Regione.
Con tale consapevolezza - continua il comunicato - le OO.SS. hanno espresso
preoccupazione per l'impatto sociale che avrebbe l'adozione da parte
della Giunta Regionale di misure correttive di contenimento della spesa
sanitaria che, anziche' agire sui fattori che determinano sprechi e
sperperi, si ponessero diversamente il 'facile' obiettivo di inasprire
di ulteriori costi il gia' difficile accesso al diritto di cura dei
cittadini, vessati da tempo dai tickets e da una tassazione regionale
e comunale, che non trova corrispondenza nella qualita' e nella quantita'
dei servizi sanitari e sociali che ricevono''. Proprio allo scopo di
avviare un percorso, che porti all'eliminazione dei tickets sui farmaci,
l'assessore Luzzo e i sindacati hanno sottoscritto un Accordo che rappresenta
il primo passo nella direzione di tale obiettivo. L'Accordo, in ottemperanza
all'art. 13 della L.R. 29/02, con la quale la Giunta Regionale si impegnava
a individuare le fasce di cittadini da esentare dal pagamento dei tickets,
prevede intanto, l'esenzione per le patologie neoplastiche e per quelle
ad esse correlate, anche se in fase di riconoscimento dell'invalidita',
e l'abolizione dei tickets per i farmaci generici. Inoltre, previa verifica
di sostenibilita' finanziaria da parte del Dipartimento regionale alla
sanita' e di monitoraggio della spesa farmaceutica, da effettuare entro
l'inizio di novembre, l'Accordo e' orientato al recepimento della richiesta
di estendere l'esenzione dei tickets ai pensionati, ai bambini ed alle
famiglie a basso reddito. Zumbo (Cgil): “Dpef regionale, documento inutile, inadeguato e superato” 02/08 Il Consiglio regionale della Calabria ha approvato
il DPEF regionale (Documento di programmazione economonica e finanziaria)
per il 2004. Abbiamo già avuto modo, come Cgil calabrese, unitamente
a Cisl e Uil, di esporre, attraverso dettagliate osservazioni, le ragioni
del dissenso verso un documento inutile, inadeguato e superato, a fronte
di una legge finanziaria 2004 già operativa da diversi mesi.
C’è da chiedersi perché si arriva solo oggi ad un
intervento necessario da tempo, e non certo nei termini proposti dalla
legge 8/2002. E quando sarà presentato il Dpef 2005-2008 che
dovrebbe anticipare gli orientamenti della prossima legge finanziaria? La CISL invita anon abbassare la guardia sull’afflizione sociale 02/08 Il Segretario Generale della Cisl di Cosenza,
Giuseppe Belcastro, nel passare in rassegna le principali emergenze
della Provincia, invita le Istituzioni e quanti hanno ruoli di responsabilita',
''a non abbassare la guardia, anche nell'imminenza del periodo feriale,
sullo stato di grave afflizione sociale che interessa migliaia di calabresi''.
''E' vero, continua Belcastro, che l'estate e' tempo di sole, di mare
e vacanze. Ma l'enfasi sugli svaghi legittimi, dopo un anno di lavoro
d'ufficio, di stress, non deve distrarre la nostra attenzione su quanti
queste vacanze non l'hanno mai conosciute, o meglio vorrebbero assaporarle
come meritato risultato di un anno di impegno e produzione, ci riferiamo
agli oltre 200.000 disoccupati calabresi, agli oltre 187.000 lavoratori
in nero, agli oltre 30.000 precari di questa Regione, e a quanti vivono
il dramma delle dismissioni industriali cioe' ai circa 4.000 lavoratori
dei comparti tessile, meccanico, siderurgico, informatico etc''. ''Drammaticamente,
evidenzia Belcastro, il 2003 e il 2004 saranno ricordati come anni nei
quali lo sviluppo economico e occupazionale della nostra provincia ha
registrato degli stop clamorosi tra l'atro opportunamente documentati
dai rapporti dell'Assindustria. Dal Nord al Sud della nostra Regione,
da Castrovillari a Reggio Calabria, da Ovest verso Est, dalla Costa
Tirrenica alla Costa Ionica, registriamo nel tessuto economico-produttivo
un vero e proprio bollettino di guerra, con la perdita di migliaia di
posti di lavoro, in conseguenza dell'inarrestabile processo di dismissione
e destrutturazione del gia' debole tessuto economico e produttivo del
nostro territorio, ai quali si aggiungono i nefasti riflessi dei tagli
operati dalle grandi societa' a partecipazione pubblica, quali Poste,
Enel, Ferrovie dello Stato, Telecom, ANAS, che hanno deciso di abbandonare
la Calabria e di tagliare gli organici dal 30 al 50 %. Zumbo (CGIL): “Preoccupa l’approvazione del Dpefr da parte della II Commissione regionale” 31/07 “La notizia dell' approvazione a maggioranza,
da parte della seconda commissione del Consiglio regionale, del Documento
di Programmazione economica e finanziaria regionale 2004 (Dpefr), preoccupa
la Cgil in quanto il Dpefr oggetto di discussione forniva gli indirizzi,
le strategie e le regole per la Legge Finanziaria Regionale 2004, gia'
approvata dal Consiglio Regionale il 16 marzo 2004''. A sostenerlo e'
Nino Zumbo, della segreteria regionale della Cgil. ''L' ordinamento
del bilancio e della contabilita' della Regione, definito dalla L.r.
del 4 febbraio 2002, n. 8 e precisamente nell' articolo 2 comma 3 -
ha sostenuto Zumbo - prevede che il Dpefr deve essere trasmesso dalla
Giunta al Consiglio regionale entro il 30 luglio dell' anno precedente
a quello cui si riferisce. La Giunta Regionale avrebbe dovuto quindi
trasmettere al Consiglio il nuovo Dpefr per l' anno 2005. Cio' non e'
avvenuto a dispetto delle continue richieste della Cgil, della Cisl
e della Uil. La Commissione 'Sviluppo Economico' ha ripreso il Dpefr
presentato dalla Giunta nel 2003 per l' anno 2004, riproponendolo alla
discussione dei consiglieri e pervenendo all' approvazione per la successiva
discussione in Consiglio Regionale''. ''Stando cosi' le cose - ha aggiunto
Zumbo - la Commissione e il suo Presidente devono chiarire ai calabresi
cosa hanno approvato. Un documento ormai superato dalla Legge Finanziaria
Regionale 2004, peraltro ormai da parecchi mesi in vigore? Oppure siamo
di fronte all' ennesimo tentativo per spacciare il Dpefr 2004-2007 come
buono anche per il 2005-2008? Se cosi' fosse siamo di fronte ad una
farsa in quanto ci troviamo in condizioni sociali ed economiche a livello
regionale, nazionale e internazionale differenti che devono essere debitamente
tenute in conto nella formulazione del nuovo documento. Ad esempio l'
analisi socio-economica presentata nel documento si riferisce all' anno
2002 e non all' anno 2003 come dovrebbe essere. Inoltre non risulta
indifferente per il Dpefr 2005 l' impatto derivante dalla manovra aggiuntiva
del Governo nazionale di 7,5 miliardi di euro e dalla prossima finanziaria
che si prefigura di circa 24 miliardi di euro''. ''La Cgil Calabria
- ha concluso Zumbo - chiede alla Giunta Regionale e al Consiglio di
operare nel rispetto di quanto previsto dalla Legge Regionale n. 8 procedendo
alla presentazione di un corretto ed adeguato Dpefr per l' anno 2005
che accolga le richieste avanzate formalmente da Cgil, Cisl e Uil e
di procedere rapidamente alla sua approvazione per non aggravare ulteriormente
le condizioni sociali ed economiche della Calabria''. CGIL-CISL-UIL: Il DPEFR è un atto formale e d’immagine. Non tiene conto degli indicatori” 29/07 ''La Giunta regionale ripropone, quasi interamente,
il Dpefr presentato a dicembre 2003 per la finanziaria 2004, non tenendo
conto delle variazioni degli indicatori economici, finanziari e sociali
intervenute nel frattempo in ambito internazionale, nazionale e regionale''.
Lo sostengono le segreterie calabresi di Cgil, Cisl e Uil. In un documento
congiunto, Fernando Pignataro, Luigi Sbarra e Roberto Castagna, criticano
duramente l' impostazione del documento di programmazione economica
e finanziaria regionale 2005-2008. ''Nella riproposizione del Dpefr,
la Giunta regionale - sostengono i leader sindacali - non tiene conto
delle nuove scelte di politica economica e finanziaria decise dal Governo
centrale con la manovra aggiuntiva di 7,5 miliardi di euro finalizzata
al contenimento del debito pubblico e delle scelte e degli indirizzi
del nuovo Dpef nazionale 2005-2008 che prefigura una finanziaria 2005
di circa 24 milioni di euro. La scelta della Giunta regionale di non
attivare momenti di confronto e di concertazione con le parti sociali
ed economiche sulle linee d'indirizzo prima, e sulle scelte del Dpefr
dopo - proseguono - non garantisce la giusta attenzione per il raggiungimento
degli obiettivi di governo dell' economia calabrese. Tutto cio' costringe
a supporre che si vuole procedere all' approvazione di un documento
che non solo e' quello gia' presentato per la finanziaria 2004 e che,
quindi, non puo' assolvere minimamente alla funzione strategica e di
raccordo fra i vari livelli di programmazione e la prossima legge finanziaria
regionale 2005, ma che e' inadeguato e probabilmente ha il solo fine
di un adempimento formale, un atto burocratico e d' immagine senza alcuna
efficacia''. Per Cgil, Cisl e Uil ''e' indispensabile un nuovo Dpefr
con l' aggiornamento dei dati macroeconomici della Calabria sulla base
dei quali il Consiglio regionale dovra' preventivamente discutere delle
scelte strategiche e di finanza pubblica stabilendo regole a cui dovra'
attenersi la Giunta per l' elaborazione della finanziaria regionale
2005''. Nelle osservazioni sul documento, i sindacati parlano di ''gravi
lacune analitiche'' e di ''lavoro elaborato senza un sufficiente impegno
e senza un' adeguata consapevolezza del valore dello strumento in questione''.
In particolare, si critica il quadro economico che ''riporta luoghi
comuni sugli indicatori macroeconomici riferiti al 2002 anziche' al
2003 e non compie alcuna scelta degli obiettivi da raggiungere. Il documento
presentato, inoltre, non affronta l' entita' del debito pubblico regionale
e non si sofferma affatto sul patrimonio pubblico immobiliare''. Secondo
Pignataro, Sbarra e Castagna ''nessun impegno e' assunto per l' elaborazione
del Piano di sviluppo regionale;per non aumentare la pressione fiscale,
la piu' alta rispetto alle altre regioni; per istituire il sistema di
controllo interno e i centri di costo; per il contenimento della spesa
corrente entro la soglia del tasso programmato di inflazione e rispettare
i vincoli posti dal Patto di stabilita' interno; per dare priorita'
alla spesa per investimenti. Non si fa alcun riferimento alla programmazione
negoziata che in Calabria e' molto diffusa e rappresenta uno dei processi
piu' importanti per lo sviluppo e la crescita dell' occupazione (12
Patti territoriali, due Contratti d' area, diversi Contratti di programma,
di cui alcuni in itinere, e tre Accordi di Programma)''. Mancano riferimenti
all' utilizzo delle risorse delle aree sottoutilizzate e al Contratto
di localizzazione. In tema di ambiente, Cgil, Cisl e Uil ritengono che
la strategia ''deve essere articolata al recupero e alla valorizzazione
delle risorse naturali ambientali'' e lametano nel documento ''l' assenza
di qualsiasi analisi e proposta su Piano energia; parchi, aree protette,
riserve naturali; smaltimento dei rifiuti e bonifica dei siti inquinanti;
tutela dell' ambiente e delle risorse idriche (a partire dall' Apq Ciclo
integrato delle acque), dello stato operativo della Sorical e piano
quinquennale di investimenti per il miglioramento dell' offerta idrica.
Nel Dpefr - proseguono - e' richiamata l' Intesa generale quadro fra
il Governo centrale e quello regionale pure non essendo ancora recepita
dal Piano di trasporto locale e dal Piano regionale dei trasporti. Nessun
riferimento viene fatto alle reti di grande comunicazione come alla
progettazione dell' Alta capacita' Ferroviaria Battipaglia - Reggio
Calabria, all' ammodernamento della statale 106/E90 e al completamento
della autostrada A3. Manca una visione strategica del settore per migliorare
la qualita' e il funzionamento delle infrastrutture di trasporto, soprattutto
per quanto concerne il Porto di Gioia Tauro e la logistica''. Anche
sui beni culturali ''e' ripetuta in parte - sostengono i sindacati -
la strategia del Por Calabria senza l' indicazione degli obiettivi.
Manca qualsiasi riferimento ai grandi attrattori e alla concentrazione
e integrazione delle risorse ai fini di un' adeguata valorizzazione
e non si vede, inoltre, una strategia per rafforzare il tessuto urbano
delle citta' calabresi''. Sul piano delle attivita' produttive le critiche
dei sindacati si appuntanto per il settore agricolo sulla ''strategia
non sufficientemente chiarita''. Circa i settori industria, artigianato
e commercio, secondo i sindacati, il Dpefr ''non esplicita un' adeguata
strategia per il superamento dei limiti strutturali della struttura
produttiva industriale composta di piccole e piccolissime imprese''.
Assenti, ancora, i riferimento alla razionalizzazione degli incentivi
e all' utilizzazione di strumenti come i Pia. Nessun riferimento ai
mancati risultati che dovevano essere realizzati con la 488/92 e con
la legge Sabatini. A distanza di quattro anni - sostengono Cgil, Cisl
e Uil - dall' attuazione del Por, ''non sono stati individuati i Sistemi
turistici locali e le azioni di miglioramento dell' ospitalita'''. ''Viene
meccanicamente ripetuta - sostengono i sindacati - la strategia europea
e nazionale sulle politiche attive per il lavoro senza poi individuare
le azioni e gli strumenti per renderla operativa a livello regionale''.
Cgil, Cisl e UIl sollecitano, infine, un Piano per la legalita' e la
sicurezza del territorio e sottolineano la necessita' di intervenire
sull' organizzazione del lavoro e degli uffici dell' Ente regione. CISL: “Vertenza Cosenza deve diventare questione nazionale assieme a quella della Calabria” 29/07 La vertenza Cosenza e piu' in generale quella
che riguarda la Calabria devono diventare questioni nazionali: e' quanto
si sostiene in un documento approvato dal comitato esecutivo provinciale
della Cisl di Cosenza. ''Mancanza di lavoro, precariato diffuso, destrutturazioni
industriali e dismissione delle grandi societa' di servizio nazionale
Enel, Telecom, Anas e Poste e Ferrovie dello Stato - e' scritto nel
documento - sono le emergenze che affiorano nel silenzio assordante
dell' esecutivo regionale ormai distratto dalle emergenze vere del territorio
e teso ad una mera gestione del potere fine a se stessa''. I lavori
dell' organismo sindacale sono stati aperti dal segretario provinciale
della Cisl, Giuseppe Belcastro. ''Le scellerate ed inopportune politiche
economiche del Governo Berlusconi - ha sottolineato Belcastro - vanno
inevitabilmente producendo ripercussioni sociali fortissime, difficolta'
nel controllare le dinamiche salariali, perdita del potere d' acquisto
dei redditi e delle pensioni, peggioramento della qualita' della vita,
destrutturazioni economiche. Questi sono soltanto alcuni esempi delle
gravi difficolta' che sta attraversando il Paese. Per di piu' - conclude
Belcastro - tale quadro e' peggiorato dalla rottura registrata tra Governo
e sindacati con la decisione dell' esecutivo di ricorrere allo strumento
della fiducia per approvare la riforma delle pensioni''. Di Iacovo (Uil): "Il polo turistico di Sibari può essere volano di sviluppo" 28/07 ''Il Polo turistico integrato di Sviluppo Italia
a Sibari puo' rappresentare un grande volano per lo sviluppo dell'intera
sibaritide e, per questo, merita un trattamento contrattuale particolare
per facilitare le ''condizioni insediative'' delle imprese in un quadro
di sicurezza e di ''economie di scala'' nella fase di avvio degli investimenti,
al fine di creare buona e duratura occupazione''. E' quanto sostiene
il segretario generale della Uil provinciale, Benedetto Di Iacovo, nel
corso di un incontro dell'organizzazione sindacale svoltasi a Cassano
allo Ionio. ''L'investimento proposto da Sviluppo Italia - ha aggiunto
- per il quale esprimo il mio vivo ringraziamento ed apprezzamento al
vicepresidente Francesco Samengo e' di grande portata e cambiera' sicuramente
i connotati del nostro territorio e le condizioni socio-economiche del
Comune di Cassano. Per questo merita, oltre che grande attenzione, un
protocollo di intesa tra le Parti Sociali, attraverso il quale creare
le condizioni contrattuali flessibili al fine di assicurare le condizioni
di sviluppo dell'economia e del sistema delle imprese nella fase di
avvio degli investimenti, all'interno di un quadro di corrette relazioni
sindacali. Il Sindacato, almeno la Uil, e' disponibile ad offrire particolari
condizioni contrattuali di avvio degli investimenti con le imprese,
sia per la fase di realizzazione del centro turistico, che per le strutture
ricettive e gestionali del centro stesso''. ''Necessario diventa anche
-ha proseguito Di Iacovo- l'impulso di attivita' di controllo nel rispetto
delle norme in materia di avviamento al lavoro, igiene e sicurezza sul
lavoro, di tutela del lavoratore attraverso accordi sindacali sulla
gestione del mercato del lavoro; la prevenzione di fenomeni di usura,
attraverso il ricorso a strumenti di garanzia di accesso al credito,
tramite la sottoscrizione di un protocollo con le Banche locali. In
una parola questo investimento e' troppo importante sia per Cassano
che per l'intera Sinbaritide. Per questo va tenuto al riparo da eventuali
deviazioni ed inquinamenti e va sostenuto con accordi sindacali che
evidenzino la capacita' di una classe dirigente sindacale attenta, moderna,
propositiva, progettuale''. ''E siccome l'investimento - ha concluso
- riguarda molteplici settori, questo dovra' essere sottoscritto dalle
tre Confederazioni, a livello provinciale, per poi essere gestito, a
seconda della tipologia merceologica, dalle categorie aderenti a Cgil,
Cisl e Uil''. Sindacati "La Giunta regionale presenti un nuovo DPEFR" 26/07 La CGIL, unitamente a CISL e UIL, nell'audizione
del 21 luglio 2004 sull'Assestamento del Bilancio 2004, ha evidenziato
alla seconda Commissione Consiliare che e' ''sbagliato accettare la
discussione sul Documento di Programmazione Economica e Finanziaria
Regionale ( DPEFR), presentato dalla Giunta regionale nel dicembre 2003
per la finanziaria 2004. Pertanto, e' necessario che la Giunta regionale
presenti un nuovo DPEFR 2005-2008 che stabilisca le strategie e le regole
per la prossima finanziaria 2005, tenendo conto delle decisioni, degli
indirizzi e degli effetti della manovra aggiuntiva di 7,5 milioni di
euro e del nuovo Documento di Programmazione Economica e Finanziaria
Nazionale''. Per la Cgil ''e' indispensabile che il nuovo DPEFR sia
discusso con il sindacato e con le altre forze sociali e istituzionali
prima che venga presentato in Commissione e al Consiglio in modo da
affrontare nel merito e con il tempo necessario i problemi del lavoro,
dello sviluppo e dei servizi, in particolare quelli del sociale. La
discussione sul DPEFR non si puo' consumare in una semplice audizione,
che e' sempre utile e opportuna per avanzare richieste e proposte, con
la seconda Commissione consiliare Il confronto si dovrebbe tenere con
l'Esecutivo per discutere sulle politiche di sviluppo e per evitare
che alla presenza dei pesanti tagli alla spesa decisi dal Governo centrale
la Calabria rimanga una regione estrema per bassi livelli di produzione
del Prodotto Interno Lordo(PIL) e per alta disoccupazione con il rischio
che continuano a pagare il risanamento della finanza pubblica esclusivamente
i disoccupati, i pensionati e i lavoratori. Un' eventuale decisione
della Giunta e della maggioranza di portare in discussione il vecchio
DPEFR presentato nel 2003 acquista il significato di una volonta' di
pervenire all'approvazione senza confronto e quindi per ottenere solo
risultati di immagine e non per affrontare i problemi dello sviluppo,
del sociale e della finanza pubblica in Calabria. La CGIL Calabria stigmatizza,
inoltre, le decisioni assunte dalla Giunta regionale in merito all'Assestamento
del Bilancio 2004, nonostante le preoccupazioni, le proposte e le richieste
avanzate a marzo 2004, prima dell'approvazione dello stesso bilancio
preventivo, non sono state tenute debitamente in considerazione. La
Giunta regionale nell'assestamento di Bilancio sui 74,5 miliardi di
euro, provenienti da economie realizzate sui fondi liberi, continua
nella frammentazione delle risorse attraverso interventi poco strategici
che spesso corrispondono a scelte assistenziali e a volte anche clientelari.
L'esigenze del lavoro in Calabria, secondo la CGIL, continuano ad essere
poco considerate tanto e' che le risorse destinate non sono sufficienti
a dare risposte alle domande di stabilizzazione pervenute gia' all'Assessorato
al Lavoro. E' evidente che nonostante le dichirazioni di buona volonta'
da parte della Giunta verso la stabilizzazione dei LSU e LPU e l'aumento
dell'occupazione, poi nei fatti non mette in atto ne' politiche occupazionali
ne' adeguate risorse. E' opportuno invece che la Giunta ci ripensi e
decida di iscrivere nell'assestamento di bilancio 2004 maggiori risorse
verso il lavoro, rispetto quelli previste. La Giunta regionale per quanto
concerne il Trasporto Pubblico Locale e' dall'anno 2000 che non ha inteso
attuare la legge regionale 23 e quindi realizzare la riforma per riorganizzare
i servizi, razionalizzare la spesa e per dare le giuste risposte agli
utenti. Nell'anno 2004, pur avendo deciso le modifiche alla legge regionale
23 e previsto la stipula dei Contratti di Servizio per una quota pari
a 100 milioni di euro, non ha destinato sufficienti risorse ne' nella
legge finanziaria ne' nell'assestamento di bilancio. Ancora, mancano
le risorse per l'ammodernamento della funivia di Lorica che rischia
la chiusura nelle prossime stagioni mettendo in discussione i livelli
occupazionali e l'intera economia turistica locale. La CGIL Calabria
ritiene indispensabile una profonda svolta nelle politiche di finanza
pubblica sia nel metodo per come si perviene alla formazione del DPEFR
e della Finanziaria sia nel merito delle scelte di politica economica
e del sociale per portare a trasparenza le decisioni e la spesa''. Stabilizzazione dei lavoratori LSU-LPU: I sindacati chiedono un incontro urgente in Regione 26/07 CGIL, CISL e UIL chiedono un incontro urgente
per un esame delle domande di stabilizzazione dei lavoratori LSU-LPU
pervenute all' assessorato al lavoro a seguito dell'avviso pubblico
in attuazione della L.R. 20, i cui termini sono scaduti il 4 Luglio
scorso. I sindacati sono ''informalmente a conoscenza che tali domande
riguardano oltre 1.500 persone e che, quindi, nonostante la grave crisi
finanziaria in cui versano gli enti locali calabresi, si e' prodotto
nel territorio uno sforzo notevole per dare risposte concrete ad una
buona fascia di questo precariato. Ora spetta alla Regione saper raccogliere
questa domanda e saper ricercare soluzioni concrete. Oggi esistono gli
sbocchi concreti per oltre 1.500 persone, esiste la possibilita' del
Governo a trattare, esiste lo strumento, che e' la Sua stessa legge
e c'e' ancora la possibilita' di intervenire sul bilancio, con la manovra
di assestamento non ancora votata dal Consiglio Regionale. Pertanto
non sono tollerabili ulteriori lentezze, ritardi e sottovalutazioni”. La CGIL bolla i DPEF calabrese come “manovra terribile” 23/07 Un' analisi severa dell' attuale situazione politica,
quella effettuata oggi nel corso del comitato direttivo regionale della
Cgil tenutosi a Lamezia Terme. Ai lavori ha partecipato anche Paolo
Nerozzi, segretario nazionale dell' organizzazione sindacale, secondo
il quale ''oggi abbiamo un' emergenza. In questo momento - ha spiegato
- ci troviamo di fronte all' arrivo di un Dpf preoccupantissimo. Gia'
la manovra approvata ieri sera con un voto di fiducia, fatto insolito,
ha un effetto sul Mezzogiorno di 70mila posti di lavori in meno circa
e si interviene sugli Enti locali''. Per il sindacalista, poi, non ci
sarebbero dubbi sul fatto che ''le condizioni delle persone che noi
rappresentiamo nel Mezzogiorno peggiorino ulteriormente. Bisogna dare
una risposta immediata. Un Dpef cosi' - ha aggiunto - non va bene. Non
va bene la manovra correttiva e non va bene colpire anche quei meccanismi
come la programmazione negoziata che avevano dato dei risultati''. Nerozzi
ha poi posto l' accento sulla ripresa dell' attivita' criminale. ''Un
motivo, questo - ha sostenuto - che dovrebbe spingere a rilanciare,
in qualche modo, tutta la battaglia per la legalita'. Noi ovviamente
chiediamo un quadro politico piu' generale e alle forze di opposizione
un programma forte per le questioni che riguardano in modo particolare
il Mezzogiorno che e' la parte piu' debole e piu' a rischio di questo
paese''. Per il segretario generale della Cgil calabrese, Fernando Pignataro,
che ha aperto i lavori, la riunione di oggi e' stata importante in quanto
era ''opportuno fare il punto sulla situazione della fase politica che
si e' determinata subito dopo le elezioni con la sconfitta del governo
e la crisi latente che viene fuori quotidianamente sempre piu' rilevante
su tante questioni. E' un governo che si e' indebolito - ha aggiunto
Pignataro - in una situazione economica e sociale che si e' aggravata,
proprio mentre occorrerebbero scelte e manovre economiche e finanziarie
serie e interventi che producano incentivi agli investimenti. Mi pare
che si vada nella direzione tremontiana senza Tremonti''. Affermazioni
condivise dagli altri intervenuti che hanno definito ''terribile'' la
manovra economica. ''Ma non sara terribile solo questa - ha sostenuto
Pignataro - Lo saranno anche i Dpef finanziari dei prossimi mesi perche'
per restare in Europa, ed ormai tutti gli osservatori ci indicano 24milioni
di euro a 45 di fabbisogno, avremo delle Sbarra (Cisl): La manovra di assestamento della Giunta Regionale non affronta le emergenze 22/07 La manovra di assestamento del bilancio 2004
approvata dalla Giunta Regionale ed inviata al Consiglio Regionale per
l' esame e la conseguente deliberazione non affronta adeguatamente il
complesso delle emergenze economiche e sociali della Calabria e da'
un ulteriore segnale negativo di un Governo Regionale che arranca e
che non ha una politica finanziaria adeguata alla drammaticita' dei
problemi''. E' quanto sostiene in una nota il segretario generale della
Cisl Calabria, Luigi Sbarra, circa la manovra di assestamento del bilancio
2004 della Regione. ''Un assestamento di bilancio - ha aggiunto - che
non opera scelte chiare orientate allo sviluppo, alla crescita conomica
e produttiva, al rilancio della occupazione, che non assicura attenzioni
politiche e risorse sul versante delle politiche sociali nella nostra
Regione. Il Governo Regionale con la manovra di bilancio non da' risposte
agli Lsu/Lpu sul versante delle stabilizzazioni in attuazione della
L.R. 20/03 assumendosi la responsabilita' del non rispetto dell' accordo
sottoscritto con il sindacato regionale il 26 Maggio, non si operano
scelte in direzione della riduzione della pressione fiscale sui redditi
dei calabresi e delle rispettive famiglie trascurando che la Calabria
ha il piu' alto tasso di poverta' ed al contempo una percentuale altissima
di consulenti e collaboratori della Regione che costano centinaia di
miliardi di vecchie lire e nessuno conosce, nessuno sa cosa fanno, nessuno
sa dove sono''. Il segretario generale regionale della Cisl ha poi aggiunto
che ''abbiamo denunciato nell' audizione con la Commissione Consiliare
l' assenza di risorse a favore delle politiche sociali che non consentono
definitivamente l'attuazione della Legge Regionale 23 in attuazione
della 328 nazionale in materia di Assistenza e che ritardano la fase
di operativita' della Legge Regionale sulla Famiglia da tempo approvata
dal Consiglio Regionale che continua a non avere un'adeguata copertura
finanziaria. La Giunta regionale della Calabria, inoltre, nel collegato
ordinamentale e normativo all' assestamento di Bilancio piu' precisamente
all' Art. 10 c.3 sostiene scelte in aperto contrasto con il Testo Unico
del Pubblico Impiego 165/2001 che afferma che gli incarichi del personale
dirigenziale possono essere conferiti per un periodo non superiore a
mesi 6 prorogabili fino a 12 solo quando siano state avviate le procedure
per la copertura dei posti vacanti e non Larosa (CGIL): “Delusi dal dibattito sulla sanità. Discussione sospetta e priva di proposte” 22/01 “Siamo profondamente delusi dalla discussione
e dal dibattito in Consiglio Regionale sulla emergenza sanita' in Calabria.
Una discussione 'sospetta' e priva di proposte per evitare la bancarotta
dell'intero sistema sanitario''. E' quanto sostiene, in una nota, il
segretario generale della Cgil della Piana di Gioia Tauro, Pasquale
Larosa, circa la situazione della Asl di Palmi. ''Come al solito - ha
aggiunto il sindacalista - e' venuto fuori il teatrino cui la politica
e gli amministratori regionali sistematicamente ci hanno abituati. Non
si ha la consapevolezza delle gravissime condizioni che sta attraversando
l'Asl di Palmi. Il fatto che non esiste piu' sul territorio l'esigibilita'
del diritto alla salute e che duemila dipendenti da due mesi non percepiscono
lo stipendio, sembra interessare poco o niente la piu' alta istituzione
calabrese. E' inconcepibile e irresponsabile non aver dato la priorita'
e la giusta collocazione nel dibattito ai grossi problemi dell'azienda.
Noi non abbiamo mai sottovalutato i problemi della sanita' privata,
ma riteniamo altrettanto importante l'attuale emergenza che attanaglia
la sanita' pubblica regionale. Spataro (CGIL) “Non bisogna sottovalutare l’importanza delle attività collegate alla pesca” 20/07 “Le istituzioni, in una regione con piu'
di 700 chilometri di costa, non dovrebbero sottovalutare l'importanza
che assumono le attivita' dirette o collegate alla pesca. Questo in
Calabria purtroppo accade se pensiamo che ancora non esiste uno strumento
legislativo regionale di qualificazione, di promozione e di sostegno
del settore, armonizzato con le normative dell'U.E''. Lo afferma Antonio
Spataro, Segretario regionale della Flai-Cgil. ''La Flai-Cgil, la Fai-Cisl
e la Uila-Uil regionali, in rappresentanza dei lavoratori dipendenti,
coinvolti nelle attivita' della pesca, venuti a conoscenza che presso
la 4* commissione del Consiglio Regionale sono giacenti da tempo due
proposte di legge, inerenti il settore, hanno immediatamente chiesto
una audizione presso la stessa commissione per aprire il necessario
confronto, precedentemente ignorato dall'assessore regionale al ramo.
L'opportunita' di un intervento nel settore - dice Spataro - e' quanto
meno necessario ed urgente, anche in considerazione delle normative
comunitarie sempre e piu' indirizzate verso la riduzione dello sforzo
di pesca, che se da un lato hanno notevolmente ridimensionato la nostra
flotta, dall'altro hanno legato il prelievo dal mare a piu' alti livelli
di qualita' e sicurezza alimentare oltre a promuovere e sostenere le
attivita' di acquacoltura e marinocoltura''. ''Occorre quindi bilanciare
gli effetti e le ricadute economiche negative - sostiene il sindacalista
– che coinvolgono il settore con le possibilita' e le attivita'
sostitutive o collegate, cosi' come occorre sostenere e promuovere il
completamento della filiera, qui' in Calabria e non altrove. Se si adeguassero
le risorse economiche e le attivita' promozionali e formative in direzione
del completamento della filiera del pescato offriremmo una grande chance
all'economia ed all'occupazione della nostra Regione. Ma se da un lato
occorre migliorare, concentrare e qualificare la nostra offerta in termini
di pescato mantenendo sempre alto il livello di qualita' e sicurezza
alimentare, dall'altro, occorre anche che si aiutino i processi rivolti
a garantire una maggiore sicurezza a bordo per il personale imbarcato.
Di questo vogliamo discutere con la Regione e non di come mettere il
bastone tra le ruote, come qualche pessimo politico afferma''. Zumbo (CGIL) "Lenta e confusa la pianificazione regionale dei trasporti" 19/07 La CGIL ritiene che, in Calabria, ''si procede
in modo confuso e molto lentamente in merito alla pianificazione e all'ammodernamento
delle infrastrutture e i servizi di trasporto. I servizi di trasporto
viari, ferroviari e aerei, a lunga percorrenza e a livello regionale,
mostrano, sopratutto in questa fase di forte domanda di mobilita', limiti
e disfunzioni che si ripercuotono pesantemente sugli utenti e sull'economia
Calabrese. La Giunta regionale, anziche' aggiornare prima il Piano Regionale
dei Trasporti, ha elaborato e sottoscritto l'Accordo Quadro per le Infrastrutture
dei Trasporti che, invece, doveva recepire le scelte e gli indirizzi,
decisi in sede di programmazione. Ma ancora , a distanza di circa due
anni della sottoscrizione dell'Accordo Quadro di Programma, il Piano
Regionale dei Trasporti non e' stato discusso nella Commissione preposta
e poi in Consiglio regionale''. La CGIL ritiene che ''debba essere attivata
la discussione sul Piano Regionale dei Trasporti e, possibilmente, apportare
modifiche in parti importati, per poi pervenire all'approvazione del
Consiglio. Ritiene,altresi', che a seguito dell'approvazione del Piano
Regionale dei Trasporti, occorra procedere alla modifica dell'Accordo
Quadro per le Infrastrutture di Trasporto, allo scopo di recepire gli
indirizzi e le scelte; anche alfine di realizzare un riequilibrio modale
attraverso una piu' puntuale connessione fra i nodi: Stazioni, Porti
e Aeroporti con le grandi reti di comunicazione, di interesse nazionale
e comunitario, e, soprattutto, per avere la connessione e l'integrazione
con servizi di trasporto pubblico locale''. ''Occorre, secondo la CGIL
Calabria, richiamare l'attenzione delle istituzioni e dei cittadini
utenti sulle problematiche delle infrastrutture e dei servi di trasporto
per migliorare l'accessibilita' di tutto il territorio regionale e agevolare
la mobilita' delle merci e delle persone. La programmazione e il Governo
del sistema dei trasporti viaggiatori, merci e della logistica sia assunto
degli Assessorati competenti ( Trasporti e Lavori Pubblici, dalla Giunta
nel suo complesso e dal Consiglio ) e non delegato, come in qualche
caso, ad organismi subregionali come le ASI. La scelta dell'interporto
in Calabria ha valore per la Calabria, per il Mezzogiorno e anche per
l'area del Mediterraneo. La localizzazione dell'interporto a Gioia Tauro
era ed e' una scelta obbligata, determinata dalla Giunta e dal Governo
Nazionale, poiche' si tratta di una infrastruttura che e', prima di
tutto, al servizio del grande porto di Gioia Tauro, che ha collegamenti
di livello internazionale''. ''Occorre, invece, che congiuntamente all'aggiornamento
del Piano Regionale dei Trasporti - sostiene la Cgil - sia elaborato
e approvato il Piano Regionale della Logistica, che deve servire, adeguatamente,
anche l'area di Lamezia, che e' un nodo importate della produzione e
dei trasporti. Come anche altri centri minori di logistica dovranno
servire Cosenza, Corigliano, Crotone e Reggio Calabria''. La CGIL ritiene
che ''la logistica in Calabria assumera' un ruolo fondamentale per la
movimentazione e lavorazione delle merci e per questo e' necessario
sostenere e sviluppare anche il centro di eccellenza per la formazione
e la ricerca nella facolta' di ingegneria dei trasporti dell'universita'
Mediterranea di Reggio Calabria''. La CGIL, unitamente alla CISL e alla
UIL, per questi motivi, ha sempre sollecitato la Giunta regionale ''ad
attivare un tavolo di confronto per monitorare e portare avanti questo
importante processo di sviluppo della logistica''. Stato di agitazione dei lavoratori del Parco del Pollino 15/07 In attesa della convocazione urgente del tavolo
di discussione, Cgil Cisl Uil di Calabria e Basilicata dichiarano lo
stato di agitazione dei lavoratori impegnati nel progetto del Parco
del Pollino. ''La situazione di 338 lavoratori ex LSU impegnati nel
progetto nel Parco del Pollino, sta diventando sempre piu' insostenibile
- sostengono i sindacati - gli impegni assunti negli incontri tenuti
presso i suoi uffici nel mese di novembre e gennaio 2004, di attivare
un tavolo a Rotonda sede del Parco, con la presenza di Italia Lavoro,
Ente Parco e organizzazioni sindacali, al fine di rivistare il progetto
in atto per poi risottoscrivere la convenzione con il Ministero del
Lavoro, dell'Ambiente, le Regioni Calabria e Basilicata e l'Ente Parco,
non hanno avuto alcun seguito''. ''Va dato atto al Parco di aver convocato
in piu' occasioni Italia Lavoro per discutere sulle nuove coordinate
del progetto e purtroppo si dovuto registrare la latitanza di Italia
Lavoro''. ''Il mancato adeguamento del progetto sta determinando tensioni
tra i lavoratori che non intravedono spiragli credibili sul loro futuro
occupazionale''. ''Al fine di dare una accelerata e ripristinare quel
percorso virtuoso che avevamo condiviso negli incontri al Ministero,
chiediamo l'attivazione presso il Ministero del tavolo tecnico sul progetto,
sollecitando la presenza di Italia Lavoro e dell'Ente Parco anche per
dare certezze sul flusso di finanziamento delle attivita' in atto''. Incontro sui lavoratori LSU/LPU alla CISL di Cosenza 13/07 Si è svolto nei giorni scorsi presso la
CISL di Cosenza un incontro per discutere delle prospettive lavorative
dei LSU/LPU. All’incontro erano presenti, il segretario provinciale
UST CISL dI Cosenza, il presidente provinciale dell’ALAI-CISL
di Cosenza Mauro Venulejo e una nutrita rappresentanza dei lavoratori.
Mauro Venulejo ha evidenziato la drammatica realtà che vivono
i lavoratori precari della nostra Regione e in particolar modo i lavoratori
socialmente utili e di pubblica utilità. Questi lavoratori, come
si sa, nonostante il misero sussidio percepito e la mancanza dei più
elementari diritti, garantiscono con encomiabile senso di responsabilità
l’erogazione di servizi indispensabili ai cittadini. Non è
possibile – continua il sindacalista della CISL – continuare
ad assistere passivamente a questo dramma sociale, ma occorre dare risposte
concrete, studiare soluzioni capaci di stabilizzare questi lavoratori
e dare loro una prospettiva dignitosa e qualificata. Nella nostra Regione,
a fronte della drammaticità dei problemi di carattere sociale,
non esiste alcun piano organico per il lavoro in grado di dare risposte
concrete alle migliaia di lavoratori precari, dei quali una gran parte
è presente nella nostra provincia. Altre regioni come la Sicilia,
la Campania, la Basilicata e la Puglia, hanno contribuito a ridurre
il numero di precari LSU/LPU, con misure concrete di stabilizzazione,
mentre la Calabria, nonostante una legge regionale che registra gravi
ritardi, non riesce a produrre risultati significativi. A tal proposito
da più tempo la CISL, a tutti i suoi livelli, va sostenendo la
necessità di invertire la tendenza attraverso provvedimenti strutturali
in grado realmente di svuotare il bacino LSU/LPU. A tal fine la CISL
– si è detto nel corso dell’incontro – ribadisce
l’inderogabile necessità di pervenire entro il 2007 alla
completa stabilizzazione dei LSU/LPU come previsto dalla legge regionale
20/03. In questo senso la CISL condivide le recenti proposte formulate
dal coordinatore dei lavoratori in mobilità Romolo Cozza affinché
venga effettivamente rispettata la riserva prevista dalla legge regionale
20/03 per l’assunzione dei LSU/LPU negli Enti Strumentali della
Regione Calabria, oltre al riconoscimento dei contributi previdenziali
prevedendo una “sanatoria” per gli anni di servizio già
prestati e ancora prevedere la possibilità per gli Enti di assumere
oltre l’ex quarto livello, dal momento che molti LSU/LPU svolgono
mansioni riconducibili a livelli superiori. La CGIL non firma il contratto d’area di Gioia Tauro 13/07 La CGIL nazionale, regionale Calabria e territoriale di Gioia Tauro non hanno sottoscritto il Protocollo Aggiuntivo al Contratto d’Area di Gioia Tauro del marzo ‘99 perché: 1) nel corso di questi anni non vi è stato alcun confronto e nessuna concertazione sull’attuazione del Contratto d’Area che consentissero di valutare i risultati economici, produttivi e occupazionali che risultano largamente insufficienti rispetto agli obiettivi previsti; sono, infatti, ancora aperte nell’area problematiche sociali, di continuità delle attività produttive, di rispetto delle condizioni di legalità. Anche gli interventi infrastrutturali, soprattutto ferroviari, tesi a migliorare il sistema dei collegamenti esterni al porto non sono completati; 2) rispetto alle imprese ammesse al finanziamento del Protocollo Aggiuntivo non sono stati forniti elementi per valutare la qualità dei programmi industriali, la loro fattibilità in rapporto alla consistenza finanziaria, organizzativa e produttiva delle stesse imprese. La CGIL, a fronte dei limiti evidenziati, ribadisce che i necessari finanziamenti pubblici a sostegno dei nuovi insediamenti industriali nell’area devono essere garantiti per realizzare reali processi di sviluppo qualificato, d’innovazione, di competitività, di formazione e qualificazione dell’occupazione, di avanzamento e miglioramento delle condizioni contrattuali e di lavoro.Su questi obiettivi, cosi come sulla verifica critica dello stato di attuazione e dei risultati del Contratto d’Area, la CGIL è disponibile e sollecita un confronto, a partire dal livello territoriale, con CISL, UIL, Assindustria e gli altri soggetti interessati. Rotazione del personale, incontro tra i sindacati ed il Sindaco di Cosenza 13/07 Si è svolto presso il Comune di Cosenza
su richiesta delle Organizzazioni sindacali un incontro tra il sindaco
D.ssa Eva Catizone, l’assessore al personale D.ssa Maria Lucente,
assistite dalla dirigente D.ssa R. Marasco, ed una delegazione delle
OO.SS. Territoriali ed aziendali di CGIL CISL UIL. Per la CGIL, insieme
ai rappresentanti del Comune, erano presenti Massimo Ianni della FP.CGIL
e Massimo Covello segretario generale della Camera del lavoro. La riunione
è servita a fare il punto organizzativo della tecnostruttura
burocratica del Comune alla luce delle recenti rotazioni effettuate
dall’Amministrazione e riguardanti diversi dirigenti di settore.
Nel suo intervento, Massimo Covello, ha sottolineato la necessità
di riconoscere, ai vari livelli di rappresentanza delle OO.SS., il diritto
di informazione, nonché di esplicitare le eventuali ricadute
organizzative, nei vari dipartimenti, derivanti dal cambio dei dirigenti.
Ha inoltre sottolineato come il Sindacato in generale e la CGIL in particolare,
nel Comune di Cosenza abbia sempre ricercato l’efficienza e l’efficacia
della funzione amministrativa. Che ad essa si augura sia finalizzata
la rotazione dei dirigenti e che, pertanto, debbano immediatamente essere
affrontati i problemi relativi alla valorizzazione; alla riqualificazione;
al riconoscimento dei profili in essere, non solo per dare risposte
alle aspettative dei lavoratori (es. laureati, guardie giurate, ecc.)
ma per rafforzate le competenze pubbliche riorientando la tendenza alla
privatizzazione che non sempre si è mostrata adeguata e/o di
qualità. Accogliendo le sollecitazioni del Sindacato la Sindaca
e l’assessore hanno affermato che con la rotazione dei dirigenti
si è teso solo al rilancio di settori prossimamente chiamati
a compiti importanti per la città. Per quanto riguarda i lavori
pubblici ciò significa ragionare intorno alla riorganizzazione
di una struttura chiamata a gestire con efficacia il PRU ed il PSU.
Che non esiste una gerarchia della qualità dei servizi: “tutti
fondamentali dal traffico, ai servizi sociali, a quello idrico, a quello
cimiteriale, ecc”. Prendendo atto delle richieste del sindacato,
L’amministrazione Comunale farà una immediata ricognizione
dei problemi e continuerà il confronto sindacale sul riposizionamento
del modello organizzativo. Amministrazione Comunale e sindacato infine,
congiuntamente, hanno espresso forte preoccupazione circa i preannunciati
tagli del Governo verso i trasferimenti ai Comuni. Castagna (Uil) L’intesa sulla logistica di Gioia è l’ennesimo bluff 13/07 Il preaccordo sottoscritto tra le Asi di Lamezia
e Reggio, la Regione, i Ministeri delle infrastrutture e delle Attivita'
produttive, Trenitalia, Anas e Sviluppo Italia sulla possibilita' di
lavorare nel lametino le merci che approdano a Gioia Tauro ''e' un ennesimo
bluff'': lo afferma Roberto Castagna, segretario regionale della Uil.
Per Castagna la vicenda ''nasconde due obiettivi: da una parte glissare
sugli impegni assunti su Gioia Tauro, dall' altra di inventare su Lamezia
presunti investimenti che, se dovessero concretizzarsi, sarebbero nella
logica contorta di un campanilismo senza senso. Un obiettivo, comunque,
e' stato realizzato, quello di far alzare legittime bandierine da una
parte e dall' altra, segno inequivocabile della sfiducia che soggetti
importanti hanno nei confronti della gestione del governo regionale''.
Per Castagna ''Gioia Tauro reclama giustamente uno sviluppo che non
puo' fermarsi alla sola attivita' del porto. Sarebbe criminale non attrezzare
l' area dell' interporto e non veicolare le attivita' di stoccaggio,
lavorazione, logistica e quanto serve ad un porto per decollare sul
piano dello sviluppo dell'intero comprensorio. In una seconda fase -
prosegue il segretario della Uil calabrese - certamente, bisognera'
porsi il problema di come il Porto di Gioia debba essere il volano di
sviluppo dell' intera Calabria, e, pertanto, in una logica regionale
va avviata una politica capace di puntare alla dislocazione di interventi
e investimenti che possano interessare non solo il Lametino, ma anche
il Vibonese, il Crotonese e la Sibaritide”. Contratti: La CISL chiede un incontro alla Direzione Generale dell'AS2 di Castrovillari 08/07 In una nota della FPS-CISL l'invito al Direttore
Generale della'Azienda Sanitaria n.2 di Castrovillari per affrontare
il problema delle code contrattuali rimaste aperte. Questa il testo
integrale della nota a firma del Segretario Ugo De Rose. "Si comunica
che il giorno 30.06.2004, presso la sede della CISL di Castrovillari,
si è riunito il Coordinamento Aziendale di questa Federazione.
Presenti il Segretario Generale Ugo De Rose ed il Segretario Generale
Aggiunto Walter Giampà della CISL FPS di Cosenza. Dall’esame
delle problematiche affrontate nel corso della riunione è emersa
l’assoluta assenza di corrette relazioni sindacali e che la Direzione
Generale a tre mesi dal suo insediamento ha convocato solo una volta
le Organizzazioni Sindacali e la RSU. Restano pertanto disattese le
legittime aspettative del personale dipendente circa la chiusura di
importanti code contrattuali relative al precedente CCNL, così
come continua a essere sconosciuta alle Organizzazioni Sindacali ed
alla RSU l’entità delle risorse finanziarie per la contrattazione
integrativa decentrata. Continuano infatti ad essere utilizzate le risorse
per il salario accessorio (Straordinario, disagio,pericolo, danno, produttività)
senza aver provveduto alla costituzione dei Fondi previsti dal CCNL
per la contrattazione decentrata, così come non si da corso alle
progressioni di carriera del personale dipendente già oggetto
di precedenti accordi aziendali per non citare la mancata applicazione
dell’art. 10 del precedente CCNL ( II biennio economico). Rispetto
poi alla organizzazione aziendale rispetto al Piano Regionale per la
salute di recente approvazione da parte della Regione sembra rappresentare
un problema secondario per la Direzione Generale che invece dovrebbe
prestare, a questo aspetto vitale per il futuro dei servizi sanitari
del comprensorio la massima attenzione.Si chiede pertanto un incontro
con la Direzione Generale al fine di definire un protocollo sulle relazioni
sindacali con il quale definire tutte le materie oggetto di informazione,
concertazione e contrattazione, per come previsto dal vigente CCNL." Documento unitario dei sindacati sulla criticità dell'economia nella provincia di Cosenza 07/07 Si è svolta presso la sede della CISL
di Cosenza una riunione dei tre segretari generali di CGIL CISL UIL:
M. Covello, P. Belcastro, B. Di Iacovo. I tre segretari generali hanno
ribadito la preoccupazione per le condizioni di forte criticità
in cui versa l’economia dell’intera provincia e lanciato
un allarme per il pericolo di crisi irreversibile, qualora venissero
sostanziati dal Governo Nazionale i preannunciati tagli ai già
deboli investimenti verso il Mezzogiorno e la Calabria. La fine della
“finanza creativa”, il fallimento dell’azione del
centro destra al Governo nazionale ed alla Regione Calabria non può
e non deve tradursi nell’abbandono totale di attenzione alle condizioni
del mezzogiorno e della Calabria. In quest’ottica CGIL CISL UIL
domani chiederanno, nell’incontro programmato col nuovo Presidente
della Provincia On. M. Oliverio, di promuovere e definire una strategia
comune delle Istituzioni, delle forze sociali, delle forze democratiche,
delle forze produttive, per fronteggiare questa pericolosa deriva, dalle
conseguenze negative non solo sul piano economico e sociale ma anche
democratiche. Nello specifico al Presidente Oliverio, cosi come già
fatto in campagna elettorale, sottoporranno una serie di proposte di
metodo e di merito. In primo luogo di ribadire e rilanciare il metodo
della programmazione negoziata e della pianificazione territoriale.
In questo quadro CGIL CISL UIL di Cosenza propongono di costituire il
Consiglio Provinciale dell’Economia e del Lavoro come luogo in
cui attivare le sinergie, dei diversi soggetti, finalizzate: alla promozione
delle risorse umane, naturali, culturali; alla coesione sociale. Di Iacovo (UIL) “Bisogna sostenere l’azione della magistratura sulle truffe che creano danno alle aziende calabresi” 06/07 I sostituti procuratori della Repubblica di Cosenza,
Vincenzo Luberto e Claudio Curreli hanno il merito di “avere scoperchiato
un sistema di 'falsi' investimenti nell' area della Sibaritide e non
solo”: lo afferma Benedetto Di Iacovo, segretario provinciale
della Uil di Cosenza in relazione agli sviluppi di un' operazione che
ha portato alla scoperta di una truffa ai danni della Ue e dello Castagna (Uil) “In Calabria manca un programma di sviluppo” 07/06 Alla Calabria necessita ''un programma che recuperi
gli sperperi e finalizzi una quota ragguardevole a sostegno di un Piano
per il Lavoro che garantisca tranquillita' ai tanti precari e costruisca
le premesse per una terapia d' urto contro la disoccupazione giovanile
e dei tanti, non piu' giovani, che rischiano di essere completamente
esclusi dalla società cosidetta attiva'': lo sostiene Roberto
Castagna, segretario regionale della Uil. In una nota, Castagna prende
spunto dai risultati delle recenti elezioni e dalle analisi che ne sono
state fatte, per segnalare la mancanza di un progetto di sviluppo. ''Il
problema in Calabria - sostiene Castagna - e' da ricondurre alla mediocrita'
di una classe dirigente che si alimenta con il principio collaudato
della autoconservazione anche quando si inseriscono processi o proponimenti
di futura selezione''. Per il segretario regionale della Uil ''da un'
analisi delle risorse in campo, sembrerebbe che piu' che di quantita'
si dovrebbe discutere di qualita' di impiego, di quella buona spesa
che potrebbe fare la differenza in termini di sviluppo e buona occupazione.
Le ingenti risorse comunitarie, difatti, dimostrano come, se ben gestite,
potrebbero essere uno strumento di spinta notevole verso il superamento
del precariato e la costruzione di un modello di sviluppo armonico per
i vari settori. Basterebbe - sostiene Castagna - partire da una gestione
corretta, da una visione non localistica dei problemi, da un uso razionale
e dedicato delle risorse, da una impostazione che tenga conto delle
vocazioni dei territori che punti alla differenziazione degli interventi,
da un programma che affronti alcune questioni Tramonti (CISL): "Che fine ha fatto il patto territoriale del Savuto?" 01/07 Ferma presa di posizione della CISL in merito
al blocco dei Patti Territoriali nella nostra provincia. In particolare
– afferma Paolo Tramonti, Segretario Organizzativo dell’UST-CISL
Territoriale, con delega alle politiche industriali – è
di estrema gravità la situazione relativa alla mancata attivazione
del Patto Territoriale del Savuto che, nonostante l’interesse
manifestato da parte di numerose Imprese del CENTRO-NORD a delocalizzare
in questa area la propria produzione, segna drammaticamente il passo. Riunito a Castrovillari il Coordinamento Aziendale della FPS CISL 01/07 Si è riunito ieri a Castrovillari , alla
presenza del Segretario Generale Ugo De Rose e del Segeratrio Generale
Aggiunto Walter Giampà, il Coordinamento Aziendale della FPS
CISL che ha emesso la seguente nota: “Dall’esame delle problematiche
affrontate nel corso della riunione – afferma la nota sindacale-
è emersa l’assoluta assenza di corrette relazioni sindacali
e che la Direzione Generale, a tre mesi dal suo insediamento, ha convocato
solo una volta le Organizzazioni Sindacali e la RSU. Restano pertanto
disattese le legittime aspettative del personale dipendente circa la
chiusura di importanti code contrattuali relative al precedente CCNL,
così come continua a essere sconosciuta alle Organizzazioni Sindacali
ed alla RSU l’entità delle risorse finanziarie per la contrattazione
integrativa decentrata. Continuano infatti ad essere utilizzate le risorse
per il salario accessorio (Straordinario, disagio,pericolo, danno, produttività)
senza aver provveduto alla costituzione dei Fondi previsti dal CCNL
per la contrattazione decentrata, così come non si da corso alle
progressioni di carriera del personale dipendente già oggetto
di precedenti accordi aziendali per non citare la mancata applicazione
dell’art. 10 del precedente CCNL ( II biennio economico). Rispetto
poi alla organizzazione aziendale rispetto al Piano Regionale per la
salute di recente approvazione da parte della Regione sembra rappresentare
un problema secondario per la Direzione Generale che invece dovrebbe
prestare, a questo aspetto vitale per il futuro dei servizi sanitari
del comprensorio la massima attenzione.Si chiede pertanto un incontro
con la Direzione Generale al fine di definire un protocollo sulle relazioni
sindacali con il quale definire tutte le materie oggetto di informazione,
concertazione e contrattazione, per come previsto dal vigente CCNL.” Belcastro (CISL) “Alla Camera di Commercio bisogna superare le divisioni” 29/06 Il Segretario Generale della Cisl di Cosenza,
Giuseppe Belcastro, in una nota, evidenzia le profonde divisioni"
e gli "spiacevoli inconvenienti" che si annidano all'interno
del Consiglio della Camera di Commercio chiamato ad eleggere i suoi
organismi dirigenti. Belcastro nel sottolineare l'importanza del ruolo
che l'istituzione camerale e' chiamata ad esercitare, definisce "quantomai
inopportuno che l'organismo camerale si divida, come e' purtroppo successo
ieri nella prima seduta del nuovo organismo camerale, su chi o cosa
affidare la sua gestione, proprio nel momento in cui l'economia del
territorio e le imprese chiedono unita' e definizione coerente di obiettivi
e finalita'. In una Calabria avversata da mali endemici, - aggiunge
- non ultimo quello della distrazione assoluta della politica dai problemi
reali del territorio,e' opportuno che almeno le componenti sociali e
il mondo dell'economia trovino insieme quella sintesi ideale nella composizione
degli interessi strategici quale ragione indispensabile per un'attenta
e proficua programmazione degli interventi". Belcastro (CISL): “Occorre una guida autorevole alla Camera di commercio” 25/06 Il Segretario Generale della CISL Giuseppe Belcastro
interviene in riferimento alla prossima definizione degli organi camerali
della Camera di Commercio di Cosenza. Belcastro evidenza l’importanza
che l’istituzione camerale è chiamata ad esercitare nel
moltiplicare lo sviluppo territoriale, nel sostegno reale allo sviluppo
dei sistemi d’impresa e nel contribuire a rafforzare i soggetti
del mercato, favorendo la loro crescita e sviluppando la capacità
di risposta ai bisogni espressi dal mercato stesso. Le attuali dinamiche
sociali, la globalizzazione, da un lato, continua il Segretario della
CISL, e quindi l’intensificazione dei contatti tra operatori economici
di aree spesso distanti tra loro, e la maggior attenzione e sensibilità
verso i consumatori, aumentano indubbiamente il grado di trasparenza
e di affidabilità richiesti dai mercati alla luce anche della
creazione della moneta unica, e dunque di uno spazio economico sempre
più aperto, che farà sorgere anche per le imprese della
nostra provincia forti opportunità di crescita. Ma è chiaro
che per operare in un mercato europeo – quando non addirittura
mondiale – occorre essere sufficientemente preparati. In tutto
questo, le Camere di Commercio possono svolgere un ruolo rilevante al
fine di contribuire a diffondere una cultura del mercato, a costruire
una nuova etica nei rapporti tra operatori economici, a creare mercati
più sicuri, in quanto si collocano in una posizione cruciale
poiché costituiscono una sorta di porta tra la dimensione locale
e quella globale; il loro ruolo di “cerniera” tra impresa
e Stato, tra territorio e funzione, tra locale e globale, tra autonomia
e sistema appare rafforzato. È indispensabile, però, prosegue
Belcastro, che la peculiarità della loro natura e della loro
posizione venga valorizzata adeguatamente, ragion per cui chiediamo
come sindacato che i prossimi organismi camerali, in rinnovamento in
questi giorni, siano espressione unitaria delle variegato mondo in esse
rappresentato. Solo con una guida autorevole e ampiamente riconosciuta
della Camera di Commercio, conclude il Segretario Generale della CISL,
è possibile governare le difficoltà dell’attuale
momento, del nostro territorio provinciale fronteggiando le criticità
attraverso risposte adeguate che solo l’unità nella diversità
può garantire. In Regione i sindacati hanno affrontato il problema Telcal e Tesi 24/06 Si è finalmente svolto a Catanzaro, su
richiesta di Cgil, Cisl e Uil, l’incontro tra sindacati e Giunta
regionale riguardante i problemi del comparto innovazione che riguardano
Tesi e gli ex lavoratori di Telcal. Secondo quanto si legge in una nota
della Cgil, “l'ing. Leone in rappresentanza della Giunta ed il
Dr. Gargano, presidente della Fincalabra, hanno sostenuto che e' in
corso una verifica concreta dell'assetto societario di Tesi, sulla base
di un rinnovato impegno di Lutech ad acquisire il 49 % delle quote di
partecipazione e comunque di coinvolgere eventualmente altri soggetti
privati, singoli o consorziati, nell'assetto societario. Questa prospettiva
- si fa rilevare - e' oggetto di una verifica concreta, in atto, ed
e' favorevolmente accompagnata dalla Giunta regionale''. Alla richiesta
di verificare le prospettive occupazionali dei lavoratori ex Telcal,
a qualsiasi titolo oggi impegnati, i rappresentanti della Regione hanno
affermato che la prospettiva e' che vengano utilizzati tutti dentro
Tesi. ''Sembra quindi, - scrive la Cgil - il condizionale e' d'obbligo,
che per i 157 lavoratori coinvolti si possa a breve delineare una positiva
soluzione occupazionale ed operativa. A tale proposito e' stata gia'
indicata la data del 5 Luglio alla Presidenza della Giunta Regionale
per un incontro di verifica sugli sviluppi dei problemi in atto, nonche'
dei piani industriali ed operativi. Il settore informatico calabrese
- continua la Cgil – vive da tempo e piu' complessivamente una
forte crisi che ha investito non soltanto le realta' industriali direttamente
riconducibili alla Regione, ma anche le singole imprese private. Finora
l'assenza assoluta da parte della Giunta regionale di qualsiasi strategia
organica verso questo settore strategico, nonche' l'indifferenza e la
distrazione del Governo nazionale verso i temi della Itm in Calabria,
hanno prodotto criticita' occupazionali ed industriali. Solo una organica
politica di rilancio in grado di attivare concretamente le risorse del
Por e di promuovere investimenti pubblici e privati nazionali e locali,
puo' favorire una inversione di tendenza''. Castagna (UIL) “Economia calabrese in rallentamento: scenario desolante” 24/06 “I dati presentano una situazione dell'
economia calabrese in continuo rallentamento”. E' quanto sostiene
in una nota il segretario regionale della Uil, Roberto Castagna, circa
i dati forniti da Bankitalia. ''Le riduzioni - ha aggiunto - piu' intense
si sono avute in agricoltura, nell' industria e la stessa edilizia privata
ha registrato un fermo. Unici elementi positivi: una crescita nel settore
turistico e un buon risultato alla movimentazione di container nel porto
di Gioia Tauro. Relativamente all'occupazione, si registra un aumento
di 5.600 unita', frutto anche del calo dei flussi in uscita da parte
dei lavoratori in quiescenza. Sul resto, lo scenario e' desolante soprattutto
per le scarse possibilita' che si intravedono all' orizzonte. Il sistema
aziendale calabrese, seppur vivace, e' estremamente frammentato e vive
in completo isolamento. Manca un sistema a rete capace di affrontare
la competizione sia sul versante nazionale e maggiormente su quello
estero”. Il segretario regionale della Uil ha aggiunto inoltre
che “e' completamente assente una politica istituzionale capace
di fare buona spesa delle risorse della comunità europea. Manca
una politica selettiva nell' utilizzo della Legge 488 che nel 2003 ha
rappresentato il 42% delle risorse agevolative e cio' ha permesso a
pseudoimprenditori di lucrare ingenti risorse senza avviare alcun investimento.
Da una prima lettura, quindi, il giudizio non puo' che essere preoccupato
e spinge a sollecitare la classe dirigente istituzionale e non, ad essere
piu' coesa e capace di imprimere quella spinta giusta di cui una regione
come la Calabria ha bisogno”. “I dati sollecitano - ha concluso
Castagna - l' apertura di un grande confronto tra Governo, imprenditori
e Sindacati per costruire un percorso virtuoso che punti a rilanciare
il sistema delle imprese, a realizzare i distretti industriali, a creare
le condizioni per uno sviluppo della piccola e media impresa, che Sbarra (CISL): “La regione approvi una legge sulla casa” 23/06 Approvare una legge regionale sulla casa che
affronti “il tema delle politiche abitative pubbliche, l'efficienza,
la fruibilità e la sostenibilità”. E' quanto ha
proposto il segretario generale della Cisl Calabria, Luigi Sbarra, nel
corso di un incontro al quale ha partecipato il Presidente nazionale
del sindacato degli inquilini Sicet-Cisl, Ferruccio Rossini. Nel corso
dell'incontro sono state decise anche iniziative di mobilitazione per
avviare ''un tavolo di confronto - ha detto Sbarra - permanente con
la Giunta Regionale che si ponga l'obiettivo di affrontare, anche attraverso
il varo di una nuova Legge di Settore, il tema delle Politiche Abitative
in Calabria''. ''Dobbiamo registrare - ha aggiunto - negativamente l'
inesistenza di qualsiasi stanziamento della Giunta Regionale finalizzato
ad alimentare il Fondo Sociale Regionale previsto dall'Art. 49 della
Legge Regionale n. 32 del 25.11.1996 per sostenere le famiglie che versano
in una condizione grave di bisogno e che in ogni caso devono corrispondere
il canone di locazione e far fronte alle spese per i servizi accessori
delle abitazioni pubbliche. Si impone a questo punto una netta inversione
di tendenza, mettendo in atto specifiche politiche di sostegno verso
le classi piu' deboli in una logica di effettiva inclusione sociale
con azioni mirate a realizzare un moderno ed efficiente sistema di welfare
locale che ponga al centro il problema della casa''. Il segretario regionale
della Cisl ritiene inoltre che ''nella nostra regione va rilanciata
con forza la vertenza - casa. Essa non puo' non partire dall' avvio
di una profonda opera di ristrutturazione, manutenzione ed ammodernamento
dell'intero patrimonio immobiliare pubblico e, contestualmente, dal
potenziamento e ampliamento del numero degli alloggi in modo da dare
risposte alla domanda, sempre piu' crescente, che proviene da migliaia
di cittadini calabresi che, anche in questo ambito, vivono quotidianamente
nel disagio e nelle privazioni. In questo senso vanno programmati massicci
investimenti tenendo conto delle necessita' dei territori e delle loro
peculiarita' in una logica di programmazione che privilegi il modello
concertativo''. Il Presidente Nazionale del Sicet Rossini ha illustrato
la mancata predisposizione dei piani di vendita degli alloggi popolari
e l'aumento indiscriminato dei canoni di locazione. CISL: "Lavoratori ex Telcal in stato di precarietà. Urgente incontro con la Regione" 23/06 Siamo profondamente rammaricati per lo stato
di precarieta' che stanno traversando i lavoratori ex Telcal col quale,
ormai, convivono da diversi anni''. E' quanto scrive in una nota il
segretario generale della Fisascat- Cisl di Cosenza, Gianluca Campolongo,
circa la situazione dei CGIL: "Bisogna condividere l'appello di Confindustria Calabria." 23/06 "E’ da tenere nella dovuta considerazione
il richiamo della confindustria calabrese al governo regionale e nazionale
per una piu’ adeguata politica di sostegno al sistema delle imprese
della regione." . Questo è quanto affermano in una nota
i sidnacalista della CGIL regionale Paolo la Greca e il sefretario regionale
Fernando Pignataro. "E’ chiaro a tutti che la politica del
governo centrale ha penalizzato gravemente l’economia del mezzogiorno
e soprattutto della calabria, ha indebolito ulteriormente il gia’
debole tessuto produttivo smorzando quelle spinte positive che si erano
registrate con la realizzazione di importanti accordi territoriali,
frutto della programmazione negoziata, non ha realizzato alcuna politica
di sostegno nei confronti delle imprese, molte delle quali vivono condizioni
di gravi difficolta, la giunta regionale non ha elaborato linee di indirizzo
per lo sviluppo industriale e non ha indicato filiere di imprese e territori
su cui indirizzare le poche risorse. Sede sindacale nei cantieri dell’A3 contro le infiltrazioni mafiose 22/06 Una sede sindacale all'interno di un cantiere
del maxi lotto della A3, la Salerno-Reggio Calabria: se venisse accolta
la richiesta di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil avanzata alla Cooperativa
di costruzioni Cmc di POR: I cittadini calabresi hanno diritto ad una informazione corretta. 21/06 “La nota del portavoce del Presidente della
Giunta Regionale dal titolo 'Chiaravalloti: Sui Por tendenza invertita'
e' forviante rispetto alla discussione del Comitato di sorveglianza
del 18 giugno 2004. A sostenerlo, in una nota congiunta, sono i soggetti
del partenariato, Cgil, Cisl, Uil, Confartigianato, Lega delle Cooperative,
Cna, Pari Opportunita', Confindustria. ''I cittadini calabresi - e'
scritto nella nota - hanno diritto ad un' informazione corretta sull'
andamento della discussione nel Comitato relativamente alle preoccupazioni
espresse dai rappresentati della Commissione Europea, da quelli dei
Ministeri, nonche' dai rappresentanti del partenariato rispetto i ritardi
nell'attuazione del Programma operativo regionale (Por). L' attenzione,
quindi, e' stata rivolta alle azioni necessarie per evitare la perdita
di risorse attraverso il disimpegno automatico negli anni 2004 e 2005
e per aumentare la qualita' della spesa attraverso l' implementazione
della progettazione integrata. Il dovere dell' informazione corretta
spetta a tutti i rappresentanti delle Istituzioni e soprattutto all'
Autorita' di Gestione, dottoressa Guarna, che ha la responsabilita'
e la funzione per farlo, redigendo tempestivamente il verbale del Comitato
di Sorveglianza del 18 giugno scorso ed inserendolo nel sito regionale
dei Fondi strutturali. Sito al quale hanno possibilita' di accesso i
cittadini Calabresi''. Il partenariato ''valuta positivamente il confronto
con l'Autorita' di gestione, tenuto nei giorni 8 e 9 giugno 2004, e
la stessa riunione del Comitato di sorveglianza del 18 giugno 2004 per
avere avuto la possibilita' di un confronto di merito sui problemi che
hanno provocato i ritardi nell' attuazione del Por''. ''Le proposte
avanzate dal partenariato, attraverso uno Promemoria del Presidente Ciampi al Governo, sui problemi della Calabria 21/06 Il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio
Ciampi, ha inviato alla presidenza del Consiglio dei Ministri un promemoria
sui problemi della Calabria e in particolare della provincia di Cosenza
in seguito alla sollecitazione del segretario generale della Unione
Sindacale territoriale della CISL, Giuseppe Belcastro, che ha diffuso
la notizia con un comunicato. "Desidero assicurarle - ha scritto
il Consigliere del Presidente della Repubblica per gli affari giuridici
e le relazioni costituzionali, Salvatore Sechi - che il suo appello
e' stato portato alla particolare attenzione del Governo". Sechi,
che si e' unito al saluto augurale che per tramite ha inviato Ciampi,
ha comunque rilevato che "i vincoli di ordine costituzionali limitano
gli interventi del Presedente della Repubblica", pur riconoscendo
"la particolare gravita' della condizione economica e sociale della
Calabria con particolare riguardo alla provincia di Cosenza". Il
segretario generale della CISL, nel suo appello al Presedente Ciampi,
aveva sollecitato tra l'altro "una maggiore presenza dello Stato
sul territorio, con finalita' di stimolo allo sviluppo". "La
protesta elevata civilmente dai lavoratori - aveva scritto Belcastro
riferendosi alle manifestazioni svoltesi in Calabria e a Cosenza il
2 marzo e il 28 aprile scorsi - non merita l'indifferenza delle Istituzioni.
Noi invochiamo - aveva concluso il segretario generale della Cisl -
che nella legalita' e nella sicurezza i buoni amministratori possano
operare per il bene comune e sollecitiamo percio' dal Governo centrale
un'attenzione che non si limita a promesse parolaie". Castagna (UIL): "Necessaria una politica di sviluppo economico e sociale" 21/06 ''Il risultato elettorale ha lasciato la partita
aperta poiche' non c' e' stato, da una parte o dall'altra, il famoso
ko''. E' quanto sostiene il segretario generale della Uil Calabria,
Roberto Castagna, a giudizio del quale cio' ''determinera' una approfondita
discussione all' interno dei Poli''. Sindacati: "Riaprire il confronto sugli ex LSU nel Parco del Pollino" 21/06 Le segreterie regionali della Basilicata e della
Calabria di Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto al Presidente dell' Ente
Parco del Pollino ''l' immediata riapertura del tavolo di confronto
per il completamento del progetto per l'utilizzazione dei 338 lavoratori
ex Lsu, con l'integrazione dell'attivita' di protezione civile''. I
sindacati hanno evidenziato che se non avranno una risposta entro la
fine del mese convocheranno un' assemblea permanente ''nella sede del
Parco'', a Rotonda (Potenza), e la presidieranno ''al fine di dare una
spallata definitiva alla vertenza Pollino''. Cgil, Cisl e Uil hanno
sottolineato che ''i lavoratori sono fortemente preoccupati e si stanno
convincendo che si stia lavorando per rinviare ulteriormente la definizione
di una questione che sta assumendo aspetti sempre piu' inquietanti''.
A proposito del Centro unico di Prenotazione (CUP) dell’ASL 20/06 Nota del Coordinatore dei Medici e Dirigenti
FP CGIL Sanità, dott. Piero Piersante: ”Un centro unico
di prenotazione, capace di raccogliere con trasparenza e continuità
l’offerta di prestazioni sanitarie, ambulatoriali e di ricovero,
pubbliche e private, proponendosi come punto di riferimento per tutta
l’area urbana di Cosenza, è sempre stato di interesse strategico
per chi, come la CGIL, ha sempre avuto a cuore l’interesse dei
cittadini e la professionalità degli operatori. Un centro con
queste caratteristiche, oltre a permettere un rapido accesso ai cittadini,
anche via Internet, per poter funzionare dovrebbe costringere tutti
i responsabili dei servizi a dare puntualmente conto delle disponibilità,
sottraendo la gestione dei ricoveri agli studi privati, ma anche a rendere
oggettivamente rilevabile il carico di lavoro, esponendo alla luce del
sole le inadeguatezze di organico, in difetto o in eccesso. Al di là
delle interpretazioni dietrologiche sulle inefficienze del pubblico
e su chi ne trae vantaggio, un centro simile farebbe giustizia di tutte
le accuse; sarebbe un tassello del lungo processo di razionalizzazione
delle risorse, che a parole tutti vogliono attuare. Recentemente abbiamo
registrato un risveglio di attenzione verso la realizzazione di un servizio
denominato CUP, sia da parte degli amministratori, sia da parte delle
forze politiche. Questo è senz’altro positivo, ma vorremmo
mettere in guardia tutti dal pericolo di affrontare la questione con
superficialità o facendo confusione o, addirittura, di strumentalizzarla
per altri fini. In particolare, dopo un prolungato silenzio di quasi
tutti i partiti sui temi della salute in città, alcuni esponenti
politici hanno voluto polemizzare a proposito degli incarichi di consulenza
che sarebbero stati affidati a “due dirigenti medici dell’Azienda
Sanitaria nell’ambito del CUP” per integrare le conoscenze
tecnico-informatiche con quelle clinico-sanitarie. D’altra parte,
negli ultimi tempi gli amministratori della sanità locale hanno
intrapreso alcune iniziative, come quella di promuovere protocolli diagnostici
condivisi in ambito ospedaliero e territoriale, che potrebbero dare
enormi vantaggi sotto l’aspetto dell’abbattimento delle
liste d’attesa e delle esposizioni dei pazienti, purché
sappiano coinvolgere le rappresentanze sindacali e le figure professionali
interessate, senza limitarsi a un approccio puramente economicistico
del problema. Anche a proposito del CUP, in attesa di conoscere meglio
i nuovi aspetti del progetto (che giace da lunghi anni nei cassetti
delle due aziende cosentine, mentre almeno due generazioni di hardware
e di software dedicati si sono spente nei rispettivi magazzini) dobbiamo
rilevare un piccolo inconveniente nelle battute iniziali. Senza nulla
togliere alla professionalità dei colleghi individuati, facciamo
osservare che la qualifica di dirigenti interni all’ASL n.4 non
appartiene ad entrambi gli incaricati. Un’azienda può senz’altro
affidare tutte le consulenze che ritiene opportuno, ma prima di rivolgersi
all’esterno, essendo una pubblica amministrazione, dovrebbe motivare
questa scelta con la carenza di professionalità interne. Se il
modello di CUP che si ha in mente è quello giusto e se le aziende
riusciranno a superare le inevitabili resistenze che troveranno sul
loro cammino, lo vedremo col tempo. E si può star certi che il
nostro sindacato non si sottrarrà mai al suo ruolo propositivo
e costruttivo. A tal proposito, nei prossimi giorni una delegazione
della FP CGIL Medici e Sanità di Cosenza incontrerà il
nuovo Assessore al ramo di Palazzo dei Bruzi. Vorremmo che l’amministrazione
comunale faccia la sua parte, come la legge e ora anche il Piano regionale
per la salute provedono. Parleremo di Centro Unico di Prenotazione,
di protocolli diagnostici condivisi, ma anche di dimissioni protette,
di assistenza domiciliare, di case famiglia alternative al ricovero
psichiatrico, di integrazione tra assistenza primaria e continuità
assistenziale, tra urgenza ed emergenza territoriale. Parleremo anche
del problema annoso e mai affrontato concretamente della sede indecorosa
del Poliambulatorio di Cosenza: una situazione definita da più
parti insostenibile, ma che resta ancora inattaccata e inattaccabile.” La Fabi chiede lumi a Banca Intesa sul trasferimento della ETR al nord 17/06 Chiarire ''tutte le implicazioni e le possibili
conseguenze, sull' occupazione e sulla localizzazione al Sud, della
trasformazione di Etr in 'capogruppo' del settore riscossione con la
decapitazione della sede di Cosenza, lo spostamento a Milano e l' accentramento
delle funzioni operative e di lavoro al Nord'': e' quanto chiede al
Gruppo Intesa la segreteria nazionale della Fabi che oggi si e' riunita
a Cosenza per analizzare la situazione dell' Etr e le ipotesi di modifica
societaria da parte del gruppo Intesa. All' incontro, nel corso del
quale e' stata manifestata la preoccupazione per ''nuovi, duri colpi
all' occupazione e, comunque, all' insediamento di attivita' nel Sud'',
hanno partecipato per la segreteria nazionale del Coordinamento esattoriali
Fabi, il segretario Giacomo Melfi, il coordinatore Bruno Pastorelli,
Crescenzo D'angelo, Pierluigi Pratola, Mario Via ed il prof. Francesco
Saverio Sesti, membro del comitato di gestione del Fondo nazionale esuberi
del settore presso l' Inps. ''Perche' - e' detto in una nota - si parla
di 150 esuberi in Etr? Di un utile di 11 milioni di euro, di cui 9 verrebbero
dalla convenzione col ministero del Tesoro e 2 dagli incassi; se ad
agosto terminera' il Cds cosa dovranno aspettarsi i dipendenti? Il piano
di Intesa di fondere le tre societa' prevede che Etr rimanga l' unica
con 2800 dipendenti. L' obiettivo e' creare una superholding esattoriale
ed accorciare le linee di controllo, ma per la Fabi - prosegue il sindacato
- quello vero e' la massimizzazione degli utili, sfruttando normative
finanziarie e fiscali e 'ristrutturare' dopo che il management ha ottenuto
due contratti dallo Stato senza aver risanato''. Belcastro (CISL): “Intervenire sulla 107. La pericolosità della strada è sotto gli occhi di tutti” 17/06 In una nota diffusa dall’ufficio stampa
della CISL, il Segretario Generale Giuseppe Belcastro, sollecita un
intervento forte delle istituzioni in seguito al moltiplicarsi degli
incidenti, spesso fatali, sulla Strada Statale 107 Paola-Crotone. Belcastro
evidenzia come l’importante arteria, che collega l’area
tirrenica di Paola con l’area ionica di Crotone, attraversando
nella direttrice ovest-est l’intera calabria nel suo scenario
più suggestivo dell’Altopiano silano, oggi sia una delle
strade più pericolose da percorrere e ad alto tasso di mortalità
della calabria contendendo questo triste primato alla Statale ionica
106. La pericolosità di questa arteria è sotto gli occhi
di tutti, commenta il Segretario Generale della CISL. Infatti non passa
giorno che qualcosa non vi accadi, e alle prime gocce di pioggia eccola
trasformarsi in un pericolosissimo incubo per gli automobilisti, dove
lo scarso drenaggio dell’asfalto, o il non utilizzo di asfalti
speciali rende quanto mai difficile la guida in tranquillità.
Come se non bastasse, continua Belcastro, a questa strada che ha visto
quintuplicarsi i volumi di traffico negli ultimi decenni, si sommano
cantieri con semafori, lavori, che anche se semplici, si fanno durare
mesi creando notevoli disagi agli utenti. Per queste ragioni, la CISL,
nel ribadire la strategicità dell’importante arteria stradale,
chiede un intervento forte e risolutivo da parte delle Istituzioni e
dell’Anas finalizzato all’immediato ammodernamento di una
delle arterie stradali a più alto rischio nella Regione e per
l’inadeguatezza che essa presenta rispetto all’esigenza
di sviluppo dell’area interessata. La messa in sicurezza della
S.S. 107 diventa prioritaria per il decollo economico e turistico delle
aree costiere e dell’Altopiano Silano.In conclusione il Segretario
Generale della CISL Giuseppe Belcastro auspica che il neo-presidente
dell’Amministrazione provinciale convochi al più presto
un tavolo, insieme ai vertici dell’ANAS, al Ministero dei lavori
pubblici per definire insieme il quadro delle priorità. CGIL Pollino: “Allarmante, sconcertante e inopinata l’eventuale scelta del Pollino per le scorie nucleari” 17/06 ''E' allarmante, sconcertante e inopinata l'
eventuale scelta circa l' individuazione nel nostro territorio ove realizzare
un cimitero nazionale unico di scorie e rifiuti nucleari''. E' quanto
ha sostenuto la Cgil Pollino-Sibari-Tirreno nel corso della riunione
dei delegati e dei quadri svoltasi stamani a Castrovillari alla presenza
del segretario generale, Guglielmo Epifani. Al termine della riunione
e' stato approvato un ordine del giorno in cui si afferma che ''l' assordante
e colpevole silenzio della Giunta regionale in merito alla denuncia
lanciata dalle organizzazioni sindacali, dalle associazioni agricole
e da quelle ambientaliste preoccupa sempre piu'. E' allarmante - prosegue
il documento - l' idea che il Governo, dopo i moti di Scansano, e dopo
aver derubricato il Mezzogiorno e la Calabria dall' agenda economica,
essa possa essere destinataria di una scelta che minerebbe in profondita'
le enormi potenzialita' di sviluppo connesse alle suscettivita' e peculiarita'
agroalimentari, paesaggistiche e turistiche esistenti e da implementare.
E' sconcertante perche' riprodurrebbe una gestione centralizzata delle
decisioni in barba alle ragioni del federalismo; e' inopinata perche'
la zona e la Regione sono dichiarate da tutti gli studi aree ad alto
rischio sismico; allarmante per i rischi connessi ad ipotesi di sviluppo''.
L' assemblea della Cgil, pertanto, ha chiesto al Governo e alla Regione
''di dichiarare i motivi che hanno indotto l' esecutivo nazionale a
impugnare la delibera del Consiglio regionale della Calabria che dichiarava
il territorio regionale denuclearizzato, e chiama alla vigilanza le
comunita' locali e le istituzioni territoriali interessate''. L'assemblea
dei delegati e dei quadri ha quindi ''impegnato tutte le strutture della
Cgil a assumere ogni utile iniziativa per impedire il sacco e lo stravolgimento
del territorio''. Epifani: Cgil Fabbrica di speranza e forza tranquilla 17/06 ''La Cgil e' si' una fabbrica, ma lo e' di speranza.
La Cgil e' una forza serena, determinata, ma soprattutto tranquilla''.
Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, partecipando,
a Castrovillari ad una riunione dei quadri e dei delegati del sindacato
del Comprensorio. Epifani, dopo avere risposto in tal modo al presidente
del Consiglio, Silvio Berlusconi, che aveva parlato della Cgil come
fabbrica di odio, ha sottolineato che ''in tutto il Paese c' e' una
richiesta forte di cambiamento. Ne sono testimonianza i risultati elettorali
di sabato e domenica scorsa, dove il partito del premier e' arretrato
di ben il 5%''. Critiche al Governo sono state rivolte da Epifani anche
per quanto riguarda il Mezzogiorno. ''Le politiche di sviluppo messe
in atto dal Governo - ha detto - non hanno fatto altro che scoraggiare
gli investimenti dei grandi e medi gruppi imprenditoriali al Sud, cosi'
come le politiche infrastrutturali hanno riservato al Meridione solo
le briciole: piu' del 90% delle opere sono state finanziate al Nord'' Granata (CGIL) propone un Ministero per le Politiche del Mezzogiorno 17/06 Alla presenza del segretario generale, Guglielmo
Epifani, si e' svolta oggi, a Castrovillari, la riunione di quadri e
delegati comprensoriali del sindacato. La manifestazione, presieduta
dal segretario generale della Cgil Calabria, Fernando Pignataro, e'
stata aperta dalla relazione del segretario comprensoriale Pollino-Sibari-Tirreno,
Antonio Granata. Dopo aver criticato le politiche nazionali e regionali
in materia di investimenti, di lavoro e di occupazione e dopo aver disegnato
le possibili strategie vincenti, con ''proposte concrete e realizzabili'',
Granata ha suggerito ''al segretario Epifani di valutare l' opportunita',
per la realizzazione di politiche per il Mezzogiorno e per un coordinamento
efficace degli strumenti e degli investimenti, di istituire, con nuovi
poteri, con prerogative di maggiore incidenza e trasparenza, una nuova
esperienza per un Ministero per le Politiche del Mezzogiorno''. ''Conosciamo
tutti - ha aggiunto Granata a sostegno della richiesta - i limiti e
i guasti del vecchio intervento straordinario. Non ci illudiamo. Pero',
con un governo delle regole, che sono le fondamenta di uno Stato di
diritto, deve garantire le migliori condizioni di accesso alle opportunita'
di sviluppo e crescita per tutti i territori''. Dopo Granata e' toccato
ai delegati e ai quadri dei singoli comparti raccontare la realta' territoriale
al segretario Epifani. Il segretario della CGIL, Epifani, a Castrovillari 17/06 "Sullo stato dei conti pubblici c' è
assenza di chiarezza e trasparenza ed è questo che alimenta la
discussione''. A sostenerlo e' stato il segretario generale della Cgil,
Guglielmo Epifani, oggi a Castrovillari per partecipare ad una riunione
dei quadri e delegati del sindacato. ''Quello che non e' chiaro - ha
dichiarato Epifani alla stampa - e' qual'è la situazione reale.
Se i conti pubblici non vanno bene c'è bisogno di intervenire.
C'è bisogno che il ministro Tremonti, dica come stanno le cose.
Soprattutto adesso, dopo le elezioni, non bisogna fare dell'ottimismo
se non ce ne sono le ragioni. Bisogna guardare in faccia la realta'
per quella che è''. Castagna (UIL) "A cosa serve un comitato di garanzia, sui fondi POR, che non funziona?" 16/06 "Un Comitato di sorveglianza sui fondi strutturali
che non solo non sorveglia nulla, quanto serve, esclusivamente, ad avallare
una gestione deficitaria delle risorse in campo''. Ad affermarlo è
stato il segretario generale della Uil calabrese, Roberto Castagna,
che, nell'approssimarsi della rituale riunione, si chiede ''a cosa serve
rimanere nel Comitato di Sorveglianza''. ''Ne abbiamo viste e sentite
di tutti i colori - ha sostenuto Castagna -. Sta di fatto, pero', che
si continua con i vecchi metodi e la Calabria rimane l'unica Regione
del Paese incapace di spendere bene i soldi che la Comunità Europea
mette a disposizione. L'Europa si allarga, buona parte delle risorse
verranno impegnate dai Paesi subentranti e la Calabria persiste nella
sua incapacità di spesa. Da una parte si enfatizza la permanenza
nell'obiettivo uno, collocazione che spetta alle Regioni povere e sottosviluppate,
e dall'altra si nasconde che, grazie alla scarsa capacita' di spesa,
il Mezzogiorno ha subito un taglio di 4,2 miliardi di euro pari a oltre
8.000 miliardi di vecchie lire''. ''Il sindacato, unitamente a tutto
il partenariato economico e sociale - ha proseguito il segretario della
Uil - ha, in tutte le riunioni di Comitato, denunciato analiticamente
la gestione del Por Calabria, suggerendo le dovute correzioni. A tutt'oggi,
pero', bisogna prendere atto che nulla e' cambiato. Anzi prevale un
sostanziale peggioramento che rischia di relegare la Calabria in una
condizione di emarginazione senza prospettive. Tale stato di cose, se
dovesse perdurare, richiedera' un atto di coerenza da parte di tutto
il partenariato. Per la Uil sarebbe inutile, e incomprensibile da parte
dei cittadini calabresi, rimanere a fare 'la guardia del bidone' e,
pertanto, se non ci saranno novita' di rilievo, bisognera' agire, di
conseguenza, segnalando alla Comunita' Europea l' impossibilita' a rimanere
all' interno di un Comitato di Sorveglianza che ha come unico compito
la registrazione degli insuccessi e una scarsa propensione alla progettazione
e alla buona spesa''. ''Cio' che si chiede, quindi - ha concluso Castagna
- e' un segnale preciso, da parte della Regione, di inversione di tendenza
nella spesa dei Fondi Comunitari. Solo cosi' sara' possibile giustificare
la nostra presenza e il nostro contributo all' interno del Comitato
di Sorveglianza". Fiom: La soluzione del caso Polti dimostra l'importanza delle regole 12/06 Documento della FIOM calabrese sul caso Politi.
"Dopo questa positiva soluzione, cogliendone pienamente la lezione,
nei posti di lavoro, in fabbrica, nel territorio, non solo il sindacato,
ma le istituzioni, le associazioni datoriali, le imprese devono comprende
che il rispetto delle regole, dei contratti, l'esaltazione dei diritti,
la promozione della fidelizzazione non l'esaltazione del precariato,
le corrette relazioni sindacali sono indispensabili per costruire buon
lavoro e buona impresa. Con la dichiarazione a verbale, presso la presidenza
del Consiglio dei Ministri in cui l' azienda ha confermato che non esiste
l' ipotesi di licenziamento - sostiene il documento - e' stata sancita
una vittoria straordinaria dei lavoratori e del sindacato unitario e
si e' chiusa la vertenza Polti di Piano Lago dopo una fase di intenso
conflitto che e' durato 15 giorni, a seguito del licenziamento in tronco
di tre lavoratori di cui uno eletto nella Rsu, tutti iscritti alla Fiom
Cgil. La Polti sud, una azienda metalmeccanica, leader in Europa nel
settore dei piccoli elettrodomestici, col suo organico di circa 200
dipendenti, rappresenta da alcuni anni un patrimonio industriale del
cosentino e della Calabria, dagli alti tassi di produttivita' e dal
costo del lavoro molto inferiore rispetto allo stabilimento gemello
di Como. E', serve riconoscerlo, uno degli esempi meglio riusciti sul
piano industriale della legge 488. In una realta' caratterizzata da
tassi di disoccupazione strutturali mai meno del 25% - aggiunge la nota
- avere una opportunita' di lavoro e' stata ed e' vissuto come un risultato
fondamentale anche per la considerazione di se', al punto tale da avere
accettato per lungo tempo ritmi, organizzazione e condizioni di lavoro
pesantissime. Non tutti hanno resistito. Nonostante la certezza di non
avere disponibili, come altrove, altre possibilita', c'e' stato in questi
anni un turn over altissimo. Non sapendo o non volendo apprezzare questa
dedizione, l' azienda ha scelto di imporre nella fabbrica una concezione
autoritaria dei rapporti, una logica di sfruttamento assurda, una continua
pressione psicologica sui lavoratori. Lo stesso rapporto col sindacato
di categoria e' stato impostato sulla base di un formalismo astratto
sempre teso a costruire legami subalterni e con una particolare idiosincrasia
verso la Fiom-Cgil. In questo quadro, l' azienda, di fronte alla preoccupazione
che potesse alimentarsi un clima di solidarieta' tra i lavoratori, a
seguito dell' elezioni della Rsu, e della vittoria della Fiom, ha deciso
di attivare la rappresaglia licenziando in tronco tre lavoratori. Non
si aspettava certamente l' azienda una cosi' forte e determinata reazione.
Non e' stato facile e non era scontato ottenere il risultato. In quindici
giorni di lotta serrata l' azienda non ha lasciato nulla di intentato
per rompere il fronte dei lavoratori e del sindacato: non c' e' riuscita
ed ha perso. Troppo forti le ragioni a base della lotta. Nella Polti
di Piano Lago tante cose erano diventate, e lo sono tutt' ora, insopportabili.
Sconcerta l' assurda miopia della proprieta', la incapacita' a leggere
i cambiamenti, a tenere conto della reale insopportabilita' di certi
modi: sara' che la fabbrica di Piano Lago e' una 'azienda acefala',
eterodiretta. Non solo, e' stata sconfitta la protervia. Si sono gettate
le basi per una reale e concreta fase di confronto in azienda, di cui
i lavoratori, tramite le rappresentanze unitarie, ed il sindacato diventano
protagonisti del confronto. Qualita' del lavoro; tempi di produzione
sostenibili; organizzazione del lavoro efficiente; garanzie sulla sicurezza;
riconoscimento della contrattazione di secondo livello. Non e' una piattaforma
estremista ne' irriducibilmente antagonista: e' solo buon senso e diritti
sociali e salariali da costruire anche nell'interesse della proprietà" Il Segretario delle CGIL, Epifani, il 17 a Castrovillari 11/06 Con lo slogan "NOI LAVORO DIRITTI E QUALITA'
PER LACALABRIA, PER UN'ALTRA ITALIA", giovedì 17 Giugno
il Segretario Generale della CGIL GUGLIELMO EPIFANI parteciperà
all'assemblea dei quadri e dei delegati della CGIL POLLINO - SIBARI
- TIRRENO. Tramonti (CISL): "Reparti produttivi: un tavolo di trattativa con la Regione" 10/06 E' stato chiesto dal segretario organizzativo
della CISL provinciale, Paolo Tramonti, sulla crisi dei principali comparti
produttivi, un tavolo di trattative con la Presidenza della Giunta Regionale.
"Oggi, ha ribadito Tramonti, registriamo in Provincia di Cosenza
una vera e propria desertificazione industriale; dal taglio operato
dai grandi enti e dal loro abbandono della Calabria, quali Poste, Enel,
ferrovie dello Stato, Telecom, Anas, alle numerose vertenze in atto.
Nella nostra provincia, oramai, tutti gli indicatori economici e sociali
segnano un arretramento preoccupante, prodotto interno lordo, esportazioni,
qualità della vita, precariato, lavoro irregolare, criminalità
e illegalità. A tutto questo si sommano i dati drammatici della
disoccupazione nel territorio amplificati dalla crisi del settore tessile
Marlane, MDC su tutte, di quello informatico e di tanti presidi, Legnichimica,
Tesi, Telcal, Istituto Papa Giovanni, Fondo sollievo Disoccupazione,
Calzaturiero, etc. che hanno fatto la storia economica di questa provincia
e più in generale della regione." Castagna e Di Iacovo (UIL), "i problemi del precariato rimangono tutti aperti" 10/06 << La partita del precariato Calabrese,
grazie alle lotte dei lavoratori e alla capacità progettuale
del sindacato ha fatto segnare una tappa significativa con gli ultimi
impegni assunti dal Sottosegretario On. Pasquale Viespoli, ma i problemi
restano tutti aperti.>> La soddisfazione della CISL sul caso Polti 09/06 Soddisfazione viene espressa dalla Cisl di Cosenza
sull'accordo sottoscritto presso il Comitato nazionale per l'occupazione
dalle organizzazioni sindacali e l'Azienda Polti Sud. Secondo il segretario
organizzativo dell' ust-Cisl Cosenza Paolo Tramonti, ed il segretario
provinciale della Fim-Cisl, Graziano Bruno, la "grande mobilitazione
unitaria messa in atto dal sindacato e dai lavoratori e' stata fondamentale
per il raggiungimento dell'importante risultato conseguito a Roma che,
come si sa, ha permesso il ritiro dei licenziamenti decisi dalla proprietà
aziendale nei giorni scorsi. Ci sono adesso le condizioni per il pieno
ristabilimento delle relazioni industriali all'interno della Polti Sud
considerando le numerose problematiche interne tuttora aperte, che vanno
dalla presentazione del piano industriale, al miglioramento delle condizioni
lavorative, alla sottoscrizione di uno specifico contratto integrativo
aziendale, al pieno riconoscimento dei ruoli ed al rispetto di regole
e diritti contrattuali.In questo senso e' da registrare favorevolmente
l'impegno formalmente assunto dall'Azienda che, nel recepire le istanze
del Sindacato, ha convenuto di calendarizzare appositi incontri per
la discussione dei temi sul tappeto, secondo scadenze prefissate e periodiche
in modo da consentire un continuo monitoraggio della situazione aziendale". Precari calabresi: La CGIL invita a non smobilitare lo stato di agitazione 08/06 Si è svolto oggi l'incontro al Ministero
del Lavoro con il sottosegretario Viespoli, conquistato con la mobilitazione
dei precari del 26 Maggio . Il sindacato ha portato al tavolo del Governo
la drammatica condizione dei precari calabresi ed ha chiesto che il
Governo metta in campo risorse e strumenti a sostegno di un piano per
il lavoro che, partendo dalle stabilizzazioni dei lavoratori del bacino
LSU-LPU, affronti le complesse questioni relative alla disoccupazione.
La Cisl chiede un confronto sulla dirigenza del Comune 08/06 Nota della segreteria territoriale dellla CISL
"Il confronto politico particolarmente aspro, in questi giorni,
a Palazzo dei Bruzi, sembra essersi incentrato sulla sostituzione di
alcuni dirigenti. La rotazione negli incarichi dirigenziali rientra
nella logica delle cose previste peraltro dallo stesso contratto. La
nostra Organizzazione si è fortemente battuta perché si
definisse il contratto della dirigenza proprio per specificare con chiarezza
diritti e doveri degli stessi. Caso Polti: I sindacati chiedono un incontro a Palazzo Chigi 04/06 I segretari di Cgil, Cisl e Uil di Cosenza hanno
chiesto un incontro a Palazzo Chigi sulla vertenza della Polti. Allo
stabilimento di Piano Lago, alle porte di Caso Polti: Inefficace ogni tentativo di mediazione 04/06 "Solo attraverso il ritiro dei licenziamenti
e' possibile riavviare il confronto". E' perentorio l'appello lanciato
da parte di Cgil, Cisl e Uil alle istituzioni ed a "quanti finora
hanno manifestato solidarietà e condivisione delle ragioni del
sindacato e dei lavoratori" in riferimento alla vertenza dei lavoratori
della Polti di Piano Lago, licenziati dall'azienda nei giorni scorsi.
"Dopo un estenuante confronto durato due giorni la chiusura netta
della signora Polti verso il reintegro dei lavoratori e la loro ricollocazione
in altre postazioni organizzative nello stabilimento di Piano Lago,
ha fatto risultare inefficace - secondo una nota diffusa dalle segreterie
cosentine della triplice - ogni tentativo di mediazione messo in campo
dal sindacato. A nulla sono valse le proposte concrete e di merito del
sindacato unitario tese in primo luogo a ricostruire uno sviluppo coerente
delle corrette relazioni sindacali. Nemmeno la disponibilità
a prendere atto della decisione assunta dall'azienda di esternalizzare
i servizi di manutenzione ha consentito di fare passi avanti. La verità
purtroppo - sostengono i sindacati nella nota - è che la proprietà
avendo deciso di licenziare i tre lavoratori come segno di "potere"
esclusivo dentro la fabbrica, non riconosce altra strada. A questo conducono
le affermazioni della signora Polti fatte al tavolo. "Io non posso
ritirare i licenziamenti perché perderei il controllo della fabbrica".
C'è in questa affermazione una concezione terribile dei rapporti
sociali". I sindacati ribadiscono che "la Polti di Piano lago
e' un patrimonio economico e sociale anche dei lavoratori e del territorio.
Le affermazioni della signora Polti tradiscono il fatto che non intendono
riconoscere in azienda il protagonismo dei lavoratori e del sindacato:
non a caso tra i licenziati c'è il rappresentante sindacale unitario
eletto dalla maggioranza degli stessi". Il sindacato unitario "nel
dare atto alla azione di mediazione tentata all'assessore provinciale
Laratta", ritiene a questo punto "indispensabile che la trattativa
venga ripresa al ministero dell'attività produttive. A questo
obiettivo sono indirizzate tutte le ulteriori azioni. Pertanto la mobilitazione
dei lavoratori prosegue ed a nulla porteranno le reiterate azioni di
divisione degli stessi o delle organizzazioni sindacali".
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