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Sindacati (archivio 1)
Castagna (UIL); "Principe vittima di un tiro al politico" 02/06 Sandro Principe continua la sua battaglia per la vita, e migliaia
di compagni ed amici gli esprimiamo una affettuosa e sincera solidarietà,
mentre ci si interroga sulle degenerazioni della vita politica e sociale
nella nostra realtà calabrese. Ad affermarlo e' il Segretario
Generale della UIL Calabrese Roberto Castagna, amico e compagno di
Sandro Principe da molti lustri. " Non riesco a capacitarmi su
cio' che e' avvenuto. Sono rimasto, e lo sono ancora, frastornato,
ricordando che appena qualche ora prima del drammatico evento abbiamo
parlato di politica bevendo un caffe' insieme all'on. Massimo D'Alema."
Sandro e' stato vittima di un "tiro al politico" da parte
di una persona visibilmente segnata da disturbi mentali ma e' indubbio
che un atto cosi' grave si e' consumato in una realta' fortemente
caratterizzata da una politica avvelenata dallo scontro personale
e dalla cultura del nemico da abbattere. Da tempo la Calabria e' teatro
di intimidazioni e di attentati ad amministratori locali. I dati parlano
di un fenomeno allarmante ed in crescita. Da tempo, le istituzioni
hanno abbandonato il metodo della concertazione e del dialogo con
le forze intermedie della societa' alimentando una conflittualita'
senza precedenti. Da troppo tempo, la dialettica politica e sociale
si esprime con un linguaggio colorito e violento. Tutto cio' e' una
vera e propria miscela esplosiva e il brodo di coltura in cui si incontrano
la follia e cio' che noi definiamo il pensare normale. Nell'attentato
a Sandro, vittima inconsapevole di una follia, emergono i tratti di
una societa' in crisi e di una classe dirigente che,in generale, predilige
la personalizzazione dello scontro perche' incapace di competere sul
piano della qualita' dei progetti e delle idee. Questo male e' acuto
oggi, piu' di ieri, proprio perche' nella politica e nelle istituzioni
spesso manca quella cultura e quella classe dirigente che ha permesso
al nostro paese di fare passi da giganti nella ricostruzione e di
traguardare obiettivi di civilta' e democrazia. Oggi siamo in presenza
di un declino democratico e di una deriva istituzionale dalla quale
e' possibile uscire se la politica, le istituzioni e il mondo delle
rappresentanze sapra' aprire un grande confronto, ai vari livelli,
capace di ristabilire le regole del gioco e il rispetto delle stesse.
Il caso Principe offre la possibilita' di riflettere e porre un argine
al declino democratico presente nella nostra societa'. "Sono
convinto che il modo migliore per dimostrare la solidarieta' e l'affetto
ad un bravo compagno e un grande amministratore sta nel contribuire
ad aprire una grande e straordinaria fase di dibattito all'interno
dei propri organismi e, sopratutto, all'esterno al fine di realizzare
un clima diverso in cui l'avversario politico o sociale sia un avversario
con il quale confrontarsi nel merito dei problemi e delle proposte
e non un nemico da abbattere." Vicenda Polti, comunicato unitario dei Sindacati 01/06 "La vertenza Polti ha rischiato di trasformarsi in una
questione di ordine pubblico. Solo l' alto senso di responsabilita'
dei lavoratori, delle forze dell'ordine, degli automobilisti, dei
rappresentanti delle istituzioni ha impedito che degenerasse".
E quanto sostengono, in una nota congiunta, le segreterie unitarie
Cgil, Cisl, Uil, Fiom, Fim e Uilm di Cosenza. "La esasperazione
dei lavoratori - e' scritto nel documento - dopo una settimana di
presidio democratico, in assenza di disponibilita' dell' azienda,
nonostante le interrogazioni parlamentari, gli impegni delle delegazioni
istituzionali e politiche, ha trasformato un'assemblea in un presidio
temporaneo dell'autostrada. Sara' stato un puro caso, ma e' durante
questo presidio che su sollecitazione del Prefetto, dell'assessorato
Provinciale al Lavoro, l'impegno delle segreterie nazionali di Cgil,
Cisl, Uil e Fiom, Fim e Uilm, nonché del Ministero delle attività
produttive, la proprietà ha dato disponibilità per giovedì
prossimo, alle 10, presso il centro per l'impiego di Vaglio Lise a
sedersi ad un tavolo per aprire il confronto col sindacato. A questo
tavolo il sindacato unitariamente ed i lavoratori arriveranno con
una piattaforma precisa cui discutere: ritiro immediato dei licenziamenti
illegittimi; riconoscimento pieno della Rsu Polti; discussione sul
piano industriale; organizzazione del lavoro; verifica del rispetto
della legge 626. Ovviamente il presidio dei lavoratori davanti la
fabbrica proseguirà fino alla fine della trattativa. Abbiamo
già scritto che alla Polti non potrà più essere
come prima. Tutto lo sviluppo della vicenda ha segnato fino ad ora
non solo i lavoratori impegnati ma l'intero territorio. Nel devastato
tessuto industriale della Calabria, Polti di Piano Lago e' un patrimonio
industriale da difendere e potenziare. I lavoratori e le organizzazioni
sindacali ne sono consapevoli. Per questo con tenacia si è
insistito unitariamente. Vedremo giovedì se la proprietà
mostrerà altrettanto attaccamento sociale oltre che economico". Vicenda Polti: il sostegno della Fiom nazionale 01/06 "Primo parziale successo della lotta dei lavoratori della
Polti Sud. Finalmente, dopo una settimana di sciopero totale contro
l'atto discriminatorio e autoritario compiuto dall'azienda che ha
licenziato tre lavoratori iscritti alla Fiom, dopo che e' stata occupata
stamattina l'autostrada Salerno-Reggio Calabria, all'altezza di Rogliano,
e' arrivata una prima convocazione per un incontro all'Ufficio provinciale
del lavoro di Cosenza per giovedi' 3 giugno". E' quanto afferma
la segreteria nazionale della Fiom che "esprime pieno sostegno
alla lotta delle lavoratrici e dei lavoratori della Polti Sud che
difendono la propria dignita' e la liberta' sindacale". Nonostante
sia beneficiaria di consistenti sostegni pubblici, ricordano i metalmeccanici
della Cgil, l'azienda ha continuato a dare prova di indifferenza per
i lavoratori e per ogni pratica di civile confronto. "E' necessario
- aggiunge la Fiom - che i licenziamenti vengano immediatamente ritirati
e che si apra una trattativa sulle insopportabili condizioni di lavoro,
sui bassi salari e per rimuovere il clima di repressione che si respira
nell'azienda". La mobilitazione quindi continua, conclude la
Fiom, fino all'apertura di un vero confronto negoziale. Castagna e Di Iacovo (UIL) :"Buone prospettive per il mondo del precariato" 27/05 Un accordo che apre qualche significativa prospettiva nel mondo
degli LSU-LPU e del Precariato in generale. Questo il commento del
Segretario Generale della Uil calabrese Roberto Castagna e del Segretario
Generale della UIL cosentina Benedetto Di Iacovo, all’indomani
della grande manifestazione di Catanzaro. I due dirigenti sindacali
con soddisfazione affermano che la lotta paga ma altrettanto paga
il confronto di merito con il Governo Regionale. Avremmo preferito
raggiungere l’intesa senza ricorrere alla conflittualità,
e per il futuro auspichiamo che i responsabili della politica regionale
scelgano il terreno del confronto e non dello scontro, tuttavia l’intervento,
anche se indiretto, del Presidente Chiaravalloti ha rappresentato,
ad avviso della UIL, un primo passo verso la costruzione di un dialogo
positivo tra la Presidenza e il Sindacato. Vogliamo che la Calabria,
in materia di superamento del precariato, si allinei almeno alla Campania
e alla Sicilia. In queste due regioni, il confronto tra le Istituzioni
e Sindacato ha realizzato risultati eccellenti in termini di effettiva
stabilizzazione nei Comuni, negli Enti Subregionali e nel tessuto
produttivo. In Calabria c’è ancora molto da fare ma se
ci sarà coerenza nell’impegno sottoscritto e se il tavolo
ministeriale porterà risultati aggiuntivi, si potrà
pensare ad un percorso che nell’arco di 4/5 anni questo precariato
potrà, finalmente, trovare una adeguata sistemazione. Ma per
la UIL l’obiettivo da realizzare dovrà andare oltre gli
LSU-LPU e coinvolgere tutta l’area del precariato per, contestualmente,
dare un segnale significativo alla più ampia platea dei disoccupati.
In tale direzione, la messa in campo di un Piano per il lavoro e per
il precariato calabrese, di concerto con il Sindacato, sarà
l’impegno prioritario sul quale spendere tutte le capacità
e le energie presenti sul territorio. Reddito Ultima Istanza: la CISL scuote il Governo Regionale. 27/05 Il Segretario Generale della CISL Giuseppe Belcastro interviene
sui risultati della sperimentazione del Reddito di Ultima Istanza
che per il secondo anno consecutivo è in corso di sperimentazione
in alcuni comuni italiani. CGIL: "Gravi le dichiarazioni di Buttiglione sulla Calabria" 26/05 Apprendiamo dalla stampa regionale di una dichiarazione dell’Onorevole
Buttiglione, Ministro per le Politiche Comunitarie, in cui si sostiene
che, Egli ed il suo Governo di centro-destra, hanno addirittura lottato
per far rimanere la Calabria fra le regioni Obiettivo 1. La CGIL ritiene
che questa sia una dichiarazione gravissima, soprattutto per il ruolo
che il Ministro Buttiglione ricopre. Egli è il Ministro per
le Politiche Comunitarie è disconosce proprio l’obiettivo
principale delle Politiche Comunitarie e del POR Calabria in particolare,
che è appunto quello di fare uscire le regioni Obbiettivo 1,
e quindi anche la Calabria, dalle condizioni di sottosviluppo. La
CGIL Calabrese, oltre alla gravità della dichiarazione, evidenzia
stigmatizandola la perversità del significato attribuito alle
Politiche Comunitarie. Alla posizione dell’Onorevole Buttiglione
sono allineate le dichiarazioni e i comportamenti del Presidente Chiaravalloti
che più volte si è vantato di lavorare per fare restare
la Calabria nell’Obiettivo 1. Tutto questo, mette in luce la
totale assenza di volontà politica del Governo centrale e di
quello Calabrese per intraprendere concrete azioni di sviluppo che,
se avessero successo, porterebbero la Calabria fuori dall’Obbiettivo
1 attraverso l’aumento del reddito dei calabresi e riducendo
il livello di disoccupazione. Questa linea di condotta, soprattutto
del Governo regionale, ha già prodotto gravi danni ai cittadini
calabresi, tra i quali la perdita della premialità per circa
160 miliardi di vecchie lire. A questi si potrebbero sommare, nell’immediato
futuro, la perdita di ulteriori ed ingenti risorse per i gravissimi
ritardi accumulati finora sia per la spesa sia per la progettazione
integrata ( PIS, PIT, PIAR, PIF, PSU e PIA) di così grande
rilevanza per lo sviluppo locale. La CGIl ritiene, invece, che occorre
una grande volontà politica e capacità di governo per
recuperare i ritardi accumulati nell’attuazione del POR e per
realizzare la spesa attraverso nuovi progetti di qualità, capaci
di attivare processi di sviluppo e di crescita occupazionale, in grado
di portare la Calabria fuori dall’arretratezza e, quindi, dalle
regioni dell’Obiettivo 1. Sciopero generale dei precari calabresi del 26 , la Cisl si mobilita 24/05 In una nota diffusa dall'Ufficio stampa della CISL il Segretario
Generale della UST-CISL Giuseppe Belcastro e il Presidente dei precari
dell’ALAI-CISL Mauro Venulejo invitano alla mobilitazione i
cittadini della nostra provincia in vista dello Sciopero Generale
dei precari calabresi programmato per mercoledì 26 maggio a
Catanzaro per sostenere le ragioni di chi quotidianamente si trova
a fare i conti con il dramma del lavoro e per porre argine alla situazione
di abbandono, di disperazione, di povertà di centinaia di migliaia
di cittadini calabresi. Oggi, precisano i due dirigenti della CISL,
esprimiamo profonda inquietudine per il dramma umano e sociale che
si va consumando nella nostra regione nel silenzio più assoluto
della classe di Governo e del Presidente Chiaravalloti il quale invece
di rivolgere risposte certe e concrete ai calabresi, ai disoccupati
e agli emarginati della nostra terra se la prende con i lavoratori
che manifestano per denunciare una Calabria diversa da quella che
lui descrive. Quando l’Eurispes, commenta il Segretario Generale
Giuseppe Belcastro, fotografa una situazione in cui la Calabria diventa
sempre più povera, aumenta la forbice che la separa dal resto
d’Italia anche nel confronto all’interno del Mezzogiorno,
dove ormai si è raggiunti il drammatico dato del 43 % di persone
che vivono sotto la soglia di povertà; quando al dramma di
oltre 30.000 precari (LSU-LPU, interinali, corsisti Enel di Rossano,
fondo sollievo disoccupazione) si aggiungono le migliaia di lavoratori
che pagano il prezzo delle crisi aziendali prodotto della cultura
neo-liberista, vero vanto di questa classe di governo, intenta solo
al profitto e a fregarsene della dignità dei lavoratori e dei
padri di famiglia, quando si decide di spostare opifici industriali
dalla calabria verso quei paesi in cui è più basso il
costo del lavoro come nel caso della Marlane di Praia a Mare, allora
vuol dire che la società intera si avvia sull’orlo del
baratro, in uno stato di grave afflizione, senza una prospettiva di
sviluppo che faccia intravedere all’orizzonte una speranza.
Da parte sua il Presidente dell’ALAI-CISL Venulejo, evidenzia
la drammatica realtà che si trovano a vivere i lavoratori precari
della nostra regione i quali vivono con sussidi da fame, non erogati
da mesi come nel caso degli LSU, dove inoltre la recente legge regionale
di stabilizzazione, conquistata con la mobilitazione dei lavoratori,
è stata di fatto svuotata di contenuto per mancanza di copertura
finanziariaria. Per queste ragioni, continua Venulejo, saremo mercoledì
26 p.v. a Catanzaro per opporci alla politica di questa Giunta regionale
che sta creando solo precariato e per chiedere la stabilizzazione
entro il 2007 di tutto il bacino LSU-LPU riservando il 30 % in tutte
le operazioni di avviamento al lavoro, per rivendicare l’apertura
di una trattativa con il Governo Nazionale, per affrontare e finanziare
un piano di inserimento dei precari dei piccoli comuni, di garantire
a tutti i precari calabresi l’orientamento, la formazione, selezioni
trasparenti per gli accessi e politiche attive per il lavoro. Per
tutto questo, conclude Venulejo, invitiamo i precari e i cittadini
calabresi a manifestare con noi nello Sciopero Generale di Catanzaro. Covello (CGIL): Dalla Regione, per i lavoratori, solo promesse e speculazioni elettorali 22/05 Dopo gli scioperi generali del 2 Marzo scorso a Cosenza e del
28 Aprile a Catanzaro il 26 Maggio con lo sciopero generale di tutti
i lavoratori precari della Calabria, prosegue la lotta per il lavoro
ora. La fallimentare azione della Giunta regionale, si nutre quotidianamente
di speculazioni, promesse, impegni non mantenuti, tagli di nastri
e di fiere, mentre crescono povertà e disagio sociale. Sono
migliaia i lavoratori precari nella nostra regione; migliaia quelli
sottopagati, a nero, privi di qualsiasi contratto e tutela. In questi
giorni ad essi si prospettano soluzioni, nuove opportunità,
con l’esclusiva logica della strumentalizzazione elettoralistica.
Si inserisce in questa logica la fretta con la quale è stato
pubblicato il bando per la formazione finalizzata all’occupazione
nel settore idraulico-forestale, senza rispettare le tante osservazioni
sollevate dalle OO.SS. a partire dall’assurdità del “colloquio
motivazionale” come criterio di selezione. Alle migliaia di
persone che hanno fatto domanda, ai tanti giovani che sono stati impegnati
nei progetti NOC nell’ambiente, come CGIL offrendo rappresentanza,
chiediamo di partecipare alla manifestazione per costringere la Giunta
Regionale e l’assessore Gallo a riportare all’indirizzo
originario tutta la questione, ripartendo dai criteri e dalle modalità,
per ottenere il reale superamento del blocco della 442 ed il ripristino
del turn-over, dentro un quadro cogente di riequilibrio territoriale.
Cosi come ai tanti lavoratori LSU LPU non sono bastevoli solo le promesse
della stabilizzazione. A tutt’oggi non si pagano i sussidi da
Novembre 2003; non si è fatta nessuna stabilizzazione; il bilancio
regionale prevede la copertura dei sussidi solo fino al 30 Giugno.
Addirittura la legge regionale, conquistata dalla mobilitazione dei
lavoratori è stata svuotata dall’assenza totale di finanziamenti
per tutto il 2004 e soprattutto per l’attivazione di scelte
che non rispettano la effettiva riserva del 30% in tutte le operazioni
di avviamento al lavoro. Da Cosenza saranno migliaia i lavoratori
e le lavoratrici precarie che il 26 parteciperanno alla manifestazione.
Saranno presenti per rivendicare un fondo regionale per l’occupazione
a cui destinare tutte le risorse disponibili. L’apertura di
un confronto- trattativa col Governo Nazionale per predisporre e finanziare
un piano di inserimento dei precari nei piccoli Comuni. Ma la Calabria
è terra non solo di precari ma, purtroppo di disoccupati e
di inoccupati, verso essi serve immediatamente una politica di servizi,
di promozione, di inclusione sociale. La messa a regime dei servizi
pubblici all’impiego, non è più rinviabile, per
garantire l’orientamento, la formazione, selezioni trasparenti
per gli accessi, per le politiche attive del lavoro. Come si vede
la piattaforma su cui scioperiamo il 26 punta a costruire una chiara
proposta di merito su cui la Giunta Regionale non potrà esimersi
di confrontarsi. Vedremo se il sindacato come sostiene Chiaravalloti
non è un interlocutore attendibile. CGIL CISL E UIL: Il pubblico impiego calabrese partecipa compatto alla manifestazione di Roma del 21 20/05 Il pubblico impiego calabrese partecipa alla manifestazione
di Roma per fare sentire anche dalla Calabria la voce della protesta
per il mancato rinnovo economico del Contratto Nazionale dei Comparti
:Sanità – Regioni e Autonomie Locali Ministeri –
Enti Pubblici non economici – Monopoli – Agenzie Fiscali.
Sciopero del Pubblico Impiego a Roma il 21. Pullman da Cosenza il 20 alle 20.30 19/05 ella giornata di oggi si è riunito il direttivo Provinciale
della CISL – FPS di Cosenza per discutere della situazione politica
Regionale e Nazionale, del rinnovo dei contratti di comparto, nonché
dello sciopero generale in programma a Roma, del Pubblico Impiego
- Scuola – Università e Ricerca. All’incontro hanno
preso parte: Mimmo Cubello, Segretario Regionale CISL – FPS
Calabria, Paolo Tramonti, Segretario UST – CISL Cosenza, Ugo
De Rose Segretario Generale CISL FPS Cosenza, Pietro Aceti componente
segreteria Regionale CISL FPS Cosenza, i componenti las Segreteria
Territoriale Sammarco, Giampa’, Grillo Carrera, Faccione. Ha
relazionato Adriana Carrera, Segretaria Territoriale CISL FPS, che
nel corpo del suo intervento ha affermato:” in un momento così
denso di eventi, legati anche alla costruzione dell’Europa allargata,
in cui il nostro Paese vive una stagnazione economica e si connota
per la scarsa competitività delle nostre esportazioni e, in
generale del nostro sistema produttivo, per la nostra Regione –
fanalino di coda, qualunque sia il dato preso a riferimento, sia che
si tratti di capacità impositiva sia che si parli di Fondi
Europei, ci si interroga: quale futuro con un siffatto Governo Regionale”!
Carrera ha aggiunto: “sciopero contro chi con spirito interessato,
continua a minimizzare il valore del servizio pubblico e nell’ignorare
il ruolo fondamentale cui la P.A. in generale, per lo tesso fatto
di esistere, adempie, garantendo la tutela dell’interesse generale
della collettività contro le spinte egoistiche presenti nella
società”. Ugo De Rose, nel rimarcare l’importanza
della giornata di mobilità del 21 maggio prossimo, ha invitato
tutti a partecipare alla manifestazione di Roma (diversi pullman sono
stati messi a disposizione della CISL FPS di Cosenza che partiranno
da Via Caloprese alle ore 23.30 del 20 maggio). La Segreteria Territoriale
ha ricordato che “i dati ci dicono che i dipendenti pubblici
appartengono alla fascia dei redditi medio bassi i cui tre quarti
dello stipendio sono destinati ai consumi di base: affitto, spese
alimentari, spese per i figli. Dimostrato che per la nostra categoria,
intendendo con ciò la categoria di consumatori, i prezzi sono
aumentati ben oltre l’inflazione, vi è un’erosione
del potere d’acquisto degli stipendi, tanto che, è la
Banca d’Italia a dirlo, si registra uno scivolamento della classe
media verso la soglia di povertà”. I lavori del Direttivo
sono stati conclusi da Mimmo Cubello e Paolo Tramonti. Ex D.N.E.: firmato l’accordo per la ripresa dell'attività produttiva. 18/05 E’ stato siglato ieri (17 Maggio 2004) l’accordo
tra le Organizzazioni Sindacali Territoriali CGIL, CISL e UIL, la
RSU, la curatela fallimentare D.N.E. ed il Rappresentante della Società
subentrante l’accordo per il riassorbimento del personale ex-D.N.E.
L’intesa, sottoscritta presso la Direzione Provinciale del Lavoro
di Cosenza, prevede la cessione in fitto alla Digital Network Engineering
S.R.L. della D.N.E. S.p.A. (in fallimento) con l’obiettivo primario
di riavviare, sia pure gradualmente, la produzione presso lo Stabilimento
Industriale di Piano Lago. In tal senso verranno riprese al lavoro
parte delle maestranze a partire dalla data di avvio delle attività,
prevista per il prossimo 24 Maggio. Infatti, in base a quanto citato
nell’accordo, viene fissato il termine massimo di tre mesi per
il riassorbimento di almeno 16 lavoratori del fallimento D.N.E., nella
prospettiva della piena ricollocazione produttiva di tutto il personale,
che dovrà avvenire entro il termine del godimento degli ammortizzatori
sociali (cassa integrazione guadagni straordinaria e mobilità).
A questo importante risultato – affermano Paolo Tramonti della
CISL, Vladimiro Sacco della CGIL e Antonio Lento della UIL –
è stato possibile pervenire grazie all’incessante opera
svolta dal Sindacato e dai lavoratori che, anche nei momenti più
critici della vertenza, non hanno mai smesso di credere in una soluzione
positiva, e che si è potuta realizzare – secondo i Rappresentanti
Sindacali – per il notevole patrimonio strumentale e tecnologico
presente nella ex-DN.E., ma anche e soprattutto per le elevate ed
indiscusse capacità ed il livello professionale maturato negli
anni da tutto il personale dipendente. A questo punto – secondo
CGIL, CISL e UIL – il piano industriale predisposto dovrà
garantire il pieno rilancio dell’opificio di Piano Lago proiettando
la nuova Società in modo autonomo ed autosufficiente sul mercato,
anche nell’ottica più complessiva della realizzazione
di condizioni di contesto più favorevoli, che possano permettere
alla nostra Regione di recuperare i ritardi accumulati, anche in questo
campo, rispetto al resto del Paese. A tal fine le Organizzazioni Sindacali
rinnovano l’appello alla Giunta Regionale affinché metta
in atto politiche specifiche a sostegno del settore informatico-telematico
in grado di supportare e rafforzare non solo le realtà produttive
esistenti, ma anche di stimolare una nuova domanda di lavoro, sicuramente
di eccellenza, destinata ad incrociarsi con l’offerta già
presente sul mercato, costituita, come si sa, dal capitale umano e
professionale acquisito dalle migliaia di giovani, diplomati e laureati,
che vivono nella nostra Regione. Congresso Fiom a Cosenza "Dalla fase degli investimenti a Sud alla fase di fare sistema a sud" 18/05 Dalla fase "d'investimenti al sud" alla fase di "fare
sistema al sud", questa è la discussione avviata al congresso
della Fiom-Cgil di Cosenza. Un modo diverso d'investire risorse da
parte del governo e della comunità Europea nel mezzogiorno,
per creare nuova e duratura occupazione. Il Mezzogiorno è oggi
un'area molto differenziata al suo interno. Accanto a contesti sviluppati
convivono infatti territori ancora arretrati. Aree distrettuali confinano
con attività agricole tradizionali; centri eccellenti di ricerca
scientifica sono immersi in ambienti socio-economici ancora alle prese
con fenomeni di ritardo strutturale; industrie sulla frontiera tecnologica
ed organizzativa si affiancano ad imprese residuali e marginali. I sindacati chiedono la nomina del nuovo Presidente della Camera di Commercio di Cosenza 17/05 Comunicato congiunto della triplice sidnafcale di Cosenza e
Castrovillari sulla nomina del nuovo presidente della Camera di Commercio
di Cosenza. "Cosa si aspetta a nominare il nuovo Presidente della
Camera di commercio di Cosenza? Siamo forse dinanzi ad una manovra
dilatoria ed elettoralistica? Gli interrogativi sono posti dai segretari
generali di CGIL, Massimo Covello, e, per il comprensorio di Castrovillari,
Tonino Granata, CISL, Giuseppe Belcastro, e UIL, Benedetto Di Iacovo.
“Il presidente della Giunta regionale, con nota n. 111 del 9
gennaio scorso ha inviato ai soggetti interessati, associazioni, sindacati,
consumatori, ecc., la richiesta per la designazione dei propri rappresentanti
in seno al nuovo Consiglio di Amministrazione dell’ente camerale.
A tutt’oggi, cioè a cinque mesi della scadenza del mandato
del 31 dicembre 2003, il nuovo Consiglio di Amministrazione non si
è riunito per eleggere il presidente e per assegnare gli altri
incarichi. Non vorremmo – aggiungono i quattro dirigenti sindacali
– che manovre di sapore elettoralistico fossero alla base del
rinvio ingiustificato e ingiustificabile. Il 30 giugno scadono i termini
entro i quali deve essere dato all’ente camerale il suo assetto
istituzionale. Se passerà tale data senza che non si sia ottemperato
all’obbligo perentorio, la Camera di commercio verrà
commissariata con gravi ripercussioni sul panorama economico provinciale.
Ma a chi giova una simile manovra, se di manovra si tratta? E perché
si aspetta ancora per indire la riunione di insediamento del nuovo
organismo? Dobbiamo forse rimpiangere il centralismo e invocare un
atto di imperio da parte dei Ministeri competenti, a cominciare dal
ministro per le Attività produttive, che sarebbe tuttora indeciso
circa l’ammissione del ricorso di un’associazione minore”?
Per Di Iacovo (UIL), la Regione continua con la politica delle illusioni 13/05 "Continua la Politica delle illusioni occupazionali da
parte della Regione Calabria". Questo è quanto afferma
il segretario generale provinciale della Uil di Cosenza Benedetto
Di Iacovo in una riunione tenuta nella sede sindacale di Trebisacce.
"Fare ordine - ha poi aggiunto Di Iacovo - e dare trasparenza
alle dinamiche che presiedono al reclutamento del personale da adibire
al settore della Forestazione in Calabria è giusto e necessario
e per questo hanno fatto bene i segretario generali regionali di Cgil,
Cisl e Uil e della Flai - Fai e Uila a sottoscrivere questo accordo,
ma di questa Regione non ci fidiamo e avvertiamo i disoccupati a non
cadere nel tranello delle illusioni occupazionali di tipo elettoralistico.
Nessuno pensi, comunque, ad assunzioni immediate. Si tratta solo di
traguardare il 2007 quando si tratterà di fare fronte alle
fuoriuscite di personale forestale, per il successivo ripristino del
turn-over, una volta che saranno andati in pensione, quanti raggiungeranno,
mano a mano, i limiti di età. Solo a quel punto - ha concluso
Di Iacovo - ci potranno essere nuove assunzioni, per mantenere il
'tetto' stabilito di un massimo di 10.000 forestali in tutta la nostra
regione. Quindi, nessuno si illuda che 'domani' avrà il lavoro,
anche se in una regionale normale, questo l'auspicio del sindacato,
sarebbe un traguardo necessario". Crisi di Regione e Provincia, Belcastro (CISL) scrive al Presidente della Repubblica Ciampi 10/05 In una lettera inviata al Presidente dell Repubblica, Carlo
Azeglio Ciampi, il Segretario Generale della CISL provinciale denuncia
il grave stato di crisi della Provincia e della Regione. Questo il
testo inviato: "Signor Presidente, Sottoscritto l'accordo decentrato per i dipendenti della Provincia 10/05 Nei tempi e nei modi previsti il 29 aprile u.s. è stato sottoscritto l’accordo decentrato per l’anno 2004 a favore dei dipendenti della Provincia. Anche per questa tornata integrativa è stata prevista la possibilità di miglioramento economico delle buste paga di tutti i dipendenti dell’Ente, con la applicazione di una nuova e superiore progressione economica nella categoria di appartenenza. Inoltre,e sempre dal 1 gennaio 2004, si è dato corso al pieno regime dell’indennità di comparto prevista per il riallineamento del contratto del comparto Enti Locali a quelli del resto della P.A. Con lo stesso accordo decentrato, in via transitoria , e fino alla sottoscrizione del contratto decentrato della Provincia 2002/2005, è stato attivato anche l’istituto delle alte professionalità così come è stata riconfermato l’istituto delle posizioni organizzative. Inutile sottolineare che i provvedimenti enunciati sono aspetti economici che saranno percepiti per tutta la vita lavorativa, con riflessi positivi su quella pensionistica, e che hanno generato particolare entusiasmo fra i dipendenti stante la possibilità di una applicazione con valutazione meritocratica che non mortificherà alcuno. La RSU dell’Ente, per voce del Coordinatore Salvatore Perri della CISL-FPS, ha espresso soddisfazione anche per il corretto comportamento dell’Ente, che ha saputo cogliere le novità della proposta sindacale in termine di aumento del fondo della contrattazione decentrata, che è stato impinguato da economie sullo straordinario e da nuovi finanziamenti conseguenti all’attivazione di nuovi servizi nell’Ente. Infine, nella stessa giornata è stato sottoscritto dalla RSA-CISL e dalle sigle territoriali CGIL-CISL e UIL il contratto decentrato del comparto della Dirigenza per l’anno 2004 che prevede un sistema di pesatura delle indennità soddisfacente e rapportata ai diversi gradi di responsabilità che tali dipendenti assumono nella gestione dei settori. Occorre ricordare che, anche questi accordi decentrati, sono frutto del più che buono livello di relazioni sindacali raggiunto alla Provincia di Cosenza negli ultimi anni, e che tutto il sindacato ritiene patrimonio da conservare e tutelare anche nel prossimo scenario legislativo. Infatti, da subito, si preannuncia l’impegno delle parti trattanti sulla necessaria rivisitazione della parte normativa del contratto decentrato (CCDI 2002/05) e sui riflessi che questo avrà sulla organizzazione dei servizi o viceversa, per i quali la RSU dell’Ente ritiene indispensabile il confronto con la nuova amministrazione. Seminario di formazione sindacale all’università. 10/05 La Segreteria Provinciale della CISL di Cosenza nell’ambito
delle attività di formazione sindacale per il 2004 ha inteso
avviare una serie di approfondimenti seminariali volti a mobilitare
le coscienze impegnate nel mondo del lavoro e ad accrescere e qualificare
le risorse sindacali in campo. A tal proposito, ha organizzato nella
sede della CISL-Università, presso il Polifunzionale dell’Unical,
l’atteso momento formativo con i giovani rappresentanti universitari
della CISL, gli studenti dell’I.C.U. (Impegno Cattolico Universitario)
e il personale dipendente dell’università iscritto alla
CISL con il Segretario di Federazione Giuseppe Freccia. Il Responsabile
del Centro Studi della CISL Franco Marano e il presidente dell’ALAI-CISL
Mauro Venulejo, hanno intrattenuto i numerosi partecipanti al corso
sul tema: “Le Organizzazioni sindacali: cenni storici, proselitismo
e senso di appartenenza”. La giornata di approfondimento culturale,
si legge nella nota della CISL, assume importanza e centralità
se riferita ai profondi cambiamenti che stanno avvenendo nella società
attuale che generano spesso disorientamento e confusione ed alimentano
in molti timori, dubbi e preoccupazioni sui processi di crisi della
modernità. Il Responsabile del progetto formativo della CISL
Franco Marano ha evidenziato l’importanza della formazione che
consente, non solo di conoscere la storia delle Organizzazioni sindacali,
ma anche di intercettare i mutamenti nelle dinamiche sociali ed economiche,
elementi fondamentali nel processo di arricchimento culturale del
sindacalista. Migliorare questa capacità di analisi dei processi,
ha continuato Marano, è essenziale per cogliere i cambiamenti
e avere in mano gli strumenti per governare le trasformazioni. A conclusione
del seminario formativo, nell’animato e partecipato dibattito,
i giovani universitari presenti sono stati validi protagonisti con
una serie di riflessioni ed interrogativi di grande spessore culturale
e maturità. Tra le angosce che animano i nostri studenti gli
interrogativi più frequenti sono le difficoltà, le vessazioni
che un giovane laureato si trova a vivere alla fine del suo percorso
di studio che spesso lo portano ad abbandonare la propria terra. A
conclusione dei lavori il Presidente provinciale dell’ALAI-CISL
(i lavoratori atipici) e il Segretario di Federazione Giuseppe Freccia
sono convenuti sulla necessità di aprire uno sportello informativo
presso la sede dell’I.C.U. all’Università per orientare
la galassia dei lavoratori atipici del nostro territorio (LSU-LPU,
Co.Co.Co, lavoratori a progetto, interinali etc.) sui propri diritti,
delucidando i lavoratori sulle recenti novità normative introdotte
dalla “Legge Biagi”. Successo dell’iniziativa “INAS-DAY” promossa dal patronato della CISL. 07/05 In una cornice di pubblico interessata e curiosa si è
svolta oggi l’iniziativa INAS-DAY promossa dal patronato della
CISL è dedicata ai temi della previdenza e dell’assistenza. Belcastro (Cisl): Chiaravalloti deve chiedere scusa" 07/05 "Un'altra tegola si e' abbattuta sul governo regionale
e sul Governatore Chiaravalloti, che oggi ha ancora meno motivi per
divertirsi e farebbe bene a presentare un atto di scuse ai calabresi,
in virtù del recente rapporto della magistratura contabile
della Corte dei Conti Calabrese la quale invoca un urgente cambio
di rotta dell'azione politica della giunta regionale". Questo
quanto ha affermato il segretario generale della Cisl di Cosenza,
Giuseppe Belcastro. "La magistratura contabile calabrese denuncia
una situazione economica che si fa sempre più pesante, nessun
investimento infrastrutturale in strade, in nuovi aeroporti o scali
portuali, ritardi nella predisposizione dei bilanci di previsione
2002-2003, non collaborazione di molte strutture regionali e assessorati
che attuerebbero comportamenti opachi, dando notizie incerte, scarse
e spesso inattendibili verso l'unica voce di spesa che aumenta nel
bilancio regionale e cioè le consulenze e le collaborazioni.
Quanto sta succedendo e' soltanto un'amara conferma, un'autentica
avversione verso i Polo tessile, i sindacati chiedono incontro urgente con la Regione 06/05 I segretari dei sindacati regionali Fernando Pignataro Cgil,
Luigi Sbarra Cisl e Roberto Castagna Uil hanno chiesto un incontro
urgente all'assessorato delle Attività produttive per affrontare
le problematiche del settore tessile. Nello specifico sarebbero pronti
i progetti alternativi e gli imprenditori per il tomaificio Conca
Lcm con 25 posti di lavoro che e' fallito di recente; del pantalonificio
Seta con altri 25 posti di lavoro che ha chiuso i battenti circa due
anni fa e ultimamente dell'Emiliana tessile con 37 posti di lavoro
che ha cessato definitivamente l'attività produttiva della
maglieria. Con questa richiesta urgente i sindacati chiedono di sapere
quali sono i progetti e chi sono i rispettivi imprenditori. Veraldi (CGIL) "Inapplicato il CCNL della saniytà pubblica-personale di comparto" 06/05 Comunicato del segretario generale della funzione pubblica
calabrese, Luigi Veraldi. "Destano scalpore e preoccupazione
le notizie che abbiamo appreso, per le vie informali, rispetto alla
posizione assunta del Dipartimento della Sanità Regionale che
avrebbe richiamato i Direttori Generali delle Aziende Sanitarie calabresi
sul ruolo di preventivo accertamento di regolarità amministrativa,
dello stesso Dipartimento, in merito alla applicazione del rinnovo
contrattuale della sanità, con particolare riferimento al pagamento
delle competenze arretrate sancite dal C.C.N.L. Innanzitutto è
il caso di ricordare, che mesi fa, nel mezzo della presentazione di
uno tra gli innumerevoli documenti di Piano Sanitario Regionale, avevamo
denunciato e quindi contestato, dal punto di vista contrattuale, l’idea
di una Azienda Sanitaria Unica che gestisse direttamente e per l’intera
Regione la Contrattazione e le relative applicazioni in tutte le Aziende
sanitarie. Oggi confermiamo il nostro disappunto, contestando che
il detto Dipartimento si è appropriato di un ruolo che non
gli compete e che oltre a ledere le attese degli operatori della sanità,
finisce per invadere in maniera devastante e con logiche politiche,
l’autonomia contrattuale e gestionale delle Aziende e quindi
dei loro Direttori Generali, proprio rispetto al pagamento di competenze
arretrate che, sancite dal rinnovo contrattuale del C.C.N.L. comparto
sanità pubblica 2002-2005, non sono soggette a nessun altra
formalità negoziale e quindi obbligano la Regione e quindi
direttamente le Aziende a procedere alle stesse corresponsioni. CGIL: Manca il numero legale in commissione e di fatto si blocca l'accesso alle liste di mobilità 06/05 Per l’ennesima volta, la mancanza del numero legale fa
saltare la seduta della Commissione Regionale Tripartita dal lavoro
ed impedisce a centinaia di lavoratori, espulsi dalle aziende, di
vedersi riconosciuto il diritto all’iscrizione nelle liste di
mobilità. Un paradosso, quello che accade nella nostra Regione,
dove, nel mentre buona parte della classe politica afferma di fare
grandi cose per il mondo del lavoro, per i precari e per i disoccupati,
dall’altro quella stessa classe politica, impedisce a centinaia
di famiglie calabresi, con il capo famiglia disoccupato, di percepire
l’unico sostentamento riconosciuto dalla legge: l’indennità
di mobilità. Ma non solo. Sono giacenti presso la stessa Commissione
più di 200 domande di disoccupati che chiedono di rientrare
nel bacino dei lavoratori socialmente utili per il mancato buon fine
dei loro processi di stabilizzazione. Ebbene anche su questo non si
può far finta di niente. Purtroppo a nulla è valsa la
continua nostra presenza in commissione, quella del Sindacato, quando
ad impedire il suo funzionamento sono le insostenibili assenze di
buona parte degli assessori provinciali al lavoro e di alcuni consiglieri
regionali. Su queste basi riteniamo utile denunciare il caso all’opinione
pubblica affinché ognuno si assuma le proprie responsabilità. La Cisl sollecita il finanziamento dei Pit. 06/05 La CISL Territoriale chiede l’immediato finanziamento
dei PIT (Piani Integrati Territoriali) attivati nella provincia di
Cosenza, non giudicando assolutamente sufficiente, anche se ovviamente
importante, l’approvazione, avvenuta di recente, dei PIT delle
Serre Cosentine e del Basso Tirreno. Non è possibile –
afferma il Segretario Organizzativo dell’UST-CISL Cosenza, Paolo
Tramonti – che nel quadro assolutamente deficitario e di grande
difficoltà economica e sociale come quello che sta vivendo
la Calabria, e la provincia di Cosenza in particolare, importanti
strumenti progettuali e finanziari come i PIT restino al palo, con
gravissime conseguenze sul già debole tessuto produttivo esistente.
Da più tempo la CISL sta infatti sollecitando una maggiore
attenzione riguardo ai Programmi Integrati Territoriali, soprattutto
se si considera il rallentamento che più complessivamente si
registra nell’attuazione del POR Calabria sia dal punto di vista
dei programmi che dei flussi di spesa, come si sa, questi ultimi,
al di sotto della soglia del 40%. In questo senso – afferma
Tramonti – le responsabilità della Giunta Regionale sono
chiare ed inequivocabili, così come peraltro puntualmente evidenziato
dagli autorevoli Rappresentanti della Commissione Europea giunti in
Calabria i quali, in più occasioni, non hanno mancato di rilevare,
oltre alla cronica incapacità di utilizzare pienamente i fondi,
un’applicazione troppo rigida ed eccessivamente burocratizzata
delle procedure. In questo modo si stanno difatti generando lentezze
ed effetti distorsivi, con il risultato che fino ad oggi si sono sostanzialmente
privilegiate azioni a maggiore velocità di esecuzione, a discapito
di interventi ben più qualificanti, a carattere strutturale
(come ad esempio le infrastrutture, le azioni di sistema etc.). E’
a questo punto ovvio pensare che vi sia il concreto rischio (ed i
fatti dimostrano che non si tratta soltanto di un rischio) di depotenziare
ed indebolire l’intero impianto del POR che, va ricordato, costituisce
il più importante strumento di programmazione concertata di
cui la Calabria si sia mai dotata e che, se pienamente realizzato,
consentirebbe l’effettivo decollo della nostra Regione. CGIL: Bisogna fare chiarezza sull'accordo per la formazione finalizzataa all'occupazione nella forestazione 05/05 La strumentalità elettoralistica sull’accordo
per la formazione finalizzata all’occupazione nel settore della
forestazione era scontata, dati i tempi e il clima. Del resto, il
Sindacato non può esimersi di fare il proprio mestiere , confrontarsi,
porre paletti e condizioni, sottoscrivere accordi, governarli e fare
in modo che si rispettino. Anche in periodi drogati dallo scontro
elettorale, altrimenti, visto che in Italia si vota ogni anno, rinuncia
a svolgere il ruolo a cui è chiamato. Detto questo, riteniamo
che bisogna fare chiarezza sull’accordo e le ricadute, le contraddizioni
e i risultati. A dire il vero non ci aiuta molto l’impostazione
dell’avviso pubblico e del bando, che non sono conformi all’accordo
(neanche richiamato) e fanno intravedere il pericolo di gestione discrezionale
e clientelare della selezione. Abbiamo proposto e continuiamo a sostenere
che la selezione, per garantire pari opportunità a disoccupati
e precari, va affidata a istituti specializzati, come in altri casi,
che utilizzino strumenti oggettivi. Al tavolo di confronto lavoreremo
per far affermare questa linea e queste decisioni, visto il nostro
disinteresse a qualsiasi forma di cogestione, ma interessati fortemente
alla trasparenza. Non c’è dubbio che l’accordo
e il relativo bando hanno suscitato una grande aspettativa. Non poteva
che essere così in una Regione con quasi il 26% di disoccupati,
con il 30% di lavoratori in nero, con un precariato forte e in crescita. La CGIL di Cosenza sull'accordo regionale sulla forestazione "Sconcertati e preoccupati" 03/05 La Cgil e la Flai di Cosenza in merito all'accordo tra l'assessore
regionale alla forestazione ed i segretari generali regionali di CGIL
CISL UIL e di Categoria FLAI FAI e UIL su un piano regionale di formazione
professionale per 1.200 unità finalizzato al ripristino del
turn over nel settore idraulico forestale sulla base di tre moduli
di 400 unità ciascuno, che dovrà servire a formare non
più operai idraulici forestali ma (senza ironia) operatori
idraulici forestali, rilevano come l'accordo "contiene una positività
intrinseca perché nei fatti sancisce dopo oltre 20 anni il
definitivo superamento del blocco delle assunzioni nel settore idraulico
forestale per anni oggetto di grandi problematiche sociali che hanno
connotato la storia dell'intera Regione. A leggere i contenuti dell'avviso
pubblico con il quale il dipartimento regionale foreste, forestazione
e protezione civile, da attuazione all'accordo, con una interpretazione
unilaterale, si resta sconcertati e fortemente preoccupati che una
cosi rilevante questione possa essere, alla fine, piegata a pura demagogia
clientelare e strumentale utilizzazione elettoralistica. La Regione
Calabria, Oltre che di inoccupazione e disoccupazione, è terra
di precarietà nel lavoro. Sono migliaia i lavoratori in attesa
di una qualche opportunità di stabilizzazione occupazionale,
salariale e contrattuale. Soprattutto nelle aree interne e rurali
della Provincia di Cosenza il blocco del turn over forestale ha provocato
depauperamento sociale, abbandono e mancata valorizzazione delle risorse
naturali. Le opportunità possibili da questo provvedimento,
a parere delle nostre organizzazioni, dovrebbero avere un oggettivo
orientamento a soddisfare: 1) un certo e concreto riequilibrio provinciale
dell'insediamento forestale; 2) l'avvio all'assorbimento negli enti
gestionali della forestazione ( vedi AFOR) del lavoratori idraulici
forestali oggi impegnati nei cosiddetti 'fondo sollievo'; 3) una riserva,
coerente con la legge regionale n:20/2003, per la stabilizzazione
nel settore e negli enti interessati dei lavoratori LSU LPU. Di queste
priorità non c'è traccia nell'avviso pubblico. Anzi
L'Assessorato regionale pretende, nello stesso avviso pubblico di
determinare la selezione dei lavoratori sulla base di un 'colloquio
motivazionale'. Ci sono tantissime ragioni per essere preoccupati.
I Lavoratori dei 'fondo sollievo' i lavoratori LSU ed LPU, i disoccupati,
gli inoccupati, troveranno nelle sedi della CGIL tutte le informazioni
necessarie per aderire alla selezione e soprattutto un sindacato impegnato,
non nella 'concertazione permanete' ma vigile al rispetto delle regole
e pronto al conflitto sociale in difesa degli interessi collettivi" Il 7 e 8 maggio il Patronato della CISL sarà in Piazza per chiarire i dubbi dei cittadini in materia pensionistica e previdenziale. 03/05 Il 7 e l’8 maggio prossimi il Patronato INAS della CISL
organizzerà presso i principali centri commerciali di Cosenza
e in Via Caloprese “Largo Salvatore Perugini” dei tavoli
informativi in cui gli operatori del Patronato informeranno i cittadini
sui servizi gratuiti che il Patronato della CISL offre in materia
di tutela contrattuale, della famiglia, dell’assistenza fiscale
e previdenziale (calcolo pensione, consulenza pensionistica, ricostruzione
pensionistica in tempo reale, richieste assegno sociale, indennità
di disoccupazione ecc.), sulla verifica di: posizioni assicurative,
accredito servizio militare, riscatto Laurea, ricongiunzione, prevenzione,
tutela e consulenza su infortuni e malattie professionali. Le due
giornate informative, precisa il responsabile dell’INAS-CISL
Carmelo De Cicco, serviranno inoltre per informare i lavoratori si
rischi del lavoro nero e sulle ripercussioni del lavoro irregolare
sulla pensione. Per questi temi di grande importanza e rilevanza sociale
la CISL, sostiene De Cicco, sarà in piazza giorno 7 e 8 maggio
prossimi per fornire a tutti i cittadini che fanno richiesta ai nostri
banchetti informativi e/o nelle sedi del Patronato INAS corrette informazioni
pensionistiche e analisi della posizione assicurativa, avviando se
il caso le pratiche per il recupero dei contributi non versati. Il messaggio del segretario generale della CGIL, Massimo Covello, per il primo maggio 30/04 Una condizione di disagio dilagante, di preoccupazione per
il futuro, è l’elemento che caratterizzerà il
I° Maggio di quest’anno. Ma sarà anche una giornata
nella quale riecheggeranno gli slogan che hanno riempito appena tre
giorni fa le strade di Catanzaro in occasione dello sciopero generale
regionale. C’è una Calabria sana, civile, democratica,
che non si rassegna e lotta. CGIL CISL e UIL della Calabria hanno
saputo, pur con mille contraddizioni, intercettare i bisogni concreti
delle persone e dare voce a quanti considerano il lavoro una leva
fondamentale per l’affermazione della dignità, dei diritti,
delle tutele, che vogliono essere protagonisti del loro destino. Le
ricette economiche neoliberiste del Governo Berlusconi e gli scimmiottamenti
del Presidente barzellettiere della Regione Calabria hanno portato
il Paese in generale e la Calabria sull’orlo di un baratro.
L’Intero Mezzogiorno è cancellato dall’ agenda,
anzi, lo si vuole consegnare ad una funzione militare, di frontiera.
Dentro questo quadro desolante riaffermeremo nelle tante iniziative
che si svolgeranno nel territorio che la Calabria può e deve
essere candidata, nella pace, ad un ruolo positivo nella quale costruire
il benessere sociale valorizzando le straordinarie ricchezze che detiene
a partire da quelle umane e naturali. Il messaggio del segretario generale della UIL, Roberto Castagna, per il primo maggio 30/04 1° MAGGIO in Europa e in Calabria. Una giornata epocale.
L'Europa apre le porte ad altri dieci Paesi: da quelli ex-comunisti,
come la Polonia e l'Ungheria, che avevano gia' avviato qualche trasformazione
prima della caduta del muro, alla Repubblica Ceca e alla Slovacchia,
separate pacificamente dal primo gennaio 1993, alla Slovenia, nata
dallo smembramento dell'ex Yugoslavia; alle tre Repubbliche ex Urss
Estonia, Lettonia e Lituania e anche alle due Isole del Mediterraneo,
Malta e Cipro. Tale evento, di portata non solo storica ma interessante
sul piano di una futura crescita dell'intera Europa, pone qualche
timore sul versante della paura di una crescita della disoccupazione
e di un aumento della delocalizzazione delle imprese. Tuttavia, non
si puo' non riconoscere che questo primo Maggio assume un valore straordinario
per il nostro Paese e per l'intera Europa. La scelta di Gorizia, come
luogo della Manifestazione nazionale di CGIL-CISL-UIL, e' significativa.
Per la Calabria un motivo in piu' per riflettere e puntare a non essere
ulteriormente emarginata. Nell'Europa allargata i dieci nuovi paesi
faranno la parte del leone nella ripartizione dei fondi europei, a
loro sara' riservato il 52% degli stanziamenti. Cio' sta a significare
che se al 2006 non avremo speso bene i soldi della Comunita' europea
sara' piu' difficile pretendere ulteriori aiuti sostanziosi per uscire
da una condizione di sottosviluppo. In una giornata considerata di
festa per il lavoro e per i lavoratori diventa, particolarmente per
noi che viviamo in una regione dove il lavoro non e' un diritto di
tutti ma un privilegio di pochi, un motivo in piu' per pretendere
che le istituzioni e la politica di governo, locale e nazionale, sia
piu' attenta e mirata ad affrontare le diverse difficolta' che abbiamo
difronte a noi. Il nostro approccio alla festa e' totalmente diverso
dalle altre regioni perche' a prevalere e' una realta' caratterizzata
da promesse non mantenute e da prospettive poco rassicuranti. Cosa
diranno i nostri politici e i rappresentanti delle istituzioni ai
lavoratori che rischiano di perdere il loro posto di lavoro, ai precari
in attesa di una stabilizzazione , ai tanti giovani disoccupati e
alla grande schiera dei poveri che vivono in condizioni di disagio
e sofferenza? Quale sara' il segnale ai calabresi dopo una grande
manifestazione di sciopero come quello del 28 aprile? Questi alcuni
interrogativi che, in una giornata importante come il primo Maggio,
mi sento di sottoporre a chi ci governa, a chi ha il compito di gestire
le risorse della collettivita' per promuovere sviluppo e lavoro. A
questi vogliamo ricordare che se il primo Maggio per noi non e' una
festa le responsabilta' sono da ricercare anche nei loro comportamenti
e nel loro modo di fare politica. Regione: Sindacati contrari all'approvazione del regolamento del Contratto d'Investimento 30/04 La Giunta Regionale, per proposta dell’Assessore alle
Attività Produttive e del Direttore del Dipartimento, ha approvato
il regolamento del Contratto d’Investimento, senza accogliere
importanti modifiche richieste dalle confederazioni sindacali. Non
è prevista la concertazione con gli Enti Locali, con le Organizzazioni
Sindacali e Imprenditoriali che hanno precise funzioni per quanto
concerne lo sviluppo delle attività produttive, del territorio
e delle politiche contrattuali del personale. La Giunta, cosi facendo,
tenta di evitare qualsiasi tipo di controllo sociale sulle iniziative
imprenditoriali che saranno realizzate attraverso il Contratto d’Investimento.
Il regolamento deliberato dalla Giunta presenta discrasie con la legge
finanziaria del 2003, istitutiva del Contratto d’Investimento,
che non prevede il settore del Commercio e fra questa e il Complemento
di Programmazione del POR Calabria che non prevede il settore del
Turismo. La Giunta regionale sta assumendo decisioni che non sono
lineari e coerenti fra i diversi atti legislativi e regolamentari,
con il rischio di creare attese irrealizzabili, confusioni e ritardi
nell’attuazione di quest’importante strumento. Nel regolamento,
consegnato a CGIL, CISL e UIL, non sono previsti i settori merceologici
riportati nell’articolo di stampa che dà comunicazione
dell’approvazione del Contratto d’Investimento (Tessile,
Calzaturiero, informatico e turismo) e i territori sui quali intervenire
a partire dall’Area Industriale di San Gregorio. Ancora, il
regolamento non prevede l’implementazione dei Contratti d’Investimento
attraverso i Pacchetti Integrati d’Agevolazione ( PIA) per avere
diverse forme d’incentivi che vanno dalla formazione, all’innovazione
e alla fornitura di beni e servizi. Inoltre, secondo CGIL, CISL e
UIL, la selezione dei bandi dovrà essere fatta in collaborazione
con il Nucleo di Valutazione per gli Investimenti Pubblici della Regione
Calabria e non solamente dal gruppo di funzionari dell’Assessorato
alle Attività Produttive. CGIL, CISL e UIL ritengono che occorre
apportare le necessarie modifiche al regolamento per renderlo agile
ed efficace nell’attivazione, evitando di maturare altri ritardi
per la sua definizione a quattro anni dall’approvazione del
POR Calabria. La Giunta ha pubblicizzato il Contratto d’Investimento,
prima ancora che fosse approvata la legge finanziaria regionale 2003,
creando attese e speranze che non possono essere ulteriormente ritardate
e disattese. CGIL, CISL e UIL ritengono, inoltre, che il Contratto
d’Investimento deve attrarre iniziative imprenditoriali strategiche,
durature e che garantiscono significative ricadute occupazionali sul
territorio. Il regolamento del Contratto d’Investimento deve
garantire la trasparenza, la validità e l’efficacia dello
strumento necessario per lo sviluppo delle attività produttive
e del territorio. Esso deve anche impedire ogni eventualità
speculativa ai danni dei lavoratori. I sindacati danno il benestare all'accordo con l'Assessorato regionale alla forestazione 29/04 Le OO.SS. Regionali CGIL CISL UIL e le rispettive categorie
FLAI, FAI, UILA, rappresentate dai Segretari Generali, esprimono un
giudizio positivo per l’accordo sottoscritto in data odierna
con l’Assessore Regionale alla Forestazione. La CGIL sullo sciopero generale: "La Calabria domani si ferma per il lavoro e lo sviluppo" 27/04 Le tante adesioni, le tante condivisioni delle ragioni dello
sciopero generale, che stiamo registrando in queste ore che precedono
la giornata di mobilitazione sono la testimonianza più autentica
delle preoccupazioni diffuse nella società calabrese, nel mondo
del lavoro e dell'impresa, nella Chiesa come nel settore universitario
e scolastico, per un'allarmante situazione economica e sociale, per
una regione che non cresce, anzi fa passi indietro considerevoli,
che rischia di essere un caso a sé stante di un mezzogiorno
più arretrato e senza possibilità di farcela.Queste
considerazioni stanno all'origine della proclamazione dello sciopero,
non interessi di parte o tentativi di affermazione di un ruolo, del
resto universalmente riconosciuto in Calabria, anzi spesso ruolo importante
ma solitario. La gravità della situazione è sotto gli
occhi di tutti, nonché denunciata da tutti i dati economici
che si possono registrare e peggiora anche perché crescono
e si sviluppano i fenomeni di controllo economico e del territorio
da parte dei poteri criminali ed esplode in modo forte una "questione
morale" e della trasparenza nella vita pubblica. Troppi dirigenti
inquisiti e sotto inchiesta, qualche Assessore regionale e un'infinità
di funzionari raggiunti da avvisi di garanzia, testimoniano il degrado
politico di questa regione, l'assoluta assenza di conseguenze e di
atti di responsabilità rischia di allontanare sempre più
i cittadini dalle Istituzioni e dal sistema politico. Inoltre, non
c'è assolutamente dubbio che la crisi calabrese abbia radici
strutturali che si sono sviluppate nel tempo, ma è altrettanto
vero che l'incapacità e l'inadeguatezza della compagine di
governo regionale stiano peggiorando irrimediabilmente la situazione,
facendo danni irreversibili e provocando livelli di sfiducia tali
che non si conoscevano oramai da decenni. Non riesce a programmare,
non sa spendere, perde i finanziamenti europei, non affronta le tante
emergenze, non ha un'idea dello sviluppo e della crescita: questa
Giunta regionale è un pericolo per il futuro della Calabria!
Credo che sia un giudizio oggettivo della stragrande maggioranza dei
cittadini calabresi. Farebbe bene il suo Presidente ad occuparsi delle
questioni serie, di come affrontare i problemi di questa nostra terra
e dei suoi abitanti, piuttosto che farci assistere a scatti di nervosismo,
a chiose penose e prive di lucidità, a dichiarazioni che si
commentano da sole e che suscitano, in regione e fuori, ilarità
e sconcerto. Il Sindacato calabrese, il 28 Aprile, ha chiamato il
mondo che rappresenta e anche tutta la società calabrese a
reagire al declino e a rilanciare con forza una politica dello sviluppo
e del lavoro. Non è e non sarà solo in questa battaglia:
il vero isolamento che si registra è quello della Giunta regionale
e del suo Presidente. Il 28 Aprile la Calabria si fermerà e
Catanzaro sarà invasa da una marea di persone, di lavoratori
e pensionati, di giovani, di precari e disoccupati, che non vogliono
cedere allo sconforto, ma vogliono essere protagonisti di un riscatto
democratico e civile. Questa sarà la migliore risposta alle
polemiche strumentali e anche un buon punto di partenza per affrontare
in modo nuovo questioni antiche, che hanno bisogno di risposte concrete
e in tempi brevissimi. La gente di Calabria non può aspettare
più. Sciopero del 28, oltre cento autobus raggiungeranno Catanzaro da Cosenza e provincia 26/04 Nota delle segreterie unitarie di CGIL, CISL e UIL. Nelle decine
di assemblee svoltesi sui posti di lavoro e nel territorio, per preparare
lo sciopero generale regionale, del 28 Aprile, abbiamo potuto constatare
la forte condivisione della piattaforma e l’adesione alla manifestazione
che si terrà a Catanzaro. Sono oltre 100 i pullman impegnati
per consentire ai lavoratori, ai pensionati, agli studenti medi ed
universitari, ai disoccupati, agli inoccupati della provincia di Cosenza
di raggiungere Catanzaro. Forte e significativa è stata inoltre
l’adesione dei Sindaci, delle Amministrazioni Locali, dei movimenti,
delle associazioni , delle forze politiche, che autonomamente parteciperanno
alla manifestazione. In assoluta coerenza con la straordinaria riuscita
dello sciopero generale della Provincia di Cosenza svoltosi il 2 Marzo
scorso, la manifestazione di Catanzaro si preannuncia come una occasione
dagli alti contenuti democratici, di forte e civile critica contro
le scelte nefaste del Governo nazionale e soprattutto di forte denuncia
della fallimentare azione della Giunta Regionale. La Calabria che
non si rassegna al degrado ed al declino; che vuole essere protagonista
della costruzione di un futuro diverso, nella pace, nella sicurezza
e nella qualità sociale e del lavoro, sarà in piazza
con il sindacato unitario. La Calabria ed il Mezzogiorno, consegnate
dal Governo ad un ruolo di frontiera militarizzata del Mediterraneo,
hanno nella valorizzazione delle risorse umane e naturali le leve
del proprio riscatto. Con lo sciopero generale CGIL CISL e UIL di
Cosenza e della Calabria propongono alle forze sane della Regione
una piattaforma con proposte di governo nettamente alternative alla
sciagurata e fallimentare azione della Giunta Regionale. Sciopero del 28: Chiaravalloti, inutile abbaiare alla luna 26/04 "Quel giorno il sole splenderà comunque sulla nostra
Calabria e sarà magari anche piacevole una passeggiata per
le vie del centro di Catanzaro. Peccato, però, che a rimetterci
saranno i lavoratori, sollecitati a scendere in piazza per rispondere
alle inutili illusioni di qualche sindacalista impegnato nel tentativo
di giustificare la sua funzione". Ad affermarlo è il Presidente
della Giunta Calabrese, Giuseppe Chiaravalloti, in relazione allo
sciopero indetto dai sindacati. "La Regione Calabria in questi
ultimi anni ha attivato un confronto con le categorie produttive ed
in genere con i lavoratori, iniziando a dare risposte concrete anche
a chi il lavoro non ha da troppo tempo. Rispondendo ai reali bisogni
- sottolinea Chiaravalloti - e creando le condizioni più favorevoli
al reale sviluppo della nostra Terra, piuttosto che scendere sul terreno
della polemica con chi, tra i sindacalisti, tenta la propria strada
politica sotto le mentite spoglie della rappresentanza sindacale.
Cercando spazio nelle cronache cittadine, ma sinora non contribuendo
a risolvere uno soltanto dei problemi dei calabresi". "Abbiamo
in questi anni di governo regionale affrontato questioni irrisolte
da interi decenni: abbiamo assicurato risposte certe, alcune già
compiute, altre in via di definizione, nonostante la persistenza latitanza
di alcuni sindacalisti, buoni a cavalcare qualche cifra ancora in
rosso, senza riconoscere che quei numeri erano precedentementi ben
piu' di segno negativo e la situazione generale era di una regione
tutta in rosso solo fino a qualche anno fa. E loro, i sindacalisti,
allora c'erano già!". "Prima, quindi, di portare
in piazza la gente e ancora far lanciare inutili slogan, questi rappresentanti
dei Sindacati guardino nel proprio intimo ai disastri provocati in
un passato anche recente, alle responsabilità e alle silenti
complicità. Per parte nostra - conclude Chiaravalloti - la
Regione proseguirà nel cammino avviato, determinato, progressivo
e costante verso la crescita e lo sviluppo complessivo del territorio.
Non abbiamo, però, mai abbandonato la speranza di recuperare
accanto a noi un Sindacato disponibile nel rimboccarsi le maniche,
piuttosto che - inutilmente - impegnato solo ad abbaiare alla luna". Documento di condanna della FIOM calabrese contro l'intervento repressivo della polizia a Melfi 26/04 E' sicuramente un segno dei tempi. La protesta operaia si fa
preoccupante e si torna a mezzi repressivi che si erano dimenticati.
Melfi come avamposto di tutto il meridione sommerso da problemi e
abbandonato alla disoccupazione. Lo stato centrale non sa come reagire
e reprime con la forza la protesta. Non accadeva da molto tempo che
forze di Polizia caricassero dei lavoratori in sciopero. Il fatto
è accaduto a Melfi, dove i lavoratori della Fiat, in sciopero
da giorni, presidiavano la fabbrica per protestare contro l'azienda.
Oggi l'epilogo. La Polizia, per far entrare alcuni operai ha caricato
i dimostranti lasciando dieci feriti tra i lavoratori e tre agenti
di Ps sul terreno dello scontro, il viale d'ingresso alla fabbrica.
All'episodio molte prese di posizione della politica e dei sindacati.
La CGIL ha indetto uno sciopero nazionale di quattro ore per il 28
aprile. La Fiom Calabria ha rilasciato la seguente dichiarazione:
"La Fiom calabrese esprime indignazione e condanna per il brutale
intervento delle forze dell’ordine contro il Presidio dei lavoratori
FIAT dello stabilimento di Melfi. L’iniziativa repressiva ha
lo scopo di intimidire i lavoratori in lotta e colpire il diritto
costituzionale allo sciopero. E’ bene precisare che i lavoratori
erano in lotta da una settimana chiedendo all’Azienda di aprire
un confronto sulle condizioni di lavoro, che in quello stabilimento
non hanno paragoni in Europa, per la loro pesantezza e adeguare i
loro salari, mediamente più bassi del 15% degli altri lavoratori
del gruppo FIAT, ponendo così fine a una politica di gabbie
salariali, che colpiscono esclusivamente i lavoratori del Mezzogiorno.
La FIAT ha risposto alla lotta dei lavoratori, lotta indetta UNITARIAMENTE
da tutte le RSU, praticando la sua antica strategia che è quella
di tentare di dividere i lavoratori mettendo in “libertà”
(cioè senza salario) decine di migliaia di lavoratori negli
altri stabilimenti in Italia dicendo che la responsabilità
era dei lavoratori in lotta a Melfi. Il giochino di mettere lavoratori
contro lavoratori questa volta non è riuscito. Da tutti i stabilimenti
FIAT è partita, una iniziativa di lotta a sostegno dei colleghi
di Melfi, come testimonia la straordinaria manifestazione svoltasi
sabato 24 aprile a Melfi. C’è di più, così
come era avvenuto alcuni mesi fa a Scanzano Ionico per i rifiuti nucleari,
a fianco dei lavoratori è scesa un intera regione: istituzioni
locali, partiti, associazioni ecc… per dire basta alla precarietà,
allo sfruttamento, per una vera politica industriale e di sviluppo
del Paese e del Mezzogiorno in particolare. Grave è la responsabilità
della FIAT che ha negato il confronto, rifiutandosi di aprire una
trattativa di merito. Ma ancora più grave è la responsabilità
del Governo, che attraverso il Ministero dell’Interno, a dato
il via libera alle cariche della polizia. Pensa forse l’on.
Berlusconi di risolvere i problemi del lavoro e dei diritti dei lavoratori
con le cariche della polizia? La CGIL Pollino-Sibari-Tirreno organizza il 1° Maggio a Rossano. 26/04 Il 1° Maggio, festa del lavoro e dei lavoratori, assume
sempre più importanza per chi lavora, ma soprattutto per quell'esercito
di senza lavoro, precari, inoccupati e disoccupati, ed in particolare
per il mondo femminile sempre più escluso dai processi del
mondo del lavoro. Non c'è sviluppo senza sana e buona occupazione,
non c'è progresso civile se non c'è il lavoro, non c'è
benessere collettivo se il lavoro manca. I governi dell'economia,
del welfare, dell'industria e dei servizi debbono essere orientati
da azioni e progetti che mettano al centro il valore del lavoro e
dell'uomo. Continuare ad affidare al "mercato globale",
e senza il governo dello stesso, le politiche economiche, dello stato
sociale e dello sviluppo più complessivo, significa considerare
il lavoro e l'uomo esclusivamente come merce di scambio, del resto
la Legge Biagi segue questo filone culturale e liberista che la CGIL
da sola contesta e combatte. Il sindacato confederale, e soprattutto
la CGIL, ha da sempre considerato il lavoro come la precondizione
essenziale per qualunque forma di società si voglia costruire.
Del resto la Carta Costituzionale, che questo governo è pronto
a manomettere nei sui cardini essenziali, non lascia spazi interpretativi
su come i costituenti abbiano assunto il lavoro come base per costruire
la Repubblica Italiana. In questa ottica la CGIL Pollino-Sibari-Tirreno
si riprende gli spazi del 1° Maggio per troppo tempo non utilizzati
al meglio. Riprendiamo da Rossano con la festa del lavoro comprensoriale
con l'intento di renderla stabile nelle coscienze e mobile su tutto
il territorio. Una giornata di festa e riflessione per riassaporare
il gusto e la passione delle lotte sociali che hanno fatto del sindacato
confederale uno dei soggetti baluardi della democrazia e dei diritti
individuali e collettivi.Una giornata che spazierà dall'arte
al canto, dal dibattito politico alle attrazioni per i più
giovani con l'appuntamento oramai mondiale del concerto di Piazza
Sa. Giovanni in Roma. Pertanto invitiamo tutta la popolazione, le
forze politiche e sociali, le associazioni, i giovani e chi ha la
sensibilità di condividere il significato storico e attuale
del 1° Maggio ad unirsi a noi in Via Maiorana (villa comunale)
per incontrarci e stare insieme. All'uopo segnaliamo il programma
della manifestazione: Partecipano: ? Ore 20.45-21.30 Daniele Si Nasce in Concerto(ovvero Renato Zero
Due) La giornata sarà animata da artisti di strada a cura dell'Indice
Animazione, inoltre saranno distribuiti materiale informativo su servizi
CGIL, pubblicazioni e gadget. Il SIULP aderisce allo sciopero generale regionale del 28 aprile. 23/04 In un incontro svoltosi con gli Operatori di Polizia in occasione
del corso di formazione per quadri sindacali in svolgimento presso
l’Università della Calabria, il Segretario Generale della
CISL Calabria Luigi Sbarra ha posto l’accento sulla necessità,
ormai divenuta urgente, di procedere al più presto al potenziamento
degli organici dei Magistrati e delle forze dell’ordine in Calabria,
pur tenendo conto dei risultati eccezionali ottenuti sul fronte della
repressione negli ultimi tempi con colpi durissimi inferti alla criminalità
organizzata. Sciopero del 28, la triplice incontra il partenariato sociale ed economico della Calabria 23/04 I rappresentati delle confederazioni regionali CGIL Zumbo Antonino
e Vera Lamonica, CISL Graziella Larizza e UIL Giuseppe Mungo hanno
consegnato la piattaforma dello sciopero generale del 28 aprile 2004
ai Soggetti del Partenariato Sociale e Economico della Calabria. I
Soggetti del Partenariato hanno condiviso le ragioni dello sciopero,
pur nella diversità dei ruoli delle singole organizzazioni.
Si è convenuto che l'obiettivo comune è lo sviluppo
economico e sociale della Calabria. Per questo obiettivo è
necessaria una svolta netta e determinata nelle politiche per lo sviluppo
dato che gli indicatori sociali e economici sono significativamente
peggiori rispetto le altre regioni meridionali. La situazione sociale
e economica della Calabria è in una fase di grave deterioramento,
interi settori industriali come il tessile stanno per scomparire.
E' necessario mettere al centro del confronto i problemi reali del
sistema produttivo e dei servizi calabresi per individuare priorità
e soluzioni. Occorre un disegno strategico nel settore dell'industria,
dell'artigianato, del commercio e dell'agricoltura individuando precise
linee di d'indirizzo a livello regionale per la scelta di filiere
e reti di imprese e l'individuazione dei territori, su cui concentrare
le risorse. Gli interventi a pioggia sino oggi realizzati, fuori di
un quadro strategico, congiuntamente all'utilizzo di istituti di incentivazioni
generici e privi di controlli hanno portato al fallimento delle politiche
industriali in Calabria. Le scelte delle politiche per le attività
produttive e industriali devono essere condivisi dagli Enti Locali
e dagli attori locali dello sviluppo per evitare che i Governi decidano
in modo unilaterale di spendere le risorse finanziarie in investimenti
sbagliati che non creano sviluppo, benessere e coesione sociale ma
soltanto cattedrali nel deserto con danni irrimediabili sotto l'aspetto
ambientale che economico. Gli interventi per lo sviluppo dell'industria
regionale, trattandosi soprattutto di piccole e medie imprese, dovranno
essere indirizzate per ottenere vantaggi competitivi nella direzione
dell'apertura all'estero dei flussi produttivi locali. Per questo
acquistano particolare importanza lo sviluppo dei servizi della società
dell'informazione e le politiche per l'innovazione e la ricerca che
ancora oggi in Calabria sono poco sviluppate. Occorre rafforzare i
centri di ricerca calabresi, metterli in rete e creare partenariati
con i centri di eccellenza nazionali e internazionali per permettere
alle imprese l'implementazione di innovazioni di prodotto, organizzative
e di processo allo scopo di aumentare la competitività delle
stesse nei mercati esterni alla Calabria. Altro aspetto importante
per lo sviluppo dell'imprenditoria calabrese è di avere una
nuova politica del credito che abbassi il costo del denaro e permetta
canali di accesso agevolati. In questo quadro si è discusso
dell'esigenza di avere un sistema della Formazione Professionale qualificato
e integrato con l'Istruzione e con l'Università per garantire
ai giovani un'offerta formativa di qualità in grado di provocare
un adeguato impatto occupazionale e alle imprese di avere personale
altamente qualificato. E' indispensabile superare la formazione fine
a se stessa che non dà alcuna opportunità lavorativa
ai giovani disoccupati o agli occupati che sono costretti a cambiare
lavoro e alle aziende che hanno esigenza di personale qualificato
che necessita di continui aggiornamenti. Sciopero regionale del 28 aprile 21/04 I rappresentati delle confederazioni regionali Nino Zumbo CGIL,
Luigi Sbarra CISL e Roberto Castagna UIL hanno esposto le ragioni
dello sciopero generale del 28 aprile 2004 al Presidente della Conferenza
Episcopale Calabrese Monsignore Mondello. La ragioni esposte, sia
pure nella diversità dei ruoli della Chiesa e del Sindacato,
sono state condivise da Monsignore Mondello che ha ricordato come
la gran parte di esse siano contenute nella discussione dei Vescovi
Calabresi e nei comunicati stampa già diramati dalla Conferenza
Episcopale. L’obbiettivo comune è di superare i particolarismi,
a volte rappresentati dalle “Calabrie”, e lavorare per
l’interesse generale dell’intero territorio Calabrese.
E’ in Calabria che i giovani disoccupati dovranno avere la possibilità
di trovare un’occupazione per avere un reddito dignitoso. Ancora
oggi, invece, i giovani e a volte anche i meno giovani, sono obbligati
ad emigrare per costruirsi una famiglia e un futuro. E’ il buon
governo della Calabria che può permettere di utilizzare pienamente
e efficacemente le tante risorse paesaggistiche, naturali e culturali
per creare nuovi posti di lavoro, principalmente nel settore turistico,
e dare certezza economica e serenità alle tante famiglie che
sono costrette a vivere sotto la soglia della povertà. Si è
convenuto che i Governi devono evitare di spendere le risorse finanziarie
in investimenti sbagliati che non creano sviluppo, benessere e coesione
sociale ma soltanto cattedrali nel deserto con danni irrimediabili
sotto l’aspetto ambientale che economico. A contrario l’autoreferenzialità
e la sufficienza della Giunta nel Governo della Regione impedisce
il confronto di merito per scelte condivise necessarie per arrestare
il degrado economico e sociale e avviare nuove politiche per l’occupazione
e lo stato sociale. In questo quadro è stata esposta l’esigenza
di costruire in Calabria un sistema integrato dell’Istruzione,
dell’Università e della Formazione Professionale per
garantire ai giovani un’offerta formativa di qualità
in grado di provocare un adeguato impatto occupazionale. E’
indispensabile superare la formazione fine a se stessa che non dà
alcuna opportunità lavorativa ai giovani disoccupati o agli
occupati che sono costretti a cambiare lavoro. Inoltre, è stata
rappresentata dal sindacato l’esigenza di dare soluzione, anche
attraverso lo sciopero del 28 aprile, ai problemi del potere d’acquisto
delle famiglie Calabresi, in maggiore misura monorredito, che sono
costrette a supportare una alta pressione fiscale causata dalla Giunta
regionale attraverso l’inserimento dei Tiket sui medicinali,
dagli aumenti del 10% sul bollo auto, dal massimo aumento della quota
regionale sull’IRPEF, dall’aumento delle tariffe ( in
particolare trasporti pubblici, acqua e spazzatura) e dall’aumento
dell’ ICI da parte dei comuni. CGIL: "Denuncia del Presidente ARSSA tardiva e demagogica" 21/04 Il Presidente dell’ARSSA ha lanciato un allarme sulla
grave crisi che investe l’Ente da lui presieduto. Non è
mai troppo tardi! La sua, però, è una denuncia tardiva,
demagogica e senza quel respiro occorrente al rilancio dell’Ente.
“ Datemi i finanziamenti necessari per far superare l’emergenza
e restituire serenità operativa all’Agenzia “.
D’accordo. Ma per far cosa? Per continuare ad essere il formidabile
braccio armato delle maggioranze regionali? Il Presidente si guarda
bene dal domandarsi quale ruolo debba assumere l’Agenzia per
i servizi all’Agricoltura, quali finalità e dentro quali
politiche agricole e agroalimentari regionali. Nulla di tutto ciò!
E ancora. E’ lecito chiedersi che fine abbiano fatto i progetti
di legge sull’ARSAA e sulla ex ESAC presentati dall’On
Rizza. Sono ancora considerati progetti di iniziativa personale o
la Giunta Regionale li ha fatti suoi. E che dire degli sberleffi del
Presidente Chiaravalloti verso la Corte dei Conti che nel Gennaio
2003 scriveva quanto segue: “ …irrisorio il ruolo dell’ARSSA
in relazione all’utilizzo delle risorse statali e comunitarie,
che l’esame dei bilanci dell’Agenzia pone in luce intrecci
di competenze, esubero di organico, un apparato burocratico non rispondente
alle finalità istituzionali dell’Ente, personale non
qualificato, spese di funzionamento elevate in rapporto alle risorse
dell’Ente, gestioni-stralcio extra bilancio.” Non ricordo
il Presidente Pizzini preoccupato da questa analisi spietata; anzi,
egli ha continuato a scodinzolare in giro per il mondo, a seguito
del potente di turno, rilasciando interviste e dichiarazioni più
che da Presidente di un Ente che dovrebbe offrire servizi all’agricoltura,
da direttore commerciale di una azienda di Catering che però
mangia soldi pubblici. La Cgil regionale, non più di un anno
fa denunciò questo stato di cose in una pubblica iniziativa
a Cosenza che vide brillare per assenza proprio quel Presidente che
oggi si propone come vittima di una Regione brutta e cattiva che non
molla i soldi per l’approssimarsi delle competizioni elettorali.
Già da allora ponemmo il problema di una nuova Agenzia che
deve proporsi come strumento essenziale delle politiche agroalimentari
della regione, per un inserimento sempre più vivo nel tessuto
produttivo, economico e sociale della regione, avviando una seria
politica di ristrutturazione funzionale che facesse pulizia delle
incongruenze gestionali improprie da una parte e dall’altra
con una nuova gestione altamente e puramente manageriale di alto profilo
professionale sulla scorta del modello sanità,ovviamente al
netto delle storture, con un Direttore di area tecnica e uno di area
amministrativa. Un nuovo modello basato sulle scelte programmatiche
di cui la Regione dovrebbe dotarsi, ma che colpevolmente non fa, al
solo scopo di armonizzare gli interventi nel settore agroalimentare
per meglio utilizzare le pur cospicue risorse finanziarie. In quella
occasione ponemmo l’accento su cinque punti da noi ritenuti
irrinunciabili per il lancio di un nuovo soggetto operativo: Preoccupazioni della CGIL sull'attuazione dei PIT e sulla Premialità del POR Calabria 19/04 A seguito della Conferenza Stampa del Presidente Chiaravalloti
e dell'incontro tenuto con le parti sociali il 15 u.s. dall'Autorità
di Gestione Dott.ssa Guarna per l'attuazione dei Piani Integrati Territoriali
(PIT), la CGIL Calabria esprime forti preoccupazioni. In quelle occasioni
è stata data notizia dell'approvazione di quattro PIT su 23.
Tale approvazione riguarda solo le opere infrastrutturali, rimandando
l'attuazione dei regimi di aiuto e la parte della Formazione Professionale.
Si tratta quindi di un'approvazione parziale dei quattro PIT. Se l'Amministrazione
Regionale, alla presentazione delle schede per i progetti da parte
degli altri 19 PIT, ha l'intezione di approvare solo le infrastrutture,
favorirà interventi che difficilmente produrranno sviluppo
facendo venir meno l'impatto sul contesto da parte dell'imprenditoria
e della forza lavoro specializzata rispetto ai fabbisogni del territorio.
Perciò, a parere della CGIL, è indispensabile che l'Amministrazione
regionale si adoperi per attuare i regimi di aiuto e la formazione
professionale in modo contestuale e al più presto possibile.
Altra preoccupazione è dovuta all'assenza di qualsiasi informazione
sull'attuazione e la proroga del Programma "Azioni Innovative"
che è nato a sostegno della progettazione integrata territoriale
del POR Calabria con un finanziamento di 4.428.000 euro. Il progetto
doveva attuarsi entro il 31/12/2003, nell'ambito della prima triennalità
del POR Calabria, e non si ha ancora alcuna notizia se è stata
concessa o no la proroga richiesta. Inoltre, a causa dei notevoli
ritardi accumulati nell'attuazione della Progettazione Integrata in
oltre tre anni di attuazione del POR è attualmente di fondamentale
importanza fare chiarezza sulla disponibilità delle risorse
finanziarie. Questo non solo per tutte le misure che concorrono all'implementazione
dei PIT ma anche per le risorse interessanti la seconda triennalità
dei Piani Integrati Aree Rurali(PIAR). La CGIL auspica che l'Amministrazione
regionale superi velocemente l'indecisione sinora mostrata nell'attuazione
dei PIT per assolvere concretamente alla funzione di indirizzo e coordinamento,
puntando sulla qualità della spesa ed evitando interventi a
pioggia sul territorio. La CGIL ritiene un grave danno per la Calabria
la perdita di circa 77 milioni di euro di premialità che se
inserite nella programmazione avrebbero prodotto 152 milioni di euro.
Dato che i Programmi Operativi sono cofinanziati solo per il 50% dalla
Commissione Europea, mentre la parte restante è a carico dello
Stato Centrale per il 35% e per il 15% dalla Regione o da altri Enti
Locali. I 77 milioni di euro perduti si riferiscono alle sole risorse
comunitarie. E' evidente che la consistente perdita di premialità
che è andata alle altre regioni come la Campania, la Basilicata,
la Puglia e in misura minore alla Sicilia è la prova e la conferma
delle pesanti criticità che l'Amministrazione regionale continua
a mantenere immutate nell'attuazione dei fondi Strutturali 2000 –
2006. Tali pesanti e persistenti criticità non sono superabili
attraverso la caduta di stile nel linguaggio del Presidente della
Giunta Regionale e di chi si presta, Dirigente della Programmazione
e Autorità di Gestione, a dare informazioni scorrette e forvianti
all'opinione pubblica calabrese. Occorre invece, a questo punto una
chiara e netta assunzione di responsabilità della Giunta Regionale
e dei Dirigenti impegnati nell'attuazione dei Fondi 2000 – 2006.
Tale responsabilità riguarda l'informazione corretta nei confronti
dei cittadini e l'azione concreta per affrontare con impegno e determinazione,
una volta per tute, le criticità – più volte denunciate
dal partenariato sociale ed economico e individutate nel rapporto
di valutazione intermedia dal Valutatore Indipendente - al fine di
ricercare le giuste e condivise soluzioni per evitare che in futuro
si perdono altre risorse attraverso la premialità, ma soprattutto
attraverso il disimpegno automatico negli anni 2004 e 2005. . E' anche
per questo indispensabile una specifica riunione della Commissione
Consiliare Fondi Comunitari con la presenza del Valutatore Indipendente
e di tutti i soggetti del partenariato per discutere nel merito delle
criticità e sui provvedimenti da adottare per superarle. Altrimenti
i riflessi negativi del modo sbagliato di gestire le risorse pubbliche
si ripercuote sull'interessere generale dei cittadini della Calabria
che vedono peggiorare le proprie condizioni di benessere e di vita
e soprattutto sui disoccupati che vedono allontanarsi la possibilità
di un'occupazione e di un reddito. Il sistema dei saperi per il futuro della Calabria 16/04 La conoscenza è un fatto determinante per la qualità
dell'organizzazione sociale ed economica dell'intera società,
soprattutto per una regione come la Calabria in forte ritardo di sviluppo
e con una alta percentuale di disoccupati secolarizzati. Seminario della Camera del Lavoro di Cosenza sullo sviluppo il 21 e 22 a Bologna 16/04 Il 22 ed il 23 Aprile prossimo si svolgerà a Bologna
un seminario, promosso dalla Camera del lavoro di Cosenza insieme
a quelle di Brescia, Bologna, Matera, Reggio Emilia e Torino, dal
tema: “ sviluppo, quale e quanto: per una concezione alternativa
della vita comunitaria”. L’idea nata a Cosenza nel mese
di Maggio del 2003 in occasione dello svolgimento presso l’Unical
dei “ Cantieri Meridionali ”, coinvolge sei Camere del
lavoro collocate in aree diverse per dislocazione geografica e caratteristiche
socio – economiche. Il seminario al quale parteciperanno Oscar
Marchisio e Carla Ravaioli, insieme ai direttori dei giornali e delle
riviste: Il Manifesto, l’Unità, Liberazione, Rassegna
Sindacale, Quale Stato, La rivista del Manifesto, Carta, Alternativa
Europa, l’Ernesto, Critica Marxista, Ora Locale, Zapruder, Il
Ponte della Lombardia, Rinascita della Sinistra, Democrazia e diritto,
verrà concluso da Paolo Nerozzi segretario nazionale della
CGIL. Di Iacovo (UIL), "corsiti Enel di Rossano: nessuno ha fatto il suo dovere" Intervento del Segretario Generale della Uil provinciale di Cosenza,
Benedetto di Iacovo, nell'aula consiliare del Comune di Rossano, alla
presenza del Sindaco Longo e dei corsisti Enel in assemblea. "Sulla
vertenza dei corsisti Enel, - ha affermato Di Iacovo - fatta eccezione
della disponibilità dell'assessorato regionale al Lavoro alla
concessione del sussidio, nessuno ha fatto il suo dovere e si corre
il rischio, anche per effetto del mancato pagamento di tre mensilità
di esasperare gli animi e ritornare a lotte dure per garantirsi il
sostegno al reddito ed uno sbocco lavorativo concreto. Il sussidio
deve essere lo "strumento" di sostegno al reddito di questi
lavoratori e deve essere considerato un elemento transitorio per l'accompagnamento
di questi nella fase della loro ricollocazione lavorativa. Tutti devono
fare il loro dovere (Regione- Provincia- Enel), ma va ricordato che
le vere responsabilità sono dell'Enel, che oltre a non aver
mantenuto nessuno impegno verso questi lavoratori, dimentica e penalizza
quest'area e l'intera Regione. Nel nuovo piano occupazionale ENEL
la Calabria e' fuori e vengono assunti in ogni parte d'Italia nuovi
lavoratori con le stesse mansioni dei corsisti. E' un fatto inaccettabile
e di sfida alle istituzioni locali e regionali calabresi, contro il
quale bisogna reagire con forza". I Sindacati chiedono un incontro urgente con Luzzo per i ticket di esenzione sui farmaci 15/04 Con una lettera indirizzata all'Assessore Regionale alla Sanità
Luzzo, firmata dalla FULC Calabria, dalle Organizzazioni Sindacali
dei pensionati della Calabria e dalla CGIL funzione pubblica della
Calabria, le organizzazioni sindacali chiedono un incontro urgente
con l'Assessore alla Sanità Calabrese per discutere dell’applicazione
dell’art. 13 della Legge Regionale 29/2002 e della identificazione
delle fasce deboli previste dalla legge medesima alle quali estendere
l’esenzione del ticket sui farmaci. Conferenza di presentazione dello sciopero regionale del 28 aprile il 16 a Lamezia 14/04 CGIL CISL UIL della Calabria hanno proclamato per il 28 Aprile
2004 lo SCIOPERO GENERALE REGIONALE con Manifestazione a Catanzaro,
per contrastare, con la forza della mobilitazione del mondo del lavoro,
dei pensionati, dei giovani e delle donne calabresi, il processo di
ulteriore aggravamento della condizione economica, sociale e civile
della regione. Per protestare contro il Governo nazionale che ha abbandonato
il Mezzogiorno, non ha politiche di sviluppo e continua nell’opera
di separazione del Paese. Per denunciare il fallimento delle politiche
della Giunta Regionale che ha contribuito fortemente al peggioramento
della situazione calabrese, non riuscendo ad affrontare nemmeno le
tante emergenze della regione. Istituto Papa Giovanni: I Sindacati chiedono un tavolo di lavoro, subito. 08/04 Sulla complessa vicenda dell'Istituto Papa Giovanni XXIII di
Serra d'Aiello, le segreterie regionali CGIL-CISL-UIL della Calabria
chiedono al Presidente della Giunta la convocazione urgente di un
tavolo di discussione con tutti i soggetti a vario titolo interessati
alla vicenda: Assessore alla Sanità, Dipartimento Servizi Sociali,
Fondazione, nonché il soggetto privato che ha formalmente presentato,
anche alle OO.SS., un piano di impresa. E' necessario infatti fare
innanzitutto chiarezza e apportare trasparenza ad una vicenda che
ha bisogno di essere riportata nelle sedi formali ed istituzionali
e non di svolgersi solo sui giornali, oltretutto con accenti e sottintesi
che lasciano chiaramente intravedere un gioco torbido di interessi
politici e affaristici che destano grande preoccupazione. L'Istituto
Papa Giovanni, unico nel suo genere per dimensioni e storia, vive
da anni una situazione al limite dell'intollerabile, prima di tutto
per le condizioni di vita dei pazienti che subiscono uno stato di
degrado e di scarsa qualità dell'assistenza, sulle quali fa
bene Mons. Agostino, anche a nome di una politica sempre sorda o collusa,
a chiedere perdono. Poi per i dipendenti, sempre non retribuiti e
sempre tenuti nell'incertezza e nell'incubo del licenziamento. Negli
anni si sono susseguite idee, proposte, piani di privati, ma mai si
è riusciti a trovare un punto fermo di azione che delineasse
un futuro credibile della struttura. Intanto il sindacato si è
sempre fatto carico di ricercare soluzioni alle emergenze che si sono
via via presentate, ha costruito, in un percorso difficilissimo di
trattativa anche con il Governo nazionale, la Cassa Integrazione in
un settore che non era previsto nelle norme di legge, ha operato la
riqualificazione e la formazione di un buon numero di operatori con
finanziamenti regionali. Questo significa, anche, che, oltre al costo
delle rette, si è spesa una buona quantità di soldi
pubblici ( una trentina di miliardi!), e quindi la partita tutto è
tranne che una faccenda privata tra la Curia di CS e soggetti del
notabilato politico locale e regionale. E per questo non si possono
dare per buoni accordi e mediazioni che si trovano in segrete stanze
né il cambio continuo dei tavoli a seconda delle convenienze,
ma va costruito un confronto trasparente nel quale ognuno si assume
le responsabilità che gli competono. CGIL-CISL-UIL chiedono
la salvaguardia dei livelli occupazionali, ulteriori azioni di formazione
degli operatori, la ristrutturazione e la riqualificazione della struttura
che va rilanciata in termini di qualità, di adesione alle regole
del sistema socio-sanitario e, poiché l'investimento è
pubblico, ricondotta a forme credibili di controllo pubblico della
gestione. La partecipazione di soggetti privati è persino auspicabile
se si comincia a discutere nel merito delle proposte che si avanzano.
L'unica che il sindacato conosce è quella avanzata dal gruppo
Manna, che è interessante perché salavaguarda l'unità
e la consistenza della struttura e quindi dell'occupazione, ma che
naturalmente ha bisogno di essere discussa più a fondo perché
vi sono molte cose che vanno ricondotte a concretezza e perché
bisogna fare chiarezza su costi, gradualità e differenziazioni
delle prestazioni, nonché della natura del soggetto giuridico
che si propone ( sperimentazione gestionale? E quale sarebbe il ruolo
della Regione?). In ogni caso quello che per il sindacato è
inaccettabile è che, mentre sono sul tappeto situazioni così
complesse e difficili, si continuino ad autorizzare nuove strutture,
nuovi posti letto in RSA, anche a pochi chilometri da Serra d'Aiello.
A che gioco si gioca? In questo grande business che si è aperto
in tutta la regione sulle strutture socio-assistenziali si rischia
di affogare del tutto il già tanto disastrato sistema sanitario
calabrese sotto il peso delle voraci cordate affaristiche che tanta
diretta rappresentanza hanno nella politica regionale. Preoccupazione della CGIL sulla riduzione delle risorse assegnate ai PIT dalla Regione 06/04 In una nota stampa, a firma del Segretario Regionale Zumbo,
la CGIL calabrese esprime la sua forte preoccupazione per la progressiva
riduzione delle già esigue risorse finanziarie assegnate ai
PIT ed ai PIAR dalla Giunta Regionale . "A più di tre
anni dall’approvazione del POR Calabria - si legge nella nota
- e del Complemento di Programmazione oggi la Calabria è l’unica
Regione che non ha ancora approvato, e dato avvio ai PIT (Progetti
Integrati Territoriali). Oltre al grave ritardo, la Giunta Regionale,
che evidentemente, come ribadito recentemente dal Presidente sul Sole
24 Ore, non crede a questo strumento di programmazione concertato
per lo sviluppo dei sistemi territoriali (23 Aree PIT in tutta la
regione), ha coscientemente provveduto a ridurre le già esigue
risorse finanziarie destinate ai PIT e ai PIAR. Non è accettabile
che, a fronte delle esigenze di sviluppo del territorio, la Giunta
Regionale, dopo aver ridotto, senza nessun confronto con il Partenariato
sociale ed economico e con le Autonomie locali, le risorse previste
per il FSE (Fondo Sociale Europeo per la formazione) e per lo SFOP
(Fondo per la pesca), continua la sua ambigua azione di espropriazione
delle risorse dei PIT e dei PIAR (Piani Integrati per le Aree Rurali)
finanziati quest’ultimi dal FEOGA (Fondo per l’Agricoltura
e lo Sviluppo Rurale). Per quanto riguarda il FEOGA, ed in particolare
i PIAR, l’Assessorato all’Agricoltura ha, nel recente
incontro di Lamezia del mese di gennaio 2004, consegnato ai Soggetti
proponenti una tabella con le indicazione degli importi per ciascun
PIAR. Gli importi sono pari al 50% del totale previsto e quindi riferiti
al primo triennio di attuazione. L’Assessorato non ha fornito
indicazioni relative al secondo triennio, sia in termini di risorse
finanziarie che di tempi di attuazione. Nel 2004 non ha più
senso dividere il periodo di attuazione in due trienni, dato che rimangono
solo quattro anni per la conclusione del POR Calabria. Pertanto è
necessario assegnare da subito tutto l’importo programmato ai
singoli PIAR. Ancora più preoccupante è l’inesistenza
di un quadro complessivo degli impegni finanziari del FESR (Fondo
Europeo di Sviluppo Regionale) per ciascun PIT in relazione alle singole
misure. Se la Regione e le Autonomie Locali credono veramente nell’efficacia
della progettazione integrata come strumento fondamentale e importante
per i processi di sviluppo dal basso dei territori, è necessario,
come più volte richiesto dai Soggetti del Partenariato, che
l’Autorità di Gestione del POR Calabria provveda a proporre
alla Giunta Regione di deliberare subito, e contestualmente per tutti
i PIT, l’assegnazione programmatica a ciascun PIT delle risorse
assegnate a livello delle singole misure. Oggi non è più
possibile procrastinare oltre la definizione di questi quadri finanziari
che sono indispensabili per la definizione del nuovo quadro finanziario
relativo alla riprogrammazione intermedia del POR Calabria. L’assenza
di una chiara, immediata e complessiva assegnazione delle risorse
ai PIT e ai PIAR, pregiudicherebbe in maniera irreversibile l’attuazione
della progettazione integrata per lo sviluppo locale. La CGIL, unitamente
a CISL e UIL, ha nelle scorse settimane richiamato l’attenzione
della Regione, dell’ANCI Calabria e della Lega delle Autonomie
Locali, sui pericoli derivanti dal protrarsi di questi comportamenti
da parte della Giunta Regionale. Ad oggi nessuna risposta è
stata data dall’Autorità di Gestione del POR Calabria
alla richiesta di uno specifico ed urgente incontro di Partenariato
per verificare lo stato di attuazione dei PIT e dei PIAR e avere chiarezza
e trasparenza sulle risorse finanziarie ad essi attribuite. Siamo
in presenza, ancora una volta, di un atteggiamento della Giunta Regionale
e dell’Autorità di Gestione del POR Calabria poco responsabile
che dimostra la scarsa propensione della stessa a innovare le politiche
di sviluppo del territorio, attraverso il confronto ed al coinvolgimento
delle Parti Sociali e dei Soggetti locali. " Saranno i pensionati della provincia di Cosenza la più folta delegazione calabrese alla manifestazione nazionale del 3 aprile a Roma 02/04 I pensionati della provincia di Cosenza che parteciperanno
sabato 3 aprile alla grande manifestazione promossa da Cgil, Cisl
e Uil a Roma rappresenteranno la più folta delegazione della
Calabria. Venerdì 2 aprile, alle ore 22 circa, dal capoluogo
e ad altri comuni della provincia partiranno 30 pullman che trasporteranno
nella capitale almeno 1500 pensionate e pensionati soci delle federazioni
provinciali dei tre sindacati confederali. Oltre che da Cosenza i
pullman partiranno da Acri, Cassano, Castrovillari, Frascineto, Corigliano,
Luzzi, Rossano, S. Giovanni in Fiore, Morano, Longobucco, Francavilla
Marittima, Villapiana, Trebisacce, Canna, Terranova da Sibari, S.
Marco Argentano, Amantea, Paola, Scalea, Praia a Mare, Rogliano. Belcastro (CISL): in piazza per chiedere intervento governo, la classe politica è incapace di affrontare criticita' 30/03 In una nota diffusa dall’Ufficio Stampa della CISL il
Segretario Generale Giuseppe Belcastro ha evidenziato i punti di riflessione
che terranno impegnato, giovedì 1 aprile, il Comitato Esecutivo
della CISL provinciale. Belcastro, fa presente che il Comitato Esecutivo,
oltre ad approvare il bilancio consuntivo 2003, sarà chiamato
a discutere sul delicato momento del Paese e sulla difficile situazione
economica della nostra Regione. Per il Segretario Generale della CISL,
la politica del Governo Berlusconi sta inevitabilmente producendo
ripercussioni sociali fortissime, difficoltà nel controllare
le dinamiche salariali, perdita del potere d’acquisto dei redditi
e delle pensioni, peggioramento della qualità della vita, destrutturazioni
economiche; questi sono soltanto alcuni esempi delle gravi difficoltà
che sta attraversando il Paese. Per di più, ha continuato Belcastro,
il Governo annuncia di approvare entro il Giugno prossimo una riforma
delle Pensioni che non è utile, divide i lavoratori e crea
disparità penalizzando eccessivamente il Sud dove il lavoro
non c’è, e quel poco che c’è è precario
e dove sarà molto difficile raggiungere gli anni di contribuzione
previsti. Già i lavoratori al Sud vanno in pensione più
tardi di quelli del Nord, e con importi più bassi. Allora sarà
difficile andare in pensione a 65 con un trattamento dignitoso, perché
nel Mezzogiorno il lavoro è discontinuo; si andrà in
pensione più tardi e con meno soldi e non con pienezza di contributi.
Il sindacato per queste ragioni, ha precisato Belcastro, sarà
in piazza per sostenere le ragioni dei lavoratori e dei soggetti deboli
della società, come nella Manifestazione Nazionale dei pensionati
del prossimo 3 aprile per manifestare il proprio dissenso e per ottenere
dal Governo un tavolo di trattativa che affronti essenzialmente: il
tema della salvaguardia del potere d’acquisto delle pensioni,
degli stipendi e dei salari; per definire un nuovo paniere dei beni
per il calcolo corretto dell’inflazione reale necessaria per
affrontare il problema del carovita, e per avviare la costituzione
di un fondo per i non autosufficienti, ricorrendo alla fiscalità
generale, sul quale il governo aveva preso precisi impegni tutt’ora
disattesi. Oggi la Calabria, ha concluso il Segretario Generale della
CISL, ha una ragione in più nel Paese per scendere in piazza
come farà nello Sciopero Generale regionale del 28 aprile a
Catanzaro alla presenza del Segretario Generale della CISL Savino
Pezzotta, per chiedere un intervento forte del Governo per la nostra
Regione dove una classe politica distratta e ingessata è ormai
incapace di affrontare le criticità del nostro tessuto economico
e occupazionale, dove manca il confronto serio tra Istituzioni e Organizzazioni
sociali che finisce con il produrre scelte inopportune e penalizzanti
per i cittadini calabresi, dove si assiste inpassibili allo smantellamento
del tessuto economico-produttivo. Riunito il comitato esecutivo dei Pensionati Cisl Calabria 29/03 Si e' svolto oggi a Cosenza il comitato esecutivo della Fnp-Cisl
Calabria. Il consueto appuntamento annuale dei pensionati della Cisl
calabrese, che quest'anno ha scelto Cosenza per i suoi lavori, oltre
ad approvare il bilancio consuntivo 2003, ha ritenuto riflettere sul
delicato momento del Paese e sulla difficile situazione economica
per molti pensionati. In apertura dei lavori il Segretario Generale
della Ust-Cisl di Cosenza Giuseppe Belcastro, nel dare il saluto della
Cisl cosentina, ha evidenziato che la manifestazione nazionale del
3 aprile a Roma, al di la delle rivendicazioni pensionistiche, rappresenta
l'iniziativa preparatoria allo sciopero generale regionale del 28
aprile a Catanzaro per testimoniare il disagio sociale e la difficolta'
economica della regione in conseguenza delle inique scelte della Giunta
regionale". Nella relazione introduttiva il Segretario Generale
della Fnp Calabria Franco Montalto, alla presenza dei segretari generali
della delle 5 province calabresi, ha espresso "forte preoccupazione
in riferimento alla difficile situazione politica-economica del nostro
Paese che rischia di aggravarsi ulteriormente se, come annuncia il
Governo, dovesse essere approvata la controriforma pensionistica entro
il giugno del 2004". Montalto ha evidenziato come lo strappo
che la politica del Governo "sta consumando con il sindacato
a tutti i livelli e' un cattivo segnale che si lancia al Paese in
termini di divisione e capacita' di risoluzione dei problemi. Le scelte
unilaterali dell'esecutivo Berlusconi stanno inevitabilmente producendo
ripercussioni sui livelli della qualita' e sul costo dei servizi erogati
ai cittadini, per l'assenza di misure riguardanti le famiglie monoreddito,
i meno abbienti ed infine per una controriforma pensionistica che
non e' utile, divide i lavoratori e crea disparita' penalizzando eccessivamente
il Sud dove il lavoro non c'e', e quel poco che c'e' e' precario e
dove sara' molto difficile raggiungere gli anni di contribuzione previsti.
Gia' i lavoratori al Sud vanno in pensione piu' tardi di quelli del
Nord, e con importi piu' bassi. Allora sara' difficile andare in pensione
a 65 con un trattamento dignitoso, perche' nel Mezzogiorno il lavoro
e' discontinuo; si andra' in pensione piu' tardi e con meno soldi
e non con pienezza di contributi. Quello che i pensionati chiedono,
invece, e' un impegno forte per lo sviluppo e il lavoro. Noi diciamo
no a questa riforma pensionistica - ha continuato il segretario della
Fnp-Calabria - perche' non si puo' pensare che una materia cosi' complessa
si possa affrontare da un giorno all'altro scompinando le prospettive
di vita di milioni di persone". Per Belcastro della CISL allo sciopero adesione dell'80% dei lavoratori In una nota diffusa dall’Ufficio stampa della CISL Provinciale,
il Segretario Generale Giuseppe Belcastro, esprime profonda soddisfazione
per la forte adesione dei lavoratori allo Sciopero Generale proclamato
unitariamente da CGIL-CISl-UIL. Lo Sciopero nella nostra provincia,
evidenzia Belcastro, ha registrato adesioni medie intorno all’80
% sia nel settore privato sia in quello pubblico, con punte del 100
% nei settori maggiormente in crisi. Lo Sciopero Generale di oggi,
continua la nota della CISL, si inserisce in un percorso di lotta
e mobilitazione che le Organizzazioni sindacali stanno programmando
da tempo per esprimere un NO forte alla politica economica fallimentare
del Governo Berlusconi nel Paese ormai in evidente crisi di fiducia,
in cui la situazione è resa ancora più drammatica dall’abbandono
della politica dei redditi e della concertazione che ha favorito la
crescita delle disuguaglianze, inciso negativamente sul potere d’acquisto
di salari e pensioni. Con lo Sciopero Generale di oggi, conclude Belcastro,
non solo la nazione ha voluto lanciare un messaggio forte al Governo
Nazionale per riaprire il confronto sui temi caldi della politica
economica, sulle pensioni, sul Mezzogiorno, sulla politica dei redditi,
ma la Calabria intera, che ha una ragione in più per scendere
in piazza, invita il proprio Governo Regionale a prendere coscienza
del fallimento della politica regionale, con le gravi crisi aperte
nell’industria, con la mancanza assoluta di una politica industriale,
nella gestione del territorio e nella carenza infrastrutturale, sui
problemi della Sanità, del credito, della legalità,
motivi che saranno nella piattaforma rivendicativa dello Sciopero
Generale regionale del 28 aprile prossimo. L'adesione allo sciopero generale, in Calabria, è stata del 65% 26/03 Secondo le sigle CGIL, CISL e UIL, l'adesione dei lavoratori
allo sciopero generale dii quattro ore contro la riforma delle pensioni
e la politica economica del governo in Calabria è stata del
65%. La manifestazione principale è stata tenuta a Catanzaro.
Nelle altre città capoluogo di provincia sono stati tenute
degli "attivi unitari". La manifestazione di Catanzaro,
a cui hanno partecipato il segretario regionale CISL Sbarra e Zumbo
della segreteria regionale CGIL, è stata fatta assieme ai lavoratori
addetti ai servizi idrici della depurazione della Regione, in sciopero
per otto ore, che protestano contro la giunta regionale. Manifestazione della Cisl scuola per lo sciopero del 26 24/03 Venerdì 26, in occasione dello sciopero generale proclamato
dai sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, nella sala dell’ente
camerale, con inizio alle ore 9, si terrà una manifestazione
nel corso della quale prenderanno la parola i segretari territoriali.
Com’è noto, lo sciopero è stato proclamato a sostegno
delle rivendicazioni su sviluppo, politica dei redditi, ammortizzatori
sociali, Mezzogiorno e politiche sociali. Anche la scuola è
interessata alla protesta elevata dai confederali. Il segretario generale
della Cisl Scuola provinciale, Enrico Amerino, ha ricordato che il
personale della scuola parteciperà allo sciopero per l’intera
giornata, “per proseguire con coerente determinazione la lunga
vertenza che da anni ci vede impegnati in un duro braccio di ferro
col Governo, colpevolmente impegnato a colpire la scuola pubblica
e i suoi operatori”. “Scioperiamo – ha affermato
Amerino – per contestare le scelte unilaterali del Governo e
per riaffermare il nostro diritto ad una riforma partecipata che veda
impegnati nelle scelte per la scuola pubblica docenti e personale
amministrativo, tecnico e ausiliario. Non vogliamo una scuola dell’infanzia
ridotta ad “asilo” senza risorse, una scuola primaria
e secondaria oggetto di vistose riduzioni di organico, con nuove figure
di insegnanti “super”, con un tempo pieno e un tempo prolungati
snaturati, senza risorse finanziarie adeguate. Siamo per una scuola
pubblica potenziata perché rispondente alle esigenze di tutti,
in primo luogo dei ceti socialmente e culturalmente più deboli;
siamo per una scuola – ha concluso il segretario generale della
Cisl Scuola provinciale – che si affermi unitariamente nazionale,
forte dei risultati raggiunti, che sono certamente migliori dei paesi
con sistemi diversificati regionalmente”. Rinviato lo sciopero degli addetti idrici della Regione Calabria 18/03 Le Segreterie Regionali di CGIL-CISL-UIL della Calabria hanno
rinviato lo sciopero dei lavoratori addetti agli impianti idrici e
della depurazione della Regione Calabria, dal 16 marzo al 26 marzo.
Nonostante la coincidenza con la giornata di sciopero nazionale decisa
dall’attivo unitario dei delegati tenutasi mercoledì
10 marzo a Roma, per protestare contro le decisioni del governo di
procedere alla modifica del sistema previdenziale e per sostenere
la piattaforma rivendicativa sui temi dello sviluppo e del mezzogiorno,
le Segreterie Regionali di Cgil-Cisl-Uil, confermano che la manifestazione
del 26 marzo, presso la sede della Giunta Regionale di Catanzaro,
manterrà la specificità già individuata nel documento
approvato dall’attivo unitario dei delegati il 23 febbraio a
Lamezia. Le predette OO.SS., infatti, manifestano forte preoccupazione
per i colpevoli ritardi che si registrano, in Calabria, sulle questioni
relative ai servizi idrici e sulle palesi incapacità di avviare
un processo di modernizzazione in un settore fondamentale per lo sviluppo
della regione. Le segreterie Regionali di Cgil-Cisl-Uil ritengono
infatti, che l’attuazione del processo di riforma della legge
Galli e l’attuazione dell’ Accordo quadro di programma
sul ciclo integrato delle acque, registrano, ad oggi, una ingiustificata
paralisi. Cgil-Cisl-Uil considerano, ancora immotivate ed incomprensibili
le difficoltà sorte attorno all’avvio della fase gestionale
di SO.RI.CAL ( Società Risorse Idriche Calabresi) alla quale,
attraverso la stipula della convenzione, la regione Calabria ha affidato
la gestione delle opere idriche, di captazione, accumulo e potabilizzazione,
cioè di un segmento importante del ciclo Integrato delle acque.
Le OO.SS. ritengono, inoltre l’atteggiamento assunto dalla Giunta
Regionale, pretestuoso, capzioso, e funzionale a logiche comunque
estranei agli interessi della Calabria. La giornata di sciopero del
26 marzo riveste quindi una grande valenza per affermare nella nostra
regione un’organizzazione di tipo industriale nella gestione
del ciclo integrato delle acque, per determinare un sistema tariffario
ancorato a criteri di efficienza e produttività, per garantire
i livelli occupazionali e valorizzare le professionalità esistenti
nel comparto. Lavoratori agricoli: Ricorso dei sindacati contro l'INPS 10/03 La sede provinciale dell’Istituto Nazionale della Previdenza
Sociale non ha aggiornato i salari medi convenzionali dei lavoratori
agricoli e florovivaisti in base al contratto collettivo vigente.
L’accusa all’INPS viene rivolta dalle segreterie provinciali
dei sindacati confederali di categoria, che lunedì 15 incontreranno
il Comitato provinciale dell’Istituto per l’esame del
ricorso contro il rilevamento dei salari medi convenzionali della
provincia di Cosenza. Il Comune di Cosenza aderisce allo sciopero del 2 marzo 23/02 Il Comune di Cosenza, con una lettera inviata dal Sindaco Catizone
ai segretari delle confederazioni sindacali di CGIL, CISL e UIL, aderisce
allo sciopero provinciale indetto per il prossimo 2 marzo. Questo
il testo della lettera:
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