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Cultura
PENNAC
E LA FAMIGLIA MALAUSSÉNE
Jérémy,
E’ un Angelo, Verdun, il Piccolo, Julie, Thérèse
e senza dimenticare il Monsieur Malausséne per eccellenza,
il Benjamin che ha avuto in Italia anche una sua figura umana in Claudio
Bisio che in un suo intenso monologo “Monsieur Malausséne”
diretto da Giorgio Gallione per il Teatro dell’Archivolto, ha
portato nella realtà questo famoso personaggio creato dalla
prolifica scrittura di Daniel Pennac.
Pennac, nato a Casablanca, professore di francese in un liceo parigino,
si è fatto conoscere al grande pubblico con il saggio “Come
un romanzo” (Feltrinelli - € 6,00), libro voglioso di stimolare
alla lettura, al gusto di uno che possiamo considerare come uno dei
piaceri della vita senza nulla togliere agli altri. Da tale libro
estraiamo i dieci decaloghi del lettore, sorta di Tavole della Legge
della lettura.
“1. Il diritto di non leggere
2. Il diritto di saltare le pagine
3. Il diritto di non finire il libro
4. Il diritto di rileggere
5. Il diritto di leggere qualsiasi cosa
6. Il diritto al bovarismo
7. Il diritto di leggere ovunque
8. Il diritto di spizzicare
9. Il diritto di leggere ad alta voce
10. Il diritto di tacere.”
Di sicuro merita una spiegazione il sesto “comandamento”
dove il riferimento è a Emma Bovary (“Madame Bovary”
di Gustave Flaubert – Garzanti Libri Editore - € 7,00).
Nel libro la Bovary conosce un commesso viaggiatore che parla, ragiona,
si veste come il personaggio di un romanzo e lei se ne innamora. Il
“bovarismo” è quindi il “peccato” di
lasciarsi prendere talmente tanto da un libro da pensare che tutto
intorno è come nel libro. “Bada che vai a finire come
Emma Bovary” diceva ad Angela Carter (autrice di “I buoni
e i cattivi” – Fanucci Editore - € 13,00 e di altri
libri di successo) la madre e le sequestrava i libri che stava leggendo.
L’ultimo
libro edito di Pennac è “Ecco la storia” (Feltrinelli
– € 16,00) in cui abbandona la famiglia Malausséne,
riprendendo il gusto del racconto, del narrare attraverso il libro
oltre i suoi personaggi più noti.
Nel mentre della sua produzione letteraria incontriamo la famiglia
più famosa di Belleville, noto quartiere multietnico di Parigi.
“Il paradiso degli orchi” (Feltrinelli – €
7,00) , “La prosivendola” (Feltrinelli – €
7,00) e “La fata carabina” (Feltrinelli – €
7,00): sono questi i tre titoli su cui contare per conoscere questa
estrosa e letteraria tribù.
La saga prosegue con “La passione secondo Thérèse”
(Feltrinelli – € 6,50) e “Ultime notizie dalla famiglia”
(Feltrinelli – € 6,50), il primo forse il meno riuscito
dei libri di Pennac sui Malausséne, il secondo su cui si sono
ispirati gli sceneggiatori del pezzo teatrale con Claudio Bisio che
abbiamo citato.
Le storie della famiglia ruotano sulla profonda ed ironica consapevolezza
del male; male che si configura in bui e loschi personaggi di volta
in volta diversi che verranno smascherati dalle indagini e dallo svolgersi
della vita dei Malausséne. La famiglia, luogo di valori, raffigura
quindi con la sua ironia, con la sua simpatia, con il suo calore tipico,
il bene che alla fine trionfa. Il male comunque lascia tracce con
il dolore che ha provocato che non si dimentica ma segna il loro destino
con cicatrici che renderanno la loro vita ancora più forte,
pronta ad affrontare la prossima avventura.
Aldilà quindi della storia un po’ poliziesca, un po’
romanzata che contraddistingue la trama di ogni libro riferito ai
Malausséne, troviamo principi e posizioni etiche che rendono
i romanzi di Pennac degni di essere letti ed assaporati. “Il
mondo secondo Malausséne: con amore o senza amore! Non c'è
alternativa! Il dovere dell'amore! L'obbligo alla felicità”;
così scrive Pennac felicemente tradotto dal francese da Yasmina
Melaouah, abile traduttrice delle difficoltà linguistiche di
una traduzione di slang e giochi di parole tipicamente parigini.
“Ho proceduto con cautela. Cominciando dall’inizio: gli
ho parlato dei gameti maschili e femminili, delle cellule aploidi
e diploidi, DNA e Léon Blum (“che fu il primo, Jérémy,
a permetterci la procreazione come atto consapevole e dovuto”),
ovulazione, flaccidezza, corpo cavernoso, vestibolo, trombe di Falloppio
e cono di attrazione…
Cominciavo francamente ad ammirarmi quando Jérémy è
balzato in piedi:
“Mi prendi per il culo?”.
Negli occhi gli spuntavano lacrime di rabbia:
“Non ti ho chiesto di farmi un corso di educazione sessuale,
porca puttana, ti ho chiesto di dirmi come si fanno i bambini!”.
La porta si è aperta ed è comparso il Piccolo:
“I bambini? Io lo so, è facilissimo!”.
Ha preso un foglio, la penna di Julie e ha teso il risultato a Jérémy:
“Ecco, è così che si fa”.
Due secondi dopo, scendevano le scale a precipizio sghignazzando come
un angolo di ricreazione.
Lo schizzo buttato giù dal Piccolo non lasciava alcun dubbio:
era proprio così.”
La famiglia quindi come luogo alla rovescia di scoperte ed educazione,
popolata di personaggi atipici e di antieroi moderni, questa famiglia
Malausséne che osserviamo attraverso la “finestra di
fronte” creata da un libro, così distante dalla normalità
ma che la virtù di Pennac ci rende così vicina tanto
da renderla una figura amica.
(Gianfranco Litrenta)
Pennac
sul web:
http://www.feltrinelli.it/SchedaAutore?id_autore=246704
http://www.uni-kassel.de/fb8/privat/kerdelhue/internautes/
pennac/pennac.html
http://www.france.diplomatie.fr/label_france/FRANCE/
DOSSIER/2000bis/11pouvoir.html
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