Nick Hornby e la musica.

Il calcio, si sa, è tra le passioni principali di Nick Hornby. E’ tifoso maniaco (ma basta poco per esserlo, non è vero?) dell’Arsenal e ha una simpatia per l’Internazionale.
Sul calcio ha scritto uno dei suoi libri più belli “Febbre a 90’ ” (Guanda Ed. - € 7,50 - “Fever Pitch” è il titolo nella versione originale che nella traduzione in italiano perde la forza del gioco di parole: Pitch in inglese è il campo di calcio, Fever è febbre; sarebbe quindi febbre da campo di calcio ma la frase “Fever Pitch” è usata per indicare il colmo dell’emozione). Ma lui divide il suo animo con un'altra passione: quella della musica e sulla musica ha scritto due libri “Altà Fedeltà” (High Fidelity – Guanda Ed. € 7,50) e “31 Canzoni” (31 Songs – Guanda Ed. € 13,50).
Un altro suo libro invece , “Un ragazzo” (About a boy – Superpocket € 7,75) è stato impreziosito da una colonna sonora di un autore molto apprezzato dallo stesso Hornby, Badly Drawn Boy.
Il protagonista principale di “Alta Fedeltà” è un trentenne ex deejay proprietario di un piccolo negozio di dischi a Londra (nella trasposizione cinematografica del libro, l’intreprete è John Cusak); lavorano con lui due strambi personaggi. Uno sbatte fuori i clienti che gli chiedono musica commerciale e che mette su un gruppo i Sonic Death Monkey che si ritroveranno a suonare quella musica per la quale lui litigava con i clienti; l’altro invece è un timido ascoltatore di gruppi musicali che soltanto lui conosce. Il loro gioco nei momenti morti della giornata è quello di creare la classifica dei 5. I 5 migliori Side A (citiamo “Janie Jones” dei Clash, “Thunder Road” di Springsteen, “Smell like teen spirits” dei Nirvana, “Let’s get it on” di Marvin Gaye e “Return of the grievous angel” di Gram Parsons), i cinque migliori film mai girati, le migliori 5 fregature amorose e così via. Trentenni che ancora non hanno trovato il loro cammino e si divertono a rivedere e mettere insieme i loro ricordi. Stilano graduatorie, costruiscono le loro storie d’amore di musica o di donne, storie che danno un peso al loro presente e che forse costituiranno il loro futuro. Hornby crea un personaggio che, come negli altri libri, sembra un suo alter ego, oppure quello dei suoi sogni. L’ex deejay proprietario di un negozio di dischi o la figura narrante in “Febbre a 90’ ”; i personaggi di Hornby sembrano costruiti su di lui o su quello che lui avrebbe voluto fare. Talmente tanto che nel suo penultimo libro “Come diventare buoni” (Guanda Ed. € 14,50) ha spiazzato lettori e critica dando vita a un personaggio femminile e raccontando tutto in prima persona; molto difficile per un uomo, soprattutto quando deve scrivere di un orgasmo vissuto da una donna.
In “31 Songs” invece parla delle sue canzoni, una track per ogni capitolo. Vanno dai generi più diversi, le intreccia con i suoi ricordi, con sue considerazioni sulla musica in generale. I generi sono tra i più diversi: da “Caravan” di Van Morrison a “Rain” dei Beatles, da “Thunder Road” di Springsteen a “ Samba pa ti” di Carlos Santana. Bellissima questa sua considerazione sulla canzone “I’m like a bird”- “Sarà la storia a giudicare se Mrs Furtado si rivelerà una vera artista; ho il sospetto che non cambierà il nostro modo di vedere il mondo, ma non posso dire che me ne importi più di tanto; le sarò sempre grato per aver creato in me il bisogno narcotico di ascoltare e riascoltare la sua canzone”. Bella perché ci dà a fior di pelle l’essenza della musica pop; una musica appunto che non cambierà il mondo né che lascerà un grande segno nella storia della musica, ma più semplicemente una canzone popolare appunto che ci avrà dato dei momenti di spensieratezza. Non è necessario conoscere tutto le canzoni che Hornby tratta ma leggere il racconto di tali canzoni e come lui li lega ad episodi della sua vita, è un piacere come ascoltare una leggera canzone pop.
“Un ragazzo” sembra invece che abbia a che fare poco con la musica. Invece la musica ha la sua importanza magari non nello svolgersi della storia ma nel protagonista principale (Will che nel film “About a boy” è interpretato da Hugh Grant) che è ricco grazie ai diritti d’autore del padre autore di una famosissima canzone natalizia. Hornby ha curato anche la stesura della sceneggiatura del film e ha avuto la sua parola nella scelta dell’autore della colonna sonora, Badly Drawn Boy (nome d’arte di Damon Gough), artista emergente della nuova musica pop inglese.
“Quello che mi piace della musica di Damon è il suo modo di essere inequivocabilmente inglese, senza per questo suonare irritante" scrive Hornby. E il talento musicale generato da Manchester, il “ragazzo mal disegnato” non delude; soprattutto con la canzone “A minor incident” che viene ripresa da Hornby in “31 Songs” per parlare e spiegare della malattia del figlio Danny affetto da autismo.
“You always were the one to make us stand out in a crowd/Though every once upon a while your head was in a cloud/ There’s nothing you could never do to ever let me down” (Con te non passavamo mai inosservati tra la folla/ E anche se ogni tanto avevi la testa in una bolla/ Non potrai deludermi, qualsiasi cosa tu non faccia”) canta Damon Gough e le parole colpiscono Hornby che vede in quella frase la malattia del figlio. “Scrivo un libro che non parla di mio figlio, poi qualcuno compone una bella canzone basata su un episodio del libro e scopro che questa ha per me un significato molto più diretto e profondo del libro stesso”. Sono, come conclude Hornby, le “magiche coincidenze e corrispondenze della creatività”.

(Gianfranco Litrenta)