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Cultura
Teatro
Rendano
"La coscienza di Zeno"
di Italo Svevo
Martedì 6, mercoledì 7 e giovedì
8 aprile
Sarà “La coscienza di Zeno” di Italo
Svevo a chiudere il 6, 7 ed 8 aprile prossimi (ore 20,30 tutte e tre
le serate) la stagione di prosa 2004 del Teatro “Rendano”.
La riduzione teatrale del testo è di Tullio Kezich, critico cinematografico
e studioso dell’opera di Svevo. Si tratta della stessa edizione,
ora riadattata, scritta nel 1964 e che andò in scena per la regia
di Luigi Squarzina e l’indimenticabile interpretazione di Alberto
Lionello. Fu quella una versione storica che oggi è stata ripresa
dal regista Piero Maccarinelli, mentre a vestire i panni del protagonista
Zeno Cosini è stato chiamato l’attore Massimo Dapporto.
A trent’anni da quella prima messa in scena, dunque, ritorna la
storia di Zeno, personaggio ipocondriaco, inetto, indeciso ed egoista,
ma anche estremamente intriso di modernità, che porta con sé
le fragilità dell’animo umano.
Massimo Dapporto, l’attore che lo interpreta, prende per mano
lo spettatore guidandolo attraverso i ricordi di Zeno e del suo io tormentato.
Di ricordo in ricordo, emergono le lacerazioni di un uomo, il difficile
rapporto con il padre, la proposta di matrimonio ad Augusta Manflenti,
l’invidia per il cognato, la tormentata esperienza con il mondo
femminile e l’assurdo episodio del funerale equivocato. Sospesa
fra dramma e tragicommedia, la realtà si frammenta e si ricompone
tra la vita vissuta, la psicanalisi e l’autoanalisi.
Con Zeno si piange e si ride delle assurdità della vita, mentre
ci si interroga sul suo senso. E si capisce che in fondo la vita scorre
nella sua ridicola complessità.
“Ho immaginato che Zeno – scrive nelle note di regia Piero
Maccarinelli –potesse essere il Caronte di un viaggio a ritroso
nei molti luoghi dei suoi ricordi, assumendosi, però, la doppia
natura di guida e di protagonista del suo percorso, entrando ed uscendo
in continuazione dal personaggio in una dimensione squisitamente di
gioco teatrale che allontanasse il più possibile la credibilità
dello sceneggiato o dello stile televisivo. Anche per questo –
prosegue Maccarinelli – ho chiesto a Bruno Buonincontri (che firma
le scene) una scenografia che consentisse continui cambi di ambiente
e d’atmosfera, ma che non definisse troppo filologicamente l’epoca,
lasciando indefinitamente novecentesco l’ambiente borghese triestino
nel quale “La coscienza….” è ambientato.Per
i costumi di Annalisa Di Piero, invece, ho preferito un maggiore rigore
filologico, perché non si trattava di attualizzare Zeno. Zeno
è già di per sé attuale, nostro, contemporaneo
ed è qui che sta la grandezza dell’opera di Svevo che sembra
parlare di noi, della nostra incertezza, della nostra inettitudine.”
Completano il cast artistico Virgilio Zernitz (il padre di Zeno), Silvana
De Santis (la suocera) e David Sebasti (Guido, il cognato).Le musiche
sono di Paolo Terni. I biglietti, ancora disponibili, sono in vendita
presso l’agenzia “Inprimafila” di viale degli Alimena
4/b (tel.0984.795699).
(gdd Comune di Cosenza) |
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