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Dir.resp. Pippo Gatto |
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Sanità e Salute Enzo Paolini presidente nazionale dell’AIOP 31/05 L'AIOP (Associazione italiana ospedalita' privata) ha eletto il nuovo presidente. Si tratta del cosentino Enzo Paolini, 48 anni, avvocato, succede a Emmanuel Miraglia, che negli ultimi sei anni e in due mandati, ha cercato di rilanciare l'associazione, alla quale aderiscono 600 case di cura in tutt'Italia e che impiega 100 mila operatori diretti. Il neo presidente e' stato eletto da una base elettorale espressione di oltre il 90 per cento delle case di cura associate. Paolini si e' impegnato a proseguire, in una linea di continuita', il lavoro tracciato dal suo predecessore, sottolineando che l'ospedalita' privata non puo' essere considerata componente residuale ma parte integrante del sistema sanitario nazionale. "Oltre alla soddisfazione personale, e' una soddisfazione perche' passa la linea della continuita' con il lavoro svolto in questi anni con Emmanuel Miraglia - ha commentato Paolini -. Ho la consapevolezza della responsabilita' che mi viene affidata, chiamato a rappresentare sia i grandi gruppi sia l'universo delle case di cura che operano in ogni angolo del paese garantendo prestazioni di alta qualita'. Appena possibile - ha concluso il nuovo presidente Aiop - chiedero' un incontro con il ministro della Salute Livia Turco per rappresentarle le questioni in sospeso che riguardano l'ospedalita' privata, cosi' come chiedero' un incontro alle organizzazioni sindacali per riaprire la trattativa interrotta sul contratto nazionale". Paolini, finora presidente dell'Aiop Calabria, oltre ad occuparsi di case di cura svolge la professione di avvocato in uno dei piu' importanti studi associati di Cosenza, che ha ereditato dal padre. È stato uno dei difensori di Giacomo Mancini quando il vecchio leader socialista fu processato dal Tribunale di Palmi per concorso esterno in associazione mafiosa. È da sempre vicino al Partito radicale, ma ha fatto parte anche dell'amministrazione comunale fin dai tempi in cui era sindaco Giacomo Mancini. È consigliere comunale uscente ma non si e' ricandidato alle elezioni dello scorso fine settimana. Tra le sue passioni c'e' anche il rugby: ex mediano di apertura del Rugby Cosenza, Paolini e' attualmente presidente della stessa societa' che quest'anno ha militato nel campionato di serie B. Confermato lo sciopero delle farmacie del 5 giugno 31/05 La Federfarma Calabria ha confermato la chiusura per mezza
giornata, lunedì prossimo, 5 giugno, delle farmacie aderenti
all' associazione. "Duole constatare - è detto in un comunicato
a firma del segretario di Federfarma Calabria, Alfonso Misasi - come
il grave problema sociale dell' inevitabile interruzione del Servizio
farmaceutico in Calabria, denunciato sin dallo scorso 16 maggio, a
causa dei ritardi nei pagamenti ai titolari di farmacia, non sia stato
affatto affrontato né dai diretti responsabili delle Aziende
sanitarie, né dall' Assessorato regionale alla Sanità.
Quest' ultimo non ha sentito nemmeno il bisogno di aprire un tavolo
di confronto sulla proposta della categoria al fine di sventare la
prossima, devastante necessità di erogazione dell' assistenza
farmaceutica in forma indiretta, con l' anticipazione da parte dei
cittadini delle somme necessarie per l' acquisto dei farmaci per poi
richiedere improbabili, quanto defatiganti rimborsi". "A
questo punto - conclude la nota - non resta che sperare che cittadini,
sindacati e forze politiche facciano sentire la loro voce per ristabilire
le corrette priorità nell' erogazione della spesa sanitaria
al fine di evitare questo ulteriore, insopportabile insulto ai calabresi,
che si vedrebbero altrimenti privati di uno strumento indispensabile
per beneficiare del loro diritto alla salute". Il Ministro Turco precisa “Nessuna dilazione per le Regioni in disavanzo” 27/05 "Le Regioni si mettano al passo. Non ci saranno dilazioni
nei tempi". Il ministro della Salute Livia Turco ha escluso l'
ipotesi di proroghe per gli adempimenti previsti per le Regioni che
al 31 maggio sono gravate da un forte deficit sanitario. "Sono
in una regione - ha detto il ministro parlando con i cronisti a Bologna
a margine della sua visita a Exposanità - che ha dimostrato
che si può coniugare stabilità finanziaria e conti pubblici
insieme all' innovazione. Il ministro della Salute deve chiedere le
giuste risorse. Noi lo faremo e il presidente Errani si è già
fatto sentire in modo adeguato. Tra le eredità pesanti del
centrodestra - ha osservato ancora Turco - c'é il deficit sanitario
dovuto anche a una pesante sottostima del Fondo sanitario nazionale
(Fsn). Ma nello stesso tempo - ha sottolineato il ministro - ci sono
regioni che non sono virtuose come l' Emilia-Romagna e la Toscana.
Allora il problema è che tutte diventino virtuose come Emilia-Romagna
e Toscana". "La battaglia per il rigore e per la lotta agli
sprechi - ha concluso Turco su questo punto - è una battaglia
che sento come ministro della Salute. Solo in questo modo potrò
fare la battaglia per il giusto finanziamento della sanità
pubblica" Scoppia il bubbone della distribuzione dei farmaci. La Finanza scopre un danno erariale per 62 milioni di euro, segnalate 34 persone alla Corte dei Conti. Coinvolta la Regione. L’indagine prosegue. 25/05 La Guardia di Finanza ha condotto in Calabria un' indagine
in materia di spesa farmaceutica a conclusione della quale e' stato
accertato un danno erariale per 62 milioni di euro, con la segnalazione
alla Procura regionale della Corte dei Conti di 34 persone ''responsabili
- secondo quanto riferito dalla Fiamme Gialle - della mancata adozione
di idonee iniziative per conseguire importanti forme di risparmio
mediante la distribuzione diretta dei farmaci da parte delle strutture
ospedaliere''. L' indagine, condotta dal Nucleo regionale di Polizia
tributaria, riguarda, in particolare, la mancata attuazione delle
misure previste dalla legge 405 del 2001 che ha fissato al 13% il
tetto massimo della spesa farmaceutica convenzionata rispetto alla
spesa sanitaria totale. La vicenda, che e' ora anche al vaglio della
magistratura penale, riguarda i cosiddetti farmaci ''a duplice via'',
che, per le loro caratteristiche si prestano ad essere distribuiti
direttamente dalle strutture sanitarie pubbliche consentendo, in tal
modo, sia una maggiore continuita' assistenziale che un notevole risparmio
economico. Questo perche', riferisce ancora la Guardia di Finanza,
quando le aziende sanitarie acquistano i farmaci direttamente dalle
industrie farmaceutiche, per distribuirli poi direttamente agli assistiti,
godono di uno sconto minimo, previsto dalla legge, compreso tra il
40 e il 50% rispetto al prezzo al pubblico. Quando invece gli stessi
farmaci vengono acquistati attraverso il canale delle farmacie convenzionate,
le Asl devono affrontare un aggravio di costi che, nel caso specifico,
corrisponde a quasi il prezzo intero del farmaco, beneficiando al
massimo di uno sconto del 19%. Secondo la Guardia di Finanza la Regione
Calabria, dopo avere varato la legge di contenimento dei costi dei
farmaci e demandato alla Giunta l' adozione di una serie di provvedimenti,
nulla ha fatto ne' in termini di rendiconto, ne' di controllo. Altre
Regioni invece, tra cui l' Umbria, riferisce ancora la Guardia di
Finanza, hanno puntato sulla distribuzione diretta dei farmaci ottenendo
il rispetto dei parametri fissati dalla normativa e notevoli economie
di spesa ed evitando inasprimenti fiscali nei confronti degli assistiti.
La Guardia di Finanza non ha riferito ne' l' identita', ne' il ruolo
delle persone che sono state segnalate alla Procura regionale della
Corte dei Conti. Secondo quanto si e' appreso, comunque, si tratterebbe
di persone la cui attivita' e' collegata alla gestione politica e
amministrativa dell' Assessorato regionale alla Sanita'. L' indagine,
inoltre, non riguarda soltanto l' attuale gestione dell' assessorato
ma anche quella relativa alla precedente legislatura anche perche'
i fatti oggetto degli accertamenti risalgono al periodo compreso tra
il 2002, anno di approvazione della legge regionale di contenimento
della spesa farmaceutica, ad oggi. Il danno erariale che viene contestato
si concretizza, sempre secondo la Guardia di Finanza, nel mancato
risparmio derivante dal fatto che i farmaci ''a duplice via'' non
sono stati distribuiti direttamente attraverso le strutture pubbliche.
Summit sulla sanità al Ministero della Salute. Lo Moro “Per la prima volta si parla di sud” 24/05 "Condivido pienamente l' impostazione di Livia Turco,
in particolare per quanto riguarda i problemi del Mezzogiorno, alla
cui soluzione si attribuisce centralità strategica, intesa
non solo come enunciazione". Lo ha sostenuto l' assessore alla
Salute della Regione Calabria, Doris Lo Moro, al termine dell' incontro
con la nuova titolare del dicastero alla sanità a cui hanno
preso parte anche il ministro per gli Affari Regionali, Linda Lanzillotta,
ed il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, oltre
che gli assessori al ramo. "Sono molto soddisfatta - ha spiegato
Doris Lo Moro al termine del vertice - Per la prima volta un ministro,
nella sua relazione conclusiva, ha fatto riferimento per ben tre volte
alle regioni meridionali. E' un elemento importante perché,
finita la campagna elettorale, il ministro Turco si è dedicata
all' attuazione pratica delle linee programmatiche dell' Unione".
L' assessore si è soffermata in particolare sugli impegni assunti
dal ministro in direzione del miglioramento del patrimonio edilizio
sanitario e dell' innovazione tecnologica: "Livia Turco - ha
detto - è consapevole del divario esistente fra Nord e Sud
ed intende adoperarsi per eliminarlo garantendo al Mezzogiorno risorse
aggiuntive accanto ad un' efficace azione amministrativa ordinaria".
Doris Lo Moro ha apprezzato anche l' attenzione del ministro verso
alcune richieste specifiche: "Come assessore calabrese - ha detto
- ho posto l' esigenza di lanciare segnali concreti all' opinione
pubblica rispetto al riconoscimento di qualche diritto in più,
per cui ho proposto al ministro Turco misure rivolte al Sud in particolare,
come il riconoscimento delle cure odontoiatriche ai giovani in età
adolescenziale. Il ministro ha dimostrato di aver recepito questa
esigenza, facendo un esplicito riferimento nel trarre le conclusioni".
Lo Moro, unica donna presente in rappresentanza delle Regioni insieme
con la collega della Sardegna, ha trovato un ulteriore elemento di
positività nell' avere avuto un' interlocuzione con due ministre:
"Lanzillotta e Turco - ha spiegato - sono i ministri con cui,
come assessore alla Salute, dovrò lavorare maggiormente. Questo
non potrà che giovare alla causa". Approvato il piano regionale sulla prevenzione degli infortuni 23/05 La Giunta regionale ha approvato il piano proposto dall' assessore
alla Salute, Doris Lo Moro "Piano regionale di sorveglianza e
prevenzine degli infortuni sul lavoro". " Attivare e potenziare
la prevenzione e la sorveglianza del fenomeno degli infortuni sul
lavoro in Calabria - è scritto in una nota dell' assessorato
regionale Tutela della salute e Politiche sanitarie - è l'
obiettivo del piano regionale approvato nei giorni scorsi dalla Giunta
regionale su proposta dell' assessore alla Salute, Doris Lo Moro.
Il piano, a carattere triennale, si prefigge di realizzare un incremento
delle attività di prevenzione e controllo nei luoghi di lavoro
da parte delle aziende sanitarie, elaborando una precisa mappatura
delle aziende e del numero dei lavoratori presenti. I dati del rapporto
Inail 2004 evidenziano in Calabria un incremento degli infortuni denunciati,
in controtendenza rispetto alla riduzione rilevata in ambito nazionale.
I settori produttivi maggiormente interessati dal fenomeno infortunistico,
secondo i dati dell' Istat, sono l' industria alimentare, l' industria
del legno, l' industria della lavorazione dei minerali non metalliferi,
l' industria dei metalli, le costruzioni. Il piano tende a modificare
l' attuale cultura dei servizi di prevenzione, igiene e sicurezza
negli ambienti di lavoro, attivando la prevenzione partecipata, che
dà ampio spazio al coinvolgimento ed alla conquista di adesioni
al percorso preventivo". "Obiettivi specifici del piano
- conclude la nota - sono: la riduzione degli infortuni sul lavoro,
delle malattie professionali, delle patologie correlate al lavoro
e dei loro effetti sfavorevoli; il miglioramento della qualità
della vita nei luoghi di lavoro dal punto di vista psicologico, sociale,
relazionale; la promozione della cultura della prevenzione fra tutti
i soggetti sociali interessati. Fra le azioni previste dal piano rientra
l'attivazione di un sistema informativo aziendale-regionale in grado
di rispondere alle esigenze di programmazione delle politiche di pevenzione
e sicurezza nei luoghi di lavoro. Altra azione individuata è
l' attuazione della conferenza annuale di programmazione e verifica
con le organizzazioni sindacali, le associazioni degli imprenditori,
le aziende sanitarie, gli istituti di settore, le parti sociali; la
formazione e l' aggiornamento dei rappresentanti dei lavoratori per
la sicurezza e del personale delle aziende sanitarie. Le Aziende sanitarie
dovranno a loro volta predisporre dei progetti aziendali". Farmacie in stato di agitazione: Il 5 giugno chiuse mezza giornata 22/05 La Federfarma della Calabria ha proclamato lo stato di agitazione
della categoria "in segno di protesta - è detto in un
comunicato - contro molte aziende sanitarie della regione per lo stato
di morosità nei pagamenti delle somme spettanti ai titolari
di farmacia". Lo stato di agitazione si concretizzerà
il 5 giugno prossimo con la chiusura delle farmacie per mezza giornata,
dalle 8,30 alle 13. Nella nota di Federfarma Calabria si sottolineano
"i gravi problemi in cui versa l' assistenza farmaceutica in
Calabria, che rischia di collassare, con il conseguente passaggio
all' assistenza farmaceutica in forma indiretta, a causa dei colpevoli
inadempimenti delle stesse Aziende sanitarie. Anche l' ultimo accordo
regionale, siglato il 5 aprile scorso con i responsabili degli assessorati
regionali alla Sanità ed al Bilancio, alla presenza dell' assessore
Doris Lo Moro, sta puntualmente naufragando, rendendo vano ogni sforzo
per il raggiungimento di un bonario componimento di natura negoziale
al grave problema che si è determinato. Federfarma - prosegue
la nota - si augura che un fattivo e detrminante intervento delle
autorità regionali e statali possa sventare le devastante necessità
di erogazione dell' assistenza farmaceutica in forma indiretta, che
diventerebbe indispensabile per evitare la paralisi del servizio farmaceutico,
anche a pagamento, in tutte quelle aziende sanitarie che registrano
ritardi dei rimborsi alle farmacie superiori ai sei mesi, livelli
oltre i quali le banche non sono disposte a concedere ulteriore credito,
con la conseguente impossibilità per le farmacie di rifornirsi
dei medicinali necessari". "Come ulteriore dimostrazione
di disponibilità - conclude la nota di Federfarma - abbiamo
sottoposto agli assessorati competenti una nuova ipotesi di accordo
che veda la Regione garantire le anticipazioni necessarie, fino ad
ad un totale di dieci mesi, in modo da permettere in via continuativa
l' assistenza farmaceutica in Calabria". Secondo Federfarma,
le Aziende sanitarie morose nei confronti dei titolari di farmacia
sono quelle di Palmi, che non liquida i rimborsi da dieci mesi, Locri
(sei mesi), Paola, Rossano e Cosenza (cinque mesi), Castrovillari
e Reggio Calabria (quattro mesi); Crotone (tre mesi) e Vibo Valentia
(un mese). Il carcinoma allo stomaco è uno dei più frequenti tumori maligni, spesso diagnosticato tardi 20/05 Il carcinoma dello stomaco rappresenta uno dei più frequenti
tumori maligni nel mondo. In Italia è il sesto tumore più
frequente fra gli uomini ed il quinto fra le donne, rappresentando,
rispettivamente, la terza e la quinta causa di morte. In due terzi
dei casi, inoltre, la malattia viene diagnosticata tardivamente. E'
quanto emerso a Catanzaro in occasione dei lavori del primo corso
regionale di aggiornamento in Oncologia del Gruppo oncologico italia
meridionale sul tema "Il trattamento dei tumori dello stomaco
e del pancreas". L' iniziativa, promossa dal direttore dell'
Unità operativa di Oncologia medica dell'Azienda ospedaliera
Pugliese - Ciaccio di Catanzaro, Stefano Molica, si è aperta
con il saluto del direttore generale dell' Azienda sanitaria del capoluogo,
Pasquale Clericò. "Il carcinoma dello stomaco - ha spiegato
Annamaria Lavecchia dell' unità di Anatomia patologica dell'
Azienda Pugliese Ciaccio - risponde poco alle attuali chemio e radioterapia.
E' essenziale allora una diagnosi il più precoce possibile
della malattia, quando questa viene definita iniziale. In questa fase
infatti la possibilità di avere metastasi linfonodali e a distanza
è estremamente bassa. Potere intervenire chirurgicamente in
una fase precoce consente di effettuare un intervento radicale, che,
vista la scarsa risposta a terapie adiuvanti, rappresenta ancora l'
unica possibilità di ottenere la guarigione della malattia.
La conoscenza delle alterazioni molecolari alla base della malattia
- ha concluso la dott.ssa Lavecchia - apre la strada ad altre possibilità
terapeutiche, al momento ancora in fase di sperimentazione".
Parlando del trattamento del tumore gastrico, nelle forme avanzate,
Molica ha sottolineato "il ruolo dei trattamenti comprendenti
il platino nel miglioramento delle sopravvivenze globali dei pazienti
con tumore gastrico avanzato". Domenico Pingitore, della Radioterapia
dell'Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio, ha spiegato che "solo
negli ultimi anni, con l' introduzione della radioterapia conformazionale
tridimensionale, la radiologia stà assumendo un ruolo strategico
nel migliorare la prognosi dei tumori gastrici. Inoltre, poiché
con questo tipo di radioterapia conformazionale si riduce la tossicità
agli organi sani circostanti al tumore, la radioterapia può
essere usata in associazione alla chemioterapia per aumentare l' efficacia
dei trattamenti antineoplastici". Non solo in Ospedale la cura dello scompenso cardiaco 19/05
Lo scompenso cardiaco è temibile non meno delle neoplasie,
ciò nonostante sono decisamente inferiori le risorse riservate
a questa diffusa patologia. Nello stesso tempo, una prassi terapeutica
che privilegia il ricovero in Ospedale ne fa una delle malattie più
costose del comparto sanitario. La Cisl medici lamenta la stagnazione sui contratti della dirigenza 17/05 "E' con profondo rammarico che la Cisl medici regione
Calabria denuncia una fase di stagnazione della contrattazione regionale
e aziendale della dirigenza medica calabrese". A sostenerlo è
stato Mario Marino, segretario generale Cisl Medici regione Calabria.
"Dopo l' insediamento delle nuove direzioni generali nelle Aziende
salutari calabresi, avvenuto non senza polemiche - ha proseguito Marino
- si aspetta di giorno in giorno la pubblicazione delle linee guida
sull' atto aziendale, che rappresenta un atto di natura privata che
disciplina l' organizzazione della struttura aziendale e il funzionamento
della stessa. Malgrado ci siano stati incontri sulla bozza proposta
dall' Assessore alle organizzazioni sindacali della dirigenza medica
è mancata una preventiva concertazione sul contenuto dello
stesso documento che dovrebbe rappresentare lo strumento per la programmazione
del futuro della sanità calabrese. Il mancato preventivo confronto
con i sindacati della dirigenza medica ha sminuito l' importanza e
l' efficacia dell' atto adottato, più volte rivisitato dalla
stesso dipartimento della sanità. La preoccupazione di questa
organizzazione è che l' impianto complessivo, licenziato di
recente dalla Giunta Regionale, preveda una contrazione di Unità
Operative ospedaliere e territoriali a discapito della efficacia ed
efficienza dei servizi e delle professionalità mediche. E desta
preoccupazione l' adozione di alcuni atti deliberativi regionali che
stabiliscono un aumento delle risorse finanziarie agli erogatori privati,
a prescindere dalla qualità delle prestazioni e mettono in
serie difficoltà le stesse aziende sanitarie a trovare la relativa
copertura finanziaria". "Se tale modo di gestire la programmazione
della sanità in Calabria non subisce una netta inversione di
tendenza e una decisa scelta di campo verso il potenziamento della
sanità pubblica - ha sostenuto Marino - la Cisl Medici è
pronta a mobilitare l' intera dirigenza medica calabrese per elevare
la protesta nelle sedi opportune. Fa discutere inoltre il tempismo
di tali linee guida in relazione a una rielaborazione del Psr entro
l' anno 2006, secondo quanto dichiarato dall' Assessore regionale
alla Salute. Un nuovo Psr necessita del pieno coinvolgimento degli
attori sociali ed istituzionali e la sua commisurazione con i bisogni
crescenti di salute della popolazione calabrese". "La Cisl
Medici - ha concluso Marino - rivendica un ruolo di protagonista della
dirigenza medica calabrese in grado di proporre soluzioni rispetto
alle tre questioni della sanità calabrese: spesa farmaceutica,
migrazione sanitaria e accreditamento. Diventa prioritaria e non più
differibile una riqualificazione organica della sanità calabrese,
una rivisitazione della spesa con investimenti mirati all' innovazione
tecnologica ed obiettivi strategici che coinvolgono l' intero tessuto
regionale, nonché alla formazione professionale al superamento
delle liste d' attesa ed al miglioramento della qualità delle
prestazioni" Ai calabresi il primato negativo di Diabete, artrosi e ulcera 15/05 I calabresi hanno anche il primato in negativo di diabete,
artrosi-artrite e ulcera. E non basta. La bilancia rivela tanti chili
in più. Ed irrompono, inoltre, due grandi sorprese: la sindrome
di Vico o del malato ping pong e la sindrome di Giobbe. E' quanto
emerge dal Rapporto "L' Italia dice 33", presentato a Roma
alla vigilia del Congresso della Federazione associazioni dirigenti
ospedalieri internisti. "Sono tanti i malati - spiega il presidente
della Fadoi, Giovanni Mathieu - che, una volta dimessi dall' ospedale
sono costretti a breve termine ad un nuovo ricovero perché
sul territorio non c'é continuità assistenziale. Sono
i malati ping pong, quelli complessi e critici. Un ping pong che si
gioca fra la corsia e la casa: ci si ammala, si va in ospedale, si
viene curati e poi dimessi. Ma il territorio non dà sufficiente
assistenza, per di più a casa c'é la solitudine e così
si torna in ospedale. Per alcuni è una storia senza fine. Il
malato è anche colpito dalla sindrome di Giobbe perché
deve sempre aspettare: per una visita, un' analisi, un letto, un'
operazione. Pazienti sì, ma non si sta esagerando?". Ecco
come - è scritto in una nota - la Calabria dice 33 attraverso
i dati, gli ultimi disponibili di Istat, del Ministero della Salute
e Osservasalute. Alla domanda 'come va in generale la salute?' il
74,1 per cento dei calabresi intervistati dall' Istat nel 2003 ha
risposto di godere di un buono stato di salute, meno della media nazionale
(75,4). Un anno prima a dichiarare di sentirsi in buona salute in
Calabria era stato il 72,1 per cento. In Calabria il 37,4 per cento
degli intervistati dall' Istat nel 2003 ha denunciato di soffrire
di almeno una malattia cronica e 22,9 su cento hanno dichiarato almeno
due malattie croniche. Dei malati cronici in Calabria 44,9 su cento
hanno dichiarato di sentirsi in buona salute. La Calabria, per quanto
riguarda i multicronici, è al secondo posto in Italia dopo
la Liguria (23,1). In Calabria le malattie croniche indicate agli
intervistatori dell' Istat hanno percentuali tutte più alte
della media nazionale. Fa eccezione l' osteoporosi che in Calabria
interessa 6,8 persone su cento, un dato in linea con quello nazionale.
Inoltre, fra tutte le regioni, la Calabria presenta l' incidenza più
alta di persone con diabete, artrosi-artrite, disturbi nervosi e ulcera
gastrica o duodenale. Il primato dei disturbi nervosi - prosegue la
nota - è condiviso con l' Umbria. Le malattie croniche più
frequentemente indicate in Calabria sono l' artrosi e l' artrite (23,1
per cento) e l' ipertensione (16,2), in entrambi i casi i valori sono
al di sopra della media nazionale. Seguono le malattie allergiche
con il 8,7 per cento; la bronchite cronica, inclusa l'asma bronchiale,
con il 7,5 per cento; i disturbi nervosi con il 6,0 per cento; il
diabete con il 5,7 per cento; l' ulcera gastrica o duodenale con il
4,4 per cento; le malattie del cuore con il 4,2 per cento. In Calabria
sono in crescita il diabete; l' ipertensione; le malattie del cuore
e i disturbi nervosi; le malattie allergiche. Mentre sono in calo
la bronchite cronica, inclusa l' asma bronchiale; l' artrosi-artrite;
l' ulcera gastrica o duodenale. Nel 2003 il consumo di farmaci ha
interessato il 34,2 per cento dei calabresi, meno della media nazionale.
Diminuisce in Calabria il ricorso all' ospedale: nel 2003 i ricoveri
ogni mille persone nei tre mesi precedenti l'intervista dell'Istat
sono stati 39,8, mentre nel 2002 avevano interessato il 41,1 per mille
della popolazione. In Calabria - prosegue la nota - il dato del ricorso
all'ospedale nel 2003 è al di sopra della media nazionale.
Nel 2003 la percentuale di calabresi di 18 anni e più in condizione
di normo-peso è maggioritaria con il 50,5 per cento, in calo
rispetto a un anno prima. Tra le regioni con il più alto eccesso
ponderale (sovrappeso e obesità) la Calabria si colloca al
quarto posto con il 47,0 per cento della popolazione: il 37,3 per
cento è in sovrappeso e il 9,7 per cento è obeso. In
Calabria fumano 29,5 maschi e 13,0 femmine. Secondo un'analisi di
Osservasalute per il 2004 in Calabria sono 75mila i non coniugati
di 65 anni e più che vivevano da soli, mentre sono 51mila quelli
di 75 anni e più. Diciottomila calabresi soffrono di celiachia, solo 3000 lo sanno 14/05 Un calabrese su cinque consuma almeno un pasto quotidiano fuori
casa. Ma per chi soffre di celiachia, l' intolleranza al glutine contenuto
in molti cereali, mangiare al ristorante o al bar puo' diventare un
vero rischio per la salute. Oggi pero' l' 87% dei ristoratori della
Calabria dichiara di conoscere la celiachia e sono sempre piu' numerosi
gli esercizi dove e' possibile trovare interi menu o cibi privi di
glutine, come segnala l' Associazione Italiana Celiachia (Aic) in
occasione della Giornata internazionale della celiachia, prevista
sabato e domenica prossimi. In Calabria, secondo l' Aic, sono almeno
18 mila le persone affette da celiachia, ma solo 3.000 lo sanno. Sabato
e domenica prossimi, i volontari dell' Aic saranno presenti nelle
piazze per informare e sensibilizzare i celiaci, i medici e l' opinione
pubblica. ''Nelle piazze - ha sostenuto il presidente dell' Aic Calabria,
Claudio Picarelli - distribuiremo, a chi versera' un contributo volontario,
materiale informativo e prodotti alimentari privi di glutine, il cui
ricavato sara' devoluto per finanziare progetti di ricerca e attivita'
rivolte a facilitare la vita quotidiana del celiaco, come l' informazione
e sensibilizzazione dei ristoratori. Per tutti coloro, oggi diagnosticati,
e per tutti quelli che lo saranno, e' infatti di fondamentale importanza
avere la possibilita' di consumare pasti privi di glutine anche fuori
casa. Oltre il 30% del consumo alimentare avviene al bar o al ristorante
per ragioni di lavoro, tempo libero e studio: per il celiaco questa
necessita' puo' trasformarsi pero' in un rischio per la salute''.
Infatti, e' scritto in una nota dell' Aic, e' solo evitando i cereali
''proibiti'' (frumento, segale, orzo, farro, spelta, kamut) e gli
alimenti preparati con essi (dagli insaccati ai formaggi, dalle salse
ai dolci) che il paziente celiaco puo' evitare la comparsa di alterazioni
della mucosa intestinale e il deficit di assorbimento dei nutrienti
associati all' ingestione di glutine. Inoltre, per consentire ai celiaci
di andare al ristorante in tutta sicurezza, l' Aic ha da tempo realizzato
in Calabria il ''Progetto Ristorazione'', che conta ad oggi circa
40 esercizi informati sulla celiachia e sulle modalita' di preparazione
delle pietanze per evitare rischi di contaminazione, in grado di offrire
menu idonei al consumo da parte dei celiaci. L' associazione ha anche
promosso il progetto ''Gelaterie Informate'' allo scopo di creare
una catena di gelaterie che conoscano le problematiche della malattia.
''Non solo la nostra cultura gastronomica fa del gelato artigianale
una delle piu' importanti specialita' - afferma Picarelli - ma nell'
immaginario dell' infanzia il gelato occupa un posto particolare e
si candida ai primi posti nella lista delle rinunce dolorose dei piccoli
celiaci, con tutte le conseguenze nell' accettazione corretta della
malattia e nella conseguente fedelta' alla dieta''. Le gelaterie che
partecipano al progetto in Calabria sono 16. Una lista completa dei
ristoranti e delle gelaterie aderenti ai progetti Aic e' consultabile
sul sito www.celiachia.it. Nonostante le iniziative, sostiene l' Associazione,
la celiachia resta ancora una malattia poco diagnosticata: secondo
le stime dell' Aic, benche' ogni anno il numero dei celiaci accertati
cresca del 10%, le diagnosi in Calabria continuano ad avere un' incidenza
bassa, soltanto 1 caso su 10. ''La celiachia - ha sostenuto Picarelli
- e' come unn iceberg: appena 3.000 diagnosi certe a fronte di oltre
18.000 i calabresi che non sanno di essere malati. Inoltre l' incidenza
della patologia si conferma sempre piu' elevata. Moltissimi sono quindi
i celiaci che continuano ad assumere glutine esponendosi a gravissimi
rischi e complicanze. Due le principali cause della mancata diagnosi:
la scarsa conoscenza della malattia e la difficolta' di riconoscere
i soggetti a rischio dovuta alla complessita' e alla possibile assenza
di sintomi''. I sintomi associati, infatti, spiega l' Aic, possono
essere vari oppure mancare totalmente. Si distinguono cosi' forme
classiche, tipiche nei bambini e caratterizzate da perdita di peso,
vomito, diarrea e arresto dell' accrescimento, e forme atipiche, piu'
frequenti negli adulti, con i sintomi piu' comuni, soprattutto nelle
donne, che sono stanchezza cronica, anemia, osteoporosi. ''L' esordio
della malattia - ha concluso Picarelli - puo' avvenire in ogni eta'
della vita e non mancano casi anche oltre i 60 anni. In attesa che
la pillola anti-celiachia ed eventualmente il vaccino aprano, in tempi
non stimabili, nuove importanti prospettive per un trattamento alternativo
della malattia, l' unico rimedio resta una dieta rigorosa senza glutine''.
L’AS di Cosenza promuove iniziative sulla donazione degli organi 11/04 Prosegue il programma di iniziative dedicate alla donazione
degli organi ed ai trapianti, organizzato dall' Azienda sanitaria
4 di Cosenza in collaborazione con l' Azienda ospedaliera, la Banca
degli occhi e le Associazioni Asit, Aned ed Aido. Particolare rilevanza
ed interesse avranno quelle programmate per domani con l' istituzione
di due punti informativi. Il primo sarà allestito a Rende,
in piazza Martin Luter King alle ore 17; il secondo a Cosenza, alla
piazza 11 Settembre, ove sosterranno le auto storiche della Scuderia
Brutia e si potrà assistere all' esibizione della Banda musicale
Città di Luzzi. In occasione delle manifestazioni l'Azienda
Sanitaria consegnerà una targa alle Associazioni di volontariato
quale riconoscimento del loro impegno, sempre in prima linea, e spesso
indispensabile. In Calabria cinquantamila persone sono affette da psoriasi 11/05 Sono oltre cinquantamila le persone colpite in Calabria da
psoriasi, pari a circa il 3% dei malati italiani. Il 13 e 14 maggio
a Reggio Calabria giungerà il camper del progetto 'In viaggio
per conoscere la psoriasi', la nuova campagna informativa itinerante
sulla psoriasi, organizzata dalla Fondazione Cesare Serono, in collaborazione
con l'Associazione per la Difesa degli Psoriasici, l'Associazione
Dermatologi Ospedalieri Italiani e la Società Italiana di Dermatologia
medica e chirurgica e Malattie Sessualmente Trasmesse. La psoriasi
è una malattia della pelle che colpisce senza distinzione uomini
e donne, con un'insorgenza maggiore in età giovanile. Si caratterizza
per la comparsa di chiazze rossastre, ricoperte da squame, che spesso
possono persistere a lungo, determinando forti ripercussioni sulla
qualità di vita del paziente e sulle sue relazioni sociali.
"Uno degli obiettivi della campagna - ha detto il Dottor Paolo
Grillo, Vice Presidente della Fondazione Cesare Serono - è
quello di far aumentare la conoscenza della psoriasi, patologia molto
diffusa e purtroppo ancora poco conosciuta che colpisce il 3% della
popolazione mondiale e che solo in Italia interessa oltre 2 milioni
di persone. E' importante stimolare l'interesse dell'opinione pubblica
e promuovere la diffusione di informazioni corrette affinché
si rompa quella catena di pregiudizi che spesso rende la vita dei
pazienti più difficile di quanto non faccia la malattia stessa".
Nel corso del tour, oltre 50 medici dermatologi, 20 volontari Adipso
e 10 esperti della Fondazione Cesare Serono, offriranno consulenze
gratuite, materiale informativo e sensibilizzeranno l'opinione pubblica
affinché non si ripetano episodi di emarginazione. "In
Calabria - ha detto Maria Carmela Arcidiaco, Responsabile della Unità
Operativa di Dermatologia dell'Azienda Ospedaliera Bianchi - Melacrino
- Morelli di Reggio Calabria - la psoriasi colpisce più di
50 mila persone, circa il 3% di tutti gli psoriasici in Italia e da
noi, nell'anno 2005, si è registrata l'affluenza di circa 450
pazienti affetti da Psoriasi di vario grado. Per loro oggi in alcune
città della nostra regione sono attivi centri di cura specializzati
di altissima qualità che partecipano al progetto Psocare, presso
i quali i malati possono ricevere le cure più idonee, incluse
le più innovative terapie biologiche". Incontro sulla sanità in Provincia 11/05 Incontro, questa mattina presso la Provincia, tra il Presidente,
onorevole Mario Oliverio, l’Assessore ai Rapporti con gli Ordini
Professionali, avvocato Oreste Morcavallo ed il Presidente dell’Ordine
dei Medici di Cosenza , dottor Eugenio Corcioni. Una preliminare disamina
sul complessivo quadro della sanità provinciale, alcuni approfondimenti
ed un confronto su questioni specifiche, al centro dei colloqui al
termine dei quali si è deciso di avviare una fattiva collaborazione. Staminali: Donare il cordone è importante. Chiesta l’abrogazione della norma che lo vieta 10/05 La legge lo prevede, pur con limitazioni di varia natura. Ma
i fatti spesso la smentiscono. Donare il sangue placentare, cosi'
si chiama quello contenuto nel cordone ombelicale, preziosissimo per
la ricchezza di staminali, in Italia non e' un'impresa facile. Non
ovunque. Il sangue del cordone ombelicale e' ricco di cellule staminali:
dette emopoietiche perche' possono dare vita a tutti i componenti
del sangue, sono identiche a quelle del midollo osseo, e sono percio'
un'alternativa importante al trapianto contro malattie del sangue
come leucemia, anemia, talassemia. Netti i vantaggi rispetto al trapianto
di midollo: questo richiede una compatibilita' del 100% tra donatore
e recettore, per il sangue del cordone ombelicale basta il 70%. Che
significa maggiore probabilita' per i malati di trovare un donatore.
Il procedimento per la donazione del sangue placentare e' semplice:
il sangue viene prelevato subito dopo l'asportazione del cordone ombelicale
e conservato, anche per piu' di 10 anni, sotto azoto. Semplice, almeno
a parole: la donna deve avvertire la struttura dove intende partorire
dell'intenzione di effettuare la donazione, e soprattutto sperare
che questa struttura sia attrezzata per la raccolta. La via piu' breve
per scoprirlo e' consultare il sito web dell'Adisco, Associazione
donatrici italiane di sangue cordone ombelicale (www.adisco.it), che
offre informazioni utili e una mappa aggiornata dei centri in cui
e' possibile effettuare la donazione. Partorire in Val d'Aosta, ad
esempio, vuol dire dover gettare il proprio sangue placentare tra
i rifiuti: perche' la regione non offre strutture ospedaliere attrezzate
per la raccolta. Stesso discorso per Molise, Basilicata, Puglia. Diverso
la situazione in Piemonte, con 13 ospedali attrezzati, in Lombardia,
con 18, in Veneto, dove i centri sono 15, 11 in Emilia, 32 in Toscana,
10 nel Lazio, 19 in Campania, 12 in Calabria. In Sicilia solo un ospedale
garantisce il servizio. Quattro quelli che lo fanno in Abruzzo, altrettanti
in Friuli, 3 in Trentino. Una situazione non certo rosea, soprattutto
se pensiamo che, come racconta una delle principali fonti d'informazioni
sull'argomento, il sito www.staminali.aduc.it, la Banca di sangue
del cordone ombelicale italiana- Cordon Blood Bank- e' stata fondata
a Milano nel 1993, ed e' stata una delle prime al mondo insieme a
quelle di New York e di Duesseldorf. La FP CISL annuncia uno sciopero massiccio della sanità privata 10/05 "Non è consentito alle Associazioni di categoria
di mortificare dopo 28 mesi i lavoratori della sanità privata
che con professionalità ed impegno garantiscono qualità
ed assistenza nelle strutture". E' quanto sostengono in una nota
il segretario generale della Fp-Cisl, Mimmo Cubello, e del segretario
regionale, Rosario Portulesi. "I lavoratori calabresi della sanità
privata - hanno aggiunto - parteciperanno massicciamente allo sciopero
nazionale dell'11 maggio 2006 proclamato da Cgil, Cisl e Uil a sostegno
delle lotte per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro ormai
scaduto da 28 mesi. Delegazioni di tutte le strutture private Calabresi
saranno presenti alla manifestazione che si terrà a Roma con
partenza da Piazza della Repubblica e con corteo che si concluderà
in Piazza Madonna di Loreto. E' inaccettabile che, nonostante le azioni
di lotta e le assicurazioni date, le associazioni datoriali aderenti
ad Aiop, Aris e Fondazione Don Gnocchi continuano a dilazionare i
tempi della trattativa a discapito dei redditi dei lavoratori che,
con professionalità ed impegno, garantiscano la qualità
che le stesse strutture si vantano di avere". "Non è
possibile, inoltre - hanno proseguito i sindacalisti - che a fronte
di richieste sempre più pressanti di parità tra pubblico
e privato messo in atto dalle Associazioni si speculi sui salari dei
lavoratori. I contrasti e le rivendicazioni tra la pretesa di garanzia
del finanziamento pubblico da parte delle Regioni non può essere
scaricato sui lavoratori che sono la sola e vera 'capacita' imprenditorialé
delle strutture private. Per la soluzione di tale vertenza saremo
impegnati e di fronte ad ulteriori ed intollerabili ritardi attiveremo,
in ogni struttura del nostro territorio, ulteriori momenti di mobilitazione
e di lotta". Ass. Lo Moro: Sul piano di riparto della sanità nessun contrasto in Giunta 09/05 "Sono molto grata al presidente Agazio Loiero e a tutti i colleghi di Giunta per la discussione sul piano di riparto perché a me offre la certezza e la possibilità di fare un Piano sanitario". Lo ha detto Doris Lo Moro, assessore regionale alla Tutela della Salute, incontrando i giornalisti a Catanzaro per un resoconto sul primo anno di attività. "Alle persone che lavorano con me - ha aggiunto l' assessore Lo Moro - avevo detto che, se non fossero passate le 16 delibere all' interno delle quali c' erano provvedimenti che complessivamente cambiano la sanità calabrese in maniera strutturale e consentono veramente di guardare con fiducia al futuro, avrei avuto delle difficoltà a pensare che si potesse completare la svolta avviata nel settore. Posso dire, quindi, che non c' è stato alcun contrasto in Giunta. Sul piano di riparto ho proposto criteri tecnici che sono stati accettati senza osservazioni, condivisi e particolarmente apprezzati dai colleghi dell' esecutivo che, per la prima volta, hanno avuto la possibilità di decidere sulla base di criteri e non di considerazioni empiriche di vecchio stampo". Quella del consigliere regionale dell' Udeur Antonio Borrello sul riparto dei fondi della Sanità "é una posizione di aggressione che considero eccessiva". Ha infine detto l' assessore regionale alla Tutela della saluta, Doris Lo Moro, nel corso della conferenza stampa tenuta stamattina a Catanzaro. "Le richieste di collaborazione - ha aggiunto Doris Lo Moro - le faccio mie, ma ritengo di dover respingere le polemiche gratuite" In Calabria sono 300 gli affetti da talassemia 08/05 In Calabria sono 300 le persone affette da talassemia, mentre
200 mila sono i portatori sani, cioé coloro i quali hanno un'
anomalia genetica pur non essendo malati. Il dato è emerso
nel corso della presentazione di un nuovo metodo terapeutico per la
cura della talassemia, che è stato presentato, oggi a Roma,
in occasione della Giornata mondiale della lotta alla talassemia.
I pazienti affetti da talassemia, è scritto in una nota, costretti
a sottoporsi a continue trasfusioni e pesanti terapie, hanno avuto
poche e concrete prospettive di guarigione. Il trapianto di midollo
osseo potrebbe essere una soluzione, ma per la maggior parte dei pazienti
non si riesce a trovare un donatore compatibile. Oggi però,
prosegue la nota, sono stati raggiunti i primi risultati per una cura
definitiva della talassemia attraverso la terapia genica in cellule
staminali. La nuova terapia è frutto della collaborazione fra
la divisione di Ematologia II dell' Ospedale 'Cervello' di Palermo,
diretta dal professor Aurelio Maggio e l' equipe del professor Michael
Sadelain del dipartimento di Genetica umana del Memorial Sloan Kettering
Cancer Center di New York, responsabile e coordinatore del progetto
"Terapia Genica". I risultati degli esperimenti sono stati
pubblicati recentemente sulla rivista Nature Biotechnology e sono
stati condotti con il supporto della Fondazione italiana per la Talassemia
"Leonardo Giambrone", la Fondazione "Piera Cutino"
e la Società per lo studio delle Talassemie ed Emoglobinopatie
(So.s.t.e.). Il metodo si basa sulla modificazione genetica delle
cellule staminali adulte emopoietiche, ovvero di quelle cellule che
si trovano nel midollo osseo e sono deputate alla produzione di emoglobina.
A causa di un gene difettoso nei pazienti affetti da anemia mediterranea,
le cellule staminali emopoietiche non riescono a produrre un'emoglobina
normale, di conseguenza i globuli rossi sono piccoli, deboli e incapaci
di trasportare sufficiente ossigeno ai tessuti. I ricercatori hanno
perciò pensato di risolvere il problema 'alla radice' e sostituire
il gene difettoso, eliminando le sequenze 'malate' e sostituendole
con quelle 'terapeutiche', per procedere, poi, ad una specie di autotrapianto.
Per farlo hanno messo a punto un vettore virale, chiamato G9, derivato
dal lentivirus HIV-1. Il virus, una volta inattivato, agisce come
una sorta di cavallo di Troia: è cioé in grado di 'entrare'
nelle cellule, ma i geni che lo renderebbero pericoloso vengono rimpiazzati
con due sequenze progettate per risolvere l' anemia mediterranea.
La Giunta regionale riorganizza le attività di coordinamento di trapianti e donazioni 05/05 La giunta della Calabria, nel corso di una delle ultime riunioni,
ha approvato la delibera relativa alla riorganizzazione delle attivita'
di coordinamento delle donazioni, dei prelievi e trapianti di organi,
di tessuti e cellule in ambito regionale. Il provvedimento prevede,
tra l'altro, ''di avviare un rilancio complessivo delle attivita'
di donazione con l'obiettivo di raggiungere, nell'anno 2006, almeno
12 donazioni multiorgano per milioni di abitanti'' e punta alla riorganizzazione
dell'attivita' di trapianto, in Calabria ''al fine di garantire una
risposta efficiente ed efficace dell'intero sistema alla domanda dei
cittadini calabresi in attesa di trapianto''. La delibera dispone
la riorganizzazione del centro di Coordinamento Regionale per i Trapianti
assegnando all'azienda ospedaliera di Reggio Calabria, sede principale
di servizio del coordinatore, ''adeguate risorse'' per dotare il Centro
di locali idonei allo svolgimento dell'attivita'. I programmi di trapianto
attualmente attivi in Calabria riguardano il rene, il midollo osseo
e la cornea. Il programma per il trapianto di rene prevede una lista
d'attesa unica regionale, con poli chirurgici nelle aziende ospedaliere
di Catanzaro, Cosenza e Reggio. Allo stato attuale sono attivi quelli
di Reggio e Cosenza , per cui, e' scritto nella delibera, ''saranno
predisposte tutte le azioni necessarie a soddisfare la domanda esistente''.
Il trapianto di midollo osseo e' previsto nel centro unico regionale
trapianti di cellule staminali e terapie cellulari dell'azienda ospedaliera
di Reggio Calabria. Per quanto concerne gli innesti corneali, ne e'
prevista la realizzazione nelle unita' operative di oculistica. I
contenuti della delibera hanno ottenuto l'approvazione della commissione
nazionale nominata dal Centro Nazionale per i Trapianti. ''La recentissima
emanazione di una delibera regionale - si legge nelle valutazioni
della commissione - che ristruttura profondamente l'impostazione organizzativa
e gestionale dell'attivita' del Centro Regionale Trapianti, fa ritenere
che ci siano tutti i presupposti per iniziare un percorso adeguato
alle esigenze ed alle aspettative della regione''. Un riconoscimento
che l'assessore Doris Lo Moro commenta con soddisfazione. ''Il nostro
obiettivo principale - spiega - e' diffondere quella cultura della
donazione che in questa regione risulta deficitaria. L'obiettivo di
12 donazioni per milione di abitanti punta ad avvicinare la Calabria,
finora attestata su un dato statistico di 6,5 donazioni per milione
di abitanti, agli standard nazionali. Questo comporta naturalmente
l'esigenza di poter fare affidamento su aziende sanitarie ed ospedali
attrezzati dal punto di vista delle strutture e delle competenze''.
''In questo contesto - aggiunge - registro come un fatto positivo
la ripresa, avvenuta proprio in questi giorni, dell'attivita' nel
centro trapianti di Cosenza, cosi' come non si puo' che esprimere
gratitudine verso i familiari del donatore che hanno consentito un
espianto multiorgano, realizzato sempre nella citta' bruzia, dal quale
hanno tratto beneficio diversi pazienti in attesa di trapianto''.
Presto il CUP all’AS di Lamezia 05/05 Entrerà in funzione nel mese di luglio e andrà
a regime entro dicembre, un nuovo sistema di prenotazione attualmente
allo studio dell' Azienda sanitaria di Lamezia Terme. "Il nuovo
Centro unico di prenotazione (Cup) per tutte le prestazioni offerte
in relazione alle branche della medicina preventiva - è detto
in un comunicato - consentirà all' Azienda, che oggi si trova
nella difficoltà di rendere ai pazienti il percorso più
agevole, non solo di prenotare ma di monitorare automaticamente le
liste di attesa per conoscere, gestire e controllare un insieme di
dati che permetteranno, tra le altre cose, di aumentare l' offerta
sulla base delle richieste dei cittadini". "L' apparato
di controllo oggi completamente carente - riporta la nota dell' azienda
- sarà dunque presto sostituito implementando un nuovo Cup,
che diventerà un sistema articolato in vari punti sul territorio:
ospedali, distretti, poliambulatori. Uno strumento che semplificherà
l' accesso alla sanità e che sarà operativo come un'
agenzia di intermediazione tra l' utenza, che esprime la domanda,
e l' insieme dei servizi offerti. Un salto di qualità che a
breve l' Azienda realizzerà per rendere più rapida ed
efficiente l' erogazione della prestazione richiesta". L’ass. Tripodi chiede un confronto sulle coop sociali al lavoro presso l’AS di Palmi 04/05 "Il direttore generale dell' Azienda sanitaria di Palmi,
Giuseppe Putortì deve valutare la necessità di procedere
alla sospensione dell' appalto di servizi per ciò che attiene
le convenzioni con le cooperative sociali che si occupano di disabili
mentali e convocare un tavolo di confronto per dare ascolto alle giuste
rivendicazioni portate avanti dalla Legacoop e dalle stesse cooperative
sociali al fine di garantire la salvaguardia dei livelli di assistenza
e nel contempo il mantenimento dei posti di lavoro degli operatori
socio-sanitari". Lo ha detto Michelangelo Tripodi assessore regionale
all' Urbanistica. "In questi anni, nonostante le gravi inadempienze
dell' Asl di Palmi, - ha aggiunto Tripodi - che non effettua il pagamento
delle rette ormai da svariati anni, le cooperative sociali hanno tenuto
in vita, seppur tra mille difficoltà, servizi socio - sanitari
di buon livello andando incontro alle esigenze dei malati psichiatrici
e delle loro famiglie. Voglio ricordare, ad esempio, che solo la cooperativa
Humanitas di Polistena vanta crediti per gli anni 2004, 2005 e 2006
di oltre 500 mila euro e nelle stesse condizioni si trova la cooperativa
Futura di Maropati che vanta notevoli crediti da parte dell' Asl 10".
E' davvero singolare che l' Asl 10 invece di procedere a saldare i
propri debiti con le cooperative sociali per dare respiro agli ammalati
ed agli operatori, abbia deciso di attivare una procedura che invece
di risolvere i problemi rischia di accentuare i vecchi e di crearne
perfino di nuovi". "L' Azienda sanitaria locale di Palmi
non può - sostiene ancora Tripodi - non tenere conto di tutto
questo nell' appalto di servizio, che per quanto mi riguarda va riformulato
tenendo conto ed istituendo dei parametri che salvaguardino chi fin
ad oggi ha gestito questi servizi. Si rende necessario assicurare
una equa distribuzione delle risorse per fare in modo che le rette
erogate alle cooperative che si occupano dei servizi sociali siano
omogenee su tutto il territorio, superando antichi squilibri che non
hanno più ragione d' essere". In Calabria oltre ottomila casi di Parkinson 19/04 In Calabria oltre ottomila persone soffrono di Parkinson o
di Parkinsonismi. La malattia colpisce, in pratica, quattro calabresi
su mille. Il dato emerge dal "Dossier Parkinson 2006" elaborato
dall' Associazione italiana parkinsoniani e dalla Limpe e presentato
a Roma nel corso di una conferenza stampa. Il dato calabrese è
in linea con quello nazionale: in Italia sono 220.000 i malati, di
cui diecimila hanno meno di 40 anni. In Calabria, secondo i dati del
Ministero della Salute, nel 2003 si sono avuti 246 ricoveri in regime
ordinario e 23 in day hospital (il dato italiano è di 11.197
ricoveri ordinari e 3.576 in day hospital). La fascia di età
più interessata dai ricoveri in Calabria è stata quella
intorno ai 65 anni, anche se non sono mancati ricoveri di persone
dai 15 a 64 anni, compreso un ricovero ordinario nella fascia di età
fino a 14 anni. In linea con il dato nazionale la Calabria vede il
maggior numero di ricoveri tra gli uomini. "Oltre ottomila calabresi
affetti da Parkinson - è scritto in un comunicato - ma è
solo la punta di un iceberg. Si calcola anche in Calabria un sommerso
più ampio: un esercito di malati, più uomini e molti
giovani. Per questi malati è disponibile, ora anche in Calabria,
un farmaco, il tolcapone-tasmar, che li rimette in moto quando la
malattia li blocca e li salva dalla depressione. Si tratta di un farmaco
indispensabile che il servizio sanitario distribuisce gratuitamente.
Nel corso della presentazione a Roma del Dossier Parkinson 2006 che
fotografa la malattia, regione per regione, è emerso che, anche
in Calabria, la malattia insorge intorno ai 57 anni, ma si registrano
sempre più malati colpiti sotto i quarant'anni". "E'
un' età, lontana dai capelli bianchi - spiega il presidente
dell' Associazione italiana parkinsoniani, professor Gianni Pezzoli
- in cui il paziente vive uno dei momenti più produttivi per
la famiglia e per la società. I sintomi del Parkinson rendono
drammatico questo momento. Adesso in aiuto arriva il rivoluzionario
tolcapone-tasmar. Il malato deve assumere un farmaco base, la levodopa,
che agisce sui sintomi, dal tremore, alla rigidità, alla lentezza
dei movimenti. E' questa la 'fase on', ma la levodopa perde di efficacia
nel corso della giornata e il paziente ritrova i suoi sintomi e ricade
nella fase off. Il tolcapone-tasmar evita questa fluttuazione e permette
al malato di non avere ricadute durante la giornata; in pratica rende
quasi costante la fase on" Cherubino (Rnp) “Evitare disservizi nell’area della Locride” 14/04 ''La sanita' e' un bene di tutti e la tutela della salute un
diritto primario per i cittadini: chi lavora in questo settore, ed
in particolare chi opera nelle realta' piu' difficili del territorio
calabrese, va percio' tutelato e garantito''. Lo afferma Cosimo Cherubino,
capogruppo regionale di Unita' Socialista-Sdi-Rosa nel Pugno, in relazione
ad un provvedimento che dispone il rientro presso la postazione originaria
di Guardia medica di 34 medici che da diversi anni svolgono ruoli
importanti nelle strutture sanitarie della Locride. Per Cherubino,
che sollecita l' intervento dell' assessore regionale alla Salute,
Doris Lo Moro, il provvedimento ''andra' a comportare non solo una
grave carenza di medici nei nosocomi della Locride, ma anche un pesante
disservizio nella gia' delicata situazione sia sanitaria che territoriale
dell' ASL 9. Mi sembra inoltre assolutamente ingiustificato andare
a colpire proprio chi da anni e' impegnato in prima linea e, con grande
spirito di servizio, garantisce l' efficienza di importanti funzioni
sanitarie specialistiche, rendendo un servizio utile ai cittadini
in punti strategici del sistema sanitario territoriale''. ''L' obiettivo
di una sanita' piu' rispettosa delle esigenze di questo martoriato
territorio - sostiene ancora Cherubino - e' oggi un' esigenza non
piu' procrastinabile ed una priorita' che chi rappresenta il popolo
calabrese ed in particolare i cittadini della Locride, deve avere
come punto principale della propria azione politica e questo si puo'
raggiungere solo attraverso un miglioramento dei servizi ed eventualmente
un potenziamento di quelle che sono le strutture presenti sul territorio
attraverso un lavoro di concertazione tra i diversi soggetti in causa:
medici, sindacati, operatori sanitari e politici''. Per il capogruppo
di Unita' socialista- Sdi - Rosa nel Pugno ''c' e' la necessita' che
l' assessore regionale alla Salute Doris Lo Moro si renda protagonista
di una nuova stagione della politica sanitaria che metta al centro
le esigenze dei cittadini mediante una forte azione mirante a sanare
una situazione gravosa che si protrae da decenni, provocando una grave
emigrazione sanitaria verso centri di eccellenza che purtroppo ad
oggi si trovano solo fuori regione. La Locride ha bisogno immediato
di interventi ed e' per questo che sarebbe augurabile un percorso
comune tra le varie parti in causa alla presenza dell' Assessore,
per stabilire una volta per tutte un cammino di rilancio della sanita'
nella Riviera dei Gelsomini e in tutta la Calabria''. Diminuiscono i casi di AIDS in Calabria. Iniziativa ANLAIDS "un bonsai per la ricerca" 12/04 Diminuiscono, nel 2005, i casi di Aids in Calabria: erano 16 quelli registrati nel 2004, sono 13 nel 2005. Non ci sono casi riguardanti bambini. Su scala provinciale, in particolare, si rileva un calo a Cosenza, Crotone e Vibo Valentia, mentre c' e' una crescita a Catanzaro e Reggio Calabria. Il quadro emerge dagli ultimi dati forniti dall' Anlaids in occasione della Campagna Bonsai che l' associazione promuovera' nelle piazze della regione da venerdi' 14 aprile fino alla domenica di Pasqua. ''E' una buona notizia per la Calabria - afferma Fernando Aiuti, presidente dell' Anlaids - Un trend positivo che va sostenuto aiutando la ricerca e aiutando la nostra associazione che diffonde la cultura della prevenzione anche in Calabria. Nella geografia dell' Aids in Italia la Calabria e' al quindicesimo posto con un' incidenza pari a 0,9 casi ogni centomila abitanti. Il calo dei casi di Aids rappresenta un' inversione di tendenza rispetto al 2004 e ci deve convincere ad andare avanti, l' Aids fa ancora paura''. Dal 1982 al 2005, in Calabria, si sono avuti 559 casi di Aids. Nella classifica per tasso di incidenza ogni centomila abitanti, la Calabria si colloca al quindicesimo posto in Italia con lo 0,9. La provincia in cui si registra il tasso di incidenza piu' alto e' Crotone (1,7); seguono Vibo Valentia (1,2), Reggio Calabria (1,1), Cosenza (0,8) e Catanzaro (0,5). In Calabria, nel 2005, non si sono registrati casi pediatrici, l'ultimo e' del 1999. Dall'inizio dell' epidemia al 2005 in Calabria i casi pediatrici di Aids sono stati 11. A Catanzaro da un solo caso registrato nel 2004 si passa ai due dello scorso anno con un tasso di incidenza che e' il piu' basso su scala regionale 0,5. In totale i casi, dall' inizio dell' epidemia, sono stati 169. Raddoppiano, in un anno, anche i casi registrati a Reggio: dai tre del 2004 si passa a sei con un totale di 126. In discesa i dati relativi a Cosenza: tre casi a fronte dei sette del 2004 e un totale di 119; Crotone: un caso contro tre del 2004 e totale di 117 e Vibo un caso contro due del 2004 e 38 casi in tutto. Anche a livello nazionale, come documenta l' ultimo rapporto del Centro operativo Aids dell' Istituto superiore di Sanita', il trend di incidenza della malattia e' al ribasso: i casi nell' ultimo anno sono stati 1.141 meno di quelli dell' anno precedente quando furono 1.573. Da venerdi' a domenica prossima, fanno sapere dall' associazione, saranno molte le piazze calabresi nelle quali l' Anlaids proporra' l' acquisto di un bonsai per sostenere la ricerca. L' associazione, inoltre, ha rivolto un appello per la destinazione del 5 per mille alla ricerca, per finanziare borse di studio, realizzare campagne di educazione, case alloggio e sostenere persone sieropositive e malati. La CISL medici alla Lo Moro: “Liquidare gli arretrati ai dirigenti” 11/04 Il segretario regionale della Cisl medici, Mario Marino, ha
scritto una lettera aperta all' assessore regionale alla Sanita',
Doris Lo Moro, in cui esprime ''profondo disappunto per il mancato
rispetto dell' accordo del 21 novembre scorso, accordo con il quale
il dirigente generale dell' assessorato, Faillace, si era impegnato
a corrispondere entro febbraio scorso gli arretrati contrattuali della
dirigenza sanitaria. ''Per questo motivo la Cisl medici - rende noto
Marino - proclama lo stato di agitazione generale dei propri iscritti
riservandosi di adire le dovute azioni legali per il mancato pagamento
degli arretrati contrattuali e per le nomine dei direttori sanitari
e amministrativi sprovvisti dei requisiti di legge''. ''Dalle continue
pressioni e lamentele che quotidianamente riceviamo - afferma Marino
- abbiamo avuto modo di appurare che solo qualche Azienda sanitaria
calabrese ha provveduto a liquidare le spettanze contrattuali. Se
il peso di un' inefficiente gestione politico-burocratica della Sanita'
deve ricadere soltanto sulla pelle dei medici, allora bisogna certamente
evidenziare che il perpetrarsi di certi comportamenti non ha avuto
alcuna discontinuita' rispetto al passato, malgrado qualche apertura
protesa al dialogo con le forze sociali e sindacali che tuttavia ancora
stenta a decollare. Nessun cambiamento rilevante nella gestione della
sanita' puo' essere avviato e puo' trovare sostanziale attuazione
senza la dovuta e necessaria concertazione con i sindacati medici.
A tutt' oggi bisogna rilevare che la gestione, prima commissariale
e poi dei direttori generali, di molte aziende sanitarie calabresi,
ha prodotto soltanto incertezze e confusione. Nella maggior parte
delle aziende sanitarie non sono stati ancora accertati i reali deficit
di gestione del passato. Alcuni direttori generali, forse dietro input
politici, hanno nominato direttori sanitari ed amministrativi privi
dei requisiti di legge. Nessuna azienda finora ha avviato la contrattazione
decentrata a quattro mesi dalla firma del contratto collettivo nazionale
di lavoro''. Istituito un centro di prelievi a Sibari 11/04 La giunta comunale di Cassano allo Ionio ha approvato il testo
di un protocollo d' intesa che dovra' essere sottoscritto tra il comune
di Cassano Ionio e l' Azienda sanitaria di Rossano per l' istituzione
di un centro prelievi a Sibari. L' iniziativa e' frutto di una proposta
avanzata dall' assessore comunale delegato alle politiche Sociali
e Sanitarie, Cecilia Renne. L' intesa che sara' firmata dal sindaco
di Cassano, Gianluca Gallo, e dal direttore del distretto sanitario
di Trebisacce, Francesco Tarsia ''prevede - e' detto in una nota del
Comune di Cassano - che gli enti in questione, oltre a dichiararsi
fortemente interessati all' istituzione del centro prelievi, assicurino
che il servizio erogato sara' finalizzato esclusivamente alla tutela
e alla salvaguardia del diritto alla salute. I prelievi saranno effettuati
a titolo gratuito, ogni venerdi', presso l' ambulatorio medico ubicato
nella delegazione municipale di Sibari. L' azienda sanitaria di Rossano,
con la sottoscrizione dell' atto, si impegna a fornire tutto il materiale
occorrente per l' effettuazione dei prelievi''. ''L' istituzione del
centro prelievi a Sibari - affermano in una dichiarazione congiunta
Gallo e Renne - rappresenta un altro obiettivo importante centrato
dall' amministrazione comunale a beneficio della comunita' cassanese.
Con il funzionamento del centro prelievi verranno alleviati i disagi,
soprattutto ai tanti concittadini affetti da patologie croniche, ai
disabili e a quanti altri necessitano di controlli frequenti''. La Provincia di Cosenza acquista un mezzo attrezzato per lo screening del seno 08/04
La Provincia di Cosenza acquisterà un mezzo mobile attrezzato
per lo screening del tumore alla mammella che metterà a disposizione
delle aziende sanitarie del territorio per una intensa campagna di
prevenzione. Allo scopo é stato già stanziato uno speciale
capitolo del Bilancio 2006, approvato dal Consiglio, che prevede la
somma di 180.000 euro. Lo rende noto la stessa Provincia. Le modalità
di utilizzo dello speciale camper diagnostico saranno stabilite in
appositi protocolli d' intesa che verranno a breve stretti tra l'
Amministrazione e le singole As per definire al meglio un servizio
rispondente al territorio. "L' iniziativa - prosegue la nota
- dall' altissima valenza per la salute delle donne, in una regione
che registra una minore incidenza dei tumori femminili, ma un maggiore
mortalità rispetto al resto d' Italia, nefasta proporzione
frutto di una prevenzione sottovalutata, è stata discussa nel
corso di un incontro che ha riunito i nuovi manager delle aziende
ospedaliere e sanitarie della provincia, su iniziativa del presidente
della Provincia, Mario Oliverio". A discutere dell' azione in
difesa della salute, oltre a Oliverio, erano presenti il vice presidente
dell' Ente Perugini, il coordinatore dello staff di presidenza, Franco
Iacucci, il consigliere Giovanbattista Genova, il direttore generale
dell' Azienda ospedaliera di Cosenza, Cesare Pelaia, i direttori generali
delle AS di Paola, Ivan Cavallo, di Castrovillari, Ernesto Gigliotti,
di Cosenza, Battista Aquino, di Rossano, Giuseppe Carbone, i direttori
sanitari delle Aziende ospedaliere di Cosenza, Giovanni Nicotera,
di Castrovillari, Serafino Conforti, di Rossano, Giovanni Aloisio,
dell' Azienda sanitaria di Cosenza, Antonio Scalzo, i direttori amministrativi
della As di Castrovillari, Giuseppe Altomare, dell' Azienda ospedaliera
di Cosenza, Giancarlo Carci. Presenti ancora le dottoresse Anna Giorno
e Nella Ruffolo, rispettivamente coordinatrice e responsabile del
Centro di Riferimento Screening tumori femminili dell' As 4 che avrà
un ruolo fondante nel progetto che si avvia. "Quella della tutela
della salute pubblica, in questo caso delle donne - ha sostenuto Oliverio
- non è certo una funzione istituzionale che risale alle competenze
della Provincia di Cosenza. Per essa sentiamo tuttavia che siano richiesti
attenzione ed assunzione di impegno, guardando il settore fondamentale
della società che fa capo alla salute stessa. Considerata la
dimensione della area territoriale, la sua orografia, la presenza
di centri interni, una resistenza culturale verso un approccio corretto
alla prevenzione, abbiamo pensato a fornire un doveroso contributo
che oltre istituzionale é soprattutto sociale. Non da ultimo,
poi, è da ricordare che nel quadro della programmazione regionale
sanitaria, la Provincia è chiamata ad esprimersi, di concerto
con le strutture sanitarie per effettuare scelte di rilievo per un
uso oculato e centrato delle risorse e per una qualità ottimale
di risposte. Non una facoltà, quest' ultima ma un obbligo,
nel quadro di un attento sforzo da compiere". "La campagna
di sensibilizzazione e prevenzione contro un tumore che miete ancora
troppo vite che possono e debbono essere preservate - ha proseguito
Oliverio - non sarà certo un binario parallelo, ma l' occasione
di un fondamentale appoggio ad un processo che vede parimenti impegnati
i responsabili sanitari per un servizio da rendere al territorio,
alla provincia, alla Calabria". Più che favorevoli, è
scritto nel comunicato, le reazioni dei manager e delle responsabili
sanitarie verso "la lodevole iniziativa provinciale che, nel
commento generale, è stata salutata come fondamentale nella
tutela di una categoria di cittadini, le donne in questo caso, che
possono essere a giusto titolo considerate a rischio senza una adeguata
attività di coinvolgimento nella prevenzione della salute".
Nei prossimi giorni, è stato deciso al termine dell' incontro,
verranno definite le modalità per la sottoscrizione dei vari
protocolli che permetteranno, insieme all' acquisto del camper attrezzato,
la partenza dell' iniziativa nei singoli Comuni appartenenti alla
varie aziende sanitarie, a vantaggio delle donne della provincia di
Cosenza. Aumenta la spesa per i ricoveri fuori regione 06/04 "Sono settantamila i calabresi che nel 2004 hanno scelto
di ricoverarsi fuori Regione; mentre la spesa farmaceutica risulta
fuori controllo, con uno sforamento del 13% per il 2005 del tetto
del fondo sanitario regionale, di 3 punti circa". E' quanto emerge
da uno studio sulla sanità calabrese realizzato dalla struttura
del presidente della Commissione "Bilancio, programmazione economica
ed attività produttive", Demetrio Naccari Carlizzi, ed
illustrato in un servizio di Cristina Cortese, pubblicato su CalabriaInforma,
l' Agenzia settimanale di notizie e commenti del Consiglio regionale.
Dallo studio emerge inoltre che "dei 70 mila calabresi che nel
2004 hanno affrontato il viaggio cosiddetto della speranza, il 15
% lo ha intrapreso per avere 'media assistenza', (cardiologia, nefrologia,
neurologia); il 45% per la 'specialita' di basé (dermatologia,
oculistica, geriatria): risulta chiaramente che l' emigrazione sanitaria
si riscontra purtroppo anche nei casi di patologie di minore gravità.
Sempre nell' anno 2005 si rileva una ripartizione non coerente delle
risorse tra le Aziende ospedaliere calabresi, con un rapporto in negativo
tra percentuale assegnata e popolazione, per le province di Cosenza
-4,49% e Reggio Calabria -2,37; mentre per Catanzaro, in positivo
con un + 6,86%. Precisamente in termini monetari Cosenza riceve 22.472.495
euro in meno della quota complessiva che invece spetterebbe in proporzione
agli abitanti; Reggio Calabria perde 11.862.111 euro". Dopo il DDL Lo Moro la sanità privata sospende ogni rapporto con l’assessorato 28/03 Si e' riunito a Catanzaro, sotto la Presidenza di Enzo Paolini
l'Assemblea dei titolari delle Case di cura associati all'AIOP con
all'ordine del giorno le decisioni da assumere dopo l'iniziativa dell'Assessore
Lo Moro di inviare al Consiglio regionale un disegno di legge che
ha come obiettivo quello di ridurre, l'attivita' e la produttivita'
delle Case di cura. ''L'Assessore regionale - e' detto in una nota
- ha di fatto predisposto un disegno di legge per scaricare sulla
sanita' privata le inefficienze e le passivita' della sanita' pubblica.
E' una iniziativa avventata e politicamente irresponsabile che mette
a rischio il servizio sanitario regionale essendo a tutti noto che
l'ospedalita' privata offre oggi, per qualita' di prestazioni e rispetto
dell'ammalato, una alternativa a chi, diversamente, si vedrebbe costretto
a farsi curare fuori regione. L'iniziativa assunta dall'Assessore
Lo Moro di penalizzare le case di cura nella speranza di restituire
agli ospedali pubblici una affidabilita' fortemente compromessa dagli
sprechi e dai costi impropri della politica, mette a rischio migliaia
di posti di lavoro, inevitabile conseguenza dell'imposizione alle
case di cura di una ridotta attivita'. I titolari delle case di cura
prendono atto dell'indirizzo politico dell'assessorato regionale che
viola deliberatamente il principio della libera scelta del cittadino
e avvertono la responsabilita' di convocare le delegazioni sindacali
per valutare realisticamente le conseguenze in termini di salvaguardia
dei posti di lavoro di chi opera alle dipendenze delle case di cura.
Di fronte all'iniziativa prevaricatrice dell'assessore Lo Moro l'assemblea
dell'AIOP ha deliberato di sospendere ogni rapporto con l'assessorato
alla Sanita' sino a quando non saranno rispettati gli impegni e ritirato
o emendato il disegno di legge recante le recenti disposizioni discriminatorie
in materia sanitaria''. L'Assemblea Regionale AIOP Calabria del 28.03.2006
''preso atto della assoluta inadempienza di tutte le AA.SS.L.. e della
Regione Calabria rispetto a tutte le regole e le scadenze dalle stesse
fissate; considerate le iniziative legislative dell'Assessorato alla
Sanita' finalizzate esplicitamente a ridurre sia i margini di libera
scelta dei cittadini che l'attivita' del comparto sanitario rappresentato
dalle Case di Cura private che e' il primo settore in Calabria per
qualita' di prestazioni, fatturato e livelli occupazionali delibera
di sospendere ogni rapporto con l'Assessorato alla Sanita' sino a
quando non saranno rispettati gli impegni e ritirato o emendato il
disegno di Legge recante le recenti disposizioni in materia sanitaria;
di dare mandato al Presidente e all'Esecutivo di convocare immediatamente
un confronto con le rappresentanze sindacali finalizzato alla valutazione
delle inevitabili conseguenze di tali iniziative in termini di riduzione
del personale e di sopravvivenza stessa delle aziende''. Il Sindaco di Montalto dona due defibrillatori all’AS 4 27/03 Due defribillatori sono stati consegnati dal sindaco di Montalto,
Ugo Gravina al direttore del distretto sanitario Media-Valle Crati
dell' Azienda sanitaria 4 di Cosenza, Domenico Greco, nel corso di
un convegno sulla sanita', che si e' svolto a Montalto. Lo rende noto
l' Azienda sanitaria 4 di Cosenza. ''I due preziosi apparecchi salvavita
- e' scritto in una nota - troveranno sistemazione nelle due postazioni
di continuita' assistenziale di Taverna e di Montalto Uffugo centro.
La direzione generale dell' Azienda sanitaria evidenzia la sensibilita'
del primo cittadino di Montalto riguardo alle complesse problematiche
in materia di sanita' del proprio territorio, auspicando una sempre
piu' stretta collaborazione''. Il 29 marzo l’ass. Lo Moro a Cosenza 27/03 Si terra' il prossimo 29 marzo alle ore 17,00 presso il Cinema
Italia a Cosenza un incontro pubblico sui problemi della sanita' cosentina
al quale partecipera' l'Assessore Regionale al ramo on. Doris Lo Moro.
A commento dell'iniziativa il Responsabile Provinciale dell'Area Tematica
Sanita' dei DS di Cosenza, Franco Boncompagni, rileva come ''i DS
prendono atto con fiducia della volonta' espressa dalla dirigenza
aziendale di tornare a un clima di normalita', di chiarezza, di trasparenza,
clima assente da troppi anni nel nostro plesso ospedaliero''. All’Holiday Inn si è parlato della gestione del galucoma 26/03 La Gestione del Glaucoma. È stato il tema centrale del
convegno organizzato a Cosenza nei saloni dell’Holiday Inn.
Al convegno hanno partecipato gran parte degli oculisti calabresi
assieme ad altri colleghi provenienti da altre regioni. Il seminario
scientifico è stato organizzato in collaborazione con Pfizer
Italia e con il patrocinio dell’ordine dei medici chirurghi
ed odontoiatri di Cosenza e della S.O.C. Il direttore del corso Prof.
Giovanni Scorcia, direttore Clinica Oculistica Università Magna
Graecia di Catanzaro, ha manifestato la sua soddisfazione sulla riuscita
del convegno –soprattutto per l’impegno dell’organizzatore
e ideatore nonché responsabile scientifico, il dr. Sante Luigi
Formoso – al quale ha rivolto l’invito che questa giornata
possa diventare di cadenza annuale per la categoria medica specifica
ma anche occasione conoscitiva per i calabresi che troppo spesso non
sono a conoscenza dei grandi passi compiuti in materia dagli specialisti
territoriali. Il tema ha trattato la gestione del paziente affetto
da glaucoma, una malattia che investe il sociale anche perché
presente nel 2% della popolazione italiana. Una patologia solitamente
asintomatica per cui risulta per il paziente psicologicamente difficile
ed inspiegabile utilizzare farmaci per combatterla portandolo in molti
casi alla cecità. In questo senso il glaucoma diventa una malattia
del tutto singolare e complessa. Altro punto di discussione, il dialogo
diretto tra medico e paziente, fondamentale per offrire all’ammalato
la possibilità di utilizzare una terapia mirata che possa nel
tempo porre sotto controllo l’evoluzione della patologia. Questa
azione educativa del medico non può prescindere anche dalla
estrema diligenza di esecuzione dei controlli e dalla strategia terapeutica
che comunque è sempre personalizzata in base a tutti i fattori
di rischio. Nel corso del dibattito sono state poi presentate due
relazioni di notevole spessore scientifico concernenti le Nuove Frontiere
Farmacologiche della terapia del glaucoma e le Interazioni tra terapia
glaucomatosa e sistemica. Infine l’ultima sessione è
stata dedicata alla presentazione di filmati concernenti i trattamenti
parachirurgici e chirurgici con una relazione sulle Nuove Linee Guide
Europee sul glaucoma emanate recentemente dall’EGS ( Società
Europea del Glaucoma). Impegno dei vertici dell’AO di Cosenza a superare le criticità 25/03 ''La nuova squadra dirigenziale dell' azienda ospedaliera di
Cosenza ha gia' prodotto un interessante documento sull' attuale stato
di salute dell' azienda, che risulta disastroso sotto l' aspetto economico
ma, con la determinazione di chi ha voglia di fare, ha anche illustrato
prospettive e strategie per riemergere, nonostante tutto, con dignita'
e sottolineando la centralita' del cittadino e del suo diritto alla
salute''. Lo afferma, in una dichiarazione, Franco Boncompagni del
Dipartimento Welfare e sanita' di Ds di Cosenza commentando i risultati
dell' incontro tra la dirigenza dell' azienda ed il personale dei
vari settori. ''Sono state individuate - sostiene Boncompagni - criticita'
e priorita' rispetto alle quali la dirigenza dell' Azienda ha dato
garanzie, quali il pronto soccorso, la trapiantologia renale, l' ematologia,
il potenziamento della radioterapia, la cardiochirurgia e il problema
delle liste di attesa. I Ds valutano positivamente l' impostazione
che emerge da questi primi passi di gestione, ma si riservano di affrontare
con l' assessore Lo Moro, a partire dall' incontro fissato per il
29 marzo prossimo, le questioni strutturali da superare per avviarsi
concretamente verso una nuova sanita', prima fra tutte la questione,
fondamentale e non piu' rinviabile, del pesante deficit pregresso
delle aziende'' A Cosenza la Giornata oftalmologica calabrese 24/03 Prendera' il via sabato a Cosenza la ''Giornata Oftalmologica
Cosentina'', dedicata alla diagnosi e al trattamento del glaucoma,
una delle principali cause di cecita' in Italia. L' evento, realizzato
in collaborazione con Pfizer Italia e con il patrocinio dell' Ordine
dei Medici di Cosenza e della Societa' oftalmologica calabrese, vedra'
la partecipazione di alcuni tra i maggiori esperti nazionali e regionali
di questa patologia. All' iniziativa interverranno tra gli altri Eugenio
Corcioni, presidente dell' Ordine dei medici di Cosenza; Sante Luigi
Formoso, specialista ambulatoriale dell' azienda sanitaria di Cosenza
e responsabile scientifico dell' evento, Giovanni Scorcia, direttore
clinica oculistica dell' Universita' di Catanzaro. In Italia sono
oltre un milione i soggetti colpiti da glaucoma, ma soltanto il 40%
si cura adeguatamente, mentre oltre la meta' di questi non sa di essere
malato. Addirittura il 15% circa di tutti i casi di cecita' che riguardano
le persone anziane e' dovuto al glaucoma. Attualmente il 48% dei pazienti
vive nel Nord Italia, il 24% al Centro e il 28% al Sud. ''Ha piu'
di 40 anni - e' detto in un comunicato - ed e' nel pieno dell' attivita'
lavorativa. E' questo l' identikit del paziente affetto da glaucoma,
seconda causa piu' frequente di cecita' nei paesi industrializzati,
che colpisce indistintamente uomini e donne. Tale patologia interessa
67 milioni di persone nel mondo e nove milioni di persone in Europa,
di cui 4,5 milioni non trattate o non diagnosticate. Dati allarmanti
destinati ad aumentare di sei volte nei prossimi 15 anni. Eppure basterebbe
un controllo ogni due anni per frenare questa crescita esponenziale,
invece solo un italiano su 1.000 si sottopone a controlli della vista
e 8 su 10 ritengono sufficiente recarsi dall' ottico''. ''Il glaucoma
- afferma Formoso - e' una patologia solitamente asintomatica e per
questo per il paziente risulta difficile ed inspiegabile utilizzare
farmaci per combattere una malattia che non avverte''. I medici di famiglia lametini incrociano le braccia 23/03 I rappresentanti della Federazione italiana medici di famiglia
(Fimmg) e della Confederazione unitari medici italiani (Cumi) nel
denunciare lo stato di totale abbandono cui versa il Distretto lametino,
hanno deciso di sospendere ogni attività istituzionalizzata
sino a quando non riceveranno adeguate risposte dalla direzione generale
su alcuni punti. In particolare, i medici chiedono che ci sia una
puntualità ed una regolarità nel pagamento degli stipendi,
una regolarità nei pagamenti relativi alla parte variabile
dello stipendio, ferma a giugno 2005 ed un’inottemperanza dei
medici ospedalieri e specialisti ambulatoriali all’utilizzazione
dei ricettari ministeriali. Una protesta dei sanitari aderenti alla
Fimmg e Cumi che è sfociata con la decisione di disertare la
seduta del coordinamento distrettuale dell’Azienda sanitaria
n. 6. Tutti i componenti dell’Ufficio di coordinamento distrettuale
della Asl n.6, in rappresentanza dei sindacati di categoria Fimmg
e Cumi, non hanno infatti partecipato alla riunione distrettuale indetta
dell’Azienda sanitaria. Cura del Parkinson: Il Magna Grecia al quinto posto in Italia 23/03 ''Esprimo grande soddisfazione per l'importante risultato raggiunto
dal settore neurologico della nostra Universita', grazie al lavoro
del professor Quattrone e della sua equipe''. E' quanto sostiene in
una nota il rettore dell'Universita' Magna Grecia, Salvatore Venuta,
circa l'esito dell'inchiesta del Corriere della Sera che vede la neurologia
di Catanzaro al quinto posto sui migliori centri italiani ed europei
per la cura del Parkinson. ''Una dimostrazione concreta - ha aggiunto
- dell'impegno primario dell'Ateneo e del nuovo Policlinico Universitario
nella ricerca, dell'alta produttivita' scientifica della nostra Universita'
e dell'eccellenza ormai riconosciuta tra le maggiori istituzioni nazionali.
Questi risultati sono il giusto riconoscimento all'eccellenza e alla
qualita' del nostro progetto, basato sul rapporto diretto e costante
tra ricerca e clinica, che proprio nel Policlinico di Germaneto trova
la propria concretezza, e dimostrano il grande valore dei nostri docenti,
dei nostri medici, dei nostri ricercatori e di tutte le professionalita'
che qui operano''. La Neurologia dell'Universita' Magna Grecia si
interessa ormai da molti anni al Parkinson, sia per quanto riguarda
gli studi che per la diagnosi e la terapia della malattia. E' all'avanguardia,
infatti, nella diagnostica genetica e per immagini ed ha sviluppato
nel tempo una grande esperienza nella terapia farmacologica. Numerose
sono le attivita' scientifiche in corso che vedono impegnata l'equipe
di Neurologia. Di recente, infatti, e' stato brevettato uno strumento
elettronico, utile per misurare la velocita' dei movimenti, e quindi
la severita' della malattia, e importante per valutare cosi' concretamente
la risposta del paziente ai farmaci somministrati. In uno degli ultimi
studi condotti, in corso di pubblicazione sulla rivista Radiology,
il gruppo del professor Quattrone ha scoperto la possibilita' di utilizzare
la risonanza magnetica per effettuare una diagnosi precoce e precisa
del Parkinson, distinguendolo nettamente da tutte quelle altre malattie
simili, denominati parkinsonismi, che non rispondono alla terapia
farmacologica. Sanità privata: la CISL manifesta a Bari 22/03 La Cisl-Funzione pubblica calabrese partecipera' dopodomani,
a Bari, alla manifestazione interregionale di protesta contro il mancato
rinnovo del contratto nazionale di lavoro, parte economica 2004-2005,
dei lavoratori della sanita' privata delle strutture accreditate aderenti
a Aiop, Aris e Fondazione Don Gnocchi, scaduto da due anni. A sostenerlo
e' Domenico Cubello, segretario regionale della Fp-Cisl. ''Le iniziative
interregionali, con manifestazioni a Milano, Roma e Bari, quest' ultima
riguarda il Mezzogiorno dove parteciperemo con delegazioni di operatori
della sanita' privata regionale di tutte e cinque le province calabresi
- afferma Cubello - sono un primo momento di lotta contro la mancata
volonta' dei datori di lavoro al rinnovo del Ccnl. A tali iniziative
seguiranno altri momenti di lotta e di sciopero per rimuovere gli
ostacoli che, rispetto a regole, sono affrontati e risolti in Calabria
e non possono essere strumentalizzati e giustificati da ritardi circa
l' erogazione del pagamento delle prestazioni rese o la mancata, ancora,
definizione del piano di programmazione delle attivita' per l' anno
2006, questioni che attengono al normale rischio d' impresa di cui
devono farsi carico i datori di lavoro''. ''Di quale sanita' privata
stiamo parlando - prosegue il segretario della Fp Cisl calabrese -
se i datori di lavoro pretendono di rendersi competitivi nel sistema
sanitario, senza pagare i loro lavoratori se non a fronte della totale
copertura del sistema pubblico e comunque risparmiando rispetto alle
condizioni contrattuali garantite dal sistema pubblico a operatori
di pari professionalita'''. DS: “Grave il bilancio in rosso. oltre cento milioni di euro, dell’Ospedale e As di Cosenza”. 19/03 Il Coordinamento cittadino dei DS di Cosenza esprime, in una
nota, ''pieno apprezzamento e preoccupazione per la recente presa
di posizione dai vertici della sanita' cosentina sullo stato dei conti
dell' Azienda sanitaria e dell' Azienda ospedaliera cittadina. Apprezzamento
per aver compiuto un atto di verita' e preoccupazione per il quadro
drammatico che emerge''. ''Oltre 100 milioni di euro di debiti - si
afferma ancora nella nota - quasi il bilancio di un piccolo Stato
africano. Viene fuori cio' che da tempo si sospettava: una paurosa
voragine debitoria che si accompagna, ulteriore beffa, ad un servizio
inefficace ed inefficiente. Le attrezzature sono obsolete e inadeguate
ed e' improcrastinabile un loro ammodernamento. La diagnostica e'
praticamente a pezzi; l'edilizia e' ferma perche' gran parte delle
opere cantierate non sono state completate; il dipartimento accettazione
ed emergenza e' assolutamente al di sotto degli standard minimi di
qualita'; sale operatorie piu' volte inaugurate in occasione di campagne
elettorali sono incomplete e quindi inattive; servizi appaltati con
cifre modestissime che raggiungono costi astronomici; il pronto soccorso
e' a dir poco indecoroso. E' questo il quadro che emerge dalla relazione
dei vertici della sanita' cosentina. Non sorprende, dunque, che i
cittadini percepiscano il servizio sanitario cosentino sempre con
maggiore sfiducia, ma oggi sono messi di fronte alla realta' che dei
soldi pubblici, dei loro soldi, in questi anni di governo di centrodestra,
si e' fatto spreco per alimentare logiche clientelari e per fare della
sanita' non un servizio, ma uno strumento di potere politico. Questa
realta' deve stare al centro della preoccupazioni delle forze politiche
e sociali e dell'intera opinione pubblica: il servizio sanitario e'
un bene che denota lo stesso grado di civilta' di una comunita', non
uno strumento di ricatto politico e di clientela''. ''Il compito che
attende dunque i nuovi amministratori della sanita' cosentina - conclude
la nota dei Ds di Cosenza - e' gravoso e importante: da una parte
e' necessario mettere ordine nei conti e dall' altra e' importante
avviare una politica di rilancio del servizio in termini di efficacia
e di efficienza, di estensione delle opportunita'. Da parte dei Ds
non manchera' certamente il pieno sostegno a questa azione di risanamento
e di rilancio''. (ANSA). L’ass. Lo Moro riceve i sindacati dei medici 14/03 I sindacati medici rappresentativi dell'area della medicina
generale sono stati ricevuti oggi dall'assessore regionale alla Salute,
Doris Lo Moro. Ne da' notizia un comunicato di Fimmg, Cisl Medici,
Fp Cgil medici, Cumi Anfup. Nel corso della riunione, soltasi nella
sede dell'assessorato, Lo Moro ''ha illustrato - si legge nel documento
dei sindacati - un dispositivo legislativo riguardante disposizioni
in materia sanitaria e di servizi alla persona, tendente a stabilizzare
in modo definitivo una categoria di professionisti medici numerosa
e in attesa da anni di una definitiva soluzione''. Con il dispositivo
illustrato dall'assessore, e' scritto nella nota, ''sono autorizzate
le assunzioni a seguito delle procedure di idoneita' per l'inquadramento
nei ruoli della dirigenza medica ai sensi dell'articolo 8 comma 1
bis del decreto legislativo 30 dicembre 1992 numero 502, nei limiti
dei posti delle dotazioni organiche di ciascuna azienda e nel rispetto
delle aree individuate dal decreto dirigenziale n 416 del 13.7.2000;
per l'area dell'emergenza territoriale le aziende provvederanno alle
relative variazioni delle dotazioni organiche''. I sindacati medici
Fimng, Cisl Medici, Cumi e Fp Cgil ''accolgono con soddisfazione tale
provvedimento e nel ringraziare ufficialmente l'assessore alla Salute
per al sensibilita' dimostrata e la rapidita' della soluzione della
vertenza, si augurano che in tempi celeri tale proposta venga convertita
in legge dopo il necessario e obbligato iter legislativo''. La Lo Moro interviene sulla sanità: “Prese di posizioni in palese malafede” 13/03 L' accordo sulla ripartizione dei fondi destinati al comparto;
le denunce sull' esistenza del ''partito degli affari''; le polemiche
sull' elisoccorso: l' assessore regionale alla Salute, Doris Lo Moro,
interviene nel dibattito riguardanti il settore della sanita'. ''Assisto
in questi giorni - afferma - a prese di posizione in alcuni casi palesemente
in malafede, in altri giustificate probabilmente da una conoscenza
dei fatti approssimativa''. ''Prendo atto - aggiunge in una dichiarazione
- degli attacchi che provengono dal centrodestra, ed in particolare
da alcuni suoi esponenti che hanno evidentemente dimenticato di aver
ricoperto incarichi di grande rilievo in seno alle istituzioni regionali
fino a pochi mesi fa e che oggi denunciano situazioni di sfascio come
se la loro parte politica non avesse governato la Calabria quasi ininterrottamente
negli ultimi 10 anni, determinando i problemi che stiamo affrontando
giorno dopo giorno, incalzati dalle emergenze. Allo stesso tempo,
mi rivolgo a quegli esponenti del centrosinistra che si comportano
come se fossero ancora all' opposizione e si avventurano in insinuazioni
generiche, denunciando l' esistenza di partiti trasversali e lobbie
di potere che in me non avranno mai un interlocutore. Li invito a
tenere atteggiamenti piu' costruttivi che rappresentano il tratto
distintivo di un centrosinistra storicamente piu' incline a risolvere
i problemi che ad elencarli. Con questo spirito ho partecipato giovedi'
e venerdi' scorsi al tavolo della trattativa con i presidenti e gli
assessori regionali''. ''Mentre in Calabria c' era chi si esercitava
ad alzare i toni, la Regione - continua l' assessore - riusciva ad
ottenere attraverso il confronto e l' azione dei suoi rappresentanti
un riconoscimento che va, sotto il piano politico, ben oltre l' assegnazione,
gia' di per se' stessa rilevante, di oltre 65 milioni di euro in piu'
a valere sul fondo sanitario nazionale, a fronte di una riduzione
di circa 40 milioni di euro che era stata prospettata dal ministro
della Salute del governo di centrodestra. E' prevalsa, insomma, una
visione della sanita' che e' quella propria del centrosinistra, vale
a dire di un servizio a valenza nazionale, unico per tutte le regioni,
contrapposto a quella localistico e segmentato, formalizzato nelle
riforma costituzionale voluta dalla Casa delle Liberta', che premia
i piu' ricchi a discapito delle aree meno avvantaggiate. Sulla sanita',
il centrosinistra, che governa in 16 Regioni, ha dimostrato una differenza
di impostazione fondamentale rispetto al centrodestra, con argomentazioni
che hanno trovato l' adesione anche dei rappresentanti di Giunte della
Cdl''. ''Le Regioni - afferma Doris Lo Moro - hanno convenuto sul
fatto che non poteva essere accolta la proposta del ministro Storace,
in virtu' della quale realta' come Calabria, Liguria, Lazio e Toscana
avrebbero avuto meno soldi rispetto al 2005, a fronte di un incremento
irrisorio (+0,16%) del fondo sanitario nazionale, con una profonda
sottostima del fabbisogno relativo alla copertura dei contratti e
dei livelli essenziali di assistenza. Il risultato ottenuto non era
scontato. Se la risposta e' stata positiva, e lo affermo senza trionfalismi
perche' la propaganda fine a se stessa non fa parte della mia visione
delle cose, cio' e' stato possibile anche per la credibilita' che
la Calabria e le altre regioni del Meridione hanno conquistato sul
campo. L' impostazione data dal Governo calabrese e' stata ritenuta
credibile dai governatori e dagli assessori e questo e' senza dubbio
un punto di merito in perfetta continuita' con il percorso avviato
in occasione della conferenza delle Regioni proprio in Calabria, a
Santa Trada''. Secondo l' assessore, ''cio' che appare della Calabria
fuori dai confini regionali non sono le polemiche inconcludenti sui
gruppi di pressione di cui si parla ogni tanto sui giornali locali,
ma le scelte innovative che hanno rotto vecchi assetti di potere.
Oggi la Calabria puo' contare su un lavoro di squadra che vede in
perfetta sintonia l' assessorato ed i manager collocati ai vertici
aziendali, con l' impegno comune di fare rete per colmare le deficienze
di una sanita' cresciuta al di fuori di logiche progettuali e di sistema''.
Per quanto riguarda il piano per il servizio di elisoccorso, l' assessore
replica alle critiche spiegando che e' in corso una riflessione: ''lo
studio fatto sul servizio e l' individuazione dei criteri innovativi
che devono portare al miglioramento del sistema sono sicuramente una
tappa importante su cui, peraltro, si discute in maniera impropria,
quasi che sull' obiettivo di assicurare pari opportunita' a tutti
i cittadini calabresi dovesse prevalere quello di mantenere situazioni
consolidate anche se non rispondenti ai criteri di sicurezza che determinano
la collocazione delle basi operative e delle piattaforme''. L' assessore
parla delle polemiche come di ''una tempesta in un bicchiere d' acqua'',
aggiungendo che ''comunque gli argomenti emersi saranno correttamente
valutati nei termini piu' appropriati. La soluzione definitiva non
potra' prescindere dalle esigenze e dai criteri fissati in sede tecnica,
ma terra' nel debito conto quanto e' emerso, sebbene non sempre in
modo razionale, in occasione delle manifestazioni di protesta su Cosenza
e Locri. Si sta gia' lavorando in questa direzione attraverso l' elaborazione
di una proposta che sara' formalizzata non appena sara' definita in
tutti i dettagli''. ''Si e' lavorato - afferma Lo Moro - su uno dei
settori della sanita' su cui la Calabria manifesta maggiori deficienze,
quello della salute mentale. Questo non solo con riferimento a situazioni
di emergenza scoppiate sul territorio come il Papa Giovanni o la struttura
di Pellaro, ma piu' in generale con l' obiettivo di elaborare linee
guida alternative a quelle, generiche e inefficaci, approvate dalla
Giunta di centrodestra che, su questo come su altri settori, si e'
limitata ad ignorare l' esistenza dei problemi''. ''La nuova salute
mentale calabrese - prosegue l' assessore - e' disegnata nelle linee
guida elaborate con il contributo di una autorevole consulente che
sono pronte per essere portate alla valutazione della Giunta''. Il
dibattito politico, lamenta l' assessore, ''si e' concentrato sulle
nomine, che in Calabria, diversamente da quanto e' successo in altre
regioni, sono rimaste fuori da una logica di lottizzazione, o sull'
elisoccorso. Ma per il rilancio delle aziende e' altrettanto fondamentale
lo sforzo prodotto dall' assessorato per la definizione delle linee
guida dell' atto aziendale, nelle quali vengono disegnate l' organizzazione
ed il funzionamento delle aziende sanitarie calabresi ed in cui vengono
assicurate la legalita' sostanziale e la trasparenza nell' assegnazione
delle funzioni e delle risorse che e' mancata alle Asl calabresi,
in passato gestite in maniera clientelare da una politica invasiva
che ha visto nei manager gli strumenti per ottenere primariati ed
incarichi agli amici ed ai clienti di turno''. Per quanto riguarda
la spesa farmaceutica l' assessore spiega che ''l' eliminazione del
ticket sui farmaci e' la scelta politica su cui ci si e' confrontati
e schierati, ma essa ha segnato l' avvio di un lavoro proficuo per
il monitoraggio e la riduzione della spesa farmaceutica. Su questo
aspetto specifico e' stato attivato un confronto con il coinvolgimento
dei medici, a partire da quelli di base, dei farmacisti, degli informatori
scientifici e delle industrie farmaceutiche. Si e' vicini ad accordi
che, se accompagnati con una educazione sanitaria piu' efficace in
merito all'impiego dei farmaci, ci avvicineranno all'obiettivo fissato''.
''L' elenco - conclude l' assessore - potrebbe continuare. Ma non
e' questo il momento dei bilanci. Mi interessa trasmettere i segni
di un sforzo in corso che i cittadini e gli operatori del settore
colgono giornalmente a piene mani e che mi piacerebbe fosse anche
alla base di un rinnovato lavoro comune con i sindacati e con i partiti,
il cui apporto e' fondamentale per rendere piu' forte la capacita'
del governo regionale di continuare un percorso che richiedera' anni
di lavoro'' Presentato il rapporto sulla funzionalità delle aziende sanitarie 10/03 ''Analizzare i cambiamenti in atto nella sanita' italiana secondo
l' approccio economico-aziendale, valutando cosi' i riflessi delle
scelte adottate dalle singole aziende sanitarie sulla funzionalita'
del sistema sanitario nel suo complesso''. E' questo lo scopo, secondo
quanto e' detto in un comunicato, del rapporto dell' Osservatorio
sulla funzionalita' delle Aziende sanitarie italiane del Centro di
ricerche sulla gestione dell' assistenza sanitaria e sociale (Cergas)
dell'Universita' Luigi Bocconi di Milano, presentato stamattina, al
Campus universitario di Germaneto, nell'ambito delle attivita' del
Dottorato di ricerca in Economia e management in Sanita' dell'Universita'
Magna Græcia. ''Il sistema sanitario nazionale - si afferma
ancora nel comunicato - continua a mostrare un elevato tasso di innovazione
manageriale. Nonostante le incertezze e le contraddizioni del quadro
normativo, continua infatti la ricerca e la sperimentazione di soluzioni
disegnate per le specifiche esigenze locali''. ''Analizzare in maniera
critica e analitica la sanita' in Italia - ha detto il rettore, Salvatore
Venuta, che ha aperto i lavori - e' una risorsa insostituibile per
trovare quelle soluzioni necessarie a garantire la crescita e l'evoluzione
dell'intero sistema. La sanita' calabrese e' una sanita' difficile,
ma oggi siamo nelle condizioni di poter guardare al futuro con piu'
fiducia. Siamo, infatti, in una situazione che sta cambiando, dove
sono evidenti segnali sicuramente positivi. necessario assicurare,
in questo contesto, la qualita' dei servizi ai cittadini. L'Universita'
riveste quindi un ruolo essenziale perche' raccorda efficacemente
l' aspetto della ricerca con quello dell' assistenza. Bisogna tenere
in considerazione, infatti, la specificita' della sanita' universitaria,
parte importante e indispensabile del sistema sanitario, perche' dalla
ricerca che si sviluppa all' interno dell' Universita' parte il processo
di crescita e innovazione del sistema''. Il panorama della Sanita'
in Italia e i principali risultati del rapporto Oasi, per la prima
volta presentato al sud, sono stati affrontati da Elena Cantu', del
Cergas, che ha illustrato i dati inerenti al 2005. ''Nei tassi di
turn over dei Direttori generali - ha detto - la Calabria risulta
essere la regione piu' instabile e fuori media, differenziandosi nettamente
da tutte le altre regioni italiani, con una durata media della carica
di un anno e sette mesi. Quella calabrese e' pero' una sanita' che
costa meno rispetto ad altri contesti regionali. La regionalizzazione
convive pero' con una progressiva differenziazione delle soluzioni
istituzionali, organizzative e gestionali e delle performance raggiunte
dalle singole aziende, a dimostrazione dei rilevanti spazi di autonomia
disponibili a livello locale. La Calabria e' una delle pochi regioni
a rimanere con lo stesso numero di Aziende sanitarie ed ospedaliere
dal 1995 a oggi''. A conclusione della giornata la tavola rotonda
su ''vincoli e autonomia decisionale dei Direttori generali e ruolo
della Regione'', moderata dal professor Riccardo Vigano', coordinatore
del Dottorato di ricerca in economia e management in Sanita'. Negli
interventi dei direttori generali- conclude la nota, ''la grande sfida
che attende la Calabria per la modernizzazione e lo sviluppo del sistema
sanitario, attraverso la capacita' manageriale di assumere modelli
gestionali ben definiti e fissare obiettivi precisi per la razionalizzazione
e la riorganizzazione di tutto il sistema'' Nominati i dirigenti della fondazione per il centro oncologico di Germaneto 10/03 Completato l' assetto di vertice della Fondazione ''Tommaso
Campanella'' che gestira' il Centro Oncologico di eccellenza che ha
sede all' interno della modernissima struttura sanitaria del Campus
di Germaneto ed e' parte del Policlinico Universitario di Catanzaro.
''Il Consiglio di amministrazione della Fondazione, riunito sotto
la presidenza dell' avvocato Anselmo Torchia - e' detto in un comunicato
- ha provveduto alla nomina del nuovo direttore generale della Fondazione
Pietro Caligiuri dei direttori amministrativo e sanitario, rispettivamente
Antonio Belcastro e Caterina De Filippo. Il Cda dell' organismo, dopo
le nuove nomine regionali, e' quindi composto dal presidente Torchia
e da Manlio De Pasquale, per la parte regionale, e dai docenti Fancesco
Saverio Costanzo, che e' anche vicepresidente, e Massimo Marrelli,
per la parte universitaria. Direttore scientifico e' Salvatore Venuta,
rettore dell' Universita' di Catanzaro''. Cisl Medici: “La Lo Moro scenda dal piedistallo dell’infallibilità. Riorganizzare l’elisoccorso” 09/03 ''La Cisl considera sbagliati e inaccettabili i recenti provvedimenti
finalizzati alla riorganizzazione del servizio di elisoccorso in Calabria
con la conseguente soppressione delle postazioni da anni presenti
a Cosenza e a Locri''. E' quanto affermano, in un comunicato congiunto,
le segreterie regionali della Cisl Funzione pubblica e della Cisl
medici. ''Riteniamo infatti - si aggiunge nella nota - che la sanita'
deve migliorare la qualita' e la quantita' dei servizi avvicinandoli
sempre piu' ai cittadini e non invece smantellando strutture in forza
delle quali molte vite umane sono state salvate. Il Servizio di Elisoccorso
a Cosenza e a Locri da' segnali concreti di una Sanita' che deve ancora
conseguire target di efficienza, di qualita', di produttivita'. Eliminare
tutto, senza alcun confronto con il territorio ed in assenza di qualunque
forma di concertazione con le forze sociali, significa continuare
in una odiosa logica di chiusura, di autoreferenzialita', una impostazione
politica di governo lontana dai veri interessi dei cittadini. La Cisl
si mobilitera' contro questa scelta con una manifestazione regionale
che avra' due momenti di impegno: uno a Cosenza domani, 10 marzo,
con un' iniziativa all' ospedale Annunziata che sara' conclusa da
Mimmo Cubello, segretario generale Cisl-Funzione pubblica Calabria,
e da Paolo Tramonti, segretario generale della Cisl di Cosenza, e
la seconda a Locri sabato prossimo, presso nell' area dell' elisoccorso
dell' ospedale, che sara' conclusa dal segretario generale della Cisl
della Calabria, Luigi Sbarra''. ''Con queste iniziative - si afferma
ancora nel comunicato - la Cisl vuole sensibilizzare i cittadini,
i lavoratori, i pensionati, i sindaci, le associazioni ed i movimenti
e le forze politiche e creare quella massa critica che faccia scendere
dal piedistallo dell' infallibilita' l' assessore alla Sanita' e la
Giunta regionale, farla dialogare e farle assumere le vere questioni
della sanita' che i calabresi sopportano quotidianamente sulla propria
pelle e che rischiano di aggravarsi anche dal punto di vista della
tenuta finanziaria per l'assenza di governo di sistema. La vicenda
dell' elisoccorso dimostra quanta estemporaneita' e improvvisazione
c' e' nella gestione della sanita' calabrese, sia nel metodo che nel
merito. E' necessaria una fase di confronto vero con istituzioni,
associazioni e cittadini per condividere scelte difficili e contrastate.
Un processo di modernizzazione che noi come Cisl vogliamo sostenere
ha necessita' di condivisione, ricerca del consenso e lavoro per superare
resistenze e sconfiggere interessi che tutti denunciano quotidianamente.
Le centinaia di prese di posizione che contrastano tale scelta sull'
elisoccorso non hanno modificato tale volonta' dell' assessore illuminata
da cotanta scienza. Speriamo che non sia come per la stessa annunciata
scelta di spostare Unita' operative universitarie in altro luogo per
poi affermare che era solo una provocazione. Non si gioca con questi
argomenti e non si possono fare esercizi dialettici sui temi che toccano
la sensibilita' e la vita dei cittadini. Sulla salute non si provoca,
ne' si gioca. Noi della Cisl non lo consentiremo a nessuno''. Inaugurato il Policlinico Universitario Mater Domini: una sfida per l’eccellenza” 08/03 ''Oggi inauguriamo qui, in questo palcoscenico di una regione
moderna e competitiva, una realta' che sara' sempre piu' orgoglio
e vanto per la Calabria e per tutto il Meridione: una grande sfida
per l' eccellenza nell' assistenza e nella ricerca''. Lo ha detto
Salvatore Venuta, rettore dell' Universita' di Catanzaro, aprendo
la cerimonia di inaugurazione del nuovo Policlinico Mater Domini.
A tagliare il nastro inaugurale della nuova struttura tecnologicamente
avanzata sono stati lo stesso rettore e il presidente della Giunta
regionale, Agazio Loiero. Presenti alla cerimonia, tra gli altri,
anche gli assessori regionali alla Tutela della Salute, Doris Lo Moro,
e Cultura e innovazione, Sandro Principe, e la manager dell' azienda
ospedaliera Mater Domini Rosalba Buttiglieri. Il nuovo policlinico,
che ha una dotazione di 306 posti con ambienti tecnologicamente avanzati
con tutti i comfort, e' stato benedetto nel corso di un rito religioso
officiato dall' arcivescovo metropolita di Catanzaro - Squillace,
mons. Antonio Ciliberti. ''In questa struttura dal nome glorioso 'Mater
Domini' - ha detto il presule - la scienza e' impegnata nella ricerca
della verita' e nell' incontro adorante con Dio. Questo dovra' essere
luogo privilegiato di formazione per nuove professionalita' e di attenzione
verso la comunita', soprattutto degli ultimi. E' indispensabile -
ha concluso mons. Ciliberti - che, a cominciare dalle istituzioni
Regione, Province, Comuni, ci si adoperi di concerto perche' queste
attivita' si realizzino in pienezza''. ''La prima fase di attivazione
del campus - ha sottolineato ancora il rettore Venuta - e' stata avviata
e qui, da adesso, si possono avere standard sanitari di qualita' per
la Calabria e per il Paese. Idea fondante, pero', e' l' integrazione
dei saperi strumento per realizzare l' eccellenza attraverso approcci
diversi, tra loro complementari, in grado di dare risposte complete
ai pazienti. L' apertura di oggi consolida un progetto ma apre a nuove
avventure''. Il rettore Venuta, in chiusura del suo intervento, ha
rivolto un appello ''affinche' - ha detto - non si ceda a facili e
inutili tentativi di competizione per favorire al contrario quella
sinergia forte in grado di garantire risposte adeguate alle esigenze
dei pazienti''. Il presidente della Regione, nel suo intervento, ha
ringraziato quanti nel corso degli anni, nei diversi schieramenti,
si sono impegnati per la realizzazione del nuovo Policlinico sottolineando
che l' Ente sara' accanto alla struttura nell' intento di annullare
l' esodo sanitario dalla Calabria. ''Quest' opera - ha sottolineato
- diventa decisiva per noi''. Loiero, poi, ha fatto un riferimento
alla scelta di inaugurare il policlinico nel giorno della festa della
donna. ''Un riferimento che, senza enfasi e senza retorica - ha sottolineato
- appare come un riconoscimento alle capacita' di trasformare in meglio
il destino del mondo. Come diceva il filosofo Vico 'ogni opera sta
nel suo nascimento'''. ''Domani - ha aggiunto ancora Loiero - comincia
a Roma una 'quarantott' ore' cui saro' presente assieme all' assessore
Lo Moro dove andremo a confrontarci per il riparto del fondo sanitario
nazionale. Non sara' facile perche' si tratta di dividere risorse,
finanziamenti contro antichi egoismi. Noi saremo, pero', li' anche
per dare linfa, lievito e forza a questo policlinico che oggi nasce''.
''Quella di oggi - ha detto l' assessore Principe - e' una giornata
che evidenzia la volonta' di cambiare di questa regione che dice basta
ad una subordinazione culturale. Questa giornata ci dice che vogliamo
batterci perche' non ci sia piu' emigrazione della salute. L' inaugurazione
di questo policlinico non e' poca cosa se si pensa che accade dopo
soli 35 anni di esistenza del sistema universitario in Calabria''.
In Calabria ll 60% dei casi di allergia riguarda le donne 08/03 In Calabria l' esercito degli allergici e' composto per il
40 per cento da uomini e per il 60 per cento da donne. A rilevarlo
e' un' indagine condotta in tutto il Paese dalla societa' Gfk-Eurisko.
''In particolar modo - e' detto in una nota - ad essere colpiti sono
i giovani e gli adulti tra i 15 e i 44 anni (65 per cento). In Calabria,
il 21 per cento degli intervistati ha dichiarato di soffrire di un'allergia
e, in media, di fare i conti con questo problema da 10,6 anni. E per
la maggior parte di loro e' iniziato il conto alla rovescia: il 64
per cento, infatti, soffre di allergia soprattutto a marzo, aprile
e maggio; il 25 per cento è allergico tutto l'anno e l' 11
per cento è allergico soprattutto negli altri nove mesi, da
giugno a febbraio. Secondo quanto emerge dall' indagine, ''il 53 per
cento dei calabresi allergici dichiara che nel periodo 'di crisi'
si sente stanco; il 56 per cento rende meno di quanto vorrebbe, il
46 per cento e' irritabile, il 49 per cento si sente debole e senza
forze, il 46 per cento ha difficolta' a concentrasi sul lavoro o nello
studio e il 37 per cento non esegue come al solito le abituali occupazioni.
Morale: quando si soffre di allergie si vive una vita a meta'. Trattenendo
il fiato. Tutto il giorno per il 41 per cento dei calabresi allergici,
solo in una parte del giorno per il 59 e, di questi, nel 52 per cento
dei casi soprattutto al mattino''. Ass. Lo Moro “Sconveniente poco produttivo l’atteggiamento dei vertici di Aiop” 07/03 ''E' sconveniente e poco produttivo l' atteggiamento dei vertici
dell' Aiop che adottano toni e comportamenti concilianti durante le
riunioni in sede istituzionale, per poi lanciarsi in attacchi forsennati
in occasione di iniziative pubbliche e conferenze stampa o nell' elaborazione
di comunicati''. A sostenerlo e' stato l' assessore regionale alla
Salute, Doris Lo Moro, in merito ai rilievi mossi dai rappresentanti
dell' associazione dell' ospedalita' privata. ''Non nego - ha aggiunto
l' assessore - che ci siano ritardi annosi da superare e che i problemi
prospettati dall' Aiop abbiano un fondamento, cosi' come condivido
l' esigenza di accelerare l' iter di alcuni processi. Allo stesso
tempo, mi aspetto che i miei interlocutori riconoscano la massima
disponibilita' dell' assessorato nell' individuare percorsi che consentano
il raggiungimento degli obiettivi che tutti noi auspichiamo. Non a
caso, con l' Aiop e' in corso da mesi un confronto. Esiste un tavolo
tecnico intorno al quale si lavora proprio per ovviare ai problemi
denunciati. Sono pienamente consapevole del fatto che se i fondi vengono
trasferiti alle aziende sanitarie con ritardo, queste disfunzioni
si ripercuotono sulle cliniche e sui loro dipendenti, il cui destino
sta cuore a me non meno che all' Aiop. Su tutta la materia, del resto,
esistono verbali ed accordi sottoscritti e l' assessorato ha sempre
lavorato per rispettarli''. ''Nel rispetto dei tempi e delle procedure
concordate nel corso della riunione del 7 febbraio scorso, tra l'
altro - ha sostenuto Doris Lo Moro - l' assessorato ha dato disposizione
alle singole Asl di procedere alla regolarizzazione dei rapporti,
accertando il dovuto per gli anni pregressi e pagando le somme non
contestate per l' anno 2005. Di tutto questo mi e' stato dato appena
ieri sera alla presenza del Presidente Loiero. Mi sembra incomprensibile
che mentre e' in atto una trattativa, improvvisamente si scrivano
comunicati e si indicano conferenze stampa per lanciarsi in considerazioni
irriguardose e provocatorie che certo non aiutano la ricerca delle
soluzioni che resta, per quanto mi riguarda l'obiettivo principale''.
L' assessore ha poi respinto alcune considerazioni espresse dai vertici
dell' Aiop in merito ad affermazioni attribuitele sul ruolo della
sanita' privata. ''Ho sempre detto - ha spiegato Doris Lo Moro - e
lo ribadisco, che strutture pubbliche e private devono integrasi e
che in questo rapporto sinergico la sanita' pubblica deve avere una
preminenza. Affermando cio' non ho mai parlato di depotenziare la
sanita' privata in quanto tale. Semmai, ho parlato della necessita'
di riequilibrare il rapporto laddove emergano squilibri fra i servizi
offerti dal pubblico e quelli garantiti dal privato, potenziando il
pubblico e riqualificandolo. Cosi' come ho sempre chiaramente detto
che occorre potenziare le risposte private di qualita', senza pregiudizi
di alcun genere''. ''Non credo - ha poi sostenuto l' assessore - di
avere bisogno dell' autorizzazione dell' Aiop, che mi rinfaccia di
rivendicare la mia militanza, per esporre le mie idee. Le mie inclinazioni
politiche non sono un mistero e rivendico i principi ai quali mi attengo
nella mia attivita' istituzionale. Spero, quindi, che d' ora in poi
i rapporti con i rappresentanti delle cliniche private possano continuare
su un livello di rispetto reciproco e lealta' e che l' obiettivo della
dialettica sia soltanto quello di addivenire a soluzioni soddisfacenti''.
''E' con questo spirito, spero - ha concluso Doris Lo Moro - che il
21 si riunira' il tavolo tecnico concordato alla presenza del presidente
Loiero. Le esercitazioni polemiche servono solo ad occupare spazi
sui giornali'' I sindacati scrivono alal Lo Moro: “Attuare l’accordo sull’informazione scientifica” 07/03 ''Chiediamo di volere intervenire prontamente e rendere effettivo
l'accordo concordato e sottoscritto nel rispetto degli impegni assunti
e delle corrette relazioni sindacali''. E' quanto chiedono in una
nota Filcem-Cgil, Femca-Cisl e Uilcem-Uil, all'assessore regionale
alla sanita', Doris Lo Moro, circa l'accordo per la regolamentazione
dell'informazione scientifica sui farmaci. ''Invitiamo inoltre l'Assessore
alla Salute - prosegue la nota dei sindacati - a volerci comunicare
la data in cui sara' approvato dalla Giunta l'accordo sottoscritto.
Eventuali altri ingiustificati rinvii non sarebbero in alcun modo
credibili e di difficile comprensione per i nostri iscritti e per
l'opinione pubblica che concordemente abbiamo deciso di informare''. In Calabria le malattie di cuore le prima causa di morte 07/03 In Calabria la mortalita' per malattia del sistema circolatorio
nel triennio 1999-2001 ha riguardato 42,8 maschi e 32,5 femmine ogni
diecimila abitanti. E' quanto emerge nel Dossier Cuore 2006 presentato
nel corso di una conferenza stampa a Roma alla vigilia del congresso
della Societa' Italiana di Prevenzione Cardiovascolare. I dati delle
cinque province per quanto riguarda la mortalita' per malattie cardiovascolari
sono: a Catanzaro muoiono 42,4 uomini ogni diecimila e 31,7 donne;
Cosenza: Muoiono 43,0 uomini ogni diecimila e 33,3 donne; Crotone:
Muoiono 48,0 uomini ogni diecimila e 34,4 donne; Reggio Calabria:
Muoiono 42,2 uomini ogni diecimila e 31,9 donne; Vibo Valentia: Muoiono
41,2 uomini ogni diecimila e 32,2 donne. ''Un quadro preoccupante
quello delle malattie cardiache - sostiene il presidente della Siprec,
Massimo Volpe - con una crescita che coinvolge sempre piu' le donne,
anche in Calabria, quasi in una terribile rincorsa alla parita' con
l'uomo su un terreno cosi' angosciante. Alcuni consigli di prevenzione:
qualche rinuncia a tavola, no al fumo, un po' di movimento. Occhio
a pressione, colesterolo e diabete. In pochi sanno che l'infarto e
l'ictus possono essere previsti con anticipo. E allora un appello:
anche se vi sentite bene, chiedete al medico di famiglia di leggervi
le carte. Quelle del rischio cardiovascolare, predisposte dall'Istituto
Superiore di Sanita'. Una valutazione gratuita e rapida. Un vecchio
detto dice: uomo avvisato mezzo salvato''. Nonostante - e' scritto
in una nota - si registri un calo rispetto al triennio 91-93 (52,3
ogni diecimila abitanti per gli uomini e 41,8 per le donne), le malattie
del sistema circolatorio in Calabria sono la prima causa di morte
sia per gli uomini che per le donne, al secondo posto i tumori (25,7
per gli uomini e 13,7 per le donne). Tra le ventuno province italiane
piu' svantaggiate per quanto riguarda la mortalita' per malattie cardiovascolari
troviamo anche Crotone. Cosenza, invece, fa registrare una tra le
maggiori riduzioni di mortalita' nel triennio 99-01 rispetto a quello
91-93 (-20 per cento) per le malattie cardiovascolari in Italia e
pertanto lascia il gruppo delle province piu' svantaggiate al quale
apparteneva agli inizi degli anni Novanta. In Calabria il tasso piu'
alto sia per gli uomini che per le donne e' stato registrato a Crotone
rispettivamente con il 48,0 e il 34,4. L'incidenza piu' bassa per
gli uomini e' quella di Vibo Valentia (41,2) mentre per le donne e'
quella di Catanzaro (31,7). Per quanto riguarda gli uomini, l'incidenza
per diecimila abitanti per mortalita' da malattie del sistema circolatorio
e' stata di 41,2 a Vibo Valentia; 42,2 a Reggio Calabria; 42,4 a Catanzaro;
43,0 a Cosenza; 48,0 a Crotone. Per quanto riguarda le donne, l'incidenza
per diecimila abitanti per mortalita' da malattie del sistema circolatorio
e' stata di 31,7 a Catanzaro; 31,9 a Reggio Calabria; 32,2 a Vibo
Valentia; 33,3 a Cosenza; 34,4 a Crotone. Crescono in Calabria i ricoveri
per infarto, un dato in linea con il trend nazionale. Nel 2003, secondo
i dati del Ministero della Salute diffusi in occasione della presentazione
del Congresso della Siprec, in Calabria sono stati registrati 3.021
ricoveri per infarto contro i 2.975 di un anno prima. Piu' gli uomini
(2.129) delle donne (892). La fascia d'eta' piu' rappresentata e'
quella che va dai 65 anni in poi (1.850). La degenza media in Calabria
e' stata di 8,53 giorni (nel 2002 era stata di 8,47 giorni). In Italia
nel 2003 i ricoveri sono stati 117.764 (nel 2002 erano stati 111.298)
con una degenza media di 8,63 giorni Paolini (Aiop): “Dalla Regione troppe inadempienze”. 06/03 “Al momento dell’insediamento del governo di centro-sinistra
alla guida della Regione non abbiamo esitato a concedere al presidente
Loiero ed alla sua giunta un credito di fiducia in relazione ai gravi
problemi che ormai da anni condizionano la sanità calabrese
e che attendono una soluzione”. E’ quanto afferma Enzo
Paolini, presidente regionale dell' associazione ospedalita' privata
(Aiop) della Calabria. “Oggi –prosegue- dobbiamo dire
che la nostra fiducia è andata delusa e non per inadempienze
da addebitare al presidente Loiero personalmente ma alla politica
portata avanti dall’assessorato, decisamente molto impegnato
nelle sedi politiche e scarsamente attivo nelle sedi istituzionali.
Non abbiamo mai ritenuto di dover giudicare l’azione di governo
dell’assessore Lo Moro sulla base della sua appartenenza politica
ma non possiamo non rilevare le troppe volte in cui, partecipando
a dibatti pubblici e a forum redazionali, ha messo in evidenza, in
relazione a specifiche problematiche del servizio sanitario regionale,
la sua appartenenza politica come se questa le imponesse un percorso
obbligato nel cercare le soluzioni ai problemi. Ass. Lo Moro: “La tessera sanitaria un segnale di modernizzazione” 03/03 ''Con la distribuzione della tessera sanitaria avviata in questi
giorni, la Calabria si allinea in pochi mesi alle altre regioni d'Italia''.
E' quanto si legge in una nota diffusa dal Portavoce dell'assessorato
regionale alla Salute, Doris Lo Moro. L'operazione e' ''un segnale
di modernizzazione importante che modifichera' positivamente il rapporto
tra il cittadino ed il servizio sanitario nazionale''. L'iniziativa
fa parte del progetto per potenziare il monitoraggio della spesa pubblica
sanitaria promosso dal Ministero dell'economia e delle finanze di
concerto con il Ministero della Salute ed il Ministro per l'innovazione
e le tecnologie. ''Oltre alla fruizione agevolata dell'assistenza
nei paesi europei - prosegue la nota dell'assessorato - permettera'
di monitorare tutte le prestazioni sanitarie e verificarne l'appropriatezza.
La tessera e' distribuita, in collaborazione con la Regione, ad ogni
assistito del Servizio sanitario nazionale intestatario di codice
fiscale da parte dell'Agenzia delle entrate e di Sogei. Contiene i
dati anagrafici del cittadino ed il codice fiscale anche su banda
magnetica e in formato a barre; e' valida sull'intero territorio nazionale
e permette di ottenere prestazioni sanitarie pubbliche nei Paesi dell'Unione
europea oltre che in Svizzera, Norvegia, Islanda e Liechtenstein.
La Tessera Sanitaria riporta, sul retro, i dati che la qualificano
tessera europea di assicurazione malattia (TEAM), documento che dal
primo gennaio 2006 ha sostituito i modelli cartacei''. ''L'assistito
- e' scritto ancora nella nota - mostrera' la tessera sanitaria al
medico di famiglia, al pediatra, ai medici delle Aziende sanitarie,
degli ospedali e delle strutture convenzionate, affinche' questi possano
leggere il codice fiscale e trascriverlo sulla nuova ricetta medica
contenente la prescrizione. Il codice fiscale, infatti, deve essere
obbligatoriamente riportato sulla ricetta, per ottenere le prestazioni
sanitarie pubbliche. La Tessera andra' esibita, insieme alla ricetta,
anche in farmacia, nei laboratori e nelle stesse strutture accreditate
(Ospedali, Aziende sanitarie locali). La tessera sanitaria non sostituisce
il libretto sanitario e il documento che certifica il diritto all'esenzione
dal ticket, ma sostituisce il tesserino di codice fiscale. Pertanto,
la Tessera puo' essere utilizzata in ogni occasione in cui venga richiesto
tale codice (in banca, alle poste, all'universita', dal notaio). Il
documento e', inoltre, utilizzabile dalle persone non vedenti, grazie
alla presenza di caratteri braille in rilievo''. ''I cittadini - conclude
la nota - in attesa di ricevere la tessera possono, in via transitoria,
fornire al medico il proprio tesserino di codice fiscale. Per informare
i cittadini sul corretto utilizzo della tessera sanitaria saranno
in distribuzione opuscoli informativi negli uffici dell'Agenzia delle
Entrate'' Lunedì conferenza stampa dell’AIOP sulla sanità privata in Calabria 03/03 La situazione della sanita' calabrese sara' illustrata nel
corso di una conferenza stampa che il presidente dell'Aiop di Catanzaro,
Marcello Furriolo, ed il presidente dell'Aiop della Calabria, Enzo
Paolini, terranno lunedi' mattina nella sede dell'associazione nel
capoluogo calabrese. ''In particolare - e' scritto in una nota - verra'
svolta una rappresentazione dettagliata delle inadempienze della Regione
nei confronti dell' ospedalita' privata chiamata sempre piu' frequentemente
a supplire alle inefficienze dell' ospedalita' pubblica. A quasi un
anno dall' insediamento della nuova Giunta regionale e' tutto fermo
e nessuna iniziativa concreta e' seguita agli impegni presi per razionalizzare
spesa e organizzazione del Servizio sanitario in Calabria'' Presentata dalla Lo Moro la bozza delle linee guida della sanità calabrese 03/02 Un insieme di realta' sanitarie ''autonome'', in grado di ''autogovernarsi'',
ma capaci di interagire in una ''visione di sistema''. E' questa la
sanita' calabrese disegnata nelle linee guida per l' adozione dell'
atto aziendale, la cui bozza e' stata illustrata dall' assessore regionale
alla Salute, Doris Lo Moro, ai rappresentanti dei sindacati della
dirigenza medica. All' incontro hanno preso parte i rappresentanti
di 25 sigle sindacali, in rappresentanza delle diverse categorie mediche.
Un atto non dovuto la loro convocazione, e' scritto in un comunicato,
ma che l' assessore ha ritenuto opportuno. ''Il metodo del confronto
- ha spiegato Doris Lo Moro - da' qualita' all' azione di governo.
Ho voluto questo incontro, al quale ne seguiranno altri, per vedere
se ci sono riflessioni da raccogliere per la stesura definitiva dell'
atto''. L' assessore ha comunicato che e' sua intenzione portare il
provvedimento in Giunta in occasione di una delle prime riunioni utili,
poi e' entrata nel merito delle scelte operate. ''Manca nella sanita'
calabrese - ha sostenuto - una visione di sistema. Ci sono, praticamente,
tante sanita' quante sono le aziende, che invece devono integrarsi.
Davanti a questa situazione, la tentazione poteva essere quella di
assumere una visione centralizzatrice del ruolo dell' assessorato.
Ma sarebbe stata una visione difensiva, che trova ostacolo nell' esigenza
di valorizzare l' autonomia e la capacita' di autogoverno delle Asl.
Attraverso il confronto continuo tra l' assessorato ed i direttori
generali e di questi ultimi fra di loro, si sta realizzando un lavoro
di squadra. Sto constatando che fra i manager c' e' questa volonta'
di integrarsi ed e' questo l' obiettivo che l' atto di indirizzo persegue
attraverso linee guida volutamente snelle indirizzate alle aziende
sanitaria, a quelle ospedaliere ed all' azienda universitaria. E'
nostra intenzione salvaguardare le esigenze degli utenti, concetto,
questo, per certi versi banale e scontato, ma che bisogna tradurre
in atti concreti. Noi stabiliamo quindi attraverso quali strumenti
vogliamo conseguire questo obiettivo''. L' assessore ha evidenziato
l' esigenza di porre rimedio a ''situazioni allarmanti'' riscontrate
nella sanita'. Per esempio, ha detto, ''pullulano reparti con le stesse
specificita' e funzioni. L' atto aziendale dovra' dare risposte anche
in questo senso''. Doris Lo Moro ha sostenuto che e' necessaria una
programmazione aziendale ''non dico comune ad ogni singola realta'
territoriale, ma che sia quanto meno concordata e basata sulla conoscenza
da parte di ciascuna azienda di cio' che fanno le altre aziende''.
Fra le novita' previste, l' istituzione di dipartimenti ''interaziendali''
di collegamento, ad esempio per quanto riguarda il Dea (Dipartimento
emergenza ed accettazione) di secondo livello tra le aziende sanitarie
ed ospedaliere della stessa area, al fine di assicurare la gestione
in rete dei posti letto delle discipline afferenti all' emergenza
e risolvere il problema della gestione dei ricoveri critici, evitando
la frammentazione degli interventi. ''L' emergenza e' tra i punti
piu' critici della sanita''' ha detto in proposito Doris Lo Moro,
aggiungendo che uno dei problemi da risolvere ''e' l' integrazione
tra l' emergenza e l' assistenza''. Secondo l' assessore, infatti,
''se non c' e' collegamento anche funzionale in alcuni settori specifici,
e' difficile organizzare i servizi''. Lo Moro ha citato in proposito
i casi dell' area materno-infantile e della tossicodipendenza. Un
altro obiettivo indicato dall' assessore e' la piena valorizzazione
delle risorse umane ''attraverso un assetto organizzativo in cui ognuno
sappia qual e' il suo ruolo''. L' assessore ha anche parlato delle
strutture pubbliche, che nella sua visione sono preminenti, e che
vanno valorizzate ridisegnandone il rapporto con le strutture private,
soffermandosi sulla revisione dei criteri di ripartizione delle risorse
assegnate ''che avverra' in base alle prestazioni e non facendo leva
sulla spesa storica. Occorre - ha affermato - esaltare la risposta
pubblica'' . Valorizzazione dei distretti e riqualificazione dei dipartimenti
di salute mentale, e' scritto nella nota, sono altri punti fermi dell'
atto di indirizzo, insieme con la valorizzazione delle associazioni
con l' istituzione dei comitati consultivi, ed il confronto con gli
enti locali e le istanze sociali. ''Il controllo sociale sulle scelte
- ha sostenuto Lo Moro - cosi' come la concertazione, puo' contribuire
a soddisfare meglio le esigenze. Sotto questo aspetto, dai sindacati
e dalle associazioni mi aspetto un contributo alto''. I dirigenti
sindacali intervenuti, e' scritto nel comunciato, hanno evidenziato
il clima di collaborazione instaurato con l' assessorato. Non sono
mancati rilievi e suggerimenti. L' assessore Lo Moro ha infine annunciato
che il gruppo di lavoro incaricato di realizzare le linee guida concludera'
i lavori sabato 4 marzo. La bozza definitiva sara' inviata ai sindacati
per i rilievi critici. Incontro dibattito sulla prevenzione alla sterilità promosso dal CIF e dalla Provincia di Cosenza 02/03 I professionisti della salute e della ricerca affronteranno
venerdì il tema “Epidemologia e prevenzione della sterilità”.
Saranno trattati argomenti inerenti la contraccezione, la fertilità,
la coppia, le malattie sessualmente trasmissibili. L’incontro-dibattito
si terrà il 3 marzo alle 17 nell’aula consiliare di piazza
Matteotti a Rende (Cs). L’appuntamento è stato promosso
dal Cif (Centro Italiano Femminile) con il patrocinio della Provincia
di Cosenza e del Comune di Rende. Ad introdurre i lavori, coordinati
dalla giornalista Maria Francesca Rotondaro, sarà la presidente
del Cif comunale di Rende, Paola Ceraudo. Seguiranno i saluti del
dottor Emilio Chiappetta, sindaco reggente di Rende, e del professor
Vincenzo Ferraro, assessore alle politiche sociali della città.
Sul tema del convegno sono stati invitati a relazionare la psicologa
Elisabetta Filippo e tre illustri medici dell’Unità operativa
di ginecologia dell’Università Magna Graecia di Catanzaro:
la dottoressa Carmen Cosco, il dottor Emilio Lucia e il dottor Michele
Morelli. “Siamo riusciti ad organizzare questo importante incontro
grazie alla Provincia, sempre sensibile alle esigenze del Cif, - ha
dichiarato Paola Ceraudo - che ci ha permesso anche di divulgare un
opuscolo nelle scuole del territorio cosentino per informare gli studenti
su un così delicato tema essenziale per il loro futuro delle
giovani generazioni”. Aiop: “Le proteste dei sindacati penalizzano i lavoratori” 01/03 Se, come asseriscono i rappresentanti sindacali di CISL e CGIL,
“i soldi non fanno la felicità” è pur vero
che soltanto i soldi, erogati dalla Regione in tempo utile, possono
affrancare i lavoratori delle case di cura e le loro famiglie dai
disagi di non poter contare, a ogni fine mese, per come è nel
loro diritto, sul pagamento dello stipendio. Lo afferma, in una dichiarazione,
il presidente della sezione calabrese dell' Associazione ospedalita'
privata (Aiop), Enzo Paolini. “Il problema è noto –
prosegue Paolini- e non c’è più spazio per le
mistificazioni.Le ASL e, quindi, la Regione non rispettano i contratti
con le case di cura e non pagano con la puntualità dovuta i
crediti maturati dalle Case di cura per le prestazioni erogate. Questo
è un fatto e sono pronto a confrontarmi pubblicamente con chi
irresponsabilmente sostiene il contrario. Senza parlare dei crediti
pregressi che risalgono al 2001, basti considerare che siamo a marzo
2006 e che la Regione, a tutt’oggi, deve ancora oltre il 50%
delle spettanze 2005. In queste condizioni nessuna azienda che si
ispiri a criteri di sana amministrazione può sopravvivere se
non indebitandosi oltre misura e così compromettendo i margini
della necessaria redditività del lavoro di impresa. In arrivo la tessera sanitaria, le prime due consegnate al presidente Loiero e all’ass. Lo Moro 28/02 Arriva in Calabria la tessera sanitaria. Le prime due saranno
consegnate domani, nel corso di una sobria cerimonia che si svolgerà
nella sede della Giunta regionale, al presidente Agazio Loiero e all’assessore
alla Salute Doris Lo Moro. Nei prossimi giorni la distribuzione vera
e propria della card agli oltre due milioni di calabresi che la riceveranno
direttamente a casa. La tessera sanitaria viene assegnata dall’Agenzia
delle entrate e dalla Sogei, in collaborazione con la Regione, a ogni
assistito del Servizio sanitario nazionale intestatario di codice
fiscale. La carta, che contiene i dati anagrafici e il codice fiscale
anche su banda magnetica e in formato a barre, è valida sull’intero
territorio nazionale e permette di ottenere prestazioni sanitarie
pubbliche nei Paesi dell’Unione europea oltre che in Svizzera,
Norvegia, Islanda e Liechtenstein. La tessera, infatti, riporta sul
retro i dati che la qualificano tessera europea di assicurazione malattia
(Team), documento che dal 1° gennaio 2006 ha sostituito i modelli
cartacei. L’assistito mostrerà la tessera al medico di
famiglia, al pediatra, ai medici delle aziende sanitarie, degli ospedali
e delle strutture convenzionate affinché possano leggere il
codice fiscale e trascriverlo sulla nuova ricetta medica contenente
la prescrizione. Il codice fiscale, infatti, deve essere obbligatoriamente
riportato sulla ricetta per ottenere le prestazioni sanitarie pubbliche.
La tessera sanitaria deve essere esibita, insieme alla ricetta, anche
in farmacia, nei laboratori e presso le strutture accreditate. La
card non sostituisce il libretto sanitario e il documento che certifica
il diritto all’esenzione dal ticket, ma sostituisce a tutti
gli effetti il tesserino di codice fiscale. In attesa di ricevere
la tessera, che è utilizzabile, inoltre, dalle persone non
vedenti grazie alla presenza di caratteri braille in rilievo, i calabresi
possono, in via transitoria, fornire al medico il proprio tesserino
di codice fiscale. La distribuzione della tessera sanitaria, il cui
corretto utilizzo è spiegato in opuscoli informativi a disposizione
degli utenti negli uffici dell’Agenzia delle entrate, è
il risultato di un’operazione informatica che consente di ottenere
dati certi e costantemente aggiornati. Ciò avviene incrociando
le banche dati delle otto Aziende sanitarie e dei 409 Comuni della
Calabria con quella del sistema informativo dell’anagrafe tributaria. Presentato il nuovo Policlinico universitario Mater Domini, centro di eccellenza e innovazione 28/02
Eccellenza nell' assistenza sanitaria, ma anche qualita' nella ricerca
e nella formazione: sono queste le coordinate del disegno strategico,
in via di compimento, posto a base della realizzazione del Policlinico
universitario di Catanzaro. La struttura, tecnologicamente avanzata
e per la realizzazione della quale sono gia' stati spesi oltre tre
milioni di euro a fronte degli otto previsti, e' stata presentata
stamani dal presidente della Giunta regionale, Agazio Loiero, dal
rettore, Salvatore Venuta, dagli assessori regionali alla Salute,
Doris Lo Moro, e alla Cultura e Pubblica istruzione, Sandro Principe.
Presenti, inoltre, il preside della Facolta' di Medicina, Francesco
Costanzo, il direttore generale dell' azienda sanitaria, Anna Rosalba
Buttiglieri e il presidente della Fondazione Tommaso Campanella, Anselmo
Torchia. Il nuovo policlinico, realizzato su una superficie totale
pari a oltre 44 mila metri quadri e che sara' completato nel 2008,
avra' una dotazione di 306 posti letto con sale degenza dotate di
confort. Ogni singolo posto letto sara' collegato telematicamente
con la rete dell' ateneo. Di alto livello saranno anche le attrezzature
come il tomografo Pe/Ct, il sistema Ris/Pacs, l' acceleratore lineare
6 mv, le Gamma Camere. ''La Regione crede molto nell' Universita'
- ha detto Loiero - e, anche se c' e' stato un periodo di rodaggio,
noi interpretiamo questa come una sfida grande. Dobbiamo tenere presente
che la possibilita' di essere curati che e' prevista dalla nostra
Costituzione e' qualcosa che, purtroppo, specie nel Mezzogiorno e'
un diritto che sembra in grande parte eluso. Tutto cio' pur essendoci
una possibilita' paritaria di accesso negli ospedali, di fatto c'
e' una differenza che e' abnorme perche' la medicina moderna si avvale
di ricerca e innovazione ma anche di mezzi diagnostici che non sono
reperibili dappertutto''. ''Ci accingiamo con una fiducia immensa
- ha detto ancora Loiero - a guardare all' operativita' di questa
struttura sia per quanto riguarda la ricerca sia per quanto riguarda
lo spicchio importante di assistenza. Abbiamo accelerato sui tempi
proprio per mettere a disposizione dell' intero territorio calabrese
un polo d' eccellenza che sia d' integrazione con le altre strutture
sanitarie, evitando anche di creare doppioni inutili e sperequazioni
che un territorio debole come la Calabria non puo' permettersi''.
''L' 8 marzo - ha detto il rettore Venuta - si apre una delle migliori
strutture sanitarie del nostro Paese, progettata e costruita per l'
eccellenza nella sanita', nella ricerca e nella formazione. Inizia
una grande sfida che riguarda uno dei diritti fondamentali della persona,
la salute e uno dei settori dove e' piu' continuo lo sviluppo innovativo
e la competizione industriale, dove e' piu' largo l' investimento
economico a livello mondiale. Noi non vogliamo che la Calabria rimanga
indietro in questa sfida. Vogliamo anzi che questa sia l' occasione
per dimostrare tutte le qualita' positive di questa terra, capace
di confrontarsi da pari a pari con ogni altro territorio in un settore
di cosi' grande valore sociale e complessita' tecnologica e professionale''.
Per Venuta ''il Policlinico Mater Domini e la Fondazione Campanella
sono le strutture operative che Regione e Universita' hanno insieme
istituito per sviluppare una sanita' di eccellenza, strutture diverse
negli obiettivi assistenziali e nelle forme organizzative, ma accomunate
dall' integrazione tra ricerca e assistenza e fortemente sinergiche
nei servizi ai cittadini e nell' uso delle risorse strutturali e tecnologiche''.
''Quello dell' 8 marzo - ha sostenuto l' assessore Lo Moro - e' un
appuntamento atteso, ma che appena qualche mese addietro non era per
niente scontato che si facesse. Per questo sono profondamente soddisfatta
per lo sforzo compiuto congiuntamente dalla Regione e dall' Universita'
per accelerare i tempi e non gravare sulla salute della cittadinanza.
Il policlinico e' una struttura d' eccellenza che viene messa a disposizione
dei calabresi. Una risposta compiuta e importante che si deve radicare
e che deve essere immediatamente fruibile per mettere fine all' emigrazione
sanitaria. Questa prima sfida l' abbiamo vinta. Ora, in una regione
ricca di campanilismi, bisogna vincere la scommessa di mettere questa
struttura a disposizione dell' intero sistema sanitario calabrese''.
Per l' assessore Principe ''la societa' della conoscenza rende necessario
un impegno in ricerca e innovazione. Il perno di questa attivita'
sono le Universita'. E, grazie agli impulsi del presidente Loiero,
l' 8 marzo puo' essere la data fondativa di una nuova Calabria''.
Gallo: Importante l’apertura dell’Hospice di Cassano 28/02 ''La data di domani, con l'apertura ufficiale dei battenti
dell'Hospice, restera' un punto fermo nella storia del presidio Ospedaliero
di Cassano Ionio''. e' quanto sostiene in una nota il sindaco di Cassano
allo Jonio, Gianluca Gallo. ''In questa occasione - ha aggiunto -
alle parole e agli impegni assunti dal direttore generale Giuseppe
Carbone, sia durante i lavori del consiglio comunale 'aperto' sulla
sanita' a Cassano e sia nel corso della conferenza stampa tenutasi
presso la sede dell'Azienda Sanitaria di Rossano, sono seguiti i fatti
concreti. Da domani il Centro Residenziale di Cure Palliative e Terapia
del Dolore di Cassano, unico in Calabria, sara' una realta'. Funzionera'
a regime. Assicurera' attivita' di ricovero a ciclo continuo, di day
hospital medico e chirurgico per la terapia invasiva del dolore e
il posizionamento di sistemi di accesso venoso e prestazioni ambulatoriali''.
''Dopo l'abbandono del dottor Giovanni Nicotera - ha proseguito Gallo
- chiamato al vertice della direzione sanitaria dell'Annunziata di
Cosenza, la direzione dell'Unita' Operativa Hospice e' stata affidata
al dottor Angelo Pomillo, responsabile del reparto di oncologia di
Rossano. L'amministrazione comunale continuera' a stimolare l'attivita'
dell'azienda sanitaria di Rossano al fine di concretizzare anche gli
altri obiettivi in cantiere: il potenziamento del Poliambulatorio
e l'insediamento presso il nosocomio dei posti rene per la cura delle
decine di dializzati locali costretti a difficoltosi trasferimenti
presso altre realta' del circondario per sottoporsi alla terapia''. Diritti Civili richiede il ripristino di fisioterapia domiciliare all’AS di Paola 28/02 Il Movimento Diritti Civili rivolge un appello al presidente
della Regione, Agazio Loiero, e all'assessore regionale alla Sanita',
Doris Lo Moro, affinche' intervengano per eliminare i disagi che ''stanno
vivendo molti giovani disabili e persone anziane del Tirreno cosentino
per la sospensione, da oltre due mesi, da parte dell'Asl di Paola,
del servizio di fisioterapia domiciliare''. ''Nei comuni che fanno
parte dell'Asl di Paola - sostiene il leader di Diritti Civili, Franco
Corbelli - si sta verificando un fatto gravissimo che sta arrecando
gravi disagi e sofferenze a tanti poveri malati. In diversi casi si
tratta di persone disabili costrette a vivere su una sedie a rotelle,
da quando sono nate. L'Asl di Paola da due mesi ha sospeso il servizio
di fisioterapia domiciliare ai disabili, ad anziani e a quanti ne
hanno diritto e bisogno. Queste persone, che hanno una necessita'
assoluta della fisioterapia per alleviare in qualche modo le loro
sofferenze, sono state abbandonate e private di un'assistenza indispensabile.
Chi usufruisce di questo servizio di fisioterapia a casa e' gente
che non puo' spostarsi da casa, come hanno accertato una serie di
ripetute visite fiscali. Questi pazienti, bisognosi di cure, sono
lasciati da soli. Questo naturalmente sta comportando loro notevoli
problemi e dolori ai muscoli e alle ossa''. ''Conoscendo - ha concluso
- e apprezzando la sensibilita' del presidente Loiero verso le persone
piu' povere, emarginate e gli ammalati confidiamo in un suo pronto
intervento per la risoluzione del problema. La stessa cosa ci auguriamo
che faccia l'assessore Lo Moro che invitiamo a recarsi presso l'Asl
di Paola'' I sindacati chiedono puntualità nei pagamenti alle case di cura private 27/02 Sulla vertenza “Case di cura private” non è
ancora detta l’ultima parola. Fps Cisl e Cgil Fp accusano il
colpo assestatogli dal presidente dell’Aiop Enzo Paolini. E
gli restituiscono pan per focaccia. <I soldi non fanno la felicità>,
ironizza il Segretario generale della Fps Cisl Ugo De Rose, <siamo
soddisfatti che la Regione abbia accreditato 10 milioni di euro per
le spettanze degli operai, abbiamo fatto un passo avanti. Ma non abbiamo
raggiunto il traguardo ovvero l’istituzione di misure finalizzate
a garantire, in futuro, la puntualità degli stipendi>. L’Fps
Cisl e la Cgil Fp sottolineano che <il presidente Paolini ha un
fare camaleontico. Prima dell’arrivo dei fondi>, dichiarano,
<ha marciato sotto la nostra bandiera, a fianco dei lavoratori
e contro i ritardi della Regione. Raggiunto l’obbiettivo ci
ha “liquidati” con qualche condanna di troppo, trasmigrando
nell’altra barricata. Ci accusa di “speculare sulle difficoltà
dei lavoratori per acquisire visibilità”. Si vanta di
avere tutelato gli interessi dei suoi dipendenti meglio dei rappresentanti
sindacali che avrebbero, a suo dire, le idee confuse. Ma non è
lo stesso Paolini che gioca su due tavoli a seconda della “mano”
più fortunata? È in grado di vincere le “tentazioni”
del suo duplice ruolo di presidente dell’Aiop e presidente del
Consiglio d’Amministrazione della “Villa degli Oleandri”?>.
I sindacati mantengono <lo stato di agitazione per dare visibilità
permanente ai nostri iscritti affinché non si ripeta il dramma
patito in questi mesi. Non è piacevole>, rimarcano, <lavorare
a fondo perduto e con le tasche vuote. Cosa accadrà per le
future spettanze? Dovremo riscendere in piazza? E Paolini si schiererà
di nuovo al nostro fianco?>. <Costui>, argomentano i sindacati,
<ha tratto giovamento da striscioni e megafoni senza i quali non
sarebbe andato tanto lontano. Chi, allora, ha peccato di strumentalizzazione?>.
Fps Cisl e Cgil Fp chiedono: <Un tavolo di concertazione aperto
con l’assessorato regionale alla Sanità per stabilire
regole e garanzie a lunga scadenza. La Regione deve sintonizzare le
Asl locali sulle frequenze delle medesime direttive>. <Se il
meccanismo economico fra Aiop e Regione si inceppa non è affar
nostro> sentenziano i rappresentanti sindacali. <Lottiamo per
una riqualificazione razionale e complessiva del sistema sanitario
locale che non piove dal cielo, non si determina con provvedimenti
tampone, né con finanziamenti al contagocce tanto per levarsi
l’impiccio. Che fine ha fatto la rivisitazione del Piano sanitario
regionale sventolato dall’attuale Giunta nella scorsa campagna
elettorale?>. L’Fps Cisl e la Cgil Fp, infine, premono sull’istituzione
<di un canale preferenziale per l’erogazione degli stipendi
che spezzi il circolo vizioso del disservizio>. Cgil-Cisl-Uil “Negativa l’erogazione diretta dei famaci. Sconcertante che sia sostenuta dall’assessore” 27/02 La Filcem-Cgil, la Femca-Cisl e la Uilcem-Uil, in una nota,
considerano ''sconcertante che all'interno dell'Assessorato Regionale
alla Sanita' ci sia chi sostiene, in modo puerilmente nascosto, l'erogazione
diretta dei farmaci guardandosi bene dall'assumere la responsabilita'
tecnica e politica di tale scelta, fomentando iniziative territoriali
scomposte''. Le organizzazioni sindacali sotengono inoltre che ''taluni
settori amministrativi di comprovata incapacita' a contenere la spesa
farmaceutica si ripropongono, con particolare solerzia, pervicacia
e con zelo, come paladini della buona gestione e del corretto uso
dei farmaci. L'Asl 3 di Rossano quando lascia intendere che con la
distribuzione diretta dei farmaci effettuata attraverso l'ospedale
risparmierebbe il 50% rispetto a quanto e' ''costretta'' a pagare
alle farmacie dimostra di non conoscere quanto paga i farmaci in ospedale
e quanto rimborsa alle farmacie, oppure mente sapendo di mentire.
I principali responsabili della perdita di controllo della spesa farmaceutica
sono proprio i responsabili di servizi specifici che pur disponendo
ogni mese dei dati di spesa nulla hanno fatto per contenere lo scempio
di risorse pubbliche ed impedire gli abusi''. ''L'erogazione dei farmaci
effettuata dagli ospedali - prosegue la nota - ha un costo piu' elevato
per le Asl; comporta gravi disagi per gli ammalati che devono recarsi
presso le farmacie degli Ospedali per ritirare i farmaci di cui hanno
bisogno; gli orari e i giorni nei quali gli ammalati potranno prelevare
i farmaci saranno notevolmente ridotti rispetto a quelli ''garantiti''
oggi dalle farmacie private. Erogare i farmaci attraverso l'Ospedale
vuol dire quindi aumentare i costi, diminuire il servizio agli utenti
, perche' la farmacia dell'Ospedale e' aperta solo alcuni giorni e
per poche ore al giorno, erogare solo i farmaci che l'Ospedale acquista
e non tutti i farmaci come oggi avviene, creare le liste di attesa
anche per ottenere i farmaci di cui l'ammalato necessita. Sarebbe
infatti opportuno svolgere le funzioni di controllo delle prescrizioni
e di farmacovigilanza che le Asl sono chiamate a svolgere e che al
momento rappresentano il momento di maggiore criticita' dell'assistenza
sanitaria in Calabria. La nuova Giunta dal suo insediamento che la
riduzione della spesa sanitaria debba iniziare con l'abbattimento
dei ricoveri impropri o a rischio di inappropriatezza e dei viaggi
della salute o della emigrazione sanitaria; che la riduzione della
spesa farmaceutica debba avvenire intervenendo presso l'ordinatore
di spesa - il medico prescrittore - e dallo sviluppando l'uso dei
farmaci generici''. ''Abbiamo presentato - sostengono le tre organizzazioni
sindacali - delle proposte di contenimento della spesa farmaceutica
sin dal mese di giugno 2005, ha sottoscritto un protocollo di intesa
di regolamentazione dell'informazione scientifica del farmaco che
ha come principale finalita' il controllo ed il contenimento della
spesa farmaceutica ancora al vaglio dell'Assessorato alla Sanita'
e degli stessi responsabili della spesa, che ancora non hanno fatto
pervenire alcuna risposta alle parti proponenti , dimostrando, di
fatto, di non essere affatto interessati al reale contenimento della
spesa , ma di essere piu' preoccupati a non scontentare l'industria
farmaceutica invece che gli ammalati e i cittadini''. La Filcem-Cgil,
la Femca-Cisl e la Uilcem-Uil preannunciano che ''ricorreranno - concludono
- a tutti gli strumenti di lotta affinche' l'Assessore Lo Moro rispetti
gli accordi vigenti ed il protocollo d'intesa sottoscritto nel novembre
2005 ed ancora non onorato e che determinazioni di comodo , assunte
da pessimi dirigenti e politici inadeguati, danneggino pazienti e
lavoratori, che a causa di cattive gestioni potrebbero pagare sulla
loro pelle'' Osservatorio sulla sanità di DL: “Ridefinire i siti dell’elisoccorso” 23/02 ''Come succede ormai da piu' tempo, assistiamo specie negli ultimi giorni del mese di dicembre, di ogni anno, alla querelle della firma dei contratti delle case di Cura accreditate, ricadenti nella sfera di competenza dell'Asl 4 di Cosenza''. E' quanto scritto in una nota dell'Osservatorio sulla Sanita' della Margherita. ''Anche alla fine del 2005 - prosegue la nota - si e' verificato una sorta di assalto alla diligenza, per cercare di chiudere, sul filo di lana, i contratti riguardanti le case di Cura accreditate. Ci si trova di fronte, immancabilmente, ad una situazione nella quale, le regole vengono scritte alla fine del percorso, con la conseguenza che spesso si da' vita a pericolosi contenziosi nei quali l'Azienda Sanitaria ha tutto da perdere. Qualcuno deve spiegarci, soprattutto l'Associazione che rappresenta le case di Cura, come mai questo stato di cose si perpetua da troppo tempo, senza che nessuno solleciti la definizione dei contratti ad inizio anno e non alla fine. Ci auguriamo, che quest'anno le parti si siedano intorno ad un tavolo per tempo, per definire al piu' presto , budget e prestazioni da acquisire. Non e' piu' possibile che l'attivita' dell'azienda sanitaria di Cosenza, la piu' popolosa per numero di utenti della Calabria, e le energie dei suoi Vertici siano quasi esclusivamente dedicate a dipanare il contenzioso delle Case di Cura accreditate; questa situazione, non va dimenticato, e' figlia della scellerata gestione della sanita' calabrese da parte del centrodestra''. ''Il dibattito - e' aggiunto - e' inoltre in questi giorni animato dalla decisione dell'assessorato alla salute di individuare nei siti di Lamezia e di Crotone le sedi dei due servizi di elisoccorso; siamo pienamente d'accordo con l'assessore Lo Moro che la scelta effettuata deve essere priva di condizionamenti campanilistici, anche se, ci riesce difficile comprendere come i due siti siano stati individuati, tenendo conto specificatamente, degli aspetti legati alla allocazione degli stessi all'interno di aree aeroportuali e quindi, per questo motivo, a detta dell'assessorato, in condizioni di massima sicurezza; la distribuzione della popolazione delle varie province calabresi e' a nostro avviso, anch'esso un indice importante e, a nostra memoria, mai si e' determinato il minimo rischio di incidenti quando la postazione era presso il presidio ospedaliero dell'Annunziata di Cosenza; siamo fiduciosi che, cosi' come affermato dall'assessore Lo Moro, questa decisione possa essere rivista nel tempo in modo da ridefinire siti che possano risultare piu' idonei sia per la provincia di Cosenza sia per quella di Reggio Calabria''. In Calabria tasso minore di tumori al seno 23/02 In Italia, ogni anno, si registrano 35.000 nuovi casi di tumore
al seno, pari a 102 casi ogni 100.000 donne. Quanto alla diffusione
regionale, i livelli piu' bassi si riscontrano in Calabria (74,5 per
100.000 donne), mentre quelli piu' alti in Lombardia. I dati, relativi
al Rapporto Osservasalute 2005 dell'Universita' Cattolica, sono stati
ricordati oggi dagli esperti in occasione dell'inaugurazione del nuovo
Centro di senologia del Policlinico Gemelli. Il tumore del seno e'
quello piu' frequente nelle donne dei Paesi occidentali, per le quali
il rischio di ammalarsi nel corso della vita giunge fino al 10-11%
(una donna su cento si ammala entro i 45 anni, 2 su cento entro i
50 anni e altre 7-8 su cento tra i 50 e gli 80 anni). In Italia si
ammalano ogni anno circa 35.000 donne, corrispondenti al 20-25% di
tutti i tumori maligni femminili; ne muoiono 11.000 e 300.000 donne
sono quelle che hanno avuto in passato una diagnosi di cancro mammario,
di cui quasi la meta' negli ultimi 5 anni. Le differenze dei tassi
di incidenza tra le Regioni italiane sono consistenti, con 115-120
casi per 100.000 donne nel Nord, 100-110 nel Centro e 75-80 per 100.000
donne nel Sud. Il rischio e' quindi di circa il 50% piu' alto per
le donne del Nord rispetto alle donne del Sud Italia. Questa l'incidenza
per il tumore della mammella per regione (anno 2001): Gli ambulatori privati proclamano lo stato di agitazione. Convocata un assemblea a Lamezia 22/06 Gli ambulatori privati accreditati hanno proclamato lo stato
di agitazione ''per protestare - e' detto in un comunicato - contro
la scarsa attenzione nei loro confronti da parte della Regione''.
Per domani, tra l' altro, un' assemblea regionale e' stata convocata
a Lamezia Terme dall' Anisap, l' Associazione nazionale istituzioni
sanitarie ambulatoriali private della Calabria. All' ordine del giorno
dell' assemblea, e' detto in un comunicato, ''le problematiche per
le quali l' intera categoria delle strutture private accreditate (laboratori
di analisi, studi di radiologia, Tac, risonanza magnetica, centri
di fisiokinesiterapia e specialisti a visita come ginecologi, cardiologi
ed odontoiatri, ecc.) hanno proclamato lo stato di agitazione. La
scadenza per l' entrata in vigore degli ulteriori requisiti previsti
dal Piano sanitario regionale ha allarmato la categoria; non e' stata
formata la commissione prevista dal piano sanitario regionale e di
cui devono fare parte le associazioni di categoria; si vogliono effettuare
i controlli solo sulle strutture private accreditate e si vogliono
graziare le strutture pubbliche nessuna delle quali ha, non solo gli
ulteriori requisiti previsti dal piano, ma spesso neppure i requisiti
minimi previsti a livello nazionale tra cui l'abbattimento delle barriere
architettoniche. Si sta procedendo alla ripartizione del fondo regionale
senza alcuna concertazione, cosi' come previsto dalla legge regionale
30 del 2003. Molte Asl, inoltre, stanno elaborando i piani di attivita'
senza alcuna concertazione con le associazioni di categoria. Malgrado
le continue promesse di risoluzione del problema, il debito pregresso
non viene pagato e le strutture ambulatoriali si trovano in una situazione
economica drammatica, pressati dalle banche e dai fornitori ed a rischio
di usura. Se si escludono alcuni incontri con il Direttore generale
dell' assessorato e con alcuni funzionari per risolvere alcuni problemi
strettamente tecnici, nessun cenno da parte dell' assessore Doris
Lo Moro ai problemi, alle esigenze e, soprattutto, alle proposte dell'
Anisap per la riforma delle attuali leggi che disciplinando il settore
della specialistica ambulatoriale e di promulgazione di quelle di
cui la Calabria e', da sempre, carente. L' inerzia dell' assessorato
ostacola ed impedisce la buona attivita' delle strutture specialistiche
in favore dei cittadini. Incertezza e precarieta' caratterizzano la
giornata delle strutture accreditate calabresi''. Secondo l' Anisap,
''in Calabria si spende troppo per i ricoveri, troppo per i farmaci,
troppo per il mantenimento di strutture inutili, ripetitive, retaggio
storico di presidi sorti per esigenze clientelari e oggi difesi da
movimenti campanilistici che poco hanno a che fare con le esigenze
del malato. Di contro si spende circa il 25% in meno, rispetto alla
media nazionale, per le strutture ambulatoriali private''. ''Come
strutture private accreditate - conclude la nota - chiediamo che la
svolta promessa da parte del Presidente della Regionwe Loiero, in
occasione delle elezioni dello scorso anno, nell' assemblea organizzata
dall'Anisap a cui ha partecipato e intervenuto, sia mantenuta'' Cubello (CISL) “Condividiamo le dichiarazione di De Sena sui rischi della sanità” 22/02 ''Le dichiarazioni del prefetto De Sena nell' intervista al
Sole 24 ore sono condivise dalla Cisl Funzione Pubblica e nel contempo
rassicuranti rispetto al ruolo che deve svolgere lo Stato, perche'
individuano con lucidita' i mali e propongono le soluzioni nella lotta
alla criminalita' organizzata ed i rischi che la Sanita' diventa sempre
piu' appannaggio degli interessi delle cosche''. A sostenerlo e' stato
il segretario generale della Cisl-Fp, Domenico Cubello. ''In particolare
- ha aggiunto - per quanto riguarda la sanita' l' analisi e' corretta
e vanno attivati i meccanismi di controllo dell' acquisizione di beni
e servizi, di appalti, esternalizzazione e privatizzazioni perche'
si prestano a business redditizi di facile appannaggio da parte della
stessa criminalita' organizzata. Dalle affermazioni del prefetto De
Sena condivise, non si puo' dedurre come afferma l' assessore alla
Sanita', Lo Moro, che chi, e noi Cisl fra questi, non condivide il
merito di alcune soluzioni prospettate per riorganizzare ed ottimizzare
il Servizio sanitario regionale di fatto possono contribuire a sostenere
una cultura che 'fa comodo' alla criminalita' organizzata. Sostenere
quindi la rivisitazione del servizio dell' elisoccorso al di fuori
di un progetto complessivo dell' emergenza che serve; allo spostamento
dei reparti universitari senza sostenere con forza, determinazione
e immediatezza il trasferimento dell' Azienda Mater Domini al Campus
di Germaneto ed in questa ottica valutare l' impatto della ristrutturazione
dell'attuale Azienda Pugliese-Ciaccio sono soluzioni che non lasciano
intravedere una strategia chiara e di prospettiva sono posizioni che
possono condizionare le scelte future''. ''Noi di Piano sanitario
- ha proseguito Cubello - conosciamo ancora quello approvato dalla
maggioranza di centrodestra che non condividiamo perche' non prevede
atti di discontinuita' gestionale ne' scelte cogenti di razionalizzazione
del Sistema. Noi non siamo d' accordo perche' il sistema e' ingessato
dalle piu' di 40 strutture ospedaliere pubbliche e dallo stesso numero
di strutture private che vanno drasticamente ridimensionate perche'
non hanno risposte ottimali per la sanita' territoriale e distrettuale.
Chi non condivide queste scelte e indicazioni non puo' essere tacciato
come portatore di 'reazione orientata che sostiene interessi deviati
che sono quelli della malavita e della criminalita' organizzata che
possono condizionare gli orientamenti anche in maniera sommersa, senza
manifestarsi in maniera visibile, ma con forza sufficiente per incidere
sulle opinioni'. Tutto questo e' da contestare perche' mette in discussione
il diritto di critica e di opinione espresso in maniera trasparente''.
''Per il rilancio del sistema sanitario - ha sostenuto Cubello - noi
della Cisl vogliamo impegnarci e spenderci attraverso il confronto
e la condivisione delle politiche sanitarie e di organizzazione dei
servizi e che vanno fatte attraverso scelte di programmazione frutto
del percorso democratico. Rinnovare ed innovare non e' togliere cio'
che e' vecchio, ma eliminare tutto cio' che e' inutile. Non ci sembra
che questa strada sia stata intrapresa. L' altra affermazione come
modalita' politica di lotta alla criminalita' organizzata e coinvolgimento
delle istituzioni a tutti i livelli dei corpi intermedi e della societa'
civile organizzata individuata dal prefetto De Sena e' la concertazione.
Al di la' della previsione programmatica e della condivisione a parole
non ci sembra una modalita' praticata dalla Giunta regionale e dell'
assessore regionale alla Sanita'''. Cherubino: La Lo Moro si confronti con le richieste della locride 22/02 ''E' necessario e indifferibile che l'Assessore Regionale alla
Sanita', Doris Lo Moro, scenda nella Locride per confrontarsi con
i rappresentanti istituzionali e politici del territorio, sul tema
della riorganizzazione del sistema sanitario locale''. E' quanto sostiene
in una nota il consigliere regionale e capogruppo di Unita' Socialista-Sdi,
Cosimo Cherubino, circa la vicenda del nuovo servizio di elisoccorso.
''Occorre - ha aggiunto - l' apertura di un tavolo di confronto tra
Regione e attori del territorio al fine di trovare una sintesi dei
vari e divergenti punti di vista. Nel momento in cui uniti dal comune
obiettivo di difendere gli interessi dell'utenza locridea, ci siamo
ritrovati, consiglieri regionali di opposte appartenenze politiche
e amministratori locali, a ergerci contro quella che si profila come
l' ennesima spoliazione della sanita' della fascia jonica reggina,
siamo stati accusati ingiustamente di fare 'campanilismo tout-court'.
Mi sembra riduttivo e offensivo derubricare ad una mera difesa di
interessi di bottega, questa presa di posizione che in realta' muove
soltanto dall' esigenza di non mortificare una volta di piu' il diritto
alla salute e alla fruizione di strutture sanitarie, dei cittadini
della Locride''. ''Nessuno vuole - ha proseguito Cherubino - screditare
il lavoro che Doris Lo Moro sta portando avanti nella razionalizzazione
delle risorse della sanita' calabrese e non sta certo a noi discettare
di questioni tecniche, ma come ho gia' avuto modo di ribadire, laddove
sussiste un gap di funzionalita' occorre intervenire per colmare le
lacune ed eliminare gli elementi di criticita' e non certo usare cio'
a mo' di pretesto per penalizzare ulteriormente il sistema sanitario
della Locride. Non posso non ricordare che anche in merito al futuro
di alcuni reparti dell'ospedale di Siderno, l'assessore regionale
alla Sanita', aveva manifestato forti perplessita' anche in quel caso
solo perche' essi presentano manchevolezze strutturali. Ritengo pertanto
che chiunque abbia un minimo di buon senso e ragionevolezza, non possa
non convenire sulla necessita' che prima di apportare drastici tagli
alla logistica sanitaria, l'assessore regionale debba contestualizzare
gli effetti delle sue decisioni e rendersi conto cioe' delle ripercussioni
negative che lo smantellamento dell' elisoccorso di Locri, ad esempio,
potrebbe arrecare ad un' utenza, quella locridea, costretta gia' a
fare i conti con un' offerta sanitaria deficitaria, in un territorio
che da anni paga peraltro un prezzo salatissimo ai cosiddetti 'viaggi
della speranza'''. ''La Giunta Loiero - ha concluso - ha sempre asserito
di voler agire in discontinuita' con la precedente amministrazione
regionale che piu' volte aveva bistrattato e trascurato la provincia
di Reggio: se si vuole tener fede a questo principio, come io penso,
allora e' auspicabile che la Lo Moro, sulla questione della riorganizzazione
sanitaria della Locride, prima di procedere negli interventi operativi,
chiami al confronto gli attori del territorio in un tavolo di discussione
da cui possa scaturire una pianificazione ''dal basso'' pienamente
condivisa e in grado di soddisfare un doppio ordine di ragioni: l¿ottimizzazione
delle risorse e la salvaguardia del diritto alla salute delle popolazioni''.
I dipendenti delle cliniche private manifestano a Cosenza. L’ASL annunzia il pagamento di 10 milioni di euro. L’Aiop condanna la manifestazione 21/02 L'azienda sanitaria di Cosenza ha provveduto all'erogazione
dei fondi destinati alle case di cura private ricadenti nel territorio
di sua competenza, secondo quanto concordato lo scorso 7 febbraio
in assessorato con i rappresentanti dell'ospedalita' privata e con
le Asl. Lo rende noto l'assessorato regionale alla sanita' della regione
Calabria, in riferimento alla protesta dei dipendenti di alcune delle
cliniche interessate. ''Si tratta - e' scritto in una nota - di 10
milioni di euro gia' disponibili nelle banche. L'assessorato esprime
l'auspicio che questo adempimento serva a garantire il reddito dei
lavoratori, la cui opera e' essenziale ai fini di una sanita' efficiente''.
I sindacati ai sindaci del territorio AS3 “Garantire l’assistenza farmaceutica agli ammalati” 21/03 La Filcem-Cgil, la Femca-Cisl e la Uilcem-Uil, che rappresentano
i circa 1000 informatori che operano in Calabria hanno sottoscritto
il 3 gennaio 2003 il protocollo di intesa con il quale si garantiva
una riduzione della spesa dei farmaci, in una nota hanno rivolto un
invito ai Sindaci dei Comuni del territorio dell'Asl 3 di Rossano
ad intervenire ''affinche' siano realmente garantiti livelli accettabili
di assistenza farmaceutica ad ammalati, ad anziani e alle famiglie''.
''La direzione generale dell'Asl di Rossano - prosegue la nota - ha
riproposto la distribuzione diretta dei farmaci da parte della farmacia
ospedaliera per ridurre la spesa farmaceutica, sostenendo che la distribuzione
diretta dei farmaci da parte degli ospedali porterebbe ad un risparmio
del 50 % della spesa farmaceutica. Non e' assolutamente vero che se
l'Asl acquista i farmaci risparmia il 50 % e non e' vero che se l'Asl
distribuisce i farmaci direttamente ottiene un risparmio, ma, documentatamene,
gli costa piu' caro. Peraltro, proprio la Regione Calabria ha in passato
piu' volte evidenziato che l'erogazione diretta ha dei costi di gestione
tanto elevati da rendere economicamente svantaggioso ricorrere a questi
falsi strumenti di contenimento della spesa farmaceutica. Questa logica
ragionieristica , basata peraltro su analisi dei costi errate, non
tiene conto del fattore piu' importante - quale servizio viene offerto
ai cittadini attraverso la distribuzione diretta dei farmaci (che
ricorda tanto la tessera del pane) effettuata dalle Asl''. ''L'unico
tentativo reale - aggiungono i sindacati - di distribuzione diretta
dei farmaci e' stato effettuato dall'Asl 8 di Vibo, che prevedeva
per l'intera copertura del territorio, la sola distribuzione dalle
ore 9,30 alle ore 13,30, da lunedi' a venerdi', presso gli ospedali
di Vibo, di Soriano, di Serra S. Bruno e di Tropea. Questo e' il servizio
che nella migliore delle ipotesi ci propone chi promuove nelle Asl
la distribuzione diretta e, naturalmente, senza alcun risparmio. Insistere
su questi temi e' da irresponsabili perche' solo chi non si e' posto
il problema puo' immaginare che con poche ore al giorno di distribuzione
dei farmaci e solo da effettuare solo nei grossi centri, si possano
soddisfare le esigenze dei cittadini dei centri medesimi e di tutti
i paesi della Calabria, che per accedere al farmaco dovrebbero spostarsi
percorrendo numerosi chilometri e, per la gran parte di loro, utilizzando
mezzi pubblici. Le Asl hanno il dovere di pretendere l'appropriatezza
della prescrizione e non devono in alcun modo ridurre i livelli di
assistenza agli ammalati per mera convenienza''. La Filcem-Cgil, la
Femca-Cisl e la Uilcem-Uil non sono disponibili ad ''avallare - conclude
la nota - sia pure indirettamente, situazioni confuse e pasticciate,
che vanificano gli sforzi raggiunti, danneggiano gli ammalati e mettono
in pericolo i posti di lavoro di quanti operano nel settore e tutto
cio' a causa di inefficienze operative e posizioni corporative interne
alle strutture sanitarie, alle quali poco o nulla interessa della
salute dei cittadini e dei posti di lavoro dei circa 2000 addetti
all'informazione e alla distribuzione dei farmaci''. Superprefetto De Sena: “La sanità il nuovo business della ndrangheta”. Lo Moro: “Le sue parole rafforzano le nostre convinzioni” 18/02 La sanita' e' il nuovo business della 'ndragheta. Lo afferma
il Prefetto di Reggio Calabria, Luigi De Sena, in una intervista pubblicata
stamani dal quotidiano economico "Il Sole 24 Ore". "La
sanita' - dice De Sena - e' oggi senza dubbio il settore piu' esposto
alle infiltrazioni mafiose. Oggi si puo' affermare che in Calabria
il vero reddito criminale costante proviene dalla sanita'. Del resto,
con oltre 3 miliardi all'anno di spesa regionale, il 64% del bilancio
complessivo, si puo' facilmente capire quali siano gli interessi delle
cosche. Le spese per opere pubbliche - dice il superprefetto - hanno
un forte margine di aleatorieta', la spesa sanitaria e' invece presente
ogni anno nei capitoli regionali di bilancio". L'istituzione
di una centrale unica degli acquisti, ipotizzata dalla Giunta regionale,
e', secondo De Sena, "una strada che va battuta accanto al costante
appoggio degli amministratori che devono risanare i conti e rimettere
le aziende sanitarie a regime. Le istituzioni - secondo il Prefetto
- debbono garantire nel tempo trasparenza ed efficacia sostanziale
nell'aggiudicazione delle gare". AIOP “Gravi affermazioni della Lo Moro” 16/02 Convocata d’urgenza dal Presidente Enzo Paolini, si è
svolta a Catanzaro, nella sede dell’AIOP, l’Assemblea
dei titolari delle Case di cura con all’ordine del giorno le
dichiarazioni rese al quotidiano “Il Domani” di domenica
12 febbraio, dall’Assessore Doris Lo Moro nell’ambito
di un Forum redazionale sui problemi della sanità.- Paolini: “L’ASL di Paola non ha fondi per le case di cura private” 16/02 ''Nonostante la vibrata protesta ancora oggi non c'e' un euro
nelle casse dell'azienda sanitaria di Paola''. E' quanto sostiene
il presidente dell'Aiop, Enzo Paolini. ''La mancata corresponsione
- ha aggiunto - delle spettanze accreditate da parte della Regione
Calabria rischia di far precipitare la situazione economica delle
strutture private sanitarie. I lavoratori della Casa di Cura Tricarico-Rosano
di Belvedere Marittimo oltre che lo stato di agitazione, minacciano
addirittura l'occupazione della sede paolana dell'Azienda sanitaria
e della Regione Calabria se le circostanze non dovessero cambiare''.
Paolini ricorda inoltre che nel corso dell'incontro con il direttore
generale dell'Asl di Paola, Ivan Cavallo, era emersa la volonta' di
rispettare gli impegni. ''Quanto sta accadendo - ha aggiunto Paolini
- e' una grande offesa ad un rappresentante istituzionale quale e'
il Prefetto. Mi chiedo come mai ci vuole un secondo per trasferire
milioni di euro da Pechino a Stoccolma e invece inaccettabili e interminabili
tempi tecnici quando si tratta di sanita' privata. Evidentemente ci
sono altri interessi. Dieci giorni fa avevano preso un impegno dinanzi
al Prefetto che non e' stato rispettato. Questo e' un atteggiamento
di sciatteria e nel peggiore dei casi di irresponsabilita'. Un governo
serio dovrebbe rimuovere questi burocrati''. In Calabria azzerata la sifilide 16/02 Si sono azzerati, in Calabria, i casi di sifilide. Nessun caso,
infatti, e' stato notificato nel 2002. La Calabria e' l' unica Regione
a ottenere questo risultato, migliorando di molto la diminuzione che
pure si registra in tutta Italia. Il dato e' emerso dal rapporto Osservasalute
2005. Il dato nazionale, secondo quanto riferito, mostra una riduzione
dei casi di sifilide del 51,72% nel 2002 rispetto al 1993. Marcata
in Calabria anche la riduzione dei casi di gonorrea, che dal confronto
tra gli anni presi in considerazione e' del 20% mentre il dato nazionale
fa registrare una riduzione del 14,06%. Buoni anche i risultati sul
fronte tumori. La Regione Calabria, secondo i dati di Osservasalute,
registra un tasso standardizzato di incidenza per tutti i tumori (nuovi
casi per 100.000 abitanti nel 2005) nei maschi pari a 275, mentre
il dato nazionale e' di 356 e per le femmine di 202 rispetto al 266
nazionale. Bassa la mortalita' per tumori: per il triennio 1999-01
per i maschi e' stata del 25,7% e per le femmine del 13,7. ''Questi
numeri - rileva la ricerca - sono i piu' bassi in Italia e piu' bassi
rispetto ai dati riferiti alla media nazionale, che sono rispettivamente
del 33,8% e del 17,3''. Potenziare i reparti di rianimazione nella zona Jonica 16/02 ''Serve potenziare i reparti di rianimazione presenti sulla
fascia Jonica cosentina, con relativo adeguamento dei posti letto,
in modo da ridurre la necessita' di quei viaggi della speranza che
purtroppo il tracciato e il livello di sicurezza della Ss 106 rendono
quasi quotidiani''. E' quanto ha chiesto il consigliere provinciale
di Cosenza dell'Udeur, Luigi Garofalo, al presidente della giunta
regionale, Agazio Loiero, ed all'assessore alla sanita', Doris Lo
Moro. ''Credo che sia giunto il momento - ha aggiunto - di ripensare
ad un nuovo modello di riorganizzazione della sanita' in un territorio
vasto come la Sibaritide, percorso da una strada, la statale 106,
che negli anni ha falciato moltissime vite umane. Sono consapevole
che tutto questo comporta uno sforzo finanziario notevole, ma ritengo
che difronte a queste emergenze ormai, quasi quotidiane, devono essere
al di sopra di ogni cosa, anche perche' il ruolo degli amministratori
deve essere quello di saper coniugare i bisogni della gente e la logica
dei costi e dei ricavi''. Sabato a Vibo convegno su “patologia tiroidea” 16/02 Oltre il 20% della popolazione della provincia di Vibo Valentia
presenta malattie della tiroide. Il dato preoccupa perche' nonostante
la medicina scientifica abbia anche nel piu' recente passato attivato
ogni meccanismo informativo, i risultati acquisiti fino ad oggi confermano
che la patologia e' in costante aumento rispetto al passato. Tra i
molti concreti tentativi intesi ad aiutare a capire come si puo' fronteggiare
e permettere di prevenire o debellare il fenomeno, e' scritto in un
comunicato, vi e' quello di un gruppo di ricercatori che hanno organizzato
per sabato prossimo il convegno sul tema ''La patologia tiroidea:
diagnostica e terapia'', con il patrocinio della Provincia, del Comune,
dell' As 8, dell' Azienda universitaria Martino di Messina, della
Sie e dell' Aimn. L' idea e' di Sergio Baldari, direttore dell' Unita'
operativa di Medicina nucleare dell' Azienda Martino, e di Mario Luciano,
direttore dell' Uo sanitaria, a valenza dipartimentale, di Endocrinologia
e diabetologia dell' As di Vibo. ''La Calabria, cosi' come altre realta'
del meridione - sostengono Baldari e Luciano - possiede non soltanto
degli ottimi esperti in materia di patologia tiroidea quanto strutture
adeguate per la effettuazione di eccellenti diagnosi e terapie. I
risultati acquisiti fino ad oggi non hanno raggiunto l' esito sperato
per la scarsa informazione che esiste nel delicato settore. Esporremo,
insieme ad altri colleghi di eccellente preparazione scientifica,
gli ultimi dati e le piu' recenti novita' sul piano dello studio della
malattia. La gestione dell' ammalato di patologie neoplastiche della
tiroide deve passare attraverso una organizzazione, sia pure complessa,
che vede coinvolto l' endocrinologo, il citologo, il radiometabolista
ed il chirurgo: quattro figure indispensabili per porre un freno al
fenomeno dell' emigrazione dell' ammalato. E' certo, comunque, che
anche la Calabria ha un suo programma che mira a ridurre sensibilmente
i numerosi viaggi della speranza di tanta gente che spesso si sposta
altrove senza sapere che anche da queste parti e' ormai diventato
possibile fornire prestazioni rassicuranti e di notevole spessore
professionale'' L’AIOP scrive al Prefetto: “Nonostante gli impegni, niente fondi per le case di cura” 14/02 ''Nonostante gli impegni presi in sua presenza dal dr. Aquino
e dal dr. Scalzo nella riunione di giovedi' mattina l' Asl 4 e la
Regione Calabria non hanno erogato neanche un centesimo in favore
delle Case di cura''. E' quanto ha scritto il presidente dell'Aiop
della Calabria, Enzo Paolini, in una lettera inviata al prefetto di
Cosenza, Bruno Sbordone, circa la vicenda dei fondi per le cliniche
private. Stamane, inoltre, Paolini si e' recato presso gli uffici
della Direzione Generale dell'Asl n. 4 dove ha incontrato i Dirigenti
Gentile e Scalzo che hanno esibito i mandati di pagamento predisposti
in favore delle Case di cura. Paolini - e' scritto in una nota - ha
pero' constatato che nessuna somma era stata accreditata dalla Regione
e che pertanto il mancato rispetto degli impegni non dipendeva dall'Azienda
Sanitaria ma dagli uffici regionali. I sindacati denunciano: “Sulla sanità non ci sono corrette relazioni con la Regione” 14/02 Le organizzazioni sindacali della dirigenza medica, veterinaria,
sanitaria ed amministrativa, esprimono un ''forte disagio dovuto alla
mancata instaurazione di corrette relazioni sindacali da parte dell'
assessorato regionale alla Sanita'''. In particolare fanno rilevare
che il 3 marzo 2006 ''scadra' il termine utile per l' emanazione alle
Aziende sanitarie ed ospedaliere delle linee generali di indirizzo
da concordare con le organizzazioni sindacali ed ancora, nonostante
richieste e solleciti - da ultimo, il telegramma inviato in data 7
c.m. con richiesta di incontro entro il 13 c.m. - l' assessorato non
ha attivato il tavolo negoziale di coordinamento regionale previsto
dall' art. 9 del Ccnl e parimenti, a fronte di un impegno formalmente
assunto in data 14 dicembre 2005 dall' assessore Doris Lo Moro, si
continua ad omettere la convocazione per il confronto sulle emanande
linee guida per la stesura degli atti aziendali. Nel ribadire la preoccupazione,
da tempo affermata, derivante da: mancata congruenza temporale di
programmazione sanitaria tra l' emanazione delle linee guida per gli
atti aziendali e la dichiarata rivisitazione del Piano sanitario regionale;
insufficienti garanzie a difesa del settore pubblico del Servizio
sanitario regionale che costituisce il vero perno nella tutela della
salute dei calabresi; perpetuazione della subalternita' della Regione
nei confronti della Facolta' di Medicina e Chirurgia di Catanzaro
per quanto attiene la deroga consentita a disposizioni di legge e
contrattuali; mancata valorizzazione della verifica di natura professionale
o gestionale, quale criterio dirimente tra conferma o rimozione da
incarichi ricoperti; assenza di informazione sui criteri di rivisitazione
del Piano sanitario regionale; mancanza di corresponsione degli arretrati
contrattuali in alcune Aziende, nonostante gli impegni formalmente
assunti e sottoscritti con l' assessorato in data 21 novembre 2005;
mancata istituzione del Comitato dei Garanti, per il quale questo
coordinamento aveva espresso gia' da tempo i relativi nominativi''.
Le organizzazioni sindacali ''non intravedendo, allo stato attuale,
segnali di discontinuita' con i metodi ed i criteri del passato manifestano
il timore che il ventilato processo di rilancio della sanita' pubblica
della nostra regione, ancorche' auspicato anche in importanti sedi
politiche nazionali, non vedra' mai la luce. In considerazione del
silenzio opposto alle nostre richieste, le organizzazioni sindacali,
loro malgrado, si trovano costrette a dar corso a tutte le azioni
che riterranno utile attivare a tutela del servizio sanitario regionale''.
Il documento e firmato da Anaao Assomed, Aaroi-Umsped, Aupi, Cimo,
Civemp (Sivemp-Simet), Fed. Cisl-Medici, Fed. Medici aderente alla
Uil, Fesmed, Fp Cgil Medici, Sidirss, Sinafo, Snabi. UIL: “Notevoli problemi organizzativi all’AO di Cosenza” 13/02 L' Azienda ospedaliera di Cosenza ha negli ultimi tempi notevoli
problemi orgnizzativi. E' quanto si legge in un comunicato dell'Organizzazione
sindacale UIL P.L. Tali problemi sono stati causati, in particolare,
da una ''disposizione regionale - e' scritto nel comunicato - che
prevede l'assistenza e il ricovero degli ammalati in fase acuta, affetti
da qualsiasi patologia, per carenza di posti letto nelle strutture
di riferimento, anche in reparti non organicamente strutturati per
garantire prestazioni dignitose a pazienti che necessitano, invece,
di cure altamente specialistiche''. ''La scrivente organizzazione
sindacale - conclude il comunicato - nel denunciare questo grave atto
di mala sanita' auspica che questi disagi non debbano piu' verificarsi
diversamente saremo costretti ad assumere atteggiamenti sempre piu'
incisivi ricorrendo non ultimo alla mobilitazione dei lavoratori interessati'' Giornata di screening sull’osteoporosi a Cassano 13/02 E' prevista per venerdi' 10 marzo, a Cassano la ''Giornata
di Screening per prevenire l'Osteoporosi''. L'iniziativa e' stata
promossa e organizzata dall'amministrazione comunale, d'intesa con
il Tribunale dei Diritti del Malato. ''La giornata - sostiene l'assessore
comunale alla sanita', Cecilia Renne - sara' caratterizzata dalla
presenza, in piazza Municipio, dell'Osteocamper, un camper tecnicamente
attrezzato sia di apparecchiature all'avanguardia che di personale
specialistico per offrire consulenza gratuita agli interessati''.
L'assessore Renne, in vista dell'appuntamento, ha invitato tutti i
medici di base operanti sul territorio di Cassano a segnalare i pazienti
bisognevoli di sottoporsi al test dell'osteoporosi. L'OsteoCamper
stazionera' nello spazio antistante il Palazzo di Citta' di Cassano,
per l'intera giornata di venerdi' 10 marzo, dalle 9 alle 13 e dalle
15 alle 18. Tutti coloro che vorranno sottoporsi al test dovranno
presentarsi muniti di una radiografia del tratto dorso-lombare della
colonna vertebrale. L’ass. Lo Moro ai Manager: “La psichiatria una priorità” 10/02 “La Giunta regionale ha dato carattere di priorità
alla salute psichiatrica”. Lo ha detto l’assessore regionale
alla Sanità, Doris Lo Moro, incontrando i direttori generali
delle aziende sanitarie calabresi nella sede del dipartimento della
Salute, in via Buccarelli a Catanzaro. Lo Moro, con il dirigente generale
dell’assessorato Raffaele Faillace e la consulente per i problemi
della salute psichiatrica, Giovanna Del Giudice, in attesa della definizione
delle linee guida per il settore, ha impartito ai manager le prime
indicazioni sulle strategie della Regione. L’assessore - si
legge in una nota dell’ufficio stampa della Giunta regionale
- ha sottolineato la forte determinazione del dipartimento “in
direzione di una radicale ristrutturazione dei servizi in Calabria”,
al fine di adeguarli agli standard qualitativi nazionali, e ha invocato
“una netta inversione di rotta” rispetto a una gestione
finora deficitaria dal punto di vista dell’assistenza e della
cura dei pazienti. “A fronte di un incremento della spesa -
ha affermato Doris Lo Moro - c’è una grave carenza dei
servizi sul territorio. Le risposte sono inadeguate sia in termini
di qualità dell’assistenza, sia in termini di disponibilità
delle strutture in termini di tempi ed orario di operatività”.
L’assessorato regionale alla Sanità, ha spiegato l’assessore,
sta lavorando sotto due profili: le nuove linee guida e le indicazioni
che i direttori generali delle aziende sanitarie devono impartire
alle case di cura. “In ogni caso - ha aggiunto - l’obiettivo
è un progressivo passaggio da un sistema attualmente incentrato
sul ricovero in ospedale, nelle case di cura, nelle strutture riabilitative
o nelle strutture socio-sanitarie all’intervento e al sostegno
all’utente nella comunità-territorio”. Alta l’incidenza degli ictus in Calabria 09/02 Ogni diecimila calabresi 9,55 hanno perso la vita per ictus
(piu' del dato nazionale pari a 8,05) e tra i sessi sono i maschi
i piu' colpiti (10,88) rispetto alle donne (8,55). Il dato e' stato
fornito a Cernobbio ai lavori del Forum nazionale di medicina interna
nell' ambito del quale e' stato presentato uno studio denominato ''Viaggio
intorno all' uomo''. Dall' esame dei dati, elaborati alla luce dei
dati di Istat e Ministero della Salute e presentati a Cernobbio, emerge
un dato che fa ben sperare: nel 2000, due anni prima, l' indice totale
dei decessi in Calabria per ictus era del 10,66. Sono deceduti meno
uomini (dall' 11,27 del 2000 al 10,88 del 2002) e meno donne (dal
10,15 del 2000 all' 8,55 del 2002). In Calabria nel 2003 sono stati
registrati 9.264 ricoveri per ictus e 262 ricoveri per postumi da
malattie cerebrovascolari. In Italia i ricoveri per ictus sono stati
295.257 mentre quelli per postumi da malattie cerebrovascolari sono
stati 15.278. Venti anziani su cento, inoltre, in Calabria soffrono
della cosiddetta ''catena di Sant' Antonio'', una sindrome che si
presenta con pazienti colpiti da dolori persistenti e da piu' malattie
contemporaneamente che, in un anno, in media li costringono a bussare
alla porta di piu' di cinque specialisti diversi per ognuna delle
patologie. Soprattutto per i postumi dell' ictus. La ''catena'' parte
dal medico di famiglia, fa tappa nello studio dello specialista, poi
in quello del laboratorio di analisi, di nuovo nello studio dello
specialista. Si chiude nell'ambulatorio del medico di base. Per qualcuno
c' e' una tappa in piu', quella dell' ospedale. Accordo raggiunto fra la Regione, le aziende sanitarie e l'Aiop sugli arretrati alle cliniche private 07/02 Regione, Aiop (Associazione italiana ospedalità privata)
ed aziende sanitarie hanno raggiunto, questo pomeriggio, un accordo
relativo alle somme arretrate dovute alle strutture sanitarie private
per il 2005. L'intesa e' stata raggiunta nel corso di un incontro
fra i rappresentanti delle aziende sanitarie, lo staff del dipartimento
per la tutela della Salute guidato dal direttore generale Raffaele
Faillace ed una delegazione dell'Aiop, guidata dal presidente, Enzo
Paolini. L'intesa sottoscritta dalle parti prevede la definizione
degli acconti "certamente dovuti" alle strutture private
da parte delle aziende sanitarie, "intendendo per certamente
- si legge nel verbale d'intesa - il corrispettivo delle prestazioni
non soggette a contestazione da parte delle aziende nell'ambito delle
normative vigenti". Le somme che dovranno essere erogate in favore
dei produttori privati, è scritto ancora nel verbale, "saranno
oggetto di cessione di credito attraverso un istituto bancario da
individuarsi da parte della Regione". L'Aiop, dal canto suo,
si impegna nei confronti dei propri associati "affinchè
non vengano attivate procedure giudiziarie utilizzando le certificazioni
rilasciate dalle aziende fino alla scadenza del termine di moratoria
concordato per la formalizzazione della cessione del credito, nonchè,
a non portare in esecuzione titoli acquisiti fino alla definizione
delle procedure di accertamento e di accesso al credito da parte di
ogni singola azienda da definirsi, rispettivamente nel termine massimo
di 90 giorni per la procedura di accertamento e di 60 giorni per la
formalizzazione della cessione del credito". Presentato all’Ospedale di Castrovillari un progetto di Emodinamica 03/02 ''Consideriamo questa una prima tappa. Il cammino e' solo iniziato
ma non e' concluso''. Lo ha detto Gino Trematerra, senatore dell'
Udc, intervendo alla conferenza stampa di presentazione del progetto
emodinamica che sara' realizzato all' interno del reparto di cardiologia
dell' Ospedale di Castrovillari. Il parlamentare, secondo quanto riporta
un comunicato dell' Ufficio stampa del Comune di Castrovillari, ha
ricordato che i 450 mila euro, destinati dalla nuova Finanziaria all'
Amministrazione comunale, che ne curera' gli adempimenti per la realizzazione
del progetto presso il reparto di Cardiologia del nosocomio, verranno
aumentati di altri 100 mila e che i restanti 300 mila, invece, arriveranno
all' Amministrazione per un altro progetto riguardante il potenziamento
del reparto di oculistica. ''Un dato - ha affermato il sindaco di
Castrovillari, Franco Blaiotta - che si muove nel segno del diritto
alla salute dei cittadini, in sinergia tra rappresentanze ed organismi,
soprattutto, nell' interesse di chi soffre particolari patologie ed
in linea con quanto sta portando avanti questo direttore generale
e avviato dai precedenti. Un fatto che richiama anche il ruolo che
ha sempre voluto svolgere il centrodestra e questa Amministrazione
la quale oltre a portare in citta' 50 milioni di euro ha intercettato
anche questi''. Il progetto, secondo quanto reso noto, si occupera'
prevalentemente della diagnosi, mediante coronarografia e del trattamento,
con angioplastica coronarica, della cardiopatia ischemica nelle sue
varie manifestazioni cliniche: angina pectoris stabile, angina instabile
ed infarto miocardio acuto. Sono inoltre di sua competenza la diagnostica
invasiva delle cardiopatie valvolari, delle miocardiopatie e dello
scompenso cardiaco, attraverso cateterismo cardiaco destro e ventricolografia
sinistra e destra. Ass. Lo Moro: “Con gli Ordini dei medici un confronto stabile e metodico” 02/02 Il confronto fra l’assessore regionale alla Salute, Doris
Lo Moro, e gli ordini dei medici e degli odontoiatri, sui problemi
della sanità calabrese, sarà stabile e metodico. È
quanto concordato tra le parti nel corso di una riunione, svoltasi
negli uffici del Dipartimento per la Tutela della Salute, alla quale,
con l’assessore Lo Moro, hanno preso parte il direttore generale
Raffaele Fallace, i presidenti degli Ordini provinciali, il presidente
della Federazione regionale degli Ordini, Gallucci , e quello della
commissione regionale degli odontoiatri, Guarnieri. “La disamina
sulle criticità del sistema sanitario regionale - si legge
in un comunicato dell’ufficio stampa della Giunta regionale
- è stata articolata. L’attenzione delle parti si è
soffermata sui temi dei ricoveri critici in ospedale, della prescrizione
farmaceutica e diagnostica, dell’integrazione territoriale tra
gli ospedali e l’università, dell’adeguamento strutturale
degli ospedali, dell’aggiornamento e della formazione professionale.
L’andamento del confronto ha soddisfatto l’assessore Lo
Moro. “Per la prima volta - ha spiegato - ho potuto incontrare
i rappresentanti degli ordini riuniti tutti insieme in una sede istituzionale,
sebbene il confronto in questi primi mesi di lavoro non sia mancato,
grazie a vari incontri avvenuti sul territorio con i singoli presidenti”.
“Abbiamo individuato un metodo di lavoro ed abbiamo concordato
- ha ribadito Doris Lo Moro - che ci sarà un tavolo stabile
su cui confrontarsi su tematiche specifiche dopo una disamina generale
sullo stato della sanità. Si è trattato di uno scambio
di vedute sulla situazione generale al quale seguiranno incontri su
questioni specifiche”. L’assessore ha aggiunto che dagli
Ordini “sono giunti contributi utili e conferme sulla criticità
del sistema” ed ha annunciato “altre occasioni di confronto
anche in vista della stesura del nuovo piano sanitario regionale”.
Verso la piena attività l’Hospice di Rossano 02/02 L' Azienda sanitaria di Rossano ha preso l' impegno di garantire
al piu' presto il pieno e regolare funzionamento dell' Hospice di
Cassano. A sostenerlo, in un comunicato, e' Giuseppe Carbone, direttore
generale dell' Azienda. ''La direzione generale, aderendo al mandato
del presidente della Giunta regionale, Agazio Loiero, e dell' assessore
alla Salute, Doris Lo Moro - e' detto nella nota - ha pertanto gia'
adottato provvedimenti per consentire il ricovero a ciclo continuo
dei pazienti attribuendo immediatamente la responsabilita' della struttura,
per fare fronte all' improvvisa assenza del precedente titolare per
l' assunzione di altro prestigioso incarico, agli oncologi di Rossano
i quali hanno garantito immediatamente la loro disponibilita'. Su
precisa autorizzazione della Regione, inoltre, e' in corso un piano
di potenziamento dell' oncologia, di cui l'Hospice costituisce indispensabile
integrazione, con l'assunzione di altri tre medici fra cui un primario''.
''L' Azienda, inoltre, - sottolinea Carbone - intende attivare a Cassano
un ospedale di comunita', modello di struttura sociosanitaria territoriale
della rete dei servizi distrettuali che si rivolge prevalentemente
a persone anziane ed a cittadini in momentaneo stato di difficolta'
socio-sanitaria attraverso l' attivazione di posti letto gestiti dai
loro medici di fiducia. In tale modello l' assistenza viene sostanzialmente
affidata ai Medici di medicina generale i quali, di volta in volta,
valutato che la condizione clinica e' tale da non poter richiedere
la struttura 'ospedale per acuti' ma neppure da poter essere tranquillamente
trattata al domicilio del malato, hanno la possibilita' di utilizzare
una struttura residenziale protetta ove poter osservare e curare il
proprio assistito con una assistenza infermieristica e' garantita
dall' azienda''. Nel comunicato si precisa, infine, che altre proposte
ed altre iniziative saranno valutate per completare l' integrale utilizzo
dell' ospedale di Cassano. L’Italia seconda nella UE per donazioni d’organo. La Calabria sotto la media 02/02 Anche quest’anno, secondo i dati del Centro Nazionale
Trapianti 31 dicembre 2005, l Italia mantiene il suo secondo posto
fra le grandi nazioni europee per numero di donatori. Nel 2005, infatti,
i donatori effettivi nel nostro Paese sono stati 21 per milione di
persone, come lo scorso anno. Inoltre per la qualita' dei trapianti
siamo al primo posto in Europa per qualita' degli interventi. I pazienti
trapiantati in Italia stanno meglio di quelli di altri Paesi. Ass. Lo Moro: “Nomine dei direttori di ottimo livello” 01/02 ''Con la designazione dei direttori sanitari ed amministrativi
dell' Azienda ospedaliera di Cosenza e dell' Azienda sanitaria di
Palmi da parte dei direttori generali si chiude la partita delle nomine
nel settore della sanita'. La Giunta, nei giorni scorsi, aveva compiuto
l' ultima scelta di sua competenza, indicando la manager dell' azienda
Mater Domini. Si deve essere soddisfatti perche' la Calabria puo'
fare affidamento adesso su una squadra di ottimo livello''. Lo sostiene,
in una dichiarazione, l' assessore regionale alla Sanita', Doris Lo
Moro. L' assessore rivendica la correttezza dell' operato suo, della
Giunta Loiero e dei direttori generali , affermando che le scelte
fatte ''rispondono ad un principio fondamentale: la politica deve
fare un passo indietro rispetto a tutta una serie di cose. Tra queste
rientrano chiaramente anche alcune nomine che sono una cosa fondamentale
e che devono rispettare criteri di competenza e di professionalita.
A questi criteri si e' ispirata la Giunta regionale e ad essi hanno
dovuto attenersi, nella scelta dei loro collaboratori, i direttori
generali che hanno agito sotto la loro responsabilita'', sia pure
con la piena condivisione dell' assessorato''. ''L' indicazione dei
nomi - aggiunge l' assessore Lo Moro - non e' stata semplice. Il disastro
provocato dal centro-destra negli anni in cui ha governato la Calabria
ha creato un deserto, limitando la crescita di una nuova classe dirigente
alla quale attingere e costringendo molti professionisti a lasciare
la Calabria. L' importante, pero', e' avere superato una tappa decisiva.
Adesso occorre procedere senza sprecare tempo. Ci sono state polemiche
anche nel centro-sinistra. Archiviamo una fase. Il dibattito sulla
sanita', del resto, non puo' limitarsi alle nomine tralasciando i
problemi. I livelli istituzionali devono avere ben presenti gli obiettivi
strategici, mentre la gestione e' un' altra cosa. Questa e' la distinzione
che la politica deve capire. Fra cinquanta persone nominate in questi
nove mesi, non ce n' e' una sola che possa essere ricondotta a me,
cosi' come non abbiamo scelto nessuno che avesse ricevuto un avviso
di garanzia, pur consapevoli che un avviso di garanzia non e' una
condanna e che chi amministra puo' incorrere in una inchiesta giudiziaria
pur avendo le mani pulite. Aderendo a questi principi, abbiamo sacrificato
persone di grandissima professionalita''''. Secondo l' assessore Lo
Moro, ''la Giunta, inoltre, ha rifiutato l' idea dell' epurazione
motivata dall' appartenenza politica. Se uno e' bravo l' appartenenza
politica non puo' essere una nota di merito o di demerito. Sono convinta
che abbiamo allestito una squadra con tutte le carte in regola per
rispondere alle esigenze di una sanita' che sia al servizio dei cittadini.
E' stata un' operazione politica pulita e trasparente. Occorre compiere
un passo in avanti rispetto a cio' che compete alla politica, cosi'
come bisogna farne uno indietro rispetto a quello che alla politica
non compete. E di certo non spetta alla politica, per esempio, nominare
i primari o affidare gli appalti. Ai livelli istituzionali, semmai,
compete individuare regole che garantiscano efficienza. Non si puo'
polemizzare solo perche' ad un nome ne e' stato preferito un altro
se il nome proposto non aveva i requisiti per ricoprire un incarico.
Completate le nomine, si dara' un' accelerazione ai programmi, perche'
i cittadini chiedono qualita', servizi, assistenza. Trasmettere l'
idea di un cambiamento vero comporta difficolta'. Finora le nomine
erano state fatte senza i requisiti di legge. Se un direttore generale
nomina un collaboratore perche' entusiasta del suo curriculum, la
politica non puo' che dare il suo assenso. Negli anni passati, l'
80% delle persone nominate era privo dei requisiti''. Papalia (CGIL Medici) “Una buona squadra le nomine dei direttori” 01/02 ''Buone scelte, una bella squadra. Ora ci sono le condizioni
per ridare all' ospedale dell' Annunziata di Cosenza il ruolo e il
prestigio necessari nell' interesse dei cittadini''. E' quanto sostiene
in una nota il segretario aziendale della Cgil medici, Teresa Papalia,
circa le nomine di Giancarlo Carci e Giovanni Nicotera come direttore
amministrativo e direttore sanitario dell' azienda ospedaliera di
Cosenza. ''Va dato atto al direttore generale Cesare Pelaia - ha aggiunto
- di avere puntato su due professionisti di provata capacita', entrambi
con un curriculum di tutto rispetto ma soprattutto profondi conoscitori
della realta' sanitaria cosentina. Il compito loro affidato non e'
dei piu' agevoli ma siamo convinti che in questa impresa daranno il
meglio''. Per la dottoressa Papalia, ''ora che il vertice dell' Azienda
ospedaliera e' operativo, e' tempo di mettere mano finalmente al rilancio
dell' Annunziata e degli ospedali ricadenti nell' azienda dove operano
professionalita' eccellenti ma dove e' necessario intervenire con
urgenza per coprire i vuoti di organico, non solo per quanto riguarda
i primari. Adesso e' tempo di operare. Bisogna sedersi a un tavolo
di concertazione, capire cosa la nuova dirigenza ha in mente, superare
le emergenze, stabilire le priorita' per fare del polo ospedaliero
di Cosenza una realta' in grado di dare risposte di qualita' ai bisogni
dell' utenza, dando le giuste motivazioni agli operatori, dopo gli
anni di abbandono registrati''. Con una oculata politica sanitaria
e con gli investimenti sempre rinviati e ora piu' che mai necessari
- secondo quando afferma la dottoressa Papalia - l' ospedale cosentino
potra' tornare a operare a livelli nazionali, per esempio come e'
stato nel settore dei trapianti. ''Una poco accorta politica sanitaria
- afferma la segretaria aziendale Cgil - ha praticamente e inopinatamente
azzerato i trapianti a Cosenza che e' stata la prima e all' avanguardia
in un settore cosi' delicato e tutto perche' non si e' riusciti a
individuare un chirurgo. Ora, anche in questo settore, non ci sono
piu' alibi. Ci sono tutte le condizioni per rilanciare i trapianti
e per affermare la qualita' di questa azienda in anche in altri settori'' Aumentano le ricette diminuisce la spesa sanitaria 01/02 La spesa farmaceutica netta a carico del servizio sanitario
nazionale nel periodo gennaio-novembre 2005 si e' attestata a circa
10.773 milioni di euro con un calo del -2% rispetto allo stesso periodo
del 2004. Questo il consunti di Federfarma, l'associazione che riunisce
circa 16.000 farmacie private italiane. Per garantire l'assistenza
farmaceutica convenzionata, il SSN ha speso in media 186,11 euro per
ciascun cittadino italiano. Il calo di spesa, spiega Federfarma, si
e' verificato nonostante un contenuto incremento del numero delle
ricette (+1,7%) rispetto agli stessi mesi del 2004. Il numero delle
ricette negli undici mesi del 2005 e' stato pari a oltre 436 milioni,
in media 7,54 per ogni cittadino. Sul dato nazionale ha inciso in
misura sensibile quello della Calabria, dove l'applicazione, dal 1ø
settembre 2004, dell'obbligo per i medici di prescrivere non piu'
di una sola confezione di ciascun farmaco per ricetta ha determinato
un forte aumento del numero delle ricette (+14,3%). Il calo di spesa
e' legato al calo del valore medio delle ricette (valore medio lordo
ricetta: -2,7%; valore medio netto ricetta: -3,7%), conseguente alla
riduzione dei prezzi dei farmaci. gennaio 2005 su 2004 e' - 2% . Costituita l’associazione dei fornitori ospedalieri calabresi 01/02 Venticinque aziende commerciali regionali, fornitrici di presidi
sanitari, si sono consociate e hanno costituito l' Afoc, Associazione
fornitori ospedalieri della Calabria. L' associazione, e' scritto
in un comunicato, non ha fini di lucro e per il suo carattere professionale
e sindacale si propone di tutelare gli interessi della categoria,
di svolgere attivita' di consulenza in materia legale e fiscale, di
collaborare con tutte le istituzioni di carattere pubblico e privato,
sia nella redazione di programmi e proposte legislative riguardanti
la materia, sia per la soluzione dei problemi che interessano il mercato
regionale di materiale sanitario. All' assemblea costitutiva hanno
partecipato i rappresentanti legali delle 25 aziende che hanno eletto
i componenti del primo Consiglio direttivo formato da 7 membri: Giuseppe
Galeso e Renato De Martin (Reggio Calabria), Matteo Arcuri (Catanzaro),
Cesare Spano' e Salvatore Farago' (Crotone), Paolo Guido (Cosenza)
e Dorotea Casuscelli (Vibo). Sono stati quindi nominati presidente
e vice presidente Cesare Spano' e Matteo Arcuri. Spano', e' scritto
nella nota, e' a capo di un gruppo aziendale che da' lavoro a circa
200 persone; e' inoltre componente della Giunta della Camera di Commercio
di Crotone, presidente dell' Ente bilaterale provinciale, nonche'
vice presidente ed amministratore della Confcommercio provinciale
di Crotone. Arcuri e' un giovane imprenditore catanzarese. ''L' iniziativa
- ha sostenuto Spano' - e' stata presa dalla maggior parte degli imprenditori
calabresi di questo settore, nella convinzione che la critica situazione
economica nazionale e regionale, renda necessari ed indispensabili
momenti organizzativi di categoria, nonche' interventi coordinati
finalizzati alla tutela delle aziende fornitrici perche' esposte a
sempre piu' gravi ritardi nei pagamenti che hanno prodotto e producono
oneri non piu' sostenibili, esponendole a seri rischi di presenza
sul mercato''. L' Afoc, prosegue la nota, aderisce alla Fifo (Federazione
italiana fornitori ospedalieri), alla Confcommercio e ''intende collaborare
con le istituzioni, in particolare con la Regione, con le Aziende
ospedaliere e sanitarie e con le forze sociali, per una verifica delle
attuali condizioni dei processi di approvvigionamento, e per lo studio
di iniziative ed interventi innovativi che abbiano ricadute sul piano
assistenziale, e siano migliorativi non solo a breve, ma anche a lunga
scadenza''. Nominati i direttori dell’azienda Ospedaliera di Cosenza 01/02 Con la nomina e l' insediamento del Direttore amministrativo,
dott. Giancarlo Carci, e del direttore sanitario, Giovanni Nicotera,
medico, specialista in anestesia e rianimazione, direttore dell' Hospice
di Cassano, e' stato completato il managment dell'azienda ospedaliera
di Cosenza. Lo si e' appreso da una nota del Direttore generale dell'Ao,
Cesare Pelaia. ''Nell' affidamento di tali delicati compiti - e' scritto
nella nota - e' stata operata una scelta in cui la valutazione dei
curricula, la professionalita' hanno costituito la premessa fondamentale.
Due valenti professionisti con forti radici sanitarie e, quindi, con
approfondite conoscenze del settore, ma anche convinti assertori dei
valori di giustizia sociale, universalismo, solidarieta'. Siamo consapevoli
che questa fase e' accompagnata da grandi aspettative sia da parte
degli operatori, sia da parte dei cittadini, i quali aspirano ad una
sanita' piu' efficiente e piu' rispondente alle loro esigenze. Cercheremo
di fare e di fare bene, certamente i miei collaboratori con la loro
esperienza daranno un valido contributo in tal senso. La sfida e'
innanzitutto quella di costruire un rapporto di fiducia con i cittadini
ai quali vogliamo garantire la migliore risposta possibile alle loro
aspettative di salute, sul presupposto di una assoluta qualita' del
servizio''. ''Auspichiamo - ha aggiunto - di poter aprire un dialogo
con i cittadini, creare una comunicazione diretta, prevedendo anche
nuove forme di partecipazione, per operare scelte condivise e responsabili
in un momento in cui le risorse sono poche e le esigenze molteplici.
Fondamentale resta l' aiuto, la collaborazione degli operatori tutti
e delle loro rappresentanze, le risorse umane rappresentano il capitale
piu' importante e, dunque, punteremo sulla persona come motore della
crescita di questa Azienda. Vogliamo gestire con le persone e per
le persone''. Ass. Lo Moro: “La concertazione con i Sindaci calabresi è importante per la sanità” 31/01 Il rapporto fra la Regione e i sindaci in materia di sanità;
gli interventi di edilizia sanitaria e il servizio di elisoccorso;
le politiche sociali e l’esigenza di un loro rilancio; la realizzazione
di un sistema sanitario “a rete” e gli obiettivi dei nuovi
manager; i nuovi criteri di ripartizione dei fondi destinati alle
aziende sanitarie. Sono questi alcuni degli argomenti discussi nel
corso di un incontro tra l’assessore regionale alla Salute,
Doris Lo Moro e i presidenti delle conferenze dei sindaci, svoltosi
nei locali del dipartimento a Catanzaro, alla presenza del dirigente
generale, Raffaele Faillace. “In nove mesi di lavoro in assessorato
- ha detto Doris Lo Moro - questo è il terzo incontro con i
sindaci. Ritengo la concertazione con i primi cittadini un passaggio
fondamentale per la realizzazione di un sistema sanitario a dimensione
regionale che non sia soltanto il frutto dell’impegno di singole
istituzioni a vantaggio di un territorio, ma scaturisca dal contributo
di ciascuno a una causa complessiva”. L’assessore alla
Salute ha fatto riferimento, a tale proposito, ad alcuni possibili
terreni di collaborazione con i Comuni, citando il servizio di elisoccorso,
per il quale presto sarà messo a punto un progetto “e
che avrà bisogno - ha dichiarato - del contributo dei sindaci
per il reperimento di aree idonee all’atterraggio dei velivoli”
e all’assistenza domiciliare “per la quale i Comuni e
le aziende sanitarie dovranno integrarsi”. AN: “La Lo Moro chiarisca il futuro della cardiochirurgia di Cosenza” 31/01 ''E' necessario che l'assessore Lo Moro chiarisca quali sono
i suoi progetti per l'ospedale di Cosenza relativamente a cardiochirurgia:
si tratta di un bisogno che investe una provincia di quasi 900 mila
abitanti''. E' quanto scritto in una nota del comitato cittadino di
Alleanza Nazionale. ''Il finanziamento di Reggio Calabria - prosegue
la nota - e nessuna notizia certa su Cosenza sono due notizie oggi
confliggenti, ma e' opportuno che su questi aspetti l'assessore alla
sanita' chiarisca i suoi orientamenti. C'e' un Piano della Salute
che viene disatteso e che parla di 11 posti letto di cardiochirurgia
come succursale di Catanzaro: sono state espresse critiche intorno
a questa ipotesi, ma non vi sono progetti alternativi. Cosenza non
puo' perdere questa occasione avendo oggi la cardiologia interventistica
e due reparti operativi ed efficienti all'Annunziata ed al Mariano
Santo''. ''Chiediamo alla classe politica - conclude la nota - di
interrogarsi su quesiti del genere che riguardano il futuro dell'ospedale
cosentino e le esigenze di migliaia di pazienti cardiopatici''. Il DG dell’AS di Castrovillari, Gigliotti, presenta i direttori dell’Azienda 31/01 Il direttore generale dell'azienda sanitaria di Castrovillari,
Ernesto Gigliotti, ha presentato stamane Serafino Conforti, neo direttore
sanitario dell' Azienda, e Giuseppe Altomari, a capo dei servizi amministrativi.
La presentazione e' avvenuta presso la Direzione, all' ospedale di
Castrovillari. ''Riapriremo le farmacie ospedaliere - ha detto il
manager - cosi' come riorganizzeremo i plessi ospedalieri''. L'Azienda
sanitaria di Castrovillari conta oltre il ''Ferrari'', della citta'
del Pollino, altre tre strutture: Mormanno, Lungro e San Marco Argentano.
Gigliotti pensa all' organizzazione dell' assistenza sanitaria e all'
adeguamento della struttura perche' ''vi e' stata una distrazione
latente negli anni passati'', che evidentemente ha nuociuto piu' del
consentito all' affermazione e del diritto alla salute nell' area
del nord Calabria. Mormanno dovra' diventare il ''centro della riabilitazione'',
per servire al meglio la popolazione adulta. Altri ospedali, altre
specializzazioni. Lungro sara' ''dedicato'' alla lungodegenza, con
specialita' che riguarderanno anche i disturbi dell' alimentazione.
San Marco Argentano, invece, ospitera' la chirurgia specialistica,
un'attivita' strettamente correlata al servizio di pronto soccorso''.
''Alla squadra - ha aggiunto - da poco nominata il compito, da qui
a tre anni, di tracciare il percorso per il futuro dell' azienda sanitaria.
A partire dal settore amministrativo, che negli anni passati e' sempre
stato la spina nel fianco di questa Azienda Sanitaria''. Futuro dell’Hospice di Cassano: chiesto un incontro con la Lo Moro 31/01 Il Forum delle associazioni di Cassano allo Ionio hanno chiesto
un incontro con l'assessore regionale alla sanita', Doris Lo Moro,
e al direttore generale dell'As di Rossano, Giusepe Carbone, per discutere
del futuro dell'Hospice. ''Prendiamo atto - e' scritto in una nota
- delle voci discordanti e contraddittorie che provengono da ambienti
politici ed istituzionali con riguardo al destino del centro di cure
palliative per malati terminali di Cassano e ricordata la valenza
sociale e sanitaria dello stesso. Abbiamo chiesto un incontro per
discutere del presente e del futuro dell'Hospice di Cassano, onde
ottenere i chiarimenti e le informazioni necessarie a fugare qualsiasi
dubbio e timore sull'entrata in funzione dello stesso''. Il Forum
cassanese ha chiesto anche al direttore sanitario dell'As di Rossano
l'autorizzazione a effettuare un sopralluogo all'interno della struttura
di rione Pontenuovo, dove l'Hospice e' ospitato, per verificarne condizioni
e funzionalita'. CISL: Un importante risultato la sigla dell’ipotesi d’accordo per il settore della sanità 27/01 La sigla dell' ipotesi di accordo Ccnl 2004-2005 del comparto
sanita' pubblica ''e' un importante risultato contrattuale e politico
che consente di dare risposte alla alta professionalita' degli operatori
e permette l' implementazione della contrattazione decentrata integrativa'':
lo sostiene, in una dichiarazione, Domenico Cubello segretario regionale
della Funzione pubblica Cisl. Per Cubello ''l' accordo e' stato raggiunto
anche dopo la riuscita delle manifestazioni regionali del 22 dicembre
2005 con le quali si e' richiesto l' impegno formale e fattivo delle
Regioni a sostenere le ragioni del rinnovo che prevede un incremento
medio di 103 euro pro capite (il 5,01% del monte salari) come richiesto
dai sindacati e come previsto nel protocollo del 27 maggio 2005. Ulteriore
risultato e' quello che prevede la destinazione del 10% delle risorse
a disposizione per la contrattazione decentrata all' interno dei luoghi
di lavoro, evitando una possibile centralizzazione regionale e coinvolgendo
i lavoratori nelle scelte organizzative per le diverse peculiarita'
delle aziende''. ''L' ipotesi di contratto - sostiene ancora il segretario
della Fp Cisl calabrese - prevede come per gli altri comparti contrattuali
e sulla base delle regole definite nel citato protocollo tre decorrenze
per l' incremento tabellare: 1 gennaio 2004 - 1 febbraio 2005 e per
la parte relativa allo 0,20% finanziato con la legge finanziaria 2006:
31 dicembre 2005. In questo modo si e' comunque ottenuto, come per
il rinnovo contrattuale precedente, il rispetto delle decorrenze contrattuali
e del pagamento degli arretrati'' Lo Moro: La legge sull’aborto ha determinato una contrazione sull’interruzione di gravidanza” 27/01 “In Calabria funzionano 72 consultori pubblici ed uno
privato. Questo numero pone la nostra regione formalmente in linea
con gli standard di legge. C’è , però, un dato
sostanziale in virtù del quale nei consultori calabresi il
personale a disposizione non risponde alle esigenze normative, sia
perché mancano alcune figure professionali indispensabili ,
sia perché spesso le strutture sono fatiscenti. Questo indebolisce
la funzione precipua del servizio”. Lo ha detto l’assessore
regionale alla Salute, Doris Lo Moro, intervenendo a Roma ai lavori
della prima Conferenza nazionale dei Ds su “Salute e politiche
sociali”. L’assessore calabrese, relazionando sul tema:
“La salute delle donne, del bambino e dell’età
evolutiva”, si è soffermata, fra l’altro, sull’applicazione
della legge 194 sull’aborto. “In Calabria - ha detto -
come nel resto dell’Italia, la legislazione sull’aborto
ha determinato una contrazione del ricorso all’interruzione
della gravidanza. Questo è un segno - ha evidenziato Lo Moro
- che la cultura della prevenzione si è diffusa anche nella
nostra regione. Nelle nuove generazioni, al di là dei fenomeni
di devianza che pure emergono, si può riconoscere una Calabria
che sa far sentire la sua voce ed è capace, in epoca di globalizzazione,
di vivere in un contesto che prescinde dai confini del territorio”.
L’assessore Lo Moro si è detta “consapevole che
questo fenomeno non è legato alla risposta che le istituzioni
danno alle istanze dei giovani e delle donne sul piano della salute
e della prevenzione, in quanto le soluzioni offerte sono inadeguate.
Ma emerge comunque - ha sottolineato - una maturità tra le
donne calabresi che hanno assorbito le tematiche nazionali”.
L’assessore ha quindi indicato alcuni correttivi, affermando,
tra l’altro, che “compito specifico dei consultori, diversamente
da quanto avviene per gli ospedali, è garantire un’offerta
attiva, ovvero fare prevenzione sul territorio, andando alla ricerca
degli utenti. In Calabria , purtroppo, non possiamo dire che questo
finora è avvenuto perché sono stati privilegiati gli
obiettivi gestionali rispetto a quelli strategici rappresentati dalla
salute delle donne e dalla tutela delle famiglie”. Doris Lo
Moro ha quindi indicato l’esigenza di un progetto obiettivo
materno regionale. “Ce n’è uno nazionale - ha detto
- risalente agli anni in cui Rosy Bindi e Livia Turco hanno ricoperto
ruoli chiave nel settore in seno al governo, la prima come ministro
della Salute, la seconda come ministro del Welfare. In Calabria manca
una normativa regionale”. Poi l’assessore alla Salute
della Regione Calabria ha indicato l’esigenza di reperire fondi
da impiegare, in primo luogo, nel reperimento di figure professionali
specifiche. “E’ necessario liberare risorse. La risposta
ospedaliera - ha fatto rilevare - assorbe risorse per il 57%, mentre
tale percentuale dovrebbe essere pari al 45%. Bisogna rivedere la
rete ospedaliera, deospedalizzando il più possibile i servizi,
recuperando risorse da investire sul territorio”. L’assessore
Lo Moro ha anche lamentato le ristrettezze imposte da una normativa
nazionale che blocca le assunzioni, “mentre - ha osservato -
nell’ambito di strutture come i consultori occorrerebbe più
personale. Un problema, questo, di cui il centrosinistra dovrà
farsi carico, anche tenendo nella dovuta considerazione l’emergere
di nuove esigenze legate al fenomeno dell’immigrazione. Per
esempio, nei consultori mancano i mediatori culturali, elementi indispensabili
se si pensa che in Calabria vivono ormai tantissimi extracomunitari”. La casa di accoglienza per malati di Aids di Oppido Mamertina festeggia i 10 anni 27/01 La Casa accoglienza per malati di Aids di Castellace di Oppido
Mamertina celebra i dieci anni dalla fondazione. Nata da una costruttiva
sinergia tra la Diocesi Oppido-Palmi, la Fondazione “Famiglia
Germanò” e le forze del volontariato cattolico, la Casa
Accoglienza di Castellace è diventata ormai un punto di riferimento
per tutta la regione e non solo. FP-CISL: “Le nomine nelle ASL spettano ai Direttori Generali” 25/01 ''La individuazione dei direttori sanitari e dei direttori
amministrativi sta alla responsabilita' dei direttori generali, non
ad altri livelli istituzionali che pur si vantano di valutare i curriculum''.
E' quanto sostiene in una nota il segretario generale della Cisl -
Funzione Pubblica della Calabria, Domenico Cubello. ''Le polemiche
- ha aggiunto - nel pianeta sanita' si focalizzano, sempre e comunque,
su interessi diversi da quelli che sono i problemi di salute, le risposte
richieste al servizio sanitario regionale dai cittadini calabresi
sono sempre, e' una costante negli anni con qualunque maggioranza
si approccia al problema, legati solo alla 'spartizione' dei 'nominati'
ai posti di potere ai vertici delle Aziende. L'assestamento del management
delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere calabresi e' stato censurato
anche per il troppo frequente ricambio dalla recente relazione della
Corte dei Conti. La denuncia da noi fatta di tale stato di stallo,
di assenza di governo del sistema a fronte di fumosi messaggi mediatici,
vede oggi anche pezzi importanti della maggioranza regionale prendere
atto della gravita' della situazione''. ''Comincia - ha proseguito
Cubello - a diventare davvero intollerabile la totale incapacita'
di dotare le Aziende Sanitarie ed Ospedaliere dei Direttori sanitari
ed Amministrativi. Fatto che suscita perplessita' e che insinua dubbi
preoccupanti se si pensa che i Direttori Generali sono stati nominati
e si sono insediati da due mesi. Non registriamo elementi di discontinuita'
alle vecchie pratiche politiche del passato ma, anzi, constatiamo
come oggi risenta dall'influenza forte degli interessi di schieramento
l'assegnazione di questi incarichi. Purtroppo anche questa Giunta
di centrosinistra sta perseguendo la stessa strada delle precedenti,
prima con i commissariamenti, poi con la nomina dei Direttori Generali
ed ancora, non completata, dopo nove mesi, con i Direttori Sanitari
ed Amministrativi. Noi non entriamo nel merito della provenienza o
delle capacita' professionali dei nominati. Sara' la valutazione complessiva,
politica, sul settore che vogliono fare a posteriori sui risultati,
sulle risposte che il Servizio sanitario sara' capace di dare ai Calabresi''.
Il segretario regionale della Cisl - Funzione Pubblica ha evidenziato
inoltre che ''alcune considerazioni riteniamo pero' sia doveroso farle
rispetto al metodo, al merito ed alle regole che ci saremmo aspettati
ed ancora ci aspettiamo diverse da una Giunta di centrosinistra di
cui si e' pure auspicato l'avvento. L'Azienda unica regionale l'abbiamo
combattuta quando l'ha proposta il centrodestra, oggi di fatto c'e'
una gestione accentrata delle Aziende che non condividiamo perche'
si sostituisce di fatto impropriamente a leggi e norme che individuino
responsabilita' ma garantiscono anche i momenti di partecipazione
e coinvolgimento dei vari livelli istituzionali e dei cittadini''.
''Riteniamo - ha concluso - che la gravita' dei problemi da affrontare
sia tale che meriti il confronto e la concertazione costante non invece
atteggiamenti di autoreferenzialita', di decisioni unilaterali, e
quindi la successiva assunzione di responsabilita', se questo non
e' , probabilmente il 'partito della Sanita'', richiamato da piu'
parti, avra' ancora partita vinta alle spalle dei bisogni dei Calabresi.
La Cisl, si battera' per avere una sanita' al servizio dei Calabresi
per sconfiggere ''il partito della Sanita''' che consente di lucrare
sempre e comunque con ogni parte politica''. Le regioni del sud non utilizzano le risorse assegnate per la sanità. I viaggi dell speranza costano 800 milioni alle Regioni Il fatto che ci sia una sanita' a due velocita' nel nord e sud del
paese dipende dall'incapacita' programmatica di molte regioni a spendere
i soldi loro assegnati. In particolare, nell'ambito del programma
straordinario di investimenti in edilizia e tecnologie sanitarie,
disposti dalla legge finanziaria del 1988, la Calabria ha speso solo
il 14% di 400 milioni di euro, la Campania il 26% di 1.100 milioni
e la Puglia il 29% di 800 milioni. E' uno dei dati emersi dalla commissione
d'inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Servizio sanitario nazionale
al termine di una lunga indagine, durata quattro anni, presentata
stamane a Roma. ''E' significativo - ha spiegato il senatore Francesco
Carella dei Verdi, presidente della commissione - che le realta' regionali
dove si sono riscontrati i maggiori ritardi nel raggiungimento degli
obiettivi di adeguamento della rete ospedaliera, siano anche quelle
dove continuano a esserci le maggiori inefficienze nell'utilizzo dei
fondi per l'edilizia sanitaria. Per esempio in Campania, le risorse
messe a disposizione della regione con l'accordo di programma sottoscritto
nel 2000, pari a circa 1.100 milioni di euro, sono state destinate
alla realizzazione di 175 interventi, di cui solo 25 ammessi a finanziamento
in quanto cantierabili, per un importo pari al 26% del totale''. Un
altro problema messo in luce dall'indagine e' quello delle cosiddette
'cattedrali nel deserto', cioe' quegli ospedali la cui costruzione
viene abbandonata prima della conclusione dei lavori, o di strutture
che appena terminate necessitano di interventi di adeguamento alle
nuove norme per l'accreditamento. ''Il caso piu' clamoroso - ha aggiunto
Carella - e' quello di Oppido Mamertina in Calabria, i cui lavori
iniziati piu' di vent'anni fa mostrano gia' segni di cedimento nelle
strutture portanti''. In tal senso va letto il paletto, fatto inserire
nell'ultima Finanziaria dal ministro della Salute, Francesco Storace,
in base al quale ''le regioni che non spenderanno i soldi assegnati
tramite l'art.20 della legge 67 del 1988 - ha ricordato il sottosegretario
alla Salute, Cesare Cursi - subiranno la revoca dei fondi, che andranno
destinati alle regioni che hanno saputo spenderli meglio, fino al
100%. E' eticamente scorretto che si tengano nel cassetto risorse
che potrebbero essere ben spese da altre parti''. Quanto al tema dell'appropriatezza,
Cursi ha reso noto che ''nei prossimi giorni sara' nominata la commissione
per l'Appropriatezza, prevista dall'ultima Finanziaria, che si occupera'
di fissare dei paletti sulle procedure e le liste d'attesa. Sara'
composta - ha concluso - da rappresentanti del ministero della Salute
e della conferenza Stato-Regioni, con persone del mondo universitario,
economico, medico e della ricerca. Non e' pensabile che in alcune
regioni si stia in ospedale 6-7 giorni per esami di routine. Il 15-20%
dei ricoveri e' improprio e costa moltissimi soldi. La commissione
si occupera' di prevedere dei correttivi per risolvere la situazione''. A Castrovillari dal 28 corsi sulle malattie dell’apparato genitale femminile 25/01 Da domani e fino al 28 gennaio a Castrovillari si svolgeranno
due manifestazioni di aggiornamento nel settore delle malattie ginecologiche.
Nel Centro Congressi ''Protoconvento Francescano'' si svolgera', infatti,
un corso specialistico per medici ginecologi ed uno specifico per
le ostetriche sui temi di piu' concreta attualita' ed interesse, in
particolare nel campo della prevenzione dei tumori dell'apparato genitale
femminile. I corsi, organizzati e diretti dal dr. Carlo Maria Stigliano,
primario della ginecologia preventiva e dei consultori familiari dell'azienda
sanitaria di Castrovillari, mirano a fornire al personale medico e
alle ostetriche una competenza specifica e di alto livello su quanto
di piu' avanzato e' possibile realizzare per identificare e neutralizzare
precocemente ogni lesione a carico dell'apparato genitale femminile
che possa nel tempo causare la terribile evenienza del cancro. Tra
gli altri saranno rappresentati i piu' prestigiosi istituti per la
cura dei tumori, come l'istituto 'Regina Elena' di Roma, l'Istituto
Europeo di Oncologia di Milano, diretto dal prof. Veronesi e l'Istituto
Tumori di Napoli. La regione Calabria che ha patrocinato i Corsi,
li ha inseriti nelle iniziative di preparazione e di aggiornamento
obbligatorio nell'ambito dello screening del tumore del collo dell'utero,
inviando un ginecologo ed una ostetrica specializzati da ciascuna
delle 11 Asl calabresi. Il Ministero della Salute ha fatto propria
l'iniziativa nel campo della educazione continua in medicina (Ecm)
attribuendo a ognuno dei Corsi ben 20 crediti formativi, a testimonianza
dell'importanza attribuita. Lettera aperta sulla Sanità calabrese di Carlizzi e Maiolo al Presidente Loiero 24/01 “Il “Partito della Sanità calabrese”
è il più potente gruppo di pressione che opera nella
nostra regione. È un “partito” che poco o nulla
ha a che fare con i partiti politici, sicuramente non ha nulla a che
fare con chi si sottopone al giudizio degli elettori; è un
“partito” che poco o nulla ha a che fare con la Calabria,
sicuramente non ha nulla a che fare con la Calabria degli onesti che
ha guardato con speranza alla vittoria del centrosinistra, dopo che
Chiaravalloti e compagni hanno portato la Calabria sul baratro del
dissesto finanziario e dato carta bianca alle scorrerie del “Partito
della Sanità calabrese”. A dichiararlo sono stati i Consiglieri
regionali della Margherita, Mario Maiolo e Demetrio Naccari Carlizzi,
in una lettera aperta sulla sanità calabrese inviata al Presidente
della Regione Calabria, on. Agazio Loiero. “Il “Partito
della Sanità calabrese” nella sua direzione pensante
non arruola calabresi che risiedono in Calabria, ma - con uno schema
tristemente noto ai calabresi onesti e pensanti - muove a distanza
i suoi tentacoli che si insinuano in tutti i meandri del sistema sanitario
calabrese, divorando quasi il 70% del bilancio regionale e lasciando
i nostri concittadini sofferenti e “liberi”, ancora per
poco, di migrare verso altre regioni in cerca di salute. FP-CGIL “Perplessi sui candidati a incarichi nelle ASL” 23/01 ''Anche se risultasse fuori tempo, non potremmo fare a meno
di esprimere qualche perplessita' sui candidati dati per vincenti,
in queste ore, agli incarichi di direttore amministrativo e sanitario
delle Asl. Appare affievolito quel segno della discontinuita' col
passato, che veniva invocato da tutti (e gia' colto nelle nomine dei
direttori generali) ma anche garantito come uno dei requisiti che
ci si era imposti''. E' quanto sostengono il coordinatore regionale
della Fp Cgil Medici, Piero Piersante, ed il segretario generale della
Fp Cgil Calabria, Luigi Veraldi, in una lettera aperta all'assessore
alla Sanita', Doris Lo Moro. ''Le recenti denunce della Corte dei
Conti - hanno aggiunto - sui disastri organizzativi e contabili della
sanita' calabrese sono state un ulteriore ed evidente segno, ove ce
ne fosse stato bisogno, del fallimento di un sistema dirigenziale,
sia di natura politica che tecnica. Un sistema che non si e' mai voluto
assumere responsabilita' proprie, non ha mai saputo fare scelte autonome
rispetto alle voraci esigenze clientelari dei partiti e di altri centri
locali di potere sociale. E' pur vero che in questi anni, tranne rare
eccezioni, nessuno che non fosse organico o funzionale a quel sistema
ha mai ricevuto incarichi di rilievo nei servizi, in tal modo non
riuscendo a maturare quei titoli che sono necessari per accedere alle
direzioni aziendali. Ma la soluzione non puo' essere, e non deve essere,
quella di riproporre i personaggi che sono stati valorizzati dalla
precedente Giunta regionale, spesso lanciati in carriere fulminee
o coautori di atti importanti di organizzazione e contabilita' aziendale,
qualche volta provenienti anche dal mondo sindacale''. ''La soluzione
- hanno proseguito i due sindacalisti - non puo' essere, e non deve
essere, quella di forzare il criterio dei requisiti di legge, cercando
di sostenere interpretazioni elastiche dei 5 anni di esperienza nella
gestione di risorse umane in strutture medio-grandi, perche' anche
questo non aiuta a vedere con chiarezza la ''separazione su cio' che
e' stato e su cio' che sara''' da lei fortemente voluta. Per la squadra
che uscira' vincitrice da questo palio non e' richiesto alcun gradimento
sindacale, e noi non siamo qui pretenderlo. Ci preme solo ricordare
alle forze politiche, che insieme a Lei dovranno assumersi tutta intera
la responsabilita' di queste scelte, cio' che e' stato promesso agli
elettori e che molto spesso noi stessi abbiamo ripetuto in campagna
elettorale. Soprattutto ci preme ricordare l'impegno preso di riuscire
a governare questo difficile universo della sanita', che viaggia come
un treno fuori controllo verso l'assorbimento di quote sempre maggiori
del bilancio regionale. Chiediamo che a nessuno di coloro che saranno
chiamati a questo ingrato compito sia consentito di eludere gli obiettivi
che sono stati assegnati dalla Sua attenta guida politica''. Piersante
e Veraldi evidenziano inoltre che ''vigileremo a tutti i livelli,
senza chiedere accelerazioni ne' concedere tentennamenti, consapevoli
che gli obiettivi sono ambiziosi e richiedono anni, se non lustri.
Sono obiettivi che per lungo tempo abbiamo reclamato, spesso isolati
sulla scena sindacale ed anche sul piano politico: ampliare la quantita'
e la varieta' delle prestazioni, attraverso una migliore utilizzazione
delle strutture ed un centro unico di prenotazioni, sia per quelle
private che pubbliche, sia ambulatoriali che di ricovero, anche nei
territori dove insistono aziende ospedaliere separate; un sistema
di controllo e vigilanza efficace sugli standard strutturali e organizzativi
e sull'appropriatezza delle prestazioni; il rilancio degli interventi
di edilizia sanitaria e ammodernamento tecnologico; un riordino dei
servizi e dei dipartimenti in base a modelli uniformi, che dia certezza
di trattamento giuridico ed economico e che dia motivazioni nuove
agli operatori e ai dirigenti''. Salituro (Circolo Campanella della Margherita) “Ci aspettiamo discontinuità sulle nomine alle ASL” 23/01 “Il Circolo “Tommaso Campanella” della Margherita
resta in attesa di conoscere ufficialmente i nomi dei Direttori sanitari
ed amministrativi delle ASL e delle Aziende ospedaliere calabresi
anche per verificare la percentuale di quanti hanno già avuto
ruoli importanti nel passato grazie a scelte effettuate dal centrodestra”.
Lo si legge in una nota del Portavoce del Circolo della Margherita
“Tomamso Campanella” , Franco Salituro. “Si spera
vivamente – prosegue la nota - che sia errata la sensazione
di vedere ribaltate le percentuali registrate alle elezioni regionali,
in modo da scongiurare l’impressione che il numero di dirigenti
che hanno già avuto comunque ruoli grazie al centrodestra sia
addirittura superiore al sessanta per cento”. “Così
come auspica –conlude il comunicato- che le dichiarazioni rilasciate
dall’Assessore Lo Moro sulla necessità di evitare la
presenza dei protagonisti dello sfascio della Sanità provocato
dal centrodestra siano veritiere, e non le solite chiacchiere di politica
politicante”. Mercoledì 25 in Assindustria presentazione del rapporto annuale “Ospedali e Salute” 23/01 Il 3° rapporto annuale su “Ospedali e Salute”,
realizzato dalla Società Ermeneia e promosso dall’Associazione
Italiana Ospedalità Privata (AIOP), verrà presentato
a Cosenza, mercoledì 25 gennaio, alle ore 17,30, presso la
sede dell’Assindustria in Via Tocci 2/c.- Una riflessione particolare
sarà, ovviamente, riservata al sistema sanitario calabrese,
all’interazione pubblico-privato, al punto di maggior debolezza
del sistema rappresentato dall’emigrazione sanitaria fuori regione
anche per interventi tecnicamente semplici e, di fatto, a rischio
zero.- Così come, nel corso della presentazione del rapporto,
troverà puntuale riflessione la relazione molto critica della
Corte dei Conti, sezione calabrese, sulla gestione del servizio sanitario
nel periodo 2003-2004.- E’ noto che le strutture dell’ospedalità
pubblica hanno accumulato negli ultimi anni perdite di bilancio che
hanno portato fuori controllo la spesa sanitaria la cui incidenza
sull’intero bilancio regionale va oltre il 50 per cento.- Da
qui gli sforzi del governo regionale di riportare la spesa sotto controllo,
razionalizzare i bilanci degli ospedali, tagliare i rami secchi, assegnare
alle strutture i budget annuali sulla base della loro produttività
e non su base storica.- Tutte correzioni ritenute necessarie e condivise
dall’ospedalità privata chiamata a svolgere, di fronte
all’inefficienza delle strutture ospedaliere pubbliche, un ruolo
di supplenza che necessariamente richiede maggiori investimenti un
tecnologie e, conseguentemente, maggiori costi gestionali delle strutture.-
A fronte di questo ruolo di supplenza dell’ospedalità
privata, soprattutto per quanto attiene all’alta specialità,
gli uffici regionali si comportano con la miopia di chi non riesce
a vedere oltre le metodiche burocratiche e le gerarchie decisionali.
Così si assiste a Direttori Generali che, nel mentre richiedono
alle strutture private maggiore capacità operativa, anche per
bloccare l’emigrazione fuori regione, si sottraggono alle loro
responsabilità nel momento in cui debbano effettuare i pagamenti
dovuti per le prestazioni richieste ed erogate dalle strutture private.-
Gli eccessi di burocrazia, la mancata assunzione di responsabilità
da parte di Direttori Generali, sempre più inclini a scaricare
sulla Regione ogni decisione, costituiscono la zona grigia della sanità
calabrese rispetto alla quale il governo regionale non ha assunto
le decisioni che tutti si aspettavano.- L’ospedalità
privata, rappresentata dall’AIOP, ha dato la massima disponibilità
per razionalizzare la spesa, accettando abbattimenti tariffari pesantissimi,
dietro la promessa di una bonifica gestionale dell’intera rete
ospedaliera, attraverso manager pià competenti professionalmente
e controlli più rigorosi sulla produttività delle strutture.-
A tutt’oggi questo non c’è stato e ciò spiega
perché la situazione resta critica e la spesa pressoché
ingovernabile.- Le strutture private da mesi sono in crisi di liquidità
per i pagamenti non effettuati o ritardati per ostacoli burocratici.-
Le linee di credito bancario sono state utilizzate oltre i limiti
consentiti ma, a quanto pare, i Direttori Generali delle AS. non si
muovono se non ricevono istruzioni della Regione.- Il rischio che
si corre è che può entrare in crisi quel ruolo di supplenza,
fino ad oggi svolto dall’Ospedalità privata, quando ancora
l’ospedalità pubblica non ha superato le sue inefficienze
ed il conseguente basso tasso di produttività.- Di tutto questo
si parlerà mercoledì in occasione del 3° rapporto
“Ospedali e Salute” e sarà l’occasione perché
chi ha incarichi di governo si assuma pubblicamente le sue responsabilità.-
Vulnera (NPSI) “Il Governo provveda al problema dei politrasfusi infetti, vittime ignorate dalle istituzioni” 22/01 “In qualità di responsabile del Dipartimento di
Sanità Pubblica e politiche socio sanitarie istituito a Cosenza
in seno al Nuovo PSI ed in qualità di coordinatrice dello stesso
settore in ambito regionale e come membro dell’Assemblea Nazionale
del Partito, manifesto la mia estrema soddisfazione per l’iniziativa
de nostro Senatore Franco Crinò a tutela di una categoria di
vittime della sanità volutamente ignorata dalle istituzioni”.
Lo afferma in una nota Marilù Vulnera, membro dell’assemblea
nazionale del Nuovo PSI. “Il Senatore Franco Crinò –aggiunge-
, in merito alla vicenda degli indennizzi ai soggetti contagiati in
maniera permanente in seguito a somministrazione di vaccini ed emoderivati
e da quella di trasfusioni da sangue infetto, ha ritenuto utile sensibilizzare
il Segretario Nazionale Bobo Craxi perché sostenga il disegno
di legge n. 6114. Il problema del sangue infetto ha interessato negli
anni passati un congruo numero di persone, arrecando danni irreversibili
per l’insorgenza di patologie di cui tutti conosciamo la gravità.
Da qui, il legislatore che già nel 1992 provvedeva con la legge
210 al dovuto ma non equo indennizzo per i soggetti colpiti, si è
trovato di fronte ad un’emergenza ancora più significativa
nel disporre successivamente di un più corretto ed esatto censimento
degli aventi diritto proprio perché ammalati. Alla legge 210
è succeduta la 229/2005 caratterizzata da un’esigua copertura
finanziaria. Il Nuovo PSI, da sempre attento alle problematiche sanitarie
e sociali, ritenendo, oggi, che si debba riordinare il settore specifico
a tutela del diritto dell’ ammalato e delle famiglie, seguirà
da vicino l’evoluzione del disegno ultimo di legge che prevede
attenzioni permanenti e, appunto, copertura finanziaria adeguata.
A conferma di quanto espresso, le lodi al Senatore Crinò anche
e soprattutto del presidente dell’Associazione Malati ed Emotrasfusi
e Vaccinati (Amev) di Firenze, avvocato Stanca”. “Voglio
appellarmi all’intiera Deputazione Nazionale – conclude
la Vulnera nella sua dichiarazione, già fortemente sensibilizzata
al problema dalla forza socialista, affinché supporti questo
ultimo disegno di legge, al fine di recuperare il disagio di tutte
le categorie d’Italia coinvolte al problema per i motivi espressi
precedentemente. Queste persone, finora, non hanno trovato risposte
adeguate al riscatto della loro condizione di sofferenza, ancor di
più sentita e inasprita da situazioni discriminanti. Per questi
motivi è auspicabile che il Governo si determini, in riferimento
alla legge 141/93 che prevede la transazione estensibile a tutti gli
infettati riconosciuti dalla Commissione Militare Ospedaliera, con
un decreto mirato a definire anche i contenziosi esistenti”. Valutazione negativa della Corte dei Conti sulla sanità calabrese. Lo Moro: “Giudizio negativo ma non allarme” 21/01
E' negativa la valutazione della sezione regionale di controllo della
Corte dei Conti circa la situazione, riferita agli anni 2003-04, monitorata
nelle aziende sanitarie e ospedaliere della Calabria. La relazione
sul settore della sanita' e' stata illustrata stamane dal magistrato
relatore, Anna Bombino. La corte dei conti ha monitorato la gestione
e l'organizzazione dell'assistenza sanitaria ed ospedaliera, l'attuazione
del programma di interventi in materia di edilizia scolastica ed i
controlli interni nelle aziende. Nel periodo preso in esame dalla
Corte dei Conti, durante il quale alla Regione era in carica una Giunta
di centrodestra, e' emersa una ''estrema mobilita' - e' scritto nella
relazione - della durata degli incarichi di vertice delle aziende
sanitarie regionali legata sia ai giudizi sul loro operato in relazione
ai risultati attesi, sia a dinamiche istituzionali e politiche. Le
vicende che si sono susseguite impongono una seria riflessione circa
i criteri e le modalita' di scelta dei direttori generali cosi' frequentemente
sfiduciati dagli stessi organi che li hanno preposti alla guida delle
aziende sanitarie''. Nella relazione della sezione di controllo regionale
della Corte dei Conti emerge anche una ''inadeguatezza degli organi
aziendali nel predisporre i documenti di bilancio, sia sotto il profilo
del contenuto e sia sotto il profilo dell'inosservanza dei termini
fissati dalla legge o dalla Regione. Sorprende, inoltre, la circostanza
che su alcuni bilanci consuntivi annullati dalla regione sia stato
espresso parere favorevole dall'organo interno di revisione contabile
o che lo stesso parere sia stato espresso dopo l'adozione dell'atto
su sollecitazione dell'organo regionale di controllo. Permangono,
inoltre, ritardi all'interno del sistema regionale e delle aziende
in particolare nell'implementazione di moderni ed efficienti sistemi
di controllo e monitoraggio''. Anche sul fronte della razionalizzazione
e contenimento della spesa sanitaria regionale la situazione non e'
stata positiva. ''I provvedimenti adottati - sostiene Bombino nella
sua relazione - in sede di manovre finanziarie regionali, dal 2002
al 2004, nonostante i parziali risultati sul piano del contenimento
della spesa corrente sanitaria e sulla razionalizzazione della gestione
dei servizi sanitari, non hanno conseguito gli attesi obiettivi di
risparmio, tant'e' che il volume globale della spesa sanitaria corrente
e' cresciuto negli anni 1992-2002, con una flessione del 3,35% nel
2003, rispetto al 2002. La previsione di sanzioni ad personam nei
confronti dei dirigenti aziendali per le perdite conseguite nella
gestione delle aziende non pare congrua e risolutiva per riportare
in equilibrio il sistema dei conti della sanita', al quale si e' dato
copertura con le misure imposte annualmente dal governo centrale.
Ad avviso di questa sezione bisogna, invece, attivare strumenti e
misure rientrati anche nella logica dell'assunzione diretta delle
stesse da parte delle aziende che le hanno prodotte''. Per quanto
riguarda la situazione della spesa farmaceutica, inoltre, dal monitoraggio
della Corte dei Conti emerge che dal 2002 al 2004 c'e' stato un andamento
crescente attestandosi a livelli superiori al tetto del 13% fissato
a livello nazionale. La spesa farmaceutica, secondo i dati della Corte
dei Conti, e' passata infatti dai 422 milioni di euro del 2003 ai
444 milioni del 2004. Per quanto riguarda la domanda ospedaliera nell'anno
2003 l'indice della frequenza con cui la popolazione residente ricorre
a strutture ospedaliere e' stato del 226,1 per mille. ''Un dato -
prosegue la relazione - che esprime una domanda ospedaliera in leggera
flessione rispetto al 2002 quando si e' avuto il 240,23 per mille.
Entrambi i dati, comunque, sono superiori a quello normativo nazionale
che fissa in 160 per mille abitanti il tasso di ospedalizzazione da
superare in ciascuna regione''. Ed infine l'ultima analisi fatta riguarda
il programma di edilizia sanitaria. ''L'analisi - conclude Bombino
- condotta sugli aspetti finanziari e gestionali delle risorse complessivamente
assegnate alla regione e, quindi alle Asl, quali soggetti beneficiarie
dei fondi, ha evidenziato forti ritardi e rallentamenti nei processi
di spesa e di realizzazione degli interventi programmati'' L’ass. Lo Moro incontra il sindacato Fsi in sciopero per il rinnovo del contratto 20/01 L’assessore regionale alla salute, Doris Lo Moro, ha
ricevuto stamani una delegazione di lavoratori del comparto sanità
aderente alla Federazione Sindacati Indipendenti, che ha proclamato
per oggi uno sciopero della categoria a livello nazionale per sollecitare
il rinnovo del contratto di lavoro. I lavoratori, così come
in tutti i capoluoghi di regione italiani, hanno attuato un sit-in
davanti alla sede dell’assessorato regionale alla salute. L’assessore
si è soffermata con i lavoratori guidati dal coordinatore regionale
del sindacato, Francesco Sarcone, confermando la solidarietà
e la vicinanza rispetto alle rivendicazioni dei manifestanti. Lo Moro,
in particolare, ha manifestato l’intenzione di attivarsi in
sede di conferenza Stato -Regioni e nei confronti dell’Aran,
l’agenzia governativa che gestisce la contrattazione sindacale
per i dipendenti del pubblico impiego. Nel corso del colloquio l’assessore
regionale alla salute si è anche soffermata sui problemi legati
all’applicazione delle leggi e delle normative in vigore a favore
dei disabili. L’occasione è anche servita per una disamina
della situazione della sanità calabrese rispetto alla quale
Doris Lo Moro ha illustrato le iniziative già assunte per il
rilancio del comparto ed i programmi futuri dell’assessorato. L’Ass. Lo Moro incontra i DG della sanità per discutere degli obiettivi per il 2006 19/01 I nuovi criteri di finanziamento delle aziende; gli obiettivi
per l'anno 2006, la riorganizzazione dei servizi ai fini dell'ampliamento
e del miglioramento delle prestazioni; la riduzione dell'emigrazione
sanitaria, il rilancio della sanita' pubblica, i centri unici di prenotazione.
Sono alcuni degli argomenti discussi stamani a Catanzaro, nella sede
del dipartimento della Salute, tra l'assessore Doris Lo Moro, il dirigente
generale Raffaele Faillace ed i direttori generali delle aziende sanitarie
ed ospedaliere della Calabria. Tra le novità emerse, l'istituzionalizzazione
di un confronto mensile fra l'assessorato ed i manager, al fine di
coordinare meglio l'attivita' delle singole aziende. "E' iniziato
sul piano operativo - ha detto l'assessore Lo Moro - il lavoro di
squadra di cui la sanità calabrese ha bisogno. L'appuntamento
mensile con i manager comporterà non solo un migliore coordinamento,
ma anche la possibilità che i singoli manager mettano a disposizione
della Regione la loro professionalità in riferimento ad atti
di pertinenza dell'assessorato. Ho riscontrato - ha aggiunto l'assessore
- un clima estremanente positivo, caratterizzato dall'emergere di
grandi competenze e professionalità". Nel corso della
riunione e' stata evidenziata, in merito al rilancio della sanità
pubblica, che occorre rapidamente superare la scarsa utilizzazione
delle strutture, dimostrata dal calo della produzione registrato negli
ultimi anni, per garantire all'utenza una gamma di prestazioni più
ampia, attraverso l'utilizzazione ottimale del personale e delle attrezzature.
Per quanto riguarda l'aspetto dei finanziamenti, l'assessore Lo Moro
ed il direttore Faillace hanno indicato l'obiettivo di una maggiore
responsabilizzazione delle singole realtà aziendali, illustrando
le linee di un sistema fondato non più sull'assegnazione dei
fondi su base storica, bensì sulla produzione e l'ampliamento
dei servizi ai cittadini. "Questo - ha spiegato Faillace - indurrà
le aziende a produrre più servizi elevando nel contempo gli
standard qualitativi". Strettamente connesso al nuovo sistema
di ripartizione dei fondi, che porterà anche ad un riequilibrio
delle risorse fra le varie realtà territoriali, è l'obiettivo
del contenimento del fenomeno dell'emigrazione sanitaria. L'assessore
ed il dirigente generale hanno in proposito ribadito l'indicazione
di una riduzione delle fughe dei pazienti del 20% in 18 mesi, secondo
quanto stabilito nel contratto dei manager. Cio', come emerso dalla
riunione, potrà realizzarsi se rapidamente i nuovi manager
procederanno ad un deciso riordino organizzativo che offra anche maggiori
motivazioni degli operatori. Altro argomento di confronto sono stati
i centri unici di prenotazione (Cup) di cui ogni Asl dovrà
dotarsi. Un obiettivo che l'assessore Lo Moro reputa di grande rilevanza
ai fini della moralizzazione del sistema ed in direzione di una riduzione
dei tempi d'attesa. In proposito l'assessorato attuerà un monitoraggio
sulla situazione ed emanerà direttive specifiche. Ai direttori
generali è stato inoltre consegnata una corposa raccolta di
direttive e delibere emanate dall'assessorato nei primi mesi di gestione
dell'assessore Lo Moro e la cui concreta attuazione spetta i nuovi
responsabili delle aziende. Un calabrese su 2 ha il colesterolo alto 18/01 Il 53% degli uomini e il 54% delle donne, in Calabria, convivono
con valori di colesterolo superiori alla soglia limite di 200 mg/dL.
I dati emergono dai risultati del Progetto Cuore realizzato dall'
Istituto superiore di Sanita'. In Calabria, secondo la ricerca, dei
53 uomini su cento che hanno valori di colesterolo oltre i 200 mg/dL
ben 17 hanno un valore di colesterolo uguale o superiore a 240; delle
54 donne su cento, invece, a soffrire di ipercolesterolemia sono in
25. La media italiana per i valori superiori a 200 mg/dL e' di 57
uomini su cento e 58 donne su cento, di questi soffrono di ipercolesterolemia
21 uomini e 25 donne su cento. Se non adottano giusti stili di vita
e non si curano - spiegano gli esperti - rischiano di entrare nel
tunnel piu' pericoloso anche i soggetti che presentano livelli tra
200 e 239: il 36% degli uomini e il 29 %delle donne in Calabria. Il
''Progetto Cuore'' - i cui dati sono stati presentati a Roma in vista
del congresso della Sitecs (societa' italiana di terapia clinica e
sperimentale) che si terra' a Napoli - mette in luce che, nella regione,
45 uomini su cento e 41 donne su cento sono ipertesi (pressione arteriosa
uguale o superiore a 160/95), 41 uomini e 76 donne su cento non svolgono
attivita' fisica, 23 uomini e 34 donne su cento sono obesi, 6 uomini
e 8 donne su cento sono diabetici (glicemia superiore a 126). Sempre
secondo quanto emerge dall' indagine, inoltre, i calabresi soffrono
di colesterolo alto ma non lo conoscono. Renato Mannheimer, responsabile
scientifico dell' Istituto per gli studi sulla pubblica opinione,
in un suo sondaggio condotto su scala nazionale, rivela che il 70%
dei calabresi non sa cosa sia il colesterolo o ha idee confuse, mentre
il 51 per cento non sa che una persona con problemi di cuore deve
avere i livelli di colesterolo piu' bassi rispetto ad una sana. ''Cambiate
stili di vita e abbassate il colesterolo - affermano Alberico Luigi
Catapano, ordinario di Farmacologia all' Universita' di Milano e Massimo
Chiariello, ordinario di Cardiologia all'Universita' Federico II di
Napoli - altrimenti infarto e ictus sono in agguato. I valori alti
di colesterolo rappresentano una situazione ad alto rischio specie
se ci sono anche pressione alta, diabete, dieta squilibrata, sovrappeso,
fumo e sedentarieta'''. Da qualche mese, tuttavia, e' disponibile
anche in Calabria un nuovo farmaco che contrasta efficacemente il
colesterolo, scoperto e sviluppato, tra gli altri, da un ricercatore
italo - americano Enrico ''Rick'' Veltri che, negli Usa, dirige lo
Sviluppo clinico della ricerca Schering-Plough. Ass. Console “A Cassano ci sarà l’ospedale di Comunità” 18/01 ''La struttura sanitaria di Cassano Ionio potrebbe divenire
ospedale di Comunita' per l'intera Sibaritide. Entro la fine della
settimana prossima, invece, il reparto di cure palliative per malati
terminali, l'Hospice, allocato nella struttura sanitaria cassanese
funzionera' a pieno regime''. E' quanto sostiene l'assessore provinciale
allo Sport, Turismo e Spettacolo, Rosetta Console, che ha avuto contatti
con il direttore generale dell'assessorato regionale alla Sanita',
il direttore generale dell'As n 3 di Rossano, e con il primario dell'Hospice.
''Ho ricevuto ampie assicurazioni - ha aggiunto - riguardo all'impegno
di risolvere il problema entro la fine della prossima settimana. Ringrazio
il dottor Faillace, il direttore generale Carbone e il primario Nicotera
poiche', oltre ad avermi dato certezza sull'avvio del servizio, mi
hanno garantito che stanno profondendo impegno continuo per ottimizzare
le risorse umane e professionali, ma anche quelle economiche, e fare
ancora di piu' per il nostro ospedale: farlo divenire ospedale di
Comunita'. Questa e' la Sanita' che volevamo. Queste sono le risposte
concrete e di qualita' che ci aspettavamo dalla giunta regionale di
centro sinistra''. ''Seguiremo la questione - ha concluso - con la
dovuta attenzione perche' questi impegni vengano mantenuti, affinche'
il diritto alla salute, negato per troppo tempo ai cassanesi, venga
finalmente garantito''. A Crotone il 20 gennaio congresso regionale sulla nefrologia 18/01 Si tiene a Crotone il 20 e 21 gennaio 2006 il IX Congresso
regionale della Societa' Italiana di Nefrologia Sezione Calabrese,
alla ricerca dell'eccellenza nella prevenzione e nella cura delle
malattie renali. Sono oltre 1.100 i pazienti nefropatici in terapia
dialitica, assistiti nelle 33 strutture nefrologiche pubbliche della
Calabria, e oltre 500 i pazienti portatori di trapianto renale, un
dato, quest'ultimo decisamente inferiore alla domanda a causa di una
cronica carenza di donatori, malgrado l'instancabile lavoro del Centro
regionale trapianti di Reggio Calabria, gestito dal professor Carmine
Zoccali. Questi i numeri con i quali la Nefrologia calabrese e i suoi
130 Specialisti si presentano al Congresso annuale della Sezione regionale
della Societa' Italiana di Nefrologia. ''La Nefrologia calabrese e'
quasi esclusivamente pubblica e si differenzia da quella di altre
realta' regionali: i nostri specialisti hanno una tradizione di attivita'
comune, e il nostro Registro dei pazienti uremici e' attivo gia' dal
1992 - afferma la professoressa Teresa Cicchetti, Presidente SIN Calabria
- Cosi', anche grazie al Piano sanitario del 2004, che ha riprogrammato
il numero di posti dialisi della Regione, la Calabria riesce a rispondere
bene alle esigenze assistenziali dei pazienti uremici'' ''Il IX Congresso
regionale, portato avanti e gestito dall'Unita' nefrologica di Crotone,
e' un appuntamento importante - continua la professoressa Cicchetti
- perche' mette a confronto le esperienze piu' avanzate nel trattamento
dei pazienti con insufficienza renale cronica, in dialisi e trapianto.
Inoltre, quest'anno, nell'ambito della discussione sui progetti nazionali
della Societa', viene dedicato ampio spazio alla prevenzione, in particolare
con il Progetto MAURO''. Si tratta di un progetto finanziato dalla
Regione Calabria (su proposta del futuro presidente della SIN Carmine
Zoccali) che mira ad attivare una rete di sorveglianza epidemiologica
per la rilevazione dell'insufficienza renale lieve. ''Il progetto,
a cui partecipano tutti i Centri di nefrologia della Calabria, ha
anticipato il III progetto nazionale SIN e costituira' un prezioso
strumento di prevenzione non solo nefrologica ¿ aggiunge Teresa
Cicchetti - L'insufficienza renale lieve e', infatti. riconosciuta
come un importante moltiplicatore del rischio cardiovascolare. Anche
per questa ragione, nefrologi e medici del territorio, in particolare
i medici di Medicina Generale, devono parlarsi di piu' ed e' importante
che il medico di famiglia conosca a fondo i problemi legati alle implicazioni
renali delle malattie cardiovascolari e metaboliche''. Il IX Congresso
comprende una sessione molto ricca destinata agli per infermieri di
Nefrologia e dialisi. La nuova figura professionale dell'infermiere
laureato, con le sue responsabilita' di assistenza e gestione del
paziente in dialisi, rappresenta, infatti, una delle novita' rilevanti
in questo inizio di Millennio. ''Siamo convinti ¿ spiega la
Cicchetti - che il personale non medico abbia un ruolo fondamentale
nell'erogazione di una prestazione sanitaria di alta qualita' ed e'
per questo che la SIN da' molto spazio all'aggiornamento di questa
figura professionale''. Crotone 20-21 gennaio 2006 Centro Congressi
Casa Rossa IX Congresso regionale SIN Calabria SIN – SOCIETA’
ITALIANA DI NEFROLOGIA Quattro progetti sanitari e scientifici per
la ricerca dell'eccellenza in Nefrologia La Societa' Italiana di Nefrologia
(SIN) - oltre 2300 soci suddivisi in 10 sezioni regionali e interregionali
¿ raccoglie i medici specialisti che curano le malattie dei
reni e delle vie urinarie in tutto il territorio nazionale. Dopo aver
realizzato il Censimento online di tutti i Centri italiani di Nefrologia,
dialisi e trapianto - il primo mai realizzato su scala nazionale da
una Societa' Scientifica - la SIN ha ora lanciato quattro importanti
progetti sanitari, epidemiologici e scientifici per il 2005-2006.
Tutti hanno per obiettivo primario il miglioramento dell'operativita',
con ricadute positive non solo sulla prestazione clinica, ma anche
sulla qualita' di vita dei pazienti. 1. Il primo progetto promuove
la qualita' delle strutture nefrologiche italiane, per mettere a disposizione
degli ammalati di reni la migliore assistenza possibile. Un ''Manuale
della Qualita''' sara' lo strumento per guidare le strutture nefrologiche
verso l'eccellenza. 2. Il secondo progetto, basato sul Censimento
online, culminera' nella realizzazione del Libro Bianco della Ricerca
Nefrologica in Italia, vero ''biglietto da visita'' della SIN in tutta
Europa. 3. Il terzo progetto e' interamente dedicato alla prevenzione
delle nefropatie croniche. La pandemia di diabete mellito e ipertensione
arteriosa che colpisce anche il nostro paese costringe in dialisi
un numero crescente di ammalati: l'obiettivo della SIN e' di creare
le condizioni perche' l'insufficienza renale cronica sia diagnosticata
precocemente. 4. Il quarto progetto - realizzato in collaborazione
con il Centro Nazionale Trapianti e con i Centri Trapianti Regionali
- punta a migliorare l'organizzazione dei servizi di diagnosi e cura
del paziente trapiantato e l'aggiornamento dei nefrologi per un migliore
follow-up del paziente trapiantato. Nominati i dirigenti dell’AS 5 Crotone-San Giovanni 16/01 Il direttore dell' As 5 di Crotone, Thomas Schael, ha presentato
la ''squadra'' di dirigenti che lo affianchera' nel corso della sua
gestione. Nel gruppo mancano ancora il direttore amministrativo e
il direttore sanitario i cui nomi verranno resi noti nei prossimi
giorni. I dirigenti nominati e le strutture delle quali sono diventati
responsabili nell' As di Crotone sono: area amministrativa, Francesco
Solano; dipartimento assistenza ospedaliera, Giuseppe Fratto; direttore
dipartimento di medicina, Piero Cotronei; direttore presidio ospedaliero
unico, Bonaventura Cretella; dipartimento diagnostica e dei servizi,
Sergio Vero; dipartimento chirurgia, Domenico Romano; dipartimento
materno infantile, Umberto Corapi; dipartimento di salute mentale,
Sergio Torchia; dipartimento di prevenzione, Francesco Rocca; dipartimento
delle dipendenze, Giuseppe Palucci; dipartimento urgenza ed emergenza,
Mario Verre; direttore dei distretti di Crotone e Ciro', Piero Vasapollo;
coordinatore poliambulatorio di Crotone (Vice Direttore Distretto
Ionio), Giuseppe Dattolo; coordinatore poliambulatorio di Ciro' Marina
(Vice Direttore Distretto Ionio), Aurelio Benedetti; direttore dei
distretti di Mesoraca e S. Giovanni in Fiore (Distretto Sila), Angela
Caligiuri; coordinatore poliambulatorio di Mesoraca (vice direttore
Distretto Sila), Sergio D' Ippolito; coordinatore poliambulatorio
di S. Giovanni in Fiore (vice direttore Distretto Sila), Antonio Caputo.
Sergio (UILP) “Nella sanità segnali di discontinuità” 13/01 ''Il protocollo d' intesa con i sindacati, l' intervento sui
ticket, i segnali di discontinuita' che si percepiscono con la scelta
degli alti funzionari dell' assessorato e dei responsabili delle strutture
sanitarie, fanno capire che ci si muove nella giusta direzione''.
E' quanto afferma Angelo Sergio, segretario generale della Uil Pensionati
Calabria in una lettera che ha scritto all' assessore regionale alla
Tutela della Salute, Doris Lo Moro, per sollecitare un incontro con
i rappresentanti sindacali dei pensionati. ''L' attenzione del sindacato
che dirigo - sostiene Sergio - si rivolge per l' importanza che i
problemi della salute rivestono nella realta' della nostra regione
per la popolazione anziana e, conseguenzialmente, per i contenuti
delle piattaforme rivendicative predisposte. So di non potere esprimere
giudizi compiuti e definitivi poiche', come giunta, operate da troppo
poco tempo e, peraltro, in condizioni per nulla agevoli. Non vi sono
dubbi che i primi segnali avuti debbono essere considerati positivi''.
''Sono anche consapevole - prosegue il segretario regionale della
Uil Pensionati - delle grandi difficolta' di fronte alle quali ci
si trova nel volere innovare, riformare, cambiare il modo di governare
in un contesto in cui intervengono intimidazioni, attentati ed assassini
di personalita' politiche e del mondo della sanita' regionale. Ritengo
che quanto e' accaduto conferma che l' azione intrapresa rompe gli
equilibri di potere esistenti e va ad intaccare interessi non chiari
e trasparenti che evidentemente non erano minacciati dalla vecchia
maggioranza che governava la Regione. Cio' detto siamo ancora nell'
attesa di tenere gli incontri programmati nei quali sara' possibile
conoscere e concertare le linee programmatiche del suo Assessorato.
In quella sede, insieme alle altre organizzazioni sindacali, riproporremo
i contenuti della piattaforma rivendicativa unitaria''. Centro di ricerca sulle staminali ed una banca delle cellule a Reggio 09/01 Sviluppare la ricerca in settori innovativi della medicina
finalizzata ai trapianti di cellule staminali e terapie cellulari
e creare una banca di cellule staminali e cordonali: sono questi gli
obiettivi del progetto Banca cellule cordonali e terapie cellulari
che la Regione Calabria ha affidato al Centro unico regionale trapianti
cellule staminali (Ctmo) e terapie cellulari Alberto Neri dell' Azienda
ospedaliera di Reggio Calabria, nell' ambito del quale, sabato prossimo,
prendera' avvio formalmente l' attivita' della Banca di cellule staminali,
organizzata dall' Ao degli Ospedali Riuniti e dal Dipartimento regionale
Tutela della salute. Il Ctmo e' stato scelto quale sede regionale
del progetto perche', oltre ad aver eseguito dal 1992 quasi mille
trapianti di cellule staminali, ha maturato esperienze cliniche e
di ricerca che hanno riguardato la medicina rigenerativa in ambito
ortopedico, vascolare e cardiaco. Le sue attivita' tradizionali di
trapianto, e' scritto in una nota dell' Azienda, coprono l' intero
fabbisogno regionale e sono motivo di attrazione per pazienti provenienti
da altre regioni italiane (piu' del 20% dei trapianti sono eseguiti
in non residenti in Calabria). Il numero di trapianti annualmente
eseguiti e' di circa 100 e cio' pone il centro calabrese fra quelli
piu' produttivi in Italia e in Europa. Infatti, prosegue la nota,
solo pochi centri italiani (7-8) e europei (50 circa) effettuano piu'
di 100 trapianti per anno. Il Centro, che e' accreditato in sede nazionale
(Centro nazionale trapianti del Ministero della Salute, Gruppo italiano
trapianti di midollo osseo) ed europea (European group for blood and
marrow transplantation), dispone di strutture avanzate che consentono
l' esecuzione di ogni tipo di trapianto, qualunque sia il donatore.
''Il progetto - e' scritto nella nota - riveste notevole importanza,
poiche' l' impiego delle cellule staminali a scopo terapeutico trova
una sempre piu' ampia diffusione nella pratica clinica ed il sangue
prelevato dal cordone ombelicale, ricco di cellule staminali, rappresenta
una concreta alternativa al midollo osseo nella terapia di alcune
malattie ematologiche, soprattutto nei bambini. Nel sangue cordonale
dei neonati a termine sono, infatti, contenute un numero elevato di
cellule staminali emopoietiche identiche a quelle del midollo osseo.
Quando un paziente necessita di un trapianto allogenico e non dispone
di un familiare compatibile, occorre ricercare un donatore fra i circa
dieci milioni di volontari iscritti all' Admo (Associazione donatori
di midollo osseo) o alle associazioni consorelle sparse per il pianeta.
I tempi per la ricerca sono pero' lunghi e solo in un terzo dei casi
si riesce a trovare un donatore compatibile. Rispetto ai midolli dei
donatori volontari, le unita' di cellule cordonali, raccolte dopo
la nascita in condizioni di sterilita' con una semplice procedura
che e' priva di rischi per la madre e per il neonato, hanno il vantaggio
di essere prontamente disponibili perche' gia' depositate e tipizzate
per il sistema Hla e cio' permette di ridurre sensibilmente i tempi
di attesa. Sono meno frequenti, inoltre, nei pazienti trapiantati
con sangue placentare alcune complicanze osservate nei trapianti di
midollo''. La realizzazione della Banca di cellule cordonali, denominata
Calabria cord blood bank (Calabria Cbb), consente alla Calabria di
far parte del network delle Banche di cordone italiane (Italgrace)
ed internazionali (Eurocord), rendendo possibile la donazione del
sangue placentare anche nella regione. La struttura organizzativa
della Calabria Cbb e' una rete complessa che comprende: l' equipe
dell' Azienda ospedaliera Bianchi-Melacrino-Morelli che e' responsabile
della manipolazione, caratterizzazione, conservazione, selezione e
distribuzione delle cellule del sangue cordonale destinate al trapianto
allogenico (si tratta di un' equipe multidisciplinare costituita da
medici, biologi, infermieri, personale amministrativo del Ctmo, del
servizio di Immunoematologia e Trasfusioni, e del Centro tipizzazione
tissutale, Uo Microbiologia, Uo Virologia, Uo Neonatologia; i centri
di raccolta, situati nei reparti pubblici e privati di ostetricia,
deputati alla collezione delle unita' cordonali su tutto il territorio
regionale. i servizi e centri di medicina trasfusionale, responsabili
della validazione delle unita' ai fini trasfusionali; i consultori,
che hanno compiti di selezione, informazione e sensibilizzazione.
''La rete - prosegue la nota - si completa con il coordinamento regionale
esercitato dal Centro regionale per i trapianti e con le attivita'
di informazione e promozione operate dalle associazioni e dal volontariato,
il cui ruolo nel primo anno di attivita' e' stato fondamentale e concreto''
Nella nota dell' Azienda ospedaliera di Reggio Calabria, sono poi
citate le varie associazioni che hanno contribuito al progetto. ''L'
Adisco Calabria, Associazione donatrici italiane sangue cordone ombelicale
- si afferma - ha fornito un supporto economico e di idee in tutte
le fasi di realizzazione del progetto, fra l' altro, provvedendo con
personale medico proprio alla informazione diretta e competente delle
partorienti presso alcuni centri di raccolta e, in particolare, di
quello dell' Azienda di Reggio Calabria; la Gadco, gruppo Avis Donatrici
cordone ombelicale, che ha messo in atto un programma di sensibilizzazione
alla donazione nell'ambito delle attivita' dell' Avis; l' Ail, Associazione
italiana contro le leucemie, che mediante borse di studio ha permesso
di avere a disposizione personale aggiuntivo per i programmi di ricerca
sulle cellule staminali; La Fondazione Italo Falcomata', che ha supportato
economicamente il processo di certificazione europea (Efi) del Centro
di tipizzazione tissutale di Reggio ed ha garantito una borsa di studio
per le attivita' di trapianto; l' Admo, Associazione donatori midollo
osseo, che ha inserito anche la donazione del cordone fra i suoi obiettivi;
l' Associazione S. Giorgio Soccorso e la Croce Rossa di Taurianova,
che assicurano il trasporto dei cordoni prelevati nell Ospedale di
Polistena e la clinica Villa Elisa di Cinquefrondi; la Fidapa, Lions,
Rotary, l' Associazione Informadonne, Associazione mogli medici italiani,
che in vario modo hanno contribuito alla diffusione della cultura
del dono''. Nostro figlio rinato il 29 dicembre in Pediatria. 05/01 “In un momento come questo in cui quasi quotidianamente
si parla di malasanità consentiteci di raccontarvi la nostra
storia. Il 28 dicembre scorso nostro figlio Francesco, di appena 10
mesi, aveva un banale raffreddore, cose normali visto il freddo che
fa, ebbene nell’arco di poche ore non respirava più bene
così intorno alle 21 ci siamo detti che era meglio un controllo
accurato e siamo andati presso il Pronto Soccorso Pediatrico dell’O.
C. dell’Annunziata. Eravamo comunque sereni, solo con l’ansia
di una coppia di giovani genitori che vede il suo cucciolo star poco
bene. In poco meno di 5 minuti il dott. Dodaro, di turno al pronto
soccorso, ha compreso invece tutta la gravità della situazione”.
E’ quanto si legge in una lettera ricevuta da parte di due cittadine
che raccontano la loro positiva esperienza avuta all’Annunziata.
La lettera prosegue: “Francesco non respirava affatto bene,
eravamo ai limiti dell’ossigenazione, stava andando in blocco!!
Così ci siamo subito ritrovati con il nostro bimbo di 10 mesi
in terapia intensiva, con tanto di ossigeno, flebo, monitoraggio della
saturazione, somministrazione di cortisone, Ventolin ed aerosol costanti.
Le infermiere del reparto che sono poi diventate gli angeli custodi
di Francesco erano sempre accanto a lui, ci aiutavano a tener ferma
la mascherina dell’ossigeno, monitoravano e somministravano
farmaci. Il dottor Dodaro ordinava prelievi ed esami ogni ora, persino
il dottor Bonofiglio della rianimazione era accanto a noi con tutta
la sua equipe allertata per un’eventuale manovra di intubazione.
Passavano le ore, erano ormai le 5 del mattino e Francesco non rispondeva
a nessuna terapia, il dottor Dodaro e tutto lo staff non potevano
ormai far nient’altro, il protocollo era stato eseguito alla
lettera ma niente… non restava che pregare per evitare l’estrema
manovra dei rianimatori. Dimissioni contro parere medico, primato in Campania. La Calabria è quinta. 03/01-(Mar.Gat.)- Un ricovero su quattro che esce dell’ ospedale
contro il parere dei medici, lo fa dalle corsie della Campania. Nella
speciale classifica seguono a ruota i pazienti degli ospedali della
Sicilia (17%), Lazio (13%), Puglia (12%) e Calabria (8%), cinque regioni
che da sole contano il 76% dei ricoveri contro il parere del medico.
I pazienti che escono più spesso sono i bambini fino ai 4 anni
(sono quasi il 6% del totale), per i quali ovviamente la decisione
spetta ai genitori, e i giovani fra i 20 e i 40 anni (oltre il 4%),
seguito dalle dimissioni degli ultraottatacinquenni (quasi il 3%),
spesso decide dai figli per riportare a casa i genitori nelle ultime
fasi della loro vita. Al cardiologo Franco Romeo il premio “Il faro, Città di Mormanno” 03/01 Il cardiologo Franco Romeo, direttore della cattedra di cardiologia
all' Universita' Tor Vergata di Roma, e' stato insignito del Premio
''Il Faro'', Citta' di Mormanno, giunto alla terza edizione. Il riconoscimento,
ideato e organizzato dal gruppo folkloristico Miromagnum di Mormanno,
con il contributo del Comune, della Regione, della Provincia di Cosenza,
della Comunita' montana del Pollino e dell' Ente Parco Nazionale del
Pollino, e' stato consegnato ieri sera. Romeo, originario di Fiumara
(Reggio Calabria), e' scritto in una nota, ha scoperto una proteina,
la loxina, prodotta dall' organismo umano, in grado di neutralizzare
il colesterolo cattivo e, quindi, prevenire l' infarto e le malattie
cardiovascolari, la prima causa di morte in Occidente e, negli ultimi
anni, anche nei Paesi asiatici. L’ass. Lo Moro a Castrovillari partecipa ad un incontro dibattito sull’oncologia 03/01 L'assessore regionale alla Salute, Doris Lo Moro, sara' mercoledì
a Castrovillari, dove partecipera' ad un incontro-dibattito sul tema:
''Lo stato dell'oncologia nell'As n 2 di Castrovillari: quali prospettive?''.
Lo Moro ne discutera' con l'assessore provinciale alle pari opportunita'
Donatella Laudadio, con il sindaco Franco Blaiotta, con il presidente
dell'associazione ''Non piu' soli'' Giovanni Cicero, con il presidente
dell'ordine degli avvocati Mario Rosa, con il direttore generale dell'Asl
di Castrovillari Ernesto Gigliotti e con Vera Casciaro Parrilla, autrice
del libro ''Pianeta K''. Coordinera' i lavori l'editore Mimmo Sancineto.
L'appuntamento e' per le ore 17,30 nei locali del protoconvento francescano.
Una delegazione della Margherita incontra il nuovo DG dellìAS di Castrovillari 02/01 Una delegazione della Margherita della zona del Pollino ha
incontrato il nuovo direttore generale dell' Asl 2 di Castrovillari,
Ernesto Gigliotti. Il Direttore generale, secondo quanto riferisce
un comunicato, ha illustrato ''la situazione dell' Asl, caratterizzata
da un cronico deficit, sottolineando al contempo la presenza nell'
ambito aziendale di notevoli professionalita' tra gli operatori. Gigliotti
ha anche riferito che il suo obiettivo principale sara' di dare centralita'
al paziente, fornendo servizi efficienti e di qualita', unitamente
alla razionalizzazione della spesa e all' avvio del risanamento economico
dell' azienda''. Il nuovo Direttore generale ha anche comunicato di
avere firmato le delibere della gara per l'acquisto della risonanza
magnetica, ''consentendo il risparmio delle spese di noleggio, quasi
pari al costo dell'acquisto, e per il completamento dei lavori del
nuovo plesso ospedaliero, dando cosi' un concreto segnale per la soluzione
di problemi cristallizzati nel tempo'' Insediato il nuovo DG della AS3 di Cassano 30/12 ''L'offerta della sanita' nel comune di Cassano allo Ionio
migliorera'''. E' l' impegno assunto dal nuovo direttore generale
dell' Azienda sanitaria 3, Giuseppe Carbone, a conclusione della visita
fatta stamattina in citta' e dell' incontro col sindaco Gallo. Dopo
un breve ricevimento nel Palazzo di Citta', Gallo ed il direttore
Carbone hanno compiuto una visita in ospedale, accompagnati dai dottori
Nicotera e Spezzano. ''Il primo cittadino - si afferma in una nota
del Comune - ha colto l'occasione per sollecitare al direttore generale
Carbone la necessita' del funzionamento a tempo pieno dell' Hospice
e ha reiterato la richiesta dell'istituzione del servizio dialisi
per la cura dei circa 40 pazienti cassanesi costretti da tempo a recarsi
presso altre strutture per sottoporsi a dialisi, con gravi difficolta'
e disagi per se stessi e per le rispettive famiglie. Carbone, dal
canto suo, ha espresso viva soddisfazione sia per quanto gia' realizzato
con l'insediamento dell'Hospice, sia per l'ampiezza degli spazi a
disposizione presso il presidio ospedaliero di Cassano, che consentiranno
un migliore utilizzo della stessa''. Convegno sulla diagnosi precoce della sordità a Castrovillari 22/12 La deficienza della sordita' tra nuove possibilita' diagnostiche
e formazione sanitaria. E' stato questo il tema di discussione nella
serata di presentazione del libro ''Sordita' e apprendimento, un approccio
pedagogico'', scritto dalla logopedista Francesca Govanna D' Ingianna,
edito da ''il Coscile'' di Castrovillari. Si tratta, e' scritto in
un comunicato, di un lavoro di ricerca articolato in un volume pensato
per aiutare gli insegnanti curriculari e di sostegno nell' approccio
ai soggetti audiolesi. All' appuntamento sono intervenuti Ettore Cassandro,
ordinario di Audiologia e Foniatria dell' Universita' Magna Greca
di Catanzaro, e Giuseppe Spadafora, presidente del Corso di Laurea
in Scienze dell' educazione dell' Unical di Cosenza. Cassandro, nominato
recentemente presidente nazionale della Societa' italiana audiologi
e foniatri, ad introdurre, in un quadro generale, le cause possibili
della sordita' nei bambini, prima e dopo la nascita, ed a proporre
le nuove tecniche diagnostiche e riabilitative. ''Grande importanza,
nella riuscita del percorso riabilitativo - ha sostenuto - occupa
la diagnosi precoce. E' stato dimostrato, infatti, che prima si risale
all' entita' del disturbo, ottimale sarebbe nei primi sei mesi di
vita, e ottimali saranno le performance comunicative del soggetto
interessato dai disturbi uditivi. Cassandro ha poi illustrato una
lunga serie di possibili cause della sordita', ricavate dal lavoro
della sua equipe. Una casistica che parla di fattori perinatali (come
la prenaturita', il basso peso, l' asfissia o ipossia alla nascita,
fino alla meningite nenonatale), o di quelli post parto, riscontrabili
nelle tappe dell' acquisizione verbale (magari troppo lenta), nella
funzione visiva, in possibili meningiti, o esposizione a rumori, o
addirittura al frequente utilizzo di giocattoli rumorosi (che superano
i 100 decibel). Una serie di ipotetiche vie di acquisizione del disturbo
audiologico che passano, in casi estremi, anche per la radioterapia
o chemioterapia, fino a riscontrare casistiche di sordita' nei bambini
vittime di trauma cranico minore e ad arrivare alle malattie come
il morbillo, la rosolia, la parotite. Tra le possibilita' di ridurre
la disabilita' uditiva oggi, e' scritto nel comunicato, viene usata
la protesi acustica come l' impianto cocleare, un apparecchio di ultima
generazione. Un approccio tecnico, ha sostenuto Cassandro, che permette
di migliorare la preclusione agli eventi sociali e che nella clinica
dell' Universita' di Catanzaro viene sperimentata con successo, grazie
anche, ad un importante accordo tra la Regione Calabria e l' Universita',
che consente - ad una casistica di pazienti selezionati su rigidi
protocolli europei - di avvalersi dell' impianto praticamente a costo
zero. L' audiologo, tra l' altro, ha messo in evidenza come la sordita'
non ricade solo sul bambino, ma su tutta la societa' che lo circonda
sottolineando come a questo deve concorrere non solo il medico, ma
tutta la societa'. A partire, ha sostenuto Spadafora, dall' ambiente
di formazione, come la scuola, dove nulla puo' essere lasciato al
caso. Il personale scolastico deve essere istruito sull' educazione
sanitaria, e per fare questo, ha aggiunto Spadafora, c' e' bisogno
di strategie, di dare spazio a sinergie tra il mondo tecnico-sanitario
e quello educazionale, sia nelle universita', che nelle istituzioni
scolastiche. Sulla stessa lunghezza d' onda il sindaco di Castrovillari,
Franco Blaiotta, che si e' soffermato sul ruolo che la sfida della
sordita' impone a tutti i campi della societa'. Furriolo eletto presidente dell’AIOP provinciale di Catanzaro 21/12 L’assemblea provinciale delle Case di cura tenutasi ieri
alla presenza del Presidente Regionale avv. Enzo Paolini nel prendere
atto dell’avvenuto insediamento del nuovo Direttore Generale
dell’ASL n. 7 ing. Clericò ha inviato allo stesso gli
auguri di buon lavoro esprimendogli la più ampia disponibilità
a collaborare per offrire alla città di Catanzaro ed all’intera
Regione un servizio di assistenza sanitaria di alto livello qualitativo.-
In questo quadro non possono essere omesse, per l’AIOP, le problematiche
enormi che ancora pesano e che riguardano la morosità nel pagamento
dei compensi e la valorizzazione dell’alta specialità
che a Catanzaro ha un polo importante come il S. Anna Hospital.- L’Assemblea
ha quindi proceduto al rinnovo delle cariche sociali determinate dalle
dimissioni del prof. Franco Frontera, fondatore dell’Associazione
ed impegnato in veste di vicepresidente regionale e consigliere nazionale.
I titolari delle Case di cura nel ringraziare il Presidente uscente
per il lavoro svolto in oltre quaranta anni che rappresentano un pezzo
della storia della sanità calabrese hanno chiesto allo stesso
di accettare la carica di Presidente onorario eleggendo quale nuovo
Presidente l’avv. Marcello Furriolo. L’eletto, noto professionista,
già sindaco della città, oltre ad aver ricoperto cariche
e funzioni di tipo politico e manageriale è, attualmente, apprezzato
amministratore di Villa del Sole nonché, sul piano politico
Commissario provinciale di Forza Italia. Nell’accettare la carica
l’avv. Furriolo ha manifestato la decisione di rimettere tale
mandato politico per poter svolgere al meglio e senza condizionamenti
di nessun tipo, neanche ipotetici o potenziali, il ruolo di vertice
di un settore che ha nella libera impresa e nel democratico ed equo
svolgimento delle dinamiche di mercato – sia pure regolato,
come quello sanitario – i suoi principi ispiratori.- L’Assemblea
ha poi eletto quale vicepresidente il dr. Labate.- Il DG della ASL di Castrovillari al Sindaco Blaiotta: “Serve collaborazione” 17/12 Il nuovo direttore generale dell' Azienda sanitaria di Castrovillari,
Ernesto Gigliotti, ha incontrato il presidente della conferenza dei
sindaci dell' Azienda, Franco Blaiotta, presente anche il vice presidente
del consiglio comunale della citta' del Pollino, Giovanni Donato.
Nel corso dell' incontro e' stata evidenziata ''la necessita' di avviare
una collaborazione per migliorare la risposta al diritto alla salute
che deve essere dispensato nel migliore dei modi al di la' di appartenenze
ed ideologie''. In occasione dell' incontro e' emersa la volonta'
di riportare al centro della sanita' l' interesse del cittadino e,
quindi, del malato affinche' il presidio possa dare sempre piu' risposte
al grande, acuto bisogno di salute che proviene dal comprensorio.
Al termine dell' incontro il sindaco Blaiotta ed il dg Gigliotti hanno
concordato una serie di incontri, alla presenza dei sindaci del comprensorio,
finalizzati a dare maggiore impulso all'assistenza sanitaria, migliorando
l' offerta professionale dei presidi, gia' ricca di tante capacita'.
Proprio su questa esigenza il direttore generale ha espresso la volonta'
di coinvolgere al massimo la Conferenza dei sindaci, che dovra' svolgere
appieno il suo ruolo. AIOP: Le RSA di Cosenza attendono da giugno i pagamenti dall’ASL 16/12 “Le Residenze Sanitarie Assistenziali accreditate –
RSA – che operano nel distretto dell’Azienda Sanitaria
n.4 di Cosenza lamentano il mancato pagamento delle prestazioni sanitarie
erogate sin dal mese di giugno”. E' quanto si afferma in un
comunicato dell' Aiop secondo cui “la situazione appare insostenibile
davanti alle inadempienze dell’Azienda Sanitaria che sottovaluta
le difficoltà gestionali che condizionano l’operatività
delle RSA. Così il sistema dell’accreditamento, che tramite
accordi contrattuali dovrebbe prevedere l’erogazione di prestazioni
a carico del servizio sanitario finisce con il divenire, clamorosamente,
un’erogazione che grava esclusivamente sull’imprenditore
privato che deve, in ogni caso, adempiere ai pagamenti degli stipendi
e quant’altro necessario al mantenimento e funzionamento della
RSA. Conseguenza è che lo status di soggetto accreditato –
e, dunque di servizio pubblico - diviene un modo per erogare prestazioni
per conto del sistema sanitario senza il corrispondente diritto di
essere remunerato nei tempi e nei modi contrattualmente stabiliti.
Non si può tacere più, quindi, una difficoltà
obbiettiva ad operare in condizioni che non garantiscono non solo
una capacità di programmazione ma anche l’attività
continuativa di tali operatori sanitari che rispondono alle esigenze
dei cittadini con prestazioni di qualità fra l’altro
necessarie poiché, non si deve dimenticare, che nessuna struttura
pubblica eroga, sul territorio, alcuna delle prestazioni fornite dalle
RSA”. L’ass. Lo Moro incontra i sindacati dei medici 16/12 Applicazione del nuovo contratto di lavoro; linee guida e strategie
anche alla luce della nomina dei nuovi direttori generali e prospettive
del comparto in vista dell' elaborazione del nuovo piano sanitario
regionale sono stati alcuni degli argomenti al centro di un incontro
che l' assessore regionale alla Salute, Doris Lo Moro ha avuto con
i rappresentanti dei sindacati della dirigenza medico-veterinaria
e della dirigenza Spta (psicologi ed amministrativi). All' incontro,
riporta una nota dell' assessorato, hanno partecipato i rappresentanti
dei sindacati Fp-Cgil Medici, Fp Cisl Medici, Cosime, Fed Med-UilCumi,
Fesmed, Umsped, Cimo Asmd, Anaoo Assomed, Civemp, Anpo, Fp-Cgil Sanita',
Fps-Cisl Cosiadi, Fpl-Uil, Cida-Sidirss, Sinafo, Aupi, Confedir Sanita',
Snabi Sds. ''Tra i punti specifici in discussione - e' scritto nella
nota - la fissazione e la corresponsione degli aumenti previsti dal
contratto di categoria firmato due mesi addietro a livello nazionale
ed il pagamento degli arretrati risalenti al 2002. Resta in itinere
la discussione sulle parti normative del contratto''. ''L' assessore
Lo Moro - riporta ancora il comunicato - ha confermato la volonta'
della Giunta regionale di procedere ad una profonda innovazione di
metodi e contenuti indicando come obiettivo finale un cambiamento
radicale della sanita' calabrese''. Nel comunicato si precisa, inoltre,
che ''le indicazioni dell' assessore hanno riscosso l' apprezzamento
dei rappresentanti sindacali, i quali hanno manifestato la loro disponibilita'
a contribuire alla riuscita di questo processo per quanto e' di loro
competenza''. ''Si e' trattato - ha detto l' assessore Lo Moro - di
un dibattito lungo ed articolato. Dai vari interventi sono emerse
conoscenza e capacita' di analisi dei problemi, con momenti di condivisione
sulle linee guida dell' atto aziendale''. Primi incontri del DG dell’ASL di Castrovillari: “Coinvolgeremo la conferenza dei Sindaci” 15/12 Il nuovo direttore generale dell'azienda sanitaria di Castrovillari,
Ernesto Gigliotti, ha incontrato il presidente della conferenza dei
sindaci dell'Asl, Franco Blaiotta. All'incontro ha partecipato anche
il vice presidente del consiglio comunale di Castrovillari, Giovanni
Donato. ''Durante l'incontro - e' scritto in una nota - e' stata ribadita
la volonta' di riportare al centro della sanita' l'interesse del cittadino
e, quindi, del malato affinche' il presidio possa dare sempre piu'
risposte al grande, acuto bisogno di salute che proviene dal comprensorio.
Il sindaco Blaiotta ed il direttore generale Gigliotti hanno concordato
una serie di incontri per mettere a fuoco i tipi di azione da concertare
con tutti i primi cittadini e finalizzati a dare maggiore impulso
all'assistenza sanitaria, migliorando l'offerta professionale dei
presidi , gia' ricca di tante capacita''. Proprio su questa esigenza
il direttore generale ha espresso la volonta' di coinvolgere al massimo
la Conferenza dei sindaci che dovra' svolgere appieno il suo ruolo.
Dall’ASL di Torino 350 vaccini per il medico di Dipignano 15/12 L' Asl di Torino ha inviato al dott. Ernesto Paola, medico
di famiglia di Dipignano, le 350 dosi di vaccino ''richieste, dopo
che l' As di Cosenza gliene aveva date 80, a fronte di 1.500 assistiti''.
Lo ha reso, dopo avere parlato con lo stesso medico, il consigliere
regionale dell' Udc, Michele Trematerra che ha definito la vicenda
''un paradosso incredibile''. ''Ringrazio l' As 3 di Torino - ha sostenuto
Trematerra - per la solidarieta' dimostrata, ma mi chiedo se nel 2006
la Calabria debba affidarsi a queste cose: spero che l' assessore
Lo Moro voglia battere un colpo anche su questa vicenda. Decine, anzi
centinaia di pazienti sono rimasti sprovvisti del presidio antinfluenzale
per criteri di distribuzione assurdi. Il caso Paola non e' isolato''.
A Cassano una sede della “Lega contro i tumori” 14/12 Una delegazione della Lega italiana per la lotta contro i tumori
(Lilt) sara' aperta a Cassano allo Ionio. La conferma e' giunta dalla
sezione provinciale della Lilt di Cosenza, che ha autorizzato l' apertura
della delegazione cassanese, indicando come coordinatore l' oncologo
Giancarlo Di Pinto. ''Il nostro obiettivo - ha sostenuto Di Pinto
- e' di costruire anche a Cassano, attorno al malato oncologico, in
collaborazione con le nostre sezioni di livello superiore e le istituzioni
locali, una rete di solidarieta', sicurezza e informazione''. La sede
della Lilt sara' ospitata in locali messi a disposizione dalla Diocesi
cassanese. ''Voglio ringraziare - ha concluso Di Pinto - il vescovo
di Cassano, mons. Domenico Graziani, che fin dall' inizio ha manifestato
interesse e disponibilita' per la nostra iniziativa, accettando di
essere nostro compagno di viaggio nel difficile cammino intrapreso'' Gallo: “Serve attenzione sull’ospedale di Cetraro. A rischio l’unità di odontoiatria per persone disabili” 13/12 ''Il caso dell' ospedale di Cetraro, dove negli anni scorsi
e' stata creata una delle poche unita' di odontoiatria in Italia riservata
alle persone disabili con problemi neurologici, non collaboranti,
che ora potrebbe rischiare la chiusura, richiede la dovuta attenzione
da parte di tutti gli organi competenti''. E' quanto sostiene in una
nota l'ex assessore ai diritti del cittadino del comune di Cosenza,
Vincenzo Gallo. ''Da notizie - ha aggiunto - acquisite dalla SIOH
Calabria (Società italiana di Odontostomatologia per handicappati
-onlus), l'Azienda Ospedaliera ha stipulato una convenzione con un
gruppo di medici volontari della Sioh, in base alla quale dal 2002
una equipe costituita da odontoiatri e personale ausiliario, provenienti
da piu' citta' italiane, ha operato una volta al mese all'interno
dell'Ospedale di Cetraro. In particolare sarebbero state effettute
circa 1000 visite e 400 interventi a persone con gravi disabilita'
non collaboranti, che hanno bisogno dell'anestesia generale anche
per piccoli interventi, provenienti non solo dalla Calabria, ma anche
da altre regioni. Pare che la convenzione preveda per l' equipe solo
un rimborso spese per viaggi e soggiorni e che il servizio, effettuato
in day hospital, sia gratuito per gli utenti''. ''Da notizie - ha
proseguito Gallo - diffuse di recente anche dalla stampa sembrerebbe
che dirigenti dell'azienda ospedaliera, ritenendo il servizio antieconomico,
probabilmente perche' al momento non riconosciuto dalla Regione, intenderebbero
proporre al nuovo direttore generale la sua soppressione. Mi auguro
che si possa trovare una soluzione per il centro di Cetraro e che
la Regione, nel piano sanitario in fase di revisione, si ponga l'obiettivo
di istituire e di potenziare, ma non di sopprimere, i centri specialistici
per persone con disabilita', gravi patologie e malattie rare, la cui
carenza in Calabria obbliga molti cittadini, quando le loro condizioni
economiche lo consentono, a farsi curare in altre regioni. In caso
contrario prevarrebbero logiche discriminatorie proprio verso i soggetti
piu' deboli, che rischiano di subire piu' di altri gravi danni dai
tagli previsti nel settore della sanita'''. ''Cio' e' in contrasto
- ha concluso - con il diritto alla salute e alle pari opportunita'
sancito nella Costituzione e anche con la nuova normativa, gia' approvata
dalla Camera il 30 novembre scorso, che prevede nuove misure per la
tutela giudiziaria delle persone con disabilita' vittime di discriminazioni''. L’obesità è la vera pandemia del terzo millennio 12/12 ''L'obesita' rappresenta la vera pandemia del terzo millennio
e anche in Calabria presenta percentuali molto elevate''. E' quanto
ha detto il docente dell'Universita' Tor Vergata di Roma, Antonino
De Lorenzo nel corso del convegno sul tema 'La salute nel movimento.
Nuove metodologie d'allenamento, alimentazione, integrazione e doping'',
svoltosi a Castrovillari. L'iniziativa, che ha ottenuto il patrocinio
del comune di Castrovillari, e' stata promossa dall'Associazione BenEssere
in Movimento, presieduta dalla professoressa Giovanna Bruno, in collaborazione
con l'Irre Calabria, l'Universita' degli Studi ''Magna Graecia'' di
Catanzaro, Facolta' di Medicina e Chirurgia e della Societa' Italiana
di Alimentazione e Sport - Sias Onlus. ''Nel Rapporto del 2002 - ha
aggiunto De Lorenzo - gli obesi erano il 11,3% e i soprappeso il 37,9.
Dati in crescita ovunque, specie nel Vecchio Continente, dove e' nata
la ''vera'' dieta mediterranea, che ha perso le solide basi dell'alimentazione''.
Il sindaco di Castrovillari, Franco Blaiotta, intervenuto insieme
con l'assessore comunale allo Sport, Anna De Gaio, ha richiamato l'attenzione
sull'importanza di fare movimento. Per l'assessore provinciale Donatella
Laudadio ''l'esaltazione del corpo come pura apparenza'' va superata
''insegnando a gestire il corpo in maniera sana''. Il ruolo nella
scuola e del docente di educazione fisica e' stato anche richiamato
dal Giuseppe Trebisacce, dell'Universia' della Calabria e presidente
dell'Istituto Regionale di Ricerca Educativa. Il pedagogista ha esposto
il concetto di formazione e quello di salute per arrivare a sintetizzare
il rapporto tra ambito sanitario e pedagogico che ha dato vita alla
nascita della ''pedagogia delle scienze della salute''. Il convegno
ha ospitato due sessioni. Una dedicata alle metodologie d'allenamento
e all'integrazione, l'altra all'alimentazione e al doping. In entrambe
i professori Enrico Arcelli - docente della Facolta' di Scienze Motorie
dell'Universita' di Milano, medico, preparatore atletico di squadre
professionistiche di calcio, ma anche di atletica leggera e di basket,
e Fulvio Marzatico, dell'Universita' di Pavia, hanno approfondito
i due temi esaltando i benefici di una corretta alimentazione e di
una sana attivita' fisica. Nel corso del convegno si e' discusso anche
dell'abuso dei farmaci nello sport e sulla percezione del fenomeno
dei giovani. ''Il doping - e' stato evidenziato - e' piu' avanti di
tre, quattro anni, dell'anti-doping. Data anche la percezione, spesso
errata, del fenomeno e dell'abuso di farmaci, e' necessario intervenire
nelle scuole per discutere e prevenire'' Oltre 200 mila infarti all’anno. Il 50% muore prima di arrivare in ospedale 12/12 In Italia ogni anno ci sono circa 200 mila casi di infarto
e di questi pazienti la meta' muore prima di arrivare in ospedale,
per mancanza di soccorsi tempestivi, e molto spesso il decesso avviene
in casa. Invece, secondo quanto emerso durante il 66/mo congresso
della Societa' Italiana di Cardiologia in corso a Roma, la mortalita'
intraospedaliera e' passata dal 30% al 10% in dieci anni: quindi,
i fortunati che sono soccorsi in tempo si salvano in nove casi su
dieci. Se essere vicini ad un ospedale assicura la salvezza in nove
casi su dieci, per abbattere la mortalita' degli attacchi di cuore,
hanno spiegato gli esperti SIC, bisogna intervenire soprattutto sul
territorio, intensificando la preparazione dei dottori di medicina
generale, disponendo di strumenti salva-vita come i defibrillatori
in luoghi strategici come le stazioni, gli aeroporti e anche le aziende,
intervenendo sulla prevenzione. Per questo la SIC ha lanciato il 'progetto
Cuore 2006', che prevede tra le iniziative l'istruzione ai piu' piccoli
attraverso il sito www.educational.rai.it/cuore, corsi di formazione
per i medici di famiglia, coordinamento di ricerche scientifiche,
installazione dei defibrillatori negli aeroporti (sono gia' presenti
nelle stazioni aeroportuali delle principali capitali europee e sono
la norma in quelle Usa). Il progetto Cuore, ha spiegato il presidente
SIC Maria Grazia Modena, punta molto all'addestramento del personale
medico che e' piu' vicino al cittadino, ''per questo nel 2006 ha aggiunto
la cardiologa - nei principali capoluoghi italiani i medici di famiglia
potranno vivere per 4-5 giorni la nostra quotidianita' nelle unita'
coronariche'', una full immersion dal reparto al laboratorio per vedere
come sono assistiti i pazienti colpiti da infarto. Ma il progetto
punta anche molto alla prevenzione dei fattori di rischio, prevenzione
che deve partire dai piu' piccoli per evitare che diventino adulti
obesi e, quindi, destinati a un futuro di malattie cardiovascolari;
di qui l'idea, in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione
Universita' e Ricerca (MIUR) e Rai Educational di allestire un sito
internet nel quale i ragazzini si possono lanciare in un semplice
viaggio virtuale per vedere cosa succede con un'alimentazione scorretta
e quando si passa troppo tempo di fronte allo schermo piuttosto che
a giocare con gli amichetti svolgendo attivita' fisica. Medici di
famiglia e cardiologi svolgono un ruolo fondamentale a livello preventivo,
ha concluso Modena: I medici di base che hanno il contatto piu' immediato
con il cittadino possono per primi educare le persone ad abbassare
i fattori di rischio cardiovascolari, aiutando i pazienti a seguire
corretti stili di vita. Nomine sulla Sanità: Si insediano i neo Direttori della Sanità, il Pdci rincara la dose Paolini (AIOP) “Al Sant’Anna comportamento ambiguo dell’AS7” 07/12 “Il trattamento riservato dall’AS n. 7 di Catanzaro
al S. Anna Hospital, centro di eccellenza della cardiochirurgia, giustifica
ampiamente le critiche mosse dal direttore generale del S. Anna Hospital
alla direzione dell’Azienda sanitaria catanzarese. Il punto
di contrasto è il comportamento ambiguo dell’AS che non
vuole riconoscere, con tutte le implicazioni che ciò comporta,
che Il S. Anna Hospital non è una semplice casa di cura ma
una struttura ospedaliera che opera nell’alta specialità
della cardiochirurgia”. Ad affermarlo in una nota è Il
presidente della sezione regionale dell' Aiop, l' Associazione italiana
dell' ospedalita' privata, Enzo Paolini. “A fronte di una emigrazione
sanitaria che incide notevolmente sulla spesa sanitaria regionale
–dichiara Paolini- , il S. Anna Hospital è la struttura
che in assoluto produce maggiore mobilità attiva, cioè
pazienti territorialmente appartenenti ad altre ASL, dentro e fuori
regione, che vengono a curarsi al S. Anna Hospital, centro di eccellenza
riconosciuto a livello nazionale.- L’ass. Lo Moro alle donne: “Fate i controlli preventivi contro i tumori” 05/12 Hanno avuto inizio ufficialmente oggi, con l'inaugurazione
di un corso di formazione per gli operatori del settore, avvenuta
a Cosenza alla presenza dell'assessore Doris Lo Moro, gli screening
oncologici attivati dall'assessorato regionale alla Salute. Si tratta
di un obiettivo perseguito dell'assessore che ha voluto sottolinearne
la rilevanza attraverso una lettera che sara' inviata alle donne calabresi.
''Ti scrivo - e' scritto nella lettera dell'assessore regionale Lo
Moro - per chiederti di accogliere l'invito dell'Azienda Sanitaria
e di recarti ad effettuare un controllo per la prevenzione e l'individuazione
precoce di eventuali forme tumorali. Attraverso controlli sanitari
periodici molte vite possono essere salvate e molte sofferenze possono
essere evitate. Per una insufficiente informazione, per carenti servizi
sanitari spesso le donne non si sottopongono a quei controlli periodici
che si sono rilevati estremamente efficaci per tempestivi interventi
terapeutici nell'insorgenza di tumori''. ''In Calabria - aggiunge
- questi controlli sono stati assolutamente carenti, con le conseguenze
che si possono immaginare, e per questo ho voluto, come assessore
alla Tutela della Salute, promuovere una vasta campagna di prevenzione
rivolta prioritariamente alle donne. In questi mesi abbiamo cercato
di organizzare al meglio le nostre strutture sanitarie per raggiungere
con la nostra iniziativa possibilmente tutte le donne interessate.
I controlli sono del tutto gratuiti''. ''Cio' che ti chiedo - conclude
la lettera dell'assessore - e' di non sottovalutare l'importanza di
questo invito, sapendo che attraverso il controllo della tua condizione
di salute potrai guardare con piu' serenita' al tuo futuro ed a quello
dei tuoi cari'' Nomine sulla Sanità: Intervengono Latorre, Chiarella e Governo Civico Fioroni (DL) “Le famiglie del sud le più colpite dalla spesa sanitaria” 01/12 Puglia, Campania e Calabria, sono le Regioni d' Italia ''piu'
significatamente colpite dall' obbligo per le famiglie di pagarsi
prestazioni sanitarie, prestazioni che la Costituzione assicura per
tutti''. Lo assicura l' on.Beppe Fioroni, della segreteria nazionale
della Margherita, il quale partecipando ai lavori di un convegno sulla
sanita' organizzato dal partito a Bari, ha anticipato alcuni dati
contenuti in uno studio elaborato dal Ceis sulla base dei dati Istat
2003 e che sara' reso noto nelle prossime settimane. Dallo studio
si evince che in Puglia l' 8,7% di famiglie ha speso piu' del 45%
del proprio reddito per prestazioni sanitarie o socio-sanitarie: si
tratta di 122.407 nuclei familiari. Di queste famiglie il 2,7% - ha
detto Fioroni - ''sono diventate famiglie povere, cioe' sono scese
sotto la soglia di poverta' degli 880 euro''. ''Tutto questo - secondo
Fioroni - la dice lunga su come da una parte i tagli della Finanziaria
del Governo Berlusconi e dall' altra un numero di famiglie divenute
povere a seguito di carenza di prestazione socio-sanitarie del sistema
pubblico e quindi della necessita' di pagarsi le cure dimostrino il
gap che esiste tra Nord e Sud e che sara' ancora di piu' incentivato
ed aggravato dall' approvazione della devolution''. Quindi, sempre
secondo Fioroni, ''siamo in presenza in Puglia di uno straordinario
sforzo che la Regione dovra' fare per garantire quei livelli di assistenza
che i cittadini pugliesi meritano e che il combinato disposto della
devolution e dei tagli della Finanziaria hanno cosi' gravemente provato''.
La Regione Puglia, ma tutte le Regioni del Meridione, devono fare
- ha sostenuto Fioroni - ''una accurata politica di programmazione,
investendo sulla qualita' dell' interno sistema, lavorando sulla prevenzione,
intesa come medicina sul territorio, come distretti, e ripristinando
un sistema di rete ospedaliera che curi gli acuti che non possono
essere curati in altro modo, sapendo anche che c'e' un problema di
risorse, che vanno aggiunte''. ''Non basta soltanto - ha concluso
- la razionalizzazione della spesa e i tagli agli sprechi: sono insufficienti
rispetto alla domanda di salute di una popolazione che invecchia e
che, nel caso della Puglia, invecchia in maniera significativa''.
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