HOME, Torna alla pagina Indice
Citta' di Cosenza , Torna alla pagina Indice
Dir.resp. Pippo Gatto
Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .
Hinterland
 Rende
 Castrolibero
 Castiglione
 Servizi on Line
 Segnala i problemi 
 Famacie di Turno 
 Gare e Appalti 
 Bandi e Concorsi 
 Cinema
 Scrivi alla Redazione 


 
 Turismo
 I Monumenti
 Mappa dell'Hinterland
 Centro Storico
 Notizie per i visitatori
 Rubriche
 Alimentazione
 Agroalimentare
 Ambiente
 Attualità/Cronaca
 Consumatori
 Cronaca Rosa e Gossip
 Cultura
 Diritti del Cittadino
 Economia e Finanza
 Innovazione e Tecnologia
 Politica e Sociale
 Servizi Speciali e Dossier
 Sindacati
 Spettacoli
 Sport
 Partecipativi
 Chat
 Forum
 Scienza
 Innovazione
 Informatica
 Scienza
 Associazioni
 Salute
 Prevenzione
 Sanità e Salute
 Scuola e Giovani
 Scuola
 Musica
 Università




Previsioni: Epson Meteo

 

Lettere al Direttore

 

Cosenza città abbandonata

Egregio Direttore ma è mai possibile che la nostra città debba essere abbandonata in questo modo? Il ponte di Calatrava che fine ha fatto? il planetario che fine ha fatto? Il nuovo quartiere fieristico, zona cupole geodetiche, che fine ha fatto? Ci sono un sacco di zone abbandonate della città, tipo quelle di fronte il carcere, oppure quella vicino la ex-centrale del latte su via degli stadi. Insomma il Sindaco e tutti quanti, vogliono continuare a vivere all'ombra di Rende oppure far tornare Cosenza quel faro che è sempre stata?

A.C. - Cosenza

Amianto sul tetto di un'abitazione in contrada "Morelli" a Trenta

Sono una ragazza cosentina, abito un un piccolo paesino "Trenta" esattamente contrada "Morelli", in periferia. Mi rivolgo a voi, per un problema gravissimo in via dei Garofani, in quanto, vi è un palazzo con tegole di amianto sul tetto e visto la mia salute cagionevole, vorrei che si prendesse un provvedimento immediato. Questa sostanza fu vietata non appena scoperto di essere tossica, non capisco per quale ragione deve rimetterci la pelle un'individuo che ha per colpa solo il fatto di abitarci di fronte!!! Vi ringrazio per questa mia possibilità di poter reclamare, non sapevo proprio a chi rivolgermi.grazie

Addio parcheggi liberi, centro Cosenza tutto a strisce blu

Il comune di Cosenza sta tracciando strisce blu in ogni dove! Oggi è toccato a Viale Parco,domani a Via Molinella.E i residenti dove parcheggiano le auto? Sul balcone?E non parlatemi dei permessi (a pagamento) per i residenti! Sono per una sola auto, e l'altra? La città di Potenza, con strade ben più strette e minor numero di parcheggi, da il permesso ai residenti per parcheggiare GRATIS 2 auto per nucleo familiare!

M.C.S. - Cosenza

Dodicenne stuprata a Vibo, nessuno ha visto nulla?

Una bambina di soli 12 anni con insegnante di sostegno è stata più volte vittima di abusi sessuali nei bagni della scuola dove frequenta la prima media in una frazione di Vibo Valentia in Calabria. Ad approfittare di lei un un gruppo di studenti di qualche anno più grandi. I cinque aguzzini, tutti minorenni, sono stati denunciati. Ad accorgersene sono stati i genitori della ragazzina, che dopo avere protestato vivacemente con il Dirigente scolastico e i docenti, hanno sporto denuncia al Comandante della stazione dei carabinieri di Vibo Valentia, Maresciallo Nazzareno Lopreiato, il quale ha aperto un’indagine e informato la Procura della Repubblica di Catanzaro per i minori. L'altro giorno, leggevo un libro: "I ragazzi nello scantinato" che parla dei giovani d'oggi. E l'autore R. Jalbert metteva in luce il fatto che molti di essi sono annoiati, soli, incollati alla Tv, e con le cuffiette appiccicate alle orecchie. L'autore ha dimenticato di dire che per ore navigano in internet (spesso su siti pornografici non protetti) e che sono nichilisti come sottolinea da sempre il filosofo Umberto Galimberti, bravissimo docente di Filosofia della scienza e di Psicologia all'Università di Venezia e scrittore molto quotato e competente. Inoltre che quando sono tutti in compagnia o nel branco prevale il leader negativo con i suoi fini malvagi. Questa bambina di 12 anni è stata abusata ripetutamente nei bagni della scuola. Possibile che nessuna bidella abbia visto nulla? Che nessun docente (compreso il suo insegnante di sostegno) non si sia accorto di nulla? E il dirigente scolastico dov'era ? E poi - se mi consentite - in una scuola media si viene a sapere tutto. Ma proprio tutto. Come mai allora tutto questo è potuto accdere senza che qualcuno muovesse un dito? Le bidelle controllano la scuola centimetro per centimetro e sono spesso davanti ai bagni per i necessari controlli. Ebbene, la ragazzina di 12 anni è stata violentata da cinque delinquenti (anche se minori) più volte ma nessuno ha visto niente, oppure se c'era faceva altro. Non ha sentito le urla della ragazzina e nessuno si è accorto del cambiamento della ragazza dopo le violenze. specialmente la sua insegnate di sostegno che è pagata dalla Stato proprio per starle vicino ed aiutarla. In pratica è una docente in più rispetto al Consiglio di Classe che pero' ha continuato a seguirla senza rendersi conto di nulla. Ebbene, io, a queste tesi secondo cui nessuno sapeva niente, non ci credo perchè vivo dentro la scuola da oltre 20 anni. Li dentro nella scuola media di Vibo Valentia molti probabilmente sapevano di questi 5 bulli e li hanno lasciati fare (tanto si tratta di una poveraccia. Non è certo la figlia del sindaco o di un professionista o di un magistrato...) Magari questi 5 bulli sono pure figli di qualche mafioso della 'ndrangheta e chi osa mettersi contro a un figlio di un boss? Questo è successo a mio avviso nella scuola media di Vibo Valentia che non è stato detto sui giornali. E il Dirigente scolastico, come fanno molti suoi colleghi in queste situazioni sostiene che non sapeva nulla. Certo se sosteneva il contrario era già finito in carcere. I carabinieri di Vibo Valentia hanno ora un bel compito da svolgere. Indagini a 360° anche se i 5 bulli sono già stati individuati e neutralizzati. Ma occorre svolgere dentro la scuola tutte le indagini per capire chi ha coperto queste violenze assurde e aberranti e chi sapeva e non ha denunciato i fatti. E' vero che siamo in terra di Calabria dove la 'ndrangheta è spietata, pericolosa e la fa da padrona. E che lo Stato a volte è assente. Ma occorreva il coraggio del Dirigente scolastico e dei docenti che, forse, è mancato. La responsabilità penale è sempre personale. Quindi, la Procura dei minori di Catanzaro, una volta accertati i fatti, deve procedere. Ma non è giusto secondo me che il Dirigente rimanga al suo posto. Lo devono trasferire. Qualcuno dirà: "scusi ma se non era al corrente dei fatti perchè deve andarsene"? Semplicemente per una rotazione doverosa e perchè ci sia una persona leader che incoraggi gli insegnanti e gli studenti alla cultura della legalità. Tranquilli non propongo la prigione per il Dirigente scolastico che sicuramente sarà innocente (ma aspettiamo le indagini) pero' nella sua scuola c'è troppa omertà e ci vuole un DS più deciso, più determinato, più "maniaco" e "ossessionato" della legalità, non solo della sicurezza. I cinque aguzzini non la faranno franca perchè hanno colpito una minore di anni 13 e il loro casellario giudiziale sarà macchiato per tutta la vita. Ma i genitori non possono sempre delegare la loro educazione alla scuola, qualche volta sappiano dire dei NO ai loro figli. Gli insegnino il rispetto delle regole, del prossimo e dei loro docenti. Invece che fanno ? li riempiono di soldi, gli acquistano cellulari costosissimi, ipod, mp4, motorini favolosi, notebook ultimo modello e vestiti firmati. Lo fanno per compensare quella mancanza di educazione, quella assenza da casa, e quel deficit di comunicazione. A 15 anni - mi dicono - vanno in discoteca accompagnati in macchina dalla madre la quale alle 3 di mattina va a riprenderli. "Tanto la discoteca è vicino casa non è a Roma..." Quante volte ho sentito questo discorso. La scuola fa quello che puo'. Ci sono tanti docenti bravi, preparati, sensibili e seri. Altri sono privilegiati, fanno farte del Soviet supremo, pardon, della Casta, fanno i cortigiani del preside, gli baciano la pantofola per avere permessi, ferie, corsi, soldi, ed essere coperti quando arrivano a scuola non alle 7.50 per essere in classe alle 7.55 come dice la legge ma alle 8.10. Tanto - pensano fra loro - sono amico del Preside e mi copre. Certamente non mi irrogherà una sanzione scritta anche se lieve. Altri non partecipano ai Collegi dei docenti e se ne vanno via con la benedezione del preside un'ora prima. I fessi o i mobbizzati restano fino alla scadenza naturale. E se dimenticano di inviare il fax della malattia vengono censurati e puniti come se fossero delinquenti. Ma quello che indigna e scandalizza è che questa casta di docenti pensa solo a riempire il carrello della spesa, a prendere molti soldi dal Fondo d'Istituto, a fare viaggi gratis con agenzie di turismo scolastico compiacenti e con quei soldi pagarsi la parrucchiera e fare shopping al mercato. Dell'educazione degli studenti non gliene importa nulla. E se alcuni studenti ne combinano di tutti colori non riuniscono nenache il Consiglio di Classe perfetto. Se ne fregano e dicono con impudenza "scriva pure se ha qualcosa da dire". Si sentono onnipotenti, impuniti, sono arroganti. Che volete che gliene importi se una bambina di 12 anni è stata abusata magari da un figlio di un boss della 'ndrangheta? E poi hanno il barbaro coraggio certi docenti (sto parlando di quelli ruffiani e corrotti coi soldi del fondo d'istituto) non dei professionisti della cultura che ci sono - e sono molti - e si dedicano alla scuola con passione e con dedizione trasmettendo cultura e formando moralmente le nuove generazioni) di parlare di emergenza educativa. La Gelmini ha già fatto la sua parte proponendo giustamente il 5 in condotta e la perdita dell'anno scolastico per questi bulli e prepotenti spesso coperti proprio dai dirigenti che per non andare in pensione dopo 40 anni di servizio vogliono difendere la scuola che dirigono a tutti i costi. E allora coprono tutto. Ma vedremo davanti ai magistrati cosa copriranno con tutti i falsi in atto pubblico, gli abusi d'ufficio che quotidianamente commettono. Concludo. La responsabilità di questi fatti sono ovviamente riconducibili ai ragazzi minori che hanno abusato una bambina di 12 anni. Ed è il secondo episodio dopo quello della scuola Media di Salò. Ricordate la dirigente scolastica della media Gabriele d'Annunzio di Salo' cosa diceva il mese scorso quando violentarono una dodicenne? "si è trattato di giochi erotici..." Cioè, per lei, la violenza sessuale era un gioco erotico fra ragazzi bulli e prepotenti e una 12 enne debole e indifesa. Adesso vedremo come si difenderanno a Vibo Valentia. Diranno probabilmente che sono "atti giovanilistici" ma non è violenza sessuale. Ecco, il legislatore, dovrebbe punire anche questi dirigenti scolastici che sono omertosi, incapaci e che coprono tutto falsificando le carte. E non rispettando le regole della convivenza civile e il Codice penale. Poi dei genitori che, vivendo nella società del benessere, sono materialisti e consumisti e i loro figli li educano a questi valori. Infine la scuola. Dove trovi spesso la docente o il Ds che dicono: ma noi non siamo assistenti sociali. Questa è la scuola italiana caro ministro Gelmini. E lei che tra poco avrà un figlio sa già che esistono docenti con professionalità e sono sensibili al tema dell'educazione e altri che lisciano il pelo al Ds per avere privilegi e scansano riunioni collegiali, arrivano in ritardo escono quando vogliono. Tanto il Ds non dice nulla... Ultima considerazione è quella di Galimberti. Attenzione. Il vero nemico dei giovani è il nichilismo. Infatti molti giovani ( non tutti per fortuna) sono privi di emozioni quando uccidono, stuprano, sono annoiati, privi di valori di riferimenti e soli. Molto soli. E, aggiungo io, edonisti. Solo il branco li valorizza, il leader. Peccato che il leader del branco scelga sempre il cavalcavia, uno stupro di gruppo, le canne o l'abuso di alcool, cioè sceglie il male.

Prof. Alberto Giannino - Presidente Ass. culturale docenti cattolici (Adc)

Potenza riammesso in campionato, ma con quale spirito?

Spett.le Direttore, Le riscrivo nuovamente in merito al caso "Potenza Calcio" perchè ho appreso che il "Tnas" ha riammesso la squadra nel rispettivo campionato, consentendogli di giocare le restanti partite di campionato, ma precisando che ciò non ne impedirà la retrocessione! Ecco io mi chiedo cosa si possa fare affinchè questo grande pasticcio non accada mai più, visto che voglio proprio vedere quanti punti riuscirà ad ottenere una squadra che sa di essere già retrocessa ben sette turni prima della fine del campionato! Con quale orgoglio e mordente il Potenza affronterà le gare rimanenti!? Beh staremo a vedere, certo è che per me e penso anche per tutti i tifosi, il campionato risulterà comunque falsato grazie a decisioni avventate che non avrebbero nulla di logico se non lo scopo di danneggiare alcune società e favorirne altre, ma siccome tale ipotesi è da scartare perchè antisportiva, siamo al paradosso, un cane che si morde la coda, insomma la solita, anche se inferiore per importanza rispetto a tante altre, "soluzione all'Italiana" che non rende Giustizia a nessuno!

Daniele G. Monaco - Torino

Omertà a Grisolia, non ci torniamo più

Salve sono la signora Maria Capalbo, originaria di Belvedere Marittimo, ma residente da anni a Busto Arsizio (VA). Scrivo per dovere morale e per denunciare un fatto grave: mia madre settantenne e mia sorella al quinto mese di gravidanza con il primo figlio di 22 mesi al seguito soggiornavano nell‚abitazione dei miei nonni ubicata a Grisolia in via santa Venere 13, la loro permanenza di qualche giorno era dovuta alla scomparsa della sorella della mamma quindi erano venute da Saronno (VA) per il funerale. Hanno vissuto sole per quei giorni e nella notte tra il 23 e il 24 marzo 2010 hanno subito un‚aggressione a mano armata a scopo di furto. I ladri sono entrati spaccando la porta e nessuno ha sentito, mia madre urlava e il bambino piangeva e nessuno ha sentito, i ladri minacciavano di portare via il bambino e nessuno ha sentito. Sottolineo che l‚abitazione è ubicata nel centro del paese, ma nessuno ha sentito e nessuno ha chiamato le forze dell‚ordine. Le due donne sole, quando i ladri sono fuggiti, hanno telefonato ai carabinieri (loro hanno telefonato!!!!!!!!!!!!) e nel pieno della notte sono andate, accompagnate dal vigile del paese, in ospedale per fare ecografia a mia sorella e alla stazione per prendere il primo treno per Milano senza soldi né documenti. Nella stessa notte il vigile del paese ha detto loro che da qualche giorno c‚era troppo mormorìo in paese inerente alla morte dell‚anziana e alla nipote che era andata in Posta per l‚eredità, ma nessuno ha detto nulla. Tutti sapevano, ma è meglio tacere e far accadere la tragedia che parlare. E‚ vergognoso si trattava di un‚anziana e una donna incinta con bambino, ma tutti si sono tappati le orecchie per non sentire le urla. Ma dove siamo????????? Ma che valori si hanno in Calabria????? Grisolia è il nostro paese e da sempre ci passiamo le vacanze, portiamo i nostri soldi, incrementiamo il turismo, diamo da mangiare al muratore, all‚idraulico, all‚elettricista, al falegname ∑. per ristrutturare la nostra casa. Paghiamo il lido, compriamo il cibo e la gente che paghiamo ci fa ammazzare per omertà. Esprimo il nostro profondo rammarico, ma non ci sono parole per descrivere il terrore negli occhi di mia madre e di mia sorella. In Calabria non c‚è sicurezza nemmeno nel soggiornare per un funerale in un paese di poche anime. Non c‚è rispetto per la morte e la sofferenza dei cari, né senso civile, né pietà per un‚anziana , una donna incinta e un bambino. Solo indifferenza, paura e omertà. Per incrementare il turismo è meglio che il Sindaco investa in sicurezza che nelle sagre dei fusilli e ceci, perché dopo questo gravissimo episodio noi emigranti del nord Italia è meglio che spendiamo i nostri soldi altrove. Ringrazio

Maria Capalbo Busto Arsizio

Visita a discarica di Castrolibero una farsa

Spett.le Redazione, vorremmo inviare le nostre considerazioni - in qualità di associazioni e comitati - in merito alla visita fatta ieri (lunedi 22 marzo) dal Prefetto di Cosenza, Antonio Reppucci, presso la discarica di Castrolibero, iniziando con alcune perle di saggezza popolare: "Li campane ce sèntene a còcchia (in presenza di opinioni contrapposte si devono sempre ascoltare le due parti contemporaneamente)". "Dio ci ha dato due orecchie per ascoltare da due direzioni diverse". "....Sempre due campane per conoscere la verità, o perlomeno farsi un'idea di essa... Soltanto dopo, la nostra opinione sarà obbiettiva, ma prima conoscere i fatti ...sempre...". Il Sindaco di Castrolibero ha invitato ieri il Prefetto Reppucci a visitare i lavori per la costruzione della nuova discarica di Castrolibero. Comprendiamo il disagio del Sindaco di questi giorni: messo alle strette da tante famiglie che avevano scelto le colline di Castrolibero per respirare aria salubre e ora si ritrovano, a due passi da casa, con l'ampliamento di una discarica di quasi 1 milione di metri cubi! (e un mutuo sulle spalle ancora da pagare). Peccato che ieri il Prefetto non abbia incontrato anche l'unico consigliere di opposizione rimasto a Castrolibero; oppure ascoltare quei cittadini che abitano a poche centinaia di metri dalla discarica; oppure le associazioni che seguono la vicenda da alcuni anni; delle volte sentire l'altra campana puo' essere utile. Ma noi siamo consapevoli che in tutto questo il Prefetto non ha alcuna responsabilità, è stato invitato da un Sindaco, si conosceva gia' il giorno del suo arrivo e si e' preparato tutto per bene. A leggere i quotidiani apprendiamo della pulizia del luogo, e sul fatto che non si avvertiva nessun olezzo. Beh, a questo punto sarebbe la prima discarica al mondo per rifiuti indifferenziati a non puzzare! Ma, Sign. Prefetto, non le sembra un po' strano? Ma la puzza sarebbe l'ultimo dei problemi, perchè, quando le distanze dai centri abitati non sono rispettate, si va incontro a seri problemi di carattere igienico e sanitario. Proprio domenica 21 marzo, il giorno prima della visita del Prefetto, un gruppetto di cittadini si era recato presso la discarica per controllare l'evoluzione dei lavori, e, con grande meraviglia, avevano notato che i rifiuti, contrariamente a tutte le altre volte, erano cosparsi di terra (per attenuare la puzza nauseabonda) oltre ad aver notato una pulizia particolare che non si era mai vista prima. Adesso abbiamo capito il perchè. Il Sindaco Orlandino Greco dichiara che i Comuni che scaricheranno nella discarica dovranno dimostrare di fare la raccolta differenziata (fra l'altro e' una nostra proposta che abbiamo suggerito piu' volte al Sindaco), peccato pero' che non si parla di raccolta differenziata nel Protocollo d'intesa stipulato con la Provincia di Cosenza e la Regione Calabria proprio in merito al finanziamento che il Comune di Castrolibero ha ricevuto per la costruzione della mega discarica, detto in parole semplici: non si tratta di una discarica a supporto della raccolta differenziata. Siamo pronti a portare i documenti e mostrarli pubblicamte agli organi di stampa. Ribadiamo ancora una volta che la nostra non è una lotta ambientalista - con tutto il rispetto per le persone che dedicano il loro tempo alla salvaguardia del nostro pianeta - ma una battaglia per ristabilire la legalità e il rispetto della salute dei cittadini! Non siamo contro le discariche, ma contro quelle costruite a 200 metri dalle case e dalle scuole; contro il malaffare della politica locale, che, sfruttando l'emergenza rifiuti, si costruisce le strade comunali attraverso costoni franosi di colline e per giunta su vecchie discariche, ma non con i soldi delle casse Comunali, ma con i soldi regionali, pagati da tutti noi con le tasse!! Al piu' presto chiederemo un incontro con il Prefetto per fargli conoscere l'altra faccia della medaglia, il lato oscuro della luna, quello che attraverso gli occhi non vediamo, ma esiste pure. Fatto non di parole, ma di documenti ufficiali che attestano il dissesto idrogeologico che interessa la zona, le distanze ridottissime dai centri abitati, e la scelta di fare il biogas (ricavare energia dai rifiuti) utilizzando il metodo peggiore: quello meno ecosotenibile, quando invece e' ormai un dato della comunità scientifica internazionale che bisogna diminuire i gas serra (quelli che causano i cambiamenti climatici). Concludiamo nel dire che se a Castrolibero l'opposizione politica e' in via di estinzione non lo è la critica costruttiva dei cittadini verso un progetto di Cittadella energetica che, ancor lontano dal vedere la luce, è nato già sbagliato: nel suo DNA porta una malformazione genetica che comporta: 1. Indifferenza alla salvaguardia della Salute pubblica. 2. Arraffamento indiscriminato e sperpero di finanziamenti pubblici. 3. Costruzione di opere pubbliche in zone dichiarate dall'Autorità di Bacino della Regione Calabria "Rischio frane e dissesto idrogeologico" 4. Non rispetto delle direttive europee sullo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Nella speranza che la nostra voce approdi sul "vostro" media inviamo buon lavoro e Cordiali Saluti.

Frank Turco

Presidente associazione
"No alle discariche nei centri urbani"

Esclusione Potenza, cambiare le regole, falsano il campionato 

Spett.le Direttore, Mi dispiace dirlo, ma non sono d'accordo con chi ha scritto l'articolo sull'esclusione del Potenza. Le regole sono regole, ma sono anche fatte per essere magari migliorate specie se tali regole sono tali da falsare un campionato!! Se nessuno, società comprese,alza la voce per cambiare un regolamento ridicolo che non ha logica nella mente delle persone dotate di un minimo d'intelligenza le cose non potranno cambiare mai e magari in futuro si potrebbero ripetere situazioni del genere. Infatti le uniche strade percorribili dovevano essere o una sentenza emessa a fine campionato, lasciando giocare il Potenza fino all'ultima partita, o fare come se il Potenza non avesse mai giocato questo campionato, annullando dalla classifica di ogni società tutti i punti ottenuti negli incontri con la compagine esclusa!!!! Non vedo altra soluzione e qui voglio esprimere tutta la mia indignazione per un regolamento da "mentecatti" che offende anche l'intelligenza di un cane!!! Spero che almeno Voi possiate fare sentire la Vostra voce presso gli organi competenti affinchè certe assurdità non accadano mai più!!!!

Daniele M. - Torino

Spett. le nuova cosenza.com dal momento che da mesi non si riece a risolvere il problema vedremo ora se cambia qualcosa con l'informazione. In c/da Ortomatera di Castrolibero in via Cavalcanti esiste da mesi una enorme buca sull'asfalto al centro di un incrocio a quattro vie che danneggia enormente la circolazione in quado pericolosa ma che è sempre lì senza alcun provvedimento in merito. Noi cittadini cosa dobbiamo aspettare perchè si asfalti quella strada? Le prossime elezioni? Vi preghiamo comunicare al sindaco del Comune di Castrolibero quando da noi lamentato. cordiali saluti

I cittadini di Orto Matera

Tetti in amianto su Viale Mancini

E' assurdo che, in una zona definita come da riqualificare ed oggetto di interventi edilizi su v.le G.Mancini 142 - 144 permangano baracche di ogni tipo anche con copertura in amianto tra l'altro in pessimo stato con pericolo per la salute di chi vi abita e di chi vi passeggia e di chi va alle vicine scuole .

Claudio M. - Cosenza

Sgombero campo rom dei rumeni

Egregio Direttore, tramite il suo giornale di cui sono un appassionato lettore,voglio esternare il pensiero dei cittadini del "Comitato di quartiere Via Sprovieri" di cui sono il presidente,in merito all'ordinanza di sgombero del campo rom dei rumeni,questo comitato è nato circa 15 anni fa in Via Popilia zona cooperative,dove siamo circa 700 persone. Dopo mesi di chiacchiere,finalmente in questi giorni gli organi preposti provvederanno ad eseguire l'ordinanza del Prefetto di Cosenza per lo sgombero del vergognoso campo ghetto dei rom rumeni lungo gli argini de fiume Crati. Finalmente finirà tutta la demagogia speculativa messa in campo da tutti i primi attori in rappresentanza:delle associazioni di volontariato,da una parte della politica come la Provincia di Cosenza,da qualche consigliere comunale e da parte della Chiesa. Dobbiamo dire che questa volta la verità è stata detta solo dal Comune di Cosenza per tramite l'assessore al ramo Francesca Bozzo,la quale come tutti ricorderanno qualche mese fa tramite i giornali aveva detto chiaramente che,il Comune non poteva sostenere l'onere di un campo attrezzato di sosta provvisoria per la mancanza di fondi(meglio conosciuti come soldi). Noi vorremmo sapere dopo quella dichiarazione fatta molto chiaramente e senza giri di parole,quali sono le soluzioni trovate da tutti quelli che gridano,parlano,contestano ed invitano la città all'accoglienza? NESSUNA...perchè da questa triste vicenda ognuno ha cercato di trarre il proprio tornaconto:di protagonismo personale,politico,economico e di facciata. Noi dei loro discorsi e dalle loro proposte obbiettivamente non possiamo condividere neppure le virgole,perchè non si può rappresentare e far passare l'illegalità come legge dello stato,non si può dare la speranza ai disperati perchè la speranza non da dà campare.Dobbiamo riconoscere che viviamo in una città dove il disoccupato è diventato un mestiere,dove ormai sono troppe le famiglie di nostri concittadini che non riescono più a fare la spesa,dove ogni giorno aumentano i disoccupati e la disperazione,dove i nostri anziani sono sempre più soli,meno assistiti ed ogni giorno più poveri,riteniamo che sono troppo le persone che non vivono ma che sopravvivono.Per questo noi pensiamo di guardare bene prima i nostri concittadini e se vogliamo essere concreti alziamoci le maniche e lavoriamo con serietà senza protagonismi e tornaconti ed aiutiamo e cerchiamo di risolvere qualche problema in casa nostra. Lasciamo che questo serio problema dei rom venga affrontato e risolto dai Governi centrali dell'Europa.Premettiamo che non abbiamo categoricamente niente contro nessuna etnia. Noi la pensiamo così e lo diciamo apertamente senza ipocrisia, Voi cosa ne pensate?

Comitato di quartiere Via Sprovieri

Il presidente Pino Attento

Centralino muto al Comune di Cosenza

Oggi 26.02.2010 ore 10:25 ho provato per ben due volte a contattare il comune di cosenza passando dal centralino. Ebbene, il telefono del centralino risulta libero, ma non risponde nessuno. Dopo qualche minuto parte il messaggio che invita ad attendere per non perdere la priorità e dopo un pò cade la linea. Questo per entrambi i tentativi fatti. C'è qualche ricorrenza per cui il centralino non lavora?

P.C. Carolei

Strade di Cosenza disastrate

Ma come è possibile che le strade della città di Cosenza e dell'interland siano abbandonate in questo modo? Oltre che una vergogna è anche un pericolo per tutti i cittadini. Che cosa si sta aspettando per intervenire? Ci si rende conto del senso di abbandono che si stà trasmettendo a tutti?

P.C. Carolei

Cosenza piena di buche

Capisco i continui eventi naturali, pioggia insistente da più giorni ma non capisco il comportamento del sindaco o dell'assessore alla viabilità; cosa guardano? Perché non intervengono con urgenza a tappare le numerose buche presenti in tutta la città. Noi cittadini che già paghiamo le tasse salate non possiamo permetterci di pagare anche i meccanici per colpa loro. Perché questa gente non SI DIMETTE dall'incarico se non è capace di amministrare? cordiali saluti

P.G. - Castrolibero

Comune di Rende disattento alla comunicazione

Egr. Direttore, mi riallaccio a quanto detto dal sig. M.B. e ribadisco la domanda: nel secolo delle comunicazioni (siamo invasi da messaggini, telefonate, e-mail e quant'altro) il comune di Rende, che, dicono, è uno dei meglio amministrati d'Italia, si guarda bene dall'organizzare un minimo di servizio informativo sull'erogazione dell'acqua potabile. Vorrei che ti facessi carico, col tuo splendido giornale on-line, di una sensibilizzazione del problema e di sollecitare uno dei comuni meglio amministrati d'Italia, ad evolversi. Gli potresti dire che si potrebbe organizzare un numero di telefono a cui chiamare per sapere che fine ha fatto l'acqua del rubinetto, ho attivare un servizio SMS e/o e-mail, o aggiornare quello schifo di sito comunale che fa solo piangere. Ma ho il sospetto che, nel secolo dell'informatica di massa e del web 2.0, uno dei comuni meglio amministrati d'Italia voglia rimanere quello che è da decenni: un feudo di alcuni politici che, hanno certamente creato un comune con un bellissimo sviluppo urbanistico e buoni servizi, ma che considerano ancora i cittadini come sudditi e non come propri datori di lavoro a cui essi pagano i loro lauti stipendi con le tasse tra le meglio prelevate d'Europa. Con sempre grande stima.

G.C. Rende

Da giorni senz'acqua a Rende e nessuno dice niente

Sono giorni e giorni (almeno da giovedì 11) che in alcune zone di Rende manca l'acqua potabile. Possibile che nessuno parli di questa disfunzione, che i comuni,la provincia,la Regione (non so di chi sia la competenza)non comunichino nulla alla collettività e che la gente non sappia a chi rivolgersi per avere notizie in merito. Però, l'importante è che i soldi della gente vengano buttati al vento in campagna elettorale, che poi non ci sia acqua è sempre una cosa secondaria...I nostri politici in questo sono di certo all'avanguardia, mentre la nostra terra è sempre più vicina all'Africa...

M.B. Rende

Lavoratori Dussman esasperati, Loiero Ao e Sidnacati ci incontrino

Egregio Direttore, siamo oltre cento famiglie che oggi corrono il rischio dopo ben 15 anni di attività e sacrifici di perdere il lavoro (Part-Time) che, se pur misero stipendio(750 euro), ci da la possibilità di sostenere alla meno peggio la propria famiglia. Deve sapere che ben 15 anni fa A.O. di Cosenza esternalizzava dei servizi con appalti pubblici: Ristorazione = Siarc; Lavanderia = Manutencoop ; Vigilanza = Istituto di Vigilanza Riuniti ; Sterilizzazione = Osaama ; Pulizie = P.DUSSMANN ; Inservientato P.DUSSMANN ; Premetto che su questi servizi esternalizzati solo per la ristorazione, la sterilizzazione , pulizie e inservientato le aziende che si aggiudicano la gara sono obbligati a tenere in forza gli operari esistenti. Questo accordo è stato sottoscritto dai sindacati in accordo con A.O. nel 1994 circa. Praticamente cambia il nome dell'azienda che si aggiudica l‚appalto e quindi, che ci assume ma alla fine, siamo sempre noi che operiamo all'interno dell'ospedale civile Annunziata , Mariano Santo e Santa Barbara di Rogliano. Inoltre deve sapere che da circa 13 anni la figura dell'inserviente “nominazione ambigua” non svolge solo le attività del capitolato d‚appalto che ha sottoscritto l‚azienda Dussmann ma siamo sempre stati usati difformemente per tamponare la carenza di figure tipiche ospedaliere, definite O.S.A. poi O.T.A. ed oggi O.S.S. Abbiamo più volte denunciato tale indeterminatezza sul lavoro effettivamente svolto, ma tutti compresi i sindacati hanno sempre risposto che se non si svolge questo lavoro non ha senso tenerci in forza e quindi dobbiamo essere licenziati. Siamo stati cosi bravi nel tempo a fare il nostro dovere spinti anche da un senso di responsabilità sociale e verso le persone che soffrono a svolgere questo mestiere, che la Regione Calabria con la deliberazione della Giunta regionale n. 21 del 15 aprile 2002 come modificata ed integrata dalla deliberazione della G.R. 446/2006, ha provveduto a riqualificarci svolgendo regolare corso di durata 24 mesi. Alla fine del corso abbiamo ottenuto finalmente la meritata qualifica di Operatore Socio Sanitario (O.S.S.), che è l’unica figura che oggi potrebbe svolgere le mansioni che noi espletiamo tutt’ora presso l’ospedale. Nel mese di Maggio 2009 abbiamo saputo che l'azienda stava organizzando una nuova gara d’appalto (infatti ancora ad oggi siamo in proroga) e quindi, una delegazione di operai della ditta Dussmann si sono recati presso all’epoca Direttore Generale Avv. Franco Petramala a chiedere chiarimenti su come l’Azienda Ospedaliera aveva intenzione di sistemarci dopo la riqualifica ottenuta. Il direttore, che secondo noi ha le idee più chiare sulla nostra situazione, visto che, proprio lui nel 1994 ha dato via alle esternalizzazioni, ha garantito che la gara è stata impostata con 3 figure ben precise e cioè: Pulizie ( da calcolare il numero di addetti operanti circa 150) ˆ facchinaggio ( 20 operatori)- OSS( circa 155). Questo ci ha fatto finalmente esultare perché le nostre battaglie che duravano ormai decenni avevano trovato risposta se pur sempre nel privato ma almeno ci veniva riconosciuto il lavoro da sempre svolto. Invece alcune settimane fa il 30 dicembre 2009 i sindacati ed una delegazione di lavoratori ad nuovo incontro con il Direttore Generale Puzzonia ha visto annientare tale riconoscimenti, in realtà il capitolato d'appalto è stato modificato rispetto a quello del Dott.Petramala, di fatto il gruppo di 155 O.S.S. da appaltare è misteriosamente dissolto lasciando di fatto una elevata forza lavoro di circa 150 unità circa. Se questo programma va in porto si rischia di essere licenziati. All’incontro il Direttore Puzzonia minaccia denuncia ai lavoratori (Inservienti) Dussmann che continuano all’interno della struttura , a svolgere attività non inerenti al capitolato. Da premettere che il capitolato all’art 12 recita il trasporto di degenti mansione specifica solo per O.S.S. Attualmente il problema si triplica , se svolgiamo il lavoro il direttore denuncia il lavoratore, se non lo svolgiamo i caposala o i dirigenti in servizio denunciano sempre i lavoratori per mancato servizio e/o omissione di soccorso visto che molti prestano la propria mansione anche in Pronto soccorso h24. I lavoratori hanno chiesto il virtù della necessità di organico di OS.S. un tavolo di incontro/confronto con Il presidente Loiero, le organizzazioni sindacali, il Direttore AO. Cosenza Puzzonia, con l’obbiettivo di delineare un percosso chiaro e corretto per vedere riconosciuto a titolo definitivo quello che oramai è il nostro lavoro. Ma ancora ad oggi nessuno risposta! Chiediamo a voi di sollevare all’opinione pubblica tale problema con la speranza che la “sinistra” faccia finalmente la “sinistra” e non solo e sempre la teoria !

Per tutti i lavoratori Dussmann

Giuseppe Molinari

Da due anni l’Asp di Cosenza non riceve prenotazioni telefoniche

Da due anni i malati di Cosenza e provincia non possono più prenotare una visita medica tramite telefono, ma bisogna recasi personalmente allo sportello per la prenotazione e ritornare un'altra volta per effettuare la visita. Ritengo che questo sia un grave disservizio per i cittadini e ,sopratutto per le persone malate e anziane,Ormai, credo, che l'A.S.P. di Cosenza sia l'unica a non avere il servizio di prenotazione telefonica.
R.S. Cosenza

Stop ai parcheggi blu a Cosenza

Lettera aperta al Sindaco Perugini ed all’assesore Conforti sulla questione dei parcheggi. Scrivo per porre alla sua cortese attenzione una problematica fortemente sentita da tutta la cittadinanza, nonché da chi non risiede nella nostra amata Cosenza, ma che viene spesso a viverne le sue bellezze. Mi riferisco al cosiddetto “Piano della sosta” che prevede la creazione di un corposo numero di aree di sosta a pagamento e che, in pratica, nelle ultime settimane, ha colorato quasi completamente di blu la nostra città. Attualmente sono nate queste aree in Via L. M. Greco, Via Calabria (tratto tra via Parisio e via degli Alimena), Via N. Parisio (tratto tra via Calabria e p.zza Santa Teresa), P.zza Santa Teresa, Via di Santa Teresa, Via Arabia (tra p.zza Santa Teresa e via degli Alimena), Viale R. Misasi (nuovi tratti: tra p.zza XXV luglio e primo isolato dopo incrocio con via Cattaneo; tra via Simonetta e p.zza Loreto), Via Simonetta (tra p.zza Bilotti e viale R. Misasi) e pare che sia in progetto di realizzarne altre dopo l’estate. Tale decisione ha suscitato scalpore e sdegno nella cittadinanza, che si è vista ridurre le possibilità di parcheggio in centro, in realtà già carente; scalpore e sdegno ai quali non è stato dato alcun peso, forse con il preciso obiettivo di far cadere la vicenda nel dimenticatoio e poter proseguire nel piano. Preciso che quella di inviarLe la presente solo dopo la fine delle recenti elezioni provinciali è stata un scelta ben ponderata al fine di non dare adito a strumentalizzazioni della questione e per evitare che la questio venisse additata come un escamotage per muovere voti da una parte all’altra sotto l’arcana guida di qualcuno. Questa lettera muove, al contrario, da ragioni morali e di forte attaccamento alla mia città, che ho deciso di vivere fino in fondo, nella quale ho deciso di essere “precario” senza cedere alle lusinghe delle altre città d’Italia. Oltre all’attaccamento alla mia terra, mi muove lo sdegno e l’assurdità di alcune motivazioni a questa scelta; motivazioni lette suoi quotidiani locali nei quali si parlava, addirittura, di tutelare i residenti contro gli abitanti dei paesi della provincia, poiché questi utilizzerebbero la città di Cosenza come un supermarket, lasciando la loro auto solo per fare acquisti e poi andare via… O, ancora, mi muove la rabbia per l’indifferenza manifestata a fronte dei diversi interventi giurisdizionali relativi proprio alla questione delle strisce blu; interventi che pare vengano superati dalla considerazione che la presenza di aree di parcheggio a pagamento è proporzionale all’istituzione e alla preesistenza di parcheggi liberi nell’immediata vicinanza della zona a strisce blu. Se la periferia della città può considerasi “immediata vicinanza”, allora ciò è vero!!!!!! Non di minore importanza è il rilievo che in diverse zone della città, i parcheggi delimitati dalle strisce blu sono del tutto illegittimi. Invero, gli stessi sono evidentemente collocati all’interno della carreggiata, e non all’esterno come previsto per legge, provocandone un illegittimo restringimento. Valga, per tutti, la disdicevole presenza di strisce blu lungo la carreggiata della via cittadina denominata Via C. Gabriele!!!!! Bene, sig. Sindaco, questo mi pare un assurdo tentativo di arrampicarsi sugli specchi e mascherare invece la necessità di fare cassa, di racimolare qualche euro per far fronte a una gestione delle casse comunali che ha determinato solo spese inutili e perdite consistenti. Ancora più clamoroso è che si tenti di recuperare soldi dalle tasche dei cittadini onesti che già vivono la questione dei parcheggi come una situazione snervante, che li costringe a girare per ore alla ricerca di un posto dove poter lasciare il loro veicolo. Io credo che la mia città sia una città OSPITALE e APERTA e che debba essere vissuta pienamente da tutti coloro che lo vogliono, siano essi residenti o non residenti, che vengano a fare acquisti o semplicemente a fare una passeggiata tra le strade del centro o della parte storica della città. I cosentini desiderano che la gente venga nella propria città, desiderano che la loro Cosenza venga apprezzata; è lontana dai loro pensieri l’assurda idea di mettere dei limiti alla loro ospitalità o di passare per quelli che non vogliono nessuno intorno. Credo che la storia della tutela dei cittadini sia una clamorosa menzogna! sia un clamoroso paradosso: si tutelano i residenti (ipotesi discutibile) ma si va poi a penalizzare, in maniera eccessiva e spropositata i titolari di negozi commerciali, che circondati da strisce blu perdono clienti, i quali, scoraggiati dalla mancanza di parcheggi liberi evitano l’accesso agli esercizi stessi. Ebbene, ritengo che la scelta operata da codesta spett.le amministrazione sia uno schiaffo alla civiltà dei cosentini! Anziché rendere i cittadini ostaggi della propria città si potrebbero trovare modi più apprezzabili per “educarli”. L’alternativa alle strisce blu al fine di risanare, seppure parzialmente, le casse comunali potrebbe essere, al più, quella di multare coloro i quali parcheggiano in seconda o terza fila. Compito dei vigili urbani, infatti, dovrebbero essere quello di far rispettare le regole proprio a quei soggetti irrispettosi del codice della strada e non multare coloro che non hanno un parente o un amico che possa fargli chiudere un occhio!!!! O se si vuole entrare nell’ambito AMACO, basterebbe che su ogni mezzo ci fosse un controllore che verifichi che le persone che usano il trasporto urbano paghino il biglietto, come è giusto che sia, e non si utilizzi questa situazione per rimpinguare anche le sue casse. Con la presente, di certo non si chiede l’abolizione dei parcheggi “blu” , ma il loro ponderato utilizzo che potrebbe ben costituire una risorsa se collocati in zone strategiche della città, in modo da risolvere in un colpo solo sia il problema del parcheggio che quello delle soste abusive La presente lettera sarà, altresì, inviata a tutti i quotidiani locali perché la mia voce è sicuramente la voce delle migliaia di persone che non hanno la possibilità o i mezzi per gridare il proprio disagio. Anche in rete sono nati diversi gruppi e movimenti contro questa scelta. E’ attiva una petizione online al sito http://www.firmiamo.it/stopaiparcheggibluacosenza dove ognuno può mettere la propria firma e dire la sua; è presente un gruppo (STOP ai parcheggi blu a Cosenza) sul social network Facebook, tanto usato dalla classe politica a cui Lei appartiene. Quest’ ultimo in particolare ha raggiunto oltre 700 adesioni in pochi giorni e questo dimostra come la scelta operata dall’amministrazione rappresenti un problema molto sentito da tutti i cittadini, che, tra l’altro, le hanno manifestato il proprio consenso consentendole di occupare il posto dove siede ora. Credo che non possa passare inosservato ai suoi occhi quanto sta succedendo, il disappunto dei cosentini di fronte a questo provvedimento. Ignorare completamente la voce dei suoi concittadini sarebbe sicuramente una scelta impopolare che, inevitabilmente, avrà delle conseguenze. Spero che anche questo appello non cada nel vuoto come mille altre denunce fatte da noi comuni cittadini che veniamo innalzati al ruolo di protagonisti solo in prossimità delle elezioni e subito dopo diventiamo tasche da cui attingere per rimediare agli errori di una classe dirigente che, mi permetta di dirlo, non ha nulla a che vedere con la parola “Politica” e che ha tra gli ultimi dei suoi obiettivi il bene comune.

Giuseppe Panetta - Cosenza

Crisi vera o immaginata?

E' periodo di crisi, e va bene! C'è da tirare la cinghia, e va bene! Ma le prese per il culo, NO! A queste mi ribello! Anche oggi il telegiornale (non ricordo quale, ma oramai dicono tutti le stesse cose) in un bel servizio annunciava che col calo del prezzo del petrolio le famiglie italiane avrebbero risparmiato nell'anno fino a 200 euro! Bella notizia, solo che i conti non mi tornano! Oggi mi è arrivata la bolletta del gas... ricapitolando, nel 2006 consumati 1044mc speso 673e uro , nel 2007 consumati 966 mc speso 565 euro, nel 2008 consumati 992 mc speso 576 euro, nel 2009 consumati 660 mc speso 573 euro. Il fatto è che i conti del 2009 sono riferiti solo al primo semestre, e se tanto mi dà tanto... hai voglia a dire che la crisi è solo un fatto di testa!

Roberto - Cosenza

A Cosenza strisce blu illegali

Il Comune di Cosenza, imperterrito, continua a rilasciare ordinanze illegittime che autorizzano la creazione di nuovi parcheggi a pagamento, le cosiddette strisce blu, senza lasciar spazio alle aree destinate al libero parcheggio (In tal senso si è espressa la Suprema Corte di Cassazione. Le strisce blu sono, tra l'altro, posizionate su ambo i lati della strada, all'interno della carreggiata, in modo, ancora una volta, illegittimo! Possibile che lo svuotamento della cassa comunale debba gravare, come al solito, su noi cittadini?Possibile che i "politici" che ruotano attorno al Comune di Cosenza pensino soltanto a come rimpinguare il bilancio comunale??
Che vergogna!!

D.B. Cosenza

Degrado su via Panebianco, i cittadini protestano

Continua il degrado ed il pericolo per i cittadini sulla centralissima via Panebienco e nessuno interviene. L'altro ieri sera sono di nuovo caduti calcinacci e pietra sul marciapiede da una della tante case diroccate che si trovano in questa parte della città che, ormai da troppi anni, deve essere riqualificata. Quando abbiamo visto cadere le pietre abbiamo subito chiamato i Vigili del Fuoco che hanno detto di non poter intervenire per indisponibilità di mezzi, per un poco abbiamo provveduto noi cittadini a non fare transitare le persone sotto la casa "cadente". Dopo mezz'ora circa abbiamo telefonato ai Vigili Urbani che sono arrivati dopo poco, ma non hanno potuto fare altro che richiede l'intervento dei Vigili del Fuoco e la manutenzione del comune per transennare la zona. Dopo una ora circa sono arrivati i VV.FF, a sirene spiegate, ed hanno provveduto alla messa in sicurezza della zona. Risultato: è stato messo del nastro rosso e bianco per evitare il transito sotto il rudere. Stamattina il nastro non c'era più e i calcinacci continuano a cadere sul marciapiede. Che cosa dobbiamo fare perchè qualcuno intervenga seriamente per risolvere l'annoso problema? Magari sperare che qualche passante si ferisca seriamente?

I cittadini di via Panebianco

Le inefficenze della Regione

Ad Agosto 2008 mio figlio che sta terminando la specializzazione di laurea in ingegneria) partecipa al bando di concorso della Regione Calabria (Fondi Europei) per l’ottenimento di un voucher formativo per migliorare la conoscenza delle lingue, e si aggiudica la somma di € 2.485,00 che verrà erogata a presentazione di documentazione di spesa (criterio che dovrebbe essere sempre adottato). Anticipo l’importo, e con un pacchetto ad hoc di un’Agenzia di Viaggi, parte per l’Inghilterra nella seconda e terza settimana di Settembre. Al rientro raccogliamo la documentazione e la spediamo prontamente agli Uffici della Regione. Purtroppo contemporaneamente siamo costretti a bloccare il conto corrente bancario in precedenza aperto, a causa dello smarrimento della carta bancomat e del codice per prelevare. Contatto telefonicamente il Dirigente del Settore Istruzione e Formazione (Dr. Giuseppe Rossi), al quale comunico che il mandato di pagamento a mio figlio non può avvenire sulle coordinate bancarie in loro possesso perché il conto è bloccato; invio via e-mail le coordinate di un nuovo conto e dopo altre e-mail e altre telefonate mi rimanda a fine Ottobre per lo sblocco del mandato di pagamento. Non riceviamo niente né ad Ottobre, né a Novembre e le mie telefonate di sollecito si chiudono sempre allo stesso modo: “Abbiamo migliaia di pratiche da evadere, c’è poco personale, appena possibile ……”. Arriviamo in prossimità delle vacanze natalizie e i colleghi del figlio incominciano a ricevere gli accrediti. Contatto nuovamente il dirigente, per scrupolo gli ricordo la problematica del conto, e mi sento rispondere che ne dobbiamo riparlare a Gennaio perché il poco personale in forza era quasi tutto in ferie (e vai!). A metà Gennaio scopriamo un errore di trascrizione di cognome, per cui il mandato di pagamento era tornato indietro tra gli Uffici della Regione, fino a quando una collaboratrice del Dr. Rossi (omonima ma non parente) mi contatta agli inizi di Aprile per darmi la buona notizia che lei stessa in prima persona (sic!) ha portato il mandato in Ragioneria; per scrupolo chiedo di darmi le coordinate bancarie e scopro che sono quelle del conto bloccato! Altre settimane di attesa, altre lunghe telefonate con annesse arrabbiature e proteste, ultima chiamata che ricevo: “signor Spera tutto a posto, confermo nuove coordinate”. Non è finita: mio figlio riceve la telefonata dalla Banca del primo conto che lo informa dell’arrivo del pagamento, e per non rimandarlo indietro ci permettono di aprirne uno nuovo dove dirottiamo l’importo ottenuto. Non ho contattato né la collaboratrice né il Dirigente, ormai stremato da questa storia. Ieri sera sul tardi ho assistito all’intervista al buon Rino Gattuso: alla domanda della Bignardi quali siano le cose positive e le cose negative della Calabria ha risposto: di positivo il cuore grande, l’ospitalità, di negativo la ripetizione degli errori, che talvolta ci porta addirittura a credere che siamo noi per primi a non volere crescere (io sono interista ma Rino Gattuso è un grande).

Marcello Spera - Rende

Sanità alla “calabrese”

Com’è noto da diversi mesi il laboratorio d’ analisi dell'Ospedale di Cosenza non funziona più per gli "esterni": il locale è stato giudicato inagibile ai fini della sicurezza (?!) ed è stato aperto su viale Parco un Centro Analisi con tanto di targa "ASP COSENZA", per non interrompere questo vitale servizio. Ho una patologia che mi costringe ogni mese a monitorare i livelli di sangue per le verifiche della terapia in atto. Le provette di sangue prelevate a Cosenza non vengono esaminate all'Annunziata, ma da altri laboratori della provincia (perché ?).
Sono testimone di 2 episodi sconcertanti: la prima volta che vado a ritirare le analisi scopro che il laboratorio non le ha ancora inviate (gli addetti prima chiamano l’Ospedale per saperne di più, poi mi chiedono che esami fossero, e infine scoprono che sono stati inviati a Rossano). Per farla breve (ma breve non è stata): da Rossano inviano un fax con le mie analisi all’Annunziata (vi ricordate di qualche tempo fa, quando erano terminate le buste e si rischiava di compromettere la privacy ?); un autista le porta a Viale Parco (Totò avrebbe detto “alla faccia del deciocavallo!”), e tutti tirano un sospiro di sollievo (sic!).
Oggi 27 Febbraio sono andato a ritirare gli esami fatti al figlio il 21. Subito prima di me è il turno di una signora che arriva da Amantea, ed il suo ritiro è previsto per il 26. Le sue analisi non si trovano (io assisto ed incomincio a preoccuparmi), chiamano il responsabile del laboratorio di Rossano, il quale esprime disagio, ma non basta certo a consolarla; io con lo sguardo solidarizzo, ma ancora non commento, finchè arriva il mio turno: anche gli esami di mio figlio non si trovano, sono stati smarriti al laboratorio di Rossano; mi invitano sul retro del Centro, il medico che trovo, con grande imbarazzo, non può far altro che invitarmi a ripeterli. Tralascio i particolari del nervosismo, delle proteste, del disagio, ecc. ecc. Ma non si diceva che le ASP avrebbero ottimizzato gli sprechi ? Badate bene: non si tratta di casi isolati, la realtà purtroppo è molto più amara dell’immaginazione.

Marcello Spera

Bronzi di Riace

Apprendo con incredulità che durante l’incontro alla Maddalena del G8 saranno esposti i Bronzi di Riace. Penso che l’abisso dell’ignoranza culturale del nostro premier e del nostro governo non ha confini. Esporre in Sardegna dei reperti archeologici ritrovati e custoditi in Calabria? E’ come preparare un bel piatto caldo di bagna càuda il 7 di luglio su una calda spiaggia dello Jonio Cosentino.
....povera italia.....

Un italiano offeso

Maltempo in Calabria, territorio gestito scandalosamente

Egregio Direttore.
Leggo ogni giorno Nuova Cosenza e mi sono accorto che i Calabresi stanno vivendo questo infame momento senza alcuna lamentela. Mi spiego meglio. Non ho letto fino ad oggi nessuna lettera a Lei indirizzata. Forse lo hanno fatto e le lamentele non sono state pubblicate, di questo ci credo poco, o forse non si lamentano perche` sanno che poco possono fare. Se questo e` il motivo della non curanza si sbagliano, non per niente si dice " aiutati che Dio ti aiuta". Esprimere o fare sapere i propri sentimenti e in questo caso con ragione, fa bene a tutti. Quello che sta succedendo in Calabria e` SCANDALOSO ed e` necessario che tutti i Calabresi in Calabria e fuori dalla Calabria si fanno sentire. Si debbono fare sentire senza offendere ma educatamente e dire a chi ci rappresenta o pensa di rappresentarci che siamo nel 2000 e che la CALABRIA fa ancora parte dell'ITALIA e come tale bisogna trattarla come le altre regioni in simile situazioni. Slavine, smottamenti, gallerie che si debbono abbattere, ponti crollati o semi crollati, autostrada chiusa e poi riaperta in 24 ore per poi richiuderla di nuovo. Non e` stato sufficiente un deceduto? o forse se ne aspettano altri prima di fare qualche cosa. A cosa vale la foto di Gattuso sui taxi di Londra e la pubblicita` di venire in Calabria quando tutto va a retroso?
Una risposta dai "governanti" non solo e` logica ma e` doverosa.
Un saluto da un Calabrese all'estero che piange per la Calabria.

Enrico Toscano. Toronto, Ontario, Canada

Maltempo, ma quale task force???!!!!

Gentile Direttore,
leggo che venerdì sera era stata costituita una task force comunale, impegnata a ridurre i disagi causati dal maltempo. Abito in Piazza Caduti di Via D'Amelio e già nel tardo pomeriggio Via Mattarella era un fiume in piena: decine di autovetture sommerse da mezzo metro d'acqua, persone (anche bambini) bloccati nelle auto , portoni e cortili inagibili, era impossibile raggiungere le proprie abitazioni, perché la Piazza ha una sola via d'accesso, appunto da Via Mattarella. Per ore, dalle 17 alle 23, siamo stati o sequestrati in casa o impossibilitati a rientrarci, se non a piedi sotto una pioggia torrenziale. I Vigili del Fuoco sono intervenuti due volte, ma solo alle 23 il problema è stato risolto, ripeto, solo grazie ai Vigili del Fuoco. Ma quale task force?!
I numeri della protezione civile (presso il comune) e dei vigili urrbani erano staccati o si inseriva il fax (ho provato decine di volte). Ho contattato la sede centrale di Roma della protezione civile, che mi dirottato verso le sedi locali, irrangiungibil telefonicamente, cosa che intendo denunciare con forza, altro che task force! Il presidente delle seconda circoscrizione è intervenuto personalmente su Via Mattarella, attivandosi (lui e solo lui sì), per fare intervenire i mezzi e risolvere la situazione, che si stava facendo sempre più pericolosa. I tecnici comunali devono rispondere su questo: gli allagamenti si verificano ogni volta che piove (anche poche gocce), da quando è stata realizzata la rotonda nei pressi delle piscine di Campagnano e si è ulteriormente aggravata dopo i recenti lavori. Che rispondano!

L. C. - Cosenza

Via Panebianco, l'ennesima presa in giro

Ancora tu! ma non dovevamo rivederci mai più? Così recitava una vecchia canzone e così speravo anch'io. Non dovere, cioè, ritornare sullo stesso argomento, ma dopo la presa in giro a cui abbiamo assistito nei giorni scorsi, non potevo tacere. La fatiscenza di via Panebianco continua. Però nei giorni scorsi avevamo ben sperato, ci siamo svegliati una mattina con operai del comune che, facendosi largo tra i rifiuti, hanno sistemato i marciapiedi, che bello! Ma aspettiamo le prime piogge per gridare vittoria, visto che il lavoro mi sembra un poco "arronzato" scusatemi il termine dialettale ma sicuramente efficace. Spero comunque di sbagliarmi non essendo esperta del settore, intanto ringrazio. Ma la bufala più grande deve arrivare... Mi affaccio da balcone e cosa vedo un "Caterpillar" intento a demolire ruderi e portare via macerie. "Wow! Finalmente si fa un poco di pulizia" penso. Invece, tre giorni e la ruspa va via dopo avere demolito qualche pezzo di muro diroccato e portato via qualche maceria ma non quelli della vecchia polveriera demolita ormai anni fa. Per concludere che cosa è successo? Nulla, fate una passeggiata lungo i "nuovi" marciapiedi di via Panebianco e attenti che non vi caschi in testa qualche pezzo di maceria dalle tante case diroccate, piene di tutte le schifezze possibili, animate ed inanimate, che ancora sono qui in attesa del ritorno del "caterpillar". Grazie signor sindaco per la presa in giro. Grazie per averci fatto sperare che questa zona verrà rivalutata, basterebbe anche solo pulita. Capisco che certe cose riguardano i "baroni del mattone", chiarisco, i costruttori che hanno comprato questi spazi e guardano solo i loro interessi, aspettando il momento più propizio per fare qual cosa. Però non voglio credere che il sindaco non può fare di meglio che stare a guardare.

Gabriella Le Pera.

Sono favorevole alla Gelmini

Gentile Direttore,
voglio esprimere la mia opinione, da una posizione da vecchia e navigata lavoratrice, con ben 36 anni di servizio nel mondo della scuola, ma voglio "cantare" fuori dal coro: sono favorevole alle posizioni del Ministro Gelmini, molto superficialmente bollate come "ritorno al maestro unico/passo indietro di 30 anni". E lo affermo da una collocazione politica personale (vivaddio è ancora in vigore la legge N°300 del 1970, lo Statuto dei lavoratori, che garantisce la possibilità di esprimere liberamente le proprie opinioni....anche sul luogo di lavoro!) che è all'esatto opposto della maggioranza di Governo.....tanto da considerarmi "extraparlamentare", non avendo rappresentanti da me votati nei due rami del Parlamento democraticamente eletto! Sono favorevole (anche di più) ad un'organizzazione con un insegnante prevalente (il maestro unico è una sorta di mistificazione/slogan), affiancato dal docente specialista di lingua inglese, dal docente di religione cattolica (come da Nuovo Concordato, targato Craxi, che ha rivisto e corretto il precedente targato Mussolini....da laica, ma dipendente pubblica esprimo le mie opinione, ma devo applicare la normativa!). L'orario di funzionamento di 24 ore, se ben gestito e calibrato sulla didattica è sufficiente e se si svolgono i progetti di arricchimento dell'offerta formativa, attivando i PON (con i fondi europee destinati alle Regioni Obiettivo Convergenza) e altri progetti attingendo al fondo dell'Istituzione. Credo sia doveroso riconoscere il merito ai docenti che si impegnano, si aggiornano, sono di alta levatura professionale, rispetto a chi ha un atteggiamento passivo/conservatore (e ce ne sono) in un ambito così delicato e centrale come quello scolastico. Dico sempre, citando il buon padre Dante, "...qui si parrà la vostra e nostra nobilitate". Slogan e strilli dei Sindacati che hanno firmato il Protocollo sul walfare, assumendo una posizione retriva/conservatrice e davvero punitiva dei lavoratori, mi sembrano adesso fuori luogo e fuori tempo. Slogan per slogan, mi permetto anche io di utilizzarne qualcuno: Basta distacchi, basta privilegi, basta gestione di potere.

Loredana Ciglio - Cosenza

Precari della scuola trattati come cani

Sono una insegnante precaria col sostegno,ho 36 anni e abito a Cosenza e insegno nella provincia di Catanzaro perchè a Cosenza c'è un sovraffollamento terrificante di insegnanti. Insegno col sostegno e da tanto tempo, perchè pur avendo 2 abilitazioni, non riuscirei altrimenti a lavorare con l'incarico. Quest'anno, come gli ultimi 5, sono riuscita a prendere l'incarico per un pelo, ma sono fortemente indignata per chi non è riuscito a prenderlo. Intere famiglie messe all'angolo, persone che aspettano da anni l'immissione in ruolo, scacciati come cani dal sistema scuola, con la sola speranza delle supplenze, qualora ce ne siano.E' una VERGOGNA! Noi lavoratori del pubblico impiego siamo additati a causa di pochi come dei fannulloni;non solo io personalmente, ma anche la stragrande maggioranza dei colleghi deve affrontare quotidianamente le numerose difficoltà che si hanno con i ragazzi, e non solo con quelli diversamente abili.Volevo solo far presente che la società non deve trattarci in questo modo, noi siamo le sue fondamenta e se crolla questo sitema già messo a dura prova, crollerà tutto con un effetto domino.Voglio, infine, ricordare che il Ministro Gelmini ignora totalmente che la scuola non è un'azienda a cui si possano applicare tagli indiscriminati per far rientrare i bilanci. La scuola è un servizio pubblico che assorbe come una spugna le innumerevoli carenze della società e che quando si da un insegnante di sostegno per 3,4 alunni, dietro i loro nomi ci sono famiglie disperate e situazioni spesso terribili che non possono risolversi con 5,6,8 ore alla settimana tanto per far vedere che non li si lascia soli.Anche l'accorpamento delle classi farà scadere la scuola inevitabilmente. La qualità della scuola, così facendo, andrà a peggiorare e la colpa sarà addossata agli operatori scolastici;in effetti si sta facendo di tutto per smantellarla.
Grazie per l'attenzione.

Nilde Cozza

Un cosentina a Milano per un viaggio della speranza

Pochi metri quadrati,bianco accecante alle pareti,porte,tende,un balconcino che si affaccia su di un desolato panorama,in fondo una strada,dove sfrecciano ininterrottamente veicoli velocissimi,puntini luminosi,che si rincorrono in folli gare;
da entrambi i lati dell’edificio incombono pareti luccicanti attraversate da misteriose,enormi tubature,grandi finestre,tetti simili a lastroni.
Sono sdraiata sul mio immacolato lettino ,progettato da qualcuno che,forse,viveva un periodo di crisi maniaco-depressiva oppure era in vena di burle e tiri mancini a spese dei poveri malcapitati costretti a servirsene.
Il letto è dunque,alto,circondato da misteriosi pannelli elettronici,sui quali è disegnato un omino,circondato da frecce e microscopici pulsanti ;
timidamente ne premo uno a caso e,con uno scatto improvviso si solleva la testata del letto e mi ritrovo da supina ad angolo retto, con un notevole quanto inaspettato colpo alle reni;
allora premo un altro pulsante,nella speranza di ritornare alla posizione originale e,con un altro scatto,quasi olimpionico,mi ritrovo imprigionata al centro del letto,come un informe,impossibile angolo acuto,disperata cerco il campanello,per chiedere soccorso,ma è posto in una posizione attualmente irraggiungibile e sembra guardarmi con scherno;
premo,alla cieca e convulsamente altri pulsanti,sono in uno stadio parossistico e ,finalmente mi libero dall’incastro;
penso con rabbia a quanto mi è già costato salire su questo letto,un’impresa per me,che misuro poco più di un metro e cinquanta di altezza e con un peso, sul quale è meglio sorvolare.
L’ardua impresa si ripete più volte nel corso della giornata: mi avvicino al letto,immagino modalità diverse di approccio o di deciso attacco,poi rinuncio alla ricerca e mi butto all’attacco;
prosaicamente mi arrampico in modo disordinato e disarticolato,afferro i bordi del materasso,mi isso, inarcando la schiena e facendo leva sulle ginocchia,mentre impreco contro il goffo involucro che è diventato il mio corpo,sentendomi simile all’informe bestione ,descritto da Kafka ne “La metamorfosi”.
Per distrarmi guardo oltre i vetri e leggo lettere giganti scritte su un enorme cartello fissato sul tetto:”CARDIO….”,è la parte visibile,mentalmente completo “cardiologia”,centro ospedaliero,meta del mio personale viaggio della speranza,luogo dove si portano a riparare cuori malconci,anche provenienti,come il mio,dal profondo Sud.
Milano della Scala ,tempio della Musica,della ineguagliabile Galleria,del Duomo,con la sua Madonnina,Milano dei lussi di via Montenapoleone,Milano sede dell’immortale “Cenacolo” di Leonardo Da Vinci,Milano ,conosciuta universalmente,Milano delle grandi industrie….è anche questa Milano,quella che vivo tra queste mura,in questa stanza,che intravedo dai vetri della finestra,che leggo negli occhi dei tanti ospiti di questa struttura,Milano che vive e dà vita in questa calda estate.
Grazie Milano per come sei,per il tuo essere Metropoli,che sa anche accogliere con generosità.

Ernestina Garofalo.

Sulla Calabria che Brucia, Soffia il Vento dell’Indifferenza

Caro Direttore,
l'argomento incedi in Calabria, mi sta particolarmente a cuore e ben volentieri intervengo sulla delicata questione che sta martoriando la nostra terra in questo infuocato periodo agostano.
Come si fa a restare insensibili a questi autentici misfatti all'ambiente in genere, causati, da una parte, da piromani, al soldo di speculatori senza scrupolo; dall’altra da incivili viandanti, irresponsabili, che ritengono, con una buona dose d’ignoranza, innocua una cicca di sigaretta lanciata dal finestrino della propria auto e finita a ridosso di una scarpata.
Poi c'è la brutta abitudine di bruciare la ristoppia, in pieno campo, anche se in presenza dei divieti, emanati da qualche solerte amministratore comunale. Alcuni pastori bruciano le zone di pascolo perché, in seguito, l’erba cresce più rigogliosa…nel mentre sul territorio rurale si notano sempre meno operatori stanziali.
In questi giorni il leader dei diritti civili, Franco Corbelli, ha proposto la taglia per i piromani. Conosco bene Corbelli e so con quanta premura, passione e amore per la sua terra, ha lanciato un simile appello alle Autorità centrali e periferiche. Una sorta di muro di gomma che respinge tutto e niente codifica per la soddisfazione del comune mortale!
Realtà che continuano ad apparire ( nonostante il cospicuo potenziale di forze, militari e civili, da impiegare in funzione antincendio!) scoordinate, confuse ed a tratti anche impotenti!!
Ci sarà un motivo ? La proposta della taglia agli incendiari, però, non rappresenta un elemento di novità, nel senso che ogni anno c'è chi la propone, ma, puntualmente, viene disattesa!
Chissà perché ? Il quadro complessivo della lotta agli incendi in Italia, ed in particolare nella nostra regione, non è molto confortante ! La situazione generale mostra evidenti carenze.
Sembra che va un po’ meglio l’aspetto dell’attuazione del catasto delle zone percorse dal fuoco, nel mentre molto,ancora, resta da fare per realizzare appieno la legge quadro in materia di incendi boschivi. Sono macroscopiche, ad esempio, le inadempienze di tanti comuni che non attuano i presupposti della citata normativa a tutela del territorio e delle comunità amministrate.
Per non parlare dei Piani di educazione e informazione verso la popolazione, attuati in minima parte, tanto da vanificare quella che dovrebbe essere una sorta di cavallo di battaglia per tutti: la Prevenzione! Una componente strategica che, invece, risulta essere la più fragile.
In Calabria, gli amministratori regionali anziché pensare ad organizzare una difesa antincendio degna di questo nome, anche per contrastare la criminalità organizzata che sembra stare alla regia di molti roghi dolosi, hanno, invece, sancito nell’anno 2007, la improvvisa liquidazione di due Organismi strumentali importanti, storicamente presenti sul territorio calabrese, come l’ARSSA e l’AFOR ( con specifiche competenze in materia di Agricoltura e Forestazione), presenti con strutture ed uomini su tutta la Regione.
Che senso ha, poi, effettuare “ il pianto delle prefiche”, gridando ai sette venti sulla natura degli incendi? Causati da “mano criminale” ? Chi ha agito in modo da lasciare il campo sempre più ad appannaggio del malaffare? Come si può migliorare la lotta complessiva agli incendi se le naturali sentinelle del territorio sono state, in un certo senso, delegittimate e penalizzate dalla scure politico-amministrativa regionale? Quello che mi viene in mente, in questo momento, è d’invocare la saggezza di Seneca perché conquisti il modus operante della nostra classe di governo che, a quanto pare, non tiene veramente a cuore le sorti di questa Terra, nobile ed antica, che si chiama Calabria!
Grato dell’Attenzione e Cordiali Saluti.

Enzo Pianelli - Giornalista

Spariti 24 mln di euro destinati agli artisti

Lo sapevate che la legge 717 del 1949 impone l’acquisizione di opere d’arte, previo concorso, per un valore corrispondente al 2 per cento di ogni opera pubblica edificata? Dove sono andate a finire queste risorse economiche dal ’49 ad oggi? Da una stima si è calcolato che negli ultimi 15 anni oltre 24 milioni di euro sono stati sottratti alle tasche degli artisti italiani e mi chiedo quanti a quelle di quelli che vivono in Calabria! Ed intanto si preparano i ricorsi in sede legale.
Riti da sempre prolificano nelle strade e nelle piazze, tra sacro e profano, in questa terra martoriata dai segni irreversibili di una cattiva gestione della res pubblica e dai morti ammazzati, ove trionfano esagerate esplosioni di fuochi di artificio, per i quali vengono impiegate ingenti somme (forse per accecare le masse informi perché più gestibili o anche qualche volta perché complici nel coprire botti omicida). Mi chiedo se i responsabili sono consapevoli che in questa terra proliferano da sempre menti eccellenti che sono costrette ad emigrare per poter vivere in modo dignitoso del proprio talento. Una terra madre maledetta, snaturata e senza scrupoli perchè mortifica e caccia via i suoi figli migliori. Stima ed apprezzamento vanno a quanti con difficoltà, in assenza di risorse economiche, a causa dell’indifferenza e dell’arroganza politico-amministrativa, cercano di tenere vivo il fuoco dell’arte in questa terra.
Consapevole che l’espressività artistica è il miglior mezzo per dialogare con gli uomini e con le cose, da oltre trenta anni sono impegnata in percorsi sperimentali d’Arte Contemporanea che, come completamento della mia attività di architetto pianificatore ed artista, mi hanno portato nel 2003 a dar vita ad un’espressività artistico-culturale denominata Locus Ars (Luogo Arte), da me avviata in Calabria in seno all’Eco-evento Spiritual Brittius - Progetto Calabria Percorso 1, collegato alla Mostra Movimento Movimenti della 50esima Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia con in programma Percorsi di valorizzazione di contesti storico-monumentali e paesaggistici particolarmente significativi del territorio regionale e rivolti alla sensibilizzazione delle comunità verso l’Arte Contemporanea. Percorsi che hanno altresì varcato oltre i confini nazionali. Un’ avanguardia artistica che contempla laboratori del sapere nell’aura del luogo per la conoscenza dell’anima dei luoghi fisici e mentali, in cui studiosi ed artisti insieme, in un coinvolgente dialogo pluridisciplinare e con l’attivismo dei fruitori, danno vita all’Eco-evento che contempla performance, ambientazioni, istallazioni, videoarte…presenze che animano il contesto storico e ambientale, in una politica tesa a favorire il recupero dell’immagine culturale e sociale del territorio; Segni sensoriali rivolti all’estetica del luogo e del suo vissuto per affermare una nuova immagine, emblematica, della sua cultura. Gli artisti Locus Ars attraverso le diverse tecniche e lo sconfinamento interdisciplinare, tentano di restituire, dietro tematiche che i luoghi impongono, quella totalità che l’unicità di un singolo linguaggio non riuscirebbe a dare. Nel processo di produzione sono determinanti e parte integrante gli ambiti fisici e mentali individuati dagli artisti che, ponendosi l’obiettivo del superamento della comunicazione logico-discorsiva, mirano a messaggi multisensoriali per coinvolgere, testimoniare e rendere partecipi i fruitori, coniugando modernizzazione e preesistenza, innovazione e tradizione verso nuovi orizzonti di riqualificazione culturale.

Fernanda Stefanelli - Cosenza

Elisoccorso a Belvedere, poco tempo valso a salvare due vite

La polizia municipale provvede sempre ad avvisare, in tempo utile, chi si trova sulla spiaggetta a cui Lei fa riferimento, di allontanarsi perchè in arrivo l'elicottero. Questa volta, la gravità dell'incidente e il poco tempo a disposizione non hanno consentito a chi preposto di annunciare l'arrivo degli elicotteri. In ogni caso, credo che Lei, come me, voglia augurare alla signora e ai due bimbi di uscire dal coma per poter riabbracciare i propri cari.

Lettera firmata - Belvedere

Elisoccorso, bagnanti ed effetti collaterali. . .

Gentilissimo Direttore,
sono una collega napoletana giornalista, in vacanza a Belvedere Marittimo. Stamattina, con marito e figlio di sei anni, mi trovavo in spiaggia nel tratto prospiciente la clinica privata in cui, per i primi soccorsi, sono stati condotti la signora e i due ragazzi investiti sulla SS 18. Lodevolissima la rapidità degli interventi e l'arrivo dell'eliambulanza dal mare, intorno alle 11, meno lodevole la modalità con la quale si è gestito l'approdo dell'elicottero sul piazzale della clinica. Capisco l'agitazione dei momenti concitati e terribili, comprendo anche la fretta dei soccorritori, ma sta di fatto che all'improvviso l'elicottero ha praticamente sfiorato le teste dei bagnanti, sollevando, con il movimento delle eliche, sabbia, pietre, acqua, ombrelloni, asciugamani e quant'altro. Dopo l'iniziale sgomento, la polizia ci ha intimato di sgomberare la spiaggia, senza dare spiegazioni e, impauriti, temendo chissà quale incombente pericolo, nella fretta di scappare ci siamo procurati ferite ai piedi e alle mani. Non sarebbe stato meglio, prima dell'atterraggio, avvisare i bagnanti con un megafono della necessità di allontanarsi per favorire i soccorsi, invece che terrorizzarli e rischiare di provocare altri guai, nel tentativo di rimediare ai disastri dell'incidente?

Laura Lepore

Scontri a Norcia tra Siena e Cosenza

Per favore a titolo di cronaca tutto è cominciato quando sono state portate delle bandiere di contrada allo stadio di Cosenza e date alle fiamme di fronte al (poco) pubblico senese presente alla partita di quell'anno. Dette bandiere (non ci confondiamo) nono sono quelle comprate alle bancarelle sono cucite a mano in seta di proprietà delle contrade di Siena. Tanto è vero che c'erano delle denunce per quei furti (bandiera della Selva e bandiera della Luca) e qui inizia l'idiozia. Per quanto riportato sul vostro ultimo articolo sulla vicenda parlereste meglio se eravate presenti. I 10 suppporters senesi sono riustiti a ritardare l'ingresso nella tribuna (non credo volutamente, ma la fortuna ha voluto così), tale ritardo a fatto si che mamme e bambini sono riusciti ad entrare subito nel campo dato che esisteva un cancello che permetteva l'ingresso e non era chiuso. Sfogata l'entrata delle famiglie al centro del campo è finita anche l'azione violenta dei cosentini. I sassi che sono piovuti nella tribuna ... non mi dite che erano "sassi intelligenti" (come i missili?) perchè solo il caso o la fortuna ha impedito che qualche bambino o donna non ci abbia rimesso.
Bhè! Certo donne e bambini non hanno partecipato e non sono state colpite. Sapevate voi che dietro a quei ragazzi cerano delle ragazze che davano istruzioni per cosa fare e cosa non fare! O detto Ragazze! ... sempre peggio! (testimonianze sicure) coordinavano l'azione, ma non appaiano nelle foto, in nessuna foto. Grazie per l'attenzione.
Non mi interessa che pubblicate niente di questo scritto, ma almeno per Dio... diciamole per bene e tutto. Solo informazione niente ipocrisie di parte.

Lettera Firmata – Monteriggioni (Si)

Caro amico, questo non giustifica ne l'aggressione subita dai tifosi di Cosenza a Siena ne gli incidenti di Norcia, a cui eravate tutte e due le fazioni preparati. Occhio per occhio fa parte solo delle logiche mafiose. (pg)

Il nostro territorio è indisponibile alle devastazioni!

Grande preoccupazione suscita, tra associazioni e comitati della provincia di Cosenza, il dibattito tra i presidenti delle province, la Giunta regionale e l’ufficio del commissario per l’emergenza ambientale, circa le possibili soluzioni al problema dello smaltimento dei rifiuti in Calabria. Riteniamo sbagliato e dannoso perseverare nella volontà di incentrare tutto il sistema sul dannoso, antieconomico ed inutile incenerimento, raddoppiandone le potenzialità attraverso un nuovo inceneritore. E siamo pronti, come e più che in passato, a contrastare tale logica. Non siamo disposti a far pagare al nostro territorio ed alla nostra salute le inefficienze e le incapacità dei tanti amministratori che in questi anni di gestione commissariale si sono addormentati ed hanno accettato supinamente, quando non ne siano stati complici, spreco di risorse e soluzioni pasticciate ed altamente dannose. A nostro avviso la risposta seria al problema non può che prevedere invece, così come ribadito in un dettagliato documento firmato da tante associazioni calabresi ed inviato già nell’ottobre del 2005 a tutti i componenti della Giunta Regionale, .soluzioni che nascano dalla conoscenza del territorio, della sua orografia, viabilità, densità abitativa, dislocazione dei centri urbani, tipologia dei rifiuti, attraverso una logica concertativa che preveda il coinvolgimento delle popolazioni. Proprio per questo oggi è più che mai necessario:
- porre subito fine al regime commissariale con il contestuale passaggio delle competenze agli Enti Locali che, a loro volta, non possono eludere o posticipare questa assunzione di responsabilità, né possono continuare ad ignorare le richieste e le necessità delle popolazioni amministrate e delle organizzazioni sociali portatrici di interessi diffusi;
- dare alla nostra Regione un Piano basato su quelle politiche previste dalle normative italiane e comunitarie, con alla base la riduzione della produzione di rifiuti e lo smaltimento .in loco. degli stessi attraverso l. introduzione a tappeto del sistema della raccolta differenziata .porta a porta., così da evitare i lunghi trasporti (necessari invece per l’incenerimento) che determinerebbero maggiori costi per i cittadini, spreco energetico e forti rischi di infiltrazioni della criminalità. L’impiantistica dovrà essere collegata a questa impostazione: non un nuovo inceneritore, perciò, ma le strutturenti realmente necessarie per un corretto recupero e riciclaggio dei rifiuti. Del tutto inutile, se non per chi ha diretti interessi economici nel settore, la realizzazione della seconda unità di incenerimento ovvero il raddoppio dell’inceneritore di Gioia Tauro.
Per la provincia di Cosenza, in particolare, le mobilitazioni popolari di questi anni, a difesa delle sue vocazioni turistiche e agro-alimentari (il Distretto Agro-Alimentare di Qualità di Sibari, l’unico in Calabria, rappresenta solo il 10% della superficie della regione, produce il 45% dei prodotti ortofrutticoli regionali, il 70% dei quali esportati all’estero) e i risultati positivi raggiunti nei centri in cui è già partita la raccolta differenziata .porta a porta. sono tutti elementi che spingono verso soluzioni che siano oltre che efficienti ed economiche per i cittadini, anche rispettose dell’ambiente, della salute e delle prospettive di vero e duraturo sviluppo del territorio.

Comitato Beni Comuni Cosenza, Il Riccio di Castrovillari, Forum Ambientalista Calabria, Fare Verde Cosenza, Comitato del No di San Lorenzo del Vallo, Solidarietà e partecipazione di Castrovillari, Comitato Ambientalista di Firmo, Net-Left di San Donato di Ninea, Pensieri liberi Pollino di Lungro-Castrovillari, Federazione Municipale di Base di Spezzano Albanese.

A Cosenza serve un ‘Operazione Marciapiedi Liberi ed Efficienti’

Caro Direttore,
in questo periodo estivo sto effettuando delle passeggiate su alcune arterie cittadine ed ho notato qualche sconcio, ma anche qualche piacevole novità.
Premetto che passeggiare in certe aree della nostra città non è proprio facile. Anzi, affermo, con convinzione, che ci sono punti in cui non sono proprio a portata di…cittadino. Parliamo dei marciapiedi. Sono i luoghi in cui chi ama passeggiare vi si reca, soprattutto nelle ore fresche della giornata.
L’estate è calda. Ma non sono più le estati degli anni ’60 e ’70, in cui a Cosenza, tra luglio e agosto, restavano pochi abitanti. Gli anni in cui non era un miraggio vedere le strade sgombre, un nugolo frenetico di persone su Corso Mazzini, le romantiche carrozzelle scorrazzare lungo sentieri urbani e nel centro storico solo per la gioia di qualche turista.
Ma è storia passata, che non si potrà più riscrivere.
Torniamo ai marciapiedi. In alcuni zone,mi è capitato di inciampare più volte, a causa della pavimentazione divelta. Ma non è finita qui. Ad un certo punto sento il rombo di una potente moto che, zig-zagando sul marciapiede mi sfiora, impensierendo altri utenti come me. Siamo rimasti senza parola. L’aver civilmente protestato non è servito a un bel niente!
Senza parlare degli ingombri di varia natura che, spesso, rendono i marciapiedi non solo esteticamente inaccettabili, obbrobriosi, ma soprattutto perché ne limitano la fruibilità ai comuni mortali.
E non finisce qui. Poiché a ridosso di alcuni marciapiedi sostano i contenitori dei rifiuti solidi urbani, in certi angoli un po’ remoti si nota di tutto.
A parte il fetore, la sporcizia e l’incuria evidente, del materiale inquinante è riversato sui passaggi pedonali…La gente passa e si… tura il naso!
Non è da contesto civile. Ma intendo “ edulcorare” il mio pensiero con una nota positiva.
Ho notato in alcune aree della città che segmenti di marciapiede sono stati finalmente liberati da antiestetiche strutture, spesso pesanti gazebo, ed ho riscoperto anche la bellezza di questi micro-ambienti cittadini.
Caro Direttore, mi rivolgo al capo dell’Amministrazione Brucia che so sensibile a questi temi. Al primo cittadino intendo rivolgere un caloroso appello perché Cosenza diventi sempre più accogliente e vivibile, pulita ed attraente.
Non è necessario pensare a mega-soluzioni o a super-progetti.
Ecco, Sig. Sindaco, mi permetto di suggerire “la politica dei piccoli passi”. Partendo proprio dai marciapiedi, per renderli più sicuri, più fruibili e soprattutto per restituirli alla dimensione di una città che ai suoi chiaro-scuri dovrebbe sostituire la piena trasparenza e visibilità!
Con Molti Cordiali Saluti.

Enzo Pianelli (Giornalista)

Contenuti televisivi non per tutti nelle ore pomeridiane

Gentile Redazione,
Sono Gabriele Naccarato residente a Cosenza. Vi ho scritto per elencarvi dei problemi che da tempo sono stati rilevati all'interno dei programmi televisivi; infatti in telefilm (dalle ore 15:55 alle ore 16:50) quali "Summer Dreams" e "Summer Crush" ; vengono usate spesso delle parole inappropriate (tipo "c….ne" e molte altre).Non mi sembra il caso di mettere in onda questi telefilm a questa ora pensando che la fascia oraria è per i bambini. Inoltre è RIPROVEVOLE che sempre in questa fascia oraria venga messa la pubblicità di "Lucignolo" (Sempre considerando che si vedono donne nude in continuazione e che nella pubblicità stessa si usino parole del tipo "sedurre" "erotico" e altre).Oltre a ciò vorrei che si prendessero in considerazione anche le modifiche fatte degli "anime" (Cartoni giapponesi)trasmessi su "Italia Uno" ("Naruto" , "Dragon Ball" , "One Piece" e altri)Vorrei sapere perchè il sangue viene censurato e invece parolacce e donne nude no!C'è una contraddizione allora, infatti negli "anime" vengono usati fermi immagine o modifiche ai colori sul personaggio al quale è stata inflitta una ferita (Cioè i bambini pensano che se si tagliano non esce il sangue...escono coriandoli no?). Gli "anime" sono molto importanti perchè narrano di situazioni difficili che si possono trovare all'interno della società(ad esempio quando i due killer in "What's my destiny Dragon Ball" uccidono due persone anziane , è un'immagine forte , però non deve essere censurata perchè se un killer ci spara ad una parte vitale del nostro corpo , si può perdere la vita). Comunque c'è da scrivere un altra cosa(anche se meno importante delle altre)...Le sigle di ogni cartone animato (ad esempio in "Naruto" che sono 9)descrivono ogni situazione all'interno della serie.. Quindi perchè cambiare le sigle?(Considerando che le videosigle sono orribili, poiché si usano troppi primi piani e si incentra tutto sul protagonista)

Gabriele Naccarato

Sviluppo quartiere fieristico e piano di protezione civile

Gentile Direttore
Vorrei chiedere agli amministratori di Cosenza come si può parlare di sviluppo del quartiere fieristico, vincolando le aree su viale magna grecia per il piano di protezione civile , che senza dubbio deve e sottolineo deve esserci, però perchè vincolare tutte le aree dal ponte dell'autostrada fino allo stadio San Vito??? Se consideriamo che, Savona ha un piano di protezione civile ed ha vincolato circa 6000 mq ( pari a 500 tendopoli) di aree da destinare a tale scopo!!! La mia domanda è la seguente perchè vincolare aree da una parte e cedere diritti edificatori in un'area poco sviluppata (vedi PAU)?? Dov'è finita la tanto paventata perequazione??? Sono questi i presupposti per il nuovo PSC!!!

Lettera firmata - Cosenza

Spiagge e mare sporco con la feccia che galleggia

Siamo alcuni turisti che veniamo da Milano per trascorrere le vacanze in Calabria, felici della scelta fatta ma quando siamo scesi in spiaggia sul tirreno Cosentino c'era la meraviglia delle meraviglie : mare eternamente sporco dalle ore 10,00 in poi con sporcizia di ogni genere che galeggia.Abbiamo scelto questa zona perche' pensavavo che il mare fosse una risorsa turistica ma a quanto pare gli amministratori sono letteralmente assenti, visto che non c'e' un minimo di impegno da parte di chiunque si da' per scontato che questa zona non decollera' mai. E' assurdo portare i bambini al mare e dirgli non fate il bagno perche' c'e' il rischio di epatiti, infezioni di ogni genere e trattenerli sulla spiaggia e non poter bagnarsi e' veramente vergognoso da parte di chi governa questa regione. E' una regione stupenda ma abbandonata a se stessa, non ci sono servizi di nessun genere i bambini si sforzano per non bagnarsi e stare li a guardare il mare sporco e non potersi fare una bella nuotata e' molto sgradevole sotto ogni punto di vista, eppure basta poco mettere in funzione i depuratori , pulire le spiagge, costruire nuovi impianti di depurazione piu' mderni, efficienti . E' la prima e l'ultima volta che veniamo in Calabria i calabresi non lo meritano perche' hanno una grande risorsa, mare, sole, terme, ma nessuna li aiuta ad emergere dal fango che li avvolge, dov'e' la Regione Calabria, e' vero che gli amministratori le vacanze le trascorrono lontano da qui mentre la gente comune si bagna in un mare fatto di non so che cosa perhe' non so nemmeno definire quello che galeggia.questo messaggio dev'essere un monito di speranza a questa Regione che non merita di essere trattata male.

Lettera Firmata - Milano

Palazzo Carime, dov’è l’orgoglio cosentino?

Gentile direttore, come ricorderà Cosenza è la Calabria hanno avuto un'unica industria di vera eccellenza che ha dato lavoro, dignità e benessere direttamente e tramite l'indotto a molte generazioni di cosentini e di calabresi. Parlo della Cassa di Risparmio, meravigliosa e superba istituzione di cosentini con cervello, cultura e senso civico. Alcuni anni fa per salvare la Cassa di Risparmio di Puglia già fallita è stata fusa in Carime (Casse di Risparmio Meridionali) insieme alla Cassa di Risparmio della provincia di Salerno. La banca di Bari e quella di Salerno messe insieme non valevano nemmeno la metà della Gloriosa Cassa di Risparmio di Calabria e di Lucania di Cosenza con sede e direzione in Corso Telesio, 17. Oggi Banca Carime ha la sede legale ancora a Cosenza ma la direzione ed il comando sono a Bari mentre gli uffici sono in Lombardia, a Vaglio Lise sono rimasti quattro impiegati che si occupano di pagare le fatture di UBI Banca e di qualche piccola esattoria comunale a tanto danno la Provincia di Cosenza aggiunge la beffa ed acquista uno dei due palazzi di cartone di Vaglio Lise per nientemeno 7.000.000 di euri somma che avrebbe potuto investire per far costruire un grattacielo in contrada Donnici e mandare li per rendere viva quella zona depressa (dove non si produce più il famoso vino)i suo innumerevoli dipendenti. I cosentini non si ribellano per loro conta solo il calcio, hanno affidato la difesa della loro dignità alla squadra di calcio e non badano se Cosenza con questa operazione è finita cornuta e mazziata.

G.S. - Cosenza

Area urbana, area estesa

Gentile Direttore,
Cosenza è ormai una città morta, culturalmente, urbanisticamente, politicamente. I giovani (la movida) animano le belle strade, le piazze, i caffè all'aperto, i locali, di Rende, mentre Cosenza Vecchia, consegnata in mani "note", ritorna al degrado, al malaffare e si spopola, nemmeno iniziative (malamente programmate in verità) estive attirano più, mentre a Castrolibero/Andreotta "Medea" fa il pienone! La recente stagione teatrale del Garden registrava il sold out, mentre il Rendano attirava solo parrucconi, borghesucci in grande spolvero, signore impellicciate, simboli del provincialismo più ottuso e incolto. Proposta: Cosenza è defunda (recitiamo il de profundis...a proposito), Rende, Castrolibero, Montalto, i cui amministratori hanno bel chiaro "IL PROGETTO" di Città del terzo millennio si attivino (e ne hanno competenza progettuale) per creare ESSI l'area urbana (o estesa) e taglino fuori i rami morti (Cosenza). Ipotizzo (e spero si realizzi)la Provincia Bruzia, con Rende, Castrolibero, Montalto capoluogo.

L. C. - Cosenza

Quando verranno demoliti i ruderi di via Penebianco?

Che bello vedere il nostro sindaco a spasso per i quartieri. La scorsa settimana ha onorato della sua presenza anche noi di via Panebianco. Ora aspettiamo i frutti di cotanto onore. Magari le vecchie e diroccate case si potranno demolire al più presto. Grazie

Lettera Firmata – Cosenza

Perché no alla metropolitana leggera

Gentile Direttore, ho modo di notare, attraverso quanto riportato sul Vs giornale, che il dibattito in merito alla realizzazione della metropolitana leggera a Cosenza, mia amata città natia, risulta particolarmente acceso. Perciò, ad integrazione della mia precedente lettera, desidero apportare alcune aggiunte senza poi dimenticare di firmare il presente documento, cosa invece accaduta nella precedente occasione. Allo scopo di essere più chiari, puntualizzo e osservo che: 1) la città di Padova, dove risiedo, ha da poco messo in funzione il tram leggero. I lavori sono in fase di integrazione (i fondi non mancano) in quanto finora la linea è stata attivata lungo un asse principale, che attraversa il centro della città, passando nelle adiacenze della Basilica di Sant’Antonio. La realizzazione della linea tranviaria è stata resa possibile dal fatto che è stata predisposta una doppia corsia preferenziale – larga 6 metri - fortemente, obbligatoriamente e doverosamente rispettata da tutti i cittadini, che scorre in una zona a traffico limitato del centro storico, che è oramai diventato quasi un’isola pedonale. La tal cosa è impensabile possa attuarsi, per così com’è preconfigurato e non solo, nel centro urbano di Cosenza; 2) la città di Cosenza, così come dichiaravo nella precedente lettera, non ha pertanto le caratteristiche per essere attraversata da una siffatta linea. Non si starà per caso pensando di rendere vani tutti i soldi spesi per rendere Corso Mazzini un’isola pedonale, per poi stravolgerne pavimentazione etc. al fine di realizzare il tram leggero? Spero di no, non avrebbe senso. Già questa è stata una conquista pagata a caro prezzo; 3) restano poco alternative a Corso Mazzini. Le poche arterie che attraversano le zone più centrali della città di Cosenza e su cui si dovrebbe pensare di realizzare l’asse tranviario sono: Via Roma, Via Alimena- Via Montesanto, Via XXIV Maggio, Viale della Repubblica. Già quest’ultima non risulta propriamente nelle vicinanze del centro e spostare ulteriormente l’asse non avrebbe senso in quanto poi risulterbbe eccessivamente distante dalla possibile utenza . Ancor più lontano, infatti, sarebbe l’asse che scorre lungo l’ex linea ferroviaria CS-Castiglione (Viale Mancini?). A proposito: qualcuno ha dimenticato i problemi sopraggiunti dopo la realizzazione del manto stradale di quest’ultimo? Io no; 4) considerata ora la viabilità nella città di Cosenza (pensiamo ad esempio agli ingorghi, che, più che dovuti ad un reale volume di traffico, scaturiscono anche dalla mancanza, ahimè, di senso civico di noi cosentini), la necessaria e univoca assegnazione di un asse alla metropolitana renderebbe la città completamente invivibile, senza dimenticare gli enormi disagi che i cittadini vivrebbero durante i tempi (non brevi) per la realizzazione delle relative infrastrutture. Mi viene alla memoria il danno e la beffa generati dall’ampliamento (si può chiamar così?) dell’autostrada SA-RC! In particolare, desidero sottolineare che il sottoscritto, dopo aver svolto per circa 6 anni la propria attività di ricerca presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Salerno, cosa che gli ha permesso di conoscere quel tratto come le proprie tasche, ha da sempre dichiarato l’inutilità, o meglio, lo scarso profitto in termini di rapporto costo/benefici ricavabile da quei lavori, pagati da molti addirittura con la propria vita, vittime di incidenti stradali; 5) non è con la metropolitana leggera che si risolvono i problemi viari della città di Cosenza, tutt’altro! E’ necessario che i nostri amministratori siano ancor più lungimiranti. Io li invito ad immaginare i disagi provocati ai cittadini a causa delle limitazioni prima evidenziate. Né è pensabile che la realizzazione della metropolitana leggera avvicinerebbe la città di Cosenza a città prestigiose! Il periodo appena scritto mi è stato suggerito dal ricordo della dichiarazione fatta da un politico della città di Cosenza durante la consegna dei lavori, alcuni anni orsono, per il rifacimento di Piazza Loreto. Egli esclamò che con quei lavori la città di Cosenza si sarebbe “avvicinata” (sic!) a grandi metropoli (citò addirittura delle città americane). Ma vi rendete conto? La mia amata, cara Piazza Loreto: quant’era bella; 6) desidero proporre ciò che le mie esperienze di lavoro e di vita accumulate in giro per l’Italia e non solo mi consentono di suggerire. Perciò, in primis, penserei alla realizzazione dello svincolo autostradale a Sud della città (chiamiamolo Uscita Centro Storico), che andrebbe poi coordinato con un anello, di cui potrebbe far parte anche un tratto autostradale, tale da rendere scorrevole il traffico intorno alla città, con l’aggiunta di “bretelle” di inserimento in punti o nodi nevralgici del territorio. Si potrebbe pensare, ad esempio, di inglobare in questo anello anche il tratto della strada per la Sila, a ridosso del Crati, che potrebbe poi essere attraversato da alcuni ponti che, se ben congegnati, rappresenterebbero delle strutture di “arredo” urbano, finalizzate anche al recupero di una zona di particolare interesse, come gli argini dello stesso fiume. Quasi tutte le città, infatti, sfruttano il vantaggio di essere attraversate da fiumi rendendo vivibili gli argini attraverso la realizzazione di piste ciclabili, percorsi pedonali e per il running, zone di pesca sorvegliate e quant’altro, che migliorerebbero la qualità della vita dei cittadini e contribuirebbero alla realizzazione di infrastrutture e/o posti di lavoro. Tutto ciò, da sempre, dovrebbe essere accompagnato da un‘operazione, diciamo così, di controllo del territorio, in senso ampio, da parte della Pubblica Amministrazione, ma questo non è luogo e momento per dilungarsi sull’argomento. Magari potrebbe questa essere un’ulteriore occasione per scrivere e trovare ospitalità nel Vs giornale. Mi “firmo” di seguito, non dimenticando di riportare un caro e cordiale saluto a tutti voi cosentini, miei concittadini.

Prof. ing. Giancarlo BILOTTI
Università IUAV di Venezia
Facoltà di Architettura Venezia

A proposito dell’orchestra calabro-lucana

Egr.sig direttore,il mio nome e' Antonio e le scrivo da Catania. Qui svolgo l'attivita di professore d'orchestra. Il mio lavoro..e non mi piace definirlo cosi'..perche' la musica,come arte,la vivo con passione,lo esprimo in una terra ricca come la Sicilia,che mi ha dato l'opportunita' di far cio'che desideravo:essere membro effettivo di una orchestra stabile qual'e' quella del teatro "V.Bellini" . Io sono originario di Cosenza e sento forte il richiamo della mia terra cosi che ,avendo letto sul quotidiano che Lei dirige,che la Carical cercherebbe negli interlocutori quali la Regione Calabria,la Provincia,sostegno per creare finalmente anche dalle mie parti un'orchestra che possa accogliere le interessanti potenzialita' dei musicisti calabresi,ne sono rimasto contento,orgoglioso e fiducioso. Con la speranza che la nostra Calabria possa risorgere dal punto di vista musicale e non solo...purtroppo..la ringrazio e Le auguro buon lavoro!

Antonio - Catania

Lettera all’ Amico Mario Gualtieri

Caro Mario,
momento peggiore non poteva capitarti. Ma, conoscendo la tua tenacia e l’indole battagliera, sono sicuro che ritornerai presto sulla scena con l’entusiasmo e la grinta di sempre.
A pensarti, immobile, in una corsia d’ospedale è un qualcosa di irreale. Tanta è la tua dinamicità e la ferrea volontà di essere presente nella Società, di dare un conforto agli altri, di essere utile a qualcuno, perché grande è il tuo altruismo e immensa la bontà.
Conoscendoti, so che sei anche abituato ai momenti duri e difficili che, alcune volte, riserva il destino ad ognuno di noi. Ma questo momento passerà e si ritornerà come prima. Con la voglia di vivere e di riprendere, magari, con più slancio l’attività professionale del tuo cuore.
E’ stato un brutto incidente di percorso che, seppur ha interessato la tua sfera privata, ha grandemente toccato la sensibilità della pubblica opinione, dei tuoi tanti estimatori e soprattutto della tua gente umile e modesta, che ti vuole un gran bene.
Cosenza, e non solo, ha tremato al cospetto della pesante notizia.Tutti noi, magari, ti pensavamo impegnato in qualche località a rappresentare il tuo magnifico e sempre gradevole programma canoro. Ed invece lottavi, con la forza della tua vitalità, per superare una fase delicatissima della tua esistenza.
Recentemente, in un incontro conviviale tra amici, chi ha la passione per la musica popolare, ti ha rivolto un caro saluto per le tue belle canzoni appassionate, tra tutte quella “ Buonanotte Cosenza” che affascina sempre, allieta al meglio le serate e che non tramonta mai.
Mi sono alcune volte, da vecchio amico, occupato dei tuoi momenti artistici esaltanti ed indimenticabili. Adesso, promettimi, che, a breve, sarai di nuovo nella tua amata Casali a recuperare le energie e, poi, poiché l’estate è ormai con noi, programmare una bellissima serata alla confluenza, in quell’ Arenella, con la tua Città, a far sentire la tua voce melodiosa e possente. Sempre viva.
Mario, ti giungano un caloroso abbraccio e molti Auguri di pronta guarigione.

Enzo Pianelli - Giornalista

Metro leggera inutile a Cosenza

Gentile direttore, sono un cosentino doc che vive a Padova da oltre 15 anni (insegno nella Facoltà di Architettura di Venezia). Ho appena finito di leggere l'articolo sulla metro leggera a Cosenza e mi viene naturale fare le seguenti osservazioni:
1) la metro leggera è in funzione a Padova da poco più di un anno e, nonostante i primi naturali "malfunzionamenti", rappresenta ora un ottimo investimento in termini di trasporto, movimento passeggeri, impatto ambientale, etc.;
2) lo stesso progetto è in esecuzione presso la vicina città di Mestre - Venezia;
3) ritengo che la città di Cosenza non abbia una conformazione geografica tale da giustificare il progetto della metro leggera. Esso non costituirebbe un grande vantaggio per la comunità.
Suggerirei, al fine di ottimizzare il rapporto costo/benefici, di pensare ad altre opere, quale un nuovo svincolo autostradale a sud della città, che alleggerirebbe le condizioni critiche di viabilità all'interno della città stessa. A questo, con la stessa spesa richiesta per la metro, si potrebbe pensare ad altre infrastrutture, come la realizzazione di un "anello" stradale, che sarebbero di maggior utilità per la cittadinanza. Ricordo ora che in tempi non sospetti predicavo la non utilità del potenziamento della A3! Quante cose utili, senza danno e senza beffa, si sarebbero potute fare con gli stessi investimenti!
Desidero concludere osservando che è facile rilevare che c'è un nord che viaggia alla velocità della luce, in termini di realizzazione di infrastrutture, ed un sud costretto a leccarsi le ferite. Basti pensare che a Padova e dintorni in questi ultimi anni sono stati realizzati per intero l'anello di tangenziale esterna, le linee ferroviarie ad alta velocità, la metro leggera, notevoli opere di arredo urbano e quant'altro (per necessità di spazio, non mi dilungo). Che tristezza vedere la mia amata città natia sempre più "distante"!

Tracollo Telcal, molte colpe a Telecom ed alla Regione

Caro Direttore,
ho letto la sua risposta al "rinveniente", e non ha tutti i torti quando fa riferimento all'hardware. Però vorrei far capire a chi legge che non erano certo i lavoratori ora ex che prendevano le decisioni: le decisioni prima erano presi da uomini Telecom e poi da uomini Intersiel. Nel frattempo la Regione che doveva controllare (almeno questo) era distratta e distrattamente addirittura creava una rete alternativa a quella Telcal. Si arriva all'assurdo di spostare i servizi sopravvissuti su server di altre aziende esterne! Stranamente però, fino a non poco tempo fa, attualmente non so, si continuava a pagare per i locali della server farm di Lamezia Terme. Ci sarebbe tanto da scrivere, ma forse come dice lei è inutile! Solo un'ultima cosa: per i lavoratori Tesi pensione a 50 anni? Bhè, onestamente, se loro non la vogliono, la prendo io!!!

Lettera firmata

Caso Telcal, strumentazione alla Regione, dipendenti buttati

Bene, a quanto pare sembra che qualcuno sia ritornato a parlare del problema TESI. Sicuramente importante, anzi importantissimo. Però, ahimè, non l'unico in questa regione. Anzi c'è di peggio: TELCAL. Qualcuno ricorda di cosa si tratta? Oppure ci sono tanti fantasmi negli armadi che si è preferito dimenticare, se non insabbiare. Ma non voglio parlare degli sprechi, su questi oramai non c'è soluzione. Voglio, invece, parlare di quello che resta: le risorse umane. In tempi non molto lontani la Regione Calabria ha pensato bene, come era suo diritto essendo detentrice del 40% (quindi quota maggioritaria) del fu Consorzio TELCAL e destinataria della produzione TELCAL, di appropriarsi di tutto il rinveniente (infatti sparsi nei suoi vari uffici ci sono ancora tanti pezzi di TELCAL) ma di buttar via a calci il rinveniente umano (dopo averlo utilizzato per una serie di progetti). Non solo. Oggi si palleggiano la soluzione del problema. Si, perchè loro dicono che il problema deve essere risolto, ma non sanno come e soprattutto non sanno chi ne ha competenza. Intanto le risorse TELCAL sono meno "fortunate" delle risorse TESI perchè non usufruiscono di alcun ammortizzatore sociale che li aiuti a fronteggiare la vita quotidiana. E loro continuano a palleggiarsi il problema ( eppure alcuni dirigenti regionali affermano che non ci vuole poi molto a risolverlo, bastano solo 10 giorni, la volontà e la concordia, visto che sono già stati predisposti, ma poi bloccati, dei piani e dei progetti). E non capiscono che si può morire anche di "non lavoro".

"Rinveniente" TELCAL

Risponde il direttore:
Sacrosante ragioni le sue, ma dimentica di aggiungere che purtroppo i lavoratori Tesi sono stati licenziati ed oggi si contrattano la pensione anticipata a 50 anni. Triste consolazione. Ma sulla strumentazione avrei molto da ridire. Per esempio tutte le ServerFarm della Sun che “giacciono” al centro agroalimentare e che non sono mai partite per l’e-commerce, ed ora rotte e spente senza essere mai state utilizzate? Tutti i router caduti in disuso e accatastati senza essere più utilizzati, negli stessi magazzini, perché progettati per una costosissima ed improponibile rete ISDN? A dirla tutta il materiale del GIS è stato recuperato dal dipartimento di urbanistica ma mostra i suoi limiti. Tante scelte fatte male, allora, con “silenzio-assenso” dei tanti che stavano all’interno, sapevano e che pensavano che tanto, arrivava il finanziamento regionale o europeo a mettere tutto a posto. Senza riuscire a costruirsi un mercato, una nicchia vera, reale, non drogata dalla politica. Ma allora nessuno si è mai preoccupato di sollevare alcuna obiezione. Oggi mi sembra un po’ troppo tardi il cercare colpe e colpevoli e recuperare quel settore che stava riuscendo a staccarsi dalla politica che è riuscita a fermare l’ennesimo treno, per giunta lanciatissimo, di una realtà, quella dell’innovazione, affondato in sperperi, incapacità ed ignoranza. Quando bisognava denunciare gli sprechi, tutti zitti. Oggi si piange sul latte versato. In molti hanno dovuto cambiare mestiere e re inventarsi un lavoro visto che a 50 anni non è più possibile emigrare ne vendersi conoscenze su di un mercato, oggi, in una crisi paurosa. C’è solo l’amara considerazione che oltre 400 persone altamente qualificate sono state illuse, utilizzate e buttate nella spazzatura così come succede solo in questa nostra amara Calabria.

Tesi: indignazione e stupore. E Telcal?

Oggi ho visto il telegiornale regionale della Rai. Ho visto un bel servizio sull’abbandono di quello che è stato CRAI prima e T&SI poi! Il servizio era di Pino Nano, grande professionista! C’è solo un però, lo stesso argomento era stato nei giorni scorsi oggetto di servizio analogo, no, clone, da parte di Pippo Gatto per TEN. E fin qui potrei anche pensare che Nano non ha visto il servizio di Gatto e che nessuno della redazione Rai gli abbia detto nulla. Poi però, lentamente (oggi ho un gran mal di capo), mi vengono in mente alcuni titoli di giornali (sia nella versione cartacea che elettronica) di qualche giorno fa. Faccio riferimento ai titoli riguardanti i lavoratori T&SI in cassa integrazione, alle richieste da parte di alcuni politici di un intervento urgente per questi stessi lavoratori, agli incontri tra sindacati e responsabili regionali per discutere del futuro di questi lavoratori. Coincidenze? E anche se fosse chi ci crede? C’è una strana concomitanza di eventi che porta i riflettori su questo problema, enorme problema, di lavoratori che non sono più lavoratori! E’ giusto che sia così! Ora però mi domando, da ex-lavoratore TELCAL (sì, quel famoso piano telematico che avrebbe dovuto far decollare la nostra regione), perché non parliamo anche di quei lavoratori che, se possibile, stanno oggi in una condizione peggiore della cassa integrazione? Se si vuole fare lo scoop sulla tecnologia abbandonata e costata miliardi, perché non si mostra quello che rimane del centro servizi Telcal di Lamezia Terme? Certamente non fa comodo a nessuno… periodicamente ogni tentativo di dare luce a questo problema che vede coinvolti oltre 100 persone è stato AD ARTE neutralizzato, sempre con promesse di una ricollocazione lavorativa imminente (l’ultima ad inizio di quest’anno quando dalla segreteria della presidenza regionale si prospettavano tempi brevi ed un progetto già pronto) e però mai realizzata! Viene da sorridere, ma neanche nella disgrazia si è tutti uguali, c’è sempre qualcuno più disgraziato degli altri: solo che questa volta è toccato a me!

Un ex lavoratore Telcal

I cittadini di via Panebianco sono di serie B?

Caro direttore! Attraverso il suo giornale volevo ringraziare gli amministratori della nostra città per le condizioni in cui viviamo noi cittadini, di serie B, di via Panebianco. Grazie per la compagnia di tanti simpatici animaletti che allietano le nostre giornate: topi, colombi, gatti randaggi. Grazie per tutta la spazzatura accumulata nelle tante case diroccate che sono un ottimo habitat per gli amici animali che citavo prima. Ora che viene la bella stagione dobbiamo stare attentissimi a non aprire le finestre perchè ce li troviamo anche dentro casa. Grazie per le perdite di acqua sul ciglio della strada, segnalate decine di volte, invano, così poi riusciamo a non averne nelle case, però quando c'è ha un ottimo odore di fogna. Grazie per i marciapiedi con tutti i mattoni che si muovono e se non stai attento ci inciampi sicuramente, meglio ancora quando piove però, sotto i mattoni si creano le pozzanghere e se prendi l'angolatura giusta tutta l'acqua ti schizza addosso. Forse sono più sicuri i tratti dove i mattoni ormai non ci sono più. Grazie per l'attenzione che dobbiamo prestare alle case diroccate, perchè passandoci sotto ogni giorno dobbiamo stare attenti che non ci caschi addosso qualche pezzo di tegola o qualche pietra. Per fortuna di molte è già crollato il tetto per cui almeno è scampato il rischio tegola. Grazie! Grazie ancora per il passatempo che ci viene offerto quando si telefona per qualche crollo, se non ci sono feriti, la competenza è sempre di qualcon altro. Sicuramente prima o poi sarà del pronto soccorso. Grazie per averci abbandonato ormai da anni, anche se qualche anno fà il 5 agosto, alle ore 7:00 di mattina, è stata abbattuta una struttura, che non era tanto fatiscente, però le macerie sono ancora là, racchiuse dai lamieroni, ottimo ricettacolo per la spazzatura. La cosa che più mi rende felice è che stamattina ho letto la notizia dell'approvazione della delibera per l'estenzione dell'area urbana verso Donnici. Ottima idea! però non occupatevi del cento città potremmo perdere il primato per la zona più fatiscente, la cosa potrebbe dispiacerci. Grazie ancora al direttore e scusate l'ironia.

Lettera firmata – Cosenza

Chiuso odonto stomatologia per disabili a Cetraro

Egregio Direttore, sono una volontaria S.I.O.H e le scrivo per segnalarLe l’ennesimo caso di “mala Sanità” avvenuto nella provincia di Cosenza che ha provocato, ancora una volta, un sentimento di sgomento e direi quasi di disgusto in merito al tema della salute del cittadino. Mi riferisco alla recente ed improvvisa chiusura del Centro di Odontostomatologia presso il presidio ospedaliero di Cetraro (CS). Per essere più precisi, non si tratta della chiusura di un reparto come tanti (tutti necessari e indispensabili alla salute del cittadino), ma bensì di un centro di odontostomatologia PER DISABILI E PAZIENTI CRITICI, ovvero per persone portatrici di handicap o particolarmente critiche da un punto di vista medico-odontoiatrico, le quali non sono in grado di sottoporsi a normali e standardizzate procedure di cura a livello odontoiatrico. A favore di una maggiore chiarezza, Le racconterò a grandi linee la storia del sopraccitato servizio affinché emerga, il più possibile, la gravità di quanto accaduto. A partire dal 2001 l’ospedale civile di Cetraro ha stipulato una convenzione con il presidente regionale e consigliere nazionale della S.I.O.H (Società Italiana di Odontostomatologia per Handicappati) dottor Eugenio Raimondo. Da quel momento prende avvio un servizio Day Surgery che è continuato fino ad oggi, riportando enormi successi sia in campo medico che di ricerca scientifica, oltre ad essere unico nel suo genere in tutto il territorio nazionale dal momento che si tratta di un servizio totalmente a carattere di volontariato sanitario. L’opera e la dedizione costante di una nutrita équipe di professionisti odontoiatri, iscritti alla società scientifica e contrassegnati da una non indifferente esperienza nella cura e conoscenza delle più disparate malattie invalidanti, ha fatto sì che il nostro centro di odontosomatologia diventasse uno dei più preziosi punti di riferimento per centinaia di famiglie che vivevano il dramma di avere un disabile fra i loro cari. La S.I.O.H. ha lo scopo di migliorare lo stile di vita del disabile, regalandogli la possibilità (almeno quella) di avere e mostrare un sorriso sano: eliminando patologie orali frequentemente fonti di malesseri o anche semplicemente di imbarazzo perché non piacevoli alla vista. Adesso, però, questo nobile proposito è scomparso, è stato cancellato dalla spietata politica economica della Sanità. In base, infatti, all’ art. 9 della legge regionale n. 9/07 in materia di “riduzione delle spese per consulenze, comitati commissioni, convenzioni,ecc……..” il direttore generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, Francesco Petramala, ha ritenuto opportuno sopprimere anche il centro odontostomatologico, contestando una spesa annua di 10.000,00 euro da parte dell’Azienda per il solo acquisto dei materiali dal momento che coloro i quali svolgevano tale servizio erano totalmente volontari. Tutto questo mi sembra alquanto ingiusto soprattutto se ci si pone per un attimo nei panni di tutte quelle famiglie di disabili, lasciate all’improvviso sole e private dell’unico aiuto su cui fino ad oggi potevano contare…dove andranno ora?
Da chi porteranno i loro figli gravemente disabili?
Troveranno altrove la stessa serietà, cortesia e professionalità che ricevevano da noi?
Chi può rispondere a queste domande? Io credo nessuno. Credo che l’unico modo per risolvere tali quesiti sia di non cercarli altrove ma di cercare, invece, di revocare la sospensione del centro di odontostomatologia rendendosi conto di quanto sia importante per la crescita del Sud e per tutti coloro che hanno bisogno di aiuto.

Cristina Fico

Bang supersonico, premiamo la tempestività

Vorrei rispondere al messaggio precedente del caro concittadino Giovanni Palmieri. Caro Giovanni, credo che nella tua lettera tu abbia osato fin troppo giudicare per non dire offendere chi quotidianamente fa il suo lavoro. credo che nella Tua ci sia un' eccesso di megalomania. da quando avevi 10 anni conoscevi il bang supersonico? beh ...sei un piccolo genio allora! parli di persone poco acculturate? beh io non so quale titolo di studio tu possa vantare ma da quello che leggo credo che tu possa ottenere quanto prima un posto dirigenziale alla protezione civile...perchè se sei capace di discernere un terremoto da una frana,o addirittura di prevedere tempeste e alluvioni e cicloni...credo che tu possa essere più utile al mondo come Pubblica autorità e non come "commentatore". La tua è una verve poco consona... nonostante l'errore che è stato fatto bisogna dare atto di una grande preparazione alle situazioni di emergenza visto il grande dispiegamento di forze che ce stato dal momento che si pensava ad un incidente aereo. libertà d'informazione e di espressione si, ma i tuoi commenti poco eleganti tienili per te...... preferiamo sbagliare ed essere pronti a rimediare... e non essere accusati di menefreghismo e incapacità di gestire situazioni di pericolo

cordiali saluti
Francesco Gentile

Un big bang che fa sorridere

Vedo che l'ignoranza è alle stelle al sud. In questo momento siamo sulla bocca di tutta Italia per la figura da ignoranti che c'è stata ieri, tutti se la ridono. Ma come diavolo si è potuto confondere un bang supersonico da una strage aerea?
Io ho visto i due aerei e sentito il loro boato e poi ho continuato semplicemente per la mia strada, da quando avevo 10 anni sono a conoscenza di questo effetto sonoro, infatti ho cercato di calmare le voci che si stavano diffondendo nella città, ma molti non mi credevano, poi ho chiamato anche i carabinieri per informarli che era solo il normale rumore di un aereo che oltrepassa la barriera del suono. Vorrei dare un'idea a Corbelli, per procurato allarme devono essere denunciate le persone che sostengono di aver visto cadere gli aerei, sicuramente persone poco acculturate.Poi quando dice pericolo e minaccia alla incolumita' pubblica (mancata strage), ma pericolo di cosa? Un bang sonoro pericoloso? Semmai affascinante da sentire.Al nord passano spesso a quelle velocità e tutti sono tranquilli? Perchè?
Nel frattempo siamo la barzelletta di tutta l'Italia, complimenti a chi ha contribuito in questo.

Giovanni Palmieri - Cosenza

NuovaCosenza.com non si assume alcuna responabilità per il contenuto delle lettere che è espressione e responsabilità di chi le scrive.

 

Le altre lettere ricevute

Archivio1 | Archivio2


 Ultime Notizie

 Web TV - Video
 Cultura

Focus: Salinger – Bukowski. Bel match “The catcher in the Rye” (nella traduzione italiana “Il Giovane Holden” Ed. Einaudi € 14,00) (continua)

Musica: I "coram populo"

Cinema: Tutti film della settimana

Spettacoli e Concerti

 Sport

 Lo Sport  Pallanuoto: Sicurnet Vittoriosa nelle ultime due gare. Calcio: Il Cosenza vince con il Pro Favara. Pallavolo: Eurosport retrovessa Rugby: Al Rugby Cosenza il derby .Equitazione: 64° concorso nazionale di salto a ostacoli

 

Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .

Copyright © dal 2004 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Reg. Trib. CS n.713 del 28/01/2004
Tutti i dati e le immagini presenti sul sito sono tutelati dalla legge sul copyright
Il loro uso e' consentito soltanto previa autorizzazione scritta dell'editore

Per una migliore visualizzazione del portale si consiglia una risoluzione minima di 800x600 punti