Tragedia
a Cerisano, giovane cade dell’impalcatura e muore
31/05 Morte bianca nel cosentino.Un ragazzo e' morto a Cerisano in
un incidente sul lavoro. La vittima Andrea Cesario, 25 anni, di San
Lucido lascia un figlio e la moglie in attesa del secondo. Il giovane
e' precipitato dall'impalcatura di un edificio in costruzione, a cui
stava lavorando, ed è morto sul colpo. Inutile l'intervento
del 118. La magistratura ha aperto un'inchiesta ed ha disposto l'autopsia.
Ponte
del 2 giugno, 9 milioni di auto sulle autostrade
31/05 Nei quattro giorni del ponte del 2 giugno si stimano 9 milioni
di veicoli in circolazione sulla rete del Gruppo Autostrade (3.408
km, pari al 60% della rete autostradale a pedaggio). Autostrade ricorda
che i mezzi pesanti con portata superiore a 7,5 tonnellate non potranno
circolare dalle ore 7 alle ore 24 di venerdì 2 giugno e della
domenica 4 giugno. La Polizia stradale farà puntuali controlli
sui piazzali di accesso e di uscita della rete autostradale per verificare
le autorizzazioni in deroga per gli automezzi pesanti in circolazione
nelle fasce orarie dei divieti. Sulla rete del Gruppo sono stati rimossi
tutti i cantieri ad eccezione di quelli di lunga durata, per gli interventi
di potenziamento della rete autostradale ed i lavori della linea ferroviaria
ad Alta Velocità, in corrispondenza dei quali, tuttavia, non
ci saranno limitazioni del numero di corsie di transito. Questi i
tratti dove la circolazione sarà più intensa: - giovedì
sera-venerdì mattina: A1 Milano-Napoli, Milano-Bologna, nel
tratto fiorentino e in uscita da Roma, A4 Milano-Brescia in entrambe
le direzioni, A8/A9 dei Laghi in entrambe le direzioni, A10 Genova-Savona
verso la Francia, A11 Firenze-Pisa nord verso le località della
Versilia, A12 Genova Sestri Levante tra Genova e Rapallo, A12 Roma
Civitavecchia da Roma verso il Tirreno, A14 Adriatica da Bologna a
Cattolica e nell' area marchigiana, A23 Udine-Tarvisio verso l' Austria,
A24 Roma-Teramo in direzione Pescara, A30 Caserta-Salerno verso Salerno;
A3 Napoli-Salerno verso Salerno - domenica sera: A1 Milano-Napoli
da Modena a Milano, a Bologna, Firenze, Roma e Napoli, A4 Milano-Brescia
verso il capoluogo lombardo, A9 dei Laghi sia verso la Svizzera che
verso Milano, A10 Genova-Savona verso Genova, A11 Firenze-Pisa nord
verso Firenze, A12 Genova Sestri Levante verso Genova, A12 Roma-Civitavecchia
verso Roma, A14 Bologna-Taranto tra Cattolica e Bologna, A24 Roma-Teramo
verso la Capitale, A26 dei Trafori da Voltri al bivio per Milano,
A30 Caserta-Salerno verso Caserta, A3 Napoli-Salerno verso il capoluogo
campano. Nelle ore più critiche sull' A14 Adriatica, potranno
essere regolate le entrate alle stazioni di Rimini e Ravenna, per
rendere più agevole il traffico di rientro verso Bologna. Momenti
di particolare afflusso di veicoli ci saranno poi per eventi di notevole
interesse a livello nazionale: 3-4 giugno Incontro dei Movimenti Cattolici
con il Papa a Roma; 2-4 giugno Grand Prix Moto-Mondiale al Mugello,
con provvedimenti di regolazione del traffico sulla A1 all' altezza
di Barberino del Mugello.
Rubano
il rame dai cavi dei binari: due arresti da Gizzeria
31/05 Due persone, Marco Amato, di 31 anni, e Vincenzo Guerino, di
24, sono stati arrestati a Gizzeria Lido dagli agenti della Polfer
di Lamezia Terme per il reato di furto aggravato. I due, in seguito
ad una segnalazione giunta dalla Centrale operativa delle Ferrovie
dello Stato di Lamezia che lamentava l' oscuramento del segnale di
protezione in entrata nella stazione di Gizzeria Lido, sono stati
sorpresi dai poliziotti mentre erano intenti a tranciare i cavi in
rame posti tra i binari. Dopo avere tentato la fuga in un villaggio
turistico poco distante, Amato e Guerino sono stati rintracciati in
un bar del centro del Lametino. All' interno dell' auto in uso ai
due arrestati parcheggiata nei pressi della stazione di Gizzeria sono
stati trovati circa cento chilogrammi di rame del tipo utilizzato
dalle Ferrovie dello Stato. Amato e Guerino sono stati portati nel
carcere di Lamezia Terme. Negli ultimi mesi la Polfer ha intensificato
i servizi di prevenzione finalizzati a scongiurare il fenomeno del
furto di rame nell' ambito ferroviario che, non solo arreca grave
danno economico alle F.S., ma mette a rischio, a causa dell' oscuramento
dei segnali che regolamentano la circolazione dei convogli, la sicurezza
dei viaggiatori per i rischi di deragliamento.
Tre
milioni di immigrati nel 2006
31/05 Gli immigrati regolari presenti in Italia all'inizio di quest'anno
hanno superato, seppure di poco, la quota dei 3 milioni. Lo stima
Caritas-Migrantes nell' anticipazione del rapporto annuale sull'immigrazione,
relativo al 2005, presentata oggi. Attualmente gli stranieri rappresentano
perciò il 5,2% dei residenti. I ricercatori del dossier ricordano
che a fine 2004 i soggiornanti regolari erano 2.786.340; nel corso
del 2005 sono entrati nel nostro paese 170 mila lavoratori fra fissi
e stagionali; i nuovi nati hanno raggiunto i 55-60 mila; circa 15
mila sono stati i neocomunitari insediatisi in Italia. Inoltre, sarebbero
stati circa 180 mila i visti rilasciati per inserimento. Il ritmo
di crescita medio annuale degli stranieri - ritengono quindi i ricercatori
della Caritas-Migrantes - è pari a circa 325 mila, il che porta
ad ipotizzare più che un raddoppio della popolazione immigrata
da qui a 10 anni. L'Italia, con sei milioni di immigrati, diventerà
così il secondo paese di immigrazione in Europa dopo la Germania
e uno dei più grandi del mondo. Tenuto conto che la velocità
di crescita della popolazione straniera non tenderà a diminuire
ma anzi aumenterà (secondo i segnali attuali), si stima che
prima della metà del secolo gli extracomunitari rappresenteranno
dal 17 al 20% della popolazione residente in Italia. Il nostro paese
si collocherebbe quindi a metà fra il Canada e la Svizzera,
i paesi industrializzati dove più alta è la presenza
di stranieri.
Traghetto
in avaria sbatte sugli scogli, nessun ferito
31/05 La nave 'Budelli' della flotta Rfi, che effettua il servizio
di collegamento tra Messina e Villa San Giovanni per il trasporto
di merci e passeggeri, e' andata in avaria e ha urtato contro gli
scogli nel molo di Tremestieri provocando danni seri allo scafo. Nessun
membro dell'equipaggio e' rimasto ferito nell'incidente. La nave si
trova nel molo Norimberga per consentire ai sommozzatori di verificare
eventuali danni alla carena.
Cadavere
di una turista americana rinvenuto in mare di fronte Vibo. E' giallo.
28/05 E' stato individuato il cadavere della turista statunitense
di 52 anni scomparsa ieri mentre stava trascorrendo una crociera nel
Tirreno a bordo di una nave passeggeri battente bandiera delle Bahamas.
Il corpo e' stato avvistato 48 miglia al largo di Vibo Valentia .
Nel luogo del ritrovamento sta andando una motovedetta della Guardia
Costiera che trasportera' il cadavere a Napoli. . Il corpo, recuperato
dalla nave oceanografica Astrea, che lo aveva avvistato in mare, e'
stato trasbordato fa su una motovedetta della capitaneria di porto
di Napoli, il cui arrivo in citta' e' avvenuto in serata. Per ora
la donna non e' stata ufficialmente identificata, ma gli uomini della
capitaneria sono praticamente certi che si tratti della donna, di
origine giapponese ma sposata con un cittadino statunitense, che viaggiava
sulla nave da crociera Island Escape, e che era scomparsa due notti
fa. Il marito della donna è arrivato in serata a Napoli, per
l'identificazione formale del corpo. .
Ha cenato con la moglie, poi si e' ritirato in cabina a dormire. L'hanno
svegliato per comunicargli che la donna era finita in mare. Cosi'
il marito della turista statunitense di origine giapponese, K.M.,
di 52 anni, ha raccontato agli agenti della Polmare di Napoli le ultime
ore di vita della moglie. Il corpo della donna viene trasportato dalla
motovedetta Cp 404 a Napoli dove l'arrivo e' previsto per le 4 della
prossima notte per l'identificazione da parte del marito. Successivamente
sara' disposta l'autopsia per verificare se la donna abbia ingurgitato
alcool e se sul corpo ci siano segni di graffi o di colpi contundenti.
Si vuole anche capire se sia scivolata in acqua o sia stata spinta
da qualcuno.
Sara' l'autopsia, che sara' eseguita a Vibo Valentia, a chiarire le
cause della morte della turista statunitense scomparsa dalla nave
da crociera ''Island Escape'' battente bandiera delle Bahamas. Il
corpo della donna - Miky Kanesaky, di 52 anni, di origini giapponesi
- e' stato trovato ieri pomeriggio al largo di Vibo Valentia da una
motovedetta della Guardia costiera di Napoli dopo che il comandante
della nave aveva denunciato la scomparsa della donna, che era in viaggio
insieme al marito. Ieri a Napoli, gli agenti della Polmare - coordinati
dal dirigente Silvestro Cambria - hanno ascoltato il marito della
donna, Lonnie Loren Kocontes, l'equipaggio della nave e alcuni testimoni.
E' stato effettuato anche un sopralluogo sia nella cabina che occupava
la coppia, sia della nave. Sopralluogo dal quale sembra non siano
emersi elementi tali da poter individuare una pista ben precisa. Secondo
quanto ha raccontato il marito agli agenti della Polmare, la donna,
dopo cena, e' voluta restare al bar mentre Lonnie Kocontes e' andato
a dormire. Solo a notte fonda si e' accorto che la moglie non era
rientrata ed ha dato l'allarme. Cosa sia successo e' un giallo: infatti,
secondo quanto accertato dalla Polmare non ci sono testimoni. Nessuno
ricorda di aver visto Miky Kanesaky, magari in difficolta'. Al momento
non sono emersi elementi a carico del marito che ha lasciato l'albergo
napoletano dove aveva preso alloggio ed e' ripartito per gli Stati
Uniti. Secondo quanto si e' appreso, la coppia aveva deciso di fare
una crociera nel Mediterraneo dopo aver vissuto un periodo abbastanza
difficile, legato, sembra, anche ad un problema della donna con l'alcool.
Per ora non viene esclusa nessuna ipotesi in attesa dei risultati
dell'autopsia che dovra' chiarire se il corpo presenta lesioni, segni
di violenza, se la donna abbia ingerito sostanze medicinali - forse
tranquillanti - in associazione con alcool, o se sia stata vittima
di un malore.
La
Finanza sequestra alcuni manufatti realizzati sul demanio
28/05 La Guardia di finanza ha sequestrato a Guardavalle, lungo il
litorale jonico catanzarese, alcuni manufatti realizzati, secondo
quanto e' emerso dalle indagini, su demanio nell' area del villaggio-camping
Faro Punta Stilo. Il sequestro e' stato disposto preventivamente dal
gip del Tribunale di Catanzaro su richiesta del sostituto procuratore
della Repubblica Salvatore Crucio, che sta conducendo un' inchiesta
per accertare eventuali irregolarita' nella realizzazione del campeggio,
che si estende su un' area di circa trentamila metri quadri. Il Nucleo
provinciale di Polizia tributaria ha anche sequestrato il terreno
demaniale, circa ottomila metri quadri, sui quali erano stato realizzati
i manufatti abusivi. In particolare, il sequestro riguarda un campo
da tennis ed uno di calcetto; un manufatto adibito a cappella; un
locale adibito a bar-pizzeria; una pista da ballo in cemento; un bungalow
in legno e mattoni ed undici manufatti in mattoni adibiti a vari servizi.
Nell' ambito della stessa inchiesta una persona, di cui la Guardia
di finanza non ha precisato l' identita' ed il ruolo, e' stata denunciata
in stato di liberta' all' autorita' giudiziaria per reati che vanno
dalla violazione delle norme del codice della navigazione e dell'
edilizia, alla distruzione ed al deturpamento delle opere naturali
ed all' invasione arbitraria di terreni damaniali.
Ad
una calabrese il riconoscimento “Cavaliere del lavoro giovanile
2006”
28/05
Nadia Didonna, giovane catanzarese di 28 anni, è stata premiata
ieri a Roma con il titolo di “Cavaliere del lavoro giovanile
per l’anno 2006”, sezione speciale “Magna Grecia”.
Unica calabrese premiata, Nadia Didonna è stata scelta tra
oltre 500 partecipanti in tutta Italia, per essersi distinta nell’ambito
del lavoro. Il riconoscimento le è stato conferito dal vice
prefetto di Roma, Clara Vaccaio, nel corso di una cerimonia che si
è svolta al Centro Congressi Cavour a Roma, ed organizzato
dal neo nato Cavalierato del lavoro giovanile, che premia i migliori
talenti trentenni, al fine di valorizzarne l’entusiasmo e le
idee. Gli aspiranti cavalierati sono ragazzi e ragazze di età
inferiore ai 35 anni, che si siano distinti nei settori dell’arte,
comunicazione, cultura, imprenditoria, innovazione, musica, ricerca,
sociale, spettacolo, sport. In più, c’è la sezione
speciale “Magna Grecia” che per questa prima edizione
2006 è andato alla giovane catanzarese.
Nadia Didonna è direttrice di Piazza del Lavoro della Calabria,
Associazione che promuove servizi per l’occupazione, favorendo
la collaborazione tra enti che operano in modo diverso nel mercato
del lavoro (accoglienza, orientamento); ed è una delle promotrici
del Workcenter Onlus di Washington, struttura nata da alcune settimane
sulla base dell’esperienza calabrese di Piazza del Lavoro per
combattere il problema della disoccupazione negli Stati Uniti. Anche
se giovane, Nadia Didonna ha una lunga carriera alle spalle. Laureata
in Economia aziendale all’Università della Calabria,
con la votazione 110 e lode, ha svolto incarichi di tutoraggio ed
insegnamento della lingua inglese all’Università degli
studi di Catanzaro, alla facoltà di Medicina e chirurgia. Si
è occupata dei servizi amministrativi nell’ambito del
progetto di “Outsourcing” alla Regione Calabria; ha lavorato
nell’ambito del progetto comunitario “Equal Dimora”
che punta allo sviluppo del turismo in Calabria; ha elaborato i progetti
nel settore delle politiche attive del lavoro; ha inoltre ricoperto
il ruolo di product manager, assistenza alla creazione d’impresa
e accompagnamento allo start-up d’impresa nell’ambito
del progetto comunitario “Equal Tourjob”.
Le
coop emiliane a sostegno dei coltivatori antimafia calabresi e siciliani
di don Ciotti
27/05 Si chiama 'Cooperare con Libera Terra' ed e' un'agenzia per
la promozione cooperativa e la legalita' fondata da 37 cooperative
dell'Emilia-Romagna aderenti a Legacoop per sostenere quelle degli
agricoltori siciliani e calabresi che, sotto le insegne di 'Libera',
l'associazione fondata da don Luigi Ciotti, lavorano i terreni confiscati
alla mafia. L'obiettivo dell'agenzia e' quello di mettere a disposizione
delle nuove imprese che prenderanno in consegna i terreni confiscati
alla criminalita' organizzata le competenze agricole, produttive e
commerciali del solido e radicato movimento cooperativo emiliano-romagnolo.
Ma l'agenzia, il cui atto costitutivo e' stato siglato oggi, si occupera'
anche della commercializzazione e della promozione nei supermercati
che fanno riferimento alla Legacoop dell'Emilia-Romagna dei prodotti
che nascono sui terreni gestiti da 'Libera'. ''Oggi - ha detto don
Luigi Ciotti - e' una giornata storica nella lotta alla mafia. La
scelta che la Legacoop dell'Emilia- Romagna ha fatto e' un importante
impegno materiale, ma anche una scelta di liberta' e di democrazia.
La mafia (ma anche chi deride la legalita') non avrebbe mai pensato
quello che e' avvenuto oggi: la coltivazione dei terreni dei mafiosi
dalle cooperative stanno diventando l'orizzonte della normalita' e
non l'eccezione. Giovanni Falcone diceva che le mafie sono fenomeni
umani e come tali hanno un inizio e possono avere una fine. La loro
fine dipende anche da quello che noi possiamo fare. Questo atto e'
molto importante''. Alla presentazione ha partecipato anche il presidente
di Unipol e Coop Adriatica, Pier Luigi Stefanini. Visibilmente commosso
dalle parole di don Ciotti, tanto da trattenere a stento le lacrime,
ha annunciato che entrambi i soggetti che presiede parteciperanno
all'agenzia con una quota da 10mila euro. I promotori dell'iniziativa
sono, oltre a Legacoop di Bologna e dell'Emilia-Romagna, Conapi e
Legacoop Agroalimentare. ''Le cooperative dell'Emilia-Romagna - ha
detto Mauro Giordani, direttore regionale di Legacoop - hanno un dinamismo
consolidato che vogliono mettere a disposizione''. A partire dai servizi.
''Adesso - ha detto Lucio Cavazzoni di Conapi, Consorzio apicoltori
e agricoltori biologici italiani - vorremmo che anche molti altri
soggetti, a cominciare dalle istituzioni locali, entrassero a far
parte dell'agenzia''
Truffa
allo Stato con la 488: Sequestrate dalla Gdf due aziende a Corigliano
26/05 Due societa' sequestrate e undici persone indagate e' il bilancio
di un'operazione antitruffa portata a termine dalla Guardia di Finanza
di Cosenza. Le due societa' di Corigliano Calabro sottoposte a sequestro
avrebbero percepito indebitamente dei contributi erogati dallo stato
con la legge 488. L'operazione e' stata eseguita dal Nucleo Provinciale
di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Cosenza. Nell'ambito
della stessa operazione sono indagate 11 persone per il reato di associazione
a delinquere finalizzata alla truffa aggravata per il conseguimento
di erogazioni pubbliche. Il sequestro preventivo e' stato disposto
dal gip del Tribunale di Rossano, su richiesta della locale Procura
della Repubblica. Le imprese, nella zona industriale di Corigliano
Calabro, sono la Centro Lavorazione Lamiera Srl, beneficiaria di un
finanziamento di 1.200.000 euro, peraltro non ancora erogato, per
l'ampliamento della struttura produttiva, e ''Le Coccinelle'' Snc,
destinataria di un contributo di 738.000 euro, di cui 246.000 gia'
incassati, in relazione ad un progetto di nuovo impianto da utilizzare
per la produzione di capi d'abbigliamento (magliette T-shirt ). Le
indagini dei militari del Nucleo di Polizia Tributaria, coordinati
dal Procuratore Capo di Rossano, Dario Granieri e dal Sostituto Procuratore,
Maria Vallefuoco, avrebbero portato alla luce un sistema di artifici
e raggiri posto in essere per trarre in inganno le Banche concessionarie
e il ministero delle Attivita' Produttive, al fine di lucrare indebitamente
contributi pubblici. In particolare, secondo quanto hanno accertato
le fiamme gialle di Cosenza, gli amministratori della societa' ''Le
Coccinelle'' avrebbero simulato gli apporti di capitale richiesti
dalla normativa agevolativa quale condizione per l'erogazione del
contributo attraverso un vorticoso giro di operazioni bancarie realizzate
entro un ristrettissimo arco temporale, in prossimita' del termine
ultimo per il completamento dell'investimento agevolato. La societa',
quindi, si sarebbe avvalsa di fornitori compiacenti che avrebbero
simulato l'incasso di operazioni commerciali fittizie. Secondo gli
uomini della Guardia di Finanza, sarebbe stato simulato l'acquisto
di un opificio dalla societa' ''Centro Lavorazione Lamiera'', ubicato
nella stessa zona industriale. Ed in base alle indagini la societa'
, dal suo canto, avrebbe nascosto alla Banca Concessionaria la variazione
al progetto industriale conseguente alla ''apparente'' cessione dell'immobile
a ''Le Coccinelle'', richiedendo l'erogazione delle quote di contribuzione
e dimostrando, solo cartolarmente, il rispetto delle condizioni richieste
dal decreto di concessione. L'intervento della Guardia di Finanza
ha consentito di sottoporre a sequestro preventivo l'immobile oggetto
della transazione fittizia, nonche' le quote sociali ed i depositi
bancari riconducibili alle societa' ed ai soggetti indagati, per un
valore stimabile in circa 430.000 euro. Le societa' oggetto del provvedimento,
su disposizione del gip, sono state affidate ad una amministrazione
giudiziaria. Le indagini della guardia di finanza proseguiranno a
ritmo serrato nei prossimi giorni per verificare eventuali ulteriori
responsabilita'
Pensionato
pedofilo arrestato a Roggiano Gravina
26/05 Ha abusato di una bambina di 9 anni pur non avendo rapporti
completi: con questa accusa un pensionato di 62 anni, di Roggiano
Gravina, nel cosentino, è stato arrestato dai carabinieri della
Compagnia di San Marco Argentano. L' uomo era già stato denunciato
alcune settimane fa per lo stesso reato alla Procura della Repubblica
di Cosenza che ha poi chiesto al Gip l' emissione di un' ordinanza
di custodia cautelare che è stata eseguita stamani. Le indagini
dei carabinieri di Roggiano sono cominciate dopo le rivelazioni fatte
dalla stessa bambina ad una assistente sociale. La piccola, figlia
di genitori separati in forte conflitto tra loro, infatti, era stata
affidata al servizio sociale del consultorio familiare di San Marco
Argentano. Alla fine di marzo, la bambina ha raccontato di essere
stata vittima di abusi sessuali da parte di un vicino di casa. L'
assistente ha subito segnalato il caso al Tribunale dei minori ed
ai carabinieri che hanno sentito la bambina e tutte le assistenti
sociali e le insegnanti della piccola. Dopo la prima fase investigativa,
i carabinieri hanno denunciato l' uomo alla Procura di Cosenza. Il
magistrato ha sentito nuovamente la vittima degli abusi che ha nuovamente
confermato gli episodi. Tra l' altro, la piccola aveva fatto anche
dei disegni che aveva dato all' assistente sociale. La Procura ha
quindi deciso di richiedere al Gip l' arresto del pensionato che si
trova adesso nel carcere di Cosenza. .
Respinto
dal TDL il ricorso di dissequestro dell’ecomostro di Praia
26/05 Il Tribunale del riesame di Catanzaro ha rigettato il ricorso
presentato contro il sequestro probatorio della struttura alberghiera
in costruzione in localita' Fiuzzi a Praia a Mare, da alcuni definita
come ecomostro. Il provvedimento di sequestro era stato emesso nelle
scorse settimane dal sostituto procuratore della repubblica di Paola
Domenico Fiordalisi. Un altro collegio ha discusso il riesame del
sequestro preventivo. Tale ricorso e' stato accolto parzialmente:
e' stato dissequestrato solo parte del fabbricato che non e' interessato
dalle variazioni che la procura paolana ritiene abusive. Il decreto
di sequestro del Gip indicava le trasformazioni della copertura, delle
terrazze, dei tetti e le modifiche prospettiche al terzo livello.
Fiordalisi aveva provveduto, attraverso il nucleo provinciale di Polizia
Tributaria della Guardia di Finanza, a far notificare i decreti di
sequestro dell' intero complesso, del valore di circa 25 milioni di
euro, con opere gia' realizzate per 10 milioni di euro. I reati contestati
fanno riferimento a violazioni urbanistiche e paesaggistiche. Il procedimento
segue un filone principale per il quale sono state gia' fissate le
udienze preliminari dinanzi al giudice Antonio Baldassarre, nei confronti
di alcune persone che devono rispondere dei reati di corruzione, turbata
liberta' degli incanti mediante collusione, falso ideologico e abuso
d' ufficio, intervento abusivo su bene di interesse ambientale. Il
filone di indagine portato avanti dal pm Fiordalisi riguarda la vigilanza
su alcuni lavori effettuati alla struttura, che sarebbero stati realizzati
senza le necessarie autorizzazioni. Il magistrato ha provveduto al
sequestro probatorio per consentire al consulente di completare gli
accertamenti sull' epoca di realizzazione dei lavori sottoposti ad
indagine e il sequestro preventivo d' urgenza per evitare che i reati
fossero portati ad ulteriori conseguenze e che le variazioni dei lavori
arrivassero quindi a completamento.
Domenica
passeggiata a sei zampe sul Pollino, organizzata da Federcaccia
26/05 La sezione comunale della Federcaccia di Castrovillari, con
il patrocinio dell' assessorato allo Sport, turismo e tempo libero
dell' Ammnistrazione comunale, ha organizzato, per domenica prossima
a Castrovillari, una manifestazione cinofila dal titolo "Passeggiata
a sei zampe con i cani del Pollino". "Si tratta - spiega
l' assessore comunale allo Sport, Anna De Gaio - di un' occasione
di incontro che sicuramente coinvolgerà tanti ed appassionerà
i bambini". "Il programma - dice il presidente della sezione
Federcaccia, Michele Landi - prevede il raduno in piazza Monumento
alle ore 9 e subito dopo la sfilata in corso Garibaldi, via Mazzini,
via Roma, via xx Settembre, corso Calabria con arrivo al Parco giochi,
in via Polisportivo". Nel corso della manifestazione, è
scritto in una nota, saranno premiati i migliori per ogni gruppo:
per il primo tra i cani da pastore, bovari, alaskan, siberian husky,
samoiedo ed altri; per il secondo tra i terranova, san Bernando, mastini,
corsi, schnauzer, dobermann, rottweiler, boxer, dogo argentino; per
il terzo tra i cani da compagnia; per il quarto tra quelli da ferma
(setters inglesi, irlandesi, gordon), pointers, bracchi, spinoni ed
epagnul breton e per il quinto gruppo tra i cani da seguita e riporto
come i segugi, retreviers,cockers e spaniels. Al termine della manifestazione
ci sarà una sorpresa cinofila al più simpatico 'sei
zampe'. .
Brevi
di cronaca da Rende, Rossano
26/05 A Rende il Nucleo operativo radiomobile ha arrestato una persona
per detenzione illegale a fine di spaccio di sostanze stupefacenti.
A Rossano il Nucleo operativo ha arrestato un cittadino ghanese per
violenza e resistenza a pubblico ufficiale.
Istituto
Papa Giovanni, l’ass. Lo Moro incontra Mons. Nunnari
25/05 Padre Salvatore Nunnari, Arcivescovo Metropolìta di
Cosenza-Bisignano, ha ricevuto oggi pomeriggio l’Assessore regionale
alla Sanità, On. Doris Lo Moro, che con squisita cortesia ha
voluto informarlo sullo stato delle trattative in corso per la soluzione
dell’annoso problema dell’Istituto Papa Giovanni XXIII
di Serra d’Aiello. Nel corso del colloquio, al quale hanno partecipato
il Presidente e i dirigenti della Fondazione cui l’Istituto
Papa Giovanni XXIII fa capo, sono stati approfonditi i contenuti dei
progetti presentati da tre gruppi imprenditoriali privati. In relazione
ad essi è stata evidenziata l’opportunità di approfondire
alcuni aspetti gestionali e finanziari che destano qualche preoccupazione.
La problematica emersa nel corso dell’incontro sarà portata
sul tavolo della concertazione con i Sindacati alla fine della prossima
settimana.
Assolto
dall’accusa di abusivismo l’ex Sindaco di Bonifati
25/05 L'ex sindaco di Bonifati, Giuseppe Cristofaro, ed i membri
dell'ex commissione edilizia dello stesso comune, Michele Spezzano,
Gianfranco Sbarra, Toni Pascale, Marco Antonucci e Massimo Spinelli,
sono stati assolti dal tribunale di Paola, che ha invece condannato
il proprietario di una costruzione abusiva ad un mese e 15 giorni
di reclusione ed al pagamento di una multa di 7.500 euro. L'ex sindaco
e i componenti dell'allora commissione edilizia del comune di Bonifati
erano accusati di omissione in atti d'ufficio perché non avrebbero
compiuto accertamenti ed avrebbero omesso l'ingiunzione di demolizione
per una struttura abusiva. Nel corso del processo l' accusa ha sostenuto,
inoltre, che l'ex sindaco ed i componenti dell'allora commissione
edilizia avevano espresso parere favorevole alla realizzazione dell'opera
nonostante il parere negativo del tecnico comunale. "Finalmente
- ha detto uno dei difensori degli imputati, Alessandro Gaeta - si
è conclusa una vicenda che tra udienze preliminari e dibattimentali
si protraeva da oltre due anni. Il tribunale di Paola ha accolto le
tesi difensive relativamente alle posizioni del presidente e dei componenti
della commissione edilizia del comune di Bonifati, emettendo una sentenza
di assoluzione perché il fatto non costituisce reato".
.
Sabato,
a Fiumefreddo, manifestazione per Naccarato: “orgogliosi della
sua nomina”
25/05 "Siamo tutti orgogliosi di avere tra noi un cittadino
così illustre, che consegue un risultato storico nella vita
della nostra comunità. Un cittadino benemerito che tanto impegno
sta profondendo per la Regione ed anche per il nostro piccolo Comune
con grande generosità". E' quanto afferma il sindaco di
Fiumefreddo Bruzio, Vincenzo Aloise, annunciando una manifestazione
pubblica che si svolgerà, sabato a Fiumefreddo, per "festeggiare
la nomina a Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio
dei Ministri del proprio concittadino, Paolo Naccarato". Alla
manifestazione, oltre al sindaco, parteciperanno il presidente della
Regione, Agazio Loiero; il presidente del Consiglio regionale, Giuseppe
Bova ed il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio.
"Tutti i cittadini - aggiunge il sindaco - devono sentirsi orgogliosi
di questa importante nomina senza distinzioni ideologiche. Ringraziamo
il Presidente Prodi che ha voluto premiare l' impegno di Paolo Naccarato,
che da sempre si è distinto, ha militato sul fronte politico
in modo originale e innovativo ed ha portato in Calabria una ventata
di novità, combattendo con tenacia tante cattive abitudini
che hanno pesato e pesano come macigni sul riscatto e sullo sviluppo
della Calabria. Ora dalla nuova postazione di Sottosegretario di Stato
siamo certi che intensificherà ancor più il suo impegno
per la Calabria, terra che ama ed alla quale è legatissimo,
ed anche per il territorio di Fiumefreddo e dell' intero comprensorio".
Il
Commissario del Comune di Rossano blandisce i toni aggerssivi della
CGIL
25/05 "La complessità e serietà dei problemi esistenti
nella realtà comunale e la necessità che gli stessi
siano affrontati e risolti nel modo più efficiente per la collettività
non mi consente di dedicare, in aggiunta a quanto fatto fino ad ora,
ulteriore tempo ed energie agli incontri con le organizzazioni sindacali".
E' quanto ha risposto il commissario straordinario del Comune di Rossano,
Maria Vercillo, alla richiesta di incontro fatta dal segretario cittadino
della Cgil, Antonio Schiavelli secondo quanto reso noto dallo stesso
sindacalista. "Nel prendere atto che i toni utilizzati dalla
nel rivolgersi a questa gestione commissariale - ha aggiunto il commissario
- risultano sempre piuttosto aggressivi e immotivatamente minacciosi,
si rappresenta che il ruolo rivestito nell' amministrazione dell'
Ente, sia per la breve durata dell' incarico, sia perché non
scaturente da un mandato elettivo, non può essere assimilato
a quello di una gestione ordinaria, presupposto necessario ed indispensabile
per un confronto politico. Pertanto si ritiene che tali incontri debbano
più legittimamente essere richiesti all' amministrazione democraticamente
eletta che si insedierà a breve". Nella comunicazione
a Schiavelli, il commissario elenca poi una serie di atti portati
a compimento durante la sua gestione, come l' approvazione dello schema
di bilancio, il ritocco della tassa rifiuti e il debito con l' Ufficio
del Commissario delegato per l' Emergenza ambientale, tutti atti gestiti
secondo quanto previsto dalla legge. "In ogni caso - ha concluso
Vercillo - si fa presente alla Cgil, che non è sempre possibile
rispondere 'a vista' alle copiose richieste di incontri, notizie e
accesso agli atti che spesso rallentano le attività di competenza
dell' Ente e di questa gestione commissariale e che tale pretesa è
in aperto contrasto con la normativa di riferimento L. 241/90 e successive
modificazioni che disciplina le modalità di accesso agli atti
e stabilisce i termini entro cui le amministrazioni devono fornire
risposta"
La
Provincia festeggia gli 88 anni di Cecchino Principe
25/05
L' ottantottesimo compleanno del presidente del Consiglio provinciale
di Cosenza, Francesco Principe, è stato festeggiato con una
breve cerimonia nella sala della Presidenza dell' Ente. Il Presidente
della Provincia, Gerardo Mario Oliverio, è scritto in una nota,
"ha voluto, alla presenza di assessori, consiglieri e dipendenti
dell' Ente, porgere gli auguri di ancora lunga vita all' uomo ed al
rappresentante istituzionale che ha dato lustro alla Calabria, distinguendosi
per lo stile coerente, la difesa della legalità ed il rispetto
per le regole, impegnandosi in tutti i ruoli di alto prestigio ricoperti,
sia a livello locale che nazionale, per lo sviluppo e la crescita
della nostra Regione". "E' da ben 61 anni - ha sostenuto
Oliverio - da quando, nel 1945, nell' immediato dopoguerra, legò
il suo nome al partito socialista, che Francesco Principe, è
attivamente presente nell' agone e sulla scena politica del nostro
Paese. E' sicuramente uno dei politici più longevi d' Italia,
per la lunga militanza e per la costante attività che lo hanno
visto ricoprire importanti cariche di governo regionale, come Presidente
della Regione Calabria, e di governo nazionale, come sottosegretario
in varie legislature. Un uomo ed un rappresentante delle istituzioni
che si è speso a tutto campo per migliorare le condizioni e
le sorti di questa terra e per imporne un' immagine ed una diversa
credibilità nei contesti nazionali, che la volevano sempre
negletta e invischiata nelle trame del malaffare. Un impegno, quello
di Francesco Principe, che è durato un' intera vita e continua
a mantenersi sempreverde con immutata passione e solerzia, con entusiasmo
e saggia competenza". "Al Presidente del Consiglio della
Provincia di Cosenza - ha concluso Oliverio - formulo in maniera affettuosa
e sentita, non certo formale, l' augurio più schietto perché
egli possa ancora a lungo rappresentare quella importante e solida
sponda istituzionale e di riferimento che oggi rappresenta per l'
intera assemblea provinciale e per tutti noi. L' augurio che egli
possa ancora per lunghi anni assicurare, dall' alto della sua statura
politico-istituzionale, con il suo equilibrio e la sua integrità
morale, al di sopra delle parti, il suo contributo per concorrere
al buon funzionamento delle istituzioni, elevandone sempre più
la capacità e l' autorevolezza perché possano svolgere
il ruolo strategico a cui sono demandate al servizio dei cittadini
tutti". Principe, visibilmente commosso, ha voluto ringraziare
tutti i presenti per la stima e l' affetto tributatogli in questa
occasione ed ha voluto sottolineare la sua costante battaglia civile
per combattere le disuguaglianze e le ingiustizie. "La forte
spinta e lo stimolo che hanno sempre caratterizzato la mia intensa
azione politica hanno mirato a combattere con tutto l' impegno possibile
le disuguaglianze e le ingiustizie che bloccano come cemento armato
questa società e la relegano ad un ruolo di democrazia incompiuta
e zoppa, dove ci si manifesta deboli schierandosi con il forte e si
infierisce contro i deboli assumendo l' arroganza dei forti".
"Profonderò ancora e con entusiasmo, con alto senso di
responsabilità e di servizio, con tutte le forze e l' impegno
possibili - ha concluso Principe - ogni mia energia affinché
possano sempre trovare cittadinanza il confronto e la dialettica politica
leali e coerenti, per riaffermare quegli ideali di libertà,
di eguaglianza e di democrazia che sono, e sempre dovranno essere,
i capisaldi della nostra complessa società"
Crac
“La Giara”: bloccato a Roma il commercialista Di Leo
25/05 La Guardia di finanza ha arrestato all'aeroporto di Fiumicino
Giovanni Di Leo, 51 anni, il commercialista di Roma coinvolto insieme
all'imprenditore di Ciro', Luigi Siciliani, ex consigliere nazionale
delegato di Confindustria per i problemi del Mezzogiorno, e al commercialista
di Ancona Renato Viscoli nel crac finanziario da 40 milioni di euro
della societa' La Giara. A Di Leo i finanzieri del Nucleo di polizia
tributaria hanno notificato l'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari
emessa dal gip di Crotone, su richiesta della Procura della Repubblica,
con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta
fraudolenta, alle false comunicazioni sociali e alla truffa. Le stesse
accuse contestate a Siciliani e Viscoli ai quali il provvedimento
di custodia cautelare domiciliare era stato notificato nella mattinata
di martedi' scorso. La Guardia di finanza, che non aveva rintracciato
Di Leo, ha accertato che il commercialista si trovava in vacanza in
Egitto insieme alla moglie, facendo comunque sapere di essere pronto
a consegnarsi all'autorita' giudiziaria. Oggi i militari della Guardia
di finanza hanno atteso Di Leo all' aeroporto di Fiumicino, nel momento
del suo rientro in Italia, e lo hanno arrestato.
Vrenna
assolto dall'accusa di frode e truffa
25/05 L'imprenditore Raffaele Vrenna è stato assolto dal Gup
del Tribunale di Crotone, Giulia Proto, dall'accusa di frode in pubbliche
forniture e truffa in danno dell'Asl di Messina. Vrenna, che opera
nel settore della raccolta e smaltimento dei rifiuti, è anche
presidente degli industriali crotonesi e del Crotone calcio, squadra
che milita in serie B. I reati dei quali Vrenna era chiamato a rispondere
erano stati contestati nell'ambito di un'inchiesta condotta dalla
Procura della Repubblica di Messina su un appalto per lo smaltimento
dei rifiuti ospedalieri. I magistrati siciliani, nell'aprile dello
scorso anno, avevano disposto gli arresti domiciliari per l'imprenditore
e per un altro imprenditore, Alessandro Albano di Cirò Marina.
I due erano rimasti agli arresti domiciliari per tre mesi. Entrambi
furono scarcerati nel luglio del 2005 per decorrenza del periodo di
custodia cautelare preventiva. Il pronunciamento è stato del
Gup di Crotone dopo che la Procura generale presso la Corte di Cassazione,
in accoglimento del ricorso avanzato dal collegio di difesa, aveva
trasferito il procedimento alla Procura della repubblica di Crotone.
Il Gup Giulia Proto ha assolto Raffaele Vrenna dall'accusa di frode
in pubbliche forniture perché il fatto non sussiste e dall'accusa
di truffa per non aver commesso il fatto. Il giudice ha assolto anche
Camillo Donati, amministratore della "Mida", società
del gruppo Vrenna, insieme ad alcuni autisti dell'impresa di Cirò
Marina incaricati del trasporto dei rifiuti da Messina all' inceneritore
di Crotone. Il Gup ha prosciolto, con il rito ordinario, l'imprenditore
Alessandro Albano ed altri due dipendenti della sua azienda dall'accusa
di frode in pubbliche forniture perché il fatto non sussiste,
ma li ha rinviati a giudizio per truffa. "Finalmente - ha sostenuto
Vrenna - un giudice terzo ha analizzato le carte del processo e ha
stabilito che nessun reato é stato commesso e che il comportamento
tenuto dalla mia società è stato perfetto, sempre improntato
al massimo rigore e al rispetto delle procedure. C'é molto
rammarico per l'ingiusta misura cautelare da me subita durante la
quale, per il tramite dei miei difensori, ho gridato le ragioni della
mia innocenza. Finalmente è finito un incubo ed è arrivato
il momento della verità". .
Riunito
a Lamezia con la DDA il comitato perl’ordine e la sicurezza
25/05 "La Direzione distrettuale antimafia è stata convocata
anche l' altra volta". A dirlo è stato il prefetto di
Catanzaro, Enrico Laudanna, al termine della riunione del Comitato
provinciale per l' ordine e la sicurezza pubblica che si è
svolta nella sede del Commissariato della Polizia di Stato di Lamezia
Terme, in merito alla presenza dei magistrati della Dda e sul fatto
che nei giorni scorsi fonti della Procura distrettuale avevano lamentato
il mancato invito di rappresentanti dell' ufficio alle riunioni del
Cosp su Lamezia. "Il procuratore Lombardi - ha aggiunto Laudanna
- è il Procuratore distrettuale antimafia ed è sempre
presente". ''Ci riuniamo periodicamente perché Lamezia
è un' area sensibile della nostra provincia in cui l' ottimizzazione
delle risorse e la migliore intesa tra le componenti istituzionali
è auspicabile e deve essere perseguita con decisione. Ciò
non vuol dire, però, che c' è una situazione di allarme
o di incontrollata presenza della criminalità. C' è
una necessità di non abbassare la guardia e di mantenere sempre
vivo ed attivo questo momento di sinergia tra tutti i soggetti istituzionali".
A sostenerlo è stato il prefetto di Catanzaro, Enrico Laudanna,
al termine della riunione del Comitato provinciale per l' ordine e
la sicurezza pubblica di Catanzaro che si è svolto stamani
nella sede del Commissariato della Polizia di Stato di Lamezia Terme.
La riunione giunge dopo che a Lamezia, nelle ultime settimane, c'
è stata una recrudescenza di omicidi e altri fatti di criminalità
organizzata. Sul contenuto della riunione, il Prefetto non ha fornito
particolari. "La riservatezza - ha detto - impedisce di entrare
in dettagli. C' è questo desiderio condiviso di rivedersi sempre
più spesso perché ogni volta che ci si incontra c' è
un arricchimento sul piano operativo e sul piano delle intese. Questa
è una garanzia per una sempre migliore possibilità di
svolgere bene il nostro lavoro, tutti insieme". All' incontro,
insieme ai vertici provinciali di polizia, carabinieri e guardia di
finanza, erano presenti anche il procuratore della Repubblica di Catanzaro,
Mariano Lombardi, rappresentanti della Dia, il presidente ed il vice
presidente dell' Associazione lametina antiracket, Antonino Tripodi
e Luigi Taiani, il vice presidente della Provincia, Mario Magno, ed
il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza. "Le associazioni
antiracket - ha sostenuto Laudanna - sono l' espressione vivente della
possibilità che in questo processo di rincorsa alla legalità
ci possa essere un grosso contributo da parte della società
civile. Ed è per l' appunto nel combattere il racket e l' usura
che diventa davvero prezioso il contributo che possono dare i cittadini
eventualmente coinvolti in queste fenomenologie. Noi auspichiamo che
anche la percezione fisica della sintonia che esiste tra le istituzioni,
la presenza ravvicinata anche delle occasioni di confronto e di dialogo
fra istituzioni qui a Lamezia, a Catanzaro ed in tutte le sedi istituzionali,
possa costituire lo stimolo e l' incoraggiamento per i cittadini di
avere sempre maggiore fiducia nello Stato, nella presenza costruttiva
e fattiva delle istituzioni locali e centrali e rimettere in moto
quel circolo virtuoso che è il solo segreto per sconfiggere
definitivamente ogni forma di criminalità". "Oggi
era presente anche la Dia - ha proseguito il Prefetto - perché
quando si esamina a largo spettro una fenomenologia come quella che
interessa la nostra provincia ed il resto del territorio in sede di
comitato per l' ordine e la sicurezza pubblica, è bene che
siano rappresentate tutte le componenti tecniche. Quest' ultime esaminano
in particolare la criminalità organizzata e sono preziose,
al pari delle altre, per definire il quadro d' insieme". Il sindaco
Speranza, nel commentare l' esito della riunione, ha auspicato che
"queste misure di rafforzamento della presenza delle forze dell'
ordine in città non siano provvisorie, ma stabili. Spero che
la collaborazione che ho notato stamattina possa ulteriormente rafforzarsi.
La situazione è seria. Noi nei prossimi giorni faremo un Consiglio
comunale straordinario e proseguiremo sulla strada molto forte che
abbiamo deciso che è quella di un' azione del Comune per smuovere
tutta la società lametina in direzione di un processo di legalità
e per far sì che le forze dell' ordine abbiano più mezzi
e strumenti e la magistratura riesca a completare i propri organici".
.
Brevi
di cronaca da Firmo, Santa Sofia d’Epiro, Castrovillari, Marano
Principato, San Benedetto Ullano
25/05 A Firmo i carabinieri hanno arrestato Salvatore
Genise, di 43 anni, con l' accusa di violenza a pubblico ufficiale.
L' arresto di Genise scaturisce dalla revoca del beneficio della sospensione
condizionale della pena dopo che l' uomo ha inveito contro un ausiliario
del traffico che gli aveva elevato una contravvenzione. Genise è
stato portato nel carcere di Cosenza.A Santa Sofia d’Epiro,
un uomo, A.S., di 40 anni, del luogo, è stato arrestato per
minacce e resistenza a pubblico ufficiale. L'uomo è stato sorpreso
dai carabinieri mentre, armato di un'ascia, minacciava di morte alcuni
familiari. All'arrivo dei carabinieri l'uomo si è scagliato
contro i militari che sono riusciti a bloccarlo ed arrestarlo. A Castrovillari
i carabinieri del nucleo operativo , al termine di un servizio mirato
al controllo dell' immigrazione clandestina, hanno arrestato tre cittadini
rumeni per non aver ottemperato al provvedimento di espulsione. I
tre erano stati espulsi dal territorio italiano con un decreto emesso
lo scorso 21 aprile dal Questore di Cosenza. A Marano Principato
i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato, Linda Anca
Rostas, di 21 anni, di nazionalità romena. La donna, in Italia
senza fissa dimora, non ha ottemperato al decreto di espulsione emesso
dal Prefetto di Cosenza il 4 aprile scorso. A San Benedetto
Ullano è stato arrestato un uomo, già detenuto
ai domiciliare nella comunità terapeutica 'Regina Pacis', in
esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dall'Ufficio di Sorveglianza
del tribunale di Cosenza.
Scontro
tra due scuolabus a Bisignano. Autista grave.
24/05 L'autista di uno scuolabus e' rimasto ferito in modo grave
e quattro bambini hanno riportato lievi contusioni in un tamponamento
tra due scuolabus del Comune di Torano Castello. L'incidente e' accaduto
in localita' Muoio di Bisignano. L'autista di uno dei due mezzi e'
stato ricoverato in prognosi riservata nell'ospedale di Cosenza. Quattro
scolari che sono rimasti leggermente feriti, sono stati medicati al
pronto soccorso dell'ospedale. Sul posto sono intervenuti i carabinieri
di Rende per gli accertamenti
I
pescatori bloccano per una giornata la ferrovia sulla fascia tirrenica.
24/05 E' ripresa stasera la circolazione ferroviaria lungo la linea
Reggio Calabria-Paola. I circa 200 pescatori che da stamani occupavano
la linea, hanno lasciato liberi i binari nella stazione di S. Lucido
Marina alle 19.30, e quelli di Bagnara alle 19.50. Dopo il sopralluogo
lungo la linea da parte dei tecnici di Rfi, alle 20.25 e' stato dato
il via libera alla ripresa della circolazione. La fine della protesta,
secondo quanto si e' appreso, e' stata decisa dopo un incontro svoltosi
a Roma sul problema segnalato dai pescatori ai quali, una direttiva
dell'Ue impedisce l'utilizzo di un particolare uso di reti comunemente
chiamate spadare. ''L'occupazione - e' scritto in una nota - e' cominciata
stamani alle 11.10, e ha visto Trenitalia affrontare l'emergenza con
il ricorso ai bus sostitutivi e il potenziamento dei servizi di assistenza
a terra e a bordo treno, con un'apposita task force per curare i trasbordi
e le informazioni ai viaggiatori''. Secondo quanto riferito dalla
stessa Trenitalia, sono stati 20 i bus che hanno fatto la spola fra
le stazioni di Villa San Giovanni, Gioia Tauro, Lamezia Terme e Paola;
circa duemila i viaggiatori trasbordati. Garantita anche l' assistenza
ad alcuni disabili in transito. Per l'occasione, Trenitalia ha potenziato
i presidi di assistenza nelle stazioni di Villa San Giovanni, Lamezia
e Paola, e ne ha aperto uno anche a Gioia Tauro
I manifestanti protestano contro una norma dell' Unione europea che
vieta l' utilizzo delle reti da posa per la pesca, comunemente dette
"spadare". In seguito alla protesta i treni, sia locali
che a lunga percorrenza, sono stati fermati lungo il percorso nelle
prime stazioni utili.
Arriva
il caldo e ardono gli incendi
24/05 Superlavoro dei Canadair della protezione civile per fare fronte
agli incendi boschivi. Le alte temperature e la presenza di vento
forte sulle regioni meridionali hanno infatti facilitato la propagazione
di diversi incendi boschivi che nelle ultime 48 ore sono divampati
in Sicilia, Sardegna e Calabria e hanno reso particolarmente impegnativa
l'azione dei Canadair del Dipartimento della Protezione Civile su
12 roghi. Tra ieri e oggi la Sicilia ha contato sette incendi boschivi
divampati tra le province di Messina, Agrigento e Palermo, tutti spenti
quelli di oggi che hanno impegnato i Canadair fino al tardo pomeriggio.
Messo sotto controllo nel primo pomeriggio anche il rogo divampato
oggi presso il Comune di Taverna, in provincia di Catanzaro, in un'
area ricoperta da arbusti e macchia mediterranea dove il fronte di
fuoco, pari a 500 metri, e' stato circoscritto grazie all'azione di
quattro Canadair che hanno effettuato numerosi lanci d'acqua sulle
fiamme. Il dipartimento, in una nota, informa anche che proseguono
le operazioni di spegnimento dei velivoli della Protezione Civile
su due roghi divampati rispettivamente a Pula, in provincia di Cagliari,
e nella provincia di Reggio Calabria, presso il Comune di Sant'Alessio
in Aspromonte.
Padre
Fedele operato a Belvedere. L’avv. Bisceglia
“Dal TDL la conferma che la suora è bugiarda”
Operazione
“Lampo” a Vibo: quattro arresti, sequestrate armi e dorga
24/05 E' stata chiamata "Lampo", ad indicare la rapidità
delle indagini, l'operazione che ha portato stamane all'arresto di
Filippo Grasso, 46 anni, falegname; Mario Loiacono, 25 anni, manovale;
Serse Accorinti, 32 anni, agricoltore, e Luigi Maccarone, 26 anni,
disoccupato, accusati a vario titolo di traffico di sostanze stupefacenti,
danneggiamento, porto abusivo di armi e spari in luogo pubblico. Nei
confronti dei quattro arrestati il sostituto procuratore, Giuseppe
Lombardo, che ha coordinato le indagini, ha emesso un decreto di ritardato
arresto, provvedimento consentito dall'attuale normativa antidroga
e finalizzato a posticipare un arresto in flagranza allo scopo di
favorire un migliore svolgimento delle indagini. I particolari dell'operazione
sono stati illustrati nel pomeriggio negli uffici del comando provinciale
dei carabinieri di Vibo Valentia, dal capitano Giuseppe Mazzullo,
comandante della Compagnia, e dal tenente Marco Montemagno. Nel corso
dell'operazione sono stati sequestrati un revolver, due pistole giocattolo
prive del tappo rosso e vari semi di marijuana. I quattro arrestati,
secondo quanto si è appreso, avrebbero gestito, nella zona
costiera compresa tra Vibo Marina e Briatico, un consistente traffico
di cocaina. Un giro d'affari che i militari stimano di notevole entità.
La droga giungeva dalla Nigeria nel Nord Italia da dove poi arrivava
nel Vibonese. Le indagini hanno avuto inizio con il danneggiamento
a colpi di pistola, compiuto nel gennaio scorso nella frazione Piscopio,
di alcuni mezzi edili utilizzati per lavori di rifacimento della rete
idrica per conto del Comune. "Un'azione arrogante - ha detto
il cap. Mazzullo - che solo per puro caso non ha provocato feriti
o conseguenze ancora più gravi. Le indagini, oltre a scoprire
i responsabili di quel danneggiamento, consentirono anche di svelare
il traffico e lo spaccio di cocaina sulla costa".
Arresti
e denunce della Fiamme Gialle in alcuni cantieri edili di Corigliano
24/05 Una operazione contro il fenomeno del lavoro nero e dell'immigrazione
clandestina è stata compiuta dai militari della Guardia di
Finanza a Corigliano Calabro. Al termine dell'operazione un imprenditore
edile è stato denunciato, un cittadino straniero cladestino
è stato arrestato ed un cantiere è stato sequestrato.
I finanzieri hanno effettuato dei controlli in un cantiere dove sono
stati trovati sei cittadini stranieri di nazionalità marocchina.
Cinque extracomunitari sono stati trovati privi di documenti di riconoscimento
e di permesso di soggiorno. Gli investigatori hanno accertato che
uno degli stranieri era già destinatario di un provvedimento
di espulsione ed è stato arrestato per violazione della legge
sull'immigrazione. L'imprenditore, invece, è stato denunciato
per sfruttamento della manodopera clandestina. Il cantiere è
stato sequestrato perché privo di autorizzazioni.
A
Spezzano Albanese muore un bracciante colpito dalla motosega
24/05 Un bracciante agricolo, Luigi Bifano, di 47 anni, è
morto a causa di un incidente avvenuto mentre stava lavorando in un
suo fondo nelle campagne di Spezzano Albanese. L'uomo stava tagliando
alcuni alberi quando, per cause ancora in corso di accertamento, ha
perso il controllo della motosega e si è procurato una ferita
che ne ha provocato la morte. Il cadavere di Bifano è stato
trovato dai carabinieri che lo hanno trasportato nell'obitorio dell'ospedale
di Castrovillari.
Parte
il piano di ripopolamento delle lepri
24/05 Dopo le immissioni già effettuate sabato e lunedì
scorsi prosegue il ripopolamento delle lepri predisposto nell' ambito
del piano faunistico predisposto dall' Assessorato Caccia e pesca
della Provincia di Cosenza. L' intervento interesserà ben 133
comuni sui 155 della provincia di Cosenza con l' esclusione dei centri
a maggiore antropizzazione. La prossima immissione sul territorio,
alla presenza del presidente Mario Oliverio, è prevista per
il prossimo lunedì 29 maggio nel comune di Cerisano e proseguirà
nello stesso giorno in altre località della provincia. "Le
immissioni delle lepri - è scritto in una nota della Provincia
di Cosenza - continueranno fino a tutta la metà di giugno e
secondo il calendario concordato con le Associazioni venatorie provinciali
e le Associazioni locali di cacciatori, che hanno inteso rispondere
all' invito a collaborare avanzato dall' assessore Pietro Mari il
quale, a suo tempo, si è recato in ognuna delle riunioni appositamente
organizzate nei diversi comuni. "Con il Piano di ripopolamento
2006, secondo le puntuali indicazioni date dal Presidente Oliverio
- ha detto Mari - sarà immessa sul territorio selvaggina tutta
di produzione nazionale ed in gran parte allevata nella nostra provincia.
Il Piano è frutto di una proficua collaborazione non solo con
i dirigenti provinciali delle Associazioni venatorie ma anche con
le associazioni locali di cacciatori, secondo una prassi che la Provincia
intende sviluppare in un settore, quello della Caccia e Pesca, in
cui il dialogo diretto consente di apprezzare tra i cacciatori competenze,
vero interesse per la salvaguardia del patrimonio naturale e disponibilità
al dialogo che, se bene utilizzati, consentiranno alla Provincia di
fare proposte sempre più adeguate"
Brevi
di cronaca da San Benedetto Ullano, Rossano, Castrovillari
24/05 A San Benedetto Ullano i carabinieri hanno arrestato una persona
in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di
S.Maria Capua Vetere. A Rossano il personale della locale aliquota
operativa ha arrestato una persona, in ottemperanza ad una sospensione
della misura alternativa alla esecuzione della pena emessa dall' Ufficio
di Sorveglianza di Cosenza, per reiterate violazioni delle prescrizioni
imposte. A Castrovillari due persone sono state denunciate dai carabinieri
per non aver rispettato gli obblighi della sorveglianza speciale.
Nel corso di controlli i due sono stati notati in compagnia di persone
con precedenti penali.Sempre a Castrovillari cinque persone sono state
arrestate dai carabinieri a Castrovillari per tentato furto e di violazione
di sigilli. Gli arrestati sono M.B., di 35 anni; C.V., 49 anni; P.G.,
23 anni; F.L., 40 anni e C.V, 24 anni. I cinque sono stati sorpresi,
nei pressi della zona industriale, all'interno di uno stabilimento
industriale sequestrato mentre tentavano di rubare del materiale ferroso.
I cinque sono stati portati nel carcere di Castrovillari in attesa
del processo con rito direttissimo.
E’
un polacco la vittima travolta dal treno a Mirto
23/05 E' un immigrato polacco, Vanni Tzesniowski, di 39 anni, la
persona morta ieri dopo essere stata investita da un treno lungo la
tratta jonica cosentina, tra le stazioni di Rossano e Mirto. L' identificazione
è stata fatta dalla fidanzata dell' uomo, anche lei cittadina
polacca. Tzesniowski, secondo quanto è emerso dagli accertamenti
della Polizia ferroviaria, era privo di permesso di soggiorno.
Commercialista
di Corigliano arrestato dalla Finanza a Torino per truffa allo stato
23/05 I militari del Gruppo repressione frodi del nucleo regionale
di polizia tributaria del Piemonte della Guardia di Finanza, coordinati
dal sostituto procuratore Manuela Pedrotta, hanno bloccato un' ingente
truffa ai danni dello Stato ideata per ottenere indebitamente oltre
14 milioni di euro di contributi pubblici a fondo perduto. Stamattina
sono state eseguite tre ordinanze di custodia cautelare in carcere
nel torinese e in provincia di Cosenza nei confronti di due imprenditori
e un commercialista ritenuti responsabili di concorso in truffa aggravata.
Sono: Giuseppe Cimino, 42 anni, commercialista, di Corigliano Calabro,
Roberto destefanis, di 53, di Collegno, amministratore della Sistemi
Italia e Martino Laurenzano, di 46, di Torino, ex amministratore della
ditta Ariel. ''I promotori e gli organizzatori della frode - precisa
la Guardia di Finanza - si erano impegnati a investire in Calabria
mezzi e capitali pari ad oltre 38 milioni di euro, parte dei quali
messi a disposizione dal Ministero delle attivita' produttive, per
la realizzaizone di insediamenti industriali in grado di creare almeno
420 nuovi posti di lavoro. Sfruttando la legge 488 del 1992, quattro
aziende di Torino e provincia, fra loro collegate tramite un' ulteriore
societa', la Ariel di Torino, incaricata di realizzare gli insediamenti,
avevano presentato al ministero specifici progetti, poi approvati
con consequenziale approvazione, nel periodo 2002-2004, di un importo
complessivo. oggetto della tranche iniziale, pari ad oltre 4,8 milioni
di euro''. Le aziende sono la Sistemi Italia di Rivoli, la Cailan'd
di Torino, la Turro di Torino e la Mifa di Collegno (Torino). Le indagini
condotte sia in Piemonte che in Calabria hanno consentito di accertare
che, con l' ausilio dell' amministratore della Ariel, le quattro aziende
avevano presentato al Ministero delle attivita' produttive documentazione
falsa per l' approvazione delle rispettive istanze, nonche' acquistato
terreni contigui nel comune di Villapiana Scalo (Cosenza) dove realizzare
gli insediamenti produttivi. Attraverso rilievi fotografici, effettuati
a bassa quota da elicotteri della Guardia di Finanza, e' stato accertato
che non e' mai stato realizzato nulla. ''Le superfici interessate
- spiegano le fiamme gialle - ad eccezione di un manufatto in evidente
abbandono non recano traccia di alcun intervento''. Secondo la Guardia
di Finanza, per evitare la revoca d' ufficio dei contributi gia' erogati
dal Ministero e per ottenere gli ulteriori acconti, ''le aziende avrebbero
continuato a documentare, attraverso dichiarazioni mendaci e fatture
per operazioni inesistenti, spese mai sostenute ovvero sostenute per
importi molto inferiori a quelli dichiarati''. ''Sulla base degli
indizi raccolti - conclude la Guardia di Finanza - e' possibile ritenere
che le societa' si accingessero ad attuare altri sistemi fraudolenti
quali l' acquisto di macchinari, attrezzature e impianti usati. Inquietante
il ruolo fondamentale di una piccola banca calabrese che si sarebbe
prestata a documentare falsamente, in capo ai soci delle aziende coinvolte,
la disponibilita' di mezzi finanziari e patrimoniali tali da garantire
il buon esito delle iniziative imprenditoriali''
Arrestato
con l’accusa di bancarotta e truffa il Presidente
della Camera di Commercio di Crotone, Luigi Siciliani. Truffati
anche i nipoti degli Agnelli
Denunce
della Finanza per lavoro nero con clandestini immigrati a Corigliano
23/05 Un immigrato, che non aveva ottemperato ad un decreto di espulsione
emesso nei suoi confronti, e' stato arrestato ed altre sei persone,
tra cui altri cinque immigrati, sono state denunciate in stato di
liberta' dalla Guardia di finanza a Corigliano Calabro nell' ambito
di un' operazione contro l' immigrazione clandestina e l' utilizzo
di extracomunitari privi di permesso di soggiorno. Gli arresti e le
denunce sono scaturiti da un controllo effettuato dai finanzieri del
Comando Brigata di Corigliano Calabro in un cantiere edile nella frazione
Schiavonea dove si trovavano al lavoro sei immigrati tutti di nazionalita'
marocchina. E' stato accertato, cosi', che cinque dei sei immigrati
che venivano impiegati nei lavori erano privi di documenti d' identita'
e di permesso di soggiorno. I finanzieri hanno accertato inoltre che
uno dei cinque immigrati clandestini era gia' stato destinatario di
un provvedimento di espulsione, emesso dal Prefetto di Cosenza, cui
non aveva ottemperato, ed hanno proceduto cosi' al suo arresto, conducendolo
nel carcere di Rossano. Nei confronti degli altri immigrati privi
di permesso di soggiorno e' stata avviata la procedura per l' espulsione
dal territorio nazionale. I finanzieri hanno anche sequestrato la
costruzione alla realizzazione della quale stavano lavorando gli immigrati,
perche' risultata priva di concessione edificatoria. Il proprietario
dello stesso immobile, D.A., di 38 anni, di Corigliano, e' stato denunciato
in stato di liberta' con l' accusa di abusivismo edilizio, sfruttamento
dell' immigrazione clandestina ed illecita occupazione di lavoratori
immigrati.
Morto
il giovane sulla moto ferito nell’incidente di Acquappesa
23/05 E' morto Eugenio Adami, il giovane di 28 anni rimasto ferito
domenica sera in un incidente stradale accaduto sulla statale 18 tra
Cetraro e Acquappesa mentre era alla guida di una moto di grossa cilindrata.
Le condizioni di Adamo erano apparse subito molto gravi. Il giovane,
che era in coma, dopo un primo ricovero nell' ospedale di Cetraro,
era stato trasferito all' Annunziata di Cosenza, dove era stato sottoposto
a due interventi chirurgici. Gli organi di Adamo sono stati espiantati
e donati.
Brevi
di cronaca da Corigliano, Cassano, Francavilla
23/05 A Corigliano Calabro un giovane, Cosimo Marchese, di 23 anni,
è stata arrestata dai carabinieri per detenzione ai fini di
spaccio di sostanze stupefacenti. Nel corso di controlli i carabinieri
hanno trovato Marchese a bordo della sua automobile all'interno della
quale erano stati nascosti 48 grammi di marijuana suddivisa in tre
involucri ed un bilancino di precisione.A Cassano allo Ionio un giovane,
Umberto Crescente, 27 anni, di Trapani, è stato arrestato dai
carabinieri per evasione dai domiciliari e detenzione ai fini di spaccio
di sostanze stupefacenti. A Crescente, che era detenuto ai domiciliari
nella comunità terapeutica Saman, è stata notificata
una ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Trapani.
A Francavilla marittima un commerciante, F.S., di 45 anni, è
stato arrestato dai carabinieri per sequestro di persona, esercizio
arbitrario delle proprie ragioni e lesioni personali. L'uomo, che
ha ottenuto gli arresti domiciliari, ha rinchiuso all'interno del
proprio esercizio commerciale un minore e, per futili motivi, lo ha
picchiato procurandogli delle lesioni guaribili in sette giorni.
Uomo
stritolato da un treno tra Rossano è Mirto. Sembra un suicidio
23/05 Una persona non ancora identificata è morta dopo essere
stata investita da un treno tra le stazioni di Rossano e Mirto, lungo
la tratta jonica cosentina. Il convoglio coinvolto nell' incidente
è l' Espresso 513 partito da Crotone e diretto a Torino. L'
incidente è accaduto la scorsa notte, ma il cadavere della
persona investita, mancante peraltro di alcune parti, è stato
trovato soltanto stamattina. Il macchinista del treno, dopo avere
avvertito un rumore ed intuendo di avere urtato contro qualcosa, ha
fermato il convoglio. Sul posto sono giunti i tecnici di Rfi, insieme
a polizia e carabinieri, ma le ricerche dell' eventuale persona investita,
nell' immediato, non hanno dato esito. Il traffico ferroviario, è
potuto così riprendere dopo un' interruzione di circa due ore.
Le ricerche, proseguite comunque nella zona per tutta la notte, hanno
portato stamattina alla scoperta del cadavere dell' uomo, che era
finito in una scarpata, mancante della parte superiore. Polizia e
carabinieri stanno tentando in primo luogo di accertare se si sia
trattato di un incidente o di un suicidio. La vittima, secondo le
prime notizie, sarebbe un immigrato, probabilmente polacco.
Osservatorio
Falcone-Borsellino: “L’on. Napoli spara nel mucchio”
22/05 "L' onorevole Angela Napoli ha l' abitudine di sparare
nel mucchio". E' quanto sostiene, in una nota, il presidente
dell' Osservatorio Falcone - Borsellino - Scopelliti, Carlo Mellea,
in merito alle polemica tra il deputato di Alleanza nazionale ed il
sostituto procuratore della Dda di Catanzaro Gerardo Dominijanni sul
ruolo della Procura distrettuale e sulle inchieste riguardanti le
cosche di Lamezia Terme. "Sarebbe stato più corretto -
aggiunge Mellea - se l' onorevole Napoli, se conosce nomi e cognomi,
presentasse una denuncia alla magistratura. Per quanto ci riguarda
ci schieriamo dalla parte del dott. Dominijanni, riconoscendo nella
sua persona un impegno costante e quotidiano contro le mafie".
Il
vescovo di Locri a Trento per progetti di scambio con le cooperative
22/05 "La mafia vive sulla dipendenza delle persone, una logica
di appartenenza che si spezza solo valorizzando le competenze delle
persone nell'ambito di un' esperienza cooperativa che esalta la dignità
della persona e del suo lavoro. E nella Locride è proprio questo
che dobbiamo fare, far riflettere le persone sulla loro dignità".
Lo ha detto oggi a Trento monsignor Giancarlo Bregantini, vescovo
di Locri, partecipando assieme al presidente della Provincia autonoma,
Lorenzo Dellai, a una riunione del Tavolo della Locride. L'incontro,
svoltosi presso la Federazione trentina della Cooperazione ed al quale
ha partecipato anche il presidente della Federazione, Diego Schelfi,
il vice Michele Odorizzi ed i rappresentanti delle cooperative che
partecipano al progetto, è servito a fare il punto, dopo i
recenti attentati che hanno colpito la cooperativa Valle del Buonamico,
sui progetti di scambio e cooperazione in atto tra il Trentino e la
Locride. "Da oltre dieci anni - ha affermato Bregantini - stiamo
percorrendo con il Trentino un percorso che ha portato molti frutti
positivi. Gli attentati che abbiamo subito sono collegati al drammatico
momento vissuto con l'omicidio Fortunio, ma la reazione di molti giovani
offre oggi una prospettiva diversa, e questo è anche il frutto
del lavoro compiuto in questi anni. Se gli attentati non ci hanno
piegato e non ci hanno creato eccessive difficoltà è
perché la rete e il sistema che abbiamo costruito ha retto
ed ha accresciuto la propria forza grazie alla solidarietà
che abbiamo trovato in tutt'Italia". Bregantini ha illustrato
ai vertici della Federazione il progetto sotteso alla costituzione
nella Locride del Consorzio Goel, del quale fanno parte, assieme alla
cooperativa Valle del Buonamico, altre dodici realtà cooperative.
"Stiamo cercando di dare alle nostre cooperative sbocchi commerciali
più solidi, ma non è facile, appoggiandoci anche alle
comunità di emigrati calabresi di alcune città del nord
Italia". Il vescovo trentino di Locri ha parlato della produzione
di piccoli frutti in collegamento con la Cooperativa Sant'Orsola,
della nascente attività vinicola attraverso un progetto di
valorizzazione dei vitigni autoctoni che dovrebbe trovare, proprio
domani, voce nel consiglio regionale della Calabria con la presentazione
di un apposito disegno di legge. Infine ha parlato delle attività
di cooperazione sociale, quale ad esempio il tentativo, che si scontra
con resistenze culturali, di attivare iniziative per il recupero di
ex detenuti. Il Consorzio Goel sta, fra l'altro, completando la ristrutturazione
di un edificio che avrebbe dovuto essere destinato a carcere per farne
la sede di campi estivi e di interscambio con altre parrocchie italiane.
La Cooperazione trentina ha espresso al vescovo di Locri la propria
vicinanza e l'auspicio che i progetti di cooperazione avviati possano
essere condotti nel segno della reciprocità e della volontà
di lavorare assieme. In particolare massima disponibilità è
stata dichiarata dai consorzi del credito e del consumo oltre che
da alcune cooperative agricole, i soggetti che più di altri
sono direttamente impegnati nello scambio di prodotti e di formazione
con i calabresi. Il presidente Dellai ha ribadito a monsignor Bregantini
la collaborazione istituzionale del Trentino alla Locride, affermando
la necessità di compiere passi in avanti nella qualità
dei rapporti tra queste due realtà territoriali. Lo stesso
presidente della Provincia ha annunciato a Bregantini l' intenzione
di compiere la prossima estate un viaggio in Calabria per visitare
le realtà cooperative sorte, ormai dieci anni fa, per iniziativa
del vescovo trentino di Locri.
Ass.
Morcavallo: “Dissequestrare il Liceo di Castrovillari incendiato”
22/05 "E' necessario che il dissequestro dell' edificio scolastico
avvenga al più presto per poter programmare tempestivamente
la tipologia di interventi di ripristino, assicurando, la regolarità
e la continuità delle lezioni, dal momento che mancano ormai
solo pochi giorni alla chiusura delle scuole". E' quanto ha affermato
l' assessore all' Edilizia scolastica della Provincia di Cosenza,
Oreste Morcavallo, visitando stamani il liceo classico di Castrovillari,
oggetto nei giorni scorsi di un incendio, che ha distrutto parte dell'
edificio. L' assessore Morcavallo, è scritto in una nota, ha
espresso solidarietà al dirigente scolastico, Narciso Simonetta,
e piena condanna agli autori del vile ed incivile episodio. Dopo una
verifica dei danni causati dalle fiamme, che hanno provocato il crollo
di una parte del tetto della struttura e danneggiato alcune aule del
piano superiore, Morcavallo ha incontrato il sostituto procuratore
della Repubblica di Castrovillari, Baldo Pisani, al quale ha indirizzato
un' istanza con cui si chiede il dissequestro della struttura per
evitare che, a causa di infiltrazioni o cedimenti, possa ulteriormente
risultarne compromessa. Morcavallo e il dirigente del settore Edilizia
scolastica della Provincia, Francesco Molinari, hanno incontrato,
anche, il sindaco Franco Blaiotta, che è dirigente scolastico
dell' Istituto tecnico commerciale, e l' assessore alla Pubblica istruzione
di Castrovillari, Ileana Manco, per affrontare in modo organico i
temi della scuola e, in particolare, dell' edilizia scolastica di
Castrovillari e dintorni. Nel corso dell' incontro è stato
deciso, in collaborazione con l' Amministrazione comunale, di organizzare
nel prossimo mese di settembre un convegno, per discutere sulle problematiche
scolastiche, mettendo a fuoco, attraverso gli interventi di docenti
universitari, gli atti di vandalismo e gli effetti negativi ad essi
connessi. "Come Provincia di Cosenza - ha detto Morcavallo -
il presidente Mario Oliverio ed io, siamo impegnati costantemente
nell' attuare progetti strutturali di edilizia scolastica, riservando
alla scuola un ruolo prioritario negli interventi perché vogliamo
che la scuola diventi un' agenzia educativa e una palestra di democrazia,
insostituibile prerogativa di fucina di saperi e di crescita sociale.
E' questo il nostro obiettivo e l' investimento a cui più teniamo
e per cui ci stiamo adoperando. Un ragionamento attento su questi
allarmanti fenomeni può rappresentare una presa di coscienza
per la popolazione scolastica, finalizzata a scongiurare che simili
episodi possano ripetersi. Siamo convinti, inoltre, che ciò
possa stimolare i giovani a preservare e difendere le strutture scolastiche,
che la Provincia, con notevole sforzo economico, è riuscita
ad acquisire al complessivo patrimonio scolastico del territorio".
Convenzione
tra comune di Castrovillari e Unione ciechi sul “Libro parlato”
22/05 E' stata firmata tra il sindaco di Castrovillari, Franco Blaiotta
ed il presidente provinciale dell' Unione italiana ciechi, Pietro
Testa la convenzione per l' istituzione a Castrovillari del servizio
"Libro parlato". All' incontro hanno partecipato, oltre
al sindaco e al presidente priovinciale Uic, la dottoressa Flavia
Bisignani; il delegato di Castrovillari dell' Uic, Francesco Fragale;
il responsabile delle attività promozionali del "Libro
Parlato", Francesco Sapia e l' architetto Bilotta, delegato nazionale
dell' Uic. "Il servizio del Libro Parlato - è scritto
in una nota - consentirà a non vedenti, ipovedenti e persone
con disabilità che si riflettono sulle capacità di lettura,
di potere ricevere in prestito direttamente nella propria abitazione,
tramite l' ufficio cultura e biblioteca del Comune di Castrovillari,
un libro da ascoltare.Il centro di distribuzione del libro Parlato
di Cosenza, che ha competenza su Calabria e Basilicata, dispone di
un catalogo di diecimila titoli relativi a tutti i settori, scientifici,
letterari, filosofici, narrativi, registrati su audiocassette. L'
utente compila un modulo di richiesta disponibile all' Ufficio cultura
di Palazzo Cappelli; il Comune provvede ad inviarlo al centro di distribuzione
e nel giro di pochi giorni l' audiocassetta arriva all' utente stesso
a domicilio tramite posta, per restituirla, poi, al centro di Cosenza
appena ne avrà terminato l' ascolto. La restituzione dell'
audiocassetta avviene in franchigia, quindi a costo zero per il non
vedente, grazie ad una convenzione già stipulata con Poste
italiane. Tutte queste operazioni sono completamente gratuite sia
per l' utente che per il Comune. La convenzione appena firmata prevede
anche la possibilità di costituire un patrimonio di libri parlati
di secondo livello". "E' possibile - conclude la nota -
grazie ad una apparecchiatura che sarà fornita al Comune di
Castrovillari registrare, con l' intervento di volontari, altri libri
non in catalogo, come testi scolastici, libri di storia locale. Le
possibilità di fruizione del servizio vanno al di là
della cerchia dei portatori di handicap, iscritti all' Unione italiana
ciechi. Anche degenti ed ammalati possono utilizzare il Libro parlato
per trascorrere diversamente le lunghe ore di inattività alle
quali sono costretti. Nel corso della manifestazione è stato
ricordato che uno studente di Castrovillari sta frequentando l' università
grazie ai sevizi del Centro per il Libro Parlato. Al più presto
il centro nazionale del Libro Parlato disporrà della versione
su cd delle opere in catalogo, grazie alla riconversione che si sta
effettuando da audiocassetta a supporto digitale".
Scontro
tra auto e moto ad Acquappesa: un ferito
22/05 Un uomo, E.A., di 30 anni, è rimasto ferito in un incidente
stradale avvenuto sulla statale 18, nei pressi di Acquappesa. L'uomo
era alla guida della sua moto che, per cause ancora in corso di accertamento,
si è scontrata con una automobile. Il motociclista è
stato soccorso e ricoverato nel reparto di neurochirurgia dell'ospedale
di Cosenza dove i sanitari si sono riservati la prognosi. Sul luogo
dell'incidente sono intervenuti gli agenti della polizia stradale.
Incidente
mortale sulla 106: morti due tifosi del Catania
21/05 Due tifosi del Catania Calcio sono morti ed altri due sono
rimasti feriti in un incidente stradale avvenuto stamane sulla Ss
106, nei pressi di Roseto Capo Spulico, nel cosentino. I quattro,
dei quali non si conoscono ancora le generalita', erano a bordo di
una Fiat Punto che, per cause ancora in corso di accertamento, si
e' schiantata contro un albero. Due delle quattro persone sono morte
mentre le altre sono state soccorse ed accompagnate negli ospedali
di Cosenza e Trebisacce. Sul luogo dell'incidente sono intervenuti
gli agenti della polizia stradale di Trebisacce. I quattro tifosi
si stavano recando a Lecce ad assistere alla partita di calcio di
serie B, Catanzaro-Catania. Le vittime sono Carmelo Ligreci 37 anni
e Fabio Seminara di 30. Nell'incidente e' rimasto ferito in maniera
molto grave il figlio di Ligreci, Fabrizio di 17 anni. Il secondo
ferito sarebbe un familiare di Seminara. La notizia della morte dei
tifosi si e' sparsa subito a Catania perche' Ligreci e' noto negli
ambienti sportivi perche' gestore di un vivaio che si trova proprio
alle spalle dello stadio Angelo Massimino. Sul posto per i rilievi
si sono recati polizia e carabinieri. I due feriti, che hanno entrambi
17 anni, sono gravi. Uno, che inizialmente era stato ricoverato nell'ospedale
di Trebisacce, dopo le prime cure e' stato trasferito nel nosocomio
di Lecce. Per entrambi i ragazzi i sanitari degli ospedali di Cosenza
e Lecce si sono riservati la prognosi. A causa dell'incidente stradale
sulla Ss 106 si sono verificati rallentamenti. Dopo l'intervento della
polizia stradale di Trebisacce il traffico e' ripreso regolarmente.
Di
Lieto (Codacons) “Riaprire i termini per i benefici dei lavoratori
esposti all’amianto”
21/05 Il Codacons chiede al governo di riaprire i termini per il
riconoscimento dei benefici previdenziali a tutti i lavoratori esposti
al rischio rappresentato dall'amianto. ''Il beneficio a cui ci riferiamo
- ha detto il presidente del Codacons, Francesco Di Lieto - consiste
nella moltiplicazione per il coefficiente 1,5, per l'intero periodo
di avvenuta esposizione all'amianto. Cio' comporterebbe un trattamento
pensionistico leggermente migliore oltre ad una minore durata della
vita lavorativa per tutti i cittadini che nell'esercizio della propria
attivita' lavorativa sono stati esposti al rischio di terribili malattie.
Nel riconoscere gli effetti devastanti sulla salute, alla fine del
2004 un Decreto ministeriale ha previsto che tutti i lavoratori interessati
potessero presentare apposita domanda all'Inail al fine di ottenere
la certificazione della loro esposizione ultradecennale all'amianto''.
''Tuttavia - ha aggiunto - sia perche' il termine previsto a pena
di decadenza e' risultato fin troppo ridotto, sia perche' non vi e'
stata una capillare informazione, molti lavoratori, purtroppo esposti
ai rischi connessi all'esposizione cronica all'amianto, non sono riusciti
a presentare tempestivamente la domanda all'Inail. Soprattutto in
Calabria sono davvero pochi i lavoratori che ne hanno tratto giovamento
e che hanno presentato domanda entro il 15 giugno dello scorso anno.
Poiche' la salute e' un diritto costituzionalmente garantito e considerato
che molti lavoratori nonostante i danni fisici riportati non hanno
trovato una pur minima tutela, il Codacons invoca una riapertura dei
termini per la presentazione della domanda all'Inail''. ''Su questa
battaglia - ha concluso Di Lieto - tesa a pretende un minimo di rispetto
per i ''pochi'' che hanno subito sulla propria pelle le inefficienze
ed i silenzi dei ''tanti'', siamo certi di trovare il sostegno dell'intero
governo regionale e di tutti coloro che hanno davvero a cuore la salute
dei Cittadini''.
Dominijanni
“La Napoli parli di fatti concreti”. Napoli “Riferite
cose non vere”
21/05 ''L'onorevole Angela Napoli dica nomi, cognomi e circostanze,
assumendosi tutte le responsabilita'''. E' quanto ha detto il sostituto
procuratore della Dda di Catanzaro, delegato per la criminalita' organizzata
sul territorio di Lamezia Terme, Gerardo Dominijanni, circa alcune
dichiarazioni della parlamentare di An, Angela Napoli, relative all'attivita'
della Procura distrettuale antimafia del capoluogo calabrese sul territorio
lametino. La parlamentare di An ha lamentato anche l'archiviazione,
sempre da parte della Dda di Catanzaro, delle indagini relative alle
minacce subite dai lei stessa, dal sindaco di Lamezia, Gianni Speranza,
dal presidente della giunta regionale, Agazio Loiero, e dall'assessore
regionale alla sanita' Doris Lo Moro. ''Non e' la prima volta - ha
concluso Dominijanni - che l'Onorevole Napoli riferisce di circostanze
che non corrispondono al vero''.
''Non sono a conoscenza di quanto riferito al dottor Gerardo Dominijanni,
Procuratore della Dda di Catanzaro, circa le mie dichiarazioni rese
durante un incontro sulla legalita', svoltosi nella giornata di ieri
a Lametia Terme: certamente non il contenuto veritiero di quanto da
me affermato''. E' quanto sostiene la parlamentare di An, Angela Napoli.
''Ho, infatti, detto che mi risulta - ha aggiunto la parlamentare
di An - perche' cosi' e' stato riferito dai Magistrati della Dda di
Catanzaro alla Commissione Nazionale Antimafia, che sono state archiviate
indagini che riguardano atti intimidatori attuati, in anni passati,
contro alcuni esponenti politici lametini. Per quanto riguarda, invece
le minacce da me stessa subite alcuni mesi fa, ho affermato di non
essere mai stata sentita, a differenza di altri, dalla Dda di Catanzaro,
ma non ho assolutamente parlato di archiviazione del relativo procedimento
giudiziario''. ''Mi spiace - ha concluso - che un Procuratore del
valore, quale quello da me riconosciuto, del dottor Dominijanni, peraltro
a conoscenza della mia disinteressata collaborazione sempre offerta
alla Dda di Catanzaro, mi possa attribuire dichiarazioni che ''non
corrispondono al vero'' e non solo in questa occasione''
Un
cinque più uno a Soverato frutta quasi novecentomila euro:
è caccia al fortunato
20/05 Nessun 6 e' stato realizzato al concorso odierno del Superenalotto,
ma c'e' un vincitore con 5+ a Soverato, che si aggiudica complessivamente
(ha realizzato anche un 3), 891.707,71 euro. La giocata vincente e'
stata fatta alla ricevitoria 'Quelli del Toto', corso Umberto I, 218.
I 5 realizzati sono 16, ciascuno dei quali incassa 55.730,21 euro.
Per il Superstar, nessun vincitore per il 6, il 5+ e il 5. Per il
prossimo concorso, il jackpot per il 6 sale a 28 milioni e 700 mila
euro.
Il proprietario della ricevitoria e' Francesco Repice Lentini, che
la gestisce da 53 anni. ''Abbiamo una clientela varia - ha detto Repice
Lentini - ed e' difficile, almeno per il momento, capire chi e' il
vincitore. Nella nostra ricevitoria realizziamo anche molti sistemi
che poi vendiamo in quote. Sono felice per il vincitore di questa
bella somma di denaro''. Nella ricevitoria ''Quelli del toto'', che
si trova in Corso Umberto I a Soverato, non e' mai stata realizzata
una vincita cosi' consistente. Negli anni scorsi furono solo realizzati
due 5. ''Ci sono clienti abitudinari di Soverato - ha aggiunto Repice
Lentini - e poi ci sono tante persone che giocano nella nostra ricevitoria
ma che vivono in paesi limitrofi a Soverato. Il venerdi' mattina c'e'
poi il mercato settimanale e nella nostra citta' arriva molta gente
che spesso tenta la fortuna acquistando una delle quote dei nostri
sistemi''. Il titolare della ricevitoria era a casa quando ha appreso
dall'Ansa della vincita realizzata. ''Contattero' immediatamente la
Sisal per avere maggiori informazioni - ha concluso - e per cercare
di capire chi e' il fortunato vincitore al quale voglio rivolgere
i miei auguri''. A Soverato, uno dei centri turistici piu' famosi
della costa ionica catanzarese, la notizia della vincita si e' diffusa
rapidamente. Tra i numerosi giocatori e' scattata cosi' la ''caccia''
al fortunato vincitore.
Incidente
tra due camion sulla A3 nei pressi di Tarsia. Due feriti
20/05 Due persone sono rimaste ferite in un incidente stradale avvenuto
sulla corsia nord dell'Autostrada A3, nei pressi di Tarsia. Due camion,
per cause ancora in corso di accertamenti, si sono scontrati ed uno
di questi si e' successivamente ribaltato. I conducenti dei due camion
sono stati soccorsi ed accompagnati nell'ospedale. Sul luogo dell'incidente
sono intervenuti gli agenti della polstrada e tre squadre dell'Anas.
I mezzi sono stati rimossi dalla sede stradale ed il traffico, secondo
quanto si e' appreso, e' regolare.
Brevi
di cronaca da Castrovillari e Rossano
20/05 A Castrovillari sono state arrestate due persone per aver favorito
la permanenza di cittadini stranieri clandestini. Nel corso dei controlli
sono stati rintracciati 6 extracomunitari nei confronti dei quali
è stata avviata la procedura di espulsione. A Rossano, infine,
è stato arrestato un uomo per violazione alle prescrizioni
impostigli dalla sorveglianza speciale.
Blitz
della Finanza a Rossano: Tre arresti e oltre due etti e mezzo di hashish
sequestrati
19/05 Rossano ed il comprensorio continuano a far registrare episodi
legati al grave fenomeno dello spaccio e del consumo di droga . Nelle
primissime ore del 19 maggio, le fiamme gialle di Rossano dopo giorni
di pedinamenti ed appostamenti, condotti anche sulla base di precedente
attivita’ info-investigativa, hanno individuato un garage di
un condominio dello scalo – localita’ Donnanna - utilizzato
da tre soggetti di origini rossanesi, di cui uno minorenne, come base
logistica per la preparazione di dosi di hashish da immettere sul
mercato cittadino. Sfruttando l’effetto sorpresa i militari
del nucleo mobile della compagnia di Rossano hanno rinvenuto all’interno
del garage, oltre duecentocinquanta grammi di sostanza stupefacente
del tipo “hashish”, parte della quale era gia’ confenzionata
in decine di dosi, pronte per essere cedute. alla perquisizione ha
anche partecipato l’unita’ cinofila antidroga con il cane
“Ema”, magnifico esemplare di pastore tedesco che in oltre
dieci anni di “servizio” si e’ distinto per il suo
fiuto eccezionale. Il rinvenimento dell’ingente quantitativo
di hashish, unito all’individuazione di un locale adibito alla
preparazione della sostanza da immettere sul mercato, ha dato agli
investigatori la certezza di aver stroncato un florido canale di smercio
di sostanza stupefacente nella citta’ di Rossano. Oltre alla
droga, sono stati sequestrati anche 5 cellulari ed un’autovettura
utilizzata per lo smercio dai “pusher”.Dopo le formalita’
di rito, due dei tre giovani, su disposizione del Sostituto Procuratore
della Repubblica di turno di Rossano, sono stati condotti presso la
locale casa circondariale e messi a disposizione dell’autorita’
giudiziaria. il terzo soggetto, invece, non avendo ancora compiuto
i diciotto anni, e’ stato tradotto presso il centro di prima
accoglienza per i minori di Catanzaro, su disposizione del sostituto
procuratore della repubblica presso il tribunale dei minorenni di
Catanzaro. l’operazione si inserisce nel piu’ vasto dispositivo
di controllo del territorio, disposto dal comando provinciale della
guardia di finanza di cosenza, a tutela della legalita’, finalizzato
a prevenire e reprimere i traffici illeciti ed, in particolare, lo
spaccio di sostanze stupefacenti sulla fascia jonica .
Pastore
ucciso a Vibo. Probabilmente si tratta di faida
19/05 Pasquale Franzé, di 53 anni, pastore, è stato
assassinato stamattina a Vibo Valentia. L' uomo, è stato ucciso
a colpi di pistola in via Giovanni XXIII di Vibo. Sull' omicidio stanno
indagando carabinieri e polizia. Franzé, secondo i primi rilievi,
è stato assassinato a colpi di pistola calibro 9, molto probabilmente
all' interno della sua motoape, che è stata trovata dagli investigatori.
Pasquale Franzé, di 53 anni, fu coinvolto nel 1981 nell'omicidio
di Giuseppe Gasparro avvenuto a San Gregorio, sempre nel vibonese.
A seguito dell'omicidio di Gasparro si scatenò una faida che
portò all'omicidio di tre persone tra cui quello di Francesco
Fortuna, zio di Franzé, avvenuto nel 1988. Gli investigatori
che indagano sull'omicidio non escludono che il delitto sia riconducibile
ad una vendetta nell'ambito di quella faida nata negli agli ottanta.
Stamane Franzé è uscito dalla sua abitazione per recarsi
a lavoro ed è stato avvicinato da alcune persone che hanno
sparato almeno nove colpi di pistola alcuni dei quali lo hanno raggiunto
in diverse parti del corpo uccidendolo. Al momento dell'omicidio Franzé
era a bordo del suo motocarro e, dopo i primi spari, ha cercato di
scappare ma è stato raggiunto dai colpi di pistola che lo hanno
ucciso. I carabinieri del comando provinciale di Vibo Valentia, che
indagano sull'omicidio di Franzé, hanno compiuto diverse perquisizioni
e controlli nei confronti di persone con precedenti penali di Vibo
Valentia e comuni limitrofi. Gli investigatori hanno sentito anche
familiari e conoscenti della vittima per ricostruire i suoi ultimi
spostamenti e per accertare se recentemente aveva avuto contrasti
con altre persone.
Scoperto
un arsenale di armi a Reggio Calabria
19/05 La Squadra Mobile ha scoperto a Reggio Calabria un vero e proprio
arsenale di armi che si ritiene a disposizione della 'ndrangheta.
Sono state trovate armi, tra cui mitra e pistole, tutte munite di
silenziatore ed è stata arrestata una persona. Nell'ambito
dell'operazione compiuta dagli agenti della squadra mobile è
stato arrestato un autista, Paolo Sesto Cortese, di 42 anni. L'uomo
è stato trovato in possesso della armi sequestrate. Cortese,
secondo quanto si è appreso, deteneva l'arsenale in un garage
di sua proprietà. Gli agenti di polizia, hanno quindi sequestrato
sei pistole di vario calibro ed una mitraglietta Uzi calibro 9. Tutte
le armi hanno la matricola cancellata. Le pistole, inoltre, erano
anche munite di silenziatore, come la stessa mitraglietta di fabbricazione
israeliana. L'operazione della squadra mobile ha portato anche alla
scoperta di oltre cinquanta spezzoni di miccia a lenta combustione
di origine cinese, due paia di guanti e circa trecento cartucce di
vario calibro, adatte per le armi sequestrate, materiale camuffato
in due sacchi di plastica riposti su uno scaffale. Le armi ed il resto
dell'armamentario è stato sottoposto all'analisi della polizia
scientifica per accertarne l'eventuale uso in episodi di criminalità.
Le indagini, che sono ancora in corso, sono coordinate dal sostituto
procuratore di Reggio Calabria, Carmela Guicciardini.
Brevi
di cronaca da Mangone, Zumpano, Frascineto
19/05 A Mangone è stato arrestato un uomo per tentato omicidio
in concorso con altri. All'uomo, che ha ottenuto la detenzione domiciliare,
è stata notificata una ordinanza di custodia cautelare in ottemperanza
all’ordinanza di sospensione della misura alternativa alla detenzione
domiciliare, emessa dall’Ufficio di Sorveglianza di Cosenza.
A Zumpano è stata arrestata una persona per evasione dai domiciliari.
A Frascineto un giovane di 20 anni, L.C., del luogo, e' stato arrestato
nella tarda serata di ieri perche', nel corso di una perquisizione
domiciliare, e' stato trovato in possesso di 60 piantine di marijuana.
Il giovane, stamani, in Tribunale, ha patteggiato una pena a cinque
mesi.
Informazione
di garanzia dalla Procura di Catanzaro al sostituto di Reggio, Franco
Neri
18/05 Il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Mariano Lombardi,
ha emesso un'informazione di garanzia nei confronti del sostituto
procuratore generale di Reggio Calabria Franco Neri nell'ambito dell'inchiesta
sulla presunta falsificazione di un'intercettazione ambientale riguardante
il giudice Giuseppe Savoca, ex presidente della sezione fallimentare
del Tribunale ed ex presidente della Corte d'assise di Messina, l'imprenditore
Salvatore Siracusano e l'avvocato Letterio Arena riguardante un colloquio
avvenuto tra i tre all'ex bar Grillo di Messina il 23 luglio del 2001.
L'intercettazione era stata disposta nel contesto di un'inchiesta
condotta dalla Procura della Repubblica di Milano, insieme a quella
di Messina, per associazione mafiosa e altro. Inchiesta che si era
conclusa con l'archiviazione da parte dei magistrati milanesi. Parte
degli atti dell'inchiesta furono successivamente acquisiti dalla Procura
generale di Reggio Calabria nell'ambito di un procedimento riguardante
originariamente il solo giudice Savoca per il reato di abuso d'ufficio.
Reato per il quale la Procura di Reggio Calabria aveva chiesto l'archiviazione,
richiesta non accolta pero' dal gip. Nel corso del procedimento intervenne
il sostituto procuratore generale Franco Neri, che avoco' le indagini
e le prosegui'. Indagini che, nel maggio del 2005, portarono all'arresto,
su richiesta dello stesso pg Neri, nell'ambito dell'operazione Gioco
d'azzardo, del giudice Savoca, dell'imprenditore Siracusano, dell'ex
sottosegretario Pagano, indicata come persona in rapporti d'affari
con lo stesso giudice Savoca, e di altre persone. I tre sono stati
successivamente scarcerati, mentre l'inchiesta prosegue. Nel corso
del colloquio avvenuto all'ex Bar Grillo tra Savoca, Siracusano ed
Arena, secondo l'accusa nei loro confronti, si sarebbe parlato, tra
l'altro, dell'omicidio del docente universitario Matteo Bottari e
di traffici di armi e droga. Savoca, Siracusano e Arena, avevano presentato
alcuni esposti alla Procura di Catanzaro sostenendo che il contenuto
dell'intercettazioni era stato falsificato e non corrispondeva al
reale colloquio
Il legale: Un atto dovuto
''L' avviso di garanzia che ha raggiunto il mio assistito, dott. Franco
Neri, sostituto procuratore generale presso la Procura Generale di
Reggio Calabria, non ci preoccupa in quanto e' un atto dovuto della
Procura di Catanzaro in persona del procuratore capo dotto. Mariano
Lombardi, dopo le querele presentate dagli imputati dell' inchiesta
'Gioco d'Azzardo' giudice Giuseppe Savoca, l' imprenditore siciliano
Salvatore Siracusano e l' avvocato Letterio Arena''. A sostenerlo
e' il legale di Neri, l' avv. Lorenzo Gatto. ''La fiducia nei magistrati
della Procura capoluogo di Regione e' totale - ha aggiunto il legale
- cosi' come siamo certi che le indagini, ci auguriamo spedite, dimostreranno
l' onesta' intellettuale di magistrato e di uomo del dott. Neri. Vorrei
solo rammentare che per gli stessi reati contenuti nell' avviso di
garanzia inviato al dott. Neri, falso ideologico e calunnia, per avere
filtrato una bobina nel procedimento 'Gioco D' Azzardo' di un' intercettazione
ambientale avvenuta in un bar di Messina, dove i soggetti intercettati
parlano oltre che di traffico di armi anche delle modalita' dell'
omicidio del Prof. Matteo Bottari avvenuto nel 1999, sono stati raggiunti
altri due miei assistiti funzionari della Dia di Messina''. ''Nel
corso dell' interrogatorio dei due funzionari - ha sostenuto Gatto
- lo stesso procuratore capo, Mariano Lombardi, ha dato atto che le
intercettazioni che gli imputati dell' inchiesta 'Gioco d' Azzardo'
affermano incomprensibile, era udibile nella parte presa a campione.
Nel ribadire quindi la totale fiducia nell' operato della Procura
di Catanzaro, il mio assistito ha chiesto di essere sentito al piu'
presto dal Procuratore Capo''.
La
cantante albanese, Liljana Kondakci, arrestata dalla GDF a Sibari
con oltre tre chili di cocaina
18/05 La cantante albanese, Liljana Kondakci, di 54 anni, nota come
la "Mina d'Albania" è stata arrestata dai militari
del GOA della Guardia di Finanza a Sibari, per detenzione ai fini
di spaccio di sostanze stupefacenti. Nei giorni scorsi, ma la notizia
si è appreso oggi, i finanzieri hanno fermato l'artista mentre
era a bordo della sua automobile nei pressi della stazione ferroviaria
di Sibari e durante una perquisizione sono stati trovati 3 chili e
300 grammi di cocaina. L'operazione è stata compiuta, secondo
quanto si è appreso, dai finanzieri del Gico e del Goa. Sull'arresto
di Liliana Kondakci viene mantenuto il massimo riserbo. I finanzieri,
che stanno ricostruendo gli ultimi spostamenti della cantante prima
del suo arresto, stanno compiendo accertamenti per individuare il
destinatario della cocaina. La cantante, che in Albania è ritenuta
una delle più famose artiste, ha partecipato recentemente al
festa dell'Amicizia Italo-Albanese che si è svolta a Rimini.
Con lei e' stato arrestato un uomo, Luan Kibazekai. La donna e' stata
arrestata nell'ambito di un'operazione antidroga della Procura di
Torino. La cantante doveva probabilmente svolgere il ruolo di "corriere"
della droga
Tramonti
(CISL) “Disagi sulla 107 al ponte di Celico. Intervenga l’ANAS”
18/05 Il Segretario generale della Cisl cosentina Paolo Tramonti
invita i dirigenti dell’Anas Compartimentale Calabria a risolvere
nel più breve tempo possibile la vertenza del ponte di Celico.
<Da un mese l’impianto semaforico installato sul viadotto>,
dichiara Tramonti, <crea disagi alla collettività e problemi
di sicurezza>. Il sindacalista segnala, infatti, <l’infelice
posizione del semaforo sul lato che sale dal capoluogo. L’impianto
staziona alla fine di una curva a gomito dove la visibilità
scarseggia e i freni tentennano. Qualche incidente si è già
verificato>, aggiunge Tramonti, <i residenti della zona, inoltre,
ad ogni spostamento nella Presila sono costretti a pagare il “dazio”
di lunghe file. Estremamente flessibili gli orari dei mezzi di trasporto
pubblico. Mi sorprende che, dopo ripetute sollecitazione della società
civile e di alcune istituzioni politiche, l’Anas perduri nei
suoi eccessivi ed inspiegabili ritardi senza per questo prospettare
alternative di vivibilità e di interventi riparatori>. Il
Segretario della Cisl rincara la dose: <Si avvicina la stagione
estiva>, sottolinea, <l’intensificarsi del traffico, le
file chilometriche sulla tormentata viabilità della 107 costituirebbero
un ulteriore deterrente nei confronti del già precario turismo
silano. A tale proposito “plaudiamo” agli enti locali
Regione, Provincia e Comuni che garantiscono di avere inserito il
turismo silano al primo posto della loro agenda programmatica. Ma
saremmo più tranquilli se ci spiegassero come intendono concretizzare
le consuete belle parole. L’efficienza dei trasporti è
la prima condizione perché la stagione turistica vada in porto.
Gli amministratori locali si sono attrezzati per assicurare il servizio?
Secondo quali criteri?>. Tramonti ne approfitta per lanciare un’ombra
anche sulle <gallerie e gli svincoli compresi tra il km 402+400
e 405+950 della Ss 106 ricadenti territorio di Montegiordano Marina.
I lavori sono completati da due anni. Perché l’utenza
deve ancora patirne i disagi?>.
L’ass.
Aiello contrario all’accordo Poste-Viminale sui premessi di
soggiorno
18/05 "Esprimo totale contrarietà ad un accordo, peraltro
neanche tanto chiaro sul piano del libero mercato, che vede il Viminale
e le Poste italiane convergere in un monopolio inefficiente ed a totale
carico del cittadino extracomunitario per un servizio che gli enti
locali espletano in maniera rispondente alle necessità in modo
gratuito". A sostenerlo, in una nota, è l' assessore alle
Politiche sociali della Provincia di Cosenza, Ferdinando Aiello. "La
privatizzazione delle procedure per l' ottenimento del permesso di
soggiorno attraverso le Poste Italiane - aggiunge l' assessore Aiello
- determinerà un invitabile allontanamento degli enti locali
dagli immigrati, negando un rapporto che rappresenta la premessa necessaria
per l' inclusione nella società. I cittadini stranieri dovranno
pagare una tassa di 70 euro per vedersi riconosciuto il diritto a
vivere nella legalità. Una quantità incredibile di denaro,
pari a circa 200 milioni di euro, per un servizio che provocherà
un fisiologico prolungamento delle procedure. Modificando l' erogazione
di tale servizio che, ad oggi, è stato svolto gratuitamente
in gran parte degli enti locali direttamente interfacciati con i problemi
e le esigenze delle comunità degli immigrati, viene ridimensionato
un punto di osservazione fondamentale del fenomeno migratorio, scegliendo
una politica privatistica che sostituisce al rapporto con il cittadino
straniero un asettico passaggio di denaro. Per questo motivo verranno
adottate tutte le iniziative opportune per contrastare tale provvedimento,
sperando nel coinvolgimento di tutti gli attori sociali sensibili
a tali problematiche".
A
Castrovillari di dimette l’assessore dell’Udc, Rummolo
18/05 L'assessore ai lavori pubblici, conservazione, valorizzazione
del patrimonio, del Comune di Castrovillari, Mario Innocenzo Rummolo,
con una lettera, ha comunicato la sua fuoriuscita dall' Udc, rimettendo
il proprio mandato nelle mani del commissario cittadino, Biagio Schifino,
e del sindaco, Franco Blaiotta. Rummolo ha preannunciato "la
propria irremovibile decisione ai vertici regionali del Partito".
"Decisione - ha sostenuto - anche nel rispetto delle regole democratiche,
ottemperando, così, ad un metodo che deve vedere ciascuno rispettoso
del proprio mandato popolare"
Brevi
di cronaca da Pedace, Santa Maria del Cedro, Scalea
18/05 A Pedace è stato arrestato un operaio per produzione
ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. A Santa Maria del Cedro
i carabinieri, in esecuzione di un' ordinanza di custodia cautelare,
hanno arrestatoAngelo Bottone, di 35 anni. L' uomo e' accusato per
aver violato le prescrizioni imposte dalla misura cautelare degli
arresti domiciliari. . A Scalea i carabinieri hanno arrestato Nicola
Pizzimenti, di 27 anni di Scalea in esecuzione di un' ordinanza di
custodia cautelare emessa dal Gip di Paola. L' uomo e' accusato di
aver minacciato due testimoni che avrebbero dovuto deporre a suo sfavore
in un procedimento penale relativo ad un traffico di stupefacenti
ed armi.
Appalti
truccati all’ASL di Lamezia: Quattro arresti della Finanza.
17/05 Avrebbero raggiunto un accordo per la fornitura di materiale
sanitario da destinare ai reparti di ortopedia degli ospedali di Lamezia
Terme e Soveria Mannelli, praticamente in esclusiva: per tale motivo
la guardia di finanza ha eseguito stamani quattro ordinanze cautelari
nei confronti del responsabile dell'ufficio acquisizione beni e servizi
dell'Azienda sanitaria di Lamezia Terme e di tre imprenditori, accusati,
a vario titolo, di turbativa aggravata d'asta e corruzione. Si tratta
di Pasquale Rubino; di Domenico Cristiano, titolare della Smei di
Lamezia Terme; di Giovanni Cesare Muscolino e Giuseppe Galeso, rispettivamente
rappresentante commerciale e amministratore unico della Kosmos hospital
Srl con sede a Gioia Tauro. I primi tre sono stati posti agli arresti
domiciliari, mentre Galeso ha l'obbligo di dimora nel comune di residenza,
Reggio Calabria. Nell'inchiesta, denominata Endovis, sono indagati,
per abuso d'ufficio, anche quattro medici e quattro funzionari dell'As
6 insieme a undici rappresentanti legali di ditte fornitrici denunziati
a piede libero a vario titolo. I particolari dell'operazione sono
stati illustrati stamani dal procuratore della Repubblica di Lamezia
Terme, Raffaele Mazzotta, dal comandante regionale della guardia di
finanza, gen. Riccardo Piccinni, dal col. Stefano Paoluzi, e dal maggiore
Marco Letizi. Le indagini, ha detto il pm titolare delle indagini,
Elio Romano, hanno preso il via dopo una telefonata anonima che ha
permesso ai militari di scoprire una fornitura continua da parte della
Kosmos hospital su chiamata diretta. Dalle intercettazioni telefoniche
disposte dalla Procura è emerso che era Rubino a gestire il
"comitato d'affari". In particolare, dalle intercettazioni
sarebbe emerso che l'uomo si era fatto dare mille euro "elargiti
affinché lo stesso garantisse una continuità di rapporti
affaristici con l'impresa interessata", mentre in altre circostanze
aveva raggiunto accordi per somme che raggiungevano il 7% sull'importo
della gara. Complessivamente le forniture hanno raggiunto una valore
di un milione di euro circa. Dalle indagini è emerso anche
che diverse gare per l'acquisizione di beni, ancor prima dell'indizione,
erano state "opportunamente indirizzate per il buon esito dell'aggiudicazione
dell'appalto o della fornitura in favore di ditte 'amiche'".
Nello specifico sarebbero state riscontrate delle incongruenze circa
la data in cui venivano richieste alcune protesi e la data in cui,
poi, veniva effettuato l'intervento che, in molti casi, era antecedente
alla richiesta. E' per questo che nell' inchiesta risultano coinvolti
anche medici e funzionari dell'As 6. Adesso, secondo quanto ha riferito
il gen. Piccinni, gli investigatori intenderebbero comunicare gli
esiti dell'inchiesta anche alla Procura della Corte dei conti
Disposto
il dissequestro del lungomare di Paola
17/05 E' stata dissequestrata la parte di lungomare di Paola che
era stata posta sotto sequestro dalla Procura della Repubblica. Lo
ha deciso il Tribunale di Cosenza stabilendo la sospensione automatica
delle misure cautelari di sequestro del tratto interessato e dei magazzini
sottostanti. Il ricorso era stato presentato dal sindaco di Diamante,
Ernesto Caselli, al fine di ottenere la dichiarazione di illegittimita'
dell' immediata esecuzione, disposta dal Pm, dell' ordinanza emanata
dal tribunale della liberta' lo scorso 18 aprile, avente per oggetto
il sequestro del lungomare e dei locali sottostanti nonche' la strada
di accesso al porto. Il 24 marzo scorso il procuratore della Repubblica
di Paola aveva proposto appello contro il provvedimento di rigetto
parziale della richiesta di emissione di sequestro preventivo, emesso
dal Gip. Il tribunale di Cosenza aveva accolto l' appello disponendo
il sequestro. Il Pm ha quindi disposto l' immediata esecuzione dell'
ordinanza. Da qui la presentazione del ricorso del Sindaco accolto
dal Tribunale.
Truffe
con le polizze da un falso assicuratore nel reggino. Evasi 11 milioni
di euro
17/05 Un falso agente assicurativo di Monasterace è stato
denunciato dalla Guardia di Finanza di Locri per truffa aggravata,
abusivismo finanziario, falso e ricettazione. I finanzieri, a seguito
di indagini di polizia tributaria durate quasi un anno, hanno scoperto
a carico del falso assicuratore la mancata dichiarazione di ricavi
per 11.700.000 euro. A.O. era già stato denunciato alla Procura
della Repubblica di Locri nel marzo scorso, per aver realizzato una
truffa milionaria nel settore assicurativo e finanziario. I militari,
secondo quanto riferito, esaminando i documenti acquisiti, hanno accertato
che A.O. faceva credere di essere un sub-agente di un importante gruppo
assicurativo nazionale, con il quale aveva effettivamente lavorato
prima di essere stato licenziato, circa un anno fa, per delle irregolarità,
e faceva stipulare ai propri clienti delle false polizze vita e polizze
R.C. auto, incassando illecitamente premi per oltre 1.800.000 euro.
Per non insospettire i malcapitati, l' uomo aveva lasciato, nel suo
ufficio, le insegne della compagnia assicurativa di cui aveva fatto
parte utilizzando la stessa modulistica che ne riproduceva fedelmente
il marchio. Inoltre, fingendo di essere un promotore finanziario abilitato,
aveva convinto numerose persone ad investire per suo tramite sui mercati
finanziari somme per complessivi 1.200.000 euro. Nel corso dell' operazione
sono state individuate oltre 50 vittime della truffa residenti nelle
province di Reggio Calabria e Catanzaro e sono stati sequestrati numerosi
documenti assicurativi fittizi, centinaia di stampati in bianco e
strumenti informatici utilizzati per eseguire le falsificazioni. I
finanzieri hanno segnalato anche cinque clienti dell' assicuratore
con l' accusa di favoreggiamento.
Tre
arresti per sfruttamento della prostituzione a Corigliano
17/05 Gennaro Siciliano, incensurato, di Roggiano Gravina, e' stato
arrestato dai carabinieri con l' accusa di sfruttamento della prostituzione.
L' uomo, nel corso di un servizio finalizzato al controllo dell' immigrazione
clandestina, e' stato sorpreso all' interno della propria macchina
mentre accompagnava una rumena nel luogo dove abitualmente la donna
esercita la prostituzione. I militari, nello stesso servizio, hanno
arrestato anche due donne, Ana Caulie Utan, di 24 anni, rumena e Cosimina
Elena Mandrake, di 20 anni, della Moldavia, gia' colpite da decreto
di espulsione del Prefetto di Cosenza dell' 11 maggio scorso. Entrambe
erano sprovviste di documenti e sono state colte durante l' esercizio
dell' attivita' di meretricio. Tutti e tre sono stati condotti nel
carcere di Castrovillari
Il
Presidente Oliverio incontra la delegazione del Rotary distretto 2100
16/05
Si è svolto, stamani a Cosenza, un incontro tra il presidente
della Provincia, Mario Oliverio ed una delegazione dei Club Cosenza
e Cosenza Nord del Rotary International, che nell' ambito di un programma
di scambi ospitano, in questi giorni, insieme agli altri Club del
distretto meridionale 2100, rappresentanti del Distretto 7260 Usa
di New York-Long Island. Lo rende noto la Provincia. All' incontro
hanno partecipato, tra gli altri, presidente del Rotary Club Cosenza
Nord, Nicola de Napoli; il componente della Commissione distrettuale
Group Study Exchange, Angelo Bloise e il presidente del Rotary Club
Cosenza, Antonio Iorio. m Il presidente Oliverio, è scritto
in una nota, ha ricevuto Gloria Ingegno, Team Leader Gse del distretto
newyorkese 7260 e quattro giovani laureati americani, giunti in Italia
per una iniziativa di gemellaggio culturale e sociale favorita dalla
Rotary Foundation. I giovani americani si trovano a Cosenza nell'ambito
di un progetto che prevede lo scambio di giovani professionisti non
rotariani, appartenenti a distretti di Paesi diversi della durata
di un mese. Il programma prevede anche la successiva ospitalità
del gruppo Gse italiano, sempre per un mese al Distretto estero. Secondo
lo scopo degli Scambi di Gruppi di studio, guidati da un capogruppo
rotariano, nel corso della loro permanenza i giovani entrano in contatto
con realtà lavorative attinenti alla propria professione, avviando
nel contempo rapporti sociali e culturali. La visita al presidente
Oliverio ha rappresentato il contatto, favorito dal distretto 2100
del Rotary, con una istituzione del territorio che si è dichiarata
ben lieta di accogliere gli appartenenti ad una esperienza così
importante". "Riconosciamo in pieno la valenza delle iniziative
del Gse della Rotary Foundation ed in generale della più antica
associazione di servizio - sostiene Oliverio - che hanno un ruolo
di primo piano nell' arricchimento degli scambi sociali e culturali
nel mondo, in particolare per quanto riguarda le opportunità
fornite in questo ambito ai giovani".
Incidente
mortale vicino Cassano
16/05 Un uomo, Paolo Tirotta, 55 anni, di Villapiana, è morto
in un incidente stradale avvenuto sulla Ss 543, nei pressi della frazione
Doria del comune di Cassano allo Ionio. La vittima era alla guida
di una Fiat Panda che si è scontrata frontalmente con una Bmw
guidata da un uomo di Rotondella (Matera) che è rimasto illeso.
A causa del violento impatto la Fiat Panda si è incendiata
e capovolta e l'uomo, che è stato travolto dalle fiamme, è
morto carbonizzato. Sul luogo dell'incidente stradale sono intervenuti
gli agenti della polizia stradale ed i vigili del fuoco di Trebisacce.
A causa dell'incidente la Ss 543 è rimasta bloccata. Il traffico,
bloccato per un paio d’ore, è stato ripristinato dal
personale dell’ANAS intervenuto sul posto. Il corpo di Paolo
Tirotta è stato trasportato nell' obitorio di Cassano allo
Ionio.
Un
incendio doloso distrugge parte del tetto del liceo classico di Castrovillari
16/05 Un incendio di natura dolosa ha distrutto parte del tetto dell'
edificio che ospita il liceo classico 'Garibaldi' a Castrovillari.
Alcune persone, secondo quanto si è appreso, si sono introdotti
all'interno dell'edificio ed hanno cosparso la struttura che regge
il tetto con del liquido infiammabile ed l'hanno incendiata. Le fiamme
sono state spente dai vigili del fuoco. L'episodio è stato
comunicato dai carabinieri al Preside, prima che avvenisse l’apertura
dell’Istituto. Gli stessihanno avviato le indagini. Stamani
le lezioni scolastiche si sono svolte regolarmente.
Strage
di Caraffa: Negativo lo stub effettuato su Eugenio Pane.
15/05 Eugenio Pane non sparò contro il padre Camillo, la madre
Annamaria e la sorella Maria nella strage di Caraffa accaduta il 28
marzo scorso. Ha dato esito negativo, infatti, l' esame dello stub
effettuato dai carabinieri del Ris di Messina sul cadavere del giovane.
Escluso dunque qualsiasi rapporto di complicità tra il figlio
ventiseienne di Camillo Pane, studente di farmacia a Catanzaro, e
Claudio Tomaino, il giovane, nipote dello stesso Pane, in carcere
con l' accusa di essere il responsabile della strage. Ad adombrare
il sospetto che Eugenio Pane potesse avere avuto un ruolo nell' uccisione
dei genitori e della sorella era stato lo stesso Tomaino nel momento
in cui aveva riferito al magistrato che sta conducendo l' inchiesta
sulla strage, il sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro
Salvatore Curcio, ed ai carabinieri del Reparto operativo di avere
consegnato la pistola calibro 9 di cui era legalmente in possesso,
poi rivelatasi l' arma con cui é stata compiuta la strage,
allo zio Camillo, che a sua volta l' avrebbe poi ceduta al figlio
Eugenio. Da qui la necessità di verificare un eventuale rapporto
di complicità tra Tomaino ed il cugino Eugenio, uniti, tra
l' altro, dal vincolo della comune appartenenza ad una setta satanica,
allo scopo di accaparrarsi il consistente patrimonio di Camillo Pane.
Tutte supposizioni che con l' esito negativo dello stub su Eugenio
Pane sono definitivamente cadute. Si rafforza così la convinzione
del sostituto procuratore Curcio e dei carabinieri che a commettere
la strage di Caraffa sia stato soltanto Claudio Tomaino, il quale,
dopo avere condotto i parenti con un espediente a Caraffa, li avrebbe
sterminati uccidendo dapprima Camillo Pane e la moglie Annamaria,
quindi il figlio Eugenio e per ultima, dopo averla fatta attendere
in macchina con una scusa, la cugina Maria, appena diciottenne. Un
ricostruzione che, a detta degli investigatori, si concilia con gli
elementi di prova generica emersi dal sopralluogo compiuto nell' area
della strage. Claudio Tomaino, è questa la tesi di magistrati
ed investigatori, avrebbe deciso di uccidere Camillo Pane per "cancellare"
un debito di 120 mila euro che il giovane aveva con lo zio in relazione
all' attività di compravendita immobiliare che i due svolgevano
insieme. A Tomaino, però, uccidere lo zio non bastava poiché
del suo debito con Camillo Pane erano a conoscenza anche la moglie
ed i figli di quest' ultimo. Da qui, dunque, la sua decisione di assassinare
anche loro.
Arrestato
dalla GDF a Spezzano Sila un clandestino polacco nascosto in un furgone
15/05 Un cittadino polacco evaso dagli arresti domiciliari, cui era
ristretto per rapina aggravata arrestato, e un italiano, con precedenti
per reati contro il patrimonio e la persona, denunciato per procurata
evasione. E' il bilancio di un servizio effettuato dalla Tenenza della
Guardia di Finanza di San Giovanni in Fiore. I militari, impegnati
in un servizio di controllo nei pressi dello svincolo di Spezzano
della Sila, insospettiti dall' atteggiamento dell' autista di un Fiat
Forino, un italiano rivelatosi privo della patente, hanno proceduto
al controllo del mezzo scoprendovi nascosto all' interno l' immigrato
polacco, allontanatosi dalla propria abitazione di Corigliano. A seguito
di perquisizioni personali i finanzieri, inoltre, hanno trovato addosso
all' immigrato un coltello di genere vietato. Il mezzo e' stato sottoposto
a sequestro.
A
Rossano, sequestrato dalla Gdf uno studio di consulenza a imprese
15/05 La Guardia di finanza di Rossano, nell' ambito di un' inchiesta
coordinata dal procuratore della Repubblica presso il locale tribunale,
Dario Granieri, ha posto sotto sequestro a Corigliano Calabro uno
studio di consulenza alle imprese. Il reato contestato ai soggetti
cui è legalmente riconducibile lo studio è quello di
esercizio abusivo della professione. Il provvedimento di sequestro
è stato disposto in seguito ad accertamenti effettuati dallo
scorso mese di gennaio successivamente agli esiti dell' inchiesta
denominata "Scatola vuota". In particolare è emerso
che i soggetti cui è riconducibile lo studio non risultano
iscritti all' albo nazionale dei dottori commercialisti. Da qui, dunque,
il decreto di perquisizione emesso dal magistrato che ha consentito
l' acquisizione di numerosa documentazione contabile e della strumentazione
informatica dalla quale si è avuta conferma dell' esercizio
abusivo della professione. L' operazione condotta dalle Fiamme gialle
di Rossano si inserisce in una più complessa vicenda che in
passato aveva consentito di accertare rilevanti violazioni in materia
di contributi pubblici ex 488/92.
De
Sena a Lamezia: sul territorio c’è una situazione complessa
15/05 ''Una riunione strategica''. In questo modo il prefetto di
Reggio Calabria, Luigi De Sena, ha definito la riunione che si e'
svolta oggi pomeriggio presso la procura della repubblica di Lamezia
Terme e al quale hanno partecipato, oltre al procuratore della Repubblica
di Lamezia, Raffaele Mazzotta, i vertici regionali e provinciali delle
forze dell'ordine, il prefetto di Catanzaro, il procuratore aggiunto
antimafia, il procuratore distrettuale e il sostituto distrettuale.
L'incontro e' stato convocato dopo gli ultimi omicidi e intimidazioni
avvenute nelle settimane scorse a Lamezia Terme. Al termine dell'incontro,
durato circa tre ore, De Sena, incontrando i giornalisti, ha sottolineato
che l'incontro e' servito per fare il punto su ''alcune misure da
adottare su questo territorio che, comunque, e' gia' particolarmente
attenzionato ma merita una ulteriore ricalibratura del dispositivo
di sicurezza sulla base degli ultimi avvenimenti. Sotto l'aspetto
repressivo si e' convenuto di adottare determinate strategie in modo
tale da poter fare delle iniezioni investigative di qualita' da parte
delle forze di polizia''. Nel corso dell'incontro e' stato affrontato
anche l'aspetto della prevenzione rispetto alla quale si e' convenuto
di dare ''immediatamente un segnale di continuita' - ha aggiunto De
Sena - di controllo del territorio da parte della Polizia di stato,
dell'Arma dei carabinieri e della Guardia di finanza. Nei prossimi
giorni ci sara' sicuramente un rinforzo. La sensazione che dobbiamo
dare, pero', e' un messaggio di intervento immediato da parte dello
Stato che gia' c'era''. De Sena, quindi, che si e' detto convinto
che le varie attivita' investigative in corso in Calabria ''avranno
nel breve periodo i risultati che si attendono. La partita vera si
gioca sulla prevenzione su cui, ovviamente, ci deve essere una concertazione,
non soltanto delle forze di polizia con la magistratura, ma anche
con tutti i protagonisti attivi e positivi del territorio. La popolazione
si attende una concertazione generale che finora e' mancata, ma e'
mancata in tutta la Calabria. Ovviamente per quanto riguarda Catanzaro
e Lamezia Terme si sente ancora di piu'''.
''La situazione della criminalita' a Lamezia e' attualmente molto
complessa ed in movimento''. E' quanto ha detto il procuratore della
Repubblica di Lamezia Terme, Raffaele Mazzotta, al termine del vertice
che si e' svolto questo pomeriggio in procura alla presenza, tra gli
altri del prefetto di Reggio Calabria, Luigi De Sena. Secondo Mazzotta
c'erano ''determinati equilibri che in questo momento si sono rotti
e si stanno determinando nuove situazioni. E' ovvio quindi che siamo
particolarmente attenti ad ogni situazione nuova che si sta creando.
E' chiaro che la situazione a Lamezia sotto il profilo del contrasto
e delle lotte tra le varie cosche al fine del controllo e del predominio
in questo momento e' particolarmente attiva. Tutte le indagini sono
particolarmente attente e valutano ogni profilo. Le intimidazioni
in pieno giorno determinano un particolare allarme e quindi vanno
valutate e ne va capito il senso e la motivazione. Le indagini sul
duplice omicidio allo stato sono della procura ordinaria. Se dovessero
emergere fatti che per legge portano necessariamente alla Dda come
per legge trasmetteremo gli atti''. Al termine del vertice, e' giunto
il sindaco di Lamezia, Gianni Speranza, che ha ufficialmente consegnato
ai presenti il documento approvato alcune ore prima all'unanimita'
dal consiglio comunale proprio sulla situazione della criminalita'
in citta'. Uscendo dal vertice, invece, il sostituto Gerardo Dominijanni,
che nei giorni scorsi aveva polemizzato circa il mancato invito della
Dda alle ultime riunioni del comitato per l'ordine e la sicurezza,
ha detto che ''finalmente si fanno cose serie''
Il
Consiglio comunale di Lamezia approva all’unanimità l’ODG
sull’ordine pubblico
15/05 E' stato approvato all' unanimità dal consiglio comunale
di Lamezia Terme l' ordine del giorno sulla situazione dell' ordine
pubblico. Lo rende noto il Comune. "Di fronte all' acuirsi delle
azioni criminali - è scritto in un comunicato - di chiaro stampo
mafioso, che a Lamezia nelle ultime settimane hanno provocato tre
omicidi ed attentati in pieno giorno ad esercizi commerciali, il consiglio
comunale intende sollecitare una forte reazione da parte della società
civile e spingere affinché si sviluppi una adeguata azione
di contrasto da parte degli organi dello Stato. Il civico consesso
esprime piena solidarietà agli imprenditori colpiti, a tutte
le vittime ed alle rispettive famiglie. Il grido di allarme più
volte lanciato dalle istituzioni locali, dalle forze economiche e
sociali, raccolto dal Procuratore della Repubblica e dalle forze dell'
ordine, deve portare a risposte concrete ed adeguate.Il Consiglio
valuta positivamente l' incontro tra i vertici della magistratura
e delle forze dell' ordine che si terrà oggi e la convocazione
a Lamezia del Comitato provinciale per la sicurezza e l' ordine pubblico.
Sono questi primi segnali di attenzione ai quali bisogna far seguito
con misure di rafforzamento qualitative e quantitative che non siano
occasionali ma permanenti". "Il Consiglio comunale - conclude
il comunicato - si riunirà nelle prossime settimane invitando
i Parlamentari, le istituzioni calabresi, magistratura e Prefetto
per iniziare un confronto con il nuovo Governo, riaffermando le richieste
già avanzate dal sindaco di Lamezia il 21 dicembre scorso al
Ministro dell' Interno, Pisanu in riferimento alla situazione della
Polizia di Stato: rafforzamento del controllo del territorio con lo
ausilio di almeno nove equipaggi al giorno dei Reparti prevenzione
Crimine; l' istituzione di una sezione della Squadra Mobile e del
Poliziotto di Quartiere; il rafforzamento della Squadra di Polizia
Giudiziaria.Il consiglio comunale ribadisce l'impegno contro la mafia
e tutti i fenomeni di illegalità,ed è disponibile a
cogliere tutte le energie positive che si stanno esprimendo in città".
Ileana
Manco nuovo assessore a Castrovillari
L'architetto Ileana Manco è il nuovo assessore alla Pubblica
istruzione, formazione professionale e attività di comunicazione
del Comune di Castrovillari. La nomina di Manco è stata fatta
con proprio decreto dal sindaco Francesco Blaiotta. Il neo assessore
subentra a Vittorio Tetro, dimessosi lo scorso 12 dicembre per le
scelte politiche dell' allora Nuovo Psi a livello nazionale e regionale.
Iniziativa
sulla sicurezza stradale il 18 a Cassano
15/05 Sarà presentato giovedì 18 maggio a Cassano allo
Ionio "Lo spettacolo itinerante della sicurezza stradale",
iniziativa promossa dall' Associazione appartenenti alla polizia locale
italiana, dalla Provincia di Cosenza e dall' Amministrazione comunale.
Alla manifestazione parteciperanno Dario Giannicola, presidente nazionale
dell' Assapli; il segretario nazionale Egidio Barbagallo; il presidente
della provincia di Cosenza, Mario Oliverio; l'assessore provinciale
ai trasporti, Giuseppe Gagliardi; il consigliere provinciale, Luigi
Garofano e il sindaco di Cassano, Gianluca Gallo. "Lo Slow Down
Show, spettacolo itinerante della Sicurezza Stradale rivolto agli
alunni delle scuole superiori - ha sottolineato in una nota il presidente
Giannicola - vuole incidere fortemente sulle coscienze dei giovani
attraverso una metodologia di forte penetrazione e di sicura efficacia
sia in termini d' interesse sia di risultati da raggiungere".
Brevi
di cronaca da Torano Castello, Sam Marco Argentano
15/05 A Torano Castello un bracciante agricolo di 44 anni ed un carpentiere
di 50 anni sono stati arrestati dai carabinieri per porto abusivo
di armi. Nel corso di una perquisizione personale i due sono stati
trovati in possesso di due pistole semiautomatiche illegalmente detenute.
A San Marco Argentano due cittadini stranieri sono stati arrestati
dai carabinieri per favoreggiamento della prostituzione. I due, secondo
quanto si è appreso, avrebbero accompagnato nei pressi dello
scalo di Tarsia due donne ucraine che si prostituivano.
Bomba
carta rinvenuta nel centro di Parghelia
Un ordigno inesploso e' stato trovato stamani nel centro di Parghelia,
a poche centinaia di metri dalla stazione ferroviaria. A segnalare
la presenza dell' ordigno sono stati alcuni passanti, insospettiti
dalla presenza di un involucro sospetto con evidenti tracce di polvere
pirica sparsa sul marciapiede. Sul posto sono intervenuti i carabinieri
della Compagnia di Tropea che hanno delimitato la zona ed hanno esaminato
il pacco in collaborazione con la squadra di artificieri della Polizia
di Stato di Vibo Valentia. Dai primi accertamenti, l' ordigno e' risultato
essere una bomba carta di media potenza, di fattura artigianale, provvista
di miccia e assemblata con un miscuglio di polvere pirica e forse
altro materiale. Le modalita' del ritrovamento inducono gli investigatori
a ritenere che il pacco sia stato abbandonato da malviventi, forse
spaventati per la presenza di forze dell' ordine in pattugliamento,
che se ne sono disfatti cercando, senza riuscirci, di lanciarlo oltre
un muretto e provocando la sua rottura.
Brevi
di cronaca da Tarsia
A Tarsia, I carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di San
Marco Argentano, unitamente a quello della Compagnia di Castrovillari,
hanno tratto in arresto due cittadini stranieri, per favoreggiamento
in concorso alla prostituzione di due cittadine ucraine.
Rimane
un giallo l’omicidio di Lamezia
13/05 La Polizia ha sentito la scorsa notte numerose persone nel
tentativo di individuare una pista che possa portare al movente del
duplice omicidio nel quale, ieri, a Lamezia Terme, sono stati uccisi
Francesco Diano, di 55 anni, e Santo Raso, di 33. Il duplice omicidio
è accaduto in un terreno, in località Sangi, di proprietà
di un nobile che vive da molti anni a Roma, di cui Diano era custode.
Raso, invece, si era recato in località Sangi perché
aveva ricevuto l' incarico di effettuare alcuni lavori di pulitura.
Secondo quanto viene ipotizzato dagli investigatori, il primo ad essere
ucciso sarebbe stato Raso, freddato con due colpi di pistola al volto
mentre era ancora alla guida della sua automobile. Pochi minuti dopo
l' uccisione di Diano, assassinato mentre, dopo essere sceso dalla
propria vettura, tentava di allontanarsi. Quest' ultimo è stato
finito con un colpo da distanza ravvicinata alla nuca. Dalle testimonianze
raccolte dalla Squadra mobile di Catanzaro e dal Commissariato di
Lamezia Terme sarebbero emersi pochi elementi che possano consentire
di fare luce sul movente e sui responsabili del duplice omicidio,
che appare tuttora un mistero. Le modalità del duplice omicidio,
tipicamente mafiose, contrastano, infatti, con la personalità
delle due vittime, che non erano legate agli ambienti della criminalità
organizzata lametina. Diano, tra l' altro, era agli arresti domiciliari
per scontare una condanna per maltrattementi in famiglia. Il fatto
che l' uomo si fosse recato ugualmente al lavoro malgrado non potesse
allontanarsi da casa non ha sorpreso gli investigatori, visto che
già in passato Diano era stato arrestato per evasione dagli
arresti domiciliari. Diano era conosciuto dalla Polizia anche perché
aveva problemi di alcolismo, problemi che si erano accentuati dopo
la sua separazione dalla moglie. L' uomo, di recente, si era anche
sottoposto ad un trattamento terapeutico, ma non aveva ottenuto grossi
risultati. Nessun elemento particolare, invece, nel passato di Raso,
che viveva con i genitori e non aveva mai avuto problemi con la giustizia.
Gli investigatori stanno anche valutando la possibilità che
il duplice omicidio possa rappresentare un messaggio indiretto nei
confronti del proprietario del terreno, nell' ipotesi che possa essere
stato destinatario di richieste estorsive. Lo stesso terreno, inoltre,
è oggetto d' interesse di alcuni gruppi economici che hanno
in progetto di realizzarvi un centro commerciale. Nessun contributo
utile, però, in questo senso, sarebbe venuto dalla deposizione
del proprietario del terreno, che è stato sentito dalla Polizia,
secondo la quale il duplice omicidio è tuttora difficilmente
interpretabile, con la sottolineatura che dalle indagini non è
emerso, al momento, alcun elemento che possa fare ipotizzare una matrice
mafiosa.
Profumi
e giocattoli taroccati sequestrati dalla Gdf di Corigliano
13/05 Oltre 5.000 confezioni di profumi e giocattoli con marchi contraffatti
sono stati sequestrati dalla guardia di finanza di Corigliano Calabro.
L' operazione si è svolta a Cassano Ionio. I finanzieri hanno
sequestrato circa 5.000 confezioni di profumi con marchi contraffatti
e circa 130 giocattoli privi del marchio Ce pronti per essere immessi
sul mercato anche se privi delle caratteristiche di sicurezza che
la normativa comunitaria prescrive. Il responsabile è stato
denunciato in stato di libertà per vendita di prodotti industriali
con segni mendaci.
Brevi
di cronaca da Zumpano, Cassano
13/05 A Zumpano, in provincia di Cosenza, i carabinieri della locale
stazione hanno arrestato uno sloveno, pregiudicato, per coltivazione
di sostanza stupefacente. L'uomo, nel corso di una perquisizione domiciliare,
e' stato trovano in possesso di quattro piante di canapa indiana.
A Cassano i carabinieri hanno arrestato Antonio Pisciotti, di 36 anni.
L' uomo e' accusato di violazione degli obblighi della sorveglianza
speciale.
Lite
tra giovani, a Vibo, finisce a coltellate
12/05 Un litigio tra ragazzi avvenuto in piazza Municipio, nel pieno
centro di Vibo Valentia, ha portato stasera al ferimento di un diciannovenne,
Gianfranco Zaccaria, colpito da numerose coltellate all' addome, alle
braccia ed alla testa. Nonostante il numero dei colpi, il giovane,
soccorso e portato in ospedale, e' stato giudicato guaribile in una
decina di giorni. La polizia, secondo quanto si e' appreso, avrebbe
gia' identificato l' aggressore. Il ferimento e' avvenuto in una piazza
gremita di giovani, probabilmente, secondo la ricostruzione della
polizia, al termine di una lite scoppiata per futili motivi.
La
madre del calabrese rapito in Nigeria racconta la brutta avventura
finita bene
12/05 Era emozionato e piangeva Vito Macrina, l'italiano dipendente
della Saipem (Eni) rapito ieri con alcuni suoi colleghi e liberato
la scorsa notte, quando ha contattato telefonicamente i suoi familiari
che vivono a Montepaone, nel catanzarese, per rassicurarli sulle sue
condizioni. Nel corso della notte, in attesa che giungessero notizie
dalla Nigeria, la madre dell'impiegato della Saipem, Maria Raspa,
ha tenuta stretta tra le mani una fotografia nella quale sono ritratti
i suoi figli, come a voler sentire vicino a sé il figlio che
era stato rapito. "E' stata un' avventura bruttissima - ha detto
Maria Raspa - ma per fortuna è stata breve. Abbiamo vissuto
delle ore terribili, ma per fortuna tutto é andato bene. Vito
ci ha chiamati la scorsa notte per annunciarci che la situazione si
era risolta e che sta bene. Ci ha promesso che ci raggiungerà
a Montepaone il più presto possibile". Vito Macrina, così
come i tre fratelli, è nato negli Stati Uniti, dove la sua
famiglia ha vissuto a lungo prima di rientrare in Italia, circa 30
anni fa. Il padre di Vito, Pasquale, lavorava negli Stati Uniti come
carpentiere. Due figlie di Pasquale Macrina e Maria Raspa risiedono
da molti anni a Roma, mentre Vito e Massimo abitano a Montepaone con
i genitori. Vito Macrina, che non è sposato, da quando lavora
per la Saipem come impiegato amministrativo vive in Nigeria. Dopo
avere chiamato la madre, Vito Macrina ha telefonato anche al fratello
al quale ha detto che durante il rapimento è stato trattato
bene e che non ha patito particolari sofferenze. "Vito mi ha
riferito - ha detto Massimo Macrina - che durante il sequestro non
ci sono stati particolari problemi e che è andato tutto bene.
Nel corso del colloquio che ha avuto con me é apparso commosso,
ma comunque rinfrancato per l' esito positivo della vicenda. Non mi
è sembrato provato per l' esperienza vissuta, tutt' al più
spaventato". "Vito - ha concluso - mi ha detto che farà
di tutto per rientrare a Montepaone nel più breve tempo possibile,
anche se su questo, al momento, non si può fare alcuna previsione.
L' importante, comunque, è che sia andato tutto bene".Vito
Macrina, l' impiegato amministrativo della Saipem sequestrato ieri
in Nigeria insieme a due colleghi di lavoro e liberato la scorsa notte,
è stato trattato bene e non ha patito particolari sofferenze.
A riferirlo è stato lo stesso Vito Macrina nel corso dei colloqui
telefonici che ha avuto, dopo il rilascio, con la madre, Maria Raspa,
e col fratello Massimo. "Vito mi ha riferito - ha detto all'
Massimo Macrina - che durante il sequestro non ci sono stati particolari
problemi e che è andato tutto bene. Nel corso del colloquio
che ha avuto con me è apparso commosso, ma comunque rinfrancato
per l' esito positivo della vicenda. Non mi è sembrato provato
per l' esperienza vissuta, tutt' al più spaventato. Mi ha detto
che farà di tutto per rientrare a Montepaone nel più
breve tempo possibile, anche se su questo, al momento, non si può
fare alcuna previsione. L' importante, comunque, è che sia
andato tutto bene". Vito Macrina, così come i tre fratelli,
è nato negli Stati Uniti, dove la sua famiglia ha vissuto a
lungo prima di rientrare in Italia, circa 30 anni fa. Il padre di
Vito, Pasquale, lavorava negli Stati Uniti come carpentiere. Due figlie
di Pasquale Macrina e Maria Raspa risiedono da molti anni a Roma,
mentre Vito e Massimo abitano a Montepaone con i genitori. Vito Macrina,
che non è sposato, da quando lavora per la Saipem come impiegato
amministrativo vive in Nigeria. A Montepaone, intanto, si attende
il ritorno di Vito Macrina che sarà accolto con una grande
festa. .
Un
giallo il duplice omicidio di Lamezia Terme
La
GDF scopre una piantagione di canapa indiana a Mandatoriccio
12/05 A pochi giorni dell’operazione “removal”
che ha consentito l’arresto di 11 persone ed il sequestro di
un variegato e notevole quantitativo di sostanze stupefacenti, continuano
senza sosta i controlli delle fiamme gialle disposti dal comando provinciale
di Cosenza, nell’ambito del dispositivo di contrasto allo spaccio
di sostanze stupefacenti ed alla criminalita’ in genere. A Mandatoriccio,
territorio di competenza della compagnia di Rossano, i finanzieri,
dopo reiterate attivita’ di ricognizione ed appostamento, condotte
anche sulla base di precedente attivita’ informativa, hanno
individuato una coltivazione di canapa indiana, nonostante la piantagione
fosse collocata in una zona impervia resa quasi inaccessibile dalla
rigogliosa vegetazione e dai rovi che raggiungevano l’altezza
di oltre un metro. Agli argini di un piccolo torrente, erano stati
predisposti e preparati con cura diversi metri quadrati di terreno
su cui erano sistemate quasi 150 piante di canapa indiana perfettamente
allineate e regolarmente annaffiate, utilizzando l’acqua del
limitrofo torrente.
per la riuscita dell’operazione e’ stato determinante
il contributo fornito dall’unita’ cinofila che con il
fiuto infallibile del cane “it” ha permesso gli uomini
delle fiamme gialle di indirizzarsi verso la coltivazione. “Continua
l’azione di vigilanza della Guardia di Finanza – è
scritto in una nota- nell’ambito della missione di polizia economico-finanziaria
per la tutela dei cittadini”. Sono in corso indagini al fine
di assicurare alla giustizia i responsabili della lucrosa coltivazione
che avrebbe fruttato migliaia di euro e soddisfatto l’esigenza
degli abituali consumatori di marijuana della fascia jonica-cosentina
per diverse settimane se le piante una volta essiccate fossero state
immesse in commercio.
A
Corigliano sequestrata una tonnellata di bianchetto
12/05 Duecentododici casse di novellame del tipo "sardina pilchardus",
pari a circa 1.060 chili di prodotto, sono state sequestrate dai baschi
verdi della Guardia di finanza della Compagnia di Rossano che hanno
anche denunciato in stato di libertà l' autista del furgone
sul quale è stato trovato il novellame. I finanzieri, nel corso
di un servizio di controllo, hanno fermato un furgone con cella frigorifera
proveniente dalla Puglia che stava percorrendo la strada statale 106
in località S. Irene di Rossano. L' autista ha mostrato ai
militari un documento fiscale attestante il trasporto di varie specie
ittiche. Nel corso del controllo, però, è stato accertato
che tra le specie regolarmente trasportate, c' erano anche le 212
casse di bianchetto trasportate illecitamente per un valore commerciale
stimato in 14 mila euro. La legge vieta, in questo periodo, la pesca
e la commercializzazione del bianchetto. Dopo essere stato esaminato
e giudicato in ottimo stato di conservazione e commestibilità,
il bianchetto sequestrato è stato distribuito ad istituti di
beneficenza della zona. La pesca di novellame causa enormi danni alla
fauna marina mentre la sua commercializzazione , fonte di cospicui
guadagni, provoca danni economici a chi rispetta le regole. “Il
servizio – è scritto in una nota- rientra nel più
vasto dispositivo di controllo del territorio realizzato sulla fascia
ionica, a tutela della legalità, predisposto dalle fiamme gialle.
Arresti
e denunce a Castrovillari per cd, dvd e abbigliamento contraffatti
12/05 Due immigrati marocchini sono stati arrestati ed altri due
sono stati denunciati in stato di libertà dalla Guardia di
finanza a Castrovillari nel corso di un' operazione fatta durante
i festeggiamenti in onore della Madonna del castello mirata alla repressione
della commercializzazione di prodotti contraffatti. I due marocchini
arrestati sono stati trovati in possesso di circa seicento tra cd
e dvd per playstation illecitamente riprodotti ed e’ stato segnalato
a piede libero un altro soggetto extracomunitario per la detenzione
di circa centocinquanta tra compact disk e dvd illecitamente riprodotti
allo stesso sono state iscritte ipotesi di reato ex art. 474 c.p.
allo stato nei confronti di ignoti per commercializzazione di circa
150 capi contraffatti ed, in particolare, borse, portafogli e cinture
riproducenti modelli di famose case stilistiche italiane ed estere.
La Finanza ha proceduto al sequestro probatorio dei cd e dvd illecitamente
riprodotti nonche’ dei prodotti contraffatti ed all’arresto
dei due responsabili che sono stati associati presso la casa circondariale
di Castrovillari a disposizione dell’autorita’ giudiziaria
ed, in particolare, del P.m. di turno, dott. Baldo Pisani. I responsabili
sono stati processati per direttissima ed hanno patteggiato sei mesi
di reclusione ed una multa di 3.500 € cadauno.
“Lo sforzo profuso dalle Fiamme Gialle del Pollino – si
legge in una nota- cosi’ come di quelle di tutto il territorio
cosentino si inquadra in un piu’ ampio contesto di tutela dell’ordine
economico e di sicurezza economico-finanziaria per assicurare in questo
settore la correttezza nei comportamenti degli operatori in modo tale
da garantire l’economia legale gravemente danneggiata da queste
fenomenologie delittuose che si tramutano in forme di concorrenza
sleale e di alterazione del mercato legale”.
Gli
auguri di Muzzi (Field) al presidente Napolitano
12/05 Il presidente della Fondazione Field, Mario Muzzì, in
un messaggio inviato oggi al nuovo Presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano, ha espresso la convinzione che il nuovo Capo dello Stato
dedicherà un’attenzione particolare anche alle aree deboli
del paese all’interno di un disegno che si ponga l’obiettivo
dell’interesse complessivo della nazione. Questo il testo del
telegramma che il presidente Muzzì ha inviato questa mattina
al senatore Napolitano.
“La Fondazione Field, organismo della Regione Calabria che opera
per l’emersione del lavoro non regolare, la legalità
e lo sviluppo locale, per il mio tramite, Le rivolge espressioni di
vivo compiacimento e Le esprime sentimenti di sentita soddisfazione
per la Sua elezione a Capo dello Stato. Sono personalmente convinto
che nell’assolvimento dell’alto magistero istituzionale
conferitoLe dal parlamento italiano Ella, con la forza della sua storia
personale e politica e coniugando le sue radici meridionali con l’esigenza
inderogabile di garanzia dell’equilibrio costituzionale, saprà
guardare con occhi nuovi, più attenti e sensibili, nell’interesse
di tutta la Nazione, alle aree più deboli del nostro paese”.
Brevi
di cronaca da Diamante
12/05 I carabinieri hanno arrestato a Diamante un immigrato sloveno,
Vsek Anton Glogo, di 53 anni, con l' accusa di detenzione illegale
a fine di spaccio di sostanze stupefacenti. L' arresto è scaturito
da una perquisizione effettuata nell' abitazione di Glogo nel corso
della quale sono stati trovati quattro vasi con piantine di marijuana.
Nei confronti dell' immigrato il sostituto procuratore della Repubblica
di Paola, Francesco Greco, ha disposto il processo per direttissima.
Rilasciato
il calabrese rapito in Nigeria
12/05 E' durato meno di 24 ore il sequestro di Vito Macrina, l'impiegato
della Saipem rapito ieri assieme a altri due dipendenti della societa'
petrolifera italiana a Port Harcourt, in Nigeria. La notizia della
liberazione di Macrina, giunta nella nottata alla famiglia, e' stata
confermata stamattina dalla Farnesina. ''E' stata un' avventura bruttissima,
ma per fortuna breve'', ha detto stamani all'Ansa Maria Raspa, madre
di Vito Macrina. ''Abbiamo vissuto delle ore terribili - ha aggiunto
la donna - ma per fortuna tutto e' andato bene. Vito ci ha chiamati
la scorsa notte per annunciarci che la situazione si era risolta e
che sta bene. Ci ha promesso che ci raggiungera' a Montepaone il piu'
presto possibile''. Vito Macrina, dopo avere chiamato la madre, ha
telefonato anche al fratello, che pure vive a Montepaone, in provincia
di Catanzaro, confermandogli di stare bene. I tre dipendenti della
Saipem - oltre a Macrina, impiegato amministrativo, due colleghi di
nazionalita' non precisata (uno sarebbe indiano, secondo fonti locali)
- erano stati rapiti ieri mattina verso le 11:00 nei pressi di Port
Harcourt, la citta' principale della regione del Delta del Niger,
mentre viaggiavano sulla loro auto. I tre, secondo le prime ricostruzioni,
sarebbero usciti ieri verso le 11:00 di mattina dalla base della Saipem
per andare ad una riunione con funzionari della Shell. Durante il
tragitto pero', malgrado fosse scortata dalla polizia, l'auto dei
tre e' stata speronata e i dipendenti fatti scendere e portati via.
Fonti locali della polizia hanno subito accusato i gruppi di insorti
che lottano contro le multinazionali straniere del petrolio e i loro
dipendenti insediati nel Delta del Niger. Ma dopo la smentita del
principale di questi gruppi, il Movimento per l'emancipazione del
Delta del Niger (Mend), la polizia ha spiegato che il rapimento era
opera di abitanti di villaggi della zona, che chiedevano un riscatto.
Macrina e gli altri due ostaggi erano tenuti prigionieri a Buguma,
nella regione di Port Harcourt, aveva detto un responsabile della
polizia federale, spiegando che la comunita' di Buguma con il sequestro
voleva far valere certi suoi asseriti diritti nei confronti della
Saipem. Secondo un leader locale, Mbaka Harmony, la comunita' chiedeva
300 milioni di naira (circa 1,8 milioni di euro) come risarcimento
dei danni ambientali causati da un oleodotto installato dalla Saipem.
Un rapimento a scopo di estorsione quindi. Cosi' come aveva lasciato
capire anche la Farnesina, che aveva definito un sequestro ''anomalo''
quello dei dipendenti della societa' del gruppo Eni, ''probabilmente
legato ad una rimostranza di tipo commerciale''. La regione del Delta
e' da anni teatro di violenze da parte di gruppi di insorti, tra i
quali il piu' importante e' il Mend, che affermano di lottare contro
lo strapotere delle multinazionali e la corruzione del governo centrale:
l'obiettivo sarebbe quello di garantire alla popolazione locale un
maggiore controllo delle risorse naturali, tra le quali, ovviamente,
spicca l'oro nero. Negli ultimi mesi gli attacchi alle installazioni
e al personale delle compagnie petrolifere si sono moltiplicati e
solo 24 ore prima del rapimento di Macrina un dirigente della compagnia
texana Baker Huges era stato assassinato a sangue freddo a Port Harcourt.
La Nigeria e' il primo produttore africano di petrolio e il sesto
esportatore mondiale, con 2,6 milioni di barili al giorno quando estrae
a pieno regime.
Duplice
omicidio a Lamezia terme
12/05 Due uomini sono stati uccisi questa mattina a Lamezia Terme.
Il duplice omicidio e' stato compiuto in contrada Cuturella, in una
strada parallela a via del Progresso. Sul posto si sono recati gli
agenti del Commissariato della Polizia di Stato. I due sono stati
uccisi con alcuni colpi di pistola sparati alla testa Le vittime sono
Francesco Diano, di 52 anni, gia' noto alle forze dell' ordine, e
Santo Raso, di 33, incensurato, entrambi di Lamezia Terme. I due lavoravano
in un' azienda agricola. L' agguato, secondo la prima ricostruzione
fatta dalla polizia, e' avvenuto mentre i due, a bordo delle rispettive
auto, una Panda ed una Punto, si stavano recando al lavoro. Il cadavere
di Raso e' stato trovato all' interno della sua vettura, mentre quello
di Diano era per terra poco distante dall' auto. Probabilmente, e'
l' ipotesi degli investigatori, quest' ultimo ha tentato di fuggire,
ma e' stato raggiunto ed ucciso con alcuni colpi di pistola alla testa.
Le indagini sono condotte dalla squadra mobile di Catanzaro e dal
Commissariato di Lamezia Terme. Al momento gli investigatori non fanno
alcuna ipotesi sul movente del duplice omicidio. Gli investigatori
non escludono che la vittima designata potesse essere una sola e che
l' altro sia stato ucciso perche' testimone del delitto.
Elio
Veltri: “Pisanu renda nota la relazione dell’ASL di Locri,
in mano alle cosche”
11/05 Da un'inchiesta amministrativa fatta fare dal ministro Pisanu
e affidata come capo equipe al prefetto Basilone subito dopo l'omicidio
del presidente del consiglio regionale Francesco Fortugno, avvenuto
nell'ottobre 2005, "é emerso che in realtà l'ospedale
di Locri, dove Fortugno lavorava come primario di pronto soccorso,
e tutta la Asl erano in mano alle potenti cosche di Locri, una delle
quali è la cosca Cordì. Perché questa relazione
è stata di fatto secretata?". Se lo è chiesto oggi
il giornalista Elio Veltri durante un incontro al Forum nazionale
contro la mafia in corso a Firenze. "Da quella relazione - ha
detto Veltri - è emerso un quadro terrificante: c'erano convenzioni
con 27 strutture private per le quali non è mai stato chiesto
il certificato antimafia, la spesa fatta dall'Asl è il doppio
di quella che la Regione aveva autorizzato, i titolari delle strutture
convenzionate erano tutti stati arrestati o inquisiti o indagati per
associazione mafiosa e corruzione e per alcuni era già scattato
il sequestro dei beni. Insomma l'Asl era in mano alla 'ndrangheta
e non succedeva niente''. "La cosa che mi piacerebbe se oggi
ci fosse stata la vedova Fortugno - ha detto Veltri -, che adesso
è deputato della Repubblica, sarebbe chiederle come mai lei,
che era direttore sanitario, non si è mai accorta di niente.
Perché l'indagine non è stata resa pubblica? perché
Pisanu di fatto l'ha secretata? perché il materiale, finito
nelle mani di un direttore di giornale calabrese che ne ha pubblicato
solo la prima parte, è stato sequestrato dalla digos? e perché
il silenzio è totale?".
Calabrese
l’italiano rapito in Nigeria
11/05 E' originario di Montepaone, un centro del litorale jonico
catanzarese, Vito Macrina, l'italiano dipendente della Saipem rapito
oggi in Nigeria. I genitori di Macrina, entrambi pensionati, vivono
a Montepaone dopo avere risieduto per molti anni negli Stati Uniti,
dove ancora oggi tornano di frequente per andare a trovare altri loro
figli che vivono in quel Paese. Risale a ieri l'ultimo contatto telefonico
tra Vito Macrina, l'italiano rapito oggi in Nigeria, e i genitori,
che vivono a Montepaone, nel catanzarese. A riferirlo e' stata una
parente dell'uomo, contattata telefonicamente. Secondo quanto si e'
appreso, i genitori di Macrina sono rientrati a Montepaone dopo avere
vissuto per molti anni negli Stati Uniti ed essere andati in pensione
. La parente di Macrina non ha inteso riferire particolari sulla famiglia
dell'uomo rapito in Nigeria, dicendo di non potersi attardare al telefono
perche' in attesa di ''importanti comunicazioni'' da parte del Ministero
degli Esteri. Non e' stato possibile appurare, dunque, al momento,
se Macrina e' sposato e se l'uomo ha figli. Secondo quanto si e' appreso,
Macrina e' da molti anni dipendente amministrativo della Saipem e
ha svolto la sua attivita' quasi sempre all'estero.
Il
gestore del bar dell’Ospedale di Tropea ferito a colpi di pistola
11/05 Il gestore del bar all'interno dell'ospedale di Tropea, Roberto
Ferrida, di 40 anni, è stato ferito da uno sconosciuto che
gli ha sparato due colpi di pistola mentre era nei pressi della sua
abitazione a Santa Domenica di Ricadi. Stamane l' uomo ha aperto il
garage per portare fuori la propria automobile quando gli si è
avvicinata una persona con il volto coperto che gli ha sparato da
breve distanza due colpi di pistola calibro 9. Ferrida è stato
soccorso ed accompagnato nell' ospedale di Vibo Valentia dove è
stato sottoposto a intervento chirurgico nel reparto di chirurgia
generale. Le sue condizioni non sono preoccupanti ed i sanitari lo
hanno giudicato guaribile in dieci giorni. Sul luogo del ferimento
sono intervenuti i carabinieri, che hanno avviato le indagini.
Il
Commissario di Rossano replica alle accuse: “I concorsi banditi
dall’Amministrazione uscente”
11/05 "Si ribadisce ancora una volta che i concorsi cui si continua
a fare riferimento non sono stati banditi dal Commissario straordinario,
ma dall' Amministrazione comunale uscente". E' quanto afferma
il Commissario straordinario del Comune di Rossano, Maria Vercillo,
in merito alle accuse rivolte da alcuni rappresentanti politici su
alcuni concorsi banditi dal Comune. "Gli stessi concorsi - aggiunge
Maria Vercillo - non sono stati sollecitati in alcun modo dal Commissario
che, in base al decreto legislativo 267 del 2000 e successive modifiche,
non ha alcuna competenza gestionale. La gravità delle affermazioni,
che spesso assumono i contorni di vere e proprie accuse, comunque
infondate, erroneamente rivolte all' indirizzo ed all' operato del
Commissario straordinario, rende necessarie alcune considerazioni
più generali sul ruolo delle istituzioni, dell' apparato burocratico
e sulla stessa gestione commissariale. Che il Commissario straordinario
oggi, così come il sindaco domani, possa, anzi debba avvalersi
di dirigenti e personale in forza all' organico comunale, non soltanto
è pacifico ma rappresenta la più elementare chiave di
lettura del funzionamento corretto della burocrazia nelle pubbliche
amministrazioni. Il Commissario straordinario è un funzionario
del quale si avvale il Prefetto di Cosenza. Non è corretto
parlare di dipendenti o funzionari vicini o lontani all' Amministrazione
comunale uscente o entrante. Dirigenti, funzionari e dipendenti dell'
Ente, nell' esercizio delle loro funzioni pubbliche, sono tali senza
alcuna ulteriore qualificazione". "E' forse una non corretta
o viziata interpretazione del senso di opportunità o del significato
stesso del mandato commissariale in corso - conclude il Commissario
- il tentativo di dipingere e descrivere come 'superattivita'' del
Commissario straordinario ciò che è soltanto senso del
dovere unito alla volontà ed alla convinzione di garantire,
anche attraverso la presenza fisica, la partecipazione diffusa e costante
dell' istituzione comunale alla vita sociale e culturale di questa
civile comunità, per rispondere a tutti i bisogni della cittadinanza,
a prescindere da ogni convinzione politica".
Premio
longevità della Unioncamere all’impresa Callipo
11/05 In occasione della quarta Giornata dell'Economia, che si è
tenuta oggi a Roma, l'Unioncamere nazionale ha assegnato alla Giacinto
Callipo Conserve Alimentari spa il premio Impresa Longeva e di Successo.
Il Premio, giunto alla terza edizione, consiste in onorificenze simboliche
di eccellenza professionale ed è stato attribuito a 4 aziende
italiane, una per ogni settore economico (agricoltura, industria,
artigianato, commercio e servizi), maggiormente contraddistinte da
solidi risultati e dalla continuità generazionale nella gestione
delle attività. Per il settore dell'industria è stata
scelta a livello nazionale la Callipo, la cui candidatura è
stata positivamente valutata dalla commissione nazionale Unioncamere
sulla base della storia aziendale, della tradizione, del numero di
generazioni e del disegno strategico perseguito. Il tema della longevità
- è scritto in una nota - è stato interpretato non solo
tenendo conto dell'anno di fondazione dell'azienda, ma anche in relazione
allo "stato di salute", inteso soprattutto come livello
di solidità finanziaria, condizione necessaria per garantire
il successo, il futuro e di conseguenza la longevità dell'impresa
stessa. E la Callipo continua ad essere una delle aziende di spicco
per l'economia non solo calabrese ma anche nazionale. Specializzata
da oltre 90 anni nella produzione di conserve ittiche, è stata
fondata nel 1913 da Giacinto Callipo, bisnonno dell'attuale Amministratore
Filippo Callipo, che rappresenta la quarta generazione della famiglia.
"Questo riconoscimento - ha detto l'amministratore unico dell'
omonima azienda, Filippo Callipo - è per me motivo di grande
soddisfazione perché premia soprattutto il profondo rispetto
e la totale condivisione dei valori ereditati dai miei avi e che ancora
oggi sono il marchio distintivo dell'azienda Callipo. Valori quali
la passione per la qualità, per il lavoro ed il rispetto dei
diritti dei lavoratori li ho assimilati pian piano, crescendo all'interno
dell'azienda e respirandone 'l'arià fin da piccolissimo. Oggi
questa filosofia vincente è condivisa da tutti i miei collaboratori
che ogni giorno costruiscono insieme a me il successo della Callipo.
A tutti loro dedico questo premio". Il riconoscimento è
stato consegnato dal Presidente della Camera di Commercio di Vibo
Valentia, Michele Lico, che, nel suo intervento, ha ringraziato Filippo
Callipo per il notevole contributo allo sviluppo economico e sociale
della Provincia, sottolineando come la sua azienda sia la dimostrazione
che si può fare impresa anche in Calabria. Il Presidente di
Unioncamere, Carlo Sangalli, in occasione della consegna dei Premi
ha detto che "in un momento come questo in cui il Paese ha bisogno
di credere nelle sue capacità di affrontare e vincere la grande
sfida dello sviluppo, dare un premio a chi riesce ad affermarsi vuole
essere un segnale per tutti gli altri che è possibile stare
sul mercato in termini competitivi nel rispetto di regole comuni".
Sfruttava
i clandestini, una denuncia ad Altomonte
11/05 I carabinieri hanno denunciato in stato di liberta' A.R., di
40 anni, di Rossano, presidente ed amministratore unico di una cooperativa
agricola, con l' accusa di favoreggiamento e sfruttamento dell' immigrazione
clandestina e per intermediazione abusiva di manodopera straniera.
La denuncia e' scattata dopo che i militari hanno fermato ad Altomonte
due furgoni con a bordo 12 immigrati privi di permesso di soggiorno
che erano stati utilizzati, secondo quanto e' emerso dagli accertamenti
dai militari, come manodopera in alcuni fondi agricoli. Le indagini
dei carabinieri hanno portato all' individuazione della cooperativa
agricola che aveva reclutato gli immigrati clandestini ed alla denuncia
di A.R. nella qualita' di presidente ed amministratore unico. Per
i dodici cittadini extracomunitari, di nazionalita' bulgara e romena,
che erano stati impiegati clandestinamente nei lavori agricoli e'
stata avviata la procedura di espulsione dal territorio nazionale.
Brevi
di cronaca Da cariati, Fuscaldo, Belvedere
11/05 A Cariati e Fuscaldo, in distinte operazioni, sono state arrestate
due persone per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
A Belvedere Marittimo è stato arrestato un uomo con precedenti
penali per violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
Da
Asti pecore per la coop del Bonamico a Locri
10/05 ''Adotta una pecora''. E' il titolo di una iniziativa della
diocesi di Asti per aiutare la diocesi di Locri impegnata a ricostituire
greggi di pecore di una locale cooperativa, uccise da una organizzazione
mafiosa. Recentemente per combattere la disoccupazione e aiutare gli
agricoltori e' nata a Locri la ''Cooperativa Valle del Bonamico''
impegnata ad allevare bestiame (pecore e capre) e produrre latte e
formaggi. Le cosche non hanno gradito l'iniziativa e hanno ucciso
molti animali, oltre a danneggiare i raccolti. Il vescovo di Locri,
monsignor Carlo Bergantini, venuto la scorsa settimana ad Asti per
incontrare monsignor Francesco Ravinale nel contesto delle iniziative
previste per il prossimo Congresso della Chiesa Italiana a Verona
ha trovato nel nostro vescovo comprensione e solidarieta'. Su suggerimento
di monsignor Ravinale saranno raccolte offerte atte a comprare nuove
pecore. Per informazioni telefonate alla segreteria della Gazzetta
d'Asti - 0141-531642.
Nessuna
infiltrazione mafiosa al Comune ed alla provincia di Crotone. Iritale
“Evento importante”
10/05 Le Commissioni di accesso ed accertamento degli atti del Comune
di Crotone e della Provincia di Crotone non hanno evidenziato alcun
richiamo in ordine ad infiltrazioni mafiose, motivo per il quale non
ci sarà alcun provvedimento di scioglimento delle rispettive
assemblee consiliari. Lo ha comunicato questa mattina ai giornalisti
il prefetto di Crotone, Francesco Antonio Musolino. Precedentemente
Musolino ha informato il sindaco reggente del Comune di Crotone, Armando
Riganello, e il presidente della Giunta provinciale di Crotone, Sergio
Iritale. Il provvedimento di nomina della commissione di accesso e
accertamento era stata notificato al Comune il 26 ottobre scorso,
quello alla Provincia di Crotone il 17 novembre successivo.
''E' un evento importante dopo le amarezze che in me e in ciascun
componente della Giunta aveva provocato l'insediamento della Commissione:
non auguro nemmeno al peggior nemico quello che abbiamo passato''.
A sostenerlo e' stato il presidente della Provincia di Crotone, Sergio
Iritale, dei Ds, incontrando i giornalisti, oggi pomeriggio, commentando
la conclusione del lavoro compiuto dalla Commissione di accesso agli
atti dell'ente che ha escluso qualsiasi infiltrazione mafiosa. Iritale
ha ringraziato la stampa che non usato ''toni duri'' e ha rivolto
un apprezzamento anche nei confronti della minoranza consiliare che
''ha avuto senso di responsabilita' e quello stile politico che non
sempre si riscontrano in tutte le istituzioni''. Il presidente della
Provincia, che era affiancato dal vice presidente, Emilio De Masi,
e da alcuni assessori, non ha mancato tuttavia di rilevare come, in
altri ambienti, in questi mesi non siano state lesinate strumentalizzazioni
e un' asprezza che e' sfociata in insulto. ''Quando la situazione
avrebbe dovuto suggerire prudenza ed equilibrio - ha detto - se ne
sono invece sentite di cotte e di crude anche da parte di chi avrebbe
dovuto fare silenzio''. Iritale si e' infine detto oltremodo contento
che la positiva conclusione dell' accesso sia arrivata quando, di
fatto, e' ancora in carica il Governo Berlusconi. Perche', a suo avviso,
questo sgombra il campo da qualsiasi illazione che sarebbe potuta
emergere qualora l'annuncio fosse stato dato ad insediamento avvenuto
del governo di centrosinistra.
Ordigno
rudimentale fatto esplodere in un negozio di Lamezia: nessun ferito
10/05 Un rudimentale ordigno è stato fatto esplodere da sconosciuti
all'interno di un negozio di materiale elettronico in pieno centro
a Lamezia Terme. Al momento dell'esplosione l'esercizio commerciale
era chiuso ed i dipendenti si trovavano all'interno degli uffici posti
al primo piano della struttura. Sul luogo sono intervenuti gli agenti
della polizia di Stato che hanno avviato le indagini. Il sindaco di
Lamezia Terme, Gianni Speranza, e l'assessore comunale ai lavori pubblici,
dopo aver aver appreso la notizia dell'esplosione dell'ordigno, si
sono recati nei pressi dell'esercizio commerciale.
Dopo
16 anni torna la Fiera di Acri
10/05 Il Consorzio Cesapi, aderente a Confapi Calabria, con l' Unsic
e la Pro-Loco, organizzerà ad Acri, dal 27 settembre al primo
ottobre, l' ottava edizione della Fiera di Acri. "Il Consorzio
Cesapi - è scritto in una nota - naturale erede, nonché
evoluzione dello storico Comitato Acri Produce ritenendo doveroso
riprendere l' esperienza bruscamente interrotta con la settima Fiera
del 1990, ricomincia il cammino dell' iniziativa che si prefigge di
continuare la tradizionale Fiera di Acri Produce con ampliamento a
carattere regionale puntando sulle potenzialità storiche dell'
artigianato di qualità della Calabria e della Zona di Acri,
vuole essere momento di sintesi della realtà economica e produttiva
della Calabria. La manifestazione vuole essere momento di coinvolgimento
di tutti i cittadini, imprese e professionisti interessati allo sviluppo
ed al miglioramento della qualità della vita attraverso l'
incremento dei redditi e dell' occupazione".
Brevi
di cronaca a Campana, Rossano, Trebisacce, Spezzano Albanese, Corigliano
10/05 A Campana un uomo di 34 anni, Giuseppe Antonio
Maria Perri, e' stato arrestato dai carabinieri per estorsione aggravata
nei confronti di una zia. Secondo l' accusa, l' uomo, in piu' occasioni,
ha costretto l' anziana zia di 74 anni, minacciandola, a consegnargli
somme di denaro contante ed oggetti di valore. Nel corso dell' operazione
i carabinieri hanno trovato e sequestrato 50 euro ed un orologio in
oro appena prelevati alla donna. A Rossano un incendio
è stato provocato da sconosciuti in un capannone adibito alla
produzione di tegole e deposito materiale edile. L'incendio, secondo
quanto si è appreso, ha provocato danni ad un quadro elettrico
della struttura. Le fiamme sono state spente dai vigili del fuoco.
L'episodio è stato denunciato ai carabinieri che hanno avviato
le indagini. A Trebisacce è stato arrestato
un uomo con precedenti penali per furto. A Spezzano Albanese
un cittadino straniero di nazionalità albanese, Nelaj Manush,
di 39 anni, è stato arrestato dai carabinieri per furto, danneggiamento
e resistenza a pubblico ufficiale. Nel corso di controlli i carabinieri
hanno scoperto che negli uffici del comune era stato compiuto un furto.
Dalle indagini è emerso che l'autore del furto sarebbe Nelaj
Manush che è stato rintracciato nella sua abitazione. All'arrivo
dei carabinieri l'uomo ha opposto resistenza ma i militari lo hanno
bloccato ed arrestato. A Corigliano quattro persone
sono state arrestate dai carabinieri nel corso di controlli compiuti
in zona e finalizzati a contrastare il fenomeno dell'immigrazione
clandestina e della prostituzione. Nel corso dei controlli numerose
ragazze di nazionalita' nigeriana, polacca e ucraina sono state controllate
lungo la statale 106 jonica e nella zone adiacenti. Tre ragazze nigeriane,
sono state arrestate per resistenza e violenza a pubblico ufficiale
durante i controlli. Per altre tre ragazze, due ucraine e una polacca,
sono state avviate le procedure di espulsione. Un uomo di Cassano
allo Ionio di 29 anni e' stato arrestato con l'accusa di sfruttamento
della prostituzione. L'uomo e' stato sorpreso dai carabinieri mentre
con la sua autovettura trasportava una ragazza verso la statale ionica
dove si prostituiva.
Il
PM Facciolla acquisisce documenti dell’Istituto Papa Giovanni
09/05 Le trattative in atto sulla cessione dell'istituto Papa Giovanni
XXIII di Serra d'Aiello, in provincia di Cosenza, da parte della Regione
Calabria, a societa' private, finiscono sulla scrivania del sostituto
procuratore della Repubblica di Paola, Eugenio Facciola. Secondo il
sostituto procuratore nelle trattative si potrebbero nascondere accordi
di tipo clientelare. ''Stiamo cercando - ha affermato Facciola - di
identificare quello che sta accadendo a livello regionale, con l'acquisizione
di tutta la documentazione perche' non abbiamo nessuna intenzione
di interferire nelle scelte della pubblica amministrazione, ne nelle
valutazioni del consiglio d'amministrazione della fondazione, o comunque
nella curia cosentina''. ''E' chiaro che - aggiunge il sostituto procuratore
- doverosamente, alla luce di tutta una serie di emergenze investigative,
stiamo cercando di mettere a nudo, a 360 gradi, tutta la complessa
situazione di questo istituto, tra cui evidentemente rientra anche
la vicenda dell'eventuale assegnazione, all'uno o all'altro, di venditore
concorrente. ''Del resto - conclude Facciola - nei giorni scorsi,
c'era stato il comunicato di Rolando Manna, che sostanzialmente aveva
denunciato delle situazioni che a suo modo di vedere lo inducevano
a tirarsi fuori. Ecco ci sono dei passaggi di quel comunicato, anche
abbastanza seri, che ci hanno fatto riflettere su alcune emergenze
che gia' avevamo''.
Ennesima
intimidazione ai ristoratori di Villa. “Intervenga lo Stato,
ci sentiamo soli”
09/05 Una nuova intimidazione e' stata compiuta da sconosciuti nei
confronti dei proprietari del ristorante 'Al Valantain' di Santa Trada
a Villa San Giovanni. I proprietari dell'esercizio commerciale stamani
hanno trovato sulla loro automobile il disegno di tre croci e di una
bara. "Una simbologia - è scritto in una nota dei germani
Mazza proprietari del ristorante - non troppo difficile da interpretare
e che adesso terrorizza gli animi già impauriti di tutti noi.
Noi adesso pretendiamo l'intervento dello stato, perché abbiamo
paura, ed è difficile per noi anche scrivere queste righe,
tutto questo dolore, tutta quest'angoscia avrà mai una fine?
Non dovrebbe esserci il silenzio attorno a noi, non dovremmo essere
da soli, agnelli sacrificali di cosa, di chi? Cos'altro deve capitare,
cos'altro deve succederci per smuovere le coscienze di Reggio, della
Calabria e dell'Italia intera". "Noi - conclude la nota
della famiglia Mazza - non vogliamo i titoli in prima pagina per l'irreparabile,
noi ci siamo, noi stiamo soffrendo, e questo solo per essere stati
onesti, per aver rispettato quello in cui tutti dovrebbero credere
la giustizia". Nei confronti dei proprietari del ristorante le
intimidazioni hanno avuto inizio nel novembre del 2004 con le prime
richieste di denaro. Si sono poi susseguite lettere di minacce contenenti
proiettili. Nell'ottobre scorso alcuni sconosciuti hanno anche tentato
di incendiare il ristorante
Minacciano
un testimone, il presunto capo della cosca Mancuso e due suoi attendenti:
arrestati
09/05 Tre persone, tutte affiliate alla cosca Mancuso della 'ndrangheta,
sono state arrestate dalla polizia di stato nel vibonese con l'accusa
di minacce ad un testimone e di estorsione, usura e detenzione abusiva
di armi e munizioni. Gli arresti sono stati fatti dalla squadra mobile
di Vibo Valentia in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare
emesse dal Gip di Catanzaro, Abigail Mellace, su richiesta del sostituto
procuratore distrettuale Marisa Manzini. L'inchiesta che ha portato
ai 3 arresti riguarda un vasto giro di estorsioni e usura che sarebbe
stato gestito dai 3 affiliati della cosca Mancuso, una delle più
attive della 'ndrangheta. I 3 arrestati, inoltre, di cui al momento
non e' stata resa nota l'identità, avrebbero gravemente minacciato
uno dei testi di accusa degli imputati del processo sull'estorsione
subita dall'imprenditore ittico di Vibo Valentia, Vincenzo Ceravolo,
il quale denunciò poi le richieste di denaro ricevute alla
polizia. Dalla denuncia di Ceravolo è scaturita un'indagine
della stessa squadra mobile di Vibo Valentia. Un imprenditore e la
moglie sono le persone minacciate dai tre affiliati alla cosca Mancuso
ed arrestati stamattina dalla Polizia di Stato a Vibo Valentia. Gli
arrestati sono Pantaleone Mancuso, di 45 anni, indicato dagli investigatori
come uno dei capi dell' omonima cosca; Nazzareno Colace (42) e Domenico
Salvatore Polito (42). A Pantaleone Mancuso, già detenuto perché
arrestato nell' ambito dell' inchiesta sull' estorsione subita dall'
imprenditore ittico Vincenzo Ceravolo, il provvedimento restrittivo
è stato notificato in carcere, mentre gli altri due arrestati
erano liberi. L'imprenditore e la moglie, secondo l' accusa, sono
stati costretti a testimoniare in favore degli imputati del processo
per l'estorsione a Ceravolo, che erano gli stessi Mancuso, Colace
e Polito. In un'occasione Polito si sarebbe anche presentato a casa
dell'imprenditore e della moglie, che in quel momento si trovavano
in giardino, e, dopo averli minacciati di morte per costringerli a
testimoniare nel processo per l' estorsione ai danni di Ceravolo,
avrebbe orinato in loro presenza. Lo stesso imprenditore e la moglie,
inoltre, che hanno attraversato un periodo di difficoltà economiche,
sarebbero stati anche sottoposti ad usura da parte dei tre arrestati.
I due hanno successivamente denunciato le minacce subite, consentendo
l'avvio dell'indagine che ha portato adesso all' arresto di Mancuso,
Colace e Polito. L' imprenditore e la moglie, adesso, per la loro
collaborazione con la giustizia, vivono sotto protezione.
Migliora
la nipote del boss “Tiradrittu”
09/05 Sono migliorate le condizioni di Brunetta Morabito, l'avvocato
di 31 anni, originaria di Locri, ferita il 24 marzo scorso con tre
colpi di pistola al viso sparati dal fratello Giovanni, 24 anni, nipote
del boss della ndrangheta Giuseppe Morabito, detto 'tiradrittu'. Il
giovane considerava la sorella "colpevole" di convivere
con un impiegato della questura di Messina, dopo che la donna si era
separata dal marito. Uscita dal coma dopo un delicato intervento chirurgico,
da qualche giorno Morabito è stata trasferita al Centro neurolesi,
dove sta seguendo una terapia di riabilitazione. Adesso riesce a parlare
al telefono e ha potuto finalmente riabbracciare il suo bambino, che
aveva avuto pochi giorni prima del ferimento, gli ha dato da mangiare
con un biberon e lo ha tenuto in braccio. Ma il direttore del Centro,
Dino Bramanti, ha spiegato che la donna ha recuperato solo parzialmente
la vista e le funzioni spazio-temporali e motorie. Intanto, il fratello
non mostra alcun segno di pentimento. Il giorno dopo aver tentato
di uccidere la sorella, spiegò al pm della Dda, Rosa Raffa,
di essere orgoglioso per quello che aveva fatto.
Da
Castrovillari arriva un “libro parlato” per i non vedenti
09/05 L' Amministrazione comunale di Castrovillari, assessorato alle
Politiche culturali, attiverà a breve il "libro parlato
per i non vedenti", in base ad una convenzione con l' Unione
Ciechi di Cosenza e il Centro di distribuzione del "Libro Parlato"
L' iniziativa sarà presentata il 20 maggio prossimo a Castrovillari.
Lo rende noto il Comune. "Si tratta - è scritto in un
comunicato del Comune - di un servizio culturale per la lettura accessibile
e per lo studio dei non vedenti. I libri parlati sono quelli letti
ad alta voce, registrati su audiocassetta e destinati unicamente ai
disabili visivi per consentire la lettura attraverso l'ascolto del
testo. Il servizio prevede anche che, se un libro non è in
catalogo, attraverso un'apposita strumentazione il Libro Parlato sarà
messo a disposizione dell' Ente locale con l'aiuto di volontari, con
la registrazione del testo, che sarà immediatamente disponibile
per tutti coloro che ne avranno bisogno. L' iniziativa ha lo scopo
di aiutare i non vedenti ad accostarsi alla lettura e rendere meno
pesanti le loro giornate. Il servizio costituirà, secondo l'
Amministrazione municipale, uno strumento di crescita culturale e
sociale non solo per i ciechi, ma anche per tutte quelle persone che,
per patologia o per l' età avanzata, soffrono di gravi problemi
di vista. E' questo un obiettivo che l' evoluzione delle nuove tecnologie
ha aiutato a raggiungere, guidato dall'intento di adeguare le strutture
alle nuove esigenze dei non vedenti di informarsi, di studiare e di
leggere un libro di loro gradimento". "Il non vedente, con
questa convenzione - spiega il sindaco di Castrovillari, Franco Blaiotta
- si recherà in biblioteca comunale, compilerà un modulo
e, tramite il Comune, il servizio del Libro Parlato gli invierà
il materiale registrato fino a casa. Dopo l' utilizzazione il non
vedente restituirà il testo registrato".
Brevi
di cronaca da San Marco Argentano, Amantea, Paola, Castrovillari,
Mormanno, Trebisacce
09/05 A San Marco Argentano un pastore si é
tolto la vita impiccandosi all'interno della sua abitazione. Il cadavere
dell'uomo è stato scoperto da alcuni familiari che hanno successivamente
denunciato l'accaduto ai carabinieri. Ad Amantea
otto colpi di arma da fuoco sono stati sparati da sconosciuti contro
la vetrina di una gioielleria . Il danneggiamento è stato scoperto
stamane dal proprietario dell'esercizio commerciale che l'ha denunciato
ai carabinieri. Sempre ad Amantea sette colpi di
arma da fuoco sono stati sparati da sconosciuti contro l'automobile
di un funzionario del Comune. L'automobile, una Ford Mondeo, era parcheggiata
nei pressi dell'abitazione dell'uomo quando è stata danneggiata.
L'episodio è stato denunciato ai carabinieri che hanno avviato
le indagini. A Paola due cittadini stranieri di nazionalità
indiana sono stati arrestati dai carabinieri per violazione della
legge sull'immigrazione. Nel corso di controlli i carabinieri hanno
fermato i due stranieri e dagli accertamenti è emerso che non
avevano rispettato un decreto di espulsione che il questore di Cosenza
aveva emesso nei loro confronti. A Castrovillari
i carabinieri hanno denunciato a piede libero due pregiudicati, per
violazione degli obblighi imposti dalla sorveglianza speciale. A Mormanno
una cittadina rumena, M.I., di 28 anni, è stata arrestata dai
carabinieri della Compagnia di Castrovillari per non avere ottemperato
ad un provvedimento di espulsione emesso nei suoi confronti nello
scorso mese di ottobre. Alla donna, per motivi di salute, sono stati
concessi gli arresti domiciliari. A Trebisacce i
carabinieri hanno arrestato Massimo Atene, di 35 anni, con l' accusa
di tentato furto. Atene è stato sorpreso dai militari mentre
si stava impossessando di una moto, parcheggiata lungo una strada
del centro dell' alto jonio cosentino, di proprietà di G.L.,
di 41 anni, del luogo. Quando è stato bloccato dai carabinieri,
Atene aveva già manomesso il meccanismo di accensione della
moto. L' uomo è stato portato nel carcere di Castrovillari.
Strage
di Caraffa: Il cognato dei Pane esce dal CPT
08/05 Ha lasciato stamani il Centro temporaneo di permanenza e assistenza
di Lamezia Terme, Mohamed Zenzami, di 33 anni, il cittadino marocchino
cognato di Camillo Pane, ucciso insieme alla moglie ed ai figli il
28 marzo scorso a Caraffa. Il provvedimento di "dimissioni"
dal centro è stato emesso dal Questore di Catanzaro che ha
così accolto l' istanza in tal senso presentata dal difensore
dell' uomo, l' avv. Manlio Pandolfi. Zenzami era stato interrogato
in Questura per 24 ore nell' ambito delle indagini sulla strage di
Caraffa ed alla fine nei suoi confronti era stato emesso un decreto
di espulsione da parte del Prefetto di Catanzaro. Pandolfi ha presentato
ricorso in Cassazione contro il decreto. L' espulsione non era stata
eseguita "per motivi di giustizia" perché all' uomo
è stata notificata un' informazione di garanzia per reati connessi
alla strage. Per il quadruplice omicidio è stato arrestato
e si trova tuttora in carcere un nipote di Camillo Pane, Claudio Tomaino,
che avrebbe ucciso i parenti, secondo quanto è emerso dalle
indagini, per motivi d' interesse. Nei giorni scorsi, la moglie di
Zenzami, Irma Pane, sorella di Camillo, aveva attuato una protesta
davanti al palazzo di giustizia del capoluogo calabrese sostenendo
che il marito, nel corso dell' interrogatorio, sarebbe stato sottoposto
a maltrattamenti.
Riferimenti
“Chiarire le affermazioni della Napoli sulla coop di Mons. Bregantini”
08/05 Il coordinamento nazionale antimafia Riferimenti ha chiesto
che si faccia chiarezza ''in merito alle recenti affermazioni - è
detto in una nota - fatte dalla vice presidente della Commissione
antimafia, Angela Napoli, sulle cooperative della Valle del Bonamico
e della società 'Frutti del sole'". "Si è
parlato di attentato della 'ndrangheta - e' detto nella nota - a cooperative
antimafia. Poi invece si scopre che si tratta di una srl, forse messa
già in liquidazione. A seguito della vicenda, si è proceduto
e tuttora si sta procedendo ad una raccolta di denaro pubblico. Riteniamo
che sia preciso dovere degli inquirenti ristabilire l' esatta verità
sull' intera vicenda, nel pieno rispetto di ciascuno e nell' interesse
di tutti. L' impegno antimafia è qualcosa di terribilmente
serio e comporta sacrifici fatica e rischio, per cui riteniamo meriti
rispetto. Se da qualche parte questo non fosse avvenuto, la gente
ha il diritto di esserne informata". Per Riferimenti "la
vicenda Provenzano insegna che, dietro pseudo cooperative antimafia,
si celavano nomi mafiosi, per cui riteniamo ancor più doveroso
non lasciare spazio al dubbio, alle insinuazioni o ai mormorii. Non
conosciamo se sia avvenuto o meno, ma certamente non ci riferiamo
ad un eventuale lavoro offerto a giovani appartenenti a famiglie mafiose
perché riteniamo giusto e doveroso offrire a quei giovani un'
alternativa per recuperarli. L' onorevole Napoli, nella sua nota,
parla di società srl della Locride che hanno spartito finanziamenti
regionali con imprese di proprietà di uomini delle cosche locali.
Vorremmo sapere i nomi di queste società, quelli dei componenti
i consigli d' amministrazione nonché quelli delle imprese con
cui intrattenevano rapporti d' affari"
A
Rossano giornata dell’Europa con le scuole
08/05 Il Comune di Rossano, attraverso il proprio Ufficio Europa,
ha organizzato per domani, in occasione della 56/ma Giornata dell'
Europa, un incontro con le scuole cittadine. Tema dell' incontro "I
Giovani e l' Europa", con particolare riferimento all' Azione
servizio volontario europeo, per la quale il Comune di Rossano è
stato di recente accreditato come "Organizzazione di invio".
L' incontro si svolgerà in mattinata nella sala del Consiglio
comunale. E' prevista la partecipazione del Commissario straordinario,
Maria Vercillo, e della responsabile dell' Ufficio Europa Comunale,
Benedetta De Vita.
La
Provincia di Cosenza nomina le consigliere di parità
08/05 Rosellina Madeo, di 29 anni, di Rossano, e Giulia Caminiti,
di 34, di Paola, sono le nuove consigliere di parità della
Provincia di Cosenza. A darne notizia è un comunicato dell'
Amministrazione provinciale di Cosenza. "Le giovani professioniste,
la prima consigliera effettiva, e la seconda supplente, - è
detto nella nota - sono state nominate dal Ministero del Lavoro e
Politiche Sociali di concerto con il Ministero delle Pari Opportunità,
con apposito Decreto del 9 Marzo scorso, recepito con un successivo
decreto del presidente Mario Oliverio, dopo l' emanazione di bando
pubblico. Madeo e Caminiti si occuperanno della tutela della posizione
lavorativa delle donne e degli uomini, incidendo sulle situazioni
che sono di ostacolo alla realizzazione della piena parità
uomo-donna sul lavoro. In più, le consigliere svolgeranno un
ruolo fondamentale per la promozione dell'occupazione femminile, attraverso
la prevenzione e la lotta contro le discriminazioni nell'accesso al
lavoro e nei luoghi di lavoro".
Sequestrato
il porticciolo di Diamante
08/05 La Procura della Repubblica di Paola ha disposto il sequestro
del porticciolo di Diamante, nel Tirreno cosentino. Il provvedimento
è stato eseguito dalla Capitaneria di porto di Maratea (Potenza),
competente per territorio. Il sequestro è stato disposto dal
sostituto procuratore della Repubblica Eugenio Facciolla. Il provvedimento
è stato adottato, secondo quanto si è appreso, in quanto
alcuni lavori eseguiti all' interno della struttura sarebbero stati
realizzati in modo non conforme alle autorizzazioni rilasciate.
Due
immigrati albanesi arrestati a Sibari
08/05 La Polizia ferroviaria ha arrestato a Sibari due immigrati
albanesi, Lasku Naim, di 29 anni, e Shehu Artan, di 23, perché
trovati in possesso di preziosi ed altri oggetti provento di furti
compiuti di recente in appartamenti di Roseto Capo Spulico ed altri
centri della stessa zona. I due sono stati fermati nel piazzale della
stazione ferroviaria ed il loro atteggiamento ha insospettito il personale
della Polizia ferroviaria, che li ha così accompagnati in ufficio
per un controllo. Sottoposti a perquisizione sono stati trovati in
possesso di gioielli, telefoni cellulari e denaro contante risultato,
sulla base dei successivi accertamenti, provento dei furti. Naim ed
Artan, secondo quanto riferito dalla Polfer, hanno aggredito successivamente
gli agenti, tentando di darsi alla fuga, ma sono stati subito bloccati
ed arrestati. I due albanesi sono stati portati nel carcere di Castrovillari.
Brevi
di cronaca da Grimaldi, Lattarico, Castrovillari
08/05 A Grimaldi i carabinieri hanno arrestato una persona, in esecuzione
di una ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa
dal Gip del tribunale di Cosenza, per furto aggravato, truffa e sostituzione
di persona. A Lattarico una persona è stata arrestata dai carabinieri
perché trovata in possesso di 18 dosi di eroina per un peso
complessivo di grammi 3,50. A Castrovillari tre persone S. M., di
31 anni, ed F. C., di 28, entrambi di Castrovillari, e F. C., di 30,
di Firmo, sono stati denunciati, in stato di libertà, dai carabinieri
con l' accusa di violazione degli obblighi derivanti dalla sorveglianza
speciale. La denuncia è scaturita da un controllo che i militari
hanno eseguito nei confronti dei tre sorvegliati speciali.
In
tanti alla notte bianca di Rossano
07/05 Sono state numerose le persone che hanno partecipato alla 'Notte
Bianca per il lavoro e la legalita'' svoltasi a Rossano. La manifestazione
e' stata caratterizzata da convegni, concerti e negozi aperti tutta
la notte. L' evento e' stato promosso dalla Comunita' Montana ''Sila
Greca'' in collaborazione con l'Associazione Michele Cara. Tutti i
sindaci del comprensorio, il Presidente della Provincia di Cosenza,
Mario Oliverio, quello della Comunita' Montana, Saverio Greco, il
Commissario straordinario del Comune di Rossano, Maria Vercillo, si
sono uniti ad un'immensa folla di cittadini e di gente proveniente
dai comuni viciniori, dando vita ad un evento che non ha voluto significare
una festa ¿come ha affermato il Presidente della Comunita'
Montana, Saverio Greco- ma un momento forte di unita' e di rivendicazione
del territorio che chiede, legalita', sviluppo, lavoro. I ''Ragazzi
di Locri'', presenti con una folta rappresentanza, per ''tendere una
mano ai ragazzi di Rossano'', intervenendo nel convegno sulla legalita'
hanno detto: ''Uniamoci, facciamo rete e insieme rivendichiamo il
diritto al lavoro e alla legalita'''.
Nel
vibonese un muratore si barrica in casa e minaccia di uccidere moglie
e figli: fermato dai carabinieri.
07/05 Per alcune ore un muratore si e' barricato nella sua abitazione
e ha minacciato di uccidere la moglie e le sue due figlie. L'episodio
e' avvenuto in serata nella frazione Favelloni del comune di Cessaniti,
nel vibonese. Il muratore dopo aver trascorso la serata di ieri in
compagnia di amici in un bar a Cessaniti e' rientrato nella sua abitazione
dove si e' armato di una pistola e ha minacciato di morte la moglie
e le sue due figlie. Le tre donne hanno cercato di scappare ma il
muratore ha impedito che uscissero dall'abitazione. Alcuni vicini
sentendo quanto stava accadendo hanno chiesto l'intervento dei carabinieri
che sono intervenuti e sono riusciti a convincere l'uomo a liberare
la moglie e le sue due figlie. Successivamente il muratore e' stato
fermato e accompagnato negli uffici della caserma dei carabinieri.
Gli investigatori stanno cercando di individuare le ragioni che hanno
provocato il gesto compiuto dall'uomo.
Rubano
720 euro ad un commerciante di Corigliano ma la Finanza li arresta.
06/05 Due ragazzi di 19 anni sono stati arrestati ed un minorenne
è stato denunciato dai militari della Guardia di Finanza a
Corigliano Calabro per furto ai danni di un commerciante. Nel corso
di controlli i finanzieri hanno notato i tre mentre erano a bordo
di una automobile e cercavano di disfarsi di alcuni fogli di carta.
Alla vista dei militari i tre cercavano di evitare il posto di blocco
ma le Fiamme Gialle, riuscivano nell’intento di fermarli. I
fogli recuperati, è stato accertato, erano proprietà
di un commerciante a cui erano anche stati sottratti anche 720 euro.
La somma era stata nascosta dai giovani sotto i sedili dell’auto.
Successivamente il sostituto procuratore di Rossano, Paolo Remer concordava
l’arresto dei maggiorenni e la denuncia a piede libero per il
minorenne che è stato accompagnato a casa dai militari.
Il
Coordinamento delle minoranza linguistiche dice no ai tagli dei fondi
ai comuni
06/05 Riunione del Coordinamento delle minoranze linguistiche storiche
della provincia di Cosenza presso l'Università della Calabria.
Erano presenti l'assessore provinciale alle minoranze, Donatella Laudadio;
il responsabile cultura dell' Anci, Vincenzo Santori; il responsabile
dell'Osservatorio delle lingue e delle culture minoritarie dell'Unical,
Francesco Altimari; l' ex parlamentare Mario Brunetti ed il consigliere
regionale Damiano Gagliardi; Luigi Boccia, in rappresentanza della
eparchia di Lungro, e i sindaci o loro delegati dei comuni minoritari
di Guardia Piemontese, Cerzeto, Frascineto, Firmo, Plataci, San Martino
di Finita, Lungro, Castroregio, Spezzano Albanese, Civita e anche
Carfizzi e San Nicola dell'Alto (Crotone). Il Coordinamento, è
detto in un comunicato, "ha espresso la più vibrata protesta
per alcuni preoccupanti tagli preannunciati dalle recenti circolari
emanate dal Ministero degli Affari Regionali, che destina ai comuni
minoritari risorse sempre più esigue e fa temere anche la chiusura
degli sportelli linguistici comunali se attivati da almeno un quinquennio
o la loro drastica defunzionalità. Se ciò dovesse verificarsi,
queste strutture potrebbero assumere solo figure di interpreti-traduttori.
Altro motivo di preoccupazione è la netta riduzione dei finanziamenti,
passati dai 30 mila euro del 2001 ai 10 mila attuali". "Nel
respingere con forza e con sdegno tali pericolosi tagli e questi recenti
indirizzi di governo - si afferma ancora nel comunicato - che vanificano
tutto ciò che di positivo è stato creato anche in Calabria
subito dopo l'entrata in vigore della legge 482, smantellando la preziosa
rete di servizi linguistici negli enti locali minoritari, si è
auspicato da parte degli intervenuti un ripensamento radicale di tale
politica del Ministero di sostanziale disimpegno verso le minoranze.
A tale contrazione delle spese non sembra invece attenersi il Ministero
per i Beni e le attività culturali, al cui interno opera da
alcuni anni un sedicente Comitato nazionale minoranze etnico-linguistiche,
non proposto da alcun organismo rappresentativo delle minoranze interessate
e privo di alcuna investitura scientifica e istituzionale, che produce
con largo dispendio di risorse e di mezzi mostre e libri di dubbia
valenza scientifica e culturale, che proiettano anche all' esterno
una immagine distorta e falsificata dell' identità delle comunità
linguistiche minoritarie del nostro Paese". Alla luce di queste
considerazioni, il Coordinamento provinciale delle minoranze linguistiche
storiche di Cosenza, "denunzia il discutibile operato dei due
Ministeri, che non tengono in conto le istanze dei legittimi rappresentanti
istituzionali delle minoranze e chiede una radicale inversione di
rotta di questa politica, che privilegia, da una parte, indirizzi
politici non concordati con essi, come fa il Ministero degli Affari
regionali e, dall'altra, i Comitati autoreferenziali privi di alcuna
rappresentanza istituzionale, come quello autoinsediatosi al Ministero
per i Beni e le attività culturali, che vengono autorizzati
a sperperare, senza controllo alcuno, né politico né
scientifico, ingenti risorse, senza tenere in conto i reali bisogni
linguistici e culturali delle minoranze interessate".
I
giovani di Locri a Padova rivolgendosi ai coetanei “Svegliatevi”
06/05 "Ragazzi svegliatevi, svegliamoci" . E' un messaggio
forte quello che arriva a Padova dai giovani di Locri. Un messaggio
testimoniato con la straordinarieta' di vite vissute ordinariamente,
in Calabria, tra l'oratorio dei salesiani e l'universita', tra il
giornale delle scuole della Locride e un gruppetto di attori dilettanti.
Hanno fatto piu' di mille chilometri per arrivare a Civitas, i sette
ragazzi della delegazione di Locri "una piccola rappresentanza-
spiega Domenica Bumbaca- di quel movimento enorme che e' nato spontaneamente
dopo l'omicidio Fortugno il 16 ottobre scorso". Una data che
ha cambiato questi ragazzi "ci siamo risvegliati, molti di noi
non stanno piu' chiusi in casa- continua Domenica- la novita' e' che
siamo venuti qui a portare un'immagine positiva della Locride".
Si sentono etichettati questi giovani calabresi, sono venuti a Padova
per dire che la loro terra non e' solo 'ndrangheta e per "togliere
le barriere che ostacolano la comunicazione tra il nord e il sud".
Ma come? "testimoniando la nostra vita, chiedendo alle istituzioni
di poter avere gli stessi diritti dei giovani di Padova e dell'Europa
intera". E la testimonianza e' quella di una battaglia fatta
di piccoli gesti quotidiani, ognuno a suo modo, ognuno con i suoi
strumenti. Livio Ravanese ha 20 anni, studia scienze economiche a
Reggio Calabria e lavora nell'oratorio dei Salesiani. Domenica si
e' laureata a 23 anni al Dams di Cosenza, coordina il giornale delle
scuole della Locride "Portale giovani" e insegna recitazione
ai bambini di Locri. "Li prendiamo per mano- dice- anche i figli
dei mafiosi che gia' a 4 anni ti chiedono 'ma tu lo sai chi sono io?'".
Certo che lo sa, li conosce tutti per nome e cognome i mafiosi di
Locri e i loro figli, di molti e' amica. "La prima volta ci rigano
la macchina, la seconda pure, ma la terza alcuni vengono con noi".
Livio ha i capelli lunghi e una felpa rossa enorme "non vogliamo
essere considerati eroi, noi non abbiamo l'ardire di sfidare i mafiosi
come ha fatto Peppino Impastato o di combatterli da solo, come ha
fatto Borsellino, ma dopo il 16 ottobre siamo diventati tanti e possiamo
dare un contributo a diradare l'ignoranza di cui la mafia si nutre".
Gli studenti del liceo della comunicazione "Maria Ausiliatrice"
che li hanno invitati qui a Civitas li ascoltano, annuiscono con la
testa li applaudono. Poi e' la musica ad abbattere quelle distanze
di cui parlava Domenica. Sul palco sale Marco Morandi, in rappresentanza
della nazionale cantanti, canta "la pappa col pomodoro"
il motivetto di Giamburrasca "la storia del passato ormai ce
l'ha insegnato che il popolo affamato fa la rivoluzion". Poi
la chitarra passa ad un giovane padovano che improvvisa un coro con
i ragazzi di Locri. Cantano tutti i 600 studenti di Padova: Vasco
Rossi va sempre per la maggiore. Alla fine sul palco vengono chiamati
"i grandi", il procuratore capo del tribunale di Padova,
il sindaco di Locri- "sembra Buona Domenica" dice una ragazzina
del pubblico- l'assessore alle politiche giovanili del comune di Padova.
Sta a loro dare delle risposte a questi ragazzi che come sottolinea
Marco Morandi "sono coraggiosi e devono essere sostenuti".
Sequestrato
l’ecomostro di Praia a Mare
06/05 E' stata sequestrata la struttura alberghiera abusiva di Praia
a Mare. Il provvedimento di sequestro è stato emesso dal sostituto
procuratore di Paola, Domenico Fiordalisi. Il magistrato ha provveduto
al sequestro probatorio per consentire al consulente di completare
gli accertamenti sull'epoca di realizzazione dei lavori sottoposti
ad indagine. Sul complesso alberghiero, del valore di circa 25 milioni
di euro, è già in corso un procedimento penale nei confronti
di alcune persone che sono accusate di corruzione, falso ideologico
e abuso d'ufficio.
Pensionato
di Crotone arrestato con 40 grammi di cocaina
06/05 Un pensionato, Antonio Giuda, di 75 anni, è stato arrestato
dai carabinieri a Crotone per detenzione a fini di spaccio di sostanze
stupefacenti e ricettazione. L'uomo, che per la sua età ha
ottenuto gli arresti domiciliari, è stato trovato in possesso
di 40 grammi di cocaina nascosta in un barattolo di vetro rinvenuto
dai carabinieri in un terreno in uso all'anziano, alla periferia di
Crotone. I carabinieri hanno anche rinvenuto e sequestrato tre assegni
circolari in bianco provento di un furto denunciato nel 2002 in provincia
di Napoli.
La
Daneco precisa: “Non gestiamo discariche ma impianti di trattamento”
06/05 "La nostra società non ha mai chiuso i battenti:
ciò che è stato chiuso é l'impianto per il trattamento
dei rifiuti che produce la frazione organica stabilizzata, detta Fos,
costruito e gestito dalla nostra stessa società". E' quanto
riferisce, in un comunicato, la società Daneco, che gestisce
l' impianto di trattamento dei rifiuti di Lamezia Terme, in relazione
a notizie di stampa diffuse negli ultimi giorni. "Daneco - si
afferma ancora nel comunicato - non gestisce discariche, ma un impianto
di trattamento in cui non vengono certamente conferiti rifiuti senza
controllo alcuno. L'unica discarica sul territorio è quella
di proprietà della Multiservizi che dovrebbe recepire da Daneco
la Fos prodotta dall' impianto e non rifiuti privi di trattamento.
E' vero che Daneco ha un debito di 4 milioni di euro nei confronti
di Multiservizi, ma la stessa società deve circa sei milioni
di euro all' Ufficio commissariale che, a sua volta, non ha mai avuto
la disponibilità finanziaria per pagare a Daneco gli otto milioni
di euro che le spettano sia per la realizzazione dell' impianto che
per il lavoro svolto in questi tre anni di attività di trattamento
dei rifiuti solidi urbani della zona". "La nostra società
- prosegue il comunicato - ha fatto lavorare personale e ottemperato
agli obblighi contrattuali nonostante le difficoltà dovute
ai mancati pagamenti. La decisione della chiusura è stata presa
solo quando l' impianto era ormai saturo di Fos. A dimostrazione che
il problema principale era costituito dalla Fos fa fede la riapertura
dell' impianto il 3 maggio scorso, non appena l' Ufficio commissariale
ha trovato un sito alternativo a quello della Multiservizi. Questa
società, infatti, sta rinegoziando con l' Ufficio commissariale
la tariffa di smaltimento, ma non è stato trovato ancora un
accordo".
Evade
dai domiciliari a Frascineto e viene preso a Roma. Ora è a
Reigna Coeli
06/05 I carabinieri hanno arrestato a Roma Massimo Amato, di 30 anni,
di Frascineto, con l' accusa di evasione. Amato si era sottratto al
regime degli arresti domiciliari cui era sottoposto dal 24 aprile
scorso. L' uomo era stato arrestato dopo che nella sua abitazione
i carabinieri avevano trovato un carta d' identità smarrita
a Latina sulla quale Amato aveva sostituito la foto originale con
la propria. L' uomo, che si era allontanato dalla sua abitazione già
da alcuni giorni, è stato rintracciato dai militari in un albergo
della capitale e portato nel carcere di Regina Coeli.
Brevi
di cronaca da Corigliano
06/05 A Corigliano Calabro due pregiudicati sono stati denunciati
in stato di libertà per avere violato gli obblighi impostigli
dalla sorveglianza speciale.
Appello
dei fratelli Mazza “Abbiamo detto no alla ndrangheta e siamo
senza lavoro”
05/05 “Dalla Calabria anche noi per il primo maggio avremmo
voluto festeggiare il nostro diritto al lavoro!!!!” A scrivere
sono tre giovani fratelli di Reggio Calabria che da ormai quasi 2
anni si ritrovano soli e disperati dopo aver denunciato le intimidazioni
della ndrangheta, volte a distruggere la, ormai ex, attività
ristorativa “Al Valantain” sita in Villa san Giovanni
di Reggio Calabria. “Quanto avevamo creato – si legge
nell'appello lanciato da Anna, Valentina ed Ernesto Mazza - rappresenta
quanto di piu' bello i nostri cuori potessero augurarsi per il loro
futuro. Un lavoro, il nostro lavoro in una terra che non ne offre!!
Il nostro calvario ha inizio con lettere estorsive e minatorie, danneggiamenti
alla struttura, ritrovamento di una bottiglia molotov pronta per prendere
fuoco, intrusioni notturne nei locali con lo sconvolgimento della
sala, furti.che ancora oggi a locale chiuso vogliono significare quanto
prema la necessità che quel nostro meraviglioso locale non
sia piu' di nostra pertinenza. Quanto scriviamo e' stato sempre e
regolarmente denunciato, e tanti sono stati gli interventi della stampa
locale come nazionale, perfino le telecamere di Maurizio Costanzo
hanno voluto interagire al nostro no, cosi' si sono poi susseguite
quelle rai che in piu' di una circostanza, hanno cercato di raccogliere
il nostro appello. Una dura battaglia che affrontiamo con paura, ma
con la rabbia di chi si e' visto portar via il suo tutto, tanto che
ad oggi le nostre condizioni economiche dimostrano la forza della
ndrangheta.povertà non meritata, non colposa ma indotta che
fa solo significare alla Stato che deve annoverare tra le tante un'altra
famiglia povera. Stato che si e' manifestato nel discorso di inaugurazione
anno giudiziario 2006, dove la nostra denunzia doveva se non altro
esser monito per i nostri concittadini. Stato che si e' manifestato
con la nostra visita al maxi prefetto De Sena, che ha ascoltato.o
con la collaborazione dei carabinieri e della polizia, ma la gente.la
nostra gente, quella che manifesta con forza nei cortei, chiedendo
una Calabria, un meridione libero dalle vessazioni e dalle ingiustizie.quella
non si e' fatta avanti, quella lascia tre giovani di 27, 23, e 20
anni a lottare da soli, costringendoli alla chiusura del loro lavoro,
e mi spiace ma anche loro sono Stato. Solidarietà..che bella
parola, ma si tuffa nei nostri cuori sgretolandosi come ghiaccio al
sole, perche' non sono le belle parole, non sono i cortei, non sono
i manifesti.noi volevamo lavorare, volevamo la nostra gente dentro
il nostro locale per dimostrare a coloro che vincono sempre, che essere
onesti premia. La povertà, la solitudine la paura sono i nostri
compagni di viaggio, ci trasciniamo, alla ricerca che qualcosa possa
cambiare, ma non sappiamo quanto riusciremo ad andare avanti. Questa
nostra vicenda ha gia' logorato i nostri giovani cuori, abbiamo bisogno
di aiuto e allora lo gridiamo, a modo nostro, scrivendo nella speranza
che questa nostra possa raggiungere la brava gente, la gente onesta..
Nella festa del primo Maggio avremmo voluto esser fieri del nostro
lavoro dei nostri sacrifici, avremmo voluto brindare al nostro diritto
al lavoro, e' stata invece un'altra giornata di amaro veleno, spogli
della nostra dignità e ormai cosi' come la ndrangheta in una
delle sue missive ci aveva preannunciato poveri e pazzi!! Ci scusiamo
per il tempo che abbiamo rubato a chi legge, ma speriamo di cuore
che il nostro appello possa raggiungere chi puo' davvero aiutarci”.
Sequestrato
l’impianto fognario dell’ospedale di Mormanno. Avviso
di garanzia al Sindaco
05/05 Sono stati sequestrati dai carabinieri, in esecuzione di un
decreto emesso dal procuratore della Repubblica di Castrovillari,
Agostino Rizzo, e dal sostituto, Baldo Pisani, gli impianti fognari
dell' ospedale civile di Mormanno e quello cittadino. I militari hanno
anche notificato tre avvisi di garanzia ad altrettante persone per
i reati di disastro ambientale colposo e scarico di acque reflue industriali.
I destinatari degli avvisi di garanzia sono il sindaco di Mormanno,
Gianluca Grisolia; il responsabile dell' Ufficio tecnico comunale,
Vittorio La Greca, ed il direttore generale dell' Azienda sanitaria
di Castrovillari, Ernesto Gigliotti. Per i tre si ipotizza il reato
di disastro ambientale colposo e scarico di acque reflue industriali.
Il sequestro, secondo quanto si è appreso, si è reso
necessario dopo che è stato accertato uno sversamento di acque
reflue dei due impianti fognari nel fiume Battendiero, con conseguente
alterazione dell' equilibrio biologico.
Intimidazione
ad un consigliere comunale di Vibo
05/05 Persone non identificate, la scorsa notte, a Vibo Valentia
hanno compiuto un attentato incendiario contro lo studio legale di
cui è titolare l' avvocato Francesco Muzzopappa, consigliere
comunale eletto con la lista Nuova Democrazia cristiana. A notare
le fiamme è stata una pattuglia di carabinieri della Compagnia
di Vibo Valentia, che hanno avvertito i vigili del fuoco, che hanno
provveduto a spegnere l' incendio. Non è la prima volta che
l' avvocato Muzzopappa è oggetto di intimidazioni. Nel 2001,
qualche giorno dopo l' annuncio della sua candidatura al Consiglio
comunale di Vibo Valentia, ignoti lasciarono appesa al portone dello
studio la testa mozzata di un cane. Nel 2004, inoltre, Muzzopappa
è stato candidato alla presidenza della Provincia di Vibo Valentia
con la lista "Dorotei europei". "Non ho alcuna idea
- ha detto l' avvocato Muzzupappa - di chi potrebbero essere i mandati
e gli esecutori dell' intimidazione. Non posso dire se è un
fatto legato alla mia attività forense o politica. Posso dire
che nella mia attività professionale a nelle mia attività
politica sono stato sempre onesto e trasparente e non ho mai avuto
problemi con nessuno. La mia coscienza, dunque, è tranquilla".
Processo
G8/Bolzaneto: Altri tre testi ascoltati
05/05 Tre sono i testi ascoltati oggi nel corso delle XXXVII udienza
del processo per i fatti di Bolzaneto, nel quelle sono imputati 46
tra agenti di PP PS e CC e personale medico presente in loco. Il contesto
in cui sono state vissute le esperienze degli oltre novanta fermati
e arrestati, che sabato 21 luglio sono stati condotti nella caserma
di Bolzaneto, si fa sempre più chiaro e preciso. Ormai non
ci sono più dubbi sulla presenza delle due ali di agenti inferociti
nel corridoio, sulle ore passate in piedi, sulle visite degradanti
in infermeria, gli insulti e le percosse. Si ritorna a parlare anche
dell'infermeria come parte integrante del meccanismo criminale con
cui funzionava la caserma di Bolzaneto in quei giorni. P.B. viene
fatto spogliare nudo, e mettere contro il muro, viene percosso dagli
agenti sotto gli occhi del medico, viene insultato, schernito e fatto
oggetto di violenza psicologica a sfondo sessuale dagli agenti stessi.
Nonostante sia stata messa in dubbio l'attendibilità del teste
da parte degli avvocati degli imputati, poiché all'epoca degli
interrogatori aveva manifestato dubbi sui riconoscimenti, oggi in
aula P.B. ha individuato in Giacomo Toccafondi il medico presente.
In cella il piantone punta PB qualcosa alla tempia "Compagno
girati che voglio vederti in faccia quando ti sparo". P.B non
ha il coraggio di voltarsi temendo di trovarsi realmente di fronte
a una pistola: dopo innumerevoli intimidazioni si volta e l'agente
gli spruzza una sostanza urticante negli occhi che lo fa cadere in
terra. Gli intimano di rialzarsi e dopo averlo ampiamente percosso
lo sollecitano sollevandolo per i capelli. Riemergono anche gli incastri
con le testimonianze delle scorse udienze. In particolare sull'episodio
di T.: di origine siriana con una protesi a una gamba dopo una notte
in piedi non riesce più a resistere. T. chiede di sedersi,
e nonostante gli sia intimato di non farlo cede e si siede, entrano
gli agenti in cella a massacrarlo nuovamente. Forse non è mai
abbastanza. a raccontare nuovamente è P.S il primo ascoltato
oggi: all'epoca dipendente del ministero della difesa, esattamente
come i suoi aguzzini, e per questo maggiormente bersagliato da insulti
e percosse. Si continua lunedì 8 maggio
Operazione
PS su omicidio Blasco: Si costituisce Giampà
05/05 Si è costituito agli agenti della Polizia di Stato di
Crotone, Giuseppe Ciampà, di 24 anni, di Cutro, destinatario
di un' ordinanza di custodia cautelare in carcere perché accusato,
insieme ad Antonio Dragone, 20 anni, e a Giovanni Oliverio, di 23
anni, dell' omicidio, avvenuto nel 2004, di Salvatore Blasco. Il giovane
era irreperibile dalla mattina di mercoledì scorso quando i
poliziotti non lo avevano trovato a casa dove si erano recati per
arrestarlo. Ieri, in provincia di Reggio Emilia, si era consegnato
al personale della Squadra Mobile di Crotone e ai poliziotti della
Questura della città emiliana, Giovanni Oliverio che è
stato ricondotto in Calabria. Ciampà ed Oliverio si trovano
adesso nel carcere di Siano. a Dragone, invece, il provvedimento era
stato notificato nel carcere di Modena dove si trovava già
recluso. Ciampà al momento dell'arresto si trovava nei pressi
della propria abitazione, nella frazione Scarazze del comune di Cutro.
Il questore di Crotone, Raffaele Salerno, ha commentato positivamente
la decisione di Oliverio e Ciampà di consegnarsi spontaneamente
alla Polizia
Minacce
a Lamberti Castronuovo: Callipo "la Calabria deve reagire".
Meduri (Arci)“No alla cultura della violenza”
05/05 "In Calabria siamo tutti obbligati quasi quotidianamente
a fare i conti con una realtà difficile, ma l' entusiasmo dei
giovani calabresi e la reazione ormai corale da parte di tutti coloro
che hanno un ruolo politico, istituzionale, economico e sociale contro
la criminalità organizzata, lascia ben sperare". E' quanto
afferma Filippo Callipo, presidente di Confindustria Calabria, in
una dichiarazione nella quale si precisa che "gli imprenditori
calabresi esprimono piena solidarietà al presidente di Sviluppo
Italia Calabria, l' amico Edoardo Lamberti Castronuovo, per il vile
gesto subito". "Anche in questa circostanza - sostiene Callipo
- la nostra regione è chiamata a reagire senza lasciarsi intimorire,
ma dimostrando, con l' esempio e l' attaccamento ai valori della legalità
e della democrazia, che la prevaricazione non aiuta la crescita economica
e civile della Calabria. Sempre più assieme e sempre più
numerosi, dobbiamo costruire un ambiente in cui non l' illegalità
sia prevalente ma la legalità; e per fare ciò non c'
è dubbio che occorre lavorare velocemente, di concerto col
nuovo Governo, anche per creare in Calabria maggiore produttività
e sviluppo sano".
"Diventa oltremodo imbarazzante stare quotidianamente sulla cronaca
per colpa di una cultura della violenza che continua ad arrecare danno
alla nostra immagine e soprattutto alla nostra economia ed alle nostre
comunità". E' quanto afferma Giuseppe Meduri,
presidente dell' Arci calabrese che, in una nota, esprime
a nome dell' associazione "la più sincera vicinanza al
dottor Lamberti Castronuovo per l' ultima intimidazione subita".
"Siamo stanchi - prosegue Meduri - di dover quotidianamente manifestare
vicinanza e solidarietà ai tanti imprenditori, rappresentanti
delle istituzioni, del mondo associativo, che giornalmente diventano
bersaglio di delinquenti o imbecilli di turno. Le istituzioni e i
calabresi tutti devono assieme trovare la forza per una forte accelerazione
nella sfida per il cambiamento della nostra regione e delle nostre
comunita".
Protesta
di Irma Pane davanti il Tribunale di Catanzaro: “Liberate mio
marito”
05/05 Irma Pane, moglie di Mohamed Zenzami, il marocchino che fu
sottoposto ad interrogatorio per un giorno nella Questura di Catanzaro
nell' ambito delle indagine sulla strage della famiglia Pane, accaduta
a Caraffa il 28 marzo scorso, sta attuando una protesta davanti al
palazzo di giustizia del capoluogo. Irma Pane è la sorella
di Camillo Pane, ucciso nella strage insieme alla moglie, Annamaria,
ed ai figli Eugenio e Maria. Per la strage è stato arrestato
e si trova tuttora in carcere un nipote di Camillo Pane, Claudio Tomaino,
che avrebbe ucciso i parenti, secondo quanto è emerso dalle
indagini, per motivi d' interesse. La donna innalza un cartello in
cui sostiene che il marito, nel corso dell' interrogatorio, sarebbe
stato sottoposto a maltrattamenti da parte della Polizia "malgrado
fosse certa - sostiene Irma Pane - la sua estraneità alla strage".
Irma Pane aveva chiesto di incontrare un magistrato della Procura
della Repubblica, ma la sua richiesta non è stata accolta.
Nuovi
sequestri all’Aterp di Vibo
05/05 I carabinieri del comando provinciale di Vibo Valentia hanno
proceduto stamane al sequestro di carte e documenti negli uffici dell'
Azienda territoriale per l' edilizia residenziale pubblica (Aterp).
Il sequestro di documenti, relativo all' inchiesta giudiziaria coordinata
dal sostituto procuratore Sisto Restuccia su presunte irregolarità
nell' espletamento di un concorso per l'assunzione di 19 dipendenti
con varie qualifiche, segue quello effettuato dagli stessi militari
circa una settimana addietro. Secondo quanto si è appreso i
militari hanno anche acquisito le testimonianze di alcuni dipendenti
dell' ente. Nulla, al momento, è trapelato sul contenuto delle
testimonianze. L' Aterp di Vibo è stata affidata dal luglio
scorso al commissario Francesco Scopacasa. L' inchiesta della magistratura
é stata avviata a seguito di una denuncia fatta dal segretario
provinciale della Uil di Vibo, Luciano Prestia.
Disposta
la riapertura della discarica di Lamezia
05/05 Il Commissario delegato per l' emergenza ambientale, Carlo
Alfiero, e' intervenuto con una nota sulla vicenda della discarica
di Lamezia Terme. ''Con riferimento alle notizie relative allo smaltimento
dei rifiuti solidi presso l' impianto tecnologico di Lamezia Terme,
gestito dalla societa' Daneco - e' detto nel comunciato - al fine
di sgombrare il campo da incertezze o imprecisioni, comunichiamo che
la Daneco nelle settimane scorse ha riferito a quest' ufficio la sospensione
delle attivita' di impianto, affermando una presunta responsabilita'
a continuare la lavorazione dei rifiuti solidi per motivi igienici-sanitari
e finanziari. Questo ufficio ha richiesto l' immediata apertura dell'
impianto, disponendo subito vari incontri, avvenuti presso quest'
Ufficio e finalizzati ad affrontare le segnalate difficolta' operative
e finanziarie della societa'. A tali incontri ha partecipato anche
la Lamezia Multiservizi spa che gestisce la discarica comunale e che
ha un rilevante credito nei confronti della Daneco e un altrettanto
rilevante debito con quest' ufficio''. ''A fronte di tali difficolta'
- prosegue la nota - il Commissario delegato con ordinanza ha disposto
l' immediata apertura dell' impianto tecnologico, impartendo altresi'
alla Daneco alcune direttive sullo smaltimento della frazione organica
stabilizzata accumulata, destinandola in parte ad altre discariche
in fase di dismissione, come substrato organico miscelato con inerti
nella copertura finale di discariche controllate, ed in parte come
strato di ricopertura giornaliera della massa dei rifiuti stoccati
cosi' come previsto dalla normativa vigente''.
Brevi
di cronaca da San Lorenzo del Vallo, Roggiano, Rogliano
05/05 A San Lorenzo del Vallo persone non identificate
hanno incendiato, la notte scorsa, un deposito di frutta di proprietà
dell' imprenditore commerciale B.C., del luogo. Le fiamme hanno causato
danni per circa 20 mila euro. Sul posto, oltre ai carabinieri ai carabinieri
della Compagnia di San Marco, è intervenuta una squadra di
vigili del fuoco del distaccamento di Castrovillari. Indagini sono
in corso. Non si esclude alcuna pista. A Roggiano Gravina
un cittadino rumeno, F.I., di 30 anni, è stato arrestato dai
carabinieri della compagnia di San Marco Argentano per non avere ottemperato
a ad un provvedimento di espulsione a suo carico. L' uomo è
risultato essere destinatario di un decreto esmesso dal Questore di
Cosenza. F.I. è stato portato nel carcere di Cosenza. A Rogliano
il personale del Norm ha arrestato una persona per detenzione illegale
a fine di spaccio di sostanze stupefacenti tipo hashish.
La
Finanza scopre truffa comunitaria a San Nicola Arcella. Sequestrata
una lussuosa villa acquistata con i fondi UE, indagate 5 persone
04/05 Una lussuosa villa, del valore di circa 500mila euro, realizzata
in parte con fondi della comunita' economica europea, e' stata posta
sotto sequestro dalla Guardia di Finanza nel Comune di San Nicola
Arcella, sulla costa tirrenica in provincia di Cosenza. L'operazione
e' stata portata a termine dagli uomini delle Fiamme gialle di Scalea
in seguito a un'indagine durata circa due anni, e nell'ambito della
quale sono state indagate cinque persone con l'accusa di indebita
percezione di contributi comunitari connessi alla legge 488/1992.
Secondo quanto hanno accertato i militari della Guardia di Finanza,
sembrerebbe che il lussuoso immobile, costruito sul promontorio difronte
l'isola di Dino, sia stato realizzato, almeno in parte, con i proventi
comunitari. I provvedimenti, firmati dal gip Alfredo Cosenza, sono
stati emessi in virtu' di una normativa del 2000 che consente di operare,
in caso di truffe comunitarie, la confisca dei beni per l'equivalente
della somma che si suppone sia stata sottratta indebitamente all'Unione
Europea. I fondi comunitari richiesti, per oltre 270 mila euro, erano
gia' stati concessi ad una societa' di San Nicola Arcella specializzata
nel settore dell'edilizia per l' acquisto di macchinari da cantiere
(silos, impastatrici e altro), in modo tale da favorire nell'area
di riferimento l'assunzione, almeno per cinque anni, di numerosi disoccupati.
Ma le indagini, condotte in diversi cantieri dislocati sull' intero
territorio nazionale, suffragate dalle risultanze bancarie e da verifiche
documentali, hanno consentito agli uomini della Guardia di Finanza
di accertare la totale assenza di beni acquistati con i fondi Europei,
nonche' la scoperta di una organizzazione il cui disegno, attraverso
artifizi contabili e bancari, era quello di distrarre i fondi comunitari,
con l'ausilio di diversi ''prestanomi'', quali amministratori fittizi
delle societa' oggetto di indagine. E sulla base delle indagini, coordinate
dal sostituto procuratore della Repubblica di Paola Francesco Greco,
le Fiamme Gialle ha posto i sigilli giudiziari alla lussuosa villa
intestata ad una societa' riconducibile al principale indagato.
Minacce
al Presidente dei Sviluppo Italia Calabria Castronuovo
04/05 Una busta contenente delle minacce è stata recapitata
stamane al presidente di Sviluppo Italia Calabria e vice presidente
uscente dell'Assindustria di Reggio Calabria, Eduardo Lamberti Castronuovo.
La lettera è stata consegnata presso lo studio medico dove
Castronuovo lavora. La missiva è stata ora consegnata ai Carabinieri
del Comando provinciale di Reggio Calabria che hanno avviato le indagini.
"Metto in relazione questo episodio - sostiene Castronuovo in
una nota - alle mie recenti dure prese di posizione sugli ultimi avvenimenti
di Confindustria Reggio, mi lascia del tutto indifferente, pur intristendomi
molto. La mia lotta per l' affermazione della legalità e del
rispetto della legge non potrà essere fermata dal ripetersi
di atti vili ed intollerabili. Chi si nasconde dietro queste ripetute
minacce, sappia che anche quando dovesse abbattere la forza che ci
metto nella difesa del diritto della gente a vivere e operare in serenità,
ci saranno cento, mille operatori e uomini reggini che continueranno
in questa battaglia civile".
"Le continue e ripetute minacce verso un imprenditore, esempio
concreto di serietà e rigore morale, interlocutore attento
e sensibile del sindacato, protagonista di tante battaglie civili
e sociali orientate a contrastare forme odiose di illegalità
e di prevaricazione soprattutto verso le fasce deboli della società,
danno il segno evidente di quanto sia ancora lunga e difficile l'
iniziativa finalizzata ad affrancare le nostre comunità e la
Calabria dallo strapotere delle forze criminali". E' quanto afferma
Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl calabrese, manifestando
solidarietà al presidente di Sviluppo Italia Calabria Edoardo
Lamberti Castronuovo. "La Cisl - prosegue Sbarra - esprime la
più ferma condanna verso l' ennesimo e reiterato episodio di
intimidazione mafiosa e criminale rivolto a Lamberti Castronovo a
cui va la nostra convinta e sincera solidarietà per i vergognosi
e deprecabili tentativi di condizionare, rallentare ed influenzare
la sua attività di rappresentanza istituzionale ed imprenditoriale
unitamente all'invito di proseguire con maggiore impegno e convinzione
la battaglia per lo sviluppo, la crescita economica, l' affermazione
dei diritti, la legalità a Reggio ed in Calabria".
Chiusa,
dagli americani, la vicenda Calipari ma i PM romani vanno avanti
''Cordoglio'' per la morte di Nicola Calipari e ''rammarico'' per
le lesioni riportate da Giuliana Sgrena e Andrea Carpani, ma nessuna
''ulteriore informazione'', rispetto a quelle contenute nel rapporto
del Multi National Corps-Iraq, sull'episodio che il 4 marzo 2005 porto'
all' uccisione del funzionario del Sismi. Cosi', il 24 aprile scorso,
il Dipartimento di giustizia di Washington ha comunicato ''in modo
definitivo'' al ministero della giustizia italiano che non intende
sostenere l'inchiesta aperta dalla magistratura romana. Che, comunque,
va avanti. La risposta degli Usa e', in primo luogo, alla rogatoria
con cui si chiedeva di conoscere i nomi del commando di militari americani
che lungo la Irish Route a Baghdad uccisero Calipari e ferirono la
Sgrena e l'agente del Sismi Carpani. Una richiesta alla quale le autorita'
statunitensi hanno risposto di no. In altri termini, il nome di Mario
Lozano, il militare che fece fuoco sulla Toyota Corolla con tre raffiche
in successione, cosi' come il resto della pattuglia, non esistono
''in modo ufficiale''. Ma i nomi di tutto il commando, in realta',
gia' si conoscono da tempo. Emersero lo stesso giorno in cui venne
diffuso su internet il rapporto della Commissione d'inchiesta Usa,
grazie ad una banale decriptazione degli omissis fatta da un giovane
di Bologna. Materiale forse non utilizzabile a fini processuali, ma
i carabinieri del Ros e i magistrati romani, a quei nomi arrivarono
anche attraverso altre strade. Il problema, dunque, non e' costituito
dai nomi, ma soprattutto dalla notifica del deposito degli atti all'indagato,
un atto che spianerebbe la strada all'incriminazione del soldato Lozano.
Questa notifica e' stata oggetto di una ulteriore rogatoria, che non
ha dunque come oggetto una richiesta di informazioni: non e' chiaro
quale sia stata la risposta degli Usa su questo aspetto specifico,
ma la comunicazione del 24 aprile scorso sembra debba essere letta
come una chiusura totale. Sulla posizione di Lozano pesa, soprattutto,
l' esito di una consulenza tecnica secondo la quale la Toyota Corolla
fu colpita da tre raffiche sparate da un' unica mitraglietta automatica
M240 calibro 7.62, in dotazione all' esercito Usa. Calipari, per i
consulenti, mori' dopo essere stato raggiunto dalla seconda sequenza
di proiettili. Secondo gli stessi esperti balistici, che a lungo hanno
esaminato la Toyota Corolla, si deve ritenere che i primi colpi siano
stati esplosi da una distanza (approssimativa) compresa tra 100 e
130 metri; gli ultimi da una distanza (approssimativa) compresa tra
45 e 65 metri. Per gli stessi consulenti nominati dalla procura, sicuramente
''la prima raffica colpi' l' autovettura, in movimento, mentre procedeva
ad una velocita' valutabile in 60-65 chilometri orari; la seconda
ad una velocita' valutabile in 44-54 chilometri orari; gli ultimi
colpi la raggiunsero quando era ormai praticamente ferma''. E sulla
scorta di tutto cio',nonostante il rifiuto americano, i pm Franco
Ionta, Pietro Saviotti ed Erminio Amelio potrebbero decidere, entro
la fine di questo mese, di depositare, previa emissione del decreto
di irreperibilita'dell' indagato, la richiesta di rinvio a giudizio
di Lozano per omicidio volontario ed il tentato omicidio dell' inviata
del Manifesto Giuliana Sgrena e di Andrea Carpani, alla guida della
Toyota presa di mira sulla Irish Route. Sulla vicenda e' intervenuto
lo stesso Guardasigilli Castelli, che dopo aver espresso ''amarezza''
per il no di Washington, ha parlato di una vicenda ''lunga e complessa''
finita in maniera non positiva per l'Italia forse anche a causa delle
''polemiche con la procura di Milano che possono aver influenzato
questa decisione'' degli Isa. Il riferimento implicito e' al braccio
di ferro degli ultimi mesi tra il ministro e i magistrati di Milano
che avevano chiesto l' estradizione dei 22 agenti Cia accusati del
rapimento dell'ex imam Abu Omar. Castelli ha rifiutato di inoltrare
la richiesta della procura di Milano e lo ha comunicato solo di recente,
facendo intendere che il suo non decidere in tempi rapidi stava a
significare che proprio la questione dell'estradizione degli agenti
Cia poteva rappresentare uno strumento di pressione nei confronti
degli Usa per ottenere risposte positive ad altre rogatorie, tra cui
quella relativa alla morte di Calipari. ''Il ministero ha fatto di
tutto, e anche di piu', per avere una risposta diversa'' dagli Usa
sulla vicenda Calipari. ''Questo mi lascia con l'amaro in bocca''.
Un intervento al quale ha duramente replicato il procuratore aggiunto
di Milano, Armando Spataro, capo del pool antiterrorismo milanese.
''Sono esterrefatto - ha detto - da queste dichiarazioni di un ministro
della Repubblica. Esse imporrebbero che almeno egli dichiarasse espressamente
cosa gli e' noto sulle ragioni della decisione delle autorita' americane,
poiche' il diritto internazionale, anche quello consuetudinario, non
prevede che le rogatorie o le richieste di estradizione siano strumento
di baratto''. Contro-replica di Castelli: ''Il procuratore Spataro
cerchi di fare il suo mestiere, cioe' cercare di catturare i terroristi,
cosa che non gli riesce benissimo, e lasci la politica ai politici''.
Intanto sarà assegnato alla memoria di Nicola Calipari, il
premio Federico II per la pace. La cerimonia di consegna si svolgerà
il 12 maggio prossimo all'interno del Castel del Monte. Il premio,
istituito nel 2002 dal Comune di Andria, ha cadenza biennale ed è
un riconoscimento conferito a "chi lavora per il bene comune,
a chi elargisce le proprie energie per rendere più vivibile
il nostro pianeta". E' prevista, inoltre, una menzione alla memoria
di don Andrea Santoro, il missionario ucciso in Turchia, alla cui
missione da lui fondata a Trebisonda sarà destinata la somma
di 2.000 euro. Il premio alla memoria di Nicola Calipari sarà
consegnato alla vedova, Rosa Villecco Calipari, cui sarà data
anche una targa che ha voluto far pervenire il presidente della Repubblica.
Ndrangheta
e truffe dietro la strage della famiglia di Caraffa?
04/05 Una misteriosa donna avrebbe aiutato Claudio Tomaino, il giovane
accusato della strage di Caraffa, a organizzare una gigantesca truffa
ai danni dello zio, Camillo Pane. E' quanto rivela un articolo della
rivista 'News Settimanale', anticipando i risultati della consulenza
informatica del vice questore Gioacchino Genchi svolta per conto della
Procura della Repubblica di Catanzaro. La donna, che potrebbe aiutare
a far luce sulla strage, avrebbe fatto credere, secondo quanto riporta
la rivista, a Camillo Pane di essere la fidanzata dell'inesistente
intermediario di affari immobiliari. Genchi è riuscito a recuperare
i documenti che comprovano la truffa di Tomaino, ma anche i messaggi
riportati sul telefonino dell'infermiere e dai quali si evince che
l'uomo era anche un fanatico nazista. Tra questi uno in cui un fantomatico
avvocato annuncia a Pane l'arrivo della sua fidanzata per chiudere
una trattativa. Infine risulterebbe del tutto infondata la pista satanica
e prenderebbe sempre più corpo l' ombra della 'ndrangheta dietro
la strage. Nel mirino degli inquirenti - secondo il settimanale -
ci sono ora tre noti professionisti della zona e una donna palermitana,
gia' coinvolta in indagini di mafia, che si sarebbero sentiti con
Tomaino e con la sua compagna Daniela Silipo, indagata per favoreggiamento,
nelle ore in cui si consumò la strage.
Commissariato
il Consorzio di sviluppo industriale di Crotone
04/05 Nell'ultima riunione della Giunta Regionale, su proposta dell'Assessore
all'Economia Nicola Adamo, l'Esecutivo - come informa una nota dell'Ufficio
Stampa della Giunta - ha proceduto "allo scioglimento del Comitato
Direttivo e del Presidente del Consorzio per lo sviluppo industriale
della provincia di Crotone". Contemporaneamente, la Giunta ha
nominato nuovo Commissario Straordinario, il dirigente regionale Domenico
Pecoraro e quali Sub-commissari, Francesco Graziani e Domenico Sperlì.
Si è disposto, inoltre, l'effettuazione, da parte dell'organo
commissariale, anche di un'ispezione straordinaria sulla situazione
gestionale del Consorzio, da concludersi con la redazione di una dettagliata
relazione al Presidente della Giunta Regionale e all'Assessore all'Economia.
Tali decisioni sono state adottate in considerazione del fatto che
Carlo Turino ha presentato le proprie dimissioni dalla carica del
Presidente del Consorzio per lo sviluppo industriale della Provincia
di Crotone poiché colpito dalla misura cautelare della custodia
in carcere, in quanto indagato dalla Procura della Repubblica presso
il Tribunale di Crotone per il reato di concussione. Tali gravi vicende
giudiziarie in corso, hanno determinato l' urgente necessità
di procedere alla sostituzione degli organi amministrativi ordinari.
La Giunta ha ritenuto, inoltre, di procedere ad un'ispezione straordinaria
per accertare approfonditamente la situazione gestionale del Consorzio,
poiché le circostanze evidenziate integrano violazioni di legge
e irregolarità nella gestione talmente gravi da pregiudicare
la legale operatività dell'Ente consortile. Allo stato - conclude
la nota - le contestazioni mosse a Carlo Turino riguardano la scorretta
gestione delle attività di depurazione, da parte degli organi
del Consorzio, "con particolare riferimento alla misura del corrispettivo
dovuto dagli imprenditore del settore".
Truffa
milionaria alla UE scoperta dalla Finanza a Reggio
04/05 La Guardia di Finanza della tenenza di Bianco, a seguito di
indagini di polizia tributaria durate quasi un anno, ha scoperto una
ditta del settore della commercializzazione di materiale per l'edilizia
e di autovetture che, omettendo di presentare le dichiarazioni dei
redditi, ha realizzato un'evasione fiscale milionaria. Nel corso dell'attività
investigativa, controllando i tabulati degli acquisti di automezzi
effettuati dagli operatori italiani in altri paesi dell'Unione Europea,
è balzato subito all'attenzione che l'impresa di Bianco, pur
effettuando acquisti per centinaia di migliaia di euro, soprattutto
in Germania, non denunciava al fisco tali operazioni commerciali.
La conseguente verifica fiscale ha permesso di accertare il numero
delle autovetture acquistate all'estero e di ricostruire, nonostante
l'occultamento di parte della documentazione fiscale, l'ammontare
complessivo delle vendite di autovetture effettuate nei confronti
di privati e commercianti residenti nella provincia di Reggio Calabria.
L'impresa, oltre all'attività di vendita di autovetture, svolgeva
anche un'avviata compravendita all'ingrosso di materiale per l'edilizia.
Anche in questo caso, grazie allo svolgimento di controlli incrociati
effettuati presso i fornitori sparsi sull'intero territorio nazionale
e presso i clienti dell'azienda, è stato possibile determinare
accuratamente i ricavi conseguiti in nero in questa attività.
La Guardia di Finanza, infatti, ha scoperto che per frodare l'Iva
dovuta sugli acquisti l'imprenditore inviava ai propri fornitori delle
false dichiarazioni in cui affermava che i beni comprati erano destinati
ad essere esportati in Paesi extracomunitari e che, quindi, le cessioni
non dovevano essere assoggettate all'imposta sul valore aggiunto.
Al termine dell'attività ispettiva sono stati contestati circa
tre milioni di euro di ricavi non dichiarati e violazioni all'IVA
per quasi ottocentomila euro. Il titolare dell'impresa, in considerazione
dell'ingente evasione fiscale realizzata, è stato denunciato
alla Procura della Repubblica di Locri.
Si
costituisce il ricercato dell’operazione di PS di Crotone
04/05 Si e' consegnato alla Polizia in Emilia, Giovanni Oliverio,
di 23 anni, di Cutro, che, insieme ad Antonio Dragone, 20 anni, e
Giuseppe Ciampa', 24 anni, e' accusato dell'omicidio di Salvatore
Blasco, avvenuto nel 2004. Ai tre arrestati e' stata notificata una
ordinanza di custodia cautelare per i reati di omicidio premeditato,
detenzione di armi ed associazione per delinquere di tipo mafiosa.
Ma, mentre ad Antonio Dragone il provvedimento e' stato notificato
in carcere, dove si trovava gia' recluso, Giovanni Oliverio e Giuseppe
Ciampa', la mattina di mercoledi' scorso erano entrambi irreperibili.
Nella stessa serata di mercoledi', Oliverio ha contattato da un comune
in provincia di Reggio Emilia i poliziotti che lo inseguivano rivelando
il luogo dove si trovava. Da Crotone e' immediatamente partito personale
della Squadra Mobile che, insieme ai colleghi della Questura della
citta' emiliana, questa mattina sono andati all'appuntamento con Oliverio
e lo hanno riportato in Calabria.
Intimidazione
al Sindaco D’Amico, la solidarietà dell’ANCI
04/05 "A nome mio personale e degli organi dell' Anci voglio
esprimere la più ferma condanna per episodi criminali come
quello che ha avuto come obiettivo il sindaco Domenico D' Amico, al
quale va tutta la nostra solidarietà". E' quanto afferma
Orazio Ciliberti, sindaco di Foggia e vicepresidente dell' Associazione
dei Comuni italiani con delega alla sicurezza esprimendo, in un comunicato,
la propria solidarietà al sindaco di San Calogero oggetto di
una grave intimidazione. "Nel ricordare il ruolo spesso scomodo
che gli amministratori locali ricoprono e nel sottolineare come il
loro impegno a favore delle comunità che rappresentano venga
spesso assolto nella consapevolezza del rischio di ritorsioni o di
rappresaglie da parte della malavita - è detto nel comunicato
- Ciliberti richiama l' attenzione sulla necessità di un rinnovato
rispetto delle istituzioni". "Un rispetto - è scritto
ancora nella nota - che non bisogna mai far mancare a chi assume l'
onere di cariche elettive, così come siamo certi che non verrà
mai meno l' azione costante delle forze dell' ordine, a tutela delle
istituzioni e dei loro rappresentanti". "Ancora una volta,
ammesso che ce ne fosse bisogno - sostiene il vicepresidente dell'
Anci - episodi come questi dimostrano che i sindaci e i comuni, primo
presidio della legalità, finiscono nelle 'attenzioni' di singoli
e di organizzazioni che hanno una concezione distorta delle regole
e della convivenza civile. Sono assolutamente certo che il sindaco
D' Amico, come tanti colleghi in situazioni analoghe del recente passato,
continuerà in serenità a svolgere il suo compito per
affermare il rispetto delle leggi e di quel prezioso bene comune rappresentato
dal territorio. Sappia, in questo, di avere dalla sua parte i sindaci
e gli amministratori dell' Anci, assieme al plauso della stragrande
maggioranza dei cittadini".
La
forestale sequestra un terreno a Corigliano: tre denunce
04/05 Un terreno di due mila metri ed uno escavatore sono stati sequestrati
nelle campagne di Corigliano dal personale del corpo forestale dello
Stato che ha denunciato tre persone per violazione delle norme ambientali.
Nell'area sequestrata è stata effettuata in maniera difforme
da quanto previsto, l'estrazione e l'asportazione di materiale argilloso
che ha provocato una trasformazione urbanistica del territorio. Al
termine di una serie di controlli il personale della forestale ha
provveduto al sequestro dei mezzi e alla denuncia del proprietario
del terreno e degli esecutori materiali dei lavori.
Camionisti
tentano di violentare due studentesse di Rossano
03/05 Brutta avventura a bordo del traghetto di linea "Eurostar
Valencia" per due studentesse diciannovenni dell'ultimo anno
dell' "Itas Don Pedro Povera" di Rossano Calabro, in provincia
di Cosenza, oggetto delle pesanti attenzioni sessuali di 5 camionisti
(un italiano e 4 polacchi), indagati in stato di libertà per
violenza sessuale di gruppo. L'episodio è avvenuto due sere
fa - la notizia si è appresa oggi - durante la navigazione
tra Tolone e Civitavecchia, la città portuale a nord di Roma.
Mentre erano in fila al self service della sala ristorante della nave,
le due ragazze, reduci da una gita scolastica in Francia, sono state
circondate dai cinque uomini, che hanno cominciato a palpeggiarle.
Una delle due è riuscita subito a scappare ed a dare l'allarme,
mentre l'altra è stata afferrata per i capelli e gettata a
terra prima dell'arrivo degli insegnanti e dei compagni di classe,
alla cui vista i 5 si sono allontanati. Il preside ha informato dell'accaduto
il comandante dell' "Eurostar", che ha allertato via radio
la polizia di frontiera del porto di Civitavecchia. Non appena ieri
la nave è giunta in porto, gli agenti sono saliti a bordo ed
hanno identificato i 5, che hanno denunciato alla Procura dopo aver
ascoltato la loro versione dei fatti, quella delle vittime e dei testimoni.
Dagli accertamenti svolti dagli investigatori, sono inoltre emersi
numerosi precedenti penali a carico del camionista italiano, nato
e residente a Latina.
Arrestati
a Crotone i presunti assassini di Antonio Blasco
03/05 Gli agenti della polizia di Stato della squadra mobile di Crotone
hanno eseguito delle ordinanze di custodia cautelare nei confronti
dei presunti componenti di una cosca della 'ndrangheta. Alle persone
destinatarie dei provvedimenti restrittivi vengono contestati a vario
titolo i reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, omicidio,
porto e detenzione illegale di armi. Contestualmente agli arresti,
gli agenti della polizia hanno eseguito anche numerose perquisizioni
e controlli nei confronti di persone ritenute affiliate alla 'ndrangheta.
Le ordinanze di custodia cautelare riguardano tre persone ritenute
dagli investigatori affiliati alla cosca Dragone di Cutro, nel Crotonese.
I tre arrestati, secondo quanto si e' appreso, sono accusati dell'omicidio
di Salvatore Blasco, ucciso nei pressi della sua abitazione nel marzo
del 2004. Dalle indagini sarebbe emerso che Blasco fu ucciso nell'ambito
di una guerra di mafia che da anni vede fronteggiarsi la cosca dei
Dragone con quella dei Grandearacli. I tre sono Antonio Dragone, di
20 anni, e Giuseppe Ciampa, di 24, nipoti del boss Antono Dragone,
capo dell' omonima cosca, ucciso in un agguato nel maggio del 2004,
e Giovanni Oliverio, di 23 anni. Ad Antonio Dragone il provvedimento
è stato notificato nel carcere di Modena nel quale il giovane
si trova detenuto dopo il suo arresto avvenuto nell' autunno del 2005
nell' ambito dell' operazione "Grande drago" eseguita dalla
Polizia di Stato, con l' arresto di una decina di persone. Antonio
Dragone fu arrestato, all' epoca, in una località dell' Emilia
Romagna. Ciampa ed Oliverio, invece, risultano irreperibili. I particolari
dell' operazione sono stati resi noti nel corso di un incontro con
i giornalisti tenuto dal sostituto procuratore distrettuale di Catanzaro,
Sandro Dolce, e dal questore di Crotone, Raffaele Salerno, insieme
ai dirigenti delle Squadre mobili di Catanzaro e Crotone, Francesco
Rattà ed Angelo Morabito. Il movente dell' omicidio di Blasco
sarebbe da collegare all' appartenenza di quest' ultimo alla cosca
Grande Aracri, in guerra da tempo con quella dei Dragone per il controllo
delle attività illecite nel crotonese. L' assassinio di Antonio
Dragone, poi, avrebbe rappresentato la risposta della cosca Grande
Aracri all' omicidio di Blasco. Nel corso dell' operazione "Grande
Drago" fu arrestato anche Giovanni Abramo, di 30 anni, di Cutro,
indicato dagli investigatori come uno dei componenti del commando
che eseguì l' agguato contro Antonio Dragone. All' epoca dell'
operazione Grande drago il pm Dolce aveva chiesto anche l' emissione
di ordinanze di custodia cautelare nei confronti di Antonio Dragone,
Ciampa ed Oliverio, ma il gip aveva rigettato la richiesta. Successivamente
il Tribunale del riesame accolse l' appello presentato dal sostituto
procuratore Dolce, decisione contro la quale i difensori degli indagati
presentarono ricorso, il rigetto del quale ha portato adesso all'
emissione dei tre provvedimenti restrittivi.
Piero
Grasso: “I giovani calabresi resistano alle difficoltà.
La mafia un girono avrà fine ”
03/05 "Il messaggio che rivolgo ai giovani è quello di
resistere alle varie difficoltà della vita, a credere negli
obiettivi che si propongono e resistere fino al loro raggiungimento".
E' quanto ha detto il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso,
stamani a Reggio Calabria dove ha partecipato alla manifestazione
antimafia 'Gerbera Gialla' promossa dall'Associazione Riferimenti.
All'iniziativa hanno partecipato anche il prefetto di Reggio Calabria,
Luigi De Sena, ed Elisabetta Caponnetto, vedova di Antonino Caponnetto,
ex consigliere istruttore a Palermo. L' edizione di quest'anno della
'Gerbera Gialla' è stata dedicata alla figura dell'ingegnere
Gennaro Musella, un imprenditore edile assassinato con un'autobomba
dalla mafia proprio il 3 maggio di 24 anni fa. Elisabetta Caponnetto,
rispondendo ai giornalisti, ha detto che molto "del successo
contro la mafia dipende dall'impegno di tutti i cittadini. Tra qualche
giorno a Palermo ci sarà una grandissima manifestazione per
combattere il "pizzo"e già cento commercianti hanno
aderito all'iniziativa". "Lo Stato - ha concluso Elisabetta
Caponnetto - sta già facendo molto ma tutti i cittadini devono
sentirsi impegnati in questa lotta".
''Vedo gia' un miglioramento nella lotta contro la mafia. Ritengo,
dunque, come diceva Giovanni Falcone, che cosi' come ha avuto un inizio,
la mafia sia destinata ad avere una fine''. Lo ha detto il procuratore
nazionale antimafia, Piero Grasso, parlando con i giornalisti a Vibo
Valentia a margine di un convegno organizzato dal coordinamento nazionale
Riferimenti nell' ambito delle iniziative della Gerbera gialla. ''Si
tratta - ha aggiunto Grasso - di arrestare le persone, sequestrare
i patrimoni ed incidere anche sulla componente esterna di queste organizzazioni,
che e' fatta dal blocco cosiddetto mafioso della societa' civile'.
Sono convinto, inoltre, che per combattere la mafia occorrano sia
la repressione che la prevenzione: la prima, infatti, esprime concretamente
l' impegno dello Stato che consente ai cittadini di avere fiducia
nell' azione della magistratura e delle forze dell' ordine, creando
le premesse per la prevenzione dei fenomeni criminali. Se manca quest'
opera complessiva, tutto diventa piu' difficile''
Coop
modenese acquista dalla coop di Mons. Bregantini 2.500 bottiglie di
vino
03/05 “Cpl Concordia”, storica cooperativa del modenese
che opera nel mercato dell' energia, ha acquistato 2.500 bottiglie
di vino per un valore di circa 19.000 euro dalla cooperativa Valle
del Bonamico, attiva nella zona di Locri da oltre 10 anni e colpita
ripetutamente da attentati malavitosi nelle scorse settimane. I recenti
episodi di intimidazione, che hanno provocato danni per oltre 200.000
euro - spiega una nota dell' azienda modenese - dimostrano l'importanza
della sfida lanciata al sistema economico locale, schiacciato dalla
morsa malavitosa. La cooperativa di Locri, che produce frutti di bosco
e vino di alta qualità, è impegnata a generare opportunità
di lavoro per i giovani calabresi, rendendoli capaci di maturare una
professionalità ed un'esperienza imprenditoriale nella piena
legalità. Per questo il gruppo cooperativo di Concordia di
Modena ha preso contatto con i vertici della cooperativa, promossa
e presieduta dal Vescovo di Locri Mons.Bregantini, ed ha commissionato
un grosso ordinativo di prodotti vitivinicoli. "Le bottiglie
saranno distribuite in occasione dell' assemblea di bilancio del prossimo
giugno - ha detto il vicepresidente di Cpl Severo Barotto - per far
conoscere ai 350 soci la qualità del lavoro e l'impegno della
cooperazione in Calabria". In più, in occasione del Natale
2006, ai 1.000 dipendenti sarà consegnata nella strenna natalizia
una bottiglia del Passito delle Terre d'Aspromonte, vino pregiato
tra l'altro premiato lo scorso anno al VinItaly. Cpl Concordia opera
da decenni in Campania, Sicilia e Sardegna. In Calabria in particolare
gestisce la rete gas metano in diversi comuni del cosentino.
Sequestrati
il lungomare e il circolo pensionati di Diamante
03/05 Il circolo dei pensionati di Diamante e alcuni locali sottostanti
il lungomare sono stati posti sotto sequestro, a Diamante, da parte
della magistratura. Il comando locale della Capitaneria di porto ha
reso esecutivo il provvedimento di sequestro preventivo emesso dalla
Procura della Repubblica di Paola. L' azione giudiziaria, è
scritto in una nota, ha interessato i locali sottostanti il lungomare,
già al centro di provvedimento giudiziario. I locali sequestrati
sono occupati da alcuni pescatori del posto con contratti di affitto
autorizzati con delibera municipale e vengono utilizzati come magazzini
per il deposito di barche e di tutto il necessario per la pesca. Oggetto
del provvedimento anche la sede del circolo dei pensionati che vanta
numerosi iscritti e in cui si svolgono attività ricreative
e assistenziali per gli anziani.
Il
Comune di Rossano scelto per un iniziativa Comunitaria sul volontariato
03/05 Il Comune di Rossano è stato ufficialmente accreditato
quale "Organizzazione di invio" per il Servizio volontario
europeo, che rappresenta una delle azioni del Programma Comunitario
"Gioventù". Lo rende noto un comunicato dell'Ufficio
Europeo comunale, Relais Euro Centre IT 384. A breve saranno redatti
i programmi di invio previsti per quest'azione comunitaria, che si
rivolge esclusivamente ai giovani tra i 18 ed i 25 anni. Il riconoscimento
europeo al Comune di Rossano si aggiunge a quello già ottenuto
dallo stesso Ufficio Europa da parte della Commissione Europea-Direzione
Generale Imprese che lo ha riconosciuto Relais dell' Euro Info Centre
IT 384 e quindi punto ufficiale di informazione della Commissione
Europea in Italia sulle politiche ed i programmi comunitari. L' Ufficio
Europeo comunale di Rossano ha reso noto, inoltre, che, il 0 maggio,
in occasione della Giornata dell'Europa, sarà organizzato un
evento divulgativo per i giovani e per le scuole dedicato quest'anno
alla tematica delle politiche comunitarie per i giovani.
Il
cordoglio del Comune di Rossano per la famiglia scomparsa nell’incidente
di Grottaglie
03/05 "Esprimo a nome della città i sentimenti di profondo
cordoglio e di vicinanza alle famiglie cittadine tristemente coinvolte,
nella notte scorsa, in un gravissimo incidente stradale in Puglia".
E' quanto ha detto il commissario straordinario del comune di Rossano
Maria Vercillo. "Tutta la collettività rossanese - ha
aggiunto - è rimasta colpita e scossa da questo lutto improvviso
e lacerante. In questi momenti, di tristezza individuale e di sconforto
collettivo, tutta la Città, in silenzio e nel ricordo, si sta
unendo al dolore immenso delle famiglie e degli amici delle vittime".
Cordoglio è stato espresso anche per la scomparsa del giovane
Pietro Benevento, di 24 anni deceduto tre giorni fa, per asfissia,
dopo essere precipitato in un silos di un mulino a Sant'Irene a Rossano.
"Analogo pensiero - ha concluso - e sentimenti di cordoglio e
commozione la città esprime nei confronti di un suo giovane
lavoratore deceduto nei giorni scorsi, espletando la propria attività".
Stato
di agitazione tra gli operai del Consorzio di Bonifica Valle Lao
03/05 Gli operai del Consorzio di Bonifica Valle Lao di Scalea hanno
iniziato da questa mattina l' occupazione permanente dell' Ente. "Lo
stato di agitazione degli operai - è scritto in una nota -
è scaturito a seguito dell' accordo del quattro aprile scorso
con le Organizzazioni sindacali Flai-Cgil, Uila-Uil e Fai, che prevedeva
l' avviamento al lavoro per complessive 156 giornate. Si tratta di
un accordo, che è stato inficiato da una nota della struttura
regionale di controllo sugli atti del Consorzio di Bonifica della
Regione Calabria, del 12 aprile scorso, che chiedeva spiegazioni sulla
deliberazione del Bilancio 2004 e contestualmente sospendeva il Bilancio
di previsione per il 2006. Le Organizzazioni sindacali Flai-Cgil-Uila-Uil-
Fai- Cisl dopo aver fatto presente, attraverso una lettera all' assessorato
all' Agricoltura della Regione Calabria, lo stato di agitazione nella
sede del Consorzio di Bonifica del Lao, hanno chiesto un tavolo di
concertazione all' assessorato all' Agricoltura per la definizione
della vertenza".
Brevi
di cronaca da Falconara, Lungro, Rossano, Diamante, Cassano
03/05 A Falconara Albanese due persone armate di
ascia e con il volto coperto da passamontagna hanno compiuto una rapina
nell'ufficio postale. Dopo aver minacciato gli impiegati i due rapinatori
si sono fatti consegnare il denaro custodito nelle casse. Il bottino
della rapina ammonterebbe ad undicimila euro. L'episodio è
stato denunciato ai carabinieri che hanno avviato le indagini. A Lungro
una discarica abusiva è stata sequestrata dai carabinieri.
Dopo una denuncia di una associazione ambientalista i carabinieri
hanno avviato i controlli che hanno portato ad individuare la discarica
abusiva all'interno della quale sono stati trovati rifiuti pericolosi
ed in particolare batterie d'auto, pneumatici e barattoli di vernici.
Nelle prossime settimane il sito sequestrato sarà bonificato.
A Rossano alcuni colpi di fucile sono stati sparati
da sconosciuti contro un negozio di mobili. L'intimidazione è
stata scoperta dal proprietario dell'esercizio commerciale. I colpi
di fucile hanno provocato danni alla porta d'ingresso del negozio.
L'episodio è stato denunciato ai carabinieri che hanno avviato
le indagini. A Diamante i locali dell' istituto scolastico
che comprende classi della scuola elementare e classi della scuola
media, sono stati completamente ricoperti dalla schiuma degli estintori,
che, secondo le norme di sicurezza, devono essere presenti in tutti
i locali pubblici. "Profondo sconcerto - è scritto in
una nota - è stato espresso dal dirigente scolastico, Saverio
Minervino, il quale ha sottolineato come 'il fatto sia sintomo di
malessere sociale particolarmente sentito nei giovani della comunita'
localé". La scuola resterà chiusa oggi e domani
per permettere la pulizia dell' edificio e il ripristino delle condizioni
igieniche necessarie per l' accesso degli studenti e dei docenti.
Non sono stati rinvenuti segni di effrazione o di forzatura delle
entrate all' edificio. Sulla vicenda stanno indagando i carabinieri.
A Cassano allo Ionio una giovane di 20 anni, Marianna
Riccio, è stata arrestata dai carabinieri con l' accusa di
detenzione di arma clandestina e detenzione abusiva di munizioni.
Nell' abitazione della ragazza i militari della Tenenza di Cassano,
nel corso di una perquisizione, hanno trovato una pistola calibro
9 col numero di matricola cancellato insieme a sette cartucce per
la stessa arma. La giovane è stata portata nel carcere di Castrovillari.
Ancora
una tragedia della strada. Vicino Grottaglie sterminata una famiglia
di Rossano in un incidente
02/05
Avevano partecipato al pranzo nuziale di amici in una sala ricevimenti
di Campi Salentina, in provincia di Lecce. Ma il viaggio di ritorno,
per una famiglia calabrese e un suo amico, si e' trasformato in una
tragedia ad un incrocio che gia' in passato era stato teatro di gravi
incidenti e lutti. All'imbocco della superstrada per Taranto un'automobile
forse non si e' fermata, l'altra che aveva la precedenza e' andata
dritta. L'impatto e' stato violento e il bilancio pesantissimo: quattro
morti ed un ferito. Unico superstite Eugenio Farina, 49 anni, medico
oculista in servizio alla Asl di Rossano Calabro (Cosenza), che e'
ricoverato in gravi condizioni nel reparto di rianimazione dell'ospedale
Santissima Annunziata di Taranto. Era alla guida di una Ford Mondeo
su cui viaggiavano la moglie, Adele Isernia, di 47 anni, anche lei
medico in servizio alla stessa Asl, e il figlio Francesco di 15 anni,
che sono morti. Non ce l'ha fatta neppure il loro anziano amico, Stefano
Ramazzotti, di 76 anni, che viaggiava sul sedile accanto a quello
di guida. E' morto anche il conducente della seconda vettura (una
Fiat Stilo station wagon), Antonio Di Maglie, di 28 anni, di San Marzano
di San Giuseppe (Taranto): e' stato soccorso quando era ancora in
vita ma e' morto poco dopo il ricovero. Secondo la ricostruzione fatta
dalla polizia stradale, Farina percorreva la provinciale 86 che collega
San Marzano a Grottaglie; da qui ha imboccato la superstrada per Taranto
e quindi quella che avrebbe dovuto riportarlo, con il resto della
famiglia, nella sua casa in Calabria. Di Maglie veniva invece dalla
ex statale 603 con direzione Francavilla Fontana-Carosino. La prima
vettura non andava veloce, ma forse avrebbe dovuto fermarsi e non
lo ha fatto. Di Maglie aveva la precedenza ed e' andato avanti: la
Fiat Stilo e' finita in pieno contro la fiancata destra della Ford
Mondeo. Gli agenti ritengono che si sia trattato di una distrazione
fatale a un incrocio pericoloso: su entrambi i conducenti, infatti,
e' stato fatto l'alcol-test che e' risultato negativo. Quell'incrocio
tra le due strade si e' rivelato piu' volte mortale, tanto che la
Provincia di Taranto ha elaborato un progetto per realizzare una rotatoria
che obblighi gli automobilisti a fermarsi o a rallentare. Sul posto
sono intervenuti gli agenti della Polstrada di Taranto, i carabinieri
della Compagnia di Martina Franca e vigili del fuoco.
Intimidazione
a colpi di arma da fuoco al Sindaco di San Calogero, nel vibonese.
Due proiettili lo sfiorano alla testa.
02/05 Sette colpi di arma da fuoco(9x21) sono stati sparati da sconosciuti
nella serata di domenica, ma la notizia si e' appresa solo oggi, contro
l'abitazione del sindaco di San Calogero, nel vibonese, Domenico D'Amico,
alla guida di una giunta di centrodestra. Al momento dell'intimidazione
il sindaco era nella sua abitazione. Sentendo dei rumori provenire
dalla strada D'Amico si e' avvicinato alla porta d'ingresso dell'abitazione
e dall' esterno hanno sparato i colpi di pistola, due dei quali gli
hanno sfiorato la parte destra del viso. L'episodio e' stato denunciato
ai carabinieri che hanno avviato le indagini. Nei pressi dell' abitazione
gli investigatori hanno trovato sette bossoli calibro 7,62. ''Non
so spiegarmi questo attentato - ha detto Domenico D'Amico - anche
perche' con le difficolta' finanziarie che il comune sta attraversando
non abbiamo fatto assunzioni ne' affidato incarichi. L'unica cosa
che posso dire e' che l'amministrazione ha avuto dei fondi nell'ambito
del progetto 'Crescere insieme' (Pon sicurezza) per ristrutturare
un immobile confiscato ad un presunto mafioso ucciso anni fa e ospitarvi
un centro di aggregazione sociale. Pure confiscato e affidato al comune
un terreno di circa 15 mila metri quadrati''
Smottamento
a Catanzaro, evacuate due case
02/05 Una decina di persone sono state evacuate da due abitazioni
che hanno subito danni provocati da una frana in Viale dei Normanni
a Catanzaro. Sul luogo dello smottamento sono intervenuti i vigili
del fuoco che hanno compiuto una serie di verifiche di stabilita'
al termine delle quali e' stato deciso lo sgombero delle abitazioni.
In serata, dopo una serie di segnalazioni circa un forte odore di
gas, i vigili del fuoco hanno compiuto accertamenti anche sulla situazione
delle reti. La frana, secondo quanto si e' appreso, sarebbe stata
generata da infiltrazioni di acqua provocate da una perdita della
condotta protrattasi per diverso tempo. La situazione dello smottamento
e' stata segnalata all'ufficio tecnico del comune che ha avviato una
serie di accertamenti e verifiche. Le persone evacuate, per il momento,
hanno trovato ospitalita' presso le abitazioni di loro familiari.
Muore
in carcere il boss Mico Libri
02/05 E' morto in carcere in seguito a malattia il boss della 'ndrangheta
don Mico Libri. Libri, secondo quanto si e' appreso a Reggio, è
morto nel centro clinico del carcere di Secondigliano. Agli inizi
di marzo, il boss era stato coinvolto in un' inchiesta sullo smaltimento
di rifiuti e la gestione di discariche. Un ruolo centrale nell' organizzazione,
da quanto emerso dalle indagini, era coperto proprio da Libri, 72
anni, una condanna definitiva all' ergastolo, boss di primissimo piano
della 'ndrangheta reggina, che dalla sua abitazione di Prato, dove
era agli arresti domiciliari perche' gravemente malato, continuava
a dare ordini e consigli ai propri uomini a Reggio. Libri era stato
portato nel carcere napoletano di Secondigliano.
Il boss Mico Libri era considerato uno degli ultimi 'patriarchi' della
'ndrangheta In particolare Libri era indicato dagli inquirenti come
capo dell' omonima cosca che, nella geografia criminale di Reggio
Calabria, sarebbe alleata con la potente famiglia dei De Stefano.
Libri, che stava scontando una condanna definitiva alla pena dell'ergastolo,
nonostante la sua età avrebbe continuato, secondo quanto emerge
dalle inchieste delle forze di polizia, a gestire gli 'affari' della
cosca tanto che nel marzo scorso è stato coinvolto in una inchiesta
sullo smaltimento illecito di rifiuti. Nel febbraio del 1998 Libri
ottenne, a causa delle sue condizioni di salute, di potersi sottoporre
a terapie, lasciando quindi il carcere. A concedergli una sospensione
della pena (venti anni di reclusione complessivi, per due condanne
a dieci anni per associazione per delinquere di tipo mafioso) è
stato il Tribunale di sorveglianza di Firenze, competente perché
il boss era stato assegnato al carcere di Pisa. Per diversi anni,
secondo quanto emerge dalle indagini, Domenico Libri ha gestito direttamente
le attività illecite della cosca che avevano interessi anche
in altre zone diverse dalla Calabria ed anche all'estero. Per gli
investigatori, Libri aveva un notevole spessore criminale, testimoniato
non solo dalle sue vicende personali, ma anche da quelle delle sua
famiglia, direttamente impegnata nella "guerra di mafia"
reggina e colpita direttamente. Uno dei figli, Pasquale Rocco, di
28 anni, ritenuto il suo "delfino", fu assassinato nel settembre
del 1988 mentre, durante l' ora d' aria, stava passeggiando nel cortile
del carcere di Reggio Calabria: un "cecchino" lo colpì,
da 200 metri, con una sola pallottola dalla micidiale capacità
espansiva. Fu probabilmente lo stesso killer a tentare di uccidere
Domenico Libri l' anno successivo, mentre il boss, sorreggendosi con
delle stampelle e scortato dai carabinieri, stava entrando nel Palazzo
di giustizia di Reggio Calabria per un processo. Il proiettile sfiorò
lui e uno degli uomini che lo scortavano, prima di finire la sua corsa
contro la fiancata del cellulare. Da sempre, dicono i suoi avvocati,
è di salute cagionevole. Nel 1989 fu ricoverato nell' ospedale
di Busto Arsizio per accertamenti. Approfittando dell' assenza di
controlli, riuscì a fuggire. La sua latitanza finì nel
settembre del 1992, quando fu arrestato in Francia, a Marsiglia, appena
sceso da un aereo proveniente da Parigi. Una delle case di Libri,
quella nel quartiere Cannavò di Reggio Calabria che è
stata confiscata, ha una storia particolare. Si tratta di un edificio
di quattro piani che comprende cinque appartamenti ed altrettante
autorimesse. A sua protezione, un giardino recintato. Nel settembre
del '91 fu necessario l' intervento in forze della Polizia per sgombrare
la sua casa-bunker.
La
Provincia di Cosenza stanzia un contributo per un istituto con gravi
problemi di handicap
02/05 La Provincia di Cosenza ha accolto l'appello rivolto dall'Associazione
"Bambini di Chernobyl" di Cosenza ed ha stanziato un contributo
destinato ad un istituto per minori con gravi problemi di handicap,
soprattutto di deambulazione, diretta conseguenza degli eventi del
26 Aprile del 1986. Lo rende noto il Presidente della Provincia, Mario
Oliverio. Il contributo sarà finalizzato a riparare l'impianto
dell'ascensore che serve i nove piani dell'Istituto Professionale
Economico di Moghilev, in Bielorussia. Una struttura che ospita circa
200 ragazzi su cui pesano, valutato l'inconveniente tecnico registratosi,
gravi ed ulteriori difficoltà. "La linea - ha detto Oliverio
- del sostegno umanitario che la Provincia di Cosenza segue quale
direttrice programmatica questa volta porta sino ad una realtà
terribile sulla quale non deve calare il sipario. La tragedia di Chernobyl,
il suo terribile e nero anniversario servono a ricordare che c'é
ancora bisogno di aiuto e solidarietà. Una evidenza che ci
ha mossi nel corrispondere ad una segnalazione che mostra in sé
tutta la drammaticità di una situazione di emergenza ancora
ben presente nell'area colpita da un disastro da considerare mai troppo
lontano". La Provincia di Cosenza rende ancora noto che, sia
attraverso i referenti bilorussi dell'Associazione "Bambini di
Chernobyl" che con la collaborazione della Lega del Volontariato,
sui lavori da avviare con il contributo, sarà operata una vigilanza
che consentirà di verificarne la realizzazione, affinché
lo scopo prefissato sia ottenuto nel più breve tempo necessario.
A
Tropea due genitori dimenticano il figlio in auto sotto il sole che
viene salvato dai vigili; denunciati
02/05 I genitori di un ragazzo di 10 anni sono stati denunciati dagli
agenti della polizia di stato a Tropea per abbandono e maltrattamenti
di minori. La coppia, originaria di Palermo, si è recata a
Tropea per trascorrere il primo maggio ed ha lasciato il figlio all'interno
della loro automobile, una Volkswagen Golf. Due agenti della polizia
di Stato casualmente si sono trovati nei pressi dell'automobile ed
hanno notato che il ragazzo cercava di uscire dal mezzo perché
non riusciva a respirare. Gli agenti hanno quindi cercato di aprire
l'automobile ma non riuscendoci sono stati costretti a rompere uno
dei vetri del mezzo. Poco dopo sono giunti i genitori del minore i
quali hanno raccontati agli agenti di aver lasciato il bambino in
auto perché quando si sono allontanati dormiva e non volevano
svegliarlo.
Brevi
di cronaca da Rende, Castrolibero, Roggiano
02/05 Due cittadini stranieri sono stati arrestati dai carabinieri
nel cosentino nel corso di controlli finalizzati a contrastare il
fenomeno dell'immigrazione clandestina. A Rende è
stato arrestato un cittadino straniero di nazionalità romena
mentre a Castrolibero è stata arrestata una
cittadina straniera. Entrambi non ha rispettato i decreti di espulsione
emessi nei loro confronti dal prefetto di Cosenza. A Roggiano
Gravina colpi di pistola sono stati sparati da sconosciuti
contro due negozi adiacenti. Le intimidazioni sono state scoperte
dai proprietari dei due esercizi commerciali che le hanno denunciate
ai carabinieri che hanno avviato le indagini.
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