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Archivio Notizie
Maggio 2006

 

Tragedia a Cerisano, giovane cade dell’impalcatura e muore

31/05 Morte bianca nel cosentino.Un ragazzo e' morto a Cerisano in un incidente sul lavoro. La vittima Andrea Cesario, 25 anni, di San Lucido lascia un figlio e la moglie in attesa del secondo. Il giovane e' precipitato dall'impalcatura di un edificio in costruzione, a cui stava lavorando, ed è morto sul colpo. Inutile l'intervento del 118. La magistratura ha aperto un'inchiesta ed ha disposto l'autopsia.

Ponte del 2 giugno, 9 milioni di auto sulle autostrade

31/05 Nei quattro giorni del ponte del 2 giugno si stimano 9 milioni di veicoli in circolazione sulla rete del Gruppo Autostrade (3.408 km, pari al 60% della rete autostradale a pedaggio). Autostrade ricorda che i mezzi pesanti con portata superiore a 7,5 tonnellate non potranno circolare dalle ore 7 alle ore 24 di venerdì 2 giugno e della domenica 4 giugno. La Polizia stradale farà puntuali controlli sui piazzali di accesso e di uscita della rete autostradale per verificare le autorizzazioni in deroga per gli automezzi pesanti in circolazione nelle fasce orarie dei divieti. Sulla rete del Gruppo sono stati rimossi tutti i cantieri ad eccezione di quelli di lunga durata, per gli interventi di potenziamento della rete autostradale ed i lavori della linea ferroviaria ad Alta Velocità, in corrispondenza dei quali, tuttavia, non ci saranno limitazioni del numero di corsie di transito. Questi i tratti dove la circolazione sarà più intensa: - giovedì sera-venerdì mattina: A1 Milano-Napoli, Milano-Bologna, nel tratto fiorentino e in uscita da Roma, A4 Milano-Brescia in entrambe le direzioni, A8/A9 dei Laghi in entrambe le direzioni, A10 Genova-Savona verso la Francia, A11 Firenze-Pisa nord verso le località della Versilia, A12 Genova Sestri Levante tra Genova e Rapallo, A12 Roma Civitavecchia da Roma verso il Tirreno, A14 Adriatica da Bologna a Cattolica e nell' area marchigiana, A23 Udine-Tarvisio verso l' Austria, A24 Roma-Teramo in direzione Pescara, A30 Caserta-Salerno verso Salerno; A3 Napoli-Salerno verso Salerno - domenica sera: A1 Milano-Napoli da Modena a Milano, a Bologna, Firenze, Roma e Napoli, A4 Milano-Brescia verso il capoluogo lombardo, A9 dei Laghi sia verso la Svizzera che verso Milano, A10 Genova-Savona verso Genova, A11 Firenze-Pisa nord verso Firenze, A12 Genova Sestri Levante verso Genova, A12 Roma-Civitavecchia verso Roma, A14 Bologna-Taranto tra Cattolica e Bologna, A24 Roma-Teramo verso la Capitale, A26 dei Trafori da Voltri al bivio per Milano, A30 Caserta-Salerno verso Caserta, A3 Napoli-Salerno verso il capoluogo campano. Nelle ore più critiche sull' A14 Adriatica, potranno essere regolate le entrate alle stazioni di Rimini e Ravenna, per rendere più agevole il traffico di rientro verso Bologna. Momenti di particolare afflusso di veicoli ci saranno poi per eventi di notevole interesse a livello nazionale: 3-4 giugno Incontro dei Movimenti Cattolici con il Papa a Roma; 2-4 giugno Grand Prix Moto-Mondiale al Mugello, con provvedimenti di regolazione del traffico sulla A1 all' altezza di Barberino del Mugello.

Rubano il rame dai cavi dei binari: due arresti da Gizzeria

31/05 Due persone, Marco Amato, di 31 anni, e Vincenzo Guerino, di 24, sono stati arrestati a Gizzeria Lido dagli agenti della Polfer di Lamezia Terme per il reato di furto aggravato. I due, in seguito ad una segnalazione giunta dalla Centrale operativa delle Ferrovie dello Stato di Lamezia che lamentava l' oscuramento del segnale di protezione in entrata nella stazione di Gizzeria Lido, sono stati sorpresi dai poliziotti mentre erano intenti a tranciare i cavi in rame posti tra i binari. Dopo avere tentato la fuga in un villaggio turistico poco distante, Amato e Guerino sono stati rintracciati in un bar del centro del Lametino. All' interno dell' auto in uso ai due arrestati parcheggiata nei pressi della stazione di Gizzeria sono stati trovati circa cento chilogrammi di rame del tipo utilizzato dalle Ferrovie dello Stato. Amato e Guerino sono stati portati nel carcere di Lamezia Terme. Negli ultimi mesi la Polfer ha intensificato i servizi di prevenzione finalizzati a scongiurare il fenomeno del furto di rame nell' ambito ferroviario che, non solo arreca grave danno economico alle F.S., ma mette a rischio, a causa dell' oscuramento dei segnali che regolamentano la circolazione dei convogli, la sicurezza dei viaggiatori per i rischi di deragliamento.

Tre milioni di immigrati nel 2006

31/05 Gli immigrati regolari presenti in Italia all'inizio di quest'anno hanno superato, seppure di poco, la quota dei 3 milioni. Lo stima Caritas-Migrantes nell' anticipazione del rapporto annuale sull'immigrazione, relativo al 2005, presentata oggi. Attualmente gli stranieri rappresentano perciò il 5,2% dei residenti. I ricercatori del dossier ricordano che a fine 2004 i soggiornanti regolari erano 2.786.340; nel corso del 2005 sono entrati nel nostro paese 170 mila lavoratori fra fissi e stagionali; i nuovi nati hanno raggiunto i 55-60 mila; circa 15 mila sono stati i neocomunitari insediatisi in Italia. Inoltre, sarebbero stati circa 180 mila i visti rilasciati per inserimento. Il ritmo di crescita medio annuale degli stranieri - ritengono quindi i ricercatori della Caritas-Migrantes - è pari a circa 325 mila, il che porta ad ipotizzare più che un raddoppio della popolazione immigrata da qui a 10 anni. L'Italia, con sei milioni di immigrati, diventerà così il secondo paese di immigrazione in Europa dopo la Germania e uno dei più grandi del mondo. Tenuto conto che la velocità di crescita della popolazione straniera non tenderà a diminuire ma anzi aumenterà (secondo i segnali attuali), si stima che prima della metà del secolo gli extracomunitari rappresenteranno dal 17 al 20% della popolazione residente in Italia. Il nostro paese si collocherebbe quindi a metà fra il Canada e la Svizzera, i paesi industrializzati dove più alta è la presenza di stranieri.

Traghetto in avaria sbatte sugli scogli, nessun ferito

31/05 La nave 'Budelli' della flotta Rfi, che effettua il servizio di collegamento tra Messina e Villa San Giovanni per il trasporto di merci e passeggeri, e' andata in avaria e ha urtato contro gli scogli nel molo di Tremestieri provocando danni seri allo scafo. Nessun membro dell'equipaggio e' rimasto ferito nell'incidente. La nave si trova nel molo Norimberga per consentire ai sommozzatori di verificare eventuali danni alla carena.

Cadavere di una turista americana rinvenuto in mare di fronte Vibo. E' giallo.

28/05 E' stato individuato il cadavere della turista statunitense di 52 anni scomparsa ieri mentre stava trascorrendo una crociera nel Tirreno a bordo di una nave passeggeri battente bandiera delle Bahamas. Il corpo e' stato avvistato 48 miglia al largo di Vibo Valentia . Nel luogo del ritrovamento sta andando una motovedetta della Guardia Costiera che trasportera' il cadavere a Napoli. . Il corpo, recuperato dalla nave oceanografica Astrea, che lo aveva avvistato in mare, e' stato trasbordato fa su una motovedetta della capitaneria di porto di Napoli, il cui arrivo in citta' e' avvenuto in serata. Per ora la donna non e' stata ufficialmente identificata, ma gli uomini della capitaneria sono praticamente certi che si tratti della donna, di origine giapponese ma sposata con un cittadino statunitense, che viaggiava sulla nave da crociera Island Escape, e che era scomparsa due notti fa. Il marito della donna è arrivato in serata a Napoli, per l'identificazione formale del corpo. .
Ha cenato con la moglie, poi si e' ritirato in cabina a dormire. L'hanno svegliato per comunicargli che la donna era finita in mare. Cosi' il marito della turista statunitense di origine giapponese, K.M., di 52 anni, ha raccontato agli agenti della Polmare di Napoli le ultime ore di vita della moglie. Il corpo della donna viene trasportato dalla motovedetta Cp 404 a Napoli dove l'arrivo e' previsto per le 4 della prossima notte per l'identificazione da parte del marito. Successivamente sara' disposta l'autopsia per verificare se la donna abbia ingurgitato alcool e se sul corpo ci siano segni di graffi o di colpi contundenti. Si vuole anche capire se sia scivolata in acqua o sia stata spinta da qualcuno.
Sara' l'autopsia, che sara' eseguita a Vibo Valentia, a chiarire le cause della morte della turista statunitense scomparsa dalla nave da crociera ''Island Escape'' battente bandiera delle Bahamas. Il corpo della donna - Miky Kanesaky, di 52 anni, di origini giapponesi - e' stato trovato ieri pomeriggio al largo di Vibo Valentia da una motovedetta della Guardia costiera di Napoli dopo che il comandante della nave aveva denunciato la scomparsa della donna, che era in viaggio insieme al marito. Ieri a Napoli, gli agenti della Polmare - coordinati dal dirigente Silvestro Cambria - hanno ascoltato il marito della donna, Lonnie Loren Kocontes, l'equipaggio della nave e alcuni testimoni. E' stato effettuato anche un sopralluogo sia nella cabina che occupava la coppia, sia della nave. Sopralluogo dal quale sembra non siano emersi elementi tali da poter individuare una pista ben precisa. Secondo quanto ha raccontato il marito agli agenti della Polmare, la donna, dopo cena, e' voluta restare al bar mentre Lonnie Kocontes e' andato a dormire. Solo a notte fonda si e' accorto che la moglie non era rientrata ed ha dato l'allarme. Cosa sia successo e' un giallo: infatti, secondo quanto accertato dalla Polmare non ci sono testimoni. Nessuno ricorda di aver visto Miky Kanesaky, magari in difficolta'. Al momento non sono emersi elementi a carico del marito che ha lasciato l'albergo napoletano dove aveva preso alloggio ed e' ripartito per gli Stati Uniti. Secondo quanto si e' appreso, la coppia aveva deciso di fare una crociera nel Mediterraneo dopo aver vissuto un periodo abbastanza difficile, legato, sembra, anche ad un problema della donna con l'alcool. Per ora non viene esclusa nessuna ipotesi in attesa dei risultati dell'autopsia che dovra' chiarire se il corpo presenta lesioni, segni di violenza, se la donna abbia ingerito sostanze medicinali - forse tranquillanti - in associazione con alcool, o se sia stata vittima di un malore.

La Finanza sequestra alcuni manufatti realizzati sul demanio

28/05 La Guardia di finanza ha sequestrato a Guardavalle, lungo il litorale jonico catanzarese, alcuni manufatti realizzati, secondo quanto e' emerso dalle indagini, su demanio nell' area del villaggio-camping Faro Punta Stilo. Il sequestro e' stato disposto preventivamente dal gip del Tribunale di Catanzaro su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica Salvatore Crucio, che sta conducendo un' inchiesta per accertare eventuali irregolarita' nella realizzazione del campeggio, che si estende su un' area di circa trentamila metri quadri. Il Nucleo provinciale di Polizia tributaria ha anche sequestrato il terreno demaniale, circa ottomila metri quadri, sui quali erano stato realizzati i manufatti abusivi. In particolare, il sequestro riguarda un campo da tennis ed uno di calcetto; un manufatto adibito a cappella; un locale adibito a bar-pizzeria; una pista da ballo in cemento; un bungalow in legno e mattoni ed undici manufatti in mattoni adibiti a vari servizi. Nell' ambito della stessa inchiesta una persona, di cui la Guardia di finanza non ha precisato l' identita' ed il ruolo, e' stata denunciata in stato di liberta' all' autorita' giudiziaria per reati che vanno dalla violazione delle norme del codice della navigazione e dell' edilizia, alla distruzione ed al deturpamento delle opere naturali ed all' invasione arbitraria di terreni damaniali.

Ad una calabrese il riconoscimento “Cavaliere del lavoro giovanile 2006”

28/05 Nadia Didonna, giovane catanzarese di 28 anni, è stata premiata ieri a Roma con il titolo di “Cavaliere del lavoro giovanile per l’anno 2006”, sezione speciale “Magna Grecia”. Unica calabrese premiata, Nadia Didonna è stata scelta tra oltre 500 partecipanti in tutta Italia, per essersi distinta nell’ambito del lavoro. Il riconoscimento le è stato conferito dal vice prefetto di Roma, Clara Vaccaio, nel corso di una cerimonia che si è svolta al Centro Congressi Cavour a Roma, ed organizzato dal neo nato Cavalierato del lavoro giovanile, che premia i migliori talenti trentenni, al fine di valorizzarne l’entusiasmo e le idee. Gli aspiranti cavalierati sono ragazzi e ragazze di età inferiore ai 35 anni, che si siano distinti nei settori dell’arte, comunicazione, cultura, imprenditoria, innovazione, musica, ricerca, sociale, spettacolo, sport. In più, c’è la sezione speciale “Magna Grecia” che per questa prima edizione 2006 è andato alla giovane catanzarese.
Nadia Didonna è direttrice di Piazza del Lavoro della Calabria, Associazione che promuove servizi per l’occupazione, favorendo la collaborazione tra enti che operano in modo diverso nel mercato del lavoro (accoglienza, orientamento); ed è una delle promotrici del Workcenter Onlus di Washington, struttura nata da alcune settimane sulla base dell’esperienza calabrese di Piazza del Lavoro per combattere il problema della disoccupazione negli Stati Uniti. Anche se giovane, Nadia Didonna ha una lunga carriera alle spalle. Laureata in Economia aziendale all’Università della Calabria, con la votazione 110 e lode, ha svolto incarichi di tutoraggio ed insegnamento della lingua inglese all’Università degli studi di Catanzaro, alla facoltà di Medicina e chirurgia. Si è occupata dei servizi amministrativi nell’ambito del progetto di “Outsourcing” alla Regione Calabria; ha lavorato nell’ambito del progetto comunitario “Equal Dimora” che punta allo sviluppo del turismo in Calabria; ha elaborato i progetti nel settore delle politiche attive del lavoro; ha inoltre ricoperto il ruolo di product manager, assistenza alla creazione d’impresa e accompagnamento allo start-up d’impresa nell’ambito del progetto comunitario “Equal Tourjob”.

Le coop emiliane a sostegno dei coltivatori antimafia calabresi e siciliani di don Ciotti

27/05 Si chiama 'Cooperare con Libera Terra' ed e' un'agenzia per la promozione cooperativa e la legalita' fondata da 37 cooperative dell'Emilia-Romagna aderenti a Legacoop per sostenere quelle degli agricoltori siciliani e calabresi che, sotto le insegne di 'Libera', l'associazione fondata da don Luigi Ciotti, lavorano i terreni confiscati alla mafia. L'obiettivo dell'agenzia e' quello di mettere a disposizione delle nuove imprese che prenderanno in consegna i terreni confiscati alla criminalita' organizzata le competenze agricole, produttive e commerciali del solido e radicato movimento cooperativo emiliano-romagnolo. Ma l'agenzia, il cui atto costitutivo e' stato siglato oggi, si occupera' anche della commercializzazione e della promozione nei supermercati che fanno riferimento alla Legacoop dell'Emilia-Romagna dei prodotti che nascono sui terreni gestiti da 'Libera'. ''Oggi - ha detto don Luigi Ciotti - e' una giornata storica nella lotta alla mafia. La scelta che la Legacoop dell'Emilia- Romagna ha fatto e' un importante impegno materiale, ma anche una scelta di liberta' e di democrazia. La mafia (ma anche chi deride la legalita') non avrebbe mai pensato quello che e' avvenuto oggi: la coltivazione dei terreni dei mafiosi dalle cooperative stanno diventando l'orizzonte della normalita' e non l'eccezione. Giovanni Falcone diceva che le mafie sono fenomeni umani e come tali hanno un inizio e possono avere una fine. La loro fine dipende anche da quello che noi possiamo fare. Questo atto e' molto importante''. Alla presentazione ha partecipato anche il presidente di Unipol e Coop Adriatica, Pier Luigi Stefanini. Visibilmente commosso dalle parole di don Ciotti, tanto da trattenere a stento le lacrime, ha annunciato che entrambi i soggetti che presiede parteciperanno all'agenzia con una quota da 10mila euro. I promotori dell'iniziativa sono, oltre a Legacoop di Bologna e dell'Emilia-Romagna, Conapi e Legacoop Agroalimentare. ''Le cooperative dell'Emilia-Romagna - ha detto Mauro Giordani, direttore regionale di Legacoop - hanno un dinamismo consolidato che vogliono mettere a disposizione''. A partire dai servizi. ''Adesso - ha detto Lucio Cavazzoni di Conapi, Consorzio apicoltori e agricoltori biologici italiani - vorremmo che anche molti altri soggetti, a cominciare dalle istituzioni locali, entrassero a far parte dell'agenzia''

Truffa allo Stato con la 488: Sequestrate dalla Gdf due aziende a Corigliano

26/05 Due societa' sequestrate e undici persone indagate e' il bilancio di un'operazione antitruffa portata a termine dalla Guardia di Finanza di Cosenza. Le due societa' di Corigliano Calabro sottoposte a sequestro avrebbero percepito indebitamente dei contributi erogati dallo stato con la legge 488. L'operazione e' stata eseguita dal Nucleo Provinciale di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Cosenza. Nell'ambito della stessa operazione sono indagate 11 persone per il reato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Il sequestro preventivo e' stato disposto dal gip del Tribunale di Rossano, su richiesta della locale Procura della Repubblica. Le imprese, nella zona industriale di Corigliano Calabro, sono la Centro Lavorazione Lamiera Srl, beneficiaria di un finanziamento di 1.200.000 euro, peraltro non ancora erogato, per l'ampliamento della struttura produttiva, e ''Le Coccinelle'' Snc, destinataria di un contributo di 738.000 euro, di cui 246.000 gia' incassati, in relazione ad un progetto di nuovo impianto da utilizzare per la produzione di capi d'abbigliamento (magliette T-shirt ). Le indagini dei militari del Nucleo di Polizia Tributaria, coordinati dal Procuratore Capo di Rossano, Dario Granieri e dal Sostituto Procuratore, Maria Vallefuoco, avrebbero portato alla luce un sistema di artifici e raggiri posto in essere per trarre in inganno le Banche concessionarie e il ministero delle Attivita' Produttive, al fine di lucrare indebitamente contributi pubblici. In particolare, secondo quanto hanno accertato le fiamme gialle di Cosenza, gli amministratori della societa' ''Le Coccinelle'' avrebbero simulato gli apporti di capitale richiesti dalla normativa agevolativa quale condizione per l'erogazione del contributo attraverso un vorticoso giro di operazioni bancarie realizzate entro un ristrettissimo arco temporale, in prossimita' del termine ultimo per il completamento dell'investimento agevolato. La societa', quindi, si sarebbe avvalsa di fornitori compiacenti che avrebbero simulato l'incasso di operazioni commerciali fittizie. Secondo gli uomini della Guardia di Finanza, sarebbe stato simulato l'acquisto di un opificio dalla societa' ''Centro Lavorazione Lamiera'', ubicato nella stessa zona industriale. Ed in base alle indagini la societa' , dal suo canto, avrebbe nascosto alla Banca Concessionaria la variazione al progetto industriale conseguente alla ''apparente'' cessione dell'immobile a ''Le Coccinelle'', richiedendo l'erogazione delle quote di contribuzione e dimostrando, solo cartolarmente, il rispetto delle condizioni richieste dal decreto di concessione. L'intervento della Guardia di Finanza ha consentito di sottoporre a sequestro preventivo l'immobile oggetto della transazione fittizia, nonche' le quote sociali ed i depositi bancari riconducibili alle societa' ed ai soggetti indagati, per un valore stimabile in circa 430.000 euro. Le societa' oggetto del provvedimento, su disposizione del gip, sono state affidate ad una amministrazione giudiziaria. Le indagini della guardia di finanza proseguiranno a ritmo serrato nei prossimi giorni per verificare eventuali ulteriori responsabilita'

Pensionato pedofilo arrestato a Roggiano Gravina

26/05 Ha abusato di una bambina di 9 anni pur non avendo rapporti completi: con questa accusa un pensionato di 62 anni, di Roggiano Gravina, nel cosentino, è stato arrestato dai carabinieri della Compagnia di San Marco Argentano. L' uomo era già stato denunciato alcune settimane fa per lo stesso reato alla Procura della Repubblica di Cosenza che ha poi chiesto al Gip l' emissione di un' ordinanza di custodia cautelare che è stata eseguita stamani. Le indagini dei carabinieri di Roggiano sono cominciate dopo le rivelazioni fatte dalla stessa bambina ad una assistente sociale. La piccola, figlia di genitori separati in forte conflitto tra loro, infatti, era stata affidata al servizio sociale del consultorio familiare di San Marco Argentano. Alla fine di marzo, la bambina ha raccontato di essere stata vittima di abusi sessuali da parte di un vicino di casa. L' assistente ha subito segnalato il caso al Tribunale dei minori ed ai carabinieri che hanno sentito la bambina e tutte le assistenti sociali e le insegnanti della piccola. Dopo la prima fase investigativa, i carabinieri hanno denunciato l' uomo alla Procura di Cosenza. Il magistrato ha sentito nuovamente la vittima degli abusi che ha nuovamente confermato gli episodi. Tra l' altro, la piccola aveva fatto anche dei disegni che aveva dato all' assistente sociale. La Procura ha quindi deciso di richiedere al Gip l' arresto del pensionato che si trova adesso nel carcere di Cosenza. .

Respinto dal TDL il ricorso di dissequestro dell’ecomostro di Praia

26/05 Il Tribunale del riesame di Catanzaro ha rigettato il ricorso presentato contro il sequestro probatorio della struttura alberghiera in costruzione in localita' Fiuzzi a Praia a Mare, da alcuni definita come ecomostro. Il provvedimento di sequestro era stato emesso nelle scorse settimane dal sostituto procuratore della repubblica di Paola Domenico Fiordalisi. Un altro collegio ha discusso il riesame del sequestro preventivo. Tale ricorso e' stato accolto parzialmente: e' stato dissequestrato solo parte del fabbricato che non e' interessato dalle variazioni che la procura paolana ritiene abusive. Il decreto di sequestro del Gip indicava le trasformazioni della copertura, delle terrazze, dei tetti e le modifiche prospettiche al terzo livello. Fiordalisi aveva provveduto, attraverso il nucleo provinciale di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, a far notificare i decreti di sequestro dell' intero complesso, del valore di circa 25 milioni di euro, con opere gia' realizzate per 10 milioni di euro. I reati contestati fanno riferimento a violazioni urbanistiche e paesaggistiche. Il procedimento segue un filone principale per il quale sono state gia' fissate le udienze preliminari dinanzi al giudice Antonio Baldassarre, nei confronti di alcune persone che devono rispondere dei reati di corruzione, turbata liberta' degli incanti mediante collusione, falso ideologico e abuso d' ufficio, intervento abusivo su bene di interesse ambientale. Il filone di indagine portato avanti dal pm Fiordalisi riguarda la vigilanza su alcuni lavori effettuati alla struttura, che sarebbero stati realizzati senza le necessarie autorizzazioni. Il magistrato ha provveduto al sequestro probatorio per consentire al consulente di completare gli accertamenti sull' epoca di realizzazione dei lavori sottoposti ad indagine e il sequestro preventivo d' urgenza per evitare che i reati fossero portati ad ulteriori conseguenze e che le variazioni dei lavori arrivassero quindi a completamento.

Domenica passeggiata a sei zampe sul Pollino, organizzata da Federcaccia

26/05 La sezione comunale della Federcaccia di Castrovillari, con il patrocinio dell' assessorato allo Sport, turismo e tempo libero dell' Ammnistrazione comunale, ha organizzato, per domenica prossima a Castrovillari, una manifestazione cinofila dal titolo "Passeggiata a sei zampe con i cani del Pollino". "Si tratta - spiega l' assessore comunale allo Sport, Anna De Gaio - di un' occasione di incontro che sicuramente coinvolgerà tanti ed appassionerà i bambini". "Il programma - dice il presidente della sezione Federcaccia, Michele Landi - prevede il raduno in piazza Monumento alle ore 9 e subito dopo la sfilata in corso Garibaldi, via Mazzini, via Roma, via xx Settembre, corso Calabria con arrivo al Parco giochi, in via Polisportivo". Nel corso della manifestazione, è scritto in una nota, saranno premiati i migliori per ogni gruppo: per il primo tra i cani da pastore, bovari, alaskan, siberian husky, samoiedo ed altri; per il secondo tra i terranova, san Bernando, mastini, corsi, schnauzer, dobermann, rottweiler, boxer, dogo argentino; per il terzo tra i cani da compagnia; per il quarto tra quelli da ferma (setters inglesi, irlandesi, gordon), pointers, bracchi, spinoni ed epagnul breton e per il quinto gruppo tra i cani da seguita e riporto come i segugi, retreviers,cockers e spaniels. Al termine della manifestazione ci sarà una sorpresa cinofila al più simpatico 'sei zampe'. .

Brevi di cronaca da Rende, Rossano

26/05 A Rende il Nucleo operativo radiomobile ha arrestato una persona per detenzione illegale a fine di spaccio di sostanze stupefacenti. A Rossano il Nucleo operativo ha arrestato un cittadino ghanese per violenza e resistenza a pubblico ufficiale.

Istituto Papa Giovanni, l’ass. Lo Moro incontra Mons. Nunnari

25/05 Padre Salvatore Nunnari, Arcivescovo Metropolìta di Cosenza-Bisignano, ha ricevuto oggi pomeriggio l’Assessore regionale alla Sanità, On. Doris Lo Moro, che con squisita cortesia ha voluto informarlo sullo stato delle trattative in corso per la soluzione dell’annoso problema dell’Istituto Papa Giovanni XXIII di Serra d’Aiello. Nel corso del colloquio, al quale hanno partecipato il Presidente e i dirigenti della Fondazione cui l’Istituto Papa Giovanni XXIII fa capo, sono stati approfonditi i contenuti dei progetti presentati da tre gruppi imprenditoriali privati. In relazione ad essi è stata evidenziata l’opportunità di approfondire alcuni aspetti gestionali e finanziari che destano qualche preoccupazione. La problematica emersa nel corso dell’incontro sarà portata sul tavolo della concertazione con i Sindacati alla fine della prossima settimana.

Assolto dall’accusa di abusivismo l’ex Sindaco di Bonifati

25/05 L'ex sindaco di Bonifati, Giuseppe Cristofaro, ed i membri dell'ex commissione edilizia dello stesso comune, Michele Spezzano, Gianfranco Sbarra, Toni Pascale, Marco Antonucci e Massimo Spinelli, sono stati assolti dal tribunale di Paola, che ha invece condannato il proprietario di una costruzione abusiva ad un mese e 15 giorni di reclusione ed al pagamento di una multa di 7.500 euro. L'ex sindaco e i componenti dell'allora commissione edilizia del comune di Bonifati erano accusati di omissione in atti d'ufficio perché non avrebbero compiuto accertamenti ed avrebbero omesso l'ingiunzione di demolizione per una struttura abusiva. Nel corso del processo l' accusa ha sostenuto, inoltre, che l'ex sindaco ed i componenti dell'allora commissione edilizia avevano espresso parere favorevole alla realizzazione dell'opera nonostante il parere negativo del tecnico comunale. "Finalmente - ha detto uno dei difensori degli imputati, Alessandro Gaeta - si è conclusa una vicenda che tra udienze preliminari e dibattimentali si protraeva da oltre due anni. Il tribunale di Paola ha accolto le tesi difensive relativamente alle posizioni del presidente e dei componenti della commissione edilizia del comune di Bonifati, emettendo una sentenza di assoluzione perché il fatto non costituisce reato". .

Sabato, a Fiumefreddo, manifestazione per Naccarato: “orgogliosi della sua nomina”

25/05 "Siamo tutti orgogliosi di avere tra noi un cittadino così illustre, che consegue un risultato storico nella vita della nostra comunità. Un cittadino benemerito che tanto impegno sta profondendo per la Regione ed anche per il nostro piccolo Comune con grande generosità". E' quanto afferma il sindaco di Fiumefreddo Bruzio, Vincenzo Aloise, annunciando una manifestazione pubblica che si svolgerà, sabato a Fiumefreddo, per "festeggiare la nomina a Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri del proprio concittadino, Paolo Naccarato". Alla manifestazione, oltre al sindaco, parteciperanno il presidente della Regione, Agazio Loiero; il presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Bova ed il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio. "Tutti i cittadini - aggiunge il sindaco - devono sentirsi orgogliosi di questa importante nomina senza distinzioni ideologiche. Ringraziamo il Presidente Prodi che ha voluto premiare l' impegno di Paolo Naccarato, che da sempre si è distinto, ha militato sul fronte politico in modo originale e innovativo ed ha portato in Calabria una ventata di novità, combattendo con tenacia tante cattive abitudini che hanno pesato e pesano come macigni sul riscatto e sullo sviluppo della Calabria. Ora dalla nuova postazione di Sottosegretario di Stato siamo certi che intensificherà ancor più il suo impegno per la Calabria, terra che ama ed alla quale è legatissimo, ed anche per il territorio di Fiumefreddo e dell' intero comprensorio".

Il Commissario del Comune di Rossano blandisce i toni aggerssivi della CGIL

25/05 "La complessità e serietà dei problemi esistenti nella realtà comunale e la necessità che gli stessi siano affrontati e risolti nel modo più efficiente per la collettività non mi consente di dedicare, in aggiunta a quanto fatto fino ad ora, ulteriore tempo ed energie agli incontri con le organizzazioni sindacali". E' quanto ha risposto il commissario straordinario del Comune di Rossano, Maria Vercillo, alla richiesta di incontro fatta dal segretario cittadino della Cgil, Antonio Schiavelli secondo quanto reso noto dallo stesso sindacalista. "Nel prendere atto che i toni utilizzati dalla nel rivolgersi a questa gestione commissariale - ha aggiunto il commissario - risultano sempre piuttosto aggressivi e immotivatamente minacciosi, si rappresenta che il ruolo rivestito nell' amministrazione dell' Ente, sia per la breve durata dell' incarico, sia perché non scaturente da un mandato elettivo, non può essere assimilato a quello di una gestione ordinaria, presupposto necessario ed indispensabile per un confronto politico. Pertanto si ritiene che tali incontri debbano più legittimamente essere richiesti all' amministrazione democraticamente eletta che si insedierà a breve". Nella comunicazione a Schiavelli, il commissario elenca poi una serie di atti portati a compimento durante la sua gestione, come l' approvazione dello schema di bilancio, il ritocco della tassa rifiuti e il debito con l' Ufficio del Commissario delegato per l' Emergenza ambientale, tutti atti gestiti secondo quanto previsto dalla legge. "In ogni caso - ha concluso Vercillo - si fa presente alla Cgil, che non è sempre possibile rispondere 'a vista' alle copiose richieste di incontri, notizie e accesso agli atti che spesso rallentano le attività di competenza dell' Ente e di questa gestione commissariale e che tale pretesa è in aperto contrasto con la normativa di riferimento L. 241/90 e successive modificazioni che disciplina le modalità di accesso agli atti e stabilisce i termini entro cui le amministrazioni devono fornire risposta"

La Provincia festeggia gli 88 anni di Cecchino Principe

25/05 L' ottantottesimo compleanno del presidente del Consiglio provinciale di Cosenza, Francesco Principe, è stato festeggiato con una breve cerimonia nella sala della Presidenza dell' Ente. Il Presidente della Provincia, Gerardo Mario Oliverio, è scritto in una nota, "ha voluto, alla presenza di assessori, consiglieri e dipendenti dell' Ente, porgere gli auguri di ancora lunga vita all' uomo ed al rappresentante istituzionale che ha dato lustro alla Calabria, distinguendosi per lo stile coerente, la difesa della legalità ed il rispetto per le regole, impegnandosi in tutti i ruoli di alto prestigio ricoperti, sia a livello locale che nazionale, per lo sviluppo e la crescita della nostra Regione". "E' da ben 61 anni - ha sostenuto Oliverio - da quando, nel 1945, nell' immediato dopoguerra, legò il suo nome al partito socialista, che Francesco Principe, è attivamente presente nell' agone e sulla scena politica del nostro Paese. E' sicuramente uno dei politici più longevi d' Italia, per la lunga militanza e per la costante attività che lo hanno visto ricoprire importanti cariche di governo regionale, come Presidente della Regione Calabria, e di governo nazionale, come sottosegretario in varie legislature. Un uomo ed un rappresentante delle istituzioni che si è speso a tutto campo per migliorare le condizioni e le sorti di questa terra e per imporne un' immagine ed una diversa credibilità nei contesti nazionali, che la volevano sempre negletta e invischiata nelle trame del malaffare. Un impegno, quello di Francesco Principe, che è durato un' intera vita e continua a mantenersi sempreverde con immutata passione e solerzia, con entusiasmo e saggia competenza". "Al Presidente del Consiglio della Provincia di Cosenza - ha concluso Oliverio - formulo in maniera affettuosa e sentita, non certo formale, l' augurio più schietto perché egli possa ancora a lungo rappresentare quella importante e solida sponda istituzionale e di riferimento che oggi rappresenta per l' intera assemblea provinciale e per tutti noi. L' augurio che egli possa ancora per lunghi anni assicurare, dall' alto della sua statura politico-istituzionale, con il suo equilibrio e la sua integrità morale, al di sopra delle parti, il suo contributo per concorrere al buon funzionamento delle istituzioni, elevandone sempre più la capacità e l' autorevolezza perché possano svolgere il ruolo strategico a cui sono demandate al servizio dei cittadini tutti". Principe, visibilmente commosso, ha voluto ringraziare tutti i presenti per la stima e l' affetto tributatogli in questa occasione ed ha voluto sottolineare la sua costante battaglia civile per combattere le disuguaglianze e le ingiustizie. "La forte spinta e lo stimolo che hanno sempre caratterizzato la mia intensa azione politica hanno mirato a combattere con tutto l' impegno possibile le disuguaglianze e le ingiustizie che bloccano come cemento armato questa società e la relegano ad un ruolo di democrazia incompiuta e zoppa, dove ci si manifesta deboli schierandosi con il forte e si infierisce contro i deboli assumendo l' arroganza dei forti". "Profonderò ancora e con entusiasmo, con alto senso di responsabilità e di servizio, con tutte le forze e l' impegno possibili - ha concluso Principe - ogni mia energia affinché possano sempre trovare cittadinanza il confronto e la dialettica politica leali e coerenti, per riaffermare quegli ideali di libertà, di eguaglianza e di democrazia che sono, e sempre dovranno essere, i capisaldi della nostra complessa società"

Crac “La Giara”: bloccato a Roma il commercialista Di Leo

25/05 La Guardia di finanza ha arrestato all'aeroporto di Fiumicino Giovanni Di Leo, 51 anni, il commercialista di Roma coinvolto insieme all'imprenditore di Ciro', Luigi Siciliani, ex consigliere nazionale delegato di Confindustria per i problemi del Mezzogiorno, e al commercialista di Ancona Renato Viscoli nel crac finanziario da 40 milioni di euro della societa' La Giara. A Di Leo i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria hanno notificato l'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal gip di Crotone, su richiesta della Procura della Repubblica, con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta, alle false comunicazioni sociali e alla truffa. Le stesse accuse contestate a Siciliani e Viscoli ai quali il provvedimento di custodia cautelare domiciliare era stato notificato nella mattinata di martedi' scorso. La Guardia di finanza, che non aveva rintracciato Di Leo, ha accertato che il commercialista si trovava in vacanza in Egitto insieme alla moglie, facendo comunque sapere di essere pronto a consegnarsi all'autorita' giudiziaria. Oggi i militari della Guardia di finanza hanno atteso Di Leo all' aeroporto di Fiumicino, nel momento del suo rientro in Italia, e lo hanno arrestato.

Vrenna assolto dall'accusa di frode e truffa

25/05 L'imprenditore Raffaele Vrenna è stato assolto dal Gup del Tribunale di Crotone, Giulia Proto, dall'accusa di frode in pubbliche forniture e truffa in danno dell'Asl di Messina. Vrenna, che opera nel settore della raccolta e smaltimento dei rifiuti, è anche presidente degli industriali crotonesi e del Crotone calcio, squadra che milita in serie B. I reati dei quali Vrenna era chiamato a rispondere erano stati contestati nell'ambito di un'inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Messina su un appalto per lo smaltimento dei rifiuti ospedalieri. I magistrati siciliani, nell'aprile dello scorso anno, avevano disposto gli arresti domiciliari per l'imprenditore e per un altro imprenditore, Alessandro Albano di Cirò Marina. I due erano rimasti agli arresti domiciliari per tre mesi. Entrambi furono scarcerati nel luglio del 2005 per decorrenza del periodo di custodia cautelare preventiva. Il pronunciamento è stato del Gup di Crotone dopo che la Procura generale presso la Corte di Cassazione, in accoglimento del ricorso avanzato dal collegio di difesa, aveva trasferito il procedimento alla Procura della repubblica di Crotone. Il Gup Giulia Proto ha assolto Raffaele Vrenna dall'accusa di frode in pubbliche forniture perché il fatto non sussiste e dall'accusa di truffa per non aver commesso il fatto. Il giudice ha assolto anche Camillo Donati, amministratore della "Mida", società del gruppo Vrenna, insieme ad alcuni autisti dell'impresa di Cirò Marina incaricati del trasporto dei rifiuti da Messina all' inceneritore di Crotone. Il Gup ha prosciolto, con il rito ordinario, l'imprenditore Alessandro Albano ed altri due dipendenti della sua azienda dall'accusa di frode in pubbliche forniture perché il fatto non sussiste, ma li ha rinviati a giudizio per truffa. "Finalmente - ha sostenuto Vrenna - un giudice terzo ha analizzato le carte del processo e ha stabilito che nessun reato é stato commesso e che il comportamento tenuto dalla mia società è stato perfetto, sempre improntato al massimo rigore e al rispetto delle procedure. C'é molto rammarico per l'ingiusta misura cautelare da me subita durante la quale, per il tramite dei miei difensori, ho gridato le ragioni della mia innocenza. Finalmente è finito un incubo ed è arrivato il momento della verità". .

Riunito a Lamezia con la DDA il comitato perl’ordine e la sicurezza

25/05 "La Direzione distrettuale antimafia è stata convocata anche l' altra volta". A dirlo è stato il prefetto di Catanzaro, Enrico Laudanna, al termine della riunione del Comitato provinciale per l' ordine e la sicurezza pubblica che si è svolta nella sede del Commissariato della Polizia di Stato di Lamezia Terme, in merito alla presenza dei magistrati della Dda e sul fatto che nei giorni scorsi fonti della Procura distrettuale avevano lamentato il mancato invito di rappresentanti dell' ufficio alle riunioni del Cosp su Lamezia. "Il procuratore Lombardi - ha aggiunto Laudanna - è il Procuratore distrettuale antimafia ed è sempre presente". ''Ci riuniamo periodicamente perché Lamezia è un' area sensibile della nostra provincia in cui l' ottimizzazione delle risorse e la migliore intesa tra le componenti istituzionali è auspicabile e deve essere perseguita con decisione. Ciò non vuol dire, però, che c' è una situazione di allarme o di incontrollata presenza della criminalità. C' è una necessità di non abbassare la guardia e di mantenere sempre vivo ed attivo questo momento di sinergia tra tutti i soggetti istituzionali". A sostenerlo è stato il prefetto di Catanzaro, Enrico Laudanna, al termine della riunione del Comitato provinciale per l' ordine e la sicurezza pubblica di Catanzaro che si è svolto stamani nella sede del Commissariato della Polizia di Stato di Lamezia Terme. La riunione giunge dopo che a Lamezia, nelle ultime settimane, c' è stata una recrudescenza di omicidi e altri fatti di criminalità organizzata. Sul contenuto della riunione, il Prefetto non ha fornito particolari. "La riservatezza - ha detto - impedisce di entrare in dettagli. C' è questo desiderio condiviso di rivedersi sempre più spesso perché ogni volta che ci si incontra c' è un arricchimento sul piano operativo e sul piano delle intese. Questa è una garanzia per una sempre migliore possibilità di svolgere bene il nostro lavoro, tutti insieme". All' incontro, insieme ai vertici provinciali di polizia, carabinieri e guardia di finanza, erano presenti anche il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Mariano Lombardi, rappresentanti della Dia, il presidente ed il vice presidente dell' Associazione lametina antiracket, Antonino Tripodi e Luigi Taiani, il vice presidente della Provincia, Mario Magno, ed il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza. "Le associazioni antiracket - ha sostenuto Laudanna - sono l' espressione vivente della possibilità che in questo processo di rincorsa alla legalità ci possa essere un grosso contributo da parte della società civile. Ed è per l' appunto nel combattere il racket e l' usura che diventa davvero prezioso il contributo che possono dare i cittadini eventualmente coinvolti in queste fenomenologie. Noi auspichiamo che anche la percezione fisica della sintonia che esiste tra le istituzioni, la presenza ravvicinata anche delle occasioni di confronto e di dialogo fra istituzioni qui a Lamezia, a Catanzaro ed in tutte le sedi istituzionali, possa costituire lo stimolo e l' incoraggiamento per i cittadini di avere sempre maggiore fiducia nello Stato, nella presenza costruttiva e fattiva delle istituzioni locali e centrali e rimettere in moto quel circolo virtuoso che è il solo segreto per sconfiggere definitivamente ogni forma di criminalità". "Oggi era presente anche la Dia - ha proseguito il Prefetto - perché quando si esamina a largo spettro una fenomenologia come quella che interessa la nostra provincia ed il resto del territorio in sede di comitato per l' ordine e la sicurezza pubblica, è bene che siano rappresentate tutte le componenti tecniche. Quest' ultime esaminano in particolare la criminalità organizzata e sono preziose, al pari delle altre, per definire il quadro d' insieme". Il sindaco Speranza, nel commentare l' esito della riunione, ha auspicato che "queste misure di rafforzamento della presenza delle forze dell' ordine in città non siano provvisorie, ma stabili. Spero che la collaborazione che ho notato stamattina possa ulteriormente rafforzarsi. La situazione è seria. Noi nei prossimi giorni faremo un Consiglio comunale straordinario e proseguiremo sulla strada molto forte che abbiamo deciso che è quella di un' azione del Comune per smuovere tutta la società lametina in direzione di un processo di legalità e per far sì che le forze dell' ordine abbiano più mezzi e strumenti e la magistratura riesca a completare i propri organici". .

Brevi di cronaca da Firmo, Santa Sofia d’Epiro, Castrovillari, Marano Principato, San Benedetto Ullano

25/05 A Firmo i carabinieri hanno arrestato Salvatore Genise, di 43 anni, con l' accusa di violenza a pubblico ufficiale. L' arresto di Genise scaturisce dalla revoca del beneficio della sospensione condizionale della pena dopo che l' uomo ha inveito contro un ausiliario del traffico che gli aveva elevato una contravvenzione. Genise è stato portato nel carcere di Cosenza.A Santa Sofia d’Epiro, un uomo, A.S., di 40 anni, del luogo, è stato arrestato per minacce e resistenza a pubblico ufficiale. L'uomo è stato sorpreso dai carabinieri mentre, armato di un'ascia, minacciava di morte alcuni familiari. All'arrivo dei carabinieri l'uomo si è scagliato contro i militari che sono riusciti a bloccarlo ed arrestarlo. A Castrovillari i carabinieri del nucleo operativo , al termine di un servizio mirato al controllo dell' immigrazione clandestina, hanno arrestato tre cittadini rumeni per non aver ottemperato al provvedimento di espulsione. I tre erano stati espulsi dal territorio italiano con un decreto emesso lo scorso 21 aprile dal Questore di Cosenza. A Marano Principato i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato, Linda Anca Rostas, di 21 anni, di nazionalità romena. La donna, in Italia senza fissa dimora, non ha ottemperato al decreto di espulsione emesso dal Prefetto di Cosenza il 4 aprile scorso. A San Benedetto Ullano è stato arrestato un uomo, già detenuto ai domiciliare nella comunità terapeutica 'Regina Pacis', in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dall'Ufficio di Sorveglianza del tribunale di Cosenza.

Scontro tra due scuolabus a Bisignano. Autista grave.

24/05 L'autista di uno scuolabus e' rimasto ferito in modo grave e quattro bambini hanno riportato lievi contusioni in un tamponamento tra due scuolabus del Comune di Torano Castello. L'incidente e' accaduto in localita' Muoio di Bisignano. L'autista di uno dei due mezzi e' stato ricoverato in prognosi riservata nell'ospedale di Cosenza. Quattro scolari che sono rimasti leggermente feriti, sono stati medicati al pronto soccorso dell'ospedale. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Rende per gli accertamenti

I pescatori bloccano per una giornata la ferrovia sulla fascia tirrenica.

24/05 E' ripresa stasera la circolazione ferroviaria lungo la linea Reggio Calabria-Paola. I circa 200 pescatori che da stamani occupavano la linea, hanno lasciato liberi i binari nella stazione di S. Lucido Marina alle 19.30, e quelli di Bagnara alle 19.50. Dopo il sopralluogo lungo la linea da parte dei tecnici di Rfi, alle 20.25 e' stato dato il via libera alla ripresa della circolazione. La fine della protesta, secondo quanto si e' appreso, e' stata decisa dopo un incontro svoltosi a Roma sul problema segnalato dai pescatori ai quali, una direttiva dell'Ue impedisce l'utilizzo di un particolare uso di reti comunemente chiamate spadare. ''L'occupazione - e' scritto in una nota - e' cominciata stamani alle 11.10, e ha visto Trenitalia affrontare l'emergenza con il ricorso ai bus sostitutivi e il potenziamento dei servizi di assistenza a terra e a bordo treno, con un'apposita task force per curare i trasbordi e le informazioni ai viaggiatori''. Secondo quanto riferito dalla stessa Trenitalia, sono stati 20 i bus che hanno fatto la spola fra le stazioni di Villa San Giovanni, Gioia Tauro, Lamezia Terme e Paola; circa duemila i viaggiatori trasbordati. Garantita anche l' assistenza ad alcuni disabili in transito. Per l'occasione, Trenitalia ha potenziato i presidi di assistenza nelle stazioni di Villa San Giovanni, Lamezia e Paola, e ne ha aperto uno anche a Gioia Tauro
I manifestanti protestano contro una norma dell' Unione europea che vieta l' utilizzo delle reti da posa per la pesca, comunemente dette "spadare". In seguito alla protesta i treni, sia locali che a lunga percorrenza, sono stati fermati lungo il percorso nelle prime stazioni utili.

Arriva il caldo e ardono gli incendi

24/05 Superlavoro dei Canadair della protezione civile per fare fronte agli incendi boschivi. Le alte temperature e la presenza di vento forte sulle regioni meridionali hanno infatti facilitato la propagazione di diversi incendi boschivi che nelle ultime 48 ore sono divampati in Sicilia, Sardegna e Calabria e hanno reso particolarmente impegnativa l'azione dei Canadair del Dipartimento della Protezione Civile su 12 roghi. Tra ieri e oggi la Sicilia ha contato sette incendi boschivi divampati tra le province di Messina, Agrigento e Palermo, tutti spenti quelli di oggi che hanno impegnato i Canadair fino al tardo pomeriggio. Messo sotto controllo nel primo pomeriggio anche il rogo divampato oggi presso il Comune di Taverna, in provincia di Catanzaro, in un' area ricoperta da arbusti e macchia mediterranea dove il fronte di fuoco, pari a 500 metri, e' stato circoscritto grazie all'azione di quattro Canadair che hanno effettuato numerosi lanci d'acqua sulle fiamme. Il dipartimento, in una nota, informa anche che proseguono le operazioni di spegnimento dei velivoli della Protezione Civile su due roghi divampati rispettivamente a Pula, in provincia di Cagliari, e nella provincia di Reggio Calabria, presso il Comune di Sant'Alessio in Aspromonte.

Padre Fedele operato a Belvedere. L’avv. Bisceglia “Dal TDL la conferma che la suora è bugiarda”

Operazione “Lampo” a Vibo: quattro arresti, sequestrate armi e dorga

24/05 E' stata chiamata "Lampo", ad indicare la rapidità delle indagini, l'operazione che ha portato stamane all'arresto di Filippo Grasso, 46 anni, falegname; Mario Loiacono, 25 anni, manovale; Serse Accorinti, 32 anni, agricoltore, e Luigi Maccarone, 26 anni, disoccupato, accusati a vario titolo di traffico di sostanze stupefacenti, danneggiamento, porto abusivo di armi e spari in luogo pubblico. Nei confronti dei quattro arrestati il sostituto procuratore, Giuseppe Lombardo, che ha coordinato le indagini, ha emesso un decreto di ritardato arresto, provvedimento consentito dall'attuale normativa antidroga e finalizzato a posticipare un arresto in flagranza allo scopo di favorire un migliore svolgimento delle indagini. I particolari dell'operazione sono stati illustrati nel pomeriggio negli uffici del comando provinciale dei carabinieri di Vibo Valentia, dal capitano Giuseppe Mazzullo, comandante della Compagnia, e dal tenente Marco Montemagno. Nel corso dell'operazione sono stati sequestrati un revolver, due pistole giocattolo prive del tappo rosso e vari semi di marijuana. I quattro arrestati, secondo quanto si è appreso, avrebbero gestito, nella zona costiera compresa tra Vibo Marina e Briatico, un consistente traffico di cocaina. Un giro d'affari che i militari stimano di notevole entità. La droga giungeva dalla Nigeria nel Nord Italia da dove poi arrivava nel Vibonese. Le indagini hanno avuto inizio con il danneggiamento a colpi di pistola, compiuto nel gennaio scorso nella frazione Piscopio, di alcuni mezzi edili utilizzati per lavori di rifacimento della rete idrica per conto del Comune. "Un'azione arrogante - ha detto il cap. Mazzullo - che solo per puro caso non ha provocato feriti o conseguenze ancora più gravi. Le indagini, oltre a scoprire i responsabili di quel danneggiamento, consentirono anche di svelare il traffico e lo spaccio di cocaina sulla costa".

Arresti e denunce della Fiamme Gialle in alcuni cantieri edili di Corigliano

24/05 Una operazione contro il fenomeno del lavoro nero e dell'immigrazione clandestina è stata compiuta dai militari della Guardia di Finanza a Corigliano Calabro. Al termine dell'operazione un imprenditore edile è stato denunciato, un cittadino straniero cladestino è stato arrestato ed un cantiere è stato sequestrato. I finanzieri hanno effettuato dei controlli in un cantiere dove sono stati trovati sei cittadini stranieri di nazionalità marocchina. Cinque extracomunitari sono stati trovati privi di documenti di riconoscimento e di permesso di soggiorno. Gli investigatori hanno accertato che uno degli stranieri era già destinatario di un provvedimento di espulsione ed è stato arrestato per violazione della legge sull'immigrazione. L'imprenditore, invece, è stato denunciato per sfruttamento della manodopera clandestina. Il cantiere è stato sequestrato perché privo di autorizzazioni.

A Spezzano Albanese muore un bracciante colpito dalla motosega

24/05 Un bracciante agricolo, Luigi Bifano, di 47 anni, è morto a causa di un incidente avvenuto mentre stava lavorando in un suo fondo nelle campagne di Spezzano Albanese. L'uomo stava tagliando alcuni alberi quando, per cause ancora in corso di accertamento, ha perso il controllo della motosega e si è procurato una ferita che ne ha provocato la morte. Il cadavere di Bifano è stato trovato dai carabinieri che lo hanno trasportato nell'obitorio dell'ospedale di Castrovillari.

Parte il piano di ripopolamento delle lepri

24/05 Dopo le immissioni già effettuate sabato e lunedì scorsi prosegue il ripopolamento delle lepri predisposto nell' ambito del piano faunistico predisposto dall' Assessorato Caccia e pesca della Provincia di Cosenza. L' intervento interesserà ben 133 comuni sui 155 della provincia di Cosenza con l' esclusione dei centri a maggiore antropizzazione. La prossima immissione sul territorio, alla presenza del presidente Mario Oliverio, è prevista per il prossimo lunedì 29 maggio nel comune di Cerisano e proseguirà nello stesso giorno in altre località della provincia. "Le immissioni delle lepri - è scritto in una nota della Provincia di Cosenza - continueranno fino a tutta la metà di giugno e secondo il calendario concordato con le Associazioni venatorie provinciali e le Associazioni locali di cacciatori, che hanno inteso rispondere all' invito a collaborare avanzato dall' assessore Pietro Mari il quale, a suo tempo, si è recato in ognuna delle riunioni appositamente organizzate nei diversi comuni. "Con il Piano di ripopolamento 2006, secondo le puntuali indicazioni date dal Presidente Oliverio - ha detto Mari - sarà immessa sul territorio selvaggina tutta di produzione nazionale ed in gran parte allevata nella nostra provincia. Il Piano è frutto di una proficua collaborazione non solo con i dirigenti provinciali delle Associazioni venatorie ma anche con le associazioni locali di cacciatori, secondo una prassi che la Provincia intende sviluppare in un settore, quello della Caccia e Pesca, in cui il dialogo diretto consente di apprezzare tra i cacciatori competenze, vero interesse per la salvaguardia del patrimonio naturale e disponibilità al dialogo che, se bene utilizzati, consentiranno alla Provincia di fare proposte sempre più adeguate"

Brevi di cronaca da San Benedetto Ullano, Rossano, Castrovillari

24/05 A San Benedetto Ullano i carabinieri hanno arrestato una persona in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di S.Maria Capua Vetere. A Rossano il personale della locale aliquota operativa ha arrestato una persona, in ottemperanza ad una sospensione della misura alternativa alla esecuzione della pena emessa dall' Ufficio di Sorveglianza di Cosenza, per reiterate violazioni delle prescrizioni imposte. A Castrovillari due persone sono state denunciate dai carabinieri per non aver rispettato gli obblighi della sorveglianza speciale. Nel corso di controlli i due sono stati notati in compagnia di persone con precedenti penali.Sempre a Castrovillari cinque persone sono state arrestate dai carabinieri a Castrovillari per tentato furto e di violazione di sigilli. Gli arrestati sono M.B., di 35 anni; C.V., 49 anni; P.G., 23 anni; F.L., 40 anni e C.V, 24 anni. I cinque sono stati sorpresi, nei pressi della zona industriale, all'interno di uno stabilimento industriale sequestrato mentre tentavano di rubare del materiale ferroso. I cinque sono stati portati nel carcere di Castrovillari in attesa del processo con rito direttissimo.

E’ un polacco la vittima travolta dal treno a Mirto

23/05 E' un immigrato polacco, Vanni Tzesniowski, di 39 anni, la persona morta ieri dopo essere stata investita da un treno lungo la tratta jonica cosentina, tra le stazioni di Rossano e Mirto. L' identificazione è stata fatta dalla fidanzata dell' uomo, anche lei cittadina polacca. Tzesniowski, secondo quanto è emerso dagli accertamenti della Polizia ferroviaria, era privo di permesso di soggiorno.

Commercialista di Corigliano arrestato dalla Finanza a Torino per truffa allo stato

23/05 I militari del Gruppo repressione frodi del nucleo regionale di polizia tributaria del Piemonte della Guardia di Finanza, coordinati dal sostituto procuratore Manuela Pedrotta, hanno bloccato un' ingente truffa ai danni dello Stato ideata per ottenere indebitamente oltre 14 milioni di euro di contributi pubblici a fondo perduto. Stamattina sono state eseguite tre ordinanze di custodia cautelare in carcere nel torinese e in provincia di Cosenza nei confronti di due imprenditori e un commercialista ritenuti responsabili di concorso in truffa aggravata. Sono: Giuseppe Cimino, 42 anni, commercialista, di Corigliano Calabro, Roberto destefanis, di 53, di Collegno, amministratore della Sistemi Italia e Martino Laurenzano, di 46, di Torino, ex amministratore della ditta Ariel. ''I promotori e gli organizzatori della frode - precisa la Guardia di Finanza - si erano impegnati a investire in Calabria mezzi e capitali pari ad oltre 38 milioni di euro, parte dei quali messi a disposizione dal Ministero delle attivita' produttive, per la realizzaizone di insediamenti industriali in grado di creare almeno 420 nuovi posti di lavoro. Sfruttando la legge 488 del 1992, quattro aziende di Torino e provincia, fra loro collegate tramite un' ulteriore societa', la Ariel di Torino, incaricata di realizzare gli insediamenti, avevano presentato al ministero specifici progetti, poi approvati con consequenziale approvazione, nel periodo 2002-2004, di un importo complessivo. oggetto della tranche iniziale, pari ad oltre 4,8 milioni di euro''. Le aziende sono la Sistemi Italia di Rivoli, la Cailan'd di Torino, la Turro di Torino e la Mifa di Collegno (Torino). Le indagini condotte sia in Piemonte che in Calabria hanno consentito di accertare che, con l' ausilio dell' amministratore della Ariel, le quattro aziende avevano presentato al Ministero delle attivita' produttive documentazione falsa per l' approvazione delle rispettive istanze, nonche' acquistato terreni contigui nel comune di Villapiana Scalo (Cosenza) dove realizzare gli insediamenti produttivi. Attraverso rilievi fotografici, effettuati a bassa quota da elicotteri della Guardia di Finanza, e' stato accertato che non e' mai stato realizzato nulla. ''Le superfici interessate - spiegano le fiamme gialle - ad eccezione di un manufatto in evidente abbandono non recano traccia di alcun intervento''. Secondo la Guardia di Finanza, per evitare la revoca d' ufficio dei contributi gia' erogati dal Ministero e per ottenere gli ulteriori acconti, ''le aziende avrebbero continuato a documentare, attraverso dichiarazioni mendaci e fatture per operazioni inesistenti, spese mai sostenute ovvero sostenute per importi molto inferiori a quelli dichiarati''. ''Sulla base degli indizi raccolti - conclude la Guardia di Finanza - e' possibile ritenere che le societa' si accingessero ad attuare altri sistemi fraudolenti quali l' acquisto di macchinari, attrezzature e impianti usati. Inquietante il ruolo fondamentale di una piccola banca calabrese che si sarebbe prestata a documentare falsamente, in capo ai soci delle aziende coinvolte, la disponibilita' di mezzi finanziari e patrimoniali tali da garantire il buon esito delle iniziative imprenditoriali''

Arrestato con l’accusa di bancarotta e truffa il Presidente della Camera di Commercio di Crotone, Luigi Siciliani. Truffati anche i nipoti degli Agnelli

Denunce della Finanza per lavoro nero con clandestini immigrati a Corigliano

23/05 Un immigrato, che non aveva ottemperato ad un decreto di espulsione emesso nei suoi confronti, e' stato arrestato ed altre sei persone, tra cui altri cinque immigrati, sono state denunciate in stato di liberta' dalla Guardia di finanza a Corigliano Calabro nell' ambito di un' operazione contro l' immigrazione clandestina e l' utilizzo di extracomunitari privi di permesso di soggiorno. Gli arresti e le denunce sono scaturiti da un controllo effettuato dai finanzieri del Comando Brigata di Corigliano Calabro in un cantiere edile nella frazione Schiavonea dove si trovavano al lavoro sei immigrati tutti di nazionalita' marocchina. E' stato accertato, cosi', che cinque dei sei immigrati che venivano impiegati nei lavori erano privi di documenti d' identita' e di permesso di soggiorno. I finanzieri hanno accertato inoltre che uno dei cinque immigrati clandestini era gia' stato destinatario di un provvedimento di espulsione, emesso dal Prefetto di Cosenza, cui non aveva ottemperato, ed hanno proceduto cosi' al suo arresto, conducendolo nel carcere di Rossano. Nei confronti degli altri immigrati privi di permesso di soggiorno e' stata avviata la procedura per l' espulsione dal territorio nazionale. I finanzieri hanno anche sequestrato la costruzione alla realizzazione della quale stavano lavorando gli immigrati, perche' risultata priva di concessione edificatoria. Il proprietario dello stesso immobile, D.A., di 38 anni, di Corigliano, e' stato denunciato in stato di liberta' con l' accusa di abusivismo edilizio, sfruttamento dell' immigrazione clandestina ed illecita occupazione di lavoratori immigrati.

Morto il giovane sulla moto ferito nell’incidente di Acquappesa

23/05 E' morto Eugenio Adami, il giovane di 28 anni rimasto ferito domenica sera in un incidente stradale accaduto sulla statale 18 tra Cetraro e Acquappesa mentre era alla guida di una moto di grossa cilindrata. Le condizioni di Adamo erano apparse subito molto gravi. Il giovane, che era in coma, dopo un primo ricovero nell' ospedale di Cetraro, era stato trasferito all' Annunziata di Cosenza, dove era stato sottoposto a due interventi chirurgici. Gli organi di Adamo sono stati espiantati e donati.

Brevi di cronaca da Corigliano, Cassano, Francavilla

23/05 A Corigliano Calabro un giovane, Cosimo Marchese, di 23 anni, è stata arrestata dai carabinieri per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Nel corso di controlli i carabinieri hanno trovato Marchese a bordo della sua automobile all'interno della quale erano stati nascosti 48 grammi di marijuana suddivisa in tre involucri ed un bilancino di precisione.A Cassano allo Ionio un giovane, Umberto Crescente, 27 anni, di Trapani, è stato arrestato dai carabinieri per evasione dai domiciliari e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. A Crescente, che era detenuto ai domiciliari nella comunità terapeutica Saman, è stata notificata una ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Trapani. A Francavilla marittima un commerciante, F.S., di 45 anni, è stato arrestato dai carabinieri per sequestro di persona, esercizio arbitrario delle proprie ragioni e lesioni personali. L'uomo, che ha ottenuto gli arresti domiciliari, ha rinchiuso all'interno del proprio esercizio commerciale un minore e, per futili motivi, lo ha picchiato procurandogli delle lesioni guaribili in sette giorni.

Uomo stritolato da un treno tra Rossano è Mirto. Sembra un suicidio

23/05 Una persona non ancora identificata è morta dopo essere stata investita da un treno tra le stazioni di Rossano e Mirto, lungo la tratta jonica cosentina. Il convoglio coinvolto nell' incidente è l' Espresso 513 partito da Crotone e diretto a Torino. L' incidente è accaduto la scorsa notte, ma il cadavere della persona investita, mancante peraltro di alcune parti, è stato trovato soltanto stamattina. Il macchinista del treno, dopo avere avvertito un rumore ed intuendo di avere urtato contro qualcosa, ha fermato il convoglio. Sul posto sono giunti i tecnici di Rfi, insieme a polizia e carabinieri, ma le ricerche dell' eventuale persona investita, nell' immediato, non hanno dato esito. Il traffico ferroviario, è potuto così riprendere dopo un' interruzione di circa due ore. Le ricerche, proseguite comunque nella zona per tutta la notte, hanno portato stamattina alla scoperta del cadavere dell' uomo, che era finito in una scarpata, mancante della parte superiore. Polizia e carabinieri stanno tentando in primo luogo di accertare se si sia trattato di un incidente o di un suicidio. La vittima, secondo le prime notizie, sarebbe un immigrato, probabilmente polacco.

Osservatorio Falcone-Borsellino: “L’on. Napoli spara nel mucchio”

22/05 "L' onorevole Angela Napoli ha l' abitudine di sparare nel mucchio". E' quanto sostiene, in una nota, il presidente dell' Osservatorio Falcone - Borsellino - Scopelliti, Carlo Mellea, in merito alle polemica tra il deputato di Alleanza nazionale ed il sostituto procuratore della Dda di Catanzaro Gerardo Dominijanni sul ruolo della Procura distrettuale e sulle inchieste riguardanti le cosche di Lamezia Terme. "Sarebbe stato più corretto - aggiunge Mellea - se l' onorevole Napoli, se conosce nomi e cognomi, presentasse una denuncia alla magistratura. Per quanto ci riguarda ci schieriamo dalla parte del dott. Dominijanni, riconoscendo nella sua persona un impegno costante e quotidiano contro le mafie".

Il vescovo di Locri a Trento per progetti di scambio con le cooperative

22/05 "La mafia vive sulla dipendenza delle persone, una logica di appartenenza che si spezza solo valorizzando le competenze delle persone nell'ambito di un' esperienza cooperativa che esalta la dignità della persona e del suo lavoro. E nella Locride è proprio questo che dobbiamo fare, far riflettere le persone sulla loro dignità". Lo ha detto oggi a Trento monsignor Giancarlo Bregantini, vescovo di Locri, partecipando assieme al presidente della Provincia autonoma, Lorenzo Dellai, a una riunione del Tavolo della Locride. L'incontro, svoltosi presso la Federazione trentina della Cooperazione ed al quale ha partecipato anche il presidente della Federazione, Diego Schelfi, il vice Michele Odorizzi ed i rappresentanti delle cooperative che partecipano al progetto, è servito a fare il punto, dopo i recenti attentati che hanno colpito la cooperativa Valle del Buonamico, sui progetti di scambio e cooperazione in atto tra il Trentino e la Locride. "Da oltre dieci anni - ha affermato Bregantini - stiamo percorrendo con il Trentino un percorso che ha portato molti frutti positivi. Gli attentati che abbiamo subito sono collegati al drammatico momento vissuto con l'omicidio Fortunio, ma la reazione di molti giovani offre oggi una prospettiva diversa, e questo è anche il frutto del lavoro compiuto in questi anni. Se gli attentati non ci hanno piegato e non ci hanno creato eccessive difficoltà è perché la rete e il sistema che abbiamo costruito ha retto ed ha accresciuto la propria forza grazie alla solidarietà che abbiamo trovato in tutt'Italia". Bregantini ha illustrato ai vertici della Federazione il progetto sotteso alla costituzione nella Locride del Consorzio Goel, del quale fanno parte, assieme alla cooperativa Valle del Buonamico, altre dodici realtà cooperative. "Stiamo cercando di dare alle nostre cooperative sbocchi commerciali più solidi, ma non è facile, appoggiandoci anche alle comunità di emigrati calabresi di alcune città del nord Italia". Il vescovo trentino di Locri ha parlato della produzione di piccoli frutti in collegamento con la Cooperativa Sant'Orsola, della nascente attività vinicola attraverso un progetto di valorizzazione dei vitigni autoctoni che dovrebbe trovare, proprio domani, voce nel consiglio regionale della Calabria con la presentazione di un apposito disegno di legge. Infine ha parlato delle attività di cooperazione sociale, quale ad esempio il tentativo, che si scontra con resistenze culturali, di attivare iniziative per il recupero di ex detenuti. Il Consorzio Goel sta, fra l'altro, completando la ristrutturazione di un edificio che avrebbe dovuto essere destinato a carcere per farne la sede di campi estivi e di interscambio con altre parrocchie italiane. La Cooperazione trentina ha espresso al vescovo di Locri la propria vicinanza e l'auspicio che i progetti di cooperazione avviati possano essere condotti nel segno della reciprocità e della volontà di lavorare assieme. In particolare massima disponibilità è stata dichiarata dai consorzi del credito e del consumo oltre che da alcune cooperative agricole, i soggetti che più di altri sono direttamente impegnati nello scambio di prodotti e di formazione con i calabresi. Il presidente Dellai ha ribadito a monsignor Bregantini la collaborazione istituzionale del Trentino alla Locride, affermando la necessità di compiere passi in avanti nella qualità dei rapporti tra queste due realtà territoriali. Lo stesso presidente della Provincia ha annunciato a Bregantini l' intenzione di compiere la prossima estate un viaggio in Calabria per visitare le realtà cooperative sorte, ormai dieci anni fa, per iniziativa del vescovo trentino di Locri.

Ass. Morcavallo: “Dissequestrare il Liceo di Castrovillari incendiato”

22/05 "E' necessario che il dissequestro dell' edificio scolastico avvenga al più presto per poter programmare tempestivamente la tipologia di interventi di ripristino, assicurando, la regolarità e la continuità delle lezioni, dal momento che mancano ormai solo pochi giorni alla chiusura delle scuole". E' quanto ha affermato l' assessore all' Edilizia scolastica della Provincia di Cosenza, Oreste Morcavallo, visitando stamani il liceo classico di Castrovillari, oggetto nei giorni scorsi di un incendio, che ha distrutto parte dell' edificio. L' assessore Morcavallo, è scritto in una nota, ha espresso solidarietà al dirigente scolastico, Narciso Simonetta, e piena condanna agli autori del vile ed incivile episodio. Dopo una verifica dei danni causati dalle fiamme, che hanno provocato il crollo di una parte del tetto della struttura e danneggiato alcune aule del piano superiore, Morcavallo ha incontrato il sostituto procuratore della Repubblica di Castrovillari, Baldo Pisani, al quale ha indirizzato un' istanza con cui si chiede il dissequestro della struttura per evitare che, a causa di infiltrazioni o cedimenti, possa ulteriormente risultarne compromessa. Morcavallo e il dirigente del settore Edilizia scolastica della Provincia, Francesco Molinari, hanno incontrato, anche, il sindaco Franco Blaiotta, che è dirigente scolastico dell' Istituto tecnico commerciale, e l' assessore alla Pubblica istruzione di Castrovillari, Ileana Manco, per affrontare in modo organico i temi della scuola e, in particolare, dell' edilizia scolastica di Castrovillari e dintorni. Nel corso dell' incontro è stato deciso, in collaborazione con l' Amministrazione comunale, di organizzare nel prossimo mese di settembre un convegno, per discutere sulle problematiche scolastiche, mettendo a fuoco, attraverso gli interventi di docenti universitari, gli atti di vandalismo e gli effetti negativi ad essi connessi. "Come Provincia di Cosenza - ha detto Morcavallo - il presidente Mario Oliverio ed io, siamo impegnati costantemente nell' attuare progetti strutturali di edilizia scolastica, riservando alla scuola un ruolo prioritario negli interventi perché vogliamo che la scuola diventi un' agenzia educativa e una palestra di democrazia, insostituibile prerogativa di fucina di saperi e di crescita sociale. E' questo il nostro obiettivo e l' investimento a cui più teniamo e per cui ci stiamo adoperando. Un ragionamento attento su questi allarmanti fenomeni può rappresentare una presa di coscienza per la popolazione scolastica, finalizzata a scongiurare che simili episodi possano ripetersi. Siamo convinti, inoltre, che ciò possa stimolare i giovani a preservare e difendere le strutture scolastiche, che la Provincia, con notevole sforzo economico, è riuscita ad acquisire al complessivo patrimonio scolastico del territorio".

Convenzione tra comune di Castrovillari e Unione ciechi sul “Libro parlato”

22/05 E' stata firmata tra il sindaco di Castrovillari, Franco Blaiotta ed il presidente provinciale dell' Unione italiana ciechi, Pietro Testa la convenzione per l' istituzione a Castrovillari del servizio "Libro parlato". All' incontro hanno partecipato, oltre al sindaco e al presidente priovinciale Uic, la dottoressa Flavia Bisignani; il delegato di Castrovillari dell' Uic, Francesco Fragale; il responsabile delle attività promozionali del "Libro Parlato", Francesco Sapia e l' architetto Bilotta, delegato nazionale dell' Uic. "Il servizio del Libro Parlato - è scritto in una nota - consentirà a non vedenti, ipovedenti e persone con disabilità che si riflettono sulle capacità di lettura, di potere ricevere in prestito direttamente nella propria abitazione, tramite l' ufficio cultura e biblioteca del Comune di Castrovillari, un libro da ascoltare.Il centro di distribuzione del libro Parlato di Cosenza, che ha competenza su Calabria e Basilicata, dispone di un catalogo di diecimila titoli relativi a tutti i settori, scientifici, letterari, filosofici, narrativi, registrati su audiocassette. L' utente compila un modulo di richiesta disponibile all' Ufficio cultura di Palazzo Cappelli; il Comune provvede ad inviarlo al centro di distribuzione e nel giro di pochi giorni l' audiocassetta arriva all' utente stesso a domicilio tramite posta, per restituirla, poi, al centro di Cosenza appena ne avrà terminato l' ascolto. La restituzione dell' audiocassetta avviene in franchigia, quindi a costo zero per il non vedente, grazie ad una convenzione già stipulata con Poste italiane. Tutte queste operazioni sono completamente gratuite sia per l' utente che per il Comune. La convenzione appena firmata prevede anche la possibilità di costituire un patrimonio di libri parlati di secondo livello". "E' possibile - conclude la nota - grazie ad una apparecchiatura che sarà fornita al Comune di Castrovillari registrare, con l' intervento di volontari, altri libri non in catalogo, come testi scolastici, libri di storia locale. Le possibilità di fruizione del servizio vanno al di là della cerchia dei portatori di handicap, iscritti all' Unione italiana ciechi. Anche degenti ed ammalati possono utilizzare il Libro parlato per trascorrere diversamente le lunghe ore di inattività alle quali sono costretti. Nel corso della manifestazione è stato ricordato che uno studente di Castrovillari sta frequentando l' università grazie ai sevizi del Centro per il Libro Parlato. Al più presto il centro nazionale del Libro Parlato disporrà della versione su cd delle opere in catalogo, grazie alla riconversione che si sta effettuando da audiocassetta a supporto digitale".

Scontro tra auto e moto ad Acquappesa: un ferito

22/05 Un uomo, E.A., di 30 anni, è rimasto ferito in un incidente stradale avvenuto sulla statale 18, nei pressi di Acquappesa. L'uomo era alla guida della sua moto che, per cause ancora in corso di accertamento, si è scontrata con una automobile. Il motociclista è stato soccorso e ricoverato nel reparto di neurochirurgia dell'ospedale di Cosenza dove i sanitari si sono riservati la prognosi. Sul luogo dell'incidente sono intervenuti gli agenti della polizia stradale.

Incidente mortale sulla 106: morti due tifosi del Catania

21/05 Due tifosi del Catania Calcio sono morti ed altri due sono rimasti feriti in un incidente stradale avvenuto stamane sulla Ss 106, nei pressi di Roseto Capo Spulico, nel cosentino. I quattro, dei quali non si conoscono ancora le generalita', erano a bordo di una Fiat Punto che, per cause ancora in corso di accertamento, si e' schiantata contro un albero. Due delle quattro persone sono morte mentre le altre sono state soccorse ed accompagnate negli ospedali di Cosenza e Trebisacce. Sul luogo dell'incidente sono intervenuti gli agenti della polizia stradale di Trebisacce. I quattro tifosi si stavano recando a Lecce ad assistere alla partita di calcio di serie B, Catanzaro-Catania. Le vittime sono Carmelo Ligreci 37 anni e Fabio Seminara di 30. Nell'incidente e' rimasto ferito in maniera molto grave il figlio di Ligreci, Fabrizio di 17 anni. Il secondo ferito sarebbe un familiare di Seminara. La notizia della morte dei tifosi si e' sparsa subito a Catania perche' Ligreci e' noto negli ambienti sportivi perche' gestore di un vivaio che si trova proprio alle spalle dello stadio Angelo Massimino. Sul posto per i rilievi si sono recati polizia e carabinieri. I due feriti, che hanno entrambi 17 anni, sono gravi. Uno, che inizialmente era stato ricoverato nell'ospedale di Trebisacce, dopo le prime cure e' stato trasferito nel nosocomio di Lecce. Per entrambi i ragazzi i sanitari degli ospedali di Cosenza e Lecce si sono riservati la prognosi. A causa dell'incidente stradale sulla Ss 106 si sono verificati rallentamenti. Dopo l'intervento della polizia stradale di Trebisacce il traffico e' ripreso regolarmente.

Di Lieto (Codacons) “Riaprire i termini per i benefici dei lavoratori esposti all’amianto”

21/05 Il Codacons chiede al governo di riaprire i termini per il riconoscimento dei benefici previdenziali a tutti i lavoratori esposti al rischio rappresentato dall'amianto. ''Il beneficio a cui ci riferiamo - ha detto il presidente del Codacons, Francesco Di Lieto - consiste nella moltiplicazione per il coefficiente 1,5, per l'intero periodo di avvenuta esposizione all'amianto. Cio' comporterebbe un trattamento pensionistico leggermente migliore oltre ad una minore durata della vita lavorativa per tutti i cittadini che nell'esercizio della propria attivita' lavorativa sono stati esposti al rischio di terribili malattie. Nel riconoscere gli effetti devastanti sulla salute, alla fine del 2004 un Decreto ministeriale ha previsto che tutti i lavoratori interessati potessero presentare apposita domanda all'Inail al fine di ottenere la certificazione della loro esposizione ultradecennale all'amianto''. ''Tuttavia - ha aggiunto - sia perche' il termine previsto a pena di decadenza e' risultato fin troppo ridotto, sia perche' non vi e' stata una capillare informazione, molti lavoratori, purtroppo esposti ai rischi connessi all'esposizione cronica all'amianto, non sono riusciti a presentare tempestivamente la domanda all'Inail. Soprattutto in Calabria sono davvero pochi i lavoratori che ne hanno tratto giovamento e che hanno presentato domanda entro il 15 giugno dello scorso anno. Poiche' la salute e' un diritto costituzionalmente garantito e considerato che molti lavoratori nonostante i danni fisici riportati non hanno trovato una pur minima tutela, il Codacons invoca una riapertura dei termini per la presentazione della domanda all'Inail''. ''Su questa battaglia - ha concluso Di Lieto - tesa a pretende un minimo di rispetto per i ''pochi'' che hanno subito sulla propria pelle le inefficienze ed i silenzi dei ''tanti'', siamo certi di trovare il sostegno dell'intero governo regionale e di tutti coloro che hanno davvero a cuore la salute dei Cittadini''.

Dominijanni “La Napoli parli di fatti concreti”. Napoli “Riferite cose non vere”

21/05 ''L'onorevole Angela Napoli dica nomi, cognomi e circostanze, assumendosi tutte le responsabilita'''. E' quanto ha detto il sostituto procuratore della Dda di Catanzaro, delegato per la criminalita' organizzata sul territorio di Lamezia Terme, Gerardo Dominijanni, circa alcune dichiarazioni della parlamentare di An, Angela Napoli, relative all'attivita' della Procura distrettuale antimafia del capoluogo calabrese sul territorio lametino. La parlamentare di An ha lamentato anche l'archiviazione, sempre da parte della Dda di Catanzaro, delle indagini relative alle minacce subite dai lei stessa, dal sindaco di Lamezia, Gianni Speranza, dal presidente della giunta regionale, Agazio Loiero, e dall'assessore regionale alla sanita' Doris Lo Moro. ''Non e' la prima volta - ha concluso Dominijanni - che l'Onorevole Napoli riferisce di circostanze che non corrispondono al vero''.
''Non sono a conoscenza di quanto riferito al dottor Gerardo Dominijanni, Procuratore della Dda di Catanzaro, circa le mie dichiarazioni rese durante un incontro sulla legalita', svoltosi nella giornata di ieri a Lametia Terme: certamente non il contenuto veritiero di quanto da me affermato''. E' quanto sostiene la parlamentare di An, Angela Napoli. ''Ho, infatti, detto che mi risulta - ha aggiunto la parlamentare di An - perche' cosi' e' stato riferito dai Magistrati della Dda di Catanzaro alla Commissione Nazionale Antimafia, che sono state archiviate indagini che riguardano atti intimidatori attuati, in anni passati, contro alcuni esponenti politici lametini. Per quanto riguarda, invece le minacce da me stessa subite alcuni mesi fa, ho affermato di non essere mai stata sentita, a differenza di altri, dalla Dda di Catanzaro, ma non ho assolutamente parlato di archiviazione del relativo procedimento giudiziario''. ''Mi spiace - ha concluso - che un Procuratore del valore, quale quello da me riconosciuto, del dottor Dominijanni, peraltro a conoscenza della mia disinteressata collaborazione sempre offerta alla Dda di Catanzaro, mi possa attribuire dichiarazioni che ''non corrispondono al vero'' e non solo in questa occasione''

Un cinque più uno a Soverato frutta quasi novecentomila euro: è caccia al fortunato

20/05 Nessun 6 e' stato realizzato al concorso odierno del Superenalotto, ma c'e' un vincitore con 5+ a Soverato, che si aggiudica complessivamente (ha realizzato anche un 3), 891.707,71 euro. La giocata vincente e' stata fatta alla ricevitoria 'Quelli del Toto', corso Umberto I, 218. I 5 realizzati sono 16, ciascuno dei quali incassa 55.730,21 euro. Per il Superstar, nessun vincitore per il 6, il 5+ e il 5. Per il prossimo concorso, il jackpot per il 6 sale a 28 milioni e 700 mila euro.
Il proprietario della ricevitoria e' Francesco Repice Lentini, che la gestisce da 53 anni. ''Abbiamo una clientela varia - ha detto Repice Lentini - ed e' difficile, almeno per il momento, capire chi e' il vincitore. Nella nostra ricevitoria realizziamo anche molti sistemi che poi vendiamo in quote. Sono felice per il vincitore di questa bella somma di denaro''. Nella ricevitoria ''Quelli del toto'', che si trova in Corso Umberto I a Soverato, non e' mai stata realizzata una vincita cosi' consistente. Negli anni scorsi furono solo realizzati due 5. ''Ci sono clienti abitudinari di Soverato - ha aggiunto Repice Lentini - e poi ci sono tante persone che giocano nella nostra ricevitoria ma che vivono in paesi limitrofi a Soverato. Il venerdi' mattina c'e' poi il mercato settimanale e nella nostra citta' arriva molta gente che spesso tenta la fortuna acquistando una delle quote dei nostri sistemi''. Il titolare della ricevitoria era a casa quando ha appreso dall'Ansa della vincita realizzata. ''Contattero' immediatamente la Sisal per avere maggiori informazioni - ha concluso - e per cercare di capire chi e' il fortunato vincitore al quale voglio rivolgere i miei auguri''. A Soverato, uno dei centri turistici piu' famosi della costa ionica catanzarese, la notizia della vincita si e' diffusa rapidamente. Tra i numerosi giocatori e' scattata cosi' la ''caccia'' al fortunato vincitore.

Incidente tra due camion sulla A3 nei pressi di Tarsia. Due feriti

20/05 Due persone sono rimaste ferite in un incidente stradale avvenuto sulla corsia nord dell'Autostrada A3, nei pressi di Tarsia. Due camion, per cause ancora in corso di accertamenti, si sono scontrati ed uno di questi si e' successivamente ribaltato. I conducenti dei due camion sono stati soccorsi ed accompagnati nell'ospedale. Sul luogo dell'incidente sono intervenuti gli agenti della polstrada e tre squadre dell'Anas. I mezzi sono stati rimossi dalla sede stradale ed il traffico, secondo quanto si e' appreso, e' regolare.

Brevi di cronaca da Castrovillari e Rossano

20/05 A Castrovillari sono state arrestate due persone per aver favorito la permanenza di cittadini stranieri clandestini. Nel corso dei controlli sono stati rintracciati 6 extracomunitari nei confronti dei quali è stata avviata la procedura di espulsione. A Rossano, infine, è stato arrestato un uomo per violazione alle prescrizioni impostigli dalla sorveglianza speciale.

Blitz della Finanza a Rossano: Tre arresti e oltre due etti e mezzo di hashish sequestrati

19/05 Rossano ed il comprensorio continuano a far registrare episodi legati al grave fenomeno dello spaccio e del consumo di droga . Nelle primissime ore del 19 maggio, le fiamme gialle di Rossano dopo giorni di pedinamenti ed appostamenti, condotti anche sulla base di precedente attivita’ info-investigativa, hanno individuato un garage di un condominio dello scalo – localita’ Donnanna - utilizzato da tre soggetti di origini rossanesi, di cui uno minorenne, come base logistica per la preparazione di dosi di hashish da immettere sul mercato cittadino. Sfruttando l’effetto sorpresa i militari del nucleo mobile della compagnia di Rossano hanno rinvenuto all’interno del garage, oltre duecentocinquanta grammi di sostanza stupefacente del tipo “hashish”, parte della quale era gia’ confenzionata in decine di dosi, pronte per essere cedute. alla perquisizione ha anche partecipato l’unita’ cinofila antidroga con il cane “Ema”, magnifico esemplare di pastore tedesco che in oltre dieci anni di “servizio” si e’ distinto per il suo fiuto eccezionale. Il rinvenimento dell’ingente quantitativo di hashish, unito all’individuazione di un locale adibito alla preparazione della sostanza da immettere sul mercato, ha dato agli investigatori la certezza di aver stroncato un florido canale di smercio di sostanza stupefacente nella citta’ di Rossano. Oltre alla droga, sono stati sequestrati anche 5 cellulari ed un’autovettura utilizzata per lo smercio dai “pusher”.Dopo le formalita’ di rito, due dei tre giovani, su disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica di turno di Rossano, sono stati condotti presso la locale casa circondariale e messi a disposizione dell’autorita’ giudiziaria. il terzo soggetto, invece, non avendo ancora compiuto i diciotto anni, e’ stato tradotto presso il centro di prima accoglienza per i minori di Catanzaro, su disposizione del sostituto procuratore della repubblica presso il tribunale dei minorenni di Catanzaro. l’operazione si inserisce nel piu’ vasto dispositivo di controllo del territorio, disposto dal comando provinciale della guardia di finanza di cosenza, a tutela della legalita’, finalizzato a prevenire e reprimere i traffici illeciti ed, in particolare, lo spaccio di sostanze stupefacenti sulla fascia jonica .

Pastore ucciso a Vibo. Probabilmente si tratta di faida

19/05 Pasquale Franzé, di 53 anni, pastore, è stato assassinato stamattina a Vibo Valentia. L' uomo, è stato ucciso a colpi di pistola in via Giovanni XXIII di Vibo. Sull' omicidio stanno indagando carabinieri e polizia. Franzé, secondo i primi rilievi, è stato assassinato a colpi di pistola calibro 9, molto probabilmente all' interno della sua motoape, che è stata trovata dagli investigatori. Pasquale Franzé, di 53 anni, fu coinvolto nel 1981 nell'omicidio di Giuseppe Gasparro avvenuto a San Gregorio, sempre nel vibonese. A seguito dell'omicidio di Gasparro si scatenò una faida che portò all'omicidio di tre persone tra cui quello di Francesco Fortuna, zio di Franzé, avvenuto nel 1988. Gli investigatori che indagano sull'omicidio non escludono che il delitto sia riconducibile ad una vendetta nell'ambito di quella faida nata negli agli ottanta. Stamane Franzé è uscito dalla sua abitazione per recarsi a lavoro ed è stato avvicinato da alcune persone che hanno sparato almeno nove colpi di pistola alcuni dei quali lo hanno raggiunto in diverse parti del corpo uccidendolo. Al momento dell'omicidio Franzé era a bordo del suo motocarro e, dopo i primi spari, ha cercato di scappare ma è stato raggiunto dai colpi di pistola che lo hanno ucciso. I carabinieri del comando provinciale di Vibo Valentia, che indagano sull'omicidio di Franzé, hanno compiuto diverse perquisizioni e controlli nei confronti di persone con precedenti penali di Vibo Valentia e comuni limitrofi. Gli investigatori hanno sentito anche familiari e conoscenti della vittima per ricostruire i suoi ultimi spostamenti e per accertare se recentemente aveva avuto contrasti con altre persone.

Scoperto un arsenale di armi a Reggio Calabria

19/05 La Squadra Mobile ha scoperto a Reggio Calabria un vero e proprio arsenale di armi che si ritiene a disposizione della 'ndrangheta. Sono state trovate armi, tra cui mitra e pistole, tutte munite di silenziatore ed è stata arrestata una persona. Nell'ambito dell'operazione compiuta dagli agenti della squadra mobile è stato arrestato un autista, Paolo Sesto Cortese, di 42 anni. L'uomo è stato trovato in possesso della armi sequestrate. Cortese, secondo quanto si è appreso, deteneva l'arsenale in un garage di sua proprietà. Gli agenti di polizia, hanno quindi sequestrato sei pistole di vario calibro ed una mitraglietta Uzi calibro 9. Tutte le armi hanno la matricola cancellata. Le pistole, inoltre, erano anche munite di silenziatore, come la stessa mitraglietta di fabbricazione israeliana. L'operazione della squadra mobile ha portato anche alla scoperta di oltre cinquanta spezzoni di miccia a lenta combustione di origine cinese, due paia di guanti e circa trecento cartucce di vario calibro, adatte per le armi sequestrate, materiale camuffato in due sacchi di plastica riposti su uno scaffale. Le armi ed il resto dell'armamentario è stato sottoposto all'analisi della polizia scientifica per accertarne l'eventuale uso in episodi di criminalità. Le indagini, che sono ancora in corso, sono coordinate dal sostituto procuratore di Reggio Calabria, Carmela Guicciardini.

Brevi di cronaca da Mangone, Zumpano, Frascineto

19/05 A Mangone è stato arrestato un uomo per tentato omicidio in concorso con altri. All'uomo, che ha ottenuto la detenzione domiciliare, è stata notificata una ordinanza di custodia cautelare in ottemperanza all’ordinanza di sospensione della misura alternativa alla detenzione domiciliare, emessa dall’Ufficio di Sorveglianza di Cosenza. A Zumpano è stata arrestata una persona per evasione dai domiciliari. A Frascineto un giovane di 20 anni, L.C., del luogo, e' stato arrestato nella tarda serata di ieri perche', nel corso di una perquisizione domiciliare, e' stato trovato in possesso di 60 piantine di marijuana. Il giovane, stamani, in Tribunale, ha patteggiato una pena a cinque mesi.

Informazione di garanzia dalla Procura di Catanzaro al sostituto di Reggio, Franco Neri

18/05 Il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Mariano Lombardi, ha emesso un'informazione di garanzia nei confronti del sostituto procuratore generale di Reggio Calabria Franco Neri nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta falsificazione di un'intercettazione ambientale riguardante il giudice Giuseppe Savoca, ex presidente della sezione fallimentare del Tribunale ed ex presidente della Corte d'assise di Messina, l'imprenditore Salvatore Siracusano e l'avvocato Letterio Arena riguardante un colloquio avvenuto tra i tre all'ex bar Grillo di Messina il 23 luglio del 2001. L'intercettazione era stata disposta nel contesto di un'inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Milano, insieme a quella di Messina, per associazione mafiosa e altro. Inchiesta che si era conclusa con l'archiviazione da parte dei magistrati milanesi. Parte degli atti dell'inchiesta furono successivamente acquisiti dalla Procura generale di Reggio Calabria nell'ambito di un procedimento riguardante originariamente il solo giudice Savoca per il reato di abuso d'ufficio. Reato per il quale la Procura di Reggio Calabria aveva chiesto l'archiviazione, richiesta non accolta pero' dal gip. Nel corso del procedimento intervenne il sostituto procuratore generale Franco Neri, che avoco' le indagini e le prosegui'. Indagini che, nel maggio del 2005, portarono all'arresto, su richiesta dello stesso pg Neri, nell'ambito dell'operazione Gioco d'azzardo, del giudice Savoca, dell'imprenditore Siracusano, dell'ex sottosegretario Pagano, indicata come persona in rapporti d'affari con lo stesso giudice Savoca, e di altre persone. I tre sono stati successivamente scarcerati, mentre l'inchiesta prosegue. Nel corso del colloquio avvenuto all'ex Bar Grillo tra Savoca, Siracusano ed Arena, secondo l'accusa nei loro confronti, si sarebbe parlato, tra l'altro, dell'omicidio del docente universitario Matteo Bottari e di traffici di armi e droga. Savoca, Siracusano e Arena, avevano presentato alcuni esposti alla Procura di Catanzaro sostenendo che il contenuto dell'intercettazioni era stato falsificato e non corrispondeva al reale colloquio
Il legale: Un atto dovuto
''L' avviso di garanzia che ha raggiunto il mio assistito, dott. Franco Neri, sostituto procuratore generale presso la Procura Generale di Reggio Calabria, non ci preoccupa in quanto e' un atto dovuto della Procura di Catanzaro in persona del procuratore capo dotto. Mariano Lombardi, dopo le querele presentate dagli imputati dell' inchiesta 'Gioco d'Azzardo' giudice Giuseppe Savoca, l' imprenditore siciliano Salvatore Siracusano e l' avvocato Letterio Arena''. A sostenerlo e' il legale di Neri, l' avv. Lorenzo Gatto. ''La fiducia nei magistrati della Procura capoluogo di Regione e' totale - ha aggiunto il legale - cosi' come siamo certi che le indagini, ci auguriamo spedite, dimostreranno l' onesta' intellettuale di magistrato e di uomo del dott. Neri. Vorrei solo rammentare che per gli stessi reati contenuti nell' avviso di garanzia inviato al dott. Neri, falso ideologico e calunnia, per avere filtrato una bobina nel procedimento 'Gioco D' Azzardo' di un' intercettazione ambientale avvenuta in un bar di Messina, dove i soggetti intercettati parlano oltre che di traffico di armi anche delle modalita' dell' omicidio del Prof. Matteo Bottari avvenuto nel 1999, sono stati raggiunti altri due miei assistiti funzionari della Dia di Messina''. ''Nel corso dell' interrogatorio dei due funzionari - ha sostenuto Gatto - lo stesso procuratore capo, Mariano Lombardi, ha dato atto che le intercettazioni che gli imputati dell' inchiesta 'Gioco d' Azzardo' affermano incomprensibile, era udibile nella parte presa a campione. Nel ribadire quindi la totale fiducia nell' operato della Procura di Catanzaro, il mio assistito ha chiesto di essere sentito al piu' presto dal Procuratore Capo''.

La cantante albanese, Liljana Kondakci, arrestata dalla GDF a Sibari con oltre tre chili di cocaina

18/05 La cantante albanese, Liljana Kondakci, di 54 anni, nota come la "Mina d'Albania" è stata arrestata dai militari del GOA della Guardia di Finanza a Sibari, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Nei giorni scorsi, ma la notizia si è appreso oggi, i finanzieri hanno fermato l'artista mentre era a bordo della sua automobile nei pressi della stazione ferroviaria di Sibari e durante una perquisizione sono stati trovati 3 chili e 300 grammi di cocaina. L'operazione è stata compiuta, secondo quanto si è appreso, dai finanzieri del Gico e del Goa. Sull'arresto di Liliana Kondakci viene mantenuto il massimo riserbo. I finanzieri, che stanno ricostruendo gli ultimi spostamenti della cantante prima del suo arresto, stanno compiendo accertamenti per individuare il destinatario della cocaina. La cantante, che in Albania è ritenuta una delle più famose artiste, ha partecipato recentemente al festa dell'Amicizia Italo-Albanese che si è svolta a Rimini. Con lei e' stato arrestato un uomo, Luan Kibazekai. La donna e' stata arrestata nell'ambito di un'operazione antidroga della Procura di Torino. La cantante doveva probabilmente svolgere il ruolo di "corriere" della droga

Tramonti (CISL) “Disagi sulla 107 al ponte di Celico. Intervenga l’ANAS”

18/05 Il Segretario generale della Cisl cosentina Paolo Tramonti invita i dirigenti dell’Anas Compartimentale Calabria a risolvere nel più breve tempo possibile la vertenza del ponte di Celico. <Da un mese l’impianto semaforico installato sul viadotto>, dichiara Tramonti, <crea disagi alla collettività e problemi di sicurezza>. Il sindacalista segnala, infatti, <l’infelice posizione del semaforo sul lato che sale dal capoluogo. L’impianto staziona alla fine di una curva a gomito dove la visibilità scarseggia e i freni tentennano. Qualche incidente si è già verificato>, aggiunge Tramonti, <i residenti della zona, inoltre, ad ogni spostamento nella Presila sono costretti a pagare il “dazio” di lunghe file. Estremamente flessibili gli orari dei mezzi di trasporto pubblico. Mi sorprende che, dopo ripetute sollecitazione della società civile e di alcune istituzioni politiche, l’Anas perduri nei suoi eccessivi ed inspiegabili ritardi senza per questo prospettare alternative di vivibilità e di interventi riparatori>. Il Segretario della Cisl rincara la dose: <Si avvicina la stagione estiva>, sottolinea, <l’intensificarsi del traffico, le file chilometriche sulla tormentata viabilità della 107 costituirebbero un ulteriore deterrente nei confronti del già precario turismo silano. A tale proposito “plaudiamo” agli enti locali Regione, Provincia e Comuni che garantiscono di avere inserito il turismo silano al primo posto della loro agenda programmatica. Ma saremmo più tranquilli se ci spiegassero come intendono concretizzare le consuete belle parole. L’efficienza dei trasporti è la prima condizione perché la stagione turistica vada in porto. Gli amministratori locali si sono attrezzati per assicurare il servizio? Secondo quali criteri?>. Tramonti ne approfitta per lanciare un’ombra anche sulle <gallerie e gli svincoli compresi tra il km 402+400 e 405+950 della Ss 106 ricadenti territorio di Montegiordano Marina. I lavori sono completati da due anni. Perché l’utenza deve ancora patirne i disagi?>.

L’ass. Aiello contrario all’accordo Poste-Viminale sui premessi di soggiorno

18/05 "Esprimo totale contrarietà ad un accordo, peraltro neanche tanto chiaro sul piano del libero mercato, che vede il Viminale e le Poste italiane convergere in un monopolio inefficiente ed a totale carico del cittadino extracomunitario per un servizio che gli enti locali espletano in maniera rispondente alle necessità in modo gratuito". A sostenerlo, in una nota, è l' assessore alle Politiche sociali della Provincia di Cosenza, Ferdinando Aiello. "La privatizzazione delle procedure per l' ottenimento del permesso di soggiorno attraverso le Poste Italiane - aggiunge l' assessore Aiello - determinerà un invitabile allontanamento degli enti locali dagli immigrati, negando un rapporto che rappresenta la premessa necessaria per l' inclusione nella società. I cittadini stranieri dovranno pagare una tassa di 70 euro per vedersi riconosciuto il diritto a vivere nella legalità. Una quantità incredibile di denaro, pari a circa 200 milioni di euro, per un servizio che provocherà un fisiologico prolungamento delle procedure. Modificando l' erogazione di tale servizio che, ad oggi, è stato svolto gratuitamente in gran parte degli enti locali direttamente interfacciati con i problemi e le esigenze delle comunità degli immigrati, viene ridimensionato un punto di osservazione fondamentale del fenomeno migratorio, scegliendo una politica privatistica che sostituisce al rapporto con il cittadino straniero un asettico passaggio di denaro. Per questo motivo verranno adottate tutte le iniziative opportune per contrastare tale provvedimento, sperando nel coinvolgimento di tutti gli attori sociali sensibili a tali problematiche".

A Castrovillari di dimette l’assessore dell’Udc, Rummolo

18/05 L'assessore ai lavori pubblici, conservazione, valorizzazione del patrimonio, del Comune di Castrovillari, Mario Innocenzo Rummolo, con una lettera, ha comunicato la sua fuoriuscita dall' Udc, rimettendo il proprio mandato nelle mani del commissario cittadino, Biagio Schifino, e del sindaco, Franco Blaiotta. Rummolo ha preannunciato "la propria irremovibile decisione ai vertici regionali del Partito". "Decisione - ha sostenuto - anche nel rispetto delle regole democratiche, ottemperando, così, ad un metodo che deve vedere ciascuno rispettoso del proprio mandato popolare"

Brevi di cronaca da Pedace, Santa Maria del Cedro, Scalea

18/05 A Pedace è stato arrestato un operaio per produzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. A Santa Maria del Cedro i carabinieri, in esecuzione di un' ordinanza di custodia cautelare, hanno arrestatoAngelo Bottone, di 35 anni. L' uomo e' accusato per aver violato le prescrizioni imposte dalla misura cautelare degli arresti domiciliari. . A Scalea i carabinieri hanno arrestato Nicola Pizzimenti, di 27 anni di Scalea in esecuzione di un' ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Paola. L' uomo e' accusato di aver minacciato due testimoni che avrebbero dovuto deporre a suo sfavore in un procedimento penale relativo ad un traffico di stupefacenti ed armi.

Appalti truccati all’ASL di Lamezia: Quattro arresti della Finanza.

17/05 Avrebbero raggiunto un accordo per la fornitura di materiale sanitario da destinare ai reparti di ortopedia degli ospedali di Lamezia Terme e Soveria Mannelli, praticamente in esclusiva: per tale motivo la guardia di finanza ha eseguito stamani quattro ordinanze cautelari nei confronti del responsabile dell'ufficio acquisizione beni e servizi dell'Azienda sanitaria di Lamezia Terme e di tre imprenditori, accusati, a vario titolo, di turbativa aggravata d'asta e corruzione. Si tratta di Pasquale Rubino; di Domenico Cristiano, titolare della Smei di Lamezia Terme; di Giovanni Cesare Muscolino e Giuseppe Galeso, rispettivamente rappresentante commerciale e amministratore unico della Kosmos hospital Srl con sede a Gioia Tauro. I primi tre sono stati posti agli arresti domiciliari, mentre Galeso ha l'obbligo di dimora nel comune di residenza, Reggio Calabria. Nell'inchiesta, denominata Endovis, sono indagati, per abuso d'ufficio, anche quattro medici e quattro funzionari dell'As 6 insieme a undici rappresentanti legali di ditte fornitrici denunziati a piede libero a vario titolo. I particolari dell'operazione sono stati illustrati stamani dal procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, Raffaele Mazzotta, dal comandante regionale della guardia di finanza, gen. Riccardo Piccinni, dal col. Stefano Paoluzi, e dal maggiore Marco Letizi. Le indagini, ha detto il pm titolare delle indagini, Elio Romano, hanno preso il via dopo una telefonata anonima che ha permesso ai militari di scoprire una fornitura continua da parte della Kosmos hospital su chiamata diretta. Dalle intercettazioni telefoniche disposte dalla Procura è emerso che era Rubino a gestire il "comitato d'affari". In particolare, dalle intercettazioni sarebbe emerso che l'uomo si era fatto dare mille euro "elargiti affinché lo stesso garantisse una continuità di rapporti affaristici con l'impresa interessata", mentre in altre circostanze aveva raggiunto accordi per somme che raggiungevano il 7% sull'importo della gara. Complessivamente le forniture hanno raggiunto una valore di un milione di euro circa. Dalle indagini è emerso anche che diverse gare per l'acquisizione di beni, ancor prima dell'indizione, erano state "opportunamente indirizzate per il buon esito dell'aggiudicazione dell'appalto o della fornitura in favore di ditte 'amiche'". Nello specifico sarebbero state riscontrate delle incongruenze circa la data in cui venivano richieste alcune protesi e la data in cui, poi, veniva effettuato l'intervento che, in molti casi, era antecedente alla richiesta. E' per questo che nell' inchiesta risultano coinvolti anche medici e funzionari dell'As 6. Adesso, secondo quanto ha riferito il gen. Piccinni, gli investigatori intenderebbero comunicare gli esiti dell'inchiesta anche alla Procura della Corte dei conti

Disposto il dissequestro del lungomare di Paola

17/05 E' stata dissequestrata la parte di lungomare di Paola che era stata posta sotto sequestro dalla Procura della Repubblica. Lo ha deciso il Tribunale di Cosenza stabilendo la sospensione automatica delle misure cautelari di sequestro del tratto interessato e dei magazzini sottostanti. Il ricorso era stato presentato dal sindaco di Diamante, Ernesto Caselli, al fine di ottenere la dichiarazione di illegittimita' dell' immediata esecuzione, disposta dal Pm, dell' ordinanza emanata dal tribunale della liberta' lo scorso 18 aprile, avente per oggetto il sequestro del lungomare e dei locali sottostanti nonche' la strada di accesso al porto. Il 24 marzo scorso il procuratore della Repubblica di Paola aveva proposto appello contro il provvedimento di rigetto parziale della richiesta di emissione di sequestro preventivo, emesso dal Gip. Il tribunale di Cosenza aveva accolto l' appello disponendo il sequestro. Il Pm ha quindi disposto l' immediata esecuzione dell' ordinanza. Da qui la presentazione del ricorso del Sindaco accolto dal Tribunale.

Truffe con le polizze da un falso assicuratore nel reggino. Evasi 11 milioni di euro

17/05 Un falso agente assicurativo di Monasterace è stato denunciato dalla Guardia di Finanza di Locri per truffa aggravata, abusivismo finanziario, falso e ricettazione. I finanzieri, a seguito di indagini di polizia tributaria durate quasi un anno, hanno scoperto a carico del falso assicuratore la mancata dichiarazione di ricavi per 11.700.000 euro. A.O. era già stato denunciato alla Procura della Repubblica di Locri nel marzo scorso, per aver realizzato una truffa milionaria nel settore assicurativo e finanziario. I militari, secondo quanto riferito, esaminando i documenti acquisiti, hanno accertato che A.O. faceva credere di essere un sub-agente di un importante gruppo assicurativo nazionale, con il quale aveva effettivamente lavorato prima di essere stato licenziato, circa un anno fa, per delle irregolarità, e faceva stipulare ai propri clienti delle false polizze vita e polizze R.C. auto, incassando illecitamente premi per oltre 1.800.000 euro. Per non insospettire i malcapitati, l' uomo aveva lasciato, nel suo ufficio, le insegne della compagnia assicurativa di cui aveva fatto parte utilizzando la stessa modulistica che ne riproduceva fedelmente il marchio. Inoltre, fingendo di essere un promotore finanziario abilitato, aveva convinto numerose persone ad investire per suo tramite sui mercati finanziari somme per complessivi 1.200.000 euro. Nel corso dell' operazione sono state individuate oltre 50 vittime della truffa residenti nelle province di Reggio Calabria e Catanzaro e sono stati sequestrati numerosi documenti assicurativi fittizi, centinaia di stampati in bianco e strumenti informatici utilizzati per eseguire le falsificazioni. I finanzieri hanno segnalato anche cinque clienti dell' assicuratore con l' accusa di favoreggiamento.

Tre arresti per sfruttamento della prostituzione a Corigliano

17/05 Gennaro Siciliano, incensurato, di Roggiano Gravina, e' stato arrestato dai carabinieri con l' accusa di sfruttamento della prostituzione. L' uomo, nel corso di un servizio finalizzato al controllo dell' immigrazione clandestina, e' stato sorpreso all' interno della propria macchina mentre accompagnava una rumena nel luogo dove abitualmente la donna esercita la prostituzione. I militari, nello stesso servizio, hanno arrestato anche due donne, Ana Caulie Utan, di 24 anni, rumena e Cosimina Elena Mandrake, di 20 anni, della Moldavia, gia' colpite da decreto di espulsione del Prefetto di Cosenza dell' 11 maggio scorso. Entrambe erano sprovviste di documenti e sono state colte durante l' esercizio dell' attivita' di meretricio. Tutti e tre sono stati condotti nel carcere di Castrovillari

Il Presidente Oliverio incontra la delegazione del Rotary distretto 2100

16/05 Si è svolto, stamani a Cosenza, un incontro tra il presidente della Provincia, Mario Oliverio ed una delegazione dei Club Cosenza e Cosenza Nord del Rotary International, che nell' ambito di un programma di scambi ospitano, in questi giorni, insieme agli altri Club del distretto meridionale 2100, rappresentanti del Distretto 7260 Usa di New York-Long Island. Lo rende noto la Provincia. All' incontro hanno partecipato, tra gli altri, presidente del Rotary Club Cosenza Nord, Nicola de Napoli; il componente della Commissione distrettuale Group Study Exchange, Angelo Bloise e il presidente del Rotary Club Cosenza, Antonio Iorio. m Il presidente Oliverio, è scritto in una nota, ha ricevuto Gloria Ingegno, Team Leader Gse del distretto newyorkese 7260 e quattro giovani laureati americani, giunti in Italia per una iniziativa di gemellaggio culturale e sociale favorita dalla Rotary Foundation. I giovani americani si trovano a Cosenza nell'ambito di un progetto che prevede lo scambio di giovani professionisti non rotariani, appartenenti a distretti di Paesi diversi della durata di un mese. Il programma prevede anche la successiva ospitalità del gruppo Gse italiano, sempre per un mese al Distretto estero. Secondo lo scopo degli Scambi di Gruppi di studio, guidati da un capogruppo rotariano, nel corso della loro permanenza i giovani entrano in contatto con realtà lavorative attinenti alla propria professione, avviando nel contempo rapporti sociali e culturali. La visita al presidente Oliverio ha rappresentato il contatto, favorito dal distretto 2100 del Rotary, con una istituzione del territorio che si è dichiarata ben lieta di accogliere gli appartenenti ad una esperienza così importante". "Riconosciamo in pieno la valenza delle iniziative del Gse della Rotary Foundation ed in generale della più antica associazione di servizio - sostiene Oliverio - che hanno un ruolo di primo piano nell' arricchimento degli scambi sociali e culturali nel mondo, in particolare per quanto riguarda le opportunità fornite in questo ambito ai giovani".

Incidente mortale vicino Cassano

16/05 Un uomo, Paolo Tirotta, 55 anni, di Villapiana, è morto in un incidente stradale avvenuto sulla Ss 543, nei pressi della frazione Doria del comune di Cassano allo Ionio. La vittima era alla guida di una Fiat Panda che si è scontrata frontalmente con una Bmw guidata da un uomo di Rotondella (Matera) che è rimasto illeso. A causa del violento impatto la Fiat Panda si è incendiata e capovolta e l'uomo, che è stato travolto dalle fiamme, è morto carbonizzato. Sul luogo dell'incidente stradale sono intervenuti gli agenti della polizia stradale ed i vigili del fuoco di Trebisacce. A causa dell'incidente la Ss 543 è rimasta bloccata. Il traffico, bloccato per un paio d’ore, è stato ripristinato dal personale dell’ANAS intervenuto sul posto. Il corpo di Paolo Tirotta è stato trasportato nell' obitorio di Cassano allo Ionio.

Un incendio doloso distrugge parte del tetto del liceo classico di Castrovillari

16/05 Un incendio di natura dolosa ha distrutto parte del tetto dell' edificio che ospita il liceo classico 'Garibaldi' a Castrovillari. Alcune persone, secondo quanto si è appreso, si sono introdotti all'interno dell'edificio ed hanno cosparso la struttura che regge il tetto con del liquido infiammabile ed l'hanno incendiata. Le fiamme sono state spente dai vigili del fuoco. L'episodio è stato comunicato dai carabinieri al Preside, prima che avvenisse l’apertura dell’Istituto. Gli stessihanno avviato le indagini. Stamani le lezioni scolastiche si sono svolte regolarmente.

Strage di Caraffa: Negativo lo stub effettuato su Eugenio Pane.

15/05 Eugenio Pane non sparò contro il padre Camillo, la madre Annamaria e la sorella Maria nella strage di Caraffa accaduta il 28 marzo scorso. Ha dato esito negativo, infatti, l' esame dello stub effettuato dai carabinieri del Ris di Messina sul cadavere del giovane. Escluso dunque qualsiasi rapporto di complicità tra il figlio ventiseienne di Camillo Pane, studente di farmacia a Catanzaro, e Claudio Tomaino, il giovane, nipote dello stesso Pane, in carcere con l' accusa di essere il responsabile della strage. Ad adombrare il sospetto che Eugenio Pane potesse avere avuto un ruolo nell' uccisione dei genitori e della sorella era stato lo stesso Tomaino nel momento in cui aveva riferito al magistrato che sta conducendo l' inchiesta sulla strage, il sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro Salvatore Curcio, ed ai carabinieri del Reparto operativo di avere consegnato la pistola calibro 9 di cui era legalmente in possesso, poi rivelatasi l' arma con cui é stata compiuta la strage, allo zio Camillo, che a sua volta l' avrebbe poi ceduta al figlio Eugenio. Da qui la necessità di verificare un eventuale rapporto di complicità tra Tomaino ed il cugino Eugenio, uniti, tra l' altro, dal vincolo della comune appartenenza ad una setta satanica, allo scopo di accaparrarsi il consistente patrimonio di Camillo Pane. Tutte supposizioni che con l' esito negativo dello stub su Eugenio Pane sono definitivamente cadute. Si rafforza così la convinzione del sostituto procuratore Curcio e dei carabinieri che a commettere la strage di Caraffa sia stato soltanto Claudio Tomaino, il quale, dopo avere condotto i parenti con un espediente a Caraffa, li avrebbe sterminati uccidendo dapprima Camillo Pane e la moglie Annamaria, quindi il figlio Eugenio e per ultima, dopo averla fatta attendere in macchina con una scusa, la cugina Maria, appena diciottenne. Un ricostruzione che, a detta degli investigatori, si concilia con gli elementi di prova generica emersi dal sopralluogo compiuto nell' area della strage. Claudio Tomaino, è questa la tesi di magistrati ed investigatori, avrebbe deciso di uccidere Camillo Pane per "cancellare" un debito di 120 mila euro che il giovane aveva con lo zio in relazione all' attività di compravendita immobiliare che i due svolgevano insieme. A Tomaino, però, uccidere lo zio non bastava poiché del suo debito con Camillo Pane erano a conoscenza anche la moglie ed i figli di quest' ultimo. Da qui, dunque, la sua decisione di assassinare anche loro.

Arrestato dalla GDF a Spezzano Sila un clandestino polacco nascosto in un furgone

15/05 Un cittadino polacco evaso dagli arresti domiciliari, cui era ristretto per rapina aggravata arrestato, e un italiano, con precedenti per reati contro il patrimonio e la persona, denunciato per procurata evasione. E' il bilancio di un servizio effettuato dalla Tenenza della Guardia di Finanza di San Giovanni in Fiore. I militari, impegnati in un servizio di controllo nei pressi dello svincolo di Spezzano della Sila, insospettiti dall' atteggiamento dell' autista di un Fiat Forino, un italiano rivelatosi privo della patente, hanno proceduto al controllo del mezzo scoprendovi nascosto all' interno l' immigrato polacco, allontanatosi dalla propria abitazione di Corigliano. A seguito di perquisizioni personali i finanzieri, inoltre, hanno trovato addosso all' immigrato un coltello di genere vietato. Il mezzo e' stato sottoposto a sequestro.

A Rossano, sequestrato dalla Gdf uno studio di consulenza a imprese

15/05 La Guardia di finanza di Rossano, nell' ambito di un' inchiesta coordinata dal procuratore della Repubblica presso il locale tribunale, Dario Granieri, ha posto sotto sequestro a Corigliano Calabro uno studio di consulenza alle imprese. Il reato contestato ai soggetti cui è legalmente riconducibile lo studio è quello di esercizio abusivo della professione. Il provvedimento di sequestro è stato disposto in seguito ad accertamenti effettuati dallo scorso mese di gennaio successivamente agli esiti dell' inchiesta denominata "Scatola vuota". In particolare è emerso che i soggetti cui è riconducibile lo studio non risultano iscritti all' albo nazionale dei dottori commercialisti. Da qui, dunque, il decreto di perquisizione emesso dal magistrato che ha consentito l' acquisizione di numerosa documentazione contabile e della strumentazione informatica dalla quale si è avuta conferma dell' esercizio abusivo della professione. L' operazione condotta dalle Fiamme gialle di Rossano si inserisce in una più complessa vicenda che in passato aveva consentito di accertare rilevanti violazioni in materia di contributi pubblici ex 488/92.

De Sena a Lamezia: sul territorio c’è una situazione complessa

15/05 ''Una riunione strategica''. In questo modo il prefetto di Reggio Calabria, Luigi De Sena, ha definito la riunione che si e' svolta oggi pomeriggio presso la procura della repubblica di Lamezia Terme e al quale hanno partecipato, oltre al procuratore della Repubblica di Lamezia, Raffaele Mazzotta, i vertici regionali e provinciali delle forze dell'ordine, il prefetto di Catanzaro, il procuratore aggiunto antimafia, il procuratore distrettuale e il sostituto distrettuale. L'incontro e' stato convocato dopo gli ultimi omicidi e intimidazioni avvenute nelle settimane scorse a Lamezia Terme. Al termine dell'incontro, durato circa tre ore, De Sena, incontrando i giornalisti, ha sottolineato che l'incontro e' servito per fare il punto su ''alcune misure da adottare su questo territorio che, comunque, e' gia' particolarmente attenzionato ma merita una ulteriore ricalibratura del dispositivo di sicurezza sulla base degli ultimi avvenimenti. Sotto l'aspetto repressivo si e' convenuto di adottare determinate strategie in modo tale da poter fare delle iniezioni investigative di qualita' da parte delle forze di polizia''. Nel corso dell'incontro e' stato affrontato anche l'aspetto della prevenzione rispetto alla quale si e' convenuto di dare ''immediatamente un segnale di continuita' - ha aggiunto De Sena - di controllo del territorio da parte della Polizia di stato, dell'Arma dei carabinieri e della Guardia di finanza. Nei prossimi giorni ci sara' sicuramente un rinforzo. La sensazione che dobbiamo dare, pero', e' un messaggio di intervento immediato da parte dello Stato che gia' c'era''. De Sena, quindi, che si e' detto convinto che le varie attivita' investigative in corso in Calabria ''avranno nel breve periodo i risultati che si attendono. La partita vera si gioca sulla prevenzione su cui, ovviamente, ci deve essere una concertazione, non soltanto delle forze di polizia con la magistratura, ma anche con tutti i protagonisti attivi e positivi del territorio. La popolazione si attende una concertazione generale che finora e' mancata, ma e' mancata in tutta la Calabria. Ovviamente per quanto riguarda Catanzaro e Lamezia Terme si sente ancora di piu'''.
''La situazione della criminalita' a Lamezia e' attualmente molto complessa ed in movimento''. E' quanto ha detto il procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, Raffaele Mazzotta, al termine del vertice che si e' svolto questo pomeriggio in procura alla presenza, tra gli altri del prefetto di Reggio Calabria, Luigi De Sena. Secondo Mazzotta c'erano ''determinati equilibri che in questo momento si sono rotti e si stanno determinando nuove situazioni. E' ovvio quindi che siamo particolarmente attenti ad ogni situazione nuova che si sta creando. E' chiaro che la situazione a Lamezia sotto il profilo del contrasto e delle lotte tra le varie cosche al fine del controllo e del predominio in questo momento e' particolarmente attiva. Tutte le indagini sono particolarmente attente e valutano ogni profilo. Le intimidazioni in pieno giorno determinano un particolare allarme e quindi vanno valutate e ne va capito il senso e la motivazione. Le indagini sul duplice omicidio allo stato sono della procura ordinaria. Se dovessero emergere fatti che per legge portano necessariamente alla Dda come per legge trasmetteremo gli atti''. Al termine del vertice, e' giunto il sindaco di Lamezia, Gianni Speranza, che ha ufficialmente consegnato ai presenti il documento approvato alcune ore prima all'unanimita' dal consiglio comunale proprio sulla situazione della criminalita' in citta'. Uscendo dal vertice, invece, il sostituto Gerardo Dominijanni, che nei giorni scorsi aveva polemizzato circa il mancato invito della Dda alle ultime riunioni del comitato per l'ordine e la sicurezza, ha detto che ''finalmente si fanno cose serie''

Il Consiglio comunale di Lamezia approva all’unanimità l’ODG sull’ordine pubblico

15/05 E' stato approvato all' unanimità dal consiglio comunale di Lamezia Terme l' ordine del giorno sulla situazione dell' ordine pubblico. Lo rende noto il Comune. "Di fronte all' acuirsi delle azioni criminali - è scritto in un comunicato - di chiaro stampo mafioso, che a Lamezia nelle ultime settimane hanno provocato tre omicidi ed attentati in pieno giorno ad esercizi commerciali, il consiglio comunale intende sollecitare una forte reazione da parte della società civile e spingere affinché si sviluppi una adeguata azione di contrasto da parte degli organi dello Stato. Il civico consesso esprime piena solidarietà agli imprenditori colpiti, a tutte le vittime ed alle rispettive famiglie. Il grido di allarme più volte lanciato dalle istituzioni locali, dalle forze economiche e sociali, raccolto dal Procuratore della Repubblica e dalle forze dell' ordine, deve portare a risposte concrete ed adeguate.Il Consiglio valuta positivamente l' incontro tra i vertici della magistratura e delle forze dell' ordine che si terrà oggi e la convocazione a Lamezia del Comitato provinciale per la sicurezza e l' ordine pubblico. Sono questi primi segnali di attenzione ai quali bisogna far seguito con misure di rafforzamento qualitative e quantitative che non siano occasionali ma permanenti". "Il Consiglio comunale - conclude il comunicato - si riunirà nelle prossime settimane invitando i Parlamentari, le istituzioni calabresi, magistratura e Prefetto per iniziare un confronto con il nuovo Governo, riaffermando le richieste già avanzate dal sindaco di Lamezia il 21 dicembre scorso al Ministro dell' Interno, Pisanu in riferimento alla situazione della Polizia di Stato: rafforzamento del controllo del territorio con lo ausilio di almeno nove equipaggi al giorno dei Reparti prevenzione Crimine; l' istituzione di una sezione della Squadra Mobile e del Poliziotto di Quartiere; il rafforzamento della Squadra di Polizia Giudiziaria.Il consiglio comunale ribadisce l'impegno contro la mafia e tutti i fenomeni di illegalità,ed è disponibile a cogliere tutte le energie positive che si stanno esprimendo in città".

Ileana Manco nuovo assessore a Castrovillari

L'architetto Ileana Manco è il nuovo assessore alla Pubblica istruzione, formazione professionale e attività di comunicazione del Comune di Castrovillari. La nomina di Manco è stata fatta con proprio decreto dal sindaco Francesco Blaiotta. Il neo assessore subentra a Vittorio Tetro, dimessosi lo scorso 12 dicembre per le scelte politiche dell' allora Nuovo Psi a livello nazionale e regionale.

Iniziativa sulla sicurezza stradale il 18 a Cassano

15/05 Sarà presentato giovedì 18 maggio a Cassano allo Ionio "Lo spettacolo itinerante della sicurezza stradale", iniziativa promossa dall' Associazione appartenenti alla polizia locale italiana, dalla Provincia di Cosenza e dall' Amministrazione comunale. Alla manifestazione parteciperanno Dario Giannicola, presidente nazionale dell' Assapli; il segretario nazionale Egidio Barbagallo; il presidente della provincia di Cosenza, Mario Oliverio; l'assessore provinciale ai trasporti, Giuseppe Gagliardi; il consigliere provinciale, Luigi Garofano e il sindaco di Cassano, Gianluca Gallo. "Lo Slow Down Show, spettacolo itinerante della Sicurezza Stradale rivolto agli alunni delle scuole superiori - ha sottolineato in una nota il presidente Giannicola - vuole incidere fortemente sulle coscienze dei giovani attraverso una metodologia di forte penetrazione e di sicura efficacia sia in termini d' interesse sia di risultati da raggiungere".

Brevi di cronaca da Torano Castello, Sam Marco Argentano

15/05 A Torano Castello un bracciante agricolo di 44 anni ed un carpentiere di 50 anni sono stati arrestati dai carabinieri per porto abusivo di armi. Nel corso di una perquisizione personale i due sono stati trovati in possesso di due pistole semiautomatiche illegalmente detenute. A San Marco Argentano due cittadini stranieri sono stati arrestati dai carabinieri per favoreggiamento della prostituzione. I due, secondo quanto si è appreso, avrebbero accompagnato nei pressi dello scalo di Tarsia due donne ucraine che si prostituivano.

Bomba carta rinvenuta nel centro di Parghelia

Un ordigno inesploso e' stato trovato stamani nel centro di Parghelia, a poche centinaia di metri dalla stazione ferroviaria. A segnalare la presenza dell' ordigno sono stati alcuni passanti, insospettiti dalla presenza di un involucro sospetto con evidenti tracce di polvere pirica sparsa sul marciapiede. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Tropea che hanno delimitato la zona ed hanno esaminato il pacco in collaborazione con la squadra di artificieri della Polizia di Stato di Vibo Valentia. Dai primi accertamenti, l' ordigno e' risultato essere una bomba carta di media potenza, di fattura artigianale, provvista di miccia e assemblata con un miscuglio di polvere pirica e forse altro materiale. Le modalita' del ritrovamento inducono gli investigatori a ritenere che il pacco sia stato abbandonato da malviventi, forse spaventati per la presenza di forze dell' ordine in pattugliamento, che se ne sono disfatti cercando, senza riuscirci, di lanciarlo oltre un muretto e provocando la sua rottura.

Brevi di cronaca da Tarsia

A Tarsia, I carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di San Marco Argentano, unitamente a quello della Compagnia di Castrovillari, hanno tratto in arresto due cittadini stranieri, per favoreggiamento in concorso alla prostituzione di due cittadine ucraine.

Rimane un giallo l’omicidio di Lamezia

13/05 La Polizia ha sentito la scorsa notte numerose persone nel tentativo di individuare una pista che possa portare al movente del duplice omicidio nel quale, ieri, a Lamezia Terme, sono stati uccisi Francesco Diano, di 55 anni, e Santo Raso, di 33. Il duplice omicidio è accaduto in un terreno, in località Sangi, di proprietà di un nobile che vive da molti anni a Roma, di cui Diano era custode. Raso, invece, si era recato in località Sangi perché aveva ricevuto l' incarico di effettuare alcuni lavori di pulitura. Secondo quanto viene ipotizzato dagli investigatori, il primo ad essere ucciso sarebbe stato Raso, freddato con due colpi di pistola al volto mentre era ancora alla guida della sua automobile. Pochi minuti dopo l' uccisione di Diano, assassinato mentre, dopo essere sceso dalla propria vettura, tentava di allontanarsi. Quest' ultimo è stato finito con un colpo da distanza ravvicinata alla nuca. Dalle testimonianze raccolte dalla Squadra mobile di Catanzaro e dal Commissariato di Lamezia Terme sarebbero emersi pochi elementi che possano consentire di fare luce sul movente e sui responsabili del duplice omicidio, che appare tuttora un mistero. Le modalità del duplice omicidio, tipicamente mafiose, contrastano, infatti, con la personalità delle due vittime, che non erano legate agli ambienti della criminalità organizzata lametina. Diano, tra l' altro, era agli arresti domiciliari per scontare una condanna per maltrattementi in famiglia. Il fatto che l' uomo si fosse recato ugualmente al lavoro malgrado non potesse allontanarsi da casa non ha sorpreso gli investigatori, visto che già in passato Diano era stato arrestato per evasione dagli arresti domiciliari. Diano era conosciuto dalla Polizia anche perché aveva problemi di alcolismo, problemi che si erano accentuati dopo la sua separazione dalla moglie. L' uomo, di recente, si era anche sottoposto ad un trattamento terapeutico, ma non aveva ottenuto grossi risultati. Nessun elemento particolare, invece, nel passato di Raso, che viveva con i genitori e non aveva mai avuto problemi con la giustizia. Gli investigatori stanno anche valutando la possibilità che il duplice omicidio possa rappresentare un messaggio indiretto nei confronti del proprietario del terreno, nell' ipotesi che possa essere stato destinatario di richieste estorsive. Lo stesso terreno, inoltre, è oggetto d' interesse di alcuni gruppi economici che hanno in progetto di realizzarvi un centro commerciale. Nessun contributo utile, però, in questo senso, sarebbe venuto dalla deposizione del proprietario del terreno, che è stato sentito dalla Polizia, secondo la quale il duplice omicidio è tuttora difficilmente interpretabile, con la sottolineatura che dalle indagini non è emerso, al momento, alcun elemento che possa fare ipotizzare una matrice mafiosa.

Profumi e giocattoli taroccati sequestrati dalla Gdf di Corigliano

13/05 Oltre 5.000 confezioni di profumi e giocattoli con marchi contraffatti sono stati sequestrati dalla guardia di finanza di Corigliano Calabro. L' operazione si è svolta a Cassano Ionio. I finanzieri hanno sequestrato circa 5.000 confezioni di profumi con marchi contraffatti e circa 130 giocattoli privi del marchio Ce pronti per essere immessi sul mercato anche se privi delle caratteristiche di sicurezza che la normativa comunitaria prescrive. Il responsabile è stato denunciato in stato di libertà per vendita di prodotti industriali con segni mendaci.

Brevi di cronaca da Zumpano, Cassano

13/05 A Zumpano, in provincia di Cosenza, i carabinieri della locale stazione hanno arrestato uno sloveno, pregiudicato, per coltivazione di sostanza stupefacente. L'uomo, nel corso di una perquisizione domiciliare, e' stato trovano in possesso di quattro piante di canapa indiana. A Cassano i carabinieri hanno arrestato Antonio Pisciotti, di 36 anni. L' uomo e' accusato di violazione degli obblighi della sorveglianza speciale.

Lite tra giovani, a Vibo, finisce a coltellate

12/05 Un litigio tra ragazzi avvenuto in piazza Municipio, nel pieno centro di Vibo Valentia, ha portato stasera al ferimento di un diciannovenne, Gianfranco Zaccaria, colpito da numerose coltellate all' addome, alle braccia ed alla testa. Nonostante il numero dei colpi, il giovane, soccorso e portato in ospedale, e' stato giudicato guaribile in una decina di giorni. La polizia, secondo quanto si e' appreso, avrebbe gia' identificato l' aggressore. Il ferimento e' avvenuto in una piazza gremita di giovani, probabilmente, secondo la ricostruzione della polizia, al termine di una lite scoppiata per futili motivi.

La madre del calabrese rapito in Nigeria racconta la brutta avventura finita bene

12/05 Era emozionato e piangeva Vito Macrina, l'italiano dipendente della Saipem (Eni) rapito ieri con alcuni suoi colleghi e liberato la scorsa notte, quando ha contattato telefonicamente i suoi familiari che vivono a Montepaone, nel catanzarese, per rassicurarli sulle sue condizioni. Nel corso della notte, in attesa che giungessero notizie dalla Nigeria, la madre dell'impiegato della Saipem, Maria Raspa, ha tenuta stretta tra le mani una fotografia nella quale sono ritratti i suoi figli, come a voler sentire vicino a sé il figlio che era stato rapito. "E' stata un' avventura bruttissima - ha detto Maria Raspa - ma per fortuna è stata breve. Abbiamo vissuto delle ore terribili, ma per fortuna tutto é andato bene. Vito ci ha chiamati la scorsa notte per annunciarci che la situazione si era risolta e che sta bene. Ci ha promesso che ci raggiungerà a Montepaone il più presto possibile". Vito Macrina, così come i tre fratelli, è nato negli Stati Uniti, dove la sua famiglia ha vissuto a lungo prima di rientrare in Italia, circa 30 anni fa. Il padre di Vito, Pasquale, lavorava negli Stati Uniti come carpentiere. Due figlie di Pasquale Macrina e Maria Raspa risiedono da molti anni a Roma, mentre Vito e Massimo abitano a Montepaone con i genitori. Vito Macrina, che non è sposato, da quando lavora per la Saipem come impiegato amministrativo vive in Nigeria. Dopo avere chiamato la madre, Vito Macrina ha telefonato anche al fratello al quale ha detto che durante il rapimento è stato trattato bene e che non ha patito particolari sofferenze. "Vito mi ha riferito - ha detto Massimo Macrina - che durante il sequestro non ci sono stati particolari problemi e che è andato tutto bene. Nel corso del colloquio che ha avuto con me é apparso commosso, ma comunque rinfrancato per l' esito positivo della vicenda. Non mi è sembrato provato per l' esperienza vissuta, tutt' al più spaventato". "Vito - ha concluso - mi ha detto che farà di tutto per rientrare a Montepaone nel più breve tempo possibile, anche se su questo, al momento, non si può fare alcuna previsione. L' importante, comunque, è che sia andato tutto bene".Vito Macrina, l' impiegato amministrativo della Saipem sequestrato ieri in Nigeria insieme a due colleghi di lavoro e liberato la scorsa notte, è stato trattato bene e non ha patito particolari sofferenze. A riferirlo è stato lo stesso Vito Macrina nel corso dei colloqui telefonici che ha avuto, dopo il rilascio, con la madre, Maria Raspa, e col fratello Massimo. "Vito mi ha riferito - ha detto all' Massimo Macrina - che durante il sequestro non ci sono stati particolari problemi e che è andato tutto bene. Nel corso del colloquio che ha avuto con me è apparso commosso, ma comunque rinfrancato per l' esito positivo della vicenda. Non mi è sembrato provato per l' esperienza vissuta, tutt' al più spaventato. Mi ha detto che farà di tutto per rientrare a Montepaone nel più breve tempo possibile, anche se su questo, al momento, non si può fare alcuna previsione. L' importante, comunque, è che sia andato tutto bene". Vito Macrina, così come i tre fratelli, è nato negli Stati Uniti, dove la sua famiglia ha vissuto a lungo prima di rientrare in Italia, circa 30 anni fa. Il padre di Vito, Pasquale, lavorava negli Stati Uniti come carpentiere. Due figlie di Pasquale Macrina e Maria Raspa risiedono da molti anni a Roma, mentre Vito e Massimo abitano a Montepaone con i genitori. Vito Macrina, che non è sposato, da quando lavora per la Saipem come impiegato amministrativo vive in Nigeria. A Montepaone, intanto, si attende il ritorno di Vito Macrina che sarà accolto con una grande festa. .

Un giallo il duplice omicidio di Lamezia Terme

La GDF scopre una piantagione di canapa indiana a Mandatoriccio

12/05 A pochi giorni dell’operazione “removal” che ha consentito l’arresto di 11 persone ed il sequestro di un variegato e notevole quantitativo di sostanze stupefacenti, continuano senza sosta i controlli delle fiamme gialle disposti dal comando provinciale di Cosenza, nell’ambito del dispositivo di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti ed alla criminalita’ in genere. A Mandatoriccio, territorio di competenza della compagnia di Rossano, i finanzieri, dopo reiterate attivita’ di ricognizione ed appostamento, condotte anche sulla base di precedente attivita’ informativa, hanno individuato una coltivazione di canapa indiana, nonostante la piantagione fosse collocata in una zona impervia resa quasi inaccessibile dalla rigogliosa vegetazione e dai rovi che raggiungevano l’altezza di oltre un metro. Agli argini di un piccolo torrente, erano stati predisposti e preparati con cura diversi metri quadrati di terreno su cui erano sistemate quasi 150 piante di canapa indiana perfettamente allineate e regolarmente annaffiate, utilizzando l’acqua del limitrofo torrente.
per la riuscita dell’operazione e’ stato determinante il contributo fornito dall’unita’ cinofila che con il fiuto infallibile del cane “it” ha permesso gli uomini delle fiamme gialle di indirizzarsi verso la coltivazione. “Continua l’azione di vigilanza della Guardia di Finanza – è scritto in una nota- nell’ambito della missione di polizia economico-finanziaria per la tutela dei cittadini”. Sono in corso indagini al fine di assicurare alla giustizia i responsabili della lucrosa coltivazione che avrebbe fruttato migliaia di euro e soddisfatto l’esigenza degli abituali consumatori di marijuana della fascia jonica-cosentina per diverse settimane se le piante una volta essiccate fossero state immesse in commercio.

A Corigliano sequestrata una tonnellata di bianchetto

12/05 Duecentododici casse di novellame del tipo "sardina pilchardus", pari a circa 1.060 chili di prodotto, sono state sequestrate dai baschi verdi della Guardia di finanza della Compagnia di Rossano che hanno anche denunciato in stato di libertà l' autista del furgone sul quale è stato trovato il novellame. I finanzieri, nel corso di un servizio di controllo, hanno fermato un furgone con cella frigorifera proveniente dalla Puglia che stava percorrendo la strada statale 106 in località S. Irene di Rossano. L' autista ha mostrato ai militari un documento fiscale attestante il trasporto di varie specie ittiche. Nel corso del controllo, però, è stato accertato che tra le specie regolarmente trasportate, c' erano anche le 212 casse di bianchetto trasportate illecitamente per un valore commerciale stimato in 14 mila euro. La legge vieta, in questo periodo, la pesca e la commercializzazione del bianchetto. Dopo essere stato esaminato e giudicato in ottimo stato di conservazione e commestibilità, il bianchetto sequestrato è stato distribuito ad istituti di beneficenza della zona. La pesca di novellame causa enormi danni alla fauna marina mentre la sua commercializzazione , fonte di cospicui guadagni, provoca danni economici a chi rispetta le regole. “Il servizio – è scritto in una nota- rientra nel più vasto dispositivo di controllo del territorio realizzato sulla fascia ionica, a tutela della legalità, predisposto dalle fiamme gialle.

Arresti e denunce a Castrovillari per cd, dvd e abbigliamento contraffatti

12/05 Due immigrati marocchini sono stati arrestati ed altri due sono stati denunciati in stato di libertà dalla Guardia di finanza a Castrovillari nel corso di un' operazione fatta durante i festeggiamenti in onore della Madonna del castello mirata alla repressione della commercializzazione di prodotti contraffatti. I due marocchini arrestati sono stati trovati in possesso di circa seicento tra cd e dvd per playstation illecitamente riprodotti ed e’ stato segnalato a piede libero un altro soggetto extracomunitario per la detenzione di circa centocinquanta tra compact disk e dvd illecitamente riprodotti allo stesso sono state iscritte ipotesi di reato ex art. 474 c.p. allo stato nei confronti di ignoti per commercializzazione di circa 150 capi contraffatti ed, in particolare, borse, portafogli e cinture riproducenti modelli di famose case stilistiche italiane ed estere.
La Finanza ha proceduto al sequestro probatorio dei cd e dvd illecitamente riprodotti nonche’ dei prodotti contraffatti ed all’arresto dei due responsabili che sono stati associati presso la casa circondariale di Castrovillari a disposizione dell’autorita’ giudiziaria ed, in particolare, del P.m. di turno, dott. Baldo Pisani. I responsabili sono stati processati per direttissima ed hanno patteggiato sei mesi di reclusione ed una multa di 3.500 € cadauno.
“Lo sforzo profuso dalle Fiamme Gialle del Pollino – si legge in una nota- cosi’ come di quelle di tutto il territorio cosentino si inquadra in un piu’ ampio contesto di tutela dell’ordine economico e di sicurezza economico-finanziaria per assicurare in questo settore la correttezza nei comportamenti degli operatori in modo tale da garantire l’economia legale gravemente danneggiata da queste fenomenologie delittuose che si tramutano in forme di concorrenza sleale e di alterazione del mercato legale”.

Gli auguri di Muzzi (Field) al presidente Napolitano

12/05 Il presidente della Fondazione Field, Mario Muzzì, in un messaggio inviato oggi al nuovo Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha espresso la convinzione che il nuovo Capo dello Stato dedicherà un’attenzione particolare anche alle aree deboli del paese all’interno di un disegno che si ponga l’obiettivo dell’interesse complessivo della nazione. Questo il testo del telegramma che il presidente Muzzì ha inviato questa mattina al senatore Napolitano.
“La Fondazione Field, organismo della Regione Calabria che opera per l’emersione del lavoro non regolare, la legalità e lo sviluppo locale, per il mio tramite, Le rivolge espressioni di vivo compiacimento e Le esprime sentimenti di sentita soddisfazione per la Sua elezione a Capo dello Stato. Sono personalmente convinto che nell’assolvimento dell’alto magistero istituzionale conferitoLe dal parlamento italiano Ella, con la forza della sua storia personale e politica e coniugando le sue radici meridionali con l’esigenza inderogabile di garanzia dell’equilibrio costituzionale, saprà guardare con occhi nuovi, più attenti e sensibili, nell’interesse di tutta la Nazione, alle aree più deboli del nostro paese”.

Brevi di cronaca da Diamante

12/05 I carabinieri hanno arrestato a Diamante un immigrato sloveno, Vsek Anton Glogo, di 53 anni, con l' accusa di detenzione illegale a fine di spaccio di sostanze stupefacenti. L' arresto è scaturito da una perquisizione effettuata nell' abitazione di Glogo nel corso della quale sono stati trovati quattro vasi con piantine di marijuana. Nei confronti dell' immigrato il sostituto procuratore della Repubblica di Paola, Francesco Greco, ha disposto il processo per direttissima.

Rilasciato il calabrese rapito in Nigeria

12/05 E' durato meno di 24 ore il sequestro di Vito Macrina, l'impiegato della Saipem rapito ieri assieme a altri due dipendenti della societa' petrolifera italiana a Port Harcourt, in Nigeria. La notizia della liberazione di Macrina, giunta nella nottata alla famiglia, e' stata confermata stamattina dalla Farnesina. ''E' stata un' avventura bruttissima, ma per fortuna breve'', ha detto stamani all'Ansa Maria Raspa, madre di Vito Macrina. ''Abbiamo vissuto delle ore terribili - ha aggiunto la donna - ma per fortuna tutto e' andato bene. Vito ci ha chiamati la scorsa notte per annunciarci che la situazione si era risolta e che sta bene. Ci ha promesso che ci raggiungera' a Montepaone il piu' presto possibile''. Vito Macrina, dopo avere chiamato la madre, ha telefonato anche al fratello, che pure vive a Montepaone, in provincia di Catanzaro, confermandogli di stare bene. I tre dipendenti della Saipem - oltre a Macrina, impiegato amministrativo, due colleghi di nazionalita' non precisata (uno sarebbe indiano, secondo fonti locali) - erano stati rapiti ieri mattina verso le 11:00 nei pressi di Port Harcourt, la citta' principale della regione del Delta del Niger, mentre viaggiavano sulla loro auto. I tre, secondo le prime ricostruzioni, sarebbero usciti ieri verso le 11:00 di mattina dalla base della Saipem per andare ad una riunione con funzionari della Shell. Durante il tragitto pero', malgrado fosse scortata dalla polizia, l'auto dei tre e' stata speronata e i dipendenti fatti scendere e portati via. Fonti locali della polizia hanno subito accusato i gruppi di insorti che lottano contro le multinazionali straniere del petrolio e i loro dipendenti insediati nel Delta del Niger. Ma dopo la smentita del principale di questi gruppi, il Movimento per l'emancipazione del Delta del Niger (Mend), la polizia ha spiegato che il rapimento era opera di abitanti di villaggi della zona, che chiedevano un riscatto. Macrina e gli altri due ostaggi erano tenuti prigionieri a Buguma, nella regione di Port Harcourt, aveva detto un responsabile della polizia federale, spiegando che la comunita' di Buguma con il sequestro voleva far valere certi suoi asseriti diritti nei confronti della Saipem. Secondo un leader locale, Mbaka Harmony, la comunita' chiedeva 300 milioni di naira (circa 1,8 milioni di euro) come risarcimento dei danni ambientali causati da un oleodotto installato dalla Saipem. Un rapimento a scopo di estorsione quindi. Cosi' come aveva lasciato capire anche la Farnesina, che aveva definito un sequestro ''anomalo'' quello dei dipendenti della societa' del gruppo Eni, ''probabilmente legato ad una rimostranza di tipo commerciale''. La regione del Delta e' da anni teatro di violenze da parte di gruppi di insorti, tra i quali il piu' importante e' il Mend, che affermano di lottare contro lo strapotere delle multinazionali e la corruzione del governo centrale: l'obiettivo sarebbe quello di garantire alla popolazione locale un maggiore controllo delle risorse naturali, tra le quali, ovviamente, spicca l'oro nero. Negli ultimi mesi gli attacchi alle installazioni e al personale delle compagnie petrolifere si sono moltiplicati e solo 24 ore prima del rapimento di Macrina un dirigente della compagnia texana Baker Huges era stato assassinato a sangue freddo a Port Harcourt. La Nigeria e' il primo produttore africano di petrolio e il sesto esportatore mondiale, con 2,6 milioni di barili al giorno quando estrae a pieno regime.

Duplice omicidio a Lamezia terme

12/05 Due uomini sono stati uccisi questa mattina a Lamezia Terme. Il duplice omicidio e' stato compiuto in contrada Cuturella, in una strada parallela a via del Progresso. Sul posto si sono recati gli agenti del Commissariato della Polizia di Stato. I due sono stati uccisi con alcuni colpi di pistola sparati alla testa Le vittime sono Francesco Diano, di 52 anni, gia' noto alle forze dell' ordine, e Santo Raso, di 33, incensurato, entrambi di Lamezia Terme. I due lavoravano in un' azienda agricola. L' agguato, secondo la prima ricostruzione fatta dalla polizia, e' avvenuto mentre i due, a bordo delle rispettive auto, una Panda ed una Punto, si stavano recando al lavoro. Il cadavere di Raso e' stato trovato all' interno della sua vettura, mentre quello di Diano era per terra poco distante dall' auto. Probabilmente, e' l' ipotesi degli investigatori, quest' ultimo ha tentato di fuggire, ma e' stato raggiunto ed ucciso con alcuni colpi di pistola alla testa. Le indagini sono condotte dalla squadra mobile di Catanzaro e dal Commissariato di Lamezia Terme. Al momento gli investigatori non fanno alcuna ipotesi sul movente del duplice omicidio. Gli investigatori non escludono che la vittima designata potesse essere una sola e che l' altro sia stato ucciso perche' testimone del delitto.

Elio Veltri: “Pisanu renda nota la relazione dell’ASL di Locri, in mano alle cosche”

11/05 Da un'inchiesta amministrativa fatta fare dal ministro Pisanu e affidata come capo equipe al prefetto Basilone subito dopo l'omicidio del presidente del consiglio regionale Francesco Fortugno, avvenuto nell'ottobre 2005, "é emerso che in realtà l'ospedale di Locri, dove Fortugno lavorava come primario di pronto soccorso, e tutta la Asl erano in mano alle potenti cosche di Locri, una delle quali è la cosca Cordì. Perché questa relazione è stata di fatto secretata?". Se lo è chiesto oggi il giornalista Elio Veltri durante un incontro al Forum nazionale contro la mafia in corso a Firenze. "Da quella relazione - ha detto Veltri - è emerso un quadro terrificante: c'erano convenzioni con 27 strutture private per le quali non è mai stato chiesto il certificato antimafia, la spesa fatta dall'Asl è il doppio di quella che la Regione aveva autorizzato, i titolari delle strutture convenzionate erano tutti stati arrestati o inquisiti o indagati per associazione mafiosa e corruzione e per alcuni era già scattato il sequestro dei beni. Insomma l'Asl era in mano alla 'ndrangheta e non succedeva niente''. "La cosa che mi piacerebbe se oggi ci fosse stata la vedova Fortugno - ha detto Veltri -, che adesso è deputato della Repubblica, sarebbe chiederle come mai lei, che era direttore sanitario, non si è mai accorta di niente. Perché l'indagine non è stata resa pubblica? perché Pisanu di fatto l'ha secretata? perché il materiale, finito nelle mani di un direttore di giornale calabrese che ne ha pubblicato solo la prima parte, è stato sequestrato dalla digos? e perché il silenzio è totale?".

Calabrese l’italiano rapito in Nigeria

11/05 E' originario di Montepaone, un centro del litorale jonico catanzarese, Vito Macrina, l'italiano dipendente della Saipem rapito oggi in Nigeria. I genitori di Macrina, entrambi pensionati, vivono a Montepaone dopo avere risieduto per molti anni negli Stati Uniti, dove ancora oggi tornano di frequente per andare a trovare altri loro figli che vivono in quel Paese. Risale a ieri l'ultimo contatto telefonico tra Vito Macrina, l'italiano rapito oggi in Nigeria, e i genitori, che vivono a Montepaone, nel catanzarese. A riferirlo e' stata una parente dell'uomo, contattata telefonicamente. Secondo quanto si e' appreso, i genitori di Macrina sono rientrati a Montepaone dopo avere vissuto per molti anni negli Stati Uniti ed essere andati in pensione . La parente di Macrina non ha inteso riferire particolari sulla famiglia dell'uomo rapito in Nigeria, dicendo di non potersi attardare al telefono perche' in attesa di ''importanti comunicazioni'' da parte del Ministero degli Esteri. Non e' stato possibile appurare, dunque, al momento, se Macrina e' sposato e se l'uomo ha figli. Secondo quanto si e' appreso, Macrina e' da molti anni dipendente amministrativo della Saipem e ha svolto la sua attivita' quasi sempre all'estero.

Il gestore del bar dell’Ospedale di Tropea ferito a colpi di pistola

11/05 Il gestore del bar all'interno dell'ospedale di Tropea, Roberto Ferrida, di 40 anni, è stato ferito da uno sconosciuto che gli ha sparato due colpi di pistola mentre era nei pressi della sua abitazione a Santa Domenica di Ricadi. Stamane l' uomo ha aperto il garage per portare fuori la propria automobile quando gli si è avvicinata una persona con il volto coperto che gli ha sparato da breve distanza due colpi di pistola calibro 9. Ferrida è stato soccorso ed accompagnato nell' ospedale di Vibo Valentia dove è stato sottoposto a intervento chirurgico nel reparto di chirurgia generale. Le sue condizioni non sono preoccupanti ed i sanitari lo hanno giudicato guaribile in dieci giorni. Sul luogo del ferimento sono intervenuti i carabinieri, che hanno avviato le indagini.

Il Commissario di Rossano replica alle accuse: “I concorsi banditi dall’Amministrazione uscente”

11/05 "Si ribadisce ancora una volta che i concorsi cui si continua a fare riferimento non sono stati banditi dal Commissario straordinario, ma dall' Amministrazione comunale uscente". E' quanto afferma il Commissario straordinario del Comune di Rossano, Maria Vercillo, in merito alle accuse rivolte da alcuni rappresentanti politici su alcuni concorsi banditi dal Comune. "Gli stessi concorsi - aggiunge Maria Vercillo - non sono stati sollecitati in alcun modo dal Commissario che, in base al decreto legislativo 267 del 2000 e successive modifiche, non ha alcuna competenza gestionale. La gravità delle affermazioni, che spesso assumono i contorni di vere e proprie accuse, comunque infondate, erroneamente rivolte all' indirizzo ed all' operato del Commissario straordinario, rende necessarie alcune considerazioni più generali sul ruolo delle istituzioni, dell' apparato burocratico e sulla stessa gestione commissariale. Che il Commissario straordinario oggi, così come il sindaco domani, possa, anzi debba avvalersi di dirigenti e personale in forza all' organico comunale, non soltanto è pacifico ma rappresenta la più elementare chiave di lettura del funzionamento corretto della burocrazia nelle pubbliche amministrazioni. Il Commissario straordinario è un funzionario del quale si avvale il Prefetto di Cosenza. Non è corretto parlare di dipendenti o funzionari vicini o lontani all' Amministrazione comunale uscente o entrante. Dirigenti, funzionari e dipendenti dell' Ente, nell' esercizio delle loro funzioni pubbliche, sono tali senza alcuna ulteriore qualificazione". "E' forse una non corretta o viziata interpretazione del senso di opportunità o del significato stesso del mandato commissariale in corso - conclude il Commissario - il tentativo di dipingere e descrivere come 'superattivita'' del Commissario straordinario ciò che è soltanto senso del dovere unito alla volontà ed alla convinzione di garantire, anche attraverso la presenza fisica, la partecipazione diffusa e costante dell' istituzione comunale alla vita sociale e culturale di questa civile comunità, per rispondere a tutti i bisogni della cittadinanza, a prescindere da ogni convinzione politica".

Premio longevità della Unioncamere all’impresa Callipo

11/05 In occasione della quarta Giornata dell'Economia, che si è tenuta oggi a Roma, l'Unioncamere nazionale ha assegnato alla Giacinto Callipo Conserve Alimentari spa il premio Impresa Longeva e di Successo. Il Premio, giunto alla terza edizione, consiste in onorificenze simboliche di eccellenza professionale ed è stato attribuito a 4 aziende italiane, una per ogni settore economico (agricoltura, industria, artigianato, commercio e servizi), maggiormente contraddistinte da solidi risultati e dalla continuità generazionale nella gestione delle attività. Per il settore dell'industria è stata scelta a livello nazionale la Callipo, la cui candidatura è stata positivamente valutata dalla commissione nazionale Unioncamere sulla base della storia aziendale, della tradizione, del numero di generazioni e del disegno strategico perseguito. Il tema della longevità - è scritto in una nota - è stato interpretato non solo tenendo conto dell'anno di fondazione dell'azienda, ma anche in relazione allo "stato di salute", inteso soprattutto come livello di solidità finanziaria, condizione necessaria per garantire il successo, il futuro e di conseguenza la longevità dell'impresa stessa. E la Callipo continua ad essere una delle aziende di spicco per l'economia non solo calabrese ma anche nazionale. Specializzata da oltre 90 anni nella produzione di conserve ittiche, è stata fondata nel 1913 da Giacinto Callipo, bisnonno dell'attuale Amministratore Filippo Callipo, che rappresenta la quarta generazione della famiglia. "Questo riconoscimento - ha detto l'amministratore unico dell' omonima azienda, Filippo Callipo - è per me motivo di grande soddisfazione perché premia soprattutto il profondo rispetto e la totale condivisione dei valori ereditati dai miei avi e che ancora oggi sono il marchio distintivo dell'azienda Callipo. Valori quali la passione per la qualità, per il lavoro ed il rispetto dei diritti dei lavoratori li ho assimilati pian piano, crescendo all'interno dell'azienda e respirandone 'l'arià fin da piccolissimo. Oggi questa filosofia vincente è condivisa da tutti i miei collaboratori che ogni giorno costruiscono insieme a me il successo della Callipo. A tutti loro dedico questo premio". Il riconoscimento è stato consegnato dal Presidente della Camera di Commercio di Vibo Valentia, Michele Lico, che, nel suo intervento, ha ringraziato Filippo Callipo per il notevole contributo allo sviluppo economico e sociale della Provincia, sottolineando come la sua azienda sia la dimostrazione che si può fare impresa anche in Calabria. Il Presidente di Unioncamere, Carlo Sangalli, in occasione della consegna dei Premi ha detto che "in un momento come questo in cui il Paese ha bisogno di credere nelle sue capacità di affrontare e vincere la grande sfida dello sviluppo, dare un premio a chi riesce ad affermarsi vuole essere un segnale per tutti gli altri che è possibile stare sul mercato in termini competitivi nel rispetto di regole comuni".

Sfruttava i clandestini, una denuncia ad Altomonte

11/05 I carabinieri hanno denunciato in stato di liberta' A.R., di 40 anni, di Rossano, presidente ed amministratore unico di una cooperativa agricola, con l' accusa di favoreggiamento e sfruttamento dell' immigrazione clandestina e per intermediazione abusiva di manodopera straniera. La denuncia e' scattata dopo che i militari hanno fermato ad Altomonte due furgoni con a bordo 12 immigrati privi di permesso di soggiorno che erano stati utilizzati, secondo quanto e' emerso dagli accertamenti dai militari, come manodopera in alcuni fondi agricoli. Le indagini dei carabinieri hanno portato all' individuazione della cooperativa agricola che aveva reclutato gli immigrati clandestini ed alla denuncia di A.R. nella qualita' di presidente ed amministratore unico. Per i dodici cittadini extracomunitari, di nazionalita' bulgara e romena, che erano stati impiegati clandestinamente nei lavori agricoli e' stata avviata la procedura di espulsione dal territorio nazionale.

Brevi di cronaca Da cariati, Fuscaldo, Belvedere

11/05 A Cariati e Fuscaldo, in distinte operazioni, sono state arrestate due persone per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. A Belvedere Marittimo è stato arrestato un uomo con precedenti penali per violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.

Da Asti pecore per la coop del Bonamico a Locri

10/05 ''Adotta una pecora''. E' il titolo di una iniziativa della diocesi di Asti per aiutare la diocesi di Locri impegnata a ricostituire greggi di pecore di una locale cooperativa, uccise da una organizzazione mafiosa. Recentemente per combattere la disoccupazione e aiutare gli agricoltori e' nata a Locri la ''Cooperativa Valle del Bonamico'' impegnata ad allevare bestiame (pecore e capre) e produrre latte e formaggi. Le cosche non hanno gradito l'iniziativa e hanno ucciso molti animali, oltre a danneggiare i raccolti. Il vescovo di Locri, monsignor Carlo Bergantini, venuto la scorsa settimana ad Asti per incontrare monsignor Francesco Ravinale nel contesto delle iniziative previste per il prossimo Congresso della Chiesa Italiana a Verona ha trovato nel nostro vescovo comprensione e solidarieta'. Su suggerimento di monsignor Ravinale saranno raccolte offerte atte a comprare nuove pecore. Per informazioni telefonate alla segreteria della Gazzetta d'Asti - 0141-531642.

Nessuna infiltrazione mafiosa al Comune ed alla provincia di Crotone. Iritale “Evento importante”

10/05 Le Commissioni di accesso ed accertamento degli atti del Comune di Crotone e della Provincia di Crotone non hanno evidenziato alcun richiamo in ordine ad infiltrazioni mafiose, motivo per il quale non ci sarà alcun provvedimento di scioglimento delle rispettive assemblee consiliari. Lo ha comunicato questa mattina ai giornalisti il prefetto di Crotone, Francesco Antonio Musolino. Precedentemente Musolino ha informato il sindaco reggente del Comune di Crotone, Armando Riganello, e il presidente della Giunta provinciale di Crotone, Sergio Iritale. Il provvedimento di nomina della commissione di accesso e accertamento era stata notificato al Comune il 26 ottobre scorso, quello alla Provincia di Crotone il 17 novembre successivo.
''E' un evento importante dopo le amarezze che in me e in ciascun componente della Giunta aveva provocato l'insediamento della Commissione: non auguro nemmeno al peggior nemico quello che abbiamo passato''. A sostenerlo e' stato il presidente della Provincia di Crotone, Sergio Iritale, dei Ds, incontrando i giornalisti, oggi pomeriggio, commentando la conclusione del lavoro compiuto dalla Commissione di accesso agli atti dell'ente che ha escluso qualsiasi infiltrazione mafiosa. Iritale ha ringraziato la stampa che non usato ''toni duri'' e ha rivolto un apprezzamento anche nei confronti della minoranza consiliare che ''ha avuto senso di responsabilita' e quello stile politico che non sempre si riscontrano in tutte le istituzioni''. Il presidente della Provincia, che era affiancato dal vice presidente, Emilio De Masi, e da alcuni assessori, non ha mancato tuttavia di rilevare come, in altri ambienti, in questi mesi non siano state lesinate strumentalizzazioni e un' asprezza che e' sfociata in insulto. ''Quando la situazione avrebbe dovuto suggerire prudenza ed equilibrio - ha detto - se ne sono invece sentite di cotte e di crude anche da parte di chi avrebbe dovuto fare silenzio''. Iritale si e' infine detto oltremodo contento che la positiva conclusione dell' accesso sia arrivata quando, di fatto, e' ancora in carica il Governo Berlusconi. Perche', a suo avviso, questo sgombra il campo da qualsiasi illazione che sarebbe potuta emergere qualora l'annuncio fosse stato dato ad insediamento avvenuto del governo di centrosinistra.

Ordigno rudimentale fatto esplodere in un negozio di Lamezia: nessun ferito

10/05 Un rudimentale ordigno è stato fatto esplodere da sconosciuti all'interno di un negozio di materiale elettronico in pieno centro a Lamezia Terme. Al momento dell'esplosione l'esercizio commerciale era chiuso ed i dipendenti si trovavano all'interno degli uffici posti al primo piano della struttura. Sul luogo sono intervenuti gli agenti della polizia di Stato che hanno avviato le indagini. Il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, e l'assessore comunale ai lavori pubblici, dopo aver aver appreso la notizia dell'esplosione dell'ordigno, si sono recati nei pressi dell'esercizio commerciale.

Dopo 16 anni torna la Fiera di Acri

10/05 Il Consorzio Cesapi, aderente a Confapi Calabria, con l' Unsic e la Pro-Loco, organizzerà ad Acri, dal 27 settembre al primo ottobre, l' ottava edizione della Fiera di Acri. "Il Consorzio Cesapi - è scritto in una nota - naturale erede, nonché evoluzione dello storico Comitato Acri Produce ritenendo doveroso riprendere l' esperienza bruscamente interrotta con la settima Fiera del 1990, ricomincia il cammino dell' iniziativa che si prefigge di continuare la tradizionale Fiera di Acri Produce con ampliamento a carattere regionale puntando sulle potenzialità storiche dell' artigianato di qualità della Calabria e della Zona di Acri, vuole essere momento di sintesi della realtà economica e produttiva della Calabria. La manifestazione vuole essere momento di coinvolgimento di tutti i cittadini, imprese e professionisti interessati allo sviluppo ed al miglioramento della qualità della vita attraverso l' incremento dei redditi e dell' occupazione".

Brevi di cronaca a Campana, Rossano, Trebisacce, Spezzano Albanese, Corigliano

10/05 A Campana un uomo di 34 anni, Giuseppe Antonio Maria Perri, e' stato arrestato dai carabinieri per estorsione aggravata nei confronti di una zia. Secondo l' accusa, l' uomo, in piu' occasioni, ha costretto l' anziana zia di 74 anni, minacciandola, a consegnargli somme di denaro contante ed oggetti di valore. Nel corso dell' operazione i carabinieri hanno trovato e sequestrato 50 euro ed un orologio in oro appena prelevati alla donna. A Rossano un incendio è stato provocato da sconosciuti in un capannone adibito alla produzione di tegole e deposito materiale edile. L'incendio, secondo quanto si è appreso, ha provocato danni ad un quadro elettrico della struttura. Le fiamme sono state spente dai vigili del fuoco. L'episodio è stato denunciato ai carabinieri che hanno avviato le indagini. A Trebisacce è stato arrestato un uomo con precedenti penali per furto. A Spezzano Albanese un cittadino straniero di nazionalità albanese, Nelaj Manush, di 39 anni, è stato arrestato dai carabinieri per furto, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. Nel corso di controlli i carabinieri hanno scoperto che negli uffici del comune era stato compiuto un furto. Dalle indagini è emerso che l'autore del furto sarebbe Nelaj Manush che è stato rintracciato nella sua abitazione. All'arrivo dei carabinieri l'uomo ha opposto resistenza ma i militari lo hanno bloccato ed arrestato. A Corigliano quattro persone sono state arrestate dai carabinieri nel corso di controlli compiuti in zona e finalizzati a contrastare il fenomeno dell'immigrazione clandestina e della prostituzione. Nel corso dei controlli numerose ragazze di nazionalita' nigeriana, polacca e ucraina sono state controllate lungo la statale 106 jonica e nella zone adiacenti. Tre ragazze nigeriane, sono state arrestate per resistenza e violenza a pubblico ufficiale durante i controlli. Per altre tre ragazze, due ucraine e una polacca, sono state avviate le procedure di espulsione. Un uomo di Cassano allo Ionio di 29 anni e' stato arrestato con l'accusa di sfruttamento della prostituzione. L'uomo e' stato sorpreso dai carabinieri mentre con la sua autovettura trasportava una ragazza verso la statale ionica dove si prostituiva.

Il PM Facciolla acquisisce documenti dell’Istituto Papa Giovanni

09/05 Le trattative in atto sulla cessione dell'istituto Papa Giovanni XXIII di Serra d'Aiello, in provincia di Cosenza, da parte della Regione Calabria, a societa' private, finiscono sulla scrivania del sostituto procuratore della Repubblica di Paola, Eugenio Facciola. Secondo il sostituto procuratore nelle trattative si potrebbero nascondere accordi di tipo clientelare. ''Stiamo cercando - ha affermato Facciola - di identificare quello che sta accadendo a livello regionale, con l'acquisizione di tutta la documentazione perche' non abbiamo nessuna intenzione di interferire nelle scelte della pubblica amministrazione, ne nelle valutazioni del consiglio d'amministrazione della fondazione, o comunque nella curia cosentina''. ''E' chiaro che - aggiunge il sostituto procuratore - doverosamente, alla luce di tutta una serie di emergenze investigative, stiamo cercando di mettere a nudo, a 360 gradi, tutta la complessa situazione di questo istituto, tra cui evidentemente rientra anche la vicenda dell'eventuale assegnazione, all'uno o all'altro, di venditore concorrente. ''Del resto - conclude Facciola - nei giorni scorsi, c'era stato il comunicato di Rolando Manna, che sostanzialmente aveva denunciato delle situazioni che a suo modo di vedere lo inducevano a tirarsi fuori. Ecco ci sono dei passaggi di quel comunicato, anche abbastanza seri, che ci hanno fatto riflettere su alcune emergenze che gia' avevamo''.

Ennesima intimidazione ai ristoratori di Villa. “Intervenga lo Stato, ci sentiamo soli”

09/05 Una nuova intimidazione e' stata compiuta da sconosciuti nei confronti dei proprietari del ristorante 'Al Valantain' di Santa Trada a Villa San Giovanni. I proprietari dell'esercizio commerciale stamani hanno trovato sulla loro automobile il disegno di tre croci e di una bara. "Una simbologia - è scritto in una nota dei germani Mazza proprietari del ristorante - non troppo difficile da interpretare e che adesso terrorizza gli animi già impauriti di tutti noi. Noi adesso pretendiamo l'intervento dello stato, perché abbiamo paura, ed è difficile per noi anche scrivere queste righe, tutto questo dolore, tutta quest'angoscia avrà mai una fine? Non dovrebbe esserci il silenzio attorno a noi, non dovremmo essere da soli, agnelli sacrificali di cosa, di chi? Cos'altro deve capitare, cos'altro deve succederci per smuovere le coscienze di Reggio, della Calabria e dell'Italia intera". "Noi - conclude la nota della famiglia Mazza - non vogliamo i titoli in prima pagina per l'irreparabile, noi ci siamo, noi stiamo soffrendo, e questo solo per essere stati onesti, per aver rispettato quello in cui tutti dovrebbero credere la giustizia". Nei confronti dei proprietari del ristorante le intimidazioni hanno avuto inizio nel novembre del 2004 con le prime richieste di denaro. Si sono poi susseguite lettere di minacce contenenti proiettili. Nell'ottobre scorso alcuni sconosciuti hanno anche tentato di incendiare il ristorante

Minacciano un testimone, il presunto capo della cosca Mancuso e due suoi attendenti: arrestati

09/05 Tre persone, tutte affiliate alla cosca Mancuso della 'ndrangheta, sono state arrestate dalla polizia di stato nel vibonese con l'accusa di minacce ad un testimone e di estorsione, usura e detenzione abusiva di armi e munizioni. Gli arresti sono stati fatti dalla squadra mobile di Vibo Valentia in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip di Catanzaro, Abigail Mellace, su richiesta del sostituto procuratore distrettuale Marisa Manzini. L'inchiesta che ha portato ai 3 arresti riguarda un vasto giro di estorsioni e usura che sarebbe stato gestito dai 3 affiliati della cosca Mancuso, una delle più attive della 'ndrangheta. I 3 arrestati, inoltre, di cui al momento non e' stata resa nota l'identità, avrebbero gravemente minacciato uno dei testi di accusa degli imputati del processo sull'estorsione subita dall'imprenditore ittico di Vibo Valentia, Vincenzo Ceravolo, il quale denunciò poi le richieste di denaro ricevute alla polizia. Dalla denuncia di Ceravolo è scaturita un'indagine della stessa squadra mobile di Vibo Valentia. Un imprenditore e la moglie sono le persone minacciate dai tre affiliati alla cosca Mancuso ed arrestati stamattina dalla Polizia di Stato a Vibo Valentia. Gli arrestati sono Pantaleone Mancuso, di 45 anni, indicato dagli investigatori come uno dei capi dell' omonima cosca; Nazzareno Colace (42) e Domenico Salvatore Polito (42). A Pantaleone Mancuso, già detenuto perché arrestato nell' ambito dell' inchiesta sull' estorsione subita dall' imprenditore ittico Vincenzo Ceravolo, il provvedimento restrittivo è stato notificato in carcere, mentre gli altri due arrestati erano liberi. L'imprenditore e la moglie, secondo l' accusa, sono stati costretti a testimoniare in favore degli imputati del processo per l'estorsione a Ceravolo, che erano gli stessi Mancuso, Colace e Polito. In un'occasione Polito si sarebbe anche presentato a casa dell'imprenditore e della moglie, che in quel momento si trovavano in giardino, e, dopo averli minacciati di morte per costringerli a testimoniare nel processo per l' estorsione ai danni di Ceravolo, avrebbe orinato in loro presenza. Lo stesso imprenditore e la moglie, inoltre, che hanno attraversato un periodo di difficoltà economiche, sarebbero stati anche sottoposti ad usura da parte dei tre arrestati. I due hanno successivamente denunciato le minacce subite, consentendo l'avvio dell'indagine che ha portato adesso all' arresto di Mancuso, Colace e Polito. L' imprenditore e la moglie, adesso, per la loro collaborazione con la giustizia, vivono sotto protezione.

Migliora la nipote del boss “Tiradrittu”

09/05 Sono migliorate le condizioni di Brunetta Morabito, l'avvocato di 31 anni, originaria di Locri, ferita il 24 marzo scorso con tre colpi di pistola al viso sparati dal fratello Giovanni, 24 anni, nipote del boss della ndrangheta Giuseppe Morabito, detto 'tiradrittu'. Il giovane considerava la sorella "colpevole" di convivere con un impiegato della questura di Messina, dopo che la donna si era separata dal marito. Uscita dal coma dopo un delicato intervento chirurgico, da qualche giorno Morabito è stata trasferita al Centro neurolesi, dove sta seguendo una terapia di riabilitazione. Adesso riesce a parlare al telefono e ha potuto finalmente riabbracciare il suo bambino, che aveva avuto pochi giorni prima del ferimento, gli ha dato da mangiare con un biberon e lo ha tenuto in braccio. Ma il direttore del Centro, Dino Bramanti, ha spiegato che la donna ha recuperato solo parzialmente la vista e le funzioni spazio-temporali e motorie. Intanto, il fratello non mostra alcun segno di pentimento. Il giorno dopo aver tentato di uccidere la sorella, spiegò al pm della Dda, Rosa Raffa, di essere orgoglioso per quello che aveva fatto.

Da Castrovillari arriva un “libro parlato” per i non vedenti

09/05 L' Amministrazione comunale di Castrovillari, assessorato alle Politiche culturali, attiverà a breve il "libro parlato per i non vedenti", in base ad una convenzione con l' Unione Ciechi di Cosenza e il Centro di distribuzione del "Libro Parlato" L' iniziativa sarà presentata il 20 maggio prossimo a Castrovillari. Lo rende noto il Comune. "Si tratta - è scritto in un comunicato del Comune - di un servizio culturale per la lettura accessibile e per lo studio dei non vedenti. I libri parlati sono quelli letti ad alta voce, registrati su audiocassetta e destinati unicamente ai disabili visivi per consentire la lettura attraverso l'ascolto del testo. Il servizio prevede anche che, se un libro non è in catalogo, attraverso un'apposita strumentazione il Libro Parlato sarà messo a disposizione dell' Ente locale con l'aiuto di volontari, con la registrazione del testo, che sarà immediatamente disponibile per tutti coloro che ne avranno bisogno. L' iniziativa ha lo scopo di aiutare i non vedenti ad accostarsi alla lettura e rendere meno pesanti le loro giornate. Il servizio costituirà, secondo l' Amministrazione municipale, uno strumento di crescita culturale e sociale non solo per i ciechi, ma anche per tutte quelle persone che, per patologia o per l' età avanzata, soffrono di gravi problemi di vista. E' questo un obiettivo che l' evoluzione delle nuove tecnologie ha aiutato a raggiungere, guidato dall'intento di adeguare le strutture alle nuove esigenze dei non vedenti di informarsi, di studiare e di leggere un libro di loro gradimento". "Il non vedente, con questa convenzione - spiega il sindaco di Castrovillari, Franco Blaiotta - si recherà in biblioteca comunale, compilerà un modulo e, tramite il Comune, il servizio del Libro Parlato gli invierà il materiale registrato fino a casa. Dopo l' utilizzazione il non vedente restituirà il testo registrato".

Brevi di cronaca da San Marco Argentano, Amantea, Paola, Castrovillari, Mormanno, Trebisacce

09/05 A San Marco Argentano un pastore si é tolto la vita impiccandosi all'interno della sua abitazione. Il cadavere dell'uomo è stato scoperto da alcuni familiari che hanno successivamente denunciato l'accaduto ai carabinieri. Ad Amantea otto colpi di arma da fuoco sono stati sparati da sconosciuti contro la vetrina di una gioielleria . Il danneggiamento è stato scoperto stamane dal proprietario dell'esercizio commerciale che l'ha denunciato ai carabinieri. Sempre ad Amantea sette colpi di arma da fuoco sono stati sparati da sconosciuti contro l'automobile di un funzionario del Comune. L'automobile, una Ford Mondeo, era parcheggiata nei pressi dell'abitazione dell'uomo quando è stata danneggiata. L'episodio è stato denunciato ai carabinieri che hanno avviato le indagini. A Paola due cittadini stranieri di nazionalità indiana sono stati arrestati dai carabinieri per violazione della legge sull'immigrazione. Nel corso di controlli i carabinieri hanno fermato i due stranieri e dagli accertamenti è emerso che non avevano rispettato un decreto di espulsione che il questore di Cosenza aveva emesso nei loro confronti. A Castrovillari i carabinieri hanno denunciato a piede libero due pregiudicati, per violazione degli obblighi imposti dalla sorveglianza speciale. A Mormanno una cittadina rumena, M.I., di 28 anni, è stata arrestata dai carabinieri della Compagnia di Castrovillari per non avere ottemperato ad un provvedimento di espulsione emesso nei suoi confronti nello scorso mese di ottobre. Alla donna, per motivi di salute, sono stati concessi gli arresti domiciliari. A Trebisacce i carabinieri hanno arrestato Massimo Atene, di 35 anni, con l' accusa di tentato furto. Atene è stato sorpreso dai militari mentre si stava impossessando di una moto, parcheggiata lungo una strada del centro dell' alto jonio cosentino, di proprietà di G.L., di 41 anni, del luogo. Quando è stato bloccato dai carabinieri, Atene aveva già manomesso il meccanismo di accensione della moto. L' uomo è stato portato nel carcere di Castrovillari.

Strage di Caraffa: Il cognato dei Pane esce dal CPT

08/05 Ha lasciato stamani il Centro temporaneo di permanenza e assistenza di Lamezia Terme, Mohamed Zenzami, di 33 anni, il cittadino marocchino cognato di Camillo Pane, ucciso insieme alla moglie ed ai figli il 28 marzo scorso a Caraffa. Il provvedimento di "dimissioni" dal centro è stato emesso dal Questore di Catanzaro che ha così accolto l' istanza in tal senso presentata dal difensore dell' uomo, l' avv. Manlio Pandolfi. Zenzami era stato interrogato in Questura per 24 ore nell' ambito delle indagini sulla strage di Caraffa ed alla fine nei suoi confronti era stato emesso un decreto di espulsione da parte del Prefetto di Catanzaro. Pandolfi ha presentato ricorso in Cassazione contro il decreto. L' espulsione non era stata eseguita "per motivi di giustizia" perché all' uomo è stata notificata un' informazione di garanzia per reati connessi alla strage. Per il quadruplice omicidio è stato arrestato e si trova tuttora in carcere un nipote di Camillo Pane, Claudio Tomaino, che avrebbe ucciso i parenti, secondo quanto è emerso dalle indagini, per motivi d' interesse. Nei giorni scorsi, la moglie di Zenzami, Irma Pane, sorella di Camillo, aveva attuato una protesta davanti al palazzo di giustizia del capoluogo calabrese sostenendo che il marito, nel corso dell' interrogatorio, sarebbe stato sottoposto a maltrattamenti.

Riferimenti “Chiarire le affermazioni della Napoli sulla coop di Mons. Bregantini”

08/05 Il coordinamento nazionale antimafia Riferimenti ha chiesto che si faccia chiarezza ''in merito alle recenti affermazioni - è detto in una nota - fatte dalla vice presidente della Commissione antimafia, Angela Napoli, sulle cooperative della Valle del Bonamico e della società 'Frutti del sole'". "Si è parlato di attentato della 'ndrangheta - e' detto nella nota - a cooperative antimafia. Poi invece si scopre che si tratta di una srl, forse messa già in liquidazione. A seguito della vicenda, si è proceduto e tuttora si sta procedendo ad una raccolta di denaro pubblico. Riteniamo che sia preciso dovere degli inquirenti ristabilire l' esatta verità sull' intera vicenda, nel pieno rispetto di ciascuno e nell' interesse di tutti. L' impegno antimafia è qualcosa di terribilmente serio e comporta sacrifici fatica e rischio, per cui riteniamo meriti rispetto. Se da qualche parte questo non fosse avvenuto, la gente ha il diritto di esserne informata". Per Riferimenti "la vicenda Provenzano insegna che, dietro pseudo cooperative antimafia, si celavano nomi mafiosi, per cui riteniamo ancor più doveroso non lasciare spazio al dubbio, alle insinuazioni o ai mormorii. Non conosciamo se sia avvenuto o meno, ma certamente non ci riferiamo ad un eventuale lavoro offerto a giovani appartenenti a famiglie mafiose perché riteniamo giusto e doveroso offrire a quei giovani un' alternativa per recuperarli. L' onorevole Napoli, nella sua nota, parla di società srl della Locride che hanno spartito finanziamenti regionali con imprese di proprietà di uomini delle cosche locali. Vorremmo sapere i nomi di queste società, quelli dei componenti i consigli d' amministrazione nonché quelli delle imprese con cui intrattenevano rapporti d' affari"

A Rossano giornata dell’Europa con le scuole

08/05 Il Comune di Rossano, attraverso il proprio Ufficio Europa, ha organizzato per domani, in occasione della 56/ma Giornata dell' Europa, un incontro con le scuole cittadine. Tema dell' incontro "I Giovani e l' Europa", con particolare riferimento all' Azione servizio volontario europeo, per la quale il Comune di Rossano è stato di recente accreditato come "Organizzazione di invio". L' incontro si svolgerà in mattinata nella sala del Consiglio comunale. E' prevista la partecipazione del Commissario straordinario, Maria Vercillo, e della responsabile dell' Ufficio Europa Comunale, Benedetta De Vita.

La Provincia di Cosenza nomina le consigliere di parità

08/05 Rosellina Madeo, di 29 anni, di Rossano, e Giulia Caminiti, di 34, di Paola, sono le nuove consigliere di parità della Provincia di Cosenza. A darne notizia è un comunicato dell' Amministrazione provinciale di Cosenza. "Le giovani professioniste, la prima consigliera effettiva, e la seconda supplente, - è detto nella nota - sono state nominate dal Ministero del Lavoro e Politiche Sociali di concerto con il Ministero delle Pari Opportunità, con apposito Decreto del 9 Marzo scorso, recepito con un successivo decreto del presidente Mario Oliverio, dopo l' emanazione di bando pubblico. Madeo e Caminiti si occuperanno della tutela della posizione lavorativa delle donne e degli uomini, incidendo sulle situazioni che sono di ostacolo alla realizzazione della piena parità uomo-donna sul lavoro. In più, le consigliere svolgeranno un ruolo fondamentale per la promozione dell'occupazione femminile, attraverso la prevenzione e la lotta contro le discriminazioni nell'accesso al lavoro e nei luoghi di lavoro".

Sequestrato il porticciolo di Diamante

08/05 La Procura della Repubblica di Paola ha disposto il sequestro del porticciolo di Diamante, nel Tirreno cosentino. Il provvedimento è stato eseguito dalla Capitaneria di porto di Maratea (Potenza), competente per territorio. Il sequestro è stato disposto dal sostituto procuratore della Repubblica Eugenio Facciolla. Il provvedimento è stato adottato, secondo quanto si è appreso, in quanto alcuni lavori eseguiti all' interno della struttura sarebbero stati realizzati in modo non conforme alle autorizzazioni rilasciate.

Due immigrati albanesi arrestati a Sibari

08/05 La Polizia ferroviaria ha arrestato a Sibari due immigrati albanesi, Lasku Naim, di 29 anni, e Shehu Artan, di 23, perché trovati in possesso di preziosi ed altri oggetti provento di furti compiuti di recente in appartamenti di Roseto Capo Spulico ed altri centri della stessa zona. I due sono stati fermati nel piazzale della stazione ferroviaria ed il loro atteggiamento ha insospettito il personale della Polizia ferroviaria, che li ha così accompagnati in ufficio per un controllo. Sottoposti a perquisizione sono stati trovati in possesso di gioielli, telefoni cellulari e denaro contante risultato, sulla base dei successivi accertamenti, provento dei furti. Naim ed Artan, secondo quanto riferito dalla Polfer, hanno aggredito successivamente gli agenti, tentando di darsi alla fuga, ma sono stati subito bloccati ed arrestati. I due albanesi sono stati portati nel carcere di Castrovillari.

Brevi di cronaca da Grimaldi, Lattarico, Castrovillari

08/05 A Grimaldi i carabinieri hanno arrestato una persona, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal Gip del tribunale di Cosenza, per furto aggravato, truffa e sostituzione di persona. A Lattarico una persona è stata arrestata dai carabinieri perché trovata in possesso di 18 dosi di eroina per un peso complessivo di grammi 3,50. A Castrovillari tre persone S. M., di 31 anni, ed F. C., di 28, entrambi di Castrovillari, e F. C., di 30, di Firmo, sono stati denunciati, in stato di libertà, dai carabinieri con l' accusa di violazione degli obblighi derivanti dalla sorveglianza speciale. La denuncia è scaturita da un controllo che i militari hanno eseguito nei confronti dei tre sorvegliati speciali.

In tanti alla notte bianca di Rossano

07/05 Sono state numerose le persone che hanno partecipato alla 'Notte Bianca per il lavoro e la legalita'' svoltasi a Rossano. La manifestazione e' stata caratterizzata da convegni, concerti e negozi aperti tutta la notte. L' evento e' stato promosso dalla Comunita' Montana ''Sila Greca'' in collaborazione con l'Associazione Michele Cara. Tutti i sindaci del comprensorio, il Presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, quello della Comunita' Montana, Saverio Greco, il Commissario straordinario del Comune di Rossano, Maria Vercillo, si sono uniti ad un'immensa folla di cittadini e di gente proveniente dai comuni viciniori, dando vita ad un evento che non ha voluto significare una festa ¿come ha affermato il Presidente della Comunita' Montana, Saverio Greco- ma un momento forte di unita' e di rivendicazione del territorio che chiede, legalita', sviluppo, lavoro. I ''Ragazzi di Locri'', presenti con una folta rappresentanza, per ''tendere una mano ai ragazzi di Rossano'', intervenendo nel convegno sulla legalita' hanno detto: ''Uniamoci, facciamo rete e insieme rivendichiamo il diritto al lavoro e alla legalita'''.

Nel vibonese un muratore si barrica in casa e minaccia di uccidere moglie e figli: fermato dai carabinieri.

07/05 Per alcune ore un muratore si e' barricato nella sua abitazione e ha minacciato di uccidere la moglie e le sue due figlie. L'episodio e' avvenuto in serata nella frazione Favelloni del comune di Cessaniti, nel vibonese. Il muratore dopo aver trascorso la serata di ieri in compagnia di amici in un bar a Cessaniti e' rientrato nella sua abitazione dove si e' armato di una pistola e ha minacciato di morte la moglie e le sue due figlie. Le tre donne hanno cercato di scappare ma il muratore ha impedito che uscissero dall'abitazione. Alcuni vicini sentendo quanto stava accadendo hanno chiesto l'intervento dei carabinieri che sono intervenuti e sono riusciti a convincere l'uomo a liberare la moglie e le sue due figlie. Successivamente il muratore e' stato fermato e accompagnato negli uffici della caserma dei carabinieri. Gli investigatori stanno cercando di individuare le ragioni che hanno provocato il gesto compiuto dall'uomo.

Rubano 720 euro ad un commerciante di Corigliano ma la Finanza li arresta.

06/05 Due ragazzi di 19 anni sono stati arrestati ed un minorenne è stato denunciato dai militari della Guardia di Finanza a Corigliano Calabro per furto ai danni di un commerciante. Nel corso di controlli i finanzieri hanno notato i tre mentre erano a bordo di una automobile e cercavano di disfarsi di alcuni fogli di carta. Alla vista dei militari i tre cercavano di evitare il posto di blocco ma le Fiamme Gialle, riuscivano nell’intento di fermarli. I fogli recuperati, è stato accertato, erano proprietà di un commerciante a cui erano anche stati sottratti anche 720 euro. La somma era stata nascosta dai giovani sotto i sedili dell’auto. Successivamente il sostituto procuratore di Rossano, Paolo Remer concordava l’arresto dei maggiorenni e la denuncia a piede libero per il minorenne che è stato accompagnato a casa dai militari.

Il Coordinamento delle minoranza linguistiche dice no ai tagli dei fondi ai comuni

06/05 Riunione del Coordinamento delle minoranze linguistiche storiche della provincia di Cosenza presso l'Università della Calabria. Erano presenti l'assessore provinciale alle minoranze, Donatella Laudadio; il responsabile cultura dell' Anci, Vincenzo Santori; il responsabile dell'Osservatorio delle lingue e delle culture minoritarie dell'Unical, Francesco Altimari; l' ex parlamentare Mario Brunetti ed il consigliere regionale Damiano Gagliardi; Luigi Boccia, in rappresentanza della eparchia di Lungro, e i sindaci o loro delegati dei comuni minoritari di Guardia Piemontese, Cerzeto, Frascineto, Firmo, Plataci, San Martino di Finita, Lungro, Castroregio, Spezzano Albanese, Civita e anche Carfizzi e San Nicola dell'Alto (Crotone). Il Coordinamento, è detto in un comunicato, "ha espresso la più vibrata protesta per alcuni preoccupanti tagli preannunciati dalle recenti circolari emanate dal Ministero degli Affari Regionali, che destina ai comuni minoritari risorse sempre più esigue e fa temere anche la chiusura degli sportelli linguistici comunali se attivati da almeno un quinquennio o la loro drastica defunzionalità. Se ciò dovesse verificarsi, queste strutture potrebbero assumere solo figure di interpreti-traduttori. Altro motivo di preoccupazione è la netta riduzione dei finanziamenti, passati dai 30 mila euro del 2001 ai 10 mila attuali". "Nel respingere con forza e con sdegno tali pericolosi tagli e questi recenti indirizzi di governo - si afferma ancora nel comunicato - che vanificano tutto ciò che di positivo è stato creato anche in Calabria subito dopo l'entrata in vigore della legge 482, smantellando la preziosa rete di servizi linguistici negli enti locali minoritari, si è auspicato da parte degli intervenuti un ripensamento radicale di tale politica del Ministero di sostanziale disimpegno verso le minoranze. A tale contrazione delle spese non sembra invece attenersi il Ministero per i Beni e le attività culturali, al cui interno opera da alcuni anni un sedicente Comitato nazionale minoranze etnico-linguistiche, non proposto da alcun organismo rappresentativo delle minoranze interessate e privo di alcuna investitura scientifica e istituzionale, che produce con largo dispendio di risorse e di mezzi mostre e libri di dubbia valenza scientifica e culturale, che proiettano anche all' esterno una immagine distorta e falsificata dell' identità delle comunità linguistiche minoritarie del nostro Paese". Alla luce di queste considerazioni, il Coordinamento provinciale delle minoranze linguistiche storiche di Cosenza, "denunzia il discutibile operato dei due Ministeri, che non tengono in conto le istanze dei legittimi rappresentanti istituzionali delle minoranze e chiede una radicale inversione di rotta di questa politica, che privilegia, da una parte, indirizzi politici non concordati con essi, come fa il Ministero degli Affari regionali e, dall'altra, i Comitati autoreferenziali privi di alcuna rappresentanza istituzionale, come quello autoinsediatosi al Ministero per i Beni e le attività culturali, che vengono autorizzati a sperperare, senza controllo alcuno, né politico né scientifico, ingenti risorse, senza tenere in conto i reali bisogni linguistici e culturali delle minoranze interessate".

I giovani di Locri a Padova rivolgendosi ai coetanei “Svegliatevi”

06/05 "Ragazzi svegliatevi, svegliamoci" . E' un messaggio forte quello che arriva a Padova dai giovani di Locri. Un messaggio testimoniato con la straordinarieta' di vite vissute ordinariamente, in Calabria, tra l'oratorio dei salesiani e l'universita', tra il giornale delle scuole della Locride e un gruppetto di attori dilettanti. Hanno fatto piu' di mille chilometri per arrivare a Civitas, i sette ragazzi della delegazione di Locri "una piccola rappresentanza- spiega Domenica Bumbaca- di quel movimento enorme che e' nato spontaneamente dopo l'omicidio Fortugno il 16 ottobre scorso". Una data che ha cambiato questi ragazzi "ci siamo risvegliati, molti di noi non stanno piu' chiusi in casa- continua Domenica- la novita' e' che siamo venuti qui a portare un'immagine positiva della Locride". Si sentono etichettati questi giovani calabresi, sono venuti a Padova per dire che la loro terra non e' solo 'ndrangheta e per "togliere le barriere che ostacolano la comunicazione tra il nord e il sud". Ma come? "testimoniando la nostra vita, chiedendo alle istituzioni di poter avere gli stessi diritti dei giovani di Padova e dell'Europa intera". E la testimonianza e' quella di una battaglia fatta di piccoli gesti quotidiani, ognuno a suo modo, ognuno con i suoi strumenti. Livio Ravanese ha 20 anni, studia scienze economiche a Reggio Calabria e lavora nell'oratorio dei Salesiani. Domenica si e' laureata a 23 anni al Dams di Cosenza, coordina il giornale delle scuole della Locride "Portale giovani" e insegna recitazione ai bambini di Locri. "Li prendiamo per mano- dice- anche i figli dei mafiosi che gia' a 4 anni ti chiedono 'ma tu lo sai chi sono io?'". Certo che lo sa, li conosce tutti per nome e cognome i mafiosi di Locri e i loro figli, di molti e' amica. "La prima volta ci rigano la macchina, la seconda pure, ma la terza alcuni vengono con noi". Livio ha i capelli lunghi e una felpa rossa enorme "non vogliamo essere considerati eroi, noi non abbiamo l'ardire di sfidare i mafiosi come ha fatto Peppino Impastato o di combatterli da solo, come ha fatto Borsellino, ma dopo il 16 ottobre siamo diventati tanti e possiamo dare un contributo a diradare l'ignoranza di cui la mafia si nutre". Gli studenti del liceo della comunicazione "Maria Ausiliatrice" che li hanno invitati qui a Civitas li ascoltano, annuiscono con la testa li applaudono. Poi e' la musica ad abbattere quelle distanze di cui parlava Domenica. Sul palco sale Marco Morandi, in rappresentanza della nazionale cantanti, canta "la pappa col pomodoro" il motivetto di Giamburrasca "la storia del passato ormai ce l'ha insegnato che il popolo affamato fa la rivoluzion". Poi la chitarra passa ad un giovane padovano che improvvisa un coro con i ragazzi di Locri. Cantano tutti i 600 studenti di Padova: Vasco Rossi va sempre per la maggiore. Alla fine sul palco vengono chiamati "i grandi", il procuratore capo del tribunale di Padova, il sindaco di Locri- "sembra Buona Domenica" dice una ragazzina del pubblico- l'assessore alle politiche giovanili del comune di Padova. Sta a loro dare delle risposte a questi ragazzi che come sottolinea Marco Morandi "sono coraggiosi e devono essere sostenuti".

Sequestrato l’ecomostro di Praia a Mare

06/05 E' stata sequestrata la struttura alberghiera abusiva di Praia a Mare. Il provvedimento di sequestro è stato emesso dal sostituto procuratore di Paola, Domenico Fiordalisi. Il magistrato ha provveduto al sequestro probatorio per consentire al consulente di completare gli accertamenti sull'epoca di realizzazione dei lavori sottoposti ad indagine. Sul complesso alberghiero, del valore di circa 25 milioni di euro, è già in corso un procedimento penale nei confronti di alcune persone che sono accusate di corruzione, falso ideologico e abuso d'ufficio.

Pensionato di Crotone arrestato con 40 grammi di cocaina

06/05 Un pensionato, Antonio Giuda, di 75 anni, è stato arrestato dai carabinieri a Crotone per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti e ricettazione. L'uomo, che per la sua età ha ottenuto gli arresti domiciliari, è stato trovato in possesso di 40 grammi di cocaina nascosta in un barattolo di vetro rinvenuto dai carabinieri in un terreno in uso all'anziano, alla periferia di Crotone. I carabinieri hanno anche rinvenuto e sequestrato tre assegni circolari in bianco provento di un furto denunciato nel 2002 in provincia di Napoli.

La Daneco precisa: “Non gestiamo discariche ma impianti di trattamento”

06/05 "La nostra società non ha mai chiuso i battenti: ciò che è stato chiuso é l'impianto per il trattamento dei rifiuti che produce la frazione organica stabilizzata, detta Fos, costruito e gestito dalla nostra stessa società". E' quanto riferisce, in un comunicato, la società Daneco, che gestisce l' impianto di trattamento dei rifiuti di Lamezia Terme, in relazione a notizie di stampa diffuse negli ultimi giorni. "Daneco - si afferma ancora nel comunicato - non gestisce discariche, ma un impianto di trattamento in cui non vengono certamente conferiti rifiuti senza controllo alcuno. L'unica discarica sul territorio è quella di proprietà della Multiservizi che dovrebbe recepire da Daneco la Fos prodotta dall' impianto e non rifiuti privi di trattamento. E' vero che Daneco ha un debito di 4 milioni di euro nei confronti di Multiservizi, ma la stessa società deve circa sei milioni di euro all' Ufficio commissariale che, a sua volta, non ha mai avuto la disponibilità finanziaria per pagare a Daneco gli otto milioni di euro che le spettano sia per la realizzazione dell' impianto che per il lavoro svolto in questi tre anni di attività di trattamento dei rifiuti solidi urbani della zona". "La nostra società - prosegue il comunicato - ha fatto lavorare personale e ottemperato agli obblighi contrattuali nonostante le difficoltà dovute ai mancati pagamenti. La decisione della chiusura è stata presa solo quando l' impianto era ormai saturo di Fos. A dimostrazione che il problema principale era costituito dalla Fos fa fede la riapertura dell' impianto il 3 maggio scorso, non appena l' Ufficio commissariale ha trovato un sito alternativo a quello della Multiservizi. Questa società, infatti, sta rinegoziando con l' Ufficio commissariale la tariffa di smaltimento, ma non è stato trovato ancora un accordo".

Evade dai domiciliari a Frascineto e viene preso a Roma. Ora è a Reigna Coeli

06/05 I carabinieri hanno arrestato a Roma Massimo Amato, di 30 anni, di Frascineto, con l' accusa di evasione. Amato si era sottratto al regime degli arresti domiciliari cui era sottoposto dal 24 aprile scorso. L' uomo era stato arrestato dopo che nella sua abitazione i carabinieri avevano trovato un carta d' identità smarrita a Latina sulla quale Amato aveva sostituito la foto originale con la propria. L' uomo, che si era allontanato dalla sua abitazione già da alcuni giorni, è stato rintracciato dai militari in un albergo della capitale e portato nel carcere di Regina Coeli.

Brevi di cronaca da Corigliano

06/05 A Corigliano Calabro due pregiudicati sono stati denunciati in stato di libertà per avere violato gli obblighi impostigli dalla sorveglianza speciale.

Appello dei fratelli Mazza “Abbiamo detto no alla ndrangheta e siamo senza lavoro”

05/05 “Dalla Calabria anche noi per il primo maggio avremmo voluto festeggiare il nostro diritto al lavoro!!!!” A scrivere sono tre giovani fratelli di Reggio Calabria che da ormai quasi 2 anni si ritrovano soli e disperati dopo aver denunciato le intimidazioni della ndrangheta, volte a distruggere la, ormai ex, attività ristorativa “Al Valantain” sita in Villa san Giovanni di Reggio Calabria. “Quanto avevamo creato – si legge nell'appello lanciato da Anna, Valentina ed Ernesto Mazza - rappresenta quanto di piu' bello i nostri cuori potessero augurarsi per il loro futuro. Un lavoro, il nostro lavoro in una terra che non ne offre!! Il nostro calvario ha inizio con lettere estorsive e minatorie, danneggiamenti alla struttura, ritrovamento di una bottiglia molotov pronta per prendere fuoco, intrusioni notturne nei locali con lo sconvolgimento della sala, furti.che ancora oggi a locale chiuso vogliono significare quanto prema la necessità che quel nostro meraviglioso locale non sia piu' di nostra pertinenza. Quanto scriviamo e' stato sempre e regolarmente denunciato, e tanti sono stati gli interventi della stampa locale come nazionale, perfino le telecamere di Maurizio Costanzo hanno voluto interagire al nostro no, cosi' si sono poi susseguite quelle rai che in piu' di una circostanza, hanno cercato di raccogliere il nostro appello. Una dura battaglia che affrontiamo con paura, ma con la rabbia di chi si e' visto portar via il suo tutto, tanto che ad oggi le nostre condizioni economiche dimostrano la forza della ndrangheta.povertà non meritata, non colposa ma indotta che fa solo significare alla Stato che deve annoverare tra le tante un'altra famiglia povera. Stato che si e' manifestato nel discorso di inaugurazione anno giudiziario 2006, dove la nostra denunzia doveva se non altro esser monito per i nostri concittadini. Stato che si e' manifestato con la nostra visita al maxi prefetto De Sena, che ha ascoltato.o con la collaborazione dei carabinieri e della polizia, ma la gente.la nostra gente, quella che manifesta con forza nei cortei, chiedendo una Calabria, un meridione libero dalle vessazioni e dalle ingiustizie.quella non si e' fatta avanti, quella lascia tre giovani di 27, 23, e 20 anni a lottare da soli, costringendoli alla chiusura del loro lavoro, e mi spiace ma anche loro sono Stato. Solidarietà..che bella parola, ma si tuffa nei nostri cuori sgretolandosi come ghiaccio al sole, perche' non sono le belle parole, non sono i cortei, non sono i manifesti.noi volevamo lavorare, volevamo la nostra gente dentro il nostro locale per dimostrare a coloro che vincono sempre, che essere onesti premia. La povertà, la solitudine la paura sono i nostri compagni di viaggio, ci trasciniamo, alla ricerca che qualcosa possa cambiare, ma non sappiamo quanto riusciremo ad andare avanti. Questa nostra vicenda ha gia' logorato i nostri giovani cuori, abbiamo bisogno di aiuto e allora lo gridiamo, a modo nostro, scrivendo nella speranza che questa nostra possa raggiungere la brava gente, la gente onesta.. Nella festa del primo Maggio avremmo voluto esser fieri del nostro lavoro dei nostri sacrifici, avremmo voluto brindare al nostro diritto al lavoro, e' stata invece un'altra giornata di amaro veleno, spogli della nostra dignità e ormai cosi' come la ndrangheta in una delle sue missive ci aveva preannunciato poveri e pazzi!! Ci scusiamo per il tempo che abbiamo rubato a chi legge, ma speriamo di cuore che il nostro appello possa raggiungere chi puo' davvero aiutarci”.

Sequestrato l’impianto fognario dell’ospedale di Mormanno. Avviso di garanzia al Sindaco

05/05 Sono stati sequestrati dai carabinieri, in esecuzione di un decreto emesso dal procuratore della Repubblica di Castrovillari, Agostino Rizzo, e dal sostituto, Baldo Pisani, gli impianti fognari dell' ospedale civile di Mormanno e quello cittadino. I militari hanno anche notificato tre avvisi di garanzia ad altrettante persone per i reati di disastro ambientale colposo e scarico di acque reflue industriali. I destinatari degli avvisi di garanzia sono il sindaco di Mormanno, Gianluca Grisolia; il responsabile dell' Ufficio tecnico comunale, Vittorio La Greca, ed il direttore generale dell' Azienda sanitaria di Castrovillari, Ernesto Gigliotti. Per i tre si ipotizza il reato di disastro ambientale colposo e scarico di acque reflue industriali. Il sequestro, secondo quanto si è appreso, si è reso necessario dopo che è stato accertato uno sversamento di acque reflue dei due impianti fognari nel fiume Battendiero, con conseguente alterazione dell' equilibrio biologico.

Intimidazione ad un consigliere comunale di Vibo

05/05 Persone non identificate, la scorsa notte, a Vibo Valentia hanno compiuto un attentato incendiario contro lo studio legale di cui è titolare l' avvocato Francesco Muzzopappa, consigliere comunale eletto con la lista Nuova Democrazia cristiana. A notare le fiamme è stata una pattuglia di carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia, che hanno avvertito i vigili del fuoco, che hanno provveduto a spegnere l' incendio. Non è la prima volta che l' avvocato Muzzopappa è oggetto di intimidazioni. Nel 2001, qualche giorno dopo l' annuncio della sua candidatura al Consiglio comunale di Vibo Valentia, ignoti lasciarono appesa al portone dello studio la testa mozzata di un cane. Nel 2004, inoltre, Muzzopappa è stato candidato alla presidenza della Provincia di Vibo Valentia con la lista "Dorotei europei". "Non ho alcuna idea - ha detto l' avvocato Muzzupappa - di chi potrebbero essere i mandati e gli esecutori dell' intimidazione. Non posso dire se è un fatto legato alla mia attività forense o politica. Posso dire che nella mia attività professionale a nelle mia attività politica sono stato sempre onesto e trasparente e non ho mai avuto problemi con nessuno. La mia coscienza, dunque, è tranquilla".

Processo G8/Bolzaneto: Altri tre testi ascoltati

05/05 Tre sono i testi ascoltati oggi nel corso delle XXXVII udienza del processo per i fatti di Bolzaneto, nel quelle sono imputati 46 tra agenti di PP PS e CC e personale medico presente in loco. Il contesto in cui sono state vissute le esperienze degli oltre novanta fermati e arrestati, che sabato 21 luglio sono stati condotti nella caserma di Bolzaneto, si fa sempre più chiaro e preciso. Ormai non ci sono più dubbi sulla presenza delle due ali di agenti inferociti nel corridoio, sulle ore passate in piedi, sulle visite degradanti in infermeria, gli insulti e le percosse. Si ritorna a parlare anche dell'infermeria come parte integrante del meccanismo criminale con cui funzionava la caserma di Bolzaneto in quei giorni. P.B. viene fatto spogliare nudo, e mettere contro il muro, viene percosso dagli agenti sotto gli occhi del medico, viene insultato, schernito e fatto oggetto di violenza psicologica a sfondo sessuale dagli agenti stessi. Nonostante sia stata messa in dubbio l'attendibilità del teste da parte degli avvocati degli imputati, poiché all'epoca degli interrogatori aveva manifestato dubbi sui riconoscimenti, oggi in aula P.B. ha individuato in Giacomo Toccafondi il medico presente. In cella il piantone punta PB qualcosa alla tempia "Compagno girati che voglio vederti in faccia quando ti sparo". P.B non ha il coraggio di voltarsi temendo di trovarsi realmente di fronte a una pistola: dopo innumerevoli intimidazioni si volta e l'agente gli spruzza una sostanza urticante negli occhi che lo fa cadere in terra. Gli intimano di rialzarsi e dopo averlo ampiamente percosso lo sollecitano sollevandolo per i capelli. Riemergono anche gli incastri con le testimonianze delle scorse udienze. In particolare sull'episodio di T.: di origine siriana con una protesi a una gamba dopo una notte in piedi non riesce più a resistere. T. chiede di sedersi, e nonostante gli sia intimato di non farlo cede e si siede, entrano gli agenti in cella a massacrarlo nuovamente. Forse non è mai abbastanza. a raccontare nuovamente è P.S il primo ascoltato oggi: all'epoca dipendente del ministero della difesa, esattamente come i suoi aguzzini, e per questo maggiormente bersagliato da insulti e percosse. Si continua lunedì 8 maggio

Operazione PS su omicidio Blasco: Si costituisce Giampà

05/05 Si è costituito agli agenti della Polizia di Stato di Crotone, Giuseppe Ciampà, di 24 anni, di Cutro, destinatario di un' ordinanza di custodia cautelare in carcere perché accusato, insieme ad Antonio Dragone, 20 anni, e a Giovanni Oliverio, di 23 anni, dell' omicidio, avvenuto nel 2004, di Salvatore Blasco. Il giovane era irreperibile dalla mattina di mercoledì scorso quando i poliziotti non lo avevano trovato a casa dove si erano recati per arrestarlo. Ieri, in provincia di Reggio Emilia, si era consegnato al personale della Squadra Mobile di Crotone e ai poliziotti della Questura della città emiliana, Giovanni Oliverio che è stato ricondotto in Calabria. Ciampà ed Oliverio si trovano adesso nel carcere di Siano. a Dragone, invece, il provvedimento era stato notificato nel carcere di Modena dove si trovava già recluso. Ciampà al momento dell'arresto si trovava nei pressi della propria abitazione, nella frazione Scarazze del comune di Cutro. Il questore di Crotone, Raffaele Salerno, ha commentato positivamente la decisione di Oliverio e Ciampà di consegnarsi spontaneamente alla Polizia

Minacce a Lamberti Castronuovo: Callipo "la Calabria deve reagire". Meduri (Arci)“No alla cultura della violenza”

05/05 "In Calabria siamo tutti obbligati quasi quotidianamente a fare i conti con una realtà difficile, ma l' entusiasmo dei giovani calabresi e la reazione ormai corale da parte di tutti coloro che hanno un ruolo politico, istituzionale, economico e sociale contro la criminalità organizzata, lascia ben sperare". E' quanto afferma Filippo Callipo, presidente di Confindustria Calabria, in una dichiarazione nella quale si precisa che "gli imprenditori calabresi esprimono piena solidarietà al presidente di Sviluppo Italia Calabria, l' amico Edoardo Lamberti Castronuovo, per il vile gesto subito". "Anche in questa circostanza - sostiene Callipo - la nostra regione è chiamata a reagire senza lasciarsi intimorire, ma dimostrando, con l' esempio e l' attaccamento ai valori della legalità e della democrazia, che la prevaricazione non aiuta la crescita economica e civile della Calabria. Sempre più assieme e sempre più numerosi, dobbiamo costruire un ambiente in cui non l' illegalità sia prevalente ma la legalità; e per fare ciò non c' è dubbio che occorre lavorare velocemente, di concerto col nuovo Governo, anche per creare in Calabria maggiore produttività e sviluppo sano".
"Diventa oltremodo imbarazzante stare quotidianamente sulla cronaca per colpa di una cultura della violenza che continua ad arrecare danno alla nostra immagine e soprattutto alla nostra economia ed alle nostre comunità". E' quanto afferma Giuseppe Meduri, presidente dell' Arci calabrese che, in una nota, esprime a nome dell' associazione "la più sincera vicinanza al dottor Lamberti Castronuovo per l' ultima intimidazione subita". "Siamo stanchi - prosegue Meduri - di dover quotidianamente manifestare vicinanza e solidarietà ai tanti imprenditori, rappresentanti delle istituzioni, del mondo associativo, che giornalmente diventano bersaglio di delinquenti o imbecilli di turno. Le istituzioni e i calabresi tutti devono assieme trovare la forza per una forte accelerazione nella sfida per il cambiamento della nostra regione e delle nostre comunita".

Protesta di Irma Pane davanti il Tribunale di Catanzaro: “Liberate mio marito”

05/05 Irma Pane, moglie di Mohamed Zenzami, il marocchino che fu sottoposto ad interrogatorio per un giorno nella Questura di Catanzaro nell' ambito delle indagine sulla strage della famiglia Pane, accaduta a Caraffa il 28 marzo scorso, sta attuando una protesta davanti al palazzo di giustizia del capoluogo. Irma Pane è la sorella di Camillo Pane, ucciso nella strage insieme alla moglie, Annamaria, ed ai figli Eugenio e Maria. Per la strage è stato arrestato e si trova tuttora in carcere un nipote di Camillo Pane, Claudio Tomaino, che avrebbe ucciso i parenti, secondo quanto è emerso dalle indagini, per motivi d' interesse. La donna innalza un cartello in cui sostiene che il marito, nel corso dell' interrogatorio, sarebbe stato sottoposto a maltrattamenti da parte della Polizia "malgrado fosse certa - sostiene Irma Pane - la sua estraneità alla strage". Irma Pane aveva chiesto di incontrare un magistrato della Procura della Repubblica, ma la sua richiesta non è stata accolta.

Nuovi sequestri all’Aterp di Vibo

05/05 I carabinieri del comando provinciale di Vibo Valentia hanno proceduto stamane al sequestro di carte e documenti negli uffici dell' Azienda territoriale per l' edilizia residenziale pubblica (Aterp). Il sequestro di documenti, relativo all' inchiesta giudiziaria coordinata dal sostituto procuratore Sisto Restuccia su presunte irregolarità nell' espletamento di un concorso per l'assunzione di 19 dipendenti con varie qualifiche, segue quello effettuato dagli stessi militari circa una settimana addietro. Secondo quanto si è appreso i militari hanno anche acquisito le testimonianze di alcuni dipendenti dell' ente. Nulla, al momento, è trapelato sul contenuto delle testimonianze. L' Aterp di Vibo è stata affidata dal luglio scorso al commissario Francesco Scopacasa. L' inchiesta della magistratura é stata avviata a seguito di una denuncia fatta dal segretario provinciale della Uil di Vibo, Luciano Prestia.

Disposta la riapertura della discarica di Lamezia

05/05 Il Commissario delegato per l' emergenza ambientale, Carlo Alfiero, e' intervenuto con una nota sulla vicenda della discarica di Lamezia Terme. ''Con riferimento alle notizie relative allo smaltimento dei rifiuti solidi presso l' impianto tecnologico di Lamezia Terme, gestito dalla societa' Daneco - e' detto nel comunciato - al fine di sgombrare il campo da incertezze o imprecisioni, comunichiamo che la Daneco nelle settimane scorse ha riferito a quest' ufficio la sospensione delle attivita' di impianto, affermando una presunta responsabilita' a continuare la lavorazione dei rifiuti solidi per motivi igienici-sanitari e finanziari. Questo ufficio ha richiesto l' immediata apertura dell' impianto, disponendo subito vari incontri, avvenuti presso quest' Ufficio e finalizzati ad affrontare le segnalate difficolta' operative e finanziarie della societa'. A tali incontri ha partecipato anche la Lamezia Multiservizi spa che gestisce la discarica comunale e che ha un rilevante credito nei confronti della Daneco e un altrettanto rilevante debito con quest' ufficio''. ''A fronte di tali difficolta' - prosegue la nota - il Commissario delegato con ordinanza ha disposto l' immediata apertura dell' impianto tecnologico, impartendo altresi' alla Daneco alcune direttive sullo smaltimento della frazione organica stabilizzata accumulata, destinandola in parte ad altre discariche in fase di dismissione, come substrato organico miscelato con inerti nella copertura finale di discariche controllate, ed in parte come strato di ricopertura giornaliera della massa dei rifiuti stoccati cosi' come previsto dalla normativa vigente''.

Brevi di cronaca da San Lorenzo del Vallo, Roggiano, Rogliano

05/05 A San Lorenzo del Vallo persone non identificate hanno incendiato, la notte scorsa, un deposito di frutta di proprietà dell' imprenditore commerciale B.C., del luogo. Le fiamme hanno causato danni per circa 20 mila euro. Sul posto, oltre ai carabinieri ai carabinieri della Compagnia di San Marco, è intervenuta una squadra di vigili del fuoco del distaccamento di Castrovillari. Indagini sono in corso. Non si esclude alcuna pista. A Roggiano Gravina un cittadino rumeno, F.I., di 30 anni, è stato arrestato dai carabinieri della compagnia di San Marco Argentano per non avere ottemperato a ad un provvedimento di espulsione a suo carico. L' uomo è risultato essere destinatario di un decreto esmesso dal Questore di Cosenza. F.I. è stato portato nel carcere di Cosenza. A Rogliano il personale del Norm ha arrestato una persona per detenzione illegale a fine di spaccio di sostanze stupefacenti tipo hashish.

La Finanza scopre truffa comunitaria a San Nicola Arcella. Sequestrata una lussuosa villa acquistata con i fondi UE, indagate 5 persone

04/05 Una lussuosa villa, del valore di circa 500mila euro, realizzata in parte con fondi della comunita' economica europea, e' stata posta sotto sequestro dalla Guardia di Finanza nel Comune di San Nicola Arcella, sulla costa tirrenica in provincia di Cosenza. L'operazione e' stata portata a termine dagli uomini delle Fiamme gialle di Scalea in seguito a un'indagine durata circa due anni, e nell'ambito della quale sono state indagate cinque persone con l'accusa di indebita percezione di contributi comunitari connessi alla legge 488/1992. Secondo quanto hanno accertato i militari della Guardia di Finanza, sembrerebbe che il lussuoso immobile, costruito sul promontorio difronte l'isola di Dino, sia stato realizzato, almeno in parte, con i proventi comunitari. I provvedimenti, firmati dal gip Alfredo Cosenza, sono stati emessi in virtu' di una normativa del 2000 che consente di operare, in caso di truffe comunitarie, la confisca dei beni per l'equivalente della somma che si suppone sia stata sottratta indebitamente all'Unione Europea. I fondi comunitari richiesti, per oltre 270 mila euro, erano gia' stati concessi ad una societa' di San Nicola Arcella specializzata nel settore dell'edilizia per l' acquisto di macchinari da cantiere (silos, impastatrici e altro), in modo tale da favorire nell'area di riferimento l'assunzione, almeno per cinque anni, di numerosi disoccupati. Ma le indagini, condotte in diversi cantieri dislocati sull' intero territorio nazionale, suffragate dalle risultanze bancarie e da verifiche documentali, hanno consentito agli uomini della Guardia di Finanza di accertare la totale assenza di beni acquistati con i fondi Europei, nonche' la scoperta di una organizzazione il cui disegno, attraverso artifizi contabili e bancari, era quello di distrarre i fondi comunitari, con l'ausilio di diversi ''prestanomi'', quali amministratori fittizi delle societa' oggetto di indagine. E sulla base delle indagini, coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Paola Francesco Greco, le Fiamme Gialle ha posto i sigilli giudiziari alla lussuosa villa intestata ad una societa' riconducibile al principale indagato.

Minacce al Presidente dei Sviluppo Italia Calabria Castronuovo

04/05 Una busta contenente delle minacce è stata recapitata stamane al presidente di Sviluppo Italia Calabria e vice presidente uscente dell'Assindustria di Reggio Calabria, Eduardo Lamberti Castronuovo. La lettera è stata consegnata presso lo studio medico dove Castronuovo lavora. La missiva è stata ora consegnata ai Carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria che hanno avviato le indagini. "Metto in relazione questo episodio - sostiene Castronuovo in una nota - alle mie recenti dure prese di posizione sugli ultimi avvenimenti di Confindustria Reggio, mi lascia del tutto indifferente, pur intristendomi molto. La mia lotta per l' affermazione della legalità e del rispetto della legge non potrà essere fermata dal ripetersi di atti vili ed intollerabili. Chi si nasconde dietro queste ripetute minacce, sappia che anche quando dovesse abbattere la forza che ci metto nella difesa del diritto della gente a vivere e operare in serenità, ci saranno cento, mille operatori e uomini reggini che continueranno in questa battaglia civile".
"Le continue e ripetute minacce verso un imprenditore, esempio concreto di serietà e rigore morale, interlocutore attento e sensibile del sindacato, protagonista di tante battaglie civili e sociali orientate a contrastare forme odiose di illegalità e di prevaricazione soprattutto verso le fasce deboli della società, danno il segno evidente di quanto sia ancora lunga e difficile l' iniziativa finalizzata ad affrancare le nostre comunità e la Calabria dallo strapotere delle forze criminali". E' quanto afferma Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl calabrese, manifestando solidarietà al presidente di Sviluppo Italia Calabria Edoardo Lamberti Castronuovo. "La Cisl - prosegue Sbarra - esprime la più ferma condanna verso l' ennesimo e reiterato episodio di intimidazione mafiosa e criminale rivolto a Lamberti Castronovo a cui va la nostra convinta e sincera solidarietà per i vergognosi e deprecabili tentativi di condizionare, rallentare ed influenzare la sua attività di rappresentanza istituzionale ed imprenditoriale unitamente all'invito di proseguire con maggiore impegno e convinzione la battaglia per lo sviluppo, la crescita economica, l' affermazione dei diritti, la legalità a Reggio ed in Calabria".

Chiusa, dagli americani, la vicenda Calipari ma i PM romani vanno avanti

''Cordoglio'' per la morte di Nicola Calipari e ''rammarico'' per le lesioni riportate da Giuliana Sgrena e Andrea Carpani, ma nessuna ''ulteriore informazione'', rispetto a quelle contenute nel rapporto del Multi National Corps-Iraq, sull'episodio che il 4 marzo 2005 porto' all' uccisione del funzionario del Sismi. Cosi', il 24 aprile scorso, il Dipartimento di giustizia di Washington ha comunicato ''in modo definitivo'' al ministero della giustizia italiano che non intende sostenere l'inchiesta aperta dalla magistratura romana. Che, comunque, va avanti. La risposta degli Usa e', in primo luogo, alla rogatoria con cui si chiedeva di conoscere i nomi del commando di militari americani che lungo la Irish Route a Baghdad uccisero Calipari e ferirono la Sgrena e l'agente del Sismi Carpani. Una richiesta alla quale le autorita' statunitensi hanno risposto di no. In altri termini, il nome di Mario Lozano, il militare che fece fuoco sulla Toyota Corolla con tre raffiche in successione, cosi' come il resto della pattuglia, non esistono ''in modo ufficiale''. Ma i nomi di tutto il commando, in realta', gia' si conoscono da tempo. Emersero lo stesso giorno in cui venne diffuso su internet il rapporto della Commissione d'inchiesta Usa, grazie ad una banale decriptazione degli omissis fatta da un giovane di Bologna. Materiale forse non utilizzabile a fini processuali, ma i carabinieri del Ros e i magistrati romani, a quei nomi arrivarono anche attraverso altre strade. Il problema, dunque, non e' costituito dai nomi, ma soprattutto dalla notifica del deposito degli atti all'indagato, un atto che spianerebbe la strada all'incriminazione del soldato Lozano. Questa notifica e' stata oggetto di una ulteriore rogatoria, che non ha dunque come oggetto una richiesta di informazioni: non e' chiaro quale sia stata la risposta degli Usa su questo aspetto specifico, ma la comunicazione del 24 aprile scorso sembra debba essere letta come una chiusura totale. Sulla posizione di Lozano pesa, soprattutto, l' esito di una consulenza tecnica secondo la quale la Toyota Corolla fu colpita da tre raffiche sparate da un' unica mitraglietta automatica M240 calibro 7.62, in dotazione all' esercito Usa. Calipari, per i consulenti, mori' dopo essere stato raggiunto dalla seconda sequenza di proiettili. Secondo gli stessi esperti balistici, che a lungo hanno esaminato la Toyota Corolla, si deve ritenere che i primi colpi siano stati esplosi da una distanza (approssimativa) compresa tra 100 e 130 metri; gli ultimi da una distanza (approssimativa) compresa tra 45 e 65 metri. Per gli stessi consulenti nominati dalla procura, sicuramente ''la prima raffica colpi' l' autovettura, in movimento, mentre procedeva ad una velocita' valutabile in 60-65 chilometri orari; la seconda ad una velocita' valutabile in 44-54 chilometri orari; gli ultimi colpi la raggiunsero quando era ormai praticamente ferma''. E sulla scorta di tutto cio',nonostante il rifiuto americano, i pm Franco Ionta, Pietro Saviotti ed Erminio Amelio potrebbero decidere, entro la fine di questo mese, di depositare, previa emissione del decreto di irreperibilita'dell' indagato, la richiesta di rinvio a giudizio di Lozano per omicidio volontario ed il tentato omicidio dell' inviata del Manifesto Giuliana Sgrena e di Andrea Carpani, alla guida della Toyota presa di mira sulla Irish Route. Sulla vicenda e' intervenuto lo stesso Guardasigilli Castelli, che dopo aver espresso ''amarezza'' per il no di Washington, ha parlato di una vicenda ''lunga e complessa'' finita in maniera non positiva per l'Italia forse anche a causa delle ''polemiche con la procura di Milano che possono aver influenzato questa decisione'' degli Isa. Il riferimento implicito e' al braccio di ferro degli ultimi mesi tra il ministro e i magistrati di Milano che avevano chiesto l' estradizione dei 22 agenti Cia accusati del rapimento dell'ex imam Abu Omar. Castelli ha rifiutato di inoltrare la richiesta della procura di Milano e lo ha comunicato solo di recente, facendo intendere che il suo non decidere in tempi rapidi stava a significare che proprio la questione dell'estradizione degli agenti Cia poteva rappresentare uno strumento di pressione nei confronti degli Usa per ottenere risposte positive ad altre rogatorie, tra cui quella relativa alla morte di Calipari. ''Il ministero ha fatto di tutto, e anche di piu', per avere una risposta diversa'' dagli Usa sulla vicenda Calipari. ''Questo mi lascia con l'amaro in bocca''. Un intervento al quale ha duramente replicato il procuratore aggiunto di Milano, Armando Spataro, capo del pool antiterrorismo milanese. ''Sono esterrefatto - ha detto - da queste dichiarazioni di un ministro della Repubblica. Esse imporrebbero che almeno egli dichiarasse espressamente cosa gli e' noto sulle ragioni della decisione delle autorita' americane, poiche' il diritto internazionale, anche quello consuetudinario, non prevede che le rogatorie o le richieste di estradizione siano strumento di baratto''. Contro-replica di Castelli: ''Il procuratore Spataro cerchi di fare il suo mestiere, cioe' cercare di catturare i terroristi, cosa che non gli riesce benissimo, e lasci la politica ai politici''.
Intanto sarà assegnato alla memoria di Nicola Calipari, il premio Federico II per la pace. La cerimonia di consegna si svolgerà il 12 maggio prossimo all'interno del Castel del Monte. Il premio, istituito nel 2002 dal Comune di Andria, ha cadenza biennale ed è un riconoscimento conferito a "chi lavora per il bene comune, a chi elargisce le proprie energie per rendere più vivibile il nostro pianeta". E' prevista, inoltre, una menzione alla memoria di don Andrea Santoro, il missionario ucciso in Turchia, alla cui missione da lui fondata a Trebisonda sarà destinata la somma di 2.000 euro. Il premio alla memoria di Nicola Calipari sarà consegnato alla vedova, Rosa Villecco Calipari, cui sarà data anche una targa che ha voluto far pervenire il presidente della Repubblica.

Ndrangheta e truffe dietro la strage della famiglia di Caraffa?

04/05 Una misteriosa donna avrebbe aiutato Claudio Tomaino, il giovane accusato della strage di Caraffa, a organizzare una gigantesca truffa ai danni dello zio, Camillo Pane. E' quanto rivela un articolo della rivista 'News Settimanale', anticipando i risultati della consulenza informatica del vice questore Gioacchino Genchi svolta per conto della Procura della Repubblica di Catanzaro. La donna, che potrebbe aiutare a far luce sulla strage, avrebbe fatto credere, secondo quanto riporta la rivista, a Camillo Pane di essere la fidanzata dell'inesistente intermediario di affari immobiliari. Genchi è riuscito a recuperare i documenti che comprovano la truffa di Tomaino, ma anche i messaggi riportati sul telefonino dell'infermiere e dai quali si evince che l'uomo era anche un fanatico nazista. Tra questi uno in cui un fantomatico avvocato annuncia a Pane l'arrivo della sua fidanzata per chiudere una trattativa. Infine risulterebbe del tutto infondata la pista satanica e prenderebbe sempre più corpo l' ombra della 'ndrangheta dietro la strage. Nel mirino degli inquirenti - secondo il settimanale - ci sono ora tre noti professionisti della zona e una donna palermitana, gia' coinvolta in indagini di mafia, che si sarebbero sentiti con Tomaino e con la sua compagna Daniela Silipo, indagata per favoreggiamento, nelle ore in cui si consumò la strage.

Commissariato il Consorzio di sviluppo industriale di Crotone

04/05 Nell'ultima riunione della Giunta Regionale, su proposta dell'Assessore all'Economia Nicola Adamo, l'Esecutivo - come informa una nota dell'Ufficio Stampa della Giunta - ha proceduto "allo scioglimento del Comitato Direttivo e del Presidente del Consorzio per lo sviluppo industriale della provincia di Crotone". Contemporaneamente, la Giunta ha nominato nuovo Commissario Straordinario, il dirigente regionale Domenico Pecoraro e quali Sub-commissari, Francesco Graziani e Domenico Sperlì. Si è disposto, inoltre, l'effettuazione, da parte dell'organo commissariale, anche di un'ispezione straordinaria sulla situazione gestionale del Consorzio, da concludersi con la redazione di una dettagliata relazione al Presidente della Giunta Regionale e all'Assessore all'Economia. Tali decisioni sono state adottate in considerazione del fatto che Carlo Turino ha presentato le proprie dimissioni dalla carica del Presidente del Consorzio per lo sviluppo industriale della Provincia di Crotone poiché colpito dalla misura cautelare della custodia in carcere, in quanto indagato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Crotone per il reato di concussione. Tali gravi vicende giudiziarie in corso, hanno determinato l' urgente necessità di procedere alla sostituzione degli organi amministrativi ordinari. La Giunta ha ritenuto, inoltre, di procedere ad un'ispezione straordinaria per accertare approfonditamente la situazione gestionale del Consorzio, poiché le circostanze evidenziate integrano violazioni di legge e irregolarità nella gestione talmente gravi da pregiudicare la legale operatività dell'Ente consortile. Allo stato - conclude la nota - le contestazioni mosse a Carlo Turino riguardano la scorretta gestione delle attività di depurazione, da parte degli organi del Consorzio, "con particolare riferimento alla misura del corrispettivo dovuto dagli imprenditore del settore".

Truffa milionaria alla UE scoperta dalla Finanza a Reggio

04/05 La Guardia di Finanza della tenenza di Bianco, a seguito di indagini di polizia tributaria durate quasi un anno, ha scoperto una ditta del settore della commercializzazione di materiale per l'edilizia e di autovetture che, omettendo di presentare le dichiarazioni dei redditi, ha realizzato un'evasione fiscale milionaria. Nel corso dell'attività investigativa, controllando i tabulati degli acquisti di automezzi effettuati dagli operatori italiani in altri paesi dell'Unione Europea, è balzato subito all'attenzione che l'impresa di Bianco, pur effettuando acquisti per centinaia di migliaia di euro, soprattutto in Germania, non denunciava al fisco tali operazioni commerciali. La conseguente verifica fiscale ha permesso di accertare il numero delle autovetture acquistate all'estero e di ricostruire, nonostante l'occultamento di parte della documentazione fiscale, l'ammontare complessivo delle vendite di autovetture effettuate nei confronti di privati e commercianti residenti nella provincia di Reggio Calabria. L'impresa, oltre all'attività di vendita di autovetture, svolgeva anche un'avviata compravendita all'ingrosso di materiale per l'edilizia. Anche in questo caso, grazie allo svolgimento di controlli incrociati effettuati presso i fornitori sparsi sull'intero territorio nazionale e presso i clienti dell'azienda, è stato possibile determinare accuratamente i ricavi conseguiti in nero in questa attività. La Guardia di Finanza, infatti, ha scoperto che per frodare l'Iva dovuta sugli acquisti l'imprenditore inviava ai propri fornitori delle false dichiarazioni in cui affermava che i beni comprati erano destinati ad essere esportati in Paesi extracomunitari e che, quindi, le cessioni non dovevano essere assoggettate all'imposta sul valore aggiunto. Al termine dell'attività ispettiva sono stati contestati circa tre milioni di euro di ricavi non dichiarati e violazioni all'IVA per quasi ottocentomila euro. Il titolare dell'impresa, in considerazione dell'ingente evasione fiscale realizzata, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Locri.

Si costituisce il ricercato dell’operazione di PS di Crotone

04/05 Si e' consegnato alla Polizia in Emilia, Giovanni Oliverio, di 23 anni, di Cutro, che, insieme ad Antonio Dragone, 20 anni, e Giuseppe Ciampa', 24 anni, e' accusato dell'omicidio di Salvatore Blasco, avvenuto nel 2004. Ai tre arrestati e' stata notificata una ordinanza di custodia cautelare per i reati di omicidio premeditato, detenzione di armi ed associazione per delinquere di tipo mafiosa. Ma, mentre ad Antonio Dragone il provvedimento e' stato notificato in carcere, dove si trovava gia' recluso, Giovanni Oliverio e Giuseppe Ciampa', la mattina di mercoledi' scorso erano entrambi irreperibili. Nella stessa serata di mercoledi', Oliverio ha contattato da un comune in provincia di Reggio Emilia i poliziotti che lo inseguivano rivelando il luogo dove si trovava. Da Crotone e' immediatamente partito personale della Squadra Mobile che, insieme ai colleghi della Questura della citta' emiliana, questa mattina sono andati all'appuntamento con Oliverio e lo hanno riportato in Calabria.

Intimidazione al Sindaco D’Amico, la solidarietà dell’ANCI

04/05 "A nome mio personale e degli organi dell' Anci voglio esprimere la più ferma condanna per episodi criminali come quello che ha avuto come obiettivo il sindaco Domenico D' Amico, al quale va tutta la nostra solidarietà". E' quanto afferma Orazio Ciliberti, sindaco di Foggia e vicepresidente dell' Associazione dei Comuni italiani con delega alla sicurezza esprimendo, in un comunicato, la propria solidarietà al sindaco di San Calogero oggetto di una grave intimidazione. "Nel ricordare il ruolo spesso scomodo che gli amministratori locali ricoprono e nel sottolineare come il loro impegno a favore delle comunità che rappresentano venga spesso assolto nella consapevolezza del rischio di ritorsioni o di rappresaglie da parte della malavita - è detto nel comunicato - Ciliberti richiama l' attenzione sulla necessità di un rinnovato rispetto delle istituzioni". "Un rispetto - è scritto ancora nella nota - che non bisogna mai far mancare a chi assume l' onere di cariche elettive, così come siamo certi che non verrà mai meno l' azione costante delle forze dell' ordine, a tutela delle istituzioni e dei loro rappresentanti". "Ancora una volta, ammesso che ce ne fosse bisogno - sostiene il vicepresidente dell' Anci - episodi come questi dimostrano che i sindaci e i comuni, primo presidio della legalità, finiscono nelle 'attenzioni' di singoli e di organizzazioni che hanno una concezione distorta delle regole e della convivenza civile. Sono assolutamente certo che il sindaco D' Amico, come tanti colleghi in situazioni analoghe del recente passato, continuerà in serenità a svolgere il suo compito per affermare il rispetto delle leggi e di quel prezioso bene comune rappresentato dal territorio. Sappia, in questo, di avere dalla sua parte i sindaci e gli amministratori dell' Anci, assieme al plauso della stragrande maggioranza dei cittadini".

La forestale sequestra un terreno a Corigliano: tre denunce

04/05 Un terreno di due mila metri ed uno escavatore sono stati sequestrati nelle campagne di Corigliano dal personale del corpo forestale dello Stato che ha denunciato tre persone per violazione delle norme ambientali. Nell'area sequestrata è stata effettuata in maniera difforme da quanto previsto, l'estrazione e l'asportazione di materiale argilloso che ha provocato una trasformazione urbanistica del territorio. Al termine di una serie di controlli il personale della forestale ha provveduto al sequestro dei mezzi e alla denuncia del proprietario del terreno e degli esecutori materiali dei lavori.

Camionisti tentano di violentare due studentesse di Rossano

03/05 Brutta avventura a bordo del traghetto di linea "Eurostar Valencia" per due studentesse diciannovenni dell'ultimo anno dell' "Itas Don Pedro Povera" di Rossano Calabro, in provincia di Cosenza, oggetto delle pesanti attenzioni sessuali di 5 camionisti (un italiano e 4 polacchi), indagati in stato di libertà per violenza sessuale di gruppo. L'episodio è avvenuto due sere fa - la notizia si è appresa oggi - durante la navigazione tra Tolone e Civitavecchia, la città portuale a nord di Roma. Mentre erano in fila al self service della sala ristorante della nave, le due ragazze, reduci da una gita scolastica in Francia, sono state circondate dai cinque uomini, che hanno cominciato a palpeggiarle. Una delle due è riuscita subito a scappare ed a dare l'allarme, mentre l'altra è stata afferrata per i capelli e gettata a terra prima dell'arrivo degli insegnanti e dei compagni di classe, alla cui vista i 5 si sono allontanati. Il preside ha informato dell'accaduto il comandante dell' "Eurostar", che ha allertato via radio la polizia di frontiera del porto di Civitavecchia. Non appena ieri la nave è giunta in porto, gli agenti sono saliti a bordo ed hanno identificato i 5, che hanno denunciato alla Procura dopo aver ascoltato la loro versione dei fatti, quella delle vittime e dei testimoni. Dagli accertamenti svolti dagli investigatori, sono inoltre emersi numerosi precedenti penali a carico del camionista italiano, nato e residente a Latina.

Arrestati a Crotone i presunti assassini di Antonio Blasco

03/05 Gli agenti della polizia di Stato della squadra mobile di Crotone hanno eseguito delle ordinanze di custodia cautelare nei confronti dei presunti componenti di una cosca della 'ndrangheta. Alle persone destinatarie dei provvedimenti restrittivi vengono contestati a vario titolo i reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, omicidio, porto e detenzione illegale di armi. Contestualmente agli arresti, gli agenti della polizia hanno eseguito anche numerose perquisizioni e controlli nei confronti di persone ritenute affiliate alla 'ndrangheta. Le ordinanze di custodia cautelare riguardano tre persone ritenute dagli investigatori affiliati alla cosca Dragone di Cutro, nel Crotonese. I tre arrestati, secondo quanto si e' appreso, sono accusati dell'omicidio di Salvatore Blasco, ucciso nei pressi della sua abitazione nel marzo del 2004. Dalle indagini sarebbe emerso che Blasco fu ucciso nell'ambito di una guerra di mafia che da anni vede fronteggiarsi la cosca dei Dragone con quella dei Grandearacli. I tre sono Antonio Dragone, di 20 anni, e Giuseppe Ciampa, di 24, nipoti del boss Antono Dragone, capo dell' omonima cosca, ucciso in un agguato nel maggio del 2004, e Giovanni Oliverio, di 23 anni. Ad Antonio Dragone il provvedimento è stato notificato nel carcere di Modena nel quale il giovane si trova detenuto dopo il suo arresto avvenuto nell' autunno del 2005 nell' ambito dell' operazione "Grande drago" eseguita dalla Polizia di Stato, con l' arresto di una decina di persone. Antonio Dragone fu arrestato, all' epoca, in una località dell' Emilia Romagna. Ciampa ed Oliverio, invece, risultano irreperibili. I particolari dell' operazione sono stati resi noti nel corso di un incontro con i giornalisti tenuto dal sostituto procuratore distrettuale di Catanzaro, Sandro Dolce, e dal questore di Crotone, Raffaele Salerno, insieme ai dirigenti delle Squadre mobili di Catanzaro e Crotone, Francesco Rattà ed Angelo Morabito. Il movente dell' omicidio di Blasco sarebbe da collegare all' appartenenza di quest' ultimo alla cosca Grande Aracri, in guerra da tempo con quella dei Dragone per il controllo delle attività illecite nel crotonese. L' assassinio di Antonio Dragone, poi, avrebbe rappresentato la risposta della cosca Grande Aracri all' omicidio di Blasco. Nel corso dell' operazione "Grande Drago" fu arrestato anche Giovanni Abramo, di 30 anni, di Cutro, indicato dagli investigatori come uno dei componenti del commando che eseguì l' agguato contro Antonio Dragone. All' epoca dell' operazione Grande drago il pm Dolce aveva chiesto anche l' emissione di ordinanze di custodia cautelare nei confronti di Antonio Dragone, Ciampa ed Oliverio, ma il gip aveva rigettato la richiesta. Successivamente il Tribunale del riesame accolse l' appello presentato dal sostituto procuratore Dolce, decisione contro la quale i difensori degli indagati presentarono ricorso, il rigetto del quale ha portato adesso all' emissione dei tre provvedimenti restrittivi.

Piero Grasso: “I giovani calabresi resistano alle difficoltà. La mafia un girono avrà fine ”

03/05 "Il messaggio che rivolgo ai giovani è quello di resistere alle varie difficoltà della vita, a credere negli obiettivi che si propongono e resistere fino al loro raggiungimento". E' quanto ha detto il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, stamani a Reggio Calabria dove ha partecipato alla manifestazione antimafia 'Gerbera Gialla' promossa dall'Associazione Riferimenti. All'iniziativa hanno partecipato anche il prefetto di Reggio Calabria, Luigi De Sena, ed Elisabetta Caponnetto, vedova di Antonino Caponnetto, ex consigliere istruttore a Palermo. L' edizione di quest'anno della 'Gerbera Gialla' è stata dedicata alla figura dell'ingegnere Gennaro Musella, un imprenditore edile assassinato con un'autobomba dalla mafia proprio il 3 maggio di 24 anni fa. Elisabetta Caponnetto, rispondendo ai giornalisti, ha detto che molto "del successo contro la mafia dipende dall'impegno di tutti i cittadini. Tra qualche giorno a Palermo ci sarà una grandissima manifestazione per combattere il "pizzo"e già cento commercianti hanno aderito all'iniziativa". "Lo Stato - ha concluso Elisabetta Caponnetto - sta già facendo molto ma tutti i cittadini devono sentirsi impegnati in questa lotta".
''Vedo gia' un miglioramento nella lotta contro la mafia. Ritengo, dunque, come diceva Giovanni Falcone, che cosi' come ha avuto un inizio, la mafia sia destinata ad avere una fine''. Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, parlando con i giornalisti a Vibo Valentia a margine di un convegno organizzato dal coordinamento nazionale Riferimenti nell' ambito delle iniziative della Gerbera gialla. ''Si tratta - ha aggiunto Grasso - di arrestare le persone, sequestrare i patrimoni ed incidere anche sulla componente esterna di queste organizzazioni, che e' fatta dal blocco cosiddetto mafioso della societa' civile'. Sono convinto, inoltre, che per combattere la mafia occorrano sia la repressione che la prevenzione: la prima, infatti, esprime concretamente l' impegno dello Stato che consente ai cittadini di avere fiducia nell' azione della magistratura e delle forze dell' ordine, creando le premesse per la prevenzione dei fenomeni criminali. Se manca quest' opera complessiva, tutto diventa piu' difficile''

Coop modenese acquista dalla coop di Mons. Bregantini 2.500 bottiglie di vino

03/05 “Cpl Concordia”, storica cooperativa del modenese che opera nel mercato dell' energia, ha acquistato 2.500 bottiglie di vino per un valore di circa 19.000 euro dalla cooperativa Valle del Bonamico, attiva nella zona di Locri da oltre 10 anni e colpita ripetutamente da attentati malavitosi nelle scorse settimane. I recenti episodi di intimidazione, che hanno provocato danni per oltre 200.000 euro - spiega una nota dell' azienda modenese - dimostrano l'importanza della sfida lanciata al sistema economico locale, schiacciato dalla morsa malavitosa. La cooperativa di Locri, che produce frutti di bosco e vino di alta qualità, è impegnata a generare opportunità di lavoro per i giovani calabresi, rendendoli capaci di maturare una professionalità ed un'esperienza imprenditoriale nella piena legalità. Per questo il gruppo cooperativo di Concordia di Modena ha preso contatto con i vertici della cooperativa, promossa e presieduta dal Vescovo di Locri Mons.Bregantini, ed ha commissionato un grosso ordinativo di prodotti vitivinicoli. "Le bottiglie saranno distribuite in occasione dell' assemblea di bilancio del prossimo giugno - ha detto il vicepresidente di Cpl Severo Barotto - per far conoscere ai 350 soci la qualità del lavoro e l'impegno della cooperazione in Calabria". In più, in occasione del Natale 2006, ai 1.000 dipendenti sarà consegnata nella strenna natalizia una bottiglia del Passito delle Terre d'Aspromonte, vino pregiato tra l'altro premiato lo scorso anno al VinItaly. Cpl Concordia opera da decenni in Campania, Sicilia e Sardegna. In Calabria in particolare gestisce la rete gas metano in diversi comuni del cosentino.

Sequestrati il lungomare e il circolo pensionati di Diamante

03/05 Il circolo dei pensionati di Diamante e alcuni locali sottostanti il lungomare sono stati posti sotto sequestro, a Diamante, da parte della magistratura. Il comando locale della Capitaneria di porto ha reso esecutivo il provvedimento di sequestro preventivo emesso dalla Procura della Repubblica di Paola. L' azione giudiziaria, è scritto in una nota, ha interessato i locali sottostanti il lungomare, già al centro di provvedimento giudiziario. I locali sequestrati sono occupati da alcuni pescatori del posto con contratti di affitto autorizzati con delibera municipale e vengono utilizzati come magazzini per il deposito di barche e di tutto il necessario per la pesca. Oggetto del provvedimento anche la sede del circolo dei pensionati che vanta numerosi iscritti e in cui si svolgono attività ricreative e assistenziali per gli anziani.

Il Comune di Rossano scelto per un iniziativa Comunitaria sul volontariato

03/05 Il Comune di Rossano è stato ufficialmente accreditato quale "Organizzazione di invio" per il Servizio volontario europeo, che rappresenta una delle azioni del Programma Comunitario "Gioventù". Lo rende noto un comunicato dell'Ufficio Europeo comunale, Relais Euro Centre IT 384. A breve saranno redatti i programmi di invio previsti per quest'azione comunitaria, che si rivolge esclusivamente ai giovani tra i 18 ed i 25 anni. Il riconoscimento europeo al Comune di Rossano si aggiunge a quello già ottenuto dallo stesso Ufficio Europa da parte della Commissione Europea-Direzione Generale Imprese che lo ha riconosciuto Relais dell' Euro Info Centre IT 384 e quindi punto ufficiale di informazione della Commissione Europea in Italia sulle politiche ed i programmi comunitari. L' Ufficio Europeo comunale di Rossano ha reso noto, inoltre, che, il 0 maggio, in occasione della Giornata dell'Europa, sarà organizzato un evento divulgativo per i giovani e per le scuole dedicato quest'anno alla tematica delle politiche comunitarie per i giovani.

Il cordoglio del Comune di Rossano per la famiglia scomparsa nell’incidente di Grottaglie

03/05 "Esprimo a nome della città i sentimenti di profondo cordoglio e di vicinanza alle famiglie cittadine tristemente coinvolte, nella notte scorsa, in un gravissimo incidente stradale in Puglia". E' quanto ha detto il commissario straordinario del comune di Rossano Maria Vercillo. "Tutta la collettività rossanese - ha aggiunto - è rimasta colpita e scossa da questo lutto improvviso e lacerante. In questi momenti, di tristezza individuale e di sconforto collettivo, tutta la Città, in silenzio e nel ricordo, si sta unendo al dolore immenso delle famiglie e degli amici delle vittime". Cordoglio è stato espresso anche per la scomparsa del giovane Pietro Benevento, di 24 anni deceduto tre giorni fa, per asfissia, dopo essere precipitato in un silos di un mulino a Sant'Irene a Rossano. "Analogo pensiero - ha concluso - e sentimenti di cordoglio e commozione la città esprime nei confronti di un suo giovane lavoratore deceduto nei giorni scorsi, espletando la propria attività".

Stato di agitazione tra gli operai del Consorzio di Bonifica Valle Lao

03/05 Gli operai del Consorzio di Bonifica Valle Lao di Scalea hanno iniziato da questa mattina l' occupazione permanente dell' Ente. "Lo stato di agitazione degli operai - è scritto in una nota - è scaturito a seguito dell' accordo del quattro aprile scorso con le Organizzazioni sindacali Flai-Cgil, Uila-Uil e Fai, che prevedeva l' avviamento al lavoro per complessive 156 giornate. Si tratta di un accordo, che è stato inficiato da una nota della struttura regionale di controllo sugli atti del Consorzio di Bonifica della Regione Calabria, del 12 aprile scorso, che chiedeva spiegazioni sulla deliberazione del Bilancio 2004 e contestualmente sospendeva il Bilancio di previsione per il 2006. Le Organizzazioni sindacali Flai-Cgil-Uila-Uil- Fai- Cisl dopo aver fatto presente, attraverso una lettera all' assessorato all' Agricoltura della Regione Calabria, lo stato di agitazione nella sede del Consorzio di Bonifica del Lao, hanno chiesto un tavolo di concertazione all' assessorato all' Agricoltura per la definizione della vertenza".

Brevi di cronaca da Falconara, Lungro, Rossano, Diamante, Cassano

03/05 A Falconara Albanese due persone armate di ascia e con il volto coperto da passamontagna hanno compiuto una rapina nell'ufficio postale. Dopo aver minacciato gli impiegati i due rapinatori si sono fatti consegnare il denaro custodito nelle casse. Il bottino della rapina ammonterebbe ad undicimila euro. L'episodio è stato denunciato ai carabinieri che hanno avviato le indagini. A Lungro una discarica abusiva è stata sequestrata dai carabinieri. Dopo una denuncia di una associazione ambientalista i carabinieri hanno avviato i controlli che hanno portato ad individuare la discarica abusiva all'interno della quale sono stati trovati rifiuti pericolosi ed in particolare batterie d'auto, pneumatici e barattoli di vernici. Nelle prossime settimane il sito sequestrato sarà bonificato. A Rossano alcuni colpi di fucile sono stati sparati da sconosciuti contro un negozio di mobili. L'intimidazione è stata scoperta dal proprietario dell'esercizio commerciale. I colpi di fucile hanno provocato danni alla porta d'ingresso del negozio. L'episodio è stato denunciato ai carabinieri che hanno avviato le indagini. A Diamante i locali dell' istituto scolastico che comprende classi della scuola elementare e classi della scuola media, sono stati completamente ricoperti dalla schiuma degli estintori, che, secondo le norme di sicurezza, devono essere presenti in tutti i locali pubblici. "Profondo sconcerto - è scritto in una nota - è stato espresso dal dirigente scolastico, Saverio Minervino, il quale ha sottolineato come 'il fatto sia sintomo di malessere sociale particolarmente sentito nei giovani della comunita' localé". La scuola resterà chiusa oggi e domani per permettere la pulizia dell' edificio e il ripristino delle condizioni igieniche necessarie per l' accesso degli studenti e dei docenti. Non sono stati rinvenuti segni di effrazione o di forzatura delle entrate all' edificio. Sulla vicenda stanno indagando i carabinieri. A Cassano allo Ionio una giovane di 20 anni, Marianna Riccio, è stata arrestata dai carabinieri con l' accusa di detenzione di arma clandestina e detenzione abusiva di munizioni. Nell' abitazione della ragazza i militari della Tenenza di Cassano, nel corso di una perquisizione, hanno trovato una pistola calibro 9 col numero di matricola cancellato insieme a sette cartucce per la stessa arma. La giovane è stata portata nel carcere di Castrovillari.

Ancora una tragedia della strada. Vicino Grottaglie sterminata una famiglia di Rossano in un incidente

02/05 Avevano partecipato al pranzo nuziale di amici in una sala ricevimenti di Campi Salentina, in provincia di Lecce. Ma il viaggio di ritorno, per una famiglia calabrese e un suo amico, si e' trasformato in una tragedia ad un incrocio che gia' in passato era stato teatro di gravi incidenti e lutti. All'imbocco della superstrada per Taranto un'automobile forse non si e' fermata, l'altra che aveva la precedenza e' andata dritta. L'impatto e' stato violento e il bilancio pesantissimo: quattro morti ed un ferito. Unico superstite Eugenio Farina, 49 anni, medico oculista in servizio alla Asl di Rossano Calabro (Cosenza), che e' ricoverato in gravi condizioni nel reparto di rianimazione dell'ospedale Santissima Annunziata di Taranto. Era alla guida di una Ford Mondeo su cui viaggiavano la moglie, Adele Isernia, di 47 anni, anche lei medico in servizio alla stessa Asl, e il figlio Francesco di 15 anni, che sono morti. Non ce l'ha fatta neppure il loro anziano amico, Stefano Ramazzotti, di 76 anni, che viaggiava sul sedile accanto a quello di guida. E' morto anche il conducente della seconda vettura (una Fiat Stilo station wagon), Antonio Di Maglie, di 28 anni, di San Marzano di San Giuseppe (Taranto): e' stato soccorso quando era ancora in vita ma e' morto poco dopo il ricovero. Secondo la ricostruzione fatta dalla polizia stradale, Farina percorreva la provinciale 86 che collega San Marzano a Grottaglie; da qui ha imboccato la superstrada per Taranto e quindi quella che avrebbe dovuto riportarlo, con il resto della famiglia, nella sua casa in Calabria. Di Maglie veniva invece dalla ex statale 603 con direzione Francavilla Fontana-Carosino. La prima vettura non andava veloce, ma forse avrebbe dovuto fermarsi e non lo ha fatto. Di Maglie aveva la precedenza ed e' andato avanti: la Fiat Stilo e' finita in pieno contro la fiancata destra della Ford Mondeo. Gli agenti ritengono che si sia trattato di una distrazione fatale a un incrocio pericoloso: su entrambi i conducenti, infatti, e' stato fatto l'alcol-test che e' risultato negativo. Quell'incrocio tra le due strade si e' rivelato piu' volte mortale, tanto che la Provincia di Taranto ha elaborato un progetto per realizzare una rotatoria che obblighi gli automobilisti a fermarsi o a rallentare. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polstrada di Taranto, i carabinieri della Compagnia di Martina Franca e vigili del fuoco.

Intimidazione a colpi di arma da fuoco al Sindaco di San Calogero, nel vibonese. Due proiettili lo sfiorano alla testa.

02/05 Sette colpi di arma da fuoco(9x21) sono stati sparati da sconosciuti nella serata di domenica, ma la notizia si e' appresa solo oggi, contro l'abitazione del sindaco di San Calogero, nel vibonese, Domenico D'Amico, alla guida di una giunta di centrodestra. Al momento dell'intimidazione il sindaco era nella sua abitazione. Sentendo dei rumori provenire dalla strada D'Amico si e' avvicinato alla porta d'ingresso dell'abitazione e dall' esterno hanno sparato i colpi di pistola, due dei quali gli hanno sfiorato la parte destra del viso. L'episodio e' stato denunciato ai carabinieri che hanno avviato le indagini. Nei pressi dell' abitazione gli investigatori hanno trovato sette bossoli calibro 7,62. ''Non so spiegarmi questo attentato - ha detto Domenico D'Amico - anche perche' con le difficolta' finanziarie che il comune sta attraversando non abbiamo fatto assunzioni ne' affidato incarichi. L'unica cosa che posso dire e' che l'amministrazione ha avuto dei fondi nell'ambito del progetto 'Crescere insieme' (Pon sicurezza) per ristrutturare un immobile confiscato ad un presunto mafioso ucciso anni fa e ospitarvi un centro di aggregazione sociale. Pure confiscato e affidato al comune un terreno di circa 15 mila metri quadrati''

Smottamento a Catanzaro, evacuate due case

02/05 Una decina di persone sono state evacuate da due abitazioni che hanno subito danni provocati da una frana in Viale dei Normanni a Catanzaro. Sul luogo dello smottamento sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno compiuto una serie di verifiche di stabilita' al termine delle quali e' stato deciso lo sgombero delle abitazioni. In serata, dopo una serie di segnalazioni circa un forte odore di gas, i vigili del fuoco hanno compiuto accertamenti anche sulla situazione delle reti. La frana, secondo quanto si e' appreso, sarebbe stata generata da infiltrazioni di acqua provocate da una perdita della condotta protrattasi per diverso tempo. La situazione dello smottamento e' stata segnalata all'ufficio tecnico del comune che ha avviato una serie di accertamenti e verifiche. Le persone evacuate, per il momento, hanno trovato ospitalita' presso le abitazioni di loro familiari.

Muore in carcere il boss Mico Libri

02/05 E' morto in carcere in seguito a malattia il boss della 'ndrangheta don Mico Libri. Libri, secondo quanto si e' appreso a Reggio, è morto nel centro clinico del carcere di Secondigliano. Agli inizi di marzo, il boss era stato coinvolto in un' inchiesta sullo smaltimento di rifiuti e la gestione di discariche. Un ruolo centrale nell' organizzazione, da quanto emerso dalle indagini, era coperto proprio da Libri, 72 anni, una condanna definitiva all' ergastolo, boss di primissimo piano della 'ndrangheta reggina, che dalla sua abitazione di Prato, dove era agli arresti domiciliari perche' gravemente malato, continuava a dare ordini e consigli ai propri uomini a Reggio. Libri era stato portato nel carcere napoletano di Secondigliano.
Il boss Mico Libri era considerato uno degli ultimi 'patriarchi' della 'ndrangheta In particolare Libri era indicato dagli inquirenti come capo dell' omonima cosca che, nella geografia criminale di Reggio Calabria, sarebbe alleata con la potente famiglia dei De Stefano. Libri, che stava scontando una condanna definitiva alla pena dell'ergastolo, nonostante la sua età avrebbe continuato, secondo quanto emerge dalle inchieste delle forze di polizia, a gestire gli 'affari' della cosca tanto che nel marzo scorso è stato coinvolto in una inchiesta sullo smaltimento illecito di rifiuti. Nel febbraio del 1998 Libri ottenne, a causa delle sue condizioni di salute, di potersi sottoporre a terapie, lasciando quindi il carcere. A concedergli una sospensione della pena (venti anni di reclusione complessivi, per due condanne a dieci anni per associazione per delinquere di tipo mafioso) è stato il Tribunale di sorveglianza di Firenze, competente perché il boss era stato assegnato al carcere di Pisa. Per diversi anni, secondo quanto emerge dalle indagini, Domenico Libri ha gestito direttamente le attività illecite della cosca che avevano interessi anche in altre zone diverse dalla Calabria ed anche all'estero. Per gli investigatori, Libri aveva un notevole spessore criminale, testimoniato non solo dalle sue vicende personali, ma anche da quelle delle sua famiglia, direttamente impegnata nella "guerra di mafia" reggina e colpita direttamente. Uno dei figli, Pasquale Rocco, di 28 anni, ritenuto il suo "delfino", fu assassinato nel settembre del 1988 mentre, durante l' ora d' aria, stava passeggiando nel cortile del carcere di Reggio Calabria: un "cecchino" lo colpì, da 200 metri, con una sola pallottola dalla micidiale capacità espansiva. Fu probabilmente lo stesso killer a tentare di uccidere Domenico Libri l' anno successivo, mentre il boss, sorreggendosi con delle stampelle e scortato dai carabinieri, stava entrando nel Palazzo di giustizia di Reggio Calabria per un processo. Il proiettile sfiorò lui e uno degli uomini che lo scortavano, prima di finire la sua corsa contro la fiancata del cellulare. Da sempre, dicono i suoi avvocati, è di salute cagionevole. Nel 1989 fu ricoverato nell' ospedale di Busto Arsizio per accertamenti. Approfittando dell' assenza di controlli, riuscì a fuggire. La sua latitanza finì nel settembre del 1992, quando fu arrestato in Francia, a Marsiglia, appena sceso da un aereo proveniente da Parigi. Una delle case di Libri, quella nel quartiere Cannavò di Reggio Calabria che è stata confiscata, ha una storia particolare. Si tratta di un edificio di quattro piani che comprende cinque appartamenti ed altrettante autorimesse. A sua protezione, un giardino recintato. Nel settembre del '91 fu necessario l' intervento in forze della Polizia per sgombrare la sua casa-bunker.

La Provincia di Cosenza stanzia un contributo per un istituto con gravi problemi di handicap

02/05 La Provincia di Cosenza ha accolto l'appello rivolto dall'Associazione "Bambini di Chernobyl" di Cosenza ed ha stanziato un contributo destinato ad un istituto per minori con gravi problemi di handicap, soprattutto di deambulazione, diretta conseguenza degli eventi del 26 Aprile del 1986. Lo rende noto il Presidente della Provincia, Mario Oliverio. Il contributo sarà finalizzato a riparare l'impianto dell'ascensore che serve i nove piani dell'Istituto Professionale Economico di Moghilev, in Bielorussia. Una struttura che ospita circa 200 ragazzi su cui pesano, valutato l'inconveniente tecnico registratosi, gravi ed ulteriori difficoltà. "La linea - ha detto Oliverio - del sostegno umanitario che la Provincia di Cosenza segue quale direttrice programmatica questa volta porta sino ad una realtà terribile sulla quale non deve calare il sipario. La tragedia di Chernobyl, il suo terribile e nero anniversario servono a ricordare che c'é ancora bisogno di aiuto e solidarietà. Una evidenza che ci ha mossi nel corrispondere ad una segnalazione che mostra in sé tutta la drammaticità di una situazione di emergenza ancora ben presente nell'area colpita da un disastro da considerare mai troppo lontano". La Provincia di Cosenza rende ancora noto che, sia attraverso i referenti bilorussi dell'Associazione "Bambini di Chernobyl" che con la collaborazione della Lega del Volontariato, sui lavori da avviare con il contributo, sarà operata una vigilanza che consentirà di verificarne la realizzazione, affinché lo scopo prefissato sia ottenuto nel più breve tempo necessario.

A Tropea due genitori dimenticano il figlio in auto sotto il sole che viene salvato dai vigili; denunciati

02/05 I genitori di un ragazzo di 10 anni sono stati denunciati dagli agenti della polizia di stato a Tropea per abbandono e maltrattamenti di minori. La coppia, originaria di Palermo, si è recata a Tropea per trascorrere il primo maggio ed ha lasciato il figlio all'interno della loro automobile, una Volkswagen Golf. Due agenti della polizia di Stato casualmente si sono trovati nei pressi dell'automobile ed hanno notato che il ragazzo cercava di uscire dal mezzo perché non riusciva a respirare. Gli agenti hanno quindi cercato di aprire l'automobile ma non riuscendoci sono stati costretti a rompere uno dei vetri del mezzo. Poco dopo sono giunti i genitori del minore i quali hanno raccontati agli agenti di aver lasciato il bambino in auto perché quando si sono allontanati dormiva e non volevano svegliarlo.

Brevi di cronaca da Rende, Castrolibero, Roggiano

02/05 Due cittadini stranieri sono stati arrestati dai carabinieri nel cosentino nel corso di controlli finalizzati a contrastare il fenomeno dell'immigrazione clandestina. A Rende è stato arrestato un cittadino straniero di nazionalità romena mentre a Castrolibero è stata arrestata una cittadina straniera. Entrambi non ha rispettato i decreti di espulsione emessi nei loro confronti dal prefetto di Cosenza. A Roggiano Gravina colpi di pistola sono stati sparati da sconosciuti contro due negozi adiacenti. Le intimidazioni sono state scoperte dai proprietari dei due esercizi commerciali che le hanno denunciate ai carabinieri che hanno avviato le indagini.

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