Otto marzo: il presidente Loiero
incontra le donne de “Il luogo della politica”
Un 8 marzo con le donne per il presidente della Regione, Agazio Loiero,
che, insieme all’assessore alla sanità Doris Lo Moro,
ha incontrato questa mattina nella sede della giunta un’ampia
delegazione de “Il luogo della politica”, associazione
composta da donne del centrosinsitra e guidata da Anna Maria Longo.
L’incontro è stata l’occasione per portare ancora
una volta sul tavolo la questione del ruolo delle donne nella società
civile e politica. Le componenti de Il Luogo della Politica, che hanno
voluto riconfermare la loro fiducia al presidente Loiero, hanno portato
la voce di tutte le donne e, soprattutto di quelle calabresi, che
vogliono essere protagoniste della crescita della regione proprio
perché è necessario “uno sguardo femminile”
sullo sviluppo della Calabria. E’ stato sottolineato anche il
significato vero delle pari opportunità che devono essere soprattutto
trasversalità, una trasversalità che non si ottiene
con i progetti di nicchia. “Con me – ha detto il presidente
Loiero – sfondate una porta aperta. C’è stato finora
una uso-abuso del firmamento femminile e questo lo ritengo un errore.
I problemi non si risolvono se non c’è trasversalità
e mescolanza. In questi primi mesi di giunta abbiamo dovuto affrontare
soprattutto le tante emergenze e questo, in alcuni casi, ci ha impedito
di dare più peso alla programmazione. Rimango comunque dell’idea
che questi siano gli anni ‘buoni’ per fare finalmente
qualcosa di positivo a favore delle donne calabresi. E’ questo
anche per voi il momento di mobilitarvi con più forza”.
“Posso portare la mia esperienza – ha precisato l’assessore
Lo Moro -, unica donna di questa giunta ed è stato proprio
il presidente Loiero, sempre stato per me un alleato invece che un
ostacolo, ad assegnarmi una delega come quella della sanità,
una delega importante e anche molto pesante. Questo testimonia che
qualche volta, anche negli ambiti di potere, viene data fiducia alle
donne”. La Festa della Donna non rimarrà un episodio
isolato, tra le donne del “Il luogo della politica” e
il presidente Loiero ci saranno ancora momenti di incontro e confronto,
che questa volta punteranno ai problemi concreti.
Dalla Regione Calabria, un 8 marzo
dedicato alle donne imprenditrici
La Regione Calabria dedica l’8 marzo alle donne imprenditrici
calabresi beneficiarie dei finanziamenti previsti dal quarto e quinto
bando della Legge 215/92 sull'imprenditoria femminile.
Al Centro servizi di Lamezia Terme, il vicepresidente Nicola Adamo
e il dirigente regionale responsabile della 215, Domenico Lemma, hanno
fatto da padroni alla “Giornata delle donne imprenditrici”,
manifestazione organizzata nell’ambito del programma regionale
Sidi-2 (Sistema Integrato di Interventi, Dpr 314/00 legge 215/92),
che prevede un'azione di accompagnamento alle imprenditrici sin dalla
fase di start-up aziendale e per tutto il percorso di crescita imprenditoriale,
nell'ottica di realizzazione del sistema impresa.
Oltre 150 le imprenditrici intervenute, presentate una per una dal
capo ufficio stampa della Giunta Regionale, Oldani Mesoraca, che hanno
potuto raccontare le proprie esperienze imprenditoriali, conoscersi
e confrontarsi reciprocamente ed esporre, nelle sale del centro lamentino,
gli stand delle loro produzioni: cravatte, trattamenti terapeutici
agli oli essenziali e bergamotto, prodotti tipici nel campo della
panificazione e della dolciaria, piante e fiori, e delle loro attività
nel settore della ricerca psicologica sperimentale, della ristorazione,
del turismo, dell’informatica, del tessile, dell’estetica
e dell’alta moda. Hanno realmente avuto l’opportunità
di rappresentare in pieno il senso di questa giornata come appuntamento
di visibilità femminile, di saperi e di libertà.
La giornata è stata caratterizzata dalle sfilate in sala di
abiti da sposa e di alta sartoria realizzate da alcune delle imprenditrici
presenti.
“Una manifestazione rara” l’ha definita il vicepresidente
Adamo “perché oggi - ha detto - non abbiamo pronunciato
intenti e proposte da realizzare, ma abbiamo rappresentato ciò
che è stato fatto grazie allo stimolo di una legge dello Stato
che ha ottenuto, proprio nella nostra regione, i maggiori risultati.
Nello stesso Coordinamento delle Regioni, la Calabria è considerata
il punto di riferimento per l’attuazione della 215”. “Ora
però come Regione - a aggiunto Adamo - dobbiamo andare oltre
la politica di finanziamento e l’azione di accompagnamento ed
adoperarci per non lasciare sole queste imprenditrici che, devo dire,
hanno saputo fare impresa in settori molto diversificati. Dobbiamo
promuovere una rete d’imprese, una sorta di filiera che agisca
anche nella fase della commercializzazione e dell’internazionalizzazione
dei prodotti, per superare la concorrenza straniera e puntare sulla
qualità e sulla forza di marchi di garanzia”.
Il dirigente Lemma ha espresso i suoi auguri con una frase di Corrado
Alvaro: “la donna è il personaggio più importante
e più autentico della Calabria”.
All’iniziativa è intervenuta anche la rappresentate della
Camera di Commercio italiana per la Francia, Clorinda Guida. La manifestazione
si è conclusa con l’esibizione dei ballerini della “Catanzaro
tango”.
Il vicepresidente Adamo incontra
le imprenditrici femminili “Un patto tra impresa e lavoro”
L'Assessorato regionale all'Economia e vice presidente della giunta,
Nicola Adamo, ha partecipato a due significative manifestazioni femminili:
a Lamezia Terme ha incontrato e dato riconoscimento a 150 imprese
a conduzione femminile ed in serata ha partecipato all'assemblea delle
lavoratrici tessili nei locali della fabbrica Foderauto di Belvedere
Marittimo. ''E'stato il modo migliore e piu' coerente - ha detto Adamo
- per celebrare la giornata dell'8 marzo nel ricordo e nella memoria
delle 128 operaie vittime da un incendio di una fabbrica newyorkese.
Come Regione abbiamo inteso sottolineare anche in questa giornata
la necessita' di pervenire ad un vero e proprio patto tra impresa
e lavoro in Calabria''. ''Questa e' la via - ha concluso Adamo - attraverso
cui promuovere opportunita' di sviluppo rivolte all'allargamento della
base occupazionale per garantire anche e soprattutto una crescita
del lavoro femminile''.
Il Consiglio regionale espone un
dipinto dedicato a Giuditta Levato, vittima delle lotte per le terre
Un dipinto che ricorda Giuditta Levato, giovane donna del crotonese
uccisa nel 1946, a 31 anni ed in attesa del terzo figlio, mentre tentava
con altre donne di difendere dalla distruzione il raccolto su un terreno
demaniale, la cui proprieta' era invece fraudolentemente rivendicata
da un latifondista di contrada ''Calabricata'', e' stato esposto stamani
nell' aula a lei intitolata del Consiglio regionale della Calabria.
L' opera, realizzata da Mike Arruzza, e' stata inaugurata dal presidente
del Consiglio regionale, Giuseppe Bova, nell' ambito delle iniziative
per celebrare l' 8 marzo. ''Il ricordo di Giuditta Levato - ha detto
Giuseppe Bova che era visibilmente commosso - non e' solo legato simbolicamente
alla giornata dell'otto marzo, ma rivive per tutti i giorni e gli
anni a venire nella memoria e nella coscienza di ognuno di noi. Giuditta
Levato non e' stata soltanto il simbolo delle lotte contadine del
dopoguerra, per il diritto al lavoro e per la promozione della dignita'
umana, ma rappresenta il piu' vasto mondo degli esclusi, di quelli
che hanno pochi diritti e nessuna strada intitolata, di coloro i quali,
con l'estremo sacrificio della propria vita, raccontano la storia
per com'e'. Giuditta Levato, prima; Angelina Mauro, dopo, a Melissa,
e poi ancora, le donne cadute a Portella della Ginestra, sono testimonianze
di un sacrificio che si iscrive a pieno titolo negli elementi fondativi
di una regione come la nostra, immersi nella piu' larga vicenda storica
e sociale del Mezzogiorno''. ''Ancora oggi - ha concluso Bova - c'e'
chi usa la violenza, come l'assassino di contrada Calabricata, come
deterrente per mantenere il proprio potere, perche' nulla cambi''.
Nel corso della manifestazione si e' svolto un dibattito coordinato
dal giornalista Romano Pitaro, direttore responsabile dell'agenzia
di stampa Calabriainforma e vicedirettore della rivista Calabria,
periodico su cui lo stesso giornalista aveva raccontato la tragica
vicenda di Giuditta Levato. Alfonsina Bellio, antropologa, ha illustrato
il sacrificio di Giuditta Levato collocandolo all'interno dei conflitti
sociali ed economici del dopoguerra. ''Donna, contadina e calabrese
- ha detto Bellio - simbolo di liberazione e di rottura con un mondo
per certi versi ancora feudale, espressione tragicamente genuina di
una intera umanita' sommersa che lotta fino all'estremo sacrificio''.
Per Antonia Lanucara, presidente della Commissione regionale per le
Pari Opportunita', ''Giuditta Levato e' una figura carica di umanita',
il cui gesto straordinario ci impegna tutti e tutte affinche' le donne
escano dall'oblio''. Liliana Frasca', consigliera regionale e responsabile
del Progetto Donna, ha affermato che ''Giuditta Levato ci ha insegnato
ad essere coraggiose ed avere senso di se'. Siamo andate avanti -
ha detto Liliana Frasca' - ma cadiamo in errore se credessimo che
le conquiste fatte dalle donne siano qualcosa di definitivamente acquisito
e fuori discussione. Chi immaginava, infatti, che la legge 194 potesse
essere messa in discussione ed in maniera cosi' subdola? La giornata
dell'otto marzo non deve per questo correre il rischio di diventare
un rito''. ''Siano per questo - ha concluso Frasca' - benvenute quelle
leggi che garantiscono le donne, a costo di innescare infuocati dibattiti
cosi' come sta avvenendo in Spagna. Che ruolo dovrebbe avere il legislatore
se non quello di aprire strade nuove e di far fare un salto in avanti
alla societa'?''.
Vedova Fortugno: “Ogni giorno
cerco di superare il dolore”
''Ogni giorno mi sforzo di superare il dolore e penso che l'unica
cosa che io possa fare per dargli un senso sia quella di offrirmi
al servizio degli altri, di prestare la mia voce a chi voce non ha
per difendere i propri diritti, di raccogliere l'eredita' morale di
chi ha operato per la sicurezza e la legalita', contro il malaffare
sacrificando la sua stessa vita al servizio della collettivita' e
dello stato''. E' quanto sostiene la vedova di Francesco Fortugno,
il vice presidente del consiglio regionale della Calabria ucciso a
Locri il 16 ottobre scorso, Maria Grazia Lagana'. ''Quello che voglio
che sappiate - ha aggiunto - e' che l'unica forza che possiamo contrapporre
al 'male' della vita e' il 'sentimento del sorriso' anche quando essa
ci investe con i suoi rovesci a volte irreparabili. Ecco perche' i
valori e gli ideali portati avanti da mio marito e da me condivisi
fino a ieri in un ruolo di complementarieta', oggi, nel rispetto della
sua memoria, avverto l'esigenza di portarli avanti in prima persona
al fine di garantire una continuita' ideale, come se la sua vita non
si fosse interrotta''. ''Il ruolo della donna - ha proseguito Maria
Grazia Lagana' - tradizionalmente e' quello di dare continuita' alla
vita portando avanti nuove generazioni e per similitudine mi sento
di dover ricominciare, da donna, come depositaria degli ideali per
cui ha combattuto ed e' morto il mio compagno di vita. Avverto forte
questa esigenza, e spero, con l'aiuto di tutti attraverso il metodo
della condivisione di essere all'altezza di chi mi ha preceduto. So
di non essere sola e ringrazio tutti coloro che mi sono stati accanto
nel dolore, soprattutto i giovani la cui forza vitale mi ha aiutata
a non arrendermi e le parti politiche che mi hanno coinvolta e sostenuta
nel nuovo impegno''. ''Un'ultima cosa ho da dire - ha concluso - e
sono le parole del Papa Giovanni Paolo II che ripeto spesso dentro
di me: 'non abbiate paura' e queste parole rivolgo come mio personale
augurio a tutte le donne che soffrono perche' mai smettano di credere
in loro stesse e nel futuro''.
Bianchi: “Le donne si avvicinino
alla politica”
Un invito ''a tutte le donne ad avvicinarsi alla politica, a partecipare
e approfondire le problematiche del territorio, della famiglia e delle
donne in particolare'' e' stato lanciato dalla parlamentare della
Margherita, Dorina Bianchi, in occasione di una manifestazione svoltasi
a Crotone per celebrare la festa delle donne. All' incontro ha partecipato
Concetta Richichi, che si e' detta ''orgogliosa e fiduciosa perche'
finalmente sia gli uomini che le donne capiscano che si puo' lavorare
insieme per un progetto comune''
Siebert: “Le quote rosa solo
una terribile messa in scena”
''L' Italia e' uno dei paesi meno democratici per quanto riguarda
la presenza delle donne in politica''. A sostenerlo e' la sociologa
tedesca, docente dell' Universita' della Calabria, Renate Siebert.
''L' 8 marzo ha un suo significato - afferma la professoressa Siebert
- soprattutto se si analizzano i cambiamenti in atto nell' universo
femminile, ma il bilancio non puo' dirsi positivo su tutti i piani,
considerata la scarsa presenza della donna in politica. Esistono iniziative
interessanti ed utili, come il convegno che si e' svolto oggi all'
Universita' della Calabria sul tema donne e politica, che permette
di riflettere sulla presenza della donna sul territorio, anche se
il problema della rappresentanza femminile nelle istituzioni evidenzia
un giudizio negativo sulla democrazia in Italia''. ''Il problema della
rappresentanza femminile - aggiunge la sociologa - non consiste nel
sottrarre o aggiungere sul piano statistico le donne nei ruoli istituzionali
e politici, ma significa riconsiderare la funzione della donna in
tutti i suoi aspetti. La questione delle quote rosa si e' rivelata
una terribile messa in scena, che descrive perfettamente la situazione
in cui si trova l' Italia con un Parlamento al 90% maschile; questo
dato dimostra che, spesso, non si vuole o non si ha la possibilita'
di capire che le donne in politica sono poche. Una delle strade possibili
per affrontare il grave problema della rappresentanza femminile e'
principalmente quello di sensibilizzare le nuove generazioni; le donne
devono unirsi e cercare di infrangere i consueti schemi perche' la
democrazia non e' solo voto maggioritario, ma ha aspetti piu' complessi.
Lo scarso interesse delle donne per la politica e' dovuto, in parte,
alla stanchezza per la mancanza di risultati raggiunti, ma anche alla
consapevolezza che i tempi della politica sono ancora maschili e le
donne devono conciliare la vita professionale con quella familiare.
Infatti, esistono paesi europei in cui la presenza femminile nelle
istituzioni e' del 40-50 % e in cui la prassi politica e' stata modificata
per adeguarla alle esigenze delle donne ; a livello europeo esistono
concretamente le possibilita', mentre in Italia la situazione e' piu'
difficile''. ''La scarsa presenza delle donne in politica - conclude
la Siebert - e' un costume nazionale, che evidenzia molti pregiudizi,
ma non una sostanziale differenza tra nord e sud d' Italia; certamente
nel meridione ci sono maggiori problemi legati soprattutto al lavoro.
Ad oggi, il bilancio non e' ne' positivo, ne' negativo , ma il mio
augurio e' che le nuove generazioni prendano consapevolezza del loro
ruolo, ricordando che in passato molte conquiste sono state realizzate,
ma numerosi sono, ancora, i nodi da sciogliere. Le donne non incontrano
difficolta' impegnandosi nella vita sociale e culturale, ma incontrano,
invece, una forte opposizione in politica: non vogliamo che vengano
per forza elette, ma che almeno si possano candidare e siano presenti
nelle liste. Le donne italiane, che vogliono fare politica, devono
superare tanti ostacoli''.
Ferro: Le donne calabresi sintesi
di tradizione e moderno
''La nostra citta' si e' arricchita, negli ultimi anni, di una nuova
e significativa tradizione culturale che si ripete oggi con la presentazione
di una nuova iniziativa promossa dall' assessorato alla cultura e
dalla Biblioteca De Nobili in occasione della festa dell'otto marzo''.
A sostenerlo e' stato l' assessore alla Cultura del Comune di Catanzaro,
Wanda Ferro. ''Lo staff della Biblioteca - ha aggiunto - presenta
un volume antologico che racconta della donna calabrese e costituisce
una importante testimonianza sulla storia della nostra regione. La
donna calabrese rivisitata a partire da quelle contraddizioni ancora
vive nonostante sia trascorso tanto tempo dall' integralismo di fine
dell' ottocento che in Calabria presentava forse uno stereotipo, ma
comunque una donna dedita al lavoro tra le mura di casa, ad una scelta
nel vestire, ma anche nel vivere, antica e rigidamente ancorata alla
tradizione. Un modello che venne poi esportato negli anni della grande
emigrazione e che con la nascita delle nostra comunita' all' estero
mise in risalto il forte contrasto tra le madri e le figlie spesso
proiettate in ambiti sociali piu' aperte o quantomeno oggetto di una
profonda crescita culturale''. ''Rivisitando oggi il passato - ha
proseguito Wanda Ferro - e' proprio nelle donne di Calabria che possiamo
ritrovare una straordinaria sintesi tra il lato migliore della tradizione
e la nuova modernita'. Penso alla donna calabrese come rappresentante
autentica, nell' universo femminile, di un positivo processo di sviluppo,
una donna protesa a centrare importanti traguardi nel lavoro e nelle
professioni senza dimenticare l' importanza della gestione familiare,
senza trascurare una sempre piu' viva femminilita'. Parliamo di una
sintesi difficile da realizzare ma che ci consente di assumere un
nuovo importante ruolo nella societa', frutto dell' indipendenza economica,
fatto di nuove soddisfazioni, ma sempre carico di grandi responsabilita'''.
Wanda Ferro ha poi sottolineato l' importanza delle donne in politica.
''Sono convinta - ha sostenuto - che proprio passando da una maggiore
partecipazione delle donne, in Calabria come nel resto del Paese,
si possa compiere in futuro quel profondo rinnovamento della politica
che da piu' parti e' auspicato. La donna possiede infatti una visione
particolare del sociale che le deriva dalla quotidianita' della famiglia,
da una maggiore conoscenza dei problemi dei figli, da quella capacita'
di parlare un linguaggio chiaro ed al tempo stesso forte. Un maggiore
impegno delle donne in politica, poco importa da quale parte, portera'
quale elemento innovatore la dote di essere a volte umili ed autocritiche,
entusiaste, pronte a riconoscere le ragioni degli altri, tanto impazienti
nel fare quanto pazienti nell' attendere il momento opportuno''.
Fresca “Accogliamo l’invito
della Frascà ad intesa coordinata””
''Accogliamo l' invito lanciato da Liliana Frasca' per una intesa
coordinata tra le Istituzioni, Progetto Donna e le Associazioni femminili
presenti sul territorio della Calabria''. A sostenerlo e' stata la
presidente regionale dell' Associazione italiana donne ingegneri ed
architetti, Giulia Fresca. ''Apprezziamo - ha aggiunto Fresca - la
grande voglia di cambiamento che ha voluto dimostrare gia' dalle sue
prime note pubbliche proprio nella data dell' 8 marzo, che, come e'
ogni anno un' occasione per fare il punto sulla condizione femminile
e sulle nuove conquiste che si sono messe a segno. Affermare una propria
specifica identita' femminile comporta, di necessita', una lotta supplementare
rispetto a quella per l' uguaglianza giuridica e politica con l' uomo:
una lotta che riguarda lo stile di vita di questa societa'''. ''L'
Associazione italiana donne ingegneri ed architetti, forte delle conquiste
portate avanti in 50 anni dalla sua costituzione - ha concluso Fresca
- accetta la sfida lanciata da Frasca' e mette a completa disposizione
le sue risorse e le sue capacita' per dare uno slancio nuovo a questa
nostra Regione''.
Il Prefetto di Cosenza dona le mimose
alel donne negli uffici
Il prefetto di Cosenza, Bruno Sbordone, ha incontrato stamane il
personale femminile dell'Ufficio territoriale di Governo per augurare
una ''buona giornata della donna'. Le impiegate della Prefettura sono
state poi omaggiate di un mazzolino di mimose.
Precedenti
8
marzo, festa della donna. Numerose iniziative
in Calabria. Interventi delle donne socialiste,
Frascà, Ciarletta, Lanucara, Gresia e Caldarulo