Una Cittadella della Scienza, nel Campus di Arcavacata

09 ott 09 Una ‘Science City’, nel Campus di Arcavacata. Un grande “luogo” della conoscenza e delle attività ad alto contenuto tecnologico, al cui interno verrebbero riunite tutte le strutture scientifiche e di ricerca del Cnr attualmente dislocate in diversi punti del territorio. Di questa suggestiva, ma realistica possibilità, s’è discusso nel corso di un importante incontro al quale hanno partecipato il rettore dell’Università della Calabria, prof. Giovanni Latorre, il Direttore generale del Cnr, dott. Fabrizio Tuzi, il prof. Domenico Talia, Direttore dell’Istituto di calcolo e reti ad alta prestazione Icar; il dott. Nicola Pirrone, direttore dell’Istituto sull’inquinamento atmosferico; la prof.ssa Lidietta Giorno, direttore dell’Istituto per le tecnologie delle membrane di Rende; il prof. Antonio Gambardella, direttore dell’Istituto di scienze Neurologiche di Mangone; il prof. Giovanni Gullà, dell’Irpi di Rende; il prof. Roberto Bartolino, direttore del laboratorio “Lycril”; il prof. Roberto Guarasci, responsabile dell’Unità di ricerca Cnr Sistemi di indicizzazione e classificazione; e il prof. Domenico Saccà, componente del Comitato paritetico (di cui fanno parte per l’Unical anche Bartolino e Guarasci) che sovrintende all’attuazione della convenzione, sottoscritta nei mesi scorsi, che regola i rapporti tra Unical e Cnr. “L’idea sulla quale vorremmo confrontarci con voi questa mattina – ha detto il rettore Latorre dando il benvenuto agli ospiti - è quella di localizzare le strutture del Cnr che gravitano nella nostra provincia all’interno dell’Università della Calabria. I rapporti tra queste due istituzioni - ha proseguito Latorre - sono già molto stretti e proficui, sia sul piano della collaborazione scientifica che della ricerca, ma credo sia possibile, e strategicamente importante, andare oltre questo pur collaudato livello di interazione immaginando una concentrazione nel nostro Campus delle numerose e qualificate attività che fanno capo al Cnr. Un’idea - ha continuato il rettore - potrebbe essere quella di utilizzare a questo scopo gli spazi previsti per il Polo tecnologico o anche di parte dei nuovi edifici destinati dall’Ateneo agli spin-off e, dunque, alle attività di trasferimento tecnologico. Una scelta di questo tipo - ha concluso Latorre - avrebbe tra l’altro effetti rilevanti sul piano delle sinergie scientifiche e, aspetto non secondario, ai fini di un più razionale utilizzo delle risorse economiche”. Pienamente d’accordo sull’idea illustrata dal rettore Latorre si è detto il Direttore generale del Cnr Fabrizio Tuzi che, portando ai presenti il saluto del Presidente, Prof. Luciano Marani, ha manifestato la disponibilità e l’interesse del suo Ente “a prendere in considerazione una possibilità di interazione in grado di rafforzare il legame che da tempo vede impegnati, e su più fronti, il Cnr e l’Università della Calabria. E’ un percorso organizzativo che stiamo prendendo in considerazione anche in altre aree del Paese - ha aggiunto Tuzi - ma che tiene conto del consenso che le diverse strutture interessate manifestano rispetto ad una ipotesi del genere. Siamo qui dunque – ha concluso Tuzi - animati dalle migliori intenzioni e desiderosi di valutare ogni aspetto che un’ipotesi del genere, ripeto pienamente condivisibile in linea di principio, presenta”. La discussione è proseguita con gli interventi dei responsabili delle strutture di ricerca del Cnr, i quali hanno in larga misura manifestato apprezzamento per l’eventualità di localizzare all’interno dell’Università della Calabria le proprie attività di ricerca. In particolare, il prof. Saccà ha sottolineato i vantaggi che “un’operazione del genere assicurerebbe sul piano della didattica”, mentre il prof. Talia ha parlato “di una eventualità che determinerebbe un valore aggiunto non indifferente”. Anche il dott. Pirrone si è detto d’accordo evidenziando “la forte azione scientifica che Unical e Cnr potrebbero svolgere, a seguito di questa auspicabile iniziativa, a livello nazionale e internazionale”. Per la prof. ssa Giorno, “l’ipotesi di riunire all’interno dell’Unical le diverse attività del Cnr offrirebbe l’opportunità di un proficuo contatto con la linfa vitale che sottostà all’attività delle due Istituzioni, vale a dire gli studenti”, mentre il prof. Gambardella, pur dichiarandosi favorevole ad una maggiore integrazione tra le due realtà, ha invitato a considerare “i problemi organizzativi che un’eventuale concretizzazione di questa idea determinerebbe per una struttura con caratteristiche particolari come quella di Mangone”. Pienamente favorevole all’idea illustrata dal rettore Latorre si sono detti infine i prof.ri Gullà e Bartolino. In particolare, quest’ultimo, ha parlato “di modello vincente, come dimostra l’esperienza realizzata in Francia”, dicendosi d’accordo anche sulla possibilità che la “Scienze City” occupi gli spazi previsti dall’Università per le attività del trasferimento tecnologico. Il rettore Latorre e il direttore generale del Cnr, Tuzi, hanno concordato di fissare un nuovo incontro in tempi brevi per analizzare più in dettaglio il progetto e verificarne la concreta realizzabilità.

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