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Corteo e manifestazioni contro la Gelmini

 

Riforma Gelmini: Ancora cortei e manifestazioni in Calabria

24 ott 08 Non si placa in Calabria la protesta degli studenti degli istituti medi superiori contro la riforma Gelmini. . A Cosenza, dopo la manifestazione di ieri con qualche episodio di vandalismo, stamani nuovo corteo per il centro della città. Al liceo classico Telesio in atto l'autogestione mentre c'é aria di mobilitazione all'Industriale e all' Istituto tecnico commerciale. A Catanzaro corteo stamani con la partecipazione di oltre un migliaio di studenti di vari istituti. Assemblee a Lamezia Terme al liceo classico Fiorentino, allo scientifico Campanella, al commerciale De Fazio e all'Istituto professionale Discussioni aperte anche nelle altre scuole superiori:sono 19 a protestare in tutta la provincia. A Reggio la mobilitazione del liceo scientifico Volta si è tradotta in uno sciopero bianco con discussioni all'interno delle aule. L'altro liceo scientifico cittadino il Da Vinci è in autogestione.

In migliaia in piazza a Cosenza. "Non ci avrete mai come volete voi: ignoranti". E' quanto scritto sullo striscione che ha aperto, stamani, il corteo degli studenti delle scuole medie superiori di Cosenza contro la riforma Gelmini. Alcune migliaia i partecipanti all'iniziativa svoltasi senza alcun problema, a differenza della manifestazione di ieri che ha visto il verificarsi di danneggiamenti sia ad un istituto scolastico che ad alcune vetture parcheggiate lungo il percorso, provocando forti disagi al traffico veicolare. "Abbiamo voluto dimostrare - dice una ragazza tra i tanti partecipanti - che la nostra protesta è ferma ma pacifica e poche teste calde non possono mettere in secondo piano le ragioni alla base del nostro no alla riforma Gelmini". Anche all'Università della Calabria prosegue la protesta contro le decisioni del governo in materia di istruzione. Stamani è stata organizzata una lezione all'aperto di storia dell'arte.
Delegazione dal vicesindaco. Una delegazione degli studenti che hanno partecipato a Cosenza alla protesta contro la riforma scolastica è stata ricevuta stamani dal vicesindaco Franco Ambrogio. All'incontro hanno partecipato anche i consiglieri comunali Francesca Lopez, Cataldo Savastano, Salvatore Magnelli e Gianluca Greco. Ambrogio ha sentito le motivazioni degli studenti ed ha espresso la sua solidarietà e la condivisione dei contenuti della protesta e degli obiettivi della mobilitazione che sta coinvolgendo in varie forme studenti e docenti di tutta Italia. Ambrogio ha sottolineato anche l'esigenza che sia rispettato il diritto di ogni cittadino a manifestare pubblicamente e liberamente il proprio pensiero. "E' giusto - ha detto tra l'altro - esprimere il dissenso verso una politica che mette in discussione il diritto allo studio nelle aree più deboli del Paese, tra cui la nostra regione, la possibilità di fruire del tempo pieno e i fondi per la ricerca". Al termine dell'incontro il vicesindaco ha sottoscritto un documento scritto dagli studenti.

Corteo a Catanzaro. Studenti degli istituti medi superiori in piazza stamani a Catanzaro contro la riforma della scuola del ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini. In massa gli allievi dell'Istituto industriale, che aprono il corteo sventolando senza posa una bandiera tricolore, ma non mancano all'appello quelli del Liceo socio-pedagogico, del Liceo scientifico, del professionale, dell'istituto per geometri, del Liceo biologico e rappresentanze dell'Istituto agrario. "Tutti uniti contro la Gelmini" e "Con questa riforma a scuola non si torna" gli slogan più gettonati dal corteo che sta attraversando corso Mazzini, l'arteria principale della città, provocando qualche disagio al traffico. Fischi, tamburi, qualche petardo e anche i fumogeni a colorare la manifestazione che si sta svolgendo in modo ordinato sotto l'occhio vigile di polizia, carabinieri e Guardia di finanza. Tanti gli striscioni che punteggiano il serpentone da un perentorio "...e solo l'inizio" al netto "Gelmini? No grazie" o "Gelmini usa la testa mò ti bekki sta protesta". "La riforma? Ne abbiamo discusso in classe - dicono Luca e Angela tenendosi per mano - creare problemi alla scuola è inaccettabile". "Tutto questo è solo l'inizio". Lo hanno scritto su un grande striscione per poi ripeterlo a mò di slogan per tutta la durata del corteo gli studenti medi superiori che stamani a Catanzaro hanno dato vita ad una manifestazione contro il decreto Gelmini. E' partito intorno alle 10 da piazza Matteotti il lungo serpentone di manifestanti che ha attraversato corso Mazzini per concludersi dopo più di due ore: tanti gli striscioni e tutti con un unico leitmotiv: un no secco alla riforma del ministro dell'Istruzione. Nessun problema per l'ordine pubblico. Cori, fischi e tanti slogan urlati per tutto il tragitto della manifestazione variopinta e colorata, aperta dagli studenti dell'Itis "Scalfaro", che ha coinvolto la stragrande maggioranza degli istituti superiori cittadini e anche alcune scuole della provincia come l'Ipsia e il liceo scientifico di Girifalco. Tra gli striscioni oltre ad "Lotteremo fino alla fine" anche un curioso ma significativo "Gelmini 'u grembiule tu minti tu''. Ma c'é qualcosa che si può salvare della riforma Gelmini? chiediamo a Salvatore, terzo anno all'Itis Scalfaro. "Tutto non va di quello che ha proposto il ministro. Siamo stufi. Prima Fioroni, adesso la Gelmini. Si decide sempre, senza discutere e questo secondo noi non può andare bene".

PdCI Reggio “La Gelmini l’ha fatta grossa”. "La Gelmini l'ha fatta grossa, e forse neanche lo scempio della Moratti, in parte fermato dal Governo Prodi ma oggi ripreso dalla nuova Ministra, aveva destato tanta indignazione nel mondo della scuola". E' quanto afferma in una nota congiunta il segretario provinciale del Pdci di Reggio Calabria, Enzo Infantino, ed il coordinatore regionale della Fgci, Stefano Perri. "E che il Governo sia in difficoltà - proseguono - sulla questione, che si creano mugugni e spaccature all'interno dell'esecutivo di Governo lo dimostra la grande confusione degli ultimi giorni. Prima la Gelmini, con afflato quasi "brunettiano", annuncia taglia drastici al mondo della scuola, centralizzando mediaticamente l'attenzione sulla modernità del maestro unico. Dopo qualche giorno Berlusconi la stoppa tirandole l'orecchio annunciando che non ci sarà alcun taglio e che non si tratta di un maestro unico ma di un maestro prevalente. Poi è lo stesso Berlusconi ad autocensurarsi, minacciando prima di voler reprimere la protesta con le forze dell'ordine, e poi ritrattando penosamente con la coda tra le gambe. E anche la Ministra è costretta a fare marcia indietro nelle ultime ore: dopo aver varato una controriforma capestro con un decreto senza possibilità di discussione, adesso annuncia di voler chiamare le parti sociali ed in particolare le organizzazioni studentesche per iniziare a trattare. E' davvero troppo. Il mondo della scuola non ci sta". "Non è possibile - aggiungo Infantino e Perri - continuare su questa farsa che rischia di compromettere in maniera definitiva il sistema formativo italiano. Si mette in strada un'intera generazione, quella di precari e ricercatori, si bloccano le assunzioni, si mortifica la didattica, si privatizza, si lascia a secco di risorse la scuola pubblica, trasformando scuole e università in fondazioni da dare in pasto ai privati e lasciando il compito ad enti locali sempre più poveri il compito di sostenerle. E' uno scempio. L'Italia intera é scesa in piazza per dire no a questa scellerata controriforma e per disegnare invece un modello diverso di formazione, che sia inclusivo, che rispetti la diversità e tenti di valorizzarla, che sia all'avanguardia, che costruisca i cittadini, che saldi le istituzioni alla partecipazione democratica, che tenti come agenzia di formazione di rimuovere anche gli ostacoli di natura economica e sociale che oggi non permettono la parità di condizione di tutti i cittadini. Si tratta di un'opposizione spesso spontanea, generalizzata, che coinvolge i maestri delle scuole elementari tanto quanto i ricercatori del mondo universitario, il personale Ata come gli studenti dei Licei e degli Istituti superiori". "Una condizione generale di mobilitazione - concludono - che unisce negli interessi materiali di classe categorie che spesso si sentono contrapposte. E' sulla base di un obbiettivo comune che in questi giorni si uniscono i ricercatori, docenti, studenti e presidi. L'obiettivo di far ritirare la controriforma e far dimettere la Ministra Maria Stella che si è dimostrata incompetente oltre che sorda alle reali richieste del mondo della formazione che lei, in quanto Ministro, dovrebbe rappresentare".

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