Dir.resp. Pippo Gatto

 

Decreto Gelmini, didattica bloccata all’Unical. Proseguono le iniziative. Reggio e Messina preparano manifestazione

04 nov 08 Continuano ad essere bloccate le attività didattiche dell'Università della Calabria dove proseguono le assemblee ed i seminari sui temi della riforma. Stamani gli studenti ed i docenti della facoltà di Scienze della formazione primaria si sono radunati per una assemblea. Nel pomeriggio sono previste una serie di 'lezioni in piazza' che si svolgeranno fuori dalla sede del campus universitario. Per domani è previsto anche il consiglio aperto della facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali che si svolgerà in Piazza dei Bruzi a Cosenza. Tra gli studenti dell'Università della Calabria c'é grande fermento in preparazione della manifestazione di protesta che si svolgerà il 7 novembre.

Reggio e Messina preparano manifestazione. C'é grande mobilitazione nelle Università calabresi per preparare la manifestazione di protesta prevista per il 7 novembre. I collettivi studenteschi dell'università e delle scuole medie superiori di Messina sono giunti stamani a Reggio Calabria dove hanno incontrato i loro colleghi con i quali discuteranno dei temi della protesta e organizzeranno in modo unitario la manifestazione di venerdì. A Cosenza proseguono, nelle varie facoltà dell'Università della Calabria, proseguono le assemblee ed i seminari ai quali partecipano sia i docenti che gli studenti. Per domani mattina é prevista una conferenza stampa dei rappresentanti del comitato di lotta dell'Unical che illustreranno le prossime iniziative di protesta e le motivazioni della manifestazione del 7 novembre. A Catanzaro gli studenti dell'Università Magna Grecia stanno partecipando ad una serie di riunioni durante le quali si discute della riforma e delle iniziative di proteste da intraprendere.

Iniziative di Scienze Politiche all’Unical. Il Collettivo di Scienze Politiche continua il suo percorso di lotta contro la legge 133\08 e tutti i provvedimenti in materia di istruzione attraverso l'organizzazione di lezioni alternative. Giorno 5 Novembre, si terrà una lezione di piazza con il prof. Walter Greco in cui saranno coinvolti i precari delle Cooperative A. Il tema della lezione sarà: "Giovani e precarietà: una lettura postmoderna". L'iniziativa avverrà di fronte al palazzo comunale sito in p.zza dei Bruzi alle ore 10.30. Nel pomeriggio alle ore 15.30 nell'aula occupata G4 del polifunzionale unical, si svolgerà la lezione del prof. Arlacchi, ex sottosegratario generale dell'ONU dal 1997 al 2002, su " Criminalità organizzata e atrocità di massa a livello internazionale". Giorno 6 Novembre alle ore 21, si terrà nell'aula G4 la lezione "Le stagioni del movimento studentesco in Italia", tenuta da prof. Campennì, prof. Pieroni e Francesco Febbraio esponente di Radio Ciroma.

Notte bianca all’Unical per raccogliere fondi. Gli studenti dell'Università della Calabria, nell'ambito della protesta contro la riforma, hanno organizzato una notte bianca che si svolgerà domani. Uno degli obiettivi della serata sarà quello di raccogliere fondi destinati all'organizzazione del corteo del 7 novembre. All'Università della Calabria, dove la didattica è bloccata, proseguono le lezioni in piazza e le assemblee alle quali partecipano sia gli studenti che i docenti. Per consentire l'elezione del Preside della facoltà di ingegneria, prevista per domani, gli studenti hanno deciso di liberare la presidenza che era stata occupata.

Corbelli “Calabria penalizzata dalla riforma”. "La Calabria sarà la regione più penalizzata da questi tagli indiscriminati. Un vero e proprio massacro". Lo afferma il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, circa la riforma scolastica. "Nella nostra regione - aggiunge - oltre 2000 docenti di ruolo resteranno fuori dalle aule; oltre 1600 precari perderanno l'incarico annuale. Saranno soppresse oltre 900 asili nido. Più di 500 scuole saranno chiuse. Dopo l'ondata di proteste il Governo è stato costretto a bloccare la riforma dell'Università. Un primo risultato importante è stato ottenuto grazie alla rivolta popolare degli studenti italiani. Sarà questa la sola concessione che l'Esecutivo farà per fermare l'insurrezione studentesca in atto nel Paese. Resterà la riforma del grembiulino, del voto in condotta, del maestro unico e, purtroppo, fatto ben più grave, drammatico e devastante per tantissime famiglie, dei tagli di 90 insegnanti precari e di sostegno (e 50 mila del personale Ata) e la cancellazione di migliaia di scuole". "Sarà questo - prosegue - il prezzo che il Governo sarà disposto a pagare pur di fermare in qualche modo il crollo nei sondaggi e nei consensi degli italiani. Le Università saranno salvate. Le proteste cesseranno e resteranno le macerie in tanti piccoli comuni, devastati dai tagli indiscriminati nelle scuole materne, elementari, medie e superiori. I baroni universitari risparmiati dalla riforma Gelmini non avranno più alcun motivo per alimentare la protesta dentro e fuori gli Atenei. Pagheranno così solo i più deboli e indifesi, le migliaia di docenti, precari da una vita, che a stento riuscivano a mandare avanti le loro famiglie con lo stipendio- vergogna di insegnante"