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Proteste contro il decreto Gelmini
Decreto Gelmini: L’Onda non si ferma. Occupazioni, lezioni all’aperto e notti bianche. Superato commissariamento Regioni 05 nov 08 "L'onda" non si ferma, proteste
e occupazioni continuano, anche se in tono minore, ma non meno creativo,
rispetto alla scorsa settimana, in scuole e università di tutta
Italia. Allo stesso tempo, non si arresta l'attività delle
forze dell'ordine e della magistratura per verificare quanto accaduto
durante le occupazioni e nei cortei non autorizzati, con 21 identificazioni
della Digos solo a Bologna. Il ministro dell'Interno Roberto Maroni
ha ribadito che é stato garantito il dissenso, ma anche il
diritto allo studio. Superato commissariamento Regioni. Le autonomie locali portano a casa un primo risultato importante:dopo il muro contro muro delle ultime settimane e la sospensione di qualsiasi dialogo nelle sedi istituzionali con il governo, hanno ottenuto la revisione dell'art.3 del decreto 154 in discussione al Senato, scongiurando il rischio per l'anno prossimo della chiusura delle scuole. Superato, di conseguenza, anche il rischio di un commissariamento per le regioni. Il governo con un nuovo testo dell'art.3 presentato oggi in aula, ha previsto che il dimensionamento della rete scolastica non avverrà prima del 2010-2011. Non solo, sarà il frutto di una intesa in Conferenza Unificata. Il nuovo testo prevede anche l'accorpamento della dirigenza scolastica per l'anno 2009-2010. Soddisfatte, ma ancora caute, le reazioni delle autonomie locali: sia Errani sia Domenici parlano di un primo traguardo, ma chiedono che d'ora in avanti ci sia una "vera concertazione". La giornata era cominciata con una riunione nella sede del ministero dei Rapporti con le regioni, tra i ministri Fitto e Gelmini e i rappresentati delle autonomie locali, Errani (regioni), Domenici (comuni), Melilli (province). In quella sede i tre rappresentanti delle autonomie avevano ribadito le loro richieste. Poi nel pomeriggio la notizia del ministro Fitto: c'éun nuovo testo."Il percorso individuato stamattina grazie alla disponibilità del ministro Gelmini e dei sottosegretari all'Economia - dichiarato il ministro - consente al tempo stesso di confermare e garantire il raggiungimento degli obiettivi di bilancio stabiliti in Finanziaria, di perseguire la definizione dei piani di dimensionamento delle istituzioni scolastiche, ma anche di recepire le istanze di Regioni e Autonomie Locali. Si tratta quindi di una soluzione positiva che, siamo certi, possa segnare una convinta ripresa del percorso di dialogo all'interno della Conferenza Unificata". "Prendo atto - commenta Errani - che l'iniziativa delle regioni e degli enti locali e le forti preoccupazioni espresse da tutto il mondo della scuola hanno finalmente raggiunto un primo risultato importante. Ora è necessario aprire urgentemente un tavolo fra governo, regioni ed enti locali per discutere concretamente e senza forzature unilaterali della riorganizzazione dei servizi scolastici, fermo restando il carattere irrinunciabile del diritto al studio". Per Errani anche la Finanziaria andrebbe costruita con le regioni e gli enti locali affinché le misure proposte possano calibrarsi sulle esigenze del territorio perché al momento "i conti non tornano".Per Domenici il fatto che il governo abbia presentato una nuova versione rappresenta "una prima risposta alle preoccupazioni che da tempo andavamo segnalando che ci consentirà ora di lavorare per soluzioni condivise e concertate; questo è il metodo che dovremo adottare in futuro". Per Domenici, infatti, i fronti ancora aperti sono molti, primo fra tutti la finanziaria e i bilancio dei Comuni. "La concertazione, anche in questo caso - conclude - può e deve essere determinante per adottare scelte non calate dall'alto, ma modulate sulle reali esigenze dei territori." Domani, intanto, è convocata la conferenza delle regioni dove si approfondiranno le novità di oggi, mentre per l'Unificata si dovrà attendere. Cersosimo “Marcia indietro del Governo”. Il governo nazionale fa marcia indietro sulla decisione di commissariare le Regioni se esse non dovessero approvare i piani di ridimensionamento delle strutture scolastiche entro il 30 novembre. Ma questo non è l'unico risultato ottenuto dalla delegazione dell'Ufficio di presidenza della Conferenza delle Regioni, guidata da Vasco Errani, che oggi ha incontrato i ministri Maria Stella Gelmini e Raffaele Fitto, a cui ha preso parte anche il vice-presidente della Regione Calabria Domenico Cersosimo. "Le ragionevoli proposte delle Regioni - ha dichiarato Cersosimo - hanno avuto buon gioco nel limitare l'immediata ricaduta dei tagli governativi sulle scuole più disagiate, quelle dei paesi di montagna o delle aree svantaggiate. Infatti, chiusure ed accorpamenti delle scuole non partiranno subito, bensì dall'anno scolastico 2010-2011. I ministri Gelmini e Fitto hanno riconosciuto che è essenziale la leale collaborazione istituzionale e la concertazione se si chiama i territori e le popolazioni a sacrifici così grandi. Ci sarà, dunque, una diversa attuazione dei tagli, che scaturirà dal confronto con Regioni ed Enti Locali". Alla retromarcia del governo sul 'commissariamento' delle Regioni si è aggiunta anche la disponibilità a limitare il ridimensionamento per quest'anno al solo accorpamento amministrativo delle Direzioni Didattiche sotto i 500 studenti, senza trasferire gli alunni da un plesso all'altro. "Nei fatti - ha spiegato il vicepresidente della Calabria - resterà ancora in vigore la deroga per le scuole nei comuni montani con almeno 300 iscritti. Non c'é più un mese per decidere e ciò può tranquillizzare le famiglie ed i ragazzi sulla scelta della prescrizione. Per il futuro, invece, non vi saranno più atti unilaterali del governo nei confronti degli Enti territoriali, che saranno coinvolti nell'individuazione dei criteri e degli standard necessari ad identificare il ridimensionamento e la riallocazione delle sedi scolastiche". "Entro il 2009 - ha aggiunto Cersosimo - dovremo sottoscrivere l'intesa con il governo per attuarla entro l'anno scolastico successivo. Inoltre, è passata anche la proposta della necessità di inserire specifici criteri di valutazione per le scuole di particolari aree disagiate al fine di evitare la rigidità dei numeri che, per poche unità, non possono misurare cosa significhi la perdita della scuola per una piccola e periferica comunità. Caso per caso potranno essere stabilite deroghe anche al numero minimo di 300 iscritti a ciascuna scuola, sulla base di analisi sensate di tipo economico, sociale, culturale, organizzativo e logistico. Il risultato di oggi con il governo - ha detto infine il vicepresidente Cersosimo - non era affatto scontato ed è il segno che le Regioni sono in grado di far rispettare la Costituzione nell'interesse delle proprie popolazioni". All’Unical il decalogo ecologista contro gli sprechi. Un decalogo ecologista sarà attuato all'Università della Calabria ed è finalizzato ad evitare gli sprechi. "Proviamo a far cadere gli alibi - è scritto in una nota dell'Università della Calabria - di chi vuole distogliere le risorse pubbliche in favore dei privati, con un comportamento rispettoso dell'ambiente all'interno del nostro campus, nei cubi e nelle residenze". Il decalogo sarà distribuito tra tutti coloro che frequentano l'Unical e sarà diffuso via mail e sarà affisso nei bagni, nelle aule e in tutti gli spazi pubblici. Il decalogo prevede: ricordati di spegnere luci e dispositivi elettrici; ricordati di chiudere i rubinetti; fai la raccolta differenziata; usa le borse per la spesa invece dei sacchetti di plastica; ricordati che i fogli hanno due facce; stampa solo quando è indispensabile; non sporcare, non imbrattare, non danneggiare; usa i mezzi di trasporto pubblico o condividi quelli privati; usa detersivi e detergenti biodegradabili; usa con intelligenza condizionatori, stufe elettriche, frigoriferi e ascensori. I temi proposti dal decalogo saranno discussi anche nel corso di una assemblea pubblica durante la quale si parlerà anche di sviluppo sostenibile. All’Unical alla manifestazione delegazioni di altri atenei. Delegazioni di studenti provenienti dalle Università di Potenza, Reggio Calabria e Messina parteciperanno il 7 novembre a Cosenza alla manifestazione di protesta contro la riforma. La presenza degli studenti di altri atenei è stata annunciata stamani dai rappresentanti del Comitato di Lotta dell'Università della Calabria che hanno tenuto una conferenza stampa per illustrare lo svolgimento della manifestazione. Alla manifestazione di venerdì a Cosenza è previsto che partecipino anche gli studenti delle scuole medie superiori. Gli studenti dell'Università della Calabria, con i mezzi pubblici, raggiungeranno Cosenza dove si svolgerà un corteo per le principali vie della città. Per raccogliere i fondi necessaria e per promuovere all'iniziativa di venerdì gli studenti dell'Unical hanno organizzato per questa sera la Notte Bianca. Nel corso della conferenza stampa i rappresentanti del comitato dell'Unical hanno ribadito che la protesta di venerdì è in "preparazione alla manifestazione in programma a Roma per il 14 novembre. Alla riforma si può arrivare non con un decreto ma con un disegno di legge e con il coinvolgimento di tutti i settori del mondo universitario". A Catanzaro studenti in piazza. Alcune
centinaia di studenti delle scuole medie superiori (500 secondo le
forze dell'ordine) stanno partecipando a Catanzaro ad una manifestazione
contro la riforma. Gli studenti si sono radunati nei pressi del lungomare
e, successivamente, hanno dato vita ad un corteo. Durante la manifestazione
i ragazzi hanno esposto striscioni contro il Ministro dell'Istruzione
e contro la riforma scolastica. Il corteo è stato animato anche
da balli, canti e slogan di protesta. Al termine del corteo i rappresentanti
delle associazioni studentesche terranno un comizio durante il quale
saranno illustrati i contenuti della riforma e le motivazioni della
protesta. La manifestazione, alla quale assistono numerosi agenti
della polizia di Stato e carabinieri, si sta svolgendo senza problemi
e disagi all'ordine pubblico.
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