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Satelliti che controllano l'archeologia calabrese

 

L’archeologia calabrese protetta dai satelliti

06/01 Un progetto di tutela satellitare dei siti archeologici della Calabria ed uno di censimento e promozione dell'archeologia subacquea e delle vie del mare della regione. Sono due degli interventi finanziati nell'ambito del "Discovering Magna Grecia" ("Alla scoperta della Magna Grecia"), inserito nel programma comunitario "Interreg IIIb Archimed", di cui la Regione Calabria è capofila. Al progetto "Discovering" partecipano, anche le Province di Cosenza e di Agrigento e le regioni greche dell´Est Macedonia, la Tracia e Creta. Il progetto di controllo satellitare, realizzato su scala regionale dal docente dell'Università della Calabria Giuseppe Roma, intende sorvegliare e tutelare, in collaborazione con la Sovrintendenza, almeno tre dei maggiori siti archeologici calabresi. "Il telerilevamento satellitare - ha affermato Roma - è un progetto sperimentale ma all'avanguardia. In questa ottica vantiamo l´accordo quadro con l´Agenzia Spaziale Italiana e con il nucleo Tutela del Patrimonio Culturale dei Carabinieri". Il progetto sull'archeologia subacquea, coordinato dal docente di archeologia e storia dell'arte dell´Università della Calabria Maurizio Paletti, ha invece il compito di analizzare e valorizzare le scoperte di archeologia subacquea lungo l'intera costa jonica calabrese, fino alla Sicilia, allo scopo di favorire la conoscenza delle rotte antiche tra i popoli di questo settore del Mediterraneo dove si sviluppò la civiltà magno-greca. "Pensiamo - ha detto lo stesso Paletti - di realizzare prodotti tradizionali, divulgativi, ma bivalenti. Ogni prodotto avrà due filoni, scientifico e turistico. Le pubblicazioni, in italiano ed inglese, offriranno un percorso selettivo, riservato a studiosi, con materiale approfondito e linguaggio specifico e un altro dedicato ai lettori ed ai visitatori dagli interessi meno impegnati, ma non per questo meno nobili come la voglia di conoscenza propria del turista". "Per quanto riguarda l´attività subacquea - ha aggiunto Paoletti - abbiamo recuperato dati certi su scoperte archeologiche finora rimaste del tutto sconosciute anche agli specialisti. Nella zona di Cariati, nell'alto Jonio cosentino, abbiamo certezza di importanti reperti greci e romani portati alla luce dai pescatori locali". "Inoltre - ha annunciato Paoletti - sarà allestito un database completo di tutto quanto detto, scritto, filmato e fotografato sui Bronzi di Riace. Benché siano icone ormai consolidate della Calabria, le famose statue non hanno ancora un sito serio e completo. Anche questo lavoro disporrà di due itinerari, uno per studiosi ed un altro a scopo turistico".

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