Zeman critico sulle nomine in FIGC
24/09 L'allenatore del Lecce Zdenek Zeman parla con i giornalisti
mentre con la squadra del Lecce sta per partire per Treviso per
la partita di domani sera e, come al solito, inserisce il 'botto':
una punta polemica sulle recenti nomine ai vertici della Figc. "Che
cosa penso della nomina di Gigi Riva? assolutamente nulla: parlano
le intercettazioni". E di Pancalli? "Non lo conosco e
quindi non mi esprimo, ma se, da quello che ho letto, sta bene a
Moggi e Giraudo, vuol dire che qualcosa non va". L' allenatore
boemo, sparata la sua bordata, non aggiunge granché ai giornalisti
che gli chiedono chiarimenti su queste affermazioni. "Ho detto
quello che penso", replica secco. Per quanto riguarda la squadra,
Zeman è abbastanza soddisfatto del piano atletico, meno della
"concentrazione": "La continuità - dice -
la si trova con la concentrazione e bisogna averla per quanto più
tempo è possibile". Le frasi taglienti di Zeman chiudono
l'intervista con cui ha parlato della trasferta di domani sera e
delle raccomandazioni fatte alla sua squadra: "Bisogna cercare
- dice - di trovare il nostro gioco, le nostre distanze, prima di
tutto riuscire a fare il calcio nostro. Poi è normale che
ci sono avversari che possano farci cambiare atteggiamento tattico.
Ma queste sono situazioni da valutare sul momento". Il tecnico
è soddisfatto della tenuta della squadra sul piano tecnico,
un po' meno su quello tattico: "Stiamo lavorando, atleticamente
stiamo abbastanza bene. Sul piano tattico dobbiamo crescere; spesso
cambiamo atteggiamento senza che vi sia bisogno di cambiarlo. Nell'ultima
gara col Mantova per mezz'ora abbiamo fatto molto bene poi ci siamo
rilassati. Dobbiamo trovare più concentrazione durante i
90'. La continuità la si trova con la concentrazione e bisogna
averla per quanto più tempo è possibile". Né
accetta il rilievo che non si può chiedere ad una squadra
di avere ritmi elevati per un'intera partita: "Invece, é
possibile - replica - perché questa squadra è in grado
di disputare non una, ma due partite con questi ritmi: è
preparata atleticamente a farlo". Vuole la vivacità
iniziale del Lecce di due anni fa "quando - dice - eravamo
più vivi e più reattivi: oggi invece siamo preparati
più sul fondo che sulla rapidita". La squadra che affronterà
domani sera il Treviso dovrebbe essere la stessa schierata nelle
prime tre giornate di campionato: rispetto alla gara col Mantova,
dovrebbe esserci il rientro di Camorani al posto di Vives
Polemiche sullo screzio Ancelotti-Seedorf
"Lo screzio Ancelotti-Seedorf? Sono cose che succedono, in
campo può accadere di tutto, sono reazioni a caldo che finiscono
dopo la partita". Così Andrea Pirlo, intervistato in
esclusiva da Sky, giudica quanto accaduto ieri a Livorno, durante
la partita contro gli amaranto, tra l'allenatore del Milan ed il
suo centrocampista olandese. La cosa ha avuto un seguito anche dopo
il 90'? "Ancelotti gli ha detto le stesse cose dette in campo
- risponde Pirlo -. Le spiega a tutte la squadra, e la cosa finisce
lì. Ancelotti negli spogliatoi ha detto ciò che pensava:
con lui c'é un rapporto aperto, sembra quasi un giocatore,
in fondo è poco più grande di noi, e ci si può
discutere. E se una cosa non va, bisogna parlarne. Però tutto
dipende dall'intelligenza e dal rispetto del giocatore". Dopo
aver detto che "in estate ad un certo punto sembrava che dovessi
andarmene, e sarei passato al Real Madrid", Pirlo dedica qualche
parola anche a Marcello Lippi: "Fin dal primo giorno di ritiro
ci ha detto che avremmo vinto i Mondiali: è stato di parola,
e ci ha dato la carica. E fuori dal campo è uno che scherza
molto. Ci andrei volentieri a cena".
Un uomo in meno in difesa, un solo punto in classifica e una buona
dose di nervosismo da smaltire: non è particolarmente positivo
il bilancio del Milan dopo la trasferta di Livorno e la vittoria
dell'Inter contro il Chievo ha riportato a otto le lunghezze di
distanza dai cugini nerazzurri, esattamente come a inizio campionato.
Così come Serginho, anche Paolo Maldini non salirà
sull' aereo che domani porterà la squadra a Lilla dove martedì
giocherà la seconda gara di Champions League, e solo nei
prossimi giorni sarà chiara l'entità del problema
agli adduttori della coscia sinistra che lo ha costretto a uscire
dopo pochi minuti della gara di ieri. Ci sarà invece Clarence
Seedorf che oggi ha voluto spiegare a Milan Channel che il litigio
avuto ieri con Ancelotti sia da considerarsi assolutamente chiuso:
"Tra me e lui è finito tutto lì, non serve chiarirsi,
anche perché ci conosciamo bene. Nessuno ha insultato nessuno,
si è parlato di calcio e di cose normali che succedono in
campo, con rispetto da una parte e dall'altra, seppur in modo un
po' 'caldo'. Spero che da domani non si parli più di questa
cosa". Dopo i battibecchi con Kakà, Ancelotti ha mostrato
però anche ieri una discreta dose di nervosismo sicuramente
non attenuata dalla prestazione di tutta la squadra e dal risultato
finale. Dopo sei vittorie di fila, pareggiare a Livorno non è
certo uno scandalo ma i rossoneri hanno giocato ieri una ripresa
decisamente sotto tono, e lo screzio Ancelotti-Seedorf è
sembrato emblematico delle difficoltà incontrate sul campo.
E rese pubbliche dalla televisione: "Purtroppo - sottolinea
Seedorf - oggi ci sono le telecamere e gli inviati vicini alla panchina,
servirebbe più intimità per la squadra, per i giocatori
e per l'allenatore". "Ma sono cose assolutamente normali
- ripete Seedorf - Il discorso era finito sul rettangolo di gioco.
E' importante che la gente capisca che le televisioni e i giornali
hanno interesse ad ingigantire i fatti. Noi sappiamo come vanno
certe cose, in campo, a volte negli spogliatoi, non c'é niente
di strano. Siamo tutti uomini, siamo adulti con gli stessi obiettivi.
Credo che la franchezza e l'onestà vengano apprezzate da
tutti. L'importante poi è andare avanti, meglio anche di
prima. Queste cose servono per caricare l'ambiente e ottenere qualcosa
in più. Noi siamo assolutamente sereni, tranquilli e pronti
per la prossima gara". A Lilla, Seedorf si aspetta una gara
simile a quelle giocate contro Parma e Livorno: "Sulla carta
- spiega l'olandese - la squadra francese è inferiore a noi,
ma farà di tutto per complicarci le cose, anche perché
contro il Milan sappiamo che tutti danno il doppio perché
lo stimolo è più forte. Noi però siamo consapevoli
che questi tre punti potrebbero significare molto per la classifica
del girone, siamo carichi e pronti per andarceli a prendere".
"Ancelotti-Seedorf? Sono cose che succedono, in campo può
succedere di tutto, le reazioni a caldo capitano ma era già
tutto chiarito dopo la partita", aggiunge Andrea Pirlo, festeggiato
oggi dalla sua città natale Flero (Brescia) che gli ha dedicato
lo stadio. E intervistato da Sky, Pirlo ha mostrato la consueta
tranquillità anche sul campionato: "L'Inter prima o
poi la riprenderemo".
"Nessuno vuole impedire alle televisioni di fare il proprio
lavoro ma qui andiamo a invadere il campo della privacy e a questo
va posto rimedio". Il presidente dell'Associazione calciatori
(Aic) Sergio Campana interviene sul caso delle immagini tv che hanno
ripreso il diverbio in campo tra Ancelotti e Seedorf durante Livorno-Milan,
augurandosi sulla questione un intervento della Lega e della Figc.
"Mi auguro - spiega Campana - che la Lega Calcio che gestisce
l'aspetto dei diritti televisivi con le varie televisioni provveda
per mettere un freno a questa invadenza. Personalmente parlerò
con il commissario straordinario della Figc Pancalli e chiederò
anche a lui di intervenire affinché allenatori e giocatori
possano svolgere il loro lavoro senza avere tutte queste interferenze
che possono creare delle problematiche. Alla prima occasione ne
parlerò con il commissario e anche con Matarrese. Mi auguro
che la Lega intervenga". "Da tempo e anche recentemente
- ricorda il presidente dell'Associazione calciatori - in Consiglio
federale è emerso il problema della privacy, del famoso labiale
e di quello che riportavano le televisioni. Ogni tanto emerge. E'
una violazione clamorosa della privacy".
Oriali sulle accuse di De Santis “Non temiamo
nulla”
24/09 "Non temiamo nulla, ci mancherebbe, dopo tutto quello
che abbiamo subito negli ultimi anni sarebbe davvero il colmo. Le
parole di De Santis le ho lette sui giornali, meglio che ne parli
Moratti". E' di Lele Oriali, consulente di mercato dell'Inter,
l'unico commento della società nerazzurra alla vicenda delle
intercettazioni, tornata attuale dopo l'intervista dell'ex arbitro
Massimo De Santis. "Io e molti altri siamo stati schifati per
mesi e mesi e lo saremo per il resto della nostra vita", è
stato l'unico commento di Mancini.
Berlusconi “Calciopoli? “Meglio non
parlarne”
24/09 Calciopoli? "Meglio non parlarne, una montatura enorme".
Così Silvio Berlusconi, presidente di Forza Italia e patron
del Milan, ha commentato con una battuta, le ultime tormentate vicende
del calcio italiano parlando con Salvatore Carmando, storico massaggiatore
del Napoli. Carmando ha ricevuto dalle mani dello stesso Berlusconi
la medaglia della 'Buona Stella' alle Terme di Agnano, a Napoli,
in occasione della Festa azzurra del partito. Cosa ne pensa di calciopoli?
ha chiesto Berlusconi, in veste di intervistatore, a Carmando. "Meglio
non parlarne", ha risposto il massaggiatore. "Meglio non
parlarne, una montatura enorme", ha chiosato Berlusconi.
"Complimenti, è lei che ha detto buttati giù
a quello là. Mi ha fregato uno scudetto". Così
Silvio Berlusconi, presidente di Forza Italia e patron del Milan,
ha rievocato con Salvatore Carmando, la vicenda centrale nell'assegnazione
dello scudetto '90-91 agli azzurri, che si classificarono proprio
davanti al Milan. Si giocava a Bergamo, contro l'Atalanta. Il centrocampista
del Napoli Alemao fu colpito alla testa con una monetina. Mentre
il brasiliano stava per rialzarsi, Carmando come rivelarono immagini
televisive e la lettura del labiale gli disse di buttarsi a terra.
L'occasione è stata offerta dalla consegna da parte di Berlusconi
a Carmando della medaglia della 'Buona Stella' in occasione della
Festa azzurra di Forza Italia svoltasi alle Terme di Agnano. Berlusconi
ha offerto a Carmando la possibilità di 'rimediare'. "Io
- ha detto il presidente di Forza Italia - ho giocato a calcio con
Tony Blair che mi ha dato un calcio assassino al ginocchio sinistro.
Potrebbe darmi una controllatina?". E Carmando si è
prestato al gioco mimando un massaggio al ginocchio.
Scontri in autogrill tra i tifosi di Samp e Perugia
24/09 Alcuni tifosi della Sampdoria e del Perugia hanno dato vita
a tafferugli nella stazione di servizio Chienti Sud, lungo il tratto
marchigiano della A 14. Gli scontri - in seguito ai quali ci sono
stati due feriti lievi - sono avvenuti dopo che i pullman delle
due tifoserie hanno casualmente fatto tappa, lungo i rispettivi
tragitti, nella stessa stazione di servizio. L' episodio è
accaduto intorno alle 13.00; secondo quanto riferito dalla Polizia
autostradale di Ascoli, i pullman della tifoseria genovese erano
diretti ad Ascoli - dove oggi la Samp gioca contro i padroni di
casa -, mentre i pullman dei tifosi perugini stavano viaggiando
alla volta dell' Abruzzo. Sempre stando a quanto riferito dalla
Polstrada, sul posto sono rapidamente intervenute anche pattuglie
della squadra mobile della Questura ascolana, che stavano già
in attesa dei tifosi liguri nel vicino casello autostradale per
svolgere servizio di scorta; dopo che i tafferugli sono cessati
i pullman sono stati fatti ripartire per le proprie destinazioni;
non si segnalano danni alla stazione di servizio.
Serie A
L’Inter ritrova la vetta, e la Roma ritrova
Montella
24/09 E' durato soltanto quattro giorni il primato del Palermo
e della Sicilia (anche col secondo posto del Messina). Nella domenica
che dà il via a un'altra settimana di coppe europee, la squadra
di Guidolin subisce il primo stop a Empoli finendo per la prima
volta la gara senza segnare dopo ben tredici turni. La giornata
storta dei rosanero è coincisa con la risalita dell'Inter
al comando della classifica. Hernan Crespo festeggia nel migliore
dei modi, con una doppietta, la sua 300/a partita in serie A. Ma
la squadra di Roberto Mancini sul 4-0 rischia di subire una clamorosa
beffa dal Chievo. I veronesi mettono paura ai nerazzurri con una
tripletta in undici minuti: inizia Pellissier dal dischetto, poi
le reti di Tiribocchi e Brighi. Prima c'erano stati anche i gol
nerazzurri di Samuel e soprattutto di Stankovic, una staffilata
imprendibile nel sette che merita la palma del gol più bello
della giornata. Ma le amnesie difensive della retroguardia nerazzurra
hanno rischiato di nuovo di far perdere la voce a Mancini. La rimonta
degli avversari si ferma a un gol dal pari (4-3), come era già
accaduto a Firenze nella prima di campionato con la Fiorentina (dallo
0-3 al 2-3 con la doppietta finale di Toni): cinque gol in due partite
e tutti nella ripresa. Tiene il passo dei nerazzurri la Roma, che
dopo il ko dell' Olimpico proprio con l'Inter, dilaga a Parma rifilando
un poker agli emiliani. Montella spiana la strada ai giallorossi
ritornando al gol dopo quasi un anno: con 135 reti in serie A l'aeroplanino
stacca di nuovo Del Piero e può incrementare il suo primato
dei bomber più prolifici profittando del fatto che il rivale
juventino quest'anno è in B. Primo gol nella massima serie
anche del baby Rosi: in quattro giornate i giallorossi hanno segnato
con nove giocatori diversi. E anche questo è un altro dei
record della squadra di Spalletti. Con l'impresa di oggi l'Empoli
fa un grosso balzo in classifica raggiungendo il Messina a otto
punti. Per la squadra di Cagni secondo gol di Saudati. Non si sblocca
la Sampdoria, i blucerchiati non vincono ormai da 17 turni. Ad Ascoli
finisce 1-1 nella giornata dei Delvecchio: apre le marcature l'ex
giallorosso Marco, che torna a segnare dopo un anno esatto, dopo
quattro minuti arriva il pari firmato da Gennaro, suo omonimo blucerchiato.
La Lazio, sempre a segno nelle ultime 15 partite, fa un altro passo
avanti per scrollarsi di dosso il meno in classifica: all'Olimpico
contro l'Atalanta arriva la seconda vittoria grazie al primo gol
di Siviglia. Più difficoltosa invece il recupero della Reggina
(ora è a -11), costretta al pari interno del Torino di Zaccheroni.
Dopo Livorno-Milan di ieri l'altro 0-0 di giornata, in attesa del
posticipo Udinese-Fiorentina, è Siena-Cagliari.
Risultati della quarta giornata del campionato di calcio di serie
A.
Ascoli-Sampdoria 1-1
Catania-Messina 2-2 (giocata ieri)
Empoli-Palermo 2-0
Inter-Chievo 4-3
Lazio-Atalanta 1-0
Livorno-Milan 0-0 (giocata ieri)
Parma-Roma 0-4
Calabria: Reggina-Torino 1-1
Siena-Cagliari 0-0
Udinese-Fiorentina 1-0 (giocata alle 20,30).
Classifica
|
PT |
PG |
V |
P |
S |
GF |
GS |
Inter |
10 |
4 |
3 |
1 |
0 |
9 |
6 |
Roma |
9 |
4 |
3 |
0 |
1 |
9 |
2 |
Palermo |
9 |
4 |
3 |
0 |
1 |
11 |
9 |
Messina |
8 |
4 |
2 |
2 |
0 |
6 |
3 |
Empoli |
8 |
4 |
2 |
2 |
0 |
5 |
2 |
Udinese |
7 |
4 |
2 |
1 |
1 |
6 |
4 |
Siena |
7 |
4 |
2 |
1 |
1 |
5 |
5 |
Atalanta |
5 |
4 |
1 |
2 |
1 |
3 |
2 |
Catania |
5 |
4 |
1 |
2 |
1 |
6 |
7 |
Livorno |
5 |
4 |
1 |
2 |
1 |
3 |
4 |
Sampdoria |
3 |
4 |
0 |
3 |
1 |
6 |
7 |
Milan |
2 |
4 |
3 |
1 |
0 |
5 |
1 |
Cagliari |
2 |
4 |
0 |
2 |
2 |
3 |
5 |
Ascoli |
2 |
4 |
0 |
2 |
2 |
3 |
6 |
Torino |
2 |
4 |
0 |
2 |
2 |
3 |
6 |
Chievo |
1 |
4 |
0 |
1 |
3 |
5 |
8 |
Parma |
1 |
4 |
0 |
1 |
3 |
1 |
8 |
Lazio |
-5 |
4 |
2 |
0 |
2 |
4 |
4 |
Reggina |
-11 |
4 |
1 |
1 |
2 |
6 |
8 |
Fiorentina |
-16 |
4 |
1 |
0 |
3 |
3 |
5 |
Prossimo turno
Sabato 30 settembre:
Atalanta-Reggina (ore 18)
Torino-Lazio (ore 20,30)
Domenica 1 ottobre (ore 15):
Cagliari-Inter
Fiorentina-Catania
Messina-Livorno
Milan-Siena
Roma-Empoli
Sampdoria-Parma
Udinese-Ascoli
Chievo-Palermo (ore 20,30).
Marcatori Quarta giornata serie A
4 reti: Bianchi (1 rigore-Reggina).
3 reti: Crespo (Inter); Riganò (Messina); Frick (Siena).
2 reti: Ventola (Atalanta); Suazo (Cagliari); Corona, Mascara, Spinesi
(Catania); Pellissier (1-Chievo); Saudati (1-Empoli); Toni (Fiorentina);
Cambiasso (Inter), Di Michele, Corini (2) e Amauri (Palermo), G.
Delvecchio e Flachi (1) (Sampdoria); Di Natale, Iaquinta (Udinese).
1 rete: Bjelanovic, M. Delvecchio e Perrulli (Ascoli); Zampagna
(Atalanta); Ferri (Cagliari); Brighi, Mandelli e Tiribocchi (Chievo);
Almiron, Buscé e, Vannucchi (Empoli); Mutu (Fiorentina);
Ibrahimovic, Samuel e Stankovic (Inter); Makinwa, Oddo (1), Rocchi
e Siviglia (Lazio); Bakayoko, C. Lucarelli e Danilevicius (1) (Livorno);
Kakà (1), Inzaghi, Jankulovski, Oliveira e Seedorf (Milan);
Floccari, Cordova e Zanchi (Messina); Barzagli, Biava, Bresciano,
Simplicio e Tedesco (Palermo); Budan (Parma); A. Lucarelli e Modesto
(Reggina); Aquilani, De Rossi, Mancini, Montella, Perrotta, Rosi,
Taddei, Pizarro, Okaka (Roma); Bonazzoli e Volpi (Sampdoria); Brevi,
Chiesa, (Siena); Comotto, Muzzi e Stellone (Torino), Asamoah Gyan
e Felipe (Udinese).
1 autorete: Agliardi (Palermo); Bonanni (Sampdoria).
Ascoli e Sampdoria si dividono la posta
24/09 Ascoli e Sampdoria si dividono la posta in palio e rinviano
ancora l'appuntamento con la prima vittoria in campionato. Due squadre
tatticamente speculari, ma diverse nell'approccio alla gara: Samp
meglio dal punto di vista della qualità, anche se molto imprecisa
sotto porta (pesa l'assenza di Flachi), Ascoli più cuore
che tecnica (manca l'uomo dell'ultimo passaggio), e che comunque
può rallegrarsi per aver recuperato un giocatore importante
come Marco Delvecchio. Parte bene la Samp, grazie alla posizione
a sorpresa di Gennaro Delvecchio che si inserisce fra le linee avversarie
fin quando Tesser non gli mette alle calcagna Zanetti. Due palle
gol per gli ospiti nei primi quattro minuti, con Olivera che di
testa impegna Pagliuca in angolo e Quaglieralla che, ancora di testa,
manda alto da buona posizione. Il ritmo alto voluto da Novellino
mette in difficoltà l'Ascoli. All'11' episodio dubbio con
l'arbitro Mazzoleni che battezza fuori area un fallo di Pecorari
su Bonazzoli. Sul calcio di punizione Volpi impegna Pagliuca. Al
quarto d'ora, finalmente, l'Ascoli si fa vedere e va in vantaggio
a sorpresa. E' il 16', angolo di Lukovic e Marco Delvecchio svetta
e insacca di testa. Per l'attaccante è la rete numero 69
in A. E' lui l'arma in più dei bianconeri e con il gol dà
ragione a mister Tesser che l'ha voluto in campo fin dall'inizio
nonostante la lunga inattività per infortunio. Ringalluzzito
dalla rete, Delvecchio prende per mano l'Ascoli al quale manca un
centrocampista dai piedi buoni, visto che Zanetti e Boudianski sono
incontrasti e Fini è largo a sinistra. E' proprio Delvecchio,
al 28', che mette sui piedi di Bjelanovic un pallone che il croato
spreca. E la Samp? C'é ancora ed è ben viva. Anzi,
riprende in mano la gara e colleziona, nel quarto d'ora finale,
tre palle gol, compresa una rete annullata per fuorigioco a un nervoso
Quagliarella, ex di turno, che poi Novellino sposta a destra. Olivera
è in forma. Al 32' libera al tiro Bonazzoli, ma Pagliuca
c'é. L'attaccante doriano spreca incredibilmente al 34' mettendo
sul fondo a tu per tu col portiere dell' Ascoli. Ritmo decisamente
più basso nella ripresa, con un episodio importante all'11',
quando il blucerchiato Falcone viene espulso per fallo da ultimo
uomo. Tutto sembra giocare a favore dell'Ascoli, che però
al 20' si fa sorprendere su calcio d'angolo. Tre tocchi doriani
davanti a Pagliuca il quale deve inchinarsi al colpo di testa finale
di Gennaro Delvecchio, che firma l'1-1. Tesser gioca la carta Perrulli,
che riesce a ridare rapidità alla manovra ascolana. Dopo
una protesta per una trattenuta su Bjelanovic, è proprio
Perrulli che regala al Del Duca la più bella giocata della
partita. Gran tiro da 25 metri e miracolo di Castellazzi che toglie
il pallone dall'incrocio dei pali. Non succede altro e squadre sotto
la doccia con un giusto 1-1. E' la classifica di entrambe, comunque,
a piangere.
La parola ai Mister
"Sto pregando Dio perché arrivi questa vittoria".
Col pari di oggi al Del Duca di Ascoli, la Sampdoria non vince da
17 partite e allora a Walter Novellino non resta che rivolgersi
al... Padreterno. Ancor più deluso dalla parte opposta Attilio
Tesser che ha visto sfuggire una vittoria che, con l'uomo in più,
sembrava cosa fatta. Il punto conquistato ad Ascoli viene apprezzato
in casa doriana per diversi motivi. "Di palle gol ne abbiamo
costruite tante, ma alla fine era stato l'Ascoli a punirci",
spiega Novellino, sottolineando che dopo lo svantaggio la sua squadra
ha sbandato per poi riprendersi. "E' stata una buona reazione.
Nella ripresa è stata una Samp diversa, ridisegnata tatticamente,
anche perché avevamo l'uomo in meno per via dell'espulsione,
a mio avviso eccessiva, di Falcone". Novellino é abituato
a lottare e non demorde. "Stiamo andando bene e sono convinto
che, prima o poi, questa vittoria arriverà". Bella l'accoglienza
da parte del pubblico bianconero, che non ha dimenticato il Novellino
giocatore all'Ascoli negli anni Ottanta. "Quella è ancora
la mia curva", dice il tecnico blucerchiato, alludendo alla
sud, roccaforte del tifo ascolano. "Non a caso ho scelto San
Benedetto per venire ogni anno in vacanza, anche se giù,
scherzando, mi danno del 'pecoraio'...". Non grave, sul versante
problemi, l'infortunio di Bonazzoli, che accusa una leggera contrattura
muscolare. Amareggiato l' allenatore dell' Ascoli Tesser. "Certe
vittorie non devono sfuggirci", sentenzia il tecnico bianconero.
"Sono molto deluso, perché avevamo la possibilità
di vincere. Delvecchio è un animale da area di rigore e per
questo lo volevo in campo. Abbiamo purtroppo fatto degli errori,
compreso un contropiede in 4 contro 2 vanificato andando in fuorigioco:
ma adesso è troppo facile dirlo". Ecco l'analisi tecnica
del mister bianconero. "All'inizio la Samp ci ha dato dei problemi
- aggiunge il tecnico ¿: ho confermato a centrocampo Zanetti
e Boudiasnki perché avevano fatto bene a Milano e perché
la Samp aveva giocatori ben strutturati a centrocampo. Nastase nel
finale è uscito per infortunio, ma Minieri mi serviva per
andare sull'esterno e fare il cross" conclude Tesser. "Potevamo
portare a casa la vittoria - dice dal canto suo Marco Delvecchio
-; la partita dopo l'espulsione di Falcone si era stabilizzata e
invece ci hanno colpito e nel finale abbiamo accusato un po' di
stanchezza, anche perché non dimentichiamo che mercoledì
abbiamo giocato una gara intensa col Milan. Sono contento della
mia partita - prosegue -, anche se non ho i novanta minuti nelle
gambe. Ma, come giustamente dice mister Tesser, solo giocando potrò
riconquistare la condizione". L'attaccante ripercorre il suo
periodo più problematico dopo una brillante carriera. "Per
me è stato un anno e mezzo difficile, col momento più
brutto quando ad aprile scorso mi sono operato. E' stata dura, ho
sofferto insieme alla mia famiglia, alla quale dedico questo gol,
oltre che a me stesso e a Stefano che mi ha curato", aggiunge
Delvecchio, che al momento del gol ha alzato subito lo sguardo in
tribuna verso i suoi familiari che stavano festeggiando la marcatura.
Infine Boudianski, tra i migliori in campo. "Speriamo che prima
o poi la palla vada dentro. Ci manca qualcosa, ma per quanto riguarda
il gioco ci siamo. Meglio comunque con le due punte", conclude
il centrocampista bianconero.
Ascoli - Sampdoria 1-1 (1-0)
Marcatori: nel 16' pt M. Delvecchio, nel 20' st G. Delvecchio.
ASCOLI (4-4-2): Pagliuca 6,5; Nastase 5,5 (31' st Minieri sv), Pecorari
5,5, Cudini 5, Lukovic 5; Giampà 5,5 (22' st Perrulli 6),
Zanetti 5,5 (25' st Skela 6), Boudianski 6,5, Fini 6, M. Delvecchio
6,5, Bjelanovic 6. (19 Boccolini, 7 Fontana, 9 Paolucci, 41 Pecchia).
All. Tesser 6.
SAMPDORIA (4-4-2): Castellazzi 6; Maggio 5,5, Sala 6,Falcone 5,
C. Zenoni 6; Olivera 6 (14' st Franceschini 6,5), G. Delvecchio
6,5, Palombo 6, Volpi 6; Quagliarella 5, Bonazzoli 5 (9' st G. Bonanni
6). (99 Berti, 5 Accardi, 33 Bastrini, 46 Pieri, 88 Foti). All.
Novellino 6.
Arbitro: Mazzoleni di Bergamo 6.
Angoli: 9-9.
Recupero: 2' e 4'.
Ammoniti: Pecorari, Giampà, Nastase per gioco scorretto,
G. Delvecchio, Lukovic per comportamento non regolamentare, Quagliarella
per proteste.
Espulso: 11' st Falcone per fallo da ultimo uomo
Spettatori: 7.809 (3009 paganti, 4.800 abbonati).
Le reti
16' pt: calcio d'angolo per l'Ascoli dopo una parata di Castellazzi
su tiro-cross di Giampà; dalla bandierina batte Lukovic,
in area doriana svetta Marco Delvecchio che segna l' 1-0 per l'Ascoli.
20' st: angolo per la Samp, Pagliuca smanaccia,riprende Zenoni,
cross sul secondo palo, colpo di testa di Quagliarella e tocco finale
sottoporta ancora di testa di Gennaro Delvecchio per l'1-1.
Il Palermo sbaglia un rigore e l’Empoli
lo batte con il cuore
24/09 Cuore, grinta, determinazione e gambe: 4 ingredienti per
un risultato certo. E' l' Empoli di Gigi Cagni che oggi è
riuscito a battere il Palermo capolista con una prestazione superlativa,
stabilendo anche un nuovo e personalissimo record: 4 gare senza
sconfitte in serie A e una media punti da Champions. Prima sconfitta
in campionato per il Palermo che giovedì prossimo affronterà
in Coppa Uefa il West Ham. Se in precampionato era stato Vannucchi
a fallire il calcio di rigore in un'amichevole a Palermo, oggi a
parti invertite - e con in palio i tre punti - è stato Brienza
a calciare alle stelle, il rigore del possibile vantaggio. Ma episodio
a parte, l'Empoli ha dominato dimostrando una migliore condizione
fisica. E proprio Vannucchi, uno degli ex di turno, ha preso per
mano la squadra, trascinando i compagni al successo. Nel primo tempo
l'Empoli in emergenza, è costretto a rinunciare all'ultimo
momento a Raggi, fermo per un problema muscolare, inserendo Ascoli
a sinistra e spostando l'acciaccato Lucchini in mezzo alla difesa.
Ma il capolavoro di Cagni è a centrocampo: Almiron davanti
alla difesa in posizione di regista avanzato e Vannucchi sulla linea
di Moro e Marianini, alle spalle delle due punte Pozzi e Saudati.
Un modulo mai provate fino ad oggi. E sarà proprio la linea
Almiron-Vannucchi ha creare una spina nel fianco al centrocampo
a rombo del Palermo, dove Guidolin opta per il turnover, rinunciando
a Corini per Parravicini. In difesa, fuori Zaccardo e dentro Cassani.
Nei primi minuti di gioco il Palermo parte forte cercando la percussione
a sinistra, con Brienza bravo a spaziare sulla linea di trequarti,
in coabitazione di Bresciano. L'Empoli controlla senza eccessiva
difficoltà, cercando le ripartenze. Vannucchi illumina e
al 6' si procura una punizione al limite, che Almiron spara sulla
barriera. L'Empoli controlla bene con Pozzi e Saudati che si scambiano
più volte posizione, ma al 24' gli ospiti pungono in contropiede:
Amauri entra in area, fa fuori Marzoratti e subisce fallo da Ascoli,
che viene ammonito. L'arbitro concede il rigore che Brienza spara
abbondantemente sopra la traversa. E' probabilmente l' episodio
che cambia il match. L'Empoli mette il turbo e quattro minuti dopo
passa in vantaggio con Saudati, che su assist dalla corsia di destra
di Marianini stacca più alto di tutti e dall'altezza del
dischetto trafigge di testa l'incolpevole Agliardi. Nei minuti seguenti
fioccano le ammonizioni, con Guana e Parravini che vengono sanzionati
per due brutti falli a centrocampo. Nel secondo tempo Guidolin rinuncia
ad uno spento Bresciano inserendo un'altra punta, Caracciolo, ma
la musica non cambia. Cagni è costretto, invece, a sostituire
Lucchini con Ficini al centro della difesa. Dopo pochi minuti, l'allenatore
bresciano sposta Almiron sulla corsia sinistra, con Moro centrale
al suo posto sulla linea mediana. Al 7' il Palermo reclama per un
presunto fallo in area di Ascoli su Brienza che viene, invece, ammonito
per simulazione. Sul capovolgimento di fronte l'intuizione tattica
di Cagni è vincente. E' l'8' quando l'Empoli chiude la partita:
Almiron va via sulla sinistra, entra in area si beve Cassani e Biava
e insacca con un fendente che termina all'incrocio dei pali alla
destra di Agliardi. Nei minuti seguenti gli azzurri giocano sul
velluto, spinti da un Vannucchi incontenibile. Al 25' il centrocampista
pratese fa fuori Guana ma calcia a lato. Al 40', poi, va via nei
pressi del centrocampo ancora a Guana che lo stende da dietro. Seconda
ammonizione per l'ex ascolano, che termina negli spogliatoi. Finisce
2-0 per i padroni di casa.
La parola ai mister
"L' Empoli ha meritato la vittoria. Certe sconfitte possono
essere anche salutari, se riusciremo a leggerle bene". Il tecnico
del Palermo Francesco Guidolin si presenta in sala stampa ed analizza
in modo sereno la sconfitta del Castellani. "Abbiamo cominciato
benissimo la stagione -dice - e una sconfitta ci può stare.
Comunque bisogna crescere". Poi un accenno al turnover. "Dopo
tre gare di campionato e con la partita di coppa Uefa alle porte
credevo opportuno. Posso aver sbagliato anche qualcosa e accetto
le critiche". Sulla prestazione dei singoli, Guidolin elogia
Brienza. "Ci sta di sbagliare un calcio di rigore in un momento
chiave della partita, ma credo che abbia giocato un'ottima gara.
Come dice una canzone famosissima sul mondo del pallone, un calciatore
non si può giudicare da un calcio di rigore". Poi un
elogio all'Empoli. "Mi aspettavo una squadra così tonica
- conclude - la prestazione dell' Empoli non mi ha sorpreso".
Infine un accenno al ciclismo, la grande passione del tecnico dei
siciliani. "Complimenti a Bettini per la vittoria nei Mondiali.
Io invece oggi mi sono tolto la maglia rosa...". Nell'Empoli
l'allenatore Gigi Cagni è raggiante, e si definisce "orgoglioso
dei miei". "Abbiamo giocato una grande partita - dice
ancora -. Sono orgoglioso di questo gruppo e della prestazione.
Anche se avessimo perso e sono sincero, sarei stato felice lo stesso.
I ragazzi hanno dato ancora una volta tutto, giocando con il massimo
impegno". Per quanto riguarda il modulo, il tecnico ha stupito
tutti proponendo un Empoli a due punte, con Vannucchi regista, coperto
da Almiron davanti alla difesa. "Abbiamo modificato il modulo
praticamente in ogni gara - dice Cagni - ed i ragazzi hanno dimostrato
una grande duttilità. Ma alla fine si può giocare
con una o due punte: i moduli sono sempre gli stessi". Infine
un elogio a Vannucchi. "Se giocasse sempre con questa continuità
- conclude - sarebbe un giocatore da nazionale". In sala stampa
anche Luca Saudati, tornato al gol su azione in serie A (a Genova
aveva realizzato su rigore), dopo 4 anni. "Sono contento della
prova della squadra - dice - abbiamo corso di più del Palermo
e meritato i tre punti"
Empoli - Palermo 2-0 (1-0)
Marcatori: nel pt 28' Saudati, nel st 8' Almiron
EMPOLI (4-1-3-2): Balli 6; Marzoratti 6.5, Ascoli 6, Pratali 7,
Lucchini 6 (1'st Ficini 6.5); Moro 7.5; Almiron 7.5, (29' st Baldanzeddu
sv), Marianini 6.5, Vannucchi 8; Pozzi 6.5 (18' st Matteini 6),
Saudati 7. (1 Bassi, 17 Eder, 20 Buzzegoli, 99 Gasparetto). All.:
Cagni.
PALERMO (4-3-2-1): Agliardi 6; Diana 5.5, Barzagli 6, Biava 5.5
(24' st Zaccardo 5.5), Cassani 5.5; Parravicini 5.5 (11' st Tedesco
5.5), Guana 5, Bresciano 5.5 (1' st Caracciolo 5.5); Pisano 5.5,
Brienza 6; Amauri. (12 Fontana, 5 Corini, 17 Di Michele, 32 Capuano).
All.: Guidolin.
Arbitro: Tagliavento di Terni 6.
Angoli: 4-3 per l'Empoli
Recupero: 1' e 2'
Espulso: Guana al 40' st per doppia ammonizione
Ammoniti: Ascoli, Parravicini, Pisano e Baldanzeddu per gioco falloso,
Brienza e Matteini per comportamento non regolamentare
Spettatori: 4.673 per un incasso di 67.577,90 euro.
Note: Al 25’ Brienza sbaglia un rigore
Le reti
28' pt: cross dalla destra di Marianini, Saudati stacca di testa
all'altezza del dischetto del rigore, anticipando i
difensori del Palermo, e batte Agliardi;
20' st: percussione sulla sinistra di Almiron che palla al piede
entra in area, supera Cassani e Biava e insacca con una conclusione
nel sette alla destra di Agliardi.
Folle Inter: In vantaggio di 4 reti si fa infilare
tre volte in 15 minuti
24/09 Si riprende il primo posto, ma l' Inter conferma anche contro
il Chievo la sua grande capacità di rischiare di perdere
partite già vinte. Fino alla mezz'ora della ripresa, la gara
del Meazza sembra una fotocopia di Juventus-Modena non solo per
il punteggio di 4-0, ma anche per la differenza clamorosa di talento
a disposizione di Mancini e Pillon. La differenza è che il
finale di Inter-Chievo diventa un'improvvisa sofferenza grazie a
una rimonta che neanche il più ottimista dei tifosi veneti
avrebbe previsto. In 15', Julio Cesar incassa tre gol senza neanche
capire perché e a Mancini aumentano a dismisura i capelli
bianchi in testa mentre osserva un pomeriggio di assoluta tranquillità
trasformarsi quasi in una beffa colossale. Buon per lui che il tempo
a disposizione per il Chievo è troppo poco e così
può godersi una vittoria che riporta la sua squadra davanti
a tutti in classifica. Ma, dopo Firenze, quella di oggi è
la seconda rimonta subita nel finale dall'Inter e Mancini non potrà
sottovalutare il problema. Il risultato di 4-3 è comunque
ancora più incomprensibile alla luce di quanto succede per
buona parte della partita. Il Cheivo semplicemente non è
una squadra al livello dell'Inter in tutti i reparti, a partire
da una difesa che concede spazi per tutti, passando per un centrocampo
praticamente sovrastato dal solo Dacourt e per finire a un attacco
in cui Pellissier si concede una domenica di riposo e Godeas si
fa vedere solo con difficili girate innocue per Julio Cesar. Si
capisce quindi come Figo e compagni si divertano cercando il gol
in ogni modo e solo Squizzi limita i danni all'1-0 dell' intervallo.
A sbloccare il risultato ci pensa Hernan Crespo, autore di una splendida
doppietta con un gol di sinistro (all'11') e uno di destro (69')
e sempre più unica punta davvero titolare dell'attacco di
Mancini. Al suo fianco gioca Adriano, preferito a Ibrahimovic tornato
ieri dopo la nascita del primo figlio, e il brasiliano prima vivacchia
a chilometri dall'area e poi si rende più utile, facendo
vedere una delle discese dei vecchi tempi al 40' quando si beve
tutta la difesa del Chievo prima di sparare addosso a Squizzi. Nella
ripresa serve l'assist a Crespo per il 4-0 e quindi, anche se il
gol ancora non arriva, Mancini può comunque dirsi soddisfatto
della sua prestazione. A centrocampo Dacourt domina chiunque gli
passi davanti e, nella ripresa, ci pensano prima Samuel di testa
al 58' e poi Stankovic con un bellissimo diagonale al 64' a chiudere
la gara prima del 4-0 di Crespo. Mancini rivoluziona un po' la difesa
inserendo Burdisso e Maxwell, ma il rigore generosamente concesso
da Giannoccaro a Pellissier al 77' e realizzato dall'attaccante
veneto non sembra cambiare il corso della partita. Ci pensa l'ingresso
di Tiribocchi a segnare la vera svolta, perché il neo entrato
prima segna con un bel destro da 20 metri e poi crea scompiglio
nell'area mandando in confusione Cordoba, che serve involontariamente
Brighi per il gol che fissa il risultato sul 4-3. La 'pazza Inter'
si conferma quindi tale, ma per ora i cali di concentrazione dei
nerazzurri non hanno fatto danni a una classifica che li vede davanti
a tutti. E con Hernan Crespo in questo stato di forma, Mancini può
anche aspettare con calma il ritorno alla forma migliore di Adriano.
Mancini “Quindici minuti di follia”
"Gli ultimi 15 minuti sono stati da perfetto manuale della
follia collettiva", è la sintesi di Roberto Mancini
negli spogliatoi di Inter-Chievo, nel commentare una partita prima
stravinta e poi quasi pareggiata nel finale. Nonostante la vittoria,
quindi, l'allenatore dell'Inter non si dice certo soddisfatto dell'andamento
dell'incontro, soprattutto alla luce del quarto d'ora finale in
cui i nerazzurri hanno subito tre reti. Un po' di colpa, però,
se la prende anche lui, per le troppe sostituzioni che potrebbero
aver scombinato gli equilibri della squadra. Sui singoli, Mancini
ha quasi solo note positive. Per Adriano, che "ho visto meglio,
anche come potenza e in progressione", così come per
Julio Cesar, "incolpevole" sulle reti subite. Unica tirata
d'orecchi Mancini la riserva a Stankovic che ha preso un'ammonizione
per essersi tolto la maglia dopo aver segnato il suo splendido gol.
"Può pesare in prospettiva, non doveva farlo - spiega
Mancini -. Maradona e i grandi giocatori non se la toglievano mai,
non deve farlo neanche lui". Stankovic lo sa e ammette le sue
colpe: "E' vero, non lo dovevo fare - replica il serbo -, ma
ci tenevo tanto a segnare e per me è stato un gesto liberatorio".
Anche lui, insieme con Dacourt, Samuel e il resto della squadra,
è d'accordo sul fatto che lo 0-3 subito dall'Inter dal 76'
in poi è stato un enorme calo di concentrazione, e che ciò
non si dovrà più ripetere, a cominciare da mercoledì
in Champions contro il Bayern Monaco. Crespo, invece, la vive più
serenamente. "Intanto sono felice di essere primo in classifica
- esordisce il centravanti argentino - Poi non credo che il calo
sia così preoccupante. Anche a Firenze abbiamo subito una
rimonta, ma alla fine abbiamo vinto noi, proprio come oggi".
Crespo si è detto contento anche dell'intesa in attacco con
Adriano: "era forse la prima volta insieme dall'inizio e direi
che siamo andati davvero bene e lui è tornato a fare cose
da Adriano". Meno entusiasta è l'allenatore del Chievo,
Giuseppe Pillon, secondo cui "si poteva fare di più,
ma occorreva avere più convinzione. La reazione dopo il 4-0
c'é stata - spiega l'allenatore dei veneti -, ma è
vero anche che l'Inter ha mollato". Pillon ha puntato il dito
in particolar modo sull'atteggiamento mentale della sua squadra,
che dopo aver raccolto solo un punto in campionato dopo quattro
partite disputate, a suo modo di vedere potrebbe essere troppo bloccata
dalla paura di non fare risultato.
Mancini “La rimonta colpa dei troppi cambi”
L'Inter passa dal 4-0 sul Chievo al 4-3 negli ultimi minuti, ed
a Roberto Mancini è venuto "qualche capello bianco in
più". Ma il tecnico dei nerazzurri, intervistato da
Sky a fine partita, non mette sul banco degli accusati i suoi, nonostante
la 'quasi rimonta' degli avversari. "Abbiamo dato coraggio
al Chievo - dice Mancini - e invece si dovrebbe sempre cercare di
giocare, anche se si è in vantaggio per 4-0. Ma la colpa
non è stata dei giocatori, è stata mia: ho fatto troppe
sostituzioni, e ho creato un po' di problemi". Ma, è
stato chiesto a Mancini, erano avvicendamenti proprio necessario?
"Io cambio troppo? - è la risposta - E' impossibile
non cambiare, quando si giocano cinque partite in due settimane.
Altrimenti non c'é tempo di recuperare".
Inter - Chievo 4-3 (1-0)
Marcatori: nel pt 11' Crespo; nel st 13' Samuel, 19' Stankovic,
25' Crespo, 32' Pellissier (rigore), 41' Tiribocchi, 43' Brighi.
Inter (4-3-1-2): Julio Cesar 6, Zanetti 6, Cordoba 5.5, Samuel 6.5,
Grosso 6, Stankovic 7 (35' st Burdisso sv), Dacourt 7 (26' st Maxwell
5.5), Solari 6, Figo 6.5, Crespo 7.5 (26' st Gonzales 6), Adriano
6.5. (1 Toldo, 23 Materazzi, 13 Maicon, 8 Ibrahimovic). All.: Mancini
6.
Chievo (4-4-2): Squizzi 7, Moro 5.5, Mandelli 5, Scurto 5, Lanna
5.5, Luciano 6, Brighi 5.5, Sammarco 5 (23' st Giunti 6), Kosowski
5 (23' st Marcolini 6), Godeas 6, Pallissier 5 (34' st Tiribocchi
7). (1 Sicignano, 4 Mantovani, 19 Malagò, 9 Bruno). All.:
Pillon 6.
Arbitro: Giannoccaro di Lecce 5.5.
Angoli: 8-5 per l'Inter
Recupero: 1' e 4'
Ammoniti: Solari per gioco falloso, Stankovic per comportamento
non regolamentare.
Spettatori: 40.000.
Le reti:
- 11' pt: preciso lancio di Dacourt per Crespo che batte Squizzi
con un preciso diagonale di sinistro.
- 13' st: su cross di Figo, Squizzi rinvia corto e Samuel trova
il varco giusto di testa.
- 19' st: terrificante sberla di Stankovic che da circa 20 metri
batte Squizzi con un diagonale all'incrocio dei pali.
- 25' st: perfetto assist di Adriano e questa volta Crespo segna
con un preciso diagonale di destro.
- 32' st: rigore molto dubbio che Pellissier si procura e poi trasforma
calciando di potenza dal dischetto.
- 41' st: Tiribocchi prende palla dal limite dell'area e fulmina
Julio Cesar con un destro preciso e potente.
- 43' st: assist involontario di Cordoba per Brighi che, solo davanti
al portiere, non ha problemi a segnare.
Pagelle di Inter-Chievo.
INTER:
JULIO CESAR 6: subisce senza colpe l'improvviso sfaldamento della
sua difesa nel finale, prima deve compiere solo una bella parata
su Luciano.
J.ZANETTI 6: tra i meno colpevoli della rimonta del Chievo, controlla
bene la sua fascia per 90 minuti.
CORDOBA 5.5: pensa che la partita duri un quarto d'ora di meno e
così è in difficoltà negli ultimi attacchi
dei veneti e dà l'assist involontario per il gol di Brighi.
SAMUEL 6.5: gli attaccanti del Chievo non fanno nulla fino all'ultimo
quarto d'ora quando anche lui va un po' in difficoltà. Prima,
però, cancella Pellissier e realizza un gol da opportunista
d'area.
GROSSO 6: spinge più del solito ma sbaglia ancora troppi
palloni. Nel finale sbanda paurosamente come i suoi compagni.
STANKOVIC 7: il voto è più per la bellezza del suo
gol che per una prestazione tutto sommato ordinata e senza grandi
invenzioni (35' st BURDISSO sv).
DACOURT 7: padrone assoluto del centrocampo e in più da un
assist perfetto a Crespo (26' st MAXWELL 5.5: non chiude su Pellissier
in occasione del calcio di rigore e non copre abbastanza nel finale).
SOLARI 6: partita facile per l'argentino che copre senza problemi
la sua fascia.
FIGO 6.5: gli piace il ruolo da trequartista e si vede, anche perché
può andare più spesso al tiro impegnando Squizzi in
un paio d'occasioni.
CRESPO 7.5: un bel gol di destro e un bel gol di sinistro con una
percentuale di realizzazione del cento per cento ma anche quando
non tira è sempre utile alla squadra (26' st GONZALES 6:
entra nel finale quando l'Inter pensa solo a difendersi).
ADRIANO 6.5: in crescita come dimostra una discesa stile vecchi
tempi al 40', serve a Crespo l'assist per il suo secondo gol.
MANCINI 6: incomprensibile il calo finale della sua squadra, tecnicamente
di un altro pianeta rispetto al Chievo. Ma è anche colpa
sua con cambi che rivoluzionano l'assetto della squadra.
CHIEVO:
SQUIZZI 7: prende quattro gol senza alcuna colpa e ne salva almeno
altri due con ottimi riflessi.
MORO 5.5: inizio da brividi poi piano piano si riprende ma può
poco contro gli attaccanti dell'Inter.
MANDELLI 5: sbaglia due volte il fuorigioco e quindi tiene sempre
Crespo in posizione regolare. L'argentino ringrazia e segna due
gol.
SCURTO 5: stesse colpe di Mandelli, gli attaccanti dell'Inter sono
troppo forti per un giovane con poca esperienza come lui.
LANNA 5.5: cerca di salvare il salvabile ma i suoi compagni di reparto
lo aiutano poco e così passa anche lui un pomeriggio difficile.
LUCIANO 6: è l'unico che cerca di spingere un po' sulla fascia
e impegna severamente Julio Cesar con un bel destro al volo.
SAMMARCO 5: inutile presenza a centrocampo non fa nulla per giustificare
il suo impiego dal primo minuto al posto di Giunti (23' st GIUNTI
6: partecipa all'assalto finale del Chievo).
BRIGHI 5.5: il suo gol nel finale è l'unica cosa decente
di una partita anonima nella quale Dacourt lo sovrasta.
KOSOWSKI 5: troppo tenero il polacco che fa rimpiangere e non poco
l'assenza di Semioli (23' st MARCOLINI 6: contribuisce anche lui
alla rimonta nel finale).
GODEAS 6: è l'unico che ci prova nella prima ora di gioco
anche se i suoi tiri non preoccupano mai troppo Julio Cesar.
PELLISSIER 5: completamente fuori partita, ha un unico spunto alla
mezz'ora della ripresa quando si procura il rigore che poi trasforma,
pur calciandolo male (34' st TIRIBOCCHI 7: entra e la difesa dell'Inter
va in tilt. Gran gol da fuori e poi favorisce la rete di Brighi).
PILLON 6: il suo Chievo è la pallida copia dalle bella squadra
degli anni passati con tanti giocatori non esattamente da serie
A. Almeno ha il carattere, testimoniato dai tre gol nel finale.
Arbitro GIANNOCCARO 5.5: in una partita facile e corretta lascia
più di un dubbio sull'unica azione controversa che porta
al rigore di Pellissier.
Noia completa all’Olimpico. Incidenti prima
dell’incontro
24/09 Tra Lazio e Atalanta, alla fine, la differenza sta tutta
- o quasi - nel gol di Sebastiano Siviglia. Certo, non è
un dettaglio di poco conto, perché grazie a quel pallone
buttato alle spalle di Calderoni al 24' del secondo tempo i biancocelesti
strappano tre punti pesantissimi e limano ulteriormente la loro
penalizzazione. Per il resto, di gioco i tifosi giunti all'Olimpico
ne hanno visto davvero poco e se gli stadi della serie A si svuotano
il 'merito' è anche di partite come questa. Facile e sbrigativo
dare la colpa all'overdose di calcio in tv. Però è
dura pagare per assistere allo spettacolo offerto oggi dai contendenti
in campo. Resta, appunto, quel gol a dare senso ad un incontro che
altrimenti avrebbe lasciato ben poco da raccontare. Primo tempo
assai modesto da parte di entrambe le squadre. Organizzazione latitante,
passaggi sbagliati a bizzeffe, lanci che si perdono sulle tribune
semideserte. Basti dire che per vedere il primo calcio d'angolo
(battuto dell'Atalanta) bisogna attendere il 26'. Nella Lazio Ledesma,
colui che dovrebbe illuminare il gioco, è spesso impreciso
e non accende mai un barlume di scintilla. Solo quando la palla
giunge a Rocchi si ha l'impressione che possa accadere qualcosa.
Ma sono attimi che si perdono nell'arruffata manovra biancoceleste.
L'Atalanta, d'altra parte, non fa molto di più, né
in qualità, né in quantità. Ventola e Zampagna
si cercano con scarsi risultati, male e poco assistiti da un centrocampo
che pensa solo a difendere. In un paio di occasioni l'ex attaccante
del Messina tenta improbabili colpi di testa che finiscono ben lontani
dalla porta. L'occasione migliore se la costruisce quindi Ventola,
quando al 14' entra in area, salta con irridente facilità
Stendardo, per poi esalare un tiro fiacco verso 'nonno' Ballotta,
in campo al posto dell'acciaccato Peruzzi. La Lazio tenta la risposta
con un lancio di Mauri (27') che Rocchi devia di testa verso Foggia.
Tutto però si esaurisce in una palla malamente ciccata a
pochi metri dalla porta. Siccome la Lazio spinge poco davanti, ma
nemmeno copre un gran che dietro, un minuto dopo ci riprova Ventola
e Ballotta è bravo a respingere. L'Atalanta trema davvero
solo al 28', quando Calderoni deve respingere un tiro ravvicinato
di Stendardo. Delio Rossi capisce che serve una torre davanti per
sfruttare la velocità di Rocchi e, in avvio di ripresa, inserisce
Makinwa. Ma la sfortuna si accanisce e la sua partita dura appena
7 minuti. Infortunato, esce per dare spazio a Tare. E l'albanese,
senza fare nulla di speciale, dà un altro peso all' attacco.
Uno dei rari brividi si corre al 10' Rocchi colpisce la traversa
e la palla rimbalza proprio sulla riga. Ora la partita è
meno equilibrata e la Lazio cerca con più insistenza la via
della rete. Al 20' Oddo calcia una punizione rasoterra che Calderoni
blocca in due tempi, anticipando il ritorno di Foggia. E' il prologo
della rete di Siviglia, nata da una palla che Oddo, su calcio piazzato,
spedisce nell'area dell' Atalanta. Tare, di testa, la devia verso
la porta avversaria e Siviglia è lesto ad anticipare tutti.
E' il gol della vittoria, che basta alla Lazio per dimenticare il
poco mostrato fin lì. Colantuono getta in campo Defendi per
Zampagna, poì prova ad inserire anche Tissone. Ma pericoli
veri Ballotta non ne corre più.
Scontri violentissimi davanti allo stadio olimpico poco prima dell'inizio
dell'incontro di calcio Lazio-Atalanta. Dieci le persone ferite
e medicate ai vicini ospedali e tra queste due funzionari di polizia
e 3 poliziotti che hanno tentato di fare da sbarramento ad un gruppo
di tifosi dell'Atalanta che stava per aggredire alcuni tifosi laziali,
comprese donne e bambini, in procinto di entrare in curva sud. Secondo
quanto ricostruito dalla polizia, mezz'ora prima dell'incontro di
calcio quattro pullman dell'Atalanta, arrivati da Bergamo, hanno
rallentato sotto la curva sud per poi entrare nel corridoio di sicurezza
che spetta loro. E' stato in quel momento che da un paio di pullman
sono scesi due gruppi di tifosi dell'Atalanta che hanno cominciato
a scagliarsi contro i passanti, tifosi biancocelesti, lanciando
contro di loro oggetti e pronunciando con frasi violente. In quel
momento è stato quindi necessario l'intervento di un contingente
di 20 poliziotti, più il funzionario, schierato tra i tifosi
dell'Atalanta e le persone che cercavano di entrare allo stadio.
Lo scontro con la polizia è stato quindi violentissimo tanto
da rendere necessario una carica per disperdere e far risalire sui
pullman i tifosi, a quel punto scortati dalle forze dell'ordine.
Feriti, in terra sono rimasti 5 tifosi dell'Atalanta e 5 poliziotti
tra loro un funzionario con la testa sanguinante dopo una cinghiata
sferzata con violenza. Tre le persone fermate dalla polizia che
rischiano ora di essere arrestate appena saranno pronte le immagini
della polizia scientifica e quelle delle telecamere posizionate
al di fuori dello stadio Olimpico.
La parola ai mister
La Lazio non gioca bene, ma vince. Era ciò che aveva chiesto
Delio Rossi, e l'obiettivo è stato centrato. "Per noi
era troppo importante vincere oggi con l'Atalanta - ha detto il
tecnico a fine gara -. E' vero che nelle ultime gare siamo stati
meno scintillanti delle prime due, ma con Milan e Palermo non abbiamo
ottenuto punti, mentre nelle ultime due partite sì, e adesso
conta questo". Il riferimento dell'allenatore è alla
penalizzazione di 11 punti con cui è partita la formazione
bianco-celeste ad inizio stagione. "E' una pesante spada di
Damocle - ha spiegato il tecnico - e non è facile per i ragazzi
giocare pensando a questa sanzione. Ma finora sono stati bravi,
e basta continuare su questa strada. Io l'avevo sempre detto, anche
quando abbiamo perso con Milan e Palermo". Ma in casa della
Lazio, nonostante la vittoria, ci sono ancora alcuni giocatori che
non hanno trovato la forma migliore, come Ledesma e Foggia. "A
me l'argentino è piaciuto - ha sottolineato Rossi -. Per
quel che riguarda Foggia lui deve conoscere noi e noi dobbiamo conoscere
lui, ma anche lui è sulla strada buona". La vittoria
odierna è stata una bella rivincita per Sebastiano Siviglia,
autore del gol partita, ma anche di un bella e convincente prestazione.
Il difensore, infatti, era stato molto criticato dopo le sconfitte
con Milan e Palermo. "A San Siro ho sbagliato anche io - ha
riconosciuto il giocatore -, ma siamo esseri umani e si possono
commettere degli errori. L'importante, però, era vincere
e ci siamo riusciti molto bene". Per il difensore oggi autore
del gol dell'ex (in passato ha vestito la maglia atalantina) è
un momento particolare, visto che la compagna è incinta:
infatti le ha dedicato la rete con cui ha portato in vantaggio la
Lazio e che ha consentito alla formazione biancoceleste di ottenere
tre punti molto importanti per ridurre la penalizzazione in classifica.
Dai -11 di inizio stagione, ora la formazione di Delio Rossi è
passata a -5. "E' stato fondamentale vincere proprio per questo
- ha spiegato il portiere Ballotta -, anche se cerchiamo di non
pensarci più di tanto. Lo sconto dall'Arbitrato? Non lo so,
quello che conta per noi è che la Lazio è partita
da -11 e da lì si deve scalare". L'estremo difensore
della Lazio, inoltre, ha voluto commentare i fischi della curva
Nord nei suoi confronti: "Ormai ci sono abituato, anche se
secondo me non hanno senso". Fischi che, probabilmente, derivano
da alcune dichiarazioni che lo stesso Ballotta ha reso nei confronti
dell'ex compagno di squadra Paolo Di Canio. Di tutt'altro tenore
le dichiarazioni degli atalantini, soprattutto del tecnico Stefano
Colantuono, molto arrabbiato per il risultato finale. "Per
quello che si è visto in campo - ha detto l'allenatore -
era più giusto il pareggio. Nel primo tempo abbiamo dominato,
nella ripresa la Lazio ha giocato meglio e ci ha punito su una nostra
disattenzione". "Comunque -ha continuato il tecnico dell'Atalanta
- sappiamo che la Lazio è una grande squadra e, per certi
versi, ci può stare di perdere a Roma, anche perché
hanno sfruttato al massimo l'occasione che hanno avuto". Più
soft il presidente Ruggeri: "Abbiamo avuto le nostre ottime
occasioni nel primo tempo con Ventola che si è presentato
a tu per tu con Ballotta, ma è stato bravo il portiere della
Lazio". Bernardini e Calderoni hanno elogiato la loro squadra:
"Abbiamo giocato bene, allo stesso livello della Lazio, peccato
per alcune occasioni, come quella di Ventola nel primo tempo. Andando
in vantaggio, magari, a questo ora parlavamo di tutt'altra partita".
Lazio - Atalanta 1-0 (0-0)
Lazio (4-4-2): Ballotta 6, Oddo 6, Stendardo 5.5, Siviglia 6.5,
Zauri 6, Foggia 5.5 (25' st Manfredini 6), Mudingayi 5.5, Ledesma
5, Mauri 6, Rocchi 6.5, Pandev 5 (1' st Makinwa sv, 7' st Tare 6).
(14 Berni, 7 Belleri, 25 Cribari, 10 Baronio). All.: D. Rossi 6.
Atalanta (4-4-2): Calderoni 6.5, Adriano 6, Rivalta 5.5, Loria 5.5,
Bellini 5.5, Migliaccio 6, Bernardini 6, Ferreira Pinto 5.5 (31'
st Bombardini sv), Ariatti 5 (36' st Tissone sv), Ventola 6, Zampagna
5 (24' st Defendi sv). (18 Ivan, 2 Talamonti, 5 Donati,f 99 Soncin).
All.: Colantuono 5.5.
Arbitro: Girardi di S. Donà di Piave 6.
Marcatore: nel st 24' Siviglia.
Angoli: 5-3 per la Lazio.
Recupero: 1' e 4'.
Ammoniti: Oddo per proteste, Adriano, Ariatti, Ferreira Pinto, Rivalta
e Mudingayi per gioco falloso
Spettatori: 20.000.
Il gol
24' st: punizione di Oddo per la testa di Tare che devia verso la
porta atalantina. Siviglia è il più lesto ad irrompere
e porta la Lazio in vantaggio.
Un De Rossi super aiuta la Roma ad annullare il
Parma
24/09 Due gol per tempo, in entrambi i casi all'inizio e alla fine
dei rispettivi 45', per un poker che spiega molto bene la facilità
dell'incursione romanista al Tardini. Un De Rossi maiuscolo cancella
gli emiliani, apre loro il baratro dell'umiliazione. Un Montella
superbo a dispetto di ogni previsione dà concretezza all'attacco
giallorosso. Un Totti pregevole per la determinazione, anche se
non è ancora il Totti migliore, aggiunge spessore. I conti
li regolano Montella, Perrotta, Rosi, Aquilani. Il Parma, semplicemente,
non esiste. E così, dopo il passo falso interno con l'Inter,
la Roma riprende il discorso là dove si era interrotto, dai
successi su Livorno e Siena. Non è che il compito emiliano
per la squadra di Spalletti sia proibitivo. Al Parma vengono a mancare
i due uomini in grado di dare qualità, ritmo al fraseggio.
Oltre a Gasbarroni, ieri a Morfeo è spuntato improvviso un
dolore alla gamba e così scompare quella dose di genio che
avrebbe potuto dire la sua contro i giallorossi. In una squadra
in cui mancano anche Muslimovic, Couto, e il Paci squalificato,
sono assenze di troppo peso, vista anche la limitatezza della coperta.
Il risultato è che semplicemente non c'é la capacità,
nella squadra di casa, di far tre passaggi di fila. Non c'é
tensione, non c'é fiducia. Non c'é mai la possibilità
di arrivare in porta e per Doni ci sono solo un paio di occasioni
per mettere le mani attorno alla palla. Dall'altra parte non c'é
nemmeno bisogno di spingere. Le cose avvengono perché devono
accadere. E' vero che ha di fronte una squadra che oggi non ha espresso
le qualità necessarie alla serie A, che in quattro gare del
torneo in corso ha segnato solo una volta, a Torino nella prima,
che negli ultimi otto match di campionato ha saputo pareggiare solo
due volte, e perdere 6. Ma è pur vero che il tasso di qualità
emerge senza difficoltà. E a dirlo sono i due uomini meno
accreditati di fiducia sull'attuale stato di forma, Montella e Totti.
Il risultato è un poker che sancisce la disponibilità
collettiva alla Marcatore: otto uomini diversi hanno segnato le
8 reti con cui la Roma raggiunge i 9 punti in classifica. Ad aprire
il conto, al 5', è Montella, abilissimo a controllare l'assist
dell'ex Ferrari da 40 metri, ad allungarsi la palla e a battere
De Lucia con l'astuzia del bomber di classe. E' una partita che
offre poco, ma quando offre quel poco è gol, o quasi. Come
al 43', quando sul cross di Montella è Totti, con una semirovesciata,
a tirare suo malgrado leggermente alto. Passano 3' ed è il
raddoppio. De Rossi con un doppio tackle ruba palla sradicandola
dai piedi di Grella e serve palla a Perrotta che sull'uscita di
De Lucia gli infila la palla tra le gambe. E' il 9' st quando la
partita si chiude, ammesso che fosse mai stata aperta. De Rossi
crossa, De Lucia smanaccia, ma Perrotta riesce a tenere la palla
in campo e a darla a Montella che in semirovesciata serve Rosi per
un gol a porta vuota. In seguito riesce a farsi notare il lancio
di tre petardi, in lenta successione, due in campo e uno sulla rete
di recinzione, dal settore della tifoseria romanista, in una partita
a discreto tasso di tensione dopo l'accoltellamento nella partita
del febbraio scorso di un bancario parmigiano inseguito da un gruppetto
di ultras di Roma. Qualche avvisaglia c'é stata all'esterno,
prima del fischio di inizio, per un contatto tra gruppi rivali sedato
dalle forze dell'ordine. Il Parma cerca, male, il gol della bandiera,
ma non ci riesce e anzi subisce il poker. Prima si salva con De
Lucia sulla linea su un tocco forse un po' supponente di Aquilani
da due passi sull'assist di Montella. Poi capitola, negli ultimi
10 secondi della gara. La punizione di Faty lancia lo stesso Aquilani
che stavolta fa, benissimo, il suo dovere, e infila De Lucia con
un rasoterra a fil di palo.
Spalletti non abbiamo fatto benissimo
La Roma ha vinto per 4-0, ma Luciano Spalletti non è del
tutto soddisfatto: "non abbiamo fatto benissimo", è
il commento a caldo del tecnico dei giallorossi ai microfoni di
Sky. "La squadra di Pioli - continua Spalletti - ha fatto meglio
di noi, e la differenza l'ha fatta la qualità individuale,
nel senso che siamo stati bravi a capitalizzare due belle giocate,
di Montella su lancio di Ferrari e di Perrotta su palla recuperata
da De Rossi. Ma per come intendo io il gioco di squadra, oggi avremmo
dovuto fare di più". "Certo trovandoci in vantaggio
per 2-0 - continua Spalletti - la situazione è cambiata del
tutto, e per noi è stato tutto più facile. Ma il Parma
non deve farsi ingannare dal risultato". Conclusione su Totti:
"l'ho mandato in campo anche oggi perché la condizione
la trova giocando. Certo ha qualità superiori rispetto a
quanto ha fatto vedere qui"
Un breve tafferuglio, subito sedato dalle forze dell'ordine, è
scoppiato pochi minuti prima dell' inizio di Parma-Roma lungo uno
dei viali adiacenti allo stadio Tardini, tra gruppetti di opposte
tifoserie. La sfida tra crociati e giallorossi si svolge in un clima
di particolare tensione, a causa di alcuni precedenti accaduti negli
anni passati, in particolare a quello del febbraio scorso quando,
quasi un'ora dopo la fine dell'incontro (che si disputò in
notturna) un tifoso del Parma fu accoltellato, anche se in modo
non grave, da un gruppo di romanisti.
E' l'ex di lusso, è un giocatore ritrovato anche per la stessa
Roma dopo l'anno all'Everton. L' abbraccio con il quale i compagni
lo hanno sommerso dopo l' assist a Montella è esplicito.
Matteo Ferrari prova a scherzare. "E' soprattutto perché
di passaggi così non ne faccio tanto spesso". Ma poi
si fa serio e ammette: "Sono gesti come questi che fanno capire
che il gruppo c'é. L'Inter forse ha più qualità
di noi, ma non so se ha il nostro spirito di gruppo". Sicuramente
la Roma di oggi ha dimostrato di avere anche troppa qualità
per questo Parma, anche se a Luciano Spalletti non basta: "Nel
primo tempo noi abbiamo segnato grazie a due giocate dei singoli,
ma come atteggiamento ha fatto di più il Parma. Nella ripresa
invece, oltre ai gol, c'é stata anche la prestazione collettiva".
A proposito di Ferrari e di Montella, dopo il Mexes dell'anno scorso,
a Spalletti viene fatto notare come sia abile a rigenerare i giocatori.
"Ringrazio - dice - ma il merito è loro e della loro
disponibilità a impegnarsi". L'allenatore glissa sulla
domanda a proposito della vicenda Inter-De Santis che sembrerebbe
riemergere dall'inchiesta Telecom: "Non sono ferrato sull'argomento".
Mentre scherza sul suo rapporto con le telecamere in campo, dopo
il fastidio dimostrato da Ancelotti per le riprese del suo screzio
con Seedorf: "A una di queste telecamere, io una volta ci ho
dato una capocciata". Per il Parma la capocciata è contro
la realtà. E capitan Grella non cerca alibi: "Dobbiamo
avere l'umiltà di dire che abbiamo sbagliato tutto, ma senza
piangerci addosso. Io per primo sono stato sotto il mio standard,
ma non vedo l'ora di reagire". Nessuna recriminazione per le
assenze pesanti: "Sarebbe mancanza di rispetto verso chi ha
giocato". Concetto condiviso dal tecnico Stefano Pioli, ora
al cospetto di una classifica che comincia a farsi preoccupante:
"Sapendo di perdere qualcosa in qualità, avevamo preparato
una partita più di sostanza. Certo che se dopo 5' sei subito
sotto contro la Roma diventa tutto più difficile, ma almeno
per il primo tempo la prestazione della mia squadra la salvo".
Giovedì c'é il Kazan, ritorno di Coppa Uefa dopo la
vittoria per 1-0 in Russia. Ma il commento di Pioli è tutto
un programma: "Non andremo certo in campo per perdere, ma per
noi la partita importante è quella di domenica con la Sampdoria".
Parma –Roma 0-4 (0-2)
Parma (4-5-1): De Lucia 5.5, Coly 5.5, Cardone 5, Contini 5.5, Castellini
5 (1' st Cigarini 6), Pisanu 5.5, Dessena 5.5 (1' st Paponi 5.5),
Grella 5 (21' st Dedic 6), Ciaramitaro 5.5, Bocchetti 5.5, Budan
5. (32 Virgili, 17 Rossi, 6 Bolano, 34 Savi). All.:Pioli 5.
Roma (4-2-3-1): Doni 6, Cassetti 6, Mexes 6.5, Ferrari 6.5, Tonetto
6 (21' st Panucci sv), De Rossi 7.5, Aquilani 7, Rosi 6.5, Totti
6, Perrotta 7 (26' st Pizarro 6), Montella 7 (33' st Faty sv). (1
Curci, 13 Chivu, 18 Virga, 35 Okaka). All.: Spalletti 7.
Arbitro: Rocchi di Firenze 6.
Marcatori: nel pt 5' Montella, 46' Perrotta; nel st 9' Rosi, 48'
Aquilani.
Angoli: 4-3 per la Roma.
Recupero: 2' e 3'.
Ammoniti: Montella, Ferrari, Ciaramitaro, Contini per gioco scorretto,
Budan per proteste.
Spettatori: 16.494, di cui 4.466 paganti, per un incasso di 229.351,68
euro.
Le reti
5' pt - Lancio delizioso di Ferrari per Montella sul filo del fuorigioco,
controllo e stop superbo del centravanti che si allunga la palla
e con un tocco astuto batte De Lucia.
46' pt - De Rossi, in un doppio tackle, ruba palla a Grella, se
ne va e serve Perrotta che infila la palla sotto i piedi di De Lucia
in uscita.
9' st - De Lucia smanaccia sul cross di De Rossi, ma Perrotta riesce
a tenere la palla in campo. Montella in semirovesciata serve Rosi
che a porta vuota segna.
48' st - Punizione di Faty che lancia Aquilani, rasoterra di sinistro
a fil di palo alla sinistra di De Lucia.
Pari della Reggina che recrimina sulle due reti
annullate
24/09 Il Torino esce imbattuto dal Granillo nell'incontro con la
Reggina, conquistando il primo punto esterno della stagione. L'undici
di Mazzarri ha qualche motivo in più per recriminare. Più
corposa, infatti, la presenza in zona d'attacco dei calabresi, che
contestano per le due reti realizzate ma non convalidate, una di
Amoruso al 10' del pt, realizzata però a gioco fermo per
un fallo fischiato dall'arbitro Brighi, e la seconda al 9' del st
di Modesto, annullata per una presunta posizione di fuorigioco.
Alla fine, comunque, il risultato di parità appare giusto.
La Reggina sperava di cogliere il risultato pieno, al ritorno fra
le mura amiche, per accorciare ulteriormente l'handicap di partenza.
Ha giocato con decisione, ma le geometrie studiate da Mazzarri non
hanno avuto lo stesso risultato di una settimana fa in occasione
delle vittoria contro il Cagliari. E questo prima di tutto perché
il Torino, ancora alle prese con l'apprendimento degli schemi di
Zaccheroni, si è schierato con un folto centrocampo che in
alcuni momenti della gara ha avuto il predominio. All'inizio c'é
stato il pressing del Torino che la Reggina ha mostrato, in un certo
modo, di soffrire. A far superare questo momento di difficoltà
degli amaranto ci ha pensato il fantasista honduregno Leon, capace
di dare alla manovra della sua squadra la marcia in più necessaria.
Il primo episodio controverso della partita si registra al 10' del
pt quando Leon, su calcio di punizione dal limite, colpisce in pieno
la traversa. Sulla respinta si accende una mischia al culmine della
quale Amoruso riesce ad insaccare con una bella rovesciata. Brighi,
però, annulla la rete avendo visto un fallo di Tedesco su
Balestri. La Reggina continua a cingere d' assedio il Torino, creando
altre occasioni, ma i granata non sono da meno, creando un consistente
volume di gioco e di azioni offensive, con Stellone, in particolare,
in grande spolvero. La partita si gioca su buoni ritmi e le occasioni
si sprecano da una parte e dall'altra. La ripresa si apre con un
pressing del Torino, che produce però solo qualche tiro senza
eccessive pretese. La Reggina reagisce e riesce a spostare più
avanti il baricentro del proprio gioco. Due minuti dopo il gol annullato,
Modesto si riscatta portando in vantaggio la sua squadra: lasciato
libero dal suo marcatore, Comotto, raccoglie un assist di Leone
ed insacca di testa. La gioia della formazione amaranto, però,
dura poco. Al 20' Gallo batte un calcio d'angolo, scaturito da un
intervento sbagliato di Mesto, e scodella un bel pallone in area
sul quale si avventa come un falco Comotto, anche lui lasciato inspiegabilmente
libero dal suo diretto avversario, Modesto, che insacca con un bel
colpo di testa. La Reggina reagisce, ma il Torino non si fa sorprendere,
riuscendo a mantenere il controllo della partita. Gli amaranto si
producono nel finale in un forcing che non produce nulla ad eccezione
di un tiro di Amoruso, tre minuti oltre il 90', che finisce fuori.
La parola ai Mister
La Reggina recrimina, sostenendo che avrebbe meritato qualcosa in
più del pari contro il Torino, ma anche i granata esprimono
insoddisfazione per la spartizione della posta. "Da quando
alleno la Reggina - dice Walter Mazzarri - per la prima volta al
Granillo gli avversari hanno avuto, rispetto a noi, maggior possesso
di palla. Siamo stati però noi ad avere le azioni da gol
più limpide, che però non siamo stati capaci di sfruttare.
In queste prime quattro partite del campionato abbiamo sicuramente
raccolto meno di quanto avremmo meritato. Per errori nostri o per
errate valutazione degli arbitri. Se è vero, come mi ha detto
Mesto, che il calcio d' angolo non c'era, il gol di Comotto non
sarebbe arrivato. La Reggina darà tutto per recuperare l'handicap
ed assicurarsi poi i punti della salvezza. Un impegno gravosissimo
che ci costringe, a volte, anche a rischiare. Stiamo lavorando molto,
anche se fino adesso abbiamo raccolto poco. Spero arriverà
anche per noi il momento di vincere in contropiede, come ha fatto
il Messina con noi mercoledì scorso". Alberto Zaccheroni
analizza con molto realismo l'incontro con la Reggina. "E'
molto positivo per noi - dice l'allenatore granata - avere fatto
una buona partita contro questa Reggina, una formazione molto tenace,
oltre che più volitiva, più presente in avanti, che
corre sempre e non molla mai. Ci ha messo in difficoltà con
le palle a scavalcare, indirizzate per le teste di Bianchi e Amoruso.
Abbiamo evidenziato qualche scompenso difensivo perché abbiamo
un reparto arretrato nuovo che ha bisogno ancora di rodaggio. Il
Torino è ancora indietro col rendimento. In sostanza stiamo
facendo adesso in campionato quello che gli altri hanno fatto in
precampionato. Abbiamo raccolto poco in queste prime giornate, meno
di quanto abbiamo seminato. Capisco, quindi, l'atteggiamento della
mia squadra, che dopo due consecutive sconfitte, oggi, ad un certo
punto, si é accontentata del pari dopo avere recuperato il
gol di svantaggio. Siamo alla ricerca di un equilibrio, ma oggi
abbiamo fatto un passo avanti sul piano del gioco e della convinzione".
Ivan Franceschini afferma di avere provato una grande emozione ad
affrontare la Reggina dopo i cinque anni trascorsi con la maglia
amaranto. "Ringrazio i tifosi amaranto - afferma - per l'accoglienza
che mi hanno riservato. Credo che il pareggio maturato sul campo
sia stato il risultato più giusto".
Reggina - Torino 1-1 (0-0)
Marcatori: nel st 11' Modesto e 20' Comotto.
REGGINA (3-4-1-2): Pelizzoli 6, Lanzaro 6, Lucarelli 6,Aronica 6,
Mesto 6, Amerini 5,5 (38' st Carobbio sv), Modesto 6,5, Tedesco
6, Leon 6,5 (29' st Esteves sv), Amoruso 6, Bianchi 5,5. (30 Campagnolo,
3 Morabito, 4 Giosa, 8 Tognozzi, 11 Rios).All. Mazzarri 6.
TORINO (3-5-2): Abbiati 6, Comotto 6, Di Loreto 6, Franceschini
6, Balestri 6, Barone 6, Gallo 6 (41' st Ardito sv), De Ascentis
6, Stellone 6,5, Rosina 5,5 (17' st Muzzi 6), Fiore 6 (27' st Lazetic
sv). (1 Taibi, 2 Pancaro, 6 Cioffi, 19 Abbruscato). All. Zaccheroni
6.
Arbitro: Brighi di Cesena 5,5.
Angoli: 7-2 per la Reggina.
Recupero: 0 e 3.
Ammoniti: Fiore, Stellone, De Ascentis, Franceschini e Bianchi,
tutti per gioco scorretto; Leon per proteste e Modesto e Muzzi per
comportamento non regolamentare.
Spettatori: 10 mila.
Le reti
11' st: Modesto, ben piazzato a pochi metri dalla porta difesa da
Abbiati, raccoglie un assist di Leon ed insacca di testa.
20' st: Comotto, su calcio d'angolo battuto da Gallo, infila Pelizzoli
con un bel colpo di testa.
Siena e Cagliari non si fanno male
24/09 E' solo la quarta giornata di campionato, ma Siena-Cagliari
sembra già una sfida di fine stagione, quando i punti sono
pesanti e l' imperativo è smuovere la classifica. Finisce
0-0, con poche emozioni e un' espulsione di Portanova al 20' della
ripresa apparsa fiscale, nella valutazione complessiva delle due
ammonizioni assegnate da Romeo al difensore bianconero in soli sette
minuti. Il Siena è stato così costretto in dieci come
già contro la Roma all' esordio casalingo. Poteva essere
la svolta della partita, ma il Cagliari non ha saputo approfittarne:
un po' perché Beretta ha tenuto alta la squadra lasciando
in campo fino al termine Locatelli, Chiesa e Frick, ma soprattutto
perché il tridente rossoblù ha punto assai poco, con
Esposito e Suazo insidiosi ma controllati quasi sempre bene e il
giovane Pepe, cui inizialmente era stato preferito D' Agostino,
che non ha saputo approfittare degli ampi spazi concessi da Konko.
Alla fine lo 0-0 è sembrato accontentare tutti, anche se
il Siena prosegue il digiuno interno che dura dall' 11 marzo (ventinovesima
giornata dello scorso torneo, vittoria 1-0 contro il Treviso) e
il Cagliari resta senza vittorie in questo avvio di stagione, conquistando
il secondo pareggio consecutivo dopo le due sconfitte iniziali.
Nel conto va certamente messa anche la stanchezza per il terzo impegno
in una settimana che ha condizionato il rendimento atletico delle
due squadre, in particolare del Siena che nelle due partite interne
ha messo insieme quasi cento minuti in inferiorità numerica.
Si è notato nella grande difficoltà a costruire azioni
in attacco, dove Beretta ha schierato per la quarta volta su quattro
una coppia diversa: questa volta è toccato in avvio a Chiesa-Frick,
con Bogdani lasciato ancora per novanta minuti in panchina come
mercoledì a Torino. E così, a parte due iniziative
in avvio di Konko (11') e Chiesa (20') sventate da Chimenti in uscita,
i pericoli veri arrivano dalle punte cagliaritani: al 21' Suazo
conclude da buona posizione dopo una triangolazione con Esposito
ma Manninger è bravo a chiudere lo specchio della porta,
al 37' il portiere austriaco compie un mezzo miracolo deviando d'istinto
con la gamba sinistra una micidiale giravolta di Esposito. Lampi
che però non illuminano una partita dall'andamento lento,
sulla quale influiscono poco i cambi. Beretta inserisce D'Aversa
per uno spento Brevi e prova ad osare qualcosa con Locatelli per
Bertotto, costretto al cambio dai postumi dell'influenza, Giampaolo
manda in campo Pepe. Ad animare la contesa arrivare l' espulsione
di Portanova, anche se al 26' è Frick a sfiorare la rete
su splendido assist di Locatelli. Il Cagliari è tutto in
una conclusione alle stelle di Pepe al 33' su servizio di Suazo
e in un colpo di testa dell'honduregno al 38' parato senza problemi
da Manninger. Troppo poco per meritare il successo. E al 41' Chimenti
quasi imita l'Abbiati di mercoledì, facendosi sfuggire una
palla che per poco Frick non spinge ancora in porta. Stavolta il
portiere salva, sigillando uno 0-0 giusto come pochi.
Il pareggio conquistato a Siena non sembra sufficiente per attenuare
le tensioni in casa del Cagliari, ancora a digiuno di vittorie dopo
quattro giornate. L' allenatore Marco Giampaolo è tornato
in panchina dopo il ricovero in ospedale e l'assenza di mercoledì
contro il Livorno: dopo novanta minuti passati sempre in piedi,
senza mai togliersi gli occhiali da sole, ha poi disertato la sala
stampa. In tribuna, dove è stato confinato anche Langella,
c' era invece il presidente Massimo Cellino, arrivato appositamente
dagli Stati Uniti: "Mi hanno chiamato a Miami - ha detto, intervistato
da Mediaset - per risolvere qualche problema organizzativo paradossale,
come la storia del secondo allenatore che non ha il patentino e
non può andare in panchina. Oggi Giampaolo era al suo posto
anche se non stava bene e di questo gli va reso merito". Si
parla anche di possibili divergenze con il direttore generale Oreste
Cinquini, che oggi non era presente allo stadio Franchi. Situazione
che qualcuno interpreta come una possibile anticamera di separazione:
"C'é qualche normale problema accentuato dai risultati,
spero comunque non irrisolvibile", si é limitato a rispondere
Cellino. Il presidente cagliaritano a fine partita è sceso
negli spogliatoi per salutare la squadra. "Ci ha fatto i complimenti
per la prestazione - ha detto Colucci - la sua visita ci ha fatto
molto piacere, anche se lo sentiamo sempre vicino al di là
delle distanze". Sulla partita, il centrocampista rossoblù
parla di pareggio comunque importante: "Forse in undici contro
dieci potevamo osare di più - prosegue Colucci - ma nel finale
eravamo molto stanchi. Era comunque importante fare risultato, perché
in queste prime giornate ci siamo espressi sempre bene ma non siamo
stati assistiti dalla fortuna". In casa bianconera si recrimina
invece per l'espulsione di Portanova, che ha lasciato la squadra
in dieci per la seconda partita interna consecutiva. "Mi è
sembrato un provvedimento eccessivo - dice il tecnico Mario Beretta
- che ci ha penalizzati molto, perché già eravamo
poco brillanti e non riuscivamo a far girare la palla come volevamo.
Alla fine possiamo essere soddisfatti, soprattutto per essere a
quota sette: quando uscirono i calendari, avremmo messo la firma
a un avvio così, considerando che l'obiettivo primario resta
sempre la salvezza". Beretta analizza poi la rotazione degli
attaccanti, che ancora una volta ha penalizzato Bogdani, eroe dello
scorso campionato per la seconda partita consecutiva senza nemmeno
un minuto giocato: "Ho cinque attaccanti e cerco di gestirli
al meglio possibile. Bogdani sa di essere sempre importante e deve
solo farsi trovare pronto quando sarà chiamato in causa.
In certi momenti bisogna anche saper mordere il freno, sa benissimo
di essere nella considerazione dell' allenatore e sono sicuro che
farà una grande stagione". Soddisfatto della propria
prova il centrale difensivo Daniele Gastaldello: "Il Cagliari
ha grandissimi attaccanti, siamo stati bravi a contenerli evitando
di concedere loro gli spazi per affondare in velocità. L'
espulsione di Portanova mi è sembrata un po' eccessiva, soprattutto
per la prima ammonizione, e per questo nel finale abbiamo sofferto
anche a causa della stanchezza. Ma il pareggio è stato comunque
meritato".
Siena-Cagliari 0-0
Siena (4-4-2): Manninger 6.5, Bertotto 6 (11' st Locatelli 6), Gastaldello
6, Portanova 6, Molinaro 6, Konko 5.5, Brevi 5 (1' st D'Aversa 5.5),
Vergassola 7, Candela 5.5 (23' st Rinaudo 6), Chiesa 6, Frick 5.
(99 Pavarini, 22 Alberto, 77 Antonini, 81 Bogdani). All. Beretta
6.
Cagliari (4-3-3): Chimenti 6, Pisano 6, Lopez 6, Bianco 6.5, Del
Grosso 6, Biondini 5.5 (20' st Conticchio 6), Conti 6.5, Colucci
6, Esposito 6, Suazo 5.5 (42' st Cocco sv), D'Agostino 5.5 (6' st
Pepe 5). (26 Fortin, 29 Ferri, 15 Semedo, 4 Budel). All. Giampaolo
6.
Arbitro: Romeo di Verona 5.
Angoli: 4-3 per il Siena.
Recupero: 1' e 4'.
Espulso: 20' st Portanova per doppia ammonizione.
Ammoniti: Conti, Vergassola e Esposito per comportamento non regolamentare,
Konko e Conticchio per gioco falloso.
Spettatori: 7.000.
Iaquinta stende la Fiorentina
24/09 Nel posticipo della quarta giornata di Serie A l'Udinese
supera per 1-0 la Fiorentina con un gol di Iaquinta al 40' del primo
tempo. Prima frazione di marca friulana: al 14' gran botta di Muntari
dalla distanza, la palla termina di non molto a lato. Ancora Udinese
al 20' con Di Natale che prova la battuta a Marcatore: Frey e' attento
e para sicuro. Al 30' si fa vedere la Fiorentina con Toni, la cui
conclusione termina di poco sopra la traversa. Al 37' Iaquinta conquista
di prepotenza un pallone in area e lo scaglia contro la porta viola,
Frey si oppone con i pugni e allontana la minaccia. Un minuto dopo
i viola rispondono con Donadel, che impegna De Sanctis. Al 40' Asamoah
cede a Iaquinta che da 13 metri batte di destro a rete e trafigge
Frey. La ripresa e' dei viola, con De Sanctis decisivo in piu' di
un'occasione. Al 52' gran tiro al volo di Donadel, troppo centrale,
para l'estremo difensore bianconero. Al 72' Toni viene liberato
da un lancio profondo di Mutu e colpisce sporco a rete, bravo a
respingere De Sanctis, che al 72' e al 73' compie due miracoli,
il secondo su colpo di testa di Mutu. All'81' De Sanctis si supera
ancora e respinge un colpo di testa a botta sicura del rumeno. Per
la Fiorentina terza sconfitta in quattro gare e pesante -16 in classifica.
L'Udinese sale a 7 punti.
''E' stata partita aperta ed equilibrata. Io vado via da Udine molto
piu' sereno, se giochiamo cosi' ne perderemo poche. Il campionato
e' lungo. Questi ragazzi sorprenderanno anche quest'anno''. C'e'
quasi spavalderia in Cesare Prandelli, ai microfoni di Sky, dopo
la terza sconfitta della sua Fiorentina a Udine. Inevitabile tornare
sulla penalizzazione in classifica. ''In questi casi devi toccare
certi tasti, e creare un filo conduttore con i giocatori. Torniamo
senza punti, ma ci salveremo nelle ultime giornate''. Prandelli
ha voluto infine chiarire la sua posizione nel suo rapporto con
la tifoseria viola. ''Non c'e' nessuna polemica. Ho letto critiche
dopo l'Inter non da addossare alla squadra. Citta' e tifosi hanno
risposto in maniera meravigliosa. Chi ha scritto cose di poco carino
si deve ricredere. Sappiamo che sara' una battaglia fina alla fine,
e la vinceremo tutti assieme. Io la critica l'ho sempre accettata,
ma quando si va oltre e si va a cercare polemica che non esiste
diventa impossibile''.
Morgan De Sanctis elogia i suoi compagni di squadra: "A parte
Messina stiamo giocando bene. Stiamo esprimendo un gioco corale
fantastico e facendo delle grandissime cose. Facciamo grandi sacrifici
che ogni tanto paghiamo. Nel complesso stasera abbiamo disputato
una grande partita, e con la mentalita' giusta potremo fare un grande
campionato, se ci sara' anche con un pizzico di fortuna". Uno
sguardo alla passata stagione: "Quando una realta' come l'Udinese
scende su tre campi e uno di questi e' la Champions, tutto questo
ovviamente ti porta via molte energie, e' inevitabile". Infine
sul futuro: "Il nostro allenatore non vuole uscire allo scoperto:
puntiamo ai 40 punti, poi non mancheremo di prenderci le nostre
responsabilita'".
Udinese - Fiorentina 1-0 (1-0)
Udinese (4-3-3): De Sanctis 7, Zenoni 6.5, Natali 7, Zapata 7, Felipe
7, Obodo 5.5, Muntari 6.5, Pinzi 6, Asamoah 6.5 (33' st Montiel
sv), Iaquinta 7.5, Di Natale 7 (12 Paoletti, 6 Coda, 20 Dossena,
29 De Martino, 23 Eremenko, 32 Gerardi). All: Galeone 7.
Fiorentina (4-2-3-1): Frey 5.5, Ujfalusi 6, Dainelli 5.5, Kroldrup
5.5, Potenza 5 (1' st Liverani 6), Donadel 6, Gobbi 6, Jorgensen
6 (20' st Reginaldo 6.5), Montolivo 5.5, Mutu 6.5, Toni 6 (14 Lobont,
5 Gamberini, 32 Brivio, 8 Pazienza, 17 Blasi). All: Prandelli 6.
Arbitro: Bergonzi di Genova 6.
Marcatore: nel pt 40' Iaquinta.
Recupero: 1' e 5'.
Angoli: 7 a 3 per la Fiorentina.
Ammoniti: Potenza, Muntari, Natali, Jorgensen per gioco falloso.
Spettatori: 15.000.
Serie C1
Stadio chiuso: sconfitta a tavolino per la Ternana
24/09 Stadio Liberati chiuso, oggi, a Terni, e la partita di calcio
Ternana-Salernitana (per il girone B della C1) non sarà disputata,
per il mancato accordo della società rossoverde con il Comune
sul rinnovo della convenzione per lo stadio. Le due squadre della
Ternana e della Salernitana si sono regolarmente presentata davanti
ai cancelli del Liberati, intorno alle 13.30. Poco prima delle 15
l' arbitro, Gallione, di Alessandria, è salito su ciascuno
dei due pullman ed ha fatto l' appello dei giocatori presenti, constatando
la correttezza delle liste precedentemente presentate dalle due
società. Lo stesso arbitro ha spiegato che, da regolamento,
alle 15.45 (cioé dopo il primo tempo), sancirà la
sconfitta a tavolino della Ternana. Davanti allo stadio si sono
radunati intanto circa 600 tifosi della Ternana, per una protesta
piuttosto silenziosa e civile. I tifosi espongono uno striscione
con la scritta "Longarini vattene".
Dunque sconfitta a tavolino (0-3) per la Ternana, che oggi non è
stata in grado di mettere a disposizione lo stadio per la seconda
gara interna nel girone B della C1, contro la Salernitana, a causa
del mancato accordo con il Comune. Alle 15.45, il direttore di gara,
Gallione, di Alessandria, ha constatato l' impossibilità
ad entrare nello stadio (chiuso) da parte delle due squadre che
si sono regolarmente presentate, ed ha sancito la sconfitta della
Ternana. Il match è stato dichiarato chiuso al termine del
primo tempo, alle 15.45. Spetterà ora alla Lega stabilire
se la squadra umbra dovrà subire anche un punto di penalizzazione:
una eventualità, questa, legata all' accertamento della responsabilità
dell' accaduto. Le due squadre si erano presentate regolarmente
oggi, intorno alle 13.30, davanti ai cancelli dello stadio, trovati
chiusi. Presenti anche Emanuele Longarini, il figlio del patron
Edoardo Longarini, e il direttore tecnico della Ternana, Giuliano
Pesce. C' erano anche alcune centinaia di tifosi (circa 600 all'
inizio, poi non più di 400) che hanno svolto una protesta
civile, gridando "La Ternana siamo noi" ed esponendo uno
striscione con la scritta "Longarini vattene". Piuttosto
ingente la presenza delle forze di polizia. Subito dopo l' ufficializzazione
della sconfitta a tavolino, il pullman della squadra della Ternana
si è allontanato ed anche i tifosi hanno cominciato a defluire.
Lo stesso ha poi fatto la squadra della Salernitana. Emanuele Longarini,
prima di allontanarsi, ha annunciato una conferenza stampa sulla
vicenda per domani mattina (ora e luogo sono ancora da definire).
Il braccio di ferro sul rinnovo della convenzione per lo stadio
era cominciato già prima dell' inizio del campionato con
la Ternana, retrocessa dalla serie B nella scorsa stagione, che
era stata costretta a disputare a Pistoia la sua prima gara in casa.
Venerdì scorso c' era stata una lunga e infruttuosa riunione
tra Comune e società e ieri il direttore tecnico, Giuliano
Pesce e l' allenatore, Giancarlo Favarin, hanno denunciato "un
disegno per fare arrivare al collasso il calcio ternano". "Pesce
dovrà rispondere delle sue dichiarazioni", ha replicato
il sindaco, Paolo Raffaelli, annunciando che "l' amministrazione
municipale proseguirà un impegno senza riserve che non è
mai venuto meno per consentire alla squadra rossoverde di tornare
prima possibile a giocare al Liberati".
In ritardo Martina-Avellino per uno striscione
24/09 La partita Martina-Avellino (serie C1, girone B) è
cominciata con 10 minuti di ritardo per un equivoco su uno striscione
dei tifosi campani ritenuto offensivo per la tifoseria ospite. Uno
striscione con la scritta 'Pugliese vattene' era stato infatti issato
sulla recinzione del settore distinti dai tifosi campani per protesta
contro il presidente della società, il cui cognome è
appunto Pugliese. Lo striscione, su indicazione dell'arbitro che
evidentemente lo riteneva offensivo nei confronti del pubblico locale,
è stato rimosso dalle forze dell'ordine generando la reazione
dei tifosi avellinesi, che hanno lanciato anche in campo due bottiglie
di plastica vuote, senza colpire alcuno. Dopo alcuni minuti l'equivoco
è stato chiarito e lo striscione è stato rimesso dov'era
prima, questa volta tra i fischi dei tifosi del Martina.
Scontri tra tifosi nel derby Pisa Lucchese
Scontri nella giornata di oggi in occasione della partita Pisa-Lucchese.
L' auto di un tifoso lucchese è stata distrutta da un fumogeno
prima dell' inizio della partita, quando altri due tifosi, questa
volta pisani sarebbero rimasti feriti durante una sassaiola. Le
forze dell' ordine stanno tirando le somme su quanto è avvenuto
nell' ennesima guerriglia disputata in nome dello sport. Due persone
sono state arrestate dalla polizia, si tratta di paia tifosi pisani,
mentre una terza persona, un lucchese, è stato denunciato
dalla Digos per gli scontri avvenuti in occasione del derby. Intanto
il bilancio delle persone contuse e medicate all' ospedale sale
da due a cinque. Tutti sono stati colpiti durate sassaiole. Il treno
che riportava a casa la tifoseria lucchese è al momento bloccato
nella campagna di San Giuliano, tra Rigoli e Molina, perché
un tifoso ha tirato il freno di emergenza.
- Girone A:
Cittadella-Pizzighettone 1-1
Cremonese-Padova 0-2
Ivrea-Sassuolo 0-0
Pavia-Novara 1-1
Pisa-Lucchese 1-0
Pro Patria-Grosseto 2-1
Pro Sesto-Massese 0-0 (ieri)
Sangiovannese-Pistoiese 1-1
Venezia-Monza 2-2
Classifica: Monza 10 punti; Lucchese 9; Sassuolo 8; Cittadella
e Pro Sesto 7; Pro Patria, Pisa, Pavia e Venezia 6; Padova, Massese
e Grosseto 5; Pistoiese e Ivrea 4; Cremonese 3; Pizzighettone 2;
Sangiovannese e Novara 1.
Prossimo turno (domenica 1 ottobre):
Cremonese-Pro Patria
Lucchese-Pro Sesto
Massese-Pisa
Monza-Pavia
Novara-Pizzighettone
Padova-Ivrea
Pistoiese-Grosseto (lunedì 2/10)
Sangiovannese-Venezia
Sassuolo-Cittadella
- Girone B:
Cavese-Ancona domani
Gallipoli-Giulianova 2-0
Juve Stabia-Taranto 1-0
Manfredonia-San Marino 4-3
Martina-Avellino 0-3
Ravenna-Lanciano 1-1
Sambenedettese-Foggia 1-1
Teramo-Perugia 0-0
Ternana-Salernitana non disputata
Classifica: Teramo 10 punti; Foggia 8; Avellino, Ravenna, Lanciano
e Juve Stabia 7; Salernitana, Cavese, Gallipoli e Taranto 6; Perugia
5; Manfredonia, San Marino e Ternana 4; Ancona 3; Martina, Giulianova
e Sambenedettese 1. Avellino penalizzato di 2 punti.
Ternana e Salernitana, in attesa delle decisioni del Giudice Sportivo,
Cavese e Ancona che giocano domani sera alle 20.30, una gara in
meno.
Prossimo turno (domenica 1 ottobre):
Ancona-Juve Stabia
Avellino-Perugia
Giulianova-Foggia
Lanciano-Taranto
Manfredonia-Teramo
Martina-Gallipoli
Salernitana-Sambenedettese
San Marino-Ravenna (venerdi 29/9)
Ternana-Cavese.
Serie C1 Girone B
CAVESE-ANCONA (si giochera' domani)
GALLIPOLI-GIULIANOVA 2-0
GALLIPOLI (3-4-3): Indiveri 6; Nigro 6.5, Di Sole 6, Cinelli 6.5;
Lomonaco 6, Minadeo 7, Clemente 6.5, Campolattano 6.5 (31' st Iennaco
sv); Califano 7 (25 st Morello sv), Giglio 7 (39 st Franzese sv),
Frezza 7.A disp.: Panico, Musca, Mele, Carrozza. All.: Auteri 7.
GIULIANOVA (4-3-3): Visi 6; De Toma 6.5, Ippoliti 5.5, Catalano
7.5, Pomante 6; Miano 6, Macri' 6 (38' st Genchi sv), Palladini
6; Antenucci 6, Scartozzi sv (6' pt Corsi 6), Morello 6 (41' pt
Cardinali sv).A disp.: Ivaldi, Piva, Mariani, Francia.All.: Giorgini
7.
ARBITRO: D'Alesio di Forli' 6.5.
MARCATORI: 17' pt Califano (rig), 37' st Giglio.
Note: caldissima giornata di sole
Spettatori 1.500 circa.
Espulsi: al 25' st Miano e al 37' st Corsi.
Ammoniti: De Toma, Catalano, Morello e Palladini.
Angoli: 5-2 per il Gallipoli.
Recuperi: pt 2'; st 4'.
JUVE STABIA-TARANTO 1-0
JUVE STABIA (3-5-2): Benassi 6.5; Sannibale 6, Viviani 6.5, Mariniello
6.5; Esposito A. 6 (12' st D'Anna 6), De Rosa 6.5, Esposito G. 6.5,
Femiano A. 5.5 (12' st Ancione 6), Silvestri 6 (37' st Femiano F.
sv); Castaldo 6.5, Caputo 7. In panchina Francese, Andreulli, Pirro,
Galantucci.All.: Captano 6.5.
TARANTO (4-4-2): Pinna 6.5; Pannini 6, Caccavale 5.5, Pastore 5,
Colombini 6.5; Toledo 6.5, Mancini 5.5, Cejas 6, De Liguori 6 (29'
st Zito sv); Cammarata 5 (37' st Pirolo), Ambrosi 5.5 (18' st Catania).
A disp.: Faraon, Prosperi, La Rosa, Danucci.All.: Papagni 6.
ARBITRO: Barbicati di Ferrara 6.
RETI : 22' st Castaldo.
NOTE: giornata di sole
Spettatori circa 3.000.
Ammoniti: Esposito G., Cejas, Sannibale, Mariniello, Catania, Mancini,
De Rosa, Castaldo.
Angoli: 2-2.
Recuperi: pt 2'; 5' st.
MANFREDONIA-SAN MARINO 4-3
MANFREDONIA (4-2-3-1) : Sassanelli 5.5; Citro 5.5, Trinchera 6.5,
Calabro 6, Di Simone 6; Librizzi 5, Togni 6; Machado 6, De Paula
6, Piccioni 6.5 (30' st De Santis 6); Vadacca 8 (37' st Romito sv).
A disp.: Apuzzo, Pierotti, Giovannini, Brutto, Bonvissuto. All.:
Pierini 4.
SAN MARINO (4-4-2): Dei 5.5; Ferraro 5 (12' st Nossa 6), D'Angelo
6, Di Maio 5.5, Di Bari 6; Ceccarelli 6.5, Berardi 5.5, Faieta 6,
Todoldi 7 (29' st Ferrari 6); Villa 6.5, Abate 6.5 (24' st Liguori).
A disp.: Merola, Buda, Giorgetti, Mottola. All.: Alberti 6.
ARBITRO: La Mura di Nocera Inferiore 6.
MARCATORI: 18' pt Vadacca, 39' pt Tedoldi, 5' st Trinchera (rig),
17' st De Paula, 28' st Tedoldi, 35' st De Paula, 39' st Di Maio.
NOTE: circa 2.200 spettatori. Campo in buone condizioni.
Ammoniti: Berardi, Di Maio e Togni.
Angoli: 4-3 per il San Marino.
Recupero: pt 2'; st 5'.
MARTINA-AVELLINO 0-3
MARTINA (4-3-1-2): Lafuenti 6; Dato sv (20' pt Gambuzza 6), Del
Tongo 5, Lisuzzo 5, Bianchi 4; Coletti 4, Pollini 5, Mancino 5.5
(3'st Tassone 7); Lauria 6 (22' st Marotta 6); Perna 6, Manca 5.5.
A disp.: Pirchio, Agius, Arigo', Bernardo. All.: Rizzo 5.
AVELLINO (4-3-3): Gragnaniello 7; Ametrano 6, D'Andrea 5.5, Moresi
5, Moretti 6.5; Porcari 6, Riccio 6 (45' st Cucciniello sv), Di
Cecco 5.5; Evacuo 8, Grieco 6.5 (44' st Ulivi sv), Tufano 6 (30'
st Ascenzi 6). A disp.: Cecere, Diliso, Puleo, Rivaldo. All.: Galderisi
6.5.
ARBITRO: Peruzzo di Schio 6.
MARCATORI: 24' e 37' st Evacuo, 48' st Ascenzi.
NOTE: oltre 1.500 spettatori.
Espulsi Coletti al 21' st per doppia ammonizione e Lisuzzo al 46'
st per fallo da ultimo uomo.
Ammoniti: Lauria, Manca, D'Andrea e Riccio.
Angoli: 7-2 per il Martina.
Recuperi: pt 3'; st 5'.
Inizio ritardato di 12' per consentire ai tifosi dell'Avellino di
apporre un mega striscione con la scritta "Pugliese vattene".
RAVENNA-LANCIANO 1-1
RAVENNA (4-4-2): Capecchi 6; Dei 6, Serafini 6, Anzalone 6, Fasano
7; Aloe 5.5 (12' st Volpe 6), Affatigato 6 , Sciaccaluga 6 (31'
st Nicoletto 5), Pizzolla 6; Succi 6, Chianese 5.5.A disp.: Rossi,
Dicuonzo, Ruggiero, Rocchi, Gerbino.All.: Dino Pagliari 5.5.
LANCIANO (4-3-3): Guarna 6; Mariscoli 6, Bolic 6, Conti C. 6.5,
Angeletti 6; Lanzillotta 6 (23' st Rinaldi sv), Leone 7, Correa
6; Paniccia 6 (12' st Vellucci 6), Colussi 6, Conti A. 6.5 (36'
st Lacamera sv). A disp.: Maurantonio, Scro', Nardoni, Vidalle'.All.:
Camplone 6.5.
ARBITRO: Buonocore di Nichelino 5.5.
MARCATORI: 36' pt Fasano, 34' st Conti A. (rig).
NOTE: giornata di sole, terreno in buone condizioni.
Spettatori 1.800 circa.
Ammoniti: Pizzolla, Lanzillotta, Volpe, Anzalone e Bolic e Paniccia.
Angoli: 8-0 per il Ravenna.
Recuperi: pt 1'; st 3'.
SAMBENEDETTESE-FOGGIA 1-1
SAMBENEDETEESE (4-3-1-2): Consigli 6; Tinazzi 5, Varriale 6.5, Landaida
6, Santoni Mi. 5; Iovine 6, Loviso 5.5, Della Rocca 5 (20' st Giorgino
5.5); Carlini 5 (28' st Olivieri sv); Morante 5.5 (48' st Fanelli
sv), Fragiello 5. All.: Calori 5.5. A disp.: Chessari, Santoni Ma.,
Olivieri, Momente'.
FOGGIA (4-4-2): Marruocco 6; D'Alterio 5, Zanetti 6, Ingrosso 5.5,
Ignoffo 6; Chiaretti 5 (48' st Giordano sv), Cardinale 6, Princivalli
6, Mounard 6.5 (38' st Colombaretti sv); Dall'Acqua 5, Salgado 6.5
(28' st Shala sv). All.: Cuoghi 6. A disp.: Castelli, Zaccanti,
Moi, Pagliarulo.
ARBITRO: Vuoto di Livorno 6.
MARCATORI: 17' pt Salgado, 35' st Varriale.
NOTE: oltre 3 mila spettatori.
Espulsi al 38' st Shala e al 45' st Calori.
Ammoniti: Tinazzi, Iovine, Marruocco, Varriale, Mounard, Salgado
e Ignoffo.
Angoli: 5-4 per la Sambenedettese.
Recuperi: pt 1'; st 5'.
TERAMO PERUGIA 0-0
TERAMO (4-4-2): Paoloni 5.5; Mauri 6, Migliaccio 6.5, Filippi 6,
Radi 6; Catinali 6, Chiarotto 5 (10' st Margarita 5), Gargiulo 6,
Favasuli 6.5; Luiso 6, Myrtaj 5.5 (47' st Amodeo sv).A disp.: Scarabattola,
Cascone, Capodoglio, Niscemi, D'Alessandro.All.: Gabetta 6.
PERUGIA (4-3-3): Pinzan 6; Taurino 6, Baldini 6, Mandolini 6, Angeli
5 (32' st Sussi sv); Bernini 6, Mamede 6, Albino 6; Mazzeo 6 (36'
st Ardemagni sv), Rubino 5 (16' st Rizzo sv), Ginestra 5.5. A disp.:
Bianchi, Voria, Mocarelli, Vanin.Allenatore Benedetti 6.
ARBITRO: Palazzino di Ciampino 6.
NOTE: oltre 1.200 spettatori, terreno in buone condizioni.
Espulso Albino al 48' st per somma di ammonizioni.
Ammonito Baldini.
Angoli: 4-1 per il Perugia.
Recuperi pt 0'; st 4'.
TERNANA-SALERNITANA (Non disputata)
Serie C2
Risultati e classifiche
Girone A:
Biellese-Cuneo 0-0
Carpenedolo-Sanremese 1-1
Legnano-Olbia 2-0
Lumezzane-Pergocrema 1-0
Portogruaro-Lecco 1-1 (a Pordenone)
Sassari Torres-Nuorese 1-1 (venerdì 22/9)
Sud Tirol-Bassano 0-0
Valenzana-Pro Vercelli 1-1
Varese-Montichiari 1-1
Classifica: Legnano 10 punti; Pro Vercelli e Nuorese 8; Carpenedolo,
Lumezzane, Valenzana e Bassano 7; Varese e Cuneo 6; Lecco e Portogruaro
5; Sud Tirol, Montichiari, Sassari Torres e Sanremese 4; Pergocrema
3; Biellese 1; Olbia 0.
Prossimo turno (domenica 1 ottobre):
Bassano-Carpenedolo
Cuneo-Sud Tirol
Lecco-Varese
Montichiari-Biellese
Nuorese-Portogruaro
Pro Vercelli-Olbia
Sanremese-Pergocrema
Sassari Torres-Lumezzane
Valenzana-Legnano
Girone B:
Carrarese-Boca S.Lazzaro 0-1
Castelnuovo-Bellaria 1-3
Cisco Roma-Poggibonsi 0-0 (ieri)
Cuoio Cappiano-Gubbio 2-2
Foligno-Rieti 0-0
Giugliano-Spal 2-3
Prato-Paganese 1-1
Reggiana-Rovigo 0-1
Viterbese-Sansovino 2-2
Classifica: Spal e Foligno 8 punti; Bellaria, Cuoio Cappiano e
Gubbio 7; Rovigo e Castelnuovo 6; Cisco Roma, Sansovino, Poggibonsi
e Viterbese 5; Boca S.Lazzaro, Paganese, Reggiana, Prato e Carrarese
4; Rieti e Giugliano 2.
Giugliano penalizzato di 2 punti.
Prossimo turno (domenica 1 ottobre):
Bellaria-Reggiana
Boca S.Lazzaro-Rieti
Gubbio-Castelnuovo
Paganese-Foligno
Poggibonsi-Cuoio Cappiano
Rovigo-Prato
Sansovino-Giugliano
Spal-Cisco Roma
Viterbese-Carrarese
Girone C:
Andria-Monopoli 0-0
Benevento-Vibonese 0-0
Cassino-Potenza 3-1
Catanzaro-Pro Vasto 0-0
Igea Virtus-Rende 1-1
Melfi-Celano 1-0
Nocerina-Real Marcianise 2-1
Val di Sangro-Gela 0-1
Vigor Lamezia-Sorrento 2-1
Classifica: Gela, Nocerina e Potenza 9 punti; Monopoli e Benevento
8; Real Marcianise e Sorrento 7; Melfi, Vibonese e Cassino 6; Pro
Vasto, Igea Virtus e Vigor Lamezia 4; Andria e Val di Sangro 3;
Celano, Catanzaro e Rende 1.Vigor Lamezia penalizzato di 2 punti.
Prossimo turno (domenica 1 ottobre):
Celano-Vigor Lamezia
Gela-Benevento
Monopoli-Melfi
Potenza-Andria
Pro Vasto-Igea Virtus
Real Marcianise-Catanzaro
Rende-Val di Sangro
Sorrento-Nocerina
Vibonese-Cassino.
C2/C Tabellini
ANDRIA-MONOPOLI 0-0
ANDRIA (4-3-3): Di Bitonto 6; Cioffi 6, Pesce Rojas 7, Ruggiero
6.5, Lo Piccolo 6; Pisciotta 6 (30' st Girillo sv), Di Toro 5.5,
Armenise 5; Agodirin 5.5 (34' st Leone sv), Cavaliere 5, Arcadio
5 (15' st Caligiuri 5.5).A disp.: Romano, Rizzo, De Gennaro, Scopelliti.All.:
Scarafoni 4.5.
MONOPOLI (4-4-2): D'Urso 6; Colella 6, Caridi 6, Tangorra 6.5, Pugliese
6; Linardi 5.5 (25' st Lorusso 5.5), Menga 6.5, D'Allocco 6, Loseto
6 (39' st Vittorio sv); Galetti 5, Memmo 5.5 (34' Brescia sv).A
disp.: Efficie, Migliozzi, Lanzolla, Cazzaro'.
All.: Bitetto 6.
ARBITRO: Manna di Isernia 6.5.
NOTE: giornata di sole 2.700 spettatori per un incasso di 24.000
euro circa.
Ammoniti: Pesce Rojas, Linardi, Loseto, Lo Piccolo, Agodirin. Angoli:
4-0 per l'Andria.
Recupero: pt 1'; st 4'.
BENEVENTO-VIBONESE 0-0
BENEVENTO (4-4-2): Gori 6; Di Fiordo 5.5, Bianciardi 5.5, Castaldo
6, Pedotti 6; Vagnati 6 (40' st Esposito sv), Maisto 5.5, Imbriani
5.5 (31' st Masciantonio sv), Palermo 5; Taua 5 (18' st Marasco
5), Polani 5.5.A disp.: Amabile, Nigro, Liberti, Maschio.All.: Pileggi
5.5.
VIBONESE (4-4-2): Bastiera 7; Cutrupi 6.5, De Falco 6 (32' st Calabro'
sv), Orefice 6, Moschella 6.5; Di Mauro 7, Cordiano 6, Catalucci
6.5 (41' st Falivena sv), Campo 6 (43' st Zampaglione sv); D'Amble'
5.5, Alessandri' 6.5. A disp.: Oraci, Casavecchia, Vitiello, Khoris.All.:
Zampollini 6.5.
ARBITRO: Zega di Fermo 5.5.
NOTE: giornata di sole, 3175 spettatori per un incasso di 12.546
euro.
Ammoniti Imbriani, Polani, Di Mauro e Cordiano.
Angoli: 10-3 per il Benevento.
Recupero: pt 1'; st 5'.
In tribuna anche il Ministro della Giustizia Clemente Mastella.
CASSINO-POTENZA 3-1
CASSINO (4-4-2): Saviano 6; Raia 6, Niccolini 6.5, Esposito 6.5,
Padovani 6; Carcione 7, Salvagno 6.5, Gallone 6.5 (9' st Rallo 6),
Crisci 6.5 (31' st Migliorelli sv); Pau 6 (42' st Risi sv), Gatti
6.5.A disp.: Rossi, Vitali, Improta, Nardone.All.: Grossi 7.
POTENZA (4-4-2): Iuliano 7; Di Giorgio 4.5, Colletto 6, Cagnale
5.5, Meme' 6.5; Berretti 6.5 (27' st Pagano 6.5), Dettori 6, Alfieri
6, Grillo 5.5 (6' st Gona 6); Delgado 5.5 (9' st Pignalosa 6), Nole'
5.5.A disp.: Signorile, Lolaico, D'Agostino, Paonessa.All.: Dellisanti
6.
ARBITRO: Pecorelli di Arezzo 5.
MARCATORI: 18' st Carcione, 21' st Crisci, 26' st Niccolini, 37'
st rig. Pagano.
NOTE: giornata di sole, terreno in perfette condizioni.
Spettatori oltre 2500.
Espulsi Carcione (C) al 44' st per doppia ammonizione, Grossi (allenatore
Cassino) al 46' st per proteste, Di Giorgio (P) al 47' st per gioco
violento.
Ammoniti: Carcione, Niccolini, Saviano, Migliorelli; Dettori, Nole',
Alfieri.
Angoli 9-4 per il Cassino.
Recupero: pt 3'; st 6'.
CATANZARO-PRO VASTO 0-0
CATANZARO (4-4-2): Botticella 6; Gimmelli 6, Zini 6.5, Angan 6,
Morleo 6; Merito 5.5, Coppola 6, Cuffa 5 (34' st Wahab sv), Mazzoli
5.5 (1' st Procopio 5); Giuntoli 5.5, Siclari 5 (1' st Cunzi 5).
A disp.: Tomasig, Alderuccio, Priolo, Ballanti.All.: Domenicali
(squalificato, in panchina Nastasi) 6.
PRO VASTO (4-4-2): Ardita' 6; Ciano 6, Aquino 6.5, Di Meo 5.5 (23'
st Borriello 6), Vitale 6; Testa 5, Cazzola 6, Biagianti 6, Somma
sv (20' pt Negro 6); Ceravolo 6 (17' st Okoroji 6), Gaeta 6.A disp.:
Solitto, Paruta, Mottola, Volpato.All.: Puccica 6.
ARBITRO: Ferrandini di Sondrio 6.
NOTE: giornata di sole
Spettatori 1.718 per un incasso di 15.510 euro.
Espulso al 16' st Testa per doppia ammonizione.
Ammoniti: Cunzi e Giuntoli.
Angoli: 7-0 per il Catanzaro.
Recupero: pt 2'; st 4'.
IGEA VIRTUS-RENDE 1-1
IGEA VIRTUS (4-4-2): Ambrosi 5.5; Panarello 6, Palma 6, Alizzi 6,
Tamburro 6; Bonaffini 6.5 (41' st Berenato sv), Matinella 6, Mauro
5.5, Doumbia 7 (44' pt D'Anna 6); Sanguinetti 5.5, Ricciardo 5.5
(19' st Alosi 6).
A disp.: Leacche, Condello, La Spada, Occhipinti.All.: Ammirata
6.
RENDE (4-4-1-1): Pellegrino 6; Morelli 6, Caruso 6, David 6 (22'
st Criniti 6), De Miglio 6 (11' st Covelli 7); Fabio 6, Benincasa
6.5, Catalano 6 (11' st Novello 6), Riolo 6.5; Occhiuzzi 6; Piemontese
6.A disp.: Galeano, Bacilieri, Bernardi, D'Agostino.All.: Silipo
6.
ARBITRO: Pagano S. di Torre Annunziata 6.
MARCATORI: 24' pt Doumbia, 23'st Covelli.
NOTE: giornata di sole, 1300 spettatori.
Espulso al 18'st Mauro per doppia ammonizione.
Ammoniti: Riolo, Occhiuzzi, Mauro, Pellegrino.
Angoli 8-2 per l'Igea.
Recupero: pt 2'; st 4'.
MELFI-CELANO 1-0
MELFI (4-3-3): Coscia 6.5; Tursi 6, Ginobili 5 (1' st Buonanno 6),
Patarini 6, Cuomo 6; D.Russo 6, Cianni 5 (14' st Bifara 6), Mitra
6; Marano 6, Chafer 6 (30' st Palumbo sv), Lauria 6.5.A disp.: Curci,
Campione, Costantini, Faraone.All.: Modica 6.5.
CELANO (4-4-2): Bartoletti 6.5; Zanon 6, Farina 6, Gabrieli 6, Galluzzo
6; Giacalone 6, Cesaro 6 (13' st Ciotti 6), Russo 6, Amenta 6.5;
Gentili 6 (36' st Campanile sv), Ambrosini 6 (17' st Ciofani 4).A
disp.: Vurchio, Spoltore, Iezzi, Di Luca.All.: Petrelli 5.5.
ARBITRO: Stallone di Foggia 6.
MARCATORE: 43'st Lauria.
NOTE: Al 23'st espulso l'allenatore ospite Petrelli per proteste.
Spettatori 1000 circa.
Espulso al 20' st Cofani (Ce) per proteste.
Ammoniti : D.Russo, Amenta, Cianni, Russo, Mitra, Cuomo, Ambrosini.
Angoli 4-2 per il Melfi.
Recupero: pt 0'; st 5'.
NOCERINA-REAL MARCIANISE 2-1
NOCERINA (4-4-2): Capasso 6; Ciminari 6.5, Dionisio 6.5, Pascuccio
6.5, Amenta 6.5; De Crescenzo 6 (17' st Cirillo 6), Rocco 6.5, Lopetrone
6.5, Rosamilia 6.5 (46' st Marrazzo sv); Falomi 8, Okolie 6.5 (38'
pt De Oliveira 6.5).A disp.: Fanini, Mansi, Giordano, Pappacena.All.:
Sergio, squalificato, in panchina Erra 7.
REAL MARCIANISE (4-3-3): Della Corte 6; Piscitelli 5.5, Criaco 5.5,
Murolo 5.5, Pagano 6; D'Ambrosio 6 (17' st Filosa 5), Di Napoli
5.5, Romano 5.5; Marzullo 6 (17' st Poziello 5), Molino 5, Manco
5.5 (29' st Mariniello sv).A disp.: Armellini, D'Apice, Amita, Della
Ventura. All.: D'Agostino 6.
ARBITRO: Russo di Nola 6.5.
MARCATORI: 28' pt Falomi, 14' st Falomi, 49' st rig. Molino.
Spettatori 4000 circa.
Ammoniti: Di Napoli, Cirillo, Poziello.
Angoli 8-5 per il Marcianise.
Recupero: pt 2'; st 5'.
VAL DI SANGRO-GELA 0-1
VAL DI SANGRO: (4-4-2): Furlan 6; Berardini 5, Velardi 5, Gioffre'
5, Fusaro 6; Chiopris Gori 5.5 (13' st Capece 5.5), Epifani 6, Bruno
6 (33' st Vitone sv), Pagana 5.5; Zuppardo 5 (13' st Majella 6),
Innocenti 5.5.A disp.: Zaina, Lieti, Sivilla, Orsinetti.All.: Cosco
5.5.
GELA (4-4-2): Recchi 6; Sapienza 6, D'Aiello 6.5, Mancini 6.5, Grando
6; Corapi 7, Berti 6, M. Comandatore 6, Bacchi 6 (31' st Franco
sv); Cirillo 6.5, Ceccarelli 5.5 (9' st Parisi 6).A disp.: Spanu,
Frattoni, Nwigwe, Mezzasalma, F. Comandatore.All.: Sorbello 6.5.
ARBITRO: Viti di Campobasso 6.
MARCATORE: 10' st Corapi.
NOTE: Spettatori presenti 400 circa.
Angoli 4-1 per la Val di Sangro.
Ammoniti: Fusaro, Majella, Innocenti, D'Aiello, Berti, Bacchi.
Recupero: 3' pt, 5' st.
Contestazione dei tifosi della Val di Sangro all'indirizzo del sindaco
di Atessa Giuseppe Cellucci, per la questione stadio ancora irrisolta.
VIGOR LAMEZIA-SORRENTO 2-1
VIGOR LAMEZIA (4-4-2): De Felice 6; Facci 6.5, Porpora 6.5, Di Muro
6.5, Pippa 7; Ramora 7.5 (47' st Picci sv), Zaminga 7, Battisti
7, Alessandri' 7.5; Sergi 6.5 (41' st Martone sv), Lisi 7 (47' st
Detrassi sv).A disp.: Parrotta, Bilotta, Ursino, Riccobono.All.:
Provenza 7.
SORRENTO (4-1-3-2): Ambra 7; Ferrara 6.5, Maraucci 6, Braca 6, Pezzella
6.5; Ottobre 7.5; Marciano 6.5, Ruotolo 6 (39' st Ingenito sv),
Solimene 6.5 (28' st Teta sv); Rastelli 6.5, Ripa 7 (21' st Russo
6).A disp.: Fiory, Gargiulo, Ferraro, Maiorano.All.: Cioffi 6.5.
ARBITRO: Magno di Catania 6.5.
MARCATORI: 21' pt Ripa, 26' st Ramora, 36' st Lisi.
NOTE: spettatori 1400.
Ammoniti: Battisti, Ottobre, Marciano, Ferrara, Ramora, Lisi.
Angoli: 7-6 per la Vigor Lamezia.
Recupero: pt 2'; st 7'.
C2/C Classifica marcatori 4° giornata
4 MARCATORI: Falomi (Nocerina); Nole' (Potenza).
3 MARCATORI: Caridi (1 rig) (Monopoli); Ripa (Sorrento).
2 MARCATORI: Marasco e Polani (Benevento); Crisci (Cassino); Frisenda
(1 rig) e Palma (Igea Virtus); Lauria (1 rig.) (Melfi); Pagano (1
rig.) (Potenza); Gaeta (1 rig) (Pro Vasto); Manco (Real Marcianise);
Innocenti (Val di Sandro); Alessandri' E. (Vibonese); Alessandri'
A. (Vigor Lamezia).
1 MARCATORE: Cioffi, Lo Piccolo e Russo (rig) (Andria); Maisto,
Masciantonio e Palermo (Benevento); Carcione, Niccolini e Gatti
(rig) (Cassino); Cuffa e Giuntoli (Catanzaro); Gabrieli (Celano);
Ceccarelli, Cirillo (rig), Corapi e Comandatore (Gela); Lauria (rig)
e Palumbo (Melfi); Tamburro e Doumbia(Igea Virtus); D'Allocco, Galetti,
Sifonetti e Tangorra (Monopoli); Higo, De Crescenzo e Pascuccio
(Nocerina); Delgado, Dettori (rig) (Potenza); Galizia, Piscitelli,
D'Ambrosio, Molino (rg.), Murolo e Romano (Real Marcianise); Riolo,
Covelli e Occhiuzzi (Rende); Russo, Ripa e Ottobre (Sorrento); Zuppardo
(Val di Sangro); Catalucci e Cordiano (Vibonese); Ramora e Lisi
(Vigor Lamezia).
Serie D Girone I
Acicatena - Comiso 2-3
Angri - Savoia 1-0
Cosenza - Adrano 0-1
Giarre - Ragusa 2-0
Licata - Siracusa 1-0
Paolana - Campobello 1-0
Paterno' - Sapri 3-0
Pomigliano - Castrovillari 0-0
Rossanese - Sangiuseppese 1-2
CLASSIFICA: Adrano, Comiso, Giarre, San Giuseppese 6 punti; Castrovillari
4; Angri, Campobello, Licata, Paolana, Paterno', Ragusa, Savoia,
Siracusa 3; Pomigliano 1; Aci Catena, Cosenza, Rossanese, Sapri
0.
PROSSIMO TURNO - 3^ GIORNATA DI ANDATA - 1/10 - ORE 15
Adrano - Rossanese
Campobello - Sangiuseppese
Castrovillari - Angri
Comiso - Pomigliano
Paolana - Giarre
Ragusa - Paterno'
Sapri - Acicatena
Savoia - Licata
Siracusa - Cosenza
Cosenza – Adrano 0-1 (0-0)
93’ Amico
Cosenza: D’Auria , Scarlato (87’ Prete), Ambrosecchia,
Vanzetto (80’ Sanso), Scorrano, Maglione, Gagliardi (69’
Mignolo), Di Maio, De Rose, Lio, Belmonte. A disp.. Spingola, Guido,
Crisafulli, Ferrentino. All. Zunico
Adrano: Saia, Cutrufello, Oliva (84’ Taverniti) Giuffrida(78’
Raffa), Daidone, Vassallo, Tandurella (71’ Trugno), Aiello,
Elamraoui, Guastella, Amico. A disp: Atanasio, Zumbo, Aricò,
Trugno Rizzato. All. De Maria
Arbitro: Affinito di Frattamaggiore
Corner: 9-5 (6-1)
Ammoniti: 37’ Vanzetto, 40’ Aiello, 55’ Lio, 76’
Scorrano, 81’ Belmonte,86’ Di Maio
Espulso: 93’ Ambrosecchia
Spettatori: 400
Recupero: 2+5
Striscioni: “Oggi come ieri stessa m...a con Intrieri (vattene)”
- “Int(ri)eri o a metà? Più rispetto x la città”
Primo tempo
14’ Lio, Belmonte Gagliardi dalla destra e palla che finisce
sull’esterno
30’ Incursione di Guastella servito da Tanduriella sulla sinistra.
Il tiro cross mette solo paura e vola alto sulla traversa
41’ Ambrosecchia atterrato in area ma l’arbitro fa proseguire
42’ Doppia conclusione dell’Adrano prima con Amico e,
poi sulla ribattuta ,di Oliva che libera un gran siluro a porta
spalancata e manda fuori
45’ Replica del Cosenza con De Rose servito da Belmonte il
portiere compie una prodezza e salva
47’ Bel colpo di testa di Belmonte
Secondo Tempo
8’ Di Maio palo
9’ Scorrano ferma in angolo un incursione di Amico
17’ Lio, Belmonte, De Rose e strepitosa parata di Saia
20’ Punizione di Guastella in bocca a D’Auria
25’ Belmonte di testa sfiora la rete
27’ Belmonte in area prova a destreggiarsi ma tiro fiacco
36’ Belmonte atterrato in area viene ammonito per simulazione
39’ Amico riceve palla e sottoporta manda sulla traversa
41’ Punizione di Di Maio e volo plastico di Saia che blocca
la sfera
45’ Sgroppata di Elamaruoi e rete di Amico
A Fine gara tentativo d'invasione dei tifosi bloccato dal servizio
d'ordine e successivo assedio delle porte carraie che ha tenuto
chiuse le squadre negli spogliatoi per un pò di tempo.