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Dir.resp. Pippo Gatto |
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Sport: Calcio
La Figc: Rossi rispetterà gli impegni 17/09 Il commissario straordinario della Federcalcio Guido Rossi
rispetterà gli impegni in programma per i prossimi due giorni.
"L'ufficio commissariale della Figc - fanno sapere da Via Allegri
- ha in programma il rigoroso rispetto degli impegni istituzionali
previsti nei prossimi giorni". Domani l'appuntamento al Coni
con "la cerimonia per la visita che la commisione Uefa farà
agli stadi italiani proposti dalla federazione per ospitare la fase
finale degli Europei 2012". Martedì è in calendario
alle 11 l'incontro con la Giunta del Coni. "In quella sede
- sottolineano i vertici della Federcalcio - verrà presentato
un dossier per esporre il lavoro fatto e le linee di riforma ipotizzate".
Al termine della Giunta verrà tenuta una conferenza stampa,
"per dovere di informazione", come precisano a Via Allegri.
Martedì la resa dei conti tra Rossi e il Coni 17/09 Il "rigoroso rispetto degli impegni professionali"
nei prossimi due giorni: dopo aver detto ieri a Petrucci e Melandri
di non ritenere incompatibili Telecom e Figc, Guido Rossi e i suoi
vicecommissari riducono oggi il loro orizzonte temporale nel calcio,
e si preparano all'appuntamento della Giunta Coni, vera e propria
resa dei conti che potrebbe sancire il termine dell'era commissariale
del professore milanese. Oggi Petrucci e Melandri si sono sentiti.
Un colloquio telefonico per fare il punto della situazione, ma che
non sposta i termini della questione: il presidente del Coni e la
ministro dello sport attendono l'evoluzione degli eventi, pronti
a un eventuale ma oramai sempre più probabile cambio di commissario.
Si aspetta di conoscere la posizione dei membri di Giunta, molti
'politicamente' schierati in opposizione rispetto alla scelta di
Rossi; ma soprattutto si attende di sapere se il commissario decide
di restare al suo posto o passare la mano. L'intenzione espressa
ieri era quella di restare, ma in molti scommettono in queste ore
che il professore milanese possa aver cambiato idea. Petrucci e
Melandri rifaranno il punto domani, in due incontri: prima al Coni,
in occasione della visita della delegazione Uefa a Roma per la candidatura
italiana per Euro 2012; poi al Quirinale, per l'apertura dell'anno
scolastico. Al primo appuntamento, ci saranno anche gli uomini di
Rossi, che in caso di dimissioni lascerebbero anche loro l'incarico:
in particolare ci sarà il vicecommissario operativo Vito
Gamberale, che dopo l'incontro con i delegati Uefa terrà
una conferenza. Ma l'incontro con la stampa più atteso è
quello di martedì: Rossi, che domani pomeriggio sarà
a Roma, presenterà alla Giunta Coni il bilancio dei suoi
quattro mesi di lavoro, e in più le linee guida delle riforme.
Poi un incontro stampa "per dovere di informazione". Sul
futuro della Figc. Cossiga sarcastico “Ora Rossi può fare anche il Papa” 17/09 "Guido Rossi è bravo, bravissimo. Grazie a lui
ed a Zidane abbiamo vinto il mondiale, perché se ne deve
andare? Anzi, se fosse cattolico potrebbe fare anche il Papa, e
magari in contemporanea il presidente della Repubblica". L'ironia
del senatore a vita Francesco Cossiga si appunta sul neopresidente
di Telecom nonché commissario della federcalcio all'inizio
di una settimana decisiva per il futuro della Figc. Martedì
c'é la Giunta esecutiva del Coni che valuterà la situazione
creatasi, Rossi per ora non ha mostrato l'intenzione di lasciare
l'incarico (ma in molti scommettono che in queste ore abbia cambiato
idea): la polemica è forte, non solo in ambito sportivo.
"E' uno che ha privatizzato Telecom ed ora è stato chiamato
per rinazionalizzarla...Che poi è l'unica soluzione. Può
fare tutto. Rimanga anche in Figc. D'altra parte é provato
che a sinistra non esiste il conflitto di interessi...c'é
solo la convergenza di interessi per il popolo. Rossi è un
Ds, Tronchetti Proverà l'ha messo lì per difendersi
da Palazzo Chigi". Si allarga lo scandalo calciopoli in Portogallo 17/09 L'ex arbitro Martins dos Santos e l'ex presidente del Maritimo
Funchal, Antonio Henriques, sono i due nomi nuovi dello scandalo
"Fischietto dorato", la calciopoli portoghese. Secondo
quanto emerso da un'intercettazione risalente al 16 aprile 2004,
tre giorni prima dell'incontro con il Nacional, Henriques chiamo'
Martins per chiedergli un occhio di riguardo per il Maritimo. In
cambio Henriques, che allora era anche vicepresidente del consiglio
arbitrale della Federcalcio portoghese, promise di promuovere il
figlio dell'arbitro tra i direttori di gara di seconda categoria.
La partita in questione fini' 2-0 per il Maritimo, con un gol segnato
in netto fuori gioco. L'inchiesta "Fischietto dorato"
e' stata aperta dalla polizia nel 2004 dopo aver ricevuto una lettera
anonima che denunciava i dirigenti del Gondomar perche' tentavano
di ottenere la promozione alla categoria successiva mediante la
corruzione dei direttori di gara. Negli ultimi giorni sono stati
coinvolti nello scandalo una ventina di arbitri e i presidenti di
Porto e Benfica. Serie A Dopo calciopoli c’è del nuovo nella serie A 17/09 C'é una coppia inedita in vetta alla classifica del
campionato, quella composta da Roma e Palermo, uniche due squadre
a punteggio pieno dopo la seconda giornata. Infatti se anche il
Milan dovesse battere il Parma nel posticipo di stasera, non potrebbe
comunque andare in testa a causa della penalizzazione. La Roma ha
collezionato il terzo successo consecutivo, dopo quelli sul Livorno
e lo Shakhtar, esibendosi in un'altra prestazione convincente, cinica,
agevolata dall'espulsione di Brevi ma provocata da un De Rossi trascinatore,
un Pizarro sempre più in palla ed un Taddei ex terribile.
In gol per la prima volta in serie A il 17enne Stefano Okaka, che
continua quindi il momento magico della sua famiglia: due settimane
fa la sua gemella Stefania aveva vinto il titolo europeo juniores
di pallavolo con l'Italia. Alla vigilia Spalletti aveva ammesso
che la sua squadra può competere per lo scudetto e adesso
non potrebbe esserci test migliore per le ambizioni giallorosse:
mercoledì all'Olimpico arriva l'Inter, in un match che nella
capitale farà registrare il tutto esaurito e per il quale
l'attesa è già febbrile. L'ottimo campionato, finora,
della Sicilia non si ferma al primato del Palermo, che batte la
Lazio all'Olimpico e manda in crisi la squadra di Delio Rossi, che
deve fare i conti anche con l'handicap dei punti di penalità:
la regione continua infatti ad essere imbattuta in questo campionato
di serie A, grazie ai pareggi del Catania con l'Atalanta (i ragazzi
di Colantuono sono ora al terzo posto, in attesa che entri Bobo
Vieri) e del Messina ad Ascoli, dove Pagliuca ha battuto il record
di presenze in serie A di Zoff ma non ha potuto festeggiare pienamente
a causa del gol di Riganò, che nella sua terra sembra voler
tornare il bomber micidiale di un tempo. Mentre Empoli e Chievo
impattano come da pronostico, a Livorno il presidente Spinelli critica
il suo tecnico Arrigoni prima della partita, accusandolo per le
esclusioni di Danilevicius e Morrone: il risultato dà però
ragione al tecnico, a dimostrazione che, a volte, il silenzio è
d'oro. Per la Fiorentina di Prandelli, che parte da -19, la situazione
si fa grave. Anche senza handicap sarebbe all'ultimo posto Il turno
odierno riconsegna anche un'Udinese in linea con le ambizioni del
suo allenatore Galeone, che continua a parlare di zona Champions
League. Il successo sul Torino rilancia i friulani e conferma che
Felipe è un giocatore di valore. Per i granata, va detto
che non hanno ancora assimilato il credo tattico di Zaccheroni.
Nell'occasione sono stati penalizzati anche dalle incertezze del
portiere Abbiati. L’Inter costretta già ad inseguire 17/09 Archiviato in una notte il pareggio con la Sampdoria nella
gara di debutto in campionato a San Siro, Roberto Mancini ha avviato
già stamattina nel quartier generale di Appiano Gentile l'
operazione-Roma di mercoledì prossimo. All'Olimpico i nerazzurri
giocheranno uno dei pochi scontri diretti previsti per questo campionato,
una gara che magari non può essere etichettata già
come 'da ultima spiaggia', visto che arriva solo alla terza giornata,
ma che non possono permettersi di sbagliare, considerando che hanno
già perso il primo posto in classifica, dove si sono invece
installati proprio i giallorossi in tandem col Palermo. Un distacco
che, dovesse salire a cinque punti dal vertice dopo tre sole giornate,
potrebbe essere infatti letale per la tranquillità della
squadra. Tanto più che già ieri sera Adriano - a digiuno
di gol dal 29 marzo scorso - entrato in campo negli ultimi 15' e
arrabbiato per il gol annullatogli dall'arbitro Tagliavento si é
lasciato scappare un commento ironico: "colpa mia anche stavolta,
no?". Il punticino rimediato di rimonta ieri sera contro la
Sampdoria di Novellino, arrivato tre giorni dopo il negativo debutto
in Champions League con la sconfitta rimediata dallo Sporting, non
può non aver fatto scattare qualche nervosismo in casa nerazzurra.
Per la modesta statura delle avversarie (lo Sporting non è
certo tra le favorite in Europa mentre la Samp non vince da 15 partite
consecutive con 10 sconfitte e 5 pari) più che per i risultati
in sé. Insomma, se da una parte la frenata dà ragione
a Roberto Mancini ("dobbiamo crescere, siamo forti ma questa
non è la squadra più forte del mondo, lo dicono quelli
che poi si divertono a criticarci appena le cose non vanno per il
verso giusto") e il fatto di non tenersi l'etichetta di favoriti
obbligati di questo campionato può fare solo del bene all'ambiente,
dall'altra i numeri parlano chiaro. A secco nella prima di Champions,
in campionato l'Inter - che a parere unanime ha il migliore attacco
e tantissime possibilità di scelte per Mancini in difesa
- ha segnato quattro reti (due con Cambiasso, che poi si è
infortunato, una con Ibrahimovic e un autogol) e ne ha subite tre.
Tanto per guardare alla concorrenza diretta, la Roma ne ha segnate
cinque subendone una. Per la verità le occasioni da gol ieri
sera ci sono state in buon numero ma qualcosa vorrà dire
se Ibra, Crespo e poi anche Adriano non ne hanno messa dentro una.
Mancini solitamente non affronta l'analisi delle gare con la squadra
il giorno dopo le partite e verosimilmente non lo avrà fatto
neanche oggi. Ma sicuramente la partita con la Roma sarà
preparata con grande cura, anche dal punto di vista psicologico.
Oggi intanto seduta d'allenamento mattutina. Chi ha giocato ieri
sera contro la Sampdoria ha svolto una seduta defaticante. Per gli
altri nerazzurri, invece, riscaldamento, esercizi per il possesso
palla, prove tattiche e partitella. Seduta differenziata per Recoba
(corsa e potenziamento settoriale e lavoro parziale con la squadra),
per Cambiasso (bicicletta e potenziamento settoriale) e per Cruz
(corsa e potenziamento settoriale). Ad Appiano saranno anche in
tanti, ma questi ultimi due giocatori adesso come adesso sembrano
impersonare quello che é mancato ieri sera all'Inter: la
grinta e la determinazione in zona gol. A Crotone martedì ospedale off limits per la gara con la Juve 17/09 Chiusura delle visite anticipata in ospedale "per evento
sportivo". Succede anche questo, a Crotone, dove la Juve-mania,
in attesa della gara in programma martedì sera, impazza già
da giorni. La Direzione dell'ospedale San Giovanni di Dio di Crotone,
infatti, ha disposto per martedì sera la chiusura anticipata
dell'orario di visita agli ammalati per evitare che qualcuno si
intrufoli nell'ospedale per vedere, dalla finestre, la tanto attesa
gara Crotone-Juventus. L'ospedale, infatti, è nelle immediate
vicinanze dello stadio e, dai piani alti, è possibile vedere
senza problemi la partita. In questi anni è capitato spesso:
per le partite di cartello (come contro Torino e Bologna della passata
stagione) oppure per le gare dei play-off promozione. Si è
trattato, però, quasi sempre di partite giocate di pomeriggio.
Per la gara con la Juventus, però, la cosa è diversa.
La Juve-mania scoppiata in città per accaparrarsi un biglietto
della gara ormai definita storica, potrebbe provocare una vera e
propria invasione del nosocomio anche in considerazione del fatto
che sono andati a ruba in mezza giornata i quasi 4000 biglietti
in vendita e tanti sono rimasti senza. Per questo motivo la direzione
dell'ospedale, per tutelare i pazienti, ha deciso di effettuare
controlli serrati sugli ingressi e di limitare al minimo indispensabile
le visite dopo le 15 di martedì. Saranno anche effettuate
controlli nei vari reparti per evitare infiltrati. Per evitare che
qualche appassionato rimasto fuori dai cancelli si faccia ricoverare
appositamente, sono state prese delle precauzioni per scoprire i
simulatori. Per evitare che la tranquillità dei pazienti
possa essere messa a rischio dai tifosi, il questore di Crotone,
Raffaele Salerno, ha disposto, per martedì, il potenziamento
del servizio del posto fisso di polizia all'interno del nosocomio.
Se all'ospedale ci si organizza per evitare inopportuni "portoghesi",
il resto della città che possiede un biglietto, si sta organizzando
per godersi al meglio lo spettacolo. La gara Crotone-Juventus, che
il calendario ha previsto in un giorno feriale sta causando una
serie di richieste di spostamento nei turni di lavoro e, molti,
hanno anche chiesto un giorno di ferie. C'é anche chi si
sta organizzando per l'accoglienza della Juventus che dovrebbe arrivare
nella serata di lunedì presso un noto hotel di Crotone. I
tifosi del Crotone stanno preparando scenografie a loro dire sorprendenti.
Molti avranno il "cuore" diviso essendo tifosi bianconeri,
ma tra quanti assisteranno alla gara in curva sud c'é il
divieto tassativo di portare ed esporre colori bianconeri. A tifare
Juventus arriveranno soprattutto dal resto della provincia e dalla
regione. Sono anche attesi tifosi della Juventus che giungeranno
dalla Campania. Risultati Classifica
Marcatori alla 2a giornata - 4 reti: Bianchi (1 rigore-Reggina). Il Messina sfiora la vittoria (1-1) nella giornata di Pagliuca 17/09 Giusto pareggio fra Ascoli e Messina al termine di una gara
emozionante solo nell'ultima mezz'ora. Si rammaricano i siciliani
raggiunti nei minuti finali da un Ascoli che ha manifestato poco
peso specifico in attacco e un centrocampo con poche idee. Più
ordinato, ma per lunghi tratti poco intraprendente, il Messina di
Giordano che ha sognato di tornare a casa primo in classifica a
punteggio pieno. Il gol finale di Perrulli salva la festa di Pagliuca
che con la gara odierna tocca quota 571 presenze in A raggiungendo
Zoff. Davanti al lui ormai c'é solo Maldini. Tesser rafforza
l'attacco affiancando il giovane Paolucci a Bjelanovic; alle loro
spalle Pecchia e Fini con Boudianski poco avanti alla linea dei
difensori ad aspettare il trequartista avversario. Manca Delvecchio,
che non è ancora pronto. Nel Messina assenti gli infortunati
Zoro e Floccari, Giordano, ex centravanti dell'Ascoli negli anni
Ottanta, conferma la formazione che ha battuto l'Udinese con Lavecchia
terzino destro e in avanti il duo Riganò e Di Napoli. Poche
emozioni vere nel primo tempo con l'Ascoli, che prende in mano le
redini della gara ma non è incisivo. Tra i più attivi
in casa bianconera c'é Giampà, che al 7' si fa recuperare
da Zanchi al momento di tirare da buona posizione. Il laterale si
ripete al 21' con un diagonale parato facilmente da Storari. Messina
che bada a controllare il match cercando solo qualche alleggerimento
con Cordova. Dopo un maldestro tentativo di Bjelanovic al 28' con
palla fuori, è del Messina la più bella giocata del
primo tempo. Cordova dai venti metri fa partire un sinistro che
chiama Pagliuca alla parata in angolo. Se Pagliuca è in palla,
meno dalla parte opposta Storari, che al 35' sbaglia l'uscita su
una punizione battuta da Lukovic dalla destra; Pecchia mette di
testa sul fondo da buona posizione. Chiusura di tempo con un tiro
senza pretese di Paolucci che l'estremo dei siciliani para facile
e squadre al riposo sullo 0-0. La ripresa si apre sulla falsariga
della prima frazione con i padroni di casa che non trovano varchi
a una manovra comunque molto lenta. Entra Skela per Giampà,
Giordano risponde con Alvarez per De Vezze. Al 17' si sblocca la
partita. Proteste bianconere per una trattenuta su Bjelanovic in
area messinese, Banti fa proseguire e sul rovesciamento di fronte
Parisi dalla sinistra crossa per Riganò che con un imperioso
colpo di testa insacca il gol dell'1-0 per il Messina. Tesser gioca
la carta Perrulli che, appena entrato, al 26' manda alto di sinistro
da buona posizione. La reazione dell'Ascoli è però
nervosa e confusa è la manovra. Giordano perde al 35' Parisi
ammonito due volte nel giro di due minuti e quindi espulso da Banti
in generale troppo fiscale. Palla gol per Bjelanovic che ancora
una volta non vede lo specchio della porta. Piace l'ex romanista
Alvarez bravo a tenere alta la squadra siciliana. Ma al 43' l'Ascoli
riagguanta il pareggio con Perrulli che raccoglie un rimpallo in
area susseguente a un calcio di punizione dalla trequarti e batte
Storari per l'1-1. Per Perrulli è il primo gol in serie A.
Reclama un rigore la squadra di casa al 48' per un'altra trattenuta
su Bjelanovic, ma anche stavolta Banti fa proseguire. I bianconeri
chiudono il Messina in area, ma il risultato non cambia e il pari
è sostanzialmente giusto. Ascoli - Messina 1-1 (0-0). Reti Bomber all’asciutto per il debutto in casa del Catania 17/09 Festa a metà per il Catania. Giunta alla trecentesima
partita in A e ritrovata la massima serie dopo 22 anni, la formazione
etnea non va oltre il pari al debutto interno stagionale contro
l' Atalanta. La sfida tra matricole emergenti, entrambe vittoriose
all' esordio, si conclude con un pareggio senza reti frutto di un
match sostanzialmente diviso a metà, complice anche un manto
erboso inidoneo e un notevole caldo. Meglio i lombardi nei primi
45 minuti, quando gli inserimenti dei trequartisti schierati da
Colantuono, in particolare Bombardini, creano qualche apprensione
ai padroni di casa che, però, vengono fuori nella ripresa,
esercitando una pressione costante anche se per lunghi tratti sterile.
I due allenatori schierano le formazioni annunciate. Nel Catania
debutta Caserta a centrocampo, Sardo va in panchina. Gli ospiti
devono rinunciare a Ventola e inseriscono Defendi sulla trequarti
passando al 4-2-3-1. I bergamaschi partono meglio pressando i padroni
di casa nella loro metà campo e trovando un paio di accelerazioni
che mettono in difficoltà gli avversari. Dopo neppure due
minuti, Donati conclude con un sinistro sballato un' azione in velocità.
Gli etnei replicano con un affondo per vie centrali di Baiocco,
il cui tiro si perde a lato, ma al quarto d' ora sono ancora gli
orobici a sfiorare il gol con Bombardini, che sfonda sulla sinistra
e mette in mezzo un pallone che attraversa lo specchio della porta
di casa senza che nessuno riesca a intervenire. La squadra di Marino
prova a venire fuori affidandosi alle percussioni di Baiocco e alle
iniziative di Corona, match-winner a Cagliari, ma i locali stentano
a trovare il ritmo giusto. Più insidiosa l' Atalanta in contropiede:
al 36' Baiocco salva in extremis su Bombardini, involatosi da metà
campo. Sebbene Spinesi fatichi a entrare in partita, i rossazzurri
riescono a rendersi pericolosi nel finale della prima frazione con
Falsini (sinistro deviato in angolo da Calderoni sugli sviluppi
di un angolo) e Corona (abile a eludere la guardia di Ariatti e
Donati, ma autore di un tiro troppo debole). Nella ripresa il Catania
incrementa la pressione e, pur senza costruire nitide occasioni
da rete per i primi 25 minuti, costringe l' Atalanta sulla difensiva.
Colantuono sostituisce Ferreira Pinto con Tissone per aumentare
il filtro a centrocampo, ma sono sempre i catanesi a spingere. Il
primo serio tentativo verso la porta di Calderoni giunge al 28',
quando Mascara prova il sinistro a lato dal limite dell'area. Marino
cambia assetto in attacco sostituendo Spinesi, in giornata decisamente
negativa, con Del Core e accentrando Corona. La palla buona per
sbloccare il match capita sui piedi di Mascara al 36', ma l' attaccante
rossazzurro, ben servito da Corona, gira a lato da pochi metri.
Sessanta secondi dopo tocca a Biso impegnare Calderoni con un tocco
da pochi metri su servizio di Caserta, poi più nulla sino
al triplice fischio di Palanca, che complessivamente ha ammonito
nove giocatori. Catania - Atalanta 0-0 Altalena di emozioni tra Empoli e Chievo, ma finisce in parità 17/09 Finisce in parità tra Empoli e Chievo, un punto che
accontenta entrambe le squadre, anche se gli uomini di Cagni hanno
beneficiato della superiorità numerica dal 17' del primo
tempo, dopo l'espulsione di Luciano per somma di ammonizioni. Per
il Chievo questo è un punto fondamentale dopo la sconfitta
casalinga all' esordio contro il Siena e il ko in Uefa contro i
portoghesi dello Sporting Braga. Per l' Empoli, invece, quello ottenuto
con il pareggio rappresenta il quarto punto dopo due giornate di
campionato. Nel primo tempo, Cagni ripropone il 4-2-3-1 dello scorso
anno. In difesa tornano titolari Pratali, assente per squalifica
a Genova, e Vanigli, dopo l' infortunio patito in preparazione,
ma l' ex livornese dovrà abbandonare il campo dopo 15' -
sostituito da Marzoratti - per un problema muscolare. A centrocampo
Almiron parte dal 1' minuto in coppia con Moro, mentre sulla fascia
sinistra debutta da titolare Matteini. Nel Chievo, Pillon schiera
a sorpresa Squizzi tra i pali e Bruno in attacco, al posto di Cossato.
Empoli arrembante nei primi minuti, ma il Chievo controlla bene
cercando le ripartenze sulle corsie esterne, con Semioli e Luciano.
Al 7' è Matteini a tentare la percussione sulla fascia, ma
viene anticipato al limite dell' area. All' 11' Luciano si complica
la vita, commettendo un brutto fallo da tergo ai danni di Vannucchi
nella zona del centrocampo e viene ammonito. Il Chievo accelera
al 14' passa in vantaggio. Semioli si guadagna un calcio d' angolo
che batte da sinistra della porta difesa da Balli, irrompe Bruno
di testa che anticipa i centrali azzurri, servendo Mandelli appostato
sul secondo palo che non ha difficoltà ad insaccare. Tre
minuti dopo Luciano perde la testa e commette nuovamente fallo da
dietro nella zona di centrocampo ai danni di Almiron. Secondo cartellino
giallo e Luciano viene espulso. Pillon ridisegna la squadra, togliendo
Tirobocchi e inserendo Marcolini a copertura della fascia sinistra.
Cagni attende qualche minuto e cambia atteggiamento tattico, rinunciando
a Raggi per Pozzi, che si posiziona in avanti in coppia con Saudati.
E' proprio l'ex milanista, a sfiorare il gol al 37', con un colpo
di testa che sibila il palo di sinistra difeso da Squizzi. Nel secondo
tempo l'Empoli riparte: al 12' Saudati reclama un contatto in area
di rigore, ma l'arbitro fa proseguire. E' il preludio al gol del
pareggio che arriva due minuti dopo: Moro lancia dalla trequarti
Pozzi, che si invola verso la porta, ma viene steso al limite dell'area
dall'uscita di Squizzi. L'arbitro decide soltanto di ammonire il
portiere ospite, tra le proteste dei locali che invocano l' espulsione.
Sulla punizione si presenta Vannucchi che con una parabola a girare
la barriera supera Squizzi, proteso in volo. A questo punto, Cagni
tenta la carta Gasparetto. Empoli a quattro punte, con Vannucchi
dietro a ridosso della linea d' attacco. Gli azzurri sfiorano il
vantaggio al 18' quando Squizzi é miracoloso a ribattere
una conclusione di Saudati a botta sicura. Nel finale la stanchezza
e il campo pesante si fanno sentire, anche se l' Empoli sfiora nuovamente
la rete del possibile vantaggio al 36' con Saudati servito da Vannucchi,
ma la palla sibila sulla traversa e termina di poco sul fondo. Empoli - Chievo 1 -1 (0-1) Reti Il Palermo sbanca Roma e rimane in vetta 17/09 E' un Palermo che prima si diverte , poi scherza, ma non
riesce a non far venire il cardiopalma ai suoi tifosi, il solito
mix di sofferenza e batticuore. Dopo Londra sponda West Ham in Coppa
Uefa Guidolin sbanca un'altra capitale del calcio, cioé Roma.
Sconfigge una Lazio non brillante ma anche un po' jellata, e va
in testa al campionato insieme con la Roma. La jella principale
della Lazio è stata aver incontrato la giornata di grazia
di Agliardi, portierino della under 21 che le ha prese tutte, quasi
tutte. Le classiche giornate di grazia del portiere, nelle quali
si diventa insuperabili, da qualunque lato arrivi la minaccia: se
a questo si aggiungono i contropiedi di Di Michele e l'eccellente
disposizione tattica del centrocampo rosanero, si capisce meglio
perché il Palermo abbia espugnato l'Olimpico. Buona squadra
in via di costruzione definitiva, a cui evidentemente - vedi anche
i tre gol presi nella prima di campionato con la Reggina - manca
qualcosa dietro. Ma molto è mancato alla Lazio, con un paio
di giocatori fuori dalla partita, poca qualità e fantasia:
l'unica cosa che non è mancata è stata il carattere,
davvero prezioso in una giornata storta. Se dopo la gara con i calabresi
il presidente Zamparini non aveva gradito la sofferenza, è
più che sicuro che non l'avrà gradita neanche all'Olimpico.
Perché se dopo averla avuta in pugno per 75' deve ringraziare
l'ennesimo miracolo di Agliardi al 47', in pieno recupero, per conquistare
la vittoria, è evidente che qualcosa non va. E vale la pena
di raccontarlo subito l'ultimo miracolo del portiere rosanero: assedio
biancoceleste nel'area siciliana, cronometro che scorre, ultima
occasione o quasi. Testa di Makinwa in area, sul pallone si avventa
il difensore Stendardo, Agliardi gli si butta tra i piedi e salva
i tre punti, che portano in testa alla classifica i siciliani. Sono
bastati 10' al Palermo per cambiare la partita: il primo gol è
un contropiede micidiale innescato da Simplicio per Di Michele che
alza un pallonetto che beffa Peruzzi. Lazio stordita, rosanero che
si difendono con tre centrali, Zaccardo-Biava-Barzagli, e che con
Capuano e Diana chiudono gli spazi sulle ali. E' un 3-5-1-1, che
diventa un 5-3-1-1 molto elastico, ma si sa, quando la partita si
mette bene Guidolin è un tecnico che sa chiudere bene le
squadre. Mauri, non spinge, Rocchi gira al largo, Pandev non c'é
e la squadra muscolare messa in campo da Rossi non ha una idea che
è una. Il Palermo é sempre in superiorità numerica
in mezzo al campo. Ma dopo la mezzora la Lazio ha un sussulto ed
è lì che sale in cattedra il portierino della nazionale
under 21. Al 36' respinge un tiro da fuori di Mudingayi; dopo 1'
mezzo miracolo su un colpo di testa di Manfredini. Sugli sviluppi
di questa azione altro contropiede del Palermo: lancio in avanti
di Barzagli, Amauri allunga per Di Michele, altro pallonetto delizioso
e 2-0 che sigla la doppietta personale dell'ex udinese. Per la Lazio
di Rossi è una mazzata, e dopo 2' potrebbe tracollare definitivamente:
è Simplicio a colpire un clamoroso palo dopo uno slalom in
area di Diana. Ma nonostante tutto i biancazzurri insistono e solo
un clamoroso Agliardi nega il gol a Rocchi e compagni. Nel giro
di 3' compie quattro parate formidabili, su Manfredini, Pandev,
Mauri e Oddo, colpi di testa, tiri da lonanto e mischie in area,
palle vicine o basse, alte o ravvicinate: l'intero repertorio di
un portiere alla ribalta. Ma niente, sembrava impossibile segnargli.
Ripresa uguale: attacca la Lazio, contropiedi palermitani, Amauri
e Di Michele pericolosi, Agliardi altro miracolo su Makinwa. Quando
tutto sembra ormai segnato, ecco la rete di Rocchi al 28'. Cross
di Oddo, il centravanti finalmente in posizione centrale anticipa
Barzagli e tocca d'esterno, e poi, incredibile, palla che passa
tra le gambe del portiere del Palermo. 1-2,e partita che si riapre.
Al 36' nuova discesa di Oddo e palla in mezzo, Mauri arriva da dietro
e solo, incredibilmente, calcia fuori. Poi l'ultimo miracolo di
Agliardi che chiude la gara. Lazio-Palermo 1-2 (0-2). Reti: Lucarelli fa fuori la Fiorentina 17/09 Un gol del solito Cristiano Lucarelli basta al Livorno per
aggiudicarsi il derby (1-0) e far sprofondare sempre più
la Fiorentina, che esce dal Picchi con molti problemi e una classifica
che fa spavento. Dopo la sconfitta odierna, la seconda in altrettante
gare e la quarta di fila sul campo amaranto, per la squadra viola
i 19 punti di penalizzazione rischiano di pesare sempre più.
Alla fine il pubblico livornese ha urlato all'indirizzo di Toni
e compagni `Serie B serie B': la stagione è ancora all'inizio
ma Prandelli e i suoi, oltre alla società, devono compattarsi
per analizzare la situazione e correre quanto prima ai ripari. La
Fiorentina vista a Livorno è parsa squadra ancora alla ricerca
di identità. I nuovi non si sono integrati, la squadra non
ha ancora assimilato il sistema di gioco adottato in estate dal
tecnico (tra i reparti poco dialogo e molto sfilacciamento) e il
pesante handicap, come ammesso dagli stessi giocatori, sta inevitabilmente
condizionando dal punto di vista mentale prima che fisico: ad esempio
Pasqual, giocatore tutt'altro che rissoso e nervoso, s'é
fatto scioccamente espellere nel finale dopo un botta e risposta
con l'arbitro obbligando così la sua squadra, impegnata in
un confuso arrembaggio, a chiudere in inferiorità. E durante
la gara Prandelli, che inizialmente ha escluso Liverani (il primo
acquisto fatto in ottica Champions League) inserendolo solo a metà
ripresa, è stato visto più volte arrabbiarsi con i
suoi, imprecare, colpire la panchina. E' una Fiorentina controfigura
di quella efficace, solida e ammirata l'anno scorso e anche poco
sorretta dalla fortuna: nel primo tempo (25'), in area di rigore
livornese, c'é stato un contatto fra Balleri e Toni che avrebbe
dovuto essere punito con il rigore. E nella ripresa Mutu (34'),
comunque fra i più vivaci, ha colpito la traversa di testa
e Amelia s'é fatto applaudire per alcuni provvidenziali interventi,
come la gran botta da fuori area di Liverani (43') respinta con
la punta delle dita. In casa viola, nel finale di gara, in molti
hanno parlato di sconfitta immeritata ma il Livorno, con una prova
diligente ha portato a casa i tre punti senza dare scandalo, costringendo
addirittura il suo presidente Spinelli a chiedere scusa ad Arrigoni,
criticato pesantemente prima della gara per certe scelte di formazione.
Rispetto alla partita di Coppa Uefa vinta giovedì il tecnico
amaranto ha optato per uno schieramento più prudente, ha
lasciato fuori Danilevicius, Morrone e Pfertzel (gli ultimi due
subentrati solo nel finale) inserendo Bakayoko, Vigiani, Pasquale,
Balleri mentre l'iraniano Rezaei, al debutto, ha avvicendato lo
squalificato Kouffour. Pur senza incantare il Livorno ha sfoderato
la solita grinta, senza risentire troppo delle fatiche di coppa,
e così pian piano ha guadagnato metri: al 12' del primo tempo
su un colpo di testa di Lucarelli gli amaranto hanno gridato al
gol convinti che il pallone avesse varcato la linea, ma le immagini
tv hanno smentito. Il capitano del Livorno, anche se spesso lasciato
troppo isolato (come del resto Toni), si è battuto dall'inizio
alla fine trovando con merito il gol-partita al 13' della ripresa:
angolo di Passoni e colpo di testa vincente che ha spiazzato prima
Dainelli poi Frey il quale, dopo alcuni buoni interventi, nulla
stavolta ha potuto. Per Lucarelli si tratta della quinta rete di
fila ai viola al Picchi, ancora un sigillo vincente contro la squadra
che in estate lo aveva indicato fra i possibili sostituti di Toni
se il campione del mondo avesse lasciato Firenze. Livorno - Fiorentina 1-0 (0-0). Reti Il Milan porta a meno due lo svantaggio iniziale 17/09 La gara del Milan decisa da due calci da fermo. Una super
punizione di Seedorf nel primo tempo, un rigore di Kakà chiude
il secondo tempo. I rossoneri vanno a meno 2 e soprattutto limano
di due punti il distacco dall'Inter. Insomma, si rivede la parte
nera della classifica, dopo gli 8 punti di penalizzazione per Calciopoli.
Il Parma perde la prima in casa. Non succedeva da 15 anni, era successo
solo alla prima assoluta in serie A, 1990-91, con la Juventus. Che
poi non vinse lo scudetto. In terra emiliana, insomma, si toglie
una soddisfazione l'ex Carlo Ancelotti, che pure aveva vinto, 2-3,
l'ultima partita al Tardini dello scorso anno. Pioli invece sta
un po' peggio, nella sua prima apparizione nella massima serie nel
proprio stadio. Ma con questo Milan ci può anche stare, anche
se 1 solo punto non é un inizio incoraggiante per una squadra
che dovrà fare molti conti con le ristrettezze. Turn-over
spietato, per entrambi le squadre, rispetto alle fatiche di Coppa
e ai successi di Kazan e con l'Aek. Gioca Gattuso, che ha superato
l'attacco di febbre, Kakà va in panchina come Inzaghi, pure
febbricitante, gioca Oliveira. Il modulo di gioco del Parma è
a una sola punta: produce gioco ma ha pochi sbocchi. E non c'é
abbastanza intensità. E si vede. I rossoneri quando avanzano
trovano ampi spazi (Ciaramitaro non fa il lavoro che dovrebbe essere
uguale a quello di Grella) e di fatto fanno quello che vogliono.
Ma è del Parma la prima occasione: all'11' un gran tiro di
Gasbarroni sfiora la traversa. Dida sembra metterci la mano, ma
non viene concesso il corner. Al 13' c'é un contatto in area
tra Budan e Simic. Gli emiliani chiedono il rigore ma Trefoloni
fa platealmente cenno di continuare. Al 20' Seedorf dà una
palla d'oro a Gilardino che è in area e a botta sicura tira
per un gol già fatto che invece fallisce. Bravo comunque
De Lucia a muoversi e a parare. Al 25' il vantaggio. E' una punizione,
per fallo di Contini su Oliveira, a offrire a Seedorf, da 25 metri,
l'occasione di superarsi: gran palla arrotata, che si infila sul
palo alla destra di De Lucia, forse tradito da una barriera troppo
fitta che gli impedisce di vedere la partenza del tiro. Al 35' Pisanu
cade in area e chiede rigore, ma l'azione continua con un tiro di
Gasbarroni bloccato in tuffo da Dida. Al 40' il brutto scontro tra
le teste di Paci, che col Torino aveva giocato con la maschera per
la frattura del naso, e l'ex Gilardino. Entrambi al suolo per due
minuti, si rialza l'emiliano. Gilardino va negli spogliatoi con
una ferita lacero-contusa, ma è cosciente e al momento non
deve andare all'ospedale: ci andrà in serata, per precauzione.
Entra per lui Kakà. I 'crociati' si riorganizzano, migliora
la penetrazione di Castellini, Morfeo (250 partite in serie A) prova
a risvegliarsi. ma è solo un attimo. E' ancora il Milan a
sfiorare al rete. Al 18' un gran colpo di testa di Oliveira su imbeccata
di Jankulovski costringe De Lucia a una difficile deviazione in
angolo. Eppure è più clamorosa l'azione nella quale
Simic nega il pareggio ai gialloblù: c'é un errore
di rimessa d Ambrosini, Grella fa il break e serve Gasbarroni che
si invola, supera Dida in uscita e da destra tira in una rete vuota.
Simic però è lestissimo a scivolare per il salvataggio
in angolo. E poco dopo si vede un duello tutto croato con Budan,
che per due volte ci prova. Una volta è Dida a parare, la
seconda è Simic a bloccarlo. Poi si vede Kakà, prima
con una punizione centrale, poi con l'assist che Oliveira mette
fuori, poi con il tiro su De Lucia sullo splendido invito di Pirlo.
Insomma, finisce col più classico dei risultati, e non c'é
nulla da dire. Parma - Milan 0-2 (0-1) Le reti La Roma riconferma la testa della classifica affondando il Siena 17/09 La Roma alza la voce e grida ai suoi avversari tutta la sua
voglia di stare al tavolo dei pretendenti allo scudetto. La favorita
Inter, che mercoledì farà visita ai giallorossi, è
avvertita. La squadra di Spalletti passa a Siena con autorevolezza:
crea molto, colpisce due pali con Chivu e Mancini e manda in rete
Taddei, Pizarro e il giovane Okaka (alla sua prima rete in A), ma
sull' esito della partita pesa l' espulsione, forse eccessiva, di
Brevi (27' pt) per un salto a braccia aperte su De Rossi. Ridotto
in 10 il Siena subisce l' assalto e soccombe, anche se riesce a
restare in partita, un po' per gli errori sottoporta dei romanisti,
un po' per la rete di Frick, arrivata sul 2-0. La squadra di Beretta
fa quello che può, perché concedere un uomo a questa
Roma, è veramente troppo. La Roma ha classe e gioco e, anche
se deve attendere il primo minuto del secondo tempo per passare
in vantaggio, quando ha la palla tra i piedi fa sempre vedere buone
cose. Molti suoi giocatori, davanti ad un Siena comunque ben organizzato
e che cerca sempre il gioco, fanno una prova sopra la media. Tonetto,
Taddei, De Rossi, Perrotta, Pizarro sono splendidi. I loro movimenti
e le loro giocate sono essenziali ed efficaci, per non parlare della
applicazione tattica che è esemplare. Insomma, per Spalletti
ci sono solo gioie e sorrisi. Il suo prossimo rivale, Mancini, ha
di che preoccuparsi, perché la sua Roma - al momento - non
mostra lati deboli. Se proprio c'é da trovare una pecca alla
squadra vista a Siena, è l' assenza di cinismo perché
un gruppo che sviluppa una grande mole di gioco dovrebbe chiudere
prima le gare con avversari più deboli. Invece, a volte,
i romanisti sotto porta cercano un tocco di troppo anziché
la botta risolutrice. Questo avviene soprattutto nel secondo tempo,
quando il Siena, subita la prima rete da Taddei (dopo 50 secondi
dall' inizio della ripresa) su assist di Perrotta dopo un doppio
errore di Antonini e Bertotto, offre ampi spazi al contropiede in
cui gli uomini di Spalletti non mettono la dovuta cattiveria. Ma
la Roma, schierata con De Rossi davanti alla difesa e con Pizarro,
Perrotta, Taddei e Mancini sulla linea del centrocampo, crea occasiono
da gol anche nel primo tempo, ma Manninger è sempre bravo
(nel secondo tempo invece non convince): devia sul paolo una punizione
di Chivu (21') e respinge le conclusioni di De Rossi e Perrotta
(35' e 38'). Una volta in vantaggio, poi, è tutto più
facile, anche se Beretta fa di tutto per non mollare. Per 20 minuti,
dopo l' espulsione di Brevi, chiama Chiesa al sacrificio per cercare
di frenare il gioco romanista che ha nella applicazione di Taddei,
nella spinta di Tonetto, nella forza di De Rossi e Perrotta e nelle
geometrie di Pizarro la sua forza. Gli riesce. Poi, cambia Bogdani
e Chiesa per D' Aversa e Frick e la mossa è intelligente,
anche se vana perché il colpo di Taddei costringe il Siena
ad una impresa impossibile. Con la Roma in vantaggio cresce anche
Totti, perché gli spazi aumentano e la classe del capitano
può emergere, come in occasione del secondo gol, quando serve
a Taddei la palla del cross che Pizarro spedisce in rete in spaccata
al termine di una azione molto bella (25' st). Sul 2-0 la Roma si
rilassa, Spalletti dà un po' di riposo a Taddei, Totti e
Perrotta per Cassetti, Okaka e Faty, e il Siena non si arrende.
Molinaro fallisce (28') il gol (De Marco e il suo assistente non
lo vedono in fuorigioco). Ecco il limite: una squadra come la Roma,
avanti due gol, non deve correre rischi contro una squadra come
il Siena e non deve fallire facili palle gol come capita a Mancini
che ne spedisce sul palo (39') una offerta da Pizarro su un piatto
d'argento. Così nasce un po' di sofferenza nei giallorossi,
perché al 41' Frick, servito da Locatelli di testa su angolo
di Candela, accorcia le distanze. Siena sogna l' impresa, Okaka
la sveglia: il suo piattone su assist di Mancini è vincente
e ridicolizza Manninger. Beretta impreca: maledetta espulsione.
Spalletti canta: ora l' Inter. C'é da vendicare la Supercoppa
e guardare al futuro. Roma - Siena 3-1 (0-0). Reti: Primo stop di Zaccheroni a Udine 17/09 A Zaccheroni non riesce la 'nona'. Quella dell' 'Inno alla
gioia', tanto per intenderci. E così, da ex, a Udine ha trovato
anche lui la sconfitta mai subita fino ad oggi. Ed è stata
una sconfitta netta, maturata forse già negli spogliatoi
nel senso che il Torino è sceso in campo troppo rinunciatario.
Con una sola punta, Abbruscato, lasciato per giunta solo, là
davanti, per oltre 50 minuti. Che poteva fare una squadra così
se non perdere? Ma ha perso non solo per 'meriti' propri. Ci ha
messo una pezza anche l' Udinese. Dopo la sconfitta di Messina e
le critiche del 'patron' Giampaolo Pozzo, Galeone ci teneva ad esordire
bene al Friuli. E così è stato. Soprattutto grazie
a Di Natale, giocatore essenziale in questa Udinese. Totò
ha fatto la differenza andando ad ingrossare le fila del centrocampo
nelle fasi di ripiegamento e riproponendosi in rapidità nella
fasi di possesso palla. Zaccheroni ha avuto il torto di non trovare
una gabbia per il forte giocatore bianconero che ha fatto il bello
e il cattivo tempo. Un vero incubo nella difesa granata. E poi il
centrocampo: forte, solido, a volte anche troppo falloso quello
dell' Udinese; privo di idee (se non nei primi venti minuti) quello
del Torino che ha tuttavia palesato grossi limiti anche in difesa.
Soprattutto nel portiere. Abbiati infatti ha grosse responsabilità
sul primo gol, ma anche sul secondo ha favorito lo straordinario
gesto atletico di Felipe non uscendo su un pallone che poteva e
doveva essere suo. Le emozioni della partita non tardano ad arrivare.
All' 8' è Rosina a tirare fuori di poco, mentre un minuto
dopo Asamoah, lanciato da Di Natale, alza sopra la traversa. La
partita è veloce, con continui capovolgimenti di fronte.
Iaquinta tenta la via del gol su punizione, mentre Barone colpisce
il palo alla destra di De Sanctis. Al 23' è la volta di Abbruscato
a tirare fuori cui segue, due minuti dopo, il gol di Di Natale che
beffa Abbiati. Il Toro si spegne e in campo resta solo l' Udinese
che potrebbe raddoppiare prima con Felipe, lanciato da Asamoah,
e poi con lo stesso ghanese che fa tutto bene ma sparacchia alle
stelle davanti ad Abbiati. Nella ripresa Zaccheroni sostituisce
lo spento Lazetic con Gallo, ma la musica non cambia. Il Toro non
riesce proprio a pungere. Zac tenta allora la carta Stellone che
entra la posto di Rosina. All' 11' Abbruscato tira basso e piano,
mentre proprio Stellone si fa vedere dalle parti di De Sanctis al
17'. Ma l' Udinese è un' altra cosa. Al 20' ecco il raddoppio.
Una azione e un gesto atletico che da sole valevano il prezzo del
biglietto. Di Natale lancia lungo dall' altra parte del campo. Felipe
accorre e ci crede e al volo, in semirovesciata mette sotto la traversa.
Forse Abbiati avrebbe dovuto uscire. Non lo ha fatto e il pubblico
esulta festante. Sul 2 a 0 la partita non ha più storia.
Zac tenta la carta Muzzi, un altro ex oltre a Fiore, ma l' anziano
bomber è la controfigura di quello che era. Un tiro, qualche
sgroppata e nulla più. Poi c' è solo lo spazio, nonostante
i sei minuti di recupero concessi da Pantana, per vedere i giovani
gioielli bianconeri Eremenko e Montiel, tanto giovani da impaurirsi
davanti al portiere granata almeno in due occasioni. Ma la punizione
sarebbe divenuta troppo severa per il 'glorioso' Toro. Udinese - Torino 2-0 (1-0). Reti: Serie C1 Lucchese e Monza soli in vetta. Flop di Perugia e Taranto 17/09 Lucchese e Monza centrano il tris e restano in vetta alla
classifica, staccando il Sassuolo. La Lucchese di Gigi Simoni vince
il derby con la Sangiovannese, alla terza sconfitta consecutiva.
Decidono Bonfanti e un rigore di Coralli. Il Monza questa volta
non realizza una goleada, ma fa suo il derby con la Cremonese: la
formazione di Giuliano Sonzogni subisce il gol di Carparelli, ma
nella ripresa riequilibria la situazione con un rigore di Cori e
poi fa suo l'incontro con il solito Egbedi. Il sassuolo viene rallentato
dal Pisa, gia' al terzo 0-0 consecutivo. per i nerazzurri difesa
ermetica e sterilita' offensiva. Ben quattro vittorie esterne: il
Cittadella si aggiudica il derby con il Padova (0-1), delusione
di questo inizio stagione; la Pro Patria con una doppietta di Temellen
espugna il campo del Pizzighettone; la Pro sesto da' un dispiacere
al Novara (1-2) e l'Ivrea si prende i tre punti a Pistoia grazie
a un gol di Quaresmini. Niente reti tra Massese e Venezia, due per
parte tra Grosseto e Pavia. Risultati della 3/a giornata del campionato di calcio di serie C1. Girone A: Classifica: Monza e Lucchese 9 punti; Sassuolo 7; Cittadella e Pro Sesto 6; Pavia, Venezia e Grosseto 5; Massese 4; Pro Patria, Pisa, Pistoiese, Cremonese, Ivrea 3; Padova 2; Pizzighettone 1; Sangiovannese e Novara 0. Prossimo turno (domenica 24 settembre): Girone B: Classifica: Foggia 7 punti; Ravenna, Cavese, Avellino, Lanciano,
Salernitana, Taranto e Teramo 6; Ternana, Juve Stabia, San Marino
e Perugia 4; Ancona e Gallipoli 3; Martina, Giulianova e Manfredonia
1; Sambenedettese 0. Prossimo turno (domenica 24 settembre): C1/B Tabellini ANCONA-RAVENNA 1-2 AVELLINO-MANFREDONIA 3-0 FOGGIA-JUVE STABIA 1-1 LANCIANO-SAMBENEDETTESE 3-1 PERUGIA-MARTINA 1-1 SAN MARINO-TERNANA 1-1 TARANTO -CAVESE 1-2 Marcatori della serie C1/B dopo la terza gara d'andata: 4 RETI: Evacuo (1 rig) (Avellino). Serie C2 Campionato di calcio di serie C2. Girone A: Classifica: Pro Vercelli, Nuorese e Legnano 7 punti; Valenzana, Bassano e Pergocrema 6; Varese e Cuneo 5; Lecco, Portogruaro e Lumezzane 4; Sud Tirol, Carpenedolo, Montichiari, Sassari Torres e Sanremese 3; Biellese e Olbia 0. Prossimo turno (domenica 24 settembre): Girone B: Classifica: Foligno 7 punti; Cuoiopelli, Castelnuovo e Gubbio 6;
Spal 5; Carrarese, Bellaria, Cisco Roma, Sansovino, Reggiana, Poggibonsi
e Viterbese 4; Prato, Rovigo e Paganese 3; Giugliano 2; Boca S.Lazzaro
e Rieti 1. Prossimo turno (domenica 24 settembre): C2/C – 3a GIORNATA ANDATA Celano Olimpia - Nocerina 1-2 CLASSIFICA: Potenza 9 punti; Benevento, Marcianise, Monopoli, Sorrento
7; Gela, Nocerina 6; Vibonese 5; Cassino, Igea Virtus, Melfi, Pro
Vasto, Valdisangro 3; Andria 2; Celano Olimpia, Lamezia 1; Catanzaro,
Rende 0. PROSSIMO TURNO - 4^ GIORNATA ANDATA - 24/9 - ORE 15 Marcatori della serie C2/C dopo la 3^ giornata: 4 MARCATORI: Nole' (Potenza). Tabellini C2/C CELANO-NOCERINA 1-2 GELA- CATANZARO 1-0 MONOPOLI-VAL DI SANGRO 3-1 POTENZA-MELFI 1-0 PRO VASTO-VIGOR LAMEZIA 1-0 REAL MARCIANISE-BENEVENTO 2-2 RENDE-CASSINO 0-2 SORRENTO-ANDRIA 3-2 VIBONESE-IGEA VIRTUS 1-1
SERIE D - GIRONE I Prima GIORNATA DI ANDATA Adrano - Licata 1-0 CLASSIFICA: Adrano, Campobello, Castrovillari, Comiso, Giarre, Ragusa, Sangiuseppese, Savoia, Siracusa 3 punti; Acicatena, Angri, Cosenza, Licata, Paolana, Paterno', Pomigliano, Rossanese, Sapri 0. PROSSIMO TURNO - 2a GIORNATA - 24/9 - ORE 15 Eccellenza Calabria C.Montalto U. Marina Gioiosa 0 – 0 Classifica: Rosarno 3, Scalea 3, Sambiase C. 3, Taurianovese 3, Belvedere 1, C.Montalto U.1, Calcio Acri 1, Gallicese 1, Hinterreggio 1 , Marina Gioiosa 1 , Siderno 1 , Vall.Bagaladi 1 , Corigliano 0, Praia 0 , C.C.Vaticano 0 , Bovalinese 0 Prossimo turno (24/9): Belvedere -Siderno, Bovalinese -Taurianovese, C.C.Vaticano -Vall.Bagaladi , Calcio Acri -Rosarno, Corigliano -Sambiase C. , Hinterreggio -Scalea, Marina Gioiosa -Gallicese ,Praia C. -Montalto U.
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del 28/01/2004
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