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Sport: Calcio

 

Serie A

L’Inter sola in testa tenta la fuga. La Roma insegue

19/11 Soffre contro la Reggina, ma alla fine l'Inter riesce a conquistare i tre punti e ad istallarsi da sola in vetta alla classifica, approfittando dello scivolone nell'anticipo di Cagliari del Palermo. La Reggina di Mazzarri, espulso dall'arbitro Rocchi, avrebbe meritato il pareggio, ma rimane così attaccata all'ultimo posto in classifica ancora a zero punti. Ci pensa Crespo dopo soli 4' e la gara per i calabresi è sempre stata in salita, ma va dato merito alla Reggina di aver impensierito spesso la porta di Julio Cesar (anche un palo per la squadra di Mazzarri). Ai nerazzurri risponde un autentico vulcano, quello giallorosso: contro il Catania la Roma va a bersaglio sette volte con doppiette di Panucci e Perrotta. In serie A erano 23 anni che non si incontrava un 7-0 casalingo. Spettacolare il gol di Perrotta, con uno slalom che ha seminato più avversari, e anche il portiere. La squadra di Spalletti ora è ad un punto dai rosanero e il prossimo turno vede proprio lo scontro al vertice tra Inter e Palermo. Alle spalle delle big ecco il Livorno del ritrovato capitan Lucarelli. 3 a 0 al Parma, con il bomber amaranto che ritrova la via del gol dopo lunga assenza per infortunio. Livorno in zona Champions, alle spalle ecco Atalanta e Udinese. Se i bergamaschi riescono a rimontare a Verona con il Chievo dallo 0-2 al 2-2 (fantastico il gol in rovesciata del pari di Loria), per la squadra di Galeone sono tre punti che portano fuori dalla crisi. Crisi nella quale è sempre di più il Chievo: la rimonta atalantina impedisce a Delneri di cogliere la prima vittoria della stagione per i veronesi. Amara rimpatriata per Bruno Giordano con la 'sua' Lazio: i biancocelesti passano al S.Filippo con un rotondo 4-1. Il Messina si consola con la rete di Riganò, che porta il bomber pantese sempre più in vetta alla classifica marcatori. La Lazio senza la penalizzazione sarebbe quinta con 18 punti. Quanto a gol, ecco il ritorno di Toni nel pareggio della Fiorentina ad Ascoli: e sempre a proposito di 'ritorni', buono il punto all'esordio del neo tecnico dei marchigiani Nedo Sonetti. E sempre in tema di punti di penalizzazione i viola senza i -15 sarebbe quarta con il Livorno.

Guidolin “ A Cagliari pagata una ingenuità”

19/11 Dopo aver visto all'opera l'Inter, nella sfida odierna contro la Reggina, i tifosi del Palermo possono tirare un sospiro di sollievo. I nerazzurri, che domenica sera sono attesi nello stadio 'Renzo Barbera', hanno sofferto le pene dell'inferno contro una Reggina alla quale il Palermo ha inflitto una quaterna. E' inutile fare paragoni, perché ogni partita è diversa da un'altra, ma il Palermo visto all'opera contro le grandi è apparso di ben altro spessore. I rosanero, inoltre, proprio contro l'Inter, cercheranno di smaltire la rabbia per la sconfitta subita ieri sera in 'zona Cesarini' a Cagliari, dove avevano dimostrato di meritare almeno il pareggio. "Sappiamo che le partite ormai durano circa 100' - è il commento dell'allenatore Francesco Guidolin, il giorno dopo lo 0-1 subito a Cagliari - E' stato un vero peccato prendere gol e perdere la partita, perché stavamo controllato bene la situazione e perché stavamo riuscendo a farlo anche con un uomo in meno. Il Cagliari ci ha sempre aspettato dietro la linea della palla, per cercare poi di colpirci in contropiede; però, nonostante questo, fino all'espulsione stavamo facendo bene. Poi, pur conoscendo bene le caratteristiche dell'attaccante rossoblù Suazo, abbiamo commesso un'ingenuità e questo non ci ha permesso di andare al riposo in parità numerica". Il presidente Maurizio Zamparini ha criticato l'impiego di Franco Brienza, Guidolin ammette che nell'intervallo avrebbe "messo a posto alcune cose, come la posizione dei trequartisti". "Così - spiega - avremmo potuto giocare addirittura meglio di come abbiamo fatto nel primo tempo". "Nella ripresa, invece, la partita è stata meno spettacolare - sottolinea l'allenatore del Palermo - Anche perché, il Cagliari non avanzava e neanche noi abbiamo potuto farlo, proprio a causa dell'inferiorità numerica. La cosa che più mi dispiace è il fatto che la squadra abbia corso parecchio e, alla fine, non sia riuscita a raccogliere nulla". Il Palermo, che oggi è tornato al lavoro in sede, prima di concentrarsi sul big-match contro l'Inter, dovrà affrontare la trasferta di Istanbul, dove giovedì si troverà di fronte il Fenerbahce (terza sfida del girone all'italiana di Coppa Uefa). Molto del futuro stagionale dei rosanero si deciderà, dunque, nella prossima settimana. A Guidolin e ai suoi sarebbe piaciuto partire alla pari, soprattutto contro l'Inter, ma non sarà così. "E' un peccato, perché a Cagliari abbiamo disputato davvero un'ottima partita - é il commento del portiere Alberto Fontana, che per quattro stagioni ha fatto parte della rosa dei nerazzurri del presidente Massimo Moratti - Nel secondo tempo di Cagliari, anche con un uomo in meno, abbiamo rischiato pochissimo. Anzi, quasi niente. Sono contento, perché abbiamo dimostrato di poter essere squadra nel senso più importante del termine. Avremmo meritato di tornare con un punto in tasca, anche in relazione al fatto che non abbiamo mai rinunciato a giocare e, anche dopo l'espulsione di Simplicio, siamo stati bravi a restare uniti". Dell'esperienza nell'Inter, Fontana ricorda un particolare: "Mi hanno sempre trattato benissimo, facendomi sentire titolare a tutti gli effetti. Anche se, magari, in quel momento non lo ero".

Risultati della 12/a giornata del campionato di serie A.

Ascoli-Fiorentina 1-1
Cagliari-Palermo 1-0 (giocata ieri)
Chievo-Atalanta 2-2
Empoli-Milan 0-0 (giocata ieri)
Inter-Reggina 1-0
Livorno-Parma 3-0
Messina-Lazio 1-4
Roma-Catania 7-0
Udinese-Siena 3-0
Torino-Sampdoria 1-0 (giocata alle 20,30)

Classifica di serie A dopo la 12/a giornata di andata:

 

Pt

Pg

V

P

S

Gf

Gs

Inter

30

12

9

3

0

25

13

Palermo

27

12

9

0

3

26

16

Roma

26

12

8

2

2

26

8

Livorno

19

12

5

4

3

13

11

Atalanta

17

12

4

5

3

19

18

Udinese

16

12

4

4

4

13

12

Siena

16

12

4

5

3

12

13

Empoli

16

12

3

7

2

11

9

Catania

16

12

4

4

4

15

24

Lazio

15

12

5

3

4

19

11

Cagliari

14

12

2

8

2

11

11

Messina

14

12

3

5

4

16

19

Sampdoria

13

12

3

4

5

17

17

Torino

11

12

2

5

5

7

16

Milan

8

12

4

4

4

11

12

Parma

8

12

2

2

8

12

25

Ascoli

5

12

0

5

7

6

16

Fiorentina

4

12

6

1

5

19

14

Chievo

4

12

0

4

8

9

19

Reggina

0

12

4

3

4

12

15

Penalizzazioni: Siena -1, Lazio -3, Milan -8, Reggina e Fiorentina -15.

Prossimo turno 13/a giornata in programma domenica 24 novembre alle 15:

Atalanta-Torino
Catania-Parma
Chievo-Udinese (sabato 25/11, ore 18)
Empoli-Cagliari
Lazio-Ascoli
Milan-Messina (sabato 25/11, ore 20.30)
Palermo-Inter (ore 20.30)
Reggina-Livorno
Sampdoria-Roma
Siena-Fiorentina

Classifica dei marcatori di serie A dopo le partite dell'12/a giornata:

9 reti: Riganò (2 rigori-Messina).
6 reti: Corini (3-Palermo); Budan (Parma); Bianchi (2-Reggina); Iaquinta (2-Udinese).
5 reti: Doni (2-Atalanta); Corona (Catania); Mutu e Toni (Fiorentina); Crespo (Inter); (Mauri (Lazio); Amauri e Di Michele (1) (Palermo); Totti (Roma); Quagliarella (Sampdoria); Frick (Siena).
4 reti: Ventola (Atalanta); Spinesi (1-Catania); Pellissier (1-Chievo); Ibrahimovic e Stankovic (Inter); Oddo (2) e Rocchi (Lazio); Bonazzoli (Sampdoria).
3 reti: Bjelanovic (Ascoli); Loria (Atalanta); Suazo (Cagliari); Mascara (Catania); Saudati (1) e Buscé (Empoli); Danilevicius (1), Bakayoko e C. Lucarelli (Livorno); Cordova (Messina); Amoruso (Reggina); Montella, Perrotta e Taddei (Roma); G. Delvecchio (Sampdoria); Stellone (Torino).
2 reti: M. Delvecchio (Ascoli); Zampagna (Atalanta); Conti (Cagliari); Tiribocchi (Chievo); Matteini e Vannucchi (Empoli); Jorgensen e Pazzini (Fiorentina); Cambiasso, Cruz e Materazzi (Inter); Makinwa e Pandev (Lazio); Floccari (Messina); Kakà (1) e Seedorf (Milan); Bresciano e Zaccardo (Palermo); De Rossi, Mancini e Panucci (Roma); Flachi (1) e Volpi (Sampdoria); Asamoah e Di Natale (Udinese); Jankulovski (Milan).
1 rete: Perrulli (Ascoli); Doni, Migliaccio, Rivalta, Soncin e Tissone (Atalanta); Bianco, Colucci, D'Agostino, Esposito, Ferri e Pepe (Cagliari); Caserta (Catania); Brighi, Mandelli e Zanchetta (Chievo); Almiron (Empoli); Dainelli e Ujfalusi (Fiorentina); Grosso, Samuel e J. Zanetti (Inter); Siviglia (Lazio); Filippini, Paulinho e Pfertzel (Livorno); Ogasawara (Messina); Brocchi, Gilardino, Inzaghi, Kaladze e Oliveira (Milan); Zanchi (Messina); Barzagli, Biava, Simplicio e Tedesco (Palermo); Contini (1), Dessena, Gasbarroni, Grella (1), Muslimovic e Morfeo (Parma); A. Lucarelli, Modesto e Tedesco (Reggina); Aquilani, Ferrari, Mexes, Okaka, Pizarro e Rosi (Roma); Franceschini (Sampdoria); Brevi, Chiesa, Codrea, Cozza e Konko (Siena); Comotto, Franceschini, Rosina (1) e Muzzi (Torino); Felipe, Muntari e Obodo (Udinese).
1 autorete: Cudini (Ascoli), Pfertzel (Livorno); Agliardi e Barzagli (Palermo); Ferronetti (Parma); Bonanni (Sampdoria).

L'arrivo di Sonetti da forza all’Ascoli che ferma la Fiorentina

19/11 L'Ascoli del nuovo corso di Nedo Sonetti riparte da un pareggio in rimonta 1-1 con la Fiorentina, al termine di una partita tutto cuore dei bianconeri che hanno comunque palesato le tradizionali difficoltà in fase offensiva, almeno fino alla zampata finale di Bjelanovic cui si deve il gol che restituisce qualche speranza al clan ascolano. La Fiorentina butta alle ortiche una vittoria che sembrava ormai cosa fatta grazie alla rete del redivivo Toni. I viola hanno fatto poco per cercare il raddoppio, anche se un palo di Pazzini ha negato il 2-0 che probabilmente avrebbe chiuso la gara. E' la partita di Nedo Sonetti, chiamato al capezzale di un Ascoli malato e bisognoso di cure. In settimana il tecnico di Piombino è subentrato a Tesser, esonerato dal presidente Benigni alla luce della brutta classifica di una squadra ancora a secco di vittorie. Ascoli falcidiato dalle assenze. Le più importanti sono quelle di Lukovic, Delvecchio e Zanetti. Sonetti sceglie un centrocampo a quattro con Galloppa e Boudianski centrali e Fontana piazzato qualche metro avanti alla linea dei difensori; Bjelanovic è l'unica punta, con l'ordine per Fini e Guberti di inserirsi. Jorgensen, Santana e Koldrup sono gli indisponibili nella Fiorentina. In compenso Prandelli recupera Toni e lo butta nella mischia dal primo minuto. Novità anche in difesa, dove a sorpresa Potenza è preferito a Ujfalusi che siede in panchina. La prima palla gol è dei padroni di casa, scesi in campo col lutto al braccio per la morte in settimana del padre di Sonetti. Sulla pressione di Bjelanovic Gamberoni calcia incredibilmente verso la sua porta, Frey è fuori dai pali, ma con un colpo di reni mette in angolo. Protestano gli ascolani, per i quali si tratta di un retropassaggio e quindi chiedono l'espulsione di Frey che Mazzoleni non accorda. Fa molto movimento il centrocampo della squadra di Sonetti, alto il pressing di Boudianski e Galloppa che ingaggiano bei duelli con Liverani e Donadel. Pasqual soffre gli spunti di Fini, rivitalizzato da questi primi giorni della cura Sonetti. Mutu mette però in crisi Cudini, che Sonetti ha inventato terzino destro. E' da uno spunto del romeno al 17' che nasce un buon pallone per Toni anticipato da Pagliuca in uscita. Il portiere bianconero si oppone a un tiro violento di Toni al 22'. Sonetti corre ai ripari, al 28' richiama in panchina Pecorari (comunque non al meglio) e inserisce Minieri, che va a destra, e così Cudini torna a fare il centrale, il suo lavoro. Mutu al 40' coglie Pagliuca fuori dai pali, ma mette incredibilmente sul fondo. Quando il tempo sembra chiudersi sul risultato di parità la partita si sblocca. E' il 46' quando Liverani batte un angolo dalla destra, in area Pagliuca travolge il compagno di squadra Nastase e Toni, senza più marcatura, è lesto a mettere in rete di testa per l'1-0 per i viola, risultato col quale le squadre vanno al riposo. La ripresa di apre con Ujfalusi in campo al posto di Potenza. Un cambio che non modifica gli equilibri tattici dei viola. Match senza spunti, e allora al 10' Sonetti toglie Galloppa e mette dentro una mezzapunta, Perrulli, per dare incisività maggiore al reparto avanzato. Protesta del pubblico per una cintura di Dainelli su Bjelanovic. L'arbitro Mazzoleni, che già nel primo tempo aveva sorvolato su una trattenuta in area viola ai danni di Pecorari, fa proseguire. Toni non ne ha più e al quarto d'ora lascia il posto a Pazzini che al 21' impegna Pagliuca alla parata a terra. Tanta buona volontà nell'Ascoli lodevole per impegno, ma trovare chi fa un tiro decente in casa bianconera è un'impresa. E allora Sonetti al 24' gioca anche la carta Paolucci in campo per Guberti: Ascoli a trazione anteriore, ma brividi per un colpo di testa di Pazzini che al 31' centra il palo a Pagliuca battuto. Ci prova Minieri al 34' sugli sviluppi di un angolo, ma Frey para facile. Non può nulla invece il portiere viola quando al 39' Bjelanovic allunga il piede e in mischia mette in rete dopo un calcio di punizione tagliente battuto da Fontana dalla sinistra. Per il croato è la prima rete non di testa in due stagioni in maglia bianconera. Il gol dell'1-1 dà entusiasmo all'Ascoli che spinge a caccia del gol vittoria. Miracolo di Pagliuca al 42', quando Cudini svirgola un tiro di Mutu e rischia l'autogol. Il portiere bianconero si ripete al 45' su un colpo di testa di Pazzini e riscatta così l'errore sul gol di Toni. Finisce 1-1, Ascoli che esce fra gli applausi. Recriminano per l'occasione buttata al vento Prandelli e i suoi.
La parola ai tecnici
"Prendiamoci questo punto e magari ne facciamo tre a Siena domenica". Cesare Prandelli commenta con una battuta l'1-1 di Ascoli. Un pari, però, che non gli va giù, anzi lo ha fatto arrabbiare molto. Dalla parte opposta, invece, Sonetti prende il punto conquistato in rimonta come un buon viatico e, soprattutto "una grande iniezione di fiducia". "Siamo tutti amareggiati, anche i giocatori, perché queste partite bisogna vincerle una volta andati in vantaggio, mettendo in campo quantomeno la stessa determinazione e lo stesso agonismo degli avversari", dice Prandelli, spiegando però che la situazione in settimana è stata difficile. "So cosa è successo. Ujfalusi non era al meglio e inizialmente l'ho messo in panchina, Gamberini ha avuto una distorsione, Toni sapevamo che non aveva più di un'ora nelle gambe e, nel complesso, quando hai molti nazionali impegnati è difficile lavorare. Anche Liverani non era al top e l'ho cambiato anche perché sappiamo che in fase difensiva non dà tanto". Ma onore al merito anche al coriaceo Ascoli. "Dobbiamo riconoscere la tenacia e la determinazione dell'Ascoli, e sono sicuro che d'ora in avanti al Del Duca poche squadre faranno punti", conclude. Sonetti incassa con piacere i complimenti del suo ex allievo, che ha allenato ai tempi dell'Atalanta. "Cesare è un grande tecnico e una grande persona. Porterà la Fiorentina dove gli compete stare", risponde l'allenatore dell'Ascoli, tenendo tuttavia a sottolineare la prova dei suoi ragazzi. "Ci abbiamo creduto con determinazione e voglia, e questo risultato, ottenuto giocando bene sotto il profilo tattico e dell'intensità della prestazione, ci fa bene al di là del punto in più in classifica. Sono contento che anche la gente ha capito e alla fine ha applaudito i ragazzi", prosegue Sonetti che ha elogi per tutti, in particolare Fontana. "Mi serviva un coordinatore basso di un certo livello e questo ha messo in difficoltà la Fiorentina". Recrimina Sonetti per la mancata concessione di un calcio di punizione per la parata di Frey sul retropassaggio di Gamberini. "Mazzoleni abita a Bergamo come me e se lo incontro per strada glielo dico. Quello era un passaggio al portiere, magari uscito male, ma pur sempre un passaggio e quindi c'era punizione per noi a pochi metri dalla porta", aggiunge. Sonetti è contento di essere tornato in panchina: "Io a casa mi annoio e facevo diventare matti tutti, compreso mio padre, che se n'é andato qualche giorno fa. E poi consentitemi di dire che questa prestazione l'abbiamo fatta anche per il presidente Benigni. Sapete tutti cosa è successo in settimana". Luca Toni ha esultato ruotando come sempre la mano all'orecchio, ma anche baciando l'anello al dito. "Peccato, potevamo uscire con una vittoria che magari meritavamo anche, ma dovevamo dare di più. L'Ascoli - è la sua analisi - poteva segnare solo su calcio di punizione o su una mischia e abbiamo concesso qualche punizione di troppo vicino alla nostra area di rigore. Era meglio qualche fallo in più, ma più avanti". Sulle sue condizioni fisiche dice: "Mi sono piaciuto, sinceramente. Non ho avuto dolore, ma ora bisogna vedere se non avrò male in settimana". Da un bomber all'altro, esulta Bjelanovic per la sua prima rete di piede con la maglia dell'Ascoli. "E' una sorpresa per voi, ma non per me", dichiara ai giornalisti. "Il merito di questo pari è di tutta la squadra che ha reagito bene. Contro una grande squadra non si è vista così tanto la differenza e questo è un bel segnale che alza il morale. La mia prestazione? Penso di aver fatto una buona gara e il gol è il giusto premio"

Ascoli-Fiorentina 1-1 (0-1)
Reti: nel pt 47' Toni, nel st 39' Bjelanovic
ASCOLI (4-1-4-1): Pagliuca 6, Cudini 5,5, Pecorari 5,5 (28' pt Minieri 6), Nastase 6, Pesce 5,5, Fontana 6,5, Fini 6,5, Boudianski 5,5, Galloppa 6 (10 st Perrulli 6), Guberti 6 (24' st Paolucci 6), Bjelanovic 6,5. (19 Boccolini, 16 Giampà, 28 Bocchetti, 41 Pecchia.). All. Sonetti 6.
FIORENTINA (4-3-1-2): Frey 6,5, Potenza 5,5 (1' st Ujfalusi 6,5), Gamberini 5,5, Dainelli 6, Pasqual 6, Blasi 6, Liverani 6,5 (22' st Pazienza 6,5), Donadel 6,5, Montolivo 6, Mutu 6, Toni 6 (15' st Pazzini 6,5). (28 Lupatelli, 19 Gobbi, 24 Tagliani, 83 Reginaldo). All. Prandelli 6.
Arbitro: Mazzoleni di Bergamo 6.
Angoli: 7-5 per la Fiorentina
Recupero: 2' e 3'.
Ammoniti: Pesce, Potenza, Pazienza per gioco scorretto, Mutu, Minieri per comportamento non regolamentare.
Spettatori: 7.000 circa (4.800 abbonati).

Le reti
47' del primo tempo calcio d'angolo per la Fiorentina. Batte Liverani, Pagliuca esce male, si scontra con Nastase ed entrambi finiscono a terra, per Toni è facile facile mettere in rete di testa.
39' st calcio di punizione per l'Ascoli battuto dalla sinistra da Fontana, palla bassa in area e nella sorpresa difesa fiorentina la spunta il piede di Bjelanovic che segna il gol dell'1-1.

Il Chievo in vantaggio di due gol si fa rimontare dall’Atalanta

19/11 Il Chievo e anche Delneri non sanno più vincere. Oggi con l'Atalanta al Bentegodi sembrava fatta per la conquista dei tre punti, che in campionato non arrivano dall'aprile scorso. Invece, in vantaggio per 2-0, la squadra gialloblù si è fatta rimontare un'altra volta, ed è finita in pareggio; risultato che inchioda i veneti ancora al fondo classifica. Ormai i gialloblù sono in una crisi che sembra non finire mai. Certo ci sono episodi, come lo strepitoso 2-2 dell'atalantino Loria - semirovesciata dal limite di bellezza incredibile - che paiono segnare una stagione. E' quella del Chievo è destinata alla sofferenza. Tuttavia proprio oggi il Chievo ha dato segnali importanti, dimostrando di essere squadra viva, brava e puntuale nel portare il pressing, perfetta sino alla rete di Pellissier. Poi però la formazione gialloblù non ha retto il secondo tempo, come già capitato quest'anno, franando sotto la spinta dell'Atalanta. Il Chievo denota fiato corto, Delneri qualche cambio forse non l'azzecca, fatto è che l'Atalanta apparentemente spacciata sino ad un quarto d'ora dalla fine, poteva uscire dal Bentegodi con il bottino pieno se Stefanini avesse visto il clamoroso fallo di mano di Sammarco su traversone di Soncin, un tocco fondamentale per impedire che il pallone giungesse a Doni tutto solo davanti a Sicignano. Un rigore che avrebbe potuto dare all'Atalanta i tre punti. Il Chievo gioca un'ora e oltre davvero alla grande. Il ritiro della settimana è servito a dare la scossa perché i gialloblù ci mettono quell'applicazione che era in precedenza mancata. Squadra corta, determinata, attacco sveglio con Pellissier e Obinna a mettere in difficoltà la retroguardia dell'Atalanta. Vero è che l'equilibrio è stato rotto da una giocata molto bella di Zanchetta, su palla inattiva, ma è sempre stato il Chievo a fare la partita con l'Atalanta troppo rinunciataria. Doni mai in partita, Ventola troppo solo davanti. Ripresa che non cambiava l'atteggiamento tattico delle due squadre con il Chievo, nonostante il vantaggio, ad avere sempre il pallino in mano. A variare l'inerzia della gara ci pensava allora Colantuono. Il tecnico dell'Atalanta rimodellava la squadra. Donati più centrale, Bombardini più avanti, insomma più Atalanta. Ma a dare l'impressione che il match poteva essere del Chievo ecco la rete di Pellissier. E allora Colantuono giocava la carta del portoghese Ferreira Pinto. L'ex perugino dava profondità e guarda caso era lui a dare l'assist a Zampagna per il gol che accendeva l'Atalanta. A incendiare il match del tutto ci pensava Loria. La rete del difensore dell'Atalanta è di quelle da cineteca e per il Chievo uno scossone alle speranze. L'Atalanta chiudeva all'attacco, recriminando il rigore. Un pareggio che porta l'Atalanta in zona Uefa e fa precipitare ancor di più il Chievo.
La parola ai tecnici
Il tecnico del Chievo, Gigi Delneri, accetta il 2-2 con l'Atalanta con estrema sportività, partendo nei commenti alla gara dall'episodio incriminato, il rigore non concesso ai bergamaschi nel finale per il mani di Sammarco. "C'era, ho poco da dire. Era rigore" ammette Delneri. L'allenatore friulano parla anche della contestazione della tifoseria gialloblù, altra novità assoluta in casa Chievo. "Spiace - afferma -, ma sono certo che potremmo riconquistarli. E' chiaro che se le cose non vanno bene i tifosi contestano". Un Delneri comunque "soddisfatto della prestazione della squadra. E' stata perfetta per un'ora e anche qualcosa di più. Poi abbiamo subito il ritorno dell'Atalanta". "I cambi effettuati da Colantuono - riflette - ci hanno messo in difficoltà, ha rivoluzionato la squadra e loro sono stati davvero bravi a crederci nonostante il doppio svantaggio. Comunque era tempo che non giocavamo così. Ora dobbiamo continuare su questa squadra, dare continuità alle nostre prestazioni e soprattutto recuperare qualche giocatore. Abbiamo ancora troppi elementi fuori per infortunio, sono assenze che pesano moltissimo". Per il tecnico dell'Atalanta Stefano Colantuono "il risultato può essere considerato giusto perché il Chievo ha giocato un'ottima prima frazione, mentre noi abbiamo fatto meglio nella ripresa. Certo, il rigore che non ci è stato dato grida vendetta. Dispiace perché magari alla fine della stagione per una squadra come la nostra che deve salvarsi due punti possono essere importanti". "Comunque - prosegue - il pareggio mi va bene, sbagliare può capitare, l'arbitro ha commesso un errore evidente. Pazienza". "Ciò che conta - conclude l'allenatore atalantino - è il punto e il gol da cineteca che ha segnato Loria. Parliamo di quello che è l'aspetto più bello di questa partita"
I tifosi del Chievo protestano
C'é una prima volta per tutto, anche per la contestazione dei tifosi del Chievo. Cosa avvenuta oggi, in occasione della gara interna con l'Atalanta, quando una trentina di supporter della "North Side", la tifoseria organizzata, hanno effettuato uno sciopero del tifo di 45' minuti, entrando al Bentegodi solo nella ripresa. Toni duri anche nello striscione appeso in curva prima della sfida con i bergamaschi: "Volete rovinare un sogno, vergognatevi". Poi, fatto il loro ingresso allo stadio, i tifosi della North Side hanno comunque evitato cori pesanti o altre forme di contestazione. Anche nel dopo gara è proseguita l'insoddisfazione dei sostenitori gialloblù, alcuni dei quali all'esterno del Bentegodi si sono trattenuti, in modo assolutamente civile, con il tecnico Delneri per cercare di capire cosa non va quest'anno nella squadra veronese, ancora senza vittorie. L'impressione è che la tifoseria se la prenda in particolare con la società, per una campagna acquisti deficitaria e per il licenziamento "prematuro" di Pillon.

Chievo - Atalanta 2-2 (1-0)
Reti: nel pt 24' Zanchetta, nel st 11' Pellissier, 26' Zampagna, 28' Loria.
Chievo (4-3-3): Sicignano 6, Malagò 6, Mandelli 6, D'Anna 6, Lanna 6, Brighi 5,5, Zanchetta 6,5 (30'st Tiribocchi s.v.), Sammarco 6, Marchesetti 6 (4'st Kosowski 5), Obinna 6,5, Pellissier 6,5 (24'st Marcolini 6). (18 Squizzi, 4 Mantovani, 47 Marchese, 9 Bruno). All: Delneri 5,5.
Atalanta (4-4-1-1): Calderoni 5,5, Adriano 6, Rivalta 6, Loria 7, Ariatti 6,5, Bombardini 5,5 (24'st Ferreira Pinto 7), Migliaccio 6, Bernardini 5,5 (16'st Soncin 6), Donati 6, Doni 6, Ventola 5 (8'st Zampagna 6). (18 Ivan, 2 Talamonti, 38 Magrin, 21 Tissone). All: Colantuono 7.
Arbitro: Stefanini di Prato 5,5.
Angoli: 8-6 per l'Atalanta.
Recupero: 2' e 4'.
Ammoniti: D'Anna, Doni, Adriano e Zampagna per gioco falloso, Donati per proteste, Loria gioco non regolamentare.
Spettatori: 7.090, per un incasso di 72.997,30 euro.

Le reti
- 24' pt: Il Chievo beneficia di una punizione da 25 metri, per un fallo di Migliaccio su Obinna. Batte Zanchetta e la palla a giro sul palo più lontano supera Calderoni.
- 11' st: il raddoppio del Chievo nasce dall'ennesima respinta corta nell'area dell'Atalanta. Sul sinistro dal limite di Zanchetta, la palla deviata da Bombardini arriva a Pellissier
che con un colpo sotto segna il 2-0.
- 26' st: l'Atalanta accorcia le distanze. Bellissimo l'assist di Doni in profondità per Ferreira Pinto che dal vertice destro dell'area del Chievo trova Zampagna che davanti alla porta ha solo il compito di spingere il pallone in rete.
- 28' st: grande gesto atletico di Loria, che con una spettacolare sforbiciata trova l'incrocio alla sinistra di Sicignano.

Un Inter brutta ma fortunata batte la Reggina che merita il pari

19/11 Roberto Mancini non arriva a suggerire a quei tifosi nerazzurri che, oltre a vincere, vorrebbero magari anche divertirsi, di andarsene al cinema. Ma nel giorno in cui la sua Inter riconquista il primato solitario in classifica, i nerazzurri fanno il compitino contro una gagliarda Reggina, mettono in discesa la gara dopo 4' con un gol di Crespo e poi subiscono per lunghi tratti il gioco degli avversari. E' vero che l'1-0 del Meazza, all'atto pratico, vale tre punti quanto il 7-0 della Roma contro il Catania e che Mancini doveva giocoforza cercare di economizzare uomini ed energie in vista dei prossimi due big-match - mercoledì contro lo Sporting in Champions e domenica a Palermo nello scontro diretto con la più prossima inseguitrice - ma i tifosi nerazzurri oggi sono usciti da San Siro con più perplessità che certezze. Hanno visto Julio Cesar e Cordoba fare da diga al non gioco e ai tanti palloni persi dei compagni del centrocampo, Cruz sacrificarsi con umiltà fino all'infortunio che ne mette in dubbio la presenza mercoledì contro i portoghesi, Crespo implacabile nel trasformare in gol l'unica occasione nitida. Ma anche un Figo scoppiato, un Vieira timoroso nell'affondare il contrasto, Burdisso e Samuel tutt'altro che autoritari, Stankovic in imbarazzo a dover contrastare invece che costruire, e soprattutto hanno constatato che Adriano non si è rigenerato come tutti speravano. Fuori Ibrahimovic per squalifica e avvicendati per turnover Maicon e Dacourt (diffidati), oltre a Grosso e Materazzi, l'Inter ha seriamente rischiato di non approfittare appieno dello scivolone del Palermo. La Reggina infatti ha colpito un clamoroso palo, ha reclamato un rigore, si é vista annullare per fuorigioco (che c'era) il pareggio ed ha avuto presto da recriminare tanto che Mazzarri ha esagerato nelle proteste ed è stato espulso già al 37' del primo tempo. La Reggina ha avuto la sola colpa di lasciare all'Inter l' iniziativa nella prima manciata di minuti, chiudendosi in area e rinunciando persino al pressing. L'Inter, senza strafare, ha approfittato del campo regalato, ha fatto girare palla fino a trovare subito un varco. Vieira ha chiesto triangolo a Cruz che, al secondo tentativo ha raggiunto il francese in mezzo all'area. Assist di testa e perentoria conclusione al volo di Crespo imparabile per Pelizzoli. Era il 4' e i tifosi si apprestavano a godersi una goleada. Invece la partita è girata. Mesto e Modesto si sono messi a spingere sulle fasce senza che Solari e Figo si degnassero minimamente di contrastarli, Leon ha disegnato buone trame, il centrocampo nerazzurro è stato sopraffatto. Al 9' Mesto irride Burdisso e centra, Cordoba anticipa di testa Bianchi. Pochi secondi dopo stessa trama col pallone più lungo sul secondo palo. Missiroli gela Julio Cesar battuto dal colpo di testa ma il pallone centra il palo. E poi la Reggina reclama il rigore quando Leon si vede respingere il cross dal braccio di Stankovic lontano dal corpo. Il nerazzurro però era girato e per l'arbitro Rocchi va bene così. Si infuria più di tutti Mazzarri che, su suggerimento forse del quarto uomo, viene invitato a togliere il disturbo. L'Inter si vede solo in contropiede con Crespo fermato coi piedi da Pelizzoli, con Cruz che manda fuori di poco un diagonale di sinistro. Nella ripresa al 4' Tognozzi, appena dentro l'area, costringe Julio Cesar a una paratona. Mancini comincia a provvedere: dentro Maicon per uno spento Solari e soprattutto Zanetti a centrocampo. La mossa però è bilanciata dall'esigenza di sostituire Cruz con Adriano. Il ritorno dell'Imperatore non è proprio quello che tutti si auguravano. Dopo poche battute Aronica capisce che il brasiliano ce la mette tutta ma non è affatto guarito e quindi lo pianta e va a spingere coi compagni. Dentro pure Dacourt per Figo e questa è una buona mossa perché il francese come incontrista ha tutta un'altra grinta. Al 32' Bianchi (in fuorigioco) si trova involontariamente sulla traiettoria di un tiro di Tognozzi e la palla, deviata, diventa imprendibile per Julio Cesar. Il pari sarebbe anche meritato, ma su segnalazione del guardalinee, Rocchi annulla giustamente e l'Inter porta a casa tre punti per la prima fuga verso lo scudetto.
La parola ai tecnici
"L'importante è vincere, anche rischiando di essere meno belli". L'allenatore dell'Inter Roberto Mancini si concentra sulla sua squadra, sulla vittoria di misura contro la Reggina e sugli ottimi risultati delle ultime settimane, e sembra non rammaricarsi del fatto che i rivali diretti della Roma esprimano un gioco più divertente. "La rosa della Roma è ottima e il suo gioco è più spettacolare del nostro - chiarisce Mancini -, giocano in velocità e sono molto tecnici. Non penso però sia una squadra migliore dell'Inter, hanno solo caratteristiche diverse dalle nostre". In effetti Mancini, pur lamentando un cattivo assetto iniziale "che ci ha fatto rischiare in un paio di occasioni di subire gol", è soddisfatto della prestazione odierna della sua squadra. "Siamo stati bravi a far gol subito, meno bravi nel cercare il raddoppio. Nel primo tempo eravamo troppo offensivi - spiega Mancini -, mentre nel secondo con i cambi ci siamo organizzati meglio. E poi devo fare i complimenti alla Reggina, che sapevamo ci avrebbe messo in difficoltà. E' una squadra tosta, solida, ha già battuto la Roma e creerà problemi a chiunque incontrerà". Mancini si è anche detto moderatamente soddisfatto riguardo al ritorno in campo di Adriano, anticipato a causa dello stiramento del collaterale interno del ginocchio destro occorso a Cruz a inizio ripresa. "Si vede che non è in condizione - dice Mancini -, avrebbe comunque giocato qualche minuto. La squadra l'ha cercato e gli è vicina: adesso deve essere lui bravo a saper uscire dalle difficoltà". Felice per il ritorno di Adriano in campo anche l'attaccante interista Hernan Crespo, che riguardo alla partita ha commentato: "pensavo che potessimo dilagare dopo il primo gol segnato quasi subito, e invece la Reggina è riuscita ad imporre il suo gioco. Per questo merita i complimenti, è venuta a San Siro ma non si è chiusa". L'allenatore nerazzurro, che ha spiegato di non essersi neppure accorto dell'espulsione nel primo tempo del tecnico della Reggina, ha chiarito che "degli arbitri non parlo, e comunque per me sono andati bene usando lo stesso metro di giudizio per entrambe le formazioni". A chi invece l'arbitraggio di oggi proprio non è andato giù é l'allenatore della Reggina, Walter Mazzarri. "Ho proprio addosso rabbia in questo momento", è sbottato il tecnico toscano a fine gara, che sulla sua espulsione ha riferito: "c'era un fallo netto a centrocampo, io ero già in disaccordo con gli arbitri e mi sono lamentato con i miei collaboratori dicendo 'ho capito che aria tira'. Si vede che il quarto uomo mi marcava a uomo, e lui o il guardalinee l'hanno riferito all'arbitro che mi ha espulso". Mazzarri si dice "stanco di essere bersagliato dai direttori di gara, e penalizzato di 4 o cinque punti in campionato a causa degli errori arbitrali. Bisogna stare zitti, io invece dico sempre quello che penso e per questo vengo penalizzato. Che io parli agli arbitri non piace". Tanto imbufalito con gli arbitri quanto orgoglioso della prestazione della sua squadra. Secondo Mazzarri "oggi si dovrebbe costruire un monumento ai miei giocatori, che sono stati sfortunati per avere incassato subito un gol ma che hanno giocato una grande partita. Oggi hanno fatto un salto di qualità, per essere venuti a San Siro a fare una partita così contro i campioni dell'Inter, nonostante l'assenza di cinque o sei titolari. Purtroppo sono gli episodi a decidere le partite, e il rigore per il fallo di mano di Stankovic nel primo tempo, che probabilmente c'era, non ci è stato dato".
Mancini: La Roma meglio di noi
"Uno spettatore che non sia tifoso della Roma o dell'Inter probabilmente si diverte di più a vedere una partita della Roma. Loro sono abili nelle ripartenze e fanno le cose in grande velocità e hanno un'ottima rosa. Ma questo non significa che ritengo la Roma migliore dell'Inter". Lo ha detto Roberto Mancini ai microfoni di Sky."Sulla gara con la Reggina - ha proseguito Mancini - devo dire che abbiamo cominciato benissimo poi loro sono stati molto bravi e anche un po' sfortunati. L'arbitro? Ha giudicato con lo stesso metro le entrate dei giocatori delle due squadre. Adriano ha bisogno di giocare, non è ancora al 100 per cento".
Mazzarri amareggiato
Penalizzato dagli arbitri perché contesta in televisione le decisioni dei direttori di gara. A Walter Mazzarri non va giù l'espulsione inflittagli dall'arbitro Rocchi a Milano e lo dice senza peli sulla lingua davanti alle telecamere di Sky. "Evidentemente non sto simpatico agli arbitri - spiega - Alcuni miei colleghi in campo fanno anche di peggio. Si vede che nella valutazione degli allenatori gli arbitri adottano due pesi e due misure". Entrando nel merito dell'espulsione Mazzarri spiega subito che quella di Rocchi è stata "una valutazione incredibile. Era la prima volta che protestavo. Avevo visto due o tre situazioni che non mi erano piaciute a livello di interpretazioni arbitrali sia nei nostri riguardi sia nei confronti dell'Inter. Sono rientrato in panchina per non fare gesti eclatanti e mi sono messo a sedere. Ero arrabbiato ma la mia è stata una contestazione civile. Qualcuno ha pensato bene di chiamare l'arbitro per mandarmi via. Sono stato cacciato via - conclude Mazzarri - e non mi sembra giusto".
Valentino Rossi regala il casco a Materazzi
Una delegazione di tifosi affiliati al fan club di Valentino Rossi ha assistito oggi alla partita di San Siro tra Inter e Reggina. Il pluricampione mondiale di motociclismo, attualmente in Nuova Zelanda dove ha partecipato a una prova di rally, ha inviato in omaggio ai suoi due grandi amici nerazzurri, Marco Materazzi e Luis Figo, un casco con il suo autografo. Per tutti i nerazzurri infine una serie di gadget ispirati al motomondiale.

Inter - Reggina 1-0 (1-0)
Reti: nel pt 4' Crespo.
Inter (4-4-2): Julio Cesar 6.5, J.Zanetti 6, Cordoba 7, Samuel 5.5, Burdisso 5.5, Solari 5.5 (8' st Maicon 6), Vieira 6, Stankovic 5.5, Figo 5 (30' st Dacourt 6), Crespo 6.5, Cruz 6 (7' st Adriano 5). (1 Toldo, 23 Materazzi, 11 Grosso, 19 Cambiasso). All.: Mancini 5.5.
Reggina (3-4-2-1): Pelizzoli 6, Lanzaro 5, Giosa 6.5, Aronica 6, Tognozzi 6 (38' st Carobbio sv), Amerini 5.5 (41' st Nielsen sv), Mesto 7, Modesto 6.5, Leon 6.5, Missiroli 6 (17' st Rios 5.5), Bianchi 6. (30 Campagnolo, 5 Di Dio, 21 Castiglia, 15 Barillà). All.: Mazzarri 5.
Arbitro: Rocchi di Firenze 6.
Angoli: 8-3 per la Reggina.
Recupero: 1' e 3'
Espulsi: al 37' pt l'allenatore della Reggina Mazzarri per proteste.
Ammoniti: Samuel, Burdisso, Aronica e Rios per gioco falloso e Mesto per proteste.
Spettatori: 45 mila.

Le reti
4' pt - Vieira chiede un triangolo a Cruz e, al secondo tentativo, il pallone gli arriva. Assist volante per Crespo che, sempre al volo, scaraventa in rete.

Le pagelle di Inter-Reggina.
INTER:
Julio Cesar 6.5 - Poco lavoro per quantità ma una paratona che salva il risultato e tanta fortuna sul palo di Missiroli.
J.Zanetti 6 - Torna a fare il terzino destro e Modesto lo costringe nella posizione. Poi va a centrocampo al posto di Solari e ne guadagna la squadra.
Cordoba 7 - Di piede o di testa arriva sempre prima degli avversari. Una partita impeccabile, il migliore in campo.
Samuel 5.5 - Non ha punti di riferimento, deve prendere chi arriva lanciato e si fa presto ammonire. Poi balla.
Burdisso 5.5 - Mesto, arrivando da dietro, lo punta e lo scavalca sempre. Demerito suo ma anche di Figo prima e Solari poi che ignorano il capitano reggino a centrocampo.
Solari 5.5 - Prova modesta, si vede poco davanti e non copre la fascia (8' st Maicon 6 - Irrobustisce la linea di difesa e, insieme, il centrocampo consentendo lo spostamento di Zanetti. Efficace).
Vieira 6 - E' diffidato e, anche per questo, frenato negli interventi di interdizione. Meglio nella costruzione del gioco, suo l'assist per il gol di Crespo.
Stankovic 5.5 - Gli manca vicino la concretezza di Dacourt. Più che ispirare il gioco, come ha fatto altre volte, deve sfinirsi nel torello in mezzo al campo.
Figo 5 - Qualche raro lampo ma anche lunghe pause e nessun contributo a centrocampo (30' st Dacourt 6 - Tutta un'altra grinta).
Crespo 6.5 - Essenziale, c'é un pallone da scaraventare in porta e lui non sbaglia. Poi fa bene quel poco che l'attacco nerazzurro costruisce ancora e cerca anche di aiutare Adriano.
Cruz 6 - Si mette al servizio della squadra e lascia a Crespo, col quale gioca per la prima volta, il centro dell'area. (7' st Adriano 5 - Lontanissimo da una condizione accettabile, praticamente uno spettatore che consente alla Reggina di sganciare pericolosamente Aronica).
All.: Mancini 5.5 - Diviso tra l'esigenza di vincere e quella di risparmiare alcuni elementi in vista di due big match, mercoledì in Champions e domenica a Palermo, tiene in panchina due dei tre diffidati e Materazzi. Mischia male le carte ma oggi é fortunato: la sua Inter è brutta per 80' ma vince e vola sola in testa.
REGGINA:
Pelizzoli 6 - Non molto impegnato per tutto l'incontro, senza colpe sul gol.
Lanzaro 5 - Passa Solari, passa Cruz, passano tutti.
Giosa 6.5 - Puntuale nelle chiusure, formidabile un recupero su un contropiede di Zanetti nel finale.
Aronica 6 - Sbaglia in occasione del gol di Crespo e soffre. Quando arriva Adriano, però, si trasforma in fluidificante e sostiene l'arrembaggio.
Tognozzi 6 - Incisivo per tutta la partita, vicino al gol con un gran tiro da fuori che costringe Julio Cesar a un grande intervento (38' st Carobbio sv).
Amerini 5.5 - Lento e macchinoso rischia tanto quando perde i contrasti favorendo la contro manovra interista (41' st Nielsen sv).
Mesto 7 - Il migliore dei suoi: nel primo tempo surclassa Burdisso sulla fascia destra, poi cala quando Mancini si decide a prenderlo in considerazione.
Modesto 6.5 - Così come il compagno ha tanto spazio per spingere sulla fascia e creare scompigli.
Leon 6.5 - Gran primo tempo, bravo nel palleggio a centrocampo e a inventare gioco.
Missiroli 6 - Tanto impegno e anche qualche imprecisione, il più vicino al gol con un gran colpo di testa che è fermato dal palo (17' st Rios 5.5 - una sostituzione dalla quale la Reggina non ha guadagnato).
Bianchi 6 - Lavora tanto, lotta su tutti i palloni ma Cordoba é insuperabile.
All.: Mazzarri 5 - La sua squadra merita il pari ma lui non la vede perché si fa cacciar via già durante il primo tempo.
ARBITRO:
Rocchi di Firenze 6 - Decide di non fischiare un mani di Stankovic in area nerazzurra e probabilmente ha ragione. Poi su suggerimento del guardalinee annulla il pari della Reggina: giusto anche questo.

Il Livorno batte il Parma e vola al quarto posto

19/11 Il Livorno stende il Parma e trova il quarto posto in solitario. Gli amaranto vincono nel giorno del ritorno al gol di Cristiano Lucarelli e mantenendo inviolata la porta di Amelia, che non ha mai subito gol in casa in questo campionato. Dal canto suo il Parma si spegne non appena esce di scena Morfeo, per un guaio muscolare in avvio di gara, e poi si arrende quando viene espulso Budan, in avvio di ripresa per proteste, restando in balia dei padroni di casa. A frenare la reazione del Parma anche un errore arbitrale sul gol del 2-0 amaranto. Il merito del Livorno è stato soprattutto quello di attendere il momento più propizio per colpire e affondare la squadra di Pioli, incapace di rendersi pericolosa e in netta difficoltà soprattutto sugli esterni dove Pfertzel e Pasquale hanno stravinto i duelli con Bocchetti e Coly. E proprio da un affondo dell' esterno sinistro amaranto, che ha lasciato sul posto il senegalese del Parma, è arrivato il gol di Pfertzel, al 26' del primo tempo, che ha sbloccato il risultato. Pasquale ha servito a centroarea un preciso rasoterra che Bakayoko non ha raccolto, ma che Pfertzel, ben appostato alle sue spalle, ha deviato in rete anticipando Bocchetti. Il Livorno era andato vicino al vantaggio in almeno altre due occasioni: al 10' con uno spunto di Bakayoko, il cui diagonale ha impegnato De Lucia, e al 12' con un colpo di tesata di Paulinho. La reazione del Parma, privo di Morfeo dal 19' (uscito per un problema muscolare), è tutta in un colpo di testa di Muslimovic, al 36', uscito di poco a lato. Per il resto i biancrociati non sono quasi mai riusciti, se non ricorrendo al fallo, a limitare gli attacchi del Livorno che quando ha accelerato ha dato l' impressione di poter travolgere gli avversari. Una volta trovato il vantaggio, gli amaranto hanno abbassato il ritmo controllando la partita e nella ripresa i giochi si sono definitivamente chiusi quando Budan ha mandato al diavolo l' arbitro facendosi cacciare dopo appena 7 minuti. Il Parma, a quel punto, non ha più avuto la forza di colpire i padroni di casa e l' inserimento di Ferronetti al posto di Coly (surclassato a sinistra da Pasquale) non ha invertito l' inerzia della gara, così come Gasbarroni non ha saputo garantire la stessa fantasia e pericolosità di Morfeo. Poi, al 14' del secondo tempo, è stato il momento di Lucarelli, tornato in campo dopo la contrattura al polpaccio che gli aveva impedito di giocare a Catania. Il centravanti livornese ha rilevato un positivo Paulinho e da quel momento ha cercato insistentemente il gol personale, che sarebbe potuto arrivare gia al 26' quando l' autorete di Ferronetti ha regalato il doppio vantaggio al Livorno. Il Parma ha protestato per un fuorigioco di Bakayoko, che, pur se millimetrico c' era. L' assistente Foschetti l' ha perfino segnalato all' arbitro, ma alla fine Romeo ha deciso di testa sua, sbagliando e concedendo il gol agli amaranto. Morrone aveva smarcato l' ivoriano quando questi era leggermente avanti alla linea dei difensori, poi il successivo cross di Bakayoko per Lucarelli è stato deviato in porta da Ferronetti. Il sigillo personale del bomber livornese é invece arrivato al 37' quando ha deviato in rete di testa un preciso cross di Filippini. La squadra di Arrigoni si gode ora il quarto posto in solitudine e la zona Champions, sapendo che il campionato è ancora lungo ma che la squadra rivelazione del torneo è proprio quella di Arrigoni.
La parola ai tecnici
"Siamo quarti in classifica, ma non mi sembra che ci sia troppa euforia per questo risultato". Non nasconde il suo disappunto per certi atteggiamenti di Spinelli il tecnico del Livorno Daniele Arrigoni rispondendo, dopo il successo con il Parma, alle domande dei giornalisti sulla mancata visita alla squadra da parte del presidente amaranto. "Mi limito a osservare che quando perdiamo - aggiunge Arrigoni senza mai nominare il presidente - sembra che sia un dramma e quando vinciamo gioiamo solo io e la squadra e da cinque domeniche ogni volta che arrivo in sala stampa mi sento rivolgere la domanda se sento la mia panchina in pericolo. Dico la verità: tutto ciò mi dà un po' fastidio". In settimana era stato il portiere amaranto, Marco Amelia, a denunciare il malcontento della squadra per le critiche del presidente e a ribadire piena fiducia del gruppo all' allenatore. Oggi anche Arrigoni non si tira indietro: "E' una cosa incredibile vedere il cammino del Livorno - spiega - e vedere che intorno a noi non ci sia grande felicità". Poi, l' allenatore amaranto analizza la gara: "Siamo stati bravi e fortunati, perché abbiamo segnato alla prima vera occasione da gol e sul vantaggio abbiamo poi costruito la nostra vittoria". Arrigoni elogia la prova di Bakayoko e chiede di più a Paulinho: "La sua rapidità ha spesso messo in difficoltà gli avversari - conclude il tecnico livornese - mentre dal brasiliano mi aspettavo qualcosa in più, anche se ha giocato una gara positiva. Lui però è molto ispirato tra le linee e può fare meglio. Comunque parliamo di un ragazzo di vent'anni con un enorme potenziale e con tutto il tempo a disposizione per dimostrare il suo valore". Felice per il gol segnato il francese Marc Pfertzel: "Non credo che sia stato decisivo ai fini del risultato, anche se è stato importante perché ci ha permesso di giocare con maggiore tranquillità. Ora ci vogliamo godere questo straordinario quarto posto". Facce scure nello spogliatoio del Parma. Il tecnico Stefano Pioli ammette: "L' espulsione di Budan ci è costata cara e la sua leggerezza è ancor più grave perché ha compromesso la nostra partita, già difficilissima con il Livorno in vantaggio e senza Morfeo, uscito per infortunio". L' allenatore dei biancocrociati, comunque, trova qualcosa di positivo nella prestazione dei suoi: "Eravamo riusciti a restare in partita anche se sotto di un gol ed ero convinto che nella ripresa avremmo potuto impensierire il Livorno. Poi, dopo appena 6 minuti, è arrivata l' espulsione di Budan, che qualcosa deve aver detto all' arbitro, e la partita è finita". Condanna invece l' arbitro Gasbarroni: "Le sue decisioni ci hanno penalizzato: mi riferisco all' espulsione di Budan e al fuorigioco non fischiato a Bakayoko nell'azione del secondo gol".

Livorno batte Parma 3-0 (1-0)
Reti: nel pt, 26' Pfertzel; nel st, 26' Ferronetti (autorete), 37' Lucarelli.
Livorno (3-5-2): Amelia 6, Grandoni 6.5, Kuffour 6.5, Galante
6, Pfertzel 6.5 (40' st Vigiani sv), Morrone 6, Passoni 6,
Filippini 6, Pasquale 6.5 (25' st Balleri 6), Paulinho 6 (14' st
Lucarelli 6.5), Bakayoko 7 (23 Manitta, 15 Knezevic, 8 Vidigal,
78 Danilevicius). All.: Arrigoni 6.5.
Parma (4-2-3-1): De Lucia 6, Coly 5 (1' st Ferronetti 5.5),
Pisanu 5 (45' st Dessena sv), Fernando Couto 5, Bocchetti 5,
Bolano 5, Ciaramitaro 5.5, Rossi 5, Morfeo sv (19' pt Gasbarroni
5), Muslimovc 6, Budan 4 (32 Virgili, 7 Castellini, 21 Cigarini,
35 Paponi). All.: Pioli 5.
Arbitro: Romeo di Verona 5.5.
Recupero: 2' e 4'.
Angoli: 3-0 per il Livorno.
Espulsi: al 7' st Budan per proteste.
Ammoniti: Bocchetti per gioco scorretto, Fernando Couto per simulazione.
Spettatori: 7.445 (di cui 1804 paganti, 5641 abbonati) per un incasso di 126.675 euro.

Lazio impietosa vince a Messina per 4 a 1

19/11 Bruno Giordano teneva tanto a questa partita, da grande ex laziale, ma alla fine deve recitare il mea culpa per avere regalato un intero primo tempo alla squadra di Rossi, tonica e perfetta in ogni reparto con un centrocampo che ha dettato legge soprattutto sfruttando il grande momento di Mauri, reduce dalla prova in nazionale. Il Messina è apparsa la brutta copia della formazione che sinora aveva stupito, molto incerta in difesa, debole a centrocampo e poco incisiva in avanti in quanto il rientrante Di Napoli non ha saputo supportare Riganò. Brutti segnali, quindi, in casa giallorossa alla vigilia di un ciclo terribile. Ma probabilmente la brutta figura del Messina è tutto merito di una grande Lazio che con ha confermato la bontà della cinquina all'Udinese. Delio Rossi può stare tranquillo: la sua squadra può lottare ad armi pari con chiunque per conquistarsi un posto Champions. Bruno Giordano concede una nuova chance a Di Napoli, titolare dall'avvio con compiti di esterno destro, preferisce Zoro a La Vecchia in difesa e schiera Riganò come unica punta centrale. Delio Rossi deve rinunciare a Rocchi, l'ultimo provino è infatti negativo per l'attaccante che va in tribuna. Parte titolare Makimwa che subito mette in crisi la retroguardia giallorosa con la sua velocità. La temperatura fresca e il terreno perfetto invitano alla corsa e la gara è subito combattuta. E' del capocannoniere Riganò il primo acuto con un tiro di poco alto dopo 8 minuti, poi arriva il gol della Lazio al 10' con una punizione di Mauri deviata dalla barriera: il pallone beffardo supera Storari. Poi la Lazio addormenta la partita grazie alla netta superiorità tecnica a centrocampo e il Messina non riesce a cavare un ragno dal buco. E così la Lazio sfiora il raddoppio, prima con Mutarelli al 35' e un minuto dopo con Makinwa che spara alto. Quindi Storari è graziato da una fortuita deviazione di Morello. Si fa vivo il Messina al 44' ma la deviazione di testa di Di Napoli è fuori misura. Al fischio finale del primo tempo la Lazio può soltanto piangersi addosso per non aver chiuso la partita. La ripresa comincia senza alcuna novità negli schieramenti ma con tanti giochi d'artificio. Il Messina parte con un piglio diverso e al 7' agguanta il pareggio ma per il guardalinee Riganò è in fuorigioco. Poi Oddo atterra Di Napoli spinge Di Napoli in area e per Ayroldi è rigore. Dal dischetto batte Riganò e fa nove gol. Ma passano appena tre minuti e Pandev beffa prima Morello e poi Storari sottomisura. Giordano prova una nuova rimonta inserendo Iliev e Floccari ma la difesa biancoceleste concede davvero poco. Poi una stasi sino a quando la difesa del Messina non cade in letargo: Mauri e Makinwa chiudono i conti con due gol facili facili, facendo uscire i tifosi dallo stadio otto minuti prima del fischio finale.
La parola ai tecnici
Musi lunghi in casa del Messina, primo fra tutti quello di Bruno Giordano che teneva tanto a questa partita da buon ex laziale. "E' stata chiaramente la peggiore partita di questa stagione, - ha detto Giordano - abbiamo giocato davvero malissimo e non riesco a capire perché. Nel primo tempo siamo stati schiacciati dalla squadra di Rossi, non siamo riusciti nemmeno a creare una azione degna di nota. Qualcosina abbiamo fatto ad inizio ripresa, ma solo per dieci minuti. Adesso dobbiamo esaminare con calma questa giornata amara, speriamo che sia stato soltanto un episodio". Il tecnico, che ha confermato la sua emozione in avvio partita quando ha visto le maglie biancocelesti in campo, non intende parlare dei singoli. "Tutti undici sono andati male mostrando la parte peggiore di questo Messina". Delio Rossi, tecnico laziale non si esalta più di tanto: "Abbiamo avuto una supremazia netta del gioco, nel primo tempo dovevamo fare molto di più ma ci è mancata la lucidità sotto rete. Poi abbiamo spento i riflettori per dieci minuti dando coraggio al Messina che ne ha subito approfittato raggiungendo il pareggio. Ma subito dopo abbiamo ristabilito la nostra supremazia". Futuro Champions? "Non so, - dice - dobbiamo credere nei nostri mezzi e continuare così. Il 5-0 sull'Udinese non era certo occasionale e oggi lo abbiamo dimostrato". In casa giallorossa il cileno Nicolas Cordova esprime il disappunto della squadra. "C'é poco da dire davvero, - commenta - la Lazio ci ha sovrastato in ogni settore del campo, quindi il risultato ci sta tutto. Non riesco a capire cosa sia accaduto ma in campo non c'eravamo. Adesso dobbiamo parlare tra noi e capire quello che è accaduto". Il capitano biancoceleste Francesco Oddo cerca di dare una spiegazione a questa inversione di tendenza della sua squadra. "Non penso sia stato il cambio del modulo, - spiega - ma è stata la vittoria sull'Udinese a darci molto morale e farci prendere coscienza che siamo una buona squadra che può mettere in difficoltà chiunque. In questo momento stiamo facendo bene ciò che sappiamo fare". Oddo ribadisce di voler chiudere la sua carriera a Roma. "Lo detto e lo ribadisco, - dice - aspetto che il presidente Lotito faccia un passo. Ne sarei felice, aspetto questa proposta e spero di trovare un punto d'incontro. Nella Lazio sto bene, sono stimato e amato"

Messina - Lazio 1-4 (0-1)
Reti: nel pt 10' Mauri, nel st 11' Riganò (rigore), 14' Pandev, 37 Mauri, 39 Makinwa.
MESSINA (4-4-2): Storari 5,5, Zoro 5, Parisi 6, Morello 5,5, Iuliano 6, Coppola 5 (19 st Lavecchia 5,5), Cordova 5,5, De Vezze 5,5, Masiello 6 (25 st Iliev 5), Di Napoli 5,5 (35 st Floccari sv), Riganò 6. (88 Caglioni, 41 Sullo, 16 Ogasawara, 13 Rea). Allenatore: Giordano 5.
LAZIO (4-4-2): Peruzzi 6, Oddo 6, Stendardo 6, Cribari 6, Zauri 6,5, Mutarelli 6,5, Ledesma 6, Mudingayi 6 (42 st Firmani sv), Mauri 7,5, Pandev 7, Makinwa 6 (45 st Tare sv). (32 Ballotta, 3 Bonetto, 10 Baronio, 83 Foggia, 7 Belleri.
Allenatore: Rossi 6.
Arbitro: Ayroldi di Molfetta 6.
Angoli: 10-5 per la Lazio
Recupero: 0 e 4'
Ammoniti: Mudingayi, Iuliano, Ledesma per gioco falloso.
Spettatori: 15.000

Le reti
- 10 pt: punizione dal limite per un fallo di Coppola. Batte Mauri e la palla deviata dalla barriera beffa Storari.
- 11 st: Di Napoli si libera bene in area, Oddo allunga un braccio e il messinese finisce sull'erba. Per l'arbitro è rigore che Riganò trasforma.
- 14 st: Zauri mette al centro un bel pallone che Pandev controlla e con un tocco dal basso mette dentro.
- 37 st: Mauri entra in area dalla sinistra batte di destro, respinge Storari e lo stesso Mauri ribatte in rete.
- 39 st: contropiede laziale con Mauri che serve Makinwa, facile il tiro e il gol di sinistro.

La Roma a forza sette umilia il Catania in 10. Spalletti chiede scusa

19/11 Quando una partita finisce 7-0, avrebbe potuto essere interrotta per manifesta inferiorità, come succede nel pugilato. La Roma di oggi ha letteralmente annichilito un Catania arrivato all'Olimpico da quarto in classifica e ritrovatosi a giocare in dieci dopo un quarto d'ora, per una folle manata di Mascara sul volto di Chivu, immediatamente sanzionata dall'arbitro. Per far capire che match è stato basti pensare che al 25' il punteggio era già 3-0. Gli Olé del pubblico romanista dopo una lunga manovra dei giallorossi, in perenne possesso palla, che aveva portato ad un gol 'alla brasiliana' di Perrotta (autore di un tunnel a Stovini e poi capace di evitare portiere e due difensori avversari) avevano fatto perdere la pazienza ai tifosi catanesi, in tantissimi all'Olimpico e probabilmente già irritati per la pochezza odierna della loro squadra: così alcuni hanno tentato di 'sfondare' lo spazio di competenza e invadere la tribuna romanista prima che la polizia accorresse e la situazione venisse riportata alla calma. Da quel momento i catanesi hanno cominciato ad incitare i loro giocatori come se stessero vincendo e hanno costituito uno spettacolo a parte, di passione ed entusiasmo, nonostante qualche 'bombone' e fumogeno di troppo e la pessima prova della formazione di Marino, schierata con un finto 4-3-3 e che ha finito in 9 perché è stato espulso anche Baiocco all'89'. Il Catania ha provato a protestare per un presunto fallo di Panucci su Stovini in occasione della prima rete al 12' pt e per un presunto fuorigioco dello stesso difensore romanista sul gol del 5-0, mentre non ha avuto la forza di farlo quanto Montella é scattato sul filo dell'off-side su perfetto lancio di Aquilani: si era già sul 5-0 e non avrebbe avuto senso farlo anche se poi l'Aeroplanino ha segnato. La Roma ha giocato con lo spirito di una squadra da rugby, sport in cui per rispetto dell'avversario non esiste il concetto del non infierire ma anzi bisogna cercare di segnargli il maggior numero di punti possibili. Ecco perché i giallorossi, trascinati da un Totti tornato ai suoi livelli (bello il suo tiro al volo in occasione del 7-0) e da Mancini e Perrotta, hanno affondato e cercato la via della rete almeno fino ad un quarto d'ora dal termine, quando hanno mollato pensando al lungo viaggio da fare in settimana per affrontare la trasferta di Champions in Ucraina. Roma vera quindi quasi fino al termine, per l'ira di Stovini che stringendo a fine partita la mano a Spalletti gli ha dato appuntamento per la partita di ritorno a Catania. La cosa più bella del match, segnali di grandezza della Roma a parte (i tifosi sognano più che mai lo scudetto, nonostante i punti persi contro Reggina, Chievo ed Ascoli), è stata che dopo tempo immemorabile si sono visti molti bambini allo stadio, favoriti dall'iniziativa della Roma di far pagare gli under 12 accompagnati, in alcuni settori, soltanto un euro a biglietto. I quasi 21mila paganti di oggi all'Olimpico sono un segnale incoraggiante, e che con qualche idea intelligente si può riportare la gente negli stadi, specie quando, come nel caso della squadra di Spalletti, ci sono anche i risultati. Il Catania ha tirato tre volte in porta in tutta la partita, due con Vargas ed una con Corona (é stata l'unica parata di Doni, per questo ingiudicabile), mentre per la Roma è stato un monologo continuo, fatto di 7 reti segnate ed altre occasioni fallite di poco da Taddei, Montella, Aquilani e Mancini. Cifre ed immagini che testimoniano forse anche l'attuale pochezza tecnica del campionato italiano: la Roma quando è al completo gioca davvero bene, ma una presunta 'quarta forza', com'era il Catania fino ad oggi, non dovrebbe mai prendere sette gol dalla terza in classifica. E' inutile, quindi, interrogarsi perché in altri paesi, vedi Gran Bretagna, abbiano deciso di non trasmettere più le partite di serie A, anche se i sogni di gloria romanisti continuano ad essere legittimi, sperando che l'Inter rallenti.
Parlano i presidenti
"Sono felice, anche per aver visto mio padre contento. Grazie alla squadra e al tecnico". Rosella Sensi sorride mentre lascia lo stadio Olimpico dove la Roma ha dilagato contro il Catania. Sette a zero, la seconda vittoria della storia dopo quella del '29 contro la Cremonese (la Roma vinse per 9 a 0). ''Hanno dimostrato tutti grande attaccamento alla maglia. Non riesco a trovare un aggettivo per la Roma, ma fatemi rimanere con i piedi per terra. Questa squadra ha sempre giocato bene, stiamo facendo il nostro, cerchiamo di rimanere concentrati partita dopo partita. Ora pensiamo alla partita di mercoledì contro lo Shakhtar, cercheremo di prenderci la qualificazione". L'immagine più bella di oggi? "Ho visto un grande gruppo - continua l'amministratore delegato giallorosso - con grande voglia di lottare per la maglia e i tifosi". Spalletti a fine partita ha voluto salutare i giocatori avversari, uno per uno quasi a giustificarsi per la pesante vittoria. "Lo faccio sempre - spiega il tecnico - e poi volevo rincuorarli perché stanno facendo le cose giuste, oggi la vittoria larga è stata anche caratterizzata da episodi. Per questo non penso che siamo entrati nella storia, non è un risultato che ti permette di farlo, ma fare le cose nel giusto modo. A me non piacciono gli entusiasmi ma la moderazione, se si vince 7 a 0 una partita, nella successiva si parte sempre con lo 0 a 0". Alla vigilia della partita Spalletti aveva fatto i complimenti al Catania, oggi nonostante il ko dei siciliani conferma la sua stima. Qualcuno gli chiede poi se era il caso di non infierire così pesantemente: "Se c'é qualcuno che ha pressato fino alla fine è stato il Catania - risponde Spalletti - le nostre indicazioni alla fine infatti erano di non prendere il gol e io stavo attento più che altro a quello. Penso sarebbe più offensivo per il pubblico vederci rinunciare ad alcune cose piuttosto che il contrario. Non ci dobbiamo giustificare di niente". La prossima settimana ci sarà Palermo Inter. "Certo non posso delinearlo io il risultato, ma con i tre punti è sempre bene se chi ti precede pareggia. Ma noi stiamo facendo bene a prescindere dalla corsa scudetto". Spalletti tiene il profilo basso. Meno lo fa Perrotta che dice chiaramente: "Dobbiamo parlare di scudetto per la città che rappresentiamo e la maglia che indossiamo. Non dobbiamo illudere i tifosi ma ci dobbiamo provare fino alla fine". Oggi ha segnato una doppietta, ma aggiunge: "E' vero che potrei segnare un gol a partita, ma per oggi sono contento così". Come lui anche Panucci ha segnato due reti: "Le dedico a mio figlio Juan, è un'emozione doppia sono molto contento stiamo andando bene ma la strada è ancora lunga. Lo spirito è quello giusto. Anche a Donetsk dobbiamo giocare con questa mentalità perché se andassimo li pensando di essere bravi rischieremmo di non farcela". Il presidente del Catania Pulvirenti non cerca scuse: "La superiorità la Roma l'ha dimostrata sul campo, accettiamo il risultato e guardiamo avanti cercando di lasciarcelo alle spalle. Certo non è qui che pensavamo di venire a fare punti. La Roma per me è la più forte del campionato". Poi guarda la classifica: "Il nostro obiettivo è la salvezza e al di la del ko di oggi noi siamo tranquilli e soddisfatti per quello che stiamo facendo. Chiedere alla Roma di fermarsi? Il calcio è uno sport e noi oggi abbiamo perso 7 a 0, va bene così. Parlare di arbitri anche mi sembra andare a cercare il pelo nell'uovo, la differenza è stata netta sul campo". Il tecnico Marino aggiunge: "Si esce male da questa sconfitta ma anche se avessimo perso 3 a 0 non avremmo preso punti. La partita è cominciata male. La Roma doveva fermarsi? Noi non chiediamo nulla ai nostri avversari e non dobbiamo permetterci di sindacare. Questo ko deve darci energia per le prossime partite casalinghe e per il ritorno. Per far vedere che tra noi e la Roma c'é differenza, ma non di 7 gol". Stovini spiega il battibecco a fine gara con Spalletti. "Forse ho alzato un po' la voce, la partita era appena finita. Ma poi ci siamo chiariti, siamo rientrati nello spogliatoio chiacchierando. Il gol di Panucci? Un po' mi ha spinto"
Spalletti chiede scusa
Luciano Spalletti ha atteso e salutato, con qualche parola di consolazione, giocatori e dirigenti del Catania dopo il pesantissimo 7-0 che la sua Roma ha inflitto ai siciliani. "Loro continuavano a pressare e non ci permettevano di controllare il gioco" ha detto il tecnico toscano al microfono di Sky Sport per spiegare la spietata goleada della Roma.
Aggredito il conducente di un autoambulanza
Hanno aggredito il conducente di un' ambulanza privata, che non si era fermato, pensando fosse il mezzo di soccorso chiamato attraverso il 118 dopo il ferimento di due loro amici, tifosi catanesi. E' successo poco prima della partita Roma-Catania fuori dallo Stadio Olimpico in Largo Lauro De Bosis. Ad aggredire l'autista un gruppo di tifosi della città etnea: uno di loro era stato poco prima accoltellato da un supporter della Roma e poi ricoverato all'ospedale San Giacomo. In una nota l'Ares 118 precisa che "in merito all' aggressione avvenuta questa mattina da parte di alcuni tifosi del Catania nei confronti degli autisti di un'ambulanza colpevole di non essersi fermata per soccorrere un ferito, l'Ares 118 puntualizza che non si è trattato di una propria ambulanza ma di un mezzo di una struttura privata che non rientra nel sistema di emergenza sanitaria e che passava nei pressi dello Stadio Olimpico per caso". 'L'ambulanza del 118 - conclude la nota - è arrivata 7 minuti dopo la chiamata e ha soccorso il tifoso del Catania accoltellato portandolo all' ospedale San Giacomo"
Un furgone in fiamme
Alla fine della partita Roma-Catania alcuni tifosi hanno dato alle fiamme un furgone parcheggiato fuori dallo Stadio Olimpico. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco. L'incendio del mezzo non ha causato feriti.

Roma - Catania 7-0 (4-0)
Reti: 12' e 48’ Panucci, 19' Mancini, 25' e 40' Perrotta; 59' Montella, 70' Totti.
Roma (4-2-3-1): Doni s.v., Cassetti 7, Ferrari 7, Chivu 7, Panucci 8, Pizarro 7, De Rossi 7 (5' st Aquilani 7), Taddei 7, Perrotta 7.5 (5' st Montella 7), Mancini 7.5 (29' st Vucinic s.v.), Totti 8. (1 Curci, 5 Mexes, 18 Virga, 28 Rosi). All.: Spalletti 7.5.
Catania (4-3-3): Pantanelli 4, Sardo 4, Stovini 4, Sottil 4.5, Vargas 5.5, Baiocco 5, Edusei 5, Caserta 5 (28' st Lucenti s.v.), Colucci 5 (1' st Biso 5), Corona 5 (36' st Del Core s.v.), Mascara 3. (16 Polito, 21 Silvestri, 5 Minelli, 24 Spinesi). All.: Marino 4.
Arbitro: Girardi di S.Donà di Piave 6
Angoli: 12-2 per la Roma
Recupero: 1' e 0'
Espulsi: Mascara al 15' pt per una gomitata a Chivu, Baiocco al 44' st per doppia ammonizione
Ammoniti: Mancini per comportamento antiregolamentare, Stovini per gioco falloso
Spettatori: 46.500

Le reti
12' pt - Corner per la Roma, Totti appoggia a Pizarro che pennella da destra un cross sul quale Panucci segna con un bel colpo di testa, secondo i catanesi appoggiandosi su Stovini,
19' pt - Cross di Totti dalla destra, 'velo' di Taddei e gol di Mancini con un tiro ad incrociare di sinistro. Per esultare il brasiliano va a 'strappare' la bandierina del corner dopo essersi tolto la maglia, e viene quindi ammonito,
25' pt - Perrotta riceve da Cassetti, fa un 'tunnel' a Stovini, evita anche Pantanelli, Sottil ed Edusei e deposita il pallone in rete,
40' pt - Assist di Panucci dalla sinistra con tocco all'indietro di Taddei per Perrotta che segna con un tiro dalla lunetta, sul quale Pantanelli appare un po' incerto,
3' st - Angolo di Mancini, colpo di testa all'indietro di De Rossi sul quale Ferrari manca l'intervento, vicino a lui c'é però Panucci che, da sottoporta, segna il 5-0,
14' st - Perfetto lancio di Aquilani sul quale Montella scatta in contropiede sul filo dell'off-side: il n.9 non lascia scampo a Pantanelli.
25' st - Azione d'attacco romanista e rimpallo sul catanese Stovini: Totti realizza il 7-0 dei giallorossi con uno spettacolare tiro al volo.

Il Torino batte la Samp con un rigore di Rosina nel finale

19/11 Un rigore di Rosina sul finale di gara regala tre punti pesanti al Torino, che centra la sua seconda vittoria in campionato e condanna la Sampdoria alla quarta sconfitta consecutiva in trasferta. Il posticipo della dodicesima giornata finisce così 1-0, risultato che allontana la contestazione dei tifosi granata e salva la panchina di Zaccheroni. Male invece la Samp, ancora una volta troppo rinunciataria lontano da casa. Torino-Sampdoria mette in palio molto più dei canonici tre punti. I granata, che in undici giornate hanno vinto una sola volta, devono evitare il quarto ko casalingo. I blucerchiati cercano invece un risultato positivo per dare continuità alle loro prestazioni, soprattutto in trasferta. Completa il quadro di questa partita ad alta tensione la proverbiale rivalità fra le due tifoserie, che prima della partita hanno costretto le forze dell'ordine a lanciare alcuni lacrimogeni fuori dallo stadio. Squadre inevitabilmente contratte in avvio di gara, con qualche controllo sbagliato di troppo e passaggi spesso fuori misura. Il primo tiro arriva dopo dieci minuti, con Rosina che spara alto su invito di Stellone. Il fantasista dell'Under 21, schierato insieme a Lazetic alle spalle del bomber ex Genoa, è il più frizzante fra i granata e al 14' si vede deviare in angolo un altro tiro dalla distanza. La Samp, mandata in campo da Novellino con la stessa formazione che una settimana fa ha battuto il Chievo, si limita a guardare, e al 17' si salva grazie all'istinto di Berti, che devia in angolo un tiro di Lazetic su assist del solito Rosina. La partita vive di fiammate, e sono tutte granata, ma il risultato non si sblocca. Al 39' Barone si vede deviare in angolo da Berti un bel tiro. Poi allo scadere il granata Franceschini in mischia manda fuori il settimo angolo assegnato ai padroni di casa nel primo tempo. La ripresa inizia con una ammonizione pesante per il Toro: Stellone, diffidato, commette un fallo ingenuo a centrocampo e dovrà saltare il prossimo turno per squalifica. A far la partita sono sempre i granata, e al 16' Novellino, che all'inizio del secondo tempo ha tolto Falcone per Accardi, prova a correre ai ripari mandando in campo Olivera al posto di Maggio. L' uruguaiano ex Juve velocizza il gioco d'attacco dei genovesi, che guadagnano qualche metro e si fanno vedere dalle parti di Abbiati con un paio di tiri fuori bersaglio. Zaccheroni prova a vincere la partita gettando nella mischia la seconda punta: al 25' Lazetic lascia il posto ad Abbruscato, che tre minuti dopo mira all'incrocio dei pali un pallonetto che Berti manda in angolo con la punta delle dita. Le squadre si allungano e al 32' Cioffi di testa non inquadra la porta sull'ennesimo calcio d'angolo. Il doppio attaccante funziona e al primo scambio Stellone-Abbruscato, arriva la giocata che sblocca la partita. Sala non può fare altro che mettere giù l'ex aretino lanciato a rete. Il fallo inizia appena fuori area ma per l'arbitro è rigore, che Rosina trasforma con freddezza. Da quel momento non accade più nulla. Zaccheroni toglie Rosina, il migliore in campo, per inserire un incontrista (De Ascentis) e il Toro si limita a controllare. Evanescente la reazione della Samp, che si infrange contro la difesa granata. Quagliarella, ex di turno, non è in serata, come la sua spalla Bonazzoli, ma a deludere è tutta la squadra genovese, svagata e poco determinata contro un avversario non certo superiore nella tecnica ma comunque assai più grintoso.
Tafferugli allo stadio
La partita ad "alto rischio" di questa sera allo stadio Olimpico tra Torino e Sampdoria ha avuto il suo "battesimo" intorno alle 19,15 quando si sono registrati i primi tafferugli in corso Sebastopoli, angolo via Filadelfia, all' arrivo dei pullman con 900 tifosi genovesi. I pullman stavano trasportando i tifosi dalla stazione Lingotto allo Stadio, quando, secondo una prima ricostruzione, un mezzo si è bloccato proprio nei pressi di un gruppo di tifosi del Torino che stava appostato in attesa della tifoseria avversaria. Gli agenti sono intervenuti per evitare il contatto tra le due fazioni lanciando anche dei lacrimogeni. Poi i tifosi sono stati fatti scendere dai mezzi e scortati a piedi dentro lo Stadio proprio per evitare l' incontro tra granata e blucerchiati.

Torino - Sampdoria 1-0 (0-0)
Reti: 35' st Rosina (rig.)
Torino (4-3-2-1): Abbiati 6, Di Loreto 6, Cioffi 6,5, Franceschini 6, Comotto 6,5, Barone 6, Ardito 6,5, Balestri 6, Lazetic5,5 (26 st Abbruscato 6.5), Rosina 7 (39' st De Ascentis sv), Stellone 6,5. (1 Taibi, 2 Pancaro, 4 Brevi, 7 Fiore, 9 Muzzi). All. Zaccheroni 6.
Sampdoria (4-4-2): Berti 6,5, Zenoni 5,5, Sala 6, Falcone 5,5 (1' st Accardi 6), Pieri 5,5, Maggio 5,5 (16' st Olivera 5,5), Volpi 6, Palombo 5,5, Franceschini 5,5 (36' st Delvecchio sv), Quagliarella 5,5, Bonazzoli 5,5. (1 Castellazzi, 9 Bazzani, 11 Bonanni, 18 Parola, 40 Delvecchio). All. Novellino 6.
Arbitro: Banti di Livorno 5.
Recupero: 1' e 4'.
Angoli: 10 a 3 per il Torino.
Ammoniti: Cioffi per proteste, Palombo per gioco pericoloso, Stellone, Franceschini e Ardito e Sala per gioco scorretto, Rosina per comportamento non regolamentare e Delvecchio per fallo di mano.
Spettatori: 21 mila circa.

Le reti
35 st: Stellone lancia a rete Abbruscato, che viene buttato giù da Sala. Banti concede il rigore, che Rosina trasforma tirando nell'angolo basso alla sinistra del portiere.

Super Iaquinta tira fuori dalle grani Galeone. Udinese a valanga sul Siena

19/11 L' Udinese trova i tre punti, come aveva auspicato alla vigilia Galeone, interrompe la striscia negativa che durava da tre domeniche e infligge al Siena, che raggiunge in classifica, la seconda sconfitta consecutiva in questa fase del campionato. Tutto è stato facile. La squadra friulana, rinfrancata dal ritiro nelle gambe e nella mente, non sbaglia nulla e nonostante il 4-4-2 - un modulo che Galeone non ama - mette in scena una gara gagliarda, giocata con ritmi alti fin dalle prime battute e impreziosita da una prova superba di Iaquinta. Il bomber friulano è il vero mattatore della partita e Beretta non sa come arginarlo: Gastaldello e Rinaudo non bastano e quando anche Manninger ci mette una pezza - pardon, una mano - tutto diventa più facile. L' Udinese dilaga e per il Siena è buio pesto. Ma Beretta ha le sue responsabilità. La squadra schierata nel primo tempo è rinunciataria nei principi: mai una ripartenza, mai una fuga sulle fasce, mai un pressing. E' chiaro che con D' Aversa e Codrea in panchina il centrocampo senese non può decollare. E infatti non decolla e il solo Locatelli non può fare da collante con Corvia che rimane troppo isolato. I friulani così hanno buon gioco e Obodo, Muntari e Pinzi non hanno difficoltà a pilotare i compagni verso la vittoria. L' Udinese è quella annunciata alla vigilia, mentre Beretta spariglia un po' le carte, tiene in panchina Bogdani, D' Aversa, Frick e Chiesa e rispolvera l' ex Locatelli dietro Corvia unica punta. La mossa però non riesce nel senso che il Siena non riesce ad arginare il centrocampo dei friulani che, finalmente rinfrancato, riparte in velocità innescando a turno le due punte, Iaquinta e Asamoah. E proprio dalla combinazione tra questi due che esce, al 19', il primo gol: Iaquinta si trasforma in uomo assist, mentre il ghanese si fa trovare pronto al centro dell' area per la deviazione di testa. I ragazzi di Beretta accusano il colpo e non riescono a reagire. Anzi è l' Udinese a spingere ancora. Iaquinta sembra una furia e prima spara alto, poi una sua conclusione viene deviata in angolo e, infine, al 43', lanciato da Muntari, si trova a tu per tu con Manninger che non può fare altro che stenderlo. Il centravanti di Reggiolo non sbaglia dal dischetto. Al Siena rimane solo una azione di rimessa prima del riposo, ma Locatelli e Corvia incespicano sul pallone viscido per la pioggerellina autunnale che ha accompagnato la gara. Nella ripresa Beretta cambia le carte e il Siena si sveglia anche se l' occasione più ghiotta è per il destro di Asamoah che al 3' spara fuori. I toscani crescono a centrocampo dove ora giostra Codrea, mentre Corvia non è più solo potendo contare sull' apporto dell' albanese Bogdani. Al 16' l' attaccante va in gol, ma Farina annulla per fuorigioco dell' attaccante. L' Udinese riprende però in mano la gara e a centrocampo fa la differenza. Iaquinta ogni volta che viene lanciato in profondità non ha difficoltà a superare l' avversario diretto e a impensierire Manninger. Succede al 25', mentre dieci minuti dopo, su un lancio in profondità del solito Muntari, trova il gol beffando il portiere in uscita vana. Sul 3 a 0 non c' è più partita. Allora Galeone inserisce i giovani Montiel e Siqueira non tanto per vedere quanto sanno fare, tanto per far loro smaltire le tossine accumulate ieri con la Primavera. L' Udinese con la vittoria esce da un tunnel che poteva essere pericoloso. Il Siena visto a Udine deve ridimensionare e non di poco le sue ambizioni.
La parola ai tecnici
Per Giovanni Galeone "era difficile perdere questa partita per come si era messa fin dalle prime battute. Avevo intuito subito che l' avremmo fatta nostra - ha commentato in sala stampa -. Mi sono seduto in panchina dopo quattro minuti e mi sono rialzato alla fine". Stanco e spossato, Galeone nel dopo partita ha ribadito che "la squadra ha fatto una partita logica, non bella dal punto di vista tecnico, ma estremamente razionale. Questi tre punti ci danno morale". Poi ha aggiunto: "avevamo visto e rivisto diverse cassette del Siena e ci eravamo fatti una idea. Abbiamo impostato la partita pensando a Codrea, D' Aversa e Bogdani e invece...ci siamo trovati di fronte un' altra squadra. E' andata bene. Dopo le tre sconfitte non si poteva chiedere di più ai ragazzi. Hanno giocato con giudizio, senza frenesia, senza azioni personali". Muntari? "Le statistiche parlano chiaro: con Muntari in campo l' Udinese non ha mai perso. Averlo a disposizione è sempre un vantaggio per l' allenatore. E' un giocatore di qualità e quantità". E il 4-4-2? "Non è detto che si prosegua così - ha aggiunto Galeone - e per sabato penseremo". Il tecnico dell' Udinese non si è neppure espresso sul ritiro. "Il nostro - ha solo detto Galeone - è un ambiente democratico. Domani ne parlerò con il presidente, poi martedì decideremo". Il mister ha tuttavia lasciato capire che la squadra partirà per l' anticipo di sabato giovedì. Nessun ritiro, quindi, ma solamente una partenza anticipata. Patron Pozzo invece ha lasciato intendere che la decisione sarà presa dallo staff in autonomia. Da parte sua Beretta ha ammesso la sconfitta e soprattutto la brutta partita. "Frick lo abbiamo avuto a disposizione un giorno solo, D' Aversa e Codrea non erano in buone condizioni - ha spiegato - e quindi non ho avuto molte alternative. Resta il fatto che poi non abbiamo interpretato la gara nel migliore dei modi". Quanto alla dichiarazione di Galeone - "era difficile perdere questa partita" - Beretta non ha battuto ciglio. "Galeone - ha sorriso - ha ragione". Anche Vergassola e Bertotto non hanno cercato scuse. "Una partita cominciata male e finita peggio - ha detto il primo - che non abbiamo mai saputo interpretare. La classifica è ancora buona - ha aggiunto - ma se continuiamo a giocare così non rimarrà tale per molto tempo". Bertotto ha confermato che "il Siena ha disputato forse la sua partita più brutta perché non é mai entrato in gara"

Udinese - Siena 3-0 (2-0)
Reti: 19' Asamoah, 44' Rig) e 70’ Iaquinta (rigore)
Udinese (4-4-2): De Sanctis 6, Zenoni 6.5, Natali 7, Coda 7, Dossena 6, De Martino 6, Obodo 6.5 (44' st Siqueira sv), Pinzi 6, Muntari 7, Iaquinta 7.5 (46' st Montiel sv), Asamoah 7 (15' st D' Agostino, 6) (12 Paoletti, 26 Motta, 16 Rinaldi, 32 Gerardi). All: Galeone, 7
Siena (4-4-1-1): Manninger 5, Bertotto 6, Gastaldello 5, Rinaudo 5, Molinaro 5 (1' st Codrea, 6), Konko 6, Brevi 5.5, Vergassola 5, Candela 5 (1' st Bogdani, 6), Locatelli 6 (30' st D' Aversa sv), Corvia 5 (99 Pavarini, 90 Portanova, 7 Frick, 10 Chiesa). All: Beretta, 5
Arbitro: Farina di Novi Ligure, 6
Recupero: 2' e 3'
Angoli: 4-1 per l' Udinese
Ammoniti: Manninger, Rinaudo, Codrea e Pinzi per gioco falloso
Spettatori: 14.000
Note: prima della gara l' ex capitano dell' Udinese, Valerio Bertotto, viene premiato dai tifosi della curva nord.

Le reti
19' pt - Iaquinta fugge bene sulla destra e crossa. Asamoah, al centro dell' area, è pronto alla deviazione in gol di testa.
44' pt - Iaquinta trasforma un rigore concesso per fallo di Manninger sullo stesso attaccante bianconero.
35' st - Muntari lancia Iaquinta che beffa Manninger in uscita.

Serie B

Mantova col Piacenza cerca la vittoria per tornare in testa

19/11 O vince e rientra prepotentemente in lizza per la serie A oppure dovrà accontentarsi di recitare un ruolo di secondo piano in campionato. E' in questa atmosfera da dentro o fuori che il Mantova domani sera affronterà la capolista Piacenza al Martelli, nel posticipo della 12/ma giornata di serie B. I biancorossi di casa sono consapevoli della posta in palio e in settimana non hanno trascurato alcun particolare per preparare al meglio la sfida di domani. "Dobbiamo cercare di vincere - dice l'allenatore Di Carlo - perché, in questo modo, riusciremmo a rientrare nel gruppone di testa ma, soprattutto, prenderemmo morale per il prosieguo del campionato". Vincere, però, non sarà facile: "Il Piacenza - dice Di Carlo - è una squadra forte che ci assomiglia, forte in difesa e brava nelle ripartenze. E' reduce da cinque vittorie consecutiva e questo la dice lunga sul suo valore. Ecco perché per superarla bisognerà offrire una prestazione maiuscola". Sulla formazione da opporre alla capolista, Di Carlo non si sbilancia. Sembra, però, di capire che i cambiamenti rispetto alla gara con il Brescia saranno ridotti al minimo, magari limitati al solo rientro di Doga, dopo il turno di squalifica, al posto di Spinale che sette giorni fa ha giocato la sua prima partita stagionale dopo un lungo infortunio. Di Carlo avrà un' ampia scelta in quanto non avrà a disposizione i soli difensori Rizzi e Franchini infortunati. Al Martelli il presidente Lori, che ieri ha festeggiato il 33/mo compleanno, aspetta il pienone ma per ora tra abbonati e prevendita si prevedono poco più di 8 mila spettatori sugli spalti. A questi sono da aggiungere i circa 500 tifosi piacentini che arriveranno con un treno speciale. E proprio per evitare contatti con la tifoseria locale, dopo gli scontri registrati a Piacenza lo scorso anno (due feriti tra gli ultra mantovani e dodici fermati tra quelli piacentini) le forze dell'ordine hanno predisposto un severo piano di controllo attorno allo stadio e lungo il percorso dalla stazione ferroviaria al Martelli.

Serie C

Protesta dei tifosi con sit in per Ternana Avellino

19/11 I tifosi della Ternana hanno pacificamente protestato oggi contro la "gestione incomprensibile" della loro società con un sit in di fronte ai botteghini dello stadio e gli spalti del Liberati praticamente vuoti nella gara contro l' Avellino che gli umbri hanno perso per 3-0. La protesta, decisa ed annunciata nei giorni scorsi dai tifosi riuniti nel "Comitato spontaneo rossoverde", è cominciata intorno a mezzogiorno. Circa duecento persone hanno atteso seduti in mezzo alla strada l' arrivo dei pullman delle due squadre, gridando "Forza Fere". Le forze di polizia sono intervenute liberando il passaggio senza incidenti. In alcuni casi però i poliziotti hanno dovuto sollevare di peso i manifestanti seduti. I pullman con i giocatori sono potuti entrare allo stadio con circa un quarto d' ora di ritardo. La contestazione è proseguita disertando lo stadio. Solo un migliaio di persone, compresi 400 avellinesi, hanno preso posto sugli spalti. La gara è terminata con la vittoria dell' Avellino per 3-0, con due reti di Evacuo al 39' del primo tempo e al 22' della ripresa e di Moretti su rigore al 18' del secondo tempo. Alla fine della partita i pochi tifosi rossoverdi che avevano preso posto sugli spalti hanno rivolto cori di contestazione all'indirizzo dei dirigenti della squadra umbra. Proteste che sono proseguite fuori dai cancelli da parte di un centinaio di contestatori senza problemi di ordine pubblico.

Tifosi del Catanzaro aggrediti a Tarsia da quelli del Lamezia

19/11 Sarebbero stati i tifosi della Vigor Lamezia ad aggredire quelli del Catanzaro in occasione degli incidenti accaduti stamattina a Tarsia in una stazione di servizio dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria. E' quanto ha riferito la Questura di Cosenza, che sta ancora svolgendo gli accertamenti per ricostruire la dinamica degli incidenti. L'episodio si è verificato mentre i sostenitori del Catanzaro e del Lamezia raggiungevano, rispettivamente, Sorrento e Monopoli, le località in cui oggi hanno giocato le due formazioni calabresi. I tifosi del Catanzaro rimasti feriti in modo lieve negli incidenti sono stati due. Per sentire i tifosi del Catanzaro e della Vigor i pullman sui quali viaggiavano sono stati bloccati dalla Polizia, rispettivamente, agli svincoli di Cosenza nord e di Sibari dell'autostrada.

Serie C1

Il punto del girone A

19/11 Il Sassuolo frana nettamente a Padova e al Monza basta un pareggio per allungare in classifica. Sorprende il largo punteggio (3-0) con cui e' caduta lasquadra di Remondina, nonostante le potenzialita', fino ad ora non del tutto espresse, del Padova. Facchinetti, Zecchin e Turchi firmano il successo che puo' rilanciare i veneti. Il Monza viene bloccato dal Pisa, al quinto 0-0 della stagione e ottavo pareggio complessivo. Riprende minacciosa la marcia del Venezia che rifila ben 5 gol alla malcapitata Pro Patria con doppiette di Poggi e Moro. La Lucchese conserva il quarto posto, ma non va oltre lo 0-0 sul campo del fanalino di coda Pizzighettone. Il quinto posto e' ora proprio del
Padova, che effettua il sorpasso sul Pisa. Anche per la Pistoiese si puo' parlare di occasione mancata dopo il pareggio casalingo con la Pro Sesto. Per il resto vittoria importante per la Sangiovannese in un periodo tutt'altro che facile: contro la delusione Cremonese decide Dal Rio. Preziosi anche i punti conquistati venerdi' nell'anticipo dall'Ivrea nel derby con il Novara (1-0), mentre si dividono la posta Massese e Grosseto nel derby toscano. Anche il Pavia centra la vittoria casalinga contro il Cittadella (2-1).

Risultati della 12/a giornata del campionato di calcio di serie C/1.

Girone A:

Ivrea-Novara 1-0 (venerdi 17/11)
Massese-Grosseto 1-1
Monza-Pisa 0-0
Padova-Sassuolo 3-0
Pavia-Cittadella 2-1
Pistoiese-Pro Sesto 0-0
Pizzighettone-Lucchese 0-0
Sangiovannese-Cremonese 1-0
Venezia-Pro Patria 5-0

Classifica: Monza 25 punti; Sassuolo 23; Venezia 22; Lucchese 19; Padova 18; Pisa 17; Pistoiese 16; Cittadella e Pro Sesto 15; Pavia, Sangiovannese, Grosseto e Pro Patria 14; Novara 13; Cremonese 12; Ivrea e Massese 11; Pizzighettone 8.

Prossimo turno (domenica 26 novembre ore 14.30):
Cittadella-Monza
Grosseto-Sangiovannese
Lucchese-Pavia
Massese-Padova
Novara-Cremonese
Pisa-Ivrea
Pizzighettone-Pistoiese
Pro Sesto-Venezia (venerdi 24/11)
Sassuolo-Pro Patria

Il punto del girone B

19/11 Nel girone B distanze invariate tra le prime due della classe. Per il lanciatissimo Ravenna quinta vittoria consecutiva: sconfitta la Sambenedettese con una doppietta di Chianese (2-1). Il Foggia resta sulla scia non lasciandosi sfuggire la vittoria allo "Zaccheria" contro il Teramo (2-0). L'Avellino e' sempre terzo solitario dopo la facile vittoria ottenuta a Terni in un clima di contestazioni: una doppietta di Evacuo (capocannoniere con 11 reti come il ravennate Chianese) e un rigore di Moretti mettono ko i rossoverdi, a cui si possono attribuire ben poche colpe, vista la situazione generale. Terza vittoria di fila per il Taranto, meritatamente quarto in classifica, che con i gol di due "vecchie volpi" come Deflorio e Ambrosi stende il martina (2-1). La Salernitana e' quinta, ma il pareggio ottenuto contro un'Ancona in ottima forma, non e' da buttare (0-0). Stessi punti per i cugini della Cavese senza problemi contro il Manfredonia (4-1 con doppietta di Romondini). Vittoria esterna per il neo tecnico del San Marino Walter Nicoletti all'esordio: un po' di fortuna non guasta mai e un gol al 95' di Giorgetti consente ai suoi di stendere un Giulianova sempre piu' isolato in coda alla classifica. Punti ancora piu' importanti per chi e' sempre obbligato a vincere: stiamo parlando del Perugia che torna da Lanciano vittorioso grazie ai gol di Mazzeo e Rubino. Un punto per proseguire il tranquillo cammino tra Juve Stabia e Gallipoli

Girone B:

Ancona-Salernitana 0-0
Cavese-Manfredonia 4-1
Foggia-Teramo 2-0
Giulianova-San Marino 0-1
Juve Stabia-Gallipoli 1-1
Lanciano-Perugia 0-2
Ravenna-Sambenedettese 2-1
Taranto-Martina 2-1
Ternana-Avellino 0-3

Classifica: Ravenna 29 punti; Foggia 26; Avellino 23; Taranto 22; Cavese e Salernitana 20; Gallipoli 18; Perugia, Juve Stabia e Lanciano 16; Manfredonia e Teramo 15; San Marino, Ancona, Ternana e Sambenedettese 12; Martina 6; Giulianova 2.
Avellino penalizzato di 2 punti.

Prossimo turno (domenica 26 novembre ore 14.30):
Ancona-Manfredonia
Avellino-Cavese (lunedi 27/11)
Foggia-San Marino
Gallipoli-Ternana
Juve Stabia-Sambenedettese
Martina-Giulianova
Perugia-Ravenna
Salernitana-Lanciano
Teramo-Taranto.

Marcatori C1/B dopo la dodicesima gara d'andata:

11 RETI: Chianese (Ravenna).
10 RETI: Evacuo (1 rig, Avellino).
8 RETI: Ambrosi (1 rig) (Taranto).
7 RETI: Grieco (Avellino); Succi (1 rig, Ravenna); Ferraro (Salernitana).
6 RETI: Biancolino (1 rig) (Avellino); Mazzeo (1 rig) (Perugia).
5 RETI: Salgado (1 rig) (Foggia); Califano (3 rig) (Gallipoli); Castaldo (Juve Stabia); Colussi (Lanciano); Morante (2 rig) (Sambenedettese).
4 RETI: Mendil (Ancona); Giglio e Morello (Gallipoli).
3 RETI: Moretti (Avellino); Docente (2 rig) (Ancona); Ercolano (1 rig) e Tarantino (1 rig) (Cavese); Chiaretti (Foggia); Cardinale (3 rig) (Gallipoli); Antenucci (1 rig) (Giulianova); Caputo (2 rig) ed Esposito A. (Juve Stabia); Bonvissuto, De Paula e Trinchera (2 rig) (Manfredonia); Rubino (Perugia); Tedoldi e Villa (San Marino); Cammarata (1 rig) (Taranto); Myrtaj (1 rig) (Teramo); Tozzi Borsoi (2 rig) (Ternana).
2 RETI: Aquino (1 rig), Cipriani, De Giorgio e Romondini (Cavese); Mounard (Foggia); Machado, Piccioni e Togni (Manfredonia); Lauria (1 rig) (Martina); Cammarota e Sestu (Salernitana); Carlini (Sambenedettese); Di Maio (San Marino); Zito e De Florio (1 rig) (Taranto); Margarita (Teramo); Cherubini (Ternana).
1 RETE: Anderson, Chichella, Mortelliti e Teodorani (Ancona); Ascenzi, Riccio e Tufano (Avellino); Albano (rig), Afano, Pittilino, Schetter e Sportillo (Cavese); Dall'Acqua, Princivalli e Zanetti (Foggia); Clemente e Giglio (Gallipoli); Acorsi (Giulianova); Esposito G. e Rinaldi (Juve Stabia); Conti A. (rig), Correa, La Camera, Mariscoli, Paniccia e Vincenti (Lanciano); Di Simone (rig), Vadacca (Manfredonia); Cardascio, Manca, Perna e Tassone (Martina); Mandorlini (Perugia); Aloe, Fasano, Gorini, Pizzolla e Volpe (Ravenna); Fusco, Magliocco e Mattioli (Salernitana); Fragiello, Loviso, Olivieri e Varriale (Sambenedettese); Abate, Blanco, Ceccarelli, D'Angelo, Di Bari, Ferraro, Giorgetti e Villa (San Marino); Prosperi e Toledo (Taranto); Catinali, Favasuli, Migliaccio e Radi (Teramo); Perna, Russo e Taccola (Ternana).
AUTORETI: Di Maio (1, San marino), Filippi (1, Teramo), Piccioni (1, Manfredonia).

ANCONA-SALERNITANA 0-0
ANCONA (4-4-1-1): Farelli 6; Masiero 6.5, Sgarra 6, Bocchini 6, Langella 6; Teodorani 6, Cichella 6 (40' st Ceccobelli sv), Borgese 6, Rizzato 6; Mendil 5.5, Mortelliti 6 (30' st Rrudho sv).In panchina: Scotti, Di Sauro, Esposito, D'Aniello, Arcuri.Allenatore: Monaco 6.5.
SALERNITANA (4-4-2): Mancini 6; Gaeta 5.5, Coppini 6, Siniscalchi 6, Lanzara 6; Sestu 6.5, Fusco 6.5, Soligo 6, Pisani 6.5; Mattioli 6.5 (18' st Improta sv), Ferraro 5.5. Allenatore: Novelli 6.5. In panchina: Prisco, Cardinale, Romito, Volpe, Filippini, Magliocco. Allenatore: Novelli 6.
ARBITRO: Peruzzo di Schio 6.5.
NOTE: giornata umida, terreno in ottimo stato. Circa tremila spettatori. Ammoniti: Cicchella, Langella e Pisani. Angoli: 6-6. Recuperi: pt 2'; st 5'.

CAVESE-MANFREDONIA 4-1
RETI: 44'pt Tarantino, 23' st Albano (rig), 39' st Alfano, 45'st Bonvissuto (rig), 49' st Romondini.
CAVESE (4-3-1-2): Mancinelli 6.5; Volpecina 6 (43' st Prevete sv), Rossi 6, Cipriani 6, Sportillo 6 (11' st Arno 6); Alfano 6, Tatomir 6, D'Amico 6; Romondini 6.5; Albano 6, Tarantino 7 (27' st De Giorgio 6). In panchina: Rodomonti, Cerchia, Perna, Cuomo. Allenatore: Di Napoli 6.5.
MANFREDONIA (4-4-2): Sassanelli 5; Calabro 6 (36' st Citro 6), Trinchera 5, Giovannini 6, Di Simone 5; Machado 6, De Santis 6, Togni 6.5, Piccioni 5 (17' st Brutto 6); Bonvissuto 6.5, Vadacca 6 (23' st Apuzzo). In panchina: Pierotti, De Giosa, Scarlato, Musacco. Allenatore: Pierini 5.5.
ARBITRO: Barbirati di Ferrara 6.
NOTE: giornata di cielo sereno, terreno in buone condizioni. Circa tremila mgli spettatori. Espulso al 22'st Sassanelli per somma d'ammonizioni. Ammoniti: D'Amico, Romondini, Cipriani, Albano, Togni e Di Simone. Angoli: 8-2 per il Manfredonia. Recuperi: pt 1'; st 5'.

FOGGIA-TERAMO 2-0
RETI: 33'pt Salgado, 24' st Chiaretti.
FOGGIA (4-3-2-1): Castelli 7.5; D'Alterio 6.5, Ignoffo 6,Zanetti 6.5, Zaccanti 6.5; Quinto 6.5, Mounard 7 (38' stPagliarulo sv), Giordano 6.5 (47' st Moi sv); Salgado 7 (16' st Colombaretti 6), Chiaretti 7; Dall'Acqua 6. In panchina: Liccardi, Posillipo, Da Dalt, Zagaria. Allenatore: Bertoni 6.
TERAMO(3-4-3): Scarabattola 6.5; Gargiulo 5.5 (28' st D'Alessandro sv), Radi 5.5 (4' st Schettino 5.5), Filippi 5.5; Migliaccio 6, Favasuli 5.5, Catinali 6, Capodaglio 5.5; Myrtaj 5.5, Niscemi 6 (29' st Amodeo sv), Margarita 5.5. In panchina: Paoloni, Russo, La Vecchia, Romano. Allenatore: Gabetta 6.
ARBITRO: Meli di Parma 6.
NOTE: giornata di sole. Terreno di gioco in buone condizioni. Ammoniti: Zanetti, Schettino, Capodaglio e Filippi. Angoli: 5-2 per il Foggia. Recuperi: pt 1'; st 4'.

GIULIANOVA-SAN MARINO 0-1
RETE: 50' st Giorgetti.
GIULIANOVA (4-4-2): Visi 6; Ippoliti 6.5 (43' st Pirelli sv), Servi 6.5, Latini 6.5, Piva 6; Croce 5.5 (22' st Francia 6.5), Scartozzi 6 (38' st Mariani sv), Palladini 6, Morello 6; Antenucci 6, Genchi 5.5.
In panchina: Ivaldi, Cimina', Poziello, Cardinali. Allenatore: Pagliaccetti 6.
SAN MARINO (4-4-2): Dei 6; Nossa 6, D'Angelo 6, Di Maio 6, Florindo 6; Ferreri 5.5 (34' st Giorgetti 7), Amantini 6, Faieta 6.5, Di Bari 5.5 (17' st Buda sv); Abate 4, Villa 6.5. In panchina: Merola, Blanco, Ligi, Nevicati, Vitaioli. Allenatore: Nicoletti 6.
ARBITRO: Baratta di Salerno 5.
NOTE: giornata calda e soleggiata, circa 1.500 gli spettatori. Espulsi al 4' st Abate per doppia ammonizione e al 50' st Palladini per proteste. Ammoniti: Scartozzi e Ferrari. Angoli: 6-4 per il Giulianova. Recuperi: pt 2'; st 5'.

JUVE STABIA-GALLIPOLI 1-1
RETI: 37' pt Rinaldi, 47' st Morello.
JUVE STABIA (3-5-2): Franzese 6; Rinaldi 6, Viviani 6.5, Mariniello 6; Esposito A. 6 (45' st D' Anna sv), De Rosa 6.5, Esposito G. 5.5, Femiano A. 5.5, Silvestri 6; Castaldo 6 (37' st Baclet sv), Caputo 6 (33' st Andreulli sv). In panchina: Franzese, Femiano S., Sannibale, Terracciano. Allenatore: Capuano 5.
GALLIPOLI (3-4-3): Panico 6.5; Lo Monaco 6.5, Minadeo 6, Paschetta 6.5; Frezza 5.5 (16' st Cimarelli 6), Cinelli 5.5, Iennaco 6 (29' st Rana 6), Franzese 6; Morello 6.5, Califano sv (18' pt Clemente 6), Giglio 5.5. In panchina: Spina, Casisa, Nigro, Di Sole. Allenatore: Auteri 6.5.
ARBITRO: Ballo di Trapani 5.5.
NOTE: giornata di sole, terreno di gioco in erbetta sintetica. Circa tremila spettatori. Ammoniti: Franzese, Clemente, Rinaldi, Silvestri, Esposito G., Iennaco, Morello, Paschetta, Minando. Angoli: 7-5 per il Gallipoli. Recuperi: pt 3'; st 5'.

LANCIANO-PERUGIA 0-2
RETI: 43' pt Mazzeo, 48' st Rubino.
LANCIANO (4-3-3): Guarna 6; Vincenti 5.5, Baldini M. 6 (42' st Colicchia sv), Molinari 6, Angeletti 5.5; Carboni 5.5, Leone 6.5, Correa 6; La Camera 5.5 (29' st Paniccia sv), Vidalle' 5 (16' st Lanzillotta 6), Conti A. 6. In panchina: Maurantonio, Scro', Mariscoli, Rinaldi. Allenatore: Camplone 6.
PERUGIA (4-4-2): Pinzan 6; Rizzo 6, Mandorlini 6.5, Accursi 6 (1' st Baldini F. sv), Sussi 6; Mazzeo 6.5 (9' st Bernini 6), Mocarelli 6, Mamede 6, Guadalupi 6.5 (21' st Taurino 6); Ginestra 6.5, Rubino 6.5.In panchina: Bianchi, Ardemagni, Vanin, Voria. Allenatore: Cari 6.
ARBITRO: Scoditti di Bologna 5.5.
NOTE: cielo sereno, terreno di gioco in ottime condizioni. Circa 1.600 gli spettatori. Espulso al 19' st Baldini F. per gioco scorretto. Ammoniti: Accursi, Sussi, Molinari, Correa e Paniccia. Angoli: 11-2 per il Lanciano. Recuperi: pt 0'; st 6'.

RAVENNA-SAMBENEDETTESE 2-1
RETI: 27' pt e 22' st Chianese, 26' st Fragiello.
RAVENNA (4-4-2): Capecchi 6.5; Dei 6.5, Serafini 6, Anzalone 6, Fasano 6; Aloe 6.5 (35' st Gorini sv), Calzi 6, Sciaccaluga 6.5, Pizzolla 6.5; Succi 5.5 (18' st Dicuonzo sv), Chianese 7.5. In panchina: Rossi, Nicoletto, Affatigato, Cossu, Cavagna.Allenatore: Pagliari 6.5.
SAMBENEDETTESE (4-4-2): Consigli 6.5; Tinazzi 6, Diagouraga 6.5, Laudaida 5 (1' st Esposito 6), Varriale 5.5; Desideri 6 (24' st Tripoli sv), Visone 6.5, Giorgino 6, Carlini 6.5; Olivieri 5 (1' st Loviso 6), Fragiello 6. In panchina: Chessari, Zammuto, Fanelli, Momente'.Allenatore: Ugolotti 6.
ARBITRO: Forconi di Aprilia 6.
NOTE: cielo sereno, terreno in discrete condizioni. Oltre tremila gli spettatori. Ammoniti: Laudaida, Tinazzi, Desideri, Varriale, Pizzolla e Dei. Angoli: 5-4 per la Sambenedettese. Recuperi: pt 3'; st 4'.

TARANTO-MARTINA 2-1
RETI: 5' pt De Florio, 25' pt Ambrosi, 13' st Cardascio.
TARANTO (4-4-2): Pinna 6; Larosa 6, Colombini 6, Prosperi 6.5, Cosenza 6; De Liguori 6, Catania 5.5 (15' st Caccavale 5), Cejas 6, Toledo 7; Ambrosi 6.5 (24' st Danucci 5) De Florio 6.5 (32' st Cammarata 6).In panchina: Faraon, Panini, Pasca, Zito. Allenatore: Papagni 6.
MARTINA (4-4-2): Lafuenti 6; Del Grosso 5, Bianchi 5.5, Colletti 5, Del Tongo 5.5; Lisuzzo 6, Tassone 6 (24' st Agostinone 6), Minorelli 6, Cardascio 6.5 (29' st Perna 6); Manca 5.5, Lauria 5.5 (8' st Bernardo 6). In panchina: Pirchio, Pollini, Gambizza, Ranelucci.Allenatore: Pensabene 6.
ARBITRO: Lioce di Molfetta.
NOTE: circa diecimila spettatori. Ammoniti: Larosa, Ambrosi, Toledo, Lisuzzo e Minorelli. Angoli: 7-2 per il Martina. Recuperi: pt 1'; st 5'.

TERNANA-AVELLINO 0-3
RETI: 38' pt e 23' st Evacuo, 18' st Biancolino (rig).
TERNANA (4-4-2): Ginestra 5.5; Del Grosso 5.5, Montero 4.5, Bono 5, Danotti 5.5; Russo 5.5 (25' st Cori 5), Cardona 6, Di Deo 5 (30' st D'Astolfo sv), Cherubini 6.5; Bonfiglio 5 (1' st Pacilli 6), Perna 6.5. In panchina: Di Dio, Lucioni, Manoni, Candreva. Allenatore: Raggi 5.
AVELLINO (4-4-2):Gragnaniello 6.5; Ametrano 6, D'Andrea 6.5, Bacis 6 (25' st Puleo 6), Moretti 7; Porcari 6 (28' st Rivaldo 6), Riccio 6.5, Di Cecco 6.5, De Angelis 7 (24' st Ulivi 6); Biancolino 7.5, Evacuo 8. In panchina: Milan, Sirignano, Lanciani, Ascenzi. Allenatore:Galderisi 7.
ARBITRO: Mannella di Avezzano 6.5.
NOTE: cielo coperto, terreno di gioco in ottime condizioni. Spettatori 600. Ammoniti: Montero, Bono, Bacis e Porcari. Angoli: 3-1 per l'Avellino. Recuperi: pt 3'; st 4'.

Serie C2

 

Risultati della 12/a giornata del campionato di calcio di serie C2.

Girone A

Per quel che riguarda la C2 nel girone A la Pro Vercelli rallenta, il Legnano perde e il Lumezzane aggancia la vetta. Da tempo la formazione bresciana si faceva minacciosa e il succeso sul Varese (2-1) legittima l'inseguimento. Solo un pareggio a reti bianche per la Pro Vercelli contro il Bassano, mentre il Legnano cade contro un'altra squadra in netta ascesa, ovvero la Nuorese, che effettua cosi' l'agancio (1-0). Da segnalare il netto 4-1 del Pergocrema sul Portogruaro.

Cuneo-Carpenedolo 1-1
Lecco-Biellese posticipata per lutto a mercoledi 29/11
Lumezzane-Varese 2-1
Montichiari-Valenzana 0-1
Nuorese-Legnano 1-0
Olbia-Sassari Torres 0-0
Pergocrema-Portogruaro 4-1
Pro Vercelli-Bassano Virtus 0-0
Sanremese-Sud Tirol 0-0

Classifica: Lumezzane e Pro Vercelli 24 punti; Nuorese e Legnano 22; Bassano 20; Lecco, Pergocrema e Sud Tirol 17; Valenzana 16; Varese e Cuneo 15; Carpenedolo 14; Sassari Torres e Olbia 13; Portogruaro 12; Sanremese 10; Montichiari 8; Biellese 5.
Lecco e Biellese una gara in meno. Sassari Torres penalizzato di 2
punti.

Prossimo turno (domenica 26 novembre ore 14.30):
Biellese-Bassano
Carpenedolo-Valenzana
Lumezzane-Cuneo
Pergocrema-Montichiari
Portogruaro-Legnano
Sanremese-Nuorese
Sassari Torres-Lecco
Sud Tirol-Olbia
Varese-Pro Vercelli

Girone B

Nel girone B altra vittoria per la capolista Spal contro il Rieti (3-1). Bottino pieno anche per il Rovigo in trasferta contro la Paganese (0-2). Riflettori puntati domani sera sul Flaminio per il posticipo tra Cisco Roma e Giugliano; sara' l'esordio in panchina per il neo tecnico dei romani Fabio Fratena. Comincia benissimo l'avventura di Agostino Iacobelli al Cuoiocappiano: battuto in trasferta il Sansovino (1-3). Tris del Boca San Lazzaro al Bellaria (3-0). Vittoria esterna anche per il Prato a Viterbo (1-2).

Boca S.Lazzaro-Bellaria 3-0
Cisco Roma-Giugliano domani
Gubbio-Carrarese 2-0
Paganese-Rovigo 0-2
Poggibonsi-Foligno 2-2
Reggiana-Castelnuovo 2-0
Sansovino-Cuoio Cappiano 1-3
Spal-Rieti 3-1
Viterbese-Prato 1-2

Classifica: Spal 26 punti; Rovigo 22; Foligno 20; Paganese 18; Cisco Roma, Reggiana, Viterbese, Gubbio e Castelnuovo 17; Carrarese e Bellaria 15; Boca S.Lazzaro e Cuoio Cappiano 14; Prato e Sansovino 12; Giugliano 10; Poggibonsi 9; Rieti 8.
Giugliano penalizzato di 2 punti. Cisco Roma e Giugliano una
gara in meno.

Prossimo turno (domenica 26 novembre ore 14.30):
Bellaria-Viterbese
Cisco Roma-Paganese
Cuoio Cappiano-Carrarese
Foligno-Reggiana
Giugliano-Rovigo
Poggibonsi- Boca S.Lazzaro
Prato-Castelnuovo
Rieti-Gubbio
Spal-Sansovino

Girone C

Nel girone C il Sorrento e' inarrestabile e interrompe la serie positiva del Catanzaro (2-0) che non perdeva dala quinta giornata. Il Monopoli si riprende il secondo posto solitario dopo il successo con il Vigor Lamezia (2-1) con doppietta di Bitetto. Il Gela di Sorbello e' terzo, ma non va oltre il pari sul campo del fanalino di coda Rende. Il Potenza regola il Val di Sangro (2-1 con doppietta di Alfieri) ed e' quarto. Non serve il cambio di panchina al Real Marcianise per evitare la sconfitta sul campo della Pro vasto (1-0); a Chiancone non manchera' l'occasione per il riscatto.

Celano-Cassino 2-0
Igea Virtus-Andria BAT 1-1
Monopoli-Vigor Lamezia 2-1
Nocerina-Benevento 0-1
Potenza-Val di Sangro 2-1
Pro Vasto-Real Marcianise 1-0
Rende-Gela 1-1
Sorrento-Catanzaro 2-0
Vibonese-Melfi 4-2

Classifica: Sorrento 29 punti; Monopoli 23; Gela 21; Potenza 20; Benevento, Vibonese e Vigor Lamezia 18; Real Marcianise e Andria BAT 17; Igea Virtus 16; Val di Sangro, Cassino e Nocerina 14; Catanzaro 13; Pro Vasto 12; Celano 10; Melfi 9; Rende 7.
Vigor Lamezia penalizzato di 2 punti.

Prossimo turno (domenica 26 novembre ore 14.30):
Andria BAT-Pro Vasto
Benevento-Celano
Cassino-Monopoli
Catanzaro-Igea Virtus
Gela-Vibonese
Melfi-Sorrento
Real Marcianise-Rende
Val di Sangro-Nocerina
Vigor Lamezia-Potenza.

Classifica cannonieri della C2/C dopo la dodicesima giornata d'andata:

11 RETI: Ripa (Sorrento).
6 RETI: Frisenda (1 rig, Igea Virtus); Falomi (2 rig, Nocerina); Alessandri' E. (Vibonese);
5 RETI: Polani (1 rig, Benevento); Cirillo (2 rig, Gela); Manco (Real Marcianise); Innocenti (Val di Sangro); Alessandri' (Vigor Lamezia)
4 RETI: Marchano (Andria); Bueno (1 rig, Catanzaro); Ceccarelli (Gela); Sanguinetti (Igea Virtus); Caridi (1 rig) (Monopoli); Alfieri (rig) e Nole' (Potenza); Occhiuzzi (1 rig), Riolo (Rende); Sergi (Vigor Lamezia)
3 RETI: Gatti (2 rig, Cassino); Cunzi (1 rig) (Catanzaro); Amenta (1 rig) (Celano); Ricciardo (Igea Virtus); Galetti e Tangorra (Monopoli); Gaeta (1 rig) (Pro Vasto); Molino (3 rig, Real Marcianise); Rastelli, Russo (1 rig) (Sorrento); Lisi (Vigor Lamezia).
2 RETI: Marasco e Taua (Benevento); Carcione, Crisci e Pau (Cassino); Palma (Igea Virtus); Chafer, Lauria (1 rig) e Paris (Melfi); Bitetto (2 rig, Monopoli); De Crescenzo (Nocerina); Pagano (1 rig) (Potenza); Murolo (Real Marcianise); Teta (Sorrento); Pagana (Val di Sangro); Battisti, Campo (2 rig), Cordiano e Picci (Vigor Lamezia).
1 RETE: Cioffi, Leone, Lo Piccolo, Russo (rig) e Spinelli (Andria); Maisto, Maschio, Masciantonio e Palermo (Benevento); Iozzi, Niccolini e Rallo (Cassino); Cuffa e Giuntoli (Catanzaro); Ambrosini, Campanile (rig), Cesaro, Ciofani, Gabrieli e Gentili (Celano); Corapi, Comandatore, Di Franco e Grando (Gela); Doumbia e Tamburro (Igea Virtus); De Lucia e Palumbo(Melfi); D'Allocco, Lorusso, Loseto, Menga, Pugliese e Sifonetti (Monopoli); Amenta, Ciminari, Higo, Okolie e Pascuccio (Nocerina); Delgado, Dettori (rig) e Pignalosa (Potenza); Morfeo, Negro e Vitale (Pro Vasto); Galizia, Piscitelli, D'Ambrosio, Mariniello, Marzullo, Romano e Vanacore (Real Marcianise); Caruso (rig) e Covelli (Rende); Ottobre e Sibili (rig) (Sorrento); Berardini, Chiopris Gori (rig), Vitone, Zuppardo (Val di Sangro); Catalucci, D'Amble', Di Mauro, Falivena e Moschella (Vibonese); Ramora (Vigor Lamezia).
AUTORETI: Gatti (1, Cassino); Filosa (1, Real Marcianise); De Miglio (1, Rende); De Felice (1, Vigor Lamezia)

Celano-Cassino 2-0
MARCATORI: 5' st Ciofani, 40' st Gentili.
CELANO (4-4-2): Bartoletti 7; Zanon 6,5, Pepe 6, Galluzzo 6, Farina 6.5; Cesaro 6, Giacalone 7, Amenta 6.5, Gentili 6.5; Ciofani 7.5, Ambrosini 6 (26' st Scibilia ng). A disp.: Vurchio, Iezzi, Gabrieli, Di Luca, Russo, Campanile. All.: Petrelli 7.
CASSINO (4-4-2): Saviano 5.5; Deffo 5.5 (17' st Migliorelli 6), Di Nunzio 6, Padovani 5.5, Raia 6.5; Carcione 7, Gatti 6 (17' pt Selvaggio 6), Iozzi 6 (29' pt Gallone 6.5), Rallo 6.5; Crisci 6, Parasmo 6. A disp.: Rossi, La Manna, Improta, Tardone. All.: Grossi 6.
ARBITRO: Borracci di S. Benedetto del Tronto 6.
NOTE: spettatori 1000 circa. Ammoniti: Zanon, Padovani. Angoli 6-4 per il Cassino. Recupero: pt 2'; st 4'.

Igea Virtus-Andria 1-1
MARCATORI: 9' pt Frisenda (I), 19' pt Marchano (A).
IGEA VIRTUS (4-4-2): Ambrosi 6; Palma 6, Occhipinti 6, La Spada 6 (22' st Alizzi 6), Tamburro 6; Bonaffini 6,5, Matinella 6,5, Mauro 6 (16' st Alosi 6), Doumbia 6,5; Ricciardo 6 (27' st D'Anna ng), Frisenda 7. A disp.: Leacche, Panarello, Fazio, Berenato. All.: Bianchetti 6.
ANDRIA (4-3-3): Di Bitonto 6,5; Scopelliti 6, Gritti 6, Rizzo 6, Lo Piccolo 6,5; Di Toro 6,5 (30' st De Gennaro ng), Spinelli 6, Pisciotta 6; Cavaliere 6 (14' st Caligiuri 6), Marchano 7, Leone 6 (45' st Patane' ng). A disp.: Romano, Girillo, Di Micco, Pesce. All.: Di Leo 6.
ARBITRO: Pizzi di Saronno 5.
NOTE: 1500 spettatori, incasso circa 2.000 euro. Ammoniti: Matinella, Gritti, De Gennaro. Angoli: 6-3 per Igea Virtus. Recupero: pt 2'; st 5'.

Monopoli-Vigor Lamezia 2-1
MARCATORI: 9' pt F. Bitetto rig. (M), 22' pt De Felice aut. (M); 43' st Picci (VL).
MONOPOLI (4-4-1-1): D'Urso 6.5; Paris 6.5, Caridi 6, Tangorra 7, Pugliese 6.5; D'Allocco 7, Menga 6, Cazzaro' 6.5 (45' st Lorusso ng), G. Loseto 6 (7' st Bonfardino 6); F. Bitetto 6.5; Garofalo 6. A disp.: Efficie, Colella, Vittorio, Migliozzi, Linardi. All.: D. Bitetto 6.5.
VIGOR LAMEZIA (4-4-2) De Felice 5; Facci 5.5 (18' st Petrassi 6), Porpora 6, Di Muro 6, Pippa 6; Riccobono 6 (23' st Ursino ng), Zaminga 6, Battisti 6, Alessandri' 6.5; Lisi 6, Sergi 5.5 (18' st Picci 6.5). A disp.: Parrotta, Bilotta, Rocca, Scardamaglia. All.: Provenza 6.
ARBITRO Zega di Fermo 6.
NOTE spettatori 2.500 circa. Ammoniti: Battisti, Paris, Alessandrì e Bonfardino. Angoli 7-3. Recupero: pt 2'; st 4'.

Nocerina-Benevento 0-1
MARCATORE: 45' pt Taua.
NOCERINA (4-4-2): Capasso; Dionisio (46' st Ciminari), Mengo, Pascuccio, Galliano; Marrazzo (9' st De Crescenzo), Rocco, Lopetrone, Amenta (5' st De Oliveira); Falomi, Okolie. A disp.: Fanini, Cirillo, Giugliano, Galdi. All.: Sergio (squalificato, in panchina Erra).
BENEVENTO (4-3-1-2): Gori; Martinelli, Castaldo, Pedotti, Palermo; Imbriani, Maisto, Maschio; Marasco (19' st Masciantonio); Polani (40' st Bianciardi), Taua (19' st Liberti). A disp.: Amabile, Palo, Marmorini, Esposito. All.: Simonelli.
ARBITRO: La Rocca di Ercolano.
NOTE: giornata di sole, terreno di gioco in discrete condizioni. Spettatori 4000 circa, con circa 400 tifosi da Benevento. Ammoniti: Rocco, Maisto, Pedotti, Polani e Falomi. Angoli 2-2. Recuperi: pt 2'; st 4'.

Potenza-Val di Sangro 2-1
MARCATORI: 17' pt e 41' pt Alfieri (P); 1' st Berardini (V).
POTENZA (4-4-2): Iuliano 7.5; Lolaico 6.5 (42' st Cilibrizzi ng), D'Agostino 7, Di Giorgio 6.5 (9' st Cagnale 6), Meme' 6.5; Gona 6.5, Paonessa 7, Alfieri 7.5, Grillo 6.5 (39' st Lottino ng); Delgado 6, Nole' 6. A disp.: Sacco, Farinola, Pagano, Palo. All.: Dellisanti squalificato; in panchina Catalano 7.
VAL DI SANGRO (4-4-2): Furlan 5.5; Martinelli 5.5, Bianchi 5 (33' st Vitone ng), Adani 5.5, Orsinetti 5.5 (41' st Sivilla ng); Berardini 6 (41' st Fusaro ng), Capece 5, Bruno 5.5, Pagana 6; Zuppardo 5.5, Innocenti 6. A disp.: Zaina, Velardi, Epifani, Lieti. All.: Cosco 6.
ARBITRO: Morabito di Messina 6.
NOTE: spettatori 1500 circa. Ammoniti: Bruno, Orsinetti, Delgado, Nole'. Angoli 7-2 per il Val di Sangro. Recupero: pt 2'; st 7'.

Pro Vasto-Real Marcianise 1-0
MARCATORE: 23' st aut. Filosa.
PRO VASTO (3-4-3): Aridita' 6; Borriello 6, Aquino 6, Rapino 6; Ciano 6, Cazzola 7, Biagianti 7, Vitale 6; Maccagnan 5.5 (14' st Ceravolo 6), Volpato 6.5 (41' st Fiore ng), Somma 5.5 (1' st Negro 6). A disp.: Sollitto, Mottola, Paruta, Gaeta. All.: Puccica 7.
REAL MARCIANISE (4-4-2): Della Corte 6; Ciano M. 6, D'Apice 6, Filosa 5.5, Pagano 6 (29' st Mariniello 6); Manco 6, Di Napoli 6, Amita 5.5 (29' st Dellaventura 6), Vanacore 6; Molino 5, Poziello 6 (22' st D'Ambrosio 6). A disp.: Armellini, Piscitelli, Masturzo, Romano. All.: Chiancone 6.
ARBITRO: D'Alesio di Forli' 6.
NOTE: spettatori 800 circa. Ammoniti: Molino, Amita, Poziello, Biagianti, Ciano I, Di Napoli, Aquino, Manco, Ciano M., Negro, Volpato. Angoli 3-3. Recupero: pt 4'; st 5'.

Rende-Gela 1-1
MARCATORI: 10' st Cirillo (G), 33' st Occhiuzzi (R).
RENDE (4-4-2): Pellegrino 6; Morelli 6, Caruso 6, David 6,5, Bernardi 6; Occhiuzzi 7, Benincasa 6, Catalano 6,5, Riolo 6; Criniti 5,5 (11' st Novello 5,5), Covelli 5,5. A disp.: De Luca, Chianello, Bacilieri, Fabio, Ciotti, D'Agostino. All.: Giugno 6,5.
GELA (4-4-2): Recchi 7,5; Grando 6, D'Aiello 6, Mancini 7, Bacchi 6; Corapi 5,5, Parlagreco 6 (29' st Golia ng), Berti 5,5, Di Franco 6,5 (20' st Parisi 5,5); Cirillo 7, Ceccarelli 5,5 (37' st Nwigwe ng). A disp.: Spanu, Frattori, Comandatore, Ciani. All.: Sorbello 6.
ARBITRO: Prato di Lecce 5.
NOTE: spettatori 800 circa. Ammoniti: Catalano, Morelli, Caruso, Berti, Parlagreco. Angoli 9-6 per il Rende. Recupero: pt 2'; st 4'.

Sorrento-Catanzaro 2-0
MARCATORI: 37' pt Russo; 24' st Rastelli.
SORRENTO (4-3-1-2): Mennella 7; Ferrara 6,5, Braca 6,5, Maraucci 6,5, Pezzella 6; Marciano 6, Ruotolo 7, Teta 6 (38' st Solimene ng); Russo 7,5; Rastelli 7 (29' st Sibilli ng.), Ripa 6 (41' st Ingenito ng). A disp.: Ambra, Maiorano, Gargiulo, Ottobre. All.: Cioffi 7.
CATANZARO (4-2-3-1): Botticella 6,5; Gimmelli 6,5, Zini 6, Angan 6, Morleo 6,5; Wahab 6 (28' st Mazzoli ng), Coppola 6 (17' st Cuffa 5); Morfu' 6,5, Fiore 6, Ruscio 5 (1' st Siclari 5); Bueno 5,5. A disp.: Tomasig, Priolo, Merito, Procopio. All.: Domenicali 6.
ARBITRO: Barletta di Bernalda 6,5.
NOTE: spettatori 2.500 circa, incasso 15.727 euro. Ammoniti: Pezzella, Fiore, Russo, Ferrara, Mazzoli. Angoli 2-2. Recupero: pt 1'; st 5'. Un minuto di raccoglimento in memoria dell'ex portiere del Sorrento Antonio Gridelli.

Vibonese-Melfi 4-2
MARCATORI: 5' pt Cordiano (V), 20' pt rig. Campo (V), 24' pt Chafer (M), 27' pt Alessandri' (V); 8' st Alessandrì (V), 42' st De Lucia (M).
VIBONESE (4-4-1-1): Bastiera 6; Orefice 6.5, Calabro' 6.5, Moschella 6.5, De Falco 6 (1' st Cutrupi 6.5); Catalucci 6, Falivena 6, Cordiano 7 (21' st Vitello 6.5), Zampagliene 6.5 (40' st De Pascali ng); Campo 7; Alessandri' 7.5. A disp.: La Rocca, Colo, Ferraro, Khoris. All.: Zampollini 7.
MELFI (4-4-1-1): Coscia 5; Campione 5, Ungaro 5.5, Cuomo 5, Schettino 5; Paris 6 (31' st Marano ng), Cianni 5, Mitra 5.5, Buonanno 5 (12' st De Lucia 6); Patagine ng (24' pt Bifara 5.5); Chafer 6. A disp.: Curci, Costantini, Lettieri. All.: Castellucci (in panchina Carella) 5.
ARBITRO: Russo di Milano 6.
NOTE: spettatori 1000 circa tra cui una piccola rappresentanza ospite. Ammoniti: Cordiano, Calabro', Alessandri', Schettino. Angoli 9-1 per il Melfi. Recupero: pt 1'; st 3'. Al 9' st Paris (M) fallisce un calcio di rigore.

 

Serie D

Serie D - Girone I – 11a giornata

Acicatena - Licata 1-1
Campobello - Castrovillari 1-2
Comiso - Savoia 3-3
Giarre - Rossanese 1-1
Paolana - Sangiuseppese 0-1
Paterno' - Cosenza 1-2
Pomigliano - Angri 2-0
Ragusa - Adrano 1-1
Sapri - Siracusa 2-1

Classifica: Sangiuseppese 24 punti; Savoia 22; Angri, Ragusa 20; Castrovillari 19; Giarre 17; Adrano, Licata, Siracusa 16; Comiso, Pomigliano 15; Cosenza 14; Acicatena, Campobello, Paterno' 10; Rossanese 9; Sapri 6; Paolana 5.

Prossimo Turno – 12a Giornata 26/11 - Ore 14.30
Adrano - Paolana
Angri - Campobello
Castrovillari - Comiso
Cosenza - Acicatena
Licata - Pomigliano
Rossanese - Paterno'
Sangiuseppese - Giarre
Savoia - Sapri
Siracusa - Ragusa

ACICATENA-LICATA 1-1 (0-1)
Reti: 45’ Lasme` (L), 85’ Celso (A)
ACICATENA: Di Mauro 6.5, Merino 6.5, Cocuzza 6, Cataldi 6, Ambrosio 5.5 (76’ Leotta 6), Assenzio 6.5, Napoli 5.5 (69’ Celso 6), Benedettino 6.5, Alberio 5.5 (72’ Ardizzone 6), Costa 6,5. All. Tosto
LICATA: Mendez 6, Accetta 6, Rolla 6, Manfrini 6, Semprevivo 6, Casisa 6.5, Mancino 6.5, Marino F. 6, Lasme` 6.5 (76’ Grillo sv), Di Somma 6.5, Marino M. 6 (69’ Conciali 6). All. Capodicasa
Arbitro: Gaetano Intagliata
Ammoniti: Benedettino, Costa
Recuperi: 2’, 3’
Spettatori: 1000

CAMPOBELLO-CASTROVILLARI 1-2 (0-2)
Reti: 36’, 40’ Micieli (Cas), 67’ Panatteri (Cam) rig.
CAMPOBELLO: Tarantino sv, Mossa 5.5, Ulma 5, Sanseverino 5 (46’ Trovato 6.5), Perricone 6, Colletto 5.5, Alessandro 5 (80’ Vasile 6), La Regina 5 (46’ Lauricella 7), Panatteri 6, Bellavia 5.5, Comparato 5.5. All. Bucaro
CASTROVILLARI: De Vona 6.5, Costanzo 7, Papasidero 8, Romeo 6.5, Crucitti 7, Scafaro 6.5, Fasano 6.5, Favasuli 6.5, Saffioti 6, Miceli 7.5 (91’ Privitera sv), Cambria 6.5 (85’ Faretti sv). All. Viola
Arbitro: Lorenzo Bergamaschi
Ammoniti: Colletto, De Vona, Romeo, Cambria
Espulsi: 84’ Ulma (Cam)
Recuperi: 3’, 5’
Spettatori: 350

COMISO-SAVOIA 3-3 (0-2)
Reti: 5’ Abate (S), 32’ Porzio (S), 63’ Contino (C), 76’ Garufi (C), 81’ Ruggiero (S), 84’ Corbino (C)
COMISO: Fagone 5, Ferrara 5 (40’ Contino 7), Scopetta 5 (40’ Di Paola 6.5), Alderuccio 6, Favata 6.5, Pizzurro 6, Garufi 6, Privitera 6 (86’ Silvano sv), Mandarano 6.5, Carrozza 6, Corbino 7. All. Romano
SAVOIA: Romagnini 5.5, Abate 5.5 (75’ Manzi sv), Caldore 6, Costantino 6, Serino 6.5, Scognamiglio 6.5, Porzio 7, Malgieri 7, De Biase 6 (62’ Ruggiero 6.5), Pinto 6 (88’ Parigiano sv), De Rose 6. All. Anastasio
Arbitro: Roberto Benelli
Ammoniti: Fagone, Ferrara, Favata, Caldore
Espulsi: 65’ De Rose (S)
Recuperi: 4’, 3’
Spettatori: 500

GIARRE-ROSSANESE 1-1 (1-0)
Reti: 10’ Domicoli (G), 91’ Attadia (R)
GIARRE: Silvestri 6.5, Conticelli 6.5, Oliveri 6, Nobile 6, Filistad 7, Cacciola 6, Nasello 5.5 (74’ Curcuruto 5.5), Cilio 5.5, Domicoli 6.5 (74’ Indelicato 6), Cortese 6, Intagliata 6.5. All. Zingherino
ROSSANESE: Russo 7, Magliarella 5.5 (62’ Carrieri 6), Palopoli 5, Gaccione 6.5, Morano 6, De Luca 6.5, Apa 7, Scalise 6 (86’ Attadia 7), Radicchio 6.5, Criniti 6.5, De Simone 5.5 (62’ Tortora 6), Crocco 6. All. Apuzzo
Arbitro: Francesco Di Giovanni
Ammoniti: Conticelli, Filistad, Nasello, Intagliata, Russo, Apa, Radicchio
Espulsi: 92’ Palopoli (R)
Recuperi: 1’, 4’
Spettatori: 450

PAOLANA-SANGIUSEPPESE 0-1 (0-0)
Reti: 65’ Condo` (S)
PAOLANA: Ramunno 6, Chiappetta 6.5, Fiscina 6, Longo 6.5, Petrungaro 6 (67’ Mantuano 6), Versace 6 (81’ Gallo sv), Colombo 6 (49’ Vilardo 6), Granata 5.5, Lorenzini 6.5, Iervasi 5.5, Scudieri 5.5. All. Cipparrone
SANGIUSEPPESE: Iaccarino 6, Civita 5.5, Scognamiglio 6, Parisi 6, Mannone 6, Cardone 6 (53’ Venditto 6.5), Ausoni 6.5, Condo` 7, Moxedano 5.5 (56’ Corsale 6), Varriale 5.5, De Cesare 5 (51’ Kampamy 5.5). All. Mandragora
Arbitro: Michele Chericoni
Ammoniti: Civita, Cardone, Colombo, Vilardo
Recuperi: 2’, 7’
Spettatori: 800

PATERNÒ-COSENZA 1-2 (1-1)
Reti: 15’ Catania (P) rig., 45’ Prete (C), 52’ Lio (C)
PATERNÒ: Cicutti 6, Fallea 5(60’ Candido 6), Zappala` 5,5, Lunetto 6 (69’ Varrica sv.), Raneri 6, Liguori 5, Savanarola 6, Cervillera 6,5, Lo Coco 6, Catania 6,5, Fratello 5(88’ Russiello sv.). All. Pannitteri.
COSENZA: D’Auria 7,5, Di Donato 6, Ambrasecchia 6, Vanzetto 7, Scarlato 6, Bennardo 6,5, De Rose 5, Di Maio 5,5 (87’ Gasparini), Di Sabato 5,5 (56’ Chiarello 5,5), Lio 6,5, Prete 6. All. Zunico
Arbitro: Gian Luca Benassi
Ammoniti: Bennardo, Fratello, Catania, Prete, Di Donato e De Rose
Recuperi: 4’, 6’
Spettatori: 1200 circa di cui 100 provenienti da Cosenza

POMIGLIANO-ANGRI 2-0 (0-0)
Reti: 62’ Ferullo (P), 94’ Monaco (P)
POMIGLIANO: Rocco 6.5, Ceci 6.5, Ferullo 7, Barbato 6, De Vito 6, Logoluso 6.5, Sarubbo 6 (82’ Morelli sv), Formisano 6.5, Monaco 7, Baratto 6 (74’ Barone 6), Di Consolo 6 (59’ Castaldi 6.5). All. Pinto
ANGRI: Coriano 5.5, Cacace 5, Loreto 5 (82’ Di Ruocco sv), Coppola 5.5 (83’ Prodromo sv) , Grillo 6, Manzo 6, Ferraioli 5 (69’ Falcone 5.5), Amarante 6, Crisantemo 6, Piemonte 5.5, Majella 5.5. All. Di Nola
Arbitro: Paolo Lo Castro
Ammoniti: Ceci, Monaco, Baratto, Piemonte
Recuperi: 2’, 4’
Spettatori: 1000

RAGUSA-ADRANO 1-1 (0-0)
Reti: 47’ Guastella (A), 93’ Pirrone F. (R) rig.
RAGUSA: Merletti 7, Vitetta 6 (70’ Boemia sv), Zagami 5, Pirrone G. 5 (70’ Vindigni sv), Catalano 6.5, Conti 5.5, Melillo 5.5, Pirrone F. 5.5, Rosa 6, Bufalino 5.5 (77’ Novello sv), Federici 7. All. Galfano
ADRANO: Saia 7, Cutrufello 6, Taverniti 5.5, Raffa 5 (73’ Giuffrida sv), Castronuovo 6 (58’ D’Angelo 6), Vassallo 6, Truglio 5, Aiello 5.5, Elamraoui 6, Guastella 6.5, Amico 5.5 (51’ Dama 5). All. Di Maria
Arbitro: Daniele Ceccarelli
Ammoniti: Pirrone G., Catalano, Truglio, Guastella, Dama
Recuperi: 2’, 4’
Spettatori: 1000

SAPRI-SIRACUSA 2-1 (0-0)
Reti: 66’ Micheli (Sa), 73’ Guaita (Sa) rig., 87’ Pellegrino (Si)
SAPRI: Radunanza 7, Rossi 6.5, Marciano 7, Pecora 6.5 (87’ Piccirillo sv), Della Bianchina 6.5, Manganaro 6, Sabatino 6.5 (92’ Scutumella sv), Sorrentino 7, Micheli 7 (83’ Mainenti sv), Saliu` 7, Guaita 7. All. Bellinvia
SIRACUSA: Casadei 6.5, Tomacielli 6 (75’ Bosneagu 6), Caso 6, Marcosano 5, Perrelli 6, De Pasacale 6.5, Nuvoli 6 (41’ Iodice 6.5), Pellegrino 6.5, Ferrara sv (21’ Siciliano 6), Bonarrigo 6.5, Romano 6. All. Giacomarro
Arbitro: Angelo Cervellera
Ammoniti: Rossi, Marciano, Sabatino, Saliu`, Guaita, Caso
Espulsi: 36’ Marcosano (S)
Recuperi: 2’, 5’
Spettatori: 800

 

 

 

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