Il pallone
nel caos più completo. Commissariata la FIGC.
13/05 Commissariamento per la Figc e niente Mondiali per Massimo
De Santis. Il terremoto scatenato dallo scandalo intercettazioni
continua a far cadere teste, anche alla vigilia di un'ultima giornata
di campionato che potrebbe assegnare il 29esimo scudetto alla Juventus,
la squadra al centro di tutta la vicenda. A farne le spese oggi
e' stato il direttore di gara che, assieme a Rosetti, avrebbe dovuto
rappresentare la classe arbitrale a Germania 2006. In una breve
nota la Figc ha annunciato di aver spedito una lettera alla Fifa
e alla Uefa per comunicare la revoca "di ogni proposta accreditamento"
nei confronti di De Santis e dei due assistenti che lo avrebbero
dovuto accompagnare, Griselli e Ivaldi. Un duro colpo per l'arbitro
romano, che i pm di Napoli hanno incluso nel vertice di quell'associazione
a delinquere che avrebbe manipolato il campionato 2004-05. Ma le
sorprese non finiscono qui, perche' nel tardo pomeriggio, al termine
di un incontro di circa un'ora tra il presidente del Coni, Gianni
Petrucci, e il vicepresidente vicario della Federcalcio, Giancarlo
Abete, e' stato deciso di commissariare la Figc. La Giunta Nazionale
del Coni, convocata per il 16 maggio, e' stata anticipata di 24
ore in modo da annullare il Consiglio Federale in programma lo stesso
giorno e affidare la Federcalcio a un commissario. Al Coni tocchera'
ora individuare a chi affidare la guida della Figc, anche perche'
ieri Gianni Letta ha declinato l'invito del premier in pectore Romano
Prodi. A Napoli, intanto, e' stato sentito per sei ore l'ex presidente
del Bologna Giuseppe Gazzoni Frascara, che ha parlato di una vera
e propria "piovra" del calcio. "Vittime non ce ne
sono - sono state le sue parole - Hanno partecipato e basta. Nessuno
ha chiesto a questi personaggi di fare telefonate a Moggi o Mazzini,
ci sono i nastri. Sono cose gravissime, e' tutta una presa in giro".
Giornata convulsa anche a Roma, dove Alessandro Moggi e' andato
a ritirare il proprio invito a comparire mentre l'arbitro Paparesta
e gli assistenti Copelli e Di Mauro sono stati interrogati dai carabinieri
su quel Reggina-Juventus del novembre del 2004, al termine del quale
Moggi e Giraudo aggredirono la terna, chiudendola negli spogliatoi.
I tre hanno confermato l'episodio e per i due dirigenti bianconeri
l'accusa di sequestro di persona e' lontana dal cadere. La procura
di Roma sta cominciando a prendere in considerazione l'ipotesi di
reato di frode sportiva e associazione a delinquere e per la settimana
prossima e' previsto un incontro tra i pm capitolini e quelli di
Napoli. Al vertice potrebbero partecipare anche i magistrati di
Torino, che oggi hanno ascoltato Gigi Buffon sulla vicenda delle
scommesse. Il portiere della Juventus si e' presentato spontaneamente
alla procura del capoluogo piemontese accompagnato dagli avvocati
Chiappero e Giuliano ha voluto chiarire la sua posizione. Ai procuratori
Giancarlo Avenati Bassi e Marcello Maddalena Buffon ha raccontato
di non scommettere piu' dall'autunno 2005 e che prima lo faceva
solo dove consentito e cioe' sugli altri sport o sulle partite internazionali.
Il portiere bianconero, inoltre, aveva una username e una password
per giocare direttamente con il proprio computer anche se la registrazione
era fatta a nome di un suo amico di Parma per evitare di far comparire
il proprio nome. E da Cagliari Conticchio difende l'attuale compagno
di squadra Chimenti, altro giocatore coinvolto nell'inchiesta sulle
scommesse. "Antonio mi ha confidato di aver commesso una leggerezza
e di essersi fidato di persone di cui non doveva fidarsi - ha dichiarato
Conticchio in conferenza stampa - Mi ha anche detto di non aver
mai scommesso sulla Juventus e di non aver mai guadagnato niente
dalle scommesse effettuate". Oggi e' stata anche la giornata
del contrattacco di Fiorentina e Milan, due delle quattro squadre
che sarebbero coinvolte nella manipolazione dello scorso campionato.
"Eravamo tranquilli prima e lo siamo ora che abbiamo visto
le carte", ha dichiarato il patron viola Diego Della Valle,
mentre Galliani e l'avvocato Cantamessa danno sfogo a tutta la loro
rabbia per le voci sulla societa' rossonera. "Spiace essere
coinvolti, anche se marginalmente o per niente. Spiace molto, perche'
noi non abbiamo fatto nulla, siamo trasparenti e lo dimostreremo",
sono state le parole dell'ad del Milan. "E' possibile che i
magistrati si siano sbagliati, sono esseri umani e possono aver
commesso un errore", gli ha fatto eco Cantamessa. In tutto
questo caos non mancano anche coloro che cercano di mantenere un
certo ottimismo, come il patron dell'Udinese Gianpaolo Pozzo, secondo
il quale "occorre avere prudenza. Non credo che esista tutto
questo marciume". Posizione condivisa anche da Beretta ("preferisco
sempre aspettare la fine prima di farmi una mia idea personale")
mentre Mancini, come nei giorni scorsi, va giu' pesante: "nessuno
di noi poteva pensare che le cose stessero cosi'. Quanti sono gli
appassionati di calcio in Italia, 40 milioni? Bene allora ci hanno
presi a tutti per il culo". Domani, intanto, la scena dovrebbe
tornare al calcio giocato, con l'ultima di campionato. Ma da lunedi',
a partire dal previsto interrogatorio di Luciano Moggi a Roma, si
ricomincia. Con il rischio che le indagini coinvolgano anche i campionati
delle stagioni precedenti. Il mondo del pallone continua a tremare.
Otto ore di interrogatorio per Paparesta che parla
dell’aggressione e tentato sequestro di Moggi
La cupola del calcio su cui indaga la procura di Napoli premiava,
blandiva. E puniva, se era necessario. Anche minacciando fisicamente
chi, in questo caso l'arbitro Gianluca Paparesta, in qualche modo
contrastava i loro piani: per questo sarebbe stato chiuso negli
spogliatoi da Luciano Moggi (indagato con Antonio Giraudo anche
per sequestro di persona) il 6 novembre del 2004 al Granillo, dopo
un Reggina-Juventus finito 2 a 1 per i calabresi. Ma di quella aggressione,
di quelle minacce, sembra non vi sia traccia, ne' nel referto dell'arbitro,
ne' in quello dell'osservatore dell'Aia, Pietro Ingargiola, intercettato
dai carabinieri del comando provinciale di Roma, mentre commenta
con Tullio Lanese, presidente dell'Associazione italiana arbitri,
quanto accaduto. E proprio questa circostanza, secondo quanto si
e' appreso, e' stato uno dei passaggi centrali della deposizione
dello stesso Paparesta e dei due assistenti, anche loro ascoltati
come persone informate sui fatti, Cristiano Copelli e Aniello Di
Mauro. I carabinieri - che anche oggi nella sede dell'Aia, e ieri
in via Allegri, alla Figc, hanno sequestrato una corposa documentazione
tra cui decine di referti - avrebbero verificato che di quell'episodio
del Granillo non vi e' traccia documentale. I militari del comando
provinciale, su delega dei pm Giuseppe Narducci e Filippo Beatrice
della Dda di Napoli, indagano anche sui referti arbitrali modificati,
e sulle relazioni del 'quarto uomo' cambiate secondo i 'desiderata'
del momento. Paparesta non e'indagato, e avrebbe fornito ai carabinieri
ulteriori spunti di indagine, confermando la vicenda accaduta al
Granillo nel novembre del 2004. Per quella vicenda il direttore
generale della Juventus Luciano Moggi e l'amministratore delegato
Antonio Giraudo sono indagati anche per concorso in sequestro di
persona nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla procura di Napoli.
I due dirigenti, secondo l'accusa, avrebbero chiuso a chiave negli
spogliatoi l'arbitro Paparesta ed i suoi collaboratori Copelli e
Di Mauro. Un comportamento che sarebbe scaturito dal fatto che la
terna arbitrale non avrebbe assicurato ''un esito della gara favorevole
alla Juventus''. L'arbitro e i guardalinee, ''privati della liberta'
personale'', si legge nell'invito a comparire notificato ieri a
41 indagati, sarebbero stati anche minacciati con ''plurime espressioni
verbali''. L'episodio del Granillo e' immortalato in una delle intercettazioni
contenute nel rapporto dei carabinieri. In una telefonata tra Pietro
Ingargiola e Tullio Lanese del 6 novembre 2004 il primo fa esplicito
riferimento all'espisodio: ''Cumpa', quello che ho visto io in vita
mia non l'ho mai vista una cosa del genere, cioe' entrano Moggi
e Giraudo...Moggi lo minaccia col dito, col dito agli occhi... Tu
sei scandaloso, come e' scandaloso il rigore che non hai dato''.
Ancora Ingargiola: ''...Io non ho visto e non ho fatto niente, io
mi sono andato...quando questi sono andati a minacciare, io sono
andato dentro il bagno...''. E Lanese: ''Bravo, bravo, bravo''.
In un'altra telefonata, la stessa giornata, Moggi parla con una
donna e dice: ''Ho chiuso l'arbitro nello spogliatoio e mi sono
portato le chiavi in aeroporto...ora li apriranno! Butteranno giu'
la porta..''. Successivamente Moggi al telefono commenta con il
giornalista Tony Damascelli: ''...Sono entrato nello spogliatoio,
li ho fatti neri tutti quanti! Poi li ho chiusi a chiave e volevo
portare via le chiavi, me le hanno levate, se no le portavo via''
Dopo la deposizione di Paparesta aperta un’inchiesta
Una deposizione fiume, oltre otto ore, quella di Gianluca Paparesta
che potrebbe ''allargare gli orizzonti'' dell'inchiesta partenopea
e incentrare l'attenzione su altre partite ed episodi riconducibili
al ''sistema Moggi''. Una lunghissima giornata passata negli uffici
della caserma del nucleo operativo dei carabinieri di Roma quella
dell'arbitro pugliese. Una giornata segnata anche da altre due importanti
audizioni, quelle dei due assistenti di Paparesta, Cristiano Copelli
e Aniello Di Mauro, nell' incontro del 6 novembre 2004 tra la Reggina
e la Juventus. Ma la giornata di oggi, una sorta di preparazione
a quella di lunedi' che vedra' protagonista, interrogato questa
volta come indagato, Luciano Moggi. L'uomo che secondo la Procura
di Napoli controllava e condizionava il sistema del calcio nell'interesse
della Juventus, realizzando ''illeciti e ingentissimi profitti economici
per tutti gli affiliati all'organizzazione e ai soggetti che ad
essa fanno riferimento''. L'inchiesta napoletana sembra quindi essere
alle battute piu' importanti. I carabinieri di Roma, dopo aver lavorato
per oltre un anno e mezzo nel massimo riserbo, stanno ora raccogliendo
i riscontri al teorema accusatorio ipotizzato dai magistrati napoletani
e per questo anche oggi sono ritornati nella sede dell'Associazione
Italiana Arbitri dove hanno acquisito altri documenti relativi al
sorteggi. Materiale che andra' ad aggiungersi a quello che e' stato
portato via ieri mattina dopo alcune ore passate alla FIGC e nella
sede dell'AIA. Tutto quel materiale adesso, referti arbitrali, documenti
inerenti alle riunioni del consiglio federale a alle elezioni del
vertice della FIGC, ma anche i referti arbitrali e le decisioni
adottate dopo le segnalazioni di alcune partite sospette, si trovano
sul tavolo degli investigatori del nucleo operativo di Roma. Ed
e' un lavoro certosino di riscontri quello che oggi, ma anche nelle
prossime ore attende i carabinieri della capitale. Gli investigatori
dell'arma dovranno comparare tutto cio' che hanno acquisito ieri
ed oggi con quanto viene fuori dalla visione dei filmati delle partiti
finite sotto inchiesta. L'accusa ipotizzata dai magistrati naturalmente
e' che i referti siano stati 'truccati'', con gravi omissioni, e
che le relazioni di alcuni commissari siano state influenzate. E
per quanto riguarda la lunga giornata degli investigatori dell'Arma
tappa importante sembra quindi essere stata l'audizione di oggi
di Gianluca Paparesta. Che non ha parlato sembra solo dell'episodio
del Granillo, confermandolo, ma avrebbe dato anche un ''ampio''
resoconto di altri episodi finiti nell'inchiesta sul cosiddetto
''sistema Moggi''. Paparesta avrebbe in sostanza ''allargato'' di
molto gli orizzonti attorno ad alcune partite che la Procura partenopea
ha messo sotto la lente di ingrandimento. Altre audizioni di arbitri
sono previste nei prossimi giorni. Quello che gli investigatori
stanno ora cercando di svelare e' come, e se, il sistema Moggi riusciva
a manipolare anche il sorteggio degli arbitri, pilotando le designazioni.
A sostegno di questa tesi ci sarebbero gia' alcuni elementi raccolti
nel corso dell'indagine che proverebbero come direttori di gara
compiacenti ammonivano in modo ''sistematico'' alcuni giocatori.
Giocatori che venivano ''monitorati'' gia' da partite precedenti
a quelle ritenute importanti, venendo ammoniti in modo preordinato
per arrivare al momento opportuno alla squalifica. E tutto cio'
e' contenuto anche negli inviti a presentarsi che ieri sono stati
notificati ai volti famosi del calcio italiano cosi' come ad alcuni
esponenti delle forze di polizia e a un giornalista. Un' accusa
che vedra' ora Luciano Moggi al centro di un interrogatorio che
probabilmente lunedi' potrebbe travolgere in modo definitivo il
mondo del calcio italiano.
Gazzoni “Il calcio inquinato dalla piovra.
Stupore per Della Valle”
"Molta amarezza per il mio Paese e per la mia citta'. Il Bologna
e la citta' di Bologna sono stati massacrati da questa 'piovra'
con tentacoli nei luoghi piu' impensati". Giuseppe Gazzoni
Frascara, ex presidente del Bologna, commenta cosi' all'Agenzia
la bufera che sta investendo il calcio italiano. "Il risultato
sportivo e' stato inquinato, ormai provato dalla intercettazioni,
dalla 'piovra'. In Fiorentina-Bologna ci ha massacrato la difesa
espellendo Nastase, Gamberini e Petruzzi, la domenica dopo c'era
la Juve...questa e' la vera manovra della 'piovra'. Ha i tentacoli
ovunque: il capo e' Moggi e Giraudo, poi ha tentacoli ovunque. Tentacoli
fra direttori sportivi, giocatori attraverso la Gea, in Federazione
con Carraro. Serve una pulizia di tutto, serve il napalm. Ci sono
delle intercettazione che fanno spavento. L'amico caro Diego Della
Valle che si e' sottoposto a questi ricatti, e' inutile negarlo,
ci sono le intercettazioni". Va giu' duro Gazzoni che poi auspica
"un commissario straordinario come Guido Rossi, Bondi e questa
gente. Ci vogliono arbitri stranieri, ci vogliono due-tre anni per
far cambiare tutto. C'e' inquinamento a tutti i livelli". Martedi'
sara' il giorno del commissariamento e "speriamo arrivi una
luce nuova", ha aggiunto. In conclusione Gazzoni torna a parlare
del Bologna. "Ho avuto un danno morale ed economico. Per il
danno morale posso guardare i bolognesi in faccia senza chinar la
testa. Lo quantificheranno i miei avvocati cosi' per il danno economico
e poi vedremo. Sarei contento se il Bologna di Cazzola venisse ripescato.
Ha fatto un buon affare, mi ha detto gentilmente se uniamo le forse
ma non so, vediamo. Il danno alla citta' e' stato spaventoso. Quando
una squadra di una citta' va in serie B tutta la citta' va in serie
B".
Macalli: “Nessun commento”. I play
off di C continuano regolarmente
Nessun commento, non ho nulla da dire sull'argomento". Il
presidente della Lega di serie C Mario Macalli, interpellato dall'
, non vuole intervenire sulla decisione di commissariare la Figc,
presa oggi pomeriggio dopo un incontro tra il presidente del Coni,
Gianni Petrucci e Giancarlo Abete. Il presidente Mario Macalli assicura
inoltre che non ci sara' nessuno slittamento delle date previste
per i playoff e i playout. Le decisioni della Caf, che hanno rivoluzionato
le classifiche e cambiato alcuni accoppiamenti, non causeranno rinvii.
"Si gioca regolarmente - dice Macalli all' - Il 21 maggio la
serie C sara' in campo, non ho altro da aggiungere".
Le indagini potrebbero estendersi ai campionati
precedenti al 2004
Va avanti a passo spedito l'inchiesta della procura di Napoli sul
calcio. Anche oggi i pm Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci sono
stati al lavoro fino al tardo pomeriggio nell'ufficio all'ottavo
piano del Centro Direzionale. La sensazione e' che l'emissione dei
41 inviti a presentarsi e la pubblicazione delle prime intercettazioni
telefoniche non rappresenti che una fase intermedia delle indagini
che promettono a questo punto di produrre un autentico tsunami sul
gioco piu' amato dagli italiani, con nuovi clamorosi sviluppi. Del
resto le iperboli, in questa vicenda che tiene con il fiato sospeso
milioni di tifosi, ormai si sprecano: l'ex presidente del Bologna
calcio, Giuseppe Gazzoni Frascara, uscendo oggi dalla sede della
Procura, dove e' stato ascoltato per circa tre ore, ha parlato di
''una piovra'' che attanaglia il calcio italiano e ha auspicato
la sua distruzione con il ''napalm''. Gazzoni e' il primo testimone
ad essere interrogato dai pm all'indomani del ''D day'', quando
i carabinieri hanno notificato provvedimenti a dirigenti calcistici,
arbitri, assistenti, pubblici ufficiali. Mentre Gazzoni deponeva
a Napoli, i carabinieri a Roma, su delega dei pm napoletani, raccoglievano
l'importante testimonianza dell'arbitro Vincenzo Paparesta (anch'egli
persona offesa, per essere stato, secondo l'accusa, rinchiuso e
aggredito verbalmente negli spogliatoi di Reggio Calabria da Moggi
e Giraudo). Gazzoni e' stato interrogato nella veste di persona
offesa, vittima cioe' con il suo Bologna di presunti illeciti che
avrebbero determinato la retrocessione della squadra rossoblu. Di
cose da dire l'imprenditore ne aveva e quando si e' concesso per
pochi minuti ai giornalisti e' apparso come un uomo esacerbato dai
torti subiti che non vedeva l'ora di poter parlare con un magistrato
(''sono stato convocato dai carabinieri ieri sera, e mi sono subito
messo in macchina per raggiungere Napoli''). L'ex presidente ha
annunciato che intende costituirsi parte civile, chiedendo risarcimenti
a Figc, Lega, Gea e alla Juventus. ''Quando volevo prendere Zeman
come allenatore - racconta -, esponenti della piovra in Lega mi
dissero con tono ironico: ma c'e' proprio bisogno di lui? ti conviene?''.
''I magistrati mi hanno letto alcune intercettazioni - ha aggiunto
- e sembrerebbe che il salvataggio della Fiorentina che era a pari
punti del Bologna sia stato organizzato in modo impeccabile. Quel
3-3 di Lecce lo ricordo bene, quel giorno ero in tribuna a Bologna''.
Ha auspicato ''un commissariamento della Figc, della Lega, di tutto''.
A quanto punto e' probabile che anche altri campionati entreranno
nel mirino delle indagini della procura di Napoli, oltre al torneo
2004-2005, che e' stato in pratica interamente ''monitorato'' attraverso
le intercettazioni telefoniche. E' uno degli obiettivi dei pm. A
determinare una ulteriore impennata dell'inchiesta, che ha gia'
prodotto i risultati che conosciamo, potrebbero essere non solo
gli interrogatori delle persone indagate, quanto le testimonianze
provenienti dall'interno del mondo del calcio. Magari da parte di
dirigenti, calciatori o altre persone dell'ambiente calcistico che
sapevano di illeciti e che hanno taciuto finora, ma che oggi potrebbero
essere incoraggiati a parlare per il fatto che finalmente la magistratura
e' intervenuta a svelare il lato buio del mondo del pallone. L'auspicio
degli inquirenti e' che si possa determinare un effetto a catena,
in qualche maniera analogo a quello che si determino' nelle inchieste
degli anni Novanta sulla corruzione politica. I magistrati preparano
intanto l'interrogatorio di Moggi, previsto lunedi' nella caserma
del Nucleo operativo di Roma. Non sono previsti invece, al momento,
interrogatori di altri indagati raggiunti ieri dagli avvisi emessi
dai pm. In ogni caso, gia' oggi alcuni avvocati si sono recati in
procura a riferire che i loro assistiti intendono essere ascoltati.
Si attende inoltre l'emissione, nei prossimi giorni, dell'avviso
di conclusione delle indagini per il primo ''capitolo'' dell'indagine,
quello sulle attivita' della Gea World, un capitolo che, secondo
indiscrezioni, potrebbe essere presto trasmesso per competenza territoriale
alla procura di Roma, che ha a sua volta aperto una indagine sulla
Gea. Tra gli atti che verranno depositati a Napoli, le migliaia
di telefonate intercettate dall'ottobre 2004 al maggio 2005, che
promettono nuove eclatanti rivelazioni.
La “via crucis” di oggi
Dopo il "venerdi' nero", c’è stato un sabato
con qualche colpo di scena. Nessuna tregua per il calcio italiano
alle prese con i suoi scandali e le sue inchieste. Anche oggi una
lunga giornata tra interrogatori, siluramenti (quello di De Santis
che non andra' ai Mondiali) e colpi a sorpresa come il commissariamento
della Figc che verra' celebrato martedi' prossimo nel corso della
Giunta Coni. Questo il "film" della giornata:
12.31: Buffon assente all'allenamento di rifinitura della Juventus.
Il giallo e' presto risolto: il portiere bianconero, accompagnato
dall'avvocato Chiappero, dalle 9 alle
11.30, si e' presentato spontaneamente in procura per essere ascoltato
dal pm Giancarlo Avenati Bassi, in merito al suo coinvolgimento
nell'inchiesta per scommesse.
13.04: A Firenze conferenza stampa di Diego e Andrea Della Valle.
I massimi dirigenti del club viola hanno commentato il coinvolgimento
della Fiorentina nell'inchiesta che sta portando avanti la procura
di Napoli. "Eravamo tranquilli prima e lo siamo ora che abbiamo
visto le carte", ha dichiarato Diego Della Valle.
13.06: Niente Mondiali per l'arbitro Massimo De Santis e per gli
assistenti Griselli e Ivaldi. La Figc ha deciso di escludere il
direttore di gara romano per il suo coinvolgimento nelle inchieste.
Ritirati gli accrediti anche agli ex designatori Bergamo e Pairetto.
13.50: Ancelotti scagiona la sua squadra: "il Milan deve restare
tranquillo, non deve essere tirato dentro, ma a livello generale
provo sconcerto, tristezza e amarezza".
13.55: L'avvocato Chiappero, contattato dall'Agenzia , spiega che
Buffon ha chiarito in procura la sua posizione. Il legale ha definito
l'incontro positivo perche' e' servito all'estremo difensore bianconero
per fornire tutte le spiegazioni sulle modalita' attraverso cui
scommetteva.
14.10: Il Codacons chiede di sospendere e annullare il campionato,
azzerare tutto e ricominciare da zero.
14.30: Conferenza stampa di Adriano Galliani e dell'avvocato Leandro
Cantamessa. L'amministratore delegato rossonero e il legale del
Milan assicurano che verra' dimostrata "l'assoluta trasparenza
del Milan". Cantamessa aggiunge "a volte i pm possono
anche sbagliare"
14.48: Mancini polemico: "Nessuno di noi poteva pensare che
le cose stessero cosi', quanti sono gli appassionati di calcio in
Italia, 40 milioni? Bene allora ci hanno presi a tutti per il culo
per anni".
15.52: Ancora l'avvocato Chiappero assicura: "I Mondiali di
Gigi Buffon non sono a rischio, Gigi ha spiegato quali sono stati
i rapporti con le persone coinvolte e ha risposto a tutte le domande.
Il suo comportamento e' stato sempre improntato alle norme disciplinari
della Federazione e si augura che il prosieguo dell'indagine faccia
luce su questa vicenda".
16.13: L'ex patron del Bologna, Gazzoni Frascara, e' stato ascoltato
come teste dalla procura di Napoli.
16.43: Alessandro Moggi, figlio del direttore generale della Juve
Luciano e presidente della Gea, si e' recato nella caserma del nucloeo
operativo dei carabinieri di Roma, per la notifica dell'invito a
comparire spiccato dalla procura di Napoli.
17.19: Il centrocampista del Cagliari, Alessandro Conticchio, rivela
che il suo compagno di squadra, Antonio Chimenti, gli ha confidato
di aver commesso una leggerezza e di "essersi fidato di persone
di cui non doveva fidarsi. Mi ha anche detto di non aver mai scommesso
sulla Juventus e di non aver mai guadagnato niente dalle scommesse
effettuate". Chimenti, insieme a Buffon, Maresca e Iuliano
e' tra i giocatori coinvolti nella vicenda scommesse.
18.50: Martedi' Giunta Nazionale del Coni al posto del Consiglio
Federale. Dopo un incontro di un'ora tra il numero 1 del Coni, Gianni
Petrucci, e il vicepresidente vicario della Federcalcio, Giancarlo
Abete, viene annullato il Cf e anticipata la Giunta che avra' il
compito di commissariare la Federcalcio.
19.05: In un comunicato stampa pubblicato sul proprio sito internet,
Buffon si dice fiducioso sull'esito delle indagini delle scommesse
che lo vede coinvolto.
20.06: A terni parla Zeman. "Io vincero' solo quando si fara'
completa pulizia nel pallone. Capezzone mi vuole al vertice della
Federcalcio? Non sono la persona adatta: faccio l'allenatore, non
il dirigente. E voglio continuare a fare calcio dalla panchina".
Il tecnico del Brescia, pero', ha un nome da suggerire per la poltrona
piu' importante della Federazione: "mi piacerebbe vederci Gianni
Rivera. E' estraneo a giochi e scorrettezze. E' una persona pulita,
coerente, che ha sempre detto quello che pensa e che non si e' mai
compromesso". Sulle intercettazioni Zeman ritiene che si sia
solo sollevato il coperchio, ma che tanto debba essere ancora scoperto.
"C'era un sistema, guidato da un gruppo di uomini. Finalmente
adesso ci sono le prove concrete di quello che io dico dagli anni
Novanta. E che, con me, hanno denunciato anche altri. Solo che,
se dicevi la verita' su quello che succedeva nel mondo del calcio
, prendevi legnate. E' dal '98 che me la fanno pagare".
20.45: Arriva la notizia della fine dell'interrogatorio di Gianluca
Paparesta e degli assistenti Di Mauro e Copelli, condotto dalle
11 di questa mattina dai carabinieri del nucleo operativo di Roma
nell'ambito dell'indagine sullo scandalo intercettazioni. Il direttore
di gara e i suoi due collaboratori sono stati ascoltati come persone
informate sui fatti a proposito del "sequestro" operato
nei loro confronti da Luciano Moggi al termine della partita Reggina-Juventus
del novembre 2004. Nel pomeriggio anche l'ex arbitro Riccardo Pirrone
era stato ascoltato dal maggiore Auricchio e dai suoi piu' stretti
collaboratori.