Oltre 45.000 persone in sciopero
in Calabria per dire no alla Finanziaria
25/11 Oltre 45 mila persone hanno partecipato, in Calabria, alle
manifestazioni indette a livello provinciale in occasione dello sciopero
generale di otto ore proclamato da Cgil Cisl e Uil contro la legge
finanziaria. Una protesta che, nella Locride, ha assunto connotati
di forte iniziativa di mobilitazione sui temi della criminalita' organizzata.
A quaranta giorni dall' omicidio del vicepresidente del Consiglio
regionale Franco Fortugno, in tremila tra lavoratori e pensionati
- ma c' erano anche sindaci della zona e dell' intera provincia reggina
- si sono ritrovati fianco a fianco con i giovani artefici del movimento
di sensibilizzazione contro la 'ndrangheta. Uno stato d' animo sintetizzato
negli slogan scanditi lungo il corteo e negli striscioni contro le
''penalizzazioni della finanziaria'' per dire ''No alla 'ndrangheta''.
Assieme ai rappresentanti dei sindacati sul palco per il comizio di
chiusura, con il segretario nazionale della Cisl Raffaele Bonanni
e il segretario generale regionale della Cgil Fernando Pignataro,
ha anche preso la parola uno studente in rappresentanza dei giovani
di Locri. ''L' ultimo colpo d' assestamento negativo alla Locride
- ha detto - e' stato dato dal Governo con l' approvazione della riforma
del Tfr''. ''Lotta alla criminalita' e politiche per lo sviluppo -
ha sostenuto Pignataro - sono aspetti strettamente legati. Per questo
la protesta di otto ore oggi in Calabria e' rivolta contro la Finanziaria
iniqua, ma riguarda anche la necessita' di rispondere all' attacco
della 'ndrangheta''. Stessi toni anche a Catanzaro dove a causa della
pioggia la manifestazione si e' trasferita nel Teatro Comunale. ''Lo
sciopero generale di oggi - ha detto Luigi Sbarra, segretario regionale
della Cisl - e' contro la politica economica del Governo che taglia
risorse e investimenti al Sud e alla Calabria e che fa pagare agli
enti locali il prezzo piu' alto, ma vuole essere anche un campanello
d' allarme, un monito, per la Giunta regionale che deve passare dalle
parole ai fatti dando risposte a vertenze che non possono rimanere
in una condizione di perenne istruttoria''. Adesione molto alta nel
settore pubblico e in quello privato anche a Castrovillari che ha
ospitato la manifestazione per la provincia di Cosenza. ''La finanziaria
invece di aiutare lo sviluppo e la crescita del paese, taglia, pesantemente,
le risorse per le politiche sociali, riduce, drasticamente, gli investimenti
al mezzogiorno, provocando maggiore poverta' e piu' disoccupazione
nelle aree deboli del paese''. Soddisfazione per l' esito della mobilitazione
nella citta' del Pollino e' stata espressa da Paolo Tramonti segretario
provinciale della Cisl di Cosenza. A Vibo in cinquecento hanno partecipato
al corteo che si e' concluso con gli interventi dei sindacalisti e
del sindaco di Parghelia Vincenzo Calzona. Il primo cittadino ha manifestato
il disagio che si vive negli enti locali a causa dei tagli della manovra.
Manifestazione anche a Crotone. Secondo i dati resi noti dal sindacato
risultano molto alte le adesioni: a Reggio oltre il 90% tra gli Lsu-Lpu,
tessili e forestali; 75% per postali e elettrici; a Gioia Tauro adesione
del 100% nel Porto e tra i marittimi; a Castrovillari e' del 100%
tra i dipendenti delle aziende agricole e tra gli edili. A Cosenza
adesione del 100% nei cantieri della A3, della Bocoge e in diversi
enti locali, tra i quali spicca il 90% del Comune di San Giovanni
in Fiore. Tra i lavoratori di Nuovo Pignone, Snam progetti e Agip
di Vibo adesioni del 100%. Ferme anche a Crotone molte aziende dell'
area industriale (Cellulosa 2000, Mazzei Costruzioni, Guffanti, Cosmic,
Talarico). Le manifestazioni in Calabria sono state cinque con una
massiccia presenza in tutte le province nonostante il maltempo. In
Calabria lo sciopero e' stato di otto ore. A Catanzaro inizialmente
8.000 le persone dirottate al Teatro Comunale a causa della pioggia
5.000 Crotone, 6.000 Vibo Valentia, 4.000 Locri, 20.000 a Castrovillari.
Fammoni (CGIL) “Per la Calabria
la Finanziaria significa ulteriore arretratezza”
25/11 In una piazza Municipio stipata dall'arrivo delle lavoratrici,
lavoratori, pensionati, cittadini , 12 mila secondo la questura, e
dove spiccava la presenza straordinaria degli studenti e di tantissimi
giovani, Fulvio Fammoni, segretario confederale della Cgil, ha concluso
a Castrovillari la manifestazione provinciale del cosentino promossa
da Cgil, Cisl e Uil in occasione dello sciopero generale contro la
legge Finanziaria. Un'astensione dal lavoro che in tutta la Calabria
e' stata prolungata ad 8 ore e che, soprattutto dopo l'omicidio del
vicepresidente del consiglio Regionale Fortugno, ha trovato nei temi
della legalita', del rifiuto di ogni forma di criminalita', di intimidazione
e, dunque, di freno allo sviluppo, ulteriori ragioni di partecipazione.
Fammoni ha parlato di ''una legge finanziaria palesemente finta nelle
entrate'' e che, quindi, ''scarichera' macerie sul futuro del Paese.
Una manovra che non contiene nulla per il mondo del lavoro e dei pensionati
e che -ha rimarcato- produce danni rispetto alle prospettive di sviluppo.
In una terra come la Calabria, con quasi il 30% di disoccupazione
e con una percentuale ancora piu' alta di sommerso e di lavoro nero
-ha proseguito il sindacalista- la politica elettorale del governo
Berlusconi e' un'ulteriore fonte di arretratezza e sottosviluppo''.
Il sindacalista ha quindi lanciato un appello agli organi di informazione
perche', ha detto Fammoni, ''i veri motivi dello sciopero ed il consenso
straordinario che ha registrato trovino il giusto risalto nelle cronache
della giornata''. ''Una Finanziaria palesemente finta nelle entrate
e che, quindi, scarichera' macerie sul futuro del Paese''. ''Una manovra
- ha aggiunto Fammoni - che non contiene nulla per il mondo del lavoro
e dei pensionati e che produce danni rispetto alle prospettive di
sviluppo. In una terra come la Calabria, con quasi il 30 per cento
di disoccupazione e con una percentuale ancora piu' alta di sommerso
e di lavoro nero, la politica elettorale del governo Berlusconi e'
un' ulteriore fonte di arretratezza e sottosviluppo''
Presidente Loiero: “Una protesta
giusta”
“Le motivazioni dello sciopero generale di oggi sono condivisibili.
E’ la protesta di un paese che affanna e, per quanto ci riguarda,
di una Calabria che non ci sta a essere la cenerentola d’Europa
che aspira e si batte per un progetto di sviluppo che tenga che tenga
conto di tante emergenze, come quella della Locride, diventata incandescente”.
Lo afferma, tramite una nota del portavoce, il presidente della Regione
Calabria, Agazio Loiero. “La manifestazione di Locri, alla quale
aderiamo anche se non possiamo essere presenti – continua Loiero
– intende promuovere e difendere i diritti fondamentali dei
calabresi, il diritto al lavoro, alla sicurezza, a un futuro senza
barbarie. Sono ancora molti i calabresi costretti a lasciare la loro
terra per cercare lavoro in altre regioni. Ciò perché
la Calabria è la regione più povera del Sud con un alto
tasso di disoccupazione e forti carenza di infrastrutture”,
“Per questo, come presidente di un governo regionale vicino
ai bisogni della gente - conclude il presidente - invio un caloroso
messaggio ai manifestanti. Con i sindacati abbiamo firmato un protocollo
d’intesa per operare su una piattaforma comune, pur nel rispetto
dei ruoli e delle prerogative. Con i calabresi confermiamo il nostro
impegno a lavorare per una regione migliore dove siano garantiti i
diritti di tutti”.
Soddisfazione di Castagna (UIL),
sulla riuscita dello sciopero ma "se senza risposte, la Giunta
regionale sarà il prossimo obiettivo"
25/11 “Altissima l'adesione allo sciopero sia nel settore pubblico
che nel privato. importanti le manifestazioni nelle cinque province”.
Da Castrovillari, il segretario della Uil calabrese, Roberto Castagna,
parla di una finanziaria che, invece di aiutare lo sviluppo e la crescita
del paese, taglia,pesantemente, le risorse per le politiche sociali,
riduce, drasticamente, gli investimenti al mezzogiorno, provocando
maggiore poverta' e piu' disoccupazione nelle aree deboli del paese.
una finanziaria dannosa per i lavoratori e i pensionati e inutile
per lo sviluppo. Castagna si e' soffermato, poi, sulla riforma costituzionale
definendola “una sorta di babele che rischia di provocare danni
irreparabili al paese ed in particolare ad una realta' fragile come
la Calabria. su istruzione e sanita' il paese rischia di essere diviso
e diseguale nella fruizione dei diritti civili e sociali. se dovesse
essere applicata,si aprirebbe un divario incolmabile tra una sanita'
di serie a nelle regioni piu' ricche e una di serie b nelle regioni
piu' povere. e con una norma, di gravita' inaudita, si intenderebbe
impedire, gia' dal gennaio 2006, ai cittadini del sud di potersi recare
nelle strutture sanitarie del centro nord per ricevere cure ed assistenza.
e' questo un motivo in piu' per vederci impegnati nel referendum per
cancellare una legge che rappresenta una delle pagini piu' brutte
nella storia costituzionale del nostro paese. Ma l'argomento piu'
forte, il segretario della Uil lo ha riservato al tema della criminalita',riconoscendo
ai giovani di Locri, unitamente a tanti giovani calabresi e di altre
regioni, di aver saputo dare una grande risposta e di aver avviato
una vera e propria stagione di riscatto e di lotta alla mafia e alla
illegalita' diffusa. "Siamo con i giovani perche' sono l'unica
grande speranza per un futuro migliore". Non basta, pero', affermare
solo che siamo dalla loro parte, insieme dobbiamo far sentire la nostra
voce a chi e' al governo del paese e della regione per pretendere
una seria politica sul piano dello sviluppo e dell'occupazione. La
Calabria sta vivendo un momento drammatico sul piano sociale, difficile
sul piano economico. e' necessario un forte intervento dello stato
sul versante della sicurezza accompagnato da una serie di interventi
sul versante delle infrastrutture materiali e immateriali,l'introduzione
di una fiscalita' di vantaggio che crei le condizioni favorevoli per
l'insediamento di nuove imprese ma e' altresi' necessario che la classe
dirigente calabrese si dia una scossa attivando, con comportamenti
etici e trasparenti, interventi sul piano economico e sociale all'insegna
del cambiamento e di discontinuita' con un passato fortemente negativo.
Per il Segretario della Uil, la Giunta regionale non puo' pensare
che alcune emergenze economiche e sociali possano continuare a rimanere
in una fase di meditazione. Rilancio dell'apparato produttivo, stabilizzazione
del precariato, politiche socio-sanitarie e politiche ambientali rappresentano
le questioni piu' urgenti da affrontare e risolvere. Su questi, e
altri argomenti, misureremo, nei prossimi mesi, l'effettiva volonta'
dell'esecutivo Loiero,consapevoli che se non verranno risposte e soluzioni
positive il prossimo bersaglio del sindacato sara' il governo regionale”.
Sbarra (CISL) “Protesta contro
il Governo ma monito alla Giunta regionale”
25/11 ''Lo sciopero generale di oggi e' contro la politica economica
del Governo che taglia risorse e investimenti al Sud e in Calabria,
ma vuole essere anche un campanello d' allarme, un monito, per la
Giunta regionale che deve passare dalle parole ai fatti dando risposte
a vertenze che non possono rimanere in una condizione di perenne istruttoria''.
Lo ha detto Luigi Sbarra segretario generale della Cisl calabrese
intervenendo a Catanzaro alla manifestazione indetta per lo sciopero
contro la Finanziaria del Governo Berlusconi. ''I forestali calabresi
- ha aggiunto Sbarra - rischiano di non vedersi corrisposte le mensilita'
di novembre, dicembre e la tredicesima; c' e' inoltre il crescente
e progressivo disagio dei lavoratori socialmente utili e di pubblica
utilita' allarmati non solo dai ritardi della stabilizzazione ma anche
dall' assenza dalla finanziaria nazionale delle risorse necessarie
a proseguire anche nel 2006''. ''In questo contesto - ha detto ancora
Sbarra - si e' inteso richiamare l' esecutivo calabrese rispetto ad
altre vertenze che hanno un loro carico di difficolta' come quelle
relative alla Schillacium e Gerica da inquadrare in un rilancio complessivo
delle attivita' produttive e di politica industriale della regione.
Pensiamo - ha sottolineato ancora Sbarra - che il protocollo d' intesa
sottoscritto con la Giunta regionale incentrato sul metodo della concertazione
prevede la necessita' di realizzare tavoli permanenti per giungere
ad una totale applicazione passando dalle cose scritte a quelle da
fare''.
Tramonti (CISL): “La forte
partecipazione a Castrovillari segno di una provincia che si ribella”
25/11 “La massiccia partecipazione di lavoratrici, lavoratori,
pensionati, studenti, disoccupati alla manifestazione di Castrovillari,
calcolata in circa 20.000 persone, è la dimostrazione di un
territorio, quello della provincia di Cosenza, che si ribella, che
dice NO a chi vorrebbe relegare al declino e al degrado questa parte
della nostra Regione”. E’ quanto ha dichiarato il Segretario
Generale della CISL di Cosenza Paolo Tramonti sulla partecipazione
della manifestazione di Castrovillari. “Quanto deciso dal Governo
nazionale –prosegue Tramonti- con l’ultima Finanziaria
rappresenta un colpo decisivo alle speranze di riscatto del Sud privato
di tutta la strumentazione legislativa esistente: abolizione del sistema
degli incentivi, depotenziamento della Programmazione Negoziata, cancellazione
del Reddito Minimo di Inserimento, della Legge Visco e del Bonus per
l’Occupazione. A tutto questo si aggiungono i forti tagli nei
confronti della Sanità e degli Enti Locali. E’ mancata
e manca una politica di rivalutazione dei redditi da lavoro e da pensione,
una politica di controllo dei prezzi a fronte di uno scivolamento
consistente di intere fette della nostra società verso la soglia
di povertà. Per la CISL cosentina è grave l’assenza
di interventi adeguati a fronteggiare le questioni economiche e sociali
della nostra Provincia in cui l’intero apparato produttivo viene
messo in ginocchio, con lo smantellamento del già debole tessuto
produttivo esistente: dal tessile al manifatturiero, all’informatica,
al calzaturiero, alla sanità, ai trasporti, all’edilizia,
all’energia, alla depurazione e ai rifiuti. Ad oggi non vengono
date risposte neanche ai tanti giovani precari, in primo luogo LSU-LPU,
per i cui processi di stabilizzazione non viene prevista alcuna copertura
finanziaria. A tutto ciò si aggiunge il ruolo negativo delle
Aziende a partecipazione pubblica (Enel, Poste, Telecom, Trenitalia,
FFSS, RAI, Anas) che nel territorio provinciale hanno tagliato gli
organici con punte fino al 50 %. Per la CISL cosentina l’altissimo
livello di mobilitazione raggiunto con lo Sciopero Generale è
la dimostrazione dello stato di disagio in cui vive ormai da più
tempo una fascia sempre più alta della nostra popolazione:
pensionati, giovani, disoccupati, precari, lavoratori per i quali
sono in scadenza gli ammortizzatori sociali. I risultati dello Sciopero
di oggi costituiscono uno sprone forte per il movimento Sindacale
Confederale della nostra provincia che continuerà nella propria
azione fino a quando non si registrerà una reale inversione
di tendenza nelle politiche governative a favore del Mezzogiorno.
A Locri quattromila in piazza
Circa quattromila persone tra lavoratori, pensionati e moltissimi
studenti, hanno partecipato a Locri alla manifestazione indetta per
lo sciopero generale da Cgil, Cisl e Uil contro la Finanziaria. Il
corteo si e' mosso dalla periferia nord della citta' le principali
arterie fino a giungere in piazza Tribunale (che presto, per decisione
della giunta comunale, si chiamera' piazza Francesco Fortugno) per
poi concludersi in piazza dei Martiri. Presenti i deputati Marco Minniti
e Domenico Bova dei Ds, e Luigi Meduri della Margherita. Numerosi
i sindaci della Locride e della provincia di Reggio, in particolare
dalla Piana di Gioia Tauro da dove sono giunti alcuni pullman con
lavoratori e studenti degli istituti superiori. Per tutto il corteo
sono stati scanditi slogan contro la legge finanziaria e per dire
no alla criminalita' organizzata. Su uno striscione alcuni ragazzi
hanno scritto ''No soldi a turismo, grandi opere pubbliche, grande
distribuzione alimentare e ecoambiente, ma piu' soldi a giovani disoccupati,
pensionati, piccole imprese, famiglie povere e scuola''. La manifestazione
e' stata conclusa dagli interventi di Pino Zito, segretario provinciale
della Uil di Reggio; Fernando Pignataro, segretario regionale della
Cgil e Raffaele Bonanni segretario nazionale della Cisl
Pignataro (CGIL) “Contro la
Finanziaria e contro la ndrangheta”
''Lotta alla criminalita' e politiche per lo sviluppo sono aspetti
strettamente legati. Per questo la protesta di otto ore oggi in Calabria
e' rivolta contro la Finanziaria iniqua, ma riguarda anche la necessita'
di rispondere all' attacco della 'ndrangheta''. Lo ha detto Fernando
Pignataro, segretario generale della Cgil calabrese, che ha parlato
a Locri nel corso della manifestazione organizzata in occasione dello
sciopero generale. ''Abbiamo voluto come sindacato questa manifestazione
- ha aggiunto Pignataro - per dare un segnale ai ragazzi di Locri,
raccogliendo il loro segnale di speranza. L' azione convinta che si
concretizzera' anche negli Stati generali che si terranno a Reggio
il 17 dicembre. La tensione istituzionale parte dalla pulizia nell'
agire politico che deve essere trasparente''. Sulla specificita' della
situazione calabrese, Pignataro ha detto che ''dopo la firma del protocollo
d' intesa con la Giunta adesso bisogna puntare a soluzioni partendo
dalle emergenze aperte. Il governo regionale ha dimostrato una maggiore
autorevolezza rispetto al passato che deve utilizzare nei tavoli romani
nella risoluzione di questioni come, la forestazione e la stabilizzazione
degli Lsu e Lpu''.
A Locri slogan contro la Finanziaria
e contro la ndrangheta
Slogan contro la criminalita' organizzata e le ''penalizzazioni della
finanziaria'' e striscioni con su scritto ''No alla 'ndrangheta''
e ''Chi uccide non ha umanita''' sostenuti da studenti e lavoratori
hanno aperto, a Locri, la manifestazione per lo sciopero generale
proclamato da Cgil, Cisl e Uil. Lavoratori, pensionati, studenti si
sono ritrovati da stamane per manifestare assieme la loro adesione
alle ragioni della mobilitazione nazionale contro la manovra del Governo
e per richiamare l' attenzione sulla necessita' di intervenire contro
l' attacco della criminalita' organizzata. Assieme ai rappresentanti
dei sindacati sul palco ha preso la parola uno studente in rappresentanza
dei giovani di Locri. ''L' ultimo colpo d' assestamento negativo alla
Locride - ha detto - e' stato dato dal Governo con l' approvazione
della riforma del Tfr''.
Tripodi (PdCI) “Sciopero riuscito,
Berlusconi cambi la Finanziaria”
25/11 “Sono inaccettabili le dichiarazioni di Berlusconi, secondo
il quale quello di oggi è stato uno sciopero politico, inutile
e contrario agli interessi dei lavoratori; si tratta come al solito
di affermazioni che confermano l’incapacità del governo
di tenere nella giusta considerazioni le sollecitazioni che provengono
dalla società italiana. Oggi non ha protestato soltanto chi
è tradizionalmente legato ai sindacati e alla sinistra; oggi
in piazza è sceso il Paese reale, milioni di italiani che si
sono astenuti dal lavoro e hanno manifestato contro le tante scelte
del governo che penalizzano fasce sociali sempre più ampie
e affossano l’economia”. L’ha detto il segretario
regionale del PdCI, Michelangelo Tripodi, che ha commentato l’esito
delle 5 manifestazioni organizzate in Calabria da Cgil, Cisl e Uil.
“Berlusconi prenda atto della straordinaria riuscita dello sciopero
– ha rimarcato il segretario – e abolisca dalla Finanziaria
gli odiosi tagli che direttamente o indirettamente penalizzano la
stragrande maggioranza degli italiani”. “I Comunisti Italiani
della Calabria – ha proseguito Tripodi – hanno partecipato
massicciamente alle iniziative del sindacato, poiché mai come
in questo momento occorre far sentire al Paese la voce di un Mezzogiorno
che giustamente si sente abbandonato, per via dei nuovi tagli agli
incentivi allo sviluppo, ma anche ostacolato dalla devolution imposta
dal governo che ha ceduto al ricatto politico della Lega. Bene ha
fatto il sindacato ad organizzare a Locri una delle manifestazioni
previste nella Regione, proprio a significare l’esigenza di
collegare la lotta per lo sviluppo, alla battaglia contro la mafia
di cui i giovani di questa realtà sono diventati il simbolo”.
“La Finanziaria 2006 – ha concluso Tripodi - penalizza
ancora una volta i lavoratori, i pensionati, i giovani, gli Enti Locali.
Aderendo allo sciopero, il PdCI ha ribadito le sue proposte di sempre
per ripristinare il sistema della fiscalità di vantaggio per
le aziende che investono al Sud, per scoraggiare la delocalizzazione
all’estero delle imprese italiane, per lanciare nel Mezzogiorno
un programma per la realizzazione delle infrastrutture necessarie
e per una lotta concreta alla mafia”.
Oliverio (DL) “Il Governo
non rispetta i lavoratori del mezzogiorno”
''Le reazioni nervose ed offensive di numerosi dirigenti del centrodestra,
a cominciare dal Presidente del Consiglio, allo sciopero generale
confermano che questo governo e questa maggioranza non hanno il minimo
rispetto per i lavoratori, tanto da considerarli non una risorsa ma
un ingombro''. Lo sostiene, in una dichiarazione, Nicodemo Oliverio,
deputato della Margherita. ''La gravissima crisi economica e sociale
in cui la politica economica della destra ha scaraventato l'Italia
- aggiunge Oliverio - sta facendo crescere giorno dopo giorno il disagio
e le difficolta' per milioni e milioni di donne e uomini. Tutto il
Paese e' colpito. In tante aree del Mezzogiorno la situazione dell'
occupazione e' drammatica, dopo anni di tagli alle risorse destinate
al Sud e agli enti locali. Anni di politiche economiche inique, oltre
che fallimentari, hanno arrestato prima ed invertito poi i processi
di crescita e di assestamento della finanza pubblica realizzati dai
governi di centrosinistra''. ''Il Mezzogiorno, i lavoratori e le famiglie
italiane hanno gia' sofferto troppo - conclude Oliverio - e' ora che
la destra vada a casa''.
In Abruzzo presente lo striscione
bianco dei ragazzi di Locri
25/11 Hanno cominciato a muoversi poco prima delle 10, i due cortei
che stamani daranno vita alla manifestazione regionale promossa da
Cgil, Cisl e Uil all'Aquila, in occasione dello sciopero generale
nazionale contro la Finanziaria 2006, sciopero che in Abruzzo sara'
di otto ore, per richiamare l'attenzione sulla crisi del tessuto produttivo
e, di conseguenza occupazionale. Dei due cortei l'uno, composto da
lavoratori, si e' mosso dalla periferia Ovest della citta', dove ha
sede il polo elettronico; l'altro, di studenti universitari e degli
istituti superiori, e' partito dalla centrale ''Fontana Luminosa''.
Si congiungeranno nei pressi della Villa Comunale e da li' raggiungeranno
la piazza dinanzi al Municipio, piazza ''Palazzo'' dove e' prevista
la manifestazione finale il cui slogan e' ''Studenti e operai uniti
nella lotta''. Tra gli striscioni portati dagli studenti uno e' completamente
bianco, senza quindi alcuna scritta, in segno di solidarieta' con
gli studenti di Locri (Reggio Calabria) e la ''marcia della speranza''
promossa all'inizio del mese dai sindaci di Napoli e Cosenza, dopo
l' omicidio del vice presidente del Consiglio regionale della Calabria,
Francesco Fortugno. Un'altra manifestazione si sta svolgendo, per
iniziativa dell'Ugl Abruzzo, ad Avezzano (L'Aquila)
Tripodi: “In piazza il Paese
reale”
25/11 ''Oggi, in occasione dello sciopero generale, non ha protestato
soltanto chi e' tradizionalmente legato ai sindacati e alla sinistra.
Oggi in piazza e' sceso il Paese reale, milioni di italiani che si
sono astenuti dal lavoro e hanno manifestato contro le tante scelte
del governo che penalizzano fasce sociali sempre piu' ampie e affossano
l'economia''. Lo ha detto, in una dichiarazione, il segretario regionale
dei Comunisti italiani, Michelangelo Tripodi. ''Berlusconi - ha aggiunto
Tripodi - prenda atto della straordinaria riuscita dello sciopero
e abolisca dalla Finanziaria gli odiosi tagli che direttamente o indirettamente
penalizzano la stragrande maggioranza degli italiani. Sono inaccettabili,
tra l' altro, le dichiarazioni del Presidente del Consiglio, secondo
cui quello di oggi e' stato uno sciopero politico, inutile e contrario
agli interessi dei lavoratori. Si tratta come al solito di affermazioni
che confermano l'incapacita' del governo di tenere nella giusta considerazioni
le sollecitazioni che provengono dalla societa' italiana. I Comunisti
italiani calabresi hanno partecipato massicciamente alle iniziative
del sindacato perche' mai come in questo momento occorre far sentire
al Paese la voce di un Mezzogiorno che giustamente si sente abbandonato,
per via dei nuovi tagli agli incentivi allo sviluppo, ma anche ostacolato
dalla devolution imposta dal governo che ha ceduto al ricatto politico
della Lega''. ''Bene ha fatto inoltre il sindacato - ha concluso Tripodi
- ad organizzare a Locri una delle manifestazioni previste nella Regione
proprio a significare l' esigenza di collegare la lotta per lo sviluppo
a quella contro la mafia, di cui i giovani di questa realta' sono
diventati il simbolo''.
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