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Conferenza dei Presidenti delle Regioni sul federalismo

 

Conferenza delle Regioni: “Trovato l’accordo sul federalismo fiscale”. Loiero: “Una pietra miliare”

21/07 ''L' accordo di Santa Trada e' una pietra miliare nella storia del fiscalismo in Italia. Era inseguito da anni. E qui in Calabria e' stato fatto un piccolo miracolo. Sono stati sbloccati i fondi da ripartire con la legge 56 del 2000, ma, soprattutto, e' stato dimostrato che la via del federalismo solidale e' percorribile nell' interesse di tutte le Regioni''. E' molto soddisfatto il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, al termine della Conferenza straordinaria sul federalismo fiscale svoltasi a Santa Trada di Villa San Giovanni in cui il protagonismo della Calabria e' stato riconosciuto da tutti. ''Le conclusioni - ha aggiunto Loiero - indicano il modo in cui si dovra' applicare l' articolo 119 della Costituzione e rafforzano l' idea di Regione''. Loiero, oltre che per gli aspetti economici, si e' detto soddisfatto per il fatto che ''si e' tornato a parlare di Mezzogiorno, delle sue esigenze di crescita che non sono in contrasto con le parole solidarieta' e federalismo''. Quindi ha aggiunto: ''Abbiamo riportato il Mezzogiorno nell' agenda politica del Paese. E io ritengo che sia questo il successo politico piu' importante di questa conferenza. Debbo dare atto ai rappresentanti delle Regioni che hanno mostrato grande sensibilita' e disponibilita'. Partendo dalla constatazione delle profonde disparita' tra il Nord e il Mezzogiorno, essi hanno solennemente affermato il principio che il fondo perequativo previsto dall' articolo 19 della Costituzione dovra' essere utilizzato per ridurre tali differenze che pregiudicano lo sviluppo dell' intero Paese''. Secondo Loiero l' accordo di Santa Trada e' un momento di svolta importante e storico: ''C' e' stato uno sforzo di tutte le regioni per arrivare a soluzioni condivise. La Calabria ha portato fortuna''.

Errani: Intesa storica”

21/07 "C'e' un'intesa piena: un contributo che diamo al Paese". Cosi' il presidente delle Regioni e delle Province autonome, Vasco Errani, commenta l'accordo sul federalismo fiscale raggiunto oggi a Villa San Giovanni (Reggio Calabria). Errani elenca anche le parti salienti del documento che passera' ora all'esame del governo. "Ci sono - dice - tre principi irrinunciabili. Il primo:noi riteniamo che sia indispensabile procedere con il federalismo fiscale superando la finanza derivata. In secondo luogo, vogliamo un sistema che garantisca la perequazione per quelle Regioni che hanno contribuzione fiscale minore rispetto ad altre Regioni. Terzo: abbiamo gia' dato le direttrici di fondo per l'applicazione dell'articolo 119 della Costituzione, perche' vogliamo che venga attivato dal 2006". Errani parla di accordo "di grande rilievo politico. Ce l'abbiamo fatta a dispetto di quanto prefiguravano molti commentatori". Con il protocollo vengono, cosi', azzerati anche i contenziosi davanti alla Corte Costituzionale avviati da diverse Regioni. "Si sblocca cosi' - sottolinea il presidente emiliano - la cassa delle Regioni e si offre un grande contributo al Paese. Si discuta su innovazione qualita' della politica - conclude Errani - ma diciamo no al gioco di mettere le Regioni al centro della campagna che ne offusca immagine e il ruolo. Noi vogliamo stare in questo modo nel dibattito e con un accordo che mette insieme l'esigenze del Nord e del Sud".

Formigoni “Un accordo storico”

21/07 Alla Conferenza delle Regioni di Villa San Giovanni (Reggio Calabria) ''e' stata accettata l'impostazione della Regione Lombardia che chiedeva da anni di superare il concetto cosiddetto della spesa storica e quindi di andare a una ripartizione delle risorse sulla base degli effettivi bisogni e dell'effettiva produttivita'''. Lo ha affermato, a Milano, Roberto Formigoni. ''Quindi le regioni d'Italia, coordinate in queste materie da Regione Lombardia - ha sottolineato il presidente lombardo - hanno raggiunto un accordo unanime sul tema anche del decreto legislativo 56/2000, quello che dovrebbe incominciare a introdurre il federalismo fiscale. Sottoporremo questa base unanime di accordo al Governo nelle prossime sedi di confronto - ha aggiunto Formigoni visibilmente soddisfatto - confidando che accetti la nostra impostazione e che si possa cominciare quel federalismo fiscale autentico nel segno dell'autonomia e dello sviluppo per tutto il Paese che qui dalla Lombardia abbiamo sempre sostenuto''. Il 'governatore', che ha parlato di ''accordo storico'', ha concluso spiegando che sono stati ottenuti 8 miliardi di euro di risorse regionali.

Dall’intesa, la Basilicata scongiura il pericolo di tagli

21/07 ''La soluzione raggiunta oggi dalla Conferenza dei presidenti in materia di federalismo fiscale consentira' alla Basilicata di mantenere intatti i trasferimenti statali, scongiurando quindi il pericolo dei tagli che erano stati paventati con la prima ipotesi di applicazione del decreto 56''. Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, a conclusione della seduta straordinaria della Conferenza dei presidenti delle Regioni italiane, tenutasi a Villa San Giovanni. ''Si tratta di un risultato molto importante ed estremamente positivo - ha affermato De Filippo - che afferma pienamente i principi di responsabilita' e di solidarieta' fra i territori su un tema essenziale come quello della ripartizione delle risorse finanziarie. Con l'accordo si e' avviato un federalismo giusto e adeguato alle esigenze di sviluppo delle Regioni, ed e' inoltre passata una impostazione che non mette in difficolta' il Mezzogiorno, consentendo al tempo stesso di rafforzarne i processi di autogoverno in una visione maggiormente equilibrata''. De Filippo ha infine confermato che la Conferenza ha approvato un documento ''nel quale si chiede la piena applicazione dell'articolo 119 della Costituzione gia' a partire dal 2006, per realizzare un ulteriore passo in avanti sui temi dell'equita', della perequazione e garantire identita' e coesione dei territori. Nel documento elaborato ritorna finalmente anche il termine Mezzogiorno, che nella precedente impostazione era stato sostituito con la meno felice dizione di territori a minore capacita' fiscale dimostrando come il livello di condivisione raggiunto oggi possa riportare attenzione alle ragioni del Meridione''.

Colozzi: "Tutte le Regioni danneggiate dal decreto 56".

21/07 Si avvicina l'intesa fra le Regioni per modificare gli aspetti tecnici del Dlgs 56/2000, i cui errori tecnici sono stati riconosciuti dai governatori e dagli assessori riuniti a Villa S.Giovanni, ospiti del presidente della Calabria Agazio Loiero. E' da questa premessa positiva che si potra' arrivare a un accordo, ha ammesso Romano Colozzi, assessore al bilancio della Lombardia e coordinatore dei suoi colleghi nell' ambito della Conferenza delle Regioni. La cifra ''mobile'' che tanto ha fatto discutere in questi quattro anni i governatori, non e' stratosferica: in gioco sono 98 milioni di euro, ma piu' rilevanti sono le conseguenze tecniche e la progressione geometrica delle differenze di finanziamento tra le Regioni provocate dal decreto 56/2000. Colozzi si e' detto fiducioso sulla possibilita' di un punto d'incontro, anche se in fatto di penalizzazione ha precisato che non solo le Regioni del Sud, ma anche quelle del Nord, sono state in qualche modo danneggiate dall' applicazione di quel decreto e in particolare dal Dpcm 2002, attuativo del decreto 56/2000. Su un punto, pero', Colozzi rimane fermo: ''Non potro' mai accettare che chi era stato virtuoso venga punito''. La riformulazione tecnica del Dpcm 2002 riguarda il quadriennio 2002-2005 ma potrebbe essere estesa anche al 2006, qualora rimanesse inattuato l'art.119 della Costituzione: se invece il Parlamento e il governo riuscissero a rendere operativo l'art.119 riformato, il problema non si porrebbe per il prossimo anno. Ma anche di fronte a una soluzione positiva, e quindi alla piena operativita' dell' art.119 della Costituzione, secondo Colozzi si verrebbe a porre un nuovo problema: come applicare quell' articolo. ''Il documento che stiamo predisponendo - ha concluso - deve indicare, se non proprio stabilire, i principi di attuazione''. Di fronte ad una precisa domanda dei giornalisti, Colozzi ha osservato che se dovesse uscire dalla Conferenza delle Regioni un documento votato solo a maggioranza, ''esso avrebbe un po' meno valore''.

Bassolino: “Accordo vicino”

21/07 Le Regioni sono a un passo dall' intesa, che dovranno poi sottoporre al governo, per aggiustare gli effetti negativi provocati dal Dlgs 56/2000 sulla finanza regionale: lo ha detto Antonio Bassolino, presidente della Campania, che ha lasciato prima degli altri la Conferenza straordinaria delle Regioni, convocata da Vasco Errani in questo angolo estremo della Calabria. ''Si va verso un'intesa - ha detto Bassolino - frutto di uno sforzo congiunto e importante che affonda le proprie radici anche nel coordinamento di tutte le Regioni meridionali che si va rinsaldando''. Lo strumento e' il fondo perequativo, da utilizzare ''con maggiore attenzione verso le Regioni che finora piu' hanno contribuito e con maggiore oculatezza verso le Regioni che non possono restare indietro''.

Adamo: “Grande successo per la Calabria”

21/07 ''Si profila un grande successo per la Calabria alla Conferenza delle Regioni italiane di Villa San Giovanni''. Lo afferma il vicepresidente della Regione Calabria, Nicola Adamo. ''Infatti - aggiunge Adamo, titolare della delega all' economia - si sta lavorando ad un' intesa tra le Regioni per la ripartizione dei fonti rinvenienti dal Decreto legislativo 56 per gli anni 2002, 2003, 2004 e 2005. Per l' anno 2002 la Giunta Chiaravalloti avendo fallito l' intesa ha dovuto ricorrere al Tar per contestare una penalizzazione per quell' anno della Calabria di ben 19 milioni di euro, una cifra che sarebbe stata una perdita esponenziale fino al 2005 pari ad un importo di circa 365 milioni. Invece oggi confidiamo di concludere un accordo che riconosce la garanzia dello Stato per la quasi totale copertura dell' intera spesa storica regionale. Alla fin fine dal 2002 al 2005 potremmo avere soltanto circa 11 milioni di euro in meno rispetto alla copertura della spesa storica. Quest' accordo inoltre stabilisce un equilibrio tra le Regioni del nord e le Regioni del sud, a fronte della Calabria che nell' arco dei quattro va sotto soltanto di 11 milioni e recupera oltre 350 milioni di euro, la Lombadia invece nei soli primi due anni 2002-2003 ad esempio rinuncia a ben oltre 90 milioni di euro. E' la prova provata la stipula di quest' accordo che speriamo si firmi nelle prossime ore di un nuovo ruolo che la Calabria esercita in Italia. Grazie al presidente Loiero la Calabria non e' piu' Regione residuale e cenerentola nella Conferenza, il Presidente della Calabria e' uno dei protagonisti determinanti delle scelte e delle politiche della Conferenza delle Regioni''.

Bassolino: “Lotta agli sprechi impone uno sforzo delle istituzioni”

21/07 Antonio Bassolino e' ''senz'altro d'accordo sulla necessita' di combattere la lotta agli sprechi'' ma e' altrettanto convinto e fiducioso che questa potra' realizzarsi ''con il contributo di tutti e anche dei governatori''. ''La lotta agli sprechi - ha aggiunto - e' in ogni caso un tema che impone uno sforzo congiunto da parte dello Stato in tutte le sue istituzioni''.

Adamo: “La lotta agli sprechi è l’assillo di tutti”

21/07 Nicola Adamo, vicepresidente della giunta regionale della Calabria e protagonista di una polemica a distanza con Anna Serafini (Ds), e' tornato sul tema della lotta agli sprechi osservando che si tratta ''di una preoccupazione comune che abbiamo tutti: l'assillo nostro e' di dimostrare agli italiani che anche sul terreno della moralita' e della virtuosita' siamo un'altra cosa dal centrodestra''. ''E vogliamo far pesare la forza e la responsabilita' dei Ds - ha aggiunto - nell' area di governo. Non basta gestire, bisogna governare''. Alla domanda se il ritorno del tema della ''diversita' morale'' dei Ds non possa riaprire una stagione berlingueriana nel partito, impostata sulla ''diversita' morale'' della sinistra, Adamo ha osservato che la diversita' ''e' un valore, ma non possiamo darlo per acquisito come un dato congenito: si tratta di rendere la diversita' una riserva preziosa nel momento del governo e nel rapporto con gli elettori''.

 

 

 

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