HOME, Torna alla pagina Indice
Citta' di Cosenza , Torna alla pagina Indice
Dir.resp. Pippo Gatto
Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .
Hinterland
 Rende
 Castrolibero
 Castiglione
 Servizi on Line
 Segnala i problemi 
 Famacie di Turno 
 Gare e Appalti 
 Bandi e Concorsi 
 Cinema 
 Scrivi alla Redazione 


 
 Turismo
 I Monumenti
 Mappa dell'Hinterland
 Centro Storico
 Notizie per i visitatori
 Rubriche
 Alimentazione
 Ambiente
 Attualità/Cronaca
 Consumatori
 Cronaca Rosa e Gossip
 Cultura
 Diritti del Cittadino
 Economia e Finanza
 Innovazione e Tecnologia
 Politica e Sociale
 Servizi Speciali e Dossier
 Sindacati
 Spettacoli
 Sport
 Partecipativi
 Chat
 Forum
 Scienza
 Informatica
 Innovazione
 Scienza
 Associazioni
 Salute
 Prevenzione
 Sanità e Salute
 Scuola e Giovani
 Scuola
 Musica
 Università




Previsioni: Epson Meteo


Politica
Referendum del 12 e 13 giugno

 

Un referendum fatto di sole ombre

07/06,(S.M.)-Se dovesse essere messa ai voti la sua chiarezza di sicuro vincerebbe il no. Il referendum che aspetta gli italiani alle urne il 12 giugno,di certo,non è un esempio di chiarezza. Viene,anzi,il dubbio che molte cose siano volutamente omesse o scritte esclusivamente per gli “addetti ai lavori”.
Cosa ci nascondono realmente le 4 schede colorate che saremo chiamati a compilare?La prima scheda,quella celeste,chiede l’abrogazione dell’articolo 14 della legge del 19 febbraio 2004 n°40,che vieta ai ricercatori la soppressione ed,eventualmente, il congelamento a scopo conservativo degli embrioni che non possono essere impiantati nella donna,ovvero la crioconservazione degli stessi. Tale articolo,inoltre,vieta la creazione di un numero di embrioni superiore a quello strettamente necessario,per un massimo di tre embrioni,da impiantare contemporaneamente. I sostenitori del si criticano aspramente questi punti,in quanto considerano il divieto di crioconservazione un ostacolo ai progressi della ricerca scientifica:l’impossibilità di conservare gli embrioni non impiantati impedirebbe anche l’utilizzo delle cellule staminali,essenziali,secondo il parere degli studiosi,per curare malattie come Alzheimer,diabete e Parkinson,che affliggono ben 12 milioni d’italiani. Ma alla luce di nuove scoperte si alza un grido di protesta da parte di chi si oppone alla ricerca sugli embrioni:le cellule staminali,così preziose per lo sviluppo di nuove cure,possono essere ricavate dal cordone ombelicale. Questa scoperta,importantissima secondo il premio nobel Dulbecco,ha creato un polverone intorno agli esperti del settore. Non solo viene garantita la piena compatibilità delle cellule utilizzate (il 100% contro il 60 % delle cellule ricavate da altri embrioni),ma in questo modo si evita anche di giocare con gli embrioni come fossero oggetti. L’Italia,però,non ha sfruttato appieno la possibilità di ricavare le cellule staminali dal sangue placentare. I biologi che per primi hanno pensato di prelevare i cordoni ombelicali dai vari ospedali d’Italia hanno dovuto fermare le loro iniziative. Il loro era un progetto sperimentale che,in quanto tale,richiedeva fondi. Fondi che lo stato non ha stanziato. Così,ogni anno, circa 400.000 cordoni ombelicali vengono spediti all’inceneritore e con loro è come se si incenerisse anche la possibilità di salvare un’altra vita. Solo in 1/50 dei casi, in Italia,vengono comprese le straordinarie potenzialità che questo apparentemente inutile pezzo di carne offre. Nel nostro paese ben 376 casi sono stati portati a termine con successo:si pensi al caso,descritto su tutti i giornali,di un bambino di Sciacca. A venti mesi dalla nascita il bambino si ammalò di leucemia e a salvargli la vita fu il suo stesso cordone ombelicale,che la madre aveva fatto conservare nel Centro di Raccolta di Sciacca,considerato il secondo al mondo per qualità. In fatto di donazioni siamo secondi solo alla Francia,ma il cuore non basta:è necessario raccogliere il sangue,stabilire standard di qualità,formare le ostetriche e dotarsi di strumenti di organizzazione. Dagli Usa arriva,però,una moda preoccupante,che fa sorgere numerosi dubbi sui vuoti lasciati dallo stato. Laddove il pubblico lascia spazio si insinua l’azione del privato: il Kit fai-da-te per la conservazione del cordone ombelicale dei propri figli. In tutto 3000 euro. Carolina Sciomer,presidente dell’Adisco,ci tiene però a precisare che la conservazione all’estero non presenta nessuna garanzia. Inoltre,sottolinea,”solo 7 volte su 20.000 si può avere la necessità di usare il proprio cordone”.
La seconda scheda,quella arancione,pone l’accento sulla salute della donna. La legge 40 impone l’utilizzo di un massimo di tre ovuli alla volta,da impiantare contemporaneamente,a prescindere dalle specificità dei casi singoli. In questo modo,non viene considerata l’eventualità di parti plurigemellari o di eventuali traumi legati a ripetuti tentativi di fecondazione. Tale legge,inoltre,vieta alle coppie portatrici di malattie genetiche la possibilità di analisi preimpianto.
In questo caso, i sostenitori del si difendono,in primis,i diritti della donna e della coppia:potranno sottoporsi a fecondazione assistita coppie affette da infertilità non documentabile (anche psicologica),quelle che non hanno tempo di sperimentare altre cure,quelle portatrici di malattie genetiche. L’abrogazione di tale articolo,inoltre,consente l’impianto,non necessariamente contemporaneo,di più di tre ovociti e nel caso in cui l’innesto fallisca potranno essere impiantati gli altri ovociti fecondati,evitando nuove stimolazioni ormonali. Il punto che ,però, risulta più contraddittorio riguarda i diritti dell’embrione. Sembra quasi che madre ed ipotetico figlio si contendano i diritti,come se darne all’uno volesse dire toglierne all’altra. In effetti,se tale legge venisse abrogata,la madre avrebbe libertà di rifiutare embrioni portatori di malattie genetiche,evitando quindi un eventuale aborto terapeutico. I fautori del no,invece,puntano ai diritti dell’embrione. Nel caso in cui dovessero formarsi embrioni portatori di malattie genetiche,il medico sarà obbligato ad impiantarli e la madre potrà solo scegliere un successivo aborto terapeuti. Anche qui il punto è molto delicato,perché entra in gioco “cosa” siamo disposti a definire uomo. Ma può un embrione essere considerato semplicemente come un oggetto? L’embrione,fin dal primo concepimento,è al centro dei desideri e dell’affetto della propria “famiglia”. Risulta difficile non considerarlo,date queste premesse,come ogni altro essere umano,dotato di diritti. Questo punto viene approfondito con la terza scheda,quella grigia,che si basa sui diritti del concepito. La legge 40 prevede che un embrione goda degli stessi diritti della madre e di ogni altra persona. Ciò vuol dire che l’embrione è persona sin dal suo concepimento,dove “concepimento” è la stessa fecondazione dell’ovulo ancor prima della formazione dell’embrione. La critica del fronte si mira,soprattutto, a salvaguardare la legge sull’aborto. Ma se questa fosse la posizione vincente,l’embrione non verrebbe posto allo stesso livello di ogni altra persona e i diritti della madre prevarranno,in ogni caso. In caso di vittoria del no, invece, varrebbe l’assunto per il quale il diritto alla salute della madre andrebbe sacrificato al diritto all’integrità fisica dell’embrione.
L’ultima scheda,infine,fissa l’obiettivo sulla fecondazione eterologa:la legge in vigore vieta l’accesso a tale tecnica. Si apre, però, un’importante questione:considerando che tale tecnica non viene impedita all’estero,e coppie più ricche avranno la possibilità di essere sottoposte a fecondazione assistita sotto pagamento. In questo caso vengono garantiti dei diritti soltanto a coloro che,economicamente benestanti,hanno la possibilità di soggiornare all’estero e di sostenere grosse spese mediche.
Aldilà di quello che sarà il risultato,tale referendum pone l’accento sugli squarci aperti nella moralità del sistema decisionale italiano,nonché sullo stesso significato che l’opinione pubblica da al concetto di uomo. Qualunque decisione sarà comunque una sconfitta,la sconfitta dell’uomo e del suo diritto alla vita.

Sbarra: “La Cisl non da alcuna indicazione per i referendum”

07/06 ''La Cisl non da indicazioni di voto ai propri associati per il referendum sulla procreazione assistita. Siamo contrari a schierare ufficialmente l' organizzazione quando non si tratta di quesiti che riguardano questioni sindacali''. E' quanto sostiene in una nota il segretario generale della Cisl Calabria, Luigi Sbarra, circa il referendum sulla legge relativa alla procreazione assistita. ''Il tema della fecondazione assistita - ha aggiunto - tocca materie delicatissime che hanno implicazioni con i valori della vita, della bioetica che per la loro natura coinvolgono individualmente ciascun lavoratore e pensionato in base alle proprie convinzioni morali e sociali. Per tali ragioni la Cisl lascia liberi i propri iscritti nell'assumere ogni decisione piu' vicina alle proprie sensibilita'. Personalmente non andro' a votare ma questa mia decisione non impegna l' organizzazione. Le ragioni della mia scelta risiedono da un lato per contrastare l'uso eccessivo e spregiudicato dell'istituto referendario che non puo', con un 'Si' o con un 'No', far decidere i cittadini questioni importanti e rilevanti della persona umana''. ''Dall'altro - ha concluso - per impegnare il Parlamento e la Politica ad assumersi sino in fondo la responsabilita' di trovare , con le mediazioni, le soluzioni equilibrate ad argomenti cosi' importanti e delicati al di la di ogni schematismo e speculazione di natura ideologica''.

Straface: “Le donne di AN non votino per i referendum”

07/06 ''Le donne di An non si recheranno alle urne domenica per il referendum sulla procreazione. Certe questioni non possono essere dibattute a cuor leggero o decide con un semplice segno di matita su una scheda referendaria''. E' quanto sostiene in una nota la presidente del gruppo di An in consiglio provinciale a Cosenza, Pasqualina Straface. ''Noi non andremo a votare - ha aggiunto - e chiediamo alle nostre elettrici e simpatizzanti di fare altrettanto - annuncia Pasqualina Straface - Sulla vita non si vota: contrastiamo un referendum utilizzato in modo strumentale da talune forze politiche nazionali che sfruttano proprio il sacro valore della vita per conquistarsi le simpatie elettorali''.

 

 

Legge 40/2004: cosa si vuole cambiare, come e perché
Ecco i quesiti referendari sui quali siamo chiamati a decidere

 

    QUESITO n° 1 (Scheda celeste): si parla di congelamento dell'embrione, ricerca sugli embrioni e di clonazione terapeutica

Propone di abrogare la parte della legge che impedisce ogni tipo di ricerca clinica e sperimentale sugli embrioni e quindi l’ uso delle cellule staminali embrionali.

 

    QUESITO n° 2  (Scheda arancione): si parla di accesso alla procreazione assistita solo per coppie sterili, dell'obbligo di impianto di tutti gli ovuli fecondati e del congelamento degli embrioni

Propone di eliminare l’ obbligo di creare in vitro un numero massimo si tre embrioni per ogni tentativo di fecondazione assistita; di abrogare il divieto di congelare gli embrioni non utilizzati; di cancellare l’ obbligo di trasferire tutti e tre gli embrioni nell’ utero della donna.

 

    QUESITO n° 3  (scheda grigia): si parla di diritti dell'ovulo fecondato e di accesso alla procreazione assistita solo per coppie sterili

Ha l’ obbiettivo di abrogare integralmente l’ articolo 1 della legge 40 che equipara i diritti dell’ em-brione a quelli delle persone.

 

QUESITO n° 4 (scheda rosa): si parla di fecondazione eterologa

Vuole far cadere il divieto di fecondazione eterologa, cioè di quella pratica medica nella quale

Vengono utilizzati spermatozoi o ovociti di donatori esterni alla coppia.


Le altre notizie di politica

Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .

Copyright © 2005 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Reg. Trib. CS n.713 del 28/01/2004
Tutti i dati e le immagini presenti sul sito sono tutelati dalla legge sul copyright
Il loro uso e' consentito soltanto previa autorizzazione scritta dell'editore

ShinyStat

Per una migliore visualizzazione del portale si consiglia uan risoluzione di 800x600 punti