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Politica/Regionali 2005Candidati a confronto sullo sviluppo
A Lamezia i candidati presidenti si misurano sullo sviluppo nel convegno della Cdo 26/02
(s.s.) Un vero bagno di folla, oltre 2.000 persone, quello che stamattina
ha preso parte al convegno organizzato dalla Compagnia delle Opere,
all’auditorium del Centro Agroalimentare di Lamezia Terme, sul
tema “Il cammino della speranza. Vie allo sviluppo della Calabria”,
a cui hanno preso parte i tre candidati alla presidenza della regione,
Abramo, Aloi e Loiero. La prima relazione introduttiva è stata
svolta da Antonio Schiavelli, l’imprenditore della sibaritide
che da pochi mesi ha assunto il ruolo di coordinatore del lato imprenditoriale
della CdO. Schiavelli ha affermato come “L’approccio e
l’impegno che CDO impresa vuole dispiegare è prepolitico
, lontano da categorie tradizionali quali “ destra – sinistra
” incentrato, piuttosto, sulla valutazione etica, valoriale
dell’azione dell’uomo - singolarmente, collettivamente
-; senza pregiudizi condizionati dalla appartenenza. Etica intesa
come concretezza dell’agire e non come pura declaratoria morale.”.
Giancarlo Franzè, componente dell’esecutivo nazionale
della CdO, è invece intervenuto su uno dei temi più
a cuore dell’associazione imprenditoriale, quello del lavoro.
“La prima cosa che abbiamo fatto - ha spiegato l’esponente
della CdO - è stata quella di non lasciare i giovani e quelli
meno giovani in cerca di lavoro soli, nudi davanti al potere. Perché
se non sei nessuno, se non hai nessuno, nessuno sa che esisti: il
lavoro è la condizione necessaria per la libertà, perché
ogni uomo ha bisogno di lavorare per sentirsi persona viva, parte
di una umanità vivente.” Ecco perché è
indispensabile, ha proseguito, “cancellare l'idea del lavoro
come guinzaglio tenuto al collo di chi ha bisogno e la concenzione
delle opportunità di lavoro come oggetto di lottizzazione burocratica
e politica”. Franzè ha poi sottoleianto come negli ultimi
anni siano stati migliaia i giovani che attraverso le tante iniziative
promosse nei vari campi dalla Cdo hanno trovato un lavoro. E’
poi seguita una serie di interventi programmatici. Franco Falcone,
operatore turistico, ha ricordato la “necessità di svolgere
una politica differenziata nel territorio, privilegiando le località
turistiche che hanno una reale e concreta vocazione”. Giuseppe
Nola, presidente del gruppo “Campoverde Spa” ha fortemente
criticato il ruolo di enti regionali come l’Arssa che non riescono
a svolgere una concreta attività a favore dell’agricoltura
calabrese. Gianni Romeo, direttore del Banco Alimentare della Calabria,
ha ricordato le varie iniziative svolte nel settore non-profit dalla
CdO a favore dei più deboli, partendo dalle case-famiglia che
ospitano i “minori a rischio” fino al Banco Alimentare
che ditribuisce derrate a 484 enti calabresi convenzionati ed attraverso
di essi assiste circa 70 mila persone. Enza Bruno-Bossio, della CM
Sistemi Sud ha riportato le esigenze dalla Calabria nel settore della
Innovation Technology. E’ stata poi la volta di Sabatino Savaglio
che ha analizzato le problematiche della sanità calabrese “una
sanità, pubblica e privata, verso cui c’è scarsa
fiducia da parte dei cittadini, che sempre di più, anche per
patologie banali, si rivolgono a strutture extra regionali, con un
costo attuale di circa 200 milioni di euro per la Calabria, che potrebbe
aumentare nei prossimi anni”. Secondo Savaglio la sanità
in Calabria ha svolto un ruolo di ammortizzatore sociale e non la
sua funzione precipua di salvaguardia della salute. La relazione introduttiva di Franzè (Savaglio)
“I vescovi calabresi nella lettera del 13 febbraio scorso chiedono
un sussulto di speranza in questa terra di Calabria. Quale speranza?
Quella che non elude, che non è un sogno ma un’esperienza
di vita”. Così ha introdotto il tema del lavoro Giancarlo
Franzè. “Don Giussani - ha proseguito Franzè -
ci ha insegnato che l'origine di ogni azione, anche dell'azione sociale,
non è l'organizzazione , non è la burocrazia, non è
lo Stato, non è il sociologo, il politologo, l'intellettuale
ma è l'io, la persona, è ciascuno di noi con un desiderio
vero di bontà, di giustizia, di verità”. “La
prima cosa che abbiamo fatto, ha spiegato il componente dell’esecutivo
nazionale della CdO, “è stata quella di non lasciare
i giovani e quelli meno giovani in cerca di lavoro soli, nudi davanti
al potere. Perché se non sei nessuno, se non hai nessuno, nessuno
sa che esisti: il lavoro è la condizione necessaria per la
libertà, perché ogni uomo ha bisogno di lavorare per
sentirsi persona viva, parte di una umanità vivente”.
Per questo motivo è inderogabile “cancellare qull'idea
del lavoro concepito come un guinzaglio tenuto al collo di chi ha
bisogno e quella concenzione delle opportunità di lavoro come
oggetto di lottizzazione burocratica e politica, come una torta da
spartire”. Franzè ha poi sottolineato come negli ultimi
anni siano stati migliaia i giovani che attraverso le tante iniziative
intraprese, come centri di solidarietà, consorzio scuola-lavoro,
Obiettivo lavoro, Piazza del lavoro, oltre che con le iniziative imprenditoriali
avviate, hanno trovato una risposta alle loro domande e bisogni, attraverso
un orientamento mirato, corsi di formazione di base e professionali,
opportunità di lavoro, stage. Per l’esponente della CdO
è necessario che venga approvata la legge regionale di attuazione
della legge Biagi in materia di collaborazione tra collocamento pubblico/privato.
“E’ alquanto strano che proprio noi che abbiamo un tasso
di disoccupazione così alto – ha stigmatizzato –
non mettiamo in campo tutti gli strumenti legislativi per favorire
quelle politiche che possano meglio avvicinare domanda e offerta”.
Così come anche la Borsa Lavoro e tutte le politiche attive
del lavoro. La delega al lavoro, come quelle quelle alla formazione
e alla pubblica istruzione non sono di serie B, ha sottolineato, “anzi
la vera partita per la ripresa inizia proprio da qui: non vogliamo
uno sviluppo che non crei occupazione, soldi spesi per fare cattedrali
nel deserto o mero assistenzialismo, abbiamo bisogno di una classe
dirigente all'altezza che abbia intelligenza, capacità,forza
e coraggio per costruire, aprendosi a tutte quelle realtà sociali
che dimostrano capacità progettuali, aggregative e idee di
sviluppo”. Da qui la richiesta della Cdo alla politica: “Auspichiamo
che vengano riconosciuti questi tentativi in atto di costruzione dal
basso, di difesa della libertà di operare, non ci interessa
di porre una questione pregiudiziale di schieramento, il nostro slogan
rimane ancora più società meno Stato”. Occorre,
ha aggiunto, “costruire un progetto riformista e popolare, che
permette di riunire aree politiche e culturali oggi non rappresentate,
lontane perché disincantate e deluse”. L’intervento di Antonio Schiavelli. (Savaglio)
Antonio Schiavelli (nella foto), vicepresidente con delega al settore
CdO Impresa, è intervenuto sul tema “Un vero corpo intermedio
per la Calabria”. Schiavelli, ricordando la sua formazione laica,
ha fatto una premessa sull’emozione suscitatagli in questi giorni
dal vedere e sentire alcune cose di mons. Luigi Giussani. Introducendo
i temi del convegno, Schiavelli ha ricordato quanto le imprese aderenti
alla CdO abbiano un comune sentire ed una base valoriale comune, che
vanno al di là delle dimensioni e del settore di appartenenza
e condividono la necessità e l’urgenza che prima di affrontare
la necessaria riforma, del fare Politica, occorra modificare i soggetti
intermedi della rappresentanza, al fine di aumentare il “ capitale
sociale” della comunità calabrese.. I candidati Abramo, Aloi e Loiero a confronto sui temi dello sviluppo Turismo, agricoltura, non-profit, sanita', innovazione, universita'
e educazione, lavoro e formazione. Questi gli argomenti su cui i candidati
alla presidenza della Regione Calabria, Sergio Abramo (Cdl), Agazio
Loiero (Unione) e Fortunato Aloi (Alternativa sociale), si sono confrontati,
a Lamezia Terme, nel corso di un incontro su ''Il cammino della speranza,
vie per lo sviluppo della Calabria'' organizzato dalla Compagnia delle
opere imprese. I relatori hanno affrontato gli argomenti centrali
dell' incontro ponendo interrogativi e sollecitando gli aspiranti
governatori a spiegare come, poi, intendono muoversi una volta al
governo della Calabria. Abramo, Aloi e Loiero, chiamati ad intervenire
in ordine rigorosamente alfabetico, hanno spiegato quali saranno gli
indirizzi che, in caso di vittoria, daranno al loro governo. Per Abramo
il punto nodale e' quello di ''capire se questa classe dirigente vuole
realmente cambiare la Calabria. Mi meraviglio del perche' non si riesca
a fare impresa in questa regione. Il progetto lo dobbiamo fare insieme.
Non e' piu' ammissibile che in questa regione si punti il dito contro
il politico''. A giudizio di Aloi ''quando sentiamo dire che non e'
concepibile il tema dello sviluppo senza che questo comporti occupazione
si dice cio' che in altre realta' e' lapalissiano. Imprenditori e
politici devono incontrarsi a meta' strada. Il tecnico deve dare indicazioni,
il politico le scelte''. Con un ricordo di don Giussani, ''profilo
straordinario di cattolico'', ha iniziato il suo intervento Loiero
che ha spiegato che il suo programma ''e' fortemente legato ai valori.
Competenza, efficacia, efficienza non valgono se non sono ancorati
ai valori. Questo territorio ha bisogno di stabilita'''.
26/02 ''E' questa la strada giusta per costruire insieme il futuro
della Calabria''. Cosi' Agazio Loiero, candidato per il centrosinistra
alla presidenza della Giunta regionale, ha commentato l' incontro
organizzato oggi a Lamezia Terme dalla Compagnia delle Opere. ''Abbiamo
l' obbligo - ha aggiunto Loiero - di risollevare la nostra terra dalle
sabbie mobili di questi anni, partendo col creare nuovo sviluppo strettamente
collegato al lavoro. E' necessario costruire un innovativo raccordo
economico sociale istituzionale, concretamente efficiente che dia
garanzie alle imprese favorendo l' innovazione tecnologica, ormai
esigenza inderogabile per tutti. E' ora di attivare i diritti costituzionali,
troppe volte calpestati, condividendo insieme i principi e i valori
delle nostre realta' territoriali. Il nostro dialogo si inserisce
nel solco lasciatoci da Don Luigi Giussani, che attraverso le opere
ha saputo dare una nuova cultura della speranza''. Abramo “Loiero noto per i ribaltoni” 26/02 ''Fa impressione sentire il candidato del centrosinistra, celebre per i ribaltoni, per i cambi di schieramento e di casacca, una quindicina nella sua ultratrentennale carriera, per le campagna acquisti in atto e per i suoi disinvolti metodi clientelari, parlare di deontologia e di politica corretta''. A sostenerlo e' il Comitato elettorale del candidato del Cdl alla presidenza della Regione Calabria, Sergio Abramo, replicando alle affermazioni fatte dal candidato del centrosinistra, Agazio Loiero, nel corso del suo intervento all' incontro organizzato dalla Compagnia delle Opere. ''Abramo - aggiunge il Comitato - parla dritto al cuore della gente che invoca una forte novita' nella vita democratica della regione, affronta i problemi dei cittadini, a partire dalla domanda di lavoro, e denuncia i limiti di una politica politicante di cui il candidato dell' Unione-ex Gad e' la massima espressione. La politica 'corretta', secondo il 'vangelo' del candidato del centrosinistra, che non ha niente a che fare con l' altissima figura di don Giussani, e' quella di imbarcare nella sua variopinta aggregazione pezzi della Giunta di centrodestra (Misiti e Bagarani), un ex presidente di Regione del centrodestra eletto poi, grazie a Berlusconi eurodeputato (Nistico'), ex deputati e ex dirigenti di Forza Italia (Covello) e Udc (Dorina Bianchi), gli stessi consiglieri del centrodestra che hanno fatto maggioranza nell' approvazione della nuova legge elettorale. La 'politica corretta' e', secondo il candidato del centrosinistra, mettere assieme,nella stessa coalizione, gli uomini del Ponte e i partiti che sono contro il Ponte, i socialisti garantisti e gli uomini dell' ex pm Di Pietro, e cosi' via elencando. La 'politica corretta' del candidato del centrosinistra e' farsi eleggere dalla Cdl e farsi nominare ministro dalla parte opposta oppure si puo' trovare nelle pagine delle intercettazioni telefoniche di importanti inchieste sull' ospedale 'Pugliese' di Catanzaro''. ''Abramo - conclude il Comitato - ha l' abitudine di parlare chiaro, di essere scomodo, anche alla sua parte politica, perche' si propone come autentica novita', come lo strumento democratico che i cittadini hanno per chiudere per sempre con un passato fatto di clientele e di sperperi. Piaccia o no al candidato del centrosinistra, che appare sempre piu' spaurito e nelle stoppie come un pulcino. Altro che 'volpone' della politica''. Loiero: “Abramo politicamente scorretto” “Sergio Abramo attacca la coalizione di cui egli stesso e'
il prodotto. Questa e' un' operazione politicamente scorretta anche
per ragioni di deontologia''. A sostenerlo e' stato il candidato alla
presidenza della Regione Calabria del centrosinistra, Agazio Loiero,
al termine del suo intervento nel corso dell' incontro organizzato
a Lamezia Terme dalla Compagnia delle opere. La dichiarazione di Loiero
e' da mettere in relazione ad un passaggio dell' intervento di Abramo
in cui il candidato della Casa delle liberta' ha criticato su alcune
questioni la Giunta regionale uscente di centrodestra, parlando di
''discontinuita' con il passato'' ed invitando a ''rinnovare la classe
dirigente'' perche' ''bisogna dare spazio ai giovani''.
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del 28/01/2004
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