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Notizie di Politica

 

Lettera di minacce a Gentile, Scopelliti, Talarico, Trematerra recapitata a Campanella

24 feb 10 Una lettera di minacce a Giuseppe Scopelliti, candidato alla presidenza della Regione Calabria per il centrodestra e coordinatore regionale del Pdl, e al senatore Antonio Gentile, vicecoordinatore regionale vicario del partito, è stata recapitata tre settimane fa. Della lettera si è appreso oggi. Interpellato dall'ANSA, il senatore Gentile ha confermato la notizia, precisando che la lettera è stata recapitata a casa dello zio di Mario Campanella, addetto stampa del Pdl Calabria, omonimo del nipote. Campanella ha presentato una denuncia ai carabinieri di Cosenza. Nella lettera ci si rivolge a Scopelliti avvertendolo "di non interessarsi più di mafia", mentre Gentile viene minacciato "di saltare in aria se si occuperà ancora di sanità". "Confermo che in data 28 gennaio è stata recapitata a mio zio, mio omonimo, residente a Rende, una lettera anonima nella quale si rivolgono pesanti minacce a Scopelliti, al sen Gentile, a Franco Talarico, Michele Trematerra e al sottoscritto". Lo afferma in un comunicato Mario Campanella, addetto stampa del Pdl calabrese. "Scopelliti - è detto nel comunicato - viene accusato di occuparsi troppo 'di mafia' Gentile di 'sanita'', mentre i due esponenti dell'Udc vengono accusati di essere responsabili dell'accordo Udc -Pdl. All'on Scopelliti vengono formulate altre minacce sempre in relazione al suo impegno antimafia, e tutti quanti veniamo apostrofati con un linguaggio molto violento che é opportuno non ripetere. Il presidente Scopelliti non ha voluto rendere nota la lettera per non alimentare tensioni. Io stesso ho provveduto, la sera del 28 gennaio, a presentare denuncia presso il comando dei carabinieri di Cosenza. Mi spiace solo che mio zio, ottantaduenne, paghi la colpa di portare il mio nome e cognome, pur vivendo a Rende (io abito a Cosenza) e non avendo alcun rapporto diretto con la politica. Per questo spero che egli non abbia più fastidi, mentre esprimo a distanza di tempo tutto lo sconcerto per quanto accaduto e su cui indaga la Digos di Cosenza che ha provveduto a prendere tutte le precauzioni di legge"
Soldiarietà di Magarò. “Le minacce rivolte a Scopelliti, al senatore Gentile, ai colleghi Talarico e Trematerra, sono il frutto di una ribellione delle zone grigie che vogliono ancora ottenebrare la Calabria” Lo afferma Salvatore Magarò, consigliere regionale. “Le nuove generazioni – dice Magarò – sostenendo Scopelliti, hanno la possibilità di cogliere la grande opportunità di stringersi intorno ad un progetto generazionale per restituire fiducia e speranza ai calabresi, dopo un periodo di oscurantismo”.
"Stiamo assistendo ad una escalation criminale che tenta di far apparire Reggio Calabria come la città della ‘ndrangheta. Noi invece ormai da diversi anni lavoriamo per Reggio Calabria capitale dell’anti-ndrangheta assieme a tutte le istituzioni democratiche" E’ quanto dichiarato da Aldo Pecora, ospite in queste settimane degli Stati Uniti d’America su invito del Dipartimento di Stato per una serie di seminari ed incontri sul contrasto alla criminalità organizzata, in merito alla lettera minatoria indirizzata al Sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Scopelliti ed altri esponenti politici calabresi. "Non a caso – continua il leader di Ammazzateci tutti- abbiamo individuato proprio nella Città dello Stretto la sede ideale per svolgere in questi anni il nostro meeting nazionale antimafia “Legalitàlia”, per dare un segnale forte di inversione di tendenza". "A Giuseppe Scopelliti – conclude la nota- va dunque tutta la nostra solidarietà, convinti che non basterà certo una lettera vile e codarda a fermare il suo impegno politico ed istituzionale contro la criminalità organizzata e le nuove borghesie mafiose calabresi".
"Le minacce subite da Giuseppe Scopelliti e Antonio Gentile dimostrano che in Calabria c'e' un clima inquietante alimentato da qualche frangia del vecchio potere che ristagna e che non vuole cedere il passo. Chiunque rappresenti un pericolo per queste zone grigie della regione si trova a subire tentativi di intimidazione che, ne siamo certi, sapranno trovare le adeguate reazioni da parte della societa' civile calabrese, stanca di un malgoverno che ha ridotto la Calabria a fanalino di coda dell'Europa, e ha prodotto malversazioni nel settore sanitario che sono motivo di critica oggettiva: basti leggere le osservazioni formulate oggi dalla Cei''. Lo dichiarano Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello. ''A Scopelliti e Gentile -continuano il presidente e il vicepresidente dei senatori del Pdl- l'invito ad andare avanti e a non fermarsi, per restituire speranza e fiducia a una regione fra le piu' belle d'Italia, popolata da cittadini onesti e laboriosi, vittime di una ristretta oligarchia che ha fatto della 'malapolitica' il suo modus operandi".
''Sdegno per le vili intimidazioni subite e sostegno e solidarieta' ai rappresentanti e colleghi del Pdl in Calabria Scopelliti e Gentile, agli esponenti locali dell'Udc Franco Talarico, Michele Trematerra e a Mario Campanella, addetto stampa del Pdl calabrese''. Lo dichiara il parlamentare del Pdl, Giuseppe Galati, commentando la notizia della lettera minatoria destinata a Giuseppe Scopelliti candidato alla presidenza della regione Calabria e coordinatore regionale del Pdl, al senatore Antonio Gentile, vicecoordinatore vicario del partito in Calabria accusati di ''occuparsi'' troppo di mafia e sanita' e agli esponenti dell'Udc rei dell'accordo politico tra lo stesso Udc e il Pdl calabrese. ''Tali attacchi -afferma Galati- preparati con lo scopo di intimidire l'azione politica del candidato alla presidenza della regione Calabria, Giuseppe Scopelliti e l'intera coalizione di centro destra, non solo non ci faranno arretrare da un lotta senza frontiere alla criminalita' organizzata ma, anzi - continua Galati- sono sicuro alimenteranno in noi politici ulteriore forza, per agire con maggiore rigore nei confronti della malavita''.

La Camera approva la legge Lazzati

24 feb 10 Con oltre 400 voti favorevoli la Camera ha approvato un’importante proposta di legge che unifica i disegni di legge degli onn. calabresi Angela Napoli, Franco Laratta, Nicodemo Oliverio, Mariagrazia Laganà, Roberto Occhiuto, Rosa Villecco, Doris Lo Moro, ed altri, con la quale si assesta un duro colpo all’intreccio dei rapporti tra mafia e politica. Su iniziativa del magistrato calabrese Romano De Grazie del Centro Studi Lazzati, da lui stesso presieduto, la proposta di legge unificata che poco prima la Camera ha approvato stabilisce il divieto di propaganda elettorale da parte dei soggetti sottoposti a misure di prevenzioni per reati mafiosi. Durissime le pene per coloro che svolgono propaganda elettorale: fino a 5 anni di carcere. Per gli eletti, in qualsiasi istituzione, è invece è prevista la decadenza dagli uffici, se hanno richiesto e beneficiato di voti mafiosi. Prevista anche l’ineleggibilità per gli esponenti politici che hanno fatto ricorso al sostegno dei voti della criminalità organizzata. Soddisfazione ha espresso il deputato Franco Laratta, uno dei promotori della proposta di legge del Centro Studi Lazzati. “La Camera, grazie anche alla delicata situazione politica e sociale e, alle particolari vicende giudiziarie in atto, dopo tanti anni di attesa, ha finalmente assestato un colpo durissimo ai rapporti tra la criminalità organizzata di stampo mafioso e gli esponesti politici che la utilizzano per farsi eleggere. Siamo probabilmente ad una svolta, soprattutto nel mezzogiorno d’Italia, dove il rapporto mafia-politica è in alcune zone preponderante e spesso devastante. Se la legge, che ora andrà al Senato per la definitiva approvazione, verrà immediatamente applicata si potrà finalmente dire che le istituzioni democratiche ed il Parlamento, prima di tutto, hanno deciso di colpire duramente ogni intreccio tra la mafia e la politica.

Callipo “Dalla Regione serve politica economica oculata e trasparente”

24 feb 10 “E’ importante il programma, ci stiamo lavorando anche noi. Ed è importante il dibattito sulla corruzione nel Paese che, se indica percentuali altissime in Italia, figuriamoci i livelli nelle regioni dove la legalità è un optional. Ma se non si mette mano subito alle cose assurde che tutti già conosciamo, i programmi saranno solo prese in giro e il dibattito sulla corruzione fumo negli occhi”. Lo dice l’imprenditore Pippo Callipo incontrando alcune associazioni che lo sostengono. “Se le Istituzioni nazionali e i vertici dei partiti dessero un’occhiata alla relazione della Corte dei Conti sul pozzo senza fondo che sono diventate le società partecipate dalla Regione Calabria (perdite per 8 milioni) o alla confusione che c’è persino nell’identificazione del patrimonio immobiliare della Regione, capirebbero quanto è urgente ripristinare la legalità in Calabria attraverso una politica rinnovata, che abbia non un programma scritto da scienziati, ma l’obiettivo di introdurre nella Regione il buon senso, la contabilità analitica, i controlli interni, l’obbligo della spiegazione su come si spendono i soldi dei cittadini. Questi buchi di bilancio possono essere, se non lo sono già, incentivi per corruzione e malaffare. Un argomento da affrontare immediatamente, in Calabria, è la condizione delle società partecipate dalla Regione e la gestione degli immobili della stessa Regione. La politica deve uscire dagli Enti economici, dagli Enti che producono solo debiti e non danno servizi o ingenerano sospetti e dibattiti infiniti, e non penso solo alla Sorical con tutte le sue problematiche. Ma a tutta la filiera di Enti partecipati, Enti sub regionali o pagati con i soldi dei calabresi di cui non si sa quanto producono o se servono ai calabresi o solo a chi li amministra per poi fare clientele, intascare indennità, nominare consulenti. Questa è una parte del grande ‘inciucio’ della politica, di centrodestra e di centrosinistra. Dentro questa commistione pubblico/privato si nasconde il peggio della Calabria. Non è concepibile che la Calabria, la regione più povera d’Italia, sprechi risorse per finanziare Enti inutili. Vergognosa è anche la vicenda degli immobili della Regione con connessa questione dei fitti attivi e passivi. Meno male che ogni tanto la Corte dei Conti interviene, ma poi l’amministrazione regionale se ne frega. Se la Regione, dopo 40 anni, dopo amministrazioni di centrodestra e di centrosinistra, si trova nelle tragiche condizioni denunciate dalla Corte dei Conti, di non sapere neppure di quanti immobili dispone, dove sono e chi li utilizza, ci troviamo di fronte a un dato allarmante che ingenera il sospetto che non si voglia far chiarezza su questo patrimonio che ha costi smisurati e non produce quasi niente. Secondo la Corte dei Conti la Regione, ad oggi, non è stata capace neppure di identificare e valorizzare la maggior parte del proprio patrimonio immobiliare. La maggior parte, non qualcosa. Se non è capace neanche di dettagliare i suoi beni, difenderli e utilizzarli al meglio, a che serve lodarsi per lo scheletro della cittadella regionale dopo 40 anni! Ma come, la Regione paga fitti per centinaia di immobili a privati (di cui sarebbe utile avere un elenco da rendere pubblico, anche per capire chi sono e quali rapporti intercorrono con la politica) e, nel contempo, non conosce neanche il numero di immobili di cui dispone?”

Gentile (Pdl) "Loiero dispensa pagelle e giudizi"

24 feb 10 “Non mi intimoriscono le risposte da intellettuale arrugginito del presidente Loiero, nè la sua paternale vocazione a dispensare giudizi e pagelle: sono gli ermetismi finali di un quinquennio sciapo e sconvolgente allo stesso tempo, tutto vissuto all’insegna del vittimismo e della difficile trasformazione in martire che egli ha voluto operare su se stesso”. Lo afferma, in una nota, il sen. Antonio Gentile (Pdl), secondo il quale “parlando di un’emergenza attuale e drammatica, quale quella idrogeologica, Loiero ha cambiato marcia, abbandonando il rosario delle cose fatte dalla sua Giunta (che i calabresi non hanno visto) a quelle da fare. Ha detto di aver previsto 800 milioni di euro per la Calabria nel prossimo quinquennio, il 20% dei quali (160) immediatamente disponibili ma congelati in uno dei tanti uffici sovrastrutturali in cui ha piazzato qualche ex parlamentare. Questi fondi - sostiene Gentile - potevano e dovevano essere distribuiti da tempo in conformità con il piano redatto dal prof. Pasquale Versace dell’Università degli Studi della Calabria. Loiero e i suoi accoliti, però, - aggiunge Gentile - hanno ben pensato di differire tempi di distribuzione e di erogazione di preziose risorse (che servono per prevenire possibili e purtroppo probabili guai idrogeologici) al periodo elettorale, intrisi come sono di una cultura dell’ultimo minuto che nasconde un sottofondo di profonda disistima per i calabresi. Per il presidente Loiero, insomma, basta far girare soldi e mezzi l’ultimo mese di legislatura per imbonire l’elettorato. E così scarica su chi osa contestarlo, come il sottoscritto nella fattispecie, contumelie di scarso valore pedagogico. Forse perché “punto sul vivo”. Sempre secondo Gentile “Loiero finge di non sapere che i comuni della Calabria, tutti, hanno una percentuale di 85% di rischio frane. E proprio a Catanzaro e provincia, che egli dice di difendere, questo rischio sale al 100%. Una percentuale assoluta in termini matematici che ha visto i suoi tragici effetti in queste settimane e che minaccia il nostro capoluogo. Se c’è una cosa meschina - continua il sen. Gentile - è concepire ogni intervento doveroso e istituzionale in chiave prettamente strumentale, quasi come se una materia così importante che riguarda la sicurezza di ognuno fosse argomento di contrattazione elettorale”.

Sergi: "Loiero non replica a Gentile che evoca sangue e delitti"

24 feb 10 "Il presidente Loiero non ha alcuna intenzione ad alimentare polemiche strumentali esposte in termini così decadenti. Al senatore Gentile infatti sono sfuggite parole e frasi che evocano sangue e assassinio e non penso che il presidente possa scendere a un livello così basso di polemica". Lo ha detto Pantaleone Sergi, portavoce del presidente della Regione Calabria Agazio Loiero, conversando con i giornalisti in riferimento ad alcune dichiarazioni del sen. Gentile (Pdl) sui fondi per il maltempo impegnati dalla Regione. "Quand'anche si faccia polemica elettorale con linguaggio immaginifico frutto di una deriva linguistica che farebbe storcere il naso ai lettori evoluti, bisogna avere contezza - ha aggiunto Sergi - del significato e del senso delle parole usate. Sostengo insomma che al senatore Gentile qualcuno avrebbe dovuto ricordare che le Idi di marzo, che non coincidono con la data delle elezioni, rievocano un delitto e perciò è grave utilizzarle anche come metafora". "Preso dalla foga di rispondere e non avendo fatti da contrapporre il senatore Gentile - secondo Sergi - si è fatto attrarre dalla musicalità delle parole, scivolando malamente. Non credo, dunque, che Loiero possa seguirlo in questa caduta di stile, anche perché Loiero ha le carte in regola e può demolire, come ha fatto, le tentate speculazioni con dati di fatto inoppugnabili che il sen. Gentile ignora bellamente. Come nel caso dei fondi che la Regione (i primi 170 milioni su 800) assegnerà, in base alle priorità accertate dai tecnici e non dai politici, agli enti locali di tutta, ripeto tutta, la Calabria, non i soli comuni farebbe piacere ai senatori del Pdl e al centrodestra".

Gentile (Pdl) "Da Sergi risposte da Soviet"

24 feb 10 “Dal portavoce della Giunta regionale, che è stato anche sindaco di un comune difficile come quello di Limbadi, mi aspettavo uno stile diverso: confondere una metafora storica con la verità è roba da Soviet”. Lo afferma il sen. Antonio Gentile (Pdl). “So bene che le idi di marzo riguardano un fatto drammatico della storia romana e che cadono il 15 marzo - dice Gentile - ma è finanche poco dignitoso rispondermi in quei termini, calpestando il rispetto che io ho per tutte le persone, Loiero compreso, e lo sdegno che provoca in me la violenza Se poi Sergi paragona Loiero a Giulio Cesare - dice Gentile - sono problemi suoi, ma la mia trasposizione era puramente simbolica e anche chi è sprovvisto di cultura può ben capirlo. Il vero dramma è nella Calabria che affonda e frana con Loiero che tiene congelati 160 milioni di euro: una cosa indescrivibile, che penalizza in primis Catanzaro e poi il resto della Calabria. È offensivo controbattere alla mia ironia usando il macabro linguaggio usato da Sergi - dice Gentile -. Ma, comunque, questo stile da Mourinho di Santa Severina lo lascio tutto a Loiero e al suo staff”.

Amato (PDL) "Gentile a corto di argomenti"

24 feb 10 “Il senatore Gentile, evidentemente a corto di argomenti e ribadendo una ormai manifesta vocazione a disinteressarsi dei fatti nel tentativo di spacciare per tali le proprie cervellotiche elaborazioni polemiche, insiste nell’addossare alla Giunta di centrosinistra colpe ed intenzioni che non ha puntando, ancora una volta, a ribaltare le responsabilità. È il caso quindi di ribadire che le emergenze derivanti dal maltempo, e segnatamente quelle che riguardano la provincia di Catanzaro, vanno ascritte interamente al Governo nazionale di centrodestra che, in occasione dei danni provocati dal maltempo nell’inverno passato, si è disinteressato totalmente della Calabria e dei suoi problemi proprio mentre quei parlamentari del centrodestra, che oggi esibiscono una particolare vis polemica nei confronti della Regione, si rassegnavano al ruolo di silenti ed accondiscendenti “soldatini”. Lo afferma l’assessore regionale Piero Amato (Pd) che aggiunge: È stata proprio l’assenza colpevole e totale del Governo nazionale a costringere la Presidente della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro, ad utilizzare risorse dell’Ente per riparare danni prodotti dal maltempo; la Regione, dal canto proprio, ha attivato risorse per 170 milioni di euro come prima tranche di un progetto di 800 milioni destinato alla salvaguardia idrogeologica della Calabria, con priorità stabilite dai tecnici e che nulla hanno a che spartire con modifiche che appartengono solo alle irrazionali preoccupazioni elettorali del senatore Gentile. Non potendo contrastare la forza dei fatti, poi, il senatore Gentile si abbandona a valutazioni di dubbio gusto e di scarsissima credibilità classificando il presidente Loiero come “intellettuale arrugginito”; a parte la caduta di stile che non fa onore ad un parlamentare, viene voglia di chiedersi quali titoli specifici autorizzino Gentile a dare pagelle a questo o quell’intellettuale, arrugginito o meno che sia. Farebbe meglio il senatore Gentile a chiedersi se a qualcuno la ruggine non abbia aggredito direttamente il cervello, tanto più ove si consideri il riferimento finale dell’esponente del PdLalle “idi di marzo” di cui dovrebbe restare vittima il presidente Loiero. Qualcuno si incarichi di spiegare a Gentile che le “idi di marzo” richiamano alla mente l’assassinio di Cesare e c’entrano quindi davvero poco con una competizione elettorale che, per quanto possa essere o diventare dura, ci auguriamo non preveda, nella strategia del PdL, la eliminazione fisica e cruenta di Loiero; in Calabria, poi, - conclude - si voterà a fine marzo e non certo alle “Idi” che, anche questo è bene che sappia l’ottimo senatore Gentile, nel calendario romano coincidevano con il giorno 15 del mese”.

Feraudo (Idv) “La Provincia di Cosenza bandisce concorsi in campagna elettorale”

24 feb 10 “È a dir poco scandaloso quello che ha fatto la Provincia di Cosenza. In vista delle elezioni del 28 e 29 marzo ha messo in atto la compravendita dei voti: la più losca e turpe pratica politica. Ha bandito, in piena campagna elettorale, una selezione per assumere 85 operai e 18 impiegati per l’A.FO.R..” Lo denuncia in una nota Maurizio Feraudo, capogruppo di Italia del Valori in Consiglio regionale. “Una truffa –afferma Feraudo- in danno di centinaia e centinaia di giovani disoccupati. Un vero e proprio atto usuraio, da codice penale. La più oscena tecnica del voto di scambio: Ti prometto il posto e tu, come prezzo dello scellerato accordo, mi devi dare il voto. Il più inverecondo sfruttamento dello stato di bisogno. E la Provincia di Cosenza non è nuova a queste nefandezze. Già l’anno scorso, sotto campagna elettorale provinciale, aveva, in data 19/12/2008, bandito un concorso per 25 posti di “Agente di Polizia Provinciale”. A proposito: che fine ha fatto quel concorso? Dopo un anno da quelle elezioni non se ne sa più nulla e i tanti giovani bisognosi che vi hanno partecipato continuano a rimanere appesi a una mera illusione. E la stessa cosa avverrà adesso. Sarà carpito il voto con la falsa lusinga del posto di lavoro e poi la selezione sarà insabbiata. Di questo intollerabile atto sarà immediatamente informato il Procuratore della Repubblica di Cosenza con un apposito esposto. Perché di fronte a certa spregiudicatezza la semplice battaglia politica non serve più. E, per l’appunto, per domattina alle ore 11,00 presso il Salone di Rappresentanza del Comune di Cosenza, è indetta una conferenza stampa, nel corso della quale rappresenterò agli organi di informazione, per filo e per segno, l’orrenda trama della torbida vicenda, anche con clamorose rivelazioni e illustrerò l’esposto che, nel frattempo, inoltrerò al Procuratore della Repubblica.

Magarò “Nencini porta i socialisti nel PD”

24 feb 10 “Il Segretario Nazionale del Partito Socialista ha raggiunto un accordo in Toscana per inserire i propri candidati alle elezioni regionali nelle liste del Partito Democratico. Un accordo analogo sta per essere sottoscritto anche in Liguria ed in Emilia Romagna. Questa decisione era prevedibile ed è propedeutica alla confluenza nel Pd. Fu proprio il Partito Democratico, guidato ieri da Veltroni e oggi da Bersani a far fuori, con calcolato cinismo, il Partito Socialista alle ultime elezioni politiche. Consumò questo ultimo oltraggio al partito storico di Nenni rifiutandogli l’apparentamento e facendolo così cadere sotto la mannaia del quorum. Credo che adesso siano più chiare le ragioni che mi hanno convinto ad aderire da socialista all’alleanza che in Calabria sostiene Giuseppe Scopelliti”.

Borrello (Pd) "Composizione liste come mercato vacche"

24 feb 10 “Capisco l’esigenza della stampa a veicolare notizie, ciò che mi sorprende è come sia possibile che il sottoscritto possa essere mai immaginato dentro quel mercato delle vacche che è diventata la composizione delle liste a 360 gradi”. Lo afferma Antonio Borrello, consigliere regionale del Pd. “Sono ipotesi - scrive Borrello in una nota - che mi offendono quelle di una contesa sul mio nominativo per il semplice fatto che chi pensa di arruolarmi o è poco rispettoso della mia dignità o disconosce che la mia schiena è stata sempre diritta e, quindi, non si presta strumentalmente ad incrementare un bacino elettorale in funzione del quorum da raggiungere, pur potendone trarre vantaggio personale. Se il PD non intende candidarmi avrà le sue buone ragioni e non per questo perderò il sonno; mi riterrei anche soddisfatto se mai dovesse ritenere di dare una motivazione, ma sono certo che avrebbe serie difficoltà a farlo, per cui la decisione finale prescinderà da ogni valutazione di merito sull’attività da me svolta durante il mandato: questo, sì, mi induce confusione. E poiché non sono né sono stato mai in vendita, - aggiunge - escludo in maniera categorica una mia presenza nella prossima competizione elettorale in una lista diversa dal PD, qualunque essa sia. La mia storia personale e politica, come sa bene chi mi conosce, non consente che le scelte che mi riguardano possano essere legate alla “benedizione” di altri, anche se molto autorevoli. È solo presunzione? Questa volta - conclude - forse sì”.

Trematerra (Udc) "Una strategia di rilancio per il Pollino"

26 feb 10 “Se vinceremo le elezioni, con responsabilità di governo nella giunta del presidente Scopelliti, mi farò carico di una strategia di rilancio del Pollino che parta dal dialogo con le popolazioni dei territori e dal coinvolgimento attivo dei cittadini. Insieme dovremo dar luogo ad un adeguato sviluppo della montagna, tutelandola e valorizzandola sia dal punto di visto agricolo che dal punto di vista turistico”. Lo afferma, in una nota, Michele Trematerra, consigliere regionale uscente dell’Udc. “Il prossimo governo regionale - afferma - dovrà lavorare concretamente nell’ottica della prevenzione, implementando eventualmente i progetti sponda per la forestazione. Tutto dovrà essere basato - conclude - sulla condivisione delle scelte e delle strategie con i territori ed i cittadini”.

Giamborino "Preoccupato per il territorio in emergenza ambientale"

24 feb 10 “Ansia per la Calabria, ansia per Maierato, ansia per Piscopio. La grande frana di Maierato e gli ultimi eventi idrogeologici che hanno devastato la Calabria, non possono essere classificati e poi dimenticati”. Lo afferma in una nota il consigliere regionale Pietro Giamborino. “Il mio pensiero - aggiunge - va soprattutto alle popolazioni colpite, umanamente e con seria preoccupazione per il futuro di tutto il nostro territorio. Credo sia fuori discussione che la Calabria viva una drammatica emergenza ambientale; non basta più limitare e riparare i danni compiuti dalla forza devastante della natura: occorre una seria verifica delle zone a rischio ed un intervento serio e mirato da parte del Governo centrale. Mi pare anche giusta la mia preoccupazione, come cittadino di Piscopio, comunità anch’essa ad alto rischio. Negli anni passati, Contrada Varelli è stata sottoposta ad interessanti lavori di messa in sicurezza riguardante il costone che fiancheggia Piscopio dove vi si trova un significativo insediamento di abitazioni. Oggi, tutto ciò non è bastato e dopo le grandi piogge abbattutasi sul territorio, anche se tutto può apparire sotto controllo dopo l’attivazione del sistema di allertamento da parte della Protezione Civile, la preoccupazione e il livello di allerta rimane”. “La condizione - prosegue Giamborino - in cui versa il territorio di Piscopio non può solo essere considerata una zona a rischio idrogeologico, ma il territorio di contrada Varelli e alcune zone della via Mesima in caso di altri eventi alluvionali, possono divenire seria minaccia per l’incolumità e la sicurezza di tutta la popolazione. È proprio la criticità della sua naturale posizione che invita a riflettere senza creare allarmi di alcun tipo, ma quel che abbiamo visto in questi ultimi giorni ci spinge a denunciare la necessità di creare uno stato di attenzione che deve andare oltre l’esistente studio del territorio in modo da riconoscere la reale condizione della contrada Varelli in particolare, in caso di calamità naturale. Il mio richiamo va verso la Protezione Civile dettato dalla ferma convinzione che questa parte di territorio già colpito da alluvioni possa e debba essere interessato ad un immediato studio di prevenzione proteso ad evitare ogni possibile danno all’uomo e alle cose”. “Un piano - conclude - di protezione civile, a mio avviso, con conseguenti interventi mirati al risanamento definitivo potrebbe essere lo strumento migliore per dare un aiuto alla popolazione di Piscopio per vivere serenamente e lontana da ogni paura”.

Tramonti (Cisl) "Candidati governatori si impegnino sul fisco"

24 feb 10 “La Cisl chiederà un impegno esplicito anche ai candidati Governatori della Regione affinché temi come quelli relativi alla riduzione della pressione fiscale aggiuntiva, soprattutto per le fasce di reddito medio-basse, abbiano la priorità nella loro agenda politico-programmatica”. Lo afferma, in una nota, il segretario generale della Cisl della Calabria, Paolo Tramonti, annunciando il dibattito sul tema “Per un sistema fiscale più equo” in programma il 26 febbraio a Rende. “Un’iniziativa - è detto in un comunicato - con cui la Cisl intende rilanciare i temi della lotta all’evasione fiscale e contributiva, della riduzione delle tasse su salari e pensioni, contro gli sprechi nei Comuni e nelle Regioni, rivendicare politiche attive del lavoro per giovani, donne e immigrati”. “La questione fiscale - sostiene Tramonti - è la vera priorità del Paese perché interessa direttamente pensionati e lavoratori dipendenti, categorie sociali il cui potere d’acquisto in questi anni è drammaticamente diminuito. Per la Cisl è necessario abbassare le aliquote medio-basse e spostare una quota delle imposte sui consumi introducendo dei meccanismi che diano un aiuto sostanziale sul fronte della lotta all’evasione”. Secondo Tramonti, “la nuova riforma fiscale dovrà coinvolgere, in virtù del processo di decentramento istituzionale e amministrativo in atto, anche il sistema delle autonomie locali e territoriali. Oggi chi paga maggiormente, in modo non più sostenibile, sono le famiglie perché all’eccessivo prelievo fiscale nazionale si aggiunge l’altrettanto pesante ed iniquo carico di fiscalità regionale e locale che falcidia ulteriormente i redditi dei lavoratori e dei pensionati. Anche i Comuni della Calabria sono su livelli troppo alti di tassazione. Va rigettata una politica rispetto alla quale ai sacrifici imposti ai cittadini spesso non corrisponde un’adeguata qualità dei servizi”.

Corbelli "Scandalosa legge elettorale"

24 feb 10 Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, afferma che“il grande scandalo e il clamoroso inganno della falsa abrogazione del listino bloccato della legge elettorale regionale, sostituito di fatto invece con cinque listini provinciali, bloccati e camuffati”, e preannuncia per “venerdì mattina una clamorosa iniziativa di protesta”. “A 48 ore dalla presentazione delle liste - dice - nessuno ha ancora risposto alle legittime domande di Diritti Civili sull’attribuzione dei nove seggi dell’ex listino (quale premio di maggioranza): a chi saranno assegnati? Ai primi non eletti delle liste della coalizione vincente che hanno superato la soglia di sbarramento del 4% o a quelli che occupano i primi posti delle stesse liste collegate al presidente eletto? Sarà applicato, per questa ripartizione, il sistema maggioritario o quello proporzionale? Nessuno è riuscito a chiarire se questi seggi spettano ai primi non eletti (secondo il sistema proporzionale, logica conseguenza questa dopo l’abrogazione del listino regionale bloccato) delle diverse circoscrizioni provinciali o a coloro (come sembrerebbe per l’ambiguo ed equivoco riferimento, nella modifica della legge elettorale, al sistema maggioritario per il riparto di questi seggi) che occupano i primi posti nelle liste della coalizione vincente, che partecipano alla ripartizione del premio di maggioranza. Quello che sta succedendo in Calabria è un fatto gravissimo, sconcertante e inaudito. Rappresenta una palese violazione delle regole più elementari e democratiche. Siamo all’incostituzionalità assoluta”.

Il Pdci aderisce al “No mafia day” del 13 marzo

24 feb 10 Il Partito dei Comunisti Italiani di Reggio Calabria aderisce con convinzione al “NO MAFIA DAY”, importante manifestazione pubblica che si svolgerà il prossimo 13 marzo. In tal senso, il PdCI mobilita tutti i suoi militanti e simpatizzanti per la migliore riuscita della manifestazione. Dopo i gravissimi episodi dei mesi, delle settimane e dei giorni scorsi appare assolutamente fondamentale non abbassare la guardia riguardo la pesante gravità che ha assunto il fenomeno mafioso nel nostro territorio. Una cappa violenta e criminale che, anche attraverso gravi complicità, ha sfregiato e saccheggiato la nostra città che in questi anni ha subito la crescita e lo sviluppo di una forte economia criminale e parassitaria basata sulla violenza e sulle minacce. Pertanto, oggi più che mai, è fondamentale manifestare pubblicamente contro la ‘ndrangheta. Si deve combattere, a viso aperto, una battaglia che attraverso una rivolta delle coscienze potrà finalmente liberare Reggio e la Calabria dalla ossessiva e squallida presenza della ‘ndrangheta. Pertanto, invitiamo tutta la cittadinanza ad una mobilitazione straordinaria e ad una partecipazione massiccia al “NO MAFIA DAY” del prossimo 13 marzo.

Assemblea sui diritti dei migranti il 1° marzo a Rosarno

24 feb 10 "E’ possibile, a partire da quanto è successo a Rosarno più di un mese fa, riflettere insieme a chi lì vive e lavora, straniero o autoctono, su come costruire le condizioni di una serena convivenza che abbia come presupposto il principio costituzionale dell’uguaglianza, il rispetto della dignità e dei diritti di tutti?" Così una nota dell'Arci che annuncia un assemblea pubblica per il 1° marzo a Rosarno sui diritti e dviluppo per un futuro diverso che si terrà presso l'Auditorium del Liceo Scientifico Piria. "Quanto è importante, per raggiungere questo obbiettivo, non lasciare sole le tante Rosarno d’Italia, meta di grandi flussi migratori? Può Rosarno, piccolo paese del sud che soffre la prepotenza della ‘ndrangheta e l’assenza dello stato, con un’ economia prevalentemente agricola e una forte presenza di lavoro bracciantile, offrire l’occasione di un confronto che tratti il tema dell’immigrazione con gli occhi dei protagonisti ma anche di chi se ne occupa nel sociale, negli organismi internazionali, nell’economia, nelle istituzioni? Si può partire da quei terribili giorni per sollevare la questione dello sviluppo nel sud del Paese? Avviare un percorso di “risanamento” del mondo della produzione agricola, ricercando soluzioni che vedano gli interessi dei braccianti stagionali stranieri e quelli dei produttori, soprattutto dei tanti piccoli proprietari, al centro di una sperimentazione che consenta una rinascita di quell’area? A questi interrogativi cercheremo di rispondere il primo marzo in un’assemblea pubblica che si terrà alle 15.30 all’Auditorium del liceo Piria. Dopo l’introduzione di Filippo Miraglia, responsabile immigrazione Arci, interverranno Fausto Bertinotti, presidente della Fondazione Camera dei deputati; Tito Boeri, economista, docente all’Università Bocconi di Milano; Laura Boldrini , portavoce in Italia dell’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati; Concita De Gregorio, direttrice de l’Unità; Pap Kouma, scrittore di origine senegalese residente a Milano. Concluderà Paolo Beni, presidente nazionale dell’Arci. Presiederà il dibattito Giuseppe Fanti, presidente Arci Reggio Calabria; coordinerà Giuseppe Scandinaro, presidente del circolo Arci di Rosarno. Saranno inoltre presenti Antonio Bottiglieri, agrumicoltore; Antonino Calogero, segretario Cgil Gioia Tauro; don Pino Varrà, parrocchia S.Giovanni Battista; Giacomo Giovinazzo, esperto di agrumicoltura; Valentina Loiero, giornalista; Giuseppe Meduri, presidente Arci Calabria; Norina Ventre, detta Mamma Africa; Boubker Elhafian, prediente associazione Omnia, Rosarno"

Giordano "la Provincia impegnata a realizzare scuole e strade sicure"

24 feb 10 Il Bilancio di Previsione per l’Esercizio Finanziario 2010, passato al vaglio della Prima Commissione al Bilancio e Finanze dove ha trovato a maggioranza parere favorevole, ad una prima lettura per macro dati evidenzia, rispetto ai precedenti documenti contabili, l’impostazione di governo, come per la precedente legislatura, improntata al criterio dell’investimento delle risorse. Così Il Presidente della Commissione Trasporti ed Attività Produttive, della Provincia di Cosenza, Mario Giordano si esprime sul Bilancio appena approvato. Questo significa -spiega- che l’impegno dell’attività amministrativa dell’Ente punta sostanzialmente nel realizzare, per renderli disponibili alla collettività, scuole e strade più sicure e moderne, impianti sportivi adeguatamente attrezzati. Per questi ultimi, nello specifico, è stato previsto in Bilancio un cospicuo fondo di circa 2 milioni di euro da destinare ai Comuni, sempre alle prese con problemi finanziari, per mettere a norma le loro strutture sportive. Il piano d’investimento per l’anno 2010, presenta cifre importanti divise per le seguenti aree di intervento: Scuole 15.650.00,00 Viabilità 59.340.000,00 Impiantistica sportiva 50.480.000,00 Totale complessivo 125.470.000,00 La scelta di spostare risorse dalla parte corrente a quella in conto capitale è in parte dettata dalla esigenza di rendere più efficiente e sicura la nostra imponente rete viaria di circa 3.000 km, in gran parte collinare e montuosa, adeguare le scuole alle norme sulla sicurezza e dal punto di vista sismico, ma anche quella di dotarsi definitivamente di un proprio patrimonio immobiliare, (che negli ultimi cinque anni è passato da circa 145 milioni a 450 milioni), per ridurre la voce dei fitti passivi che, ad oggi, rispetto al 2004 è stata decurtata del 53% circa e in prospettiva nel 2012 si prevede di abbattere quasi definitivamente. Va anche ricordato e sottolineato che, in un periodo in cui gran parte degli enti locali sono stati costretti a ridurre notevolmente gli interventi in conto capitale, sia per carenza di risorse sia per poter rispettare le regole incalzanti imposte dal Patto di Stabilità, questa Provincia senza alcuno aiuto Statale o Regionale, è andata controtendenza, portando avanti un’azione rivolta alle realizzazioni di infrastrutture. Tutto questo grazie ad una Amministrazione che ha l’attitudine a pianificare e programmare, inserendo quali priorità della sua azione di governo gli investimenti, che, fra l’altro, per un territorio svantaggiato come il nostro, significano anche aperture di cantieri, crescita occupazionale e, quindi, sviluppo socio-economico del territorio. Va anche detto che la Provincia di Cosenza, si è anche caratterizzata in questi anni per una gestione rivolta ad una spesa corrente innovativa . L’attività amministrativa del Presidente Oliverio è andata al di là della propria missione, ovvero delle funzioni e competenze che la legge assegna alle Province, infatti come prima ricordato, attraverso una attenta programmazione e una serie di scelte oculate, l’Ente è intervenuto a sostegno di alcuni progetti significativi nel settore del sociale, della sanità, della protezione civile, delle attività economiche e produttive ecc. Non posso astenermi, infine, dal menzionare il progetto relativo alla costituzione della Banca di Garanzia, per cui sono stati stanziati nel Bilancio dell’Ente, anche per l’anno 2010, 1.200.000,00, che aggiunti ai 4 milioni del 2009, si attestano su una cifra complessiva di 5.200.000,00. Somma rilevante se si considera che il Bilancio corrente dell’Ente per l’anno in corso è rappresentato da una massa manovrabile di circa 31 milioni di Euro da destinare per quasi la metà alla spesa consolidata e di funzionamento . Alla luce dei recenti risultati pubblicati dall’Osservatorio sul Credito, dai quali emerge che sono sempre più numerose le imprese che non riescono a far fronte al proprio fabbisogno finanziario, e ad un significativo peggioramento dei costi del finanziamento e del costo complessivo dei servizi bancari. Sono sicuro che questo “strumento”, rappresenterà per la nostra Provincia una opportunità unica specialmente per i piccoli e medi operatori economici che non riescono ad aver accesso al credito, perché non hanno per le loro dimensioni, capacità patrimoniali tali da poter offrire alle banche le garanzie reali richieste, presupposto oggi indispensabile per ottenere prestiti; infatti le nostre banche difficilmente finanziano una idea progettuale, assumendosi il naturale rischio di impresa e accettando dall’imprenditore la sola garanzia personale. In questi anni le varie banche di credito ordinario, che dovrebbero rappresentare, nel territorio in cui operano, un volano dello sviluppo economico, invece, ritenendo le nostre imprese ad alto rischio di insolvibilità, si limitano a raccogliere il risparmio delle nostre famiglie, per poi impiegarlo nei territori più ricchi e sviluppati, raccontando la solita “storiella” delle grosse sofferenze che registrano nei bilanci per prestiti non restituiti.

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