HOME, Torna alla pagina Indice
Citta' di Cosenza , Torna alla pagina Indice
Dir.resp. Pippo Gatto
Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .
Hinterland
 Rende
 Castrolibero
 Castiglione
 Servizi on Line
 Segnala i problemi 
 Famacie di Turno 
 Gare e Appalti 
 Bandi e Concorsi 
 Cinema 
 Scrivi alla Redazione 


 
 Turismo
 I Monumenti
 Mappa dell'Hinterland
 Centro Storico
 Notizie per i visitatori
 Rubriche
 Alimentazione
 Ambiente
 Attualità/Cronaca
 Consumatori
 Cronaca Rosa e Gossip
 Cultura
 Diritti del Cittadino
 Economia e Finanza
 Innovazione e Tecnologia
 Politica e Sociale
 Servizi Speciali e Dossier
 Sindacati
 Spettacoli
 Sport
 Partecipativi
 Chat
 Forum
 Scienza
 Informatica
 Innovazione
 Scienza
 Associazioni
 Salute
 Prevenzione
 Sanità e Salute
 Scuola e Giovani
 Scuola
 Musica
 Università




Previsioni: Epson Meteo

    Condividi su Facebook

Scontro Loiero-Lo Moro sulla sanità

 

Scontro sanità, Loiero alla Lo Moro: "cacciata perché incapace tenere conti". La replica "No per pagamenti non dovuti". Paolini: "Regolamento di conti"

18 set 09 ''La memoria non aiuta l'on. Lo Moro, ne' sui motivi per cui l'ho sollevata dall'incarico di Assessore regionale alla Salute, ne' sul fatto che per tre volte ha votato a favore di incarichi di direttore generale all'attuale manager dell'Asp di Cosenza''. E' la replica del presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, alle dichiarazioni che Doris Lo Moro, deputata del Pd e gia' assessore nella prima giunta Loiero, ha fatto al settimanale ''L'Espresso'' oggi in edicola (''Chi tocca la Sanita' muore''). ''L'ho cacciata (uso il termine del settimanale) - ha detto Loiero - non per quello che lei dice, ma perche' si e' dimostrata incapace di tenere sotto controllo i conti delle Aziende sanitarie. Anche se, sia in Giunta sia in Consiglio, diceva il contrario. Con la sua gestione della Sanita', non solo il deficit e' aumentato, ma, per le sue rassicurazioni, si e' persa l'occasione di entrare nei piani di rientro gia' all'epoca, quando le altre regioni si sono viste, in massima parte, ripianare il debito dal Governo. Che per giunta era un governo amico''. ''Per quanto riguarda l'eventuale pagamento di prestazioni, reclamati dalla sanita' privata e secondo lei non dovuti - ha aggiunto Loiero - ricordo all'on. Lo Moro che il direttore generale dell'Asp di Cosenza, Franco Petramala, che in passato ha goduto della sua fiducia e del suo voto, si muove, con autonomia, sulla base della legge regionale n. 11 del 30 aprile scorso, che prevede la possibilita' di transazioni e riconoscimenti di debiti purche' gli accordi raggiunti entro cinque giorni dall'esecutivita' vengano trasmessi alla procura della Corte dei Conti, alla Sezione di Controllo della Corte dei Conti e alla commissione consiliare permanente competente. Tanto per escludere ''golpe'' agostani e atti da nascondere''.

Lo Moro “Sollevata per pagamenti non dovuti”. Doris Lo Moro, parlamentare del pd ed ex assessore regionale alla salute nell'intervista all'Espresso ha detto di essere stata sollevata dall'incarico di assessore alla Salute dal presidente della Regione Agazio Loiero ''perche' si stava perdendo il consenso di operatori della sanita' privata che pretendevano pagamenti che il dipartimento riteneva non dovuti. Fui molto chiara: dei 200 milioni di euro reclamati non si sarebbe mosso un centesimo dalle casse regionali. Si trattava di prestazioni erogate oltre il limite consentito: un gioco che negli ani aveva contribuito a fare lievitare il deficit. Non ho nulla contro la sanita' privata, ma c'e' una sentenza chiara del Consiglio di Stato: le regioni non devono pagare prestazioni fuori budget''. ''Nei giorni di Ferragosto - ha aggiunto - l'Asl interessata dai primi casi di presunta malasanita' ha raggiunto un accordo per sbloccare quei pagamenti. Si tratta di una quota parte consistente dei 200 milioni''. L'on. Lo Moro, nell'intervista, afferma anche che ''il direttore generale di quella Asl (Franco Petramala dell'Asp di Cosenza ndr) e' persona di stretta fiducia'' di Loiero, ''che piu' volte mi ero rifiutata di nominare quando me lo aveva chiesto''. Alla domanda su cosa la frenava, la parlamentare risponde ''il fatto che nel suo curriculum ci fosse una condanna definitiva per falso con pena sospesa: non ho particolari pregiudizi ma non mi sembra un titolo di merito per una persona cui affidare i conti di un'Asl. Specie in una terra difficile e provata come la Calabria''.

Paolini “E’ un regolamento di conti”. ''Non deve sorprendere se l'on. Doris Lo Moro, piuttosto isolata nel dibattito congressuale del PD, utilizza oggi i problemi della sanita' per un regolamento di conti politici''. E' quanto afferma, in una nota, il presidente dell'Aiop, Enzo Paolini, che interviene dopo l'intervista a Doris Lo Moro, ex assessore regionale alla Salute e parlamentare, pubblicata sull'Espresso. ''E' vero che all'onorevole Lo Moro - prosegue Paolini - e' stata revocata la delega alla sanita', conferitale a suo tempo dal presidente Loiero, ma le ragioni non sono quelle addotte e cioe' di aver voluto affermare una corretta gestione della spesa sanitaria tagliando sugli sprechi e riesaminando rigorosamente i debiti in essere. Non e' mai accaduto e non esiste traccia di provvedimenti in questa direzione. E' invece vero che con Doris Lo Moro assessore, la sanita' in Calabria tocca il punto piu' basso degli standard qualitativi ed operativi. Confermo per parte mia la corrispondenza con il presidente Loiero circa l'incapacita' della Lo Moro a gestire e risolvere i problemi che si trascinavano da tempo ma c'e' anche una corrispondenza con l'assessore Lo Moro alla quale si contestavano omissioni, forzature e inadempienze''. ''Doris Lo Moro - prosegue il presidente dell'Aiop - non fu 'cacciata dall'assessorato' perche' voleva moralizzare la sanita' e non riconoscere alle Case di cura le prestazioni effettuate extrabudget. Piu' realisticamente invece, Lo Moro dovette prendere atto della fase di stallo in cui veniva ridotta l'ospedalita', pubblica e privata, e della convergente protesta delle Case di cura, delle farmacie, dei laboratori, dei medici di famiglia, degli ambulatoriali, dei paramedici, degli ospedalieri, dei dirigenti medici, dei sindacati e del capogruppo del suo partito. Doris Lo Moro, nella manifesta incapacita' di razionalizzare la spesa sanitaria senza ledere l'operativita' delle strutture, fini' per bloccare i pagamenti non dei crediti extrabudget, a tutt'oggi non compensati ma dei crediti maturati nell'ambito dei budget contrattualizzati. Quanto alle pulsioni moralizzatrici della Lo Moro la inviterei a rendere note le lettere dell'Aiop nelle quali si rappresentava l'esigenza di porre rimedio alle modalita' sudamericane di gestione del suo assessorato, l'unico risparmiato dallo spoil system dei governi che si sono avvicendati alla guida della Regione''. Per Paolini ''Lo Moro non fu 'licenziata in tronco' perche' 'operatori della sanita' privata pretendevano pagamenti che il dipartimento riteneva non dovuti'. C'e' voluta una pioggia di avvisi di garanzia, subito dopo l'uscita di scena della Lo Moro, per indurre il presidente Loiero a rimuovere e trasferire ad altri incarichi l'intera dirigenza dell'assessorato. Detto questo in termini generali, andiamo alle richieste di pagamenti per cosiddetti extrabudget. Intanto bisogna dire che si tratta di prestazioni regolarmente rese ai cittadini e non di costi fantasma come quelli degli ospedali pubblici per i quali l'on. Lo Moro ha erogato milioni a iosa senza stracciarsi le vesti. Altro che pagamenti non dovuti. Lo Moro, invece, nelle sue esternazioni non dice nulla della impietosa relazione firmata dai prefetti Serra e Riccio, spediti dal Governo in Calabria per verificare le condizioni in cui operavano gli ospedali amministrati dalla Lo Moro per due anni e mezzo''. ''Quanto alle valutazioni che Lo Moro - prosegue ancora Paolini - esprime sul direttore generale dell'Asp di Cosenza, al quale tutti riconoscono capacita' gestionali sconosciute ai direttori generali nominati e protetti dall'on. Lo Moro, mi astengo per ragioni di opportunita'. Per concludere, a distanza di tempo, lette le dichiarazioni dell'on. Lo Moro, che qualche settimana fa ha avuto l'ardire di sostenere che era all'oscuro delle passivita' che si andavano accumulando nella spesa sanitaria, confesso di non avere alcun ripensamento dell'aver sostenuto, come presidente dell'Aiop, che la sua ulteriore permanenza alla guida dell'Assessorato sarebbe stata perniciosa ed avrebbe portato la sanita' calabrese ai livelli minimi di affidabilita' con il conseguente incremento del flusso migratorio fuori regione''

Gentile “Accuse gravissime della Lo Moro”. ''Le gravissime accuse, formulate dall'on. Lo Moro, autorevole deputato del Pd, gia' assessore regionale alla salute, magistrato, nei confronti del presidente Loiero non possono passare in cavalleria : e' necessario aprire un dibattito in tutte le sedi, perche' l'intervista rilasciata dall'on. Lo Moro all'Espresso apre un interrogativo pesante sia all'interno del partito in cui Loiero e l'ex assessore militano, sia, soprattutto, nelle istituzioni''. Lo afferma il vice coordinatore regionale vicario del Pdl, Antonio Gentile. ''L'on. Lo Moro -dice Gentile- afferma letteralmente di essere stata cacciata per essersi rifiutata di firmare pagamenti ''illeciti '': si tratta di accuse che non possono finire nell'archivio delle cose perdute. L'on. Lo Moro- prosegue ancora Gentile- parla di una sentenza del Consiglio di Stato, gia' segnalata dall'on. Napoli, che vietea il pagamento extrabudget : pagamento che si sarebbe , addirittura, ripetuto con il concorso attivo del solito noto direttore generale dell’'Asp di Cosenza, Franco Petramala''. ''Sempre Lo Moro dichiara- continua Gentile- di essersi opposta alla nomina di Petramala, per la condanna definitiva per falso, maturata dallo stesso attuale dg: un falso reiterato, atteso che nei giorni scorsi e' emerso il documento con il quale l'ancora manager ha effettuato una dichiarazione mendace , affermando di non essere mai stato candidato alle elezioni amministrative'' ''Ci sono due inchieste in corso dalle procure di Catanzaro e Cosenza-continua Gentile- che inchiodano Petramala, ma incredibilmente, ancora, non risulta che ne' Loiero, ne' Guerzoni abbiano agito per rimuovere Petramala. L'unico provvedimento che e' stato firmato- prosegue Gentile- e' la punizione di Eugenia Montilla, trasferita d'ufficio all'Avvocatura per avere espresso parere negativo , in conformità' alle legge, circa i requisiti dello stesso Petramala''. ''L'intervista di Lo Moro- continua Gentile- e' stata rilasciata non a Il Giornale, ma al settimanale di estrazione di sinistra e questo la rende ancora piu' credibile ed inquietante Vogliamo fare presente al ministro Sacconi ed al presidente Errani, che si batte per evitare un commissariamento, invece auspicabile, che in Calabria , secondo quanto afferma un magistrato, gia' assessore alla salute e deputato del Pd, si violano leggi e sentenze, buttando i soldi dei cittadini e si mantengono al timone direttori generali rei di dichiarazioni mendaci e senza alcun titolo di legge''.

Cerca con nell'intero giornale:

-- >Guarda l'indice delle notizie su: "Politica"

 

Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .

Copyright © 2005 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Reg. Trib. CS n.713 del 28/01/2004
Tutti i dati e le immagini presenti sul sito sono tutelati dalla legge sul copyright
Il loro uso e' consentito soltanto previa autorizzazione scritta dell'editore

ShinyStat

Per una migliore visualizzazione del portale si consiglia uan risoluzione di 800x600 punti