Stato-Regioni, è rottura. Cersosimo “a rischio tracollo il sistema sanitario nazionale”
07 ago 09 “Se non cambia l’atteggiamento di irresponsabile chiusura da parte del Governo nei confronti delle Regioni, il prossimo anno il sistema sanitario nazionale rischia il tracollo. Non ce la faranno sicuramente le regioni in deficit strutturale, come la Calabria, ma anche molte regioni finora considerate virtuose rischiano il fallimento”.
È il commento del vicepresidente della Giunta regionale Domenico Cersosimo in merito alla fumata nera registratasi l’altro ieri a Palazzo Chigi al tavolo tra Governo e Regioni su alcune questioni rilevantissime per il futuro del Paese come i fondi Fas, il nuovo Patto per la salute, i fondi per il welfare ed il turismo.
“Per la prima volta dalla nascita del sistema sanitario nazionale – evidenzia Cersosimo - nel 2010 il governo prevede una contrazione assoluta dei finanziamenti ordinari (-0,39%), contro un incremento medio del 2,77% nel biennio 2007-2008. A fronte di una previsione di spesa di 114,7 miliardi di euro codificata nel Dpef 2010-2013, il finanziamento del fondo sanitario stanziato dal governo è di 104,5 miliardi, per cui il prossimo anno si determinerebbe un disavanzo di oltre 10 miliardi. Un deficit considerevole – afferma ancora il Vice Presidente della Giunta regionale - che costringerebbe inesorabilmente le regioni a ridurre l’offerta di servizi sanitari pubblici e/o a peggiorare la qualità dei servizi erogati ai cittadini. A ciò si aggiunga che per il 2009 e il 2010 non è prevista alcuna dotazione finanziaria per nuovi investimenti nel campo sanitario e che per il prossimo anno è stato azzerato il fondo per i non autosufficienti, a fronte di 1,2 miliardi del triennio 2007-2009. Inoltre, il prossimo anno non ci sarà più il cosiddetto “fondino” a sostegno delle regioni con piano di rientro per cui la nostra regione, a differenza di Lazio, Campania, Sicilia e Molise che hanno potuto fare riferimento a diversi miliardi di euro, non potrebbe usufruire di nessun aiuto finanziario da parte dello Stato”.
Secondo Cersosimo “Berlusconi e Tremonti usano l’accetta finanziaria pensando che la salute dei cittadini sia una semplice posta di bilancio. Stentano a capire che non si può colpire chi ha più bisogno e che ridurre i finanziamenti alla sanità significa peggiorare la vita quotidiana di migliaia e migliaia di famiglie sofferenti. È questo – sottolinea - il principale motivo di rottura tra le regioni e il governo: fare marcire i problemi, utilizzare solo la calcolatrice per affrontare rilevanti questioni sociali, tradire il dettato costituzionale della leale collaborazione istituzionale”.