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Notizie dalla Regione

 

Confindustria Calabria e Sicilia unite contro il crimine

06 mar 08 Confindustria Calabria e Confindustria Sicilia unite per lo sviluppo delle imprese, contro la criminalità mafiosa. E' questo il senso dell'iniziativa che domattina, a Reggio Calabria, vedrà i vertici delle due associazioni concordare azioni comuni per contrastare i fenomeni criminali. Alla base dell'intesa, che sarà illustrata dal presidente di Confindustria Calabria, Umberto De Rose, e da quello della Sicilia, Ivanhoe Lo Bello, la convinzione che le azioni contro la malavita possano rivelarsi ancora più efficaci se condotte congiuntamente. "La concretezza degli obiettivi dell'accordo - è scritto in una nota - segue l'impegno che i presidenti di Confindustria Sicilia e Calabria stanno portando avanti da tempo. Umberto De Rose intende far costituire Confindustria Calabria parte civile nei processi di mafia così come hanno già fatto diverse associazioni provinciali in Sicilia". "La scelta di annunciare l'accordo a Reggio Calabria - prosegue la nota - ha un significato simbolico. A metà strada tra Catanzaro e Palermo quella di Reggio è una delle province più martoriate dalla 'ndrangheta e incarna al meglio lo slogan dell'iniziativa: 'Le nostre imprese insieme: un ponte per lo sviluppo'. L'incontro vuole essere anche una consapevole assunzione di responsabilità della classe imprenditoriale in regioni dove la disoccupazione è alta e lo sviluppo tarda a ingranare la marcia". Per ridare fiducia al futuro delle regioni gli industriali chiedono "al potere politico collaborazione e auspicano una nuova cultura della classe dirigente politica affinché gli enti locali affianchino l'azione degli industriali contro il pizzo, per accrescerne i risultati".

Liquidati i fondi contro usura e racket

06 mar 08 Il Dipartimento alle Attività produttive della Regione ha liquidato circa due milioni di euro a Confidi, Associazioni e Fondazioni regionali per la prevenzione del fenomeno dell'usura da destinare a interventi a favore delle piccole e medie imprese a elevato rischio finanziario. "E' un momento importante - ha commentato il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero - perché si conferma così ulteriormente e in maniera concreta l'impegno di questa Giunta regionale nella lotta alla criminalità organizzata. Usura e racket comprimono lo sviluppo della Regione e questi fondi serviranno a sostenere un'economia pulita che non intende piegarsi allo strapotere malavitoso". "Il provvedimento - ha aggiunto ancora Loiero - rappresenta una vera risposta alle esigenze degli imprenditori calabresi, spesso esposti a elevato rischio finanziario e a cadere nelle mani di usurai o della malavita organizzata, a causa anche degli alti tassi di interesse bancari applicati in Calabria". Il provvedimento è stato firmato dal dirigente generale Francesco De Grano e dà seguito a quanto previsto dalla Legge Regionale n.1 dell'11 gennaio 2006 che prevede l'istituzione del "Fondo regionale per la prevenzione dei fenomeni dell'usura e del racket" da utilizzare all'80% per l'erogazione di contributi a favore di appositi fondi speciali costituiti dai Confidi e al restante 20% a favore delle associazioni e fondazioni con finalità di prevenzione del grave fenomeno. Ma la Regione non vuole limitarsi solo a quanto previsto dalle legge. L'assessore regionale alle Attività produttive, Francesco Sulla, infatti, ha confermano l'impegno a proseguire nell'azione anche nelle prossime finanziarie. "L'Amministrazione regionale - ha sostenuto - darà un contributo sostanziale attraverso le apposite misure previste nel POR 2007-2013, finalizzate ad agevolare l'accesso al credito delle imprese regionali, considerato che esso rappresenta ancora oggi uno degli ostacoli maggiori delle sviluppo economico della Calabria". I contributi erogati ai Confidi richiedenti ammontano a 1.517.356 euro di cui 350.000 per Fidart Calabria, 317.356 per Magna Grecia, 100.000 euro destinati rispettivamente a Federimpresa, Artigianfidi, Fidicon Calabria, Calabria, Opus Homini, Cooperativa di Garanzia Solidarietà e Ascon fidi e 50.000 in favore di Finlabor, Cooperativa Artigiana di Garanzia Eurofidi e Krotonfidi. Relativamente alle associazioni e alle fondazioni regionali i beneficiari del finanziamento di 34.485 euro sono: Antiracket Commercianti Taurianova, Santi medici Cosma e Damiano di Locri, Città di Rosarno, S. Matteo Apostolo di Cassano allo Ionio, Don Carlo De Cardona, Santa Maria del Soccorso, Mons. Vittorio Moietta, Acipac, Apica, Alilacco sos Impresa e Ala Onlus.

Loiero ringrazia il popolo delle email

06 mar 08 Ci sono quelli di poche parole ("Resista, vada avanti"). E sono in grande maggioranza. Quelli che ci aggiungono un pizzico di sentimento ("Non ci abbandoni, la Calabria ha bisogno di lei"). E sono tanti. Quelli che l'hanno votato e quelli che non l'hanno fatto e, pur restando delle loro idee, gli dicono di "non mollare perché sarebbe un danno per la Calabria". Poi ci sono quelli che gli hanno inviato messaggi più articolati, spiegando le ragioni di un impegno da non interrompere. Ma ci sono anche quelli, percentualmente molto pochi, si e no il 5 per cento, che gli hanno detto, in maniera secca o ampiamente motivata "te ne devi andare per il bene della Calabria". Si è appellato ai calabresi, il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero, davanti al dilemma se dimettersi o restare, ha chiesto il loro parere con un messaggio televisivo alla vigilia di una importante e decisiva seduta del Consiglio regionale in cui doveva decidere le sorti della legislatura, e i calabresi hanno raccolto il suo invito. Hanno inondato la sua casella elettronica di messaggi, hanno preso carta e penna e hanno scritto, hanno raccolto firme di solidarietà, come ha fatto Simone Belcastro di San Giovanni in Fiore che ha consegnato a Loiero un quaderno zeppo di nomi. "Tra mail, fax, telegrammi, lettere e sottoscrizioni, alla fine, mi hanno scritto almeno in mille. Un risultato che è andato ben oltre le mie aspettative, oltre la mia speranza", dice adesso il presidente. Poi, rivolgendosi idealmente a tutti coloro che hanno risposto al suo appello Loiero afferma: "Vi ho letto tutti, uno per uno e non ho ancora finito visto che stano continuando a scrivermi. Queste mie parole possono solo in parte esprimere il sentimento di gratitudine che mi lega a voi. Perché sono state anche le vostre parole a permettermi di affrontare con più forza la delicata seduta in consiglio regionale. Seduta che per una incredibile coincidenza si è tenuta proprio nelle stesse ore in cui un giudice stava decidendo se assolvermi o meno. Sapete tutti come è andata, ma le centinaia di mail che mi avete mandato mi hanno confortato almeno quanto la sentenza di proscioglimento emessa dal Gup, su proposta del pm". Il popolo delle e-mail, insomma, stabilisce un filo diretto col presidente. Nessuna mail è volgare, qualcuna è scherzosa, molte tendono a aprire un dibattito sull'opportunità di andare avanti o meno. In particolare, alcuni docenti universitari hanno intavolato una discussione su un dato: il profondo malessere democratico esistente in Calabria quando a determinare le scansioni temporali della vita di una legislatura non sono i tempi della politica (con tutti i suoi difetti e problemi), ma fatti che esulano dalla normale dinamica democratica. Significativa anche la presenza di donne e giovani. Molte le associazioni, i sindaci, le componenti politiche regionali. Si sono fatti sentire anche tanti precari. Molti di loro scrivono di aver paura, con la caduta della giunta Loiero, di perdere la speranza di una stabilizzazione. Altri, anche se critici, non sono mai del tutto negativi verso il presidente ma propongono soluzioni non più rinviabili. Poi ci sono gli studenti: tanti, sia delle scuole superiori, che universitari. Sono forse i messaggi più belli, quelli dove si invoca il sogno di restare o tornare nella propria terra, per dare un contributo. Infine, le mail dei residenti fuori regione. Hanno scritto anche dalla California. Tutti chiedono a Loiero di concludere l'azione avviata solo due anni e mezzo fa. "Ringrazio tutti - dice Loiero - anche perché molti di loro hanno esplicitamente dichiarato di non avermi votato e ciononostante mi hanno chiesto di andare avanti. Naturalmente ho apprezzato anche i messaggi di sincera critica, pochi, anzi pochissimi per la verità, dei quali ho intenzione di fare tesoro".

Approvato il documento di programmazione economica

06 mar 08 La seconda Commissione del Consiglio regionale "Bilancio, programmazione economica e attività produttive", presieduta da Piero Amato, ha approvato a maggioranza il Documento di programmazione economica e finanziaria della Regione per gli anni 2008-2010. Sul provvedimento amministrativo, d'iniziativa della Giunta regionale, illustrato dall'assessore al Bilancio, Demetrio Naccari Carlizzi, si sono astenuti i rappresentanti dell'opposizione di centrodestra e del Partito della Rifondazione comunista. "Il Dpefr - si afferma nella relazione di accompagnamento presentata da Naccari - continua a costituire per la Giunta regionale un momento e una sede importante di riflessione sulla situazione dell'economia calabrese e sulle azioni che s'intendono intraprendere o di proseguire per il superamento degli elementi di criticità che essa presenta". Il Documento offre un aggiornamento sugli andamenti più recenti dell'economia calabrese, sino a tutto il 2006. In tale contesto, "sono stati prodotti e rielaborati, anche in relazione alla programmazione dei Fondi comunitari 2007-2013, una serie imponente di elementi conoscitivi e di policy che delineano le strategie e le priorità d'intervento, generali e settoriali, proposte dalla Giunta per lo sviluppo regionale". L'Esecutivo ha fissato anche gli obiettivi da conseguire tra il 2010 e il 2013. In particolare, entro il 2010 "dovremo avere innalzato la capacità competitiva del nostro sistema produttivo, in vista di quella che sarà l'area di libero scambio del Mediterraneo; entro il 2012, riuscire a migliorare il tasso di occupazione calabrese con un tendenziale di avvicinamento ai parametri stabiliti dal Vertice di Lisbona; entro il 2013, infine, essere pronti a sostenere gli effetti dell'esclusione della Calabria dalle aree comprese nell'Obiettivo 1 delle Politiche comunitarie d'intervento, attraverso l'avvicinamento a livelli di sviluppo medi dell'Unione europea". In questo quadro, la Regione indica le forti potenzialità "rappresentate da una buona dotazione logistica e portuale, dalla disponibilità di un capitale umano altamente secolarizzato, anche per effetto della presenza dei tre poli universitari, e dalla presenza di aree industriali attrezzate, localizzate in prossimità di infrastrutture aeroportuali e/o portuali di carattere strategico". Nel Dpefr, viene positivamente sottolineata, inoltre, l'accresciuta quota degli investimenti fissi lordi impiegati nel 2006 nella regione (+2,4%). "La ripresa del processo di accumulazione - sottolinea la relazione dell'assessore al ramo - costituisce uno degli aspetti qualitativamente più rilevanti di questa fase di crescita per la Calabria, dove particolarmente forte è la necessità di un ampliamento dell'apparato produttivo per dare occupazione alla forza lavoro disponibile". All'interno di questo dato, "costituisce un segnale di cambiamento la forte crescita degli investimenti diretti esteri, triplicati nel 2006, grazie al risultato della provincia di Cosenza, un importante segnale di ripresa congiunturale", anche se l'indicatore economico per eccellenza utilizzato - il Pil per abitante - è risultato di 16.208 euro, pari al 55,0% del prodotto pro capite del Centro-Nord, pari a 29.549 euro. Il fronte demografico denota, invece, un trend negativo: "A fine 2006, secondo le risultanze anagrafiche riportate dal Dpefr, la popolazione residente in Calabria è di 1.998.052 abitanti, in calo di 6.363 unità rispetto allo stesso periodo del 2005". Il calo demografico, come fotografato dai dati, "é imputabile sia all'andamento della componente endogena (nati e morti) della sua dinamica, che per effetto dell'emigrazione. Si conferma una intensità - si legge nel Dpefr - della perdita migratoria che è prossima solo a quella della Campania e superiore a tutte le altre regioni dell'area meridionale che nel 2006 ha determinato un saldo negativo di 7.761 unità". In risposta ai problemi, della Calabria, "il Programma di governo della Regione è costruito su due grandi obiettivi: lavoro e sostenibilità". Le priorità rilevanti individuate sono: legalità e sicurezza; sistema amministrativo; sistema produttivo e della qualità; infrastrutture e mobilità; ambiente e territorio; sistema della conoscenza; politiche del lavoro; sistema del welfare e della salute. Le considerazioni finali del Dpefr attengono ai cosiddetti "sviluppi della finanza regionale" alla luce del disegno di legge "con il quale il Governo viene delegato a riscrivere l'intero sistema di regole che disciplinano i rapporti finanziari tra lo Stato e le Autonomie regionali e locali, cioé l'avvio in Italia di un sistema di federalismo fiscale". "Uno scenario caratterizzato da tante incognite - si legge nella relazione della Giunta regionale illustrata dall'assessore Naccari Carlizzi - per ciò che riguarda i passi concreti e l'effettiva direzione del federalismo fiscale, che ci spinge fin da ora a misurarci con uno dei pilastri su cui di sicuro verrà a fondarsi il nuovo sistema, vale a dire quello rappresentato dal tendenziale abbandono, a fini della determinazione dei fabbisogni, del criterio della `spesa storicà e della simmetrica valorizzazione del criterio dei 'costi standard'". "In tale prospettiva - prosegue la relazione - l'efficienza diventa elemento di importanza decisiva ove si voglia garantire il mantenimento dei livelli qualitativi e quantitativi dei servizi, delle prestazioni e delle attività e corrispondere in maniera e misura adeguate ai bisogni e alle attese del nostro sistema economico e sociale". La seconda Commissione, nel corso dei lavori, ha approvato la nuova legge sul turismo, i bilanci di previsione 2008 Aterp di Crotone, Catanzaro, Vibo Valentia e Cosenza, i rendiconti finanziari delle stesse Aterp e di quella di Reggio Calabria per gli esercizi precedenti. Infine, l'organismo ha approvato i rendiconti finanziari della Regione per gli anni 2005 e 2006, propedeutici alla contrazione dei mutui per la realizzazione dei nuovi quattro ospedali calabresi.

La commissione bilancio licenzia la nuova legge sul turismo

06 mar 03 Disco verde alla nuova legge sul turismo. La seconda Commissione "Bilancio, programmazione economica ed attività produttive", presieduta da Pietro Amato, infatti, ha espresso, all'unanimità, parere favorevole al testo sul riordino dell'organizzazione turistica regionale proposto dal vicepresidente del Consiglio regionale, Antonio Borrello, che, in qualità di relatore, ha unificato tre distinti disegni presentati dalla Giunta regionale, dal gruppo Ds e dallo stesso Borrello. E' stato il consigliere Bruno Censore, primo firmatario di una delle tre proposte, ad illustrare ai commissari lo spirito e gli obiettivi di questa iniziativa legislativa che, di fatto, ridisegna e riorganizza l'intero comparto. "La Calabria, terra dalla forte vocazione turistica - ha sostenuto Censore - aspettava da tempo un segnale incisivo da parte del Consiglio volto a dare nuova linfa al settore turistico, ridando ruolo ai veri protagonisti dell'intero processo, operatori ed enti locali, attraverso la creazione di un partenariato ed un sistema di rete. In alcune regioni, i sistemi turistici locali hanno incontrato difficoltà nel decollare in quanto è mancato quel necessario salto culturale. Ovviamente, oggi, che è un giorno importante per il turismo calabrese, le nostre speranze vanno in tutt'altra direzione". "E' prevalsa l'esigenza - ha sostenuto Borrello parlando delle novità più significative del testo - di raggruppare idee e proposte che, pur diversamente articolate, si presentavano omogenee nella riorganizzazione del comparto secondo un modello agile, snello e in stretta coesistenza e collaborazione tra pubblico e privato, mettendo a rete e a sistema tutti gli attori della filiera. Obiettivi che passano attraverso l'organizzazione del sistema turistico locale, quale strumento indispensabile per una programmazione partecipata in funzione del potenziamento della competitività turistica di aree, frutto della interazione sinergica tra le risorse primarie (culturali, ambientali e artificiali) e il sistema delle imprese che erogano servizi di interesse turistico. D'altra parte, solo attraverso una seria programmazione degli interventi più funzionali al superamento delle disfunzioni del sistema è possibile la valorizzazione delle vocazioni territoriali". Ancora, tra le novità significative Borrello ha citato "il marchio regionale di qualità di proprietà della Regione e del quale possono fregiarsi, in possesso di determinati requisiti, i sistemi turistici locali, denominato 'Turismo che vuoi, Calabria che trovi', strumento premiale in presenza di reti di servizi pubblici privati ed omogenei; 'l'Albergo Diffusò, tipologia che nel panorama si sta affermando in maniera significativa, capace da un lato di intercettare la domanda di chi è interessato a soggiornare in un contesto urbano di pregio e dall'altra di riqualificare un patrimonio edilizio a rilevante valenza storico-culturale". "Lo sforzo che è stato fatto - ha concluso Borrello - è di dare vita ad un quadro sistematico, dove organizzazione pubblica e sistema delle imprese di settore, potessero comunicare e funzionare al meglio. Da qui, la scelta di privilegiare, nel modello organizzativo proposto, due aspetti fondamentali: l'esaltazione della dimensione territoriale dell'offerta turistica e l'integrazione della responsabilità tra le diverse componenti del sistema, facendola assurgere a livello gestionale".

Morto Pino Torchia, tra i primi consiglieri regionali

06 mar 08 E' morto oggi nella sua casa di Catanzaro, dopo una lunga malattia, Giuseppe Torchia, ex consigliere regionale (partecipò alla prima legislatura dell'ente) e più volte assessore regionale. Nato a Miglierina il 28 luglio del 1930, Torchia era laureato in lettere. Sposato, due figli. Consigliere anche nella prima legislatura regionale eletto nelle file del Pli ha partecipato sia alla stesura del primo statuto della Regione che al varo di quello nuovo. Eletto con il Psi, partito al quale aveva aderito in seguito, si è poi avvicinato al gruppo di Alleanza Riformista. E' stato vicepresidente del Consiglio regionale e, nella Giunta della quinta legislatura, assessore all'Agricoltura e vicepresidente. Nella sesta legislatura, eletto con Forza Italia, ha ricoperto il ruolo di Assessore alla Sanità. Successivamente ha aderito al gruppo Misto e, infine, a quello dell'Udr. E' tornato a guidare l'Assessorato alla Sanità nella Giunta Meduri. Nel 2000 è stato rieletto alla Regione, nella circoscrizione di Catanzaro, con l'Udeur conseguendo 8.932 voti. Nelle amministrative del 2004 è stato candidato per il centrosinistra alla Provincia di Catanzaro. Non si è ricandidato nelle elezioni regionali del 2005.
"La notizia della scomparsa di Pino Torchia, al quale sono stato legato da sincera amicizia e che ho stimato profondamente per le sue qualità di pubblico amministratore , mi provoca un grande dolore". Lo ha sostenuto Sandro Principe. "Con affetto - ha aggiunto - partecipo al lutto della famiglia".

Sindacati: Sul Papa Giovanni fiducia al limite

06 mar 08 "La fiducia dei lavoratori e del sindacato verso l'azione politica di questa Giunta regionale e del suo presidente, legittimamente e non senza motivi è, usando un eufemismo, agli sgoccioli". E' quanto afferma, in una nota, il segretario generale della Cisl Fp calabrese Natale Pace in relazione agli esiti dell'incontro tenutosi nell'Assessorato alla Salute per la vertenza dell'Istituto Papa Giovanni XXIII di Serra d'Aiello. "La riunione - prosegue Pace - ha fatto registrare un sostanziale cambio di rotta sul percorso avviato con il precedente assessore alla Sanità che avevamo di fatto già licenziato con un accordo nello scorso mese di settembre presso la sede Consiglio regionale. Inoltre, nel mese di ottobre 2007, tra il presidente Loiero, l'assessore Lo Moro e l'Amministratore delegato di Sviluppo Italia Arcuri, era stato sottoscritto a Roma un protocollo per la costituzione di una nuova società che doveva gestire la fase iniziale del processo di ristrutturazione e di riorganizzazione dell'Istituto di Serra". "Prendiamo pertanto atto - sostiene il segretario della Cisl Fp calabrese - della nuova situazione e delle nuove condizioni che si sono create, che secondo l'assessore Spaziante, non consentono la realizzazione di quel progetto sul quale però, è bene ricordarlo, lo stesso presidente Loiero e la sua Giunta, aveva assunto impegni importanti spendendo anche risorse finanziarie per la redazione di quel piano di riorganizzazione dell'Istituto. Non possiamo non esprimere con chiarezza la ferma condanna per il comportamento irresponsabile di questa amministrazione regionale che sta contribuendo in maniera determinante alla lenta agonia di una struttura sulla quale troppo spesso si cambia idea". "Verificheremo pertanto già nell'incontro fissato per martedì prossimo le reali volontà della Regione - conclude Pace - e preannunciamo da subito che ci faremo promotori di iniziative di mobilitazione da concordare unitariamente con le altre organizzazioni sindacali volte al sostegno della vertenza sulla quale è necessario alzare il livello di tensione se ancora può essere raggiunto l'obiettivo di salvare una fonte di sopravvivenza per le centinaia di famiglie che per anni hanno vissuto, in funzione di tale risultato, situazioni di fortissimo disagio sociale ed economico".

Sit in dei sindacati per protestare contro la pessima gestione della sanità

06 mar 08 I sindacati Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil, Sinafo, Fials Snabi, Anaao regionale e Cimo hanno inscenato un sit-in di protesta a Catanzaro davanti la sede dell'assessorato regionale alla Sanità "per protestare - é detto in un comunicato - contro la pessima gestione del sistema sanitario nella provincia di Catanzaro. Una delegazione sindacale, a conclusione della manfiestazione, è stata ricevuta dall'assessore Vincenzo Spaziante al quale è stato illustrato, è detto ancora nella nota, "il grave stato di disagio operativo del personale delle strutture sanitarie e sono state evidenziate le serie e gravi carenze di legittimità e trasparenza della conduzione delle Aziende ospedaliere e sanitarie. E' stata anche segnalata la mancanza di relazioni sindacali". Secondo i sindacati "la sanità privata e le cliniche psichiatriche sono le emergenze che oggi si stanno scaricando sulla pelle dei lavoratori licenziati di Villa Puca e sulle spalle dei congiunti dei pazienti delle cliniche psichiatriche, ma nonostante siano trascorsi diversi mesi dall'approvazione delle linee guida alla salute mentale non è stato avviato alcun processi di riconversione, mentre per la ricollocazione del personale non ci sono novità. Le cliniche sono state chiuse o stanno chiudendo e i pazienti sono stipati nelle cliniche aperte oppure a casa. La nomina del commissario dell'Asp non è assolutamente dirimente e risolutiva delle serie problematiche organizzative del Catanzarese che vanno da Chiaravalle a Soveria Mannelli, anche perché i suoi limitati poteri non consentono di redigere un completo Atto aziendale che possa dettare un percorso chiaro alla sanità territoriale". Secondo i sindacati, "c'é una situazione grave nell'azienda ospedaliera Mater Domini, per la quale sono state denunciate le gravi irregolarità che negli ultimi due anni di gestione Buttiglieri sono state perpetrate ai danni dei lavoratori e provocato l'immobilismo della struttura. All'unanimità è stata richiesta alla Giunta regionale la rimozione del Direttore generale dell'Azienda Mater Domini in quanto non idonea a gestire e garantire la trasparenza ed il rispetto delle regole. Per tale ragione sin da ora l'assemblea della Mater Domini ha proclamato uno sciopero per il 28 marzo".

Ripepe: troppi ricorsi sui lavori della pista dell’aeroporto di Lamezia

06 mar 08 Il Consiglio di Stato ha esaminato e respinto il ricorso presentato dalla ditta Restuccia, che era stata esclusa dalla gara per l'allungamento della pista dell'aeroporto di Lamezia Terme e la cui domanda di sospensiva dell'aggiudicazione era già stata respinta dal Tar lo scorso 10 gennaio 2008. Lo riferisce un comunicato di Sacal. "Il Consiglio di Stato - è scritto nel comunicato - ha dato nuovamente ragione a Sacal, sancendo dunque ulteriormente la legittimità dell'operato della Società di gestione dell'aeroporto di Lamezia Terme e di tutti gli atti di gara. Va ricordato che il Tar di Catanzaro, nei giorni scorsi, ha respinto l'istanza di sospensiva dell'aggiudicazione dei lavori proposta dall'Ati con capogruppo impresa Rossi Costruzioni nei confronti della Sacal in relazione all'appalto già aggiudicato alla ditta Seas di Umbertide (Perugia) per la progettazione esecutiva e la realizzazione dei lavori di prolungamento della pista di volo. "E' opportuno sottolineare - afferma il presidente di Sacal, Eugenio Ripepe - che il prolungamento della pista costituisce opera infrastrutturale di grande importanza strategica, perché ne consentirà l'utilizzo, oggi inibito, anche ad aerei a pieno carico di grandi dimensioni per il trasporto di passeggeri e merci su scala internazionale ed intercontinentale. Ed è altrettanto chiaro, che trattandosi di opera strategica, i suoi tempi di realizzazione siano altrettanto importanti e decisivi per i piani di sviluppo complessivo dello scalo. In meno di tre mesi, però, anche se i fatti hanno dato piena ragione a Sacal, ecco i ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato. Tutto questo, devo aggiungere, una volta che, dopo oltre 10 anni di iter, Sacal è riuscita finalmente ad avviare la fase esecutiva dei lavori". "Che dire? - si domanda Ripepe - Che si tratta solo di un'infelice combinazione? E che pensare? Che ricorrere in giudizio appena possibile, per ogni minima cosa, sia diventato un malvezzo costante quanto inestirpabile? Il fatto è che questa prassi, diffusissima dalle nostre parti, ad opera di aziende con uffici legali attivi e operosi come e meglio di quelli tecnici, risulta effettivamente esiziale, determinando oneri aggiuntivi sia temporali che economici di notevole portata". "La Calabria - sostiene ancora il presidente di Sacal - lo sappiamo, soffre il ritardo nello sviluppo. Soffre il gap nelle infrastrutture. Ma soffre pure il disagio e le conseguenze di un clima rissoso e irriguardoso che, aggrovigliandosi sul cavillo, alla fine inficia il lavoro di tutti, disincentiva la stessa partecipazione e allontana investimenti e investitori".

Lucà “Concessa indennità di mobilità ad aziende in crisi”

06 mar 08 "E' proprio di queste ultime ore la notizia che è stato firmato il verbale, che concede ai lavoratori delle aziende in crisi l'indennità per la mobilità". E' quanto afferma, in una nota, il consigliere regionale del Pd, Salvatore Lucà. All'incontro che ha portato alla sigla del documento erano presenti, l'assessore regionale Mario Maiolo, il dirigente del Dipartimento, Carnevale, il responsabile dell' Unità di crisi Antonio Sorrentino e i responsabili sindacali di Cgil, Cisl e Uil provinciali delle categorie. "Mi preme sottolineare - prosegue Lucà - l'impegno profuso da tutti i presenti in direzione dell'assicurazione per il 2008 degli ammortizzatori sociali ai lavoratori delle aziende La Giara, Tradizioni di Calabria, Tradizioni Italiane, Pertusola Sud e Cellulosa, ma la mancata erogazione per il 2006 dello stesso diritto ai lavoratori delle aziende La Giara, Tradizioni Calabria e Tradizioni Italiane penalizza gli stessi creando di fatto una disparità di trattamento". "Nei prossimi giorni - sostiene ancora Lucà - contatterò l'assessore Maiolo e il responsabile dell'Unità di crisi, Sorrentino, per sollecitare una definizione risolutiva di questa vicenda, al fine di non creare malumori tra i lavoratori perché agli stessi viene negato un diritto sacrosanto, probabilmente dovuto a mera burocrazia". "Ritengo comunque - conclude Lucà - che bisogna attivare, al più presto possibile, degli incontri risolutori al fine di concepire un progetto concreto per il reinserimento di tutti i lavoratori nel mondo del lavoro"

 

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