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Notizie dalla Regione

 

Nucleare in Italia, primi si delle Regioni

25 mag 08 ''Mi piacerebbe sapere dove si costruiranno''. E' la domanda che si e' fatto il ministro per le Politiche Agricole, Luca Zaia, all'indomani dell'annuncio del collega dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, sul riavvio del nucleare in Italia entro il 2013. Domanda alla quale stanno cominciando a rispondere i Governatori delle regioni italiane che quando si passera' alla fase di individuazione dei siti dovranno ospitare sul territorio i delicati impianti Numerosi studi di esperti del settore suggeriscono una localizzazione delle centrali in luoghi scarsamente popolati, ricchi di risorse idriche (mari e fiumi), facilmente approvigionabili. Ma in Italia, anche in presenza di siti ideali, la costruzione di infrastrutture energetiche si e' spesso scontrata con i 'no' delle amministrazioni locali, timorose delle ripercussioni sulla salute dei cittadini. Nonostante gli storici precedenti alcune aperture da presidenti di Regione sono arrivate: una sorta di partito dei possibilisti, trasversale agli schieramenti politici e presente dal Veneto alla Calabria, passando per la Liguria. Ecco un primo incompleto quadro delle Regioni che hanno aperto all'atomo e di quelle che invece preferiscono puntare su ricerca e rinnovabili.
VENETO: primo ad esporsi il presidente Pdl del Veneto, Giancarlo Galan: ''Nucleare in Veneto? perche' no'', a patto di trovare il posto giusto''. Un'ipotesi potrebbe essere Porto Tolle: per Galan ''li' sarebbe stato meglio non costruire, ma visto che c'e' una centrale, perche' non nucleare, piuttosto che a carbone?''.
LIGURIA: atomo promosso anche dal presidente Claudio Burlando (Pd): ''Si' al nucleare italiano perche' lo consumiamo, pagandolo molto di piu' degli altri Paesi europei che posseggono impianti, correndo gli stessi rischi dei vicini francesi''.
CALABRIA: per Agazio Loiero (Pd), ''il problema energetico e' drammatico, anche a causa del petrolio che ha raggiunto cifre da capogiro, e non sono contrario a risolverlo anche con centrali nucleari''. Bisogna pero' ''verificare la compatibilita' di queste centrali con il territorio''.
PIEMONTE: piu' defilata Mercedes Bresso (Pd). Nessuna chiusura ideologica ma l'esigenza di dare precedenza alla ricerca per trovare vie alternative e nel frattempo seguire massicciamente la via della produzione di energie rinnovabili. Anche perche' i timori restano: ''nel malaugurato caso di incidente, per la pianura Padana sarebbe una catastrofe, sarebbe praticamente cancellata''.
TOSCANA: ''Il nucleare e' una scelta che guarda piu' al passato che al futuro'', il no piu' secco arriva dal presidente toscano, Claudio Martini (Pd), secondo il quale ''costruire adesso nuove centrali vuol dire utilizzare vecchie tecnologie che comportano rischi''.
MARCHE: Il presidente Pd Gian Mario Spacca sottolinea che ''il nucleare non e' previsto tra le forme di produzione d'energia che la programmazione regionale promuove o persegue'' e ribadisce le priorita' della Regione: ''risparmio, rinnovabili e cogenerazione''.
CAMPANIA: ''E' molto meglio puntare sulle energie rinnovabili'', spiega Andrea Cozzolino, assessore alle attivita' produttive nella giunta Pd, soprattutto perche' l'atomo richiederebbe ''un arco di tempo incongruente rispetto alle urgenze poste dalla tumultuosita' del mercato dei combustibili fossili''.

Ad Altomonte siglata intesa su artigianato con Fondazione Field

25 mag 08 Sara' sottoscritto il 28 maggio nella sala giunta del Palazzo Municipale di Altomonte, un protocollo di intesa tra l'Amministrazione comunale, guidata da Gianpietro Coppola, e la Fondazione Field, presieduta da Mario Muzzi', per avviare una partnership istituzionale a favore del comparto dell'artigianato artistico di tradizione e qualita'. L'iniziativa, intrapresa da Field - e' scritto in una nota - nell'ambito dell'attivita' di animazione istituzionale condotta attraverso il progetto ''Terapia d'urto per l'occupazione'', ha trovato pieno e positivo riscontro nella sensibilita' e negli orientamenti strategici di sviluppo dell'Amministrazione. L'accordo prevede l'apertura di un punto vendita sperimentale dell'artigianato calabrese in alcuni locali messi a disposizione dall'amministrazione che li ha individuati nei pressi della cattedrale. L'iniziativa della Fondazione in partnership con il Comune di Altomonte, segue quella che, grazie al fondamentale concorso della Camera di Commercio di Catanzaro, sta gia' consentendo all'associazione di imprese ''Calabria Textile'' la sperimentazione commerciale, che sta riscuotendo successo, presso l'aeroporto di Lamezia Terme. Coerentemente con la propria missione - conclude la nota - a favore dello sviluppo locale e dell'emersione e con un metodo espressamente improntato alle sinergie interistituzionali, Field sta conducendo, fra l'altro, un'azione volta a favorire la commercializzazione delle produzioni artigianali regionali al fine di rafforzare il comparto. Tale azione ha trovato nell'Amministrazione di Altomonte un interlocutore attento e lungimirante che l'ha inquadrata nella propria strategia di sviluppo. Strategia che si basa sull'offerta turistica integrata d'eccellenza sfruttando l'enogastronomia, la cultura, l'arte e l'artigianato.

PRC: voteremo a favore del bilancio

25 mag 08 Il Comitato Politico Regionale del Partito della Rifondazione Comunista ha dato mandato ai compagni del Gruppo Consiliare di votare favorevolmente il bilancio di previsione 2008 che verra' discusso nei prossimi giorni in Consiglio Regionale. Lo si apprende da una nota del segretario regionale del Partito della Rifondazione Comunista, Pino Scarpelli. ''Questo non significa - e' scritto nella nota - certo mettere in discussione quella linea politica che il Partito ha seguito in maniera coerente e rigorosa nell'ultimo anno, che ci ha visto prima uscire dalla Giunta e poi dalla maggioranza regionale con voto unanime degli organismi dirigenti non riscontrando quegli elementi di discontinuita' e la realizzazione di quei punti programmatici che pubblicamente avevamo richiesto a Loiero. Percorso che ha significato la assoluta autonomia del nostro Partito e la non subalternita' ad altro se non alle nostre determinazioni politiche. Abbiamo deciso di votare favorevolmente il bilancio perche' contiene alcune misure che non possiamo non condividere, anche dall'opposizione, e che anzi sviluppano richieste avanzate negli anni proprio dal nostro Partito. In primo luogo, l'impegno teso a consolidare il meccanismo di integrazione tra la spesa ordinaria e quella straordinaria: finora questa e' stata una delle maggiori difficolta' politiche della Giunta regionale ed una delle ragioni dell'inefficacia sostanziale della spesa comunitaria''. ''In secondo luogo, si condivide - prosegue la nota del Prc - l'impegno assunto a voler contrastare la precarieta' attraverso il consolidamento del lavoro, sinora precario, di intere filiere, come i programmi di stabilizzazione degli Lsu-Lpu che dovranno proseguire fino al completo svuotamento di questo bacino. Impegno che raccoglie il buon lavoro svolto dal Partito tutto, dal compagno De Gaetano quando ha ricoperto la carica di assessore, da me e dal compagno Guagliardi con iniziative e proposte di legge ad hoc. Ancora, la trasformazione a tempo indeterminato dei rapporti di lavoro per i lavoratori dell'ex fondo sollievo e i processi di stabilizzazione dei precari della sanita'. Importante, inoltre, e' il consolidamento dei rapporti di lavoro per i lavoratori precari dell'Arssa, specialmente in questa fase di enorme confusione sulle modalita' di dismissione di questi enti strumentali. Proprio sull'Arssa e sull'Afor, ribadendo una delle motivazioni che ci portarono ad uscire dalla Giunta regionale, abbiamo piu' volte chiesto la sospensione delle delibere e l'apertura di seri tavoli programmatici che approfondissero la questione''. ''Infine, come non guardare positivamente - e' aggiunto - agli interventi di sostegno al reddito e ad azioni finalizzate al reimpiego dei lavoratori over 50? o l'inquadramento dell'equipe socio-pedagogica? La gran parte di queste disposizioni sono state tra gli obiettivi delle battaglie del Partito della Rifondazione Comunista in Calabria ed erano tra gli obiettivi dello sciopero generale del 19 giugno e della grande manifestazione che ha attraversato il capoluogo calabrese. Obiettivi e valori che abbiamo condiviso con il sindacato, cosi' come oggi condividiamo molte valutazioni. Averli inseriti nel bilancio rappresenta ai nostri occhi un primo segnale, ancorche' timido, di comprensione di quanto sia indispensabile quell'inversione di tendenza che auspichiamo fortemente da tempo''. ''Tavoli tematici - conclude Rifondazione Comunista - che approfondiscano, attraverso un confronto vero anche con le organizzazioni sindacali e sociali, problemi fondamentali tanto quanto quello del lavoro e del precariato come la sanita', la depurazione, il ciclo integrato dei rifiuti e le tante questioni tuttora aperte, sarebbero fondamentali per il bene delle calabresi e dei calabresi''

 

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