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Notizie dalla Regione
Loiero “In Calabria fare impresa è difficile ma non impossibile” 18 mag 08 ''Fare impresa in Calabria e' difficile,
ma non impossibile. Ci sono aziende conosciute a livello internazionale
capaci di operare anche in un contesto che non e' quello ideale''.
E' quanto afferma il presidente della Regione, Agazio Loiero, in un'intervista
al mensile ''Qui Economia'', in uscita domani. ''L'influenza della
'ndrangheta sullo sviluppo economico - aggiunge il presidente - e'
molto pesante. Non ci sono piu' isole felici. Abbiamo gli episodi
di Gioia Tauro in un'area di mafia classica e la vicenda del racket
in azione a San Donato di Ninea, zona lontana dall'antico cratere
mafioso''. Parlando di alcuni provvedimenti recentemente presi dalla
Giunta, come lo stanziamento di due milioni di euro per combattere
il fenomeno dell'usura, Loiero afferma: ''Sono gocce, lo capisco.
Ma e' difficile andare oltre, vista la gracilita' del nostro bilancio''.
Il presidente si dice inoltre convinto che un buon impulso all'imprenditoria
giovanile e ''rosa'' verra' dall'azienda Calabria Lavoro, ente economico
strumentale regionale, oltre che dal piano di stabilizzazione di 7.900
lavoratori precari Lsu, Lpu e del comparto Sanita'. Sui Por 2007-2013,
Loiero afferma che ''si investira' soprattutto nel potenziamento delle
infrastrutture e dei servizi di trasporto a livello regionale e nelle
aree urbane, ma anche nel sistema ferroviario metropolitano e aeroportuale
regionale''. Tra gli altri temi affrontati nell'intervista quello
della stretta creditizia che strozza sul nascere le iniziative imprenditoriali
in Calabria. ''Le banche - spiega Loiero - non sono esenti da responsabilita'.
Non e' concepibile che il costo del denaro sia molto piu' alto qui
da noi che altrove''. Infine, il presidente parla del federalismo
fiscale e dei suoi possibili effetti sulle aziende calabresi. ''Per
le nostre imprese, gia' alle prese con un sistema del credito impossibile
- dice - sarebbe drammatico. La beffa e' che Bossi e Berlusconi, questo
federalismo antimeridionalista lo faranno con i voti incassati al
sud. Mi domando - conclude Loiero - cosa faranno i parlamentari del
Sud. Voteranno per Bossi o difenderanno la loro terra?''. Rhodio “Ridefinire i rapporti con la Sorical” 18 mag 08 ''Se non avessi tanta stima personale nei
suoi confronti, sembrerebbe quella di un marziano la dichiarazione
dell'assessore regionale Luigi Incarnato con cui si annuncia la necessita'
che la Regione deve subito 'ridefinire i rapporti con l'azienda Sorical''.
E' quanto afferma, in una nota, il sindaco di Squillace, Guido Rhodio.
''Tale dichiarazione potrebbe fare credere, infatti - aggiunge Rhodio
- che l'assessorato regionale ai Lavori pubblici e acque cada letteralmente
dalle nuvole circa i complicati rapporti, talvolta tesi e conflittuali,
con cui la Sorical si relaziona da molti anni con i comuni calabresi.
Cio' perche' non penso che il medesimo assessorato conosca solo ora
le difficolta' istituzionali e amministrative e finanche di rappresentanza
che il gestore del servizio delle acque pubbliche, purtroppo non 'integrato'
come vuole la legge, ha di fatto creato ai Comuni, che poi sono i
veri utenti di un servizio primario per i cittadini, moltissimi dei
quali non hanno mai ritenuto di convenzionarsi con tale societa'.
Nel Comune di Squillace, e in altri Comuni, la convenzione non e'
stata stipulata ne' dalla mia, ne' dalle precedenti amministrazioni.
Come non penso che l'Assessorato non abbia avuto fondati motivi per
sorvolare alle reiterate segnalazioni e lagnanze che gli stessi Comuni,
compreso il mio, hanno in piu' occasioni avanzato con circostanziate
lettere circa l'anomalia del servizio, tanto che essi si sono dovuti
rivolgere al Tribunale amministrativo per vedere bloccate richieste
della societa', talvolta irrispettose dell'autonomia comunale (Titolo
V della Costituzione) o per certi versi addirittura arroganti''. ''Prendo
pertanto atto con piacere, quindi - afferma ancora Rhodio - dell'annunciato
impegno dell'assessore Incarnato a rimettere a posto le tessere di
una situazione che danneggia il servizio sotto ogni aspetto, servizio
che deve essere ricondotto a gestione unitaria e col protagonismo
prioritario dei Comuni, i quali si attendono dal medesimo assessore,
per la serieta' che lo distingue, una maggiore attenzione anche per
altri settori delicati del suo dipartimento, primi fra tutti quelli
dell'erogazione dei contributi per i fitti delle prime case e della
programmazione di leggi regionali importanti come la legge del 14
apriie 2004, n. 13, e la legge n. 24 del 1987, che in molti casi risulta
senza risposte ad una larga categoria di Comuni'' Veraldi (CGIL) “Le Asp stabilizzino i precari come da accordi” 18 mag 08 ''C'e' un'attivita' delle Aziende sanitarie
provinciali indirizzata a produrre procedure di stabilizzazione di
lavoro precario non confortata dalla preventiva consultazione del
tavolo regionale tra Assessorato e organizzazioni sindacali regionali''.
E' quanto afferma, in una nota, il segretario generale della Funzione
pubblica-Cgil, Luigi Veraldi. ''Preventiva consultazione - aggiunge
Veraldi - che riguarda l'attuazione, le verifiche e le eventuali interpretazioni
autentiche, cosi' come previsto dagli accordi sindacali, raggiunti
in applicazione delle Leggi Finanziarie 2007-2008, e comunque propedeutiche
all'autorizzazione preventiva di competenza dell'Assessorato in materia
di stabilizzazioni ed assunzioni. Sembrerebbe, inoltre, che siano
stati effettuati avviamenti al lavoro in alcune Aziende sanitarie
in relazione a pregresse procedure concorsuali che non avrebbero ricevuto
le previste autorizzazioni e con carente ossequio alla normativa vigente.
Quindi, ancora una volta, dobbiamo lamentare unitamente alle disfunzioni
delle Asp, i ritardi e le carenze del ruolo dell'Assessorato regionale
rispetto alla delicate funzioni della programmazione sanitaria ed
alla verifica delle attivita' delle aziende in osservanza alle linee
assessorili e comunque in ragione della trasparenza degli atti. Il
risultato e' quello di una grande confusione derivante anche dal mancato
rispetto, a cura delle singole aziende sanitarie, delle norme contenute
nelle Finanziarie nazionali 2007-2008 relativamente al monitoraggio
del precariato esistente per Azienda, con le dovute consistenze numeriche,
nonche' delle tipologie di rapporto di lavoro e/o collaborazioni intrattenute''.
''confermiamo la nostra posizione, gia' nota - afferma ancora Veraldi
- ed intesa a rivendicare e a far valere processi di stabilizzazione
del lavoro precario nella sanita' pubblica attraverso procedure legittime,
concertate ed in linea con le piu' elementari norme della gestione
del Sservizio sanitario regionale e delle relative Aziende. Diffidiamo,
peranto, l'assessorato e le singole aziende a procedere in via unilaterale
alla definizione di procedure di stabilizzazione e richiamiamo al
ruolo di responsabilita' politica l'intera Giunta regionale, che deve
rispondere dell'equa applicazione delle delibere dell'esecutivo con
le quali sono stati recepiti gli accordi sindacali sulla stabilizzazione
degli operatori precari di comparto e dell'area medico-veterinaria
della sanita'. Per quanto denunciato sentiamo la necessita' di un
inderogabile confronto con la Presidenza della Giunta regionale e
l'assessore regionale della Tutela alla salute per chiarire non solo
gli aspetti sulla stabilizzazione del precariato della sanita', ma
anche per concertare in maniera legittima e definitiva le relative
attuazioni, con gli adempimenti propedeutici ed obbligatori che attengono
al nuovo quadro delle Aziende sanitarie provinciali per effetto dell'accorpamento
delle precedenti Asl''. ''Ci auguriamo - sostiene ancora il segretario
della Fp-Cgil - che parimenti il governo regionale eserciti la propria
responsabilita' politica su una questione alla quale, non soltanto
noi, ma l'intera comunita' regionale, assegna urgenza ed importanza
per l'avvio di un confronto che dovra' garantire contributi e idee
per una sanita' regionale che deve cambiare e poter contare su momenti
di elaborazione positiva e costruttiva che, tra l'altro, non puo'
non tenere conto della fase di avvio della discussione che si aprira'
in Consiglio regionale sul Piano sanitario regionale. Questo e' il
momento piu' importante che abbisogna dello svolgimento della concertazione
sociale, con conseguente assunzione di un ruolo alto dell'azione della
politica, necessariamente accompagnata da una concreta azione amministrativa
e scevra da ragioni ed ottiche di interesse di gruppi e clientele''.
Appello di Corbelli per i fratellini Rom ciechi 18 mag 08 ''In Calabria vince la solidarieta' in favore
dei rom e continua a commuovere l'odissea dei piccoli Marko e Branko,
i fratellini nomadi nati in Italia, di 10 e 9 anni, non vedenti''.
E' quanto afferma, in una nota, il leader del Movimento Diritti civili,
Franco Corbelli. ''Grazie ad una lunga battaglia, che sto conducendo
ininterrottamente da sette anni - aggiunge Corbelli - i fratellini
non sono stati espulsi dall'Italia, dove invece continuano a rimanere
ed essere adeguatamente curati. Oggi i due bambini devono essere ricoverati
urgentemente a Bologna, ma un intoppo burocratico non permette il
ricovero nell'ospedale del capoluogo emiliano. E' necessario, infatti,
rinnovare i tesserini sanitari dei due bambini, che sono scaduti da
tempo. Per farlo, pero', occorre che venga prima concesso il permesso
di soggiorno, che a tutt'oggi non e' ancora stato consegnato ai genitori,
due immigrati irregolari, di Marko e Branko''. Corbelli, a tale proposito,
rivolge un appello al questore di Cosenza, Raffaele Salerno, ''che
ha dimostrato - dice - attenzione per questi bambini Rom, ricevendoli
lo scorso anno insieme ai loro genitori ed a me in occasione del rinnovo
del permesso di soggiorno per motivi umanitari. I due bambini devono
essere subito ricoverati a Bologna per essere sottoposti a controlli
e piccoli interventi per eliminare i dolori, evitare infezioni e per
salvare l'unico occhio dal quale vede uno dei due fratellini, Marko.
Occorre consegnare il permesso di soggiorno per poter ottenere i tesserini
sanitari dei due bambini, necessari per il ricovero nella struttura
ospedaliera bolognese. Per questo mi appello al Questore di Cosenza
e confido in un suo pronto intervento. La storia di questi due bambini
e' un esempio di come si possa coniugare la solidarieta' con la legalita',
con riferimento al problema e al dramma dell'immigrazione''.
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