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Conferenza delle Regioni

 

Conferenza delle Regioni: Loiero “Sul federalismo avanti ma senza divisioni”. Errani “pronti a patto di Legislatura”

15 mag 08 "Siamo interessati a riavviare il confronto sul federalismo fiscale senza ritardi o pregiudizi. Esso va costruito ancorandolo saldamente al disegno costituzionale che è il dato unificante in cui tutti ci dobbiamo riconoscere". Così il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero ha avviato l'intervento alla Conferenza dei presidenti delle Regioni, a Roma, chiamata a preparare il documento per il confronto programmatico con il nuovo Governo. "Se partiamo bene nella discussione e con serietà di metodo - ha osservato Loiero - potremo affrontare questa riforma senza quei timori che attualmente le proposte della Lega di Bossi hanno sollevato. Un federalismo sbagliato è in sé un elemento di divisione". Loiero, nel richiamare l'azione della Regione Calabria avviata in questi anni per il decentramento amministrativo agli enti locali, ha insistito sulla necessità di tenere in considerazione nella redazione della nuova legge di tutta la complessità, la ricchezza e la peculiarità del nostro sistema istituzionale. Il confronto, secondo il governatore della Calabria, Agazio Loiero, "deve svilupparsi a partire da una conoscenza certa, almeno nelle sue linee generali, della politica finanziaria e fiscale e della riforma della pubblica amministrazione che il governo Berlusconi intende attuare. Cosa succederà dell'Ici, dell'Irap, delle nuove aliquote Irpef, del bollo auto e delle accise sui carburanti? Vi saranno trasferimenti sostitutivi ai Comuni ed all'intero sistema delle autonomie? Quale sarà il nuovo assetto amministrativo? Il federalismo ha bisogno di un quadro unitario, generale e misurabile". E su questo terreno il presidente della Regione Calabria ha richiamato l'attenzione degli altri presidenti indicando un principio ispiratore sul metodo con cui procedere nella realizzazione della stesura di questa legge. "Infatti, con il federalismo fiscale il Paese - ha concluso - deve trovare uno strumento di modernizzazione e sviluppo e per ogni proposta occorre avere la conoscenza reale degli effetti economici e delle ricadute sui diversi territori che ogni proposta comporta".

Donnici “Federalismo irripetibile opportunità”: "Solo i nostalgici del meridionalismo piagnone e parolaio che ha fatto più male alla Calabria e al Sud della conquista piemontese possono stracciarsi le vesti per la prospettiva federalista verso cui viaggia l'Italia. Si tratta al contrario di una grande ed irripetibile opportunità, ma bisogna cambiare i musicanti e suonare un'altro spartito". Lo sostiene, in una nota, l'eurodeputato Beniamino Donnici, del gruppo Alde (Liberaldemocratici). Secondo Donnici, "occorre prendere le distanze dal coro delle prefiche politiche che piangono la stagione dei viaggi a Roma col cappello in mano, purtroppo per loro definitivamente chiusa. Piaccia o non piaccia il federalismo è già in atto e se, da un lato, bisogna agire perché si realizzi all'insegna della solidarietà e dell'inclusione, dall'altro bisogna che le regioni meridionali adottino regole di buona amministrazione, adeguino tempi ed efficienza delle macchine burocratiche, eliminino gli sprechi e razionalizzino le risorse. Per questo, nonostante l'assordante silenzio delle istituzioni locali, insisteremo nell'iniziativa presso il Parlamento e la Commissione europea per modificare il sistema di incentivazione alle imprese. Bisogna eliminare il fondo perduto, puntando sul finanziamento in conto interessi a tassi agevolati e sulla fiscalità di vantaggio". "La Calabria - conclude Donnici - potrà competere, in un Italia federale, solo se le ingenti risorse provenienti da Bruxelles da qui al 2013 saranno investite per far transitare la regione dall'assistenzialismo allo sviluppo. Per farlo c'é bisogno di un'altra classe dirigente politica e di una nuova generazione di imprenditori con la mente e il cuore rivolti al merito ed all'etica della responsabilità. E' questo l'obiettivo al quale dedicheremo le nostre energie nei prossimi mesi".

Errani a Berlusconi “Pronti a patto di legislatura”. "Siamo pronti a costruire un patto di legislatura". E' quanto ha riferito il presidente della Conferenza delle regioni, Vasco Errani, al termine della seduta straordinaria della Conferenza nel corso della quale è stato approvato dai presidenti all'unanimità un documento sulle priorità da porre al nuovo governo. "Invieremo oggi stesso - ha detto Errani - al presidente del Consiglio Berlusconi e al ministro degli Affari Regionali Raffele Fitto questo documento. Già in precedenza ho anticipato a Fitto ciò su cui avremmo lavorato oggi e ho trovato piena disponibilità; il confronto sarà fatto con il governo". Errani ha spiegato che da parte delle Regioni c'é la volontà di una piena collaborazione, procedendo con l'esperienza dei patti già siglati con il precedente governo. Nel documento - ha spiegato ancora - evidenziamo inoltre al governo che siamo pronti al confronto sulle riforme istituzionali e poniamo poi il tema del federalismo fiscale, mettendo all'attenzione del governo il documento che la Conferenza delle regioni ha approvato il 7 febbraio del 2007. Vogliamo inoltre arrivare ad una serie di intese quadro su altri punti, a partire dal welfare". "C'é una grande disponibilità al confronto e alla cooperazione da parte delle regioni - ha sottolineato Errani - partendo dalla consapevolezza che la Repubblica si fonda sul governo che passa attraverso le autonomie e i territori. Vogliamo portare avanti lo spirito istituzionale che ci ha sempre caratterizzato". Le Regioni e il governo discuteranno presumibilmente del documento approvato oggi all'unanimità dai governatori che contiene le priorità programmatiche da affrontare, nel corso della prima Conferenza Stato-Regioni. Le Regioni auspicano, in quell'occasione, la presenza del premier Berlusconi.

Ministro Fitto “Confronto e raccordo saranno costanti”. "Prendiamo atto con grande disponibilità della volontà del presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, e dell'intera Conferenza, di costruire un Patto di legislatura con il Governo improntato ad un dialogo e ad una collaborazione continua e costante che certamente non mancheranno". Lo afferma il ministro per gli Affari Regionali, Raffaele Fitto, il quale aggiunge: "L'apporto delle Regioni e di tutti gli Enti territoriali è determinante in questa fase di ritrovata armonia e di sforzo comune per la crescita del Paese ed è pertanto decisamente apprezzabile lo spirito unitario e collaborativo della Conferenza delle Regioni. I temi e le relative priorità, indicati nel documento inviatomi oggi dal presidente Errani e già oggetto di un nostro primo informale incontro, meritano quella attenzione che il presidente Berlusconi ha già espresso nel suo discorso programmatico al Parlamento". "Temi e priorità - ribadisce Fitto - che saranno presto oggetto di ulteriore approfondimento da parte di tutto il Governo in un raccordo costante e continuo con le autonomie e i territori che m'impegno fin d'ora a garantire". "Al presidente Errani e alla Conferenza delle Regioni - conclude il ministro - va un sincero ringraziamento per il contributo di lavoro e per lo spirito istituzionale, unitario e responsabile con cui hanno voluto avviare la nostra stagione di lavoro e di dialogo".

Alla UE: Non siamo una Lobby. La Conferenza delle Regioni ha approvato un documento con cui si "condivide l'attento lavoro di regolazione del fenomeno della rappresentanza di interessi presso le istituzioni europee" e si "apprezza lo sforzo di rendere trasparente e responsabile il processo decisionale delle istituzioni comunitarie e in particolare del Parlamento europeo". Considerando però la relazione dell'on Friedrich, approvata dal Parlamento europeo l'8 maggio 2008 (e, in particolare il paragrafo 10 della relazione, ove il Parlamento "sottolinea tuttavia che le regioni e i comuni degli Stati membri, come pure i partiti politici a livello nazionale ed europeo e gli organi cui è riconosciuto uno status giuridico dai trattati non rientrano nell'ambito di queste norme, quando operano conformemente al ruolo previsto dai trattati ed eseguono compiti loro attribuiti dagli stessi") la Conferenza delle Regioni esprime "preoccupazione per l'assimilazione, anche solo residuale, dell'attività svolta dalle Regioni e dalle Province autonome a quella dei lobbisti".La Conferenza ritiene, infatti, che le Regioni e gli Enti locali, diversamente dai lobbisti privati, rappresentino gli interessi generali di tutti i cittadini di un determinato territorio che, con il voto, hanno eletto i loro rappresentanti pubblici, affidando loro la difesa dei propri interessi. La Conferenza non trova, quindi, condivisibile assimilare Regioni ed Enti locali ai lobbisti privati. La Conferenza invita, dunque, il Parlamento europeo a tener conto nella fase attuativa che seguirà l'approvazione della Relazione Friedrich di questa posizione .

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