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Notizie dalla Regione
Sulle comunità montane le regioni devono decidere entro il 30 giugno 15 giu 08 Comuni costieri classificati come montani,
ed enti che poco o nulla avevano a che fare con la montagna, inseriti
tra le Comunita' montane. Il dibattito sui costi della politica e
l'indignazione sugli sprechi che l'anno scorso tanto hanno tenuto
banco, ha gia' portato un risultato: 70 milioni di euro sono stati
tagliati in due anni alle Comunita' montane e la Finanziaria 2008
ha stabilito che le Regioni hanno tempo fino al 30 giugno per porvi
ordine. In questi giorni si parla pero' di abolire del tutto questi
enti. A quanto stabilito sull'argomento dalla Finanziaria 2008 fanno
eccezione le Regioni a statuto speciale Valle D'Aosta, Trentino Alto
Adige e Friuli Venezia Giulia che non sono obbligate a rivedere le
Comunita' montane, in quanto autonome anche sotto il profilo della
finanza corrente per gli enti locali. La Sardegna ha disposto nel
2008 la ricostituzione di 4 nuove Comunita' montane dopo la soppressione
delle preesistenti 24 Comunita' montane avvenuta nel 2007, con l'impegno
a ricrearne in tutto 8. La Sicilia, ha soppresso le Comunita' montane
con una legge del 1986. Questo il quadro relativamente alle Regioni
a statuto ordinario: Esponenti PRC chiedono comitato del partito per la Giunta 15 giu 08 Alcuni esponenti del Prc della Calabria
hanno reso noto di aver chiesto che ''venga convocato immediatamente
il comitato politico regionale per discutere della vicenda politica
della Regione''. Il documento e' sottoscritto da Pino Commodari, Rossella
Morrone, Franco Daniele, Lucio Cortese, Mimmo Serrao, Omar Minniti.
''Oramai da piu' giorni - e' scritto nella nota - si legge sui quotidiani
locali, compresi quelli di oggi, che Rifondazione Comunista sta per
entrare in Giunta Regionale. Viene indicato il nome del compagno che
dovra' rappresentarla e la delega assegnata. Chiediamo che il Segretario
Regionale smentisca tale ipotesi, in quanto questa e' una decisione
che deve assumere il Comitato Politico regionale e da quanto ci risulta
non vi e' alcun decisione in questa direzione. Al contrario, esiste
allo stato una sola decisione, che e' quella adottata a febbraio all'unanimita',
che sancisce la nostra uscita dalla maggioranza e la conseguente collocazione
all'opposizione''. ''Noi continuiamo a sostenere - proseguono - la
nostra posizione di netta contrarieta' perche' e' sotto gli occhi
di tutti lo sfacelo economico e sociale del territorio e non passa
giorno senza che si aggiungano nuove notizie di ritardi, di guasti,
di commissariamenti, di valzer di poltrone, di aspettative legittime
frustrate, nei settori primari della vita, lavoro, sanita'. La Calabria
che volevamo cambiare, con l'alleanza di centrosinistra, non abbiamo
potuto migliorarla durante la nostra permanenza in giunta, per ragioni
oggettive, esterne alla nostra volonta' e alla nostra possibilita',
e in primo luogo per la mancanza di garanzie rispetto alla trasparenza
e la qualita' dell'azione politica e amministrativa'' IDV “Non abbiamo fornito alcun nome per assessore” 15 giu 08 L'Italia dei Valori non ha indicato nessun
''nome di candidato ad assessore in sostituzione di Beniamino Donnici''.
E' quanto scritto in una nota dell'Italia dei Valori della Calabria
''In merito alle notizie - prosegue la nota - relative ai rapporti
tra Idv e la Giunta Loiero si chiarisce che, allo scopo di sottoporre
al presidente della Regione i punti programmatici che il partito ritiene
essenziali per il rilancio dell¿azione amministrativa della
Giunta regionale e per verificare la qualità del coinvolgimento
di Italia dei Valori, la segreteria regionale del partito aveva chiesto
un incontro, cosi' come e' avvenuto in passato nei tanti momenti di
cambiamenti politici dell'esecutivo regionale. Tale linea era stata
deliberata dal congresso regionale del partito e, di recente, da due
sedute consecutive del coordinamento regionale. E' stato quindi convocato
il coordinamento regionale di Italia dei Valori per il pomeriggio
di sabato scorso, per discutere: l'ipotesi di partecipazione in Giunta,
la composizione della delegazione e gli eventuali nominativi da proporre
a Loiero''. ''Nessun nome di candidato ad assessore - aggiunge Idv
- e' stato indicato dal partito, in sostituzione dell¿ex assessore
Donnici, anche se la stampa nelle ultime settimane si e' sbizzarrita
su diversi nominativi possibili. Tra questi ha individuato come probabile
assessore uno tra i piu' rappresentativi e giovani dirigenti del nostro
partito in Calabria, anche per essere stato tra i principali organizzatori
della lista alle regionali del 2005, di Progetto Calabrie e Italia
dei Valori. L'accenno alle 'cariatidi' da evitare, fatto dal presidente
Di Pietro, che come organo del partito ha deciso di non rientrare
in Giunta, si riferiva alle liste delle prossime elezioni regionali,
che Idv ha intenzione di formare con nuove personalità giovani
e preparate''. ''I lavori del coordinamento regionale del pomeriggio
- conclude - si sono conclusi con un ampio chiarimento interno e con
la volonta' unanime di continuare ad operare nell'interesse della
Calabria, offrendo alla maggioranza una presenza politica attiva,
se necessario critica, certamente costruttiva, espressione della politica
del fare, sui temi dello sviluppo della nostra regione'' Donnici “Lo scontro con IDV pietra tombale per il centrosinistra” 15 giu 08 ''Lo scontro tra il Presidente Loiero e
il leader dell'Italia dei Valori, al di la' dei toni e dello stile
che ognuno giudica come crede, e' la pietra tombale del centrosinistra
calabrese uscito trionfante dalle elezioni regionali del 2005''. E'
quanto afferma in una nota l'europarlamentare Beniamino Donnici circa
le affermazioni del leader di Idv, Antonio Di Pietro, il quale ha
annunciato che il partito non entrera' nella giunta regionale. ''Strano
- aggiunge - che autorevoli opinionisti non l'abbiano registrato,
preferendo soffermarsi a descrivere il suggestivo volo degli stracci.
Ci saremmo tenuti alla larga da queste polemiche se lo stesso Loiero,
replicando all'attacco di Antonio Di Pietro, non ci avesse incautamente
chiamati in causa. Devo pertanto precisare, proprio per quell'amor
di verita' cui lo stesso Loiero fa riferimento: primo, che il sottoscritto
e' stato assessore regionale al turismo per un anno, in quota Idv,
e che la delega gli e' stata tolta non perche' richiesto da Antonio
Di Pietro, ma per scelta del Presidente Loiero che doveva rispondere
ad altri appetiti e garantire equilibri politici e rapporti di forza,
come recentemente avvenuto anche rispetto all'assessore Tommasi; secondo,
cio' e' tanto vero che mi e' stato assegnato il ruolo 'compensativo'
di sottosegretario al quale ho rinunciato non perche' dovessi andare
a Strasburgo, cosa che all'epoca non era neppure nel libro dei sogni,
ma per la scelta di prendere le distanze dalla fase in cui il governo
Loiero stava scivolando e le cui conseguenze purtroppo sono sotto
gli occhi di tutti''. ''Dopo questa doverosa e personale ricostruzione
storica - conclude Donnici - occorre prendere atto del dato generale.
Che Antonio Di Pietro con il suo attacco frontale abbia anche guardato
all'esigenza di superare lacerazioni e divisioni nel suo partito calabrese
puo' anche starci, ma rimane il dato politico della bocciatura senza
appello del governo regionale. C'e' da chiedersi che fine abbia fatto
il progetto del 2005 se l'Udeur di fatto non c'e' piu', Prc e' fuori
dall'esecutivo, i Verdi sono stati cacciati e Idv si chiama fuori?
Ci sono seri dubbi, in queste condizioni, che si possa ipotizzare
la conclusione naturale della legislatura e forse il governatore potrebbe
riflettere su quello che la maggioranza dei calabresi auspica da tempo:
andare alle urne il più presto possibile''. Tallini “La Regione non può avere sottosegretari” 15 giu 08 ''La Regione non puo' avere, oltre che gli
assessori, anche 'sottosegretari' se tali organi non sono espressamente
previsti dallo Statuto''. E' quanto afferma in una nota il consigliere
regionale Domenico Tallini. ''Lo ha categoricamente ritenuto ora -
aggiunge - la sentenza 13 giugno 2008 n. 201 della Corte Costituzionale
(presidente Bile, redattore De Siervo) dichiarando costituzionalmente
illegittima una legge della Regione Molise che con una sua legge aveva,
appunto, istituito la figura del Sottosegretario alla Presidenza''
abilitato anche a partecipare alle riunioni della Giunta, seppur senza
diritto di voto. E cio' perche' tale istituzione incide sui rapporti
tra l'esecutivo regionale e l'assemblea legislativa ed invade l'ambito
materiale proprio della fonte statutaria, in violazione dell'art.
123 della Costituzione che, nello stabilire che i fondamentali di
organizzazione e funzionamento sono determinati dalle singole Regioni
nello statuto regionale prevede, altresi', che lo statuto sia approvato
e modificato dal Consiglio regionale con una particolare procedura
legislativa rinforzata''. ''Conseguentemente - prosegue Tallini -
la istituzione di un sottosegretario non previsto dallo Statuto (anche
se effettuata con legge regionale), costituirebbe una modifica dello
Statuto che non prevedeva tale organo per cui la variante stessa potrebbe
apportarsi solo attraverso lo speciale procedimento previsto dal nuovo
art. 123 della Costituzione. Tale principio vale, conseguentemente,
anche per la Regione Calabria ed a maggior ragione poiche' nel caso
deciso la Regione Marche aveva istituito un sottosegretario addirittura
''con legge'' (che e' stata pertanto dichiarata costituzionalmente
illegittima) mentre in Calabria la nomina di sottosegretari avverrebbe
senza nemmeno legge ma con decreto Presidenziale''. Tallini sostiene
inoltre che ''e' da porsi pertanto il problema della legittimita'
dei sottosegretari fin qui nominati e da ultimo - ed in prosieguo
alle altre nomine precedenti - la nomina di Gaetano Ottavio Bruni,
gia' presidente della Provincia di Vibo Valentia ed autorevole esponente
del partito che fa capo al Presidente Loiero, che, non avendo ottenuto
la candidatura per il parlamento della Repubblica nelle fine del Pd
(ancorche' in presenza delle sue dimissioni da Presidente della Provincia
preordinate a tale candidatura) ha ottenuto ora la nomina presidenziale
per come enfatizzato dai comunicati ufficiali e dalla stampa che ha
evidenziato la rilevanza della carica di sottosegretario alla presidenza
ed il fatto che, in tal modo, anche la Provincia di Vibo Valentia
aveva ottenuto la sua partecipazione in seno alla Giunta (con caso
che si aggiunge agli altri precedenti, come Vincenzo Falcone, posti
in essere seguendo il modulo governativo - non applicabile alla Regione
- che vede i sottosegretari accanto ai Ministro che ha la qualita'
di ''Segretario di Stato''). L'arresto della Corte Costituzionale
ed i principi inderogabili enunciati dal Giudice ''Sovrano'' devono
essere certo tenuti presenti anche come criterio ispiratore dell'attivita'
della Giunta se questa vuole effettivamente, per come solennemente
affermato, attenersi ai principi della legalita' ed anche per i riflessi
pratici che si avrebbero nel caso in cui permanessero, per ipotesi,
organi illegittimi con temuta illegittimita' consequenziale dagli
atti ai quali gli stessi parteciperebbero e possibili danni erariali
anche per indennita' non dovute (e non e' senza rilevanza, al proposito,
che i nominati godono dello stesso trattamento economico previsto
per i componenti della Giunta dall'art.1 ter della Legge regionale
n.14/2000). E cio' va approfondito solo ed elusivamente sul piano
dei principi e senza alcuna valutazione sul piano personale posto
che le persone sono fuori discussione, anche perche' degnissime e
meritevoli di ogni piu' alta considerazione''. ''E cio' appare particolarmente
delicato - conclude - poiche' Bruni e' preposto alla Protezione Civile
(e quindi al delicato settore che e' stato oggetto della Emergenza
Ambientale, ormai decaduta perche' non prorogata dallo scorso gennaio)
e d'altra parte, non si tratta - per come detto - di caso unico esistendo
altre nomine passate ed attuali di sottosegretari nella Regione Calabria.
E cio' va discusso''.
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