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Consiglio regionale sulla sanità

 

Consiglio regionale dedicato alla sanità. Loiero “Approvare il piano sanitario”. Eletti gli uffici di presidenza delle Commissioni

01/02 "La sanità è il problema dei problemi in questa regione, e su questioni di tale portata é necessaria una riflessione comune. Abbiamo non una, ma una serie di emergenze che si sommano e che portano questo settore sotto riflettori che gettano una luce sinistra". Lo ha detto l'assessore alla Tutela della Salute, Vincenzo Spaziante, nella relazione di apertura del Consiglio regionale dedicato alla discussione sui temi della sanità. Spaziante, inoltre, richiamando le inchieste in corso della magistratura, ha detto che "nel mondo della sanità calabrese emergono inquietanti presenze della criminalità organizzata, commistioni tra affari e politica. Ci sono stati episodi di cosiddetta malasanità, dovute soprattutto a condizioni di debolezza intrinseca delle strutture ospedaliere. Ci sono situazioni di cultura, costume, procedure ormai consolidate che vanno corretti efficacemente". L'assessore, inoltre, ha parlato di "insieme di fattori che si oppongono ad ogni cambiamento e che affondano pervicacemente le loro radici nel momento di crisi attuale. Tale situazione può provocare un collasso non molto lontano per la sanità in Calabria. Si tratta comunque di effetti di una storia lunga e complessa. O si cambia in maniera risolutiva, o il rischio è molto forte di oltrepassare il punto di non ritorno. Occorre un forte segnale di discontinuità con la fase attuale. Non sarà facile recuperare il tempo perduto, ma questa Giunta ha già iniziato i nuovi processi di riforma". Sul rapporto politica-sanità, Spaziante ha detto che "semmai c'é necessità che la politica nei confronti della sanità faccia non un passo indietro, ma due avanti, attuando controlli attivi, costanti, spasmodici su tutto quello che avviene, un controllo per capire cosa non funziona e prendere le necessarie misure. In tal senso vi è forte la necessità di un recupero della capacità di decisione, un altro aspetto, questo, fondamentale evitando comportamenti inerziali che assicurano a gruppi e persone immensi privilegi. E' quindi necessario innestare la cultura del fare, essere cioé in grado di sapere intervenire tempestivamente dinanzi all'insorgere dei problemi. Bisogna quindi allargare i confini del proprio orizzonte sapendo che quel che accade, alla fine, ricade su di tutti. In questa direzione è necessario recuperare una logica di squadra in cui tutti si sentano coinvolti". L'assessore Spaziante ha detto che "fin dai prossimi giorni si inaugurerà un tavolo di lavoro comune settimanale da parte della Giunta con i direttori ospedalieri e del territorio. E poi, incontri con i rappresentanti dell'ospedalità privata e di tutto il mondo del lavoro coinvolto nel settore". "Sono stato definito fedelissimo di Loiero - ha concluso l'assessore - se fedeltà significa, come significa almeno per me, totale condivisione di indirizzo, in tal senso lo sono".

Loiero “Approvare il piano sanitario”

01/02 ''I fatti avvenuti hanno inciso molto sulla sensibilita' dei calabresi, ma non solo. E' diventato davvero difficile parlare di Mezzogiorno, dopo quanto sta avvenendo a Napoli e dopo quanto e' successo con la condanna del presidente della Regione Sicilia''. A dirlo e' stato il presidente della Giunta regionale, Agazio Loiero, concludendo, in Consiglio, il dibattito sullo stato della sanita'. ''E anche noi, purtroppo - ha aggiunto Loiero che ha anche detto di avere apprezzato molto il clima in cui si e' svolto il dibattito - in questi primi anni di legislatura non abbiamo parlato di sviluppo, ma soprattutto di criminalita', dopo la tragedia di Franco Fortugno. Comitati di affari, piccola e grande criminalita': ogni cosa che tocchi c'e' una reazione inconsulta, spesso violentissima''. ''Sono del parere - ha sostenuto Loiero - che il momento ci impone, maggioranza e opposizione, ad un confronto direi quasi quotidiano sui contenuti del Piano sanitario regionale, con l'obiettivo di licenziarlo al piu' presto per riorganizzare al piu' presto la sanita' calabrese''. Loiero, infine, ha preannunciato che il prossimo 28 febbraio sara' presentato il piano per l'emergenza elaborato dal gruppo di lavoro coordinato dal cardiologo prof. Franco Romeo.

Eletti gli uffici di presidenza di sei commissioni

01/02 Il Consiglio regionale ha eletto gli uffici di presidenza di sei delle sette commissioni consiliari.
Alla prima commissione (Politiche istituzionali) presidente e' stato eletto Giulio Serra (Udeur); vicepresidente Giovanni Dima (An) e segretario Salvatore Luca' (Pd).
Alla seconda commissione (Bilancio) e' stato eletto presidente Pietro Amato (Pd) e vice Francesco Talarico (Udc); segretario e' Luciano Racco (Pd).
Per la terza commissione (Politiche sociali e sanita') alla presidenza e' stato eletto Pietro Giamborino (Pd). Vicepresidente e' Piero Aiello (Fi) e segretario Egidio Chiarella (Pd).
Alla quarta commissione (Ambiente) presidente e' stato eletto Antonio Acri (Pd), vicepresidente Dionisio Gallo (Udc) e segretario Maurizio Feraudo (Idv).
Presidente della quinta commissione (Riforme e decentramento) e' stato eletto Salvatore Magaro' (Partito socialista);
vicepresidente Alessandro Nicolo' (Forza Italia) e segretario Sergio Stancato.
Restano da eleggere gli uffici di presidenza di un'altra commissione permanente (Affari dell'Unione europea) e della Commissione antimafia.

Il dibattito in aula

A conclusione della relazione svolta in Consiglio regionale dall'assessore Vincenzo Spaziante sullo stato della sanita' in Calabria si e' aperto il dibattito. ''La Giunta regionale - ha detto il capogruppo del Nuovo Psi, Francesco Galati - non ha raggiunto in questi anni un punto di equilibrio nel rapporto tra sanita' pubblica e privata. Prendo atto che l'assessore Spaziante vuole attuare discontinuita' ma dopo tre anni di legislatura, la sua relazione rimane una lettera di intenti. La nomina dei direttori generali continua ad essere fatta per appartenenze e non per meriti e spesso capita pure che le leggi vengano aggirate''. ''Voglio fare anche una denuncia pubblica rispetto a quanto oggi segnalato da alcuni giornali di assunzioni temporanee da parte dell'Asp di Catanzaro - ha detto ancora Galati - che per il reclutamento di personale ha previsto una selezione non solo per titoli ma anche per colloqui. Su questo chiedo che il presidente della Giunta debba attuare un rapido intervento di controllo''. ''Ho fatto dieci anni di opposizione - ha detto Antonio Borrello dell'Udeur - durante i quali ho sempre notato che sui temi della sanita' tanti consiglieri attuavano pressioni continue sui vari assessori alla Sanita' che si sono succeduti. Voglio dire che in quegli anni di governo del centrodestra avevamo proposto norme stringenti sul sistema degli accreditamenti ma fino ad ora non si e' riusciti a far sapere ai calabresi quanto costa effettivamente la sanita' alle loro tasche. Adesso secondo una stima approssimativa viaggiamo sui 3,8 miliardi di euro di fabbisogno finanziario, piu' di settemila miliardi delle vecchie lire, una cifra immensa che sembra ancora non bastare''. ''Io mi auguro che questa questione del fabbisogno finanziario - ha proseguito Borrello - emerga in tutta la sua chiarezza gia' a partire dal prossimo Piano sanitario regionale, un documento strategico su cui le Commissioni devono essere pienamente coinvolte''. Borrello inoltre ha chiesto ''procedure stringenti legate alle trasparenza, capaci di abbattere i livelli di discrezionalita' di tipo politico, di tipo clientelare, a partire dai criteri di nomina dei direttori generali. Sull'attuale triade di esperti nominata per la selezione dei direttori generali ho espresso qualche perplessita' in particolare su uno dei tre 'saggi' che nel corso degli anni passati ha ricoperto numerosi e diversi incarichi nella sanita' calabrese''. Il capogruppo dell'Udc, Michele Trematerra si e' detto ''insoddisfatto della relazione dell'assessore Spaziante. Discontinuita', vorrei capire, rispetto a cosa? - ha sostenuto - Per non rischiare di non dover ripetere le stesse cose faro' una proposta operativa. L'unica via e' quella di portare rapidamente in aula il Piano sanitario regionale per la sua discussione e per la sua eventuale approvazione se il centrosinistra, naturalmente, e' convinto che li' vi sia la panacea di tutti i mali. Abbiamo una sanita' al collasso e rispetto al passato ricevo decine di telefonate con richieste di piccole raccomandazioni per effettuare rapidamente esami ospedalieri, e di gente che mi chiede, alla luce degli eventi successi, la qualita' di questo o di quell'operatore sanitario. E' il segnale grave di un rapporto incrinato col cittadino utente che la politica al piu' presto ha bisogno di, invece, rinsaldare''. ''Dall'inchiesta 'Onorata sanita'' - ha detto l'ex assessore Doris Lo Moro, del Pd, - emerge un contesto che ci porta a capire il perche' si e' ucciso, la sera del 16 ottobre 2005. Voglio ricordare dove eravamo tutti quando a Melito Porto Salvo, come e' emerso da altre inchieste giudiziarie, venivano ricoverati latitanti sotto falso nome. E che dire dell'Asl di Palmi, dell'inchiesta sulle tangenti per il nuovo ospedale di Vibo mai realizzato? Le responsabilita' ci sono e sono di tutti, ma e' pur vero che negli ultimi dieci anni in Calabria ha governato il centrodestra. Sono stati anni duri, contrassegnati da tanti episodi di malasanita' ma su cui la politica porta anche le proprie responsabilita' perche' se emerge che ci sono primari incapaci, tutto questo e' frutto di responsabilita' politiche''

''Occorre in questa fase - ha detto Pino Gentile, capogruppo di Fi - programmare e decidere a partire dal nuovo piano sanitario regionale. C'e' bisogno di chiarire quel che va chiarito in Calabria nel rapporto tra sanita' pubblica e privata. La discontinuita' deve essere corroborata da un lavoro serio. Per esempio, ci sono liste di attesa infinite, occorre riqualificare strutture, procedere con gli aggiornamenti professionali. Si deve respingere ogni tentativo di criminalizzare gli operatori della sanita'. Semmai, e' necessario riprendere quel che un tempo si faceva, e cioe' ampliare le opportunita' di specializzazione per i medici, altrimenti non si capisce perche' servono i nuovi ospedali. C'e' necessita' quindi di fare fronte comune per aggredire i problemi ormai incancreniti''. Per il capogruppo del Prc, Damiano Guagliardi ''e' necessario interrompere la commistione affari-sanita'. Avevo gia' chiesto sin dalla scorsa legislatura l'interruzione degli accreditamenti a strutture di proprieta' di parenti di consiglieri regionali senza pero' risultato. Ci sono livelli intermedi - prosegue Guagliardi - che favoriscono pero' gli interessi privati rispetto al pubblico e chi viene nominato ai vertici sanitari, spesso, trascura l'apparato pubblico trascurando quindi di attuare i controlli. Se decidiamo di varare una commissione d'inchiesta, certamente non per arrestare nessuno, lo dobbiamo fare con lo spirito di correggere errori e scelte sbagliate. Non possiamo piu' permettere che il malato diventi oggetto per fare soldi e quindi trattato da oggetto. Dobbiamo quindi entrare nella piaga per correggere una situazione di debolezza strutturale. In questa crisi generale siamo tutti un po' coinvolti, dobbiamo quindi lavorare per garantire i diritti del malato e scelte chiare e trasparenti per la nomina dei primari ospedalieri''. ''E' un sistema quello sanitario calabrese - sostiene Franco Pacenza del PD - che registra tutti i limiti del regionalismo e della politica. La sanita' va regolata e rigenerata, e per questo occorre un forte intervento programmatorio. In questa direzione e' necessario inoltre esaltare il principio della qualita' e delle scelte di rigore. Quarantadue strutture ospedaliere pubbliche e 37 accreditate: puo' reggere questo sistema? Io sono del parere che il sistema pubblico deve essere preminente, mentre quello privato deve svolgere una funzione complementare, ma di vera alta qualita'. In questi anni, strutture, risorse umane e tecnologie si sono indebolite. Ma se manca solo uno di questi fattori e' chiaro che il sistema implode. Sono anche convinto che sia necessario come e' stato indicato, porre in essere la cosiddetta tolleranza zero, che deve interessare tutta l'architettura del sistema. Per questo credo che con il prossimo piano sanitario regionale, una priorita' ancor prima del bilancio, si abbattano quelle discrezionalita' normative per sconfiggere il rapporto di scambio sanita'-politica''. Pacenza ha proposto, poi, ''l'adozione di un piano straordinario di formazione professionale per paramedici, lauree brevi, in accordo con le Universita'. Inoltre ha chiesto che formalmente il Consiglio regionale sia semestralmente informato con una relazione ufficiale sull'andamento delle questioni della sanita' per potere contribuire al necessario rigore e alla responsabilita' di governo che ne deriva in questo settore''. ''E' necessario mettere in campo - ha sostenuto Magaro', del Ps, - un sistema sanitario per recuperare il clima di fiducia tra i cittadini. In tale direzione credo sia necessaria la riprogrammazione e l'innalzamento della qualita' dei servizi, finalizzati a premiare la qualita' delle Aziende sanitarie virtuose. L'emergenza si risolve se si crea una grande solidarieta' tra cittadini e operatori, un patto per la salute che spezzi questo clima di sfiducia''

''La relazione dell'assessore Spaziante - ha sostenuto Roberto Occhiuto, dell'Udc - e' stata deludente. Avremmo preferito che ci avesse spiegato come intende il centrosinistra procedere sulla sanita'''. ''Se il governo della sanita' in Calabria - ha proseguito - si riduce soltanto ad un briefing settimanale con i direttori generali allora e' chiaro che i problemi sara' difficile risolversi. Sarebbe, invece, necessario conoscere il Piano sanitario regionale, ma non sono ancora neppure iniziate le audizioni. La Calabria e' stanca di parole e vuole fatti e scelte coraggiose. Invece, il livello di delegittimazione cui avete costretto le istituzioni e' talmente allarmante che sarebbe meglio sciogliere il Consiglio regionale''. Per il consigliere di Forza Italia, Alessandro Nicolo' ''sulla sanita' pesano ataviche responsabilita'. L'unico segnale di discontinuita' di cui ha parlato l'assessore Spaziante e' l'avvicendamento dell'assessore Lo moro in questa prima parte di legislatura. Sulla sanita' - ha concluso - serve una terapia d'urto e rigore nell'affrontare le questioni dei direttori generali e del personale medico e paramedico''.

Pizzini (FI) “Dibattito affrontato con l’acqua alla gola”

01/02 ''Si aspettava 1' Apocalisse per degnare il Consiglio regionale di un dibattito sulla sanita' e Apocalisse e' stata. Finalmente il dibattito e' approdato in Consiglio, dopo una incredibile ed ingiustificata attesa di svariati mesi''. E' quanto afferma, in una nota, il consigliere regionale di Fi, Antonio Pizzini. ''Il vero problema - prosegue Pizzini - e' come si e' arrivati, cioe' allo stremo delle forze e nella piu' tragica delle situazioni. Non sono bastate le feroci critiche alle Linee guida del Piano sanitario, non sono serviti a niente i ripetuti decessi di giovani vittime in ospedali calabresi, niente ha scalfito un cambio di Assessore alla Salute. Men che meno c'e' stato un sussulto per la nomina del Prefetto Achille Serra a supervisore della sanita' in Calabria, e nessun ritegno nel soprassedere la volta scorsa al dibattito in Consiglio che, quasi miracolosamente, era stato fissato''. ''Il dibattito di conseguenza - prosegue Pizzini - e' stato affrontato in aula con l'acqua alla gola, con i problemi ormai gravissimi ed allo stato comatoso, con il tintinnio delle manette dietro l'angolo. Il sentimento prevalente e' stato lo sbigottimento, nel pensare che i problemi della Calabria la maggioranza di centrosinistra li comincia ad affrontare, in un democratico confronto, solo quando e' gia' troppo tardi, come nel caso della sanita'. Solo fuori tempo massimo esce allo scoperto questa maggioranza, ed eccezionalmente, ma non poteva farne a meno, e' venuta a raccontare che le cose non vanno molto bene. Il Piano sanitario regionale e' stato per lungo tempo come l'araba fenice, che appariva e scompariva, di cui spuntavano all'improvviso strategie e numeri che venivano smentiti o rettificati il giorno dopo''. ''Oggi si e' discusso sulla disfatta della sanita' in Calabria - prosegue Pizzini - sull'annientamento di ogni plausibile credibiLita' organizzativa, sul resoconto di una tragedia collettiva che investe in prevalenza i meno abbienti e gli anziani. Ho chiesto se i morti degli ultimi tempi di giovani vittime, mai accaduto con tale ripetitivita' e gravita' da due anni a questa parte in Calabria, hanno qualche collegamento plausibile con una gestione politica che alla base di tutto ha posto l'incertezza, il rinvio e la forsennata idea di voler cambiare tutto? Il Piano sanitario regionale e' ancora, a tutt'oggi, in una fase embrionale, tutto ancora da discutere e molto probabilmente tutto da modificare. Ciononostante, a seguito dell'approvazione della norma solitaria relativa all'accorpamento a livello provinciale delle preesistenti Asl, sono stati nominati i direttori generali delle Aps''. ''Si e' nella sostanza agito - sostiene ancora il consigliere regionale di Fi - come al solito all'inverso, nominando prontamente i direttori generali, in questo si' campioni di velocita' ed efficienza, e non le nuove norme e le direttive in materia sanitaria, alle quali i neo-nominati dovrebbero attenersi per attuare quella decantata nuova fase nella sanita' calabrese che, invece, ad oggi e' solo un libro dei sogni, per non parlare che questa nuova fase da qualche tempo e' percorsa e funestata da incredibili decessi in alcuni ospedali calabresi''.

Protesta di Azione Giovani in aula.

01/02 E' ripreso regolarmente, al termine di una breve convocazione dei capigruppo al banco della presidenza, il dibattito sulla sanita' calabrese in Consiglio regionale. La breve interruzione era dovuta all'incursione di alcuni militanti di Azione Giovani, organizzazione giovanile di An che aveva lanciato dei volantini dal settore del pubblico. Prima di dare la parola ai rappresentanti delle varie formazioni politiche per il prosieguo della discussione, e' intervenuto il presidente del Consiglio regionale Giuseppe Bova. ''Questa Assemblea - ha detto Bova - continua ad operare in maniera aperta, libera e pronta a recepire tutte le forme democratiche di protesta. Ma i capigruppo, all'unanimita', stigmatizzano azioni di questo tipo. Le forme per manifestare le proprie opinioni possono e devono rimanere quelle del confronto che gli eletti dal popolo sono chiamati ad esprimere in quest'Aula. Sara' attenzione nostra impedire che simili fatti possano ripetersi'.

Cdl Regione “Precari aspettano la stabilizzazione”

01/02 ''Praticamente tutti gli organismi istituzionali, compresa la Regione, hanno applicato la legge finanziaria 2007, tranne l'assessorato alla salute, per cui ci sono centinaia di lavoratori in tutta la Calabria, fra infermieri, ausiliari, amministrativi che aspettano invano la stabilizzazione''. Lo affermano, in una nota, i capigruppo alla Regione di Fi, Pino Gentile, An, Alberto Sarra, Udc, Michele Trematerra, Misto, Sergio Abramo, e Nuovo Psi, Francesco Galati. ''Chiediamo a Loiero con spirito costruttivo e non polemico - affermano i capigruppo della Cdl - per quale motivo, dalla ricognizione effettuata nel maggio del 2007, non sia accaduto piu' nulla. E' stata chiesta alle varie aziende sanitarie ed ospedaliere la situazione pro capite senza piu' intervenire Oltre ai precari che aspettano ci sono esigenze di lavoro non soddisfatte che pesano, e non poco, sulle possibilita' di funzionamento ottimale delle aziende sanitarie ed ospedaliere''. ''Si tratta - concludono Gentile, Trematerra, Sarra, Abramo e Galati - di applicare una legge dello Stato, facendo risparmiare soldi alla sanita', che non dovra' piu' ricorrere a doppi turni e garantendo servizi efficienti. Qualcuno ci risponda''.

Serra”Sospendere i medici coninvolti in casi”

01/02 Il presidente della commissione per la verifica della qualità dell'assistenza sanitaria in Calabria, Achille Serra, proporrà alla Regione di sospendere cautelativamente i medici implicati in casi di presunta malasanità. Serra, intervenendo a "Viva Voce" di Radio 24, ha detto che "ho incontrato - ha detto - i familiari di vittime di presunta malasanità e ho detto loro: 'non vi fate prendere in giro da chi vi dice adesso sistemiamo tutto perche' vi sta imbrogliando però io farò una cosa per voi: andrò presso le procure e chiedere che i processi a questi medici vengano fatti il prima possibilé. Nel frattempo questi medici devono essere cautelativamente sospesi e lo proporrò alla Regione". "E' inaccettabile: se io ho un'imputazione penale - ha concluso Serra - il mio ministero mi sospende invece questi medici sono tranquillamente ai loro posti".

Serra “Troppa arroganza e impunità”

01/02 "Ci sono sacche di sanità in Calabria che vanno ben oltre ogni limite di decenza, robe da terzo mondo. E ci sono atteggiamenti di arroganza e impunità che mi meravigliano. Ma non farò un passo indietro". E' quanto ha detto il prefetto Achille Serra, che presiede la commissione di indagine sullo stato della sanità in Calabria intervenendo a "Viva Voce" a Radio 24 . "Penso - ha aggiunto - all'ospedale di Melito Porto Salvo. Quando l'ho visitato sono rimasto sconvolto. Ho visto una disorganizzazione e una disattenzione che è un insulto per chi soffre. Ho visto al pronto soccorso immondizia vicino alle provette, cestelli per la disinfestazione con due dita di ruggine. Nel reparto psichiatria ho visto cose che mi fanno pensare alla seconda guerra mondiale, nella sala mortuaria c'é poi l'indecenza assoluta". "Si sapeva - ha proseguito Serra - che sarei andato a fare ispezioni ma in alcuni casi se ne sono fregati, come a Melito Porto Salvo. Non mi arrendo di fronte a questo senso di impunità. Andrò a fondo per capire perché alcune cliniche private funzionano e certi ospedali non devono funzionare"

Di Nino “Creare un modello Calabria”

01/02 "Non si tratta di portare in Calabria modelli di buona sanità sperimentati altrove, pur avendo acquisito in particolar modo un'esperienza di lavoro, di squadra in una regione come l'Emilia Romagna. Si tratta di creare invece un modello Calabria, capace di esaltare l'esistente che non è certo da buttare e di equipararlo ai migliori standard sanitari". Lo ha detto il dottor Gianfranco Di Nino che la Giunta regionale della Calabria presieduta da Agazio Loiero ha nominato nuovo direttore generale al dipartimento Tutela della Salute. "Ho visto che in questo periodo il presidente Loiero e l'assessore Vincenzo Spaziante si stavano già muovendo proprio su questa direttrice e per tale motivo - ha proseguito il professor Di Nino - sarò felicissimo di lavorare al loro fianco, di dare un contributo per dotare i calabresi di un'organizzazione sanitaria di qualità". "Ero già attento su quello che Loiero e Spaziante stavano facendo per costruire una nuova sanità nella regione in grado di dare certezze di assistenza e stavo seguendo questo lavoro con ammirazione perché vi ho letto il senso di una sfida. Per questo sono orgoglioso del fatto che la scelta sia caduta sulla mia persona". Di Nino ha poi aggiunto: "Al di là del curriculum voglio pensare che tale scelta sia stata anche il frutto di una valutazione delle mie capacità di fare squadra, delle mie capacità di creare una squadra della quale essere regista. Intuisco che è così e ciò mi gratifica più di ogni altra valutazione di merito". "Nessun proclama da parte mia - ha concluso Di Nino - solo voglia di lavorare al servizio di una regione che ha la necessità immediata ma anche le capacità per rimettersi in corsa anche in un settore travagliato come quello della Sanità. Io sono abruzzese, sono cresciuto professionalmente in Emilia Romagna ma sono certo che in Calabria dove ho molto conoscenti mi sentirò a casa. Tra l'altro ho molti amici calabresi docenti di valore nella mia Università . E so che questo mi aiuterà ad affrontare con forza il nuovo impegno"

Presidente medici Vibo “Nascosti i fallimenti della politica”

01/02 ''Non dobbiamo permettere a nessuno di mettere in dubbio l'etica e la professionalita' del medico e non possiamo sopportare di sentirci incolpati, ancor prima che la magistratura, di cui nutriamo la massima fiducia, si sia espressa''. A sostenerlo e' stato il presidente dell'Ordine dei medici della provincia di Vibo Valentia, Tito Roda', dopo le ultime notizie sulla situazione dell'ospedale di Vibo Valentia dove, lo scorso anno, sono morte due sedicenni, Federica Monteleone ed Eva Ruscio. Nei giorni scorsi era emerso che nell'ispezione compiuta nell'ospedale nei mesi scorsi, i carabinieri del Nas avevano riscontrato 800 infrazioni. ''Non possiamo rimanere in silenzio - prosegue Roda' in una nota - di fronte a conclusioni cosi' semplicistiche e nello stesso tempo gravi, tendenti a scaricare sul medico tutte le responsabilita' dei casi della cosiddetta 'malasanita'', disegnando cosi' uno spaccato della nostra sanita' pubblica e dei suoi professionisti che ne hanno ingigantito i difetti e mortificato i tanti meriti''. ''Di 'mala medicina' - afferma Roda' - sono responsabili i medici in prima persona, della 'malasanita'' sono responsabili tutti coloro che dovrebbero garantire le strutture e tutti i servizi che sono di ausilio al medico. E' inaccettabile che inequivocabili limiti e fallimenti di politiche sanitarie, possano nascondersi dietro il paravento di una irresponsabilita' del professionista''. ''I medici e tutti gli altri operatori della sanita' - ha proseguito Roda' - possono sbagliare e talora sbagliano, come tutti coloro che attendono a compiti difficili e delicati, e se l'errore deriva da cattiva pratica professionale e' giusto che ne rispondano sotto i vari profili di responsabilita'. Resta il fatto paradossale che quel sistema di responsabilita' e poteri, che governa la sanita', invaso dalla politica, dopo aver espulso i professionisti da ogni decisione nel merito della gestione dei servizi, chieda poi a questi di rispondere di quelle inefficienze e carenze strutturali ed organizzative quasi sempre alla base e cause di eventi drammatici ed indesiderati'''. Per Roda', occorre ''prendere coscienza e recuperare il senso di responsabilita' morale e professionale, tenendo lontano la medicina dalla politica, perche' quando questa non e' all'altezza provoca solo danni che difficilmente possono essere colmati''. Il presidente dell'Ordine dei medici vibonesi rigetta anche la definizione di ''ospedale killer'' usata da alcuni giornali per l'ospedale di Vibo. ''Un ospedale - ha sostenuto - non si puo' giudicare sui singoli eventi, seppur drammatici, ma in base agli indicatori statistici, soltanto questi possono definire la qualita' delle prestazioni ospedaliere''. ''E' ora di finirla - conclude Roda' - e' ora di rimboccarsi le maniche e permettere ai medici, che hanno paura ad indossare i camici, ingenerosamente coinvolti e travolti da una legittima ondata di sfiducia e rabbia dei cittadini, di poter lavorare come hanno sempre fatto, anche se in condizioni precarie e spesso con tanta abnegazione. Mentre nulla cambia nei riti e negli uomini della politica, noi siamo pronti a cambiare e ci stiamo gia' adoperando per migliorare la nostra professione al servizio dei cittadini''.

Proteste per il mancato rinnovo dei contratti di lavoro della sanità

01/02 Le organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl e Uil del settore sanità hanno predisposto una serie di iniziative per protestare contro il mancato rinnovo del contratto nazionale di lavoro del settore. La protesta, prevista per il 4 febbraio, prevderà l'occupazione delle Direzioni Generali delle Aziende Ospedaliere e delle Aziende sanitarie provinciali; un presidio degli operatori del comparto Sanità Pubblica nei pressi della sede della giunta Regionale a Catanzaro. "La Regione Calabria - è scritto in una nota dei sindacati - non ha preso alcuna posizione in merito al ritardo di oltre due anni della scadenza contrattuale nazionale. Per affrontare l'emergenza sanitaria calabrese, non basta il Commissariamento, ma deve maturare la convinzione di tramutare l'azione straordinaria in intervento ordinario a beneficio di una corretta programmazione sanitaria con una conseguente attuazione gestionale delle politiche sanitarie"

 

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