HOME, Torna alla pagina Indice
Citta' di Cosenza , Torna alla pagina Indice
Dir.resp. Pippo Gatto
Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .
Hinterland
 Rende
 Castrolibero
 Castiglione
 Servizi on Line
 Segnala i problemi 
 Famacie di Turno 
 Gare e Appalti 
 Bandi e Concorsi 
 Cinema 
 Scrivi alla Redazione 


 
 Turismo
 I Monumenti
 Mappa dell'Hinterland
 Centro Storico
 Notizie per i visitatori
 Rubriche
 Alimentazione
 Ambiente
 Attualità/Cronaca
 Consumatori
 Cronaca Rosa e Gossip
 Cultura
 Diritti del Cittadino
 Economia e Finanza
 Innovazione e Tecnologia
 Politica e Sociale
 Servizi Speciali e Dossier
 Sindacati
 Spettacoli
 Sport
 Partecipativi
 Chat
 Forum
 Scienza
 Informatica
 Innovazione
 Scienza
 Associazioni
 Salute
 Prevenzione
 Sanità e Salute
 Scuola e Giovani
 Scuola
 Musica
 Università




Previsioni: Epson Meteo

Link alla politica

Link alla cronaca

Crisi Regione, summit del PD

 

Crisi Regione:il PD si riunisce a Lamezia, Adamo “Una crisi senza precedenti”. Speziali, Macrì e Vazzana “Non interrompere la magistratura”.

27/02 E' finita poco dopo le 15.30 la riunione del gruppo regionale del partito Democratico, per discutere sulla situazione politica, in vista della riunione di domani del Consiglio. La riunione è stata introdotta dal capogruppo, Nicola Adamo. Vi hanno tra gli altri partecipato il segretario regionale, Marco Minniti, che è subito ripartito per Roma, ed il presidente della Giunta, Agazio Loiero. Al termine della riunione Minniti, Loiero e Adamo hanno incontrato i giornalisti. In particolare, il Presidente Loiero, che si è riservato un'autonomia di carattere istituzionale, ha parlato di una riunione proficua:"concordo pienamente sulle linee condivise dal gruppo ma le mie prerogative sono diverse ed aggiuntive nei confronti dei calabresi"

Adamo “Una crisi senza precedenti”. "La mia impressione è che da parte di tutti non si colga per tempo che la crisi calabrese è gravissima, che non ha precedenti storici": è questo uno dei passaggi della relazione che il capogruppo del Pd al Consiglio regionale, Nicola Adamo, ha letto stamani alla riunione del gruppo che si è svolta in preparazione della riunione di domani pomeriggio dell'assemblea regionale. Adamo ha rilevato come "sulla previsione del successo del centrosinistra nel 2005 hanno investito anche settori refrattari al cambiamento", rilevando a tal proposito come un autorevole magistrato calabrese abbia affermato che "la mafia vota anche quando non le si chiede il consenso e poi chiede il conto". Un riferimento è stato fatto anche alla recente relazione della Commissione parlamentare antimafia e non è stato certo tenero: "mi si lasci dire - ha infatti detto Adamo - che sono più illuminanti i testi di ordinanze investigative o di sentenze scritte da magistrati inquirenti e tribunali giudicanti di quanto abbia prodotto l'ultima relazione della stessa Commissione parlamentare antimafia". Ciò non toglie che l'analisi di Adamo è andata al cuore del problema sulla frattura fra sforzo di governo ed elementi di crisi e penalizzazione dell'immagine della Calabria, cercando di capire - come egli stesso ha affermato - "se le istanze di rinnovamento del voto del 2005 erano troppo 'oltre' rispetto alle possibilità della struttura politico-istituzionale della Calabria".
Offuscata immagine dell’esperienza istituzionale. Nel corso della sua lunga relazione al gruppo del Partito Democratico, la cui riunione è in corso nella sede dell'Ulivo a Lamezia Terme, Adamo si è posto un interrogativo: come mai proprio nella legislatura che ha fatto registrare un'azione amministrativa di innovazione si è giunti al punto più alto della crisi e della compromissione dell'immagine della Calabria? Il capogruppo del Pd ha parlato di risultati importanti ottenuti dalla Giunta regionale rilevando però come tranne che nel primo anno di attività successivamente "é venuta offuscandosi ancor più che in Calabria l'immagine dell'esperienza istituzionale calabrese nel resto del Paese". E su questo "é il momento di fermarsi a riflettere con responsabilità e consapevolezza". Punto centrale della crisi é il fallimento del regionalismo storico, caposaldo del resto del programma del centrosinistra alle elezioni del 2005. Ed Adamo ha sottolineato come in questa prima metà di legislatura regionale ha preso corpo un processo "di vero e proprio riformismo forte. Ma allora cos'é - si è chiesto Adamo - che non ha funzionato? Probabilmente - ha risposto - la rottura irreversibile e definitiva con il vecchio regionalismo imponeva una più netta e maggiore discontinuità con gli assetti di potere e gli equilibri sedimentati nel corso degli anni. L'assenza sotto questo aspetto di una forte, netta e meno timida discontinuità ha reso opaco e non molto affidabile lo sforzo che si è prodotto"
Non basta difendere quello che abbiamo fatto. "Voglio dirlo francamente, anche sulla base dell'esperienza che ho personalmente fatto in Giunta, che non basta difendere quello che di buono abbiamo fatto": lo ha detto stamattina Nicola Adamo, capogruppo del Pd al Consiglio regionale, nel corso della sua introduzione alla riunione di gruppo. "Non ci troviamo - ha aggiunto Adamo - di fronte ad una cattiva comunicazione. Siamo di fronte ad un processo più di fondo e nessuno ci capirebbe se ci chiudessimo. Sarebbe sbagliato se ci facessimo intrappolare in uno schema secondo il quale da una parte c'é chi sostiene che non c'é più niente da fare e dall'altra chi sostiene che va tutto bene". Da questo punto di vista Adamo ha detto che lo scioglimento immediato del Consiglio "significherebbe non prendere atto della qualità della crisi ma altrettanto grave sarebbe dire che non esiste alcun problema, che si possa andare avanti come se nulla fosse. Il Consiglio regionale, prima ancora che il Governo regionale, debbono rivendicare e conquistare il diritto alla parola". Da questo punto di vista il sostegno alla proposta Minniti: "il tempo - ha detto Adamo - è quello di un anno. Entro il 2009, come limite per l'attuazione di queste riforme è ragionevole e realistico. Non si può non convenire che entro questo limite temporale e dopo l'attuazione delle riforme si sciolga il Consiglio e si vada al voto".
Condivido la proposta di Minniti. "Condivido e propongo al gruppo di assumere la proposta del segretario Marco Minniti per sottoporla all'esame della seduta consiliare di domani": questo il passaggio centrale della relazione che il capogruppo del Pd al Consiglio regionale, Nicola Adamo, ha letto stamattina alla riunione alla quale stanno partecipando, tra gli altri, il segretario regionale Marco Minniti e il presidente della Regione, Agazio Loiero. "La proposta di Minniti - ha detto Adamo nella sua relazione di 20 cartelle letta dinanzi all'organismo che si è riunito oggi, alla vigilia della riunione di domani pomeriggio del Consiglio regionale - è un atto di responsabilità e di distensione verso una Calabria che soccombe di fronte alle risse, ai veleni ed alle instabilità. La proposta di Minniti consente a tutti di giocare la partita in difesa degli interessi generali". La premessa della relazione di Adamo è che in questo momento in Calabria è in gioco non il destino di uno schieramento politico ma il futuro della stessa regione. Il capogruppo del Pd parla di una "corposa questione democratica. Siamo in presenza di un problema che va ben oltre la valutazione della capacità di un governo regionale", con punto di partenza l'omicidio Fortugno.

Minniti “Vicinanza a Loiero”. Marco Minniti ha detto che il gruppo ha espresso al presidente Loiero grande vicinanza e grande affetto tenendo conto del suo appello ai calabresi e dei contenuti sui quali aveva già detto di essere in sintonia. "Per questo - ha aggiunto - gli abbiamo chiesto di andare avanti e abbiamo così rilanciato la proposta politica del gruppo pd. La cosa più sbagliata sarebbe staccare la spina, si rischierebbe di fare precipitare la Calabria in una crisi drammatica e consegnare pezzi di democrazia a settori rampanti della criminalità organizzata". "Proprio per questo - ha aggiunto Minniti - è stata tracciata la proposta di un percorso che affronti grandi temi di governo e di riforme istituzionali con l'orizzonte di un nuovo appuntamento elettorale nel 2009. Con questa proposta politica il gruppo del pd andrà domani al dibattito in consiglio regionale".

Speziali (Confindustria Catanzaro) “No a interruzione legislatura” "Un eventuale interruzione di attività amministrativa, sia di Giunta che di Consiglio, dovuta a crisi o ad altro, vanificherebbe tutti gli sforzi fatti, anche dalle parti sociali nell'ambito del Partenariato e della fase di concertazione, con una inevitabile ricaduta negativa di immagine ma con ingenti ed incalcolabili danni per l'economia regionale i cui effetti sarebbero catastrofici perché si rifletterebbero anche negli anni futuri". Lo afferma il presidente della Associazione degli industriali di Catanzaro, Giuseppe Speziali. "Auspichiamo, quindi, un rinnovato senso di responsabilità - dice Speziali - dei rappresentanti istituzionali in quanto crediamo che la Regione non è preparata ad affrontare una crisi amministrativa in un momento in cui, al contrario, si richiederebbe un'accelerazione su progetti e programmi e non continue liturgie partitiche che continuano ad aggravare lo scollamento tra il Palazzo ed i bisogni dei cittadini che hanno, invece, necessità di programmare il proprio futuro, quello dei propri figli e vedersi garantiti servizi e diritti costituzionalmente sanciti"

Macrì e Bazzana “No a interruzione legislatura”. I presidenti di Confagricoltura e Copagri della Calabria, Francesco Macrì e Carmelo Vazzana, esprimono in una nota " viva preoccupazione circa l'eventualità di un'interruzione anticipata della legislatura regionale che, di fatto, determinerebbe la paralisi delle attività con il blocco degli incentivi agli investimenti da parte delle aziende e degli attori collettivi del comparto agricolo". "Se si interrompe ora la legislatura - proseguono Macrì e Vazzana - si vanificherebbe quanto di buono si è costruito, insieme al Dipartimento Agricoltura, nel partenariato socioeconomico del Piano di sviluppo rurale (Psr). Si bloccherebbe conseguentemente l'emanazione dei bandi per la presentazione dei progetti, che oltre a provocare gravi ritardi, comporterebbe il rischio di incorrere nel disimpegno automatico dei fondi da parte dell'Unione europea". I Presidenti di Confagricoltura e Copagri ribadiscono, inoltre, che lo scioglimento del Consiglio Regionale non consentirebbe l'approvazione del bilancio, strumento "indispensabile - prosegue la nota - per il funzionamento del sistema e si affosserebbero le poche riforme fin qui adottate, relative all'Afor, all'Arssa ed alla riperimetrazione dei Consorzi di Bonifica". Macrì e Vazzana, infine, chiedono che la classe politica regionale, in questa fase così particolare e complessa, resa ancora più acuta dalle recenti calamità naturali, "sappia - concludono - riconoscere le priorità strutturali dell'economia calabrese, di cui l'agricoltura è parte importante, e farsene carico con senso di responsabilità, dimostrando, finalmente, con i fatti, credibilità nei confronti delle imprese agricole e di tutti i cittadini calabresi"

Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .

Copyright © 2005 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Reg. Trib. CS n.713 del 28/01/2004
Tutti i dati e le immagini presenti sul sito sono tutelati dalla legge sul copyright
Il loro uso e' consentito soltanto previa autorizzazione scritta dell'editore

ShinyStat

Per una migliore visualizzazione del portale si consiglia uan risoluzione di 800x600 punti