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Loiero vorrebbe mollare, Minniti chiede una tregua

 

Regione Calabria, Minniti propone una tregua di un anno. Loiero vorrebbe mollare subito. Aspro dibattito

15/02 A fine mattinata, in una saletta del comune di Locri, la svolta alla situazione calabrese, politica e non solo, stretta tra arresti e inchieste della magistratura, la dà il viceministro all'Interno e segretario regionale del Pd, Marco Minniti. No a sciogliere ora il Consiglio - è la sintesi del ragionamento di Minniti ai giornalisti - Si facciano sette cose, tra politica e istituzioni, e tra un anno, in concomitanza con le Europee, e dunque un anno prima della scadenza naturale, si può tornare a votare. Minniti ha molto insistito sulla grave crisi cui è giunto l'intero sistema regionalistico calabrese. "Capisco - ha in particolare detto - le difficoltà che si stanno affrontando e per questo esprimo solidarietà ed affetto al Presidente Loiero, con il quale in questi giorni mi sto ripetutamente sentendo. Però non bisogna farsi prendere dal panico politico ed istituzionale". Da qui le proposte: sul piano politico approvazione del Piano sanitario e realizzazione dei nuovi ospedali, approvazione dei Piano dei rifiuti, completamento del piano per i fondi comunitari e realizzazione della stazione unica appaltante. Sul piano istituzionale lo statuto che va cambiato, una nuova legge elettorale visto che l'attuale sistema rende più fragili i partiti e un nuovo codice etico in tema di scelte dei candidati. "Poi - ha aggiunto Minniti - si può ragionevolmente andare alle elezioni nel 2009 contestualmente alle elezioni europee. Se non saranno affrontate queste situazioni di fondo sarà davvero difficile in futuro governare la Calabria". Dopo il nuovo arresto di un esponente politico, Pasquale Tripodi, dell'Udeur, coinvolto in un'indagine della magistratura perugina, la situazione resta comunque di massima tensione e confusione. Il Governatore Loiero tace ma è fortemente tentato di mollare. I collaboratori più stretti del presidente fanno intuire tutto il suo malessere, per cui Loiero potrebbe davvero arrivare in Consiglio Regionale (probabilmente la settimana prossima) con le dimissioni in tasca. Consensi a Minniti da parte dei Verdi, del Pd, contraria Sinistra Democratica, così come sul fronte del centrodestra si mantiene ferma la richiesta di dimissioni di Loiero. Dicono i capigruppo alla Regione della Cdl: "le considerazioni di Minniti confermano che il centrosinistra ha scaricato la giunta Loiero, ma arrivare sino al 2009 con questo esecutivo significherebbe aggravare fortemente la situazione della Calabria. Loiero deve dimostrare attaccamento alla sua Regione ed anche far capire all'opinione pubblica che il fallimento di questa Giunta non è solo colpa sua, ma riguarda la responsabilità degli uomini e delle donne del Partito democratico. Rimanere ancora dodici mesi con questo clima sarebbe una follia e porterebbe come unico fatto l'accerchiamento personale del presidente Loiero, mentre è giusto che le colpe di questo clamoroso fallimento vengano divise fra tutti". Domani altri appuntamenti importanti: a Roma la riunione congiunta delle segreterie nazionali e regionali del Prc ma anche nell'Assemblea nazionale del Pd si potrebbero avere echi alla situazione calabrese. Lunedì i capigruppo fisseranno la data del Consiglio Regionale, che dovrebbe essere il 22 febbraio.

Minniti propone la tregua fino al 2009. "Non sfugge a nessuno che la situazione che abbiamo di fronte non può essere sottovalutata. Ho apprezzato le recenti dichiarazioni fatte dal presidente Agazio Loiero". Così ha detto il viceministro all'Interno, Marco Minniti, oggi a Locri. "In questo momento, comunque, la Regione Calabria sta vivendo il più momento più difficile della sua vita regionalista. Non bisogna però farsi prendere dal panico politico ed istituzionale. Io da segretario dei Democratici calabresi vorrei proporre un ragionamento ed un percorso, eventualmente da seguire, al presidente Agazio Loiero, alla coalizione di centrosinistra ed anche alle forze di opposizione per poi portare il tutto in discussione in Consiglio regionale. In questo momento non serve staccare la spina in maniera confusa mandando la Calabria alla deriva e rischiando, magari, anche, infiltrazioni delle organizzazioni mafiose. A mio giudizio sono quattro i punti di governo da perseguire e tre quelli istituzionali. I quattro di governo sono: approvazione del Piano sanitario, realizzazione dei nuovi ospedali, approvazione dei Piano dei rifiuti, completamento del piano per i fondi comunitari e contestualmente la realizzazione della stazione unica appaltante. I tre di natura istituzionale sono: che lo statuto va cambiato, che va affrontato il tema di una nuova legge elettorale visto che l'attuale sistema rende più fragili i partiti, e definire in Consiglio regionale un nuovo codice etico in tema di scelte dei candidati. Ciò deve essere fatto entro il 2009. Poi si può ragionevolmente andare alle elezioni nel 2009 contestualmente alle elezioni europee. Se non saranno affrontate queste situazioni di fondo sarà davvero difficile in futuro governare la Calabria". Minniti ha molto insistito sulla grave crisi cui è giunto l'intero sistema regionalistico calabrese. "Capisco - ha in particolare detto - le difficoltà che si stanno affrontando e per questo esprimo solidarietà ed affetto al Presidente Loiero, con il quale in questi giorni mi sto ripetutamente sentendo".

Loiero vorrebbe lasciare. C'é grande attesa nel mondo politico calabrese (e non solo) per quello che può accadere alla Giunta regionale dopo il nuovo arresto di un esponente politico, Pasquale Tripodi, dell'Udeur, coinvolto in un'indagine della magistratura. Il presidente Loiero - secondo quanto trapela da Palazzo Alemanni, sede della Presidenza della Giunta regionale calabrese - è fortemente tentato di mollare e l'ipotesi delle dimissioni non è affatto campata per aria. Il Governatore, dopo la dichiarazione di due giorni fa, a seguito dell'arresto di Tripodi, di volersi presentare davanti all'assemblea regionale, riflette sul da farsi. Sia a Palazzo Alemanni che nella sua abitazione nel centro storico di Catanzaro il Presidente sta in queste ore ricevendo i suoi più stretti collaboratori. Nulla di ufficiale ma trapela tutto il malessere per cui Loiero potrebbe arrivare in Consiglio con l'annuncio di dimissioni. Loiero è in attesa di alcune scadenze: domani la riunione a Roma della segreteria nazionale e di quella calabrese di Rifondazione Comunista in cui si potrebbe decidere di lasciare la maggioranza. Poi lunedì la riunione dei capigruppo alla Regione che fisserà la riunione del Consiglio Regionale, probabile per il 22 febbraio, in cui Loiero parlerà ma, si fa notare, soprattutto ascolterà. Poi trarrà le conseguenze. Nel frattempo Loiero ha avuto intensi contatti con il viceministro all'Interno Marco Minniti, segretario del Pd calabrese, con il quale ha discusso dei possibili scenari istituzionali futuri.

CDL “Il centrosinistra eviti altre sofferenze”. "Riteniamo conclusa l'esperienza del centrosinistra calabrese che è naufragato nei fallimenti e nelle disillusioni: al presidente Loiero rivolgiamo l'invito a rendersene conto, staccando adesso la spina ed evitando un altro biennio di sofferenze". E' quanto affermano, in una nota congiunta, i capigruppo di Fi, Pino Gentile; An, Alberto Sarra; Nuovo Psi, Francesco Galati, e Misto, Sergio Abramo. "Una giunta regionale in un contesto soprattutto meridionale - affermano Gentile, Sarra, Galati e Abramo - si valuta dal grado di soddisfazione dei cittadini amministrati e su questo, purtroppo, c'é poco da fare: si diffonde il precariato e l'incertezza diventa un modus operandi non certo positivo. Continuare a trascinare la Calabria in un vortice di mero potere significherebbe soltanto perdere di vista i veri obiettivi di una regione che è ancora annoverata all'ultimo posto d'Europa per prodotto interno lordo". "Ci aspettavamo - sostengono i capigruppo di Fi, An, Nuovo Psi e Misto - novità da Loiero e dalla sua giunta sull'applicazione della legge finanziaria per la stabilizzazione del precariato, dall'assessore Spaziante notizie sull'applicazione di questa legge nel contesto sanitario, dall'assessore ai Lavori pubblici un decisionismo più forte nel trasferire le pratiche per l'acquisto prima casa ai comuni, relative addirittura al 2003. Si tratta di esempi pratici, concreti, spiccioli che dimostrano l'insussistenza di una Giunta anche su quelle che vengono definite piccole cose. La situazione complessiva della Calabria non consente di guardare al futuro in chiave positiva"

Bruno “Da Minniti un ipotesi di lavoro credibile”. ''Sbaglia chi prova a strattonare l'attuale situazione calabrese per piccoli interessi''. A sostenerlo, in una nota, e' il senatore Franco Bruno, del PD. ''La Calabria vive una stagione particolare - prosegue Bruno - in cui entra in crisi il regionalismo, entra in crisi la questione meridionale e in un contesto politico ed istituzionale fortemente debole e condizionato, avanzano altri poteri e si rafforza in maniera preoccupante la presenza della 'ndrangheta e della criminalita'. Il presidente Loiero incrocia il punto piu' alto di questa crisi che viene da lontano e rischia di vanificare anche quanto di buono prodotto. Tuttavia, ai calabresi interessati e di parte che pensano di trarre vantaggio dagli stessi problemi della Calabria, consigliamo di riflettere su cio' che dice oggi un altro Presidente regionale, quello del Veneto, in merito ad un suo presunto ruolo di futuro Ministro nazionale 'con uno come me i 18.000 forestali della Calabria rischierebbero di dover lavorare'''. ''Per dirla in maniera cruda l'altro rischio - prosegue ancota Bruno - e' l'ulteriore isolamento della regione dentro un quadro di abbandono dell'intero Mezzogiorno. Per questo bene fa il segretario del PD Marco Minniti ad indicare uno sbocco coraggioso, facendosi carico della drammaticita' della crisi, e avanzando un'ipotesi di lavoro credibile in difesa delle istituzioni e dell'intera Calabria. Noi non molliamo niente e nessuno. Soprattutto non abbandoniamo la Calabria. Proponiamo al contrario un ragionamento politico. Pochi punti di sostanza chiari, una nuova legge elettorale ed un impianto statutario che renda piu' solido e meno permeabile il sistema dei partiti, della politica e delle istituzioni''. ''L'agenda che suggeriamo - sostiene ancora il senatore del PD - riguarda questioni cruciali per l'intera Calabria ed e' per questo che auspichiamo un confronto sereno, stemperato dalle contingenze, e svolto nell'esclusivo interesse di tutti i calabresi. Un confronto trasparente e vero che modifichi le stesse regole del gioco e che quindi si rivolga direttamente alle forze della maggioranza attuale ma si estenda al Pdl e all'Udc. Non cogliere o sciupare questa opportunita' significherebbe perdere un'occasione troppo importante per la Calabria''. Per Bruno ''situazioni straordinarie esigono comportamenti e scelte straordinarie ed e' proprio per questo che siamo pronti a fare la nostra parte per rafforzare l'autorevolezza e la forza delle istituzioni democratiche calabresi decidendo, tutti insieme, tempi e modalita' con cui riformare l'ente regionale e affrontando nel contempo questioni come quelle dei rifiuti, della sanita', dei fondi strutturali e della stazione unica appaltante che per la loro stessa natura non sono piu' procrastinabili''.

Verdi “Loiero non getti la spugna”. "Ho apprezzato l'intervento di Marco Minniti, specialmente per quanto riguarda l'invito fatto al presidente Agazio Loiero di non andar via, di non mollare". Lo ha detto il segretario regionale dei Verdi, Silvestro Scalamandré, commentando le proposte fatte dal segretario del Pd calabrese, Marco Minniti, secondo cui prima di andare al voto debbono essere portate a termine alcune realizzazioni strutturali e istituzionali. "La situazione politica e sociale è alquanto confusa - ha aggiunto Scalamandré - e decisioni prese sull'onda di avvenimenti pur drammatici potrebbero bloccare il processo di crescita della regione che questa giunta regionale ha avviato in maniera concreta. Capisco la tentazione del presidente Loiero di sciogliere il Consiglio ma mi domando quanto ciò gioverebbe alla Calabria". Secondo Scalamandré ci sono diversi motivi che dovrebbero convincere Loiero a non gettare la spugna. Tra essi, il segretario dei verdi, cita "i grandi passi avanti compiuti nel settore ambientale, la chiusura dell'emergenza, la bonifica di centinaia di discariche, i grandi passi avanti nella raccolta differenziata. Non si può interrompere questa azione di governo in maniera traumatica perché la Calabria, in un settore che fa gola alla criminalità organizzata, potrebbe ripiombare nel caos da cui Loiero e la sua giunta l'hanno tirata fuori". "Per questo - ha concluso Scalamandré - anch'io sono convinto che non bisogna staccare la spina ma andare avanti con con rinnovato impegno, magari stringendo i denti ma con le idee chiare sulle cose da fare, e tra queste c'é il Piano rifiuti che non può più attendere".

Capigruppo CDL “Il centrosinistra ha scaricato Loiro”. "Le considerazioni di Marco Minniti confermano che il centrosinistra ha scaricato la giunta Loiero, ma arrivare sino al 2009 con questo esecutivo significherebbe aggravare fortemente la situaizone della Calabria". Lo affermano i capigruppo del centrodestra nel Consiglio regionale, Pino Gentile, Alberto Sarra, Sergio Abramo e Francesco Galati. "Loiero - aggiungono - deve dimostrare attaccamento alla sua Regione ed anche far capire all'opinione pubblica che il fallimento di questa Giunta non è solo colpa sua, ma riguarda la responsabilità degli uomini e delle donne del Partito democratico. Rimanere ancora dodici mesi con questo clima sarebbe una follia e porterebbe come unico fatto l'accerchiamento personale del presidente Loiero, mentre è giusto che le colpe di questo clamoroso fallimento vengano divise fra tutti"

Lo Moro “Condivisibile la proposta di Minniti”: "Sono pronta a sostenere la posizione del segretario Marco Minniti, in ordine al futuro della legislatura regionale, sia in sede politica, all'interno del Pd, che in sede istituzionale, in Consiglio, dopo che anche il nostro gruppo consiliare avrà preso, nella sua interezza, una posizione al riguardo". Lo dichiara Doris Lo Moro, presidente del Partito Democratico della Calabria, secondo la quale "non si tratta di rilanciare l'azione amministrativa di una Giunta, ma di conseguire obiettivi necessari per mettere la Calabria al riparo da emergenze conclamate". Secondo Doris Lo Moro, "l'analisi dell'onorevole Minniti è lucida e non concede sconti. Non c'é, in questo momento, chi possa ignorare quale sia la situazione determinatasi nel Consiglio regionale e possa pensare ad una conclusione della legislatura nei termini ordinari. Minniti - dice ancora Doris Lo Moro - ha lanciato una proposta coerente e condivisibile, che si fa carico del fatto che la legislatura è in una fase difficile, ma tiene anche nella considerazione dovuta la necessità di evitare salti nel buio, sciogliendo il Consiglio regionale prima di aver assicurato alla Calabria l'approvazione di provvedimenti irrinunciabili da troppo tempo attesi. In merito alla tutela dell'ambiente, l'emergenza Campania rappresenta insieme un monito ed un sollecito per le regioni meridionali rispetto a cui la Calabria non può chiamarsi fuori. Per quanto riguarda la tutela della salute, occorre completare il lavoro svolto, garantendo l'attuazione dell'accordo di programma per 4 nuovi ospedali, firmato nel dicembre scorso, e approvando definitivamente il piano sanitario da parte del Consiglio. L'esigenza del voto - aggiunge Lo Moro - va dunque commisurata ad aspettative importanti, come quelle legate alla rivisitazione della legge elettorale e all'adozione condivisa dal più ampio schieramento politico di un codice che disciplini la scelta delle candidature, improntandola a criteri rigorosi"

Dima “Proposta Minniti, accanimento terapeutico”: ''La proposta di Minniti e' tardiva''. A sostenerlo, in una dichiarazione, e' il coordinatore regionale di An, Giovanni Dima. ''Il Partito Democratico, fuori tempo massimo - prosegue Dima - tenta di irrobustire e rendere piu' concreta la discussione sul futuro della Calabria proponendo un percorso di riforme istituzionali e politiche che dovrebbero far uscire la regione dalle sabbie mobili in cui e' caduta a causa del fallimentare governo di centrosinistra. Questo percorso di riforme, che dovrebbe concludersi nel 2009 con le elezioni anticipate, sa tanto di accanimento terapeutico molto simile a quello che, a livello nazionale, ha proposto il centrosinistra per salvare una legislatura che nell'interesse degli italiani si e' fortunatamente conclusa con l'indizione di nuove elezioni''. ''Si prenda atto del fallimento di Loiero e dei partiti del centrosinistra - sostiene Dima - che non hanno saputo dare alla Calabria un governo degno di questo nome. Si vada subito a nuove elezioni. E' questo il percorso politico piu' lineare e realmente coraggioso che, attraverso le dimissioni di Loiero, il Partito Democratico potrebbe regalare ai calabresi se si vogliono realmente salvaguardare gli interessi della regione e non quelli, spiccioli e piccoli, dei partiti. Le riforme, quelle vere e sostanziali, quelle che la Calabria sta attendendo ormai da tre anni, potranno essere meglio attuate in un nuovo contesto politico''

Castagna “Interruzione legislatura un trauma”. ''La Calabria sta attraversando il periodo piu' difficile nella storia del regionalismo ma stiamo attenti a non provocare la morte civile ed economica di questa regione. La Calabria non puo' permettersi il trauma di una interruzione della legislatura''. E' quanto afferma in una nota il segretario generale della Uil Calabrese, Roberto Castagna, che invita il Presidente della Regione, la sua maggioranza e l'opposizione a riflettere con serieta' e grande consapevolezza. ''Nelle prossime ore - aggiunge - si assumeranno decisioni importanti per la Calabria e i Calabresi e, pertanto, e' necessario che, nelle analisi e nelle valutazioni che verranno fatte, prevalga il buon senso e la voglia di fare molto di piu' per coloro che da anni aspettano un lavoro stabile e non piu' precario e per quelli che attendono di poter intraprendere una attivita' o una prima occasione di lavoro. Di fronte ad una situazione che vede alcuni consiglieri indagati e un ex assessore arrestato sarebbe facile gettare la spugna se cio' non comporterebbe una lunga paralisi istituzionale con conseguenze gravissime sul piano economico e sociale. I lavoratori avrebbero tutto da perdere e nulla da guadagnare dallo scioglimento del Consiglio regionale in quanto si bloccherebbero tutti i programmi e i progetti chissa' per quanto tempo, si perderebbero milioni di euro dei Fondi Comunitari, entreremmo in un tunnel angosciante e in tale situazione a rimetterci, ancora una volta, sarebbero i giovani in cerca di lavoro, i precari che attendono la stabilizzazione che abbiamo concordato, e quella che concorderemo nei prossimi giorni, le famiglie che affannano ad arrivare a fine mese e che si aspettano anche una correzione sulle tasse regionali''. ''In assenza di riferimenti democratici ed istituzionali - prosegue Castagna - che fine farebbe quel Piano del Lavoro che tante speranze ha alimentato in alcune migliaia di giovani calabresi? Per tutto questo le dimissioni sono da evitare. C'e' una Calabria che vuole resistere allo sfascio e all'onda devastante della criminalita' e che pretende di non essere abbandonata. Condivido le preoccupazioni espresse dal Vice Ministro Marco Minniti e l'invito a Loiero a non gettare la spugna se prima non si affrontano alcune questioni importanti e non rinviabili. Bisogna dare sbocchi immediati ai Fondi Europei 2007/2013, esiste un problema sanita' che non puo' essere rinviato, un problema ambientale che sarebbe criminale far finta che non esiste e un problema precarieta' e lavoro che non puo' piu' aspettare i tempi della politica salvo decretare la morte civile ed economica di questa regione. Loiero ha il dovere di avviare e risolvere concretamente questi problemi e poi tirare le dovute conclusioni, pertanto mollare sarebbe un atto ingeneroso nei confronti dei calabresi che lo hanno votato''. ''Come Sindacato - ha concluso - abbiamo avuto un rapporto critico e spesso conflittuale con il Presidente e la sua Giunta tuttavia ne abbiamo apprezzato l'onesta' intellettuale, la capacita' e la voglia di fare, spesso supplendo anche ai ritardi della macchina amministrativa, e quindi e' necessario rimboccarsi le maniche e lavorare per risolvere i problemi dei calabresi''

Laratta “Irresponsabile lo scioglimento anticipato”. "Sciogliere oggi, con l'attuale contingenza, il Consiglio regionale sarebbe un'azione irresponsabile". A sostenerlo, in una dichiarazione, è il deputato del Partito democratico Franco Laratta. "Occorre prima pensare - aggiunge Laratta - ai Fondi comunitari, allo sviluppo, alla lotta alla corruzione e al malaffare e non ultimo ad una nuova legge elettorale. Votare subito getterebbe la Calabria in una situazione di caos e di anarchia da cui le cosche trarrebbero enormi vantaggi. E poi ci vuole tempo per mettere in piedi una nuova classe dirigente regionale, onesta, giovane, di rottura". "Sono stato tra i primi - afferma ancora il deputato del Pd - a chiedere lo scioglimento del Consiglio, in tempi non sospetti e notevolmente diversi rispetto ad oggi. Il quadro però adesso è talmente drammatico che compiere questa scelta comporta, paradosalmente, serissime conseguenze per la collettività. Ci sono tempi e tempi, e questo certamente è il momento meno opportuno. Bisogna essere responsabili per tirare fuori dalle sabbie mobili la nostra regione". "Concordo con il ragionamento del segretario regionale del Pd, Marco Minniti. Si può pensare a nuove elezioni regionali nel 2009, dopo avere affrontato alcuni temi cruciali per il futuro della nostra regione. Sciogliere oggi il consiglio sarebbe da irresponsabili. Anche il centrodestra deve avere a cuore il futuro della Calabria". Lo afferma Franco Laratta, deputato del Pd.

SD “La proposta di Minniti non risolve i problemi”: "Minniti chiede un anno di tempo per realizzare sette punti prima di sciogliere il Consiglio regionale della Calabria. Considerando il tasso di produzione di questa consiliatura che in tre anni ha avuto quello più basso tra tutte le regioni d'Italia per approvare questi sette magnifici punti ci vorranno almeno dieci anni se tutto va bene". A sostenerlo è Pino Tassi, del coordinamento regionale di Sinistra democratica. "Altro che scioglimento anticipato - sostiene Tassi - corriamo il rischio che, come per le gare d'appalto, qualcuno chiederà una proroga dei termini e, alla fine, perfino un allungamento della legislatura. I consiglieri regionali diverranno in quest'anno tante novelle Penelopi che di giorno tesseranno la tela delle leggi richieste da Minniti e la notte penseranno a disfarle"

N. Oliverio “Ha ragione Minniti”: "Soltanto chi non ha veramente a cuore le sorti della Calabria, del suo sviluppo economico, sociale e culturale, può non condividere le proposte che il segretario regionale del Pd Marco Minniti ha avanzato oggi a Locri". Ad affermarlo, in una nota, è l'on. Nicodemo Oliverio, del Pd. "Ci sono drammatiche emergenze da affrontare con forza e determinazione - aggiunge Oliverio - e non è quindi auspicabile ora una chiusura anticipata della legislatura. Ai calabresi non potrà certamente appassionare il tema relativo a consultazioni regionali anticipate, ma sicuramente avvertono l'esigenza di ottenere dalla politica risposte concrete". "Dal piano sanitario a quello dei rifiuti - sostiene ancora il parlamentare del Pd - dalla programmazione dei fondi comunitari alla stazione unica appaltante, passando per la riforma della Statuto, della legge elettorale regionale e del varo del codice etico per le candidature, Minniti ha indicato bene quali sono le strade da seguire per un vero rilancio dell'azione politica ed amministrativa". "E' il momento della responsabilità, a cui tutti siamo chiamati - conclude Oliverio - poi ci sarà spazio e tempo per parlare di elezioni. Per ora la propaganda può attendere, bisogna remare tutti nella stessa direzione e consentire alla Calabria quello scatto d'orgoglio necessario per aprire nuovi scenari e soddisfare le aspettative dei cittadini".

Talarico “Il peggiore momento della storia della Calabria”: "Le riflessioni del segretario regionale del Pd mi trovano d'accordo sulle premesse ma non sulle soluzioni proposte. Ritardare di un anno le elezioni prolungherebbe l'agonia in corso, lo stillicidio istituzionale e democratico che sta vivendo la Calabria, e significherebbe non aver compreso fino in fondo la drammaticità delle circostanze in essere". E' quanto sostiene, in una dichiarazione, il segretario regionale dell'Udc, Francesco Talarico. "La situazione politica - prosegue Talarico - è divenuta, infatti, insostenibile: stiamo assistendo al peggior momento della storia democratica della nostra regione. Da forza responsabile l'Udc ritiene che non sia più possibile assistere inermi a questo continuo screditamento della Calabria ed all'incapacità di governo del centrosinistra. Questa legislatura è finita, bisogna prenderne atto e pensare al futuro. Già da tempo avevamo predisposto una mozione di sfiducia che i partiti della minoranza non avevano condiviso e sottoscritto". "Marco Minniti - sostiene ancora Talarico - sa bene che i punti di governo ed istituzionali a base del suo ragionamento, sebbene di grande rilievo, sono impossibili da realizzare in questa condizione di grave emergenza. In tale contesto, se vogliamo bene a questa terra, al di là delle appartenenze, approviamo il bilancio per evitare ulteriori danni alla già fragile economia regionale e ridiamo la parola ai calabresi".

Gentile “Loiero deve andarsene, ci rivolgeremo a Napolitano”. "Il presidente della Regione, Loiero, ha il dovere, vista anche la sua esperienza politica consumata, di chiudere questa stagione buia per la Calabria, rassegnando il mandato agli elettori. In caso contrario promuoveremo un incontro con Napolitano". Lo afferma, in una dichiarazione, il sen. Antonio Gentile, di Forza Italia. "Il fallimento di Loiero - aggiunge - è anche quello di Minniti e del Pd e di una coalizione che ha solo saputo dare precarietà e ingovernabilità alla Calabria. Trascinare questa Regione per un altro anno non ha senso: conta, invece, ripristinare uno stato delle cose democratico per garantire ai cittadini calabresi il diritto di poter scegliere un nuovo Governo".

Bianchi “Minniti è per il rinnovamento”. ''Con l'agenda lanciata da Marco Minniti e' possibile avviare quel processo di rinnovamento e di modernizzazione di cui la Calabria ha assoluto bisogno''. E' quanto afferma l'on. Dorina Bianchi, del PD. ''Sono d'accordo - prosegue la parlamentare - con la strada tracciata dal segretario regionale del Partito Democratico Marco Minniti sul futuro della Calabria. Elezioni regionali anticipate non sono utili in questo momento perche' c'e' bisogno di risolvere le emergenze ancora in campo. Il piano sanitario e il piano rifiuti, come anche la programmazione dei fondi comunitari e l'effettiva messa a regime della stazione unica appaltante, sono priorita' per la Calabria alle quali aggiungerei anche il sistema dei trasporti''.

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