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Notizie dalla Regione
Loiero “Gli aeroporti devono garantire l’offerta differenziata” 22 apr 08 Il Presidente della Regione Calabria Agazio
Loiero, su delega del Ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi, ha
presieduto nella sede regionale di Palazzo Alemanni una Conferenza
dei Servizi per affrontare i principali problemi connessi allo sviluppo
dell'aeroporto di Crotone. Si è trattato - è scritto
in una nota - di un incontro utile soprattutto per affrontare i principali
nodi sul tappeto legati alle compagnie aeree e alla gamma di offerte
dei voli nello scalo S. Anna. Alla conferenza dei Servizi, oltre al
presidente Loiero, hanno partecipato l'assessore alle Attività
produttive Francesco Sulla, il vice capo di gabinetto della Regione,
Roberta Porcelli, Maurizio Rossi e Giovanna Laschena per L'Enac, Emilio
de Nasi, vicepresidente della Provincia di Crotone, Cesare Spanò
assessore alle attività produttive del Comune di Crotone e
Romeo Fauci, amministratore delegato dell'Aeroporto S. Anna. Loiero
nell'introdurre i lavori ha sottolineato il ruolo strategico che in
Calabria devono assumere gli aeroporti. "Nei prossimi mesi -
ha detto Loiero - investiremo il 70% delle risorse regionali nelle
infrastrutture perché è fondamentale fare uscire definitivamente
la Calabria dall'isolamento. I nostri aeroporti devono poter garantire
un'offerta differenziata ed essere complementari". A Questo proposito
sono state poste da parte dell'amministratore delegato del S. Anna
Fauci le esigenze del territorio riguardo lo scalo, le tratte collegate
e i relativi i orari, vale a dire, la possibilità di coprire
con quattro voli giornalieri la tratta Crotone-Roma, con la tratta
Crotone-Milano Linate e con uno quella Crotone-Bologna. Contemporaneamente,
sono state formulate le richieste all'Enac per quanto concerne anche
il calendario degli orari e la copertura dei posti complessivi degli
aeromobili. I presenti hanno infine concordato di aggiornare la prossima
conferenza dei Servizi al prossimo 6 maggio alle ore 11. Gallo “Un Pdl per modificare la legge elettorale regionale” 22 apr 08 "Le leggi elettorali sono, per definizione
concettuale e per esperienza pratica, qualcosa di particolarmente
complesso da elaborare e straordinariamente difficile da interpretare
per i risultati che possono produrre; lo testimoniano le ultime elezioni
politiche che, ad avviso di molti, non dovevano essere svolte prima
del varo di una nuova legge che superasse il cosiddetto porcellum".
A sostenerlo è il consigliere regionale Dionisio Gallo che
ha presentato una proposta di legge per la modifica della legge elettorale
regionale. "In realtà - ha aggiunto Gallo - non è
vero che la legge elettorale nazionale, due anni fa, non funzionò.
Aveva invece fotografato la situazione di un Paese esattamente diviso
a metà; sono stati poi i politici a non saper interpretare,
agendo di conseguenza, l'esito delle urne. Oggi quella stessa legge
ha nuovamente fotografato la realtà politica del Paese ed anzi
ha fornito indicazioni terribilmente chiare sul ruolo del centrodestra
in Italia, sulle scelte del PD e sul percorso intrapreso dalla Sinistra
Arcobaleno; l'intero sistema politico italiano appare oggi stravolto,
ed è con quella tanto vituperata legge elettorale che tutto
ciò è accaduto". "Queste brevi considerazioni
- ha sostenuto Gallo - mi consentono di ragionare, in termini e con
obiettivi più vicini a noi, della nostra legge elettorale regionale;
in Calabria è la legge nr. 1 del 2005 che fissa i criteri per
lo svolgimento delle elezioni e determina i meccanismi per tradurre
la volontà popolare in rappresentanza politica. Quella legge
ha certamente segnato un risultato importante per la nostra regione,
la Calabria infatti è stata tra le prime regioni ha dotarsi
di un nuovo Statuto e, conseguentemente, ad approvare una legge che
garantisse una stabile e chiara traduzione della volontà degli
elettori. Alcuni degli obiettivi raggiunti meritano particolare attenzione:
la governabilità assicurata al Presidente della Giunta da un'ampia
maggioranza e da un meccanismo di tutela introdotto attraverso il
principio simul stabunt simul cadent che governa il rapporto tra Presidente
e Consiglio Regionale. Tuttavia alcuni problemi rimangono sostanzialmente
irrisolti, due su tutti: la natura del listino regionale che doveva
rappresentare, nelle intenzioni del legislatore, la 'squadra' del
Presidente e che nella realtà si è trasformato invece
in una sorta di riserva indiana nella quale poter compensare i rapporti
di forza tra i partiti; la rappresentanza dei singoli territori che
il meccanismo attuale di ripartizione dei seggi non garantisce, le
aree più vaste infatti eleggono un numero spesso esageratamente
più elevato di consiglieri rispetto ad altri territori che,
per le loro dimensioni, rischiano di non avere rappresentanti regionali".
"La proposta di legge che ho inteso sottoporre all'attenzione
del Consiglio Regionale - ha proseguito - introduce elementi di novità
rispetto ai temi appena indicati; il territorio regionale infatti
(art.7) viene trasformato in unica circoscrizione elettorale per impedire
che i consiglieri eletti siano solo ed unicamente latori di esigenze
ed aspettative territorialmente troppo circoscritte; il candidato
Presidente della Giunta regionale, per il quale è stabilito
il numero massimo di due mandati, nel momento in cui accetta la candidatura
ha anche l'obbligo di indicare il Vicepresidente (art. 10). In linea
con la normativa nazionale si prevede inoltre l'abolizione del listino
e il riconoscimento di un premio di maggioranza, per le liste collegate
al candidato eletto Presidente, non inferiore al 60% dei seggi, alle
altre liste spetta un numero di seggi non inferiore al 35% (art.14);
il corollario inevitabile di un simile meccanismo, che peraltro contribuisce
alla semplificazione del sistema politico regionale, è rappresentato
dall'elevazione della soglia di sbarramento al 10% (art.15)".
"Altra novità rispetto al sistema attuale - ha sostenuto
Gallo - riguarda il meccanismo di assegnazione dei seggi, vengono
infatti eletti per ciascuna lista i candidati così come nell'ordine
di presentazione delle liste medesime; ciò significa che si
procede all'abolizione delle preferenze (art. 18). Questa scelta dovrebbe
peraltro contribuire al raggiungimento di due importanti risultati,
da un lato si rafforza il ruolo del consigliere come rappresentate
di tutto il territorio regionale e non di singole province, dall'altro
il candidato è impegnato alla ricerca di un consenso su scala
regionale evitando legami la cui connotazione è spesso qualificata
come impropria o, nel peggiore dei casi, illegale. Infine i consiglieri
nominati assessori o responsabili di Unità Operative Autonome
cessano, per la durata dell'incarico dalla carica di consigliere regionale
e vengono sostituiti dal primo dei non eletti; tale meccanismo è
stabilito per rafforzare e garantire l'autonomia dell'assemblea elettiva
rispetto alla Giunta Regionale" CGIL “Preoccupa l’atteggiamento di Naccari” 22 apr 08 "E' veramente strano, nonché
preoccupante che l'assessore regionale Naccari Carlizzi, politico
accorto e garbato, ritenga, il mezzo stampa, l'unico strumento per
parlare del bilancio di previsione 2008". Lo afferma Massimo
Covello, della segreteria regionale della Cgil. "Ingeneroso e
strumentale ci sembra poi che lo faccia tra l'altro, lanciando un
condiviso allarme circa la tenuta finanziaria della Regione, e subito
dopo però richiamando al senso di responsabilità le
parti sociali, lasciando intendere - dice Covello - chissà
quali forzature, senza ritenere le stesse meritevoli di svolgere un
ruolo in un confronto d interlocuzione di merito. Infatti dopo un
incontro svoltosi il 27 Febbraio scorso, nel quale sono state prospettate
alle OO.SS. alcune linee di azione del bilancio, nessun'altra occasione
è stata creata per discutere nel merito. Quella che poniamo
non é soltanto un problema di metodo, pur importante in una
fase nella quale la Giunta Regionale, per altri versi, in particolare
sulla programmazione dei finaziamenti straordinari dei POR 2007- 2013,
ha giustamente sottolineato la positività del confronto partnariale
sia istituzionale che sociale. Perché ciò che è
definito positivo sulla programmazione straordinaria poi non si pratica
con il metodo di Naccari Carlizzi ? C'é una linea assessorile
alle relazioni ? Entrando poi nel merito di ciò che si legge
della proposta di bilancio, non ci sembra per nulla tranquillizzante
l'affermazione che non ci sarebbero le risorse sufficienti a garantire
la copertura di accordi sindacali. Vogliamo precisare che tali accordi
sindacali per lo più sono rivolti a consolidare realtà
occupazionali di settori strategici, per anni gestiti con approcci
precari e rapporti estemporanei, e sono stati raggiunti non con passanti
ma con autorevolissimi rappresentanti delle G.R. Noi non ci sottraiamo
al confronto, anzi, lo ricercheremo in tutte le sedi come sempre,
anche di Consiglio Regionale. Condividiamo l'idea di una riorganizzazione
strutturale dei meccanismi di programmazione della spesa regionale.
Abbiamo nel corso degli anni e con tutti i vari assessori al bilancio
che si sono finora succeduti posto sempre l'attenzione alla necessità
di un approccio organico, che non può non essere che di natura
politica, capace di rivedere la formazione dei fabbisogni, la riqualificazione
della spesa, anche i tagli necessari. Non dimentichi nessuno che il
bilancio strutturato di competenza annuale della Regione è
di oltre 9 miliardi di euro. Per fare un confronto tutto il finanziamento
straordinario 2007-2013 e di 7 miliardi di euro complessivamente per
tutto il periodo. Noi come CGIL Calabria siamo pronti a discutere
di ciò. Nessuno pensi di tirarsi fuori, specialmente chi porta
le responsabilità primarie delle scelte"
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del 28/01/2004
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