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Notizie dalla Regione

 

Il Gusto di Calabria sbarca in Toscana

12 apr 08 La manifestazione "Gusto di Calabria" sbarcherà in Toscana dal 14 aprile al 5 maggio 2008. Lo rende noto l'ufficio stampa della giunta regionale della Calabria. I produttori della Calabria promuoveranno i sapori ed i saperi della regione, attraverso l'organizzazione di due eventi: la "Settimana dei prodotti agroalimentari calabresi" negli ipermercati dell'area fiorentina e la "Mostra internazionale dell'artigianato" alla Fortezza da Basso. L'iniziativa, gestita da Unioncamere Calabria, è nata sulla base del "Protocollo di collaborazione" sottoscritto dalle Regioni Toscana e Calabria e del "Patto di solidarietà" tra i Comuni di Firenze e Locri, che nel 2007 avevano già sperimentato positivamente questa esperienza di gemellaggio. Un importante nucleo di imprese calabresi di vari settori rappresenteranno le tipicità regionali a Firenze: dall'agroalimentare all'abbigliamento, dalla bigiotteria al legno, dal vetro all'arredamento, dalle ceramiche artistiche all'oggettistica. Quest'anno l'organizzazione è promossa dall'Assessorato alle Attività produttive della Regione Calabria, che ha ottenuto una vasta collaborazione istituzionale ed organizzativa, che porterà anche ad ulteriori progetti con il coinvolgimento di altri settori come il turismo e l'agricoltura. Tra gli enti e gli organismi che hanno partecipato, a diversi livelli, alla promozione dell'iniziativa si registrano: Comune di Locri, Comune di Gerace, Comune di Mormanno, Comune di Certaldo, Associazione Avviso Pubblico, Comunità Montana della Limina, Parco Nazionale del Pollino, Ferrovie della Calabria, Artex, So.co.ta, Centro Commerciale 'I Gigli' di Campi Bisenzio, Centro Commerciale 'Il Parco' Carrefour di Calenzano, Esselunga Firenze, Unicoop Firenze ed il Comitato Provinciale di Firenze della Croce Rossa Italiana. Tra gli eventi di "Gusto di Calabria" anche una presentazione-degustazione dei prodotti tipici delle aziende agroalimentari calabresi, che si terrà nella prestigiosa 'Sala de' Dugentò di Palazzo Vecchio con la partecipazione di Leonardo Domenici sindaco di Firenze, Eros Cruccolini presidente del Consiglio Comunale di Firenze, Federico Gelli vice-presidente della Regione Toscana, Ambrogio Brenna assessore alle attività produttive della Toscana, Paolo Abramo presidente Unioncamere Calabria, Francesco Sulla, assessore alle attività produttive della Regione Calabria e Francesco Macrì, sindaco di Locri. In collaborazione con le Associazioni dei calabresi in Toscana, domenica ventisette aprile, nel "Salone dei Cinquecento" di Palazzo Vecchio, si terrà il concerto del "Gruppo Folkloristico Miromagnum" di Mormanno. L'Assessore regionale alle Attività Produttive della Calabria Francesco Sulla si dice particolarmente soddisfatto "per il rafforzamento delle azioni di cooperazione e promozione implementate con la Toscana, Regione che dimostra disponibilità ed attenzione per la Calabria e le eccellenze del suo tessuto produttivo. La collaborazione tra i due Enti, istituzionalizzata con la recente approvazione in Consiglio regionale del Protocollo d' intesa finalizzato a promuovere azioni di sviluppo incentrate sulla legalità e lo sviluppo della società dell'informazione, mira ad instaurare rapporti di collaborazione duratura mediante progetti specifici e scambio di esperienze". "Ringrazio - ha concluso Sulla - la Direzione dei grandi gruppi toscani che hanno reso possibile la settimana promozionale dei prodotti calabresi agro-alimentari ed altresì il Presidente del Consiglio Comunale di Firenze Eros Cruccolini per l'impegno profuso e con il quale proseguirà la collaborazione anche in futuro".

Gli ex componenti Corecom denunciano “Rimossi per dare fondi ad una TV”

12 apr 08 "Siamo stati cacciati per consentire di far approvare una graduatoria, il 16 luglio scorso, che è stata varata con il solo voto del Presidente e che ha determinato un contributo illegittimo di centinaia di migliaia di euro per una televisione privata di Crotone: queste cose la magistratura le sa e le sa anche il presidente del Consiglio Regionale, Giuseppe Bova". E' quanto ha detto l'ex vice presidente del Corecom, Flavio Cedolia, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato anche gli altri ex componenti dell'organismo regionale. "Abbiamo difeso i fondi pubblici in Calabria - ha aggiunto - e per tutta risposta Bova ci ha fatto rimuovere, promuovendo una legge capestro che si proponeva di ridurre i costi: una cosa evidentemente falsa". L'ex componente del Corecom Mario Campanella ha evidenziato che la "Procura di Reggio Calabria sta indagando e la stessa cosa sta facendo la procura della Corte dei Conti; presto saranno scoperti tutti gli altarini. Il 17 marzo del 2007 Bova ci convocò e parlò di graduatoria. Nel giugno dello stesso anno subimmo l'invasione di campo da parte del segretario generale del Consiglio: lo cacciamo fuori perché si stava discutendo di finanziamenti pubblici. Nella Calabria degli scandali chi va a difendere soldi pubblici viene cacciato con una legge capestro". Per Pino Sulla "deve essere pubblicato obbligatoriamente il bando per le nuove nomine: sarebbe illegittimo che il Consiglio procedesse con le domande presentate con la vecchia legge. Noi proseguiremo la nostra battaglia per essere risarciti in ogni sede, ma confidiamo che il sostituto procuratore di Reggio Calabria, Carmela Squicciarini, che conduce l'indagine sul fatto, sanzioni i responsabili di comportamenti penalmente gravissimi, protagonisti di uno scandalo senza precedenti"

La Sacal replica alle polemiche sull’aeroporto: nessun campanilismo

12 apr 08 Nelle modifiche statutarie della Sacal, la societa' di gestione dell'aeroporto di Lamezia Terme, non c'e' ''nessuna logica campanilistica o localistica''. Lo afferma la societa' in un comunicato. ''Le modifiche agli articoli 10 e 14 dello Statuto - e' scritto nella nota - sono avvenute nel rispetto delle nuove norme imposte a regolamento della materia. La legge finanziaria 2007 sanciva infatti la riduzione dei componenti di designazione pubblica nel Cda delle Societa' partecipate nel numero massimo di cinque. Sacal ricorda come, a dire il vero gia' dal mese di ottobre scorso, aveva posto all'attenzione dei suoi soci tale rilevante questione, ed avesse avviato un debito approfondimento anche con l'acquisizione di pareri autorevoli, come quello dell'associazione nazionale di categoria, Assaeroporti, ed ancora, un parere giuridico dell'ufficio legale della Regione. Per come poi esaustivamente illustrato dal notaio Sebastiano Panzarella, che ha assistito i lavori dell'assemblea Sacal ieri l'altro, in seduta straordinaria, la recente legge 34 del 25 febbraio scorso, entrata in vigore appena il primo marzo in recepimento di espressa direttiva europea, ha modificato l'articolo 2449 del Codice Civile ed ha sancito anche il criterio della rappresentanza dei soci pubblici nelle Spa in modo strettamente proporzionale alla detenzione del Capitale Sociale. Per cui e' evidente che risultava chiaramente inattuabile, ogni altra ipotesi di rappresentanza''. ''L'assemblea di Sacal Spa, all'uopo convocata in seduta straordinaria nella giornata dell'11 aprile - prosegue la nota - non potendosi ulteriormente rinviare una determinazione al merito, essendo oramai giunto il tempo limite stabilito anche dal Codice Civile per il successivo adempimento del rinnovo degli organi societari, in uno con l'approvazione del Bilancio di esercizio, si e' dunque rigorosamente attenuta ai dettami di legge sopra richiamati, fissando il numero dei componenti pubblici nel Cda nel numero massimo consentito dalla legge finanziaria 2007, e determinando le rappresentanze degli stessi in misura strettamente correlata e proporzionale, come detto, al capitale sociale posseduto dai medesimi''. ''L'ampio margine di tempo intercorso dall'ottobre scorso sin ad oggi - afferma Sacal - avrebbe forse permesso, sempre ammesso che la legge l'avesse consentito, di valutare richieste di possibili diverse soluzioni, ove individuate, appunto, come perseguibili. Il commento postumo, sic et simpliciter, lascia invece il tempo che trova. E cio', ricordando anche che l'assemblea stessa non ha accolto una richiesta di rinvio dei lavori, respingendone l'istanza col voto contrario della quasi totale maggioranza degli azionisti, tranne il parere negativo del rappresentante del Comune di Lamezia''. ''La legge e lo stato delle cose - prosegue la nota - non consentivano, dunque, differenti soluzioni logiche; ne' pare che diversi criteri di 'ispirazione', quali il bacino di utenza della clientela aeroportuale o similari, potessero superare i predetti dettami normativi, fino a determinare addirittura una differente composizione del Cda della societa' di gestione aeroportuale. Per analogia, sembra cosa alquanto originale, per non dire irragionevole, sostenere che il bacino di utenza di un aeroporto possa configurare la presenza di un componente del Cda che sia appunto appartenente a quell'area geografica. E ancor di piu' che, nella fattispecie, un cittadino della provincia di Cosenza non debba adesso piu' utilizzare l'aeroporto di Lamezia per i suoi spostamenti, perche' la Provincia cosentina non e' rappresentata direttamente nel Cda. Sarebbe come dire, che un cittadino non viaggia piu' in auto, se la sua Regione, la sua Provincia, il suo Comune non e' rappresentato nella Societa' Austostrade. Le polemiche artificiose restano tali, e rendono 'solitarie' alcune prese di posizione. Sacal precisa a riguardo che, ad esempio, il sindaco di Vibo, Sammarco, che rappresenta direttamente il Comune di Vibo nel Cda Sacal, da buon tecnico quale egli e', e conoscitore della legge, ha inteso pienamente la linearita', la correttezza e la congruita' delle decisioni di Sacal''. ''Solo per completezza di informazione - prosegue Sacal - va ricordata l'attenzione fin qui concretamente, obiettivamente, effettivamente rivolta da Sacal all'intero bacino di utenza calabrese, e non solo. E per esempio sottolineata un'ultima iniziativa di Sacal stessa: l'avvio del servizio di 'Bus a richiesta' che partira' a breve e colleghera' le citta' capoluogo di provincia calabresi e l'aeroporto di Lamezia in coincidenza dei voli. Servizio che partira' proprio da Cosenza, che Sacal riconosce appunto come territorio e proprio bacino di grande importanza, e non da altrove. Cio' a riprova del lavoro di Sacal, svolto in ambito certamente regionale, ed anche, come detto, oltre, e comunque sempre scevro da campanilismi o spinte localistiche, ma animato da sole e chiare logiche di efficienza, efficacia ed economicita' dei servizi, all'indirizzo di tutti i clienti/utenti aeroportuali dell'intera regione''. ''Un lavoro del Cda di una Societa' per azioni - conclude la nota - che deve far crescere prioritariamente la Spa, senza preclusioni 'geografiche' e anche, forse, al di la' di chi ne faccia parte, e che pur nella garanzia di un servizio, come qualsiasi Cda e' tenuto a sostenere gli interessi della Spa''.

Borrello alla Sacal: “E’ prepotenza”

12 apr 08 "Vergognosa ed insopportabile la decisione del CdA della Sacal di eliminare con un colpo di spugna la rappresentanza del Comune di Vibo e della Provincia di Cosenza". Lo sostiene, in una nota, il vicepresidente del Consiglio regionale, Antonio Borrello. "Indigna - aggiunge Borrello - il silenzio assordante delle rappresentanze istituzionali del nostro territorio di fronte alla prepotenza di quanti hanno pensato di utilizzare la norma della Finanziaria per obiettivi di tipo casereccio, finalizzati ad assicurare qualche indennità ai propri adepti catanzaresi e lametini. E' la riprova che il deficit di senso delle istituzioni e l'egoismo famelico dell'accaparramento hanno decretato il fallimento di una classe dirigente incapace a guardare al di là del proprio misero orticello, anche quando è necessario un salto di qualità culturale per rimuovere la miopia localistica che da sempre ha prodotto gravi danni all'intera Calabria". "Un plauso vero - sostiene ancora Borrello - al Sindaco di Lamezia ed una bocciatura sonora a quello di Vibo, al suo sgangherato esecutivo e all'intero consiglio comunale che, in questa occasione, hanno dimostrato di essere privi dei necessari attributi, non avendo avuto il coraggio, la voglia o l'intenzione di contrastare un clamoroso sopruso, dando, invece, l'impressione di aver pensato che, in fondo, era preferibile non intralciare il lavoro dei non troppo misteriosi manovratori".

Feraudo “Porre fino al fenomeno di prostituzione nella sibaritide”

12 apr 08 Il presidente del gruppo di Italia dei Valori in consiglio regionale, Maurizio Feraudo, in una nota, sostiene che occorre intervenire per porre fine al "dramma della prostituzione nella Sibaritide". "Ci sono storie - ha detto - che ritornano. Come le peggiori compagne di viaggio. Come quelle ombre che non riconosci tue. Eppure ci stanno, sono lì, devi farci i conti in ogni caso. Ancora una volta è la cronaca che ci regala ansia. Tanta ansia. Ci dice di una schiavitù che già risulta essere antica, superata, solita. E' quella dei tanti stranieri che vengono sfruttati in tutti i campi del quotidiano, specie tra le pieghe della nostra società calabrese. Sono quei fantasmi che mai scorgiamo, di cui sappiamo poco, spesso niente. Gli ultimi casi del genere non creano neppure tanto scalpore tra la gente. Prostituzione, una parola che dà fastidio quasi ai benpensanti di casa nostra. Un fenomeno che ormai abbruttisce le nostre contrade, sporca la nostra morale, rende tutti complici anche se nel silenzio più vigliacco e generale". "Ci sono tanti interrogativi - ha proseguito Feraudo - da porsi in questi casi. Chi ci guadagna su queste giovani donne? Certo, la malavita è in prima linea in tal senso. Esiste, lo sappiamo, un autentico mercato di donne nel'Est europeo piuttosto che nel Nord Africa. Ma solo i mafiosi nostrani ci fanno i propri affari con questa attività maledetta e impietosa? Credo che sotto quest'aspetto tutti si debba cominciare a essere più seri. Le analisi di taluni fenomeni non possono essere archiviate con il qualunquismo, con il dito puntato e basta. Occorre interrogarsi, ma davvero, sulle colpe di tutti. Senza storcere il naso. Ebbene, io penso che se la società calabrese si sta ammalando, e anche gravemente, tanta parte ce l'abbiamo un po' tutti con la nostra omertà, la scarsa voglia di contare e di farci sentire. Soprattutto, però, oggi manca il senso dell'indignazione". "E' questo il sentimento - ha concluso - che frena taluni fenomeni criminosi e respinge il peggio che ci assedia nei tempi odierni. Non possiamo guardare e non arrabbiarci, non protestare. E' un senso civico che soprattutto deve essere recuperato dove la legalità è messa a rischio da certi malviventi anche in giacca e cravatta. Così, per fare un esempio, nella Sibaritide. Senza la nostra indignazione non si blocca il malaffare".

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