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Notizie dalla Regione
No deciso della Regione alla centrale a carbone di Saline 29 ago 08 E' un no fermo e deciso quello che la Regione
Calabria oppone all'ipotesi di costruire una centrale a carbone a
Saline Joniche nell'area ex Liquichimica. Il Piano Energetico Ambientale
Regionale, infatti, vieta su tutto il territorio regionale l'utilizzo
del carbone per la produzione di energia elettrica. Tale diniego,
"senza se e senza ma" - come informa una nota del portavoce
- è stato comunicato al Ministero dell'Ambiente con una relazione
a firma del Presidente Agazio Loiero. "Non c'é alcuna
necessità - ha fatto sapere Loiero - non c'é coerenza
con i documenti di pianificazione e programmazione della Regione e
degli enti locali dell'area grecanica. Dunque: non si può fare".
I motivi? La Regione Calabria - si legge nella relazione del presidente
- presenta un saldo energetico positivo: già dal 2005 ha fatto
sapere che "non fornirà alcuna ulteriore intesa in sede
di conferenza di servizi indette dal Ministero delle Attività
Produttive e dal Ministero dell'Ambiente, per la realizzazione di
centrali termoelettriche sul territorio regionale, ritenendosi sufficiente
il numero delle cinque autorizzazioni già rilasciate da parte
del Ministero delle Attività Produttive". Inoltre, il
Por Calabria Fesr 2007 - 2013 che definisce gli obiettivi, le priorità,
le strategie e le azioni per il periodo 2007-2013 in materia di energia
per la Calabria non prevede la realizzazione di nuove Centrali Termoelettriche
a Carbone. E se non bastasse - ha sottolineato Loiero nella sua relazione
- il Piano di sviluppo dell'area grecanica evidenzia la scelta chiara
e inequivocabile delle Istituzioni e delle Comunità locali
di adottare modelli di sviluppo sostenibili centrati sulla valorizzazione
integrata delle risorse ambientali e culturali locali per migliorare
la qualità della vita dei residenti e attrarre nuovi flussi
di visitatori e turisti nell'area. Loiero, insomma, è stato
categorico, evitando di presentare osservazioni e considerazioni in
merito agli aspetti tecnici e gestionali del progetto con cui si interebbe
realizzare una centrale termoelettrica a carbone della potenza elettrica
di 2 x 660 MWe che, eventualmente, ha avvertito, "saranno presentate
nelle forme e nelle modalità previste dalla normativa vigente".
Per ora è sufficiente - prosegue la nota - che il governo sappia
che il progetto non è coerente con i programmi della Regione
e degli enti locali per il territorio. L'analisi del Piano di Sviluppo
dell'Area Grecanica evidenzia, infatti, la scelta chiara e inequivocabile
delle istituzioni e delle comunità locali di adottare modelli
di sviluppo sostenibili centrati sulla valorizzazione integrata delle
risorse ambientali e culturali locali per migliorare la qualità
della vita dei residenti e attrarre nuovi flussi di visitatori e turisti
nell'area. "In questo contesto - spiega Loiero - la realizzazione
di una Centrale a Carbone nell'area ex Liquichimica costituirebbe
di fatto la fine di tali politiche con tutto ciò che ne consegue.
Infatti l'impatto negativo degli effetti della Centrale a carbone
sulla qualità della vita e sull'attrattività dell'area
grecanica sarebbe disastroso annullando di fatto tutti gli investimenti
pubblici e privati realizzati negli ultimi anni in coerenza con le
strategie di sviluppo adottate dalle istituzioni e dai soggetti locali". PM Macrì “Non mi occuperò della stazione unica appaltante” 29 ago 08 "Non ho mai presentato domanda di partecipazione
e i termini del bando di concorso sono già abbondantemente
scaduti". A sostenerlo è stato il magistrato della Direzione
nazionale antimafia, Enzo Macrì, in merito a notizie di stampa
circa una sua eventuale nomina a direttore della Stazione unica appaltante
della Regione. "La notizia, dunque - ha aggiunto - è priva
di fondamento" Mancati lavori al porto di Gioia possono limitarne il traffico alle grandi navi 29 ago 08 La prospettiva del porto di Gioia Tauro
di confermare il ruolo di principale hub mediterraneo per i traffici
container rischia di essere condizionata dalla mancata esecuzione
di alcuni lavori all'ingresso dello scalo. E' quanto si apprende in
ambienti del porto. Dopo l'intesa che prevede il trasferimento a Cagliari
di sette compagnie di trasporto affiliate alla Grand Alliance, Gioia
Tauro può concentrarsi ora su due grandi clienti come Maersk
e Msc che hanno annunciato da tempo l'intenzione di potenziare i loro
volumi sullo scalo calabrese utilizzando navi sempre più grandi.
Msc ha annunciato per fine ottobre l'entrata in servizio delle nuove
navi da 14.000 teu. I lavori da eseguire sono l'eliminazione di uno
sporgente nel canale e la modifica del pennello della diga sottoflusso
all'ingresso del porto, senza i quali l'ingresso delle navi potrebbe
essere complesso, quantomeno perché potrebbe essere assoggettato
a restrizioni sulle condizioni meteo, di vento e sugli orari. Dei
lavori si parla già da alcuni anni, ma al momento non sono
stati affidati. Recentemente era stata formulata l'ipotesi di affidarli
ad un'impresa che già opera in porto, ma al momento, secondo
quanto si è appreso, la decisione non è stata presa. Ass. Guagliardi “Pronto a partire il riordino del settore turistico” 29 ago 08 "Il riordino regionale del turismo è pronto per partire. Questa legge ha l'obiettivo di realizzare una sorta di linee guida per il sistema turistico locale, che è centrale anche rispetto alla programmazione dei fondi Por". Lo ha affermato l'assessore al Turismo, Damiano Guagliardi, che lunedì prossimo, assieme al presidente della Regione Loiero, incontrerà i presidenti e gli assessori al Turismo delle cinque Province calabresi. "Il piano di sviluppo turistico sostenibile - ha aggiunto Guagliardi - che è il primo in assoluto in Calabria e che dovrà essere approvato nei prossimi mesi ha l'obiettivo di aumentare in maniera sostenibile la competitività nazionale e internazionale delle destinazioni turistiche regionali, migliorando la qualità dell'offerta e l'orientamento al mercato dei pacchetti turistici territoriali e valorizzando gli specifici vantaggi competitivi locali, in primo luogo le risorse naturali e culturali". Nell'ambito del riordino dell'organizzazione turistica, la Regione, tra l'altro, istituisce un Marchio di qualità regionale quale strumento di promozione che caratterizza l'impegno a realizzare, in ambito turistico, una rete di servizi pubblici e privati tra loro omogenei, coordinati, complementari e non sovrapponibili. La Regione, di concerto con i sistemi turistici locali, istituisce anche un numero limitato di Marchi territoriali caratterizzanti i territori più significativi, con una chiara delimitazione rispetto al Marchio di qualità regionale. Viene istituita, inoltre, presso il Dipartimento del Turismo, una struttura per la gestione del sistema informativo e sarà redatta una Carta dei diritti del turista che dovrà contenere tutte le indicazioni a tutela del visitatore, nonché le informazioni concernenti gli usi, le consuetudini, le tradizioni culturali e turistiche della Calabria e ogni altra informazione sulla valorizzazione, qualificazione e riconoscibilità del Sistema turistico regionale. Per realizzare un sistema di accoglienza e di permanenza rivolto a una domanda interessata a soggiornare in un contesto urbano di pregio a contatto con i residenti, viene assunto il modello dell'Albergo diffuso che è una struttura ricettiva unitaria, situata nei centri storici, le cui componenti possono essere dislocate in edifici diversi, vicini tra loro, e con servizi di bar, ristorazione, sala televisone preferibilmente nello stesso stabile dove è localizzata la reception. "Con l'avvio della legge sul riordino dell'organizzazione turistica - ha concluso l'assessore Guagliardi - si vuole sottolineare la volontà del governo regionale di delineare un quadro programmatico che consenta di superare la stagionalità che caratterizza l'offerta turistica, variandola e arricchendola di nuove opportunità". Lunedì incontro con Loiero e Guagliardi sul riordino del turismo 29 ago 08 Lo stato di attuazione della legge sul riordino
dell'organizzazione turistica regionale sarà al centro lunedì
prossimo di un incontro che si terrà alle 10,30 nella sede
della presidenza della Giunta. A riferirlo è un comunicato
dell'Ufficio stampa della Giunta regionale. Alla riunione, promossa
dall'assessore Damiano Guagliardi e che vedrà la presenza anche
del presidente della Regione Agazio Loiero, parteciperanno i presidenti
e gli assessori al Turismo delle cinque amministrazioni provinciali
calabresi. Rupeni nuovo direttore dell’ASP di Reggio 29 ago 08 Il dott. Enzo Rupeni è il nuovo direttore
sanitario dell'Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria. Rupeni
che proviene dal Veneto - è scritto in un comunicato - assumerà
l'incarico a decorrere dal prossimo 1 settembre. Nato a Gorizia (Friuli
Venezia Giulia), il nuovo direttore sanitario è laureato in
Medicina e chirurgia con specializzazione in Anestesia e Rianimazione,
in Igiene e Medicina preventiva. Ha ricoperto l'incarico di vice direttore
sanitario e, in seguito, di direttore sanitario in diverse Aziende
sanitarie del Veneto (Legnago, Pieve di Soligo, Asolo, Feltre e, infine,
Mirano). "La nomina di Rupeni - è scritto nel comunicato
- viene ad arricchire e completare la squadra ricercata e scelta dai
Commissari straordinari per condurre l'azione di ricostruzione e risanamento
dell'Azienda, ampiamente avviata in precedenza e sviluppata e i cui
effetti cominciano in atto ad evidenziarsi. Il curriculum professionale
del dott.Rupeni è rappresentativo di un profilo dirigenziale
che fonde capacità specialistiche, gestionali ed esperienziali
adeguate a ricoprire con competenza il prestigioso ruolo di direttore
sanitario dell'Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria".
"Nella circostanza - conclude la nota - la Commissione straordinaria
rivolge un vivissimo apprezzamento e la sua gratitudine al dott. Rocco
Mario Polimeni, che in questi mesi ha retto provvisoriamente l'incarico
di direttore sanitario aziendale". De Maio “senza lavoro nero ci sarebbero 20 mila occupati in più” 29 ago 08 "Il sommerso produce la perdita di
1,8 posti di lavoro per unità di persone impiegate; secondo
una nostra stima senza il lavoro nero avremmo all'incirca ventimila
occupati in più nella nostra regione". Ad affermarlo,
in una nota, il presidente della Commissione regionale per l'emersione
dal lavoro irregolare, Alberto De Maio. "Si tratta di un dato
impressionante - sostiene De Maio - che dimostra come sia essenziale
anteporre la lotta al sommerso nelle strategie di crescita occupazionale
complessiva del territorio. Il gettito sottratto all'Irpef è
di 300 milioni di euro annui solo per la Calabria: è una cosa
che fa rabbrividire". "E' intenzione del governatore Loiero
e dell'assessore Maiolo - conclude De Maio - puntare molto sul rilancio
strategico delle forme di prevenzione del lavoro nero. Su questi argomenti
serve il sostegno di tutti" Chiarella chiede un Consiglio sul federalismo 29 ago 08 Programmare nel più breve tempo possibile
una seduta del Consiglio regionale alla presenza del ministro Roberto
Calderoli e aperta ai presidenti delle Regioni del Sud sulla proposta
di legge per il federalismo. E' quanto chiede al presidente del Consiglio
regionale, Giuseppe Bova, il consigliere regionale Egidio Chiarella,
presidente del Comitato per la qualità e fattibilità
delle leggi. "La prego, assieme al presidente Loiero - afferma
Chiarella nella missiva - di proporre al ministro, in occasione della
sua scelta di venire nei prossimi giorni in Calabria ad incontrare
il nostro Governatore, la necessità di un appuntamento istituzionale
nella massima assise della nostra regione, per discutere su un tema
che, al di là delle diverse e legittime valutazioni in campo,
è destinato a cambiare il volto economico-culturale e sociale
della nostra Nazione. La stessa segreteria dell'on. Calderoni ha assicurato,
su mia espilcita richiesta scritta, che non ci saranno resistenze
da parte del Ministro, su un possibile un invito che vada in tale
direzione". "La Calabria, a mio avviso - prosegue Chiarella
- anche se anello debole del Paese, deve sapersi attivare in modo
propositivo, per contribuire al pieno successo di questa nuova stagione
politica, in modo da concorrere attivamente ad evitare contrapposizioni
tra Nord e Sud e a puntare, prima della fase attuativa del progetto
federalista, ad un impegno preciso del Governo e del parlamento, teso
ad un concreto riequilibrio tra i territori delle regioni d'Italia,
indispensabile e vincolante per l'avvio della costruzione di un autentico
Stato Federale Unitario. Molti di noi sono consapevoli che, se il
meridione non é riuscito a mettersi alla pari con le altre
regioni d'Italia, é stato sicuramente anche per colpa di una
parte della classe politica locale, ma soprattutto per un potere centrale
Romano, che ha 'protetto' e 'diretto' la dirigenza calabrese in questione,
in nome di una gestione clientelare del potere, priva di seri investimenti
programmati sul nostro territorio, che hanno dato vita a non poche
'cattedrali nel deserto', favorendo alcuni imprenditori del nord,
che hanno tradito ogni aspettativa di sviluppo e di lavoro".
"E' arrivato il tempo - conclude il consigliere regionale del
Pd - che la classe politica di questa regione, si assuma le proprie
responsabilità, accettando la sfida politica del Governo, con
il fine di portare a casa, partendo dal federalismo, il risultato
migliore possibile per i calabresi, che sono stanchi di aspettare
quel miglioramento sociale-economico che tarda ad arrivare, sfidando
con più determinazione sul terreno della legalità il
potere mafioso che affligge da troppo tempo le nostre comunità".
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del 28/01/2004
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