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Notizie dalla Regione

 

Legambiente “No alla centrale a carbone di Saline Joniche”

22 ago 08 Legambiente Calabria ha presentato al ministero dell'Ambiente le osservazioni allo studio d'impatto ambientale della centrale a carbone di Saline Joniche. "Secondo le elaborazioni dell'ufficio scientifico nazionale dell'associazione - è detto in una nota di Legambiente - l'impianto presenta numerose carenze dal punto di vista tecnico. Contrasta, inoltre, in modo evidente con qualsiasi ragionevole linea di pianificazione energetica, di programmazione di sviluppo territoriale e con un rapporto costi-benefici che contemperi anche i costi e i benefici sociali, occupazionali e ambientali". "Oltre a contestare l'incompatibilità della centrale con le aree Sic e Zps locali - prosegue il comunicato - Legambiente sottolinea come, in un territorio già pesantemente segnato e in attesa di bonifica, la centrale sommerebbe ai guasti ambientali e sociali prodotti dagli impianti dell'Ex Liquichimica Biosintesi un'ulteriore fonte d'inquinamento". "Inoltre - aggiunge Legambiente - le rilevanti quantità di Co2 che verrebbero emesse in atmosfera dalla centrale aumenterebbero la produzione andidride carbonica del nostro Paese di oltre 7,5 milioni di tonnellate, aggravando ancora di più il ritardo dell'Italia nella lotta ai cambiamenti climatici e allontanandola dagli impegni di riduzione fissati dall'Unione europea in maniera vincolante per il 2020". "Legambiente - conclude la nota - rinnova alla Sei, titolare del progetto, la richiesta di un confronto sulla validità della proposta presentata e sull'opportunità ambientale ed economica della centrale a carbone. L'associazione, infine, palude alle osservazioni allo studio di impatto ambientale presentate dalla Regione Calabria e da altri enti locali, a partire dal comune di Montebello Jonico, per contrastare la realizzazione dell'impianto".

Field, nuova guida per la sicurezza nei cantieri

22 ago 08 "La qualità della tua casa si fonda anche sulla regolarità e sulla sicurezza dei lavoratori che la costruiscono". E' lo slogan della guida tecnica elaborata dalla Fondazione Field per la sicurezza nei cantieri. "Si tratta - è detto in una nota della fondazione - di una manuale tecnico rivolto a chi opera nel settore dell'edilizia privata. L'iniziativa si inserisce nel quadro delle attività del progetto 'Terapia d'urto per l'occupazioné, i cui risultati sono stati presentati a luglio". "La guida - prosegue la nota - è un vademecum dettagliato, curato da Pasquale Sposato, che spiega obblighi e adempimenti a cui il committente privato, ossia il soggetto che a vario titolo é coinvolto nella realizzazione di opere edili, deve attenersi per non incorrere in violazioni che possono provocare serie conseguenze per i lavoratori". "E' uno strumento - afferma il presidente della fondazione, Mario Muzzì - che offre informazioni utili a quanti avviano lavori in questo settore. Il nostro obiettivo è quello di ripristinare la legalità nei cantieri e insieme garantire livelli di sicurezza che possano prevenire infortuni spesso causati da scarsa conoscenza delle leggi e da una diffusa superficialità". "Il tema degli incidenti sul lavoro - conclude la nota - è molto sentito soprattutto in questa regione, che detiene con la Sicilia e la Campania il primato negativo del sommerso, ambito in cui si registra il maggior numero di incidenti".

Tripodi (Pdci) “L’ospedale di Polistena non va chiuso”

22 ago 08 "Il problema della collocazione geografica di un nuovo ospedale della Piana è un falso problema in una fase in cui la sanità calabrese e reggina é in grave difficoltà, non solo per ragioni di tipo organizzativo e logistico, ma soprattutto per cause finanziarie ed ambientali". E' quanto sostiene in una nota l'assessore provinciale di Reggio Michele Tripodi, del Pdci. "Il commissariamento dell'Asp reggina - sostiene ancora Tripodi - è la conseguenza di una grave e pesante situazione economica fortemente condizionata dal malaffare che ha ridotto nel corso degli anni la sanità a Reggio e nella Piana uno strumento troppo spesso al servizio di forze colluse con malapolitica, massoneria e mafia, piuttosto che uno strumento al servizio dei cittadini e degli ammalati". Secondo Tripodi, "é assurdo attaccare la scelta della Giunta regionale, la più giusta ed equilibrata possibile, la meno dispendiosa, la più graduale, di collocare il nuovo ospedale a Palmi e di mantenere attivo quello di Polistena. Sembra ormai chiaro che l'obiettivo irresponsabile e strumentale dei sostenitori dell'ospedale unico di Cannavà non è quello di creare un sistema sanitario migliore ed efficiente nella Piana, fondato su due grandi ospedali di riferimento, uno sulla costa l'altro interno, ma di voler far chiudere l'ospedale di Polistena. Un nosocomio che sino ad oggi si è sobbarcato da solo la quasi totalità delle prestazioni, garantendo la continuità ed il funzionamento della sanità pubblica per la Piana di Gioia Tauro, parte del vibonese, l'area montana della Limina, il carico di incidenti della Jonio-Tirreno, non può essere chiuso, né limitato. La sua collocazione interna, le sue professionalità, i suoi medici, i suoi reparti in più occasioni elogiati per il lavoro svolto, meritano certamente di crescere, essere ampliati e potenziati, pur sapendo che la Piana ha bisogno di un salto di qualità ulteriore che il nuovo ospedale di Palmi con 300 posti letto, abbinato a Polistena, potrebbe assicurare"

Trematerra (Udc) “Ritardi operativi sulla sanità calabrese”

22 ago 08 "Sulla sanità calabrese pesano i gravi ritardi operativi di un governo regionale che non ha avuto, sin dal suo insediamento, nessun intento riformista, arrivando praticamente a lasciare soli in frontiera gli operatori sanitari". E' quanto afferma in una nota il capogruppo dell'Udc in consiglio regionale, Michele Trematerra, circa la situazione della sanità. "C'é stato - aggiunge - un continuo avvicendamento di burocrati che è stato lo specchio di un disagio profondo di un Governo che ha solo pensato alla sanità in termini di gestione del presente, non capendo che una nuova e moderna forma di gestione non era più differibile. Abbiamo visto in tre anni dichiarazioni roboanti su piani sanitari e progetti mai concretizzatisi mentre i medici e gli infermieri calabresi dovevano combattere con esigenze di cura che richiedevano un'organizzazione di fondo migliore". "Tutte le parole sulla sanità - conclude Trematerra - deospedalizzata e sui servizi territoriali si sono rivelate vuote. La gente accorre in massa negli ospedali, anche quando non serve e chiede agli operatori di turare le falle di un sistema che fa acqua per le gravi colpe politiche di chi governa la Calabria"

De Maio “Il lavoro sommerso sottrae 300 mln annui alla Regione”

22 ago 08 "Il sommerso sottrae annualmente 300 milioni di euro di gettito Irpef destinato alla Regione: se avessimo questi soldi potremmo veramente fare grandi cose". A sostenerlo è il presidente della Commissione regionale per l'emersione del lavoro irregolare, Alberto De Maio. "L'impegno che sta dimostrando la Calabria - aggiunge De Maio in una nota - grazie al presidente Loiero e al lavoro compiuto dalla Commissione e dalla Field, è di grande livello, ma è chiaro che il problema è nazionale, fisiologico e radicato. Solo un'azione sinergica complessiva potrà perlomeno ridurne gli effetti". "Se qualcuno immagina - prosegue De Maio - come sarebbe la Calabria con 300 milioni di euro annui in più a disposizione, riesce a vedere i problemi di tanti precari risolti, nuove risorse per sanità e occupazione, per le famiglie e per i ceti sociali deboli". "E' nostro dovere - conclude De Maio - non fermarci, ma continuare sulla strada dell'impegno concreto, aspettando dal Governo centrale e da tutte le istituzioni coinvolte le giuste risposte per poter proseguire nel lavoro iniziato".

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