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Incontro sul federalismo a Stilo

Iniziativa sul federalismo a Stilo, confronto serrato. Il 3 settembre Calderoli incontra le Provincie

28 ago 08 Ha preso il via a Stilo l'iniziativa dedicata ad un approfondimento delle prospettive di cambiamento dal punto di vista economico, sociale e politico nel Mezzogiorno. L'iniziativa, promossa dall'assessore regionale al Bilancio, Demetrio Naccari Carlizzi, dal titolo Prepare 4 Change, "vuole squarciare - come ha spiegato lo stesso Naccari, secondo quanto riferisce un comunicato - quel velo di Maya che cristalliza e mantiene nel vago il dibattito sul federalismo fiscale, al momento, ad esclusivo appannaggio delle regioni settentrionali rispetto ad un Mezzogiorno che mantiene, rispetto alla questione, solo un approccio indiretto". Tra gli interventi quello di Rado Fonda, della società SWG, secondo il quale "l'opinione pubblica, rispetto al tema del federalismo, ha una scarsa conoscenza anche se, stando alla percezione di crisi profonda avvertita dall'opinione pubblica, la riforma federalista potrebbe colmare una richiesta di cambiamento". Dopo un excursus storico sul concetto di federalismo, ed in particolare sulla distinzione tra un federalismo di tipo associativo e dissociativo, da parte di Antonino Spadaro, docente di diritto costituzionale all'università di Reggio Calabria, è stata la volta di Silvio Gambino, che ha spostato l'attenzione e il dibattito sulla responsabilità politica di "una classe dirigente che deve, in funzione del cambiamento, avviare autentici percorsi virtuosi. Ciò - ha proseguito Gambino - rispetto ad un popolo, quello calabrese, in forte disagio rispetto al ceto politico di cui dispone". A concludere la prima parte dei lavori l'intervento di Pino Soriero, dello SVIMEZ, che ha espresso "assoluto apprezzamento per l'iniziativa, segno che il Mezzogiorno e la Calabria intendono essere presenti al dibattito in maniera reattiva e propositiva". Nell'ambito dell'iniziativa ci sono state poi le sessioni tematiche su "Federalismo e federalismi" e su "Pd e cambiamento". Da quest'ultima è emersa la necessità di dare al Partito democratico una struttura rigorosa, a partire dal basso. Naccari, in particolare, ha evidenziato come dopo una fase di riflessione, seppur necessaria, "si deve adesso dare una direzione chiara al progetto politico del Pd". A seguire un intervento di Silvio Gambino, dell'Unical, sul tema del federalismo e i diritti di cittadinanza.

Loiero “Il PD mostri più capacità reattiva”. "Su federalismo e Mezzogiorno vogliamo dire la nostra e anche il Pd deve mostrare più capacità reattiva di fronte alla strategia della Lega". Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, concludendo a Stilo il meeting su federalismo e mezzogiorno organizzato dall'assessore regionale Naccari Carlizzi. Loiero, che si è detto lieto dell'incontro che all'inizio della prossima settimana avrà con il ministro Roberto Calderoli, il quale ha chiesto di incontrarlo per discutere sul progetto di federalismo fiscale, nel suo intervento ha spiegato che "una materia complicata come quella del nuovo assetto istituzionale deve essere affrontata con un impegno corale per evitare che il Sud finisca stritolato da una riforma fatta male". "Al ministro Calderoli - ha aggiunto Loiero - sappiamo cosa dire. Quelle che il sud porta avanti sono richieste già affermate nella conferenza Stato-Regioni. Ritengo che si tratti di posizioni serie che possono essere accolte se veramente si vuole arrivare al federalismo senza penalizzare nessuno, senza strascichi di conflitti davanti alla Corte Costituzionale". "Bisogna convincersi - ha detto ancora Loiero conversando con i giornalisti - che il Mezzogiorno è una risorsa e che sul Mezzogiorno bisogna investire per rimettere in moto l'economia dell'intero Paese. Lo si è visto in altri Paesi che per accelerare i ritmi dello sviluppo hanno puntato sulle aree depresse e poco sfruttate". "Non vogliamo - ha concluso Loiero - essere il fardello del Paese, tutt'altro. Ma non vogliamo gli avanzi delle Regioni più ricche. Intendiamo essere protagonisti convinti e partecipi di un processo di cambiamento che sia in grado di ridurre, se non proprio di azzerare, il divario tra nord e sud. E su questo il Pd deve assumere posizioni più forti"

Orlando (IDV) “Il federalismo parte con il piede sbagliato”. "Per quanto la proposta di federalismo fiscale non è ancora maturata nei suoi tratti specifici e fondamentali, si può lo stesso premettere che tale proposta di riforma parte col piede sbagliato se sarà figlia di uno scambio ambiguo all'interno della maggioranza legato a un ulteriore depotenziamento della giustizia". Così il portavoce nazionale dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando, che domani terrà una conferenza stampa a Reggio Calabria sul federalismo come opportunità per il sud. Se in principio è vero che il federalismo fiscale fa bene al sud, perché finalmente lo costringe a responsabilizzarsi nell'amministrazione delle proprie risorse, è altrettanto vero che tali possibili vantaggi gli verrebbero azzerati per le conseguenze disastrose sulla sicurezza e sullo sviluppo di un'economia legale generate da una giustizia volutamente deformata". "Il federalismo fiscale, accompagnato da una giustizia massacrata - conclude - sarebbe una involuzione per tutto il sistema, renderebbe vano ogni sforzo di governo responsabile e trasparente"

Minniti (PD) “Fronte comune contro politica nordista”. Marco Minniti, ministro dell'Interno del Governo ombra del Pd, chiede di "costituire un grande fronte comune in favore del Mezzogiorno per opporsi alla politica nordista del Governo". "Un Governo - secondo Minniti, intervenuto ad un'iniziativa politica a Stilo sul federalismo - che ha dimostrato chiaramente il suo atteggiamento nei confronti del sud destinando i fondi prima previsti per la messa in sicurezza della statale 106 jonica all'operazione di taglio dell'ICI".

Un confronto riflessione sulla riforma. Si è conclusa a Stilo, la due giorni "Prepare 4 Change" promossa dall'assessore regionale al Bilancio, Demetrio Naccari Carlizzi. "Si è trattato - è detto in una nota - di un momento di riflessione e confronto sulle prospettive di cambiamento in seno al Partito democratico in Calabria, anche alla luce della imminente riforma federalista dello Stato". Nel corso del dibattito il consigliere regionale Egidio Chiarella ha esortato la classe politica ad un'assunzione di responsabilità che "rompa il fronte unico del centro destra soprattutto in riferimento al dibattito in corso proprio in materia di federalismo fiscale". Il presidente della Commissione Riforme del Consiglio regionale, Salvatore Magarò, ha invece ribadito il proprio apprezzamento per l'iniziativa voluta dall'assessore regionale Naccari "perché - ha detto Magarò - l'incontro di oggi può rappresentare quella risposta dal basso rispetto ad una questione, quella del federalismo, ad esclusivo appannaggio delle regioni settentrionali". In chiusura l'assessore Naccari ha rilanciato l'esigenza di un "partito che sia effettivamente strutturato e che abbia una direzione per intercettare il malcontento diffuso nell'opinione pubblica e muovere, da qui, verso il progresso".

Per il 3 settembre Calderoli ha convocato le Provincie. Il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli, ha convocato per il 3 settembre l'Upi, l'Unione delle Province, tema dell'incontro la nuova bozza del disegno di legge delega sul federalismo fiscale al centro in questi giorni di numerosi incontri, non ultimo quello di questa mattina con il ministro per gli Affari regionali, Raffaele Fitto al quale Calderoli ha consegnato il nuovo testo. Una analoga convocazione per la stessa giornata sembra sia giunta anche all'Anci per i Comuni, ma non alle regioni, mentre é confermata la riunione del 5 settembre a Firenze tra i rappresentanti delle autonomie locali. "Il ministro Calderoli - ha detto il presidente dell'Upi, Fabio Melilli - sicuramente ci mostrerà la attuale bozza con le eventuali modifiche, frutto degli incontri di questi giorni.Noi ci auguriamo che oltre a proseguire sulla strada della tassa propria per ogni livello istituzionale, il ministro vada avanti di pari passo anche con il Codice delle Autonomie perché è decisivo incidere sui poteri attraverso la definIzione delle funzioni fondamentali". Per Melilli "più sarà largo l'elenco delle funzioni che saranno attribuite alle province e ai comuni più si potranno evitare le sovrapposizioni". Melilli ha quindi ribadito che per le province una tassa propria e unica dovrebbe essere legata alla circolazione delle auto. "La scelta della tassa propria è decisamente da preferire - ha concluso - alla compartecipazione che è meno diretta e non da al cittadino la percezione chiara di come i soldi vengano impiegati nei servizi".

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