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Elezioni il 13 e 14 aprile

 

Elezioni: Confindustria Calabria incontra le coalizioni politiche: superare i ritardi

31 mar 08. Sicurezza, legalita', accesso al credito e aumento dell'attrattivita' dei territori ma anche turismo, fiscalita' di vantaggio, costo del lavoro e ruolo della Calabria nel Mediterraneo: sono i temi al centro dell'incontro che ha visto a Catanzaro i capilista e i rappresentanti dei partiti confrontarsi con il sistema Confindustria Calabria. All'iniziativa hanno partecipato rappresentanti e candidati delle coalizioni che parteciperanno alle elezioni del 13 e 14 aprile. A porre le domande sono stati i dirigenti delle associazioni territoriali e delle categorie degli industriali calabresi. ''Abbiamo ritenuto - ha detto il presidente di Confindustria Umberto De Rose in apertura - di confrontarci con la prossima deputazione che rappresentera' i nostri territori anche perche' i temi con cui la Calabria dovra' confrontarsi sono tanti e perche' la nostra regione ha ritardi strutturali importanti che dovra' necessariamente superare. La Calabria soffre di crisi che rendono difficoltosa ogni possibilita' di sviluppo''. ''A tutto questo - ha concluso De Rose - si sono aggiunti piu' recentemente ritardi che non sono propriamente di natura economica ma che chiamano in causa la cronaca nera. Anche per opporre un'azione di contrasto a tutto questo e' necessario adesso lavorare assieme per vedere come la Calabria possa riagganciare il treno dello sviluppo''.
Priorità la sicurezza. Si e' discusso di sicurezza e legalita', anche alla luce degli ultimi accadimenti criminali in Calabria, nel corso dell'incontro - confronto che Confindustria ha promosso a Catanzaro con alcuni dei capilista e con i rappresentanti di coalizioni e partiti. All'iniziativa hanno partecipato Luigi De Sena e Rosa Villecco Calipari, del PD; Aurelio Misiti (Italia dei Valori); Francesco Forgione (Sinistra l'Arcobaleno); Giacomo Mancini (Ps); Roberto Occhiuto (Udc); Giancarlo Pittelli, Giovanni Dima e Jole Santelli, del Pdl e Elio Belcastro dell'Mpa. Sia gli imprenditori che i candidati hanno sottolineato che l'impegno per la legalita' deve essere prioritario per il prossimo governo. Gli imprenditori calabresi, a pochi giorni dalla sigla dell'intesa con Confindustria Sicilia e dopo che l'associazione di e' costituita parte civile nei processi di 'ndrangheta, hanno riparlato degli argomenti nell'iniziativa di oggi alla quale ha partecipato, tra gli altri, il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Forgione che aveva polemizzato proprio con i vertici imprenditoriali della regione chiedendo da parte loro piu' impegno ''in materia di legalita', trasparenza negli appalti e nell'utilizzo degli incentivi statali e comunitari'' Proprio il presidente dell'Antimafia, che si e' congedato dalla platea perche', ha detto, doveva raggiungere la Sibaritide per partecipare ad una manifestazione, e' stato apostrofato da Paolo Abramo, imprenditore e candidato del PD, che lo ha invitato a rimanere in sala fino alla conclusione dell'incontro. Abramo ha rivolto degli apprezzamenti a Forgione rilevando che il capolista al Senato della Sinistra Arcobaleno utilizza l'auto blu di presidente dell'antimafia per fare campagna elettorale. Forgione, lasciando la sala, lo ha invitato a non rivolgersi a lui per eventuali rimostranze ma al Viminale che gli ha assegnato vettura e scorta.

Mancini (PS) “Veltroni ha fatto pulizia etnica nei DS”. ''Voglio esprimere solidarieta' politica ai 143.000 calabresi che nel 2006 hanno votato per i DS che il 13 e 14 aprile non potranno votare piu' per il loro simbolo, ne' tanto meno eleggere i loro dirigenti''. Lo ha detto, secondo quanto si afferma in un comunicato, Giacomo Mancini, capolista alla Camera in Calabria del Partito Socialista, nel corso di una conferenza stampa a Vibo Valentia. ''Veltroni li ha cancellati dal PD - ha sostenuto il parlamentare socialista - compiendo una operazione di pulizia etnica che, se dovesse restare in sella dopo le elezioni, portera' fino in fondo. Mi sembra di una gravita' enorme che nel momento di decidere le candidature nessuno abbia nemmeno consultato i militanti delle sezioni, gli eletti nei comuni, nelle Province e alla Regione''. ''Hanno mandato - ha concluso Mancini - una lista da Roma dove i Ds sono scomparsi e gli sono stati preferiti prefetti, signore dei salotti milanesi e anche transfughi socialisti: una vera e propria umiliazione''.

Occhiuto (Udc) “Valutare l’allarme dei magistrati”. ''L'allarme dei magistrati di Crotone, alle prese con uno scontro di mafia particolarmente cruento, merita grande considerazione. Non ci si distragga da queste esigenze specifiche che, se non risolte, mettono a rischio la democrazia''. Lo sostiene, in una dichiarazione, Roberto Occhiuto, candidato alla Camera per l'Unione di centro. ''Soltanto risolvendo i problemi indicati dal procuratore della Repubblica di Crotone, Franco Tricoli, carenza di organico tra i magistrati inquirenti, poche forze dell'ordine e personale giudiziario - aggiunge Occhiuto - si danno le risposte piu' efficaci nella lotta alla mafia. La politica, e taluni dei candidati premier che sono gia' scesi in Calabria, assicurino che lo Stato non transigera' piu' su questioni come la certezza della pena e la scarsa dotazione di personale e mezzi per la magistratura che opera, con grandi sacrifici e abnegazione, nei posti di frontiera del Paese come la Calabria''.

Minniti (PD) “Tutti i leader dicano no alle mafie”. ''La parole pronunciate da Walter Veltroni sul no ai voti della 'ndrangheta sono molto importanti. Il modo per rispondere alla tracotanza della 'ndrangheta è quello di fare tante cose, colpire i patrimoni, assicurare alla giustizia i latitanti, ma penso che sia molto importante recidere il rapporto con la politica''. Lo ha detto nel corso di una intervista a Radio Radicale il viceministro dell'interno Marco Minniti. ''La differenza che passa tra 'ndrangheta, mafia e camorra e le altre associazioni a delinquere - sottolinea Minniti - sta nel fatto che è propria delle mafie l'idea di infiltrare le istituzioni, di condizionarle, di costruire un rapporto con la politica e con il potere''. ''Nel momento in cui si rompe il rapporto con la politica - aggiunge - si toglie l'aria alla 'ndrangheta , gli si dà meno spazio di crescita. Poiché siamo dentro una competizione e sapendo che le mafie fanno votare, dire esplicitamente che noi rifiutiamo quel voto è un doppio atto. E' un atto di esplicito ripudio del legame tra politica e mafia . Ed è una forma di fiducia nei confronti della Calabria perché giustamente si ritiene che la stragrande maggioranza dei calabresi non sia mafiosa e che si possano vincere le elezioni senza il supporto della mafia''. '' Penso sia importante - conclude - che questa sia una consapevolezza di tutte le forze politiche. Su questo un pronunciamento generale sarebbe particolarmente importante''.

Montuoro (SC) “Disporre la commissione d’accesso alla Regione Calabria”. ''La situazione della Giunta Loiero e, piu' in generale, della politica locale la conosciamo tutti: esiste ormai un livello di inquinamento della politica calabrese e delle istituzioni pubbliche che lambisce tutti (abbiamo finanche esponenti di Rifondazione Comunista rinviati a giudizio); una ''societa' mafiogena'' dove diventa sempre meno limpida la linea di demarcazione tra lecito ed illecito, legale ed illegale. Eppure la Commissione antimafia presieduta dall'On. Forgione non ha pensato minimamente di ipotizzare, non dico lo scioglimento ma almeno una commissione di accesso che possa vagliare tutti gli atti amministrativi di questa Giunta''. E' quanto sostiene, in una nota, Gennaro Montuoro, del coordinamento regionale di Sinistra critica e candidato alla Camera. ''Ci chiediamo - aggiunge Montuoto - perche' buona parte della Sinistra l'Arcobaleno - che pure a parole e' impegnata sul fronte dell'antimafia - e' dentro questa giunta regionale e sostiene le scelte politiche di Loiero? Ci sorge il dubbio che gli atti forti di intervento non debbano interessare le Giunte regionali o le Amministrazioni Comunali ''amiche'' con le quali da qui a pochi giorni si iniziera', a braccetto, la campagna elettorale! L'analisi che ci conduce a smascherare gli intrecci tra 'ndrangheta, politica, massoneria e poteri statali sono cosa ben nota a chi in Calabria, come nel resto del Mezzogiorno d'Italia, si occupa di dare una risposta a questo strapotere. E' chiaro che per alcuni fare antimafia significa soprattutto o unicamente sostenere i magistrati impegnati in inchieste sulla mafia, praticare un'educazione alla legalita' astratta e formalistica, coltivare idee di mafia stereotipe (emergenza, antistato), delegare a leaders piu' o meno carismatici, predicare l'unanimismo (''la lotta contro la mafia debbono farla tutti, non ha colore''). Per altri - e per noi di Sinistra Critica - vuol dire invece impegnarsi in un'analisi controcorrente e in iniziative di denuncia e di proposta che richiedono necessariamente rotture e prese di distanza, con il rischio probabile dell'isolamento, sicuramente non voluto per il gusto di distinguerci''. Montuoro fa riferimento, inoltre, alla situazione di Lamezia Terme, ''realta' - afferma - che ha vissuto un escalation di violenza impressionante e dove sono presenti oltre trenta sportelli bancari, alcuni dei quali anche sotto controllo per operazioni di riciclaggio di danaro sporco, un Consiglio comunale sciolto ben due volte in dieci anni per infiltrazioni mafiose ed un Sindaco ed un'Amministrazione comunale che non si creano molti scrupoli nell'andare ad inaugurare i centri commerciali ed i saloni automobilistici gestiti da una delle famiglie piu' potenti del lametino: qui la relazione della Commissione antimafia, in quattro misere pagine, non va oltre i fatti reperibili facilmente negli archivi dei quotidiani locali''.

Napoli (FI) “Veltroni dica a Loiero come funziona la politica”. ''Il candidato premier del Pd Walter Veltroni fara' bene a farsi spiegare dal presidente Agazio Loiero come funziona la politica in Calabria''. A sostenerlo, in una dichiarazione, e' Osvaldo Napoli, componente del direttivo di Forza Italia alla Camera. ''Ecco - ha proseguito - la storia esemplare di Ottavio Bruni, fino a qualche giorno fa presidente della Provincia di Vibo Valentia. Si e' dimesso dietro l'assicurazione che sarebbe stato candidato alla Camera nel Pd. Stringi stringi, alla fine non si trova il posto in lista. Che cosa ha fatto l'inarrivabile Loiero? Semplice, per non lasciare 'a piedi' l'ormai ex presidente della Provincia, ha creato per lui l'incarico ad hoc di sottosegretario alla presidenza della Giunta regionale''. ''E' un esempio tipico - ha sostenuto il parlamentare - di occupazione e uso privato delle istituzioni, con prebende e indennita' a carico del cittadino contribuente. Il tutto e' avvenuto in una regione che balza agli onori delle cronache quasi sempre per affari di malasanita'. Veltroni vuole usare la cortesia di farsi spiegare da Loiero come funziona questa macchina incredibile di potere e di corruzione? Veltroni ha urlato il suo no alla 'ndrangheta. Bene: crede di combatterla utilizzando le istituzioni e le cariche pubbliche come dispensa personale di cariche e prebende, di indennita' e risarcimenti politici da pagare a carico del contribuente? Quanto e' accaduto e' la conferma che la forza della 'ndrangheta riposa e si alimenta del discredito di chi dovrebbe combatterla. Le chiacchiere di Veltroni sono una cosa, la realta' dei fatti e' un'altra. E non solo in Calabria''.

Santelli (PDL) “I farmacisti di Palmi non pagati da 17 mesi”. ''La sanita' calabrese e' una vergogna nazionale. Il presidente Loiero e la sua giunta devono spiegare ai calabresi come e' possibile che da ben 17 mesi le farmacie di Palmi non vengono pagate''. A sostenerlo, in un comunicato, e' il deputato Jole Santelli, di Forza Italia. ''Chi governa la regione - prosegue Santelli - ha delle precise responsabilita' ed ha il dovere di dare conto di dove sono andati a finire i fondi previsti per la spesa farmaceutica. I cittadini di Palmi hanno potuto usufruire dei farmaci che necessitavano solo grazie agli enormi sacrifici economici che i farmacisti della zona si sono assunti direttamente, nella convinzione che avevano il dovere di non interrompere un servizio pubblico''. ''Evidentemente le autorita' regionali e nazionali - sostiene ancora il deputato di Fi - non hanno la stessa considerazione del diritto alla salute dei calabresi. Appoggio pienamente la protesta deliberata dei farmacisti che, qualora non venisse subito pagato l'arretrato, si vedranno costretti a chiudere le farmacie e restituire le chiavi al Prefetto. Mi auguro che gli organi istituzionali competenti intervengano immediatamente per risolvere una situazione degna solo dei paesi del terzo mondo''

Gentile (PDL) “Grande tributo di Cosenza a Berlusconi”. ''La serata di sabato e' stata storica: Cosenza ha tributato un grande omaggio a Berlusconi nella piazza che aveva dato lo stesso entusiasmo solo per Giorgio Almirante, Enrico Berlinguer, Amintore Fanfani e Gianfranco Fini''. Lo afferma il senatore Antonio Gentile, di Forza Italia. ''Cosenza - ha aggiunto - ha voluto dire a Berlusconi che apprezza il suo progetto politico per la Calabria e per l'Italia e che e' pronta a dimostrargli la sua piu' totale fiducia. Ho ancora negli occhi i volti dei bambini, degli anziani, dei giovani entusiasti. Abbiamo voluto a tutti i costi che il presidente venisse e abbiamo avuto ragione di pretenderlo''. ''La Calabria - ha concluso Gentile - vuole voltare pagina e superare questo triennio di dolori e di crisi che il centrosinistra le ha riservato, a Catanzaro ed a Roma. Dobbiamo avere un nuovo Governo nazionale per poter disporre di un nuovo Governo regionale''.

Magarò (PS) “Lo spot di Gesù socialista non è bestemmia”: ''Lo spot elettorale del partito socialista 'Gesu': il primo socialista della storia', trasmesso da quest'oggi, non e' una bestemmia. E' la motivazione sostanziale per la quale molti cattolici hanno aderito e sostenuto da sempre il Partito Socialista''. A sostenerlo, in una nota, e' il consigliere regionale Salvatore Magaro', candidato alla Camera per il Ps. ''Per me e' stata la molla decisiva dell'adesione al socialismo - prosegue Magaro' - ho iniziato da adolescente ad impegnarmi nelle Acli . Ho guidato il movimento dei lavoratori cristiani della Provincia di Cosenza. Ho condiviso la scelta socialista delle Acli di Livio Labor. Mi sono battuto dentro il movimento dei lavoratori cristiani, forte del vento conciliare, per la scelta di classe, per il pluralismo delle opzioni politiche e per la fine del collateralismo con la Dc. Sul finire degli anni settanta, a soli 23 anni, forte di questa esperienza, ho aderito al socialismo ed al Psi nella convinzione che socialismo e cristianesimo fossero le sole forze capaci di pensare al bene comune e all'interesse generale. Mi sono sempre ispirato ai valori del vangelo e del cristianesimo''. ''Ho lavorato al fianco dei giovani svantaggiati - sostiene ancora Magaro - da sindaco, da presidente della Provincia di Cosenza ed ora da consigliere regionale della Calabria, ho fatto della difesa dei piu' deboli la mia battaglia fondamentale. Per queste ragioni lo spot ha rinvigorito, non solo in me, la convinzione che Gesu' si sia battuto per la liberta' e la giustizia del genere umano, come i socialisti fanno oggi in tutta Europa''

Laratta (PD) “Cambiare legge elettorale”. ''Se dai sondaggi dei giorni scorsi emerge un alto numero di indecisi come non mai prima d'ora e' la dimostrazione che la legge elettorale va subito cambiata per dare la possibilita' ai cittadini di partecipare e concorrere, con l'espressione della preferenza, a eleggere i propri rappresentanti in Parlamento''. Lo ha detto il deputato del Pd Franco Laratta intervenendo ad una manifestazione in provincia di Cosenza. ''Questa legge elettorale imposta dal centrodestra - ha aggiunto Laratta - ha ridotto drasticamente la partecipazione democratica e demotivato tanta gente che oggi, a pochi giorni dal voto, ancora non ha maturato l'idea se andare a votare e soprattutto per chi votare. Ritengo questo risultato sia una grave sconfitta per un Paese civile come il nostro. Il numero degli indecisi si attesta circa sul 40 per cento, una percentuale altissima da cui si evince come le stesse previsioni di questi mesi possono essere presto smentite e rese inattendibili dal voto effettivo del popolo degli indecisi. Uno stravolgimento da cui il Partito democratico puo' trarre enormi benefici in termini elettorali, poiche' e' l'unica novita' politica esistente nel panorama politico nazionale''. Secondo Laratta, ''coloro che volevano cambiare la legge 'porcata' raccogliendo le firme per il referendum hanno poi fatto marcia indietro, pure la stessa Udc, dimostrando scarso senso di responsabilita' e ignorando la voce sovrana del Popolo italiano che ha chiesto e chiede a gran cassa di partecipare alle elezioni come soggetto attivo e non consultivo come e' adesso. Saranno gli indecisi a decidere la partita. Gli umori che stiamo raccogliendo per le piazze della Calabria sono abbastanza favorevoli per il nostro partito. Il 14 aprile nel Paese e in Calabria ci saranno molte sorprese sia alla Camera che al Senato''

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