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Elezioni il 13 e 14 aprile

 

Elezioni: Veltroni e Bertinotti in Calabria.

28 mar 08 Sceglie la Calabria - prima Reggio, poi Vibo e infine Catanzaro - Walter Veltroni per lanciare un forte messaggio nella lotta alla criminalita' organizzata. Sceglie la Calabria dei cinque morti ammazzati in pochi giorni e della lotta sanguinosa tra cosche a Crotone, che non risparmia bambini e donne, per lanciare un inequivocabile segnale: le cosche ''possono decidere quello che vogliono, ma devono solo decidere di non votare per il Partito Democratico''. Lo ripete in piu' occasioni aggiungendo che ''il Pd cerchera' di distruggere quei poteri che impediscono al Mezzogiorno di sviluppare le proprie potenzialita'''. Veltroni si spinge oltre, e dalla Calabria, dove domani arrivera' il suo avversario Silvio Berlusconi, invita tutti i leader politici a fare propria la sua frase e a rifiutare i voti della criminalita' che definisce una ''sanguisuga da schiacciare'' perche' priva il Mezzogiorno delle risorse destinate alla crescita del territorio. E contro questa ''piovra'', aggiunge Veltroni, e' necessario che lo Stato affronti di petto la situazione a cominciare dalla certezza delle pene. Da Reggio Calabria Walter Veltroni sottolinea la necessita' di coniugare sviluppo e legalita' (''devono essere unite da un verbo, perche' legalita' e' sviluppo'') lanciando alcune idee-guida su quello che il Partito Democratico ha in mente per il sud sul quale intende scommettere per il rilancio di tutto il Paese. A cominciare dalla creazione, nel Mezzogiorno, di una scuola di alta formazione manageriale. ''Una sorta di Bocconi del sud'', dice Veltroni. Il Pd vuole puntare alla formazione e al capitale umano per evitare che tanti giovani laureati siano costretti ad abbandonare le proprie terre per emigrare al nord o all'estero, dove trovano l'occasione per imporsi in tutte le professioni. Ma per il rilancio del Mezzogiorno, spiega il leader del Pd, servono le infrastrutture. L'obiettivo e' di dimezzare entro il 2013 il divario esistente tra nord e sud. Nelle idee del Partito democratico c'e' anche il sostegno alle imprese per mezzo di un credito d'imposta per gli investimenti, per la ricerca e per l'occupazione, e misure per l'accesso al credito. Veltroni illustra la ricetta del suo partito per il Mezzogiorno e il suo ''no'' deciso alla criminalita' e raccoglie applausi in tutte e tre le citta' del tour. Un'accoglienza calorosa e numerosa quella che i calabresi riservano al candidato premier del Pd. A Reggio, come a Vibo e Catanzaro, teatri stracolmi di gente. ''E' bello - dice a Reggio - vedere questo spettacolo a qualsiasi ora. Sono venuto molte volte qui, raramente pero' ho visto la sala cosi' piena, segno che la nuova idea che portiamo avanti e' condivisa dagli italiani''. E che la sua sia piu' che una sensazione, Veltroni lo ribadisce a Catanzaro quando annuncia che ''mai come oggi il distacco appare cosi' ridotto''. Dai sondaggi, spiega, ''emerge che quando gli indecisi si decidono, gran parte degli stessi sceglie il Pd. Non faccio previsioni, ma penso che sia una partita aperta e che questo Paese regalera' una magnifica sorpresa a se stesso''. Ed e' a Catanzaro che a Veltroni, dopo avere evitato di nominarlo per tutta la campagna elettorale, sfugge il nome di Berlusconi. Lo fa mentre sta spiegando che non avrebbe potuto partecipare alla registrazione della trasmissione televisiva ''In 1/2 ora'' di Lucia Annunziata per il rifiuto a partecipare ad un'altra trasmissione del leader del Pdl. ''Berlusconi...'' dice il segretario del Pd, fermandosi subito dopo sorridendo. Poi riprende citandolo come ''il principale esponente dello schieramento a noi avverso''. Comunque, dice Veltroni ricordando il caso di Porta a Porta e gli attacchi del Cavaliere, ''va bene cosi', ma se era violenza la mia...''.
A Vibo incontra i genitori del dodicenne morto. Walter Veltroni ha incontrato a Vibo Valentia i genitori di Flavio Scutellà, il bambino di 12 anni di Scido (Reggio Calabria) morto nell'ottobre scorso a causa di un ritardo nei soccorsi dopo essere caduta da una giostra. L'incontro, propiziato dal presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, è avvenuto in una saletta riservata di un albergo di Vibo Marina, presente anche il viceministro dell'Interno, Marco Minniti. Il papà di Flavio, Alfonso Scutellà, che aveva accanto la moglie e il figlio maggiore, ha raccontato a Veltroni, che ha mostrato di avere ben chiare in mente le tragedie avvenute negli ospedali di Vibo Valentia, di Polistena e ultimamente in una clinica di Cinquefrondi, l'odissea del proprio ragazzo e quella della sua famiglia. "Dalla politica locale - ha detto Scutellà a Veltroni - ho avuto le risposte che attendevo e per questo ringrazio il presidente Loiero. Ora mi auguro che un futuro governo da lei guidato prenda a cuore non solo la mia vicenda personale perché venga fatta giustizia e paghi chi deve pagare, ma si faccia carico delle vicende di tutte le vittime delle inefficienze della sanità in Calabria e nel Paese e lavori per dare sicurezza ai cittadini". Veltroni, ha rassicurato i genitori del piccolo Flavio. "Nel programma del Pd - ha detto - sanità e giustizia occupano un posto speciale, ma se è necessario mi impegno a seguire personalmente e in maniera specifica la situazione dell'ospedalità per fare in modo che non abbiano a ripetersi tragedie come la vostra"
Al sud una scuola di manager tipo Bocconi. Creare una scuola di alta formazione manageriale nel Mezzogiorno, una sorta di Bocconi del sud: è uno degli obiettivi del Partito Democratico contenuti nel disegno di legge "Scommettere sul sud" presentato oggi da Walter Veltroni nel corso di una manifestazione a Reggio Calabria. "Vogliamo - ha detto Veltroni - riportare la questione meridionale al centro dell'attenzione dopo che negli ultimi tempi si era un po' spenta". La scuola trae origine dall'importanza attribuita da Veltroni e dal Pd alla formazione ed al capitale umano e rientra in uno dei punti del disegno di legge finalizzato a valorizzare le intelligenze anche allo scopo di evitare la fuga dei cervelli dalle regioni meridionali. Il piano di rilancio del Mezzogiorno pone al primo punto la questione delle infrastrutture con l'obiettivo di dimezzare entro il 2013 il divario esistente tra nord e sud. Michele Ventura, relatore alla Camera dell'ultima finanziaria, in particolare ha indicato la realizzazione delle infrastrutture connesse al corridoio ferroviario europeo Berlino-Palermo, la realizzazione dell'alta velocità ferroviaria tra Napoli e Bari, l'ammodernamento della statale 106. Gli altri interventi previsti dal Pd riguardano le imprese ed in particolare la previsione di un credito d'imposta per gli investimenti, per la ricerca e per l'occupazione, con l'incremento dei finanziamenti per le zone franche urbane. Il progetto prevede anche lo sviluppo della competitività dei sistemi d'impresa e misure per l'accesso al credito. Il progetto infine prevede una relazione annuale al Parlamento da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri allo scopo di misurare l'efficacia e l'efficienza delle politiche di coesione e delle politiche pubbliche promosse dalle istituzioni.

Bertinotti (SA) “Sud e occupazione temi centrali”: "Noi ci siamo impegnati nell'esperienza di governo Prodi per mettere fine ai cinque anni di governo Berlusconi che si sono rivelati disastrosi per il Mezzogiorno, con la convinzione di poter contribuire ad una diversa politica. Purtroppo, in mezzo ai risultati anche utili tuttavia quella esperienza non ha dato i frutti per cui ci siamo battuti e cioé il cambiamento delle politiche economiche e sociali". Lo ha detto stsmattina fausto Bertinotti a Cosenza. "Abbiamo quindi tratto la conclusione - ha aggiunto Bertinotti - di riprendere questo cammino dall'opposizione costruendo un nuovo soggetto politico in Italia e cioé la Sinistra Arcobaleno che faccia di questo elemento il punto chiave non solo del suo programma ma della sua pratica sociale, politica ed economica. Questo è un tema che nel panorama politico italiano poniamo solo noi. Questa è la differenza tra noi e le altre forze politiche che propongono una combinazione tra liberismo e protezionismo e con il Pd che propone di poter temperare il liberismo. Noi pensiamo invece che è proprio il modello di sviluppo che penalizza il Mezzogiorno"
Inaccettabile offerta Air France. "Quanto sta avvenendo e lo stato di difficoltà in cui si trova la compagnia di bandiera è diretta responsabilità dei governi che si sono succeduti e del management. Questi ultimi hanno avuto stipendi da capogiro. Tuttavia l'offerta dell'Air France è inaccettabile": cosuì Fautso Berinotti, a Cosenza per un'iniziativa elettorale all'Università della Calabria. Per Bertinotti l'offerta è inacettabile "perché mina l'occupazione e non c'é nessun elemento legato alla strategia e al futuro. A questo punto chiunque ha interesse per la compagnia di bandiera si faccia avanti, pubblico o privato che sia o entrambi. Oggi, però, la cosa che mi preoccupa di più è Malpensa con l'annuncio della possibile soppressione di 176 voli e il rischio di mandare a casa migliaia di lavoratori".
Malpensa problema drammatico. "Oggi la notizia non è ciò che avviene nella sfera politica in merito al problema Alitalia. La notizia è Malpensa, dove è ormai prossima la soppressione di 176 voli al giorno". Lo ha detto Fausto Bertinotti, tornando a parlare sul problema Alitalia con i giornalisti a Cosenza. "E' ormai prossima, inoltre - ha aggiunto Bertinotti - la messa in mora di rotte importantissime che muovono da Malpensa, con una crisi che rischia di investire migliaia di lavoratori oltre a quelli che già adesso vengono sospesi dalle attività. E questo dimostra la drammaticità del passaggio e la necessità di rispondere a questi problemi, evitando le fughe ".
No a logica dell’emergenza. "Bisogna uscire da questa logica dell'intervento urgente, dell'emergenza. In nome dell'emergenza, in realtà, non si compie la grande operazione politica necessaria per sconfiggere le organizzazioni malavitose, le mafie, le 'ndranghete, le camorre''. Lo ha affermato Fausto Bertinotti parlando a Lamezia Terme con i giornalisti e commentando gli ultimi episodi delittuosi verificatisi in Calabria. "La risposta - ha proseguito - è quella che è stata annunciata a Bari, quella straordinaria manifestazione organizzata da Libera e che ha avuto un successo gigantesco. Ho visto, perché ho partecipato con loro, più di 100 mila persone che da Punta Perotti sono arrivate a Bari vecchia a sentire scandire i cognomi di tutti i morti per mafia, camorra e 'ndrangheta. Quella mobilitazione di coscienza civile chiede delle cose che poi sono quelle da fare. Quello che deve essere fatto e' chiaro: bisogna recidere ogni rapporto tra la politica e le organizzazioni criminose. Bisogna bonificare tutte le zone grigie, non basta solo recidere, bisogna combattere, contrastare" . "Le forze politiche - ha aggiunto Bertinotti - devono essere valutate sulla capacità di contrasto alle mafie, le camorre, le 'ndranghete. Le organizzazioni di governo locale devono essere valutate sulla capacita', non solo di rifiutare qualunque contaminazione, ma di contrastare qualsiasi fenomeno". "Questo è il punto fondamentale - ha affermato Bertinotti - insieme alla mobilitazione generale perché, come si sa, se si vogliono combattere bisogna portare avanti una grande politica sul terreno economico. Bisogna combattere tutte le forme di economia illegale. Fintanto che c'é il sommerso, il nero, le zone che rendono possibile il trasferimento dell'economia legale all'economia illegale e viceversa e fintanto che vengono ammessi i grandi santuari delle banche dove avvengono il riciclaggio di queste risorse che formano delle potenze economiche, la battaglia è destinata a non essere vinta. Dal basso - ha concluso - con la lotta di una anticriminalità sociale e dall'alto con l'intervento di severissimi controlli come il recente lavoro dell'antimafia ha proposto"
Operai e sinistra. "Sulla freddezza a Giordano ho notizie diverse. In ogni caso non bisogna aspettare la campagna elettorale per conoscere una difficoltà. Chi conosce le posizioni mie e della Sinistra Arcobaleno sa che questo elemento è stato indicato come un punto centrale della vicenda politico-culturale italiana". Lo ha affermato Fausto Bertinotti parlando a Lamezia Terme con i giornalisti prima di recarsi ad una manifestazione a Cosenza, commentando la freddezza degli operai di Mirafiori verso i comizi dei leader della sinistra. "Quando sono stato - ha proseguito - nei giorni seguenti alla tragedia Thyssenkroup, durante lo sciopero effettuato dai sindacati ed alla manifestazione, ebbi a dire, conoscendo bene Torino e gli operai, che si erano richiusi i cancelli delle fabbriche. Quei cancelli, che erano stati aperti nella grande riscossa operaia e studentesca a partire dal '68 e '69 e che aveva animato tutti gli anni settanta, erano stati chiusi dagli ultimi 25 anni. Dopo l' 80 - ha aggiunto Bertinotti - è cominciata una storia drammatica per cui le politiche di impresa, le politiche liberiste, hanno avuto il sopravvento sui lavoratori che, giustamente, non si sono sentiti protetti, considerati". Il noi dei lavoratori è diventato un noi dentro la fabbrica. Non più il noi sindacato, il noi sinistra, il noi alleanza per il cambiamento, ma noi operai dentro la fabbrica e tutto il resto è fuori. Quando si produce questo isolamento - ha concluso - e questa solitudine è evidente che anche il voto può prendere maggiormente la forma della protesta piuttosto che quella dell'impegno ed è per questo che nasce la Sinistra Arcobaleno per ricostruire una fiducia e la speranza"
Aumentare le pensioni. "Inseguire il problema della copertura finanziaria è stato il modo con cui si è eluso in tutti questi anni il problema dell'aumento dei salari e delle pensioni". Lo ha detto Fausto Bertinotti, candidato premier della Sinistra Arcobaleno, parlando con i giornalisti a Cosenza. "Inseguendo le coperture - ha aggiunto Bertinotti - si è nascosto che le famiglie non arrivano alla fine del mese. Si è lasciato degradare le pensioni a livelli infimi ed in qualche caso facendo precipitare pensionati e pensionate nella povertà. Bisogna cominciare allora dalle risposte ai bisogni e trovare le risorse. Se poi mi si chiede dove trovarle in un Paese che ha 100, 200 miliardi di euro di evasione fiscale all'anno, io saprei come fare"

Mancini (PS) “La A3 come le piramidi”: "I lavori per l'ammodernamento della A3 sono infiniti. A Veltroni sceso in Calabria ricordano le piramidi e stimolano la battuta che i romani hanno impiegato meno tempo a fare gli acquedotti": così Giacomo Mancini del Partito Socialista. "Veltroni - ha continuato il capolista del PS alla Camera dei Deputati- farebbe meglio a chiedere conto a Di Pietro che oltre ad essere suo fedele alleato è anche ministro in carica dei Lavori Pubblici e in due anni ha la grave responsabilità di non aver fatto niente per la A3 e per nessuna infrastruttura calabrese. Veltroni, invece di continuare a prendere in giro i calabresi ricordi che in questa regione anche le pietre sanno che il Partito Socialista a metà degli anni 60 grazie all'impulso di un suo ministro ha impiegato 40 mesi a consegnare la A3 agli italiani"

Pittelli (Pdl) “Berlusconi in Calabria perché importante”: ''La Calabria e' una regione importante per il Pdl. Ecco perche', come aveva promesso, il presidente Berlusconi domani sara' nella nostra regione, oltre che per fare campagna elettorale, anche per rafforzare il dialogo politico tra la Calabria, Forza Italia e Alleanza Nazionale''. Lo afferma in una dichiarazione il coordinatore regionale di Forza Italia, Giancarlo Pittelli. ''La Calabria - aggiunge Pittelli - ha bisogno di un nuovo rilancio politico, di ricomporre il tessuto stesso della democrazia fondato sui partiti e di ricostruire la loro funzione originaria che e' quella di ascoltare e interpretare le domande, gli interessi e le speranze della gente e di elaborare dei progetti per lo sviluppo complessivo della regione, individuando le aree su cui realizzare degli interventi di programmazione e di sviluppo differenziale e legati alle caratteristiche stesse del territorio. E' in questa ottica che domani Il Popolo della Liberta' della Calabria si appresta ad accogliere il suo leader anche perche' il nostro compito e' quello di sviluppare la cultura politica intesa come comportamento da adottare nel governo della cosa pubblica, di mettere la politica nel sangue della gente per farla diventare protagonista''. ''E il Pdl - conclude Pittelli - esprime proprio questa volonta' di recuperare lo spazio alla politica, ai cittadini''.

Magarò (PS) “Scuola uno dei problemi”. "Alzi la mano chi, dopo aver seguito decine di dibattiti sulle reti televisive nazionali aventi per protagonisti i soliti volti dei "grandi" partiti, abbia sentito pronunciare una sola parola sulla condizione della scuola italiana. Quello della scuola è uno dei grandi problemi della nostra società". E' quanto afferma in una nota il consigliere regionale e candidato alla Camera dei Deputati per il Partito Socialista, Salvatore Magarò. "Da essa - aggiunge - ci proviene, quotidianamente, un 'grido di dolore' che accomuna studenti, docenti e personale non docente. Dal bullismo, alla proliferazione della droga, dalle umiliazioni di una classe insegnante sottopagata, alla presenza di strutture vetuste e fatiscenti: questa la realtà attuale della scuola pubblica italiana. Siamo convinti che soltanto dalla scuola può partire il rilancio della nostra nazione, perché è là che si formano le nuove generazioni e le classi dirigenti di domani. Là si vince o si perde la sfida dell'innovazione e dello sviluppo, della conoscenza e della modernità". "Ma per cambiare la situazione della scuola italiana - conclude Magarò - occorre una profonda e razionale riforma. E le riforme vere, si sa, in questo Paese le hanno condotte solo i socialisti"

Mantovano (PDL) “Veltroni cinematografico”: ''Splendido e cinematografico Veltroni: dichiara a reti unificate che i sicari della 'Ndrangheta sono 'brutti, sporchi e cattivì, e su questo tutti conveniamo, ma non basta". Lo afferma il senatore del Pdl Alfredo Mantovano in merito alla visita in Calabria del candidato premier del Pd. "Veltroni però può dirci se fra le priorità di un suo ipotetico governo rientrerà il ripiano dei tagli al ministero dell'Interno, per un totale di un miliardo e 600 milioni, realizzati dalle due Leggi finanziarie di Prodi, votate dal Pd? - chiede Mantovano - e come pensa di colmare i vuoti di organici e di mezzi cresciuti a dismisura tra le forze di polizia, anche in Calabria, proprio in virtù di questi tagli?". Ed inoltre, conclude l'esponente del Pdl, "può esprimersi sul mantenimento in carica di un consiglio regionale, nel quale il Pd è il principale socio di maggioranza, e che vede larga parte dei consiglieri indagati a vario titolo?"

Mancini (PS) “Inutile voto a PD che ha già perso”. "A quindici giorni dal voto dalle colonne dei più autorevoli quotidiani italiani i maggiori esponenti del Pd danno già per certa la sconfitta di Veltroni e stanno già producendosi nel dibattito che normalmente inizia il giorno dopo le elezioni, tentando di fissare la soglia di una sconfitta onorevole che possa consentire a Veltroni di continuare a fare il segretario del loro partito". Lo ha detto, in una dichiarazione, Giacomo Mancini capolista alla Camera del Partito Socialista in Calabria. "Insomma - ha continuato il deputato socialista - ormai anche Veltroni e i suoi sono consapevoli del miracolo che sono stati capaci di realizzare: consegnare l'Italia a Berlusconi. Così diventa chiaro a tutti gli italiani che il voto al PD è inutile e l'unico voto utile a creare un'alternativa al governo della destra è quello dato al Partito Socialista che costruirà le condizioni per una proposta politica simile a quella delle più importanti democrazie europee dove l'alternativa al partito conservatore è offerta dai partiti socialisti".

Laratta (PD) “PDL dica no a voti della mafia”. ''Oltre ad una forte azione dello Stato in termini repressivi e di rafforzamento degli organici delle forze dell'ordine e della magistratura, è necessaria una forte e pafica rivolta della Calabria civile e democratica che non si arrende alla mafia e alla violenza". Lo ha detto il parlamentare del Pd, Franco Laratta, nel corso di una manifestazione a Cosenza sui temi della giustizia e della sicurezza. Secondo Laratta, "solo una forte rivolta morale e civile dei calabresi onesti può salvare la Calabria da un triste futuro. Non è possibile sopportare più l'invadenza soffocante della malavita, della 'ndrangheta e della criminalita'. La Calabria rischia di morire soffocata dai tentacoli della piovra. Ma ora basta: la Calabria deve reagire, deve urlare con rabbia un no forte contro qualsiasi forma di violenza. E ora deve essere chiaro anche l'impegno dei partiti contro la criminalità organizzata. Il centro-destra dica chiaramente che la mafia calabrese è un pericolo per la tutta l'Italia e si comporti di conseguenza nella selezione dei candidati, dei supporter e dei sostenitori. Così come ha fatto il Pd con coraggio e determinazione. Gridando con forza: non vogliamo i voti della mafia. Mai più la mafia in Calabria"

Tassone (Udc) “Ci sia attenzione della politica a problema ndrangheta”. ''I fatti di sangue che in questi giorni stanno prepotentemente portando la Calabria alla ribalta nazionale, riaprono interrogativi inquietanti sul futuro di questa Regione in termini di sicurezza e di sopravvivenza della Calabria stessa". E' quanto afferma in una nota il vice presidente della commissione parlamentare antimafia, Mario Tassone, vicesegretario vicaro dell'Udc. "Il dilagare della criminalità organizzata - aggiunge - le strategie di prevenzione e repressione devono essere poste prioritariamente all'attenzione della politica non tanto e non solo durante la campagna elettorale, ma devono essere al centro dell'assetto politico e amministrativo che si intende dare a questa Regione, al primo posto nell'agenda di coloro che hanno il compito di guidare la Calabria. Ecco perché non può essere rimandata l'idea di costituire una conferenza permanente degli eletti calabresi, senza distinzione di partito, senza frontiere che dividano, ma uno strumento di sintesi che operi sul territorio in maniera efficace, che faccia sentire una vicinanza reale della politica, ai cittadini e alle forze dell'ordine, alle quali dobbiamo essere tutti grati per il lavoro che stanno compiendo a tutela di tutto il popolo calabrese". ''La commissione parlamentare antimafia - prosegue Tassone - ha redatto un documento che è un buon lavoro e che rimanda un'immagine chiara della geografia malavitosa in Calabria, ma questo documento va spiegato, interpretato e capito, discusso e non è possibile farne uno strumento di propaganda elettorale". "La commissione - conclude -si era spinta fino a fare una sorta di albero genealogico delle cosche più pericolose, i loro intrecci, le vicinanze, oggi bisogna avere la forza ed il coraggio di sdradicare queste radici profonde, che si ramificano pericolosamente andando a colpire ed avvelenare la parte buona di quella Calabria che ancora crede che un futuro migliore sia possibile".

Intrieri (PD) “Partiti e istituzioni infiltrati dalla ndrangheta”: "La guerra di mafia sprigionata dalle cosche di Papanice di Crotone e di Isola Capo Rizzuto era stata ampiamente annunciata e la si attendeva". E' quanto sostiene, in una dichiarazione, Marilina Intrieri, deputata del Pd. "Sul progetto del megavillaggio turistico Europaradiso - aggiunge Intrieri - si erano puntati gli occhi delle cosche. Vi é stata però, una sottovalutazione, non certo delle forze investigative e di inquirenti. Le cosche di Papanice e di Isola Capo Rizzuto sono invece riuscite a penetrare nelle istituzioni democratiche allo scopo di portare avanti il progetto del megavillaggio che doveva ingenerare dubbi anche al più ingenuo dei cittadini. Una città del turismo con venticinquemila posti residenziali in un territorio privo di qualsivoglia infrastruttura anche viaria. Un sogno da inculcare ai cittadini disperati, bisognosi di lavoro perché divenissero inconsapevoli soggetti di pressione verso quanti dovevano garantire autorizzazioni e finanziamenti". "Per tutto questo - sostiene ancora Marilina Intrieri - le cosche non potevano non avere referenti istituzionali. Queste piste vanno seguite ed accertate. I partiti, debbono immediatamente allontanare i rappresentanti delle cosche che vi si sono infiltrati". ''Ricordo - afferma ancora l'on. Intrieri - come fummo attaccati da parlamentari per essere andati a trovare, nell'immediatezza, in carcere, Franco Pacenza onde accertarci delle sue condizioni di salute. Finimmo su tutti gli organi di informazione nazionali, biasimati per essere andati a trovare Franco,quasi abusando del nostro ruolo. Sapevamo invece, conoscendolo bene, quanto non veritiera potesse essere la contestazione mossagli e quanto fragile Lui certamente fosse dinnanzi ad una accusa che lo colpiva nei principi per i quali faceva e fa politica". "A Franco Pacenza ed alla sua famiglia - conclude Marilina Intrieri - va la nostra soddisfazione per aver avuto riconosciuto il grave errore su di lui e anche per l'atteggiamento sempre rispettoso e fiducioso che ha sempre avuto nei confronti di quanti lo avrebbero dovuto giudicare, nella certezza che la verità e la giustizia avrebbero prevalso".

Iovene (SA) “irruzione della ndrangheta”. ''C'era chi diceva di tenere la 'ndrangheta fuori dalla campagna elettorale per evitare che fosse usata strumentalmente. Ma la 'ndrangheta ha fatto irruzione con prepotenza in questi giorni nella vita della Calabria e del Paese a modo suo: con la violenza ed uccidendo". Lo sostiene, in una dichiarazione, il senatore Nuccio Iovene, candidato alla Camera in Calabria con la Sinistra Arcobaleno. "La scia di sangue che scorre in Calabria in questi giorni - aggiunge Iovene - dimostra la superficialità delle analisi politiche che considerano il fenomeno criminale come uno sfondo indifferente. Ma è chiaro che non è così: la mafia è il problema ineludibile sul quale le forze politiche devono confrontarsi ed è uno di quei terreni sui quali più chiaramente si deve fare una scelta di parte". Secondo Iovene, "la posizione della lista La Sinistra-L'Arcobaleno è chiara: la 'ndrangheta e' il nemico da battere. Partendo dalla diffusione di una cultura dell'antimafia e dal rifiuto delle logiche barbare che sottendono le contaminazioni tra mafia e politica. Non lasciando soli gli uomini dello stato che lottano contro di essa e aggredendo le ricchezze che illecitamente realizza, colpendo l'economia illegale di cui la criminalità organizzata si nutre".

Guccione (PD) “Il 30 giornata per la legalità”. "Non si può continuare come se nulla fosse né rinviare in altri momenti quello che urge fare noi e oggi. Sia il PD calabrese riferimento degli uomini e delle donne onesti in questa regione": così Carlo Guccione, ex segretario regionale dei Ds e componente l'Assemblea Nazionale del Pd, interviene sulla situazione dell'assalto della 'ndrangheta. ''Si trasformi - dice Guccione - la giornata del 30 marzo del PD in una grande e straordinaria iniziativa in tutte le piazze delle nostre comuni a sostegno della legalità e della sicurezza dei cittadini. La Calabria deve vivere e scacciare la mafia dalle nostre comunità per dare un futuro a questa nostra terra. L' appello del senatore Franco Bruno a reagire alle stragi mafiose va accolto". Ieri sera a Cosenza, mentre era in corso una manifestazione del Pd, il senatore Bruno non appena si era diffusa la notizia di un nuovo agguato mafioso a Crotone aveva interrotto il suo intervento lasciando l'assemblea.

Talarico (Udc) “Lusinghiere previsioni”. "Con tutta la cautela dovuta, come segretario regionale non posso che rallegrarmi della più che lusinghiera indicazione proveniente dai diversi istituti di ricerca riguardo alle intenzioni di voto a favore dell'Unione di Centro in Calabria, agevolmente superiori alla soglia richiesta per Camera e Senato". E' quanto sostiene, in una nota, il segretario regionale dell'Udc, Franco alarico. "La soddisfazione - aggiunge Talarico - non diminuisce la consapevolezza che il tempo che ci separa dal voto del 13 e 14 aprile è quello decisivo e più difficile. Le previsioni confermano quanto tutti i candidati dell'Udc impegnati nelle liste della Camera, del Senato e delle Provinciali avvertono a pelle nelle occasioni di contatto con i cittadini elettori e in particolare tra i giovani: un rinnovato senso di fiducia nelle ragioni che Pier Ferdinando Casini ha posto a base della scelta di autonomia e libertà, contro le ipoteche combinatorie e prevaricanti dei due schieramenti maggiori. Si coglie il frutto di un lavoro durato l'intera legislatura a livello nazionale ma anche in ambito regionale, dove il gruppo consiliare dell'Udc ha costantemente supportato i valori della famiglia consolidata e delle giovani coppie, con normative riguardanti il diritto allo studio, le agevolazioni per la prima casa, il sostegno alla meritocrazia dei giovani laureati". "Se i dati effettivi confermeranno le previsioni in progresso - conclude Talarico - le famiglie, i ceti popolari, i pensionati, i giovani daranno utilità vera al loro voto contro ogni tentazione di deriva compromissoria e populista".

Speziali (PDL) “Con Berlusconi rinascita Calabria”: "La presenza del presidente Berlusconi, in Calabria, mi riempie davvero di grande gioia. Certamente non è una visita formale e né tanto meno legata a slogan propagandistici come qualcuno, in passato, ha fatto". Lo afferma, in una nota, Vincenzo Speziali, candidato al Senato in Calabria nella lista del Popolo della libertà. "Mi riferisco - aggiunge Speziali - a quel 'Calabria, figlia prediletta', sbandierato ai quattro venti nell'ultima competizione elettorale dal centro sinistra e, purtroppo, restato soltanto un motto. Berlusconi ha grandi progetti per il futuro del Mezzogiorno, e della Calabria in particolare. Progetti seri, che permetteranno finalmente ai calabresi di uscire da uno stato di isolamento che ha relegato la nostra regione agli ultimi posti di tutte le classifiche redatte in Europa. Basta leggere le sette missioni contenute nel programma per capire che davvero ci sono tutte le possibilità per svoltare. In particolare c'é un intero capitolo dedicato al sud. Berlusconi sa che un Paese moderno non può consentire che ci sia un divario tanto ampio tra le diverse aree della nazione e così ha messo in cantiere una serie di iniziative per ridurre il gap. A cominciare dal varo di un piano decennale per completare o realizzare nuove infrastrutture. Senza le quali, è inutile dirlo, la regione non avrà futuro e sarà destinata a restare ai margini". Secondo Speziali, inoltre, "é strategica, poi, l'idea di emanare 'leggi obiettivo' per risollevare le sorti di settori determinanti per l'economia: turismo, beni culturali, agroalimentare e risorse idriche, solo per citarne alcuni. E sono certo che il Governo Berlusconi riuscirà ad attualizzare, finalmente, quella fiscalità di vantaggio che, da un lato, potrà attirare nuovi investimenti e, dall'altro dare ossigeno alle imprese locali, grazie anche alla istituzione di una Banca del sud capace di risolvere il problema del costo del denaro e della capitalizzazione delle imprese". "Sono certo - conclude Speziali - che i calabresi comprenderanno l'importanza di votare per il Popolo della Libertà e che il 14 aprile Berlusconi tornerà a governare. Sarà l'inizio di un percorso che porterà la Calabria, sono certo, a raggiungere i livelli delle altre regioni d'Europa".

Documento di Confindustria e sindacati su sud ed elezioni. "E' di grande importanza il documento di proposte con il quale Confindustria, Cgil, Cisl e Uil portano all'attenzione di chi governerà il Paese il tema del rilancio complessivo della politica per il Mezzogiorno, ponendolo 'al centro della politica nazionale'". Lo afferma, in una dichiarazione, il sindaco di Cosenza, Salvatore Peugini, presidente di Anci Calabria e coordinatore delle Anci regionali del meridione. "I punti evidenziati nel testo, promozione degli investimenti e fiscalità compensativa, società della conoscenza, sicurezza e legalità, infrastrutture, turismo e riqualificazione dei centri urbani - aggiunge Perugini - sono sicuramente importanti per sviluppare un'azione di cui il sud ha urgente bisogno. Confidiamo che, al di là dei programmi elettorali, chi governerà l'Italia assumerà iniziative concrete per dare corpo a quanto viene proposto. Mi permetto di sottolineare, in aggiunta a quelle segnalate alcune questioni di fondamentale importanza. La prima è di carattere istituzionale e riguarda la piena attuazione del titolo V della Costituzione, per dare concretezza ed incisività al sistema di governo dei diversi livelli territoriali e ad un equo federalismo fiscale che consenta agli enti locali di svolgere appieno le funzioni demandate. Voglio, poi, sottolineare il tema delle politiche attive del lavoro e della formazione, perché la disoccupazione é il vero dramma del Mezzogiorno. Così come è essenziale anche il riferimento alle politiche abitative e di welfare e a quelle di tutela dell'ambiente: è impossibile raggiungere gli obiettivi dell'inclusione e della coesione sociale se, insieme alle questioni poste, non si punta al miglioramento della qualità della vita nei suoi aspetti primari: lavoro, casa, ambiente". "Su questi temi e su quelli segnalati in maniera più articolata dal documento degli imprenditori e dei sindacati confederali - sostiene ancora Perugini - è necessario l'impegno di chi governerà il Paese, unitamente a quello delle Regioni, del sistema delle autonomie locali e delle forze sociali ed imprenditoriali. Fondamentale è il ruolo che i Comuni possono svolgere, in quanto enti di prossimità, rispetto ai bisogni dei cittadini. L'Anci, infatti, in un suo recente Consiglio nazionale, ha approvato un proprio documento, poi consegnato ai candidati premier, nel quale, tra gli altri punti elaborati e proposti, ne è stato inserito uno espressamente dedicato al Mezzogiorno".

Zavettieri (PS) “Pannella imbalsamato”. "Vedo che chi non ha voluto Pannella nelle liste del PD in quanto troppo ingombrante e variabile indipendente, lo candida ora a Senatore a vita riconoscendogli, in conseguenza, meriti eccezionali che non ho difficoltà a condividere". Lo afferma Saverio Zavettieri, segretario nazionale dei Socialisti. "L'amicizia e la simpatia per il Marco nazionale, mi impedisce di annoverarmi tra i contrari all'idea, ma che si tratti di un'idea balzana - dice Zavettieri - è fin troppo scoperto sia perché il Pannella che conosciamo non si farebbe imbalsamare, sia perché l'idea di mantenere in vita l'Istituto dei Senatori a vita, specie dopo le prove di partigianeria di questi ultimi anni, può sembrare originale ma non certo brillante ed indiscutibile.Comunque, tanti auguri".

120 mila euro i rimborsi per i messaggi autogestiti. Ammonta a 120.999,62 euro il riparto regionale per la Calabria dei rimborsi erogati dal Ministero delle Comunicazioni per messaggi autogestiti gratuiti nella campagna elettorale 2008. In particolare la quota radio per la Calabria ammonta a 40.333,55 e la quota tv a 80.666,07. "Il Ministero delle Comunicazioni - è detto in un comunicato - erogherà tra pochi giorni 3,3 milioni di euro di contributi alle emittenti Tv e radio locali per il rimborso degli spazi concessi in forma di messaggi autogestiti gratuiti ai soggetti politici impegnati nella campagna elettorale. Il Ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, di concerto con il Ministero dell'economia, ha firmato oggi il decreto interministeriale recante la determinazione e la ripartizione dei contributi per il 2008, tra le Regioni e le province autonome di Trento e Bolzano. Con il decreto sarà possibile assicurare, in tempi molto più rapidi del passato, alle emittenti radiofoniche e televisive interessate, il sollecito rimborso previsto per ciascun messaggio ospitato, pari a euro 24,47 euro per le tv ed 8,16 euro per le radio, indipendentemente dalla durata del messaggio stesso. Nel complesso dei 3,3 milioni di euro, risultano stanziati euro 2,2 milioni per le emittenti tv e 1,1 milioni di euro per le radio". "Adesso, sulla base della ripartizione effettuata nel decreto ai singoli ambiti regionali, che tiene conto dei cittadini iscritti nelle rispettive liste elettorali - conclude la nota - i Corecom potranno procedere ai riparti alle diverse emittenti locali richiedenti. Una volta completato l'iter di registrazione del decreto, si procederà sollecitamente all'erogazione materiale dei rimborsi, sulla base della ripartizione effettuata dai Corecom in base all'offerta di spazi assicurata da ciascuna emittente"

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