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Elezioni il 13 e 14 aprile

 

Elezioni: Secondo i sondaggi dell’UDC Senato ingovernabile

25 mar 08 L'Unione di centro e' molto fiduciosa sull'esito delle elezioni politiche del 13-14 aprile. Nonostante le uscite dal partito di alcuni esponenti anche di spicco, Pierferdinando Casini e' convinto di ottenere un ottimo risultato. Il segretario centrista, Lorenzo Cesa, nei giorni scorsi ha rivelato proprio ad Affaritaliani.it che l'Udc, in base ai sondaggi interni, si attesta al 7,4 ed eleggera' tra 9 e 15 senatori, superando lo sbarramento dell'8 per cento previsto dalla legge elettorale a Palazzo Madama in Sicilia, Campania, Puglia, Veneto, Marche, Toscana e probabilmente Abruzzo. Ma quale sarebbe la ripercussione al Senato se le previsioni di Casini fossero vere? Il quotidiano online Affaritaliani.it ha elaborato questi dati, proiettandoli a livello di distribuzione dei seggi nella Camera Alta. Stando ai numeri che circolano in Via Due Macelli, come detto, l'Udc dovrebbe eleggere tra 9 e 15 senatori, mentre la Sinistra Arcobaleno tra 16 e 20. E il risultato delle due formazioni minori genera un sostanziale pareggio a Palazzo Madama e quindi l'assenza di una maggioranza per la coalizione che candida Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi.

PS Cosenza “Voto utile per i cosentini quello per Mancini”: ''L'unico voto utile per i cosentini e' quello dato a Giacomo Mancini''. E' quanto sostiene, in una nota, il gruppo del Partito Socialista al Comune di Cosenza. ''Basta leggere - continuano i socialisti di Cosenza - le liste dei candidati alla Camera dei Deputati per accorgersi di quanto la citta' di Cosenza sia stata mortificata dalle scelte dei segretari dei partiti. Tra i sette partiti che concorrono ad eleggere una rappresentanza in Parlamento, solo il Partito Socialista, indicando Giacomo Mancini come capolista, ha dato la possibilita' ad un cosentino che vive a Cosenza, di essere eletto e di dare voce alla nostra citta' in Parlamento. Tutti gli altri partiti con le loro scelte hanno offeso Cosenza e per questo non meritano il consenso dei cosentini. Consigliamo a tutti i cosentini di fare gli interessi della nostra citta', scegliendo l'unico partito che ha investito su un cosentino. Ecco perche' e' giusto conoscere le scelte degli altri partiti ed esaminare nel dettaglio le candidature delle altre liste.
PDL: 1) Berlusconi (vive tra Milano e Roma) 2) Fini (vive a Roma) 3) Nucara (vive a Roma), 4) Versace (vive a tra New York, Los Angeles e Milano) 5) Dima (vive a Corigliano) 6) Pittelli (vive a Catanzaro), 7) Santelli (vive a Roma) 8) Napoli (vive a Taurianova), 10) Golfo (vive a Milano), 11 D'Ippolito (vive a Lametia), 12) Traversa (vive a Catanzaro).
PD: 1) Minniti (originario di Reggio, vive a Roma), 2 Villecco (vive a Roma), 3) Oliverio, (originario di Crotone vive a Roma), 4) Laratta (vive a S. Giovanni in Fiore), Lo Moro (vive a Lametia).
IDV: 1) Di Pietro (molisano vive a Roma), 2) Misiti (reggino vive a Roma).
Sinistra Arcobaleno 1) Ferrara (campano vive a Roma), 2) Iovene (lametino, vive a Roma).
UDC 1) Casini (bolognese, vive a Roma), 2) Naro (siciliano vive a Roma), 3) Tassone (vive a Catanzaro).
La Destra 1) Santanche' (vive a Milano), 2) Buontempo (vive a Roma) 3) Limido (vive a Roma).
Da questo elenco - afferma ancora il gruppo socialista del Comune - e' evidente che soltanto Giacomo Mancini potra' rappresentare Cosenza in Parlamento. Gli altri partiti, nelle cui fila militano dirigenti cosentini credibili e che meritano stima e rispetto, hanno invece preferito nominare candidati che non sono di Cosenza, inserendo i cosentini in posizioni non utili per essere eletti. Ecco perche' l'unico voto utile per i cosentini e' quello dato a Giacomo Mancini''.
Per Salvatore Magaro', consigliere regionale della Calabria e candidato del Partito Socialista all'ultimo posto della lista, ''votare il Partito Socialista in Italia e' utile per il Paese. Votare il Partito Socialista a Cosenza e' utile per i cosentini''. ''Il Partito Socialista, infatti, designando - dice Magaro' - Giacomo Mancini, e' l'unico che abbia indicato un politico cosentino come capolista.Gli altri partiti hanno scelto di chiedere il consenso dei cosentini per inviare a Roma rappresentanti di altri centri urbani o, peggio, di altre regioni.I cosentini, in questa fase di profondo degrado in cui e' precipitata la loro citta', anche per le gravi responsabilita' di chi ha distrutto i tanti risultati ottenuti grazie ad un Modello positivo di buona amministrazione, hanno bisogno di una voce autorevole che li rappresenti alla Camera dei Deputati.Ed e' per questo che, con il loro voto, sosterranno Giacomo Mancini, l'unico candidato che possa intercettarne le istanze ed i bisogni per portarli all'attenzione del Parlamento''

Occhiuto (Udc) “Nessuna mortificazione”. ''Giacomo Mancini fa un ragionamento condivisibile quando asserisce che Cosenza e' stata mortificata dai partiti circa la possibilita' di essere rappresentata in Parlamento. Sbaglia, pero', a includere nella lista anche l'Udc''. A sostenerlo, in una nota, e' il vicepresidente del Consiglio regionale, Roberto Occhiuto, candidato alla Camera con l'Udc. ''La mia posizione, infatti, - prosegue Occhiuto - e' subito dopo quella di Casini, del segretario nazionale amministrativo e del vice segretario vicario, con i primi due candidati anche in altre regioni; per cui se l'Udc acquisira' due deputati, come abbiamo fatto nella precedente tornata elettorale, io saro' eletto e, dunque, la mia presenza nelle liste dell'Unione di Centro sara' stata piu' che utile. In conclusione, vorrei proporre a Mancini, dal quale mi separano cultura e sensibilita' politiche, e al quale mi avvicinano assonanze generazionali e passione, di partecipare con me ad un dibattito pubblico nel quale dire ai cosentini ed ai calabresi che il voto utile alla Camera dei Deputati e' quello dato a Mancini o ad Occhiuto e non ai figuranti di Veltroni o del PDL che della Calabria non si sono mai occupati''

Vilelcco (PD) “Per le donne proposte concrete”: ''Ora e' il momento dell'unita' e dell'impegno, proprio ora che siamo chiamate a costruire un'Italia nuova il nostro contributo non puo' mancare''. E' quanto afferma la senatrice Rosa Villecco Calipari, responsabile Mezzogiorno del PD, assente per motivi di salute, in un messaggio inviato ai partecipanti all'incontro di Lamezia Terme con il ministro Livia Turco e le democratiche calabresi. ''E' un momento complesso per la vita economica e politica del nostro Paese - sostiene la senatrice Villecco Calipari - nonostante il calo del tasso di disoccupazione, dato positivo per il mercato del lavoro sono ben evidenti elementi di criticita' importanti: al Sud crescono le donne inattive mentre il tasso di disoccupazione complessivo del Mezzogiorno rimane doppio di quello nazionale. Il tasso di occupazione delle donne e' il penultimo in Europa e' quindi evidente che qualunque sara' il risultato delle elezioni di aprile, Governo e Parlamento dovranno affrontare le vere precarieta' del nostro mercato del lavoro: il basso tasso di occupazione di giovani, donne e over 50''. ''Il Partito Democratico - prosegue la parlamentare - ha messo in cantiere idee e proposte vere che parlano e rispondono ai bisogni delle donne di tutta Italia e, particolarmente, a quelle del Sud del Paese: e' stata infatti lanciata la proposta di un credito d'imposta per le donne lavoratrici, con precedenza per quelle residenti nelle regioni meridionali. Sono orgogliosa, come responsabile Mezzogiorno del PD, di potere affermare la rilevanza di questo anticipo fiscale che riguardera' le donne che lavorano, che sara' adeguato a sostenere le spese di cura, cosi' da essere incentivante e graduale in rapporto al numero dei figli e al livello di reddito. Tutte le donne lavoratrici, dipendenti, autonome, atipiche, con figli e reddito familiare al di sotto di una certa soglia dovranno poterne beneficiare. Nei primi due anni della legislatura, il credito d'imposta potra' essere applicato alle donne lavoratrici del Sud, per poi essere esteso a tutto il territorio nazionale''. ''Sono profondamente convinta - conclude Villecco Calipari - che le donne siano la risorsa per la crescita del nostro Paese e della Calabria in particolare. Per questo e' necessario trasformare l'enorme capitale umano femminile inattivo in una risorsa da giocare nella partita dello sviluppo, della competitivita' e del benessere sociale''

I co.co.co. raccolgono i certificati elettorali. ''E' iniziata la raccolta di certificati elettorali presso il Coordinamento Cococo storici''. A darne notizia e' un comunicato stampa del comitato dei lavoratori che, se non dovessero essere accolte le loro richieste, minacciano di disertare il voto del 13 e 14 di aprile. ''Chiunque puo' inviare i certificati cartacei o per mail - prosegue il comunicato - all'indirizzo coordinamentocococo@libero.it o agli indirizzi Coordinamento cococo , Via Roma, 26-87100 Catanzaro, oppure in viale dei Giardini, 38 - Salerno. I Cococo storici quelli che hanno avuto un contratto per 3 anni nel periodo 2002-2005 scaduto prima del 28 settembre 2005 chiedono al ministro Nicolais una circolare interpretativa che li includa nei processi di stabilizzazione, atteso che la legge in questione parla solo di quinquennio antecedente al 28 settembre 2007''. ''Chiediamo a Nicolais - e' scritto nella nota - se dobbiamo patire e soffrire per un'interpretazione restrittiva o se possiamo anche noi vedere la luce della stabilita' occupazionale''
''Il ministro Nicolais e' chiamato a chiarire il comma 94 lettera B dell'art 3 della legge finanziaria che consente la stabilizzazione dei cococo''. E' quanto afferma Paolo De Biasi, coordinatore dei cococo di base, un gruppo che riunisce 12 mila persone con contratti di collaborazione coordinata e continuativa. ''Quell'articolo - sostiene De Biasi - parla di possibilita' di stabilizzazione per chi ha maturato 36 mesi nel quinquennio precedente al 28 settembre 2007 e non puo' essere considerato restrittivo. Se cosi fosse chi ha lavorato, che ne so, dal 5 maggio 2002 al 5 maggio 2005 resterebbe fuori e sarebbe una gravissima ingiustizia. Il legislatore non ha inserito la data del 28 settembre 2002 esplicitamente e la funzione pubblica e' chiamata ad interpretare questa norma''. Per De Biasi ''se le interpretazioni saranno restrittive, proporremo di non andare a votare considerando che molti di noi hanno subito discriminazioni dalle Regioni, avvenute soprattutto dopo l'inizio delle nuove legislature nell'aprile del 2005. E' una vergogna, l'ennesima, a cui i precari devono fare fronte''

Gentile (FI) “Nicolais chiarisca sui cococo”. ''Il ministro Nicolais e' chiamato a chiarire se i 36 mesi non continuativi richiesti per la stabilizzazione dei 'cococo' nel quinquennio antecedente al 28 settembre 2007 partono, come auspichiamo, dal primo gennaio 2002 o se invece, un'interpretazione errata della norma e restrittiva escluda tutti quelli che hanno maturato tale diritto sino al 27 settembre del 2005''. Lo afferma, in una nota, il senatore Antonio Gentile, del Pdl. ''Nel secondo caso - aggiunge Gentile - avremmo un'altra palese ingiustizia proprio mentre Walter Veltroni parla sempre di precariato. C'e' chi ha maturato i tre anni dal primo gennaio del 2002 e rischia di restare fuori e se cosi' fosse assisteremmo all'ennesima discriminazione operata dal governo di centrosinistra. Basti pensare che a Napoli, o in Calabria molte amministrazioni sono cambiate nell'aprile del 2005 e molti lavoratori che avevano quei requisiti sono stati estromessi. A questi precari cosa diciamo? Di andare a trovarsi un lavoro?''. ''Se Nicolais chiarisce questo dubbio - conclude Gentile - con un'interpretazione che faccia capire che il periodo del quinquennio antecedente al 2007 parte dal primo gennaio 2002, vuol dire che avremo la possibilita' di non discriminare migliaia di persone. Altrimenti la sinistra paritaria e di governo avra' fatto un altro capolavoro a danno dei precari di cui Veltroni si riempie la bocca''.

Livia Turco (PD) in Calabria “Un processo di cambiamento”. ''Credo che la Calabria abbia iniziato un processo di cambiamento della sanita'. Bisogna accelerarlo, cosi' come deve proseguire l'azione fatta dal Governo di accompagnare questo processo di cambiamento, non solo con le risorse, ma soprattutto con le competenze''. Lo ha detto il ministro della Salute, Livia Turco, parlando con i giornalisti a Lamezia Terme a margine di una manifestazione elettorale del Pd. ''Mi auguro - ha aggiunto Livia Turco - che questo processo sia celere. Molti medici mi hanno scritto che la sanita' in Calabria non e' solo malasanita'. Lo so che ci sono tanti operatori sanitari in Calabria che fanno fino in fondo la loro parte e che in questa regione ci sono tanti medici bravi in Calabria. Credo di essere stata molto vicina alla Calabria e di aver fatto quello che era possibile fare e che e' individuabile in una cifra: 196 milioni di euro stanziati per il piano di riordino ospedaliero, con la realizzazione di quattro nuovi ospedali. Altri 368 milioni sono gia' disponibili e deliberati per l'ammodernamento delle strutture ospedaliere, le tecnologie, le strutture territoriali di questa regione. A tutto questo si aggiunge l'incremento delle risorse per i livelli essenziali di assistenza, ma anche l'assunzione di poteri sostitutivi come il ricorso all'ordinanza della Protezione civile per la realizzazione dei nuovi ospedali. Sappiamo, infatti, che non basta stanziare le risorse siano utilizzate in tempi rapidi e nei modi piu' opportuni''. ''Sono contenta di essere qui in Calabria accanto alle donne candidate del Pd - ha detto ancora Livia Turco - perche' dalle donne di questa regione ho imparato molto. Ho imparato il senso della dignita', l'orgoglio, la fiducia e sono venuta qui a restituire quanto ho imparato da loro. L'ho imparato da donne impegnate in politica, nelle associazioni e da donne come Federica Monteleone, morta in un ospedale della Calabria, e dalla sua mamma. ''La salute delle donne - ha concluso - e' una bussola importante per migliorare il sistema sanitario e per questo abbiamo attivato delle politiche sanitarie per le donne, avviando una politica sanitaria solidale e di ammodernamento, specialmente nel Mezzogiorno, dando piu' stabilita' al sistema e cercando di promuovere l'autosufficienza del sud''.
Si al federalismo fiscale. ''Credo nel federalismo solidale. E' giusto chiedere ad una regione di coniugare efficienza ed equita'. Ed e' giusto combattere l'assistenzialismo''. Lo ha affermato il ministro della Salute, Livia Turco, parlando con i giornalisti a Lamezia Terme a margine di un'iniziativa delle donne del Pd. ''Noi - ha aggiunto - abbiamo portato avanti una politica sanitaria che non ha soltanto stanziato piu' risorse, ma ha definito gli strumenti per rendere la spesa sanitaria piu' efficiente. Infatti, c'e' un dato che andrebbe ricordato di piu': abbiamo aumentato le risorse per i livelli essenziali di assistenza, passando da 90 miliardi di euro a 102 miliardi ed abbiamo aumentato le risorse per gli investimenti, passando da 17 a 23 miliardi di euro. L'aumento della spesa sanitaria nel 2007 e' stata dello 0,8% contro il 6% di incremento annuo della spesa sanitaria degli anni 2000-2006, a dimostrazione che ci siamo fatti carico delle efficienze, del controllo della spesa e della qualita' della spesa. Siamo contro ogni assistenzialismo - ha detto ancora il ministro Turco - e contro una politica che pensi semplicemente all'aumento delle risorse. Siamo per un uso oculato delle risorse''. ''E' giusto - ha detto ancora il ministro Turco - che le Regioni, anche quelle del Mezzogiorno, diventino virtuose ed efficienti. C'e' anche, pero', il diritto alla salute, secondo quanto afferma anche la Costituzione, e' un diritto uguale su tutto il territorio nazionale. Per cui se c'e' una regione che non ha le risorse sufficienti, deve essere in grado di promuovere il diritto alla salute''. ''Federalismo si', dunque - ha concluso Livia Turco - anche federalismo fiscale, ma un federalismo che preveda comunque un fondo perequativo. Per cui se c'e' una regione che non ce la fa, questa deve essere aiutata''.
La Turco incontra i genitori delle ragazze morte. Il ministro della Salute, Livia Turco, ha incontrato a Lamezia Terme, a margine di una manifestazione elettorale del Pd, i genitori di Federica Monteleone ed Eva Ruscio, le due ragazze morte lo scorso anno dopo essere state sottoposte ad interventi chirurgici nell'ospedale di Vibo Valentia. Il ministro, nel corso dell'incontro, ha avuto parole di conforto e di vicinanza nei confronti dei genitori delle due ragazze, assicurando che il suo impegno nei confronti della Calabria anche in futuro, a prescindere dal ruolo che svolgera', non verra' mai meno. Maria Monteleone, madre di Federica, nel suo intervento nel corso della manifestazione, ha detto di apprezzare l'impegno del ministro Turco in favore del miglioramento della sanita' calabrese. ''La vicinanza di Livia Turco e dell'ex assessore regionale alla Sanita', Doris Lo Moro - ha detto Maria Monteleone - mi e' stata di molto conforto. Mi hanno offerto un abbraccio sincero nel momento piu' difficile. Ecco perche' ho deciso di schierarmi col Pd perche' sono certa che un partito in cui ci sono persone come Livia Turco e Doris Lo Moro merita fiducia''.

Sindaco di San Giovanni in Fiore a Boselli “Lascia stare Cristo”. "Sono un socialista, come prima di me lo era mio padre, sindaco di una meravigliosa cittadina della Calabria (circa 19.000 abitanti), nel cuore della Sila cosentina: San Giovanni in Fiore. Proprio da socialista ti invito a desistere dal pubblicare il manifesto elettorale con l'immagine di Cristo; daresti, cosi', un'idea sbagliata del socialismo". E' quanto scrive il sindaco di San Giovanni in Fiore, Antonio Nicoletti, ad Enrico Boselli. "Caro Enrico - prosegue la lettera - in questi ultimi anni pare che la tua concezione del socialismo si sia spostata verso la radicalizzazione di alcuni principi cardine del nostro essere: laicita' e riformismo. Questa impostazione finisce per essere antitetica all'idea di stessa di socialismo e converrai che non possono esistere un "riformismo radicale" ed un "laicismo radicale" cosi' come non possiamo ridurre l'idea socialista di governo al solo raggiungimento di alcuni, seppure importantissimi,diritti civili. Il nostro non e' un movimento, non e' una associazione, il nostro e' un partito che, contro i massimalismi, ha scritto la storia politica italiana ed europea con cento anni di anticipo, il nostro e' un partito nato gia' moderno che "deve", e' vero, difendere l'autonomia dello Stato laico ma anche e soprattutto portare il confronto politico su argomenti "socialisti" come politica estera, economia, lavoro, pensioni, sicurezza sul posto di lavoro, sanita', precariato, il nostro e' un partito che deve parlare di Italia e non solo di Alitalia"."Abbiamo, oggi - afferma ancora Nicoletti - una grande responsabilita', la responsabilita' di affermare un partito che per quello che ha rappresentato e rappresenta in Italia e per quello che ideologicamente rappresenta in Europa non puo' scomparire; siamo chiamati ad una campagna elettorale vera, seria, difficile; siamo chiamati ad un'impari battaglia contro i poteri forti e per questo dobbiamo dare il meglio di noi stessi, far emergere i valori veri della politica, far capire la necessita' della presenza dei socialisti nel panorama politico italiano. Non e' necessario quindi fare una campagna elettorale "contro", e' necessaria una campagna elettorale "per": per dare un futuro ai giovani, per dare tranquillita' e sicurezza agli anziani. Non c'e' bisogno quindi di ricorrere a "mezzucci" se le argomentazioni per chiedere consensi ci sono tutte e tutte valide. Anche a me, da cattolico, piace pensare Gesu' come un socialista ma utilizzare la Sua figura per una campagna elettorale che, di norma, di morale ha poco mi sembra troppo, gli dobbiamo rispetto. E' vero che Cristo e' di tutti - conclude il sindaco di San Giovanni in Fiore nella sua lettera a Boselli - ma e' pur vero che non possiamo farne l'uso che vogliamo, lasciamo che siano altri a banalizzare questa campagna elettorale. Per quanto mi riguarda non mi risparmiero' sicuro di una nostra significativa presenza anche dopo il 13 di aprile e per questo ti faccio i miei migliori auguri".

Minniti (PD) presenta le iniziative del 28 e 30. ''I prossimi sei giorni saranno particolarmente importanti perche' si entrera' nel vivo di una campagna elettorale che si gioca molto sui contenuti. In Calabria ci saranno due iniziative importanti: la visita di Walter Veltroni, prevista per il 28, e la giornata della chiamata a raccolta del popolo delle primarie organizzata per il 30 marzo''. Ad affermarlo, nel corso di una conferenza stampa di presentazione delle due iniziative, il segretario regionale del Pd, Marco Minniti. ''La visita di Veltroni - ha aggiunto Minniti - rappresenta un momento importante della strategia politico-programmatica, specialmente per quanto riguarda il Sud del Paese e specialmente per questa regione. Non a caso Veltroni, che ora e' in Sicilia, ha scelto la Calabria per presentare il progetto di legge per il Sud che contiene una parte del programma del Pd che guarda al Sud come ad un punto strategico del Paese e non come ad un problema dell'Italia come fa il Pdl che ha al suo interno la Lega Nord''. ''La Calabria - ha proseguito Minniti - e' stata una regione che ha potuto contare sulla stabilizzazione dei precari grazie ad una decisione presa dal governo uscente che ha stanziato 60 milioni di euro finalizzati a cio'. Su questa azione ci fu ostilita' da parte della Lega Nord. Ora e' indubbio che una maggioranza che abbia al suo interno la Lega Nord non potra' mai fare una scelta di questo genere. Invece, c'e' un investimento chiaro che il Pd fa sulla Calabria. Noi siamo convinti che nel rapporto con il Sud si gioca un pezzo delle politiche del Paese che ha bisogno di politiche adeguate. Nel Pdl, invece, pesa l'alleanza strategica con la Lega Nord''. Minniti, nel presentare l'iniziativa del 30 marzo durante la quale ''sara' chiamato a raccolta il popolo delle primarie'', ha sottolineato che ''l'accoppiata 28 e 30 e' il momento di lancio della campagna elettorale. Il 30 - ha proseguito - e' una giornata che si colloca nell'ambito di un'iniziativa nazionale ed in Calabria si tratta di ricontattare tutte quelle persone che hanno partecipato alle primarie del 14 ottobre. Rimetteremo in piedi gli oltre 550 seggi dove i candidati si incontreranno con i cittadini e distribuiremo il kit dell'elettore del Pd ed il certificato di socio aderente al Partito. Ovviamente - ha aggiunto Minniti - sono invitati, non solo coloro che hanno partecipato alle primarie, ma anche chi non lo ha fatto. E' nostra intenzione mettere in campo un protagonismo in piu' che le altre forze politiche non hanno. L'idea del coinvolgimento del popolo delle primarie, rispetto alla cui risposta sono curioso di sapere come andra' a finire, - ha concluso - rappresenta una scelta chiara del Pd perche' questo diventera' un modus vivendi del Partito rispetto a tutte le scelte importanti che intenderemo fare''. Minniti, nel concludere l'incontro con i giornalisti, ha preannunciato che il prossimo 3 aprile a Gioia Tauro sara' presentato ''il progetto di sviluppo del Porto di Gioia Tauro al quale guardiamo - ha detto - come ad una grande infrastruttura importante per l'Italia''.
Proposta Tremonti taglia fuori la Calabria. ''Bisogna guardare con attenzione al tema del federalismo fiscale in quanto l'asse Formigoni-Tremonti ritiene che ogni regione debba contare solo sul proprio reddito fiscale. Cio' porterebbe a tagliare fuori di netto la Calabria''. Lo ha detto, incontrando i giornalisti a Lamezia Terme, il segretario del Pd della Calabria, Marco Minniti, viceministro dell'Interno. ''Noi - ha aggiunto Minniti - siamo per un federalismo fiscale, ma anche per una 'contribuzione' per quelle regioni che sono particolarmente esposte dal punto di vista economico. Siamo, quindi, a favore di politiche fiscali adeguate che tengano in considerazione le varie situazioni regionali''.

Loiero “Proposta Tremonti uccide il sud”. "Le ultime notizie sul federalismo fiscale che arrivano dal Nord con le proposte del creativo ex ministro dell'economia Giulio Tremonti, sanno di colonialismo e accrescono preoccupazione e allarme. Il Sud, la Calabria in maniera particolare, non reggerebbero. Si cancellerebbe la coesione nazionale". Lo ha detto ai giornalisti, prima di un incontro elettorale questo pomeriggio a Catanzaro, il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero che sui temi del federalismo sta conducendo una battaglia per quelli che ritiene "interessi legittimi" del Mezzogiorno. "C'e' poco da stare allegri - ha aggiunto Loiero - perche' se mai dovesse vincere Berlusconi e Bossi, il patto nordista finirebbe per penalizzare regioni deboli come la Calabria che in alcuni settori non potrebbero reggersi sulle proprie gambe. Il federalismo di Tremonti ucciderebbe il Mezzogiorno, gia' senza alcuna attrattiva per investimenti stranieri a causa di problemi sociali e burocratici - ha concluso Loiero - e non sono io solo a sostenerlo. Con Svimez abbiamo commissionato alcuni studi. I risultati delle proiezioni sono allarmanti. Questo e' importante che la gente lo sappia e voti di conseguenza"

Gasparri (Pdl) “La Lega non è un problema”. ''Tra le sette sfide che il Pdl ha previsto c'e' anche quella relativa al Mezzogiorno. C'e' un'emergenza meridionale che deve essere affrontata e lo si deve fare senza demagogia''. Lo ha detto oggi pomeriggio Maurizio Gasparri, impegnato in Calabria in un tour elettorale. ''Quando abbiamo governato noi - ha aggiunto Gasparri - ci sono stati numerosi stanziamenti per il Mezzogiorno e la Lega ci ha aiutati a combattere quei fenomeni negativi. Non viviamo la presenza della Lega come un problema, come un'asfissia perche' la Lega non ha mai ostacolato le politiche per il sud. Mi chiedo la sinistra nei due anni del governo Prodi cosa ha fatto per il Mezzogiorno? Noi non prendiamo lezioni di meridionalismo da nessuno''

Mellea (SA) “Appello per una manifestazione nazionale antimafia”. Un appello per una manifestazione nazionale contro la mafia in occasione del Forum sociale antimafia 2008 a 30 anni dall'assassinio di Peppino Impastato. E' la proposta avanzata da Carlo Mellea, gia' presidente dell'Osservatorio antimafia Falcone - Borsellino - Scopelliti, candidato per la Sinistra L'Arcobaleno alle elezioni provinciali di Catanzaro nel collegio di Soverato. L'iniziativa e' stata presentata nel corso di una conferenza stampa a Soverato. ''Sono passati ormai trent'anni - e' scritto in un documento diffuso al termine dell'incontro - dall'assassinio politico mafioso di Peppino Impastato e 29 dalla manifestazione nazionale contro la mafia organizzata a Cinisi in occasione del primo anniversario della sua morte. Non si puo' dire che da allora nulla sia cambiato; sono stati raggiunti obiettivi importanti con l'impegno e la lotta quotidiana. E' stato affrontato un lungo percorso di fatica e di sofferenza. Il lavoro di memoria e le attivita' portate avanti in questi anni sono stati difficili, ma non certo inutili: hanno contribuito a sviluppare una coscienza antimafiosa nelle nuove generazioni che hanno recepito positivamente il nostro messaggio''. ''Il pensiero, le idee di Peppino e la sua esperienza di militante comunista che guardava tutte le sfaccettature della realta' - e' scritto nel documento - lo conducevano a partire dal basso, riprendendo la linea delle lotte contadine, anticipando i tempi e accelerando un processo di crescita e di presa di coscienza rispetto al pericolo costituito dalla mafia, fino ad allora volutamente sottovalutato: la sua era una vera e propria lotta di classe contro un sistema criminale basato sullo sfruttamento e sulla sopraffazione''. ''E' ora di attivarsi - e' scritto ancora nel documento - dal 9 maggio in poi vogliamo cominciare a respirare aria pura, intrisa di liberta'; vogliamo iniziare a vivere la gioia della bellezza. Peppino, con il suo sacrificio, ci ha dato tanto. Non basta ricordarlo. Bisogna raccogliere quanto ci ha lasciato e continuare; dare nuova vita al suo pensiero e alla sua azione di uomo libero, ma soprattutto di siciliano libero''

Speziali (PDL) in campagna elettorale con un camper. ''Sara' facile individuarlo per il colore predominante, l'azzurro, e per lo slogan, 'Rialzati Italia', che sta caratterizzando la campagna elettorale del Popolo della Liberta'. Si tratta del camper, voluto fortemente dal candidato del PdL al Senato, Vincenzo Speziali, che in questi giorni e' gia' diventato un punto di riferimento degli elettori calabresi''. E' quanto riferisce un comunicato diffuso da Vincenzo Speziali. ''Un mezzo mobile che fino al termine della prossima settimana - si aggiunge nel comunicato - si muovera' nel centro di Catanzaro e che nei giorni seguenti si spostera' coprendo un po' tutto il territorio''. ''All'interno del camper - afferma Speziali - ospiteremo tutti coloro che vorranno informazioni sul programma del Popolo della Liberta'. Raccoglieremo anche segnalazioni e proposte, irrobustendo, cosi', il rapporto diretto con l'elettorato. Inoltre daremo indicazioni su come si vota e spiegheremo ai cittadini a cosa bisognera' stare attenti durante lo scrutinio, affinche' si eviti di avere un risultato diverso rispetto a quella che e' la volonta' dell'elettore''. ''Nei prossimi giorni - prosegue il comunicato - sara' divulgato il calendario completo delle tappe che fara' il camper, le cui attivita' saranno animate dagli esponenti del Comitato elettorale di Speziali. Intanto c'e' grande soddisfazione per i moltissimi contatti registrati dal sito del candidato, www.vincenzospeziali.it, in rete da meno di una settimana''. ''Sto ricevendo tantissime e-mail - afferma Speziali - soprattutto di gente che mi chiede un impegno per affrontare l'emergenza lavoro. Evidentemente, ma non c'erano dubbi, si tratta della problematica piu' sentita da chi vive in questo territorio. Inoltre devo ringraziare tutti coloro che hanno scritto soltanto per manifestarmi la loro stima e il loro apprezzamento per la mia decisone di candidarmi. Nonostante i mille impegni di questo periodo provero' a rispondere personalmente a ogni messaggio che mi arriva. Anzi rinnovo l'invito a scrivermi e a propormi qualsiasi tipo di quesito che possa in qualche modo chiarire le idee su quelli che sono i miei progetti per il rilancio della Calabria''.

Forgione (SA) “Contro la faida serve una risposta dura”. "Il nuovo agguato mortale consumato tra Crotone e Papanice, quello ai danni del 27enne Giuseppe Cavallo, dimostra come lo scontro tra le famiglie mafiose di quel territorio e' entrata drammaticamente nel vivo". E' quanto afferma in un una nota il presidente della commissione nazionale Antimafia, e capolista al Senato in Calabria per "La Sinistra L'Arcobaleno", Francesco Forgione. "Serve una risposta dura. Nella provincia di Crotone negli ultimi anni si sono registrati oltre mille tra episodi relativi ad incendi e intimidazioni a imprenditori, commercianti, professionisti e semplici cittadini - prosegue Forgione - a dimostrazione del fatto che le famiglie mafiose esercitano un controllo capillare del territorio. Questo dato dimostra che non vi e' stata un'azione incisiva di contrasto e la risposta delle istituzioni e' rimasta debole, se non quasi inesistente, cosi' come minime sono state le denunce per racket e pizzo. Ora che le strade di Papanice sono insanguinate nei modi piu' eclatanti non si puo' piu' rimanere fermi, facendo finta di non vedere: serve una risposta non solo repressiva, la reazione deve essere indirizzata all'aggressione dei patrimoni e delle ricchezze delle famiglie mafiose. Su questo fronte - conclude Forgione - decisamente non ci siamo, si deve fare di piu' per dare un segno tangibile dell'intensita' con cui si vuole colpire l'azione criminosa. Soprattutto bisogna fare in modo che il conflitto non si estenda ai referenti delle due famiglie in lotta di Isola Capo Rizzuto e di Cutro. Su questo terreno la risposta dello Stato deve essere non solo tangibile ma soprattutto incisiva"

Laganà (PD) “ A Crotone serve una risposta ferma dello Stato”: ''Temo ormai non ci siano dubbi sulla natura dello scontro 'ndranghetistico. La risposta dello Stato, a questo punto, deve essere ferma e determinata''. E' quanto ha detto la componente della commissione parlamentare antimafia e candidata per il Pd alle elezioni politiche, Maria Grazia Lagana', circa gli omicidi compiuti a Crotone. ''E' inquietante - aggiunge - la sequela di violenza che si e' abbattuta sul crotonese. Resto, comunque, sgomenta rispetto a tanta ferocia nei confronti di bambini e donne''.

Iovene (SA) “Per i POR perse troppe occasioni”. ''Un modo diverso, corretto ed efficace, di impiegare le risorse pubbliche. E' questa la sfida che la Calabria deve affrontare''. E' quanto afferma, in una nota, il senatore Nuccio Iovene, candidato alla Camera per La Sinistra L'Arcobaleno secondo cui ''la lunga serie di incontri tra Regione, Province ed Enti locali che prenderanno il via domani a Vibo Valentia per la definizione delle strategie, dei programmi e dei progetti territoriali del Por Calabria 2007-2013 fornisce l'occasione per dire basta alla politica della retorica e invitare chi di competenza a compiere scelte oculate e tenere comportamenti coerenti''. ''La Calabria in questi anni - prosegue Iovene - ha perso troppe occasioni: alle molteplici fonti di finanziamento, europei e nazionali (legge 488), non e' corrisposta una eguale crescita della nostra Regione, come e' invece accaduto in altre localita' disagiate della Comunita' europea come l'Irlanda, il sud della Spagna e la Grecia. In questi territori gli interventi messi in campo sono stati puntuali ed efficaci, mentre i fondi destinati alla Calabria nella maggior parte dei casi sono andati ad alimentare, in certe occasioni, i circuiti criminali delle 'ndrine o sono serviti, in altre, ad architettare truffe''. ''Nessun aumento dell'occupazione - sostiene ancora Iovene - nessuna crescita della produzione di beni e servizi, nessuna espansione della libera impresa e' risultata dai pur massicci sussidi messi a disposizione dall'Europa. Ma non possiamo continuare a sprecare occasioni. E' necessario invertire la tendenza, non puntando alla realizzazione di progetti faraonici, fonti di grandi illusioni e di altrettanti fallimenti, ma investendo sulla crescita di una fitta rete di piccola e media impresa, capace di fornire la piattaforma su cui poter costruire il rilancio economico e produttivo regionale. Ma non solo. La Calabria per il suo patrimonio paesaggistico e naturale ha la possibilita' concreta e attuale di trasformare il turismo nella sua risorsa principale, puntando sulla produzione di servizi e coniugandola con una tutela e valorizzazione dell'ambiente e del territorio''. ''E' questo il senso di marcia - conclude Iovene - che la lista La Sinistra - L'Arcobaleno ha imboccato e in questa direzione intendiamo proseguire per assicurare un rilancio autentico della Calabria''.

Valentino (PDL) “Grave polemica MCT-Sidnacati sul porto di Gioia”. ''La nuova polemica intercorsa fra la Mct e i sindacati dei lavoratori del porto e' l'ennesima dimostrazione delle difficolta' che attanagliano lo scalo di Gioia Tauro''. A sostenerlo e' il senatore Giuseppe Valentino, di An. ''Le condizioni di sicurezza del porto - prosegue Valentino - al di la' delle posizioni in campo, rappresentano sicuramente il fondamentale punto di partenza per garantirne un adeguato sviluppo e attrarre gli investimenti di nuove imprese. La continua litigiosita' fra sindacato e le imprese di transhipment, invece, non e' che l'ennesimo segnale di un malessere diffuso che continua a bloccare la crescita di uno degli scali portuali piu' importanti del Mediterraneo. Il Governo Prodi in che modo si e' interessato allo sviluppo del porto di Gioia? Quali sono stati gli interventi messi in atto per garantire la sicurezza dello scalo, i diritti dei lavoratori e per offrire alle imprese le necessarie condizioni per investire?''. ''Anche su Gioia Tauro - sostiene ancora Valentino - il Pdl non puo' non registrare l'ennesima promessa tradita da un governo di centrosinistra che aveva garantito mari e monti per la Calabria e che, dopo due anni di malgoverno, non ha onorato neanche uno degli impegni presi''. Secondo il senatore Valentino ''occorre dunque un deciso cambio di rotta che solo un governo targato Pdl e' in grado di attuare. Il futuro esecutivo di centrodestra sara' in grado di garantire investimenti e politiche di sviluppo per l'intera Calabria''. ''Il porto di Gioia Tauro - conclude Valentino - sara' oggetto di immediati interventi volti a potenziare lo scalo, a proteggerlo dalle infiltrazioni malavitose e a renderlo punto nevralgico dello sviluppo della provincia, della Regione e dell'intero Mediterraneo''.

Callipo “Scomparso il caso Calabria”. "Se l'Italia avverte il senso del declino, la Calabria si sente separata dall'Italia. Si rinnova il Parlamento e, dopo tutto quel che e' successo, il "caso Calabria" e' come se non esistesse". Lo afferma l'imprenditore Filippo Callipo, ex presidente di Confindustria Calabria. "C'e' un sentimento di estraneita' che si fa largo tra i calabresi e che stenta a essere compreso dai politici - aggiunge Callipo - percio' dinanzi alla solitudine della nostra regione, a noi calabresi non si puo' chiedere di far finta di niente e di andare a votare come si fa nelle regioni normali. Economia collassata, Regione fuori controllo, criminalita' aggressiva, giovani senza futuro: ma chi si occupa di questi drammi? Vediamo che c'e' chi corre al NordEst e promette ministeri pesanti e chi, di per se', sara' condizionato dalle politiche della Lega, ma della Calabria chi si occupa? Nei programmi elettorali non c'e' la Calabria come "caso" nazionale, pur riconoscendo che nella nostra regione ci sono tutte le condizioni che rendono esplosivo l'equilibrio sociale. Un appello dobbiamo lanciarlo tutti noi calabresi: la politica nazionale dia segnali di attenzione, ripristinando la legalita', a incominciare dalla Regione dove in tre anni sta accadendo di tutto, e indichi alcune strategie per ridare ossigeno a una regione moribonda. Chiederci, altrimenti, di prendere parte a una tornata elettorale che tra l'altro non consente al cittadino la scelta dei parlamentari ne' di pronunciarsi sulla formula di governo, mentre l'unica prospettiva per i calabresi e' l'emigrazione, non mi pare ne' giusto ne' sensato. A chi sta affogando - conclude Callipo - si deve fornire il modo per non morire, non chiedergli se preferisca un menu' di carne o di pesce, quando, oltre tutto, si e' consapevoli che, vista la perdita di autorevolezza della classe politica regionale, la Calabria non ha nessuna speranza di sedersi ai tavoli nazionali che contano".

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